la VOCE
ROMA - SETTEMBRE 2012
PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO
ANNO I N° V
L’INVITO DEL CARDINALE VALLINI ALLA FIACCOLATA DEL
11 OTTOBRE PER L’APERTURA DELL’ “ANNO
DELLA FEDE”
VICARIATO DI ROMA
Ai fedeli della Diocesi di Roma
Carissimi,
il prossimo 11 ottobre il Santo Padre aprirà ufficialmente l’Anno della Fede. Egli ha scelto
questa data per ricordare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, di cui tutti
ancora oggi sperimentiamo la ricchezza dottrinale e pastorale.
Cinquanta anni fa i fedeli di Roma e i pellegrini presenti nella nostra città diedero luogo a una
fiaccolata che illuminò in maniera assai suggestiva Piazza San Pietro. Il Beato Giovanni XXIII
volle salutare quanti erano convenuti davanti alla Basilica di San Pietro e tenne il famoso
discorso divenuto celebre per la carezza che il Papa mandava ai bambini di Roma.
Per ricordare quello straordinario evento e per aprire ufficialmente l’Anno della Fede la
nostra Diocesi in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana ha organizzato per giovedì 11
ottobre prossimo alle ore 19,30 una fiaccolata da Castel S. Angelo a Piazza San Pietro, dove
Papa Benedetto XVI parlerà ai presenti.
Desidero invitarvi a partecipare numerosi a questo significativo appuntamento ecclesiale, per
ringraziare il Signore del dono del Concilio Vaticano II. In modo particolare incoraggio ad
essere presenti i membri delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali che sono stati uno dei
frutti del Concilio.
Con i miei più cordiali saluti.
Roma 18 settembre 2012
Agostino Card. Vallini
la VOCE
Anno I Settembre 2012
N° V
Addio al Cardinal Martini simbolo della Chiesa del dialogo
CARLO MARIA MARTINI: UN UOMO DI DIO
E’ morto come voleva e dove voleva. Se ne è andato da
uomo libero, rimanendo lucido fino alla fine,.
Il cardinale Carlo Maria Martini, 85 anni, ex arcivescovo
di Milano dal 1979 al 20002, da 16 anni malato di
Parkinson è morto alle 15,45 del 31 agosto nella sua
stanza del collegio Aloisianum di Gallarate.
IL tratto essenziale della sua persona e del suo
messaggio è tutto contenuto nel titolo del primo
documento programmatico che egli indirizzò nel 1980 al
suo episcopato: La dimensione contemplativa della vita. A
questo obiettivo egli ha educato con i suoi insegnamenti,
e ancor più con tutta la sua persona, con la voce, lo
sguardo, il portamento. Martini è stato tra gli esponenti
più significativi di ciò che viene solitamente definito
cattolicesimo progressista, quell’ideale cioè di essere
cristiani non contro, ma sempre solo a favore della vita
del mondo. In questo egli fu uno dei frutti più belli del
Concilio Vaticano II e di quella stagione che credeva nel
rinnovamento della Chiesa in autentica fedeltà al
Vangelo di Cristo, senza nessun compromesso con il
potere. Mi ha insegnato a dialogare con tutti per guarire
il cuore umano e la società, scrive Z. Dozzi su Repubblica,
mentre sullo stesso giornale V. Mancuso scrive:”Prima
ancora delle cose che diceva, ciò che catturava la mia
giovane attenzione era il modo con cui le diceva, del
tutto privo di retorica ecclesiastica ma al contempo così
diverso rispetto al linguaggio quotidiano, un modo di
parlare che sapeva far percepire un altro mondo senza
essere “dell’altro mondo”.
Le sue parole erano semplici ma severe, comprensibili
ma profonde, elementari ma arcaiche e soprattutto
riferite sempre alle cose e alle situazioni, mai dette per
se stesse, per far colpo sull’uditorio”.
Prosegue Mancuso:”Io ero poco più di un ragazzo e
certamente non avrei saputo dire nulla delle
caratteristiche del suo linguaggio, ma ne percepivo
dentro di me l’autenticità essenziale, avvertivo uno stile
diverso, per nulla ecclesiastico, ma non per questo privo
di sacralità, anzi tale da farmi sentire che c’era
veramente qualcosa di sacro nell’esistenza concreta degli
uomini che andava servita con rettitudine, intelligenza e
amore.E questo Carlo Maria Martini ha fatto, in fedeltà a
Dio e agli uomini, per tutta la sua lunga vita”.
(Liberamente tratto d: La Repubblica del 1° Settebre 2012)
LE OPERE
Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti,
Poesie, Milano , 1961.
Il Vangelo di S. Giovanni. Problemi generali di introduzione e di
teologia, con Mauro Laconi,
Il messaggio della salvezza. Corso completo di studi biblici, I,
Introduzione generale, con Piero Bonatti,
Atti degli apostoli, a cura di e con Nereo Venturini, Venezia,
Il problema della recensionalità del codice B alla luce del papiro
Bodmer XIV, Roma, , 1966.
Gli esegeti del tempo di Galileo, in Nel quarto centenario della nascita
di Galileo Galilei, Milano, , 1966.
I Vangeli. Storia o leggenda?, Roma, AVE, 1968.
Se non vi manterrete fedeli non resterete salvi, in Il cristano e la vita di
fede, Roma, , 1970.
