Documentoo di Valutazionee dei Rischi – Revisione
R
Edificci Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PPIGNATELLI”” - Grottaglie
IST
TITUTO
O COMP
PRENSIV
VO
“FRANCE
ESCO GIIACOM
MO PIGN
NATELL
LI”
Sede Centralle Via Don Minzoni, n.
n 1
74023 GROTTA
AGLIE
tel. segret. 099 5635481
5
– tel.. presid. 099 5619721,
5
Fax
x n. 099 56690005
www.istituto
tocomprensivo
opignatelli.it
Distrettoo n.054 - Cod. Meecc. TAIC85900X
X - C.F. 9021449 0733; @-mail, taaic85900x@istruz
zione.it; PEC, [email protected]
Inffanzia “La Sorte”,, via Garcia Lorca (tel. 099 5612454);
Infaanzia “Campitelli””, via Campobassso (tel. 099 56119
956);
Primaaria, Via Don Min
inzoni n. 1 (tel. 09
99 5635481 - 561
19721)
Secondaria di
d I Grado - Via Campobasso
C
n.4 ((tel. 099 5612441
1, tel. presid. 099 5619589 - fax 0099 5619588)
Prot. n
G
Grottaglie, 23.11.20122
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D.L
Lgs. n. 81/0
08 aggiorn
nato dal D.L. correttiv
vo n. 106/22009
(A
Artt. 17 Co
omma 1 letttera a) e 28)
Relativi alll’ISTITUTO
O COMPRE
ENSIVO ST
TATALE “F
F. G. Pignattelli” compossto dai segueenti edifici:
IInfanzia “La Sorte”, viia Garcia Lo
orca (tel. 09
99 5612454));
Innfanzia “Caampitelli”, vvia Campob
basso (tel. 09
99 56119566);
Priimaria, Via Don Minzooni n. 1 (tel.. 099 56354
481 - 56197221)
ndaria di I G
Grado - Viaa Campobasso n.4
Secon
(tel. 099 56124
441, tel. preesid. 099 5619589 - fax
x 099 56195588)
Il R
R.S.P.P.
(Ing. Raffa
aele Casieri)
Il D irigente Sco
olastico
(Prrof. Maurizio
o Fino)
1
La R.L
L.S.
(Ins. Giuseppina
a Pagano)
R. S. P. P. Ing.. Casieri Raffaelee
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
1.
1.1.
1.2.
2.
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
2.6.
2.7.
3.
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
4.
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
5.
6.
6.1.
6.2.
6.3.
7.
8.
8.1.
8.2.
9.
10.
11.
12.
12.1.
12.2.
13.
14.
15.
16.
17
18.
18.1.
18.2.
18.3.
18.4.
18.5.
19.
20.
INDICE
PREMESSA
SCOPI DEL DOCUMENTO
CONTENUTI
DATI DI IDENTIFICAZIONE
Datore di lavoro
Preposto
COSTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Medico competente
Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione
Incaricati del pronto soccorso
Incaricati prevenzione incendi
Corsi di informazione e formazione
Registro infortuni
ASPETTI GENERALI DELLA STRUTTURA SCOLASTICA
Ciclo lavorativo
Aspetti generali della struttura
Locali ed ambienti della scuola
Impianti esistenti
INFORMAZIONE
Informazione generale e informazione particolare
Informazione dei lavoratori neo assunti
L’informazione attuata nella scuola
Manuali della sicurezza
FORMAZIONE
CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Riunione periodica
Programma degli interventi di miglioramento
RICOGNIZIONE DEI RISCHI E MISURE SICUREZZA
DOCUMENTO ANTINCENDIO ED EMERGENZA
Designazione addetti antincendio
Piano di emergenza
LA GESTIONE DEGLI APPALTI
PRESIDI SANITARI E DI PRONTO SOCCORSO
MACCHINARI ED ATTREZZATURE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Individuazione dei dispositivi
Modalità di acquisto e di consegna
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
VIDEO TERMINALI
AGENTI CANCEROGENI
AGENTI BIOLOGICI
STRESS LAVORO CORRELATO
PERSONALE E MANSIONI
La sicurezza delle persone
Rischi legati alla mansione
Rischi nei luoghi di lavoro
Rischi specifici della scuola
Valutazione dei rischi - considerazioni finali
INTERVENTI DA PROGRAMMARE
SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
PREMESSA
SCOPI DEL DOCUMENTO
Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di salute e sicurezza;
CONTENUTI
Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08, il presente documento, redatto a conclusione della valutazione,
contiene:
 una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa,
nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
 l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali
adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);
 il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
 l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli
dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
 l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla
valutazione del rischio;
 l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che
richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e
addestramento.
Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi
contenute nel D.Lgs. 81/08. In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con
la Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida
emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Province Autonome si è
proceduto a:
 Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08.
 Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto
 Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a cui possono essere
addetti.
 Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti.
 Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore.
 Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta
attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile.
 Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il
raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile.
 Identificare eventuali D.P.I. necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile.
Il presente documento non è quindi stato predisposto solamente per ottemperare alle disposizioni di cui al D.
Lgs. 81/08 ma anche per essere lo strumento principale per procedere alla individuazione delle procedure
aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile.
Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione aziendale ed ogni
qualvolta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del
grado di sicurezza, la faccia ritenere necessaria.
Per la redazione del documento si è proceduto alla individuazione delle ATTIVITA’ LAVORATIVE presenti
nell’Unità Produttiva (intese come attività che non presuppongano una autonomia gestionale ma che sono
finalizzate a fornire un servizio completo e ben individuabile nell’ambito della produzione).
All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate:
 Macchine ed attrezzature impiegate
 Sostanze e preparati chimici impiegati
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
 Addetti
 D.P.I.
Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi:
 derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro
 indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno
 conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature
 connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute.
All'esito della valutazione il datore di lavoro ha, quindi, elaborato il presente documento contenente:
1. una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono
specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
2. l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale,
conseguente alla valutazione di cui al punto 1;
3. il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza.
Il Documento viene redatto in quanto sia la scuola che i lavoratori, intesi come personale docente e
amministrativo, nonché gli allievi qualora dovessero essere equiparati ai lavoratori, rientrano nel campo di
applicazione delle norme riguardanti la sicurezza sul luogo di lavoro.
Nel presente documento i tre aspetti non sono separati ma vengono individuati specifici capitoli che
costituiscono la base del sistema della sicurezza.
Le diverse azioni attuative, essendo ricorrenti nel tempo, verranno successivamente documentate attraverso
una apposita sezione di “ALLEGATI” che, di fatto, costituiscono il processo di aggiornamento delle misure
di prevenzione e di protezione.
Per l’effettuazione della valutazione dei rischi e l’elaborazione del Documento Il Datore di Lavoro si è
avvalso della collaborazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli addetti al
Servizio, previa consultazione con il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza.
La valutazione e il documento devono essere rielaborati o integrati ogni qualvolta verranno effettuate nuove
attività lavorative, utilizzati nuovi macchinari o modificati i livelli di esposizione; sarà inoltre aggiornato in
funzione delle variazioni del personale.
In questo caso il Documento viene aggiornato attraverso gli ALLEGATI.
Il documento viene custodito presso l’ufficio del Dirigente scolastico.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
CAPITOLO 1
DATI DI IDENTIFICAZIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “PIGNATELLI”
VIA DON MINZONI, 1 – GROTTAGLIE
Codice Fiscale
90214490733
n° posizione INAIL
n° posizione INPS
ADDETTI TOTALI RELATIVO ALL’ANNO 2012/2013
ISTTUTO COMPRENSIVO STATALE “PIGNATELLI”
SEDE CENTRALE “S. ELIA” – Scuola Primaria – Via Don Minzoni, 1
Alunni
Collab. Scol
Docenti
Ass.
Amm.
e DSGA
Dirigente
Scolastico
Totale
Piano
Piano
Rialzato
192
1
18
0
0
212
Primo
Piano
125
1
13
7
1
148
Totale
317
2
31
7
1
360
Affollamento
PLESSO “LA SORTE” – Scuola dell’Infanzia - Via Garcia Lorca
Affollamento
Docenti
Collab. Scol.
Alunni
TOTALE
Piano terra
10
2
84
96
PLESSO “CAMPITELLI” – Scuola dell’Infanzia - via Campobasso
Affollamento
Docenti
Collab. Scol.
Alunni
TOTALE
Piano terra
11
2
97
110
PLESSO “PIGNATELLI” – Scuola Secondaria di 1° grado - Via Campobasso n.4
Alunni
Collab. Scol.
Docenti
Totale
Affollamento
Piano
Piano
132
3
14
149
Rialzato
Primo
348
3
35
186
Piano
Totale
480
6
49
335
1. 1. DATORE DI LAVORO
Dati identificativi del Dirigente Scolastico
Nome e Cognome
Nella sua qualità di
Nato il
08/07/62
Residente a S. Pietro Vernotico
Maurizio FINO
Dirigente Scolastico
a BRINDISI
Via G.PEPE, 28/B
Tel. 099/5619721
Cell. 338 3269755
Prov.
BR
Prov.
BR
Note
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Il datore di lavoro , oltre alla valutazione di tutti i rischi con la conseguente adozione dei documenti previsti
dall’ articolo 28 del D.Lgs. 81/08 e alla designazione del responsabile del servizio di prevenzione e
protezione dai rischi, ha provveduto a
 designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi
e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di
salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;
 affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto
alla loro salute e alla sicurezza;
 fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile
del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;
 prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e
specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
 richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni
aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei
dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;
 adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni
affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di
lavoro o la zona pericolosa;
 adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37 del
D.Lgs. 81/08.;
 prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi
per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la
perdurante assenza di rischio;
 consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;
 adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di
lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’ articolo
43 del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni
dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti;
 aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno
rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica
della prevenzione e della protezione;
Il datore di lavoro, inoltre, provvederà a:
 comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
 fornire al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a:
 la natura dei rischi;
 l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
 la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
 i dati di cui al comma 1, lettera q), e quelli relativi alle malattie professionali;
 i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
 informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa
il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
 astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal
richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un
pericolo grave e immediato;
 consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e
per l’espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera
a), nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera q);
 consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,
l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;
 elaborare, in caso di necessità, il documento di cui all’articolo 26, comma 3, del D.Lgs. 81/08 e, su
richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
 comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, a fini statistici e
informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul
lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni;
 nell’ambito dell’ eventuale svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i
lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del
lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro;
 nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’ articolo 35
del D.Lgs. 81/08.
1.2. PREPOSTI
Il D.S. quale datore di lavoro, anche in riferimento ai contenuti di cui all’art. 2087 del C.C. (tutela delle
condizioni di lavoro) ed all’autonomia scolastica, considerato anche il fatto che non può essere presente in
ogni luogo ed in ogni tempo, per poter svolgere correttamente e concretamente le sue funzioni, ha la
necessità di dover ben impostare la propria struttura lavorativa mettendo in luce gli aspetti organizzativi e
gestionali in modo tale che risultino chiaramente identificati i compiti, le funzioni e le responsabilità di ogni
singolo prestatore di lavoro subordinato così come identificati dagli articoli 2094 e 2095 del codice civile.
In base alla affermata giurisprudenza ed agli obblighi derivanti dalla lettura delle sanzioni le quali
corrispondono alle previste prescrizioni , nella scuola si ha che:
Il D.S. è il datore di lavoro;
Il direttore amministrativo, i responsabili e/o referenti di plessi e/o di edificio scolastico distaccato, ecc.,
sono i dirigenti del D.Lgs. 81/2008;
Gli insegnanti (perché hanno in classe i bambini/alunni), i direttori dei servizi generali e amministrativi
(DSGA) (perché impartiscono ordini agli assistenti amm.vi), i responsabili di laboratorio (perché hanno i
bambini/alunni), i collaboratori scolastici (perché hanno nei corridoi e nei bagni i bambini/alunni), ecc. sono
i preposti del D.Lgs. 81/2008.
Pertanto, i preposti sono designati dal Datore di Lavoro e possono essere i collaboratori del D.S., i
responsabili di sedi o sezioni staccate, i docenti coordinatori di aree, i responsabili di laboratorio, ecc.
Il Datore di lavoro ha formalizzato ai Preposti le rispettive responsabilità in ordine all’osservanza delle
disposizioni contenute nel D.Lgs. 81/2008.
Il Dirigente Scolastico ha individuato i Preposti, specificandone mansioni ed incarichi, a mezzo di
apposita comunicazione di servizio.
Per quanto riguarda i docenti, l’individuazione di tutti i docenti in servizio quali preposti ai sensi del
D.Lgs. 81/2008 nonché l’esplicitazione delle loro funzioni e responsabilità sono abitualmente effettuate in
una delle riunioni del Collegio dei docenti convocate dal dirigente scolastico prima dell’inizio delle lezioni,
come risulta dall’apposito verbale.
Per il personale ATA, l’individuazione dei collaboratori scolastici quali preposti avviene con apposita
comunicazione scritta, anch’essa in principio d’anno.
Al fine di una maggiore conoscenza dei compiti attribuiti ai preposti nell’organizzazione della sicurezza
sul lavoro, è organizzato, sempre in principio d’anno, un apposito incontro di formazione con il
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione..
Estratto del suddetto verbale e copia della suddetta comunicazione, controfirmata per accettazione si
trovano nell’allegato 1.2.
OBBLIGHI DEI PREPOSTI
In riferimento alle attività indicate all’ articolo 3 del D.Lgs. 81/08, i preposti, secondo le loro attribuzioni e
competenze, dovranno:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché
delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione
collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della
inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li
espongono ad un rischio grave e specifico;
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare
istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di
lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in
una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature
di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi
durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’ articolo 37 del D.Lgs. 81/08.
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul
luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione,
alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
I lavoratori dovranno in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti
a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini
della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto
e, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei
dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e
possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla successiva lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di
pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f)
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che
possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico
competente.
Nel caso di svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di
riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di
lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria
attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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CAPITOLO 2
COSTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Ogni soggetto è stato nominato con apposita lettera da parte del Datore di Lavoro che lo informa che fa parte
del Servizio.
Definizione dell’Organigramma:
DATORE DI LAVORO
Prof. Maurizio FINO
RESPONSABILE
SERV. PREVENZIONE
E PROTEZIONE
dr. ing. Raffaele CASIERI
MEDICO COMPETENTE
non necessario
REFERENTE DI PLESSI
ADDETTI AL S.P.P.
“La Sorte”
Annicchiarico Rosa Anna
ADDETTI
ANTINCENDIO
EMERGENZA
“La Sorte”
Antonazzo Giuseppe
Caliandro Lucia
ADDETTI AL
PRIMO SOCCORSO
“La Sorte”
De Fazio cesira
Spagnulo Anna Rita
“Campitelli”
Camassa Maria Rosaria
“Campitelli”
Sorice Monica
Lacaita Giovanna
MICCOLI ANNA RITA
PREITE MARIA ROSARIA
“Campitelli”
Abatematteo Carmela
Trani Addolorata
“S. Elia”
De Leonardis Cosima
Di Renna Maria
“S. Elia”
Pagano Giuseppina
Parodo Maria Schiavina
Chianura francesco
Fiorino Anna Maria
Abatematteo Rosa
Miccoli Giuseppina
Ruggero Giovanna
“S. Elia”
De Geronimo Eleonora
Rodia Angela
“Pignatelli”
Cafforio Francesco
Cavallo Vito Nicola
La Grotta Luciano
L’Erario Maria
“Pignatelli”
Cafforio Francesco
Serio Patrizia
Macripò Oronza Lucia
ETTORRE VITTORIANA
URSELLI FRANCESCA
URSELLI ANTONIO
“Pignatelli”
Cafforio Francesco
Carrieri Carmela
Macripò Oronza Lucia
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA
Ins. Giuseppina PAGANO
LAVORATORI DIPENDENTI
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
2.1. RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il Datore di Lavoro ha ottemperato a quanto disposto dall’ art. 31 del D. Lgs. 81/08 per la costituzione del
Servizio di Prevenzione e Protezione.
Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del servizio sono le seguenti:
Affidamento dell’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione all’Ing. Casieri Raffaele,
residente in Leporano (TA) alla via Zagare n.16
Il suddetto, accettato l’incarico, ha coadiuvato il Dirigente Scolastico, quale datore di lavoro, nella redazione
del presente documento di valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro ha fornito al servizio di prevenzione e protezione informazioni in merito a:
a) la natura dei rischi;
b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
d) i dati presenti nel registro infortuni;
e) eventuali provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
Il RSPP designato è in possesso dei requisiti previsti dal D.lg. 8172008, come risulta dalla relativa
documentazione, dalla quale risulta:
- la frequenza, nell’anno accademico 1998/1999, relativo al Corso sulla Sicurezza inerente alle Leggi
D.Lgs. 626/1994, D.Lgs. 494/96, normative antincendio rilasciato dalla II Facoltà di Ingegneria del
Politecnico di Bari, rilasciato in data 27.9.2000;
- la frequenza e il superamento di verifiche intermedie e finali del “Corso di formazione specialistica
gestionale – relazionale per RSPP (Modulo C)”, in attuazione del Decreto legislativo 195 del 23.6.2003 e
dell’accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006, organizzato dall’INAIL e tenutosi a Bari dal 24.10.2006
al 27.10.2006;
- Diploma di perfezionamento postuniversitario di 1500 ore sulla “Gestione della Sicurezza nel Sistema
Scolastico” rilasciato dal Consorzio Interuniversitario FORCOM il 05/3/2009;
- Attestato per l’aggiornamento quinquennale R.S.P.P. Modulo B8 (40 ore) rilasciato da MODI
(Metodologie Organizzative per la Direzione d’Impresa) e FEI (ente paritetico bilaterale nazionale per la
formazione) in data 11/07/2011
Nome e Cognome
Raffaele Casieri
Nella sua qualità di
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Nato il
12.05.1972
A
Milano
Prov.
MI
Residente
Via Zagare, 16
Cap.
74020
Leporano (TA)
Tel. 099 5331156
Fax 099 5331156
e.mail [email protected]
Note
Laureato in Ingegneria
Tutta la documentazione relativa al RSPP si trova nell’allegato 2.1.
Al Responsabile del servizio spetta il compito di collaborare con il Dirigente scolastico relativamente
all’organizzazione generale del servizio di prevenzione e protezione:
- Coadiuvare il Dirigente Scolastico nella redazione del documento per la valutazione del rischio
- Coadiuvare il Dirigente Scolastico nella elaborazione dei piani di attuazione per la rimozione o la riduzione
del rischio
- Coadiuvare il Dirigente Scolastico nella elaborazione dei piani e nell’organizzazione dell’evacuazione
dell’edificio scolastico attribuendo compiti e responsabilità;
- Coadiuvare il Dirigente Scolastico nella individuazione e nella designazione delle “figure sensibili” e degli
addetti alle misure di prevenzione e protezione
- Assicura, insieme agli addetti del servizio di prevenzione e protezione, un’idonea attività di formazione e
informazione a tutto il personale compreso gli alunni in relazione ai compiti di ciascuno
- Consultare il RLS
2.2. MEDICO COMPETENTE
In attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e di quanto chiarito con la C.M. 119/99 alla lettera “E”,
non essendo presenti attività lavorative particolarmente rischiose, la sorveglianza sanitaria non è prevista.
Pertanto, il Datore di Lavoro non ha nominato il Medico competente.
2.3. ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
In attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 il Datore di Lavoro ha nominato i lavoratori addetti al
servizio di prevenzione e protezione (almeno n. 4 per la sede centrale e n. 1 per ogni plessi) ed ha disposto
affinché frequentino l’apposito corso di formazione previsto dal D. Lgs. 195/03.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Copia della lettera di nomina degli addetti al servizio di prevenzione e protezione, debitamente controfirmata
per accettazione, si trova nell’allegato 2.3. All’interno dello stesso allegato è presente l’eventuale
documentazione relativa alla frequenza dei corsi di formazione.
Ciascuno di essi dovrà:
 Verificare lo stato delle uscite di sicurezza (stato di open)
 Verificare lo stato degli infissi
 Verificare lo stato degli arredi e dei corpi illuminanti (plafoniere rotte, diffusori staccati ecc.).
 Verificare lo stato degli intonaci con particolare attenzione ai soffitti (battitura ogni 15 gg.)
 Verificare lo stato dei cancelli esterni (stato di open) e delle zone di raccolta che devono rimanere liberi
da autoveicoli e/o da altri ingombri.
 Verificare lo stato delle prese e degli interruttori.
In caso di anomalie o mal funzionamenti dovranno effettuare segnalazione al responsabile della sicurezza
ovvero al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Come sancito dal D.Lgs. 81/2008 è prevista almeno una riunione annuale a cui parteciperanno:
 Il Dirigente scolastico
 Il Responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
 Addetti al servizio prevenzione e protezione incendio
2.4. INCARICATI DEL PRIMO SOCCORSO
In attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008, il Datore di Lavoro ha designato i lavoratori incaricati
delle misure di pronto soccorso (almeno n. 2 per ogni edificio scolastico) per gli adempimenti previsti ed ha
disposto affinché frequentino un apposito corso di formazione sulle tematiche del primo soccorso.
Copia delle singole lettere agli addetti al primo soccorso, debitamente controfirmate quale accettazione si
trovano nell’allegato 2.4. All’interno dello stesso allegato è presente l’eventuale documentazione relativa alla
frequenza dei corsi di formazione.
L’attività in esame non rientra tra quelle previste dall’ex DPR 19 Marzo 1956 n° 303, pertanto è sufficiente
che nell’edificio sia a disposizione dei lavoratori e degli alunni, una cassetta medica contenente i presidi
minimi per affrontare eventuali incidenti che possono dar luogo a piccoli traumi. La cassetta di pronto
soccorso deve contenere una dotazione minima così come prescritto dal D.M 388/03 e deve essere mantenuta
in condizioni di assoluta pulizia. Il contenuto sarà rinnovato alla scadenza dei medicinali che in essa devono
essere presenti.
Presso gli uffici amministrativi esiste pure una cassetta medica portatile che viene messa a disposizione degli
operatori in occasione delle escursioni didattiche.
E’ stato individuato almeno un dipendente che abbia un idoneo grado di addestramento e di conoscenza delle
tecniche di pronto soccorso e dell’uso dei presidi sanitari e comunque in grado di attuare primi elementi del
soccorso agli infortunati.
Sono stati riscontrati e posti in zona visibile e facilmente accessibili i numeri di telefono dei servizi esterni di
pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e sicurezza.
2.5. INCARICATI PREVENZIONE INCENDI
In attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 il Datore di Lavoro ha designato i lavoratori incaricati
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi (almeno n. 2 per ogni livello di piano di ogni edificio
scolastico) anche in relazione a quanto specificamente prevede il Documento dell’Evacuazione.
Copia della lettera di nomina degli addetti all’antincendio, debitamente controfirmata per accettazione, si
trova nell’allegato 2.5. All’interno dello stesso allegato è presente l’eventuale documentazione relativa alla
frequenza dei corsi di formazione.
Hanno il compito di:
Verificare periodicamente la funzionalità degli apprestamenti antincendio
Controllare la scadenza e la funzionalità degli estintori e degli idranti (sorveglianza)
2.6. CORSI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
I lavoratori seguono periodicamente corsi in ottemperanza del D.Lgs. 81/2008
All’interno dell’allegato 2.6 è presente la documentazione relativa alla frequenza dei corsi di
informazione/formazione da parte dei lavoratori, in primis dei neo assunti.
In merito alle designazioni dei lavoratori addetti alla lotta antincendio vedi il successivo capitolo 8.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
2.7. REGISTRO DEGLI INFORTUNI
L'attività rientra tra quelle per le quali è previsto un registro dove annotare cronologicamente gli infortuni sul
lavoro che comportano una assenza dal lavoro di almeno un giorno. Gli infortuni con prognosi superiore a tre
giorni annotati sul registro sono pure comunicati all’INAIL entro due giorni. Tale registro, vidimato dalla
ASL di Taranto, è depositato presso i locali dell’amministrazione generale (ufficio di segreteria).
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
CAPITOLO 3
LUOGHI DI LAVORO - ASPETTI GENERALI DELLA STRUTTURA SCOLASTICA
(sede centrale di scuola primaria “S. Elia”, n. 2 plessi di scuola dell’infanzia “La Sorte” e “Campitelli”
e n. 1 plesso di scuola secondaria dio 1° grado “Pignatelli”)
3.1 CICLO LAVORATIVO
Le attività didattiche svolte sono quelle tipiche di una scuola: lezioni teoriche e tecnico-pratiche, attività di
drammatizzazione, attività manuali e pratiche, attività motorie, ecc.
Per garantire inoltre la perfetta funzionalità della scuola vengono pertanto assicurati anche i seguenti servizi:
 Portineria;
 Pulizia di strutture scolastiche e piazzali;
 Sorveglianza e piccola manutenzione;
 Servizi amministrativi (contabilità, segreteria, magazzino).
Tra le attività svolte le seguenti rientrano tra quelle soggette al controllo del C.do Provinciale dei VV.F. di
cui al D.P.R. n. 151 del 01.08.2011 (che ha sostituito il D.M. 16.02.1982):
- n° 67 - «Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi accademie e simili per oltre 100 persone presenti».
- n° 74 - « Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con
potenzialità superiore a 100.000 kcal/h».
Nota:
Le Scuole “S. Elia” e “Pignatelli” sono classificate attività “complesse”, in quanto il numero di
persone presenti è superiore a 300;
Le Scuole “Campitelli” e “La Sorte” sono classificate attività “semplice”, in quanto il numero di
persone presenti è inferiore 150.
 ASPETTI GENERALI DELLA STRUTTURA
(sede centrale e plessi)
Attraverso il presente Documento il Datore di Lavoro, in adempimento di quanto previsto dal D.Lgs.
81/2008, dichiara che i luoghi di lavoro risponderanno ai requisiti del suddetto decreto, non appena saranno
ultimati i lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico da parte del Comune di Grottaglie.
La scuola presenta una chiara differenziazione dei locali e delle diverse funzioni; in esso possono
individuarsi le seguenti aree:
- Aule;
- Laboratori;
- Servizi collettivi e ambienti ad uso comune;
- Depositi;
- Servizi generali (direzione, uffici amministrativi e segreteria, sala medica).
Aule (sede centrale e plessi)
Risultano piuttosto ampie, dotate di sufficienti aerazione e illuminazione (sia naturale che artificiale). Nel
plessi sono state ricavate aule di fortuna al piano terra.
Alcune sono protette con tende dall’eccessivo soleggiamento, in altre tali tendine sono rotte o mancanti.
Gli infissi delle finestre sono in metallo con vetri non infrangibili.
Laboratori (sede centrale e plessi)
I laboratori informatici, siti al piano terra del plessi ed al ed al primo piano della sede centrale, risultano
entrambi cablati via cavo e contengono postazioni complete di computer e relativi accessori.
Servizi collettivi e ambienti ad uso comune
Palestra coperta (sede centrale e plesso “Pignatelli”)
Nei due edifici scolastici, per lo svolgimento delle varie attività sportive (a livello didattico), oltre all'area
esterna, viene utilizzata una palestra coperta.
In posizione attigua alla palestra vi sono alcuni locali adibiti a servizi igienici e spogliatoi.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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Servizi igienici (sede centrale e plessi)
Tutti gli spazi dispongono di servizi igienici, opportunamente localizzati, così come da elaborato grafico, in
modo da essere raggiungibili dagli allievi con percorsi brevi.
Tutti i servizi igienici hanno le pareti piastrellate e sono aerati ed illuminati sia naturalmente che
artificialmente.
Biblioteca (sede centrale e plesso “Pignatelli”)
Nelle scuole esiste un locale al piano terra appositamente destinato; vi sono numerosi armadi metallici o in
legno, distribuiti lungo le pareti, contenenti ordinatamente, libri, fascicoli e vario materiale audiovisivo.
Archivio (sede centrale e plesso “Pignatelli”))
Nella scuola occupa un locale al piano terra, adiacente ai locali destinati agli uffici di segreteria, con porta in
legno e attrezzato con scaffalature metalliche sulle quali sono disposti ordinatamente un gran numero di
fascicoli.
Area di pertinenza – cortile (sede centrale e plessi)
Nella sede centrale la palestra è adiacente al corpo di fabbrica costituente l’edificio scolastico; vi si accede sia
dall’interno della scuola, che direttamente dalla palestra.
L’area risulta solo parzialmente asfaltata (nella parte prospiciente l’ingresso principale della scuola); vi si
svolgono occasionalmente anche attività sportive all'aperto; dalla stessa si accede pure alle due centrali esistenti
(termica e idrica).
Nella parte di cortile prospiciente l’ingresso principale della scuola non viene consentito la sosta ad auto e
motocicli. Detta area è individuata come area di raccolta in caso di evacuazione. L’eventuale accesso degli
autoveicoli avviene prima dell’ingresso degli alunni e dopo la loro uscita,
Ingressi, Androni e corridoi e scale (sede centrale e plessi)
Nella sede centrale si accede al cortile attraverso n. 2 cancelli metallici; tramite una scalinata si accede
all’edificio scolastico, al cui ingresso sono presenti porte dotate di maniglioni. Gli androni e i corridoi risultano
piuttosto ampi e le scale sono provviste di bande gommate antiscivolo.
Nel plessi scolastico si accede al cortile attraverso n. 1 cancello metallico; si accede all’edificio scolastico
attraverso due porte dotate di maniglioni antipanico. Gli androni e i corridoi risultano piuttosto ampi e le
scale sono provviste di bande gommate antiscivolo.
Depositi (sede centrale e plessi)
Nelle due scuole sono state individuati alcuni ambienti, sui vari piani, destinati a deposito e ripostigli.
Periodicamente, comunque, questi depositi vengono svuotati dai materiali inutili e inutilizzabili e riordinati.
Uffici e Direzione (sede centrale)
Nella sede centrale, occupano la zona uffici e comprendono: l’ufficio del dirigente scolastico, l’ufficio dei
collaboratori del D.S., l’ufficio del D.S.G.A. e la segreteria.
Sono locali ben aerati e sufficientemente illuminati sia naturalmente che artificialmente; nelle segreterie si
svolgono attività d’ufficio con impiego anche di videoterminali.
Gli orari di lavoro al computer sono inferiori alle venti ore settimanali.
3.2.1. Rilevazione e lotta antincendio (sede centrale e plessi)
Da quanto appreso verbalmente è stato redatto per le due Scuole, a cura dell’Amm.ne Comunale di
Grottaglie, un progetto di adeguamento alle norme di prevenzione incendi contenente le modifiche strutturali
necessarie e il progetto dell’impianto idrico antincendio, ed i relativi lavori sono stati eseguiti, ma si attende
ancora un ulteriore sopralluogo dei VV.F. per il rilascio del C.P.I.
Una volta ottenuto il C.P.I., tutti gli ambienti dovrebbero essere dotati di dispositivi adeguati per combattere
l'incendio con rilevatori di incendio e di sistemi di allarme conformemente alle attrezzature presenti, alle
dimensioni dell’edificio e del numero massimo di persone che possono essere presenti.
Intanto, sono già presenti dispositivi non automatici di lotta antincendio (estintori) in zone facilmente
accessibili e utilizzabili dal personale addetto.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
La segnaletica, conforme alla normativa vigente, è collocata nei luoghi appropriati ed è realizzata in
materiale duraturo.
3.2.2. Locali adibiti al pronto soccorso (sede centrale e plessi)
All’interno di un locale della Scuola è stato collocata la cassetta del Primo Soccorso sia per docenti che per
gli allievi. Gli addetti al Primo Soccorso hanno il compito di tenere aggiornato il contenuto della cassetta del
Primo Soccorso e di prestare il primo soccorso.
3.2.3. Luoghi di lavoro ed handicap (sede centrale e plessi)
Non tutti i luoghi di lavoro ubicati al piano terra, sono stati strutturati tenendo conto di eventuali lavoratori
interni o allievi portatori di handicap. Alla sede centrale è istallato un ascensore mai messo in funzione, da
quanto appreso dai lavoratori presenti nella Scuola da anni.
3.2.4. Requisiti di sicurezza degli ampliamenti (sede centrale e plessi)
Per gli adeguamenti, gli ampliamenti e la manutenzione delle strutture e degli impianti della Scuola le
competenze sono in ordine al Comune di Grottaglie che cura la richiesta dei relativi provvedimenti
autorizzativi. Le procedure vengono anche attivate nei confronti dei Vigili del fuoco ai fini del CPI.
3.2.5. Vie ed uscite di emergenza (sede centrale e plessi)
Le vie di emergenza sono generalmente senza ostacoli al fine di favorire un deflusso che consente alle persone
che occupano luoghi all’interno della Scuola di raggiungere un luogo sicuro attraverso una uscita di emergenza
che immette in un luogo sicuro.
Il Piano di evacuazione e le relative prove di simulazione che vengono e verranno effettuate a cura del Servizio
di Prevenzione e Protezione informano e formano i lavoratori e gli allievi sulle modalità, che in caso di
pericolo, di come poter essere evacuati i luoghi di lavoro rapidamente e in piena sicurezza.
Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza, come previsto nel progetto e
nel piano di emergenza, sembrano essere adeguate alle dimensioni dei luoghi di lavoro, alla loro ubicazione,
alla loro destinazione d'uso, alle attrezzature in essi installate, nonché al numero massimo di persone che
possono essere presenti in detti luoghi.
Le vie e le uscite di emergenza hanno altezza minima di m 2,0 e larghezza minima conforme alla normativa
vigente in materia antincendio.
Le uscite di emergenza sono quasi sempre dotate di porte, munite di maniglia antipanico, apribili nel verso
dell'esodo e, qualora siano chiuse, si devono essere aperte facilmente ed immediatamente da parte di qualsiasi
persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza.
Le porte delle uscite di emergenza non devono essere mai chiuse a chiave, se non in casi specificamente
autorizzati dall'autorità competente.
Le vie e le uscite di emergenza sono evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle disposizioni vigenti,
durevole e collocata in luoghi appropriati. Occorre integrarla.
Le vie e le uscite di emergenza devono essere dotate di un'illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente,
che entri in funzione in caso di guasto dell'impianto elettrico.
La Scuola non presenta pericoli di esplosioni o specifici rischi di incendio in base ai prodotti utilizzati, nel
piano antincendio sono tuttavia indicati i locali a rischio di incendio e le procedure dell’attuazione
dell’emergenza e dell’uso dei DPI appropriati.
3.2.6. Porte e portoni (sede centrale e plessi)
Le porte dei locali di lavoro sono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, state
realizzate al fine di consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno
durante il lavoro.
In base alle tipologie lavorative della Scuola in uno stesso locale i lavoratori normalmente ivi occupati, ovvero
gli studenti, non sono di media superiori a 25 e pertanto le porte ed i portoni hanno le dimensioni standard.
Naturalmente in base alle esigenze dei locali dove può esserci una presenza maggiore, aula magna, palestra o
simili le porte hanno aperture maggiori al fine di poter consentire il passaggio di tutto il personale e degli
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
allievi. La normativa in vigore per la formazione delle classi impone un numero di 26/28 alunni per classe
indipendentemente dalle dimensioni delle aule, in contrasto con le normative di edilizia scolastica e di
prevenzione incendi.
Nei locali di lavoro ed in quelli adibiti a magazzino non sono presenti porte scorrevoli, saracinesche a rullo o
porte girevoli su asse centrale.
Sulle porte trasparenti sono stati apposti segni indicativi all'altezza degli occhi.
3.2.7. Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti e passaggi (sede centrale e plessi)
Le vie di circolazione, comprese scale e rampe di carico, devono essere progettate e calcolate, dal progettista, in
modo tale che i pedoni o i veicoli possano utilizzarle facilmente in piena sicurezza e conformemente alla loro
destinazione e che i lavoratori operanti nelle vicinanze di queste vie di circolazione non corrano alcun rischio.
Il calcolo delle dimensioni delle vie di circolazione per persone ovvero merci deve essere basato sul numero
potenziale degli utenti e sul tipo di impresa.
Nelle sede centrale alcune vie di circolazione utilizzate da mezzi di trasporto non prevedono per i pedoni una
distanza di sicurezza sufficiente. Le vie di circolazione destinate ai veicoli passano ad una distanza insufficiente
da porte, portoni, passaggi per pedoni, corridoi e scale.
Le zone di pericolo devono essere segnalate in modo chiaramente visibile.
I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non presentano generalmente buche o
sporgenze pericolose e sono in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei
mezzi di trasporto. Si sono date opportune disposizioni affinché, qualora per evidenti ragioni tecniche non si
possono completamente eliminare dalle zone di transito ostacoli fissi o mobili che costituiscono un pericolo per
i lavoratori o i veicoli che tali zone devono percorrere, gli ostacoli devono essere adeguatamente segnalati.
3.2.8. Altezza, cubatura e superficie (sede centrale e plessi)
I limiti minimi per altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati al lavoro nella Scuola sono state
progettate e realizzate secondo le indicazioni del progetto ed in base alle autorizzazioni edilizie comunali che
recepiscono la normativa. Questa resta peraltro una competenza esclusiva del Comune che detiene la proprietà
dell’immobile nonché la destinazione d’uso e deve garantirne la costanze manutenzione ed opere di
adeguamento. In alcuni casi esiste il problema del sovraffollamento delle aule.
3.2.9. Aerazione e temperatura (sede centrale e plessi)
Nei luoghi di lavoro chiusi, tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i
lavoratori, sono state previste idonee misure affinché essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente
anche ottenuta con impianti di aerazione.
La temperatura nei locali di lavoro è adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei
metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.
3.2.10. Illuminazione (sede centrale e plessi)
I luoghi di lavoro dispongono di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro
devono essere dotati di dispositivi che consentono un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la
sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori.
3.2.11. Pareti (sede centrale e plessi)
Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei
posti di lavoro e delle vie di circolazione, sono chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino
all'altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero sono separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati
in modo tale che i lavoratori non possono entrare in contatto con le pareti, nè rimanere feriti qualora esse
vadano in frantumi.
3.2.12 Spogliatoi e armadi per il vestiario (sede centrale e plessi)
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Gli spogliatoi sono stati distinti fra i due sessi e convenientemente arredati e hanno una capacità sufficiente,
sono vicini ai locali di lavoro aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda
e muniti di sedili.
Gli spogliatoi sono dotati di attrezzature, armadietti, che consentono a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i
propri indumenti durante il tempo di lavoro.
3.2.13. Docce, gabinetti e lavabi (sede centrale e plessi)
I lavoratori dispongono, in prossimità dei loro posti di lavoro, di gabinetti e di lavabi con acqua corrente calda,
se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi.
Per uomini e donne sono stati previsti gabinetti separati.
Non sono previste docce a disposizione del personale, considerate le particolari attività lavorative che si
svolgono nell’edificio scolastico.
3.2.15. Adempimenti di carattere generale (sede centrale e plessi)
In base alle misure previste nel presente Documento e nel Piano di Emergenza si è provveduto affinché:
a) le vie di circolazione interne o all'aperto che conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite
di emergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l'utilizzazione in ogni evenienza;
b) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e
vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e
la salute dei lavoratori;
c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare
condizioni igieniche adeguate;
d) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all'eliminazione dei pericoli,
vengano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento.
Aree esterne
Superficie
Destinazione delle
aree
Recinzione
Cancelli ed
ingressi
Illuminazione
artificiale
Fonti di rumore e
inquinamento
Afflusso
persone/giorno
Accesso
consentito a
3.3 LOCALI E AMBIENTI DELLA SCUOLA
In questo paragrafo sono identificati tutti gli ambienti del plessi scolastico inteso come luogo di lavoro.

