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L’Adiconsum e l’energia
Note e consigli utili per il consumatore
1. Quanto pesa la bolletta energetica sul bilancio delle
famiglie?
Mediamente ogni famiglia spende ogni anno 300 - 450 euro
per l’elettricità, 800-1500 euro per il riscaldamento e circa
2000 euro per i carburanti (per percorrere in media 15.000
km).
Si tratta quindi di circa il 10-15% del reddito familiare.
2. È possibile contenere questa spesa
energia?
e risparmiare
Sì. Prima di tutto, per ridurre la spesa energetica delle
famiglie, sarebbe necessaria una maggiore concorrenza: nei
carburanti, nell’elettricità e nel gas.
Questi settori, infatti, nonostante la liberalizzazione, sono
ancora dominati dalle Imprese ex monopoliste, che
determinano i prezzi e condizionano lo sviluppo della
concorrenza.
Inoltre, ogni famiglia, con comportamenti accorti e con azioni
puntuali, può realizzare importanti risparmi: il risparmio
energetico è la prima fonte rinnovabile disponibile subito.
Le nostre case consumano troppa energia per il riscaldamento
invernale e per il condizionamento estivo: con interventi mirati
all’efficienza energetica degli edifici e degli impianti il risparmio
può essere anche del 35-45%.
Un notevole risparmio di carburante si può ottenere anche con
una guida attenta dell’auto e utilizzando veicoli di media
cilindrata e con motori recenti che consumano meno.
3. Dove sono nascosti i maggior sprechi di energia nelle
nostre abitazioni?
Non lasciamoci fuorviare dalla pubblicità che quando parla di
risparmio energetico suggerisce di cambiare le lampadine:
1
questo non è il maggior spreco (anche se comunque è
opportuno adottare lampadine a basso consumo).
Lo spreco maggiore di energia lo abbiamo:
 nel riscaldamento: se la casa non è ben coibentata, non
ha i doppi vetri e non ha installata una caldaia a
condensazione e le valvole termostatiche;
 nel riscaldamento del condominio: se, pur avendo
l’impianto
centralizzato,
i
condomini
pagano
il
riscaldamento secondo l’ampiezza dell’appartamento,
invece che in base al consumo di ciascuno, che si può
ottenere con la contabilizzazione individuale del calore;
 se si scalda l’acqua con il boiler elettrico o se si usa il
forno elettrico in cucina invece del forno e dello
scaldacqua a gas;
 se si usano le stufette elettriche per il riscaldamento;
 se abbiamo installato condizionatori estivi a bassa
efficienza, ampiamente venduti in Italia per carenza di
regole e controlli.
4. Ci sono incentivi per favorire il risparmio energetico?
Per la prima volta in Italia è vigente un valido incentivo per chi
investe per migliorare l’efficienza energetica della propria
abitazione.
Si tratta della detrazione fiscale del 55%, in cinque anni, delle
spese sostenute per:
 sostituire le caldaie normali con caldaie a condensazione,
e intervenire con la termoregolazione dell’impianto di
riscaldamento;
 migliorare l’isolamento degli edifici (installazioni dei doppi
vetri e coibentazioni interne ed esterne della casa);
 installare nuove tecnologie nel riscaldamento dei
condomini, che la termoregolazione e la contabilizzazione
individuale del calore, in modo da non pagare più le
spese di riscaldamento sulla base dei metri quadrati della
casa, bensì in funzione del calore utilizzato
 installare pannelli solare per scaldare l’acqua sanitaria.
2
Chi ha intenzione di investire per risparmiare energia non deve
lasciarsi sfuggire questa occasione.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Numero Verde dell’ENEA
800 913 520
5. Per i condomini è meglio la caldaietta individuale o il
riscaldamento centralizzato con la contabilizzazione del
calore?
Attenzione: nei condomini non è conveniente installare le
caldaiette individuali, perché comportano un costo di
manutenzione di circa 100 euro l’anno, consumano di più e
sono meno sicure della caldaia centralizzata.
Con il riscaldamento centralizzato, dotato di termoregolazione
(valvole termostatiche su ogni radiatore) e di contabilizzazione
individuale del calore, si hanno tutti i vantaggi del
riscaldamento individuale (lo accendo quando ho bisogno) e
minori costi di gestione.
