- Direz. e Redaz.: Piazza di Trevi, 86 00187 ROMA ANNO X X V N. 9 Settembre 1977 Spedizione in abbonamento postale Gruppo 111/70 - ORGANO - MENSILE D E L L ' A I C C E , ASSOCIAZIONE dal quartiere alla regione per una Comunità europea federale UNITARIA D I COMUNI, PROVINCE, REGIONI Elezioni europee: piattaforma sovranazionale, candidati, azione di massa di Umberto Serafini In questo momento pii1 che in altri il pericolo che possiamo correre è l'arrestarci ad analizzare gli alberi non riuscendo a vedere più la foresta. Mi permetto dunque di richiamare ai militanti delllAICCE talune cose che siamo venuti sottolineando tra la fine del 1976 e gli Stati generali di Losanna sia in documenti interni delllAICCE sia negli organi istitu7.ionali dell'AICCE e del CCE sia, infine, a Losanna e subito dopo, allo scopo che non si perda di vista la gerarchia dei nostri problemi e dei nostri relativi impegni. Dal Bureurt del CCE di fine '76 ai XII Stati generali abbiamo impostato e deciso una campagna del CCE per le elezioni europee e la redazione di una u piattaforma D , che non rifugga dall'affrontare i punti di incomprensione e di disaccordo fra europei (altrimenti il nostro contributo sarebbe puramente platonico). Abbiamo cercato di chiarire il quadro politico delle elezioni europee, quadro spesso stravolto dai tatticismi, dalle posizioni strumentali e miopi delle forze politiche nazionali (si tratta non di rado dei nostri stessi partiti). Abbiamo affermato come prioritaria l'esigenza di una azione sovranazionale del LCE e la necessità che essa venpa guidata dall'AICCE, sia attraverso una pesante e insieme paziente azione negli organi statutari pii1 larghi e rappresentativi del CCE (in primo luogo l'Assemblea dei Dclesati), attraverso le sue commissioni di lavoro (di Ironte alle quali quelle nazionali - delI'AICCE - devono rappresentare solo una lasc preparatoria) e attraverso la politicizzazione coerente delle sue manifestazioni (per cscmpio i gcmcllaggi). sia attraverso incontri con Ic singole sezioni nazionali, con le quali possiamo approfondire interessi e prosl,ctti\pc comuni, sempre nel quadro fedcralista, che C sempre stato e deve rimanere i l nostro. Occorre pertanto, fra l'altro. condizionare maggiormente (e più severamente) l'azione della segreteria europea del CCE, tal\folta burocratica e di rortline (cioè vòlta 3 seguire la linea di minore resistenza e più coinoda, privilegiando l'efficienza line a settembre 1977 COMUNI D'EUROPA 2 si. stessa), talvolta troppo legata alle vi- tiche » (sole o raggruppate in formazioni più ' cendc del Paese ospitante (la Francia); oc- ampie) sia pure con (meglio: necessariamencorre chiamare in causa, con qualche durez- te con) soluzioni alternative preparino autenza, il presidente del CCE, Cravatte, sulla cui tici prograrrlmi trusnazionali (anche in base riclczionc i delegati italiani, a suo tempo, aila lunga esperienza e i suggerimenti del si astennero (tutti senza eccezione); occorre CCE), da proporre identici a un elettorato bloccare l'alleanza delle sezioni politicamen- multinazionale e senza paura d i dispiacere te più sfuggenti con quelle esterne alla Co- a q l i u l c ~ i i ~degli o elettori tradizioizali. I promunità - l'austriaca e la svizzera -, che grammi inoffensivi, di bandiera, e contradfrancamente, anchc per merito di un vice- dittorii (soprattutto per le cose taciute ai fine presidente, Luggcr (al quale peraltro mi sen- di evitare di sciogliere i nodi al momei?to lo particolarmcnlc legato, perche almeno dal d i formiilare i prograrrli,fii e presentarli allo 1956 abbiamo condotto in Fraterno accordo elettorato europeo) parali,zzeranno i futuri la battaglia per una soluzione in prospettiva gruppi politici del Parlamento europeo e imeuropea c Icdcralista del problema sud-ti- pediranno il successo della battaglia per la rolcse), contano nel CCE più di quanto do- acquisizione di suoi poteri reali. vrehbcro, alnieno quando si riscontri la lenIn secondo luogo rendiamoci conto che, iczza esasperante con cui si sta portando svoltasi la campagna cle1:torale europea, il avanti I'appi-occio con la Grecia, col Porto- Parlamento europeo eletto risulterà non sogallo tutto sommato, anche con la Spa- lo di tanti, distinti gruppi politici, ma più in gna. Questa lentezza oltre alla carenza di ini- generale ci darà uno schieramento K confezialiva del presidente Cravatte mostra un ri- dcralista » (i forti, i ricchi, i potenziali memsvolio politico inaccettabile della direzione bri del << direttori0 europeo n, goveino di fatpolitica del CCE, cioi! il privilegiare inizia- to della Comunità) e uno C( federalista n (i coetivc mittclcuropcc del Consiglio d'Europa ri- renti, poirr cause, al mettodo comunitario, i spetto alla politica K meridionale » del CCE contrari - all'interno e all'esterno della Costesso. munità - allo scuinhio iiieguale); uno schieIn sostanza, chiarito che le elezioni euro- ramento centralista, const:rvatore, basato su pcc non sono un evento a si. stante, ma lo interessi costituiti, e uno, schieramento auinizio di una Europa costruita dal basso (e tonomista, a meridionalista », attento alla non solo dallc Glilcs) e la proposta di un profonda dinamica dell'integrazione e alle nuovo quadro politico (per le forzc sociali, chailces (per tutti i CC p r ~ ~ d u t t on)r i del superamento dei privilegi; uno schieramento far~conomich~ culturali), . i l CCE deve fare di esse, gerarchicamente, il suo obiettivo prin- te dell'appoggio degli interessi settoriali, corcipalc. Non a parole, ovviamente. Ma biso- porativi, nazionalisti, e uno schieramento cffi- delle forze politiche sensibili al movimento gna anche qui difendersi dalla linea europeo dei lavoratori, ai movimenti regionacientista » che la segreteria europea c una parte della dirigenza del CCE stanno tenden- li e al movimento europeo delle autonomie, do lentamente ( e quasi inavvertitamente) a alle forze della scuola e della cultura che I'ar passare: la linea, per intenderci, del << ci- guardino al di sopra delle frontiere. Qui bivismo curopco », in f u n ~ i o n cdel quale è ol- sogna dire che lo schieramento federalista, tretutto oscuro pcrchi. mai queste clczioni democratico, autonomist;i, ecc., sarà tanto più forte non solo in quanto possa appogdovrebbero essere cc partecipate ». Bisogna al contrario afrrontarc i problemi contestati, giarsi su gruppi parlameritari «eletti in base anchc sc ingrati; cercare di aggregare intor- a programmi trasnazion;iIi », ma altresì in no alle loro soluzioni razionali (spesso non quanto trovi un hinterlarid stabile che sia uniche. ma alternative, a seconda delle scuo- occupato dalle forze sociali adeguate, orgasu scala sovranazionale e coordinate Ic politiche) una maggioranza 1 1 1 ~ 1 1 i i 7 a ~ i o n a nizzate l~> (fronte democratico europeo). Il CCE avrà di elettori. scnza dubbio irrinunciabile, ma dunque una sua parola (da dire nel quadro non rifuggire dall'attaccarc scnza relicenze Ic soluzioni nazionaliste, perché - general- del fronte democratico europeo e della evomente - antidcmocratichc e irrazionali; mo- luzione del Parlamento europeo. slrarc coraggiosamente che l'Europa può esIn terzo luogo - come avrebbe indubbiascrc il grande iraguardo (con le sue cara[- mente sottolineato Jean Bareth, questo indilei-istichc istiluzionali ben precise), in fun- menticabile segretario europeo del CCE, che zioiic dcl qualc si possono risolvere i con- non è più con noi - bisoie;na che frattanto la ti-asli ti-a gli europei agiati » (esclusi i pa- Comunità viva (malgrado tutto) e ~ r o g r e d i rassiii) c gli europei cmarginati, f r a le re- sca, altrimenti entrerà iin dissoluzione I'elegioni i.icche c Ic regioni periferiche e tra- mento « antagonista ,, del parlamento Curoscuratc. talvolta scparatistc D e pugiadiste. peo, la materia che ne determina la ragion Lc clczioni i-ioii sono un evento taumaturgi- d'essere immediata e, col problema del co, ma sta a noi - se vogliamo c se sappia- « governo europeo non tecnocratico n6 autoritario che essa pone, l'altro polo per la 11lo - fai.nc un evento i-isolulorc. Anzitutto: dovi.~.niopremere pcrclii. Ic C Iamiglic poli- crescita dialettica del Parlamento stesso. Tultavia, anche qui, dobbianno nqajtriser, padreneggiare il rapporto Comilnità - CCE, stando Foto in prima pagina: (sopra) sotto lo sguar- fermi alle nostre diagnosi politiche e ai nodo dei resistenti europei Inge Scholl parla stri obiettivi ed evitando un affannoso e al palazzo dello sport (Roma, VI1 Stati ge- malcerto iniziativismo, condizionato ora dal nerali del CCE, ottobre 1964): accanto a lei caso o da personali amicizie tra personaggi sono Defferre, Cravatte, Hallstein, Lugger, di Bruxelles e personaggi del CCE, ora dalla Peyron, Mondon, Miintzke, Berrurier; (solio) logica K riduttiva » della eurocrazia o degli Stati generali del CCE a Francoforte sul Me- interessi predominanti che le stanno dietro. no (1956): Serafini svolge la relazione poli- Noi teniamo fermo che la sopravvivenza e lo sviluppo della Comuriità si basi su 3 intica alla Paulskirche, sulla quale si innesterà - presentata da Alois Lugger, borgomastro terdipendenzc: u ) intcrclipendenza economidi Innsbruck, e dallo slesso relatore - la ri- ca, per cui se un flusso commerciale intrnsoluzione sul rispettci delle minoranze e so e stabile infracomunitario si è stabilito sul potere federale europeci n. con maggior guadagno clei yià ricchi (arichc <C )) . SOMMARIO Elezioni europee: piattaforma sovranazionale, candidati, azione di massa, di U m b e r t o Serafiiii . . 1 Cronaca delle istituzioni europee, di Pier Virgilio Dastoli . . . . 3 . . . . . . . . CCE e dell,AICCE . . Erwin, di U . S . Attività del Prese d i posizione dell'AICCE . . . 5 Direzione . . . . . . 10 Un Parlamento zoppo o un'Europa diversa?, di Sergio Carhoiie . . 12 Per un futuro che non sia un passato (dalla Dichiarazione finale della conferenza sulla politica dell'ambiente nella Comunità europea) . . . . . . . . . . 13 Per Bernhard Vogel, ministro della cultura del Palatinato, presidente del Bundesrat, di Dirlo San- . . . . l4 I l i b r i : I Movimenti federalisti in Francia dal 1945 al 1974, di L. T. 15 lorenzo . . . . . . Se di solito essi non lo riconoscono e noi siamo così cretini t: incapaci da stentare a dimostrarglielo, cifre alla mano), t' comune interesse che i poveri non entrino in crisi oltre un certo livello (qui si innestano i problemi correlati di moneta europea e politisovranazionale), altrimenti saca 110 clienti perduti (ma I'avventuroso ragiaHelmut Schmidt - avventuroso o avventuriero? - può Pensare alla sostituzione con Iran. Brasile o che so io); h ) interdipendenZa politica. Per cui - appunto - un Brandt e Un Adenauer, zucche con più cervello di uno Schmidt e di un Erhard, si sono semP"' preoccupati del risvolto politico della Presenza tedesca nell'integrazione economica europea, Presenza che I-aPPresentava e raPpresenta un fattore democratizzante (per la Germania, beninteso), blocca la sua politica ballerina, irresponsabile, ricattatoria, arrogante f r a spinta all'Est e spinta all'Ovest (un Ovest oggi molto articolato e tentatore per Un neo-imperialismo tedesco); interdipenden"a politica che vale anche per l'Italia, che, a Sua volta, fuori della logica comunitaria ~ i n t a nuotare sola nel Mediterraneo secondo la logica che è quella nazional-socialcorporativa; C ) interdipendenza sociale, per cui i sindacati (anche quelli tedeschi, moderatissimi, della D.G.B.) si sono persuasi che, al disopra di differenze politiche e tradizioni ideologiche, in Presenza del capitale f n a n ziario internazionale (multinazionali, petroldollari, ecc.) conviene ai lavoratori europei ( e ai disoccupati, che abbondano purtroppo ovunque) una logica comune, superando (certo i! difficile) interessi settoriali,posizioni comode, routine, ecc. (qui s i innesta un'altra motivazione della politica "gionale comunitaria e la prospettiva di una precisa alleanza CCE). Siamo dunque arrivati a dover trarre alcune conseguenze (a parte quelle espresse o "ttinte" fin qui, via via). Quando i laburisti di Tribune e altri concittadini curopei Permetteranno d i valutare i l periodo i n (( )) ( c v i ~ i ~ i t i ~ur up u ~ .11) COMLINI D'EUROPA settembre 1977 3 Cronaca delle Istituzioni europee L'attività della CEE di giugno e luglio 1977 di pie" virgilio ~ ~ ~ - esame delle ripercussioni per la politica della CEE verso paesi terzi; - verifica delle ripercussioni nelle relat zioni ~ ldella i CEE nel quadro dei negoziati GATT; - definizione di un insieme di azioni gressiva fra i novi: di una politica economica e monetaria comune; la modifica di mol- concrete (2). te organizzazioni comuni di mercato, la mesI1 28 l u g l i o . infine, la Spagna ha presentasa a punto di misure specifiche per la conto domanda ufficiale di adesione alla Comucorrenza fra nuovi e vecchi partners; la fisnità mentre il primo ministro Suarez ha inisazione di un periodo transitorio. I1 Consiglio, nella riunione del 21 g i u g n o , ziato un viaggio per le principali capitali ha tracciato un bilancio della politica comu- europee che lo ha portato, durante il mese nitaria nelle regioni mediterranee della CEE, di agosto a Bruxelles, Parigi e I'Aja, mentre sulla base di una comunicazione della Com- gli incontri di Roma sono iniziati il primo missione (v. Cronache di maggio). Già a li- settembre. vello di Coreper, Italia e Francia avevano espresso delle critiche al documento della Commissione, giudicando insufficienti le mi- La politica regionale sure proposte. La Commissione esecutiva ha inviato il A nome della C:ommissione, il presidente Jenkins si è imp~egnato a presentare delle 3 g i u g n o una sua comunicazione al Consiglio proposte operative globali, in ogni caso pri- concernente i nuovi orientamenti per la politica regionale della CEE. L'obiettivo è di rafma della fine dell"anno. In margine al dibattito ministeriale. le Eorzare questa politica, dandole caratteristiorganizzazioni agricole della Comunità han- che generali e rafforzando nello stesso temno confermato le critiche all'azione della po le azioni specifiche di intervento comuniCommissione, ripirendendo la sostanza del- tario in materia regionale. le proposte espresse nella riunione di Napoli. Il Commissario Giolitti, presentando il 2 Prendendo la parola davanti alla Commis- g i u g n o alla stampa le proposte della Comsione politica del Parlamento europeo, il missione, ha sottolineato che la politica recommissario Natali ha precisato il 13 lu- gionale non sarà più rappresentata