stagione 2008-09, numero 11, 24 marzo 2009
in questo numero
Disney
High School Musical
India
To be or not to be
The Rocky Horror Show
ci sono infiniti modi
di essere presenti
sulla scena. il nostro,
storicamente, sta nel fare
che ciò accada. molto,
molto prima che il sipario
si alzi generali è lì.
Generali. dove c’è arte.
Politeama Rossetti
HIGH SCHOOL MUSICAL
Sala Bartoli
mar
★ 24
marzo
17.00
20.30
Giovanni Allevi
in concerto
mer
25
marzo
gio
 26
marzo
21.00
Giovanni Allevi
in concerto
21.00
ven
TO BE OR
NOT TO BE
Tutti i settori 1★
società dei concerti
THE rockY
HORROR show
di Richard O’Brien
regia di Sam Buntrock
Platea A-B 4★★★★
Platea C - I Galleria 3★★★ II Galleria 2★★
Biglietti Platea A-B interi € 49 ridotti € 44
Platea C interi € 43 ridotti € 40
I Galleria interi € 38 ridotti € 35
II Galleria interi € 30 ridotti € 27
20.30
16.00
20.30
20.30
M
20.30
O
16.00
20.30 N
16.00 P
20.30
CORALMENTE
20.30
peter pan
20.30
Platea A-B 3★★★
Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★
27
21.00
28
21.00
★ 29
marzo
17.00
30
18.00
31
21.00
1
aprile
alè calais
21.00
2
21.00
3
21.00
4
21.00
di Osvaldo Guerrieri
regia di Emanuela Giordano
con Marianella Bargilli
Posto unico 1★
Biglietti
Posto unico
interi € 15
ridotti € 12,50
5
17.00
marzo
sab
marzo
dom
lun
marzo
mar
marzo
mer
gio
20.30
20.30
india
di Mara Baronti
regia di Alfonso Santagata
con Mara Baronti
Posto unico 1★
Biglietti
Posto unico
interi € 15
ridotti € 12,50
aprile
ven
aprile
sab
aprile
dom
aprile
lun
POMERIGGI MUSICALI
“Wonderful world of Musicals”
6
aprile
mar
7
aprile
mer
8
aprile
gio
18.00
POMERIGGI MUSICALI
18.00
POMERIGGI MUSICALI
“Tracce di Musical”
9
aprile
ven
10
aprile
sab
11
aprile
dom
12
aprile
lun
13
amleto
di William Shakespeare
regia di Pietro Carriglio
con Luca Lazzareschi, Nello Mascia,
Galatea Ranzi, Luciano Roman
Platea A-B 2★★ Platea C- Gallerie 1★
Biglietti
Platea A-B interi € 28 ridotti € 23
Platea C interi € 20 ridotti € 16
Gallerie interi € 15 ridotti € 12
20.30
PRI
16.00
E
20.30
A
20.30
B
20.30
C
aprile
mar
14
aprile
mer
15
aprile
gio
16
aprile
ven
17
aprile
sab
18
aprile
18.00
“Cetra noi Cinque”
Incontro con la compagnia di Amleto
a cura di Peter Brown
“eventi speciali”
Dopo il successo dell’anno scorso ritorna la produzione Disney/Rancia
A scuola il musical vince sul basket
Jacopo Sarno e Denise Faro di nuovo protagonisti di “High School Musical”
High School Musical ha scosso
anche la tranquilla Trieste: come
raramente accade, lo scorso
maggio, l’ingresso degli artisti
del Politeama Rossetti, era letteralmente preso d’assalto dai
fan, per lo più teen-agers che
volevano abbracciare e conoscere i loro idoli, protagonisti
del musical e loro talentuosi
coetanei.
Il “fenomeno” High School
Musical in effetti è planetario:
nella versione televisiva, è stato
seguito da 250 milioni di spettatori; 6 canzoni su 12 hanno
ottenuto il disco d’oro; Breaking
Free è la canzone Disney che,
in oltre 50 anni di storia, ha
raggiunto la posizione più alta
nella classifica Billboard; oltre
9.000.000 di libri Disney sul
TV Movie sono stati venduti su
scala mondiale…
Come non ripetere uno spettacolo così entusiasmante?
Ecco che High School Musical,
messo in scena dalla Compagnia
della Rancia e prima produzione musical Disney in Italia,
ritorna per un giorno in città.
High School Musical si avvale
della storia, delle canzoni e delle
scene del famosissimo Disney
Channel Original Movie: diretto
da Saverio Marconi con Federico
Bellone, è la completa trasposizione teatrale dell’ormai celeberrimo film. Nello spettacolo,
infatti, completamente in italiano
e cantato dal vivo, si ritrovano
tutte le canzoni originali, più due
brani composti appositamente
4
per la versione teatrale.
