Concerti d’Organo e strumentali
2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012
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Concerti d’Organo e strumentali
2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012
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Il Calendario
dicembre 2011
1° concerto
Venerdì 2 dicembre 2011 ore 21.00
PINEROLO
Chiesa di Nostra Signora di Fatima
4° concerto
Sabato 10 dicembre 2011 ore 21.00
TORINO
Chiesa del Santo Volto
TON KOOPMAN FRANCESCO FINOTTI
organo
organo
2° concerto
Domenica 4 dicembre 2011 ore 18.00
PECETTO TORINESE
Chiesa di Santa Maria della Neve
5° concerto
Sabato 17 dicembre 2011 ore 21.00
GIAGLIONE
Chiesa di San Vincenzo martire
THIBAUT DURET DUO RICERCARE
organo
Isabella Stabio
gennaio 2012
7° concerto
Giovedì 5 gennaio 2012 – ore 21.00
PIANEZZA
Santuario di San Pancrazio
9° concerto
Sabato 7 gennaio 2012 ore 16.00
SAN MARTINO CANAVESE
Chiesa di San Martino vescovo
e Santa Costanza martire
VALTER SAVANT – LEVET
organo
EMANUELA TAPPARO
flauto traverso
8° concerto
Venerdì 6 gennaio 2012 ore 16.00
BORGOFRANCO D’IVREA
Chiesa di San Maurizio
NICOLA SPINELLI
organo
10° concerto
Domenica 8 gennaio 2012 ore 16.00
TORINO
Conservatorio Statale di Musica
“Giuseppe Verdi”
ENRICO VICCARDI
organo
sassofoni (soprano, contralto, baritono)
Cantori e Coro
della Cattedrale di Chambery
Luca Massaglia
GUIDO DONATI
organo
FRANÇOIS COPPA
direttore
organo
6° concerto
Lunedì 26 dicembre 2011 ore 21.00
OULX
Chiesa di Santa Maria Assunta
3° concerto
Mercoledì 7 dicembre 2011 ore 21.00
TESTONA
Chiesa di Santa Maria
GIULIO MERCATI
organo
ARCHI
Orchestra da Camera
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Per un Natale in Musica
Organalia celebra quest’anno il primo decennio di attività e, guardando al cammino percorso, possiamo dire che ha centrato tutti gli obiettivi indicati in premessa: valorizzazione della musica organistica, degli organi, delle chiese e delle località, facendo operare in stretta connessione la Cultura e il Turismo in provincia di Torino.
In dieci anni sono stati restaurati parecchi organi, non solo per il benefico influsso di Organalia ma
anche per la sensibilità di associazioni, comuni, parrocchie e privati cittadini. È stato un periodo di rinascita per uno strumento che, dopo il minimo storico di interesse registrato negli anni ’60 del Novecento, pian piano ha risalito la china.
Oggi con una certa punta di orgoglio possiamo affermare di aver lavorato nella direzione giusta, anche
grazie alla collaborazione indispensabile della Fondazione CRT che, non solo ha sostenuto la rassegna
organistica della nostra Provincia ma ha anche contribuito al restauro degli strumenti, spesso dimenticati da centinaia di anni, che sono tornati a suonare, facendo conoscere alle nuove generazioni quanto
i nostri antenati avevano realizzato nel XVIII e nel XIX secolo con non poca fatica.
Ed è con questi propositi che la Provincia di Torino, anche in momenti di grandi difficoltà finanziarie,
prosegue nel suo impegno culturale, presentando la 3^ edizione di Suoni d’Inverno, con una serie di
appuntamenti che non mancheranno di attrarre il grande pubblico durante l’Avvento e il Natale.
Con i migliori auguri per le imminenti feste e per un sereno e più promettente 2012.
Il Presidente
L’Assessore alla Cultura e Turismo
Antonio Saitta
Ugo Perone 4
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La rassegna è caratterizzata da importanti appuntamenti concertistici il primo dei quali segna il ritorno, un
anno dopo, di Ton Koopman, organista, clavicembalista e direttore d’orchestra, divenuto per la sua fama, leggendario. A Pinerolo, nella Chiesa della Madonna di Fatima, inaugurerà il nuovo e grandioso organo a tre tastiere, ispirato alla tradizione nordica, costruito dalla Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto. Per
festeggiare questo avvenimento, particolarmente significativo per la vita musicale di Pinerolo, l’Accademia Organistica Pinerolese in collaborazione con la Società Storica Pinerolese ha organizzato una manifestazione intitolata “Organi in festa”, con la possibilità di ascoltare, vedere e suonare i cinque organi già restaurati in città.
Il secondo concerto vedrà un’altra inaugurazione a Pecetto Torinese, località dove Organalia arriva per la prima
volta. Si tratta dell’organo Concone – Pera appena restaurato da Marco Renolfi di Torino. Per questo concerto
siederà alla console l’organista della Cattedrale di Chambery (Francia) Thibaut Duret che sarà presente con i
Cantori e con il Coro della medesima Cattedrale, per la direzione di François Coppa. Il concerto rientra nei rapporti di gemellaggio che intercorrono ormai da molti anni tra la Provincia di Torino e la città savoiarda.
Il terzo concerto si terrà a Testona, frazione di Moncalieri, per celebrare con un concerto strumentale il Millenario della costruzione della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria. L’orchestra Archi della De Sono, diretta da Roberto Righetti, eseguirà musiche di Respighi, Sollima e Rota.
Il quarto concerto ci porta a Torino e, precisamente, nella splendida Chiesa del Santo Volto, omaggio all’architettura dei nostri giorni, realizzata dall’elvetico Marco Botta. Alla console dell’organo Fratelli Ruffatti siederà uno tra i più conosciuti e apprezzati concertisti italiani: Francesco Finotti. Il programma sarà interamente
dedicato a Franz Liszt, nel bicentenario della nascita, avvenuta il 22 ottobre 1811.
Il quinto appuntamento ci fa entrare in Valle di Susa, a Giaglione, dove, dopo i lavori di restauro alla chiesa
parrocchiale, l’organaro torinese Marco Renolfi ha rimontato l’organo Carlo II Vegezzi-Bossi del 1967. Sarà
questa l’occasione per risentire il Duo Ricercare, formato dall’organista Luca Massaglia e dalla sassofonista
Isabella Stabio in un programma interamente dedicato a uno degli autori più amati dal pubblico contemporaneo: Astor Piazzolla. L’appuntamento viene inserito anche nel cartellone delle Minoranze linguistiche
“Chantar l’Uvern”. Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è
stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia. Questo concerto e il successivo a Oulx rientra
nel progetto sulle Minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009.
Il sesto, e anche ultimo appuntamento del 2011, ci porterà nell’Alta Valle di Susa, a Oulx. Nella parrocchiale della celeberrima località turistica, nel giorno di Santo Stefano, si potrà ascoltare, alla console dell’organo costruito recentemente dall’organaro genovese Massimo Elice, l’organista Giulio Mercati che propone
all’ascolto una terna di autori possenti: Bach, Wagner e Reger. Anche questo concerto è inserito nel cartellone “Chantar l’Uvern”.
Con il settimo concerto, primo del 2012, si va nei dintorni di Torino, a Pianezza, nel Santuario di San Pancrazio, dopo il restauro operato da Massimo Elice all’organo costruito da Carlo II Vegezzi Bossi nel 1960. L’organista Valter Savant-Levet proporrà all’ascolto musiche che vanno dal Barocco francese a Giuseppe Verdi.
L’ottavo concerto, nel pomeriggio dell’Epifania, permetterà al pubblico di andare a Borgofranco d’Ivrea, amena
località della Dora Baltea canavesana, per ascoltare un organo Ramasco – Foglia, appena restaurato dai Fratelli Marzi di Pogno, con la presenza, alla console, di un organista che suona per la prima volta a Organalia: Enrico Viccardi. Il programma, tutto d’ispirazione natalizia, spazia da Bach a Guilmant, passando attraverso Balbastre, Lefebure-Wely, Padre Davide da Bergamo, per concludersi con un’improvvisazione dello stesso Viccardi.
Il nono concerto sarà ancora in Canavese, in un’altra località dove Organalia arriva per la prima volta: San
Martino Canavese. Il Duo formato dall’organista Nicola Spinelli e dalla flautista Emanuela Tapparo permetterà di ascoltare la voce dell’organo Bruna – Krengli in un’antologia ampia e articolata comprendente autori
che vanno dal XVIII al XX secolo.
Infine, con il patrocinio della Città di Torino, l’ultimo e decimo concerto, si terrà proprio al Conservatorio per
valorizzare tutti i docenti, organisti e compositori, che si sono succeduti sulla cattedra di Organo e Composizione Organistica fin dalla costituzione del Liceo Musicale e per ascoltare l’organo costruito da Tamburini di
Crema, inaugurato il 10 maggio 1933, restaurato da Brondino Vegezzi-Bossi quando era direttore un altro
organista e didatta, Luciano Fornero. Alla console siederà l’attuale docente Guido Donati, anch’egli compositore, che farà ascoltare un’antologia di brani scritti da Remondi, Sincero, Matthey, Surbone e Centemeri.
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IL DIRETTORE ARTISTICO
Edgardo Pocorobba
1° concerto
Venerdì 2 dicembre 2011 – ore 21.00
Pinerolo
Chiesa della Madonna di Fatima
Via Caprilli 31
Il barocco in Germania
Buxtehude e Bach
Ton Koopman
organo
Il programma
Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore BuxWV 137
«Wie schön leuchtet der Morgenstern» BuxWV 223
Passacaglia in re minore BuxWV 161
«In dulci jubilo» BuxWV 197
Preludio in re maggiore BuxWV 139
Fuga in do maggiore BuxWV 174
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Fantasia in sol maggiore BWV 572
«In dulci jubilo» BWV 729
Fuga in sol minore BWV 578
Partite sopra «O Gott du frommer Gott» BWV 767
Preludio e Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552
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Il barocco in Germania
Buxtehude e Bach
Ton Koopman
antecedenti svolte manualiter. Quanto alla Fuga
dal tema snello e sciolto, si segnala per la vivace
creatività e l’elegante impiego del contrappunto.
Il sagace dosaggio delle risorse timbriche sortisce
suggestivi effetti nella conclusiva Ciaccona dallo
sfolgorante epilogo, pagina sublime che certo
aprì la strada, nell’ambito della composizione su
basso ostinato, agli insuperati exempla bachiani,
segnatamente la maestosa Passacaglia in do minore BWV 582 che proprio nell’austera e ascetica Passacaglia in re minore BuxWV 161 di
Buxtehude trova il suo più insigne antecedente.
Della pagina - imponente architettura articolata
in ben 28 variazioni su un medesimo soggetto colse bene l’esprit Hermann Hesse nel fortunato
romanzo autobiografico Demian, laddove Sinclair, l’irrequieto io narrante afferma: «Quando
ero triste pregavo Pistorius di suonarmi la Passacaglia del vecchio Buxtehude. Nell’oscurità serale della chiesa mi perdevo in questa musica
strana e dolce, musica che pareva elevarsi solo
per sé stessa, ed ogni volta ne uscivo sollevato e
più disposto a seguire la voce dell’anima».
Una fascinosa originalità linguistica emerge altresì nelle plurime elaborazioni di corali che Buxtehude concepì quali esaustivo campionario
delle più dissimili soluzioni: anche in ciò tracciando con felice intuito i sentieri poi destinati in
Bach a trasformarsi in vie maestre. Il contributo
Fecondo compositore barocco, attivo per lunghi
anni a Lubecca presso la Marienkirche, il danese
Buxtehude fu artista colto e infaticabile. Concertista di fama europea - significativo il celebre episodio relativo a Bach che nel 1705, ventenne, lo
raggiunse a piedi restando quattro mesi al suo
cospetto per carpirne i segreti (e nel contempo
sperando invano in una successione) - Buxtehude lasciò un’ingente produzione vocale e strumentale; all’organo diede un personale contributo rivelando, specie nelle magistrali costruzioni libere, tratti di fantasiosa originalità. Non
a caso gli studiosi concordemente ravvisano in
lui il più grande compositore della Germania del
Nord nel periodo compreso fra Schütz e Bach.
Sarebbe ingiusto considerarlo infatti soltanto un
precursore, pur geniale, di Bach. Nessuna ombra
di erudito accademismo è dato scorgere nella
sua produzione dalla solida polifonia che sorprende per l’inesauribile invenzione e la fantasiosa varietà.
Il Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore
BuxWV 137, rivelandone al meglio le peculiarità
dello stile organistico, esordisce con una lussureggiante cadenza del pedale; vi fa seguito una
sezione dai compassati ritmi puntati, ‘alla francese’, introdotta da rapide scale di sapore toccatistico e sfociante, a sua volta, in una nuova
emersione del pedale, in contrasto con le misure
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di Buxtehude all’elaborazione organistica del corale appare dunque di indubbio rilievo, sia sul
piano numerico, sia sotto il profilo qualitativo. Vi
si possono inventariare gioielli preziosi, di ammirevole magistero tecnico e profondo intimismo.
È il caso dei due brani in programma, la toccante
Fantasia su corale «Wie schön leuchtet der
Morgenstern» BuxWV 223, leggiadra e vasta
pagina, ricca di spunti, dalla singolare aderenza
testuale, condotta alla maniera di una pastorale, e così pure il festoso Preludio-corale «In
dulci jubilo» BuxWV 197: nonostante si esaurisca nello spazio di poche misure, esso s’impone
all’attenzione per il dolce cantabile e per la trasparenza della tessitura, vero capolavoro al servizio della liturgia.
Introdotto da arpeggi che le conferiscono una
particolare levità, il Preludio in re maggiore
BuxWV 139, dai vistosi interventi del pedale,
presenta poi un’articolata Fuga: ad una prima
sezione, col tema in crome, segue un tratto accordale in regime di Adagio, quindi l’apoteosi
contrassegnata da vivide figurazioni che si protraggono senza requie, coronando questa pagina grandiosa e limpida all’insegna di una maestosa magnificenza. Non meno rimarchevole - da
ultimo - la Fuga in do maggiore BuxWV 174
dalla soverchia bellezza e dalla fitta tramatura.
Quanto alle pagine bachiane in programma,
equamente divise tra brani liberi ed elaborazioni
di corali, l’esordio è con la spigliata Fantasia in
sol maggiore BWV 572 dal taglio tripartito, la
cui autenticità è stata talora posta in dubbio. Verosimilmente ascrivibile agli anni 1718-25, reca
indicazioni - assai rare in Bach - curiosamente in
francese: Très vitement, Gravement, Lentement.
Se le sezioni esterne sfoggiano virtuosistiche efflorescenze come di brillante toccata, rivelando
l’assimilazione dei francesi De Grigny e Couperin
e, così pure, delle maniere italiane, l’elaborata
parte mediana, «ieratica e corposa», presenta
invece una severa scrittura a cinque voci, con
‘durezze’ armoniche arcaicizzanti, in uno stile
mottettistico memore di Frescobaldi, nonché «di
gusto ‘goticheggiante’, alla Buxtehude».
L’elaborazione del corale «In dulci jubilo»
BWV 729 - che per l’ascoltatore attento sarà interessante confrontare con la versione di Buxtehude - non fa parte di alcuna raccolta organica.
Essa contempla, secondo una consolidata prassi,
l’interpolazione di interludi e liberi passaggi toccatistici tra i singoli versetti.
