Rotarryy International
International Distretto 2060
2060 Anno
Anno XI Aut.
Aut. Trib. di
di Treviso
Treeviso n.
n. 1177
1177 del
del 18/02/2003
18/02/2003
Anno 2012-2013
2012-2013 - nnumero
umero
u
6 / febbraio 2013 Mensile Rotary
Abb.
Abb. Annuo
Annnuo € 4,00
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4,00 Poste
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Italiane Spedizione
Sppeddiiziione in
in abbonamento
abbbonamennto postale
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NE/TN
E/TN T
Tassa
assa P
Pagata
agaata / Ta
Taxe
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Perçue
erçue / Prioritari
Prioritarioo
NOTIZIARIO
NOTIZIARIO D
DEL
EL GO
GOVERNATORE
VERNAT
TORE ALESSANDRO PEROLO
La “Sala Maffeiana” dell’Accademia Filarmonica di Verona
Friuli Venezia
Venezia Giulia
Giulia – Trentino - Alto Adige
Adige / Südtirol
Südtirol – Veneto
Veneto
D
DISTRETTO
ISTRETTO 2060
2060
febbraio
2013
lettera del governatore
febbraio
Obiettivo: Intesa mondiale
L’appuntamento a Lisbona
Care Amiche e Cari Amici,
quest’anno il Congresso Internazionale, dal Rotary International detto Convention,
avrà luogo a Lisbona nel giorni 23/26 giugno 2013. I Club hanno ricevuto dal
Distretto le proposte per l’organizzazione del viaggio, sia individuale che di gruppo.
Mi piace soffermarmi sull’argomento nella lettera di questo mese che il RI dedica
all’Intesa Mondiale. Potremmo avanzare suggerimenti, considerazioni di carattere
umanitario e culturale, e avventurarci in disquisizioni sul tema Intesa Mondiale.
Anche “Pace attraverso il servizio” è realizzabile solamente attraverso l’intesa mondiale, nell’idea e speranza utopica della pace universale.
Coloro che hanno partecipato ad una Convention hanno avuto prova del significato e dell’importanza dell’internazionalità del Rotary. La Convention dovrebbe rappresentare un evento irrinunciabile, quando possibile. E la possibilità ci viene offerta quest’anno a Lisbona, in Europa. Infatti il continente cambia ogni anno, l’anno
scorso era l’Asia e il prossimo sarà l’Australia.
Il programma evidenzia l’aspetto celebrativo e di informazione, con relatori di
altissimo livello e molti incontri pomeridiani di discussione, con argomenti i più
disparati anche se attinenti i programmi e i concetti rotariani. La Convention è una
straordinaria via verso l’Intesa Mondiale. Ci si incontra come vecchi amici, senza
alcuna formalità, con persone da ogni angolo del globo, si vedono costumi tradizionali i più colorati e affascinanti.
Contrariamente a quanto avvenuto ultimamente, la Convention quest’anno sarà
durante l’ultima settimana di giugno, quella dopo il nostro Congresso Distrettuale.
Quale migliore occasione per ritrovarci in molti nella bella Lisbona, a contatto con
migliaia di amici rotariani e sentire dal Presidente Sakuji Tanaka i risultati dell’annata a livello globale, in particolare i commenti sui tre Forum sulla Pace di Berlino,
Honolulu e Hiroshima. Ricordo che a Berlino hanno partecipato quattro nostri Rotaractiani e tre sono andati a Honolulu.
Non è solo un festoso finale di annata rotariana ma le sessioni plenarie e i gruppi di discussione rappresentano una incessante ricerca perché “il Rotary ha bisogno
di critica costruttiva. Qualcosa di simile ai centri di ricerca delle grandi multinazionali. Il Rotary deve realizzare il proprio destino, deve essere sempre evolutivo e in
certe occasioni rivoluzionario” (Paul Harris, messaggio alla Convention di Chicago
del 1930).
Molti cari saluti a tutti Voi
PALLADIO ZANNINI
UN’INDUSTRIA CON IL
PACKAGING NEL DNA
Palladio Zannini è leader in Italia nel
packaging farmaceutico, grazie a
sessant’anni di esperienza nel
settore. Oggi è in grado di offrire la
gamma completa di prodotti per il
confezionamento: astucci, etichette, foglietti istruzione e alluminio
stampato per i blister. Il confronto
quotidiano con un mercato estremamente competitivo costituisce
uno stimolo costante al miglioramento delle performances e
all’aggiornamento tecnologico, con
l’obbiettivo di crescere non solo in
termini di fatturato ma anche di
qualità e cultura industriale.
CINQUE STABILIMENTI
E UNA FILOSOFIA
La struttura produttiva di Palladio si
articola in cinque stabilimenti, di cui
tre in Italia, uno in Irlanda e uno in
Serbia, completamente integrati tra
loro. Ciascuno di essi è strutturato
per realizzare internamente l’intero
ciclo delle lavorazioni e dispone dei
macchinari tecnologicamente più
avanzati. Il tutto coordinato da
addetti altamente specializzati e
motivati, grazie anche ad un
processo di formazione continua.
SVILUPPO
SOSTENIBILE
L’obiettivo del gruppo Palladio
Zannini è di mantenere uno sviluppo
economico compatibile con l’equità
sociale e gli ecosistemi, operando in
un regime di equilibrio ambientale.
Convinzione dell’Azienda, infatti, è
che lo sviluppo sostenibile sia
l’unica forma di crescita economica
che non compromette uguali opportunità di vita per le future generazioni.
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distretto 2060
Friuli Venezia Giulia
Trentino - Alto Adige / Südtirol
Veneto
editore
Rotary International Distretto 2060
Viale IV Novembre 82/B – 31100 Treviso
tel +39 0422 590575 - fax +39 0422 548560
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Autorizzazione Tribunale di Treviso
n. 1177 del 18/02/2003
direttore responsabile
Giandomenico Cortese
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redazione
Ida Zanetti
direttore editoriale
contrà Do Rode, 7
tel. 0444 325775 - cell. 340.6205512
[email protected]
Raffaele Caputo (RC Gemona-Friuli Collinare),
Roberto Codroico (RC Trento)
Antonio Felice (RC Verona),
Serguio Zanellato (RC Montebelluna)
febbraio 2013
uno
Lettera del Governatore di febbraio
quattro
Economic@amente affidiamoci alla cultura
nove
Solidarietà, non solo concetti.
Un’azione che piace ai giovani
dieci
Quasi cinque secoli di vita a proporre armonie nuove
ventidue
Non più confini
ventiquattro
Il Rotary guarda al futuro e costruisce azioni di pace
ventisei
La voce dei Club
trentadue
In nome del destino
trentaquattro
una forte Fondazione per la Visione Futura
trentasei
Pubblicità
Gianfranco Tateo
cell. 337.387157 - [email protected]
impaginazione
Sprint Sas di Rosanna Zanasco
Via Pasubio, 93 - 36030 Caldogno (VI)
tel. 0444 905422 - [email protected]
Esperienze fondamentali. Orizzonti sempre più ampi
trentotto
il “Piccolo Rifugio” ha una nuova cucina
quaranta
La Fellowship dei rotariani alpini
quarantatré
Protagonisti. Angelo Carlassare
quarantaquattro
10 anni in Mozambico. I traguardi di Machanga
stampa
Esperia Srl
Via Galileo Galilei 45, 38015 Lavis (TN)
tel. 0461 245540 - [email protected]
sito web
www.rotary2060.eu
cinquanta
La provincia di Belluno ritrova i suoi cervelli all’estero
cinquantaquattro
Oltre le vette per i bimbi buddisti
cinquantasette
Immagini di dialogo Conoscersi per Riconoscersi
cinquantotto
Il Concilio 50 anni fa e la società oggi
Stampato su carta ecologica certificata FSC
prodotta da cellulosa proveniente da foreste
gestite in maniera corretta e responsabile
Editoriale
cinque
Economic@amente
affidiamoci
alla cultura
di Giandomenico Cortese
Come sta cambiando il Nordest, in questo
mondo a rischio Babele? È impietosa l’analisi della realtà. La “mala gestio” lascia
segni anche dalle nostre parti. Ad essa si
contrappone, certo, il dinamismo degli innovatori di confine, che qui hanno trovato
idee e terra fertile. C’è una “Padania perduta” e l’intuizione di una megalopoli che
riabbraccia le Venezie. C’è incomprensione
per una classe dirigente che si dipana in
una dicotomia atavica tra spread & paròn.
Non mancano amare considerazioni sullo
stare senza politica e su quell’invito mai
sopito: nuova classe dirigente cercasi.
Dice bene il prof. Giovanni Costa, economista prima a Ca’ Foscari, poi a Padova,
ora presidente della Cassa di Risparmio
del Veneto: Qui si sta diffondendo “La sindrome del turione”. La spiega ricorrendo
alla coltivazione dell’asparago, guardando
all’esperienza del nostro mondo rurale:
“L’asparago bianco è una pianta che fa un
eccellente lavoro sotterraneo. Appena il
germoglio (turione) s’irrobustisce e crepa la
terra che lo copre nel tentativo di mettere
fuori la testa viene tagliato. E la radice
deve ricominciare daccapo il suo oscuro e
prezioso lavoro, fonte di tante soddisfazioni, anche economiche, per i produttori locali che non si sentono vittime della sindrome
bensì artefici della strategia del turione.
L’adeguatezza di tale strategia dipende da
dove avviene il confronto competitivo.”
“Gli imprenditori nordestini negli anni
della crescita economica hanno saputo
sfruttare tutte le opportunità offerte dai
trend europei e americani in termini sia di
beni intermedi per l’industria sia di beni
per il consumo finale. Solo alcuni, però, –
ha aggiunto Costa - hanno agganciato i
trend dei Paesi emergenti e della domanda
di servizi. La crisi li ha colpiti duramente
ma hanno saputo reagire razionalizzando
tutto il possibile. Ma da una semplice razionalizzazione non nascono i business di domani e non si crea occupazione per i giovani. Servono nuovi investimenti in crescita e
sviluppo e occorre allora una nuova alleanza tra finanza ed economia reale”. Concludendo il prof. Costa sottolinea: “Non si è
grandi o piccoli in assoluto ma occorre
avere la dimensione adeguata in relazione
ai mercati e ai settori nei quali si vuole
competere”.
Editoriale
L’economia in prima pagina. Certamente. Essa condiziona la nostra vita, quotidianamente.
Economic@mente, potrà dire qualcuno,
invitandoci a non uscire dal tema.
Ma la riflessione che puntualmente,
mese dopo mese, facciamo insieme, parlando e trattando di Rotary – lo suggerisce
nelle sue “lettere” il Governatore – non ci
esime da allargare lo sguardo, anzi ci invita a farlo, con determinazione.
E il viaggio tra le eccellenze che stiamo
compiendo insieme (in questo numero ci
dedichiamo alla prestigiosa e plurisecolare
Accademia Filarmonica di Verona) sollecita a proporre attenzione alla cultura, come
risorsa, e agli spazi ritrovati, come opportunità, in queste terre a Nordest, lungo
e attraverso le Venezie.
A Padova, ad esempio, al Palazzo del
Monte di Pietà, in piazza Duomo, è stata
allestita in questi giorni una straordinaria
esposizione “Da Bembo a Tiziano, da Mantenga a Raffaello”, che dà attestazione di
come l’“invenzione” del Rinascimento italiano sia partita proprio da queste nostre
terre.
Proviamo ad evocarne e comprendere i
caratteri. È utile allora rifarsi a Pietro
Bembo, nato a Venezia nel 1470. Nella sua
città vive esperienze ed incontri fondamentali per la sua formazione ed interagisce
con artisti, in particolare con Aldo Manuzio, Giorgione e con Giovanni Bellini. La
mostra racconta questi legami attraverso
l’esposizione di opere di grande interesse.
Bembo, dopo il tirocinio umanistico, si
volge verso la letteratura volgare: egli si
applica ai grandi testi di Dante e Petrarca,
con la medesima cura filologica con cui si
era accostato ai classici greci e latini. Ne
sortiscono così il Canzoniere di Petrarca (in
mostra l’esemplare di Isabella d’Este, dalla
British Library di Londra) e la Commedia
di Dante in due edizioni nate dalla collabo-
razione con Aldo Manuzio, l’editore di quel
“Festina lente”, dell’“affrettati lentamente”, che si presentava con un marchio fatto
di un delfino attorcigliato ad un’ancora.
Esse sono una grande innovazione anche sotto il profilo tipografico: Aldo Ma
nunzio vi adotta infatti, come già nel Virgilio, un formato “tascabile”, ispirato ai codici di piccolo formato che aveva avuto modo
di vedere nella biblioteca dei Bembo, e vi
impiega per la prima volta nella stampa un
carattere modellato sulla corsiva umanistica. È una vera e propria rivoluzione: il libro
esce dalle aule universitarie, si libera della
zavorra di commenti e glosse e si offre ai
lettori nella purezza dei testi, in un formato maneggevole. I libri portatiles, costosissimi come avrà a lamentarsi anche Isabella
d’Este, diventano status symbols, (qualcuno oggi li paragona ai moderni new media,
all’I-pad).
sette
L’assorto gentiluomo di Giorgione rappresenta in tutto una nuova generazione di
aristocratici veneziani che sempre più si
sentono estranei al tradizionale cursus
honorum dei padri, nel quale lo studio delle
lettere costituiva soltanto un nobile completamento dell’attività politica e diplomatica. Il giovane Bembo, insieme ad alcuni
amici, condivide questa nuova sensibilità e
sente sempre più distante dall’orizzonte
delle proprie aspirazioni l’impegno nella
vita pubblica.
In mostra, dopo aver spaziato per l’influsso della nobiltà Estense ci si affida gli
“Asolani” per raccontare un’altra corte,
quella della regina Caterina Cornaro nelle
campagne attorno ad Asolo (in mostra il
manoscritto preparatorio dalla Querini
Stampalia).
Lavinello, Perottino, Gismondo, i tre
protagonisti maschili degli Asolani, impersonano i diversi volti dell’amore, le sue
ansie, le sue esaltazioni, i suoi turbamenti;
nello stesso momento i ritratti enigmatici
di Giorgione abbandonano le convenzioni
della ritrattistica ufficiale veneziana per
esprimere, in una misura fino ad allora sconosciuta nella pittura, umori e tremori di
una nuova generazione di aristocratici sofisticati e ipersensibili. È il tempo della “compagnia degli amici” e delle sue regole da
affiliati di società segreta che legano
Bembo ai suoi più intimi sodali. La composizione degli Asolani si intreccia con brucianti storie d’amore che Pietro vive dapprima con una misteriosa gentildonna, poi con
Maria Savorgnan, e infine con la duchessa
di Ferrara Lucrezia Borgia, cui dedicherà
nel 1505 la prima edizione a stampa.
Se il clima rarefatto dei dialoghi evoca
irresistibilmente la temperie giorgionesca,
esistono d’altra parte ben documentati
rapporti di Bembo con il patriarca riconosciuto della pittura veneziana, Giovanni
Bellini. È a lui, “il mio Bellin”, che Pietro
dedica due sonetti che celebrano il ritratto
dell’amata eseguito dal grande pittore, in
un sottile gioco di rimandi ai famosi sonetti di Petrarca in lode del ritratto di Laura
di Simone Martini.
È soltanto ancora una testimonianza di
quanto, nel tempo, e lo vediamo in mostra
a Padova, abbia “prodotto, ed introdotto,
nella storia delle arti e del pensiero questa
nostra terra, animata com’è – per dirla con
Bill Gates – da un “ottimismo impaziente”
capace di animare e mutare il mondo.
In fondo è la capacità, sempre ripresa
nel tempo, di mettersi (e ri-mettersi) in
gioco – adesso – qualità che caratterizza in
primis i rotariani, attori e protagonisti,
mai comparse, in questa nostra società.
Mettersi in gioco, ovvero dare colore ai
sogni, alle grandi idee, alle emozioni.
Rigenerando un mondo fatto di troppe
solitudini. Ivano Fossati canta: “La fortuna di vivere adesso, in questo mondo sbandato”..
Editoriale
Non possiamo smettere di pensare a
domani: Don’t stop!
E con la nostra esperienza, la passione
e l’entusiasmo di cui siamo portatori nelel
arti e nei mestieri, nelle professioni e nelle
istituzioni, possiamo parlare ai giovani: gli
Italiani di domani, ma già uomini, donne
di oggi, di cui riconosciamo i talenti, le ambizioni, i sogni, le attitudini, le predisposizioni.
Se il loro talento corrisponde alla loro
passione, meglio ancora. È una certezza.
Possiamo rivolgerci loro con un invito (lo
facciamo spesso incontrandoli al Rotaract,
istruendoli al Ryla): siate pazienti, mettete
in gioco la vostra tenacia, siate pronti, tempisti, siate elastici nella tolleranza, siate
leali, restate fedeli, alzate un totem, stabilite ed accettate delle regole, non si ruba, non
si mente, non si imbroglia, siate morbidi,
usate la tenerezza.
Qualcuno suggerisce di aggiungere, ma
vale anche per noi, diversamente giovani,
con una ennesima sollecitazione dicendo:
pensate come Leonardo, il grande Da
Vinci, seguendo un po’ il suo metodo, fatto
di curiosità, dimostrazione, sensazione
come affinamento dei sensi, gestione del
cambiamento, capacità di utilizzare l’intero
cervello (arte & scienza), corporalità come
forza fisica e mentale, connessione, come
capacità di pensare per sistemi.
E di nuovo l’invito: siate aperti!
I più intolleranti troppo spesso sono gli
ignoranti.
