DIOCESI DI TREVISO Foto di Luca Acerbis Ufficio catechistico BEATI GLI INVITATI SECONDA PARTE Dall’Eucaristia alla vita Itinerari diocesani/4 - Sussidio pro manuscripto per la sperimentazione ITINERARIO DI INIZIAZIONE CRISTIANA PER FANCIULLI E RAGAZZI L’Ufficio catechistico della diocesi di Treviso sta rielaborando gli itinerari di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi offrendo una proposta sperimentale ad uso delle comunità. Ogni suggerimento che sacerdoti, catechisti e genitori vorranno segnalare sarà attentamente considerato nella stesura definitiva delle guide. 1. Itinerario di primo annuncio - SULLE STRADE DI GESÙ Per fanciulli di 6-7 anni 2. Itinerario battesimale verso la Riconciliazione - RINATI A VITA NUOVA Per fanciulli di 8 anni 3. Itinerario eucaristico - BEATI GLI INVITATI Per fanciulli di 9-11 anni A. Dacci sempre questo pane I anno - Dalla vita all’Eucaristia (per la preparazione alla Prima Comunione) B. La strada della felicità II anno - Dall’Eucaristia alla vita (per il cammino mistagogico) 4. Itinerario crismale - SECONDO IL SUO PROGETTO Per i preadolescenti di 11-14 anni in relazione al Sacramento della Confermazione A. Sto costruendo una cattedrale I anno – La vita come progetto alla luce di Gesù e del suo mistero B. Pietre vive della Chiesa II anno – Un progetto condiviso: il legame con la comunità cristiana C. Al soffio dello Spirito III anno – Un progetto sostenuto da Dio stesso mediante lo Spirito di Gesù Gli itinerari sono disponibili presso la portineria della Curia vescovile (Piazza Duomo, 2 – 31100 Treviso). L’Ufficio catechistico può dare informazioni e suggerimenti per procurare il materiale necessario agli incontri. Eventuali osservazioni possono essere inviate a [email protected]. La foto di copertina è di Luca Acerbis, gentilmente concessa dall’autore. Beati gli invitati INDICE La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita La strada della felicità Indice degli incontri INTRODUZIONE Presentazione all’itinerario…….…………………………………………………………………………………………………….. 7 PRIMA PARTE: SULLE STRADE DEL MONDO Incontro introduttivo Ripartire da Emmaus....................................................................................................................... Primo incontro L’homo bulla. Stelle che svaniscono……………………………………………………………………….………………… Secondo incontro (genitori) L’homo bulla. Scegliere la via della solidità ……………………………….…..………………………………………. Terzo incontro A proposito del gatto e della volpe…………………………………..……………………………………………………… Quarto incontro (genitori e ragazzi) La santità. Il paradosso della beatitudine cristiana.…………………………….…..………………………………. 10 13 15 19 22 SECONDA PARTE: LA STRADA DEI COMANDAMENTI Primo incontro Una strada impegnativa: amore, via della felicità……….…………………………..…………………………… Secondo incontro “Ascolta Israele”. Inizia il cammino. I comandamenti……………………………………………………………. Terzo incontro (genitori) La legge che rende liberi ……………………………………………….………………………………………………………… Quarto incontro “Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Un’amicizia unica…………..……………………………………....... Quinto incontro “Non nominare il nome di Dio invano”. Il nome rivelato ……………………………………………………… Sesto incontro Riscoprire la preghiera……………………………………………………………………………………..…….............… Settimo incontro (genitori e figli) Vivere la preghiera…………………………………………………………………………………………..…….............… 5 26 28 31 34 39 42 45 Beati gli invitati INDICE La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Ottavo incontro “Ricordati di santificare le feste”. Lo spazio di Dio……………….…………………………………................. Nono incontro (genitori e figli) “Onora il padre la madre”. Le radici e le ali…….……………………………………………………….……………. Decimo incontro “Non uccidere”. In difesa della vita …………………..…………………….………………………………………………. Undicesimo incontro “Non commettere atti impuri”. Custodire la bellezza …………………….……………………..............……. Dodicesimo incontro “Non dire falsa testimonianza”. La forza della verità ……..