Introduzione al volume 17
Introduzione al volume
L’operatività della categoria di “modello” o “paradigma” utilizzato per l’organizzazione dei contributi del primo volume della Storia
della Mariologia, risulta singolarmente efficace anche per l’impostazione del presente volume. Per presentare, come è stata pensata, illustrata, venerata la Madre del Signore, Maria di Nazaret, la Santa
Theotòkos, come a lei si sono ispirate generazioni di fedeli, in un
tempo di lunga durata che comprende secoli, dall’età di mezzo e dal
cosiddetto evo moderno sino al XX secolo, il ricorso alla categoria
di “modello” o “paradigma” culturale permette di usufruire delle periodizzazioni generalmente condivise ma dà la possibilità di andare
oltre dette periodizzazioni per rintracciare trasversalmente nei secoli
e nei periodi storici il sorgere di mentalità e di contenuti mariologici
ed espressioni mariane, le loro solidificazioni, i loro sviluppi o trasformazioni, le novità in positivo e in negativo.
Se non è stato facile affrescare oltre un primo millennio di storia della mariologia, è altrettanto difficile attraversare un secondo
millennio che ha conosciuto profonde trasformazioni epocali e nel
pensiero e nel modo di pensare nonché nelle molteplici esperienze
di vita della cristianità e della società in genere, tanto da influire
sulla nostra contemporaneità in divenire. Senza dimenticare la fatica del vivere e la durezza del confronto nella vita di una società
civile ed ecclesiale di fronte a catastrofi naturali, forme epidemiche,
lotte e guerre decennali, ristrutturazioni di territori politici, nascita
di nazioni, rivoluzioni, ugualmente senza dimenticare le memorabili
costruzioni architettoniche e le opere d’arte e le novità nella musica,
le scoperte scientifiche singolari e rivoluzionarie, la nascita di nuove
mentalità sull’infanzia e il bambino, l’amore, la coppia e la famiglia,
nuove mentalità circa il morire e la morte senza tralasciare gli scismi
e le divisioni nella cristianità, incontri e scontri tra fedi e religioni diverse, senza dimenticare tutto questo che apre ad ulteriori declinazio-
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Introduzione al volume
ni oltre il ricordato, il secondo millennio, per tutto ciò che riguarda
Santa Maria, lascia un patrimonio così ampio da inglobare non solo
l’Oriente e l’Occidente europeo, ma anche il Nuovo Mondo nella sua
composita configurazione.
Le tracce indelebili mariologiche-mariane che costellano il vissuto, l’ethos medioevale, tanto da segnare espressioni culturali multiformi e molteplici, tanto da considerare Maria quale “sistema di
valori”, trovano nella modernità il permanere rafforzato di questa
singolare presenza con indubbie variazioni di pensiero, fede, sentimenti nei suoi confronti.
La coscienza di una presenza viva nella vita di fede, la necessità
della sua comprensione e il cantarla, del darle un volto o di purificare
quel volto, fa di Maria di Nazaret, Vergine, Madre, Signora, Regina,
Immacolata, Assunta, una protagonista nella modernità di cui non
sempre si è stati capaci di comprendere criticamente la portata non
solo religiosa, ma anche civile e sociale. Si dovrà leggere doverosamente e criticamente un procedere massimalista della considerazione
molteplice della figura di Maria lungo i secoli che consideriamo. Il
fenomeno mariano che si sviluppa renderà necessario il porsi, nel XX
secolo, della “questione mariana” per un suo giusto ridimensionamento senza doversi imboscare in un minimalismo. Tuttavia la presenza della Madre del Signore dovrà essere considerata nella sua componente valoriale e costruttiva nel tessuto delle culture e del sociale,
senza perdere di vista il confronto con la presenza o l’assenza del dato
scritturistico per comprenderne la valenza e l’efficacia cristiana, al di
là del condizionamento meramente cerebrale o devozionistico.
In questo contesto è da considerare l’ampio spazio che il secondo
volume della Storia della Mariologia riserva, in apertura, al Modello
letterario ed artistico europeo.
Rappresentare, cantare, raffigurare Maria ha singolari radici nelle culture europee medioevali per propagarsi quindi all’umanesimo
latino e rinascimentale. Per motivi di ordine teologico e sociale, dopo il IX secolo, mentre si consuma una clericalizzazione dell’agire
liturgico, si fa strada negli ambienti monastici, dotti e popolari, il
desiderio di partecipare alla celebrazione dei Santi Misteri tramite il
voler vedere e il voler esprimere, con ampie drammatizzazioni, pur
presenti in nuce nella liturgia, (come, ad es., le liturgie del Triduo
Sacro), con laudi, liriche e canti, la presenza di Maria nella vita comunitaria, ecclesiale, personale. Ciò che sembra non offrire la liturgia
Introduzione al volume
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ufficiale circa il coinvolgimento della persona, del suo sentimento,
del suo senso di appartenenza, dei suoi affetti, trova nelle sacre rappresentazioni, negli sviluppi del planctus, nei testi poetici in volgare
e in latino, nel raccontare miracoli della Vergine, un esteso e rigoglioso campo espressivo capace di tradurre e tramandare contenuti
biblici, dottrinali, cordiali, in cui Santa Maria è referente privilegiato
e ispiratore.
