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blue intervista
Carla del
Silvia Neonato
Suq
Attrice, autrice, regista e inventrice di un bazar dei popoli,
Peirolero mette in scena artisti, scrittori e mercanti di molti
Paesi. Ogni giorno italiani e stranieri mangiano, fanno
shopping e ascoltano musica e racconti seduti allo stesso
tavolo. Al Porto antico di Genova dal 12 al 21 giugno
Actress, author and inventor of a bazaar for many nations, Peirolero
brings together artists, writers and merchants from many countries.
Every day Italians and foreigners eat, shop and listen to music and
stories sitting at the same table. At the Porto Antico of Genoa from
June 12th to 21st.
intervista blue
ercussionisti nigeriani, attori algerini, scrittrici serbe, cantanti in ogni
lingua, latino compreso. Ballerini e
poeti del tango, sarte marocchine, cuochi
arabi. E don Gallo, sacerdote no global
non sempre apprezzato dalle gerarchie
ecclesiastiche, fondatore della Comunità
genovese San Benedetto al porto, un luogo aperto agli ultimi della terra. Tutti costoro hanno calcato le scene del Suq accanto a Carla Peirolero, alta, bella,
volitiva, di professione attrice. Ma anche:
autrice, regista e operatrice culturale, veste in cui ha inventato il Suq, uno spettacolo lungo 10 giorni che parte il prossimo
12 giugno, al Porto antico, undicesimo
anno di fila.
Si fa cultura, sul palco del Suq, con scrittori e artisti di ogni parte del mondo. Ma
c’è pure, appunto, il bazar al coperto, con
ristoranti, bar e negozi etnici dove fare
shopping e mangiare gomito a gomito,
italiani e stranieri. Non c’è un altro posto
come il Suq dove si scambino da anni linguaggi e merci con tanta disinvolta allegria. Può infatti capitare ormai di ascoltare, in convegni e festival, scrittori
africani o artisti esotici. Ma non di mescolarsi, seduti allo stesso tavolo, noi italiani con gli extracomunitari, coi rispettivi bambini che giocano tra panche e
palcoscenico. Qui succede da anni. Un miracolo anche politico di cui Carla spiega
l’origine con un libro. “Si tratta di Stranieri di Maria Pace Ottieri, ce l’ho ancora
sul comodino. Lei, oltre che essere scrittrice, allora lavorava come volontaria in
centri immigrati. Io ho cominciato ad appassionarmi agli harem, ho conosciuto artisti stranieri ho avuto voglia di inventarmi qualcosa di nuovo”.
Ma il Suq come si organizza? “Con tanta
gente che lavora duramente. Mettiamo in
scena uno spettacolo complesso che dura
dieci giorni, occorre una regia, il calcolo
dei tempi, il controllo di entrate e uscite di
scena, il mix giusto di parole e musica. Una
volta Raffaella Carrà ha detto: mi adatto ai
più diversi tipi di spettacolo perché quello
che mi piace di più è progettare e fare la
produzione. Posso dire lo stesso di me, nel
P
igerian percussionists, Algerian actors,
Serbian writers, singers in every language including Latin. Dancers and
poets of the tango, Moroccan tailors, Arab
chefs. And Don Gallo, the no-global priest
who isn’t always well-liked by the ecclesiastical hierarchy, founder of the Genovese
Community of San Benedetto at the port, a
place open to those who are the last of the
earth. All these people have walked across
the stage of the Suq next to Carla Peirolero,
tall, beautiful, strong-willed, actress by profession. But she is also an author, director
and culture operator, which is how she invented the Suq, a show that lasts 10 days and
starts next June 12th at the Porto Antico, the
11th year in a row. Culture is what is produced
on the stage at the Suq, with writers and
artists from every part of the world. But
there is also the bazaar that is covered like a
tent, with restaurants, bars and ethnic shops
where Italians and foreigners shop and eat
together. There is no place else like the Suq
where they have been exchanging languages
and goods for years with such nonchalant
glee. It may happen that in a conference or
festival you meet African writers or exotic
artists. But they don’t usually mix with the
crowd, to sit at the same table, to find Italians and non-Europeans sitting with their respective children who play together under
the tables or near the stage. This is what has
been happening here for years. A miracle
that is also political and Carla explains its origin with a book. “The book is Stranieri (Foreigners) by Maria Pace Ottieri, and I still have
it on my nightstand. In addition to being a
writer, she worked as a volunteer in immigration centers. I started to get excited about
the harem, and met foreign artists and wanted to invent something totally new.”
