1861 AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI VIGEVANO N° 5 DEL 20.09.1988 Arte e Stile Da 264 mesi é la tua voce mobili Arte e Stile 2011 di COTTA -TERZOLO & C. ALTA MODA PER L''ARREDAMENTO Via Matteotti 6 Tel.038485255 Il giornale per tutta la famiglia LOMELLO MARZO 2011 - N. 3 - MENSILE INDIPENDENTE D’INFORMAZIONE E OPINIONE Remo Danovi Le tristi vicende del nostro paese lasciano un senso profondo di smarrimento, non solo per i fatti quotidiani che si registrano, quanto soprattutto per l’indifferenza che sembra accompagnarli. Non vi è infatti una reazione comune nella pubblica opinione, non vi è una coscienza collettiva che si ribella, non vi sono momenti di aggregazione in nome del senso dello Stato e del senso del dovere: vi sono soltanto tifoserie, che distribuiscono consensi e dissensi in pari grado, con strepiti tendenti alla sopraffazione, senza capacità di dialogo. Non va bene! Non va bene perchè i fatti che toccano la cosa pubblica sono i fatti di tutti e la politica dovrebbe realizzare gli interessi collettivi e non solo La forza dell’etica quelli di una parte, riconoscendo il primato della legge e del diritto. Invece, in virtù anche di una legge elettorale che tutti hanno voluto (e quindi tutti ne sono responsabili), gli eletti sono scelti sostanzialmente dai partiti e amministrano e governano per soddisfare l’interesse dei partiti stessi, ai quali rendono conto, poiché da questi dipende la loro ri-elezione. Onde il corto circuito è innescato, e il popolo è espropriato dal potere di nomina e quindi parteggia ma non sceglie! Così, se si guardano con occhio distaccato, e senza riserve preconcette, i fatti di ogni giorno, non si può negare che assistiamo a una serie di eventi che nel loro insieme (e nello scambio delle accuse reciproche) danno una immagine pesantemente negativa del nostro paese: vi è infatti a una sequela di atti che rivelano l’abuso del potere, la corruzione della pubblica amministrazione, la denigrazione delle istituzioni, lo sperpero del denaro pubblico, l’illiceità e immoralità ostentata, il costante conflitto di interesse, la vita lussuriosa con l’evasione fiscale, il rifiuto del processo, la menzogna diffusa, la faziosità della comunicazione, l’indifferenza per il (mancato) lavoro degli altri, la compravendita di tutto. Penso proprio ai nostri governanti a cui sono ascrivibili gran parte dei mali denunciati e le responsabilità per la mancanza di offerta di un modello positivo di riferimento; e poi ancora, in generale, penso ai politici che rimangono sempre imperturbati malgrado le inefficienze e gli scandali di cui sono protagonisti; alla criminalità organizzata, che occupa spazi vitali della economia; al grande tenore o al grande sportivo che evadono le tasse e continuano a partecipare agli show televisivi, con noncuranza rispetto alla sensibilità degli altri; al critico d’arte che si caratterizza per la rissa linguistica in ogni occasione; al direttore sportivo che corrompe gli arbitri e viene invitato dalle università a tenere lezioni di comportamento; ai contribuenti di alcune Regioni che dichiarano guadagni del 50 per cento inferiori al totale della spesa collettiva che è registrata in quel territorio. Penso, per contrasto, al politico americano che è stato invitato alle dimissioni per aver partecipato, in occasione di una visita di Stato in Asia, a una battuta di caccia a un muflone, una specie in via di estinzione. Penso alle leggi ferree negli Stati Uniti che proibiscono ai politici di ricevere doni e non ammettono menzogne né grandi né piccole (si ricordi il caso Nixon); e chi non risponde alle richieste del Tribunale è processato immediatamente per disprezzo verso la Corte (Contempt of Court). Questo è dunque il degrado in cui siamo caduti, ed è questa conseguentemente la grande questione morale del nostro paese, sulla quale dobbiamo interrogarci per cercare di ristabilire i principi e i valori violati. E poiché le leggi non sembrano sufficienti, né vi sono sanzioni immediate che potrebbero costituire un deterrente, occorre riscoprire l’etica, l’ultima panacea che possiamo invocare. L’etica è, infatti, nella sua applicazione, la lealtà, la cor- Italiani bunga bunga LOMELLO 23° ANNO rettezza, la solidarietà, il rispetto dei principi, dei valori, dei meriti; il rispetto degli altri; tutto ciò che in pratica manca nel mondo di oggi, ove - come abbiamo visto - prevalgono l’ipocrisia, l’immoralità, l’illiceità, la cura esasperata dei propri interessi, la mistificazione e la menzogna. Dovremmo quindi dare forza ai principi etici, pretendendo il rispetto di questi principi, valorizzando l’idea che “l’etica è il diritto degli altri”, cioè il diritto dei soggetti comunque lesi dalle altrui violazioni che meritano attenzione e protezione. Solo in nome di questa etica, pubblica e privata, ma anche semplicemente senza aggettivi, possiamo invocare una sollevazione dell’opinione pubblica e quindi la riprovazione della collettività: un biasimo che dovrebbe concretamente attuarsi con la privazione, ad esempio, del consenso pubblico a chi abbia eticamente demeritato. L’etica è tutto questo, è la cura di cui abbiamo bisogno, e l’etica vince se noi ne riconosciamo l’esistenza. Anna Maria Invernizzi La filosofia di vita del Grande Fratello e dellʼIsola dei Famosi propongono ogni giorno a ragazzi che non sanno più cosʼè bene e male, modelli di vita che esulano da ogni moralità Da sempre allʼestero, la parola Italia è sinonimo di “O sole mio”, “Volare” piuttosto che della pizza, degli spaghetti o dei tortellini : unʼimmagine bonaria, casalinga. Oggi i nostri ragazzi sono apostrofati come “Italiani bunga bunga” quindi dediti a sollazzi, divertimenti, sfrenatezze, frutto del disgustoso clima morale che stiamo vivendo. Il berlusconismo, la filosofia di vita del Grande Fratello e dellʼIsola dei Famosi propongono ogni giorno a ragazzi che non sanno più cosʼè bene e male, modelli di vita che esulano da ogni moralità e creano in noi, spettatori impotenti, un profondo disagio. Siamo stati testimoni poco tempo fa di quanto è avvenuto ad Afragola, nel Na- poletano. Davanti al cantiere dove sʼinnalzerà il Palazzo della Polizia, ragazzini di poco più di dieci anni hanno giurato che il commissariato non sorgerà perché i poliziotti, loro stessi, con le loro mani, li faranno fuori ad uno ad uno. Una notizia che fa rabbrividire e che disturba enormemente i nostri animi. Si usano i minori perché impunibili, si trasformano in criminali bambini innocenti, si inculca già nellʼinfanzia lʼodio e la vendetta. In unʼItalia senza valori, senza sogni, dilaga sempre più lo sconforto: da qui il desiderio e la necessità di una rinascita. Ne hanno dato un esempio il milione di donne che il 13 Febbraio hanno sfilato nelle piazze dʼItalia per ridare dignità allʼimmagi- ne del loro corpo usato come oggetto, come merce da sfruttare e poi buttare. Viene spontanea una domanda: sapranno gli attori della nostra vita politica così tanto impegnati in denunce, processi e altre quisquilie giornaliere dare un aiuto ai nostri giovani per scrollarsi di dosso questo indegno epiteto e ridare dignità alla loro immagine? ELETTRODOMESTICI-LISTE NOZZE 2 MARZO 2011 MARZO 2011 3 Amministrative di Mede Lista civica di centro-destra Una lista politica per le Provinciali, mentre per le consultazioni che riguardano Mede, una lista civica di centro-destra. Queste sono le proposte di Simone Annibale Ferraris in vista della chiamata alle urne della prossima primavera. Cosa si propone la sua lista civica? “Eʼ una lista che ha già ricevuto lʼappoggio politico di tutta la destra ma che guarderà anche al centro. Ciò è apparso inevitabile visto che tutti gli altri otto componenti della lista sono medesi senza tessere di partito. Però penso anche ai tanti cittadini delusi, a coloro i quali non votano perchè stanchi di essere presi in giro e soprattutto mi rivolgo ai delusi del PDL e della Lega, i quali non voteranno nè per la lista “post-comunista” del candidato Donato, nè per la lista del candfidato Daglio, da sempre schierato con il centro-sinistra. Quali proposte programmatiche? Vogliamo partire dalle piccole cose come la cura del verde pubblico, la manutenzione delle strade, la costruzione di una pista ciclabile in grado di collegare la zona commerciale e viale Unione Sovietica con il resto della città. Riteniamo necessario che Mede resti il fulcro della Lomellina. Altri punti del programma? Particolare attenzione alla disoccupazione, lʼimmigrazione massiccia e la sicurezza. Proprio la sicurezza è il pilastro portante del nostro pro- gramma. Nessuno degli altrti candidati su questo tema è credibile. Certo ora tutti parleranno e faranno promesse ma la realtà è che solo io, in questi quindici anni, ho combattuto per la tranquillità e la sicurezza degli italiani e se in talune circostanze ho alzato i toni della polemica, lʼho fatto solo per attirare lʼattenzione su un problema vero di cui nessuno si è mai realmente occuopato. Quale futuro può avere Mede? Con poco più di 7000 residenti ci sono 1000 stranieri regolari, altri 300 clandestini; questo problema va risolto con la sinergia delle forse dellʼordine e un messaggio chiaro: via i delinquenti e i clandestini. Qualcunʼaltro vuole fare tor- nare i mediatori culturali, spalancare le porte della città e chiudere gli occhi.” Ferraris Simone Annibale Judo amisaniano Cala il sipario sullʼ International Trophy di Judo alla sua ventitreesima edizione organizzata dal Judo Vittorio Veneto Nel Pala Zoppa Arena di Conegliano. Hanno fatto tappa il circuito Master Italia, con la partecipazione di 120 atleti ed il Trofeo Italia con 460 esordienti B, ma sugli otto tatami della Zoppa Arena si sono confrontati anche 217 esordienti A, 212 cadetti, 288 juniores e 274 senior, per un totale di 1.571 atleti suddivisi 682 il sabato e 889 la domenica, per una vera e propria maratona di judo. Gli atleti del Judo Amisaniano “ Ugo Fantelli” si sono misurati nella categoria Cadetti. Alessandro Romagnoli esce di scena al 1° incontro, mentre la Greta Barisio si aggiudica un meritato bronzo a pari merito con la Campionessa Italiana Federica Tau, oro per la Pierucci e argento per la Fabbroni. 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I cristiani, insieme con gli altri e più degli altri, sono chiamati a dare il loro contributo alla preparazione dei tempi nuovi e alla risoluzione dei nuovi problemi. La comprensione giusta, calibrata e attualizzata dei dieci comandamenti darà certamente basi sicure e nuovo slancio alla costruzione di un futuro degno dellʼuomo. Il decalogo (che significa le dieci parole) non è lʼunico testo per fondare tutto il sistema della morale cristiana. Esiste il grande comandamento dellʼamore, esiste la cosiddetta regola dʼoro che tutti conosciamo in edizione negativa (non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facciano a te) e che il vangelo riporta in forma positiva ("tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la legge e i profeti" (Mt 7,12). Per un costume di vita cristiano il discorso della montagna (Mt 5-7) che abbiamo ascoltato in queste ultime Domeniche, è tanto importante quanto i dieci comandamenti. Così pure il discorso di Gesù sul giudizio universale, in cui egli si identifica con i poveri e indica nellʼamore per essi il criterio di giudizio, rientra in questo contesto (Mt 25,31-46). I dieci comandamenti però costituiscono un testo importantissimo per tutta lʼumanità. Nella Bibbia il testo ci viene presentato due volte - e con notevoli differenze - in Esodo 20,1-17 e Deuteronomio 5,1-22. È una specie di programma per aiutare il popolo di Dio a non perdere nuovamente la libertà dopo la liberazione dalla schiavitù dellʼEgitto e a non ricadere in nuove forme di asservimento. Il Dio liberatore chiama i liberati a collaborare alla salvaguardia della loro libertà: non basta accogliere la libertà come un dono; bisogna custodirla con vigilanza e costanza. Il decalogo è espressione della sollecitudine di Dio, il quale vuole che Israele non perda la libertà donatagli. I dieci comandamenti costituiscono la parte fondamentale di tutta la legge: sono la base della vita degli uomini tra di loro e della vita del singolo e della comunità davanti a Dio. Per comprendere i comandamenti nel modo giusto è necessario considerarli nel contesto di ciò che la Bibbia ci dice circa il rapporto di Dio con gli uomini e nella luce dei suoi progetti nei loro confronti. Solo dopo risulterà chiaro il contenuto dei singoli comandamenti. Vi anticipo la conclusione. Essi hanno unicamente questo scopo: espandere, dilatare oltre ogni confine la libertà donata da Dio al singolo e alla comunità.Dio è libero e vuole che lʼuomo, fatto a sua immagine, partecipi a questa libertà: in questo lʼuomo trova il proprio sviluppo e la pienezza di vita per sé e per gli altri. Quindi facciamo giustizia nei confronti di Dio: Egli non guarda con diffidenza alla libertà dellʼuomo e non si preoccupa di imporre nuove catene con una fitta rete di leggi. Se così fosse, Dio non avrebbe creato lʼuomo libero o lo avrebbe privato della libertà dopo i primi abusi e inconvenienti. No! Dio non guarda con sospetto la libertà dellʼuomo, non teme la concorrenza dellʼuomo: al contrario, come ogni padre, desidera che il figlio cresca nella libertà responsabile. In questo primo articolo consideriamo, allora, i dieci comandamenti come un complesso unitario. Il decalogo comincia con una frase dʼimportanza decisiva per la comprensione di tutto il testo: Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese dʼEgitto, dalla condizione di schiavitù (Es 20,1; Dt 5,6). Le singole direttive che seguono sono una conseguenza dellʼazione liberatrice di Dio. In altre parole, Dio dice al suo popolo: Io ti ho liberato dalla schiavitù; ora ti do dieci regole per restare libero e non ricadere in schiavitù: ti do i Dieci Comandamenti, ti do le dieci leggi della libertà. Dopo che Dio ha liberato il suo popolo, questo deve comportarsi in maniera rispondente allʼazione divina e non perdere o rovinare di nuovo con la propria incoerenza la libertà donatagli da Dio. Lʼuomo non è schiavo di Dio e quindi tanto meno può essere schiavo di un altro uomo o delle cose o delle leggi. Nel nostro caso diciamo subito: Dio non vuole lʼuomo schiavo dei comandamenti, ma libero, innamorato e riconoscente per il dono dei comandamenti. Di fronte a queste leggi lʼuomo credente deve percepire in maniera molto intensa e con profonda gratitudine la gratuità dellʼazione divina e sentirsi spinto ad agire in maniera simile a Dio, a comportarsi come si comporta Dio. Lʼosservanza gioiosa dei dieci comandamenti non nasce da fredde riflessioni razionali, ma da impulsi molto più profondi: scaturisce dallʼesperienza dellʼamore di Dio per lʼuomo, dal sentirsi amati infinitamente da Lui. Lʼosservanza diventa così frutto ed espressione di gratitudine. Lʼagire dellʼuomo così ispirato si trova liberato dallʼangoscia del dovere e dallʼaridità e dalla noia di un adempimento puramente esteriore di doveri, e assume un tono di festosità e di gioia. Lʼuomo non si comporta più da schiavo ma da figlio perché ha compreso che lʼadesione a Dio è la sorgente straripante di ogni gioia piena e duratura. Non vogliamo che queste parole appaiano entusiasmi puerili di chi ancora non conosce la vita e le inclinazioni dellʼuomo al male. Lʼosservanza dei comandamenti non scaturisce immediatamente. Dapprima i comandamenti non vengono accolti con entusiasmo spontaneo come se ci venisse fatto un dono che ci procura una grande Dal 1955 serietà, discrezione e professionalità CENTRO ONORANZE FUNEBRI GUALA S.N.C. 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Lʼosservanza dei comandamenti è la nostra collaborazione con lʼazione liberante di Dio: diamo una mano a Dio che ci libera, gli permettiamo, con i fatti, di liberarci dal male. Il fine del decalogo, lo scopo che Dio si propone dando i dieci comandamenti agli uomini è uno solo: la libertà; vuole che gli uomini siano liberi. Dice il Concilio Vaticano II: Mai come oggi gli uomini hanno avuto un senso così acuto della libertà e intanto sorgono nuove forme di schiavitù sociale e psichica (GS 4). Che cosʼè la libertà? Ce lo chiediamo perché esiste una concezione deleteria della libertà, che in ultima analisi produce lʼopposto di quello che persegue e propaganda. E nel mondo dʼoggi va diffondendosi una libertà distruttiva e irresponsabile, capace di scuotere le fondamenta della società umana. Dio è libero e vuole che lʼuomo, sua immagine, partecipi alla sua libertà. Lʼuomo, immagine di Dio, deve poter vivere nella libertà di Dio. Il Dio della Bibbia non vuole che la libertà sia coartata da altri uomini o dalle forze del male e del peccato: lʼuomo per essere uomo deve essere libero. Il decalogo si riferisce a quelle forme sbagliate di comportamento che mettono a repentaglio la libertà dellʼuomo: le smaschera e le combatte. Molti continuano a pensare, sbagliando, che la libertà dellʼuno ostacoli e impedisca la libertà dellʼaltro. Invece bisogna affermare con forza che la libertà intesa nel senso della Bibbia, si realizza solo nella comunicazione: nella comunicazione dellʼuomo con Dio e nella comunicazione degli uomini tra di loro. La libertà di Dio non è libertà di scelta tra il bene e il male (Dio non è tentato dal male) bensì libertà in ordine a un amore infinito. Dio è colui che è libero nel suo amore e ama nella sua libertà. Gli uomini devono partecipare a questa libertà divina che non è arbitrio: la libertà donata loro da Dio è la libertà di amare, la libertà di cooperare a ciò che Dio ha cominciato e sta portando a termine con la sua azione liberatrice. La libertà così intesa non si attua solo nella comunicazione con Dio, ma anche nella comunicazione degli uomini tra loro. Libertà significa sovranità di fronte a tutte le ossessioni che incatenano la volontà, di fronte allʼossessione dellʼattività, della mancanza di riguardo, dellʼin- Don Mauro Bertoglio capsulamento nel proprio io. Dobbiamo combattere una concezione sbagliata, secondo la quale la libertà e lʼautonomia sarebbero inconciliabili con lʼamore del prossimo o addirittura con lʼobbedienza. Bisogna anzi affermare il contrario: noi amiamo tanto quanto siamo liberi; noi obbediamo (nel senso vero del termine) tanto quanto siamo liberi. Lʼaltruista è lʼuomo libero da tutti i condizionamenti e per questo può amare con tutto se stesso. Lʼegoista, al contrario, è schiavo di sé e imprigionato dalle sue cose, e di conseguenza incapace di amare. Voi capite allora che la trasgressione dei comandamenti è peccato perché il peccato è allontanamento dallo spirito liberatore di Dio e quindi una caduta nella mancanza di libertà. Secondo lʼinsegnamento della Bibbia il regno del peccato è un regno di crescente mancanza di libertà. Lʼabuso di libertà non rende più liberi, ma lede la libertà e lʼuomo che ne abusa. Il testo del decalogo comincia sempre con il ricordo dellʼazione liberante e redentrice compiuta da Dio in occasione dellʼuscita dallʼEgitto: Io sono il Signore, Dio tuo, che ti ho fatto uscire dal paese dʼEgitto, dalla condizione di schiavitù (Es 20,2; Dt 5,6). Solo unitamente alla liberazione dellʼEsodo il decalogo acquista il suo vero senso e solo in questo contesto si capisce che i comandamenti non sono propriamente delle leggi o dei comandi di un Dio autoritario e tirannico, bensì istruzioni di vita. Se si lascia da parte il preambolo, si priva letteralmente il decalogo del suo significato più alto e del suo fondamento. Purtroppo, questo preambolo, così decisivo per la comprensione di tutto il decalogo venne trascurato per secoli, cosa che diede origine a una morale legalistica, che sottolineava esclusivamente le esigenze imposte da Dio agli uomini. Era quindi inevitabile che uomini sempre più numerosi prendessero sempre più le distanze da una simile morale legalistica. Occorre dunque restituire al decalogo il peso e il senso che gli attribuisce la parola di Dio: è una legge dʼamore, è una legge di liberazione e di libertà. Il tema principale di tutti e dieci i comandamenti può essere definito così: essi invitano i credenti a cooperare con lʼazione liberatrice che Dio ha cominciato, affinché tutti gli uomini, immagine di Dio, vedano riconosciuti i loro diritti e possano vivere liberi. I dieci comandamenti indicano i punti più importanti, in cui la libertà donata da Dio risulta particolarmente vulnerabile. I credenti, dunque, non devono solo rispettare il diritto, la libertà e lo sviluppo degli altri, ma ricercarli attivamente. Il decalogo è il libretto di istruzione per lʼuso relativo al comportamento in questo mondo. Bisogna leggerlo e attenersi a quanto dice se non vogliamo rovinare o distruggere noi stessi, gli altri e lʼambiente in cui viviamo. Nella misura in cui gli uomini osservano i comandamenti di Dio essi diventano immagine di Dio. MARZO 2011 5 La psicologa L’ansia Dottoressa Monica Capisani psicoterapeuta** L'ansia, la cui etimologia latina richiama concetti quali il sentirsi soffocare, stretti, è connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli fra cui il timore, la paura, l'apprensione, la preoccupazione, la sensazione che le cose possano sfuggire di mano, il bisogno di trovare una soluzione immediata. Tuttavia l'ansia è un'emozione naturale e universale ed è generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress, il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima ancora che questo ultimo sia chiaramente sopraggiunto, mettendo in moto specifiche risposte psico-fisiche che spingono da un lato all'esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall'altro, allʼevitamento e alla eventuale fuga. L'ansia, quindi, come risposta Cose dell’altro mondo IL TROGLODITA ad uno stress, ha la funzione di proteggerci dalle minacce esterne preparandoci all'azione e contemporaneamente motivandoci all'interazione con il mondo circostante. Lo stress è inevitabile e perfino funzionale alla vita, senza stress lʼindividuo andrebbe incontro perfino a seri pericoli per il fisico e la mente, lʼ ansia ci consente, ad esempio, di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente, in particolar modo in quelle attività che non eseguiamo con interesse ma che dobbiamo portare a termine: studiare per un esame poco interessante diverrebbe pressoché impossibile se non vi fosse una spinta sottostante di ansia da prestazione e anche un'azione apparentemente banale come quella di uscire di casa in tempo per prendere l'autobus o il treno fallirebbe miseramente se fosse esente da ansia. Questi tipi di ansia sono costruttivi, risultano funzionali alla nostra sopravvivenza, fungono da intermediario tra il mondo esterno e il nostro mondo psichico interno, rendendoci capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all'ambiente, sono fattori di crescita e sviluppo della personalità che forniscono stimoli e motivazione all'accrescimento. Quando lʼansia invece è vissuta con una intensità eccessiva ci si addentra nelle sue forme patologiche. Lʼansia patologica ha un effetto disorganizzante, non si riesce quasi a tollerarla. Eʼ uno stato di profondo malessere caratterizzato da una sintomatologia somatica e da una percezione della realtà collegata alla sensazione di incapacità e di inadeguatezza delle proprie risorse rispetto a ciò che ci si accinge a vivere Marcus Geografus, cavernicolo di grandi studi sia giovanili che di età adulta, mi dice che sul nostro pianeta – che dice lui essere rotondo e di nome Terra – esiste in una qualche parte dei continenti uno Stato di nome Swaziland. Non so dove sia né mi interessa saperlo, mentre al contrario mi ha incuriosito ciò che quel Sovrano , di monarchia assoluta, ha decretato ed imposto: tutte le donne sino all’età di anni ventiquattro devono, per legge, rimanere vergini, pena pesanti sanzioni. Per la verità, mi dice Marcus c’è una ragione ben precisa sull’emanazione di quella legge. Quel Paese è letteralmente impestato dall’aids; la malattia colpisce circa il 40% della popolazione, la percentuale più alta nel mondo, un vero flagello ! Quindi il in un dato momento. Sotto il profilo fisiologico lo stress sembra già interferire con il sistema neuro-endocrino, neurovegetativo, immunitario etc., si sono riscontrate (collegate proprio allo stress eccessivo) problematiche patogene a carico del sistema cardiovascolare, del sistema gastro-intestinale, dellʼ apparato respiratorio e dellʼapparato cutaneo. Eʼ è opportuno quindi consultare sempre il proprio medico per poi iniziare ad affrontare lo stress e lʼansia anche dal punto di vista psicologico. Può portare ad maggior benessere comprendere che questi stati psico-emotivi, solitamente connotati dal disagio e considerati “negativi, hanno una loro ragione di essere Essi testimoniano che qualcosa non va, che può esistere in noi una paura profonda da elaborare, ma è veramen- Re dello Swaziland è stato per la bisogna mosso da una ragione ben precisa. Anche voi contemporanei avreste una ragione ben precisa per imporre, con forza e vigore, una legge che per fortuna non riguarda l’aids ma il pcnm. E che sarà mai questo pcnm ? Non è – tranquilli – una malattia ma è una sciagura che colpisce i vostri politici parlamentari, si perchè – pcnm – vuol dire: politici che non mollano. Sono lì da decenni, c’erano quando c’era mia padre, o forse mio nonno e lì saranno anche quando mio figlio sarà grande. Fissi, immobili, granitici, indistruttibili. Allora bisogna ritornare al ragionamento del Re dello Swaziland e fare una legge che quando un politico parlamentare ha compiuto sessant’anni torna a casa a goder- te quel “qualcosa che non va” che ci può portare ad un maggiore benessere. Se, in genere, le soluzioni dei problemi sono sicuramente il prodotto di una preoccupazione, lʼansia non deve paralizzare, deve permettere di affrontare le preoccupazioni esistenziali. A seconda delle situazioni individuali, può quindi essere adatto per migliorare la situazione un sostegno psicologico, una psicoterapia o tecniche specifiche di rilassamento come il training autogeno. Occuparsi della propria ansia eccessiva è importante per se stessi, perché ha il fine di ristabilire lʼ equilibrio psico-fisico della persona, persona che (se sta bene) può rispondere da sola in modo corretto e adattivo e non patologico allo stress, ma che (se non sta bene) percepisce queste brutte sensazioni della ”ansia patologica” e ne ha paura: è questo il momento di affrontare ** La Dott.ssa Monica Capisani riceve su appuntamento a Sannazzaro in Via Incisa, 1 Tel. 347-7926291 si un meritato riposo e pensione. Anche questo della “ casta “ politica è un flagello, forse neanche tanto meno pericoloso dell’aids. Nella mia piccola testolina ricordo che alle ultime elezioni non venne candidato il vostro politico Ciriaco De Mita: sembrava una disgrazia, il mondo parlamentare sembrava che senza di lui si fermasse, cadesse, naufragasse. La principale motivazione era che ci si privava di una grossa esperienza politica. Siccome di queste “esemplari” esperienze , tutti noi, né abbiamo piene le sfere, ben vengano gli editti dei vari re dello Swaziland. A sessant’anni a casa, e guai, come per le donne swazi, a chi sgarra. No la notizia…non ci piace: cose dell’altro mondo ! Centro Estetico BONINI ELEONORA NENETTE MEDE - C.so Vittorio Veneto,26 Tel. 038481210 TRATTAMENTI VISO 1-invechiamento cutaneo 2 - rughe e vitalità cellulare 3-idratazione e turgore 4 - macchie pigmentate 5-rilassamento cutaneo 6 - imperfezioni giovanili Corso Italia, 49 - MEDE - tel.0384805533 MARZO 2011 6 I progetti de “il Mulino” sbocciano con la primavera Iscrizione a Coldiretti e alle Acli, convegni, vendita diretta dei prodotti agricoli, borse lavoro Fare rete per sviluppare nuove amicizie e per crescere insieme, favorendo la piena partecipazione dei ragazzi alla vita della società e della comunità lomellina. E’ l’obiettivo della comunità “il Mulino” di Suardi, che con l’avvento ormai prossimo della primavera si prepara a “sbocciare” con nuovi progetti, di pari passo con la crescita umana e professionale dei giovani ospiti. Fondata grazie a un lascito del cantante lirico Luigi Ottolini, la comunità guidata dal parroco don Anselmo Cattaneo accoglie minori momentaneamente separati dalle famiglie, aiutandoli a concludere gli studi e a trovare un lavoro grazie a laboratori di cucina, agricoltura, officina meccanica, informatica. La comunità può contare su due punti di forza: l’orto biologico con certificazione “BioAgricert” e il salone polivalente ricavato dalla stalla della tenuta agricola, dove vengono proposti eventi culturali e gastronomici, serate a tema alla riscoperta di antichi sapori e piatti tradizionali rivisitati. E proprio il salone – questa la prima novità - in seguito alla recente iscrizione del Mulino ai circoli Acli, permetterà anche ai soci del- le Associazioni cattoliche dei lavoratori di organizzare incontri, pranzi o cene di lavoro, convegni, seminari di studio, corsi di formazione. Con le Acli, a fine marzo, il Mulino parteciperà all’evento “Fa’ la cosa giusta”, un progetto che si propone di diffondere sul territorio nazionale le buone pratiche di consumo e produzione, di trasmettere i valori dell’economia solidale e di valorizzare le specificità e le eccellenze del territorio. Seconda novità, l’iscrizione a Coldiretti, che permetterà alla comunità di partecipare ad eventi riguardanti l’agricoltura biologica, proponendo al pubblico ortaggi belli, freschi e sani, coltivati con una programmazione rispettosa del ritmo delle stagioni. In programma anche il potenziamento della vendita diretta dei prodotti ai Gas, i Grup- pi di acquisto solidale, e sempre in collaborazione con la Coldiretti, la partecipazione ai mercati di “Campagna amica” in cui gli agricoltori vendono direttamente ai consumatori i propri prodotti. Avviata anche una collaborazione col Gal Lomellina srl, che permetterà di sviluppare e potenziare la vocazione agricola con un laboratorio di trasformazione di prodotti orticoli. In collaborazione con il Centro servizi formativi di Pavia, la comunità ha inoltre in programma il progetto “L’albero maestro”, che fornirà 5 borse lavoro ad altrettanti ragazzi in fase di recupero sociale, permettendogli di lavorare per tre mesi in un’azienda. Il progetto ha una duplice finalità: verificare le abilità lavorative dei ragazzi e monitorare la tenuta nel tempo del ritmo lavorativo, il rispetto degli orari di lavoro e la relazione con il datore di lavoro e i colleghi. “Da questo risulta chiara l’impronta che abbiamo deciso di dare al nostro “essere e fare comunità”. – spiega Fiorentina Gallotti, tra i responsabili della comunità Vogliamo che i ragazzi riacquistino prima di tutto il rispetto di se stessi e la capacità di sviluppare buone relazioni, così da avere solide basi su cui costruire il loro futuro. In quest’ottica diventano nostri interlocutori privilegia- ti realtà territoriali, associazioni, gruppi di persone e singoli cittadini che abbiano come denominatore comune il rispetto della persona, della vita e della natura. La comunità non è un luogo statico, sempre uguale a se stesso ma, proprio perché comunità è vissuta, abitata da persone che interagiscono fra di loro e con il mondo esterno. Ci sono i ragazzi che realizzano il proprio percorso vivendo la quotidianità chi a scuola, chi al lavoro e poi tutti insieme nei momenti comunitari, dove ognuno si ritrova e si relaziona con gli altri. Ci siamo noi adulti che, con ruoli diversificati, ci facciamo carico del cammino di ognuno, accompagnandolo nella fase di rielaborazione del vissuto personale, nel recupero della propria dignità, fino a portarlo ad essere parte attiva e positiva della collettività, cioè persona pienamente integrata. Ecco dunque che in questo periodo la comunità, come la primavera appunto, si accinge a sbocciare mettendo in campo nuovi e buoni progetti che vedano i ragazzi protagonisti e che stimolino l’interesse della collettività”. Davide Zardo Impronte gioiose “Impronte gioiose” è il titolo della mostra di ritratti e autoritratti eseguiti dagli utenti del Centro Psico Sociale di Mede. La “sala verde” del castello Sangiuliani ha accolto, lo scorso 26 febbraio, un pubblico numeroso e attento che ha seguito gli interventi del Prof. Fausto Petrella, psichiatra e già ordinario di psi- chiatria presso lʼUniversità di Pavia e di Franca Stefanetti, insegnante e pittrice. Sono inoltre intervenuti gli operatori e responsabili dellʼequipe del CPS Vigevano Lomellina-Polo di Mede. Hanno concluso i lavori il sindaco di Mede Giorgio Guardamagna e lʼassessore alle politiche sociali Guido Bertassi. LAMPUGNANI ELETTRAUTO di Lampugnani Luca & C. s.a.s. VIA CIMITERO 3 SARTIRANA LOMELLINA (PV) Tel. 0384/800395 VASTO ASSORTIMENTO BICICLETTE UOMO - DONNA - BAMBINO NOVITA' GIUBBOTTI OMOLOGATI AD ALTA VISIBILITA' VESTITI ED ACCESSORI PER CICLISTI CASCHI OMOLAGATI BIMBO & ADULTO PIEVE DEL CAIRO Via Roma 70/bis Tel. 0384 87644 NOVITA' *MASSAGGIO CORPO SCULTORIO CON LE CANNE DI BAMBU' *MASSAGGIO DRENANTE MODELLANTE-RILASSANTE eseguito con le Canne di Bambu'e olio caldo al te' verde. 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La questione della durata viene associata e risposta con il dato della distanza, cioè spazio per tempo; del tutto comprensibile? Cioè la risposta è efficace? Applicando a questa semplice scenetta le consuete categorie di misurazione temporale è plausibile chiedersi come è possibile che il dato della distanza dia esaurientemente risposta del tempo trascorso. È veramente possibile che nella unità sintetica della mente umana, l'uno possa sostituire l'altro? E come questa sostituzione possa darsi sebbene il passare del tempo, la immodificabilità del succedersi degli avvenimenti verificatisi ed il trapassare nello spazio, siano due condizioni completamente diverse della nostra vita? Si, qualcosa è nascosto in questo dilemma. Volendo cercare di capire, ci si trova davanti ad almeno due spiegazioni, o se si vuole due analisi che ci forniscono i neurologhi oggi. In vista della mobilità rasante cui si sottopone molta parte della popolazione nel mondo, molti sono oggi ormai convinti che l'utilizzo dello spazio per tempo risulti più una malattia della percezione del tempo che non una maggiore attenzione allo spazio. Una ma- lattia che nei secoli precedenti non esisteva? In verità, per tutto il periodo del "moderno", cioè dalla fine del diciottesimo secolo a circa il 1960, il tempo significò l'arcano portatore di felicità e di progresso sul quale, così ottimisti come si era, ci si poteva semplicemente fidare: il domani avrebbe sanato ogni male, ogni piaga, comportando con sè tutto il sapere e la tecnica necessaria. Fino a quasi alla fine del ventesimo secolo questa emfasi sul tempo permane; nel 1958 la Expo mondiale a Bruxelles presenta l'atomo (Atomium) come simbolo per la nuova era, quella della energia atomomica, mentre i Filosofi, detto in estrema sintesi, ci comunicavano da vari decenni: "Noi siamo alla frontiera tra due mondi, cosa facciamo, ogni nostra attività è solo preparazione ad un grande futuro che noi non conosciamo e non possiamo quasi immaginare". Ma già verso la fine del secolo sfumavano le loro convinzioni affermando: "L'autorità del nuovo è l'autorità dell'inevitabile storico" (c. d. Teoria estetica) ed anche: "I passati esemplari sbiadiscono ed il presente è il luogo dove si compenetrano continuità di tradizione ed innovazione" (tesi questa della c. d. Contemporaneità della Noncontemporaneità). Alla fine del tempo moderno si manifesta quindi una radicale modifica di mentalità in relazione al nuovo divenire, mentalità creatasi attraverso due guerre mondiali, crisi economiche rasanti, catastrofe ambientali ed epidemie di memoria biblica. Decade per sempre la fiducia nel futuro? Comunque diventa più che certo come sia venuta a mancare la comprensione per l'equivalenza tra razionalità e futuro. E quanti criticarono la grande sintesi sociologica di Karl di MICHELA BELLUZZO ONORANZE FUNEBRI GARANTIAMO PERSONALMENTE UNA PRESENZA CONTINUA ED UN SERVIZIO ACCURATO DISPONIBILE 24 ORE SU 24 SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE TEL.0384805821 SEDE - VIA GRANDI, 11 - MEDE Silvia Rabossi Marx, che davanti alle crescenti miserie per parti delle popolazioni dei Paesi industriali, richiedeva a gran voce una decisa svolta verso la democrazia a base sociale che rendesse più umani i ritmi di vita, non seppero che rispondere, troppo spesso, che anche se è vero che così non si possa andare avanti, ciò non vuol dire che necessariamente debba diventare meglio. Parole gravissime. Ma cosa succede con la condivisione di una concezione del tempo che non accetta più di ricomporre in una unità futuro e miglioramento? Risposte, tra le più autorevoli, parlano di un presente stagnante di un "nunc stans", dell'attimo statico, o del presente compiuto che mette in fila uno accanto all'altro l'adesso con l'adesso. Seppure non ancora sceso a permeare la lingua di tutti i giorni, si fa avanti sempre più nella cultura della comunicazione il concetto di "tempo vero": nulla ha più una durata, tutto succede contemporaneamente sia in E-mail sia in televisione digitale o in Videochats. Tutto ovunque istantaneamente. Ovunque, appunto, la sostituzione del tempo con lo spazio? Per forza si manifestano nuove comprensioni dell'essere ed agire umano. Il grande filosofo francese Jean Baudrillard prova a formulare con le seguenti parole la sintesi del capovolgimento in atto: "Credo che tutto sia già successo. Il futuro è già arrivato, tutto è già arrivato, tutto è già qui. Anche se gli avvenimenti si verificano, sap- piamo che essi corrono nel vuoto". I brividi che queste parole causano, se accompagnano rifiuto, se non scherno di chi legge, sono legittimi; sono anche tuttavia il rifiuto di una reazione prudenziale, visto che le tecniche che imporrebbero la dominanza della categoria spaziale su quella temporale, sono tutte già esistenti e se ne aspettano flussi ancora più complessi (per es.: misurazioni satellitari del pianeta di enormi portate e conseguenze sulla via civile). Se si decide di rifiutare che la percezione dello spazio sia talmente dominante da poter sostituire quella del tempo, bisogna anche essere almeno parzialmente convinti che il tempo reale sia ancora dotato di una buona carica empatica postiva: il futuro sarà buono, favorevole, risanante etc. Ad ognuno l’ardua sentenza! Tuttavia così soli nel fare nostra o no un simile convincimento (che poi influenzerebbe il nostro comportamento e stati d'animo) in verità non siamo. Basterebbe ripensare ai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa, Dottrina che esiste da secoli e che da ultimo è stata presentata in una sintesi eccezzionale in forma di un trattato storico. Contemporaneamente potrebbe anche essere di buona utilità informarsi sui risultati degli studi neurologici più attuali: esiste una percezione soggettiva del tempo ed è certo che questa ha ben poco in comune con il ticchettio dei secondi nell'orologio. Studi prolungatesi per decenni in alcuni centri medici, portano alla constatazione che l'essere umano non dispone di un organo sensoriale per misurare il tempo fisiologico. Può invece misurare la durata degli avvenimenti, la distanza temporale tra di loro, percepirne la conseguità e te- Per te le proposte taglio più seducenti nere tutto in memoria. Tuttavia queste capacità cronometriche variano non poco con l'età della persona e sono fenomeno composto da più componenti fisiologiche e psicologiche. A fronte del tempo fisico vissuto da ognungo, sta il tempo percipito come proprio ambiente (interrelazione con lo spazio del circondario). In grande sintesi sembrano proprio esistere alcune certezze neorologiche. Per l'individuo giovane spesso agitato ( più di 16 respiri al minuto) ne consegue una percezione del tempo più in estensione di quanto non si verifichi realmente. Sopratutto, laddove molti nuovi avvenimenti si susseguano ad alta velocità, l'intervallo tra di essi viene percepito come breve, se non troppo breve. Il susseguirsi di avvenimenti ripetitivi, rutinieri o di aspettativa, vengono pecepiti invece come lunghi e penosi. Nella memoria, molti anni dopo, con