I 22 interpreti che ammireremo
in scena - scelti dopo diverse
audizioni tra oltre 700 performers giovanissimi (la maggior
parte ha tra i 18 e i 22 anni) –
daranno prova di grande preparazione nella recitazione come
nel canto e nella danza.Al centro
di High School Musical ci sono
dei ragazzi: Troy Bolton (Jacopo
Sarno), popolarissimo capitano
della squadra di basket scolastica, Gabriella Montez (Denise
Faro), studentessa “genio” nelle
materie scientifiche. Aiutati dai
loro amici Chad Danforth (Salvo
Vinci) e Taylor McKessie (Maria
Dolores Diaz), i due inseguono
un sogno: diventare protagonisti
del musical della scuola, sfidando
gli antipatici antagonisti Sharpay
(Valentina Gullace) e Ryan Evans
(Raffaele Cutolo).
Una storia fresca che s’incentra
sul mondo della scuola, i sogni e
le passioni dei giovanissimi, che
racconta la necessità di puntare
alto, essere sinceri con sé stessi
e con gli amici e che pone al
centro di tutto i valori eterni e irrinunciabili – soprattutto
nel difficile mondo attuale –
dell’amore e dell’amicizia. Fa da
sfondo alla vicenda l’East High
School di Albuquerque, dove
studiano Troy e Gabriella. Alla
lezione di teatro di Mrs. Darbus,
che annuncia i prossimi provini
per il musical scolastico Giulietta
e Romeo, Troy e Gabriella iniziano a sognare d’interpretare lo spettacolo assieme. Troy
si scopre proprio innamorato,
tanto che gli è difficile concentrarsi sugli allenamenti di basket
con il severo Coach Bolton.
Intanto Taylor vorrebbe coinvolgere Gabriella nel torneo di
Decathlon scientifico. Sharpay,
la diva presidentessa del Drama
Club, sente Troy e Gabriella
come una minaccia per il suo
ruolo di primadonna nel musical
della scuola. Fra scadenze di
studio, punizioni, esercizi e tensioni fra il Coach e la professoressa di teatro, giunge il giorno
delle selezioni per il musical:
Ryan e Sharpay trionfano, mentre Troy e Gabriella, che in un
primo momento non hanno il
coraggio di presentarsi, attirano
poi l’attenzione della Darbus
con un romantico duetto. I due
vengono ammessi alla selezione
finale e non appena la notizia si
sparge nella scuola alcuni Skater,
Secchioni e Atleti seguono il
loro esempio rivelando le proprie passioni segrete. Sharpay
continua a tentare di escludere
Troy e Gabriella dal musical,
provocando addirittura una
concomitanza fra le audizioni
finali, la partita di basket e la gara
di Decathlon. Gli amici allora
causano un black-out in palestra
e nell’aula di chimica cosicché i
due tornei vengono sospesi per
qualche minuto, giusto in tempo
per il provino di Troy e Gabriella
che ottengono i ruoli da protagonisti, per poi far trionfare le
rispettive squadre.
di Ilaria Lucari
“Disney
High School Musical”
regia di Saverio Marconi
con Jacopo Sarno,
Denise Faro
e con Raffaele Cutolo,
Valentina Gullace,
Maria Dolores Diaz,
Salvo Vinci, Eleonora Lana,
Giulia Marangoni,
Marco De Gaudio,
Giuseppe Verzicco,
Laura Bagnato,
Annamaria De Matteo,
Sara Pamploni, Arianna Sala,
Chiara Vecchi,
Giacomo Angelini,
Andrea Centi, Tiziano Edini,
Gianmarco Gallo,
Igor Montalto,
Pierluigi Gallo, Clelia Piscitello
Politeama Rossetti
martedì 24 marzo 2009
durata 2h e 20’
con intervallo
PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
1. L’Inno dei Wildcats
Compagnia
2. Un Sogno in più
Troy, Gabriella, Compagnia
3. Concentrati sul Gioco
Troy, Atleti
4. Concentrati sul Gioco
(Playoff)
Troy, Atleti
5. Audizioni (Bop to the Top/
Qualcuno Come Te)
Teatranti
6. Qualcuno Come Te
Ryan, Sharpay
7. Qualcuno Come Te (Ripresa)
Troy, Gabriella
8. Mix di Cellulari
Chad,Taylor, Compagnia
9. Resta allo Status Quo
Compagnia
1. Entr’acte (Resta allo Status Quo)
Compagnia
2. Non Riesco a Pensare che a Te
Troy, Gabriella
3. Concentrati sul Gioco (Ripresa)
Atleti
4. Ci Fidiamo di Te
Atleti, Secchioni
5. Quando Eri Qui con Me
Gabriella,Troy, Atleti, Secchioni
6. Un Sogno in Più (Ripresa)
Troy, Gabriella
7. Se Noi Restiamo Insieme
Chad,Taylor, Kelsi, Atleti, Secchioni
8. Bop to the Top
Sharpay, Ryan, Secchioni, Atleti
9. Muovetevi!/Bop to the Top
Sharpay, Ryan
10. Se Provi a Volare
Troy, Gabriella, Compagnia
11. Se Noi Restiamo Insieme (Finale)
Compagnia
5
“altri percorsi”