Farsi prossimo. La carità, oggi nella nostra società e nella Chiesa,
Milano,
L'itinerario spirituale dei dodici nel Vangelo di Marco, Roma,
Gli esercizi ignaziani alla luce di S. Giovanni, Roma,
Gli esercizi ignaziani alla luce di S. Matteo, Cagliari,
Gli esercizi spirituali di S. Ignazio alla luce di S. Luca, Roma,
Riflessioni pastorali sul giorno del Signore, con altri, Leumann, Elle Di
Ci, 1977.
Vita di Mosè, vita di Gesù, esistenza pasquale, Roma, Centrum
Ignatianum Spiritualitatis, 1979.
La dimensione contemplativa della vita. Lettera al clero e ai fedeli
dell'Archidiocesi ambrosiana per l'anno pastorale 1980/81, Milano,
Centro Ambrosiano documentazione e studi religiosi, 1980.
L'evangelizzatore in San Luca. Meditazioni, Milano, Ancora, 1980.
Il nostro cammino sacerdotale. Lettera dell'Arcivescovo al clero per il
giovedì santo 1980. "Dalla coscienza battesimale alla coscienza
presbiteriale", Milano, Centro ambrosiano di documentazione e studi
religiosi, 1980.
La parola di Dio alle origini della Chiesa, Roma, Università Gregoriana
Editrice, 1980.
Parola di Dio e vita quotidiana, Torino, Marietti, 1980 .
Il problema storico della risurrezione negli studi recenti, Roma,
Libreria editrice dell'Università Gregoriana, 1980.
Il Vangelo secondo Giovanni nell'esperienza degli esercizi spirituali,
Roma, Borla, 1980.
Il vangelo alle sorgenti. Meditando ad Assisi il Discorso della
Montagna, Milano, Ancora, 1990.
Il vino nuovo. Meditazioni per le famiglie, Casale Monferrato,
Il discorso della montagna. Meditazioni, Milano, Mondadori
Liberi di credere. I giovani verso una fede consapevole, Milano, In
dialogo, Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della
fede, intervista di Georg Sporschill, Milano,
Le ali della libertà.
L'uomo in ricerca e la scelta della fede. Meditazioni sulla Lettera ai
Romani, Milano,
Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera, Milano,
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la VOCE
Anno I Settembre 2012
N° V
Il Vangelo del dono e della gratuità
La gratuità non si acquista sul mercato né si può prescrivere per legge.
Tuttavia sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità di persone capaci del dono
reciproco. Lo ha detto il Papa ai rappresentanti del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, della
Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario e del Movimento Cristiano
Lavoratori, ricevuti in udienza sabato 18 maggio, nell’Aula Paolo VI.
Di seguito una parte tratta liberamente da
discorso del Pontefice:
……. cultura, volontariato e lavoro
costituiscono un trinomio indissolubile
dell’impegno
quotidiano
del
laicato
cattolico, che intende rendere incisiva
l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa, tanto
nell’ambito privato quanto nella sfera
pubblica della società.
Il fedele laico si mette propriamente in gioco
quando tocca uno o più di questi ambiti e,
nel servizio culturale, nell’azione solidale
con chi è nel bisogno e nel lavoro, si sforza di
promuovere la dignità umana.
Questi tre ambiti sono legati da un comune
denominatore: il dono di sé.
Il volontariato, risorsa insostituibile della
società, comporta non tanto il dare delle
cose, ma il dare se stessi in aiuto concreto
verso i più bisognosi. Il lavoro infine non è
solo strumento di profitto individuale, ma
momento in cui esprimere le proprie
capacità spendendosi, con spirito di servizio,
nell’attività professionale, sia essa di tipo
operaio, agricolo, scientifico o di altro
genere.
Ma per voi tutto questo ha una connotazione
particolare, quella cristiana:
la vostra azione deve essere animata dalla
carità; ciò significa imparare a vedere con
gli occhi di Cristo e dare all’altro ben più
delle cose necessarie esternamente, donargli
lo sguardo, il gesto d’amore di cui ha
bisogno. Questo nasce dall’amore che
proviene da Dio, il quale ci ha amati per
primo, nasce dall’intimo incontro con Lui.
San Paolo, nel discorso di congedo dagli
anziani di Efeso, ricorda una verità espressa
da Gesù: «Si è più beati nel dare che nel
ricevere»
Cari amici, è la logica del dono , una logica
spesso bistrattata, che voi valorizzate e
testimoniate: donare il proprio tempo, le
proprie abilità e competenze, la propria
istruzione, la propria professionalità; in una
parola, donare attenzione all’altro, senza
aspettare contraccambio in questo
mondo; e vi ringrazio di questa grande
testimonianza.
Così facendo non solo si fa il bene dell’altro,
ma si scopre la felicità profonda, secondo la
logica di Cristo, che ha donato tutto se
stesso.
Purtroppo quando si deve decidere se prestare la propria opera di volontariato , non sempre si riesce
valutare a pieno tutto ciù che si può ricavare dal dare se stessi e il proprio tempo, in termini di
arricchimento del proprio animo. Ciò è un limite grave che spesso impedisce di decidere
positivamente.
F.R.