Siate ottimisti, c’è sempre tempo per
diventare pessimisti.
È questione di atteggiamento, anzi di
testa.
Cerchiamo, un po’ tutti, di capire e di
capirci.
“Non tutti possiamo essere tutto”, lo
diceva già Virgilio, nelle sue “Bucoliche”
Non è facile costruire il proprio futuro.
Ci vuole passione e fatica.
Un “vecchio” Governatore del nostro
Distretto, ai presidenti dei club del suo anno, ha regalato simbolicamente una chiave
inglese, strumento prezioso per mettere
insieme cose diverse e tenerle assieme,
senza pretendere che non siano diverse.
Era un invito, una chiave per la speranza.
Nella nostra quotidianità inseguiamo il
benessere, le conoscenza, il prestigio, qualche volta il potere, sempre la felicità.
È una esigenza individuale da condividere, da vivere in relazione.
Non possiamo fare a meno degli altri.
In questo permanente dialogo tra generazioni, ci sentiamo di parlare e proporre
l’attenzione all’essere, prima che all’avere,
alla cultura prima che all’economia.
È un tempo strano quello in cui stiamo
vivendo, nella consapevolezza che la ricreazione è finita.
A pag. 4 e 7: Raffaello; a pag. 6: Bellini e a pag.
8: Giorgione (Concessione Studio Esseci)
RC Padova Est
Solidarietà,
non solo concetti
Un’azione che piace
ai giovani
Il dott. Pavel Bilha, referente per il Marconi del Presidente Luigi Grassivaro, ha organizzato, per l’occasione, una manifestazione molto animata con la presenza di oltre 250 allievi, di tutte le classi e con la partecipazione di numerosi docenti. La dirigente del Marconi, dr.ssa Maddalena
Carraro, ha dimostrato tutta la sua soddisfazione ed ha esortato dott.
Bilha a ripetere anche per il prossimo anno analoga esperienza sulla solidarietà. Anche il Presidente di Abano Terme-Montegrotto Terme, Franco Mioni, ha auspicato, come sottolineato più volte da Luigi Grassivaro,
la ripetizione di un progetto sulla solidarietà. Erano presenti: il Governatore del Distretto 2060 Alessandro Perolo, il Presidente del Padova Est
Luigi Grassivaro, il Presidente del Club Abano Terme-Montegrotto Terme Franco Mioni, la Presidente del Centro di Ascolto Padova Nord e la
Direttrice della Residenza sanitaria Casa Breda. Hanno espresso il loro
vivo interesse, pur non essendo potuti intervenire, l’Assessore Fabio Verlato e il Presidente di Canale Italia Lucio Garbo. La manifestazione si è
sviluppata in modo molto vivace con vigorosi applausi da parte dei ragazzi in diversi momenti. Gli interventi del Governatore, dei Presidenti dei
due Club, delle ospiti ed i momenti delle premiazioni sono stati ritmati
da brani musicali eseguiti da tre giovani, molto applauditi.
Il Governatore, poi, ha formalmente consegnato alle due associazioni
umanitarie i contributi stanziati dai due Club con il sostegno del Distretto e della Rotary ONLUS, ed ha inoltre premiato i tre elaborati degli
allievi selezionati dai docenti.
ISTITUTO MARCONI – Studenti premiati
1° Dalboni Luca (3 M) euro 200 - 2° Lanaro Simone (3 L) euro 150 - 3° Pelizza Mattia
(2 A) euro 100.
ISTITUTO KENNEDY – Studenti premiati
1° Pagliarin Greta (IV B Pacle) euro 200 - 2° Zanovello Laura (IV A Pacle) euro 150
3° Raffagnato Irene (IV A Pacle) euro 100 - 3° Queruli Gloria (IV A Pacle) euro 100
Lo studente Claudio Rebeschini del Marconi è stato premiato con euro 200 per il lavoro svolto con Giampiero Filippini per la realizzazione delle pagine Facebook e Youtube
dove si possono vedere tutte le trasmissioni effettuate e le presentazioni dei service.
Il Governatore visto il rilievo della manifestazione ha disposto un ulteriore stanziamento di euro 1500 che si aggiunge al finanziamento già assegnato.
Presso l’Aula
Magna
dell’Istituto
Marconi si è
svolta la fase
conclusiva
del Progetto
“Il Rotary con
i giovani per
la solidarietà”
Accademia Filarmonica di Verona
La musica, nelle sue diverse suggestioni, come stile di vita
Quasi cinque secoli di vita
a cura di Luigi Tuppini - Presidente dell’Accademia Filarmonica di Verona
undici
a proporre armonie nuove
Accademia Filarmonica di Verona
Fedele allo spirito di Padri Fondatori,
l’Accademia Filarmonica di Verona nel
corso dei suoi ormai quasi cinque secoli di
vita ha tenacemente perseguito la propria
vocazione di sostegno e diffusione della
cultura musicale, sempre facendo affidamento esclusivamente sulle proprie risorse. Oggi questa vocazione si esprime in
ambiti diversi, che spaziano dall’attività
artistica e di diffusione culturale alla
ricerca storico-scientifica, sia con iniziative proprie che in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali nazionali e
internazionali.
Il versante delle proposte artistiche
dell’Accademia Filarmonica risulta assai
variegato, spaziando dalle conferenze, in
special modo nella formula della conferenza-concerto come per Gli Incontri dell’Accademia, appuntamento divenuto
ormai tradizionale nel panorama culturale cittadino, che ha visto alternarsi nell’elegante cornice della Sala Maffeiana
musicologi e musicisti del calibro di Giorgio Pestelli, Anna Serova, Mariangela
Vacatello, Michele Dall’Ongaro, Mario
Bortolotto, Enzo Restagno, Lorenzo Arruga, il duo pianistico Bruno Canino-Antonio Ballista e Quirino Principe, solo per
citarne alcuni. E proprio a Quirino Principe l’Accademia Filarmonica ha deciso di
affidare un trittico di conferenze sulle
titaniche figure di Verdi e Wagner nel
bicentenario della nascita, che si terranno
tra febbraio e aprile del prossimo anno.
Gli Incontri col Maestro
entusiasmano i giovani
Grande interesse l’Accademia ha sempre
manifestato nei confronti delle nuove
generazioni, incoraggiando i giovani
musicisti sia con sostegni concreti, quali
le borse di studio Premio Accademia
Filarmonica e Premio Alberto e Anna
Tantini per i migliori diplomati del Con-
servatorio di Verona, sia tramite gli
appuntamenti concertistici de L’Accademia Filarmonica e i giovani o il Festival
Viver organizzato in collaborazione con
Società del Quartetto di Vicenza, che ha
dato la possibilità ad alcuni fra i più promettenti allievi dell’Accademia Pianistica
“Incontri col Maestro” di Imola di esibirsi
nelle due città venete. Altro appuntamento ormai entrato di diritto nella tradizione
cittadina è il concerto di Pasqua dell’Accademia Filarmonica con il Coro Marc’Antonio Ingegneri del M.° Petterlini nella chiesa superiore di San Fermo, nel quale
accanto a brani celebri del repertorio
sacro (Requiem di Mozart e Fauré) sono
proposte composizioni di più raro ascolto
come Les Sept Paroles du Christ sur la
Croix di César Franck.
Le attività artistiche
e le grandi orchestre
L’attività artista dell’Accademia Filarmonica di Verona raggiunge però il culmine
nella tarda estate quando prende vita Il
Settembre dell’Accademia, festival di
grandi orchestre e interpreti di primissimo piano, grazie al quale la città di Verona ha potuto affermarsi tra le più prestigiose sedi internazionali della grande
musica sinfonica.
Inaugurato nel 1992, con più di centosessanta concerti il Settembre ha visto sfilare sul palco del Teatro Filarmonico un
centinaio di diversi ensembles fra orchestre, compagini corali e gruppi da camera,
più di duecento fra direttori d’orchestra e
solisti, riscuotendo sempre unanime e
caloroso successo di critica e pubblico.
Oltre che nel grande repertorio sinfonico
otto-novecentesco, l’Accademia Filarmonica di Verona nel corso delle stagioni ha
allargato le proposte del Settembre dell’Accademia anche all’opera, rinverdendo
gli antichi fasti della sua memoria sette-
tredici
centesca, con l’allestimento di Aida di
Verdi (1997), Idomeneo re di Creta (2006)
e Don Giovanni di Mozart (1999 e 2006).
Raggiunto nel 2011 il traguardo dei
vent’anni del Settembre, l’Accademia ha
voluto festeggiare la felice occasione ospitando un vero e proprio poker d’assi orchestrale con quattro tra le migliori compagini sulla scena internazionale (Filarmonica della Scala, Orchestra Nazionale di
Santa Cecilia, Israel Philharmonic Orchestra, Wiener Philharmoniker) presentate-
si sotto la guida di quattro autentici giganti della direzione: Daniel Barenboim,
Antonio Pappano, Zubin Mehta e Georges
Prêtre.
La ricerca e la memoria
Una biblioteca preziosa
Con i propri progetti di ricerca, invece, la
Filarmonica punta in special modo alla
valorizzazione del suo importante patrimonio storico, autentica memoria per l’umanità specialmente per la musica del
Accademia Filarmonica di Verona
pieno periodo rinascimentale, senza che
questo però escluda collaborazioni con
altre istituzioni italiane e estere. Tra le
iniziative più importanti di sicuro vi sono
la collana di studi e ricerche Le imprese,
nella quale vengono presentati in edizione moderna documenti legati alla storia
dell’Accademia introdotti da saggi di studiosi di chiara fama, e quella musicale
Biblioteca in musica, che propone in
prima registrazione assoluta musiche
conservate nella nostra Biblioteca. Iniziata con i Concerti Academici di Stefano
Bernardi, maestro di cappella della Filarmonica a cavallo tra Cinque e Seicento, la
serie di registrazioni è proseguita con Il
primo lauro, raccolta di madrigali dedicati alla celebre cantatrice mantovana
Laura Peverara commissionati dal nostro
sodalizio al fior fiore dei compositori dell’epoca, fra i quali Claudio Merulo,
Marc’Antonio Ingegneri, Orlando di
Lasso, Luca Marenzio e i due Gabrieli:
Andrea e Giovanni.
Una pietra fondamentale nell’ambito
dell’attività di ricerca scientifica sarà
posta nel 2013, anno del quattrocentosettantesimo anniversario, con la pubblicazione del volume Atti dell’Accademia
Filarmonica 1543-1733, nel quale verranno presentati in forma integrale in edizione moderna scientifica i documenti
amministrativi del sodalizio dalla fondazione all’apertura del Teatro Filarmonico.
Un sodalizio con l’Arena
a promuovere cultura
Sul fronte, invece, delle collaborazioni con
altri enti l’Accademia Filarmonica vanta
proficui e durevoli rapporti, oltre che con
le maggiori istituzioni veronesi, quali
Fondazione Arena di Verona, Comune e
Musei Civici, Conservatorio e Università,
anche con la Fondazione Torino Musei
“Palazzo Madama”, la Fondazione Ugo e
Olga Levi di Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana, la Facoltà di Musicologia
dell’Università di Pavia, l’Universität für
Musik und darstellende Kunst Wien, la
Schola Cantorum Basileiensis, il Conservatoire Supérieur de Genève. Nel biennio
2013-2014, a conferma dell’importanza
del patrimonio storico della Filarmonica,
si concretizzeranno due nuove collaborazioni: con il Musée des Beaux-Arts de
Montréal (Canada) e il Portland Art Museum (USA), che hanno richiesto di poter
esporre uno degli strumenti musicali
della collezione per la mostra The Pegeant
of Venice, che indaga i rapporti tra musica e arti figurative nella città lagunare tra
Cinque e Settecento, e con la Municipalità di Nizza, che volendo riunire in un’unica esposizione tutti e sedici gli strumenti del costruttore Anton Schnitzer esistenti ha richiesto la tromba “ritorta” del 1585
e il trombone del 1579 dell’Accademia
quali elementi fondamentali per la realizzazione del progetto. Per concludere mi
pare importante sottolineare che, cosa
forse non scontata, fattore assolutamente
caratterizzante delle molteplici attività
dell’Accademia Filarmonica di Verona nei
diversi ambiti testè esposti è l’assoluta
autonomia del sodalizio dal sostegno da
parte di enti terzi sia pubblici che privati,
riuscendo l’Accademia a far fronte a tutte
le necessità derivanti dal proprio esercizio
tramite una solida base economica e,
soprattutto, un’oculata gestione del proprio patrimonio. Questo aspetto assume
grande valore in special modo nell’attuale
congiuntura economica, a causa della
quale si assiste, quasi quotidianamente
oserei dire, allo stillicidio di una continua
falcidiazione delle risorse destinate al
comparto culturale-artistico nazionale,
sul quale per contro il nostro Paese
dovrebbe investire con sempre maggiore
convinzione.
quindici
Dal 1543 ai nostri giorni
La storia, le Accademie
e l’Accademia
di Michele Magnabosco - Bibliotecario conservatore Accademia Filarmonica di Verona
Il fenomeno tipicamente rinascimentale
delle accademie ha avuto in Verona manifestazioni particolarmente brillanti e precoci fin dal primo Cinquecento.
Uomini di diversa formazione, ma in
primo luogo aristocratici ed artisti, costituirono il nucleo di queste istituzioni,
autentiche fucine della vita cittadina. Fra
tutte l’esperienza più significativa fu certamente quella dell’Accademia Filarmonica. Nata come genuina espressione della
voglia di far musica che animava un gruppo di amici, nel corso del tempo la Compagnia allargò i propri orizzonti a comprendere tutte le discipline umanistiche unitariamente intese (dalle belle lettere all’epigrafia, dalla retorica alla filosofia e ad
altro ancora) divenendo centro e motore
non solo della musica ma dell’intera cultura veronese, spesso facendo le veci di quella corte di cui dall’inizio del Quattrocento
la città era priva, come per esempio in
occasione di visite di regnati e papi. La
fama e il prestigio della Filarmonica però
non furono circoscritti al solo ambito locale, come testimoniato dai frequenti contatti intercorsi col patriziato veneziano, il
Duca di Urbino Guidobaldo II della Rove-
Accademia Filarmonica di Verona
re, il patriarcato di Aquileia e le casate
degli Este e dei Gonzaga.
Le prime notizie relative all’Accademia
Filarmonica di Verona, la più antica accademia musicale al mondo, risalgono al
maggio 1543, quando essa si fuse in «union perfetta» con l’Accademia Incatenata. Il nuovo sodalizio assunse allora il
nome di Accademia dei Filarmonici-Incatenati, mantenuto fino alla fine del 1564
allorché, dopo la fusione con l’Accademia
alla Vittoria, ritornò al pristino nome di
Filarmonica.
Dedita alla cultura e alla pratica della
musica e del canto, fin dai primi anni di
attività la Compagnia attirò l’interesse e
l’ammirazione sia dei musicisti di professione che dei loro nobili mecenati, assumendo ben presto un ruolo di rilievo fra i
principali centri italiani di irradiazione
del madrigale, al fianco delle celebri corti
di Ferrara e Mantova. Di particolare rilievo soprattutto la pratica madrigalistica a
voci e strumenti, le cui importanti ripercussioni sugli sviluppi della storia della
musica sono ben noti, celebrata già nel
famoso trattato di Ercole Bottrigari Il
Desiderio (1594). Elemento peculiare dell’Accademia Filarmonica di Verona nei
confronti di altre realtà consimili, quali l’omonima istituzione bolognese e la romana
Accademia di Santa Cecilia, sorte successivamente e, almeno per certi aspetti, ad
imitazione del sodalizio scaligero, è il
carattere non professionale, mantenuto
nei secoli fino ai nostri giorni rinnovando
quell’amore per la musica che fu primo
motore dell’agire dei Padri fondatori, praticamente tutti dilettanti (nel senso più
nobile ed alto della parola).
Raggiunto un primo apice tra la seconda metà del Cinquecento e i primi decenni
del secolo successivo, l’attività dell’Accademia Filarmonica, insediatasi definitivamente nel «loco nostro della Bra» dove
ancora ha sede nel 1608, subì un brusco
arresto a seguito dell’epidemia di peste
che all’inizio degli anni Trenta del Seicento devastò il Nord Italia. La ripresa fu
lenta e faticosa e solo all’inizio del Settecento la Compagnia riprese vigore e poté
ritornare agli antichi fasti grazie soprattutto all’impulso datole da Scipione Maffei. A questi, erudito di respiro europeo,
vero e proprio cuore e anima del sodalizio
per tutta la prima metà del secolo, si devono infatti l’edificazione del Teatro Filarmonico, progettato da Francesco Galli
Bibiena e inaugurato il 6 gennaio 1732 con
La fida ninfa, opera appositamente scritta da Antonio Vivaldi su libretto dello stesso Maffei, e l’ampliamento della raccolta
lapidaria della Filarmonica. Iniziata del
1612 con la donazione della collezione del
canonico Nichesola, questa fu arricchita di
diverse centinaia di reperti latini, greci,
arabi, ebraici e medievali da Maffei, fino a
farla diventare quello che è l’odierno
Museo Lapidario Maffeiano, ultimato nel
1749 su disegno dell’accademico Alessandro Pompei, prima raccolta aperta al pubblico fra quelle di questo genere in Italia,
concepita con precisi intenti conservativi e
didattici.
Il teatro
Distrutto da un incendio nel 1749, il Teatro Filarmonico fu presto riedificato su
progetto di Antonio Paglia, che sostanzialmente si attenne al dettato bibienesco
introducendovi solo piccole modifiche, e
già nel 1754 vi si poterono allestire Lucio
Vero di Davide Perez e Alessandro nelle
Indie di Johann Adolf Hasse.
