ANNO XIV N. 78 - GIUGNO 2008 Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20 GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA 25 aprile, tra storia e anacronismo Intervista all’Assessore Laura Toniato don Adriano sacerdote da 50 anni 1 sommario 3 Editoriale - 25 aprile, tra storia e anacronismo 5 Chiara Lubich 6 Don Adriano Avanzi 10 Intervista all’Assessore: Laura Toniato 13 Fra Enrico è Sacerdote 16 Appunti di viaggio 18 Noi e la legge 19 Noi e il Fisco 20 Psicologia 22 Le ricette tradizionali 23 Expo 2015 25 Cronaca 30 A tutta penna 34 Istituto Statale d’Arte 37 Arte & dintorni Cinema ad alta quota Cronache della povertà Soltanto una parola 44 Amministrazione Comunale Una tipica imbarcazione del Madagascar 2 Sagra di ottobre 1995: si conclude la processione della “Madonna del Rosario” dal 3 ottobre 1982 proclamata Patrona di Guidizzolo. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003 I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei dati od opporsi al trattamento stesso. editoriale Andrea Dal Prato Quest’anno il 25 aprile è più attuale che mai, le polemiche che sempre accompagnano questo giorno sono “rinfocolate” da un cambiamento radicale dell’assetto del nostro Parlamento. Con l’esclusione di molti partiti minori e in particolare dei partiti che si identificavano nel Comunismo e nei suoi principi, si cerca di analizzare in modo più attento quanto è accaduto. Si mettano da parte i proclami per un ritorno nostalgico al passato e le differenze “di colore politico”! Il presidente Giorgio Napolitano, a Genova, dice: “Le ombre sulla Resistenza non vanno occultate, guai però ad indulgere a false equiparazioni e banali generalizzazioni. Dopo tanti anni da quagli eventi si può e si deve fare un’analisi ponderata, senza confondere le due parti in lotta… insiste il capo dello Stato, …non può appartenere solo ad una parte della nazione, ma al contrario occorre arrivare a un comune sentire storico” . Avrà sempre senso festeggiare il 25 aprile, come giorno della nascita di un Paese nuovo, il giorno in cui potremo dire ai nostri padri di aver raccolto il testimone ed aver rispettato l’impegno; di aver realizzato una piena democrazia, una giustizia giusta, un’equa distribuzione delle risorse, un’esistenza sicura; di aver garantito a tutti un pari diritto all’istruzione, alla salute, al lavoro, di aver garantito che ciascuno possa sentirsi libero a casa propria, con la certezza di poter sempre contare sul rispetto dei propri diritti e doveri, da parte di tutti. Allora potremo celebrare compiutamente la festa della liberazione, o meglio, la festa della libertà. Allora potremo consegnare il testimone alle nuove generazioni. Su un libro di storia leggiamo: ...“I governi dell’Italia liberata furono spesso scavalcati dal comportamento di partigiani che non volevano smobilitare, non accettando una normalizzazione che dava impunità a numerosi criminali fascisti. Essi usarono il potere locale, che si erano guadagnati nella lotta di liberazione, autonomamente e spesso in contrasto con le direttive del governo, espressione del Comitato di Liberazione Nazionale, per effettuare una serie di esecuzioni, che proseguirono circa fino al 1949. ...Le vendette colpirono principalmente chi si era reso responsabile dei massacri del periodo squadrista, dell’entrata in guerra del Paese con le tragedie che ne sono conseguite, della deportazione di decine di migliaia di italiani in Germania (circa 650.000 militari e 40.000 civili, tra cui 7.000 ebrei), delle torture e delle persecuzioni anche indiscriminate condotte dagli occupanti nazisti e dai loro alleati “repubblichini”, tuttavia non mancarono violenze di altro tipo che sfruttarono le tensioni dell’immediato dopoguerra solo come copertura.” Le ragioni di questi comportamenti sono molteplici, si può ritenere che i partigiani temessero da parte dello Stato una punizione poco efficace, o peggio una totale impunità verso i gerarchi fascisti che si erano macchiati di efferate azioni contro il popolo italiano, da cui nacque la sensazione di resistenza tradita. Ora il tempo per chiarire, con serenità, l’accaduto è arrivato, si mettano da parte i personalismi, si riconosca che non solo la sinistra ha combattuto in prima linea, ma anche molti Cattolici hanno sacrificato la loro vita sull’altare della Libertà e della pace. Per rendere questo giorno condiviso da tutti si dovrà rimuovere il suo lato oscuro e criminale (messo in luce da Pansa in un suo recente libro) circa le bestialità commesse a guerra finita. Si dovrà anche chiarire che furono gli alleati a debellare l’Italia dal Nazismo e dal Fascismo, che la resistenza ha dato un supporto significativo ma secondario. Senza l’intervento decisivo degli alleati, la guerra (anche quella civile) sarebbe continuata per anni. 25 aprile, tra storia e anacronismo 3 DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Filippo Cerini Sergio Desiderati Laura Leorati Elodio Perani Giovanni Zangobbi COLLABORATORI Giorgio Arienti Elisa Corradi Marco Badini Francesca Cappa Francesca Cargnoni Cristina Delmenico Francesco Gandellini Martina Grandelli Francesca Lugoboni Antonio Malagutti Franco Mondadori Luca Piazza Mariavittoria Spina Giulia Stuani Davide Truzzi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: [email protected] R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di MN N° 8/95 del 30-05-1995 Stampa: Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanatura e spedizione postale Coop Service s.c.r.l. Virle Treponti (BS) COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 39 E. 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 E. 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 E. 110,00 MUNICIPIO - tel. 0376 819201 E-mail: [email protected] CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112 VIGILI URBANI - tel. 0376 840241 PRO LOCO Guidizzolo - tel. 346 4901177 GAS (metano) - Pronto intervento tel. 800 905 440 BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435 Teatro Comunale - tel. 335 422406 Oratorio San Lorenzo - tel. 335 1211999 FONDAZIONE “RIZZINI” onlus 0376 819120 ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059 ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023 PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602 PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091 SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869 PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653 ORARIO DI APERTURA Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13 Sabato: dalle 10 alle 12 Ufficio Tecnico: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30 sabato dalle 10 alle 12 Assistente sociale: martedì dalle 11 alle 13 e giovedì dalle 9,30 alle 13 ORARIO DI APERTURA merc. - ven. 9-12 (estivo) 9-12 (inv.) lun. - mar. - giov. 15-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.) Ass. Naz Carabinieri - tel. 338 2507927 Amici di Rebecco - tel. 0376 819678 AIDO - tel. 0376 223001 AVIS - tel. 0376 840177 Anspi Birbesi - tel. 0376 849602 Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052 Arca - tel. 0376 818417 Associazione Artigiani - tel. 0376 819528 Associazione Commercianti - tel. 0376 818494 Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172 Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189 Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326 Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052 Corpo Bandistico - tel. 0376 840090 CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253 Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344 Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516 GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240 Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064 Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382 1/2 pagina: mm 124 x 170 E. 180,00 4 Pagina intera: mm 277 x 170 E. 340,00 • Dr.ssa Emi Ghisolfi Prenotazione visite: 0376 840433 (8,30-12,30) Ambulatorio 0376 840433 - abitazione 0376 818011 Cell. 333 8356733 Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento) Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 • Dr. Orfeo Valerio Galvani Prenotazione visite: 0376 840433 (8,30-12,30) Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096 Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30 Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento) • Dr. Giuliano Ponti Ambulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30 Giovedì: dalle 16,30 alle 19 • Dr.ssa Angela Gatti presso l’AVIS di Guidizzolo - tel. 338 2619350 Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30 Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109 Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12 Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19 • Pediatra di base Dr.ssa Stella Schena presso l’AVIS di Guidizzolo Per appuntamenti tel. 3491047387 Lun. Mart. Giov.: dalle 9,30 alle 12,30 Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17 • Pediatra di base Dr.ssa Giancarla Cavalli Per appuntamenti tel. 0376 868173 NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005) Ambulatorio igiene pubblica - tel. 0376 846713 Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705 Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724 Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737 Servizio medicina del lavoro - tel. 0376 846733 Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846733 ORARIO DI APERTURA Lunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30 GUIDIZZOLO Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17) Prefestivi: 19 (invernale 18) Feriali: 7,30 - 18 (invernale 17,30) BIRBESI Festivi: 9,30 prefestivi 18,30 (estivo) 18,00 (invernale) Feriali: mart. giov. 8,30 REBECCO Prefestivi 18 (invernale 17) ORARIO DI APERTURA DOMENICALE Maggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00 Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30 Tutti i giorni dalle 8 alle 19 Chiara Lubich Dall’intuizione di Chiara nasce un grande movimento diffuso in tutto il mondo, fermento di una nuova innovativa cultura familiare. Chiara Lubich: fondatrice di un’opera complessa - con vergini, laici, bambini, giovani, sacerdoti, religiosi, vescovi, movimenti di massa, editrici, cittadelle, scuole, centri studi -, ma con la famiglia come ambiente e modello. Non per nulla la prima chiamata, ancora indefinita e indefinibile, le venne a Loreto, in quel santuario mariano che si crede custodisca la dimora di una famiglia, la casetta di Nazareth. Lì Chiara, come sappiamo, nel 1939 sentì d’aver trovato la sua strada; una strada che poi non sapeva spiegare a chi le chiedeva ragione della sua felicità. Lo capirà più tardi, quando verrà in luce la realtà del “focolare” con il suo segreto di unità soprannaturale incarnata in una convivenza familiare composta da vergini e sposati. Chiara amava e capiva la famiglia come pochi. Veniva da un nucleo familiare tradizionale, padre socialista, madre profondamente cattolica, due sorelle e un fratello maggiore idealista passato dall’Azione cattolica alla guerra partigiana. A Valtournanche nel 1964 Chiara confermerà il suo modello di “famiglia focolare”. Questa famiglia ha un’attrattiva sul mondo potentissima, perchè il mondo cerca prorprio questi due elementi: la felicità e l’amore. Queste famiglie sono meravigliose, perchè lì sono in funzione piena il sacramento e la natura. Tre anni dopo, nel 1967, a Loppiano (nei pressi di Firenze), nasce la prima scuola per focolarini e nel suo intervento dice: “Deve nascere, ed ora io ve l’annuncio, un vastissimo movimento dalla nostra Opera, fatto da sposati per il mondo della famiglia. Questo movimento poggia sulle vostre spalle, e oggi noi diamo l’annuncio che nascerà!” Ma non si ferma qui. Parla di famiglie rinnovate che saranno semenzai delle più varie vocazioni, nasceranno scuole per gli sposati, dove le famiglie potranno venire per periodi di formazione. Una schiera di fidanzati vivrà la scoperta dell’amore come dono di Dio. Un discorso profetico. Sono passati 40 anni e questa profezia si sta lentamente realizzando. Famiglie Nuove, è davvero un grande movimento diffuso ovunque. Ha dato inizio ad una innovativa e potente azione di solidarietà verso l’infanzia svantaggiata che in venticinque anni di attività ha reso autonomi oltre 30 mila bambini e le loro famiglie. Ad un recente incontro per “separati risposati”, lei stessa ha mandato il suo ultimo toccante messaggio d’amore. Sapendo che l’incontro si sarebbe concluso con una lettura biblica e con il bacio del crocifisso, ha inviato per questo il suo crocifisso personale, davanti al quale il 7 dicembre 1943 vegliò una notte, prima di dire il suo sì per sempre a Dio. Gesto d’amore senza confini verso la famiglia. Quanti sguardi illuminati da sorrisi, percorsi Le date della fondatrice 1943 1956 1962 1964 1997 A Trento, la 23enne Silvia Lubich si consacra al “Dio amore”; cambia il nome in Chiara Promuove i Volontari di Dio, laici cristiani impegnati nella società Giovanni XXIII approva il suo movimento, poi ratificato anche da papa Wojtyla Fonda la prima “Mariapoli” a Loppiano (FI) Si apre al dialogo interreligioso a 360 gradi La diffusione 4.500.000 Aderenti e simpatizanti in 182 Paesi 75 Paesi con centri del movimento 33 Mariapoli, piccole città dove l’amore è legge 5 Don Adriano Avanzi 50 anni di Sacerdozio 1958: Don Adriano ordinato sacerdote dal vescovo Antonio Poma. 1996: In occasione del 25° di parrocchialità. 2004: Alla Scuola materna statale. Quanti sguardi illuminati da sorrisi, soffusi di lacrime, di entusiasmo o offuscati dalla noia e dal dolore si sono incrociati col suo? Ci ha visti nascere, crescere. E con noi ha visto svilupparsi un’intera comunità, con le sue virtù e i difetti, ma sempre affiancandoci, cercando di comprenderci, sostenendoci. Sfoglio l’album di fotografie e a pochi giorni dalla mia nascita eccolo lì: mi versa acqua sul capo. Accanto a me la mia famiglia e tante altre con in braccio miei piccoli coetanei. Per tanti guidizzolesi il primo incontro con don Adriano Avanzi è avvenuto proprio nel giorno del loro battesimo, la prima tappa di un percorso di fede e di vita in cui il nostro parroco è sempre stato presente. Un uomo e un sacerdote importante, rigoroso e a volte duro, ma che attraverso il suo operato ci dimostra giornalmente il suo affetto, volendo per noi una vita migliore, da vivere in pienezza nella fede e con speranza, cristianamente, nonostante gli ostacoli, le croci e una quotidianità che ci svende fisicamente e spiritualmente. Tra pochi giorni don Adriano festeggerà il giubileo sacerdotale con 50 anni di sacerdozio di cui ben 37 trascorsi a Guidizzolo. Sarà un momento importante per lui, ma anche per noi che, come lui stesso ha scritto in una recente pubblicazione, siamo la sua famiglia. Come tali siamo, dunque, chiamati a un profondo momento di riflessione che deve coinvolgerci tutti. Un giorno da ricordare e celebrare sarà il 15 giugno, ricorrenza dei cinquant’anni dalla sua ordinazione, avvenuta nella Basilica di Sant’Andrea nel 1958. In seguito a questa data e dopo aver ricoperto diversi incarichi nella provincia di Mantova, la storia di COMBUSTIBILI CARBURANTI LUBRIFICANTI Da oltre quarant’anni al servizio della clientela 6 via Goito, 2 - Tel 0376 819135 Fax 0376 840264 2003: Benedizione della nuova Scuola media 2004: Presepe vivente 2007: Processione di ringraziamento dopo il tornado del 2007 don Adriano ha cominciato ad intrecciarsi indissolubilmente con la nostra a partire dal suo ingresso spirituale nella Parrocchia di Guidizzolo, il 6 gennaio 1972. Da allora gli avvenimenti, le manifestazioni, le opere da richiamare alla memoria sono innumerevoli; noi siamo gli osservatori e i protagonisti di un processo che nella chiesa e nella figura del nostro parroco trova punti di riferimento essenziali. Al suo arrivo don Adriano trovò la chiesa impegnata con i lavori di ristrutturazione, una serie di interventi che si sono poi diluiti nell’arco di quasi quarant’anni e ci hanno reso una serie di edifici che ospitano oggi tante persone indaffarate e partecipi in attività diverse, a cominciare dai ragazzi che all’oratorio si danno quotidianamente appuntamento. Eppure il nostro parroco è presente nelle nostre vite in modo molto più intimo e allo stesso tempo diffuso: con la preghiera e l’insegnamento catechistico durante il cammino verso i sacramenti, in ogni ente e associazione inaugurata con una sua benedizione, nelle visite alle famiglie, nelle tragedie familiari, nelle feste paesane dal carnevale alla sagra, nei pellegrinaggi e nelle gite, nelle attività sportive e di animazione, in ogni presepe e nelle processioni pasquali, nei cataclismi ambientali, tra le foglie d’ulivo, negli incontri e nei convegni di approfondimento culturale, nel canto della corale e nel suono delle nuove campane, nella liturgia domenicale, al fianco di don Matteo e di fra Enrico. Ciascuno, sfogliando il proprio album di foto- grafie, troverà sicuramente don Adriano da qualche parte. Il giorno della comunione o della cresima, in un’istantanea durante la cerimonia del matrimonio, in qualche ricorrenza particolare. Poi c’è il quaderno dei ricordi dove il nostro parroco occupa un posto particolare, soggettivo, legato alle esperienze