Lavori isolati sono le Fughe BWV 574, 575, 578
e 579, quasi certamente elaborate per ragioni di
studio negli anni di Weimar (1708-17). Quella
in sol minore BWV 578, in particolare, che
quest’oggi si ascolta, si presenta informata ad
una fluidità singolarmente scorrevole, con arguti
trattamenti dialogici in stile concertante negli
episodi liberi.
Composizione giovanile cui Bach pose mano
mentre si trovava a Lüneburg, dunque negli
anni 1700-1703, le Nove Partite diverse (ovvero variazioni) su «O Gott du frommer Gott»
BWV 767, rielaborano un inno di Johann Hermann (1630), secondo stilemi tipici già adottati
da compositori quali Böhm, Pachelbel, Sweelinck ed altri. La pagina - che esclude il pedale è un vero e proprio ‘ciclo’, data la varietà di trattamento della melodia in stretta aderenza ai significati testuali, a partire dal bicinium che costituisce la partita II mentre la quarta è fluente
e briosa e la sesta riccamente ornata. Le due ultime Partite, in particolare, alquanto più elaborate, sono pagine di notevole bellezza e di indubbio rilievo sotto il profilo sia formale, sia contenutistico. Se l’VIII, una sorta di ‘lamento’ «alla
maniera di Froberger e Pachelbel», si segnala per
lo struggente cromatismo, ecco che l’ultima, coi
suoi fraseggi staccati e gli esuberanti passaggi, si
presenta ampia e articolata in vari episodi contrastanti, quasi una fantasia a sé stante.
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In chiusura di serata il Preludio e Fuga in mi
bemolle maggiore BWV 552, lavoro di estese
proporzioni, piuttosto singolare e senz’altro atipico entro lo sterminato corpus della produzione organistica bachiana. Diversamente da
quanto avviene in maniera pressoché invariabile nel restante ‘blocco’ di Preludi e Fughe accostati paratatticamente l’uno all’altro, in questo
caso, infatti, il Preludio e la Fuga, pur formando
un grandioso dittico, figurano rispettivamente
quale pagina introduttiva e brano conclusivo
della terza parte della cosiddetta Klavierübung:
sontuosa antologia tastieristica pubblicata nel
1739 e comprendente due luminose serie di 21
Corali ai quali si aggiungono ancora Quattro
Duetti strumentali. Robusti accordi si alternano
ad incisi dal ritmo puntato (stile ouverture) nel
magniloquente Preludio “pro organo pleno”
- così secondo la dizione bachiana - caratterizzato da una maestosa solennità e costruito su
ben tre elementi tematici quale omaggio alla SS.
Trinità; laddove la successiva Fuga tripla a cinque
voci (St. Annen Fuge) dal perentorio tema a valori lunghi, è un fastoso edificio che si compone
di tre autonome sezioni, ognuna delle quali individuabile grazie alla differente scansione ritmica.
L’ultima parte rivela forti affinità con una sorta di
siciliana cui la ricomparsa al pedale del tema iniziale con differenti valori, impone una straordinaria vigoria ritmica, specie nella trionfale coda
che suggella la pagina in un clima di esaltante lucentezza. Attilio Piovano
L’interprete
Ton Koopman
è nato a Zwolle nel 1944. Accanto agli studi classici si è dedicato allo studio dell’organo, del clavicembalo e della musicologia ad Amsterdam, ricevendo il “Prix d’Excellence” sia per l’organo
sia per il clavicembalo. Fin dall’inizio la prassi filologica e gli strumenti originali hanno caratterizzato il suo stile esecutivo portandolo a creare
nel 1969, all’età di 25 anni, la sua prima orchestra barocca. Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam
Baroque Orchestra, a cui ha fatto seguito l’Amsterdam Baroque Choir nel 1992. L’ampia attività come solista e direttore è testimoniata da
un gran numero di dischi per varie case discografiche tra cui Erato, Teldec, Sony, Philips e
DG. Nel 2003 Koopman ha creato la sua propria etichetta “Antoine Marchand”, distribuita
da Challenge Records, per la pubblicazione delle
prossime registrazioni. Nei suoi 45 anni di carriera Ton Koopman si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival dei cinque continenti. Come organista ha
suonato sui preziosi strumenti antichi esistenti
in Europa, mentre come clavicembalista e direttore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir
ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam, al
Théatre des Champs-Elysées di Parigi, alla Philharmonie di Monaco, alla Alte Oper di Francoforte, al Lincoln Center e Carnegie Hall di New
York, così come a Vienna, Londra, Berlino, Bruxelles, Madrid, Roma, Salisburgo, Tokyo e Osaka.
Tra il 1994 e il 2004 Ton Koopman è stato impegnato in un progetto unico nel suo genere, l’esecuzione e la registrazione delle Cantate di Bach.
Un lavoro di studio e ricerca enorme per il quale
ha ricevuto il Deutsche Schallplattenpreis Echo
Klassik 1997, il premio Hector Berlioz e il BBC
Award oltre alle nomination sia per il Grammy
Award (USA) sia per il Gramophone Award (UK).
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Ton Koopman è stato recentemente insignito
della Laurea Honoris Causa dall’Università di
Utrecht per la ricerca sulle Cantate e le Passioni
di Bach e gli sono stati assegnati il prestigioso
premio Silver Phonograph da parte dell’industria
discografica olandese e il Premio VSCD Classical
Music Award. Nel 2006 ha ricevuto la prestigiosa
“Bach-Medaille“ dalla Città di Lipsia. Nel 2005
Ton Koopman ha intrapreso un altro grande
progetto: la registrazione dell’integrale (opere
per organo, cembalo, Cantate e musica da camera) di Dieterich Buxtehude, il grande ispiratore del giovane J. S. Bach. Questa collana discografica comprenderà circa 30 CD e sarà completata nel 2010. Ton Koopman è Presidente della
“International D. Buxtehude Society”. Ton Koopman svolge un’intensa attività come direttore
ospite e ha lavorato con le principali orchestre
in Europa, Stati Uniti e Giappone. È stato direttore ospite dell’Orchestra da camera della Radio
olandese e ha lavorato con le seguenti orchestre: Royal Concertgebouw Amsterdam, DSO
Berlino, Tonhalle Orchester di Zurigo, Orchester des Bayerischen Rundfunks, Boston Sym-
phony, Chicago Symphony, Orchestre Philharmonique de Radio France, Cleveland Orchestra,
Santa Cecilia di Roma, Deutsche Kammerphilharmonie e Wiener Symphoniker. Nella prossima
stagione svilupperà nuovi progetti con NY Philharmonic, DSO Berlin, Orchestra RAI di Torino,
Stockholm Philharmonic, Danish Orchestra, Tonhalle Orchester di Zurigo. Dopo il grande successo della tournée all’inizio del 2008, Ton Koopman è stato nominato Artista in Residenza
della Cleveland Orchestra per tre anni consecutivi a partire dal 2011. Ton Koopman ha pubblicato molti saggi e diversi testi critici e per anni
ha lavorato all’edizione completa dei concerti
per organo di Händel per Breitkopf & Härtel. Recentemente ha curato l’edizione del Messiah di
Händel e de Il Giudizio Universale di Buxtehude
per Carus. Oltre alla cattedra di clavicembalo al
Conservatorio dell’Aja, Koopman è Professore
all’Università di Leiden ed è Membro Onorario
della Royal Academy of Music di Londra. Ton Koopman è direttore artistico del Festival in Francia
“Itinéraire Baroque”.
www.tonkoopman.nl
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Lo strumento
Pinerolo
Chiesa di Nostra Signora di Fatima
Autore: Dell’Orto & Lanzini.
Anno di costruzione: 2011.
Iscrizioni: «Dell’Orto & Lanzini», sul listello frontale della tastiera.
Ubicazione: in controfacciata, su piattaforma li-
Accessori: unioni I-II (a cassetto), II-pedaliera (a
ventilabro); Tremolo (a vento perso), Cimbelstern,
Vogelgesang (a 5 canne).
Manticeria: costituita da 3 mantici, di cui due a
cuneo ed uno a vasca, ubicati posteriormente alla
cassa; azionamento con elettroventilazione.
Somieri: in numero di 10, a tiro in rovere e cedro
rosso; somiere con 54 canali e 9 stecche diviso in
due sezioni per la prima tastiera; somiere con 54
canali e 10 stecche diviso in due sezioni per la seconda tastiera; somiere con 54 canali e 7 stecche
diviso in due sezioni per la terza tastiera; somiere
con 30 canali e 5 stecche diviso in due sezioni per
i registri labiali della pedaliera; somiere con 30 canali e 3 stecche diviso in due sezioni per i registri ad
ancia della pedaliera; crivelli in legno posizionati al
di sotto le bocche delle canne.
Trasmissioni: meccaniche, di tipo sospeso per tastiere e pedaliera.
Corista: 440 Hz a 20°C.
Pressione: 73 mm in colonna d’acqua.
gnea rialzata poggiante su tribuna in muratura.
Cassa: a torri con positivo tergale, di tipologia nordica, in rovere non dipinto con intagli dorati.
Prospetto: formato da 136 canne in stagno rette
da maggette, disposte su più ordini in sette campate a cuspide di 7 canne ciascuna (eccetto le due
laterali, ad ala di 6 canne ciascuna) con organetti
morti relativamente al grande organo, cinque campate a cuspide di 7 canne ciascuna con organetti
morti relativamente al positivo tergale e due ulteriori campate a cuspide di 7 canne ciascuna a formare le torri di pedaliera; profilo mistilineo, bocche
non allineate, labbro superiore a scudo (riportato
sulle canne disposte nelle torri), appartenenti ai
registri Principal 8’ (grande organo) nell’estensione Do1, Re1, Mi1-Do4, Holfloit 8’ (positivo tergale) nell’estensione Do1-Fa#1, Principal 4’ (positivo
tergale) nell’estensione Re1-Fa3 e Principal 16’ (pedaliera) nell’estensione Fa1, Sol1, La1-Sol#2; rimanenti canne mute.
Tastiere: in numero di 3 in console a finestra, con
Temperamento: tono medio modificato al quinto
di comma.
Scheda di Silvio Sorrentino
54 tasti ciascuna ed estensione Do1-Fa5; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano.
Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione Do1-Fa3.
Registri: azionabili mediante pomelli estraibili disposti in quadruplice fila su entrambi i lati delle tastiere (relativi a pedaliera, seconda e terza tastiera,
accessori), ed in posizione tergale in singola colonna
su entrambi i lati (relativi alla prima tastiera); diciture
riportate su cartellini a stampa.
Disposizione Fonica
Prima tastiera (positivo tergale)
Holfloit 8
Quintadena 8
Principal 4
Rohrfloit 4
Gemshorn 2 (non ritornella)
Scharf iii
Sesquialtera ii (xii+xvii)
Dulcian 16
Trompet 8
Seconda tastiera (grande organo)
Quintadena 16
Principal 8
Spitzfloit 8
Octava 4
Floit 4
Nasat 2²/³
Octava 2 (non ritornella)
Mixtur v
Trompet 16
Vox humana 8
L’organaro
Dell’Orto & Lanzini Bottega Organara s.n.c.
Via Mazzini, 4-A • 28040 Dormelletto (NO)
Tel. 0322 45.453
www.dellortoelanzini.it
Terza tastiera (positivo pettorale)
Info
Gedackt b. 8
(Bassi)
Gedackt d. 8
(Soprani)
Holzprincipal d. 8 (Soprani)
Blockfloit 4
Octava 2 (non ritornella)
Quinta 1¹/³ (non ritornella)
Regal 8
Chiesa di Nostra Signora di Fatima
Don Paolo Bianciotto, parroco
Via Caprilli 31 • Tel. 0121.71.988
Eugenio Buttiero, sindaco
Paolo Pivaro, assessore alla Cultura
Tel. 0121.36127
www.comune.pinerolo.to.it
Pedaliera
Principal 16
Octava 8
Octava 4
Nachthorn 2
Mixtur iv
Posaun 16
Trompet 8
Cornet 4
16
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Organi
Venerdì 2 e Sabato 3 dicembre
dalle 15 alle 17
Cattedrale di San Donato
Basilica di San Maurizio
Santuario della Madonna delle Grazie
Visitazione
San Verano (Abbadia Alpina)
Gli organi storici restaurati di Pinerolo
suoneranno a festa
per l’inaugurazione del nuovo strumento
Dell’Orto & Lanzini
della Chiesa Nostra Signora di Fatima.
potranno essere ascoltati,
visitati e suonati dal pubblico interessato.
Accademia Organistica Pinerolese
Società Storica Pinerolese
Sabato 3 dicembre, partendo dalla Basilica di San Maurizio alle 14.30
visita guidata alle cinque chiese e ai rispettivi organi.
2° concerto
Domenica 4 dicembre 2011 – ore 18.00
Pecetto Torinese
Chiesa di Santa Maria della Neve
Piazza Parrocchia, 3
Atmosfere d’Avvento
Thibaut Duret
organo • Titolare del Grand’Organo della Cattedrale di Chambery
Cantori e Coro
della Cattedrale di Chambery
François Coppa
direttore
Il programma
Charles-Marie Widor (1844-1937)
Allegro vivace dalla Sinfonia n. 5 op. 42 per organo
Anonimo
Tantum ergo
Antifona gregoriana (cantori a cappella)
Anonimo
Rorate Caeli
Antifona gregoriana dell’Avvento Cantori e organo
Charles Gounod (1818 – 1893)
Brani tratti dall’oratorio « Mors et Vita »
per coro e organo
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Corale « Nun komm der heiden heiland »
- a 2 manuali e pedale BWV659
- a due bassi e canto fermo BWV660
- in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661
Il Coro eseguirà un versetto del canto
« Toi qui viens pour tout sauver »,
scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland »
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Cèsar Franck (1822 – 1890)
Preludio, Fuga e variazioni per organo
Panis Angelicus per coro e organo
Dextera Domini
Canto d’Offertorio per il giorno di Pasqua
per coro e organo
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Atmosfere d’Avvento
Thibaut Duret
Charles-Marie Widor (1844-1937)
Allegro vivace dalla Sinfonia n. 5 op. 42
per organo
Charles Marie Widor ha scritto 10 sinfonie per organo. Le prime quattro, appartenenti all’op. 13 sono
anche chiamate dallo stesso autore “suite” e rappresentano lo stile iniziale del compositore. Decisamente
diverse sono le altre quattro appartenenti all’op. 42,
tra cui la Sinfonia n. 5 in Fa minore, costituita da
cinque movimenti, dal quale è tratto l’Allegro vivace.
In questa raccolta Widor evidenzia la propria capacità
di scrittura musicale più matura, più raffinata, caratterizzata dalla tecnica contrappuntistica e dall’abilità
di sfruttare tutte le possibilità concesse dal grandioso
organo che Aristide Cavaillè-Coll (1811-1899) costruì
a Parigi per la Chiesa di Saint Sulpice. Su questo strumento colossale, dotato di cinque manuali e sostenuto da soluzioni innovative, Widor suonò dal 1870
al 1933 senza diventarne mai titolare. Le ultime due
sinfonie sono la Gothique e la Roman, rispettivamente nona e decima.
Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.
Ne irascaris Domine,
ne ultra memineris iniquitatis:
ecce civitas Sancti facta est deserta:
Sion deserta facta est:
Jerusalem desolata est:
domus sanctificationis tuae et gloriae tuae,
ubi laudaverunt te patres nostri.
Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.
Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus
nos, et cecidimus:
quasi folium universi:
et iniquitates nostrae, quasi ventus abstulerunt nos:
abscondisti faciem tuam a nobis:
et allisisti nos in manu iniquitatis nostrae.
Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.
