COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
OVVERO
PARLANDO E RIPARLANDO DI SCIENZA
L'UOMO, TUTTAVIA, UN ANIMALE DOMESTICO
di Niccolò Ammaniti
7
HOMO SAPIENS TRA SÉ E L’UNIVERSO
di Giuseppe Borzacchiello
9
QUANTO L'INTELLIGENZA UMANA È SIMILE A QUELLA ANIMALE?
di Sante Roperto
11
LE FAVOLE DI FEDRO: IL TALENTO DI SOPRAVVIVERE
di Chiara Renda
13
UNA, CENTO... MILLE INTELLIGENZE
di Luciano Gaudio
16
Gli articoli degli incontri si trovano all’indirizzo
www.comeallacorte.unina.it
"Per me l'etologia è un modo per capire le persone"
Niccolò
settembre
Ammaniti
1966.
nasce
Il
suo
a
Roma
primo
il
25
romanzo,
"Branchie", esce nel 1994 per la casa editrice
Ediesse, e verrà poi ripubblicato nel 1997 per
Einaudi Stile libero. Assieme al padre Massimo,
docente di Psicopatologia generale e dell'età
evolutiva presso La Sapienza di Roma, ha
pubblicato "Nel nome del figlio", un saggio sui
problemi dell'adolescenza. Nel 1996 pubblica per
Mondadori la raccolta di racconti "Fango"; tre
anni dopo esce, sempre per Mondadori, "Ti
prendo e ti porto via", ma è il suo romanzo
successivo, "Io non ho paura", Einaudi Stile libero 2001, a farlo conoscere al grande
pubblico con il quale ha vinto il Premio Viareggio, Niccolò è l'autore più giovane ad
aver vinto questo storico premio.
Nel 2006 ha pubblicato per Mondadori il romanzo "Come Dio comanda", che compone,
insieme a "Io non ho paura", un ideale dittico sul rapporto padre-figlio e vincitore del
premio Strega. Nel 2009 pubblica il romanzo "Che la festa cominci" e l'anno
successivo "Io e te"; nel 2012 "Il momento è delicato" tutti per Einaudi stile libero.
Dai suoi libri sono stati tratti al momento cinque film: "L’ultimo capodanno" (di Marco
Risi, 1998); "Branchie" (di Francesco Ranieri Martinotti, 1999); "Io non ho paura" e
"Come Dio comanda" (entrambi diretti da Gabriele Salvatores, 2003 e 2008), "Io e te"
(di Bernardo Bertolucci, 2012). I suoi libri sono stati tradotti in quarantaquattro Paesi.
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COME ALLA CORTE DI FEDERICO II
L'uomo, tuttavia, un animale domestico
L'UOMO, TUTTAVIA,
UN ANIMALE DOMESTICO
tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più perico-
Niccolò Ammaniti
Avevo sbagliato tutto. Ecco cosa dovevo fare.
losi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce.
Imitare i più pericolosi. [...] La mosca era riusci-
Scrittore
ta a fregare tutti, perfettamente integrata nella
società delle vespe. Credevano che fossi uno di
loro. Uno giusto". (N. Ammaniti - Io e te).
I brani di questo articolo si trovano
in alcune interviste rilasciate da Ammaniti o
sono tratti dai suoi romanzi.
"Parlava a bassa voce, respirando con il
naso. "Quante volte ti ho detto che bisogna
tenersi tutto dentro... Che non bisogna mostrare
a nessuno quello che pensi, che te lo mettono
nel culo. Io e te siamo attaccati a un filo, lo
«Per me l’etologia è un modo per capire
capisci o no? E tutti lo vogliono spezzare. Ma
le persone. Paragono la gente agli animali
nessuno ci riuscirà. Io sarò sempre con te e tu
continuamente:
in
sarai sempre con me. E io aiuterò te e tu
campagna, mi viene ancora più naturale. Il mio
aiuterai me. Con il cervelletto che ti ritrovi non
rapporto con gli animali è molto più profondo
capisci che non bisogna mai mostrare la gola?
oggi: torno a casa la sera e incontro istrici, tassi,
Pensa alle tartarughe, pensa alle loro corazze.
volpi... Ho un osservatorio privilegiato. Per me le
Pensa che devi essere così forte che nessuno ti
bestie sono una via di mezzo tra i fumetti e gli
può
uomini, come avviene nei film Disney, per
Comanda).
adesso,
poi,
che
vivo
esempio “La gang del bosco”. Ogni animale ha
un
suo
carattere
e
così
mi
viene
facile
paragonarli alle persone».
fare
"Le
male"(N.
cifre
Ammaniti
rosse
della
-
Come
Dio
radiosveglia
segnavano le 23.17. Il sonno se n'era andato.
