Concerti d’Organo e strumentali 2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012 1 Concerti d’Organo e strumentali 2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012 1 Il Calendario dicembre 2011 1° concerto Venerdì 2 dicembre 2011 ore 21.00 PINEROLO Chiesa di Nostra Signora di Fatima 4° concerto Sabato 10 dicembre 2011 ore 21.00 TORINO Chiesa del Santo Volto TON KOOPMAN FRANCESCO FINOTTI organo organo 2° concerto Domenica 4 dicembre 2011 ore 18.00 PECETTO TORINESE Chiesa di Santa Maria della Neve 5° concerto Sabato 17 dicembre 2011 ore 21.00 GIAGLIONE Chiesa di San Vincenzo martire THIBAUT DURET DUO RICERCARE organo Isabella Stabio gennaio 2012 7° concerto Giovedì 5 gennaio 2012 – ore 21.00 PIANEZZA Santuario di San Pancrazio 9° concerto Sabato 7 gennaio 2012 ore 16.00 SAN MARTINO CANAVESE Chiesa di San Martino vescovo e Santa Costanza martire VALTER SAVANT – LEVET organo EMANUELA TAPPARO flauto traverso 8° concerto Venerdì 6 gennaio 2012 ore 16.00 BORGOFRANCO D’IVREA Chiesa di San Maurizio NICOLA SPINELLI organo 10° concerto Domenica 8 gennaio 2012 ore 16.00 TORINO Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” ENRICO VICCARDI organo sassofoni (soprano, contralto, baritono) Cantori e Coro della Cattedrale di Chambery Luca Massaglia GUIDO DONATI organo FRANÇOIS COPPA direttore organo 6° concerto Lunedì 26 dicembre 2011 ore 21.00 OULX Chiesa di Santa Maria Assunta 3° concerto Mercoledì 7 dicembre 2011 ore 21.00 TESTONA Chiesa di Santa Maria GIULIO MERCATI organo ARCHI Orchestra da Camera 2 3 Per un Natale in Musica Organalia celebra quest’anno il primo decennio di attività e, guardando al cammino percorso, possiamo dire che ha centrato tutti gli obiettivi indicati in premessa: valorizzazione della musica organistica, degli organi, delle chiese e delle località, facendo operare in stretta connessione la Cultura e il Turismo in provincia di Torino. In dieci anni sono stati restaurati parecchi organi, non solo per il benefico influsso di Organalia ma anche per la sensibilità di associazioni, comuni, parrocchie e privati cittadini. È stato un periodo di rinascita per uno strumento che, dopo il minimo storico di interesse registrato negli anni ’60 del Novecento, pian piano ha risalito la china. Oggi con una certa punta di orgoglio possiamo affermare di aver lavorato nella direzione giusta, anche grazie alla collaborazione indispensabile della Fondazione CRT che, non solo ha sostenuto la rassegna organistica della nostra Provincia ma ha anche contribuito al restauro degli strumenti, spesso dimenticati da centinaia di anni, che sono tornati a suonare, facendo conoscere alle nuove generazioni quanto i nostri antenati avevano realizzato nel XVIII e nel XIX secolo con non poca fatica. Ed è con questi propositi che la Provincia di Torino, anche in momenti di grandi difficoltà finanziarie, prosegue nel suo impegno culturale, presentando la 3^ edizione di Suoni d’Inverno, con una serie di appuntamenti che non mancheranno di attrarre il grande pubblico durante l’Avvento e il Natale. Con i migliori auguri per le imminenti feste e per un sereno e più promettente 2012. Il Presidente L’Assessore alla Cultura e Turismo Antonio Saitta Ugo Perone 4 5 6 7 La rassegna è caratterizzata da importanti appuntamenti concertistici il primo dei quali segna il ritorno, un anno dopo, di Ton Koopman, organista, clavicembalista e direttore d’orchestra, divenuto per la sua fama, leggendario. A Pinerolo, nella Chiesa della Madonna di Fatima, inaugurerà il nuovo e grandioso organo a tre tastiere, ispirato alla tradizione nordica, costruito dalla Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto. Per festeggiare questo avvenimento, particolarmente significativo per la vita musicale di Pinerolo, l’Accademia Organistica Pinerolese in collaborazione con la Società Storica Pinerolese ha organizzato una manifestazione intitolata “Organi in festa”, con la possibilità di ascoltare, vedere e suonare i cinque organi già restaurati in città. Il secondo concerto vedrà un’altra inaugurazione a Pecetto Torinese, località dove Organalia arriva per la prima volta. Si tratta dell’organo Concone – Pera appena restaurato da Marco Renolfi di Torino. Per questo concerto siederà alla console l’organista della Cattedrale di Chambery (Francia) Thibaut Duret che sarà presente con i Cantori e con il Coro della medesima Cattedrale, per la direzione di François Coppa. Il concerto rientra nei rapporti di gemellaggio che intercorrono ormai da molti anni tra la Provincia di Torino e la città savoiarda. Il terzo concerto si terrà a Testona, frazione di Moncalieri, per celebrare con un concerto strumentale il Millenario della costruzione della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria. L’orchestra Archi della De Sono, diretta da Roberto Righetti, eseguirà musiche di Respighi, Sollima e Rota. Il quarto concerto ci porta a Torino e, precisamente, nella splendida Chiesa del Santo Volto, omaggio all’architettura dei nostri giorni, realizzata dall’elvetico Marco Botta. Alla console dell’organo Fratelli Ruffatti siederà uno tra i più conosciuti e apprezzati concertisti italiani: Francesco Finotti. Il programma sarà interamente dedicato a Franz Liszt, nel bicentenario della nascita, avvenuta il 22 ottobre 1811. Il quinto appuntamento ci fa entrare in Valle di Susa, a Giaglione, dove, dopo i lavori di restauro alla chiesa parrocchiale, l’organaro torinese Marco Renolfi ha rimontato l’organo Carlo II Vegezzi-Bossi del 1967. Sarà questa l’occasione per risentire il Duo Ricercare, formato dall’organista Luca Massaglia e dalla sassofonista Isabella Stabio in un programma interamente dedicato a uno degli autori più amati dal pubblico contemporaneo: Astor Piazzolla. L’appuntamento viene inserito anche nel cartellone delle Minoranze linguistiche “Chantar l’Uvern”. Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia. Questo concerto e il successivo a Oulx rientra nel progetto sulle Minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009. Il sesto, e anche ultimo appuntamento del 2011, ci porterà nell’Alta Valle di Susa, a Oulx. Nella parrocchiale della celeberrima località turistica, nel giorno di Santo Stefano, si potrà ascoltare, alla console dell’organo costruito recentemente dall’organaro genovese Massimo Elice, l’organista Giulio Mercati che propone all’ascolto una terna di autori possenti: Bach, Wagner e Reger. Anche questo concerto è inserito nel cartellone “Chantar l’Uvern”. Con il settimo concerto, primo del 2012, si va nei dintorni di Torino, a Pianezza, nel Santuario di San Pancrazio, dopo il restauro operato da Massimo Elice all’organo costruito da Carlo II Vegezzi Bossi nel 1960. L’organista Valter Savant-Levet proporrà all’ascolto musiche che vanno dal Barocco francese a Giuseppe Verdi. L’ottavo concerto, nel pomeriggio dell’Epifania, permetterà al pubblico di andare a Borgofranco d’Ivrea, amena località della Dora Baltea canavesana, per ascoltare un organo Ramasco – Foglia, appena restaurato dai Fratelli Marzi di Pogno, con la presenza, alla console, di un organista che suona per la prima volta a Organalia: Enrico Viccardi. Il programma, tutto d’ispirazione natalizia, spazia da Bach a Guilmant, passando attraverso Balbastre, Lefebure-Wely, Padre Davide da Bergamo, per concludersi con un’improvvisazione dello stesso Viccardi. Il nono concerto sarà ancora in Canavese, in un’altra località dove Organalia arriva per la prima volta: San Martino Canavese. Il Duo formato dall’organista Nicola Spinelli e dalla flautista Emanuela Tapparo permetterà di ascoltare la voce dell’organo Bruna – Krengli in un’antologia ampia e articolata comprendente autori che vanno dal XVIII al XX secolo. Infine, con il patrocinio della Città di Torino, l’ultimo e decimo concerto, si terrà proprio al Conservatorio per valorizzare tutti i docenti, organisti e compositori, che si sono succeduti sulla cattedra di Organo e Composizione Organistica fin dalla costituzione del Liceo Musicale e per ascoltare l’organo costruito da Tamburini di Crema, inaugurato il 10 maggio 1933, restaurato da Brondino Vegezzi-Bossi quando era direttore un altro organista e didatta, Luciano Fornero. Alla console siederà l’attuale docente Guido Donati, anch’egli compositore, che farà ascoltare un’antologia di brani scritti da Remondi, Sincero, Matthey, Surbone e Centemeri. 8 9 IL DIRETTORE ARTISTICO Edgardo Pocorobba 1° concerto Venerdì 2 dicembre 2011 – ore 21.00 Pinerolo Chiesa della Madonna di Fatima Via Caprilli 31 Il barocco in Germania Buxtehude e Bach Ton Koopman organo Il programma Dietrich Buxtehude (1637-1707) Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore BuxWV 137 «Wie schön leuchtet der Morgenstern» BuxWV 223 Passacaglia in re minore BuxWV 161 «In dulci jubilo» BuxWV 197 Preludio in re maggiore BuxWV 139 Fuga in do maggiore BuxWV 174 Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Fantasia in sol maggiore BWV 572 «In dulci jubilo» BWV 729 Fuga in sol minore BWV 578 Partite sopra «O Gott du frommer Gott» BWV 767 Preludio e Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552 10 11 Il barocco in Germania Buxtehude e Bach Ton Koopman antecedenti svolte manualiter. Quanto alla Fuga dal tema snello e sciolto, si segnala per la vivace creatività e l’elegante impiego del contrappunto. Il sagace dosaggio delle risorse timbriche sortisce suggestivi effetti nella conclusiva Ciaccona dallo sfolgorante epilogo, pagina sublime che certo aprì la strada, nell’ambito della composizione su basso ostinato, agli insuperati exempla bachiani, segnatamente la maestosa Passacaglia in do minore BWV 582 che proprio nell’austera e ascetica Passacaglia in re minore BuxWV 161 di Buxtehude trova il suo più insigne antecedente. Della pagina - imponente architettura articolata in ben 28 variazioni su un medesimo soggetto colse bene l’esprit Hermann Hesse nel fortunato romanzo autobiografico Demian, laddove Sinclair, l’irrequieto io narrante afferma: «Quando ero triste pregavo Pistorius di suonarmi la Passacaglia del vecchio Buxtehude. Nell’oscurità serale della chiesa mi perdevo in questa musica strana e dolce, musica che pareva elevarsi solo per sé stessa, ed ogni volta ne uscivo sollevato e più disposto a seguire la voce dell’anima». Una fascinosa originalità linguistica emerge altresì nelle plurime elaborazioni di corali che Buxtehude concepì quali esaustivo campionario delle più dissimili soluzioni: anche in ciò tracciando con felice intuito i sentieri poi destinati in Bach a trasformarsi in vie maestre. Il contributo Fecondo compositore barocco, attivo per lunghi anni a Lubecca presso la Marienkirche, il danese Buxtehude fu artista colto e infaticabile. Concertista di fama europea - significativo il celebre episodio relativo a Bach che nel 1705, ventenne, lo raggiunse a piedi restando quattro mesi al suo cospetto per carpirne i segreti (e nel contempo sperando invano in una successione) - Buxtehude lasciò un’ingente produzione vocale e strumentale; all’organo diede un personale contributo rivelando, specie nelle magistrali costruzioni libere, tratti di fantasiosa originalità. Non a caso gli studiosi concordemente ravvisano in lui il più grande compositore della Germania del Nord nel periodo compreso fra Schütz e Bach. Sarebbe ingiusto considerarlo infatti soltanto un precursore, pur geniale, di Bach. Nessuna ombra di erudito accademismo è dato scorgere nella sua produzione dalla solida polifonia che sorprende per l’inesauribile invenzione e la fantasiosa varietà. Il Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore BuxWV 137, rivelandone al meglio le peculiarità dello stile organistico, esordisce con una lussureggiante cadenza del pedale; vi fa seguito una sezione dai compassati ritmi puntati, ‘alla francese’, introdotta da rapide scale di sapore toccatistico e sfociante, a sua volta, in una nuova emersione del pedale, in contrasto con le misure 12 di Buxtehude all’elaborazione organistica del corale appare dunque di indubbio rilievo, sia sul piano numerico, sia sotto il profilo qualitativo. Vi si possono inventariare gioielli preziosi, di ammirevole magistero tecnico e profondo intimismo. È il caso dei due brani in programma, la toccante Fantasia su corale «Wie schön leuchtet der Morgenstern» BuxWV 223, leggiadra e vasta pagina, ricca di spunti, dalla singolare aderenza testuale, condotta alla maniera di una pastorale, e così pure il festoso Preludio-corale «In dulci jubilo» BuxWV 197: nonostante si esaurisca nello spazio di poche misure, esso s’impone all’attenzione per il dolce cantabile e per la trasparenza della tessitura, vero capolavoro al servizio della liturgia. Introdotto da arpeggi che le conferiscono una particolare levità, il Preludio in re maggiore BuxWV 139, dai vistosi interventi del pedale, presenta poi un’articolata Fuga: ad una prima sezione, col tema in crome, segue un tratto accordale in regime di Adagio, quindi l’apoteosi contrassegnata da vivide figurazioni che si protraggono senza requie, coronando questa pagina grandiosa e limpida all’insegna di una maestosa magnificenza. Non meno rimarchevole - da ultimo - la Fuga in do maggiore BuxWV 174 dalla soverchia bellezza e dalla fitta tramatura. Quanto alle pagine bachiane in programma, equamente divise tra brani liberi ed elaborazioni di corali, l’esordio è con la spigliata Fantasia in sol maggiore BWV 572 dal taglio tripartito, la cui autenticità è stata talora posta in dubbio. Verosimilmente ascrivibile agli anni 1718-25, reca indicazioni - assai rare in Bach - curiosamente in francese: Très vitement, Gravement, Lentement. Se le sezioni esterne sfoggiano virtuosistiche efflorescenze come di brillante toccata, rivelando l’assimilazione dei francesi De Grigny e Couperin e, così pure, delle maniere italiane, l’elaborata parte mediana, «ieratica e corposa», presenta invece una severa scrittura a cinque voci, con ‘durezze’ armoniche arcaicizzanti, in uno stile mottettistico memore di Frescobaldi, nonché «di gusto ‘goticheggiante’, alla Buxtehude». L’elaborazione del corale «In dulci jubilo» BWV 729 - che per l’ascoltatore attento sarà interessante confrontare con la versione di Buxtehude - non fa parte di alcuna raccolta organica. Essa contempla, secondo una consolidata prassi, l’interpolazione di interludi e liberi passaggi toccatistici tra i singoli versetti. Lavori isolati sono le Fughe BWV 574, 575, 578 e 579, quasi certamente elaborate per ragioni di studio negli anni di Weimar (1708-17). Quella in sol minore BWV 578, in particolare, che quest’oggi si ascolta, si presenta informata ad una fluidità singolarmente scorrevole, con arguti trattamenti dialogici in stile concertante negli episodi liberi. Composizione giovanile cui Bach pose mano mentre si trovava a Lüneburg, dunque negli anni 1700-1703, le Nove Partite diverse (ovvero variazioni) su «O Gott du frommer Gott» BWV 767, rielaborano un inno di Johann Hermann (1630), secondo stilemi tipici già adottati da compositori quali Böhm, Pachelbel, Sweelinck ed altri. La pagina - che esclude il pedale è un vero e proprio ‘ciclo’, data la varietà di trattamento della melodia in stretta aderenza ai significati testuali, a partire dal bicinium che costituisce la partita II mentre la quarta è fluente e briosa e la sesta riccamente ornata. Le due ultime Partite, in particolare, alquanto più elaborate, sono pagine di notevole bellezza e di indubbio rilievo sotto il profilo sia formale, sia contenutistico. Se l’VIII, una sorta di ‘lamento’ «alla maniera di Froberger e Pachelbel», si segnala per lo struggente cromatismo, ecco che l’ultima, coi suoi fraseggi staccati e gli esuberanti passaggi, si presenta ampia e articolata in vari episodi contrastanti, quasi una fantasia a sé stante. 