essenglio i criteri che a suo parere devono esse- zialmente dal Fondo di sviluppo regionale, re seguiti per l'adesione dei paesi candidati ma che ogni provvedimento importante delalla CEE. La loro partecipazione effettiva do- la CEE dovrà comportare una valutazione vrà essere subordinata alla realizzazione, ca- dei suoi effetti sulle regioni e sul territorio. so per caso e settore per settore, di un proIl 13 g i u g n o la Commissione ha poi adotgressivo riavvicinamento delle loro econo- tato il suo secondo rapporto annuale sulle mie alle economile comunitarie, riavvicina- attività del Fondo regionale, relativo al 1976, mento da valutar'si sulla base di criteri og- che comprende una analisi della situazione gettivi. economica e delle prospettive future, un esaIl lavoro di riflessione in corso presso i me degli interventi del Fondo e un'analisi reL'aIlargamento della CEE e i problemi delle servizi della Connmissione esecutiva verte gionale di questi interventi. sui seguenti puntii: regioni mediterranee La Commissione ha infine approvato il - valutazione delle conseguenze dell'al- versamento della terza « tranche » di aiuti I problemi delle regioni mediterranee, le- largamento sulle strutture istituzionali; del Fondo, il 15 l u g l i o . Gli aiuti concernono gate all'allargamento della CEE sono stati valutazione dell'impatto dell'allarga304 progetti di investimenti in sei paesi, per aEfrontati il 6 g i u g n o a Napoli, al convegno delle organizzazioni agricole della Comunità mento sulle regioni meno sviluppate della un totale di 1.312 milioni di u.c. Questa la CEE; ripartizione per paese e per settore: (Copa) dal commissario Gundelach, che ha indicato nel superamento del divario tra nord l n d u s t ~ i a ,Art. Intr. dell'agr. Paesi Infrastrutture di montagna Totale Servizi e sud e nel miglioramento delle strutture agricole e non agricole le soluzioni da ricer- Belgio Danimarca carsi in vista dell'allargamento. Germania La riunione delle organizzazioni agricole Irlanda della CEE si è conclusa con l'approvazione Italia di una risoluzione e di un rapporto presen- Rcgno Llnito tato dall'inglese Henry Plumb. Le misure N.B. - Le cifre sono e?.presse in milioni di u.c. mentre in parentesi i. indicato i l numero dei proeetti concrete da intraprendere nel settore agricolo sono, secondo questa risoluzione, le seLa Conferenza Tiipartita re delle soluzioni durevoli ai problemi socioguenti: economici. - politica dei prezzi e dei mercati; Sulla Conferenza tripartita, tenutasi il 27 In una conferenza stampa il 1.5 g i u g n o , i - politica strutturale, regionale e so- g i u g n o (per i lavori preparatori v. Cronache commissari Vredeling e Ortoli hanno espociale; di maggio), il Parlamento europeo ha preso sto gli obiettivi della conferenza. Sulla base posizione nella seduta del 14 girrgno. L'As- dei grandi obiettivi fissati nella conferenza - relazioni esterne. semblea parlameritare europea ha votato al- tripartita del 1976 (ristabilimento di una siL'adesione di nuovi paesi pone delle condil'unanimità una risoluzione nella quale « con- tuazione di pieno impiego, entro il 1980: riioni preliminari quali, la realizzazione prostata che fino ad oggi -- la concertazione tripartita non ha realizzato l'insieme degli (2) 11 2x ~ccglio la Francia ha trasmesso alle istitu( I ) Anche \e sono comparsi negli iiltimi mesi segnali obiettivi che era110 stati fissati, in partito- zioni comunitarie un suo memorandum s u a la riforma dei regolamenti comunitari concernenti le produzioni d'allarme, come 1:aumento della disoccupazione, i l calo lare per quel che riguarda la riduzione della Le ultime vicende monetarie, con la crisi delle valute scandinave e la conferma di due aree (economiche oltre che monetarie): quella del marco, in fase di espansione (I) (ma a quale prezzo?) e il resto delllEuropa (in un rapporto reciproco di dipendenza con la prima). Il sistema, istituzionale e di economia integrata, basato sul cosidetto serpente monetario, dimostra il suo fallimento in assenza di una politica europea che realizzi effettivamente la convergenza delle politiche economiche nazionali, con l'obiettivo di uno sviluppo equilibrato di tutta la Comunità. E le reazioni critiche di Jenkins arrivano purtroppo in ritardo. La vicenda monetaria indica ancora una volta che sviluppo economico e sviluppo democratico restano indissolubilmente legati, che le incertezze persistenti sulla scadenza elettorale europea (le difficoltà vengono solo da Francia e Gran Bretagna, o c'è in più una colpevole mancanza di interesse da parte di quei paesi che si proclamano europeisti?) sono la cartina tornasole di una situazione politica estremamente difficile. I1 controllo democratico sulle dccisoni del Consiglio dei Ministri della Comunità e il contemporaneo e conseguente rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo sono due aspetti sui quali t necessario insistere in questa fase difficile del cammino comunitario, così come è importante superare tutti gli ostacoli Erapposti ad un rapido allargamento della Comunità a quei paesi mediterranei (Grecia, Portogallo e Spagna) che hanno fatto domanda di adesione. clelle commesse all'industria e nuove difficoltà per le esportazioni, allarme che ha costretto i Ministri tinansiari della RFT ad un forzato ferragosto lavorativo. ' SOIO Un « Per approccio » c ~ m ~ n i t a r può i o offri- agricole Mcditcrranee n. mentre i l governo italiano ha inviato un stio documento di lavoro, concernente la revisione della politica agricola comune. 1'8 luglio. COMUNI D'EUROPA settembre 1977 duzionc del tasso di inflazione al 4-5%; tasso Sia la dichiarazione sul Medio Oi.iente (ui-i Il bilancio 1978 di crescita medio del S0/u dal 1976 al 1980), atto politico di portata [.imitata) sia la dii partners sociali e le autorità governative chiarazione sulla crescita economica, I'inflaDurante la stessa sessione, la Commissiodovrebbero detinii-e un fi lo conduttore » del- zione e l'occupazione (nella quale sono evi- ne ha presentato al Parlamento europeo i l le azioni future ricercando le vie e i mezzi denti i forti contrasti tra i nove), sia le progetto preliminare di bilancio per I'anpiù opportuni. G non-decisioni » sul Jet, sull'allargamento no 1978. I ministri dell'econoinia c delle Finanze della Comunità, sulla prusliferazione nucleaLa procedura di bilancio, così come C stahanno a loro \lolta preparato la Conferenza re, sulla sede del Parlamento 'uropeo han- ta prevista via via nel Trattato CEE del tripartita nella riunione del 20 giugno. Il di- no confermato la sostanza delle critiche con- 1957, nei successivi trattati del 1970 e 1975 ed battito ha mostrato uiia larga convergenza tro un sistema (quello dei vertici) che, in infine nel regolamento finanziario e negli sulle cause della crisi attuale e sulle prio- assenza di una preesistente volontà politica accordi informali Fra le istituzioni comunirità delle azioni congiunturali, ma per quel dei paesi membri non ha ancora dato luogo tarie, prevede la presentazione del progetto che riguarda i mezzi da mettere in atto le a risultati soddisfacenti. di bilancio da parte del Consiglio dei Miriiopinioni sono state divergenti. Durante la sessione di luglio del Parlamen- stri, un dibattito di orientamento generale Secondo i miiiistri eui-opei, inoltre, la con- to europeo (4-8 luglio) il ministro belga de- durante la sessione di settembre del Parlaferenza dovrebbe fare semplicemente un in- gli aifari esteri, Simonet, ed i l presidente del- mento europeo, una prima lettura dinanzi !.c.ntario dei problcmi e non Fornire con- la Commissione, Jenkins, hanno sviluppato i allo stesso Parlamento durante la sessione ,isioni. programmi e le linee politiche che le ri- di ottobre, una sessione speciale alla fine Le indicazioni contrastanti della vigilia, co- spettive istituzioni da essi rappresentate in- dello stesso mese di ottobre, il rinvio al si come le dilferenti situazioni nazionali han- tendono portare avanti. Consiglio per la decisione sugli emcndamenno pesato negativamente sui risultati della In particolare Simonet ha insistito sulla ti approvati dal Parlamento, l'approvazione conferenza, svoltasi a Lussemburgo duran- importanza dell'elezione diretta del Parla- detinitiva del bilancio durante la sessione di te tutta la giornata del 27 giugiio. Una prima mento europeo, sulla necessità di procedere dicembre dell'Assemblea europea. impressione, ricavata dalla conferenza stam- all'allargamento in seguito alle domande di 11 progetto preliminare presentato dalla pa del presidente della sessione, l'inglese adesione, sul rafforzamento delle politiche Commissione prevede i seguenti stanziamenHealey, è comunque relativa al consenso, monetarie e di bilancio comuni. ti, indicati in unità di conto europea: più ampio del previsto, sull'analisi della siCONFRONi'lD DEGLI STANZIAMENTI 1977 E I978 PER ISTITUZIONI tuazione, mentre le divergenze si sono cenI977 1978 Atiiiit.iiio trate soprattutto sui mezzi per superare la Importi "C, Importi in disoccupazione e ridurre il tasso di inflazione. I problemi posti dalla conferenza sai-anno comunque studiati sia dalla commissione, che dai partners sociali in seno al Comitato dell'occupazioiie e al Comitato di politica econoniica. TOTALE V.58h.Oh4.503 100 11.850.370.803 100 I 23.h2 ')I) '\il I problemi istituzionali L'evoluzione dei rapporti interistituzionali nel prossinio periodo è legata da una parte alla scadenza delle elezioni europee, d'altra parte alla procedura di approvazione del bilancio 1978 ed ai conseguenti poteri in materia del Parlamento europeo. In questo contesto avvenimenti come il mutamento di presidenza del Consiglio o evoluzioni politiche a livello nazionale possono assumere un'importanza altrinienti minore. Il Belgio ha assunto la presidenza del Consiglio dal I" lc~glio lino al prossimo 31 dicembre, proponerido un calendario 'per le sessioni ministeriali più importanti: .- affari esteri: 25-26 luglio; 19-20 settembre, 17-18 ottobre, 21-22 novembre, 19-20 dicembre; - finanze: 18 luglio, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre, 19 dicenibrc; - agricoltura: 18-19 luglio, 26-27 settembre, 10-11 ottobre. 7-8 novembre, 12-13 dicembre. Il Consiglio Europeo ha da parte sua tenuto la sessione periodica alla scadenza del la presidenza inglese, il 29-30 gicrgrlo a Londra. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, I'ottava sessione del Consiglio Europeo ha mostrato la debolezza di un sistema che basa il rilancio politico dell'unione su un'istituzione di vertice, incapace di esprimere reali mutamenti nel processo di evoluzione della Comunità, a scapito di una progressiva democratizzazione di tutto il processo, sia attraverso elezioni dirette, sia coinvolgendo e responsabilizzando le forze sociali (ad esempio all'interno di conferenze con poteri più ampi della sola enumerazione dei problemi) o consultando ambienti rappresentativi, come i poteri locali nella definizione della politica regioiialc. Sia le dichiarazioni del Commissario al bilancio, Tugendhat, sia le prime reazioni dei gruppi politici hanno mostrato che il bilancio 1978 costituirà una prova delicata per le istituzioni europee. La effettiva autonomiai finanziaria della Comunità (con 1'introduz.ione delle risorse proprie e la riscossione dell'IVA), I'introduzione dell'unità di conto europea, la risoluzione di delicati problemi relativi all'equilibrio dei poteri fra le due: autorità di bilancio: Consiglio e Parlamento; tutti questi sono aspetti per i quali una soluzione positiva o negativa darà la misura della volontà politica dei governi dei paesi membri di voler procedere sulla via dell'unione e degli strumenti « di potere » sui quali potrà contare il Parlamento europeo direttamente eletto. Il Commissario Tugendhat, nel suo intervento al Parlamento euruspeo i l 7 luglio, ha ricordato i principi che hanno ispirato la Commissione e le grandi masse finanziarie che caratterizzano il progetto di bilancio: agricoltura, Fondo regionaile e Fondo sociale, stanziamenti nel settore industriale, della ricerca eriergetica, dell'assistenza ai paesi non associati. Il relatore sul bilancio 1978, Shaw ha espresso critiche preoccupate sulla massa degli stanziamenti previsti per il settore agricolo, anche in relazione all'insufficienza degli stanziamenti per l'energia, la ricerca, i trasporti e l'industria. A nonie del gruppo socialista, Lord Bruce ha dichiarato inconcepibile un voto Favorevole del suo gruppo se rimarrà questa profonda disparità Era i diversi settori a favore dell'agricol tura. Aigner, democratico-cri:;tiano, h a insistito sui problemi della disoccupazione e dell'aiu- to al terzo mondo, mentre Kofoed, a nome del gruppo liberale ha dichiarato che i l costo della politica agricola 2 sopportabile in ragione della sicurezza che essa rappresenta per i consumatori. Spinelli, a nome del gruppo comunista ha dichiarato che bisognerebbe respingere il bilancio se non vi saranno proposte concrete di cambiamento sopratutto per la politica agricola. Infine è intervenuto i l presidente della Commissione bilanci, Lange, per contestare alcuni aspetti di tecnica budgetaria (stanziamenti di impegno, ricorso ai bilanci supplementari, numero elevato dei p.m. ecc.). Dopo essersi incontrato con la Commissione e la delegazione del Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri ha approvato e trasmesso allo stesso Parlamento europeo, nella riunione del 20 licglio, il progetto di bilancio comunitario per il 1978. 