Nel 1811, a seguito di un cambio di
Statuto, l’Accademia Filarmonica si trasformò di fatto in società di palchettisti
assumendo il nome di Società Accademia
Filarmonica, divenendo la gestione del
Teatro l’attività predominante dei soci,
diciassette
assieme alla cura dell’orchestra stabile,
ribadendo la posizione di guida di gran
parte della vita musicale veronese ricoperta
dal sodalizio fin dalla sua fondazione.
Il 23 febbraio 1945 il Teatro Filarmonico
cadde vittima di un bombardamento alleato
che devastò la città, venendo distrutto per la
seconda volta. Prontamente l’Accademia
indisse un concorso nazionale per la ricostruzione, vinto dal progetto presentato dal
gruppo romano formato dagli archietti Scalpelli, Sciascia, Ferante, successivamente
però accantonato a favore di una riedificazione improntata sullo spirito del “dov’era e
com’era” che riprendesse l’originaria foggia
bibienesca, affidata al veronese Vittorio
Filippini. Cominciati i lavori agli inizi degli
anni Sessanta, il Teatro fu riaperto al pubblico nel 1975 con l’opera Falstaff di Salieri.
Con la riapertura del Teatro, la terza
dopo quelle del 1732 e del 1754, l’Accademia
Filarmonica di Verona (tornata all’antica
denominazione nel 1968) poté nuovamente
dedicarsi pienamente all’espressione della
propria vocazione musicale e culturale,
invero mai realmente interrottasi nel corso
dei secoli, che trova oggi ampio riscontro
soprattutto nell’impegnativo appuntamento
de Il Settembre dell’Accademia, rassegna di
grandi orchestre e interpreti internazionali
giunta nel 2011 alla ventesima edizione,
oltre che ne Gli incontri dell’Accademia e in
numerose e qualificate iniziative editoriali,
tra le quali la collana di studi e ricerche Le
imprese e quella musicale Biblioteca in
musica, che propone in prima registrazione
assoluta musiche conservate nella biblioteca
del secolare sodalizio.
L’inestimabile patrimonio
A testimonianza dell’illustre passato dell’Accademia Filarmonica di Verona e del primato fra le accademie musicali rimane il
suo patrimonio storico, formato da Biblioteca, Archivio Storico e Collezione di strumen-
Accademia Filarmonica di Verona
ti musicali. La Biblioteca e la Collezione
costituiscono un caso raro nel panorama
delle raccolte musicali perché non create
con fini museali-collezionistici ma sorte e
sviluppatesi spontaneamente come dotazione d’uso del sodalizio tra la seconda
metà del Cinquecento e gli anni Trenta del
secolo successivo e conservatesi pressoché
integre fin ai nostri giorni.
L’Archivio Storico conserva la quasi
totalità della documentazione amministrativa e fiscale dell’Accademia dalla fondazione ad oggi. Fra i documenti di maggior importanza figurano l’originale dell’atto di creazione della Filarmonica e i
suoi primi Statuti e regolamenti.
La Biblioteca è formata da un Fondo
Umanistico e due Fondi Musicali: Antico e
Moderno. Il Fondo Umanistico è costituito
da quasi 300 volumi editi tra la seconda
metà del Quattrocento e gli inizi dell’Ottocento, mentre il Fondo Musicale Moderno
comprende circa 1300 manoscritti setteottocenteschi di musica vocale e strumentale e circa 600 stampe dell’Otto e Novecento, per la quasi totalità spartiti operistici. Il Fondo Musicale Antico, la parte
più significativa della collezione, conserva
317 opere a stampa datate fra il 1519 e il
1627, 3 edizioni del Settecento e 21 opere
manoscritte di varia datazione. La fondamentale importanza del Fondo Musicale
Antico risiede nel fatto che l’acquisto e l’utilizzo delle 317 stampe musicali e la produzione della maggior parte dei manoscritti risale agli anni di maggior prestigio
della Filarmonica (1543-1630), sovrapponendosi completamente al periodo di
acquisizione e utilizzo della maggior parte
degli strumenti musicali che costituiscono
l’attuale collezione dell’Accademia.
La Collezione di strumenti musicali
raccoglie 72 esemplari (69 integri e 3
mutili). Sulla base della loro provenienza
diciannove
gli strumenti possono essere suddivisi in
due gruppi. Il primo, che si può indicare
come “strumenti propri dell’Accademia”
poiché risalenti all’originale dotazione dell’ente, è costituito da 62 esemplari, mentre
il secondo, costituito di 7 esemplari (violini, chitarre, banjo e fisarmonica), è frutto
di donazioni avvenute in tempi recenti.
Fra gli “strumenti propri dell’Accademia”
il maggior interesse lo suscitano quelli
rinascimentali, vero e proprio cuore della
collezione, costituito da esemplari tutti
riconducibili al periodo aureo dell’Accademia Filarmonica. Questi, tutti aerofoni,
sono: 13 flauti dolci (bassetti, bassi e contrabbassi), 12 flauti traversi (equivalenti a
un quarto del totale dei flauti traversi
rinascimentali oggi conosciuti), 4 cromorni, 11 cornetti curvi, 6 corni torti, 7 cornetti muti, 2 tromboni, la tromba ‘annodata’
di Anton Schnitzer donata all’Accademia
da Cesare Bendinelli nel 1614 assieme al
manoscritto originale del Volume di tutta
l’arte della trombetta, il più antico trattato
per tromba conosciuto, e una coppia di
enigmatici strumenti a doppia cameratura
interna, che nel 1953 l’organologo inglese
Anthony Baines ha indicato come gli unici
due esemplari superstiti di doppione.
Nel giugno del 1986 nelle sale del Teatro Filarmonico fu allestita l’esposizione
della collezione di costumi teatrali, sviluppatasi a partire dalle generose donazioni
degli eredi dei cantanti Rosa Raisa, Giacomo Rimini e Nino Martini.
Oltre agli strumenti di proprietà, la
Filarmonica custodisce nel suo museo
anche uno dei due soli esemplari di clavicembalo-pianoforte vis-à-vis di Johann
Andreas Stein. Acquisito dai Musei Civici
di Verona nel 1911 per legato testamentario di Bortolo Monga, lo strumento fu trasferito in deposito presso l’Accademia
Filarmonica di Verona nel 1985, dove è
attualmente conservato.
IL DIRETTIVO
Presidente: Dott. Luigi Tuppini (nella foto)
Direttori: Avv. Eugenio Caponi, March.
Dott. Andrea Carlotti di Riparbella, Co.
Ing. Luciano Castellani di Sermeti, Avv.
Riccardo Ferrari, Dott. Lamberto Milani,
Sig.ra Alberta Tantini
CONTATTI
Amministrazione:
Via dei Mutilati, 4-4F 37121 Verona
tel. 045 8005616 fax 045 8012603
[email protected]
Biblioteca
Via dei Mutilati 4/L - 37121 Verona
tel. 045 7045046 fax 045 7045045
[email protected]
orario di apertura: lunedì - venerdì
ore 9-12 (solo su appuntamento)
Biglietteria: tel. 045 8009108
www.accademiafilarmonica.org
il punto
Le stagioni areniane,
il cuore pulsante nella città
di Romeo e Giulietta
La rinascita
del teatro Ristori
Gli appuntamenti
al Nuovo
e al teatro Romano
Legango recupera
la memoria
di Antonio Salieri
Il turismo del Garda
e le risore
enogastronomiche
del territorio
* Direttore de L’Arena
di Verona
(quotidiano fondato
nel 1866, prima
dell’annessione
del Veneto all’Italia)
Verona resta
un faro
per la cultura
a Nordest
Carenti ancora le strategie e sinergie per promuovere
e sostenere le eccellenze
di Maurizio Cattaneo*
Nel non facile contesto di un Paese in cui gli investimenti culturali appaiono sempre più marginali, Verona sta vivendo una
doppia problematica specifica. Da un lato infatti il taglio più
generale dei finanziamenti da Roma ha costretto le amministrazioni locali a scelte dolorose. Dall’altro anche la Fondazione
Cariverona, da sempre munifico motore della città anche in
ambito culturale è stata costretta – vista la crisi – a più che
dimezzare l’assegno alla città. Marginali sono stati infine gli
effetti della Legge Veltroni sugli enti lirici che se da un lato favoriva l’ingresso dei privati, dall’altro non prevedendo sgravi fiscali sugli investimenti, ne vanificava di fatto l’impatto.
Detto questo, e disegnato dunque un presente non privo di
difficoltà, va detto però che Verona resta uno dei fari culturali
del Nordest e che sembra affrontare con le armi giuste e meglio
di altri la sfida del contraddittorio rapporto cultura-crisi economica.
Prova ne sono la rinascita (grazie a Cariverona), del Teatro
Ristori, gioiello incastonato in pieno centro cittadino e che a
pochi mesi dalla riapertura vanta già un ricco ed interessante
cartellone. Ed ancora la stagione del Teatro Nuovo e del teatro
Romano in estate con sempre nuove sperimentazioni sui testi
Shakespeariani che attirano l’attenzione internazionale. Per
non parlare della ricca e sempre originale proposta del teatro
diciassette
ventuno
Salieri di Legnago. Lo stesso Comune scaligero, pur con risorse
inadeguate, si sta impegnando sul fronte delle grandi mostre
itineranti e della risistemazione dei «contenitori» cittadini.
Ma ovviamente centrale e decisiva per Verona è la stagione
areniana e la grande lirica. L’Arena di Verona con la Fenice di
Venezia restano infatti i cardini della proposta veneta in Italia
e più in generale nel mondo. Ed in questo senso la sfida che
attende la città scaligera quest’anno è quella che non si può fallire: cade infatti nel 2013 il centenario dell’opera nel grande
anfiteatro romano. E la città di Romeo e Giulietta ha l’occasione unica ed irripetibile di lanciare davvero una forte offensiva
culturale in grado di travalicare le sole serate areniane.
Le premesse ci sono tutte: dal ritrovato fervore presso il
grande pubblico per la lirica (grazie anche all’investimento della
Rai con le splendide serate trasmesse in prima serata) ai grandi eventi canori extra-opera sino alle positive iniziative promozionali che coniugano l’offerta culturale a quella turistica ed
enogastronomica. Se le premesse, come dicevamo, ci sono, ancora però si stentano a vederne i fatti. Ciò per una certa lentezza
della macchina amministrativa unita alla difficoltà di elaborare progetti sinergici a livello cittadino ma anche con province e
regioni limitrofe.
A livello cittadino, purtroppo sino ad ora la grande sfida di
portare la lirica «fuori dall’anfiteatro» con iniziative che coinvolgano tutto il territorio è sempre fallita. Per non parlare poi della
questione, tutta veneta, delle gelosie campanilistiche che troppo spesso tarpano le ali alle potenzialità immense che ha un territorio ricco culturalmente come il Nordest.
Eppure la strada obbligata per salvaguardare l’offerta culturale sarebbe proprio quella di sopperire al mancato finanziamento pubblico con progetti sinergici dei territori dell’intero
Nordest. Il risultato diverrebbe una proposta sovra regionale
(da Verona a Venezia e Trieste) all’altezza, se non superiore a
mete forse ingiustamente più blasonate a livello internazionale.
Sta di fatto che già i prossimi mesi ci diranno se Verona ha
il passo giusto, e soprattutto le professionalità e la volontà per
vincere la sfida.
Peace Global Forum a Berlino
Iniziative
Oltre la diplomazia la sfida per una solidarietà mondiale
Non più confini
a cura di Andrea Condotta, Carlotta Roccatagliata, Emanuela Gruppo,
Veronica Bradaschia
Abbiamo avuto la grande fortuna di poter
partecipare, insieme al governatore Alessandro Perolo, al Peace Global Forum di
Berlino, organizzato dal Rotary International.
Ci ha colpiti la grandissima intensità
dell’incontro, sia pur breve nel tempo trascorso insieme, un appuntamento che ci ha
permesso di conoscere meglio l’impegno del
Rotary e la sua azione capillare in tutto il
mondo.
Il tema del forum era “Pace oltre i confini” e non è un caso che la location scelta sia
stata proprio Berlino, la stessa città che
fino a non molti anni fa viveva spezzata da
un muro che lacerava relazioni di amicizia
ventitré
e famiglie intere. Come ha avuto modo di
ricordare durante il susseguirsi degli interventi Rajendra K. Saboo, Past Presidente
del Rotary International, “i luoghi scelti per
i forum della pace dal presidente Tanaka
(Hawaii, Hiroshima e Berlino) raccolgono
memorie di atrocità umane contro l’umanità. Ma questa orribile storia viene a noi
come un grande maestro per dirci cosa non
dobbiamo fare e cosa dobbiamo fare per
determinare il corso della storia di domani”. Proprio il futuro è stato uno dei temi
cruciali del Peace Global Forum.
È stato estremamente interessante
vedere come altri Club Rotaract svolgono
service internazionali nell’ottica di costruzione di un mondo di pace positiva, intesa
non come la semplice assenza di conflitto,
ma come proattiva esperienza di condivisione di valori universali quali il rispetto
del prossimo e della dignità umana.
Le eccellenze nel Rotary e nel Rotaract
si pesano su chi dà e fa di più per risolvere
problematiche di enorme rilevanza. Uno
degli esempi di maggiore successo è naturalmente la battaglia per l’eradicazione
della Polio i cui progressi fatti sul campo e
le modalità di azione sono state presentate
e descritte durante un prezioso intervento
di Bruce Aylward, Assistant General
Director, Polio, Emergencies and Country
Collaboration, World Health Organization.
L’elemento più interessante del racconto
del dott. Aylward è stato il percorso diplomatico per riuscire a portare il vaccino
della Polio nei luoghi di conflitto in cui il
Rotary ha dovuto necessariamente dialogare con entrambe le parti in causa.
Negli argomenti trattati è sicuramente
emersa la voglia della famiglia rotariana di
cambiare il mondo – e migliorarlo.
In quei tre giorni abbiamo fatto amicizia
con Brittany, un’ambasciatrice della pace,
una ragazza della nostra età, chiamata a
parlare dell’argomento fulcro della Convention: la Pace.
Ci ha ricordato che le caratteristiche che
accomunavano la platea di rotariani erano
due: la capacità di donare amore e il servire la comunità al di là del proprio interesse
personale. Ogni rotariano ha vissuto un
momento in cui ha messo in gioco le sue
doti non per sé, ma per gli altri: ha avuto il
suo “Rotary moment”che gli ha fatto ritrovare se stesso negli altri.
Questo discorso motivazionale, ha trovato realizzazione in un gruppo di rotaractiani che è partito alla volta dell’Africa per
dare vita al progetto Rotaract Hearts per la
riqualificazione di un orfanotrofio. Hanno
ricevuto poi il premio per il miglior service
realizzato tra tanti in gara: non solo hanno
dimostrato grandi capacità nella raccolta
dei fondi e dei beni necessari, ma ci hanno
anche insegnato come impegnandosi sia
possibile cambiare la vita di qualcuno
,Di questi tre giorni, crediamo però che
ciò che ci rimarrà di più, saranno le relazioni aperte con ragazzi della nostra età provenienti da tutto il mondo. Il pomeriggio
del venerdì, quando siamo arrivati, pochi si
conoscevano tra loro. La sera del sabato
eravamo insieme abbracciati a ballare. Se è
vero che, come ha spiegato Rajendra K.
Saboo, che la pace non è un istinto dell’uomo, è pur vero che l’uomo ha una naturale
propensione a vivere insieme. Quella propensione alla comprensione e a legare relazioni va coltivata e accresciuta perché non
lasci spazio ad ira e rabbia. Questo è il
bagaglio più importante che portiamo con
noi di ritorno da questo breve ma lungo
viaggio. Il pensiero che non potremmo mai
pensare di poter fare guerra con quei
ragazzi che insieme a noi ballavano in cerchio quel giorno a Berlino.
Con il Pr.I. Sakuje Tanaka ad Amsterdam e poi a Berlino e Homolulu
L’attenzione alle giovani generazioni è programma prioritario
Il Rotary guarda al futuro
e costruisce azioni di pace
a cura del PDG Alberto Cristanelli - Presidente CIP Italia Germania Austria
La fine dell’anno 2012 è stata particolarmente intensa per il Rotary International
che, con i propri vertici internazionali, in
primo luogo il Presidente Internazionale
Sakuje Tanaka e la moglie Kyoko, è “sbarcato” in Europa per interrogarsi e dialogare con i Rotariani non solo europei ma
anche degli altri continenti, sul proprio
ruolo futuro e per rafforzare la propria
azione, specialmente attraverso l’opera
degli Intercoutry Committees (Comitati
Interpaese), a favore della pace nel mondo.
Dal 7 all’11 novembre, ad Amsterdam
in Olanda, si è tenuto, infatti, il North Sea
Rotary Institute : i primi tre giorni sono
stati dedicati al GETS – Governors-elect
Training Seminar – (SIGE – Seminario di
Istruzione per i Governatori eletti) mentre
negli ultimi due giorni ha avuto luogo l’Institut Europeo vero e proprio, dedicato al
tema “Cosa si aspettano i Rotariani per il
futuro”, aperto a tutti i Rotariani e ai Dirigenti , Past, in carica, Eletti e Nominati,
del R.I.
