la VOCE ROMA - SETTEMBRE 2012 PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO ANNO I N° V L’INVITO DEL CARDINALE VALLINI ALLA FIACCOLATA DEL 11 OTTOBRE PER L’APERTURA DELL’ “ANNO DELLA FEDE” VICARIATO DI ROMA Ai fedeli della Diocesi di Roma Carissimi, il prossimo 11 ottobre il Santo Padre aprirà ufficialmente l’Anno della Fede. Egli ha scelto questa data per ricordare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, di cui tutti ancora oggi sperimentiamo la ricchezza dottrinale e pastorale. Cinquanta anni fa i fedeli di Roma e i pellegrini presenti nella nostra città diedero luogo a una fiaccolata che illuminò in maniera assai suggestiva Piazza San Pietro. Il Beato Giovanni XXIII volle salutare quanti erano convenuti davanti alla Basilica di San Pietro e tenne il famoso discorso divenuto celebre per la carezza che il Papa mandava ai bambini di Roma. Per ricordare quello straordinario evento e per aprire ufficialmente l’Anno della Fede la nostra Diocesi in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana ha organizzato per giovedì 11 ottobre prossimo alle ore 19,30 una fiaccolata da Castel S. Angelo a Piazza San Pietro, dove Papa Benedetto XVI parlerà ai presenti. Desidero invitarvi a partecipare numerosi a questo significativo appuntamento ecclesiale, per ringraziare il Signore del dono del Concilio Vaticano II. In modo particolare incoraggio ad essere presenti i membri delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali che sono stati uno dei frutti del Concilio. Con i miei più cordiali saluti. Roma 18 settembre 2012 Agostino Card. Vallini la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Addio al Cardinal Martini simbolo della Chiesa del dialogo CARLO MARIA MARTINI: UN UOMO DI DIO E’ morto come voleva e dove voleva. Se ne è andato da uomo libero, rimanendo lucido fino alla fine,. Il cardinale Carlo Maria Martini, 85 anni, ex arcivescovo di Milano dal 1979 al 20002, da 16 anni malato di Parkinson è morto alle 15,45 del 31 agosto nella sua stanza del collegio Aloisianum di Gallarate. IL tratto essenziale della sua persona e del suo messaggio è tutto contenuto nel titolo del primo documento programmatico che egli indirizzò nel 1980 al suo episcopato: La dimensione contemplativa della vita. A questo obiettivo egli ha educato con i suoi insegnamenti, e ancor più con tutta la sua persona, con la voce, lo sguardo, il portamento. Martini è stato tra gli esponenti più significativi di ciò che viene solitamente definito cattolicesimo progressista, quell’ideale cioè di essere cristiani non contro, ma sempre solo a favore della vita del mondo. In questo egli fu uno dei frutti più belli del Concilio Vaticano II e di quella stagione che credeva nel rinnovamento della Chiesa in autentica fedeltà al Vangelo di Cristo, senza nessun compromesso con il potere. Mi ha insegnato a dialogare con tutti per guarire il cuore umano e la società, scrive Z. Dozzi su Repubblica, mentre sullo stesso giornale V. Mancuso scrive:”Prima ancora delle cose che diceva, ciò che catturava la mia giovane attenzione era il modo con cui le diceva, del tutto privo di retorica ecclesiastica ma al contempo così diverso rispetto al linguaggio quotidiano, un modo di parlare che sapeva far percepire un altro mondo senza essere “dell’altro mondo”. Le sue parole erano semplici ma severe, comprensibili ma profonde, elementari ma arcaiche e soprattutto riferite sempre alle cose e alle situazioni, mai dette per se stesse, per far colpo sull’uditorio”. Prosegue Mancuso:”Io ero poco più di un ragazzo e certamente non avrei saputo dire nulla delle caratteristiche del suo linguaggio, ma ne percepivo dentro di me l’autenticità essenziale, avvertivo uno stile diverso, per nulla ecclesiastico, ma non per questo privo di sacralità, anzi tale da farmi sentire che c’era veramente qualcosa di sacro nell’esistenza concreta degli uomini che andava servita con rettitudine, intelligenza e amore.E questo Carlo Maria Martini ha fatto, in fedeltà a Dio e agli uomini, per tutta la sua lunga vita”. (Liberamente tratto d: La Repubblica del 1° Settebre 2012) LE OPERE Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti, Poesie, Milano , 1961. Il Vangelo di S. Giovanni. Problemi generali di introduzione e di teologia, con Mauro Laconi, Il messaggio della salvezza. Corso completo di studi biblici, I, Introduzione generale, con Piero Bonatti, Atti degli apostoli, a cura di e con Nereo Venturini, Venezia, Il problema della recensionalità del codice B alla luce del papiro Bodmer XIV, Roma, , 1966. Gli esegeti del tempo di Galileo, in Nel quarto centenario della nascita di Galileo Galilei, Milano, , 1966. I Vangeli. Storia o leggenda?, Roma, AVE, 1968. Se non vi manterrete fedeli non resterete salvi, in Il cristano e la vita di