10 1995 - 2005 anni in questo numero: Portfolio Story Hong Kong: la guida della citta’ Cucina: non solo cantonese Gli Impressionisti e la neve Geishe e Samurai Il Calendario della Mostre in Italia Il 39° Premio Saint Vincent di Giornalismo Quando un Giornalista entra nella rete Gennaio 2005 EDITORIALE Portfolio Italia compie 10 anni... la sfida continua Eppure sembra ieri quando abbiamo iniziato questa avventura. Correva l’anno 1995 di internet se ne sapeva molto poco, erano lontani i tempi della bolla speculativa, dei grandi “portali”, dei corsi improvvisati per web designer, e per web architect (sic), della grande illusione... Tutto inizio’ per caso ed e’ stato narrato dal bravo collega Gianluca Favetto in un articolo pubblicato su Repubblica (25 gennaio 1998) “...E’ cominciato tutto in Chiapas. Colpa del subcomandante Marcos. Anzi, gran merito suo, che non si è fatto trovare. Così lui è tornato prima del previsto. Ha preso l’aereo e dal Chiapas è atterrato in Internet; deve ancora uscirne adesso. Racconta Pier Sicurella: ”L’estate di tre anni fa sono andato in Messico. .... Mi sono fermato quattro giorni a San Cristobal per cercare di incontrare il subcomandante Marcos, ma non ci sono riuscito, allora ho fatto i bagagli e ho anticipato il ritorno. A Linate, quan- do ero partito, avevo comprato un giornale, il primo numero di Punto Net, parlava di Internet, ma mica mi interessava, una di quelle cose superflue, mi attirava la copertina, l’ho infilato nella borsa e l’ho dimenticato lì. Durante il viaggio di ritorno, il tempo non passa più, mi metterei a leggere anche le etichette delle giacche e dei pullover, allora EDITORIALE recupero l’unica cosa che non ho ancora sfogliato. Incomincio con un’occhiata e non finisco più..”... “Per uno che è stato nella comunicazione per vent’anni, è una micidiale scoperta. Ho fatto la mia connessione, ci ho girato una settimana intera e mi sono reso conto che questo mondo è in mano agli informatici che, per loro natura, non capiscono niente di comunicazione. Internet è il mondo dell’avventura. Mi sono buttato.” ...”Una curiosità contagiosa, Internet”... Talmente contagiosa che riesco a coinvolgere altre persone nel mio entusiasmo. La squadra e’ composta da realtà eterogenee, alla mia struttura grafica si unisce una realtà informatica INRETE dove Simonetta Taddei Saltini è il prezioso trait d’union. Per fare un giornale serve un Direttore nonche’ dei giornalisti, un giovane Guido Barosio si propone, e’ gia bravo, convincente e soprattutto professionale, da un’ impronta che nei contenuti non e’ cambiata da allora. Molti i collaboratori che si sono succeduti nell’arco degli anni, ne cito alcuni e mi scuso con gli altri: Pierluigi Griffa, Daniele Cavalla, Salvatore Romagnolo, Pasquale Juzzolino, Gian Maria Tarizzo. Ercole, brillante Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, con lui gli editoriali diventano ancora piu’ incisivi, piu’ attuali, e’ la stagione del Pungiglione. Correva l’anno 2001 quando alla di- E’ un momento di grande fermento, rezione del giornale subentra Ezio nascono le redazioni locali a Trieste, Come editore adoro le sfide, per il decennale Vi propongo un gionale online, completamente rinnovato non solo nella grafica, ma anche nei concetti. La rete e’ satura di informazione, proposta con sistemi automatizzati (i grandi portali si assomigliano tutti) che spersonalizzano il prodotto a vantaggio dell’immediatezza dei contenuti, la cui durata vale lo spazio della notizia. Non ha senso far concorrenza alle grosse testate di informazione, non ci sono ne’ i mezzi ne le strutture, ma soprattutto la convenienza. Credo che Portfolio Italia netMagazine debba ancora una volta differenziarsi, e’ nato a Torino opera tuttora in questa città e anche se si rivolge ad un pubblico nazionale, deve conservare contenuti torinocentrici uniti ad altri di forte interesse, che restino nel tempo in una impaginazione con un look da rivista patinata. Il format grafico si presta alla stampa nel formato pdf in bianca e volta, i contenuti possono essere fascicolati a Parma e a Stresa. e conservati per una pronta consulAumentano i lettori e l’interesse per tazione. il nostro lavoro, coronato nel 2004 Un mensile on line con grosse novità. quando a Portfolio Italia netMagaLa sfida continua... zine viene assegnato il 39° Premio Saint Vincent di