Mara Baronti condivide con il pubblico la sua passione per la cultura indiana
India: un subcontinente in scena
Un racconto di miti e di Dei che aiuta a far capire la filosofia degli indiani
«Gli indiani raccontano che
gli elefanti, da loro amatissimi, un tempo potevano volare
e cambiare forma. Come le
nuvole dei monsoni. India è un
elefante che vola e si trasforma. Immenso e leggero. Non
racconterà dei grandi successi
nell’informatica, dei contadini e
delle multinazionali, delle dighe,
della dote e delle vedove, ma,
spero, del perché tutto questo
può accadere». Mara Baronti
spiega così lo spettacolo di cui
è protagonista e autrice, e che
porta in scena con grande passione anche a Trieste, nell’ambito del cartellone altripercorsi.
Per costruire questo racconto
a più voci e a vari livelli, in cui
si intrecciano narrazione, danza,
canto e musica Mara Baronti ha
attinto a tutto il suo amore per
l’India e a tutta la sua sensibilità
d’artista. Sono infatti ricche le
esperienze che hanno condotto
l’attrice a questa particolare
formula di teatro: dopo la formazione al Teatro di Genova
e la collaborazione con alcune
fra le più prestigiose compagnie italiane, diretta da interessanti registi (da Sciaccaluga
a Squarzina, da Cecchi a De
Bosio e Conte), la Baronti si è
infatti rivolta alla creazione di
racconti sulla scena. Un’iniziale
esperienza importante in questo senso è stata già quella di
costruire una storia conducendo, assieme a Gianni Rodari ed
Emanuele Luzzati, un gruppo di
bambini delle scuole elementari.
6
Da almeno quindici anni, e per
prima in Italia a livello professionale, ha affrontato l’attività
di narratrice rivolta a bambini
e adulti: oggi Mara Baronti è
riconosciuta tra i più affermati
professionisti in questo campo.
L’idea di racchiudere in uno
spettacolo le sue profonde
conoscenze sull’India è stata
uno sbocco artistico molto
naturale per l’attrice: esperta
conoscitrice della cultura indiana, curiosa ed instancabile lettrice dei grandi miti di quella
tradizione da Mahabaratha, a
Kalika Purana, a Ramajana, la
Baronti ha concretizzato il progetto grazie anche all’apporto
del regista Alfonso Santagata,
con cui già in passato si era
confrontata in modo interessante.
L’intersecarsi dei loro linguaggi
e delle loro sensibilità genera uno spettacolo che ci apre
al Paese forse più semplice e
assieme complicato, dove lontananza e vicinanza sono la
stessa cosa, dove gli dei ci sono
ancora e assomigliano ai nostri
del passato, e a quelli del futuro:
un Paese con cui – in prospettiva – saremo portati a confrontarci sempre più strettamente.
Eppure non c’è viaggiatore o
studioso che al primo approccio con l’India non ne percepisca anche la distanza.L’autrice
crede che il teatro possa creare,
proprio in questi spazi lacunosi,
sinfonie di appartenenza, porgendosi quale veicolo di cono-
scenza per attraversare mondi,
esperienze che lasciano segni
che ci apparteranno per tutta la
vita. Lo spettacolo dunque non
darà conto di aspetti della vita
quotidiana di questo grande
Paese, ma cercherà di capire
perché oggi gli indiani vivano
così: questo tentativo si basa
su grandi, affascinanti, divertenti
storie, sulla creatività di ottimi artisti come Santagata e la
Baronti, come i creatori delle
musiche e delle immagini, come
i musicisti e i danzatori europei
e indiani che hanno partecipato
alla creazione.
«India è un racconto di miti e
di Dei che ci serve a entrare
nella filosofia degli indiani –
spiega ancora l’attrice – e qui la
filosofia non è una materia scolastica ma vita, ricerca, giorno
dopo giorno della conoscenza,
non del mondo, ma di Sé». «È
accaduto – racconta – che un
ufficiale di polizia che nel frattempo era andato in pensione
venisse chiamato a testimoniare durante un processo: si
presentò vestito come Radha,
la pastorella amata dal dio
Krisnha. Per lui era finita l’epoca dell’immersione nel mondo
ed era cominciato un cammino
spirituale che gli imponeva di
identificarsi persino con l’aiuto degli abiti in varie forme
di amore per dio. India ci farà
rendere conto come questo
modo di intendere la vita non
sia completamente estraneo a
noi europei». (i.lu.)