l’età matura, si installa allora il c. d. "paradosso temporale" cioè momenti e fasi tranquilli del passato vengono ripensati, nel paragone con le fasi di forte attività, come brevi, e ciò perchè in quelle gli avvenimenti da elaborare furono ben pochi. Mentre i giovani devono elaborare nuovi fatti ed impressioni, per le persone anziane, il ridursi degli avvenimenti nuovi o sconosciuti produce una relativa linearità di corsa, di "volo" del tempo. Potrebbe aiutare a rendere meno penosa questa percezione l'accentuare la attenzione sullo spazio, sul nostro spazio fisico, così strapazzato, così appiatito da maltrattamenti vari? Non riducendosi però all'attenzione solo del microspazio (casa e dintorni) bensì anche al mesospazio (circondario) che attende da tempo tanta nostra attenzione. GIADA GUERRINI per te le nuove tendenze modacapelli per te gli effetti colore più brillanti in esclusiva nel nostro salone 7 MEDE- Via Carducci, 26 Tel. 0384 805470 MARZO 2011 8 Pubblicità Progresso Medese Tino & Cille La voce inascoltata della gente “Ciao Tino” “Ciao Cille” “Ti vedo un po’ giù di morale” ”No, sono più che altro alterato...” ” Come mai? hai litigato con tua moglie?” ” Lasa sta la mè dona...ca l’è na santa...” ”Su questo non c’è dubbio, ti sopporta da quarant’anni” ”Parliamo di cose serie. Ti sembra possibile che con tutti i problemi che abbiano, problemi anche seri, siamo immersi in un bunga bunga eterno...non se ne può più!” Basta con sta Ruby!!!!” ”Hai proprio ragione Tino, ma la colpa è anche della televisione e dei giornali, se la smettessero di dirci dove va, cosa fa, con chi mangia. Sono i media a dare fama a questi squallidi personaggi”. ”Persino i telegiornali che dovrebbero darci notizie un poco più serie, che fanno? Ci informano che la Ruby Rubacuori è andata a Vienna al ballo delle debuttanti. E chi se ne frega!!!!” ”Certo che se ai giovani diamo come punto di riferimento questi personaggi: la Ruby, il Corona, il Lele Mora, l’Emilio Fede, le Isole dei Famosi, i grandi fratelli, i Silvio Bunga Bunga, significa che non siamo messi bene”. ”Fratelli d’Italia...l’Italia s’è ...persa nella melma!” Divieto di sosta retroattivo Novità in libreria Hanno inventato il divieto di sosta retroattivo? Stando ai numerosi cartelli esposti sulle piante, in occasione della potatura degli alberi al Parco Giochi, sembrerebbe di si! Infatti lo scritto è chiaro: “Divieto di sosta dalle 8.00 del 28/02/2011 alle 18.00 del 02/02/2011 per potatura alberi”. Ma per piacere...!!!! in collaborazione con PIANETA EDICOLA di Alessandra Rangon C.so V. Veneto, 52 - Mede Tel. 0384939597 - 0384820989 1° premio per Franco Nicola di Scaldasole L’appassionato allevatore Franco Nicola di Scaldasole si aggiudica il 1 premio per l’Italia al 12°concorso internazionale Europa Cup tenutosi a Etaing in Francia lo scorso Aprile 2010. Il concorso, organizzato dal Viszla Club de France,il club ufficiale francese dei bracchi ungheresi, lo ha visto gareggiare e vincere con il suo bracco Kim. James Rollins L’altare dell’Eden daria Danielle Steel Gli inganni del cuore CENTRO ESTETICO PROFUMERIA SOLARIUM MEDE-Via Mazzini 36 Tel.0384823472 e-mail: [email protected] di Ballarin Claudio & Pîerangela snc Via Velezzo, 4 - SEMIANA - Tel 0384804612 - Lavorazione marmi, graniti e pietre - Lavorati ed arredamenti in marmo per la casa - arte funeraria - architettura sacra - marmi per pavimenti, piani cucina ed arredobagno - vendita caminetti con rivestimenti su misura Ritrova la tua bellezza ri-scoprendo il tuo corpo. 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Nel 2006 mi sono iscritto al corso di laurea triennale di Scienze dei Beni Culturali con indirizzo archivistico-librario presso lʼUniversità di Pavia. Quando ha avuto la vocazione? Che tipo di percorso formativo ha intrapreso? Fin dalla tenerissima età ho sentito in me il desiderio di diventare sacerdote , affascinato dalla figura del prete che offre il Divin Sacrificio. Una vocazione coltivata nella preghiera, nel servizio allʼaltare come chierichetto e man mano che crescevo anche un poʼ come sacrestano. Se non ero a casa ero in chiesa. Questa chiamata si è concretizzata quando sono entrato in seminario dopo la maturità. Oltre il normale percorso di studi previsto , ho prestato servizio al sabato e domenica per due anni presso la Parrocchia della Cattedrale di Vigevano; inoltre per un anno ho vissuto unʼintensa esperienza di catechesi presso la casa circondariale di Vigevano (fraz Piccolini) ivi celebrando anche la S. Messa. Successivamente ho “frequentato” due anni la Parrocchia di Gesù Divin Lavoratore sempre a Vigevano mentre durante lʼanno di diaco- nato quella di S. Lorenzo di Mortara dove poi sono rimasto come vice-parroco. Non devʼessere facile dividersi tra Frascarolo e Torre Beretti, quali problematiche ha trovato? Quali obiettivi si prefigge? Avere più di una Parrocchia non è certamente lʼideale, specie in occasione delle festività Natalizie e Pasquali , dove lʼimpegno viene raddoppiato obbligandomi ad incastrare gli orari per le varie celebrazioni. Per il resto il mio sforzo è di ottimizzare le risorse unificando le attività come ad esempio per il catechismo. La mia priorità è sicuramente la Liturgia: in particolare la celebrazione della Santa Messa, che è il momento dellʼadorazione di Dio. Ascoltando gli interventi del Santo Padre , Benedetto XVI, a riguardo e cercando di seguire le sue indicazioni tento di evidenziare la sacralità delle azioni liturgiche: “Non si va in chiesa per noi, ma per Dio!!”. Lì Lo si incontra e quindi Lo si adora, come appunto hanno fatto i Magi quando hanno trovato il Bambino Gesù. Proprio seguendo lʼesempio del Pontefice ho messo la croce al centro dellʼaltare in maniera che siamo veramente “rivolti al Signore”. Inoltre mi sto impegnando a valorizzare il canto proprio della Chiesa , ossia il canto gregoriano. Grazie anche al -Motu Proprio Summorum Pontificum- si è reintrodotta la celebrazione tradizionale della S. Messa per riscoprire questo immenso tesoro di Grazia della S. Messa di sempre. In fondo lʼobiettivo è rimettere Dio al centro della vita, perché siamo stati creati per conoscerLo, amarLo e servirLo in questa vita, e per goderLo poi nellʼaltra , in Paradiso. 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L'amministrazione ci comunica anche i 5 punti salienti del programma del 150° elaborato in collaborazione con la civica biblioteca “Francesco Moro” e l'associazione “Brunoldi Ceci”. •Il 10 marzo verrà presentato il libro “Garibaldi ed il garibaldinismo pavese” scritto da Fabio Zucca e Gianfranco De Paoli entrambi docenti presso l'università di Pavia. All'evento saranno presenti i ragazzi delle scuole di Sartirana ed il corpo docenti per i quali Zucca aveva già tenuto una lezione -conferenza sul Risorgimento italiano. •Il 25 aprile verrà inaugurata nella Sala consiliare la mostra “ La Lomellina e il Risorgimento: storia di invasioni e requisizioni”, rassegna antologica ed iconografica realizzata dagli MACELLERIA LUNATI Pieve del Cairo Via Roma 78 tel.0384.87005-3346529926 AVVISO La MACELLERIA LUNATI si è provvisoriamente trasferita presso l’ex Albergo Padano ( zona Arco) nell’attesa dell’inaugurazione della nuova macelleria di Via Roma con superficie raddoppiata. Abbiamo provvisoriamente cambiato sede ma non abbiamo cambiato l’ ottima qualità dei nostri prodotti alunni della scuola primaria “Padre Francesco Pianzola” in collaborazione con la dottoressa Emilia Mangiarotti, curatrice dell'Archivio Storico Comunale. •Il 21 e 22 maggio ci sarà la seconda edizione di “Riso e rose in lomellina” che per Sartirana si tradurrà in una mostra di opere di pittori lomellini il cui tema sarà legato al Risorgimento, sotto la supervisione di Giuseppe Castelli e di Franco Fasulo. Il titolo sarà “Italia: identità artistiche - identità nazionale”. •Il 17 luglio, in occasione della festa patronale, come di consueto, nella splendida cornice di piazza Castello, si terrà un importante concerto. Quest'anno si esibirà il “Coro Vallongina” con orchestra composto da una cinquantina di elementi, diretti da don Roberto Scotti. •Il 5 ottobre, anniversario della nascita del beato Francesco Pianzola, ci sarà la presentazione del nuovo libro “I personaggi che hanno dato il nome alle vie del mio paese: Sartirana lomellina”, promosso dall'amministrazione comunale, che ha come singolare “io narrante” la Principessa Maria Ernestina di Ratibor. E' un'opera realizzata “a più mani”, soprattutto dagli alunni della scuola media “Pietro Marziani”, con la collaborazione di Emilia Mangiarotti e la supervisione del sindaco Ernesto Prevedoni Gorone. In occasione della presentazione del libro verrà anche realizzato un speciale annullo postale legato al terzo giubileo e all'unità d'Italia. Tante occasioni per ribadire che Sartirana vive il presente, guarda al futuro ma non dimentica il passato. MARZO 2011 Questo nostro turbolento Paese Mario Cigallino Come ben noto, si festeggiano questʼanno i 150 anni dellʼUnità dʼItalia, raggiunta dopo un lungo e sanguinoso percorso nel 1861. Vista lʼimportanza di questa ricorrenza, è stata prevista una fitta rete di festeggiamenti in tutta la penisola nel corso del 2011, nelle grandi città così come in molti piccoli paesi. E nella nostra turbolenta Nazione siamo riusciti anche a litigare sui festeggiamenti, in particolare sullʼopportunità di istituire per questʼanno un giorno di festa il 17 marzo. Questo fatto non sorprende, vista la conflittualità permanente in cui siamo sprofondati e il rifiuto sistematico delle iniziative proposte dagli altri. Certo sarebbe stato bello se almeno in questa situazione ci fosse stata unʼunità di intenti, anche per dimostrare che siamo un popolo. Ma è proprio questo il punto: lʼItalia e un Paese unito? Non ne sa- rei così sicuro, considerando alcune situazioni. Penso alla presenza delle minoranze linguistiche e dei loro territori, che non si sentono troppo italiani e sono tenuti “tranquilli” solo allargando i cordoni della borsa; mi chiedo fino a che punto questo sia giusto, e se davvero dopo lʼultima guerra le scelte fatte sono state azzeccate. Penso poi alla presenza di un partito, la Lega, che riscuote grande consenso nel Nord Italia, e pare interessato prevalentemente a questa parte del territorio nazionale. Anzi, più volte nel corso della sua storia ha manifestato propositi di secessione, anche se ha sempre accettato di partecipare alle istituzioni nazionali, tantʼè che attualmente è uno dei partiti che compongono la maggioranza di governo. Infine, penso alle persone, che non sono più quelle di prima: sono diventate più individualiste, meno disposte a dedicare il loro tempo ad associazioni o iniziative di interesse pubblico, meno animate dalla passione politica, forse per le troppe delusioni subite. Trovo incomprensibile che al giorno dʼoggi tante persone vogliano dividere il Paese, dopo tutta la fatica fatta per unirlo, e ritengo giusto istituire questo giorno di festa: anche se lʼItalia di oggi è quella che è, diversa da quella che vorremmo, qui si tratta di ricordare e festeggiare tutti quegli uomini che si erano prodigati per quellʼimpresa che sembrava impossibile, con una dedizione e un entusiasmo impensabili al giorno dʼoggi. Mi riferisco sia ai grandi personaggi del Risorgimento, Cavour, DʼAzeglio, Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, sia ai tanti soldati e volontari che hanno dato la vita combattendo contro le potenze straniere che ci opprimevano. Esemplare in questo senso è stato lʼintervento di Roberto Benigni al recente Festival di Sanremo; in poco meno di unʼora col suo stile coinvolgente ha toccato i punti fondamentali di quel periodo, ha esaltato i grandi personaggi citati prima ed ha analizzato e spiegato lʼinno di Mameli. Eʼ riuscito a commuovere molti, riproponendo una realtà che dopo tanto tempo si tende a dimenticare o a ridimensionare, anche se è stato il momento più glorioso del nostro Paese. Le iniziative previste sono numerose in tutta Italia, alcune si sono già svolte nel 2010, que- ste le più importanti. Nella primavera dellʼanno scorso è stata riqualificata lʼarea di Quarto – Genova, con restauro del monumento dei 1000 e notevoli migliorie. A Torino, nel 2010, si è tenuta una mostra 11 su Camillo Benso Conte di Cavour. Il 4 novembre scorso, la festa delle forze armate a Roma è stata dedicata a questo evento. Il 7 gennaio 2011 cʼè stata unʼimportante celebrazio(continua a pagina 24) F iioreria oreria L Lee M Mimose imose Fiori, Fiori, piante, piante, oggettistica, oggettistica, bomboniere b o m b o n ie r e Via Gramsci, G 4 Mede (PV) Tel. 0384 805584 Hai già pensato ai fiori? 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All’evento organizzato dalla Camera di Commercio di Pavia tramite l’azienda speciale “Paviasviluppo”, dalla Camera di Commercio di Nizza e dal Centro Servizi Orafo di Mede, hanno preso parte otto aziende lomelline. Ad ammirare i gioielli lomellini è arrivata gradita la visita del console italiano a Nizza Luciano Barillaro. Si tratta della prima missione commerciale alla quale hanno aderito un numero significativo di produttori ed i risultati non sono mancati. Durante l’intera giornata hanno fatto visita ai gioiellieri lomellini, 12 buyers provenienti da Nizza ma anche da Marsiglia e da Aix en Provence. Altri importanti grossisti non hanno potuto intervenire direttamente ma, tramite la Camera di tarci in modo efficace su un mercato estero con un numero significativo di produttori. La collaborazione con la Camera di Commercio di Nizza è stata esemplare e l’accoglienza davvero sorprendente. Siamo pronti ad ospitare la delegazione francese, un occasione per far conoscere, insieme ai gioielli, anche le molte eccellenze della Lomellina”. Il Centro Servizi Orafo di Mede raggruppa 110 aziende, di cui 11 produttori finali mentre le altre sono specializzate in singoli fasi della lavorazione orafa. Il presidente della Camera di Commercio di Pavia Giacomo de Ghislanzoni, il Console italiano a Nizza Luciano Barillaro e il presidente del C.S.O. di Mede Claudio Gazzola Commercio di Nizza, hanno chiesto di organizzare una missione in Lomellina per far visita direttamente ai produttori e alle loro aziende. “Insieme alla straordinaria accoglienza e alla perfetta organizzazione delle due Camere di Commercio che ringra- zio – spiega il presidente del Centro Servizi Orafo di Mede Claudio Gazzola – proprio la richiesta di organizzare a breve una visita in Lomellina per continuare ed ampliare i contatti, ritengo sia l’aspetto da rimarcare” Soddisfazione per i risultati e le prospettive della missione a Nizza vengono manifestati dal presidente della Camera di Commercio di Pavia, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli. “Il gioco di squadra iniziato l’anno scorso con “Gioielli a corte” ci ha finalmente consentito – dichiara – di presen- Aziende partecipanti al workshop: Francesco Casorati (Mede) Antilope (Mede) Flores (Breme) Elite Gioielli (Mede) Luciano Cesellato (Mede) Cigolini Gioielli (Gambarana) Domus Aurea (Mede) Polello & C. (Mede) MARZO 2011 13 Diamoci una mossa! Il 17 marzo sarà giorno di festa per celebrare l’anniversario dei 150 anni dall’unità d’Italia. Fortunatamente, pur tra qualche polemica, è stata presa la decisione di considerare tale giorno festivo, dato il significato dell’avvenimento. Sarà anche un modo per ricordare chi ha contribuito, anche con la vita, a realizzare questa unità ed è auspicabile che nelle scuole l’argomento venga trattato per dar modo agli studenti, dai più giovani a quelli più grandi, di approfondire un momento fondamentale della nostra storia. Non è il caso di rivangare le differenze tra regioni o tra nord e sud, oggetto di tante battute spiritose e di barzel- Mara Perego lette. Soffermiamoci a pensare che gente come Mazzini, Garibaldi e tanti altri hanno sacrificato sé stessi perché convinti profondamente che l’Italia doveva essere un unico Stato. Sono persone che non l’hanno fatto per arricchirsi o per crogiolarsi tra gli onori. Quanto hanno da imparare da loro i nostri politicanti di oggi! Dove sono finiti gli ideali che avevano come scopo il bene della Patria? Scorrendo i giornali o guardando la tv in questo periodo, viene la nausea. Sembra che il popolo italiano sia composto da escort, da papponi, da beceri approfittatori, mentre in realtà fortunatamente la maggioranza è composta da persone per bene che lavorano seriamente e basano la propria esistenza su valori solidi e immutati. Allora diamoci una mossa e riscopriamo ancora il valore di essere un popolo unito e capace, non solo quando il tricolore sventola durante le manifestazioni sportive, ma ogni giorno, perché solo così sarà possibile risalire la china e riconquistare il rispetto di sé stessi e del mondo intero. Carnevale Dornese La Pro loco dornese guidata da Stefano Nicrosini in collaborazione con il Comune ed associazioni dornesi, ha realizzato domenica 28 febbraio la caratteristica parata dei carri allegorici per le vie del paese seguendo il classico tragitto con partenza dalla scuola elementare di via Curti alle 14,30 ed arrivo, dopo il passaggio in piazza Moro, presso la centrale piazza Bonacossa. Questʼanno il tema è stato, tra gli altri anche quello della ricorrenza del cento cinquantenario dellʼUnità dʼItalia e “Re Fäsulei” classica maschera dornese (impersonato da Stefano Nicrosini) viaggiava con la propria consorte su un carro in cui campeggiava la scritta (1861-2011). Da segnalare anche il pregevole carro della “Confraternita della porchetta” del presidente Massimiliano Balzi in cui è stato ricostruito un villaggio dei puffi, cartoni animati che fecero un grande successo negli anni Ottanta. Poi tante mascherine colorate che hanno seguito il corteo. Come da tradizione quindi spazio al caratteristico discorso di “Re Fäsulei” dal balcone di palazzo Bonacossa. Il monarca di Dorno per un giorno tutti gli anni torna a visitare i suoi “sudditi”. Poi in piazza anche tanto divertimento dedicato ai più piccini. In prima linea come sempre il gruppo Alpini che ha realizzato fiumi di cioccolata calda e frittelle a volontà ed il Gruppo della protezione civile dornese che è stato di prezioso supporto. M.D. Mensile indipendente d’informazione e opinione autorizzazione Tribunale di Vigevano n. 5 del 20/09/1988 CALZATURE-PELLETTERIA-VALIGERIA-ABBIGLIAMENTO SPORTIVO-CASUALS E da oggi, due prestigiose marche, a portata di...piede NOVITA’ PRIMAVERA 2011 QUALITA’ A GIUSTO PREZZO PIEVE DEL CAIRO (PV)- Tel. 0384/ 83.11.11 REDAVALLE (PV) - Via Emilia 61 - Tel. 0385/ 74585 Edito da: EdiLom s.a.s. Edizioni Editoriali Lomelline di Ottonelli Mauro & C. Via Cesare Arrigo 25- Mede Telefono: 0384805807 cell. 335 6874018 Direttore responsabile: Mauro Ottonelli Segretaria di redazione: Olimpia Roncaroli Informatizzazione : Alberto Michelini Recapito e trasporto Angelo Bellone Pierangelo Boccalari Fotografi Alex Morandi Leonetto Strambi - Gigi Strocco Hanno collaborato a questo numero: Angelo Bendotti-Giuliano Bertaia Don Mauro Bertoglio Emilio Bombardieri Giampiero Ceriana Don Francesco Cervio Mario Cigallino- Luigi Delbò Mauro Depaoli Peppino Fizzotti-Roberta Gemelli Gian B. Leva - Cesare Panza Mara Perego- Ernesto Pollini Donatella Prina - Silvia Rabossi Simone Restelli - Flavio Romano Rodrigue Serafini-Paolo Soldati Sarah Vecchio - M.Chiara Villa Davide Zardo LA COLLABORAZIONE Eʼ A TITOLO GRATUITO Responsabili diffusione: Franco Valisi - Anna Maria Gatti Stampa : Edizioni Tipografia Commerciale s.r.l. - C.so Roma, 200 - Cilavegna - Indirizzo e-mail : [email protected] tiratura MARZO 2011: 9958 Periodico associato allʼUSPI MARZO 2011 14 Franco Berzero si ricandida Personaggi da ricordare Il dottor Ge Anche a Breme, in vista delle prossime consultazioni amministrative di primavera, si stanno scoprendo le carte. Franco Berzero, sindaco uscente, ha confermato la sua ricandidatura per amministrare Breme per il prossimo quinquennio. Sarà confermato- ha dichiarato Berzero- tutto il Gruppo “Per Breme” lista civica che mi ha supportato in questi cinque anni. La Giunta sarà completata con gli assessori attuali: avv. Abbate GianLuca (vicesindaco),Bocca Spagnolo Carlo ( Assessore alla cultura, demanio, agricoltura) Un incontro dedicato ai genitori Un interessante incontro avverrà il prossimo 21 marzo alle ore 21 presso la Sala conferenze di via Dante a Mede. Lʼevento è proposto dal Circolo didattico di Mede in collaborazione con la Parrocchia. Si tratta di un incontro formativo per i genitori dal titolo” Io corro, tu corri, egli corre...: lʼiperattività nei bam- Sannazzaro dé Burgondi Via Vittorio Veneto 27/29 bini di oggi”. Sarà presente il Prof. Pietro Lombardo, noto psicopedagogista, autore di numerose pubblicazioni e conduttore della trasmissione radiofonica “ Educhiamo i nostri figli”. Eʼ altresì direttore del Centro Studi Evolutivi di Verona. Vi sono personaggi che una comunità ricorda sempre con piacere: è il caso del dott. Dante Ge che sino al 1972 è stato medico condotto a Mede, dove era giunto, giovane sanitario, nel 1937. “Il medico è il testimone più diretto della nostra vicenda umana - scriveva Cesare Panza in occasione del ritiro a vita privata del dottor Ge - partecipe delle nostre sofferenze e delle nostre gioie. Ed il dottor Ge è stato in mezzo a noi per quansi quarant’anni al completo servizio dei nostri ammalati ai quali ha dato non soltanto le sue conoscenze scientifiche ma soprattutto il suo cuore di uomo. Una vita intera spesa per i sofferenti ai quali si è donato senza risparmio di energie e per i quali oltre che medico è stato amico e confidente”. Tel. 0382/997145 Chiuso il mercoledì Riaperta nuova sala fumatori e nuova sala per riunioni - compleanni - coscritti Gradita la prenotazione MARZO 2011 15 MEDE - Corso Italia, 5 - Tel. 0384.823618 Alessio Modonesi 349-8107388 Marco Minchiotti 338-2113532 e-mail: [email protected] MEDE- Casa indipendente in fase di completa ristrutturazione composta da : sala, cucina abitabile , due camere, bagno e cortile privato AFFARE!!!! € 110.000,00 tratt MEDE- Villa indipendente di ampia metratura disposta su 2 livelli composta da: ingresso, salone doppio, cucina, 2 camere da letto, bagno, box e locali accessori oltre a giardino privato. € 158.000,00 tratt. MEDE: Appartamento al piano primo composto da : ingresso, sala, cucina abitabile, 4 camere da letto , doppi servizi, due terrazzi e box auto. 