Il Sole 24 Ore
Lunedì 16 Marzo 2015 ­ N. 74
Norme e tributi 33
EDILIZIA E AMBIENTE
Impianti termici. La banca dati per i controlli di sicurezza rilanciata dal decreto del 2013 ­ Il ruolo di Province e Comuni
Manutenzione. Il modello non è unico
Caldaie censite in quattro Regioni
Fai-da-te anche
per il libretto
Dopo 15 anni catasto attivo solo in Lombardia, Sicilia, Piemonte e Veneto
PAGINA A CURA DI
zioni. Il tecnico, per poter inviare il
rapporto di controllo e inserirlo nel database regionale, deve di­
mostrare di avere tutte le carte in pL’obbligo è datato 1999, con l’entrata in vigore dell’articolo 17 regola. Inoltre, la mappatura del­
del Dpr 551. Tuttavia, oggi, a 15 anni
l’esistente è una buona prassi per di distanza, soltanto quattro fra orientare meglio le politiche, a Regioni hanno attivato il catasto partire da quelle sugli incentivi degli impianti termici: Lombar­
per la sostituzione degli apparec­
dia, Piemonte, Sicilia e Veneto. chi obsoleti».
Mentre altri cinque territori si Latitanti le Regioni, in molti casi
stanno muovendo, dopo la spinta le Provincie e i Comuni sopra i imposta dall’entrata in vigore del 40mila abitanti, cui spettano per Dpr 74/2013, che ha riordinato in legge i controlli, si sono mossi nel Italia la materia dell’esercizio e tempo e in autonomia per dotarsi manutenzione delle caldaie (si ve­
di propri database. «Si tratta però ­
da la scheda a fianco).
spiega ancora Maj – di mappature Eppure, gli effetti attesi dall’ap­
parziali, relative a specifici ambiti plicazione dello strumento non territoriali, funzionali al servizio sono di secondo ordine. Non solo erogato e, soprattutto, sovente dif­
per gli addetti ai lavori, ma anche ferenti fra loro nell’impostazione. per i cittadini. Un catasto regiona­
Anche se non mancano esempi le aggiornato e accessibile signifi­
virtuosi. Come quello di alcune ca la garanzia di controlli sull’effi­
province del centro, come Terni, cienza delle caldaie e sul rispetto Chieti, Viterbo, Teramo, Roma e degli standard di sicurezza. La FOCUS
Pescara, in via di adesione, che normativa ridisegnata un anno e hanno elaborato e condiviso una mezzo fa prevede, infatti, l’obbligo
procedura comune di gestione del
per il manutentore che interviene servizio integralmente informa­
in casa per l’ispezione e il rilascio tizzata e un software che viene ce­
del cosiddetto bollino, di compila­
duto gratuitamente ai manutento­
re e inviare all’ente locale compe­
ri e consente l'aggiornamento del tente un rapporto di efficienza. catasto di ciascun ente in tempo Questo documento, inserito nel Se i catasti nella pratica non reale».
catasto, segnala se una caldaia è esistono (tranne che in quattro Riscontri positivi sull’utilità
stata o meno controllata e permet­ Regioni), sono al contrario più di dello strumento arrivano, infine, te di intervenire in modo mirato.
dieci anni che i cittadini pagano dalle Regioni che hanno attivato il
«Un indubbio vantaggio – con­ per la loro costituzione. Con il catasto. «Nel nostro caso – rac­
sidera Giorgio Bighelli di e­trai­ Dpr 551/1999 e con il successivo conta Domenico Santacolomba, ning, società di consulenza tecni­ Dlgs 192/2005, che affidavano del dipartimento Energia della Si­
co­normativa del gruppo Vaillant, alle Regioni il compito di cilia, territorio che di recente ha che ha realizzato la mappatura attivare le piattaforma per le attivato la banca dati – abbiamo dell’esistente per conto del Sole 24 banche dati, è stato stabilito mappato lo stato dell’arte, grazie Ore –, che si somma ad altri aspetti. anche che una parte dei proventi all’aiuto dei gestori dei servizi di Legati, per esempio al conteni­ del bollino di efficienza fosse energia. Ad oggi, siamo arrivati a mento dei costi a carico dei cittadi­ destinato proprio a sostenere le individuare 650mila impianti, ni o alla possibilità per chiunque di spese di attivazione dei cioè circa l’80% del totale. Avere verificare la manutenzione del database. Nulla, o quasi, è stato una fotografia della situazione, ci proprio impianto a portata di cli­ fatto: l’adempimento oneroso consentirà di far partire controlli ck». resta, ma latita il riscontro con la laddove servono e garantire più si­
Già il Dlgs 192/2005 faceva rife­ realtà dei fatti.
