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Direz. e Redaz.: Piazza di Trevi, 86 00187 ROMA
ANNO X X V
N. 9 Settembre 1977
Spedizione in abbonamento postale Gruppo 111/70
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ORGANO
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MENSILE D E L L ' A I C C E , ASSOCIAZIONE
dal quartiere alla regione
per una Comunità europea federale
UNITARIA
D I COMUNI,
PROVINCE,
REGIONI
Elezioni europee:
piattaforma
sovranazionale,
candidati,
azione di massa
di Umberto Serafini
In questo momento pii1 che in altri il pericolo che possiamo correre è l'arrestarci ad
analizzare gli alberi non riuscendo a vedere
più la foresta. Mi permetto dunque di richiamare ai militanti delllAICCE talune cose che siamo venuti sottolineando tra la fine
del 1976 e gli Stati generali di Losanna sia
in documenti interni delllAICCE sia negli organi istitu7.ionali dell'AICCE e del CCE sia,
infine, a Losanna e subito dopo, allo scopo
che non si perda di vista la gerarchia dei
nostri problemi e dei nostri relativi impegni.
Dal Bureurt del CCE di fine '76 ai XII Stati generali abbiamo impostato e deciso una
campagna del CCE per le elezioni europee e
la redazione di una u piattaforma D , che non
rifugga dall'affrontare i punti di incomprensione e di disaccordo fra europei (altrimenti
il nostro contributo sarebbe puramente platonico). Abbiamo cercato di chiarire il quadro politico delle elezioni europee, quadro
spesso stravolto dai tatticismi, dalle posizioni strumentali e miopi delle forze politiche
nazionali (si tratta non di rado dei nostri
stessi partiti). Abbiamo affermato come prioritaria l'esigenza di una azione sovranazionale del LCE e la necessità che essa venpa guidata dall'AICCE, sia attraverso una pesante
e insieme paziente azione negli organi statutari pii1 larghi e rappresentativi del CCE
(in primo luogo l'Assemblea dei Dclesati),
attraverso le sue commissioni di lavoro (di
Ironte alle quali quelle nazionali - delI'AICCE - devono rappresentare solo una
lasc preparatoria) e attraverso la politicizzazione coerente delle sue manifestazioni (per
cscmpio i gcmcllaggi). sia attraverso incontri con Ic singole sezioni nazionali, con le
quali possiamo approfondire interessi e prosl,ctti\pc comuni, sempre nel quadro fedcralista, che C sempre stato e deve rimanere
i l nostro. Occorre pertanto, fra l'altro. condizionare maggiormente (e più severamente)
l'azione della segreteria europea del CCE,
tal\folta burocratica e di rortline (cioè vòlta
3 seguire la linea di minore resistenza e
più coinoda, privilegiando l'efficienza line a
settembre 1977
COMUNI D'EUROPA
2
si. stessa), talvolta troppo legata alle vi- tiche » (sole o raggruppate in formazioni più '
cendc del Paese ospitante (la Francia); oc- ampie) sia pure con (meglio: necessariamencorre chiamare in causa, con qualche durez- te con) soluzioni alternative preparino autenza, il presidente del CCE, Cravatte, sulla cui
tici prograrrlmi trusnazionali (anche in base
riclczionc i delegati italiani, a suo tempo, aila lunga esperienza e i suggerimenti del
si astennero (tutti senza eccezione); occorre CCE), da proporre identici a un elettorato
bloccare l'alleanza delle sezioni politicamen- multinazionale e senza paura d i dispiacere
te più sfuggenti con quelle esterne alla Co- a q l i u l c ~ i i ~degli
o
elettori tradizioizali. I promunità - l'austriaca e la svizzera -, che grammi inoffensivi, di bandiera, e contradfrancamente, anchc per merito di un vice- dittorii (soprattutto per le cose taciute ai fine
presidente, Luggcr (al quale peraltro mi sen- di evitare di sciogliere i nodi al momei?to
lo particolarmcnlc legato, perche almeno dal d i formiilare i prograrrli,fii e presentarli allo
1956 abbiamo condotto in Fraterno accordo elettorato europeo) parali,zzeranno i futuri
la battaglia per una soluzione in prospettiva
gruppi politici del Parlamento europeo e imeuropea c Icdcralista del problema sud-ti- pediranno il successo della battaglia per la
rolcse), contano nel CCE più di quanto do- acquisizione di suoi poteri reali.
vrehbcro, alnieno quando si riscontri la lenIn secondo luogo rendiamoci conto che,
iczza esasperante con cui si sta portando svoltasi la campagna cle1:torale europea, il
avanti I'appi-occio con la Grecia, col Porto- Parlamento europeo eletto risulterà non sogallo
tutto sommato, anche con la Spa- lo di tanti, distinti gruppi politici, ma più in
gna. Questa lentezza oltre alla carenza di ini- generale ci darà uno schieramento K confezialiva del presidente Cravatte mostra un ri- dcralista » (i forti, i ricchi, i potenziali memsvolio politico inaccettabile della direzione bri del << direttori0 europeo n, goveino di fatpolitica del CCE, cioi! il privilegiare inizia- to della Comunità) e uno C( federalista n (i coetivc mittclcuropcc del Consiglio d'Europa ri- renti, poirr cause, al mettodo comunitario, i
spetto alla politica K meridionale » del CCE contrari - all'interno e all'esterno della Costesso.
munità - allo scuinhio iiieguale); uno schieIn sostanza, chiarito che le elezioni euro- ramento centralista, const:rvatore, basato su
pcc non sono un evento a si. stante, ma lo interessi costituiti, e uno, schieramento auinizio di una Europa costruita dal basso (e tonomista, a meridionalista », attento alla
non solo dallc Glilcs) e la proposta di un
profonda dinamica dell'integrazione e alle
nuovo quadro politico (per le forzc sociali, chailces (per tutti i CC p r ~ ~ d u t t on)r i del superamento dei privilegi; uno schieramento far~conomich~
culturali),
.
i l CCE deve fare di
esse, gerarchicamente, il suo obiettivo prin- te dell'appoggio degli interessi settoriali, corcipalc. Non a parole, ovviamente. Ma biso- porativi, nazionalisti, e uno schieramento
cffi- delle forze politiche sensibili al movimento
gna anche qui difendersi dalla linea
europeo dei lavoratori, ai movimenti regionacientista » che la segreteria europea c una
parte della dirigenza del CCE stanno tenden- li e al movimento europeo delle autonomie,
do lentamente ( e quasi inavvertitamente) a
alle forze della scuola e della cultura che
I'ar passare: la linea, per intenderci, del << ci- guardino al di sopra delle frontiere. Qui bivismo curopco », in f u n ~ i o n cdel quale è ol- sogna dire che lo schieramento federalista,
tretutto oscuro pcrchi. mai queste clczioni
democratico, autonomist;i, ecc., sarà tanto
più forte non solo in quanto possa appogdovrebbero essere cc partecipate ». Bisogna al
contrario afrrontarc i problemi contestati, giarsi su gruppi parlameritari «eletti in base
anchc sc ingrati; cercare di aggregare intor- a programmi trasnazion;iIi », ma altresì in
no alle loro soluzioni razionali (spesso non
quanto trovi un hinterlarid stabile che sia
uniche. ma alternative, a seconda delle scuo- occupato dalle forze sociali adeguate, orgasu scala sovranazionale e coordinate
Ic politiche) una maggioranza 1 1 1 ~ 1 1 i i 7 a ~ i o n a nizzate
l~>
(fronte democratico europeo). Il CCE avrà
di elettori. scnza dubbio irrinunciabile, ma
dunque una sua parola (da dire nel quadro
non rifuggire dall'attaccarc scnza relicenze
Ic soluzioni nazionaliste, perché - general- del fronte democratico europeo e della evomente - antidcmocratichc e irrazionali; mo- luzione del Parlamento europeo.
slrarc coraggiosamente che l'Europa può esIn terzo luogo - come avrebbe indubbiascrc il grande iraguardo (con le sue cara[- mente sottolineato Jean Bareth, questo indilei-istichc istiluzionali ben precise), in fun- menticabile segretario europeo del CCE, che
zioiic dcl qualc si possono risolvere i con- non è più con noi - bisoie;na che frattanto la
ti-asli ti-a gli europei agiati » (esclusi i pa- Comunità viva (malgrado tutto) e ~ r o g r e d i rassiii) c gli europei cmarginati, f r a le re- sca, altrimenti entrerà iin dissoluzione I'elegioni i.icche c Ic regioni periferiche e tra- mento « antagonista ,, del parlamento Curoscuratc. talvolta
scparatistc D e pugiadiste.
peo, la materia che ne determina la ragion
Lc clczioni i-ioii sono un evento taumaturgi- d'essere immediata e, col problema del
co, ma sta a noi - se vogliamo c se sappia- « governo europeo non tecnocratico n6 autoritario che essa pone, l'altro polo per la
11lo - fai.nc un evento i-isolulorc. Anzitutto:
dovi.~.niopremere pcrclii. Ic C Iamiglic poli- crescita dialettica del Parlamento stesso. Tultavia, anche qui, dobbianno nqajtriser, padreneggiare il rapporto Comilnità - CCE, stando
Foto in prima pagina: (sopra) sotto lo sguar- fermi alle nostre diagnosi politiche e ai nodo dei resistenti europei Inge Scholl parla
stri obiettivi ed evitando un affannoso e
al palazzo dello sport (Roma, VI1 Stati ge- malcerto iniziativismo, condizionato ora dal
nerali del CCE, ottobre 1964): accanto a lei caso o da personali amicizie tra personaggi
sono Defferre, Cravatte, Hallstein, Lugger, di Bruxelles e personaggi del CCE, ora dalla
Peyron, Mondon, Miintzke, Berrurier; (solio) logica K riduttiva » della eurocrazia o degli
Stati generali del CCE a Francoforte sul Me- interessi predominanti che le stanno dietro.
no (1956): Serafini svolge la relazione poli- Noi teniamo fermo che la sopravvivenza e
lo sviluppo della Comuriità si basi su 3 intica alla Paulskirche, sulla quale si innesterà
- presentata da Alois Lugger, borgomastro terdipendenzc: u ) intcrclipendenza economidi Innsbruck, e dallo slesso relatore - la ri- ca, per cui se un flusso commerciale intrnsoluzione
sul rispettci delle minoranze e so e stabile infracomunitario si è stabilito
sul potere federale europeci n.
con maggior guadagno clei yià ricchi (arichc
<C
))
.
SOMMARIO
Elezioni europee: piattaforma sovranazionale, candidati, azione di
massa, di U m b e r t o Serafiiii .
.
1
Cronaca delle istituzioni europee,
di Pier Virgilio Dastoli . . . .
3
. . . . . . . .
CCE e dell,AICCE . .
Erwin, di U . S .
Attività del
Prese d i posizione
dell'AICCE
. . .
5
Direzione
. .
. . . .
10
Un Parlamento zoppo o un'Europa
diversa?, di Sergio Carhoiie . . 12
Per un futuro che non sia un passato (dalla Dichiarazione finale
della conferenza sulla politica
dell'ambiente nella Comunità europea)
. . . . . . . . . . 13
Per Bernhard Vogel, ministro della cultura del Palatinato, presidente del Bundesrat, di Dirlo San-
. . . .
l4
I l i b r i : I Movimenti federalisti in
Francia dal 1945 al 1974, di L. T.
15
lorenzo
. . . . .
.
Se di solito essi non lo riconoscono e noi
siamo così cretini t: incapaci da stentare a
dimostrarglielo, cifre alla mano), t' comune
interesse che i poveri non entrino in crisi
oltre un certo livello (qui si innestano i problemi correlati di moneta europea e politisovranazionale), altrimenti saca
110 clienti perduti (ma I'avventuroso ragiaHelmut Schmidt - avventuroso o avventuriero? - può Pensare alla sostituzione con
Iran. Brasile o che so io); h ) interdipendenZa politica. Per cui - appunto - un Brandt
e Un Adenauer, zucche con più cervello di
uno Schmidt e di un Erhard, si sono semP"'
preoccupati del risvolto politico della
Presenza tedesca nell'integrazione economica
europea, Presenza che I-aPPresentava e raPpresenta un fattore democratizzante (per la
Germania, beninteso), blocca la sua politica
ballerina, irresponsabile, ricattatoria, arrogante f r a spinta all'Est e spinta all'Ovest (un
Ovest oggi molto articolato e tentatore per
Un neo-imperialismo tedesco); interdipenden"a politica che vale anche per l'Italia, che,
a Sua volta, fuori della logica comunitaria
~ i n t a nuotare sola nel Mediterraneo secondo la logica che è quella nazional-socialcorporativa; C ) interdipendenza sociale, per
cui i sindacati (anche quelli tedeschi, moderatissimi, della D.G.B.) si sono persuasi che,
al disopra di differenze politiche e tradizioni ideologiche, in Presenza del capitale f n a n ziario internazionale (multinazionali, petroldollari, ecc.) conviene ai lavoratori europei
( e ai disoccupati, che abbondano purtroppo
ovunque)
una logica comune, superando (certo i! difficile) interessi
settoriali,posizioni comode, routine, ecc. (qui
s i innesta un'altra motivazione della politica
"gionale comunitaria e la prospettiva di una
precisa alleanza
CCE).
Siamo dunque arrivati a dover trarre alcune conseguenze (a parte quelle espresse
o "ttinte"
fin qui, via via). Quando i laburisti di Tribune e altri concittadini curopei Permetteranno d i valutare
i l periodo i n
((
))
( c v i ~ i ~ i t i ~ur up
u ~ .11)
COMLINI D'EUROPA
settembre 1977
3
Cronaca delle Istituzioni europee
L'attività della CEE di giugno e luglio 1977
di pie" virgilio ~
~
~
- esame delle ripercussioni per la politica della CEE verso paesi terzi;
- verifica delle ripercussioni nelle relat zioni
~ ldella
i CEE nel quadro dei negoziati
GATT;
- definizione di un insieme di azioni
gressiva fra i novi: di una politica economica e monetaria comune; la modifica di mol- concrete (2).
te organizzazioni comuni di mercato, la mesI1 28 l u g l i o . infine, la Spagna ha presentasa a punto di misure specifiche per la conto
domanda ufficiale di adesione alla Comucorrenza fra nuovi e vecchi partners; la fisnità mentre il primo ministro Suarez ha inisazione di un periodo transitorio.
I1 Consiglio, nella riunione del 21 g i u g n o , ziato un viaggio per le principali capitali
ha tracciato un bilancio della politica comu- europee che lo ha portato, durante il mese
nitaria nelle regioni mediterranee della CEE, di agosto a Bruxelles, Parigi e I'Aja, mentre
sulla base di una comunicazione della Com- gli incontri di Roma sono iniziati il primo
missione (v. Cronache di maggio). Già a li- settembre.
vello di Coreper, Italia e Francia avevano
espresso delle critiche al documento della
Commissione, giudicando insufficienti le mi- La politica regionale
sure proposte.
La Commissione esecutiva ha inviato il
A nome della C:ommissione, il presidente
Jenkins si è imp~egnato a presentare delle 3 g i u g n o una sua comunicazione al Consiglio
proposte operative globali, in ogni caso pri- concernente i nuovi orientamenti per la politica regionale della CEE. L'obiettivo è di rafma della fine dell"anno.
In margine al dibattito ministeriale. le Eorzare questa politica, dandole caratteristiorganizzazioni agricole della Comunità han- che generali e rafforzando nello stesso temno confermato le critiche all'azione della po le azioni specifiche di intervento comuniCommissione, ripirendendo la sostanza del- tario in materia regionale.
le proposte espresse nella riunione di Napoli.