11 testo del Consiglio contiene delle riduzioni notevoli rispetto a quello della Commissione, tenuto conto che gli stanziamenti, corrispondenti ad azioni per le quali il principio o il contenuto non sono state ancora accettate, non sono stati iscritti in bilancio. La quasi totalità delle nuove azioni (energia, ricerca, industria, parte della politica regionale, sociale, cooperazione con i paesi in via di sviluppo) viene così messa iii forse dalle decisioni del Consiglio. Quest'orientamento del resto contrasta con l'opinione espressa da Commissione e Parlamento sul principio generale del bilancio, non solo K contabile ma di prcvisiont. della politica comunitaria per l'anno seg~iente. Come ha dichiarato il commissario Giolitti, i l vero dibattito dovrà comunque ancora iniziare ed i l primo impegno importante resta la discussione generale alla scssione del Parlamento europeo di settembre. settembre 1977 5 COMUNI D'EUROPA somma il federalismo sovranazionale, rne lo aveva suggerito al liceo ~ l d oFerrari, il mio professore di storia al C( Tasso n di Roma, di U . S. socialista riformista (bissolatiario), non piegato dal fascismo e suicida - come Catone cia, l'Inghilterra, l'Italia... - debbono abbali- dlUtica - nel '39: rna più che coi riferimenti donare la loro boria e costituire gli Stati a Mazzini e a Cattaneo ( o a Briand), con la Uniti d'Europa. Ma colne aggregare la gen- esposizione della « Pace perpetua » di Kant. te? Certo l'esercit« m i sembrava Un interlo- Ma ora m i trovavo ,le1 mezzo della tragedia: guerra. un elemento l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa era urza ClltOre compatto e, insostituibile per l'inslirrezione; poi c'erano idea-forza per capovolgere la mkta iri.seiisale fabbriche - la fabbrica rni Si preserltava e la prepotenza isterica dei rlazifasci.sti; come irn natilrale Centro rivoluzionario - e unlidea-forza limpida e travolgente per ancovarii livelli della borghesia, della cosidetta rare I'antifascisrno e criticare la guerra cori classe dirigente - m u che dirigeva? che urZ7alternatii!acostruttiva, Il disfattista puro in Italia è let!aiitina e senza primipii e sa- e semplice faceva serlipre la figura, cori gli rebbe diventata sicuramente democratica e incerti e le coscietize in crisi, del pu.siìlariime antifascista, upperla avesse sospettato che e della spia pilrttosto clie attrarre come conquesta era la carta vincente - dico della fessore di anime. borghesia che ~iori aveva battuto ciglio, al Erivin fti amaro e terribile. Non ci voleva di là delle barzellette, per diciott'arini o giù piìi molto, u quel punto, per capire c)le Izii di lì -. era antinazistu e io antifascista. Lei, tenente, L'ohiettitto degli Stati Utiiti d'Europa, in- cotlosce il fasci.s?no, che - sciisi - è una Erwin Parlaiia u n italiano corretto e fluido. Glielo dissi, elogialzdolo nza anche domandandogli corne avesse fatto a impararlo così bene. Sa, signor tenente, avevo una borsa di studio presso l'Università di Firerzze: sono filologo classico D. Corzosceva Giorgio Pasqctuli? Naturalinente: lavorava con lui. Perbacco, lavorava con Pasquali. Mi venivario alla mente una folla di ricordi: I'epistolario di Plir~iocon le lettere a Traiarzo sui Cristiani, le caldarroste prese insieme aridand o a zoizzo - dopo i seminari a palazzo dei Cavalieri - nei vicoli intorno alla Scuola Normale a Pisa, la volta che m e lo trovai a Roina - sulla soglia di casa mia - con la bottiglia del latte che gli aveva consegnato il nostro lattaio, il favoloso insegnatnet~tou Gottinga e l'amicizia con Wilamowitz, il vecchi0 lavoro sui socialden7ocratici tedeschi ... Questo interprete dell'Africa Korps di Ronimel, allievo di Pasquali, cominciava a intercssarrni. Io ero con la mia compagnia in t r i z turno di riposo a (C guardia costiera n, ciil Apollorlia in Cirerzaica, in quella tarda primrivera del 1941, dopo aver trascorso I'invertlo rlel deserto sirtico; lui si trovava di passuggio, tion so con quale missiorze, e del resto c'erano anche lì piccoli reparti tedeschi coli qualche jurizione che vattelapesca. Tentai. « Che gliene pare di Stenzel? ~ 0 l 7 0 sce il figlio? » Stenzel era 10 strrdioso ebreo che aveva Scritto Plat0 als Erzieher; il figlio era uno stziderite, bravo e simpatico, che Giovatini Getztile, con una delle sue const4eic cotitraddizioni, faceva ospitare dalla Norrnale ai miei tempi - '36-'37 -, piir rifugiato che borsista, al modo di Paul Oscar Kristeller, un altro ebreo che sapeva tutto su Mar. silio Ficino e che ci faceva il lettore d i tedesco (ricordo una volta che s'andò a cetiarr fuori porta Santa Maria con lui, con Luigi Rtrsso, con Pasquali, con alcuni compagni Levi, cioè l'attuale Bonora, D'Arldrea, il Murchetti di Carrara...). Esplose. Stenzel? Un uotno straordinario. Il figlio? Certo che lo conosceva, erano amici. Ma quale sarà stato il cognotne di questo interprete del Corpo d i spedizior~e di Rorrimel, di cui ora rammento solo il nome, Erwin, lo stesso del suo gerzerale? In ogni modo ne venne fuori quel giorno z r r ~ discorso straordinario, che m i determinò ancor piìc chiaramente verso il disegno, che poi il de.stirzo (Schicksal?) non irzi permise di portare avanti: quello di sondare in uiz pritno tenipo i rnilitari e quindi di lavorure in u n « fronte interno » - che doveva pur emergere, (li mano irz mano che la guerra avesse accresciÙto disagi e delusioni (sul che non avei.0 dubbi, conze non li avevo sztlla sconfitta, dir1 tniniito successivo a quello ir~ cui ave170 uscoltuto la miserabile « dichiaraziorie » dcl 10 giugno dell'anno prima: e lo avevo detto perentorianiente, appena finito il discorso ili Muramaldo, a due vecchi conzpagni dc.1 Tasso » incontrati per il Corso, Carlo Cassola e Mat~lio Cancogni, il mediarlo latercile destro della (C Fulgor ») -; quello di 1ui.orare - riprendiamo il filo - per dimostrure via via che, sì, l'Europa va unita, m a che è irna follia ur~irlaattraverso l'asse Ronza-Berlino, il razzismo, Mein K a m p f , le truppe di occirpazione, qirando la ragione indica che questi vecchi paesi - la Germarzia, la Fran- -. I I est impossible d e rcconstruire une Europe prospère. démocratique et pacifique sous l a forme d ' u n asscmblage d ' E l a t s souverains. séparés par leurs frontikres politiques et douanières, considérant qu'une Soriét6 d e s Natioiis conyue comme unc I i g i i c d ' E t a t s souverains ne peut $tre qil'un 1euri.e. Moiiveriicnl de Liuérntion National Rc'gioii Lyonnaise - 1943 L'orizzonte dcl vecchio conti- quando, superando nsnte. si abbraccino in iina visione d i iniiemc tutti i popoli che costitiiiscono I'~inianità. hisogna piir i - K O noscerc che la F e d e r a z i n n ~Europea e l'unica conrepihile garanzia che I ~.app<ii-ticon i popoli asiatici e americani si possano s v o l g e ~ ecu una base d i pacifica cooperazione. in attesa d i iin p ~ i i lontano avvcnirc, in ciii diventi possibile l'unità polilica drll'intero globo. DBI Manifesto d i vcntlitoic - 1941-1942 IIans e Sofia Schull i loro compagni della Roqa bianca e il profeisor Huber caddero per darci la certezza che la libertà è iin fiore sempre 11ronlo a rinascere nel deserto e sotto la pr~ocelln e per farci considerare che gli Stati Uniti d'Europa richiedono anche il coraggio della testimonianza. I gio, ani di tiitta Eiirope sappiano che la vita e la riiorte di Hans di Sofia di Hubcr sono il pii1 bel libro il piìi chiaro il piii logico che mai si polé vedere siii banchi d'una sciiola. V11 Stati generali dei Comiini e d e i Poteri locali d'Europa u per l'Europa dei popoli n Roma, 15-18 oi.tohre 1964 la Resistenza europea agli Stati generali del CCE a Roma (1964): Inge Scholl. sorella di Hans e Sofia. riceve dal Ministro italiano della P.I., Luigi Gui, una targa rievocativa delI'AICCE, incastonaita nel tufo delle Fosse Ardeatine settembre 1977 COMUNI D'EUROPA 6 giuste D: e si solzo dirneriticuti questi sigrzori pulcinellutu: lu Germania purtroppo pecca sempre fortemente, iri Gerrnariia c'è la fine che iiel « Crito~ze» le Leggi sono comparse in sogno a Socrate e gli ha:iiiio ricordato che dellu civiltà, c'è la terra arsa, c'è la fine del inondo. Mu lei si rende corito (li quello che lui uvrebbe potc~to « perstluderle » a essere diverse, e non c'è riclscito, e poi, se 11ori gli succede iii Gerinuniu? Da voi fanno perfino pubblicure i libri u Berledetto Croce: scher- piacevaiio, avrebbe potuto scegliere l'esilio, ziumo? Corne ripreriderenzo noi tedeschi, te- portando con sé i suoi bevi, ecc. ecc.: tutte rieizte, il filo dellu civiltà? Du rioi spariscono premesse, come ben 170t0, che col cazzo si riperfiizo nelle biblioteche specializzute i gran- scoritruvurzo nel fascisrno e ire1 nuzisrrlo): tnu di libri dell'uniarzità, se rle farlrio agghiaccian- sarà bene ricordare che, più ceticorcc ladri ti falò. Che rittzurle duvutiti u izoi? I l tzulla. che ussussini e talvoltu oriorevolii?etite ttzacEr~litz f c l il primo tedesco, i17 quei fran- chiati del reato di rifiuto d'ccs.sassit~io(ttzerito genti, che ~ n mostrò i come I'antinuzismo si di cui per rnolti Ebrei ci dù utto il Poliupoteva trasformare iri desiderio di morte. kov), noi italiurzi abbiunio perultro cominesChe c'era più du fare? Guurdure iiel vuoto - so orribili criitzirii e gelzocidi - in Cirenaiquegli sguurdi persi, tristissimi - e undare ccc, iri Abissiniu, nel Moizttwegro ... -, di cui incontro alla inorte: i tedeschi non temono teridiatrzo a scordurci assai più di qtluizto non faccicir,ro dei loro i tedeschi, federuli lu morte, noiz si urrangiuizo. Pcnsute. Io dovevo uiidure quulche setti- o ttze1zo. E si b~ctli:uridurc N coiitrocorrente D sotto rnunu dopo izel purgutorio di Tobruk: rrzu ulHitler costuiu molto più che in Italiu sotto loru, iri qclei giorni, m i troi1uvo u riposo, sul ttzccre, u due pussi dal Sclpercomundo itulicc- il violiriista di Preduppio. Lo suizizo gli spleizno (311 u Cireile), che rnuizdu~u quotidiuilu- didi ruguzzi elellu « Rosu Biu~zcu», lo su il mente L I I I ufficictle srlperiore - di stufo iiiug- professor Hclber, cui lu murliiuiu recise, irrigiore - u veglicere scrllu q~tulità dei pesci mediubi1mente;la testce; t.' lo su l'opposizioche doiwvurio firiire s~rllun1ei1.s~dei gerleruli. iie .sociuldemocraticu e co~ncrrzistce,falcidiuta Supevumo trrtio, cctt ruilerso radio-fulite, di iiei cuinpi di conceritrceriz~zrito.Altro che lu questi geiieruli. Ariche di Graziuni. frondu » e i littoriuli defiu culturu, da celi Graziani, clze orrizui se ire stuvu truizqlliilo è uscitu purte iroii irrilei~ctrite dellu nostru in Italia, iregli ~iltirni tcrrzni si eru futto urrllule cIu.s.se politica dri?rocruticu ( i sesstriipreiidere qui iri Libicc du crisi orribili dllrui?te i bonzbarelatizcriti: lo dovei1urio reggere iri purecchi, si eliriierlccvcc, sbui~ui~u. L'eroe Gruziurii. Io uvevo fatto I'ullievo ~lfficiuletli fuiiteriu ullu sc~lolu tli Bei~gusi ire1 '39-'40 e il cumpo d'urine u Soluk - 1 / 1 1 iroclo ciiroi8crrziero », come si dicevu fusciiio.surrierzte -. dove eru stuto igriobilineiite irripiccccto, per. ordine di Gruziui~i,il gruii cupo purti,qicciio Omar ul Milktur: e voi supere per qiictli triotivi religiosi i r~i~lslllmuiii u q~rul.siusitorlilrtl e u qllulsiusi lerribile inorre soiro disposti p//!di iion essere iiizpiccuti. Q11e.sliitalicctri itri~eiitano dittutclre u r~luglielarghe, che lascitcrro stainpure le opere di Berzeelctto Croce: poi però suniio essere beii criitleli - crlldeli e vili -. Che schifo! schifo per ylleste uzioizi ii~ique, schifo per lu follu di c-oiiigli e pecorc che le corloscevu seilzu reugire, professori universitari, mugistruti, aiiiii~irugli,indilstriuli, medici, barichieri, collaboratori delle riviWILLI GRLAF ste di Bottui ... a Saarbrucken i' geiinaio l9l8?studente Norr so yciunti e qclali eravaiizo iii quel di medicina prittzo ccririo di guerru a sentirci italiani didecapitato il 12 ottobre 1943 versi. A casu mia, un po' retorica~riente,si era settipre celebrato (mio pudre ne eru ~O, molto fiero) 1111 unteizuto - U P P L I I Iper via di rniu izorinu pccterna -, Ar~tonioToscuni, che era sultato per ccriu br~~ciccrido le polveri del forte di Viglierice, rileritre clifet7deilu la Repilbblicu Purteriopecc coritro i lazzurorii del Cardinule Ruffo di Ccciabriu. Accurito u liberté, égalité, fraternité r?ii ui~eiJuiioinsegnato che bisogtzu essere coruggio.si e cuvullereschi, con tirtti. Micc rrlccelre uniuilu i~zolto la cavalleria: mi ceilella persirio irisegiiuto il buciumaizo. Scherzo! ttzccttztizcc /?cc coiitrib~lito u farmi diventure sociulistu, ttzettendomi in rnario da ruguzzino gli « Atti degli Apostoli » (Ariariia e Suffira...) e trutturzdo sempre il prossimo come prossimo, cioè coine nn egziale; meglio: ubituandosi a lavare non simbolicamente i piedi ullu poiieru gente e restundo capace di sdegnarsi, sdegnursi scll serio, contro i mercanti nel tempio. Ora, in questi tempi è di scena il boia Kappler e i conservatori di tuttu Europa - i legulitari aberratzti - citano u sproposito Platone e il Critot7e (« le leggi si ubbidiscono, ancorché irl(C tei~rii)!Cerlo, certo: iroil scordiuii~oi Terruciiii, gli Spirielli e i Rossi, i P e r t i ~ ~ii ,Fuiicello, ui~clzei Mcrli~eslili;riori scordiuirio le soffereilze e i strcrifici e.ser~ipluridi tuntu /linile gelile; poi, dilrcl~ilelu resisteil7.u uritzuta, dopo 1'8 setteiiihre, uilche ila rioi si rischiavu brutto e si eru 10~111ruli i?si rr1orii>u.Vorrei vedere! Mu si liu tuiito l'iiripressiorie, (la rloi, che si siu ~isciticlcil fuscisino serizcc cci~erlo digerito beiie; dal rzuzioii~uli,sriro,serlzu averlo sirperuto; dal servilisi?ro, senza essere diveilclti ileri clon~iiii liberi; rlullu corruzione, serizu essere diilelituti galatitllortzirzi. O ha funzionato nellu .sopruggic~rztcc Repubblicu unu spietuta seleziorle alla roilesciu? E se è così, perché? Corrlirriqite in quel giorno di giclgno (giugiio?) 1941 Erwin ini chiarì fino in fondo lo obiettivo priuriturio e cofilcreto che potevuno far proprio, silbito, l'antifascismo, Iu lotta per lu libertà, il socialisino: gli Stati Uniti dlEuropu, coine rovescia'mento dellu unita sotto il tctlloiie nuzifuscisttz. Mu m i chiurì e mi hu chiurito per sempre come dobbiurno chia- lnare i tedeschi cella lotta per la federazione. Scusate se coritiiiuo raccorztarzdo di me. Nelle settimane successive all'incontro con Eriilin passai al reggimento i guai miei. Per fortuna avevo u mia consolazione due amici con cui sfogarmi, un tenente e un caporale. Il cuporale, Orfeo Mattonelli, figlio di socialisti urnbri, contadini e muratori, e commesso in una pizzicheria di Roma; il sottotenente, Titì Paternò, compagno di classe al << Tasso » (guarda, guarda) di Giulio Andreotti e figlio di tln avvocato ex garibaldino delle Argonne (poi azionista), sorvegliato speciale D durante tutto il regime fascista. Antifascisti a prova di bomba, potevo con loro progettare a voce alta per l'avvenire. Frattanto, didevo, passavo i gctai miei: prendevo sempre, infatti, le parti dei soldati contro gli ufficiali, rifiutavo di usufruire della licenza, che mi spettava, perché ai soldati non la dàntio mai ttzerztre quei signorini degli u f ficiali verlgorio e varlrlo ( m a si sa, loro speccllano sul sccrzgue dei poveri - in Sirtica si litriitcevatzo, verattzerlte, a lavarsi abbondantemente i coglioni con l'acqua che i soldati ricevevano col misurino, e io li esortavo pubblicamente a lavarseli con la rnirierale Recoaro, tanto se ia potevano permettere -), facevo l'eterno tribuno della plebe, mentre rili ncrinettevo anche di sfottere le circolari che prescrivevano l'odio contro il nemico; ero dcliiqlle diventato clna delle pecore nere del reggimento, disfuttista e forse sovversivo. Uiz giorizo il comandante di battagliorle 11ii ladro che i1ii si voleva iiigrccziare, perché io uilevo il vizio delle deirunce e, uiizi, coii Paterriò ci dii~ertii~utrroa furr~e clna dopo I'crltrcc (r~~bcci~ccrio - o lusciui~urzo rclbure tirtti e tutto, niu sopruttutto fregavurzo ai .