Giornalismo, quale Pier Sicurella Direttore Editoriale miglior portale comunitario. I PORTFOLIO ITALIA II 3 II LE GUIDE DI PORTFOLIO Hong Kong, epicentro sfarzoso di modernità e tradizione Riti antichissime e moderne tecnologie, forse la più elettrizzante immagine della nuova Cina. Lasciatevi conquistare dai suoi colori, dalla luci e dalla folla di un mondo in grado di creare continui stupori Hong Kong si estende per poco più di mille chilometri quadrati, comprese le 260 isole vicine, sulla costa sudorientale della Cina nel golfo di Canton. La prima destinazione di ogni turista dovrebbe essere – possibilmente di sera - il Victoria Peak. A 396 metri di altezza, trasportati in soli sette minuti dal Peak tram, lo storico mezzo che dal 1888 si inerpica sulle pareti della montagna, si coglie con lo sguardo la sagoma illuminata dei grattacieli, delle strade, dei moli del Victoria Harbour e delle barche ancorate nell’ansa. Sembrano infinitamente piccoli, ma incutono una sorta di timore eccitante. Hong kong è così. Stupisce per i suoi incroci arditi e le sue mescolanze ormai radicate. Dal 1° luglio 1997 una regione ad amministrazione speciale della Repubblica Popolare della Cina, la città è governata secondo il principio ‘uno stato, due sistemi’. Il grado di autonomia di cui gode la città è elavato, al punto che ha conservato il proprio sistema giuridico, sociale e amministrativo. Sommariamente si può suddividere in tre parti: l’isola di Honk Kong, più a nord la penisola di Kowloon e, oltre, i Nuovi Territori che si spingono al confine cinese. Entrando nel particolare, i distretti sono ben 18. E dietro alle vesti occidentali e moderne mostrate di primo acchito, la città svela I PORTFOLIO ITALIA II 5 II LE GUIDE DI PORTFOLIO il suo fascino millenario agli osservatori più attenti. A cominciare dal Feng Shui che ha influenzato l’architettura, nonchè la vita, del territorio e dei suoi abitanti. Appena arrivati si è accolti dal nuovissimo aeroporto internazionale, situato su un isolotto al largo dell’area occidentale. Quindi si è trasferiti alla terraferma in poco più di venti minuti grazie al ponte di Tsing Ma, il più lungo viadotto autostradale e ferroviario al mondo. Si può sbarcare a Central o a Kowloon. Nel cuore del commercio cittadino, tra i grattacieli di vetro e acciaio degli edifici finanziari – la torre Two IFC, con i suoi 420 metri di altezza, è il quarto al mondo - degli uffici governativi, e delle banche. Oppure ci si può inoltrare in quella che, anticamente, era la zona dei bassifondi, in parte illegale e abitata da rifugiati e criminali, che oggi – dopo essere stata completamente ristrutturata nel 1995 - è diventata Kowloon Walled City Park, la vera e propria mecca turistica di Honk kong. Per un’infarinatura generale si può optare per il giro sull’autobus a due piani che da Central, attraverso tornanti, salite e discese, porta fino a Stanley, a sud dell’isola. Per scendere più nel particolare, e avvicinarsi a una cultura della tecnologia che crea sempre stupore, merita salire sul Central Mid Levels Escalator, la scala mobile coperta più lunga al mondo con i suoi ottocento metri di lunghezza, che si insinua tra le più lussuose residenze della città. Per rivivere il passato, invece, non si può non fare un giro nel porto a bordo del leggendario Duk Ling, l’autentica giunca cinese restaurata e riportata al suo splendore di 150 anni fa. Spostandosi a Kowloon e mettendo un attimo da parte i centri com- merciali - che qui imperversano tra le bancarelle e i venditori ambulanti - vale la pena una visita a Yau Ma Tei – letteralmente ‘il luogo delle piante di sesamo’- e a Mong Kok – alcuni dicono la zona più popolata del mondo. Sicuramente uno scorcio della tradizionale vita cinese. In un labirinto di stradine si concentrano infatti mercati di ogni genere, dai fiori ai pesci rossi, dalle giade ai canarini, tra brusii, grida, colori e odori differenti ad ogni angolo. I più curiosi poi, si potranno spingere fino a Western District, l’anima profonda della città, con le antiche farmacie stipate I PORTFOLIO ITALIA II 7 II LE GUIDE DI PORTFOLIO di erbe medicinali, le botteghe che espongono frutti di mare essiccati, le bancarelle del Cat Street Bazar cariche di orologi, monete, sculture in pietra, altri oggetti tipici e l’antico tempio di Man Mo consacrato agli dei della letteratura