personali che comunque spesso sono state condivise con la comunità. È in questo album che possiamo sentirlo vicino ed è tra queste pagine che non dobbiamo mancare di aggiungere le nuove immagini del 15 giugno. La sua festa…al fianco della sua famiglia. Claudia Morselli Pizza al taglio Tonda da asporto Guidizzolo via Solferino,66 tel. 0376 840494 Castiglione via Ordanino, 36 tel. 0376 632677 7 salute Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo L’insufficienza flebo-linfatica degli arti inferiori Per la basilare comprensione di questo argomento, ritengo indispensabile premettere la spiegazione delle parole chiave, cioè “ liquido interstiziale “, riprendendola dalla personale esemplificazione già fatta in passato. Immaginiamo quindi un contenitore pieno di sassi in cui possiamo ancora versare dell’acqua che, insinuandosi negli spazi vuoti, non deborda. Compariamolo ora alla porzione di un qualsiasi tessuto corporeo fra le cui cellule (spazi interstiziali) i capillari arteriosi riversano il loro liquido nutritizio. L’insufficienza flebo-linfatica degli arti inferiori è un retaggio della società moderna i cui motivi di lavoro spesso inducono a prolungata e ferma stazione eretta e costrizione seduta per lungo tempo. La tipica espressione clinica di questa patologia è la pesantezza ed il dolore degli arti inferiori, solitamente serotini, che spesso regrediscono con il riposo. Il corrispondente quadro notturno è scientificamente definito come “gamba senza riposo” in cui la componente neurologica trae spesso origine dal problema vascolare. Per questi motivi l’angiologo, insieme al cardiologo, al dietologo ed a tanti altri specialisti medici, consiglia le corrette abitudini di vita di cui, in più situazioni e per varie volte, abbiamo trattato. Il meccanismo emodinamico che provoca il movimento dei fluidi nei nostri tessuti è rappresentato dal sistema circolatorio. Il cuore pompa il sangue nell’albero arterioso verso la periferia che poi ritorna per effetto di un reflusso (vis a tergo) mantenuto da una susseguenza valvolare e coadiuvato da una discreta pulsione di parete delle vene e dei linfatici. Questo ritorno è favorito dal cammino tramite le ripetute compressioni della spugna plantare, provocate ad ogni passo. In particolare si mobilizza la colonna ematica delle grosse vene, si riduce la pressione nella microcircolazione e si previene il danno tissutale. Dal canto loro i muscoli, con le loro contrazioni, favoriscono questo lavoro. Detti sistemi però non sono i soli deputati a mantenere il corretto ritorno venoso e linfatico che previene l’edema; esiste anche un delicato lavoro osmotico fra il liquido interstiziale ed i terminali dei capillari arteriosi, venosi e linfatici nel quale sono sospesi. La pressione dei capillari arteriosi è di circa 15 mm/Hg mentre nel liquido interstiziale è addirittura negativa: per effetto di questo gradiente c’è una fuoriuscita di sostanze nutritive. A sua volta quelle macromolecole proteiche che per le loro dimensioni non possono entrare né nelle fenestrature della parete cellulare né in quelle dei capillari venosi, vengono convogliate nei capillari linfatici per la maggiore grandezza di questi loro forami. Successivamente si riuniscono in collettori maggiori per terminare nei dotti linfatici principali che, con attività peristaltica centripeta, si gettano nella vena cava appena prima che questa raggiunga il cuore. Senza questa via, la permanenza nell’interstizio di macromolecole proteiche crea una situazione di edema che, se cronicizzato, sfocia in fibrosi tissutale irreversibile. Per quanto riguarda la patologie venose è basilare chiarire il duplice legame che hanno con gli edemi: in un senso possono riflettersi sul versante capillare creando una pressione idrostatica che stà alla base dell’imbibizione interstiziale (edema), in un altro senso gli stessi edemi cronici possono essere causa (si valuta il 20%) di trombosi venose profonde. La distinzione clinica fra i vari tipi di edema non è semplice anche se possibile sulla base di alcune caratteristiche. servizi ecologici spurghi civili ed industriali lavaggio tubazioni ad alta pressione videoispezioni servizio 24h 8 Guidizzolo (MN) tel. 0376 849544 cell. 335 7587441 A. B. C. l’edema venoso puro è molle, spesso bi laterale, presente nella stazione eretta, scompare in clinostasi prolungata. C’è sensazione di pesantezza degli arti inferiori, parestesie e talvolta crampi notturni. E’ a componente prevalentemente ac quosa essendo bassa la quota di protei ne nel liquido interstiziale. il linfedema ha una consistenza maggiore, non è facile evidenziarne un’impronta dopo compressione digitale, è frequentemente monolaterale e compare interessando prima le parti distali (piedi) per poi risalire. In clinostasi anche prolungata regredisce solo parzialmente. C’è importante componente proteica e la sintomatologia è silente solo negli stadi iniziali il flebolinfoedema è praticamente la somma dei due precedenti: la venografia e la linfoscintigrafia evidenziano un frequente ritardo della comparsa del tracciante nelle stazioni inguinali. Una varietà di questa forma è l’edema da immobilità che si verifica ad esempio negli esiti di una frattura e nelle patologie neurologiche paralizzanti con formazione di quella fibrosi tissutale già definita a proposito delle ostruzioni linfatiche. E’ una situazione che porta ad un duplice grave danno compressivo: 1) sui nervi somatici sensitivi e motori che perdono la loro conduzione, 2) sulle terminazioni nervose che controllano in maniera automatica la motilità dei vasi. In questo caso, passando dalla posizione sdraiata a quella eretta, la grande quantità di sangue che ristagna negli arti inferiori crea un ipoafflusso al cervello, responsabile di temporanee perdite di coscienza. In conclusione l’edema, avendo una eziologia multifattoriale, richiede una varietà di supporti terapeutici: quelli sintomatici classici, eparine a basso peso molecolare, sono praticamente sottintesi nelle cause mentre l’uso della calza antitromboembolica pare non sia sempre di incidenza favorevole. Ne aggiungerei uno relativo al bilancio e al destino delle quote e delle funzioni proteiche su cui in bibliografia, a mio avviso, non esistono sufficienti evidenze. Per me è un punto cardine che ora sono costretto a lasciare irrisolto senza però seppellirlo. 9 Intervista all’Assessore Laura Toniato Laura Toniato, brillante avvocato con studio a Castiglione delle Stiviere, Assessore alle Politiche Culturali e Scolastiche, risponde alle nostre domande con la chiarezza propria della sua professione e con l’entusiamo caratteristico della sua età. Dimostra competenza e conoscenza dei problemi che intende affrontare con la “caparbia” certezza di riuscire, almeno in parte, a risolverli con equità per il bene della nostra comunità. Assessore, che cosa l’ha spinta ad accettare questo assessorato? Motivi di carattere sociale o politico? Per chi mi conosce la risposta a questa domanda è sin troppo ovvia: i motivi sono esclusivamente di carattere sociale. Però se parlando di “politica” intendiamo un luogo di scelte allora è evidente che anche il carattere politico ha la sua specifica importanza. Prima di continuare vorrei approfittare di questa occasione per porgere un sincero ringraziamento, mio personale ed anche di tutta la comunità guidizzolese, alla dott.ssa Stefania Monici che mi ha preceduto in questo compito che, le assicuro, è molto delicato. Ciò infatti che deve essere sempre ritenuto prioritario in ogni intervento è l’interesse di bambini e ragazzi che devono avere la possibilità di apprendere e crescere con serenità. L’ambito della scuola, un po’ come la sanità, a mio avviso è uno di quelli dove chi vi lavora deve intendere la propria attività come una “missione”. Qual è l’aspetto che l’ha maggiormente gratificata? Senza ombra di dubbio gli incontri, pur se purtroppo saltuari, con i ragazzi ed il continuo confronto con i genitori ed il mondo dei docenti. Sono stata nelle aule della primaria lo scorso anno così come ritaglio sempre il tempo quando c’è qualche appuntamento che vede coinvolti gli studenti, ed è sempre un momento molto coinvolgente. A volte si critica il mondo della scuola così, a priori, quasi fosse un luogo 10 comune ormai. Devo dire invece che ci sono ancora insegnanti così entusiasti del loro lavoro, del loro compito, che trasmettono così tanta energia e passione da essere trainanti e coinvolgenti per tutti, non solo per i loro studenti. L’ambiente della scuola è certamente il più vivo e stimolante, sempre spunto di confronto e di sollecitazioni. di estrema importanza e stia dando i propri frutti. Certo, ci vuole tempo e bisogna insistere; la conoscenza della nostra lingua è senza dubbio uno degli elementi in grado di aiutare il cittadino straniero in ogni attività quotidiana. Già l’anno scorso avevamo organizzato il corso apposta per donne straniere. La mamma, in qualsiasi nucleo familiare, ha un ruolo preponderante nell’educazione dei figli e le donne straniere a volte, mancando di occasioni per coltivare relazioni al di fuori della propria famiglia, mantengono gravi difficoltà con la nostra lingua. Credo che sia davvero importante offrire alle donne La forte presenza di cittadini extracomunitari pro- straniere l’occasione di imparare la nostra linvoca problemi di identificazione e di adattamento gua, per consentire sia una emancipazione perin molti settori. Come viene affrontato il problema sonale sia una continuità nell’educazione che la scuola sta impartendo ai loro figli. nel mondo della scuola? Personalmente credo che la fortissima immigrazione di questi anni ci abbia trovati imprepa- Come sono affrontati i problemi relativi alle mamrati oppure sia stata gestita non in modo appro- me che lavorano e necessitano di un ‘nido’ per i priato. In ogni settore, basti pensare al mondo bimbi più piccoli? del lavoro ed alle difficoltà di inserimento, di Con la Cooperativa Orizzonti il Comune ha una relazione, di formazione e addestramento. E’ Convenzione per la gestione di strutture adatte ovvio che anche la scuola ha risentito di questa “ondata” di immigrazione. I flussi migratori dovrebbero essere regolati anche in funzione della capacità che la scuola ha di accogliere i nuovi studenti: prima di tutto per la loro dignità. Oppure si dovrebbero aiutare le Istituzioni, intese come Amministrazione e Scuola, a rispondere a queste nuove esigenze che hanno una crescita esponenziale. Quando parlo di aiuto non intendo solo a livello economico ma anche a livello organizzativo e di supporto al personale docente. Gli insegnanti sono i primi ad avere la necessità di una adeguata assistenza fatta prima di tutto di cooperazione, incontrando grandissime difficoltà. Credo comunque che le diversità debbano essere un arricchimento ed è in questo senso che bisogna muoversi. Qual è l’aspetto che più l’ha delusa? Cosa vuole, ogni attività ci porta inevitabilmente delle delusioni. A volte sono gli atteggiamenti delle persone che immaginavi diversi, altre le difficoltà. Ma è certo che quello che delude di più è l’accorgersi che certe persone mantengono una facciata per opportunità e convenienza ma la sostanza è tutt’altra. Le difficoltà sono messe in conto in partenza e, se uno crede in quello che fa, non sono mai ostacoli insormontabili, la falsità invece ti prende sempre alla sprovvista e ti può davvero mettere in crisi. I corsi di “alfabetizzazione” per adulti extracomunitari stanno dando risultati positivi per frequenza e impegno? Se consideriamo che nel nostro Comune gli immigrati saranno pressoché un migliaio mi verrebbe da risponderle negativamente. Tuttavia mi pare invece che anche questa attività risulti a soddisfare questa esigenza. Dico strutture, al plurale, in quanto dopo una prima aperta alcuni anni fa proprio lo scorso ottobre ne è stata inaugurata una seconda che ha subito registrato il “tutto esaurito”. Oggi, sempre più spesso, entrambi i genitori si trovano a dover lavorare 11 e inevitabilmente si moltiplicano le necessità di ricercare un aiuto nella gestione familiare. L’Amministrazione ha il dovere sociale, morale e giuridico di aiutare la famiglia. Il bilancio del Comune riesce a sopportare i costi, sempre in aumento, per il diritto allo studio? La risposta potrebbe ridursi in un monosillabo, ma a mio avviso va un po’ meglio articolata. Vi sono ambiti del Diritto allo Studio che l’Ammini- pochi. Consideriamo però che la nostra comunità ha moltissime esigenze, tutte ugualmente legittime ed a tutte l’Amministrazione deve dare uguali risposte. Sa cosa mi rammarica, a proposito di una domanda precedente? Che spesso vengano date alle scelte delle letture di schieramento politico. Sarebbe davvero scellerato usare criteri da schieramento politico per gestire un ambito che deve necessariamente rimanere sopra ogni parte. Sono convinta che la Scuola, con la S maiuscola, debba consentire ai nostri ragazzi di fare scelte libere, che possono venire solo da una cultura libera e non selettiva. L’informatica sta irrompendo nel mondo della scuola. Come pensa di affrontare dal punto di vista economico questa nuova realtà? Come sempre rispondendo positivamente alle richieste della scuola stessa. Vede, il nostro Comune è sempre stato attento a ciò che la scuola propone. Nel settore specifico allestendo già da anni le aule di informatica tanto alle elementari che alle medie. Aule che proprio in questi mesi sono state completamente rinnovate con il contributo anche di alcune Aziende locali e la spesa, a carico del bilancio comunale, è stata di oltre 15.000 euro. L’Assessore Laura Toniato con Giammarco Ferrari, Presidente del Consiglio Comunale dei ragazzi strazione comunale deve garantire. Mi riferisco alle mense scolastiche, ai trasporti, all’assistenza sugli scuolabus; mi riferisco poi in particolare alle cosiddette ‘assistenza ad personam’ nei riguardi di studenti certificati con oggettive difficoltà. Abbiamo poi richieste di pre o post scuola e richieste di interventi per le attività integrative: corsi musicali, di alfabetizzazione, di teatro, di psicomotricità, di lingua inglese già per i più piccini (ne cito solo alcune). E’ chiaro che in questi termini gli oltre 584.000 euro (di cui 434.842 interamente a carico del bilancio comunale) stanziati annualmente per il diritto allo studio potrebbero sembrare tanti ma anche I fiori di Casali BOMBONIERE e IDEE REGALO Onoranze funebri Casali e Pezzini servizio 24 ore Tel. 0376-818266 12 Via Dunant, 4 - Guidizzolo (Mn) Nella vita personale e professionale quali conseguenze sta portando questa sua esperienza? Quando mi prendo un impegno cerco sempre di dedicare il tempo necessario. E’ evidente che questo comporta una contrazione di disponibilità soprattutto nei confronti del lavoro, ma mai nei confronti della famiglia e dei figli. I miei figli vengono prima di tutto e ogni momento è comunque sempre per loro. Ritengo che spendere parte del proprio tempo per qualcosa che non ha un ritorno diretto su se stessi sia motivo di crescita e occasione per realizzarsi. Sono cresciuta in una famiglia che si è sempre impegnata nel volontariato e anche questa mia parentesi politica è da intendersi in questo senso: tempo speso mettendo a disposizione le proprie capacità per tutti. Andrea Dal Prato P Ristorante Pizzeria La Piazzetta Le nostre proposte: bistecche alla fiorentina tagliolini all’astice Tel. 0376 819041 Via H. Dunant, 4B - Guidizzolo Fra Enrico è sacerdote Lo scorso 3 maggio è stato ordinato sacerdote nel Duomo di Verona dal vescovo della città scaligera Mons. Zenti. Fra Enrico da Commessaggio ha così coronato la propria vocazione insieme a quella alla vita religiosa tra i “Fratelli di San Francesco”, e domenica 11 maggio fra Enrico ha celebrato la prima S. Messa solenne nella chiesa parrocchiale di Guidizzolo, il comune dove ha vissuto gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. La parrocchiale per l’occasione era gremita: dai familiari agli amici di famiglia, dai tanti ragazzi ex compagni di scuola che non hanno mai dimenticato questo loro coetaneo “…che non trovava la sua pace interiore in ciò che al contrario soddisfava un po’ tutti noi” ci diceva tempo fa uno di questi amici. Accanto a fra Enrico, sull’altare, il parroco don Adriano, il vicario don Giampaolo, il guidizzolese don Matteo Palazzani e don Dino, parroco di Cavriana dove anni addietro risiedeva la famiglia. “In questi cinquant’anni di vita sacerdotale, ha ricordato don Adriano al termine della celebrazione solennizzata dai canti della corale e del coro giovani, ho avuto la straordinaria fortuna di vedere diversi dei “miei” ragazzi rispondere alla particolare chiamata del Signore alla vita sacerdotale o religiosa: fra Enrico è uno di questi, ed è per me una grande gioia”. A questo saluto ha risposto lo stesso novello sacerdote: “La fede è stata per me una scoperta graduale. Lontano dalla vita della Chiesa fino ai 20 anni, mi sono trovato nel classico “vicolo cieco”, ma la piccola fiammella di speranza che ancora mi restava nel cuore è bastata al Signore Gesù per far sì che lo riconoscessi nella sua presenza che libera e dà pace. Così il Signore è diventato, lentamente, “l’unica ricchezza a sufficienza”, come si legge in una preghiera di san Francesco. Spero di compiere fedelmente il mio ministero e per questo confido nella grazia di Dio «dal quale tutto proviene» (1Cor 2,6) e anche nella vostra preghiera”. Un lungo e caloroso applauso ha accompagnato le parole di fra Enrico Salardi che vive la propria conventuale a Nogarole Rocca. L’Unzione delle mani e la prima Messa solenne celebrata a Guidizzolo Sergio Desiderati 13 Games area A cura di Davide Truzzi I lettori possono suggerire consigli che siano di interesse generale Le migliori 10 console In questo numero ho deciso di stilare una classifica delle migliori 10 console della storia dell’intrattenimento videoludico, dandone una breve descrizione. 