a cura di Mi opero di Lucio Buratto Miopia Astigmatismo Ipermetropia CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO © Copyright settembre 2013 Camo S.p.A. Piazza Repubblica, 21 - 20124 Milano http://www.camospa.it - e-mail: [email protected] Tutti i diritti sono riservati È vietata ogni riproduzione totale e parziale. I N TRO D U Z IO Questo fascicolo è dedicato a tutti quei pazienti che soffrono di uno dei seguenti difetti, detti “rifrattivi”, dell’occhio: •miopia •ipermetropia •astigmatismo •presbiopia In Italia circa venti milioni di persone sono affette da uno dei suddetti difetti di rifrazione; nella maggioranza dei casi l’handicap è poco importante ed è ben correggibile con una protesi esterna, cioè con un paio di occhiali o di lenti a contatto; in parecchi casi però il difetto può condizionare la vita lavorativa, professionale, sportiva, affettiva e sociale al punto da richiedere soluzioni più complete e definitive. La chirurgia rifrattiva consente al paziente una nuova esperienza di vita, un senso particolare di libertà che permette scelte di vita che prima non erano possibili perché erano ostacolate dagli occhiali o dalle lenti a contatto. In questi ultimi decenni in medicina sono stati fatti importanti progressi ed ora l’oculista con un intervento di chirurgia rifrattiva è in grado di correggere con ottimi risultati i suddetti “difetti” ed eliminare o ridurre la dipendenza dall’occhiale o dalle lenti a contatto. Il laser ad eccimeri ha aperto una nuova era per queste persone e con gli importanti perfezionamenti apportati dalla sua introduzione in chirurgia (1989) è ora in grado di fornire risultati molto precisi e attendibili. La decisione di trattare il difetto spetta solamente al paziente. Il paziente deve avere aspettative realistiche e la decisione deve essere basata su fatti e non su speranze o su idee sbagliate. Questo fascicolo si propone di fornire una spiegazione elementare di ciascuno di questi difetti, di dare N E 4 una descrizione semplice ma chiara delle possibilità di correzione per ciascun handicap e di mettere in evidenza i vantaggi ma anche i possibili rischi legati all’intervento. Raccomando perciò di leggerlo con molta attenzione. È particolarmente importante leggere il capitolo “Inconvenienti, rischi e complicazioni della PRK e della LASIK” ed il capitolo “Precauzioni e prescrizioni post-operatorie”. Prima dell’eventuale intervento è indispensabile che il paziente legga, comprenda e firmi il Consenso Informato; esso autorizza il chirurgo ad eseguire l’intervento e informa il paziente sui vantaggi e sui rischi che esso comporta. Il consenso informato non esonera il chirurgo dalle sue responsabilità. Lucio Buratto Il presente libretto viene stampato ad uso esclusivo dei pazienti in cura presso il Centro Ambrosiano Oftalmico 5 In breve le principali tecniche di correzione Queste varie metodiche vengono usate di volta in volta a seconda dell’entità del difetto da correggere; più esattamente: •PRK: con un fascio di luce ultravioletta si “scolpisce” la superficie della cornea per una profondità e per una estensione tali da appiattirla e quindi ottenere la correzione della miopia. Questa tecnica è semplice, rapida ed eseguibile ambulatoriamente in anestesia topica; non richiede il bendaggio dell’occhio. Ha tempi di guarigione e di recupero visivo lenti e ha fastidiosi disturbi postoperatori.E’ utilizzata nei difetti lievi. •LASIK: essa consiste nell’eseguire il trattamento laser ad eccimeri all’interno della cornea dopo incisione “lamellare” della stessa con un laser a femtosecondi. L’operazione viene eseguita in anestesia topica, in ambulatorio; è completamente indolore e non richiede punti o punture e nemmeno bendaggio dell’occhio. Ha tempi di guarigione e di recupero visivo rapidi e non comporta particolari disturbi postoperatori. E’ indicata per tutte le miopie fino a 7 diottrie circa. •CRISTALLINO ARTIFICIALE: è una piccola lente simile ad una lente a contatto che viene inserita entro l’occhio. L’intervento è ambulatoriale, in anestesia locale, indolore e dura circa 20’. È indicato per miopie superiori a 7 diottrie e quando non è possibile utilizzare il laser. •LASIK + CRISTALLINO in aggiunta o in sostituzione: si utilizza per correggere difetti forti non correggibili con le tecniche suddette; ciò perché in parecchi casi il difetto è tale che non può essere corretto utilizzando solo una tecnica. ma è necessario associare due tecniche in tempi diversi per sfruttare i vantaggi di una e dell’altra. 6 Tecniche di correzione della miopia Miopia Diottrie Tecnica Miopia lieve 1-2-3 Diottrie Prk lasik Miopia media 3-4-5-6-7 Diottrie Lasik Miopia forte Tra 7 e 15 diottrie Cristallino artificiale Miopia molto forte o con astigmatismo Oltre 15 diottrie Cristallino artificiale + lasik 7 ANATOMIA DELL’OCCHIO L’occhio si compone di varie strutture anatomiche ognuna delle quali deve avere caratteristiche ben precise per consentire una visione corretta. La parte anteriore è costituita dalla cornea, una struttura di forma convessa formata da tessuto trasparente; proprio sulla cornea viene eseguita la maggior parte degli interventi “rifrattivi” che consentono cioè la correzione dei difetti di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia). Ai lati la cornea si continua alla periferia con un tessuto quasi bianco, la sclera. Appena dietro la cornea c’è l’iride; quando si dice che una persona ha gli occhi azzurri ecc. ci si riferisce appunto al colore dell’iride. L’iride ha al centro un foro che è la pupilla, il diametro della quale varia con l’intensità della luce ambiente regolando così la quantità di luce idonea all’occhio per vedere correttamente. Dietro la pupilla e l’iride c’è il cristallino; si tratta di una lente trasparente, un po’ più grande di una lenticchia. Il cristallino ha lo scopo di filtrare e convergere la luce che entra nell’occhio in modo da convogliarla sulla retina; il cristallino ha la proprietà di cambiare la sua forma e quindi la distanza focale della Il cristallino è una piccola lente situata all’interno dell’occhio: esso si compone di: a. Capsula - b. Corticale - c. Nucleo esterno - d. Nucleo centrale 8 luce che entra nell’occhio (processo di accomodazione); in tale maniera l’occhio è in grado di mettere a fuoco un oggetto situato a varie distanze, sia esso lontano o vicino. Dopo i 40 anni il cristallino perde progressivamente la sua capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini (ad esempio i caratteri della scrittura); è l’inizio della presbiopia, un fenomeno naturale di senescenza del cristallino. Se il cristallino diviene opaco in parte o completamente si ha la cataratta; in una tale evenienza occorre procedere chirurgicamente; per creare delle condizioni visive il più possibile vicine a quelle di un occhio normale, è importante inserire un cristallino artificiale al posto di quello opaco che è stato rimosso. Dietro il cristallino, c’è il vitreo, una sostanza gelatinosa e trasparente che riempie tutta la parte centrale posteriore dell’occhio. Anatomia del bulbo oculare: si evidenziano le varie strutture che compongono l’occhio 9 Sulla superficie posteriore dell’occhio, internamente, è situata la retina che è la membrana visiva dell’occhio; paragonando l’occhio ad una macchina fotografica essa ha le stesse funzioni della pellicola. La parte più importante, dal punto di vista visivo, della retina è la macula; è con la macula che uno legge, lavora al pc, guida la macchina. Se la macula subisce alterazioni (DMLE Degenerazione Maculare Legata all’Età) si ha una riduzione, anche consistente, della capacità visiva. La luce dopo esser passata attraverso la cornea, la pupilla, il cristallino, il vitreo raggiunge la retina; qui stimola alcune speciali cellule chiamate fotorecettori; esse trasmettono lo stimolo ad altre cellule che attraverso dei prolungamenti vanno a formare il nervo ottico. Il nervo ottico è costituito da prolungamenti delle cellule retiniche e trasporta gli impulsi nervosi dalla retina al cervello. Il cervello in una sua area chiamata corteccia visiva riceve gli impulsi nervosi dall’occhio, li elabora e ne permette la loro identificazione. Solo a questo punto si può parlare di visione e perché ciò avvenga correttamente è necessario che tutte le strutture fino ad ora menzionate siano integre e funzionanti. Da un punto di vista strettamente rifrattivo, cioè ottico, le due strutture più importanti sono la cornea ed il cristallino; ed è su queste due che si può agire chirurgicamente per modificare la rifrazione di un occhio e quindi correggere i cosiddetti difetti di vista (miopia, astigmatismo, ipermetropia) e talora anche la presbiopia. Assenza di difetti rifrattivi o emmetropia Quando un occhio è privo di difetti di rifrazione si dice emmetrope; esso può quindi vedere correttamente e non necessita di occhiali. Il paziente emmetrope giovane quindi vede bene ad ogni distanza; perciò quando legge o scrive (visione da vicino) oppure quando guarda la televisione o guida la macchina (visione da lontano) non necessita di occhiali (invece chi ha più di 40 anni deve portare occhiali per vicino; è la presbiopia) Nell’occhio emmetrope i raggi della luce, che entrano nell’occhio in modo parallelo vengono focalizzati dalla cornea e dal cristallino esattamente sulla retina in un singolo punto e producono una visione chiara e normale. Quando invece l’immagine non va a fuoco sulla retina può cadere dietro (ipermetropia) o davanti ad essa (miopia) o in più di una zona (astigmatismo); in tali casi si ha un “difetto di rifrazione”; nella gran parte dei casi essi possono essere risolti facilmente con lenti da occhiale o con lenti a contatto; meglio ancora, possono essere corretti con una procedura laser o chirurgica. 10 Visione nell’occhio emmetrope, cioè privo di difetti rifrattivi: l’immagine viene focalizzata esattamente sulla retina Visione nell’occhio miope: l’immagine viene focalizzata davanti alla retina, arrivando così sfuocata sulla retina stessa (l’occhio miope è più lungo di un occhio emmetrope) Visione nell’occhio ipermetrope: l’immagine viene focalizzata oltre la retina, rendendola così sfocata (l’occhio ipermetrope è più corto di un occhio emmetrope) Visione nell’occhio astigmatico: si formano due immagini, una per ogni asse dell’astigmatismo, rendendo l’immagine confusa e “allungata” (la superficie anteriore dell’occhio è più simile ad un pallone da rugby che ad un pallone da calcio) 11 Difetti di rifrazione I tre difetti o errori o handicap o vizi di rifrazione fondamentali sono: •miopia: il paziente vede bene a distanza ravvicinata ma male per lontano; è il difetto più comune perciò in questo fascicolo se ne parlerà estesamente; •ipermetropia: l’occhio vede bene da lontano ma con difficoltà a distanza ravvicinata; •astigmatismo: la persona astigmatica vede con difficoltà sia da vicino che da lontano e le immagini che percepisce sono un po’ allungate. •presbiopia non è un vero difetto rifrattivo ma più un problema dell’età. Richiede l’uso degli occhiali per leggere ed, in genere, per le attività visive svolte a distanza ravvicinata. Spesso gli errori di rifrazione sono già presenti alla nascita; altre volte, come nel caso della miopia, invece, frequentemente il difetto insorge nell’infanzia o nell’adolescenza ed aumenta con il passare degli anni. La correzione ottica degli errori refrattivi si realizza nella maggior parte dei casi con lenti per occhiali e con minor frequenza mediante lenti a contatto; le une e le altre permettono di modificare il percorso dei raggi della luce e di metterli a fuoco sulla retina e quindi permettono, in assenza di malattie oculari, di ottenere una visione normale. Quando una persona non riesce o non vuole portare l’occhiale e non tollera le lenti a contatto è indicata una procedura con laser ad eccimeri o un intervento chirurgico per eliminare la dipendenza dall’occhiale o dalla lente a contatto. Chirurgia rifrattiva La chirurgia rifrattiva si propone l’obiettivo di correggere i difetti di rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) modificando con il laser la cornea o chirurgicamente il cristallino. L’intervento con il laser ad eccimeri ha lo scopo di modificare la curvatura della cornea su tutta o quasi la sua estensione (miopia e ipermetropia) o solo in alcuni settori (astigmatismo) in modo da far sì che i raggi luminosi vengano focalizzati in un solo punto della retina. Le principali tecniche di chirurgia rifrattiva sono: •PRK o fotocheratectomia di superficie con laser ad eccimeri •LASIK o cheratomileusi miopica o fotocheratectomia all’interno della cornea con laser ad eccimeri e laser a femtosecondi •Impianto di cristallino artificiale: senza rimozione di quello umano oppure con sostituzione del cristallino umano con uno artificiale 12 LA MIOPIA La miopia è il più diffuso difetto di vista; in Europa alcune decine di milioni di persone sono affette da tale problema; in Italia i miopi sono circa dodici milioni. La miopia è un’imperfezione che riduce la vista per lontano; il miope cioè vede bene a distanza ravvicinata mentre a distanza di qualche metro vede sfocato. Visione di un occhio emmetrope, cioè privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani che la mongolfiera vengono visti bene Visione di un occhio miope (varia in funzione del grado di miopia): il miope vede male la mongolfiera lontana e bene i tulipani che sono vicini Nella miopia semplice l’occhio è