stagione 2008-09, numero 11, 24 marzo 2009 in questo numero Disney High School Musical India To be or not to be The Rocky Horror Show ci sono infiniti modi di essere presenti sulla scena. il nostro, storicamente, sta nel fare che ciò accada. molto, molto prima che il sipario si alzi generali è lì. Generali. dove c’è arte. Politeama Rossetti HIGH SCHOOL MUSICAL Sala Bartoli mar ★ 24 marzo 17.00 20.30 Giovanni Allevi in concerto mer 25 marzo gio 26 marzo 21.00 Giovanni Allevi in concerto 21.00 ven TO BE OR NOT TO BE Tutti i settori 1★ società dei concerti THE rockY HORROR show di Richard O’Brien regia di Sam Buntrock Platea A-B 4★★★★ Platea C - I Galleria 3★★★ II Galleria 2★★ Biglietti Platea A-B interi € 49 ridotti € 44 Platea C interi € 43 ridotti € 40 I Galleria interi € 38 ridotti € 35 II Galleria interi € 30 ridotti € 27 20.30 16.00 20.30 20.30 M 20.30 O 16.00 20.30 N 16.00 P 20.30 CORALMENTE 20.30 peter pan 20.30 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Galleria 2★★ II Galleria 1★ 27 21.00 28 21.00 ★ 29 marzo 17.00 30 18.00 31 21.00 1 aprile alè calais 21.00 2 21.00 3 21.00 4 21.00 di Osvaldo Guerrieri regia di Emanuela Giordano con Marianella Bargilli Posto unico 1★ Biglietti Posto unico interi € 15 ridotti € 12,50 5 17.00 marzo sab marzo dom lun marzo mar marzo mer gio 20.30 20.30 india di Mara Baronti regia di Alfonso Santagata con Mara Baronti Posto unico 1★ Biglietti Posto unico interi € 15 ridotti € 12,50 aprile ven aprile sab aprile dom aprile lun POMERIGGI MUSICALI “Wonderful world of Musicals” 6 aprile mar 7 aprile mer 8 aprile gio 18.00 POMERIGGI MUSICALI 18.00 POMERIGGI MUSICALI “Tracce di Musical” 9 aprile ven 10 aprile sab 11 aprile dom 12 aprile lun 13 amleto di William Shakespeare regia di Pietro Carriglio con Luca Lazzareschi, Nello Mascia, Galatea Ranzi, Luciano Roman Platea A-B 2★★ Platea C- Gallerie 1★ Biglietti Platea A-B interi € 28 ridotti € 23 Platea C interi € 20 ridotti € 16 Gallerie interi € 15 ridotti € 12 20.30 PRI 16.00 E 20.30 A 20.30 B 20.30 C aprile mar 14 aprile mer 15 aprile gio 16 aprile ven 17 aprile sab 18 aprile 18.00 “Cetra noi Cinque” Incontro con la compagnia di Amleto a cura di Peter Brown “eventi speciali” Dopo il successo dell’anno scorso ritorna la produzione Disney/Rancia A scuola il musical vince sul basket Jacopo Sarno e Denise Faro di nuovo protagonisti di “High School Musical” High School Musical ha scosso anche la tranquilla Trieste: come raramente accade, lo scorso maggio, l’ingresso degli artisti del Politeama Rossetti, era letteralmente preso d’assalto dai fan, per lo più teen-agers che volevano abbracciare e conoscere i loro idoli, protagonisti del musical e loro talentuosi coetanei. Il “fenomeno” High School Musical in effetti è planetario: nella versione televisiva, è stato seguito da 250 milioni di spettatori; 6 canzoni su 12 hanno ottenuto il disco d’oro; Breaking Free è la canzone Disney che, in oltre 50 anni di storia, ha raggiunto la posizione più alta nella classifica Billboard; oltre 9.000.000 di libri Disney sul TV Movie sono stati venduti su scala mondiale… Come non ripetere uno spettacolo così entusiasmante? Ecco che High School Musical, messo in scena dalla Compagnia della Rancia e prima produzione musical Disney in Italia, ritorna per un giorno in città. High School Musical si avvale della storia, delle canzoni e delle scene del famosissimo Disney Channel Original Movie: diretto da Saverio Marconi con Federico Bellone, è la completa trasposizione teatrale dell’ormai celeberrimo film. Nello spettacolo, infatti, completamente in italiano e cantato dal vivo, si ritrovano tutte le canzoni originali, più due brani composti appositamente 4 per la versione teatrale. I 22 interpreti che ammireremo in scena - scelti dopo diverse audizioni tra oltre 700 performers giovanissimi (la maggior parte ha tra i 18 e i 22 anni) – daranno prova di grande preparazione nella recitazione come nel canto e nella danza.Al centro di High School Musical ci sono dei ragazzi: Troy Bolton (Jacopo Sarno), popolarissimo capitano della squadra di