Lipoproteine e danno ossidativo Meccanismi molecolari dell’aterosclerosi Ipotesi lipidica (Seven Country Study) Ruolo del colesterolo e grassi animali come responsabili delle patologie cardiovascolari. Ipotesi ossidativa Ruolo del danno ossidativo alle principali macromolecole , Radicali liberi, Antiossidanti endogeni ed esogeni Ipotesi infiammatoria Citochine Interleuchine ……………. Ipotesi lipidica (Seven Countries Study) Ruolo del colesterolo e grassi animali come responsabili delle patologie cardiovascolari. Ipotesi lipidica (Seven Country Study) Ruolo del colesterolo e grassi saturi come responsabili delle patologie cardiovascolari. Oggi sappiamo che la composizione in acidi grassi è uno dei principali fattori nutrizionali che regolano il metabolismo lipidico nel suo complesso infatti agli acidi grassi è stato attribuito un ruolo modulatore dell’espressione di geni specifici Lipidi plasmatici Colesterolo totale <200 mg/dl Valori borderline >200-239 mg/dl Valori elevati > 240 mg/dl Trigliceridi /5 Colesterolo totale = LDL-C + HDL-C + VLDL-C LDL-C = frazione di colesterolo associato alle LDL HDL-C = frazione di colesterolo associato alle HDL VLDL-C = frazione di colesterolo associato alle VLDL Formula di Friedwald LDL-C = Colesterolo totale - HDL-C – Trigliceridi/5 Correlazione tra i valori di LDL-C (mg/dl) misurati in laboratorio e quelli ricavati dalla formula di Friedewald Limite della formula di Friedewal. I soggetti devono essere normotrigliceridemici Livelli di lipidi e Lipoproteine e rischio cardiovascolare Classificazione delle dislipidemie Un famoso studio, lo studio di Framingham, iniziato nel 1949 nel paese omonimo situato negli Stati Uniti, nel 1971, mise in luce i fattori di rischio, distinti fra sicuri e probabili, dell'insorgenza della malattia cardiovascolare. Fattori di rischio Età (uomini > 45anni, donne > 55anni) Ipercolesterolemia Ipertensione arteriosa, Fumo di sigarette Diabete Obesità Ipertrigliceridemia Scarsa attività fisica Classificazione delle dislipidemie secondo Frederickson Classificazione delle dislipidemie secondo Frederickson Iperlipoproteinemia di tipo I: aumento dei chilomicroni, cioè aumento dei trigliceridi provenienti dalla dieta Iperlipoproteinemia di tipo II a: aumento delle LDL, quindi del colesterolo Iperlipoproteinemia di tipo II b: aumento delle LDL e delle VLDL, quindi sia del colesterolo che dei trigliceridi Classificazione delle dislipidemie secondo Frederickson Iperlipidemia di tipo III: aumento del colesterolo e dei trigliceridi totali per aumento di prodotti intermedi derivanti dalla scissione delle VLDL prima di formare le frazioni LDL Iperlipoproteinemia di tipo IV: aumento delle VLDL e quindi dei trigliceridi Iperlipoprotidemia di tipo V: aumento dei chilomicroni e delle VLDL, quindi dei trigliceridi provenienti dalla dieta e da quelli sintetizzati a partire dai carboidrati a livello del fegato Plasma di soggetto affetto da dislipidemia Plasma eritrociti Xantoma Durante la vita in circolo la composizione lipidica e apoproteica delle lipoproteine è modificata da diversi fattori (enzimi come LCAT, LPL) Avvengono anche reazioni con diversi metaboliti e molecole presenti -Es. glicazione (provocata da alte concentrazioni di glucosio nel sangue) - Ossidazione (provocata dai radicali liberi (ROS e RNS) ROS reactive oxygen species, RS reactive nitroge species. Vita in circolo delle lipoproteine Chilomicroni < VLDL <LDL < HDL minuti 4-7 giorni Tutte le principali biomolecole (carboidrati, lipidi, proteine, acidi nucleici) sono sensibili al danno ossidativo causato dai radicali liberi Danno ossidativo e patologie umane Perossidazione lipidica Alterazioni strutturali Danno mutazione Danni membrane cellulari e delle lipoproteine Diabete, obesità,infiammazione, patologie