e della guerra come indica il nome. Allontanadosi dalle luci e dagli specchi si va alla ricerca delle tracce della spiritualità cinese. Sono ben 600 i templi dedicati alle tre principalli religioni: buddismo, taoismo e confucianesimo. Tutte e tre insieme sono praticate nel tempio di Sik Sik Wong Tai Sin, dedicato a un pastore che si guadagnò l’immortalità e il cui corpo è conservato, la tradizione vuole intatto, in una foglia d’oro. A sud di Hong Kong l’arcipelago di 260 Isole Esterne raggiungibili in breve tempo con comodi traghetti. Oasi di pace e villaggi suggestivi a Lamman Island, oppure Lantau Island, con il più Grande Buddha all’aperto al mondo posto in cima all’altopiano di Ngong Ping, o, ancora, Kau Sai Chau, sede del tempio Hung Shing riconosciuto anche dall’Unesco. Ma meritano anche Cheung Chau e Peng Chau, villaggi di pescatori legati alle antiche tradizioni. Ma si può anche decidere di sondare i Nuovi Territori, a nord, adagiati fra la penisola di Kowloon e i confini cinesi. 796 kilometri di panorami contrastanti ma armonici come un arazzo. Colline e boschi, città nuove e vivaci, appartati e antichi villaggi, allevamenti di anatre, insenature sabbiose e templi finemente decorati. E Hong Kong non smette di ammaliare nel suo sincretismo sorprendente , dove il futuro convive con la tradizione, gli spazi aperti e sconfinati con gli agglomerati più densi al mondo e le bancarelle degli ambulanti con i grattacieli delle multinazionali. I PORTFOLIO ITALIA II 9 II LE GUIDE DI PORTFOLIO ALBERGHI The Ritz-Carlton - Hong Kong***** 3 Connaught Road, Central, Hong Kong Island Tel.(852)2722-0270 Fax(852)236-61031 [email protected] Regal Hong Kong Hotel - Hong Kong***** 88 Yee Wo Street, Causeway Bay, Hong Kong (852)2722-0270 (852)236-61031 [email protected] JW Marriott Hotel - Hong Kong***** One Pacific Place-88 Queensway, Hong Kong Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031 [email protected] Empire Hotel & Resort - Hong Kong*** 33 HENNESSY ROAD, WAN CHAI, HONG KONG Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031 [email protected] The Royal Garden - Hong Kong***** 69 Mody Road, Tsimshatsui East, Kowloon, Hong Kong Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031 [email protected] Hotel Miramar Hong Kong**** 118 Nathan Road, Tsimshatusi Central, Kowloon Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031 [email protected] Harbour Plaza Hong Kong**** 20 Tak Fung Street, Hung Hom, Kowloon Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031 [email protected] Sheraton Hotel Hong Kong***** 20 Nathan Road, Tsimshatsui, Kowloon Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031 [email protected] LOCALI E VITA NOTTURNA Lan Kwai Fong- quartiere top per la vita notturna Wan Chai –sulle tracce di Suzie Wong, protagonista del romanzo e film girato nel 1957 Lot 10 Bar & Restaurant – Central. Per serate tranquille Tsim Sha Tsui – decine di neghtclub e lounge bar per i cocktail più deliziosi RISTORANTI Presso i Centri Servizi e Informazioni dell’Hong kong Tourism Board sono disponibili guide gastronomiche della città. Ecco i quartieri più interessanti SoHo – cucina varia nella zona di Staunton, Elgin e Shelley streets Rainbow Seafood Restaurant –Lamma, sfiziosi frutti di mare di fronte al mare Steam &Steam Inn – Wan Chai, ottima cucina cantonese Sai Kung- Fresca cucina di pesce Yung Kee – Central, vasta scelta di Dim Sum. Causeway Bay – una zona dove fare vere e proprie esperienze culinarie Kowloon City – Raggruppati intorno a Nga Tsin Long Road e Nam Kok Road, ristoranti cantonesi, Chiu Chow, vietnamiti, thailandesi ma anche francesi e italiani MERCATINI Queen’s Road Central e Des Voeux Road Central, 10- 19 Stanley Market, Stanley Market Road, Stanley, Hong Kong Island 918 Yuen Po Street Bird Garden, Yuen Po Street, Mong Kok, Kowloon7-20 Flower Market, Flower Market Road, Mong Kok, Kowloon 7-19 I PORTFOLIO ITALIA II 11 II LE GUIDE DI PORTFOLIO MUSEI PRINCIPALI Hong Kong Museum of Art, 10 Salisbury Road, Tsim Sha Tsui, Kowloon, Hong Kong. Tel.(852) 2721 0116 (General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì, venerdì e domenica10-18 http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/ Arts/ Heritage Museum, 1 Man Lam Road, Sha Tin, New Territories. Tel (852) 2180 8188 (General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì e venerdì 10 - 18; sabato 1318.30; domenica e festivi 13-19.30 http://www.heritagemuseum.gov.hk Space Museum, Hong Kong Cultural Centre Complex, 10 Salisbury Road. Tel (852) 2721 0226 (General Enquiry) ). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì e venerdì 13-21, sabato e festivi 10-19 Museum of History, 100 Chatham Road South, Tsim Sha Tsui East, Kowloon, Hong Kong. Tel (852) 2724 9042 (General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì e venerdì 10 - 18; sabato e festivi http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/ Space/index.htm 10-19 http://www.lcsd.gov.hk/hkmh/ Science Museum, 2 Science Museum Road, Tsim Sha Tsui, Kowloon, Hong Kong. Tel. (852) 2732 3232 (General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì,, mercoledì e venerdì1313- 21, sabato e festivi 10- 21 http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/Science servizio di Giulia Vola CUCINA Non solo cantonese... Le alchimie energetiche dell’alimentazione cinese pressochè sconosciuta ai più Gli ingredienti del gusto i antichi cinesi li studiavano già nei testi di farmacologia, insieme ai prodotti di origine animale, vegetale e minerale dalle note proprietà medicinali. L’alimentazione cinese, infatti, è una vera e propria fusione culinaria di scienza - le tecniche di cottura -, filosofia - la scelta degli ingredienti - e arte, nella preparazione, composizione e presentazione dei cibi. È un’alchimia di ingredienti e sapori che si completano. Ma è una sintesi che è inscritta in un sistema molto più ampio, regolato da una Legge – Tao, ‘la Via’– alla quale l’uomo deve uniformarsi. Anche mettendosi a tavola. Da moderare è l’azione delle due forze opposte e complementari, lo ‘yin’ e lo ‘yang’, i principi negativo e positivo della vita universale. Nella tradizione cinese lo yin comprende ciò che è ‘sul lato in ombra della collina’, mentre lo yang ciò che è ‘sul lato soleggiato’. La dietetica cinese dunque, prende in considerazione principalmente sapori I PORTFOLIO ITALIA II 13 II e odori, ma anche la forma, la consistenza, la ‘natura’ - intesa come l’effetto termico che il cibo produce ingerendolo -, il ‘movimento’ - ovvero la direzione che l’alimento imprime all’energia che scorre nel corpo - e i meridiani ai quali indirizza le proprie azioni. Ognuna di queste caratteristiche può essere già gi definita in base alla teoria yinyang. Ad esempio il cibo freddo è yin, quello caldo yang; l’odore è più immediato, volatile e sottile rispetto al sapore, quindi più yang. Il sapore, a sua volta, è più yang della forma, legata alla consistenza fisica –yin - del cibo. Nella pratica, le portate non arrivano in tavola scaglionate, bensì contemporaneamente. Ed è al momento dell’ordinazione che si deve rispettare il principio: mai presentare un solo sapore al palato. Ma un piatto croccante e uno sugoso, uno agro e uno dolce, uno piccante e uno delicato equilibrando yin e yang. Ogni commensale della tavola - solitamente rotonda e con le pietanze collocate al centro - ha davanti a sé una ciotola e un cucchiaino per le salse. Se la mano sinistra solleva la ciotola, la destra impugna le bacchette di bambù, presenti in Cina a partire dal periodo Shang (1766 – 1123 aC). E guai a fare il contrario: la superstizione dei cinesi è notevole. Utilizzare forchetta e coltello – considerato addirittura un’arma e dunque impensabile sulla tavola – suona come la privazione di una tradizione che sminuzza, a monte, i cibi, proprio per facilitare i movimenti delle ‘kuaizi’, le bacchette, letteralmente ‘ciò che è veloce’. Sono in pochi a sapere che la cucina abitualmente esportata e degustata in Occidente è in realtà una variante regionale della Cina. Si tratta infatti di quella Cantonese, di Honk Kong e delle provincie del Guandong e del Guangxi. Grazie al clima delicato e semi-tro- picale in Cina la terra è fertile tutto l’anno, la carne ottima e abbondante. E’ dalla lunga linea costiera si accede alle acque del sud, ricche di varietà di pesci e di frutti di mare. Ma come vengono cucinati gamberetti, gamberi, pettini, aragoste e granchi? E le zampe di anatra e di pollo farcite con verdure sotto aceto? le sfoglie ripiene di carne, riso e uova? ‘Cha Siu’, letteralmente ‘barbecue che arrostisce’, è il metodo di cottura messo a punto dai cantonesi che affianca in cucina la cottura a vapore, al cartoccio