…………………………………………………….. Tredicesimo incontro “Non rubare”e “Non desiderare la roba d’altri”. Saper riconoscere il vero tesoro ………………… 45 48 51 55 58 62 TERZA PARTE: LA STRADA DEL DISCEPOLO Primo incontro Scendeva da Gerusalemme a Gerico…….…………………………..………………………………………………… Secondo incontro “Vide e ne ebbe compassione”. Accorgersi dei bisogni…….…………………………..……………………… Terzo incontro “Si fece vicino”. Amici e fratelli di ogni uomo e donna ……..……………………………………….…………… Quarto incontro “Gli fasciò le ferite versandovi olio e vino”. Vicini nella malattia …………………………………………. Quinto incontro “Quello che spenderai in più”. Chiamati a consacrare la propria vita …………………………………… Sesto incontro “Pagherò al mio ritorno”. La ricompensa di chi opera il bene ..............................…………………… 66 70 73 76 79 82 CELEBRAZIONE CONCLUSIVA Vi do un comandamento nuovo …...………………………………………………………………..………………….. 87 APPENDICE…………………….……………………………………………………………………..………………………..….. 89 6 Beati gli invitati INTRODUZIONE La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Presentazione I niziare i fanciulli all’Eucaristia è molto più che prepararli alla prima Comunione. È introdurli alla vita cristiana ed ecclesiale che trova nell’Eucaristia la sua fonte e il suo culmine (Catechismo “Venite con me”, pag. 121). Con queste autorevoli parole, il catechismo indica l’esigenza di dare continuità ad un percorso di grazia che ha trovato nella partecipazione al banchetto eucaristico il grande appuntamento della vita cristiana: Beati gli invitati alla cena del Signore. Ma non c’è solo la prima Comunione: l’Eucaristia indica un cammino che parte dalla vita e alla vita restituisce, in maniera rinnovata, lungo le strade del quotidiano, in compagnia di Gesù, trasformati dal suo amore. Dopo l’incontro sacramentale è importante dunque lo sviluppo “mistagogico”, capace cioè di “condurre nel mistero” e di riconoscerlo vivo e operante nell’esistenza dei ragazzi e delle loro famiglie. L’immagine della strada che accompagna questo itinerario è significativa: essa consente di cogliere un movimento che appartiene ad ogni Eucaristia celebrata, come ci ricordano i due discepoli di Emmaus che, dopo aver riconosciuto il Signore allo spezzare del pane, se ne tornano a Gerusalemme senza indugio (cf. Lc 24,33) per testimoniare la loro esperienza. Gesù apre una strada di felicità nella quale il suo amore trasforma la vita. È la strada dei comandamenti e del comandamento nuovo di Gesù: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi (Gv 13,34). È la strada che va da Gerusalemme a Gerico, nella quale impariamo non a soccorrere il prossimo ma a “farci prossimo” (cf. Lc 10,36), come Cristo Buon Samaritano. L’itinerario è rivolto ai ragazzi, ma comprendiamo che in esso vi è la dinamica fondamentale dell’esistenza di un cristiano adulto: sarà importante il coinvolgimento della famiglia e della comunità, per ritrovare l’appello alla carità che Gesù ci rivolge e per testimoniarne la praticabilità e la bellezza. Questo percorso è l’ultimo tassello di un progetto che l’Ufficio catechistico ha realizzato tenendo conto del rinnovamento che sta interessando la catechesi dell’iniziazione cristiana in Italia. In relazione all’efficacia e all’esigenza di qualche possibile aggiustamento esso ha ancora carattere sperimentale. Per quanto riguarda invece la sua adozione, l’itinerario viene proposto con una certa autorevolezza sapendo che può corrispondere adeguatamente alle attuali esigenze della trasmissione della fede e facilitare l’azione catechistica nelle collaborazioni pastorali, suggerendo un medesimo modello e una comune metodologia. Un itinerario è frutto di un lavoro oneroso e prolungato. Vivi ringraziamenti a d. Marco Piovesan che ne ha iniziato la stesura individuando aree e modalità dei possibili approfondimenti e alla signora Francesca Negro Vincelli che ha sviluppato gli incontri, organizzandoli in termini metodologici e suggerendo le attività