Stefano Tartaglia
Corso di formazione “Classificazione e soggettazione risorse”
INDICIZZAZIONE PER
SOGGETTO
Università degli studi di Siena
3-5 novembre 2004
“Non c’è niente
di più pratico di
una buona teoria”
REQUISITI E PRINCIPI DELLA CATALOGAZIONE BIBLIOGRAFICA
DOCUMENTI IFLA
[FRBR] Functional requirements for bibliographic records. München : Saur, 1998. - <http://www.ifla.org/VII/s13/frbr/frbr.pdf>
[SICP] Statement of international cataloguing principles. – Final draft
of Dec. 2003. – <http://www.ddb.de/news/pdf/statement_draft.pdf>. - Trad.
italiana: http://www.ddb.de/news/pdf/statement_italian.pdf>
[FRANAR] Functional requirements and numbering for authority
records. - Draft
 Applicano il modello d’analisi “entità-attributi-relazioni”
 Considerano la catalogazione di risorse bibliografiche di qualsiasi
tipo (testuali, grafiche, audiovisive ecc.) su qualsiasi supporto
 Riguardano tutti gli aspetti della catalogazione bibliografica, e quindi
anche, come fase fondamentale, l’indicizzazione per soggetto
FUNZIONI DEL CATALOGO (da FRBR/SICP)
Il catalogo deve permettere all’utente:
di trovare risorse bibliografiche
di identificare una risorsa bibliografica
di selezionare una risorsa bibliografica
di ottenere un’esemplare
di navigare nel catalogo
indicizzazione per soggetto
ENTITA’ (da FRBR/FRANAR)
Opera: una distinta creazione intellettuale o artistica
Espressione: la realizzazione intellettuale o artistica di un’opera, in forma
testuale, sonora, visiva ecc.
Manifestazione: l’oggettivazione fisica dell’espressione di un’opera,
l’espressione in quanto diffusa o pubblicata
Esemplare: il singolo oggetto concreto che rappresenta una
manifestazione
Persona: un individuo umano
Famiglia: due o più persone legate da parentela
Ente: una organizzazione o un gruppo di individui o di organizzazioni che
agiscono come un’unità
Concetto: una nozione o idea astratta
Oggetto: una cosa materiale
Evento: una azione, un accadimento
Luogo: una localizzazione
OPERA
RELAZIONE “SOGGETTO”
(da FRBR/FRANAR)
OPERA
ESPRESSIONE
ha come soggetto
MANIFESTAZIONE
Il “soggetto” non è
né un’entità a sé
né un attributo di
un’entità,
è la relazione che si
stabilisce tra una o
più entità e l’opera
che ne tratta
ESEMPLARE
PERSONA
ha come soggetto
FAMIGLIA
ENTE
CONCETTO
OGGETTO
ha come soggetto
EVENTO
LUOGO
GLOSSARIO
Risorsa: «un documento, gruppo di documenti, o parte di un documento, in
qualsiasi medium o combinazione di media, tangibile o intangibile, che
formi la base per una singola descrizione bibliografica» [ISBG(G)]
Documento: «un oggetto con un contenuto intellettuale e/o artistico, che
sia concepito, prodotto e/o diffuso come un’unità» [ISBG(G)]; l’oggetto
nel quale è registrata una comunicazione intenzionale di conoscenze,
considerato come unità ai fini dell’indicizzazione
Concetto: una unità di pensiero, un oggetto di conoscenza che possa
essere espresso con un unico termine
Tema: un oggetto di trattazione e di studio, un argomento discusso in un
documento; per rappresentare esattamente un tema può essere