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la VOCE
Anno I Settembre 2012
N° V
Segue articolo dal n° 4 – Testimoni di Geova di Danilo
Proseguiamo ancora nella storia dell’ Organizzazione
dei Testimoni di Geova, i quali, come già detto, si
chiamarono “Studenti Biblici” fino al 1931. Quando si
giungerà a quell’anno se ne riparlerà.
Dopo
la
morte
di
Russel,
fondatore
dell’Organizzazione degli “Studenti biblici”, di cui si è
parlato nel precedente giornale, vi furono rivalità tra i
suoi dirigenti per ottenerne la presidenza. Infine, nel
1917, fu eletto presidente dell’Organizzazione il
giudice Joseph RUTHERFORD.
Egli era stato un collaboratore di Russell e lo aveva
assistito come avvocato, in vari processi. Conosceva
quindi i problemi che i suoi “Studenti biblici” avevano
avuto dopo la sua morte e ne accolse molti.
Rutherford era un uomo di forte carattere e di “spirito
penetrante”, deciso a rilanciare ed intensificare la
propaganda, anche via radio, e a modificare gli
insegnamenti del suo predecessore, ritenuti troppo
legati a certe dottrine della Chiesa. Vedremo che cosa
egli farà in proposito. Rutherford proclamò subito che
il nome da dare a Dio doveva essere definitivamente
“Geova”, anche se qualcuno gli disse che era un
“barbarismo”. Egli precisò che questo nome era solo
un “ nuovo modo di distinguersi dalle altre religioni”,
dando così ai suoi “Studenti biblici” un nome di Dio
esclusivo per loro.
Nel 1920 Rutherford pubblicò un suo libro nel quale
affermava: “milioni di viventi non moriranno mai”.
Pannelli pubblicitari con questa affermazione furono
esposti in varie città.
Egli pensava che “la fine dei tempi fosse vicina” e che
molti sarebbero passati nel “NUOVO MONDO” da vivi.
Rutherford, profetizzò solennemente che l’anno 1925
avrebbe segnato la “risurrezione dei fedeli dignitari
antichi (PATRIARCHI E PROFETI) e l’inizio della
ricostruzione del REGNO di DIO”. Essi dovevano
presentarsi a lui per concordare insieme la
“
DIREZIONE DEL NUOVO MONDO”.
Quando il 1925 passò senza che si vedesse questa
“Risurrezione” qualcuno scrisse: “il 1925 fu per molti
un anno triste e le speranze dei seguaci si infransero”.
Ma Rutherford, nonostante la cocente delusione, non
si arrese e dopo qualche tempo ritornerà a questa sua
profezia con nuove decisioni. Intanto egli aveva
cominciato a diffondere i suoi sermoni via radio. Ma i
suoi interventi alla radio non erano solo sermoni.
Infatti egli aveva così l’opportunità di intensificare la
sua propaganda riempiendo i suoi “sermoni” di accuse
insensate alle chiese e di ogni sorta di insulti al clero.
Ciò provocò presto violente reazioni di piazza e alcuni
“studenti biblici” furono bastonati, coperti di catrame
e gettati in acqua. Le emittenti radio non concessero
più a Rutherford di trasmettere la sua propaganda. Nel
1928 Rutherford annunciò che Gesù Cristo che era
stato messo in croce, ma che i soldati romani lo
avrebbero inchiodato ad un palo, chiamato “palo di
tortura”. Egli intendeva eliminare così uno dei simboli
più sacri della cristianità, cioè quello della CROCE.
Rutherford ordinò subito agli “studenti biblici” di
abbandonare la CROCE Che essi portavano sul vestito
già da molti anni perché era un simbolo pagano. Essi
avevano imparato da Russell che la CROCE doveva
essere venerata come simbolo sacro e non gradirono
quest’ordine; ma dovettero ubbidire per evitare di
essere espulsi. Ora la parte più singolare di questa
vicenda è che lo stesso Rutherford era stato fervente
credente della CROCE, tanto da aver scritto, in un suo
libro, intitolato “l’ARPA di DIO”: “ io mi glorio della
Croce di Cristo, troneggiante sulle rovine del tempio;
tutta la luce della storia divina si riunisce alla sua
vetta sublime”. Ma, come già detto, egli si etra
ripromesso di eliminare ad ogni costo ogni dottrina o
simbolo proveniente dalla CHIESA. Rutherford proibì
poi di mangiare sangue e di celebrare il Natale. Abolì
gli anniversari e la festa della mamma. Egli voleva
impegnare i suoi adepti solo nella propaganda
tralasciando ogni cos mondana. Più tardi proibì anche
il saluto alla bandiera, provocando disturbi nelle
scuole.
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la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
Segue da pag. 4
Nel 1929 Rutherford ritornò alla sua profezia del 1925
e fece costruire una villa a San Diego, in California alla
quale mise il nome di “Beth Sarim” che significa “Casa
dei Principi”. Questa villa era destinata ad accogliere i
fedeli uomini dell’Antichità, Patriarchi e Profeti, che
erano prossimi a resuscitare. Sarebbe stata vicina
anche la battaglia dell’ Armageddon, tra Geova e
Satana, , che avrebbe distrutto tutti i poteri del mondo,
compresa la Chiesa e con essi tutti i nemici di Geova.
Ed eccoci al 1931. In quell’anno come già annunciato,
Rutherford durante un grande congresso, fece dare
agli “Studenti Biblici” il nome di”Testimoni di Geova”.