I relativi rischi, in relazione alle specifiche attività lavorative, sono evidenziati nel Capitolo 7 con singole
schede contrassegnate da un numero. Il numero relativo è riportato nella colonna A.

Tutte le attrezzature ed i macchinari, sono evidenziate nel Capitolo 11 con singole schede contrassegnate
da un numero. Le schede delle attrezzature si trovano in un apposito allegato.

Il numero relativo di ogni attrezzatura è riportato:
o nella colonna B per quanto attiene alle attrezzature fisse del luogo di lavoro;
o dopo i Codici dei locali per quanto attiene alle attrezzature in uso al piano.
17
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie

Le emergenze, evacuazione ed antincendio sono evidenziati nell’apposito Documento dell’Emergenza di
cui al Capitolo 8. Nella colonna C è indicato il capitolo dell’emergenza relativo allo specifico ambiente
di lavoro.
(esempio)
A
B
C
CODICE
DESTINAZIONE
LOCALI A
Rischi
Attrezz
Emerg
RISCHIO
vedi cap Fisse n° vedi cap.
SI
NO
1
Aula
SCHEDA n.
Codice
Altezza locali
m.
DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE (comune o singolo)
AULE TIPO A (Palestra, Aula magna, Laboratorio, ecc)
Media alunni presenti n.
Docenti
Esterni
ILLUMINAZIONE
Naturale
artificiale
schermatura
di emergenza
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
AERAZIONE
naturale
forzata
Aspirazioni locali
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
RISCALDAMENTO
Impianto autonomo
Impianto centralizz
altro
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
SICUREZZA
uscite
segnaletica
estintori
rilevatore fumi
impianto allarme
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
TIPOLOGIA LOCALE
Porte interne
Porte esterne
Porte antincendio
Porte tagliafuoco
Pavimenti
Pareti
finestre
corridoi e transito
scale interne
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
IMPIANTI
elettrico
Gas
termico
antincendio
aspirazione
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
18
NO
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
RUMORE
fonte
livello
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
VIDEOTERMINALI
numero PC
numero stampanti
ergonomia
orientamento luce
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
ESPOSIZIONI AGENTI
chimici
fisici
biologici
fumi
polveri
amianto
MONTACARICHI
ascensore persone
di servizio
trasporto carichi
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
PRONTO SOCCORSO
armadietto
pacchetto medicaz
infermeria
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
PULIZIA
Giornaliera
Settimanale
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
MOVIMENTAZIONE
CARICHI
Manuale
Uso dei DPI
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
VARIE
DESCRIZIONE
EVENTUALI MISURE
3.4 IMPIANTI ESISTENTI






Nell'interno della scuola sono presenti i seguenti impianti:
Impianto elettrico e di illuminazione d’emergenza;
Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche;
Impianto di messa a terra;
Impianto idrico e fognante;
Impianto termico;
Impianto di allarme in caso di incendio.
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CAPITOLO 4
INFORMAZIONE
Premessa e finalità
L’informazione e la formazione nei confronti dei dipendenti, per illustrare i pericoli connessi con l'attività
svolta sono già state effettuate mediante corsi di aggiornamento.
Per ogni chiarimento, il R.S.P.P. si è messo a completa disposizione.
I dipendenti hanno ricevuto le prime informazioni in merito a:
 rischi specifici derivanti dall'attività svolta;
 regolamento interno di sicurezza ed antincendio;
 modalità d'uso dei mezzi di protezione antincendio;
 procedure inerenti la sicurezza.
Il tema dell'informazione ai lavoratori è stato sviluppato, dal D.Lgs. 81/2008, sia a livello generale, sia in
relazione alle singole tipologie di rischio previste dallo stesso decreto (uso delle attrezzature di lavoro,
dispositivi di protezione individuale, ecc.).
L’informazione è uno degli obblighi generali dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti.
Ciò che contraddistingue l'informazione ai lavoratori disciplinata dal D.Lgs. 81/2008, rispetto a quanto
previsto dalla legislazione precedente, non è, quindi, la novità in sé del concetto, ma la sua chiave di lettura:
l'informazione è non solo e non tanto un obbligo del datore di lavoro, ma soprattutto uno strumento di
partecipazione, nel contesto di una cultura prevenzionistica, ispirata dalla direttiva 89/391/CEE, che
considera i lavoratori come veri e propri "attori" in materia e non più come semplici destinatari di obblighi
posti a carico di altri soggetti
4.1. INFORMAZIONE GENERALE E INFORMAZIONE PARTICOLARE
Il Servizio di Prevenzione e Protezione, al fine di unificare ed uniformare l’informazione, in attuazione
dell’art. 36 D.Lgs. 81/2008, ha stabilito un piano capillare di informazione che riguarda tutto il personale
dipendente in servizio e, annualmente, tutti gli allievi frequentanti l’istituzione scolastica.
Il piano di informazione per tutto il personale dipendente, attuato dal Datore di Lavoro, per il tramite del
Servizio di Prevenzione e Protezione, prevede che ciascun dipendente riceva un’adeguata informazione:
 sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
 sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;
 sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di primo soccorso e antincendio;
 sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e ove nominato
del medico competente.
 sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni
aziendali in materia;
 sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di
sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
 sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
Procedura di svolgimento
Tutto il personale dipendente partecipa a specifici incontri di informazione, aventi le seguenti
caratteristiche generali:




Gruppi di dipendenti aggregati per qualifica (DOCENTI e PERSONALE ATA);
Lezione frontale da parte di un docente esperto con uso di supporti audiovisivi
Consegna di specifiche dispense sull’argomento
Discussione sulle problematiche sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro
Argomenti da trattare:
 misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;
 i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta , le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia;
 uso dei DPI e movimentazione manuale
20
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie

le procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio e l’evacuazione dei lavoratori,
personale docente ed allievi.
In alternativa e sempre che non si verifichino rilevanti modifiche nei procedimenti lavorativi o nell’assetto
strutturale dell’edificio l’obbligo della periodica informazione di cui all’art. 36 del D.Lgs. 81/2008 può
ritenersi comunque assolto con la consegna a ciascun lavoratore di copia del manuale di cui al successivo
punto 4.3.
4.2. INFORMAZIONE DEI LAVORATORI NEO ASSUNTI
Procedura di attuazione del D. Lgs. 81/2008, art. 36.
Entro il primo mese di servizio, tutti i nuovi assunti partecipano ad appositi incontri di informazione, nelle
specificità indicate dal punto precedente.
Gli incontri si svolgono - di norma - a gruppi e vi partecipa tutto il personale assunto nel periodo precedente.
Considerata la particolare natura dell’attività svolta e la frequenza, nonché la temporaneità, di talune nuove
assunzioni nella scuola (leggi: supplenti temporanei, in sostituzione di docenti e ATA assenti per brevi
periodi), in alternativa, a ciascun lavoratore neo-assunto è fornita copia del manuale di cui al successivo
punto 4.3.
In ogni caso, ai neo assunti o per coloro che vengono incaricati di un nuovo lavoro o quando avvengono
modifiche rilevanti, al lavoratore viene garantita la possibilità di svolgere la propria mansione in condizioni
di salubrità e sicurezza.
4.3. MANUALI DELLA SICUREZZA
Possono essere predisposti, in allegato al Documento di Valutazione, a cura del Datore di Lavoro, specifici
“MANUALI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO”.
Ogni specifico Manuale integra e completa le misure di prevenzione previste nel Documento e viene affisso
all’albo e/o consegnato ed illustrato ad ogni lavoratore quale informazione di base per la sicurezza e quale
adempimento agli obblighi di cui all’art. 36.
CAPITOLO 5
FORMAZIONE
In uno specifico allegato sono contenute, in ordine cronologico, e documentate tutte le azioni formative
riferite ai dipendenti dell’azienda. L’allegato contiene programmi degli incontri e dei corsi, nominativi dei
docenti, eventuali verbali e registri di firma dei partecipanti ed ogni altra notizia utile ai fini della
formazione.
Al Responsabile del Servizio vengono affidati i compiti organizzativi ed operativi anche in relazione alle
decisioni stabilite nella Riunione Periodica.
La formazione riguarda specifiche categorie di lavoratori a seconda delle mansioni svolte e del luogo di
lavoro.
In modo specifico la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:
a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di
somministrazione di lavoro;
b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;
c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati
pericolosi.
5.1. PIANO ANNUALE DELLA FORMAZIONE
In base alle decisioni prese nel corso della Riunione Periodica di ogni anno è predisposto uno specifico
Piano della formazione da attuarsi nell’anno successivo.
Il Piano della formazione è redatto in base alle esigenze pervenute da parte dei diversi soggetti coinvolti nelle
operazioni di sicurezza.
Il Piano coinvolge tutti i lavoratori con riferimenti specifici alla propria mansione rivestita.
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Con il Piano annuale della formazione viene ad attuarsi la formazione prevista.
La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazione
all’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.
I preposti ricevono a cura del datore di lavoro e in azienda, un’adeguata e specifica formazione e un
aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro.
I contenuti della formazione di cui al precedente periodo comprendono:
a) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
b) definizione e individuazione dei fattori di rischio;
c) valutazione dei rischi;
d) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.
I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di
lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione
dell’emergenza devono ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; in attesa
dell’emanazione delle disposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 46 del D.Lgs. 81/2008, continuano a
trovare applicazione le disposizioni di cui al DM 10 marzo 1998 attuativo dell’articolo 13 del decreto
legislativo 19 settembre 1994, n. 626.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute
e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale
da assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.
Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti
minimi: a) principi giuridici comunitari e nazionali; b) legislazione generale e speciale in materia di salute e
sicurezza sul lavoro; c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; d) definizione e individuazione dei
fattori di rischio; e) valutazione dei rischi; f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e
procedurali di prevenzione e protezione; g) aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori; h)
nozioni di tecnica della comunicazione. La durata minima dei corsi è di 32 ore iniziali, di cui 12 sui rischi
specifici presenti in azienda e le conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate, con verifica di
apprendimento.
La contrattazione collettiva nazionale disciplina le modalità dell’obbligo di aggiornamento periodico, la
cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8
ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.
Modulo introduttivo sulla sicurezza
Tutti i corsi di formazione prevedono un modulo introduttivo, di ripasso, aggiornamento o
approfondimento. Aspetto comune di tutti i moduli del corso è rappresentato dall’impianto metodologico
derivante dalle norme previste dal decreto legislativo 81/2008.
Nelle azioni formative specifiche ed agli adempimenti degli articoli di legge verrà sempre effettuato un
costante riferimento all’osservanza delle disposizioni dell’art. 36 e 37 del decreto, nonché delle Linee Guida
delle Regioni in ordine alla formazione.
A tale proposito verrà effettuato un ripasso della legislazione europea ed il suo recepimento nella
legislazione italiana. Dalla fase della valutazione dei rischi al ruolo attivo dei lavoratori nella partecipazione
e nella consultazione con precisi riferimenti alle azioni da attuarsi nella gestione del Documento della
Sicurezza a seguito della valutazione dei rischi.
I diritti e i doveri dei lavoratori verranno riproposti in quanto determinano un momento di sensibilità e di
attiva partecipazione al processo della sicurezza da parte di uno dei soggetti particolarmente coinvolti.
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CAPITOLO 6
CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
6.1. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 si è provveduto all’attuazione di quanto previsto ai fini della nomina/elezione
del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Le RSU della Scuola hanno designare un RLS. L’R.L.S. deve frequentare l’apposito corso di formazione per
complessive 32 ore. Annualmente dovrà frequentare i previsti corsi di aggiornamento della durata di 8 ore.
Essi potranno essere tenuti dal R.S.P.P.
Nome e Cognome
Giuseppina Pagano
Nato il 15/07/69
a
Aversa
Residente a VILLA CASTELLI C.DA S.BARBATO Tel.
Note
Fax
Prov.
CE
Prov.
BR Tutta la documentazione relativa si trova in allegato 6.1.
6.2. RIUNIONE PERIODICA DI SICUREZZA
Procedure per la convocazione della riunione periodica che deve essere convocata con lettera scritta e firmata
dal Datore di Lavoro.
 La lettera di convocazione deve precisare luogo e data, ordine del giorno degli argomenti da trattare
E’ obbligatoria la trattazione dei seguenti argomenti:
 Discussione sul Documento della Sicurezza, ovvero sui aggiornamenti, modifiche, integrazioni, ecc.;
 Verifica dell’idoneità dei mezzi di protezione individuale e decisioni conseguenti;
 Messa a punto dei programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della
protezione della loro salute;
 Altri argomenti specifici;
 Varie ed eventuali.
Alla riunione devono essere invitati obbligatoriamente:
 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
 Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza
 Eventuali consulenti esterni
In considerazione degli eventuali e specifici argomenti presenti nell’ordine del giorno della riunione
periodica, il Datore di Lavoro può invitare a detta riunione altre persone come ad esempio:
 Dirigenti e Preposti interessati
 Responsabili, quadri, specialisti interni
 Addetti ai servizi emergenza, antincendio
Allo stato attuale sono state effettuate le Riunioni Periodiche che risultano dai verbali di cui all’allegato 6.2.
6.3. PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI E DI MIGLIORAMENTO
Gli interventi di miglioramento vengono attuati secondo la seguente procedura:
Dalle rilevazioni emerse a seguito della rilevazione dei rischi e delle verifiche effettuate verrà redatto uno
specifico e dettagliato programma, collegato ai capitoli del presente Documento, ove si dovranno effettuare
gli interventi previsti.
Inoltre, per evidenziare gli interventi a seguito delle decisioni della Riunione Periodica, verrà allegato al
Documento il verbale della Riunione periodica stessa rielaborato sotto forma di programma degli interventi
di miglioramento.
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Il programma degli interventi, di norma annuale o in occasione di eventuali significative variazioni delle
condizioni di esposizione al rischio dei lavoratori riferite alle differenti mansioni, costituisce specifica
revisione e aggiornamento del Documento della Valutazione dei Rischi.
Verrà predisposto uno specifico allegato 6.3. nel quale verranno evidenziati la programmazione degli
interventi a seguito delle decisioni della Riunione Periodica in attuazione delle norme contenute nell’art. 35
del D.Lgs. 81/2008
Nell’attuazione di quanto previsto l’aggiornamento del Documento della Valutazione avviene attraverso i
programmi delle misure di prevenzione e protezione nonché ai relativi D.P.I.
Il programma degli interventi, di norma annuale o in occasione di eventuali significative variazioni delle
condizioni di esposizione al rischio dei lavoratori riferite alle differenti mansioni, costituisce specifica
revisione e aggiornamento del Documento della Sicurezza.
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CAPITOLO 7
RICOGNIZIONE DEI RISCHI e dei relativi interventi di prevenzione
La valutazione dei rischi è stata attuata mediante l'esame di tutti gli aspetti legati a:
- Rischi connessi alla tipologia della struttura
- Rischi connessi al territorio circostante
- Rischi connessi all’aspetto organizzativo e gestionale
Come previsto dal D.Lgs. 81/2008 il Dirigente scolastico, nella sua qualità di Datore di lavoro nella scuola in
oggetto, per l'effettuazione della valutazione dei rischi ha chiamato a collaborare come Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione l'Ing. Raffaele Casieri, specializzato in valutazioni di questo tipo,
previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
METODOLOGIA APPLICATA - Linee guida e strumenti operativi
Premessa: aspetti metodologici e linee guida
L'approccio metodologico proposto dal Tecnico esterno designato, si è basato essenzialmente sugli
Orientamenti riguardo alla valutazione dei rischi sul lavoro emessi dalla Comunità Europea (DG V / E / 2
Unità medicina e igiene del lavoro ), allo scopo di fornire orientamenti riguardo alle modalità della
valutazione dei rischi sul lavoro attraverso una descrizione dei passi da compiere in vista della
identificazione dei mezzi più opportuni per eliminare i rischi, oppure per controllarli. Di detti orientamenti si
riportano, schematicamente, la metodologia e le fasi seguite per la valutazione dei rischi.
Fase di pre-audit: dedicata alla determinazione della portata dell'analisi, alla determinazione delle
specializzazioni coinvolte, alla creazione del gruppo di lavoro comprendente: il
Dirigente Scolastico, il Responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione, “figure
sensibili” ed altri preposti , previa informazione e consultazione con il Rappresentante
dei Lavoratori per la sicurezza.
Fase n.1:
destinata alla valutazione della struttura (aree, mansioni o flussi da analizzare) ed alla
individualizzazione delle liste di controllo.
Fase n.2 :
dedicata alla raccolta delle informazioni di tipo documentale.
Fase n.3 :
dedicata alla identificazione di rischi e pericoli.
Fase n.4 :
dedicata alla identificazione delle persone esposte a rischi.
Fase n.5 :
destinata alla valutazione dei rischi nelle circostanze attuali.
Fase n.6 :
per lo studio delle possibilità della eliminazione o riduzione dei rischi.
Fase n.7 :
durante la quale è stata effettuata la determinazione ed elencazione delle azioni
prioritarie.
Nell'ultima fase (Fase di post-audit ) è stato compilato il presente documento.
Dal punto di vista concettuale sono state accolte e tenute costantemente presenti alcune definizioni riportate
nei suddetti orientamenti e nella Circolare n.102/95 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e
che, per comodità, vengono trascritte qui appresso:
Rischio: Probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di
esposizione.
Valutazione dei Rischi: Procedimento di valutazione dell’entità del rischio per la salute e la sicurezza dei
lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro
laddove per pericolo si deve intendere: la proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità avente il
potenziale di causare danni.
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STRUTTURA DELLE LISTE DI CONTROLLO
L’altro strumento di analisi e valutazione è rappresentato dalle Liste di Controllo (Check List) per
l’identificazione dei rischi potenziali. Le Liste di Controllo sono costituite da indicazioni di rischi espressi in
danni sanitari e da fattori di rischio per ciascuna area o unità di analisi identificata.
Le Liste di Controllo contengono anche indicazioni qualitative e spazio per il suggerimento di ragionevoli
misure di prevenzione e protezione.
La Valutazione del Rischio in funzione della probabilità e dell’Entità del Danno, che si basi su altrettanto
ragionevoli criteri semi-quantitativi, consente anche di stabilire l’ordine prioritario degli interventi.
Non si è ritenuto, data la dimensione aziendale e la tipologia dei rischi, di dover ricorrere a complicati calcoli
di valutazione; La differenza tra un metodo matematico ed un metodo semplificato risiede negli strumenti
utilizzati per affrontare ciascuna fase e sono entrambi validi se rispettano l’unico criterio possibile che è
quello del maggior grado di sistematicità applicabile nel passare in rassegna entrambi i seguenti aspetti:

la realtà aziendale: aree, operazioni unitarie, condizioni lavorative, mansioni e servizi;

l’inventario dei rischi possibili: rischi per la salute e l’incolumità legati a tutti i potenziali fattori, noti
attraverso l’esperienza e la casistica sia a livello aziendale che a livello di settore di attività, ricorrendo
per questo inventario, alle statistiche INAIL.
In ultima analisi non si è battuta, ed il D.Lgs. 81/2008 non lo richiedeva, la strada già seguita per la
valutazione dei rischi del D.P.R. 175/88 per non ripetere una sorta di Notifica ma scegliendo, per i rischi
professionali dei luoghi di lavoro, la strada di valutare gli stessi con mezzi più semplici e speditivi. E’ stato
così possibile includere nella valutazione aspetti indicati esplicitamente e prescritti nel D.Lgs. 81/2008 quali
l’uso delle attrezzature di lavoro, dei dispositivi di protezione individuale, del lavoro ai videoterminali, dei
luoghi di lavoro, nonché dell’eventuale rischio degli agenti cancerogeni e biologici.
Sulla base dei principi di cui sopra sono state create liste di Controllo suddivise per unità di analisi: aree di
struttura, sistemi e riferimenti prescrittivi del D.Lgs. 81/2008 .
La scheda è divisa in sei colonne riguardanti:
1. l’agente materiale (o attività o situazione) che può provocare un danno;
2. il rischio/pericolo che può sussistere;
3. una serie di note sul tipo di anomalie, sulle sue caratteristiche, probabilità, cause e modalità di
accadimento;
4. le misure di prevenzione già adottate;
5. tipo e possibili dimensioni del danno;
6. i rimedi e le misure previste, dalla eliminazione del rischio o dell’anomalia alla fonte, alla riduzione del
rischio, alla sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, alla protezione delle persone,
rinviando, ove necessario, ad un esame più approfondito del problema.
CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI MATERIALI E DEI
RISCHI
Per l’individuazione degli agenti materiali/attività, intendendo per tali l’elemento (macchina, attrezzo,
persona ecc.) che determina il danno sanitario, delle cause dei rischi, delle lesioni si è adottato il Modello dei
Gruppi, utilizzato dall’INAIL, adattandolo ed ampliandolo, con ulteriori suddivisioni proposte dalla stessa
INAIL, secondo le circostanze esistenti.
Sono stati tenuti in considerazione i seguenti agenti:

impianti di distribuzione;

attrezzature ed apparecchiature, attrezzi ed utensili;

materiali, sostanze e radiazioni;

ambiente di lavoro;

persone, animali e vegetali;

recipienti e contenitori;

parti di macchine, impianti, ecc.;

attività o lavori in quota;

rumore.
Come causa immediata del danno sono stati considerati:

caduta dall’alto;

caduta in piano;

caduta in profondità;
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

















colpito da/con;
contatto con;
esposizione a;
impigliato in;
inalazione di;
ingerimento di;
assorbimento di;
intrappolamento tra;
investimento da;
movimento non coordinato;
movimento con sforzo dovuto a:
piede in fallo;
puntura da;
schiacciamento;
sommerso da;
travolto da;
urto contro;
altro.
Per i danni e lesioni si sono considerati casi di:

contusione;

corpo estraneo;

distorsione;

distrazione;

ferita;

frattura;

lesione (ustione) da agenti chimici;

lesione (ustione) da sostanze criogeniche;

lesione (ustione) da calore;

lesione da agenti tossici;

lesione da agenti infettivi e parassitari;

lesione da sforzo/ernie ecc.;

lussazione;

perdita anatomica;