1. Nintendo 64 Questa console, nata nel 1996, con ben 320 milioni di unità vendute e con capolavori come “Mario 64 ” e “The Legend of Zelda” rappresenta il vero pilastro dell’industria videoludica. 2. Playstation 2 L’ammiraglia di casa Sony, dotata di un hardware ad alte prestazioni, ha giocato un ruolo fondamentale sin dalla sua uscita nel 2000, con 120 milioni di unità vendute. Complici di questo successo titoli come “Metal gear solid 2” e “Gta San Andreas”. 3. Gameboy Una vera rivoluzione nel mondo del gaming. La prima vera console portatile di tutti i tempi. Dotato di un piccolo schermo lcd integrato e di una giocabilità immediata, la piccola console riuscì nel 1988 ha sfondare nei mercati videoludici di tutto il mondo, grazie inoltre a titoli come “Tetris” e “Super Mario World” 4. Xbox 360 Prima console ad essere denominata “NextGen” nel anno della sua uscita, il 2005. Sistema di intrattenimento a 360 gradi, la console Microsoft ha saputo in questi ultimi anni dimostrare il proprio elevato potenziale, distinguendosi in termini tecnici e di funzionalità. 5. Super Nintendo Predecessore del Nintendo 64, il Super Nintendo, uscito nel 1990, è stata la console in grado di portare lo storico marchio giapponese nell’olimpo videoludico. Una console in grado di distinguersi per semplicità e giocabilità. 14 6. Sega MegaDrive Vero e proprio gioiello dell’epoca, alla sua uscita nel 1988 la console sega spopolò in tutto il mondo. Forte di una line up originale e di qualità , contenente titoli come “Sonic”, questa conole preparò involontariamente il campo al proprio diretto concorrente, il Super Nintendo. 7. Atari 2600 Prima vera console di tutti i tempi a cartucce, l’atari 2600 rappresenta il punto di partenza di tutta l’attuale produzione videoludica. Uscito nel 1977, divenne famoso grazie a titoli famosissimi come “Space Invaders” e“ Pac-Man”. 8. Nintendo Ds Naturale evoluzione del Gameboy, il nintendo Ds ha rivoluzionato il mondo delle console portatili, grazie all’utilizzo di due schermi lcd, di cui uno touch screen ed implementando così nuove funzionalità e originali meccaniche di gioco. 9. Nintendo Wii Più che una console una filosofia di vita. Così la casa nipponica ha definito la propria nuova console di ultima generazione. Hardware che fa della giocabilità e non della potenza il proprio cavallo di battaglia, grazie ad un controller wireless. 10. Playstation 1 Prima esperienza in casa Sony all’interno del mondo videoludico, la playstation 1 fu una perfetta fusione di giocabilità e varietà, grazie ad una delle più vaste line up di tutti i tempi. Il valore dello sport di Martina Grandelli Il 6 aprile 1896 vi furono le prime olimpiadi moderne. Dopo ben 1503 anni di pausa, decretata dall’imperatore Teodosio che le aveva soppresse, la fiaccola olimpica tornò ad ardere ed a passare di mano in mano, solenne simbolo di libertà, correttezza, lealtà, e naturalmente sport. La città scelta per queste olimpiadi moderne fu, per ovvi motivi storici, Atene, fulcro delle gare e della maratona. Infatti la prima maratona nacque proprio in Grecia, grazie ad un corridore di nome Filippide. Egli, per annunciare la vittoria di una battaglia, fece di corsa, senza mai fermarsi, ben 40 km. Morì poi per la fatica appena raggiunto il suo obbiettivo. Il valore delle olimpiadi è proprio questo: correre, vivere uno sport con degli ideali e credere in alcuni valori come la solidarietà e l’uguaglianza. Temo sia proprio questo che manca oggi. Sarà che il mondo è cambiato, che siamo affetti da nichilismo e vittime del consumismo; sarà che la civiltà di oggi purtroppo non si fonda più su valori, ma sul denaro, sull’apparenza. Ormai la correttezza è “fuori moda”, è un post scriptum che molti mettono da parte, ignorano. Gli stadi sono colmi di tifosi che non vanno tanto per amore del calcio, quanto per sfogare la rabbia repressa ed avere qualcuno contro cui accanirsi. Ora non voglio fare di tutta l’erba un fascio… Credo, mio malgrado, non si giochi più per amore dello sport. Tutti gli atleti negheranno, eppure rispondo che, se davvero si giocasse per amore dello sport, alle entrate degli stadi non ci sarebbero controlli così severi, non si sarebbe costretti a nascondere l’accendino nelle calze per poter fumare una sigaretta sulle tribune… Tutte conseguenze di atti vandalici, di scontri avvenuti durante e a fine partita. Quindi, in questo Occidente che sembra sul punto di sgretolarsi, perché non ridare un’occhiata ai primi giochi olimpici ateniesi? Perché non ricordare quando si gareggiava con la voglia di stare insieme, divertirsi e mettere alla prova il proprio corpo? Alla fine, in ogni aspetto della vita, sono sempre questi che mancano alla nostra Italia, i valori. Valori cardinali a cui aggrapparsi, cui fare riferimento. Ideali che fin dall’antica Grecia ci sono stati tramandati e che sono necessari per convivere e per essere una società. Si potrebbe partire proprio da quella fiaccola olimpica che, per essere passata, fa si che le mani dei diversi atleti si sfiorino; anche questo, piccolo grande gesto, è simbolo di unione e sportività. La “Camminata della salute” del 1° maggio 2002 15 Il paradiso non è così lontano di Manuel Barallobre Polo Nosy Tanikely, lemure allo stato brado, mammifero tipico del Madagascar 16 Quando si pensa ad una bella vacanza, si pensa subito alle Maldive, alla Polinesia, alle Seychelles oppure ai Caraibi, dove il mare, la natura e il lusso sono all’ordine del giorno. Ma oggi non voglio raccontarvi l’ennesima vacanza da viaggio organizzato. Voglio parlarvi di un posto dove ancora il turismo di massa non è così marcato, dove gli animali sono unici al mondo, dove la vegetazione è veramente verde e il mare proprio da “cartolina”. Vi parlerò del Madagascar. Il Madagascar è un’isola dell’Oceano Indiano, che rimane a sud-est del continente africano e vanta una dimensione di quasi due volte l’Italia, con una popolazione altrettanto numerosa, la sua capitale è Antananarivo. La lingua ufficiale è il malgascio, ma si parla benissimo il francese, un po’ meno l’italiano e l’inglese non sanno cosa sia. Il fuso orario è di 2 ore avanti e il clima è sempre tropicale, escludendo i tre mesi da gennaio a marzo dove le precipitazioni sono abbondanti e si può verificare qualche ciclone. Il Madagascar è un posto fantastico sia per le escursioni nell’entroterra, con i suoi parchi e riserve naturali, dove abitano specie di flora e fauna uniche al mondo, che a livello di mare, dove può capitare di assistere al passaggio stagionale delle balene. Il nostro viaggio sarà impostato nella formula mare full-time e si concentrerà sulla parte nord-ovest dell’isola, dove ci sono la maggior parte degli alberghi del Madagascar, l’isola di Nosy Be. Il mese scelto, settembre; quando in Italia non si parla più di vacanze perché il clima ormai inizia a cambia- re e il lavoro riprende il suo ritmo abituale, noi partiamo per scoprire questa meta da sogno. Non aspettatevi il lusso delle Isole vergini oppure delle Bahamas, ma sì un ambiente molto accogliente e alla mano. Il nostro albergo “Coral Noir”, di gestione italiana, è veramente quello che ci aspettavamo: immerso nella natura, pieno di alberi da frutta e fiori dappertutto, con tartarughe che girano per le camere e il mare attaccato alla struttura. Dopo l’aperitivo del primo giorno conosciamo Arnaud, un ragazzo molto organizzato che fa il “beach-boy” e parla bene l’italiano. In poche parole, ci organizziamo in un gruppo di massimo sei persone e “assoldiamo” Arnaud per farci da guida per tutta la durata della nostra vacanza che inizia subito il giorno dopo. Il mattino seguente, come stabilito, alle otto meno dieci Arnaud, che più che malgascio sembrava svizzero, è davanti al nostro albergo con due auto noleggiate e i rispettivi autisti. Noi, come c’era da aspettarsi, arriviamo un po’ in ritardo, ma dopo le scuse il gruppo è pronto per partire per la prima giornata di escursione che ha come meta le isole Nosy Komba e Nosy Tanikely. Arriviamo nella prima e troviamo un’isola piena di vita, niente modernità. Tutto quello che troviamo è quello che realmente serve per vivere in armonia e tranquillità: alcune case con i muri di mattoni, altre in legno e al posto del pavimento, nella maggior parte dei casi, c’è la terra ma con molta dignità; le donne che fanno il bucato al lavatoio del paese; alcuni uomini sono a pesca, altri si dedicano all’artigianato; i bambini con ancora le divise della scuola ci vengono incontro per giocare e darci il benvenuto nel loro regno. Si ci troviamo proprio nel regno dell’essenziale! Ci addentriamo per curiosare nei piccoli sentieri che costeggiano le case dove gli artigiani mostrano le loro creazioni e posso dire che la loro abilità nell’artigianato è veramente d’alta qualità. Procediamo lungo un percorso che comprende il mercatino delle tovaglie ricamate con dei disegni veramente d’artista ed una passeggiata nella boscaglia dietro le loro case dove troviamo: un pitone di mezza taglia che ci arrotoliamo sul collo per le foto da mostrare agli amici, un’enorme tartaruga che posa tranquillamente per lasciarsi fotografare e dei particolarissimi camaleonti oriundi del Madagascar che si mostravano curiosi della nostra presenza. Poi arriviamo al posto dove di solito danno da mangiare all’animale più fotografato e più amato del Madagascar, nonché il più atteso da me, il lemure. Un ragazzo del posto ci dà alcune banane da tenere in mano e, all’improvviso, come fulmini scatenati, arrivano da tutte le parti, un’invasione di lemuri che ti salgono da per tutto e ti rubano le banane. Un attimo dopo ti girano attorno più disinibiti come per chiederti ancora da mangiare. Per chi non lo conosce, il lemure è molto simile alla scimmia, ma con gli occhi molto più grandi che sembra escano dalle orbite ed una coda lunghissima. Sono molto socievoli e girano sempre in gruppo. Dopo una lunga serie di scatti da vera passerella milanese, saliamo a bordo dei nostri motoscafi da 115cv e ci dirigiamo a tutto gas, come nelle riprese di inseguimento d’un film di James Bond, verso la seconda e più rilassante destinazione del giorno, Nosy Tanikely o Isola dei lemuri. Subito dopo l’arrivo ci tuffiamo nella stupenda acqua cristallina e un’ora dopo Arnaud ci chiama per pranzare a base di pesce fresco ai ferri, aragosta e gamberi; tutto questo in presenza dei lemuri che non sembrano infastiditi, anzi, ogni tanto vengono a prendersi qualcosa al nostro tavolo. La giornata prosegue tra passeggiate fra le colline piene di alberi di mango e banani, snorkeling e tanto relax. Il secondo giorno facciamo la gita più bella della nostra vacanza, un posto da incorniciare nella memoria di chi lo visita, Nosy Iranja. L’aspetto più significativo dell’isola è che essa è divisa in due piccole isole collegate fra loro da una striscia di sabbia, percorribile solo quando c’è la bassa marea (fino a mezzogiorno). L’isola ha due realtà molto diverse l’una dall’altra: Nosy Iranja Be, la più grande è abitata da persone sempre sorridenti e disponibili, la seconda e più piccola Nosy Iranja Kely ospita l’albergo cinque stelle “Nosy Iranja” che, per farvi capire il lusso, prevede il trasferimento in elicottero dall’aeroporto all’albergo. Noi, non ancora degni del “paradiso” sbarchiamo nel “mondo terreno”, Nosy Iranja Be. Arrivo in perfetto orario, ancora in tempo per fare la passeggiata da un’isola all’altra tramite questa striscia di sabbia. E’ una sensazione unica al mondo, il trovarsi a metà delle due isole che distano 1.5 km una dall’altra, da solo, con ancora 750 m da percorrere e due spiagge profonde che si avvicinano sempre di più verso di te. Ti guardi attorno e non vedi barche, tavole da surf, moto d’acqua ed altro che di solito ingombra il paesaggio naturalistico nelle zone di mare. Vedi solo te ed una gran distesa di acqua intorno. Una volta nella mia parte d’isola “terrena” rimango per un po’ a fotografare le onde che si scontrano ferocemente da ambedue i lati della striscia di sabbia ormai inesistente. La giornata, dunque, si presenta a base di spiagge bianchissime con acque cristalline, tanti tuffi e tanto sole. Nel pomeriggio saliamo sulla parte più alta dell’isola per immortalare queste due isole diverse, sotto lo stesso nome, che di mattina si danno la mano e dal pomeriggio fino al mattino dopo si tolgono la parola. Così finisce la nostra seconda giornata di escursione nei pressi di Nosy Be. Fin qui vi ho raccontato quelli che penso siano stati i posti più belli di Nosy Be. Da non trascurare altri posti che purtroppo, non avendo tanto spazio per raccontarli, devo solo limitarmi ad elencare. Nosy Sakatia: piccola isola vicinissima a Nosy Be bella per passeggiare e per fare snorkeling. Andilana: la spiaggia più bella di Nosy Be forma una mezzaluna di sabbia con le acque turchesi ed un paessaggio stupendo. La distilleria di Ylang Ylang, da visitare le sue coltivazioni. Mont Passot con i suoi laghi vulcanici: da visitare al pomeriggio per poter gustare al meglio lo splendido tramonto. Se siete vicino a Hell Ville, fate un salto per vedere il capoluogo. Sono sicuro che tra qualche anno sarò pronto a raccontarvi dell’entroterra di questo particolare Paese, con persone dalla fisionomia afro-indoeuropea e comportamento timido. Se dovessi racchiudere, in una frase, la mia esperienza in questa terra, direi “un paradiso naturale e ancora incontaminato”. Striscia di sabbia dall’Isola di Nosy Iranja. Bambina con i tipici decori sul viso. Camaleonte sull’isola Nosy Komba. 17 Noi e la legge A cura di Laura Leorati, avvocato I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Azioni individuali e collettive a tutela del consumatore Nel precedente numero si è parlato di pratiche commerciali scorrette, ingannevoli o aggressive. In questo articolo, invece, si vuole guardare alla tutela del consumatore sotto il profilo dell’esercizio dei diritti di recesso, d’informazione e di azione collettiva (class action). Il codice del consumo, entrato in vigore nel 2005, definisce il consumatore come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta”. Sono esclusi quindi dalla tutela prevista dal codice tutti i soggetti con partita IVA quali, tra gli altri, le ditte individuali e le società di qualsiasi tipo. Prendiamo in considerazione il diritto di recesso. Ogni consumatore che abbia sottoscritto un contratto avente ad oggetto la compravendita di un bene o l’utilizzo di un servizio ha diritto di recedere entro 10 giorni lavorativi dalla firma del contratto. Si parla, in tal caso, di recesso incondizionato poiché esso non deve essere fondato su una specifica motivazione e può dipendere semplicemente da un ripensamento del consumatore. In tale ipotesi, “le sole spese dovute dal consumatore per l’esercizio del diritto di recesso sono le spese dirette di restituzione del bene al mittente, ove espressamente previsto dal contratto” (es. le spese postali per la spedizione del pacco). E’ necessario, tuttavia, prestare attenzione ai contratti di somministrazione e fornitura di servizi per i quali sia prevista un’attivazione immediata (o comunque entro i dieci giorni dalla conclusione del contratto) del servizio. In queste circostanze, in forza del principio d’inefficacia del diritto di recesso per le prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione, il consumatore non può più validamente rifiutarsi di pagare il servizio di cui sta già fruendo. Se ad esempio, allettato da una promozione, l’utente accetta l’immediata attivazione del servizio di telefonia, il contratto viene eseguito determinando l’inibizione del recesso incondizionato da parte dell’utente stesso. Oltre alla modalità incondizionata, ve n’è una connessa all’inadempimento degli obblighi d’informazione posti in capo al professionista. 