cardiovascolari e neurodegenerative Invecchiamento Cancro Sistemi di riparazione del danno Sistemi di difesa antiossidante Enzimi Molecole idrosolubili e liposolubili Patologie umane associate a danno ossidativo delle lipoproteine plasmatiche Aterosclerosi Diabete Obesità Sindrome metabolica Insufficienza renale Morbo di Alzheimer Sclerosi multipla Stroke Danno ossidativo e lipoproteine Lipoproteine e danno ossidativo Tutte le lipoproteine sono sensibili al danno ossidativo. Le HDL sono meno sensibili rispetto alle LDL. A livello molecolare il danno ossidativo delle lipoproteine coinvolge la perossidazione lipidica degli acidi grassi e del colesterolo e alterazioni delle apoproteine Radicali liberi Perossidazione lipidica: substrati Acidi grassi Trigliceridi Fosfolipidi, Sfingolipidi Esteri del colesterolo Colesterolo Perossidazione lipidica di acidi grassi poliinsaturi Inizio perossidazione per rimozione di H Riarrangiamento molecolare •Ossidazione del colesterolo •Ossidazione proteine di membrana Quali evidenze sperimentali possediamo per evidenziare un danno ossidativo delle lipoproteine plasmatiche? Valutazione dei livelli di prodotti di perossidazione lipidica (plasma, siero, urine) Valutazione dei livelli di LDL-OX Biochemical markers of lipid peroxidation of polyunsaturated fatty acids Polyunsaturated fatty acid Conjugated diene Peroxide radical Hydroperoxides degradation malondyaldeide (MDA) 4-hydroxynonenal (4-HNE) Perossidazione lipidica: substrati Acidi grassi Acido grasso Velocità relative di ossidazione Saturi Monoinsaturi Diisaturi Triinsaturi 1 10 100 200 Radicali liberi Attivazione di vie che tengono sotto controllo il colesterolo intracellulare ARTERY WALL ARTERY LUMEN Oxidized LDL and atherosclerosis Circulating macrophage Native LDL ENDOTHELIAL CELLS Cell-mediated oxidation Endothelial injury Resident macrophage Foam cell Oxidized LDL SMOOTH MUSCLE Oxidized LDL, platelet activation and atherosclerosis Aviram M.European Journal of Clinical Chemistry and Clinical Biochemistry, 34:599-608,1996 LUME LDL MONOCITI MOLECOLE DI ADESIONE LDL DISFUNZIONI ALLE CELLULE ENDOTELIALI CITOCHINE OSSIDAZIONE OX LDL MACROFAGI UPTAKE DA PARTE DI RECETTORI “ SCAVANGER” AGGREGAZIONE PIASTRINICA FATTORI DI CRESCITA PIASTRINE PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE MUSCOLARI PLACCA ATEROSCLEROTICA CELLULE SCHIUMOSE CELLULE MUSCOLARI INTIMA LDL-Colesterolo Lipoproteine e Meccanismi molecolari delle patologie umane:approcci sperimentali Modelli sperimentali: Caratterizzazione composizionale Proprietà fisico-chimiche Lipoproteine Ossidate Lipoproteine Glicate Lipoproteine omocisteinilate Ruolo antiossidante delle HDL Studio delle interazioni lipoproteine-cellule Antiossidanti:dove agiscono? CoQ -tocoferolo HDL -carotene Ambiente extracellulare LDL CoQ -carotene -tocoferolo -carotene Paraoxonasi, PAF-idrolasi Antiossidanti idrosolubili (acido urico,albumina,bilirubina, ceruloplasmina, ferririna,transferrina glutatione, acido ascorbico, polifenoli) -tocoferolo GSH Vitamina C CoQ Resveratrolo (Stilbeni) Quercetina (Flavonoli) Enzimi antiossidanti intracellulari (superossido dismutasi, catalasi, glutatione perossidasi) Ambiente intracellulare Difese antiossidanti ENDOGENE Enzimi intracellulari ESOGENE -Superossido-dismutasi -Catalasi -Glutatione perossidasi (glutatione reduttasi) Antiossidanti molecolari -Ubichinone -Proteine che legano metalli di transizione (metallotioneine) Antiossidanti vitaminici -Alfa-tocoferolo (Vitamina E) -Acido ascorbico (Vitamina C) -Carotenoidi (beta-catotene) Antiossidanti non vitaminici - Selenio - Fenoli e polifenoli (the verde e nero, vino, olio di oliva) - Terpenoidi (erbe aromatiche e spezie) Azione antiossidante degli enzimi superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GPx) O2.