“India”
di Mara Baronti
regia di Alfonso Santagata
con Mara Baronti,
Cristina Alioto,
Patrizia Belardi
Sala Bartoli
dal 25 al 29 marzo 2009
durata 1h e 20’
senza intervallo
7
“eventi speciali”
Ritorna la nuova produzione dello Stabile, diretta da Antonio Calenda
To be or not to be, in fuga da Hitler
Due recite straordinarie al Politeama Rossetti prima del debutto a Milano
È stato accolto con unanime
entusiasmo To be or not to be di
Maria Letizia Compatangelo, lo
spettacolo firmato da Antonio
Calenda e prodotto dal Teatro
Stabile regionale che ha inaugurato la Stagione 2008-2009.
La commedia – con due protagonisti della raffinatezza di
Giuseppe Pambieri e Daniela
Mazzucato e impreziosita
da inedite canzoni di Nicola
Piovani – è ora prossima alla
tournée nazionale che la porta
a Milano al Teatro Manzoni e,
nella prossima stagione, in tutta
Italia. Il riallestimento offre l’occasione di dare altre due repliche a Trieste. To be or not to be
ha una genesi interessante: è
stata elaborata infatti da Maria
Letizia Compatangelo sulla base
del soggetto originale dell’autore ungherese Melchior Lengyel,
divenuto nel 1942 un film di successo del grande Ernst Lubitsch
(Vogliamo Vivere, il titolo della
versione italiana).
Antonio Calenda ha perseguito
a lungo l’idea di costruire su
To be or not to be un progetto
teatrale, ed è dalla sua intuizione che nasce questa commedia
deliziosa e interessante, che da
un lato permette d’innescare
il gioco teatrale delle infinite
rifrazioni fra realtà e finzione,
recita e verità, “essere” e “non
essere” come suggerisce il titolo. Dall’altro lato accetta la sfida
di ritrarre il nazismo attraverso
il linguaggio della comicità: una
sfida vinta costruendo una sati8
ra validissima dell’apparato e
della logica hitleriani.
«Ho amato To be or not to be
– commenta Antonio Calenda
– proprio perché ritengo che
offra una bella e struggente elegia del mondo dello spettacolo,
un leggero e dolce apologo su
quanto nella vita sia necessaria
la poesia. E in tempi sempre
più cupi per la cultura, come
sembrano diventare irrimediabilmente i nostri, ricordare in
qualche modo questa “necessità” dell’arte, della poesia, del
teatro, non appare affatto scontato».
Per allestirlo, lo Stabile ha chiamato a sé una compagnia d’alto livello: Giuseppe Pambieri
interpreta l’esuberanza e le
fragilità di Ian Tura e Daniela
Mazzucato presta duttilità alla
figura di Maria e la sua splendida
voce sopranile alle canzoni dello
spettacolo, Fulvio Falzarano è
il temibile Colonnello Ehrhard
e Umberto Bortolani la spia
Druginsky. Accanto a loro una
rappresentanza generosa del
nucleo d’attori che Calenda ha
coinvolto in questi anni nei maggiori lavori di produzione.
Gli interpreti impersonano la
Compagnia del Teatro Centrale
di Varsavia, alle prese con le
prove di uno spettacolo antinazista che solleva l’attenzione della censura: dopo l’iniziale
sgomento gli attori ripiegano sul
repertorio. La scelta di Amleto
non è casuale: Ian Tura, il primo
attore, ha infatti il pallino del
Principe di Danimarca che, sebbene sia ormai fuori ruolo, continua a interpretare convinto.
Ama soprattutto il monologo
“To be or not to be”, che però
diviene il suo incubo. La moglie
Maria, infatti, proprio durante
la scena si fa raggiungere in
camerino da uno spasimante,
pilota dell’aviazione polacca, che
lasciando il suo posto, crea lo
scompiglio in sala. Esilarante lo
sconforto di Ian davanti a tale
dimostrazione di spregio verso
la sua arte: il problema però è
presto travolto – come tutta la
dimensione evanescente e un
po’ ingenua dei teatranti – dal
precipitare degli eventi storici.