con creatività e precisione. Ci auguriamo che questo percorso possa aiutare i ragazzi ad accogliere significativamente il Signore nella loro vita, i genitori ad esserne testimoni credibili, le nostre comunità a indicare nel Vangelo la vita buona e la speranza affidabile. Don Gerardo Giacometti Direttore dell’Ufficio Catechistico Treviso, 25 dicembre 2012, Natale del Signore, nell’Anno della fede 3 Beati gli invitati INTRODUZIONE La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Introduzione all’itinerario Il percorso, sullo sfondo del catechismo “Venite con me”, di alcune pagine bibliche e dell’esigenza di approfondire il senso dell’Eucaristia ricevuta, sviluppa una proposta iniziatica mediante tre tappe. - Cercatori di stelle. Sulle strade del mondo. Dalla locanda di Emmaus i due discepoli ripartono nella notte, animati dalla luce nuova che ormai si è accesa nel loro cuore (Lc 24, 33-35). Una strada di felicità, sostenuta dalla speranza di Gesù risorto e dall’incontro che hanno vissuto con lui. La prima parte dell’itinerario, muovendo dal desiderio di felicità che i ragazzi portano nel cuore, li pone di fronte alle alternative possibili e al rischio di incamminarsi verso mete inconsistenti e illusorie. - La strada dei comandamenti. È Gesù che ci indica la strada per raggiungere la felicità che rimane per sempre. L’incontro con il dottore della legge che gli chiede che cosa fare per avere la vita eterna e l’iniziale risposta di Gesù (Lc 10,25-28) sono lo sfondo per comprendere che la vita felice è quella dei comandamenti praticati. Sono le grandi direttrici del cuore umano che Dio ha esplicitato nelle “dieci parole” consegnate a Israele. La legge è un cammino di libertà e di vita che custodisce l’alleanza con Dio, guida nel deserto e apre la felicità di ogni uomo. I ragazzi accostano i dieci comandamenti, li rileggono alla luce di Gesù e del suo vangelo, ne colgono l’implicanza con la loro realtà e imparano ad accoglierli non come peso imposto, ma come cammino di vita buona. - La strada del discepolo. Sullo sfondo della parabola del buon samaritano (Lc 10, 29-37) che segue il dialogo di Gesù con il dottore della legge, si comprende che la strada della felicità ha uno sviluppo ulteriore: il comandamento dell’amore mediante il quale il discepolo impara a farsi prossimo. È la strada che Gesù ha indicato come compimento della Legge e che egli per primo ha percorso incarnandosi, lavando i piedi ai suoi discepoli e donando la propria vita. I ragazzi sono invitati a riconoscere e ad assumere gli atteggiamenti del buon samaritano: la catechesi si fa apprendimento e apprendistato e, nella consegna finale del “comandamento dell’amore”, continua a far risuonare le parole di Gesù: «Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,37). L’itinerario prevede alcuni incontri con i genitori, per considerare, in termini adulti, gli stessi contenuti proposti ai ragazzi. Vi sono anche momenti con la contemporanea presenza di genitori e ragazzi: è uno stile importante per creare occasioni di condivisione e di verifica. Trattandosi di un itinerario iniziatico è necessario che tutta la vita cristiana possa risuonare. I catechisti, con attenzione e creatività, oltre al momento didattico, sono invitati a valorizzare gli ambiti della carità e della liturgia, a partire dalle occasioni presenti nella propria comunità, chiamata a riscoprire la fede e a farne dono rinnovando la propria responsabilità educativa. 