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Nata a Mede il 3 febbraio 1910, durante la prima guerra mondiale, mentre ancora frequentava la scuola elementare, per essere di aiuto alla madre (padre e fratelli erano in guerra), Adalgisa ha fatto da baby sitter a due bimbi, poco più piccoli di lei, di una facoltosa famiglia medese. A scuola era molto brava e le maestre ( le sorelle Sormani) avrebbero voluto che prose- guisse gli studi, ma le limitate possibilità della famiglia la costrinsero a trovare un lavoro. Eccola allora “filandiera” in una delle filande medesi. A 19 anni lʼincontro con il futuro marito Gianni (Giovanni) Bertassi, carabiniere di leva in congedo che, dopo il servizio militare, ogni giorno da Sartirana veniva a Mede a lavorare. Con intraprendenza e grandi sacrifici decidono lʼacquisto di una “camionetta” e il marito comincerà lʼattività di corriere Mede-Milano. Adalgisa lascia la filanda e aiuterà il marito nel lavoro che avrà notevoli sviluppi e li impegnerà tutta la vita, fino alla pensione. Non hanno avuto figli, ma lʼamore per i bambini li ha portati ad averne molti intorno. Rimasta sola, da undici anni è ospite della casa di riposo di piazza Marconi. Mille euro per la Parrocchia Il Comune di Mede ha stanziato una somma di oltre mille euro (per la precisione 1.103,14 euro) a favore della parrocchia dei S.S. Marziano e Martino. Il contributo è stato deliberato dalla giunta comunale, relatore il sindaco Giorgio Guardamagna, in esecuzione di una legge regionale del 2005 che prevede che almeno lʼ8% delle somme riscosse annualmente per oneri di urbanizzazione se- Il parroco don Mauro condaria venga destinato al finanziamento di edifici di culto e di attrezzature destinate a servizi religiosi. Per lʼanno 2010 lʼ8% di quanto riscosso dal Comune di Mede a titolo di oneri di urbanizzazione secondaria (13.789,27 euro) è stato pari a 1.103,14 euro, somma che è stata dirottata alla parrocchia guidata da don Mauro Bertoglio. Oltre che dalla parrocchia beneficiata, richiesta di ac- cesso al finanziamento era stata presentata anche dalla parrocchia dei santi Giovanni Battista e Cataldo della frazione di Tortorolo. Istanza che è rimasta inevasa. Lo stanziamento sarà utilizzato dal consiglio amministrativo della parrocchia di via Dante per finanziare lavori di ricorsa al tetto della chiesa di Santa Maria degli Angeli di piazza Marconi (spesa preventivata: 3.750 euro). Arte in Lomellina Spazio alla sezione “Arte nel mondo” nel primo incontro di marzo allʼuniversità del tempo libero di Mede. La dottoressa Cristina Balduzzi ha parlato della pieve di Velezzo, importante testimonianza storico-artistica della diffusione del cristianesimo in Lomellina. Studiosa di storia dellʼarte medioevale, la dottoressa Balduzzi ha portato a termine unʼaccurata e documentata ricerca sul battistero e sulla chiesa parrocchiale di Velezzo, edifici annoverati dagli esperti tra i più significativi e rappresentativi monumenti della Lomellina. Ricerca di recente pubblicata nei “Quaderni della Lomellina”, pregevole collana edita dallʼAssociazione “Amici del Museo in Lomellina” onlus di Frascarolo. Promuovere benessere Appuntamento conclusivo giovedì 7 aprile, ore 21, al centro pastorale di via Dante del corso sulle “vecchie e nuove dipendenze” organizzato a Mede da Cat (Centro alcolisti in trattamento), Agesci (Associazione Scout) e dallʼoratorio Don Bosco col patrocinio dellʼassessorato comunale ai servizi sociali. In programma un incontro sul tema “ Educare alle abilità di vita: percorsi per promuovere benessere”. Con relatori due esperti della comunità residenziale Cascina Contina di Rosate (MI): la dottoressa Anna Fanetti, psicologa-psicoterapeuta e il dottor Giovanni Gaiera, medico infettologo. Il tuo bar...la tua piazza Little Bar di Denise e Susy IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA 20 A MEDE Happy hour Aperitivi Caffetteria Panini MARZO 2011 17 I racconti di Davide Zardo Notte blu Di notte cʼera sempre qualcuno che gridava; e per la maggior parte delle volte si trattava di una donna. Piuttosto disturbata, stando a quel che si diceva. Mentalmente. Urlava sempre “Aiutooo... Aiutooo...” trascinando quella “o” finale come per paura che potesse finire, e con essa la vita. Ci fu una notte, poi, in cui nessuno la sentì gridare. Il mattino seguente, Demetrio venne a sapere che era morta. Non era riuscita a gridare il suo richiamo e nessuno si era accorto di lei. Il soprabito attendeva, appeso ad un gancio nell'oscurità del1'armadietto. Demetrio si trovava ricoverato in ospedale per una sciocchezza: questo, almeno, era quello che gli avevano detto per rassicurarlo. Ma nessuno era ancora stato in grado di spiegargli di cosa si trattasse esattamente. Confortato segretamente dal fatto che gli stessi medici - con tutta la loro scienza non fossero in grado di svelare quell'enigma che lui si portava dentro, Demetrio poteva osservare tutto ciò che gli accadeva intorno con un sempre più intenso senso di distacco; era come se lì in ospedale ci fosse stato un altro al posto suo. La prima volta che vennero a prelevargli il sangue, si ritrovò a contemplare con morboso interesse il liquido scuro che veniva aspirato nella siringa, come se si trattasse di qualcosa che non stava accadendo a lui; nonostante non fosse mai stato particolarmente curioso dei fatti altrui, in quel momento si sentiva benevolmente interessato alla sorte del titolare di quel sangue. Fu allora che cominciò seriamente a pensare a se stesso come ad un altro. Almeno fisicamente, era vero: dopo tre giorni aveva perso almeno un paio di chili. E, senza preoccuparsi di radersi, si stava lasciando crescere la barba. Inoltre, subito dopo aver saputo che quella povera donna era morta soffocata, Demetrio si accorse di un certo indolenzimento alle braccia. Sebbene non avesse molto appetito, dovette riconoscere che lì non si mangiava affatto male. Per essere cibo da ospedale, anzi, era piuttosto raffinato: lʼarrosto ara morbido, e si sciog1ieva in bocca; in quanto alla pasta, poi, non era mai scotta. Solo una volta gli parve che il purè fosse un poʼ più verdastro del dovuto. Verso le cinque dava- no il tè; la sera, dopo mangiato, la camomilla. Al mattino, tè di nuovo. Il soprabito attendeva, appeso ad un gancio nell'oscurità dell’armadietto. Era grigio, spiegazzato, e sul bavero aveva una piccola chiazza scura. Demetrio cominciò a pensare che nella camomilla ci fosse del medicinale, dopo che una notte si svegliò da un sonno profondo. Stava bene, ma gli avevano appena fatto qualcosa al braccio destro: una flebo, forse. Ed erano in due; due infermiere. O un'infermiera e un dottore. Erano due, comunque: ne era quasi sicuro. Si alzò per andare in bagno. Sì, stava bene; si sentiva solo lievemente sudato, ma con un senso di freschezza. Era bagnato leggermente su tutta la pelle. Una volta sotto le luci attenuate del corridoio, si accorse di barcollare; si sentiva leggero e tutto ondeggiava intorno a lui. Quando passò davanti agli specchi nel bagno, restò incerto per un momento. Era blu. Era dimagrito ancora, e la barba era cresciuta. E il suo volto aveva una sfumatura azzurrognola. Poteva essere lʼeffetto delle luci soffuse; ma erano gialle. Poteva essere il chiarore della notte; ma era una notte senza luna. Tornò in camera, riflettendo sul fatto che prima di addormentarsi non gli era stata applicata nessuna flebo. Come mai, allora, era così sicuro che gliene avessero appena tolta una? Il giorno dopo si risvegliò convinto di essersi sognato tutto; non quel suo strano colorito notturno, però. Anche se adesso era sparito, lui se lo ricordava bene. A differenza di quello - qualunque cosa fosse che gli avevano fatto al braccio. Non era più tanto sicuro che gli fosse accaduto davvero. Doveva essere qualcosa che le infermiere mettevano nella camomilla: aveva sempre quello strano sapore, come di medicinale. Entrambi i suoi compagni di stanza si erano fatti rifornire di zucchero dai familiari in visita; lui invece si era sempre dimenticato di dirlo a Luisa, e si vergognava di chiederlo alle infermiere. Così aveva rimediato sciogliendo nel tè e nella camomilla delle caramelle fondenti che Luisa gli aveva portato lʼunica volta che era stata a trovarlo. Da quella strana notte, però, Demetrio smise di prendere la camomilla prima di addormentarsi. Fu Dott. Monica Capisani Psicologa - Psicoterapeuta n° O3/8053 Ordine della Lombardia riceve su appuntamento in Via Incisa 1 SANNAZZARO Tel. 347-7926291 Davide Zardo probabilmente questo a impedirgli di prendere sonno facilmente per diverse notti, soprattutto da quando i1 vecchio della stanza accanto cominciò a rantolare. Lʼavevano operato alla gola, e lo si poteva sentire lamentarsi con una specie di latrato sordo, di giorno, sullo sfondo insieme agli altri rumori. Di notte, invece, si sentiva soltanto lui. Dopo una settimana i medici non avevano ancora scoperto niente. A Demetrio mancava un poʼ i1 vino, e forse era per questo che aveva iniziato a bere molta acqua: almeno un paio di litri al giorno. Fu sollevato nel constatare che i sintomi di una crisi d'astinenza erano quanto mai lontani. Luisa era sempre stata convinta che lui non avrebbe mai resistito, lontano dallʼalcool. Dovunque ci fosse una bacheca per gli avvisi, lungo i corridoi, non mancava mai un volantino di qualche associazione per lʼassistenza agli alcolisti: Luisa ne sarebbe stata fiera. Il letto era abbastanza comodo. Dal quarto giorno gli avevano cambiato il lenzuolo superiore che aveva tre o quattro buchi vicini e in bella vista, probabile omaggio di qualche tarma. Ma non erano certo i buchi che gli impedivano di dormire. Ascoltando i1 povero disgraziato che si lamentava nella notte, Demetrio cominciò a riprendere in seria considerazione la camomilla. L'infermiera che gli aveva prelevato il sangue la prima volta, non sorrideva mai. Demetrio cercava di non incrociarne mai lo sguardo, perché sapeva che era freddo; con la coda dellʼocchio, però, riusciva spesso a vedere che lei lo osservava ogni volta che si trovava nei paraggi. Una mattina lei lo accompagnò di sotto, per fare una radiografia. Faceva freddo nella sala raggi, e cʼera uno strano marchingegno simile a un piano inclinabile, con chiusure metalliche all'altezza di mani e piedi. Lui sentì, d'un tratto, che l'infermiera avrebbe voluto legarlo a quel tavolo. Per fargli qualcosa. Prima, però, avrebbero dovuto drogarlo. E for- se era proprio ciò che gli avevano fatto quella famosa notte in blu. Erano in due, lo ricordava bene. Due, per poterlo spostare dal letto e adagiarlo su uno di quei lettini a rotelle - ne aveva visti diversi, nei corridoi - che servivano a trasportare i pazienti in sala operatoria. Se gli avessero detto che faceva così freddo, giù in sala raggi, Demetrio si sarebbe portato dietro il soprabito. Ma forse era stato meglio così. Non doveva far capire a nessuno il suo segreto: i1 soprabito era un marchio. Loro avevano il camice, lui il soprabito. Come una spia, un agente segreto. Il soprabito attendeva, appeso ad un gancio nell'oscurità dell'armadietto. Era grigio, spiegazzato, e sul bavero aveva una piccola chiazza scura. Ma era comodo, caldo: era il suo mantello della notte. Non ci furono altre notti blu: Demetrio controllò più volte nello specchio, in tutti gli specchi, tutte le notti. Ogni volta si riscoprì pallido, a volte giallastro; ma mai più blu. Era la prova - da quando aveva smesso di berla - che nella camomilla c'era qualcosa di strano. Non rimpiangeva quella sua scelta, quel rifiuto; solo, gli sarebbe piaciuto finalmente dormire. Ma se si fosse fermato anche solo unʼaltra notte - ormai ne era certo - il vecchio nella stanza accanto avrebbe finito per sempre dl rantolare, e lui si sarebbe svegliato con le braccia indolenzite, come per aver premuto con le mani contro qualcosa che si dibatteva sotto a un cuscino. Non avevano ancora scoperto nulla. Non ancora. Quellʼultima notte, il soprabito lo attendeva nellʼoscurità dellʼarmadietto metallico: era comodo, caldo, con le fibbiette sulle spalle e sui polsini. Si poteva rialzare il bavero per ripararsi dal freddo, e le tasche erano capienti. Ce n'erano due anche allʼinterno, una per lato, allʼaltezza del petto. Quando se lo sentì finalmente pendere dalle spalle, deciso e squadrato, Demetrio ebbe lʼassoluta certezza che nessuno - mai nessuno, quella notte - l'avrebbe fermato. Gli altri dormivano. Sulla soglia della camera, Demetrio si voltò a guardarli un'altra volta prima di uscire. Sulle scale, un passo dopo lʼaltro, scese verso il mondo di fuori; infilò le mani nelle tasche del soprabito e arrivato di fronte alla porta a vetri la aprì premendovi una spalla contro, leggermente. La portineria era deserta. Nel blu della notte Demetrio intravide uno scorcio della città che lo aspettava: la piazzetta illuminata in un angolo da un lampione, la sagoma scura e slanciata di un campanile sul fondo. Dentro una tasca, le dita gli si chiusero intorno a un pacchetto di sigarette. Ne prese una, la annusò; si ricordò ad un tratto di non aver mai fumato. Il fumatore era quell'altro. Attraversò la strada, raggiungendo il marciapiede sullʼaltro lato, e sʼincamminò verso la piazzetta in fondo allʼisolato. Anche le scarpe erano comode; nere, morbide, e con una silenziosa suola di gomma. Sullʼacciottolato i suoi passi erano come quelli di un gatto: un gatto solitario. Di tanto in tanto, mentre camminava, Demetrio gettava unʼocchiata allʼimponente edificio dallʼaltra parte della strada. Addio, addio, finché non arrivò in fondo allʼisolato, e svoltando nella via laterale lo vide scomparire con la coda dellʼocchio, velocemente. Sentiva una fitta lieve, ora; appariva a tratti, svanendo così velocemente - anche lei - da non lasciargli il tempo di localizzarla: era il fianco sinistro? Il cuore, forse, più sopra. Era così lieve, così dolce. E loro non lʼavevano scoperta. Respirò. Continuando a camminare, si sbottonò il colletto della camicia. Non avrebbero mai scoperto il suo segreto: se lʼera portato via, nascosto dentro. Al primo cestino di rifiuti che trovò sullʼangolo, vi buttò dentro il pacchetto delle sigarette. Bertelegni Dott.ssa Laura Omeopatia - Fitoterapia Dermocosmesi Autoanalisi Torre Beretti e Castellaro srl Veterinaria per piccoli e grandi animali Da noi troverete sempre offerte su tanti prodotti per la vostra estetica! Questo mese in offerta occhiali da lettura!!! TORRE BERETTI - Via Frascarolo, 4 - Tel. 038484660 - MARZO 2011 18 il Risorgimento è passato anche da Mede Il prossimo 17 marzo è stato dichiarato festa nazionale per celebrare i 150 anni dellʼUnità dʼItalia. Il 17 marzo 1861 fu, infatti, proclamato il Regno dʼItalia con Torino capitale e con re Vittorio Emanuele II e questa data è stata simbolicamente scelta come nascita dellʼUnità dʼItalia anche se alcuni territori furono annessi in epoche successive. Alla proclamazione del Regno dʼItalia si era giunti attraverso un percorso iniziato con le Guerre dʼIndipendenza e terminato con la Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi.Questo periodo storico è noto come “Il Risorgimento”. Anche Mede è stata toccata dai fatti del Risorgimento. Consultando gli archivi storici comunali risulta che fu invasa dalle truppe austriache guidate dal maresciallo Gyulai e la popolazione dovette subire saccheggi e abusi di ogni genere. Lʼoccupazione ebbe inizio il 1° maggio 1859 quando uno squadrone di Usseri Cavalleria, facente parte di queste truppe, entrò in Mede e impose alla cittadinanza la consegna di enormi quantità di viveri, prese il sindaco Gaspare Massazza e lo portò al Quartier Generale Austriaco dove fu trattenuto, praticamente prigioniero, per alcuni giorni per trattare le condizioni dellʼoccupazione. nGli Usseri stanziarono a Mede sino al 4 maggio, seguirono poi di volta in volta le Brigate o Reggimenti Lictenstein, Sigismondo, Sassonia, Filippovich, ed altri nomi non identificati. Lʼoccupazione durò trentatré giorni fino al 2 giugno, data in cui il paese fu finalmente evacuato. Il numero dei soldati austriaci fu di gran lunga superiore al numero degli abitanti. Si calcola che stanziarono in paese circa settemila soldati tra cui due generali e centocinquanta ufficiali equipaggiati con oltre seicento cavalli. Ogni casa, stalla, portico e fienile furono occupati dagli invasori: in parte messi a disposizione dal Municipio e in parte occupati con la forza e la prepotenza. Furono consumati grandi quantitativi di cibo, di fieno, legna e di altri generi che andarono a intaccare le già scarse scorte della popolazione. Inoltre, cavalli, buoi e veicoli di ogni sorta di proprietà degli abitanti vennero utilizzati dai militari per viaggi e trasporti anche di lunga percorrenza e durata. Alla fine alcuni cavalli e carri non furono più recuperati e non tutti i danni arrecati furono risar- citi. Al sindaco Gaspare Massazza che non poté fare di più alle prese con un nemico feroce e minaccioso, non restò altro da fare che scusarsi con la popolazione. In definitiva Mede fu uno dei paesi che subì più danni rispetto ad altre comunità della Lomellina. Mede può anche vantare di aver dato i natali ad un illustre personaggio strettamente legato a quel periodo storico. Si tratta di Giuseppe Sormani, medico e patriota. Nato a Mede il 19 agosto 1844, studia a Pavia e si laurea a pieni voti in Medicina e Chirurgia presso la Regia Università nel giugno 1866. Si arruola subito come volontario medico per la guerra contro lʼAustria (terza guerra dʼindipendenza). Nel 1870 fa parte del corpo dellʼesercito di Raffaele Cadorna ed entra in Roma con i feriti attraverso la breccia di Porta Pia e nel 1872 gli viene conferita la “Medaglia dei Benemeriti della Liberazione di Roma”. Il suo nome risulta anche iscritto negli Album-Tabelle della Torre Storica di San Martino della Battaglia “per aver preso parte come Tenente medico del 62° Reggimento Fanteria alle Campagne per lʼIndipendenza Italiana negli anni 1866-1870”. Nel 1873 presta la sua opera al Lazzaretto dei malati di colera a Verona e nel 1877 il Ministero dellʼAgricoltura Industria e Commercio lo incarica di una Statistica delle cause di morte nel regno dʼItalia. Nel 1876 lascia la carriera militare e si dedica totalmente alla carriera scientifica. Nel 1878 ottiene la libera docenza di Igiene e nel 1879 vince il primo concorso in Italia a Professore di Igiene, cattedra che da questo momento presso lʼUniversità di Pa- Giampiero Ceriana via viene dissociata dalla Medicina Legale. Fu quindi il primo cattedratico di igiene in Italia. Nel 1880 inizia lʼallestimento del laboratorio sperimentale di Igiene di Pavia. Fu tra i primi ricercatori a credere alla profilassi come prevenzione delle malattie infettive come la tubercolosi e il colera. Dal 1894 al 1899 fu preside della facoltà medica dellʼUniversità di Pavia. Sotto il porticato dellʼedificio centrale dellʼUniversità di Pavia è stata posta una lapide a ricordo del suo impegno che durò fino al 1919 quando andò in pensione per raggiunti limiti dʼetà. Durante la prima Guerra Mondiale assunse la direzione dellʼospedale di Pavia col grado di Colonnello medico. Lasciò diverse pubblicazioni medico/scientifiche alcune delle quali sono tuttora consultate. Ne cito alcune: Studi sperimentali sulla profilassi della tubercolosi (1883-1885) Eziologia e profilassi del colera (1885) Si spense a Pavia nel 1923. Per onorarne la memoria, Mede gli ha dedicato un viale. A MEDE VENDESI APPARTAMENTO IN ZONA RESIDENZIALE OTTIMO AFFARE - DA VEDERE Per informazioni 335/1605675 TENDAGGI-RILOGHE POSA IN OPERA MATERASSI RIVESTIMENTI SALOTTI ARREDAMENTI GIOCATTOLI TENDE DA SOLE VIA MAZZINI, 5 MEDE - TEL. 0384 820937 nella foto: Giuseppe Sormani MARZO 2011 Esponiamolo senza timore! 