È il 1939 e Varsavia è asservita a
Hitler: le misure antisemite, colpiscono, fra gli altri, Greenberg,
uno degli attori. Il momento in
cui trova il coraggio di recitare
un’ultima volta il monologo di
Shylock da Il mercante di Venezia,
è uno dei più toccanti dello
spettacolo. Anche per il resto
della compagnia il periodo è
cupo: il teatro è chiuso, e ospita
segrete riunioni della resistenza
polacca. Quando l’operato di
una spia della Gestapo rischia
d’infliggere un colpo ferale alla
resistenza, Sabinsky lo spasimante di Maria, si fa paracadutare a
Varsavia. Con l’aiuto degli attori
gioca brutti tiri agli oppressori
ed eliminati la spia e un pericoloso ufficiale, tutti riescono a
fuggire a Londra addirittura con
l’aereo di Hitler.
di Ilaria Lucari
“To be or not to be”
di Maria Letizia Compatangelo
regia di Antonio Calenda
con Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzucato
la locandina
Ian Tura, prim’attore
Giuseppe Pambieri
Politeama Rossetti
dal 27 al 28 marzo 2009
durata 2h e 45’
con intervallo
Rowitch, attore e direttore di scena
Stefano Bembi
Greenberg, attore caratterista
Francesco Benedetto
Bromski, attore caratterista/
Hitler/ Colonnello Hauer
Carlo Ferreri
Sonia, giovane attrice
ILARIA ZANETTI
Primo attor giovane/
Pilota della divisione 303
Raffaele Sinkovic
Attore della compagnia/Pilota della
divisione 303/Soldato nazista/
Ufficiale marina britannica
LUIGI RIZZO
Attore della compagnia/Pilota della
divisione 303/Soldato nazista
Paolo Cartago
Attore della compagnia/
Soldato nazista
Paolo De Paolis
Attore della compagnia/
Soldato nazista
Filippo Cattinelli
Krakov, regista
Gianfranco Candia
Maria Tura, prima donna
Daniela Mazzucato
Anna, sarta di compagnia
Daniela Di Bitonto
Tenente Dimitri Sabinsky, pilota
della divisione 303
Jacopo Venturiero
Professor Albert Druginsky
Umberto Bortolani
Colonnello Ehrhard
Fulvio Falzarano
Capitano Schulz/Gentiluomo con
mantello/Attendente inglese
Francesco Gusmitta
foto Tommaso Le Pera
Capitano Ross controspionaggio
britannico/Gentiluomo con mantello
Luciano Pasini
9
“musical”
Lo spettacolo arriva a Trieste dopo il successo di Berlino, Vienna e Monaco
Il ritorno di “Rocky Horror Show”
La nuova edizione originale di uno dei musical più rappresentati al mondo
Il pubblico dello Stabile regionale ha applaudito in passato alcune versioni di The Rocky Horror
Show accogliendo il musical con
tale calore da poter senz’altro
designare questo titolo fra i più
amati dell’ultimo decennio…
Ma adesso è ora di fare “tabula rasa” dei vecchi ricordi e
lasciarsi catturare dalla nuova
edizione dello spettacolo, che
Trieste ospita in esclusiva per
l’Italia! Si tratta infatti di una
produzione ricchissima, internazionale, indimenticabile: allestimento da vero kolossal, con
effetti, proiezioni, costumi e
luci da brivido, una band dal
vivo piena di energia, impegnata
in una delle più elettrizzanti
colonne sonore mai scritte, un
cast stellare che raccoglie il
meglio del mondo del musical
inglese e internazionale... Basti
pensare che a firmare la regia
è stato chiamato uno dei nomi
più brillanti dell’universo teatrale broadwayano, Sam Buntrock,
che per il suo allestimento di
Sunday in the park with George,
il musical di Stephen Sondheim,
si è meritato due Drama Desk
Awards e nove nomination ai
Tony Awards, compresa la categoria della migliore regia. E se
questo non bastasse, a supervisionare il tutto in prima persona, c’è stato il grande Richard
O’Brian, che nel 1973 scrisse
questo cult.
A trentacinque anni dal debutto al Royal Court di Londra,
The Rocky Horror Show ritorna
10
dunque a confermarsi l’enfant
terrible dei musical, con i suoi
personaggi irriverenti, lo spirito
bizzarro e anarchico, gli ammiccamenti provocatori e la musica
trascinante. E dunque Let’s do
the time warp again!: inutile resistere… Com’è noto anche il
pubblico è investito dal vortice
del Rocky, e diviene parte di un
vero e proprio rito collettivo:
niente di strano dunque – lo
diciamo per i neofiti – se in
platea si aggireranno spettatori
abbigliati come Frank’n’Furter o
Magenta, completi di provocanti
guepière e calze a rete, e se in
ben definiti momenti ci sarà chi
interagirà con gli attori aprendo
ombrelli o lanciando riso...
