“Alle porte del museo” L’arte incontra la terapia - 2010 Arteterapeuti Associati Collezione Peggy Guggenheim -Venezia Azienda U.L.S.S. n°10 Distretto Socio Sanitario n°1 U.O.S. Sociale Handicap 1 San Donà di Piave (VE) Abitare il vuoto Frequentemente le persone con difficoltà che partecipano agli atelier d’Arteterapia producono manufatti in cui le immagini sono composte in maniera disarmonica. Il disequilibrio fra spazi bianchi e scuri ci comunica una dimensione di vuoto La figura fluttua nello spazio: un pesce una barca Emerge un concetto di vuoto non come scelta di essenzialità o risposta al ridondante, ma come espressione di un vissuto, o di una difficoltà. Ora ha uno sfondo-contenitore La figura inizia a dialogare con lo sfondo, ma si fatica a distinguerla Le figure ora si stagliano dallo sfondo L’immagine sta acquisendo una maggior struttura formale Durante un percorso d’Arteterapia la persona è aiutata a stabilire collegamenti fra le varie parti e a mettere in relazione fra di loro, in forma simbolica, gli elementi. La casa di Laura è sospesa, la strada ci fa intravedere un possibile percorso Una fila di fiori è sostenuta da una sottile linea di terra; prevale il vuoto spaziale Il concetto di vuoto può essere inteso sia come assenza, sia come spazio gravido di possibilità. La composizione si arricchisce di nuovi elementi: piani che stratificano lo spazio, elementi di simmetria speculare… … anche se permane una certa difficoltà ad organizzare i vari elementi Laura ha qui messo a fuoco due elementi della sua composizione Il fiore di Roberta è collocato al centro, ed è di grandi dimensioni: ma è appoggiato su un terreno ‘fittizio’ E così pure la barca: le esili onde non la sostengono Roberta rispetto alle immagini iniziali, in cui le figure erano sospese nello spazio, ha iniziato a contestualizzare i suoi soggetti, inserendo dei riferimenti spaziali. Nelle immagini di Elena emerge il tentativo di sostanziare le forme con il colore; la prevalenza della linea come contorno, veicola una dimensione di vuoto, d’irrealtà degli oggetti. Sul piano percettivo “La collocazione centrale e l’isolamento della figura sono elementi che costituiscono fattori di peso poiché attirano la nostra attenzione Il peso di un oggetto visivo contribuisce al suo equilibrio” (R. Herneim) Sul piano comunicativo L’uso dello spazio esprime le relazioni del soggetto con l’ambiente e le sue reazioni ad esso: l’isolamento della figura, la vuotezza percettiva degli spazi vuoti sono indice di una mancanza di rapporto fra il soggetto e l’ambiente e/o fra gli elementi stessi Sul piano estetico Ci sono manufatti che visivamente sono “gradevoli” per i loro effetti estetici: l’accordo o il contrasto cromatico, il movimento delle linee, ecc. ma che, sul piano comunicativo, sono meno eloquenti di composizioni artisticamente più “povere” L’arteterapia valorizza prevalentemente il manufatto dal punto di vista mentale, emotivo, comunicativo, rispetto a quello estetico. Nel contempo, quando avvengono dei significativi cambiamenti interni alla persona, questi si riflettono anche nella qualità estetica del prodotto. Questo progetto rientra all’interno di un percorso d’Arteterapia più ampio. “Abitare il vuoto” è rivolto all’individuazione delle possibilità evolutive dell’immagine grafica attraverso il dialogo fra pieno e vuoto. L’atelier può essere allora luogo di riconcilio: luogo in cui ciascuno ha la possibilità, secondo le proprie caratteristiche, di “attraversare”, riconoscere, ed abitare il proprio vuoto.