Eppure davanti alla televisione gli si chiudevano
“Una mattina ero a casa per un mal di
gli occhi. C'era un documentario sulle migrazioni
finto
un
delle balene. I documentari sulla natura erano
documentario sugli insetti imitatori. Da qualche
sempre stati la passione di Teresa. E fra tutti
parte, ai tropici, vive una mosca che imita le
preferiva proprio quelli sulle balene e i delfini.
vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua
Amava i cetacei perché, diceva, avevano fatto
specie, ma le tiene una sull'altra, così sembrano
tanta fatica per abbandonare il mare e poi, una
due. Ha l'addome a strisce gialle e nere, le
volta arrivati sulla terra, avevano deciso di
antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un
ritornarci. Milioni di anni buttati per trasformarsi
pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma,
in un animale a quattro zampe e milioni di anni
vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole,
per tornare pesci. Danilo non capiva perché
persino
fosse così bella quella storia. Teresa gli aveva
testa
gli
e
ho
visto
in
televisione
uomini la temono.
Può
entrare
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
spiegato: "Perché quando si sbaglia, si deve
vano subito sotto di me, erano preoccupati, a un
saper fare marcia indietro". E Danilo non aveva
certo punto hanno anche chiamato un ingegnere
capito che parlava di loro due" (N. Ammaniti -
per verificare che non si potesse sfondare il tetto
Come Dio Comanda).
per il peso. Poi sono passato ai polipi, animali
“Ho immaginato le mie prime storie
intelligentissimi e famelici, sempre pronti a
davanti agli acquari. Erano la mia passione e il
mangiare. E poi alle piante acquatiche. Quando
mio lavoro: riproducevo pesci e li vendevo ai
ho iniziato a scrivere ho dovuto smettere, ora mi
negozi. Avevo una stanza piena di acquari. Più di
ritrovo con milioni di acquari in casa. Anzi, se ve
diecimila litri d’acqua. I miei genitori, che abita-
ne serve uno…”.
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
HOMO SAPIENS TRA SÉ E L’UNIVERSO
di più profondo, come sanno anche i non
vedenti.
Giuseppe Borzacchiello
Dunque,
lo
“scimmione
nudo”
ha
sviluppato il senso dell’identità e per questo può
Professore di Oncologia veterinaria
Università degli Studi di Napoli Federico II
pensare
e
parlare
dell’“altro”,
grazie anche
all’unicità di un linguaggio caratterizzato dalla
doppia articolazione. La coscienza di
Discendiamo dalle scimmie. Pochi dubbi
al riguardo. E ci comportiamo proprio come loro:
cerchiamo il cibo, ci riproduciamo, alleviamo
“cuccioli”, scappiamo davanti ai pericoli o li
affrontiamo. Tutti comportamenti innati, istintivi
che ci ricordano come Sapiens non sia altro che
una grossa “scimmia nuda” che appartiene al
mondo zoologico. Eppure c’è qualcosa di diverso,
che ci rende unici nel regno animale. Insomma,
a
ben
vedere
comportamenti,
l’uomo
delle
ha
sviluppato
“facoltà”
che
non
dei
si
ritrovano in altre specie. Avete mai visto dei cani
che si riuniscono in un luogo e pregano Dio?
Avete mai sentito di cavalli che seppelliscono i
morti? Avete mai osservato pecore che contano
le dita delle zampe e scrivono segni? O ancora
lupi che si uccidono dopo una lotta feroce? E
ancora avete mai sentito di capre che dipingono
o fanno rappresentazioni artistiche? Oppure leoni
specie
comportamenti
del
che
tutto
attua
permette di pensare un “altro” immateriale,
metafisico: ecco allora l’idea di un Dio da
pregare e adorare e al quale raccomandare le
anime
dei
defunti
a
cui
assicurare
degna
sepoltura. Sapiens riesce ad astrarre la realtà
rappresentandola con simboli. Pensiamo per
esempio ai numeri: “oggetti mentali”, che ci
permettono
di
modellare
il
mondo
reale:
costruire ponti, grattacieli, computer. Grazie alla
capacità di pensare “l’altro” la scimmia nuda
parla e scrive storie immaginate, dipinge le
pareti,
modella
con
le
mani
materiali
rappresentando idee e pensieri. Riconoscere
l’altro da sé ha determinato lo sviluppo di
spiccati comportamenti prosociali fino al punto di
aiutare gli altri anche quando questo non ci
comporta
vantaggi
diretti
o
indiretti.