13 In chiusura di serata il Preludio e Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552, lavoro di estese proporzioni, piuttosto singolare e senz’altro atipico entro lo sterminato corpus della produzione organistica bachiana. Diversamente da quanto avviene in maniera pressoché invariabile nel restante ‘blocco’ di Preludi e Fughe accostati paratatticamente l’uno all’altro, in questo caso, infatti, il Preludio e la Fuga, pur formando un grandioso dittico, figurano rispettivamente quale pagina introduttiva e brano conclusivo della terza parte della cosiddetta Klavierübung: sontuosa antologia tastieristica pubblicata nel 1739 e comprendente due luminose serie di 21 Corali ai quali si aggiungono ancora Quattro Duetti strumentali. Robusti accordi si alternano ad incisi dal ritmo puntato (stile ouverture) nel magniloquente Preludio “pro organo pleno” - così secondo la dizione bachiana - caratterizzato da una maestosa solennità e costruito su ben tre elementi tematici quale omaggio alla SS. Trinità; laddove la successiva Fuga tripla a cinque voci (St. Annen Fuge) dal perentorio tema a valori lunghi, è un fastoso edificio che si compone di tre autonome sezioni, ognuna delle quali individuabile grazie alla differente scansione ritmica. L’ultima parte rivela forti affinità con una sorta di siciliana cui la ricomparsa al pedale del tema iniziale con differenti valori, impone una straordinaria vigoria ritmica, specie nella trionfale coda che suggella la pagina in un clima di esaltante lucentezza. Attilio Piovano L’interprete Ton Koopman è nato a Zwolle nel 1944. Accanto agli studi classici si è dedicato allo studio dell’organo, del clavicembalo e della musicologia ad Amsterdam, ricevendo il “Prix d’Excellence” sia per l’organo sia per il clavicembalo. Fin dall’inizio la prassi filologica e gli strumenti originali hanno caratterizzato il suo stile esecutivo portandolo a creare nel 1969, all’età di 25 anni, la sua prima orchestra barocca. Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam Baroque Orchestra, a cui ha fatto seguito l’Amsterdam Baroque Choir nel 1992. L’ampia attività come solista e direttore è testimoniata da un gran numero di dischi per varie case discografiche tra cui Erato, Teldec, Sony, Philips e DG. Nel 2003 Koopman ha creato la sua propria etichetta “Antoine Marchand”, distribuita da Challenge Records, per la pubblicazione delle prossime registrazioni. Nei suoi 45 anni di carriera Ton Koopman si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival dei cinque continenti. Come organista ha suonato sui preziosi strumenti antichi esistenti in Europa, mentre come clavicembalista e direttore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam, al Théatre des Champs-Elysées di Parigi, alla Philharmonie di Monaco, alla Alte Oper di Francoforte, al Lincoln Center e Carnegie Hall di New York, così come a Vienna, Londra, Berlino, Bruxelles, Madrid, Roma, Salisburgo, Tokyo e Osaka. Tra il 1994 e il 2004 Ton Koopman è stato impegnato in un progetto unico nel suo genere, l’esecuzione e la registrazione delle Cantate di Bach. Un lavoro di studio e ricerca enorme per il quale ha ricevuto il Deutsche Schallplattenpreis Echo Klassik 1997, il premio Hector Berlioz e il BBC Award oltre alle nomination sia per il Grammy Award (USA) sia per il Gramophone Award (UK). 14 Ton Koopman è stato recentemente insignito della Laurea Honoris Causa dall’Università di Utrecht per la ricerca sulle Cantate e le Passioni di Bach e gli sono stati assegnati il prestigioso premio Silver Phonograph da parte dell’industria discografica olandese e il Premio VSCD Classical Music Award. Nel 2006 ha ricevuto la prestigiosa “Bach-Medaille“ dalla Città di Lipsia. Nel 2005 Ton Koopman ha intrapreso un altro grande progetto: la registrazione dell’integrale (opere per organo, cembalo, Cantate e musica da camera) di Dieterich Buxtehude, il grande ispiratore del giovane J. S. Bach. Questa collana discografica comprenderà circa 30 CD e sarà completata nel 2010. Ton Koopman è Presidente della “International D. Buxtehude Society”. Ton Koopman svolge un’intensa attività come direttore ospite e ha lavorato con le principali orchestre in Europa, Stati Uniti e Giappone. È stato direttore ospite dell’Orchestra da camera della Radio olandese e ha lavorato con le seguenti orchestre: Royal Concertgebouw Amsterdam, DSO Berlino, Tonhalle Orchester di Zurigo, Orchester des Bayerischen Rundfunks, Boston Sym- phony, Chicago Symphony, Orchestre Philharmonique de Radio France, Cleveland Orchestra, Santa Cecilia di Roma, Deutsche Kammerphilharmonie e Wiener Symphoniker. Nella prossima stagione svilupperà nuovi progetti con NY Philharmonic, DSO Berlin, Orchestra RAI di Torino, Stockholm Philharmonic, Danish Orchestra, Tonhalle Orchester di Zurigo. Dopo il grande successo della tournée all’inizio del 2008, Ton Koopman è stato nominato Artista in Residenza della Cleveland Orchestra per tre anni consecutivi a partire dal 2011. Ton Koopman ha pubblicato molti saggi e diversi testi critici e per anni ha lavorato all’edizione completa dei concerti per organo di Händel per Breitkopf & Härtel. Recentemente ha curato l’edizione del Messiah di Händel e de Il Giudizio Universale di Buxtehude per Carus. Oltre alla cattedra di clavicembalo al Conservatorio dell’Aja, Koopman è Professore all’Università di Leiden ed è Membro Onorario della Royal Academy of Music di Londra. Ton Koopman è direttore artistico del Festival in Francia “Itinéraire Baroque”. www.tonkoopman.nl 15 Lo strumento Pinerolo Chiesa di Nostra Signora di Fatima Autore: Dell’Orto & Lanzini. Anno di costruzione: 2011. Iscrizioni: «Dell’Orto & Lanzini», sul listello frontale della tastiera. Ubicazione: in controfacciata, su piattaforma li- Accessori: unioni I-II (a cassetto), II-pedaliera (a ventilabro); Tremolo (a vento perso), Cimbelstern, Vogelgesang (a 5 canne). Manticeria: costituita da 3 mantici, di cui due a cuneo ed uno a vasca, ubicati posteriormente alla cassa; azionamento con elettroventilazione. Somieri: in numero di 10, a tiro in rovere e cedro rosso; somiere con 54 canali e 9 stecche diviso in due sezioni per la prima tastiera; somiere con 54 canali e 10 stecche diviso in due sezioni per la seconda tastiera; somiere con 54 canali e 7 stecche diviso in due sezioni per la terza tastiera; somiere con 30 canali e 5 stecche diviso in due sezioni per i registri labiali della pedaliera; somiere con 30 canali e 3 stecche diviso in due sezioni per i registri ad ancia della pedaliera; crivelli in legno posizionati al di sotto le bocche delle canne. Trasmissioni: meccaniche, di tipo sospeso per tastiere e pedaliera. Corista: 440 Hz a 20°C. Pressione: 73 mm in colonna d’acqua. gnea rialzata poggiante su tribuna in muratura. Cassa: a torri con positivo tergale, di tipologia nordica, in rovere non dipinto con intagli dorati. Prospetto: formato da 136 canne in stagno rette da maggette, disposte su più ordini in sette campate a cuspide di 7 canne ciascuna (eccetto le due laterali, ad ala di 6 canne ciascuna) con organetti morti relativamente al grande organo, cinque campate a cuspide di 7 canne ciascuna con organetti morti relativamente al positivo tergale e due ulteriori campate a cuspide di 7 canne ciascuna a formare le torri di pedaliera; profilo mistilineo, bocche non allineate, labbro superiore a scudo (riportato sulle canne disposte nelle torri), appartenenti ai registri Principal 8’ (grande organo) nell’estensione Do1, Re1, Mi1-Do4, Holfloit 8’ (positivo tergale) nell’estensione Do1-Fa#1, Principal 4’ (positivo tergale) nell’estensione Re1-Fa3 e Principal 16’ (pedaliera) nell’estensione Fa1, Sol1, La1-Sol#2; rimanenti canne mute. Tastiere: in numero di 3 in console a finestra, con Temperamento: tono medio modificato al quinto di comma. Scheda di Silvio Sorrentino 54 tasti ciascuna ed estensione Do1-Fa5; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano. Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione Do1-Fa3. Registri: azionabili mediante pomelli estraibili disposti in quadruplice fila su entrambi i lati delle tastiere (relativi a pedaliera, seconda e terza tastiera, accessori), ed in posizione tergale in singola colonna su entrambi i lati (relativi alla prima tastiera); diciture riportate su cartellini a stampa. Disposizione Fonica Prima tastiera (positivo tergale) Holfloit 8 Quintadena 8 Principal 4 Rohrfloit 4 Gemshorn 2 (non ritornella) Scharf iii Sesquialtera ii (xii+xvii) Dulcian 16 Trompet 8 Seconda tastiera (grande organo) Quintadena 16 Principal 8 Spitzfloit 8 Octava 4 Floit 4 Nasat 2²/³ Octava 2 (non ritornella) Mixtur v Trompet 16 Vox humana 8 L’organaro Dell’Orto & Lanzini Bottega Organara s.n.c. Via Mazzini, 4-A • 28040 Dormelletto (NO) Tel. 0322 45.453 www.dellortoelanzini.it Terza tastiera (positivo pettorale) Info Gedackt b. 8 (Bassi) Gedackt d. 8 (Soprani) Holzprincipal d. 8 (Soprani) Blockfloit 4 Octava 2 (non ritornella) Quinta 1¹/³ (non ritornella) Regal 8 Chiesa di Nostra Signora di Fatima Don Paolo Bianciotto, parroco Via Caprilli 31 • Tel. 0121.71.988 Eugenio Buttiero, sindaco Paolo Pivaro, assessore alla Cultura Tel. 0121.36127 www.comune.pinerolo.to.it Pedaliera Principal 16 Octava 8 Octava 4 Nachthorn 2 Mixtur iv Posaun 16 Trompet 8 Cornet 4 16 17 Organi Venerdì 2 e Sabato 3 dicembre dalle 15 alle 17 Cattedrale di San Donato Basilica di San Maurizio Santuario della Madonna delle Grazie Visitazione San Verano (Abbadia Alpina) Gli organi storici restaurati di Pinerolo suoneranno a festa per l’inaugurazione del nuovo strumento Dell’Orto & Lanzini della Chiesa Nostra Signora di Fatima. potranno essere ascoltati, visitati e suonati dal pubblico interessato. Accademia Organistica Pinerolese Società Storica Pinerolese Sabato 3 dicembre, partendo dalla Basilica di San Maurizio alle 14.30 visita guidata alle cinque chiese e ai rispettivi organi. 2° concerto Domenica 4 dicembre 2011 – ore 18.00 Pecetto Torinese Chiesa di Santa Maria della Neve Piazza Parrocchia, 3 Atmosfere d’Avvento Thibaut Duret organo • Titolare del Grand’Organo della Cattedrale di Chambery Cantori e Coro della Cattedrale di Chambery François Coppa direttore Il programma Charles-Marie Widor (1844-1937) Allegro vivace dalla Sinfonia n. 5 op. 42 per organo Anonimo Tantum ergo Antifona gregoriana (cantori a cappella) Anonimo Rorate Caeli Antifona gregoriana dell’Avvento Cantori e organo Charles Gounod (1818 – 1893) Brani tratti dall’oratorio « Mors et Vita » per coro e organo Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Corale « Nun komm der heiden heiland » - a 2 manuali e pedale BWV659 - a due bassi e canto fermo BWV660 - in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661 Il Coro eseguirà un versetto del canto « Toi qui viens pour tout sauver », scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland » 20 Cèsar Franck (1822 – 1890) Preludio, Fuga e variazioni per organo Panis Angelicus per coro e organo Dextera Domini Canto d’Offertorio per il giorno di Pasqua per coro e organo 21 Atmosfere d’Avvento Thibaut Duret Charles-Marie Widor (1844-1937) Allegro vivace dalla Sinfonia n. 5 op. 42 per organo Charles Marie Widor ha scritto 10 sinfonie per organo. Le prime quattro, appartenenti all’op. 13 sono anche chiamate dallo stesso autore “suite” e rappresentano lo stile iniziale del compositore. Decisamente diverse sono le altre quattro appartenenti all’op. 42, tra cui la Sinfonia n. 5 in Fa minore, costituita da cinque movimenti, dal quale è tratto l’Allegro vivace. In questa raccolta Widor evidenzia la propria capacità di scrittura musicale più matura, più raffinata, caratterizzata dalla tecnica contrappuntistica e dall’abilità di sfruttare tutte le possibilità concesse dal grandioso organo che Aristide Cavaillè-Coll (1811-1899) costruì a Parigi per la Chiesa di Saint Sulpice. Su questo strumento colossale, dotato di cinque manuali e sostenuto da soluzioni innovative, Widor suonò dal 1870 al 1933 senza diventarne mai titolare. Le ultime due sinfonie sono la Gothique e la Roman, rispettivamente nona e decima. Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum. Ne irascaris Domine, ne ultra memineris iniquitatis: ecce civitas Sancti facta est deserta: Sion deserta facta est: Jerusalem desolata est: domus sanctificationis tuae et gloriae tuae, ubi laudaverunt te patres nostri. Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum. Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus nos, et cecidimus: quasi folium universi: et iniquitates nostrae, quasi ventus abstulerunt nos: abscondisti faciem tuam a nobis: et allisisti nos in manu iniquitatis nostrae. Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum. Vide Domine afflictionem populi tui, et mitte quem missurus es: emitte Agnum dominatorem terrae, de Petra deserti ad montem filiae Sion: ut auferat ipse iugum captivitatis nostrae. Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum. Consolamini, consolamini, popule meus: cito veniet salus tua: quare maerore consumeris, quia innovavit te dolor? Salvabo te, noli timere: ego enim sum Dominus Deus tuus, Sanctus Israel, Redemptor tuus. Anonimo Rorate Caeli Antifona gregoriana dell’Avvento Cantori e organo E’ l’Antifona d’Introito della 4^ domenica di Avvento, anche utilizzata nel comune della Beata Vergine Maria. Il ritornello è tratto da libro del profeta Isaia (45,8) Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum. 22 Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Corale « Nun komm der heiden heiland » a 2 manuali e pedale BWV659 a due bassi e canto fermo BWV660 in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661 Il Coro eseguirà un versetto del canto « Toi qui viens pour tout sauver », scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland » Anonimo Tantum ergo Antifona gregoriana Cantori a cappella Il Tantum Ergo Sacramentum è un inno liturgico estratto (si tratta delle ultime due strofe) dal Pange Lingua, composto da San Tommaso d’Aquino per la celebrazione della solennità del Corpus Domini. Gli altri due inni attribuiti a san Tommaso sono O salutaris Hostia e Panis Angelicus. Il canto di questo inno è indicato nella celebrazione della benedizione eucaristica. Il Liber Usualis prevede sette versioni del Tantum Ergo da cantarsi in giorni differenti. « 1. Tantum ergo sacramentum / veneremur cernui / et antiquum documentum / novo cedat ritui. / Praestet fides supplementum / sensuum defectui. 2. Genitori genitoque / laus et jubilatio / salus, honor, virtus quoque / sit et benedictio. / Procedenti ab utroque / compar sit laudatio. / Amen. » La cantata “Nun komm, der Heiden Heiland” (Ora vieni, Salvatore delle genti) venne composta da Bach a Weimar nel 1714 e fu eseguita il 2 dicembre dello stesso anno in occasione della Prima domenica di Avvento. Il libretto è tratto da testi di Martin Lutero per il primo movimento, di Erdmann Neumeister per il secondo, terzo e quinto, dall’Apocalisse di Giovanni, capitolo 3 versetto 20, per il quarto e da Philipp Nicolai per il sesto. La cantata venne replicata a Lipsia il 28 novembre 1723. Toi qui viens pour tout sauver Paroles : Claude Rozier Musique : Enchiridion Erfurt, Harmonisation : Jean Bonfils Création : 1967 Bonfils Charles Gounod (1818 – 1893) Brani tratti dall’oratorio « Mors et Vita » per coro e organo L’oratorio “Mors et Vita” è la logica continuazione della trilogia sacra “La Rédemption,” E’ stato eseguito per la prima volta al Birmingham Festival, il 26 agosto 1885. E’ suddiviso in un prologo e tre parti. 1. Toi qui viens pour tout sauver, L´univers périt sans toi ; Fais pleuvoir sur lui ta joie, Toi qui viens pour tout sauver. 2. Viens sauver tes fils perdus, Dispersés, mourant de froid ; Dieu qui fus un jour en croix, Viens sauver tes fils perdus. 3. Viens offrir encore ton pain, Et ton vin aux miséreux, Pour qu´ils voient le don de Dieu, Viens offrir encore ton pain. 4. Toi qui viens pour tout sauver, Fais lever enfin le jour De la paix dans ton amour, Toi qui viens pour tout sauver. Cèsar Franck (1822 – 1890) Preludio, Fuga e variazioni per organo Panis Angelicus per coro e organo Dextera Domini Canto d’Offertorio per il giorno di Pasqua per coro e organo Panis Angelicus è la penultima strofa dell’inno latino Sacris solemniis, composto da San Tommaso d’Aquino. L’inno fa parte di una liturgia completa da 23 Gli interpreti lui scritta per la solennità del Corpus Domini, sia per la Messa che per la Liturgia delle Ore. La strofa di Sacris solemniis che comincia con le parole “Panis angelicus” (“pane degli angeli”) è stata spesso musicata separatamente dal resto dell’inno. Il tentativo più famoso è quello di César Franck, che nel 1872 scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violoncello e contrabbasso; in seguito incorporò l’inno nella sua Messe à troi voix (Op. 12). Il fenomeno per cui una strofa di Sacris solemniis è spesso presa separatamente dal resto del canto è usuale anche con altri inni dell’Aquinate per il Corpus Domini: Verbum supernum prodiens (le cui ultime due strofe iniziano con O salutaris Hostia) e Pange lingua gloriosi (le cui ultime due strofe iniziano con Tantum ergo). Thibaut Duret Nato a Grenoble nel 1994, ha studiato organo al Conservatorio di Grenoble con Pierre Perdigon e Yves Lafargue e al Conservatorio di Rueil Malmaison con François Henri Houbart (Prix d’excellence nel 2006, Prix de perfectionnement nel 2007). Thibaut Duret è ammesso all’unanimità sempre nel 2007 al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Lione nella classe d’organo di François Espinasse e Liesbeth Schlumberger e nella classe d’Improvvisazione di Loïc Mallié, Gabriel Marghieri e Franck Vaudray nel 2009. Dopo regolare concorso, è nominato nell’ottobre del 2009 organista titolare del Grand’organo della Cattedrale di Chambery. Thibaut Duret si occupa anche di composizione presso il Conservatorio di Grenoble insieme a Franck Vaudray. Nel dicembre 2008, in occasione della chiusura dell’anno dedicato a Messiaen, partecipa all’integrale delle composizioni per organo al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi. Nel novembre del 2009, Thibaut Duret accompagna il Coro e l’Orchestra dell’Opera di Lione nel Requiem di Duruflè. Ha tenuto concerti a Grenoble, Lione, Valence, Bourg en Bresse, Chambery, Annecy e in diverse chiese nella regione di Parigi. E’ docente di organo liturgico per gli stage organizzati a Annecy dall’Associazione Organisti liturgici. Panis angelicus fit panis hominum; dat panis caelicus figuris terminum; O res mirabilis: manducat Dominum pauper, servus et humilis.(Da capo a fine) Te, trina Deitas unaque, poscimus: sic nos tu visita, sicut te colimus; per tuas semitas duc nos quo tendimus, ad lucem quam inhabitas. Amen. » Dal Salmo117, 16 -17 Dextera Domini fecit virtutem, dextera Domini esaltavi me: non moriar, sed vivam, et narrabo opera Domini. 24 Cantori della Cattedrale di Chambery Coro Nel 1993, sotto l’impulso di don Pierre Curtelin, allora Curato Arciprete della Cattedrale, Fabrice Perrier ha costituito un Coro liturgico formato da sole voci maschili che è stato denominato “I Cantori della Cattedrale di Chambery”. Diretto da François Coppa fin dal 1997, il gruppo vocale, a geometria variabile, può essere formato da 6 a 12 voci, a seconda delle necessità liturgiche. Anima, di solito, le due messe domenicali, i Vespri e la Compieta a seconda delle occasioni e, su richiesta, anche i matrimoni e i funerali. Opera anche nella SainteChapelle. è diretta da molti anni da François Coppa. Collabora sia con i Cantori della Cattedrale, sia con l’Associazione degli Amici dell’organo della Cattedrale di Chambery e, a volte, con un gruppo strumentale formato da ottoni, formato da giovani musicisti competenti, allievi Conservatorio Regionale della Savoia. della Cattedrale di Chambery 25 Lo strumento Pecetto Torinese Chiesa di Santa Maria della Neve Autore: Francesco Maria e Giovanni Battista Concone / Carlo Pera. Anno di costruzione: 1778 / 1898. Interventi di restauro e modifica: Carlo Davico, 1937; Silvio Chiara, 1995; Marco Renolfi, 2011. Tastiere: in numero di 2 in console a finestra, con Accessori: Tremolo alla seconda tastiera; staffa 58 tasti ciascuna ed estensione Do1-La5; tasti diatonici rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano. Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione Do1-Fa3. Registri: azionabili mediante pomelli estraibili allineati in due file sopra la seconda tastiera; diciture riportate sui pomelli. per Espressione. Trasmissioni: meccaniche per tastiere, pedaliera e comandi di registrazione, di rimando per le tastiere. Temperamento: equabile. Scheda: Descrizione sintetica e fotografia di Marco Renolfi L’organaro Disposizione Fonica Prima tastiera Marco Renolfi - Organi Da Chiesa Piazza Fontanesi, 10 • 10153 Torino Tel. 011 836057 Bordone 16’ Principale 8’ Flauto 8’ Dolciana 8’ Viola Gamba 8’ Unda Maris Ottava 4’ Duodecima Decimaquinta Pieno Grave 3 File Pieno Acuto 3 File Tromba 8’ Clarinetto 8’ Info Chiesa della Madonna della Neve Don Gianmario Negro, parroco Piazza Parrocchia, 3 • Tel. 011.860.91.65 Comune di Pecetto Torinese Adriano Pizzo, sindaco Annalisa Falchero, assessore alla Cultura Tel. 011.860.92.18 www.comune.pecetto.to.it Seconda tastiera (in cassa espressiva) Principale 8’ Viola Gamba 8’ Viola Flebile 8’ Ottava 4’ Bordone 4’ Decimaquinta Pieno 4 File Oboe 8’ Voce Corale 8’ Ville de Chambéry Bernadette Laclais, maire Jean-Pierre Ruffier, 1er adjoint Chargé de la culture, du patrimoine, du tourisme et de la diversité culturelle Angela Caprioglio-Hisler Conseillère municipale déléguée aux jumelages et aux relations internationales Pedaliera Contrabasso 16’ Subbasso 16’ Ottava 8’ Violoncello 8’ Amis de l’orgue de la Cathédrale de Chambéry Olivier Fernex De Mongex, président 26 27 3° concerto Mercoledì 7 dicembre 2011 – ore 21.00 Testona - Moncalieri Chiesa di Santa Maria Strada Revigliasco, 86 Concerto del millenario Archi De Sono Orchestra da Camera Il programma Ottorino Respighi (1879 - 1936) Antiche arie e danze per liuto Suite n. 3 per orchestra d’archi (1931) Italiana. Andantino Arie di corte. Andante cantabile Siciliana. Andantino Passacaglia. Maestoso Giovanni Sollima (1962) Violoncelles, vibrez! (1993) Solisti: Stefano Guarino, Michelangiolo Mafucci Nino Rota (1911 - 1979) Concerto per archi per due violoncelli solisti e orchestra (1993) Preludio. Allegro ben moderato Scherzo. Allegro comodo Aria. Allegretto quasi Adagio Finale. Allegrissimo 28 29 Concerto del millenario Archi Orchestra da Camera Il programma del concerto comprende tre pagine tratte dal repertorio per archi del Novecento italiano. Di Ottorino Respighi viene proposta la Suite n. 3 del trittico Antiche arie e danze per liuto. I brani che costituiscono l’opera sono tutti tratti dalla raccolta di musiche per liuto curata dal musicologo Oscar Chilesotti e da alcune trascrizioni di Balilla Pratella. Le prime due suites sono scritte per ampio organico, mentre la terza prevede solo l’intervento degli strumenti ad arco. La stesura di quest’ultima occupò buona parte del 1931, e la prima esecuzione avvenne al Conservatorio di Milano nel gennaio del 1932 (con la direzione dell’autore). Limpida testimonianza dell’interesse di Respighi per la musica del passato, si compone di quattro movimenti, basati su una Passacaglia di Ludovico Roncalli, un’Aria di Jean-Baptiste Besard e due brani di autori anonimi. Alla natura vibrante della voce del violoncello è invece dedicato il brano di Giovanni Sollima intitolato Violoncelles, vibrez! (Violoncelli, vibrate!), autobiografica allusione all’espressione usata da Antonio Janigro nelle sue lezioni al Mozarteum di Salisburgo frequentate dal compositore. Scritto nel 1993 e dedicato al compagno di studi Mario Brunello, il brano è una sorta di ballata per due violoncelli solisti costituita da episodi chiaramente definiti, nonostante la costruzione in un unico movi- mento. Sebbene il suo nome sia legato principalmente alle colonne sonore di molti film di importanti registi come Francis Ford Coppola, Federico Fellini o Luchino Visconti, Nino Rota scrisse anche numerose pagine strumentali. Compositore estraneo alle avanguardie musicali del suo tempo, Rota compose nel 1964 il suo Concerto per archi, opera in quattro movimenti che, nonostante l’assenza di qualsiasi riferimento extramusicale, non tradisce l’amore del compositore per un linguaggio allusivo che molto ha in comune con la sua produzione cinematografica. Luca Mortarotti Gli interpreti Violini primi Archi De Sono Orchestra da Camera Roberto Righetti*, Ermir Abeshi, Giorgia Burdizzo, Valentina Busso, Lizabeta Soppi, Marta Tortia Formatasi nell’autunno 2004, è composta da musicisti di talento, in massima parte borsisti o ex-borsisti della De Sono, alcuni già affermati e inseriti in orchestre stabili o in formazioni cameristiche, altri ancora impegnati negli studi di perfezionamento. Il progetto di riunire musicisti di qualità per costituire un nuovo organico è nato come naturale ampliamento dell’attività dell’Associazione, da sempre impegnata in iniziative rivolte ai giovani; strettamente legata all’orchestra è l’Accademia di perfezionamento per strumenti ad arco, avviata nel 2005 e ispirata all’idea del “far musica assieme”: stages a cadenza mensile, sotto la guida delle prime parti, offrono ai musicisti non soltanto l’opportunità di preparare il programma di un concerto, ma anche una preziosa occasione per crescere e maturare musicalmente attraverso lo studio e il confronto reciproco. Senza tralasciare altre epoche come il barocco e l’età classico-romantica, nel corso degli anni l’attenzione dell’Orchestra si è rivolta con particolare attenzione al repertorio per archi del Novecento, maturando standard esecutivi di volta in volta più sofisticati anche grazie a collaborazioni con solisti di livello internazionale come il violoncellista Thomas Demenga o i pianisti Alexander Lonquich e Gianluca Cascioli. Nella stagione 2010-2011 l’Orchestra si è esibita al Teatro Carlo Felice di Genova per la stagione della Giovine Orchestra Genovese, oltre che ad