Vide Domine afflictionem populi tui,
et mitte quem missurus es:
emitte Agnum dominatorem terrae,
de Petra deserti ad montem filiae Sion:
ut auferat ipse iugum captivitatis nostrae.
Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.
Consolamini, consolamini, popule meus:
cito veniet salus tua:
quare maerore consumeris, quia innovavit te dolor?
Salvabo te, noli timere:
ego enim sum Dominus Deus tuus,
Sanctus Israel, Redemptor tuus.
Anonimo
Rorate Caeli
Antifona gregoriana dell’Avvento
Cantori e organo
E’ l’Antifona d’Introito della 4^ domenica di Avvento,
anche utilizzata nel comune della Beata Vergine Maria. Il
ritornello è tratto da libro del profeta Isaia (45,8)
Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.
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Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Corale « Nun komm der heiden heiland »
a 2 manuali e pedale BWV659
a due bassi e canto fermo BWV660
in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661
Il Coro eseguirà un versetto del canto
« Toi qui viens pour tout sauver »,
scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland »
Anonimo
Tantum ergo
Antifona gregoriana
Cantori a cappella
Il Tantum Ergo Sacramentum è un inno liturgico
estratto (si tratta delle ultime due strofe) dal Pange
Lingua, composto da San Tommaso d’Aquino per
la celebrazione della solennità del Corpus Domini.
Gli altri due inni attribuiti a san Tommaso sono O
salutaris Hostia e Panis Angelicus. Il canto di questo
inno è indicato nella celebrazione della benedizione eucaristica. Il Liber Usualis prevede sette versioni del Tantum Ergo da cantarsi in giorni differenti.
« 1. Tantum ergo sacramentum / veneremur cernui
/ et antiquum documentum / novo cedat ritui. /
Praestet fides supplementum / sensuum defectui.
2. Genitori genitoque / laus et jubilatio / salus,
honor, virtus quoque / sit et benedictio. / Procedenti ab utroque / compar sit laudatio. / Amen. »
La cantata “Nun komm, der Heiden Heiland”
(Ora vieni, Salvatore delle genti) venne composta
da Bach a Weimar nel 1714 e fu eseguita il 2 dicembre dello stesso anno in occasione della Prima
domenica di Avvento. Il libretto è tratto da testi
di Martin Lutero per il primo movimento, di Erdmann Neumeister per il secondo, terzo e quinto,
dall’Apocalisse di Giovanni, capitolo 3 versetto 20,
per il quarto e da Philipp Nicolai per il sesto. La cantata venne replicata a Lipsia il 28 novembre 1723.
Toi qui viens pour tout sauver
Paroles : Claude Rozier
Musique : Enchiridion Erfurt,
Harmonisation : Jean Bonfils
Création : 1967 Bonfils
Charles Gounod (1818 – 1893)
Brani tratti dall’oratorio « Mors et Vita »
per coro e organo
L’oratorio “Mors et Vita” è la logica continuazione
della trilogia sacra “La Rédemption,” E’ stato eseguito per la prima volta al Birmingham Festival, il 26
agosto 1885. E’ suddiviso in un prologo e tre parti.
1. Toi qui viens pour tout sauver,
L´univers périt sans toi ;
Fais pleuvoir sur lui ta joie,
Toi qui viens pour tout sauver.
2. Viens sauver tes fils perdus,
Dispersés, mourant de froid ;
Dieu qui fus un jour en croix,
Viens sauver tes fils perdus.
3. Viens offrir encore ton pain,
Et ton vin aux miséreux,
Pour qu´ils voient le don de Dieu,
Viens offrir encore ton pain.
4. Toi qui viens pour tout sauver,
Fais lever enfin le jour
De la paix dans ton amour,
Toi qui viens pour tout sauver.
Cèsar Franck (1822 – 1890)
Preludio, Fuga e variazioni
per organo
Panis Angelicus
per coro e organo
Dextera Domini
Canto d’Offertorio per il giorno di Pasqua
per coro e organo
Panis Angelicus è la penultima strofa dell’inno latino Sacris solemniis, composto da San Tommaso
d’Aquino. L’inno fa parte di una liturgia completa da
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Gli interpreti
lui scritta per la solennità del Corpus Domini, sia per
la Messa che per la Liturgia delle Ore. La strofa di Sacris solemniis che comincia con le parole “Panis angelicus” (“pane degli angeli”) è stata spesso musicata separatamente dal resto dell’inno. Il tentativo
più famoso è quello di César Franck, che nel 1872
scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violoncello e contrabbasso; in seguito incorporò l’inno nella
sua Messe à troi voix (Op. 12). Il fenomeno per cui
una strofa di Sacris solemniis è spesso presa separatamente dal resto del canto è usuale anche con altri
inni dell’Aquinate per il Corpus Domini: Verbum supernum prodiens (le cui ultime due strofe iniziano con
O salutaris Hostia) e Pange lingua gloriosi (le cui ultime due strofe iniziano con Tantum ergo).
Thibaut Duret
Nato a Grenoble nel 1994, ha studiato organo
al Conservatorio di Grenoble con Pierre Perdigon
e Yves Lafargue e al Conservatorio di Rueil Malmaison con François Henri Houbart (Prix d’excellence nel 2006, Prix de perfectionnement nel
2007). Thibaut Duret è ammesso all’unanimità
sempre nel 2007 al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Lione nella classe
d’organo di François Espinasse e Liesbeth Schlumberger e nella classe d’Improvvisazione di Loïc
Mallié, Gabriel Marghieri e Franck Vaudray nel
2009. Dopo regolare concorso, è nominato nell’ottobre del 2009 organista titolare del Grand’organo della Cattedrale di Chambery. Thibaut Duret
si occupa anche di composizione presso il Conservatorio di Grenoble insieme a Franck Vaudray.
Nel dicembre 2008, in occasione della chiusura
dell’anno dedicato a Messiaen, partecipa all’integrale delle composizioni per organo al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi. Nel
novembre del 2009, Thibaut Duret accompagna il
Coro e l’Orchestra dell’Opera di Lione nel Requiem
di Duruflè. Ha tenuto concerti a Grenoble, Lione,
Valence, Bourg en Bresse, Chambery, Annecy e in
diverse chiese nella regione di Parigi. E’ docente di
organo liturgico per gli stage organizzati a Annecy
dall’Associazione Organisti liturgici.
Panis angelicus
fit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.(Da capo a fine)
Te, trina Deitas
unaque, poscimus:
sic nos tu visita,
sicut te colimus;
per tuas semitas
duc nos quo tendimus,
ad lucem quam inhabitas.
Amen. »
Dal Salmo117, 16 -17
Dextera Domini fecit virtutem,
dextera Domini esaltavi me:
non moriar, sed vivam,
et narrabo opera Domini.
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Cantori
della Cattedrale
di Chambery
Coro
Nel 1993, sotto l’impulso di don Pierre Curtelin, allora Curato Arciprete della Cattedrale, Fabrice Perrier ha costituito un Coro liturgico formato da sole
voci maschili che è stato denominato “I Cantori
della Cattedrale di Chambery”. Diretto da François
Coppa fin dal 1997, il gruppo vocale, a geometria
variabile, può essere formato da 6 a 12 voci, a seconda delle necessità liturgiche. Anima, di solito,
le due messe domenicali, i Vespri e la Compieta
a seconda delle occasioni e, su richiesta, anche i
matrimoni e i funerali. Opera anche nella SainteChapelle.
è diretta da molti anni da François Coppa. Collabora sia con i Cantori della Cattedrale, sia con l’Associazione degli Amici dell’organo della Cattedrale
di Chambery e, a volte, con un gruppo strumentale formato da ottoni, formato da giovani musicisti competenti, allievi Conservatorio Regionale
della Savoia.
della Cattedrale
di Chambery
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Lo strumento
Pecetto Torinese
Chiesa di Santa Maria della Neve
Autore: Francesco Maria e Giovanni Battista Concone / Carlo Pera.
Anno di costruzione: 1778 / 1898.
Interventi di restauro e modifica: Carlo Davico, 1937; Silvio Chiara, 1995; Marco Renolfi, 2011.
Tastiere: in numero di 2 in console a finestra, con
Accessori: Tremolo alla seconda tastiera; staffa
58 tasti ciascuna ed estensione Do1-La5; tasti diatonici rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano.
Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione Do1-Fa3.
Registri: azionabili mediante pomelli estraibili allineati in due file sopra la seconda tastiera; diciture
riportate sui pomelli.
per Espressione.
Trasmissioni: meccaniche per tastiere, pedaliera e
comandi di registrazione, di rimando per le tastiere.
Temperamento: equabile.
Scheda: Descrizione sintetica e fotografia
di Marco Renolfi
L’organaro
Disposizione Fonica
Prima tastiera
Marco Renolfi - Organi Da Chiesa
Piazza Fontanesi, 10 • 10153 Torino
Tel. 011 836057
Bordone 16’
Principale 8’
Flauto 8’
Dolciana 8’
Viola Gamba 8’
Unda Maris
Ottava 4’
Duodecima
Decimaquinta
Pieno Grave 3 File
Pieno Acuto 3 File
Tromba 8’
Clarinetto 8’
Info
Chiesa della Madonna della Neve
Don Gianmario Negro, parroco
Piazza Parrocchia, 3 • Tel. 011.860.91.65
Comune di Pecetto Torinese
Adriano Pizzo, sindaco
Annalisa Falchero, assessore alla Cultura
Tel. 011.860.92.18
www.comune.pecetto.to.it
Seconda tastiera (in cassa espressiva)
Principale 8’
Viola Gamba 8’
Viola Flebile 8’
Ottava 4’
Bordone 4’
Decimaquinta
Pieno 4 File
Oboe 8’
Voce Corale 8’
Ville de Chambéry
Bernadette Laclais, maire
Jean-Pierre Ruffier, 1er adjoint
Chargé de la culture, du patrimoine,
du tourisme et de la diversité culturelle
Angela Caprioglio-Hisler
Conseillère municipale déléguée aux jumelages et aux relations internationales
Pedaliera
Contrabasso 16’
Subbasso 16’
Ottava 8’
Violoncello 8’
Amis de l’orgue de la Cathédrale de Chambéry
Olivier Fernex De Mongex, président
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3° concerto
Mercoledì 7 dicembre 2011 – ore 21.00
Testona
- Moncalieri
Chiesa di Santa Maria
Strada Revigliasco, 86
Concerto del millenario
Archi De Sono
Orchestra da
Camera
Il programma
Ottorino Respighi (1879 - 1936)
Antiche arie e danze per liuto
Suite n. 3 per orchestra d’archi (1931)
Italiana. Andantino
Arie di corte. Andante cantabile
Siciliana. Andantino
Passacaglia. Maestoso
Giovanni Sollima (1962)
Violoncelles, vibrez! (1993)
Solisti: Stefano Guarino, Michelangiolo Mafucci
Nino Rota (1911 - 1979)
Concerto per archi per due violoncelli solisti e orchestra (1993)
Preludio. Allegro ben moderato
Scherzo. Allegro comodo
Aria. Allegretto quasi Adagio
Finale. Allegrissimo
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Concerto del millenario
Archi
Orchestra da Camera
Il programma del concerto comprende tre pagine tratte dal repertorio per archi del Novecento italiano. Di Ottorino Respighi viene proposta la Suite n. 3 del trittico Antiche arie e
danze per liuto. I brani che costituiscono l’opera
sono tutti tratti dalla raccolta di musiche per
liuto curata dal musicologo Oscar Chilesotti e
da alcune trascrizioni di Balilla Pratella. Le prime
due suites sono scritte per ampio organico,
mentre la terza prevede solo l’intervento degli
strumenti ad arco. La stesura di quest’ultima occupò buona parte del 1931, e la prima esecuzione avvenne al Conservatorio di Milano nel
gennaio del 1932 (con la direzione dell’autore).
Limpida testimonianza dell’interesse di Respighi
per la musica del passato, si compone di quattro
movimenti, basati su una Passacaglia di Ludovico Roncalli, un’Aria di Jean-Baptiste Besard e
due brani di autori anonimi. Alla natura vibrante
della voce del violoncello è invece dedicato il
brano di Giovanni Sollima intitolato Violoncelles,
vibrez! (Violoncelli, vibrate!), autobiografica allusione all’espressione usata da Antonio Janigro
nelle sue lezioni al Mozarteum di Salisburgo frequentate dal compositore. Scritto nel 1993 e dedicato al compagno di studi Mario Brunello, il
brano è una sorta di ballata per due violoncelli
solisti costituita da episodi chiaramente definiti, nonostante la costruzione in un unico movi-
mento. Sebbene il suo nome sia legato principalmente alle colonne sonore di molti film di importanti registi come Francis Ford Coppola, Federico Fellini o Luchino Visconti, Nino Rota scrisse
anche numerose pagine strumentali. Compositore estraneo alle avanguardie musicali del suo
tempo, Rota compose nel 1964 il suo Concerto
per archi, opera in quattro movimenti che, nonostante l’assenza di qualsiasi riferimento extramusicale, non tradisce l’amore del compositore
per un linguaggio allusivo che molto ha in comune con la sua produzione cinematografica.
Luca Mortarotti
Gli interpreti
Violini primi
Archi De Sono
Orchestra da Camera
Roberto Righetti*, Ermir Abeshi,
Giorgia Burdizzo, Valentina Busso,
Lizabeta Soppi, Marta Tortia
Formatasi nell’autunno 2004, è composta da
musicisti di talento, in massima parte borsisti o
ex-borsisti della De Sono, alcuni già affermati e
inseriti in orchestre stabili o in formazioni cameristiche, altri ancora impegnati negli studi di perfezionamento. Il progetto di riunire musicisti di
qualità per costituire un nuovo organico è nato
come naturale ampliamento dell’attività dell’Associazione, da sempre impegnata in iniziative rivolte ai giovani; strettamente legata all’orchestra
è l’Accademia di perfezionamento per strumenti
ad arco, avviata nel 2005 e ispirata all’idea del
“far musica assieme”: stages a cadenza mensile,
sotto la guida delle prime parti, offrono ai musicisti non soltanto l’opportunità di preparare il
programma di un concerto, ma anche una preziosa occasione per crescere e maturare musicalmente attraverso lo studio e il confronto reciproco. Senza tralasciare altre epoche come il barocco e l’età classico-romantica, nel corso degli
anni l’attenzione dell’Orchestra si è rivolta con
particolare attenzione al repertorio per archi
del Novecento, maturando standard esecutivi di volta in volta più sofisticati anche grazie
a collaborazioni con solisti di livello internazionale come il violoncellista Thomas Demenga o i
pianisti Alexander Lonquich e Gianluca Cascioli.
Nella stagione 2010-2011 l’Orchestra si è esibita
al Teatro Carlo Felice di Genova per la stagione
della Giovine Orchestra Genovese, oltre che ad
Alba, Asti, Aosta, Ivrea e Reggio Emilia.
