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INSIEME E’ PIU’ FACILE
Incontri di riflessione per genitori di bambini 0-6 anni
DOLORE, MALATTIA, MORTE:
SI PUÒ PARLARNE
AI BAMBINI?
PARTE SECONDA
I bambini:
cosa fare e cosa evitare
A cura della dott.ssa Michela Albertini
14 marzo 2010
Atteggiamenti del bambino
Il bambino di fronte alla morte di qualcuno a lui
vicino può avere reazioni che variano, come




choc alla notizia  occorre abbracciarlo ed
esprimere a parole frasi di condivisione del dolore;
negazione  rispettare i suoi tempi e stargli vicino;
senso di colpa  il bambino può pensare di aver
provocato la morte: necessità di rassicurarlo che non
è così;
paura  non lasciarlo solo finché avverte tale
necessità
2

Ricerca della persona scomparsa  occorre
spiegare con calma l’irreversibilità
dell’accaduto
trovando tempi, modi e riti
per continuare un ‘contatto spirituale’

importanza del ricorrere al simbolo e al rituale
(inteso come insieme di gesti, parole e
comportamenti)
3
[Il rituale] è un tempo dedicato al tradurre in azioni semplici il
pensiero e la riflessione riguardo alla persona che ci manca,
tenendo conto di ciò che ci ha lasciato e del legame che
abbiamo avuto con lei.
Sia che partecipino o meno ai riti ufficiali, i bambini si sanno
creare propri rituali come cura al dolore e alla mancanza. I
piccoli hanno energie positive che, se non vengono
intralciate, diventano risorse creative, utili per ristabilire
equilibrio e stabilità rispetto a momenti particolarmente
critici.
(…) Fa parte dei rituali efficaci il tempo che si dedica agli
oggetti appartenenti alla persona defunta. Fare una cernita,
decidere cosa conservare e dove, o il destinare a qualcuno
qualcosa, consente di compiere un passaggio che favorisce
la ripresa di una vita normale.
Op. cit. p.44
4
Bambini: cosa fare?
•
•
•
Dare una stessa versione al bambino: in
caso contrario si sentirà confuso. Il
bambino può chiedere a più persone per
mettere a confronto le diverse versioni.
Tocca alla persona più vicina al bambino,
appena questa se la sente.
Occorre trovare un luogo e un momento
adatto.
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Bambini: cosa fare?

-
-
NARRARE FIABE:
Raccontate quelle che sono di vostro
gusto;
È importante non togliere al bambino il
proprio dolore:
“(…) Voler evitare a un bambino il dolore, non parlandogli
di questo fatto, non facendolo partecipare al lutto
generale, evitandogli le occasioni in cui possa piangere
e disperarsi e ribellarsi per una cosa così ingiusta, può
corrispondere al portargli via anche una seconda
cosa, l’unica che gli resti in quel momento: il SUO
dolore, la testimonianza ultima della presenza della
mamma e del papà proprio nel dolore e nel vuoto e
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nelle disperazione della loro assenza”

-

TROVARE ALTRE FORME DI ESPRESSIONE,
come
scrivere
disegnare
dipingere (es. fumetto)
manipolare (creta, argilla, pasta al sale,…)
dedicarsi alla drammatizzazione
CONCEDERE TEMPO E SPAZIO
ALLA TENEREZZA
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Affrontare i momenti critici
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-
-
-
-
Visite in ospedale:
devono essere calibrate in funzione della malattia e
della possibilità di reggere – vostra, del bambino, del
malato;
a volte è meglio evitarle;
devono essere concordate con i sanitari;
devono essere brevi e molto ben preparate: il
bambino deve sapere cosa si troverà ad affrontare
sia come contesto sia come situazione della persona
ammalata;
dopo la visita, il bambino avrà bisogno
probabilmente di parlarne: occorre rispondergli e
stargli vicino, senza mentirgli o negargli l’evidenza.8


-
-
Obitorio:
I bambini non vanno mai obbligati 
possibilità di problemi molto seri in seguito.
Funerale:
Si può disgiungere il momento di
raccoglimento per i bambini (coinvolgendolo
su cosa si sentirebbe di dire o fare).
Se partecipa al funerale, non preoccuparsi
se si distrae, non partecipa compunto,
esprime il suo disagio anche in forme che
agli adulti possono sembrare sconvenienti.
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
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-
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-
-
Visite al cimitero:
Il primo incontro con questo luogo particolare non
dovrebbe avvenire in occasione della sepoltura di
una persona cara.
È un luogo che solitamente suscita domande 
occasione per iniziare il discorso.
Valutare se è il caso di portare il bambino nella
confusione e nelle manifestazioni di cordoglio della
sepoltura.
Valutare se reggete voi il dolore di un’altra persona
o se la presenza di questa non blocchi la possibilità
di espressione del vostro.
Non imporre una visita non gradita o temuta.
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Implicazioni educative
La relazione educativa con il bambino è sottoposta
ad un disequilibrio.
Può essere utile tenere presente:
- Non acquistare per consolare.
- Consolare con tutto l’essere: mente –
cuore – corpo.
- Reagire senza strafare: no all’allegria forzata.
- Non dimenticate che condividete un dolore
grande.
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-
-
-
Permettete le reazioni vostre e dei figli,
amplificando i momenti positivi e sereni che man
mano si ripresenteranno.
Non perdetevi d’animo: pensate che chi vi è
vicino è vostro alleato.
La morte interrompe un gioco relazionale (cioè il
tipo di posizione assunta nei confronti del
partner).
Occorre perciò:
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