sano, cioè non ha alterazioni, per cui con una appropriata lente può vedere anche 10/10 cioè avere il massimo dell’acuità visiva. Nella miopia patologica (miopia patologica o malattia miopica) invece la retina è spesso danneggiata per cui l’occhio anche con le lenti adeguate ha una visione ridotta ed inferiore a quella normale (a volte 7/10, a volte 3/10 e in certi casi anche meno di 1/10). Il miope per correggere in parte o completamente il suo difetto può ricorrere all’uso di occhiali o di lenti a contatto; in alternativa può ricorrere ad un trattamento laser o chirurgico della miopia. In base all’entità del difetto la miopia si dintingue in: 13 •Miopia lieve (1-3 diottrie): si usa la fotoablazione laser di superficie (PRK). In pratica, con un fascio di luce ultravioletta si “scolpisce” la superficie della cornea per una profondità e per una estensione tali da appiattirla e quindi ottenere la correzione della miopia. Questa tecnica è semplice, rapida ed eseguibile ambulatoriamente in anestesia topica; non richiede il bendaggio dell’occhio.. Ha tempi di guarigione e di recupero visivo lenti. •Miopia lieve (1- 3 diottrie) e media (3-7 diottrie): si usa la fotoablazione laser all’interno della cornea (LASIK). Essa consiste nell’eseguire il trattamento laser ad eccimeri all’interno della cornea dopo incisione “lamellare” della stessa con laser a femtosecondi. L’operazione viene eseguita in anestesia topica, in ambulatorio; è completamente indolore e non richiede punti o punture e nemmeno bendaggio dell’occhio. Ha tempi di guarigione e di recupero visivo rapidi. •Miopia forte (7-15 diottrie): nella maggioranza dei casi si usa un cristallino artificiale ed ogni singolo caso va valutato singolarmente. •Miopia molto forte (oltre le 15 diottrie) In parecchi casi il difetto è tale che può essere corretto utilizzando solo una tecnica.In alcune situazioni è necessario associare due tecniche in tempi diversi per sfruttare i vantaggi di una e dell’altra. Metodi di correzione della miopia Bastano poche diottrie (2-3) di miopia perchè senza occhiali o lenti a contatto una persona si senta persa nella “nebbia” della propria scarsa visione. Il problema di correggere efficacemente il difetto di vista si pone quindi per la maggioranza delle persone miopi. La prima e più usata correzione della miopia è l’occhiale, non solo per diffusione ma anche per necessità; basta pensare che la maggioranza delle persone diventa miope nell’infanzia quando ancora non è proponibile l’uso delle lenti a contatto per varie ragioni. Sicuramente l’occhiale non presenta controindicazioni ed è di facile uso, ma comporta inevitabili problemi visivi che aumentano con il peggiorare della miopia che correggono: l’immagine risultante percepita dal soggetto mio- Caratteristico occhiale da forte miope è infatti rimpicciolita ed pe; si noti lo spessore delle lenti e la è nitida solo nella porzio- loro forma 14 ne centrale per colpa delle distorsioni date dalla periferia della lente e le limitazioni nel campo di sguardo dovute alla montatura. Da non trascurare è pure il fastidio che la montatura da sul naso e sulle orecchie. La qualità visiva migliora con l’applicazione delle lenti a contatto: non c’è rimpicciolimento o distorsione La lente a contatto migliora la qualità periferica dell’immagine; ma comdella visione rispetto all’occhiale, ma paiono le controindicazioni oculari. altera l’arrivo dell’ossigeno alla cor- Spesso infatti i miopi dimenticano nea e disturba la lacrimazione che l’occhio non è fatto per portare lenti a contatto tutto il giorno tale è la soddisfazione, la libertà e l’indipendenza che danno. Si possono così avere problemi acuti: ad esempio per colpa di una scarsa manutenzione si scatenano infezioni potenzialmente anche molto gravi; o problemi cronici determinati dalla minor ossigenazione corneale e dall’aumentato stress a carico dell’apparato lacrimale. Molto frequente con l’uso delle lenti a contatto è la riduzione della quantità di lacrime con comparsa di secchezza oculare. Quando per tutti questi motivi o semplicemente perchè una persona vuole essere libera e indipendente da occhiali o lenti a contatto, da molti considerati come vere e proprie protesi, la correzione chirurgica o laser della miopia diventa una scelta molto valida. •PRK con laser ad eccimeri: la tecnica utilizza il laser sulla superficie. •LASIK con laser ad eccimeri: la tecnica utilizza il laser all’interno della cornea ( e il laser a femtosecondi per accedere agli strati interni della cornea). Per la correzione della miopia forte esistono poi altre metodiche, puramente chirurgiche, di uso meno frequente: •inserzione di cristallino artificiale senza rimozione del cristallino umano (tecnica del doppio cristallino); •sostituzione del cristallino umano trasparente con inserzione al suo posto di un cristallino artificiale (tecnica dello scambio del cristallino Queste varie metodiche vengono usate di volta in volta a seconda dell’entità del difetto da correggere; più esattamente: 15 Tipi di miopia Miopia lieve o media Miopia forte o malattia miopica Il paziente usa occhiali leggeri e lenti sottili (lenti comprese fra 1 e 3 diottrie per la miopia lieve e tra 3 e 7 per quella media) Gli occhiali sono pesanti e le lenti sono spesse all’esterno e sottili al centro (lenti di 7-8 diottrie o più) La miopia tende a fermarsi al completamento dello sviluppo fisico La miopia tende a progredire più o meno per tutta la vita ed in maniera irregolare L’occhio ha forma e dimensioni normali (la lunghezza varia fra 22 e 24 millimetri) L’occhio è più grande e più sporgente (la lunghezza varia fra 24 e 36 millimetri) L’occhio è sano e tutte le strutture che lo compongono hanno un aspetto normale L’occhio miope è più o meno “malato” cioè presenta alterazioni in quasi tutte le sue strutture; particolarmente colpita è la retina (degenerazione maculare, emorragie, rotture, etc) ed il nervo ottico; la cataratta tende a comparire molto più precocemente e più frequentemente che negli occhi non miopi. Il vitreo presenta spesso fastidiosi corpi mobili La visione (con le lenti) è più o meno normale cioè 10 decimi oppure 9 o 8 decimi. La visione è più o meno ridotta (anche con lenti) a seconda della maggiore o minore gravità delle alterazioni miopiche dell’occhio (7 o 6 decimi o anche meno) Il trattamento con laser ad eccimeri (PRK o LASIK) consente, nella maggioranza dei casi, di eliminare la miopia. L’acutezza visiva senza occhiali sarà uguale a quella che c’era prima con gli occhiali. Il trattamento Lasik (o impianto di cristallino artificiale) consente, nella maggioranza dei casi, di eliminare o comunque di ridurre drasticamente l’entità della miopia e, nella gran parte dei casi di eliminarla. L’acutezza visiva senza occhiali sarà più o meno eguale a quella esistente prima dell’intervento con occhiali o con lenti a contatto. 16 Conclusioni per la miopia E’ compito del medico oculista esperto di chirurgia refrattiva suggerire la tecnica più idonea; ciò solitamente viene fatto in base al tipo di occhio, all’età del paziente, alle esigenze visive, oltre che in base all’esperienza chirurgica del singolo operatore ed alle strumentazioni disponibili. La tecnica attualmente più utilizzata a livello internazionale è la LASIK (80% circa degli interventi vengono eseguiti con questa tecnica); essa consente di correggere un’ampia gamma di difetti miopici, comporta un rapido recupero visivo ed una precoce stabilizzazione del risultato. Nella miopia forte invece l’intervento più usato è quello di impianto di cristallino artificiale. 17 ASTIGMATISMO La cornea in un occhio normale, emmetrope, ha, all’incirca, la forma di una sezione di sfera; in caso di astigmatismo essa è ovoidale (ha cioè la superficie più simile a quella di un uovo che di una sfera). Questo tipo di curvatura corneale non permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina in un punto solo ma ciò avviene su diversi piani; ciò comporta una scarsa visione sia per lontano che per vicino. Visione di un occhio emmetrope, cioè privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani che la mongolfiera vengono visti bene Visione di un occhio astigmatico (varia in funzione del grado di astigmatismo e dell’associazione ad altri difetti rifrattivi come miopia o ipermetropia): l’astigmatico vede poco bene gli oggetti lontani e vicini e li vede allungati Nella maggioranza dei casi l’occhiale o la lente a contatto forniscono un risultato apprezzabile; in alternativa il difetto è correggibile con tecniche laser. A seconda dell’entità del difetto e della sua associazione o meno con miopia, ipermetropia, si adopera una tecnica od un’altra; le procedure più utilizzate sono: •PRK astigmatica o fotoablazione astigmatica di superficie con laser ad eccimeri: con tale procedura viene asportata una picco- 18 lissima quantità di tessuto in alcuni settori della superficie corneale e di conseguenza la sua curvatura viene modificata in modo da farla divenire più simile a quella di una sfera. Questa procedura viene solitamente riservata per la correzione di difetti astigmatici di lieve entità. Se sono contemporaneamente presenti, come spesso accade, miopia ed astigmatismo, si possono correggere i due difetti contemporaneamente. •La PRK astigmatica presenta all’incirca gli stessi pregi e inconvenienti della PRK per miopia alla quale si rimanda. •LASIK astigmatica: la procedura è simile alla Lasik per miopia con la differenza che l’ablazione con il laser ad eccimeri viene fatta con modalità differenti; viene riservata di solito ad astigmatismi medi e forti, ma funziona molto bene anche in quelli leggeri. •Interventi di “cheratotomia astigmatica”: essi comportano l’esecuzione di due-quattro incisioni sulla cornea periferica, con bisturi di diamante o con laser a femtosecondi. Conclusioni per l’astigmatismo La scelta del tipo di procedura dipende dall’entità del difetto, dall’età del paziente, dalla presenza o meno di altri difetti (miopia e/o astigmatismo). La grande maggioranza degli astigmatismi possono essere corretti e l’intervento fornisce, in generale, ottimi risultati, specialmente se si utilizza la Lasik. 19 IPERMETROPIA L’ipermetropia è quel difetto che consente di vedere abbastanza bene gli oggetti posti a distanza, mentre rende difficoltosa la visione di quelli vicini. L’ipermetropia lieve può essere compensata con un certo sforzo visivo (accomodazione); quella media o elevata invece richiede l’uso permanente di occhiali o lenti a contatto. Visione di un occhio emmetrope, cioè privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani che la mongolfiera vengono visti bene Visione di un occhio ipermetrope (varia in funzione del grado di ipermetropia): l’ipermetrope vede bene la mongolfiera lontana e con più difficoltà i tulipani che sono vicini Nell’ipermetropia, in alternativa all’occhiale o alle lenti a contatto è indicato un trattamento laser Le tecniche utilizzabili sono: •PRK ipermetropica: si usa per difetti lievi soprattutto in pazienti giovani. La procedura viene eseguita con lo stesso laser ad eccimeri utilizzato per il trattamento della miopia ma l’asportazione di tessuto avviene con modalità diverse; l’anestesia, il trattamento, il decorso postoperatorio ed i risultati visivi hanno un comportamento simile a quello della miopia alla quale si rimanda. 20 •LASIK ipermetropica: si utilizza per difetti medi e forti, ma funziona molto bene anche per quelli lievi. La procedura è molto simile alla LASIK miopica ed utilizza le stesse strumentazioni; differisce perché il laser ad eccimeri rimuove tessuto in maniera diversa. •Impianto di cristallino artificiale: con o senza rimozione di quello umano; è utilizzabile in casi ben selezionati per ipermetropie superiori alle 4-5 diottrie. Conclusioni per l’ipermetropia Benché l’ipermetropia sia il difetto più difficile da correggere i risultati sono molto positivi, specialmente quando si utilizza la LASIK con laser ad eccimeri di quarta , quinta o sesta generazione. 