Violini secondi
Carlotta Conrado*, Alessandra Genot,
Livia Alexandra Hagiu, Georgia Privitera,
Marco Norzi, Emanuela Schiavonetti
Viole
Simone Briatore*, Giorgia Elena Cervini,
Maurizio Redegoso Kharitian,
Emiliano Travasino
Violoncelli
Stefano Guarino*, Michelangiolo Mafucci,
Luca Magariello
Contrabbassi
Paolo Borsarelli*, Umberto Salvetti
* Prime parti
Info
Chiesa di Santa Maria
Don Giovanni Mantello, parroco
Strada Revigliasco, 86
Tel. 011.68.10.845
www.parrocchiaditestona.it/
MONCALIERI
CITTÀ
DI MONCALIERI
Città del Proclama
Roberta Meo, sindaco
Francesco Maltese, assessore alla Cultura e Turismo
Tel. 011.64.01.270/206
www.comune.moncalieri.to.it
L’orchestra da camera ARCHI è un’iniziativa di
via Nizza 262/73 • Torino • Tel. 011.66.45.645
www.desono.it
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4° concerto
Sabato 10 dicembre 2011 – ore 21.00
Torino
Chiesa del Santo Volto
Via Val della Torre, 3
Franz Liszt
Le radici della moderna Musica
Francesco Finotti
organo
Docente d’Organo complementare e Canto gregoriano
al Conservatorio Statale di Musica “Cesare Pollini” di Padova
e alla Fondazione “Romano Romanini” di Brescia
Il programma
Franz Liszt (1811 - 1886)
Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen
variazioni sulla omonima Cantata BWV12 di Johann Sebastian Bach
da Weihnachtsbaum, suite:
I Psallite - Antico canto natalizio
II In dulci jubilo - I pastori al presepio
III Adeste Fideles - Marcia dei tre re magi
VII Berceuse - Ninna nanna
IX Abendglocken - Le campane della sera
Preludio e Fuga su B.A.C.H.
Due Consolazioni in Mi Maggiore:
nr. 1 Andante con moto
nr. 2 Un poco più mosso
Ad nos ad salutarem undam, fantasia
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Franz Liszt
Le radici della modernaMusica
Francesco Finotti
Weinen Klagen… variazioni
Parafrasi del celebre tema bachiano della omonima
cantata e del “Crucifixus“ della monumentale
Messa in Si minore. È una sorta di vero e proprio
“manifesto“, che consegna alla storia le più felici
ed avveniristiche intuizioni compositive, ai confini
della tonalità. La genesi dell’opera vede dapprima
uno stupefacente Preludio pianistico gettare le basi
della più singolare fra le composizioni organistiche
di tutto l’800, che vedrà la luce a Roma solamente
nel 1863. Vi ritroviamo già consolidati i procedimenti di una ricerca che definisce un futuro creativo le cui conseguenze nutriranno l’arte di Wagner, ricerca che si concretizzerà più tardi nella dissoluzione tonale della seconda scuola di Vienna.
Weihnachtsbaum
Suite composta a Villa d’Este (Roma) nel 1876,
pubblicata a Milano presso l’Editore Lucca nel
1882. Come per le Consolazioni, alcuni fra i 12
pezzi di cui si compone la raccolta (i primi quattro,
più qualche abbozzo di altri) vennero previsti per
“Pianoforte ossia Harmonium“, come del resto
la gran parte delle composizioni di Liszt destinate
all’organo, oltre che arrangiamenti per due pianoforti, Tenore e Coro femminile. Lo stile rarefatto
e volutamente semplice dell’ultimo periodo si dipana in orizzonti di profondità e ricchezze armoniche nutrite da continue vibrazioni impercettibili
di colori.
Preludio e Fuga su B.A.C.H
Sulle note musicali corrispondenti alle lettere secondo la notazione tedesca del nome BACH (Si
bemolle, La, Do, Si naturale) il colto musicista e
già virtuoso ungherese conferma la sua propensione all’innovazione, consegnando una pagina
magistrale caratterizzata da procedimenti compositivi di rara bellezza ed efficacia, significati espressivi che anticipano nel 1855 (l’anno di composizione dell’opera) sensazioni e situazioni che troveranno pieno sviluppo nella scrittura musicale del
‘900. Permane sullo sfondo (nonostante la dicitura
e il trattamento contrappuntistico finemente sapiente della Fuga) l’idea del Poema sinfonico, capace di assicurare all’intera opera una coesione e
forza inusitate, elemento distintivo che trova nella
conclusione omofona e solenne la sua più sconvolgente attuazione.
Due Consolazioni
Pagine pianistiche tra le più celebri del compositore
ungherese, redatte fra il 1847 e il 1850, all’origine
delle quali si possono individuare alcuni lavori letterari di Alphonse de Lamartine. Liszt sembra qui rifuggire volutamente da ogni forma di virtuosismo,
affidandosi unicamente al “bel canto“ come elemento caratteristico del linguaggio. Alcune fra le 6
Consolazioni (nr. 4 in Re bem. Maggiore e nr. 5 in
Mi maggiore) risultano adattate per l’organo, entrate a far parte del repertorio di questo strumento
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L’interprete
attraverso un “Albun in onore di Töpfer“ e la celebre serie di adattamenti realizzati da Gottschalg,
alla correzione dei quali lavorò lo stesso Liszt. Le
prime due Consolazioni, entrambe nella tonalità
di Mi maggiore, si distinguono per l’essenzialità
dell’idea musicale (la prima) e il trattamento degli
accompagnamenti, spesso “a contrasto“ (la seconda).
Ad nos ad salutarem undam, fantasia
Il tema del Corale tratto dal Prophète di Meyerber
si trasforma nel più celebre affresco ottocentesco
organistico, apoteosi del gigantismo grandoperistico di Liszt che caratterizza gli anni attorno al
1850. Anch’essa prevista per 2 pianoforti ossia
piano con pedaliera o harmonium, questa fantasia
suggella nell’organo ciò che l’autore andava rincorrendo nell’orchestra sinfonica. Composizione monotematica, eppure attraversata da un inesauribile
senso alchemico della ricerca timbrica di estesi progetti sonori, funzionali al conseguimento di una dimensione dell’organo quale strumento espressivo
di nuove modalità, di una nuova “monumentalità“
che il Poema sinfonico andava consolidando.
Francesco Finotti
Francesco Finotti
Primo premio al Concorso Internazionale d’Organo Franz Liszt di Budapest (Ungheria, 1978),
Francesco Finotti inizia una brillante carriera di
concertista che lo porta a suonare nei più importanti festivals d’organo internazionali. Insegnante
al Conservatorio “Pollini” di Padova e ai Corsi di
Alto Perfezionamento “Scuola d’Organo” della
Fondazione Romano Romanini di Brescia, si misura con le problematiche di una moderna progettazione e costruzione del proprio strumento.
Realizza un suo sistema di calcolo al computer
dei corpi sonori e pubblica la prima edizione italiana (Luglio ’99) delle opere teoriche di Aristide
Cavaillé-Coll, il grande costruttore d’organi. La
sua discografia comprende musiche di Robert
Schumann, Franz Liszt, César Franck, Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Olivier Messiaen, Marcel Dupré, Jean Langlais, Erik
Satie. Numerose registrazioni radiofoniche sono
trasmesse dalle più importanti emittenti europee.
www.francescofinotti.it
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Lo strumento
Torino
Chiesa del Santo Volto
Autore: Fratelli Ruffatti.
Anno di costruzione: 2007.
Iscrizioni: «Le Famiglie Gavio hanno reso testimonianza d’affetto alla nuova chiesa del Santo Volto
con la donazione di quest’organo», alla base del prospetto; «Fratelli Ruffatti», sulla console.
Ubicazione: sul piano del pavimento, entro vano
lato del Vangelo.
Cassa: limitata al basamento, con prospetto realizzato su disegno di Mario Botta e Michela Ruffatti.
Prospetto: formato da 142 canne in stagno rette
da maggette, disposte su due ordini in campata singola ad ali multiple, con profilo piatto, bocche allineate e munite di baffi, labbro superiore a mitria,
appartenenti ai registri Contrabbasso 16’ nell’estensione Re1-Sol3 (Re1-Si1 con bocche riportate), Basso
8’ nell’estensione Do1-Sol3, Choralbass 4’ nell’estensione Do1-Re2, Principale 8’ nell’estensione Do1-Do4,
Flauto cilindrico 8’ nell’estensione Do1-Mib2 e Gamba
8’ nell’estensione Do1-Si1.
Tastiere: in numero di 3 in console indipendente
collocata di fronte allo strumento, provviste di 61
tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano.
Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione
Do1-Sol3.
Registri: azionabili mediante pomelli estraibili disposti ai lati delle tastiere; diciture riportate sui pomelli.
Accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra
la terza tastiera) II-I, III-I, III-II, I-pedaliera, II-pedaliera,
III-pedaliera, ottava grave I, ottava grave II-I, ottava
grave II, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava acuta
III-I, ottava acuta III, ottava acuta I-pedaliera, ottava
acuta II-pedaliera, ottava acuta III-pedaliera; Tremolo alla seconda tastiera, Tremolo alla terza tastiera; staffe per Crescendo (programmabile), Espressione seconda tastiera ed Espressione terza tastiera;
combinazioni memorizzabili (anche su scheda) generali e particolari, con 436 livelli di memoria; registratore di segnali per l’esecuzione senza organista.
Manticeria: costituita da 7 mantici a lanterna e
due mantici Schwimmer, ubicati alla base dello strumento, sul piano del pavimento; azionamento con
tre elettroventilatori.
Somieri: in numero di 18; somiere a tiro per la
prima tastiera (ubicato in posizione centrale, sopraelevata), somiere a tiro per la seconda tastiera
(entro cassa espressiva, sotto il precedente), somiere
per la terza tastiera (entro cassa espressiva, a sinistra del precedente), somiere per il registro Tromba
reale (entro cassa per la terza tastiera, contro la parete di fondo), somiere per i registri Bombarda e
Trombone (a destra della cassa per la seconda tastiera); somieri per le canne di facciata: 1° Contrabbasso nell’estensione Re1-Sol3, 2° Basso nell’estensione Do1-Sol3, 3° Choralbass nell’estensione Do1Re2, 4° Principale nell’estensione Do1-Do4, 5° Flauto
cilindrico nell’estensione Do1-Mib2, 6° Gamba
nell’estensione Do1-Si1; somieri secondari per: 1°
Contrabbasso nell’estensione Do1-Do#1 (contro la
parete laterale sinistra), 2° Bordone 16’ nell’estensione Do1-Si1 (a sinistra del somiere per la prima tastiera), 3° Tromba prima tastiera nell’estensione Do1Si1 (ibidem), 4° Diapason nell’estensione Do1-Fa#1
e Salicionale nell’estensione Do1-Sol1 (entro cassa
per la seconda tastiera, contro la parete laterale destra), 5° Piccola bombarda nell’estensione Do1-Sol2,
Tromba armonica nell’estensione Do1-Sol1 ed Oboe
nell’estensione Do1-Sol1 (davanti al precedente), 6°
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Disposizione Fonica
Prima tastiera
Subbasso e Basso nell’estensione Do1-Re2 (contro la
parete laterale destra), 7° Subbasso, Basso e Choralbass nell’estensione Mib2-Sol3 (ibidem); crivelli in
legno posizionati sotto le bocche delle canne.
Trasmissioni: meccaniche di rimando per i somieri
maestri della prima e della seconda tastiera, elettriche
per tutti i restanti somieri, per gli accoppiamenti e per
l’azionamento dei registri.
Pressione: 120 mm (pedaliera), 95 mm (prima tastiera), 100 mm (seconda tastiera), 140 mm (terza tastiera), 340 mm in colonna d’acqua (Tromba reale).
Corista: 440 Hz a 20°C.
Temperamento: equabile.
Scheda di Silvio Sorrentino
Bordone 16’
Principale 8’
Flauto cilindrico 8’
Gamba 8’
Ottava 4’
Flauto traverso 4’
Superottava 2’
Mixtur 5 file (1¹/³’)
Zimbel 4 file (²/³’)
Tromba 8’
Tromba reale 8’ (trasm. dalla terza tastiera)
Seconda tastiera (in cassa espressiva)
Diapason 8’
Bordone 8’
Salicionale 8’
Voce celeste 8’ (da do2)
Ottava 4’
Flauto a cuspide 4’
Nazardo 2²/³’
Ottavino 2’
Terza13/5’
Piccola bombarda 16’
Tromba armonica 8’
Oboe 8’
Clarone armonico 4’
L’organaro
Fratelli Ruffatti
Via Facciolati, 166 • 35127 Padova
Tel. 049.75.06.66
www.ruffatti.com
Info
Chiesa del Santo Volto
Can. Mauro Giorda, parroco
Via Val della Torre 3 • Tel. 011.51.56.480
www.santovolto.com
Terza tastiera (in cassa espressiva)
Doppelflöte 8’ Cornetto 4 file 4’ (da fa2)
Clarinetto 8’
Tromba reale 8’
Pedaliera
Contrabbasso 16’
Subbasso 16’
Basso 8’
Bordone 8’
Choralbass 4’
Bombarda 16’
Trombone 8’
Tromba reale 8’
Tromba reale 4’
Bordone 32’
Controbombarda 32’
(trasm. dalla terza tastiera)
(trasm. dalla terza tastiera)
(elettronico digitale)
(elettronico digitale)
37
5° concerto
Sabato 17 dicembre 2011 – ore 21.00
Giaglione
Chiesa di San Vincenzo martire
Borgata Sant’Andrea, 1
Astor Piazzolla
Ritratto d’autore
Duo Ricercare
Isabella Stabio
Luca Massaglia
sassofoni (soprano, contralto, baritono)
organo
Vuelvo al sur
dalla colonna sonora del film Sur
Il programma
Ástor Piazzolla (1921 - 1992)
6 Tango-Études:
· Décidé
· Anxieux et rubato
· Molto marcato e energico
· Lento meditativo
· Sans indication
· Avec anxiété
Ouverture
da El sueño de una noche de verano
Milonga en Re
Introduccion al Ángel
dal Concierto del Ángel
Tanti anni prima (Ave Maria)
dalla colonna sonora del film Enrico IV
Ausencias
Oblivion
dalla colonna sonora del film Enrico IV
Sin rumbo
Libertango
38
39
Gli interpreti
Astor Piazzolla
Ritratto d’autore
Duo Ricercare
Isabella Stabio - Luca Massaglia
La figura di Ástor Piazzolla è ormai conosciuta ed
apprezzata in tutto mondo; il grande successo riscosso dalla sua musica risiede indubbiamente, tra le altre
cose, nella possibilità di trascrizione della stessa per
svariati strumenti solisti
ed ensembles strumentali, dal duo all’orchestra. Il Duo Ricercare
ha pensato di eseguire le celebri musiche del compositore argentino nell’arrangiamento per sassofono ed organo, una
combinazione non ancora sperimentata. Il sassofono, strumento dotato
di incredibili qualità timbricoespressive, offre la possibilità di
imitare le voci di altri strumenti e,
tramite l’utilizzo di tutta la gamma dei sassofoni principali (dal soprano al baritono), di coprire un’ampia tessitura. L’organo, il re degli strumenti, ben si adatta a sostituire l’orchestra. Il
programma include brani originali per sassofono
e pianoforte, quali i 6 Tango-Études, scritti originariamente da Piazzolla per flauto solista, e poi trascritti dal compositore stesso per sassofono e pianoforte per il famoso sassofonista francese Claude
Delangle, attuale titolare della cattedra di
Sassofono al Conservatoire National Superiéur de Musique
di Parigi. Gli altri
brani sono invece
tratti dall’ampio repertorio che lo stesso
Piazzolla eseguiva al
bandoneon, accompagnato dai vari ensembles che via via fondò. Una
musica immortale quella di
Piazzolla e tanto amata da tutti,
una musica che sa sempre rimodernizzarsi, evolversi, proponendosi con nuove
soluzioni pur conservando la sua originalità e
continuando a trasmettere all’ascoltatore forti
emozioni.