Atteggiamento unico nel mondo animale.
Esiste nel cervello di Homo Sapiens
un’area dove localizzare anatomicamente questa
che donano il sangue per altri conspecifici?
L’unica
sé ci
questi
disfunzionali
e
irrazionali in una logica adattativa è Homo
sapiens. C’è una spiegazione per tutto questo?
In parte sì. Sapiens è l’unico animale che pensa
“facoltà”? Il dibattito è aperto e neuroscienziati
di diversa estrazione si interrogano come, nel
percorso evolutivo di Sapiens, si sia potuta
verificare questa “catastrofe”. Ma ad oggi non
abbiamo ancora una risposta.
senso
E allora Homo sapiens è l’unica specie
dell’identità: in altre parole l’autocoscienza. Non
animale che solo vivendo la dimensione dell’altro
si tratta soltanto di riconoscersi allo specchio:
realizza pienamente la sua condizione umana…
anche altre specie animali lo fanno. È qualcosa
ma proprio per questo può aspirare al divino.
se
stesso,
che
ha
sviluppato
il
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
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QUANTO L'INTELLIGENZA
UMANA È SIMILE A QUELLA ANIMALE?
reazioni, condizionamenti e relazioni sociali che
Sante Roperto
essere un mammifero evoluto. Ma in che modo
nascono fin da quando l'uomo ha mostrato di
costruisce i suoi rapporti con altri e rispetto al
Professore di Microbiologia ed Immunologia veterinaria
Università degli Studi di Napoli Federico II
mondo in cui vive? L’uomo ha senza dubbio
potuto sviluppare comportamenti più complessi
e capacità
superiori
che gli
permettono di
pensare, imparare, parlare con un linguaggio
"Se
siamo
di
dipingere
ricco e forbito, nonché conoscere ed interagire
e
comporre
con l’ambiente che lo circonda. Nonostante per
sinfonie, come possiamo pensare
di essere
Desmond Morris, zoologo ed etologo di fama
paragonati alle altre specie animali?" Si chiedono
mondiale autore de 'La Scimmia nuda', l'uomo
da secoli scienza e letteratura. Uomo e animali
rimanga un primate che segue nella vita sociale
hanno atavicamente sviluppato capacità diverse
e sessuale modelli di comportamento fissati dai
a seconda delle necessità che lo stile di vita
suoi antenati scimmioni. Carlo Levi sottolineava
esigeva.
del mondo degli animali "l’originalità dei loro
capolavori,
in
costruire
Eppure
grado
cattedrali
nonostante
le
numerose
diversità da un punto di vista biologico sono
comportamenti,
sorprendentemente
simili
ed
natura vivente che l’uomo si è lasciato alle
entrambi
accomunati
simili
spalle" e proiettava sugli animali un bisogno
l'intelligenza
umano di levità dell’esistenza, perché nella loro
sono
comportamenti
umana
è
istintivi.
simile
a
l’uno
all’altro
da
Quanto
quella
animale?
Il
primordialità
la
gli
verde
energia
animali
non
della
loro
riescono
a
comportamento dell'uomo è dettato da regole
dimenticare questo miracolo e lo celebrano ogni
comuni al mondo animale? Queste e altre
volta come se fosse la prima o l’unica. Anche per
domande hanno origini antiche, tanto che lo
questo, siano uguali o meno i comportamenti e
studio del comportamento animale è da sempre
le abitudini, gli animali rimangono una via di
oggetto di ricerche ed osservazioni oltre che
accesso a un mondo che non è stato ancora
argomento cardine della letteratura mondiale
sterilizzato dalla ragione. Lo stesso Morris infatti
avventuratasi in un continuo parallelo tra mondo
era solito affermare che “esistono circa 200
umano ed animale, etica e vita. Da Leopardi a
specie viventi di scimmie con coda e senza coda;
Nietzsche, da Darwin a Melville, in tanti hanno
quasi tutte sono coperte di pelo. L’eccezione è
nelle loro pagine interpretato il mondo animale
costituita da uno scimmione nudo che si è auto-
in
funzione
viceversa,
del
comportamento
studiandone
l’analisi
umano
e
chiamato
evolutiva
e
eccezionale
Homo
è
sapiens.