Poesia antifonale liturgica, narrativa, lirica cortese, testi in metrica diffondono immagini di devoti che vedono la presenza materna
di Nostra Signora nel ruolo di riparatrice e, in questo senso, acclamata con espressioni litaniche che iniziano a sorgere, come Salute degli
infermi, Consolatrice degli afflitti; riconosciuta inviata per soccorrere nelle difficoltà; avvocata che intercede presso il Figlio; ausiliatrice nei momenti difficili. Si osserva che l’emergere di questi “ruoli”
diffonde una teologia mariana popolare, in cui la Vergine, nella sua
concezione verginale, unita al mistero dell’incarnazione, esercita la
maternità misericordiosa alla luce del Figlio Gesù, pur non escludendo esagerazioni ed esuberanze che a volte le fanno prendere il posto
di Dio.
Questi contenuti propri dei mirabilia e dei miracula dell’area
romanza s’intersecano con la presenza, favorita dai Planctus, della Madre addolorata, umanissima, unita al mistero doloroso della
Passione e Morte del Figlio fino alla compassione presso la Croce e
si evolveranno nella forma di drammatizzazione dei Misteri dove il
sentimento del sacro, la funzionalità della cosa sacra, tramite una
vera e proprio ministerialità di esperti, crea un ampliamento testuale
e scenografico sempre più elaborato. La figura di Maria, la sua presenza di coprotagonista, è coinvolta assieme al Figlio nell’incarnazione,
nella vita pubblica, nella morte e resurrezione propria dei racconti
evangelici senza disdegnare riferimenti agli apocrifi.
Il contesto teologico medioevale, che va costantemente tenuto
presente, tramite l’incidenza del Paradigma monastico e mendicante e del Modello teologico tardo-medioevale, permette di interpretare più compiutamente la configurazione di Modello letterario
anche nella ricca produzione di poesia in volgare dell’area italiana,
con vette teologiche ed artistiche come in Dante Alighieri, ormai divenuto patrimonio universale.
Verginità, maternità, creaturalità umile ma anche glorificata
(Assunta), considerate in relazione a Cristo, aprono alla compren-
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Introduzione al volume
sione della vergine Madre, figlia del suo Figlio. Considerata nella
grandezza delle sue virtù diventa esemplare per la vita di fede e misericordiosa interceditrice nella fatica del vivere. La bellezza di questa
creatura, riflesso dell’amore di Dio, che mostra nel dettato poetico la
bellezza dell’uomo redento, diventa immagine nella vastissima produzione iconografica che, proprio tra il medioevo e il rinascimento,
arricchisce il Modello letterario in modo autonomo allargando armoniosamente le possibilità interpretative del paradigma artistico,
ormai caratterizzato da opere di grandi artisti, nate e per la liturgia
e per la devozione di singoli fedeli fino alle soglie del barocco. L’armonizzazione del dato letterario con la ricchezza iconografica è anche
chiave interpretativa per una lettura iconologica delle opere, chiaro
riflesso di una mariologia letterariamente espressa ed influente.
Il passaggio di paradigma tra i modelli contenuti nel Macroparadigma medioevale al Macroparadigma della modernità, che si può
far iniziare nel 1492, data della scoperta, da parte dell’Europa, del
nuovo mondo, impegna a interpretare il Modello riformatore nella
sua valenza e protestante e cattolica quale espressione di cambiamento di mentalità e di prassi.
La modernità, non concetto ma aspetti variegati e in movimento di una civiltà, si caratterizza per l’emergere dell’autoaffermazione
dell’uomo e del suo protagonismo, la qualificazione della ragione a
cui si sottopone ogni realtà e apre all’utopia del progetto con la valorizzazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Si inserisce in questi contesti l’esigenza riformatrice delle forme
di venerazione della Madre di Dio già di Erasmo, e quindi del movimento riformatore caratterizzato da Lutero, Ecolampadio e Zwingli,
che con Calvino diventerà radicale. La riflessione su Maria e la devozione mariana non è ancora identitaria, lo diverrà soltanto nell’ambito della riforma tridentina e della Controriforma. Ma il “sola scriptura” opererà per tralasciare dottrine e forme di pietà non fondate sulle
Scritture stesse. Con diversa caratterizzazione si dovrà interpretare
in ambito anglicano la presenza di Maria e una discontinuità circa la
sua considerazione, ma la presenza di feste mariane, di pellegrinaggi,
di espressioni artistiche sono aspetti che faciliteranno, in ambito ecumenico, il dialogo e la comprensione odierna.
