10
1995 - 2005
anni
in questo numero:
Portfolio Story
Hong Kong: la guida della citta’
Cucina: non solo cantonese
Gli Impressionisti e la neve
Geishe e Samurai
Il Calendario della Mostre in Italia
Il 39° Premio Saint Vincent di Giornalismo
Quando un Giornalista entra nella rete
Gennaio 2005
EDITORIALE
Portfolio Italia compie 10 anni...
la sfida continua
Eppure sembra ieri quando
abbiamo iniziato questa avventura.
Correva l’anno 1995 di
internet se ne sapeva
molto poco, erano lontani i tempi della bolla speculativa,
dei grandi “portali”, dei corsi
improvvisati per web designer,
e per web architect (sic), della
grande illusione...
Tutto inizio’ per caso ed e’
stato narrato dal bravo collega Gianluca Favetto in
un articolo pubblicato su
Repubblica (25 gennaio
1998) “...E’ cominciato tutto
in Chiapas. Colpa del subcomandante Marcos. Anzi,
gran merito suo, che non
si è fatto trovare. Così lui
è tornato prima del previsto. Ha preso l’aereo e dal
Chiapas è atterrato in Internet; deve ancora uscirne adesso.
Racconta Pier Sicurella: ”L’estate di
tre anni fa sono andato in Messico. ....
Mi sono fermato quattro giorni a San
Cristobal per cercare di incontrare il
subcomandante Marcos, ma non ci
sono riuscito, allora ho fatto i bagagli e
ho anticipato il ritorno. A Linate, quan-
do ero partito, avevo comprato
un
giornale, il primo numero di Punto Net,
parlava di Internet, ma mica mi interessava, una di quelle cose superflue, mi
attirava la copertina, l’ho infilato nella
borsa e l’ho dimenticato lì. Durante il
viaggio di ritorno, il tempo non passa
più, mi metterei a leggere anche le etichette delle giacche e dei pullover, allora
EDITORIALE
recupero l’unica cosa che non ho ancora sfogliato. Incomincio con un’occhiata
e non finisco più..”... “Per uno che è stato nella comunicazione per vent’anni, è
una micidiale scoperta. Ho fatto la mia
connessione, ci ho girato una settimana
intera e mi sono reso conto che questo
mondo è in mano agli informatici che,
per loro natura, non capiscono niente
di comunicazione. Internet è il mondo
dell’avventura. Mi sono buttato.”
...”Una curiosità contagiosa, Internet”...
Talmente contagiosa che riesco a
coinvolgere altre persone nel mio
entusiasmo.
La squadra e’ composta da realtà
eterogenee, alla mia struttura grafica
si unisce una realtà informatica INRETE dove Simonetta Taddei Saltini
è il prezioso trait d’union.
Per fare un giornale serve un Direttore nonche’ dei giornalisti, un giovane Guido Barosio si propone, e’
gia bravo, convincente e soprattutto
professionale, da un’ impronta che
nei contenuti non e’ cambiata da allora.
Molti i collaboratori che si sono succeduti nell’arco degli anni, ne cito
alcuni e mi scuso con gli altri: Pierluigi Griffa, Daniele Cavalla, Salvatore
Romagnolo, Pasquale Juzzolino, Gian
Maria Tarizzo.
Ercole, brillante Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, con lui gli editoriali diventano
ancora piu’ incisivi, piu’ attuali, e’ la
stagione del Pungiglione.
Correva l’anno 2001 quando alla di- E’ un momento di grande fermento,
rezione del giornale subentra Ezio nascono le redazioni locali a Trieste,
Come editore adoro le sfide, per il
decennale Vi propongo un gionale
online, completamente rinnovato
non solo nella grafica, ma anche nei
concetti.
La rete e’ satura di informazione,
proposta con sistemi automatizzati
(i grandi portali si assomigliano tutti) che spersonalizzano il prodotto
a vantaggio dell’immediatezza dei
contenuti, la cui durata vale lo spazio della notizia. Non ha senso far
concorrenza alle grosse testate di
informazione, non ci sono ne’ i mezzi ne le strutture, ma soprattutto la
convenienza.
Credo che Portfolio Italia netMagazine debba ancora una volta differenziarsi, e’ nato a Torino opera tuttora
in questa città e anche se si rivolge
ad un pubblico nazionale, deve conservare contenuti torinocentrici uniti ad altri di forte interesse, che restino nel tempo in una impaginazione
con un look da rivista patinata.
Il format grafico si presta alla stampa
nel formato pdf in bianca e volta, i
contenuti possono essere fascicolati
a Parma e a Stresa.
e conservati per una pronta consulAumentano i lettori e l’interesse per
tazione.
il nostro lavoro, coronato nel 2004
Un mensile on line con grosse novità.
quando a Portfolio Italia netMagaLa sfida continua...
zine viene assegnato il 39° Premio
Saint Vincent di Giornalismo, quale Pier Sicurella
Direttore Editoriale
miglior portale comunitario.