Isabella Stabio • Luca Massaglia
40
Duo Ricercare
Luca Massaglia
Il Duo ‘’Ricercare’’ è nato nel 2009 su iniziativa di
Isabella Stabio e di Luca Massaglia. Ha tenuto concerti in Italia e all’estero: Austria (Bad Schallerbach:
Maria-Lourdes Kirche); Germania (Wilster, St.-Bartholomäus-Kirche); Inghilterra (Londra: St. Peter’s
Italian Church), Portogallo (Lisbona: Deutsche Evangelische Kirche; Leiria: Sé Catedral de Nossa Senhora da Conceição), Svizzera (Verscio: Chiesa di San
Fedele Martire), U.S.A. (Methuen, MA, presso il celebre Methuen Memorial Music Hall; Boston, MA:
King’s Chapel, Trinity Episcopal Church, Arlington
Street Church; Westfield, MA, Second Congregational Church; Plymouth, MA, Church of the Pilgrimage).
www.isabellastabio.com
www.lucamassaglia.com
Nato a Torino, ha conseguito la Laurea I Livello in
Organo e Composizione Organistica con il massimo
dei voti (110/110) presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha frequentato masterclasses tenute dai Proff. Ludger Lohmann, Louis
Robilliard, Luigi Ferdinando Tagliavini e Bernard
Winsemius, con quest’ultimo presso la Internationale Zomeracademie voor Organisten di Haarlem
(Olanda). È attualmente allievo privato dei Proff.
Louis Robilliard e Arturo Sacchetti. Ha tenuto concerti in qualità di solista in Italia e all’estero: Austria (Linz), Francia (Nantes, Cattedrale, eseguendo
inoltre brani di Félix Moreau alla presenza entusiasta
del compositore), Inghilterra (Londra), Polonia (Jedrzejów e Trzebnica), Portogallo (Torres Vedras),
Svezia (Örebro), U.S.A. (Boston). È organista presso
il Santuario della Madonna degli Angeli di Torino
dal 2001. È stato ideatore e Direttore Artistico della
Rassegna Organistica Note per la Sindone, tenutasi
a Torino nel Maggio 2010 in occasione delle celebrazioni per la Solenne Ostensione della Sindone.
www.lucamassaglia.com
Isabella Stabio
Si diploma nel 2005 in Sassofono con il massimo
dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e prosegue i suoi studi conseguendo la laurea
specialistica in Sassofono col massimo dei voti e la
lode. E’successivamente ammessa al Conservatoire
National de Région di Lione, nella classe internazionale di Jean Denis Michat, dove, nel 2008, ottiene il
Diplome d’Etudes Musicales in Sassofono all’unanimità. Segue numerose master class con C.Delangle,
J.D. Michat, V.David, J.Lulloff, K.Tse, J.Sampen,
B.Totaro, M.Albonetti C.Wirth, F.Mancuso, il Quatuor de Saxophones Habanera. E’ vincitrice di numerosi concorsi (Chieri, Riccione, Asti,Padova) e
della borsa di studio Master dei Talenti musicali
della fondazione CRT. Ha tenuto concerti sia in Italia
che all’estero in qualità di solista, in formazioni di
musica da camera, in orchestra. Nel 2010 ha inciso
un cd intitolato “Solo Sax One” e nel 2011 un cd
intitolato “Sax goes Baroque!”.
www.isabellastabio.com
41
Piazzolla,
il riformatore
del tango
Astor Pantaleón Piazzolla era nato a Mar del Plata
l’11 marzo 1921. Considerato, a ragione, tra i migliori virtuosi di bandoneón, è stato in prima fila tra
i riformatori del tango, sia dal punto di vista musicale, sia stilistico. Nacque da genitori di origine italiana, Vicente Piazzolla (chiamato “Nonino” dai figli
di Astor), figlio di Pantaleone, un pescatore emigrato
in Argentina da Trani, in Puglia, ed Asunta Manetti,
la cui famiglia invece proveniva dalla provincia di
Massa-Carrara. Figlio unico, nel 1925 si trasferì con
la famiglia a New York, dove visse fino all’età di 16
anni. Conosciuto nella sua terra natale come El Gran
Ástor o El Gato (il Gatto, per la sua abilità e ingegno),
è considerato tra i più importanti musicisti di tango
della seconda metà del XX secolo (Carlos Gardel è
il più importante della prima metà). In Argentina si
dice che tutto può cambiare tranne il tango. Piazzolla ha infranto questa regola. La sua musica ha ottenuto consensi in Europa ed in America del Nord
prima che nel suo Paese. E’ morto a Buenos Aires
il 4 luglio 1992.
42
43
Lo strumento
Giaglione
Chiesa di San Vincenzo martire
Autore: Carlo (II) Vegezzi Bossi.
Anno di costruzione: 1967.
Interventi di restauro e modifica: Marco Renolfi, 2003.
Iscrizioni: «I Con.gi Gallasso prof. Michele e Bianco Prevot M.a Maria / riconoscenti a Dio nel 60mo di
Matrimonio / unitamente alla figlia dott.ssa Alda / offrono alla Chiesa di Giaglione / novembre 1967»,
sulla parete laterale destra dello strumento.
Ubicazione: sul pavimento, contro la parete di
fondo della navata laterale sinistra, a fianco del
presbiterio.
Cassa: limitata al basamento ed ai fianchi.
Prospetto: formato da 41 canne in zinco rette da
maggette, disposte su unico ordine in campata singola a 3 cuspidi, con profilo piatto, bocche riportate, non allineate e munite di baffi, labbro superiore a mitria, appartenenti ai registri Principale 8’
nell’estensione Do2-Sib2, Ottava 4’ nell’estensione
Do1-Sib1 e Dulciana 8’ nell’estensione Fa1-Si2.
Tastiere: in numero di 2 in console indipendente
antistante lo strumento, provviste di 61 tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in materiale sintetico.
Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione
Do1-Sol3.
Registri: azionabili mediante placchette a bilico allineate sopra la seconda tastiera; diciture riportate
sulle placchette.
Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ottava grave II-I, ottava acuta I, ottava acuta II-I; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo,
Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a
pistoncino; combinazione libera.
Manticeria: costituita da singolo mantice a lanterna; azionamento con elettroventilazione.
Somieri: in numero di 4; somiere maestro per la
prima tastiera; somiere per la seconda tastiera (ubicato dietro il precedente); somieri secondari per i
registri della pedaliera (contro la parete di fondo) e
per le canne di facciata.
Trasmissioni: elettriche.
Bibliografia: ROSANNA GUALTIERI, Aspetti e
momenti dell’Arte Organaria Piemontese, Tesi di
Laurea, Università di Torino, 1972.
Data del sopralluogo: 25 aprile 2009.
Scheda di Silvio Sorrentino
L’organaro
Disposizione Fonica
Prima tastiera
Marco Renolfi - Organi Da Chiesa
Piazza Fontanesi Antonio, 10 • 10153 Torino
Tel. 011 836057
Principale 8’
Dulciana 8’
Ottava 4’
Decimaquinta 2’(non ritornella)
Ripieno (xix+xxii+xxvi+xxix)
Info
Chiesa di San Vincenzo Martire
Mons. Daniele Giglioli, parroco e vicario generale
Borgata S.Andrea, 1• Tel. 0122.31.373
Seconda tastiera (in cassa espressiva)
Bordone 8’
Viola gamba 8’
Flauto armonico 4’
Principale 2’ (non ritornella; non originale,
in luogo della voce celeste)
Comune di Giaglione
Enzo Paini, sindaco
Enzo Vayr, assessore alla Cultura • Tel. 0122.62.23.86
www.comune.giaglione.to.it
Pedaliera
Subbasso 16’
Questo concerto è inserito nel cartellone di
Bordone 8’ (prolungamento del subbasso)
Ce.S.Do.Me.O.
Centro Studi Documentazione Memoria Orale
Fraz. San Giuseppe, 1 • Tel. 0122.31.430
www.cesdomeo.it
Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi
Documentazione Memoria Orale è stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia.
Questo concerto rientra nel progetto sulle Minoranze
Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei
fondi di cui alla L.R.11/2009.
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Organ & Classical records
Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • Italia
Tel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357
6° concerto
Lunedì 26 dicembre 2011 – ore 21.00
Oulx
Chiesa di Santa Maria Assunta
Via Des Ambrois, 57
Bach +Wagner= Reger
L’influenza di Wagner sul repertorio
organistico post-romantico
Giulio Mercati
organo
Il programma
Richard Wagner (1813-1883)
Dall’opera Tannhäuser
Atto III: Lied an den Abendstern
Trascrizioni per organo di Edwin Lemare (1865-1934)
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Preludio e fuga in do minore BWV 549
Richard Wagner
Dall’opera Tannhäuser
Atto III: Gebet der Elisabeth
Trascrizione per organo di Edwin Lemare
Johann Sebastian Bach
Preludio e fuga in la minore BWV 543
Richard Wagner
Dall’opera Parsifal
Atto III: Karfreitagszauber (Incantesimo del Venerdì Santo)
Trascrizione per organo di Edwin Lemare
Max Reger (1873-1916)
Wie schön leuchtet der Morgenstern, ohne Opuszahl
Fantasia sul corale Wie schön leuchtet der Morgenstern op. 40 n. 1
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49
Bach +Wagner= Reger
L’influenza di Wagner sul repertorio organistico post-romantico
Giulio Mercati
L’influenza di Wagner sulla vita culturale europea
tra gli anni Sessanta dell’Ottocento e gli anni Trenta
del Novecento fu immensa e polivalente. Ogni intellettuale vissuto in questi anni, a prescindere dal
proprio ambito di studio e di attività, dovette fare i
conti con l’estetica wagneriana, che penetrò nella
letteratura come nelle arti figurative – si pensi allo
stile neogotico – dalla filosofia alla psicanalisi, fino
alla religione: proprio in questi anni e proprio dallo
spiritualismo del “Parsifal” nasceranno, infatti,
molte nuove sette esoteriche. L’impatto di Wagner sul mondo musicale fu così forte da essere
quasi paralizzante; basti ora citare l’esclamazione
di Emmanuel Chabrier dopo il primo ascolto del
“Tristan”: “C’è musica sufficiente per un secolo in
quest’opera; non ci resta più nulla da fare”. Anche
i compositori che all’inizio del Novecento promossero, in forme diverse, il superamento del wagnerismo, attraversarono periodi di adesione all’estetica wagneriana, con tanto di pellegrinaggio a Bayreuth, diventato quasi obbligatorio per i musicisti
e in generale per gli artisti attivi in questi anni: si
pensi, in tal senso, a Debussy. Amata e profondamente studiata, la musica di Wagner fu dunque
ampiamente sottoposta al tipico strumento di analisi e di divulgazione, riservato alle opere diventate
ormai imprescindibili: la trascrizione per organici
ridotti e soprattutto per tastiere, pianoforte e organo, nella quale l’abilità virtuosistica dell’esecutore
veniva altresì posta in aperta evidenza. La complessità del tessuto contrappuntistico e la straordinaria
ricchezza timbrica della tavolozza orchestrale, elementi peculiari dello stile wagneriano, sembrano
peraltro individuare nell’organo sinfonico tardo ottocentesco lo strumento d’elezione per simili adattamenti. Furono infatti numerosi e importanti gli
organisti che trascrissero pagine wagneriane per
il proprio strumento: Sigfrid Karg-Elert, Théodore
Dubois e ovviamente Franz Liszt, per non citare
che i più noti. Spicca fra questi, per l’assiduità con
la quale si accostò a tale lavoro di adattamento e
per la stupefacente complessità delle proprie trascrizioni, Edwin Henry Lemare. Nato a Ventnor,
nell’Isola di Wight, il 9 settembre del 1865, Lemare
ricevette i primi insegnamenti dal padre, Edwin,
organista dilettante. Nel 1878 vinse una borsa di
studio alla Royal Academy of Music, dove studiò
fino al 1882, anno in cui fu assunto come organista
nella Chiesa di St. John the Evangelist a Londra.
Diede avvio sin da molto giovane alla propria attività
concertistica, da subito assai intensa e di fatto abbandonata solo negli ultimi anni di vita. Organista
a Cardiff e a Sheffield, nel 1892 divenne titolare
della Holy Trinity di Londra: i suoi concerti settimanali divennero famosi e gli valsero la nomina a socio
della Royal Academy of Music. Nel 1884 era anche
divenuto socio aggregato del Royal College of Organists di Londra. Nel 1897 fu nominato organista
50
a St. Margaret in Westminster. Nel 1900 si esibì
negli Stati Uniti e in Canada, venendo assunto nel
1902 al Carnegie Institute di Pittsburgh, come organista e direttore musicale. Attivo a San Francisco
dal 1917 al 1921 e a Portland dal 1921 al 1924, si
stabilì quindi a Chattanooga fino al 1929, anno in
cui abbandonò definitivamente ogni attività artistica. Morì a Los Angeles il 24 settembre del 1934.
Le trascrizioni organistiche di Lemare costituiscono
una chiara manifestazione del più esasperato virtuosismo tardo ottocentesco, messo tuttavia al servizio dell’espressione musicale. Lemare non semplifica mai il ricchissimo ordito contrappuntistico della
pagina sinfonica wagneriana, costringendo sovente
l’esecutore ad autentiche acrobazie, tra terze, seste
e ottave parallele e rapide alle due mani e costanti
passi di agilità – addirittura fino al glissando – al
pedale, sovente impegnato anche ad eseguire due
voci indipendenti. Molto spesso Lemare chiama l’organista a suonare con la stessa mano contemporaneamente su due tastiere, in modo da sfruttare
pienamente la ricchezza timbrica dell’organo sinfonico. La resa su uno strumento idoneo di tali adat-
tamenti è però davvero emozionante, ripagando
appieno l’esecutore dei suoi sforzi. La musica di
Wagner influenzò profondamente anche la musica organistica a cavallo tra Ottocento e Novecento, con particolare riferimento all’opera di César
Franck e Max Reger. In Reger l’amore per le strutture della tradizione razionalista settecentesca, per
il contrappunto e la scrittura canonica, per le forme
costruite su corale, insomma per Johann Sebastian
Bach, si fondono con l’armonia tortuosa e cromatica del “Tristan”. Un brano come la Fantasia e fuga
su “Wie schön leuchtet der Morgenstern” sembra
proprio scaturire da questa doppia predilezione, da
un lato le partite su corale e la fuga organistica bachiana, dall’altro la conduzione armonica wagneriana, imprevedibile e tormentata.
Giulio Mercati
51
L’interprete
tale Dramatyczny im. Szaniawskiego di Walbrzych
(Polonia): l’ultima importante composizione – per
organo – è stata commissionata nel 2010 dalla Delegazione Pontificia Lauretana ed è costruita su antiche melodie mariane. È direttore artistico di numerose e importanti rassegne: basti ora citare il
Festival Organistico Lauretano, ciclo concertistico
ospitato presso il celebre Santuario di Loreto (AN)
e presso le più importanti Basiliche nel mondo dedicate alla Vergine Lauretana. È dottore del Comitato Scientifico del Centro Studi Lauretani, organo
della Delegazione Pontificia per il Santuario della
Santa Casa di Loreto.
www.giuliomercati.it
Giulio Mercati
Nato a Saronno, ha intrapreso lo studio del pianoforte all’età di sei anni sotto la guida del nonno
materno, il M° Lamberto Torrebruno, esponente di
un’importante famiglia di musicisti; si è quindi perfezionato, in organo, composizione e clavicembalo,
con musicisti del calibro di Luigi Toja, Giancarlo Bardelli, Jean Boyer, Olivier Latry, Massimo Berzolla,
Bruno Bettinelli, Emilia Fadini e Danilo Costantini.
