Rassegna stampa Lunedì 18 marzo 2013 Bonus del 55% in caduta libera Il Sole 24 Ore pag. 6 del 18/03/2013 Caldaie e condizionatori con controlli semplificati Il Sole 24 Ore pag. 33 del 18/03/2013 L’elettrotecnica insegue la crescita oltre gli Urali Il Sole 24 Ore pag. 15 del 18/03/2013 Elettronica, rotta verso la Russia Italia oggi Sette pag. 19 del 18/03/2013 La rivalutazione perdona le omissioni Il Sole 24 Ore pag. 1 del 18/03/2013 Periti a confronto sulla sicurezza Il Piccolo pag. 14 del 18/03/2013 “Follow me”: si fa il punto sulla sicurezza antincendio www.udinetoday.it La specializzazione è vincente Italia oggi Sette pag. 43 del 18/03/2013 “A Torino l’eleganza resiste perché va di padre in figlio” La Stampa/Torino pag. 57 del 17/03/2013 Pagina 1 di 2 PRIMO PIANO Il Sole-24 Ore del lunedi - 2013-03-18 - Pag. 6 Immobili LE AGEVOLAZIONI EDILIZIE Bonus del 55% in caduta libera Con la recessione e il «nuovo 50%» perse in un anno 196mila richieste • Testo • Valeria Uva L'edilizia è un po' meno «verde». Calano, e bruscamente, gli interventi per il risparmio energetico incentivati con la detrazione del 55 per cento. Da quando anche l'altra detrazione (quella pari al 36% delle spese per interventi generici di recupero edilizio) è stata elevata al 50%, il bonus fiscale per chi investe nella riqualificazione energetica dei vecchi edifici ha perso gran parte del suo appeal. Nel 2011 le domande di accesso al 55% erano 396mila; l'anno scorso dovrebbero essersi fermate a quota 220mila, con una flessione del 44 per cento. Le prime stime provengono dal rapporto Onre 2013 (Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi) realizzato da Legambiente e dal Cresme (si veda anche il Sole 24 Ore del 7 marzo). L'istituto di ricerca specializzato nell'edilizia ha calcolato anche il costo fiscale di entrambe le misure: 25,7 miliardi di euro di detrazione nei 15 anni di vita del 36-50%; 11 miliardi per il 55% in sei anni. Per quest'ultima misura, poi, sono stati 3,4 i miliardi spesi per isolare le abitazioni nel 2012, uno in meno rispetto al 2011. Una cifra ben lontana dai 6,5 miliardi l'anno che secondo il Rapporto servirebbero a centrare l'obiettivo di riduzione dei consumi energetici indicato dal cosiddetto pacchetto 20-20-20: riduzione del 13% delle emissioni per il settore dell'edilizia residenziale entro il 2020, appunto, con una spesa complessiva di 58,9 miliardi per arrivare a risparmiare 2,8 miliardi di Mtep (milioni di tonnellate di petrolio equivalente). Il declino dell'incentivo del 55% era in qualche modo segnato da quando nel giugno scorso il decreto sviluppo (Dl 83/2012) ha innalzato dal 36 al 50% lo sconto fiscale per la ristrutturazione. Da allora la detrazione del 55% è risultata meno competitiva, se non altro perché a fronte di quel 5% in più di rimborso richiede un percorso più complicato. Se infatti per la riqualificazione tradizionale è necessario solo il pagamento con bonifico tracciabile, per il 55% serve ancora l'invio della pratica all'Enea, accompagnata da alcuni documenti (dalle schede prestazionali del produttore per gli infissi fino alla certificazione energetica per gli interventi più importanti di isolamento termico). Ma a spiegare il tonfo non bastano i sei mesi di concorrenza-convivenza tra le due detrazioni. Dai conteggi del Cresme, infatti, risulta anche una bella fetta di interventi scomparsi, che non sono cioè stati fagocitati dal 36-50 per cento. Alle 196mila domande per il 55% perse dal 2011 al 2012, non corrisponde un aumento neanche lontanamente equivalente del bonus tradizionale, che sono salite solo di 30mila unità (erano 490mila nel 2011, sono 520mila nel 2012). All'appello mancano oltre 166mila interventi. «È l'effetto della crisi – scommette Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme – ed è la dimostrazione che persino gli incentivi alla riqualificazione non riescono più a tenere vivo il mercato». Per le sue stime l'istituto si è servito di diversi indicatori. «Oltre alle proiezioni sulle domande sulla base del pregresso - spiega ancora Bellicini - abbiamo una rete di rivenditori di materiali per l'edilizia che rappresenta il vero polso del mercato». Inoltre, così come è strutturata, la detrazione del 55% oltre che essere di difficile attuazione è anche, sostanzialmente http://edicola.ilsole24ore.com/jsp/print.jsp?cliente=SOLE 