INTERVISTA ad un GENIO dell’INFORMATICA Chi è? Richard Matthew Stallman Nato a New York il 16 marzo del 1953. E’ un programmatore, hacker e attivista statunitense. L’INTERVISTA Buongiorno signor Stallman, sono una studentessa universitaria che vuole scoprire le qualità di un genio dell’informatica. Ho scelto proprio lei in quanto è il fondatore di un progetto informatico che fa concorrenza alla Microsoft di Bill Gates. Qual è stato il suo percorso di studi? Diciamo che sin da piccolo sono sempre stato attratto dal mondo delle tecnologie, quindi terminata la scuola superiore, che mi ha fatto conoscere l’informatica, ho proseguito i miei studi universitari presso la facoltà di Fisica di Harvard, dove mi sono laureato nel 1974. Durante questi anni di studio in che modo si è occupato direttamente di informatica? Perché nella facoltà di Fisica non mi pare che si studi programmazione informatica. Sì ha ragione, però ho continuato a coltivare la mia passione per il mondo del PC iscrivendomi ad un laboratorio informatico presso la mia università , così sono diventato un programmatore al laboratorio IA (Intelligenza Artificiale) del MIT. Qui , ho preso parte alla comunità degli hacker, dove ero conosciuto come“RMS”. Mi scusi, lei mi ha detto che fa parte di una comunità di hacker, quindi si presenta come un hacker a tutti gli effetti? No, l'uso del termine "hacker" nel senso di "pirata" è una confusione di termini creata dai mezzi di informazione. Noi hacker ci rifiutiamo di riconoscere questo significato, e continuiamo ad utilizzare la parola nel senso di "uno che ami programmare, e a cui piaccia essere bravo a farlo". Quali sono stati i suoi principali prodotti elaborati durante la partecipazione al laboratorio IA del MIT? Ho lavorato ad alcuni progetti di software come TECO (acronimo di Text Editor and Corrector, ossia un linguaggio di programmazione interpretato mirato alla manipolazione del testo ); Emacs (un altro editor di testo libero estremamente versatile) e il sistema operativo per Lisp Machine (famiglia di linguaggi di programmazione con implementazioni sia compilate che interpretate, spesso usato nei progetti di intelligenza artificiale). Mi ha colpito molto la sua idea di Libertà nell’uso dei software, si può spiegare meglio? Sì certo, io ritengo che le persone abbiano bisogno di essere libere di modificare il software che usano, in base a quelle che sono le loro effettive esigenze. Quindi tutti gli utenti di software dovrebbero avere la libertà di “condividere con i loro vicini” e di essere in grado di studiare e fare modifiche al software che utilizzano. Quindi esattamente che cos’è il “software libero”? Le faccio un esempio: quando persone di altre università o di qualche società volevano convertire il nostro programma per il proprio sistema ed utilizzarlo, erano le benvenute all’interno della comunità. Oppure se si vedeva qualcuno usare un programma sconosciuto ed interessante, si poteva sempre chiedere di vederne il codice sorgente, in modo da poterlo leggere, modificare, o prenderne alcune parti per creare un nuovo programma. Veniamo ora al suo progetto di lavoro più famoso, ossia il Progetto GNU. Quando sono iniziati i lavori? Ho annunciato il progetto per il sistema operativo GNU nel settembre 1983 . Poi nel 1985, ho pubblicato il manifesto GNU, che descriveva le mie motivazioni per creare un sistema operativo libero chiamato GNU, che sarebbe stato compatibile con Unix. Il nome GNU è un acronimo ricorsivo per "GNU's Not Unix (GNU non è Unix). Come mai ha scelto di ideare un nuovo progetto informatico? La comunità hacker si era dissolta, così mi chiesi: c'erano un programma o dei programmi che io potessi scrivere, per rendere nuovamente possibile l'esistenza di una comunità? La risposta era semplice: Serviva un sistema operativo. Questo è difatti il software fondamentale per iniziare ad usare un computer. Con un sistema operativo si possono fare molte cose; senza, non è possibile far funzionare il PC. Poi con un sistema operativo libero, avremmo potuto avere nuovamente una comunità in cui gli “hacker” possono cooperare, e invitare chiunque ad unirsi al gruppo. Quindi cosa è successo? Essendo un programmatore di sistemi, possedevo le competenze adeguate per questo lavoro. Così, anche se non davo il successo per scontato, mi resi conto di essere la persona giusta per farlo. Scelsi di rendere il sistema