Musicista versatile, svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero, soprattutto come solista
all’organo e al clavicembalo e come continuista di
diverse importanti formazioni, quali – tra le altre –
“I Barocchisti” e l’Orchestra della Svizzera Italiana.
È organista titolare presso la Basilica Prepositurale
di San Vincenzo in Prato a Milano e direttore del
Gruppo Vocale S. Bernardo. Dal 2001 al 2007 ha
collaborato come maestro al cembalo in occasione
degli allestimenti del Circuito Lirico Lombardo. Ha
inciso per RTSI, Bottega Discantica e Tactus: l’ultima
registrazione – per Tactus – è dedicata alle virtuosistiche trascrizioni per organo di note pagine wagneriane, firmate da Edwin Lemare. Nel 1996 si è
laureato con lode in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha collaborato in
veste di musicologo con il Teatro alla Scala, l’Orchestra «Verdi», il Festival «Milano Musica» e con altri
importanti cicli concertistici. Dal 1999 collabora stabilmente, sempre in qualità di critico musicale, con il
settimanale «Lombardia Oggi», inserto culturale del
quotidiano «La Prealpina». Nel 1998 ha pubblicato,
presso l’editore Rugginenti, un esteso saggio musicologico intitolato «Bruno Bettinelli: il cammino di
un musicista». Dal 1999 è docente di Storia della
Musica presso l’Istituto musicale «G. Rusconi» di
Rho. Compositore attivo soprattutto nel campo organistico e corale, ha scritto le musiche per lo spettacolo teatrale «Shakespeare/Wyspianski: Burza»,
andato in scena nel febbraio 2007 nel Teatro sta52
53
Lo strumento
Oulx
Chiesa di Santa Maria Assunta
Autore: Massimo Elice.
Anno di costruzione: 2009.
Iscrizioni: «Massimo Elice / Organi a canne Genova / A.D. 2009», sulla console.
Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea preesistente.
Cassa: assente.
Prospetto: formato da 76 canne in stagno rette da
maggette, disposte su unico ordine in singola campata a tre cuspidi, le laterali di 25 canne ciascuna, la
centrale di 26 canne, con profilo concavo-convesso,
bocche non allineate, labbro superiore a mitria, appartenenti ai registri Principale 8’ nell’estensione
Do1-Si2, Ottava 4’ nell’estensione Do1-Si1, Flauto 8’
nell’estensione Do1-Si1 e Dulciana 8’ nell’estensione
Do1-Si2, più 4 canne minori mute.
Tastiere: in numero di 2 in console indipendente
collocata in navata, provviste di 61 tasti ciascuna
ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in materiale
sintetico.
Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione
Do1-Sol3.
Registri: azionabili mediante placchette a bilico allineate in due file sopra la seconda tastiera; diciture
riportate sulle placchette.
Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ottava grave I, ottava grave II-I, ottava grave II, ottava acuta I, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava
acuta Ped, ottava acuta I-Ped, ottava acuta II-Ped;
Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo
ed Espressione seconda tastiera; pedale automatico
(esclude l’unione I-pedaliera allorquando si suona
la seconda tastiera); annullatori registri ad ancia I,
II e Ped.; 999 combinazioni memorizzabili; traspositore di tonalità.
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Manticeria: costituita da 4 mantici a vasca e da
un mantice a lanterna, ubicati nel basamento dello
strumento; azionamento con elettroventilazione.
Somieri: in numero di 13; somiere per la prima
tastiera (in posizione centrale, a sinistra), somiere
per la seconda tastiera (in posizione centrale, a destra, entro cassa espressiva), somiere per il registro
Tromba e prolungamenti (in posizione posteriore e
sopraelevata; somieri secondari per: 1° Voce umana
nell’estensione Do2-Si2 (contro la parete laterale sinistra), 2° Contrabbasso nell’estensione Do1-Si1 (a
sinistra del somiere per la prima tastiera, davanti al
precedente); 3° Contrabbasso nell’estensione Do2Si2 (dietro il somiere per la prima tastiera), 4° prolungamento del Contrabbasso (a destra del precedente), 5° Bordone 16’ nell’estensione Do1-Si1 (a
destra del somiere per la seconda tastiera, contro
la parete laterale destra); 6° Bordone 16’ nell’estensione Do2-Si2 (dietro il somiere per la seconda tastiera), 7° Bordone 16’ nell’estensione Do3-Sol5 (a
sinistra del precedente), 8° prolungamento del Nasardo (entro cassa espressiva per la seconda tastiera), 9° Bordone 16’ nell’estensione Sol#5-Do6,
Dulciana nell’estensione Do3-Do6, Duodecima con
prolungamento (dietro il somiere per la Tromba),
10° canne di facciata; crivelli in legno posizionati al
di sotto delle bocche delle canne.
Trasmissioni: elettropneumatiche ed elettriche.
Bibliografia: Chiesa S. Maria Assunta, Oulx. Sabato 15 agosto 2009. Benedizione ed inaugurazione del nuovo organo a canne, Oulx, 2009.
Data del sopralluogo: 19 febbraio 2011.
Disposizione Fonica
Prima tastiera
Bordone 16’
Principale 8’
Flauto 8’
Dulciana 8’
Voce umana 8’
ttava 4’
Duodecima
ecimaquinta
ecimanona
ipieno 4 file
Terza
esquialtera
Tromba 8’
Chiarina 4’
(da do2; aziona anche il principale)
(ritornella su do6, sic)
(non ritornella)
(prolungamento della duodecima)
(xxii+xxvi+xxix+xxxiii)
(ritornella su la5)
(combinazione: duodecima +terza)
L’organaro
Massimo Elice
Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova
Tel. 010.34.50.647 • [email protected]
Info
(prolungamento della tromba 8’)
Seconda tastiera (in cassa espressiva)
Bordone 16’ (trasm. dalla prima tastiera, fuori cassa espressiva)
Bordone 8’
Viola gamba 8’
Voce celeste 8’ (da do2; aziona anche viola gamba)
Flauto 4’
Nasardo 2 ²/³’ (da do2; non ritornella)
Silvestre 2’ (prolungamento del flauto; non ritornella)
Larigot 1²/³’(prolungamento del nasardo; ritornella su do#5)
Ripieno 3 file (xv+xix+xxii)
Oboe 8’
Pedaliera
Contrabbasso 16’ Subbasso 16’
Quinta 10 ²/³’
Basso armonico 8’
Bordone 8’
Dulciana 8’
Ottava 4’
Flauto 4’
Ripieno 3 file
Fagotto 16’
Tromba 8’
Clarone 4’
(do1-si1 canne bitonali)
(do1-si1 canne bitonali)
(prolungamento del subbasso)
(prolungamento del contrabbasso)
(prolungamento del subbasso)
(trasmissione dalla prima tastiera)
(prolungamento del contrabbasso)
(prolungamento del subbasso)
(trasmissione dalla seconda tastiera)
(prolungamento della tromba 8’)
(trasmissione dalla prima tastiera)
(trasmissione dalla prima tastiera)
Chiesa di Santa. Maria Assunta
don Sandro Federici sdb, parroco
Via Des Ambrois, 57 • Tel. 0122 83.10.74
www.salesiani-oulx.it
Comune di Oulx
Paolo De Marchis, sindaco
Francesca Chareun, assessore alla Cultura
Tel. 0122.83.11.02
www.comune.oulx.to.it
Ufficio Turistico
0122.83.23.69 • 366.63.02.860
Questo concerto è inserito nel cartellone di
Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro
Studi Documentazione Memoria Orale è stato
possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio
Elegia. Questo concerto rientra nel progetto sulle Minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con
l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009.
55
7° concerto
Giovedì 5 gennaio 2012 – ore 21.00
Pianezza
Santuario di San Pancrazio
Piazza San Pancrazio, 3
Caleidoscopio Organistico
Valter Savant– Levet
organo
Docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano
Il programma
André Raison (1650-1719)
Offertoire du cinquième ton sur “Vive le Roi des Parisiens”
Louis Claude d’Aquin 1694-1772)
Noël V en duo
Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Preludio in Do maggiore BuxWV 137
Georg Boehm (1661-1733)
Partite sopra “Ach wie flüchtig, ach wie nichtig”
(Com’è fugace, com’è vana la vita dell’uomo)
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Preludio e Fuga in La minore BWV 543
Giuseppe Verdi (1813-1902)
Versetti per il Gloria
(Messa solenne sulle arie del “La Traviata”)
Trascrizione di Carlo Fumagalli (1822-1907)
Nabucodonosor
Sinfonia dall’opera
56
57
Lo strumento
L’interprete
Pianezza
Santuario di San Pancrazio
Valter Savant Levet
Nato a Torino, ha iniziato gli studi musicali
all’età di 4 anni all’Istituto per Ciechi di Torino.
Ha quindi proseguito gli studi nella stessa città
al Conservatorio Giuseppe Verdi. Dove si è diplomato in pianoforte, organo, composizione,
direzione di coro e didattica della musica. Durante gli studi al Conservatorio ha frequentato
il liceo linguistico conseguendo il diploma di
traduttore in lingue straniere. Ha partecipato
a numerosi corsi di perfezionamento tenuti da
maestri quali Ton Koopman, Luigi Ferdinando
Tagliavini, André Isoir, Michael Raduleschu, Daniel Roth. Ha studiato un anno a Parigi con Gaston Litaize. Ha frequentato i corsi estivi all’Accademia di Haarlem (Olanda) sotto la guida di
Piet Kee, Arald Vogel, Gillian Weir, Daniel Roth,
Guy Bouvet, Szigmond Szathmari, specializzandosi nei diversi campi della musica organistica
dal repertorio antico a quello contemporaneo.
Nel 1988 ha vinto il primo premio al Concorso
nazionale di Noale (Venezia), nello stesso anno
ha vinto il quarto premio al Concorso internazionale Bach di Lipsia (Germania). Quattro anni
dopo ha di nuovo partecipato a quest’ultimo
classificandosi terzo. Ha vinto il terzo premio
al concorso internazionale di Odense (Danimarca). Ha al suo attivo numerosi concerti in
Italia e all’estero; Affianca la sua attività concertistica a quella di direttore di coro ed è spesso
affiancato da gruppi vocali e da solisti. E’ stato
selezionato come unico italiano al primo festival paralimpico per pianoforte a Tokyo (Giappone). Ha inciso alcuni CD con la collana Antichi Organi del Canadese. E’ docente di Teoria
dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Autore: Vegezzi Bossi / Massimo Elice.
Anno di costruzione: 1966 / 2011.
Tastiere: in numero di 2 in console separata, con 61
tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti rivestiti in
materiale sintetico.
Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione
Do1-Sol3.
Registri: azionabili mediante placchette a bilico; diciture riportate sulle placchette.
Accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera; Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo ed
Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a
pistoncino; combinazioni programmabili; traspositore; inversione tastiere.
Trasmissioni: elettriche.
Temperamento: equabile.
Scheda: Descrizione sintetica a cura di Massimo
Elice.
Disposizione Fonica
Prima tastiera
Principale 16’ (•)
Principale 8’
Flauto 8’
Voce Umana 8’
Ottava 4’
Flauto 4’
Duodecima
Decimaquinta
Decimanona
Sesquialtera 2 File
Settima
Ripieno 5 File
Tromba 8’
Chiarina 4’ (•)
Seconda tastiera (in cassa espressiva)
Bordone 16’ (•)
Principalino 8’
Bordone 8’
Viola Gamba 8’
Viola Celeste 8’
Flauto A Camino 4’
Nazardo 2²/³’
Silvestre 2’
Terza 13/5’
Piccolo 1’ (•)
Pienino 3 File
Oboe 8’
Cromorno 8’
Campane Tubolari
L’organaro
Massimo Elice
Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova
Tel. 010.34.50.647
Info
Santuario di San Pancrazio
Padre Andrea Brollo passionista, rettore
Piazza San Pancrazio, 3
Tel. 011.967.62.50
www.santuariosanpancrazio.it/
Pedaliera
Contrabbasso 16’
Subbasso 16’
Gran Quinta 10²/³’ (•)
Basso Armonico 8’ (•)
Bordone 8’ (•)
Ottava 4’ (•)
Flauto 4’ (•)
Mistura 2 File (•)
Fagotto 16’
Tromba 8’ (•)
Clarone 4’ (•)
Campane Tubolari
(•) Registri ottenuti per derivazione.
58
Comune di Pianezza
Antonio Castello, sindaco
Silvia Bracco, assessore alla Cultura
Tel. 011.96.70.263
www.comune.pianezza.to.it/
59
8° concerto
Venerdì 6 gennaio 2012 – ore 16.00
Borgofranco
d’Ivrea
Chiesa di San Maurizio
Piazza Francesco Ruffini
Natale in Musica
Enrico Viccardi
organo
Docente d’Organo e Composizione organistica
al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como.
Il programma
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
In dulci Jubilo BWV 728
Pastorale BWV 590
Prélude – Allemande – Sarabande - Gigue
Johann Christoph Friedrich Bach (1732-1795)
Allegretto con XVIII Variationi
“Morgen kommt der Weihnachtsmann”
Claude-Benigne Balbastre (1727-1799)
Noël: Il est un petit l’ange
Louis James Alfred Lefébure-Wely (1817-1869)
Scène pastoral pour une inauguration d’orgue
ou messe de minuit
Padre Davide da Bergamo (1791-1863)
Versetto in Si bemolle maggiore
“con armonia di Trombe alla Tirolese”
Alexandre Guilmant (1837-1911)
Offertoire in Mi bemolle maggiore
Enrico Viccardi (1961)
Improvvisazione su temi dati dal pubblico
60
61
Natale in Musica
Enrico Viccardi
Il brano di Johann Sebastian Bach che apre il concerto dovrebbe essere una di quelle elaborazioni
scritte per accompagnare l’assemblea nel canto
del Corale, ma è tale la ricchezza delle virtuosistiche
ghirlande di note interpolate tra una strofa e l’altra
(forse per sottolineare l’incontenibile giubilo per la
nascita di Cristo) che alcuni ne hanno immaginato
un utilizzo differente, ad esempio come postludio;
la tonalità (così come nell’omonimo Preludio a Corale dell’Orgelbüchlein) è un luminoso la maggiore.
La Pastorale invece (nota anche come Pastorella) è
un brano unico nel suo genere, anche per la suddivisione in quattro sezioni. Se la tonalità d’impianto
è il classico fa maggiore, la composizione rivela al
suo interno una disposizione tonale inconsueta. Il
primo movimento, che si svolge tipicamente su pedali di “bordone”, si conclude in modo inatteso in
la minore mentre il brano che segue si attesta sul
relativo di do maggiore. Lo splendido cantabile del
terzo movimento invece sfrutta l’intensità del do
minore; il cerchio si chiude con il liberatorio fa maggiore del brillante finale che ricorda assai da vicino
l’ultimo movimento del terzo Concerto Brandeburghese. I quattro movimenti possono anche essere
visti come movimenti di una Suite: Prélude, Allemande, Sarabande, Gigue.
Johann Cristoph Bach, uno dei figli di Johann Sebastian, compose queste variazioni verosimilmente
per cembalo o fortepiano, ma la scrittura leggera e
raffinata ben si adatta allo strumento a canne. La
famosissima melodia (nota in terra francese come
“Ah, vous dirai-je, Maman” e al di là della Manica
come “Twinkle, twinkle, little star”) viene elaborata
con gusto accostando con una certa ricercatezza
variazioni in minore a brani in maggiore senza tralasciare l’utilizzo di combinazioni ritmico-melodiche
di sicuro effetto ed eleganti metri di danza quali il
Minuetto e la Siciliana.
