Dal Mondo Stimmatino - Italia Dalla nostra storia Padre Beniamino Miori Storia di un religioso in odore di santità, storia di una comunità, di un territorio di antica vocazione agricola e insieme di un complesso di archeologia industriale tra i più significativi del nostro Mezzogiorno. C’è tutto questo dietro la vicenda di padre Beniamino Miori (1883-1946) che in tanti, già in vita, apprezzarono come un piccolo santo sempre pronto a sacrificarsi per gli altri. Dal lontano Trentino, nel 1942 il padre Stimmatino fu inviato a Picciola (Salerno), a curare le anime di Farinia, una vera e propria cittadella industriale, con tanto di villaggio annesso, chiesa e strutture collettive. Ancora oggi passandovi accanto con l’auto, si possono ammirare i resti dell’opificio, così esteso da arrivare - allora - fino all’attuale ippodromo. Fu qui che padre Beniamino diede esempio eroico di fede e altruismo. In solo quattro anni di permanenza, operò una piccola e silenziosa rivoluzione religiosa e sociale. Quando iniziarono i bombardamenti, nel 1943, non volle andarsene, scelse di rimanere accanto ai suoi umili fedeli, tutti agricoltori ed operai che frequentavano la parrocchia Maria Ausiliatrice di Picciola. Lo sbarco degli Alleati, con la colossale operazione Avalanche, trasformò Picciola in uno dei maggiori teatri bellici. Quando la sua casa venne requisita dagli anglo-americani, si trasferì a vivere sotto il campanile che provvide a riparare personalmente. Sottraendo tempo al sonno, dopo instancabili giornate dedicate alla cura dei feriti di ambo le parti, non esitò ad imparare l’inglese per poter meglio soccorrere i militari. Prestò la sua opera anche come maestro elementare, ma tre anni di vita tra gli stenti e le privazioni di ogni genere gli furono fatali: colpito da polmonite fulminante, morì dopo tre giorni all'ospedale di Salerno il 23 maggio del 1946. Ora è sepolto nella cappella della Congregazione dei Padri Stimmatini a Battipaglia, ma il 19 gennaio scorso un decreto firmato dall’arcivescovo di Salerno, mons. Luigi Moretti, ne ha autorizzato “la tumulazione privilegiata”, ovvero lo spostamento delle spoglie mortali all’interno della chiesa di Picciola. Si tratta di un trasferimento eccezionale, perché per il nuovo diritto canonico solo i santi possono essere sepolti nei luoghi sacri, a meno che non ci sia appunto una dispensa arcivescovile. “Sono molto felice per quanto accaduto - spiega il parroco Don Paolo Carrano - non appena sarà possibile, espletati gli adempimenti burocratici, i resti mortali di padre Beniamino verranno raccolti in un’urna e posti in chiesa, sotto il quadro della Madonna di Pompei”. Il biografo di padre Beniamino Miori è il giornalista Giuseppe Rinaldi, che ha studiato i documenti originali: “L’allora parroco di Picciola Don Michele Naddeo - spiega Rinaldi - mi accompagnò a parlare con chi lo aveva conosciuto. Il Provinciale, padre Silvano Controne, ha dato parere favorevole affinché si promuova la raccolta di documenti e testimonianze per intentare il processo diocesano. La Comunità di Picciola è orgogliosa di questa minuta figura di prete dalla gigantesca statura di un Santo”. Inevitabilmente padre Beniamino divenne il punto di riferimento per i tanti operai che lavoravano nel vicino centro di Farinia. da un articolo di Paolo Romano Nelle foto: - il decreto firmato dall’arcivescovo di Salerno, che autorizza “la tumulazione privilegiata” e il libretto edito per l'occasione. maggio - giugno 2015 19