18/03/2013 Pagina 2 di 2 poco efficace. «Stiamo di fatto sprecando risorse pubbliche – commenta amaro Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente – perché riconosciamo l'incentivo a tutti i tipi di intervento e non misuriamo il risparmio ottenuto». Ma il punto più critico per Legambiente sono i condomìni dove il 55% si è rivelato del tutto inapplicabile: «Impossibile mettere d'accordo tutti - continua Zanchini - anche perché ognuno ha una capienza fiscale diversa». Per questo Legambiente presenterà il 20 marzo a Roma una proposta di legge per ridurre i consumi nei condomìni, attraverso l'utilizzo dei Tee (titoli di efficienza energetica) che misurano il reale risparmio ottenuto e il coinvolgimento delle Esco (le società di gestione degli impianti) a cui affidare precisi obiettivi di riduzione dei consumi. © RIPRODUZIONE RISERVATA http://edicola.ilsole24ore.com/jsp/print.jsp?cliente=SOLE 18/03/2013 Pagina 1 di 2 Il Sole-24 Ore del lunedi - 2013-03-18 - Pag. 33 EDILIZIA E TERRITORIO Energia. Tetto alla temperatura anche per il raffrescamento estivo Caldaie e condizionatori con controlli semplificati In arrivo il regolamento sugli impianti termici L'APPLICAZIONE Le disposizioni saranno subito in vigore solo nelle Regioni che non hanno già norme specifiche • Testo • Donato Leo Roberto Vinchi Anche il raffrescamento estivo incontrerà un limite di temperatura. La novità è tra quelle inserite nel decreto con le nuove regole per l'esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 febbraio e in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» ha la finalità sia di riordinare il quadro normativo sugli impianti (modificando e abrogando alcune disposizioni del datato Dpr 412/93), sia di adempiere ai rilievi sollevati dalla Commissione europea all'Italia, per il mancato recepimento dell'articolo 9 della direttiva 2002/91/CE, che obbliga i Paesi membri ad introdurre norme in materia di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento dell'aria di potenza maggiore di 12 kW. Tra le prescrizioni, appunto, in aggiunta ai già noti valori massimi di temperatura ambiente per il periodo invernale, viene ora fissato un valore minimo di temperatura durante la climatizzazione estiva di 26°C, con una tolleranza di -2° C. Questi valori, massimo e minimo, sono ora da intendersi riferiti alla media ponderata delle temperature dell'aria misurate nei singoli ambienti. I Comuni possono sempre ampliare o ridurre i periodi annuali e giornalieri di attivazione degli impianti termici e la temperatura massima degli ambienti: ora i sindaci potranno intervenire direttamente con un'ordinanza, senza più necessità di una delibera di giunta. Nuove prescrizioni sono introdotte in materia di terzo responsabile (l'impresa di gestione e manutenzione). Viene in particolare disposto che la delega a questo soggetto giuridico non può essere rilasciata in caso di impianti non conformi alla legge, salvo che nell'atto sia conferito l'incarico di procedere alla messa a norma. Fino all'avvenuta regolarizzazione dell'impianto, il delegante ne rimarrà responsabile. Con il recente decreto dello Sviluppo economico 22 novembre 2012, nel caso di edifici di proprietà di soggetti diversi da persone fisiche e, in particolare, nel caso delle imprese, il responsabile "naturale" dell'impianto termico, in assenza di delega al terzo responsabile, è il proprietario o l'amministratore delegato. Un ulteriore decreto, da emanare entro il 1° luglio, fornirà i modelli del nuovo «libretto di impianto per la climatizzazione» e dei nuovi rapporti di efficienza energetica rilasciati dagli operatori che eseguiranno i controlli periodici e la manutenzione. Per la periodicità dei controlli, viene fatto salvo il principio esistente che vede, in ordine di priorità, le istruzioni http://edicola.ilsole24ore.com/jsp/print.jsp?cliente=SOLE 18/03/2013 Pagina 2 di 2 dell'installatore, le istruzioni tecniche per il singolo componente/apparecchio predisposte dal fabbricante, le norme Uni e Cei. Installatori e manutentori saranno tenuti a fornire in forma scritta all'utente le istruzioni per l'uso e manutenzione del l'impianto. Al termine delle operazioni di controllo, l'operatore dovrà compilare il rapporto di efficienza, consegnarne copia al responsabile dell'impianto ed inviarne copia