curezza ai cittadini». rimento alla promozione, da parte
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Silvio Rezzonico
Maria Chiara Voci
delle Regioni, di programmi infor­
matici per la costituzione dei cata­
sti, con l’arrivo del Dpr 74/2013 i nuovi modelli di libretto della cal­
daia e i relativi rapporti di control­
lo, entrati in vigore il 15 ottobre scorso, sono studiati per la compi­
lazione e l’invio telematico. «Con un abbattimento dei costi ­ ag­
giunge Bighelli ­che, però e pur­
troppo, nel concreto, in assenza delle banche dati regionali, non si è
mai realizzato».
Non basta. «I catasti – spiega
Giovanni Maj, direttore tecnico della Ops Spa, ente attivo sul fron­
te delle ispezioni per conto del Co­
mune e della Provincia di Chieti – significano anche una maggiore certezza della professionalità di chi interviene a realizzare le ispe­
Prima l’«obolo»
del servizio
La mappa
01 EMILIA ROMAGNA
La Regione ha previsto, entro
aprile 2015, l’approvazione di un
regolamento attuativo, in cui
saranno approntati anche gli
aspetti procedurali per
l’istituzione del Catasto
regionale degli impianti (Criter).
Un primo tassello della futura
banca dati è nel provvedimento
che approva il nuovo libretto di
impianto , che segue il modello
regionale
Lr 7/2014 ­ Delibera giunta n. 1578/2014 02 LIGURIA
La giunta regionale ha approvato
le disposizioni e i criteri per
l’esercizio, il controllo, la
manutenzione e l’ispezione degli
impianti termici. Le norme,
entrate in vigore il 1° gennaio
2015, prevedono fra il resto
l’attivazione di un Catasto
regionale degli impianti
Delibera n. 1673 del 22 dicembre 2014
03 LOMBARDIA
Dal 2008 è attivo Curit, il catasto
unico regionale degli impianti
termici, strumento di servizio ai
cittadini e di controllo della
regolarità delle operazioni di
manutenzione e controllo delle
caldaie. Nell’aggiornamento
della banca dati sono coinvolti
oltre 16mila professionisti e 32
enti locali, fra Province e Comuni.
Il modello di libretto in uso in
Lombardia è regionale
escrizione della situazione
Delibera n. 1118/ 2013
www. curit.it
04 MARCHE
La Regione ha approvato lo
scorso 23 febbraio, con una
delibera di giunta, la proposta di
legge che porterà al riordino della
disciplina di esercizio e controllo
delle caldaie.
Delibera di Giunta n. 99/2015
05 PIEMONTE
Il Cit o Catasto degli impianti
termici discende
dall’approvazione di una
delibera di giunta dell’ottobre
2014. Il nuovo sistema
sostituisce il vecchio Sigit e ha
l’obiettivo di organizzare in
modo unitario i dati relativi agli
impianti termici e favorire
l’attività di ispezione.
In Piemonte è anche stato
istituito un modello di libretto
regionale
Delibera n. 13­381 /2014
www.sistemapiemonte.it
06 SICILIA
Il Catasto regionale degli
impianti termici o Cite, istituito
dal 1° marzo 2012, è entrato in
funzione solo a fine 2014, dopo
che sono state disciplinate le
modalità di registrazione degli
iimpianti termici con il decreto
556 del 23 luglio 2014.
Attualmente la banca dati,
conta oltre 650mila caldaie pari
a circa l'80% del totale
Decreto regionale n. 556/2014
http://cite.energia.sicilia.it
07 TOSCANA
È in fase di definizione
l’istituzione di un Catasto
regionale degli impianti termici.