e in olio bollente. Ignorato dall’occidente è il ‘Dum Sum’, l’originaria arte di Canton di prendere il tè accompagnato da piatti tipici serviti in vassoi di bambù. I PORTFOLIO ITALIA II 15 II Salendo verso nord, si assaggia la cucina pechinese o mandarina, forse la più raffinata e amata nel paese. E’ Pechino - capitale per circa 1000 anni - che ha impresso nei secoli un’importante rituale nella preparazione e presentazione delle portate, divenendo il fulcro delle abilità culinarie. E’ lo Yangtse – il Fiume Giallo – che solca la pianura dalla notte dei tempi (qui nel neolitico si svilupparono i primi insediamenti) a rendere fer- tile il terreno e a regalare le carpe, dalle squame dorate e la polpa delicata. Così come l’anatra pechinese che rimane, sicuramente, il piatto più I PORTFOLIO ITALIA II 17 II conosciuto della zona. Più che il riso, qui è impiegato il frumento e, tra le carni, sono comuni il montone e l’agnello, senza dubbio a causa dell’influenza data dalle invasioni mongole. E’ il delta dello Yangtse ad alimentare e contenere la terra più fertile, quella orientale, che fa riferimento a Shanghai, da cui deriva la ‘cucina rossa’, con la salsa di soia scura e l’uso sontuoso dello zucchero. Per il resto non mancano mai frutti di mare, carpe e crostacei. Così come frumento, riso orzo, mais, fagioli di soia e verdure. Le arachidi producono l’olio in gran parte usato nella cottura. Un pò più a nord del delta, nella provincia di Chekiang, nei numerosi stagni e laghi, sguazzano anatre – famosa è quella di Nanchino-, pesci, rane e anguille. E fioriscono le foglie del loto, utilizzate per cuocere carne, pollo, riso e pesce. Verso sud, invece, arriva da Shaoxing il vino di riso più raffinato del paese e il prelibato granchio peloso A sud ovest della Cina si trova una delle regioni più prosperose: quella del Szechuan. La zona, dal clima umido che rende difficile mantenere gli alimenti freschi, è nota per le tecniche servazione degli alicome la salagione, camento, l’affumicatumarinatura. I sapori, speziati e piccanti, si avvicinano alla cultura indiana e del centroasia. Abbondano i chilis e i famosi granelli di pepe di Szechuan, così come aglio, cipolla verde, arachidi, semi di sesamo, anacardi, noci e dadi di pino aromatici. Ma che cosa si beve pasteggiando? Sicuramente il tè - nelle sue varianti verdi non essiccate– e il sakè, noto anche come di conmenti, l’essicra e la p i ù I PORTFOLIO ITALIA II 19 II vino di riso. Si racconta che Bodhidharma -missionario buddhista indiano che raggiunse la Cina nell’anno 526 - mentre sedeva in meditazione fu colto dal sonno, cosa che assolutamente non sarebbe dovuta capitare. Al suo risveglio si tagliò le palpebre che caddero a terra, misero radici e germogliarono. Ed è proprio da qui che nacque la prima pianta di tè, il simbolo (e la causa) dell’eterna insonnia. Certo è che, nell’anno 543, un asceta indiano importò la pianta del tè in Cina. Ma le testimonianze letterarie ci inducono a pensare che fosse una pratica precedente, che si può far risalire al tardo periodo Han (206 a.C. - 220 d. C). La letteratura dell’antica Cina è, infatti, ricca di manuali e di interi trattati sul tè. Uno di questi è il ‘Cha Jing’ ,‘Classico del tè’, il cui autore Lu Yu, morto nell’anno 804, è tutt’ora venerato dai coltivatori come la divinità tutelare della pianta. “Il tè migliore - scrive Lu Yu - cresce in alta montagna, dove prevalgono la nebbia e la neve, cosa che conferisce un gusto migliore alle foglie”. E prosegue - “Ci si può ammalare se si beve tè raccolto nella stagione sbagliata o impropriamente lavorato o mescolato con erbacce”. Mentre, sulla lavorazione del tè scrive: “Per fare il tè occorre affumicare i pani di foglie fino a che non diventino rossastri, triturarli e metterli in un vaso di terracotta, versarvi acqua bollente e aggiungere cipolla, ginger e arancia. Bere quest’infuso smaltisce la sbornia e tiene svegli”. Durante la dinastia Ming (1368 - 1644) si diffuse l’utilizzo di petali di fiore per aromatizzare il tè. “Il tè è l’ideale per mitigare il calore interno che è la causa di tutte le malattie”, così la sua efficacia si fa anche terapeutica. E tutto torna in un continuum perfetto e armonico. Come d’altronde è d’abitudine in Cina, terra di millenarie tradizioni, dove gusti fragranze vanno sempre ‘letti’ al di là del loro sapore. servizio