19 Può essere una goliardata definire “Roma ladrona” ma non è ammissibile governare mantenendo una offensiva considerazione del Tricolore quale bandiera di tutti Il 150° anniversario della Unità dʼItalia ha generato una tal mole di polemiche che nulla ha portato ad una seria programmazione di eventi degni dellʼavvenimento. Partendo dallʼultimo atto riguardo al 17 marzo festivo esso è stato lʼepilogo di penose sceneggiate pubbliche cha hanno messo a confronto i fautori del festivo e del lavorativo per mero interesse economico e non di sostanza. Oppure sono stati posti in evidenza decisi interventi politici contro la necessità di festeggiare una Unità che di fatto è comunque un poʼ problematica. Tutto si è tradotto nella ennesima brutta figura mondiale dellʼItalia che, a volte, sembra in balia di sprovveduti dilettanti e non di capaci governanti. La domanda che sorge spontanea è : ma non potevano discuterne prima allʼinterno dei loro apparati e poi uscire pubblicamente con la decisione finale? Né la politica contraria né gli organi economici hanno ragione nel merito delle loro osservazioni . Il vero “punto” della que- stione è che non serve affatto un giorno di festa in più quando non esiste, ad iniziare dalla scuola, la giusta educazione culturale verso lʼUnità intesa come insieme di conquiste, diritti, doveri per una visione comune della Patria da nord a sud. Non fosse altro per il rispetto dovuto a tutti coloro che per lʼItalia sono morti nelle diverse epoche. Il giorno di festa non finalizzato allo scopo per cui è stato proclamato, ovvero accrescere lo spirito di appartenenza alla Nazione, non ha nessuna utilità se non nel fare qualche gita supplementare. Forse non poteva essere diversamente visto che il concetto di Nazione sta miseramente soccombendo senza appelli ad una multiculturalità di dubbio significato che di fatto disgrega ogni spirito unitario. Successivamente , preso atto della proclamazione ufficiale della festa, nessun amministratore pubblico ha il diritto di decidere se celebrarla o meno perché è diventata un obbligo di legge su tutto il territorio nazionale anche nella provin- Giuliano Bertaia cia autonoma di Bolzano il cui Presidente ha giurato fedeltà alla Repubblica o almeno ai miliardi di euro che la tanto odiata Patria gli mette a disposizione: si dimetta e dica ciò che vuole. Dalla parte opposta è ora che il popolo reagisca alla criminalità e si senta partecipe del proprio destino nella fedeltà allʼItalia e non alle famiglie assassine. Non è ammissibile permettere che si creino continuamente tante Italie diverse ed occorrono interventi, di chi governa, evidenti e molto decisi anche contro chi , ricoprendo incarichi pubblici, rifiuta di rimarcare la propria appartenenza ad una unica Nazione. Può essere una goliardata definire “Roma ladrona” ma non è ammissibile governare mantenendo una offensiva considerazione del Tricolore quale bandiera di tutti. Realtà e mentalità diverse ci sono oltre ogni ragionevole dubbio, frutto della storia, delle convenienze , della paura; a maggior ragione bisogna dare un senso al 17 marzo. Il Regno dʼItalia è stato proclamato nel 1861 con capitale Torino ed il tricolore quale simbolo di riscossa nei momenti peggiori esiste dal gennaio 1797 . Tra il 1866 ed il 1870 con lʼannessione del Veneto e dello Stato Pontificio si è realizzata lʼUnità geografica completata dopo la prima guerra mondiale con il Trentino, lʼAlto Adige e lʼIstria poi persa dopo la seconda guerra mondiale. La prima guerra mondiale ha registrato la morte di circa 1.240.000 Italiani che insieme hanno vinto il tentativo di invasione della Patria anche se successivamente il sistema è andato in crisi favorendo la nascita del Fascismo nel 1922. La proclamazione dellʼImpero dopo la conquista della colonie nel 1936 , la seconda guerra mondiale con i suoi voltafaccia , la resistenza , la liberazione, la resa dei conti in sospeso fra la varie parti sono aspetti che riguardano comunque, nel bene e nel male lʼUnità della penisola. Il boom economico sviluppato a diverse velocità tra nord e sud ha contribuito forse a raffreddare la convinzione di essere uniti e questo divario, che esiste ancora adesso, non può essere senzʼaltro sanato se già si viaggia in modo non uniforme nel considerare gli aspetti unitari del popolo Italiano. I richiami pressanti del Presidente della Repubblica sembrano cadere nel vuoto ma non sono appelli di un buon padre bonario ma di colui che ha il compito di “sorvegliare” che tutto il sistema funzioni al meglio anche se i suoi poteri di fronte alla deviante ottusità di troppi sono poca cosa. La nostra bandiera ha un significato per ogni colore: bianco fede alla idee, verde rifioritura della speranza, rosso passione e sangue dei martiri.(Carducci 1897). Esponiamolo dunque senza timore e vergogna per dare una mano allʼItalia unita con la speranza che lo diventi sempre di più e che rimanga tale senza soccombere al reale pericolo della perdita di troppi valori. F.lli SECRI di SECRI Geom. Giuseppe & C.MEDE Strada Vecchia Caccialupa, 16 - Tel. 0384822036 - O38481295 MEDE Via Mattei Nuova costruzione di appartamenti in villa. Bilocali e trilocali con giardini privati MARZO 2011 20 Mede: il degrado del cimitero Ristorante Cucina creativa nel rispetto delle tradizioni Giovedi serata a tema su prenotazione Menu personalizzati Venerdi serata del pesce cerimonie - banchetti - meeting. 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L'incremento della spesa energetica dovuto all'attività sportiva dipende dalle caratteristiche fisiche dell'individuo, dall'età, dal sesso, dalla durata e intensità dell'esercizio fisico e dalle condizioni ambientali in cui viene svolto. L'alimentazione nello sportivo non deve discostarsi da quella indicata per la popolazione generale. Suddividere la razione alimentare in 3 pasti principali e 2 spuntini consente di non assumere pasti troppo abbondanti e quindi lenta digestione e di evitare che insorgano fasi ipoglicemiche. Assumere sempre la prima colazione che, se nutrizionalmente corretta, contribuisce a mantenere la sazietà nelle ore successive, regolarizzando l'apporto calorico dell'intera giornata ed esercitando un generale effetto protettivo sulla salute. A causa delle aumentate perdite idriche dovute alla sudorazione, lo sportivo deve bere molto non solo ai pasti, ma anche nell'arco dell'intera giornata e durante l'esercizio fisico, qualora questo sia protratto nel tempo e svolto in condizioni climatiche che favoriscono la disidratazione (temperatura ed umidità relativa elevate). Da privilegiare l'acqua naturale e, specie al temine di un'attività prolungata, anche bevande con soluzioni gluco-saline o latte scremato. Quest'ultimo una fonte naturale di sali minerali quali calcio, magnesio, potassio, che sono fondamentali per mantenere l’equilibrio idrosalino e l'eccitabilità nervosa e muscolare, contribuendo al ripristino dell'acqua e dei minerali persi con la sudorazione eccessiva. Affinché i processi digestivi non interferiscano con l'attività fisica, è consigliabile scegliere cibi semplici e facilmente digeribili e comunque non iniziare l'allenamento prima che siano trascorse almeno 3 ore dell'ultimo pasto principale. L'attesa può essere ridotta a 2 ore se il pasto è stato leggero e costituito in prevalenza da carboidrati Dott.ssa Maria Chiara Villa Biologa Nutrizionista Specialista in Scienza dell'Alimentazione e-mail: [email protected] Attività fisica e alimentazione complessi (pasta o riso con condimento leggero, verdure cotte frutta). La dieta mediterranea è riconosciuta come quella meglio rispondente alle necessità degli sportivi, perché: • predilige carboidrati complessi per coprire il fabbisogno di carboidrati • fa largo uso di legumi e di carni bianche, ottime fonti di proteine a basso contenuto lipidico • revede l’assunzione di frutta e verdura fresche (sono raccomandate 5 porzioni al giorno), che apportano acqua, minerali, vitamine e fibre. Alimentazione e attività fisica nel bambino e nell'adolescente I bambini e gli adolescenti richiedono un adeguato apporto calorico che assicuri la normale crescita, sviluppo e maturazione. Se praticano regolarmente uno sport, avranno la necessità di bilanciare l'apporto calorico in relazione all'aumentato dispendio energetico all'attività fisica. La distribuzione dei macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) in bambini ado- lescenti impegnati in attività non agonistica non si discosta da quella consigliata alla popolazione generale; certamente l'attività fisica determina un aumento del fabbisogno di energia che tuttavia, nella maggior parte dei casi, non richiede un grande aumento dell'apporto calorico rispetto raccomandato dei LARN per le diverse fasce di età. Solo nel caso di allenamenti quotidiani particolarmente intensi e prolungati (oltre le 2 ore), peraltro sconsigliati in età infantile, può rendesi necessario aumentare l'introito energetico e proteico; basterà comunque aumentare la quantità di alimenti assunti durante assunti durante la giornata, scegliendo quelli che assicurano una buona qualità nutrizionale. E' importante, piuttosto, distribuire la razione energetica giornaliera in 5 pasti, tenendo in considerazione gli orari dell'allenamento e/o della gara e privilegiando alimenti facilmente digeribili; la colazione non va mai saltata e deve sempre includere latte o yogurt, fonti di calcio e di proteine nobili, prodotti da forno e/o cereali e frutta. Nel caso l'impegno sportivo avvenga dopo il pranzo (comunque almeno 2 ore dopo), sarà opportuno aumentare la quota calorica di spuntino e merenda e ridurre quella del pranzo (25%), limitandola ad un piatto di pasta o riso, condito con sugo leggero, olio e parmigiano e accompagnato da verdura cotta e frutta; se lo sport viene praticato dopo la merenda, questa sarà composta da carboidrati complessi e semplici (pane, fette biscottate, cereali, biscotti secchi,marmellata, marmellata, miele). Prima, durante e dopo l'allenamento è fondamentale bere acqua (bevande gluco saline in caso di attività intense e protratte oltre i 90 minuti) anche se non si ha sete, per evitare la disidratazione e garantire la termoregolazione. La merenda dopo l'allenamento privilegerà frutta, latte, yogurt alla frutta, pane e marmellata, cereali, biscotti, per fornire all'organismo acqua, carboidrati proteine, vitamine e sali minerali. (Fonte: Alta Qualità della Vita 2010) Un carabiniere sul ghiaccio all'alba, con sega e canna da pesca. Trova il punto ideale, si mette in ginocchio e comincia a segare il ghiaccio quando sente una voce tonante provenire da tutto intorno: "Non cʼè pesce qui...". Spaventato, il carabiniere si guarda intorno ma non vede nessuno. E ricomincia a segare. Di nuovo: "Non cʼè pesce qui! ". Ancora, si ferma e si gira, ma non vede nessuno. E riprende. "*Non* *C'è'* *Pesce* *Qui*!!!". Si interrompe un'altra volta, cerca meglio, ma non trova anima viva. Quindi continua nel suo intento. "Cavolo! Ma sei sordo?!? Ti ho detto che non ci sono pesci qui!!!!". "Insomma, ma chi parla?!?". "Il guardiano della pista di pattinaggio”. *** Londra in una fredda mattina d'autunno. Nella sala di lettura della residenza di Sir John, sulla riva destra del Tamigi Jeeves, l'impeccabile maggiordomo, ha portato a Sir John il Times, ed ora quest'ultimo e' immerso nella lettura del giornale. Alle dieci in punto la vecchia pendola batte i rintocchi del Big Ben, e le porte della sala vengono aperte da Jeeves, il quale dice a Sir John: "Sir John, il Tamigi sta rompendo gli argini a causa delle recenti piogge". Senza alzare gli occhi dal giornale, Sir John dice: "Grazie Jeeves, puoi andare". Alle undici in punto la pendola batte di nuovo i suoi rintocchi, e le porte della sala vengono di nuovo aperte da Jeeves, che dice a Sir John: "Sir John, il Tamigi e' straripato, e la popolazione fugge". Ancora senza alzare gli occhi dal giornale, Sir John dice a Jeeves: "Grazie Jeeves, puoi andare". Alle undici e 47 le porte della sala vengono spalancate da Jeeves, il quale si fa da parte e, con voce leggermente alterata, annuncia: "Sir John, il Tamigi!” *** Un neopadre e' nella sala d'attesa del reparto maternita' che aspetta fremente. Arriva una infermiera tutta sorridente che porta in braccio due bei gemellini. L'uomo li guarda un po' in silenzio poi fa: "OK! Prendo questo a destra *** Durante una violenta discussione con i genitori un adolescente si scatena contro le restrizioni impostegli. "Voglio divertirmi, voglio avventura, soldi e donne! - grida - A casa tutto questo mi è negato, quindi me ne vado, e non cercate di fermarmi!". Detto questo, il ragazzo si avvia verso la porta, ma il padre lo insegue. "Ti ho detto di non cercare di fermarmi!". "E chi vuole fermarti? Se aspetti un minuto, vengo con te!" *** Marito e moglie hanno sei figli. Il marito è così fiero che comincia a chiamare la moglie "madre dei sei". La moglie è infastidita, ma non dice niente al marito. Una sera devono uscire per una cena con amici. Giunti ad un certo orario il marito che vuol tornare a casa chiama la moglie e le dice: "Dai andiamo "madre dei 6". E la moglie: "Prendo il cappotto e arrivo, "padre dei 4"!!!" *** "Papà sono uscita col mio ragazzo, ha detto che ho una bella carrozzeria e due belle sospensioni". Il papà: "Di' al tuo ragazzo che se alza il cofano e tocca il motore gli rompo la marmitta". Latercop s.n.c. di Albano Vincenzo & C. MEDE - Via Invernizzi, 28 Tel. e Fax 0384 805884 Lavorazione ferro battuto Portoni Cancelli Riparazioni in genere Scavi Ristrutturazioni edili Composizioni e bouquet con fiori freschi ed artificiali. Dai colore al tuo matrimonio!!! Soluzioni uniche e preventivi personalizzati per realizzare il tuo sogno!!! 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Ci separano cento anni, forse qualcuno in più, forse qualcuno in meno ma siamo diventate amiche e abbiamo deciso di raccontarci. Per questo ora la sto aspettando, sbirciando dalle tende di questa stanza arredata con gusto e semplicità ; Il fuoco acceso nel camino, due comode poltrone foderate in velluto, uno scrittoio nellʼangolo più luminoso, un bel mobile a cassettoni su cui poggiano ritratti color seppia, una libreria bellissima, di quelle che mi hanno fatto sognare fin da bambina. Una donna minuta vestita di scuro mi dice che la signorina Begnamina arriverà subito e mi porge un minuscolo bicchiere in vetro colorato di quello che scoprirò poi essere rosolio. “La Signorina Begnamina”, penso sorridendo, che mi ha pregato di chiamarla Mina, in nome della nostra nuova amicizia. Il fruscio del lungo abito di Mina e il suo benvenuto mi distolgono dai miei pensieri. “Non mi sembra vero che tra cento anni, finalmente, le donne potranno indossare pantaloni senza essere giudicate poco serie” mi dice stringendomi le mani e guardandomi di traverso. Mina fa lʼinsegnante, è una donna molto stimata in paese proprio per la sua professione, non ha accettato di sposare un uomo benestante, rozzo e poco avvenente, che non avrebbe mai amato, ma si è gettata anima e corpo nel suo lavoro, tra la cultura , i libri, i suoi ragazzi. Quando le ho raccontato che oggi le donne hanno le stesse possibilità degli uomini di sen- (continua da pagina 11) parata militare, la mostra “le Battaglie del Risorgimento”, il concerto allʼAltare della Patria) sarà dedicata allʼUnità dʼItalia. A San Martino verrà completato prima dellʼestate il restauro della storica torre che ricorda quella sanguinosa battaglia e rappresenta un simbolo del Risorgimento. A Caprera si terrà a luglio un concerto dellʼorchestra nazionale della RAI in onore di Garibaldi, e il mese successivo a Comacchio verrà ricordata Anita Garibaldi. A Pisa ne a Reggio Emilia, città che per prima ha adottato il tricolore. Il 16 e 17 marzo si riunirà il Parlamento in seduta comune per salutare il Paese e ricordare lʼanniversario, con discorso del Presidente della Repubblica, e ci saranno importanti concerti. Verrà anche inaugurato il rinnovato Parco degli Eroi al Gianicolo. In Liguria sono previste celebrazioni Mazziniane a fine maggio. Il 2 giugno, a Roma, la Festa della Repubblica (con la tirsi realizzate nella vita non si stupisce, anzi, mi fa capire che è sempre stata convinta che un giorno tutto questo sarebbe accaduto. Mi chiede di me, della mia vita, del mio lavoro, dei miei sogni, del mio quotidiano. Le racconto di quanto sia stato difficile negli anni, per le donne, conquistare ciò che ora sembra naturale, il poter esprimere le proprie scelte, dentro e fuori la famiglia, non dover giustificare le proprie azioni se non a se stesse e alla propria coscienza, avere oggi la libertà di esprimersi e sentirsi orgogliose di fare ciò che si fa e dei traguardi raggiunti. Abbiamo modo di parlare an- che di quanto sta accadendo oggi nel nostro Paese, tra scandali, ruberie, intercettazioni, cene, accuse vere o false….Pensavo che avrei scandalizzato questa bella signora dai capelli raccolti e lʼabito castigato, ma lʼunica reazione è stata una grande risata. “Il mondo non è dunque cambiato poi tanto”…..mi suggerisce tornando seria. “Credo che quelle donne che tanto hanno lottato per arrivare alla libertà di cui si gode oggi negli anni duemila, non fossero tanto diverse da me o da te, a cui hanno insegnato il rispetto per se stesse o per gli altri”. Allora, mentre ascoltavo avvolta dal calore del camino, ho pensato a quanto una persona, uomo o donna che sia, abbia, in un paese come il nostro, le potenzialità per condurre una vita il più possibile dignitosa, seguendo le proprie ispirazioni, facendo valere i propri talenti, realizzandosi nella famiglia o nel lavoro, nella vita pubblica o in quella privata, assecondando le proprie inclinazioni, con semplicità, caparbietà e orgoglio. Non cʼè bisogno di manifestare, di gridare allo scandalo, di condannare a tutti i costi da una parte o dallʼaltra. La vita vera è quella di tutti i giorni, tutto il resto non ci riguarda. Allʼimprovviso la voce di Mina si allontana, vedo davvero un ritratto color seppia sul vecchio mobile a cassettoni che era della nonna, niente camino, nessun finestrone che dà sulla piazza; Mina era la mia bis, una piccola grande signora di fine ottocento orgogliosa