\oltluri caffè, i1iii0, furina, scarpe: purlo sem/)re (li iurii gruppi di signori clfficiali, cl~zitairretlte u stugioizuti, oiiiiipotenti marescialli) - trii mise iii gclardia, avvertendomi che il colorir7ello conzandante (di stato maggiore e (le1 SIM, il servizio infornzazioni militari: iirro sbirro uinuizistu, citava i classici) si accitigevu u colpirmi. Qclesto uvveiiiie, infatti, poco dopo, ina ne parlo solo per dire che iii qclell'occusione scopersi (o, meglio, ebbi 1t1 coiiferinu) che lu maniera più divertente, ariche se c1ri po' scoinoda, per defilarsi era qilellu di uiidure iri pririla linea, la lirica del fuoco D: infutti m i serio fatto quattro iizesi del peggior Tobruk - una pattuglia dopo l'altru - e riessuno m i ha più rotto le scutole (uspettuvuno che N scendessi » dallu linea?). I l colorinello del SIM, del resto, eru uizdato coraggiosamente iti Italiu, ubbandoiiundo il regginzeiito (11 fuoco per compiti « più inzportuiiti »: e gli era suberltrato, ctnu rara avis, i!!? cl/oi+d'oro (esistono), cioè utz colonnello serio, onesto, puterno, ingerzclo. De Anzicis, iiisomniu. Prir~iu dellu puttuglia dicevu: « sta' utteiito, rugazzo mio. Non tornare tardi! » Urlo sciocco direbbe cose du ridere P: io direi iiivece « du sorridere », con r~zaliricoriicc, dati i tempi i costumi il linguaggio celloru corrente. Di iiotfe con Paterr~ò, che comatidava il cerztro di fnoco contiguo al mio, sognccvumo la nostru futura guerriglia. Facciuriio a Tobruk un grosso colpo di mano (erailarrzo sul fronte orientule, alla testccta dell'uadi Relgusem), ci gcludagnamo la tnedagliu d'oro: se ci decora il dornatore di Predappio, sperium o che uvveriga a Palazzo Veneziu, così il vero colpo di mano lo realizziumo lì, cuttciriumo Mrlssolini, facciamo fclori in 11n butter d'occhio i « moschettieri del duce » (( settembre 1977 COMYJNI D'EUROPA eteriiu », che vicei1ersa bisogiicci~cc radicale corltieiie tanto, si sa, so170 delle tiierde - e teiiia- Ma appiriito la giierru c~oiiteiiei~u tno iizascella di vetro coilze ostaggio. E poi? iiz sé q~lesta gruiide unibigirità: che chi ci iiieiite cai7ibiure, coirie l'Italia trasformista, Giù: e poi? crede, ainiiiuzza il iieiiiico, iiieiltre chi iioii coine l'li~glzilterruiii~periulista. l o ho cerca117 realtà ~'uiieiiai?ientoaiia gtterrigiia io ci crede nia ilori i'lu il coraggio o l'iiii~eritii~u to seiiipre di essere 1117 politico, cioè 1117 citdi s~rperurla,piiò giiurelurc il roi~esciotlellu tcidiiio tc tittto toiielo: .seiioriclii fare il politiriteriei~orrtile, iiiu rzoil era l'irnico problema. c.o e uilei,e le, c.tii./e iii i-egola per cuiiibiare Del resto anche la iiic:dugliu d'oro per ~ r i l inedaglia e dirc clie liri i)u iii grierrci per il iiioiltlo - u i i ~ ~ l iper e abolire la girerrci, copovero faiite era iriia irtopiu. Titì coiiipì una farsi aiiinzazzure. azioile teineruricc, nella quale - coi1 soddiiVoir solio i r t i ii7i.stic.o. Noti soiiu ircuirc~lie iiie si tlei~e- 5 (lifficile e dtrro; sopruttirlto sfazioiie gerierale - fece scuppare per la fifa ~ t n osturic~istu e Iro scriipre tletestulo l'urri- perclié pcr c,uiiibictrc il iiluiitl« hi.sogiict il vice-federale fascista di Geriovu, veii~ttoal bile passo di Beite(letto Cruce (iii N Pagiile coiiie si tlicei~u- ciggrcgctre gli itoiiiiiii iiitorscic'rifici e faticosi froiite per preiidersi « il breivtto » della culli- s~tllagrreriu D: .s'iiiteiitle, .strll(t /iriiilu gtterru iio (i iiiiu itleci, ~~i~opoiieiitlo ripeiisoin(~iiti,qiriiidi ftrrsi cupire, iiitelle~ttr~rlpagiiu di grrerra: rieriti.atu iielle linee, iioii iizuiidicrle): Cl~iuiiiure la grrerrcr, chiaiiiure lo deirrriiciò, tuiito io coi fascisti iion per- qirestu religiosa ecaiuiiihe alla qrtule la vec- rneiite c i~iorali~zeirte. Etl c1.u tlifficile cillorcc tlo tenipo, li coiisidero mezzi ~toirliili» - e chia Ei~ropa si è offertcc fitleirte ire1l'uvi)eiii- iaeder coiiicJ iiiettere iirsieiiie, (iieti.o 1~ proi7on si riferiila certo (1 quegli italiuiii irige- re e gitui~d(riitioai figli dei figli, chiarnurla postcr degli Stciti Virili tl'Errropti, ilolicirri e teilui e irigaiiiiuti dal lii7gituggio « polivaleirte » (conie rr.sciilo gli rriirairituri e i i~icc.ssoiri)" r e - desclii: iiieirti-e, coiirc si rrsci dire, trroircii~cril dell'ex direttore delll« Ailairti D, che irnrnola- slo di barbarie C, suprai~i~ii~errzci d'isliirti scrri- caiirioile. roiio la loro vitu, conre i giovaiii fascisti di grriiiccri ", 5 tu1 giirclizio, che ha.sterebbc (1 reitIir rculrù lì a Tohi.rrk di c~aiirtorrice ire eraBir e1 Gobi, senza sapere perché », per ripe- dere chiura 1'iir.suiiabile irifci-iorità, la poche;iro tairti. Mi luccu tli rirrgoi(rre la pcrrirci ceiltere 1'espre.s.sioiie di Rrtggiero Zangrar7di -. zu, 1'otltr.sitic tlclla foriira iircirtale iilu.s.soiii- / o i.olte; riri toccò (li .stcii.iireire - voloritcirio I n breve, il fatite Paterriò / L I proposto per la c,a N. L'ho detto: irorr ho riiui creri~rtuottriso - dieci ore /il(rte selrcriato coi tedc~sclii,allo promozione sril cai?lpo, yrresta si traiiirttò iir K(tiri della cc Pacrc /iei~lictrraD e irorr iiri i3er- scoperlo, tr ~)oclripcr.s.si tltt rrira triircea iirglcproposta di iiietlaglia d'cirgerrto, la rriedaglia .se; 1 1 1 ; t u c ~ ~(liv (lifeirel~,i-et/riot(r 145, teireir(10~ d'argetito in broirzu. e fiiialiileiite gli f i r coril(( per 111111 riotle, ~ t r c ~ rre r t i te(l~.sclii. s c ( I ~ ~ ? ~ ~ I J u ferita lu croce di glrerru al valure. Ma a pciiiio; riti toccò (li coirteirrpl(rrc la Morte, per te ciò, rimarrevario gli altri r prirrcipali proiletlc~i-yrie.stcr geirte tl'olti-(tlpe clie si sciogliebleini: coiwscere gli rro11ii11i,iiidiviti~rure i firitrlrirerrtc e aiiriirettc~i~ti che, sì, la gtrerru loro sentinieriti, progettare tragtrardi e riioi. rriicr folliti, forse clucsla giierru i. criicoru di per aggregarli e creare l'alternativu rlciiro~riir folle (l~,llt,(r1ti.c. e i 1 0 1 1 htist(i iiiurire per cratica. trilere 1~ c.o.sc.iCiiiciiit ~ ~ ( r cCioè e . hi.sogiru agiFino ad ullura la rrria vita al I.L&A' ' ~riiie17to re: i i i t i ~,lre/(li-e? l o scilolei70 la testa e ceriili aveva perinesso il priiiio, gruiide, profuticcriJo tli.\l~o~crtcriirc~~ic tli iilu.strare che, fra d o i~icoittrodella iniu vita coi coiitadiili e coli I ' c ~ r o l ~~~orifoi-iiri.siiro ~o c il ,geriiulc tro.sforinila gente ineridioliale: proprio coirie uilei)o iso\tiro, ~)i.olicihiliireir/clu c.o.\a pii/ piilittr e pii/ ltdto rifiiltuildo l'elettrocurdiogruii~ii~atritc.\trggicr ero / ( I i-ii~olrrzioric,crrropea. Noli sorro cato e aiidaiirlo iri giterra, coii grarltie iirercrfoi-se i \olcl(i/i clie ftiiiiro lrc grreri-n? Ebbciie, viglia dell'amico Zangraiidi ( e Propi.io trr? / r t coir clic, trriioi-itir i Ctrpi loirtciiti, tlalle cccpitcili pacifistu, ttd che eri aiitifasci.s/a negli cciiiii liIc, erri iwci ci (rrrii~ui~airo c.o.si uttittite, ci ceali, qrraiido noi ecc. ecc. »). Ma direi clic c.o.striiigei~criroallu gtrerrci e tr riiia grrerru col'incoiztro coi1 Eriilin n7i dette una chiave e s i tilicrruiite:' nii spinse a inoltiplicare a Tobr~rkgli iiicoilForse ciiicoi. oggi per custrrrire I'Errropa tri coi tedeschi. Questi tedeschi ilon certo C I'Ecrroptc tleriiocraticu criiita iiori .si prlò privi di intinie, gravissime coiitraddizioiii, 17iu c~ostrriireclic, srrl diulogo - la cosa pi-iitcipaiilcapaci rli sopportare la iiostra eterna coinle è quella di e.ssei.c i~ispcttii~uilreirlccrediinedia degli iiigaiini: mistici, irrazionali siihibili. Allurcc io peirsuiro eli srrperurc il purgaKURT HUBER t o sotto la primcc scorza, iiia a loro rnodo coe- nato a Monaco il 24 ottobre 1893, professore torio tli Tubi-rik e di rieirtiare dall'Africa in reilti. E~tropu,per riaiitiodare ~)ec.e,I~i fili uiiiversidi psicologia e filosofia Credu che a molti tedeschi sia sirccesso tari e borgliesi c.oii iirrovi C> popolari e dar decapitato il 31 luglio 1943 q~ielloche 1 7 0 veduto accadere, con stupore e inaiio - cretlihile e creilcito - alla costitupeiia, a certi iriiei amici « idealisti n. Scoper- gogiio di essere considerato uii irrnaiiitario zione di ~ r i i froirte irlteriio, sovranazioiiale. to l'errore, anzi il peccato, e forse 11017 aveii- (anche se non solio mai stato massone). Del- europeo, iii cui iiiettere ( i frtitto qitel che uved o il coraggio della coizversione, hanno pre- le volte ho perfino sospettato che ottuso fos- vo iinparrrto dai c~orrtatliiiiirpiiii e dai tedeferito perseverare nell'errore - talvolta iiio- se Benedetto Croce, anche se Genitariiio Sas- schi del 155" reggi~ncirtodi failtevia leggera. rirne -, piuttosto che rischiare il doppio gio- so ce lo dimostra ora definitivanieilte così di- Per il rnoiiieilto le cose aildaroilo diversaco. Per carità! Noiz voglio giustificarli iié cri- verso iiel ripetz.sarneiito inaturo. Ma, detta e nieilte e soil fiiiito priniu all'ospedale scozzeticare senza remissioiie i doppiogiochisti, 01ribadito tutto ciò, vorrei distinguere i tede- se del Cairu e poi iri Indici, a coii7piere stildi tretittto siuii1o nella patria di n7uchiuvelli schi « legalitari », i tedeschi clie in n o m e del- propedeutici sirl terzo inondo. Ma ricordo (con la in piccola) e furlo proverebbe che io la legge K ancorché ingiusta » inassacravano quel gioriio internliriubile che il trriio ospesono settario, sprovveduto di seiiso storico, i civili e servivurlo irnpeccabilineitte Hitler, dale rla Marsa Matrlill ci portava - la vigipolitico e altro. Mi limito a sottoliizeare che dai tedeschi « disperati », incapaci di cospi- lia di Nuttlle del 1941 - ad Alessaiidriu, u - coiitrq le apparenze - molti iedeschi prorare (peraltro soti' venuti poi fuori Arinodio Taiitu e al Cairo, coli una bubcle di geiite babilmente non erano del tipo di quelli che e Aristogitone, con la spada coperta di mir- delle dire parti i11 girerra - tedeschi, iilglesi, citano, a torto, il « Critorie » - gente che to, ariche - e soprattutto - in Germania) e ciprioti, chi scrive, 1117 aviatore fralicese della detesto profondainente -, m a uornini che iiicliili a lasciarsi morire irl guerra. France libre -: conziilcicliniiio tiiiiiduiiieizte, avevano paura - paura di agire, aveiido penNon vorrei fare della poesia e della cattiva mescolaizdo le varie litigite; poi in iin cresato fino in fondo coi1 la propria testa (il ter- poesia. Mi limito .seiiipliceniente a sottoli- sceiido .spregirrtlicatu - coi1 l'iilei~itabilepcirzribile dovere di prendere l'iniziativa) - e iieare clie talitiii tedeschi, in crisi non tu di qriuliriic~irisiiio che erlierge sempre in cercavano la inorte come una espiazione che, nieno di ialirili itfilliuili, rii~iaiievanoperplessi simili coridiziorii irinune - inaledic.eilirtio i pareva loro, li metteva al di soprcl di ogni e sconcertali - coitie rirtiungono tiittora per- K nianoizr(ttori » civili, i ftlbbricarlti di guercialtronesco Pulciilellu. plessi e scoricertati - di fronte al trasformi- ra, qlrelli ~ . h es~llla girrrrcr ci prusperuno; e Sta d r f a t t o che per roinpere non la fred- s m o latino. Persoiiali?iente iion sono neanche ci seii7hr-i, di essere proiiti, qrraiido fossinio dezza, ma il vuoto di quegli sg~iardipersi - entusiasta di von Fritsch, capo di siato mag- emersi dalle pastoie preseilti, u lottare nella soito i quali .stagiiava spesso, trii avvidi, u n giore tedesco (se bei7 ricordo) e degradato da libertà per l'iriiità .sovraiiuzioi~ule, contro la mare di dubbi, di rimpiailti e anche di po- Hitler, che nioi*ì - coi1 la divisa di soldato gcierru e il srto terreiio di colt~tra,che è la tenziale aiitinuzisrno -, bisognava mostrare semplice - cclla testa del siio vecchio reggi- pluralità di stati sovrarli e urganizzuti per una siccira dignità di uutlzo, insoinma sape- mento, dirrarite 111 cainpugnu di Polonia. I n conservare a spur~ttenlinoraiize indebiti privilegi, basarzdosi stri pregicldizi dei più. re undure iiicontro allu inorte con assol~rto fondo noi1 è i:ero che ilvi? si cortipromise: distintosi dalla « ~rlei~iazioile iluzista, contriMa Erit'in, che fine hcl fatto Erwin, filologo:)erno di sé. Lu so, lo so: che dignità plrò civere u n u o m o che scanna gli altri uomini? buì pur sempre al decoro di una Germanitl go clas.sico? (( CC ilcr COMUNI D'EUFIOPA 8 settembre 1977 Riassunto scheniatico dell'attività del Corisiglio dei Comurii d'Euroy Nel periodo che va dal 1" gennaio al 30 giugno 1977, le manifestazioni di maggior rilievo politico, cui I'AICCE si e particolarmente impegnata, sono state i XII Stati generali del CCE, svoltisi a Losanna da11'8 all'll giugno, il convegno organizzato a Bologna in collaborazione con l'Amministrazione comunale sul decentramento urbano e i comprensori nel quadro della realtà europea e l'incontro fra Regioni, provincie autonome e partiti, svoltosi a Roma il 19 maggio, in funzione dlel Comitato consultivo regionale (creato a seguito della Conferenza regionale di Parigi del dicembre 1976). Di queste tre importanti. manifestazioni abbiamo dato ampi resoconti nei numeri di Comuni d'Europa di luglio-agosto (Losanna e Bologna) e giugno (Roma), ai quali rimandiamo. CC CCE V Attività in collegamento con le altre organizzazioni Federaliste I a ) Rapporti listes) Comitato b) Rapporti Comitato Comitato Riunioni istituzionali del CCE A Stati generali Incontro per l'esanie dei rapporti dei XII Stati generali di Losanna (Parigi, 26 aprile) XlI Stati generali del Consiglio dei Comuni d'Europa (Losanna, 8-11 giugno) B Riunioni degli organi dirigenti Coii-iitato Comitato Comitato Comitato di di di di presidenza presidenza Presiden7.a presidenza (Parigi, 7-8 febbraio) (Bruxelles, 2 aprile) (Strasburgo, 23 maggio) (Losanna. 