4 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita PRIMA PARTE Cercatori di stelle Sulle strade del mondo L’itinerario inizia evocando l’episodio dei discepoli di Emmaus. L’incontro con il Risorto cambia la loro vita, riorienta la direzione del cammino: tornano a Gerusalemme, per comunicare agli uomini la promessa di una felicità che va oltre la morte e dura per sempre. La vicenda dei discepoli di Emmaus è anche quella dei ragazzi che abbiamo accompagnato all’incontro con Gesù nel sacramento dell’Eucaristia; il sacramento celebrato deve ora raggiungere la vita, orientare i passi di ogni giorno per poter camminare in una vita nuova, verso una felicità piena. La strada della felicità che Gesù ci ha indicato si snoda tra le strade del nostro tempo, strade a volte contorte, che offuscano la meta e rischiano di deviarci verso una felicità inconsistente e ingannevole, che si infrange nel nulla come una bolla di sapone. La prima parte dell’itinerario è di carattere antropologico e accompagna i ragazzi e i genitori a prendere coscienza delle “bolle di sapone” del nostro tempo, per ritrovare poi le alte misure della beatitudine, il paradosso della felicità del cristiano, che conquista la gioia piena al di là delle logiche del mondo. Con i genitori e la comunità. Ai genitori è proposto un incontro formativo sulla necessità di educare i figli a valori consistenti, che durano per sempre, contro la tendenza del nostro tempo a puntare tutto sulla soddisfazione immediata dei propri bisogni, accontentandosi di un benessere effimero e individuale. Anche la comunità è chiamata a collaborare, offrendo ai ragazzi alcune chiavi interpretative della felicità; attraverso la diretta testimonianza di qualche giovane i ragazzi comprendono il rischio di perdere la strada, di andare dietro a voci che promettono e non mantengono e deviano dalla meta finale. 5 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Incontro introduttivo RIPARTIRE DA EMMAUS Obiettivi Leggi nella Bibbia I ragazzi: Luca 24,13-35 - riprendono il brano dei discepoli di Emmaus e ricordano le tappe principali del cammino eucaristico percorso; - comprendono l’importanza di vivere l’eucaristia celebrata percorrendo la strada che Gesù ci indica; - intuiscono che stare con Gesù è fonte di gioia piena. Per affascinare JEAN MARIE PIROT, ARCABAS, ciclo pittorico di Torre de’ Roveri, dedicato ai Pellegrini di Emmaus (1993-1994). Il ricordo di un’esperienza vissuta. Far vedere ai ragazzi la riproduzione di due tavole di Arcabas tratte dal ciclo pittorico di Emmaus (vedi Appendice, pag. 92) e rievocare insieme l’episodio del Vangelo di Luca. A quale punto del racconto si collocano le due immagini proposte? Qual è lo stato d’animo dei due personaggi rappresentati? Che cosa raffigura la seconda scena? Consegnare un fumetto, invitando ciascuno a scrivere il pensiero di uno dei due personaggi; a partire da un particolare della scena che li ha maggiormente colpiti chiedere poi ai ragazzi di dare un titolo al dipinto (es. La sedia rovesciata, Una finestra spalancata…). 6 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Per approfondire L’esperienza dei due discepoli nella locanda di Emmaus è la nostra stessa esperienza, vissuta ogni domenica in chiesa, intorno all’altare, dove incontriamo Gesù che ci parla attraverso le Scritture e spezza il pane per noi. Un incontro importante, al quale ci siamo preparati l’anno scorso e che a volte rischiamo di vivere frettolosamente. Alcuni particolari del dipinto ci aiutano a custodirne il senso e ci ricordano gli atteggiamenti con cui viverlo. Attraverso la tecnica dei cartelli concetto soffermarsi con i ragazzi su alcuni particolari della scena e riflettere sul loro significato. Un incontro intorno alla mensa. La tavola apparecchiata ricorda l’appuntamento attorno all’altare, la mensa alla quale Gesù ogni domenica ci invita. Gesù sceglie di restare a tavola con noi, come ha fatto con i discepoli di Emmaus: nella semplicità e nella gioia di un pranzo condiviso ci raggiunge nella quotidianità della nostra vita e ci insegna a spezzare il pane per gli altri come continua a fare per noi. Un incontro sorprendente. L’incontro con Gesù ci mette in movimento, non ci lascia impigrire distesi sul divano! La sedia rovesciata sul pavimento dice la fretta del discepolo che dopo aver visto Gesù ha lasciato la locanda velocemente, senza avere il tempo di finire il pasto e sistemare la tavola. Dice anche la sorpresa di chi