6. Come fare per risparmiare energia in un condominio?
Poiché le decisioni condominiali sono difficili, la legge prevede
molte facilitazioni per convincere i condomini ad intervenire
per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio condominiale.
Oltre alla detrazione fiscale delle spese sostenute da ogni
condomino, ecco le norme più importanti:
 la decisione riguardo gli interventi di riqualificazione
energetica dell’edificio può essere presa dall’assemblea
del condominio a maggioranza semplice, anziché con la
maggioranza dei due terzi;
 affidando la gestione del riscaldamento ad una impresa
che effettui gli investimenti di miglioramento energetico
tramite il c.d. contratto servizio energia, sulla spesa di
riscaldamento si pagherà l’IVA del 10%, anziché del
20%;
 se si sceglie una Impresa ESCO per gestire il contratto
servizio energia, questa potrà anticipare, in tutto o in
parte, il costo degli investimenti per conto dei condomini,
recuperando i soldi investiti con il risparmio conseguito.
3
7. Conviene installare un pannello solare per l’acqua
calda?
Sì! Un pannello solare tecnologicamente valido, per una
famiglia di quattro persone costa 1500 - 2.500 euro, ma si
ammortizza in pochi anni con la detrazione fiscale del 55% e
garantisce l’acqua calda praticamente tutto l’anno.
Purtroppo il nostro Paese è in forte ritardo, soprattutto nelle
regioni del Mezzogiorno dove invece c’è più sole.
8. È consigliabile acquistare elettrodomestici di classe A?
A livello europeo abbiamo chiesto ed ottenuto l’etichetta
energetica sugli elettrodomestici, dove è indicata la classe di
efficienza.
Il limite di questa normativa è che l’etichetta energetica è
un’autocertificazione del produttore, che l’efficienza indicata
nell’etichetta non è garantita nel tempo e che, soprattutto in
Italia, vi è una totale mancanza di controlli.
Comunque, occorre valutare attentamente il maggior costo
richiesto rispetto al risparmio possibile.
Tuttavia, pur con questi limiti, sarebbe necessario estendere
l’etichetta energetica a tutti gli elettrodomestici, soprattutto ai
condizionatori estivi.
9. Come fare per avere ulteriori informazioni sui possibili
interventi di risparmio energetico?
Per informare i consumatori in termini concreti sui possibili
interventi di risparmio energetico e sugli inventivi disponibili,
Adiconsum, nell’ambito del progetto Enerbuilding, ha
pubblicato apposite Guide per il Consumatore, che riguardano:
- il risparmio energetico nelle villette;
- il risparmio energetico negli edifici condominiali;
- l’efficienza energetica nelle nuove costruzioni.
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Le Guide possono essere consultate e scaricate dal sito
www.adiconsum.it e dal sito www.enerbuilding.eu.
10.
A chi devo rivolgermi per avere una consulenza
qualificata e indipendente sugli interventi necessari e le
tecnologie più valide, e i relativi costi, per risparmiare
energia?
Oggi questo è un problema serio, poiché quasi tutti gli esperti
ed i consulenti rispondono alle varie Imprese produttrici e non
sempre consigliano le tecnologie migliori e i costi più
convenienti.
Adiconsum sta realizzando un progetto approvato dalla
Commissione Europea per rispondere a questa esigenza. Il
progetto prevede la formazione di un gruppo di Energy
Auditor, che su richiesta delle famiglie, faranno la diagnosi
energetica dell’abitazione e consiglieranno gli interventi e le
tecnologie più opportune e convenienti, ipotizzando anche
l’ammontare della spesa occorrente e indicando gli incentivi
disponibili.
Coloro che vogliono usufruire di questo servizio di Adiconsum,
già da oggi possono rivolgersi agli esperti Adiconsum
chiamando il Numero Verde 800 985 280.
11.
È possibile ridurre il peso delle tasse sulla
bolletta dell’energia?
In tutti i Paesi europei
Attualmente in Italia le
carburanti; per il 45%
sull’elettricità, tra Iva ed
l’energia è uno dei beni più tassati.
tasse pesano: per circa il 60% sui
sul gas metano e per circa il 20%
oneri di sistema.