altro.
Sempre seguendo le classificazioni INAIL, si è tenuto conto della sede della lesione (cranio, occhi, faccia,
ecc.) laddove, essendo il rischio funzionale, e sussistendo la impossibilità di eliminarlo, era opportuno
individuare il dispositivo di protezione individuale idoneo a salvaguardare la salute e l’integrità
dell’operatore.
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CRITERI
DI
INDIVIDUAZIONE
E
CLASSIFICAZIONE
DEI
RISCHI
NELLA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Per la parte relativa alla movimentazione manuale dei carichi sono stati presi in considerazione non solo gli
elementi di riferimento contenuti nel D.Lgs. 81/2008 (considerato come vademecum) ma anche tutte quelle
situazioni che possono favorire il verificarsi di lesioni di altra natura, tenendo conto della strategia di fondo
che prevede, nell’ordine di priorità:
 la meccanizzazione dei processi in cui vi sia movimentazione funzionale dei carichi per eliminare il
rischio;
 l’adozione di adeguate misure organizzative per il massimo contenimento del rischio;
 l’uso condizionato della forza manuale, preminente nei casi di movimentazione saltuaria dei carichi;
 la sorveglianza sanitaria;
e per tutti i casi:
 l’informazione e la formazione per il corretto svolgimento delle specifiche manovre di movimentazione
manuale.
Le modalità di valutazione si sono basate sul modello proposto dal NIOSH (National Insititute of
Occupational Safety and Health - U.S.A.) nel 1993.
Tuttavia, sebbene il D.Lgs. 81/2008 in Allegato VI prevedeva che il carico è considerato troppo pesante se
supera i kg 30, e restando in vigore:
 La Legge 635/1934, per quanto riguarda il lavoro femminile, stabilendo in kg 20 il peso massimo
sollevabile dalle donne adulte;
 La Legge 977/1967, riguardante il lavoro dei minori di 15 e 18 anni, determinando il peso massimo come
segue:
a) inferiore a 15 anni: maschi 10 kg; femmine 5 kg;
b) inferiore a 18 anni: maschi 20 kg; femmine 15 kg.
si è tenuto conto dei limiti imposti dalle suddette leggi, così come si è tenuto conto della legge 104/71 sulla
tutela delle lavoratrici madri, che stabilisce che le donne in gestazione e fino a mesi 7 dopo il parto non
devono essere adibite al trasporto e sollevamento di pesi
Le operazioni di movimentazione manuale dei carichi, a cui fa riferimento il presente documento, sono
quelle relative alla fase di trasporto di suppellettili scolastiche, alle operazioni di archivio e deposito e nelle
operazioni di aiuto ai portatori di handicap.
Si può ritenere che le movimentazioni dei carichi avvengono per piccole quantità ed occasionalmente.
CRITERI DI VALUTAZIONE PER L’USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO
TERMINALI
Per l’effettuazione della valutazione prevista per l’uso di attrezzature munite di video terminali, sono
disponibili tabelle CEI ( EN 60950/N, UNI 7367, 7368, 9095, ed altre ancora), utilizzate in M. Vigone, la
sicurezza sul lavoro. Le tabelle di analisi ivi proposte sono state scelte ed utilizzate per la presente
valutazione del rischio.
RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI
I riferimenti normativi adottati per la definizione del livello di riduzione di ciascuno dei rischi presenti, fanno
capo alle norme di legge per la sicurezza e la salute sul posto di lavoro (D.P.R. 547/55, D.P.R. 303/56, D.M.
524/82, D. Lgs 277/91, D.Lgs. 626/94, D.Lgs. 81/2008, ecc.), alla normativa sulla classificazione e
l’etichettatura delle sostanze pericolose, a quella sui preparati pericolosi, alle norme di legge in materia di
prevenzione incendi, a quelle che discendono dal D.P.R. 175/88 sui rischi di incidente rilevante, alle leggi
relative ai vari tipi di impianti (a pressione, elettrici, ecc.), comprese le norme di buona tecnica ufficialmente
riconosciute (ad es. Norme CEI, UNI-CIG, ecc.)
In tutti i casi in cui non sono presenti specifici riferimenti di legge si è fatto riferimento alle norme di buona
tecnica sia di tipo ufficiale, quali quelle emesse da enti di unificazione nazionali, europei o di altri paesi
esteri, sia codificate da procedure aziendali, o ancora adottate da costruttori o tecnici operatori dei settori
specifici di pertinenza, o dettate da criteri di buona tecnica.
UNITA’ DI ANALISI
In osservanza del D.Lgs. 81/2008, le Check List di cui ai paragrafi successivi sono riferite alle seguenti unità
di analisi:
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
H)
I)
J)
Aree di lavoro
Attrezzature di lavoro
Dispositivi di Protezione Individuale
Movimentazione dei carichi
Attrezzature munite di videoterminali
Agenti cancerogeni
Agenti biologici
Impianti elettrici
Macchine
Impianti antincendio
A) - AREE DI LAVORO:
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
Definizioni:
a) Via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un
edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro;
b) Uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro;
c) Luogo sicuro: luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinanti
dall'incendio o altre situazioni di emergenza.
ASPETTI DA
ANALIZZARE
1 Vie di fuga, di
emergenza, uscite di
emergenza, luogo
sicuro
PERICOLI E RISCHI
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
Sono in numero
sufficiente ed
adeguate al luogo di
lavoro?
Si
3 Vie di fuga, di
Hanno le
emergenza, uscite di caratteristiche
emergenza, luogo
minime richieste?
sicuro
(H = m 2,00 - L =
conforme normativa
antincendio)
Si
Apribili facilmente
nel verso dell'esodo?
Non sempre
Mai chiuse a
chiave?
No
4 Vie di fuga, di
Sono evidenziate
emergenza, uscite di con apposita
emergenza, luogo
segnaletica?
sicuro
Non sempre
5 Vie di fuga di
Esiste
emergenza, uscite di un'illuminazione di
emergenza, luogo
sicurezza?
sicuro
Non sempre
LIVELLO DI
RISCHIO
Medio
Sono sempre
sgombre e
consentono
un'uscita rapida e
sicura verso un
luogo sicuro? SI
2 Vie di fuga, di
emergenza, uscite di
emergenza, luogo
sicuro
6 Vie di fuga, di
OSSERVAZIONI E
NOTE
L’ampiezza delle
scale è sufficiente in
considerazione del
numero di allievi
presenti per piano
Le uscite principali
vengono mantenute
aperte durante l’attività.
Alto
Alto
Minimo
Medio
Nel locale lavorano
Medio
29
PROGRAMMAZIONE
INTERVENTI
Recentemente sono state
istallate n. 2 scale di
emergenza esterne
(collaudate) nella sede
centrale e n. 1 ascensore
(non ancora collaudato).
Risulta necessario ottenere il
CPI per la sede centrale e per
il plesso “La Sorte”.
Nel plesso “Campitelli” non è
presente rete idrica
antincendio (persone presenti
inferiore a n. 100, presenza
cucina)
Non si conosce il progetto di
prevenzione incendi; non è
necessario programmare
ulteriori interventi oltre a quelli
già previsti al punto 1.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti al punto 1.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti al punto 1.
È necessario avviare un
programma di manutenzione
periodica delle lampade di
emergenza e sicurezza da
annotare su apposito registro.
È necessario istallare almeno
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
emergenza, uscite di più di 25 lavoratori?
emergenza, luogo
Si, nell’auditorium
sicuro
ed in palestra.
un'altra uscita nella palestra
della sede centrale
7 Vie di fuga, di
emergenza, uscite di
emergenza, luogo
sicuro
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti ai punti precedenti.
8 Porte e portoni
9 Porte e portoni
10 Lavorazioni
pericolose
11 Lavorazioni
diverse
12 Vie di
circolazione, zone di
pericolo, pavimenti e
passaggi
In caso di risposta
affermativa alla
domande di cui
sopra: hanno due
scale o accessi
distinti?
Non sempre
Rispondono ai
seguenti requisiti?
Devono per
- numero,
- dimensioni,
- posizione,
- materiali di
realizzazione,
consentire una
rapida uscita delle
persone ed essere
agevolmente apribili
dall'interno durante il
lavoro No
Rispondono agli altri
requisiti di cui alle
normative
antinfortunistiche?
No
Nei locali ci sono
lavorazioni o
presenza di materiali
con pericolo di
esplosione?
Si, nelle centrali
termiche .e nella
cucina dei plessi
I locali con
lavorazioni diverse
da quella di cui
sopra, rispondono ai
seguenti requisiti?
a)
lavoratori
normalmente
occupati in uno
stesso locale:
< 25; No
b)
il locale dotato
di una porta di
larghezza
minima di m
0,90. Si
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte ?
Si
13 Aerazione dei
luoghi di lavoro
chiusi
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte?
Si
14 Temperatura dei
locali
Rispondono alle
caratteristiche
Le porte sull’uscita
principale e i portoni
che immettono
nell’area interna
(zona palestra) non
hanno le
caratteristiche di
uscite di emergenza.
Medio
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti al punto 1.
I portoni d'ingresso
non sono dotati di
vetri infrangibili
Medio
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti al punto 1.
.
Alto
Occorre adeguare alle norme
di prevenzione incendi le
centrali termiche ed avviare
un programma per la loro
periodica manutenzione.
Nelle aule il numero
dei presenti non
supera
generalmente le
venticinque unità.
Nell'Auditorium si
possono
raggiungere le cento
unità.
Medio
Occorre dotare di maniglione
antipanico le porte di
emergenza dell'aula magna.
Medio
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli già
previsti al punto 1.
Alto
Gli infissi di tutta la scuola
vanno ristrutturati e risulta
necessario sostituire i vetri
esistenti con altri di tipo
infrangibile.
Occorre inoltre proteggere
con griglie metalliche le
vetrate del primo piano
prospicienti la palestra
scoperta.
Minimo
Non è necessario
programmare ulteriori
Gli infissi delle
finestre necessitano
di manutenzione e
sono pericolosi
perché dotati di vetri
non infrangibili.
Le vetrate
prospicienti la
palestra coperta,
almeno quelle del
primo piano, devono
essere protette con
griglie metalliche.
30
Tutte le vie di
circolazione sono
sgombre da ostacoli
e le scale sono
provviste di bande
gommate
antiscivolo.
Tutti i locali risultano
sufficientemente
aerati.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
prescritte?
si
15 Illuminazione
Rispondono alle
naturale ed artificiale caratteristiche
dei luoghi di lavoro
prescritte?
Si
16 Pavimenti, muri,
soffitti, finestre e
lucernari dei locali
scale e marciapiedi.
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte?
No
17 Locali di riposo
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte ?
Non necessari
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte ?
Non necessari
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte? Si
Rispondono alle
caratteristiche
prescritte? Si
18 Spogliatoi ed
armadi per il
vestiario
19 Docce e lavabi –
Gabinetti e lavabi
20 Posti di lavoro e
di passaggio e
luoghi di lavoro
esterni
interventi
Tutti gli ambienti
sono provvisti di
sufficiente
illuminazione sia
naturale che
artificiale.
I soffitti devono
essere
completamente
ristrutturati in quanto
vi è pericolo di
caduta di calcinacci.
Gli infissi vanno
completamente
ristrutturati.
L’attività non
prevede l’esistenza
di locali di riposo.
Minimo
L’amm.ne Comunale Alto
ha già provveduto
ad eseguire una
serie di
provvedimenti ma
solo tampone.
L’attività non
necessita di
spogliatoi e armadi
per il vestiario.
Le aree di
pertinenza intorno
alle costruzioni
risultano tutte
transitabili e ben
tenute.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre alla normale
manutenzione periodica degli
impianti di illuminazione.
È necessario sollecitare
l’Amm.ne comunale affinché
provveda ad appaltare
interventi radicali e completi
sui soffitti onde evitare ora e
nel futuro eventuali pericolose
cadute di calcinacci.
Nessuno
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi
Nessuno
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi
Nessuno
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi
Nessuno
B - ATTREZZATURE DI LAVORO
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
ASPETTI DA
ANALIZZARE
PERICOLI E
RISCHI
OSSERVAZIONI E
NOTE
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
Le attrezzature di
lavoro vengono
controllate con
continuità dal
personale
incaricato.
E’ imposto il
divieto di uso
delle
apparecchiature
al di fuori del
campo specifico
di impiego.
1 Adeguatezza ed idoneità
delle attrezzature di lavoro
Le attrezzature di
lavoro sono
adeguate al lavoro
da svolgere?
Non sempre
Le suppellettili
scolastiche risultano
obsolete,
specialmente in
segreteria.
2 Adeguatezza ed idoneità
delle attrezzature di lavoro
Le attrezzature di
lavoro sono adatte
agli scopi per cui
sono destinate?
Si
Le attrezzature
vengono adoperate
per gli scopi specifici
per i quali sono state
costruite.
3 Adeguatezza ed idoneità
delle attrezzature di lavoro
Le attrezzature di
lavoro sono idonee
al lavoro da
svolgere ed idonee
ai fini della
sicurezza e della
salute, anche dal
punto di vista
ergonomico?
Si
Le attrezzature di
lavoro soddisfano
alle disposizioni
legislative e
regolamentari in
materia di tutela
della sicurezza e
4 Adeguatezza ed idoneità
delle attrezzature di lavoro
Le macchine con
funzionamento elettrico sono
regolamentari.
31
Le macchine con
funzionamento
elettrico vengono
controllate con
continuità dagli
assistenti tecnici
incaricati.
LIVELLO
DI
RISCHIO
PROGRAMMAZIONE
INTERVENTI
Medio
Occorre richiedere
all’Amministrazione
competente il graduale
rinnovo delle suppellettili
scolastiche.
Minimo
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi.
Minimo
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi.
Medio
Deve essere istituito un
registro su cui annotare tutti
gli interventi di
manutenzione sia ordinaria
che straordinaria.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
5 Misure tecniche di
prevenzione
6 Misure tecniche di
prevenzione
7 Misure tecniche di
prevenzione
8
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
9
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
10
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
11
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
12
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
13
Procedure
per
l'installazione e l'utilizzo
delle attrezzature di lavoro
salute dei
lavoratori?
Si
Sono state attuate
tutte le misure per
ridurre al minimo i
rischi connessi
all'uso delle
attrezzature di
lavoro? Si
Sono state attuate
tutte le misure per
impedire
l'utilizzazione delle
attrezzature per
operazioni per le
quali non sono
adatte? Si
Sono state attuate
tutte le misure per
impedire l'utilizzo
delle attrezzature
secondo condizioni
per le quali non
sono adatte? Si
Le attrezzature di
lavoro sono state
installate
in
conformità
alle
istruzioni
del
fabbricante?
Si
Le attrezzature di
lavoro
vengono
utilizzate
correttamente?
Si
Le attrezzature di
lavoro
sono
corredate
da
apposite istruzioni
d'uso?
Si
Esiste
qualche
attrezzatura
che
richieda per il suo
impiego
conoscenze
o
responsabilità
particolari
in
relazione ai loro
rischi specifici ?
No
Per le attrezzature
che richiedono per
il
loro
impiego
conoscenze
o
responsabilità
particolari
in
relazione ai loro
rischi specifici sono
state
all'uopo
incaricate persone
definite?
Per le attrezzature
che richiedono per
il
loro
impiego
conoscenze
o
responsabilità,
i
lavoratori
hanno
ricevuto
un
addestramento
adeguato e specifico?
Le attrezzature sono
adoperate con il
minimo rischio
possibile
Le
attrezzature
sono
state
installate
in
conformità
alle
istruzioni
del
fabbricante.
32
Minimo
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi.
I docenti ed il
Minimo
personale ATA
non consentono
di utilizzare le
apparecchiature
presenti nella
scuola per
operazioni
diverse da quelle
prescritte.
Gli operatori sono Minimo
adeguatamente
addestrati all’uso
delle attrezzature.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi,.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
L’installazione delle Minimo
attrezzature
di
lavoro è sempre
sotto controllo.
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
L’utilizzazione
è Minimo
sempre
sotto
controllo .
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
Minimo
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
Minimo
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
14
Procedure
per I lavoratori hanno
l'installazione e l'utilizzo ricevuto
delle attrezzature di lavoro un'adeguata
preparazione
all'uso
delle
attrezzature
di
lavoro per l'utilizzo
in regime normale?
Si
15
Procedure
per I lavoratori hanno
l'installazione e l'utilizzo ricevuto
delle attrezzature di lavoro un'adeguata
preparazione
all'uso
delle
attrezzature
di
lavoro per l'utilizzo
in
situazioni
anomali prevedibili?
No
16
Procedure
per Le istruzioni e le
l'installazione e l'utilizzo informazioni
per
delle attrezzature di lavoro l'uso
delle
attrezzature
di
lavoro
sono
disponibili?
Facilmente
reperibili?
Si
17
Procedure
per I lavoratori sono
l'installazione e l'utilizzo stati informati dei
delle attrezzature di lavoro loro obblighi ?
Si
18
Procedure
per Le situazioni e le
l'installazione e l'utilizzo informazioni
per
delle attrezzature di lavoro l'uso
delle
attrezzature
di
lavoro sono chiare
e comprensibili per
ogni lavoratore?
Si
19 Manutenzione delle Le attrezzature di
attrezzature di lavoro
lavoro
sono
regolarmente pulite,
controllate,
manutenute
e
provate?
Si
20 Manutenzione delle Viene rispettato il
attrezzature di lavoro
regime giuridico per
la verifica delle attrezzature per cui
tale
regime
è
previsto?
Non sempre
21 Manutenzione delle Con quale frequenattrezzature di lavoro
za?
Occasionale
Gli
operatori
compiono il lavoro
per il quale hanno
ricevuto
addestramento
specifico.
Minimo
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza.
Le
situazioni
anomale prevedibili
sono illustrate dai
tecnici
installatori
prima
dell'utilizzo
delle
apparecchiature.
Minimo
Deve essere continuamente
aggiornata la casistica delle
situazioni
anomale
registrate con annotazioni
su apposito registro
Gli
operatori
compiono il lavoro
per il quale hanno
ricevuto
addestramento
specifico.
Minimo
Si prevede di eseguire dei
controlli durante le riunioni
di sicurezza con i docenti e
gli addetti incaricati.
Sono
già
state Minimo
eseguite
delle
riunioni
di
sicurezza,
dove
sono stati illustrati
gli
obblighi
dei
docenti e degli
allievi.
Gli
operatori
Minimo
compiono il lavoro
per il quale hanno
ricevuto
addestramento
specifico.
Le riunioni di sicurezza
saranno con periodicità
predeterminata e almeno
semestrali.
La manutenzione
delle attrezzature è
condizione
necessaria per il
buon
funzionamento
della scuola.
Gli impianti presenti
necessitano
di
programmi
di
manutenzione
periodica.
22 Manutenzione delle La manutenzione e
attrezzature di lavoro
la riparazione è
affidata a persone
qualificate per tale
compito?
Si
Sono
eseguite Medio
manutenzioni
senza regolarità ma
all’oc-correnza.
Si dovrà prevedere di
eseguire
dei
controlli
programmati.
Medio
Si
dovrà
prevede
di
eseguire
dei
controlli
programmati sugli impianti
presenti (centrale termica,
idrico, ecc) da annotare su
apposito registro.
Non sono previste Medio
manutenzioni
periodiche
Si
dovrà
prevede
di
eseguire
dei
controlli
programmati
sulle
apparecchiature presenti da
annotare
su
apposito
registro.
Non
è
necessario
programmare
ulteriori
interventi di protezione e
sicurezza oltre a quelli
previsti nei punti precedenti.
Si fanno o si Medio
faranno eseguire le
manutenzioni
da
specialisti
del
settore.
33
le
istruzioni
saranno
verificate durante le riunioni
di sicurezza.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
C - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
Descrizione dei DPI ritenuti idonei per le varie aree di lavoro:
I D.P.I. in base al D.L. 475/92 e s.m.i. sono divisi in tre categorie:
1. di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità.
2. di progettazione complessa; destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere
permanente;
3. che non rientrano nelle altre due categorie.
Per la tipologia di lavoro i D.p.i. in uso nell’Istituto appartengono alla prima categoria (vedi allegati A e B).
ASPETTI DA
ANALIZZARE
PERICOLI E
RISCHI
OSSERVAZIONI E
NOTE
1 Standard qualitativo e
adeguatezza dei
dispositivi di protezione
individuale attualmente
usati (DPI)
I DPI in uso
corrispondono agli
standard in uso
presso le industrie
in genere e simili in
particolare ?
No
Non è stata rilevata
la presenza di DPI al
di fuori di alcuni
guanti monouso.
2 Standard qualitativo e
adeguatezza dei
dispositivi di protezione
individuale attualmente
usati (DPI)
Sono adeguati a
proteggere dai
rischi individuati
durante l'analisi e la
valutazione dei
rischi?
No
Il loro uso comporta
un rischio
maggiore?
No
Esistono procedure
o istruzioni chiare
per l'utilizzo dei
dispositivi di
protezione?
Si per quelli
esistenti
Le informazioni
fornite dai
fabbricanti a
corredo delle
forniture dei DPI
sono conservate,
disponibili e
consultabili dagli
interessati?
Si per quelli
esistenti
Il personale
operativo ha
ricevuto
informazioni
adeguate su ogni
DPI? È addestrato
al loro uso corretto?
Si per quelli
esistenti
Il lavoratore è
informato sui rischi
dai quali viene
protetto usando i
DPI?
Si per quelli
esistenti
I lavoratori e gli
allievi sono stati
informati degli
obblighi cui sono
tenuti?
3 Uso dei DPI
4 Uso dei DPI
5 Procedure per l'utilizzo
dei DPI
6 Procedure per l'utilizzo
dei DPI
7 Procedure per l'utilizzo
dei DPI
8 Procedure per l'utilizzo
dei DPI
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
LIVELLO
DI
RISCHIO
I docenti illustrano Medio
agli allievi i rischi
connessi
all'attività prima di
ogni
esercitazione.
Medio
L’uso dei D.p.i. non
aumenta le cause di
rischio.
Minimo
Le stesse sono
riportate nelle
indicazioni di uso.
Medio
PROGRAMMAZIONE
INTERVENTI
E’ previsto nella
programmazione ulteriore
misura corrispondente a quella
di imporre l’uso dei D.p.i.
quando risultano necessari
nelle operazioni di magazzino,
di pulizia ed in ogni altra attività
a rischio.
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto precedente.
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto 1.
Una volta acquistati i nuovi
D.P.I. previsti verranno fornite
chiare istruzioni per il loro
corretto utilizzo.
Medio
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto precedente.
Medio
Gli operatori saranno informati
e formati all’uso dei D.p.i.
all’atto della loro consegna e
nelle riunioni di sicurezza.
Queste informazioni
sono già state fornite
all’atto della
consegna dei D.p.i.
presenti.
Medio
Gli operatori saranno
ulteriormente informati e formati
all’uso dei restanti D.p.i. da
adottare, all’atto della loro
consegna e nelle riunioni di
sicurezza.
Queste informazioni
sono state fornite per
i DPI presenti.
Medio
Queste informazioni saranno
ribadite all’atto della consegna
dei nuovi D.p.i. e nelle riunioni
di sicurezza.
34
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
9 Custodia e
responsabilità dei DPI
10 Custodia e
responsabilità dei DPI
11 Custodia e
responsabilità dei DPI
12 Custodia e
responsabilità dei DPI
13 Manutenzione dei
DPI
14 Manutenzione dei
DPI
15 Manutenzione dei
DPI
16 Manutenzione dei
DPI
17 Manutenzione dei
DPI
18 Manutenzione dei
DPI
19 Manutenzione dei
DPI
20 Individuazione
nell'uso dei DPI
Si per quelli
esistenti
I DPI sono
facilmente recepibili
da parte dei loro
utilizzatori? Si per
quelli esistenti
I DPI sono custoditi
in area non
coinvolgibile da
eventuali
emergenza?
Si
L'area dove sono
custoditi è
facilmente
raggiungibile?
Si
La chiave del
l’armadietto
deposito è
facilmente
reperibile?
Si
I dispositivi di
protezione sono
regolarmente puliti,
controllati
manutenuti e
provati?
Si
Con quale
frequenza?
Da programmare
In caso di uso
promiscuo dei DPI
da parte del
personale sono
prese adeguate
misure di ordine
igienico e sanitario?
Da programmare.
Il controllo, la
manutenzione e la
prova dei DPI è
affidata ad una
specifica persona
appositamente
incaricata?
No
I DPI scelti sono di
facile uso e non
richiedono
informazioni
particolari.
Solo per i D.p.i.
presenti..
Minimo
Ogni operatore dovrà custodire
i propri DPI.
Minimo
Ogni operatore dovrà custodire
i propri DPI.
Minimo
Ogni operatore dovrà custodire
i propri DPI.
Minimo
Ogni operatore dovrà custodire
i propri DPI.
Minimo
Ogni operatore dovrà custodire
i propri DPI.
Minimo
La frequenza sarà
programmata e decisa in base
al tipo di lavorazione
Nel caso di uso promiscuo dei
DPI verranno adottate idonee
misure di ordine igienico
sanitario.
Medio
Minimo
Il controllo la
manutenzione e la
prova
dei DPI è affidata a
più persone
specificatamente
incaricate?
No
Il controllo, la
manutenzione e la
prova dei DPI è
affidata alla buona
volontà ed
all'iniziativa degli
operatori?
Attualmente Si
Vengono registrate
le revisioni e le
manutenzioni
periodiche dei DPI?
No
Esistono dispositivi
assegnati a
specifiche persone,
per specifiche
Minimo
35
Data la tipologia dei D.p.i. in
uso ogni operatore sarà
responsabile dei propri.
Nel caso si rendessero
necessari DPI ad uso
promiscuo Il controllo, la
manutenzione e la prova verrà
affidata a specifiche persone
appositamente incaricate.
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto precedente.
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto 16.
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto 16.
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura oltre a quelle indicate al
punto 16.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
21 Individuazione
nell'uso dei DPI
22 Individuazione
nell'uso dei DPI
23 Uso simultaneo di più
D.p.i.
24 Uso simultaneo di più
DPI
25 Uso simultaneo di più
DPI
26 Riduzione o
sostituzione dei DPI
27
Obbligatorietà
dell'addestramento
operazioni
No
Misura e forma dei
dispositivi sono
appropriate per le
esigenze
ergonomiche o di
salute delle
specifiche persone
che li devono
utilizzare?
Si
Possono essere
adattati secondo le
necessità dell’utilizzatore?
Si
Esistono casi di
rischi multipli che
richiedono l'uso
simultaneo di più
DPI?
Si
In caso di risposta
affermativa al punto
precedente i DPI
utilizzati
simultaneamente
risultano compatibili
tra loro?
Si
Mantengono la
propria efficacia nei
confronti del rischio
e dei rischi
corrispondenti?
Si
Esiste la possibilità
di ridurre l'uso o di
sostituzione dei
DPI?
Si
Gli operatori sono
stati
addestrati
all'uso dei DPI?
Da programmare.
Solo per i D.p.i.
presenti..
Minimo
Non sono previste nella
programmazione ulteriori
misure.
Potranno essere
adattati alle necessità
dell’utilizzatore
allorquando
assegnati
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura
Medio
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
misura.
Minimo
Non è previsto nella
programmazione ulteriore
intervento.
Minimo
L’uso dei DPI verrà imposto nei
casi indispensabili.
Medio
Prima di consegnare i DPI gli
operatori verranno informati sul
loro uso. L’informazione e
l’obbligo dell’uso dei DPI
verranno
regolarmente
segnalati con cartelli e ribaditi
nelle riunioni di sicurezza.
Nel caso venga
utilizzato qualcuno
dei DPI elencati nel
DL n. 475/1992
nella
nota
di
premessa, o venga
utilizzato
qualche
dispositivo
di
protezione
dell'udito, è stato
effettuato
un
adeguato
addestramento del
personale?
Non necessario
ALLEGATO A:
DPI assegnati a specifiche persone per specifiche operazioni:
I collaboratori scolastici, nelle operazioni di pulizia e piccola manutenzione, nei casi di
necessità, dovranno essere provvisti di: Scarpe antisdrucciolo / Guanti.
ALLEGATO B
Misure, tecniche di prevenzione, mezzi di protezione collettiva, misure, metodi o procedimenti di
riorganizzazione del lavoro adottati per la riduzione dell'uso del DPI:
Non sono necessarie altre misure di protezione collettiva.
36
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
D - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE MISURE PREVENTIVE
Definizioni:
Si intendono per:
a) movimentazione manuale dei carichi le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad
opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare
o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni
ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l'altro rischi di lesioni dorso-lombari;
b) lesioni dorso-lombari: lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e neurovascolari a
livello dorso-lombare.
Nel caso specifico i carichi più pesanti da spostare in maniera saltuaria e non continuativa sono
alcune apparecchiature e materiali da utilizzare nelle varie aree di lavoro.
Si ravvede la necessità che la scuola in oggetto, per tutti i prodotti, nelle varie tipologie, che
superano i 30 Kg debba avvalersi di apposite ditte di facchinaggio per ogni movimentazione
manuale dei carichi o di adeguati mezzi di movimentazione meccanica.
Tutto ciò emerge dall’obbligo di rendere compatibili le procedure operative (organizzazione del
lavoro) con quanto sancito dal D.LGS. 81/2008;
ASPETTI DA
ANALIZZARE