7 giugno) con I'UEF (Union européenne des FCdErafederale (Bruxelles, 22-23 gennaio) coi7 il M E (Mouvement Européen) direttivo (Roma, 25-26 marzo) federale (Parigi, 13 maggio) AICCE I Riunioni istituzionali dell'AICCE C Varie Riunione del Comitalo europeo per la piattaforma elettorale 1978 (Parigi, 7 febbraio) 30" anniversario della costituzione dell'Associazione dei Comuni austriaci (Vienna, 25-26 marzo) Assemblea della Sezione olandcse del CCE (Bussum, 22 aprile) 11 Attività in collegamento con la Comunità europea Riunione preparatoria del Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali, a seguito della Conferenza regionale di Parigi (Strasburgo, 1" marzo) Riunione sulla politica ecologica della Comunità europea, pi'oniossa dal CCE (Bruxelles, 2.5 marzo) Riunione preparatoria del Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali (Bruxelles, 1' aprile) LI1 Attività in collegamento con il Consiglio d'Europa Riunioni della Conferenza dei poteri locali e regionali europei (CPLRE) e dei suoi organi permanenti Commissione culturale (Colonia, 22 febbraio) Comn-iissione permanente (Strasburgo, 1" marzo) Commissione per le strutture e la finanza locale (Strasburgo, 2-3 marzo) Commissione per l'ecologia e l'urbanistica (Venezia, 8-10 1narl.o) Commissione 1 x 1 - i problemi regionali e la pianificazione tl~*l~cri-itorio(St rasburgo, 17-18 marzo) X I 1 sessione della CPLRE (Strasburgo, 24-26 maggio) Commissione culturale (Strasburgo, 25 maggio) Conirnissione perinanentc (Strasburgo, 27 maggio) IV Attiviti3 varie Gemellaggi e scambi Tci.i.acina/Cabourg (I:); Bacl Homburg (D); Spa (B); Bad-Monclorf (L); Chili- ( C H ) ; Mayrhofen (A); Bougic (Algeria): maiiifestaziorii varie per la celebrazione del ventcrinalc del patto di gemcllaggio (15 aprile-31 maggio) Marino/Boiilogne Billancourt (F): gemellaggio delle famiglie (50 marinesi ospiti delle famiglie di Boulogne Billancoui-t) (2-6 giugno) Novara/ChSlon sur Saone (F): 1" cerimonia di gemellaggio :i Chilon sur Saone alla presenza di una delegazione della città tedesca di Solingen (5 giugno) A Riunioni di organi dirigenti a) Esecutivo (Roma. 22 febbraio) Consiglio Gzionale (Roma, 23' febbraio) Direzione nazionale (Roma, 29 marzo) Esecutivo (Roma, 11 maggio) b) Commissione finanziaria (Roma, 16 febbraio) Commissione finanziaria (Roma, 23 marzo) C ) Comitato paritetico delle forze politiche presenti nelI'AICCE per la piattaforma elettorale europea (Roma, 17 febbraio, 16 marzo, 27 aprile) Incontro dei dirigenti dell'AICCE con il Presidente del Consiglio Andreotti per illustrare il programma di attività dell'Associazione in vista delle elezioni dirette del Parlamento europeo (Roma, 26 febbraio) B Commissioni e gruppi di lavoro AICCE l Commissione: autonomie locali e regionali I I Commissione: politica regionale di sviluppa 111 Commissione: azione europea I11 Commissione: riunione plenaria (Roma, 11 gennaio) I11 Commissione: « gruppo di coordinamento » (Roma, 18 gennaio) I1 Commissione: riunione plenaria (Roma, 21 gennaio) I11 Commissione: gruppo di lavoro per la ((Giornata europea della Scuola (Roma, 11 febbraio) C Federazioni regionali Presentazione del programma di attività della Federazione lombarda (Milano, 25-29 gennaio) Incontro dei rappresentanti dei quartieri sulle elezioni europee, promosso dalla Federazione veneta delllAICCE (Padova, l I febbraio) Comitato direttivo della Federazione lombarda (Milano, 12 febbraio) Seminario di formazione federalista, promosso dalla Federazione piemontese (Torino, 5-6 marzo) Dibattito sulla XXIV « Giornata europea della Scuola n, promosso dalla Federazione lombarda, dalllAICCE e dal MFE (Milano, 21 marzo) Comitato direttivo della Federazione piemontese (Torino, 21 maggio) Comitato direttivo della Federazione veneta (Padova, 29 maggio) D Consulte regionali Gruppo di lavoro: Avvio di contatti con analoghe realtà europee in vista di un reciproco scambio di esperienze istituzionali » proniosso dalla consulta regionale piemontese (Torino, 24 gennaio) Incontro internazionale della gioventù democratica europea, promosso dalla consulta regionale piemontese (Torino. 16-17 aprile) settembre 1977 COMUNI D'EUROPA 9 (CCE) e della sua Sezione italiana (AICCE) dal E Attività in collaborazione con Regioni, Province, Comuni e Comunità europea Incontro del Segretario generale aggiunto dell'AICCE con i rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale veneto (Venezia, 11 febbraio) Visita di sindaci delllAICCE al Parlamento europeo (Lussemburgo, 28-29 aprile) Convegno sul decentramento urbano e comprensori nel quadro della realtà europea, promosso dalllAICCE in collaborazione con il Comune di Bologna (Bologna, 29-30 aprile) Stages dei funzionari della Regione Molise e Calabria presso la Comunità europea (1-30 maggio) Incontro dei presidenti di Giunta, di Consiglio regionali e Province autonoine ed esponenti dei partiti per la costituzione del programma di attività del Comitato consultivo presso la Comunità europea (Roma, 19 maggio) Stages dei funzionari della Regione Lazio e Piemonte presso la Comunità europea (1-30 giugno) Incontro dell'AICCE con i partiti per la costituzione del Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali presso la CEE (Roma, 22 giugno) Incontro con il Commissario Giolitti in preparazione del documento di lavoro del Comitato consultivo per la politica regionale (Bruxelles, 23-24 giugno) I1 Partecipazione a convegni, incontri, ecc. Convegno su N Sindacati, Regioni e Poteri locali di fronte alle elezioni europee », promosso dal PSI e dalla sinistra europea (Roma, 14-15 gennaio) Riunione su « I1 Parlamento europeo », promossa dalla Fondazione Adriano Olivetti, dallo IAI e dal Club Turati (Roma, 20 gennaio) Convegno su « Il completamento dell'ordinamento regionale per il rinnovamento e la riforma delle istituzioni » sull'attuazione della legge 382, promosso dalla Regione Lombardia (Bruzzano, 28-29 gennaio) Riunione del gruppo-programma del Partito popolare europeo (Bruxelles, 28-29 gennaio) Conferenza sulle autonomie locali, promossa dalla Regione Trentino-Alto Adige (Merano, 4-6 febbraio) Convegno su « Borgo, città, quartiere e comprensorio n, promosso dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna (Bologna, 11-13 febbraio) IV Conferenza delle Regioni meridionali, promossa dal Comitato permanente delle Regioni periferiche e marittime (Catanzaro, 18-20 febbraio) Seminario sui problemi della finanza locale, promosso dall'Istituto di urbanistica - facoltà di Architettura (Roma, 17 marzo) Seminario di studio sullo « schema governativo di attuazione della legge 382 », promosso dalla Regione EmiliaRomagna (Bologna, 18-19 marzo) Seminario su « Le elezioni europee del 1978: cosa cambierà nei partiti? Verso un'Assemblea costituente? D, promosso dalla Fondazione Agnelli (Torino, 21-22 marzo) Convegno « Dalla lotta all'inquinamento alla tutela pubblica dell'ambiente », promosso dalla Regione Lombardia (Bruzzano, 4-5 marzo) I11 Convegno di studio su « L'Europa è il tuo Paese D , promosso dal circolo giovanile « Verso l'Europa » (01mo, 27 marzo) Convegno sulla Politica anticongiunturale italiana alla luce dell'integrazione europea », promosso dal Centro europeo della cultura (Verona, 15-16 aprile) VI Convegno dei sindaci delle grandi città del mondo, promosso dal « Centro collaborazione città del mondo » (Milano, 18-20 aprile) Colloquio socialista europeo dei sindaci e dei presidenti di Regione sull'atto finale di Helsinki (Firenze, 21-23 aprile) I1 Convegno internazionale sulla politica ambientale e la crisi energetica, promosso dalla Regione Piemonte e da (1 Environnement 77 » (Torino, 26-29 aprile) Incontro di studio su « Amministrazione locale: strutture, compiti e servizi D, promosso dal FORMEZ (Napoli, 19-21 maggio) V Giornata curoDea di studio. su Le elezioni dirette del Parlamento europeo », prombssa dalllUniversità di Perugia (Perugia, 11-12 giugno) I1 bilancio d'impatto ambientale: un Seminario su nuovo strumento per la politica ecologica », promosso dalllISGEA (Roma, 15-16 giugno) Incontro di studio su Il coordinamento dei servizi sociali, nell'àmbito della collaborazione internazionale », promosso dal Servizio sociale internazionale (Firenze. 17-18 giugno) Incontro-dibattito preparatorio al corso di formazione europea, promosso dalla Regione Abruzzo (Chieti, 24-25 giugno) 111 al 3016 1977 Riunione del bureau politico del Partito popolare europeo (Bruxelles, 28-29 giugno) I11 Attività in collegamento con altre organizzazioni A Federaliste a) Rapporti con il CIME (Consiglio Italiano del Movimento Europeo) Comitato direttivo (Roma, 19 gennaio) Consiglio nazionale (Roma, 19 gennaio) Commissione di lavoro per lo studio dell'claborazionc della legge elettorale per l'elezione del Parlamento europeo (Roma, 24 gennaio) Consiglio di presidenza (Roma, 9 febbraio) Incontro per la campagna elettorale 1978, promosso dal CIME in collaborazione con l'MFE, llAICCE, 1'AEDE e il CIFE (Roma, 21 febbraio) Incontro per un esame delle iniziative in corso per le elezioni europee 1978 in riferimento al mondo femminile, promosso dal CIME (Roma, 25 febbraio) Consiglio di presidenza (Roma, 7 marzo) Incontro per un esame delle iniziative in corso per le elezioni europee 1978 in riferimento al mondo femminile, promosso dal CIME (Roma, 10 marzo) Incontro del Consiglio nazionale del CIME con i membri del Comitato per la campagna elettorale europea alla vigilia del ventcnnale della firma dei Trattati di Roma (Roma, 24 marzo) Consiglio di presidenza (Roma, 19 aprile) Consiglio di presidenza (Roma, 17 maggio) Consiglio di presidenza (Roma, 26 maggio) Convegno su: « l'unione economica e il problema della moneta europea » (Roma, 17-18 giugno) Consiglio nazionale; incontro del Comitato elezioni 1978 (Roma, 22 giugno) b) Rapporti con il MFE (Movimento federalista europeo) Giunta esecutiva (Milano, 15 gennaio) Coinmissione italiana (Roma, 26-27 marzo) Giunta esecutiva (Milano, 7 maggio) C) Rapporti con il CIFE (Centro italiano di formazione europea) Comitato direttivo (Roma, 28 gennaio) Tavola rotonda su u La Scuola e l'Europa», promoss a dal CIFE e dal MFE (Roma, 3 marzo) Tavola rotonda su « Cittadini o stranieri? I diritti politici dei cittadini comunitari n, promossa dal CIFE e dal MFE (Roma, 9 marzo) Seminario di informazione « Dai Trattati di Roma alle elezioni europee », promosso dal CIFE e dal MFE (Roma, 26 marzo) Comitato direttivo (Roma, 30 marzo) Conferenze-dibattito sul tema Parlamento europeo e governo europeo - l'azione dei federalisti nella campagna elettorale europea n , promosse dal CIFE e dal MFE (Roma, 12 maggio - 25 maggio) Comitato direttivo (Roma, 14 giugno) d) Rapporti con 1'AGE (Associazione dei Giornalisti europei) Consiglio direttivo e visita al Presidente della Repubblica (Roma, 28 gennaio) Conferenza stampa per la presentazione dell'(c Appello dei 1000 giornalisti (Roma, 31 marzo) Consiglio direttivo (Roma, 3 maggio) e) Rapporti con I'AEDE (Associazione europea degli Insegnanti) Comitato centrale (Roma, 5-6 marzo) Conferenze sulla « Giornata europea della Scuola )> (Sangallo, 28 febbraio) f) Rapporti con lo IAI (Istituto Affari internazionali) Comitato direttivo (Roma, 3 febbraio) XI Assemblea generale (Roma, 1-4 aprile) Convegno su « Possibilità di cooperazione economica, tecnologica e ambientale con i paesi comunisti » (Roma, 13-14 aprile) B di Poteri locali Direzione nazionale della Lega per le autonomie e i Poteri locali (Roma, Il febbraio) I11 Conferenza delle città adriatiche dell'Italia e della Jugoslavia, promossa dalllANCI (Dubrovnik, 29-30 aprile) Consiglio nazionale della Lega per le autonomie e i Poteri locali (Firenze, 6 maggio) COMUNI D'ELIROPA 10 Prese posizione della Direzione nazionale del1'AICCE 11 12 liiglio si è rittizitu u Ronza lu Direzione nazionale delllAICCE (*) che ha affrontato in purticolare tre temi: ~ i i z primo bilancio politico degli Stuti generali di Losunizu, i problemi sollevuti dall'eiitrutu in vigore della legge 382 e, infine, lu nuovu fuse della politica regiotzule conittizituriu. Su questi ~tltinzi due argomenti la Direzione 12u approvato due risolltzioni, che ptibbliclziatt?o integralmente qui sotto, mentre sul primo teiria è statu upprovuta una bozza di docurizeilto che verrù esaminatu in una prossitnu Direzione. In essa si afferma, tra l'altro, che la delegazione ituliaiza a Losanna, inalgrado le difficoltù logistiche e soprattutto i gruvi iilco~zvenienti causuti dallo svantuggioso cuiizbio morzeturio, si è dimostrata pienaniente adegitutu siu per il numero dei szroi membri, che per la loro ruppresentatività e per la vivucità e la pertinenza dei loro interventi nei dibattiti coiigrcssriuli. Nel complesso, I'AICCE ha fatto pieilamente sentire il szio determinante peso politico e organizzutivo e l'intero CCE ha i~zostrato ancora iinu voltu lu situ vilulitù e izoteiloli ilirtualità aizche se non uiicora pieiiaineizte zitilizzate a cuusu di itn non adeguato iinpegno della Presidenza del CCE e di altri suoi organi, comprese le Commissioni di Iai~oroche, nell'occusiorze degli Stuti generali, sono state scarsuinetite utilizzate. Il problema della rispondenzu della struttura del CCE si pone in purticolure in questo periodo quando, cioè, deve essere mobilitato il fronte delle azttonowiie per l'elezione a suffragio universale diretto del Parlumeizto europeo. ( S u tale argomento rimandiamo all'articolo di fondo di questo numero di « Comuni d'Europa P, a firmu del Segretario generale, Umberto Serafini). Quaiito alle conclusioni di Losanna, articolate - data la varietà dei temi e dei problem i affrontati - itz sette risoluzioni (""), esse sono state, nel loro complesso, soddisfacenti, particolarttzetzte lu sofferta risoluzione politica generale, che tutti gli Enti (Regioni, Comuni, Province) associati sono invitati a discutere e ad approvare nei rispettivi consigli. Iiz purticolure, izellu risolzizione s ~ i igemellaggi si è coizdiiliso l'impegno richiesto per una campagna civica in favore di una mass i c c i ~ partecipazione popolare alle elezioni europee, mentre si è insistito affinché, come da uizni richiede I'AICCE, si faccia dei geinellaggi stessi t ~ n upiù precisa occasione per un confronto sociale e politico fru diverse città e comunità locali, coordinando gli sforzi dei piccoli comuni u livello di Enti intermedi. Lu nostra Associuz.ione comuizqzie iizterverrà, coerentemente alla stia linea politica, all'incotztl'o annuale europeo fra comituti naziorzali per i geintollaggi proposto in detta risoluzione e si ripromette di eserci- settembre 1977 tare una pressione sul Parlamento e sul Governo italiani affinché tutta la materia relativa al finanziamento e all'organizzazione degli scambi interelzropei, a cominciare da quelli tra Conzuni, sia affrontata coereiitettzetite alle aspiruzioizi europee dell'ltulia. Si dovrù tener presente che anche in questo campo il nostro Paese si sta senqpre più erizargitzando, e che cittadini e Comuni di b11otzu volotztà non dispolzgono dei mezzi largarnetzte a disposizione, tunto per fare ttn esenzpio, per