Adiconsum chiede una revisione delle imposte, delle accise e
degli oneri di sistema che gravano sui prodotti ed i servizi
energetici, in modo da trasferirne almeno una parte sulla
fiscalità generale, invece che su consumi di prima necessità.
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12.
La liberalizzazione dell’elettricità e del gas?
Dal 1° luglio 2007 per l’elettricità e dal 1° luglio 2004 per il
gas metano il mercato è libero.
Per tutelare i piccoli consumatori la legge ha previsto il c.d.
mercato di maggior tutela. Cioè, le famiglie e le piccole
imprese che non scelgono il c.d. mercato libero, possono
restare nel mercato di maggior tutela, continuando a pagare
l’elettricità ed il gas secondo i prezzi di riferimento, fissati
dall’Autorità per l’energia ogni tre mesi.
Quindi, la possibilità per le famiglie di scegliere una nuova
offerta sul mercato libero è una opportunità e non un obbligo.
Oggi si può scegliere di passare ad offerte sul mercato libero e
non più tenute a rispettare le tariffe dell’Autorità per l’energia
e il gas.
13.
È conveniente passare al mercato libero?
Le diverse offerte fatte dai vari gestori di elettricità e gas
(Enel, Eni, Edison, Hera, Sorgenia, a2a, Acea, ecc.)
attualmente comportano vantaggi di qualche decina di euro
l’anno, (circa 30-40 euro, gas+elettricità). Anche per questo
motivo sono poche le famiglie che hanno fatto questa scelta.
14.
Che cos’è il trova offerte?
È un programma informatico messo in atto dall’Autorità per
l’energia, che si trova sul sito internet www.autorita.energia.it,
che serve a confrontare le varie offerte disponibili. Al trova
offerte hanno dato l’adesione 12 operatori.
Infatti, inserendo i dati richiesti, il programma evidenzia tutte
le offerte delle diverse Imprese ed aiuta i consumatori a
scegliere quella più conveniente in relazione alla propria
tipologia di consumo. Tuttavia, anche con questo strumento il
confronto fra le varie offerte resta difficile, poiché ogni Società,
oltre al prezzo, ha previsto premi, punti, bonus, ecc. che il
trova offerte non considera.
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Avremo, quindi, in futuro una giungla di tariffe: ma il
consumatore può sempre tornare al mercato di maggior tutela,
con i prezzi fissati dall’Autorità per l’energia, dando la disdetta
al contratto firmato con l’Impresa sul mercato libero con un
preavviso di 30 giorni.
Per saperne di più, visitare il sito www.autorita.energia.it,
oppure scaricare dal sito Adiconsum www.adiconsum.it la
Guida La liberalizzazione del mercato elettrico, ovvero
rivolgersi ad una sede territoriale di Adiconsum per ulteriori
consigli e informazioni.
15.
Che cosa è la Tariffa Bioraria?
È noto che il costo dell’elettricità nelle ore di punta è molto più
alto rispetto alle ore di bassa.
Nella Tariffa Bioraria il prezzo dell’energia elettrica è più alto
rispetto al prezzo normale, dalle ore 8.00 alle 19.00 dei giorni
feriali dal lunedì al venerdì ed è più basso rispetto al prezzo
normale, per le ore notturne tra le 19.00 e le 8.00, dei giorni
dal lunedì al venerdì, oltre a tutte le ore del sabato, della
domenica e degli altri giorni festivi.
La Tariffa Bioraria è tanto più vantaggiosa rispetto al prezzo
normale, quanto più si riesce a concentrare oltre i due terzi dei
consumi elettrici nelle ore notturne, del sabato e dei giorni
festivi: più si spostano oltre i due terzi i consumi verso le ore
più convenienti, più si risparmia.
La Tariffa Bioraria è quindi senz’altro conveniente per le
famiglie in cui i genitori sono assenti da casa per lavoro
durante il giorno e, in questi casi, permette un risparmio molto
consistente. Raramente sono vantaggiose se un familiare
svolge le faccende di casa durante il giorno.
Se ci si accorge di consumare di più durante le ore di punta e
la tariffa bioraria non conviene, si può tornare alla tariffa
normale, dando 30 giorni di preavviso. Per verificare la
convenienza basta leggere i consumi effettuati nelle diverse
fasce orarie che sono indicati nelle bollette.