sufficiente, in taluni casi, un solo termine, ma in altri casi è
indispensabile formulare enunciati contenenti più termini
Soggetto: il tema di base di un documento, quello la cui trattazione
“completa” ha comportato la produzione dell’intero documento; il tema
complessivo che con più precisione “contiene” i singoli temi particolari
discussi nel documento
TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE DEL CONTENUTO
CONCETTUALE DEI DOCUMENTI. 1
RIASSUNTO ANALITICO (abstarct)
Riproduzione compendiata ma, per quanto possibile, analiticamente
informativa dell’intero contenuto concettuale del documento; più ampio e
meno formalizzato di una voce di soggetto, l’abstract non è, in sé, una
forma di indicizzazione
INDICIZZAZIONE DERIVATA
- punti di accesso non controllati
•
“Motori di ricerca”: dispositivi informatici di ricerca sul testo e/o sul
paratesto dei documenti
•
Indici di parole chiave tratte dal titolo o da altre aree della
descrizione dei documenti (es., KWIC keyword in context, KWOC
keyword out of context, e KWAC keyword and context)
- punti di accesso controllati
•
Indici citazionali: liste di citazioni bibliografiche, ognuna delle quali
introduce all’elenco dei documenti che contengono quella stessa
citazione
TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE DEL CONTENUTO
CONCETTUALE DEI DOCUMENTI. 2
INDICIZZAZIONE ASSEGNATA
- punti di accesso controllati

Indicizzazione “per concetti”: simboli o termini singoli, non
precoordinati; ricerca postcoordinata

Indicizzazione per soggetto: sequenze di simboli o di termini
precoordinati; ricerca precoordinata e postcoordinata
- classificazione bibliografica “per soggetto” (CDD, CDU ecc.)
- indicizzazione verbale per soggetto (soggettazione)
- punti di accesso non controllati

[???]
I punti di accesso controllati apportano la coerenza necessaria a
localizzare insiemi di risorse e debbono essere normalizzati secondo
uno standard. Le forme normalizzate dovrebbero essere registrate in
registrazioni d’autorità unitamente alle forme varianti (da SICP)
INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
DEFINIZIONI
Il processo di
individuazione della
relazione di
soggetto di
un’opera e
l’espressione di
questa relazione in
una registrazione
bibliografica
La rappresentazione
del contenuto
concettuale dei
documenti mediante
l’espressione del tema
di base di ciascun
documento
L’uso di un sistema di
indicizzazione per
soggetto nella
catalogazione dei
documenti
Formulazione di espressioni normalizzate e
sintetiche, che vanno a costituire un elenco
ordinato e consultabile
IL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
Il complesso degli dispositivi necessari ad una gestione efficiente del
reperimento dei documenti per il loro soggetto, cioè l’insieme organico
degli strumenti logici e informatici idonei ad assicurare la maggiore
“economicità” e la maggiore correttezza in fase di indicizzazione, la
maggiore “economicità” e la maggiore efficacia (richiamo e precisione) in
fase di ricerca, la maggiore longevità del sistema, e la maggiore
interoperabilità con altri sistemi analoghi.