- La vitamina E si trova nella frazione lipidica delle membrane cellulari e agisce da antiossidante Attività Antiossidante per SEQUESTRO DI IONI METALLICI . O2- .OH + H2O2 + - OH + O2 Haber-Weiss Reaction H2O2 .OH Fe2+ + + - OH + Fenton Reaction . O2LOOH + Fe2+ LOOH + Fe3+ + Fe3+ Fe2+ + O2 Fe3+-complesso + OH- + LO. Fe2+-complesso + LOO. + H+ Fe3+ Azione sinergica degli antiossidanti. L’alfa tocoferolo dona un idrogeno al radicale perossile, con terminazione della cascata perossidativa e formazione di un idroperossido e radicale tocoferoxilico. Alfa tocoferolo può essere rigenerato da altri antiossidanti come acido ascorbico, glutatione o ubiquinolo. Radicale perossile Idroperossido LOO. -tocoferolo Acido ascorbico o Glutatione o Ubiquinolo LOOH Radicale -tocoferoxilico Sinergismo tra antiossidanti ROO. (PUFA) PUFA Vitamina E (attiva) Vitamina E (ossidata) Vitamina C (ossidata) Vitamina C (attiva) GSH GSSG NADP+ NADPH CONCLUSIONI Lo stress ossidativo: prevenzione e/o trattamento Diverse ragioni possono sostenere queste osservazioni: 1. 2. 3. 4. Lo stress ossidativo è un evento che a volte viene trascurato nel decorso di patologie di una specifica o particolare malattia. La terapia con un antiossidante può risultare inefficace sia a raggiungere i siti dove è richiesto sia a rimuovere in modo soddisfacente i ROS. Dipende dalla concentrazione e durata di assunzione dell’antiossidante. L’impiego di un antiossidante adeguato deve tener conto dei diversi meccanismi con cui si manifesta lo stress ossidativo e i “targets” di attacco ossidativo (proteine, lipidi, DNA). Se il danno ossidativo è a carico del DNA, l’utilizzo di antiossidanti che inibiscono la perossidazione lipidica è inefficace come protezione antiossidante. La migliore protezione potrebbe essere ottenuta da una combinazione di diversi antiossidanti. Lipoproteins and antioxidants Aviram M.European Journal of Clinical Chemistry and Clinical Biochemistry, 34:599-608,1996 Le migliori fonti alimentari sono: •oli vegetali, semi, nocciole, noci, cereali integrali, asparagi, avocado, frutti di bosco, vegetali a foglia verde, pomodori •la cottura e i trattamenti tecnologici a cui vengono sottoposti gli alimenti ne riducono notevolmente il contenuto. •È presente anche in alcune fonti alimentari di origine animale, come fegato, uova e latticini. Contenuto di Vitamina E in alcuni alimenti (mg/100g) Olio di germe di grano Olio di girasole Nocciole 136 caviale 7.0 49 anguille 5.6 25 pomodoro 5.4 Olio di oliva ev Olio di mais 21 Tuorlo d’uovo 17 burro 3.1 Arachidi 10 grana 0.9 2.0 Una carenza naturale e’ molto improbabile: un’eccezione e’ data da quegli individui che per un periodo molto lungo non sono in grado di assorbire i grassi Per la facile ossidabilita’, agisce quale potente “antiossidante”, cioe’ impedisce l’ossidazione spontanea di sostanze fortemente insature, quali gli acidi grassi poliinsaturi (PUFA), la vit. A, i fenoli. Lecithin:cholesterol acyltransferase (LCAT) and cholesteryl ester transfer protein (CETP) are responsible for the esterification of cell-derived cholesterol and for the transfer of newly synthesized cholesteryl esters (CE) from HDL to apoB-containing lipoproteins in human plasma. Ruolo delle lipoproteine nel trasporto dei lipidi nel plasma HDL Fegato Col Col HDL Tessuti periferici Chilomicroni remnants VLDL Lipoprotein lipase TG TG Lipoprotein lipase IDL Chilomicroni Col LDL Col: colesterolo TG: trigliceridi ACAT :Acetil CoA :colesterol acil transfersi HMG-CoA reduttasi: idrossi metil glutaril CoA (sintesi de novo del colesterolo) Livelli plasmatici di Trigliceridi Ottimale <150 mg/dl Valori borderline 150-199 mg/dl Valori alti 200-499 mg/dl Valori molto alti >500 mg/dl Le quattro linee di difese antiossidanti