21 PRESBIOPIA Ossia la necessità di occhiali per leggere L’occhio dei giovani riesce senza difficoltà a vedere oggetti posti a differenti distanze perché l’accomodazione permette di mettere a fuoco con facilità oggetti lontani e vicini; l’occhio della persona che ha superato i 40 anni invece non può vedere nitidamente a meno di venticinque centimetri; anzi man mano che l’età avanza Superati i 40 anni è sempre più difficoltosa la visione da vicino e bisogna allontanare gli oggetti: questa è la presbiopia e va corretta con opportuni occhiali è richiesto un progressivo allontanamento dell’oggetto per avere una visione nitida: questa è la presbiopia. Sia l’ipermetrope che il presbite vedono male per vicino; i due difetti sono però diversi; il primo è soprattutto un difetto di nascita; il secondo è dovuto ad un processo di invecchiamento del cristallino che perde la sua capacità di accomodazione. La presbiopia è un fenomeno fisiologico che interessa tutte le persone che hanno superato i 40 anni. La presbiopia viene facilmente corretta con un occhiale; il primo è leggero, ma ogni tre - cinque anni (fra i quaranta e i sessant’anni) è necessario aumentare il potere delle lenti; intorno ai sessant’anni si ha poi una certa stabilizzazione. I pazienti di età superiore ai 40 anni che ottengono la correzione 22 del loro difetto di miopia, o astigmatismo o ipermetropia devono comunque utilizzare un occhiale per la visione da vicino. La presbiopia può essere corretta con buoni risultati. •Laser: l’utilizzo di tecniche con il laser ad eccimeri fornisce indipendenza dagli occhiali per lontano e per vicino. L’intervento è molto simile alla Lasik per miopia al quale si rimanda. •Cristallini artificiali: alcuni tipi possono essere inseriti all’interno dell’occhio in sostituzione del cristallino umano; nello stesso modo in cui un cristallino artificiale sostituisce la cataratta; essi possono consentire una buona visione sia per lontano sia per vicino senza la necessità di utilizzare occhiali. •Lenti intracorneali: queste lenti possono essere inserite all’interno della cornea, dopo preparazione con laser, e fornire indipendenza dagli occhiali di lettura. Conclusioni La presbiopia pur rappresentando un problema comune per tutti, oltre una certa età... può essere affrontata serenamente con possibilità di correzione idonea per ciascuno. Per maggiori informazioni vedere il fascicolo dediato alla presbiopia 23 CHI PUÒ SOTTOPORSI E CHI NO AI TRATTAMENTI CON LASER AD ECCIMERI ED ALLA CHIRURGIA RIFRATTIVA IN GENERALE L’idoneità all’intervento deve essere accertata dal medico oculista esperto in chirurgia rifrattiva dopo un’accurata visita oculistica, che comprenda tutti gli esami necessari a fare una completa valutazione dell’occhio. L’intervento laser è consigliato quando una persona è affetta da miopia, astigmatismo o ipermetropia lieve, media o forte e non tollera o non vuol portare l’occhiale o la lente a contatto, e necessita di una buona visione per ragioni di lavoro, di rapporti sociali, di vita affettiva, di sport o di vita quotidiana in generale. L’intervento è inoltre fortemente consigliato quando il difetto interessa un solo occhio (mentre l’altro è normale) oppure quando esiste una significativa differenza fra il difetto di un occhio e quello dell’altro; l’operazione è utile perché elimina o riduce lo scompenso visivo causato da tale differenza. La correzione laser è fortemente consigliata quando le lenti a contatto non sono più tollerate o quando cominciano a dare fastidio. L’intervento può essere eseguito in qualunque stagione dell’anno. Condizioni in cui evitare o rinviare l’intervento laser: •nei pazienti di età inferiore ai vent’anni •nelle persone che hanno una miopia non ancora stabilizzata; •quando la cornea è troppo sottile; •quando l’occhio è affetto da malattie della cornea, da glaucoma, da problemi di retina e da altre patologie; •in chi assume ormoni o psicofarmaci; •nei pazienti che dall’intervento si aspettano la certezza di eliminare gli occhiali: non è sempre possibile garantire la totale eliminazione delle lenti correttive. 24 Condizioni sistemiche che possono essere una controindicazione relativa all’intervento di laser correzione di difetti visivi: •Gravidanza/allattamento: vi possono essere delle modificazioni temporanee della refrazione, situazione che ovviamente sconsiglia di eseguire alcun trattamento rifrattivo. •Diabete: questa patologia rallenta i processi di guarigione e induce una maggiore suscettibilità alle infezioni della cornea; quindi, in presenza di tale patologia, risultano relativamente controindicate le tecniche di superficie (PRK ed altre). La LASIK in casi selezionati può essere eseguita •Patologie autoimmuni/malattie del tessuto connettivo (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, panarterite nodosa): in questi pazienti il trattamento laser può comportare un maggior rischio di complicazioni postoperatorie. •Pazienti immunocompromessi o HIV positivi: vanno trattati con estrema cautela per la loro predisposizione ad andare incontro ad infezioni. Quattro semplici regole per ottenere un buon risultato: 1)Idoneità dell’occhio all’intervento: una accurata e precisa visita consente attraverso una serie di esami di valutare se l’occhio è idoneo all’intervento. 2)Un chirurgo esperto e competente in chirurgia rifrattiva è di grande importanza per utilizzare nel migliore dei modi le informazioni ottenute nella visita preoperatoria, per adoperare nel migliore dei modi il laser e per prevenire le complicazioni. 3)Strumentazione di ottima qualità: l’uso di un laser di quinta-sesta generazione (cioè dotato di eye tracker, riconoscimento dell’iride, trattamenti personalizzati) è di grande utilità per ottimizzare il risultato; lo strumento prima di ogni trattamento esegue dei controlli interni ed abilita all’intervento solo se tutto funziona alla perfezione. 4)Corretta informazione: il paziente deve essere ben informato su vantaggi e svantaggi, limiti e risultati dell’intervento e le sue aspettative devono essere congrue con quello che l’operazione può offrirgli. 25 Gli esami preoperatori Oltre a quelli che normalmente vengono eseguiti durante una visita oculistica, alcuni esami sono importantissimi e servono a stabilire l’idoneità dell’occhio all’intervento laser. La pachimetria: serve a misurare lo spessore della cornea: se è troppo sottile, l’intervento può essere controindicato.La topografia corneale: serve a fare una precisa mappatura della cornea; se si riscontrano delle irregolarità, l’intervento può essere controindicato. La pupillometria: serve a misurare il diametro della pupilla: se la pupilla è molto ampia e c’è un forte difetto da correggere, può essere sconsigliata l’operazione. L’aberrometria: serve ad identificare e quantificare eventuali piccole anomalie della cornea e dell’occhio in generale; in tal caso esse possono essere eliminate o ridotte con un trattamento “personalizzato”. Topografia pachimetrica punto per punto di una cornea: fornisce lo spessore della cornea in ogni sua zona Topografia corneale di un occhio astigmatico: fornisce la forma della cornea; l’astigmatismo è indicato dalla forma rossa a farfalla 26 IL LASER AD ECCIMERI Il laser ad eccimeri è uno strumento che emette una luce ultravioletta tale da esercitare sui tessuti un particolare effetto chiamato ablazione; il risultato è che la parte più superficiale del materiale colpito viene disintegrata, trasformata in vapore. L’ablazione oltre ad avvenire con precisione inferiore al millesimo di millimetro è “selettiva” cioè avviene solo nella zona di cornea prescelta per il trattamento, ad una profondità e su una estensione di ampiezza prestabilita ciò grazie anche al fatto che il laser è controllato da un computer ( che, a sua volta, è programmato dal medico oculista). Il risultato di tutto ciò è che la superficie corneale viene rimodellata in modo tale da ottenere la correzione Il chirurgo al laser con il tecnico laser del difetto di vista (miopia, astigmatidurante un intervento Lasik smo ed ipermetropia). L’applicazione clinica del laser ad eccimeri è stata preceduta da lunghe e attente valutazioni che hanno evidenziato come esso agisca senza conseguenze per i tessuti circostanti e senza determinare alcun indebolimento per il bulbo oculare (sono già passati venticinque anni dal primo intervento con laser ad eccimeri). Inoltre il trattamento è ripetitivo; ciò vuol dire che il laser può ripetere un trattamento sempre nella stessa maniera senza variazioni, cosa non possibile in un intervento chirurgico il cui risultato dipende parecchio dalla mano del chirurgo (che è diversa di volta in volta). Il laser ad eccimeri può essere utilizzato con due modalità diverse: sulla superficie della cornea con una procedura chiamata PRK o 27 all’interno della cornea con una procedura chiamata LASIK. Ambedue queste procedure possono correggere con ottimi risultati la miopia ma anche l’astigmatismo e l’ipermetropia. Altre informazioni sul laser ad eccimeri I laser ad eccimeri per correggere la miopia sono stati utilizzati per la prima volta nel 1987. Da allora in tutto il mondo sono stati trattati con grande successo oltre 50 milioni di persone affette da miopia ma anche da astigmatismo e da ipermetropia. Con i laser di oggi, si ottengono trattamenti di qualità pressoché perfetta e quindi risultati refrattivi molto precisi, anche perché i laser di quinta-sesta generazione sono in grado di evitare i problemi legati ai possibili movimenti dell’occhio durante il trattamento; ciò grazie ad un sofisticato sistema di “eye tracker”; questo dispositivo consente al laser di “seguire” l’occhio durante anche i più lievi movimenti favorendo così la perfetta esecuzione della procedura. Altra innovazione tecnica importante per ottenere un risultato ottimale è il “riconoscimento dell’iride”; esso consente al laser di lavorare con estrema precisione. Un’altra importante innovazione riguarda la possibilità di fare dei trattamenti laser personalizzati; questa è una modalità che consente notevoli vantaggi visivi per il paziente. In pratica prima dell’intervento con un dispositivo computerizzato si esegue una mappatura dell’occhio da trattare (aberrometria); le informazioni ottenute da questo esame vengono inserite nel computer del laser; questo esegue il trattamento in base alle informazioni ricevute. Tutto ciò è un importante elemento di precisione e di perfezionamento che comporta un’ulteriore ottimizzazione dei risultati, specialmente in situazioni particolari. Un laser ad eccimeri di quinta-sesta generazione è uno strumento di prezzo elevato e necessita di manutenzione continua e costosa; per questi interventi inoltre occorrono numerose altre strumentazioni costose; questo spiega i costi relativamente elevati della PRK e della LASIK. 28 IL LASER A FEMTOSECONDI Il laser a femtosecondi è uno strumento in grado di emettere raggi di luce coerente in tempi incredibilmente brevi (miliardesimi di secondo) in aree estremamente piccole; in base a questa particolarità è dotato di energia molto grande, in grado cioè di distruggere tessuto e di trasformarlo in gas. Il laser a femtosecondi è sostanzialmente un raggio di luce, che taglia al posto di una lama metallica, e soprattutto taglia con maggior precisione e in completa sicurezza. Il laser a femtosecondi trova la sua applicazione principale in chirurgia rifrattiva, nella Lasik, ma ha altre importanti applicazioni nel campo della chirurgia della cataratta I benefici del taglio con questo laser sono: 1)Taglio senza lama scompare l’uso delle lame metalliche; il paziente può avere una procedura completamente laser la chirurgia è programmabile e ripetibile in quanto non chirurgo dipendente; Particolare dell’interfaccia paziente - laser 2)Massimo controllo e accuraa femtosecondi: permette la precisa fotezza nella esecuzione dell’intercalizzazione del laser sulla cornea vento 29 PRK PER MIOPIA, ASTIGMATISMO E IPERMETROPIA LIEVI La miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia di lieve entità vengono attualmente trattati con la PRK o fotoablazione corneale di superficie mediante laser ad eccimeri; questa tecnica consente di ottenere risultati precisi, sicuri e stabili nel tempo, specialmente con i laser di quinta e sesta generazione cioè con quelli di più recente produzione. La PRK di fatto viene usata soprattutto per correggere i difetti di rifrazione lievi dell’occhio. Per brevità ora verrà descritta la PRK nella miopia ma quanto detto in seguito vale, sia pure con qualche piccola differenza, anche per l’astigmatismo e l’ipermetropia. Modalità di esecuzione della PRK e decorso postoperatorio Al paziente viene richiesto di sdraiarsi sul lettino sotto al laser e poi viene instillata qualche goccia di collirio anestetico. Poi viene rimosso l’epitelio, cioè lo strato più superficiale di cellule che ricopre la cornea per esporre lo strato subito sottostante all’azione del laser. Al paziente viene poi richiesto di fissare, restando immobile con ambedue gli occhi aperti, una luce rossa situata entro al laser. L’operatore esegue il trattamento laser vero e proprio che dura dai 30 ai 60 secondi circa. Durante il trattamento occorre che il paziente stia immobile e che fissi con attenzione la luce di riferimento del laser tenendo ambedue gli occhi ben aperti. A fine procedura viene applicata una lente a contatto terapeutica. La durata totale della procedura è di alcuni minuti. L’intera procedura è indolore; al massimo il paziente può sentire toccare o può avvertire una lieve pressione o qualche fastidio. Nelle ore che seguono il trattamento può invece comparire dolore, talvolta anche di una certa intensità; frequente è pure la la- 30 crimazione, il fastidio alla luce ed un certo bruciore all’occhio trattato. La guarigione richiede 4-5 giorni e il completo recupero visivo comporta un tempo maggiore (una o due settimane). I due occhi si possono operare nella stessa seduta o in tempi diversi. PRK: l’epitelio corneale viene rimosso con una spatolina smussa, ricrescerà nell’arco di qualche giorno PRK: dopo aver rimosso l’epitelio corneale lo specialista attiva il laser ed esegue l’ablazione con il laser ad eccimeri per correggere il difetto Pregi della PRK Il trattamento di superficie con laser ad eccimeri fornisce una visione di ottima qualità e corregge con buona esattezza la miopia lieve (e anche l’astigmatismo e l’ipermetropia lievi); è invece soggetto ad imprecisioni nella miopia media e fornisce risultati meno apprezzabili in quella forte (stessa cosa vale per l’astigmatismo e l’ipermetropia). I pregi di questa tecnica consistono nella sua semplicità di attuazione, nel fatto che è una procedura di superficie. Gli inconvenienti, i rischi e le complicazioni della PRK sono trattati più avanti a pag xx In preparazione al trattamento PRK con laser ad eccimeri Almeno quindici giorni prima dell’intervento occorre sospendere l’uso delle PRK: a fine intervento si applica una lenti a contatto morbide nell’occhio da lente a contatto terapeutica che ser- operare; se le lenti sono rigide invece ve ad attutire i disturbi conseguenti vanno sospese almeno tre settimane al trattamento laser ed accelerare la prima; il trucco alle palpebre invece ricrescita dell’epitelio corneale va arrestato almeno tre giorni prima; occorre inoltre sospendere eventuali terapie locali a base di colliri, pomate ecc. Il giorno dell’intervento evitare di utilizzare profumi, dopobarba, ecc. Prima di uscire di casa per l’intervento lavare il viso e le palpebre con sapone; utile è anche munirsi di un paio di occhiali da sole da utilizzare dopo l’operazione. 