di essere contadina. Rimane solo la pagina aperta di un settimanale che parla e riparla dei nostri scandali italiani; realtà e fantasia mi hanno giocato un brutto scherzo, e poi, oggi, è la festa della donna, quella vera, ed è anche la festa di Mina. verrà ristrutturata la Domus Mazziniana, mentre a Teano il 26 ottobre si ricorderà lʼincontro tra il Re Vittorio Emanuele II e Garibaldi. La città più attiva nelle celebrazioni è senzʼaltro Torino. Si è da poco conclusa una mostra a Palazzo Reale dedicata al “Re Galantuomo”, relativa agli anni che hanno preceduto lʼUnità dʼItalia, che ho visitato con piacere. Una nuova mostra, dal titolo “Fare gli Italiani, 150 anni di storia nazionale” è da poco aperta e lo sarà fino a novembre. Da poco sono stati riaperti, dopo un periodo di manutenzione, due luoghi storici del Piemonte: la Reggia di Venaria (presso la quale si terrà la mostra “La bella Italia”, in cui le opere esposte saranno raggruppate in base alla città di provenienza) e il Museo del Risorgimento a Palazzo Carignano, a Torino, con un nuovo percorso espositivo. Eʼ sempre un piacere ripensare alle grandi personalità che hanno fatto lʼItalia, ognuno di loro ha messo a disposizione le sue capacità e una passione infinita. A mio giudizio i due più decisivi per la realizzazione dellʼimpresa sono stati il Conte Cavour e “il mito” Giuseppe Garibaldi. Pensando al futuro, ritengo che la vera sfida non sia quella di dividere il Paese, ma quella di affrontare con decisione i tanti problemi dellʼItalia, per renderla uno stato più efficiente e per ritrovare lʼorgoglio di essere italiani. Mario Cigallino Roberta Gemelli Gruppo alpini di Mede: rinnovato il direttivo MARZO 2011 Carnevale Bremese 25 Il capogruppo Renato Rota Eʼ stato recentemente rinnovato il Direttivo del Gruppo Alpini di Mede “Gen. M.O. Franco Magnani”. Dopo la relazione morale del capogruppo uscente dott. Renato Rota e la relazione finanziaria di Franco Valisi si è proceduto alla votazione per il rinnovo delle cariche sociali. Questi i risultati: Capo Gruppo: Dott. Renato Rota Vice Capo Gruppo: Mario Negri Segretario: Franco Valisi Tesoriere: Alberto Michelini Consiglieri: Pietro Battocchio, Gianni Belluzzo, Giuseppe Bertaia, Giancarlo Brocchieri, Carlo Daglio, Giuseppe Pellarolo, Fabrizio Zaccone. Domenica 27 febbraio, si è svolta la prima uscita dei carri allegorici Bremesi, nonostante il tempo inclemente buon riscontro di pubblico sia a Breme che a Candia. Apprezzamento al Comitato Carnevale e alla Polisportiva da parte degli spettatori che anche per il 2011 hanno contribuito ad allietare grandi e piccini. Sfida allʼ ultimo ballo tra le ballerine “nostrane” che hanno ballato su musica western e le “cipolline Brasiliane” che, forse ha causa del freddo hanno perso la sfida ai punti, arbitro al di “sopra” delle parti : Giò Berlusca . Per i più piccini assalto al fortino che ha realizzato il pienone, molto simpatici la compagnia dei Flinston con tanto di Dico e dellʼ auto preistorica. POSSIBILITAʼ MUTUO 100% Con consulente bancario a Vs. disposizione per mutui personalizzati SANNAZZARO DE’ BURGONDI Via Cavour, 10 - TEL. 0382 901290 SANNAZZARO D.B. - Appartamento di 2 locali-cucina abitabile-bagnoripostiglio-2 balconi-cantina e box. Libero subito! Occasione! Euro 80.000,00 SANNAZZARO D.B.- Appartamento termoautonomo composto da soggiorno, cucina, due bagni, due camere letto, ripostiglio, terrazzo, cantina e box. Libero Subito! 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Nato vicino a Vittorio Veneto, di aspetto non simpatico, la bocca troppo grande nel volto ossuto e i denti sporgenti, Bottecchia era poverissimo e nelle foto che documentano la sua breve carriera appare sempre in una tenuta miserabile, coi pantaloncini laceri e un lembo di mutanda sfilacciata che spunta sulla coscia. Bruno Roghi lo incontrà alla Milano-Sanremo del 1923: “ Era un povero diavolo. Cʼera da convenirne badando al suo vestito civile, sbrindellato e liso. Recava a tracolla una bisaccia, cʼera dentro pane e formaggio, se li era portati dal paese, le vivande ghiotte del “rifornimento” le avrebbe riportate a casa intatte perchè i suoi mangiasssero un poʼ meglio del solito. Sceso di bicicletta pareva spaesato, sperduto”. Nel 1923 Bottecchia era solo una promessa un poʼ troppo in là con lʼetà. Nel 1924 e nel 1925 vince con distacchi multichilometrici il Tour de France; i francesi, osannandolo, lo ribattezzarono Botescià. Il direttore della “Gazzetta dello Sport”, Emilio Colombo, lanciò in suo favore una colletta nazionale con o slogan: “Tutti una lira”. Al campione arrivarono di colpo più di 60.000 lire. Ex combattente, decorato con medaglia di bronzo al valore durante la Grande Guerra, Bottecchia era cocciutamente antifascista, forse lʼunico campione popolare che avesse rifiutato pubblicamente lʼiscrizione al partito e mai indossato la camocia nera. A metà giornata del 15 giugno 1927 il suo corpo con il cranio fratturato fu trasportato a spalle, da chi lʼaveva trovato, nellʼosteria del paese di Peonis, in Carnia. Non riprese conoscenza. Per i carabinieri fu assassinio, ma un fonogramma da Roma ingiunse di sospendere le indagini e decretò “incidente”. Ad infiammare gli appas- Alfredo Binda Ottavio Bottecchia Costante Girardengo Learco Guerra Gino Bartali Fausto Coppi sionati del ciclismo rimasero Girardengo e Binda finchè dalla palude dello “sport povero” emersero Learco Guerra, stucchevolmente definito “la locomotiva umana”, quindi Gino Bartali e infine, alla vigilia della guerra, Fausto Coppi. Sport povero, perchè? Certo, sgolarsi a incitare Girardendo, Binda, Guerra, Bottecchia per quel poco che fu possibile e Bartali, non costava nulla tranne una passeggiata lungo le strade della corsa, meglio se in montagna. Lʼorigine dei campioni era bassa e cʼera una ragione precisa: per allenarsi molto, farsi i muscoli, conoscere la propria capacità polmonare e iscriversi a una società di dilettanti (ogni cittadina ne aveva più dʼuna) occorreva svolgere un lavoro quotidiano che contemplasse lʼuso continuo della bicicletta, posibilmente di proprietà del datore di lavoro, non del dipendente che non poteva permettersela. I giganti del ciclismo furono così ex garzoni di fornaio, fattorini, portalettere, o anche figli di contadini che, per andare a scuola, arrancavano su strade pessime, con molte salite, per decine di chilometri al giorno. Pedalare al mattino e alla sera per raggiungere la fabbrica e lʼufficio, come facevano operai e impiegati, non bastava. Lʼimmensa popolarità del ciclismo, non inferiore e in certe occasioni superiore a quella del calcio, nasceva dallʼuso del mezzo comune a tutte le classi, veniva alimentata dai campioni emersi dal basso e stimolava la sterile imitazione di giovanotti che mai avrebbero partecipato a una vera gara e tuttavia si esibivano nei pomeriggi della bella stagione sulla biciletta da corsa, camuffati da corridori. Costoro, poveri non lo erano di sicuro. La bicicletta da corsa era un lusso che oggi si può paragonare ad unʼauto. I garzoni destinati al Giro dʼItalia e al Tour de France debuttavano su bici da corsa prestate loro dalla società sportiva o da qualche industria locale (le sponsorizzazioni esistevano già), ma soltanto dopo essersi allenati cavalcando quotidianamente, sotto sole, neve e pioggia, ferrivecchi ingombranti, appesantiti dalle ceste portapacchi davanti al manubrio e dietro la sella. I ragazzi con la bici da corsa erano invece i pavoni dello sport povero: di solito studenti liceali che si lanciavano in volate tra di loro con più rischio che successo. E a ben guardare, anche le loro biciclette talvolta rivelavano il trucco. Di lontano parevano da corsa, da vicino mostravano i segni della manipolazione, pur se ingegnosa: spesso di veramente sportivo, cʼera soltanto il manubrio con le corna ad ariete voltate allʼingiù. Per il resto erano biciclette normali, private del catarifrangente e del carter, ridipinte, con i cerchioni arrugginiti ritoccati con la porporina, una polvere color argento da sciogliersi nellʼacquaragia. Al manubrio erano stati applicati i due cestelli per le bottiglie dellʼacqua, come facevano i corridori veri. Il camuffamento era ancora più visibile nella tenuta del corridore da pomeriggio. Calzoni corti o alla zuava di stoffa borghese, scarpe di tela con la suola di gomma, una maglia e, particolare determinante allʼesibizione, una o addirittura due vecchie camere dʼaria portate a tracolla. La sostituzione del manubrio con quello da corsa non era unʼoperazione semplice. Le biciclette normali avevano freni a bacchetta rigidi; i manubri da corsa erano già compatibili con quelli flessibili, a cavo; occorreva quindi il lavoro di un meccanico e la trasformazione era irreversibile. Così i giovani meno benestanti escogitarono un trucco ancora più smaccato: rivoltavano allʼingiù il manubrio normale privandolo delle manopole di bachelite per sostituirle con del nastro isolante rosso; via il campanello, via il fanale, la posizione del ciclista assomigliava abbastanza a quella del corridore in volata, ma lʼequilibrio diventava del tutto precario e frenare era quasi impossibile. I ragazzi più piccoli, che riuscivano a mettere le mani su una bicicletta, tentavano invece una trasformazione più fantasiosa e avveniristica: facevano in modo che la bici, andando, emetesse il rumore di un modesto motore a scoppio. Con una molletta per stendere la biancheria pinzavano alla forcella una cartolina infilata tra i raggi ed ogni raggio, girando, provocava un borbottio plausibilmente simile a quello di un motorino. (da “Mille lire al mese” di Gian Franco Venè) RISTRUTTURAZIONI EDILI RIFACIMENTO TETTI Rimozione e Bonifica ETERNIT DI AMIANTO V.lo SESTI, 21 - 27035 MEDE Cell. 338 - 86 11 206 MARZO 2011 28 Mediterraneo: una vera polveriera Mauro Depaoli Un periodo decisamente di profonda crisi nel Mediterraneo e che avrà profonde ripercussioni in chiave futura anche per il nostro paese. E questo risvolto forse non è completamente chiaro a molti italiani. Come noto, dopo Tunisia, Egitto e Iran, la protesta è arrivata in Libia. 223 le vittime finora accertate mentre crescono le rivolte. Mentre la Cnn dice che è impossibile colle- garsi con il paese il ministro degli esteri italiano Frattini auspica di “Avviare un processo di riconciliazione nazionale pacifico”. Mentre, dunque, il Paese è sullʼorlo della guerra civile, ci si chiede quale sarà la sorte di Gheddafi, che non ha la minima intenzione di lasciare il potere. Suo figlio ha dichiarato che “non è un leader come Ben Ali o Mubarak” e che è sostenuto dallʼesercito. !" #$ %$ $#& '( $) )) *" *+ $',-. % $# ( '( ) )) *" *+ $%/.# %#,00 !" In un discorso trasmesso recentemente dalla televisione di stato, Saif al Islam Gheddafi diceva che le forze di sicurezza hanno commesso errori nel loro intervento contro la folla di manifestanti, perché “non sono state addestrate a questo genere di operazioni”, ma smentiva che fossero state uccise oltre 200 persone a Bengasi nella violenta repressione delle proteste Nel frattempo, continuano gli sbarchi in Italia. Si aggirano sui 200 i migranti sbarcati a Lampedusa nellʼultimo periodo. L'emergenza, dunque, non si ferma e la situazione diventa allarmante. Gli ultimi eventi in Libia dopo l'inizio delle proteste senza precedenti contro il regime del colonnello Gheddafi, al potere da oltre 40 anni, insieme alle precedenti rivolte violente prima in Tunisia e poi in Egitto stanno avendo ripercussioni non indifferenti sullʼeconomia italiana, colpendo soprattutto il settore delle aziende e delle esportazioni. Gheddafi ha parlato al Paese; il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per decidere l'embargo sulla vendita di armi e il divieto di viaggiare negli Stati membri dell'Onu per 16 persone, tra cui il colonnello, i suoi otto figli e altre persone legate al regime, nonché il congelamento dei beni finanziari del colonnello, di quattro suoi dei figli e di un'altra persone vicina al regime. Gheddafi potrà, inoltre, essere processato dal tribunale penale internazionale. Il rais dal canto suo, continua ad incitare la rivolta e a incoraggiare i suoi sostenitori e continua a dire “Resto nel mio Paese. La rivolta è colpa degli stranieri e di Al Qaeda”. L'approvazione della risoluzione 1970 dellʼOnu dà la possibilità a tutti i Paesi di congelare i beni del rais, dalla Svizzera alla Gran Bretagna al Canada, mentre in Italia prevede che il proprio export nel 2011 registrerà un calo di circa otto miliardi a causa delle crisi che arrivano da Algeria, Egitto, Tunisia e Libia. La Borsa ha risentito delle intese strette con Tripoli e il via libera che l'Onu ha dato per congelare i beni di Gheddafi rischia di compromettere ancora di più questa situazione. Massima allerta per società italiane come Unicredit, Eni, Finmeccanica e Juventus che vedono Tripoli tra i propri soci. La speranza è che, approfittando di una situazione di crisi generale, questi paesi non caschino dalla padella nella brace con il sopravvento di fanatismi religiosi di matrice islamica che possono solo danneggiare un processo di maggiore democratizzazione. MARZO 2011 Mede amarcord: vita da bar 29 Bar Roma: era l’anno 1970 Bar San Martino foto di gruppo in attesa della finalissima Italia- Brasile Anno 2000: il “mitico” Bar San Martino, nella centralisima Piazza della Repubblica, chiude i battenti. Foto ricordo degli affezionati clienti che fra quelle mura hanno trascorso momenti di svago. nella foto del Bar Roma riconosciamo: 1Albino Passi 2Renzo Temporin 3Giuseppe Chiodi 4Assunta Salone 5Marino Bettoni 6Erminio Nipoti DITTA LGD di Lerma Giovanni AZIENDA 78910111213- Franco Zorzoli Pierino Berti Giuseppe Bruschetti Guerino Trabella Italo Bonomi Claudio Daglio Angelo Salone VITIVINICOLA Produzione e vendita Informiamo la nostra spettabile clientela che per cause tecniche, indipendenti dalla nostra volontà, è necessario, per il momento, contattarci ai seguenti numeri: 3357522824 - 825 o allʼindirizzo e-mail: [email protected] Vini DOC Oltrepo Pavese Dal 1785 PRODUTTORI DI VINI DI QUALITA’ Info Dal 1979 presenti in Lomellina Amilcare & Marco LENKA Via XXV Aprile,2 - TORRE BERETTI - Tel. 0384/849007 e-mail: [email protected] sono a disposizione per farvi conoscere la bontà dei propri prodotti in bottiglia e damigiana CONSEGNIAMO A DOMICILIO STRADELLA - Fraz. 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Il suo debutto al Giro dʼItalia avvenne nel 1913: vince la tappa BariCampobasso di 256 chilometri ed alla fine è sesto SEMPRE APERTO Siamo a MEDE in Viale Unione Sovietica, 55 - Tel. 823314 ABITI PRONTI E SU MISURA CAMICIE PRONTE E SU MISURA NEGOZIO AUTORIZZATO Neonato proponiamo un vasto assortimento di birre nazionali ed estere NUOVI ARRIVI MODA CERIMONIE Bambino Nuova e spaziosa sala Intimo Moda APERTO DALLE ORE 07.00 PER LA VOSTRA PRIMA COLAZIONE VIA ROMA - TEL. 038487165 Donna RISTORANTE E PIZZERIA E DAL 1° MARZO ANCHE BAR PIEVE DEL CAIRO - Uomo LA ROSA DEI VENTI dopo aver aiutato il compagno di squadra Oriani. LʼItalia ciclistica parla di nuovo idolo e per lui si sprecano delle iperboli per definirlo: Filippo Tommaso Marinetti, padre del Futurismo abbina il suo cognome al concetto di velocità; Gabriele DʼAnnunzio lo ribattezza “il principe Costante delle ruote” ed Emilio Colombo direttore della Gazzetta dello Sport lo definisce “Il campionissimo”. Nel 1913 Girandengo ventenne presta il servizio di leva a Verona. Chiede una licenza, gli venne negata, scappa dalla caserma e va ad Alessandria dove si corre il campionato italiano e si aggiudica il titolo battendo in volata Lauro Bordin. Torna in caserma raggiante ma viene punito con 15 giorni di cella di rigore. Nel 1914 “lʼomino di Novi” come viene anche soprannominato vince il suo secondo titolo italiano e andrà avanti in maglia tricolore sino al 1925; un record mai battuto. Nello stesso anno partecipa al Tour de France ma si ritira in seguito ad una caduta. Scoppia la grande guerra e Girardengo viene mobilitato come bersagliere. Però può continuare a correre e alla Milano- Sanremo è primo con 7 minuti di vantaggio. Viene però squalificato perché a Porto Maurizio attraversa la città accorciando il percorso. Nel 1917 batte però il record italiano dellʼora, percorrendo 41,032 chilometri ed il record resisterà sino al 1926. Pedalando oltre 58mila chilometri accumula qualcosa come 500.000 euro di oggi. Nella sua carriera professionistica dal 1913 al 1936 figurano ben 105 vittorie tra cui 6 Milano- Sanremo, 3 Giri di Lombardia, 5 Giri dellʼEmilia, 2 Giri dʼItalia e conquistò 9 volte il titolo di campione dʼItalia. Campione anche di biliardo e tiro a volo Girardengo chiuse in bellezza la sua carriera creando per se e per i propri figli una piccola fabbrica di biciclette. Si spense nella sua Novi Ligure il 9 gennaio 1978. Abbigliamento elegante e sportivo Moda giovane cambiato diverse occupazioni giunge a lavorare per 1 lira al giorno dallʼarmaiolo “Cavanna” di Novi Ligure. E fu lì che gli entrò nel sangue il microbo del tiro a volo, specialità che gli consentirà di indossare la casacca della nazionale. Ma Girardengo era un irrequieto e cambia lavoro ancora una volta: lascia Novi Ligure e trova lavoro a Tortona presso le officine “Alfa”. Per arrivare al lavoro deve farsi 38 chilometri al giorno in bicicletta e così si convince che deve diventare un corridore ciclista. Acquista quindi la prima bicicletta da corsa, che gli costa 160 lire: 90 subito e 70 in sette rate. Disputa le prime corse nel 1909 e nel 1910: Cavanna che diventerà suo massaggiatore è uno dei suoi avversari. A 18 anni Girardengo scopre di essere velocista: vince infatti 13 corse e i premi a chilometro aumentano da 30 centesimi a 1 lira, sino ad arrivare a 2 lire. Il bilan- Jenseria Costante Girardengo, uno dei primi grandi campioni del nostro ciclismo, nacque alla cascina “Scarasu” a tre chilometri da Novi Ligure il 19 marzo 1893. Eʼ in quinto di sette figli di Carlo e Gaetana Fascioli. Alla nascita del figlio i genitori decisero di trasferirsi a Bettole Scrivia, dove aprirono una rivendita di Sali e tabacchi con annessa osteria. Da ragazzo Girardengo frequentò con poca voglia le scuole elementari fino alla sesta. Quando gli chiedevano cosa pensasse della scuola, rispondeva che aveva lʼimpressione di prendere una purga al giorno. Il ragazzo venne più volte sorpreso a scuola mentre leggeva sulla Gazzetta dello Sport le imprese di Rossignoli, Gerbi, Brusoni e Cuniolo. Alla grammatica ed alla matematica preferiva fantasticare sulle imprese dei campioni del pedale dellʼepoca, tanto che la bici diventa presto lʼoggetto delle sue aspirazioni. Aiuta di malavoglia i genitori nellʼosteria e vuole a tutti i costi diventare un campione del ciclismo. Dopo aver POLO MANICA LUNGA - CAMICIE E MAGLIE- Te l e r i e M a t e r a s s i Ta p p e t i P e r s i a n i MARZO 2011 A n d ro p a u s a IL PARERE del Dottore a cura della Dott.ssa Sarah Vecchio medico chirurgo specialista in tossicologia medica La domanda decisiva è se lʼandropausa esiste o no. Infatti se la menopausa nella vita di una donna è uno spartiacque ineludibile e ben riconoscibile, in campo maschile la questione è parecchio più fumosa e c'è chi mette tuttora in dubbio l'esistenza di una vera e propria "andropausa". Con l'avanzare dell'età sia gli uomini che le donne manifestano sintomi legati a una ridotta produzione di ormoni sessuali. Tali cambiamenti sono inevitabili e hanno conseguenze diverse da individuo a individuo: vi sono pazienti che presentano solo sintomi modesti mentre altri pos- IL PARERE dell’Avvocato a cura dellʼavvocato Simone Restelli In caso di furto il proprietario del veicolo deve presentare immediatamente una denuncia alla Polizia o ai Carabinieri del luogo di residenza (i quali la inoltreranno d’ufficio agli organi competenti) o depositarla direttamente presso la Procura della Repubblica del luogo dove è avvenuto il furto. La denuncia deve indicare luogo, tempi e modalità con cui è avvenuto il fatto e il numero di targa del veicolo e specificare anche eventuali documenti 31 sono accusare, almeno sul piano psicologico, delle