Richiamo: la proprietà del sistema di ridurre al minimo la presenza di
documenti pertinenti tra quelli non segnalati
grado di richiamo = (documenti pertinenti segnalati : documenti
pertinenti presenti nella raccolta) x 100
Precisione: la proprietà del sistema di ridurre al minimo la presenza di
documenti non pertinenti tra quelli segnalati
grado di precisione = (documenti pertinenti segnalati : documenti
segnalati) x 100
COMPONENTI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
• Norme: regole e istruzioni esplicite e coerenti relative all’analisi
concettuale dei documenti, al controllo terminologico, e alla
costruzione delle stringhe
• Vocabolario: l’insieme controllato e strutturato dei singoli termini di
indicizzazione (e/o delle notazioni alfanumeriche)
• Stringhe di soggetto (o simboli di classificazione): l’insieme degli
enunciati verbali (o dei simboli) formulati secondo le norme ed
impiegati come accessi per soggetto ai documenti
• Dispositivi informatici: i programmi necessari per la gestione
efficiente di tutte le componenti del sistema e di tutte le fasi della
sua operatività (indicizzazione e ricerca)
Norme, vocabolario e stringhe/simboli costituiscono il linguaggio di
indicizzazione per soggetto (sistema linguistico convenzionale,
elaborato al fine di indicare, in forma normalizzata, i temi trattati nei
documenti)
REQUISITI DEL SISTEMA DI INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
• Espressività: la capacità di rappresentare con precisione i soggetti
dei documenti e le relazioni tra i concetti che li definiscono
• Predittività: la capacità di rendere ragionevolmente prevedibili, per
gli indicizzatori e per gli utenti, i comportamenti corretti ed efficaci
nell’indicizzazione e nella ricerca per soggetto dei documenti;
comporta l’adozione di un linguaggio di indicizzazione coerente, nel
quale siano costantemente attuati criteri omogenei e principi logici
• Accessibilità: la capacità di assicurare e agevolare al massimo
l’interrogazione del sistema, la navigazione nell’indice, e la
selezione dei documenti pertinenti in relazione ad una determinata
esigenza conoscitiva
PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 1
Uniformità e univocità: uno stesso concetto o uno stesso tema deve
essere sempre rappresentato nell’indice con la medesima formulazione
(termine, stringa di soggetto o simbolo di classificazione; uniformità); una
stessa formulazione può rappresentare nell’indice solo il medesimo
concetto o il medesimo tema (univocità)
termine preferito (controllo della sinonimia)
Uniformità
sintassi normalizzata
termine “definito” (controllo della polisemia)
Univocità
sintassi espressiva
PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 2
Esaustività: l’analisi concettuale deve condurre all’individuazione di tutti
i concetti e delle relazioni che definiscono esattamente il soggetto del
documento
Coestensione e specificità: la stringa di soggetto (o il simbolo di
classificazione) deve rappresentare il soggetto del documento nella
maniera più completa e precisa: ognuno dei concetti che definiscono il
soggetto dovrebbe essere espresso esattamente (non dovrebbe quindi
essere omesso né designato da un termine di significato più generico o
altrimenti diverso) e rispettando la sua funzione logica nella definizione
del soggetto
dell’analisi: esaustività
Precisione
della formulazione: coestensione e specificità
PRINCIPI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO. 3
Correlazione: sul piano della sintassi, i concetti che definiscono un
soggetto debbono essere appropriatamente correlati nell’espressione di
quel soggetto nell’indice (controllo delle relazioni sintattiche); sul piano
della semantica, di ciascun singolo termine debbono essere espresse,
nel vocabolario, le relazioni con i termini di significato più generico, più
specifico, o altrimenti strettamente associato (controllo delle relazioni
semantiche); in generale, la formulazione che esprime un soggetto
deve poter essere agevolmente rintracciata nell’indice, e associata e/o
confrontata con tutte le altre formulazioni di significato affine
Intelligibilità: le formulazioni che esprimono il soggetto debbono poter
essere correttamente interpretate dagli utenti, o direttamente, o, se
costituite da simboli, mediante dispositivi di equivalenza verbale; i
termini impiegati debbono corrispondere all’uso linguistico degli utenti
FASI DELL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
a) Analisi concettuale del documento
1.
2.
Esame tecnico del documento al fine di determinarne il contenuto
concettuale e rilevare i temi particolari discussi
Identificazione del soggetto, e individuazione dei singoli concetti e
delle relazioni logiche che esattamente lo definiscono
b) Espressione del soggetto: traduzione dei concetti e delle relazioni
nelle forme proprie del linguaggio adottato
nell’indicizzazione verbale
1.
Rappresentazione di ogni concetto individuato con il termine
corrispondente a quel concetto nel vocabolario di indicizzazione
2.
