Mathilde nel Guglielmo Tell di G. Rossini
al Teatro Nazionale di Miskolc in Ungheria
“Hanno Festeggiato in Piedi”
Quest’anno all’opera Festival soprattutto due produzioni meritano dal pubblico
l’applauso lungo In piedi per gli artisti: Guglielmo Tell di Rossini e Lucia di
Lammermoor di Donizetti.
Al primo soprattutto i grandi Renato Bruson , Natasa Katai.
Al secondo Elena Mosuc che per la prima volta cantava sul palco lirico in Ungheria e
che oggi forse è la migliore Lucia del Mondo.
Eszal
Tratto dal sito www.mtv.hu. Sito della rete nazionale in occasione
programma televisivo “la casa della cultura”.
del
Ha conquistato la sua città natia , in Italia i successi, ora può venire il resto.
Forse per Natasa Katai L’Operafesztival di Miskolc è la prima stazione
importante per la fama mondiale.
Sta finendo L’incontro internazionale, circa 100.000 spettatori applaudivano già agli
spettacoli, hanno partecipato ai diversi programmi, e ancora c’è da applaudire
soprattutto per i locali.
Il 23 sera nel teatro nazionale hanno fatto il Guglielmo Tell di Rossini , nel ruolo di
Matilde ha cantato una giovane dama la miskolsese Natasa Katai.
Nella presala del teatro nazionale di Miskolc il nostro presentatore ha domandato al
direttore artistico Eva Marton impressioni sul giovane talento. Ci ha spiegato che
nello spettacolo concertatela giovane artista canta al fianco del famosissimo R.
Bruson ,e come diceva ormai può cominciare la carriera internazionale di
Natasa Katai.
Eva Marton a Maggio del 1972 a Firenze ha cantato Matilde nell’opera di Rossini,
esplodendo
nella sua notorietà impareggiabile .
Come ci ha detto “sperando succederà la stessa cosa ora alla giovane collega
di voce meravigliosa”.
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“Nell’incantesimo del Bel canto”
(25/06/05) Magiar Nemzet
Mentre scrivo queste righe percepisco ancora l’emozioni pazzesche dello spettacolo
del G. Tell .
Nonostante fosse una produzione concertante e non una di “costumi e scene”. Già io
avevo pensato che è pure giusto così dato che il peso classico dei solisti e la pura
musica, e nulla poteva distrarre l’attenzione dalla composizione del geniale
compositore italiano.
Possiamo dire che è stato “facile” grazie alle “megastar” che hanno cantato i diversi
ruoli.
Nel ruolo di Guglielmo Tell, l’ospite più frequente dei migliori teatri internazionali ,
Renato Bruson, che essendo italiano si muove con molta disinvoltura in questo stile.
La forza tagliante della sua piena voce,la sua drammaticità ha emozionato il
pubblico, il colore del baritono ha colpito ugualmente nell’aria famosa dell’anima
distrutta di un’ uomo che ha attraversato l’inferno, quando al comando del tiranno
Gesslai lui doveva colpire con l’arco la mela sulla testa del proprio figlio. Il Pubblico
rispondeva con un’applauso infinito.
Con la stessa emozione hanno premiato la rivelazione dello spettacolo, la
giovane soprano Natasa Katai , e le sue arie cantate con i suoi sentimenti
sensibili, con la tecnica perfetta, con la sua voce morbida . La poesia di Matilde
si accoppiava perfettamente con la maestria di Arnoldo dello spagnolo Jose Sempere
, che è innamorato della principessa d’Asburgo ( il cui popolo è nemico degli
svizzeri), e per questo lui risulta un traditore .
La Forza dirompente del tenore e le “parole” sue sono state momenti molto
importanti dello spettacolo ( per esempio il duetto volante con Matilde).
Non mi ricordo di aver scritto mai un superlativo di tutti i protagonisti di uno
spettacolo.
La purezza lirica del contralto Judit Nèmeth (la moglie di Tell) abbiamo ascoltato con
lo stesso piacere del basso Gyorgy Trefas (Melchtal),oppure gli audaci interventi di
Gualtiero di Deyan Vatchkov, la voce brillante di Jemmy ( il figlio di Tell) di Assolya
Sàfài, o il tiranno Gasslei di Audias Palardi.
L’orchestra del teatro dell’opera Ungherese prima non ha datoli suo meglio, ma nel
secondo temp osotto la direzione di Marco Balderi, Ha dimostrato il suo reale valore.
Il coro Nazionale Filarmonico purtroppo per problemi tecnici si sentiva appena.
Katalin Metz
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Guglielmo Tell: Tempesta di applausi nel teatro nazionale
Allo scrittore sembra che l’Operafestival in ogni anno faccia sempre più successo
con le produzioni concertanti . La serie è cominciata nel 2003nel “Bartok +Mozart”
con il “Don Giovanni”, che è diventato il più grande successo seconda la critica e
secondo il pubblico. Se vi ricordate Renato Bruson e Paolo Gavanelli , con la loro
interpretazione , hanno trasformato la produzione statica in un vero teatro .