But how do you organize the Suq? “With a
lot of people who work hard. We put together a comprehensive show that lasts ten
days. You need a director, to calculate the
times, check who enters and who exits, the
right mix of words and music. Once Raffaella Carrà said: I adapt to all various types of
show because what I like most is to plan and
do production. I can say the same thing
about myself. In ’99 we thought up the Suq,
N
Immagini dalle scorse edizioni
del Suq
Pictures from past Suqs
Sul palco con Don Gallo
On the stage with Don Gallo
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intervista blue
blue intervista
Photo by Luca Antonucci
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Danza del ventre
Belly dancing
Suq al Porto Antico,
Genova 12-21 giugno
dalle 16 alle 24
ingresso libero.
Teatro, concerti,
incontri anche per ragazzi,
ristoranti, bar, negozi,
artigianato tradizionale,
scuole di danza
e di cucina
www.suqgenova.it
Suq at the Porto Antico,
Genoa, June 12th to 21st
Suq at the Porto Antico,
Genoa, June 12th to 21st,
from 4 p.m. to midnight,
free entrance.
Theatre, concerts,
meetings also for
children, restaurants, bars,
shops, traditional crafts,
dancing schools and food
www.suqgenova.it
’99 abbiamo ideato il Suq io e Valentina
Arcuri, una prodigiosa organizzatrice, con
cui ho creato anche Chance Eventi. Fare
solo l’attrice mi stava stretto, il mio istinto a creare scalpitava, forse è una attitudine materna, il desiderio di dare vita a
qualcosa , di “fare casetta”. Ecco, il Suq lo
sento come la mia casa”.
Carla Peirolero è così, cita la popolare Carrà e poi scrive testi con un antropologo sofisticato come Marco Aime (come il nuovo,
delizioso teatro in musica, Sulla rotta di
Gulliver, che vedrete al Suq). Confezionato e prodotto con Chance Eventi e l’affiatata Compagnia multietnica del Suq. Come
Esistenza. Soffio che ha fame, uno spettacolo unico, impervio, con don Gallo attore, con testi pescati nell’Ecclesiaste, nel
Corano, in Emily Dickinson e Simone Veil,
nel Sutra del Loto e in Teresa d’Avila. Sempre - e con passione tenace - alla ricerca di
ciò che unisce e lega i popoli (e le generazioni e i sessi). Spesso con Roberta Alloisio, genovese, una cantante straordinaria,
amica di Carla, sua sodale in tante avventure. E Luca Antonucci, lo scenografo di
sempre, molto amato.
Peirolero insomma è fedele e poco solitaria. Un monologo tutto da sola non l’ha
mai fatto, lei in scena si porta tutti gli artisti della Compagnia e anche altri, pure
al Suq. “Sarà forse che non mi fido dei
miei talenti! Eppure ho lavorato a Firenze con Carlo Cecchi, appena uscita dalla
Scuola di recitazione del teatro Stabile di
Genova. E poi con tanti altri grandi regi-
Valentina Arcuri and I. She is a great organizer, and with her we also created Chance
Eventi. To only be an actress was starting to
be too limiting for me, my instinct needed
an outlet, maybe it’s a maternal instinct, the
desire to give life to something, to ‘make a
nest.’ That’s it, I feel like the Suq is my home.”
This is how Carla Peirolero is, citing the
popular Carrà and then writing texts with
a sophisticated anthropologist like Marco
Aime (like the new, delicious theatre
piece with music On Gulliver’s Trail, that
you will see at the Suq.)
Produced and put together with Chance
Eventi and the well-oiled multiethnic company of the Suq. Like Esistenza. Soffio che ha
fame, (Existence. Hungry Breath) a unique
show with Don Gallo as an actor, with texts
taken from Ecclesiastes, the Koran, Emily
Dickinson and Simone Veil, from the Sutra of
the Lotus, and Teresa of Avila. Always and
with passionate tenaciousness, looking for
what brings together and links peoples (and
generations and genders). Often with Roberta Alloisio, Genovese, an extraordinary singer,
and Carla’s friend and companion in many
adventures. And Luca Antonucci, who is a
well-loved set designer over the years.