all'ente di controllo (Provincia autonoma o Regione), con la cadenza indicata nell'Allegato A del decreto. I generatori di calore con rendimenti di combustione inferiori ai limiti previsti – e non più manutenibili – devono essere sostituiti entro 180 giorni solari, rispetto agli attuali 300 giorni. Sono previste, infine, ispezioni delle autorità competenti sia su impianti di climatizzazione invernale di potenza non minore di 10 kW, sia su quelli di climatizzazione estiva di potenza non minore di 12 kW. Per gli impianti invernali tra 10 e 100 kW a metano o gpl e per quelli estivi tra 12 e 100 kW, l'ispezione viene sostituita dall'accertamento del rapporto di efficienza inviato dal manutentore o dal terzo responsabile. Così il legislatore riduce gli obblighi per la Pa e i costi per gli utenti. Le ispezioni possono essere svolte da organismi esterni accreditati dalle Regioni, che devono anche assicurare la copertura dei costi attraverso un contributo da parte dei soggetti controllati. Il decreto è direttamente applicabile nelle Regioni che non hanno recepito autonomamente la direttiva 2002/91/CE, mentre le altre devono assicurare la coerenza dei loro provvedimenti con i contenuti del decreto. © RIPRODUZIONE RISERVATA La gestione 01|I CONDIZIONATORI Il decreto impone un limite anche per il raffrescamento estivo. I condizionatori dovranno essere impostati con un temperatura minima di 26 gradi, con una tolleranza di due gradi centigradi. Per i controlli si applica la media ponderata delle temperature misurate nei singoli ambienti. I sindaci possono variare temperature e orari di utilizzo 02| IL TERZO RESPONSABILE La società incaricata di controllare e gestire l'impianto non può ricevere la delega in caso di impianto non conforme alle disposizioni di legge. La delega può essere assegnata comunque se c'è il propritario incarica espressamente la società della messa a norma. Per gli immobili di proprietà delle imprese, in assenza di delega, il responsabile dell'impianto è il proprietario o l'amministratore delegato 03|I LIBRETTI La revisione dei modelli standard dei libretti di impianto per la climatizzazione, in cui sono annotate tutte le notizie relative alla vita e agli interventi sull'impianto stesso, è rinviata a un futuro decreto, che dovrebbe vedere la luce entro il prossimo primo luglio. Nello stesso provvedimento, anche le indicazioni per i nuovi modelli del rapporto di efficienza energetica che il terzo responsabile dovrà compilare 04|I CONTROLLI Il decreto in arrivo allunga i tempi dei controlli. Per quelli domestici, e, in generale, per tutti quelli di potenza inferiore ai 100 Kw si passa dall'attuale scadenza annuale a un controllo ogni due anni per impianti a combustile liquido o solido, e a quattro anni per quelli alimentati a metano e gpl. Per gli impianti di riscaldamento a metano o gpl tra i 10 e i 100Kw e per quelli di raffrescamento tra 12 e 100 Kw non sono più previste ispezioni dell'ente pubblico, ma solo rapporti redatti dal manutentore o dal terzo responsabile 05|LE VECCHIE CALDAIE Quando l'impianto di riscaldamento raggiunge un rendimento di combustione inferiore rispetto ai limiti imposti dalla legge deve essere sostituito in un tempo dimezzato – 180 giorni – rispetto ai precedenti 300 06|LA PARTENZA Il decreto che corregge in parte il Dlgs 192/2005 è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 15 febbraio 2013. Entrerà in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». Da quella data si applica immediatamente e in via integrale nelle Regioni che non hanno una normativa propria sulla materia, mentre le altre Regioni dovranno adeguare le proprie leggi a questo decreto http://edicola.ilsole24ore.com/jsp/print.jsp?cliente=SOLE 18/03/2013 Pagina 1 di 1 IMPRESA E TERRITORIIl Sole-24 Ore del lunedi - 2013-03-18 - Pag. 15 Opportunità. Missione di Anie a Ekaterinburg L'elettrotecnica insegue la crescita oltre gli Urali Enrico Netti In palio ci sono circa 2,5 miliardi di euro. A tanto ammonta il piano d'investimenti per l'ammodernamento e il rinnovamento di impianti, infrastrutture e interventi sul patrimonio edilizio varato nella regione di Sverdlovsk. È questa la meta che domani raggiungerà la missione organizzata da Anie, Confindustria e Promos con il supporto del network Ice a Ekaterinburg, a cui hanno aderito undici