Sia nelle sessioni plenarie che nei gruppi di lavoro, sono state discusse le problematiche riguardanti le prospettive future
della organizzazione rotariana nel mondo,
con particolare riguardo al mantenimento
e al miglioramento dell’effettivo, anche in
relazione ai molteplici e rapidi mutamenti
nella società e nelle professioni, nonché
l’implementazione delle attività in atto e
l’individuazione di nuovi obiettivi per
affrontare incisivamente le più impellenti
tematiche che il mondo attuale si trova,
spesso drammaticamente, ad affrontare
(lo sviluppo demografico, la lotta contro la
fame, la tutela dei minori, delle donne e
della maternità, la salute non garantita
nemmeno nei minimi essenziali per molte
popolazioni, l’acqua e la sua salubrità, la
tutela dell’ambiente e la difesa delle non
inesauribili risorse naturali, l’alfabetizzazione dei ragazzi e degli adulti e la tutela
dell’istruzione).
I lavori hanno consentito di focalizzare
numerosi spunti di riflessione per potenziare e rendere sempre più incisiva l’azione rotariana all’interno dei Club e dei
Distretti e, conseguentemente, la presenza
attiva e la testimonianza fattiva dei Rotariani nella società.
Il secondo importante appuntamento è
stato il Rotary Globak Peace Forum tenutosi a Berlino, dal 31 novembre al 2 dicembre imperniato sul tema della pace senza
frontiere.
venticinque
Si è trattato del primo dei tre Forum
dedicati alla pace, fortemente voluti dal
P.I. Tanaka (gli altri due rispettivamente
a Honolulu, nelle Hawaii, a fine gennaio
2013 e a Hiroshima, in Giappone, nel prossimo mese di marzo), organizzati tutti in
località che hanno avuto un drammatico
significato nel corso della seconda guerra
mondiale.
Dopo una iniziale riunione del Consiglio direttivo della Organizzazione internazionale dei Comitati Interpaese (I.C.I.),
che ha la propria sede a Strasburgo, i lavori del Forum si sono articolati in riunioni
plenarie e in gruppi di lavoro che hanno
consentito di approfondire le problematiche generali e quelle riguardanti i singoli
Comitati Interpaese nell’ottica di una sempre migliore espansione e presenza di questo fondamentale ed efficace, ma spesso
ignorato o poco conosciuto, strumento di
azione rotariana in favore della pace.
È, infatti, attraverso le relazioni di amicizia e di collaborazione tra Club e Distretti appartenenti a nazioni diverse che si
rendono realizzabili progetti di grande
respiro e, soprattutto, si migliorano e si
potenziano sempre più i rapporti fra i
popoli, consolidando reciproci legami personali e rotariani, fondamentali per progredire nel l’impervio e tortuoso cammino
verso una maggiore comprensione e convivenza pacifica tra gli uomini, indefettibile
presupposto per una auspicata prospettiva
di pace nel mondo.
Purtroppo, salvo qualche rara e lodevole eccezione, per molti Rotariani, Club, Distretti ed anche Governatori, l’esistenza e le
potenzialità dei Comitati Interpaese per
una attività internazionale, e quindi autenticamente rotariana (il Rotary è per definizione “International”), rimane una risorsa
sconosciuta o, quanto meno, misteriosa.
Si rileva spesso, nei Club, la preoccupa-
zione di riempire con gli argomenti più
svariati, raramente di approfondimento
rotariano, la cinquantina di caselle delle
conviviali settimanali nel corso della annata, senza avvertire l’esigenza di volgere lo
sguardo ad orizzonti più aperti, anche se
più impegnativi, che, pure, costituiscono
una componente essenziale del DNA rotariano.
Al massimo, si costituisce qualche
gemellaggio, talora più di facciata che
quale occasione di collaborazione, di impegni e scambi comuni, oppure si realizzano
anche dei progetti Matching Grants, non
frequenti perché complessi, senza tuttavia
conoscere la possibilità di un collegamento
con i Comitati Interpaese che, tra l’altro e
non secondariamente, possono offrire un
aiuto ed un supporto preziosi per azioni
più significative e di più ampio respiro.
È auspicabile, pertanto, che queste due
importanti manifestazioni internazionali
che hanno interessato l’Europa, possano
costituire l’occasione propizia per una
maggiore sensibilizzazione ed un più fattivo interessamento dei nostri Club verso
una indispensabile internazionalizzazione
del nostro impegno rotariano.
Sia all’Institute di Amsterdam che al
Forum di Berlino, era presente il Governatore Alessandro Perolo, con Renata, nonché alcuni PDG del nostro Distretto, con le
consorti.
Va positivamente rilevato, infine, che al
Forum sulla pace di Berlino, il Governatore Perolo ha voluto accompagnare quattro
giovani Rotaractiani, ospiti del Distretto,
mentre altri tre giovani del Rotaract
saranno inviati al Forum di Honolulu, iniziativa, questa, degna di nota quale concreta attuazione della recente quinta via
d’azione del Rotary, l’Azione per le Nuove
Generazioni, introdotta dall’ultimo Consiglio di Legislazione dell’anno 2010.
la v
ce
dei club
Abano Terme – Montegrotto Terme
Bassano del Grappa Castelli
riunioni rotariane: il giovedì
07 IL BACCALÀ ALLA CAPUCCINA E GLI ALTRI
– serata di degustazione presentata
dalla Patavina Confraternità del Baccalà
14 LE ORIGINI CULTURALI DEL NAZIONALSOCIALISMO
– Alessandro Moro
21 NUOVO MODELLO DI SOVVENZIONI DELLA ROTARY
FOUNDATION (VISIONE FUTURA) – Ezio Lanteri
27 (mercoledì) VIVERE A CUBA TRA SESSO E POLITICA
– Carlos Alberto Montaner – interclub con RC Montebelluna
riunioni rotariane: il giovedì
07 GIOVEDÌ GRASSO – ospiti di Francesco e Graziella Biasion
14 FRONTIERE DELLA SOLIDARIETÀ – fratel Carlo Zacquini
21 COMPLEANNO DEL ROTARY – Giandomenico Cortese
28 CONFRONTO SULLE ATTIVITÀ DEL CLUB
Adria
riunioni rotariane: il martedì
05 M.5985 SULLA VETTA PIÙ ALTA DELL’AFRICA
– Simone Botti
12 TRADIZIONALE FESTA DI CARNEVALE
19 IL PRESIDENTE SPIEGA LE POLITICHE DI BANCA ADRIA
– Gianni Vianello
23 (sabato) CONVEGNO SUL TERREMOTO
Aquileia – Cervignano – Palmanova
riunioni rotariane: il giovedì
07 ASSEMBLEA
14 IL REGGIMENTO GENOVA CAVALLERIA 4°:
LA SUA STORIA E LE SUE MISSIONI DI PACE
– col. comandante Gualtiero Iacono
20 (mercoledì) IL ROTARY INTERNATIONAL E IL DISTRETTO
2060 PER L’ACQUA – PDG Renato Duca
28 ALPINI – Piero Cecconi
Arzignano
riunioni rotariane: il lunedì
04 ALZHEIMER – dott.ssa Sarah Poli – interclub con RC Valle
dell’Agno
11 CONVIVIALE IN SEDE
18 VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
25 NERI POZZA: EDITORE, SCRITTORE E ARTISTA
– dott. Angelo Colla
Asiago – Altopiano dei Sette Comuni
riunioni rotariane: il venerdì
01 CANALE DI BRENTA: STORIE DI CONTRABBANDIERI
– Marco Crestani
15 IL ROTARACT – Edoardo Prevost Rusca e Stefano Chioccon
22 CRISI DI EQUILIBRIO E CAMBIAMENTO VERSO
UN NUOVO UMANESIMO – Giandomenico Cortese
Asolo e Pedemontana del Grappa
riunioni rotariane: martedì
05 LA SUCCESSIONE NELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE
– dott. Massimo Doria
19 LEADERSHIP – dott. Luca Marcolin
27 (mercoledì) SESSO E POLITICA A CUBA – giornalista
dissidente cubano – interclub con tutti i RC della Marca
Badia – Lendinara – Alto Polesine
riunioni rotariane: il martedì
07 (giovedì) FESTA DI CARNEVALE
13 (mercoledì) VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
26 CAMINETTO
Belluno
riunioni rotariane: il giovedì
07 CAMINETTO
14 RELAZIONE MANAGER DELL’ENEL – ing. Roberto Renon
21 INCONTRO CON IL MONACO SABINO CHIALÀ
28 VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
Bolzano – Bozen
riunioni rotariane: il lunedì
04 UNA EPIDEMIA SILENZIOSA SI DIFFONDE
NELLA POPOLAZIONE OCCIDENTALE: LA REGRESSIONE
DELLE CAPACITÀ MOTORIE – dr. Piccotti
11 (ore12.45) MEETING
18 CAMINETTO
25 MOZART: IL PERSONAGGIO ATTRAVERSO LE LETTERE
AI FAMIGLIARI – dott. Murara
Bressanone – Brixen
riunioni rotariane: il martedì
05 MEETING DI CONVERSAZIONE
12 INTERMEETING CON RC INNSBRUCK-CURLING
– a Seefeld (A)
19 L’IPOCRISIA, IL MONOPOLIO E IL RILEVAMENTO:
GIORNALISMO IN ALTO ADIGE – dott. Christoph Franceschini
23 MEETING DI CONVERSAZIONE
Cadore – Cortina d’Ampezzo
riunioni rotariane: il mercoledì
06 CARNEVALE A SAPPADA
13 ARGOMENTI ROTARIANI
21 (giovedì, ore 18.30) GIORNATA DELLA PACE DEL ROTARY
– Santa Messa celebrata dal Vescovo Giuseppe Andrich,
incontro con il monaco Sabino Chialà – interclub RC Belluno,
RC Feltre
Camposampiero
riunioni rotariane: il martedì
03 (domenica, ore 10.15) VENEZIA, VISITA AL GHETTO
EBRAICO: MUSEO E SINAGOGHE
05 LA REVISIONE DELLA SPESA ED IL CONTENIMENTO
DEL DEBITO PUBBLICO – prof. Ignazio Musu
- interclub con RC Noale dei Tempesta
12 FESTA DI CARNEVALE
19 LABIRINTO DUCALE – dott. Federico Moro
Castelfranco – Asolo
riunioni rotariane: il lunedì
04 CONVERSAZIONE PANORAMICA SU COSA POTREMMO
SUBIRE E SU COSA POTREMMO EVITARE DOPO IL SISMA
CHE HA COLPITO L’EMILIA – Giorgio Pia (socio)
18 I L RUOLO DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
IN AMBITO PERSONALE E LAVORATIVO – prof. Fabio Caon
27 (mercoledì) VIVERE A CUBA TRA SESSO E POLITICA - Carlos
Alberto Montaner – interclub con RC Montebelluna e altri RC
Chioggia
Bassano del Grappa
riunioni rotariane: il lunedì
04 PRESENTAZIONE DEL NUOVO SERVICE A CONTRIBUTO
ONLUS: “PET THERAPY”
07 GIOVEDÌ GRASSO – Ospiti di Francesco e Graziella Biasion
– interclub con RC/Bassano Castelli
18 “I TESINI NEL MONDO” E IL NUOVO MUSEO DI PIEVE
TESINO – prof. Mario Pernechele
25 OPERE PUBBLICHE TRA TRASPARENZ E OPACITÀ
– dr. Umberto Bocus
riunioni rotariane: il martedì
07 (giovedì) FESTA DI CARNEVALE
19 CAMINETTO
26 IL RUOLO FEMMINILE NELL’EDUCAZIONE – interventi e
confronti “a caldo”. Moderatore il Presidente Michele Panajotti
Cittadella
riunioni rotariane: il lunedì
04 LA ROTARY FOUNDATION DOMANI – PDG Luciano Kullovitz
25 MANIFESTAZIONE “I NUOVI TALENTI”
argomenti dei club febbraio 2013
riunioni rotariane: il martedì
05 CONSEGNA DEL SERVICE DI NATALE
ALL’ASSOCIAZIONE “PARTECIPA”
19 IL SOGNO AMERICANO È ANCORA REALISTICO? ...
ESPERIENZE DI UN IMPRENDITORE
STRANIERO IN USA – Mr Klaus Becker
26 4a PROPOSTA CULTURALE ENO GASTRONOMICA:
LA SALSICCIA DI ROSSANO
Codroipo – Villa Manin
12
19
26
INFORMAZIONE ROTARIANA
L’ESODO ISTRIANO – prof. Raoul Pupo
INFORMAZIONE ROTARIANA
Jesolo
riunioni rotariane: il mercoledì
13 L’ALIMENTAZIONE. ISTRUZIONI PER L’USO
– relatori in via di definizione
27 I RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
– prof. Vittorio Domenichelli
riunioni rotariane: il martedì
05 ANEDOTTI SUL RISORGIMENTO – Amilcare Casalotto
12 ESULI D’ISTRIA – Giorgio Maraspin
19 L’INVECCHIAMENTO DELLA PELLE: CAUSE, POSSIBILI
RISCHI, PREVENZIONE E RIMEDI IN MEDICINA
E CHIRURGIA ESTETICA – Alberto Albiero
26 INTERNAZIONALIZZAZIONE: LA MIA ESPERIENZA
COME IMPRENDITORE E PRESIDENTE DI FINEST SPA
– Renato Pujatti
Legnago
Conegliano
Lignano Sabbiadoro – Tagliamento
riunioni rotariane: il martedì
19 CAMINETTO
26 (ore 18.00) VISITA ALLA MOSTRA “LA VIA DELLA SETA:
TIBET TESORI DAL TETTO DEL MONDO”
– c/o Ca’ dei Carraresi, Treviso
Conegliano – Vittorio Veneto
riunioni rotariane: il martedì
05 CAMINETTO
12 CONVIVIALE DI CARNEVALE CON MUSICA
19 LA FIGURA DEL SEGRETARIO COMUNALE
– dr. Gabriele Carniel
26 CAMINETTO
Este
riunioni rotariane: il martedì
05 SERATA IN MUSICA: LA BATTERIA IN COMPAGNIA
DI ALTRI STRUMENTI SI PRESENTA – Carlo Rhò (socio)
26 DOMENICO TURAZZA E ALBERTO CAVALLETTO,
DUE INSIGNI PADOVANI NEL SECONDO CENTENARIO
DELLA NASCITA – Vincenzo Coccolo (socio)
Feltre
riunioni rotariane: il martedì
14 (giovedì) VENGA A PRENDERE UN CAFFÈ DA NOI:
RC FELTRE INCONTRA RC MONTEBELLUNA
– Presidente RC Montebelluna
21 (giovedì, ore 18.00) GIORNATA DELLA PACE
E COMPLEANNO DEL ROTARY – il Vescovo di Belluno
S. E. Mons. Giuseppe Andrich – interclub RC Belluno,
RC Cadore-Cortina d’Ampezzo
26 RIFLESSIONI SUL PROBLEMA DELL’EMIGRAZIONE.
“OLTRE CHIASSO” – prof. Paolo Conte
Fiemme e Fassa
riunioni rotariane: il venerdì
01 CAMINETTO
15 CONVIVIALE CON RELAZIONE
22 CONVIVIALE CON RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Gemona – Friuli Collinare
riunioni rotariane: il martedì
05 VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
12 SALUTANDO IL CARNEVALE
19 LE FRECCE TRICOLORI: STORIA ED ESPERIENZA
– dott. Giuseppe Cordioli
26 AQUILEIA FUTURA – prof. Alviano Scarel
Gorizia
riunioni rotariane: il martedì
05 INFORMAZIONE ROTARIANA E FORMAZIONE
ROTARIANA – Claudio Vetta
ventisette
Cividale del Friuli
riunioni rotariane: il martedì
05 CAMINETTO
12 CAMINETTO
15/20FONDAZIONE ANTONIOSALIERI: RASSEGNA GIOVANI
TALENTI
19 FORMAZIONE E INFORMAZIONE ROTARIANA
– PDG Carlo Martines
26 CAMINETTO
riunioni rotariane: il lunedì
04 ICELAND: SUGGESTIONI DI UN VIAGGIATORE
– dott. Stefano Barazza
11 ERBE, ALGHE E PESCI DELLA LAGUNA DI MARANO
– dott. Aurelio Zentilin, chef Giorgio Dal Forno
20 (mercoledì) ROTARY E IL DISTRETTO 2060
PER L’ACQUA, LA SALUTE, LA FAME
– PDG Renato Duca – interclub con RC Aquileia
Cervignano-Palmanova
25 IL GIOCO D’AZZARDO DI STATO
– dott. Rolando De Luca
Madonna di Campiglio
riunioni rotariane: il venerdì
01 CAMINETTO
08 CONVIVIALE CON RELATORE
15 CAMINETTO
22 CONVIVIALE CON RELATORE
Maniago – Spilimbergo
riunioni rotariane: il giovedì
08 (venerdì) FESTA DI CARNEVALE
14 INCONTRO TRA SOCI
21 IL PORCELLINO – Mario Tramontin
28 CHI ERA IL TIEPOLO E COME LO VEDREMO
A VILLA MANIN – Nemo Gonato (socio)
Merano – Meran
riunioni rotariane: il giovedì
01 BALLO D’INVERNO
14 LE TERME DI MERANO – dr. Lo Cunsolo
21 CENA TOSCANA
28 CAMINETTO
Monfalcone – Grado
riunioni rotariane: il giovedì
07 IL CIBO NEL TARDO MEDIOEVO – Roberto Tirelli
14 LA MIA PASSIONE PER LE AUTO D’EPOCA
– Gianni Morelli De Rossi
21 IL PATTO DI STABILITÀ E LE DIFFICOLTÀ NELLA
APPLICAZIONE PER I PICCOLI COMUNI
– dott. Alessandro Fabbro
23 (sabato, ore 15.00) TORNEO DI BURRACO
28 COME TRASFORMO LA TUA VITA – presentati da Giuliano
Bonato: Stefano ravalico e Paolo Rossi
Montebelluna
riunioni rotariane: il mercoledì
06 SUA ECCELLENZA “UNA CITTÀ E LA SUA GENTE”
– dott. Prando Prandi
13 IL GOVERNATORE DELL’ERITREA S. E. JACOPO
GASPARINI – dott. Marino Parolin
la voce dei club
20
27
TIBET, TESORI DAL TETTO DEL MONDO
– Adriano Madaro
VIVERE A CUBA TRA SESSO E POLITICA
– Carlos Alberto Montaner
Muggia
riunioni rotariane: il mercoledì
06 LA CUCINA DELLA LEPRE
– con l’Accademia Italiana della Cucina
13 LA SITUAZIONE GENERALE DELLA CRIMINALITÀ
IN PROVINCIA E L’ETICA DELLA POLIZIA
– dott. Giuseppe Padulano
20 COMPETITIVITÀ IMPRENDITORIALI
– prof. Adriano de Maio
27 COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Noale dei Tempesta
riunioni rotariane: il giovedì
05 (martedì) LA REVISIONE DELLA SPESA
ED IL CONTENIMENTO DEL DEBITO PUBBLICO
– prof. Ignazio Musu - interclub con RC Camposampiero
09 (sabato) SERATA DI CARNEVALE
21 RYLA JUNIOR 2012 – studenti del Liceo Majorana
28 DIRITTO AMMINISTRATIVO – prof. avv. Gianfranco Perulli
– ospiti i sindaci di Mirano, Noale, Martellago, Spinea,
Salzano, Scorzè e Santa Maria di Sala
Opitergino Mottense
riunioni rotariane: il martedì
05 CAMINETTO – Enzo Boccardini (socio)
19 VALORE CHE GENERA VALORE – Marzio Ottone
27 (mercoledì) VIVERE A CUBA FRA SESSO E POLITICA
– Carlos Alberto Montaner
– interclub con RC Montebelluna
Padova
riunioni rotariane: il mercoledì
06 IL BELLO E L’UTILE DEL PRATO DELLA VALLE
DI MEMMO – Giovanni Costa
– interclub con RC Padova Contarini
12 (martedì) EVOLUZIONI DELLE ARMI DA CACCIA
DALLA PREISTORIA AI GIORNI NOSTRI
– dott. Dino Bragiato – cena di Carnevale di cacciagione
ospiti di Giorgio Agugiaro (socio)
20 (ore 18.00) RISCHIO ALLUVIONI: IL PUNTO SULLA
SICUREZZA IDRAULICA DEL TERRITORIO PADOVANO
– Convegno dei Rotary Club Patavini – c/o Aula Magna del Bo
27 CINEMA E NUOVE TECNOLOGIE: GUARDARE AL FUTURO
OSSERVANDO IL PASSATO – dott. Denis Brotto
Padova Contarini
riunioni rotariane: il martedì
06 (mercoledì) IL BELLO E L’UTILE DEL PRATO DELLA VALLE
DI MEMMO – Giovanni Costa – interclub con RC Padova
12 CAMINETTO
18 (lunedì) CAMERON CARPENTER IN CONCERTO
– Teatro Comunale di Vicenza
26 IL MADE IN ITALY: QUALITÀ DEI PRODOTTI O QUALITÀ
DEI RAPPORTI? – Mauro Barban
Padova Est
riunioni rotariane: il giovedì
08 (venerdì) FESTA DI CARNEVALE
14 UN SOCIO SI PRESENTA – Giancarlo Callegari
21 VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
28 CAMINETTO
Padova Euganea
riunioni rotariane: il giovedì
07 (ore 17.30 e 17.45) VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA
“DE NITTIS” – c/o Palazzo Zabarella
(ore 19.30) IL MISTERIOSO BOSONE – Mirco Mazzucato
14 SEPARAZIONI CONFLITTUALI E FAMIGLIE ALLARGATE
– dr. Mauro Polo
20 (mercoledì, ore 18.00) RISCHIO ALLUVIONI: IL PUNTO
SULLA SICUREZZA IDRAULICA DEL TERRITORIO
PADOVANO – Convegno dei 9 Rotary Club Patavini
– c/o Aula Magna del Bo
28
VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “PIETRO BEMBO
E L’INVENZIONE DEL RINASCIMENTO”
– c/o Palazzo del Monte di Pietà
Padova Nord
riunioni rotariane: il lunedì
04 UN SOCIO SI PRESENTA – Antonio Berti
11 IL FIUME E LA NUVOLA – Giuseppe Andreozzi
14 (giovedì, ore 16.00) GIUSEPPE DE NITTIS
– dott. Giovanna Mori
- in collaborazione con l’Associazione Artopolis
18 POCO SALE MA IODATO, UN COMPROMESSO
PER PREVENIRE L’IPERTENSIONE E LE MALATTIE
DELLA TIROIDE – Franco Mantero e Caterina Milan
26 (martedì, ore 17.30) VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA
“DE NITTIS” – c/o Palazzo Zabarella
Peschiera e del Garda Veronese
riunioni rotariane: il giovedì
07 “SABATO, DOMENICA, MA NON VENERDÌ!”,
NOMI E COGNOMI D’ITALIA – avv. Sabrina De Santi
21 LA GEOMETRIA NELL’AUTO – Paolo Scattolini (socio)
Pordenone
riunioni rotariane: il giovedì
08 (venerdì) GRAN GALÀ DI CARNEVALE – interclub con Inner
Wheel Pordenone
14 I 50 ANNI DELLA SCUOLA DI ROCCIA DI PORDENONE
– avv. Giancarlo Del Zotto (socio)
21 STASERA PARLIAMO DI …
28 LE DONNE DEL NORD-EST – dott.ssa Tiziana Agostini
Pordenone Alto Livenza
riunioni rotariane: il lunedì
04 ASSEMBLEA DEI SOCI – il Presidente
15 (venerdì) SERATA DEL SOCIO – Ruben Palazzetti
18 INFORMAZIONE ROTARIANA – il Presidente
25 EFFETTIVO: PROPOSTE DI NUOVE PROCEDURE
PER LE AMMISSIONI AI CLUB – PDG Alvise Farina
Porto Viro – Delta Po
riunioni rotariane: il giovedì
07 FESTA DI CARNEVALE – interclub con RC Adria, RC Rovigo,
RC Badia-Lendinara-Alto Polesine
21 VI PRESENTO LA MIA INDIA – dott.ssa Valeria Rossi
26 CAMINETTO
Portogruaro
riunioni rotariane: il martedì
05 LA NOSTRA INDIA – Palmira Coassin
12 CAMINETTO – ospiti di Massimo Forliti
19 OSPITI DELLA VITA – Giovanni Ambrosino
26 CAMINETTO – ospiti di Rino Liborio Galante
Riva del Garda
riunioni rotariane: il lunedì
04 PVB SOLUTION SPA: MIGLIORAMENTO CONTINUO
NEI SERVIZI COME CHIAVE PER IL SUCCESSO
– ing. Gianluca Zanivan (socio)
11 IL TURISMO DEL FUTURO – Paolo Manfrini
18 INTERCLUB CON RC ROVERETO
25 50 ANNI DI BEATLES – dott. Riccardo Petroni
Rovereto
riunioni rotariane: il lunedì
04 CENTRO DI RIABILITAZIONE NEUROCOGNITIVA:
RUOLO, ATTIVITÀ, PROSPETTIVE – dr. Miceli
11 POVERTÀ VECCHIE E NUOVE, DA NOI E NEL MONDO
18 INTERCLUB CON RC RIVA DEL GARDA
25 CAMINETTO
Rovigo
riunioni rotariane: il martedì
05 TEMI ROTARIANI
12 IL CONCILIO VATICANO SECONDO – don Gianpietro Ziviani
19 TEMI ROTARIANI
26 VISITA GUIDATA ALLO STABILIMENTO IRSAP
– Alessandro Zen (socio)
Treviso Nord
riunioni rotariane: il martedì
non disponibile al momento dell’andata in stampa
riunioni rotariane: il lunedì
04 CONOSCERE I CINESI – Virginia Busato
11 L’ESPERIENZA DELLO YOGA
– Alberta Boccato, Sergio Giromel, Daniela Trani
18 UN SOCIO SI PRESENTA
– ing. Maurizio Costamagna
25 INCONTRO CON DEBORAH COMPAGNONI
– plurimedagliata atleta e ambasciatrice Unicef
San Donà di Piave
riunioni rotariane: il mercoledì
06 FESTEGGIAMO IL CARNEVALE! SEMEL IN ANNO ...
– Gianfranco Dianese
13 L’AMARONE E IL RABOSO: DUE PERLE DELL’ENOLOGIA
VENETA – Graziano Simonella
20 CORTINAMETRAGGIO – Maddalena Mayneri
27 LE NUOVE PARTICELLE: HIGGS E NON SOLO
– Alessandro De Angelis
San Vito al Tagliamento
riunioni rotariane: il martedì
05 LE SFUMATURE DELL’ELEGANZA MASCHILE
– Maria Luisa Tonizzo
08 (venerdì) fESTA DI CARNEVALE 2013
19 ENTRARE IN UN ROTARY IN EVOLUZIONE
– PDG Alvise Farina (socio onorario)
25 (lunedì) IL GIOCO D’AZZARDO DI STATO
– dott. Rolando De Luca – interclub con RC Lignano
Sabbiadoro-Tagliamento e RC Codroipo Villa Manin
Schio – Thiene
riunioni rotariane: il lunedì
04 CONVIVIALE – ing. Roberto Ditri
21 CAMINETTO
28 CONVIVIALE – ospiti di Antonio Spillere (socio)
Treviso Terraglio
riunioni rotariane: il martedì
12 CAMINETTO
19 GENITORI E FIGLI – prof. Vittorio Filippi
27 (MERCOLEDÌ) VIVERE A CUBA TRA SESSO
E POLITICA – Carlos Alberto Montaner
– interclub con RC Montebelluna
Trieste
riunioni rotariane: il giovedì
07 (ore 13.00) LA QUALITÀ DELL’ARIA A TRIESTE
– dott. Fulvio Daris
14 (ore 13.00) IL TRASPORTO PUBBLICO IN REGIONE
E IN PROVINCIA – ing. Vittorio Zollia
21 TRANSATLANTICI: IL MITO E LA MEMORIA;
UN PATRIMONIO NAZIONALE DA CUSTODIRE
– dott. Maurizio Eliseo
28 (ore 13.00) CAMINETTO
Trieste Nord
riunioni rotariane: il mercoledì
13 CAMINETTO: PRESENTAZIONE DI DUE SOCI
23 (sabato, ore 18.15) VISITA ALLA MOSTRA “TIBET, I TESORI
DEL MONDO” – c/o Ca dei Carraresi a Treviso
27 VIVERE A CUBA TRA SESSO E POLITICA
– Carlos Alberto Montaner – interclub con RC Montebelluna
e altri RC della Marca
riunioni rotariane: il martedì
09 (sabato, ore 11.00) PRESENTAZIONE DEL SERVICE
“RESTAURO DELLO SCARABEO ALATO” SEGUIRA
VISTA GUIDATA AL MUSEO EGIZIO
– c/o Civico Museo di Storia ed Arte, Sala Egizia
12 (ore 13.00) MARTEDÌ GRASSO
19 IL NUOVO DIRITTO CONDOMINIALE
– Silvio Spagnul
26 SERATA IN AMICIZIA
Tarvisio
Udine
riunioni rotariane: il mercoledì
non disponibile al momento dell’andata in stampa
riunioni rotariane: il martedì
05 CACCIA ALPINA IN FRIULI, NON SOLO PASSIONE
MA TUTELA DELL’ECOSISTEMA E ... IMPLICAZIONI
ALIMENTARI – Antonio Maria Miotti
16 (sabato, ore 11.00) VISITA ALLA MOSTRA “TIEPOLO”
– c/o Villa Manin
19 A TAVOLA CON GIUSEPPE VERDI – Alfredo Barchi
26 DEGUSTAZIONE DI LAMBRUSCHI – Renzo Zorzi
Susegana Piave Treviso
Tolmezzo
riunioni rotariane: il venerdì
01 STRADE DI POLVERE – dott. Paolo Agostinis
08 CONCERTO PER PIANOFORTE – c/o Museo Carnico
delle Arti Popolari “Michele Gortani”
23 (sabato) GIORNATA SULLA NEVE IN AMICIZIA
Udine Nord
Trentino Nord
riunioni rotariane: il martedì
05 (ore 13.00) ESPERIENZE NEL MONDO DELLE DISABILITÀ
MENTALI – dott. Bertoldi
09 (sabato) FESTA DI CARNEVALE
19 IL PANE: TRADIZIONI DEL PANE DELLE ZONE
DI MONTAGNA – Stefano Sosi (socio)
26 VISITA GUIDATA DEL CANTIERE IPIA – personale della ditta
Ruben Holzbau
Trento
riunioni rotariane: il lunedì
04 LA MARINA MILITARE NEL NAUFRAGIO DELLA COSTA
CONCORDIA
09 (sabato) FESTA DI CARNEVALE INTERCLUB
18 ARGOMENTI ROTARIANI
07 L’ETICA UNIVERSALE DEL ROTARY – Iannuzzi
Treviso
riunioni rotariane: il martedì
05 DUE NUOVI SOCI SI PRESENTANO
12 ULTIMO DI CARNEVALE – Francesco Crosato
19 UN’IDEA DI TREVISO FUTURA: IL NUOVO PAT
– Paolo Bornello (socio)
25 (lunedì) INCONTRO CON DEBORAH COMPAGNONI,
CAMPIONESSA SCI ALPINO – interclub con RC Treviso Nord
riunioni rotariane: il giovedì
07 HA ANCORA SENSO PARLARE DI FAIR PLAY?
L’ETICA, LA CONDIVISIONE E IL RISPETTO
DELLE REGOLE – avv. Giovanni Pullini
14 ATTIVITÀ FISICA E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
– dott. Duilio Tuniz
21 A 150 ANNI DALLA NASCITA RICORDO
DELLA VITA AVVENTUROSA E TRAGICA
DI EMILIO SALGARI – prof. Matteo Balestrieri
28 ATTUALITÀ E PROSPETTIVE DELL’ENTE FIERA
DI UDINE E GORIZIA – dott.ssa Luisa De Marco
Udine Patriarcato
riunioni rotariane: il lunedì
04 10856 SOUTH LONGWOOD DRIVE, CHICAGO,
ILLINOIS – Lodovico Cattaruzzi (socio)
11 ARCHITETTURA DELL’AMBIENTE
– arch. Roberto Pirzio Biroli
16 (sabato) VISITA ALLA MOSTRA DEL TIEPOLO
– c/o Villa Manin di Passariano
– interclub con RC Udine e RC Udine Nord
25 IOLAB: TRASFORMARE L’AMBIENTE DI LAVORO
D’UFFICIO DA COSTO AD INVESTIMENTO
INNOVATIVO E STRATEGICO
– Giancarlo Cappellari
ventinove
Sacile – Centenario
la voce dei club
trentuno
Valle dell’Agno
Verona Scaligero
riunioni rotariane: il martedì
04 (lunedì) LA DEMENZA: DA PROBLEMA SANITARIO
AD EMERGENZA SOCIALE – interclub con RC Arzignano
12 CAMINETTO
19 PRAGA – suor Mikaela
26 PERCHÈ LA GIUSTIZIA PENALE NON FUNZIONA
– dott. Pecori
riunioni rotariane: il venerdì
01 CAMINETTO
08 SCACCHI: TRA FASCINO E PASSIONE
– Enrico Timothy Testa
15 CAMINETTO
22 LO SCENARIO ECONOMICO GLOBALE E IN PARTICOLARE
LA SITUAZIONE ITALIANA – prof. Carlo Pelanda
Valsugana
Verona Soave
riunioni rotariane: il mercoledì
09 (sabato) FESTA DI CARNEVALE – interclub
13 CAMINETTO
20 L’APPARTENENZA ROTARIANA: MOTIVAZIONI
E PROSPETTIVE FUTURE – PDG Alberto Cristanelli
27 RIUNIONE CONVIVIALE
riunioni rotariane: il giovedì
07 CONVIVIALE – Pasquale Amantea
21 HANDICAMP ALBARELLA: UN SOGNO LUNGO 25 ANNI
– Otello Bizzotto
28 CAMINETTO
Verona Sud “Michele Sanmicheli”
Venezia
riunioni rotariane: il martedì
09 (sabato) FESTA DI CARNEVALE
– interclub con Inner Wheel
19 ASSEMBLEA DEI SOCI
26 LA CASA FAMIGLIA DELLA GIUDECCA
Venezia Mestre
riunioni rotariane: il giovedì
14 FILOSOFIA POLITICA – prof. Giuseppe Goisis
21 L’EVOLUZIONE DELLA DOGANA DELL’UNIONE EUROPEA:
DALLE GABELLE ALLA SALVAGUARDIA DEL BENESSERE
DEI CITTADINI – dott. Francesco Bozzanca
28 RYLA JUNIOR – Stefano Chioccon, Mario Cognolato
Venezia Mestre Torre
riunioni rotariane: il giovedì
07 VISITA DEL GOVERNATORE – Alessandro Perolo
14 CAMINETTO
23 (sabato, ore 10.00) PRESENTAZIONE ALMALAUREA
– c/o Teatro Corso
28 (ore 17.00) VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA SU PIETRO
BEMBO – c/o Palazzo del Monte di Pietà, Padova
riunioni rotariane: il martedì
05 DALLA PISTA DI ATLETICA AL MICROFONO SKY
– Francesca Porcellano (socio onorario)
12 CONVIVIALE DI CARNEVALE
15 (venerdì) TORNEO DI BURRACO
26 PROBLEMI GIURIDICI E PSICOLOGICI NEL PASSAGGIO
DELLA RICCHEZZA DI PADRE IN FIGLIO
– Lorenzo Salvatore (socio)
Vicenza
riunioni rotariane: il giovedì
07 TRADIZIONALE TOMBOLA
13 (mercoledì) CRISI DI IMPRESA E CREDITO BANCARIO.