Il Commissario Giolitti, presentando il 2
Prendendo la parola davanti alla Commis- g i u g n o alla stampa le proposte della Comsione politica del Parlamento europeo, il
missione, ha sottolineato che la politica recommissario Natali ha precisato il 13 lu- gionale non sarà più rappresentata essenglio i criteri che a suo parere devono esse- zialmente dal Fondo di sviluppo regionale,
re seguiti per l'adesione dei paesi candidati
ma che ogni provvedimento importante delalla CEE. La loro partecipazione effettiva do- la CEE dovrà comportare una valutazione
vrà essere subordinata alla realizzazione, ca- dei suoi effetti sulle regioni e sul territorio.
so per caso e settore per settore, di un proIl 13 g i u g n o la Commissione ha poi adotgressivo riavvicinamento delle loro econo- tato il suo secondo rapporto annuale sulle
mie alle economile comunitarie, riavvicina- attività del Fondo regionale, relativo al 1976,
mento da valutar'si sulla base di criteri og- che comprende una analisi della situazione
gettivi.
economica e delle prospettive future, un esaIl lavoro di riflessione in corso presso i
me degli interventi del Fondo e un'analisi reL'aIlargamento della CEE e i problemi delle servizi della Connmissione esecutiva verte
gionale di questi interventi.
sui seguenti puntii:
regioni mediterranee
La Commissione ha infine approvato il
- valutazione delle conseguenze dell'al- versamento della terza « tranche » di aiuti
I problemi delle regioni mediterranee, le- largamento sulle strutture istituzionali;
del Fondo, il 15 l u g l i o . Gli aiuti concernono
gate all'allargamento della CEE sono stati
valutazione
dell'impatto
dell'allarga304 progetti di investimenti in sei paesi, per
aEfrontati il 6 g i u g n o a Napoli, al convegno
delle organizzazioni agricole della Comunità mento sulle regioni meno sviluppate della un totale di 1.312 milioni di u.c. Questa la
CEE;
ripartizione per paese e per settore:
(Copa) dal commissario Gundelach, che ha
indicato nel superamento del divario tra nord
l n d u s t ~ i a ,Art.
Intr. dell'agr.
Paesi
Infrastrutture
di montagna
Totale
Servizi
e sud e nel miglioramento
delle strutture
agricole e non agricole le soluzioni da ricer- Belgio
Danimarca
carsi in vista dell'allargamento.
Germania
La riunione delle organizzazioni agricole Irlanda
della CEE si è conclusa con l'approvazione
Italia
di una risoluzione e di un rapporto presen- Rcgno Llnito
tato dall'inglese Henry Plumb. Le misure N.B. - Le cifre sono e?.presse in milioni di u.c. mentre in parentesi i. indicato i l numero dei proeetti
concrete da intraprendere nel settore agricolo sono, secondo questa risoluzione, le seLa Conferenza Tiipartita
re delle soluzioni durevoli ai problemi socioguenti:
economici.
- politica dei prezzi e dei mercati;
Sulla Conferenza tripartita, tenutasi il 27
In una conferenza stampa il 1.5 g i u g n o , i
- politica strutturale, regionale e so- g i u g n o (per i lavori preparatori v. Cronache commissari Vredeling e Ortoli hanno espociale;
di maggio), il Parlamento europeo ha preso sto gli obiettivi della conferenza. Sulla base
posizione nella seduta del 14 girrgno. L'As- dei grandi obiettivi fissati nella conferenza
- relazioni esterne.
semblea parlameritare europea ha votato al- tripartita del 1976 (ristabilimento di una siL'adesione di nuovi paesi pone delle condil'unanimità una risoluzione nella quale « con- tuazione di pieno impiego, entro il 1980: riioni preliminari quali, la realizzazione prostata che fino ad oggi
-- la concertazione tripartita non ha realizzato l'insieme degli
(2) 11 2x ~ccglio la Francia ha trasmesso alle istitu( I ) Anche \e sono comparsi negli iiltimi mesi segnali
obiettivi che era110 stati fissati, in partito- zioni comunitarie un suo memorandum s u a la riforma
dei regolamenti comunitari concernenti le produzioni
d'allarme, come 1:aumento della disoccupazione, i l calo
lare per quel che riguarda la riduzione della
Le ultime vicende monetarie, con la crisi
delle valute scandinave e la conferma di
due aree (economiche oltre che monetarie):
quella del marco, in fase di espansione (I)
(ma a quale prezzo?) e il resto delllEuropa
(in un rapporto reciproco di dipendenza con
la prima). Il sistema, istituzionale e di economia integrata, basato sul cosidetto serpente monetario, dimostra il suo fallimento
in assenza di una politica europea che realizzi effettivamente la convergenza delle politiche economiche nazionali, con l'obiettivo
di uno sviluppo equilibrato di tutta la Comunità. E le reazioni critiche di Jenkins arrivano purtroppo in ritardo.
La vicenda monetaria indica ancora una
volta che sviluppo economico e sviluppo democratico restano indissolubilmente legati, che le incertezze persistenti sulla scadenza
elettorale europea (le difficoltà vengono solo da Francia e Gran Bretagna, o c'è in più
una colpevole mancanza di interesse da parte di quei paesi che si proclamano europeisti?) sono la cartina tornasole di una situazione politica estremamente difficile. I1
controllo democratico sulle dccisoni del Consiglio dei Ministri della Comunità e il contemporaneo e conseguente rafforzamento dei
poteri del Parlamento europeo sono due aspetti sui quali t necessario insistere in questa fase difficile del cammino comunitario,
così come è importante superare tutti gli
ostacoli Erapposti ad un rapido allargamento della Comunità a quei paesi mediterranei
(Grecia, Portogallo e Spagna) che hanno fatto domanda di adesione.
clelle commesse all'industria e nuove difficoltà per le
esportazioni, allarme che ha costretto i Ministri tinansiari della RFT ad un forzato ferragosto lavorativo.
'
SOIO Un
«
Per
approccio » c ~ m ~ n i t a r può
i o offri-
agricole Mcditcrranee n. mentre i l governo italiano ha
inviato un stio documento di lavoro, concernente la revisione della politica agricola comune. 1'8 luglio.
COMUNI D'EUROPA
settembre 1977
duzionc del tasso di inflazione al 4-5%; tasso
Sia la dichiarazione sul Medio Oi.iente (ui-i Il bilancio 1978
di crescita medio del S0/u dal 1976 al 1980), atto politico di portata [.imitata) sia la dii partners sociali e le autorità governative chiarazione sulla crescita economica, I'inflaDurante la stessa sessione, la Commissiodovrebbero detinii-e un fi lo conduttore » del- zione e l'occupazione (nella quale sono evi- ne ha presentato al Parlamento europeo i l
le azioni future ricercando le vie e i mezzi denti i forti contrasti tra i nove), sia le progetto preliminare di bilancio per I'anpiù opportuni.
G non-decisioni »
sul Jet, sull'allargamento
no 1978.
I ministri dell'econoinia c delle Finanze
della Comunità, sulla prusliferazione nucleaLa procedura di bilancio, così come C stahanno a loro \lolta preparato la Conferenza
re, sulla sede del Parlamento 'uropeo han- ta prevista via via nel Trattato CEE del
tripartita nella riunione del 20 giugno. Il di- no confermato la sostanza delle critiche con- 1957, nei successivi trattati del 1970 e 1975 ed
battito ha mostrato uiia larga convergenza
tro un sistema (quello dei vertici) che, in
infine nel regolamento finanziario e negli
sulle cause della crisi attuale e sulle prio- assenza di una preesistente volontà politica
accordi informali Fra le istituzioni comunirità delle azioni congiunturali, ma per quel
dei paesi membri non ha ancora dato luogo tarie, prevede la presentazione del progetto
che riguarda i mezzi da mettere in atto le a risultati soddisfacenti.
di bilancio da parte del Consiglio dei Miriiopinioni sono state divergenti.
Durante la sessione di luglio del Parlamen- stri, un dibattito di orientamento generale
Secondo i miiiistri eui-opei, inoltre, la con- to europeo (4-8 luglio) il ministro belga de- durante la sessione di settembre del Parlaferenza dovrebbe fare semplicemente un in- gli aifari esteri, Simonet, ed i l presidente del- mento europeo, una prima lettura dinanzi
!.c.ntario dei problcmi e non Fornire con- la Commissione, Jenkins, hanno sviluppato i allo stesso Parlamento durante la sessione
,isioni.
programmi e le linee politiche che le ri- di ottobre, una sessione speciale alla fine
Le indicazioni contrastanti della vigilia, co- spettive istituzioni da essi rappresentate in- dello stesso mese di ottobre, il rinvio al
si come le dilferenti situazioni nazionali han- tendono portare avanti.
Consiglio per la decisione sugli emcndamenno pesato negativamente sui risultati della
In particolare Simonet ha insistito sulla
ti approvati dal Parlamento, l'approvazione
conferenza, svoltasi a Lussemburgo duran- importanza dell'elezione diretta del Parla- detinitiva del bilancio durante la sessione di
te tutta la giornata del 27 giugiio. Una prima
mento europeo, sulla necessità di procedere
dicembre dell'Assemblea europea.
impressione, ricavata dalla conferenza stam- all'allargamento in seguito alle domande di
11 progetto preliminare presentato dalla
pa del presidente della sessione, l'inglese
adesione, sul rafforzamento delle politiche
Commissione prevede i seguenti stanziamenHealey, è comunque relativa al consenso, monetarie e di bilancio comuni.
ti, indicati in unità di conto europea:
più ampio del previsto, sull'analisi della siCONFRONi'lD DEGLI STANZIAMENTI 1977 E I978 PER ISTITUZIONI
tuazione, mentre le divergenze si sono cenI977
1978
Atiiiit.iiio
trate soprattutto sui mezzi per superare la
Importi
"C,
Importi
in
disoccupazione e ridurre il tasso di inflazione.
I problemi posti dalla conferenza sai-anno
comunque studiati sia dalla commissione, che
dai partners sociali in seno al Comitato
dell'occupazioiie e al Comitato di politica
econoniica.
TOTALE
V.58h.Oh4.503
100
11.850.370.803
100
I 23.h2
')I)
'\il
I problemi istituzionali
L'evoluzione dei rapporti interistituzionali
nel prossinio periodo è legata da una parte
alla scadenza delle elezioni europee, d'altra
parte alla procedura di approvazione del bilancio 1978 ed ai conseguenti poteri in materia del Parlamento europeo. In questo contesto avvenimenti come il mutamento di presidenza del Consiglio o evoluzioni politiche
a livello nazionale possono assumere un'importanza altrinienti minore.
Il Belgio ha assunto la presidenza del Consiglio dal I" lc~glio lino al prossimo 31 dicembre, proponerido un calendario 'per le
sessioni ministeriali più importanti:
.- affari esteri: 25-26 luglio; 19-20 settembre, 17-18 ottobre, 21-22 novembre, 19-20
dicembre;
- finanze: 18 luglio, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre, 19 dicenibrc;
- agricoltura: 18-19 luglio, 26-27 settembre, 10-11 ottobre. 7-8 novembre, 12-13 dicembre.
Il Consiglio Europeo ha da parte sua tenuto la sessione periodica alla scadenza del
la presidenza inglese, il 29-30 gicrgrlo a Londra. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, I'ottava sessione del Consiglio Europeo ha mostrato la debolezza di un sistema che basa
il rilancio politico dell'unione su un'istituzione di vertice, incapace di esprimere reali mutamenti nel processo di evoluzione della Comunità, a scapito di una progressiva democratizzazione di tutto il processo, sia attraverso elezioni dirette, sia coinvolgendo e responsabilizzando le forze sociali (ad esempio all'interno di conferenze con poteri più
ampi della sola enumerazione dei problemi)
o consultando ambienti rappresentativi, come i poteri locali nella definizione della politica regioiialc.
Sia le dichiarazioni del Commissario al bilancio, Tugendhat, sia le prime reazioni dei
gruppi politici hanno mostrato che il bilancio 1978 costituirà una prova delicata per le
istituzioni europee.
La effettiva autonomiai finanziaria della
Comunità (con 1'introduz.ione delle risorse
proprie e la riscossione dell'IVA), I'introduzione dell'unità di conto europea, la risoluzione di delicati problemi relativi all'equilibrio dei poteri fra le due: autorità di bilancio: Consiglio e Parlamento; tutti questi
sono aspetti per i quali una soluzione positiva o negativa darà la misura della volontà
politica dei governi dei paesi membri di voler procedere sulla via dell'unione e degli
strumenti « di potere » sui quali potrà contare il Parlamento europeo direttamente
eletto.
Il Commissario Tugendhat, nel suo intervento al Parlamento euruspeo i l 7 luglio, ha
ricordato i principi che hanno ispirato la
Commissione e le grandi masse finanziarie
che caratterizzano il progetto di bilancio:
agricoltura, Fondo regionaile e Fondo sociale,
stanziamenti nel settore industriale, della
ricerca eriergetica, dell'assistenza ai paesi
non associati.
Il relatore sul bilancio 1978, Shaw ha espresso critiche preoccupate sulla massa degli stanziamenti previsti per il settore agricolo, anche in relazione all'insufficienza degli stanziamenti per l'energia, la ricerca, i
trasporti e l'industria.
A nonie del gruppo socialista, Lord Bruce
ha dichiarato inconcepibile un voto Favorevole del suo gruppo se rimarrà questa profonda disparità Era i diversi settori a favore
dell'agricol tura.
Aigner, democratico-cri:;tiano, h a insistito
sui problemi della disoccupazione e dell'aiu-
to al terzo mondo, mentre Kofoed, a nome
del gruppo liberale ha dichiarato che i l costo della politica agricola 2 sopportabile in
ragione della sicurezza che essa rappresenta per i consumatori. Spinelli, a nome
del gruppo comunista ha dichiarato che bisognerebbe respingere il bilancio se non vi
saranno proposte concrete di cambiamento
sopratutto per la politica agricola. Infine è
intervenuto i l presidente della Commissione bilanci, Lange, per contestare alcuni
aspetti di tecnica budgetaria (stanziamenti
di impegno, ricorso ai bilanci supplementari, numero elevato dei p.m. ecc.).
Dopo essersi incontrato con la Commissione e la delegazione del Parlamento europeo,
il Consiglio dei ministri ha approvato e trasmesso allo stesso Parlamento europeo, nella riunione del 20 licglio, il progetto di bilancio comunitario per il 1978. 11 testo del
Consiglio contiene delle riduzioni notevoli
rispetto a quello della Commissione, tenuto
conto che gli stanziamenti, corrispondenti
ad azioni per le quali il principio o il contenuto non sono state ancora accettate, non
sono stati iscritti in bilancio.
La quasi totalità delle nuove azioni (energia, ricerca, industria, parte della politica
regionale, sociale, cooperazione con i paesi in via di sviluppo) viene così messa iii
forse dalle decisioni del Consiglio.
Quest'orientamento del resto contrasta con
l'opinione espressa da Commissione e Parlamento sul principio generale del bilancio,
non solo K contabile ma di prcvisiont. della politica comunitaria per l'anno seg~iente.
Come ha dichiarato il commissario Giolitti, i l vero dibattito dovrà comunque ancora iniziare ed i l primo impegno importante resta la discussione generale alla scssione del Parlamento europeo di settembre.
settembre 1977
5
COMUNI D'EUROPA
somma il federalismo sovranazionale, rne lo
aveva suggerito al liceo ~ l d oFerrari, il mio
professore di storia al C( Tasso n di Roma,
di U . S.
socialista riformista (bissolatiario), non piegato dal fascismo e suicida - come Catone
cia, l'Inghilterra, l'Italia... - debbono abbali- dlUtica - nel '39: rna più che coi riferimenti
donare la loro boria e costituire gli Stati a Mazzini e a Cattaneo ( o a Briand), con la
Uniti d'Europa. Ma colne aggregare la gen- esposizione della « Pace perpetua » di Kant.
te? Certo l'esercit« m i sembrava Un interlo- Ma ora m i trovavo ,le1 mezzo della tragedia:
guerra. un elemento l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa era urza
ClltOre compatto e,
insostituibile per l'inslirrezione; poi c'erano idea-forza per capovolgere la mkta iri.seiisale fabbriche - la fabbrica rni Si preserltava
e la prepotenza isterica dei rlazifasci.sti;
come irn natilrale Centro rivoluzionario - e unlidea-forza limpida e travolgente per ancovarii livelli della borghesia, della cosidetta rare I'antifascisrno e criticare la guerra cori
classe dirigente - m u che dirigeva?
che urZ7alternatii!acostruttiva, Il disfattista puro
in Italia è let!aiitina e senza primipii e sa- e semplice faceva serlipre la figura, cori gli
rebbe diventata sicuramente democratica e incerti e le coscietize in crisi, del pu.siìlariime
antifascista, upperla avesse sospettato che e della spia pilrttosto clie attrarre come conquesta era la carta vincente - dico della fessore di anime.
borghesia che ~iori aveva battuto ciglio, al
Erivin fti amaro e terribile. Non ci voleva
di là delle barzellette, per diciott'arini o giù
piìi molto, u quel punto, per capire c)le Izii
di lì -.
era antinazistu e io antifascista. Lei, tenente,
L'ohiettitto degli Stati Utiiti d'Europa, in- cotlosce il fasci.s?no, che - sciisi - è una
Erwin
Parlaiia u n italiano corretto e fluido. Glielo dissi, elogialzdolo nza anche domandandogli corne avesse fatto a impararlo così bene.