Ordinamento dei termini secondo le regole della sintassi e
formulazione della stringa di soggetto
IL DOCUMENTO
L’oggetto nel quale è registrata una comunicazione
intenzionale di conoscenze, considerato come unità
ai fini dell’indicizzazione
entità fisica durevole
prodotta per comunicare conoscenze
il cui contenuto può essere decodificato/interpretato
il cui contenuto risulta unitario (coerenza tematica)
libro, videocassetta, CD, risorsa “elettronica” ecc.
è
può essere
RIFERIMENTI NORMATIVI
INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION
Methods for examining documents, determining their subject and
selecting indexing terms. – [Geneva] : ISO, 1985. – ISO 5963
INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION
Guidelines for the establishment and development of monolingual
thesauri. – [Geneva] : ISO, 1986. – ISO 2788
GRUPPO DI RICERCA SULL’INDICIZZAZIONE PER SOGGETTO
Guida all’indicizzazione per soggetto. – Roma : AIB, 1996
ANALISI CONCETTUALE DEL DOCUMENTO. 1
Ricerca di esplicite dichiarazioni sull’oggetto e lo scopo informativo del
documento
Fonti: Titolo
Prefazione e/o introduzione
ER (?)
Conclusioni
Recensioni
Determinazione sommaria del contenuto
riconoscimento dei singoli temi trattati
Fonti: Indice generale
Abstract
Frasi iniziali di capitoli e paragrafi
Porzioni di testo evidenziate
Illustrazioni
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
del
documento
ER (?)
e
ANALISI CONCETTUALE DEL DOCUMENTO. 2
OPERAZIONI LOGICHE
Generalizzazione: sostituzione di più concetti specifici con un concetto
generale che li comprenda tutti
Costruzione: sostituzione di più enunciati, che esprimono singoli temi
particolari, con un enunciato generale che li comprenda tutti
Cancellazione: eliminazione dei temi trattati marginalmente
I singoli temi individuati nel documento debbono essere correlati
secondo le reciproche connessioni e implicazioni logiche, in modo da
ricostruire quella struttura tematica unitaria, al cui vertice è il tema di
base.
Enunciato di soggetto: frase in lingua naturale con la quale è
chiaramente ed esattamente espresso il tema identificato come
soggetto del documento
IL VOCABOLARIO DI INDICIZZAZIONE
nell’indicizzazione verbale
L’insieme controllato e strutturato dei termini (termini di indicizzazione)
selezionati dalla lingua naturale per rappresentare in un indice,
uniformemente e univocamente, il contenuto dei documenti
dimensioni: sottoinsieme del
vocabolario della lingua naturale
CONTROLLO
significati: scelta tra sinonimi,
disambiguazione degli omografi,
relazioni semantiche
forme: solo sostantivi o sintagmi
nominali, ognuno con un’unica grafia
e in un unico caso e/o numero
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: ANALISI CATEGORIALE
1.
Categorie semantiche: serie di categorie generali, tale che
ognuno dei termini da sottoporre a controllo morfologico e
semantico possa appartenere, per l’essenza del suo significato,
ad una e non più di una delle categorie individuate
2.
Norme: regole generali per il controllo del vocabolario, riferite non
ai singoli termini, ma alle singole categorie
3.