PERICOLI E RISCHI
OSSERVAZIONI
E NOTE
1 Movimentazioni
manuali di carichi
Ne vengono effettuate?
Quali?
Specificare se di
sollevamento, deposizione,
spinta, tiro, trasporto o
spostamento
Si
2 Caratteristiche
del carico
Caratteristiche di carico:
- pesante; (=> kg 30
A volte
- ingombrante o difficile da
afferrare;
A volte
- in equilibrio instabile;
A volte
- il contenuto rischia di
spostarsi;
A volte
- è collocato in una posizione
tale per cui deve essere
tenuto o maneggiato ad una
certa distanza dal tronco o
con una torsione o
inclinazione del tronco;
A volte
- può, a motivo della struttura
esterna e/o della consistenza,
comportare lesioni per il
lavoratore, in particolari in
caso di urto.
Si
La movimentazione:
Le operazioni nei
3 Sforzo fisico
Durante il lavoro
possono essere
eseguite
operazioni di
sollevamento,
spostamento
deposizione di
materiale
manualmente.
Le operazioni nei
reparti sono
sempre eseguite
saltuariamente e
con carichi di
modesta entità;
nei magazzini e
nell’archivio vi è
la
movimentazione
di carichi più
pesanti.
Può essere il
carico maggiore
di 30 Kg solo in
maniera
occasionale.
Le operazioni nei
reparti sono
sempre eseguite
saltuariamente e
con carichi di
modesta entità;
nei magazzini e
nell’archivio vi è
la
movimentazione
di carichi più
pesanti
37
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
LIVELLO DI
RISCHIO
PROGRAMMAZIONE
INTERVENTI
Medio
Invitare i lavoratori ad
eseguire movimentazione
manuale solo in caso
eccezionale e mai per
carichi superiori a quelli
consentiti.Per i carichi più
pesanti utilizzare gli
appositi carrelli, o,
eventualmente, richiedere
l’intervento di ditta di
facchinaggio.
Medio
Non occorrono ulteriori
provvedimenti oltre a quelli
previsti al punto
precedente.
Medio
Non occorrono ulteriori
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
richiesto
- richiede uno sforzo
eccessivo?
A volte
- può essere effettuato
soltanto con un movimento di
torsione del tronco?
No
- può comportare un
movimento brusco del carico?
No
- è compiuto con il corpo in
posizione instabile?
No
4 Caratteristiche
dell'ambiente di
lavoro
- Lo spazio libero, in
particolare verticale, è
insufficiente per lo
svolgimento dell'attività
richiesta?
No
- Il pavimento è ineguale,
quindi presenta rischi di
inciampo o di scivolamento
per le scarpe calzate dal
lavoratore?
No.
- Il posto o l'ambiente di
lavoro non consentono al
lavoratore la movimentazione
manuale di carichi a
un'altezza di sicurezza o in
buona posizione?
Non sempre
- Il pavimento o il piano di
lavoro presentano dislivelli
che implicano la
manipolazione del carico a
livelli diversi?
No
- Il pavimento o il punto di
appoggio sono instabili?
No
- La temperatura, l'umidità o
la circolazione dell'aria sono
adeguate? Si
5 Esigenze
connesse
all'attività
L'attività di movimentazione
manuale:
- comporta sforzi fisici che
sollecitano in particolare la
colonna vertebrale troppo
frequenti o troppo prolungati?
No.
- il periodo di riposo
fisiologico o di recupero è
insufficiente? No
- le distanze di sollevamento,
di abbassamento o di
trasporto sono troppo grandi?
No
L'attività comporta un ritmo
imposto da un processo che
non può essere modulato dal
lavoratore? No
Le movimentazioni manuali di
carichi possono essere
evitate con misure
organizzative?
No
In caso di risposta negativa
alla precedente domanda
dette movimentazioni manuali
possono essere sostituite con
altre effettuate da
6 Possibilità di
eliminazione o
sostituzione
7 Possibilità di
eliminazione o
sostituzione
reparti sono
sempre eseguite
saltuariamente e
con carichi di
modesta entità.
Le operazioni nei
reparti sono
sempre eseguite
saltuariamente e
con carichi di
modesta entità;
nel magazzino e
nell’archivio vi è
la
movimentazione
di carichi più
pesanti.
Nei depositi non
sempre vi è
spazio
sufficiente per
eseguire
correttamente le
varie operazioni
La
movimentazione
manuale non è
un’operazione
normale del ciclo
di lavoro.
Nei magazzini e
negli archivi vi è
la
movimentazione
di carichi più
pesanti.
Negli uffici non vi
è
movimentazione
E’ possibile
servirsi di carrelli
per rendere più
agevole il
compito della
38
provvedimenti oltre a quelli
previsti ai punti precedenti.
Medio
Controllare con continuità
lo stato dei locali ove
operano
i lavoratori.
Medio
Non occorrono ulteriori
provvedimenti oltre a quelli
previsti ai punti precedenti.
Medio
Non occorrono ulteriori
provvedimenti oltre a quelli
previsti ai punti precedenti.
Invitare i lavoratori ad
eseguire movimentazione
manuale solo in caso
eccezionale, e a servirsi
dei mezzi a disposizione
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
attrezzatura meccanica? Si
8 Mezzi ausiliari
9 Misure di
sicurezza
10 Persone
addette o
interessate alla
movimentazione
manuale
In caso di risposta negativa
alla precedente domanda, la
movimentazione manuale
può essere effettuata con
l'ausilio di apposito attrezzo o
mezzo?
In caso di risposta negativa
alla precedente domanda
quali misure si possono
adottare affinché dette
movimentazioni siano il più
possibile sicure e sane, con
particolare riguardo ai rischi
di lesioni dorso-lombari?
Quante e quali persone sono
adatte o impegnate in questa
movimentazione?
Tutto il personale può
essere interessato alla
movimentazione.
11 Sorveglianza
sanitaria
I lavoratori addetti alle
movimentazioni di carichi
sono sottoposti alla
sorveglianza sanitaria? No
12 Informazione e
formazione
Sono stati informati sull'entità
del peso del carico, del centro
di gravità dello stesso, del
modo corretto di
movimentazione e dei rischi
che conseguono ad un errato
modo di esecuzione?
No
E' stata fatta azione di
formazione per gli addetti o le
persone impegnate nella
movimentazione manuale dei
carichi?
No
Il lavoratore può correre un
rischio:
- per idoneità fisica a svolgere
il compito in questione?
Si
- perché indumenti, calzature
o altri effetti personali portati
dal lavoratore sono
inadeguati?
Si
- per insufficienza o
inadeguatezza delle
conoscenze o della
formazione?
Si
13 Fattori
individuali di
rischio
consegna e ad
usare delle gru
carrellate per lo
spostamento dei
carichi più
pesanti.
Medio
Finora non è
stata ravvisata la
necessità di
sorveglianza
sanitaria.
39
Medio
Invitare, mediante lettere
circolari, i lavoratori ad
attenersi scrupolosamente
alle disposizioni ricevute
riguardo alla
movimentazione manuale
dei carichi.
Data la saltuarietà del
lavoro non sarà prevista
assistenza sanitaria.
Medio
Programmare dei corsi di
informazione e
formazione dei lavoratori
sulla movimentazione
manuale dei carichi.
Medio
Saranno programmate
delle visite mediche per
giudicare l’idoneità dei
lavoratori a svolgere i
compiti in questione.
Il lavoratore sarà destinato
a movimentazione carichi
manuali solo se risultante
idoneo alla visita medica.
Per le altre eventualità
verrà imposto l’uso di
idonei DPI e sarà
approfondita la
formazione.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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E - ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
ASPETTI
DA
ANALIZZARE
PERICOLI
E RISCHI
1 Personale
addetto alle
attrezzature
munite di
videoterminali
Quante e quali persone
lavorano ai posti di
lavoro definiti come
sopra e con video
terminali come sopra?
2 Personale
addetto alle
attrezzature
munite di video
terminali
3 Personale
addetto alle
attrezzature
munite di video
terminali
4 Personale
addetto alle
attrezzature
munite di video
terminali
5 Informazione
e formazione
6 Informazione
e formazione
7 Informazione
e formazione
8 Posto di
lavoro
9 Posto di
lavoro
10 Posto di
lavoro
11 Svolgimento del
lavoro
OSSERVAZIONI
E NOTE
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
Al video terminale
operano gli
addetti alle
segreterie
L’uso del video
terminale è saltuario
in quanto sono
programmati
avvicendamenti.
Vengono evitati turni
di lavoro superiori
alle tre ore
giornaliere.
LIVELLO
DI
RISCHIO
PROGRAMMAZIONE
INTERVENTI
Medio
È necessario programmare
interventi relativi al controllo
medico degli addetti e alla
formazione del personale
sull'uso corretto dei personal
computer.
Sono state sottoposte a
visita medica secondo ?
No
Medio
Quante e quali sono
state ritenute idonee con
o senza prescrizioni?
Non pertinente
Medio
Nonostante non vengano
superate le quattro ore
giornaliere di lavoro
continuativo sarebbe opportuno
programmare visite mediche
oculistiche preventive per tutto il
personale addetto.
Verranno esclusi dall'uso dei
videoterminali coloro che non
risulteranno idonei o non
correggeranno adeguatamente i
loro disturbi visivi.
Non è necessario programmare
ulteriori interventi oltre a quelli
previsti al punto precedente.
Quanti e quali lavoratori
sono idonei con
prescrizioni o che hanno
superato il 45° anno di
età?
Da verificare
Sono state fornite ai
lavoratori le informazioni
sulle modalità di
svolgimento della
attività?
Si
Sono state fornite ai
lavoratori le informazioni
sulle misure di sicurezza
applicabili al posto di
lavoro?
Si
Sono state fornite ai
lavoratori le informazioni
sulle misure di sicurezza
riguardanti la protezione
degli occhi e della vista?
Si
Le posture dei lavoratori
sono adeguate?
- No
Le condizioni
ergonomiche sono
buone?
- Si
L’igiene ambientale è
buona?
Si
L’organizzazione del
lavoro prevede quanto
prescritto:
Pause di m.15 ogni 2
ore? Si
Pause secondo
Il dato emergerà
dalla visita
medica dei
lavoratori con più
di 45 anni
Medio
Non è necessario programmare
ulteriori interventi oltre a quelli
previsti al punto 1.
E’ stata data una
prima
informazione.
Medio
E’ necessario programmare
corsi di formazione più
esaurienti sulle modalità di
svolgimento dell'attività.
E’ stata data una
prima
informazione.
Medio
È necessario programmare dei
corsi di formazione più
esaurienti.
E’ stata data una
prima
informazione.
Medio
È necessario programmare dei
corsi di formazione più
esaurienti.
Medio
È necessario programmare dei
corsi di formazione più
esaurienti.
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
Minimo
Per i dipendenti
che lavorano
saltuariamente
periodi di riposo
sono
superiori al
40
Minimo
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
Minimo
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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12
Attrezzature:
schermo
13
Attrezzatura:
Tastiera
14
Attrezzature:
Piano di lavoro
prescrizioni mediche?
minimo richiesto.
Non richiesto
Risponde ai seguenti
requisiti?
I caratteri sullo schermo
hanno una buona
definizione e una forma
chiara, una grandezza
sufficiente e vi è uno
spazio adeguato tra i
caratteri limite?
Si
L’immagine sullo
schermo è stabile,
esente da sfarfallamento
o altre forme di
instabilità? Si
La brillantezza e/o il
contrasto tra i caratteri e
lo sfondo dello schermo
sono facilmente regolabili
da parte dell’utilizzatore
e facilmente adattabili
alle condizioni
ambientali? Si
Lo schermo è orientabile
ed inclinabile liberamente
e facilmente per
adeguarsi alle esigenze
dell’utilizzatore?
Si
E’ possibile utilizzare un
sostegno separato per lo
schermo o un piano
regolabile? No
Lo schermo ha riflessi e
riverberi che possono
causare molestia
all’utilizzatore? Si
Risponde ai seguenti
requisiti?:
La tastiera è inclinabile e
dissociata dallo schermo
per consentire al
lavoratore di assumere
una posizione
confortevole e tale da
non provocare l’affaticamento delle braccia o
delle mani?
Si
Lo spazio davanti alla
tastiera è sufficiente per
consentire un appoggio
per le mani e le braccia
dell’utilizzatore?
Si
La tastiera ha una
superficie opaca onde
evitare i riflessi. La sua
disposizione e le
caratteristiche dei tasti
agevolano l’uso della
tastiera stessa?
Si
I simboli dei tasti
presentano sufficiente
contrasto e sono leggibili
dalla normale posizione
di lavoro?
Si
Risponde ai seguenti
requisiti?:
Il piano ha una superficie
poco riflettente, ha
dimensioni sufficienti e
41
Medio
È necessario rivedere la
posizione dei videoterminali
negli uffici e nel laboratorio
multimediale.
Minimo
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
Minimo
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
15
Attrezzature:
Sedile di lavoro
permette una
disposizione flessibile
dello schermo, della
tastiera, dei documenti e
del materiale
accessorio?
Si
Il supporto dei documenti
è stabile e regolabile ed
è collocato in modo tale da ridurre
al massimo i movimenti
fastidiosi della testa e
degli occhi?
Non vi sono supporti
per documenti.
È necessario uno spazio
sufficiente che permetta
al lavoratore una
posizione comoda?
Si
Risponde ai seguenti
requisiti?:
Il sedile di lavoro è
stabile, permette
all’utilizzatore una certa
libertà di movimento e
una posizione comoda?
Si
Il sedile ha altezza
regolabile?
Si.
Il suo schienale è
regolabile in altezza ed in
inclinazione?
Si.
E’ messo a disposizione
di coloro che lo
desiderano un poggia
piedi?
Si
Minimo
Non è necessario programmare
ulteriori interventi.
F) - AGENTI CANCEROGENI
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
Nella scuola non sono presenti evidenti rischi da agenti cancerogeni.
L'edificio è stato catalogato dall'A.S.L. TA/1, Dipartimento di prevenzione, come edificio di classe
"A" (Edificio scolastico non contenente amianto).
È imposto e rispettato, all'interno della scuola, il divieto di fumare.
G) - AGENTI BIOLOGICI
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
Nell’area non vi sono lavorazioni con rischio da agenti biologici.
42
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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H) - IMPIANTI ELETTRICI
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
ASPETTI DA
ANALIZZARE
PERICOLI E RISCHI
OSSERVAZIONI
E NOTE
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
LIVELLO
DI
RISCHIO
1 - Denuncia modello A
È stata eseguita la denuncia
per impianto di protezione
dalle scariche atmo-sferiche
(modello A)?
Non è agli atti
Medio
2.- Denuncia mo-dello A
E' stata eseguita la verifica
dagli enti preposti della
denuncia di cui al modello A?
Non è agli atti
Medio
3 - Denuncia mo-dello B
E' stata eseguita la denuncia
dell'impianto di messa a
terra?
Non è agli atti
4 - Denuncia mo-dello B 4 - E' stata ese-guita la
verifica per impianto di terra?
Non è agli atti
5 - Denuncia mo-dello C E' stata eseguita la denuncia
per impianto in luoghi
pericolosi?
Non è agli atti
6 - Denuncia mo-dello
C
7 - Rispondenza alla
46/90
8 - Rispondenza alla
46/90
Minimo
.
Non esistono
luoghi di lavoro
pericolosi così
come indicato
nel D.M. del
22.12.58
E' stata eseguita la verifica
Non esistono
per impianto in luoghi
luoghi di lavoro
pericolosi?
pericolosi così
Non è agli atti
come indicato
nel D.M. del
22.12.58
È stato eseguito prima o dopo I lavori sugli
l'applicazione della legge
impianti sono
46/90 e del D.P.R. 447/91 ?
stati eseguiti di
Dopo
recente da Ditte
abilitate ed in
base ad un
progetto redatto
a cura
dell'Amm.ne
Comunale.
Sono stati adeguati gli
impianti alla legge 46/90 37/98?
Non è agli atti
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Minimo
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Medio
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi
oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi
oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi
oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Non è necessario
programmare
E' stato realizzato in base a
un progetto?
Non è agli atti
Medio
10 – Progetto impianti
Se si, è disponibile copia di
tale pro-getto?
Non è agli atti
Sono disponibili i certificati di
confor-mità per gli impianti?
Non sono agli atti
Medio
12- Realizzazione
impianti
L'impianto è dotato di sistemi
di protezione adeguati?
Medio
Tutte le linee
elettriche
43
È necessario
programmare la
denuncia degli
impianti di
protezione dalle
scariche
atmosferiche da
parte
dell'Amministrazione
Comunale
Dopo la denuncia di
cui al punto
precedente è
necessaria la
successiva verifica
biennale da parte
degli Enti preposti.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Minimo
9 - Progetto impianti
11 - Realizzazione
impianti
PROGRAMMAZION
E INTERVENTI
Medio
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Non è agli atti
partenti dal
quadro generale
di distribuzione
hanno protezioni
magnetotermich
e e differenziali; i
quadri generale,
ubicati
nell'androne,
avente struttura
metallica,
risultano protetti
a monte dai
contatti indiretti.
13 - Grado di protezione Quale è il grado di protezione Gli impianti
minimo
degli impianti?
vanno da un
minimo di IP 40
ad un massimo
di IP 55
14 - Impianti
Vi è possibilità di contatto con Nel caso di
i conduttori?
rottura di
No
qualche presa o
plafoniera si
provvede, a cura
di personale
qualificato, agli
interventi di
manutenzione,
alla loro
riparazione o
eventuale
sostituzione.
15 - Impianti
Vi è presenza di impianti non
idonei all'uso cui sono
destinati? No
16 - Impianti in zone con Vi è presenza di impianti non Nella centrale
presenza di miscele
idonei alle atmosfere presenti termica.
esplosive
in ambiente? Si
17 - Norme CEI
Sono state rispet-tate le
norme CEI per gli impianti in
oggetto?
Non è agli atti
18 - Illuminazione
Il grado di illumi-namento per Il progetto deve
gli am-bienti è adeguato?
essere redatto
Si
eseguendo
anche le
verifiche
illuminotecniche.
19 - Manutenzione
La manutenzione viene
Gli interventi di
impianti
eseguita regolarmente?
manutenzione
No
vengono
eseguiti
saltuariamente,
all'occorrenza.
20 - Scelta della ditta
La ditta ha i requisiti attestati
Non è stata
manutentrice
da certifi-cato rilasciato dalla
ancora prescelta
Camera di Com-mercio?
alcuna ditta
Non è agli atti
installatrice
poiché i lavori di
manutenzione
programmata
non sono stati
ancora appaltati.
21 – Manutenzione
Esiste un registro di
In bianco mai
impianti
manutenzione degli impianti? compilato da
Si
ditte
22. Valutazione impianto Qual è il livello di valutazione
complessiva degli impianti?
Livello di rischio accettabile
44
ulteriori interventi
oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Medio
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi .
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi .
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi .
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
Medio
Medio
Occorrerà
sollecitare una
periodica
manutenzione da
annotare su
apposito registro.
Non è necessario
programmare
ulteriori.
Non è necessario
programmare
ulteriori interventi.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
I) - MACCHINE
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
Al di fuori di alcune attrezzature didattiche (videoregistratori, radio, computer ecc.) non sono
presenti altre macchine operatrici nella scuola, non è quindi necessario esaminare le relative liste di
controllo per la programmazione di eventuali misure preventive.
J) - GLI IMPIANTI ANTINCENDIO
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
ASPETTI DA
ANALIZZARE
PERICOLI E
RISCHI
OSSERVAZIONI E
NOTE
1 - Impianto Idrico
antincendio
E’ idoneo all’uso per
cui è stato
realizzato?
No
I mezzi mobili di
estinzione vengono
controllati e ricaricati
periodicamente?
Si
Non è regolarmente
sottoposto a
manutenzione, non
affidabile
2 - Mezzi mobili di
estinzione
3 - Mezzi mobili di
estinzione
Con quale frequenza?
Ogni sei mesi
4 - Mezzi mobili di
estinzione
Le prove vengono
registrate in apposito registro?
Si
Qual è il livello di
valutazione complessiva degli impianti?
Livello di rischio
medio
5 - Valutazione
impianto
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE
RISCHIO
INTERVENTI
Medio
Tutti gli estintori di
Medio
pertinenza della
scuola vengono
controllati
periodicamente da
ditta convenzionata.
Minimo
Medio
45
È’ necessario ottenere il C.P.I.
(Certificato di Prevenzione
Incendi) e sottoporre a
manutenzione gli ’impianti.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Non è necessario
programmare ulteriori
interventi oltre a quelli previsti
ai punti precedenti.
Il risultato delle prove e la
data delle verifiche dovranno
essere riportati nel registro di
manutenzione.
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
8. DOCUMENTO ANTINCENDIO ED EMERGENZA
Il Decreto 10 marzo 1998, in attuazione del D.Lgs. 81/2008, ha disposto l’obbligo ad uno specifico
Documento antincendio ed emergenza che forma parte integrante del presente Documento della Sicurezza.
Le strutture, gli impianti, i mezzi di protezione e di estinzione, le vie di uscita e di emergenza, in generale,
sono oggetto di lavori di adeguamento, al fine di renderli conformi a quanto indicato nel D.Lgs. 81/2008 e
nel DM 26.8.92 che disciplina la prevenzione incendi nelle scuole e nel D.M. 10/3/98 emanato in attuazione
all’art. 13 del D.Lgs. 626/1994 e riguardante i “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro” (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - G.U. n. 218
del 16.9.92).
Il D.M. 16/02/82, che modifica il D.M. 27/9/65, concernente le attività soggette alle visite di prevenzione
incendi, menziona al punto n. 85 le scuole di ogni ordine e grado con oltre 100 persone presenti; il D.M.
10/3/98 al punto 9.3 dell’allegato IX indica che le attività elencate nel D.M. 16/02/82 rientrano nella
categoria a rischio incendio medio. Inoltre il D.M. 10/3/98, nell’allegato X lettera m, individua le scuole di
ogni ordine e grado con oltre 300 persone presenti come attività per le quali, ai sensi dell’art. 6 c. 3, è
previsto il conseguimento dell’Attestato di Idoneità Tecnica, di cui all’art. 3 della L. 28/11/96 n. 609.
Dalla valutazione dei rischi è stato, pertanto, stimato il livello di rischio di incendio classificandolo nella
seguente categoria: RISCHIO MEDIO.
8.1. DESIGNAZIONE ADDETTI ANTINCENDIO
L’art. 2, comma 2, del D.I. 10.03.1998, stabilisce di riportare i nominativi dei lavoratori incaricati
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e di gestione delle emergenze.
I lavoratori designati devono frequentare un apposito corso di formazione definito dall’art. 7 del suddetto
decreto.
8.2. PIANO DI EMERGENZA
Il Decreto 10 marzo 1998, in attuazione dell’art. 13 del D.Lgs. 626/1994, ha disposto con l’art. 5 l’obbligo ad
uno specifico Piano di emergenza che forma parte integrante del Presente Documento della Sicurezza.
Lo specifico Piano di emergenza si trova in apposito allegato
8.3. REGISTRO DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO
Il D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37, ha disposto con l’art. 5 l’obbligo ad uno specifico Registro della Sicurezza
Antincendio che forma parte integrante del Presente Documento della Sicurezza. Il Registro viene redatto
anche in conformità del controllo, sorveglianza, manutenzione e informazione di cui agli artt. 3 e 4 del D.I.
10.03.1998.
Il registro deve essere conservato per eventuali controlli ispettivi (per es. in apposito registro unitamente alle
pratiche antincendio).
Lo specifico Registro della Sicurezza Antincendio si trova in apposito allegato
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SCHEDA DI VERIFICA
o
Segnalazione Anomalia
o
Verifica periodica Accumulatore Luci di Emergenza
o
Verifica periodica Centrale Antincendio
o
Verifica periodica Vie/Uscite d'Emergenza
o
Verifica semestrale Estintori
o
Verifica semestrale Luci di Emergenza
o
Verifica semestrale Porte Tagliafuoco (quando istallate)
o
Verifica annuale generatore termico a gas
o
Verifica biennale impianto di terra
COMPILAZIONE SCHEDE DI VERIFICA
1- Le schede ed il Registro dei Controlli Antincendio vanno compilate in ogni loro parte dai manutentori e/o
dal personale addetto alle verifiche con la partecipazione degli Addetti all’Antincendio e del Dirigente
Scolastico, Responsabile della Sicurezza.
2- Qualunque segnalazione sulle schede deve essere effettuata nel rispetto delle normative vigenti in materia
di Prevenzione Incendi, verificando le norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione
nazionale o europea o, in assenza di tali norme, dalle istruzioni fornite dal fabbricante e/o dall'installatore
Si danno di seguito le definizioni a norma di Legge della terminologia usata nei controlli e manutenzione
sulle misure di protezione antincendio:
Sorveglianza: controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle
normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite
esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette
dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.
Controllo periodico: insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la
completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti.
Manutenzione: operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le
attrezzature e gli impianti.
Manutenzione ordinaria: operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si
limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie e comporta l'impiego di materiali
di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di codesto valore espressamente previste.
Manutenzione straordinaria: intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur
essendo eseguito in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni
particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di
apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione.
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CAPITOLO 9
LA GESTIONE DEGLI APPALTI
PROCEDURE PER L’ESPLETAMENTO DEGLI OBBLIGHI PREVISTI DALL’ART. 26 D.LGS.
81/2008 (APPALTI E PRESTATORI D’OPERA)
Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI)
L’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 prevede una cooperazione ai fini della gestione della sicurezza che si attua
principalmente in uno scambio di informazioni tra i datori di lavoro e nella predisposizione di procedure di
sicurezza ad hoc, ove necessario.
In particolare il datore di lavoro, ovvero il dirigente o preposto delegato, deve verificare l’idoneità tecnico–
professionale della ditta o del lavoratore autonomo, e deve fornire tutte le informazioni relative ai rischi
derivanti dall’accesso ai locali della propria ditta, esclusi quelli specifici legati all’attività eseguita dalla ditta
esterna.
Sono sottoposti all’art.26 tutte le aziende e lavoratori autonomi che effettuano, presso un’azienda, attività di
manutenzione, assistenza, consulenza, gestione ed esecuzione di alcune fasi del processo produttivo, attività
cantieristica.
1
2
3
4
5
6
8
9
DITTE ESTERNE PER LE QUALI DEVE ESSERE
PREDISPOSTA LA DOCUMENTAZIONE PREVISTA
DALL’ART. 26 D:Lgs. 81/08 e s.m.i.
Ditte che eseguono ristrutturazioni o ampliamenti edili
Ditte che eseguono installazione e manutenzione di impianti (impianti
elettrici, riscaldamento, condizionamento, impianti ed attrezzature
antincendio, antintrusione, ecc.)
Imprese di pulizia e disinfestazione
Ditte o persone che gestione mensa, bar o simili
Imprese di manutenzione ed assistenza su macchine ed attrezzature
Fornitori che accedono ai locali dell’azienda
Cooperative, società o professionisti che eseguono o gestiscono parte del
lavoro
Persone a contratto di consulenza coordinata continuativa
RIFERIMENTI
Considerato, comunque, che la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio scolastico e degli
impianti tecnologici in esso istallati sono a carico dell’Ente Locale, proprietario dei locali che ospitano la
Scuola (il Comune di Grottaglie), e che il dirigente scolastico è tenuto – di norma – a richiedere a
quest’ultimo gli interventi necessari, resta ovviamente a carico del medesimo Ente Locale la verifica
dell’idoneità tecnico–professionale della ditta o del lavoratore autonomo chiamato ad intervenire nonché
l’obbligo di fornire loro tutte le informazioni relative ai rischi derivanti dall’accesso ai locali della scuola.
Restano, invece, a carico del D.S. i suddetti obblighi per i soli appalti di cui alla sopra stante tabella che
lui dovesse direttamente affidare a ditte esterne o lavoratori autonomi.
Dati della ditta a cui si affida un appalto, da acquisire agli atti della scuola:
Dati generali sulla ditta appaltatrice:
 ragione sociale
 indirizzo, n° di telefono
 nominativo del rappresentante legale
 nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Rappresentante dei
Lavoratori per la sicurezza e del Medico Competente
 durata prevista per i lavori, e/o periodicità di intervento e numero di giorni previsti per lo
svolgimento dei lavori
 iscrizione C.C.I.A.A., ad albi ecc.
 Dichiarazione attestante l’assolvimento degli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 e la precedente
normativa antinfortunistica, nonché la copertura INAIL di tutti i lavoratori utilizzati, la
predisposizione di adeguate misure di sicurezza; tale dichiarazione può anche essere costituita e/o
integrata da un estratto della valutazione del rischio.
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie

Altre informazioni che l’appaltatore ritiene utile fornire in merito al suo servizio di prevenzione e
protezione.
Per verificare se le ditte appaltatrici hanno adempiuto a tali obblighi si adotta la seguente procedura:
a) verifica, ditta per ditta, se nei contratti sottoscritti sono presenti le informazioni richieste;
b) a tutte le ditte che non hanno fornito le informazioni previste sarà inoltrata una lettera evidenziando
tale richiesta;
c) l’ufficio di segreteria, nel caso di nuovi clienti, dovrà richiedere unitamente all’ordine o alla firma
del contratto gli adempimenti di cui sopra.
Dati da acquisire dai lavoratori autonomi
Dati generali sul lavoratore autonomo:
 nominativo/ragione sociale
 indirizzo, n° di telefono
 Durata prevista per i lavori e/o periodicità di intervento e numero di giorni previsti per lo
svolgimento dei lavori.
 Dichiarazione attestante l’assolvimento degli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 e la precedente
normativa antinfortunistica, nonché la copertura INAIL.
Per la verifica si attua la medesima procedura delle ditte
Dati da fornire alle ditte appaltatrici o ai lavoratori autonomi, a richiesta degli stessi:
Dati generali sulla ditta committente:
 ragione sociale
 indirizzo, n° di telefono
 nominativo del rappresentante legale
 nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Rappresentante dei
Lavoratori per la sicurezza e del Medico Competente.
 Indicazione dei locali a cui le ditte ed i lavoratori autonomi devono accedere e a quali è
eventualmente vietato l’accesso.
 Informazioni in merito ai rischi specifici dell’ambiente di lavoro in cui l’Impresa Appaltatrice o il
lavoratore autonomo dovrà operare, con indicazioni di eventuali misure di sicurezza da attuare nei
diversi locali (es. divieto di fumo, utilizzo di cuffie antirumore, di abbigliamento particolare, ecc.).
 Regole per l’accesso alla ditta.
 Un estratto del regolamento di sicurezza interno.
 Un estratto del Piano d’Emergenza, con precisa indicazione dei nominativi delle persone da avvisare,
degli addetti all’antincendio ed al primo soccorso, dei segnali d’allarme e dei percorsi di fuga.
Al fine di ottemperare agli obblighi di cui sopra la Scuola ha elaborato una sintesi del presente Documento
sulla Valutazione dei Rischi da inviare a tutte le ditte appaltatrici.
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CAPITOLO 10
PRESIDI SANITARI E DI PRONTO SOCCORSO
Il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici rientra tra le misure generali di tutela e,
pertanto, l’accertamento sullo stato di salute di tutto il personale è uno strumento fondamentale per tenere
sotto controllo eventuali nocività conosciute e per scoprire, prima possibile, eventuali effetti sulla salute
prodotte dalle condizioni dell’ambiente o del lavoro. Ciò consente di prevenire ulteriori danni alla salute.
10.1. DESIGNAZIONE ADDETTI PRIMO SOCCORSO
Il D.Lgs. 81/2008 definisce i requisiti del personale addetto e la sua formazione per il primo soccorso.
I nominativi dei lavoratori designati dell’attuazione delle misure di pronto soccorso, che devono frequentare
un apposito corso di formazione sono contenuti nell’allegato di cui al precedente capitolo 2.
10.2. SORVEGLIANZA SANITARIA
Come chiarisce la C.M. 119/99 alla lettera “E”, non essendo presenti attività lavorative particolarmente
rischiose, la sorveglianza sanitaria non è prevista.
10.3. STATISTICHE DEGLI INFORTUNI
Anno
N°
lavoratori
(1)
Ore
lavorate
(2)
N°
Infortuni
(3)
Durata
totale
(4)
Indice
incidenza
(5)
Indice
frequenza
(6)
Indice
gravità
(7)
2007
2008
2009
2010
2011
Note:
1) media aritmetica tra il numero dei lavoratori in forza al 1° gennaio e quello dei lavoratori in forza al 31
dicembre dello stesso anno (N.B. sono compresi gli alunni)
2) totale delle ore lavorate nell’anno, esclusi gli interventi dei medici convenzionati esterni:
si è assunto un monte-ore annuo per i docenti pari a n. 800 ore (37 settimane x 22/23 h/sett),
per il personale ATA pari a n. 1600 ore (44 settimane x 36 h/sett),
per gli alunni
pari a n. 1000 ore (33 settimane x 30/33 h/sett)
3) sono quelli con assenza superiore a 3 giorni e che devono essere annotati nell’apposito registro;
4) totale delle giornate complessive di assenza dal lavoro per gli infortuni di cui al punto (3);
5) calcolate secondo la formula: N° infortuni x 1.000/N° lavoratori anno;
6) calcolate secondo la formula: N° infortuni x 1.000.000/N° ore lavorate;
7) calcolate secondo la formula: N° gg. Durata totale x 1.000./N° ore lavorate;
50
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CAPITOLO 11
MACCHINARI ED ATTREZZATURE
Durante le attività non vengono utilizzate macchine propriamente dette o attrezzature che possono
comportare rischi di infortunio.
Gli strumenti didattici sono costituiti da televisori, video-registratori, personal computers, episcopio,
fotocopiatore, cioè attrezzature elettriche in genere di nuova costruzione e quindi presumibilmente conformi
alle norme vigenti. In ogni caso l’uso degli strumenti è inibito agli alunni senza un’adeguata assistenza da
parte del personale.
Qui di seguito vengono riportate le schede di sicurezza delle attrezzature utilizzate nelle diverse attività
lavorative, con relativi Rischi, misure di prevenzione e raccomandazioni e DPI da utilizzare.
ASPIRAPOLVERE
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione
del Pericolo
Elettrocuzione Possibile
Grave
MEDIO
Inalazione di Probabile
Lieve
BASSO
polveri e fibre
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati
nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti
istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale
·
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Elettrocuzione
·
L'attrezzatura dovrà portare l'indicazione della tensione, dell'intensità e del tipo di corrente e delle altre
eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso (Punto 9.4, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
·
Assicurarsi dell'integrità dei collegamenti elettrici della macchina
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :
Mascherina
Facciale Filtrante
UNI EN 149
Durante le operazioni
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FAX
DESCRIZIONE ATTREZZATURA
Il fax è un servizio telefonico consistente nella trasmissione e ricezione di immagini fisse (tipicamente copie
di documenti).
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Elettrici
Improbabile Grave
2
BASSO
Stress psicofisico
Possibile
Lieve
2
BASSO
Irritazioni vie respiratorie
Possibile
Lieve
2
BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO
·
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
· Accertarsi che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per
le apparecchiature per I'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
· le apparecchiature devono essere provviste di regolare marcatura "CE" prevista dalle norme vigenti
· accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina
· verificare l’integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni
· verificare l’efficienza dell’interruttore di alimentazione
· verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
· evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione
· l’ operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto
DURANTE L’USO
· adeguare la posizione di lavoro
· evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
· evitare di utilizzare o toccare l’apparecchiatura con mani umide
DOPO L’USO
· lasciare la macchina in perfetta efficienza in tutte le sue parti
· segnalare eventuali anomalie riscontrate
· provvedere ad una regolare manutenzione
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MOUSE
DESCRIZIONE
Il mouse è un dispositivo in grado di inviare un input ad un computer in modo tale che ad un suo movimento
ne corrisponda uno analogo di un indicatore sullo schermo detto cursore. È inoltre dotato di uno o più tasti ai
quali possono essere assegnate varie funzioni.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Postura
Possibile
Modesta
2
BASSO
I
I
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati
nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti
istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale
·
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Postura
·
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate. In caso di impossibilità in tal senso, interrompere
spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
·
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
·
Attuare misure tecnico organizzative in modo da evitare il più possibile la ripetitività e la monotonia
delle operazioni : pause, turni,ecc.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :
PERSONAL COMPUTER
DESCRIZIONE
Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un dispositivo fisico che implementa il funzionamento
di programmi.
Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma di gran lunga più importante per un
computer è il sistema operativo, che si occupa di gestire la macchina, le sue risorse e i programmi che vi
sono eseguiti, e
fornisce all'utente un mezzo per inserire ed eseguire gli altri programmi, comunemente
chiamati
applicazioni o software, in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli elaboratori.
Tutti i computer possiedono due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Postura
Radiazioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Improbabile
53
Magnitudo
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
MOLTO
BASSO
3
2
2
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati
nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti
istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale
·
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
·
Effettuare la corretta informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori che utilizzano in
modo abituale una attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali
Radiazioni
·
La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili
da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali
·
Prevedere una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale
Postura
·
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso, interrompere
spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
·
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
·
Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere
una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il supporto
per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i
movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori
una posizione comoda
·
Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da
ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi
·
Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino
·
Predisporre sedili di lavoro montati su 5 ruote, muniti di schienale registrabile in altezza ed inclinabile
secondo le esigenze proprie di ogni operatore della reception
Affaticamento visivo
I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza sufficiente e
vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve essere stabile;
esente da sfarfallamento o da altre forme d'instabilità. La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo
dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente
adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e
facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un sostegno separato per lo
schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi che possano causare molestia
all'utilizzatore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare, quali D.P.I. con marcatura “CE”,lenti oftalmiche se
prescritte.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
STAMPANTE
DESCRIZIONE
La stampante è la periferica di uscita che trasferisce su carta, o su materiali di altra natura, le informazioni
digitali contenute in un computer.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Descrizione del Pericolo
Rumore
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Magnitudo Rischio
Come da valutazione specifica
Probabile
Lieve
BASSO
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati
nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti
istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale
·
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
·
Posizionare la stampante in ambienti opportuni
Elettrocuzione
·
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un
contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Inalazione di polveri e fibre
·
La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve essere effettuata da personale esperto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti, in caso di sostituzione del toner, dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura
“CE” :
Mascherina
Guanti
Facciale Filtrante
Antitaglio
UNI EN 149
UNI EN 388,420
Durante le operazioni
Guanti
di
protezione
contro i rischi meccanici
55
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
FOTOCOPIATRICE
DESCRIZIONE ATTREZZATURA
Macchina da ufficio per la esecuzione di copie fotostatiche.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Radiazioni non ionizzanti
Irritazioni vie respiratorie
Stress psicofisico
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Rischio
MEDIO
BASSO
M.BASSO
M.BASSO
3
2
1
1
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
PRIMA DELL’USO
· accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina
· verificare la disposizione del cavo di alimentazione affinché non intralci i passaggi e non sia esposto a
danneggiamenti
· verificare l’integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni
· verificare l’efficienza dell’interruttore di alimentazione
· verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
· verificare il corretto funzionamento del pannello che copre lo schermo
· liberare l’area di lavoro da eventuali materiali d’ingombro
· evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione
· l’ operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto
DURANTE L’USO
· adeguare la posizione di lavoro
· tenere sempre abbassato il pannello prima di azionare l’avvio della copiatura
· evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
DOPO L’USO
· spegnere tutti gli interruttori
· lasciare la macchina in perfetta efficienza in tutte le sue parti
· segnalare eventuali anomalie riscontrate
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I lavoratori devono essere dotati di regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:
Mascherina
I lavoratori addetti, in caso di sostituzione del toner, dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura
“CE” :
Mascherina
Guanti
Facciale Filtrante
Antitaglio
UNI EN 149
UNI EN 388,420
Durante le operazioni
Guanti
di
protezione
contro i rischi meccanici
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI
Qui di seguito vengono riportate le sostanze e/o preparati pericolosi utilizzati, con relativi Rischi, misure di
prevenzione e raccomandazioni ed eventuali DPI da utilizzare.
DETERGENTI
DESCRIZIONE SOSTANZA
I detergenti sono sostanze chimiche che, a determinate concentrazioni, rimuovono lo
sporco (materiale estraneo indesiderato) dalle superfici.
In ambiente ospedaliero i detergenti sono usati per l’igiene personale, per la pulizia dei
reparti, per la lavanderia; sono spesso miscelati con i disinfettanti per cui gli effetti
spesso si sovrappongono o si confondono.
Si distinguono detergenti alcalini inorganici propriamente detti (soda e potassa
caustica) e detergenti tensioattivi organici a loro volta distinti in:
· non ionici (esteri poliglicolici, eteri poliglicolici, ammine e ammidi poliglicoliche);
· anionici (esteri solfonici, derivati alchilsolfonici, ecc.);
· cationici, aventi anche spiccata azione disinfettante (ammine e ammidi, sali di
ammonio quaternario, sali di basi eterocicliche azotate, sali di basi non azotate, ecc.);
· anfoliti.
I tensioattivi organici agiscono abbassando la tensione superficiale dei liquidi permettendo in questo modo
un elevato effetto bagnante e penetrante nel substrato da lavare, l’emulsionamento dei grassi con l’acqua e
quindi la detergenza. Ad essi vengono aggiunte molte altre sostanze complementari (solventi, silicati, fosfati,
metasilicati, enzimi, solfonati, ecc.) che conferiscono caratteristiche particolari, soprattutto per favorire il
distacco e l’emulsionamento dello sporco sia grasso che proteico.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del pericolo
Irritazioni e causticazioni
Probabile
Modesta
MEDIO
Intossicazioni acute
Possibile
Modesta
MEDIO
Intossicazioni croniche
Possibile
Modesta
MEDIO
Allergie
Improbabile Grave
MEDIO
In generale l’uso di queste sostanze pur rappresentando un rischio per tutti gli operatori, è maggiore
soprattutto per il personale ausiliario.
La patologia da detergenti riguarda soprattutto la cute e consiste in dermatiti irritative e allergiche localizzate
soprattutto alle mani, ai polsi, agli avambracci; molti detergenti, infatti, contengono sali di cromo e/o nichel
provenienti dal ciclo produttivo.
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI
Fondamentale risulta la scelta di detergenti di semplice composizione senza l’aggiunta di coloranti o
profumi, ed il loro corretto utilizzo.
Importante, inoltre, l’abbigliamento del personale addetto alla pulizia che deve essere protetto da eventuali
contaminazioni attraverso l’uso di dispositivi di protezione individuale quali guanti, scarpe impermeabili,
ecc.,
ricordando che una volta utilizzati non vanno usati per altre mansioni come ad esempio la distribuzione del
cibo.
Nell’utilizzo di detergenti per la pulizia personale sono da evitare quelli a pH non fisiologico ad azione
irritante, poichè l’irritazione della cute favorisce l’insorgenza della sensibilizzazione. Allo stesso modo
devono essere evitate le pratiche di eccessiva detersione e strofinio delle mani e degli avambracci che ledono
l’integrità del film idrolipidico, il quale svolge un’azione protettiva sulla cute (l’integrità del mantello
cutaneo è essenziale per minimizzare il passaggio di allergeni agli strati più profondi della cute).
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Si dovranno utilizzare:
· protezioni oculari
· guanti
· camice
· mascherina
Toner
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Probabile
Magnitudo
Lieve
Rischio
BASSO
|
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati
nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori che utilizzeranno la presente sostanza
dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Allergeni
·
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande
·
Prevedere idonea etichettatura delle sostanze chimiche o tossiche presenti
·
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari
per evitare il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :
·
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
·
Guanti in lattice (Conformi UNI EN 374-420)
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IMPIANTO ELETTRICO
CARATTERISTICHE
La corrente elettrica è generata dal movimento vibratorio degli elettroni, il cui flusso di carica negativa
percorre il conduttore in un certo ordine.
Infatti, a seconda del tipo di corrente elettrica, si distinguono:
· correnti continue in cui il verso della corrente (polarità) non muta nel tempo (accumulatori),
· correnti alternate, nelle quali la direzione muta periodicamente a intervalli di tempo regolari e costanti
(rete domestica, industriale, stradale),
· correnti impulsive per scariche elettrostatiche o da condensatore.
A parità di tensione le correnti alternate possiedono un'attività lesiva superiore a quella continua. Ogni
fenomeno elettrico è caratterizzato dalla forza motrice che lo produce (volt), dall'intensità (ampére), dalla sua
frequenza (hertz) e dalla resistenza opposta dal conduttore che esercita una specie di attrito al movimento
degli elettroni (ohm).
L'intensità della corrente elettrica è la caratteristica che ne determina in misura maggiore la lesività. Oltre ai
normali impianti elettrici fissi per l'erogazione di illuminazione ed energia è molto diffuso, sia nel servizi
ambulatoriali che nei reparti di degenza, l'uso quotidiano a scopo diagnostico e terapeutico di
apparecchiatura e strumentazioni elettrificate.
RISCHI
Il mancato rispetto delle norme di sicurezza riguardanti gli impianti elettrici oppure l'uso scorretto delle
apparecchiature a questi collegate possono essere fonte di pericolo da elettricità per operatori e pazienti. Gli
effetti della corrente elettrica sull'organismo umano dipendono da una serie di fattori fra di loro correlati:
· intensità della corrente,
· resistenza elettrica del corpo umano,
· tensione della corrente,
· frequenza della corrente,
· durata del contatto,
· tragitto percorso dalla corrente.
I rischi elettrici in ambito sanitario consistono in:
rischi da macroshock conseguenti al passaggio attraverso la cute di correnti elettriche provenienti da
apparecchiature elettrificate.
rischi da microshock quando correnti elettriche di minime intensità vengono condotte all'interno del corpo
umano da sonde, cateteri, elettrodi dotati di proprietà conduttrici.
L'attraversamento della corrente nell'organismo produce effetti variabili per gravità e conseguenze
direttamente proporzionali all'intensità della corrente.
Le scariche elettriche più lievi (da 0,9 a 1,2 mA) determinano solamente una sensazione di formicolio nel
punto di contatto (soglia di percezione della corrente).
Le scariche di media intensità (da 5 a 25 mA) provocano contrazioni muscolari e crampi dolorosi localizzati.
Le scariche più intense (da 25 a 80 mA) provocano tetania muscolare generalizzata che, se prolungata dal
contatto col conduttore, può provocare la morte per asfissia.
Le scariche decisamente pericolose sono quelle che hanno intensità
compresa tra 80 mA e 3 A e che attraversano il cuore; esse infatti
determinano fibrillazione ventricolare o altri gravi disturbi del
ritmo cardiaco.
Le scariche ancora più intense (da 3 a 8 A) deprimono le funzioni
nervose e paralizzano i centri bulbari con arresto cardiorespiratorio.
Va infine ricordato che l'elettricità può causare, per effetto
elettrotermico (produzione di calore al passaggio della corrente),
delle ustioni che anche se limitate per estensione possono avere
prognosi riservata per le complicanze tardive durante il loro
decorso.
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PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
La prevenzione degli infortuni elettrici è principalmente tecnica. Si deve, infatti, provvedere all'isolamento
dei conduttori e alla loro protezione; si devono approntare efficaci sistemi di messa a terra che con il loro
funzionamento scarichino la corrente al suolo prima che possa venire a contatto con il corpo umano.
La prevenzione tecnica degli infortuni da microshock, oltre all'applicazione delle norme di impiantistica
generali, prevede un rigoroso controllo di tutti i collegamenti elettrici delle apparecchiature.
La prevenzione medica è basata da un lato sulla formazione dei lavoratori circa i provvedimenti immediati
da adottare in caso di infortunio elettrico (primo soccorso, manovre rianimatorie), dall'altro sugli
accertamenti preventivi da attuare per la selezione del personale da adibire a lavori nel
settore elettrico.
ILLUMINAZIONE
ATTIVITA’ INTERESSATE
Tutte le attività devono essere illuminate naturalmente o artificialmente in maniera da assicurare una
sufficiente visibilità.
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
 in tutti i luoghi di lavoro, di sosta e di passaggio occorre assicurasi che esista un adeguato livello di
illuminazione, naturale o artificiale, diffuso e/o localizzato, proporzionato alla situazione ambientale e
alla lavorazione da eseguire;
 le aree di azione delle macchine operatrici, dei mezzi di trasporto, di sollevamento e delle operazioni
manuali, i campi di lettura e di osservazione degli organi e degli strumenti di controllo, di misura o di
indicatori in genere e ogni altro luogo o elemento o segnalazione che presenti un particolare rischio o
richieda una particolare attenzione, devono essere illuminati in maniera adeguata alla situazione
operativa;
 se del caso, deve essere disposto un sistema di illuminazione sussidiaria e/o di emergenza da attivare in
caso di necessità nella organizzazione del lavoro occorre tener conto delle fonti di luminosità, artificiali e
non, anche in funzione delle possibili condizioni ambientali al fine di evitare abbagliamenti o disturbi
visivi;
 le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente
in buone condizioni di pulizia ed efficienza;
negli ambienti lavorativi sotterranei (gallerie, pozzi, etc.) i lavoratori addetti devono essere dotati di appositi
mezzi di illuminazione portatili. Negli stessi ambienti i posti di lavoro e di passaggio devono essere
illuminati con mezzi ed impianti indipendenti dai mezzi di illuminazione individuali portatili
CAPITOLO 12
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
I Dispositivi di Protezione Individuale sono messi a disposizione dal Datore di Lavoro.
Il Datore di Lavoro attua le disposizioni concernenti i D.P.I. dandone la dovuta informazione agli addetti al
S.P.P. che, a loro volta, dovranno attuarle sia in direzione dei Preposti, sia dei Lavoratori.
L’art. 40 del D.Lgs 626/94 definisce esattamente cosa si intenda per dispositivi di protezione individuale
(DPI) e precisa le esclusioni.
Si fa osservare che tra le esclusioni vengono indicati gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi; tuttavia,
qualora tali indumenti svolgano la funzione di protezione da rischi specifici o generici, dalla legge si evince
chiaramente che in tal caso anch’essi sono da considerare DPI.
Nell’art. 41 viene ribadito che l’impiego del DPI è subordinato alla verifica del fatto che il rischio non può
essere in alcun modo evitato o ridotto attraverso l’adozione di altri sistemi di prevenzione e di protezione. E’
quindi chiaro che il datore di lavoro deve essere in grado di poter dimostrare, anche attraverso l’esibizione
della specifica documentazione, che la valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle misure
preventive (art. 4) ha escluso la fattibilità di altri interventi. Occorre cioè aver completato un primo percorso
di valutazione seguito dall’adozione o dalla previsione d’efficacia o dalla verifica d’efficacia di misure
tecnico-organizzativo-procedurali ed aver rilevato che permangono ulteriori rischi.
I DPI sono dunque obbligatori quando il rischio non può essere evitato o ridotto in termini di accettabilità. La
locuzione “sufficientemente ridotto”, adottata dal legislatore, risulta tuttavia di non facile interpretazione ed
applicabilità.
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I riferimenti sull’opportunità di utilizzare i DPI (e quali tipi) possono essere desunti dall’elenco (indicativo e
non esauriente) delle attività riportate nell’Allegato V del D.Lgs 626/94.
Nell’allegato 12 sono contenute le indicazioni previste dalle case costruttrici in attuazione delle disposizioni
concernenti i D.P.I. dandone la dovuta informazione al Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione che, a sua volta, dovrà attuarle sia in direzione dei Preposti, sia dei Lavoratori.
12.1. INDIVIDUAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DA ADOTTARE IN FUNZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO PRESENTI FORNITI AL PERSONALE IN
BASE ALLE MANSIONI ED AI COMPITI AFFIDATI O DA ESEGUIRE
Fattore di rischio: microclima
DPI