Sa, signor tenente, avevo una borsa di studio presso l'Università di Firerzze: sono filologo classico D. Corzosceva Giorgio Pasqctuli?
Naturalinente: lavorava con lui.
Perbacco, lavorava con Pasquali. Mi venivario alla mente una folla di ricordi: I'epistolario di Plir~iocon le lettere a Traiarzo sui
Cristiani, le caldarroste prese insieme aridand o a zoizzo - dopo i seminari a palazzo dei
Cavalieri - nei vicoli intorno alla Scuola
Normale a Pisa, la volta che m e lo trovai a
Roina - sulla soglia di casa mia - con la
bottiglia del latte che gli aveva consegnato
il nostro lattaio, il favoloso insegnatnet~tou
Gottinga e l'amicizia con Wilamowitz, il vecchi0 lavoro sui socialden7ocratici tedeschi ...
Questo interprete dell'Africa Korps di Ronimel, allievo di Pasquali, cominciava a intercssarrni. Io ero con la mia compagnia in t r i z
turno di riposo a (C guardia costiera n, ciil
Apollorlia in Cirerzaica, in quella tarda primrivera del 1941, dopo aver trascorso I'invertlo
rlel deserto sirtico; lui si trovava di passuggio, tion so con quale missiorze, e del resto
c'erano anche lì piccoli reparti tedeschi coli
qualche jurizione che vattelapesca.
Tentai. « Che gliene pare di Stenzel? ~ 0 l 7 0 sce il figlio? » Stenzel era 10 strrdioso ebreo
che aveva Scritto Plat0 als Erzieher; il figlio
era uno stziderite, bravo e simpatico, che Giovatini Getztile, con una delle sue const4eic
cotitraddizioni, faceva ospitare dalla Norrnale ai miei tempi - '36-'37 -, piir rifugiato
che borsista, al modo di Paul Oscar Kristeller, un altro ebreo che sapeva tutto su Mar.
silio Ficino e che ci faceva il lettore d i tedesco (ricordo una volta che s'andò a cetiarr
fuori porta Santa Maria con lui, con Luigi
Rtrsso, con Pasquali, con alcuni compagni Levi, cioè l'attuale Bonora, D'Arldrea, il Murchetti di Carrara...).
Esplose. Stenzel? Un uotno straordinario.
Il figlio? Certo che lo conosceva, erano amici. Ma quale sarà stato il cognotne di questo interprete del Corpo d i spedizior~e di
Rorrimel, di cui ora rammento solo il nome,
Erwin, lo stesso del suo gerzerale? In ogni
modo ne venne fuori quel giorno z r r ~ discorso straordinario, che m i determinò ancor piìc
chiaramente verso il disegno, che poi il de.stirzo (Schicksal?) non irzi permise di portare
avanti: quello di sondare in uiz pritno tenipo i rnilitari e quindi di lavorure in u n « fronte interno » - che doveva pur emergere, (li
mano irz mano che la guerra avesse accresciÙto disagi e delusioni (sul che non avei.0
dubbi, conze non li avevo sztlla sconfitta, dir1
tniniito successivo a quello ir~ cui ave170
uscoltuto la miserabile « dichiaraziorie » dcl
10 giugno dell'anno prima: e lo avevo detto
perentorianiente, appena finito il discorso ili
Muramaldo, a due vecchi conzpagni dc.1
Tasso » incontrati per il Corso, Carlo Cassola e Mat~lio Cancogni, il mediarlo latercile destro della (C Fulgor ») -; quello di 1ui.orare - riprendiamo il filo - per dimostrure
via via che, sì, l'Europa va unita, m a che è
irna follia ur~irlaattraverso l'asse Ronza-Berlino, il razzismo, Mein K a m p f , le truppe di
occirpazione, qirando la ragione indica che
questi vecchi paesi - la Germarzia, la Fran-
-.
I I est impossible d e rcconstruire une Europe prospère.
démocratique et pacifique sous l a forme d ' u n asscmblage
d ' E l a t s souverains. séparés par leurs frontikres politiques
et douanières, considérant qu'une Soriét6 d e s Natioiis
conyue comme unc I i g i i c d ' E t a t s souverains ne peut
$tre qil'un 1euri.e.
Moiiveriicnl de Liuérntion National
Rc'gioii Lyonnaise - 1943
L'orizzonte dcl vecchio conti-
quando, superando
nsnte. si
abbraccino in iina visione d i iniiemc tutti i
popoli che costitiiiscono
I'~inianità. hisogna piir i - K O noscerc che la F e d e r a z i n n ~Europea e l'unica conrepihile
garanzia che I ~.app<ii-ticon i popoli asiatici e americani
si possano s v o l g e ~ ecu una base d i pacifica cooperazione.
in attesa d i iin p ~ i i lontano avvcnirc, in ciii diventi
possibile l'unità polilica drll'intero globo.
DBI
Manifesto d i vcntlitoic - 1941-1942
IIans e Sofia Schull
i loro compagni della Roqa bianca
e il profeisor Huber
caddero per darci la certezza
che la libertà è iin fiore
sempre 11ronlo a rinascere
nel deserto e sotto la pr~ocelln
e per farci considerare
che gli Stati Uniti d'Europa
richiedono anche
il coraggio della testimonianza.
I gio, ani di tiitta Eiirope sappiano
che la vita e la riiorte
di Hans di Sofia di Hubcr
sono il pii1 bel libro
il piìi chiaro il piii logico
che mai si polé vedere
siii banchi d'una sciiola.
V11 Stati generali dei Comiini
e d e i Poteri locali d'Europa
u per
l'Europa dei popoli n
Roma, 15-18 oi.tohre
1964
la Resistenza europea agli Stati generali del CCE a Roma (1964): Inge Scholl. sorella di
Hans e Sofia. riceve dal Ministro italiano della P.I., Luigi Gui, una targa rievocativa delI'AICCE, incastonaita nel tufo delle Fosse Ardeatine
settembre 1977
COMUNI D'EUROPA
6
giuste D: e si solzo dirneriticuti questi sigrzori
pulcinellutu: lu Germania purtroppo pecca
sempre fortemente, iri Gerrnariia c'è la fine che iiel « Crito~ze» le Leggi sono comparse
in sogno a Socrate e gli ha:iiiio ricordato che
dellu civiltà, c'è la terra arsa, c'è la fine del
inondo. Mu lei si rende corito (li quello che lui uvrebbe potc~to « perstluderle » a essere
diverse, e non c'è riclscito, e poi, se 11ori gli
succede iii Gerinuniu? Da voi fanno perfino
pubblicure i libri u Berledetto Croce: scher- piacevaiio, avrebbe potuto scegliere l'esilio,
ziumo? Corne ripreriderenzo noi tedeschi, te- portando con sé i suoi bevi, ecc. ecc.: tutte
rieizte, il filo dellu civiltà? Du rioi spariscono premesse, come ben 170t0, che col cazzo si riperfiizo nelle biblioteche specializzute i gran- scoritruvurzo nel fascisrno e ire1 nuzisrrlo): tnu
di libri dell'uniarzità, se rle farlrio agghiaccian- sarà bene ricordare che, più ceticorcc ladri
ti falò. Che rittzurle duvutiti u izoi? I l tzulla. che ussussini e talvoltu oriorevolii?etite ttzacEr~litz f c l il primo tedesco, i17 quei fran- chiati del reato di rifiuto d'ccs.sassit~io(ttzerito
genti, che ~ n mostrò
i
come I'antinuzismo si di cui per rnolti Ebrei ci dù utto il Poliupoteva trasformare iri desiderio di morte. kov), noi italiurzi abbiunio perultro cominesChe c'era più du fare? Guurdure iiel vuoto - so orribili criitzirii e gelzocidi - in Cirenaiquegli sguurdi persi, tristissimi - e undare ccc, iri Abissiniu, nel Moizttwegro ... -, di cui
incontro alla inorte: i tedeschi non temono teridiatrzo a scordurci assai più di qtluizto
non faccicir,ro dei loro i tedeschi, federuli
lu morte, noiz si urrangiuizo.
Pcnsute. Io dovevo uiidure quulche setti- o ttze1zo.
E si b~ctli:uridurc N coiitrocorrente D sotto
rnunu dopo izel purgutorio di Tobruk: rrzu ulHitler costuiu molto più che in Italiu sotto
loru, iri qclei giorni, m i troi1uvo u riposo, sul
ttzccre, u due pussi dal Sclpercomundo itulicc- il violiriista di Preduppio. Lo suizizo gli spleizno (311 u Cireile), che rnuizdu~u quotidiuilu- didi ruguzzi elellu « Rosu Biu~zcu», lo su il
mente L I I I ufficictle srlperiore - di stufo iiiug- professor Hclber, cui lu murliiuiu recise, irrigiore - u veglicere scrllu q~tulità dei pesci
mediubi1mente;la testce; t.' lo su l'opposizioche doiwvurio firiire s~rllun1ei1.s~dei gerleruli. iie .sociuldemocraticu e co~ncrrzistce,falcidiuta
Supevumo trrtio, cctt ruilerso radio-fulite, di iiei cuinpi di conceritrceriz~zrito.Altro che lu
questi geiieruli. Ariche di Graziuni.
frondu » e i littoriuli defiu culturu, da celi
Graziani, clze orrizui se ire stuvu truizqlliilo è uscitu purte iroii irrilei~ctrite dellu nostru
in Italia, iregli ~iltirni tcrrzni si eru futto urrllule cIu.s.se politica dri?rocruticu ( i sesstriipreiidere qui iri Libicc du crisi orribili dllrui?te i bonzbarelatizcriti: lo dovei1urio reggere iri
purecchi, si eliriierlccvcc, sbui~ui~u.
L'eroe Gruziurii. Io uvevo fatto I'ullievo ~lfficiuletli fuiiteriu ullu sc~lolu tli Bei~gusi ire1 '39-'40 e il
cumpo d'urine u Soluk - 1 / 1 1 iroclo ciiroi8crrziero », come si dicevu fusciiio.surrierzte -.
dove eru stuto igriobilineiite irripiccccto, per.
ordine di Gruziui~i,il gruii cupo purti,qicciio
Omar ul Milktur: e voi supere per qiictli triotivi religiosi i r~i~lslllmuiii
u q~rul.siusitorlilrtl
e u qllulsiusi lerribile inorre soiro disposti p//!di iion essere iiizpiccuti. Q11e.sliitalicctri itri~eiitano dittutclre u r~luglielarghe, che lascitcrro
stainpure le opere di Berzeelctto Croce: poi però suniio essere beii criitleli - crlldeli e vili
-. Che schifo! schifo per ylleste uzioizi ii~ique, schifo per lu follu di c-oiiigli e pecorc
che le corloscevu seilzu reugire, professori
universitari, mugistruti, aiiiii~irugli,indilstriuli, medici, barichieri, collaboratori delle riviWILLI GRLAF
ste di Bottui ...
a
Saarbrucken
i' geiinaio l9l8?studente
Norr so yciunti e qclali eravaiizo iii quel
di medicina
prittzo ccririo di guerru a sentirci italiani didecapitato il 12 ottobre 1943
versi. A casu mia, un po' retorica~riente,si
era settipre celebrato (mio pudre ne eru
~O,
molto fiero) 1111 unteizuto - U P P L I I Iper
via di rniu izorinu pccterna -, Ar~tonioToscuni, che era sultato per ccriu br~~ciccrido
le polveri del forte di Viglierice, rileritre clifet7deilu
la Repilbblicu Purteriopecc coritro i lazzurorii
del Cardinule Ruffo di Ccciabriu. Accurito u
liberté, égalité, fraternité r?ii ui~eiJuiioinsegnato che bisogtzu essere coruggio.si e cuvullereschi, con tirtti. Micc rrlccelre uniuilu i~zolto
la cavalleria: mi ceilella persirio irisegiiuto il
buciumaizo. Scherzo! ttzccttztizcc /?cc coiitrib~lito
u farmi diventure sociulistu, ttzettendomi in
rnario da ruguzzino gli « Atti degli Apostoli »
(Ariariia e Suffira...) e trutturzdo sempre il
prossimo come prossimo, cioè coine nn egziale; meglio: ubituandosi a lavare non simbolicamente i piedi ullu poiieru gente e restundo capace di sdegnarsi, sdegnursi scll serio,
contro i mercanti nel tempio. Ora, in questi
tempi è di scena il boia Kappler e i conservatori di tuttu Europa - i legulitari aberratzti - citano u sproposito Platone e il Critot7e (« le leggi si ubbidiscono, ancorché irl(C
tei~rii)!Cerlo, certo: iroil scordiuii~oi Terruciiii, gli Spirielli e i Rossi, i P e r t i ~ ~ii ,Fuiicello, ui~clzei Mcrli~eslili;riori scordiuirio le soffereilze e i strcrifici e.ser~ipluridi tuntu /linile
gelile; poi, dilrcl~ilelu resisteil7.u uritzuta, dopo 1'8 setteiiihre, uilche ila rioi si rischiavu
brutto e si eru 10~111ruli
i?si rr1orii>u.Vorrei
vedere! Mu si liu tuiito l'iiripressiorie, (la rloi,
che si siu ~isciticlcil fuscisino serizcc cci~erlo
digerito beiie; dal rzuzioii~uli,sriro,serlzu averlo sirperuto; dal servilisi?ro, senza essere diveilclti ileri clon~iiii liberi; rlullu corruzione,
serizu essere diilelituti galatitllortzirzi. O ha
funzionato nellu .sopruggic~rztcc Repubblicu
unu spietuta seleziorle alla roilesciu? E se è
così, perché?
Corrlirriqite in quel giorno di giclgno (giugiio?) 1941 Erwin ini chiarì fino in fondo lo
obiettivo priuriturio e cofilcreto che potevuno
far proprio, silbito, l'antifascismo, Iu lotta
per lu libertà, il socialisino: gli Stati Uniti
dlEuropu, coine rovescia'mento dellu unita
sotto il tctlloiie nuzifuscisttz. Mu m i chiurì e mi
hu chiurito per sempre come dobbiurno chia-
lnare i tedeschi cella lotta per la federazione.
Scusate se coritiiiuo raccorztarzdo di me.
Nelle settimane successive all'incontro con
Eriilin passai al reggimento i guai miei. Per
fortuna avevo u mia consolazione due amici
con cui sfogarmi, un tenente e un caporale.
Il cuporale, Orfeo Mattonelli, figlio di socialisti urnbri, contadini e muratori, e commesso in una pizzicheria di Roma; il sottotenente, Titì Paternò, compagno di classe al
<< Tasso » (guarda, guarda) di Giulio Andreotti e figlio di tln avvocato ex garibaldino delle Argonne (poi azionista), sorvegliato speciale D durante tutto il regime fascista. Antifascisti a prova di bomba, potevo con loro
progettare a voce alta per l'avvenire. Frattanto, didevo, passavo i gctai miei: prendevo
sempre, infatti, le parti dei soldati contro
gli ufficiali, rifiutavo di usufruire della licenza, che mi spettava, perché ai soldati non
la dàntio mai ttzerztre quei signorini degli u f ficiali verlgorio e varlrlo ( m a si sa, loro speccllano sul sccrzgue dei poveri - in Sirtica si litriitcevatzo, verattzerlte, a lavarsi abbondantemente i coglioni con l'acqua che i soldati
ricevevano col misurino, e io li esortavo pubblicamente a lavarseli con la rnirierale Recoaro, tanto se ia potevano permettere -),
facevo l'eterno tribuno della plebe, mentre rili
ncrinettevo anche di sfottere le circolari che
prescrivevano l'odio contro il nemico; ero
dcliiqlle diventato clna delle pecore nere del
reggimento, disfuttista e forse sovversivo.