Alba, Asti, Aosta, Ivrea e Reggio Emilia. Violini secondi Carlotta Conrado*, Alessandra Genot, Livia Alexandra Hagiu, Georgia Privitera, Marco Norzi, Emanuela Schiavonetti Viole Simone Briatore*, Giorgia Elena Cervini, Maurizio Redegoso Kharitian, Emiliano Travasino Violoncelli Stefano Guarino*, Michelangiolo Mafucci, Luca Magariello Contrabbassi Paolo Borsarelli*, Umberto Salvetti * Prime parti Info Chiesa di Santa Maria Don Giovanni Mantello, parroco Strada Revigliasco, 86 Tel. 011.68.10.845 www.parrocchiaditestona.it/ MONCALIERI CITTÀ DI MONCALIERI Città del Proclama Roberta Meo, sindaco Francesco Maltese, assessore alla Cultura e Turismo Tel. 011.64.01.270/206 www.comune.moncalieri.to.it L’orchestra da camera ARCHI è un’iniziativa di via Nizza 262/73 • Torino • Tel. 011.66.45.645 www.desono.it 30 31 4° concerto Sabato 10 dicembre 2011 – ore 21.00 Torino Chiesa del Santo Volto Via Val della Torre, 3 Franz Liszt Le radici della moderna Musica Francesco Finotti organo Docente d’Organo complementare e Canto gregoriano al Conservatorio Statale di Musica “Cesare Pollini” di Padova e alla Fondazione “Romano Romanini” di Brescia Il programma Franz Liszt (1811 - 1886) Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen variazioni sulla omonima Cantata BWV12 di Johann Sebastian Bach da Weihnachtsbaum, suite: I Psallite - Antico canto natalizio II In dulci jubilo - I pastori al presepio III Adeste Fideles - Marcia dei tre re magi VII Berceuse - Ninna nanna IX Abendglocken - Le campane della sera Preludio e Fuga su B.A.C.H. Due Consolazioni in Mi Maggiore: nr. 1 Andante con moto nr. 2 Un poco più mosso Ad nos ad salutarem undam, fantasia 32 33 Franz Liszt Le radici della modernaMusica Francesco Finotti Weinen Klagen… variazioni Parafrasi del celebre tema bachiano della omonima cantata e del “Crucifixus“ della monumentale Messa in Si minore. È una sorta di vero e proprio “manifesto“, che consegna alla storia le più felici ed avveniristiche intuizioni compositive, ai confini della tonalità. La genesi dell’opera vede dapprima uno stupefacente Preludio pianistico gettare le basi della più singolare fra le composizioni organistiche di tutto l’800, che vedrà la luce a Roma solamente nel 1863. Vi ritroviamo già consolidati i procedimenti di una ricerca che definisce un futuro creativo le cui conseguenze nutriranno l’arte di Wagner, ricerca che si concretizzerà più tardi nella dissoluzione tonale della seconda scuola di Vienna. Weihnachtsbaum Suite composta a Villa d’Este (Roma) nel 1876, pubblicata a Milano presso l’Editore Lucca nel 1882. Come per le Consolazioni, alcuni fra i 12 pezzi di cui si compone la raccolta (i primi quattro, più qualche abbozzo di altri) vennero previsti per “Pianoforte ossia Harmonium“, come del resto la gran parte delle composizioni di Liszt destinate all’organo, oltre che arrangiamenti per due pianoforti, Tenore e Coro femminile. Lo stile rarefatto e volutamente semplice dell’ultimo periodo si dipana in orizzonti di profondità e ricchezze armoniche nutrite da continue vibrazioni impercettibili di colori. Preludio e Fuga su B.A.C.H Sulle note musicali corrispondenti alle lettere secondo la notazione tedesca del nome BACH (Si bemolle, La, Do, Si naturale) il colto musicista e già virtuoso ungherese conferma la sua propensione all’innovazione, consegnando una pagina magistrale caratterizzata da procedimenti compositivi di rara bellezza ed efficacia, significati espressivi che anticipano nel 1855 (l’anno di composizione dell’opera) sensazioni e situazioni che troveranno pieno sviluppo nella scrittura musicale del ‘900. Permane sullo sfondo (nonostante la dicitura e il trattamento contrappuntistico finemente sapiente della Fuga) l’idea del Poema sinfonico, capace di assicurare all’intera opera una coesione e forza inusitate, elemento distintivo che trova nella conclusione omofona e solenne la sua più sconvolgente attuazione. Due Consolazioni Pagine pianistiche tra le più celebri del compositore ungherese, redatte fra il 1847 e il 1850, all’origine delle quali si possono individuare alcuni lavori letterari di Alphonse de Lamartine. Liszt sembra qui rifuggire volutamente da ogni forma di virtuosismo, affidandosi unicamente al “bel canto“ come elemento caratteristico del linguaggio. Alcune fra le 6 Consolazioni (nr. 4 in Re bem. Maggiore e nr. 5 in Mi maggiore) risultano adattate per l’organo, entrate a far parte del repertorio di questo strumento 34 L’interprete attraverso un “Albun in onore di Töpfer“ e la celebre serie di adattamenti realizzati da Gottschalg, alla correzione dei quali lavorò lo stesso Liszt. Le prime due Consolazioni, entrambe nella tonalità di Mi maggiore, si distinguono per l’essenzialità dell’idea musicale (la prima) e il trattamento degli accompagnamenti, spesso “a contrasto“ (la seconda). Ad nos ad salutarem undam, fantasia Il tema del Corale tratto dal Prophète di Meyerber si trasforma nel più celebre affresco ottocentesco organistico, apoteosi del gigantismo grandoperistico di Liszt che caratterizza gli anni attorno al 1850. Anch’essa prevista per 2 pianoforti ossia piano con pedaliera o harmonium, questa fantasia suggella nell’organo ciò che l’autore andava rincorrendo nell’orchestra sinfonica. Composizione monotematica, eppure attraversata da un inesauribile senso alchemico della ricerca timbrica di estesi progetti sonori, funzionali al conseguimento di una dimensione dell’organo quale strumento espressivo di nuove modalità, di una nuova “monumentalità“ che il Poema sinfonico andava consolidando. Francesco Finotti Francesco Finotti Primo premio al Concorso Internazionale d’Organo Franz Liszt di Budapest (Ungheria, 1978), Francesco Finotti inizia una brillante carriera di concertista che lo porta a suonare nei più importanti festivals d’organo internazionali. Insegnante al Conservatorio “Pollini” di Padova e ai Corsi di Alto Perfezionamento “Scuola d’Organo” della Fondazione Romano Romanini di Brescia, si misura con le problematiche di una moderna progettazione e costruzione del proprio strumento. Realizza un suo sistema di calcolo al computer dei corpi sonori e pubblica la prima edizione italiana (Luglio ’99) delle opere teoriche di Aristide Cavaillé-Coll, il grande costruttore d’organi. La sua discografia comprende musiche di Robert Schumann, Franz Liszt, César Franck, Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Olivier Messiaen, Marcel Dupré, Jean Langlais, Erik Satie. Numerose registrazioni radiofoniche sono trasmesse dalle più importanti emittenti europee. www.francescofinotti.it 35 Lo strumento Torino Chiesa del Santo Volto Autore: Fratelli Ruffatti. Anno di costruzione: 2007. Iscrizioni: «Le Famiglie Gavio hanno reso testimonianza d’affetto alla nuova chiesa del Santo Volto con la donazione di quest’organo», alla base del prospetto; «Fratelli Ruffatti», sulla console. Ubicazione: sul piano del pavimento, entro vano lato del Vangelo. Cassa: limitata al basamento, con prospetto realizzato su disegno di Mario Botta e Michela Ruffatti. Prospetto: formato da 142 canne in stagno rette da maggette, disposte su due ordini in campata singola ad ali multiple, con profilo piatto, bocche allineate e munite di baffi, labbro superiore a mitria, appartenenti ai registri Contrabbasso 16’ nell’estensione Re1-Sol3 (Re1-Si1 con bocche riportate), Basso 8’ nell’estensione Do1-Sol3, Choralbass 4’ nell’estensione Do1-Re2, Principale 8’ nell’estensione Do1-Do4, Flauto cilindrico 8’ nell’estensione Do1-Mib2 e Gamba 8’ nell’estensione Do1-Si1. Tastiere: in numero di 3 in console indipendente collocata di fronte allo strumento, provviste di 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano. Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione Do1-Sol3. Registri: azionabili mediante pomelli estraibili disposti ai lati delle tastiere; diciture riportate sui pomelli. Accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra la terza tastiera) II-I, III-I, III-II, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pedaliera, ottava grave I, ottava grave II-I, ottava grave II, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava acuta III-I, ottava acuta III, ottava acuta I-pedaliera, ottava acuta II-pedaliera, ottava acuta III-pedaliera; Tremolo alla seconda tastiera, Tremolo alla terza tastiera; staffe per Crescendo (programmabile), Espressione seconda tastiera ed Espressione terza tastiera; combinazioni memorizzabili (anche su scheda) generali e particolari, con 436 livelli di memoria; registratore di segnali per l’esecuzione senza organista. Manticeria: costituita da 7 mantici a lanterna e due mantici Schwimmer, ubicati alla base dello strumento, sul piano del pavimento; azionamento con tre elettroventilatori. Somieri: in numero di 18; somiere a tiro per la prima tastiera (ubicato in posizione centrale, sopraelevata), somiere a tiro per la seconda tastiera (entro cassa espressiva, sotto il precedente), somiere per la terza tastiera (entro cassa espressiva, a sinistra del precedente), somiere per il registro Tromba reale (entro cassa per la terza tastiera, contro la parete di fondo), somiere per i registri Bombarda e Trombone (a destra della cassa per la seconda tastiera); somieri per le canne di facciata: 1° Contrabbasso nell’estensione Re1-Sol3, 2° Basso nell’estensione Do1-Sol3, 3° Choralbass nell’estensione Do1Re2, 4° Principale nell’estensione Do1-Do4, 5° Flauto cilindrico nell’estensione Do1-Mib2, 6° Gamba nell’estensione Do1-Si1; somieri secondari per: 1° Contrabbasso nell’estensione Do1-Do#1 (contro la parete laterale sinistra), 2° Bordone 16’ nell’estensione Do1-Si1 (a sinistra del somiere per la prima tastiera), 3° Tromba prima tastiera nell’estensione Do1Si1 (ibidem), 4° Diapason nell’estensione Do1-Fa#1 e Salicionale nell’estensione Do1-Sol1 (entro cassa per la seconda tastiera, contro la parete laterale destra), 5° Piccola bombarda nell’estensione Do1-Sol2, Tromba armonica nell’estensione Do1-Sol1 ed Oboe nell’estensione Do1-Sol1 (davanti al precedente), 6° 36 Disposizione Fonica Prima tastiera Subbasso e Basso nell’estensione Do1-Re2 (contro la parete laterale destra), 7° Subbasso, Basso e Choralbass nell’estensione Mib2-Sol3 (ibidem); crivelli in legno posizionati sotto le bocche delle canne. Trasmissioni: meccaniche di rimando per i somieri maestri della prima e della seconda tastiera, elettriche per tutti i restanti somieri, per gli accoppiamenti e per l’azionamento dei registri. Pressione: 120 mm (pedaliera), 95 mm (prima tastiera), 100 mm (seconda tastiera), 140 mm (terza tastiera), 340 mm in colonna d’acqua (Tromba reale). Corista: 440 Hz a 20°C. Temperamento: equabile. Scheda di Silvio Sorrentino Bordone 16’ Principale 8’ Flauto cilindrico 8’ Gamba 8’ Ottava 4’ Flauto traverso 4’ Superottava 2’ Mixtur 5 file (1¹/³’) Zimbel 4 file (²/³’) Tromba 8’ Tromba reale 8’ (trasm. dalla terza tastiera) Seconda tastiera (in cassa espressiva) Diapason 8’ Bordone 8’ Salicionale 8’ Voce celeste 8’ (da do2) Ottava 4’ Flauto a cuspide 4’ Nazardo 2²/³’ Ottavino 2’ Terza13/5’ Piccola bombarda 16’ Tromba armonica 8’ Oboe 8’ Clarone armonico 4’ L’organaro Fratelli Ruffatti Via Facciolati, 166 • 35127 Padova Tel. 049.75.06.66 www.ruffatti.com Info Chiesa del Santo Volto Can. Mauro Giorda, parroco Via Val della Torre 3 • Tel. 011.51.56.480 www.santovolto.com Terza tastiera (in cassa espressiva) Doppelflöte 8’ Cornetto 4 file 4’ (da fa2) Clarinetto 8’ Tromba reale 8’ Pedaliera Contrabbasso 16’ Subbasso 16’ Basso 8’ Bordone 8’ Choralbass 4’ Bombarda 16’ Trombone 8’ Tromba reale 8’ Tromba reale 4’ Bordone 32’ Controbombarda 32’ (trasm. dalla terza tastiera) (trasm. dalla terza tastiera) (elettronico digitale) (elettronico digitale) 37 5° concerto Sabato 17 dicembre 2011 – ore 21.00 Giaglione Chiesa di San Vincenzo martire Borgata Sant’Andrea, 1 Astor Piazzolla Ritratto d’autore Duo Ricercare Isabella Stabio Luca Massaglia sassofoni (soprano, contralto, baritono) organo Vuelvo al sur dalla colonna sonora del film Sur Il programma Ástor Piazzolla (1921 - 1992) 6 Tango-Études: · Décidé · Anxieux et rubato · Molto marcato e energico · Lento meditativo · Sans indication · Avec anxiété Ouverture da El sueño de una noche de verano Milonga en Re Introduccion al Ángel dal Concierto del Ángel Tanti anni prima (Ave Maria) dalla colonna sonora del film Enrico IV Ausencias Oblivion dalla colonna sonora del film Enrico IV Sin rumbo Libertango 38 39 Gli interpreti Astor Piazzolla Ritratto d’autore Duo Ricercare Isabella Stabio - Luca Massaglia La figura di Ástor Piazzolla è ormai conosciuta ed apprezzata in tutto mondo; il grande successo riscosso dalla sua musica risiede indubbiamente, tra le altre cose, nella possibilità di trascrizione della stessa per svariati strumenti solisti ed ensembles strumentali, dal duo all’orchestra. Il Duo Ricercare ha pensato di eseguire le celebri musiche del compositore argentino nell’arrangiamento per sassofono ed organo, una combinazione non ancora sperimentata. Il sassofono, strumento dotato di incredibili qualità timbricoespressive, offre la possibilità di imitare le voci di altri strumenti e, tramite l’utilizzo di tutta la gamma dei sassofoni principali (dal soprano al baritono), di coprire un’ampia tessitura. L’organo, il re degli strumenti, ben si adatta a sostituire l’orchestra. Il programma include brani originali per sassofono e pianoforte, quali i 6 Tango-Études, scritti originariamente da Piazzolla per flauto solista, e poi trascritti dal compositore stesso per sassofono e pianoforte per il famoso sassofonista francese Claude Delangle, attuale titolare della cattedra di Sassofono al Conservatoire National Superiéur de Musique di Parigi. Gli altri brani sono invece tratti dall’ampio repertorio che lo stesso Piazzolla eseguiva al bandoneon, accompagnato dai vari ensembles che via via fondò. Una musica immortale quella di Piazzolla e tanto amata da tutti, una musica che sa sempre rimodernizzarsi, evolversi, proponendosi con nuove soluzioni pur conservando la sua originalità e continuando a trasmettere all’ascoltatore forti emozioni. Isabella Stabio • Luca Massaglia 40 Duo Ricercare Luca Massaglia Il Duo ‘’Ricercare’’ è nato nel 2009 su iniziativa di Isabella Stabio e di Luca Massaglia. Ha tenuto concerti in Italia e all’estero: Austria (Bad Schallerbach: Maria-Lourdes Kirche); Germania (Wilster, St.