Tutte le Province
e alcuni Comuni fra quelli
deputati ai controlli si sono
dotati, nel tempo, di proprie
banche dati
08 UMBRIA
La Regione ha in corso l’iter per la
strutturazione del Curit o Catasto
unico regionale degli impianti
termici, in cui dovranno confluire
quelli già predisposti dalle
Province e dai Comuni, deputati
alle ispezioni
Delibera n. 325 /2014
09 VENETO
Il catasto regionale degli
impianti termici, Circe, per la
registrazione e gestione dei
libretti degli impianti termici e
dei rapporti di controllo di
efficienza energetica, è stato
istituito a fine 2014 . A sua volta,
il Veneto ha recepito con la
delibera 28 luglio 2014 il Dpr
74/2013, dando vita a un proprio
libretto regionale
Delibera n. 2569/2014 https://catasto­impianti­
termici.regione.veneto.it
10 LE ALTRE
In Abruzzo, Molise, Valle d’Aosta
non risulta attivo né in fase di
strutturazione un Catasto
regionale degli impianti termici,
ma le Province e i Comuni sopra i
40mila abitanti hanno sopperito
in toto, dotandosi di proprie
banche dati. Le Province
abruzzesi hanno elaborato e
condiviso una procedura per
l’erogazione dei controlli
informatizzata e comune.
In Basilicata, Calabria, Campania,
Friuli Venezia Giulia, Lazio,
Molise, Puglia, Sardegna,
Trentino Alto Adige non risulta
attivo né in fase di strutturazione
un Catasto regionale degli
impianti termici. E solo in alcuni
casi Province o Comuni hanno
attivato proprie banche dati
pI nuovi libretti di impianto,
compilati secondo le disposi­
zioni del Dpr 74/2013 e del suc­
cessivo decreto ministeriale del 10 febbraio 2014, sono en­
trati in vigore a livello naziona­
le meno di sei mesi fa, il 15 otto­
bre 2014. E ad oggi, sono già cin­
que i diversi modelli predispo­
sti per la compilazione del modulo: uno statale e quattro particolari, imposti da Lom­
bardia, Emilia Romagna, Pie­
monte e Veneto per i territori di propria pertinenza. Il nodo è, ancora una volta,
quello dei poteri concorrenti
fra Stato e Governi locali, in materia di energia e dei diritti acquisiti con la cosiddetta clausola di cedevolezza del­
l’articolo 17 del Dlgs 192/2005. Le Regioni hanno varato nor­
mative per organizzarsi da sé in materia di manutenzione e controllo degli impianti termi­
ci, nonostante che il Dm 10 feb­
braio 2014 lascerebbe sulla carta ai territori solo la possi­
bilità di aggiungere eventuali schede peculiari a uno stru­
mento che, nel suo complesso,
è fatto proprio per essere ovunque uniforme.
La prima Regione a distin­
guersi è la Lombardia. Con un
decreto del direttore generale,
che attua la delibera X/1118 del 20 dicembre 2013, l’ammini­
strazione ha predisposto un proprio modello di libretto, scaricabile dal sito del Catasto
regionale unico degli impianti termici (www. curit.it) e mo­
duli diversi da quelli nazionali anche per i rapporti di efficien­
za, e in numero di cinque anzi­
ché quattro, perché la Regione
tratta a parte i dispositivi a bio­
massa. Corre per sé anche il Vene­
to, dove il libretto è stato intro­
dotto dalla delibera n. 1363 del 28 luglio 2014. Lo strumento è
corredato da un vademecum
di istruzioni alla compilazione
e viene richiesta a livello locale
l’integrazione obbligatoria della periodicità delle manu­
tenzioni.
Il Piemonte ha istituito con
la recente delibera 13­381/2014 il catasto degli impianti, che mancava, e ha adottato un mo­
dello locale di libretto. In Emilia Romagna, dove il
catasto degli impianti è ancora
in itinere, il nuovo libretto contiene 15 schede al posto del­
le 14 stabilite dal ministero del­
lo Sviluppo: la Regione, infatti,
richiede una serie di dettagli
LA SITUAZIONE
Documenti diversi
da quello nazionale
sono già presenti
in Lombardia, Piemonte,
Veneto ed Emilia Romagna
aggiuntivi, non previsti a livel­
lo centrale. Se le Regioni in molti casi
decidono da sole, non sono da meno alcuni enti locali. Singo­
lare e recente (di inizio genna­
io) la comunicazione trasmes­
sa dal Comune di Venezia a tutti i manutentori. La Città, pur prendendo atto di come, a livello regionale, sia entrato in vigore il Castasto Circe per la trasmissione automatica e te­
lematica del rapporto di con­
trollo, precisa che questa nuo­
va procedura si aggiunge, ma non sostituisce in alcun modo la pratica di autocertificazione
già in uso sul territorio munici­
pale e che prevede l’apposizio­
ne di un bollino sulla copia car­
tacea del rapporto stesso, che continua a dover essere pro­
dotta.
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