Analisi: riconoscimento della categoria di appartenenza del
termine da sottoporre a controllo, e suo trattamento morfologico e
semantico secondo quanto stabilito per la categoria di
appartenenza
Il metodo dell’analisi categoriale permette un controllo del vocabolario
coerente (predittività del sistema) ed efficiente (efficacia ed economicità
del sistema)
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: SCOMPOSIZIONE
Possono essere accolti come termini di indicizzazione:
 sostantivi singoli (termini semplici)
 sintagmi nominali (termini composti)
Sintagma nominale: locuzione composta da un sostantivo (focus o testa)
seguito da aggettivi o altri sostantivi (differenza o modificatore) che
restringono il significato del sostantivo di testa
Non dovrebbero essere accolti come singoli termini di indicizzazione, ma
andrebbero scomposti e riespressi con più termini, i sintagmi nei quali:
 il focus indichi un materiale, una proprietà o una parte dell’entità
rappresentata dalla differenza
 il focus indichi un’azione transitiva (o l’agente di un’azione transitiva) il
cui oggetto è espresso dalla differenza
 il focus indichi un’azione il cui agente è espresso dalla differenza
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: SINGOLARE E PLURALE
Principio della numerabilità
al plurale: termini che rappresentano entità numerabili
al singolare: termini che rappresentano entità non numerabili
categorie “plurali”
aree geografiche
avvenimenti
istituzioni
oggetti
organismi viventi
parti plurime di organismi
categorie “singolari”
attività, processi, discipline
credenze e sistemi ideologici
materiali e sostanze
proprietà, condizioni, caratteristiche
parti uniche di organismi
L’appartenenza ad una categoria “plurale” o “singolare” è un criterio di
riferimento e di verifica, ma non prevale sul principio della numerabilità;
ne consegue che alcuni termini, pur appartenendo ad una categoria
“plurale”, dovranno essere accolti nel vocabolario in forma singolare, e
viceversa
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: NOMI PROPRI
La forma preferita dei nomi propri deve corrispondere alla forma corretta e
prevalente nell’espressione in lingua naturale, sia per quanto attiene al
numero, sia per quanto attiene alla grafia e all’eventuale abbreviazione per
sigla; l’inversione degli elementi componenti un nome proprio è di norma
ammessa solo per i nomi propri di persona, in presenza di un cognome
che è presumibile costituisca l’elemento di accesso più certo.
L’unicità del catalogo, ed in particolare del catalogo informatizzato, impone
un’applicazione assoluta e generale del principio di uniformità; ne
consegue che in tutti i tipi di indicizzazione (per soggetto, per autori, per
opere, ecc.) va impiegata, per ogni nome proprio, la medesima forma.
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: POLISEMI E OMOGRAFI
Per il principio di univocità non possono essere ammesse come termini
di indicizzazione le forme verbali che abbiano più significati (polisemi).
Qualora concetti diversi siano espressi in lingua naturale con sostantivi o
sintagmi di identica forma grafica (omografi), questi sostantivi o sintagmi,
per essere ammessi nel vocabolario di indicizzazione, debbono essere
tra loro formalmente distinti (disambiguati), in modo che a ciascuna forma
grafica corrisponda un solo significato.
Metodo tipico di disambiguazione è l’inserimento nel termine di
indicizzazione, dopo il sostantivo o sintagma polisemo, di un ulteriore
sostantivo o sintagma, posto tra parentesi, che ne distingua e individui il
significato. Come elemento disambiguante va di norma utilizzato il
termine che nel medesimo vocabolario indica la classe di appartenenza
del concetto da designare.
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONI SEMANTICHE
relazione di equivalenza:
tra termini di uguale significato
Relazioni semantiche:
le relazioni di significato
che sussistono tra i
termini accolti nel
vocabolario
relazione gerarchica:
tra termini di significato affine,
ma di diversa estensione
relazione associativa:
tra termini il cui significato si
“interseca”
Perché sia stabilita ed espressa nel vocabolario una relazione semantica
tra due termini è necessario e sufficiente che uno dei due termini sia
indispensabile a definire l’altro, o ne condivida la definizione (criterio
definitorio). Poiché non dipendendo dalla compresenza dei termini in un
enunciato, le relazioni semantiche sono dette a priori.