Anche il brano di Claude-Benigne Balbastre consiste in un tema e variazioni, questa volta su un
“Noël”, ovvero un canto popolare sempre d’argomento natalizio. Il tema viene esposto nella tipica
forma del Duo per poi essere variato assecondando
per così dire le tipicità tecniche e foniche dell’organo barocco francese. Nel nostro caso a far rivivere quelle brillanti sonorità saranno in particolare
la Tromba ed i Flauti.
Assai celebre come improvvisatore e compositore,
il francese Louis James Alfred Lefébure-Wely ci ha
lasciato un gran numero di lavori per organo dal
carattere a volte spensierato a volte più intimistico
dalle quali però traspare una costante attenzione
alla qualità della scrittura. La Scène pastoral pour
une inauguration d’orgue è uno di quei brani nei
quali si usava dispiegare tutto quell’apparato coloristico (così caro al pubblico dell’epoca) che serviva
meravigliosamente a dipingere con la ricca fonica
dell’organo romantico una scena pastorale. Anche
62
L’interprete
nel nostro caso si potranno ascoltare melodie che
ricordano le zampogne, i flauti dei pastori, l’incombere del temporale, l’arrivo dei tuoni, della pioggia
(l’autore prescrive addirittura un cluster per rendere al meglio l’idea del fragore della tempesta), il
ritorno del sereno, le preci per il ringraziamento e,
infine, gli uccelli che tornano a zufolare nel cielo di
nuovo limpido.
Il brano di Padre Davide da Bergamo nasce come
pezzo schiettamente liturgico: il fatto che sia un
Versetto ne denuncia l’uso pratico quale probabile introduzione ad un canto religioso (la cadenza
femminile conclusiva facilita l’intonazione dell’assemblea). L’indicazione “con armonia di trombe
alla tirolese” ne rivela tuttavia la vicinanza al genere del cosiddetto pezzo caratteristico. Come si
può immaginare dal titolo, il registro che emerge
in questo brano è la Tromba la quale unita al Principale si lascia gustare in una scrittura di sapida e
schietta brillantezza.
I brani di Guilmant sono invece tratti dalla celebre
raccolta “L’organiste pratique”, una collezione di
composizioni destinate all’utilizzo nel servizio religioso che comprende Versetti per il Magnificat,
brani dal titolo generico quale Melodia, Cantabile
ecc. e pezzi dedicati espressamente a specifici momenti della messa. L’Offertoire in mi bemolle maggiore è un delicato brano che non abbandona mai
il cullante metro di sei ottavi, con costanti riprese del
tema principale screziato da raffinate modulazioni.
La Marche invece si può immaginare come una tipica Sortie, da suonarsi all’uscita della celebrazione;
scritta in una classica forma A B A, associa al carattere un poco pomposo un’arguzia tutta francese.
Enrico Viccardi
Nato a Maleo nel 1961, si è diplomato con il massimo dei
voti in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza nella classe di Giuseppina Perotti, perfezionandosi poi per due anni con Michael Radulescu alla
Hochschule für Musik di Vienna. Ha seguìto inoltre numerosi corsi di perfezionamento con qualificati insegnanti
quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais, D.Roth e in particolare
quelli tenuti da L.F.Tagliavini all’Accademia di Pistoia. L’attività concertistica lo ha portato a suonare -con un particolare interesse alla valorizzazione del ricco patrimonio di
strumenti storici- per rassegne ed associazioni prestigiose in
numerosi centri italiani ed all’estero fra i quali Musica e poesia a San Maurizio (Milano), Feste organistiche di Venezia,
Accademia di Pistoia, Colorno, Cattedrale di Cremona,
Genova, Festival Internazionale di Trento, Bolzano, Festival Internazionale di Paola, Napoli, Bari, La Chaise Dieu,
Cannes, Montpellier, Granada, Festival Internazionale delle
Asturie, Barcellona, Andorra, Festival Internazionale di Lisbona, Isole Azzorre, Città del Vaticano, Malmö, Dornum,
Uttum, Alma-Ata. Ha collaborato anche come continuista con prestigiosi complessi quali il Coro della Radio della
Svizzera Italiana, l’ensemble Vanitas, i Sonatori della Gioiosa Marca con direttori quali René Clemencic, Diego Fasolis, Giuliano Carmignola. Ha registrato per Bottega Discantica, Divox Antiqua e Dynamics; per la casa Fugatto ha
invece realizzato, oltre a diversi CD, un DVD intieramente
dedicato a musiche per organo di J.S.Bach (segnalato con
cinque stelle dalla rivista Musica). Ha inoltre recentemente
registrato l’Orgelbüchlein di J.S.Bach sull’organo “Giani”
della cappella del Governatorato dello Stato della Città
del Vaticano. Ha tenuto corsi di perfezionamento in Italia,
Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan. È docente ai Corsi d’Organo dell’associazione Marc’Antonio
Ingegneri di Cremona e all’Istituto diocesano “San Cristoforo” di Piacenza nonché presidente dell’associazione
musicale Accademia Maestro Raro di Casalpusterlengo
(LO). Fa parte della commissione per gli organi della Diocesi di Piacenza. È titolare della cattedra d’Organo e Composizione organistica al Conservatorio “G.Verdi” di Como.
www.enricoviccardi.org
Enrico Viccardi
63
Lo strumento
Borgofranco d’Ivrea
Chiesa di San Maurizio
Autore: Giovanni Michele Ramasco / Giovanni Foglia.
Anno di costruzione: 1747 / 1897.
Interventi di restauro e modifica: Alfredo Cordone, 1937; Fratelli Marzi, 2011.
Iscrizioni: «LAUDATE DOMINUM IN CHORDIS ET ORGANO», sulla cimasa della cassa.
Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea
coeva alla cassa.
Cassa: a cinque campate a fornice con organetti
morti, sormontata da cimasa mistilinea con intagli,
risalente al 1747, fiancheggiata da espansioni laterali aggiunte nel 1897, dipinta di colore bianco.
Prospetto: formato da 107 canne (51 in stagno
risalenti al 1747, rimanenti in legno collocate nel
1897 nelle espansioni laterali della cassa) rette da
maggette, disposte su due ordini in undici campate a cuspide, con organetti morti, profilo piatto,
bocche allineate, labbro superiore a mitria, appartenenti al registro Principale 8’ bassi nell’estensione
Do1-Si2 con prima ottava corta; rimanenti canne
mute.
Tastiera: singola a finestra, con 56 tasti ed estensione Do1-Sol5; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti
cromatici rivestiti in ebano.
Pedaliera: concava con 27 tasti paralleli; estensione Do1-Re3.
Registri: azionabili mediante manette a spostamento laterale con incastro, disposte in singola colonna a destra della tastiera; divisione in bassi e
soprani fra le note Si2 e Do3; diciture riportate a
Accessori: pomello estraibile per Tremolo; pedaletti per Unione tasto-pedale, Terzo piede, Subottava, Flauto in 12a, Fagotto e Tromba, Mezzo forte,
Ripieno, Terza mano.
Manticeria: costituita da 2 mantici a lanterna ubicati nel basamento della cassa; azionamento a
pompa con manovella oppure con elettroventilazione.
Somieri: in numero di 2; somiere maestro a vento
in noce con 56 canali, 17 pettini e crivello in cartone
posizionato al di sotto delle bocche delle canne; somiere di basseria diviso in due sezioni (ubicate nelle
sporgenze laterali della cassa).
Trasmissioni: meccaniche, di rimando per la tastiera.
Pressione: 50 mm in colonna d’acqua (tastiera), 62
mm in colonna d’acqua (pedaliera).
Corista: 441 Hz a 20°C.
Temperamento: Vallotti Barca.
Bibliografia: VASCO ACOTTO, Organi ed organisti nella Diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 70-71.
Scheda di Silvio Sorrentino.
stampa su cartellini di recente apposizione.
64
L’organaro
Disposizione Fonica
Principale 8’ bassi
Principale 8’ soprani
Ottava bassi
Ottava soprani
Decima quinta
Ripieno 4 file
Tromba 8’ bassi
Tromba 8’ soprani
Viola gamba bassi
Viola gamba soprani
Dulciana bassi
Dulciana soprani
Flauto in ottava bassi
Flauto in ottava soprani
Flauto in 12a bassi
Flauto in 12a soprani
Unda maris
Contrabbasso
Basso
Marzi Italo s.n.c.
di Stefano Marco e Giovanni Marzi
Costruzione e Restauro Organi Chiesa
Via Leonardo Da Vinci, 6
28076 Pogno (NO)
Tel. 0322.97.444
Info
(xix+xxii+xxvi+xxix)
Chiesa di San Maurizio
Don Leo Bovis, prevosto
Piazza Francesco Ruffini • Tel. 0125 75.12.27
www.parrocchia-borgofranco.it
(8’)
(8’)
(8’)
(8’)
(4’)
(4’)
(2²/³’)
(2²/³’)
(da do2)
(alla pedaliera; 16’)
(alla pedaliera; 8’)
Comune di Borgofranco d’Ivrea
Fausto Francisca, sindaco
Alex Tua, assessore alla Cultura
Tel. 0125.75.58.11
www.comune.borgofranco.to.it
65
9° concerto
Sabato 7 gennaio 2012 - ore 16.00
San
Martino Canavese
Chiesa di San Martino vescovo
e Santa Costanza martire
Per flauto traverso e organo
Emanuela Tapparo
Nicola Spinelli
flauto traverso
organo
Co-titolare della Chiesa di San Lorenzo a Ivrea
Il programma
Vincenzo Petrali (1832-1889)
Gloria in Re maggiore per organo
Arcangelo Corelli (1653 – 1713)
Pastorale
dal Concerto grosso in sol min. op. 6 n. 8
“Per la notte di Natale” per flauto e organo
Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736)
Concerto in Sol maggiore per flauto e organo
Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso
Domenico Scarlatti Pastorale (1685-1757)
K 351 per organo
AA.VV. Christmas carols per flauto e organo
Joachim Andersen (1847-1909)
Pastorale in Sol magg. op. 52 n.1 per flauto e organo
Jules Auguste Demerssemann (1833 – 1866)
Fantasia op. 7 per flauto e organo
66
67
Per flauto traverso e organo
Emanuela Tapparo
Nicola Spinelli
Vincenzo Petrali
Gloria in Re maggiore
Compositore che ha lasciato una vasta produzione
organistica, tipicamente italiana e in parte legata a
stilemi operistici della sua epoca. Il brano è il primo
di una raccolta di sei Versetti per il Gloria; è caratterizzato da una grande vena melodica ed armonica,
legate a un sapiente uso della registrazione organistica di gusto ottocentesco.
Arcangelo Corelli
Pastorale dal Concerto Grosso op. VI n.8
“Per la notte di Natale”
La Pastorale ad libitum è posta al termine del Concerto Grosso op. VI n.8 “Per la notte di Natale”e
come movimento supplementare. Questa pagina
commuove per la semplice e sofisticata costruzione.
Ci sono echi popolari nel ritmo di ninna-nanna e nel
richiamo a strumenti tradizionali (il suono doppio e
ostinato delle zampogne evocato dai violini d’accompagnamento) ma l’autore cristallizza anche i
tocchi di colore in un’architettura concentrante purissima, che nel finale in dissolvenza induce un clima
di raro raccoglimento.
Giovan Battista Pergolesi
Concerto in Sol magg.
Famoso compositore della scuola napoletana, autore della Serva padrona e del celebre Stabat Mater,
è indicato qui come autore del Concerto in Sol
Magg. In realtà recenti studi lo hanno attribuito
ad altro autore di scuola napoletana. È costituito
di tre tempi: Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso.
Domenico Scarlatti
Sonata Pastorale K 351
È una delicata pastorale dall’andamento sognante,
sul modello delle “Cante di Natale” con cui gli zampognari accompagnarono, per tutto il barocco, i
presepi viventi. Il tema si estende su tre voci in una
scansione ampia e ariosa, conclude il brano una variazione virtuosistica sul tema iniziale ad imitazione
di un organetto.
Joachim Andersen
Pastorale op. 52 . 1
Grande virtuoso del flauto, fu, nel 1882, tra i fondatori dell’Orchestra Filarmonica di Berlino nella quale
fu attivo per dieci anni, prima come flautista e poi
come vicedirettore. Dopo un’introduzione dell’organo, il flauto espone un dolcissimo tema in forma
bipartita dal carattere sognante e idilliaco che ricalca gli stilemi ottocenteschi del genere pastorale.
Jules A. Demerssemann
Fantasia op. 7
Allievo della grande tradizione flautistica della
scuola francese dell’Ottocento, Demerssemann è
autore di varie fantasie su temi d’opera per flauto.
Per sopperire alla mancata produzione per questo
strumento da parte di grandi musicisti dell’epoca,
Demerssemann, come altri grandi flautisti, si dedicò alla composizione scrivendo brani rivolti a un
68
pubblico teatrale con un accentuato funambolismo
strumentale che mirava a stupire e a lusingare piacevolmente l’ascoltatore. A questo genere appartengono le variazioni sul Carnevale di Venezia.
Dopo un’ampia introduzione nello stile dell’improvvisazione, la danza più celebre dell’Ottocento, cioè il
valzer, viene variata con grande maestria. Trilli, scale
veloci, arpeggi, abbellimenti, note ribattute e variazioni ritmiche sono le caratteristiche che pongono
all’attenzione del pubblico la fantasia del musicista
e il virtuosismo dell’esecutore.
Emanuela Tapparo
Nicola Spinelli
Gli interpreti
Nicola Spinelli
Emanuela Tapparo
Compiuti gli studi di pianoforte, organo e composizione
organistica, si è perfezionato in organo con i maestri Fernando Germani, Luigi Ferdinando Tagliavini, Gaston Litaize. Il suo repertorio, assai vario, spazia dagli autori antichi ai contemporanei, con predilezione per le opere di J.
S. Bach, F. Mendelssohn-Bartholdy, M. Reger, W. Th. Best.
Appassionato di arte organaria, si adopera da anni per la
tutela degli strumenti antichi promuovendo restauri e iniziative per la valorizzazione del patrimonio organario. Negli
ultimi anni conduce intensa attività concertistica in Italia e
all’estero sia in veste di solista sia come componente di
varie formazioni. Ha collaborato con gli “Anonimi Cantores” di Milano, con cui ha inciso su CD il Requiem di Mozart. Ha realizzato diverse incisioni in qualità di organista e
di direttore di coro. Ha partecipato, come relatore e conferenziere, a seminari e convegni musicologici ed ha pubblicato articoli e studi d’organaria. Insegnante di Ed. Musicale presso la Scuola Media Statale di San Giorgio Canavese ed organista presso la chiesa di San Lorenzo in Ivrea.
Diplomata a pieni voti in flauto nel 1998 presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino, ha seguito diversi corsi
di perfezionamento ed ha approfondito in particolar
modo il repertorio romantico. Nello stesso anno si è
laureata in lettere moderne, discutendo una tesi di argomento storico-musicale che ha indagato il rapporto
tra le pubblicazioni ottocentesche di musica antica, la
prassi della loro trascrizione e i criteri estetici con cui venivano comprese e interpretate. Docente di Lettere e
insegnante di flauto e storia della musica, all’attività didattica affianca quella di esecutrice. Ha collaborato con
varie formazioni orchestrali, per poi orientarsi sul repertorio solistico esibendosi per lo più in insiemi cameristici
(in duo con organo, pianoforte, flauto, chitarra) con cui
ha preso parte a varie manifestazioni italiane e a concorsi nazionali ed internazionali. Insegnante di Lettere
presso la Scuola Media Statale di San Giorgio Canavese
69
Lo strumento
San Martino Canavese
Chiesa di San Martino Vescovo
Autore: Giovanni Bruna / Krengli.