18 In tutti i casi di omessa, incompleta o erronea indicazione delle informazioni ritenute essenziali, infatti, il consumatore può recedere entro 60 giorni per le negoziazioni di beni o servizi fuori dai locali commerciali ed entro 90 giorni per i contratti a distanza. Detto termine decorre, per i beni, dal giorno del loro ricevimento da parte del consumatore mentre per i servizi dalla data di conclusione del contratto. Tra le informazioni che devono essere espressamente indicate, vi sono: le condizioni e le modalità di esercizio del diritto di recesso incondizionato, l’indirizzo della sede del professionista a cui il consumatore può presentare reclami, le informazioni sui servizi di assistenza e sulle garanzie commerciali esistenti, nonché le condizioni di recesso dal contratto in caso di durata indeterminata o superiore ad un anno. Infine, la legge finanziaria 2008 ha introdotto l’art. 140 bis sull’azione collettiva risarcitoria che legittima le associazioni di consumatori e degli utenti a richiedere al Tribunale del luogo i cui ha sede l’impresa di accertare e dichiarare la sussistenza del diritto al risarcimento del danno e di restituzione delle somme spese dai singoli consumatori, in conseguenza di atti illeciti compiuti al di fuori dell’esistenza di un contratto (responsabilità precontrattuale) oppure a seguito di pratiche commerciali scorrette quando ne derivi un danno per più consumatori. Qualora la domanda venga accolta, il giudice dispone che l’associazione ricorrente dia idonea pubblicità dei contenuti dell’azione al fine di consentire a ciascun consumatore di intervenire nel giudizio, di aderire all’azione collettiva, di accedere alla procedura di conciliazione oppure di promuovere azioni individuali autonome. Trattasi di un’azione collettiva che consente, ai soggetti che si trovano accomunati da un medesimo interesse o diritto, di essere tutelati e risarciti rimanendo inerti e avvantaggiandosi dell’eventuale sentenza di condanna al risarcimento ottenuta, ad esempio, nei confronti di grandi società o multinazionali che normalmente sono difficilmente attaccabili dai singoli. Noi e il fisco A cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Antiriciclaggio: nuovi controlli sui clienti e limiti A seguito delle recenti modifiche restrittive introdotte in tema di emissione di assegni si è tornato a parlare diffusamente di antiriciclaggio. Vi sono però anche altre novità che interessano un numero elevato di contribuenti e che meritano di essere riepilogate. Un provvedimento legislativo del 2007 ha previsto controlli più accurati sulle motivazioni che determinano l’effettuazione di operazioni finanziarie e professionali e sull’identità della clientela. I principali controlli consistono quindi: - nell’identificare il cliente ed, eventualmente, il soggetto per il quale egli opera; - nell’identificare il “titolare effettivo”, ossia colui che detiene il controllo della persona giuridica-cliente (si pensi ad esempio alle società di capitali); - nel far dichiarare lo scopo e la natura del rapporto che si instaura; in pratica il cliente dovrà dire, ad esempio, che stipula un mutuo per poter acquistare una casa, o apre un nuovo conto corrente per organizzare meglio la parte gestionale della propria azienda o che intende costituire una nuova società per permettere ai propri figli di inserirsi in un’attività imprenditoriale; - nel monitorare costantemente il rapporto instaurato. In pratica tutte le informazioni raccolte verranno archiviate in modo da poterne verificare nel tempo l’attendibilità. Tutte le informazioni richieste porteranno alla stesura di un “profilo di rischio” di esposizione al riciclaggio, anche non consapevole, del cliente. Vista l’importanza della norma il legislatore prevede pesanti sanzioni penali in caso di indicazioni false o mendace. Nuove regole per gli assegni I nuovi assegni (bancari, postali, circolari e cambiari) devono riportare la clausola «non trasferibile» nonché il nome o la ragione sociale del beneficiario. E’ ancora possibile munirsi di assegni senza la clausola «non trasferibile»: andranno però richiesti alla banca (o alle Poste) in forma scritta, costeranno 1,5 euro l’uno (a titolo d’imposta di bollo) e potranno essere emessi esclusivamente per importi inferiori a 5.000,00 euro. Solo questi assegni potranno essere «girati», ma per ogni girata si dovranno indicare, sul retro, il nome e il codice fiscale del «girante» (della persona fisica o, nel caso di società, della società stessa): non è possibile incassarlo se mancano questi dati. Non è possibile fare “girate” per gli assegni intestati «a me stesso», «a me medesimo»:di questi è ammesso all’incasso, in banca o in posta, solo chi li ha emessi. I “vecchi” assegni ancora posseduti, si potranno utilizzare liberamente per importi inferiori a 5.000,00 (senza imposta di bollo); se invece se si vorranno emettere per valori pari oppure oltre tale limite, andrà apposta la dicitura «non trasferibile». Le emissioni di assegni in forma libera verranno segnalate all’Amministrazione Finanziaria Contanti e libretti E’ stata ridotta la possibilità di trasferire contanti, libretti di deposito e titoli al portatore: il limite massimo è ora di 5.000,00 euro contro il 12.500,00 in vigore in precedenza (limite ulteriormente abbassato a 2.000,00 euro se il trasferimento avviene tra soggetti che svolgono attività di money transfer). Stesso limite anche per i libretti al portatore: dal 30 aprile 2008 non è più consentito aprirne uno per un valore pari o superiore a questo tetto. E chi il 30 aprile si trovava in possesso di uno più libretti oltre il valore soglia, avrà 14 mesi di tempo (ossia entro il 30 giugno 2009) per mettersi in regola, scegliendo tra: l’estinzione, il prelievo della somma in eccedenza e la trasformazione del libretto in “nominativo”. Infine, se si intende cedere un libretto al portatore, è ora necessario comunicare alla banca i dati della persona cui lo si cede e la data della cessione. Sanzioni La Norma prevede anche delle sanzioni: in caso di compilazione o utilizzo scorretto degli assegni vanno dall’1 al 40% dell’importo trasferito; in caso di libretto non regolarizzato entro il termine stabilito si rischia di pagare dal 10 al 20% del saldo. 19 Psicologia a cura della Dott.ssa Giulia Stuani I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Che succede se dentro c’è il vuoto? Dai risultati del 7° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza emerge che un bambino su tre, dai 7 agli 11 anni di età, naviga in internet senza controllo da parte dei genitori e spesso questo avviene di sera o di notte. Inoltre, una ricerca realizzata da Telefono Azzurro-Eurispes ha evidenziato che il 20 % dei ragazzi in intenet ha incontrato almeno una volta un adulto che “dava fastidio”; il 75% di loro sostiene di aver intrapreso rapporti di amicizia con persone conosciute in chat e di averli poi incontrati davvero. Questi dati possono allarmare, ma dobbiamo farci spaventare dagli eventuali rischi che le nuove tecnologie possono nascondere. Ricordiamo che internet, e con esso le possibilità di raggiungere facili relazioni ed informazioni in tempo reale, non è una “bestia da dissacrare”: ha notevoli utilità, ha enormemente facilitato molte attività, può essere molto comodo per lo studio. Certo, in quanto tecnologia ancora sconosciuta ai più, può avere i suoi lati deboli e difficoltosi, ma se conosci “il nemico” sai come difenderti. Il rischio insito nell’utilizzo di internet da parte dei ragazzi molto giovani sta nell’unione di due fattori: la poca esperienza che i ragazzi hanno delle relazioni sociali e la loro difficoltà nell’inquadrare gli scopi della gente che si presenta loro, e la scarsa conoscenza che i genitori di questi ragazzi hanno nei confronti di internet, delle chat e dei vari modi che si possono utilizzare per entrare in contatto con altre persone in modo virtuale. Le chat, che sono letteralmente “chiacchierate” che si possono fare attraverso il computer, non sono da demonizzare: possono 20 avere un buon valore anche di relazione, ma, su ragazzi così giovani, hanno necessità di essere supervisionate da un adulto. Il rischio delle tanto discusse “pedofilia” e “pedopornografia” ha motivo di esistere nel momento in cui un genitore non ha sufficiente dialogo con il proprio figlio e non sa cosa questo faccia nella sua camera davanti al computer. Ora, non voglio istigare i genitori a guardare nel computer del proprio figlio, come poteva succedere un tempo con il diario segreto che si andava a leggere di nascosto, ma li vorrei invitare ad informarsi su come funzionino le chat ed internet, perché soprattutto conoscendo di cosa si sta parlando, e prendendo atto del fatto che non tutto è pericoloso o da buttare, si possono smantellare molte paure e soprattutto ci si può difendere dagli eventuali pericoli. Proprio con questo intento, è partito dal 2005 un progetto per favorire l’utilizzo di intenet sicuro, affidato a Telefono Azzurro; il progetto si chiama HOT114, e si propone di raccogliere in tempo reale tutte le segnalazioni di pericoli pedopornografici in internet, o di abusi cibernetici e risponde automaticamente alle segnalazioni, attivando gli organi di controllo di dovere, come la Polizia Postale, ecc… Per maggiori informazioni si può consultare il sito internet (non a caso!) www. hot114.it. Il sito è estremamente interessante, dà molte informazioni accurate su come difendersi dai pericoli cibernetici e dà anche moltissimi consigli utili, tra cui anche una specie di decalogo su come si debba comportare un genitore nei confronti di tali tematiche; a tal proposito, per coloro che ancora non fossero in grado di collegarsi ad internet, si riporta di seguito tale decalogo. (dal sito www.hot114.it) CONSIGLI PER I GENITORI Una necessaria premessa alle indicazioni che seguono è che devono essere valutate, selezionate e adattate a seconda dell’età, della sensibilità, del grado di maturità e soprattutto dell’età del minore. • Fate voi stessi esperienza diretta di navigazione in Internet: non è possibile adottare mezzi di difesa e di controllo se non si possiede almeno una minima cultura informatica. • Chiedete ai vostri figli di essere informati rispetto alle loro attività on line: cosa stanno facendo e con chi stanno comunicando sono le domande alle quali dovete avere una risposta. • Stabilite i tempi di utilizzo del computer e del collegamento in Rete secondo l’età del bambino. E’ eccessivo un utilizzo che sottrae tempo alle altre attività importanti per la crescita di bambini e adolescenti. • Condividete le raccomandazioni per un uso sicuro di Internet con i vostri figli. Scrivete insieme a loro una “carta delle regole di comportamento” ed appendetela accanto al computer. • Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi o in un ambiente isolato. Internet va considerato come uno strumento utile per tutta la famiglia e non un “passatempo” o un sostituto della baby-sitter. • Se non potete essere a casa quando i bambini ed adolescenti sono on line, usate dei software di protezione per monitorare l’uso che viene fatto di Internet. Inoltre, controllate periodicamente il contenuto dell’hard disk, verificando la “cronologia” dei siti web visitati. • Assicuratevi che i vostri figli sappiano che le persone che incontrano on line non sono sempre quelle che dicono di essere. • Parlate apertamente e onestamente del rischio di imbattersi durante le attività on line in potenziali malintenzionati: superate il vostro imbarazzo perché così facendo potete dimostrare loro che non debbono vergognarsi a chiedervi informazioni su tale argomento e a confidarvi eventuali “brutti incontri”. • Insegnate ai vostri ragazzi a bloccare chi li infastidisce durante le attività on line. • Insegnate ai vostri figli a non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici, ma anche l’indirizzo e-mail, il messanger id, una propria foto e qualsiasi foto di famigliari e/o amici), a non inviare a nessuno informazioni bancarie, e in generale a non compilare moduli on line. • Se i vostri figli ricevono sul proprio indirizzo di posta elettronica spam, posta pubblicitaria e messaggi da mittenti sconosciuti dite loro di eliminare queste e-mail senza aprirne gli allegati: potrebbero, infatti contenere virus in grado di danneggiare il computer o materiale non adatto alla visione da parte di un pubblico giovane. • Mostrate ai vostri figli di essere sempre disponibili ad ascoltarli e fate capire loro che non è mai troppo tardi per riferire se qualcuno o qualcosa, durante la navigazione, li ha turbati, o li ha messi a disagio. • Informateli che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (per esempio insultare una persona, sottrarre le password ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o a un servizio, etc.), sono illegali anche in Rete. • Se trovate in Rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per bambini ed adolescenti, è bene segnalare il caso immediatamente alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure al Servizio Hot114, collegandosi al sito www. hot114.it AUTOCARROZZERIA - AUTOSOCCORSO - Convenzionato EUROP ASSISTANCE VAI Riparazione e sostituzione cristalli - Carica climatizzatori - Lavaggio interni AUTO SOSTITUTIVA GRATUITA Strada Zanina, 28/30 - BIRBESI di Guidizzolo (Mn) - Tel. 0376-849525 - 347-4565347 - [email protected] TINTART S.n.C. di Broccaioli Franco & C. 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Mondate le erbe aromatiche, lavatele e tritatele. Friggete i peperoni in una padella con l’olio e l’aglio sbucciato, poi sgocciolateli. Mondate e affettate sottilmente le cipolle e soffriggetele nello stesso olio; unitevi le patate, le melanzane lavate e asciugate, i pomodori e metà del basilico e del prezzemolo. Insaporite con sale e pepe e cuocete, a recipiente coperto e a fuoco basso, per 20 minuti. Togliete il coperchio e alzate la fiamma. Quando le verdure saranno tenere e il sugo denso, unitevi i peperoni con il resto delle erbe aromatiche: regolate di sale e pepe e proseguite la cottura per 10 minuti. Cuocete le uova in un padellino con il burro, disponetele nei piatti singoli, accompagnatele con le verdute e servite. Expo 2015 Alla fine Milano ce l’ha fatta e, dopo 102 anni dall’ultima edizione, si è aggiudicata l’onere e l’onore di essere la sede del prossimo attesissimo Expo, l’Esposizione Universale che si terrà nel 2015 e di cui dovrà curare l’organizzazione. “Sarà un appuntamento cruciale – ha commentato il consigliere regionale Carlo Maccari alla notizia dell’assegnazione dell’incarico alla capitale lombarda – perché da una parte darà una spinta decisiva allo sviluppo della città in tema di progettazione urbanistica rendendola più vivibile e moderna e dall’altra costituirà un volano decisivo alla crescita e al progresso di tutto l’indotto aziendale, ma sarà per noi fondamentale anche e soprattutto per il tema intorno al quale ruoterà l’evento”. Il titolo della manifestazione che avrà portata mondiale, “ Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, infatti, vuole includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM, gli organismi geneticamente modificati. “Al centro della discussione di questa edizione che si prospetta grandiosa – ha continuato Maccari – vi saranno tutti i temi concernenti lo sviluppo sostenibile e sarà l’occasione per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione, riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali nel cuore dei quali si inserisce la questione del diritto ad un’alimentazione sana, sicura ed efficiente”. Nessun miglior terreno di questo, allora, su cui piantare il seme della tradizione, della qualità e dell’innovazione tecnologica che caratterizzano in questo settore la produzione tipica e locale mantovana. “La nostra provincia – ha spiegato Maccari a questo proposito – incarna, infatti, perfettamente l’adesione ad una tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento sviluppate nel tempo dalle nostre comunità locali e che sono frutto di esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano una forte innovazione scientifica e tecnologica che non dimentica, però, le origini fondate sulla genuinità e la naturalità delle produzioni agro-alimentari”. “L’Expo 2015 – ha detto ancora il consigliere regionale – offrirà una grande opportunità alla nostra provincia in tema di comunicazione e di promozione alle comunità produttive di base, agli agricoltori, alle imprese alimentari che costellano il nostro territorio, al comparto della ristorazione e della produzione vitivinicola, in un’ottica che fa della conoscenza delle nostre tradizioni alimentari un elemento culturale ed etnico innanzitutto”. Un intento intorno al quale ruota da tempo anche l’interesse della Regione Lombardia che della valorizzazione delle produzioni enogastronomiche locali in una chiave di sviluppo dell’economia turistica e del territorio, ha fatto uno dei suoi punti forza. Recente è, ad esempio, l’unanime approvazione che il Consiglio Regionale ha dato all’insieme di norme che definiscono l’esercizio dell’attività agrituristica in Lombardia. “Il regolamento – ha spiegato Carlo Maccari – promuove e incentiva l’introduzione della multifunzionalità dell’azienda agricola e si pone come obiettivi prioritari il permanere degli agricoltori sul territorio e la valorizzazione del patrimonio rurale in disuso e dei prodotti agricoli tipici e di qualità. Viene, inoltre, favorito in modo particolare l’esercizio dell’attività agrituristica in forma familiare per un numero limitato di ospiti”. Un provvedimento, dunque, che ha come principale effetto positivo quello di riportare l’attività agrituristica in seno al comparto dell’agricoltura, scongiurando il rischio di una sua possibile degenerazione verso l’ambito commerciale o della sola ristorazione. La legge, inoltre, prevede l’istituzione di un albo degli agriturismi, al quale possono accedere solo coloro che hanno un’impresa agricola, perché il legame con l’azienda, e quindi con la produzione in loco, deve essere la discriminante per poter operare in questo settore e per poter accedere ai finanziamenti e agli sconti fiscali conseguenti. “L’esclusività – ha detto ancora Maccari – comporta anche criteri rigorosi come la possibilità di utilizzare solo edifici già in essere nell’azienda, soggetti a regole urbanistiche relative al settore. Sussiste, inoltre, il vincolo di utilizzare per almeno il 70% i prodotti della zona, di cui almeno la metà derivanti da materie prime o da lavorazioni provenienti dalla stessa azienda, al fine di promuovere lo sviluppo delle produzioni del territorio”. “Il provvedimento – ha concluso Maccari – si rivela particolarmente significativo per la nostra provincia che, con i suoi 135 agriturismi, occupa uno spazio significativo nell’ambito regionale in questo settore emergente del mondo agricolo nel quale si innesta quella che oggi può diventare una professione solida ed economicamente interessante in grado di promuovere l’economia agricola del territorio elevandone la qualità del lavoro e del prodotto”. Marzia Sandri Il consigliere regionale Maccari con il ministro La Russa 23 Auguri mamma. Disegni di Giulia, Luca, Gloria e Andrea, alunni delle classi IV B/C delle Scuole Elementari di Volta Mantovana. 