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE DI EQUIVALENZA
La relazione tra il termine da impiegare costantemente
nell’indicizzazione dei documenti (termine preferito) e gli eventuali altri
sostantivi e sintagmi di significato equivalente (sinonimi e quasi
sinonimi), che, per il principio di uniformità, non possono essere
impiegati nelle voci d’indice (termini non preferiti), ma dai quali deve
essere comunque possibile iniziare la consultazione dell’indice (termini
di accesso)
simboli standard: USE UF
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE GERARCHICA
La relazione tra un termine che designa un insieme (termine sovrordinato)
e i termini che indicano i sottoinsiemi o i singoli individui che compongono
quell’insieme (termini subordinati). La relazione gerarchica sussiste solo tra
termini appartenenti alla stessa categoria.
simboli standard: BT NT
Genere / specie (relazione generica): le caratteristiche logiche che
definiscono l’insieme (genere) sono tutte presenti nella definizione di
ognuno dei sottoinsiemi (specie), unite ad almeno una ulteriore
caratteristica, diversa e distintiva per ciascuna specie
Classe / individuo (relazione esemplificativa): le caratteristiche che
definiscono la classe sono tutte possedute dal singolo individuo (nome
proprio)
Intero / parte (relazione partitiva): la parte è componente costante
dell’intero, l’intero è ambito di appartenenza esclusivo della parte (parti
di organismi, aree geografiche, discipline, strutture sociali)
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO: RELAZIONE ASSOCIATIVA
La relazione tra termini che, pur non legati da una relazione di equivalenza
o gerarchica, hanno tuttavia significato o fortemente correlato, essendo
l’uno di norma necessario alla definizione dell’altro, o parzialmente
coincidente
simboli standard: RT
Termini appartenenti alla medesima categoria:
- contrari
- quasi sinonimi non ritenuti equivalenti
Termini appartenenti a categorie distinte:
- attività / oggetto
- attività / agente o strumento, o agente contrario
- azione / prodotto
- strumento / oggetto
- proprietà / possessore
SOGGETTI SEMPLICI E SOGGETTI COMPOSTI
Soggetti semplici: i temi definiti esaustivamente da un unico concetto,
e che quindi possono essere espressi con precisione mediante un
unico termine di indicizzazione
Soggetti composti: i temi definiti dalla correlazione logica di più
concetti, e che quindi possono essere espressi con precisione solo
formulando un enunciato contenente più termini
L’indicizzazione precoordinata dei soggetti composti comporta il
riconoscimento delle relazioni logico-funzionali tra i concetti che definiscono
il tema (relazioni sintattiche), e la loro espressione mediante l’ordinamento
normalizzato e la connessione formale dei termini all’interno della stringa di
soggetto (sintassi)
SINTASSI: ORDINE DI CITAZIONE E CONNETTIVI
Ordine di citazione: la successione dei singoli termini all’interno della
stringa di soggetto; tale successione deve realizzare sia il requisito
dell’espressività (deve cioè rappresentare le relazioni logico-funzionali tra
i concetti che definiscono il tema indicizzato), sia il requisito della
predittività, e deve essere quindi regolata da norme generali coerenti e
costanti
Connettivi: preposizioni e congiunzioni, o locuzioni con funzione
analoga, introdotte nella stringa al fine di evitare ambiguità
nell’interpretazione delle relazioni sintattiche tra i concetti che definiscono
il tema
SINTASSI: PRINCIPIO DELLA RELAZIONE UNO A UNO
 non deve essere citato nessun altro concetto tra due concetti la cui
relazione sintattica sia diretta e in sé esplicita
 se la relazione sintattica tra due concetti è mediata e resa esplicita
da un terzo concetto, questo terzo concetto deve essere citato tra gli
altri due
Il principio della relazione uno a uno è fondamentale e imprescindibile,
poiché garantisce l’intelligibilità ed una effettiva strutturazione logica delle
stringhe; esso impone che tra i concetti che definiscono un tema siano
citati in immediata successione quelli legati da un più stretto nesso logicofunzionale, in modo che siano preservate ed evidenziate le relazioni
dirette (uno a uno) che sussistono tra loro.
Questo principio, essendo parimenti attuato in successioni esattamente
inverse dei medesimi termini, non è però sufficiente a realizzare il requisito
della predittività nell’ordine di citazione.