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La Tariffa Bioraria è prevista dall’Autorità per l’energia: in
questo caso bisogna richiederle direttamente alla Società che
attualmente ci fornisce l’elettricità sul mercato di maggior
tutela.
La Tariffa Bioraria è proposta anche da altre Società: per
richiederla ci si deve rivolgere a una delle Società di vendita
che le offrono sul mercato libero.
Per usufruire della tariffa bioraria è necessario avere installato
un contatore elettronico telegestito.
Se il contatore installato è si elettronico, ma non ancora
telegestito, si può richiedere il collegamento alla Società locale
di distribuzione, che è obbligata a fornirlo entro 3 mesi dalla
richiesta
16.
È possibile contrastare una pratica commerciale
scorretta?
Con la liberalizzazione del mercato, il rischio, come è già
avvenuto in altri settori (v. telefonia), è che aumentino le
pratiche commerciali scorrette (consumo presunto eccessivo,
invio in ritardo della bolletta con penalità, addebiti per servizi
non richiesti, ecc.). Già alcuni comportamenti in questo senso
sono stati sanzionati dall’Autorità per l’energia.
Allorquando si ritenga di essere stati vittima di una pratica
commerciale scorretta, per prima cosa occorre presentare un
reclamo all’operatore seguendo le indicazione indicate nella
bolletta: la Società deve rispondere entro 30 giorni.
In caso di mancata risposta, o di risposta insoddisfacente che
non risolve il problema sollevato, è opportuno rivolgersi ad uno
Sportello Territoriale Adiconsum, il quale può attivare una
procedura di conciliazione, evitando di ricorrere al giudice.
La conciliazione consiste nel far esaminare il contenzioso da un
rappresentante dei consumatori e da uno dell’azienda, i quali
possono concordare una soluzione che, se accettata, diviene
definitiva.
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Si tratta di una procedura gratuita: comporta solo l’adesione
del consumatore all’Adiconsum. Se il consumatore non è
soddisfatto o la conciliazione si conclude con esito negativo,
questi può sempre rivolgersi al giudice.
17.
Come vengono fissati dall’Autorità per l’energia i
prezzi di riferimento dell’elettricità e del gas ?
Molti si chiedono perché i prezzi dell’elettricità e del gas dal 1°
aprile 2009, si sono ridotti solo di circa il 6-7%, mentre la
riduzione del petrolio è stata molto più consistente.
Ciò è dovuto al meccanismo di calcolo adottato dall’Autorità
per l’energia. Esso prevede che i prezzi per il trimestre
successivo vengano calcolati sulla base delle variazioni del
prezzo del petrolio intervenute nei 9 mesi precedenti per il gas
e nei 6 mesi precedenti per l’elettricità.
Questo ha come conseguenza che quando il petrolio aumenta i
prezzi aumentano in ritardo e quando invece il prezzo del
petrolio si riduce le riduzioni avvengono in ritardo. Infatti, si
prevede che dal prossimo 1° luglio i prezzi del gas metano
avranno una ulteriore riduzione.
In questo anno, purtroppo i consumatori hanno ricevuto un
danno, poiché la riduzione del prezzo del metano è arrivata
alla fine della stagione invernale, ma si avranno dei benefici il
prossimo inverni, qualora il prezzo del petrolio dovesse
aumentare.
18.
Quali provvedimenti Adiconsum ritiene necessari
per il futuro?
Per i carburanti
E’ indispensabile una maggiore concorrenza fra le compagnie
petrolifere che, attualmente, di fatto fanno cartello.
In altri Paesi una maggiore concorrenza è stata ottenuta
permettendo di realizzare i distributori anche presso i grandi
9
centri commerciali, che potrebbero attuare sconti di 5-10
cent/litro.
Questa proposta nel nostro Paese è contrastata dalle
compagnie petrolifere e dai distributori. Anche le Regioni
impediscono con lacci e lacciuoli questa liberalizzazione
prevista dai provvedimenti Bersani. Ad oggi sono soltanto 30 i
distributori presso i centri commerciali sulle oltre 20.000
pompe in Italia.
Tuttavia, una maggiore concorrenza potrà esserci solo se i
distributori potranno acquistare il carburante direttamente sul
mercato, senza essere obbligati ad prenderlo soltanto dalla
compagnia
petrolifera
proprietaria
dell’impianto
di
distribuzione.