Ma The Rocky Horror Show
nasconde in sé anche altre trovate: in un allestimento come
questo, che molto spazio lascia
alla visionarietà e alle allusioni
cinematografiche, impossibile
non sottolineare il gioco delle
citazioni (ce ne sono di molti
tipi) e soprattutto di quelle
tratte dai film di fantascienza
americani Anni Cinquanta, che
molto hanno ispirato O’Brien.
Le citazioni sono disseminate
ovunque e quelle cinematografiche punteggiano lo spettacolo
fin dalla prima canzone, Science
Fiction Double Feature... Fin troppo immediato individuare quelle
legate a Frankenstein (dal nome
del dottor Frank’n’Furter, alla
sua creatura terrorizzata dal
fuoco), poi c’è il dottor Scott,
scienziato già al soldo del Terzo
Reich e bloccato su una sedia
a rotelle, come il protagonista
del Dottor Stranamore. E non
mancano rimandi a Ultimatum
alla Terra, una parodia dedicata
alle tutine dei supereroi, un
omaggio a Fay Wray, la prima
sensuale protagonista di King
Kong... Cantando dei morigerati
fidanzatini Brad e Janet, poi, è
facile accennare a Anne Francis
star di Forbidden Planet...
Un musical dunque pieno di
sorprese che non si sono esaurite nemmeno in oltre trent’anni di repliche applaudite da più
di 20 milioni di persone.
E ora la nuova edizione si ripresenta fantasticamente attuale:
con la sua storia stravagante,
canzoni senza tempo come Hot
Patootie e il Time Warp, un cast
minuziosamente selezionato (in
cui citiamo almeno l’eccellente
protagonista Rob Fowler, e il
Narratore Erik Arno, un attore
corregionale di nascita, ma divenuto celebre nei paesi d’area
tedesca). Uno spettacolo che
segna – con le sue repliche al
Politeama Rossetti – l’inizio di
un’importante collaborazione
fra la BB Promotion, colosso
produttivo di Michael Brenner
e il Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia, che con sempre maggior decisione si pone
quale “piazza” ambita per gli
spettacoli internazionali, con un
palcoscenico e un’audience allo
stesso livello dei grandi centri
europei quali Vienna, Berlino e
Monaco. (i.lu.)
“The Rocky
Horror Show”
libretto, musica e liriche
Richard O’Brien
regia
Sam Buntrock
coreografie
Mattehew Mohr
scene e costumi
David Farley
trucco e parrucche
Vanessa White
disegno luci
David Howe
disegno del suono
Brian Beasley
arrangiamenti musicali
Ludwig Coss, Martin Böhm
direttore musicale
Brandon Etheridge
arrangiamenti musicali agg.
Brandon Ethridge
Jeff Frohner
produttore esecutivo
Dagmar Windisch
produttori
Michael Brenner
Howard Panter
foto Nilz Boehme
Politeama Rossetti
dal 1° al 5 aprile 2009
durata 2h e 20’
con intervallo
11
Primo Atto
Lo spettacolo è aperto dall’introduzione di una maschera del
cinema, che presenta il “doppio
spettacolo” che sta per andare in scena (Science Fiction,
Double Feature).
I protagonisti dell’avventura
sono due ragazzi della provincia
americana, Brad Majors e Janet
Weiss. Dopo aver assistito al
matrimonio di una coppia di
amici, Brad si dichiara finalmente
a Janet e le regala, con tutta la
goffaggine che lo contraddistingue, un anello di fidanzamento
(Damnit, Janet).
Decidono quindi di dare di persona la notizia a un loro vecchio
amico, il dottor Everett Scott,
durante le lezioni del quale i due
giovani si erano conosciuti. Così,
in una fredda serata di novembre, con il cielo plumbeo e carico di pioggia, i due fidanzatini si
mettono in viaggio con l’auto di
Brad. Smarrita la strada nel temporale, bloccati da una gomma a
terra, decidono di chiedere aiuto
in un castello poco distante,
dove forse hanno un telefono
(Over at the Frankestein
Place).
Giunti al portone del castello sotto una pioggia battente,
vengono accolti da uno strano
maggiordomo gobbo, Riff-Raff,
che li invita a entrare e dice loro
che sono arrivati in una notte
molto speciale: nel castello infatti
si sta svolgendo la Convention
annuale dei Transylvani.
Gli ospiti, vestiti in modo estremamente stravagante, si intrattengono ballando il Time Warp,
una sorta di danza folkloristica ammiccante e movimentata
(The Time Warp).
Spaventata dallo strano compor12
tamento dei Transylvani, Janet
vorrebbe andare via ma Brad le
ricorda che sono bloccati lì. In
quel momento fa la sua apparizione il padrone di casa, Frank-nFurter, un eccentrico travestito
che, dopo averli tranquillizzati
circa le sue intenzioni, li invita a
trascorrere la notte al castello
(Sweet Transvestite).