Scoprire dentro di noi la nostra parte che
è in grado di decidere;
Considerare chi ci può aiutare;
Trovare equilibrio tra risorse interne ed
esterne



Collegarci con la nostra parte disperata;
Considerare la parte di noi deprivata,
afflitta o arrabbiata;
Accettarci per poter andare avanti.
13
Ciò significa…
RITROVARE UN EQUILIBRIO tra le nostre
parti offese e quelle positive e attive
ADDOMESTICARE LA MORTE,
nel senso di ‘creare un legame’
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SUPPORTARE …

I bambini non vivono o non esprimono come gli adulti i
medesimi sentimenti:
CRISI


1.
2.
NORMALITÁ
Occorre mantenere un ambiente stimolante  Non
cambiare altre cose nelle abitudini di vita.
Possono verificarsi, per adulti e bambini, disturbi del
sonno (incubi o insonnia): i sogni
Servono per “smaltire” tensioni;
Sono un meccanismo naturale: sono come una valvola di
sfogo.
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In caso di incubi …
1.
2.
3.
4.
L’incubo è uno sfogo o un segnale, non una
patologia;
Accogliere il bambino quando si sveglia;
Riprendere il discorso sul ‘brutto sogno’
(eventualmente fare disegno e poi strapparlo,
se il bambino vuole);
Eventualmente procurare un ‘animaletto da
nanna’ (per alcuni bambini può essere utile
come compagnia).
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… e SOPPORTARE



Accettare di essere arrabbiati: noi e il bambino.
Trovare un sistema di smaltimento e riciclaggio
dei sentimenti che consideriamo negativi.
Non commettere l’errore di rispondere alla rabbia
con la rabbia: una alimenta l’altra  escalation
del fenomeno.
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FERITA O CICATRICE?




Prestare attenzione agli aiuti;
Scoprire solidarietà tra famiglie: la capacità di sostegno
reciproco rimane come conquista personale e familiare;
Nessuno può sostituire un altro: ricordare;
Paura del bambino: “E se muori anche tu?”. Rispondere
con tranquillità che non si può promettere di non morire o
escludere tale eventualità, ma rassicurare il bambino
dicendo che:
- state bene;
- avete predisposto un piano perché, se dovesse accadervi
qualcosa, qualcuno si occupi di loro e delle loro necessità.
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
La morte è come una ferita: occorre
prendersene cura per evitare che ‘infetti’ la
vostra vita relazionale ed emotiva.
“Nell’attraversare il lungo e difficile processo di
separazione, scoprirete nei figli nuove
dimensioni e nuove capacità di amore, di cura e
di comprensione. In verità, per le persone di
ogni età, guarire è un processo, riprendersi è
una scelta”. (E. Grollman)
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BIBLIOGRAFIA SULL’ARGOMENTO
Il testo di riferimento citato nell’incontro è
M. Varano, Tornerà? Come parlare di morte ai bambini, EGA Editore, Torino 2002.
Altri testi:
Pierre Abbè, Che cos’è la vita? E perché si muore … spiegato ai bambini, Piemme, Casale Monferrato 2000;
J. Arènes, Dimmi, un giorno morirò anch’io?, Ediz. Scientifiche Ma.Gi., Roma 2000;
M. Bernardi – P. Tromellini, La tenerezza e la paura – Ascoltare i sentimenti dei bambini, Salani, Firenze 1996;
I. Filliozat, Le emozioni dei bambini, Piemme, Casale Monferrato 2002;
H. Fitzgerald, Mi manchi tanto! Come aiutare i bambini ad affrontare il lutto, La Merdiana, Bari 2002;
E. Grollman, Perché si muore?, Red Ediz., Como 1999;
A. Marcoli, Il bambino arrabbiato, Oscar Mondadori, Milano 1996;
A. Olivero Ferraris, Le domande dei bambini, Rizzoli, Milano 2000;
M. Varano, Guarire con le fiabe, Meltemi Editore, Roma 1998;
S. Vegetti Finzi, A piccoli passi, Oscar Mondadori, Milano 1997.
Testi per genitori e bambini:
W. Erlbruch, L’anatra, la morte e il tulipano, Edizioni E/O, Roma 2007;
A. Lavatelli, Paola non è matta, Piemme, Casale Monferrato 1994;
A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi con EL, Trieste 1999;
R. Piumini, Mattia e il nonno, Einaudi Scuola, Milano 1996;
S. Silverstein, L’albero, Salani Editore, Milano 2000;
S. Tamaro, Tobia e l’angelo, Mondadori, Milano 1998.
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