1Vorrei restare abbracciata alla mia meravigliosa mamma tutta la giornata. 2Sogno un mondo fatto di cuori per dedicarlo alla mia mamma. 3-4 - Anche un semplice e piccolo dono racchiude un grande amore. 24 “La maternità è la ragion d’essere della donna, la sua missione, la sua difesa”, scrive Alexandre Dumas. Data l’eccellenza del personaggio, non è facile parlare della mamma senza cadere nel trito e ritrito sdolcinato. Per riuscirci bisognerebbe saper parlare la lingua di ciascun figlio con la propria madre e di questa con il proprio figlio. Se poi aggiungiamo “l’imposizione” massificante della sua “festa”, ne esce un fritto e rifritto ridotto spesso a prassi. “His praemissis”, la mamma è la mamma. Io abolirei “la festa” per una carezza, un bacio, un sorriso, un abbraccio quotidiano nei 365, anzi 366, giorni dell’anno a Lei, anche senza parole e senza cuoricini rossi in giro. Io non dirò mai abbastanza bene di Lei per avermi fatto esistere. E chi riuscirebbe, per quanto possa dire, scrivere, cantare, dipingere, ad essere esauriente sulla mamma? Già pronunciare la parola è meraviglioso: è sinonimo di amore, di generosità, di comprensione, di perdono, di consolazione, di conforto, di dolcezza, di pazienza, di forza, di sicurezza, insomma di grandezza, di unicità. Anche certi suoi silenzi sono profonda eloquenza. E se un figliolo costa lacrime, questi è più caro al suo cuore. Lei a qualunque età ci sente parte di sé, così noi a qualunque età ci sentiamo figli. E quanto pesa il disagio di non poterla più chiamare. “Essere mamma – scrive Oriana Fallaci – non è un mestiere; non è nemmeno un dovere: è solo un diritto fra tanti diritti”. E che diritto, se si pensa che, per dirla con un proverbio ebraico, “Dio non potendo essere dappertutto, ha inventato le mamme”! cronaca La Biblioteca aperta il lunedì Dal prossimo mese di giugno, e per tutto il periodo estivo, considerata la richiesta da parte degli utenti di poter usufruire più largamente dei servizi offerti dalla biblioteca, verrà ampliato l’orario di apertura al pubblico, aggiungendo al consueto il lunedì mattina dalle 9,00 alle 12,00. Si ricorda che dal 3 giugno andrà in vigore l’orario estivo: lun. 9 – 12 e 15 – 19 / mar. e gio. 15 – 19 / mer. e ven. 9 – 12. Nel periodo estivo i locali della biblioteca saranno climatizzati. Tanti auguri Rosetta Ormai per i birbesani, e non solo, è un’istituzione! Ricorre infatti il venticinquesimo anniversario di attività della Parruchiera Rosetta, e per le collaboratrici e i clienti più affezionati è festa. In venticinque anni sicuramente non saranno sta- te tutte rose e fiori, si sono susseguiti momenti di difficoltà, ad altri di grande soddisfazione; la continua necessità di essere aggiornati per poter soddisfare al meglio la clientela e la necessità di conciliare il lavoro, lo studio e la famiglia sono solo alcune delle difficoltà che Rosetta ha dovuto superare, ma il traguardo raggiunto dimostra che la volontà e l’amore per il proprio lavoro possono far superare ogni problema. Tanti auguri Rosetta! Alpini in gran fermento Come consuetudine anche quest’anno il Gruppo alpini ha festeggiato l’anniversario della fondazione. Presenti: la Sezione di Cremona con il Presidente Carlo Fracassi, i gruppi di Asola, Casalmaggiore, Castiglione delle Stiviere, Castel Goffredo, Verona, Goito, e Marmirolo. Presenti inoltre: Carlo Maccari, consigliere regionale; Graziano Pelizzaro, sindaco di Guidizzolo; Mario Fierro Comandante stazione Carabinieri; Tarcisio Canal, presidente della Protezione Civile alpina, e molti altri. Il Capo Gruppo di Guidizzolo, Virgilio Bignotti, ha preso la parola ricordando le varie attività svolte in ambito regionale e comunale con riferimento particolre alla presenza sugli Scuolabus. Il Tenente Mario Manzia dopo aver parlato della sua appartenenza ad una Associazione Alpina di Solidarietà, ha donato da parte della Signora Luisa Ghisi Manzia, Madrina del gruppo guidizzolese, un magnifico quadro a ricordo della manifestazione. Tra le 2000 piazze d’Italia dove i volontari hanno distribuito i ‘Fiori d’Azzurro’, le ortensie di ‘Telefono Azzurro’, anche Guidizzolo non ha mancato di dare il proprio importante contributo. Impegnati nella distribuzione i volontari del Gruppo Alpini, sempre sensibili a queste manifestazioni, si sono trovati davanti una popolazione attenta, consapevole e generosa e già la sera del primo giorno i fiori erano finiti. Del resto la finalità dell’iniziativa è senza dubbio tra le più importanti: aiutare a potenziare e decentrare l’attività di ascolto e di intervento in emergenza. Strumenti indispensabili per avvicinarsi ancora di più ai bambini di tutta Italia. Ed è purtroppo noto come anche la nostra infanzia sia troppo spesso sottoposta a maltrattamenti e devianze per cui è indispensabile mantenere sempre viva l’attenzione. Presenti, gli alpini della Sezione di Guidizzolo, in forze anche al Raduno Nazionale di Bassano del Grappa, dove per oltre 10 ore di sfilata i 420.000 alpini hanno dimostrato compostezza e grande “spirito di corpo” Guidizzolo via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 www.tomasiauto.com 25 cronaca Enzo e John Da alcuni anni Enzo Roverselli e John Tsagli, giovane del Ghana abitante a Guidizzolo, hanno costituito l’associazione Shining Star Football Club che si sta adoperando per dare l’opportunità ai ragazzi e ai bambini del Ghana orientale di praticare il gioco del calcio. In questo paese, infatti, la passione per il calcio è molto forte ma nei piccoli villaggi mancano le strutture ed il materiale indispensabile per poterlo praticare. Alcuni mesi fa la Shining Star è riuscita a spedire un container di materiale sportivo, acces- sori per la casa, abbigliamento e beni di prima necessità tutti regolarmente giunti a destinazione. Un ringraziamento particolare va rivolto all’amministrazione comunale e al prezioso sostegno delle numerose associazioni sportive e di tutte le aziende locali che hanno reso possibile questo primo concreto intervento. L’obiettivo principale di Enzo e John, confidando su tutti i sostenitori presenti e futuri, è quello di costituire in Ghana una società di calcio con molte squadre di giovani e bambini provenienti dai villaggi meno fortunati e dunque bisognosi anche di un sostegno ludico-educativo che il calcio può offrire. Per chi vuol saperne di più è possibile consultare il sito www. shiningstarfootballclub.com. Velocipede Sportivo e Scuola Il progetto “Survive” ha avuto una partenza davvero sprint nella Palestra dell’Istituto Statale d’Arte “Alessandro Dal Prato” di Guidizzolo. Alla presenza dell’Assessore alle Attività Spor- 26 tive dott. Cesare Maccari e del Preside dell’Istituto Prof. A.ntonio Piazza, gli studenti hanno ricevuto in dono una preziosa Cyclette come complemento delle loro attività didattiche. Sponsor di questa iniziativa Adriano Roverselli, direttore Sportivo dell’Associazione Guidizzolese Ciclo Club ‘77 ed il “Velocipede Sportivo” di Sergio Revenoldi, intervenuti alla cerimonia di consegna. Il dott. Maccari ha salutato positivamente l’evento ed ha mostrato ferma intenzione di proseguire questa collaborazione anche con altri interventi, che vedono protagonisti i ragazzi, soprattutto gli studenti e le studentesse della nostra realtà scolastica. Dello stesso parere anche il Direttore Sportivo del Ciclo Club ‘77 Adriano Roverselli e Sergio Revenoldi che hanno entusiasticamente appoggiato questa tesi ed hanno caldeggiato la partecipazione dei giovani ad attività sportive rivolte ad uno sport di vecchia tradizione come il ciclismo, che in Guidizzolo riscuote da sempre ampi consensi. Cerutti lattoniere cambia sede Doppia Festa sabato 26 aprile. La Ditta “Lattonerie Eredi Cerutti Remo” e il Geometra Bruno Mari insieme hanno voluto condividere con parenti, amici e clienti la soddisfazione per un importante traguardo professionale raggiunto. Per la Ditta Cerutti il traguardo si é concretizzato con il trasferimento dalla sede di Rebecco a quella di Guidizzolo nel nuovissimo capannone, recentemente acquistato in via Galileo Galilei presso la zona industriale. cronaca Ai titolari, Caterina Benozzo, vedova Cerutti, e soprattutto al giovane figlio Gian Carlo Cerutti e a sua moglie Patrizia Franzini, l’augurio che tale risultato, conquistato assieme con fatica e impegno, non sia solo un punto di arrivo, ma l’inizio di una nuova sfida imprenditoriale di successo. Per il Geom. Mari il traguardo raggiunto è rappresentato dai suoi 47 anni di attività nel settore dell’edilizia. Dopo un inizio come semplice manovale, Bruno diventa Geometra senza perdere un solo giorno di lavoro sul cantiere, poi nel 1982 arriva l’anno della svolta, ossia la decisione di diventare libero professionista, attività che tutt’ora porta avanti con la stessa passione di sempre. Tanti quindi i motivi per festeggiare e tanti gli invitati e le dimostrazioni di stima e affetto rivolte ai festeggiati da parte dei numerosi ospiti presenti, a cominciare dagli “amici di Rebecco”, gli efficientissimi e generosi ragazzi che tutti gli anni organizzano la famosa festa d’Estate, i quali hanno magistralmente cucinato e servito la cena a base di risotto con la salamella e spiedo ai quasi 400 ospiti presenti nello spazio allestito all’interno del capannone stesso. La Pro Loco alla fiera di Varzi C’erano 60 Pro Loco proveniente un po’ da tutta Italia due domeniche or sono a Varzi, storica cittadina. Poco più di 3.800 abitanti, nell’Oltrepo Pavese, in una conca al centro della valle Staffora alla destra del torrente sulla ex statale del Passo Pénice, Varzi ha saputo richiamare circa 20.000 persone, nei due giorni dedicati alle Pro Loco. Anche la Pro Loco guidizzolese ha voluto partecipare insieme a molte “consorelle”, ognuna delle quali presentava il proprio territorio esponendo materiale illustrativo accanto ad alcuni prodotti tipici. Il nutrito gruppo di mantovani, guidati dal presidente Silvio Tarchini, il secondo giorno ha ricevuto anche la visita del sindaco Graziano Pelizzaro il quale si è intrattenuto per tutta la giornata apprezzando, così come tutti i partecipanti, tanto l’organizzazione dell’incontro che la bellezza dei luoghi. Il sindaco ha approffittato dell’occasione per visitare il Centro Storico, il bellissimo Palazzo del Municipio, la chiesa Romanica dei Cappuccini e il Tempio della Fraternità strettamente legato al ricordo della II Guerra Mondiale. Ditelo con un fiore Non di rado capita di voler ricordare un momento importante, un compleanno un anniversario o altro, con un fiore, l’imbarazzo è scegliere quale fiore, quale colore. Da Casali potete essere consigliati e guidati nel scegliere tra una vasta gamma di fiori dai vari colori e soprattutto sapere il significato simbolico loro attribuito fin dagli egizii. Eccone, qui di seguito, una piccola sintesi: Bocca di leone, presunzione; Boccioli di rosa (bianchi), un cuore che non conosce ancora l’amore; Calendola, gelosia, disperazione; Clematide, raffinatezza; Fiordaliso, dolcezza; Fiori d’arancio, verginità; Ginestra, purezza; Girasole: ricchezza; Gladiolo, messaggio; Margherita, inno- 27 cronaca cenza; Mughetto, ritorno della fortuna; Primula, giovinezza; Ranuncolo, sei incantevole… Inoltre da Casali, concessionario Interflora, potrete ottenere in pochi minuti che i fiori scelti siano recapitati in ogni parte del mondo con la certezza che siano utilizzati fiori e piante di qualità con sensibilità creativa ed esperienza. Colori e sapori di... altri mondi Il 19 Aprile scorso l’Oratorio parrocchiale di Guidizzolo ha ospitato una cena multiculturale organizzata dall’associazione Altrimondi in collaborazione col Circolo ANSPI “La famiglia”. La cena fu quasi un pretesto perché la precedettero alcuni momenti significativi. All’invito degli organizzatori risposero oltre duecento persone che a Guidizzolo vivono da tempo e lavorano in regola con le leggi italiane. Su uno schermo gigante vennero proiettate le bandiere italiana, del Bangladesh, del Burundi, del Ghana e del Marocco. E dopo “Fratelli d’Italia”, ogni gruppo in piedi a cantare il proprio inno nazionale. Salirono sul palco anche i numerosi giovani della squadra di crichet. Seguì un minuto di silenzio per consentire ad ognuno una preghiera all’unico Dio Padre di tutti. La cena fu preparata dagli stessi immigrati, con piatti tipici, il cous cous, il riso secondo varie ricette e i dolci. Alla fine i loro ragazzi lavarono stoviglie e bicchieri lasciando in perfetto ordine la cucina servita per un così gran numero di commensali. L’idea della cena multietnica nacque nell’associazione Altrimondi, che da anni a Guidizzolo gestisce un negozio per il commercio equo-solidale. E se altrove si sono sperimentate cene con un singolo gruppo alla volta, l’Associazione ha invitato tutti i gruppi di varie lingue e provenienza per favorire una conoscenza reciproca e condividere non solo il lavoro o i problemi relativi alla casa, alla scuola dei figli, ma anche i tempi dell’amicizia e dello svago. Altrimondi già progetta la cena dell’anno venturo con una partecipazione più allargata.E i colori? Oltre che nel colorito del volto, chiaro, olivastro o abbronzato, i colori sfavillavano nei costumi di molte donne e negli abiti tradizionali dei bambini. 28 Ma i più vestivano all’italiana e uscendo a fine serata soddisfatti, uomini e donne, don Giampaolo li salutò con le parole “Qui, nella comunità cristiana non siete stranieri, ma fratelli che con noi abitano la terra che Dio Padre ci ha dato in custodia”. (f.m.) Una buona pizza nel giardino Recentemente, con il rinnovo dei locali, la pizzeria “La Piazzetta” ha inaugurato anche il giardino estivo, anchesso completamente rinnovato, con arredi e decorazioni floreali che danno un senso di tranquillità e riservatezza. Condizioni, queste, ideali per poter gustare in pace una buona pizza o degli ottimi piatti di carne e pesce. La vasta gamma dei piatti proposti, l’abilità e competenza del cuoco, la genuinità dei prodotti impiegati assicura anche al palato più raffinato un gusto delizioso. Centro Estetico “Quinta Essenza” Gli amanti dello “star bene” da qualche settimana hanno a disposizione un nuovo centro in Guidizzolo. Le sorelle Elisa e Francesca Caiola hanno infatti aperto il nuovo Centro Estetico “Quinta Essenza” al servizio di tutti coloro, donne e uomini, che avvertono il bisogno di dedicare attenzione, cura e amore al proprio corpo. Star bene non significa più solo assenza di malattia, ma cercare e trovare un proprio equilibrio, fatto di benessere, energia e salute. Non basta eliminare gli inestetismi, occorre liberarsi cronaca 50° di matrimonio dallo stress e dalle tossine accumulate durante la giornata. Occorre poi trovare un centro che sia all’altezza delle aspettative. E Francesca ed Elisa sicuramente lo sono. Possono infatti vantare una professionalità ed una esperienza pluriennale in questa attività , ma soprattutto hanno allestito un centro dove non manca nulla. A cominciare da quella meraviglia della tecnologia che è il guscio di legno Thalaxoterm, che offre la possibilità di scegliere numerosi percorsi di bellezza: dai trattamenti detossinanti a quelli rassodanti, all’idroterapia, fanghi, alghe, limi marini, fieno, acqua, aromi, colori, per regalare un momento di puro benessere. Non mancano, naturalmente, i trattamenti estetici classici: depilazione,manicure, pedicure e ricostruzione unghie, solarium e sun-less, massaggi e trattamenti corpo. La massima attenzione è dedicata anche alla scelta dei prodotti utilizzati, quali quelli brevettati dall’Institut Esthederm, che consentono trattamenti rispettosi dell’equilibrio della pelle e vi si adattano. Per coloro che intendono poi proseguire il trattamento a casa, sono disponibili i migliori prodotti solari e per l’autocura del viso e del corpo. Elisa e Francesca Caiola vi aspettano per mostrarvi l’intera gamma dei servizi offerti e vi offrono la possibilità di raggiungere un sogno, che poi è il sogno di tutti: star bene. Essere soddisfatti di sé stessi e ritrovare la carica per affrontare la giornata con un sorriso. Centro Estetico Quinta Essenza - via Vittorio Veneto 79 - tel. 0376.818663 Cinquant’anni di vita insieme. Condividendo ogni cosa con la consapevolezza che solo sentimenti profondi sono in grado di aiutare a superare le difficoltà che inevitabilmente di tanto in tanto ci accompagnano. E nei giorni scorsi hanno festeggiato le loro nozze d’oro, i loro “cinquant’anni di vita insieme”, Sergio Bignotti e Gianfranca Reggiani con intorno le figlie, i 4 nipoti e l’ultima arrivata, la piccola pronipote Beatrice. E c’è una curiosità. Delle signore, si sa, l’età non si dice; ma verso i maschietti questa delicatezza non c’è. E allora ecco: Sergio Bignotti, classe 1933, condivide l’età con un altro nostro illustre concittadino il quale anche lui quest’anno festeggia il cinquantesimo. Di vita sacerdotale. E così la direzione e la redazione de la Notizia si uniscono a tutti coloro che festeggiano qualche ricorrenza particolare in questo 2008. Nello specifico ai signori Bignotti e a don Adriano, ringraziandoli per la preziosa testimonianza di vita. 29 A tutta penna Lettere al direttore Pro e contro la pubblicità L’articolo sulla pubblicità, del nostro giovane collaboratore, ha suscitato qualche “critica” segno evidente della vitalità del giornale. Tutti i collaboratori possono esprimere liberamente il loro pensiero, ma ciò non significa che tale pensiero, per il semplice fatto che venga pubblicato sia, per questo, condiviso dalle redazione. 