-Bartholomäus-Kirche); Inghilterra (Londra: St. Peter’s Italian Church), Portogallo (Lisbona: Deutsche Evangelische Kirche; Leiria: Sé Catedral de Nossa Senhora da Conceição), Svizzera (Verscio: Chiesa di San Fedele Martire), U.S.A. (Methuen, MA, presso il celebre Methuen Memorial Music Hall; Boston, MA: King’s Chapel, Trinity Episcopal Church, Arlington Street Church; Westfield, MA, Second Congregational Church; Plymouth, MA, Church of the Pilgrimage). www.isabellastabio.com www.lucamassaglia.com Nato a Torino, ha conseguito la Laurea I Livello in Organo e Composizione Organistica con il massimo dei voti (110/110) presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha frequentato masterclasses tenute dai Proff. Ludger Lohmann, Louis Robilliard, Luigi Ferdinando Tagliavini e Bernard Winsemius, con quest’ultimo presso la Internationale Zomeracademie voor Organisten di Haarlem (Olanda). È attualmente allievo privato dei Proff. Louis Robilliard e Arturo Sacchetti. Ha tenuto concerti in qualità di solista in Italia e all’estero: Austria (Linz), Francia (Nantes, Cattedrale, eseguendo inoltre brani di Félix Moreau alla presenza entusiasta del compositore), Inghilterra (Londra), Polonia (Jedrzejów e Trzebnica), Portogallo (Torres Vedras), Svezia (Örebro), U.S.A. (Boston). È organista presso il Santuario della Madonna degli Angeli di Torino dal 2001. È stato ideatore e Direttore Artistico della Rassegna Organistica Note per la Sindone, tenutasi a Torino nel Maggio 2010 in occasione delle celebrazioni per la Solenne Ostensione della Sindone. www.lucamassaglia.com Isabella Stabio Si diploma nel 2005 in Sassofono con il massimo dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e prosegue i suoi studi conseguendo la laurea specialistica in Sassofono col massimo dei voti e la lode. E’successivamente ammessa al Conservatoire National de Région di Lione, nella classe internazionale di Jean Denis Michat, dove, nel 2008, ottiene il Diplome d’Etudes Musicales in Sassofono all’unanimità. Segue numerose master class con C.Delangle, J.D. Michat, V.David, J.Lulloff, K.Tse, J.Sampen, B.Totaro, M.Albonetti C.Wirth, F.Mancuso, il Quatuor de Saxophones Habanera. E’ vincitrice di numerosi concorsi (Chieri, Riccione, Asti,Padova) e della borsa di studio Master dei Talenti musicali della fondazione CRT. Ha tenuto concerti sia in Italia che all’estero in qualità di solista, in formazioni di musica da camera, in orchestra. Nel 2010 ha inciso un cd intitolato “Solo Sax One” e nel 2011 un cd intitolato “Sax goes Baroque!”. www.isabellastabio.com 41 Piazzolla, il riformatore del tango Astor Pantaleón Piazzolla era nato a Mar del Plata l’11 marzo 1921. Considerato, a ragione, tra i migliori virtuosi di bandoneón, è stato in prima fila tra i riformatori del tango, sia dal punto di vista musicale, sia stilistico. Nacque da genitori di origine italiana, Vicente Piazzolla (chiamato “Nonino” dai figli di Astor), figlio di Pantaleone, un pescatore emigrato in Argentina da Trani, in Puglia, ed Asunta Manetti, la cui famiglia invece proveniva dalla provincia di Massa-Carrara. Figlio unico, nel 1925 si trasferì con la famiglia a New York, dove visse fino all’età di 16 anni. Conosciuto nella sua terra natale come El Gran Ástor o El Gato (il Gatto, per la sua abilità e ingegno), è considerato tra i più importanti musicisti di tango della seconda metà del XX secolo (Carlos Gardel è il più importante della prima metà). In Argentina si dice che tutto può cambiare tranne il tango. Piazzolla ha infranto questa regola. La sua musica ha ottenuto consensi in Europa ed in America del Nord prima che nel suo Paese. E’ morto a Buenos Aires il 4 luglio 1992. 42 43 Lo strumento Giaglione Chiesa di San Vincenzo martire Autore: Carlo (II) Vegezzi Bossi. Anno di costruzione: 1967. Interventi di restauro e modifica: Marco Renolfi, 2003. Iscrizioni: «I Con.gi Gallasso prof. Michele e Bianco Prevot M.a Maria / riconoscenti a Dio nel 60mo di Matrimonio / unitamente alla figlia dott.ssa Alda / offrono alla Chiesa di Giaglione / novembre 1967», sulla parete laterale destra dello strumento. Ubicazione: sul pavimento, contro la parete di fondo della navata laterale sinistra, a fianco del presbiterio. Cassa: limitata al basamento ed ai fianchi. Prospetto: formato da 41 canne in zinco rette da maggette, disposte su unico ordine in campata singola a 3 cuspidi, con profilo piatto, bocche riportate, non allineate e munite di baffi, labbro superiore a mitria, appartenenti ai registri Principale 8’ nell’estensione Do2-Sib2, Ottava 4’ nell’estensione Do1-Sib1 e Dulciana 8’ nell’estensione Fa1-Si2. Tastiere: in numero di 2 in console indipendente antistante lo strumento, provviste di 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in materiale sintetico. Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione Do1-Sol3. Registri: azionabili mediante placchette a bilico allineate sopra la seconda tastiera; diciture riportate sulle placchette. Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ottava grave II-I, ottava acuta I, ottava acuta II-I; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo, Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a pistoncino; combinazione libera. Manticeria: costituita da singolo mantice a lanterna; azionamento con elettroventilazione. Somieri: in numero di 4; somiere maestro per la prima tastiera; somiere per la seconda tastiera (ubicato dietro il precedente); somieri secondari per i registri della pedaliera (contro la parete di fondo) e per le canne di facciata. Trasmissioni: elettriche. Bibliografia: ROSANNA GUALTIERI, Aspetti e momenti dell’Arte Organaria Piemontese, Tesi di Laurea, Università di Torino, 1972. Data del sopralluogo: 25 aprile 2009. Scheda di Silvio Sorrentino L’organaro Disposizione Fonica Prima tastiera Marco Renolfi - Organi Da Chiesa Piazza Fontanesi Antonio, 10 • 10153 Torino Tel. 011 836057 Principale 8’ Dulciana 8’ Ottava 4’ Decimaquinta 2’(non ritornella) Ripieno (xix+xxii+xxvi+xxix) Info Chiesa di San Vincenzo Martire Mons. Daniele Giglioli, parroco e vicario generale Borgata S.Andrea, 1• Tel. 0122.31.373 Seconda tastiera (in cassa espressiva) Bordone 8’ Viola gamba 8’ Flauto armonico 4’ Principale 2’ (non ritornella; non originale, in luogo della voce celeste) Comune di Giaglione Enzo Paini, sindaco Enzo Vayr, assessore alla Cultura • Tel. 0122.62.23.86 www.comune.giaglione.to.it Pedaliera Subbasso 16’ Questo concerto è inserito nel cartellone di Bordone 8’ (prolungamento del subbasso) Ce.S.Do.Me.O. Centro Studi Documentazione Memoria Orale Fraz. San Giuseppe, 1 • Tel. 0122.31.430 www.cesdomeo.it Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia. Questo concerto rientra nel progetto sulle Minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009. 44 45 Organ & Classical records Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • Italia Tel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357 6° concerto Lunedì 26 dicembre 2011 – ore 21.00 Oulx Chiesa di Santa Maria Assunta Via Des Ambrois, 57 Bach +Wagner= Reger L’influenza di Wagner sul repertorio organistico post-romantico Giulio Mercati organo Il programma Richard Wagner (1813-1883) Dall’opera Tannhäuser Atto III: Lied an den Abendstern Trascrizioni per organo di Edwin Lemare (1865-1934) Johann Sebastian Bach (1685-1750) Preludio e fuga in do minore BWV 549 Richard Wagner Dall’opera Tannhäuser Atto III: Gebet der Elisabeth Trascrizione per organo di Edwin Lemare Johann Sebastian Bach Preludio e fuga in la minore BWV 543 Richard Wagner Dall’opera Parsifal Atto III: Karfreitagszauber (Incantesimo del Venerdì Santo) Trascrizione per organo di Edwin Lemare Max Reger (1873-1916) Wie schön leuchtet der Morgenstern, ohne Opuszahl Fantasia sul corale Wie schön leuchtet der Morgenstern op. 40 n. 1 48 49 Bach +Wagner= Reger L’influenza di Wagner sul repertorio organistico post-romantico Giulio Mercati L’influenza di Wagner sulla vita culturale europea tra gli anni Sessanta dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento fu immensa e polivalente. Ogni intellettuale vissuto in questi anni, a prescindere dal proprio ambito di studio e di attività, dovette fare i conti con l’estetica wagneriana, che penetrò nella letteratura come nelle arti figurative – si pensi allo stile neogotico – dalla filosofia alla psicanalisi, fino alla religione: proprio in questi anni e proprio dallo spiritualismo del “Parsifal” nasceranno, infatti, molte nuove sette esoteriche. L’impatto di Wagner sul mondo musicale fu così forte da essere quasi paralizzante; basti ora citare l’esclamazione di Emmanuel Chabrier dopo il primo ascolto del “Tristan”: “C’è musica sufficiente per un secolo in quest’opera; non ci resta più nulla da fare”. Anche i compositori che all’inizio del Novecento promossero, in forme diverse, il superamento del wagnerismo, attraversarono periodi di adesione all’estetica wagneriana, con tanto di pellegrinaggio a Bayreuth, diventato quasi obbligatorio per i musicisti e in generale per gli artisti attivi in questi anni: si pensi, in tal senso, a Debussy. Amata e profondamente studiata, la musica di Wagner fu dunque ampiamente sottoposta al tipico strumento di analisi e di divulgazione, riservato alle opere diventate ormai imprescindibili: la trascrizione per organici ridotti e soprattutto per tastiere, pianoforte e organo, nella quale l’abilità virtuosistica dell’esecutore veniva altresì posta in aperta evidenza. La complessità del tessuto contrappuntistico e la straordinaria ricchezza timbrica della tavolozza orchestrale, elementi peculiari dello stile wagneriano, sembrano peraltro individuare nell’organo sinfonico tardo ottocentesco lo strumento d’elezione per simili adattamenti. Furono infatti numerosi e importanti gli organisti che trascrissero pagine wagneriane per il proprio strumento: Sigfrid Karg-Elert, Théodore Dubois e ovviamente Franz Liszt, per non citare che i più noti. Spicca fra questi, per l’assiduità con la quale si accostò a tale lavoro di adattamento e per la stupefacente complessità delle proprie trascrizioni, Edwin Henry Lemare. Nato a Ventnor, nell’Isola di Wight, il 9 settembre del 1865, Lemare ricevette i primi insegnamenti dal padre, Edwin, organista dilettante. Nel 1878 vinse una borsa di studio alla Royal Academy of Music, dove studiò fino al 1882, anno in cui fu assunto come organista nella Chiesa di St. John the Evangelist a Londra. Diede avvio sin da molto giovane alla propria attività concertistica, da subito assai intensa e di fatto abbandonata solo negli ultimi anni di vita. Organista a Cardiff e a Sheffield, nel 1892 divenne titolare della Holy Trinity di Londra: i suoi concerti settimanali divennero famosi e gli valsero la nomina a socio della Royal Academy of Music. Nel 1884 era anche divenuto socio aggregato del Royal College of Organists di Londra. Nel 1897 fu nominato organista 50 a St. Margaret in Westminster. Nel 1900 si esibì negli Stati Uniti e in Canada, venendo assunto nel 1902 al Carnegie Institute di Pittsburgh, come organista e direttore musicale. Attivo a San Francisco dal 1917 al 1921 e a Portland dal 1921 al 1924, si stabilì quindi a Chattanooga fino al 1929, anno in cui abbandonò definitivamente ogni attività artistica. Morì a Los Angeles il 24 settembre del 1934. Le trascrizioni organistiche di Lemare costituiscono una chiara manifestazione del più esasperato virtuosismo tardo ottocentesco, messo tuttavia al servizio dell’espressione musicale. Lemare non semplifica mai il ricchissimo ordito contrappuntistico della pagina sinfonica wagneriana, costringendo sovente l’esecutore ad autentiche acrobazie, tra terze, seste e ottave parallele e rapide alle due mani e costanti passi di agilità – addirittura fino al glissando – al pedale, sovente impegnato anche ad eseguire due voci indipendenti. Molto spesso Lemare chiama l’organista a suonare con la stessa mano contemporaneamente su due tastiere, in modo da sfruttare pienamente la ricchezza timbrica dell’organo sinfonico. La resa su uno strumento idoneo di tali adat- tamenti è però davvero emozionante, ripagando appieno l’esecutore dei suoi sforzi. La musica di Wagner influenzò profondamente anche la musica organistica a cavallo tra Ottocento e Novecento, con particolare riferimento all’opera di César Franck e Max Reger. In Reger l’amore per le strutture della tradizione razionalista settecentesca, per il contrappunto e la scrittura canonica, per le forme costruite su corale, insomma per Johann Sebastian Bach, si fondono con l’armonia tortuosa e cromatica del “Tristan”. Un brano come la Fantasia e fuga su “Wie schön leuchtet der Morgenstern” sembra proprio scaturire da questa doppia predilezione, da un lato le partite su corale e la fuga organistica bachiana, dall’altro la conduzione armonica wagneriana, imprevedibile e tormentata. Giulio Mercati 51 L’interprete tale Dramatyczny im. Szaniawskiego di Walbrzych (Polonia): l’ultima importante composizione – per organo – è stata commissionata nel 2010 dalla Delegazione Pontificia Lauretana ed è costruita su antiche melodie mariane. È direttore artistico di numerose e importanti rassegne: basti ora citare il Festival Organistico Lauretano, ciclo concertistico ospitato presso il celebre Santuario di Loreto (AN) e presso le più importanti Basiliche nel mondo dedicate alla Vergine Lauretana. È dottore del Comitato Scientifico del Centro Studi Lauretani, organo della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto. www.giuliomercati.it Giulio Mercati Nato a Saronno, ha intrapreso lo