La celebrazione del Concilio di Trento risulta singolare negli effetti perché, pur circoscritta la dottrina alla sola preservazione dal
peccato originale della Vergine Maria e al riproporre la validità della
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venerazione della sua immagine, la complessa ricezione apre un’epoca che sarà sensibile ad una mariologia biblica, alla nascita di una
mariologia scientifica, con attenzione alla parenesi e all’orientamento della vita concreta.
Il composito e complesso itinerario interpretativo ci apre al XVII
secolo, al Modello dell’universo barocco, dove l’effervescenza generale del tempo investe e coinvolge la figura di Maria con un’effervescenza di trattazioni sistematiche, la nascita del primo autonomo
trattato di Mariologia ad opera di Placido Nigido; di influenza nella
letteratura teologica femminile; nell’esperienza delle mistiche. L’abbondante letteratura mariana contribuisce ad amplificare fenomeni
di devozione in onore della beata Vergine Maria, comprese esagerazioni devozionistiche in ambito popolare. Non ne restano esenti
nuove forme di spiritualità che si diffondono, pur tra contrasti, ad
opera di Ordini e nuove Congregazioni religiose.
Per le testimonianze documentarie rimaste si può considerare come, rispetto all’epoca medioevale, nasca una nuova retorica, non più
fredda e intellettuale, ma tesa a suscitare emozioni, affetti, commozioni, effetti teatrali che, con piglio apologetico, anche tramite missioni popolari e ad gentes, mette in risalto il valore del culto mariano,
la vera devozione a Maria, mentre si sottolinea la sua santità, le sue
virtù frutto della pienezza di grazia. Nella foga del dire, non sempre
i privilegi della beata Vergine Maria sono relazionati a Cristo, e si
diffonde una scorretta teologia riguardo alla mediazione mariana.
Il movimento controriformista cattolico non solo influenzerà il
dire, ma coinvolgerà architetture, musiche, immagini, un patrimonio
soggetto a diverse interpretazioni che a suo modo trasmette l’esaltazione e la glorificazione di Maria in cielo, con sviluppi iconografici, in
particolare dell’Immacolata, della Madonna del Rosario e l’illustrazione drammatica del dolore di Maria.
Come era già accaduto nel passato, mentre permangono in vari
strati sociali, soprattutto popolari, immagini massimaliste di Maria,
il sorgere della nuova cultura illuministica instaura progressivamente
un ethos che si distanzia dalle effervescenze barocca e critica, a favore
di una ricentratura cristologica, di una “regolata divozione”, una pietà soprattutto libera da superstizioni e deviazioni dottrinali.
Nel Modello critico illuministico non è sempre agevole operare distinzioni sottili, se non constatare come la dialettica tra fede,
ragione e sentimento propone una qualità di contenuti dottrinali e
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Introduzione al volume
orientamenti pastorali sul culto mariano, capaci di temperare e orientare e far progredire la comprensione della Madre di Dio. In questo
paradigma, anche per l’incidenza che avrà fino ai giorni nostri, è da
leggere ciò che si è operato nella liturgia romana dopo il Concilio di
Trento: la conservazione delle feste mariane introdotte dal VII secolo
e l’inserzione nel calendario di feste non accettate universalmente
come, ad esempio, l’Immacolata Concezione.
Parimenti sono revisionati numerosi testi liturgici, mantenendo
le messe votive per il Sabato. Le feste prescritte nel calendario tra il
XVII-XVIII secolo sono caratteristiche di una sensibilità teologicospirituale e devozionale, mentre sono da considerare con interesse le
riforme dei libri liturgici in ambito francese. Sul versante della pietà,
con l’attenzione ai “mesi mariani”, in particolare al mese di maggio,
nato in contesto italiano, troviamo espressa la necessità di una catechesi che si preoccupa di dare conoscenze dottrinali e spirituali e di
invitare il fedele a guardare Maria soprattutto in tempi difficili.
L’effervescenza del Seicento europeo suscita un genere di raccolte su Maria individuabile nel Modello enciclopedico che meriterebbe un’ampia disamina. L’Enciclopedismo coinvolge aspetti molteplici dello scibile mariano, con periodiche iniziative editoriali, come
la Summa aurea del Bourassé, Dizionari o Enciclopedie, fino al XX
secolo.
Nel procedere interpretativo della storia della mariologia, la figura di Maria nel Modello restauratore dell’Ottocento risente della
complessità di un’epoca caratterizzata da un movimento di idee che,
sorto in Germania, arricchito da influssi inglesi e francesi, coinvolge
aspetti artistici, culturali, sociali a politici in diversi paesi europei con
una durata oltre l’esaurirsi del movimento nella stessa Germania verso il 1830. Aspirazioni, sete del bello, la “via del cuore”, il sentimento
oltre l’astrattezza della pura ragione, influiscono sul delineare e comprendere il volto di Maria, donna privilegiata nel suo Immacolato
Concepimento, compresa sempre più in una contestualità ecclesiale,
persona attiva e forte, Madre degli uomini, ma non ancora compresa
nella sua forza liberatrice e valorizzatrice della donna.