30 Caro Francesco, nulla da eccepire sullo studio, sull’analisi della pubblicità (fenomeno, denotazione, connotazione, ecc.), sicuramente encomiabili. Ho qualche riserva sul giudizio finale che suona come una sentenza, e inappellabile. Già sulla “vostra sentenza” ho qualche rilievo da fare. Non è detto che dieci su diciassette, che la pensano allo stesso modo su una certa realtà, la rendano per questo “vera”. Questa è la regola della democrazia, ma non quella che automaticamente “invera” la realtà: una cosa è il significato statistico, un’altra è il principio democratico e un’altra ancora il valore etico, ciascuno dei quali con una sua specificità e una sua autonomia. Permettimi ora, Francesco, qualche sintetica riflessione, non altro poiché lo spazio anche su una rivista - tu lo saprai bene - è tiranno pure per il direttore. La pubblicità è un capitolo importante, anzi di punta, nell’area della comunicazione in quanto tende “a convincere” circa l’orientamento e la scelta negli acquisti. Io evidenzierei, inoltre, che la pubblicità è “informativa”: fa sapere dell’esistenza di un certo prodotto, delle sue caratteristiche e delle sue qualità, se non anche comparativa con altri. Sentenzia un antico motto: “Non si può voler niente, che prima non sia stato conosciuto”. Certo bisogna mettere, poi, in conto il fatto che il produttore vuole “conquistare” il consumatore, accattivandosene il consenso. Ed è qui che l’intelligenza delle persone, la capacità di discernere, la libertà di decidere, per la loro qualificante presenza nell’essere umano, hanno una forza e un peso determinanti ed insostituibili. E non apriamo, caro Francesco, il problema della massificazione, specifico dei mass-media ed evidentemente non estraneo a quello della pubblicità, anzi. Ancora, per chiudere, una sottolineatura. “Pubblicità” non deriva da “réclamer” (francese), ma è la traduzione di “publicité”, che deriva da “public”, e questo dal latino “publicus” (fonte Enciclopedia Treccani). Signor direttore, in merito all’articolo apparso nel precedente numero che trattava l’argomento “pubblicità”, mi sono sentita chiamata in causa in quanto operatrice del settore e per questo mi piacerebbe poter dire la mia. Come prima cosa sento di sottolineare il fatto che è impensabile limitare il tema della pubblicità ad un semplice pro o contro: l’argomento è troppo vasto e complesso! Personalmente, inoltre, non mi trovo d’accordo con il fondamentalismo che ci porta a “credere a tutto o non credere a nulla, due soluzioni facili che ci esonerano dal riflettere”. In sintesi vorrei “toccare” alcuni punti: -”...Inganna la gente promettendo qualità che in realtà il prodotto non ha...” ? La pubblicità mette in risalto le qualtà oggettive del prodotto ma esagerando, a volte, il concetto in modo così paradossale e assurdo che sta poi all’intelligenza del fruitore discernere la realtà dalla fantasia. Esistono inoltre apposite norme finalizzate proprio ad evitare che la pubblicità sia usata per trarre in inganno i consumatori, ed esiste una specifica autorità (detta Antitrust) incaricata, fra gli altri compiti, di vigilare sul rispetto di queste regole. - “... favorisce ... le difficoltà economiche della famiglia..” ? Anche ammettendo l’influenza che la pubblicità esercita su di noi, non mi pare corretto considerarla responsabile delle nostre scelte e decisioni. -”...la pubblicità inventa forme di comunicazione originali e intelligenti... ma questo non basta a difenderla...” Ci mancherebbe altro! Certo che non basta, ricordiamo anzitutto che la pubblicità è il motore trainante dell’economia e che esistono anche forme di pubblicità a fini “umanitari”, che non promuovono un prodotto ma un’idea, un principio (vedi Pubblicità progresso) o di pura e semplice utilità (vedi la pubblicità su questo giornale) che non promette nulla di fantastico, ma si limita a presentare alcune attività ed i loro servizi. Ricordiamo, inoltre, che “la Notizia” esiste proprio grazie alla pubblicità e perciò sia io che l’autore dell’articolo in questione dobbiamo ringraziare anche quest’ultima se possiamo liberamente esprimere le nostre opinioni. Concludendo, credo non si debba cedere alla tentazione di incolpare la pubblicità dei nostri acquisti sbagliati generalizzando un fenomeno così complesso. Il direttore Claudia Dal Prato Pubblichiamo una toccante testimonianza di una giovane lettrice a ricordo di Cristian. Sara Palagiano – 31 marzo 2008 Caro diario, sono davvero indecisa, molto indecisa. Sai, questa notizia è di un bel po’ di tempo fa: risale al giugno 2007. Ti starai chiedendo perché te ne parlo proprio ora, la risposta è semplice: non lo so. E’ che oggi il ricordo di quella storia è arrivato nella mia mente, proprio come un fulmine che squarcia quel bel ciel sereno, che mi ero costruita. Partiamo dalla spiegazione dei fatti, altrimenti non ci capisci niente. Era il 1° giugno 2007 ed eravamo a scuola, felicissimi perché l’anno scolastico stava per finire, ma anche spaventati per l’approssimarsi degli esami di licenza media. Dopo un’ora di inglese e due di italiano, siamo usciti a fare ricreazione: mentre parlavo con Denis, il mio migliore amico, ci si è piazzato davanti un primino: era molto basso, magrissimo, con due occhi azzurri veramente belli, i capelli biondi e un sorriso stampato in faccia. Dopo cinque secondi che ci fissava ci ha detto: “La mia vita per la vostra merenda!”. Io e Den siamo scoppiati a ridere e gli ho offerto ciò che restava del mio pacchetto di crachers. Non sapevo il suo nome, né l’avevo mai visto prima, ma mi stava simpatico quel “piccoletto”. Questo è successo di venerdi. Sabato eravamo a casa, perché facevamo il ponte del 2 giugno. Denis mi aveva invitato sabato sera in teatro, per andare a vedere il suo saggio di chitarra, ma il pomeriggio mi ha chiamato dicendomi che il saggio e tutte le manifestazioni sportive erano state annullate. Gli ho chiesto perché: si è fatto serio e con voce ferma mi ha detto:”Sara, Cristian Simioni è morto”. Non sapevo chi fosse e lui me l’ha spiegato: Cristian Simioni era il piccoletto a cui il giorno prima avevo dato la merenda. Ero pietrificata. Non ho chiesto neanche a Den come fosse successo, sarei scoppiata a piangere. Solo lunedì mattina, il giorno prima dei funerali, sono riuscita a domandare a qualcuno cosa fosse accaduto. Mi hanno spiegato, con molta calma, che venerdì pomeriggio, Cristian era andato in piscina con sua mamma e la sorellina: dopo due vasche era andato giù e appena la madre si era accorta che non risaliva, aveva chiamato il 118 e portato Cristian sul bordo della piscina. Inutile dire che quelle due vasche sono state le ultime per lui. Al funerale tutti parlavano dell’autopsia: Cristian era sano come un pesce e non aveva acqua nei polmoni. Era sano. Io non riuscivo a piangere, ero come bloccata. Tutti, pian piano crollavano, ma io non riuscivo a piangere, a parlare, a muovermi. Poi nel seguire la bara, la bara bianca e piccola che conteneva un ragazzo di soli undici anni, sono crollata anche io. Mattia, un mio compagno di classe, lo conosceva e, mentre la bara usciva dalla chiesa, mi si è gettato tra le braccia e, tra un singhiozzo e l’altro, mi sussurrava continuamente”perché?” Come facevo a rispondergli? Non lo sapevo il perché e, anche se mi sentivo in colpa, non volevo saperlo. Tanto una volta saputo cosa sarebbe cambiato? Il piccoletto col sorriso stampato in faccia e gli occhi azzurri non c’era più. Alcuni giorni dopo ho avuto un incubo: lui era lì, al suo funerale, era seduto sulla bara bianca, la sua. Mi guardava con i suoi grandi occhi, ma senza sorriso, e mi chiedeva perché. Continuava a chiedermi il perché, a perseguitarmi; ogni notte lui si sedeva lì, mi puntava gli occhi addosso e mi chiedeva il perché. “Cristian, non lo so il perché, non lo so!” Glielo urlavo, me lo ripetevo, cercavo di convincermi, ma la verità era che non volevo sapere il perché. Una notte ho giurato a me stessa che l’avrei tenuto con me quel “piccoletto”. Da quella notte in poi ho chiesto a parenti, amici, conoscenti di Cristian se era emerso qualcosa in più sulle cause del decesso. Forse quella specie di “ricerca” mi faceva sentire meno in colpa con me stessa e con Cristian. Quando ripenso a lui, mi ricordo come, da quel venerdì, è cambiata la mia vita. Eravamo felici di finire la scuola, ci sembrava il punto d’arrivo: finalmente eravamo noi a guidare le partite di pallavolo e di calcio. Quell’anno, però, abbiamo giocato con la fascia nera al braccio. Eravamo in lutto, lo eravamo tutti. Cristian è entrato nella mia vita, di forza, e ha squarciato, come un fulmine, quel bel ciel sereno che mi ero costruita. Non so come sarebbe andata a finire se io e Cristian, quel giorno, non ci fossimo conosciuti, se io non avessi avuto in mano quel pacchetto di crachers o se lui non l’avesse notato. Magari non avrei sprecato un anno a chiedermi se volevo davvero sapere cos’era successo a quel “piccoletto” di undici anni. Ecco qua, Cristian. Ora so il perché... Ciao, diario. Con Affetto Sara 31 La gabbianella che salvò il mare A cura di Francesco Gandellini La giornata trascorre come sospesa nel nulla. La Costa selvaggia - o quello che ne rimane, a parte il nome - ha attraversato il primo cataclisma e adesso attende il secondo. Il vento, che aveva dato qualche tregua, ha ripreso a soffiare: 80,100,120 chilometri. Le onde si abbattono sugli scogli e invadono la strada. Dall’altra parte del molo la famiglia delle gabbianelle è in lutto: assapora l’aspro odore della morte di una compagna, dice addio alla vittima della strage provocata dagli uomini. Dal ventre lacerato della petroliera, giù a 120 metri sotto l’oceano, ne sta uscendo dell’altro. Il petrolio, non più cavaliere senza macchia, si accinge a imbrattare un mare senza colpe, con una spada di cui non ha il controllo e guidata da un lapsus umano. Le correnti lo stanno spingendo fuori, inesorabilmente sale in superficie: il gioiello della scogliera, nel giro di uno o due giorni, sarà sommerso dalle macchie, come immense meduse di catrame con il loro oro nero gelatinoso. I gabbiani procedono nella cerimonia funeraria, ai piedi del vecchio ipocastano i gatti miagolano una triste litania, seguiti dagli ululati dei cani, dallo straziante cinguettio dei canarini, dal garrito delle rondini, dal triste gracidio delle rane e perfino dalle grida stonate degli scimpanzé. Le luci di tutte le case si accendono: quella notte gli abitanti si chiedevano quale fosse il motivo di quella strana tristezza che si era impadronita degli animali. La pattuglia di volontari ha mollato tutto: ”La tempesta impedisce di lavorare. Non ne vale la pena se arriverà un’altra ondata”. Ma questa ondata, a sorpresa di tutti non arrivò. Cominciarono i lavori di ricostruzione e di pulizia nel villaggio. Sono passati quattro anni dall’ondata distruttiva e Fortunata, la figlia della gabbiana vittima del disastro, è alle prese con le esercitazioni di volo per diventare in un futuro non troppo lontano davvero veloce. “Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice: uno di questi si chiama vento, un altro 32 ancora sole e arriva sempre come ricompensa del Creatore dopo la pioggia. Apri le ali” miagola Zorba, suo istruttore. Fortunata acquista velocità, si scontra contro il vento e prende quota. Volteggia, giostra, tornea come una vera esperta sotto l’acqua serale. Conclude la planata, mica con quel solito tuffo a zampingiù nel mare, bensì con una lunga scivolata sfiorando la superficie con le zampe raccolte contro il corpo, in un tutto aerodinamico. Piega le ali, i riflettori la inondano di luce, la pioggia le copre di perle le piume. Il gatto la vede sollevare la testa, con gli occhi chiusi. All’improvviso la guardia costiera da l’allarme: una petroliera sta per affondare. Fortunata scomparve dalla vista, il gatto teme il peggio. Le raffiche a oltre 170 chilometri orari sollevano un pulviscolo grigio di salsedine e idrocarburi; l’odore acre appesta il villaggio. Fortunata riapre gli occhi e vede la nave. Le torna in mente la madre: paura. Vuole evitare la tragedia, ma come? Ricorda le parole di Zorba: ” Il sole arriva sempre come ricompensa del Creatore dopo la pioggia…”. “Sicuro - si dice – salirò lassù per chiedere di salvare il nostro mare!” Detto fatto, vola il più in alto possibile, cantando a squarciagola. Nessuna risposta. Con tutto il cuore Lo prega, quando un raggio di luce schiarisce il tragitto della petroliera, sebbene sia notte: la nave prosegue e si adagia sulla costa. Zorba, col fiato sospeso, si affaccia alla balaustra: la vede che batte le ali sul molo, molto più in alta del faro. Vola solitaria nella notte, sorvolando le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito torna indietro planando… La notte avvolge ormai la costa, lacerata dagli ululati del vento e del mare: il ciclone ha chiuso il suo occhio. Il mare è stato salvato da una gabbianella sognatrice, piccola ma grande, con il suo volo fiero e la sua voglia di vita. cronaca Calcio... che passione “Er pupone” e la juniores Anche la Virtus Guidizzolo ha il suo “pupone” ed un gruppo compatto e fortissimo di giovani calciatori. Stiamo parlando di Francesco Bertagna, romano de la Roma e tecnico della Juniores splendida capolista del campionato. Il Mister nasce nelle giovanili della Voltese ed entra presto in prima squadra con la quale affronta da vincente i campionati dalla terza alla prima categoria; approda poi al Sarginesco aggiudicandosi il campionato di seconda e affrontando con esperienza e ottime qualità la prima categoria. Oggi il Bertagna, oltre ad essere il tecnico della Juniores, al rientro da un grave infortunio, è ala sinistra dal tocco vellutato e col vizio del goal nella prima squadra della Virtus in seconda categoria. Questo invidiabile bagaglio di esperienze tecnico agonistiche dell’allenatore ed i preziosi suggerimenti tattici del Vice Nicola Giacomini (ex mezza punta delle giovanili del Castiglione) e dell’accompagnatore Giacomo Simonato, hanno consentito ai ragazzi della Juniores di crescere, migliorare ed essere vincenti come squadra e come uomini. Il Mister con grande soddisfazione tiene infatti a precisare che “gli ottimi risultati di questa stagione sono innanzi tutto merito del gruppo che si è formato e dell’impegno costante dei ragazzi in allenamento, in partita e fuori dal campo dove si sono dimostrati primi in classifica in molte circostanze legate a momenti di solidarietà e di supporto morale a persone in difficoltà”. Allenatore: Bertagna Francesco; Vice Allenatore: Giacomini Nicola; Portieri: Turini Elias, Zarra Marco; Difensori: Cortellazzi Stefano, Guidetti Federico, Gyanfi Desmond, Khnif Bahi, Perini Manuel, Pizzolato Mirko, Rizzardi Paolo, Toso Andrea, Vinciguerra Andrea, Visani Nicola; Centrocampisti: Bignotti Stefano, Cauzzi Nicola, Corazzina Mattia, De Gobbis Matteo, Marchi Paolo, Mulamekic Edin, Mutti Giovanni, Ruggiero Paolo, Tazzoli Marco, Ye Xiao Jie; Attaccanti: Bombana Marco, Bonoldi Rocco, Cargnoni Marco, Costigliola Davide, Mori Marco, Zampolli Luca. Marco Badini 33 Istituto Statale d’Arte A cura della Prof.ssa Fiorenza Travagliati Impara l’arte e mettila da parte Si é rinnovato per il secondo anno consecutivo l’incontro con la compagnia teatrale IN-SOLITI attori presso il Teatro Comunale di Guidizzolo con uno spettacolo andato in scena il 3 Aprile intitolato: Impara l’Arte e mettila nella Parte. L’ obiettivo principale era puntato sulle dinamiche del gruppo e sulle capacità di comunicare con il diverso da sé, target centrato e gli ap- 34 plausi a scena aperta, le risate ed i momenti di riflessione hanno rinnovato il successo di questo progetto che ha trovato nella Provincia di Mantova ( Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie) il suo principale sponsor. Lo spettacolo é stato il frutto di sette mesi di