gli scambi frurzco-tedeschi. Circa lu risoluzione sulla partecipazione dei cittudini ullu vitu politica locale si è d'avviso che, szrllu scorta della impostazione del convegno proii~osso dull'AICCE in aprile u Bolognu, occorrci riprendere in termini politici e propositivi uiz tema così complesso, all'A.ssembleu dei tielegati del CCE, che doilrà elaborure zii1 progruinma d'aziotze q~restu nzateriu. Le due risoliizioni: Per una autentica politica regionale comunitaria La Direzione nazionale prende attu con vivo interessc degli orientamenti in materia di politica regionale comunitaria elaborati dalla Commissione della Comunita europea e tra-' smessi recentemente al Consiglio dei Ministri. Pur riservandosi una analisi più approfondita delle proposte della Commissione, anche in relazione all'attività che in tale campo sarà chiamato a svolgere, non appena regolarmente costituito, il Comitato consultivo degli enti regionali e locali presso la Comunità europea, proposto dalla Conferenza di Parigi del dicembre 1976, la Direzione nazionale sottolinea con soddisfazione la convergenza tra le precedenti prese di posiziorie del CCE e delllAICCE in materia di politica regionale e alcune indicazioni contenute negli orientamenti della Commissione. Si tratta, in particolare, del riconoscimento della necessità sia di u n approccio globale della politica regionale sia della valutazione sistematica e permanente della dimensione territoriale di tutte le politiche comunitarie e dell'impegno di far evolvere la politica regionale verso una vera e propria politica di assetto del territorio della Comunita in grado di promuovere l'utilizzazione razionale dello spazio, la ripartizione equilibrata delle attività sull'insieme del territorio e la protezione efficace dell'ambiente e del quadro di vita, superando una concezione economicistica dello sviluppo regionale. Inserite i n questo quadro di riferimento, di notevole interesse appaiono anche, negli orientamenti della Commissione delle Comunità, le indicazioni rivolte ad assicurare una maggiore flessibilità e il necessario coordinamento degli strumenti finanziari della politica regionale della Comunità. Ad esempio: la ripartizione dei mezzi del Fondo europeo di sviluppo regionale in due sezioni, una costituita da quote nazionali e l'altra fuori quota per il finanziamento di azioni :specifiche, una concezione meno restrittiva delle infrastrutture finanziabili dal Fondo, l'ipotesi di u n ampliamento delle disponibilità finanziarie della Comunità utilizzabili per investimenti produttivi ed interventi regionali anche t r a m i t e . la emissione di prestiti comunitari sul piano internazionale. Nel suo documento programmatico e propositivo la Commissione comunitaria a f f r o n t a anche l'esigenza di fondo della partecipazione degli enti regionali e locali non solo alla attuazione m a anche all'elaborazione della politica regionale della Comunità, riservandosi di fare idonee proposte nel corso delle trattative che avranno luogo in seno al Consiglio dei Ministri. A questo proposito la Direzione nazionale ribadisce le conclusioni della Con(*) Hanno partecipato alla riunione: i vicepresidenii ferenza di~ Parigi, fatte proprie dai X I I Stati Generali di Losanna, a f f i n c h é il Comitato conon. ~ i ~ ~ ~ ~ (chef , ha~ presieduto ~~ d ~la riunio. ~ ~i ~ ne), consigliere comunale di Forino, Girtseppe Monina, suitivo degli enti regionaili e locali dei Paesi membri della Comunita evolva rapidamente sindaco di Ancona e Dino Sa~ilorenzo. presidente del verso la creazione di una Conferenza periodica di detti enti nell'ambito della Comunita. Consiglio regionale del Piemonte: il segretario generale La Direzione nazionale è consapevole che le proposte della Commissione susciteranno Utnherro Serafini, consigliere comunale di Vidracco il u n ampio dibattito nell'ambito del Consiglio dei Ministri della Comunita, sia sull'impostasegretario gcner;ilc aggiunto Gia,rfral,co Marlini e i l ' s e . zione generale della politica regionale, sia suli'entità della dotazione finanziaria del Fondo e gretario amministrativo Atrrelio Dozio. sindaco di Erve; i membri o n . Enzo Baldassi, Rosario Ballalore, presidente sulle sue modalità di impiego, sia su una presenza attiva degli enti regionali e locali in della Provincia di Trapani. Magda Da Passano, socio tale campo. Rivolge a tal fine u n vivo appello al Governo italiano afinchk, con I'appogpio esperto dcll'AICCE. Libero Lrrccorii, corisigliere regionale delle forze politiche presenti nell'AICCE, sostenga e contribuisca a migliorare le proposte Marchc, Giirwppe Morlu, assessore alla Provincia di delle della Commissione in m o d o da renderle sempre più strumenti efficaci e democratici di Pisa, Lrrciano Pedttzzi, assessore al Comiine di Milano. Pirrro Rugat~i, eascasore al Comune di Lucca, Angelo una crescita equilibrata della società europea. Saranoui, sindaco di Forli. Ferdinutido Vera. consiglieLa Direzione nazionixle ravvisa nella elaborazione dei programmi di sviluppo regionale, rc comunale di Rcano, Gian Carlo Zoli, consigliere cogià previsti nell'attuale disciplina del Fondo europeo di sviluppo regionale, u n o degli strumunale di Bagno a Ripoli; i membri dcl Collegio dei sindaci Mario Belardinelli. assessore alla Regione U m menti essenziali ( a condlizione che si inseriscano a loro volta nel quadro di una programbria Tonitli~ Piuzzi. consigliere comunale di Castelmazione nazionale) per u n reale contributo delle Regioni e degli altri enti territoriali alla nuovo ne' Monti; erano inoltre presenti Raffaele Gallus, programmazione europea. presidente della Federazione regionale sarda e Lino La Direzione nazion:ale dell'AICCE sottolinea infine che, proprio per la sua incidenza Toffano, segretario della Federazione regionale veneta. determinante sullo sviluppo della società europea e per le sue implicazioni politiche e isti(**) Vedi i testi integrali nei numero di luglio-agosto di a Comuni d'Europa *, completamente dedicato al retuzionali, l'avvio di una autentica politica regionale comunitaria sarà u n o dei temi di fonsoconto politico degli Stati generali di Losanna e - per d o del dibattito per le prossime elezioni dirette del Parlamento europeo c della conseguenconnessione - al convegno di Bologna sul decentrat e mobilitazione dei cittadini nella quale gli enti regionali e locali sono chiamati fin d'ora mento urbano nel della ad impegnarsi con tutte le iniziative più opportune. COMUNI D'EUROPA settembre 1977 lia, che non deve essere un fatto italiano, ma se mai - un convegno ove la politica delI'AICCE - che noi pensiamo in chiave eltropeu - egemonizzi un'altra larga fascia di Paesi e di problemi) o per iniziative tli spirito La Direzione nazionale delllAICCE, in questa fase conclusiva di emanazione dei decre- sovrt~tluzioil<iledi sezioni deboli (Gran Brcti di attuazione della legge 382, ritiene che essi debbano costituire un'occasione determinante tagna, Irlanda) o di Paesi ove non c'ì. una per ricondurre ad un ordinato svolgimento la vita delle autonomie regionali e locali, per nostra sezione (Danimarca) o dove la nostra definire un quadro di inserimento certo e cori-etto, sotto il profilo costituzionale, dei rap- pi-oblematica puO risultare ostica (Germaporti fra Stato, Regioni ed Enti locali e per ricomporre, nella chiarezza, l'unità tra i livelli nia e, sotto qualche aspetto, Olanda). Così istituzionali di potere e livelli istituzionali di responsabilità politica. priorità a una pubblicazione dell'AICCE in Sottolinea perciò la necessità che Parlamento e Governo, nell'esercizio delle rispettive lingua tedesca, che spieghi a taluni colleghi responsabilità e tenendo conto delle indicazioni delle Regioni e del movimento delle auto- il problema meridionale, rispetto a dicci che nomie locali, pervengano a risultati coerenti con i predetti obiet1:ivi e con gli accordi pro- spingano gli italiani a votare eurbpeo. grammatici tra i partiti dell'arco costituzionale. Rimane un'ultima questione (veramente ne Nel valutare le proposte della Commissione parlamentare per le questioni regionali rimarrebbero diverse: ma pcr questa volta sotto il profilo specifico dei rapporti Regioni/Stato/Comunità europea, congeniali agli sco- fermiamoci qui): l'attività tipicamente itapi statutari dell'AICCE, la Direzione considera soddisfacente I'impostazione adottata circa liana per le elezioni europee. Tralascerò I'inla partecipazione delle Regioni alla fase di attuazione della noi-mativa comunitaria nelle ma- tero discorso di politica organizzativa (con terie di interesse regionale, ma ribadisce la necessità che si provveda, con sollecitudine e partenza dalle delibcre del nostro congresso con idonei strumenti legislativi, alla disciplina di detta partecipazinne regionale anche nella di Napoli), che C ovviamente importante e fase di formazione della normativa comunitaria e, in particolarse, della definizione della riguarda, fra l'altro, la nostra indiscussa linea di azione del Governo italiano prima che questo intervenga nelle sedi comunitarie. capacità di pcnctrazionc capillare: vorrei atA tal fine la Direzione richiama ancora una volta I'attenzione del Parlamento e del Gover- tirare invece l'attenzione dei lettori sul quano sulla proposta di legge di iniziativa regionale predisposta dall'P~1CCEd'intesa con le Re- dro politico di questa attività. Ebbene, non gioni fin dal 1974 e adottata formalmente d a alcune Regioni. Detta proposta, trasmessa dal- saprei dire cosc molto diverse da quelle le Regioni al Parlamento ed ivi decaduta per l'anticipata f n e della legislatura, rimane con scritte in Comuni d'Europa n nel mio artipossibili ed auspicabili niiglioramenti di forma e di contenuto, un punto di riferimento colo di fine '76, intitolato Il compromesimportante per le ulteriori iniziative legislative che il Parlamen1.o vorrà adottare in pro- so europeo n. Ciot: per essere credibili coposito. me italiani europeisti, che a pretendono » di Nel niomento in cui la stessa Commissione della Comunità europea condivide espres- cambiare il modello di sviluppo europeo ccc. samente, nelle sue recenti proposte in materia di politica regionale, il voto del Parlamen- ecc., occorre che modifichiamo coerentemento europeo (risoluzione del 21 aprile 1977) favorevole ad N associare le popolazioni interes- te alcune cosc italiane. Per esempio: non si sate al processo di sviluppo tramite i loro rappresentanti eletti a tutti i livelli » e mentre tratta di contenere i salari netti di certi si vanno precisando, in un clima non conflittuale ma di cooperai:ione, i rapporti tra Stato operai italiani - che risultano leggermente e Regioni, il contributo di queste ultime ad una presenza costruttiva dell'Italia nella Comu- al di sotto della media europea ma di nità riveste un interesse politico e pratico essenziale. abbassare, con le opportune riforme (e con la messa in berlina di certi personaggi), il costo complessivo del lavoro. Mi spiego: temo venuta chiarendo attraverso gli Stati ge- mo che la iiscalizzazione degli oneri sociali Elezioni europee : nerali di Vienna, la Conferenza regionale di porti alla socializzazione degli oneri corpopiattaforma Parigi, gli Stati generali di Losanna, eccete- rativi (quanto costa la previdenza sociale?). sovranazionale, ra: o vada « altrove » a difendere tesi che Si tratta di superare l'Italia della giungla candidati, siano in contrasto con essa. Ciò va detto e retributiva, del doppio lavoro, del più difsancito forma1ment.e sin dal prossimo BLL- fuso lavoro nero della Comunità, di una azione di massa reuu del CCE. carente politica dell'offcrta (è giusto - viLa piattaforma. Se tutto quel che ho detto sto i l t r o i d di sviluppo del terzo mondo cui si terranno effettivamente le elezioni eu- sopra t giusto, la piattaforma non dovrà esportare nel Mezzogiorno un'industrializzazioropee, si scatenerà anche all'interno del CCE sere una giaculatoria al servizio del civismo ne primaria invece di guardare all'agrituri(e delllAICCE) la corsa alla candidatura europeo. Nessun massimalismo: ma essa do. smo, alla zootecnia e a una industria a foreuropea: non C una prospettiva scandalosa vrà risultare d a precise « scelte » e non acte contenuto tecnologico?) e, anche, degli ase non va giudicata moralisticamente, come contentare tutti, anche se dovrà seguire cosegnini. Chiaro? Io ho fatto tesoro del premi sembra facciano (ma io li capisco e li stantemente (per i motivi che ho ricordato zioso libretto di Giorgio Fuà, occupazione rispetto) molti « federalisti europei n; e tut- sopra) un'ottica swvranazionale (chiamiamoe capacità produttive: la realtà italiana », tavia va inquadrata nelle esigenze del CCE. la pure pudicamente trasnazionale) e repeche torno a consigliare come lettura edifiCioè non può esser lasciata sottintesa, tal- rire alleati in ogiilcrlo o nella maggior parte cante. ché un dirigente del CCE batta la fiacca, dei Paesi della Corlltiiiità. Qui mi pare onesto perché si preoccupa di star dietro ai suoi sottolineare che I'al~prezzamento,che i l Paigrandi elettori e al suo partito; un altro lamento italiano va dimostrando all'AICCE. guardi strumentalmente, da un punto di vi- si basa in parte non trascurabile sulla capasta personalistico, il CCE; un terzo « freni » cità delI'AICCE stessa di portare iii casa tii l'avanzare della piattaforma del CCE e la sua altri il nostro discorso sul diverso scambio diffusione per non avere grane intempestive; ineguali: a) d a attuare nella Co(non più eccetera; né è possibile non fare esplicita- munità: per farla breve, C il discorso polimente l'inventario di coloro che, dirigenti, tico che mi sono sforzato di impostare a sono in fase di « presentazione della candi- Vienna, t il sugo della relazione Martini aldatura n: potrebbe a un certo punto acca- la Conferenza regionale di Parigi, è 1'o.d.g. dere che il CCE sia paralizzato, perché il Sanlorenzo sempre alla Conferenza di Parigi, grosso dei suoi dirigenti è distratto » (nel è il libro della Agostini ( « Regioni europee e senso etimologico del termine). Occorrerà scambio ineguale ») redatto sotto la nostra stabilire una prassi: per cui sia il CCE a guida, è quel tanto (o quel poco) che siamo utilizzare, eventualmente, le candidature e riusciti a far passare nella risoluzione polidirettore responsaale:GNS~PW Piazzoni direttore comtato scientifico: Prof. Lucio Susmel non siano i candidati a utilizzare (o paraliz- tica di Losanna. i direzime e redazione: zare) il CCE; una prassi che stabilisca anche Risorse finanziarie del CCE. Vanno canaRwna- 