Tuttavia, il ruolo che ella ha nell’ispirare istituti religiosi femminili e maschili, è un capitolo della storia da esaminare più attentamente per l’influenza feconda avuta in campo sociale. Come, con
un risvolto sociale e politico, oltre che religioso; è da interpretare lo
straripare di devozioni, debordanti anche nel culto liturgico; l’inten-
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sificazione delle apparizioni mariane con avvenimenti portentosi o
“rivelazioni” particolari, fino agli inizi del XX secolo; senza tralasciare, ancora una volta, la lettura di un sentire teologico che vuole
ridimensionare le debordanti istanze devozionistiche e accentuazioni
teologiche di massimalismo mariologico.
In sintonia con questa ermeneutica è assai efficace confrontarsi
con l’ultimo modello considerato nel volume, che di fatto caratterizza
e per il suo sorgere e per il suo svilupparsi, il macroparadigma della
modernità fino al divenire contemporaneo. La storia del trattato di
mariologia ci obbliga a riconsiderare il commento di Francesco Suarez alla Summa Theologica e lo sviluppo di una trattazione completa
su Maria alla fine della seconda metà del 1500 e l’inizio della formulazione del trattato distinto di mariologia, agli inizi del 1600, con il
già citato P. Nigido.
Da questi prodromi è possibile risalire ai metodi e ai contenuti
del Modello manualistico, modello in cui si riflette il divenire della
teologia nelle temperie di prassi e vissuti cristiani. Anche il rinnovamento della manualistica mariologica nel XX secolo, che ha i suoi
prodromi nel movimento biblico, patristico, ecumenico e liturgico,
si trova a confrontarsi con l’evento del Concilio Vaticano II. Pur nel
solco di una Traditio, il Concilio ha aperto innovativi sentieri della
comprensione della Madre del Signore nel mistero di Cristo e della Chiesa, sentieri che, aperti al mistero divino, permangono aperti
all’approfondimento e a rinnovate esperienze di pietà e di vita cristiana.
Silvano Maggiani, osm
Direttore
Indice generale
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Indice
INTRODUZIONE GENERALE (Silvano M. Maggiani).pag. 5
Storia della mariologia: intreccio di teologia, storia e
culture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
Traditio e progressio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
9
Criteri e caratteristiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11
Periodizzazione e paradigma culturale. . . . . . . . . . . . . » 14
INTRODUZIONE AL VOLUME (Silvano M. Maggiani).» 17
sigle e abbreviazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 25
1. MODELLO LETTERARIO E ARTISTICO:
DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO
1.1. LE SACRE RAPPRESENTAZIONI MEDIEVA LI (Luca Di Girolamo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
Il teatro tra antichità e Medioevo. . . . . . . . . . . . . . . . »
Liturgia e prime forme di drammatizzazione. . . . . . . . . »
Dai miracoli ai misteri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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1.2. ORIGINE E SVILUPPO DEL PLANCTUS MARIÆ (Luca Di Girolamo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
Il Planctus tra Oriente ed Occidente . . . . . . . . . . . . . »
Sviluppi del Planctus in Europa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
L’antropologia e la mariologia dei Planctus. . . . . . . . »
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1.3. MARIA NELLA POESIA VOLGARE DELL’ITA LIA MEDIEVALE (Luca Di Girolamo). . . . . . . . . . »
Contesto teologico medievale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
1. La teologia e il vissuto del medioevo. . . . . . . . . . . . . »
2. Caratteri della mariologia medievale . . . . . . . . . . . . »
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Indice
L’universo poetico religioso in volgare: formazione e
finalità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
82
1. La Lauda: caratteri e specificità. . . . . . . . . . . . . . . . . » 83
2. Jacopone da Todi († 1306) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 86
3. Bonvesin de la Riva († 1315ca). . . . . . . . . . . . . . . . . » 88
Dante Alighieri (1265-1321). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 91
1. Trasfigurazione di un itinerario umano e artistico . . » 91
2. Amore e universo femminile dantesco . . . . . . . . . . . » 93
3. Maria: auxilium christianorum. . . . . . . . . . . . . . . . . » 94
4. Maria: ideale cosmico di bellezza. . . . . . . . . . . . . . . . » 98
Autori minori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »100
Francesco Petrarca (1304-1374). . . . . . . . . . . . . . . . . . »102
1. Il confronto di due mondi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »103
2. La Canzone alla Vergine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »105
Giovanni Boccaccio (1313-1375). . . . . . . . . . . . . . . . . . »107
1.4. LA POESIA MARIANA NELLE RACCOLTE
ROMANZE DEI MIRACOLI DELLA VERGINE DEL XIII SECOLO (Paule Bétérous). . . . . . . . »109
Le Origini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »109
1. Dati storici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »111
2. Studio della forma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »112
I sei ruoli della Vergine nei miracoli mariani. . . . . . . »113
1. Il ruolo riparatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »114
2. Il ruolo di inviata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »116
3. Il ruolo retributivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »118
4. Il ruolo protettore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »121
5. Il ruolo intercessore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »123
6. Il ruolo di aiuto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »128
Il ruolo di Maria negli scritti degli Autori . . . . . . . . »132
1. Mariologia ad usum populi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »132
2. Maria e Cristo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »133