Per l’elettricità
Una prima importante azione di giustizia riguarda il
trasferimento dei c.d oneri impropri (attualmente pari a circa il
10%) dalle bollette elettriche, alla fiscalità generale.
La voce più importante è relativa al c.d. CIP6. Essa doveva
essere un contributo per sviluppare le energie rinnovabili (sole,
vento, acqua, biomasse, ecc.), ma la lobby dei petrolieri ha
fatto aggiungere anche la parolina assimilate, così che la
maggior parte delle risorse vanno ad energia elettrica non da
fonti rinnovabili.
Ma negli oneri impropri, oltre agli incentivi per le fonti
rinnovabili, vi sono anche altre voci che dovrebbero essere a
carico della fiscalità generale: gli oneri per lo smantellamento
delle centrali nucleari dimesse, i costi dell’energia elettrica
venduta a prezzo scontato alle Ferrovie dello Stato,
all’industria dell’amianto, a quella siderurgica, ecc.
Per ridurre le tariffe elettriche sarebbe anche necessario
modificare d il mix produttivo, oggi fortemente squilibrato sul
gas metano (assai costoso). Una soluzione potrebbero essere
le centrali a carbone, ma queste hanno grandi emissioni di
anidride carbonica, che contrasta con il Protocollo di Kyoto,
che vede anche l’Italia deve rispettare.
10
Infine sono urgenti e indispensabili massicci investimenti sulla
rete di trasmissione, sia per ridurre i rischi di black-out, sia
soprattutto per eliminare le strozzature della rete medesima,
che fanno aumentare il costo dell’elettricità ed impediscono
adeguati rifornimenti dal mercato europeo. Su questo tema
Adiconsum effettuerà un importante Evento pubblico il
prossimo 4 giugno.
Per il gas metano
In questo comparto energetico la concorrenza è praticamente
inesistente. L’attuale sostanziale situazione di monopolio potrà
essere superata soltanto incrementando l’fferta di gas metano
e favorendo l’ingresso di nuovi operatori, oltre all’attuale
soggetto dominante.
Ciò potrà ragionevolmente avvenire nel medio periodo con la
realizzazione di nuovi rigassificatori, oltre quello già
funzionante al largo di Rovigo, insieme all’aumento delle
capacità di stoccaggio del gas.
Il funzionamento di altri rigassificatori e nuove capacità di
stoccaggio, possono rappresentare per l’Italia, oltre che una
aumento dell’offerta di gas, l’ingresso di nuovi operatori e
quindi una maggiore concorrenza. Ciò significherebbe anche
una diversificazione delle fonti di approvvigionamento e quindi
una maggiore sicurezza nelle forniture, che anche di recente
sono state a rischio.
19.
L’energia nucleare consentirà di abbattere la
bolletta elettrica per le famiglie?
In Francia il costo dell’energia elettrica per una famiglia è circa
la metà di quello che paghiamo noi, ma lì, come è noto, il
nucleare è da anni un sistema e lo smaltimento delle scorie è
coperto per buona parte dalle spese militari.
La costruzione di una centrale nucleare in Italia ha un costo tre
volte superiore ad una centrale termica. In aggiunta bisogna
considerare che la tecnologia disponibile attualmente, rischia
11
di diventare vecchia nell’arco di 20-30 anni, cioè quando
queste centrali entreranno in funzione.
Quindi i vantaggi del ritorno all’energia nucleare con le attuali
tecnologie, rischiano di essere discutibili e marginali, oltre che
di difficile gestione relativamente all’ubicazione degli impianti.
20.
È conveniente investire nel fotovoltaico?
Con il fotovoltaico si produce energia elettrica dal silicio. Il
silicio è un materiale costoso, la cui lavorazione è fortemente
inquinante.
Un impianto fotovoltaico per produrre energia sufficiente per
quattro persone, comporta un investimento di circa 20.000
euro. L’energia così prodotta ha un costo circa 5 volte
superiore a quello normale, che è coperto dal Conto Energia,
che permette all’investitore di rientrare dalle spese in circa 10
anni, i cui costi sono coperte dalle bollette elettriche pagate da
tutti noi .