incontri settimanali pomeridiani, che hanno visto 20 studenti dell’Istituto di Guidizzolo e 5 utenti del C.D.D. (Centro Diurno Disabili) di Rebecco, cimentarsi sulla scena, recitando pezzi liberamente tratti da autori quali: Molière, Lang, Shakespeare, Andersen e Collodi. Una regia attenta ed incisiva è stata curata da Flavio Cortellazzi del Teatro Magro, mentre la scenografia in pieno effetto “stile optical” é stata opera degli studenti dello Istituto d’Arte sotto l’attenta supervisione del Prof. Fischetti e dei docenti dei Laboratori di Decorazione Pittorica Proff. Milo, Tirelli e Castagna. Laura Baccaro, coordinatrice del C.D.D. si é detta entusiasta del progetto e le educatrici: Simona Rebizzi, Raffaella Gialdini, Mariarosa Marani e Adriana Gandellini hanno attivamente ed entusiasticamente partecipato a tutte le fasi del laboratorio. Molte sono state le persone che hanno creduto nell’ importanza di questo progetto a cominciare dal Dirigente Scolastico dell’Istituto d’ Arte Prof. Antonio Piazza che insieme alle Prof. sse Tommasa Burgio, Giulia Dall’Aringa e Leda Morandi hanno illustrato l’alto valore sociale all’Amministrazione Comunale di Guidizzolo ed ai comuni di Medole, Goito, Volta Mantovana e Cavriana che hanno sostenuto l’iniziativa. Dopo aver salutato e ringraziato tutte le autorità presenti per la disponibilità dimostrata, ma tutti gli applausi sono andati a questi ragazzi che sono riusciti nel loro intento ed a loro va un arrivederci al prossimo anno con l’edizione 2009. stagna e “Arte delle Lacche e della Doratura” diretto dalla prof.ssa Maria Rosaria Milo. I Elisa Cavagnini 2A Acquerello. Madonna col Bambino, affresco (autore anonimo) nell’Oratorio di San Lorenzo, Guidizzolo La settimana della cultura La X edizione della Settimana della Cultura 2008 si è tenuto con forte anticipo rispetto ai tempi di solito stabiliti dal Ministero dei Beni Culturali. Questo evento culturale, che ha lo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti vede l’apertura gratuita di musei, monumenti e siti d’interesse, contemporaneamente a ciò, molte sono le rassegne, i concerti, gli spettacoli e le iniziative didattiche rivolte in particolare ai giovani. Per celebrare la X Settimana Nazionale della Cultura l’Istituto Statale d’Arte “Alessandro Dal Prato” ha voluto dedicare alla popolazione guidizzolese una preziosa collezione di stampe a tiratura limitata. Il fine dell’iniziativa, interpretando a pieno lo spirito della Settimana della Cultura, è quello di portare un pensiero d’arte nelle case e nell’animo delle persone oltre a quello di far conoscere le attività dell’Istituto. Le opere presentate sono studi pittorici di allievi ed ex allievi della Scuola d’Arte realizzati nel laboratori di “Arte della Decorazione Pittorica e Scenografica” diretto dalla prof.ssa Sira Ca- Elisa Cariola 3B Acquerello. Interpretazione tecnica di “La dormiente” di Pietro Marussig 35 - Ciao! - Ah ciao, allora sei contento? - Di cosa? - Ma come, abbiamo un nuovo governo, una maggioranza stabile, adesso ci tolgono l’ICI, detassano gli straordinari… - Beh, immagino come saranno contenti i pensionati in affitto…E poi, se vogliamo vedere, di governi ne abbiamo due… - Cioe? - Il governo-ombra, no? - Già… ma se quello finto è il governo-ombra, quello vero cos’è… il governo sole? - A me questa storia del governo ombra non mi convince più di tanto… - Effettivamente di questo passo avremo un governatore-ombra, un sindaco-ombra… - E un parlamento ombra, fatto da tutti quelli che sono rimasti esclusi… - E magari una rappresentanza sindacale ombra in ogni luogo di lavoro… - Lasciamo perdere, và… se sono queste le novità… - Americanate… - I problemi veri sono altri… - Come l’aumento dei prezzi… - Certo che la benzina continua a crescere, ma il traffico sulla statale non cala mica…. - Chissà se si farà mai la tangenziale… - Mah, guarda, ho sentito dire che i lavori dovrebbero iniziare fra qualche mese… - Cioè, sarà la volta buona? - Così dicono… - A proposito, hai visto che hanno spostato gli autovelox che c’erano vicino al monumento delle Mille Miglia? - Già, l’hanno messo dove non serve… - Però, non è sotto Guidizzolo, è sotto Cavriana… - Sì, ma è tanto vicino a noi che quelli che pensano di aver preso la multa manderanno gli acci- denti a Guidizzolo…! - … e i soldi a Cavriana! - Però, adesso entrerà in funzione anche da noi, davanti alla zona industriale… - Ho sentito che sarà anche videosorvegliato… - Beh, mi sembra giusto… la sicurezza è necessaria! - Si, ma la sicurezza vuol dire anche altro… - Vuoi dire che sei favorevole alle ronde? - Non ci vedrei niente di strano se qualcuno si prende la briga di girare di notte, armato solo di telefonino, per chiamare le forze dell’ordine in caso di necessità… - Ma, sarebbe meglio ci pensasse lo Stato… - Comunque non si è mai abbastanza sicuri…. - Già, come non si è mai sicuri fino all’ultimo che l’Inter riesca a vincere lo scudetto… - Ma ce l’ha fatta, no? - Per un pelo…ma che sofferenza! - E il Milan fuori dalla Champions, che ne dici? - Vorra dire che vincerà la coppa Uefa, l’unica che manca nella sua bacheca… - E la Virtus Guidizzolo, ti sembra poco il risultato che ha ottenuto? - Eccezionale.. - Adesso però viene il bello… - Va beh, intanto godiamoci questo risultato… - A proposito, hai visto che hanno inaugurato il nuovo sferisterio? - Cioè? - Ma dai… il campo di tamburello! - Dove? - Sempre nel Centro Sportivo Comunale… vai a vedere… - Ma quanta gente c’è a Guidizzolo che gioca a tamburello? - Guarda che ci sono tanti ragazzini che giocano… e anche le bambine! - Ma è uno sport per femmine? - Come no, avessi visto che legnate menavano le ragazze quando hanno fatto i campionati italiani qui a Guidizzolo… - Allora ciao.. - Dove vai? - A vedere lo sferisterio… - Te salude! Agenzia Ghedi Tel. 030 9031225 Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 12,30 15,30 - 18,30 Sub Agenzia di Guidizzolo via don Luigi Sturzo, 5 (ex Amico Giò) 36 Apertura: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12 - Tel. 0376 1818240 Questa volta voglio stupirvi scrivendovi dalla fusoliera di un aereo. E’ notte e sto volando assieme ad alcuni amici verso la Repubblica Dominicana dove ci attende una settimana di mare, di rhum e di ritmo caraibico. Il mio posto è il 21D e si trova vicino alle uscite di emergenza. L’ho chiesto espressamente per poter distendere le gambe. Il viaggio durerà nove lunghe ore. Mi guardo attorno. Penso di essere ancora l’unico sveglio a quest’ora (sono le tre locali). Ovunque: teste ciondolanti, corpi contorti, bocche aperte e occhi rovesciati. Sembra un aereo fantasma, senza più controllo. Nel buio rimangono accese solo le spie che indicano l’obbligo di allacciare le cinture e gli schermi di servizio. Mi infilo le cuffiette auricolari in dotazione: sta per iniziare un film. Che strana sensazione: quelle poltroncine disposte tutte in un’unica direzione ricordano vagamente una sala cinematografica. Pensare che ci sia cinema quassù è straordinario. Come straordinario è il fatto che questa incredibile invenzione superi tutte le barriere del tempo e dello spazio, giungendo a migliaia di chilometri dalla terra. Il titolo del film è “L’astronauta contadino” e racconta di un aspirante astronauta costretto a lasciare l’addestramento in corso alla Nasa per tornare al paese natio e salvare la fattoria dei genitori (passando letteralmente dalle stelle alle stalle). L’uomo si chiama Charles Farmer ed è determinato a non veder morire il suo sogno, così decide di costruire il suo missile personale. Ed il luogo dove abita è l’ideale per farlo. Allestisce un hangar all’interno del suo podere e inizia a fabbricare il sogno di una vita. Ma i sogni costano e inoltre Farmer deve vedersela con i problemi economici della fattoria. Arriva poi l’inevitabile scontro con la moglie che lo accusa di trascurare la famiglia e di buttar via il denaro. Per ultimi arrivano i federali a cui non piacciono molto le sue stranezze e che vedono minacciata la sicurezza nazionale: e se in quell’hangar si celasse una potente arma di distruzione di massa? Una situazione tragicomica nella quale Farmer rimane fermo nei suoi propositi. Finalmente arriva il fatidico giorno del lancio. Con l’aiuto dei figli, Farmer decolla e può così coronare il suo sogno. Non solo ma, dopo essere rimasto in orbita per alcuni giorni nello spazio, riesce a far rientro a terra sano e salvo. Qui viene acclamato dalla folla e diviene un eroe nazionale. Non so se il film sia tratto da una storia vera ma è talmente assurdo che senz’altro non può esserlo. La figura di Farmer che monta a cavallo con la tuta da astronauta è un’intuizione geniale. Ma la storia si adatta più ad un racconto grottesco piuttosto che ad un racconto sentimentale. Infatti il film finisce per diventare involontariamente comico e questo rappresenta il suo limite. Sarei curioso di vedere un regista eccentrico come Quentin Tarantino alle prese con le disavventure di questo cow-boy dello spazio. Chissà che opera esplosiva ne uscirebbe! Ma non importa. Lo scorrere di immagini rarefatte su un piccolo monitor, l’essere circondati da un pubblico (anche se narcotizzato) e soprattutto il trovarsi immersi nel buio e nello spazio infinito: tutto questo è magia, è cinema per l’appunto. cinema Cinema ad alta quota arte & dintorni Luca Piazza Calze e Collant Vendita diretta al pubblico via H. Dunant, 26 Guidizzolo (MN) Tel. 0376 818621 37 TUTTOGUIDIZZOLO CARTA STRADALE - SERVIZI - INFORMAZIONI UTILI “TUTTOGUIDIZZOLO” è in distribuzione gratuita, presso: Comune, Centro Culturale San Lorenzo e su internet. Questa edizione, aggiornata nella toponomastica al maggio 2008, contiene ampie notizie storiche e indirizzi utili. 38 Con il patrocinio Amministrazione Comunale Guidizzolo Forniture idrauliche - Arredo bagno Chiuso il lunedì via D. Chiesa, 41 - Guidizzolo MN Tel. 0376 838249 Volta Mantovana Strada dei Colli nord, 25 Tel. 0376 819553 - Fax 0376 818358 Oggi i parametri della povertà sono mutati rispetto al XIX secolo quando la condizione dei poveri rasentava la miseria. Se per povertà si intende sobrietà di vita essa non sarebbe tanto biasimevole. Tale è la povertà dei religiosi, di Francesco che per essa ...giovinetto, in guerra del padre corse, a cui come a la morte, la porta del picer nessun diserra; e dinanzi a la sua spirital corte et coram patre le si fece unito; poscia di dì in dì l’amò più forte. (Par. XI, 57 - 63) Se invece per povertà si intende mancanza del necessario alla vita, pur intesa semplice e decorosa, il problema investe la giustizia. L’800 è il secolo della povertà, dovuta al passaggio da una civiltà agricola alla industrializzazione. A metà secolo si diffusero le teorie prima del socialismo utopistico-umanitario e poi di quello scientifico. Anche la Chiesa si occupò della questione sociale, cominciando dal movimento cooperativo promosso dal vescovo Ketteler in Germania all’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII del 1891. In attesa di leggi e riforme in materia di giustizia sociale l’elemosina, la carità spicciola erano i soli strumenti per aiutare i poveri. Attiva a Guidizzolo era l’Opera Pia BonaMarchetti nata da un lascito risalente al 1825. Ammlinistrata dal parroco poteva attingere al reddito di “una casa con ortaglia e del campo detto S. Andrea, e altra casa in crontrada Malborghetto” (oggi via C. Battisti). Tante le cause della povertà, tra le innumerevoli altre una poteva essere l’imprevidenza come nel caso di un 67settenne morto nel 1806 in via dell’Osteria (oggi via Solferino) ridotto per la sua bontà e semplicità all’estrema indigenza, che tuttavia dignitosamente sopportava. Ma la rassegna che segue, documentata dai libri della Bona-Marchetti, è la spia a intravedere situazioni di grave difficoltà e grande sofferenza. L’Opera pia distribuiva sussidi in denaro, per le medicine, o direttamente agli ammalati, i pellagrosi, 3, 5, 2 lire. Cinque lire per un cinto erniario. Gli anni qui presi in esame vanno dal 1887 al 1892. Oppure in natura, mezzo chilo di lardo e tre chili di farina bianca, lire 1,95. Dodici chili di polenta a famiglia numerosa, lire 2,04. Otto chili di polenta, lire 1,36. Farina bianca, lire 3,08. Distribuiva pane in occasione del 2 novembre e del Natale, cibarie come carne, pasta e latte, a famiglie o a singoli individui. Mezzo litro di vino Marsala, lire 3,15. Lire 16 per il collocamento di una ragazza presso una famiglia di Carpenedolo per un minimo di corredo. Altri aiuti a donne partorienti, ai bambini poveri dell’asilo, alle cucine economiche gestite dal Comune. Interventi che non di rado erano sollecitati dalla Coàngregazione di Carità. “Vestire gli ignudi” è una delle sette opere di misericordia con la quale il nostro elenco continua. Un paio di pianelle o soarine lire 3. Un paio di calzoni a lire 3,25, uno di polachini lire 1,50. Una coperta da letto, lire 2,80. Un vestito da donna, lire 7,50. Giacchetta, gilé e calzoni Lire 11. Un paio di calzoni a un bambino figlio di un cieco, lire 2,75. Un paio di calzoni e un giacchetto, lire 6. Un fazzoletto da testa, lire 1. Otto camicie e un lenzuolo lire 1,25. Alcune voci riguardavano l’affitto di casa, l’acquisto di legna da ardere, centesimi 60 per il bucato di tre lenzuola. Altre sono indicate con NN, perchè vogliono l’anonimato quelli che da benestanti, se non ricchi, erano diventati poveri e assai triste e umiliante è la condizione di chi non gode più dell’ agiatezza e del prestigio di un tempo Oggi in tempi di consumismo altre sono le povertà, non meno urgenti, e confrontarle con quelle descritte in questo articolo può essere un utile ammaestramento. la nostra storia Cronache della povertà arte & dintorni Rubens 1613 “Carità romana” San Pietroburgo, Museo Hermitage Franco Mondadori 39 la nostra lingua arte & dintorni Mariavittoria Spina 40 Soltanto una parola Parole, parole, parole. Quante parole utilizziamo ogni giorno; ci scivolano dalla bocca attraverso l’immediatezza della quotidianità, si fissano nello scritto per tentare di trattenere il pensiero tra le pagine di romanzi e saggi, ma anche tra le righe dei diari, negli appunti annotati su fogli ordinati o in semplici liste della spesa. Racconti d’arte e di vita, testimonianze tangibili del potere mnemonico di uno strumento complesso e affascinante, che nelle sue forme più articolate è prerogativa unica e distintiva dell’ essere umano: il linguaggio verbale. La parola è espressione del pensiero, in quanto come segno linguistico consta dell’unione inscindibile tra significato e significante, quante parole rimangono inespresse perché prive di forma, idee fluttuanti inafferrabili al di fuori degli spazi della nostra mente. L’ipotesi della relatività linguistica di SapirWhorf afferma che il linguaggio oltre a rendere possibile l’espressione del pensiero è in grado di influenzarne la sostanza. Secondo le teorie di questi autori non saremmo in grado di conoscere completamente ciò che non possiamo comunicare, poiché spesso un’esperienza perfeziona il suo significato nella misura in cui si è in grado di descriverla e quindi di trasmetterla verbalmente agli altri. Anche se questa ipotesi, come molte altre in campo linguistico, è tuttora dibattuta dagli esperti, rimane indiscusso il fatto che le modalità con le quali utilizziamo il linguaggio siano in grado di influenzare il nostro rapporto con gli altri e con l’ambiente circostante. In un contesto sociale esprimersi è una necessità, ma anche un piacere, scaturito dalla volontà di condividere pensieri ed esperienze che in questo modo sopravvivranno più a lungo all’inesorabile degrado della dimenticanza. Spesso i ricordi individuali sfumano e col tempo svaniscono, mentre quelli condivisi entrano a far parte della storia di una famiglia, di un luogo, a volte di un’intera nazione. Al linguaggio scritto e ancora in buona parte alla tradizione orale è affidata la memoria umana, la storia, e la sua coscienza artistica, la letteratura. Gruppo Alpini Guidizzolo tel. 0376 819516 Questo rubrica intende riscoprire la bellezza della nostra lingua in un viaggio attraverso alcune suggestioni create dalle unità di base del discorso sia scritto che orale: le parole. Ogni parola denota un’informazione e in genere si connota per una pluralità di sensi che vanno a costituire il suo significato, caratteristica che rende possibile esprimere un’ampia gamma di concetti tramite un numero relativamente limitato di parole. Parlare e scrivere significa essenzialmente compiere delle scelte di natura lessicale, grammaticale e sintattica, dal grado di consapevolezza con il quale esse vengono attuate dipende la pertinenza e spesso l’efficacia del nostro discorso. Tuttavia, le parole non sono solo uno strumento di espressione adatte a svolgere determinate funzioni comunicative sulla base delle competenze e delle esigenze del parlante, ma ancor più esse permettono di evocare realtà soggettive, emozioni, impressioni, immagini associative. Pensando a queste suggestioni verbali, capaci di suscitare liberi flussi di coscienza, ho definito le tre categorie di parole che costituiranno il principale criterio di questa indagine attraverso i lemmi del nostro vocabolario. Precisamente, la mia intenzione è di indagare significato e significante di “parole memorabili”, in quanto ricche di implicazioni non solo contenutistiche, di “parole curiose”, peculiari nel loro uso o nell’evoluzione che hanno subito nel tempo, e di “parole da dimenticare”, il cui utilizzo insistito è sconsigliabile per motivi di obsolescenza, di imprecisione del termine, spesso sostituibile con espressioni più consone, o per ragioni di estetica. Si tratta ovviamente di definizioni arbitrarie, in quanto per lo più guidate dal gusto personale, oltre che da considerazioni oggettive di vario genere, e pertanto aperte a considerare eventuali critiche e integrazioni da parte di chi vorrà dare un contributo a questa rubrica non strettamente linguistica, ma affezionata alla disciplina e alla sostanza del linguaggio. Prescindendo momentaneamente dalle tre categorie di parole brevemente descritte sopra, non è possibile VIA L. DA VINCI, 7 - GUIDIZZOLO TEL. 0376 818461 r.a. iniziare un discorso sul linguaggio senza considerarne alcuni termini fondamentali, tra essi se ne ricordano almeno due, capaci di suscitare evocazioni interessanti. Lingua: il suo significato primo designa l’organo preposto al senso del gusto e all’articolazione della voce; ma in senso astratto lingua può essere sinonimo di favella o di idioma, poiché intende il modo concreto e storicamente determinato con il quale si manifesta la potenzialità verbale del linguaggio. E’ curioso notare come alcune lingue straniere, specialmente germaniche, utilizzino due termini differenti per riferirsi all’organo fonatorio e al linguaggio verbale, ad esempio nel caso dell’inglese tongue e language, che tuttavia non considera tale distinzione nelle espressioni polirematiche quali mother tongue. Il termine italiano lingua è mutuato direttamente dal latino e viene spesso utilizzato negli studi di glottologia per evidenziare le somiglianze tra le lingue romanze (francese langue, spagnolo lengua, portoghese lingua, rumeno limb..), la sua accezione francese è entrata a far parte del vocabolario internazionale in ambito linguistico grazie alla distinzione tra langue e parole, effettuata da Ferdinand de Saussurre, fondatore della linguistica moderna. Langue è il sistema di segni linguistici che viene condiviso dagli appartenenti ad una stessa comunità linguistica, mentre pa-role designa l’utilizzo individuale della langue; da ciò si deduce il fatto che parlare, dal latino parabol re, verbo all’ origine del termine ancora attuale parabola e di quello meno cono-sciuto parabolano, implichi un atto creativo personale. Scritto: termine dal noto significato, anche nella sua variante meno usata iscritto, derivante dal participio passato latino scribtus ed equivalente come sostantivo a scrittura, oltre ad evocare l’azione di scrivere, prerogativa essenziale del linguaggio insieme all’espressione orale, da luogo ad espressioni quali un bel tacer non fu mai scritto, che in quanto motto popolare può definirsi anche come proverbio o come detto. Questo secondo participio passato, stretta- mente legato al campo semantico del linguaggio, in letteratura designa un poemetto breve di natura allegorica diffuso in epoca medioevale; in senso generico tutto ciò che è detto può essere anche scritto, quindi traslato, in virtù della caratteristica dei segni linguistici di poter essere convertiti da fonemi a grafemi e viceversa. Può essere un segno dei tempi, locuzione idiomatica assai inveterata, il progressivo appiattimento dell’italiano verso forme sempre più semplicistiche di espressione sia scritta che orale, ma io confido in uno sviluppo diverso della nostra lingua madre. Salvaguardare il nostro patrimonio linguistico e promuoverne un’evoluzione dettata dal senso di correttezza e di bellez-za insito nell’espressione verbale, oltre che dai criteri di convenienza stabiliti dall’uso quotidiano, significa contribuire attivamente alla tutela della nostra identità di italiani, eredi consapevoli della lingua che da D’Annunzio a Dante, risalendo fino a Cesare e alla precristianità latina, ha veicolato lo stile ed il pensiero di una parte considerevole della civiltà occidentale. Scrivere e parlare correttamente non è più solo un fatto di istruzione, ma una questione di ri-trovo e rinnovo della nostra civiltà. Scrivetemi le parole alle quali siete affezionati, “parole memorabili”, le parole che vi incuriosiscono, “parole curiose”, o quelle che preferireste incontrare con minor frequenza, “parole da dimenticare”, in ogni numero ne sceglierò alcune sulle quali riflettere. la nostra lingua arte & dintorni Scrivete all’indirizzo: [email protected] Autotrasporti SIMIONI GIANCARLO Tel. 0376 819035 - 348397060 via Ceresara, 11 46040 Guidizzolo - MN 41 GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO “COLLI MORENICI” Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti In visita all’Abbazia di Pomposa Rosone: particolare della facciata dell’Abbazia di Pomposa 42 Dopo una rilassante gita in motonave sul Delta del Po, con pranzo a bordo, il gruppo si è recato a visitare una delle perle dell’Arte Romanica: l’antico monastero benedettino di Pomposa. Il monastero comprende, oggi, la Basilica con l’atrio, il campanile romanico, la Sala del Capitolo, la Sala a Stilate, il Refettorio, il Dormitorio ed il Palazzo della Ragione. Questi edifici ospitarono nel Medio Evo un centro di spiritualità e cultura tra i più importanti al mondo. Eventi climatici favorevoli avevano permesso fra il VI ed il VII sec. l’insediamento di un gruppo di monaci benedettini provenienti da Ravenna, che avevano scelto un’isola fra il Po ed il mare che per la usa tranquillità favoriva meditazione e laboriosità. La prima notizia scritta su Pomposa è però dell’anno 874 e riguarda una controversia giurisdizionale tra il Vescovo di Ravenna ed il Papato. Durante il secolo successivo il vitale monastero preparava la sua totale indipendenza da San Salvatore di Pavia e da Ravenna, che avveniva nel 1001, grazie all’accordo sottoscritto dall’Imperatore Ottone III ed il Papa Silvestro II. Donazioni e privilegi accrescono la potenza economica pomposiana anche nelle limitrofe zone del Veneto e della Romagna. Agli inizi del XIV sec. Pomposa aveva giurisdizione su 49 chiese sparse nell’Italia centro settentrionale. Con l’avvento di San Guido degli Strambiati ad abate di Pomposa (1008-1046) inizia il periodo più fecondo dell’abbazia benedet- tina, che sarà visitata in seguito da personaggi importanti, come ad esempio San Pier Damiani e Dante Alighieri. Nello stesso periodo, fu monaco Guido d’Arezzo al quale si deve “l’invenzione” delle note musicali. Molto famosa fu anche la ricca Biblioteca del monastero, che vide qui rifiorire studi classici, letterari, religiosi, per poi andare irrimediabilmente dispersa. Il Palazzo della Ragione, costruito alquanto discosto dal complesso monastico, è testimonianza dell’ esercizio della giustizia da parte dell’Abate sui territori sottoposti al monastero. Nei secoli dello splendore dell’Abbazia fiorirono le arti architettoniche e pittoriche, che ci hanno lasciato soprattutto i meravigliosi cicli trecenteschi della Basilica, del Refettorio e della Sala del Capitolo. Quindi, in seguito ad eventi catastrofici, culminati con la cosiddetta rotta del Po a Ficarolo, che si fa risalire al 1152, l’interesse economico e culturale abbandona il territorio costiero, oramai invaso dalle acque, e i monaci lascia Pomposa alla volta del nuovo convento di S.Benedetto di Ferrara (1553). Il recupero dell’Abbazia fu poi attuato a partire dalla fine dell’ ‘800, quando tutti i fabbricati vennero acquisiti dal Demanio e riportati a nuova vita. Infine fu istituito nel 1976 il Museo Pomposiano che raccoglie, nel grande vano dell’ ex Dormitorio dei frati, resti scultorei, dipinti ed altre opere d’arte legate alla storia del Monastero. Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa Estate di fuoco Un 25 Aprile da record Se la primavera era ricca di impegni, l’estate 2008 per la nostra Banda sarà di fuoco! Gli impegni si sono moltiplicati a vista d’occhio e praticamente dal 25 maggio al 27 luglio la nostra Banda ha tutti i fine settimana impegnati. Numerosi saranno i servizi, ma soprattutto abbiamo ben cinque concerti estivi cominciando con il Concerto per il 40° anno di attività dell’AVIS in Guidizzolo il 22 giugno, proseguendo con il 4 luglio a Viadana, il 17 luglio sulle rive del lago superiore a Mantova, il 21 luglio per la fiera di Guidizzolo e per finire il 27 luglio a Medole. Le vacanze saranno brevi, anzi quasi nulle, dato che i primi di settembre bisognerà ricominciare le prove, speriamo quindi in un’estate mite che ci accompagni in tutti i nostri numerosi impegni, sempre che non ne arrivino altri! Campus musicale 2008 Da sempre il servizio per la commemorazione della liberazione dell’Italia è molto sentito dai bandisti che vi partecipano, ma quest’anno si sono davvero superati! A sfilare per le vie di Medole, Birbesi e Rebecco è stata schierata una formazione di 51 elementi, con un’età che va dai 9 agli 80 anni circa. A Guidizzolo hanno fatto il loro debutto sulle note dell’Inno di Mameli 15 allievi della Scuola Campus musicale Per la terza edizione del campus estivo musicale, organizzato dal Circolo Diapason di Guidizzolo, si fa tappa ad Andalo (Tn) in una bellissima casa da 55 posti che verranno riempiti da 40 allievi e da 10 tra accompagnatori e maestri. Questo 3° stage durerà una settimana, dal 31/07 al 06/08, e non sarà solo musica 24 ore su 24 ma si faranno tantissime attività, giochi, passeggiate e tutto ciò che potrà servire per far divertire sia ragazzi che animatori. Augurandoci che anche questo campus, dopo Limes (Tn) nel 2006 e Vezza d’Oglio (Bs) nel 2007, sia divertente e istruttivo come i precedenti vi rimando ad ottobre quando avremo un resoconto completo di tutta la settimana, scritto come sempre da uno dei ragazzi. di Musica che, inseriti nella formazione, hanno sfilato egregiamente per tutta via Vittorio Veneto fino ad arrivare a p.zza Mutti e ritorno. I ragazzi sono stati accolti da un numeroso pubblico che ha molto apprezzato la sfilata e la presenza di tantissimi giovani a quest’evento così importante e noi auspichiamo di non dover aspettare il prossimo 25 aprile 2009 per ripetere questa esperienza. 43 Notizie dall’Amministrazione A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO Fiera in musica Da sempre la Fiera rappresenta, per ogni comunità, una buona occasione per mettere in mostra le proprie eccellenze. Ogni paese cerca di caratterizzare la propria Fiera, valorizzando i propri prodotti o le proprie tradizioni. Anche Guidizzolo ha nel proprio tessuto produttivo e nel proprio patrimonio culturale alcune realtà che presentano caratteri d’eccellenza. Basti pensare al settore orticolo, che vede la presenza di aziende produttrici di assoluto valore ed importanza, come pure il settore artistico, grazie anche alla presenza dell’Istituto d’Arte e, ora, della Fondazione “Nonsoloarte Franco Bombana”, che organizza a settembre il Festival dell’Arte di rilievo nazionale. Ma il settore che vogliamo portare al centro dell’attenzione nella Fiera di Luglio è quello della musica. Nel 1839 nasceva la a Guidizzolo la Filarmonica, ovvero la prima Banda musicale cittadina che, attraverso varie vicissitudini, è giunta sino a noi. Negli ultimi decenni, oltre ad incentivare l’attività bandistica, è stata particolarmente curata l’attività didattica rivolta ai ragazzi. E’ nata così una generazione di musicisti che ha assimilato la passione per la musica, sviluppandola poi in esperienze e percorsi di vario genere. Da quando nel 1999 l’Amministrazione Comunale l’ha dotata di una sede idonea, la Banda ha ulteriormente incrementato e diversificato la propria attività, favorendo la nascita, nella propria orbita, di vari raggruppamenti ed espressioni musicali. Altri hanno preferito affrontare generi musicali diversi, raggiungendo ottimi livelli. La Fiera, quindi, vuole essere una rassegna di queste diverse espressioni, che hanno in comune il luogo di partenza: la Banda. Invitiamo quindi tutti i guidizzolesi a partecipare alle manifestazioni in programma ed a godere insieme delle magiche atmosfere che i “nostri” artisti sapranno creare. Colgo l’occasione per ringraziare la Pro Loco per l’impegno profuso nell’organizzare la fiera, ma anche tutte le associazioni guidizzolesi che ancora una volta portano il loro prezioso contributo alla buona riuscita delle manifestazioni in programma. Il sindaco Graziano Pelizzaro Biblioteca: Eventi di Giugno e Luglio Martedì 3 e Giovedì 5 Giugno, sera - Teatro Comunale: Saggio finale degli allievi della Scuola di Musica di Guidizzolo e Cavriana. Sabato 14 Giugno, ore 21,00 - Presso Piazzetta ANSPI: rappresentazione dell’opera “Cavalleria rusticana” di P. Mascagni, in occasione del 50° di Sacerdozio di Don Adriano Avanzi e del 37° di Parroco presso la Parrocchia di Guidizzolo, con la presenza dell’Orchestra Filarmonica di Guidizzolo, del Coro Lirico di Brescia e dei Cantanti dell’Associazione Musicale ARTI.CO. Giovedì 3 Luglio, ore 21,00 - Presso la Biblioteca: Presentazione di Festivaletteratura 2008, a cura di Simonetta Bitasi Da Sabato 19 a Lunedì 21 Luglio - Inaugurazione Sabato 20 luglio, ore 10 Presso ex palestra Scuole Medie: Mostra Collettiva del Gruppo “Incontri fotografici” di Guidizzolo. 44 Programma Giovedì 17 luglio Domenica 20 luglio ore 19,00 Ritrovo presso Trattoria “Alla Torre” Gara ciclistica in notturna, organizzata dal Ciclo Club 77 16° trofeo Pro Loco Ore 7,30 Oratorio di San Lorenzo La Pescasportiva Guidizzolese FAPS organizza una manifestazione sportiva di pesca alla trota non competitiva per ragazzi e ragazze delle scuole elementari e medie. Iscrizioni gratuite presso la cartoleria Santi Nadia via V. Veneto, tel. 0376 819455. Omaggio a tutti i partecipanti Info: Mauro Guidetti 339 7449536 Venerdì 18 luglio Ore 20,30 Piazza Mutti Cena sotto le stelle, in collaborazione con la “Fondazione Contessa Rizzini” onlus Menù Antipasto Bruschetta al pomodoro fresco Torta salata - Frittata con ... Primi piatti Tortino di tagliatelle ai funghi Maccheroni con sugo d’anatra Secondi piatti Stinco di maiale al forno Roast-beef all’inglese Contorni Patate al forno - Verdure grigliate Dolce Crostatine del bosco Vino - acqua La serata sarà allietata da: - Piano bar con Ago e Carol - Esibizione Danza Orientale e Folklore Arabo curata da Alice Bombana Le prenotazioni per la cena si ricevono entro il 12 luglio, massimo 150 persone con prenotazione obbligatoria, presso la cartoleria Santi Nadia in via V. Veneto, tel. 0376 819455 Costo della cena 25 Euro comprese le bevande In caso di maltempo la cena si terrà al coperto Sabato 19 luglio Ore 10,00 Sala Civica piazza Marconi Inaugurazione Mostra collettiva del Gruppo “Incontri Fotografici” di Guidizzolo Apertura: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 Ore 10,00 Porticato ex Comune, v. V. Veneto - Gruppo Micologico Naturalistico Esposizione didattica delle specie fungine -Coldiretti - Esposizione di prodotti locali Ore 16,00 in poi in via Vittorio Veneto - “Musica in Strada” con la Compagnia d’arte Drummatica di Bologna, Duo Jazz, I Ping, e Nameless, gruppo composto da ragazzi dai 14 ai 17 anni - Hobbisti e Collezionisti - Intrattenimento per bambini Ore 20,00 Cortile del Comune, via F. Filzi Stand gastronomico per la promozione dei prodotti locali: Pancetta steccata, Grana Padano, Verdure, Vini delle “Colline moreniche” e Capunsei Ore 21,30 Cortile del Comune, via F. Filzi Tributo a De Andre “Les Artoys” (ingresso gratuito) Lunedi 21 luglio Ore 20,00 Cortile del Comune, via F. Filzi Stand gastronomico per la promozione dei prodotti locali: Pancetta steccata, Grana Padano, Verdure, Vini delle “Colline moreniche” e Capunsei Ore 21,30 Cortile del Comune, via F. Filzi Omaggio a Ennio Morricone Concerto del Corpo Bandistico Guidizzolo (ingresso gratuito) Ore 20,00 Cortile del Comune, via F. Filzi Stand gastronomico per la promozione dei prodotti locali: Pancetta steccata, Grana Padano, Verdure, Vini delle “Colline moreniche” e Capunsei Ore 21,30 Cortile del Comune, via F. Filzi Concerto The Ghidisoul Blues Band (ingresso gratuito) LUNA PARK con tantissime giostre e attrazioni - Negozi aperti - Info 339 2444823 45 46 via Carlo Alberto Della Chiesa, 2 - Tel. 0376 847038 Offerte valide dal 4 al 14 giugno 2008 € 1,15 Prosciutto Cotto Nazionale Dalfini all'etto (al kg € 11,50) GARANTIAMO PER VOI Prosciutto cotto scelto e selezionato dal gruppo Dalfini, ottenuto da cosce di suino allevate in Italia, senza aggiunta di polifosfati, glutamato e derivati del latte. Pasta lunga all'uovo Emiliane Barilla 250 g (al kg € 3,60) € 0,90 € € Pane fresco al kg 0,75 Latte Parmalat Premium parzialmente scremato UHT 1 l 1,99 ...e tante altre opportunità ogni giorno Supermercato Vivo via Goito, 38/a Guidizzolo Supermercato Vivo piazza G. Marconi, 5 Guidizzolo dal lunedì al venerdì: 8.00 – 12.30 15.30 -19.30 sabato orario continuato: 8.00 – 19.30 dal lunedì al sabato: 8.00 – 13.00 15.30 -19.30 chiuso il lunedì pomeriggio RITIRIAMO BUONI PASTO 47 LOCMAN ® ITALY Acciaio, Titanio e Carbonio. Movimento meccanico automatico o elettronico al quarzo. Impermeabile 5 atm. Made in Italy 48 Via IV Novembre, 8 - Guidizzolo - Tel. 0376 847026 - www.pizzini.com WWW.LOCMAN.IT