3. Una catechesi rudimentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »133
I miracoli mariani, sollievo nell’asprezza del tempo . »134
1. Morale esigente o morale lassista? . . . . . . . . . . . . . . »134
2. La pietà popolare mariana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »135
Valutazione della poesia mariana dalla fine del XII
secolo all’inizio del XIII secolo . . . . . . . . . . . . . . . . . »136
Indice
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1.5. LA POESIA MARIANA DELL’UMANESIMO
LATINO (Clelia Maria Piastra) . . . . . . . . . . . . . . . . pag.139
Componimenti poetici che celebrano le vicende della vita di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »139
Componimenti poetici che riguardano singoli episodi
della vita di Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »144
Inni e preghiere alla Vergine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »148
1.6. ICONOGRAFIA MARIANA DAL MEDIOEVO
AL RINASCIMENTO (Maria Cecilia Visentin). . . »157
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »157
1. La Vergine Madre con il Bambino dalle catacombe alle cattedrali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »159
2. La Vergine seduta o l’Incarnazione proclamata . . . . »160
3. La Vergine distesa dà alla luce il Primogenito . . . . . »160
4. La Vergine inginocchiata, umanità in preghiera. . . . »162
L’immagine di santa Maria intorno al Mille . . . . . . . . »164
Laudi e Miracula fonti per l’iconografia mariana . . . »177
Le immagini mariane tra rinnovamento e invenzione. . . »185
Vesperbild o l’immagine della pietà. . . . . . . . . . . . . . . . »192
Il Quattrocento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »196
L’epoca d’oro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »205
Una svolta epocale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »211
2. MODELLO RIFORMATORE
2.1. MARIA NELLA TEOLOGIA DI MARTIN LU TERO († 1546) (Giancarlo Bruni - Matthias Wirz) . »215
Fonti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »216
Lutero e Maria: percorso biografico . . . . . . . . . . . . . . »216
1. L’umiltà di Maria di fronte a Dio. . . . . . . . . . . . . . . »217
2. Maria, modello del credente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »219
3. Maria, “Madre di Dio”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »220
4. Figura della Chiesa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »221
5. Verginità perpetua. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »222
6. Immacolata concezione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »223
7. Assunzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »224
8. Quale culto a Maria?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »224
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Indice
9. Feste mariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.225
10. Invocazione e intercessione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »226
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »228
2.2. MARIA NELLA TEOLOGIA DI ZWINGLI
(† 1531), ECOLAMPADIO († 1531), CALVINO
(† 1584) (Raimund Lüsdorff). . . . . . . . . . . . . . . . . . . »230
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »230
Huldrych Zwingli (1484-1531). . . . . . . . . . . . . . . . . . . »231
1. Vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »231
2. La mariologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »232
Giovanni Ecolampadio (1482-1531). . . . . . . . . . . . . . . . »236
1. Vita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »236
2. La mariologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »237
Giovanni Calvino (1509-1564). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »239
1. Vita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »239
2. La mariologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »240
2.3. MARIA NELLA COMUNIONE ANGLICANA
(Salvatore M. Perrella). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »246
L’editto Anglicana Ecclesia del 1534. . . . . . . . . . . . . . »248
1. L’influenza graduale del protestantesimo. . . . . . . . . »250
La Vergine Maria nella tradizione anglicana . . . . . . »255
Discontinuità mariana nella Comunione anglicana. . »257
1. Maria nella Societas christiana medievale. . . . . . . . »260
2. Contestazione e risposta al mariocentrismo cattolico-romano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »265
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »268
3. MODELLO TRIDENTINO E SPAGNOLO
3.1. IL CONCILIO DI TRENTO E LA MARIOLO GIA SPAGNOLA NEL XVI E XVII SECOLO (En rique Llamas) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »275
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »275
Le dichiarazioni mariologiche del Concilio di Trento.»276
1. Agli albori della mariologia spagnola (1500-1540). . »276
Indice
821
2. Il dibattito teologico sull’Immacolata Concezione di
Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.280
3. Il Concilio di Trento (1545-1563) e la mariologia . . »281
Prime espressioni della mariologia post-tridentina:
mariologia e spiritualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »284
1. Gli autori spirituali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »285
L’influenza del Concilio di Trento nello sviluppo mariologico (1580-1625). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »291
1. La Scuola di Salamanca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »292
2. Mariologi indipendenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »294
Mariologia biblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »297
La nascita della mariologia scientifica e il suo sviluppo (1580-1700). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »299
1. La mariologia di Francesco Suárez SJ (1548-1617). . »300
2. La mariologia tra il XVI e il XVII secolo (1580-1625).»302
Fioritura mariologica nella Spagna nel XVII secolo
(1625-1700). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »307