SINTASSI: ANALISI CATEGORIALE
1.
Categorie sintattiche: serie di categorie logico-funzionali generali,
alle quali i singoli concetti sono riferiti non in assoluto, ma solo in
relazione alla funzione logica assunta nella definizione di un
determinato tema, e quindi limitatamente alla loro presenza nel
corrispondente enunciato di soggetto
2.
Norme: regole generali per la sintassi delle stringhe di soggetto,
riferite non ai singoli termini o a “tipi” di soggetti, ma alle categorie
sintattiche
3.
Analisi: riconoscimento delle relazioni sintattiche che definiscono
un tema e della funzione logica assunta da ciascun concetto
coinvolto in quelle relazioni, individuazione della categoria sintattica
corrispondente a ciascuna funzione, e citazione dei singoli concetti
nella stringa secondo quanto stabilito per la categoria sintattica cui
ognuno è assegnato
Il metodo dell’analisi categoriale permette un controllo e un’espressione
delle relazioni sintattiche coerente (predittività del sistema) ed efficiente
(efficacia ed economicità del sistema)
SINTASSI: RELAZIONE TRANSITIVA
La relazione logico-funzionale tra un’attività e/o un’entità agente, e l’entità
che subisce o riceve l’attività
Alla relazione transitiva corrispondono le seguenti categorie sintattiche:
• oggetto/meta: il concetto che nell’enunciato subisce o riceve
l’attività
• concetto transitivo: attività, proprietà o entità che agisce
sull’oggetto/meta, che è diretta verso l’oggetto/meta
• beneficiario: il concetto destinatario dell’attività esercitata
sull’oggetto/meta
• agente
• strumento
In presenza di una relazione transitiva l’ordine di citazione è determinato
dal principio della dipendenza dall’oggetto/meta, che stabilisce che la
stringa di soggetto inizi con il termine che rappresenta l’oggetto/metà,
seguito dagli altri termini, ordinati secondo il principio della relazione uno a
uno
SINTASSI: RELAZIONE DI APPARTENENZA
La relazione logico-funzionale tra un un’entità, concreta o astratta, e una
sua componente o caratteristica
Alla relazione di appartenenza corrispondono le seguenti categorie
sintattiche:
• intero/possessore: il concetto cui è riferita la parte/proprietà, che ne
rappresenta l’ambito di appartenenza
• parte/proprietà: l’entità o la caratteristica appartenente o attribuita
all’intero/possessore, compresa, in assenza di un oggetto/meta,
l’attività pertinente al possessore
In presenza di una relazione di appartenenza, l’ordine di citazione è
determinato dal principio della dipendenza dall’intero/possessore, che
stabilisce che la stringa di soggetto inizi con il termine che rappresenta
l’intero/possessore, seguito dagli altri termini, ordinati secondo il principio
della relazione uno a uno
SINTASSI: NUCLEO E RELAZIONI COMPLEMENTARI
Nucleo del soggetto: tra i concetti che definiscono un tema, l’insieme di
quelli coinvolti in una relazione transitiva o di appartenenza, o, quando la
definizione del tema non presenti tali relazioni, il singolo concetto che
rappresenta la componente semantica fondamentale della definizione del
tema
Relazioni complementari: le differenti relazioni logico-funzionali tra il
nucleo del soggetto e gli eventuali altri singoli concetti che indicano una
limitazione spaziale o temporale del tema espresso nel nucleo, o ne
contestualizzano la trattazione
Alle relazioni complementari corrispondono le seguenti categorie
sintattiche, citate, di norma, in quest’ordine:
• luogo: territorio o località
• tempo
• forma intellettuale: aspetti particolari del tema, approccio generale
o disciplinare
• caso: esemplificazione particolare di quanto espresso nel tema
• destinazione/forma bibliografica
• forma materiale
Scarica

indicizzazione per soggetto - Unisi