CASE DI ACCOGLIENZA fissato: la cerimonia dello scorso luglio segna, infatti, l’inizio di una nuova fase dello stesso service nella quale i Lions, grazie all’apporto del Movimento per la vita, continuano ad operare e ad incidere per il miglioramento di una parte importante del nostro tessuto sociale attraverso le attività che l’utilizzo della “Fattoria del sorriso” consentirà di gestire ed organizzare. E questa è una fase che speriamo possa durare ben più dei cinque anni nei quali abbiamo terminato la fase operativa del nostro progetto. Nel ringraziare le volontarie ed i volontari del Movimento per la vita ricordiamo loro che si sono assunti una grande responsabilità: far funzionare la “Fattoria del Sorriso” vuol dire adoperarsi per far ritornare a sorridere piccoli meno fortunati di noi. A loro, quindi, un grande in bocca al lupo, ma anche la promessa che i Lions saranno sempre loro vicino per coadiuvarli nel loro difficile compito. PIETRO MARIA DI GIOVANNI presidente Lions Club Pescara Host La casa, una famiglia di scorta D Pubblichiamo stralci dell’introduzone del presidente Casini al volume sulle Case d’accoglienza di recente pubblicazione obbiamo tutti ingraziare tutti coloro che gestiscono le case d’accoglienza. Sono soprattutto loro che ne garantiscono gli effetti positivi. Perché non si deve pensare alla “casa” come un luogo idilliaco dove si respira soltanto la tenerezza della maternità. Spesso i problemi sono enormi. Non solo di carattere economico-amministrativo, ma anche – soprattutto – di ordine psicologico, educativo, relazionale. Chi gestisce una casa d’accoglienza deve sapere unire generosità e prudenza, capacità d’immergersi nelle situazioni altrui per condividerle nell’amicizia profonda e serenità imperturbabile per essere punto di riferimento, donazione d’amore e tenacia durevole, sorridente fermezza e accoglienza au- NOVITA' DVD: “LA VITA UMANA: PRIMA MERAVIGLIA!” Il dvd “LA VITA UMANA: PRIMA MERAVIGLIA!” mostra con rigore scientifico e caldo linguaggio lo sviluppo umano dal concepimento alla nascita. Le sensazionali immagini, scattate dal vero con sofisticate tecniche endoscopiche, sono state realizzate dal più celebre fotografo-scienziato in campo medico, Lennart Nilsson. Al dvd è abbinato l'omonimo libretto in cui l’autrice, Lucia Barocchi, con linguaggio semplice e chiaro illustra la formazione e la crescita dell'essere umano nel seno materno. Una pubblicazione già molto diffusa nelle scuole di vario livello, nei corsi per fidanzati, negli studi di ginecologi, ostetriche e primari ospedalieri. E' possibile scegliere tra 2 dvd: DVD n.1: filmato in ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO DVD n.2: filmato in ITALIANO, RUSSO, SLOVENO, ARABO Per informazioni e richieste: CENTRO DOCUMENTAZIONE E SOLIDARIETA' Via Cattaro 28, 00198 Roma - tel. e fax 06.8620.2224 E-mail: [email protected] L’addio a padre Leonardi A veva appena celebrato il 60° di sacerdozio, padre Giuseppe Leonardi, sacerdote pallottino, quando, il 16 aprile è tornato alla Casa del Padre, spegnendosi come si consuma una candela che ha dato tutto di sé. Ripercorrendo la storia della sua vita, ritroviamo gli inizi pionieristici, a Roma e fin dagli anni 1976-77 – da parte della comunità Quinta dimensione, il cui iniziatore fu padre Giuseppe – della difesa della vita nascente. Erano gli anni in cui si discuteva la legge che avrebbe poi legalizzato l'aborto in Italia. Quando, poi, fu annunciato il primo convegno nazionale del Movimento per la vita, che si sarebbe svolto a Firenze nell'ottobre 1977, la Comunità vi partecipò e diventò "Mssione uomo”, delegato romano del Movimento per la vita, che collaborò a tutte le sue iniziative nazionali: raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare (77-78), contatti con politici e legislatori, manifestazioni, raccolta di firme per il torevole, fiducia nella Provvidenza e rigore economico. Dunque il ringraziamento del Movimento per la vita a coloro che reggono le case è davvero sentito. Esso si estende anche a tutti i volontari che prestano a turno un po’ di tempo, anche se non risiedono stabilmente insieme alle ragazze madri e ai bambini. C’è davvero bisogno delle case d’accoglienza? A mia memoria la prima difficoltà manifestata al primo Centro di aiuto alla vita, fu, nel 1975, proprio legata all’abitazione. La ragazza incinta che telefonò dalla Puglia disse che i suoi si vergognavano di lei e che avrebbe dovuto abortire o andarsene. A Firenze non c’era una casa: perciò fu ospitata in una abitazione privata. A quel tempo era ancora questa la principale ragione per offrire ospitalità alle ragazze madri. Tenere nascosta una gravidanza. Oggi non è più così. Tuttavia è cresciuta l’esigenza di sottrarre una gestante al suo ambiente di vita, per evitare che la pressione circostante verso l’aborto prevalga contro il vero desiderio della mamma di salvare la vita del figlio. Non si tratta tanto di nascondere la gravidanza, quanto, piuttosto, la madre, quando le insistenze, specie del padre del concepito, divengono violente. C’è poi, costante, la povertà, che spesso, costringe a vivere in alloggi fatiscenti, occasionali, variabili. referendum del 1961. Successivamente, Quinta dimensione, sempre animata da padre Leonardi, si adoperò perché nascesse a Roma un movimento per la vita locale autonomo, e così avvenne. Padre Giuseppe, nel frattempo, aveva messo a disposizione della Segreteria nazionale del Movimento la casa che era stata dei suoi genitori in via Confalonieri a Roma: e questa rimase per anni la sede del Movimento. Fin dal 1978, Quinta Dimensione seguì gestanti e mamme in difficoltà aiutando parecchi bambini a nascere. Nel 1985, con il sostegno di padre Leonardi, diede inizio al Segretariato sociale per la vita (tel. 06.8085.155, 06.3751.7501) che, in 23 anni, ha seguito oltre 11mila gestanti e mamme, contribuendo a salvare dall'aborto più di 2000 bambini. Padre Giuseppe ricordava sempre che l'impegno sociale è un "mezzo al fine" di vivere l'amore per il prossimo. (M.M.) In tale situazione la casa di accoglienza è uno strumento di rassicurazione per l’oggi e il domani. Durante la gravidanza e per la prima infanzia del bambino un tetto c’è, per il dopo le amicizie avviate dalla casa aumentano la fiducia di un futuro più sicuro. Ricostruire la fiducia. Ci sono poi mamme che hanno bisogno di una compagnia permanente per uscire dalla angoscia. Per tutte queste giovani donne la casa d’accoglienza non è una istituzione burocratica. Dobbiamo essere convinti che, come ogni singola vita umana è un bene incommensurabile, cosi ogni servizio alla vita è talmente grande da non consentire un giudizio di maggiore o minore merito. Quanti operano nelle case di accoglienza meritano davvero un forte abbraccio unico da parte dell’intero Movimento per la vita. 43 ottobre 2008