compatibile con Unix, in modo che fosse portabile, e che gli utenti Unix potessero passare facilmente ad esso. Così ho iniziato a lavorare al Progetto GNU. Concretamente che cos’è questo progetto? Il Progetto GNU è un progetto collaborativo per lo sviluppo di software libero con la creazione del sistema operativo GNU, il cui sviluppo vero e proprio è cominciato nel gennaio 1984. L'obiettivo principale del progetto è sviluppare "un insieme sufficiente di software libero, per non dover più usare software non libero". Per realizzare ciò il Progetto GNU ha sviluppato un sistema operativo chiamato GNU. Con il rilascio del kernel Linux come software libero nel 1992, il progetto non utilizza più software proprietario. Come ha lavorato a questo progetto? Cominciai a lavorare su GNU Emacs nel settembre 1984, e all'inizio del 1985 cominciava ad essere utilizzabile. Così potei iniziare ad usare sistemi Unix per scrivere; fino ad allora, avevo scritto sempre su altri tipi di macchine. A questo punto alcuni cominciarono a voler usare GNU Emacs, il che pose il problema di come distribuirlo. Decisi di creare un'impresa di distribuzione di software libero, che anticipava le compagnie che oggi distribuiscono interi sistemi GNU basati su Linux. Mi spiega che cos’è la Free Software Foundation? Certo. Con la diffusione sempre maggiore del progetto, con alcuni collaboratori abbiamo ritenuto necessario fondare un’organizzazione senza fini di lucro per lo sviluppo del software libero. Un’ultima domanda sul progetto GNU: come si evolverà in futuro? Io e i miei collaboratori abbiamo dimostrato la nostra capacità di sviluppare un'ampia gamma di software libero, ma questo non significa che siamo invincibili e inarrestabili. Diverse sfide rendono incerto il futuro del software libero, e affrontarle richiederà perseveranza e sforzi costanti, talvolta per anni. Sarà necessaria quella determinazione che le persone sanno dimostrare quando danno valore alla propria libertà e non permettono a nessuno di sottrargliela. Vorrei passare ora a domande più personali. Come è nata in lei questa idea del software libero, dove non c’è un interesse diretto al guadagno? Diciamo che da sempre mi sono curato poco dei beni materiali, ho sempre vissuto in modo semplice, come dire “quasi alla buona” . E mi piace questo, perché significa che il denaro non mi dice cosa fare, non dipendo dalla sua presenza, sono libero di fare ciò che voglio. Mi sembra di aver capito che questa è anche la filosofia che sta alla base della sua comunità “hacker” o sbaglio? Esattamente, quello che interessa ai membri della comunità, non è tanto creare un nuovo programma software che ci faccia diventare miliardari come il proprietario di Microsoft, Bill Gates. Semplicemente noi valorizziamo la condivisione della capacità di ognuno, garantendo la libertà di modifica del sistema che dovrà poi essere condiviso con gli altri membri. Lo immagini come una sorta di co-costruzione del sapere. Ho letto alcuni articoli in cui si afferma che lei è attivo dal punto di vista politico. È corretto? Sì, diciamo che sono un attivista politico, abbastanza schietto, a favore del movimento del software libero. Il mio obiettivo principale, durante le conferenze che tengo in giro per il mondo, è far capire alla gente e ai governi la novità del software libero. È una risorsa per il futuro. Bene signor Stallman, le mie domande si concludono qui. La ringrazio veramente per aver dedicato ad una studentessa curiosa una piccola parte del suo prezioso tempo. Arrivederci … e Buon Lavoro!!! Grazie a lei, è stato molto interessante questo confronto. Sono contento che ci siano giovani con la voglia di scoprire un mondo complesso, a volte quasi “selvaggio”, come quello dell’informatica. Arrivederci! MOTIVO della mia SCELTA Ho scelto di creare questa intervista simulata su R. Stallman, perché cercando su Internet, mi hanno colpito le informazioni relative al software libero. È stato interessante approfondire l’idea della costruzione di un sapere condiviso. Aspetto che ritengo strettamente connesso con la filosofia di fondo dell’esame di didattica della matematica di quest’anno, una sorta di Cooperative Learning. Le informazioni necessarie per costruire l’intervista simulata si ritrovano nella seguente SITOGRAFIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Stallman http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html