Il termine “testimoni” metteva l’accento sulla
testimonianza, cioè sulla propaganda, da intendersi
come “predicazione”. Rutherford, d’ora innanzi,
chiederà ai suoi discepoli di considerare questa una
attività essenziale, nella quale dovranno mettere tutto
il loro impegno anche se saranno perseguitati e se
rischieranno il martirio.
Il Nazi-fascismo infatti, stava facendo le sue prime
vittime e fra esse vi erano molti Testimoni di Geova,
che persero la vita nei campi di concentramento.
Questi sacrifici dovevano portare, in seguito, ad una
certa “compassione” dei popoli verso i Testimoni di
Geova, che avevano subito queste persecuzioni. Ciò,
secondo Rutherford, doveva generare una maggiore
accoglienza della loro propaganda.
Rutherford morì di cancro nella villa di Beth Sarim
nel1941, senza aver ricevuto alcun Patriarca e alcun
Profeta. Come avrete notato, i due fondatori
dell’Organizzazione dei Testimoni di Geova, furono
ambedue “falsi profeti”.
Il successore di Rutherford ci dirà una cosa importante
a questo riguardo, che varrà la pena di leggere nel
prossimo numero de la Voce
Danilo
Beth sarim
Rutherford
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la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
Cittadella degli anta - La Casa della “Cucina”
Quando a settembre Francesco e Liliana mi hanno
proposto di fare un corso di cucina ho aderito con
entusiasmo perché potevo mettere a disposizione,
di chi lo avesse voluto, la mia esperienza negli
anni di cuoca.
All’inizio temevo di non trovare persone
interessate al corso, ma pian piano le iscrizioni
hanno raggiunto un numero di partecipanti
adeguato.
Queste “amiche” – ora posso chiamarle così Luigina, Anna, Ubaldina, Rosario, Gabriella,
Smaile, Rosalba e Sergio – hanno partecipato al
corso con attenzione e scrupolosita’, preparando
insieme le ricette e gustarle a fine serata.
Ogni ricetta da me eseguita con l’aiuto dei
partecipanti al corso veniva annotata su un
quaderno dalla Sig.ra Luigina che ha portato a fine
corso alla realizzazione di un libretto assemblato
con molta professionalita’ ma soprattutto con
grandissima sorpresa da parte di Francesco
Ruffini, (solo a fine corso abbiamo saputo della
realizzazione del libretto) ed è stato distribuito a
tutti i partecipanti del corso, i quali dopo averlo
visto e sfogliato sono rimasti meravigliati.
Mi auguro che anche quest’anno, possa ripetere
questa esperienza, visto il bel gruppo che si è
forato, auspicando ancora più affluenza al corso.
Tanto è stato il successo di questo corso che
abbiamo suggerito al parroco Don Claudio di
ampliare il piano di cottura della cucina.
Chiunque volesse acquistare – con un’ offerta per
la Parrocchia di € 10,00 – il ricettario “Il Cucchiaio
di Legno” può rivolgersi a Francesco Ruffini
ideatore e realizzatore dello stesso.
Colgo l’occasione per ringraziare Don Claudio per
la fiducia accordatami.
Il nostro corso in parrocchia si terrà, a partire dal
mese di Ottobre, tutti i mercoledì dalle ore 17 alle
ore 19. PRENOTATEVI:
Alba Raspini
SPORT
La Redazione de la VOCE si congratula con la signorina Maria Vittoria
Becchetti per la vittoria riportata nella 20km. di marcia
del campionato
italiano di atletica juniores di Torino.
Complimenti vivissimi e… ad majora
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Anno I
Settembre 2012
N° V
Segue articolo di B. Olivo dal n° 4 de La Voce
APPROFONDIMENTI
COME SI SVOLGE L'INCONTRO SETTIMANALE.
E’ più semplice per la coppia che ospita creare un clima
familiare di accoglienza nella propria casa. Ad
accogliere è tutta la famiglia compreso i figli, un invito a
cena a cui si è chiamati però a “gustare” la presenza del
Signore. E’ bello scoprire un Gesù che non si scandalizza
della casa poco ordinata o degli odori della verdura
appena scaldata, dello stare intorno ad un tavolo che
poco prima era pieno di panni da stirare o pietanze da
preparare, anzi insieme si scopre un Gesù che desidera
ardentemente entrare a far parte di ogni famiglia e di
ogni casa, nella quotidianità di ciascuno.
Nell’incontro si vivono in piccolo alcuni momenti
essenziali dell’essere Chiesa.
Iniziare con la preghiera di lode spontanea ti apre il
cuore: è riconoscere Gesù come il Signore, lodarlo
perché c’è, ringraziarlo per i suoi innumerevoli doni.
Subito dopo c’è la possibilità di condividere in
semplicità la propria esperienza di fede. Ci si chiede
“cosa ha fatto Gesù per me?”: educarci a riconoscere Dio
“dietro le cose”, cioè la sua presenza discreta, il suo
aiuto, il suo interesse per me. Non è una ricerca dei
miracoli ma di piccoli segni di come uno si è sentito
pensato, guardato, protetto da Gesù, senza cadere nella
ricerca “magica” dell’intervento divino o nell’esibizione
dei doni come dei beni di cui fregiarsi. E’ una
condivisione perché ciò che porto non è esclusivamente
mio ma bene comune di cui anche gli altri godono:
nessuno è inutile, nessuno può dire o pensare che il
proprio contributo è irrilevante. Ci si chiede anche “cosa
ho fatto io per Lui”…una domanda che potrebbe
sembrare pretenziosa. In realtà si tratta di condividere
una piccola decisione del cuore, un piccolo gesto di
affetto, una faticosa rinuncia a vincere, anche solo un
sorriso fatto per amore…che Lui ci ha dato la capacità di
fare, sicuri che Gesù, lo Sposo, è così mite ed innamorato
da accettare ogni piccola cosa.