Anno di costruzione: 1788 / 1973.
Interventi di restauro e modifica: Giovanni Battista Borgesio, 1854; Alfredo Cordone, 1960; Krengli, 1973; Alessandro Rigola, 2010.
Iscrizioni: «Organo restaurato ex novo con il concorso del popolo 1960», sulla parete di controfacciata, a sinistra dell’organo;
«Krengli, Novara, 1973», sulla console.
Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea
Accessori: Tremolo, Unione Tasto-pedale, Combinazione libera, Ripieno, Fortissimo; staffa per crescendo.
Manticeria: costituita da un mantice a cuneo ubicato nel basamento della cassa; azionamento con
elettroventilazione.
Somieri: in numero di 6; somiere maestro, somiere
di basseria, somiere per le note gravi del Bordone e
3 somieri di facciata.
Trasmissioni: elettriche.
Temperamento: equabile.
Bibliografia: VASCO ACOTTO, Organi ed orga-
coeva alla cassa.
Cassa: a tre campate alla serliana, opera di Giuseppe Argentero risalente al 1788, eseguita su disegno dell’architetto Boggio, sormontata da cimasa
con teste d’angelo ed urne, dipinta di colore azzurro e giallo con dorature.
Prospetto: formato da 35 canne in zinco rette da
maggette, disposte su unico ordine in tre campate
a cuspide, con profilo piatto, bocche allineate munite di baffi, labbro superiore a mitria riportato, appartenenti al registro Principale 8’ nell’estensione
Do1-Sib3 con prima ottava corta, più quattro canne
minori mute.
Tastiera: singola sporgente, con 58 tasti ed estensione Do1-La5; tasti rivestiti in materiale sintetico.
Pedaliera: concava con 24 tasti; estensione Do1-Si2
con ritornello su Do2.
Registri: azionabili mediante placchette a bilico
allineate sopra la tastiera; divisione in bassi e soprani fra le note Si2 e Do3; diciture riportate sulle
placchette.
nisti nella Diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 186-188.
Scheda di Silvio Sorrentino.
70
L’organaro
Disposizione Fonica
Alessandro Rigola
Via Rosselli, 3 • 13900 Biella (BI)
Cell. 339 54.31.059 • Tel. 015.09.90.320
www.rigolaorgani.it
Principale 8’ b.
Principale 8’ s.
Ottava 4’ b.
Ottava 4’ s.
Decimaquinta 2’
Ripieno 4 file
Bordone 8’ b.
Bordone 8’ s.
Flauto 4’ Flauto 2’
Viola 8’ b.
Viola 8’ s.
Celeste 8’
Violoncello combinato
Oboe combinato
Contrabbasso
Info
(xix+xxii+xxvi+xxix)
Chiesa di S. Martino vescovo e S. Costanza martire
Don Davide Smiderle, pievano
Piazza Guglielmo Marconi
Tel. 0125.73.91.31
(in realtà Fl. in XIX B. + Fl. in XII S.)
(da do2)
(aziona bordone 8’ + viola 8’)
(come il prec. + Flauto 4’)
(16’, alla pedaliera)
Comune di San Martino Canavese
Domenico Foghino, sindaco
Silvana Rizzato, assessore alla Cultura
Tel. 0125.73.91.21
www.comune.sanmartinocanavese.to.it
71
10° concerto
Domenica 8 gennaio 2012 – ore 16.00
Torino
Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi”
Piazza Bodoni
I miei predecessori
Guido Donati
organo
Docente di Organo e Composizione Organistica
Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
Il programma
Roberto Remondi (1850-1928)
Preludio e Fuga Pastorale
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
Romanza senza parole (La Fileuse)
Trascrizione di Roberto Remondi
Dino Sincero (1872-1923)
Preludio
Inno Nuziale
Ulisse Matthey (1876-1947)
Giga
Toccata Fanfara
Angelo Surbone (1892-1969)
Preludio
Graduale (Piccolo scherzo a canone)
Offertorio
Marcia Religiosa
Gian Luigi Centemeri (1903-1997)
dalla Sonata in Fa
Intermezzo - Fuga
72
73
I miei predecessori
Guido Donati
Roberto Remondi
Nato a Fiesse (BS), visse a Torino la parte più significativa della sua carriera artistica. Primo insegnante
d’Organo del Liceo Musicale torinese, è qui rappresentato da una composizione dal marcato carattere
pastorale che si segnala per una grande scorrevolezza di scrittura e una notevole vivacità di invenzione. Si noti, per inciso, che la Fuga espone il soggetto di inizio al Pedale, cosa assai insolita. Sempre
di Roberto Remondi, viene presentata una trascrizione da Mendelssohn, la celeberrima Fileuse, tratta
dalle Romanze senza parole, uno dei grandi capolavori pianistici del XIX secolo. Qui Remondi ci dimostra tutta la sua verve ed una innata predisposizione
ad un raffinato virtuosismo strumentale.
Dino Sincero
Nato a Trino Vercellese (VC), sacerdote, si laureò in
Fisica dimostrando il suo spirito acuto e indagatore
nella sua attività di riformatore dell’organo italiano
di fine ‘800. La sua produzione compositiva, peraltro non copiosissima, rivela comunque un musicista di grande gusto e sensibilità, anche quando,
nell’Inno nuziale, sembra quasi rifarsi ad un certo
Léfébure-Wély.
Ulisse Matthey
Torinese, fu probabilmente il più grande virtuoso
d’organo della sua epoca: sommo organista, ma
anche brillantissimo pianista, la sua produzione
compositiva ci mostra un animo problematico e
tormentato pur nella indiscutibile sapienza della
scrittura. La Giga è ricca di numerosi e brillanti effetti strumentali, mentre nella Toccata Fanfara i frequenti ribattuti sono un evidente rimando ad una
scrittura pianistica.
Angelo Surbone
Nacque a Treville Monferrato (AL) e fu attivo nella
capitale subalpina per decenni, sia come insegnante
che come organista in molte chiese cittadine. I pezzi
qui presentati evidenziano un sentire delicato e raffinato al contempo: la Marcia religiosa, poi, sembra
quasi un brano tratto dalle Heures mystiques di
Léon Böelmann.
Gianluigi Centemeri
Nacque a Monza nel 1903: organista e compositore
dalla vasta produzione vocale e strumentale, è qui
illustrato dagli ultimi due tempi della sua Sonata in
Fa, dedicata ad Ulisse Matthey. È particolarmente
notevole lo spiritoso soggetto della Fuga finale.
Guido Donati
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L’interprete
ha eseguito, in prima mondiale, “Andante, Attesa
e Scherzo”, per oboe (anche corno inglese), viola,
contrabbasso e pianoforte. L’esecuzione è avvenuta
nell’ambito del Festival Internazionale di Musica di
Estoril (Portogallo). E’ autore di musiche di scena e
da film; svolge altresì attività di sonorizzatore di film
muti tanto all’organo che al pianoforte. Dal 1968 al
1974 ha fatto parte dello Studio di Musica Elettronica Torinese. E’ attivo anche in campo jazzistico,
sia come solista sia come accompagnatore e arrangiatore. Ha realizzato, assieme a Gaetano Di Domenico, un compact dal titolo “Laudes and Improvisation”. Nel 2007 ha inciso per la Casa Discografica
“Tactus” il disco “Donati plays Donati” interamente
dedicato a sue composizioni. Dal 1978 è docente di
Organo e Composizione Organistica presso il Con-
Guido Donati
E’ nato a Mozzo (BG) il 17 gennaio 1949. Compie
gli studi musicali presso i Conservatori di Torino ed
Alessandria, diplomandosi in Organo e Composizione Organistica, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro, Composizione Principale. Medaglia d’argento al Concorso Internazionale “Viotti”
di Vercelli nel 1972. Secondo Premio “Sezione Latina” di Composizione Sacra al Concorso Internazionale di Castagneto Carducci nel 2003 e 2009.
A tutt’oggi egli ha al suo attivo numerosi concerti
come solista sia in Europa che in Africa, anche in
ambito di importanti Festival Organistici. Ha eseguito concerti come solista di Clavicembalo e di Fortepiano; in tale ultima veste ha suonato nel 1986
nella Sala da Musica del Quirinale alla presenza
dell’allora Presidente della Repubblica Francesco
Cossiga. Nel 1995 ha tenuto un concerto d’organo
nella chiesa del Santo Sudario di Torino alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Oscar
Luigi Scalfaro. E’ autore di oltre cento composizioni,
di cui alcune pubblicate da LDC, Animando, Carrara, che spaziano dal piccolo brano per pianoforte
alla Sinfonia per grande orchestra e tre Concerti per
Organo e Orchestra. Ha tenuto un corso di improvvisazione organistica, nonché concerti improvvisati.
Nel 1984 il gruppo parigino “Opus Ensemble” gli
servatorio “G. Verdi” di Torino.
Cenni Storici
La data di costituzione del Conservatorio Statale di
Musica di Torino risale al 13 febbraio 1936 quando
il preesistente “Istituto Musicale Giuseppe Verdi” nato nel 1866 come Istituto Musicale della Città di
Torino - passò allo Stato e, trasformato nel Regio
Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi’ di Torino,
fu elevato al rango di scuola abilitata a rilasciare titoli ufficiali di diploma nella professione musicale.
75
Lo strumento
Torino
Conservatorio “Giuseppe Verdi”
Autore: Tamburini.
Anno di costruzione: 1934.
Interventi di restauro e modifica: Brondino Vegezzi Bossi, 2007.
Tastiere: in numero di 4 in console indipendente
collocata di fronte allo strumento, provviste di 61
tasti ciascuna ed estensione Do1-Do6; tasti diatonici
rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano.
Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione
Do1-Sol3.
Registri: azionabili mediante placchette disposte ai
Disposizione fonica
Prima tastiera
Terza tastiera (in cassa espressiva)
Quintante 16’
Principale 8’
Corno di notte 8’
Salicionale 8’
Voce umana 8’
Dulciana 4’
Corno di camoscio 4’
Nazardo 2²/³’
Ottavino 2’
Terza13/5’
Clarinetto 8’
Arpa
Campane
Salicionale 16’
Principale 8’
Bordone 8’
Eufonio 8’
Eolina 8’
Gamba 8’
Voce celeste 8’
Concerto viole 8’
Ottava 4’ (mancante)
Eolina4’
Quintina 2²/³’
Decimaquinta 2’
Flautino 2’
Ripieno
Corno francese 8’
Oboe 8’
Seconda tastiera
lati delle tastiere; diciture riportate sulle placchette.
Accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra
la quarta tastiera) I-II, III-II, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pedaliera, IV-pedaliera, ottava
grave IV, I-II, III-II, IV-II, ottava acuta I, II, III, IV, I-II, IIIII, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pedaliera, IV-pedaliera; Tremolo alla terza tastiera, Tremolo per Violoncello; Ripieno combinato alla seconda tastiera; Ripieno combinato alla terza tastiera;
staffe per Crescendo ed Espressione; 320 combinazioni memorizzabili.
L’organaro
Vegezzi-Bossi
Antica Bottega Artigiana
di Brondino Vegezzi-Bossi s.n.c.
Via Marconi, 48 • 2044 Centallo (CN)
Tel. 0171.21.41.76
www.vegezzi-bossi.com
Trasmissioni: elettriche.
Pressione: 85 mm (pedaliera), 67 mm (prima tastiera), 58 mm (seconda tastiera), 65 mm (terza tastiera), 90 mm (quarta tastiera), 122 mm in colonna
d’acqua (registri ad ancia).
Corista: 446 Hz a 25°C.
Temperamento: equabile.
Scheda: Descrizione sintetica a cura di Brondino
Principale 16’
Principale 8’
Bordone 8’
Dolce 8’
Viola 8’
Ottava 4’
Flauto 4’
Duodecima 2²/³’
Decimaquinta 2’
Ripieno 7 file
Cornetto 3 file
Cromorno 16’
Tromba 8’
Arpa
Campane
Quarta tastiera (in cassa espressiva)
Bordone 16’
Principale violino 8’
Flauto 8’
Ottava 4’
Flauto in duodecima 2²/³’
Tromba armonica 8’
Tuba 8’
Voce corale 8’
Trombina 4’
Pedaliera
Questo concerto si avvale del patrocinio della
Città di Torino.
Vegezzi Bossi.
76
77
Contrabbasso 16’ Principale 16’
Subbasso 16’
Violone 16’
Salicionale 16’
Armonica 16’
Quinta 10²/³’
Basso 8’
Bordone 8’
Violoncello 8’
Quinta 5¹/³’
Ottava 4’
Bombarda 16’
Trombone 8’
Tuba 8’
Tuba 4’
Campane
Organ & Classical records
César Franck Trois Pièces pour Grand Orgue
Trois Chorals pour Grand Orgue
Massimo Nosetti
Organo Francesco Vegezzi Bossi
Susa, Cattedrale di San Giusto
ELEORG001
Jules Grison Brani per Organo
Daniele Sajeva
Organo Francesco Vegezzi Bossi
Santena, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
ELEORG002
Les tambourins provençaux
François Dujardin, Silvano Rodi
Organo Gioacchino Concone
Bussoleno, Chiesa di Santa Maria Assunta
ELEORG003
Händel per tastiere
Maurizio Fornero
Organo Francesco Maria • Giovanni Battista Concone
Corio, Chiesa di San Genesio Martire
ELEORG004
L’organo nel periodo risorgimentale
Massimo Gabba
Organo Fratelli Serassi
Chivasso, Chiesa Madonna del Rosario
ELEORG005
I Colori dell’Organo
Dall’Ancien Régime alla borghesia liberale
Luca Scandali
Organo Giovanni Bruna
Chiaverano, Chiesa di San Silvestro
ELEORG006
Catalogo
g
www.elegiarecords.it
Organalia per la Sindone
Massimo Nosetti
Accademia Corale Stefano Tempia
Organo del Conservatorio
G.Verdi di Torino
ELEORG007
Riverberi, Novecento e oltre
Pietro Tagliaferri, Stefano Pellini
Organo Giuseppe Bernasconi
Volpiano, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
ELEORG008
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Autori Piemontesi tra Xix e Xx secolo
Foschini•Caudana•Rosso•Mosso•Baima•Matthey•Yon
Marco Limone
Organo Angelo Nava•Italo Marzi
Piobesi Torinese, Chiesa della Natività di Maria Vergine
ELEORG009
Musique d’Occitanie
Jean Christophe Maillard, François Dujardin,
Silvano Rodi
organo Alessandro Collino
Fenestrelle, Chiesa di San Luigi Re di Francia
ELEORG010
Protagonisti del Novecento • Guido Alberto Fano
Andrea Macinanti, Hiroko Miura, Cantori
Veneziani, Diana D’Alessio, direttore
ELEORG011
Cinquecentina d’Organo
Luca Guglielmi
organo Cesare Catarinozzi
Novalesa, Chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Andrea
ELEORG012
Brani d’organo dal Risorgimento
Cognazzo, Scandali, Vannucchi, Macinanti
ELEORG013
Sulle rive del novecento
Walter Gatti
Organo Carlo Vegezzi Bossi
Chivasso, Chiesa di San Giuseppe Lavoratore
ELEORG014
Astor Piazzolla, ritratto d’autore.
Isabella Stabio, Luca Massaglia
Organo Massimo Elice
Oulx, Chiesa di Santa Maria Assunta
ELEORG015
Organ & Classical records
Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • Italia
Tel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357
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