imprese italiane del settore. «In quest'area della Russia si concentrano società dell'energia, elettronica, elettricità, del comparto metalmeccanico, ed è attivo anche un polo estrattivo - spiega Giorgio Pogliani, vice presidente di Anie con la delega per l'internazionalizzazione –. Puntiamo a trovare interlocutori locali come distributori, main contractor e installatori oltre a clienti finali come fabbriche, centri commerciali e altre grandi strutture interessate ai prodotti e soluzioni made in Italy». L'internazionalizzazione diventa una exit strategy per il settore, le cui sorti sono in buona parte legate a quelle dell'edilizia. Mentre in Italia la domanda langue e il mattone collassa (le compravendite nel 2012 hanno segnato il 26% secondo l'Osservatorio immobiliare dell'Agenzia del territorio), nella Federazione Russa «la crisi è già stata superata e il Pil quest'anno dovrebbe crescere del 3,8%, con l'elettronica e l'elettrotecnica che correranno del 7 per cento», sottolinea Pogliani. Ecco perché l'Anie è alla sua terza missione in Russia nell'arco di pochi mesi: la strategia è di spingere sull'export nel paese per arrivare a fine anno a una crescita a doppia cifra, «del 10 o 20%». Le opportunità non mancano perché nell'area di Ekaterinburg sono operative 18 centrali elettriche con una potenza installata di oltre 9.000 Mw e il principale fornitore è la SverdlovEnergo, attiva con 12 impianti termoelettrici. Il piano di investimenti che terminerà nel 2015 prevede un pacchetto d'interventi per oltre 2 miliardi di euro di cui quasi 780 milioni destinati all'ammodernamento delle reti di distribuzione elettrica. Altri 771 milioni serviranno per l'avvio del quarto gruppo elettrogeno della centrale nucleare Beloyarskaya mentre per una centrale termoelettrica a Serov sono stati stanziati 500 milioni. Nell'area sono anche presenti diversi parchi tecnologici e cluster. A Ekaterinburg, per esempio, è attivo il parco scientifico-produttivo Tekhnomet dove la ricerca è concentrata sulle tecnologie per il risparmio energetico nei settori metallurgico e metalmeccanico. Un altro è dedicato all'industria metalmeccanica hi-tech, in particolare agli strumenti per l'automazione dei processi di produzione e alla scienza dei materiali. Competenze con cui il manifatturiero italiano hi-tech potrebbe fare rete. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA http://edicola.ilsole24ore.com/jsp/print.jsp?cliente=SOLE 18/03/2013 Lunedì 18 Marzo 2013 INFO MONDO 19 Le opportunità di investimento per le imprese italiane all’indomani delle elezioni Kenya, si apre una nuova fase Infrastrutture ed energia i settori su cui scommettere DI Pagina a cura ANTONINO D’ANNA B anche, infrastrutture e imprese italiane ringraziano. Le elezioni in Kenya, tenutesi nei giorni scorsi, hanno riportato la serenità nel paese. Erano attese dalla Comunità internazionale sin dal dicembre 2007, quando la vittoria del presidente Kibaki portò a violenze che causarono 1.300 vittime e oltre 650 mila sfollati. Risultato: il pil scese dal 7% del 2007 al 2,7% del 2009. Adesso, come sottolinea il report Sace dedicato alle elezioni kenyote, se le tensioni post elettorali saranno gestite positivamente, l’agenda del nuovo governo si concentrerà principalmente sull’economia nazionale, con l’obiettivo di consolidare i progressi registrati negli ultimi anni. Il Kenya è una delle economie più dinamiche dell’Africa Sub-Sahariana e riveste un ruolo di leadership economica e politica nella East African Community. Nel 2013 la crescita del pil è stimata in rafforzamento (5,6% su base annua, in ulteriore ripresa al 6,4% nel 2014), confermando la tendenza positiva degli ultimi anni (5,1% medio annuo nel periodo 201012). Bene anche il sistema bancario del paese, il quar- to più sviluppato dell’Africa subsahariana. Sono operative 43 banche, di cui 13 di proprietà straniera. Anche le infrastrutture, per volontà del governo, stanno crescendo. Avanti con l’impegno pubblico nell’edilizia abitativa e l’ammodernamento del sistema dei trasporti. Entro il 2030 il paese punta a produrre 5 Gw di energia elettrica dalla geotermia. E la recente scoperta offshore di giacimenti di petrolio permetterà una crescita ancora più forte. Restano lacune nel settore agricolo (24% del Pil) che è molto sensibile ai rovesci del clima, e questo