Peirolero is faithful and does not do things
alone. A completely solitary monologue is
something she’s never done. She brings all
the artists of the Company to the stage and
even others, even at the Suq. “Maybe I don’t
really trust my own talents! And yet I worked
in Florence with Carlo Cecchi, when I had just
come from the acting school at the Genoa
sti come Marco Sciaccaluga, Aldo Trionfo,
Sergio Maifredi, Tonino Conte. I miei genitori per la verità mi avevano mandato a
Genova da Cairo Montenotte per fare
l’università, erano gente semplice che
amava la cultura. Sono stata la prima laureata in famiglia. Quando ho detto loro
che studiavo anche da attrice, sono rimasti perplessi, poi però mi hanno sostenuto. Mio papà faceva l’operaio, a 13 anni
stava già in vetreria, ma era un bravo chitarrista, suonava il liscio nelle balere, provava in cantina, i miei zii, tutti, suonavano la fisarmonica, la tromba e altri
strumenti”. Che cosa faceva a Genova da
ragazza di provincia? “Ho studiato e lavorato come una matta, con una gran
forza di volontà. Pensi che ero già laureata, facevo teatro e ancora mi sognavo
di falsificare il libretto universitario, scrivendoci esami che non avevo dato per
tranquillizzare mio padre. E pensare che
nella realtà non l’ho mai fatto, era solo
un incubo notturno”.
Quando era già attrice del teatro della Tosse è rimasta incinta. Allora ha pensato di
trasformarsi e fare l’ufficio stampa, per stare più vicina alla figlia. (che ora è fresca diciottenne). “Mi stufo di fare sempre le stes-
Repertory theatre (Teatro Stabile). And then
with many other great directors like Marco
Sciaccaluga, Aldo Trionfo, Sergio Maifredi,
Tonino Conte. Actually, my parents had sent
me to Genoa from Cairo Montenotte to go
to the university, they were simple people
who loved culture. I was the first one to get
a university degree in my family. When I told
them that I studied theatre they were worried, but then the supported me. My father
was a worker, at 13 he was already in the
glass works, but he was also a good guitarist
and he played at country dances. He would
practice in the basement. All my uncles,
everyone played an instrument, like the accordion or trumpet.” What did she do in
Genoa, a girl from the countryside? “I studied and worked like crazy, with a great will
power. To think, I was already graduated from
university and I was doing theatre and I still
dreamed about trumping up my university
report card, putting down exam grades that
I hadn’t gotten to make my father calm
down. And to think that I never actually did
that, it was just a nightmare.”
When she was already an actress at the
Teatro della Tosse, she got pregnant. Then
she decided to change and do the press office work, to be closer to her daughter (who
Il mercato
The market
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intervista blue
blue intervista
Da "Gli Stranieri portano
fortuna", sul palco con
Eyal Lerner
On the stage with Eyal Lerne
se cose, sono stata anche programmista regista alla Rai Liguria con Arnaldo Bagnasco, altro bravo maestro, mi ha insegnato
molto, ad esempio i tempi da rispettare. E
anche a muovermi facilmente nel mondo
della comunicazione, con i giornalisti, a fare le pubbliche relazioni. Magari se fossi diventata Mariangela Melato non avrei cambiato tante volte mestiere.
Lo dice pacata, con schiettezza: se fossi
stata una fuoriclasse, non mi inventavo
tanti lavori. Però un’ambizione la confessa: “Ho acuito delle capacità perché avevo
altre esigenze, volevo decidere io i miei
progetti, uscire da quel ruolo passivo delle attrici sempre scelte da altri, in attesa di
copione e di ruolo”. Così sono nati i cicli di
incontri con le scrittrici con Carla nel ruolo di organizzatrice di cultura e lettrice di
testi. Negli anni seguenti, sempre dalle sue
mani uno spettacolo particolare, Butterfly
bazar, storia vera di Margareth Fountaine,
cacciatrice di farfalle e prima entomologa
della storia, con la regia di Enrico Campanati e la musica dell’orchestra Bailam. “A
dieci anni di distanza, ho ormai maturato
un tipo di teatro musicale che però non è
un musical. Sono spettacoli alleggeriti da
musica e danza per veicolare contenuti seri anche tra i ragazzi”. Danze, musica, narrazioni. In scena lei, nel ruolo di narratrice, regia di Campanati, suo compagno
nella vita. Lavorate bene insieme? “Facciamo liti furibonde, perché siamo due prepotenti e due ansiosi. Ma poi i risultati arrivano”, risponde ridendo senza, al solito,
camuffare niente.
is now a fresh-faced 18 year old). “I was tired
of doing the same things, I was also an assistant director at Rai Liguria with Arnaldo
Bagnasco, another great master who taught
me a lot for example the times to respect.