difficoltà più importanti. Il calo di produzione degli ormoni sessuali va tuttavia sempre considerato come un processo naturale e non una malattia. Nelle donne il processo è piuttosto rapido e solitamente avviene attorno ai 50 anni nell'arco di alcuni mesi o di qualche anno. La produzione ovarica di estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, si riduce nettamente. Si determinano quindi dapprima delle alterazioni della normale ciclicità mestruale fino alla successiva completa scomparsa dei cicli. Ogni uomo invece, in teoria, è fertile fino alla morte, per cui non si verifica alcuna "pausa" nella sua capacità riproduttiva, come invece avviene nella donna. Negli uomini il calo della produzione di ormoni sessuali è molto più graduale e può determinarsi nellʼarco di decine di anni. Si verificano progressivamente modificazioni a livello fisico e mentale ma il loro insorgere è molto sfumato e non sempre viene rilevato. Quindi i termini "menopausa maschile" o andropausa appaiono impropri: si preferisce parlare di sindrome da carenza di androgeni nel maschio di età avanzata. A partire dai 40 anni i testicoli cominciano infatti a produrre sempre meno testosterone, con un calo di circa l'1 per cento ogni anno: intorno ai 50 anni, e ancor di più a 60 anni e oltre, la quantità in circolo dellʼormone può essere talvolta talmente bassa da provocare i sintomi di un vero e proprio climaterio in versione maschile. Non c'è però un'età fissa in cui questo accade, né tutti per forza manifestano qualche disturbo. Gli androgeni sono gli ormoni sessuali maschili. La loro azione non è limitata alla funzione riproduttiva del maschio, ma giocano anche, in entrambi i sessi, un importante ruolo sulla crescita dei tessuti (muscoli, adipe, cute) e sulle funzioni cerebrali. Nell'uomo, dopo la pubertà, la maggior parte degli androgeni è prodotta dai testicoli, principalmente sotto forma di testosterone. Altri androgeni, prodotti nella corteccia surrenale, nella cute e nel fegato, sono il deidroepiandrosterone (DHEA), lʼandrostenedione e il diidrotestosterone (DHT). Superati i 40 anni, la produzione di testosterone, il principale ormone sessuale maschile, subisce un calo graduale ma progressivo. Anche la secrezione di ormone della crescita, dei fattori di crescita insulino-simili, dellʼormone paratiroideo e dellʼormone melanocito-stimolante si riduce sino a risultare pressoché assente in età senile. L'effetto di queste variazioni non è ancora del tutto compreso. I sintomi della carenza di androgeni nel maschio di età avanzata sono numerosi ma non specifici. La diagnosi può risultare, a volte, difficile. Frequentemente i disturbi riguardano il sistema cardiocircolatorio, con vampate di calore e rossore al viso e sudorazione profusa; lʼumore e la funzione cognitiva, con irritabilità, nervosismo, insonnia, sensazione di malessere generale, carenza di energia e di motivazione, scarsa concentrazione, deficit della memoria a breve termine, depressione, diminuzione dell'autostima, insicurezza; la sfera sessuale, con riduzione del desiderio e dellʼattività sessuale, erezioni modeste o assenti, calo della potenza dell'eiaculazione, riduzione del volume dellʼeiaculato. Si rilevano, inoltre: perdita di forza muscolare, sensazione di spossatezza, diminuzione della massa muscolare, perdita di capelli e di peli, obesità addominale. Altri effetti metabolici della carenza di androgeni sono rappresentati da riduzione del colesterolo buono, il colesterolo HDL, e aumento del colesterolo LDL con conseguente aumento del rischio di patologie cardiovascolari; aumento relativo dell'adipe, imputabile alla perdita della massa muscolare piuttosto che ad un incremento ponderale; osteoporosi con aumentato rischio di fratture. Non esiste un test specifico per la diagnosi di sindrome da carenza di androgeni del maschio in età avanzata. Il riscontro di bassi livelli di testosterone nel sangue non è sufficiente per definire la sindrome. Mentre sono numerose le evidenze a favore dellʼimpiego di estrogeni nelle donne in menopausa, le conoscenze relative alla sindrome da carenza di androgeni nei maschi di età avanzata e alla utilità di un eventuale trattamento ormonale sostitutivo sono ancora relativamente scarse. Il numero degli studi clinici sinora effettuati è piuttosto esiguo e i risultati contradditori. Le indicazioni fornite necessitano, pertanto, di ulteriori conferme. A differenza della menopausa, la sindrome da carenza di androgeni nel maschio di età avanzata non è un fenomeno obbligato nel tempo. Lʼapparato riproduttivo maschile invecchia progressivamente, analogamente agli altri sistemi dellʼorganismo. La velocità e lʼentità di tale decadimento è proporzionale allo stato di salute del singolo individuo. Pertanto, è da evitare il ricorso ad una specifica terapia sostitutiva. Eʼ invece opportuno ripristinare lo stato di salute generale: in tal caso anche la funzione sessuale sarà suscettibile di miglioramento. Cosa fare in caso di furto di un veicolo all’interno dell’auto come per esempio il certificato di proprietà e la carta di circolazione. La denuncia è necessaria e indispensabile per porsi al riparo da eventuali danni che il veicolo potrebbe cagionare a terzi, conseguenti per esempio a un incidente stradale o perché utilizzato per commettere un furto o qualche altro reato ma, attenzione, non è sufficiente per evitare di pagare il bollo. Ed infatti forse non tutti sanno che per sospendere l’obbligo di pagamento del bollo è necessario richiedere la registrazione della perdita di possesso al Pubblico Registro Automobilistico. In altre parole per poter sospendere legittimamente l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica (il c.d. bollo) occorre recarsi al PRA (l’Ufficio di Pavia si trova in Via Gobetti 11) con una copia della denuncia e richiedere la “annotazione di perdita di possesso”. Se il proprietario è in possesso del certificato di proprietà, l’annotazione potrà essere effettuata sul retro del certificato medesimo mentre se, come accade spesso, il certificato si trovava sul veicolo al momento del furto, è necessario ottenere il rilas- cio di un nuovo certificato di proprietà aggiornato con la perdita di possesso. Se ci si attiva direttamente per l’espletamento di tutti i vari adempienti presso l’ufficio provinciale del PRA i costi sono determinati e stabiliti dalla normativa vigente e sono pari ad € 7.44 per emolumenti ACI ed € 29.24 per imposta di bollo per registrazione al PRA (che sale ad € 43,86 se è necessario rifare il certificato di proprietà). Se invece ci si rivolge a una delegazione dell'Automobile Club o a una qualsiasi agenzia pratiche auto occorre aggiungere la tariffa del servizio di intermediazione che è libera e varia da agenzia ad agenzia. E’ bene evidenziare sul punto che in tal caso la legge prevede anche il diritto al rimborso della tassa automobilistica per i mesi di mancato godimento del veicolo (purché l'evento non si sia verificato nell'ultimo mese di validità del bollo) o, in alternativa, la compensazione dell'importo versato in eccedenza con quanto dovuto a titolo di tassa di proprietà di un altro veicolo nuovo o usato, se acquistato entro il quadrimestre successivo al mese in cui si è verificato l'even- to. In caso di furto, è poi necessario avvisare la propria compagnia di Assicurazione - a prescindere da un’eventuale polizza furto incendio - che di norma pretende una copia della denuncia di furto, il certificato di proprietà con l’annotazione della perdita di possesso e le chiavi del veicolo. Per completezza di esposizione aggiungo che in caso di ritrovamento del veicolo bisogna richiedere entro quaranta giorni l’annotazione del “rientro in possesso” allegando il certificato di proprietà, il verbale di ritrovamento e di riconsegna del veicolo e una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con indicata la causa del rientro in possesso. Mi permetto da ultimo di evidenziare ancora una volta che l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica (il bollo) cessa solo a seguito di annotazione al PRA dell’avvenuta perdita di possesso. Perdita di possesso che può essere dovuta a furto ma anche a situazioni diverse come per esempio un provvedimento dell’autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione (sequestro, confisca, fermo amministrativo o pignoramento del veicolo). Logica conseguenza è che la cessazione dell’obbligo del pagamento del bollo si ha solo con riferimento ai periodi di imposta successivi a quello in cui viene effettuata la suddetta annotazione, non avendo la medesima di norma effetto retroattivo. Annotata la perdita di possesso si potrà comunque tentare di richiedere l’annullamento di eventuali sanzioni per i bolli scaduti e non pagati ma anche per eventuali contravvenzioni o multe comminate al veicolo in data successiva alla denuncia di furto, evidenziando come detta denuncia comporti in ogni caso una data certa a far tempo dalla quale non si era più nel possesso del bene. Le lettere ed i quesiti vanno inviati a : Simone Restelli c/o Tam Tam Via Arrigo 25 -MEDE o inviando e-mail al seguente indirizzo: simone_ [email protected] MARZO 2011 32 BROCCHIERI COSTRUZIONI S.R.L. Presso studio tecnico BROCCHIERI geom. Fabio Mede – Via Cagnoni 14 Contattateci: tel e fax 0384 820999 Cell. 3394703977 – e.mail: [email protected] LE NOSTRE PROPOSTE IMMOBILIARI Attualmente presso il nostro studio potrete trovare le seguenti proposte immobiliari costruite secondo le ultime novita’ in materia di risparmio energetico. Siamo a Vostra completa e gratuita disposizione per qualsiasi informazione in merito alle nostre costruzioni: prezzi, capitolati e studio personalizzato per le vostre esigenze. Da non perdere… *** APPARTAMENTI NUOVI: VIA SOLFERINO: nel centro storico di Mede, in costruzione, proponiamo appartamenti indipendenti , progetto personalizzabile e prezzo interessantissimo. Ancora liberi 2 appartamenti con possibilità di bilocali. NUOVE VILLE: Prezzi e capitolati per le seguenti abitazioni ultimate: VIALE URSS: ultima villetta a schiera con soggiorno, cucina, lavanderia, portico, tre camere da letto, bagno, terrazzo, doppio box. 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Dopo un mese di prova regolarmente retribuitomi (sebbele sia convionta che quei soldi non li avevo guadagnati), mi veniva detto di portare i documenti necessari per regolarizzare la mia posizione lavorativa. Era il 1982 e per una ragazzina com’ero io, tutto quello che stava accadendo era semplicemente meraviglioso. Avere l’opportunità di imparare quello studio tecinco ha sicuramente imparato bene. La manualità del disegno tecnico, la stesura di progetti, i cantieri: quando ci penso, il profumo di quel lavoro lo sento ancora. Quello era il posto dove non si dava nulla per scontato e io sono cresciuta così, combattiva perchè ho capito che non sempre “il vino migliore è quello che ti danno da bere nella prima osteria”, ma serve confrontarsi, cercando di lottare per ottenere sempre il meglio. Ed ora che viene tolta quella targa, chiusa quella porta per una più che meritata pensione, voglio dire “Grazie Ingegnere”, grazie per tutto ciò che mi ha insegnato. Luisa Grazie ingegner Allegri! affiancata da ottimi colleghi uniti da una collaborazione molto seria e l’importanza di essere “guidati” da un uomo che, nonostante potesse sembrare burbero e difficile da sopportare, aveva le doti per far combaciare alla perfezione tutti i tasselli di questo lavoro, mi ha fatto crescere con dei seri principi lavorativi, dove il lavoro non era solo “quel lavoro” ma “il mio lavoro. Tra le stanza di quell’ufficio si sono susseguiti rimproveri, ordini, momenti di nervosismo ma anche di soddisfazione per ciò che era stato fatto, sebbene il “Capo” non abbia mai detto grazie: ma noi avevamo imparato a conoscerlo...era fatto così. Sono sicura che chi ha imparato a camminare in Offresi orto gratuitamente Offro gratuitamente in Mede piccolo appezzamento di terreno adibito a orto. Telefonare, se interessati al numero 336-393030 I familiari di Maurizio Ornati ringraziano commossi per la partecipazione al loro dolore. Lo ricorderanno con una San- ta Messa il giorno 13 marzo alle ore 15 presso la chiesa dellʼOspedale Sam Martino di Mede Maurizio Ornati Bordoni e Sacchi campioni lomellini Mede: dall’opposizione alla vera alternativa La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale sta ormai entrando nel vivo. Altri hanno dato fuoco alle polveri: noi preferiamo ragionare con pacatezza sui limiti e le insufficienze dellʼattuale maggioranza di centro – destra, preparando con impegno e scrupolo un programma di alternativa. Lʼobiettivo è quello di partire dalla positiva esperienza dellʼattuale Gruppo Consiliare di opposizione, per coinvolgere tutte le realtà e le voci critiche sui risultati della Giunta Guardamagna. Il candidato Sindaco è stato scelto con metodo democratico ed innovativo: le Primarie, svoltesi il 28 novembre u.s.. Lʼesito ha rappresentato una netta vittoria di Maurizio Donato, apprezzato Sindaco per 15 anni. Attorno alla sua figura si sta ora organizzando la lista e preparando il programma. Sono in corso utili incontri di approfondimento sulle varie tematiche, avendo come obiettivi: * che i cittadini siano artefici nelle scelte strategiche della citta; * che la città riprenda fiducia, rilanciando i comparti economici portanti, quali lʼartigianato ed il commercio; * che i cittadini non perdano i servizi territoriali, quali ospedale, agenzia entrate, INPS, Giudice di Pace, servizi sanitari di zo- na…; * che il Teatro Besostri acquisisca autonomia finanziaria, anche aprendosi ai privati; * che i cittadini vivano sicuri in una Mede amica e solidale e non siano vittime dei soliti slogan; * che il futuro della città sia il futuro dei giovani; * che le famiglie medesi siano accompagnate nel loro percorso di crescita sociale ed educativa; * che il centro storico torni ad essere “il cuore” della citta. La lista, che verrà presentata, costituisce la vera e reale alternativa alla deludente gestione della Giunta Guardamagna. I suoi punti di forza sono: - un candidato Sindaco autorevole nella persona di Maurizio Donato; - un patrimonio di voti e consensi; - un patrimonio di esperienza e credibilità, rappresentato dalle battaglie e dalle iniziative dellʼattuale Gruppo Consiliare di opposizione che in questi dieci anni (anche quando altri erano attratti dal “tanto fumo e poco arrosto” della Giunta di centrodestra) non ha esitato ad avanzare allʼoccorrenza pesanti critiche, ad evidenziare errori, a stigmatizzare sprechi e spese inutili od eccessive, a raccogliere ed interpretare le lamentele dei nostri cittadi- ni, a presentare interpellanze e chiedere convocazioni di Commissioni e di Consigli Comunali su tutti gli argomenti di attualità (urbanistica – lavori pubblici – ambiente – viabilità – sicurezza – servizi sociali – cultura – Teatro Besostri – gestione del bilancio), ad avanzare proposte alternative; - un programma per realizzare il buon governo delle “piccole cose” che aumentano la qualità della vita dei nostri cittadini, per rimettere al centro dei progetti amministrativi la persona ed i suoi diritti, per ricostruire un senso di comunità. Ci sono dunque tutte le premesse e le condizioni per vincere! Gruppo Consiliare “LʼUnione per Mede” Comune di Mede La Pro Loco di Ottobiano in collaborazione con Sisterʼs Bar hanno organizzato il 1° Campionato Lomellino di Scopa dʼassi, gioco delle carte diffusissimo nel nostro territorio. Lʼiniziativa ha visto la partecipazione di decine di coppie provenienti da diverse località Lomelline le quali si sono contese lʼambito primato di campioni zonali di scopa dʼassi. La gara – campionato ha utilizzato i regolamenti nazionali del gioco al fine di evitare localismi interpretativi dello stesso. Dopo un mese di agguerrite sfide sono risultati vincitori la coppia di Scaldasole composta dai signori Bordoni Pietro e Sacchi Carluccio al quali va lʼambito attestato di Campioni Lomellini di sopa dʼassi. Al secondo posto la coppia Rosso Pasquale e Cantarini Ulisse di San Giorgio lomellina ed al terzo la coppia di Garlasco con i signori Lazzaroni Luigi e Vagnato Marco. Solo al quarto posto la coppia Ottobianese dei signori Bonazza Sandro e Fondrini Carlo. MARZO 2011 34 LO SPAZIO DEI LETTORI Siamo aperti a tutti Caro Direttore, le chiedo cortesemente ospitalità, per poter rispondere" all'articolo apparso in prima pagina nel mese di febbraio sul Tam Tam, a firma di Rodrigue Serafini. Al suo editorialista, solitamente corretto, mi permetto di ricordare che la mia lista è civica, ed è aperta a tutti (al riguardo, chiunque lo voglia, può contattarmi per contribuire alla stesura del programma e anche per candidarsi). Sulle qualità personali dei miei avversari: Sig. Donato e Sig. Daglio, non discuto nemmeno, essendo loro, come ho già affermato, persone di grande valore ed esperienza, però lo ribadisco con forza, se davvero esiste in città questo malcontento diffuso, perchè mai un elettore del PDL e della LEGA seppur deluso dovrebbe votare per liste di centrosinistra e cambiare radicalmente schieramento? Questa ipotesi è assurda, meglio ripiegare su di me, la mia coerenza e le mie battaglie dovrebbero essere delle garanzie sulla mia affidabilità. E' ovvio, non sono certo il favorito, ma non per questo devo essere dimenticato, grazie al cielo siamo in democrazia e saranno solo gli elettori a premiare o punire alleanze e programmi, loro sceglieranno il Sindaco, così come saranno le preferenze a de- cretare l'elezione dei Consiglieri Comunali, ed è giusto informare i lettori del Tam Tam della mia presenza e dei miei progetti, anche perchè ad ogni campagna elettorale, puntualmente arrivano le solite promesse, poi destinate a rimanere disattese. Dunque inutile illudere i medesi facendo loro proposte faraoniche, il patto di stabilità non consente di prendere in giro la gente, anche perchè le menzogne durerebbero davvero lo spazio della campagna elettorale. Io posso promettere poche cose: onestà, impegno e dedizione, quello che mi spinge da quasi vent'anni a battermi per Mede sono le mie idee che spero di poter mettere al servizio dei concittadini con l'impegno di ascoltavi e condividere con voi ogni scelta; sapete bene quale sono le mie priorità: LA SICUREZZA: la situazione è tragica, i furti e le rapine ormai colpiscono tutti noi, la Provincia di Pavia è la terza per numero di furti in proporzione al numero di abitanti, ma a noi va pure peggio perchè la zona più colpita è proprio quella di Mede e della Lomellina occidentale e mentre le nostre case vengono svaligiate, i nostri vigili urbani fanno una valanga di imboscate con l'autovelox per svuotarci anche le tasche, ma in cinque anni li avete mai visti a pattugliare le strade di notte, calano le tenebre e noi siamo costretti a barricarci nelle nostre case; tutto ciò deve finire!! L'IMMIGRAZIONE: in città c'e' una comunità, nella comunità, gli immigrati regolari sfiorano il 15% della popolazione, basta, i medesi in termine di accoglienza hanno già dato troppo. I CLANDESTINI: 200-300 o forse di più....tutti sanno dove sono ma nessuno li cerca, sembra una barzelletta ma è la triste realtà. L'accoglienza è doverosa, ma spalancare le porte è sbagliato, si deve agire subito. Non è tutto... Si deve pensare al LAVORO: il settore orafo, un tempo fiore all'occhiello della nostra città, è crollato sotto la tragedia della globalizzazione, questa situazione e quella analoga che ha colpito l'edilizia ha gettato nello sconforto e nella difficoltà centinaia persone, occorre attivarsi, aiutare e sostenere concretamente questi settori. LA FAMIGLIA: è il fulcro della società, tutti noi lo sappiamo, eppure cosa si fa per aiutarla e sostenerla? Poco o nulla fino ad ora è stato fatto, cosa propongo: l'assistenza domiciliare efficace per gli anziani, il ricovero degli indigenti, la concessione di contributi, l'assegnazione di generi alimentari a chi non c'e' la fa più; e badate bene, che questi aiuti devono essere assegnati anche a noi italiani, anzi soprattutto a noi italiani, perchè ci sono