Si arriva così al momento del “nutrimento” della Parola
di Dio. Non c’è nessuno che apre la Bibbia a caso, legge
la Parola e poi se la interpreta a modo suo. Chi ascolta
questa Parola in gruppo è Chiesa e si affida alla
mediazione della Chiesa: è per questo che giunge alla
comunità familiare la voce registrata o scritta del
Parroco che ha preparato il cibo per i suoi come un buon
padre di famiglia. La sua voce fa unità e partecipazione.
E’ l’estensione della sua opera di evangelizzazione che
penetra nelle case disseminate nei quartieri forse mai
raggiungibili dalle sole sue forze. Il Parroco spezza la
Parola come durante la celebrazione offrendo una
catechesi su un brano da lui scelto. Chi ascolta
costituisce la comunità: giovane, anziano, figlio,
genitore, coniuge, vedovo, fratello, sorella,…
All’ascolto
della
Parola
segue
una risonanza
personale. Non si tratta di improvvisare esegesi della
Parola ma solo di dire “cosa questa Parola ha detto a me”
in una riflessione personale e profonda. Ciò che il
fratello dice diventa un arricchimento per chi ascolta. Si
evitano le discussioni e nessuno si sente mai giudicato.
E’ a questo punto che le riflessioni fatte si trasformano
in una preghiera di intercessione spontanea. Si
impara a desiderare il bene dell’altro più che il proprio.
Si prega per l’intera comunità parrocchiale, per
particolari necessità emerse. Si invoca l’aiuto dello
Spirito Santo perché ciascuno abbia il coraggio, nella
quotidianità, di testimoniare agli altri con la propria vita
la bellezza e la gioia di essere cristiani. L’incontro si
conclude con un “Padre nostro” volgendosi all’esterno
per indicare che la comunità è aperta agli altri.
ALCUNI RIFERIMENTI BIBLICI, TEOLOGICI E
MAGISTERIALI
SU "FAMIGLIA E EVANGELIZZAZIONE"
- Discorso di Benedetto XVI, 1 dicembre 2011. "La
famiglia fondata sul sacramento del Matrimonio è
attuazione particolare della Chiesa, comunità salvata e
salvante, evangelizzata ed evangelizzante..."
“La comunione dei coniugi dà inizio alla comunità
familiare” (Giovanni Paolo II, Lettera alle famiglie 7).
-"La famiglia è l’oggetto fondamentale
dell’evangelizzazione e della catechesi della Chiesa, ma è
anche il suo indispensabile e insostituibile soggetto: il
progetto creativo. Proprio per questo, per essere questo
soggetto, non solo per perseverare nella Chiesa e
attingere alle sue risorse, ma anche per costituire la
Chiesa nella sua dimensione fondamentale, come una
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la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
segue da pag. 7
“chiesa in miniatura” (ecclesia domestica), la famiglia
deve in modo particolare essere cosciente della
missione della Chiesa e della propria partecipazione a
questa missione." (GIOVANNI PAOLO II, Omelia della
Messa di apertura del quinto sinodo dei Vescovi sui
compiti della famiglia cristiana nel mondo moderno,
26 settembre 1980)
- "L’Ordine e il Matrimonio significano e attuano una
nuova e particolare forma del continuo rinnovarsi della
alleanza nella storia. L’uno e l’altro specificano la
comune e fondamentale vocazione battesimale ed
hanno una diretta finalità di costruzione e di
dilatazione del popolo di Dio". (CEI, Documento
pastorale Evangelizzazione e sacramento del
matrimonio, 1975 32)
- "Due altri sacramenti, l’Ordine e il Matrimonio, sono
ordinati alla salvezza altrui. Se contribuiscono alla
salvezza personale, questo avviene attraverso il
servizio degli altri. Essi conferiscono una missione
particolare nella Chiesa e servono all’edificazione del
popolo di Dio"(CCC n° 1534)
- “La futura evangelizzazione dipende in gran parte
dalla Chiesa domestica”(GIOVANNI PAOLO
II, All’episcopato latino-americano in Puebla,
28.1.1979, in Insegnamenti, II, 1979, 209)
- "Il modello originario della famiglia va ricercato in
Dio stesso, nel mistero trinitario della sua vita. Il “Noi"
divino costituisce il modello eterno del "Noi" umano; di
quel Noi innanzitutto che è formato dall'uomo e dalla
donna, creati ad immagine e somiglianza
divina" (GIOVANNI PAOLO II, Lettera alle famiglie, 6.)
- "Il rapporto Chiesa-famiglia cristiana è reciproco e
nella reciprocità si conserva e si perfeziona. Con
l'annuncio della Parola e la fede, con la celebrazione
dei sacramenti e con la guida e il servizio della carità,
la Chiesa madre genera, santifica e promuove la
famiglia dei battezzati. Nello stesso tempo la Chiesa
chiama la famiglia cristiana a prendere parte come
soggetto attivo e responsabile alla, propria missione di
salvezza (...). Il mistero della Chiesa, che viene a suo
modo realmente partecipato alla famiglia cristiana,
non si esaurisce in questa, ma la supera e la trascende.