Questa
estremamente
razza
capace
di
biologica fino ai più diffusi caratteri sociali ed
trascorrere molto tempo ad esaminare i propri
emotivi. Con il chiaro intento di narrare le nostre
moventi più nobili, ed altrettanto ad ignorare
vite
quelli fondamentali”.
e
raccontarci
attraverso
atteggiamenti,
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
LE FAVOLE DI FEDRO:
IL TALENTO DI SOPRAVVIVERE
pezzetto”. La denuncia di un mondo egoista è
Chiara Renda
un dato di fatto che un passo verso una proposta
tuttavia da parte di Fedro più la constatazione di
morale alternativa: la lucidità con cui in modo
Ricercatrice di Letteratura latina
Università degli Studi di Napoli Federico II
apparentemente semplice il favolista descrive i
suoi personaggi rivela al lettore alcuni modelli di
comportamento sui quali riflettere per poter
affinare le armi in un mondo che sempre più lo
Nel
mondo
Fedro
gli
animali
richiede (I, prol. 3-4 duplex libelli dos est: quod
stessa
ammissione
risum movet et quod prudentis vitam consilio
“sotto copertura” (III, epil.34: palam muttire
monet “due sono le doti di questo libretto:
plebeio piaculum est “è sacrilegio per un plebeo
diverte
protestare apertamente), la società romana del
vivere”). Se dunque la magnanimità verso il
tempo, caratterizzata da un forte individualismo
prossimo è un lusso che solo il grande leone,
e
una
ultimo baluardo della nobiltà del passato, si può
posizione economica certa, meglio se garantita
permettere, quando rifiuta parte della sua preda
dall’appoggio dei potentes. Attraverso questo
al
schermo “protettivo” (che salvaguardi il poeta
all’indifeso e bisognoso viandante (II,2), essa è
liberto) rappresentato da animali che spesso si
causa di rovina quando non si ha il talento di
identificano con vizi e virtù tutte umane, l’autore
capire veramente chi abbiamo di fronte: la nota
rappresenta il punto di vista dei deboli, troppo
storia del tale che raccoglie una serpe intirizzita
spesso schiacciati dai più forti, come nell’apologo
dal freddo, e che, una volta riavutasi, lo uccide,
del
particolare
insegna un relativismo di valori che sembra
angolazione, tuttavia, gli consente di evidenziare
sfuggire ad ogni sistema di regole. Nella maggior
un sistema di valori alternativi a quelli della
parte dei casi, del resto, assistiamo ad una vera
tradizione aristocratica che vedeva nella comune
e propria lotta per la sopravvivenza dove l’unico
appartenenza
alleanze
scopo è vincere, meglio se da soli e a scapito di
politiche il mezzo per mantenere il potere, e
altri, come nel caso della volpe (IV, 9), che,
coglie nell’aspirazione del singolo alla vittoria
caduta in un fosso, convince il caprone a
personale il nuovo motore della società. Nella
scendere giù da lei per abbeverarsi e poi si
favola della scimmia e della volpe (app.1),
arrampica sulle sue corna per risalire e salvarsi
infatti, la
lasciandolo senza via d’uscita.
rappresentano,
dalla
lupo
per
spinta
e
di
sua
verso
l’acquisizione
dell’agnello.
alla
prima
classe
Questa
e
chiede un
nelle
po’
di
della
coda
e,
se
cacciatore
stai
attento,
presuntuoso
consiglia
per
come
accordarla
Ad un’attenta
dell’altra per coprirsi le natiche, ma questa le
lettura tuttavia una regola nel mondo degli
risponde: “Anche se mi diventasse più lunga,
arrampicatori sociali, dei potenziali self made
preferirei trascinarla nel fango e tra le spine
men esiste ed è forse l’unica che resiste al
piuttosto
logorio del tempo e sembra vigere in ogni
che
dividerne
con
te
anche
un
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L'uomo, tuttavia, un animale domestico
società in trasformazione: la vera virtù è la
ca ormai certo di averla in pugno, ma questa,
capacità di leggere le situazioni ed agire di
astuta, con un movimento repentino e disperato,
conseguenza. La sollertia, la prudentia e la
prende un ramoscello e con pertinacia lo stringe
calliditas, diverse forme di intelligenza pratica,
tra i denti (et pertinaci morsu transversum
sembrano scandire le vicende narrate e porsi
tenens / avidum sollerti rictum frenavit mora: “e
come nuovo sistema di valori: se da un lato esse
tenendolo di traverso stretto forte tra i denti,
costituiscono un’arma di difesa contro gli abusi
con questo ingegnoso impedimento ostacolò le
dei potenti, hanno soprattutto un ruolo attivo
avide fauci”).