basket scolastica, Gabriella Montez (Denise Faro), studentessa “genio” nelle materie scientifiche. Aiutati dai loro amici Chad Danforth (Salvo Vinci) e Taylor McKessie (Maria Dolores Diaz), i due inseguono un sogno: diventare protagonisti del musical della scuola, sfidando gli antipatici antagonisti Sharpay (Valentina Gullace) e Ryan Evans (Raffaele Cutolo). Una storia fresca che s’incentra sul mondo della scuola, i sogni e le passioni dei giovanissimi, che racconta la necessità di puntare alto, essere sinceri con sé stessi e con gli amici e che pone al centro di tutto i valori eterni e irrinunciabili – soprattutto nel difficile mondo attuale – dell’amore e dell’amicizia. Fa da sfondo alla vicenda l’East High School di Albuquerque, dove studiano Troy e Gabriella. Alla lezione di teatro di Mrs. Darbus, che annuncia i prossimi provini per il musical scolastico Giulietta e Romeo, Troy e Gabriella iniziano a sognare d’interpretare lo spettacolo assieme. Troy si scopre proprio innamorato, tanto che gli è difficile concentrarsi sugli allenamenti di basket con il severo Coach Bolton. Intanto Taylor vorrebbe coinvolgere Gabriella nel torneo di Decathlon scientifico. Sharpay, la diva presidentessa del Drama Club, sente Troy e Gabriella come una minaccia per il suo ruolo di primadonna nel musical della scuola. Fra scadenze di studio, punizioni, esercizi e tensioni fra il Coach e la professoressa di teatro, giunge il giorno delle selezioni per il musical: Ryan e Sharpay trionfano, mentre Troy e Gabriella, che in un primo momento non hanno il coraggio di presentarsi, attirano poi l’attenzione della Darbus con un romantico duetto. I due vengono ammessi alla selezione finale e non appena la notizia si sparge nella scuola alcuni Skater, Secchioni e Atleti seguono il loro esempio rivelando le proprie passioni segrete. Sharpay continua a tentare di escludere Troy e Gabriella dal musical, provocando addirittura una concomitanza fra le audizioni finali, la partita di basket e la gara di Decathlon. Gli amici allora causano un black-out in palestra e nell’aula di chimica cosicché i due tornei vengono sospesi per qualche minuto, giusto in tempo per il provino di Troy e Gabriella che ottengono i ruoli da protagonisti, per poi far trionfare le rispettive squadre. di Ilaria Lucari “Disney High School Musical” regia di Saverio Marconi con Jacopo Sarno, Denise Faro e con Raffaele Cutolo, Valentina Gullace, Maria Dolores Diaz, Salvo Vinci, Eleonora Lana, Giulia Marangoni, Marco De Gaudio, Giuseppe Verzicco, Laura Bagnato, Annamaria De Matteo, Sara Pamploni, Arianna Sala, Chiara Vecchi, Giacomo Angelini, Andrea Centi, Tiziano Edini, Gianmarco Gallo, Igor Montalto, Pierluigi Gallo, Clelia Piscitello Politeama Rossetti martedì 24 marzo 2009 durata 2h e 20’ con intervallo PRIMO ATTO SECONDO ATTO 1. L’Inno dei Wildcats Compagnia 2. Un Sogno in più Troy, Gabriella, Compagnia 3. Concentrati sul Gioco Troy, Atleti 4. Concentrati sul Gioco (Playoff) Troy, Atleti 5. Audizioni (Bop to the Top/ Qualcuno Come Te) Teatranti 6. Qualcuno Come Te Ryan, Sharpay 7. Qualcuno Come Te (Ripresa) Troy, Gabriella 8. Mix di Cellulari Chad,Taylor, Compagnia 9. Resta allo Status Quo Compagnia 1. Entr’acte (Resta allo Status Quo) Compagnia 2. Non Riesco a Pensare che a Te Troy, Gabriella 3. Concentrati sul Gioco (Ripresa) Atleti 4. Ci Fidiamo di Te Atleti, Secchioni 5. Quando Eri Qui con Me Gabriella,Troy, Atleti, Secchioni 6. Un Sogno in Più (Ripresa) Troy, Gabriella 7. Se Noi Restiamo Insieme Chad,Taylor, Kelsi, Atleti, Secchioni 8. Bop to the Top Sharpay, Ryan, Secchioni, Atleti 9. Muovetevi!