Il successone si è ripetuto dopo un anno con “Pigne Dama”, quando nel ruolo di
contessa Jelena Obiazcova non solo con la sua voce , ma anche con la sua voce,
ma anche con la sua interpretazione è mostra sul palco.
Eora c’è il terzo: Guglielmo Tell di Rossini. Per lo spettacolo gli organizzatori del
festival hannoscelto un ottimo cast:
Renato Bruson (Guglielmo Tell)
Deyan Vatchoor (Gualtiero),
Natasa katai (Matilde)
Jose Sempere (Arnoldo)
Ossolya Safài (Jemmi)
Judit Nemeth ( Edwige)
Andros Palerdi (Glassler)
Gyorgy Trefas (Melchtal)
Pablo Comesselle (il Pescatore)
L’accoglienza del pubblico verso i cantanti era molto caloroso ancor prima che
iniziasse lo spettacolo. Anzi , questa per gli artisti e stata la base d’inizio per entrare
nella storia di inizio del 13° secolo dell’opera . Comunque il pubblico già abituato di
vedere ottimi spettacoli concertanti, la gente aspetta molto di più dai cantanti oltre
che le belle note, perché quello è naturale .
Ormai è una consuetudine per il pubblico che queste opere concertanti siano pure
ricche di interpretazioni sceniche da parte degli stessi artisti e anche in questa
occasione i cantanti hanno saputo fare . La figura aristocratica di Bruson , La
saggezza antica che ne deriva dall’interpretazione di Gyorgy Jnefas (Melchtal),
Natasa katai che ha reso vivente Matilde, la donna determinata, per citarne i
migliori. Perché da piccoli movimenti, attraversando sguardi significativi fino ai gesti
larghi oppure sottili hanno mostrato l’interpretazione in piena scala per far nascere la
magia.
Per far capire come è andato basta ricordare che non è mai successo nel festival che
al termine di un’opera il pubblico volesse il bis.
Ora è successo: e lo hanno ricevuto.
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Rossini Guglielmo Tell
…. “Per abitudine ben conosciute e perdonate come contesse e altre dame di prima
scelta anche Matilde arriva con ritardo elegante di prima donna, entra solamente dal
2° atto. Ma quando entra subito canta l’aria; arriva sta per essere – per cantare aria .
Senza togliere e sminuire i grandi meriti di Bruson e i diversi meriti degli altri, rischio di
dire: lo spettacolo Miskolcese del 23 Giugno è stato per Natasa Katai, per quest’aria
e per sentire da lei il ruolo di Matilde.
Guglielmo sicuramente ha avuto lo stesso parere mio; durante l’ovazione dopo finale
non faceva altro che avvicinarsi con maestria a Matilde – che sin ora per motivi scenici
è stata sempre nel altro lato del pulpito del direttore – e a darle un grande bacio sul
viso – da Qualcuno a Qualcuna.
Sarò il critico più disinformato dell’Europa centrale, ma non ho idea , chi è
questa giovane cantante di un viso bellissimo e di corporatura della giovane
Callas, e dov’è la sua patria.
Il libretto splendido del Festival , ma altrettanto superficiale sta elencando pagina per
pagina alcuni grandi nomi internazionale con i relativi ruoli, anche se è Flora nella
Traviata o Sparafucile nel Trovatore (sic!!) , ma di Natasa Kàtai non dice niente.
Può darsi che proprio per questo spettacolo è uscita armata dalla testa della direttrice
artistica , chi avrà detto: c’è bisogno di una primadonna ? Oppure – sarebbe credibile?
- è stata educata in piazza Ferenc Liszt? Se sì, ballerò in ginocchio la Canossa fino lì
sopra alla sala 10 .
Comunque la sua armatura è pronta meravigliosamente: particolare, né tagliante
né torbida voce da soprano, ma coperta di seta, che nella sua piena
voluminosità è perfettamente adeguata ricordando i sogni più audaci della
antica scuola di canto italiana.
La voce non sembra grande di arrogare disciplinatezza, eppure si distingue nel
suono dell’intera orchestra d’opera, anche nelle note centrali o basse.
Intonazione impeccabile fa la differenza per quanto riguarda la parola in senso
quotidiano e anche tecnico; abbastanza agile nelle agilità; e ha intensità nella
cantabile .
Il suo modo di cantare e di modellare le melodie è perfettamente ovvio: le note
non le ammacca e non le grida per far credere sentimenti che non esistono e
non sente; nemmeno amoreggia mielosamente ubriacandosi dalla sua tecnica
nei mille colori e dinamiche .
Ma il suo canto neanche freddamente perfezionista e chiuso , ma classico come
era la giovane Callas”.
- Talliàn Tibor“Muzsica” ; agosto ,2005
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Muzsika.net
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Marco Baldieri és Renato Bruson
Kátai Natasa és Renato Bruson
http://www.muzsika.net/cikknezo.php3?cikk_id=1860
30/09/2005
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