Uiz giorizo il comandante di battagliorle 11ii ladro che i1ii si voleva iiigrccziare, perché
io uilevo il vizio delle deirunce e, uiizi, coii
Paterriò ci dii~ertii~utrroa furr~e clna dopo
I'crltrcc (r~~bcci~ccrio
- o lusciui~urzo rclbure tirtti e tutto, niu sopruttutto fregavurzo ai
.\oltluri caffè, i1iii0, furina, scarpe: purlo sem/)re (li iurii gruppi di signori clfficiali, cl~zitairretlte u stugioizuti, oiiiiipotenti marescialli)
- trii mise iii gclardia, avvertendomi che il
colorir7ello conzandante (di stato maggiore e
(le1 SIM, il servizio infornzazioni militari:
iirro sbirro uinuizistu, citava i classici) si accitigevu u colpirmi. Qclesto uvveiiiie, infatti,
poco dopo, ina ne parlo solo per dire che iii
qclell'occusione scopersi (o, meglio, ebbi 1t1
coiiferinu) che lu maniera più divertente, ariche se c1ri po' scoinoda, per defilarsi era qilellu di uiidure iri pririla linea, la lirica del fuoco D: infutti m i serio fatto quattro iizesi del
peggior Tobruk - una pattuglia dopo l'altru - e riessuno m i ha più rotto le scutole
(uspettuvuno che N scendessi » dallu linea?).
I l colorinello del SIM, del resto, eru uizdato
coraggiosamente iti Italiu, ubbandoiiundo il
regginzeiito (11 fuoco per compiti « più inzportuiiti »: e gli era suberltrato, ctnu rara avis,
i!!? cl/oi+d'oro (esistono), cioè utz colonnello
serio, onesto, puterno, ingerzclo. De Anzicis, iiisomniu. Prir~iu dellu puttuglia dicevu: « sta'
utteiito, rugazzo mio. Non tornare tardi! »
Urlo sciocco direbbe cose du ridere P: io
direi iiivece « du sorridere », con r~zaliricoriicc,
dati i tempi i costumi il linguaggio celloru
corrente.
Di iiotfe con Paterr~ò, che comatidava il
cerztro di fnoco contiguo al mio, sognccvumo
la nostru futura guerriglia. Facciuriio a Tobruk un grosso colpo di mano (erailarrzo sul
fronte orientule, alla testccta dell'uadi Relgusem), ci gcludagnamo la tnedagliu d'oro: se
ci decora il dornatore di Predappio, sperium o che uvveriga a Palazzo Veneziu, così il
vero colpo di mano lo realizziumo lì, cuttciriumo Mrlssolini, facciamo fclori in 11n butter d'occhio i « moschettieri del duce » ((
settembre 1977
COMYJNI D'EUROPA
eteriiu », che vicei1ersa bisogiicci~cc radicale corltieiie
tanto, si sa, so170 delle tiierde - e teiiia- Ma appiriito la giierru c~oiiteiiei~u
tno iizascella di vetro coilze ostaggio. E poi? iiz sé q~lesta gruiide unibigirità: che chi ci iiieiite cai7ibiure, coirie l'Italia trasformista,
Giù: e poi?
crede, ainiiiuzza il iieiiiico, iiieiltre chi iioii coine l'li~glzilterruiii~periulista. l o ho cerca117 realtà ~'uiieiiai?ientoaiia gtterrigiia io ci crede nia ilori i'lu il coraggio o l'iiii~eritii~u to seiiipre di essere 1117 politico, cioè 1117 citdi s~rperurla,piiò giiurelurc il roi~esciotlellu tcidiiio tc tittto toiielo: .seiioriclii fare il politiriteriei~orrtile, iiiu rzoil era l'irnico problema.
c.o e uilei,e le, c.tii./e iii i-egola per cuiiibiare
Del resto anche la iiic:dugliu d'oro per ~ r i l inedaglia e dirc clie liri i)u iii grierrci per
il iiioiltlo - u i i ~ ~ l iper
e abolire la girerrci, copovero faiite era iriia irtopiu. Titì coiiipì una farsi aiiinzazzure.
azioile teineruricc, nella quale - coi1 soddiiVoir solio i r t i ii7i.stic.o. Noti soiiu ircuirc~lie iiie si tlei~e- 5 (lifficile e dtrro; sopruttirlto
sfazioiie gerierale - fece scuppare per la fifa
~ t n osturic~istu e Iro scriipre tletestulo l'urri- perclié pcr c,uiiibictrc il iiluiitl« hi.sogiict il vice-federale fascista di Geriovu, veii~ttoal bile passo di Beite(letto Cruce (iii N Pagiile coiiie si tlicei~u- ciggrcgctre gli itoiiiiiii iiitorscic'rifici e faticosi
froiite per preiidersi « il breivtto » della culli- s~tllagrreriu D: .s'iiiteiitle, .strll(t /iriiilu gtterru iio (i iiiiu itleci, ~~i~opoiieiitlo
ripeiisoin(~iiti,qiriiidi ftrrsi cupire, iiitelle~ttr~rlpagiiu di grrerra: rieriti.atu iielle linee, iioii iizuiidicrle): Cl~iuiiiure la grrerrcr, chiaiiiure
lo deirrriiciò, tuiito io coi fascisti iion per- qirestu religiosa ecaiuiiihe alla qrtule la vec- rneiite c i~iorali~zeirte.
Etl c1.u tlifficile cillorcc
tlo tenipo, li coiisidero mezzi ~toirliili» - e chia Ei~ropa si è offertcc fitleirte ire1l'uvi)eiii- iaeder coiiicJ iiiettere iirsieiiie, (iieti.o 1~ proi7on si riferiila certo (1 quegli italiuiii irige- re e gitui~d(riitioai figli dei figli, chiarnurla postcr degli Stciti Virili tl'Errropti, ilolicirri e teilui e irigaiiiiuti dal lii7gituggio « polivaleirte » (conie rr.sciilo gli rriirairituri e i i~icc.ssoiri)" r e - desclii: iiieirti-e, coiirc si rrsci dire, trroircii~cril
dell'ex direttore delll« Ailairti D, che irnrnola- slo di barbarie C, suprai~i~ii~errzci
d'isliirti scrri- caiirioile.
roiio la loro vitu, conre i giovaiii fascisti di grriiiccri ", 5 tu1 giirclizio, che ha.sterebbc (1 reitIir rculrù lì a Tohi.rrk di c~aiirtorrice ire eraBir e1 Gobi, senza sapere perché », per ripe- dere chiura 1'iir.suiiabile irifci-iorità, la poche;iro tairti. Mi luccu tli rirrgoi(rre la pcrrirci ceiltere 1'espre.s.sioiie di Rrtggiero Zangrar7di -.
zu, 1'otltr.sitic tlclla foriira iircirtale iilu.s.soiii- / o i.olte; riri toccò (li .stcii.iireire - voloritcirio
I n breve, il fatite Paterriò / L I proposto per la c,a N. L'ho detto: irorr ho riiui creri~rtuottriso - dieci ore /il(rte selrcriato coi tedc~sclii,allo
promozione sril cai?lpo, yrresta si traiiirttò iir K(tiri della cc Pacrc /iei~lictrraD e irorr iiri i3er- scoperlo, tr ~)oclripcr.s.si tltt rrira triircea iirglcproposta di iiietlaglia d'cirgerrto, la rriedaglia
.se; 1 1 1 ; t u c ~ ~(liv (lifeirel~,i-et/riot(r 145, teireir(10~
d'argetito in broirzu. e fiiialiileiite gli f i r coril(( per 111111 riotle, ~ t r c ~ rre
r t i te(l~.sclii. s c ( I ~ ~ ? ~ ~ I J u ferita lu croce di glrerru al valure. Ma a pciiiio; riti toccò (li coirteirrpl(rrc la Morte, per
te ciò, rimarrevario gli altri r prirrcipali proiletlc~i-yrie.stcr geirte tl'olti-(tlpe clie si sciogliebleini: coiwscere gli rro11ii11i,iiidiviti~rure i
firitrlrirerrtc e aiiriirettc~i~ti
che, sì, la gtrerru
loro sentinieriti, progettare tragtrardi e riioi. rriicr folliti, forse clucsla giierru i. criicoru
di per aggregarli e creare l'alternativu rlciiro~riir folle (l~,llt,(r1ti.c. e i 1 0 1 1 htist(i iiiurire per
cratica.
trilere 1~ c.o.sc.iCiiiciiit ~ ~ ( r cCioè
e . hi.sogiru agiFino ad ullura la rrria vita al I.L&A'
' ~riiie17to
re: i i i t i ~,lre/(li-e? l o scilolei70 la testa e ceriili aveva perinesso il priiiio, gruiide, profuticcriJo tli.\l~o~crtcriirc~~ic
tli iilu.strare che, fra
d o i~icoittrodella iniu vita coi coiitadiili e coli
I ' c ~ r o l ~~~orifoi-iiri.siiro
~o
c il ,geriiulc tro.sforinila gente ineridioliale: proprio coirie uilei)o iso\tiro, ~)i.olicihiliireir/clu c.o.\a pii/ piilittr e pii/
ltdto rifiiltuildo l'elettrocurdiogruii~ii~atritc.\trggicr ero / ( I i-ii~olrrzioric,crrropea. Noli sorro
cato e aiidaiirlo iri giterra, coii grarltie iirercrfoi-se i \olcl(i/i clie ftiiiiro lrc grreri-n? Ebbciie,
viglia dell'amico Zangraiidi ( e Propi.io trr? / r t
coir clic, trriioi-itir i Ctrpi loirtciiti, tlalle cccpitcili
pacifistu, ttd che eri aiitifasci.s/a negli cciiiii liIc, erri iwci ci (rrrii~ui~airo
c.o.si uttittite, ci
ceali, qrraiido noi ecc. ecc. »). Ma direi clic
c.o.striiigei~criroallu gtrerrci e tr riiia grrerru col'incoiztro coi1 Eriilin n7i dette una chiave e
s i tilicrruiite:'
nii spinse a inoltiplicare a Tobr~rkgli iiicoilForse ciiicoi. oggi per custrrrire I'Errropa tri coi tedeschi. Questi tedeschi ilon certo
C I'Ecrroptc tleriiocraticu
criiita iiori .si prlò
privi di intinie, gravissime coiitraddizioiii, 17iu
c~ostrriireclic, srrl diulogo - la cosa pi-iitcipaiilcapaci rli sopportare la iiostra eterna coinle è quella di e.ssei.c i~ispcttii~uilreirlccrediinedia degli iiigaiini: mistici, irrazionali siihibili. Allurcc io peirsuiro eli srrperurc il purgaKURT HUBER
t o sotto la primcc scorza, iiia a loro rnodo coe- nato a Monaco il 24 ottobre 1893, professore torio tli Tubi-rik e di rieirtiare dall'Africa in
reilti.
E~tropu,per riaiitiodare ~)ec.e,I~i
fili uiiiversidi psicologia e filosofia
Credu che a molti tedeschi sia sirccesso
tari e borgliesi c.oii iirrovi C> popolari e dar
decapitato il 31 luglio 1943
q~ielloche 1 7 0 veduto accadere, con stupore e
inaiio - cretlihile e creilcito - alla costitupeiia, a certi iriiei amici « idealisti n. Scoper- gogiio di essere considerato uii irrnaiiitario zione di ~ r i i froirte irlteriio, sovranazioiiale.
to l'errore, anzi il peccato, e forse 11017 aveii- (anche se non solio mai stato massone). Del- europeo, iii cui iiiettere ( i frtitto qitel che uved o il coraggio della coizversione, hanno pre- le volte ho perfino sospettato che ottuso fos- vo iinparrrto dai c~orrtatliiiiirpiiii e dai tedeferito perseverare nell'errore - talvolta iiio- se Benedetto Croce, anche se Genitariiio Sas- schi del 155" reggi~ncirtodi failtevia leggera.
rirne -, piuttosto che rischiare il doppio gio- so ce lo dimostra ora definitivanieilte così di- Per il rnoiiieilto le cose aildaroilo diversaco. Per carità! Noiz voglio giustificarli iié cri- verso iiel ripetz.sarneiito inaturo. Ma, detta e nieilte e soil fiiiito priniu all'ospedale scozzeticare senza remissioiie i doppiogiochisti, 01ribadito tutto ciò, vorrei distinguere i tede- se del Cairu e poi iri Indici, a coii7piere stildi
tretittto siuii1o nella patria di n7uchiuvelli schi « legalitari », i tedeschi clie in n o m e del- propedeutici sirl terzo inondo. Ma ricordo
(con la in piccola) e furlo proverebbe che io la legge K ancorché ingiusta » inassacravano quel gioriio internliriubile che il trriio ospesono settario, sprovveduto di seiiso storico, i civili e servivurlo irnpeccabilineitte Hitler, dale rla Marsa Matrlill ci portava - la vigipolitico e altro. Mi limito a sottoliizeare che dai tedeschi « disperati », incapaci di cospi- lia di Nuttlle del 1941 - ad Alessaiidriu, u
- coiitrq le apparenze - molti iedeschi prorare (peraltro soti' venuti poi fuori Arinodio Taiitu e al Cairo, coli una bubcle di geiite
babilmente non erano del tipo di quelli che e Aristogitone, con la spada coperta di mir- delle dire parti i11 girerra - tedeschi, iilglesi,
citano, a torto, il « Critorie » - gente che to, ariche - e soprattutto - in Germania) e ciprioti, chi scrive, 1117 aviatore fralicese della
detesto profondainente -, m a uornini che iiicliili a lasciarsi morire irl guerra.
France libre -: conziilcicliniiio tiiiiiduiiieizte,
avevano paura - paura di agire, aveiido penNon vorrei fare della poesia e della cattiva mescolaizdo le varie litigite; poi in iin cresato fino in fondo coi1 la propria testa (il ter- poesia. Mi limito .seiiipliceniente a sottoli- sceiido .spregirrtlicatu - coi1 l'iilei~itabilepcirzribile dovere di prendere l'iniziativa) - e iieare clie talitiii tedeschi, in crisi non tu di qriuliriic~irisiiio che erlierge sempre in
cercavano la inorte come una espiazione che, nieno di ialirili itfilliuili, rii~iaiievanoperplessi simili coridiziorii irinune - inaledic.eilirtio i
pareva loro, li metteva al di soprcl di ogni e sconcertali - coitie rirtiungono tiittora per- K nianoizr(ttori » civili, i ftlbbricarlti di guercialtronesco Pulciilellu.
plessi e scoricertati - di fronte al trasformi- ra, qlrelli ~ . h es~llla girrrrcr ci prusperuno; e
Sta d r f a t t o che per roinpere non la fred- s m o latino. Persoiiali?iente iion sono neanche ci seii7hr-i, di essere proiiti, qrraiido fossinio
dezza, ma il vuoto di quegli sg~iardipersi - entusiasta di von Fritsch, capo di siato mag- emersi dalle pastoie preseilti, u lottare nella
soito i quali .stagiiava spesso, trii avvidi, u n giore tedesco (se bei7 ricordo) e degradato da libertà per l'iriiità .sovraiiuzioi~ule, contro la
mare di dubbi, di rimpiailti e anche di po- Hitler, che nioi*ì - coi1 la divisa di soldato gcierru e il srto terreiio di colt~tra,che è la
tenziale aiitinuzisrno -, bisognava mostrare semplice - cclla testa del siio vecchio reggi- pluralità di stati sovrarli e urganizzuti per
una siccira dignità di uutlzo, insoinma sape- mento, dirrarite 111 cainpugnu di Polonia. I n conservare a spur~ttenlinoraiize indebiti privilegi, basarzdosi stri pregicldizi dei più.
re undure iiicontro allu inorte con assol~rto fondo noi1 è i:ero che ilvi? si cortipromise:
distintosi dalla « ~rlei~iazioile iluzista, contriMa Erit'in, che fine hcl fatto Erwin, filologo:)erno di sé. Lu so, lo so: che dignità plrò
civere u n u o m o che scanna gli altri uomini? buì pur sempre al decoro di una Germanitl go clas.sico?