/Bop to the Top Sharpay, Ryan 10. Se Provi a Volare Troy, Gabriella, Compagnia 11. Se Noi Restiamo Insieme (Finale) Compagnia 5 “altri percorsi” Mara Baronti condivide con il pubblico la sua passione per la cultura indiana India: un subcontinente in scena Un racconto di miti e di Dei che aiuta a far capire la filosofia degli indiani «Gli indiani raccontano che gli elefanti, da loro amatissimi, un tempo potevano volare e cambiare forma. Come le nuvole dei monsoni. India è un elefante che vola e si trasforma. Immenso e leggero. Non racconterà dei grandi successi nell’informatica, dei contadini e delle multinazionali, delle dighe, della dote e delle vedove, ma, spero, del perché tutto questo può accadere». Mara Baronti spiega così lo spettacolo di cui è protagonista e autrice, e che porta in scena con grande passione anche a Trieste, nell’ambito del cartellone altripercorsi. Per costruire questo racconto a più voci e a vari livelli, in cui si intrecciano narrazione, danza, canto e musica Mara Baronti ha attinto a tutto il suo amore per l’India e a tutta la sua sensibilità d’artista. Sono infatti ricche le esperienze che hanno condotto l’attrice a questa particolare formula di teatro: dopo la formazione al Teatro di Genova e la collaborazione con alcune fra le più prestigiose compagnie italiane, diretta da interessanti registi (da Sciaccaluga a Squarzina, da Cecchi a De Bosio e Conte), la Baronti si è infatti rivolta alla creazione di racconti sulla scena. Un’iniziale esperienza importante in questo senso è stata già quella di costruire una storia conducendo, assieme a Gianni Rodari ed Emanuele Luzzati, un gruppo di bambini delle scuole elementari. 6 Da almeno quindici anni, e per prima in Italia a livello professionale, ha affrontato l’attività di narratrice rivolta a bambini e adulti: oggi Mara Baronti è riconosciuta tra i più affermati professionisti in questo campo. L’idea di racchiudere in uno spettacolo le sue profonde conoscenze sull’India è stata uno sbocco artistico molto naturale per l’attrice: esperta conoscitrice della cultura indiana, curiosa ed instancabile lettrice dei grandi miti di quella tradizione da Mahabaratha, a Kalika Purana, a Ramajana, la Baronti ha concretizzato il progetto grazie anche all’apporto del regista Alfonso Santagata, con cui già in passato si era confrontata in modo interessante. L’intersecarsi dei loro linguaggi e delle loro sensibilità genera uno spettacolo che ci apre al Paese forse più semplice e assieme complicato, dove lontananza e vicinanza sono la stessa cosa, dove gli dei ci sono ancora e assomigliano ai nostri del passato, e a quelli del futuro: un Paese con cui – in prospettiva – saremo portati a confrontarci sempre più strettamente. Eppure non c’è viaggiatore o studioso che al primo approccio con l’India non ne percepisca anche la distanza.L’autrice crede che il teatro possa creare, proprio in questi spazi lacunosi, sinfonie di appartenenza, porgendosi quale veicolo di cono- scenza per attraversare mondi, esperienze che lasciano segni che ci apparteranno per tutta la vita. Lo spettacolo dunque non darà conto di aspetti della vita quotidiana di questo grande Paese, ma cercherà di capire perché oggi gli indiani vivano così: questo tentativo si basa su grandi, affascinanti, divertenti storie, sulla creatività di ottimi artisti come Santagata e la Baronti, come i creatori delle musiche e delle immagini, come i musicisti e i danzatori europei e indiani che hanno partecipato alla creazione. «India è un racconto di miti e di Dei che ci serve a entrare nella filosofia degli indiani – spiega ancora l’attrice – e qui la filosofia non è una materia scolastica ma vita, ricerca, giorno dopo giorno della conoscenza, non del mondo, ma di Sé». «È accaduto – racconta – che un ufficiale di polizia che nel frattempo era andato in pensione venisse chiamato a testimoniare durante un processo: si presentò vestito come Radha, la pastorella amata dal dio Krisnha. Per lui era finita l’epoca dell’immersione nel mondo ed era cominciato un cammino spirituale che gli imponeva di identificarsi persino con l’aiuto degli abiti in varie forme di amore per dio. India ci farà rendere conto come questo modo di intendere la vita non sia completamente estraneo a noi europei». (i.lu.) “India” di Mara Baronti regia di Alfonso Santagata con Mara Baronti, Cristina Alioto, Patrizia Belardi Sala Bartoli dal 25 al 29 marzo 2009 durata 1h e 20’ senza intervallo 7 “eventi speciali” Ritorna la nuova produzione dello Stabile, diretta da Antonio Calenda To