31 Anestesia L’intervento viene eseguito in anestesia topica cioè con l’applicazione di alcune gocce di collirio anestetico; esse sono più che sufficienti ad evitare ogni dolore durante l’esecuzione della procedura ed hanno il vantaggio di lasciare l’occhio libero di muoversi per fissare la luce del laser; questo è molto importante per una precisa esecuzione del trattamento. PRK: decorso postoperatorio Nelle prime ore successive all’intervento (ma ciò può perdurare anche un paio di giorni) è possibile che compaia dolore, più o meno accentuato, all’occhio operato; esso è conseguenza della “ferita” indotta dalla rimozione dello strato di cellule che ricoprono la cornea e dalla “ferita” provocata dal trattamento laser. Il dolore può essere adeguatamente controllato con opportuna terapia medica e con l’applicazione a fine intervento di una speciale lente a contatto (detta “terapeutica”). Frequente è pure che l’occhio lacrimi abbondantemente, che “bruci”, che sia arrossato, che abbia fastidio alla luce; la visione è molto annebbiata; c’è inoltre difficoltà a tenere gli occhi aperti. Nei primi giorni è consigliabile inoltre l’uso di un occhiale colorato; ciò oltre a proteggere dalla luce, serve a riparare l’occhio da traumi o contusioni (che nella prima fase postoperatoria possono essere dannosi essendo l’occhio momentaneamente “sensibilizzato” dal laser). Subito dopo l’intervento è molto importante che il paziente tenga gli occhi chiusi per alcune ore o meglio ancora che dorma qualche ora; al suo risveglio, l’occhio sarà migliorato nettamente ed i suddetti fastidi si saranno attenuati o saranno scomparsi. Inoltre la visione comincerà ad essere meno torbida. Dopo 4-5 giorni dall’intervento solitamente si rimuove la lente a contatto terapeutica applicata dopo l’intervento. Nei giorni e nelle settimane successive all’intervento la visione migliora progressivamente; talvolta rimangono degli aloni ed un certo fastidio alla luce, specialmente durante la guida notturna, inoltre la visione è soggetta a fluttuazioni cioè a variazioni nelle varie ore della giornata ecc. Con il passare del tempo si ha la progressiva scomparsa di gran parte dei suddetti disturbi. Il rientro al lavoro nella maggioranza dei casi può avvenire una settimana dopo l’operazione. 32 Precauzioni e prescrizioni dopo la PRK Nei primi giorni seguenti alla PRK l’occhio è fragile e va protetto; occorre perciò utilizzare un paio di occhiali leggermente scuri nelle ore diurne e proteggere l’occhio con una conchiglia di plastica durante la notte per i primi 4-5 giorni; essa impedisce involontari strofinamenti o traumi durante il sonno. L’attività sportiva leggera (corsa, ginnastica, ecc.) può essere ripresa anche dopo 1-2 giorni; per fare sport più pesanti (sci, pallone, ecc.) attendere qualche giorno in più. L’uso del computer, della televisione, dell’auto può iniziare unodue giorni dopo se il paziente si sente di farlo. Sesso a discrezione del paziente. È molto importante non strofinare l’occhio sottoposto al trattamento laser; questa precauzione è bene sia mantenuta durante le prime quattro-sei settimane. Nelle prime settimane è inoltre preferibile non esporsi a lungo alla luce intensa del sole specialmente in alta montagna o al mare senza un’adeguata protezione con occhiali scuri dotati di filtro contro i raggi ultravioletti; un occhiale da sole di buona marca è sufficiente a tale scopo. Le cure dopo l’intervento di PRK Le cure postoperatorie vanno iniziate 2-4 ore dopo il trattamento laser. Consistono nell’instillare uno o più colliri a base di antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali; il paziente deve applicarli sull’occhio operato con la frequenza e per il periodo richiesto dal chirurgo cioè almeno 5-6 volte al giorno. Consigliato è l’uso frequente di lacrime artificiali. 33 Differenze tra prk e lasik PRK per la correzione della miopia leggera 1. È una procedura laser LASIK per la correzione della miopia lieve, media e forte 1. È una procedura laser 2. Fornisce ottimi risultati nella miopia 2. Fornisce risultati molto buoni nellieve, scarsi in quella media la miopia media, ma anche in quella lieve. 3. L’occhio da trattare viene aneste- 3. L’occhio da trattare viene anestetizzato con alcune gocce di collirio tizzato con alcune gocce di collirio anestetico anestetico 4. Vengono inserite nel computer 4. Vengono inserite nel computer del laser le informazioni necessarie a del laser le informazioni necessarie a correggere il difetto del paziente correggere il difetto del paziente 5. L’oculista “raschia” la cornea in superficie sulla zona in cui verrà eseguito il trattamento laser (rimuove cioè l’epitelio, lo strato di cellule che riveste la cornea). Dopo l’intervento poi l’epitelio impiega 4-5 giorni per riformarsi completamente e quindi anche il recupero visivo si fa attendere. 5. L’oculista posiziona il laser a femtosecond, cioè l’apparecchio che consente di tagliare un sottile strato di tessuto corneale (poco più di un decimo di millimetro); il lembo tagliato viene poi sollevato come fosse la pagina di un libro 6. Il laser viene centrato esattamente sulla superficie anteriore della cornea corrispondente al centro della pupilla; esso viene poi attivato dal chirurgo ed esegue il trattamento previsto in un tempo che varia fra i 30 ed i 60 secondi. 6. Il trattamento laser viene eseguito sulla parte interna della cornea esposta durante la fase precedente. La durata è di 30-60 secondi. 7. L’occhio viene poi protetto con una 7. Il “libro viene chiuso”, cioè la porspeciale lente a contatto terapeutica zione di cornea sollevata per il trattamento laser, viene riposizionata senza necessità di sutura e l’occhio rimane sbendato 34 8. L’intera procedura dura poco meno di dieci minuti e può essere utilizzata anche per correggere l’astigmatismo leggero e l’ipermetropia leggera. 8. L’intera procedura dura meno di dieci minuti; essa può essere utilizzata anche per la correzione di astigmatismi e ipermetropie lievi e medi 9. Il paziente viene medicato con un collirio antibiotico e dopo pochi minuti viene dimesso con l’occhio protetto da un occhiale da sole 9. Il paziente viene medicato con un collirio antibiotico e, dopo pochi minuti, viene dimesso con l’occhio protetto da un paio di occhiali da sole 10. Il trattamento in se stesso è completamente indolore. L’occhio è fastidioso e dolente nelle prime 24 ore. I fastidi persistono per 4-5 giorni cioè fino a quando le cellule rimosse con la “raschiatura” iniziale non si saranno in parte riprodotte. L’epitelio si riforma tanto più lentamente, tanto più è avanzata l’età del paziente 10. L’intervento ed il decorso postoperatorio sono indolori. Dopo l’intervento è presente solo una certa sensazione di corpo estraneo e una certa lacrimazione che durano qualche ora. Il bulbo oculare non è dolente anche perché la ferita chirurgica si chiude rapidamente cioè in poche ore 11. L’occhio comincia a vedere dopo 11. L’occhio comincia a vedere già 4-5 giorni ed il completo processo di 4-5 ore dopo l’intervento; il processo guarigione richiede alcune settimane di guarigione si completa poi nel giro di qualche settimana 12. Per eseguire eventuali ritocchi è 12. Fare un eventuale ritocco è possipreferibile attendere almeno un anno bile dopo 8-12 (e preferibilmente non dal primo intervento oltre 24) settimane dall’intervento 13. Si possono operare anche ambedue gli occhi insieme (per i vantaggi e svantaggi dell’intervento simultaneo vedere apposita tabella) 13. Si possono operare ambedue gli occhi insieme (per i vantaggi e svantaggi dell’intervento simultaneo vedere apposita tabella) In conclusione la PRK è semplice da eseguire; dopo l’intervento però l’occhio è spesso dolente, è lento a guarire ed il recupero visivo si fa attendere In conclusione la LASIK richiede l’utilizzo di due laser è un poco più difficile da eseguire; dopo l’intervento però il paziente non soffre, recupera rapidamente la vista e il difetto viene corretto con maggior precisione 35 LASIK PER MIOPIA, ASTIGMATISMO E IPERMETROPIA LIEVE E MEDIA Lasik: preparazione del paziente per il trattamento con il laser a femtosecondi Lasik: il laser a femtosecondi crea una lamella corneale di spessore perfettamente uniforme Lasik: dopo aver sollevato la lamella, si esegue il trattamento con il laser ad eccimeri per correggere il difetto La LASIK è la procedura di scelta quando si voglia correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia leggeri e medi. La LASIK è inoltre preferita alla PRK tutte le volte che si voglia ottenere un recupero visivo rapido e una veloce stabilizzazione visiva; inoltre, ogni qual volta si desideri evitare dolore ed in generale i disturbi conseguenti all’intervento. Tecnica di esecuzione della LASIK Il paziente viene fatto sdraiare sotto al laser e poi vengono applicate alcune gocce di collirio anestetico. L’operazione di LASIK consta di due parti: la prima consiste nell’eseguire una cosiddetta “incisione lamellare” sulla cornea, con un laser a femtosecondi, cioè nell’incidere in maniera incompleta un sottile strato semicircolare di tessuto superficiale; il chirurgo solleva poi lo strato di tessuto inciso e lo appoggia di lato proprio come si apre la pagina di un libro. La seconda parte dell’intervento con- 36 siste nell’eseguire, nella parte interna della cornea così esposta, il trattamento con il laser ad eccimeri che corregge la miopia (e gli altri difetti). Infine la lamella tagliata viene poi riposizionata senza necessità di dare punti di sutura e senza bendaggio; basta un paio di occhiali scuri. Lasik: i laser di ultima generazione hanno raggi laser di diametro molto piccolo che vengono indirizzati mediante il software del computer per rimodellare la curvatura della cornea Lasik: dopo l’ablazione il lembo di tessuto corneale viene riposizionato nella sua sede Lasik: a fine intervento non servono punti di sutura, ma la lamella si riattacca in pochi istanti: questo permette un recupero visivo molto rapido Pregi della LASIK Premesso che la LASIK è l’intervento più usato a livello internazionale per correggere la miopia (80% circa del totale degli interventi), l’operazione viene effettuata in anestesia topica (cioè anestesia a base di soli colliri), è indolore e viene eseguita in ambulatorio cioè senza ricovero; non richiede punti di sutura o punture e l’occhio operato non necessita di bendaggio. La durata dell’intervento è di circa 10 minuti. Si possono operare anche ambedue gli occhi contemporaneamente . Dopo l’operazione, contrariamente a quanto succede nella PRK, il paziente non ha dolori o lacrimazione o fastidio alla luce, ma ha solo una modesta sensazione di corpo estraneo e una moderata lacrimazione. Il recupero visivo è rapido ed avviene in poche ore; la stabilizzazione della visione richiede invece qualche giorno ed il processo di guarigione si completa in alcune settimane. La LASIK offre risultati duraturi nel tempo e la riuscita rifrattiva è tanto più precisa quanto minore è il difetto; essa può essere calcolata con una precisione di circa il 95 % per le miopie medie, ossia se si vogliono cor- 37 reggere 7 diottrie il risultato può oscillare di 1 /2 diottria in più o in meno. È invece di oltre il 95% per le miopie di minor entità. Qualora con l’intervento non si ottenga una correzione sufficiente è possibile eseguire un ritocco dopo 6-12 settimane (nel caso della PRK occorre attendere circa un anno). In preparazione alla lasik Almeno quindici giorni prima dell’intervento occorre sospendere l’uso delle lenti a contatto morbide nell’occhio da operare; se le lenti sono rigide invece vanno sospese almeno tre settimane prima; il trucco alle palpebre invece va arrestato almeno tre giorni prima; occorre inoltre sospendere eventuali terapie locali a base di colliri, pomate ecc. ed iniziare quelle descritte dal chirurgo. Il giorno dell’intervento evitare di utilizzare profumi, dopobarba, ecc. Prima di uscire di casa per l’intervento lavare il viso e le palpebre con sapone; utile è anche munirsi di un paio di occhiali da sole da utilizzare dopo l’operazione. Anestesia L’intervento viene eseguito in anestesia topica cioè con l’applicazione di alcune gocce di collirio anestetico; esse sono più che sufficienti ad evitare ogni dolore durante l’esecuzione della procedura ed hanno il vantaggio di lasciare l’occhio libero di muoversi per fissare la luce del laser; questo è molto importante per una precisa esecuzione del trattamento. Lasik: decorso postoperatorio Nelle prime ore post-operatorie è possibile che l’occhio bruci più o meno lievemente, che abbia una sensazione di corpo estraneo, che lacrimi, che la luce dia fastidio e che la visione sia offuscata. Subito dopo l’intervento è molto importante che il paziente