116.Viale Castro Retork -Tekfaa 464683 alcuni criteri, in base ai quali un candidato lizzate nel quadro delle cose dette fin qui: I amminstrazione e abbonamenti: GRUPPO GIORNALISTICO EDAGRICOLE può continuare ad essere dirigente del CCE. o per iniziative .soi~ranuciorialidel CCE (conBologna - 31,Emilia Levante - C. C p W 0 2 8 In ogni caso non sarà tollerabile che la vegno per l'Europa centro-settentrionale, con abbonamento annuo, L. 10.000 massa dei candidati-dirigenti del CCE di- tedeschi e inglesi, sull'Europa sociale, così storca la nostra linea politica quale la sia- come il simmetrico convegno previsto in Ita- Dalla legge 382 alla partecipazione delle Regioni alla formazione della normativa comunitaria -. (< COMUNI D'EIJROPA OPINIONI Un parlamento zopp O un' Europa diversa ? di Sergio Carbone 1. I giorni imnicdiatamentc successivi alla decisione del Consiglio curopeo (del luglio 1976) di procedere alla elezione diretta del Parlamento europeo furono caratlerizzati da un dill'uso ottimismo e da una sempre più viva convinzione che per tale via si sarebbe facilmente e positivamente raggiunta una nuova dimensione dell'unità europea. Ed in realtà, un Lale oltimismo e l'accennata convinzione non potevano, almeno in qualche misura, csserc condivisi solo se si ha presente che, Iinalmente, dopo diciannove anni di attesa, veniva porlato a compimento un disegno programmatico già chiaramente delineato nei trattati di Roma e mai realizzato per profondi contrasti c divergenti interessi politici tra gli Stati membri della Comunità europea. Peraltro, ad una più attenta analisi, le ragioni di ottimismo sono state grandemente temperate d a una serie di prese di posizionc che si sono andate progressivamenlc manifestando nelle varic parti di Europa. In Francia, ad esempio, tutte le forze politiche favorevoli all'elezione diretta del Parlamt.11to europeo devono fare i conti sia con uiia coscienza popolare ancora legata ad uiin accanita difesa dell'indipendenza nazionali. sia con un'impostazione fondamentale antiparlamentare tipica dell'esperienza della V Repubblica, sorta proprio a seguito dei traunii provocati dagli eccessi asseinbleari della 111 e IV Repubblica. Parimenti, in 1nghiltc.i.ra, la possibilità di imminenti clczioni a sulfragio universale e diretto del Parlamento europeo ha ridato fiato alle trombe di qucgli irriducibili avversari della Comunità i quali hanno già annunciato la intenzionc, di utilizzare le piìi sofisticate tattiche ostruzionistiche pur di evitare (o quanto meno ritardarc) la ratifica delle convenzioni elettorali. Anzi, al riguardo, si è ancora una volta pensato di riproporre una specifica mozione rivolta a sollecitare il ritiro delllInghiltcrra dalla Comunità. Non solo ma la determinazione dei criteri in virtù dei quali ripartire tra le varie circoscrizioni elettorali gli ot tantuno deputati assegnati alllInghilterra ha riproposto (in termini addirittura drammatici) 1'antagonismo.verso Londra della Scozia e del Galles che, ansiosi di ottenere maggiore autonomia dal potere centrale, non si accontentano della rappresentanza parlameritarc europea che loro spetterebbe sulla scorta di una ripartizione dei seggi britannici COL-rentc con la sola distribuzione della popolazione, ma pretendono - invece - un trattamento, da un lato, privilegiato rispetto alle altre regioni inglesi e, dall'altro, assai simile a quello riservato nella convenzionc. europea ai piccoli paesi indipendenti. 2. Eppure agli accennati ostacoli ad una tempestiva entrata in vigore della convenzione elettorale hanno fatto riscontro alcuni indici di segno opposto. Ne sono ancora una volta esempi significativi l'esperienza francese ed inclese. A Parigi non può non essere salutato con estremo favore il fatto che nel movimento europeistico si trovi una delle forze politiche dell'opposizione: il partito socialista. Così, l'occasione della ratifica della convenzione europea sull'elezione diretta del Parlamento europeo offre alla maggioranza presidenziale una occasi~one favorevole per dividere la sinistra francese. A Londra, la mutata situazione interna di alcune forze del partito laburisla e l'esigenza di quest'ultimo di appoggiarsi al partito liberale (che vede nelle elezioni europee una importante occasione per mutare a proprio favore il sistema elettorale inglese) sembrano indicare segni irreversibili di un preciso impegno per l'elezione diretta del Parlamento europeo. settembre 1977 Ma ad una più matura riflessione questi motivi di consenso verso una elezione diretta del Parlamento europeo appaiono assai meno positivi di quanto non risulti d a una loro prima analisi. Infatti, anche essi si collocano in una visione statodimensionata o statocentrica dell'integrazione europea ed anzi tendono a strumentalizzarla a fini c per obbiettivi esclusivamente nazionali, lasciando così poco spazio alla speranza di realizzare con l'elezione diretta del Parlamento europeo un primo importante passo verso una nuova dimensione dell'unità europea. 3. Lo spirito con cui gli stati europei dovrebbero accingersi a discutere i problemi dell'elezione diretta del Parlamento europeo dovrebbe, in realtà, essere assai differente se si spera di operare in tal modo nel senso di una nuova costruzione dell'Europa. Al riguardo, a mio avviso, alcuni equivoci andrebbero chiaramente rimossi ed alcuni punti irrinunciabili evidenziati con determinazione precisa. Altrimenti si rischierà di avere un /' Siamo presenti oviinqiie.. in Calahria e Bii~ilicata. con Lina rete di 130 spoi.telli: gestiamo oltre 900 servizi di Tesoreria e di Cassa. tra cui q~iellidella Regione Calabriii. dell'Universitii degli St~idi.dell'operzi Sila. della Cassa per il Mezzogiorno e 50 E~attorieCom~inzil~i. Abbiamo anche Lino sportello cassa-cambio al nLiovo ;ier«porto di Lamezia Terme ed Lin Ufficio di Rappresentanza a Roma: a vostra disposizione. Amministiiamo depositi per oltre $00 mili;irdi di lire. RISPILRMIO DI CALABRIA E DI WCANILL COMUNI D'EUROPA settembre 1977 Parlaniento e u r o p e o eletto d i r e t t a m e n t e , in;\ al servizio di una costruzione europea piena di contraddizioni, equivoci c disfunzioni c h e t u t t o r a unanimemeiitc le s o n o riconosciute. Mi limiterb in q u e s t a sede a porre in vilievo solo alcuni degli accennati equivoci d a eliminare e dei punti irrinunciabili d a perseguire con determinazione in u n a nuova dimensione della costruzione europea. T r a gli equivoci piu ricorreiiti i l Fatto che le elezioni di un Parlamento europeo comporterebbero di f a t t o la sottrazione dei poteri a i parlamentari nazionali (in qualche m o d o riducendo a n c h e la sovranità iiazionale degli S t a t i m e m b r i ) . Le cose in realtà non s t a n n o così. Già oggi nell'anibito comunitario t u t t o cib c h e viene deciso 2 s o t t r a t to, a l m e n o di fatto, al controllo dei parlamenti nazionali. P e r t a n t o , un o r g a n o di sovranità popolare c h e intervenga a livello europeo non s o t t r a e sovranità ai singoli S t a t i m a si pone a d un livello di competenza ove già a t t u a l m e n t e il controllo p a r l a m e n t a r e ha perso ogni reale presenza e d efficace incidenza. Si t r a t t a così, se mai, d i u n riacquis t a r e a n c h e a livello europeo u n a presenza della volontà popolare in oggi del t u t t o corrente. S e m p r e t r a gli equivoci più comuni la considerazione cht: l'elezione d i r e t t a del Parlam e n t o europeo non p o r t e r à a d alcun reale c a m b i a m e n t o posto c h e gli equilibri politici in e s s o a t t u a l m e n t e realizzati - a t t r a v e r s o u n a s u a elezione indiretta - non s a r a n n o sostanzialmente spostati. Al c o n t r a r i o , le elezioni dirette dei p a r l a m e n t a r i europei cambierà la qualità della loro Forza rappresentativa. Infatti, la Forma elettorale contribuirà a d alimentare il senso d i identità c o m u n e t r a gli elettori c h e s a r a n n o destinatari di identici messaggi elettorali s u precise scelte e programmi europei elaborati d a gruppi di partiti politici affini, appartenenti ai vari S t a t i m e m b r i della C E E . Anzi, in proposito, non si pui> Fare a m e n o d i m e t t e r e in rilievo che a tali gruppi è assegnato il compito essenziale d i d a r e finalmente u n a « dimensione e u r o p e a >,a i partiti degli S t a t i m e m b r i della C E E svolgendo, così, u n ruolo di c a t a lizzatore t r a forze affini, di mediazione t r a interessi solo a p p a r e n t e m e n t e divergenti e di integrazione t r a le politiche nazionali. 4. Dei punti irrinunciabili per u n c o r r e t t o impiego e I'ottimizzazione dell'indubbio cos t o politico >,c h e la elezione d i r e t t a del Par- N U O V E ADESIONI DI E N T I TERRITORIALI LOCALI ALL'AICCE Trani (BA) . . Ortelle ( L E ) . . . . . . . . . Fasano ( B R ) Martis (SS) (LE) . . . . . . . . . . Pratovecchio (AR) Nociglia . ? . . _ . . (CN) . . .- Borgo S a n Daimazzo . . . . . .- I . , . -. . .' . . . C . . 40.700 -- 2.637 .....- 8.041. 33.206 - *.- . 810 .' .'- 3.21'8 . . 4.632 per uii futuro che 13 iioii sia uii passato ... In materia di insediamento di centrali nucleari, Ic decisioni non possono essere prese a livello nazionale. Nel quadro di una politica europea dell'ambiente, le conseguenze dello sviluppo dell'cnergia nucleare come d'altronde di tutte le altre forme di energia, debbono formare oggetto di studi approfonditi prima che siano prese con troppa precipitazione delle decisioni, che si ripercuoteranno irrevei-sibilinente e pesantemen1.e sul le generazioni future. L'informazione scient itica indispensabile poitrà effettuarsi nel quadro di una commissione scientitica trasnazionale. D'altra parte, la partecipazione degli eletti locali c delle popolazioni è un presupposto indispensabile a qualsiasi decisione in materia di insediamento e di scelta delle localizzazioni. Una audace politica dell'ambiente non esclude la continuazione dello sviluppo. Essai mira piuttosto a dargli un nuovo significato più qualitativo e più umano. Essa sola permetterà di portare a buon fine I'ambizione più grande dei popoli europei all'alba dell'kra post-industriale: rispettare la natura, liberare l'uomo. cambiare la vita ,). (dal pur~to8 della Dicliiaraziorle fincile della Conferenz..i sulla politica dell'artlbienle nella Cotrz~~nitù europea, organizz.atu a Rornu, il 28-29 e 30 i7oi~emhre1974, dal Consiglio dei Cotn~1tzid'Europa). l a m e n t o europeo c o m p o r t a mi limito soltanto ad accennare alla esigenza d i u n a modific a della ripartizione d i competenze e di poteri t r a la Commissione e ( s o p r a t t u t t o ) il Consiglio, d a un lato, e d il Parlamento eui-opeo, dall'altr-o. E', infatti, fin troppo noto q u a n t o sia s t a t a nociva a d una c o r r e t t a costruzione europea quella logica esclusivamrnt e interstatale c h e sino a d oggi ha guidato l'azione degli organi dell'esecutivo comunitario e s o p r a t t u t t o dt:l Consiglio europeo. Il c h e potrà avvenire nson t a n t o sostituendo. al. m e n o in un imniediato f u t u r o . i l Parlamento al Consiglio dei ministri europeo m a piuttosto a t t r a v e r s o I1as:;egnazione di un potere di iniziativa e di coiitrollo politico eFfettivo (C non semplicemente consultivo) all'organo p a r l a m e n t a r e s u qu~ello esecutivo. Un ulteriore irrinunciabile punto relativo al nuovo volto del Parlamento europeo, rig u a r d a le competenze e la legittimazione democratica della stessa Comunità europea. Tali competenze e democraticità non dovrann o più essere poste in discussione d a p a r t e dellc varie forze politiche con Facili slogans di cui, a d esempio, alcuni settori dell'estrema sinistra si s o n o fatti a n c o r a eco in occasione della discussione innanzi al Parlamcnto italiano della coi~venzione elettorale curopea. E' infatti evidente c h e l'armonizzazioupzidni d a ésercitairsi a livello.nazionale, d + l ~ ' a ~ t r op;o t i à ayvsenire in m9dq c o r r e t t o "sùit5Ato s'e ' i r a essi ~!!sistePa T h i a r e m di a m b i t i operativi . e,.C ,de:cisioiialirla . democrazia '.P&ff,eienzi p ~ s s o r i oc~esZItYe*&on^Uh sis t e m a organizzatorio pluralista., s o l t a n t o a condizione c h e ogni livello d i governo. di decisione e d i controllo, u n a volta definiti con certezza i propri a m b i t i di competenza, posI s a esercitare i suoi poteri senza continui t. sterili conflitti o rivendicazioni d i a t t r i b u zioni. 5. Le perplessità c h e le attuali esperienze vissute dai vari ordinamenti manifestano, sia a proposito del siiperamento degli accennati equivoci sia a proposito di u n a c o r r e t t a impostazione di una scelta a Favore cli u n a elezione d i r e t t a d i uii Parlameiito europeo diverso d a quello a t t u a l e (ed effettivamente coerente alle esigenze di u n a c o r r e t t a costruzione e u r o p e a ) , potrebbero Farci i-itencre che s t i a m o a n d a n d o verso la elezione diretta di un Parlamento zuppo piuttosto c h e verso la c o s t r u ~ i o n e di u n a E u r o p a diversa da quella a t t u a l e . E cioc si p o t r e b b e pensare c h e ci s t i a m o avviai~cloverso la elezione di un Parlaincnto destinato a rimanere in ogni c a s o zoppo pcrchc s p r o \ ~ v i s t odi reali poteri e d incapace di i-imuovere quella logica esclus i v a n ~ e n t e interstatale c h e sino ad oggi ha caratterizzato in senso negativo lo sviluppo e d il funzionamento della Comunità europca. Di un Parlamento e u r o p e o c h e si collocherebbe, così, ben lontano d a quel r ~ i o l o a d esso assegnato d a tutti gli curopcisti ed a n c o r a ribadito, se p u r e in Foi-nie più sfum a t e , nello stesso « r a p p o r t o Tiiidenians ». E p p u r e non possiaino concludere senza una nota di o t t i m i s m o , augurandoci c h e la elerione d i r e t t a del Parlamento europeo agevoli quel salto qualitativo di cui h a bisogno l'unità europea per garantire a d essa una reale a u t o n o m i a e d un e f k t t i v o spazio polii,ico; E 4 al riguardo ci soccorre un vecchio eurupeista, Pierrt; Uri, .allorchk a f f e r m a c h e se i: vero c h e non si è mai sicuri di progredire i: a l l r c t l a n t o vc1.o che senza ultci-iori progi.essi è la lase prcccdciitc c h e rischia di regredire. COMUNI D'IEUROPA 14 settembre 1977 un(, l e t r ~ r t r (le1 11ir.e ~ ) r c ~ s i < l ~ r tlebl'.4ICCk; rte per Brrnhard Vogel ministro della <:iiltiira del palatinato )>resitiente d e1 BUtidesra t / H-informavx-"CW-nIt--di~etti~~. m e noi ci aspettiamo -che al- municato di biasima,. al quale - partito s o ~ i a l d e m o ~ r a t i ~trio Stati ri~pettinoLa nostra Schmidt si è associato nella li- del T 're-' Era elettricista in una clinica di Magonza l un operaio comunista 1 "h Licenziato o n una sentenza del tribunale la- ca L es i; P n q ni que e p" qualunque causa esse siano rnesse in discussione, mi rendo interprete della preoccupazione e della protesta di milioni di democratici piemontesi, che operano e si battono per una Europa liberata per sempre dalla intolleranza e dalla discriminazione, e fondata davvero sul rispetto di quei diritti fondamentali che le Costituzioni dci nostri Paesi sanciscono in modo molto chiaro. Signor Ministro, desidererei esprimerle non solo il desiderio, ma la volontà di mantenere, rafforzare, es tendeI.c i sentimenti di amicizia con i l popolo tedesco c di rafforzarne la collaborazione in tutti i campi tra i due Paesi come punto essenziale per la costruzione di una nuova Europa. M a occorre VI dl evitare, ti-astano credo, violentemente che accadano non solo fatticonchei princon- e cipi dei Trattati di Roma o con la Carta del,e Nazioni Unite, ma con tutti i documenti e le dichiarazioni che le Regioni italiane ed i Liinder tedeschi ed i comuni d'Eui n tutte le loro non u l t i m a hanno più zli 'lati generali di te solennemente affermato. 