Quindi, gli incentivi per questa tecnologia vanno sostenuti per
gli impianti destinati all’autoconsumo ed in relazione
all’esigenza di sviluppare la ricerca su polimeri meno costosi e
meno inquinanti.
Per questo Adiconsum, nell’iniziativa realizzata il 27 aprile
2009, ha chiesto al Governo una profonda rimodulazione degli
attuali incentivi destinati alle fonti energetiche rinnovabili, in
modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione
Europea, ma anche di evitare che in prospettiva diventino un
onere per le bollette delle famiglie, che potrebbe essere ben
superiore al famigerato CIP6.
21.
Perché i costruttori di auto dichiarano consumi non
veritieri?
Questo è un problema che riguarda l’intero settore
automobilistico. Adiconsum sta denunciando questa pratica
commerciale scorretta all’Antitrust. Lo scarto fra quanto
dichiarato e il reale può anche raggiungere il 30-50%.
12
Le case automobilistiche si rifanno ad una normativa europea
che riguarda le prove su banco e non su strada, che danno
risultai teorici e non reali.
Anche il livello di inquinamento (euro 3, euro 4, ecc.) non è
scritto sul libretto di circolazione.
In altre parole, tutta la normativa sulle auto che dovrebbe
fornire una corretta informazione al consumatore, è
compiacente verso le case automobilistiche sia riguardo al
consumo, che rispetto ai livelli di inquinamento.
Adiconsum sollecita l’Autorità per la concorrenza e il mercato a
sanzionare anche queste pratiche commerciali scorrette.
22.
A chi spetta e chi paga il Bonus Sociale?
Adiconsum, insieme alle organizzazioni sindacali, si è battuta
per l’introduzione di una tariffa sociale sia nell’elettricità che
nel gas per le famiglie meno abbienti.
Il risultato ottenuto riguarda un Bonus Sociale in cifra fissa,
corrisposto come sconto sulle bollette elettriche e del gas alle
famiglie aventi diritto.
Hanno diritto al Bonus Sociale per l’elettricità ed il gas le
famiglie aventi un ISEE pari o inferiore a 7.500 euro all’anno e,
per l’elettricità, anche quelle con un familiare che ha bisogno
di utilizzare apparecchiature elettriche salvavita.
Mentre gli importi del Bonus Sociale per l’elettricità sono già
stati definiti, quelli per il Bonus Sociale per il gas dovrebbero
essere determinati dall’Autorità per l’energia entro il prossimo
mese di giugno.
Ricordiamo che il Bonus Sociale per l’elettricità parte dal 2008,
per quelli che ne hanno fatto domanda entro il 30 aprile 2009,
mentre quello per il gas parte dal 2009.
La domanda per ottenere il Bonus Sociale deve essere
presentata al Comune di residenza, ma una apposita
13
convenzione permette ai CAAF CISL di svolgere tutte le
pratiche necessarie.
Il Bonus Sociale per l’elettricità e per il gas è pagato da tutti gli
utenti del servizio elettrico e del gas (famiglie e imprese):
siamo quindi tutti noi che in modo solidale paghiamo questa
socialità. Il Bonus Sociale quindi non è a carico dello Stato,
come spesso qualche ministro afferma.
Per saperne di più e per verificare chi ne ha diritto visitare il
sito www.autorita.energia.it e rivolgersi ai CAAF CISL.
CONCLUSIONI
Per abbattere la bolletta energetica il primo e più rilevante
intervento è quello di risparmiare energia: tutti noi siamo
interessati e ciascuno può fare la propria parte, anche perché
possiamo utilizzare incentivi molto consistenti.
Una seconda azione, tutta politica, è aumentare la
concorrenza, ma salvaguardando il forte ruolo indipendente
dell’Autorità per l’energia e il gas, per tutelare gli interessi dei
consumatori e per combattere tutte le pratiche commerciali
scorrette che esplodono nel passaggio al mercato libero
dell’energia.
In terzo luogo occorre sviluppare la ricerca sia sulle fonti
energetiche rinnovabili, sia sul nucleare di quarta generazione
e soprattutto mantenere una diversificazione sulle fonti
energetiche.
Adiconsum intende continuare a proseguire la sua iniziativa, in
collaborazione con la CISL, per il raggiungimento di tutti e tre
gli obiettivi.
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L`Adiconsum e l`energia - Note e consigli utili per il consumatore