1. Mariologia biblica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »308
2. Il dibattito sull’Immacolata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »310
3. La collaborazione di Maria alla Redenzione. . . . . . . »311
4. La mariologia trinitaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »311
5. Mariologia poetica e parenetica. . . . . . . . . . . . . . . . . »314
Autori e opere speciali della mariologia del XVII
secolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »315
1. Gli autori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »316
2. Opere mariologiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »318
3.2.LA RIFLESSIONE MARIOLOGICA POST-TRIDENTINA IN AREA ITALO-GERMANICA (Luigi Gambero). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »322
Il Concilio di Trento e il suo tempo. . . . . . . . . . . . . . . »323
Lorenzo da Brindisi, ofmCap († 1619). . . . . . . . . . . . . . »326
Roberto Bellarmino, SJ († 1621). . . . . . . . . . . . . . . . . . »333
Pietro Canisio, SJ († 1597). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »340
Conclusione: una mariologia parenetica e pratica . . . »346
822
Indice
4. MODELLO BAROCCO
4.1. LA NASCITA DELLA MARIOLOGIA COME
TRATTAZIONE SISTEMATICA (Stefano De
Fiores) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.351
Francesco Suárez († 1617). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »352
Placido Nigido († 1640ca). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »359
Dionisio Petavio († 1652). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »363
Guglielmo Vincenzo Contenson († 1674). . . . . . . . . . »365
4.2. MARIA NELL’ÉCOLE FRANÇAISE (Michel Dupuy) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »368
San Francesco di Sales (1567-1622) . . . . . . . . . . . . . . . »368
Pierre de Bérulle (1575-1629). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »370
1. La sovranità di Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »370
2. La Madre di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »371
3. La Vergine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »372
4. La sposa del Padre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »373
5. La compassione di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »375
6. La vita gloriosa di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »376
7. Maria e l’ordine ipostatico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »377
8. Maria mediatrice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »377
Paul Métézeau (1582-1634). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »379
Guglielmo Gibieuf (1591-1650). . . . . . . . . . . . . . . . . . . »380
1. La regalità di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »381
2. La verginità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »382
3. Maria, sposa del Padre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »383
4. La compassione di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »383
Autori di ispirazione oratoriana. . . . . . . . . . . . . . . . . . »383
1. San Jean-Jacques Olier (1608-1657). . . . . . . . . . . . . »384
2. San Giovanni Eudes (1601-1680). . . . . . . . . . . . . . . »385
Maria e i sacerdoti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »386
Il monastero di Port-Royal. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »389
Jacques-Bénigne Bossuet (1627-1704). . . . . . . . . . . . . . »391
Jean van Neercassel (1626-1686). . . . . . . . . . . . . . . . . . »393
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »394
Indice
823
4.3. MARIA NELLA LETTERATURA TEOLOGICA
FEMMINILE DELLA PRIMA ETÀ MODERNA
(Valeria Ferrari Schiefer). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.396
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »396
Unica eccezione di virtù o onore di tutte le donne?. »396
Maria, difesa delle donne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »399
Maria, Paradigma dell’umano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »402
Maria, culmine di sapienza e di bellezza umana. . . . . . »405
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »406
4.4. MARIA NELL’ESPERIENZA MISTICA (Gaspar
Calvo Moralejo). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »407
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »407
Scrittrici mistiche mariane. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »411
La mistica mariana del barocco: María de Jesús de
Ágreda († 1665). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »413
1. Una mistica mariana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »416
2. La mariologia di Madre Ágreda . . . . . . . . . . . . . . . . »417
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »425
4.5. MISTICHE ITALIANE: SANTA MARIA MADDALENA DE’ PAZZI († 1607), SANTA VERONICA GIULIANI († 1727) (Luca Di Girolamo). . . »426
Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (1566-1607). . . . . . »426
1. Vita e pensiero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »428
2. Per interpretare i testi maddaleniani. . . . . . . . . . . . . »429
3. Il mistero dell’Incarnazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »430
4. La purità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »434
5. Il rinnovamento della Chiesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . »439
Santa Veronica Giuliani (1660-1727). . . . . . . . . . . . . . »444
1. Vita e pensiero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »444
2. Maria: madre, maestra e guida . . . . . . . . . . . . . . . . . »446
3. Immacolata e mediatrice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »447
4. Addolorata presso la Croce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »449
4.6. AMPLIFICAZIONE DELLA DEVOZIONE
VERSO LA VERGINE MARIA (Emanuele Boaga). »452
Il fenomeno dell’abbondante letteratura mariana . . »453
Tipologia e contenuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »454
824
Indice
La devozione mariana carmelitana. . . . . . . . . . . . . . . . pag.458