2 (Dal nostro corrispondente) nella c,linica perché si identi- 1 L'elettricista di Magonza fica gli obiettivi del parti- I era stato licenziato nel febBonn, 5 settembre. c o ~ ~ ~ u n ictKpd» s t a (che par- braio dell'anno scorso per i, to Quale rischio per la sicurez.etecipa regolarmente alle ele- 1 avere fatt,o propaganda cod i Za dello Stato iinon all'Università, : a - iun operaio elettricista addet- zioni) e questi obiettivi sono munista fuori, in diverse occasio1 t. alle celle frigorifere di una I contrari alla Costitnizione., ma universitaria (quelle 1 Nella motivazione della sen- niu. I1 tribunale del lavoro di " ;esi conservano i cadave- tenza è detto che Gnienen (al Ludwigshafen, al quale l'ope:osimpatiiia per il parti- quale è stato concesso di ri- raio aveva presentato ricorso. e ri) recomunista? La risposta correre al tribunale federale ordinò la revoca del licenzia. gi tl,ha data la signora Maria del lavoro) iideve avere fidu- mento perché Gruenen, sponella giustizia, anche se la sato e padre di un bimbo, lo Herr-Beck, deputatessa demo- cia di sentenza gli riesce inesplica- «non doveva essere dannegu- cristiana nel Parlamento del bilea, perché la corte aha ap- giato soltiznto a causa delle rò Magonza e avvocatessa plicato le leggi sue convisrzioni politiche)), co- ! "Land), Palatinato e dell'U.ni. ,ti me vuole I'~artico103 della Co- j li. versità ((Gutenbergn nel prostituzione. ,le cesso di seconda istanza conLIUniveirsità di Magonza si .a - tro Franz Josef Gruenen, lidichiarò disposta ad accetta- :' cenziato perché «condivide le re la sentenza. Non così il mi- p zdee di una organizzazione nem.ica della Costituzione)). L'o, nistro della cultura d e ~ 'O- peraio - così l'avvocatessa (tLand)),Eernhard Vogel, che attualmente è il numero due dinanzi al tribunale del lavoua ro - potrebbe per esempio nella ger,archia dello Stato, so essere uno che avvelena l'aria immediatamente dopo il Pre'a- e l'acqua della clinica, che tosidente dlella Repubblica, in quanto r.icopre la carica di ra glie la corrente elettrica dupresidente del ((Bundesrat)). na rante un'operazione chirurgiVogel ord:inò di ricorrere cont0 ca o che addirittura aziona tro la sentenza. I1 che è avve- n' rt, gli ascensori in modo tale che nuto, con la decisione della le porte si aprano senza ohe corte di IMagonza di allenta- 'i ,d vi sia una cabina al piano, faprecipitare medici e nare Gruenen dal servizio. E' b' , i cendo la prima volta in cinque anni ri pazienti. 11e mezzo, (la quando f u varato tc I1 tribunale del lavoro di d, l'((Editto :sui radicali)), che la A Magonza, presieduto dal giumagistratura ordina il licen- B dice Schmidt, si è rifiutato di ziamento di un operaio. Finoesaminare i iigravi fattori di ra erano stati colpiti soprat- n rischio per la sicurezza)) presentati dal governo regionale tutto insegnanti, sospetti di 12 e dall'università. Ha tuttavia poter dare una ((educazione ci 77. deciso che l'elettricista non rossa)) ai loro allievi. ' t. S. I la > può lavorare ulteriormente la n- ( ! l:. Cordialmente Dirlo S A N L O R E N Z O / , , 1 r/ V, i tl I le- l Torino, 6 settembre 1977 Per Bernhard VOGEL Ministro della Cultura del Palatinato Presidente del Bundesra~ Ho appreso oggi dal giornale « La Stamp a » che il tribunale di Magonza ha deciso il licenziamento dell'operaio elettricista Franz Josef Gruenen dal suo lavoro presso la clinica universitaria dove era occupato, « perché condivide Ic idee di una organizzazione nemica della Costituzione n. Sempre secondo la corrispondenza risulterebbe che l'operaio non è imputato di nessun altro tipo di reato che quello di essere un simpatizzante del partito comunista che partecipa regolarmente alle elezioni secondo le leggi del vostro Paese. Ciò che ha turbato profondamente l'opinione pubblica di una Regione come il Piemonte dove gli operai sono più di 900.000 e gli elettori comunisti sono più di I milione e 100 mila è che clopo che il Tribunale del lavoro di Ludwigshafen aveva revocato il licenziamento perché il GI-uenen CC non doveva essere danneggiato soltanto a causa delle sue convinzioni politiche a Lei, che è Ministro della Cultura del « Land D, abbia ordinato di ricorrere contro la sentenza e questo ricorso ne abb~ia provocato un'altra in base alla quale si è deciso il licenziamento dell'operaio. Nessuno intende (non è certo questa la mia intenzione) contestare l'autonomia della Magistratura dei diversi Paesi e I'autonomia dei singoli Paesi d'Europa di darsi le leggi che credono, ma come Vice-Presidente della sezione italiana dell'Associazione dei Comuni d'Europa e come Presidente di un Consiglio Regionale che è sempre stato sensibile ai problemi delle libertà civili dovun- pi-eiiclentr dcl Consiglio rcgionalc dcl Picmontr QUOTE SOCIALI E IMPEGNO EUROPEO Malgrado l'inflazione galoppante, le Fonti finanziarie dell'AICCE sono rimaste quasi invariate. Occorre, però, che tutte le quote dei Comuni, delle Province e delle Regioni ci arrivino tempestivamente. Vorremmo ricordare a tale proposito ai nostri Soci - o a quelli dei nostri soci che eventualmente si sentano trascurati - che la nostra attività non consiste solo in un servizio europeo N, ma anche e soprattutto nella difesa (nelle opportune sedi europee) del punto di vista dei poteri locali e regionali a noi aderenti e in nome dei quali parliamo. QuestPopera,non sempre appariscente ma - crediamo estremamente efficace, va appoggiata ANCHE col pagamento delle quote: noi non possiamo fare miracoli. Il versamento può essere efiettuato sul C / C postale n. 35588003 intestato all'Istituto Bancario San Paolo di Torino - Sede di Roma - Via della Stamperia, 64 - 00187 R~~~ oppure mediante accreditamento sul conto bancario n. 14643, intestato all~~ssociazioneitaliana per i l dei comuni d9~ulpIstituto ~~~~~~i~ san Paolo di T~~~~~ - Sede di Roma. Comuni PopoIazionc Importo lire Fino a 6.000 ab. da 6.001 a 10.000 n 10.001 » 20.000 20.001 50.000 oltre 50.000 4.000 10.000 20.000 40.000 2,00 pei- ab. Province: L. 1-00 Per abitante. Regioni: L. 2,50 per abitante. Altri Enti: quota da definirsi, con un minimo di L. 30.000 annue. settembre 1977 COMUNI D'EUROPA 15 I libri I Movimenti Federalisti in Francia dal 1945 al I974 Doverosa menzione per la tesi di laurea sostenuta alla Sorbona nel giugno '72 d a Alain Greilsammer, che aggiornata è apparsa per i tipi della « Presses dlEurope con i l titolo u Les Mouvements fPdéralistes en Francc dc 1945 a 1974 D. I1 libro si aggiunge a quelli già cditi sul movimento federalista europeo, come la « Storia del federalismo europeo ,, di M. Albertini, A. Chiti-Batclli, G. Pctrilli ed E. Paolini, o B Trent'anni di vita del Movimento federalista europeo di L. Levi c S. Pistone, anche sc ne coglie la sola prospettiva nazionale francese. Tutto sommato, noti si tratta neppure di un limite, visti i debiti accumulati dalla Francia negli ultimi venti anni verso il processo d'integrazione europea. L'analisi di Alain Greilsammer si articola in tre sezioni: la prima è dedicata alla storia della corrente federalista europea in Francia dal '45, la seconda fornisce alcuni parametri sociologici dei gruppi federalisti francesi, la terza abbozza le linee dell'evoluzione del pensiero federalista in Francia. La più interessante delle tre parti risulta la seconda. La storia del federalismo francese non si distacca molto dalla storia più generale del federalismo europeo. La sezione dedicata alla analisi del pensiero federalista, da parte sua, per poter generare un edificio concettuale coerente, ricava discutibili filiazioni conciliando l'inconciliabile: Aleais de Tocqueville con Proudhon e il pensiero libertario, il sindacalismo rivoluzionario con il cristianesimo sociale. La sezione n sociologica » fornisce tra I'altro elementi inediti sul federalismo francese. Questo risulta poco presente nelle aree centro-orientali, e con buona implantazione ncl Sud e nella fascia occidentale in genere: un trend rispecchiato, sia pure con marginali differenze, dalla Federazione » (MFF) come dal Movimento federalista europeo (MFE). Il federalismo francese si presenta culturalmente 'aristocratico': il 6g0/0 dei quadri ha fatto studi universitari, mentre solo i l 60/0 avverte di non aver superato gli studi primari. Inedito il suo identikit politico: 1'80°/o degli intervistati si colloca tra il centro e la sinistra. Le risposte a domande politiche classiche documentano la stessa oscillazione tra il centro e la sinistra. Ad es. alla domanda: « Bisogna dispiacersi che la Francia abbia perso le sue colonie? n, il 64Oh ha risposto no. E alla domanda: C Bisogna mantenere una forza atomica francese? », è no la risposta de11'884~0.E i no arrivano al 92% nella risposta al quesito: « Bisogna che la Francia conservi un esercito potente? ». Ma il 50% degli intervistati è favorevole alla limitazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici, il 44% è radicalmente ostile a qualsiasi nazionalizzazione di grandi imprese private, e il 6g0/o è contrario a che si sopprima l'aiuto dello Stato alle scuole private. Favorevole in genere a che il suo Paese perda attributi sovrani D, come il battere moneta o fare politica estera o avere I'esercito, il federalista francese si mostra attaccatissimo ai valori simbolici della cultura nazionale: il 42% degli intervistati vuole >) <( 11 22 giugno è stata inaugurata ufficialmente la nuova sede torinese delle organizzazioni federaliste: Movimento federalista europeo, Movimento europeo, Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni d'Europa, Centro europeo di studi e informazioni, Gioventù federalista europea. In tale occasione si è svolta la manifestazione «Torino per l'Europa n, durante la quale hanno preso la parola, tra gli altri, il sindaco di Torino, Diego Novelli, il presidente della Regione, Aldo Viglione, il presidente del Consiglio Regionale, Dino Sanlorenzo, vice presidente dell'AICCE, il presidente del Comitato per l'Europa di Torino, Giovanni Picco e il segretario della Federazione piemontese dell'AICCE, Sergio Pistone. Nella stessa sede funziona la Bibllioteca del Centro Europeo di Studi e Informazioni che contiene tutte le pubblicazioni comunitarie, le più importanti riviste di politica internazionale italiane e straniere, i periodici delle organizzazioni federaliste ed europeiste, la documentazione essenziale sulla storia dell'idea dell'unità europea, sui movimenti per l'unità europea e sul processo di integrazione europea. (Nella foto, Aceto, consigliere regionale, Picco, Sanlorenzo, Pistone, Viglione e Novelli). che continui ad esistere la nazionale di calcio, il 50% ritiene importante che a scuola i ragazzi apprendano ad amare la Francia, il 46% non vuole che la bandiera nazionale venga sostituita d a quella europea, e alla domanda: « La bandiera francese dovrebbe essere spiegata al disotto della bandiera europea? D, il 264'0 risponde no e solo il 46"o si. I dati sulla comlposizione numerica del federalismo francese conducono ad una conclusione amara: nel decennio '45-'55 ha avuto il periodo più fecondo, dopo il '58 e soprattutto dopo il '62 il suo indebolimento. Dai 1500 membri del '52 ai 6500 della tine del '55, tino ai circa 3000 dell'inizio degli anni 70 con un'età media intorno ai cinquanta anni. Un trend che :cispecchia puntualmente l'andamento del processo d'integrazione europea, e ne scandisce i successi come le delusioni. E' da sperare che dopo le elezioni del Parlamento europeo, il federalista non divenga una razza in estinzione: la parola, purtroppo, è ancora una volta ai governi, più che ai partiti e ai popoli d'Europa. A proposito dei governi, un'annotazione di politica culturale sul lavoro di Greilsammer, cittadino francese: la ricerca si è resa possibile per il sostegno finanziario accordato dall1Università Bar-Ilan, Ramat-Gan, in Israele. Il fatto è di qu'elli che si commentano da se. COMUNI D'EUROPA Organo de1l'A.I.C.C.E. ANNO XXV - N. 9 - SETTEMBRE 1977 Direttore resp.: UMBERTO SERAFINI Redattore capo: EDMONDO PAOLINI DIREZIONE, REDA7.IONE E AMMINISTRAZION~: Piazza di Trevi, 86 - Roma Q 6.784.556 6.79.5.712 Indir. telegrafico: Comuneuropa - Roma Abbonamento annuo L. 3.500 - Abbonamento annuo estero L. 4.000 - Abbonamento annuo per Enti L. 15.000 - Una copia L. 300 (arretrata L. 600) Abbonamento sostenitore L. 200.000 Abbonamento benemerito L. 400.000. I ilersattlenti debbono essere effettuuf i s ~ r l C/C postale n. 35588003 intestuta a: Istituto Bancario San Paolo di Torino, Sede di Roma - V i a ciella Sta,izperia, t i . 64 - Roiiiu (tesoriere delllAICCE), oppure u mezzo assegno circolare - noti trasferibile - intestato u « AICCE n, specificando senipre la car~sulrdel versu,ilento. Aut. Trib. Roma n. 4696 dell'll-6-1955 Ass«ciuto all'USPI Unione Stampa @ Periodica Italiana Iltotlpografla rugantlno roma - 1977 Una risposta globale Soluzioni su misura a per il trattamento dell'informazione a ogni livello per accrescere rendimento e competitività I prodotti Olivetti sono nel mondo. Ecco alcuni dati esemplificativi: 330 mila macchine contabili, 140 mila sistemi di elaborazione dati e persona1 minicomputer, 65 mila terminali e apparecchiature per raccolta dati, 150 mila telescriventi e apparecchiature per telecomunicazioni.