due povertà, quella degli stranieri, ostentata e sbandierata che genera solo arroganza e pretese da chi è arrivato in città magari da due giorni ne poi c'e' quella degli italiani, vissuta con dignità e pudore, per questo taciuta e così dimenticata dalle istituzioni. LA CURA DELLA CITTA': le strade sono piene di buche, il verde è in uno stato di totale abbandono, la discarica vicino al cimitero fa pena.. Hanno riempito la città di telecamere per bloccare i furti, cosa assolutamente inutile, era davvero così difficile piazzarne una dove serviva davvero? Sarebbe stato un magnifico deterrente per quei “galantuomini” che a tutte le ore notturne, trovandola chiusa hanno scaricato televisori, frigoriferi, letti, materassi, calcinacci a pochi passi di distanza dal cimitero stesso. LE OPERE PUBBLICHE: i soldi mancano, ma si deve creare un centro per i giovani, quale? Le ex scuole di Parzano, bloccare subito la vendita all'asta di questo immobile, ristrutturarlo e metterlo a disposizione per ogni evento che possa mantenere viva la comunità. Una pista ciclabile che consenta di collegare la zona commerciale, la piscina che in qualche modo deve riaprire al centro città LA PIAZZA: dobbiamo riprendercela, proprio così, deve tornare ad essere Piazza Repubblica, ora tutti la chiamano Piazza Tirana, basta è casa nostra, dobbiamo viverla, come: con le manifestazioni, con i mercatini, gli stand, la presenza di associazioni, lo sport, ogni iniziativa è buona, il degrado colpisce i luoghi isolati e abbandonati, quando ero bambino conoscevo persone che alla domenica venivano da Sannazzaro o da Mortara, per passeggiare nel nostro meraviglioso centro, ora con i negozi chiusi e decine e decine di stranieri a presidiarla è diventata davvero uno spettacolo desolante LA TOPONOMASTICA: lo so, lo so, con tutti i problemi sembra uno scherzo, ma concedetemi una battuta, sono stufo di abitare in Viale Unione Sovietica, la via più lunga della città porta ancora questo nome! E poi Via Resistenza, Via Lenin, Via Togliatti eccetera eccetera...Eravamo conosciuti come la Stalingrado della Lomellina, ma anche in questi ultimi anni le cose sono migliorate di poco. Certo di trovare in lei una persona leale la ringrazio anticipatamente per lo spazio concessomi. Ferraris Simone Annibale Lista Civica di Centro Destra 150° dell’Unità: spostiamo l’accento LʼItalia è un Paese notoriamente anomalo nel panorama delle nazioni occidentali europee. Le Alpi, poste a guardia dei confini settentrionali, hanno nei secoli però creato anche una barriera allʼingresso di movimenti e di correnti di pensiero provenienti dal resto del continente. Non è certo una fortuna che la rivoluzione protestante, con i suoi risvolti di sangue, ma anche con la sua enorme spinta innovativa si sia bloccata al Nord delle Alpi. La stessa borghesia che in tutta Europa ha rappresentato nei secoli la spinta evolutiva da noi raramente si è contraddistinta per lʼimpulso verso “il nuovo”. Il povero Montanelli, il più grande UOMO - DONNA ACCESSORI giornalista del XX secolo, proprio nellʼanomalia della borghesia italiana credeva di avere individuato uno dei grandi “gap” che separa la penisola dallʼEuropa. La Borghesia è corsa nelle braccia del fascismo, quando questo imperava, poi si è avvicinata alla sinistra dilagante negli anni ʼ70 e poi si è fatta ammaliare dalle sirene di Berlusconi. Logicamente Montanelli (uomo di Destra), per aver detto, scritto e perorato la causa di un Paese liberale e dalla morale ben conservata ne ha sempre pagato le conseguenze : prima espulso dallʼordine dei giornalisti e nel 1944 arrestato sotto il fascismo, poi negli anni ʼ70 fatto oggetto di 7 proiettili da parte delle Brigate Rosse e nel 1994 cacciato dal “suo” Giornale dallʼuomo di Arcore. Del resto Montanelli ha sempre visto con enorme sospetto tutto ciò che era “maggioranza” e “potere”. Purtroppo lʼItalia, viceversa, è una patria dove la maggioranza va sempre di moda, dove si salta, per lʼappunto, sempre sul carro dei vincitori e dove si corre con estremo coraggio sempre a difesa del più forte. Abbiamo sempre avuto lʼistinto di allietare il potente di turno o almeno di non contrariare il pensiero dominante spesso con lʼunico obiettivo di trarne un interesse personale o di gruppo. Le recenti impressionanti vicende che riguardano B., non devono stupire più di tanto. A fronte del potente in difficoltà, tutti si stringono attorno al prìncipe, si cambiano schieramenti nottetempo, si invoca la protezione della legge e delle Istituzioni, dimenticandosi (beata ignoranza o malafede) che la legge è stata fatta per proteggere i più deboli dai più forti, i quali, appunto perché dotati di potere (e soldi), ne hanno molto meno bisogno. Fa tristezza assistere a persone e strutture che assecondano i voleri del prìncipe e fa tristezza vedere tutto ciò nel XXI secolo, in un Paese che, dicono, sia la settima o ottava potenza del mondo. Ma del resto è da sempre che in Italia, patria dei Comuni prima e delle Signorie dopo, vanno molto più di moda i prìncipi che non i princìpi. Difficile che con tale mentalità, orientata da secoli al servizio del più forte e del più potente, si possa sperare di “superare” le Alpi e avvicinarsi ai paesi più evoluti. Ecco, in vista del 150° anniversario dellʼUnità dʼItalia e del conseguente diluvio di retorica ingiustificata, quando non addirittura insopportabile, che ci sta piombando addosso, cerchiamo di capitalizzare al meglio questo compleanno provando a spostare lʼaccento dai prìncipi ai princìpi. Elvio Vivaldini (Sannazzaro) Vivi la moda come espressione di vita il piacere della scelta dei marchi di tendenza e il vantaggio della qualità DANIELA FERRARIS ABBIGLIAMENTO - ACCESSORI MEDE - Corso Vittorio Veneto, 21 - Tel. 0384/822057 MARZO 2011 35 LO SPAZIO DEI LETTORI Pro Loco di Pieve del Cairo Anche questʼanno il gruppo Proloco di Pieve del Cairo è già in fermento per i preparativi della 6° edizione della grande festa di primavera che si terrà in cascina La Pellegrina ex strada statale 211. Inizieremo il sabato sera, 30 aprile, con la pizzata allietata dalla musica per poi continuare, domenica primo maggio, per tutto il giorno. Come ormai consolidato si terranno mostre di pittura, scultura, gara di pesca per i ragazzi, stand gastronomici, santa messa, mercato degli hobbisty, antiquariato, attrazioni per bambini ed, alle Lauree 12.30, i nostri risotti ed altre cose gustose per poi proseguire con musica balli e lotteria dai ricchi premi e tante altre sorprese per tutti. Vi aspettiamo numerosi come ogni anno. Vestitevi comodi e venite a gustarvi una bella giornata in compagnia dei vostri amici. Per chi ama gli animali e...per chi non li ama Sono Ginetta una cagnolina di taglia piccola, ho pelo lungo di svariate sfumature e ho una codina che sembra un grosso ventaglio. Voglio lanciare un appello importante a persone senza un minimo scrupolo che ci mettono in mezzo ad una strada, per cui prego Tam Tam di pubblicare questa triste storia toccata pure a me. Due anni fa durante questo periodo invernale sono stata trovata in mezzo alla via principale di Suardi; ho l’abitudine di stare sempre buttata per terra con la pancia all’insù: mica mi rendevo conto che le macchine potevano investirmi. Sono stata fortunata, due signori mi hanno notata e uno di loro mi ha subito presa in braccio con modi affettuosi e mi ha portato nella sua casa in attesa che qualcuno mi venisse a prendere. In un piccolo paese le notizie si di- vulgano in fretta, ha pensato chi mi ha raccolto: “sicuramente sarà scappata da qualche porta lasciata aperta...” E invece no, nessun manifestino è stato appeso per cercarmi, nessuno ha chiesto di me!Pertanto sono stata adottata, da chi mi ha trovata, con grande affetto, sebbene nella loro casa regnasse già un piccolo principino di circa 8 anni di nome Uilly che, intelligente com’è, ha capito subito la situazione e mi ha accolta pure lui benissimo. Io e Uilly andiamo molto d’accordo e siamo sempre insieme, dividiamo allo stesso modo tutte le coccole e i premi. Per chi mi ha accolta in casa sono stata e sono sempre un grosso regalo inaspettato e, affettuosa come sono, ho trovato proprio le persone giuste che danno a me e Uilly tutto il bene del mondo. A me è andata bene, ma quanti cagnolini vagano per la strada al freddo e con la pancia vuota? Chi mi ha adottata dice che siamo le loro gioie. Pertanto non abbandonateci, vi daremo tanta felicità. *** Ora aggiungiamo anche noi della famiglia due righe. Ci sembra doveroso tenere presente che condividono con noi gioie e tristezze e c’è chi è stato persino in grado di salvare la vita al suo padrone come è successo in questi giorni ad un signore che ha raccontato in televisione la sua storisa a lieto fine e che ha affermato:” Sono vivo grazie al mio cane, il mio cane è un eroe” Ci raccomandiamo, non abbandonateli mai!!! Angela Tosini e Giancarlo Rossi Suardi Lo scorso 15 dicembre la medese Ambra Borso ha conseguito la Laurea in Scienze e Tecnologie per la Natura percorso in Scienze Naturali presso lʼUniversità degli Studi di Pavia. Ha discusso la Tesi: Valutazioni della flora vascolare nelle risaie in Provincia di Pavia. Relatore Dott.sa Maura Brusoni. Lo scorso 18 febbraio Giulia Veronese ha conseguito la laurea di Tecnico del restauro con la votazione di 110 e lode presso lʼaccademia Santa Giulia di Brescia. La mamma e i familiari rinnovano a Giulia le loro congratulazioni e augurano una brillante e lunga carriera! AIDO Mede: assemblea annuale Lʼassemblea annuale dei soci AIDO si terrà il giorno 15 marzo p.v. alle ore 21.00, presso la sede del Gruppo Alpini di Mede in Via Invernizzi 28. CBL S.p.A. GAS ACQUEDOTTO FOGNATURA DEPURAZIONE MEDE - Via Gramsci, 12 Tel: 0384 81222 - 0384 805608 Fax: 0384 805686 [email protected] numero verde (solo per pronto intervento gas) 800901313 MARZO 2011 36 LO SPAZIO DEI LETTORI Mario Brunoldi 29.04.1927 - 09.12.2010 Eʼ ritonato alla casa del padre. Ne danno il triste annuncio il figlio Flavio cpon Maddalerma, le sorelle ed i parenti tutti. Giovanna Secondi 06.03.2008 - 06.03.2011 Dopo tre anni dalla tua dipartita, il ricordo è sempre vivo. Il figlio Flavio con Maddalerna ei parenti tutti. Piero Deodato Gabriele Galeotti Paolo Saracino Nel 4° anniversario della sua scomparsa lo ricordano con immenso affetto e ne rinnovano la memoria a quanto lʼhanno conosciuto e stimato, la moglie Anna, i figli Chiara, Alessandro e mamma Rina. Nel 10° anniversario dalla tua scomparsa ti ricordiamo sempre con immenso affetto, sei sempre nel nostro cuore e ne rinnoviamo il ricordo a quanti ti hanno conosciuto. La tua famiglia: mamma, papà, Daniela e Alessandro. Sarai sempre nei nostri cuori e di tutti quelli che ti hanno voluto bene. I tuoi familiari *** Domenica 23 marzo, alle ore 11,15, presso la Parrocchia di Frascarolo si terrà una Santa Messa ta, ricoprono presidenze delle società partecipate e da ultimo anche nella Fondazione Istituzioni Riunite. Certo, anche noi abbiamo qualche problemino, come ad esempio le voci in libertà che cantano fuori dal coro, non aiutando certo il partito ad essere più forte. Vorremmo però evidenziare come nel momento in cui Lorenzo Demartini, che ricordiamo, è stato prima assessore Provinciale e poi Consigliere Regionale (primo medese in assoluto) accetta di mettersi a disposizione della coalizione per rivestire il ruolo di Sindaco, il PDL gli ha riconosciuto il diritto di ricoprire questo ruolo senza ombra di dubbio: è lʼuomo più forte che la coalizione può esprimere e noi saremo ben lieti di correre con Lui e per Lui; nel contempo invitiamo i nostri Elettori di centro destra e moderati a sostenere la ns. coalizione che si presenta a questo appuntamento elettorale con nuove forze per amministrare la ns. città sfruttando lʼesperienza lasciata in eredità dallʼamministrazione uscente Delusione Delusione. Ecco cosa abbiamo provato leggendo i resoconti giornalistici della presentazione del candidato a sindaco di Mede dott. Daglio. Delusi perché eravamo curiosi di sapere come avrebbe fatto Daglio a definirsi “civico” , dopo avere ricoperto, per decenni, ruoli e ottenuto incarichi e candidatura alle elezioni provinciali del 2006, prima con la Democrazia Cristiana e poi con il Centro Sinistra. Delusi perché eravamo curiosi di sapere chi avesse accettato di aderire alla “lista dellʼOdio”, poiché questa lista non nasce dal desiderio di fare qualcosa di buono per Mede, ma dallʼodio che qualcuno ha riversato nei confronti dellʼattuale amministrazione e dei suoi componenti. Delusi poiché ci aspettavamo una proposta programmatica rivoluzionaria, ma su questo fronte siamo ancora nella nebbia. Non volendo o non potendo dare queste risposte, il dott. Daglio non trova niente di meglio che guardare in casa dʼaltri, e lancia al PDL medese lʼepiteto di “comprimari”, perché dopo dieci anni di Sindaco leghista non è in grado di esprimere un sindaco pidiellino. Ora, a parte che se comprimari siamo, siamo almeno “comprimari di lusso” poiché da dieci anni Forza Italia prima e il PDL dopo esprimono il vicesindaco, hanno la maggioranza in Giun- informazione pubblicitaria FERRARIS SIMONE ANNIBALE SOSTIENI LA LISTA CIVICA DI CENTRO DESTRA TROVERAI IL NOSTRO PROGRAMMA ELETTORALE SUL SITO: www.simoneferraris.it PDL - Mede Classe 1983 Lomello La classe 1983 di Lomello si unisce al dolore della famiglia della nostra amica Barbara per la dolorosa perdita ddel caro papà. Mara Pivaro Luigi Tagliabue I giorni passano, le stagioni si susseguono, ma lʼamore e lʼamicizia che tu ci hai donato non si dissolveranno mai. Stefano e una tua cara amica Nel terzo anniversario della scomparsa, la redazione de” Il Tam Tam” ricorda la figura umana e professionale di Luigi Tagliabue conservando il ricordo di un ottimo rapporto di lavoro e di amicizia. se vuoi candidarti con noi telefonare al 338-4452341 fornitura per imballo modifiche mobili TRASLOCHI LOMELLO - Via Dante, 25 - 3398710557 - 3312699046 qualità - esperienza preventivi gratuiti MARZO 2011 37 LO SPAZIO DEI LETTORI Note sul federalismo Nel complimentarmi per quanto pubblicato lo scorso mese sul periodico relativamente alla questione “Federalismo” vorrei poter contribuire al dibattito: La Legge Delega 42/2009 sul Federalismo Fiscale e relativi decreti attuativi non ha trovato in parlamento molti oppositori però … Siamo di fronte ad un “Porcellum” tributario il cui unico scopo è quello di aumentare le tasse ai cittadini: Tassa di soggiorno; Tassa di scopo sulle opere pubbliche; Sblocco addizionale Irpef. Alcune premesse: •se le imposte previste nel decreto non riguardano il cittadino residente viene violato il PRINCIPIO CARDINE che sancisce il legame indissolubile tra Amministratore ed Amministrato; •lʼintroduzione dellʼIMU e lʼimposta di scopo non sono altro che due TASSE PATRIMONIALI; Il problema vero è che il governo, avendo tolto fondi ai comuni senza tener conto di quelli “virtuosi” sta tentando di porre una pezza ai tagli li- neari effettuati. Con una battuta “non è una partita di giro, è una presa in giro!” Prima di procedere allʼattuazione del Federalismo Fiscale era indispensabile: •ridisegnare il sistema istituzionale; •stabilire le competenze dei vari livelli di governo in modo da chiarire “chi fa che cosa”; Occorre: •ridisegnare lʼassetto statale; •ridurre il numero dei parlamentari; •abolire le province; •accorpare comuni (degli 8 mila comuni presenti oggi sul territorio circa 6 mila hanno meno di 5.000 abitanti, come si può pensare di trovare regole comuni per municipi con 34 abitanti e municipi con milioni di abitanti?) Non vi tedierò oltre su quanto previsto in materia fiscale a partire dal 2011 riguardante la “Devoluzione ai Comuni in materia di Fiscalità Immobiliare” (non si conoscono i dati e quindi non è certa la presenza di risorse per la costituzione del Fondo Sperimentale di Equilibrio), mi vorrei Professionalità al San Martino Di recente sono stata ricoverata per un lungo periodo presso l’Ospedale San Martino di Mede. Volevo cogliere quest’occasione per ringraziare tutto il personale specialmente quello medico e infermieristico del reparto Chirurgia e sala operatoria per la grande professionalità e disponibilità che hanno avuto nei miei confronti. Un grazie di cuore alle signore addette alle pulizie che al mattino, con molta discrezione e con un sorriso mi chiedevano “come stai?”. Grazie di cuore a te Milvia. A fine dicembre 2010 si è conclusa la mia attività lavorativa svolta negli ultimi dodici anni presso la ditta Agest di Mezzana Bigli. Nel lasciare lʼazienda sono stato festeggiato da colleghi, dirigenti e titolari con dimostrazione di amicizia, riconoscenza e stima. Rivolgo pertanto a tutti loro la più sincera e commossa gratitudine. Conserverò sicuramente il bel ricordo di questi anni di lavoro e di tutte le persone con le quali ho collaborato. Con riconoscenza Romilda Vally Ruzza sere istituita dal 2014 con deliberazione del Consiglio Comunale, sostituirà i seguenti tributi: •Tosap o Cosap; •Imposta Comunale sulla Pubblicità; •Diritti sulle Pubbliche Affissioni; •Canone per lʼautorizzazione allʼinstallazione di mezzi pubblicitari; •Addizionale per lʼintegrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza; Sarà inevitabile lʼaumento della pressione fiscale per Commercianti ed Artigiani! Quanto sopra ad avvalorare la tesi che Federalismo Fiscale non è sinonimo di Meno tasse o di tasse che rimangono sul territorio in quanto il sistema fiscale continuerà ad essere centralizzato. Grato per lʼattenzione saluto cordialmente. Giampaolo Cerri Lomello Pv La Rosa per lʼItalia Verso il partito della Nazione Cell. 335 8103609 CERAMICHE PAVANATI Ceramiche - Pietre - Parquet Caminetti - Stufe - Arredobagno Sergio Zanellato Rossanigo della Lomellina ritroviamoci!!! E’ dal marzo 1987 che ogni anno i Rossanigo della Lomellina si ritrovano in lieto convivio. Le ricerche genealogiche portano intorno al 1650 a Frascarolo per diffondersi in altre località della Lomellina. Le origini, in linea consequenziale diretta sino al 1838, derivano da registri parrocchiali e solo con la generazione successiva sono stati annotati anche i rami collaterali fino ai giorni nostri. Le prime scritte con il cognome Orsanigus sono databili intorno al 1640-1690 formato da una parola composita e la cui etimologia è ipotizzabile in uno storpiamento latino identificante una caratteristica e/o pro- però soffermare sulla “Cedolare Secca sugli Affitti” che non prevede alcuna misura di agevolazione per le famiglie con figli ed andrà a sostituire: •imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali; •imposta di registro e di bollo sul contratto di locazione; •imposte di registro e di bollo su risoluzioni o proroghe del contratto di locazione. Eʼ un provvedimento iniquo che non serve a riequilibrare la tassazione in quanto il metodo impositivo passa da progressivo a proporzionale e quindi premia i redditi alti a scapito di quelli più bassi! I Comuni potranno sbloccare le addizionali IRPEF arrivando ad un tetto del 0,4% ma la proporzionalità e la non progressività di questa addizionale colpisce ancora una volta i redditi più bassi! Sorvolo sulle Imposte di Scopo e sullʼImposta Municipale Primaria (IMU 7,6% sarà più alta della vecchia ICI) Mi soffermo e chiudo sullʼImposta Municipale Secondaria che potrà es- fessione evolutosi con la lingua volgare, nell’attuale. I documenti di battesimi e morti riportano anche le attività e pertanto è stato mantenuto l’aratro stilizzato come simbolo accompahnato dal motto “rubri ex humo flores” che sembra ben si attagli al cognome. Il prossimo convegno è fissato in una domenica da definire tra maggio e giugno prossimi. Si invitano tutti i Rossanigo ed omonimi a partecipare in quanto la parentela è importante ma non ha alcun significato se non c’è senso di appartenenza ed amicizia. Per informazioni: [email protected] 600 metri quadri di showroom, proponiamo una vasta scelta dei migliori prodotti per realizzazioni interne ed esterne Strufe a pellet di ultima generazione calore e risparmio nel pieno rispetto dell’ambiente! 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