studio del pianoforte all’età di sei anni sotto la guida del nonno materno, il M° Lamberto Torrebruno, esponente di un’importante famiglia di musicisti; si è quindi perfezionato, in organo, composizione e clavicembalo, con musicisti del calibro di Luigi Toja, Giancarlo Bardelli, Jean Boyer, Olivier Latry, Massimo Berzolla, Bruno Bettinelli, Emilia Fadini e Danilo Costantini. Musicista versatile, svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero, soprattutto come solista all’organo e al clavicembalo e come continuista di diverse importanti formazioni, quali – tra le altre – “I Barocchisti” e l’Orchestra della Svizzera Italiana. È organista titolare presso la Basilica Prepositurale di San Vincenzo in Prato a Milano e direttore del Gruppo Vocale S. Bernardo. Dal 2001 al 2007 ha collaborato come maestro al cembalo in occasione degli allestimenti del Circuito Lirico Lombardo. Ha inciso per RTSI, Bottega Discantica e Tactus: l’ultima registrazione – per Tactus – è dedicata alle virtuosistiche trascrizioni per organo di note pagine wagneriane, firmate da Edwin Lemare. Nel 1996 si è laureato con lode in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha collaborato in veste di musicologo con il Teatro alla Scala, l’Orchestra «Verdi», il Festival «Milano Musica» e con altri importanti cicli concertistici. Dal 1999 collabora stabilmente, sempre in qualità di critico musicale, con il settimanale «Lombardia Oggi», inserto culturale del quotidiano «La Prealpina». Nel 1998 ha pubblicato, presso l’editore Rugginenti, un esteso saggio musicologico intitolato «Bruno Bettinelli: il cammino di un musicista». Dal 1999 è docente di Storia della Musica presso l’Istituto musicale «G. Rusconi» di Rho. Compositore attivo soprattutto nel campo organistico e corale, ha scritto le musiche per lo spettacolo teatrale «Shakespeare/Wyspianski: Burza», andato in scena nel febbraio 2007 nel Teatro sta52 53 Lo strumento Oulx Chiesa di Santa Maria Assunta Autore: Massimo Elice. Anno di costruzione: 2009. Iscrizioni: «Massimo Elice / Organi a canne Genova / A.D. 2009», sulla console. Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea preesistente. Cassa: assente. Prospetto: formato da 76 canne in stagno rette da maggette, disposte su unico ordine in singola campata a tre cuspidi, le laterali di 25 canne ciascuna, la centrale di 26 canne, con profilo concavo-convesso, bocche non allineate, labbro superiore a mitria, appartenenti ai registri Principale 8’ nell’estensione Do1-Si2, Ottava 4’ nell’estensione Do1-Si1, Flauto 8’ nell’estensione Do1-Si1 e Dulciana 8’ nell’estensione Do1-Si2, più 4 canne minori mute. Tastiere: in numero di 2 in console indipendente collocata in navata, provviste di 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in materiale sintetico. Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione Do1-Sol3. Registri: azionabili mediante placchette a bilico allineate in due file sopra la seconda tastiera; diciture riportate sulle placchette. Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ottava grave I, ottava grave II-I, ottava grave II, ottava acuta I, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava acuta Ped, ottava acuta I-Ped, ottava acuta II-Ped; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo ed Espressione seconda tastiera; pedale automatico (esclude l’unione I-pedaliera allorquando si suona la seconda tastiera); annullatori registri ad ancia I, II e Ped.; 999 combinazioni memorizzabili; traspositore di tonalità. 54 Manticeria: costituita da 4 mantici a vasca e da un mantice a lanterna, ubicati nel basamento dello strumento; azionamento con elettroventilazione. Somieri: in numero di 13; somiere per la prima tastiera (in posizione centrale, a sinistra), somiere per la seconda tastiera (in posizione centrale, a destra, entro cassa espressiva), somiere per il registro Tromba e prolungamenti (in posizione posteriore e sopraelevata; somieri secondari per: 1° Voce umana nell’estensione Do2-Si2 (contro la parete laterale sinistra), 2° Contrabbasso nell’estensione Do1-Si1 (a sinistra del somiere per la prima tastiera, davanti al precedente); 3° Contrabbasso nell’estensione Do2Si2 (dietro il somiere per la prima tastiera), 4° prolungamento del Contrabbasso (a destra del precedente), 5° Bordone 16’ nell’estensione Do1-Si1 (a destra del somiere per la seconda tastiera, contro la parete laterale destra); 6° Bordone 16’ nell’estensione Do2-Si2 (dietro il somiere per la seconda tastiera), 7° Bordone 16’ nell’estensione Do3-Sol5 (a sinistra del precedente), 8° prolungamento del Nasardo (entro cassa espressiva per la seconda tastiera), 9° Bordone 16’ nell’estensione Sol#5-Do6, Dulciana nell’estensione Do3-Do6, Duodecima con prolungamento (dietro il somiere per la Tromba), 10° canne di facciata; crivelli in legno posizionati al di sotto delle bocche delle canne. Trasmissioni: elettropneumatiche ed elettriche. Bibliografia: Chiesa S. Maria Assunta, Oulx. Sabato 15 agosto 2009. Benedizione ed inaugurazione del nuovo organo a canne, Oulx, 2009. Data del sopralluogo: 19 febbraio 2011. Disposizione Fonica Prima tastiera Bordone 16’ Principale 8’ Flauto 8’ Dulciana 8’ Voce umana 8’ ttava 4’ Duodecima ecimaquinta ecimanona ipieno 4 file Terza esquialtera Tromba 8’ Chiarina 4’ (da do2; aziona anche il principale) (ritornella su do6, sic) (non ritornella) (prolungamento della duodecima) (xxii+xxvi+xxix+xxxiii) (ritornella su la5) (combinazione: duodecima +terza) L’organaro Massimo Elice Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova Tel. 010.34.50.647 • [email protected] Info (prolungamento della tromba 8’) Seconda tastiera (in cassa espressiva) Bordone 16’ (trasm. dalla prima tastiera, fuori cassa espressiva) Bordone 8’ Viola gamba 8’ Voce celeste 8’ (da do2; aziona anche viola gamba) Flauto 4’ Nasardo 2 ²/³’ (da do2; non ritornella) Silvestre 2’ (prolungamento del flauto; non ritornella) Larigot 1²/³’(prolungamento del nasardo; ritornella su do#5) Ripieno 3 file (xv+xix+xxii) Oboe 8’ Pedaliera Contrabbasso 16’ Subbasso 16’ Quinta 10 ²/³’ Basso armonico 8’ Bordone 8’ Dulciana 8’ Ottava 4’ Flauto 4’ Ripieno 3 file Fagotto 16’ Tromba 8’ Clarone 4’ (do1-si1 canne bitonali) (do1-si1 canne bitonali) (prolungamento del subbasso) (prolungamento del contrabbasso) (prolungamento del subbasso) (trasmissione dalla prima tastiera) (prolungamento del contrabbasso) (prolungamento del subbasso) (trasmissione dalla seconda tastiera) (prolungamento della tromba 8’) (trasmissione dalla prima tastiera) (trasmissione dalla prima tastiera) Chiesa di Santa. Maria Assunta don Sandro Federici sdb, parroco Via Des Ambrois, 57 • Tel. 0122 83.10.74 www.salesiani-oulx.it Comune di Oulx Paolo De Marchis, sindaco Francesca Chareun, assessore alla Cultura Tel. 0122.83.11.02 www.comune.oulx.to.it Ufficio Turistico 0122.83.23.69 • 366.63.02.860 Questo concerto è inserito nel cartellone di Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia. Questo concerto rientra nel progetto sulle Minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009. 55 7° concerto Giovedì 5 gennaio 2012 – ore 21.00 Pianezza Santuario di San Pancrazio Piazza San Pancrazio, 3 Caleidoscopio Organistico Valter Savant– Levet organo Docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano Il programma André Raison (1650-1719) Offertoire du cinquième ton sur “Vive le Roi des Parisiens” Louis Claude d’Aquin 1694-1772) Noël V en duo Dietrich Buxtehude (1637-1707) Preludio in Do maggiore BuxWV 137 Georg Boehm (1661-1733) Partite sopra “Ach wie flüchtig, ach wie nichtig” (Com’è fugace, com’è vana la vita dell’uomo) Johann Sebastian Bach (1685-1750) Preludio e Fuga in La minore BWV 543 Giuseppe Verdi (1813-1902) Versetti per il Gloria (Messa solenne sulle arie del “La Traviata”) Trascrizione di Carlo Fumagalli (1822-1907) Nabucodonosor Sinfonia dall’opera 56 57 Lo strumento L’interprete Pianezza Santuario di San Pancrazio Valter Savant Levet Nato a Torino, ha iniziato gli studi musicali all’età di 4 anni all’Istituto per Ciechi di Torino. Ha quindi proseguito gli studi nella stessa città al Conservatorio Giuseppe Verdi. Dove si è diplomato in pianoforte, organo, composizione, direzione di coro e didattica della musica. Durante gli studi al Conservatorio ha frequentato il liceo linguistico conseguendo il diploma di traduttore in lingue straniere. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento tenuti da maestri quali Ton Koopman, Luigi Ferdinando Tagliavini, André Isoir, Michael Raduleschu, Daniel Roth. Ha studiato un anno a Parigi con Gaston Litaize. Ha frequentato i corsi estivi all’Accademia di Haarlem (Olanda) sotto la guida di Piet Kee, Arald Vogel, Gillian Weir, Daniel Roth, Guy Bouvet, Szigmond Szathmari, specializzandosi nei diversi campi della musica organistica dal repertorio antico a quello contemporaneo. Nel 1988 ha vinto il primo premio al Concorso nazionale di Noale (Venezia), nello stesso anno ha vinto il quarto premio al Concorso internazionale Bach di Lipsia (Germania). Quattro anni dopo ha di nuovo partecipato a quest’ultimo classificandosi terzo. Ha vinto il terzo premio al concorso internazionale di Odense (Danimarca). Ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero; Affianca la sua attività concertistica a quella di direttore di coro ed è spesso affiancato da gruppi vocali e da solisti. E’ stato selezionato come unico italiano al primo festival paralimpico per pianoforte a Tokyo (Giappone). Ha inciso alcuni CD con la collana Antichi Organi del Canadese. E’ docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Autore: Vegezzi Bossi / Massimo Elice. Anno di costruzione: 1966 / 2011. Tastiere: in numero di 2 in console separata, con 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in materiale sintetico. Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione Do1-Sol3. Registri: azionabili mediante placchette a bilico; diciture riportate sulle placchette. Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo ed Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a pistoncino; combinazioni programmabili; traspositore; inversione tastiere. Trasmissioni: elettriche. Temperamento: equabile. Scheda: Descrizione sintetica a cura di Massimo Elice. Disposizione Fonica Prima tastiera Principale 16’ (•) Principale 8’ Flauto 8’ Voce Umana 8’ Ottava 4’ Flauto 4’ Duodecima Decimaquinta Decimanona Sesquialtera 2 File Settima Ripieno 5 File Tromba 8’ Chiarina 4’ (•) Seconda tastiera (in cassa espressiva) Bordone 16’ (•) Principalino 8’ Bordone 8’ Viola Gamba 8’ Viola Celeste 8’ Flauto A Camino 4’ Nazardo 2²/³’ Silvestre 2’ Terza 13/5’ Piccolo 1’ (•) Pienino 3 File Oboe 8’ Cromorno 8’ Campane Tubolari L’organaro Massimo Elice Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova Tel. 010.34.50.647 Info Santuario di San Pancrazio Padre Andrea Brollo passionista, rettore Piazza San Pancrazio, 3 Tel. 011.967.62.50 www.santuariosanpancrazio.it/ Pedaliera Contrabbasso 16’ Subbasso 16’ Gran Quinta 10²/³’ (•) Basso Armonico 8’ (•) Bordone 8’ (•) Ottava 4’ (•) Flauto 4’ (•) Mistura 2 File (•) Fagotto 16’ Tromba 8’ (•) Clarone 4’ (•) Campane Tubolari (•) Registri ottenuti per derivazione. 58 Comune di Pianezza Antonio Castello, sindaco Silvia Bracco, assessore alla Cultura Tel. 011.96.70.263 www.comune.pianezza.to.it/ 59 8° concerto Venerdì 6 gennaio 2012 – ore 16.00 Borgofranco d’Ivrea Chiesa di San Maurizio Piazza Francesco Ruffini Natale in Musica Enrico Viccardi organo Docente d’Organo e Composizione organistica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como. Il programma Johann Sebastian Bach (1685-1750) In dulci Jubilo BWV 728 Pastorale BWV 590 Prélude – Allemande – Sarabande - Gigue Johann Christoph Friedrich Bach (1732-1795) Allegretto con XVIII Variationi “Morgen kommt der Weihnachtsmann” Claude-Benigne Balbastre (1727-1799) Noël: Il est un petit l’ange Louis James Alfred Lefébure-Wely (1817-1869) Scène pastoral pour une inauguration d’orgue ou messe de minuit Padre Davide da Bergamo (1791-1863) Versetto in Si bemolle maggiore “con armonia di Trombe alla Tirolese” Alexandre Guilmant (1837-1911) Offertoire in Mi bemolle maggiore Enrico Viccardi (1961) Improvvisazione su temi dati dal pubblico 60 61 Natale in Musica Enrico Viccardi Il brano di Johann Sebastian Bach che apre il concerto dovrebbe essere una di quelle elaborazioni scritte per accompagnare l’assemblea nel canto del Corale, ma è tale la ricchezza delle virtuosistiche ghirlande di note interpolate tra una strofa e l’altra (forse per sottolineare l’incontenibile giubilo per la nascita di Cristo) che alcuni ne hanno immaginato un utilizzo differente, ad esempio come postludio; la tonalità (così come nell’omonimo Preludio a Corale dell’Orgelbüchlein) è un luminoso la maggiore. La Pastorale invece (nota anche come Pastorella) è un brano unico nel suo genere, anche per la suddivisione in quattro sezioni. Se la tonalità d’impianto è il classico fa maggiore, la composizione rivela al suo interno una disposizione tonale inconsueta. Il primo movimento, che si svolge tipicamente su pedali di “bordone”, si conclude in modo inatteso in la minore mentre il brano che segue si attesta sul relativo di do maggiore. Lo splendido cantabile del terzo movimento invece sfrutta l’intensità del do minore; il cerchio si chiude con il liberatorio fa maggiore del brillante finale che ricorda assai da vicino l’ultimo movimento del terzo Concerto Brandeburghese. I quattro movimenti possono anche essere visti come movimenti di una Suite: Prélude, Allemande, Sarabande, Gigue. Johann Cristoph Bach, uno dei figli di Johann Sebastian, compose queste variazioni verosimilmente per cembalo o fortepiano, ma la scrittura leggera e raffinata ben si adatta allo strumento a canne. La famosissima melodia (nota in terra francese come “Ah, vous dirai-je, Maman” e al di là della Manica come “Twinkle, twinkle, little star”) viene elaborata con gusto accostando con una