fede, Roma, , 1970. Farsi prossimo. La carità, oggi nella nostra società e nella Chiesa, Milano, L'itinerario spirituale dei dodici nel Vangelo di Marco, Roma, Gli esercizi ignaziani alla luce di S. Giovanni, Roma, Gli esercizi ignaziani alla luce di S. Matteo, Cagliari, Gli esercizi spirituali di S. Ignazio alla luce di S. Luca, Roma, Riflessioni pastorali sul giorno del Signore, con altri, Leumann, Elle Di Ci, 1977. Vita di Mosè, vita di Gesù, esistenza pasquale, Roma, Centrum Ignatianum Spiritualitatis, 1979. La dimensione contemplativa della vita. Lettera al clero e ai fedeli dell'Archidiocesi ambrosiana per l'anno pastorale 1980/81, Milano, Centro Ambrosiano documentazione e studi religiosi, 1980. L'evangelizzatore in San Luca. Meditazioni, Milano, Ancora, 1980. Il nostro cammino sacerdotale. Lettera dell'Arcivescovo al clero per il giovedì santo 1980. "Dalla coscienza battesimale alla coscienza presbiteriale", Milano, Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, 1980. La parola di Dio alle origini della Chiesa, Roma, Università Gregoriana Editrice, 1980. Parola di Dio e vita quotidiana, Torino, Marietti, 1980 . Il problema storico della risurrezione negli studi recenti, Roma, Libreria editrice dell'Università Gregoriana, 1980. Il Vangelo secondo Giovanni nell'esperienza degli esercizi spirituali, Roma, Borla, 1980. Il vangelo alle sorgenti. Meditando ad Assisi il Discorso della Montagna, Milano, Ancora, 1990. Il vino nuovo. Meditazioni per le famiglie, Casale Monferrato, Il discorso della montagna. Meditazioni, Milano, Mondadori Liberi di credere. I giovani verso una fede consapevole, Milano, In dialogo, Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede, intervista di Georg Sporschill, Milano, Le ali della libertà. L'uomo in ricerca e la scelta della fede. Meditazioni sulla Lettera ai Romani, Milano, Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera, Milano, 2 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Il Vangelo del dono e della gratuità La gratuità non si acquista sul mercato né si può prescrivere per legge. Tuttavia sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità di persone capaci del dono reciproco. Lo ha detto il Papa ai rappresentanti del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, della Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario e del Movimento Cristiano Lavoratori, ricevuti in udienza sabato 18 maggio, nell’Aula Paolo VI. Di seguito una parte tratta liberamente da discorso del Pontefice: ……. cultura, volontariato e lavoro costituiscono un trinomio indissolubile dell’impegno quotidiano del laicato cattolico, che intende rendere incisiva l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa, tanto nell’ambito privato quanto nella sfera pubblica della società. Il fedele laico si mette propriamente in gioco quando tocca uno o più di questi ambiti e, nel servizio culturale, nell’azione solidale con chi è nel bisogno e nel lavoro, si sforza di promuovere la dignità umana. Questi tre ambiti sono legati da un comune denominatore: il dono di sé. Il volontariato, risorsa insostituibile della società, comporta non tanto il dare delle cose, ma il dare se stessi in aiuto concreto verso i più bisognosi. Il lavoro infine non è solo strumento di profitto individuale, ma momento in cui esprimere le proprie capacità spendendosi, con spirito di servizio, nell’attività professionale, sia essa di tipo operaio, agricolo, scientifico o di altro genere. Ma per voi tutto questo ha una connotazione particolare, quella cristiana: la vostra azione deve essere animata dalla carità; ciò significa imparare a vedere con gli occhi di Cristo e dare all’altro ben più delle cose necessarie esternamente, donargli lo sguardo, il gesto d’amore di cui ha bisogno. Questo nasce dall’amore che proviene da Dio, il quale ci ha amati per primo, nasce dall’intimo incontro con Lui. San Paolo, nel discorso di congedo dagli anziani di Efeso, ricorda una verità espressa da Gesù: «Si è più beati nel dare che nel ricevere» Cari amici, è la logica del dono , una logica spesso bistrattata, che voi valorizzate e testimoniate: donare il proprio tempo, le proprie abilità e competenze, la propria istruzione, la propria professionalità; in una parola, donare attenzione all’altro, senza aspettare contraccambio in questo mondo; e vi ringrazio di questa grande testimonianza. Così facendo non solo si fa il bene dell’altro, ma si scopre la felicità profonda, secondo la logica di Cristo, che ha donato tutto se stesso. Purtroppo quando si deve decidere se prestare la propria opera di volontariato , non sempre si riesce valutare a pieno tutto ciù che si può ricavare dal dare se stessi e il proprio tempo, in termini di arricchimento del proprio animo. Ciò è un limite grave che spesso impedisce di decidere positivamente. F.R. 3 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Segue articolo dal n° 4 – Testimoni di Geova di Danilo Proseguiamo ancora nella storia dell’ Organizzazione dei Testimoni di Geova, i quali, come già detto, si chiamarono “Studenti Biblici” fino al 1931. Quando si giungerà a quell’anno se ne riparlerà. Dopo la morte di Russel, fondatore dell’Organizzazione degli “Studenti biblici”, di cui si è parlato nel precedente giornale, vi furono rivalità tra i suoi dirigenti per ottenerne la presidenza. Infine, nel 1917, fu eletto presidente dell’Organizzazione il giudice Joseph RUTHERFORD. Egli era stato un collaboratore di Russell e lo aveva assistito come avvocato, in vari processi. Conosceva quindi i problemi che i suoi “Studenti biblici” avevano avuto dopo la sua morte e ne accolse molti. Rutherford era un uomo di forte carattere e di “spirito penetrante”, deciso a rilanciare ed intensificare la propaganda, anche via radio, e a modificare gli insegnamenti del suo predecessore, ritenuti troppo legati a certe dottrine della Chiesa. Vedremo che cosa egli farà in proposito. Rutherford proclamò subito che il nome da dare a Dio doveva essere definitivamente “Geova”, anche se qualcuno gli disse che era un “barbarismo”. Egli precisò che questo nome era solo un “ nuovo modo di distinguersi dalle altre religioni”, dando così ai suoi “Studenti biblici” un nome di Dio esclusivo per loro. Nel 1920 Rutherford pubblicò un suo libro nel quale affermava: “milioni di viventi non moriranno mai”. Pannelli pubblicitari con questa affermazione furono esposti in varie città. Egli pensava che “la fine dei tempi fosse vicina” e che molti sarebbero passati nel “NUOVO MONDO” da vivi. Rutherford, profetizzò solennemente che l’anno 1925 avrebbe segnato la “risurrezione dei fedeli dignitari antichi (PATRIARCHI E PROFETI) e l’inizio della ricostruzione del REGNO di DIO”. Essi dovevano presentarsi a lui per concordare insieme la “ DIREZIONE DEL NUOVO MONDO”. Quando il 1925 passò senza che si vedesse questa “Risurrezione” qualcuno scrisse: “il 1925 fu per molti un anno triste e le speranze dei seguaci si infransero”. Ma Rutherford, nonostante la cocente delusione, non si arrese e dopo qualche tempo ritornerà a questa sua profezia con nuove decisioni. Intanto egli aveva cominciato a diffondere i suoi sermoni via radio. Ma i suoi interventi alla radio non erano solo sermoni. Infatti egli aveva così l’opportunità di intensificare la sua propaganda riempiendo i suoi “sermoni” di accuse insensate alle chiese e di ogni sorta di insulti al clero. Ciò provocò presto violente reazioni di piazza e alcuni “studenti biblici” furono bastonati, coperti di catrame e gettati in acqua. Le emittenti radio non concessero più a Rutherford di trasmettere la sua propaganda. Nel 1928 Rutherford annunciò che Gesù Cristo che era stato messo in croce, ma che i soldati romani lo avrebbero inchiodato ad un palo, chiamato “palo di tortura”. Egli intendeva eliminare così uno dei simboli più sacri della cristianità, cioè quello della CROCE. Rutherford ordinò subito agli “studenti biblici” di abbandonare la CROCE Che essi portavano sul vestito già da molti anni perché era un simbolo pagano. Essi avevano imparato da Russell che la CROCE doveva essere venerata come simbolo sacro e non gradirono quest’ordine; ma dovettero ubbidire per evitare di essere espulsi. Ora la parte più singolare di questa vicenda è che lo stesso Rutherford era stato fervente credente della CROCE, tanto da aver scritto, in un suo libro, intitolato “l’ARPA di DIO”: “ io mi glorio della Croce di Cristo, troneggiante sulle rovine del tempio; tutta la luce della storia divina si riunisce alla sua vetta sublime”. Ma, come già detto, egli si etra ripromesso di eliminare ad ogni costo ogni dottrina o simbolo proveniente dalla CHIESA. Rutherford proibì poi di mangiare sangue e di celebrare il Natale. Abolì gli anniversari e la festa della mamma. Egli voleva impegnare i suoi adepti solo nella propaganda tralasciando ogni cos mondana. Più tardi proibì anche il saluto alla bandiera, provocando disturbi nelle scuole. 4 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Segue da pag. 4 Nel 1929 Rutherford ritornò alla sua profezia del 1925 e fece costruire una villa a San Diego, in California alla quale mise il nome di “Beth Sarim” che significa “Casa dei Principi”. Questa villa era destinata ad accogliere i fedeli uomini dell’Antichità, Patriarchi e Profeti, che erano prossimi a resuscitare. Sarebbe stata vicina anche la battaglia dell’ Armageddon, tra Geova e Satana, , che avrebbe distrutto tutti i poteri del mondo, compresa la Chiesa e con essi tutti i nemici di Geova. Ed eccoci al 1931. In quell’anno come già annunciato, Rutherford durante un grande congresso, fece dare agli “Studenti Biblici” il nome di”Testimoni di Geova”. Il termine “testimoni” metteva l’accento sulla testimonianza, cioè sulla propaganda, da intendersi come “predicazione”. Rutherford, d’ora innanzi, chiederà ai suoi discepoli di considerare questa una attività essenziale, nella quale dovranno mettere tutto il loro impegno anche se saranno perseguitati e se rischieranno il martirio. Il Nazi-fascismo infatti, stava facendo le sue prime vittime e fra esse vi erano molti Testimoni di Geova, che persero la vita nei campi di concentramento. Questi sacrifici dovevano portare, in seguito, ad una certa “compassione” dei popoli verso i Testimoni di Geova, che avevano subito queste persecuzioni. Ciò, secondo Rutherford, doveva generare una maggiore accoglienza della loro propaganda. Rutherford morì di cancro nella villa di Beth Sarim nel1941, senza aver ricevuto alcun Patriarca e alcun Profeta. Come avrete notato, i due fondatori dell’Organizzazione dei Testimoni di Geova, furono ambedue “falsi profeti”. Il successore di Rutherford ci dirà una cosa importante a questo riguardo, che varrà la pena di leggere nel prossimo numero de la Voce Danilo Beth sarim Rutherford 5 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Cittadella degli anta - La Casa della “Cucina” Quando a settembre Francesco e Liliana mi hanno proposto di fare un corso di cucina ho aderito con entusiasmo perché potevo mettere a disposizione, di chi lo avesse voluto, la mia esperienza negli anni di cuoca. All’inizio temevo di non trovare persone interessate al corso, ma pian piano le iscrizioni hanno raggiunto un numero di partecipanti adeguato. Queste “amiche” – ora posso chiamarle così Luigina, Anna, Ubaldina, Rosario, Gabriella, Smaile, Rosalba e Sergio – hanno partecipato al corso con attenzione e scrupolosita’, preparando insieme le ricette e gustarle a fine serata. Ogni ricetta da me eseguita con l’aiuto dei partecipanti al corso veniva annotata su un quaderno dalla Sig.ra Luigina che ha portato a fine corso alla realizzazione di un libretto assemblato con molta professionalita’ ma soprattutto con grandissima sorpresa da parte di Francesco Ruffini, (solo a fine corso abbiamo saputo della realizzazione del libretto) ed è stato distribuito a tutti i partecipanti del corso, i quali dopo averlo visto e sfogliato sono rimasti meravigliati. Mi auguro che anche quest’anno, possa ripetere questa esperienza, visto il bel gruppo che si è forato, auspicando ancora più affluenza al corso. Tanto è stato il successo di questo corso che abbiamo suggerito al parroco Don Claudio di ampliare il piano di cottura della cucina. Chiunque volesse acquistare – con un’ offerta per la Parrocchia di € 10,00 – il ricettario “Il Cucchiaio di Legno” può rivolgersi a Francesco Ruffini ideatore e realizzatore dello stesso. Colgo l’occasione per ringraziare Don Claudio per la fiducia accordatami. Il nostro corso in parrocchia si terrà, a partire dal mese di Ottobre, tutti i mercoledì dalle ore 17 alle ore 19. PRENOTATEVI: Alba Raspini SPORT La Redazione de la VOCE si congratula con la signorina Maria Vittoria Becchetti per la vittoria riportata nella 20km. di marcia del campionato italiano di atletica juniores di Torino. Complimenti vivissimi e… ad majora 6 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Segue articolo di B. Olivo dal n° 4 de La Voce APPROFONDIMENTI COME SI SVOLGE L'INCONTRO SETTIMANALE. E’ più semplice per la coppia che ospita creare un clima familiare di accoglienza nella propria casa. Ad accogliere è tutta la famiglia compreso i figli, un invito a cena a cui si è chiamati però a “gustare” la presenza del Signore. E’ bello scoprire un Gesù che non si scandalizza della casa poco ordinata o degli odori della verdura appena scaldata, dello stare intorno ad un tavolo che poco prima era pieno di panni da stirare o pietanze da preparare, anzi insieme si scopre un Gesù che desidera ardentemente entrare a far parte di ogni famiglia e di ogni casa, nella quotidianità di ciascuno. Nell’incontro si vivono in piccolo alcuni momenti essenziali dell’essere Chiesa. Iniziare con la preghiera di lode spontanea ti apre il cuore: è riconoscere Gesù come il Signore, lodarlo perché c’è, ringraziarlo per i suoi innumerevoli doni. Subito dopo c’è la possibilità di condividere in semplicità la propria esperienza di fede. Ci si chiede “cosa ha fatto Gesù per me?”: educarci a riconoscere Dio “dietro le cose”, cioè la sua presenza discreta, il suo aiuto, il suo interesse per me. Non è una ricerca dei miracoli ma di piccoli segni di come uno si è sentito pensato, guardato, protetto da Gesù, senza cadere nella ricerca “magica” dell’intervento divino o nell’esibizione dei doni come dei beni di cui fregiarsi. E’ una condivisione perché ciò che porto non è esclusivamente mio ma bene comune di cui anche gli altri godono: nessuno è inutile, nessuno può dire o pensare che il proprio contributo è irrilevante. Ci si chiede anche “cosa ho fatto io per Lui”…una domanda che potrebbe sembrare pretenziosa. In realtà si tratta di condividere una piccola decisione del cuore, un piccolo gesto di affetto, una faticosa rinuncia a vincere, anche solo un sorriso fatto per amore…che Lui ci ha dato la capacità di fare, sicuri che Gesù, lo Sposo, è così mite ed innamorato da accettare ogni piccola cosa. Si arriva così al momento del “nutrimento” della Parola di Dio. Non c’è nessuno che apre la Bibbia a caso, legge la Parola e poi se la interpreta a modo suo. Chi ascolta questa Parola in gruppo è Chiesa e si affida alla mediazione della Chiesa: è per questo che giunge alla comunità familiare la voce registrata o scritta del Parroco che ha preparato il cibo per i suoi come un buon padre di famiglia. La sua voce fa unità e partecipazione. E’ l’estensione della sua opera di evangelizzazione che penetra nelle case disseminate nei quartieri forse mai raggiungibili dalle sole sue forze. Il Parroco spezza la Parola come durante la celebrazione offrendo una catechesi su un brano da lui scelto. Chi ascolta costituisce la comunità: giovane, anziano, figlio, genitore, coniuge, vedovo, fratello, sorella,… All’ascolto della Parola segue una risonanza personale. Non si tratta di improvvisare esegesi della Parola ma solo di dire “cosa questa Parola ha detto a me” in una riflessione personale e profonda. Ciò che il fratello dice diventa un arricchimento per chi ascolta. Si evitano le discussioni e nessuno si sente mai giudicato. E’ a questo punto che le riflessioni fatte si trasformano in una preghiera di intercessione spontanea. Si impara a desiderare il bene dell’altro più che il proprio. Si prega per l’intera comunità parrocchiale, per particolari necessità emerse. Si invoca l’aiuto dello Spirito Santo perché ciascuno abbia il coraggio, nella quotidianità, di testimoniare agli altri con la propria vita la bellezza e la gioia di essere cristiani. L’incontro si conclude con un “Padre nostro” volgendosi all’esterno per indicare che la comunità è aperta agli altri. ALCUNI RIFERIMENTI BIBLICI, TEOLOGICI E MAGISTERIALI SU "FAMIGLIA E EVANGELIZZAZIONE" - Discorso di Benedetto XVI, 1 dicembre 2011. "La famiglia fondata sul sacramento del Matrimonio è attuazione particolare della Chiesa, comunità salvata e salvante, evangelizzata ed evangelizzante..." “La comunione dei coniugi dà inizio alla comunità familiare” (Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie 7). -"La famiglia è l’oggetto fondamentale dell’evangelizzazione e della catechesi della Chiesa, ma è anche il suo indispensabile e insostituibile soggetto: il progetto creativo. Proprio per questo, per essere questo soggetto, non solo per perseverare nella Chiesa e attingere alle sue risorse, ma anche per costituire la Chiesa nella sua dimensione fondamentale, come una 7 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V segue da pag. 7 “chiesa in miniatura” (ecclesia domestica), la famiglia deve in modo particolare essere cosciente della missione della Chiesa e della propria partecipazione a questa missione." (GIOVANNI PAOLO II, Omelia della Messa di apertura del quinto sinodo dei Vescovi sui compiti della famiglia cristiana nel mondo moderno, 26 settembre 1980) - "L’Ordine e il Matrimonio significano e attuano una nuova e particolare forma del continuo rinnovarsi della alleanza nella storia. L’uno e l’altro specificano la comune e fondamentale vocazione battesimale ed hanno una diretta finalità di costruzione e di dilatazione del popolo di Dio". (CEI, Documento pastorale Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, 1975 32) - "Due altri sacramenti, l’Ordine e il Matrimonio, sono ordinati alla salvezza altrui. Se contribuiscono alla salvezza personale, questo avviene attraverso il servizio degli altri. Essi conferiscono una missione particolare nella Chiesa e servono all’edificazione del popolo di Dio"(CCC n° 1534) - “La futura evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica”(GIOVANNI PAOLO II, All’episcopato latino-americano in Puebla, 28.1.1979, in Insegnamenti, II, 1979, 209) - "Il modello originario della famiglia va ricercato in Dio stesso, nel mistero trinitario della sua vita. Il “Noi" divino costituisce il modello eterno del "Noi" umano; di quel Noi innanzitutto che è formato dall'uomo e dalla donna, creati ad immagine e somiglianza divina" (GIOVANNI PAOLO II, Lettera alle famiglie, 6.) - "Il rapporto Chiesa-famiglia cristiana è reciproco e nella reciprocità si conserva e si perfeziona. Con l'annuncio della Parola e la fede, con la celebrazione dei sacramenti e con la guida e il servizio della carità, la Chiesa madre genera, santifica e promuove la famiglia dei battezzati. Nello stesso tempo la Chiesa chiama la famiglia cristiana a prendere parte come soggetto attivo e responsabile alla, propria missione di salvezza (...). Il mistero della Chiesa, che viene a suo modo realmente partecipato alla famiglia cristiana, non si esaurisce in questa, ma la supera e la trascende. La famiglia cristiana, infatti, rivela e rivive il mistero della Chiesa soltanto in alcuni suoi aspetti e non in tutti. In particolare la Chiesa domestica ha bisogno per esistere e per vivere la propria identità di comunionecomunità cristiana dell'Eucaristia e del ministero dei Pastori che annunciano il Vangelo e il comandamento del Signore: per questo la famiglia cristiana, mentre è inserita nella Chiesa, si apre a tutto il mistero della Chiesa di Cristo e solo così può vivere in pienezza la grazia della comunione. Sta qui la ragione della essenziale «relativizzazione» della famiglia cristiana alla Chiesa. La qualifica di «Chiesa domestica» data alla famiglia cristiana è da intendersi perciò in senso analogico: dice sì il suo inserimento e la sua partecipazione, ma anche la sua «inadeguatezza» a manifestare e a riprodurre, da sola, il mistero della Chiesa in se stesso e nella sua missione di salvezza" (CEI, Comunione e comunità nella chiesa domestica, 5-6) - "La fede scopre e contempla, con umile e gioiosa gratitudine, il mistero stesso della comunione di Dio con l’umanità e con la Chiesa dentro il tessuto quotidiano dell’esperienza di comunione propria della coppia e della famiglia cristiana" (CEI, Comunione e comunità nella chiesa domestica, 5-6) - "La famiglia cristiana è inserita a tal punto nel mistero della Chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missione di salvezza propria di questa: i coniugi e i genitori cristiani, in virtù del sacramento, «hanno nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al Popolo di Dio» (Lumen Gentium 11). Perciò non solo «ricevono» l'amore di Cristo diventando comunità «salvata», ma sono anche chiamati a «trasmettere» ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando così comunità «salvante»" (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio n°49) - "La Chiesa è cosciente di generare nella celebrazione del sacramento del matrimonio le coppie cristiane come cellule vive e vitali del Corpo mistico di Cristo; per questo chiede a tutti i suoi membri di accoglierle come sue componenti organiche, dotate di carismi e ministeri propri, per una specifica missione nell’annuncio del Vangelo che salva"(CEI, Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio, 108) - "La famiglia cristiana è chiamata a prendere parte viva e responsabile alla missione della Chiesa, in modo proprio e originale, ponendo cioè a servizio della Chiesa e della società se stessa nel suo essere ed agire, in quanto intima comunità di vita e di amore" (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio n°50) - La famiglia è il “luogo” che Dio ha voluto per "custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa". (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio n°17) 8 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Cittadella degli “Anta” Consuntivo Vorrei ringraziare il parroco, Don Claudio Occhipinti, ideatore della “Cittadella”. Tutto è iniziato in parrocchia il 3 Ottobre 2008 quando Don Claudio ha convocato Anna, Gianfranco e Simona della Caritas, con le coordinatrici Nella Maieron e Liliana Teodori, per illustrarci il progetto della Cittadella. Successivamente è stato fatto un cammino di tutta l’equipe che ha preso in esame i valori e gli aspetti dell’iniziativa, considerando l’esperienza in merito di Anna, Gianfranco e Simona. Prima di tutto mi è doveroso ringraziare le persone, “partecipanti e responsabili” delle varie “casette”, che si sono alternate nei tre anni passati, perché quando abbiamo iniziato questa avventura non credevamo di avere un riscontro così importante. Nel 2011 sono stata affiancata in questo progetto da Francesco Ruffini, e abbiamo potuto affrontare insieme le varie problematiche inerenti all’ organizzazione dei vari corsi in oggetto. In questi anni ho potuto apprezzare l’organizzazione, la competenza e serietà ma anche la grande umanità di Francesco, sempre disponibile ad ogni richiesta, è stato un valore aggiunto averlo a fianco. In ordine sparso, voglio ringraziare: - - - la D.ssa Laura Gerardino e la sua equipe, per la loro disponibilità e per aver organizzato delle conferenze interessanti su temi della salute. Quest’anno la dott.ssa Gerardino vorrebbe organizzare un corso di “Primo Soccorso” daremo notizie in seguito. Davide Bicchielli e la sua equipe, per aver gestito il corso di informatica con professionalità. Il corso negli anni ha avuto un grande successo. Quest’ anno il gruppo vorrebbe coinvolgere maggiormente i giovani, creando loro un sito per fare in modo di metterli in contatto e insieme tra loro. Paola Agabiti, per aver creato un gruppo di giovani mamme, insegnando loro le varie tecniche di decoupage. Anche questo corso negli anni ha avuto un grande successo. Vita Maria Mastrorillo, per aver insegnato a un gruppo di persone tecniche di ginnastica dolce. - Sergio Brunetti, per aver organizzato delle bellissime gite e fatto conoscere dei bei luoghi di culto e non. - Alba Raspini, per rendersi sempre disponibile con il sorriso sulle labbra. E per aver insegnato ad un gruppo di persone i vari segreti di cucina succulenta a prezzi modici. Il corso è stato un successo. E qui la Sig.ra Luigina raccogliendo, di volta in volta le varie ricette, ha permesso a Francesco Ruffini di realizzare il “Libro di Cucina” *. - Giovannina Potete, per aver iniziato a metà anno il corso di acquarello, trovando adesioni nelle persone adulte ma soprattutto nei giovani. - Lidia Battisti e Alessandra Festa, che si sono alternate nella lingua spagnola. Quest’anno il corso non hanno avuto adesioni, ma lo riproporremo da Ottobre 2012. - Federica Fratocchi, che da Ottobre 2012 inizierà il corso “Cucito domestico”. Tutte le attività svolte e la partecipazione dei parrocchiani ci rendono soddisfatti. - Le iscrizioni ai vari corsi inizieranno da lunedì 24 settembre 2012, con inizio ad Ottobre. La partecipazione ai corsi non è preclusa a nessuno, anzi ci auguriamo una sempre più ampia partecipazione da parte degli abitanti di S. Andrea e non, così come è auspicabile un ampliamento delle attività offerte, per sperare di incontrare un maggior gradimento da parte dei parrocchiani. Chiunque volesse portare un contributo di idee nuove, introdurre corsi, suggerimenti, ma anche critiche, “sempre costruttive”, siamo a vostra disposizione. Liliana *Il libro si può ottenere previo versamento di € 10,00 come rimborso spese 9 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V Londra 2012 - “Il medagliere italiano” due bronzi nella ginnastica ritmica e nel nuoto di fondo 10 km. Le farfalle azzurre di Emanuela Nella giornata conclusiva dei Giochi Olimpici 2012, le nazioni contano i propri successi: 28 le medaglie che l’Italia porta a casa, una in più rispetto a Pechino 2008. Cristina Brunetti racconta il sogno italiano: Otto ori, nove argenti e 11 bronzi. Sono questi i numeri del medagliere italiano delle Olimpiadi di Londra 2012, conquistato grazie all’impegno di donne e uomini che hanno dato il meglio di sé in varie discipline: scherma, nuoto di fondo, pallanuoto, ginnastica ritmica, boxe, judo, taekwondo, mountain bike, carabina, fucile, tiro a volo, sciabola, anelli e canoa. Sono Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori, Jessica Rossi, Rosalba Forciniti, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu, Elisa Blanchi e Martina Grimaldi le 13 italiane vincitrici delle Olimpiadi di Londra 2012. A farla da padrona la scherma femminile, con tre medaglie per il fioretto individuale (l’oro di Elisa Di Francisca, l’argento di Arianna Errigo, il bronzo di Valentina Vezzali) e un oro per il fioretto femminile a squadre (Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori). Tra gli ori di questa Olimpiade brilla anche quello di Jessica Rossi per il tiro a volo. La ventenne di Crevalcore (Bologna), ha dedicato la sua vittoria alla propria cittadina, colpita dal terremoto dei mesi scorsi. “Spero di aver regalato a tutti voi emozioni positive che servono in questo momento difficile”, ha commentato Jessica di ritorno nel paese natale. E’ di Rosalba Forciniti il bronzo nel judo femminile (categoria 52 kg), medaglia che l’ha portata ad essere la prima donna calabrese a salire sul podio olimpico. Rosalba, oltre alla performance sportiva, si è distinta anche per la scritta sulla maglia che ha esibito a vittoria compiuta: “Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno…a Londra!”. Come ha specificato la judoka in un’intervista le “bad girls”, cui la scritta si riferiva, sono le ragazze anti-convenzionali, che amano uscire dagli schemi tradizionali.L’Italia delle donne ha vinto altri 10 Maccarani – Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu, Elisa Blanchi – hanno totalizzato 55.450 punti, posizionandosi dopo la Russia e la Biellorussia. .Martina Grimaldi, invece, ha salvato il nuoto italiano con una terza posizione nel nuoto di fondo. La nuotatrice – emiliana come Jessica Rossi – ha dedicato la sua vittoria alla propria regione, in ginocchio dopo il sisma. Ad affiancare le tredici atlete italiane ci sono i colleghi uomini, con gli ori di: Marco Galiazzo, Michele Frangilli e Mauro Nespoli per l’arco a squadre, Daniele Molmenti per la canoa K1 slalom, Andrea Baldini, Valerio Aspromonte, Andrea Cassarà e Giorgio Avola per il fioretto maschile a squadre, Niccolò Campriani per la carabina 3 posizioni e Carlo Molfetta per il taekwondo. Tra gli argenti, invece, oltre al fioretto di Arianna Errigo, si succedono le medaglie di: Luca Tesconi (pistola da 10 metri), Diego Occhiuzzi (sciabola individuale), Niccolò Campriani (fucile ad aria compressa), Romano Battisti e Alessio Sartori (canottaggio due di coppia), Massimo Fabbrizi (tiro a volo), Clemente Russo (boxe, categoria massimi), Roberto Cammarelle (boxe, categoria supermassimi) e del “Settebello” di Stefano Tempesti (pallanuoto maschile). Gli ultimi 7 bronzi del medagliere italiano, infine, sono stati raggiunti grazie alle vittorie di Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Luigi Samele e Gigi Tarantino (sciabola a squadre), Matteo Morandi (anelli), Fabrizio Donato (salto triplo), Vincenzo Mangiacapre (boxe 64kg), Mauro Sarmienti (taekwondo, categoria 80kg), gli azzurri della pallavolo maschile (guidati da Mauro Berruto) e Marco Aurelio Fontana (mountain bike). Oggi, possiamo affermare con successo, che le Olimpiadi di Londra hanno stabilito un record per l’Italia: saranno quelle con il maggior numero di atlete donne, che rappresentano il 43,44% del totale. E tra le veterane spiccherà la donna d’oro della canoa Italiana, l’instancabile mamma Josefa Idem. Lei è la donna del Kayak e dei record. E’ la supermamma di due splendidi ragazzi e la donna d’acciaio che ha indossato per 4 millesimi di secondo l’argento sul podio di Pechino a 42 anni nelle gare di canoa velocità. Lei centra ancora una volta l’obiettivo e si qualifica per Londra. La sua ottava Olimpiade. la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V A.C.S.A. L’ASSOCIAZIONE CITTADINI S. ANDREA INFORMA: Il 3 Agosto, L’Assessorato all’Urbanistica e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica – U.O Programmazione degli Interventi di Trasformazione Urbana hanno avviato la prima fase del processo partecipativo riguardante il Programma Urbanistico “Palmarola-Lucchina”: Tutti i particolari del progetto sul sito: http://www.urbanistica.comune.roma.it/palmarola-lucchina.html In sostanza Roma Capitale ha deciso che per compensare diritti edificatori che non hanno potuto concedere a Tor Marancia e a Tor Cervara, diritti concessi per ripagare i costi della nuova metropolitana, ha ceduto aree di “Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale” del quartiere di Ottavia a 5 costruttori per edificare circa 75.000 mq di cui 71.673,12 di strutture abitative di palazzine alte fino a 5 piani. Tutto questo mentre ancora attendiamo da anni: la realizzazione di un piano di viabilità adeguato per la Via Trionfale, il potenziamento della linea ferroviaria FR3. I Comitati di quartiere del quadrante Nord-Ovest, tra cui anche la nostra Associazione, si sono già più volte riuniti ed espresso la loro contrarietà alla realizzazione di tali opere. Il giorno 25 Ottobre si terrà una assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini, il luogo ed gli orari saranno resi noti al più presto. Vi ringraziamo dell’attenzione e vi terremo informati sugli sviluppi 11 la VOCE Anno I Settembre 2012 N° V COMUNICAZIONI DELLA PARROCCHIA PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO Ottobre 2012 Giorno 2 – Memoria dei Santi angeli custodi Giorno 4 – Festa di S. Francesco d’AssisiANNO I - Settembre 2012 - Giorno 19 – Anniversario della dedicazione della chiesa Parrocchiale messe alle 08.30 e 18.00 N° 5 Bimestrale di Informazione comunitaria Direzione e Redazione: Via Ascrea 26 00135 Roma Tel. 06 30815220 Fax: 06-30329470 Giorno 15 – Inizio attività della Cittadella degli “anta” S. Messe vespertine della vigilia della Domenica - alle ore 18.00 www.parrocchia-santandreaavellino.it [email protected] Direttore Responsabile Don Claudio Occhipinti Giorno 31 – Messa vespertina della vigilia alle ore 18.00. Solennità di tutti i Santi: precetto Coordinamento F. Ruffini Novembre 2012 Comitato di Redazione Don Claudio Occhipinti – D. Bicchielli - C. Brunetti – N. Campelli – A. Festa - F. Ruffini Giorno 1 – Solennità di tutti i Santi – precetto S. Messe alle ore 08,30 ed alle 11,00 Giorno 10 – Festa S. Andrea Avellino Hanno collaborato Don Claudio – don Marco – B. Olivo D. De Lorenzi – C. Bruni - F. Ruffini – L. Teodori – D. Bicchielli Giorni 29 e 30 – Ritiro per i ragazzi delle Cresime del 2 Dicembre ad Assisi Giorno 25 – Solennità di Cristo Re Pro-Maniscripto. Ad uso interno la VOCE questo numero e gli arretrati si possono leggere e e stampare accedendo al sito internet della Parrocchia 12 S. Messe vespertine della vigilia della Domenica – alle ore 18.00