di Giulia Vola EVENTI Gli Impressionisti e la neve. La Francia e l’Europa In Mostra a Torino alla Promotrice delle Belle Arti fino al 25 Aprile 2005 Affrontato molte volte dai pittori mpressionisti, il tema della neve risulta quindi centrale in quella sublime esperienza artistica. L’esposizione è pensata da Linea d’ombra, in accordo con la Città di Torino, il Comitato organizzatore Torino 2006 e la Fondazione Palazzo Bricherasio, per lanciare, un anno prima della loro apertura, i Giochi Olimpici invernali con un grande evento culturale che sia appunto collegato all’Olimpiade bianca. Per favorire questo progetto, l’Amministrazione comunale torinese ha scelto di ristrutturare uno dei più importanti spazi espositivi della città, la Promotrice delle Belle Arti all’interno del Parco del Valentino, a pochi passi dal centro storico. Facendo di quegli spazi un luogo incantevole entro cui ospitare tanti capolavori. La mostra, forte di 130 opere totali, I PORTFOLIO ITALIA II 21 II Fai come me ! Con il Car Sharing a Torino servizio 24 ore su 24 24 parcheggi 42 vetture di 6 diversi modelli I modelli Panda Punto Doblò �� �� �� �� Doblò Cargo Stilo Multipla puoi circolare sempre puoi percorrere le corsie preferenziali e le vie riservate puoi entrare nella ZTL puoi utilizzare l’auto anche per andare fuori città e risparmi più del 30% (rispetto ad un’auto di proprietà che percorre circa 8.000 km/anno) Ti abboni e paghi solo l’uso dell’auto: ore più chilometri di utilizzo IL CARBURANTE E’ COMPRESO ED IL PARCHEGGIO IN ZONA BLU E’ GRATUITO Corso Cairoli 32 - 10123 Torino (Telefono 011 81 37 811) www.carcityclub.it E-Mail [email protected] Il Car Sharing a Torino è facile e conviene ! Un’iniziativa integrata ai servizi è articolata in tre distinte sezioni. La prima dà conto, con circa 50 dipinti, della pittura di neve nelle nazioni europee al di fuori della Francia. Grandi aree che sono così suddivise: la Scandinavia e la Gran Bretagna, l’est Europa, la zona centrale e infine quella meridionale. Si potranno fare in questo modo assolute scoperte, ma si incontreranno anche autori notissimi e fondamentali, che culmineranno nell’altissima esperienza di Munch. Una breve sezione con dieci opere di Courbet introdurrà alla parte dedicata all’impressionismo, composta addirittura da 70 dipinti. Tutti i nomi più prestigiosi vi saranno compresi, per tracciare quella che è una vera storia dell’impressionismo raccontata attraverso il bianco della neve depositato sulle tele. È determinante la presenza di Monet, con i suoi numerosi capolavori sul tema dell’inverno; così come quella di Sisley e Pissarro. Ma sono compresi anche i quadri rarissimi con la neve di Gauguin, Renoir, Cézanne e Van Gogh. è evidente però che Monet, dopo opere di altri artisti come Caillebotte, Guillaumin, Boudin, Jongkind, Signac solo per dire di alcuni, catalizza l’attenzione del visitatore, con alcune serie celebri come i disgeli sulla Senna e i covoni realizzati nei primi anni novanta a Giverny. Nel trionfo finale della più bella pittura del XIX secolo. servizio di Loredana Genovesio I PORTFOLIO ITALIA II 23 II EVENTI Geishe e Samurai Amore e guerre nell’antico Giappone La mostra che si è inaugurata il 18 Dicembre a Ciriè negli splendidi spazi di Villa Remmert, raccoglie oltre 150 opere tra xilografie, calligrafie, armature, spade, Kimono, oggetti da toeletta , strumenti e ventagli, oltre ad una straordinaria selezione di fotografie d’epoca. Il materiale esposto, proveniente in massima parte da prestigiose collezioni private , costituisce una occasione unica per ripercorrere il senso di una civiltà dalle antiche e nobili origini. Geishe : La Mostra ciriacese ci porterà a rivivere il mondo delle cortigiane e dei quartieri del piacere con le gio- I PORTFOLIO ITALIA II 25 II vani donne che incarnano gli ideali di bellezza di quegli anni. Rivedremo quindi la sensualità e le monumentali beltà tramandate dagli antichi maestri come Moronobu , Jihei ,Torii, Masanobu sino al maestro assoluto della bellezza conturbante, Utamaro.Vedremo quindi nella esaltazione della raffinatezza grafica l’esplosione delle forze psicologiche che ci trasportano nell’universo della psicologia femminile che ci introducono ai sottili piaceri delle “città senza notte”. Una sezione della mostra, riservata esclusivamente ai maggiori di 18 anni, sarà dedicata alle stampe erotiche , le quali, pur nel loro raffinatissimo linguaggio, raccontano in modo esplicito le mille variazioni di un antico gioco. Samurai L’altro versante della mostra è dedicato al culto dell’onore, tipico dei Samurai, i quali nell’esaltazione della guerra, portano i segni di una cavalleresca dedizione al proprio signore. Rivivremo quindi la storia e il mito di questa casta di nobili guerrieri, dove tutto un universo di sentimenti e passioni, attraversato da antichi valori ci riporteranno in un mondo servizio di Leonardo Loria CIRIE’ VILLA REMMERT 19 Dicembre 2004 - 13 Marzo 2005 Mostra organizzata da : Comune di Ciriè In collaborazione con Centro Italiano per le Arti e la Cultura TORINO Castello di Rivoli Franz Kline (1910-1962) Cento opere fondamentali della sua produzione. periodo: fino al 30/01/05 Rivoli (To), p.zza Mafalda di Savoia GAM La fotografia: vedere è rivedere cento immagini dal workshop con Mario Cresci alla Gam periodo: fino al 28/02/05 via Magenta 31 PORTFOLIO Museo Nazionale di Antichita’ LE MOSTRE DEL MESE Nutrirsi con (l’)Arte III edizione della rassegna espositiva. Opere di artisti e architetti periodo: fino al 15/03/05 via XX Settembre 88c Palazzo Bricherasio Loris Cecchini Blau Blobbing. Nell’ambito della rassegna Outside periodo: fino al 23/01/05 Da Raffaello a Goya Ritratti dal Museo di Belle Arti di Budapest. periodo: fino al 23/01/05 via Lagrange 20 itratti dal Museo di Belle Arti di Budapest periodo: fino al23/01/05 Torino, via Lagrange 20 Palazzo Cavour L’estetica della macchina Da Balla al futurismo torinese. periodo: fino al 30/01/05 via Cavour 8 Promotrice delle Belle Arti Gli Impressionisti e la neve. La Francia e l’Europa: 150 capolavori periodo: fino al 25/04/05 viale Balsamo Crivelli 11 Parco del Valentino I PORTFOLIO ITALIA II 27 II FIRENZE Palazzo Pitti Yohji Yamamoto ”Corrispondaces” tra oltre 80 abiti dello stilista e gli spazi, i quadri e le sculture della Galleria d’Arte moderna periodo: fino al 06/03/05 P.zza Pitti Galleria dell’Accademia Forme per il David periodo: fino al 04/09/05 via Ricasoli 60 VENEZIA Ca’ Rezzonico I Tiepolo I rami per le acqueforti nelle collezioni del Museo Correr periodo: fino al 09/02/05 Dorsoduro 3136 Palazzo Grassi Dalì retrospettiva in occasione del centenario della nascita periodo: fino al 25/01/05 San Samuele 3231 NAPOLI Galleria Lia Rumma Marina Abramovic Cleaning the mirror: Performance e fotografie. periodo: fino al 30/01/05 vialeVannellla Gaetani 12 Museo archeologico Damien Hirst Il tormento e l’estasi. Mostra antologica 1989-2004 periodo: fino al 31/01/05 P.zza Museo 19 ROMA Museo Trastevere La battaglia di Roma 9-14 settembre 1943. le foto dei giorni dell’armistizio periodo. Fino al 13/02/05 P.zza San Egidio 1b Palazzo Venezia Mario Mafai Una calma febbre di colori. Mostra antologica periodo: fino al 27/02/05 via del Plebiscito 118 I PORTFOLIO ITALIA II 29 II MILANO Palazzo Reale La Scala e l’Oriente 1778-2004 In occasione della riapertura della sede storica del Teatro periodo. fino al 30/01/05 Milano, Piazzetta Reale 10 Spazio Oberdan Milano anni trenta L’arte e la città. Circa cento opere tra dipinti e sculture periodo. fino al 27/02/05 Milano, viale V. Veneto 2 le mostre del mese BRESCIA Museo di Santa Giulia Casa Mafai Da via Cavour a Parigi (1925-1932) periodo: 14/01-20/03/05 Monet, la Senna, le Ninfee. Il grande fiume e il nuovo secolo periodo: fino al 20/03/05 Tiziano e la pittura del ‘500 a Venezia. Capolavori dal Louvre periodo: fino al 20/03/05 via dei musei BERGAMO Museo Adriano Bernareggi Palazzo Moroni Chiostro di San Francesco Biblioteca Civica Angelo Mai Giovan Battista Moroni, lo sguardo sulla realtà. periodo: fino al 04/04/05 CRONACA Portfolio Italia riceve il premio Saint-Vincent di Giornalismo Roma, Palazzo del Quirinale 13 dicembre 2004, cerimonia ufficiale del 39° Premio Sain-Vincent di Giornalismo, ll Presidente Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato personalmente il premio al ns. Direttore Ezio Ercole. Il riconoscimento come “miglior portale comunitario” e’ fonte di grossa soddisfazione per noi della redazione e per tutti coloro che hanno creduto nella ns. testata. Ricordiamo che il primo riconoscimento e’ stato assegnato al “mitico” Giovanni Giovannini per aver contribuito al “prestigio della categoria”. Ci complimentiamo con i vincitori