tenga gli occhi chiusi per alcune ore o meglio ancora che dorma qualche ora; al suo risveglio l’occhio sarà migliorato nettamente ed i suddetti fastidi si saranno notevolmente attenuati o saranno scomparsi. Inoltre la visione comincerà ad essere già piuttosto limpida. Il giorno dopo l’intervento solitamente il paziente non ha quasi più disturbi ed il recupero visivo sarà quasi completo; due giorni dopo, il paziente può, nella quasi totalità dei casi, tornare al lavoro ed alla guida dell’auto. 38 Nei giorni successivi all’intervento l’occhio guarirà ulteriormente e la visione si stabilizzerà progressivamente; la completa guarigione poi richiederà alcune settimane. Le cure dopo l’intervento Le cure postoperatorie vanno iniziate 2-4 ore dopo l’operazione. Consistono nell’instillare uno o più colliri a base di antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali; il paziente deve applicarli sull’occhio operato con la frequenza e per il periodo richiesto dal chirurgo; cioè almeno 5-6 volte al giorno. Precauzioni e prescrizioni postoperatorie Nei primi giorni seguenti alla Lasik l’occhio è fragile e va protetto; occorre perciò utilizzare un paio di occhiali leggermente scuri nelle ore diurne e proteggere l’occhio con una conchiglia di plastica durante la notte per i primi 4-5 giorni; essa impedisce involontari strofinamenti o traumi durante il sonno. L’attività sportiva leggera (corsa, ginnastica, ecc.) può essere ripresa anche dopo 2-3 giorni; per fare sport più pesanti (sci, pallone, ecc.) attendere due-tre settimane. L’uso del computer, della televisione, dell’auto può iniziare unodue giorni dopo se il paziente si sente di farlo. Sesso a discrezione del paziente due-tre giorni dopo. È molto importante non strofinare l’occhio sottoposto al trattamento laser; questa precauzione è bene sia mantenuta durante le prime quattro-sei settimane. Nelle prime due-tre settimane seguenti all’intervento non fare bagni in piscina o al mare (a meno che non si usi una maschera), non truccare gli occhi, non esporsi a prodotti spruzzati da bombolette spray, etc. Da evitare per alcuni giorni sono gli ambienti con prodotti irritanti (ambienti con gas chimici, locali fumosi, posti polverosi etc); la doccia può essere fatta fin dal giorno dopo, tenendo gli occhi chiusi quando si usa lo shampoo. Per andare dal parrucchiere attendere 2-3 giorni. Nelle prime settimane è inoltre preferibile non esporsi a lungo alla luce intensa del sole specialmente in alta montagna o al mare senza un’adeguata protezione con occhiali scuri dotati di filtro contro i raggi ultravioletti; un occhiale da sole di buona marca è sufficiente a tale scopo. 39 Inconvenienti, rischi e complicazioni della prk e della lasik Miopia, astigmatismo ed ipermetropia, che fino a pochi anni fa potevano essere corretti solo con occhiali o lenti a contatto, possono ora trovare un’ottima alternativa terapeutica nel trattamento effettuato con laser ad eccimeri. La chirurgia rifrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare una correzione ottica, esistono condizioni oculari ed ambientali che impediscono l’utilizzazione al meglio della capacità visiva. L’accurata selezione delle caratteristiche cliniche e dei motivi che conducono all’intervento, nonché al tipo di intervento, è resa necessaria dalla considerazione che il trattamento non è reversibile e dalla possibilità del verificarsi di complicazioni, modificazioni secondarie o effetti indesiderati possibili in tutti gli interventi . Va inoltre rilevato che ogni atto di chirurgia rifrattiva, quale che sia la tecnica adoperata, si rivolge alla risoluzione delle sole caratteristiche ottiche, ma non modifica quelle patologiche che possono essere associate al difetto di vista. In altre parole, ad esempio, un miope con alterazioni retiniche che compromettono parte della sua funzionalità visiva non può sperare di vedere risolto questo problema da un intervento a scopo rifrattivo, né esso può costituire una “assicurazione” verso complicanze successive o verso possibili progressioni future della miopia. L’intervento potrà, però, ragionevolmente mirare ad una eliminazione dell’occhiale o ad una riduzione del potere della lente. Pertanto, per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosìcchè il suo consenso all’intervento sia motivato e convinto. Egli deve chiedere al medico oculista che lo ha in cura, se il suo caso può trarre vantaggio dall’uso della tecnica del modellamento corneale eseguita con laser ad eccimeri. 40 Questi interventi sono a bassissimo rischio e forniscono nella grande maggioranza dei casi ottimi risultati. Ma non possono dare la perfezione che ha un occhio privo di difetti. Come risultato conseguente o effetto secondario al trattamento laser si può talvolta avere: •Una correzione inferiore a quella prevista: è l’inconveniente più comune anche se non è frequente; l’intervento comporta comunque una considerevole riduzione del difetto e delle distorsioni provocate dall’occhiale e quindi un miglioramento della funzione visiva non corretta; talvolta rimane necessario l’uso dell’occhiale, almeno alcune ore al giorno. La possibilità che il difetto non venga corretto del tutto aumenta con l’aumentare del difetto stesso ed è più frequente quando si cerca di correggere più di un difetto insieme (miopia + astigmatismo, ipermetropia + astigmatismo etc). Quando il risultato rifrattivo desiderato non viene ottenuto è possibile un ritrattamento dopo alcune settimane o mesi dalla prima procedura; un ritocco può rendersi utile soprattutto quando si trattano difetti forti; un terzo trattamento è però preferibile evitarlo. •Da non escludere è pure una correzione superiore al necessario; questa è più rara e comporta ancora l’uso dell’occhiale. •Possibile è anche, in una modesta percentuale dei casi, una certa regressione, cioè un parziale ritorno del difetto; appropriate terapie utilizzate al momento opportuno possono limitare tale inconveniente che si presenta prevalentemente con la PRK. •La miopia è talora un difetto che tende a progredire con il tempo e l’intervento non è in grado di arrestare l’evoluzione del difetto e/o delle relative alterazioni retiniche, ecc.. •Uso di occhiali: qualora il trattamento laser sia in grado di eliminare l’uso dell’occhiale per lontano occorre ricordare che dopo i 40 anni, inizia la presbiopia e che quindi occorre un occhiale per vicino (scrittura, lettura etc). •Velature transitorie della cornea nell’ambito del processo di guarigione: queste opacità, che determinano iniziali riduzioni dell’efficienza visiva, si associano frequentemente alla regressione; esse tendono a ridursi progressivamente in un arco di tempo che oscilla generalmente intorno ai sei mesi. Sono più frequenti nella PRK. •Talvolta la visione pur essendo buona senza dover ricorrere alle lenti correttive non è così nitida e chiara come lo era prima con le lenti. 41 •Dolore: può comparire soprattutto subito dopo il trattamento con PRK, mentre esso è raro dopo la LASIK; •Abbagliamenti, fotofobia, fluttuazioni visive, aloni, immagini sdoppiate, soprattutto in condizioni di dilatazione pupillare, cioè in visione notturna; questi disturbi accompagnano soprattutto le prime fasi postoperatorie e tendono poi a ridursi con il passare del tempo; essi sono tanto più frequenti tanto più il difetto iniziale è forte e quanto più la pupilla ha tendenza a dilatarsi in presenza di scarsa luce o al buio. In pazienti con pupilla molto ampia e/o affetti da difetti importanti tali disturbi possono rendere difficoltosa la guida notturna. I disturbi sopra menzionati sono più evidenti e più frequenti subito dopo la chirurgia e tendono a diminuire con il passare del tempo; in una percentuale ridotta di casi possono rimanere a permanenza. •Talvolta inoltre può accadere che l’intervento possa essere sospeso pochi minuti prima della sua esecuzione od anche durante la sua esecuzione e che debba essere eseguito o completato in altra giornata. •La reattività postoperatoria è influenzabile in senso positivo dal trattamento medico ed è pertanto di importanza basilare seguire le prescrizioni del chirurgo. •Estremamente raro ma possibile è pure il rischio di infezioni, emorragie o di alterazioni permanenti della cornea e di altre strutture; nei casi più gravi esse possono condurre anche a serie ripercussioni sulla vista. A conoscenza di chi scrive fino ad ora non è mai stato riportato in letteratura alcun caso di infezione grave al punto tale da provocare la completa perdita della vista. Quando si operano contemporaneamente i due occhi i suddetti rischi possono riguardare ambedue gli occhi. •Fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione del laser e dell’intervento possono influenzare la guarigione e quindi il risultato. Variazioni dal risultato ricercato possono essere possibili e non possono e non devono essere considerate insuccessi. Quasi tutti gli inconvenienti su menzionati, relativamente frequenti con gli apparecchi laser di prima, seconda, terza generazione, si verificano più raramente con le macchine di quarta, quinta o sesta generazione; il paziente può quindi ora affrontare la correzione dei difetti visivi con maggior possibilità di avere un trattamento che risolva in maniera ottimale il suo difetto. 42 LASIK Intervento nei due occhi insieme Intervento nei due occhi separatamente Operando i due occhi nello stesso Quando si opera prima un occhio e giorno si fa una sola seduta chirurgica; dopo alcuni giorni l’altro occorrono due ciò vuol dire che il paziente ha un solo sedute chirurgiche. stress chirurgico ed emotivo Dopo l’intervento i due occhi recuperano la vista insieme per cui sono più equilibrati. Hanno inoltre la stessa qualità di vista e migliorano insieme. Il paziente inoltre si adatta rapidamente alla nuova situazione. Nel periodo che intercorre fra un intervento e l’altro l’occhio operato vede in un modo (bene...) e quello non operato in maniera diversa (male...). L’occhio non operato è in difficoltà perché non può usare la lente a contatto (in previsione dell’intervento) e perché l’occhiale non viene tollerato (per la differenza fra un occhio e l’altro). L’intervento fornisce un risultato più si- Operando prima un occhio e successimile nei due occhi perché le condizioni vamente l’altro si ha il tempo di valutare chirurgiche ed ambientali sono uguali. il risultato ottenuto con il primo intervento e di programmare eventuali modifiche per il secondo intervento. C’è minor dispersione di tempo e di energia. È importante per chi lavora, studia o per chi, non abitando nella città ove viene eseguito l’intervento, deve viaggiare e stare fuori casa Operando prima un occhio, lasciando qualche giorno di intervallo e poi operando l’altro si perdono alcuni giorni in più. Nei giorni successivi i due occhi seguo- Occorre effettuare le cure e le visite di no la stessa cura e vengono controllati controllo prima per un occhio e poi per insieme l’altro. In ogni intervento di qualunque tipo eseguito sul corpo umano c’è la possibilità di infezione; nella chirurgia laser della cornea il rischio di una infezione grave è di circa 1 caso ogni 4-5000 interventi. Con l’intervento contemporaneo dei due occhi c’è la possibilità che l’infezione colpisca ambedue gli occhi. Nel caso di intervento in un solo occhio, il rischio di infezione riguarda solo l’occhio interessato. Una grave infezione può comportare serie ripercussioni sulla cornea, ma non così importanti da compromettere in maniera totale la vista. 43 In conclusione L’intervento simultaneo dei due occhi offre un recupero visivo globale più rapido e nell’insieme è più comodo. In caso di problemi è più facile che essi interessino ambedue gli occhi. L’intervento separato riduce il rischio che un’eventuale infezione colpisca ambedue gli occhi, ma comporta per il paziente maggiori disagi maggiori perdita di tempo, un recupero visivo globale più lento ed un maggior stress emotivo. 