Frank rivela loro di essere uno
scienziato sul punto di compiere la propria opera suprema,
la creazione di un ragazzone
biondo e muscoloso, perfetto
per soddisfare le sue voglie. Loro
malgrado, i due giovani seguono
il dottor Furter e i transylvani nel
laboratorio, dove l’esperimento
sta per compiersi.
Poco più tardi, tra gli applausi
dei presenti, la creatura Rocky
prende vita ma Riff-Raff, la sua
incestuosa sorella Magenta e la
giovane Columbia, una groupie
di Frank, accolgono la sua nascita
con freddezza (The Sword of
Damocles/I Can Make You
a Man).
In quel momento, da una cella
frigorifera viene fuori il giovane
Eddie, un biker teppista che,
prima di servire come donatore di organi per Rocky, era
stato l’amante di Frank e quindi
di Colombia (Hot Patootie,
Bless My Soul). Eddie carica
la giovane Colombia sulla moto
ma quando sta per lasciare la
sala viene assalito da Frank che
lo uccide in modo sanguinario.
Eliminato Eddie, il folle scienziato
si apparta con Rocky nella sua
nuova suite matrimoniale e Brad
e Janet vengono accompagnati
nelle loro stanze, stanze separate ovviamente, per trascorrere
la notte (I Can Make You a
Man).
la sin
SECONDO Atto
Nel silenzio della notte, Janet
riceve la visita di Brad e lo
accoglie nel suo letto, solo per
accorgersi che in realtà si tratta
di Frank. Inizialmente scandalizzata, la ragazza si lascia poi
andare al piacere tra le braccia
dell’ambiguo padrone di casa,
dietro la promessa che Brad non
verrà mai a saperlo. Poco dopo
la stessa scena si ripete, a ruoli
invertiti, in camera di Brad.
Nel frattempo i servitori di Frank
liberano Rocky dalle catene e lo
fanno fuggire. Janet, disperata per
ciò che ha fatto con Frank, vaga
per il castello e vede su un monitor Brad in “dolce compagnia”
del padrone di casa. Sconvolta,
giunge nel laboratorio e lì si
imbatte in Rocky. Intenerita da
quel ragazzone col cervello da
bambino, prima si prende cura
di lui e poi, ormai libera dalle
inibizioni decide di sedurlo, un
foto Thommy Mardo
“musical”
nossi
“Rocky Horror Show”
foto Thommy Mardo
po’ anche come ripicca nei confronti di Brad e Frank (Touch-a,
Touch-a,Touch-a,Touch Me).
Frank, avvisato della fuga di Rocky
da Riff-Raff, si accanisce violentemente sull’infido servitore ma la
scena viene interrotta dall’arrivo
di un visitatore inatteso (Once
in a While). Sui monitor del
castello compare il dottor Scott,
il famoso amico di Brad e Janet,
e Frank, appena si accorge che
Brad lo conosce, si infuria con
lui accusandolo di essere venuto
al castello a spiarlo per conto
del suo ex professore: il dottor
Scott, infatti, collabora ora con
una agenzia governativa che si
occupa di UFO. Brad nega ogni
responsabilità e lo stesso dottor
Scott ammette di trovarsi lì in
veste privata, alla ricerca di suo
nipote Eddie (Eddie’s Teddy).
Mentre la discussione si accende,
il dottor Scott spiega che Frank
e tutto il suo entourage in real-
tà sono degli alieni, provenienti dal pianeta Transexual della
galassia di Transylvania. Quando
il discorso ritorna su Eddie,
Frank mostra il corpo straziato del giovane nascosto sotto
il piano del tavolo. Disgustati,
tutti si rivoltano contro Frank e
lui, in tutta risposta, li pietrifica
con un dispositivo alieno e poi
si prepara per il floor-show, al
quale partecipano tutti gli ospiti, abbigliati loro malgrado in
guepiere e giarrettiere secondo
la moda transylvana (Planet
Schmanet - Wise Up Janet
Weiss). Frank li rianima a uno
a uno per dar vita a un delirante
musical orgiastico. È chiaro che
ormai la sua filosofia del piacere
assoluto li ha ormai conquistati
(Floor Show/Rose Tint My
World). Riff-Raff e Magenta
approfittando della distrazione
generale, prendono il controllo della situazione. Intendono
lasciare la terra e tornare su
Transylvania, ma senza Frank,
macchiatosi di eccessi imperdonabili. Frank cerca di giustificarsi,
di impietosirli, ma è tutto inutile
(I’m Going Home). I due
alieni lo bersagliano con un’arma
a raggi: Rocky si precipita a salvare il suo creatore, ma Riff-Raff
uccide entrambi senza pietà. Gli
ospiti terrestri vengono poi invitati a lasciare il castello, che di lì a
poco, rivelando la sua vera natura di astronave, decolla alla volta
di Transylvania, lasciando Brad,
Janet e il dottor Scott in preda
al loro destino e ai sensi di colpa
(Super Heroes). Lo spettacolo
si conclude con la mascherina
che ricorda come il “doppio
spettacolo di tarda notte” sia
ormai finito... (Science Fiction,
Double Feature).