fatttore infl uisce anche sulla a produzione di p eenergia idroeelettrica. Le sstrade sono da sviluppare d al meglio e il a ssistema giudiziario apd pare lento ed p eesposto alla ccorruzione. Il Kenya è il ssettimo merccato di sboccco del nostro export, 16° per l’import p iin Africa subsahariana. Nei 11 primi N mesi del 2012 m le esportazioni italiane sono cresciute del 26% rispetto allo stesso periodo 2011, per un valore di 145,2 mln. Esportiamo meccanica strumentale, alimentari e chimica. L’import dal Kenya è aumentato del 6% e vale quasi 75 milioni di euro, soprattutto nei settori del tessile, alimentare e minerario. FISCO FLASH N IMMOBILIARE Altre imposte e tasse Pubblicati sul sito dell’Agenzia delle entrate i dati sull’andamento del mercato immobiliare del 2012 (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 14 marzo 2013) N IMU Chiariti i rapporti tra Imu e imposte sui redditi (circolare n. 5/E dell’Agenzia delle entrate dell’11 marzo 2013) Altre notizie di rilevante interesse Riscossione N CODICI TRIBUTO Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Istituito il codice ente identificativo e il codice tributo per il recupero delle spese di notifica e di procedimento sanzionatorio (risoluzione n. 16/E dell’Agenzia delle entrate dell’11 marzo 2013) N MODELLO CUD Richiesta del modello Cud per i pensionati. L’Inps attiva due nuovi canali (messaggio n. 4428 dell’Inps del 13 marzo 2013) A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio Il fiscoflash in versione integrale è disponibile sul sito www. italiaoggi.it/docio7 Sesa S.p.A. sede legale Empoli, via Piovola n.138, 50053 tel. (+39) 0571.997444 – fax (+39) 0571.997984 Capitale sociale Euro 36.996.032 - i.v. Partita IVA, Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Firenze 07116910964 AVVISO DI CONVERSIONE DELLE AZIONI SPECIALI © Riproduzione riservata Un ponte Bologna-Hanoi Elettronica, rotta verso la Russia Via agli investimenti dell’Emilia-Romagna diretti verso il Vietnam. E non solo: Bologna chiama Hanoi anche in tema di cooperazione economica, attività commerciali e formazione professionale. Il tutto nel quadro di un memorandum d’intesa e una dichiarazione d’intenti firmata dalla regione e dalla Repubblica socialista. Secondo quanto comunicato dall’ambasciata vietnamita in Italia, in occasione del quarantennale delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, Bologna sarà sede della «Settimana culturale del Vietnam» dal 3 all’11 maggio. Nella dichiarazione d’intenti, l’EmiliaRomagna e il Vietnam hanno sottolineato che spingeranno sul pedale delle pmi dei rispettivi territori, in particolare nel settore della meccanica avanzata. Dall’8 maggio al 31 luglio prossimi, a Bologna sarà anche attivato un «Desk Vietnam» che opererà nella sede bolognese di Unioncamere e gestito da un esperto vietnamita. Tra il 2010 e il 2011 l’export verso il Vietnam è cresciuto del 17%, l’import del 41. L’elettronica e il settore del materiale elettrico italiano puntano sulla Russia. È questo il senso della missione che Anie, federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, compirà dal 19 al 21 marzo. Del resto sono i numeri a parlare: nel 2012 la Russia ha visto una crescita del pil pari al 3,7%, tasso che dovrebbe essere confermato anche nel 2013 (+3,8%) e nel 2014 (+3,9%). La missione Anie toccherà Ekaterinburg, capoluogo della regione di Sverdlovsk che genera il 2,5% del prodotto nazionale lordo. E promette un tasso di crescita del pil pari all’8%, superiore alla media russa e con tendenza alla crescita nei prossimi anni. Gli investimenti diretti esteri tricolore nel 2011 sono arrivati a quota 800 milioni di euro. Siamo il 7° paese partner di Mosca, col 4,7% sul totale. L’export italiano si focalizza nei settori della meccanica strumentale (30% del totale esportato), tessile/abbigliamento (25%), metallurgia (11%), elettronica ed elettrotecnica (9%), con un valore 2012 di 10 miliardi di euro. Nel 2012, secondo i preconsuntivi, le esportazioni italiane di elettronica ed elettrotecnica verso la Russia si sono attestate su un valore pari a 835,9 milioni di euro (+5,7% rispetto al 2011). Sesa S.p.A., ai sensi dell’art. 6 dello Statuto sociale vigente, rende noto che in data 18 marzo 2013 sono state convertite n. 50.000 Azioni Speciali detenute da Genus S.r.l. (pari ad 