Giacche

guanti

impermeabili
Casi di applicabilità e protezione offerta
Casi in cui i lavoratori siano esposti a basse temperature o
alle intemperie (lavori all'aperto, accesso a celle frigorifere,
lavoro in locali non riscaldati per problemi di deperibilità
delle merci)
Fattore di rischio: elettrico
DPI

guanti isolanti

scarpe con suole isolanti

pedane isolanti
Casi di applicabilità e protezione offerta
Operazioni di manutenzione o intervento su impianti con
possibile contatto con parti in tensione. Questi DPI servono
a contenere il rischio di folgorazione
Fattore di rischio: incendio
DPI

caschi di protezione

guanti ignifughi

autorespiratore

maschere con filtro
Casi di applicabilità e protezione offerta
Sono dispositivi di protezione base per gli addetti alla lotta
antincendio, da prevedersi sicuramente in attività a medio
rischio di incendio
Sono protezioni delle vie respiratorie da prevedere per gli
addetti antincendio quando possano svilupparsi con più
probabilità vapori tossici, ad esempio per la presenza di
sostanze chimiche (in questo caso esiste sulla scheda
tossicologica l'indicazione del tipo di protezione più idonea.)
Fattore di rischio: chimico-fisico
DPI

Soprascarpe usa e getta

Grembiuli, camici di protezione

Guanti usa e getta

Guanti resistenti alle aggressioni chimiche

Occhiali antischizzo

Occhiali dotati di filtro per radiazioni infrarosse,
visibili o UV
Casi di applicabilità e protezione offerta
Da mettere in caso di accesso a zone con possibile
contaminazione del pavimento da parte di agenti biologici,
radioattivi ecc., devono essere tolte in apposita zona di
"decontaminazione"
Attività ove può esservi contatto tra il corpo e l'agente,
possono essere resistenti ad un particolare agente chimico o
avere una funzione anticontaminazione simile a quella delle
sovrascarpe
Possono essere indicati per l'uso di sostanze irritanti, contro
il rischio di contaminazione della cute da parte di agenti
biologici o sostanze radioattive
Proteggono contro il contatto da sostanze corrosive, il
materiale più idoneo è riportato sulle schede tossicologiche
Riparano dagli schizzi di sostanze chimiche irritanti,
corrosive o caustiche (ad esempio in operazioni di travaso) o
dal contatto con agenti biologici che possono infettare
tramite il contatto con le mucose oculari
Servono a schermare l'occhio da radiazioni dannose, il filtro
va scelto in funzione della lunghezza d'onda a cui si può
essere esposti.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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
Mascherine antipolvere