1. L’Ordine del Carmelo fondato a onore della B. Vergine Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »458
2. Consacrazione e dedicazione alla Vergine Maria . . . »459
3. Intercessione discendente e ascendente. . . . . . . . . . . »460
4. Imitazione delle virtù di Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . »461
5. Lo scapolare del Carmine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »461
6. Preghiere mariane carmelitane. . . . . . . . . . . . . . . . . »466
Esagerazioni e deviazioni della devozione popolare . »471
Il “voto del sangue”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »475
4.7. NUOVE FORME DI SPIRITUALITÀ MARIANA ALLA FINE DEL XVI SECOLO E NEL
XVII SECOLO (Emanuele Boaga). . . . . . . . . . . . . . »478
L’Oblatio della Congregazione mariana . . . . . . . . . . . »478
La «santa schiavitù» verso la Madre di Dio . . . . . . . . »481
1. Le origini della «santa schiavitù». . . . . . . . . . . . . . . »482
2. La diffusione in Spagna e in altre nazioni europee. . »483
3. La diffusione in Francia e la contesa dottrinale . . . . »486
4. Ulteriore diffusione e contrasti. . . . . . . . . . . . . . . . . »487
La vita “marieforme” del Carmelo . . . . . . . . . . . . . . . . »490
1. La vita marieforme e mariana. . . . . . . . . . . . . . . . . . »492
2. La vita in Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »493
3. La vita per Maria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »494
Diventare spiritualmente madri di Cristo. . . . . . . . . . . »498
4.8. MARIA NELLA PREDICAZIONE DAL XVI AL
XVIII SECOLO (Bogusław Kochaniewicz). . . . . . . »500
La predicazione dal XVI al XVIII secolo . . . . . . . . . . »500
1. Attività missionaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »502
2. La predicazione come “teatro sacro” . . . . . . . . . . . . . »503
3. Lo stile del sermone barocco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »504
Maria nella predicazione barocca. . . . . . . . . . . . . . . . . »505
1. Maria nei sermoni dell’anno liturgico. . . . . . . . . . . . »505
2. Dimensione apologetica dei sermoni mariani. . . . . . »509
3. Predicazione mariana nelle missioni popolari. . . . . . »510
4. La predicazione del Rosario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »511
5. Maria nella predicazione ad gentes. . . . . . . . . . . . . . »512
6. Maria nella predicazione guerriera . . . . . . . . . . . . . . »514
Indice
825
7. Sermoni per le Incoronazioni dell’icona di Maria. . . pag.515
8. Prontuari per i predicatori e le raccolte di sermoni. . »517
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »518
4.9. MARIA NELLA STORIA DELLA PIETÀ E
DELL’ARTE DAL MANIERISMO AL BAROCCO (Maria Cecilia Visentin). . . . . . . . . . . . . . . . . . . »521
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »521
La figura di Maria nel XVI e XVII secolo. . . . . . . . . . »522
La teologia cattolica e le immagini nel XVI secolo . »523
Arte mariana tra manierismo e barocco . . . . . . . . . . . . »527
L’evoluzione del dipinto d’altare all’inizio del Seicento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »543
Maria nell’arte barocca. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »545
1. L’Immacolata, la Madonna del Rosario e la Pietà. . . »553
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »557
5. MODELLO CRITICO ILLUMINISTICO
5.1. CRITICISMO E MOVIMENTO ILLUMINISTICO (Stefano De Fiores). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »561
Dai Monita salutaria (1673) di A. Widenfeld († 1678)
al Sinodo di Pistoia (1786). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »561
1. Un libretto esplosivo: Monita salutaria. . . . . . . . . . . »563
2. La «regolata divozione» di Ludovico Antonio Muratori († 1750). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »566
3. Il Sinodo di Pistoia (1786) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »568
Cultura barocca, critica storica e pietà popolare in
san Luigi Maria Grignion de Montfort († 1716) e in
sant’Alfonso Maria de’ Liguori († 1787). . . . . . . . . . . »569
1. Luigi Maria Grignion de Montfort († 1716). . . . . . . »570
2. Le Glorie di Maria di sant’Alfonso M. de’ Liguori
(† 1787). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »578
826
Indice
5.2. MARIA NELLA LITURGIA ROMANA E NEL LA LITURGIA NEOGALLICANA DAL XVII
AL XVIII SECOLO (Corrado Maggioni - Jean Evenou). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.588
Liturgia romana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »589
Liturgia neogallicana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »597
5.3. LA FIORITURA DI “MESI MARIANI” (Corrado
Maggioni). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »613
Mesi mariani e liturgia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »613
1. L’agosto mariano dei bizantini. . . . . . . . . . . . . . . . . »613
2. Il kiahk dei copti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »614
3. L’ottobre del Rosario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »615
4. Il settembre dell’Addolorata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »616
Il mese di maggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »616
1. Gli albori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »617
2. Il sorgere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »618
3. Lo sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »618
4. La strutturazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »620
5. Oggi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »622
6. MODELLO ENCICLOPEDICO MARIANO
6.1. IL PARADIGMA ENCICLOPEDICO (Francesco
Petrillo). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »625
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »625
Ippolito Marracci (1604-1675). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »630
1. Enciclopedismo bibliografico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »633
2. Enciclopedismo bio-agiografico mariano. . . . . . . . . . »641