44 INTERVENTO IN AMBULATORIO Il Day Surgery del Centro Ambrosiano Oftalmico è nato e quindi organizzato ed attrezzato per eseguire la chirurgia dell’occhio in maniera ambulatoriale; il paziente si reca al Centro il mattino dell’operazione, riceve la necessaria preparazione, viene operato e poi va a casa a fine mattina. Gli interventi laser sull’occhio non richiedono ricovero in quanto sono interventi che riguardano un piccolo organo quasi indipendente dal resto dell’organismo; inoltre sono interventi che non alterano le condizioni fisiche generali del paziente anche perché sono di breve durata non richiedono anestesie profonde, ma solo l’instillazione di gocce anestetiche. L’intervento avviene con l’assistenza di un anestesista e l’ambiente è dotato degli strumenti necessari ad assistere il paziente sia durante che dopo l’intervento; inoltre la sala operatoria è attrezzata con le più recenti apparecchiature per la moderna chirurgia oftalmica. Premesso che le attuali tecniche chirurgiche sono già per conto loro più sicure e più precise di quelle utilizzate fino a pochi anni or sono, la chirurgia oftalmica eseguita in ambulatorio presenta, rispetto a quella eseguita in ospedale, parecchi vantaggi: •la sala chirurgica e le sale complementari (sale d’attesa, sala postoperatoria) sono attrezzate per le specifiche esigenze dell’oculista e del paziente oftalmico; •il paziente viene assistito da personale specificamente educato e preparato alla chirurgia oftalmica; esso quindi ha una competenza specialistica maggiore e si occupa meglio del paziente; •l’utilizzazione sempre dello stesso personale permette di ottenere una sua migliore conoscenza e familiarità con le strumentazioni e quindi un miglior uso delle stesse; •il paziente evita il ricovero, elemento questo che comporta sempre una certa ansia e preoccupazione (a nessuno piace andare in ospedale... anche perché spesso proprio in ospedale si prendono delle malattie...); 45 •il paziente può essere mobilizzato subito, può cioè alzarsi, camminare etc; •il paziente può avere la compagnia e l’assistenza dei suoi familiari per cui egli si trova in un’atmosfera rilassante prima e dopo l’intervento; ciò riduce il suo stato di ansia e di tensione per cui egli affronta con maggior tranquillità l’operazione con indubbi effetti positivi sul risultato finale; tutto ciò permette anche di utilizzare una minor quantità di farmaci sedativi ed anestetici. Dopo l’operazione il paziente viene trattenuto al centro per una mezz’ora circa e poi, dopo un adeguato controllo sanitario, se abita vicino alla struttura chirurgica, viene inviato a casa (accompagnato da un familiare); egli quindi può contare sull’assistenza di un parente o di un amico e sul proprio ambiente domestico evitando così la fredda ed impersonale struttura ospedaliera. A casa non è richiesta una particolare assistenza generale, solo la compagnia di qualcuno. Se invece abita lontano (a più di un’ora e mezza dalla struttura chirurgica) è bene che rimanga a dorPrima di essere dimesso il paziente mire per la prima notte in un alberviene controllato con il microscopio a go nelle vicinanze dell’ambulatorio chirurgico. lampada a fessura 46 MIOPIA FORTE E IMPIANTO DI CRISTALLINO ARTIFICIALE La procedura consiste nell’introdurre un cristallino artificiale all’interno dell’occhio. È una procedura indicata per la correzione di miopie elevate, ma anche per forti astigmatismi o importanti ipermetropie soprattutto per occhi in cui non sia consigliabile o non sia possibile eseguire la LASIK. L’intervento va sempre preceduto da una serie di meticolosi esami che consentono di valutare lo stato di salute dell’occhio e permettono, tra l’altro, di calcolare se esiste spazio sufficiente per posizionare il cristallino artificiale. L’operazione si esegue in anestesia locale ed in modo ambulatoriale; dura circa 20 minuti ed è indolore. L’intervento viene praticato soprattutto per correggere miopie superiori a 7 diottrie e può essere eseguito in qualunque periodo dell’anno. L’operazione si può eseguire con due tecniche fondamentali. Posizione del cristallino fachico da camera anteriore ad aggancio irideo all’interno dell’occhio per la correzione di una forte miopia Posizione del cristallino fachico da camera posteriore all’interno dell’occhio per la correzione di forte miopia 47 Tecnica dei due cristallini Si lascia in sede il cristallino umano e si inserisce un cristallino artificiale, correttivo del difetto visivo. Tecnica di sostituzione del cristallino Se la miopia è elevata è possibile correggere il difetto anche eseguendo l’estrazione del cristallino trasparente o in via di opacizzazione ed inserendo un cristallino artificiale al suo posto; la procedura è esattamente eguale a quella dell’intervento di cataratta. La tecnica della sostituzione del cristallino è l’intervento di prima scelta quando oltre a una miopia elevata (o ad un forte astigmatismo o ad una importante ipermetropia) comincia a formarsi un po’ di cataratta oppure quando il difetto non sia correggibile con altra Il cristallino artificiale, dopo la rimozioprocedura; è inoltre pre- ne del cristallino umano viene posizioferibile, per lo più, ese- nato dentro il “sacco capsulare”, cioè guirlo in pazienti di età dentro l’involucro del preesistente cristallino umano superiore ai 45 anni. Per maggiori informazioni sui cristallini artificiali per la forte miopia consultare “La miopia forte e il cristallino artificiale” di Lucio Buratto disponibile presso il Centro Ambrosiano Oftalmico (www.camospa.it) 48 CONDIZIONI PARTICOLARI IN CUI LA CHIRURGIA RIFRATTIVA È DI PARTICOLARE AIUTO Lavoro •ambienti polverosi: lavoratori dell’industria o dell’edilizia etc. •ambienti con vapori chimici: dipendenti di laboratori, lavanderie etc. •ambienti caldi: lavoratori dell’industria siderurgica, vetrai, fornai etc. •ambienti con alta percentuale di vapore o umidità: cuochi etc. •bandi di concorso: parecchi giovani non possono accedere per difficoltà visive (polizia, guardie forestali, accademia navale etc.) Sport •tutti gli sportivi hanno grosse difficoltà con gli occhiali; molti sono in difficoltà anche con le lenti a contatto (chi immagina un giocatore di basket, uno sciatore con gli occhiali? O un tennista o un golfista?) Ragioni estetiche •modelle o modelli, musicisti e cantanti etc. •gente di spettacolo (televisione, cinema, teatro etc.) Patente •non è permesso averla se un occhio è molto diverso dall’altro. Impossibilità ad •per intolleranza da parte dell’occhio usare lenti a contatto •per scarsità di lacrime •per secrezione grassa •per uso eccessivo e sconsiderato •per difficoltà ad inserirle ed a toglierle •per tendenza alla formazione di abrasioni e ulcere •per lavoro in ambienti polverosi, fumosi, vapori chimici Impossibilità a porta- •scomodità re l’occhiale •peso elevato •fastidio meccanico •lenti spesse Ragioni psicologiche limitazione del campo di sguardo da parte della montatura •quando l’occhiale o la lente a contatto è sentita come un handicap •quando l’occhiale provoca un senso di costrizione o di insofferenza •quando l’occhiale è causa di introversione o di •insicurezza •quando l’occhiale limita i rapporti affettivi, lavorativi e sociali 49 CONFRONTO FRA LENTE A CONTATTO, OCCHIALE E LASIK O PRK Vantaggi LENTE A CONTATTO OCCHIALE LASIK O PRK Visione nitida Buona visione Indipendenza da mezzi protesici Estetica Integrità della lacrimazione Estetica Integrità della lacrimazione Ampio campo di sguardo Limitato campo di sguardo Ottima correzione del difetto Adatta per attività sportive Semplicità e praticità Possibilità di svolgere ogni attività Costo medio Costo ridotto Costo medio Non idonea per tutti È una protesi nota a tutti Accurata selezione OCCHIALE LASIK O PRK Svantaggi LENTE A CONTATTO Necessità di manuten- Peso sul naso e sulle Eseguibili solo in età zione orecchie adulta Training per un corretto Spessore delle lenti uso Modesto fastidio dell’intervento Alterazione della lacrima- Estetica zione Necessità di visite postoperatorie Limitazione oraria giorna- Limitazione del campo vi- Possibilità di incompleta liera sivo periferico correzione Costo di uso Lenti che si rovinano e ne- Costo della chirurgia (liquidi, ricambio lenti etc.) cessitano di sostituzione Ricambio frequente Rischio di rottura Temporanei disturbi postoperatori Limitazioni ambientali (luoghi Distorsioni visive periferi- Possibilità di complicazioni polverosi, vapori chimici...) che da lenti chirurgiche o post-chirurgiche Scarsa funzionalità Difficoltà a svolgere alcune A volte difficoltàin visione attività nella guida notturna notturna (sportive, lavorative, etc) 50 CONCLUSIONI L’oculista degli anni 2014 e seguenti può correggere con ottimi risultati la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo e può offrire a milioni di persone la visione senza l’impedimento di occhiali e senza l’obbligo di lenti a contatto. Questi interventi sono molto precisi ed a rischio quasi zero;non sono però perfetti (come d’altronde una vista perfetta non forniscono nemmeno gli occhiali o le lenti a contatto) ed infatti non è sempre possibile correggere esattamente il numero di diottrie che paziente e chirurgo desiderano; talvolta un lieve difetto può quindi rimanere ma questo può essere poi rimosso con un ritocco successivo; comunque in ogni caso si riduce notevolmente la dipendenza dall’occhiale o dalle lenti a contatto, anche quando non si riesce ad eliminarlo; nella grande maggioranza dei casi si ottiene però il risultato completo cioè la correzione permanente e definitiva del difetto. 51 SERVIZIO URGENZE In orario di ufficio (10.00-12.15/13.15- 18.30); chiamare lo studio di Piazza Repubblica 21 al numero 02-6361191 e comunicare il motivo dell’urgenza. Solo per i pazienti operati degli ultimi tre giorni e solo in caso di vera necessità esiste un servizio di reperibilità; esso è operante negli orari di chiusura dell’ufficio (se possibile, evitare le chiamate notturne). Chiamare il numero telefonico indicato nel foglio di terapia che viene dato alla dimissione; è il numero di un telefono cellulare, in caso di difficoltà ripetere la chiamata o inviare un sms o lasciare il messaggio in segreteria telefonica dicendo chiaramente e lentamente nome e cognome e numero di telefono (ripetere due volte il numero telefonico). Per appuntamenti, informazioni o esigenze di normale amministrazione, chiamare in giorni feriali ed in orario di ufficio lo studio di Piazza Repubblica 21, preferibilmente al mattino, al seguente numero: 02-6361191. 52 QUESTIONARIO CHE AIUTA A PRENDERE LA DECISIONE DI SOTTOPORSI ALLA CORREZIONE LASER DI UN DIFETTO RIFRATTIVO Gli interventi laser sono procedure di scelta e di elezione. Non sono interventi necessari per motivi di salute o di sopravvivenza. Sono un’offerta della tecnologia e della medicina moderna, una opzione dell’era contemporanea che può migliorare notevolmente la qualità della vita e dare maggior libertà di azione. Come ogni genere di chirurgia ha i suoi rischi ed ha i suoi costi. Per il paziente i vantaggi sono superiori agli inconvenienti e ai costi? La risposta si trova sia nella personalità del paziente che nei risultati dell’intervento. Visto che la decisione se operare o meno spetta al paziente è stata preparata una lista di domande per aiutarlo a decidere se può essere contento dopo un intervento chirurgia rifrattiva. La LASIK o la PRK può essere presa in considerazione se la maggioranza delle seguenti affermazioni è valida. 1) Sono stanco del fatto che ogni mattino quando mi sveglio devo infilare gli occhiali o applicare le lenti a contatto per poter iniziare la mia giornata. 2) Da qualche tempo tollero poco le lenti a contatto. 3) Ho sempre tollerato male le lenti a contatto e mi sono sempre sforzato a portarle. 4) Sono una persona molto attiva che desidera libertà nel praticare sport o altre attività. 5) Penso che il mio aspetto sia migliore senza occhiali. 6) Ho paura di trovarmi in difficoltà se perdo i miei occhiali o una lente a contatto. 53 7) Avrei maggiori possibilità nella mia professione e nei miei passatempi se la vista non dipendesse dagli occhiali o dalle lenti a contatto. 8) Sono disponibile ad accettare qualche inconveniente (aloni serali ecc.) per non dipendere dall’occhiale o dalle lenti a contatto. 9) Sarei contento se la mia vista naturale venisse migliorata, anche se avessi bisogno delle lentI correttive alcune ore al giorno. 10)Accetto bene i cambiamenti e mi entusiasmo per le novità. 11)Sono un tipo calmo e non mi agito facilmente. 12)Mi piacciono le cose ordinate ma non sono un perfezionista. 13)Penso che avrei più possibilità nei rapporti affettivi se non avessi gli occhiali 14)Ho sempre guardato con un po’ d’invidia le persone che non hanno bisogno di portare gli occhiali o le lenti a contatto. 15)Fin dall’infanzia ho sognato in futuro di poter togliere gli occhiali. 16)Sono disponibile ad accettare qualche fastidio pur di migliorare la mia vista senza occhiali. 17)La dipendenza dalle lenti correttive mi fa sentire handicappato. 18)Penso che essere senza occhiali o lenti a contatto migliori la qualità della vita. Chi pensa di essere un buon candidato, sentito il parere dell’oculista specialista in chirurgia rifrattiva può affrontare l’intervento. 54 DOMANDE E RISPOSTE Quesiti che il paziente pone con maggior frequenza prima di un intervento laser per la correzione di miopia, astigmatismo e ipermetropia 1. Si parla tanto degli interventi con il laser ad eccimeri per correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia, di che cosa si tratta? Sono più di vent’anni che vengono praticati interventi con un particolare tipo di laser, chiamato laser ad eccimeri, che “modella” la superficie della cornea asportando in sede appropriata alcune decine di centesimi di millimetro di tessuto, correggendo così molte imperfezioni dell’occhio eliminando o riducendo l’uso di occhiali o lenti a contatto. 2. Su quale parte dell’occhio viene fatto il laser? Sulla cornea, che è la parte più anteriore dell’occhio. La cornea è una sottile calotta sferica perfettamente trasparente, posizionata davanti all’iride, la parte colorata dell’occhio. La sua trasparenza è indispensabile per consentire ai raggi luminosi di arrivare all’interno del bulbo oculare. Al suo centro è spessa circa mezzo millimetro. Nella maggioranza dei casi il trattamento laser ad eccimeri asporta meno di 50 micron (cioè 50 millesimi di millimetro), l’equivalente dello spessore di un capello umano. 3. C’è una sola tecnica laser ? Esistono due tecniche principali: sono la PRK e la LASIK. La prima impiegata per le miopie leggere, e la seconda per quelle medie, ma anche per quelle leggere. Stessa cosa per l’astigmatismo e l’ipermetropia. 4. Qual è la differenza fra PRK e LASIK? Nella PRK il laser modifica la superficie corneale anteriore; nella LASIK invece il laser modifica la porzione interna della cornea; per fare ciò occorre una sottile incisione semicircolare che permette 55 di sollevare un fine strato di tessuto, come si apre la pagina di un libro, per accedere agli strati interni. 