((
CC
ilcr
COMUNI D'EUFIOPA
8
settembre 1977
Riassunto scheniatico dell'attività del Corisiglio dei Comurii d'Euroy
Nel periodo che va dal 1" gennaio al 30 giugno 1977, le manifestazioni di maggior rilievo politico, cui I'AICCE si e particolarmente impegnata, sono state i XII Stati generali del CCE, svoltisi a Losanna da11'8 all'll giugno, il convegno organizzato a Bologna in collaborazione
con l'Amministrazione comunale sul decentramento urbano e i comprensori nel quadro della realtà europea e l'incontro fra Regioni, provincie autonome e partiti, svoltosi a Roma il 19 maggio, in funzione dlel Comitato consultivo regionale (creato a seguito della Conferenza regionale di Parigi del dicembre 1976). Di queste tre importanti. manifestazioni abbiamo dato ampi resoconti nei numeri di
Comuni d'Europa di luglio-agosto (Losanna e Bologna) e giugno (Roma), ai quali rimandiamo.
CC
CCE
V Attività in collegamento con le altre organizzazioni
Federaliste
I
a ) Rapporti
listes)
Comitato
b) Rapporti
Comitato
Comitato
Riunioni istituzionali del CCE
A Stati generali
Incontro per l'esanie dei rapporti dei XII Stati generali
di Losanna (Parigi, 26 aprile)
XlI Stati generali del Consiglio dei Comuni d'Europa
(Losanna, 8-11 giugno)
B Riunioni degli organi dirigenti
Coii-iitato
Comitato
Comitato
Comitato
di
di
di
di
presidenza
presidenza
Presiden7.a
presidenza
(Parigi, 7-8 febbraio)
(Bruxelles, 2 aprile)
(Strasburgo, 23 maggio)
(Losanna. 7 giugno)
con I'UEF (Union européenne des FCdErafederale (Bruxelles, 22-23 gennaio)
coi7 il M E (Mouvement Européen)
direttivo (Roma, 25-26 marzo)
federale (Parigi, 13 maggio)
AICCE
I
Riunioni istituzionali dell'AICCE
C Varie
Riunione del Comitalo europeo per la piattaforma elettorale 1978 (Parigi, 7 febbraio)
30" anniversario della costituzione dell'Associazione dei
Comuni austriaci (Vienna, 25-26 marzo)
Assemblea della Sezione olandcse del CCE (Bussum, 22
aprile)
11
Attività in collegamento con la Comunità europea
Riunione preparatoria del Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali, a seguito della Conferenza regionale di Parigi (Strasburgo, 1" marzo)
Riunione sulla politica ecologica della Comunità europea,
pi'oniossa dal CCE (Bruxelles, 2.5 marzo)
Riunione preparatoria del Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali (Bruxelles, 1' aprile)
LI1
Attività in collegamento con il Consiglio d'Europa
Riunioni della Conferenza dei poteri locali e regionali europei (CPLRE) e dei suoi organi permanenti
Commissione culturale (Colonia, 22 febbraio)
Comn-iissione permanente (Strasburgo, 1" marzo)
Commissione per le strutture e la finanza locale (Strasburgo, 2-3 marzo)
Commissione per l'ecologia e l'urbanistica (Venezia, 8-10
1narl.o)
Commissione 1 x 1 - i problemi regionali e la pianificazione
tl~*l~cri-itorio(St rasburgo, 17-18 marzo)
X I 1 sessione della CPLRE (Strasburgo, 24-26 maggio)
Commissione culturale (Strasburgo, 25 maggio)
Conirnissione perinanentc (Strasburgo, 27 maggio)
IV
Attiviti3 varie
Gemellaggi e scambi
Tci.i.acina/Cabourg (I:);
Bacl Homburg (D); Spa (B);
Bad-Monclorf (L); Chili- ( C H ) ; Mayrhofen (A); Bougic (Algeria): maiiifestaziorii varie per la celebrazione del ventcrinalc del patto di gemcllaggio
(15 aprile-31 maggio)
Marino/Boiilogne Billancourt (F): gemellaggio delle famiglie (50 marinesi ospiti delle famiglie di Boulogne
Billancoui-t) (2-6 giugno)
Novara/ChSlon sur Saone (F): 1" cerimonia di gemellaggio :i Chilon sur Saone alla presenza di una delegazione
della città tedesca di Solingen (5 giugno)
A Riunioni di organi dirigenti
a) Esecutivo (Roma. 22 febbraio)
Consiglio Gzionale (Roma, 23' febbraio)
Direzione nazionale (Roma, 29 marzo)
Esecutivo (Roma, 11 maggio)
b) Commissione finanziaria (Roma, 16 febbraio)
Commissione finanziaria (Roma, 23 marzo)
C ) Comitato paritetico delle forze politiche presenti nelI'AICCE per la piattaforma elettorale europea (Roma, 17 febbraio, 16 marzo, 27 aprile)
Incontro dei dirigenti dell'AICCE con il Presidente del
Consiglio Andreotti per illustrare il programma di attività dell'Associazione in vista delle elezioni dirette del
Parlamento europeo (Roma, 26 febbraio)
B Commissioni e gruppi di lavoro AICCE
l Commissione: autonomie locali e regionali
I I Commissione: politica regionale di sviluppa
111 Commissione: azione europea
I11 Commissione: riunione plenaria (Roma, 11 gennaio)
I11 Commissione: « gruppo di coordinamento » (Roma,
18 gennaio)
I1 Commissione: riunione plenaria (Roma, 21 gennaio)
I11 Commissione: gruppo di lavoro per la ((Giornata
europea della Scuola (Roma, 11 febbraio)
C Federazioni regionali
Presentazione del programma di attività della Federazione lombarda (Milano, 25-29 gennaio)
Incontro dei rappresentanti dei quartieri sulle elezioni
europee, promosso dalla Federazione veneta delllAICCE
(Padova, l I febbraio)
Comitato direttivo della Federazione lombarda (Milano,
12 febbraio)
Seminario di formazione federalista, promosso dalla Federazione piemontese (Torino, 5-6 marzo)
Dibattito sulla XXIV « Giornata europea della Scuola n,
promosso dalla Federazione lombarda, dalllAICCE e dal
MFE (Milano, 21 marzo)
Comitato direttivo della Federazione piemontese (Torino, 21 maggio)
Comitato direttivo della Federazione veneta (Padova,
29 maggio)
D Consulte regionali
Gruppo di lavoro: Avvio di contatti con analoghe realtà europee in vista di un reciproco scambio di esperienze istituzionali » proniosso dalla consulta regionale
piemontese (Torino, 24 gennaio)
Incontro internazionale della gioventù democratica europea, promosso dalla consulta regionale piemontese (Torino. 16-17 aprile)
settembre 1977
COMUNI D'EUROPA
9
(CCE) e della sua Sezione italiana (AICCE) dal
E Attività in collaborazione con Regioni, Province, Comuni e Comunità europea
Incontro del Segretario generale aggiunto dell'AICCE
con i rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale veneto (Venezia, 11 febbraio)
Visita di sindaci delllAICCE al Parlamento europeo (Lussemburgo, 28-29 aprile)
Convegno sul decentramento urbano e comprensori nel
quadro della realtà europea, promosso dalllAICCE in collaborazione con il Comune di Bologna (Bologna, 29-30
aprile)
Stages dei funzionari della Regione Molise e Calabria
presso la Comunità europea (1-30 maggio)
Incontro dei presidenti di Giunta, di Consiglio regionali
e Province autonoine ed esponenti dei partiti per la
costituzione del programma di attività del Comitato consultivo presso la Comunità europea (Roma, 19 maggio)
Stages dei funzionari della Regione Lazio e Piemonte
presso la Comunità europea (1-30 giugno)
Incontro dell'AICCE con i partiti per la costituzione del
Comitato consultivo delle istituzioni regionali e locali
presso la CEE (Roma, 22 giugno)
Incontro con il Commissario Giolitti in preparazione
del documento di lavoro del Comitato consultivo per
la politica regionale (Bruxelles, 23-24 giugno)
I1 Partecipazione a convegni, incontri, ecc.
Convegno su N Sindacati, Regioni e Poteri locali di fronte alle elezioni europee », promosso dal PSI e dalla
sinistra europea (Roma, 14-15 gennaio)
Riunione su « I1 Parlamento europeo », promossa dalla
Fondazione Adriano Olivetti, dallo IAI e dal Club Turati (Roma, 20 gennaio)
Convegno su « Il completamento dell'ordinamento regionale per il rinnovamento e la riforma delle istituzioni »
sull'attuazione della legge 382, promosso dalla Regione
Lombardia (Bruzzano, 28-29 gennaio)
Riunione del gruppo-programma del Partito popolare europeo (Bruxelles, 28-29 gennaio)
Conferenza sulle autonomie locali, promossa dalla Regione Trentino-Alto Adige (Merano, 4-6 febbraio)
Convegno su « Borgo, città, quartiere e comprensorio n,
promosso dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna (Bologna, 11-13 febbraio)
IV Conferenza delle Regioni meridionali, promossa dal
Comitato permanente delle Regioni periferiche e marittime (Catanzaro, 18-20 febbraio)
Seminario sui problemi della finanza locale, promosso
dall'Istituto di urbanistica - facoltà di Architettura (Roma, 17 marzo)
Seminario di studio sullo « schema governativo di attuazione della legge 382 », promosso dalla Regione EmiliaRomagna (Bologna, 18-19 marzo)
Seminario su « Le elezioni europee del 1978: cosa cambierà nei partiti? Verso un'Assemblea costituente? D, promosso dalla Fondazione Agnelli (Torino, 21-22 marzo)
Convegno « Dalla lotta all'inquinamento alla tutela pubblica dell'ambiente », promosso dalla Regione Lombardia (Bruzzano, 4-5 marzo)
I11 Convegno di studio su « L'Europa è il tuo Paese D ,
promosso dal circolo giovanile « Verso l'Europa » (01mo, 27 marzo)
Convegno sulla Politica anticongiunturale italiana alla
luce dell'integrazione europea », promosso dal Centro
europeo della cultura (Verona, 15-16 aprile)
VI Convegno dei sindaci delle grandi città del mondo,
promosso dal « Centro collaborazione città del mondo »
(Milano, 18-20 aprile)
Colloquio socialista europeo dei sindaci e dei presidenti
di Regione sull'atto finale di Helsinki (Firenze, 21-23
aprile)
I1 Convegno internazionale sulla politica ambientale e
la crisi energetica, promosso dalla Regione Piemonte e
da (1 Environnement 77 » (Torino, 26-29 aprile)
Incontro di studio su « Amministrazione locale: strutture, compiti e servizi D, promosso dal FORMEZ (Napoli, 19-21 maggio)
V Giornata curoDea di studio. su Le elezioni dirette del
Parlamento europeo », prombssa dalllUniversità di Perugia (Perugia, 11-12 giugno)
I1 bilancio d'impatto ambientale: un
Seminario su
nuovo strumento per la politica ecologica », promosso
dalllISGEA (Roma, 15-16 giugno)
Incontro di studio su Il coordinamento dei servizi sociali, nell'àmbito della collaborazione internazionale »,
promosso dal Servizio sociale internazionale (Firenze.
17-18 giugno)
Incontro-dibattito preparatorio al corso di formazione
europea, promosso dalla Regione Abruzzo (Chieti, 24-25
giugno)
111 al 3016 1977
Riunione del bureau politico del Partito popolare europeo (Bruxelles, 28-29 giugno)
I11 Attività in collegamento con altre organizzazioni
A Federaliste
a) Rapporti con il CIME (Consiglio Italiano del Movimento Europeo)
Comitato direttivo (Roma, 19 gennaio)
Consiglio nazionale (Roma, 19 gennaio)
Commissione di lavoro per lo studio dell'claborazionc
della legge elettorale per l'elezione del Parlamento
europeo (Roma, 24 gennaio)
Consiglio di presidenza (Roma, 9 febbraio)
Incontro per la campagna elettorale 1978, promosso
dal CIME in collaborazione con l'MFE, llAICCE,
1'AEDE e il CIFE (Roma, 21 febbraio)
Incontro per un esame delle iniziative in corso per
le elezioni europee 1978 in riferimento al mondo femminile, promosso dal CIME (Roma, 25 febbraio)
Consiglio di presidenza (Roma, 7 marzo)
Incontro per un esame delle iniziative in corso per
le elezioni europee 1978 in riferimento al mondo femminile, promosso dal CIME (Roma, 10 marzo)
Incontro del Consiglio nazionale del CIME con i
membri del Comitato per la campagna elettorale
europea alla vigilia del ventcnnale della firma dei
Trattati di Roma (Roma, 24 marzo)
Consiglio di presidenza (Roma, 19 aprile)
Consiglio di presidenza (Roma, 17 maggio)
Consiglio di presidenza (Roma, 26 maggio)
Convegno su: « l'unione economica e il problema della moneta europea » (Roma, 17-18 giugno)
Consiglio nazionale; incontro del Comitato elezioni
1978 (Roma, 22 giugno)
b) Rapporti con il MFE (Movimento federalista europeo)
Giunta esecutiva (Milano, 15 gennaio)
Coinmissione italiana (Roma, 26-27 marzo)
Giunta esecutiva (Milano, 7 maggio)
C) Rapporti con il CIFE (Centro italiano di formazione
europea)
Comitato direttivo (Roma, 28 gennaio)
Tavola rotonda su u La Scuola e l'Europa», promoss a dal CIFE e dal MFE (Roma, 3 marzo)
Tavola rotonda su « Cittadini o stranieri? I diritti
politici dei cittadini comunitari n, promossa dal CIFE
e dal MFE (Roma, 9 marzo)
Seminario di informazione « Dai Trattati di Roma alle elezioni europee », promosso dal CIFE e dal MFE
(Roma, 26 marzo)
Comitato direttivo (Roma, 30 marzo)
Conferenze-dibattito sul tema Parlamento europeo e
governo europeo - l'azione dei federalisti nella campagna elettorale europea n , promosse dal CIFE e dal
MFE (Roma, 12 maggio - 25 maggio)
Comitato direttivo (Roma, 14 giugno)
d) Rapporti con 1'AGE (Associazione dei Giornalisti europei)
Consiglio direttivo e visita al Presidente della Repubblica (Roma, 28 gennaio)
Conferenza stampa per la presentazione dell'(c Appello dei 1000 giornalisti (Roma, 31 marzo)
Consiglio direttivo (Roma, 3 maggio)
e) Rapporti con I'AEDE (Associazione europea degli Insegnanti)
Comitato centrale (Roma, 5-6 marzo)
Conferenze sulla « Giornata europea della Scuola )>
(Sangallo, 28 febbraio)
f) Rapporti con lo IAI (Istituto Affari internazionali)
Comitato direttivo (Roma, 3 febbraio)
XI Assemblea generale (Roma, 1-4 aprile)
Convegno su « Possibilità di cooperazione economica,
tecnologica e ambientale con i paesi comunisti » (Roma, 13-14 aprile)
B di Poteri locali
Direzione nazionale della Lega per le autonomie e i
Poteri locali (Roma, Il febbraio)
I11 Conferenza delle città adriatiche dell'Italia e della Jugoslavia, promossa dalllANCI (Dubrovnik, 29-30
aprile)
Consiglio nazionale della Lega per le autonomie e i
Poteri locali (Firenze, 6 maggio)
COMUNI D'ELIROPA
10
Prese
posizione
della Direzione nazionale del1'AICCE
11 12 liiglio si è rittizitu u Ronza lu Direzione
nazionale delllAICCE (*) che ha affrontato in
purticolare tre temi: ~ i i z primo bilancio politico degli Stuti generali di Losunizu, i problemi sollevuti dall'eiitrutu in vigore della
legge 382 e, infine, lu nuovu fuse della politica regiotzule conittizituriu.