be or not to be, in fuga da Hitler Due recite straordinarie al Politeama Rossetti prima del debutto a Milano È stato accolto con unanime entusiasmo To be or not to be di Maria Letizia Compatangelo, lo spettacolo firmato da Antonio Calenda e prodotto dal Teatro Stabile regionale che ha inaugurato la Stagione 2008-2009. La commedia – con due protagonisti della raffinatezza di Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzucato e impreziosita da inedite canzoni di Nicola Piovani – è ora prossima alla tournée nazionale che la porta a Milano al Teatro Manzoni e, nella prossima stagione, in tutta Italia. Il riallestimento offre l’occasione di dare altre due repliche a Trieste. To be or not to be ha una genesi interessante: è stata elaborata infatti da Maria Letizia Compatangelo sulla base del soggetto originale dell’autore ungherese Melchior Lengyel, divenuto nel 1942 un film di successo del grande Ernst Lubitsch (Vogliamo Vivere, il titolo della versione italiana). Antonio Calenda ha perseguito a lungo l’idea di costruire su To be or not to be un progetto teatrale, ed è dalla sua intuizione che nasce questa commedia deliziosa e interessante, che da un lato permette d’innescare il gioco teatrale delle infinite rifrazioni fra realtà e finzione, recita e verità, “essere” e “non essere” come suggerisce il titolo. Dall’altro lato accetta la sfida di ritrarre il nazismo attraverso il linguaggio della comicità: una sfida vinta costruendo una sati8 ra validissima dell’apparato e della logica hitleriani. «Ho amato To be or not to be – commenta Antonio Calenda – proprio perché ritengo che offra una bella e struggente elegia del mondo dello spettacolo, un leggero e dolce apologo su quanto nella vita sia necessaria la poesia. E in tempi sempre più cupi per la cultura, come sembrano diventare irrimediabilmente i nostri, ricordare in qualche modo questa “necessità” dell’arte, della poesia, del teatro, non appare affatto scontato». Per allestirlo, lo Stabile ha chiamato a sé una compagnia d’alto livello: Giuseppe Pambieri interpreta l’esuberanza e le fragilità di Ian Tura e Daniela Mazzucato presta duttilità alla figura di Maria e la sua splendida voce sopranile alle canzoni dello spettacolo, Fulvio Falzarano è il temibile Colonnello Ehrhard e Umberto Bortolani la spia Druginsky. Accanto a loro una rappresentanza generosa del nucleo d’attori che Calenda ha coinvolto in questi anni nei maggiori lavori di produzione. Gli interpreti impersonano la Compagnia del Teatro Centrale di Varsavia, alle prese con le prove di uno spettacolo antinazista che solleva l’attenzione della censura: dopo l’iniziale sgomento gli attori ripiegano sul repertorio. La scelta di Amleto non è casuale: Ian Tura, il primo attore, ha infatti il pallino del Principe di Danimarca che, sebbene sia ormai fuori ruolo, continua a interpretare convinto. Ama soprattutto il monologo “To be or not to be”, che però diviene il suo incubo. La moglie Maria, infatti, proprio durante la scena si fa raggiungere in camerino da uno spasimante, pilota dell’aviazione polacca, che lasciando il suo posto, crea lo scompiglio in sala. Esilarante lo sconforto di Ian davanti a tale dimostrazione di spregio verso la sua arte: il problema però è presto travolto – come tutta la dimensione evanescente e un po’ ingenua dei teatranti – dal precipitare degli eventi storici. È il 1939 e Varsavia è asservita a Hitler: le misure antisemite, colpiscono, fra gli altri, Greenberg, uno degli attori. Il momento in cui trova il coraggio di recitare un’ultima volta il monologo di Shylock da Il mercante di Venezia, è uno dei più toccanti dello spettacolo. Anche per il resto della compagnia il periodo è cupo: il teatro è chiuso, e ospita segrete riunioni della resistenza polacca. Quando l’operato di una spia della Gestapo rischia d’infliggere un colpo ferale alla resistenza, Sabinsky lo spasimante di Maria, si fa paracadutare a Varsavia. Con l’aiuto degli attori gioca brutti tiri agli oppressori ed eliminati la spia e un pericoloso ufficiale, tutti riescono a fuggire a Londra addirittura