GLI STRUMENTI E LE REGOLE PREVISTE
DALL’ORDINAMENTO VIGENTE ANCHE ALLA LUCE
DELLA RECENTISSIMA RIFORMA DELLA LEGGE
FALLIMENTARE – avv. Angelo Lo Giudice
– interclub con RC Vicenza Palladio
21 IL ROTARY COMPIE 118 ANNI – PDG Cesare Benedetti
28 I LUPI E GLI UOMINI – gen. Daniele Zovi
Vicenza Berici
riunioni rotariane: il giovedì
07 VENICEMARATHON 2012
21 DA THOMSON A HIGGS: DALL’ELETTRONE
ALLA PARTICELLA DI DIO
28 APERITIVO
riunioni rotariane: il martedì
05 (ore 18.45) RISCOPRIAMO SANTA CORONA DOPO
IL RESTAURO – arch. Cesare De Munari
– c/o Chiesa di Santa Corona
12 FESTEGGIAMO IL CARNEVALE
19 (ore 18.45) VISITA GUIDATA DEL “PALLADIUM MUSEUM”
– prof. Guido Beltramini – c/o Palazzo Barbaran
26 I SEGRETI DEL KARAKORUM – arch. Gabriele Rossi Osmida
Verona
Vicenza Nord – Sandrigo
riunioni rotariane: il lunedì
04 CHE TIPO DI PRESIDENTE AUGURARCI, E ASPETTARCI,
DOPO NAPOLITANO? – dott. Marzio Breda
11 PRESENTAZIONE DEL SERVICE SULLA PET THERAPY,
EFFETTUATO IN COLLABORAZIONE CON IL RC BUDAPEST
CITY – dott.ssa Maja Peroni
18 IL CONSORZIO ZAI E L’INTERPORTO QUADRANTE
EUROPA DI VERONA – dott. Nicola Boaretti
25 VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “LA PELLE NELLA
PITTURA. L’UNIVERSO FEMMINILE NELL’OPERA DI
ANGELO DALL’OCA BIANCA” – c/o la casa di Giulietta
riunioni rotariane: il lunedì
04 POENTA, OSEI E VIN BON – serata enogastronomia a cura
della Commissione Rotary Foundation
11 CONVIVIALE A BUFFET
18 ORSI, LUPI E GLI UOMINI – Daniele Zovi
25 LA MIA ESPERIENZA DI MEDICO IN AFRICA, DAGLI ANNI
‘70 AD OGGI. COSA È CAMBIATO? – dott. Carlo dagli Orti
Venezia Riviera del Brenta
Vicenza Palladio
riunioni rotariane: il giovedì
07 UNA VISIONE IMPRENDITORIALE DELL’ECONOMIA
NAZIONALE E INTERNAZIOANLE – dott. Ennio Doris
21 (ore 19.00) IL ROTARY VISOTA LE AZIENDE: AGSM
VERONA S.P.A.
28 POLENTA E RENGA
riunioni rotariane: il mercoledì
06 IL SISTEMA MONETARIO PRIMA DELLA LIRA
– Galliano Rosset
13 CRISI DI IMPRESA E CREDITO BANCARIO.
GLI STRUMENTI E LE REGOLE PREVISTE
DALL’ORDINAMENTO VIGENTE ANCHE ALLA LUCE DELLA
RECENTISSIMA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE
– avv. Angelo Lo Giudice – interclub con RC Vicenza
22 LIBRETTO DI RISPARMIO – Lina Sotis
– interclub con Soroptimist Vicenza
Verona Nord
Villafranca di Verona
riunioni rotariane: il venerdì
08 BENI ARCHEOLOGICI DELLA VALPOLICELLA.
PROGETTI DI NUOVA VALORIZZAZIONE – c/o Villa Mosconi
Bertani, – prof. Attilio Mastrocinque e Gianni Pozzani
22 ESERCITO: MISSIONI ALL’ESTERO
– Gen. Roberto Bernardini
riunioni rotariane: il martedì
05 I SOCI RACCONTANO LE LORO ESPERIENZE NEI PAESI
ESTERI: ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI, COMMERCIALI
E PROFESSIONALI
19 LA MIA PARTECIPAZIONE ALLE MISSIONI MILITARI
INTERNAZIONALI – col. Marco Maistrello (socio onorario)
26 CAMINETTO
Verona Est
RC Verona Scaligero ci invita a teatro
In nome
del destino
Dedicata alla scoperta
di Albert Bruce Sabin
Dedicare un’opera teatrale alla scoperta del
vaccino contro la polio e quindi al suo scopritore Albert Bruce Sabin non è stata un’impresa semplice. In primo luogo perché si trattava di raccontare un ventennio di storia del
mondo, cercando di non lasciarsi condizionare da fatti che hanno segnato l’umanità, come
il lancio della prima bomba atomica; in secondo luogo perché lo stesso Sabin in quei
vent’anni ebbe una vita molto intensa e carica di eventi: il suicidio della prima moglie, la
partenza per la guerra con vari trasferimenti, la sperimentazione del vaccino su se stesso e il suo assistente.
Ciononostante crediamo di essere riusciti
a raccontare la forza e l’energia che hanno
guidato la mano, la mente e il cuore di uno
scienziato che, esule dalla sua terra, la Polonia, si incontra e scontra con la società americana che prima lo appoggia e poi lo snobba.
Gli ideali di uomo di scienza e la forza del
destino che Sabin, di religione ebraica, percepiva, lo portano a vincere il “mostro” che da
decenni falcidiava l’umanità. Le figure che
affiancano il protagonista nella commedia,
pur non rispecchiando con rigore personaggi
trentatré
realmente esistiti, ne raccolgono l’essenza e
ne sintetizzano i caratteri e il profilo psicologico creando un quadro d’insieme che alterna
momenti di arguta comicità ad atmosfere di
grande tensione emotiva. La colonna sonora
scelta come tappeto volante su cui far vibrare le emozioni è la “Suite per violoncello solo
in SOL maggiore” di Johann Sebastian Bach.
Cento minuti che tengono lo spettatore
inchiodato alla vicenda che sfocia come un
ruscello in piena nel mare, con Sabin che, nel
rispetto dei principi Rotariani, dichiara al
mondo che i diritti di sfruttamento della scoperta del vaccino saranno da lui lasciati liberi e quindi patrimonio dell’umanità.
La commedia è stata interamente ideata, finanziata e realizzata dal Rotary Club Verona Scaligero con il contributo del Distretto 2060. Il 23
marzo sarà messa in scena e tutti i rotariani, i
parenti e gli amici sono invitati.
È prevista una replica il giorno 24 marzo nel
pomeriggio ad uso studenti
Il costo della serata è di 20 euro per adulti e 5
euro per ragazzi fino a 18 anni.
Ovviamente il ricavato andrà devoluto al service "End Polio Now" della Rotary Foundation.
Nel Rotary ogni lavoro è prezioso e importante
Una forte Fondazione
per la Visione Futura
di DRFC Luciano Kullovitz
L’Assemblea Internazionale di quest’anno
a San Diego si è incentrata sulle considerevoli risorse impiegate nella formazione dei
Governatori Eletti e dei Presidenti di Commissione Distrettuale Fondazione Rotary
sul nuovo modello di sovvenzioni della Fondazione Rotary, al fine di spianare la strada al lancio mondiale della Visione Futura
nel mese di luglio.
Luis Vicente Giay, Past Presidente RI e
Presidente in carica della Commissione Visione Futura, ha dichiarato, rivolgendosi ai
presenti che «Per garantire il futuro del
Rotary, abbiamo bisogno di una Fondazione forte, vigorosa, organizzata, agile, competente, internazionale, e pronta ad affrontare le sfide e rispondere alle richieste che
ci vengono presentate dalla società, dai
rotariani e dai club». Giay ha poi evidenziato i vari vantaggi del nuovo modello di sovvenzioni, tra cui un sistema snello con tre
tipi di sovvenzioni che provvedono a finanziare una serie di attività e con meno requisiti.L’inserimento delle sovvenzioni distret-
trentacinque
trentacinque
tuali in seno ad una nuova struttura di commissioni distrettuali darà ai club e ai distretti maggiore
flessibilità nel soddisfare le esigenze della comunità sia a livello locale che a livello internazionale.
E correlando le sovvenzioni globali del Rotary
alle sei aree d’intervento, la Fondazione sarà in
grado di garantire che i progetti abbiano un maggiore impatto, e così pure sostenibilità.
Il Presidente eletto della Fondazione Rotary
Dong Kurn Lee ha provveduto a delineare gli
obiettivi della Fondazione per il 2013-2014, tra cui
il completamento dell’impresa mirante all’eradicazione della poliomielite, il lancio del modello di sovvenzioni della Visione Futura, il coinvolgimento
dei Rotariani in progetti innovativi, la creazione di
partnership e lo sviluppo del senso di appartenenza e orgoglio nei confronti della Fondazione
Rotary.
«Nel Rotary, ogni lavoro è prezioso, ogni compito è importante», ha dichiarato Lee. «Ma durante
il prossimo anno, tutti voi qui oggi avrete un ruolo
speciale nel determinare il successo del Rotary, e
non solo per il 2013-2014, ma per tutti gli anni a
venire. È una responsabilità enorme, e so che sarete all’altezza di superare questa sfida».
Il Segretario generale del RI John Hewko ha
incentrato il suo discorso fra l’altro sulla necessità di
continuità e sostenibilità. «Ogni Rotariano, e ogni
leader del Rotary, rappresenta un anello di una
catena. Il nostro successo non può mai essere
misurato solo in base alla nostra forza individuale», ha affermato Hewko. «Sarà misurato in base a
come riusciremo a collegare ciò che è stato realizzato prima di noi con ciò che si può realizzare dopo
di noi».
Hewko ha spiegato che la sostenibilità, in
fondo, significa che l’opera svolta dai Rotariani
avrà un impatto continuo, senza bisogno di un
investimento continuo. «Dare un aiuto che risponde ad un bisogno a breve termine non si traduce in
un uso efficiente delle nostre risorse al contrario di
un investimento che continuerà a rispondere a
quel bisogno a lungo andare».
Assemblea
Internazionale
a San Diego
Scambio Giovani
Esperienze fondamentali
Orizzonti sempre più ampi
di Alberto Pasino - Presidente Commissione Distrettuale
trentasette
Il nostro Distretto, grazie all’impegno passato del compianto Paolo Kulterer e recente di Lamberto Boiti, Andrea Pontarolo e
Alberto Pasino (supportati dall’infaticabile
Raffaela Berini), attua il programma rotariano di scambio giovani, pilastro della
quinta via d’azione, con impegno e risultati
positivi.
La Commissione Distrettuale Scambio
Giovani, desiderosa di divulgarlo in modo
ancor più ampio tra i soci e di formare i
membri delle Commissioni Generazioni
Future dei singoli Club, lo scorso 15 dicembre ha dunque organizzato un Seminario
distrettuale di formazione volto ad illustrare le principali caratteristiche dello scambio giovani rotariano.
Si è infatti constatato che la maggior
parte dei giovani in scambio sono selezionati dai Club del Friuli - Venezia Giulia, mentre quelli in partenza dal resto del Distretto sono un’esigua minoranza, segno dell’insoddisfacente livello di conoscenza del programma da parte dei Club.
Era, inoltre, avvertita la necessità di offrire ai membri delle Commissioni Generazioni Future una formazione che consentisse loro di affrontare con competenza l’impegno della gestione di uno scambio.
L’auspicio, in buona misura realizzato,
era che all’incontro partecipassero i Presidenti delle Commissioni Generazioni Future dei Club del Distretto, oltre ai membri di
tali commissioni che intendessero conoscere in modo più approfondito i contenuti del
programma di scambio.
Grazie alla generosità del Conte Alberto
d’Attimis - Maniago Marchiò, membro
della Commissione, l’evento – al quale
hanno partecipato una cinquantina di rotariani, provenienti da tutto il Distretto – è
stato ospitato presso la sua Azienda, a Buttrio.
Dopo l’introduzione del seminario da
parte di Alberto Pasino (Presidente della
Commissione Distrettuale Scambio Giovani), Lamberto Boiti e Andrea Pontarolo
(entrambi Past President della Commissione) hanno rispettivamente illustrato le
regole che disciplinano lo scambio e il ruolo
del tutor.
Eva Di Paolo, Hannah Kulp, Madeleine
Lorentzen, David Moser, Noah Pica, Colin
Swenson, Annie Todd ed Emily Westlake,
studenti stranieri attualmente ospiti del
nostro Distretto nell’ambito dello scambio
annuale (nella foto), hanno poi svolto una
breve presentazione del loro Paese d’origine e della esperienza di scambio che stanno
attualmente vivendo in Italia.
Tea Isler, studentessa triestina protagonista di uno scambio in Argentina, ha raccontato la propria esperienza di soggiorno
all’estero, mentre il prof. Giorgio Tondo ha
illustrato la prospettiva di una famiglia
ospitante.
Alberto Pasino ha tratto le conclusioni
dell’incontro. A seguire i partecipanti hanno visitato la cantina dell’Azienda, guidati
da Alberto d’Attimis e, in chiusura, hanno
gustato le specialità tipiche del territorio
presso un agriturismo.
Con i RC di San Donà di Piave e del Veneziano, Augsburg e Chicago
Il “Piccolo Rifugio”
ha una nuova cucina
Prepara ogni anno 30 mila pasti per le persone con disabilità
e gli operatori della comunità
Attraversa l’intera provincia di Venezia, ma
valica pure le Alpi fino alla Germania e l’oceano fino agli Stati Uniti la generosità
verso le persone con disabilità del Piccolo
Rifugio di San Donà di Piave.
Merito di “In cucina con il Piccolo Rifugio”, il progetto voluto dal Rotary Club di
San Donà di Piave, che è servito a donare al
Piccolo Rifugio una nuova cucina.
L’inaugurazione della cucina si è svolta
mercoledì 9 gennaio.
Per realizzare la donazione il Rotary di
San Donà, con il presidente Giorgio Dal
Corso, ha coinvolto altri Club della provincia
di Venezia, cioè Jesolo, Noale dei Tempesta,
Portogruaro, Venezia e Venezia Mestre
Torre, ma pure il Rotary Club Augsburg
Renaissancestadt di Augusta in Germania.
La Rotary Foundation, organismo rotariano
internazionale che ha sede a Chicago, ha
premiato questa rete di cooperazione internazionale (cui si è aggiunta anche la onlus di
San Donà Il Ponte) raddoppiando i fondi
raccolti.
La donazione totale è stata di 21 mila
euro, con cui è stata donata al Piccolo Rifu-
gio una cucina completa di forno, cella frigorifera e abbattitore di temperatura nuovi.
“Le strutture donate dai Rotary – commentano dal Piccolo Rifugio – ci permettono
garantire, nella maniera più efficiente e
semplice, la qualità dei pasti preparati e le
migliori condizioni di lavoro per cuoca e operatrici”.
L’acquisto di una nuova cucina era indispensabile: la precedente aveva più di 30
anni e non era certo stata pensata per i
30.000 i pasti che attualmente sono preparati ogni anno: al Piccolo Rifugio vivono 20
persone con disabilità, ed altre 15 ne frequentano il centro diurno.
Come in tutte le case, anche la famiglia
del Piccolo Rifugio si ritrova ogni giorno
attorno alla tavola. Colazione, pranzo e cena
sono quindi, al Piccolo Rifugio, anche un’importante tassello del progetto educativo.
Oltre che dell’attenzione alla salute e al
benessere di tutte le persone con disabilità
ospiti.
Durante la cerimonia di inaugurazione,
il Piccolo Rifugio ha espresso il suo grande
ringraziamento al Rotary Club di San Donà,
RC Madonna di Campiglio
trentanove
agli altri Rotary ed alla Rotary Foundation.
Per parte sua, anche il Piccolo Rifugio ha
preparato un piccolo dono per i rotariani:
una nuova edizione di “400 ml di impegno,
un pizzico di creatività, sorrisi e risate q.b.”,
cioè il ricettario delle 60 squisitezze dolci e
salate realizzate dal laboratorio di cucina
delle persone con disabilità del centro diurno del Piccolo Rifugio. Il libro è disponibile in
formato digitale su richiesta a [email protected]
“L’aggregazione ed il coordinamento di
forze ‘buone’ del territorio, siano esse laiche,
religiose o legate all’amministrazione pubblica, può moltiplicare l’effetto degli sforzi di
pochi; forse è questo il vero messaggio della
nostra iniziativa”, commenta Giorgio Dal
Corso, presidente del Rotary Club di San
Donà di Piave.
Il Piccolo Rifugio di San Donà di Piave,
fondato dalla Serva di Dio Lucia Schiavinato nel 1935, è casa e famiglia per le
persone adulte con disabilità che ci vivono o ci trascorrono parte del giorno.
È gestito dalla Fondazione Piccolo Rifugio assieme ad altri 5 Piccoli Rifugi in
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio.