Su questi ~tltinzi due argomenti la Direzione 12u approvato due risolltzioni, che ptibbliclziatt?o integralmente qui sotto, mentre
sul primo teiria è statu upprovuta una bozza di docurizeilto che verrù esaminatu in una
prossitnu Direzione. In essa si afferma, tra
l'altro, che la delegazione ituliaiza a Losanna,
inalgrado le difficoltù logistiche e soprattutto i gruvi iilco~zvenienti causuti dallo svantuggioso cuiizbio morzeturio, si è dimostrata
pienaniente adegitutu siu per il numero dei
szroi membri, che per la loro ruppresentatività e per la vivucità e la pertinenza dei loro
interventi nei dibattiti coiigrcssriuli. Nel complesso, I'AICCE ha fatto pieilamente sentire
il szio determinante peso politico e organizzutivo e l'intero CCE ha i~zostrato ancora
iinu voltu lu situ vilulitù e izoteiloli ilirtualità
aizche se non uiicora pieiiaineizte zitilizzate
a cuusu di itn non adeguato iinpegno della
Presidenza del CCE e di altri suoi organi,
comprese le Commissioni di Iai~oroche, nell'occusiorze degli Stuti generali, sono state
scarsuinetite utilizzate. Il problema della rispondenzu della struttura del CCE si pone
in purticolure in questo periodo quando,
cioè, deve essere mobilitato il fronte delle
azttonowiie per l'elezione a suffragio universale diretto del Parlumeizto europeo. ( S u tale argomento rimandiamo all'articolo di
fondo di questo numero di « Comuni d'Europa P, a firmu del Segretario generale, Umberto Serafini).
Quaiito alle conclusioni di Losanna, articolate - data la varietà dei temi e dei problem i affrontati - itz sette risoluzioni (""), esse
sono state, nel loro complesso, soddisfacenti, particolarttzetzte lu sofferta risoluzione politica generale, che tutti gli Enti (Regioni,
Comuni, Province) associati sono invitati a
discutere e ad approvare nei rispettivi consigli.
Iiz purticolure, izellu risolzizione s ~ i igemellaggi si è coizdiiliso l'impegno richiesto per
una campagna civica in favore di una mass i c c i ~ partecipazione popolare alle elezioni
europee, mentre si è insistito affinché, come
da uizni richiede I'AICCE, si faccia dei geinellaggi stessi t ~ n upiù precisa occasione per
un confronto sociale e politico fru diverse
città e comunità locali, coordinando gli sforzi dei piccoli comuni u livello di Enti intermedi. Lu nostra Associuz.ione comuizqzie iizterverrà, coerentemente alla stia linea politica, all'incotztl'o annuale europeo fra comituti naziorzali per i geintollaggi proposto in
detta risoluzione e si ripromette di eserci-
settembre 1977
tare una pressione sul Parlamento e sul Governo italiani affinché tutta la materia relativa al finanziamento e all'organizzazione
degli scambi interelzropei, a cominciare da
quelli tra Conzuni, sia affrontata coereiitettzetite alle aspiruzioizi europee dell'ltulia. Si
dovrù tener presente che anche in questo
campo il nostro Paese si sta senqpre più
erizargitzando, e che cittadini e Comuni di
b11otzu volotztà non dispolzgono dei mezzi
largarnetzte a disposizione, tunto per fare ttn
esenzpio, per gli scambi frurzco-tedeschi.
Circa lu risoluzione sulla partecipazione
dei cittudini ullu vitu politica locale si è d'avviso che, szrllu scorta della impostazione del
convegno proii~osso dull'AICCE in aprile u
Bolognu, occorrci riprendere in termini politici e propositivi uiz tema così complesso,
all'A.ssembleu dei tielegati del CCE, che doilrà elaborure zii1 progruinma d'aziotze
q~restu nzateriu.
Le due risoliizioni:
Per
una
autentica politica regionale comunitaria
La Direzione nazionale prende attu con vivo interessc degli orientamenti in materia di
politica regionale comunitaria elaborati dalla Commissione della Comunita europea e tra-'
smessi recentemente al Consiglio dei Ministri. Pur riservandosi una analisi più approfondita delle proposte della Commissione, anche in relazione all'attività che in tale campo sarà
chiamato a svolgere, non appena regolarmente costituito, il Comitato consultivo degli enti
regionali e locali presso la Comunità europea, proposto dalla Conferenza di Parigi del dicembre 1976, la Direzione nazionale sottolinea con soddisfazione la convergenza tra le precedenti prese di posiziorie del CCE e delllAICCE in materia di politica regionale e alcune
indicazioni contenute negli orientamenti della Commissione.
Si tratta, in particolare, del riconoscimento della necessità sia di u n approccio globale della politica regionale sia della valutazione sistematica e permanente della dimensione territoriale di tutte le politiche comunitarie e dell'impegno di far evolvere la politica regionale verso una vera e propria politica di assetto del territorio della Comunita in grado
di promuovere l'utilizzazione razionale dello spazio, la ripartizione equilibrata delle attività
sull'insieme del territorio e la protezione efficace dell'ambiente e del quadro di vita, superando una concezione economicistica dello sviluppo regionale.
Inserite i n questo quadro di riferimento, di notevole interesse appaiono anche, negli
orientamenti della Commissione delle Comunità, le indicazioni rivolte ad assicurare una
maggiore flessibilità e il necessario coordinamento degli strumenti finanziari della politica
regionale della Comunità. Ad esempio: la ripartizione dei mezzi del Fondo europeo di sviluppo regionale in due sezioni, una costituita da quote nazionali e l'altra fuori quota per il
finanziamento di azioni :specifiche, una concezione meno restrittiva delle infrastrutture finanziabili dal Fondo, l'ipotesi di u n ampliamento delle disponibilità finanziarie della Comunità utilizzabili per investimenti produttivi ed interventi regionali anche t r a m i t e . la
emissione di prestiti comunitari sul piano internazionale.
Nel suo documento programmatico e propositivo la Commissione comunitaria a f f r o n t a anche l'esigenza di fondo della partecipazione degli enti regionali e locali non solo alla
attuazione m a anche all'elaborazione della politica regionale della Comunità, riservandosi
di fare idonee proposte nel corso delle trattative che avranno luogo in seno al Consiglio
dei Ministri. A questo proposito la Direzione nazionale ribadisce le conclusioni della Con(*) Hanno partecipato alla riunione: i vicepresidenii
ferenza
di~ Parigi, fatte proprie dai X I I Stati Generali di Losanna, a f f i n c h é il Comitato conon. ~
i ~
~ ~ ~ (chef , ha~ presieduto
~~ d
~la riunio.
~ ~i
~
ne), consigliere comunale di Forino, Girtseppe Monina,
suitivo degli enti regionaili e locali dei Paesi membri della Comunita evolva rapidamente
sindaco di Ancona e Dino Sa~ilorenzo. presidente del
verso la creazione di una Conferenza periodica di detti enti nell'ambito della Comunita.
Consiglio regionale del Piemonte: il segretario generale
La Direzione nazionale è consapevole che le proposte della Commissione susciteranno
Utnherro Serafini, consigliere comunale di Vidracco il
u n ampio dibattito nell'ambito del Consiglio dei Ministri della Comunita, sia sull'impostasegretario gcner;ilc aggiunto Gia,rfral,co Marlini e i l ' s e .
zione generale della politica regionale, sia suli'entità della dotazione finanziaria del Fondo e
gretario amministrativo Atrrelio Dozio. sindaco di Erve;
i membri o n . Enzo Baldassi, Rosario Ballalore, presidente
sulle sue modalità di impiego, sia su una presenza attiva degli enti regionali e locali in
della Provincia di Trapani. Magda Da Passano, socio
tale campo. Rivolge a tal fine u n vivo appello al Governo italiano afinchk, con I'appogpio
esperto dcll'AICCE. Libero Lrrccorii, corisigliere regionale
delle
forze politiche presenti nell'AICCE, sostenga e contribuisca a migliorare le proposte
Marchc,
Giirwppe
Morlu,
assessore
alla
Provincia
di
delle
della Commissione in m o d o da renderle sempre più strumenti efficaci e democratici di
Pisa, Lrrciano Pedttzzi, assessore al Comiine di Milano.
Pirrro Rugat~i, eascasore al Comune di Lucca, Angelo
una crescita equilibrata della società europea.
Saranoui, sindaco di Forli. Ferdinutido Vera. consiglieLa Direzione nazionixle ravvisa nella elaborazione dei programmi di sviluppo regionale,
rc comunale di Rcano, Gian Carlo Zoli, consigliere cogià previsti nell'attuale disciplina del Fondo europeo di sviluppo regionale, u n o degli strumunale di Bagno a Ripoli; i membri dcl Collegio dei
sindaci Mario Belardinelli. assessore alla Regione U m menti essenziali ( a condlizione che si inseriscano a loro volta nel quadro di una programbria
Tonitli~ Piuzzi. consigliere comunale di Castelmazione nazionale) per u n reale contributo delle Regioni e degli altri enti territoriali alla
nuovo ne' Monti; erano inoltre presenti Raffaele Gallus,
programmazione europea.
presidente della Federazione regionale sarda e Lino
La Direzione nazion:ale dell'AICCE sottolinea infine che, proprio per la sua incidenza
Toffano, segretario della Federazione regionale veneta.
determinante sullo sviluppo della società europea e per le sue implicazioni politiche e isti(**) Vedi i testi integrali nei numero di luglio-agosto
di a Comuni d'Europa *, completamente dedicato al retuzionali, l'avvio di una autentica politica regionale comunitaria sarà u n o dei temi di fonsoconto politico degli Stati generali di Losanna e - per
d o del dibattito per le prossime elezioni dirette del Parlamento europeo c della conseguenconnessione - al convegno di Bologna sul decentrat e mobilitazione dei cittadini nella quale gli enti regionali e locali sono chiamati fin d'ora
mento urbano
nel
della
ad impegnarsi con tutte le iniziative più opportune.
COMUNI D'EUROPA
settembre 1977
lia, che non deve essere un fatto italiano,
ma se mai - un convegno ove la politica delI'AICCE - che noi pensiamo in chiave eltropeu - egemonizzi un'altra larga fascia di Paesi e di problemi) o per iniziative tli spirito
La Direzione nazionale delllAICCE, in questa fase conclusiva di emanazione dei decre- sovrt~tluzioil<iledi sezioni deboli (Gran Brcti di attuazione della legge 382, ritiene che essi debbano costituire un'occasione determinante
tagna, Irlanda) o di Paesi ove non c'ì. una
per ricondurre ad un ordinato svolgimento la vita delle autonomie regionali e locali, per
nostra sezione (Danimarca) o dove la nostra
definire un quadro di inserimento certo e cori-etto, sotto il profilo costituzionale, dei rap- pi-oblematica puO risultare ostica (Germaporti fra Stato, Regioni ed Enti locali e per ricomporre, nella chiarezza, l'unità tra i livelli
nia e, sotto qualche aspetto, Olanda). Così
istituzionali di potere e livelli istituzionali di responsabilità politica.
priorità a una pubblicazione dell'AICCE in
Sottolinea perciò la necessità che Parlamento e Governo, nell'esercizio delle rispettive
lingua tedesca, che spieghi a taluni colleghi
responsabilità e tenendo conto delle indicazioni delle Regioni e del movimento delle auto- il problema meridionale, rispetto a dicci che
nomie locali, pervengano a risultati coerenti con i predetti obiet1:ivi e con gli accordi pro- spingano gli italiani a votare eurbpeo.
grammatici tra i partiti dell'arco costituzionale.
Rimane un'ultima questione (veramente ne
Nel valutare le proposte della Commissione parlamentare per le questioni regionali
rimarrebbero diverse: ma pcr questa volta
sotto il profilo specifico dei rapporti Regioni/Stato/Comunità europea, congeniali agli sco- fermiamoci qui): l'attività tipicamente itapi statutari dell'AICCE, la Direzione considera soddisfacente I'impostazione adottata circa liana per le elezioni europee. Tralascerò I'inla partecipazione delle Regioni alla fase di attuazione della noi-mativa comunitaria nelle ma- tero discorso di politica organizzativa (con
terie di interesse regionale, ma ribadisce la necessità che si provveda, con sollecitudine e partenza dalle delibcre del nostro congresso
con idonei strumenti legislativi, alla disciplina di detta partecipazinne regionale anche nella di Napoli), che C ovviamente importante e
fase di formazione della normativa comunitaria e, in particolarse, della definizione della riguarda, fra l'altro, la nostra indiscussa
linea di azione del Governo italiano prima che questo intervenga nelle sedi comunitarie. capacità di pcnctrazionc capillare: vorrei atA tal fine la Direzione richiama ancora una volta I'attenzione del Parlamento e del Gover- tirare invece l'attenzione dei lettori sul quano sulla proposta di legge di iniziativa regionale predisposta dall'P~1CCEd'intesa con le Re- dro politico di questa attività. Ebbene, non
gioni fin dal 1974 e adottata formalmente d a alcune Regioni. Detta proposta, trasmessa dal- saprei dire cosc molto diverse da quelle
le Regioni al Parlamento ed ivi decaduta per l'anticipata f n e della legislatura, rimane con
scritte in Comuni d'Europa n nel mio artipossibili ed auspicabili niiglioramenti di forma e di contenuto, un punto di riferimento colo di fine '76, intitolato Il compromesimportante per le ulteriori iniziative legislative che il Parlamen1.o vorrà adottare in pro- so europeo n. Ciot: per essere credibili coposito.
me italiani europeisti, che a pretendono » di
Nel niomento in cui la stessa Commissione della Comunità europea condivide espres- cambiare il modello di sviluppo europeo ccc.
samente, nelle sue recenti proposte in materia di politica regionale, il voto del Parlamen- ecc., occorre che modifichiamo coerentemento europeo (risoluzione del 21 aprile 1977) favorevole ad N associare le popolazioni interes- te alcune cosc italiane. Per esempio: non si
sate al processo di sviluppo tramite i loro rappresentanti eletti a tutti i livelli » e mentre tratta di contenere i salari netti di certi
si vanno precisando, in un clima non conflittuale ma di cooperai:ione, i rapporti tra Stato operai italiani - che risultano leggermente
e Regioni, il contributo di queste ultime ad una presenza costruttiva dell'Italia nella Comu- al di sotto della media europea
ma di
nità riveste un interesse politico e pratico essenziale.
abbassare, con le opportune riforme (e con
la messa in berlina di certi personaggi), il
costo complessivo del lavoro. Mi spiego: temo venuta chiarendo attraverso gli Stati ge- mo che la iiscalizzazione degli oneri sociali
Elezioni europee :
nerali di Vienna, la Conferenza regionale di porti alla socializzazione degli oneri corpopiattaforma
Parigi, gli Stati generali di Losanna, eccete- rativi (quanto costa la previdenza sociale?).
sovranazionale,
ra: o vada « altrove » a difendere tesi che
Si tratta di superare l'Italia della giungla
candidati,
siano in contrasto con essa. Ciò va detto e retributiva, del doppio lavoro, del più difsancito forma1ment.e sin dal prossimo BLL- fuso lavoro nero della Comunità, di una
azione di massa
reuu del CCE.
carente politica dell'offcrta (è giusto - viLa piattaforma. Se tutto quel che ho detto sto i l t r o i d di sviluppo del terzo mondo cui si terranno effettivamente le elezioni eu- sopra t giusto, la piattaforma non dovrà esportare nel Mezzogiorno un'industrializzazioropee, si scatenerà anche all'interno del CCE sere una giaculatoria al servizio del civismo
ne primaria invece di guardare all'agrituri(e delllAICCE) la corsa alla candidatura
europeo. Nessun massimalismo: ma essa do. smo, alla zootecnia e a una industria a foreuropea: non C una prospettiva scandalosa vrà risultare d a precise « scelte » e non acte contenuto tecnologico?) e, anche, degli ase non va giudicata moralisticamente, come contentare tutti, anche se dovrà seguire cosegnini. Chiaro? Io ho fatto tesoro del premi sembra facciano (ma io li capisco e li stantemente (per i motivi che ho ricordato
zioso libretto di Giorgio Fuà, occupazione
rispetto) molti « federalisti europei n; e tut- sopra) un'ottica swvranazionale (chiamiamoe capacità produttive: la realtà italiana »,
tavia va inquadrata nelle esigenze del CCE. la pure pudicamente trasnazionale) e repeche torno a consigliare come lettura edifiCioè non può esser lasciata sottintesa, tal- rire alleati in ogiilcrlo o nella maggior parte
cante.
ché un dirigente del CCE batta la fiacca, dei Paesi della Corlltiiiità. Qui mi pare onesto
perché si preoccupa di star dietro ai suoi sottolineare che I'al~prezzamento,che i l Paigrandi elettori e al suo partito; un altro lamento italiano va dimostrando all'AICCE.