Howard Panter
for Rocky Horror Company Limited
and Michael Brenner
for BB Promotion GmbH present
CAST
Narratore.........................Erik Sabri Arno
Frank’n’Furter.......Rob Morton Fowler
Brad.........................Chris Ellis-Stanton
Janet............................. Ceri-Lyn Cissone
Riff Raff...........Stuart Matthew Price
Magenta/Usherette............Maria Franzén
Columbia..............................Kerry Winter
Rocky........Andrew Gordon-Watkins
Eddie/Dr. Scott....................Jack Edwards
Ensemble: Phantoms.......Stuart Amfield, ...................Caroline Fox, Nic Gibney,
........................................... Suzie McAdam
Dance Captain/Swing
..................................Melissa Nettleford
Swing.........................................Paul Turner
ORCHESTRA
Direttore Musicale/Tastiere 1
...................................Brandon Ethridge
Assistente al direttore/Tastiere 2........................
..................................................Jeff Frohner
Sax.......Andreas Pompe, Max Teich
Chitarra..............................Dennis Hormes
...........................................Bobby Harrison
Basso......................... Robert Lindemann
.............................................. Stephan Först
Batteria...................................... Richy Denis
...................................................Florian Beer
Terzo Direttore......................... Robert Paul
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news
diretto da Antonio Calenda
Al Politeama Rossetti
una delle poche uscite pubbliche dell’artista nel 2009
Grande attesa per Giovanni Allevi
Al via le prevendite per i due concerti del pianista, l’11 e 12 maggio
Arriva finalmente per due serate al
Politeama Rossetti l’atteso concerto
di Giovanni Allevi, considerato uno
dei fenomeni musicali più interessanti
degli ultimi anni.
Al Teatro Stabile regionale ritorna con
assiduità: vi ha esordito nell’aprile
2007 ospite di Sotto le stelle
del jazz e nel 2008 vi ha portato
una tappa del suo trionfale tour Allevilive. Non c’è da stupirsi dell’entusiasmo del pubblico se la stampa più
accreditata non ha avuto dubbi nel
definirlo “il Mozart del 2000” (Repubblica), “il filosofo del pianoforte” (Corriere della Sera), “modern and free
spirit” (Shanghai Star)... Il suo genio
compositivo sembra non conoscere
Il Cinque x Mille
al Teatro Stabile
Il codice fiscale da indicare è lo 00054990320
Anche quest’anno sarà possibile destinare la quota del 5 per mille Irpef al
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
in sede di dichiarazione dei redditi.
Per esprimere la scelta a favore di
una delle finalità destinatarie di tale
quota, il contribuente deve apporre la
propria firma nel riquadro “Sostegno
delle organizzazioni non lucrative di
utilità sociale” e indicare il codice
fiscale di un soggetto beneficiario
(se la scelta sarà a favore del nostro
Teatro Stabile, il codice fiscale da
indicare è 00054990320).
Per il Teatro, questo contributo volontario destinato dai singoli contribuenti
(per i quali non rappresenta in alcun
modo un costo aggiuntivo), rappresenta un’importante fonte di entrata,
che consente di migliorare di anno in
anno l’offerta culturale per il pubblico
triestino e regionale.
barriere, la sua musica incanta i più
competenti come pure chi si accosta alla musica classica per la prima
volta ed è lodevole la sua capacità
di “traghettare” il mondo classico
alle nuove generazioni – operazione
difficile da realizzare con serietà –
concorrendo a rinnovare il repertorio
della musica colta.
I biglietti sono in vendita a € 34
per la Platea A e B, a € 28 per la
Platea C; i posti nelle Gallerie costano
rispettivamente € 25 ed € 21. Per
tutti i settori esistono riduzioni di
prezzo per gli over 65 e gli under
25. I biglietti di Loggione sono invece
messi in vendita al prezzo unico di
€ 12.
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
redazione Viale XX Settembre, 45
34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Anno XVI - numero 168
24 marzo 2009
Aut. Tribunale di Trieste n° 846
del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile
Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
15
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
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periodico n° 11 del 24 marzo 2009