Info: www.piccolorifugio.it
Iniziative e impegni
La Fellowship
dei rotariani alpini
Ecco qui elencati gli impegni, le attività e le
motivazioni alla base della “Fellowship
Rotariani Alpini” che si richiama agli statuti del R.I (il 1°), dell’Ana (il 2°) e che li completa con il prorio (il 3°).
Il trascorso militare nei valori dell’alpinità è il fondamentale collante che rinforza
l’amicizia rotariana creando legami e relazioni che superano largamente i limiti
distrettuali (già ora, nel consiglio direttivo,
sono rappresentati 5 distretti).
L’Adunata Nazionale degli Alpini di
Torino (maggio 2011) ha sancito la pro-
grammazione e l’inizio del percorso di questo sodalizio. Nell’occasione, poi, una rappresentanza del nostro consiglio direttivo
ha avuto l’opportunità di sfilare unita con la
sezione di Casale Monferrato, nostra
madrina.
Quest’anno, a Bolzano, il consiglio ha sfilato invece con la Sezione di Imperia che
collabora attivamente da tempo al progetto
del Rotary International relativo alla “Shelter Box” (si veda l’articolo a pag. 58 della
rivista ufficiale “Rotary” del giugno 2012).
ShelterBox è un’associazione internazio-
Rotary e ANA insieme per costruire solidarietà e amicizia
a) Promuovere e sviluppare relazioni amichevoli fra i propri soci per renderli
meglio atti a servire l’interesse generale;
b) informare ai principi della più alta rettitudine l’attività professionale e imprenditoriale, riconoscendo la dignità di ogni
occupazione utile e facendo sì che venga
esercitata nella maniera più nobile,
quale mezzo per servire la collettività;
c) orientare l’attività privata, professionale
e pubblica di ogni socio del club secondo
l’ideale del servire;
d) propagare la comprensione reciproca, la
cooperazione e la pace a livello interna-
zionale mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra persone
esercitanti diverse attività economiche e
professionali,unite nel comune proposito
e nella volontà di servire.
a) Tenere vive e tramandare le tradizioni
degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta;
b) rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi
grado e condizione i vincoli di fratellanza
nati dall’adempimento del comune dovere verso la Patria e curarne, entro i limiti di competenza, gli interessi e l’assistenza;
quarantuno
nale con fini caritatevoli che in caso di catastrofi offre protezione, calore e dignità alle
popolazioni colpite da calamità in tutto il
mondo.
Il ruolo della ShelterBox è quello di prevenire il peggioramento delle condizioni di
vita delle popolazioni che hanno subito gra-
vi danni alle cose, fornendo loro tende ed
equipaggiamento sufficienti per la sopravvivenza. Ogni contenitore è fornito di una
tenda e di suppellettili essenziali per le
necessità di una famiglia composta fino a 10
persone rimaste senzatetto. Il contenuto di
una ShelterBox è personalizzato a seconda
c) favorire i rapporti con i Reparti e con gli
Alpini in armi;
d) promuovere e favorire lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai fini della
formazione spirituale e intellettuale
delle nuove generazioni;
e) promuovere e concorrere in attività di
volontariato e Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia e all’estero,
nel rispetto prioritario dell’identità associativa e della autonomia decisionale.
a) Raccogliere, custodire e ordinare l’elenco
dei soci rotariani alpini;
b) mantenere i necessari contatti con l’Associazione Nazionale Alpini e sostener-
ne l’attività specie nel campo sociale;
supportare con iniziative di sensibilizzazione e di consenso l’attività operativa
delle Truppe Alpine specie nelle aree di
crisi;
procurare le risorse per il raggiungimento degli scopi della Fellowship;
organizzare i Raduni periodici locali e
annuale dei Rotariani Alpini,
programmare convegni, mostre e altre
manifestazioni di valenza culturale,
sportiva e ricreativa in linea con lo spirito statutario;
assumere qualsiasi altra iniziativa coerente con gli scopi e le finalità della Fellowship.
c)
d)
e)
f)
g)
Fellowship dei Rotariani Alpini - Iniziative e impegni
della natura e del clima della sede del disastro, scegliendo con grande cura ogni elemento in modo che tutto sia abbastanza
robusto e funzionale.
750 euro è il costo per l’acquisto delle
attrezzature, imballaggio, stoccaggio e la
distribuzione di una tenda nelle zone del
disastro. Una volta che avete donato, la
vostra shelterbox avrà un numero che vi
verrà segnalato e con il quale potrete monitorare la sua destinazione e riporterà stampato il Vostro logo e/o nome. I donatori possono così monitorare la sua destinazione
finale. ShelterBox ritiene inoltre che la generosità dei donatori deve essere riconosciuta e celebrata. A tal fine è stato costituito un albo d’oro di tutti donatori. Proprio gli
alpini hanno dato la loro disponibilità e le
loro competenze per montare dove è neces-
sario le tende equipaggiate, in stretta collaborazione con le organizzazioni locali.
Aderire alla “Fellowship rotariani alpini” comporta una quota di sola iscrizione di
euro 30 ( per ricevere la documentazione,
nonché il distintivo del rotary ove la ruota
funge quale nappina di una penna nera);
l’amicizia e il forte spirito comune faranno il
resto.
Per ulteriori chiarimenti ci si può rivolgere a:
- Antonio Abate del club di Bolzano per il
Trentino-Alto Adige;
-55 Alberto Calsamiglia del club di Bassano
del Grappa per il Veneto;
-55 Giorgio Cossutti, coordinatore distrettuale, del club di Trieste per il Friuli
Venezia Giulia.
protagonisti
Angelo
Carlassare
Entrato nel R.C.Portogruaro il 1.7.1958, per due volte insignito della P.H.F, fin
dagli esordi il Prof. Angelo Carlassare ha rappresentato un punto di riferimento
per la vita del Club.
Di recente, chiamato a testimoniare la storia del Club, il Prof. Carlassare aveva
ancora una volta dato prova di facondia e di ricco ricorso all’aneddotica, a beneficio dei soci di vecchia e di recente data di appartenenza. Certamente le celebrazioni per il prossimo 60° anniversario di fondazione del Club l’avrebbero visto protagonista e attento testimonial. Ciò non sarà possibile, visto che il 25 gennaio scorso
è venuto a mancare all’affetto dei suoi familiari e dei soci rotariani.
Del Prof. Carlassare non sarà possibile dimenticare la forte personalità, la cospicua ricchezza di interventi, i suoi dossier che testimoniavano la curiosità culturale
ad ampio spettro di ricerca, che non disdegnava di attraversare lo studio delle icone
russe, le amenità del carnevale e perfino la culinaria, come pratica e come teoria.
La sua presenza al Club sapeva di appartenenza, come affettività per una propria creatura, per cui ogni traghettata verso le novità doveva essere puntualmente
controllata, ponderata e valutata sotto l’ottica dell’opportunità, il tutto condito dalla
sua forte vis argomentativa, che costringeva l’interlocutore di turno ad un impegnativo esercizio dialettico.
Della sua scomparsa risentirà anche la storia del gemellaggio con il R.C. di Wolfberg in Austria, nato con il significativo contributo del Prof. Carlassare, in un periodo e durante tempi alquanto difficili per i rapporti diplomatici italo - austriaci e
voluto proprio per affermare la superiorità dei valori rotariani di fratellanza fra i
popoli, al di sopra dei nazionalismi di difficile profilo.
Certamente la personalità del Prof. Angelo Carlassare non si sostanziava di
indicatori semplici e di quotidiana normalità, sia sul fronte della propria vita professionale, sia su quello della vita di società, sia su quello delle relazioni interpersonali, dentro e fuori dei confini nazionali.
Forse, conoscendo anche la sua particolare predilezione per l’ironia, ora, dall’alto della sua nuova dimensione, il Prof. Carlassare starà sorridendo di queste mie
annotazioni.
Ciao, Angelo!
quarantatré
di Francesco Quacquarelli
RC Padova Euganea
10 anni in Mozambico
I traguardi di Machanga
I piani di sviluppo agro-zootecnici realizzati con successo
nelle Missioni Comboniane
Nel decennale dell’inizio della cooperazione
fra il Rotary Club Padova Euganea e le missioni Comboniane di Beira in Mozambico
abbiamo finanziato e realizzato un ulteriore
piano di sviluppo agro-zootecinco, questa
volta nella Missione di Machanga.
Il distretto di Machanga è situato al sud
della provincia di Sofala, e confina con la
provincia di Inhambane a sud, col Distretto
di Búzi a nord, con l'Oceano Indiano a est e
con il Distretto di Chibabava e la provincia
di Manica a ovest. Nel territorio che comprende il distretto predomina un suolo argilloso. Il distretto è delimitato a sud dal Rio
Save che a sua volta delimita il distretto di
Inhambane. In termini di popolazione, il
distretto conta 51.912 abitanti, la maggior
parte dei quali si dedica ad attività economiche come pesca, agricoltura e allevamento
bovino. Nella maggior parte dei campi si col-
L'impatto di questa catastrofe non fu
disastroso solo per la perdita e i danni materiali, ma anche per la desolazione e demotivazione di gran parte della popolazione che
vide gran parte dei suoi beni e del suo lavoro persi per sempre.
Aldilà dei dati relativi direttamente alla
comunità di Machanga, è importante presentare alcune informazioni più specifiche
sulla situazione della Missione, poiché il
miglioramento delle condizioni di apprendimento e di vita dei giovani che vi vivono rappresenta una parte degli obiettivi di questo
progetto.
La missione Santa Teresa del Bambin
Gesù di Machanga fu iniziata nel 1945 e fino
al 1943 fu coordinata dai missionari francescani. Con la proclamazione dell’Indipendenza Nazionale, questa istituzione fu
nazionalizzata e controllata dallo Stato. Nel
1993, con la firma dell’accordo di pace, la
quarantacinque
tiva riso che serve principalmente per il
sostentamento familiare. Allo stesso modo si
coltiva mapira e manioca. La pesca ugualmente è per il fabbisogno familiare, ma in
molte occasioni si trattiene una parte di questa che è trasportata nella città di Beira per
essere venduta. In questa zona la quasi totalità della popolazione appartiene al gruppo
etnico “NDAU”.
Nel 2000 questo distretto fu uno dei più
danneggiati dall'inondazione e dal ciclone
che afflissero il centro e il sud del paese.
Gran parte del distretto rimase inondata,
principalmente la zona che ospitava la sede
del distretto. In questo modo molte piantagioni furono distrutte, circa il 90% delle case
furono demolite, morirono una gran quantità di animali e, secondo vari testimoni,
molte persone si salvarono solo grazie
all'aiuto delle barche e dagli elicotteri che li
raccolsero, togliendoli dalla zona più alta.
RC Padova Euganea
missione fu affidata alla Chiesa e all’Arcidiocesi di Beira. Dal 1995 furono realizzate
diverse opere di ricostruzione come le aule
della scuola e le case per i professori con
l’aiuto di diversi enti nazionali e internazionali.
Oltre alla scuola “generale” a Machanga
nel 2011 è stata aperta la Scuola Professionale Familiare Rurale. Durante il triennio
gli studenti imparano le più moderne tecniche di coltivazione e di allevamento, con un
occhio di riguardo alle attrezzature e ai
mezzi disponibili nel loro contesto di provenienza. Imparano così l’uso di fertilizzanti e
pesticidi naturali, l’uso della “copertura
morta” per preservare l’umidità del terreno
anche nella stagione secca e ridurre la
necessità dell’irrigazione, l’allevamento di
specie autoctone, più resistenti, piuttosto
che specie alloctone, più produttive ma che
hanno bisogno di trattamenti sanitari
costanti. Una caratteristica di questa scuola
è la “pedagogia dell’alternanza”: gli studenti
passano due settimane a scuola con lezioni
teoriche e facendo pratica nei terreni della
Missione, e due settimane a casa sperimentando quanto appreso nei campi familiari,
diffondendo, tra familiari e vicini, le tecniche
imparate. Durante l’anno scolastico, i professori si recano regolarmente nelle case
diviene un campo pratico per i giovani del
distretto.
Per quanto riguarda l’allevamento, nella
Missione di Machanga ci sono maiali, mucche, capre, galline, anatre e conigli.
Per quanto concerne l’agricoltura la
maggior parte dei terreni sono coltivati a
riso e granturco; una parte delle terre sono
riservate per la produzione di ortaggi stagionali. Oltre a tutto questo la Missione di
Machanga vanta anche un piccolo centro di
salute costituito da un’infermeria attrezzata
per piccoli traumi e malattie non gravi con
funzione di pronto soccorso per gli studenti
della missione.
quarantasette
degli studenti per valutare l’andamento
degli orti e dell’allevamento domestico, affinché, alla fine del triennio, lo studente abbia
già migliorato la produzione familiare, e iniziato ad usare nuove e migliori tecniche di
produzione.
Le attività agro-zootecniche sono molto
importanti per l'auto-sostenibilità della missione, perché da un lato servono per l'alimentazione degli alunni interni della scuola,
e dall'altro per vendere i prodotti al mercato
esterno il cui ricavato contribuisce all'autosostenibilità della missione stessa. Inoltre,
poiché gli studenti collaborano in queste
attività, la produzione agricola e zootecnica
RC Padova Euganea
L’obiettivo generale del progetto agrozootecnico di Machanga è, come al solito,
quello di migliorare la qualità di vita delle
popolazioni del Distretto. Perché questo si
realizzi è necessario che la produzione di
bestiame della missione migliori e aumenti,
così da permettere maggiori entrate economiche (attraverso la sua vendita) e un
miglior apprendimento da parte degli studenti che possono sperimentare e prendere
esempio dalla missione per sviluppare le
proprie attività domestiche.
Nel concreto il progetto prevede la recinzione degli orti: dato il contesto rurale in cui
ci si trova la Missione, è normale che le famiglie allevino animali da cortile, come caprini,
ovini e bovini. Nell’ultimo anno gli abitanti
di Machanga, a causa della siccità, stanno
portando il loro bestiame a pascolare sem-
pre più lontano di casa, e molte volte lo
lasciano libero per andare a procurare cibo.
La Missione si è così trovata a scontrarsi
con un problema nuovo e di difficile soluzione: capre e buoi della popolazione circonvicina entrano negli orti coltivati per gli studenti e distruggono pomodori, cipolle, cavoli, e
tutto ciò che finisce sotto le loro zampe.
Nonostante che il Direttore della Missione,
così come il responsabile delle attività produttive, siano stati autorizzati ufficialmente
dalle autorità competenti a sequestrare (e
restituire previo pagamento di ammenda)
gli animali che entrano negli orti della Missione, questo porta a continui attriti con la
popolazione.
È stato quindi deciso, con l’obiettivo di
evitare conflitti con la popolazione circonvicina e di aumentare la redditività (ridurre le
I lavori di recinzione… si controlla che
tutto sia a posto - La recinzione è terminata
la ricostruzione del recinto per caprini e
bovini: attualmente i 56 bovini e 21 caprini
che sono allevati nella Missione di Machanga pascolano su un territorio “comunitario”,
ovvero utilizzato indiscriminatamente da
chiunque. Questo comporta che è estremamente difficile controllare gli incroci e, cosa
ancora più grave, prevenire il contagio di
malattie. È già stato individuato un nuovo
terreno, che sarà utilizzato solamente dagli
animali della Missione, ma, prima di trasportare le mandrie, è indispensabile preparare i recinti dove alloggeranno.
I bovini della Missione - Il recinto dei
bovini dopo la riabilitazione - La stalla
per i caprini
la ricostruzione del pollaio e delle gabbie per
i conigli. In questo momento nella Missione
sono allevati 41 conigli, 49 galline e 31 anatre. Visto che il loro allevamento era in fase
sperimentale, le gabbie e il recinto sono stati
costruiti nel luogo più semplice e meno
dispendioso. Questo però non si è rivelato il
luogo più idoneo: troppo vicino al generatore
(il cui rumore riduce drasticamente la fertilità soprattutto dei conigli) e al convitto delle
ragazze (con evidenti problemi igienici). È
quindi prioritario spostarli in un luogo più
adeguato e riabilitare il pollaio e le gabbie
per i conigli. Il luogo scelto per l’allevamento
di questi animali da cortile è vicino al porcile e relativamente vicino alle nuove infrastrutture della Scuola Professionale Familiare Rurale. Sarà così più facile per gli studenti prendersi cura dell’allevamento di
questi animali e sviluppare capacità e competenze che saranno loro indispensabili per
migliorare la produzione delle loro famiglie
e così la qualità di vita in generale anche di
vicini e conoscenti che apprenderanno dall’esempio dato.
I lavori, iniziati nella primavera scorsa,
prevedono una spesa totale di € 25.000
così suddivisa:
- un pollaio del valore di € 10.600
- una stalla per le capre del valore
di € 7.000
- una stalla per bovini del valore
di € 6.000
- acquisto animali per la riproduzione
per € 1.400
Il tutto è finanziato con:
- fondi versati dai soci del nostro Club che
hanno risposto generosamente facendo
affluire € 13.400 alla Onlus Distretto
2060.
- RC Padova Euganea per € 4.100
- Altri Club (Heidelberg A.B., Abano
Terme - Montegrotto Terme, Bassano
del Grappa, Chioggia, Camposampiero,
Cittadella, Padova, Padova Est)
per € 8.000.
La fine dei lavori è avvenuta nel dicembre
2012.
quarantanove
perdite) degli orti della Missione, di recintarli. Nel lato frontale sarà collocata una rete di
120 cm, mentre sui restanti tre lati saranno
poste 10 file di fil di ferro per 180 cm totali
di altezza. Nonostante quest’attività, e i suoi
costi relativi, non fosse prevista nel progetto
iniziale, la direzione della Missione e i
responsabili delle attività produttive l’hanno
ritenuta cronologicamente prioritaria rispetto alla ricostruzione delle stalle dei bovini e caprini.
Iniziative interclub
La provincia di Belluno
ritrova i suoi cervelli all’e
di Maurizio Busatta - RC Belluno
cinquantuno
stero
Iniziative interclub
Terra tradizionalmente di migranti, poi
approdo di immigrati (gli stranieri sono il
6 per cento di una popolazione nel complesso molto anziana), anche la provincia
di Belluno da alcuni anni vive il fenomeno
di una crescente emigrazione intellettuale.
Così, su un’idea di Vincenzo Barcelloni
Corte, Past Governor del Distretto 2060, è
nato il portale BellunoRadici.net, a cui
fanno riferimento i talenti bellunesi affermatisi in Italia e all’estero (una “community” di circa 400 persone). E così i tre
Rotary Club della provincia, nella scia di
uno speciale riconoscimento ai docenti universitari bellunesi tenutosi nel 2010, giovedì 27 dicembre 2012 hanno promosso la
Giornata dei ricercatori bellunesi all’estero
quale “omaggio” a chi, in università o centri di ricerca universitari, feconda la ricerca con le proprie competenze.
L’iniziativa ha registrato notevole interesse e una nutrita partecipazione. Circa una ventina i nominativi che avevano dato
la loro adesione all’invito del Rotary. Undici quelli presenti in sala, tre si sono fatti
rappresentare da famigliari, un altro infine
è stato ospite di una successiva conviviale.
Introducendo l’incontro, a nome anche
dei Club di Feltre e Cadore - Cortina d’Ampezzo, il presidente di Belluno, professor
Gino Zornitta, ha posto l’accento «sull’importanza di un futuro intelligente e inclusivo» grazie appunto alla società della
conoscenza.
«Per la provincia di Belluno poter contare su questi “ambasciatori”, ha riconosciuto Zornitta, è una fortuna di cui la
comunità locale deve sentirsi orgogliosa
avendo così l’opportunità di contaminarsi
di un respiro internazionale e, nello stesso
tempo, potendo cogliere l’occasione di
importare conoscenze e tecniche innovative, senza le quali è impossibile crescere e
competere».
Ai ricercatori che hanno partecipato
alla Giornata è stato consegnato lo stesso
monolite attribuito ai docenti universitari
nel 2010. Vi sono riportate le parole dell’epigrafe greca che compare sul sarcofago di
Flavio Ostilio conservato nel palazzo della
Crepadona: “Godi dei tuoi monti, sempre
ricordandotene”.
Alla cerimonia hanno partecipato:
Andrea Da Ronch, Ricercatore associato
presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Liverpool (Gran Bretagna); Alfredo
De Biasio, Ricercatore presso il Centro di
ricerca biomedica CICbioGUNE di Bilbao
(Spagna); Paola De Mattè, Professore associato di Archeologia e Arte Cinese presso
Rhode Island School of Design - Providence (Usa); Caterina Dogliosi, Assistente
post-dottorato all’Università di Ginevra e
Ricercatrice presso il Laboratorio CERN di
Ginevra nell’ambito dell’esperimento
ATLAS (già borsista Rotary); Carlo Ferrigno, Primo collaboratore scientifico presso
il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Ginevra (Svizzera); Alessandro Gaz,
Ricercatore al CERN di Ginevra (Svizzera)
e ricercatore associato all’Università del
Colorado di Boulder (Stati Uniti); Alessandro Prest, Assistente post-dottorato al
Politecnico Federale (ETH) di Zurigo (Svizzera); Anna Sperotto, Ricercatrice presso
la Twente Universtiy di Enschede (Olanda); Luca Urpi, Ricercatore presso l’International Centre for Geothermal Research
di Potsdam (Germania); Tomaso Zimbelli,
Responsabile di gruppo di ricerca presso il
cinquantatré
Laboratorio di Biosensori e Bioelettronica
dell’Istituto di Ingegneria Biomedica del
Politecnico Federale (ETH) di Zurigo (Svizzera); Riccardo Zanon Ricercatore presso il
Learning and Implicit Processes Lab dell’Università di Gent (Belgio).
Idealmente presenti e rappresentati da
propri congiunti: Carla De Bona Girolametto, Ricercatrice presso il Grand River
Regional Cancer Centre di Kitchener
(Canada); Francesca Parizzi, Auditor per
l’Association of Language Testers in Europe presso l’Università di Cambridge (Gran
Bretagna); Mariaelena Pierobon, Ricercatrice presso George Mason University
(Usa), già borsista Rotary.
Completava la lista Francesco Iorio, già
ricercatore scientifico all’IBM in Irlanda e
quindi all’Autodesk di Toronto e ricercatore
al dottorato di ricerca in Computer Science
dell’Università di Toronto (Canada), che ha
ritirato il riconoscimento in occasione della
prima conviviale di gennaio.
Ha concluso l’evento il professor Giovanni Costa, presidente della Cassa di
Risparmio del Veneto, professore emerito
di Strategia d’impresa all’Università di
Padova. Nel suo stimolante contributo,
Costa ha parlato di globale e locale e di
identità. «L’identità nazionale e regionale,
per lungo tempo bandiera esclusiva di certi
settori politici e intellettuali, oggi ha
assunto caratteri più definiti ed è divenuta
un patrimonio comune che va oltre gli steccati ideologici», ha fatto notare. Tuttavia,
ha proseguito, «non è ancora abbastanza
digerito e assimilato il concetto che l’identità può essere una piattaforma di apertura e non una cappa di chiusura, una preziosa risorsa sociale che consente di affron-
tare il problema dell’integrazione degli
immigrati senza confusioni; il problema
della globalizzazione dell’economia senza
provincialismi; il problema della “governance” europea senza complessi e cedimenti. Ma questo vale anche per l’identità
veneta, nella versione correntemente
(sovra)esposta?».
Venendo al tema spesso evocato nei
confronti della condizione dei ricercatori,
vale a dire che si tratta di un’emorragia di
risorse a cui il Paese rinuncia, il professor
Costa ha invitato a guardare anche all’altra faccia della medaglia: «Il fatto è che i
nostri laureati sono assunti nei laboratori
e nei dipartimenti di prestigiose Università straniere, sono pagati meglio che in
Italia, dispongono di fondi di ricerca che ci
sogniamo: questo è un segno di una validità (del modello formativo italiano, ndr)
che va preservata, coltivata, rinforzata».
I diretti interessati, richiesti di testimoniare al microfono, non solo la propria
esperienza, ma anche il proprio punto di
vista hanno sottolineato il valore del «mettersi in gioco» su scacchieri non sempre
praticati dai laureati italiani, sottolineando nello stesso tempo l’urgenza di rendere
però l’Italia «più attrattiva e attraente» dal
lato dell’innovazione e della ricerca.
Secondo il professor Costa, i ricercatori
riuniti dai Rotary della provincia di Belluno «sono la dimostrazione di un grande
patrimonio che deve essere messo in rete
valorizzando un concetto di identità, che
non significa chiusura. I nostri talenti
devono andare là dove possono esprimersi,
ma possono riportare nella loro terra di
origine le relazioni e la conoscenza accumulata».
Solidarietà
Oltre le vette per i bimbi
Un ponte umanitario con l’Himalaya indiano
cinquantacinque
buddisti
Solidarietà - Un ponte umanitario con l’Himalaya indiano
La spedizione, a cui hanno preso parte
anche volontari Rotariani, ha consegnato
medicinali, generi di prima necessità e concretizzato numerose “adozioni a distanza”.
Continua così il ponte umanitario con le
comunità monastiche buddiste dei paesi
Himalayani, iniziato nel 2004 grazie al
progetto umanitario Himalayan Aid, in
cui i Rotariani sono in prima linea per portare il loro tangibile aiuto.
Il 16 Settembre 2012 Gioacchino Obrietan del R.C. Vicenza Berici, Giovanni La
Scala, medico chirurgo del R.C. Padova
Est assieme ad alcuni volontari italiani,
Andrea Garbin e Roberto Anzolin, seguiti
anche dal monaco tibetano Thupten Sherpa che ha fatto da interprete, sono partiti
alla volta dello Sikkim, in India settentrionale, per portare aiuti umanitari ed assistenza ai bambini monaci buddisti che
vivono nei monasteri di montagna intraprendendo il noviziato.
La spedizione ha raggiunto i monasteri
Dubbi Monastery - Yuksam, Karma Choker Dechen Nunnery - Rumtek, Old Monastery - Rumtek, Est Sikkim, arroccati sui
pendii del monte Kanchenjunga, un luogo
remoto, incastrato tra le vette dell’Himalaya dove vivono e studiano decine di bambini monaci di un’età compresa tra i 4 e i
14 anni.
Il viaggio
Il gruppo ha viaggiato in moto, a piedi e a
cavallo per circa 1200 km, trasportando
generi di prima necessità e materiale per
l’assistenza medica e igienico-sanitaria.
La spedizione del gruppo di volontari,
accompagnato da una decina di portatori
Sherpa, è stata particolarmente difficile in
quanto la via per raggiungere i monasteri
è spesso interrotta da frane o slavine. A
causa delle precarie condizioni delle strade
i volontari hanno utilizzato motociclette
per il trasferimento dalla cittadina di
Gangtok, capitale della regione in cui hanno avuto modo di incontrare il Presidente
del Rotary locale Sonam Tshering Marg,
fino alla località di Dzongu, ai piedi del
massiccio montuoso.
Poi il gruppo ha dovuto percorrere a
piedi e a cavallo gli stretti sentieri che portano ai monasteri.
L’attenzione dei volontari era rivolta in
particolar modo ai bambini monaci. Oltre
al materiale umanitario, i piccoli novizi
hanno ricevuto cospicui aiuti in denaro
sotto forma di “adozioni a distanza” (50,
suddivise nei tre monasteri), raccolte grazie alla generosità di numerosi privati,
famiglie e associazioni italiane che da anni
contribuiscono al progetto “adottando” un
bambino per un anno con una somma di
150 euro, che vengono consegnate in toto
al maestro del monastero.
I Rotary Club partecipanti hanno dato
il loro contributo con: adozioni e provviste
(RC Padova Est - RC Vicenza Palladio RC Vicenza Berici) e medicinali e provviste
(RC Verona Soave).
RC della Provincia di Pordenone
Quasi il 20% dei giovani tra i 18 e i 39 anni sono immigrati: basterebbe questo dato per capire come la provincia di Pordenone, in cui si conta la presenza di ben 123 etnie diverse, sia un laboratorio d’indagine socio-antropoligo
veramente speciale per analizzare le dinamiche in atto della convivenza in
una comunità multiculturale, multireligiosa e multietnica. Grazie all’ormai
consolidata tradizione volta alla creazione e alla diffusione di una positiva
cultura di integrazione, i cinque Rotary Club della provincia di Pordenone,
in iniziativa congiunta, hanno dato vita al progetto “Conoscersi per Riconoscersi”, allo scopo di favorire il dialogo, l’incontro e la reciproca conoscenza
tra cittadini stranieri ed autoctoni che vivono, studiano e lavorano nel territorio pordenonese. Per superare le reciproche diffidenze ed incomprensioni
che permangono tra le diverse comunità, si è individuato nella fotografia lo
strumento più efficace per favorire un fondamentale quanto indispensabile
processo di sincretismo culturale e sociale. I principali temi che la mostra
fotografica, “Conoscersi per Riconoscersi – Immagini di Dialogo” va
ad indagare sono quelli inerenti al mondo della formazione e professione,
della spiritualità ed infine della solidarietà e socializzazione. È stato affidato alla sensibilità di Elio Ciol, rotariano, fotografo locale di caratura internazionale e interprete d’eccezione della terra friulana, il delicato compito di
cogliere tra i membri delle diverse comunità di immigrati presenti sul territorio gli attimi che esprimono quei sentimenti umani universali (gioia, allegria, condivisione, impegno, dolore, generosità,…) che ci accomunano e ci
permettono di “riconoscerci” al di là delle differenze culturali e religiose.
Centinaia di mail e telefonate di contatto, oltre 400 persone incontrate, 31
servizi fotografici, più di 1.500 scatti stanno a testimoniare l’impegno profuso nell’arco del 2012 dal team di persone coinvolte in questo progetto. Grazie a questo incessante lavoro di sensibilizzazione, informazione e condivisione si è sviluppata una “rete” di persone, enti e associazioni, laiche e religiose, di cittadini italiani e stranieri, che condividono profondamente gli
obiettivi di questo service assurto ormai a fenomeno di originale e formidabile socializzazione per la coralità e lo spirito di dialogo e confronto che lo
contraddistinguono. In considerazione dell’alto profilo morale e artistico, l’iniziativa ha già ricevuto il patrocinio di enti pubblici, religiosi, culturali, in
attesa di ottenere l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica. Per il
suo universale valore di testimonianza, la Regione Friuli Venezia Giulia
vuole ospitare la mostra di oltre 140 fotografie nella sua più prestigiosa
sede di rappresentanza: Villa Manin di Passariano (Codroipo – Ud) dal 22
marzo e il 26 maggio 2013. All’inaugurazione è prevista anche la partecipazione dei corpi diplomatici di diverse comunità straniere. Per valorizzare
ulteriormente l’iniziativa e dotarla di uno strumento di fondamentale documentazione è prevista l’edizione di un catalogo trilingue (italiano, inglese
e francese), comprensivo di quattro saggi e corredato da un dvd con le interviste ai principali artefici dell’iniziativa.
cinquantasette
Immagini di dialogo
Conoscersi per Riconoscersi
Dal 22 marzo
originale mostra
fotografica
a Villa Manin
di Passariano
(Udine)
RC Maniago – Spilimbergo
Il Concilio 50 anni fa
e la società oggi
Incontro con il vescovo di Concordia-Pordenone Mons. Giuseppe Pellegrini
Il Vescovo di Pordenone Mons. Giuseppe
Pellegrini ospite al Club di Maniago Spilimbergo per parlare della società d’oggi a
distanza di cinquant’anni dal Concilio Vaticano secondo indetto da Giovanni XXIII,
il Papa Buono.
Presenti con lui mons. Fabio Pighin
ospite del Presidente Vincenzo Canzonieri,
il Parroco di Anduins don Italico Gerometta, ospite del cugino Dante Gerometta,
prof.ssa Carolina Zanelli mosaicista.
Molto qualificata anche la partecipazione degli altri Rotary Club della provincia:
Sacile - Centenario con il suo Presidente
Giancarlo Sam, San Vito al Tagliamento
con il suo Presidente Fabrizio Blaseotto,
l’Assistente del Governatore Ugo Fonte accompagnato dalla signora Adelaide.
Già prima dell’intervento ufficiale il
Vescovo si è fatto conoscere come persona
aperta, gioviale, sorridente, e questo è stato certamente positivo per generare nei soci
un atteggiamento di benevole e attenta attenzione agli argomenti poi presentati.
La Chiesa ha proclamato quest’anno
“l’Anno della Fede”, ma, ha sostenuto il
Vescovo, se la fede non prende corpo nell’agire concreto, nell’operare con gli altri e
per gli altri, nel venire incontro soprattutto alle persone più bisognose, manca della
sua sostanza fondamentale.
In questo il Presule si richiamava in
fondo allo stesso Paolo di Tarso quando
proclamava l’alto valore della carità intesa
come amore, amore verso gli altri.
Una tesi ribadita poi dai Papi a noi più
vicini nel tempo Giovanni XXIII, Paolo VI,
Giovanni Paolo II, l’attuale Pontefice
Benedetto XVI.
D’altronde una sorta di primato dell’agire rispetto alla fede sembra trasparire,
ma questo è una nostra sommessa opinione, nel pensiero del recentemente scomparso Arcivescovo di Milano Carlo Maria
Martini il cui libro “Dare a ciascuno una
voce” che sarà distribuito nelle edicole proprio in questi giorni, è lanciato in bella evidenza con le parole dello stesso Cardinal
Martini: “Ciascuno di noi ha in sé un credente e un non credente che si interrogano
a vicenda”.
Dopo le parole del Vescovo ci sono stati
degli interventi. Taher Diafarizad ha posto
il problema delle numerose Chiese cristiane che, in alcune parti d’Europa, sono
cedute e poi vengono acquistate da fedeli
cinquantanove
Islamici e trasformate in Moschee. Mons.
Fabio Pighin che, sollecitato a parlare, ha
allargato il discorso nello stesso solco del
Vescovo. Nemo Gonano ha messo in luce
la sintonia degli ideali cristiani della
umana solidarietà con lo spirito rotariano
dei service diretti verso le persone meno
fortunate.
In questo contesto egli ha citato come
esempio la straordinaria iniziativa del
Club del trasferimento da Pordenone alla
città di Russeau in Mauritania di un ambulatorio per la diagnosi dei tumori femminili e della relativa preparazione del personale sanitario in una zona dove le condizio-
ni igieniche sono letteralmente desolanti.
Ha voluto dare atto per questa iniziativa
soprattutto al forte impegno dell’attuale
Presidente Vincenzo Canzonieri medico
presso il CRO di Aviano e del geom. Valentino Bertoli operante in quelle zone.
Al Vescovo + stato donato un tipico
“prodotto” del territorio in cui insiste il
Club: quel mosaico che ha in Spilimbergo
il suo centro irradiatore. Si è trattato di un
quadro raffigurante un Cristo molto bello
il cui originale è rappresentato in un affresco di una Chiesa abruzzese. Carolina
Zanelli lo ha studiato e tradotto stupendamente in mosaico.
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Febbraio 2013 - Distretto 2060