si alza di scatto di fronte ad un fatto inaspettato: ogni incontro con Gesù è per noi un evento straordinario. Un incontro che apre nuove strade. Dove vanno i due discepoli? Intravediamo la meta osservando quel cielo stellato che dalla finestra spalancata illumina la locanda. I due discepoli sono diventati cercatori di stelle: il buio della loro esistenza è stato rischiarato dalla luce dell’incontro con Gesù. Da Emmaus ripartono con speranza alla ricerca di quella luce che non muore, sulla strada della felicità che Gesù ha loro indicato. Per assimilare Concludere l’incontro con il racconto Il girasole di BRUNO FERRERO. La storia del girasole è quella di ogni discepolo, che si lascia orientare dalla luce del Signore, dalla quale trae sostegno e gioia di vita. 7 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Il girasole In un giardino ricco di fiori di ogni specie, cresceva, proprio nel centro, una pianta senza nome. Era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi e senza profumo. Per le altre piante nobili del giardipno era né più né meno una erbaccia e non le rivolgevano la parola. Ma la pianta senza nome aveva un cuore pieno di bontà e di ideali. Quando i primi raggi del sole, al mattino, arrivavano a fare il solletico alla terra e a giocherellare con le gocce di rugiada, per farle sembrare iridescenti diamanti sulle camelie, rubini e zaffiri sulle rose, le altre piante si stiracchiavano pigre. La pianta senza nome, invece, non si perdeva un solo raggio di sole. Se li beveva tutti uno dopo l’altro. Trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa. Tanto che, dopo un po’, il suo fusto che prima era rachitico e debole, era diventato uno stupendo fusto robusto, diritto, alto più di due metri. Le piante del giardino cominciarono a considerarlo con rispetto, e anche con un po’ d’invidia. «Quello spilungone è un po’ matto», bisbigliavano dalie e margherite. La pianta senza nome non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nel cielo, lei l’avrebbe seguito per non abbandonarlo un istante. Non poteva certo sradicarsi dalla terra, ma poteva costringere il suo fusto a girare all’unisono con il sole. Così non si sarebbero lasciati mai. Le prime ad accorgersene furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e comari. «Si è innamorato del sole», cominciarono a propagare ai quattro venti. «Lo spilungone è innamorato del sole», dicevano ridacchiando i tulipani. «Ooooh, com’è romantico!», sussurravano pudicamente le viole mammole. La meraviglia toccò il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome sbocciò un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole. Era grande, tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo, bonario. E quel faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole, nella sua camminata per il cielo. Così i garofani gli misero nome «girasole». Glielo misero per prenderlo in giro, ma piacque a tutti, compreso il diretto interessato. Da quel momento, quando qualcuno gli chiedeva il nome, rispondeva orgoglioso: «Mi chiamo Girasole». Rose, ortensie e dalie non cessavano però di bisbigliare su quella che, secondo loro, era una stranezza che nascondeva troppo orgoglio o, peggio, qualche sentimento molto disordinato. Furono le bocche di leone, i fiori più coraggiosi del giardino, a rivolgere direttamente la parola al girasole. «Perché guardi sempre in aria? Perché non ci degni di uno sguardo? Eppure siamo piante, come te», gridarono le bocche di leone per farsi sentire. «Amici», rispose il girasole, «sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso è la mia vita e non posso staccare gli occhi da lui. Lo seguo nel suo cammino. Lo amo tanto che sento già di assomigliargli un po’. Che ci volete fare? Il sole è la mia vita e io vivo per lui…». Come tutti i buoni, il girasole parlava forte e l’udirono tutti i fiori del giardino. E in fondo al loro piccolo, profumato cuore, sentirono una grande ammirazione per «l’innamorato del sole». 