And even to move easily through the world
of communication with journalists, to do
public relations. Maybe if I had become Mariangela Melato I wouldn’t have changed jobs
so much.” She says this clearly and calmly: if
I’d been truly great, I wouldn’t have invented so man jobs for myself. But one ambition
she does confess: “I sharpened my skills because I had other needs, I wanted to decide
my projects myself, get out of that passive
role of actresses who are always chosen by
others, waiting for the script and the right
role.” That’s how Carla came to organize a
cycle of meetings with women writers,
where she was also a reader. In the years to
follow, a special show came from her:
Butterfly bazar, the true story of Margareth
Fountaine, butterfly hunter and first woman
entomologist in history, with Enrico Campanati as director and the music of the Bailam
orchestra. “Ten years later, I’ve now matured
a type of musical theatre that is not a musical. The spectators are entertained by the
music and dance that serve as vehicles for
serious contents, even among children.”
Dance, music, narration. She is on the stage
in the role of narrator, Campanati’s direction,
her companion in life. Do you work well together? “We fight furiously because we are
two arrogant and anxious people. But then
the results are good,” she answers laughing,
without hiding anything.
Photo by Losso
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E le risorse economiche? Trentamila euro
arrivano dal Comune di Genova e poi ci
sono gli sponsor, gli artigiani e i soci dell’associazione che ha 400 iscritti. E gli
spettacoli prodotti in proprio e venduti su
altre piazze. Per citare i più riusciti: Gli
stranieri portano fortuna, Canto di Natale
tratto da Dickens e Esistenza. Soffio che
ha fame, che ha fatto un gran tour nazionale. Inoltre il Suq, con tanto di marchio
registrato, è stato prestato al Comune di
Bolzano. “In cambio loro finanziano una
parte delle scenografie, costose e da rinnovare - spiega lei - si va avanti, dunque
e si varano pure novità. Quest’anno sono
due. Ci sarà un palco fuori dal tendone del
Suq, senza posti a sedere per gli spettacoli serali dove, promette Carla, “ faremo ballare il pubblico”. Mentre all’interno, dopo
le 21, si potrà approfittare di incontri, letture, negozi e ristoranti aperti fino a tardi. Seconda novità: il festival sarà più ecosolidale, per precisa sollecitazione del
pubblico. Quindi via al riciclo, illuminazione ad hoc, ecospot dalle 20 alle 20,30 (ovvero mezzora di buone pratiche), incontri
sull’ecologia. “Nel mio piccolo non ho mai
chiesto un prestito in banca, vado alla ricerca di talenti senza fissarmi sulle star
troppo costose e investo sulle personalità
che abbiamo in casa. E ne abbiamo scoperti parecchi di artisti! Infine ci mettiamo tutti tanto lavoro e ancora tanto entusiasmo”.
Come se fosse facile. b
Economic resources? Thirty-thousand euros
come from the City of Genoa and then there
are the sponsors, the craftsmen and members
of the association that numbers 400. And
shows that are produced and performed in
other cities. To cite a few successes: Gli
stranieri portano fortuna (Foreigners Bring
Luck), Canto di Natale (A Christmas Carol)
from Dickens and Esistenza. Soffio che ha
fame, that has made a national tour. In addition, the Suq, which has a registered trademark, was ‘lent’ to the City of Bolzano. “In
exchange they finance a part of the scenery,
that is costly and needs to be renewed,” she
explains. “We go on, therefore and we launch
new things. This year there are two. There will
be a stage outside the big tent of the Suq,
without seating for evening shows where,”
Carla promises, “the public can dance.” While
inside, after 9 p.m., you can take advantage
of encounters, readings, stores and restaurants open until late at night. The second new
item: the festival will feature eco-solidarity,
at the audience’s request. So bring on the recycling, ad hoc illumination, an eco-spot
from 8 p.m. to 8:30 p.m. (that is, half an hour
of good practices), meetings about ecology.
“In my little way, I have never asked for a
bank loan, I go looking for talent without
getting ideas about stars who are too costly,
and I invest on the personality and talent we
have at home. And we’ve discovered lots of
artists! Finally, we all just work very hard, with
a lot of enthusiasm.”
As if that were easy. b
Il saluto della Compagnia del Suq
The Suq company says hello
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Carla del