certa ricercatezza variazioni in minore a brani in maggiore senza tralasciare l’utilizzo di combinazioni ritmico-melodiche di sicuro effetto ed eleganti metri di danza quali il Minuetto e la Siciliana. Anche il brano di Claude-Benigne Balbastre consiste in un tema e variazioni, questa volta su un “Noël”, ovvero un canto popolare sempre d’argomento natalizio. Il tema viene esposto nella tipica forma del Duo per poi essere variato assecondando per così dire le tipicità tecniche e foniche dell’organo barocco francese. Nel nostro caso a far rivivere quelle brillanti sonorità saranno in particolare la Tromba ed i Flauti. Assai celebre come improvvisatore e compositore, il francese Louis James Alfred Lefébure-Wely ci ha lasciato un gran numero di lavori per organo dal carattere a volte spensierato a volte più intimistico dalle quali però traspare una costante attenzione alla qualità della scrittura. La Scène pastoral pour une inauguration d’orgue è uno di quei brani nei quali si usava dispiegare tutto quell’apparato coloristico (così caro al pubblico dell’epoca) che serviva meravigliosamente a dipingere con la ricca fonica dell’organo romantico una scena pastorale. Anche 62 L’interprete nel nostro caso si potranno ascoltare melodie che ricordano le zampogne, i flauti dei pastori, l’incombere del temporale, l’arrivo dei tuoni, della pioggia (l’autore prescrive addirittura un cluster per rendere al meglio l’idea del fragore della tempesta), il ritorno del sereno, le preci per il ringraziamento e, infine, gli uccelli che tornano a zufolare nel cielo di nuovo limpido. Il brano di Padre Davide da Bergamo nasce come pezzo schiettamente liturgico: il fatto che sia un Versetto ne denuncia l’uso pratico quale probabile introduzione ad un canto religioso (la cadenza femminile conclusiva facilita l’intonazione dell’assemblea). L’indicazione “con armonia di trombe alla tirolese” ne rivela tuttavia la vicinanza al genere del cosiddetto pezzo caratteristico. Come si può immaginare dal titolo, il registro che emerge in questo brano è la Tromba la quale unita al Principale si lascia gustare in una scrittura di sapida e schietta brillantezza. I brani di Guilmant sono invece tratti dalla celebre raccolta “L’organiste pratique”, una collezione di composizioni destinate all’utilizzo nel servizio religioso che comprende Versetti per il Magnificat, brani dal titolo generico quale Melodia, Cantabile ecc. e pezzi dedicati espressamente a specifici momenti della messa. L’Offertoire in mi bemolle maggiore è un delicato brano che non abbandona mai il cullante metro di sei ottavi, con costanti riprese del tema principale screziato da raffinate modulazioni. La Marche invece si può immaginare come una tipica Sortie, da suonarsi all’uscita della celebrazione; scritta in una classica forma A B A, associa al carattere un poco pomposo un’arguzia tutta francese. Enrico Viccardi Nato a Maleo nel 1961, si è diplomato con il massimo dei voti in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza nella classe di Giuseppina Perotti, perfezionandosi poi per due anni con Michael Radulescu alla Hochschule für Musik di Vienna. Ha seguìto inoltre numerosi corsi di perfezionamento con qualificati insegnanti quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais, D.Roth e in particolare quelli tenuti da L.F.Tagliavini all’Accademia di Pistoia. L’attività concertistica lo ha portato a suonare -con un particolare interesse alla valorizzazione del ricco patrimonio di strumenti storici- per rassegne ed associazioni prestigiose in numerosi centri italiani ed all’estero fra i quali Musica e poesia a San Maurizio (Milano), Feste organistiche di Venezia, Accademia di Pistoia, Colorno, Cattedrale di Cremona, Genova, Festival Internazionale di Trento, Bolzano, Festival Internazionale di Paola, Napoli, Bari, La Chaise Dieu, Cannes, Montpellier, Granada, Festival Internazionale delle Asturie, Barcellona, Andorra, Festival Internazionale di Lisbona, Isole Azzorre, Città del Vaticano, Malmö, Dornum, Uttum, Alma-Ata. Ha collaborato anche come continuista con prestigiosi complessi quali il Coro della Radio della Svizzera Italiana, l’ensemble Vanitas, i Sonatori della Gioiosa Marca con direttori quali René Clemencic, Diego Fasolis, Giuliano Carmignola. Ha registrato per Bottega Discantica, Divox Antiqua e Dynamics; per la casa Fugatto ha invece realizzato, oltre a diversi CD, un DVD intieramente dedicato a musiche per organo di J.S.Bach (segnalato con cinque stelle dalla rivista Musica). Ha inoltre recentemente registrato l’Orgelbüchlein di J.S.Bach sull’organo “Giani” della cappella del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Ha tenuto corsi di perfezionamento in Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan. È docente ai Corsi d’Organo dell’associazione Marc’Antonio Ingegneri di Cremona e all’Istituto diocesano “San Cristoforo” di Piacenza nonché presidente dell’associazione musicale Accademia Maestro Raro di Casalpusterlengo (LO). Fa parte della commissione per gli organi della Diocesi di Piacenza. È titolare della cattedra d’Organo e Composizione organistica al Conservatorio “G.Verdi” di Como. www.enricoviccardi.org Enrico Viccardi 63 Lo strumento Borgofranco d’Ivrea Chiesa di San Maurizio Autore: Giovanni Michele Ramasco / Giovanni Foglia. Anno di costruzione: 1747 / 1897. Interventi di restauro e modifica: Alfredo Cordone, 1937; Fratelli Marzi, 2011. Iscrizioni: «LAUDATE DOMINUM IN CHORDIS ET ORGANO», sulla cimasa della cassa. Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea coeva alla cassa. Cassa: a cinque campate a fornice con organetti morti, sormontata da cimasa mistilinea con intagli, risalente al 1747, fiancheggiata da espansioni laterali aggiunte nel 1897, dipinta di colore bianco. Prospetto: formato da 107 canne (51 in stagno risalenti al 1747, rimanenti in legno collocate nel 1897 nelle espansioni laterali della cassa) rette da maggette, disposte su due ordini in undici campate a cuspide, con organetti morti, profilo piatto, bocche allineate, labbro superiore a mitria, appartenenti al registro Principale 8’ bassi nell’estensione Do1-Si2 con prima ottava corta; rimanenti canne mute. Tastiera: singola a finestra, con 56 tasti ed estensione Do1-Sol5; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano. Pedaliera: concava con 27 tasti paralleli; estensione Do1-Re3. Registri: azionabili mediante manette a spostamento laterale con incastro, disposte in singola colonna a destra della tastiera; divisione in bassi e soprani fra le note Si2 e Do3; diciture riportate a Accessori: pomello estraibile per Tremolo; pedaletti per Unione tasto-pedale, Terzo piede, Subottava, Flauto in 12a, Fagotto e Tromba, Mezzo forte, Ripieno, Terza mano. Manticeria: costituita da 2 mantici a lanterna ubicati nel basamento della cassa; azionamento a pompa con manovella oppure con elettroventilazione. Somieri: in numero di 2; somiere maestro a vento in noce con 56 canali, 17 pettini e crivello in cartone posizionato al di sotto delle bocche delle canne; somiere di basseria diviso in due sezioni (ubicate nelle sporgenze laterali della cassa). Trasmissioni: meccaniche, di rimando per la tastiera. Pressione: 50 mm in colonna d’acqua (tastiera), 62 mm in colonna d’acqua (pedaliera). Corista: 441 Hz a 20°C. Temperamento: Vallotti Barca. Bibliografia: VASCO ACOTTO, Organi ed organisti nella Diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 70-71. Scheda di Silvio Sorrentino. stampa su cartellini di recente apposizione. 64 L’organaro Disposizione Fonica Principale 8’ bassi Principale 8’ soprani Ottava bassi Ottava soprani Decima quinta Ripieno 4 file Tromba 8’ bassi Tromba 8’ soprani Viola gamba bassi Viola gamba soprani Dulciana bassi Dulciana soprani Flauto in ottava bassi Flauto in ottava soprani Flauto in 12a bassi Flauto in 12a soprani Unda maris Contrabbasso Basso Marzi Italo s.n.c. di Stefano Marco e Giovanni Marzi Costruzione e Restauro Organi Chiesa Via Leonardo Da Vinci, 6 28076 Pogno (NO) Tel. 0322.97.444 Info (xix+xxii+xxvi+xxix) Chiesa di San Maurizio Don Leo Bovis, prevosto Piazza Francesco Ruffini • Tel. 0125 75.12.27 www.parrocchia-borgofranco.it (8’) (8’) (8’) (8’) (4’) (4’) (2²/³’) (2²/³’) (da do2) (alla pedaliera; 16’) (alla pedaliera; 8’) Comune di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca, sindaco Alex Tua, assessore alla Cultura Tel. 0125.75.58.11 www.comune.borgofranco.to.it 65 9° concerto Sabato 7 gennaio 2012 - ore 16.00 San Martino Canavese Chiesa di San Martino vescovo e Santa Costanza martire Per flauto traverso e organo Emanuela Tapparo Nicola Spinelli flauto traverso organo Co-titolare della Chiesa di San Lorenzo a Ivrea Il programma Vincenzo Petrali (1832-1889) Gloria in Re maggiore per organo Arcangelo Corelli (1653 – 1713) Pastorale dal Concerto grosso in sol min. op. 6 n. 8 “Per la notte di Natale” per flauto e organo Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) Concerto in Sol maggiore per flauto e organo Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso Domenico Scarlatti Pastorale (1685-1757) K 351 per organo AA.VV. Christmas carols per flauto e organo Joachim Andersen (1847-1909) Pastorale in Sol magg. op. 52 n.1 per flauto e organo Jules Auguste Demerssemann (1833 – 1866) Fantasia op. 7 per flauto e organo 66 67 Per flauto traverso e organo Emanuela Tapparo Nicola Spinelli Vincenzo Petrali Gloria in Re maggiore Compositore che ha lasciato una vasta produzione organistica, tipicamente italiana e in parte legata a stilemi operistici della sua epoca. Il brano è il primo di una raccolta di sei Versetti per il Gloria; è caratterizzato da una grande vena melodica ed armonica, legate a un sapiente uso della registrazione organistica di gusto ottocentesco. Arcangelo Corelli Pastorale dal Concerto Grosso op. VI n.8 “Per la notte di Natale” La Pastorale ad libitum è posta al termine del Concerto Grosso op. VI n.8 “Per la notte di Natale”e come movimento supplementare. Questa pagina commuove per la semplice e sofisticata costruzione. Ci sono echi popolari nel ritmo di ninna-nanna e nel richiamo a strumenti tradizionali (il suono doppio e ostinato delle zampogne evocato dai violini d’accompagnamento) ma l’autore cristallizza anche i tocchi di colore in un’architettura concentrante purissima, che nel finale in dissolvenza induce un clima di raro raccoglimento. Giovan Battista Pergolesi Concerto in Sol magg. Famoso compositore della scuola napoletana, autore della Serva padrona e del celebre Stabat Mater, è indicato qui come autore del Concerto in Sol Magg. In realtà recenti studi lo hanno attribuito ad altro autore di scuola napoletana. È costituito di tre tempi: Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso. Domenico Scarlatti Sonata Pastorale K 351 È una delicata pastorale dall’andamento sognante, sul modello delle “Cante di Natale” con cui gli zampognari accompagnarono, per tutto il barocco, i presepi viventi. Il tema si estende su tre voci in una scansione ampia e ariosa, conclude il brano una variazione virtuosistica sul tema iniziale ad imitazione di un organetto. Joachim Andersen Pastorale op. 52 . 1 Grande virtuoso del flauto, fu, nel 1882, tra i fondatori dell’Orchestra Filarmonica di Berlino nella quale fu attivo per dieci anni, prima come flautista e poi come vicedirettore. Dopo un’introduzione dell’organo, il flauto espone un dolcissimo tema in forma bipartita dal carattere sognante e idilliaco che ricalca gli stilemi ottocenteschi del genere pastorale. Jules A. Demerssemann Fantasia op. 7 Allievo della grande tradizione flautistica della scuola francese dell’Ottocento, Demerssemann è autore di varie fantasie su temi d’opera per flauto. Per sopperire alla mancata produzione per questo strumento da parte di grandi musicisti dell’epoca, Demerssemann, come altri grandi flautisti, si dedicò alla composizione scrivendo brani rivolti a un 68 pubblico teatrale con un accentuato funambolismo strumentale che mirava a stupire e a lusingare piacevolmente l’ascoltatore. A questo genere appartengono le variazioni sul Carnevale di Venezia. Dopo un’ampia introduzione nello stile dell’improvvisazione, la danza più celebre dell’Ottocento, cioè il valzer, viene variata con grande maestria. Trilli, scale veloci, arpeggi, abbellimenti, note ribattute e variazioni ritmiche sono le caratteristiche che pongono all’attenzione del pubblico la fantasia del musicista e il virtuosismo dell’esecutore. Emanuela Tapparo Nicola Spinelli Gli interpreti Nicola Spinelli Emanuela Tapparo Compiuti gli studi di pianoforte, organo e composizione organistica, si è perfezionato in organo con i maestri Fernando Germani, Luigi Ferdinando Tagliavini, Gaston Litaize. Il suo repertorio, assai vario, spazia dagli autori antichi ai contemporanei, con predilezione per le opere di J. S. Bach, F. Mendelssohn-Bartholdy, M. Reger, W. Th. Best. Appassionato di arte organaria, si adopera da anni per la tutela degli strumenti antichi promuovendo restauri e iniziative per la valorizzazione del patrimonio organario. Negli ultimi anni conduce intensa attività concertistica in Italia e all’estero sia in veste di solista sia come componente di varie formazioni. Ha collaborato con gli “Anonimi Cantores” di Milano, con cui ha inciso su CD il Requiem di Mozart. Ha realizzato diverse incisioni in qualità di organista e di direttore di coro. Ha partecipato, come relatore e conferenziere, a seminari e convegni musicologici ed ha pubblicato articoli e studi d’organaria. Insegnante di Ed. Musicale presso la Scuola Media Statale di San Giorgio Canavese ed organista presso la chiesa di San Lorenzo in Ivrea. Diplomata a pieni voti in flauto nel 1998 presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, ha seguito diversi corsi di perfezionamento ed ha approfondito in particolar modo il repertorio romantico. Nello stesso anno si è laureata in lettere moderne, discutendo una tesi di argomento storico-musicale che ha indagato il rapporto tra le pubblicazioni ottocentesche di musica antica, la prassi della loro trascrizione e i criteri estetici con cui venivano comprese e interpretate. Docente di Lettere e insegnante di flauto e storia della musica, all’attività didattica affianca quella di esecutrice. Ha collaborato con varie formazioni orchestrali, per poi orientarsi sul repertorio solistico esibendosi per lo più in insiemi cameristici (in duo con organo, pianoforte, flauto, chitarra) con cui ha preso parte a varie manifestazioni italiane e a concorsi nazionali ed internazionali. Insegnante di Lettere presso la Scuola Media Statale di San Giorgio Canavese 69 Lo strumento San Martino Canavese Chiesa di San Martino Vescovo Autore: Giovanni Bruna / Krengli. Anno di costruzione: 1788 / 1973. Interventi di restauro e modifica: Giovanni Battista Borgesio, 1854; Alfredo Cordone, 1960; Krengli, 1973; Alessandro Rigola, 2010. Iscrizioni: «Organo restaurato ex novo con il concorso del popolo 1960», sulla parete di controfacciata, a sinistra dell’organo; «Krengli, Novara, 1973», sulla console. Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea Accessori: Tremolo, Unione Tasto-pedale, Combinazione libera, Ripieno, Fortissimo; staffa per crescendo. Manticeria: costituita da un mantice a cuneo ubicato nel basamento della cassa; azionamento con elettroventilazione. Somieri: in numero di 6; somiere maestro, somiere di basseria, somiere per le note gravi del Bordone e 3 somieri di facciata. Trasmissioni: elettriche. Temperamento: equabile. Bibliografia: VASCO ACOTTO, Organi ed orga- coeva alla cassa. Cassa: a tre campate alla serliana, opera di Giuseppe Argentero risalente al 1788, eseguita su disegno dell’architetto Boggio, sormontata da cimasa con teste d’angelo ed urne, dipinta di colore azzurro e giallo con dorature. Prospetto: formato da 35 canne in zinco rette da maggette, disposte su unico ordine in tre campate a cuspide, con profilo piatto, bocche allineate munite di baffi, labbro superiore a mitria riportato, appartenenti al registro Principale 8’ nell’estensione Do1-Sib3 con prima ottava corta, più quattro canne minori mute. Tastiera: singola sporgente, con 58 tasti ed estensione Do1-La5; tasti rivestiti in materiale sintetico. Pedaliera: concava con 24 tasti; estensione Do1-Si2 con ritornello su Do2. Registri: azionabili mediante placchette a bilico allineate sopra la tastiera; divisione in bassi e soprani fra le note Si2 e Do3; diciture riportate sulle placchette. nisti nella Diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 186-188. Scheda di Silvio Sorrentino. 70 L’organaro Disposizione Fonica Alessandro Rigola Via Rosselli, 3 • 13900 Biella (BI) Cell. 339 54.31.059 • Tel. 015.09.90.320 www.rigolaorgani.it Principale 8’ b. Principale 8’ s. Ottava 4’ b. Ottava 4’ s. Decimaquinta 2’ Ripieno 4 file Bordone 8’ b. Bordone 8’ s. Flauto 4’ Flauto 2’ Viola 8’ b. Viola 8’ s. Celeste 8’ Violoncello combinato Oboe combinato Contrabbasso Info (xix+xxii+xxvi+xxix) Chiesa di S. Martino vescovo e S. Costanza martire Don Davide Smiderle, pievano Piazza Guglielmo Marconi Tel. 0125.73.91.31 (in realtà Fl. in XIX B. + Fl. in XII S.) (da do2) (aziona bordone 8’ + viola 8’) (come il prec. + Flauto 4’) (16’, alla pedaliera) Comune di San Martino Canavese Domenico Foghino, sindaco Silvana Rizzato, assessore alla Cultura Tel. 0125.73.91.21 www.comune.sanmartinocanavese.to.it 71 10° concerto Domenica 8 gennaio 2012 – ore 16.00 Torino Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” Piazza Bodoni I miei predecessori Guido Donati organo Docente di Organo e Composizione Organistica Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Il programma Roberto Remondi (1850-1928) Preludio e Fuga Pastorale Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Romanza senza parole (La Fileuse) Trascrizione di Roberto Remondi Dino Sincero (1872-1923) Preludio Inno Nuziale Ulisse Matthey (1876-1947) Giga Toccata Fanfara Angelo Surbone (1892-1969) Preludio Graduale (Piccolo scherzo a canone) Offertorio Marcia Religiosa Gian Luigi Centemeri (1903-1997) dalla Sonata in Fa Intermezzo - Fuga 72 73 I miei predecessori Guido Donati Roberto Remondi Nato a Fiesse (BS), visse a Torino la parte più significativa della sua carriera artistica. Primo insegnante d’Organo del Liceo Musicale torinese, è qui rappresentato da una composizione dal marcato carattere pastorale che si segnala per una grande scorrevolezza di scrittura e una notevole vivacità di invenzione. Si noti, per inciso, che la Fuga espone il soggetto di inizio al Pedale, cosa assai insolita. Sempre di Roberto Remondi, viene presentata una trascrizione da Mendelssohn, la celeberrima Fileuse, tratta dalle Romanze senza parole, uno dei grandi capolavori pianistici del XIX secolo. Qui Remondi ci dimostra tutta la sua verve ed una innata predisposizione ad un raffinato virtuosismo strumentale. Dino Sincero Nato a Trino Vercellese (VC), sacerdote, si laureò in Fisica dimostrando il suo spirito acuto e indagatore nella sua attività di riformatore dell’organo italiano di fine ‘800. La sua produzione compositiva, peraltro non copiosissima, rivela comunque un musicista di grande gusto e sensibilità, anche quando, nell’Inno nuziale, sembra quasi rifarsi ad un certo Léfébure-Wély. Ulisse Matthey Torinese, fu probabilmente il più grande virtuoso d’organo della sua epoca: sommo organista, ma anche brillantissimo pianista, la sua produzione compositiva ci mostra un animo problematico e tormentato pur nella indiscutibile sapienza della scrittura. La Giga è ricca di numerosi e brillanti effetti strumentali, mentre nella Toccata Fanfara i frequenti ribattuti sono un evidente rimando ad una scrittura pianistica. Angelo Surbone Nacque a Treville Monferrato (AL) e fu attivo nella capitale subalpina per decenni, sia come insegnante che come organista in molte chiese cittadine. I pezzi qui presentati evidenziano un sentire delicato e raffinato al contempo: la Marcia religiosa, poi, sembra quasi un brano tratto dalle Heures mystiques di Léon Böelmann. Gianluigi Centemeri Nacque a Monza nel 1903: organista e compositore dalla vasta produzione vocale e strumentale, è qui illustrato dagli ultimi due tempi della sua Sonata in Fa, dedicata ad Ulisse Matthey. È particolarmente notevole lo spiritoso soggetto della Fuga finale. Guido Donati 74 L’interprete ha eseguito, in prima mondiale, “Andante, Attesa e Scherzo”, per oboe (anche corno inglese), viola, contrabbasso e pianoforte. L’esecuzione è avvenuta nell’ambito del Festival Internazionale di Musica di Estoril (Portogallo). E’ autore di musiche di scena e da film; svolge altresì attività di sonorizzatore di film muti tanto all’organo che al pianoforte. Dal 1968 al 1974 ha fatto parte dello Studio di Musica Elettronica Torinese. E’ attivo anche in campo jazzistico, sia come solista sia come accompagnatore e arrangiatore. Ha realizzato, assieme a Gaetano Di Domenico, un compact dal titolo “Laudes and Improvisation”. Nel 2007 ha inciso per la Casa Discografica “Tactus” il disco “Donati plays Donati” interamente dedicato a sue composizioni. Dal 1978 è docente di Organo e Composizione Organistica presso il Con- Guido Donati E’ nato a Mozzo (BG) il 17 gennaio 1949. Compie gli studi musicali presso i Conservatori di Torino ed Alessandria, diplomandosi in Organo e Composizione Organistica, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro, Composizione Principale. Medaglia d’argento al Concorso Internazionale “Viotti” di Vercelli nel 1972. Secondo Premio “Sezione Latina” di Composizione Sacra al Concorso Internazionale di Castagneto Carducci nel 2003 e 2009. A tutt’oggi egli ha al suo attivo numerosi concerti come solista sia in Europa che in Africa, anche in ambito di importanti Festival Organistici. Ha eseguito concerti come solista di Clavicembalo e di Fortepiano; in tale ultima veste ha suonato nel 1986 nella Sala da Musica del Quirinale alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Nel 1995 ha tenuto un concerto d’organo nella chiesa del Santo Sudario di Torino alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. E’ autore di oltre cento composizioni, di cui alcune pubblicate da LDC, Animando, Carrara, che spaziano dal piccolo brano per pianoforte alla Sinfonia per grande orchestra e tre Concerti per Organo e Orchestra. Ha tenuto un corso di improvvisazione organistica, nonché concerti improvvisati. Nel 1984 il gruppo parigino “Opus Ensemble” gli servatorio “G. Verdi” di Torino. Cenni Storici La data di costituzione del Conservatorio Statale di Musica di Torino risale al 13 febbraio 1936 quando il preesistente “Istituto Musicale Giuseppe Verdi” nato nel 1866 come Istituto Musicale della Città di Torino - passò allo Stato e, trasformato nel Regio Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi’ di Torino, fu elevato al rango di scuola abilitata a rilasciare titoli ufficiali di diploma nella professione musicale. 75 Lo strumento Torino Conservatorio “Giuseppe Verdi” Autore: Tamburini. Anno di costruzione: 1934. Interventi di restauro e modifica: Brondino Vegezzi Bossi, 2007. Tastiere: in numero di 4 in console indipendente collocata di fronte allo strumento, provviste di 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti diatonici rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano. Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione Do1-Sol3. Registri: azionabili mediante placchette disposte ai Disposizione fonica Prima tastiera Terza tastiera (in cassa espressiva) Quintante 16’ Principale 8’ Corno di notte 8’ Salicionale 8’ Voce umana 8’ Dulciana 4’ Corno di camoscio 4’ Nazardo 2²/³’ Ottavino 2’ Terza13/5’ Clarinetto 8’ Arpa Campane Salicionale 16’ Principale 8’ Bordone 8’ Eufonio 8’ Eolina 8’ Gamba 8’ Voce celeste 8’ Concerto viole 8’ Ottava 4’ (mancante) Eolina4’ Quintina 2²/³’ Decimaquinta 2’ Flautino 2’ Ripieno Corno francese 8’ Oboe 8’ Seconda tastiera lati delle tastiere; diciture riportate sulle placchette. Accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra la quarta tastiera) I-II, III-II, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pedaliera, IV-pedaliera, ottava grave IV, I-II, III-II, IV-II, ottava acuta I, II, III, IV, I-II, IIIII, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pedaliera, IV-pedaliera; Tremolo alla terza tastiera, Tremolo per Violoncello; Ripieno combinato alla seconda tastiera; Ripieno combinato alla terza tastiera; staffe per Crescendo ed Espressione; 320 combinazioni memorizzabili. L’organaro Vegezzi-Bossi Antica Bottega Artigiana di Brondino Vegezzi-Bossi s.n.c. Via Marconi, 48 • 2044 Centallo (CN) Tel. 0171.21.41.76 www.vegezzi-bossi.com Trasmissioni: elettriche. Pressione: 85 mm (pedaliera), 67 mm (prima tastiera), 58 mm (seconda tastiera), 65 mm (terza tastiera), 90 mm (quarta tastiera), 122 mm in colonna d’acqua (registri ad ancia). Corista: 446 Hz a 25°C. Temperamento: equabile. Scheda: Descrizione sintetica a cura di Brondino Principale 16’ Principale 8’ Bordone 8’ Dolce 8’ Viola 8’ Ottava 4’ Flauto 4’ Duodecima 2²/³’ Decimaquinta 2’ Ripieno 7 file Cornetto 3 file Cromorno 16’ Tromba 8’ Arpa Campane Quarta tastiera (in cassa espressiva) Bordone 16’ Principale violino 8’ Flauto 8’ Ottava 4’ Flauto in duodecima 2²/³’ Tromba armonica 8’ Tuba 8’ Voce corale 8’ Trombina 4’ Pedaliera Questo concerto si avvale del patrocinio della Città di Torino. Vegezzi Bossi. 76 77 Contrabbasso 16’ Principale 16’ Subbasso 16’ Violone 16’ Salicionale 16’ Armonica 16’ Quinta 10²/³’ Basso 8’ Bordone 8’ Violoncello 8’ Quinta 5¹/³’ Ottava 4’ Bombarda 16’ Trombone 8’ Tuba 8’ Tuba 4’ Campane Organ & Classical records César Franck Trois Pièces pour Grand Orgue Trois Chorals pour Grand Orgue Massimo Nosetti Organo Francesco Vegezzi Bossi Susa, Cattedrale di San Giusto ELEORG001 Jules Grison Brani per Organo Daniele Sajeva Organo Francesco Vegezzi Bossi Santena, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ELEORG002 Les tambourins provençaux François Dujardin, Silvano Rodi Organo Gioacchino Concone Bussoleno, Chiesa di Santa Maria Assunta ELEORG003 Händel per tastiere Maurizio Fornero Organo Francesco Maria • Giovanni Battista Concone Corio, Chiesa di San Genesio Martire ELEORG004 L’organo nel periodo risorgimentale Massimo Gabba Organo Fratelli Serassi Chivasso, Chiesa Madonna del Rosario ELEORG005 I Colori dell’Organo Dall’Ancien Régime alla borghesia liberale Luca Scandali Organo Giovanni Bruna Chiaverano, Chiesa di San Silvestro ELEORG006 Catalogo g www.elegiarecords.it Organalia per la Sindone Massimo Nosetti Accademia Corale Stefano Tempia Organo del Conservatorio G.Verdi di Torino ELEORG007 Riverberi, Novecento e oltre Pietro Tagliaferri, Stefano Pellini Organo Giuseppe Bernasconi Volpiano, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ELEORG008 79 Autori Piemontesi tra Xix e Xx secolo Foschini•Caudana•Rosso•Mosso•Baima•Matthey•Yon Marco Limone Organo Angelo Nava•Italo Marzi Piobesi Torinese, Chiesa della Natività di Maria Vergine ELEORG009 Musique d’Occitanie Jean Christophe Maillard, François Dujardin, Silvano Rodi organo Alessandro Collino Fenestrelle, Chiesa di San Luigi Re di Francia ELEORG010 Protagonisti del Novecento • Guido Alberto Fano Andrea Macinanti, Hiroko Miura, Cantori Veneziani, Diana D’Alessio, direttore ELEORG011 Cinquecentina d’Organo Luca Guglielmi organo Cesare Catarinozzi Novalesa, Chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Andrea ELEORG012 Brani d’organo dal Risorgimento Cognazzo, Scandali, Vannucchi, Macinanti ELEORG013 Sulle rive del novecento Walter Gatti Organo Carlo Vegezzi Bossi Chivasso, Chiesa di San Giuseppe Lavoratore ELEORG014 Astor Piazzolla, ritratto d’autore. Isabella Stabio, Luca Massaglia Organo Massimo Elice Oulx, Chiesa di Santa Maria Assunta ELEORG015 Organ & Classical records Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • Italia Tel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357 80