delle altre sezioni dove compaiono i nomi piu’ blasonati del Giornalismo italiano: per i quotidiani Marco Ansaldo (La Stampa), Giuliano Galletta (Il Secolo XIX), Fabrizio Gatti (Corriere della Sera), Giancarlo Vigorelli (Il Sole 24 Ore). Per i network televisivi nazionali Giovanna Botteri del Tg3 e Luciano Onder del Tg2 “Medicina 33”, Giacomo Amadori di Panorama per i grandi reportages fotografici. A Dino Boffo (SAT 2000) il premio della Regione Autonoma Valle d’Ao- sta, quello della Giuria al venezuelano Gregorio Salazar, assegnata a Gaetano Lo Presti La Targa d’Argento Saint-Vincent, a Ferruccio De Bortoli il Premio Indro Montanelli. Tra i presenti alla cerimonia ricordiamo: Lorenzo Del Boca, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti che nel suo intervento ha affermato che “il gior- nalista non può essere indifferente né partigiano, bensì un fedele testimone degli eventi riferendone all’opinione pubblica con l’intento di promuovere la conciliazione e la pacificazione positiva”, Franco Siddi, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ed infine il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Carlo Perrin. I PORTFOLIO ITALIA II 31 II IL WEB DEL MESE Quando un giornalista entra nella rete Questo mese ci occupiamo del sito di Guido Barosio, giornalista. Portfolio Italia Communication sviluppa abitualmente grossi portali web, prevalentemente nel settore del turismo e dei servizi, citiamo tra gli altri “La Via Lattea”, il “Distretto Turistico dei Laghi”, “l’Aeroporto di Ronchi dei Legionari”, la Metropolitana di Torino, siti composti da centinaia di pagine e nei quali la difficolta’ principale è coniugare una navigazione intuitiva ad un look grafico piacevole e personale in un contesto di contenuti in continuo aggiornamento. I PORTFOLIO ITALIA II 33 II Se il committente è un giornalista, cambiano completamente le regole del gioco. Fondamentalmente ogni sito deve comunicare, deve essere vivo (leggi aggiornato), per poter essere rivisitato con una certa frequenza. Poche quindi le domande alle quali bisogna dare una risposta: a cosa serve, qual’è la frequenza di aggiornamento, chi lo aggiorna, quale utenza e’ prevista. Se il committente ha l’attitudine al ”fai da te” e ogni giorno ha qualcosa da dire si realizza un sito con la filosofia del blog ( Web-Log = appunti di navigazione), minimale ma efficace, (quello del collega Pino Scaccia della Rai è un buon esempio di riferimento). Oppure come in questo caso (committente perennemente indaffarato) adatti il web al personaggio assumendo l’onere degli aggiornamenti. Vantaggio: la gabbia di lavoro e’ piu’ flessibile, la grafica è mirata e via libera all’uso di Macromedia Flash, visti i temi trattati (principalmente turismo) si possono inserire contenuti multimediali quali audio e soprattutto video. Su questo punto ci siamo sbizzarriti: un blue screen e il nostro personaggio puo’ raccontarsi su sfondo di isole lontane.. il limite e’ la qualita’ della banda internet. Complessivamente il sito mantiene una forte semplicità abbinata a contenuti di forte interesse: articoli, libri, gallery fotografiche e video. www.guidobarosio.com Un sicuro punto di riferimento per coloro che amano viaggiare. IL WEB DEL MESE I PORTFOLIO ITALIA II 35II Porfolio Italia Net Magazine periodico realizzato da Fenix multimedia Redazione Via Bligny 15 10122 Torino 011 19719834 - 011 19719835 Fax 011 19719836 Direttore editoriale Pier Sicurella Direttore Responsabile Ezio Ercole Caporedattore Loredana Genovesio Note per la stampa nel formato Adobe Acrobat PDF. Alcuni articoli sono predisposti per la stampa fronte/retro PDF: le guide, le ricette, le mostre e gli speciali - il formato è in quartini. Stampateli fronte/retro su un foglio A4 di carta - peso consigliato 120 gr/mq - piegateli in due: avrete così un libretto agile, tascabile e pronto all’uso da consultare e da raccogliere. Ulteriori istruzioni e un video esplicativo sono presenti nell’area download. . Hanno collaborato Leonardo Loria Carlotta Occhiena Giulia Vola Fotografie Archivio Ente Turismo di Hong Kong Archivio Centro Italiano per le Arti e la Cultura Mario Gamba Photo Digit La testata Portfolio Italia Netmagazine è stata registrata con il numero 5517 presso il “Registro dei Giornali e Periodici” del Tribunale di Torino in data 06-06-2001 arrivederci a febbraio 2005