guardi strumentalmente, da un punto di vi- si basa in parte non trascurabile sulla capasta personalistico, il CCE; un terzo « freni » cità delI'AICCE stessa di portare iii casa tii
l'avanzare della piattaforma del CCE e la sua altri il nostro discorso sul diverso scambio
diffusione per non avere grane intempestive;
ineguali: a) d a attuare nella Co(non più
eccetera; né è possibile non fare esplicita- munità: per farla breve, C il discorso polimente l'inventario di coloro che, dirigenti, tico che mi sono sforzato di impostare a
sono in fase di « presentazione della candi- Vienna, t il sugo della relazione Martini aldatura n: potrebbe a un certo punto acca- la Conferenza regionale di Parigi, è 1'o.d.g.
dere che il CCE sia paralizzato, perché il Sanlorenzo sempre alla Conferenza di Parigi,
grosso dei suoi dirigenti è distratto » (nel è il libro della Agostini ( « Regioni europee e
senso etimologico del termine). Occorrerà
scambio ineguale ») redatto sotto la nostra
stabilire una prassi: per cui sia il CCE a
guida, è quel tanto (o quel poco) che siamo
utilizzare, eventualmente, le candidature e riusciti a far passare nella risoluzione polidirettore responsaale:GNS~PW
Piazzoni
direttore comtato scientifico: Prof. Lucio Susmel
non siano i candidati a utilizzare (o paraliz- tica di Losanna.
i
direzime
e
redazione:
zare) il CCE; una prassi che stabilisca anche
Risorse finanziarie del CCE. Vanno canaRwna- 116.Viale Castro Retork -Tekfaa 464683
alcuni criteri, in base ai quali un candidato
lizzate nel quadro delle cose dette fin qui:
I amminstrazione e abbonamenti:
GRUPPO GIORNALISTICO EDAGRICOLE
può continuare ad essere dirigente del CCE. o per iniziative .soi~ranuciorialidel CCE (conBologna - 31,Emilia Levante - C. C p W 0 2 8
In ogni caso non sarà tollerabile che la vegno per l'Europa centro-settentrionale, con
abbonamento annuo, L. 10.000
massa dei candidati-dirigenti del CCE di- tedeschi e inglesi, sull'Europa sociale, così
storca la nostra linea politica quale la sia- come il simmetrico convegno previsto in Ita-
Dalla legge 382 alla partecipazione delle Regioni
alla formazione della normativa comunitaria
-.
(<
COMUNI D'EIJROPA
OPINIONI
Un parlamento zopp
O
un' Europa diversa ?
di Sergio Carbone
1. I giorni imnicdiatamentc successivi alla
decisione del Consiglio curopeo (del luglio
1976) di procedere alla elezione diretta del
Parlamento europeo furono caratlerizzati da
un dill'uso ottimismo e da una sempre più
viva convinzione che per tale via si sarebbe
facilmente e positivamente raggiunta una
nuova dimensione dell'unità europea. Ed in
realtà, un Lale oltimismo e l'accennata convinzione non potevano, almeno in qualche
misura, csserc condivisi solo se si ha presente che, Iinalmente, dopo diciannove anni
di attesa, veniva porlato a compimento un
disegno programmatico già chiaramente delineato nei trattati di Roma e mai realizzato
per profondi contrasti c divergenti interessi
politici tra gli Stati membri della Comunità
europea.
Peraltro, ad una più attenta analisi, le
ragioni di ottimismo sono state grandemente temperate d a una serie di prese di posizionc che si sono andate progressivamenlc
manifestando nelle varic parti di Europa. In
Francia, ad esempio, tutte le forze politiche
favorevoli all'elezione diretta del Parlamt.11to europeo devono fare i conti sia con uiia
coscienza popolare ancora legata ad uiin
accanita difesa dell'indipendenza nazionali.
sia con un'impostazione fondamentale antiparlamentare tipica dell'esperienza della V
Repubblica, sorta proprio a seguito dei traunii provocati dagli eccessi asseinbleari della
111 e IV Repubblica. Parimenti, in 1nghiltc.i.ra, la possibilità di imminenti clczioni a sulfragio universale e diretto del Parlamento
europeo ha ridato fiato alle trombe di qucgli irriducibili avversari della Comunità i
quali hanno già annunciato la intenzionc,
di utilizzare le piìi sofisticate tattiche ostruzionistiche pur di evitare (o quanto meno
ritardarc) la ratifica delle convenzioni elettorali. Anzi, al riguardo, si è ancora una volta pensato di riproporre una specifica mozione rivolta a sollecitare il ritiro delllInghiltcrra dalla Comunità. Non solo ma la determinazione dei criteri in virtù dei quali ripartire tra le varie circoscrizioni elettorali gli
ot tantuno deputati assegnati alllInghilterra ha
riproposto (in termini addirittura drammatici) 1'antagonismo.verso Londra della Scozia
e del Galles che, ansiosi di ottenere maggiore autonomia dal potere centrale, non si
accontentano della rappresentanza parlameritarc europea che loro spetterebbe sulla scorta di una ripartizione dei seggi britannici COL-rentc con la sola distribuzione della popolazione, ma pretendono - invece - un trattamento, da un lato, privilegiato rispetto alle altre regioni inglesi e, dall'altro, assai simile a quello riservato nella convenzionc.
europea ai piccoli paesi indipendenti.
2. Eppure agli accennati ostacoli ad una
tempestiva entrata in vigore della convenzione elettorale hanno fatto riscontro alcuni
indici di segno opposto. Ne sono ancora una
volta esempi significativi l'esperienza francese ed inclese. A Parigi non può non essere
salutato con estremo favore il fatto che nel
movimento europeistico si trovi una delle
forze politiche dell'opposizione: il partito socialista. Così, l'occasione della ratifica della
convenzione europea sull'elezione diretta del
Parlamento europeo offre alla maggioranza
presidenziale una occasi~one favorevole per
dividere la sinistra francese. A Londra, la
mutata situazione interna di alcune forze
del partito laburisla e l'esigenza di quest'ultimo di appoggiarsi al partito liberale (che
vede nelle elezioni europee una importante
occasione per mutare a proprio favore il sistema elettorale inglese) sembrano indicare
segni irreversibili di un preciso impegno per
l'elezione diretta del Parlamento europeo.
settembre 1977
Ma ad una più matura riflessione questi
motivi di consenso verso una elezione diretta del Parlamento europeo appaiono assai
meno positivi di quanto non risulti d a una
loro prima analisi. Infatti, anche essi si collocano in una visione statodimensionata o
statocentrica dell'integrazione europea ed anzi tendono a strumentalizzarla a fini c per
obbiettivi esclusivamente nazionali, lasciando così poco spazio alla speranza di realizzare con l'elezione diretta del Parlamento
europeo un primo importante passo verso
una nuova dimensione dell'unità europea.
3. Lo spirito con cui gli stati europei dovrebbero accingersi a discutere i problemi
dell'elezione diretta del Parlamento europeo
dovrebbe, in realtà, essere assai differente
se si spera di operare in tal modo nel senso
di una nuova costruzione dell'Europa. Al riguardo, a mio avviso, alcuni equivoci andrebbero chiaramente rimossi ed alcuni punti irrinunciabili evidenziati con determinazione
precisa. Altrimenti si rischierà di avere un
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COMUNI D'EUROPA
settembre 1977
Parlaniento e u r o p e o eletto d i r e t t a m e n t e , in;\
al servizio di una costruzione europea piena
di contraddizioni, equivoci c disfunzioni c h e
t u t t o r a unanimemeiitc le s o n o riconosciute.
Mi limiterb in q u e s t a sede a porre in vilievo solo alcuni degli accennati equivoci d a
eliminare e dei punti irrinunciabili d a perseguire con determinazione in u n a nuova dimensione della costruzione europea.
T r a gli equivoci piu ricorreiiti i l Fatto che
le elezioni di un Parlamento europeo comporterebbero di f a t t o la sottrazione dei poteri a i parlamentari nazionali (in qualche
m o d o riducendo a n c h e la sovranità iiazionale degli S t a t i m e m b r i ) . Le cose in realtà
non s t a n n o così. Già oggi nell'anibito comunitario t u t t o cib c h e viene deciso 2 s o t t r a t to, a l m e n o di fatto, al controllo dei parlamenti nazionali. P e r t a n t o , un o r g a n o di sovranità popolare c h e intervenga a livello europeo non s o t t r a e sovranità ai singoli S t a t i
m a si pone a d un livello di competenza ove
già a t t u a l m e n t e il controllo p a r l a m e n t a r e ha
perso ogni reale presenza e d efficace incidenza. Si t r a t t a così, se mai, d i u n riacquis t a r e a n c h e a livello europeo u n a presenza
della volontà popolare in oggi del t u t t o corrente.
S e m p r e t r a gli equivoci più comuni la considerazione cht: l'elezione d i r e t t a del Parlam e n t o europeo non p o r t e r à a d alcun reale
c a m b i a m e n t o posto c h e gli equilibri politici
in e s s o a t t u a l m e n t e realizzati - a t t r a v e r s o
u n a s u a elezione indiretta - non s a r a n n o
sostanzialmente spostati. Al c o n t r a r i o , le elezioni dirette dei p a r l a m e n t a r i europei cambierà la qualità della loro Forza rappresentativa. Infatti, la Forma elettorale contribuirà a d alimentare il senso d i identità c o m u n e
t r a gli elettori c h e s a r a n n o destinatari di
identici messaggi elettorali s u precise scelte e programmi europei elaborati d a gruppi
di partiti politici affini, appartenenti ai vari
S t a t i m e m b r i della C E E . Anzi, in proposito,
non si pui> Fare a m e n o d i m e t t e r e in rilievo che a tali gruppi è assegnato il compito essenziale d i d a r e finalmente u n a « dimensione e u r o p e a >,a i partiti degli S t a t i m e m b r i
della C E E svolgendo, così, u n ruolo di c a t a lizzatore t r a forze affini, di mediazione t r a
interessi solo a p p a r e n t e m e n t e divergenti e
di integrazione t r a le politiche nazionali.
4. Dei punti irrinunciabili per u n c o r r e t t o
impiego e I'ottimizzazione dell'indubbio cos t o politico >,c h e la elezione d i r e t t a del Par-
N U O V E ADESIONI
DI E N T I TERRITORIALI LOCALI
ALL'AICCE
Trani (BA)
. .
Ortelle ( L E ) . .
. . . .
.
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Fasano ( B R )
Martis (SS)
(LE)
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Pratovecchio (AR)
Nociglia
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Borgo S a n Daimazzo
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4.632
per
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futuro che
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sia
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passato
... In materia di insediamento di centrali nucleari, Ic decisioni non
possono essere prese a livello nazionale. Nel quadro di una politica
europea dell'ambiente, le conseguenze dello sviluppo dell'cnergia nucleare come d'altronde di tutte le altre forme di energia, debbono formare oggetto di studi approfonditi prima che siano prese con troppa
precipitazione delle decisioni, che si ripercuoteranno irrevei-sibilinente
e pesantemen1.e sul le generazioni future. L'informazione scient itica indispensabile poitrà effettuarsi nel quadro di una commissione scientitica
trasnazionale. D'altra parte, la partecipazione degli eletti locali c delle
popolazioni è un presupposto indispensabile a qualsiasi decisione in
materia di insediamento e di scelta delle localizzazioni.
Una audace politica dell'ambiente non esclude la continuazione dello
sviluppo. Essai mira piuttosto a dargli un nuovo significato più qualitativo e più umano. Essa sola permetterà di portare a buon fine I'ambizione più grande dei popoli europei all'alba dell'kra post-industriale:
rispettare la natura, liberare l'uomo. cambiare la vita ,).
(dal pur~to8 della Dicliiaraziorle fincile della Conferenz..i
sulla politica dell'artlbienle nella Cotrz~~nitù
europea, organizz.atu a Rornu, il 28-29 e 30 i7oi~emhre1974, dal Consiglio
dei Cotn~1tzid'Europa).
l a m e n t o europeo c o m p o r t a mi limito soltanto ad accennare alla esigenza d i u n a modific a della ripartizione d i competenze e di poteri t r a la Commissione e ( s o p r a t t u t t o ) il
Consiglio, d a un lato, e d il Parlamento eui-opeo, dall'altr-o. E', infatti, fin troppo noto
q u a n t o sia s t a t a nociva a d una c o r r e t t a costruzione europea quella logica esclusivamrnt e interstatale c h e sino a d oggi ha guidato
l'azione degli organi dell'esecutivo comunitario e s o p r a t t u t t o dt:l Consiglio europeo. Il
c h e potrà avvenire nson t a n t o sostituendo. al.
m e n o in un imniediato f u t u r o . i l Parlamento al Consiglio dei ministri europeo m a piuttosto a t t r a v e r s o I1as:;egnazione di un potere
di iniziativa e di coiitrollo politico eFfettivo
(C non semplicemente consultivo) all'organo
p a r l a m e n t a r e s u qu~ello esecutivo.
Un ulteriore irrinunciabile punto relativo
al nuovo volto del Parlamento europeo, rig u a r d a le competenze e la legittimazione
democratica della stessa Comunità europea.
Tali competenze e democraticità non dovrann o più essere poste in discussione d a p a r t e
dellc varie forze politiche con Facili slogans
di cui, a d esempio, alcuni settori dell'estrema sinistra si s o n o fatti a n c o r a eco in occasione della discussione innanzi al Parlamcnto italiano della coi~venzione elettorale curopea. E' infatti evidente c h e l'armonizzazioupzidni d a ésercitairsi a livello.nazionale,
d + l ~ ' a ~ t r op;o t i à ayvsenire in m9dq c o r r e t t o
"sùit5Ato s'e ' i r a essi ~!!sistePa T h i a r e m di
a m b i t i operativi . e,.C
,de:cisioiialirla
.
democrazia
'.P&ff,eienzi p ~ s s o r i oc~esZItYe*&on^Uh sis t e m a organizzatorio pluralista., s o l t a n t o a
condizione c h e ogni livello d i governo. di decisione e d i controllo, u n a volta definiti con
certezza i propri a m b i t i di competenza, posI
s a esercitare i suoi poteri senza continui t.
sterili conflitti o rivendicazioni d i a t t r i b u zioni.
5. Le perplessità c h e le attuali esperienze
vissute dai vari ordinamenti manifestano, sia
a proposito del siiperamento degli accennati equivoci sia a proposito di u n a c o r r e t t a
impostazione di una scelta a Favore cli u n a
elezione d i r e t t a d i uii Parlameiito europeo
diverso d a quello a t t u a l e (ed effettivamente
coerente alle esigenze di u n a c o r r e t t a costruzione e u r o p e a ) , potrebbero Farci i-itencre che
s t i a m o a n d a n d o verso la elezione diretta di
un Parlamento zuppo piuttosto c h e verso
la c o s t r u ~ i o n e di u n a E u r o p a diversa da
quella a t t u a l e . E cioc si p o t r e b b e pensare
c h e ci s t i a m o avviai~cloverso la elezione di
un Parlaincnto destinato a rimanere in ogni
c a s o zoppo pcrchc s p r o \ ~ v i s t odi reali poteri
e d incapace di i-imuovere quella logica esclus i v a n ~ e n t e interstatale c h e sino ad oggi ha
caratterizzato in senso negativo lo sviluppo
e d il funzionamento della Comunità europca. Di un Parlamento e u r o p e o c h e si collocherebbe, così, ben lontano d a quel r ~ i o l o
a d esso assegnato d a tutti gli curopcisti ed
a n c o r a ribadito, se p u r e in Foi-nie più sfum a t e , nello stesso « r a p p o r t o Tiiidenians ».
E p p u r e non possiaino concludere senza
una nota di o t t i m i s m o , augurandoci c h e la
elerione d i r e t t a del Parlamento europeo agevoli quel salto qualitativo di cui h a bisogno
l'unità europea per garantire a d essa una
reale a u t o n o m i a e d un e f k t t i v o spazio polii,ico; E 4 al riguardo ci soccorre un vecchio
eurupeista, Pierrt; Uri, .allorchk a f f e r m a c h e
se i: vero c h e non si è mai sicuri di progredire i: a l l r c t l a n t o vc1.o che senza ultci-iori
progi.essi è la lase prcccdciitc c h e rischia di
regredire.