1/3 del loro ammontare) in n. 350.000 Azioni Ordinarie di nuova emissione senza modifica alcuna dell’ammontare complessivo del capitale sociale. Per effetto di quanto precede, il nuovo capitale sociale di Sesa S.p.A. sarà pari a Euro 36.996.032,00 suddiviso in n. 12.291.830 Azioni Ordinarie, n. 100.000 Azioni Speciali e n. 1.350.316 Azioni Riscattabili tutte prive di indicazione del valore nominale. Empoli (FI), 18 marzo 2013 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Paolo Castellacci www.sesa.it 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali "Follow me": si fa il punto sulla sicurezza anti incendio Follow me. Dalle norme tecniche alle linee guida: il ruolo dei tecnici nella sicurezza antincendio” è il convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei Periti industriali – con la collaborazione dei Collegi delle province di Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine, e il Corpo nazionale e provinciale dei Vigili del fuoco – che si svolgerà il prossimo 18 marzo nella Sala Convegni di Villa Manin di Passariano (UD) con inizio alle ore 14. L’incontro si propone di valutare il nuovo approccio nella sicurezza antincendio con l’obiettivo di stimolare il confronto fra le diverse esperienze dei tecnici per capire come nell’interpretazione e applicazione della normativa, si possa passare dalle regole tecniche alle linee guida. «Nel 2011 – ricorda Renato D’Agostin, del Consiglio Nazionale CNPI – l’ultimo incontro a Torino fra i tecnici del settore, intitolato “Innovazione, Semplificazione, Competenza”, ha aperto la discussione sul decreto ministeriale (D.P.R. 151) riferito al campo della prevenzione di incendi, in tale occasione si è evidenziata una notevole semplificazione delle procedure per noi tecnici in possesso di una specifica preparazione di base, così da lavorare meglio e nell’obbiettivo di aggiungere ulteriore concretezza alle regole tecniche da applicare. Auspico – continua D’Agostin – che anche questo prossimo incontro possa essere una nuova e proficua occasione di confronto che porti a un’ulteriore semplificazione nell’applicazione delle norme e alla sempre maggiore valorizzazione del ruolo dei tecnici». La volontà è di semplificare sempre di più i procedimenti di prevenzione incendi e di valorizzare la figura del tecnico, puntando così a un duplice obiettivo: rendere più snella e veloce l’azione amministrativa e più efficace l’opera di controllo dei Comandi dei Vigili del Fuoco locali che in questo modo hanno la possibilità di concentrare la gran parte delle verifiche tecniche sulle attività con rischio di incendio più elevato. All’incontro di lunedì 18 marzo parteciperanno, oltre ai rappresentanti istituzionali del CNPI nazionale e della provincia di Udine – rispettivamente il presidente nazionale Giuseppe Jogna, i consiglieri nazionali Renato D’Agostin e Angelo Dell’Osso, il presidente provinciale Paolo Paravano – il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco Alfio Pini, il direttore generale dell’ufficio centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica Fabio Dattilo, oltre ai rappresentanti dei Vigili del fuoco locali, Tolomeo Litterio direttore regionale e Doriano Minisini comandante provinciale di Udine; parteciperanno inoltre il magistrato Caterina Garuffi dell’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e Viviana Del Tedesco procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Udine. Il convegno di Villa Manin, patrocinato anche dal CNPI del Triveneto, sarà un’importante occasione di aggiornamento e di confronto sulla materia “sicurezza antincendio” con le voci più autorevoli del settore, anche a livello centrale e ministeriale. Un appuntamento da non perdere che coinvolge anche altre categorie di tecnici quali gli ingegneri, gli architetti e i geometri del Friuli Venezia Giulia ma che ha una ricaduta anche sui privati cittadini e sulle aziende che attraverso la semplificazione delle procedure da applicare – rese più semplici e rapide delle preesistenti – possono avere meno oneri burocratici, senza andare a discapito della sicurezza. www.udinetoday.it 065005 www.ecostampa.it Settimanale Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Settimanale Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali 065005 www.ecostampa.it Quotidiano Periti Industriali