5. Quali difetti dell’occhio si possono correggere con un trattamento laser ad eccimeri? La miopia lieve e media può essere trattata con ottimi risultati; nella miopia lieve si usa la PRK, nella miopia media, ma anche in quella lieve, la LASIK. Anche l’astigmatismo e l’ipermetropia si prestano bene ad essere corrette con una PRK o con una LASIK. 6. Dopo l’intervento si possono abolire completamente gli occhiali? Nessuna tecnica e nessun chirurgo può garantire con certezza la completa abolizione delle lenti; ciò può essere ottenuto nella grande maggioranza dei casi, soprattutto nei difetti lievi; nei difetti medi può succedere che rimanga una piccola parte del difetto; esso comunque può essere rimosso con un ritocco eseguito alcune settimane dopo l’intervento; l’occhiale talvolta può però essere richiesto, anche dopo l’operazione, almeno per alcune ore del giorno; in generale esso avrà lenti più leggere e montature più facili da portare. Poco dopo i 40 anni comincia la presbiopia, cioè la necessità di portare occhiali per lettura. I pazienti di età superiore ai 40 che vengono operati di miopia dovranno poi portare occhiali per vicino. 7. Si può trattare a qualunque età e in qualunque condizione? È bene trattare solo in età adulta cioè a maturazione fisica completata (dopo i 18 anni); comunque ogni procedura è eseguibile solo quando l’occhio non presenta patologie oculari e dopo un’accurata visita che ne dimostra l’idoneità. È bene anche che il difetto sia stabilizzato; in caso contrario è possibile che la miopia pian piano possa ricomparire. Non è così per l’astigmatismo e per l’ipermetropia, che, solitamente, non sono difetti evolutivi. 8. Il trattamento si esegue con il laser o con strumenti chirurgici ? Alcuni trattamenti di chirurgia rifrattiva possono essere eseguiti solo con il laser ad eccimeri, cioè con un raggio di luce (PRK); altri sono fatti utilizzando due laser, ad eccimeri e a femtosecondi (LASIK); altri ancora devono essere fatti con un’operazione chirurgica (impianto di cristallino artificiale). 56 9. Come avviene l’intervento di PRK con il laser ad eccimeri? Nei difetti leggeri il trattamento preferito è la “fotoablazione corneale superficiale” o PRK ed avviene in questa maniera: l’operatore applica sull’occhio del paziente una goccia di collirio anestetico; con un apposito strumento asporta lo strato di cellule che copre la cornea in superficie; programma poi su computer del laser l’entità di miopia da correggere; il paziente viene invitato a fissare una luce di riferimento; l’operatore preme poi sul pedale del laser ed in alcune decine di secondi il trattamento viene completato. Viene poi applicata una lente a contatto terapeutica per consentire la guarigione della superficie corneale trattata. Il tutto, compresa la preparazione dell’occhio, e l’impostazione del- laser, non supera in genere i dieci-quindici minuti. L’intervento si esegue con anestesia a base di gocce, non richiede punti ed è completamente indolore (non così però il decorso post-operatorio). 10. Come avviene l’intervento di LASIK? Nei difetti medi e forti, ma anche in quelli leggeri di miopia, astigmatismo e ipermetropia si utilizza la LASIK. Il chirurgo applica alcune gocce di collirio anestetico, poi con un laser a femtosecondi esegue un taglio semicircolare superficiale sulla cornea; solleva poi il sottile strato di tessuto tagliato (come si apre la pagina di un libro); invita poi il paziente a fissare la luce di riferimento del laser ed in alcune decine di secondi effettua il trattamento con il laser ad eccimeri. “La pagina del libro” cioè il sottile strato di tessuto viene riposizionato e l’operazione è completata. L’intervento si esegue in anestesia a base di gocce, non richiede punti, è indolore e consente il rapido recupero della vista. 11. E se mi muovo durante l’intervento? Per ottimizzare il trattamento il paziente deve fissare una luce di riferimento situata entro al laser; egli deve restare immobile e tenere ambedue gli occhi aperti. Poiché il tempo reale del trattamento laser dura qualche decina di secondi di solito non ci sono problemi; anche perché il trattamento è completamente indolore. Comunque i laser di quarta, quinta e sesta generazione dispongono di un sistema di puntamento, chiamato eye-tracker, che riesce a seguire l’occhio, quando questo si 57 sposta, mantenendo la giusta centratura del trattamento sulla cornea; di aiuto per ottimizzare i risultati è anche il cosiddetto “riconoscimento dell’iride” che consente ancora maggiore precisione. 12. Trattamenti personalizzati: cosa sono? L’intervento personalizzato è quello che corregge le aberrazioni proprie dell’occhio. Ogni occhio è diverso dall’altro e alcuni hanno delle aberrazioni, cioè piccoli difetti che limitano il raggiungimento di una vista ottimale. Oltre a correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia si può correggere anche le altre piccole anomalie dell’occhio (aberrazioni); in tal modo si può migliorare la qualità della vista e, talvolta, anche la quantità (se prima il paziente vedeva 10/10 con gli occhiali o le lenti a contatto. Si può arrivare anche a 11 o 12/10) trattando tali aberrazioni. 13. L’intervento può migliorare l’acutezza visiva? Se l’occhio oltre alla miopia ha anche aberrazioni in quantità rilevante eliminando queste ultime con un trattamento personalizzato si può anche migliorare l’acuità visiva; cioè, se prima il paziente vedeva 10/10 si può anche arrivare a 11 o 12/10. 14. Gli esami da eseguire prima della visita quali sono ed a che servono? Gli esami sono importantissimi e servono a stabilire l’idoneità dell’occhio all’intervento; oltre a quelli di una normale visita oculistica, sono necessari: - La pachimetria per misurare lo spessore della cornea: se è troppo sottile, l’intervento può essere controindicato. - La topografia corneale: serve per una precisa mappatura della cornea; se si riscontrano delle irregolarità, l’intervento può essere controindicato. - La pupillometria: serve a misurare il diametro della pupilla: se la pupilla è molto ampia può essere sconsigliata l’operazione (soprattutto se si deve correggere un difetto forte). - Aberrometria: serve ad identificare e quantificare eventuali piccole anomalie della cornea e dell’occhio; in tal caso esse possono essere eliminate o ridotte con un trattamento “personalizzato”. 15. Occorre anestesia? Per la PRK e la LASIK e per quasi tutti gli interventi rifrattivi si 58 utilizza un’anestesia a base di sole gocce sull’occhio; questa è sufficiente ad eliminare ogni dolore durante l’esecuzione della procedura. Il paziente però sente premere sull’occhio ed ha un po’ di fastidio, per lo più tollerato con facilità. 16. Occorre una preparazione particolare prima di fare una PRK o una LASIK o un trattamento chirurgico? Occorre sospendere l’uso delle lenti a contatto nell’occhio da operare almeno quindici giorni prima se le lenti sono morbide e almeno tre settimane prima se sono rigide; sospendere eventuali terapie locali a base di colliri, pomate ecc. ed il trucco alle palpebre almeno tre giorni prima. Occorre inoltre evitare anche di mettersi addosso profumi e dopobarba. 17. Il trattamento lascia conseguenze estetiche sull’occhio o sul viso del paziente? L’avvenuto trattamento laser o chirurgico può essere rilevato (e non sempre...) solo da un oculista. 18. Quanto dura l’effetto di un intervento di chirurgia rifrattiva? Se la miopia era già stabilizzato prima dell’intervento il risultato ottenuto rimane stabile nel tempo. Invece se il difetto era ancora in evoluzione, esso continuerà ad evolvere anche dopo l’intervento; in questi ultimi casi quindi si può avere un ritorno parziale del difetto con il passare degli anni; molto dipende dal tipo del difetto, dalla sua entità, dalle condizioni dell’occhio, dall’età del paziente e dal tipo di procedura utilizzata. Nel caso dell’ipermetropia e dell’astigmatismo, invece, di solito il difetto viene corretto per sempre. 19. Quanta visione si recupera dopo il trattamento laser di un difetto rifrattivo? Quando l’intervento elimina completamente il difetto visivo, la visione sarà eguale a quella che il paziente aveva prima dell’intervento con le lenti a contatto o con l’occhiale; cioè se l’occhio prima dell’intervento aveva un’acuità visiva massima con lenti a contatto o con occhiali di 8/10 dopo l’intervento avrà ancora più o meno 8/10 però senza lenti a contatto o senza occhiale (o comunque con un occhiale molto più leggero). Il trattamento laser può correggere il difetto ma non elimina e non guarisce eventuali altre alterazioni presenti spesso nell’occhio. 59 20. I due occhi si possono operare insieme? Quanto tempo deve intercorrere fra la procedura del primo occhio e quella del secondo? Quasi sempre è possibile operare i due occhi contemporaneamente; per i vantaggi e svantaggi dell’intervento contemporaneo nei due occhi vedere l’apposita tabella contenuta in questo fascicolo. Se si opta per operare separatamente i due occhi è bene che l’intervallo sia di 2-3 giorni. 21. Sono dolorosi questi interventi? La maggioranza degli interventi vengono eseguiti in anestesia topica proprio perché non sono dolorosi; il paziente ha solo qualche lieve fastidio. Per quanto riguarda il decorso postoperatorio invece le condizioni variano a seconda se sia stata eseguita una PRK o una LASIK (vedere apposito capitolo all’interno di questo fascicolo); comunque la PRK è più dolorosa. 22. Quanto dura una procedura rifrattiva, una PRK o una LASIK? Questi interventi solitamente durano meno di 10-15 minuti. 23. Occorre ricovero per queste procedure? Questi interventi vengono tutti eseguiti in ambulatorio cioè senza ricovero in quanto sono eseguibili in anestesia topica e non alterano le condizioni fisiche generali del paziente. Solitamente il paziente può lasciare il centro laser mezz’ora dopo l’intervento, indossando un semplice paio di occhiali scuri. 24. A casa come si torna? A casa cosa occorre fare? È senz’altro preferibile andare in macchina piuttosto che con i mezzi pubblici; se il paziente abita vicino (un’ora, un’ora e mezza dal centro laser) può rientrare a casa altrimenti è preferibile che vada in albergo, nelle vicinanze del centro chirurgico. Naturalmente a guidare non sarà la persona operata. Arrivato a casa o in albergo è molto importante che il paziente dorma qualche ora. Ciò aiuta a far guarire meglio e più rapidamente l’occhio. Deve inoltre mettere le gocce prescritte dal chirurgo e seguire le sue istruzioni con molta precisione. 25. Quali difetti è possibile correggere? Oggi è possibile correggere quasi tutti i difetti visivi; il migliore risultato si ottiene quando, oltre all’esperienza del chirurgo, c’è la 60 disponibilità di un’attrezzatura moderna e quando il paziente segue correttamente le indicazioni del chirurgo. 26. Quali disturbi si hanno dopo l’operazione? Dopo la PRK nelle prime ore c’è dolore, più o meno intenso, oltre che lacrimazione e fastidio alla luce; c’è invece solo un leggero fastidio dopo la LASIK. 27. In quali casi è consigliabile trattare? Le procedure di chirurgia rifrattiva sono consigliabili quando esistono sufficienti motivazioni psicologiche, lavorative, estetiche, sportive etc. e soprattutto quando gli occhiali o le lenti a contatto non vengono tollerati o vengono tollerati male ma ancora più importante è che la visita preoperatoria abbia, attraverso una serie di esami, determinato l’idoneità all’intervento. 28. Quali sono i rischi maggiori a cui si va incontro sottoponendosi a un trattamento rifrattivo? Possibile è l’incompleta o l’inadeguata correzione del difetto; possibile è il fastidio alla luce e la visione di aloni intorno alle luci serali (tanto più fastidiosi quanto più il difetto è forte e quanto più la pupilla si dilata al buio), il residuare di lievi cicatrici corneali; possibile è l’insorgenza di infezioni o di alterazioni interne all’occhio che in casi gravi, molto rari, possono comportare gravi conseguenze sulla funzione visiva 29. Quando il trattamento non consente di eliminare tutto il difetto è possibile ritrattare per completare il risultato? È raro dover ricorrere ad un ritocco ma esso è quasi sempre possibile; il “ritocco” è più facile dopo una LASIK che dopo una PRK. Il ritocco si rende tanto più frequente quanto più il difetto iniziale era forte. Esso va eseguito nel periodo che intercorre fra le 8 e le 16 settimane dell’operazione. 30. È ancora possibile usare lenti a contatto dopo una PRK o una LASIK o un’altra procedura rifrattiva sulla cornea? Dopo il trattamento l’uso delle lenti a contatto nella maggioranza dei casi non presenta difficoltà se erano già ben tollerate precedentemente e in tal casi è preferibile utilizzare lenti a contatto morbide ad uso giornaliero. 