con l’aereo di Hitler. di Ilaria Lucari “To be or not to be” di Maria Letizia Compatangelo regia di Antonio Calenda con Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzucato la locandina Ian Tura, prim’attore Giuseppe Pambieri Politeama Rossetti dal 27 al 28 marzo 2009 durata 2h e 45’ con intervallo Rowitch, attore e direttore di scena Stefano Bembi Greenberg, attore caratterista Francesco Benedetto Bromski, attore caratterista/ Hitler/ Colonnello Hauer Carlo Ferreri Sonia, giovane attrice ILARIA ZANETTI Primo attor giovane/ Pilota della divisione 303 Raffaele Sinkovic Attore della compagnia/Pilota della divisione 303/Soldato nazista/ Ufficiale marina britannica LUIGI RIZZO Attore della compagnia/Pilota della divisione 303/Soldato nazista Paolo Cartago Attore della compagnia/ Soldato nazista Paolo De Paolis Attore della compagnia/ Soldato nazista Filippo Cattinelli Krakov, regista Gianfranco Candia Maria Tura, prima donna Daniela Mazzucato Anna, sarta di compagnia Daniela Di Bitonto Tenente Dimitri Sabinsky, pilota della divisione 303 Jacopo Venturiero Professor Albert Druginsky Umberto Bortolani Colonnello Ehrhard Fulvio Falzarano Capitano Schulz/Gentiluomo con mantello/Attendente inglese Francesco Gusmitta foto Tommaso Le Pera Capitano Ross controspionaggio britannico/Gentiluomo con mantello Luciano Pasini 9 “musical” Lo spettacolo arriva a Trieste dopo il successo di Berlino, Vienna e Monaco Il ritorno di “Rocky Horror Show” La nuova edizione originale di uno dei musical più rappresentati al mondo Il pubblico dello Stabile regionale ha applaudito in passato alcune versioni di The Rocky Horror Show accogliendo il musical con tale calore da poter senz’altro designare questo titolo fra i più amati dell’ultimo decennio… Ma adesso è ora di fare “tabula rasa” dei vecchi ricordi e lasciarsi catturare dalla nuova edizione dello spettacolo, che Trieste ospita in esclusiva per l’Italia! Si tratta infatti di una produzione ricchissima, internazionale, indimenticabile: allestimento da vero kolossal, con effetti, proiezioni, costumi e luci da brivido, una band dal vivo piena di energia, impegnata in una delle più elettrizzanti colonne sonore mai scritte, un cast stellare che raccoglie il meglio del mondo del musical inglese e internazionale... Basti pensare che a firmare la regia è stato chiamato uno dei nomi più brillanti dell’universo teatrale broadwayano, Sam Buntrock, che per il suo allestimento di Sunday in the park with George, il musical di Stephen Sondheim, si è meritato due Drama Desk Awards e nove nomination ai Tony Awards, compresa la categoria della migliore regia. E se questo non bastasse, a supervisionare il tutto in prima persona, c’è stato il grande Richard O’Brian, che nel 1973 scrisse questo cult. A trentacinque anni dal debutto al Royal Court di Londra, The Rocky Horror Show ritorna 10 dunque a confermarsi l’enfant terrible dei musical, con i suoi personaggi irriverenti, lo spirito bizzarro e anarchico, gli ammiccamenti provocatori e la musica trascinante. E dunque Let’s do the time warp again!: inutile resistere… Com’è noto anche il pubblico è investito dal vortice del Rocky, e diviene parte di un vero e proprio rito collettivo: niente di strano dunque – lo diciamo per i neofiti – se in platea si aggireranno spettatori abbigliati come Frank’n’Furter o Magenta, completi di provocanti guepière e calze a rete, e se in ben definiti momenti ci sarà chi interagirà con gli attori aprendo ombrelli o lanciando riso... Ma The Rocky Horror Show nasconde in sé anche altre trovate: in un allestimento come questo, che molto spazio lascia alla visionarietà e alle allusioni cinematografiche, impossibile non sottolineare il gioco delle citazioni (ce ne sono di molti tipi) e soprattutto di quelle tratte dai film di fantascienza americani Anni Cinquanta, che molto hanno ispirato O’Brien. Le citazioni sono disseminate ovunque e quelle cinematografiche punteggiano lo spettacolo fin dalla prima canzone, Science Fiction Double Feature... Fin troppo immediato individuare quelle legate a Frankenstein (dal nome del dottor Frank’n’Furter, alla sua creatura terrorizzata dal fuoco), poi c’è il dottor Scott, scienziato già al soldo del Terzo Reich e bloccato su una sedia a rotelle, come il protagonista del Dottor Stranamore. E non mancano rimandi a Ultimatum alla Terra, una parodia dedicata alle tutine dei supereroi, un omaggio a Fay Wray, la prima sensuale protagonista di King Kong... Cantando dei morigerati fidanzatini Brad e Janet, poi, è facile accennare a Anne Francis star di Forbidden Planet... Un musical dunque pieno di sorprese che non si sono esaurite nemmeno in oltre trent’anni di repliche applaudite da più di 20 milioni di persone. E ora la nuova edizione si ripresenta fantasticamente attuale: con la sua storia stravagante, canzoni senza tempo come Hot Patootie e il Time Warp, un cast minuziosamente selezionato (in cui citiamo almeno l’eccellente protagonista Rob Fowler, e il Narratore Erik Arno, un attore corregionale di nascita, ma divenuto celebre nei paesi d’area tedesca). Uno spettacolo che segna – con le sue repliche al Politeama Rossetti – l’inizio di un’importante collaborazione fra la BB Promotion, colosso produttivo di Michael Brenner e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che con sempre maggior decisione si pone quale “piazza” ambita per gli spettacoli internazionali, con un palcoscenico e un’audience allo stesso livello dei grandi centri europei quali Vienna, Berlino e Monaco. (i.lu.) “The Rocky Horror Show” libretto, musica e liriche Richard O’Brien regia Sam Buntrock coreografie Mattehew Mohr scene e costumi David Farley trucco e parrucche Vanessa White disegno luci David Howe disegno del suono Brian Beasley arrangiamenti musicali Ludwig Coss, Martin Böhm direttore musicale Brandon Etheridge arrangiamenti musicali agg. Brandon Ethridge Jeff Frohner produttore esecutivo Dagmar Windisch produttori Michael Brenner Howard Panter foto Nilz Boehme Politeama Rossetti dal 1° al 5 aprile 2009 durata 2h e 20’ con intervallo 11 Primo Atto Lo spettacolo è aperto dall’introduzione di una maschera del cinema, che presenta il “doppio spettacolo” che sta per andare in scena (Science Fiction, Double Feature). I protagonisti dell’avventura sono due ragazzi della provincia americana, Brad Majors e Janet Weiss. Dopo aver assistito al matrimonio di una coppia di amici, Brad si dichiara finalmente a Janet e le regala, con tutta la goffaggine che lo contraddistingue, un anello di fidanzamento (Damnit, Janet). Decidono quindi di dare di persona la notizia a un loro vecchio amico, il dottor Everett Scott, durante le lezioni del quale i due giovani si erano conosciuti. Così, in una fredda serata di novembre, con il cielo plumbeo e carico di pioggia, i due fidanzatini si mettono in viaggio con l’auto di Brad. Smarrita la strada nel temporale, bloccati da una gomma a terra, decidono di chiedere aiuto in un castello poco distante, dove forse hanno un telefono (Over at the Frankestein Place). Giunti al portone del castello sotto una pioggia battente, vengono accolti da uno strano maggiordomo gobbo, Riff-Raff, che li invita a entrare e dice loro che sono arrivati in una notte molto speciale: nel castello infatti si sta svolgendo la Convention annuale dei Transylvani. Gli ospiti, vestiti in modo estremamente stravagante, si intrattengono ballando il Time Warp, una sorta di danza folkloristica ammiccante e movimentata (The Time Warp). Spaventata dallo strano compor12 tamento dei Transylvani, Janet vorrebbe andare via ma Brad le ricorda che sono bloccati lì. In quel momento fa la sua apparizione il padrone di casa, Frank-nFurter, un eccentrico travestito che, dopo averli tranquillizzati circa le sue intenzioni, li invita a trascorrere la notte al castello (Sweet Transvestite). Frank rivela loro di essere uno scienziato sul punto di compiere la propria opera suprema, la creazione di un ragazzone biondo e muscoloso, perfetto per soddisfare le sue voglie. Loro malgrado, i due giovani seguono il dottor Furter e i transylvani nel laboratorio, dove l’esperimento sta per compiersi. Poco più tardi, tra