3. L’enciclopedismo simbolico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »645
Pietro de Alva y Astorga (1602-1667) . . . . . . . . . . . . . »648
Jean-Jaques Bourassé (1813-1872). . . . . . . . . . . . . . . . . »653
Agostino Roskoványi (1807-1892). . . . . . . . . . . . . . . . . »654
Dizionari ed enciclopedie mariane dal XX al XXI
secolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »654
Indice
827
7. MODELLO ROMANTICO-RESTAURATORE
7.1. MARIA NEL ROMANTICISMO EUROPEO
(Edoardo Scognamiglio). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.661
Maria, “donna privilegiata”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »663
Apertura ecclesiale della mariologia . . . . . . . . . . . . . »670
1. Antonio Rosmini-Serbati (1797-1855). . . . . . . . . . . »671
2. Gioacchino Ventura (1792-1861). . . . . . . . . . . . . . . »676
3. Augusto Nicolas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »682
4. Prospero dom Guéranger (1805-1875). . . . . . . . . . . »686
5. Giovanni Perrone (1794-1876). . . . . . . . . . . . . . . . . »691
6. Carlo Passaglia (1812-1887). . . . . . . . . . . . . . . . . . . »693
7.2. MATTHIAS JOSEPH SCHEEBEN († 1888) NEL LA MARIOLOGIA TEDESCA DEL XIX SECO LO (Manfred Hauke) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »696
La mariologia tedesca del XIX secolo . . . . . . . . . . . . »696
Matthias Joseph Scheeben (1835-1888). . . . . . . . . . . . . »697
L’opera mariologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »698
1. Il carattere personale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »703
2. Immacolata Concezione e Assunzione. . . . . . . . . . . . »705
3. II rapporto con la Trinità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »706
4. La pericoresi tra Maria e la Chiesa . . . . . . . . . . . . . . »708
5. La cooperazione alla redenzione. . . . . . . . . . . . . . . . »709
La ricezione dell’opera di Scheeben. . . . . . . . . . . . . . . »713
7.3. IL MOVIMENTO DI OXFORD E JOHN HENRY NEWMAN († 1890) (José Morales). . . . . . . . . . »715
La mariologia di John Henry Newman. . . . . . . . . . . . . »715
1. Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »715
2. Il credo mariologico di Newman (1831). . . . . . . . . . »717
3. Una mariologia non anglicana . . . . . . . . . . . . . . . . . »719
4. Il saggio Sullo sviluppo della dottrina cristiana del
1845. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »720
5. Il periodo cattolico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »721
6. Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »725
828
Indice
7.4. MARIA FIGURA ISPIRATRICE DELLE CON GREGAZIONI RELIGIOSE MASCHILI E
FEMMINILI DEL XIX E XX SECOLO (Gian carlo Rocca). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.728
Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »728
Gli istituti dal titolo mariano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »729
La catalogazione dei titoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »732
Considerazioni sui titoli mariani degli istituti . . . . . . »733
La regolamentazione dei titoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . »740
Le devozioni promosse dagli istituti religiosi. . . . . . . »743
Temi apocalittici, messianici, escatologici e politica
negli istituti religiosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »744
Spiritualità, iconografia e opere degli istituti religiosi » 749
Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »755
7.5. PIETÀ E DEVOZIONE MARIANA NELL’OTTOCENTO (Stefano Rosso). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »756
Situazione e condizionamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »756
Le devozioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »759
1. Il Rosario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »759
2. Pellegrinaggi e santuari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »760
3. Feste e mesi mariani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »761
4. Confraternite, compagnie, associazioni di devoti . . . »762
5. Consacrazioni alla Vergine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »762
6. Preghiere, canti, letteratura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »763
Rilievi conclusivi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »763
7.6. L’INTENSIFICAZIONE DELLE MARIOFANIE:
DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE (1789)
AGLI INIZI DEL XX SECOLO (Emanuele Boaga) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »768
Visioni mariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »769
Avvenimenti portentosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »770
Mariofanie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »774
Interpretazioni conclusive. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »777
Indice
829
8. MODELLO MANUALISTICO
8.1. IL MANUALE DI MARIOLOGIA DAGLI INI ZI DELL’OTTOCENTO AL VATICANO II (Fran cesco Scanziani). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.783
Il trattato di mariologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »783
1. I prodromi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »783
2. Rinascita e tentativi della mariologia nel XIX secolo.»786
3. “Sviluppi e istanze” della mariologia del XX secolo . »789
Il modello manualistico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »795
1. I contenuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »796
2. Il metodo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »797
Valori e limiti del “modello manualistico”. . . . . . . . . »801
1. I contenuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »801
2. Il metodo manualistico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »803
Epilogo di una parabola. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »810
Tentativi di rinnovamento del manuale di mariologia nel XX secolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »810
Alle soglie del Concilio: domande aperte. . . . . . . . . . »815
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