Maschere con filtro


Cuffie antirumore
Tappi
Da utilizzare per la protezione dall'inalazione di polvere o
particolato, sono inutili come protezione da fumi o vapori
Servono a proteggere da fumi o vapori, il tipo di filtro deve
essere scelto in funzione della sostanza a cui si può essere
esposti. In genere l'informazione è ottenibile dalla scheda
tossicologica.
Limitano l’esposizione al rumore
12.2. MODALITA’ DI ACQUISTO E DI CONSEGNA
I D.P.I. vengono ordinati direttamente dal Datore di Lavoro o possono essere direttamente
acquistati da altre persone autorizzate per gli acquisti su precise disposizioni del Datore di Lavoro
che ne indica la ditta e ne riceve regolare scontrino di acquisto o fattura per la successiva quietanza.
I D.P.I. acquistati vengono utilizzati dai lavoratori e la loro consegna viene effettuata con
indicazione su un apposito foglio contenente la descrizione dei D.P.I., data di consegna e firma per
ricevuta.
I D.P.I. sono personali ed i lavoratori, dopo il loro acquisto, devono essere informati o attraverso
una attenta lettura delle istruzioni o formati al loro uso da parte del Datore di Lavoro.
I D.P.I. devono essere tenuti, a cura del lavoratore, sempre in buono stato ed in perfetta
manutenzione. Compete al lavoratore la segnalazione di eventuali difetti, eventuali anomalie, ecc.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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CAPITOLO 13
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Per movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico fatte da uno o più lavoratori. Vengono incluse anche le azioni del sollevare e deporre,
spingere e tirare.
In generale sono contemplate tutte le azioni di trasporto o sostegno che, per la natura del carico o
per le particolari caratteristiche sfavorevoli dal punto di vista ergonomico possano presentare, tra
l’altro rischi di lesioni dorso-lombari. Le lesioni in oggetto sono lesioni a carico delle ossa, dei
muscoli, dei tendini, del sistema nervoso e vascolare del tratto dorso-lombari.
II datore di lavoro ha tra i suoi obblighi quello di:
adottare tutte le misure organizzative e procedurali e ricorrere all’uso di attrezzature meccaniche per
evitare la movimentazione manuale dei carichi.
Qualora sia impossibile evitare la movimentazione manuale del carichi, deve:
1.
adottare misure organizzative
2.
fornire strumenti di lavoro adeguati
3.
fornire i mezzi di protezione personale necessari affinché siano ridotti i rischi e l’attività
risulti quanto più possibile sicura e sana.
4.
fornire alle persone interessate un’adeguata informazione sui rischi connessi con l'attività e
sulle corrette procedure di lavoro.
Valori limite dei pesi movimentabili a mano:
Età 15-18 anni:
 maschi 20 kg, femmine 15 kg.
Età maggiore di 18 anni:
 maschi 30 kg, feminine 20 kg.
NORME DI COMPORTAMENTO DA SEGUIRE DURANTE LE OPERAZIONI DI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI.
In caso di sollevamento e trasporto del carico:
 Flettere le ginocchia e non la schiena
 Mantenere il carico quanto più possibile vicino al corpo
 Evitare i movimenti bruschi o strappi
 Nel caso si movimentino scatole, sacchi, imballaggi di vario genere, verificare la stabilità del
carico all'interno, per evitare sbilanciamenti o movimenti bruschi e/o innaturali
 Assicurarsi che la presa sia comoda e agevole
 Effettuare le operazioni, se necessario, in due persone.
In caso di spostamento dei carichi:
 Evitare le rotazioni del tronco, ma effettuare lo spostamento di tutto I corpo
 Tenere il peso quanto più possibile vicino al corpo.
In caso di spostamento di mobili o casse:
 Evitare di curvare la schiena in avanti o indietro; è preferibile invece appoggiarla all’oggetto in
modo che sia verticale e spingere con le gambe.
In caso di sistemazione di carichi su piani o scaffalature alte:
 Evitare di compiere i movimenti che facciano inarcare troppo la schiena, qualora non si arrivi
comodamente al ripiano, utilizzare una scala.
Le disposizioni per la movimentazione manuale dei carichi sono messe a disposizione dal Datore di
Lavoro.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Nella scuola in esame, comunque, la movimentazione manuale dei carichi viene compiuta solo di
rado e in tal caso, qualora siano da sollevare occasionalmente anche carichi gravosi (attrezzi, arredi,
pacchi di documenti), di peso superiore a 30 kg per gli uomini, 20 kg per donne ed adolescenti
maschi, 15 kg per adolescenti femmine è stata adottata ogni misura tecnica, organizzativa,
procedurale, informazione e formazione che possa eliminare o anche solo ridurre i rischi per la
salute.
Se si movimentano pesi compresi tra 3-30 kg.(maschi) e 3-20 kg. (femmine), in modo non
occasionale (>1 sollevamento/ora) si sono calcolati gli indici di sollevamento, secondo metodi
validati, (NIOSH, INRS, ecc.) oltre all’adozione delle misure di cui sopra.
L'organizzazione del lavoro permette, inoltre, a tutto il personale di intervallare periodi di lavoro in
piedi e periodi di lavoro seduti.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
CAPITOLO 14
VIDEO TERMINALI
In seguito all’entrata in vigore della legge 29 dicembre 2000, n.422, pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale del 20 gennaio 2001, con l’art. 21 sono state apportate modifiche al decreto legislativo 19
settembre 1994, n.626, Titolo VI, in tema di sicurezza e salute dei lavoratori addetti ad attrezzature
munite di videoterminali.
Le innovazioni hanno significativamente ampliato le modalità di espletamento della sorveglianza
sanitaria, comportano notevoli riflessi sull’organizzazione del lavoro nella scuola e sulle modalità di
adempimento delle prestazioni
L’art.21, che modifica la lettera c) dell’art.51 del D.Lgs.626/94, definisce l’addetto all’uso di
attrezzature munite di videoterminali colui che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali in
modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’art.54, e non
più il lavoratore che utilizza dette attrezzature per almeno quattro ore consecutive giornaliere per
tutta la settimana lavorativa, come disposto dalla normativa precedente.
Le modifiche apportate all’art.55 in tema di sorveglianza sanitaria coinvolgono tutti i lavoratori, ai
fini del controllo oftalmologico.
Le modifiche introdotte hanno richiesto un riesame dei profili organizzativi e delle procedure
aziendali nonché i necessari adempimenti conseguenti alle innovazioni intervenute.
E’ stata quindi aggiornata la valutazione del rischio, individuando ed attuando adeguate misure di
prevenzione e protezione attraverso le seguenti azioni:
 La programmazione ed attuazione delle visite oftalmologiche preventive e periodiche per i
soggetti non rientranti in precedenza nel campo di applicazione della normativa;
 l’elaborazione di un piano specifico di informazione e formazione di detti soggetti e la sua
applicazione (art.56).
 Visita medica oftalmologica biennale per tutto il personale, sottoposto a visita oculistica e
dichiarato idoneo con prescrizioni particolari.
 Visita medica oftalmologica quinquennale per tutto il personale che abbia compiuto i
cinquanta anni di età
 Visita medica oftalmologia a richiesta dei singoli dipendenti
Non è presente un programma sanitario in quanto il personale dipendente, docenti ed
amministrativi, e gli alunni, in media, operano con videoterminali o personal computer per non più
di 18 ore nell’arco della settimana durante l’anno scolastico, per merito della buona
organizzazione del lavoro.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documentoo di Valutazionee dei Rischi – Revisione
R
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CAPITOL
LO 15
AGENTII CANCE
EROGEN
NI
Per la valuutazione del rischio chee, in questo caso, dovreebbe anche misurare l’eesposizionee agli agentii
cancerogenni sono staate richiestee informaziioni all’Entte proprietaario dell’im
mmobile perr eventualee
presenza ddi manufatti contenenti amianto.
E’ risultatoo che non sono
s
utilizza
ate nella scuuola sostan
nze cancerog
gene, tant’èè che l'edifiicio – comee
s’è detto – è stato cattalogato dalll'A.S.L. TA
A, Dipartim
mento di preevenzione, ccome edificio di classee
"A" (Edificcio scolasticco non conttenente amiaanto).
Nella scuoola non rissultano effeettuati trattaamenti di sostanze caancerogene;; é inoltre imposto e
rispettato, in tutti i suooi locali, il divieto
d
di fuumare.
LO 16
CAPITOL
AGENTII BIOLOGICI
Agente bioologico: quualunque microrganism
m
mo, anche se geneticaamente moddificato, ch
he potrebbee
provocare infezioni, allergie
a
o inttossicazionii.
Microrganismo: qualuunque entitàà microbioloogica che può
p riprodurrsi o trasferrire materialle genetico::
batteri, funnghi, virus, parassiti,
p
co
olture cellullari.
Gli agenti bbiologici soono suddivissi nei segueenti quattro gruppi:
1. agente bbiologico deel gruppo 1: ha poche pprobabilità di
d causare malattie
m
in ssoggetti umani e si puòò
contrasttare con effi
ficaci misuree di prevenzzione e/o di cura.
2. agente bbiologico del
d gruppo 2:
2 può caussare malattie in soggettti umani; è alquanto improbabilee
che si ppropaghi nelle comunittà, ma si puuò contrastaare con efficcaci misuree di prevenzzione e/o dii
cura (add es.: virus del
d morbillo
o).
3. agente bbiologico deel gruppo 3: può causar
are gravi maalattie in sog
ggetti umanni; può propagarsi nellee
comunittà ma si puuò contrastaare con effficaci misurre di prevenzione e/o di cura (ad
d es.: viruss
dell'epaatite C).
4. agente bbiologico del
d gruppo 4: può, di norma, cau
usare gravi malattie inn soggetti umani;
u
puòò
presentaare un elevvato rischio di propagaazione e di norma non
n si disponee di efficaci misure dii
prevenzzione e/o di cura (ad es.: virus Eboola).
Il rischio bbiologico, nonostante
n
quanto si ssia portati a pensare, può
p essere presente in
n numerosee
attività. Diifatti, il D.L
Lgs. 626/19
994 nell’all egato IX (ccome ripresso nel D.Lggs 81/2008)) riporta unn
elenco eseemplificativo e non co
ompleto di attività chee possono comportare
c
la presenzza di agentii
biologici, e che sono:
1. Attivitàà in industriee alimentarii;
2. Attivitàà nell'agricolltura;
3. Attivitàà nelle quali vi è contattto con anim
mali e/o con prodotti di origine anim
male;
4. Attivitàà nei servizi sanitari, co
omprese le uunità di isolamento e po
ost mortem;;
5. Attivitàà nei laborratori cliniici, veterinnari e diag
gnostici, esclusi i laaboratori di
d diagnosii
microbiiologica;
6. Attivitàà in impiantii di smaltim
mento rifiuti e raccolta di
d rifiuti speeciali potenzzialmente in
nfetti;
7. Attivitàà negli impiaanti per la depurazione
d
e delle acquee di scarico.
Segnale di rischio biologico
b
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R. S. P. P. Ing.. Casieri Raffaelee
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Rischi
La classificazione dei diversi agenti biologici nelle quattro classi è stata effettuata in funzione della
loro pericolosità, sia per la salute dei lavoratori che per quella della popolazione generale.
La pericolosità di un agente biologico è valutata in base alla sua:
 infettività: capacità di un microrganismo di sopravvivere alle difese dell'organismo ospitante
e di replicarsi all'interno;
 patogenicità: capacità di un microrganismo di produrre malattia a seguito di infezione
 trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto portatore ad
uno non infetto;
 neutralizzabilità: disponibilità di misure di profilassi per prevenire la malattia o terapeutiche
per curarla
Con il termine di virulenza si indica l'insieme delle caratteristiche di infettività e patogenicità.
I rischi biologici ai quali è potenzialmente esposto un lavoratore sono sintetizzabili in:
 infezione;
 effetti allergici;
 effetti tossici.
L'esposizione di un lavoratore ad un rischio biologico si può avere attraverso le seguenti modalità:
 per contatto diretto con l'agente;
 per effetti allergici e/o tossici dovuti a sostanze liberate dall'agente biologico, senza che sia
avvenuto il contatto con lo stesso.
Il contatto diretto può avvenire nei seguenti modi:
 ingestione/aspirazione di gas;
 rovesciamento di liquidi contenenti l'agente biologico;
 introduzione nell'organismo attraverso ferite.
Prevenzione
L’allontanamento da scuola dei bambini affetti da malattie infettive e’ una misura preventiva che
mira a diminuire i casi secondari nella comunità. A livello internazionale esistono numerose linee
guida sui periodi di allontanamento scolastico [Guidance for infectioncontrol in schools. CDR
Weekly 1999;9: 269. Hale CM, Polder JA. TheABCsofsafeandhealthy child case: a handbook for
child care providers. Atlanta: Centers for diseasescontrol and prevention; 1996]; in Italia le
raccomandazioni in tema di isolamento degli scolari sono contenute nella circolare del ministero
della Sanità n°4 del 13 marzo 1998. [Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica]
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documentoo di Valutazionee dei Rischi – Revisione
R
Edificci Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PPIGNATELLI”” - Grottaglie
1. Richersson M, Ellim
man D, Ma
aguire H, ett al. Pediatric Infect Dis
D J 2001; 20: 380-91.
Non sono utilizzate, comunquee, nella scu
uola sostan
nze che po
ossano far ipotizzare un rischioo
biologico.
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R. S. P. P. Ing.. Casieri Raffaelee
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Nel Documento di Valutazione dei Rischi occorre analizzare il rischio biologico, con quanto
previsto dalla Legge regionale 23 dicembre 2008 n. 45; come richiamato dalle note del Ministero
della pubblica istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia - Direzione Generale UFFICIO I - Pianificazione, Programmazione e Integrazione delle Politiche Formative - Prot. nn.
1009 del 06 febbraio 2009 e 1451 del 18 febbraio 2008 (refuso 2009) e aventi oggetto “Norme per
la prevenzione della diffusione di malattie infettive (art.34 Legge Regione Puglia 16.4.2007, n.10,
come sostituito dall’art.10 della Legge regionale 23.12.2008, n.45).”
Nella stessa nota si legge: “le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado: a) devono
prevedere la redazione del documento di valutazione del rischio ai sensi dell’articolo 28 e seguenti
del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, da cui deve risultare la periodicità per l’esecuzione e lo
svolgimento delle operazioni di cui al comma 2 (comma 1); b) devono comunque provvedere
almeno una volta all’anno, e ogni qualvolta sia necessario, all’ispezione e al controllo igienicosanitario dei sistemi di condizionamento dell’aria e di ventilazione, dei sistemi di distribuzione e di
raccolta idrica e degli ambienti (refuso agenti) in generale di cui all’allegato XLVI del d.lgs.
81/2008 e successive modificazioni e integrazioni. Le risultanze di dette attività devono essere
riportate su apposito registro delle manutenzioni a disposizione degli organi di vigilanza (comma
2).
Rispetto al precedente testo normativo, si evidenzia che è stato eliminato l’obbligo della
sanificazione trimestrale, nonché l’inciso “a proprie spese” riferito al complessi degli adempimenti
di cui all’art. 34 Legge Regione Puglia 16.4.2007, n.10, formulazione che aveva talvolta
determinato un contrasto interpretativo tra l’Amministrazione scolastica e gli Enti locali territoriali.
Alla luce del nuovo quadro normativo, si ritiene, pertanto, che faccia capo alle istituzioni
scolastiche, oltre all’adeguamento del documento di valutazione del rischio, la tenuta del registro
delle manutenzioni a disposizione degli organi di vigilanza.
Relativamente agli adempimenti di cui al 2° comma del novellato art. 34, che fanno ovviamente
capo agli Enti locali territoriali, anche sulla base delle argomentazioni già esplicitate nella
precedente lettera circolare della Direzione Generale del MPI prot. n. 1451 del 12.2.2008, che qui si
intende integralmente richiamata, con cui si pregavano le Amministrazioni provinciali e comunali,
ciascuna per il territorio e il grado di istruzione di rispettiva competenza, di voler predisporre con la
dovuta tempestività gli interventi a tal fine necessari, anche al fine di prevenire i provvedimenti
sanzionatori di cui al comma 6 dell’art.34.
Presso la Scuola è stato istituito il registro su cui verranno annotate tutte le manutenzioni relative
alla prevenzione delle malattie infettive, di competenza del Comune di Grottaglie; la Scuola
richiederà almeno una volta all’anno, e ogni qualvolta sia necessario, al Comune di Grottaglie di
provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, in osservanza del comma 3 dell’art. 18 del
D.Lgs. 81/2008.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
CAPITOLO 17
STRESS LAVORO CORRELATO
Accordo europeo dell’8 ottobre 2004
Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che
consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese
nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste
possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell’individuo stesso), ma di fronte ad una esposizione
prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire
in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in
maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia ma una esposizione prolungata allo stress
può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress indotto da fattori esterni
all’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e risurre l’efficienza sul lavoro. Tutte
le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può
essere causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro, una
comunicazione “povera”, ecc.
I sintomi più frequenti sono : affaticamento mentale, cefalea, gastrite, insonnia, modificazione dell’umore,
depressione ed ansia, dipendenza da farmaci.
I fattori che causano stress possono essere :
·
lavoro ripetitivo ed arido
·
carico di lavoro e di responsabilità eccessivo o ridotto
·
rapporto conflittuale uomo - macchina
·
conflitti nei rapporti con colleghi e superiori
·
fattori ambientali (rumore, presenza di pubblico...)
·
lavoro notturno e turnazione
Si provvederà alla tutela, in particolare, della salute psichica lesa o messa in pericolo dalla cattiva
organizzazione delle risorse umane, la tutela del rischio specifico da stress lavorativo di una particolare
categoria di lavoratori che in ragione delle peculiarità della prestazione lavorativa sono i soggetti più esposti
alla sindrome in esame.
Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori, in quanto solo attraverso i singoli controlli è
possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il datore di lavoro è in grado evitare il rischio
specifico dello stress lavorativo (ad esempio non assegnare turni notturni una persona che ha già manifestato
e magari curato sindromi depressive) con una diversa organizzazione del personale, secondo il normale
criterio del prevedibile ed evitabile.
Ai tradizionali fattori di rischio inoltre si affiancano oggi "nuovi fattori", legati al rapporto persona-lavoro,
agli aspetti relazionali e motivazionali, alla disaffezione, all'insoddisfazione, al malessere collegato al ruolo
del singolo lavoro, alle relazioni con i colleghi ed i capi, alle vessazioni morali e sessuali, al rapporto con le
tecnologie e con le loro continue evoluzioni. Il fenomeno del disagio lavorativo sta assumendo sempre
maggiore rilevanza ed esprime il cedimento psicofisico del lavoratore-lavoratrice nel tentativo di adattarsi
alle difficoltà del confronto quotidiano con la propria attività lavorativa.
Lo stress non è una malattia, ma può causare problemi di natura fisica e mentale quando le pressioni e le
richieste diventano eccessive e assillanti, con effetti negativi per i lavoratori e le aziende. Lo stress dipende
dal contesto di lavoro (organizzazione, ruolo, carriera, autonomia, rapporti interpersonali) e dal contenuto del
lavoro (ambiente, attrezzature, orario, carico-ritmi, formazione, compiti).
Esso si può prevenire attraverso una valutazione del rischio simile a quella applicata a tutti gli altri rischi sul
posto di lavoro, coinvolgendo i lavoratori e le lavoratrici e i loro rappresentanti, gli RLS.
II mobbing produce stress e lo stress facilita l'insorgere di situazioni di mobbing.
E' importante distinguerli, perché diverse sono le cause e diversi i rimedi. In particolare il mobbing si
configura come l'insieme di azioni personali e impersonali aggressive, violente, ripetute, immotivate,
individuali o di gruppo che incidono in modo significativo sulla condizione emotiva e psicofisica di un
individuo o di un gruppo di individui.
MISURE DI PREVENZIONE ADOTTATE
 Verrà data ai singoli lavoratori la possibilità di scegliere le modalità di esecuzione del proprio lavoro;
 Si cercherà di diminuire il più possibile l’entità delle attività monotone e ripetitive;
 Verranno aumentate le informazioni concernenti gli obiettivi;
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 Sarà sviluppato uno stile di leadership;
 Si eviteranno definizioni imprecise di ruoli e mansioni.
 Verranno distribuiti/comunicati efficacemente gli standard ed i valori dell’organizzazione a tutti i livelli
organizzativi, per esempio tramite manuali destinati al personale, riunioni informative, bollettini;
 Si farà in modo che gli standard ed i valori dell’organizzazione siano noti ed osservati da tutti i lavoratori
dipendenti;
 Si provvederà al miglioramento della responsabilità e della competenza del management per quanto
riguarda la gestione dei conflitti e la comunicazione;
 Si stabilirà un contatto indipendente per i lavoratori;
 Verranno coinvolti i dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione
dello stress lavoro-correlato.
- RISCHIO MOBBING
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
ASPETTI
ANALIZZATI
Raccolta di dati sulla
presenza / assenza del
problema
RISCHI E
PERICOLI
MISURE DI
PREVENZIONE
ADOTTATE
Valutazione di conflitti
latenti e/o valutazione Coinvolgimento Lavoratori
artefatta
e R.L.S.
(ipo/iper)
LIVELLO
RISCHIO
PROGRAMMAZION
E
INTERVENTI
Inesistente
nessuna
Elementi organizzativi e
gestionali dell’ambiente di
lavoro
Destabilizzazione
organizzativa delle
equità di classi, dei
servizi di segreteria e
di quelli di pulizia e
custodia
Condivisione scelte
organizzative – team
docenti- rispetto capacità
professionali per carichi di
lavoro ATA
Inesistente
Sollecitazione –
costruzione codici di
comportamento
condivisi
Partecipazione alle
iniziative in ambiente
lavorativo
opzionali/aggiuntive,
sociali
Isolamento; etero /
autoeclusione dalle
attività
Coinvolgimento anche su
autosegnalazione e
diffusività incarichi
Basso
Colloqui su spazio
lavorativo
Inesistente
nessuna
Basso
Colloqui, osservazione
ripetuta del contesto
Dinamiche relazionali
improntate alla
provocazione e reiterate
puntualizzazioni in
negativo in pubblico e/o
in privato
Disturbi da
disadattamento
Distima del sé; stress
Offertà possibilità di
da contenimento ansia,
intervento e/o nelle sedi
irritabilità, frustrazione
collegate e/o ascolto o
e diminutio dignità
supporto in contesto privato
professionale
Le situazioni di
sofferenza imputate
dal lavoratore al
contesto lavorativo si
iscrivono invece in
personale difficoltà
relazionale. Calo
significativo della
produttività
Favorire il coinvolgimento
e la partecipazione dei
lavoratori. Promozione del
lavoratore con il
conferimento di incarichi
gratificanti
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- RISCHIO BURNOUT
VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE
RISCHI E
PERICOLI
MISURE ADOTTATE
LIVELLO
RISCHIO
INTERVENTI DA
PROGRAMMARE
Carico di lavoro
Sovraccarico
eccessivo oltre le
capacità
Contenimento nei limiti
contrattuali-miglioramento
qualitativo
Individuazione iniziative
concordate.
Bilanciamento attività
Inesistente
nessuna
Assenza controllo e
ambiente caotico
Stress per
impossibilità
controllo degli
accadimenti
Schemi organizzativi a
maglie larghe con assunzioni
collegiali gli impegni
Inesistente
nessuna
Valorizzazione
professionale -percezione
Senso di inefficacia
e scarsa
autovalutazione
Autosegnalazione per
incarichi
Riconoscimenti ergonomici
con fondo istituto
Basso
Forme di gratificazione
condivise
Valori significativi
Stress per non
coincidenza valori
personali a quelli
dell’istruzione, con
conseguenti azioni
che sono contrarie a
quelle che si
vorrebbero fare
Individuazione collegiale di
missione e visione
Inesistente
nessuna
ASPETTI ANALIZZATI
Costituire gruppi di
lavoro per
ridimensionare le
aspettative-sentirsi meno
soli e condividere lo
stress
Aspettative di lavoro
Sentimento di
frustrazione per
mancata
realizzazione
Socializzazione delle
esperienze più attinenti al
piano delle realtà-gruppo di
lavoro.
Basso
Percezione senso di
giustizia sociale
Diminuzione della
volontà di fare e
collaborare
Individuazione criteri per
assegnazione cariche di
lavoro dovuti e opzionali
Inesistente
Procedure e criteri palesi
e con la maggior
condivisione possibile
NOTE PER LE LAVORATRICI IN GRAVIDANZA
La tutela della salute lavoratrici madri attraverso l’eliminazione o riduzione dell’esposizione a fattori di
rischio professionali per le gravide , per l’embrione ed il feto, con particolare attenzione a fattori di rischio
abortigeni, mutageni e teratogeni, ha comportato la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle
lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, per le lavoratrici
addette alle lavorazioni.
A seguito della suddetta valutazione, sono state individuate le seguenti misure di prevenzione e protezione da
adottare:
 Verranno modificati i ritmi lavorativi, in modo che essi non siano eccessivi e, che non comportino
una posizione particolarmente affaticante.
 Se richiesto dal medico competente (ove presente), si predisporrà che la lavoratrice venga adibita, in
via provvisoria, ad altra mansione .
In caso di ulteriori prescrizioni specifiche, esse verranno indicate nelle attività lavorative oggetto della
valutazione dei rischi, riportate nel seguito.
Le lavoratrici addette alle rispettive mansioni ed il rappresentante per la sicurezza sono stati informati sui
risultati della valutazione e sulle conseguenti misure adottate
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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Nota
L’art.12, comma 1, del D.lgs. 151/2001 ha introdotto la facoltà, per le lavoratrici dipendenti di
datori di lavoro pubblici o privati, di utilizzare in forma flessibile il periodo dell’interdizione
obbligatoria dal lavoro di cui all’art.4 della Legge 1204/71 (due mesi prima del parto e tre mesi
dopo il parto), posticipando un mese dell’astensione prima del parto al periodo successivo al parto.
Per poter avvalersi di tale facoltà, la lavoratrice gestante dovrà presentare apposita domanda al
datore di lavoro e all’ente erogatore dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazione
del medico ostetrico-ginecologo del SSN o con esso convenzionato la quale esprima una
valutazione, sulla base delle informazioni fornite dalla lavoratrice sull’attività svolta, circa la
compatibilità delle mansioni e relative modalità svolgimento ai fini della tutela della salute della
gestante e del nascituro e, qualora la lavoratrice sia adibita a mansione comportante l’obbligo di
sorveglianza sanitaria, un certificato del Medico Competente attestante l’assenza di rischi per lo
stato di gestazione
DIFFERENZE DI GENERE, ETA’ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Studi statistici effettuati anche in altri paesi (tra cui l’“Institute for Work & Health” di Toronto) hanno
evidenziato una correlazione tra genere, età e rischi. Nella fase di valutazione si è tenuto conto di tali fattori,
considerando sempre le condizioni più sfavorevoli in funzione dei lavoratori effettivamente addetti alle
rispettive attività lavorative oggetto delle analisi.
In caso di presenza o di assunzione di lavoratori provenienti da altri paesi, si provvederà ad una più attenta
verifica dei loro livelli formativi, anche in funzione delle difficoltà determinate dalla diversità del linguaggio.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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CAPITOLO 18
PERSONALE E MANSIONI
Le risorse umane sono direttamente coinvolti nelle diverse fasi e nei differenti aspetti previsti in questo
Documento della sicurezza.
La mansione rivestita e l’ambiente specifico di lavoro contribuiscono nell’evidenziazione dei rischi sul
lavoro e, quindi, sulle opportune misure di sicurezza da attuare.
Anche successive fasi di informazione e formazione, sia generale sia specifica, dipendono dal ruolo e dalla
mansione svolta.
Un apposito allegato al documento contiene l’elenco aggiornato, elaborato dall’ufficio segreteria, dei
dipendenti e delle rispettive mansioni.
Per praticità l’elenco può essere così suddiviso:
 personale docente (con mansioni specifiche dove esistono, es. addetto biblioteca, ecc.)
 personale non docente (con mansioni specifiche, dove esistono, es. addetto centrale termica, campo
sportivo, ecc,)
 studenti (suddivisi per classe)
L’aggiornamento dei nominativi dovrà essere consegnato al Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione. che ne informerà i diversi dirigenti e preposti al fine di individuare le necessità informative e
formative.
18.1. LA SICUREZZA DELLE PERSONE
Analisi delle mansioni correlate ai luoghi di lavoro, ai principali fattori di rischio ed alle misure di
prevenzione proposte.
Le principali fonti di rischio:
18.2. RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE
Affaticamento visivo
Addetto alla biblioteca
Impiegati amministrativi
Lavoro di sportello
Dermatiti irritative allergiche
Addetto alla biblioteca
Disturbi da stress
Addetto fotocopie
Custode usciere
Educatore scuola materna
Impiegato amministrativo
Insegnante di sostegno
Insegnante
Esposizione a radiazioni non ionizzanti
Addetto alle fotocopie
Esposizione al rumore
Addetto al campo sportivo
Addetto alle fotocopie
Lavoro di sportello
Esposizione a videoterminale
Impiegato amministrativo
Lavoro di sportello
Illuminazione
Biblioteca
Impiegato amministrativo
Scuola
Servizi igienici
Impianto termico
Inadeguatezza spogliatoi e servizi igienici
Ausiliari
Scuola
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Inquinamento dell’aria
Addetto fotocopie
Custode usciere
Insalubrità della postazione di lavoro
Insegnanti
Microclima
Ausiliario
Custode
Impiegati amministrativi
Scuola
Movimentazione manuale dei carichi
Addetto sala di consultazione e biblioteca
Addetto magazzino, archivio, uffici
Ausiliario pulizie
Ausiliario scuola
Commesso e servizi ausiliari
Rischio amianto
Tutta la scuola
Rischio biologico
Addetto campo sportivo
Addetto biblioteca e deposito
Addetto magazzino, archivi, uffici
Ausiliario scuola materna
Educatore scuola materna
Insegnate di sostegno
Insegnanti
Lavoro di sportello
Rischio chimico
Addetto campo sportivo
Addetto fotocopie
Ausiliario
Insegnante
Rischio commesso all’uso di macchine e attrezzature
Addetto al campo sportivo
Ausiliario
Impiegati amministrativi
Insegnante
Rischio postulare
Addetto alla biblioteca
Addetto fotocopie
Addetto magazzino, archivio, uffici
Commesso, servizi ausiliari
Educatore scuola materna
18.3. RISCHI NEI LUOGHI DI LAVORO
Luoghi di lavoro con rischi specifici
Biblioteca
Spazi all’aperto
Scale
Servizi igienici
Lavori specifici nella scuola
Insegnamento
Pulizie
18.4. RISCHI SPECIFICI DELLA SCUOLA
Mansioni specifiche
Insegnante
Collaboratore scolastico
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Custode usciere
Addetto al magazzino o archivio
Movimentazione manuale dei carichi
Addetto sala di consultazione e biblioteca
Addetto magazzino, archivio, uffici
Ausiliario pulizie
Ausiliario scuola
Commesso e servizi ausiliari
Qui di seguito vengono riportate le singole attività di lavoro, con relativi Rischi, misure di prevenzione e
raccomandazioni e DPI da utilizzare. Per le attrezzature di lavoro, per le sostanze pericolose e per eventuali
opere provvisionali, occorrerà riferirsi alle allegate schede di sicurezza.
1. ATTIVITA’ DIDATTICA IN AULA
DESCRIZIONE ATTIVITA’
L’attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche svolte dal docente che si avvale
di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature
quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento
delle attività.
Soprattutto nelle scuole medie e superiori, negli ultimi anni anche in alcune scuole elementari, sono stati
introdotti corsi di informatica, pertanto in questi casi l’attività viene svolte in aule attrezzate in cui ciascuno
studente ha a disposizione un videoterminale.
Attrezzatura utilizzata
 Computer
 Lavagna luminosa
 Lavagna (in ardesia, plastificata….)
 Strumenti di uso comune per svolgere le attività didattiche (gessi, pennarelli, penne, libri, quaderni
,ecc.)
Nota : per le attrezzature utilizzate attenersi alle istruzioni riportate nelle allegate schede di sicurezza.
Sostanze pericolose: Gessi
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità
Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri
Probabile
Modesta
3
MEDIO
Disturbi alle corde vocali
Probabile
Modesta
3
MEDIO
Elettrocuzione
Improbabile Grave
2
BASSO
Cadute, traumatismi vari per inciampo, scivolamenti e urti Possibile
Modesta
2
BASSO
Incendio
Improbabile Grave
2
BASSO
Postura
Possibile
Modesta
2
BASSO
Microclima
Probabile
Modesta
2
BASSO
Allergie
Possibile
Modesta
2
BASSO
Movimentazione manuale dei carichi
Possibile
Modesta
2
BASSO
Rumore
Come da valutazione specifica
Affaticamento della vista
Possibile
Lieve
M.BASSO 1
Stress
Possibile
Lieve
M.BASSO 1
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
 Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate durante l'attività
 Divieto di utilizzo di utenze non a norma rispetto ai requisiti minimi di sicurezza elettrica
 Maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro
 Prevedere adeguate condizioni di illuminamento, sia come fattore di sicurezza che come fattore di igiene,
attraverso una corretta potenza degli impianti e garantendo, attraverso una periodica e sistematica attività
manutentiva, la costante disponibilità, specie degli impianti di emergenza
 Evitare di parlare continuamente per più ore consecutive, ed alternare le attività didattiche
opportunamente
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
Infezione da microorganismi
·
Accertarsi della corretta igiene delle aule
Microclima
·
Predisporre adeguati sistemi di ventilazione e di condizionamento/riscaldamento dell'aria
Postura
Formazione ed informazione sulle corrette posture da adottare durante lo svolgimento delle lezioni, ed in
particolar modo per le attività che comportano la movimentazione dei carichi
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI: Non sono da prescrivere particolari
dispositivi di protezione.
2. ATTIVITA’ COLLABORATORI SCOLASTICI
DESCRIZIONE ATTIVITA’
Attività di pulizia dei locali nonché di custodia e sorveglianza dei locali. svolta dal collaboratore scolastico
(già bidello) che si occupa inoltre dei servizi generali della scuola ed in particolare ha compiti di accoglienza
e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico.
ATTREZZATURA UTILIZZATA
Attrezzi manuali di uso comune (scope, strizzatori, palette per la raccolta, guanti, secchi, stracci, ecc.)
Scale portatili
Aspirapolvere
SOSTANZE PERICOLOSE
· Detergenti ed altri prodotti per le pulizie
Nota: per le attrezzature e per le sostanze effettivamente utilizzate attenersi alle istruzioni riportate
relative schede di sicurezza.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità
Magnitudo
Descrizione del Pericolo
Rischio
Rumore
Come da valutazione specifica
Caduta dall'alto
Possibile
Grave
MEDIO
Elettrocuzione
Possibile
Grave
MEDIO
Inalazione di polveri e fibre
Probabile
Lieve
BASSO
Scivolamenti, cadute a livello
Possibile
Modesta
BASSO
Allergeni
Improbabile Grave
BASSO
nelle
3
3
2
2
2
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
·
Predisporre idonee tabelle per intervento di primo soccorso per le sostanze adoperate
Caduta dall'alto
· Durante i lavori di pulizia in altezza utilizzare piattaforme a norma ed utilizzare calzature antisdrucciolo
Elettrocuzione
·
Assicurarsi sull'integrità dei collegamenti elettrici dell'aspirapolvere
·
Assicurarsi dell'integrità degli attrezzi in tutte le loro parti, soprattutto per quelle elettriche
Infezione da microorganismi
·
Gli addetti alle pulizie devono essere vaccinati contro l'epatite B, la TBC ed il Tetano
Allergeni
 Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare il
contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo
 Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata
 Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande
 Prevedere idonea etichettatura delle sostanze chimiche o tossiche presenti
 Acquisire le schede di sicurezza delle sostanze chimiche e tossiche utilizzate
 Durante i lavori di pulizia attenersi alle schede tecniche dei prodotti in uso, mantenere le etichette, non
usare contenitori inadeguati
 Per le pulizie utilizzare i prodotti meno nocivi e sostituire quelli maggiormente nocivi
 Adottare una scrupolosa igiene personale: abito da lavoro e pulizia frequente con le mani
 Nelle operazioni di pulizia utilizzare le sostanze meno tossiche e meno volatili possibili
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
 Dotarsi sempre di DPI idonei nelle fasi di pulizia delle attrezzature
 Scegliere prodotti detergenti con pH vicini al neutro
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Si dovranno utilizzare regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:
3. ATTIVITA’ RICREATIVA ALL’APERTO
DESCRIZIONE ATTIVITA’
Consiste nella pausa di ricreazione durante la quale si utilizzano le attrezzature presenti, in giochi di gruppo,
nonché in attività didattiche. I docenti o altro personale scolastico sono tenuti al controllo degli allievi,
durante l’attività.
Attrezzatura utilizzata
Altalene Scivoli
Giostre girevoli Attrezzi vari da gioco
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Rumore
Come da valutazione specifica
Caduta dall'alto
Possibile
Grave
MEDIO
3
Microclima
Probabile
Lieve
2
BASSO
Urti, colpi, impatti e compressioni
Possibile
Modesta
2
BASSO
Scivolamenti, cadute a livello
Possibile
Modesta
2
BASSO
Infezioni
Improbabile Grave
2
BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
·
Maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro
·
Assicurarsi che il lavoro non venga svolto costantemente in condizioni di stress (tempi ridotti a causa di
personale insufficiente)
·
Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malattie, periodi di punta, ecc. (es. servendosi di agenzie
di collocamento)
·
Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate durante l'attività ricreativa
·
Riporre in luogo adeguato, dopo la pausa ricreativa, tutti gli oggetti utilizzati durante la stessa
Caduta dall'alto
·
Predisporre scivoli in blocco unico aventi la parte finale meno ripida per diminuire la velocità, bordi
laterali alti almeno 10 cm, piattaforma e parapetti di sicurezza
Urti, colpi, impatti e compressioni
·
Rimuovere gli spigoli e arrotondare i bordi; porre delle protezioni agli orli
·
Predisporre le attrezzature per giochi rispettando le dovute distanze di sicurezza tra di loro
·
Installare altaleni con seggiolini in materiale capace di assorbire colpi e con bordi arrotondati
·
Delimitare l'area dove è installata la giostra girevole
Infezione da microorganismi
·
Accertarsi della corretta igiene dello spazio
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Non sono da prescrivere particolari dispositivi di protezione.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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4. ATTIVITA’ IN PALESTRA
DESCRIZIONE ATTIVITA’
L’attività ginnica viene svolta nelle palestre o in alcuni casi nei giardini o nei campi sportivi di proprietà
dell’istituto, questo tipo di attività è prevalentemente svolta dagli alunni delle scuole elementari e medie ed è
seguita da docenti che hanno una formazione specifica.
Attrezzatura utilizzata
·
Attrezzatura di palestra in genere
·
Pertiche
·
Cavalletti ginnici
·
Pedane
·
Funi
·
Pesi
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Caduta dall'alto
Possibile
Grave
MEDIO
3
Elettrocuzione
Possibile
Grave
3
MEDIO
Microclima
Probabile
Lieve
2
BASSO
Punture, tagli e abrasioni
Possibile
Modesta
2
BASSO
Scivolamenti, cadute a livello
Possibile
Modesta
2
BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
 I depositi degli attrezzi devono essere tenuti ordinatamente, devono essere dotati di idonee attrezzature
per riporre materiali in sicurezza
 Assicurarsi, prima dell'utilizzo, dell'integrità e della perfetta efficienza di tutte le attrezzature ginniche
 Proteggere i corpi illuminanti e i vetri con barriere antisfondamento
 Dotare i locali di attrezzature idonee
 La presenza attenuta e costante del personale docente ed addetto alla sorveglianza impedisce l'utilizzo
improprio dell'attrezzatura ed evita gli eventuali ferimenti accidentali
Elettrocuzione
 Adeguare gli impianti elettrici in particolare per i luoghi a maggior rischio, come quelli degli spogliatoi,
dei locali docce, ecc
Microclima
 Garantire condizioni microclimatiche favorevoli migliorando il sistema di ventilazione e quello di
condizionamento/riscaldamento
5. ATTIVITA’ DI PULIZIA SERVIZI IGIENICI
DESCRIZIONE ATTIVITA’
Consiste nella pulizia e disinfezione di pavimenti, pareti e apparecchiature igienico-sanitarie presenti nei
bagni.
Attrezzatura utilizzata
·
secchielli di diverso colore contenenti la sostanza detergente e disinfettante da utilizzare
·
un secchio e relativo panno di colore rosso per superficie esterna di w.c e orinatoi
·
un secchio e relativo panno di colore giallo per i lavabi
·
un secchio e relativo panno di colore blu per porte e mensole
·
sistema mop per il lavaggio del pavimento
·
flaconi vaporizzatori
·
materiali di rifornimento igienico-sanitari
·
scala
· carrello di servizio dotato di sacco per la raccolta dei rifiuti, con piano d’appoggio o vaschette per
contenere i flaconi di detergenti e disinfettanti.
Sostanze pericolose
·
detergente disinfettante
·
detergente disincrostante
Nota: per le sostanze effettivamente utilizzate attenersi alle istruzioni riportate nelle relative schede tecniche
allegate.
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Rumore
Probabile
Modesta
MEDIO
3
Caduta dall'alto
Possibile
Grave
3
MEDIO
Elettrocuzione
Possibile
Grave
3
MEDIO
Punture, tagli e abrasioni
Possibile
Modesta
2
BASSO
Scivolamenti, cadute a livello
Possibile
Modesta
2
BASSO
Postura
Possibile
Modesta
2
BASSO
Infezioni
Improbabile Grave
2
BASSO
Allergeni
Improbabile Grave
2
BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
 Predisporre idonee tabelle per intervento di primo soccorso per le sostanze adoperate
 Eseguire un controllo dei locali da pulire allo scopo di rilevare l'esistenza di eventuali anomalie
funzionali, che, qualora sussistano devono essere prontamente comunicate al preposto
Caduta dall'alto
 I pioli della scala dovranno risultare incastrati nei montanti. (Art.113 - D.Lgs.81/08)
 La scala prevedera' dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti. (Art.113,
comma 3, D.Lgs. 81/08)
 Quando la scala supera gli 8 metri verra' munita di rompitratta per ridurre la freccia di inflessione.
(Art.113, comma 8 - D.Lgs. 81/08)
 Durante i lavori di pulizia in altezza utilizzare piattaforme a norma ed utilizzare calzature antisdrucciolo
 Durante l'uso della scala la stessa presenta sempre minimo un montante sporgente di almeno un metro
oltre il piano di accesso.
 Durante l'uso saltuario della scala la stessa viene trattenuta al piede da altra persona.
Scivolamenti, cadute a livello
 Prima di iniziare il lavoro, l'operatore deve indossare l'abito da lavoro, i guanti di protezione , le
calzature adeguate
Elettrocuzione
 Assicurarsi sull'integrità dei collegamenti elettrici dell'aspirapolvere
 Assicurarsi dell'integrità degli attrezzi in tutte le loro parti, soprattutto per quelle elettriche
 Predisporre le eventuali macchine da impiegare nel programma di manutenzione giornaliera e di pulizie
periodiche, con gli accessori necessari ed i relativi prodotti chimici e/o materiali d'uso, previa verifica del
regolare funzionamento della macchina stessa e dell'integrità delle sue parti
Infezione da microorganismi
·
Gli addetti alle pulizie devono essere vaccinati contro l'epatite B, la TBC ed il Tetano
Allergeni
·
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare
il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo
·
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata
·
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande
·
Prevedere idonea etichettatura delle sostanze chimiche o tossiche presenti
·
Acquisire le schede di sicurezza delle sostanze chimiche o tossiche utilizzate
· Durante i lavori di pulizia attenersi alle schede tecniche dei prodotti in uso, mantenere le etichette, non
usare contenitori inadeguati
·
Per le pulizie utilizzare i prodotti meno nocivi e sostituire quelli maggiormente nocivi
·
Adottare una scrupolosa igiene personale: abito da lavoro e pulizia frequente con le mani
·
Nelle operazioni di pulizia utilizzare le sostanze meno tossiche e meno volatili possibili
·
Dotarsi sempre di DPI idonei nelle fasi di pulizia delle attrezzature
·
Acquisire le schede tecniche delle sostanze chimiche e tossiche utilizzate
Ribaltamento
Durante l'uso della scala la stessa viene vincolata con ganci all'estremità superiore o altri sistemi per evitare
sbandamenti, slittamenti, rovesciamenti, ecc..
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori che eseguiranno l'attività dovranno utilizzare regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:
Mascherina
Guanti
Calzature
acciale Filtrante
In lattice
Livello di Protezione S3
UNI EN 149
UNI EN 374, 420
UNI EN 345,344
Durante le operazioni
in caso di manipolazione Con suola antiscivolo
di sostanze irritanti
6. SEGRETERIA SCOLASTICA
DESCRIZIONE ATTIVITA’
Trattasi dei lavori d’ufficio delle segreterie scolastiche.
Attrezzatura utilizzata
·
Macchina da scrivere
·
Calcolatrice
·
Stampante
·
Personal computer
·
Spillatrice
·
Timbri
Sostanze pericolose
·
Toner
·
Inchiostri
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Probabilità Magnitudo Rischio
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Improbabile Grave
BASSO
Stress da fattori ambientali nei lavori di ufficio (rumore Possibile
Modesta
BASSO
dovuto a stampanti, telefoni, presenza di pubblico)
Affaticamento fisico legato alla posizione di lavoro.
Probabile
Lieve
BASSO
Rumore
Possibile
Lieve
M. BASSO
Affaticamento visivo per l'utilizzo di VDT
Possibile
Lieve
M. BASSO
Punture, tagli ed abrasioni
Possibile
Lieve
M. BASSO
Ferite, punture e tagli
Possibile
Lieve
M. BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Generale
 Posizionare la stampante in ambienti opportuni
 Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
Punture, tagli ed abrasioni
·
Utilizzare la spillatrice con la dovuta attenzione e cura
Inalazione di polveri e fibre
 La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve essere effettuata da personale esperto
Postura
 Assumere una comoda posizione di lavoro
 Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso,
interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Non sono necessari specifici dispositivi di protezione.
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Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
18.6 VALUTAZIONE DEI RISCHI - CONSIDERAZIONI FINALI
La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richiesto un’attenta analisi delle situazione
specifiche nelle quali gli addetti alle varie postazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento
delle proprie mansioni.
La Valutazione dei Rischi è:
· correlata con le scelte fatte per le attrezzature, per le sostanze, per la sistemazione dei luoghi di lavoro;
· finalizzata all’individuazione e all’attuazione di idonee misure e provvedimenti da attuare.
Pertanto la Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nell’unità produttiva, sia a
situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti
coinvolti nei processi.
METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI
1
Molto Basso
2
Basso
3
Medio
Magnitudo
4
Alto
1
2
3
4
Improbabile
1
1
1
2
2
Possibile
2
1
2
3
3
Probabile
3
2
3
4
4
Molto Probabile
4
2
3
4
4
La metodologia adottata nella Valutazione dei Rischi ha tenuto conto del contenuto specifico del D.L.
81/2008.
La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) dello stesso D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle
attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi
di lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli inerenti
gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato,
secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi
alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.
La valutazione del rischio ha avuto ad oggetto la individuazione di tutti i pericoli esistenti negli ambienti e
nei luoghi in cui operano gli addetti.
In particolare è stata valutata la Probabilità di ogni rischio analizzato (con gradualità: improbabile, possibile,
probabile, molto probabile) e la sua Magnitudo (con gradualità: lieve, modesta, grave, gravissima).
Dalla combinazione dei due fattori si è ricavata la Entità del rischio, con gradualità:
Molto Basso
Basso
Medio Alto
Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti:
 osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle
attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi);
 identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per valutare i rischi derivanti dalle singole
mansioni);
 osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e
se queste comportano altri rischi);
 esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi sul posto di lavoro
(microclima, aerazione);
 esame dell’organizzazione del lavoro;
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
 rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio
del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di
lavoro.
Le osservazioni compiute vengono confrontate con criteri stabiliti per garantire la sicurezza e la salute
in base a:
1. Norme legali nazionali ed internazionali;
2. Norme tecniche e buone prassi;
3. Linee Guida predisposte dai Ministeri, dalle Regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
Principi gerarchici della prevenzione dei rischi:
· eliminazione dei rischi;
· sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso e lo è meno;
· combattere i rischi alla fonte;
· applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuarli;
· adeguarsi al progresso tecnico e ai cambiamenti nel campo dell’informazione;
· cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione.
Attribuendo al lavoratore come individuo un ruolo centrale, si è dato inizio al processo valutativo
individuando gruppi di lavoratori per mansioni.
Azioni da intraprendere in funzione del livello di RISCHIO
Livello di Rischio
Azione da intraprendere
Scala di tempo
Instaurare un sistema di verifica che consenta di
1 anno
mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza
Molto Basso
preventivate
Predisporre
gli
strumenti
necessari
a
9 mesi
minimizzare il rischio ed a verificare la efficacia
Basso
delle azioni preventivate
Intervenire al più presto sulla fonte di rischio,
6 mesi
provvedendo ad eliminare le anomalie che
Medio
portano alla determinazione di livelli di rischio
non accettabili
Intervenire immediatamente sulla fonte di immediatamente
rischio, provvedendo a sospendere le lavorazioni
Alto
sino al raggiungimento di livelli di rischio
accettabili
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
19. INTERVENTI DA PROGRAMMARE
In conseguenza della valutazione dei rischi sono state individuate misure significative da adottare a
breve termine.
1. Sollecitare nuovamente l'Amministrazione competente (il Comune di Grottaglie) affinché
provveda a mettere in sicurezza l’edificio scolastico ed a riprendere i lavori di adeguamento
strutturale ed impiantistico, al fine dell’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi;
2. Sollecitare nuovamente l'Amministrazione competente (il Comune di Grottaglie) affinché
provveda a consegnare alla Scuola tutta la documentazione tecnica relativa alle strutture ed agli
impianti presenti nella scuola, quali:
 Planimetrie indicanti le destinazioni d’uso degli ambienti;
 Certificato Igienico Sanitario
 Certificato di Collaudo Statico;
 Certificato di Agibilità;
 Certificato di Prevenzione Incendi per le attività nn. 67 e 74 D.Lgs. 151/2011;
 Libretto di Centrale Termica;
 Denuncia dell’impianto elettrico e sua verifica periodica;
 Denuncia dell’impianto di messa a terra e sua verifica periodica;
 Denuncia dell’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e sua verifica periodica;
 Certificati di Conformità di tutti gli Impianti tecnologici, ai sensi della L. 46/90 e s,m,i,;
 Certificato di Collaudo dell’ascensore e sua verifica periodica, o Dichiarazione di sua
messa fuori servizio;
 Dichiarazione della Ditta incaricata dal Comune di Grottaglie relativa al controllo
periodico degli idranti e degli estintori.
3. Programmare ulteriori riunioni per la informazione e la formazione del personale.
4. Predisporre un programma di verifica periodica ed eventuale manutenzione, da annotare su
apposito registro, di:
o Impianti elettrici e di messa a terra in generale (ogni due anni);
o Interruttori differenziali (ogni mese);
o Lampade di emergenza (ogni mese);
o Apparecchiature elettriche (ogni tre mesi);
o Attrezzature di lavoro (lavagne, ecc.) (ogni tre mesi);
o Aree a rischio specifico.
5. Controllare le verifiche eseguite da ditte convenzionate, annotando gli interventi su apposito
registro, su:
- Estintori;
- Idranti;
- Impianto di riscaldamento;
- Impianto ascensore.
6. Segnalare con cartelli e ribadire nelle riunioni di sicurezza l’obbligo all’uso dei DPI in caso di
necessità.
7. Imporre al personale l’uso dei D.P.I., in caso di necessità, nei depositi e durante le operazioni di
manutenzione e di pulizia.
8. Invitare i lavoratori ad eseguire movimentazione manuale solo in caso eccezionale e mai per
carichi superiori a 30 Kg. Per la movimentazione dei carichi più pesanti chiedere l’aiuto di altro
personale e/o acquistare ed utilizzare idonei mezzi meccanici di movimentazione o,
eventualmente, richiedere l’intervento di ditte di facchinaggio.
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R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
Documento di Valutazione dei Rischi – Revisione Edifici Scolastici – Istituto Comprensivo Statale “PIGNATELLI” - Grottaglie
20. SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO
Il presente Documento è composto da n. 85 pagine, cui vanno aggiunti gli allegati, ed è stato
elaborato dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Il Presente Documento è stato rielaborato ed aggiornato. L’attuazione delle disposizioni e delle
misure di sicurezza avviene attraverso la gestione degli Allegati che si collegano ai capitoli del
presente Documento.
Le eventuali pagine integrative, sostitutive, o aggiornate recano in calce la data di elaborazione e,
pertanto, qualora non facenti parte del Documento originario verranno singolarmente vistate e
firmate dai sottoscrittori del presente Documento.
Il R.S.P.P.
Ing. Raffaele Casieri
Il Dirigente Scolastico
Prof. Maurizio Fino
85
Il R.L.S.
Ins. Giuseppina Pagano
R. S. P. P. Ing. Casieri Raffaele
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