La famiglia cristiana, infatti, rivela e rivive il mistero
della Chiesa soltanto in alcuni suoi aspetti e non in
tutti. In particolare la Chiesa domestica ha bisogno per
esistere e per vivere la propria identità di comunionecomunità cristiana dell'Eucaristia e del ministero dei
Pastori che annunciano il Vangelo e il comandamento
del Signore: per questo la famiglia cristiana, mentre è
inserita nella Chiesa, si apre a tutto il mistero della
Chiesa di Cristo e solo così può vivere in pienezza la
grazia della comunione. Sta qui la ragione della
essenziale «relativizzazione» della famiglia cristiana
alla Chiesa. La qualifica di «Chiesa domestica» data
alla famiglia cristiana è da intendersi perciò in senso
analogico: dice sì il suo inserimento e la sua
partecipazione, ma anche la sua «inadeguatezza» a
manifestare e a riprodurre, da sola, il mistero della
Chiesa in se stesso e nella sua missione di
salvezza" (CEI, Comunione e comunità nella chiesa
domestica, 5-6)
- "La fede scopre e contempla, con umile e gioiosa
gratitudine, il mistero stesso della comunione di Dio
con l’umanità e con la Chiesa dentro il tessuto
quotidiano dell’esperienza di comunione propria della
coppia e della famiglia cristiana" (CEI, Comunione e
comunità nella chiesa domestica, 5-6)
- "La famiglia cristiana è inserita a tal punto nel
mistero della Chiesa da diventare partecipe, a suo
modo, della missione di salvezza propria di questa: i
coniugi e i genitori cristiani, in virtù del sacramento,
«hanno nel loro stato di vita e nella loro funzione, il
proprio dono in mezzo al Popolo di Dio» (Lumen
Gentium 11). Perciò non solo «ricevono» l'amore di
Cristo diventando comunità «salvata», ma sono anche
chiamati a «trasmettere» ai fratelli il medesimo amore
di
Cristo,
diventando
così
comunità
«salvante»" (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio
n°49)
- "La Chiesa è cosciente di generare nella celebrazione
del sacramento del matrimonio le coppie cristiane
come cellule vive e vitali del Corpo mistico di Cristo; per
questo chiede a tutti i suoi membri di accoglierle come
sue componenti organiche, dotate di carismi e ministeri
propri, per una specifica missione nell’annuncio del
Vangelo
che
salva"(CEI, Evangelizzazione
e
Sacramento del Matrimonio, 108)
- "La famiglia cristiana è chiamata a prendere parte
viva e responsabile alla missione della Chiesa, in modo
proprio e originale, ponendo cioè a servizio della Chiesa
e della società se stessa nel suo essere ed agire, in
quanto intima comunità di vita e di amore" (Giovanni
Paolo II, Familiaris Consortio n°50)
- La famiglia è il “luogo” che Dio ha voluto per
"custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale
riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di
Dio per l’umanità e di Cristo Signore per la Chiesa
sua sposa". (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio
n°17)
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la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
Cittadella degli “Anta” Consuntivo
Vorrei ringraziare il parroco, Don Claudio Occhipinti,
ideatore della “Cittadella”.
Tutto è iniziato in parrocchia il 3 Ottobre 2008 quando
Don Claudio ha convocato Anna, Gianfranco e Simona
della Caritas, con le coordinatrici Nella Maieron e Liliana
Teodori, per illustrarci il progetto della Cittadella.
Successivamente è stato fatto un cammino di tutta
l’equipe che ha preso in esame i valori e gli aspetti
dell’iniziativa, considerando l’esperienza in merito di
Anna, Gianfranco e Simona.
Prima di tutto mi è doveroso ringraziare le persone,
“partecipanti e responsabili” delle varie “casette”, che si
sono alternate nei tre anni passati, perché quando
abbiamo iniziato questa avventura non credevamo di
avere un riscontro così importante.
Nel 2011 sono stata affiancata in questo progetto da
Francesco Ruffini, e abbiamo potuto affrontare insieme
le varie problematiche inerenti all’ organizzazione dei
vari corsi in oggetto. In questi anni ho potuto apprezzare
l’organizzazione, la competenza e serietà ma anche la
grande umanità di Francesco, sempre disponibile ad
ogni richiesta, è stato un valore aggiunto averlo a fianco.
In ordine sparso, voglio ringraziare:
-
-
-
la D.ssa Laura Gerardino e la sua equipe, per la
loro disponibilità e per aver organizzato delle
conferenze interessanti su temi della salute.
Quest’anno la dott.ssa Gerardino vorrebbe
organizzare un corso di “Primo Soccorso”
daremo notizie in seguito.
Davide Bicchielli e la sua equipe, per aver gestito
il corso di informatica con professionalità. Il
corso negli anni ha avuto un grande successo.
Quest’ anno il gruppo vorrebbe coinvolgere
maggiormente i giovani, creando loro un sito
per fare in modo di metterli in contatto e
insieme tra loro.
Paola Agabiti, per aver creato un gruppo di
giovani mamme, insegnando loro le varie
tecniche di decoupage. Anche questo corso negli
anni ha avuto un grande successo.
Vita Maria Mastrorillo, per aver insegnato a un
gruppo di persone tecniche di ginnastica dolce.
- Sergio Brunetti, per aver organizzato delle
bellissime gite e fatto conoscere dei bei luoghi di
culto e non.
- Alba Raspini, per rendersi sempre disponibile
con il sorriso sulle labbra. E per aver insegnato
ad un gruppo di persone i vari segreti di cucina
succulenta a prezzi modici. Il corso è stato un
successo. E qui la Sig.ra Luigina raccogliendo, di
volta in volta le varie ricette, ha permesso a
Francesco Ruffini di realizzare il “Libro di
Cucina” *.
- Giovannina Potete, per aver iniziato a metà anno
il corso di acquarello, trovando adesioni nelle
persone adulte ma soprattutto nei giovani.
- Lidia Battisti e Alessandra Festa, che si sono
alternate nella lingua spagnola. Quest’anno il
corso non hanno avuto adesioni, ma lo
riproporremo da Ottobre 2012.
- Federica Fratocchi, che da Ottobre 2012 inizierà
il corso “Cucito domestico”.
Tutte le attività svolte e la partecipazione dei
parrocchiani ci rendono soddisfatti.
-
Le iscrizioni ai vari corsi inizieranno da lunedì 24
settembre 2012, con inizio ad Ottobre.
La partecipazione ai corsi non è preclusa a nessuno, anzi
ci auguriamo una sempre più ampia partecipazione da
parte degli abitanti di S. Andrea e non, così come è
auspicabile un ampliamento delle attività offerte, per
sperare di incontrare un maggior gradimento da parte
dei parrocchiani.
Chiunque volesse portare un contributo di idee nuove,
introdurre corsi, suggerimenti, ma anche critiche,
“sempre costruttive”, siamo a vostra disposizione.
Liliana
*Il libro si può ottenere previo versamento di
€ 10,00 come rimborso spese
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la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
Londra 2012 - “Il medagliere
italiano”
due bronzi nella ginnastica ritmica e nel nuoto
di fondo 10 km. Le farfalle azzurre di Emanuela
Nella giornata conclusiva dei Giochi Olimpici 2012,
le nazioni contano i propri successi: 28 le medaglie
che l’Italia porta a casa, una in più rispetto a
Pechino 2008. Cristina Brunetti racconta il sogno
italiano:
Otto ori, nove argenti e 11 bronzi. Sono questi i
numeri del medagliere italiano delle Olimpiadi di
Londra 2012, conquistato grazie all’impegno di
donne e uomini che hanno dato il meglio di sé in
varie discipline: scherma, nuoto di fondo,
pallanuoto, ginnastica ritmica, boxe, judo,
taekwondo, mountain bike, carabina, fucile, tiro a
volo, sciabola, anelli e canoa.
Sono Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna
Errigo, Ilaria Salvatori, Jessica Rossi, Rosalba
Forciniti, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa
Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu,
Elisa Blanchi e Martina Grimaldi le 13 italiane
vincitrici delle Olimpiadi di Londra 2012. A
farla da padrona la scherma femminile, con tre
medaglie per il fioretto individuale (l’oro di Elisa
Di Francisca, l’argento di Arianna Errigo, il bronzo
di Valentina Vezzali) e un oro per il fioretto
femminile a squadre (Valentina Vezzali, Elisa Di
Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori).
Tra gli ori di questa Olimpiade brilla anche
quello di Jessica Rossi per il tiro a volo. La
ventenne di Crevalcore (Bologna), ha dedicato la
sua vittoria alla propria cittadina, colpita dal
terremoto dei mesi scorsi.
“Spero di aver regalato a tutti voi emozioni positive
che servono in questo momento difficile”, ha
commentato Jessica di ritorno nel paese natale.
E’ di Rosalba Forciniti il bronzo nel judo
femminile (categoria 52 kg), medaglia che l’ha
portata ad essere la prima donna calabrese a salire
sul podio olimpico. Rosalba, oltre alla performance
sportiva, si è distinta anche per la scritta sulla
maglia che ha esibito a vittoria compiuta: “Le buone
ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze
vanno…a Londra!”.
Come ha specificato la judoka in un’intervista le
“bad girls”, cui la scritta si riferiva, sono le ragazze
anti-convenzionali, che amano uscire dagli schemi
tradizionali.L’Italia delle donne ha vinto altri
10
Maccarani – Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa
Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu,
Elisa Blanchi – hanno totalizzato 55.450 punti,
posizionandosi dopo la Russia e la Biellorussia.
.Martina Grimaldi, invece, ha salvato il nuoto
italiano con una terza posizione nel nuoto di fondo.
La nuotatrice – emiliana come Jessica Rossi – ha
dedicato la sua vittoria alla propria regione, in
ginocchio dopo il sisma.
Ad affiancare le tredici atlete italiane ci sono i
colleghi uomini, con gli ori di: Marco Galiazzo,
Michele Frangilli e Mauro Nespoli per l’arco a
squadre, Daniele Molmenti per la canoa K1 slalom,
Andrea Baldini, Valerio Aspromonte, Andrea
Cassarà e Giorgio Avola per il fioretto maschile a
squadre, Niccolò Campriani per la carabina 3
posizioni e Carlo Molfetta per il taekwondo.
Tra gli argenti, invece, oltre al fioretto di Arianna
Errigo, si succedono le medaglie di: Luca Tesconi
(pistola da 10 metri), Diego Occhiuzzi (sciabola
individuale), Niccolò Campriani (fucile ad aria
compressa), Romano Battisti e Alessio Sartori
(canottaggio due di coppia), Massimo Fabbrizi (tiro
a volo), Clemente Russo (boxe, categoria massimi),
Roberto
Cammarelle
(boxe,
categoria
supermassimi) e del “Settebello” di Stefano
Tempesti (pallanuoto maschile).
Gli ultimi 7 bronzi del medagliere italiano,
infine, sono stati raggiunti grazie alle vittorie di
Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Luigi Samele e Gigi
Tarantino (sciabola a squadre), Matteo Morandi
(anelli), Fabrizio Donato (salto triplo), Vincenzo
Mangiacapre (boxe 64kg), Mauro Sarmienti
(taekwondo, categoria 80kg), gli azzurri della
pallavolo maschile (guidati da Mauro Berruto) e
Marco Aurelio Fontana (mountain bike).
Oggi, possiamo affermare con successo, che le
Olimpiadi di Londra hanno stabilito un record per
l’Italia: saranno quelle con il maggior numero di
atlete donne, che rappresentano il 43,44% del
totale. E tra le veterane spiccherà la donna d’oro
della canoa Italiana, l’instancabile mamma Josefa
Idem. Lei è la donna del Kayak e dei record. E’ la
supermamma di due splendidi ragazzi e la donna
d’acciaio che ha indossato per 4 millesimi di
secondo l’argento sul podio di Pechino a 42 anni
nelle gare di canoa velocità. Lei centra ancora una
volta l’obiettivo e si qualifica per Londra. La sua
ottava Olimpiade.
la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
A.C.S.A.
L’ASSOCIAZIONE CITTADINI S. ANDREA INFORMA:
Il 3 Agosto, L’Assessorato all’Urbanistica e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica
– U.O Programmazione degli Interventi di Trasformazione Urbana hanno avviato la prima fase del
processo partecipativo riguardante il Programma Urbanistico “Palmarola-Lucchina”:
Tutti i particolari del progetto sul sito: http://www.urbanistica.comune.roma.it/palmarola-lucchina.html
In sostanza Roma Capitale ha deciso che per compensare diritti edificatori che non hanno potuto concedere
a Tor Marancia e a Tor Cervara, diritti concessi per ripagare i costi della nuova metropolitana, ha ceduto
aree di “Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale” del quartiere di Ottavia a 5 costruttori per
edificare circa 75.000 mq di cui 71.673,12 di strutture abitative di palazzine alte fino a 5 piani.
Tutto questo mentre ancora attendiamo da anni: la realizzazione di un piano di viabilità adeguato
per la Via Trionfale, il potenziamento della linea ferroviaria FR3.
I Comitati di quartiere del quadrante Nord-Ovest, tra cui anche la nostra Associazione, si sono già più
volte riuniti ed espresso la loro contrarietà alla realizzazione di tali opere.
Il giorno 25 Ottobre si terrà una assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini, il luogo ed gli orari
saranno resi noti al più presto.
Vi ringraziamo dell’attenzione e vi terremo informati sugli sviluppi
11
la VOCE
Anno I
Settembre 2012
N° V
COMUNICAZIONI DELLA PARROCCHIA
PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO
Ottobre 2012
Giorno 2 – Memoria dei Santi angeli custodi
Giorno 4 – Festa di S. Francesco d’AssisiANNO I
- Settembre 2012 -
Giorno 19 – Anniversario della dedicazione della
chiesa Parrocchiale messe alle 08.30 e 18.00
N° 5
Bimestrale di Informazione comunitaria
Direzione e Redazione: Via Ascrea 26 00135 Roma
Tel. 06 30815220
Fax: 06-30329470
Giorno 15 – Inizio attività della Cittadella degli “anta”
S. Messe vespertine della vigilia della Domenica - alle
ore 18.00
www.parrocchia-santandreaavellino.it
[email protected]
Direttore Responsabile
Don Claudio Occhipinti
Giorno 31 – Messa vespertina della vigilia alle ore
18.00. Solennità di tutti i Santi: precetto
Coordinamento
F. Ruffini
Novembre 2012
Comitato di Redazione
Don Claudio Occhipinti – D. Bicchielli - C. Brunetti –
N. Campelli – A. Festa - F. Ruffini
Giorno 1 – Solennità di tutti i Santi – precetto
S. Messe alle ore 08,30 ed alle 11,00
Giorno 10 – Festa S. Andrea Avellino
Hanno collaborato
Don Claudio – don Marco – B. Olivo D. De Lorenzi –
C. Bruni - F. Ruffini – L. Teodori – D. Bicchielli
Giorni 29 e 30 – Ritiro per i ragazzi delle Cresime del
2 Dicembre ad Assisi
Giorno 25 – Solennità di Cristo Re
Pro-Maniscripto. Ad uso interno
la VOCE
questo numero e gli arretrati si possono leggere e e
stampare accedendo al sito internet
della Parrocchia
12
S. Messe vespertine della vigilia della Domenica – alle
ore 18.00
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la VOCE - Parrocchia S. Andrea Avellino