gli applausi dei presenti, la creatura Rocky prende vita ma Riff-Raff, la sua incestuosa sorella Magenta e la giovane Columbia, una groupie di Frank, accolgono la sua nascita con freddezza (The Sword of Damocles/I Can Make You a Man). In quel momento, da una cella frigorifera viene fuori il giovane Eddie, un biker teppista che, prima di servire come donatore di organi per Rocky, era stato l’amante di Frank e quindi di Colombia (Hot Patootie, Bless My Soul). Eddie carica la giovane Colombia sulla moto ma quando sta per lasciare la sala viene assalito da Frank che lo uccide in modo sanguinario. Eliminato Eddie, il folle scienziato si apparta con Rocky nella sua nuova suite matrimoniale e Brad e Janet vengono accompagnati nelle loro stanze, stanze separate ovviamente, per trascorrere la notte (I Can Make You a Man). la sin SECONDO Atto Nel silenzio della notte, Janet riceve la visita di Brad e lo accoglie nel suo letto, solo per accorgersi che in realtà si tratta di Frank. Inizialmente scandalizzata, la ragazza si lascia poi andare al piacere tra le braccia dell’ambiguo padrone di casa, dietro la promessa che Brad non verrà mai a saperlo. Poco dopo la stessa scena si ripete, a ruoli invertiti, in camera di Brad. Nel frattempo i servitori di Frank liberano Rocky dalle catene e lo fanno fuggire. Janet, disperata per ciò che ha fatto con Frank, vaga per il castello e vede su un monitor Brad in “dolce compagnia” del padrone di casa. Sconvolta, giunge nel laboratorio e lì si imbatte in Rocky. Intenerita da quel ragazzone col cervello da bambino, prima si prende cura di lui e poi, ormai libera dalle inibizioni decide di sedurlo, un foto Thommy Mardo “musical” nossi “Rocky Horror Show” foto Thommy Mardo po’ anche come ripicca nei confronti di Brad e Frank (Touch-a, Touch-a,Touch-a,Touch Me). Frank, avvisato della fuga di Rocky da Riff-Raff, si accanisce violentemente sull’infido servitore ma la scena viene interrotta dall’arrivo di un visitatore inatteso (Once in a While). Sui monitor del castello compare il dottor Scott, il famoso amico di Brad e Janet, e Frank, appena si accorge che Brad lo conosce, si infuria con lui accusandolo di essere venuto al castello a spiarlo per conto del suo ex professore: il dottor Scott, infatti, collabora ora con una agenzia governativa che si occupa di UFO. Brad nega ogni responsabilità e lo stesso dottor Scott ammette di trovarsi lì in veste privata, alla ricerca di suo nipote Eddie (Eddie’s Teddy). Mentre la discussione si accende, il dottor Scott spiega che Frank e tutto il suo entourage in real- tà sono degli alieni, provenienti dal pianeta Transexual della galassia di Transylvania. Quando il discorso ritorna su Eddie, Frank mostra il corpo straziato del giovane nascosto sotto il piano del tavolo. Disgustati, tutti si rivoltano contro Frank e lui, in tutta risposta, li pietrifica con un dispositivo alieno e poi si prepara per il floor-show, al quale partecipano tutti gli ospiti, abbigliati loro malgrado in guepiere e giarrettiere secondo la moda transylvana (Planet Schmanet - Wise Up Janet Weiss). Frank li rianima a uno a uno per dar vita a un delirante musical orgiastico. È chiaro che ormai la sua filosofia del piacere assoluto li ha ormai conquistati (Floor Show/Rose Tint My World). Riff-Raff e Magenta approfittando della distrazione generale, prendono il controllo della situazione. Intendono lasciare la terra e tornare su Transylvania, ma senza Frank, macchiatosi di eccessi imperdonabili. Frank cerca di giustificarsi, di impietosirli, ma è tutto inutile (I’m Going Home). I due alieni lo bersagliano con un’arma a raggi: Rocky si precipita a salvare il suo creatore, ma Riff-Raff uccide entrambi senza pietà. Gli ospiti terrestri vengono poi invitati a lasciare il castello, che di lì a poco, rivelando la sua vera natura di astronave, decolla alla volta di Transylvania, lasciando Brad, Janet e il dottor Scott in preda al loro destino e ai sensi di colpa (Super Heroes). Lo spettacolo si conclude con la mascherina che ricorda come il “doppio spettacolo di tarda notte” sia