8 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Primo incontro L’HOMO BULLA. STELLE CHE SVANISCONO Obiettivi Leggi nella Bibbia I ragazzi: Salmo 1 - si pongono di fronte al loro desiderio di felicità; - prendono atto che la vita ci conduce a volte verso esperienze di felicità promettenti che poi si rivelano inconsistenti; - intuiscono l’importanza di restare radicati a Gesù. Per affascinare Iniziare l’incontro con un gara di bolle di sapone; vince tra i ragazzi chi riesce a fare la bolla più grande o quella che vola più in alto. Il gioco della bolle di sapone ha appassionato bambini e ragazzi di ogni tempo. Che cosa ha di attraente? Confronto in gruppo; invitare i ragazzi ad osservare i riflessi presenti all’interno delle bolle: l’impressione è che contengano il cielo ma progressivamente, man mano che si alzano da terra, si rivelano inconsistenti e si dissolvono senza lasciare traccia. Per approfondire Proprio per questa loro caratteristica le bolle di sapone sono diventate anche l’immagine di vanità, di una felicità che sembra promettente ma poi si rivela illusoria. Nella pittura c’è un particolare soggetto chiamato l’homo bulla: l’autore non dipinge solo un gioco ma la condizione dell’uomo, che medita sulla fragilità della sua vita. L’uomo si sente come una bolla, inizialmente piena di sogni e di riflessi di cielo ma che poi si dissolve nel nulla. Anche noi a volte rischiamo di diventare uomini bolla; ci succede quando dimentichiamo di tenere lo sguardo alto, rivolto a quel cielo stellato che illumina la nostra vita e ci accontentiamo di pallidi e inconsistenti riflessi di cielo. 9 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita Smascheriamo i desideri-bolla Il catechista richiama alcune bolle di sapone del nostro tempo, che affascinano i ragazzi e rischiano di diventare per loro degli idoli. Trarre esempi concreti a partire dagli oggetti, dalle canzoni, dagli spettacoli che riempiono le loro giornate. LO SAPEVI? Alcuni esempi: La parola DESIDERIO deriva dal latino DE-SIDERIBUS e significa: proveniente dalle stelle. La bolla dell’immagine: l’importante è essere belli e apprezzati dagli altri. Il desiderio dominante è il vestito nuovo, la dieta e i muscoli… Investo tempo, soldi e energia per piacere agli altri senza preoccuparmi di piacere a me stesso. I desideri veri, che portano la felicità che dura nel tempo sono quelli che provengono dall’alto! La bolla dell’essere primi: quello che conta nella vita è vincere sempre, durante una partita o una gara sportiva, oppure prendendo a scuola il voto più alto di tutta la classe. Non importa ciò che si riesce a conquistare ma solamente l’aver vinto e l’essere migliori degli altri. Con il rischio di trovarsi poi soli! La bolla del possesso: per essere felici bisogna avere l’ultimo modello di cellulare o la PlayStation, la wii e i video giochi più gettonati. C’è sempre qualche cosa che ci manca e rischiamo di non essere mai soddisfatti. La bolla del benessere: per essere felici l’importante è non fare fatica, rilassarsi davanti alla televisione, distesi sul divano, possibilmente con il frigorifero pieno e a disposizione. A pranzo e a cena non deve mancare nulla e a colazione guai se non ci sono i cereali con le palline al cacao. La pancia piena però può diventare una zavorra, che ci impedisce di guardare verso l’alto. Per assimilare Salmo 1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. Concludere l’incontro con un momento di preghiera, per chiedere al Signore di aiutarci a percorrere la strada che porta alla vera felicità. Proporre la lettura del Salmo delle due vie; chi percorre la via del Signore è come un albero piantato lungo il fiume, che non appassisce ma porta sempre frutto. È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti, poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina. 10 Beati gli invitati Prima parte – SULLE STRADE DEL MONDO La strada della felicità. Dall’Eucaristia alla vita 11