COMUNI D'IEUROPA
14
settembre 1977
un(, l e t r ~ r t r (le1 11ir.e ~ ) r c ~ s i < l ~ r tlebl'.4ICCk;
rte
per Brrnhard Vogel
ministro della <:iiltiira del palatinato
)>resitiente d e1 BUtidesra t
/
H-informavx-"CW-nIt--di~etti~~.
m e noi ci aspettiamo -che al- municato di biasima,. al quale
- partito s o ~ i a l d e m o ~ r a t i ~trio Stati ri~pettinoLa nostra Schmidt si è associato nella
li- del
T
're-'
Era elettricista in una clinica di Magonza
l
un operaio comunista 1
"h Licenziato
o n una sentenza del tribunale
la-
ca L
es
i;
P
n
q
ni
que e p" qualunque causa esse siano rnesse in discussione, mi rendo interprete della
preoccupazione e della protesta di milioni di
democratici piemontesi, che operano e si
battono per una Europa liberata per sempre dalla intolleranza e dalla discriminazione, e fondata davvero sul rispetto di quei diritti fondamentali che le Costituzioni dci nostri Paesi sanciscono in modo molto chiaro.
Signor Ministro, desidererei esprimerle
non solo il desiderio, ma la volontà di mantenere, rafforzare, es tendeI.c i sentimenti di
amicizia con i l popolo tedesco c di rafforzarne la collaborazione in tutti i campi tra
i due Paesi come punto essenziale per la costruzione di una nuova Europa. M a occorre
VI
dl
evitare,
ti-astano credo,
violentemente
che accadano
non solo
fatticonchei princon-
e
cipi dei Trattati di Roma o con la Carta
del,e Nazioni Unite, ma con tutti i documenti e le dichiarazioni che le Regioni italiane ed i Liinder tedeschi ed i comuni d'Eui n tutte le loro
non u l t i m a
hanno più
zli 'lati generali di
te solennemente affermato.
2
(Dal nostro corrispondente) nella c,linica perché si identi- 1 L'elettricista di Magonza
fica
gli obiettivi del parti- I era stato licenziato nel febBonn, 5 settembre.
c
o
~
~
~ u n ictKpd»
s t a (che par- braio dell'anno scorso per i,
to
Quale
rischio
per
la
sicurez.etecipa regolarmente alle ele- 1 avere fatt,o propaganda cod i Za dello Stato
iinon all'Università,
: a - iun operaio elettricista addet- zioni) e questi obiettivi sono munista
fuori, in diverse occasio1 t. alle celle frigorifere di una I contrari alla Costitnizione., ma
universitaria (quelle 1 Nella motivazione della sen- niu. I1 tribunale del lavoro di "
;esi conservano i cadave- tenza è detto che Gnienen (al Ludwigshafen, al quale l'ope:osimpatiiia per il parti- quale è stato concesso di ri- raio aveva presentato ricorso.
e ri) recomunista?
La risposta correre al tribunale federale ordinò la revoca del licenzia.
gi tl,ha
data la signora Maria del lavoro) iideve avere fidu- mento perché Gruenen, sponella giustizia, anche se la sato e padre di un bimbo,
lo Herr-Beck, deputatessa demo- cia
di sentenza gli riesce inesplica- «non doveva essere dannegu- cristiana nel Parlamento del
bilea, perché la corte aha ap- giato soltiznto a causa delle
rò Magonza e avvocatessa
plicato le leggi
sue convisrzioni politiche)), co- !
"Land),
Palatinato
e
dell'U.ni.
,ti
me vuole I'~artico103 della Co- j
li. versità ((Gutenbergn nel prostituzione.
,le cesso di seconda istanza conLIUniveirsità di Magonza si
.a - tro Franz Josef Gruenen, lidichiarò disposta ad accetta- :'
cenziato perché «condivide le
re la sentenza. Non così il mi- p
zdee di una organizzazione nem.ica
della
Costituzione)).
L'o,
nistro
della cultura d e ~
'O- peraio - così l'avvocatessa
(tLand)),Eernhard Vogel, che
attualmente è il numero due
dinanzi al tribunale del lavoua ro - potrebbe per esempio
nella ger,archia dello Stato,
so essere uno che avvelena l'aria
immediatamente dopo il Pre'a- e l'acqua della clinica, che tosidente dlella Repubblica, in
quanto r.icopre la carica di
ra glie la corrente elettrica dupresidente del ((Bundesrat)).
na rante un'operazione chirurgiVogel ord:inò di ricorrere cont0 ca o che addirittura aziona
tro la sentenza. I1 che è avve- n'
rt, gli ascensori in modo tale che
nuto, con la decisione della
le porte si aprano senza ohe
corte di IMagonza di allenta- 'i
,d vi sia una cabina al piano, faprecipitare medici e
nare Gruenen dal servizio. E' b'
, i cendo
la prima volta in cinque anni ri
pazienti.
11e mezzo, (la quando f u varato tc
I1
tribunale
del
lavoro
di
d,
l'((Editto :sui radicali)), che la A
Magonza, presieduto dal giumagistratura ordina il licen- B
dice Schmidt, si è rifiutato di
ziamento di un operaio. Finoesaminare i iigravi fattori di
ra erano stati colpiti soprat- n
rischio per la sicurezza)) presentati dal governo regionale
tutto insegnanti, sospetti di 12
e dall'università. Ha tuttavia
poter dare una ((educazione ci
77. deciso che l'elettricista non
rossa)) ai loro allievi.
'
t. S. I la
> può lavorare ulteriormente
la
n- (
!
l:.
Cordialmente
Dirlo S A N L O R E N Z O
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V,
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le-
l
Torino, 6 settembre 1977
Per Bernhard VOGEL
Ministro della Cultura
del Palatinato
Presidente del Bundesra~
Ho appreso oggi dal giornale « La Stamp a » che il tribunale di Magonza ha deciso
il licenziamento dell'operaio elettricista Franz
Josef Gruenen dal suo lavoro presso la clinica universitaria dove era occupato, « perché condivide Ic idee di una organizzazione
nemica della Costituzione n. Sempre secondo
la corrispondenza risulterebbe che l'operaio
non è imputato di nessun altro tipo di reato che quello di essere un simpatizzante del
partito comunista che partecipa regolarmente alle elezioni secondo le leggi del vostro
Paese. Ciò che ha turbato profondamente
l'opinione pubblica di una Regione come il
Piemonte dove gli operai sono più di 900.000
e gli elettori comunisti sono più di I milione e 100 mila è che clopo che il Tribunale
del lavoro di Ludwigshafen aveva revocato
il licenziamento perché il GI-uenen CC non
doveva essere danneggiato soltanto a causa
delle sue convinzioni politiche a Lei, che è
Ministro della Cultura del « Land D, abbia ordinato di ricorrere contro la sentenza e
questo ricorso ne abb~ia provocato un'altra
in base alla quale si è deciso il licenziamento dell'operaio.
Nessuno intende (non è certo questa la
mia intenzione) contestare l'autonomia della Magistratura dei diversi Paesi e I'autonomia dei singoli Paesi d'Europa di darsi le
leggi che credono, ma come Vice-Presidente
della sezione italiana dell'Associazione dei
Comuni d'Europa e come Presidente di un
Consiglio Regionale che è sempre stato sensibile ai problemi delle libertà civili dovun-
pi-eiiclentr dcl Consiglio rcgionalc dcl Picmontr
QUOTE SOCIALI
E IMPEGNO EUROPEO
Malgrado l'inflazione galoppante, le
Fonti finanziarie dell'AICCE sono rimaste quasi invariate. Occorre, però, che
tutte le quote dei Comuni, delle Province e delle Regioni ci arrivino tempestivamente. Vorremmo ricordare a tale
proposito ai nostri Soci - o a quelli
dei nostri soci che eventualmente si
sentano trascurati - che la nostra attività non consiste solo in un servizio
europeo N, ma anche e soprattutto nella
difesa (nelle opportune sedi europee)
del punto di vista dei poteri locali e
regionali a noi aderenti e in nome dei
quali parliamo. QuestPopera,non sempre appariscente ma - crediamo estremamente efficace, va appoggiata
ANCHE col pagamento delle quote: noi
non possiamo fare miracoli.
Il versamento può essere efiettuato
sul C / C postale n. 35588003 intestato all'Istituto Bancario San Paolo di Torino
- Sede di Roma - Via della Stamperia,
64 - 00187 R~~~ oppure mediante
accreditamento sul conto bancario
n. 14643, intestato all~~ssociazioneitaliana per i l
dei comuni
d9~ulpIstituto ~~~~~~i~
san
Paolo di T~~~~~ - Sede di Roma.
Comuni
PopoIazionc
Importo lire
Fino a 6.000 ab.
da 6.001 a 10.000
n 10.001 » 20.000
20.001 50.000
oltre 50.000
4.000
10.000
20.000
40.000
2,00 pei- ab.
Province: L. 1-00 Per abitante.
Regioni:
L. 2,50 per abitante.
Altri Enti: quota da definirsi, con un
minimo di L. 30.000 annue.
settembre 1977
COMUNI D'EUROPA
15
I libri
I Movimenti Federalisti in Francia
dal 1945 al I974
Doverosa menzione per la tesi di laurea
sostenuta alla Sorbona nel giugno '72 d a Alain
Greilsammer, che aggiornata è apparsa per
i tipi della « Presses dlEurope con i l titolo
u Les Mouvements fPdéralistes en Francc dc
1945 a 1974 D. I1 libro si aggiunge a quelli
già cditi sul movimento federalista europeo,
come la « Storia del federalismo europeo ,, di
M. Albertini, A. Chiti-Batclli, G. Pctrilli ed
E. Paolini, o B Trent'anni di vita del Movimento federalista europeo di L. Levi c S.
Pistone, anche sc ne coglie la sola prospettiva nazionale francese. Tutto sommato, noti
si tratta neppure di un limite, visti i debiti
accumulati dalla Francia negli ultimi venti
anni verso il processo d'integrazione europea.
L'analisi di Alain Greilsammer si articola
in tre sezioni: la prima è dedicata alla
storia della corrente federalista europea in
Francia dal '45, la seconda fornisce alcuni
parametri sociologici dei gruppi federalisti
francesi, la terza abbozza le linee dell'evoluzione del pensiero federalista in Francia. La
più interessante delle tre parti risulta la seconda. La storia del federalismo francese
non si distacca molto dalla storia più generale del federalismo europeo. La sezione
dedicata alla analisi del pensiero federalista, da parte sua, per poter generare un edificio concettuale coerente, ricava discutibili
filiazioni conciliando l'inconciliabile: Aleais
de Tocqueville con Proudhon e il pensiero
libertario, il sindacalismo rivoluzionario con
il cristianesimo sociale.
La sezione n sociologica » fornisce tra I'altro elementi inediti sul federalismo francese. Questo risulta poco presente nelle aree
centro-orientali, e con buona implantazione
ncl Sud e nella fascia occidentale in genere:
un trend rispecchiato, sia pure con marginali differenze, dalla Federazione » (MFF)
come dal Movimento federalista europeo
(MFE). Il federalismo francese si presenta
culturalmente 'aristocratico': il 6g0/0 dei
quadri ha fatto studi universitari, mentre
solo i l 60/0 avverte di non aver superato gli
studi primari. Inedito il suo identikit politico: 1'80°/o degli intervistati si colloca tra il
centro e la sinistra. Le risposte a domande politiche classiche documentano la stessa oscillazione tra il centro e la sinistra. Ad es. alla
domanda: « Bisogna dispiacersi che la Francia abbia perso le sue colonie? n, il 64Oh ha
risposto no. E alla domanda: C Bisogna mantenere una forza atomica francese? », è no
la risposta de11'884~0.E i no arrivano al 92%
nella risposta al quesito: « Bisogna che la
Francia conservi un esercito potente? ». Ma
il 50% degli intervistati è favorevole alla limitazione del diritto di sciopero nei servizi
pubblici, il 44% è radicalmente ostile a qualsiasi nazionalizzazione di grandi imprese
private, e il 6g0/o è contrario a che si sopprima l'aiuto dello Stato alle scuole private. Favorevole in genere a che il suo Paese
perda attributi sovrani D, come il battere
moneta o fare politica estera o avere I'esercito, il federalista francese si mostra attaccatissimo ai valori simbolici della cultura
nazionale: il 42% degli intervistati vuole
>)
<(
11 22 giugno è stata inaugurata ufficialmente la nuova sede torinese delle organizzazioni
federaliste: Movimento federalista europeo, Movimento europeo, Associazione italiana per il
Consiglio dei Comuni d'Europa, Centro europeo di studi e informazioni, Gioventù federalista
europea. In tale occasione si è svolta la manifestazione «Torino per l'Europa n, durante
la quale hanno preso la parola, tra gli altri, il sindaco di Torino, Diego Novelli, il presidente della Regione, Aldo Viglione, il presidente del Consiglio Regionale, Dino Sanlorenzo,
vice presidente dell'AICCE, il presidente del Comitato per l'Europa di Torino, Giovanni
Picco e il segretario della Federazione piemontese dell'AICCE, Sergio Pistone. Nella stessa
sede funziona la Bibllioteca del Centro Europeo di Studi e Informazioni che contiene tutte
le pubblicazioni comunitarie, le più importanti riviste di politica internazionale italiane e
straniere, i periodici delle organizzazioni federaliste ed europeiste, la documentazione
essenziale sulla storia dell'idea dell'unità europea, sui movimenti per l'unità europea e
sul processo di integrazione europea. (Nella foto, Aceto, consigliere regionale, Picco, Sanlorenzo, Pistone, Viglione e Novelli).
che continui ad esistere la nazionale di calcio, il 50% ritiene importante che a scuola i
ragazzi apprendano ad amare la Francia, il
46% non vuole che la bandiera nazionale
venga sostituita d a quella europea, e alla
domanda: « La bandiera francese dovrebbe
essere spiegata al disotto della bandiera europea? D, il 264'0 risponde no e solo il 46"o si.
I dati sulla comlposizione numerica del
federalismo francese conducono ad una conclusione amara: nel decennio '45-'55 ha avuto il periodo più fecondo, dopo il '58 e soprattutto dopo il '62 il suo indebolimento.
Dai 1500 membri del '52 ai 6500 della tine
del '55, tino ai circa 3000 dell'inizio degli anni 70 con un'età media intorno ai cinquanta
anni. Un trend che :cispecchia puntualmente
l'andamento del processo d'integrazione europea, e ne scandisce i successi come le delusioni. E' da sperare che dopo le elezioni
del Parlamento europeo, il federalista non
divenga una razza in estinzione: la parola,
purtroppo, è ancora una volta ai governi,
più che ai partiti e ai popoli d'Europa. A
proposito dei governi, un'annotazione di politica culturale sul lavoro di Greilsammer,
cittadino francese: la ricerca si è resa possibile per il sostegno finanziario accordato
dall1Università Bar-Ilan, Ramat-Gan, in Israele. Il fatto è di qu'elli che si commentano
da se.
COMUNI
D'EUROPA
Organo de1l'A.I.C.C.E.
ANNO XXV
-
N. 9 - SETTEMBRE 1977
Direttore resp.: UMBERTO SERAFINI
Redattore capo: EDMONDO PAOLINI
DIREZIONE,
REDA7.IONE
E
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Q
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t i . 64 - Roiiiu (tesoriere delllAICCE),
oppure u mezzo assegno circolare
- noti trasferibile - intestato u
« AICCE n, specificando senipre la
car~sulrdel versu,ilento.
Aut. Trib. Roma n. 4696 dell'll-6-1955
Ass«ciuto all'USPI
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Periodica Italiana
Iltotlpografla rugantlno roma
-
1977
Una risposta globale
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I prodotti Olivetti sono nel mondo.
Ecco alcuni dati esemplificativi:
330 mila macchine contabili,
140 mila sistemi di elaborazione dati e persona1 minicomputer,
65 mila terminali e apparecchiature per raccolta dati,
150 mila telescriventi e apparecchiature per telecomunicazioni.
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Anno XXV Numero 9 - renatoserafini.org