ormai finito... (Science Fiction, Double Feature). Howard Panter for Rocky Horror Company Limited and Michael Brenner for BB Promotion GmbH present CAST Narratore.........................Erik Sabri Arno Frank’n’Furter.......Rob Morton Fowler Brad.........................Chris Ellis-Stanton Janet............................. Ceri-Lyn Cissone Riff Raff...........Stuart Matthew Price Magenta/Usherette............Maria Franzén Columbia..............................Kerry Winter Rocky........Andrew Gordon-Watkins Eddie/Dr. Scott....................Jack Edwards Ensemble: Phantoms.......Stuart Amfield, ...................Caroline Fox, Nic Gibney, ........................................... Suzie McAdam Dance Captain/Swing ..................................Melissa Nettleford Swing.........................................Paul Turner ORCHESTRA Direttore Musicale/Tastiere 1 ...................................Brandon Ethridge Assistente al direttore/Tastiere 2........................ ..................................................Jeff Frohner Sax.......Andreas Pompe, Max Teich Chitarra..............................Dennis Hormes ...........................................Bobby Harrison Basso......................... Robert Lindemann .............................................. Stephan Först Batteria...................................... Richy Denis ...................................................Florian Beer Terzo Direttore......................... Robert Paul 13 news diretto da Antonio Calenda Al Politeama Rossetti una delle poche uscite pubbliche dell’artista nel 2009 Grande attesa per Giovanni Allevi Al via le prevendite per i due concerti del pianista, l’11 e 12 maggio Arriva finalmente per due serate al Politeama Rossetti l’atteso concerto di Giovanni Allevi, considerato uno dei fenomeni musicali più interessanti degli ultimi anni. Al Teatro Stabile regionale ritorna con assiduità: vi ha esordito nell’aprile 2007 ospite di Sotto le stelle del jazz e nel 2008 vi ha portato una tappa del suo trionfale tour Allevilive. Non c’è da stupirsi dell’entusiasmo del pubblico se la stampa più accreditata non ha avuto dubbi nel definirlo “il Mozart del 2000” (Repubblica), “il filosofo del pianoforte” (Corriere della Sera), “modern and free spirit” (Shanghai Star)... Il suo genio compositivo sembra non conoscere Il Cinque x Mille al Teatro Stabile Il codice fiscale da indicare è lo 00054990320 Anche quest’anno sarà possibile destinare la quota del 5 per mille Irpef al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in sede di dichiarazione dei redditi. Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie di tale quota, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e indicare il codice fiscale di un soggetto beneficiario (se la scelta sarà a favore del nostro Teatro Stabile, il codice fiscale da indicare è 00054990320). Per il Teatro, questo contributo volontario destinato dai singoli contribuenti (per i quali non rappresenta in alcun modo un costo aggiuntivo), rappresenta un’importante fonte di entrata, che consente di migliorare di anno in anno l’offerta culturale per il pubblico triestino e regionale. barriere, la sua musica incanta i più competenti come pure chi si accosta alla musica classica per la prima volta ed è lodevole la sua capacità di “traghettare” il mondo classico alle nuove generazioni – operazione difficile da realizzare con serietà – concorrendo a rinnovare il repertorio della musica colta. I biglietti sono in vendita a € 34 per la Platea A e B, a € 28 per la Platea C; i posti nelle Gallerie costano rispettivamente € 25 ed € 21. Per tutti i settori esistono riduzioni di prezzo per gli over 65 e gli under 25. I biglietti di Loggione sono invece messi in vendita al prezzo unico di € 12. Periodico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia redazione Viale XX Settembre, 45 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Anno XVI - numero 168 24 marzo 2009 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna 15 Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.