molto importante, perché infrangono le barriere
Con tale strategia diviene una preda
sociali per divenire un mezzo di crescita e di
inutile, perché in questa nuova forma non può
riscatto accessibile anche per i deboli. La favola
essere mangiata: ha dunque trovato la strada
che meglio rappresenta la sintesi di questo
per neutralizzare le intenzioni di chi voleva
nuovo modo di intendere il mondo è quella del
sopraffarla ed è diventata in qualche modo
serpente e della lucertola (app.25): in un’an-
troppo grande per il suo nemico; ha vinto con il
cestrale lotta tra preda e predatore, il serpente
potere
riesce a catturare la lucertola e spalanca la boc-
indisturbata.
della
mente
e
può
andarsene
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UNA, CENTO... MILLE INTELLIGENZE
sull’esteso uso dell’antroporfismo si può notare
come
Luciano Gaudio
per
molti
versi
questa
pratica
ha
condizionato molto anche il nostro modo di
Professore di Genetica
Università degli Studi di Napoli Federico II
vedere gli animali e di rapportarci a loro. Oggi
questo
aspetto
è
criticato.
Ma
la
critica
all’antropomorfismo nei suoi molteplici aspetti
“Fantasia”. Un ricordo lontano di un film
non è nuova. Anzi è molto antica se vogliamo
a cartoni animati. Un ambizioso progetto di dare
ricordare
immagini alla musica. Gradevole. Con alti e bassi
morfismo religioso. La scienza in qualche modo
secondo i critici più severi. Nella lunga scena del
ha
balletto sulla musica della “Danza delle Ore” di
animale. È stato Konrad Lorenz a fornirci un
Ponchielli
degli
nuovo codice. È stato il fondatore dell’etologia.
struzzi, degli ippopotami, degli elefanti e dei
Ha fatto passare la scienza del rapporto uomo-
coccodrilli nelle varie fasi coreografiche. Per
animale dalla forzatura della zoopsicologia a
alcuni versi esempio di antropomorfismo. È stato
quello
sempre
raffigurare
Insomma ci ha ridato l’immagine di un animale
negli animali comportamenti umani. Le favole di
intelligente, come spesso dice Danilo Mainardi:
Esopo (ad es. “L’aquila dalle ali mozze e la
intelligente per conto suo, senza snaturarlo per
volpe” o “L’usignolo e lo sparviero” o quelle di
attribuirgli una intelligenza umana. Non esiste
Fedro (ad es. “ II bue e la rana” o “ Il lupo e
una sola sapienza. Non esiste una gerarchia
l’agnello”) sono un esempio tra i più significativi.
dell’intelligenza.
Attraverso la proiezione di un comportamento
l’evoluzione ne hanno create tante. Mirabilmente
umano, di un vizio o di una virtù, si arriva ad
adatte.
una morale. Chi non si è dilettato a leggerle?
comportamento delle cure parentali. Trasversale
Oppure chi non ha dato uno sguardo alle storie
a molte specie. Diverso nelle forme ma con la
di Topolino e Paperino. Personaggi costruiti per
finalità
incarnare precisi aspetti umani e comportamenti
come dice R.A Hinde “gli studi delle specie non
sociali.
umane
è
memorabile
comune
succedersi
rappresentare
Oppure
personaggi
il
chi
ricorda
diversi
la
Senofane
nostra
dell’osservazione
Mi
di
La
viene
da
assicurare
non
per
visione
senza
selezione
ricordare
l’antropo-
del
perturbazioni.
naturale
per
discendenza.
possono
dirci
mondo
tutti
e
il
Insomma
tutto
sul
brevi
comportamento sociale umano. Ma, in parte, per
Carosello.
Come
le loro assomiglianze con l’uomo e in parte
Calimero il bistrattato pulcino nero. Oppure
perché la loro relativa semplicità mette in rilievo
Derby lo smemorato cavallo che con accento
i problemi teorici e concettuali, possono aiutarci
romanesco si lamentava perché “gli scappava
a
sempre la parolina” o ancora l’antipatico Jo
giudicheremmo con il nostro codice umano
Condor disturbatore della quiete della Valle
quelle api attratte dalle orchidee con l’inganno
Felice.
sessuale? Forse stupide!
Da
protagonisti
i
cambiato
di
dei
documentari
animali
non
e
quella
pubblicitari
questo
di
rapido
e
lacunoso
volo
comprendere
noi
stessi”.
Ma
come
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