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LE GUIDE DI PORTFOLIO
Hong Kong, epicentro sfarzoso
di modernità e tradizione
Riti antichissime e moderne tecnologie, forse la più elettrizzante immagine
della nuova Cina. Lasciatevi conquistare dai suoi colori, dalla luci e dalla
folla di un mondo in grado di creare continui stupori
Hong Kong si estende per poco più
di mille chilometri quadrati, comprese le 260 isole vicine, sulla costa
sudorientale della Cina nel golfo di
Canton. La prima destinazione di
ogni turista dovrebbe essere – possibilmente di sera - il Victoria Peak. A
396 metri di altezza, trasportati in
soli sette minuti dal Peak tram, lo storico mezzo che dal 1888 si inerpica
sulle pareti della montagna, si coglie
con lo sguardo la sagoma illuminata
dei grattacieli, delle strade, dei moli
del Victoria Harbour e delle barche
ancorate nell’ansa. Sembrano infinitamente piccoli, ma incutono
una sorta di timore eccitante. Hong kong è così. Stupisce per i suoi incroci arditi e le sue mescolanze
ormai radicate. Dal 1°
luglio 1997 una regione
ad amministrazione speciale
della Repubblica Popolare della
Cina, la città è governata secondo
il principio ‘uno stato, due sistemi’.
Il grado di autonomia di cui gode
la città è elavato, al punto che ha
conservato il proprio sistema giuridico, sociale e amministrativo. Sommariamente si può suddividere in
tre parti: l’isola di Honk Kong, più a
nord la penisola di Kowloon e, oltre,
i Nuovi Territori che si spingono al
confine cinese. Entrando nel particolare, i distretti sono ben 18. E dietro
alle vesti occidentali e moderne mostrate di primo acchito, la città svela
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LE GUIDE DI PORTFOLIO
il suo fascino millenario agli osservatori più attenti. A cominciare dal
Feng Shui che ha influenzato l’architettura, nonchè la vita, del territorio
e dei suoi abitanti. Appena arrivati si
è accolti dal nuovissimo aeroporto
internazionale, situato su un isolotto
al largo dell’area occidentale. Quindi
si è trasferiti alla terraferma in poco
più di venti minuti grazie al ponte di
Tsing Ma, il più lungo viadotto autostradale e ferroviario al mondo. Si
può sbarcare a Central o a Kowloon.
Nel cuore del commercio cittadino, tra i grattacieli di vetro e acciaio
degli edifici finanziari – la torre Two
IFC, con i suoi 420 metri di altezza, è il quarto al mondo - degli uffici
governativi, e delle banche. Oppure
ci si può inoltrare in quella che, anticamente, era la zona dei bassifondi,
in parte illegale e abitata da rifugiati
e criminali, che oggi – dopo essere stata completamente ristrutturata nel 1995 - è diventata Kowloon
Walled City Park, la vera e propria
mecca turistica di Honk kong.
Per un’infarinatura generale si può
optare per il giro sull’autobus a due
piani che da Central, attraverso tornanti, salite e discese, porta fino a
Stanley, a sud dell’isola. Per scendere più nel particolare, e avvicinarsi
a una cultura della tecnologia che
crea sempre stupore, merita salire sul Central Mid Levels Escalator,
la scala mobile coperta più lunga al
mondo con i suoi ottocento metri
di lunghezza, che si insinua tra le più
lussuose residenze della città. Per rivivere il passato, invece, non si può
non fare un giro nel porto a bordo
del leggendario Duk Ling, l’autentica
giunca cinese restaurata e riportata
al suo splendore di 150 anni fa.
Spostandosi a Kowloon e mettendo un attimo da parte i centri com-
merciali - che qui imperversano tra
le bancarelle e i venditori ambulanti
- vale la pena una visita a Yau Ma Tei
– letteralmente ‘il luogo delle piante di sesamo’- e a Mong Kok – alcuni dicono la zona più popolata del
mondo. Sicuramente uno scorcio
della tradizionale vita cinese. In un
labirinto di stradine si concentrano
infatti mercati di ogni genere, dai fiori ai pesci rossi, dalle giade ai canarini, tra brusii, grida, colori e odori
differenti ad ogni angolo. I più curiosi
poi, si potranno spingere fino a Western District, l’anima profonda della
città, con le antiche farmacie stipate
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LE GUIDE DI PORTFOLIO
di erbe medicinali, le botteghe che
espongono frutti di mare essiccati,
le bancarelle del Cat Street Bazar
cariche di orologi, monete, sculture
in pietra, altri oggetti tipici e l’antico
tempio di Man Mo consacrato agli
dei della letteratura e della guerra
come indica il nome.
Allontanadosi dalle luci e dagli specchi si va alla ricerca delle tracce della spiritualità cinese. Sono ben 600
i templi dedicati alle tre principalli
religioni: buddismo, taoismo e confucianesimo. Tutte e tre insieme sono
praticate nel tempio di Sik Sik Wong
Tai Sin, dedicato a un pastore che si
guadagnò l’immortalità e il cui corpo
è conservato, la tradizione vuole intatto, in una foglia d’oro.
A sud di Hong Kong l’arcipelago di
260 Isole Esterne raggiungibili in breve tempo con comodi traghetti. Oasi
di pace e villaggi suggestivi a Lamman
Island, oppure Lantau Island, con
il più Grande Buddha all’aperto al
mondo posto in cima all’altopiano di
Ngong Ping, o, ancora, Kau Sai Chau,
sede del tempio Hung Shing riconosciuto anche dall’Unesco. Ma meritano anche Cheung Chau e Peng Chau,
villaggi di pescatori legati alle antiche
tradizioni.
Ma si può anche decidere di sondare i Nuovi Territori, a nord, adagiati
fra la penisola di Kowloon e i confini cinesi. 796 kilometri di panorami
contrastanti ma armonici come un
arazzo. Colline e boschi, città nuove
e vivaci, appartati e antichi villaggi, allevamenti di anatre, insenature sabbiose e templi finemente decorati.
E Hong Kong
non smette
di ammaliare
nel suo sincretismo sorprendente ,
dove il futuro
convive con
la tradizione,
gli spazi aperti e sconfinati con gli
agglomerati
più densi al
mondo e le
bancarelle
degli ambulanti con i
grattacieli
delle multinazionali.
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LE GUIDE DI PORTFOLIO
ALBERGHI
The Ritz-Carlton - Hong
Kong*****
3 Connaught Road, Central, Hong
Kong Island
Tel.(852)2722-0270
Fax(852)236-61031
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88 Yee Wo Street, Causeway Bay,
Hong Kong
(852)2722-0270
(852)236-61031
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JW Marriott Hotel - Hong
Kong*****
One Pacific Place-88 Queensway,
Hong Kong
Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031
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Empire Hotel & Resort - Hong
Kong***
33 HENNESSY ROAD, WAN
CHAI, HONG KONG
Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031
[email protected]
The Royal Garden - Hong
Kong*****
69 Mody Road, Tsimshatsui East,
Kowloon, Hong Kong
Tel. (852)2722-0270, fax(852)23661031
[email protected]
Hotel
Miramar
Hong
Kong****
118 Nathan Road, Tsimshatusi Central, Kowloon
Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031
[email protected]
Harbour
Plaza
Hong
Kong****
20 Tak Fung Street, Hung Hom, Kowloon
Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031
[email protected]
Sheraton
Hotel
Hong
Kong*****
20 Nathan Road, Tsimshatsui, Kowloon
Tel.(852)2722-0270, fax (852)23661031
[email protected]
LOCALI E VITA NOTTURNA
Lan Kwai Fong- quartiere top per
la vita notturna
Wan Chai –sulle tracce di Suzie
Wong, protagonista del romanzo e
film girato nel 1957
Lot 10 Bar & Restaurant – Central. Per serate tranquille
Tsim Sha Tsui – decine di neghtclub e lounge bar per i cocktail
più deliziosi
RISTORANTI
Presso i Centri Servizi e Informazioni dell’Hong kong Tourism Board
sono disponibili guide gastronomiche della città. Ecco i quartieri più
interessanti
SoHo – cucina varia nella zona di
Staunton, Elgin e Shelley streets
Rainbow Seafood Restaurant
–Lamma, sfiziosi frutti di mare di
fronte al mare
Steam &Steam Inn – Wan Chai,
ottima cucina cantonese
Sai Kung- Fresca cucina di pesce
Yung Kee – Central, vasta scelta di
Dim Sum.
Causeway Bay – una zona dove
fare vere e proprie esperienze culinarie
Kowloon City – Raggruppati intorno a Nga Tsin Long Road e Nam
Kok Road, ristoranti cantonesi, Chiu
Chow, vietnamiti, thailandesi ma anche francesi e italiani
MERCATINI
Queen’s Road Central e Des
Voeux Road Central, 10- 19
Stanley Market, Stanley Market
Road, Stanley, Hong Kong Island 918
Yuen Po Street Bird Garden,
Yuen Po Street, Mong Kok, Kowloon7-20
Flower Market, Flower Market
Road, Mong Kok, Kowloon 7-19
I PORTFOLIO ITALIA
II 11 II
LE GUIDE DI PORTFOLIO
MUSEI PRINCIPALI
Hong Kong Museum of Art, 10
Salisbury Road, Tsim Sha Tsui, Kowloon, Hong Kong. Tel.(852) 2721
0116 (General Enquiry). Chiuso il
martedì e i primi due giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì,
venerdì e domenica10-18
http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/
Arts/
Heritage Museum, 1 Man Lam
Road, Sha Tin, New Territories. Tel
(852) 2180 8188 (General Enquiry).
Chiuso il martedì e i primi due giorni
nel nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì e venerdì 10 - 18; sabato 1318.30; domenica e festivi 13-19.30
http://www.heritagemuseum.gov.hk
Space Museum, Hong Kong Cultural Centre Complex, 10 Salisbury
Road. Tel
(852) 2721 0226 (General Enquiry)
). Chiuso il martedì e i primi due
giorni nel nuovo anno lunare. Lunedì,
mercoledì e venerdì 13-21, sabato e
festivi 10-19
Museum of History, 100 Chatham Road South, Tsim Sha Tsui
East, Kowloon, Hong Kong. Tel (852)
2724 9042 (General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel
nuovo anno lunare. Lunedì, mercoledì e venerdì 10 - 18; sabato e festivi http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/
Space/index.htm
10-19
http://www.lcsd.gov.hk/hkmh/
Science Museum, 2 Science Museum Road, Tsim Sha Tsui, Kowloon,
Hong Kong. Tel. (852) 2732 3232
(General Enquiry). Chiuso il martedì e i primi due giorni nel nuovo
anno lunare. Lunedì,, mercoledì e venerdì1313- 21, sabato e festivi 10- 21
http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/Science
servizio di Giulia Vola
CUCINA
Non solo cantonese...
Le alchimie energetiche dell’alimentazione cinese pressochè sconosciuta ai più
Gli ingredienti del gusto i antichi
cinesi li studiavano già nei testi di
farmacologia, insieme ai prodotti di
origine animale, vegetale e minerale
dalle note proprietà medicinali. L’alimentazione cinese, infatti, è una vera
e propria fusione culinaria di scienza
- le tecniche di cottura -, filosofia - la
scelta degli ingredienti - e arte, nella
preparazione, composizione e presentazione dei cibi. È un’alchimia di
ingredienti e sapori che si completano. Ma è una sintesi che è inscritta in
un sistema molto più ampio, regolato
da una Legge – Tao, ‘la Via’– alla quale l’uomo deve uniformarsi. Anche
mettendosi a tavola. Da moderare
è l’azione delle due forze opposte e
complementari, lo ‘yin’ e lo ‘yang’, i
principi negativo e positivo della vita
universale. Nella tradizione cinese lo
yin comprende ciò che è ‘sul lato in
ombra della collina’, mentre lo yang
ciò che è ‘sul lato soleggiato’. La dietetica cinese dunque, prende in considerazione principalmente sapori
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e odori, ma anche la
forma, la consistenza, la ‘natura’ - intesa come l’effetto
termico che il cibo
produce ingerendolo
-, il ‘movimento’ - ovvero la direzione che
l’alimento imprime all’energia che scorre nel
corpo - e i meridiani ai
quali indirizza le proprie
azioni. Ognuna di queste caratteristiche può essere già
gi
definita in base alla teoria yinyang. Ad esempio il cibo freddo è
yin, quello caldo
yang;
l’odore è più immediato, volatile
e sottile rispetto
al sapore, quindi
più yang. Il sapore, a sua volta, è
più yang della
forma, legata alla
consistenza fisica
–yin - del cibo.
Nella pratica, le
portate non arrivano in tavola
scaglionate, bensì contemporaneamente. Ed è al momento dell’ordinazione che si deve rispettare il principio: mai presentare un solo sapore al
palato. Ma un piatto croccante e uno
sugoso, uno agro e uno dolce, uno
piccante e uno delicato equilibrando
yin e yang.
Ogni commensale della tavola - solitamente rotonda e con le pietanze collocate al centro - ha davanti a
sé una ciotola e un cucchiaino per
le salse. Se la mano sinistra solleva
la ciotola, la destra impugna le bacchette di bambù, presenti in Cina a
partire dal periodo Shang (1766 –
1123 aC). E guai a fare il contrario: la
superstizione dei cinesi è notevole.
Utilizzare forchetta e coltello – considerato addirittura un’arma e dunque impensabile sulla tavola – suona
come la privazione di una tradizione
che sminuzza, a monte, i cibi, proprio
per facilitare i movimenti delle ‘kuaizi’, le bacchette, letteralmente ‘ciò
che è veloce’.
Sono in pochi a sapere che la cucina
abitualmente esportata e degustata
in Occidente è in realtà una variante
regionale della Cina. Si tratta infatti
di quella Cantonese, di Honk Kong
e delle provincie del Guandong e del
Guangxi.
Grazie al clima delicato e semi-tro-
picale in Cina la terra è fertile tutto
l’anno, la carne ottima e abbondante.
E’ dalla lunga linea costiera si accede
alle acque del sud, ricche di varietà
di pesci e di frutti di mare. Ma come
vengono cucinati gamberetti, gamberi, pettini, aragoste e granchi? E le
zampe di anatra e di pollo farcite con
verdure sotto aceto? le sfoglie ripiene di carne, riso e uova? ‘Cha Siu’, letteralmente ‘barbecue che arrostisce’, è
il metodo di cottura messo a punto
dai cantonesi che affianca in cucina
la cottura a vapore, al cartoccio e in
olio bollente. Ignorato dall’occidente è il ‘Dum Sum’, l’originaria arte di
Canton di prendere il tè accompagnato da piatti tipici serviti in vassoi
di bambù.
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Salendo verso nord, si assaggia la cucina pechinese o mandarina, forse la
più raffinata e amata nel paese. E’ Pechino - capitale per circa 1000 anni
- che ha impresso nei secoli un’importante rituale nella preparazione
e presentazione delle portate, divenendo il fulcro delle abilità culinarie.
E’ lo Yangtse – il Fiume Giallo – che
solca la pianura dalla notte dei tempi (qui nel neolitico si svilupparono
i primi insediamenti) a rendere fer-
tile il terreno e a regalare le carpe,
dalle squame dorate e la polpa delicata. Così come l’anatra pechinese
che rimane, sicuramente, il piatto più
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conosciuto della zona.
Più che il riso, qui è
impiegato il frumento
e, tra le carni, sono
comuni il montone e
l’agnello, senza dubbio
a causa dell’influenza data dalle invasioni
mongole.
E’ il delta dello Yangtse ad alimentare e
contenere la terra più
fertile, quella orientale, che fa riferimento a
Shanghai, da cui deriva
la ‘cucina rossa’, con
la salsa di soia scura
e l’uso sontuoso dello zucchero. Per il resto non mancano mai
frutti di mare, carpe e
crostacei. Così come
frumento, riso orzo,
mais, fagioli di soia e
verdure. Le arachidi
producono l’olio in
gran parte usato nella cottura. Un pò più
a nord del delta, nella
provincia di Chekiang,
nei numerosi stagni e
laghi, sguazzano anatre
– famosa è quella di
Nanchino-, pesci, rane
e anguille. E fioriscono le foglie del loto,
utilizzate per cuocere
carne, pollo, riso e
pesce. Verso sud, invece, arriva da Shaoxing il vino di riso più
raffinato del paese e
il prelibato granchio
peloso
A sud ovest della Cina si trova una
delle regioni più prosperose: quella del
Szechuan. La zona, dal
clima umido che rende difficile mantenere
gli alimenti freschi, è
nota per le tecniche
servazione degli alicome la salagione,
camento, l’affumicatumarinatura. I sapori,
speziati e piccanti, si
avvicinano alla cultura
indiana e del centroasia. Abbondano i chilis e i famosi granelli
di pepe di Szechuan,
così come aglio, cipolla verde, arachidi,
semi di sesamo, anacardi, noci e dadi di
pino aromatici.
Ma che cosa si beve
pasteggiando? Sicuramente il tè - nelle
sue varianti verdi non
essiccate– e il sakè,
noto anche come
di conmenti,
l’essicra e la
p i ù
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vino di riso. Si racconta che Bodhidharma -missionario buddhista indiano che raggiunse la Cina nell’anno
526 - mentre sedeva in meditazione
fu colto dal sonno, cosa che assolutamente non sarebbe dovuta capitare. Al suo risveglio si tagliò le
palpebre che caddero a terra,
misero radici e germogliarono.
Ed è proprio da qui che nacque
la prima pianta di tè, il simbolo
(e la causa) dell’eterna insonnia. Certo è che, nell’anno 543,
un asceta indiano importò la
pianta del tè in Cina. Ma le testimonianze letterarie ci inducono a pensare che fosse una
pratica precedente, che si può
far risalire al tardo periodo
Han (206 a.C. - 220 d. C). La
letteratura dell’antica Cina è,
infatti, ricca di manuali e di interi trattati sul tè. Uno di questi
è il ‘Cha Jing’ ,‘Classico del tè’,
il cui autore Lu Yu, morto nell’anno 804, è tutt’ora venerato
dai coltivatori come la divinità tutelare della pianta. “Il tè migliore - scrive
Lu Yu - cresce in alta montagna, dove
prevalgono la nebbia e la neve, cosa che
conferisce un gusto migliore alle foglie”.
E prosegue - “Ci si può ammalare se si
beve tè raccolto nella stagione sbagliata
o impropriamente lavorato o mescolato
con erbacce”. Mentre, sulla lavorazione del tè scrive: “Per fare il tè occorre
affumicare i pani di foglie fino a che
non diventino rossastri, triturarli e metterli in un vaso di terracotta, versarvi acqua bollente e aggiungere cipolla, ginger
e arancia. Bere quest’infuso smaltisce la
sbornia e tiene svegli”. Durante la dinastia Ming (1368 - 1644) si diffuse
l’utilizzo di petali di fiore per aromatizzare il tè. “Il tè è l’ideale per mitigare il calore interno che è la causa di
tutte le malattie”, così la sua efficacia
si fa anche terapeutica. E tutto torna
in un continuum perfetto e armonico. Come d’altronde è d’abitudine
in Cina, terra di millenarie tradizioni,
dove gusti fragranze vanno sempre
‘letti’ al di là del loro sapore.
servizio di Giulia Vola
EVENTI
Gli Impressionisti e la neve.
La Francia e l’Europa
In Mostra a Torino alla Promotrice delle Belle Arti fino al 25 Aprile 2005
Affrontato molte volte dai pittori
mpressionisti, il tema della neve risulta quindi centrale in
quella sublime esperienza
artistica. L’esposizione è
pensata da Linea d’ombra,
in accordo con la Città
di Torino, il Comitato organizzatore Torino 2006
e la Fondazione Palazzo
Bricherasio, per lanciare, un anno prima della
loro apertura, i Giochi
Olimpici invernali con un
grande evento culturale
che sia appunto collegato
all’Olimpiade bianca. Per
favorire questo progetto,
l’Amministrazione comunale torinese ha scelto di
ristrutturare uno dei più
importanti spazi espositivi
della città, la Promotrice
delle Belle Arti all’interno del Parco del Valentino, a pochi
passi dal centro storico. Facendo
di quegli spazi un luogo incantevole
entro cui ospitare tanti capolavori.
La mostra, forte di 130 opere totali,
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II 21 II
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Il Car Sharing a Torino è facile e conviene !
Un’iniziativa integrata ai servizi
è articolata in tre distinte
sezioni. La prima dà conto,
con circa 50 dipinti, della
pittura di neve nelle nazioni europee al di fuori
della Francia. Grandi aree
che sono così suddivise: la
Scandinavia e la Gran Bretagna, l’est Europa, la zona
centrale e infine quella
meridionale. Si potranno
fare in questo modo assolute scoperte, ma si incontreranno anche autori notissimi e fondamentali, che
culmineranno nell’altissima esperienza di Munch.
Una breve sezione con
dieci opere di Courbet
introdurrà alla parte dedicata all’impressionismo,
composta addirittura da
70 dipinti. Tutti i nomi più
prestigiosi vi saranno compresi, per tracciare quella
che è una vera storia dell’impressionismo raccontata attraverso il bianco della neve
depositato sulle tele. È determinante
la presenza di Monet, con i suoi numerosi capolavori sul tema dell’inverno; così come quella di Sisley e
Pissarro. Ma sono compresi anche i
quadri rarissimi con la neve di Gauguin, Renoir, Cézanne e Van Gogh. è
evidente però che Monet, dopo opere di altri artisti come Caillebotte,
Guillaumin, Boudin, Jongkind, Signac
solo per dire di alcuni, catalizza l’attenzione del visitatore, con alcune
serie celebri come i disgeli sulla Senna e i covoni realizzati nei primi anni
novanta a Giverny. Nel trionfo finale
della più bella pittura del XIX secolo.
servizio di Loredana Genovesio
I PORTFOLIO ITALIA
II 23 II
EVENTI
Geishe e Samurai
Amore e guerre nell’antico Giappone
La mostra che si è inaugurata il 18 Dicembre a Ciriè negli splendidi spazi
di Villa Remmert, raccoglie
oltre 150 opere
tra xilografie, calligrafie, armature,
spade, Kimono,
oggetti da toeletta
, strumenti e ventagli, oltre ad una
straordinaria selezione di fotografie
d’epoca.
Il materiale esposto, proveniente
in massima parte da prestigiose
collezioni private
, costituisce una
occasione unica
per ripercorrere il
senso di una civiltà dalle antiche e
nobili origini.
Geishe :
La Mostra ciriacese ci porterà a rivivere il mondo delle cortigiane e
dei quartieri del piacere con le gio-
I PORTFOLIO ITALIA
II 25 II
vani donne che incarnano gli ideali
di bellezza di quegli anni. Rivedremo
quindi la sensualità e le monumentali
beltà tramandate dagli antichi maestri come Moronobu
, Jihei ,Torii, Masanobu sino
al maestro assoluto della
bellezza conturbante, Utamaro.Vedremo quindi nella
esaltazione della raffinatezza grafica l’esplosione delle
forze psicologiche che ci trasportano nell’universo della
psicologia femminile che ci
introducono ai sottili piaceri
delle “città senza notte”.
Una sezione della mostra,
riservata esclusivamente ai maggiori di 18 anni,
sarà dedicata alle stampe
erotiche , le quali, pur nel
loro raffinatissimo linguaggio,
raccontano in modo esplicito le mille variazioni di un
antico gioco.
Samurai
L’altro versante della mostra è dedicato al culto dell’onore, tipico dei
Samurai, i quali nell’esaltazione della
guerra, portano i segni di una cavalleresca dedizione al proprio signore.
Rivivremo quindi la storia e il mito
di questa casta di nobili guerrieri,
dove tutto un universo di sentimenti e passioni, attraversato da antichi
valori ci riporteranno in un mondo
servizio di Leonardo Loria
CIRIE’ VILLA REMMERT
19 Dicembre 2004 - 13 Marzo 2005
Mostra organizzata da :
Comune di Ciriè
In collaborazione con
Centro Italiano per le
Arti e la Cultura
TORINO
Castello di Rivoli
Franz Kline (1910-1962)
Cento opere fondamentali della sua
produzione.
periodo: fino al 30/01/05
Rivoli (To), p.zza Mafalda di Savoia
GAM
La fotografia: vedere è rivedere
cento immagini dal workshop con
Mario Cresci alla Gam
periodo: fino al 28/02/05
via Magenta 31
PORTFOLIO
Museo Nazionale di Antichita’
LE MOSTRE
DEL MESE
Nutrirsi con (l’)Arte
III edizione della rassegna espositiva.
Opere di artisti e architetti
periodo: fino al 15/03/05
via XX Settembre 88c
Palazzo Bricherasio
Loris Cecchini
Blau Blobbing. Nell’ambito della
rassegna Outside
periodo: fino al 23/01/05
Da Raffaello a Goya
Ritratti dal Museo di Belle Arti di
Budapest.
periodo: fino al 23/01/05
via Lagrange 20
itratti dal Museo di Belle Arti di
Budapest
periodo: fino al23/01/05
Torino, via Lagrange 20
Palazzo Cavour
L’estetica della macchina
Da Balla al futurismo
torinese.
periodo: fino al 30/01/05
via Cavour 8
Promotrice delle Belle Arti
Gli Impressionisti e la neve.
La Francia e l’Europa:
150 capolavori
periodo: fino al 25/04/05
viale Balsamo Crivelli 11
Parco del Valentino
I PORTFOLIO ITALIA
II 27 II
FIRENZE
Palazzo Pitti
Yohji Yamamoto
”Corrispondaces” tra oltre 80
abiti dello stilista e gli spazi,
i quadri e le sculture della
Galleria d’Arte moderna
periodo: fino al 06/03/05
P.zza Pitti
Galleria dell’Accademia
Forme per il David
periodo: fino al 04/09/05
via Ricasoli 60
VENEZIA
Ca’ Rezzonico
I Tiepolo
I rami per le acqueforti nelle
collezioni del Museo Correr
periodo: fino al 09/02/05
Dorsoduro 3136
Palazzo Grassi
Dalì
retrospettiva in occasione del
centenario della nascita
periodo: fino al 25/01/05
San Samuele 3231
NAPOLI
Galleria Lia Rumma
Marina Abramovic
Cleaning the mirror:
Performance e
fotografie.
periodo: fino al 30/01/05
vialeVannellla Gaetani 12
Museo archeologico
Damien Hirst
Il tormento e l’estasi.
Mostra antologica
1989-2004
periodo: fino al 31/01/05
P.zza Museo 19
ROMA
Museo Trastevere
La battaglia di Roma
9-14 settembre 1943.
le foto dei giorni
dell’armistizio
periodo. Fino al 13/02/05
P.zza San Egidio 1b
Palazzo Venezia
Mario Mafai
Una calma febbre di colori.
Mostra antologica
periodo: fino al 27/02/05
via del Plebiscito 118
I PORTFOLIO ITALIA
II 29 II
MILANO
Palazzo Reale
La Scala e l’Oriente
1778-2004
In occasione della
riapertura della sede
storica del Teatro
periodo. fino al
30/01/05
Milano, Piazzetta
Reale 10
Spazio Oberdan
Milano anni trenta
L’arte e la città. Circa cento opere
tra dipinti e sculture
periodo. fino al 27/02/05
Milano, viale V. Veneto 2
le mostre del
mese
BRESCIA
Museo di Santa Giulia
Casa Mafai
Da via Cavour a Parigi (1925-1932)
periodo: 14/01-20/03/05
Monet, la Senna, le Ninfee.
Il grande fiume e il nuovo secolo
periodo: fino al 20/03/05
Tiziano e la pittura del ‘500
a Venezia.
Capolavori dal Louvre
periodo: fino al 20/03/05
via dei musei
BERGAMO
Museo Adriano Bernareggi
Palazzo Moroni
Chiostro di San Francesco
Biblioteca Civica Angelo Mai
Giovan Battista Moroni,
lo sguardo sulla realtà.
periodo: fino al 04/04/05
CRONACA
Portfolio Italia riceve il premio
Saint-Vincent di Giornalismo
Roma, Palazzo del Quirinale 13 dicembre 2004, cerimonia ufficiale del 39°
Premio Sain-Vincent di Giornalismo,
ll Presidente Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato personalmente il
premio al ns. Direttore Ezio Ercole.
Il riconoscimento come “miglior portale comunitario” e’ fonte di grossa
soddisfazione per noi della redazione e per tutti coloro che hanno creduto nella ns. testata.
Ricordiamo che il primo riconoscimento e’ stato assegnato al “mitico” Giovanni Giovannini per aver
contribuito al “prestigio della
categoria”.
Ci complimentiamo con
i vincitori delle altre sezioni dove
compaiono i nomi piu’ blasonati
del Giornalismo italiano: per i quotidiani Marco Ansaldo (La Stampa),
Giuliano Galletta (Il Secolo XIX),
Fabrizio Gatti (Corriere della Sera),
Giancarlo Vigorelli (Il Sole 24 Ore).
Per i network televisivi nazionali
Giovanna Botteri del Tg3 e Luciano Onder del Tg2 “Medicina 33”,
Giacomo Amadori di Panorama
per i grandi reportages fotografici.
A Dino Boffo (SAT 2000) il premio
della Regione Autonoma Valle d’Ao-
sta, quello della Giuria al venezuelano Gregorio Salazar, assegnata a
Gaetano Lo Presti La Targa d’Argento Saint-Vincent, a Ferruccio De
Bortoli il Premio Indro Montanelli.
Tra i presenti alla cerimonia ricordiamo: Lorenzo Del Boca, Presidente
dell’Ordine dei Giornalisti
che nel suo intervento ha affermato che “il
gior-
nalista non può essere indifferente
né partigiano, bensì un fedele testimone degli eventi riferendone
all’opinione pubblica con l’intento
di promuovere la conciliazione e la
pacificazione positiva”, Franco Siddi,
presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ed infine il
Presidente della Regione Autonoma
Valle d’Aosta, Carlo Perrin.
I PORTFOLIO ITALIA
II 31 II
IL WEB DEL MESE
Quando un giornalista
entra nella rete
Questo mese ci occupiamo del sito
di Guido Barosio, giornalista.
Portfolio Italia Communication sviluppa abitualmente grossi portali
web, prevalentemente nel settore
del turismo e dei servizi, citiamo tra
gli altri “La Via Lattea”, il “Distretto Turistico dei Laghi”, “l’Aeroporto
di Ronchi dei Legionari”, la Metropolitana di Torino, siti composti da
centinaia di pagine e nei quali la difficolta’ principale è coniugare una navigazione intuitiva ad un look grafico
piacevole e personale in un contesto
di contenuti in continuo aggiornamento.
I PORTFOLIO ITALIA
II 33 II
Se il committente è un giornalista,
cambiano completamente le regole del gioco.
Fondamentalmente ogni sito deve
comunicare, deve essere vivo (leggi aggiornato), per
poter essere rivisitato con una
certa frequenza. Poche quindi
le domande alle quali bisogna
dare una
risposta: a
cosa serve,
qual’è
la
frequenza
di aggiornamento,
chi lo aggiorna, quale utenza e’
prevista.
Se il committente ha l’attitudine al
”fai da te” e ogni giorno ha qualcosa da dire si realizza un sito con
la filosofia del blog ( Web-Log =
appunti di navigazione), minimale ma efficace, (quello del collega
Pino Scaccia della Rai è un buon
esempio di riferimento).
Oppure come in questo caso (committente perennemente indaffarato)
adatti il web al personaggio assumendo l’onere degli aggiornamenti.
Vantaggio: la gabbia di lavoro e’ piu’
flessibile, la grafica è mirata e via libera all’uso di Macromedia Flash, visti i temi trattati (principalmente turismo) si possono inserire contenuti
multimediali quali audio e soprattutto video.
Su questo punto ci siamo sbizzarriti:
un blue screen e il nostro personaggio puo’ raccontarsi su sfondo di isole lontane.. il limite e’ la qualita’ della
banda internet.
Complessivamente il sito mantiene
una forte semplicità abbinata a contenuti di forte interesse: articoli, libri,
gallery fotografiche e video.
www.guidobarosio.com
Un sicuro punto di riferimento per
coloro che amano viaggiare.
IL WEB DEL MESE
I PORTFOLIO ITALIA
II 35II
Porfolio Italia Net Magazine
periodico realizzato da
Fenix multimedia
Redazione
Via Bligny 15 10122 Torino
011 19719834 - 011 19719835
Fax 011 19719836
Direttore editoriale
Pier Sicurella
Direttore Responsabile
Ezio Ercole
Caporedattore
Loredana Genovesio
Note per la stampa nel formato
Adobe Acrobat PDF.
Alcuni articoli sono predisposti
per la stampa fronte/retro PDF:
le guide, le ricette, le mostre e gli
speciali - il formato è in quartini.
Stampateli fronte/retro su un foglio A4 di carta - peso consigliato
120 gr/mq - piegateli in due:
avrete così un libretto agile, tascabile e pronto all’uso da consultare
e da raccogliere.
Ulteriori istruzioni e un video
esplicativo sono presenti nell’area
download.
.
Hanno collaborato
Leonardo Loria
Carlotta Occhiena
Giulia Vola
Fotografie
Archivio Ente Turismo di Hong Kong
Archivio Centro Italiano
per le Arti e la Cultura
Mario Gamba
Photo Digit
La testata Portfolio Italia Netmagazine è
stata registrata con il numero 5517
presso il “Registro dei Giornali e Periodici”
del Tribunale di Torino in data
06-06-2001
arrivederci a febbraio 2005
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Il 39° Premio Saint Vincent di Giornalismo Gli