61 31. Perché il paziente deve firmare il consenso informato? Perché le nuove disposizioni in materia sanitaria lo richiedono; con il consenso informato il paziente autorizza il chirurgo ad eseguire l’intervento e prende conoscenza dei vantaggi e dei rischi che esso può comportare. Il consenso informato non esonera il chirurgo da eventuali sue responsabilità 62 GLOSSARIO • Afachia: è l’occhio privo di cristallino • Anestesia: procedura per cui si rende indolore l’intervento; può essere topica (a base di gocce), locale (con iniezione) o generale. • Astigmatismo: è un difetto di rifrazione dovuto ad una curvatura ovoidale della cornea; comporta affaticamento visivo, mal di testa e visione ridotta. • Cataratta: opacità del cristallino umano • Chirurgia rifrattiva: ogni tipo di intervento che si propone di correggere un difetto di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia, ecc.). • Cheratocono: malattia della cornea; essa si assottiglia progressivamente, subisce cambiamenti di forma e ciò induce un calo progressivo della vista. • Cornea: struttura trasparente situata nella parte anteriore dell’occhio; serve a concentrare la luce sulla retina. Sulla cornea vengono eseguiti la maggior parte dei trattamenti laser per la correzione dei difetti rifrattivi. • Cristallino umano: lente situata nella porzione interna dell’occhio, dietro al foro pupillare; serve a focalizzare la luce sulla retina (se diventa opaca, si ha la cataratta). • Cristallino artificiale: è una piccola lente, costituita da materiale sintetico trasparente; serve a correggere una miopia elevata o a rimpiazzare il cristallino umano quando questo viene rimosso. • Crosslinking: terapia non chirurgica del cheratocono; se eseguito precocemente è in grado di arrestare la malattia. • Decimi di vista: unità convenzionale di misura per valutare quantitativamente l’acuità visiva di un soggetto; non ha corrispondenza con le diottrie che il paziente usa sull’occhiale o sulla lente a contatto. Una persona ha dieci decimi quando può leggere le lettere più piccole che vengono mostrate durante la visita oculistica; ha 5/10 o 1/10 solo quando legge i caratteri di media grandezza o solo quelli più grandi. • Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE): alterazione della macula, la parte centrale e più importante della retina; la maculopatia 63 è tipica dell’anziano e riduce la capacità di vedere bene. • Diottria: è l’unità di potere rifrattivo; tanto più un difetto di rifrazione è forte tanto più elevato sarà il numero di diottrie; tante più sono le diottrie tanto più spesso è l’occhiale e tanto più esso è necessario. Tante più sono le diottrie del difetto tanto meno il paziente vede senza la correzione. • Emmetropia: condizione per la quale un occhio è privo di difetti di rifrazione. • Errore o difetto di rifrazione: è una anomalia dell’occhio per cui occorre una lente affinché l’occhio veda correttamente (miopia, astigmatismo, ipermetropia). • Facoemulsificazione: tecnica di facoemuslficazione per rimuovere la cataratta: con questa metodica la cataratta viene frammentata dentro l’occhio attraverso una piccola incisione (2,0-2,5 mm circa) e poi aspirata con un sistema di lavaggio ed aspirazione. • Glaucoma: è una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della vista e del campo visivo causata dall’aumento della pressione interna dell’occhio che avviene per accumulo di umore acqueo. • ICL: Intraocular Contact Lens ossia lente a contatto intraoculare; in realtà è un cristallino artificiale che serve a correggere elevati difetti di miopia ed ipermetropia. • Ipermetropia: difetto di rifrazione per cui l’occhio vede male a distanza ravvicinata e meglio per lontano. • Iniezioni intravitreali: consistono nella iniezione dentro l’occhio di farmaci per curare la DMLE (Degenerazione Maculare Legata all’Età) e altre malattie. • Laser ad eccimeri: moderni strumenti in grado di emettere precisi fasci di luce che consentono la correzione di difetti visivi. • Laser a femtosecondi: è un laser che emette raggi di luce in tempi incredibilmente veloci (miliardesimi di secondo) e dotato di notevole energia. Utilizzato in modo adeguato si comporta come un bisturi di luce. • LASIK: intervento e laser per la correzione della miopia lieve, media ed elevata; viene utilizzata anche per l’astigmatismo e l’ipermetropia. • Lente a contatto: sottile disco di materiale plastico che viene applicato sulla parte anteriore dell’occhio cioè sulla cornea per correggere alcuni difetti di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia, afachia). • Lente intraoculare: è stessa cosa di un cristallino artificiale. • Macula: la parte centrale e più importante della retina; è la parte utilizzata per leggere, scrivere, lavorare al computer, vedere la televisione, 64 guidare. Se la macula si ammala (DMLE Degenerazione Maculare Legata all’Età) la vista ne subisce serie conseguenze. • Miopia: difetto di rifrazione per cui un occhio vede bene per vicino e male per lontano. • Oculista: medico specializzato nella cura delle malattie dell’occhio; fra gli oculisti meno del 10% eseguono chirurgia rifrattiva. • Ottico: è un artigiano diplomato che ha il compito di eseguire l’occhiale prescritto dal medico oculista e di consigliare lenti che correggono semplici difetti visivi. • Optometrista: è un diplomato abilitato a prescrivere lenti per la correzione dei difetti di vista e ad applicare lenti a contatto; l’optometrista non può prescrivere medicine, curare malattie, fare operazioni. • Peeling: intervento chirurgico con vitrectomia che serve per la cura della DMLE (Degenerazione Maculare Legata all’Età) • Presbiopia: anomalia per cui un occhio non riesce ad “accomodare”, non riesce cioè a mettere a fuoco a distanza ravvicinata; richiede occhiali per ogni attività svolta nel raggio di 20-50 centimetri o meno. • PRK: consiste nella disintegrazione mediante laser ad eccimeri di uno strato sottilissimo di cornea anteriore; si utilizza prevalentemente per la correzione delle miope lievi e medie, ma anche per l’ipermetropia e l’astigmatismo • Retina: membrana che avvolge l’occhio all’interno; la sua integrità e funzionalità è fondamentale per una vista ottimale • Trapianto di cornea: intervento chirurgico che consiste nella sostituzione di una porzione di cornea malata con un eguale porzione di cornea sana di donatore proveniente da una Banca della Cornea. Esistono vari tipi di trapianto: perforante, lamellare, anteriore, posteriore, ecc. • Visus o acuità visiva: capacità dell’occhio a vedere; un occhio che vede bene ha 10/10 di visus (cioè il 100 per 100 di vista) un occhio che vede poco ha 1-2/10 cioè il 10-20% della visione totale; la minore o maggiore acuità visiva dipende in generale dalle condizioni di salute dell’occhio. • Visione da vicino: quando una persona guarda qualcosa situata ad una distanza inferiore ai 50 cm circa dal suo occhio si dice che utilizza la visione per vicino; è in pratica la visione che serve per leggere, scrivere, ecc. • Visione da lontano: quando una persona guarda qualcosa situata a 3 metri od oltre si dice che usa la visione per lontano; è in pratica la visione che serve per vedere la televisione, per guidare la macchina ecc. Si usa invece la visione intermedia quando si guarda fra i 50 cm ed i 3 metri. 65 PRI N CIPALI ATTIVIT À D EL CE N TRO A M BROSIA N O O F TAL M ICO Chirurgia: •Cataratta •Miopia •Astigmatismo •Ipermetropia •Presbiopia •Glaucoma •Chirurgia del vitreo e della retina •Iniezioni intravitreali •Chirurgia palpebrale •Trapianti di cornea Laser: •Miopia, ipermetropia, astigmatismo: laser ad eccimeri e laser a femtosecondi •Cataratta: laser a femtosecondi •Opacità secondaria: laser yag •Malattie della retina: laser argon •Glaucoma: laser yag e argon Diagnostica: •Aberrometria computerizzata •Autorefrattometria computerizzata •Biometria •Ecografia •Fluorangiografia •OCT del segmento anteriore e posteriore •Ortottica •Perimetria computerizzata •Pachimetria ultrasonica •Topografia corneale •Tonometria ad aria 66 CAMO – DAY SURGERY È un centro attrezzato per eseguire la chirurgia dell’occhio senza ricovero ed in piena sicurezza. I pregi in questa modalità chirurgica sono: •assenza di ricovero •ambienti specificatamente studiati per la chirurgia oculare •elevata professionalità •assistenza personalizzata •massima sicurezza Nel CAMO Day Surgery sono eseguibili, fra gli altri, interventi chirurgici per: •cataratta •glaucoma •miopia •astigmatismo •ipermetropia •presbiopia •chirurgia della retina •vitrectomia •iniezioni intravitreali •trapianti di cornea •chirurgia palpebrale •ed altri Com’è il CAMO Day Surgery? Il Day Surgery è un insieme di ambienti progettati appositamente per la chirurgia oculare e dotati dei più moderni e sicuri sistemi di assistenza per il paziente: •ha tre modernissime sale chirurgiche realizzate ed attrezzate appositamente per la chirurgia dell’occhio •ha una sala laser dotata dei più recenti ritrovati della tecnologia laser •ha attrezzature per anestesia locale e generale; •dispone di personale altamente specializzato fra cui un medico anestesista. 67 E’ costruito secondo i più avanzati sistemi di sicurezza per il paziente; dispone fra l’altro di: •impianto elettrico ad alta sicurezza dotato di alimentazione autonoma di emergenza •aria condizionata sterile •gas di emergenza •impianto autonomo di sterilizzazione •pavimenti e tappezzerie antistatici e antipolvere. E’ dotato dei più moderni e sofisticati strumenti per chirurgia oculare; dispone fra l’altro di: •due laser a femtosecondi •un laser ad eccimeri •due microscopi operatori •quattro facoemulsificatori •un vitrectomo •due microcheratomi •tanti altri strumenti necessari per la microchirurgia oculare L’ambulatorio è stato ispezionato ed approvato dai competenti Organi Sanitari di Controllo. 68 Biografia di Lucio Buratto Nella chirurgia oculare il Dr. Buratto si occupa della correzione laser e chirurgica di miopia, astigmatismo e ipermetropia così come del trattamento chirurgico della cataratta. In ambedue i settori ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Il Dr. Buratto ha iniziato la sua professione di chirurgo “rifrattivo” nel 1989 quando, primo a livello mondiale, ha iniziato a utilizzare il laser ad eccimeri all’interno della cornea per la correzione della miopia. Fino ad oggi ha eseguito parecchie migliaia di interventi di miopia, astigmatismo ed ipermetropia ed ha acquisito una esperienza ed una competenza unica in Italia. Per le sue ricerche e per i suoi risultati nel campo della miopia ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti internazionali: •Al congresso internazionale di San Diego (California) il primo premio per la miglior nuova tecnica chirurgica con laser ad eccimeri. •Al congresso di Barcellona il premio per le sue ricerche ed innovazioni apportate nel campo della chirurgia della miopia. •Al congresso internazionale dell’American Academy of Opthalmology di New Orleans è stato nominato “Chirurgo Rifrattivo dell’Anno” •E’ stato insignito dalla Società Oftalmologia Italiana del riconoscimento di “Maestro dell’Oftalmologia Italiana”. •Al congresso Europeo di Nizza della Società Europea di Chirurgia della Cataratta e Rifrattiva ha ricevuto il riconoscimento “Pioniere in Chirurgia Rifrattiva”. Al congresso della Società Inglese UKISCRS per i suoi studi nella Lasik è stato insignito della medaglia d’oro “Peter Choyce”. •Al congresso Internazionale di Dallas dell’American Academy of Ophthalmology ha ricevuto il massimo riconoscimento internazionale per un chirurgo rifrattivo, il premio “Barraquer” per le sue ricerche ed innovazioni sulla chirurgia refrativa con laser. •Al XXII congresso Europeo dell’ESCRS (European Society of Cataract and Refractive Surgery) a Parigi, per i suoi studi sulla chi- 69 rurgia della cataratta e chirurgia rifrattiva, ha ricevuto la “Binkhorst Medal”. •Al congresso Annuale dell’HSIOIRS ad Atene per i suoi studi sulla chirurgia rifrattiva ha ricevuto il premio “Fyodorov”. Ogni anno organizza a Milano il più importante congresso italiano della chirurgia refrattiva e della cataratta con la partecipazione dei più famosi chirurghi internazionali. È stato fondatore e Presidente della Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Rifrattiva. Ha diretto 55 corsi di aggiornamento sulla chirurgia della cataratta e della miopia ed ha tenuto 70 corsi per l’insegnamento della chirurgia oculare. A tutt’oggi ha pubblicato 11 trattati dedicati alla correzione laser o chirurgica della miopia. Il trattato di chirurgia “LASIK Principles and Techniques” è stato il best seller internazionale; il trattato “Lasik Surgical Techniques and Complications” è stato tradotto in tre lingue diverse. 70 Note a cura di Mi opero di Lucio Buratto CATARATTA a cura di Mi opero di MIOPIA FORTE CAMO CAMO MI opero di CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO a cura di Mi opero di CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO a cura di Claudio Macaluso Lucio Buratto Lucio Buratto Miopia astigMatisMo iperMetropia Mi opero di CORNEA CAMO CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO a cura di Lucio Buratto Luigi Caretti Mi opero di GlAuCOmA a cura di Matteo Cereda Lucio Buratto Mi opero di RETINA CAMO CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO a cura di Mi opero di Lucio Buratto PREsbIOPIA Lucio Buratto CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO a cura di Lucio Buratto OCCHIO E NUTRIZIONE Speciale CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO 72 Indirizzo dello Studio Oculistico presso cui visita il Dr. Lucio Buratto: Centro Ambrosiano Oftalmico Piazza della Repubblica, 21 20124 Milano Contatti: Telefono: 02.6361191 Fax: 02.6598875 Sito internet: www.camospa.it Email: [email protected] La struttura è specializzata nella chirurgia dell’occhio; in particolare nel trattamento delle seguenti patologie: • Cataratta • Miopia • Ipermetropia • Astigmatismo • Presbiopia • Glaucoma • Cheratocono • Retina • Cornea CAMO CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO