a cura di
Mi opero di
Lucio Buratto
Miopia
Astigmatismo
Ipermetropia
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
© Copyright settembre 2013 Camo S.p.A.
Piazza Repubblica, 21 - 20124 Milano
http://www.camospa.it - e-mail: [email protected]
Tutti i diritti sono riservati
È vietata ogni riproduzione totale e parziale.
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Questo fascicolo è dedicato a tutti quei pazienti che soffrono di uno dei seguenti difetti, detti “rifrattivi”, dell’occhio:
•miopia
•ipermetropia
•astigmatismo
•presbiopia
In Italia circa venti milioni di persone sono affette da
uno dei suddetti difetti di rifrazione; nella maggioranza
dei casi l’handicap è poco importante ed è ben correggibile con una protesi esterna, cioè con un paio di
occhiali o di lenti a contatto; in parecchi casi però il
difetto può condizionare la vita lavorativa, professionale, sportiva, affettiva e sociale al punto da richiedere soluzioni più complete e definitive.
La chirurgia rifrattiva consente al paziente una nuova
esperienza di vita, un senso particolare di libertà che permette scelte di vita che prima non erano possibili perché
erano ostacolate dagli occhiali o dalle lenti a contatto.
In questi ultimi decenni in medicina sono stati fatti
importanti progressi ed ora l’oculista con un intervento di chirurgia rifrattiva è in grado di correggere con
ottimi risultati i suddetti “difetti” ed eliminare o ridurre
la dipendenza dall’occhiale o dalle lenti a contatto.
Il laser ad eccimeri ha aperto una nuova era per queste persone e con gli importanti perfezionamenti apportati dalla sua introduzione in chirurgia (1989) è ora
in grado di fornire risultati molto precisi e attendibili.
La decisione di trattare il difetto spetta solamente al
paziente. Il paziente deve avere aspettative realistiche
e la decisione deve essere basata su fatti e non su
speranze o su idee sbagliate.
Questo fascicolo si propone di fornire una spiegazione elementare di ciascuno di questi difetti, di dare
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una descrizione semplice ma chiara delle possibilità
di correzione per ciascun handicap e di mettere in
evidenza i vantaggi ma anche i possibili rischi legati
all’intervento.
Raccomando perciò di leggerlo con molta attenzione. È particolarmente importante leggere il capitolo
“Inconvenienti, rischi e complicazioni della PRK e
della LASIK” ed il capitolo “Precauzioni e prescrizioni
post-operatorie”.
Prima dell’eventuale intervento è indispensabile
che il paziente legga, comprenda e firmi il Consenso Informato; esso autorizza il chirurgo ad eseguire l’intervento e informa il paziente sui vantaggi e
sui rischi che esso comporta. Il consenso informato non esonera il chirurgo dalle sue responsabilità.
Lucio Buratto
Il presente libretto viene stampato ad uso
esclusivo dei pazienti in cura presso
il Centro Ambrosiano Oftalmico
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In breve le principali
tecniche di correzione
Queste varie metodiche vengono usate di volta in volta a seconda
dell’entità del difetto da correggere; più esattamente:
•PRK: con un fascio di luce ultravioletta si “scolpisce” la superficie della cornea per una profondità e per una estensione tali da
appiattirla e quindi ottenere la correzione della miopia. Questa
tecnica è semplice, rapida ed eseguibile ambulatoriamente in
anestesia topica; non richiede il bendaggio dell’occhio. Ha tempi
di guarigione e di recupero visivo lenti e ha fastidiosi disturbi postoperatori.E’ utilizzata nei difetti lievi.
•LASIK: essa consiste nell’eseguire il trattamento laser ad eccimeri
all’interno della cornea dopo incisione “lamellare” della stessa con
un laser a femtosecondi. L’operazione viene eseguita in anestesia
topica, in ambulatorio; è completamente indolore e non richiede
punti o punture e nemmeno bendaggio dell’occhio. Ha tempi di
guarigione e di recupero visivo rapidi e non comporta particolari
disturbi postoperatori. E’ indicata per tutte le miopie fino a 7 diottrie circa.
•CRISTALLINO ARTIFICIALE: è una piccola lente simile ad una
lente a contatto che viene inserita entro l’occhio. L’intervento è
ambulatoriale, in anestesia locale, indolore e dura circa 20’.
È indicato per miopie superiori a 7 diottrie e quando non è possibile utilizzare il laser.
•LASIK + CRISTALLINO in aggiunta o in sostituzione: si utilizza per
correggere difetti forti non correggibili con le tecniche suddette;
ciò perché in parecchi casi il difetto è tale che non può essere corretto utilizzando solo una tecnica. ma è necessario associare due
tecniche in tempi diversi per sfruttare i vantaggi di una e dell’altra.
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Tecniche di correzione della miopia
Miopia
Diottrie
Tecnica
Miopia lieve
1-2-3 Diottrie
Prk
lasik
Miopia media
3-4-5-6-7 Diottrie
Lasik
Miopia forte
Tra 7 e 15 diottrie
Cristallino artificiale
Miopia molto forte o
con astigmatismo
Oltre 15 diottrie
Cristallino artificiale +
lasik
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ANATOMIA DELL’OCCHIO
L’occhio si compone di varie strutture anatomiche ognuna delle
quali deve avere caratteristiche ben precise per consentire una
visione corretta.
La parte anteriore è costituita dalla cornea, una struttura di forma
convessa formata da tessuto trasparente; proprio sulla cornea
viene eseguita la maggior parte degli interventi “rifrattivi” che consentono cioè la correzione dei difetti di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia).
Ai lati la cornea si continua alla periferia con un tessuto quasi
bianco, la sclera.
Appena dietro la cornea c’è l’iride; quando si dice che una persona ha gli occhi azzurri ecc. ci si riferisce appunto al colore dell’iride.
L’iride ha al centro un foro che è la pupilla, il diametro della quale
varia con l’intensità della luce ambiente regolando così la quantità
di luce idonea all’occhio per vedere correttamente.
Dietro la pupilla e l’iride c’è il cristallino; si tratta di una lente trasparente, un po’ più grande di una lenticchia.
Il cristallino ha lo scopo di filtrare e convergere la luce che entra
nell’occhio in modo da convogliarla sulla retina; il cristallino ha la
proprietà di cambiare la sua forma e quindi la distanza focale della
Il cristallino è una piccola lente situata all’interno dell’occhio: esso
si compone di:
a. Capsula - b. Corticale - c. Nucleo esterno - d. Nucleo centrale
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luce che entra nell’occhio (processo di accomodazione); in tale
maniera l’occhio è in grado di mettere a fuoco un oggetto situato
a varie distanze, sia esso lontano o vicino.
Dopo i 40 anni il cristallino perde progressivamente la sua capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini (ad esempio i caratteri
della scrittura); è l’inizio della presbiopia, un fenomeno naturale di
senescenza del cristallino.
Se il cristallino diviene opaco in parte o completamente si ha
la cataratta; in una tale evenienza occorre procedere chirurgicamente; per creare delle condizioni visive il più possibile vicine a
quelle di un occhio normale, è importante inserire un cristallino
artificiale al posto di quello opaco che è stato rimosso. Dietro il
cristallino, c’è il vitreo, una sostanza gelatinosa e trasparente che
riempie tutta la parte centrale posteriore dell’occhio.
Anatomia del bulbo oculare: si evidenziano le varie strutture che
compongono l’occhio
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Sulla superficie posteriore dell’occhio, internamente, è situata la retina
che è la membrana visiva dell’occhio; paragonando l’occhio ad una
macchina fotografica essa ha le stesse funzioni della pellicola. La parte
più importante, dal punto di vista visivo, della retina è la macula; è con
la macula che uno legge, lavora al pc, guida la macchina. Se la macula
subisce alterazioni (DMLE Degenerazione Maculare Legata all’Età) si
ha una riduzione, anche consistente, della capacità visiva.
La luce dopo esser passata attraverso la cornea, la pupilla, il cristallino, il vitreo raggiunge la retina; qui stimola alcune speciali cellule
chiamate fotorecettori; esse trasmettono lo stimolo ad altre cellule
che attraverso dei prolungamenti vanno a formare il nervo ottico.
Il nervo ottico è costituito da prolungamenti delle cellule retiniche
e trasporta gli impulsi nervosi dalla retina al cervello.
Il cervello in una sua area chiamata corteccia visiva riceve gli
impulsi nervosi dall’occhio, li elabora e ne permette la loro identificazione. Solo a questo punto si può parlare di visione e perché
ciò avvenga correttamente è necessario che tutte le strutture fino
ad ora menzionate siano integre e funzionanti.
Da un punto di vista strettamente rifrattivo, cioè ottico, le due
strutture più importanti sono la cornea ed il cristallino; ed è su
queste due che si può agire chirurgicamente per modificare la rifrazione di un occhio e quindi correggere i cosiddetti difetti di vista
(miopia, astigmatismo, ipermetropia) e talora anche la presbiopia.
Assenza di difetti rifrattivi o emmetropia
Quando un occhio è privo di difetti di rifrazione si dice emmetrope;
esso può quindi vedere correttamente e non necessita di occhiali.
Il paziente emmetrope giovane quindi vede bene ad ogni distanza; perciò quando legge o scrive (visione da vicino) oppure quando guarda la televisione o guida la macchina (visione da lontano)
non necessita di occhiali (invece chi ha più di 40 anni deve portare
occhiali per vicino; è la presbiopia)
Nell’occhio emmetrope i raggi della luce, che entrano nell’occhio
in modo parallelo vengono focalizzati dalla cornea e dal cristallino
esattamente sulla retina in un singolo punto e producono una visione chiara e normale. Quando invece l’immagine non va a fuoco
sulla retina può cadere dietro (ipermetropia) o davanti ad essa (miopia) o in più di una zona (astigmatismo); in tali casi si ha un “difetto
di rifrazione”; nella gran parte dei casi essi possono essere risolti
facilmente con lenti da occhiale o con lenti a contatto; meglio ancora, possono essere corretti con una procedura laser o chirurgica.
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Visione nell’occhio emmetrope, cioè
privo di difetti rifrattivi: l’immagine viene
focalizzata esattamente sulla retina
Visione nell’occhio miope: l’immagine
viene focalizzata davanti alla retina, arrivando così sfuocata sulla retina stessa
(l’occhio miope è più lungo di un occhio
emmetrope)
Visione nell’occhio ipermetrope: l’immagine viene focalizzata oltre la retina,
rendendola così sfocata (l’occhio ipermetrope è più corto di un occhio emmetrope)
Visione nell’occhio astigmatico: si formano due immagini, una per ogni asse
dell’astigmatismo, rendendo l’immagine confusa e “allungata” (la superficie
anteriore dell’occhio è più simile ad un
pallone da rugby che ad un pallone da
calcio)
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Difetti di rifrazione
I tre difetti o errori o handicap o vizi di rifrazione fondamentali sono:
•miopia: il paziente vede bene a distanza ravvicinata ma male per
lontano; è il difetto più comune perciò in questo fascicolo se ne
parlerà estesamente;
•ipermetropia: l’occhio vede bene da lontano ma con difficoltà a
distanza ravvicinata;
•astigmatismo: la persona astigmatica vede con difficoltà sia da vicino
che da lontano e le immagini che percepisce sono un po’ allungate.
•presbiopia non è un vero difetto rifrattivo ma più un problema
dell’età. Richiede l’uso degli occhiali per leggere ed, in genere, per
le attività visive svolte a distanza ravvicinata.
Spesso gli errori di rifrazione sono già presenti alla nascita; altre
volte, come nel caso della miopia, invece, frequentemente il difetto insorge nell’infanzia o nell’adolescenza ed aumenta con il
passare degli anni.
La correzione ottica degli errori refrattivi si realizza nella maggior
parte dei casi con lenti per occhiali e con minor frequenza mediante lenti a contatto; le une e le altre permettono di modificare
il percorso dei raggi della luce e di metterli a fuoco sulla retina e
quindi permettono, in assenza di malattie oculari, di ottenere una
visione normale. Quando una persona non riesce o non vuole
portare l’occhiale e non tollera le lenti a contatto è indicata una
procedura con laser ad eccimeri o un intervento chirurgico per
eliminare la dipendenza dall’occhiale o dalla lente a contatto.
Chirurgia rifrattiva
La chirurgia rifrattiva si propone l’obiettivo di correggere i difetti di
rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) modificando con il
laser la cornea o chirurgicamente il cristallino.
L’intervento con il laser ad eccimeri ha lo scopo di modificare la curvatura della cornea su tutta o quasi la sua estensione (miopia e ipermetropia) o solo in alcuni settori (astigmatismo) in modo da far sì che
i raggi luminosi vengano focalizzati in un solo punto della retina.
Le principali tecniche di chirurgia rifrattiva sono:
•PRK o fotocheratectomia di superficie con laser ad eccimeri
•LASIK o cheratomileusi miopica o fotocheratectomia all’interno
della cornea con laser ad eccimeri e laser a femtosecondi
•Impianto di cristallino artificiale: senza rimozione di quello umano oppure con sostituzione del cristallino umano con uno artificiale
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LA MIOPIA
La miopia è il più diffuso difetto di vista; in Europa alcune decine
di milioni di persone sono affette da tale problema; in Italia i miopi
sono circa dodici milioni.
La miopia è un’imperfezione che riduce la vista per lontano; il miope cioè vede bene a distanza ravvicinata mentre a distanza di
qualche metro vede sfocato.
Visione di un occhio emmetrope, cioè
privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani
che la mongolfiera vengono visti bene
Visione di un occhio miope (varia in
funzione del grado di miopia): il miope vede male la mongolfiera lontana
e bene i tulipani che sono vicini
Nella miopia semplice l’occhio è sano, cioè non ha alterazioni,
per cui con una appropriata lente può vedere anche 10/10 cioè
avere il massimo dell’acuità visiva.
Nella miopia patologica (miopia patologica o malattia miopica)
invece la retina è spesso danneggiata per cui l’occhio anche con
le lenti adeguate ha una visione ridotta ed inferiore a quella normale (a volte 7/10, a volte 3/10 e in certi casi anche meno di 1/10).
Il miope per correggere in parte o completamente il suo difetto
può ricorrere all’uso di occhiali o di lenti a contatto; in alternativa
può ricorrere ad un trattamento laser o chirurgico della miopia.
In base all’entità del difetto la miopia si dintingue in:
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•Miopia lieve (1-3 diottrie): si usa la fotoablazione laser di superficie
(PRK). In pratica, con un fascio di luce ultravioletta si “scolpisce” la
superficie della cornea per una profondità e per una estensione tali
da appiattirla e quindi ottenere la correzione della miopia.
Questa tecnica è semplice, rapida ed eseguibile ambulatoriamente in anestesia topica; non richiede il bendaggio dell’occhio.. Ha
tempi di guarigione e di recupero visivo lenti.
•Miopia lieve (1- 3 diottrie) e media (3-7 diottrie): si usa la fotoablazione laser all’interno della cornea (LASIK). Essa consiste nell’eseguire il trattamento laser ad eccimeri all’interno della cornea dopo incisione “lamellare” della stessa con laser a femtosecondi. L’operazione
viene eseguita in anestesia topica, in ambulatorio; è completamente indolore e non richiede punti o punture e nemmeno bendaggio
dell’occhio. Ha tempi di guarigione e di recupero visivo rapidi.
•Miopia forte (7-15 diottrie): nella maggioranza dei casi si usa un
cristallino artificiale ed ogni singolo caso va valutato singolarmente.
•Miopia molto forte (oltre le 15 diottrie) In parecchi casi il difetto è
tale che può essere corretto utilizzando solo una tecnica.In alcune
situazioni è necessario associare due tecniche in tempi diversi per
sfruttare i vantaggi di una e dell’altra.
Metodi di correzione della miopia
Bastano poche diottrie (2-3) di miopia perchè senza occhiali o lenti
a contatto una persona si senta persa nella “nebbia” della propria
scarsa visione. Il problema di correggere efficacemente il difetto di
vista si pone quindi per la maggioranza delle persone miopi.
La prima e più usata correzione della miopia è l’occhiale, non solo
per diffusione ma anche per necessità; basta pensare che la maggioranza delle persone diventa miope nell’infanzia quando ancora
non è proponibile l’uso delle lenti a contatto per varie ragioni. Sicuramente l’occhiale non
presenta controindicazioni ed è di facile uso, ma
comporta inevitabili problemi visivi che aumentano con il peggiorare della
miopia che correggono:
l’immagine risultante percepita dal soggetto mio- Caratteristico occhiale da forte miope è infatti rimpicciolita ed pe; si noti lo spessore delle lenti e la
è nitida solo nella porzio- loro forma
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ne centrale per colpa delle distorsioni
date dalla periferia della lente e le limitazioni nel campo di sguardo dovute
alla montatura. Da non trascurare è
pure il fastidio che la montatura da sul
naso e sulle orecchie.
La qualità visiva migliora con l’applicazione delle lenti a contatto: non
c’è rimpicciolimento o distorsione
La lente a contatto migliora la qualità periferica dell’immagine; ma comdella visione rispetto all’occhiale, ma paiono le controindicazioni oculari.
altera l’arrivo dell’ossigeno alla cor- Spesso infatti i miopi dimenticano
nea e disturba la lacrimazione
che l’occhio non è fatto per portare
lenti a contatto tutto il giorno tale è la
soddisfazione, la libertà e l’indipendenza che danno. Si possono
così avere problemi acuti: ad esempio per colpa di una scarsa
manutenzione si scatenano infezioni potenzialmente anche molto gravi; o problemi cronici determinati dalla minor ossigenazione
corneale e dall’aumentato stress a carico dell’apparato lacrimale.
Molto frequente con l’uso delle lenti a contatto è la riduzione della
quantità di lacrime con comparsa di secchezza oculare.
Quando per tutti questi motivi o semplicemente perchè una persona vuole essere libera e indipendente da occhiali o lenti a contatto, da molti considerati come vere e proprie protesi, la correzione chirurgica o laser della miopia diventa una scelta molto
valida.
•PRK con laser ad eccimeri: la tecnica utilizza il laser sulla superficie.
•LASIK con laser ad eccimeri: la tecnica utilizza il laser all’interno
della cornea ( e il laser a femtosecondi per accedere agli strati
interni della cornea).
Per la correzione della miopia forte esistono poi altre metodiche,
puramente chirurgiche, di uso meno frequente:
•inserzione di cristallino artificiale senza rimozione del cristallino
umano (tecnica del doppio cristallino);
•sostituzione del cristallino umano trasparente con inserzione al
suo posto di un cristallino artificiale (tecnica dello scambio del cristallino
Queste varie metodiche vengono usate di volta in volta a seconda
dell’entità del difetto da correggere; più esattamente:
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Tipi di miopia
Miopia lieve o media
Miopia forte o malattia miopica
Il paziente usa occhiali leggeri e lenti sottili (lenti comprese
fra 1 e 3 diottrie per la miopia
lieve e tra 3 e 7 per quella media)
Gli occhiali sono pesanti e le lenti sono
spesse all’esterno e sottili al centro (lenti di
7-8 diottrie o più)
La miopia tende a fermarsi al
completamento dello sviluppo
fisico
La miopia tende a progredire più o meno per
tutta la vita ed in maniera irregolare
L’occhio ha forma e dimensioni normali (la lunghezza varia
fra 22 e 24 millimetri)
L’occhio è più grande e più sporgente (la
lunghezza varia fra 24 e 36 millimetri)
L’occhio è sano e tutte le
strutture che lo compongono
hanno un aspetto normale
L’occhio miope è più o meno “malato” cioè
presenta alterazioni in quasi tutte le sue
strutture; particolarmente colpita è la retina
(degenerazione maculare, emorragie, rotture, etc) ed il nervo ottico; la cataratta tende a comparire molto più precocemente
e più frequentemente che negli occhi non
miopi. Il vitreo presenta spesso fastidiosi
corpi mobili
La visione (con le lenti) è più o
meno normale cioè 10 decimi
oppure 9 o 8 decimi.
La visione è più o meno ridotta (anche con
lenti) a seconda della maggiore o minore
gravità delle alterazioni miopiche dell’occhio (7 o 6 decimi o anche meno)
Il trattamento con laser ad eccimeri (PRK o LASIK) consente, nella maggioranza dei casi,
di eliminare la miopia. L’acutezza visiva senza occhiali
sarà uguale a quella che c’era
prima con gli occhiali.
Il trattamento Lasik (o impianto di cristallino artificiale) consente, nella maggioranza
dei casi, di eliminare o comunque di ridurre
drasticamente l’entità della miopia e, nella
gran parte dei casi di eliminarla.
L’acutezza visiva senza occhiali sarà più o
meno eguale a quella esistente prima
dell’intervento con occhiali o con lenti a
contatto.
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Conclusioni per la miopia
E’ compito del medico oculista esperto di chirurgia refrattiva suggerire
la tecnica più idonea; ciò solitamente viene fatto in base al tipo di occhio,
all’età del paziente, alle esigenze visive, oltre che in base all’esperienza chirurgica del singolo operatore ed alle strumentazioni disponibili.
La tecnica attualmente più utilizzata a livello internazionale è la LASIK
(80% circa degli interventi vengono eseguiti con questa tecnica); essa
consente di correggere un’ampia gamma di difetti miopici, comporta
un rapido recupero visivo ed una precoce stabilizzazione del risultato.
Nella miopia forte invece l’intervento più usato è quello di impianto
di cristallino artificiale.
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ASTIGMATISMO
La cornea in un occhio normale, emmetrope, ha, all’incirca, la forma
di una sezione di sfera; in caso di astigmatismo essa è ovoidale (ha
cioè la superficie più simile a quella di un uovo che di una sfera).
Questo tipo di curvatura corneale non permette la messa a fuoco
delle immagini sulla retina in un punto solo ma ciò avviene su diversi
piani; ciò comporta una scarsa visione sia per lontano che per vicino.
Visione di un occhio emmetrope, cioè
privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani
che la mongolfiera vengono visti bene
Visione di un occhio astigmatico (varia in funzione del grado di astigmatismo e dell’associazione ad altri difetti
rifrattivi come miopia o ipermetropia):
l’astigmatico vede poco bene gli oggetti lontani e vicini e li vede allungati
Nella maggioranza dei casi l’occhiale o la lente a contatto forniscono un risultato apprezzabile; in alternativa il difetto è correggibile con tecniche laser.
A seconda dell’entità del difetto e della sua associazione o meno
con miopia, ipermetropia, si adopera una tecnica od un’altra; le
procedure più utilizzate sono:
•PRK astigmatica o fotoablazione astigmatica di superficie con
laser ad eccimeri: con tale procedura viene asportata una picco-
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lissima quantità di tessuto in alcuni settori della superficie corneale e di conseguenza la sua curvatura viene modificata in modo da
farla divenire più simile a quella di una sfera.
Questa procedura viene solitamente riservata per la correzione di
difetti astigmatici di lieve entità.
Se sono contemporaneamente presenti, come spesso accade,
miopia ed astigmatismo, si possono correggere i due difetti contemporaneamente.
•La PRK astigmatica presenta all’incirca gli stessi pregi e inconvenienti della PRK per miopia alla quale si rimanda.
•LASIK astigmatica: la procedura è simile alla Lasik per miopia
con la differenza che l’ablazione con il laser ad eccimeri viene fatta
con modalità differenti; viene riservata di solito ad astigmatismi
medi e forti, ma funziona molto bene anche in quelli leggeri.
•Interventi di “cheratotomia astigmatica”: essi comportano
l’esecuzione di due-quattro incisioni sulla cornea periferica, con
bisturi di diamante o con laser a femtosecondi.
Conclusioni per l’astigmatismo
La scelta del tipo di procedura dipende dall’entità del difetto,
dall’età del paziente, dalla presenza o meno di altri difetti (miopia
e/o astigmatismo).
La grande maggioranza degli astigmatismi possono essere corretti e l’intervento fornisce, in generale, ottimi risultati, specialmente se si utilizza la Lasik.
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IPERMETROPIA
L’ipermetropia è quel difetto che consente di vedere abbastanza
bene gli oggetti posti a distanza, mentre rende difficoltosa la visione di quelli vicini. L’ipermetropia lieve può essere compensata con
un certo sforzo visivo (accomodazione); quella media o elevata
invece richiede l’uso permanente di occhiali o lenti a contatto.
Visione di un occhio emmetrope, cioè
privo di difetti rifrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia): sia i tulipani
che la mongolfiera vengono visti bene
Visione di un occhio ipermetrope (varia in funzione del grado di ipermetropia): l’ipermetrope vede bene la mongolfiera lontana e con più difficoltà i
tulipani che sono vicini
Nell’ipermetropia, in alternativa all’occhiale o alle lenti a contatto è
indicato un trattamento laser
Le tecniche utilizzabili sono:
•PRK ipermetropica: si usa per difetti lievi soprattutto in pazienti
giovani. La procedura viene eseguita con lo stesso laser ad eccimeri utilizzato per il trattamento della miopia ma l’asportazione di
tessuto avviene con modalità diverse; l’anestesia, il trattamento,
il decorso postoperatorio ed i risultati visivi hanno un comportamento simile a quello della miopia alla quale si rimanda.
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•LASIK ipermetropica: si utilizza per difetti medi e forti, ma funziona molto bene anche per quelli lievi. La procedura è molto simile alla LASIK miopica ed utilizza le stesse strumentazioni; differisce
perché il laser ad eccimeri rimuove tessuto in maniera diversa.
•Impianto di cristallino artificiale: con o senza rimozione di
quello umano; è utilizzabile in casi ben selezionati per ipermetropie superiori alle 4-5 diottrie.
Conclusioni per l’ipermetropia
Benché l’ipermetropia sia il difetto più difficile da correggere i risultati sono molto positivi, specialmente quando si utilizza la LASIK
con laser ad eccimeri di quarta , quinta o sesta generazione.
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PRESBIOPIA
Ossia la necessità di occhiali per leggere
L’occhio dei giovani riesce senza difficoltà a vedere oggetti posti
a differenti distanze perché l’accomodazione permette di mettere
a fuoco con facilità oggetti lontani e vicini; l’occhio della persona
che ha superato i 40 anni invece non può vedere nitidamente a
meno di venticinque centimetri; anzi man mano che l’età avanza
Superati i 40 anni è sempre più difficoltosa la visione da vicino e bisogna allontanare gli oggetti: questa è la presbiopia e va corretta con opportuni occhiali
è richiesto un progressivo allontanamento dell’oggetto per avere
una visione nitida: questa è la presbiopia.
Sia l’ipermetrope che il presbite vedono male per vicino; i due difetti sono però diversi; il primo è soprattutto un difetto di nascita;
il secondo è dovuto ad un processo di invecchiamento del cristallino che perde la sua capacità di accomodazione.
La presbiopia è un fenomeno fisiologico che interessa tutte le persone che hanno superato i 40 anni.
La presbiopia viene facilmente corretta con un occhiale; il primo è
leggero, ma ogni tre - cinque anni (fra i quaranta e i sessant’anni)
è necessario aumentare il potere delle lenti; intorno ai sessant’anni si ha poi una certa stabilizzazione.
I pazienti di età superiore ai 40 anni che ottengono la correzione
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del loro difetto di miopia, o astigmatismo o ipermetropia devono
comunque utilizzare un occhiale per la visione da vicino.
La presbiopia può essere corretta con buoni risultati.
•Laser: l’utilizzo di tecniche con il laser ad eccimeri fornisce indipendenza dagli occhiali per lontano e per vicino. L’intervento è
molto simile alla Lasik per miopia al quale si rimanda.
•Cristallini artificiali: alcuni tipi possono essere inseriti all’interno dell’occhio in sostituzione del cristallino umano; nello stesso
modo in cui un cristallino artificiale sostituisce la cataratta; essi
possono consentire una buona visione sia per lontano sia per vicino senza la necessità di utilizzare occhiali.
•Lenti intracorneali: queste lenti possono essere inserite all’interno della cornea, dopo preparazione con laser, e fornire indipendenza dagli occhiali di lettura.
Conclusioni
La presbiopia pur rappresentando un problema comune per tutti,
oltre una certa età... può essere affrontata serenamente con possibilità di correzione idonea per ciascuno. Per maggiori informazioni vedere il fascicolo dediato alla presbiopia
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CHI PUÒ SOTTOPORSI E CHI NO
AI TRATTAMENTI CON LASER AD ECCIMERI
ED ALLA CHIRURGIA RIFRATTIVA
IN GENERALE
L’idoneità all’intervento deve essere accertata dal medico oculista
esperto in chirurgia rifrattiva dopo un’accurata visita oculistica,
che comprenda tutti gli esami necessari a fare una completa valutazione dell’occhio.
L’intervento laser è consigliato quando una persona è affetta da miopia, astigmatismo o ipermetropia lieve, media o forte e
non tollera o non vuol portare l’occhiale o la lente a contatto, e
necessita di una buona visione per ragioni di lavoro, di rapporti
sociali, di vita affettiva, di sport o di vita quotidiana in generale.
L’intervento è inoltre fortemente consigliato quando il difetto interessa un solo occhio (mentre l’altro è normale) oppure quando esiste una significativa differenza fra il difetto di
un occhio e quello dell’altro; l’operazione è utile perché elimina o riduce lo scompenso visivo causato da tale differenza.
La correzione laser è fortemente consigliata quando le lenti a contatto non sono più tollerate o quando cominciano a dare fastidio.
L’intervento può essere eseguito in qualunque stagione dell’anno.
Condizioni in cui evitare o rinviare l’intervento laser:
•nei pazienti di età inferiore ai vent’anni
•nelle persone che hanno una miopia non ancora stabilizzata;
•quando la cornea è troppo sottile;
•quando l’occhio è affetto da malattie della cornea, da glaucoma,
da problemi di retina e da altre patologie;
•in chi assume ormoni o psicofarmaci;
•nei pazienti che dall’intervento si aspettano la certezza di eliminare gli occhiali: non è sempre possibile garantire la totale eliminazione delle lenti correttive.
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Condizioni sistemiche che possono essere una controindicazione relativa all’intervento di laser correzione di difetti visivi:
•Gravidanza/allattamento: vi possono essere delle modificazioni
temporanee della refrazione, situazione che ovviamente sconsiglia di eseguire alcun trattamento rifrattivo.
•Diabete: questa patologia rallenta i processi di guarigione e induce una maggiore suscettibilità alle infezioni della cornea; quindi, in
presenza di tale patologia, risultano relativamente controindicate
le tecniche di superficie (PRK ed altre). La LASIK in casi selezionati può essere eseguita
•Patologie autoimmuni/malattie del tessuto connettivo (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, panarterite
nodosa): in questi pazienti il trattamento laser può comportare un
maggior rischio di complicazioni postoperatorie.
•Pazienti immunocompromessi o HIV positivi: vanno trattati con
estrema cautela per la loro predisposizione ad andare incontro ad
infezioni.
Quattro semplici regole per ottenere un
buon risultato:
1)Idoneità dell’occhio all’intervento: una accurata e precisa visita consente attraverso una serie di esami di valutare se l’occhio è idoneo all’intervento.
2)Un chirurgo esperto e competente in chirurgia rifrattiva è di grande
importanza per utilizzare nel migliore dei modi le informazioni ottenute
nella visita preoperatoria, per adoperare nel migliore dei modi il laser e per
prevenire le complicazioni.
3)Strumentazione di ottima qualità: l’uso di un laser di quinta-sesta
generazione (cioè dotato di eye tracker, riconoscimento dell’iride, trattamenti personalizzati) è di grande utilità per ottimizzare il risultato; lo strumento prima di ogni trattamento esegue dei controlli interni ed abilita
all’intervento solo se tutto funziona alla perfezione.
4)Corretta informazione: il paziente deve essere ben informato su vantaggi e svantaggi, limiti e risultati dell’intervento e le sue aspettative devono essere congrue con quello che l’operazione può offrirgli.
25
Gli esami preoperatori
Oltre a quelli che normalmente vengono eseguiti durante una visita oculistica,
alcuni esami sono importantissimi e servono a stabilire l’idoneità dell’occhio
all’intervento laser.
La pachimetria: serve a misurare lo spessore della cornea: se è troppo sottile, l’intervento può essere controindicato.La topografia corneale: serve a
fare una precisa mappatura della cornea; se si riscontrano delle irregolarità,
l’intervento può essere controindicato. La pupillometria: serve a misurare
il diametro della pupilla: se la pupilla è molto ampia e c’è un forte difetto da
correggere, può essere sconsigliata l’operazione.
L’aberrometria: serve ad identificare e quantificare eventuali piccole anomalie della cornea e dell’occhio in generale; in tal caso esse possono essere
eliminate o ridotte con un trattamento “personalizzato”.
Topografia pachimetrica punto per
punto di una cornea: fornisce lo spessore della cornea in ogni sua zona
Topografia corneale di un occhio
astigmatico: fornisce la forma della cornea; l’astigmatismo è indicato
dalla forma rossa a farfalla
26
IL LASER AD ECCIMERI
Il laser ad eccimeri è uno strumento
che emette una luce ultravioletta tale
da esercitare sui tessuti un particolare effetto chiamato ablazione; il risultato è che la parte più superficiale del
materiale colpito viene disintegrata,
trasformata in vapore.
L’ablazione oltre ad avvenire con precisione inferiore al millesimo di millimetro è “selettiva” cioè avviene solo
nella zona di cornea prescelta per il
trattamento, ad una profondità e su
una estensione di ampiezza prestabilita ciò grazie anche al fatto che il
laser è controllato da un computer (
che, a sua volta, è programmato dal
medico oculista).
Il risultato di tutto ciò è che la superficie corneale viene rimodellata in
modo tale da ottenere la correzione
Il chirurgo al laser con il tecnico laser
del difetto di vista (miopia, astigmatidurante un intervento Lasik
smo ed ipermetropia).
L’applicazione clinica del laser ad eccimeri è stata preceduta da
lunghe e attente valutazioni che hanno evidenziato come esso
agisca senza conseguenze per i tessuti circostanti e senza determinare alcun indebolimento per il bulbo oculare (sono già passati
venticinque anni dal primo intervento con laser ad eccimeri).
Inoltre il trattamento è ripetitivo; ciò vuol dire che il laser può ripetere un trattamento sempre nella stessa maniera senza variazioni,
cosa non possibile in un intervento chirurgico il cui risultato dipende
parecchio dalla mano del chirurgo (che è diversa di volta in volta).
Il laser ad eccimeri può essere utilizzato con due modalità diverse:
sulla superficie della cornea con una procedura chiamata PRK o
27
all’interno della cornea con una procedura chiamata LASIK.
Ambedue queste procedure possono correggere con ottimi risultati la miopia ma anche l’astigmatismo e l’ipermetropia.
Altre informazioni sul laser ad eccimeri
I laser ad eccimeri per correggere la miopia sono stati utilizzati per
la prima volta nel 1987. Da allora in tutto il mondo sono stati trattati con grande successo oltre 50 milioni di persone affette
da miopia ma anche da astigmatismo e da ipermetropia.
Con i laser di oggi, si ottengono trattamenti di qualità pressoché perfetta e quindi risultati refrattivi molto precisi, anche perché i laser di quinta-sesta generazione sono in grado di
evitare i problemi legati ai possibili movimenti dell’occhio durante il
trattamento; ciò grazie ad un sofisticato sistema di “eye tracker”;
questo dispositivo consente al laser di “seguire” l’occhio durante
anche i più lievi movimenti favorendo così la perfetta esecuzione
della procedura.
Altra innovazione tecnica importante per ottenere un risultato ottimale è il “riconoscimento dell’iride”; esso consente al laser di
lavorare con estrema precisione.
Un’altra importante innovazione riguarda la possibilità di fare dei
trattamenti laser personalizzati; questa è una modalità che
consente notevoli vantaggi visivi per il paziente.
In pratica prima dell’intervento con un dispositivo computerizzato
si esegue una mappatura dell’occhio da trattare (aberrometria); le
informazioni ottenute da questo esame vengono inserite nel computer del laser; questo esegue il trattamento in base alle informazioni ricevute. Tutto ciò è un importante elemento di precisione e
di perfezionamento che comporta un’ulteriore ottimizzazione dei
risultati, specialmente in situazioni particolari.
Un laser ad eccimeri di quinta-sesta generazione è uno strumento di prezzo elevato e necessita di manutenzione continua e costosa; per questi interventi inoltre occorrono numerose altre strumentazioni costose; questo spiega i costi relativamente elevati
della PRK e della LASIK.
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IL LASER A FEMTOSECONDI
Il laser a femtosecondi è uno strumento in grado di emettere raggi di luce coerente in tempi incredibilmente brevi (miliardesimi di secondo) in aree estremamente piccole; in base
a questa particolarità è dotato di energia molto grande, in
grado cioè di distruggere tessuto e di trasformarlo in gas.
Il laser a femtosecondi è sostanzialmente un raggio di luce, che
taglia al posto di una lama metallica, e soprattutto taglia con maggior precisione e in completa sicurezza.
Il laser a femtosecondi trova la sua applicazione principale in chirurgia rifrattiva, nella Lasik, ma
ha altre importanti applicazioni
nel campo della chirurgia della
cataratta
I benefici del taglio con questo
laser sono:
1)Taglio senza lama scompare
l’uso delle lame metalliche; il paziente può avere una procedura
completamente laser la chirurgia è programmabile e ripetibile in
quanto non chirurgo dipendente;
Particolare dell’interfaccia paziente - laser
2)Massimo controllo e accuraa femtosecondi: permette la precisa fotezza nella esecuzione dell’intercalizzazione del laser sulla cornea
vento
29
PRK PER MIOPIA, ASTIGMATISMO
E IPERMETROPIA LIEVI
La miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia di lieve entità vengono
attualmente trattati con la PRK o fotoablazione corneale di superficie mediante laser ad eccimeri; questa tecnica consente di
ottenere risultati precisi, sicuri e stabili nel tempo, specialmente
con i laser di quinta e sesta generazione cioè con quelli di più
recente produzione.
La PRK di fatto viene usata soprattutto per correggere i difetti di
rifrazione lievi dell’occhio.
Per brevità ora verrà descritta la PRK nella miopia ma quanto detto in seguito vale, sia pure con qualche piccola differenza, anche
per l’astigmatismo e l’ipermetropia.
Modalità di esecuzione della PRK e decorso postoperatorio
Al paziente viene richiesto di sdraiarsi sul lettino sotto al laser e poi
viene instillata qualche goccia di collirio anestetico.
Poi viene rimosso l’epitelio, cioè lo strato più superficiale di cellule che ricopre la cornea per esporre lo strato subito sottostante
all’azione del laser.
Al paziente viene poi richiesto di fissare, restando immobile con
ambedue gli occhi aperti, una luce rossa situata entro al laser.
L’operatore esegue il trattamento laser vero e proprio che dura dai
30 ai 60 secondi circa.
Durante il trattamento occorre che il paziente stia immobile e che
fissi con attenzione la luce di riferimento del laser tenendo ambedue gli occhi ben aperti.
A fine procedura viene applicata una lente a contatto terapeutica.
La durata totale della procedura è di alcuni minuti.
L’intera procedura è indolore; al massimo il paziente può sentire
toccare o può avvertire una lieve pressione o qualche fastidio.
Nelle ore che seguono il trattamento può invece comparire dolore, talvolta anche di una certa intensità; frequente è pure la la-
30
crimazione, il fastidio alla luce ed un
certo bruciore all’occhio trattato.
La guarigione richiede 4-5 giorni e il
completo recupero visivo comporta un
tempo maggiore (una o due settimane).
I due occhi si possono operare nella
stessa seduta o in tempi diversi.
PRK: l’epitelio corneale viene rimosso con una spatolina smussa, ricrescerà nell’arco di qualche giorno
PRK: dopo aver rimosso l’epitelio
corneale lo specialista attiva il laser
ed esegue l’ablazione con il laser ad
eccimeri per correggere il difetto
Pregi della PRK
Il trattamento di superficie con laser ad
eccimeri fornisce una visione di ottima
qualità e corregge con buona esattezza la miopia lieve (e anche l’astigmatismo e l’ipermetropia lievi); è invece
soggetto ad imprecisioni nella miopia
media e fornisce risultati meno apprezzabili in quella forte (stessa cosa vale
per l’astigmatismo e l’ipermetropia).
I pregi di questa tecnica consistono
nella sua semplicità di attuazione, nel
fatto che è una procedura di superficie.
Gli inconvenienti, i rischi e le complicazioni della PRK sono trattati più
avanti a pag xx
In preparazione al trattamento
PRK con laser ad eccimeri
Almeno quindici giorni prima dell’intervento occorre sospendere l’uso delle
PRK: a fine intervento si applica una lenti a contatto morbide nell’occhio da
lente a contatto terapeutica che ser- operare; se le lenti sono rigide invece
ve ad attutire i disturbi conseguenti vanno sospese almeno tre settimane
al trattamento laser ed accelerare la prima; il trucco alle palpebre invece
ricrescita dell’epitelio corneale
va arrestato almeno tre giorni prima;
occorre inoltre sospendere eventuali
terapie locali a base di colliri, pomate ecc. Il giorno dell’intervento
evitare di utilizzare profumi, dopobarba, ecc. Prima di uscire di casa
per l’intervento lavare il viso e le palpebre con sapone; utile è anche
munirsi di un paio di occhiali da sole da utilizzare dopo l’operazione.
31
Anestesia
L’intervento viene eseguito in anestesia topica cioè con l’applicazione di alcune gocce di collirio anestetico; esse sono più che
sufficienti ad evitare ogni dolore durante l’esecuzione della procedura ed hanno il vantaggio di lasciare l’occhio libero di muoversi
per fissare la luce del laser; questo è molto importante per una
precisa esecuzione del trattamento.
PRK: decorso postoperatorio
Nelle prime ore successive all’intervento (ma ciò può perdurare
anche un paio di giorni) è possibile che compaia dolore, più o
meno accentuato, all’occhio operato; esso è conseguenza della
“ferita” indotta dalla rimozione dello strato di cellule che ricoprono
la cornea e dalla “ferita” provocata dal trattamento laser.
Il dolore può essere adeguatamente controllato con opportuna
terapia medica e con l’applicazione a fine intervento di una speciale lente a contatto (detta “terapeutica”).
Frequente è pure che l’occhio lacrimi abbondantemente, che
“bruci”, che sia arrossato, che abbia fastidio alla luce; la visione
è molto annebbiata; c’è inoltre difficoltà a tenere gli occhi aperti.
Nei primi giorni è consigliabile inoltre l’uso di un occhiale colorato; ciò oltre a proteggere dalla luce, serve a riparare l’occhio da
traumi o contusioni (che nella prima fase postoperatoria possono
essere dannosi essendo l’occhio momentaneamente “sensibilizzato” dal laser).
Subito dopo l’intervento è molto importante che il paziente tenga
gli occhi chiusi per alcune ore o meglio ancora che dorma qualche ora; al suo risveglio, l’occhio sarà migliorato nettamente ed i
suddetti fastidi si saranno attenuati o saranno scomparsi. Inoltre
la visione comincerà ad essere meno torbida.
Dopo 4-5 giorni dall’intervento solitamente si rimuove la lente a
contatto terapeutica applicata dopo l’intervento.
Nei giorni e nelle settimane successive all’intervento la visione
migliora progressivamente; talvolta rimangono degli aloni ed un
certo fastidio alla luce, specialmente durante la guida notturna,
inoltre la visione è soggetta a fluttuazioni cioè a variazioni nelle
varie ore della giornata ecc.
Con il passare del tempo si ha la progressiva scomparsa di gran
parte dei suddetti disturbi.
Il rientro al lavoro nella maggioranza dei casi può avvenire una
settimana dopo l’operazione.
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Precauzioni e prescrizioni dopo la PRK
Nei primi giorni seguenti alla PRK l’occhio è fragile e va protetto;
occorre perciò utilizzare un paio di occhiali leggermente scuri nelle
ore diurne e proteggere l’occhio con una conchiglia di plastica
durante la notte per i primi 4-5 giorni; essa impedisce involontari
strofinamenti o traumi durante il sonno.
L’attività sportiva leggera (corsa, ginnastica, ecc.) può essere ripresa anche dopo 1-2 giorni; per fare sport più pesanti (sci, pallone, ecc.) attendere qualche giorno in più.
L’uso del computer, della televisione, dell’auto può iniziare unodue giorni dopo se il paziente si sente di farlo.
Sesso a discrezione del paziente.
È molto importante non strofinare l’occhio sottoposto al trattamento laser; questa precauzione è bene sia mantenuta durante le
prime quattro-sei settimane.
Nelle prime settimane è inoltre preferibile non esporsi a lungo alla
luce intensa del sole specialmente in alta montagna o al mare
senza un’adeguata protezione con occhiali scuri dotati di filtro
contro i raggi ultravioletti; un occhiale da sole di buona marca è
sufficiente a tale scopo.
Le cure dopo l’intervento di PRK
Le cure postoperatorie vanno iniziate 2-4 ore dopo il trattamento
laser. Consistono nell’instillare uno o più colliri a base di antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali; il paziente deve applicarli
sull’occhio operato con la frequenza e per il periodo richiesto dal
chirurgo cioè almeno 5-6 volte al giorno. Consigliato è l’uso frequente di lacrime artificiali.
33
Differenze tra prk e lasik
PRK per la correzione
della miopia leggera
1. È una procedura laser
LASIK per la correzione della
miopia lieve, media e forte
1. È una procedura laser
2. Fornisce ottimi risultati nella miopia 2. Fornisce risultati molto buoni nellieve, scarsi in quella media
la miopia media, ma anche in quella
lieve.
3. L’occhio da trattare viene aneste- 3. L’occhio da trattare viene anestetizzato con alcune gocce di collirio tizzato con alcune gocce di collirio
anestetico
anestetico
4. Vengono inserite nel computer 4. Vengono inserite nel computer
del laser le informazioni necessarie a del laser le informazioni necessarie a
correggere il difetto del paziente
correggere il difetto del paziente
5. L’oculista “raschia” la cornea in
superficie sulla zona in cui verrà eseguito il trattamento laser (rimuove
cioè l’epitelio, lo strato di cellule che
riveste la cornea).
Dopo l’intervento poi l’epitelio impiega 4-5 giorni per riformarsi completamente e quindi anche il recupero
visivo si fa attendere.
5. L’oculista posiziona il laser a femtosecond, cioè l’apparecchio che
consente di tagliare un sottile strato
di tessuto corneale (poco più di un
decimo di millimetro); il lembo tagliato viene poi sollevato come fosse la
pagina di un libro
6. Il laser viene centrato esattamente
sulla superficie anteriore della cornea
corrispondente al centro della pupilla; esso viene poi attivato dal chirurgo ed esegue il trattamento previsto
in un tempo che varia fra i 30 ed i 60
secondi.
6. Il trattamento laser viene eseguito
sulla parte interna della cornea esposta durante la fase precedente. La
durata è di 30-60 secondi.
7. L’occhio viene poi protetto con una 7. Il “libro viene chiuso”, cioè la porspeciale lente a contatto terapeutica zione di cornea sollevata per il trattamento laser, viene riposizionata
senza necessità di sutura e l’occhio
rimane sbendato
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8. L’intera procedura dura poco meno
di dieci minuti e può essere utilizzata
anche per correggere l’astigmatismo
leggero e l’ipermetropia leggera.
8. L’intera procedura dura meno di
dieci minuti; essa può essere utilizzata
anche per la correzione di astigmatismi e ipermetropie lievi e medi
9. Il paziente viene medicato con un
collirio antibiotico e dopo pochi minuti viene dimesso con l’occhio protetto da un occhiale da sole
9. Il paziente viene medicato con un
collirio antibiotico e, dopo pochi minuti, viene dimesso con l’occhio protetto da un paio di occhiali da sole
10. Il trattamento in se stesso è completamente indolore.
L’occhio è fastidioso e dolente nelle
prime 24 ore. I fastidi persistono per
4-5 giorni cioè fino a quando le cellule rimosse con la “raschiatura” iniziale non si saranno in parte riprodotte.
L’epitelio si riforma tanto più lentamente, tanto più è avanzata l’età del
paziente
10. L’intervento ed il decorso postoperatorio sono indolori.
Dopo l’intervento è presente solo una
certa sensazione di corpo estraneo e
una certa lacrimazione che durano
qualche ora. Il bulbo oculare non è
dolente anche perché la ferita chirurgica si chiude rapidamente cioè in
poche ore
11. L’occhio comincia a vedere dopo 11. L’occhio comincia a vedere già
4-5 giorni ed il completo processo di 4-5 ore dopo l’intervento; il processo
guarigione richiede alcune settimane di guarigione si completa poi nel giro
di qualche settimana
12. Per eseguire eventuali ritocchi è 12. Fare un eventuale ritocco è possipreferibile attendere almeno un anno bile dopo 8-12 (e preferibilmente non
dal primo intervento
oltre 24) settimane dall’intervento
13. Si possono operare anche ambedue gli occhi insieme (per i vantaggi e svantaggi dell’intervento simultaneo vedere apposita tabella)
13. Si possono operare ambedue gli
occhi insieme (per i vantaggi e svantaggi dell’intervento simultaneo vedere apposita tabella)
In conclusione la PRK è semplice
da eseguire; dopo l’intervento però
l’occhio è spesso dolente, è lento a
guarire ed il recupero visivo si fa attendere
In conclusione la LASIK richiede l’utilizzo di due laser è un poco più difficile da eseguire; dopo l’intervento
però il paziente non soffre, recupera
rapidamente la vista e il difetto viene
corretto con maggior precisione
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LASIK PER MIOPIA,
ASTIGMATISMO
E IPERMETROPIA
LIEVE E MEDIA
Lasik: preparazione del paziente per il
trattamento con il laser a femtosecondi
Lasik: il laser a femtosecondi crea una
lamella corneale di spessore perfettamente uniforme
Lasik: dopo aver sollevato la lamella,
si esegue il trattamento con il laser ad
eccimeri per correggere il difetto
La LASIK è la procedura di scelta
quando si voglia correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia
leggeri e medi.
La LASIK è inoltre preferita alla PRK
tutte le volte che si voglia ottenere un
recupero visivo rapido e una veloce
stabilizzazione visiva; inoltre, ogni
qual volta si desideri evitare dolore
ed in generale i disturbi conseguenti
all’intervento.
Tecnica di esecuzione della LASIK
Il paziente viene fatto sdraiare sotto al
laser e poi vengono applicate alcune
gocce di collirio anestetico.
L’operazione di LASIK consta di due
parti: la prima consiste nell’eseguire
una cosiddetta “incisione lamellare”
sulla cornea, con un laser a femtosecondi, cioè nell’incidere in maniera incompleta un sottile strato semicircolare di tessuto superficiale; il chirurgo
solleva poi lo strato di tessuto inciso
e lo appoggia di lato proprio come si
apre la pagina di un libro.
La seconda parte dell’intervento con-
36
siste nell’eseguire, nella parte interna
della cornea così esposta, il trattamento con il laser ad eccimeri che
corregge la miopia (e gli altri difetti).
Infine la lamella tagliata viene poi riposizionata senza necessità di dare
punti di sutura e senza bendaggio;
basta un paio di occhiali scuri.
Lasik: i laser di ultima generazione
hanno raggi laser di diametro molto
piccolo che vengono indirizzati mediante il software del computer per rimodellare la curvatura della cornea
Lasik: dopo l’ablazione il lembo di tessuto corneale viene riposizionato nella
sua sede
Lasik: a fine intervento non servono
punti di sutura, ma la lamella si riattacca in pochi istanti: questo permette un
recupero visivo molto rapido
Pregi della LASIK
Premesso che la LASIK è l’intervento più usato a livello internazionale per correggere la miopia (80%
circa del totale degli interventi),
l’operazione viene effettuata in anestesia topica (cioè anestesia a base di
soli colliri), è indolore e viene eseguita
in ambulatorio cioè senza ricovero;
non richiede punti di sutura o punture
e l’occhio operato non necessita di
bendaggio. La durata dell’intervento
è di circa 10 minuti.
Si possono operare anche ambedue gli occhi contemporaneamente .
Dopo l’operazione, contrariamente a
quanto succede nella PRK, il paziente non ha dolori o lacrimazione o
fastidio alla luce, ma ha solo una modesta sensazione di corpo estraneo e
una moderata lacrimazione.
Il recupero visivo è rapido ed avviene in poche ore; la stabilizzazione
della visione richiede invece qualche
giorno ed il processo di guarigione si
completa in alcune settimane.
La LASIK offre risultati duraturi nel
tempo e la riuscita rifrattiva è tanto
più precisa quanto minore è il difetto;
essa può essere calcolata con una
precisione di circa il 95 % per le miopie medie, ossia se si vogliono cor-
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reggere 7 diottrie il risultato può oscillare di 1 /2 diottria in più o in
meno. È invece di oltre il 95% per le miopie di minor entità.
Qualora con l’intervento non si ottenga una correzione sufficiente
è possibile eseguire un ritocco dopo 6-12 settimane (nel caso
della PRK occorre attendere circa un anno).
In preparazione alla lasik
Almeno quindici giorni prima dell’intervento occorre sospendere l’uso delle lenti a contatto morbide nell’occhio da
operare; se le lenti sono rigide invece vanno sospese almeno tre
settimane prima; il trucco alle palpebre invece va arrestato almeno
tre giorni prima; occorre inoltre sospendere eventuali terapie locali a
base di colliri, pomate ecc. ed iniziare quelle descritte dal chirurgo.
Il giorno dell’intervento evitare di utilizzare profumi, dopobarba, ecc.
Prima di uscire di casa per l’intervento lavare il viso e le palpebre
con sapone; utile è anche munirsi di un paio di occhiali da sole da
utilizzare dopo l’operazione.
Anestesia
L’intervento viene eseguito in anestesia topica cioè con l’applicazione di alcune gocce di collirio anestetico; esse sono più che
sufficienti ad evitare ogni dolore durante l’esecuzione della procedura ed hanno il vantaggio di lasciare l’occhio libero di muoversi
per fissare la luce del laser; questo è molto importante per una
precisa esecuzione del trattamento.
Lasik: decorso postoperatorio
Nelle prime ore post-operatorie è possibile che l’occhio bruci più
o meno lievemente, che abbia una sensazione di corpo estraneo,
che lacrimi, che la luce dia fastidio e che la visione sia offuscata.
Subito dopo l’intervento è molto importante che il paziente tenga
gli occhi chiusi per alcune ore o meglio ancora che dorma qualche
ora; al suo risveglio l’occhio sarà migliorato nettamente ed i suddetti fastidi si saranno notevolmente attenuati o saranno scomparsi.
Inoltre la visione comincerà ad essere già piuttosto limpida.
Il giorno dopo l’intervento solitamente il paziente non ha quasi
più disturbi ed il recupero visivo sarà quasi completo; due giorni
dopo, il paziente può, nella quasi totalità dei casi, tornare al
lavoro ed alla guida dell’auto.
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Nei giorni successivi all’intervento l’occhio guarirà ulteriormente e
la visione si stabilizzerà progressivamente; la completa guarigione
poi richiederà alcune settimane.
Le cure dopo l’intervento
Le cure postoperatorie vanno iniziate 2-4 ore dopo l’operazione. Consistono nell’instillare uno o più colliri a base di antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali; il paziente deve applicarli
sull’occhio operato con la frequenza e per il periodo richiesto dal
chirurgo; cioè almeno 5-6 volte al giorno.
Precauzioni e prescrizioni postoperatorie
Nei primi giorni seguenti alla Lasik l’occhio è fragile e va protetto;
occorre perciò utilizzare un paio di occhiali leggermente scuri nelle
ore diurne e proteggere l’occhio con una conchiglia di plastica
durante la notte per i primi 4-5 giorni; essa impedisce involontari
strofinamenti o traumi durante il sonno.
L’attività sportiva leggera (corsa, ginnastica, ecc.) può essere ripresa anche dopo 2-3 giorni; per fare sport più pesanti (sci, pallone, ecc.) attendere due-tre settimane.
L’uso del computer, della televisione, dell’auto può iniziare unodue giorni dopo se il paziente si sente di farlo.
Sesso a discrezione del paziente due-tre giorni dopo.
È molto importante non strofinare l’occhio sottoposto al trattamento laser; questa precauzione è bene sia mantenuta durante le
prime quattro-sei settimane.
Nelle prime due-tre settimane seguenti all’intervento non fare bagni in
piscina o al mare (a meno che non si usi una maschera), non truccare
gli occhi, non esporsi a prodotti spruzzati da bombolette spray, etc.
Da evitare per alcuni giorni sono gli ambienti con prodotti irritanti
(ambienti con gas chimici, locali fumosi, posti polverosi etc); la
doccia può essere fatta fin dal giorno dopo, tenendo gli occhi chiusi quando si usa lo shampoo. Per andare dal parrucchiere
attendere 2-3 giorni.
Nelle prime settimane è inoltre preferibile non esporsi a lungo alla
luce intensa del sole specialmente in alta montagna o al mare
senza un’adeguata protezione con occhiali scuri dotati di filtro
contro i raggi ultravioletti; un occhiale da sole di buona marca è
sufficiente a tale scopo.
39
Inconvenienti, rischi e complicazioni
della prk e della lasik
Miopia, astigmatismo ed ipermetropia, che fino a pochi anni fa
potevano essere corretti solo con occhiali o lenti a contatto, possono ora trovare un’ottima alternativa terapeutica nel trattamento
effettuato con laser ad eccimeri.
La chirurgia rifrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando,
escluso il semplice desiderio estetico di non portare una correzione ottica, esistono condizioni oculari ed ambientali che impediscono l’utilizzazione al meglio della capacità visiva.
L’accurata selezione delle caratteristiche cliniche e dei motivi che
conducono all’intervento, nonché al tipo di intervento, è resa necessaria dalla considerazione che il trattamento non è reversibile
e dalla possibilità del verificarsi di complicazioni, modificazioni secondarie o effetti indesiderati possibili in tutti gli interventi .
Va inoltre rilevato che ogni atto di chirurgia rifrattiva, quale che sia
la tecnica adoperata, si rivolge alla risoluzione delle sole caratteristiche ottiche, ma non modifica quelle patologiche che possono
essere associate al difetto di vista.
In altre parole, ad esempio, un miope con alterazioni retiniche che
compromettono parte della sua funzionalità visiva non può sperare
di vedere risolto questo problema da un intervento a scopo rifrattivo, né esso può costituire una “assicurazione” verso complicanze
successive o verso possibili progressioni future della miopia. L’intervento potrà, però, ragionevolmente mirare ad una eliminazione
dell’occhiale o ad una riduzione del potere della lente. Pertanto,
per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente
venga informato in modo esauriente dal medico, cosìcchè il suo
consenso all’intervento sia motivato e convinto.
Egli deve chiedere al medico oculista che lo ha in cura, se il suo
caso può trarre vantaggio dall’uso della tecnica del modellamento
corneale eseguita con laser ad eccimeri.
40
Questi interventi sono a bassissimo rischio e forniscono nella
grande maggioranza dei casi ottimi risultati. Ma non possono dare
la perfezione che ha un occhio privo di difetti.
Come risultato conseguente o effetto secondario al trattamento laser
si può talvolta avere:
•Una correzione inferiore a quella prevista: è l’inconveniente più
comune anche se non è frequente; l’intervento comporta comunque una considerevole riduzione del difetto e delle distorsioni
provocate dall’occhiale e quindi un miglioramento della funzione
visiva non corretta; talvolta rimane necessario l’uso dell’occhiale,
almeno alcune ore al giorno.
La possibilità che il difetto non venga corretto del tutto aumenta
con l’aumentare del difetto stesso ed è più frequente quando si
cerca di correggere più di un difetto insieme (miopia + astigmatismo, ipermetropia + astigmatismo etc).
Quando il risultato rifrattivo desiderato non viene ottenuto è possibile un ritrattamento dopo alcune settimane o mesi dalla prima
procedura; un ritocco può rendersi utile soprattutto quando si
trattano difetti forti; un terzo trattamento è però preferibile evitarlo.
•Da non escludere è pure una correzione superiore al necessario;
questa è più rara e comporta ancora l’uso dell’occhiale.
•Possibile è anche, in una modesta percentuale dei casi, una certa
regressione, cioè un parziale ritorno del difetto; appropriate terapie utilizzate al momento opportuno possono limitare tale inconveniente che si presenta prevalentemente con la PRK.
•La miopia è talora un difetto che tende a progredire con il tempo e
l’intervento non è in grado di arrestare l’evoluzione del difetto e/o
delle relative alterazioni retiniche, ecc..
•Uso di occhiali: qualora il trattamento laser sia in grado di eliminare l’uso dell’occhiale per lontano occorre ricordare che dopo i
40 anni, inizia la presbiopia e che quindi occorre un occhiale per
vicino (scrittura, lettura etc).
•Velature transitorie della cornea nell’ambito del processo di guarigione: queste opacità, che determinano iniziali riduzioni dell’efficienza visiva, si associano frequentemente alla regressione; esse
tendono a ridursi progressivamente in un arco di tempo che oscilla generalmente intorno ai sei mesi. Sono più frequenti nella PRK.
•Talvolta la visione pur essendo buona senza dover ricorrere alle
lenti correttive non è così nitida e chiara come lo era prima con
le lenti.
41
•Dolore: può comparire soprattutto subito dopo il trattamento con
PRK, mentre esso è raro dopo la LASIK;
•Abbagliamenti, fotofobia, fluttuazioni visive, aloni, immagini sdoppiate, soprattutto in condizioni di dilatazione pupillare, cioè in visione
notturna; questi disturbi accompagnano soprattutto le prime fasi postoperatorie e tendono poi a ridursi con il passare del tempo; essi
sono tanto più frequenti tanto più il difetto iniziale è forte e quanto più
la pupilla ha tendenza a dilatarsi in presenza di scarsa luce o al buio.
In pazienti con pupilla molto ampia e/o affetti da difetti importanti tali
disturbi possono rendere difficoltosa la guida notturna.
I disturbi sopra menzionati sono più evidenti e più frequenti subito
dopo la chirurgia e tendono a diminuire con il passare del tempo;
in una percentuale ridotta di casi possono rimanere a permanenza.
•Talvolta inoltre può accadere che l’intervento possa essere sospeso
pochi minuti prima della sua esecuzione od anche durante la sua esecuzione e che debba essere eseguito o completato in altra giornata.
•La reattività postoperatoria è influenzabile in senso positivo dal
trattamento medico ed è pertanto di importanza basilare seguire
le prescrizioni del chirurgo.
•Estremamente raro ma possibile è pure il rischio di infezioni, emorragie
o di alterazioni permanenti della cornea e di altre strutture; nei casi più
gravi esse possono condurre anche a serie ripercussioni sulla vista.
A conoscenza di chi scrive fino ad ora non è mai stato riportato in
letteratura alcun caso di infezione grave al punto tale da provocare la
completa perdita della vista. Quando si operano contemporaneamente i due occhi i suddetti rischi possono riguardare ambedue gli occhi.
•Fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione del laser
e dell’intervento possono influenzare la guarigione e quindi il risultato. Variazioni dal risultato ricercato possono essere possibili e
non possono e non devono essere considerate insuccessi.
Quasi tutti gli inconvenienti su menzionati, relativamente frequenti
con gli apparecchi laser di prima, seconda, terza generazione, si
verificano più raramente con le macchine di quarta, quinta o sesta
generazione; il paziente può quindi ora affrontare la correzione dei
difetti visivi con maggior possibilità di avere un trattamento che
risolva in maniera ottimale il suo difetto.
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LASIK
Intervento nei due occhi insieme
Intervento nei due occhi separatamente
Operando i due occhi nello stesso Quando si opera prima un occhio e
giorno si fa una sola seduta chirurgica; dopo alcuni giorni l’altro occorrono due
ciò vuol dire che il paziente ha un solo sedute chirurgiche.
stress chirurgico ed emotivo
Dopo l’intervento i due occhi recuperano la vista insieme per cui sono più
equilibrati.
Hanno inoltre la stessa qualità di vista e
migliorano insieme.
Il paziente inoltre si adatta rapidamente
alla nuova situazione.
Nel periodo che intercorre fra un intervento e l’altro l’occhio operato vede in
un modo (bene...) e quello non operato
in maniera diversa (male...).
L’occhio non operato è in difficoltà perché non può usare la lente a contatto
(in previsione dell’intervento) e perché
l’occhiale non viene tollerato (per la differenza fra un occhio e l’altro).
L’intervento fornisce un risultato più si- Operando prima un occhio e successimile nei due occhi perché le condizioni vamente l’altro si ha il tempo di valutare
chirurgiche ed ambientali sono uguali. il risultato ottenuto con il primo intervento e di programmare eventuali modifiche per il secondo intervento.
C’è minor dispersione di tempo e di
energia. È importante per chi lavora,
studia o per chi, non abitando nella città ove viene eseguito l’intervento, deve
viaggiare e stare fuori casa
Operando prima un occhio, lasciando qualche giorno di intervallo e poi
operando l’altro si perdono alcuni
giorni in più.
Nei giorni successivi i due occhi seguo- Occorre effettuare le cure e le visite di
no la stessa cura e vengono controllati controllo prima per un occhio e poi per
insieme
l’altro.
In ogni intervento di qualunque tipo eseguito sul corpo umano c’è la possibilità
di infezione; nella chirurgia laser della
cornea il rischio di una infezione grave
è di circa 1 caso ogni 4-5000 interventi.
Con l’intervento contemporaneo dei
due occhi c’è la possibilità che l’infezione colpisca ambedue gli occhi.
Nel caso di intervento in un solo occhio, il rischio di infezione riguarda solo
l’occhio interessato. Una grave infezione può comportare serie ripercussioni
sulla cornea, ma non così importanti
da compromettere in maniera totale la
vista.
43
In conclusione
L’intervento simultaneo dei due occhi
offre un recupero visivo globale più rapido e nell’insieme è più comodo. In caso
di problemi è più facile che essi interessino ambedue gli occhi.
L’intervento separato riduce il rischio
che un’eventuale infezione colpisca
ambedue gli occhi, ma comporta per il
paziente maggiori disagi maggiori perdita di tempo, un recupero visivo globale
più lento ed un maggior stress emotivo.
44
INTERVENTO IN AMBULATORIO
Il Day Surgery del Centro Ambrosiano Oftalmico è nato e quindi organizzato ed attrezzato per eseguire la chirurgia dell’occhio
in maniera ambulatoriale; il paziente si reca al Centro il mattino
dell’operazione, riceve la necessaria preparazione, viene operato
e poi va a casa a fine mattina.
Gli interventi laser sull’occhio non richiedono ricovero in quanto
sono interventi che riguardano un piccolo organo quasi indipendente dal resto dell’organismo; inoltre sono interventi che non
alterano le condizioni fisiche generali del paziente anche perché
sono di breve durata non richiedono anestesie profonde, ma solo
l’instillazione di gocce anestetiche.
L’intervento avviene con l’assistenza di un anestesista e
l’ambiente è dotato degli strumenti necessari ad assistere il paziente sia durante che dopo l’intervento; inoltre la sala operatoria è
attrezzata con le più recenti apparecchiature per la moderna
chirurgia oftalmica.
Premesso che le attuali tecniche chirurgiche sono già per conto
loro più sicure e più precise di quelle utilizzate fino a pochi anni
or sono, la chirurgia oftalmica eseguita in ambulatorio presenta,
rispetto a quella eseguita in ospedale, parecchi vantaggi:
•la sala chirurgica e le sale complementari (sale d’attesa, sala postoperatoria) sono attrezzate per le specifiche esigenze dell’oculista e del paziente oftalmico;
•il paziente viene assistito da personale specificamente educato e
preparato alla chirurgia oftalmica; esso quindi ha una competenza
specialistica maggiore e si occupa meglio del paziente;
•l’utilizzazione sempre dello stesso personale permette di ottenere
una sua migliore conoscenza e familiarità con le strumentazioni e
quindi un miglior uso delle stesse;
•il paziente evita il ricovero, elemento questo che comporta sempre una certa ansia e preoccupazione (a nessuno piace andare in
ospedale... anche perché spesso proprio in ospedale si prendono
delle malattie...);
45
•il paziente può essere mobilizzato subito, può cioè alzarsi, camminare etc;
•il paziente può avere la compagnia e l’assistenza dei suoi familiari
per cui egli si trova in un’atmosfera rilassante prima e dopo l’intervento; ciò riduce il suo stato di ansia e di tensione per cui egli
affronta con maggior tranquillità l’operazione con indubbi effetti
positivi sul risultato finale; tutto ciò
permette anche di utilizzare una minor quantità di farmaci sedativi ed
anestetici.
Dopo l’operazione il paziente viene
trattenuto al centro per una mezz’ora circa e poi, dopo un adeguato
controllo sanitario, se abita vicino
alla struttura chirurgica, viene inviato a casa (accompagnato da un
familiare); egli quindi può contare
sull’assistenza di un parente o di un
amico e sul proprio ambiente domestico evitando così la fredda ed
impersonale struttura ospedaliera.
A casa non è richiesta una particolare assistenza generale, solo la
compagnia di qualcuno.
Se invece abita lontano (a più di
un’ora e mezza dalla struttura chirurgica) è bene che rimanga a dorPrima di essere dimesso il paziente mire per la prima notte in un alberviene controllato con il microscopio a go nelle vicinanze dell’ambulatorio
chirurgico.
lampada a fessura
46
MIOPIA FORTE E
IMPIANTO DI CRISTALLINO ARTIFICIALE
La procedura consiste nell’introdurre un cristallino artificiale all’interno dell’occhio.
È una procedura indicata per la correzione di miopie elevate, ma
anche per forti astigmatismi o importanti ipermetropie soprattutto
per occhi in cui non sia consigliabile o non sia possibile eseguire
la LASIK.
L’intervento va sempre preceduto da una serie di meticolosi esami che consentono di valutare lo stato di salute dell’occhio e permettono, tra l’altro, di calcolare se esiste spazio sufficiente per
posizionare il cristallino artificiale.
L’operazione si esegue in anestesia locale ed in modo ambulatoriale; dura circa 20 minuti ed è indolore. L’intervento viene praticato soprattutto per correggere miopie superiori a 7 diottrie e
può essere eseguito in qualunque periodo dell’anno.
L’operazione si può eseguire con due tecniche fondamentali.
Posizione del cristallino fachico da
camera anteriore ad aggancio irideo
all’interno dell’occhio per la correzione di una forte miopia
Posizione del cristallino fachico da camera posteriore all’interno dell’occhio
per la correzione di forte miopia
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Tecnica dei due cristallini
Si lascia in sede il cristallino umano e si inserisce un cristallino
artificiale, correttivo del difetto visivo.
Tecnica di sostituzione del cristallino
Se la miopia è elevata è possibile correggere il difetto anche eseguendo l’estrazione del cristallino trasparente o in via di opacizzazione ed inserendo un cristallino artificiale al suo posto; la procedura è esattamente eguale a quella dell’intervento di cataratta.
La tecnica della sostituzione del cristallino è l’intervento di prima scelta
quando oltre a una miopia elevata (o ad un forte
astigmatismo o ad una
importante ipermetropia)
comincia a formarsi un
po’ di cataratta oppure quando il difetto non
sia correggibile con altra Il cristallino artificiale, dopo la rimozioprocedura; è inoltre pre- ne del cristallino umano viene posizioferibile, per lo più, ese- nato dentro il “sacco capsulare”, cioè
guirlo in pazienti di età dentro l’involucro del preesistente cristallino umano
superiore ai 45 anni.
Per maggiori informazioni sui cristallini artificiali per la forte miopia consultare “La miopia forte e il cristallino artificiale” di Lucio Buratto disponibile presso il Centro Ambrosiano Oftalmico
(www.camospa.it)
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CONDIZIONI PARTICOLARI IN CUI LA CHIRURGIA
RIFRATTIVA È DI PARTICOLARE AIUTO
Lavoro
•ambienti polverosi: lavoratori dell’industria o dell’edilizia etc.
•ambienti con vapori chimici: dipendenti di laboratori,
lavanderie etc.
•ambienti caldi: lavoratori dell’industria siderurgica,
vetrai, fornai etc.
•ambienti con alta percentuale di vapore o umidità:
cuochi etc.
•bandi di concorso: parecchi giovani non possono
accedere per difficoltà visive (polizia, guardie forestali, accademia navale etc.)
Sport
•tutti gli sportivi hanno grosse difficoltà con gli occhiali; molti sono in difficoltà anche con le lenti a contatto
(chi immagina un giocatore di basket, uno sciatore
con gli occhiali? O un tennista o un golfista?)
Ragioni estetiche
•modelle o modelli, musicisti e cantanti etc.
•gente di spettacolo (televisione, cinema, teatro etc.)
Patente
•non è permesso averla se un occhio è molto diverso
dall’altro.
Impossibilità ad
•per intolleranza da parte dell’occhio
usare lenti a contatto •per scarsità di lacrime
•per secrezione grassa
•per uso eccessivo e sconsiderato
•per difficoltà ad inserirle ed a toglierle
•per tendenza alla formazione di abrasioni e ulcere
•per lavoro in ambienti polverosi, fumosi, vapori chimici
Impossibilità a porta- •scomodità
re l’occhiale
•peso elevato
•fastidio meccanico
•lenti spesse
Ragioni psicologiche limitazione del campo di sguardo da parte della montatura
•quando l’occhiale o la lente a contatto è sentita
come un handicap
•quando l’occhiale provoca un senso di costrizione
o di insofferenza
•quando l’occhiale è causa di introversione o di
•insicurezza
•quando l’occhiale limita i rapporti affettivi, lavorativi e sociali
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CONFRONTO FRA LENTE A CONTATTO,
OCCHIALE E LASIK O PRK
Vantaggi
LENTE A CONTATTO
OCCHIALE
LASIK O PRK
Visione nitida
Buona visione
Indipendenza da mezzi
protesici
Estetica
Integrità della lacrimazione Estetica
Integrità della lacrimazione
Ampio campo di sguardo Limitato campo di sguardo Ottima correzione del difetto
Adatta per attività sportive Semplicità e praticità
Possibilità di svolgere ogni
attività
Costo medio
Costo ridotto
Costo medio
Non idonea per tutti
È una protesi nota a tutti
Accurata selezione
OCCHIALE
LASIK O PRK
Svantaggi
LENTE A CONTATTO
Necessità di manuten- Peso sul naso e sulle Eseguibili solo in età
zione
orecchie
adulta
Training per un corretto Spessore delle lenti
uso
Modesto fastidio dell’intervento
Alterazione della lacrima- Estetica
zione
Necessità di visite postoperatorie
Limitazione oraria giorna- Limitazione del campo vi- Possibilità di incompleta
liera
sivo periferico
correzione
Costo di uso
Lenti che si rovinano e ne- Costo della chirurgia
(liquidi, ricambio lenti etc.) cessitano di sostituzione
Ricambio frequente
Rischio di rottura
Temporanei disturbi
postoperatori
Limitazioni ambientali (luoghi Distorsioni visive periferi- Possibilità di complicazioni
polverosi, vapori chimici...) che da lenti
chirurgiche o post-chirurgiche
Scarsa funzionalità
Difficoltà a svolgere alcune A volte difficoltàin visione
attività nella guida notturna notturna
(sportive, lavorative, etc)
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CONCLUSIONI
L’oculista degli anni 2014 e seguenti può correggere con ottimi
risultati la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo e può offrire a
milioni di persone la visione senza l’impedimento di occhiali e senza l’obbligo di lenti a contatto.
Questi interventi sono molto precisi ed a rischio quasi zero;non
sono però perfetti (come d’altronde una vista perfetta non forniscono nemmeno gli occhiali o le lenti a contatto) ed infatti non
è sempre possibile correggere esattamente il numero di diottrie
che paziente e chirurgo desiderano; talvolta un lieve difetto può
quindi rimanere ma questo può essere poi rimosso con un ritocco successivo; comunque in ogni caso si riduce notevolmente la
dipendenza dall’occhiale o dalle lenti a contatto, anche quando
non si riesce ad eliminarlo; nella grande maggioranza dei casi si
ottiene però il risultato completo cioè la correzione permanente e
definitiva del difetto.
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SERVIZIO URGENZE
In orario di ufficio (10.00-12.15/13.15- 18.30); chiamare lo studio
di Piazza Repubblica 21 al numero 02-6361191 e comunicare il
motivo dell’urgenza.
Solo per i pazienti operati degli ultimi tre giorni e solo in
caso di vera necessità esiste un servizio di reperibilità; esso
è operante negli orari di chiusura dell’ufficio (se possibile, evitare
le chiamate notturne).
Chiamare il numero telefonico indicato nel foglio di terapia che
viene dato alla dimissione; è il numero di un telefono cellulare, in
caso di difficoltà ripetere la chiamata o inviare un sms o lasciare il
messaggio in segreteria telefonica dicendo chiaramente e lentamente nome e cognome e numero di telefono (ripetere due volte
il numero telefonico).
Per appuntamenti, informazioni o esigenze di normale amministrazione, chiamare in giorni feriali ed in orario di ufficio lo studio
di Piazza Repubblica 21, preferibilmente al mattino, al seguente
numero: 02-6361191.
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QUESTIONARIO CHE AIUTA A PRENDERE
LA DECISIONE DI SOTTOPORSI ALLA
CORREZIONE LASER DI UN DIFETTO
RIFRATTIVO
Gli interventi laser sono procedure di scelta e di elezione. Non
sono interventi necessari per motivi di salute o di sopravvivenza.
Sono un’offerta della tecnologia e della medicina moderna, una
opzione dell’era contemporanea che può migliorare notevolmente
la qualità della vita e dare maggior libertà di azione.
Come ogni genere di chirurgia ha i suoi rischi ed ha i suoi costi.
Per il paziente i vantaggi sono superiori agli inconvenienti e ai costi?
La risposta si trova sia nella personalità del paziente che nei risultati dell’intervento.
Visto che la decisione se operare o meno spetta al paziente è stata preparata una lista di domande per aiutarlo a decidere se può
essere contento dopo un intervento chirurgia rifrattiva.
La LASIK o la PRK può essere presa in considerazione se la maggioranza delle seguenti affermazioni è valida.
1) Sono stanco del fatto che ogni mattino quando mi sveglio devo
infilare gli occhiali o applicare le lenti a contatto per poter iniziare
la mia giornata.
2) Da qualche tempo tollero poco le lenti a contatto.
3) Ho sempre tollerato male le lenti a contatto e mi sono sempre
sforzato a portarle.
4) Sono una persona molto attiva che desidera libertà nel praticare
sport o altre attività.
5) Penso che il mio aspetto sia migliore senza occhiali.
6) Ho paura di trovarmi in difficoltà se perdo i miei occhiali o una
lente a contatto.
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7) Avrei maggiori possibilità nella mia professione e nei miei passatempi se la vista non dipendesse dagli occhiali o dalle lenti a
contatto.
8) Sono disponibile ad accettare qualche inconveniente (aloni serali
ecc.) per non dipendere dall’occhiale o dalle lenti a contatto.
9) Sarei contento se la mia vista naturale venisse migliorata, anche
se avessi bisogno delle lentI correttive alcune ore al giorno.
10)Accetto bene i cambiamenti e mi entusiasmo per le novità.
11)Sono un tipo calmo e non mi agito facilmente.
12)Mi piacciono le cose ordinate ma non sono un perfezionista.
13)Penso che avrei più possibilità nei rapporti affettivi se non avessi
gli occhiali
14)Ho sempre guardato con un po’ d’invidia le persone che non
hanno bisogno di portare gli occhiali o le lenti a contatto.
15)Fin dall’infanzia ho sognato in futuro di poter togliere gli occhiali.
16)Sono disponibile ad accettare qualche fastidio pur di migliorare la
mia vista senza occhiali.
17)La dipendenza dalle lenti correttive mi fa sentire handicappato.
18)Penso che essere senza occhiali o lenti a contatto migliori la qualità della vita.
Chi pensa di essere un buon candidato, sentito il parere dell’oculista specialista in chirurgia rifrattiva può affrontare l’intervento.
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DOMANDE E RISPOSTE
Quesiti che il paziente pone con maggior frequenza prima di un intervento laser per la correzione di miopia, astigmatismo e ipermetropia
1. Si parla tanto degli interventi con il laser ad eccimeri per
correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia, di
che cosa si tratta?
Sono più di vent’anni che vengono praticati interventi con un particolare tipo di laser, chiamato laser ad eccimeri, che “modella” la
superficie della cornea asportando in sede appropriata alcune decine di centesimi di millimetro di tessuto, correggendo così molte
imperfezioni dell’occhio eliminando o riducendo l’uso di occhiali o
lenti a contatto.
2. Su quale parte dell’occhio viene fatto il laser?
Sulla cornea, che è la parte più anteriore dell’occhio. La cornea
è una sottile calotta sferica perfettamente trasparente, posizionata davanti all’iride, la parte colorata dell’occhio. La sua
trasparenza è indispensabile per consentire ai raggi luminosi
di arrivare all’interno del bulbo oculare. Al suo centro è spessa
circa mezzo millimetro.
Nella maggioranza dei casi il trattamento laser ad eccimeri asporta meno di 50 micron (cioè 50 millesimi di millimetro), l’equivalente
dello spessore di un capello umano.
3. C’è una sola tecnica laser ?
Esistono due tecniche principali: sono la PRK e la LASIK. La prima impiegata per le miopie leggere, e la seconda per quelle medie, ma anche per quelle leggere. Stessa cosa per l’astigmatismo
e l’ipermetropia.
4. Qual è la differenza fra PRK e LASIK?
Nella PRK il laser modifica la superficie corneale anteriore; nella
LASIK invece il laser modifica la porzione interna della cornea; per
fare ciò occorre una sottile incisione semicircolare che permette
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di sollevare un fine strato di tessuto, come si apre la pagina di un
libro, per accedere agli strati interni.
5. Quali difetti dell’occhio si possono correggere con un
trattamento laser ad eccimeri?
La miopia lieve e media può essere trattata con ottimi risultati;
nella miopia lieve si usa la PRK, nella miopia media, ma anche
in quella lieve, la LASIK. Anche l’astigmatismo e l’ipermetropia si
prestano bene ad essere corrette con una PRK o con una LASIK.
6. Dopo l’intervento si possono abolire completamente gli
occhiali?
Nessuna tecnica e nessun chirurgo può garantire con certezza
la completa abolizione delle lenti; ciò può essere ottenuto nella
grande maggioranza dei casi, soprattutto nei difetti lievi; nei difetti
medi può succedere che rimanga una piccola parte del difetto;
esso comunque può essere rimosso con un ritocco eseguito alcune settimane dopo l’intervento; l’occhiale talvolta può però essere richiesto, anche dopo l’operazione, almeno per alcune ore
del giorno; in generale esso avrà lenti più leggere e montature più
facili da portare.
Poco dopo i 40 anni comincia la presbiopia, cioè la necessità di
portare occhiali per lettura. I pazienti di età superiore ai 40 che vengono operati di miopia dovranno poi portare occhiali per vicino.
7. Si può trattare a qualunque età e in qualunque condizione?
È bene trattare solo in età adulta cioè a maturazione fisica completata (dopo i 18 anni); comunque ogni procedura è eseguibile solo quando l’occhio non presenta patologie oculari e dopo
un’accurata visita che ne dimostra l’idoneità.
È bene anche che il difetto sia stabilizzato; in caso contrario è
possibile che la miopia pian piano possa ricomparire. Non è così
per l’astigmatismo e per l’ipermetropia, che, solitamente, non
sono difetti evolutivi.
8. Il trattamento si esegue con il laser o con strumenti chirurgici ?
Alcuni trattamenti di chirurgia rifrattiva possono essere eseguiti
solo con il laser ad eccimeri, cioè con un raggio di luce (PRK); altri
sono fatti utilizzando due laser, ad eccimeri e a femtosecondi (LASIK); altri ancora devono essere fatti con un’operazione chirurgica
(impianto di cristallino artificiale).
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9. Come avviene l’intervento di PRK con il laser ad eccimeri?
Nei difetti leggeri il trattamento preferito è la “fotoablazione corneale superficiale” o PRK ed avviene in questa maniera: l’operatore
applica sull’occhio del paziente una goccia di collirio anestetico;
con un apposito strumento asporta lo strato di cellule che copre
la cornea in superficie; programma poi su computer del laser l’entità di miopia da correggere; il paziente viene invitato a fissare una
luce di riferimento; l’operatore preme poi sul pedale del laser ed in
alcune decine di secondi il trattamento viene completato.
Viene poi applicata una lente a contatto terapeutica per consentire la guarigione della superficie corneale trattata. Il tutto, compresa la preparazione dell’occhio, e l’impostazione del- laser, non
supera in genere i dieci-quindici minuti.
L’intervento si esegue con anestesia a base di gocce, non richiede punti ed è completamente indolore (non così però il decorso
post-operatorio).
10. Come avviene l’intervento di LASIK?
Nei difetti medi e forti, ma anche in quelli leggeri di miopia, astigmatismo e ipermetropia si utilizza la LASIK.
Il chirurgo applica alcune gocce di collirio anestetico, poi con un
laser a femtosecondi esegue un taglio semicircolare superficiale
sulla cornea; solleva poi il sottile strato di tessuto tagliato (come si
apre la pagina di un libro); invita poi il paziente a fissare la luce di
riferimento del laser ed in alcune decine di secondi effettua il trattamento con il laser ad eccimeri. “La pagina del libro” cioè il sottile
strato di tessuto viene riposizionato e l’operazione è completata.
L’intervento si esegue in anestesia a base di gocce, non richiede
punti, è indolore e consente il rapido recupero della vista.
11. E se mi muovo durante l’intervento?
Per ottimizzare il trattamento il paziente deve fissare una luce di riferimento situata entro al laser; egli deve restare immobile e tenere
ambedue gli occhi aperti.
Poiché il tempo reale del trattamento laser dura qualche decina di
secondi di solito non ci sono problemi; anche perché il trattamento
è completamente indolore. Comunque i laser di quarta, quinta e
sesta generazione dispongono di un sistema di puntamento, chiamato eye-tracker, che riesce a seguire l’occhio, quando questo si
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sposta, mantenendo la giusta centratura del trattamento sulla cornea; di aiuto per ottimizzare i risultati è anche il cosiddetto “riconoscimento dell’iride” che consente ancora maggiore precisione.
12. Trattamenti personalizzati: cosa sono?
L’intervento personalizzato è quello che corregge le aberrazioni
proprie dell’occhio.
Ogni occhio è diverso dall’altro e alcuni hanno delle aberrazioni, cioè piccoli difetti che limitano il raggiungimento di una vista ottimale. Oltre a correggere la miopia, l’astigmatismo e
l’ipermetropia si può correggere anche le altre piccole anomalie dell’occhio (aberrazioni); in tal modo si può migliorare la qualità della vista e, talvolta, anche la quantità (se prima il
paziente vedeva 10/10 con gli occhiali o le lenti a contatto. Si
può arrivare anche a 11 o 12/10) trattando tali aberrazioni.
13. L’intervento può migliorare l’acutezza visiva?
Se l’occhio oltre alla miopia ha anche aberrazioni in quantità rilevante eliminando queste ultime con un trattamento personalizzato si può anche migliorare l’acuità visiva; cioè, se prima il paziente
vedeva 10/10 si può anche arrivare a 11 o 12/10.
14. Gli esami da eseguire prima della visita quali sono ed a
che servono?
Gli esami sono importantissimi e servono a stabilire l’idoneità
dell’occhio all’intervento; oltre a quelli di una normale visita oculistica, sono necessari:
- La pachimetria per misurare lo spessore della cornea: se è troppo sottile, l’intervento può essere controindicato.
- La topografia corneale: serve per una precisa mappatura della
cornea; se si riscontrano delle irregolarità, l’intervento può essere controindicato.
- La pupillometria: serve a misurare il diametro della pupilla: se la
pupilla è molto ampia può essere sconsigliata l’operazione (soprattutto se si deve correggere un difetto forte).
- Aberrometria: serve ad identificare e quantificare eventuali piccole anomalie della cornea e dell’occhio; in tal caso esse possono
essere eliminate o ridotte con un trattamento “personalizzato”.
15. Occorre anestesia?
Per la PRK e la LASIK e per quasi tutti gli interventi rifrattivi si
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utilizza un’anestesia a base di sole gocce sull’occhio; questa è
sufficiente ad eliminare ogni dolore durante l’esecuzione della
procedura. Il paziente però sente premere sull’occhio ed ha un
po’ di fastidio, per lo più tollerato con facilità.
16. Occorre una preparazione particolare prima di fare una
PRK o una LASIK o un trattamento chirurgico?
Occorre sospendere l’uso delle lenti a contatto nell’occhio da operare
almeno quindici giorni prima se le lenti sono morbide e almeno tre settimane prima se sono rigide; sospendere eventuali terapie locali a base
di colliri, pomate ecc. ed il trucco alle palpebre almeno tre giorni prima.
Occorre inoltre evitare anche di mettersi addosso profumi e dopobarba.
17. Il trattamento lascia conseguenze estetiche sull’occhio
o sul viso del paziente?
L’avvenuto trattamento laser o chirurgico può essere rilevato (e
non sempre...) solo da un oculista.
18. Quanto dura l’effetto di un intervento di chirurgia rifrattiva?
Se la miopia era già stabilizzato prima dell’intervento il risultato
ottenuto rimane stabile nel tempo. Invece se il difetto era ancora
in evoluzione, esso continuerà ad evolvere anche dopo l’intervento; in questi ultimi casi quindi si può avere un ritorno parziale del
difetto con il passare degli anni; molto dipende dal tipo del difetto,
dalla sua entità, dalle condizioni dell’occhio, dall’età del paziente
e dal tipo di procedura utilizzata.
Nel caso dell’ipermetropia e dell’astigmatismo, invece, di solito il
difetto viene corretto per sempre.
19. Quanta visione si recupera dopo il trattamento laser di
un difetto rifrattivo?
Quando l’intervento elimina completamente il difetto visivo, la visione sarà eguale a quella che il paziente aveva prima dell’intervento con le lenti a contatto o con l’occhiale; cioè se l’occhio
prima dell’intervento aveva un’acuità visiva massima con lenti a
contatto o con occhiali di 8/10 dopo l’intervento avrà ancora più
o meno 8/10 però senza lenti a contatto o senza occhiale (o comunque con un occhiale molto più leggero).
Il trattamento laser può correggere il difetto ma non elimina e non
guarisce eventuali altre alterazioni presenti spesso nell’occhio.
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20. I due occhi si possono operare insieme? Quanto tempo
deve intercorrere fra la procedura del primo occhio e quella
del secondo?
Quasi sempre è possibile operare i due occhi contemporaneamente; per i vantaggi e svantaggi dell’intervento contemporaneo
nei due occhi vedere l’apposita tabella contenuta in questo fascicolo. Se si opta per operare separatamente i due occhi è bene
che l’intervallo sia di 2-3 giorni.
21. Sono dolorosi questi interventi?
La maggioranza degli interventi vengono eseguiti in anestesia topica proprio perché non sono dolorosi; il paziente ha solo qualche lieve fastidio. Per quanto riguarda il decorso postoperatorio
invece le condizioni variano a seconda se sia stata eseguita una
PRK o una LASIK (vedere apposito capitolo all’interno di questo
fascicolo); comunque la PRK è più dolorosa.
22. Quanto dura una procedura rifrattiva, una PRK o una LASIK?
Questi interventi solitamente durano meno di 10-15 minuti.
23. Occorre ricovero per queste procedure?
Questi interventi vengono tutti eseguiti in ambulatorio cioè senza ricovero in quanto sono eseguibili in anestesia topica e non
alterano le condizioni fisiche generali del paziente. Solitamente il
paziente può lasciare il centro laser mezz’ora dopo l’intervento,
indossando un semplice paio di occhiali scuri.
24. A casa come si torna? A casa cosa occorre fare?
È senz’altro preferibile andare in macchina piuttosto che con i
mezzi pubblici; se il paziente abita vicino (un’ora, un’ora e mezza
dal centro laser) può rientrare a casa altrimenti è preferibile che
vada in albergo, nelle vicinanze del centro chirurgico. Naturalmente a guidare non sarà la persona operata.
Arrivato a casa o in albergo è molto importante che il paziente
dorma qualche ora. Ciò aiuta a far guarire meglio e più rapidamente l’occhio.
Deve inoltre mettere le gocce prescritte dal chirurgo e seguire le
sue istruzioni con molta precisione.
25. Quali difetti è possibile correggere?
Oggi è possibile correggere quasi tutti i difetti visivi; il migliore risultato si ottiene quando, oltre all’esperienza del chirurgo, c’è la
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disponibilità di un’attrezzatura moderna e quando il paziente segue correttamente le indicazioni del chirurgo.
26. Quali disturbi si hanno dopo l’operazione?
Dopo la PRK nelle prime ore c’è dolore, più o meno intenso, oltre
che lacrimazione e fastidio alla luce; c’è invece solo un leggero
fastidio dopo la LASIK.
27. In quali casi è consigliabile trattare?
Le procedure di chirurgia rifrattiva sono consigliabili quando esistono sufficienti motivazioni psicologiche, lavorative, estetiche,
sportive etc. e soprattutto quando gli occhiali o le lenti a contatto
non vengono tollerati o vengono tollerati male ma ancora più importante è che la visita preoperatoria abbia, attraverso una serie
di esami, determinato l’idoneità all’intervento.
28. Quali sono i rischi maggiori a cui si va incontro sottoponendosi a un trattamento rifrattivo?
Possibile è l’incompleta o l’inadeguata correzione del difetto; possibile è il fastidio alla luce e la visione di aloni intorno alle luci serali (tanto
più fastidiosi quanto più il difetto è forte e quanto più la pupilla si dilata
al buio), il residuare di lievi cicatrici corneali; possibile è l’insorgenza di
infezioni o di alterazioni interne all’occhio che in casi gravi, molto rari,
possono comportare gravi conseguenze sulla funzione visiva
29. Quando il trattamento non consente di eliminare tutto
il difetto è possibile ritrattare per completare il risultato?
È raro dover ricorrere ad un ritocco ma esso è quasi sempre possibile; il “ritocco” è più facile dopo una LASIK che dopo una PRK.
Il ritocco si rende tanto più frequente quanto più il difetto iniziale
era forte.
Esso va eseguito nel periodo che intercorre fra le 8 e le 16 settimane dell’operazione.
30. È ancora possibile usare lenti a contatto dopo una PRK
o una LASIK o un’altra procedura rifrattiva sulla cornea?
Dopo il trattamento l’uso delle lenti a contatto nella maggioranza
dei casi non presenta difficoltà se erano già ben tollerate precedentemente e in tal casi è preferibile utilizzare lenti a contatto morbide ad uso giornaliero.
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31. Perché il paziente deve firmare il consenso informato?
Perché le nuove disposizioni in materia sanitaria lo richiedono;
con il consenso informato il paziente autorizza il chirurgo ad eseguire l’intervento e prende conoscenza dei vantaggi e dei rischi
che esso può comportare. Il consenso informato non esonera il
chirurgo da eventuali sue responsabilità
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GLOSSARIO
• Afachia: è l’occhio privo di cristallino
• Anestesia: procedura per cui si rende indolore l’intervento; può essere topica (a base di gocce), locale (con iniezione) o generale.
• Astigmatismo: è un difetto di rifrazione dovuto ad una curvatura ovoidale
della cornea; comporta affaticamento visivo, mal di testa e visione
ridotta.
• Cataratta: opacità del cristallino umano
• Chirurgia rifrattiva: ogni tipo di intervento che si propone di correggere
un difetto di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia, ecc.).
• Cheratocono: malattia della cornea; essa si assottiglia progressivamente,
subisce cambiamenti di forma e ciò induce un calo progressivo
della vista.
• Cornea: struttura trasparente situata nella parte anteriore dell’occhio; serve
a concentrare la luce sulla retina. Sulla cornea vengono eseguiti
la maggior parte dei trattamenti laser per la correzione dei difetti
rifrattivi.
• Cristallino umano: lente situata nella porzione interna dell’occhio, dietro
al foro pupillare; serve a focalizzare la luce sulla retina (se diventa
opaca, si ha la cataratta).
• Cristallino artificiale: è una piccola lente, costituita da materiale sintetico
trasparente; serve a correggere una miopia elevata o a rimpiazzare il cristallino umano quando questo viene rimosso.
• Crosslinking: terapia non chirurgica del cheratocono; se eseguito precocemente è in grado di arrestare la malattia.
• Decimi di vista: unità convenzionale di misura per valutare quantitativamente l’acuità visiva di un soggetto; non ha corrispondenza con
le diottrie che il paziente usa sull’occhiale o sulla lente a contatto.
Una persona ha dieci decimi quando può leggere le lettere più
piccole che vengono mostrate durante la visita oculistica; ha 5/10
o 1/10 solo quando legge i caratteri di media grandezza o solo
quelli più grandi.
• Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE): alterazione della macula, la parte centrale e più importante della retina; la maculopatia
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è tipica dell’anziano e riduce la capacità di vedere bene.
• Diottria: è l’unità di potere rifrattivo; tanto più un difetto di rifrazione è forte
tanto più elevato sarà il numero di diottrie; tante più sono le diottrie tanto più spesso è l’occhiale e tanto più esso è necessario.
Tante più sono le diottrie del difetto tanto meno il paziente vede
senza la correzione.
• Emmetropia: condizione per la quale un occhio è privo di difetti di rifrazione.
• Errore o difetto di rifrazione: è una anomalia dell’occhio per cui occorre
una lente affinché l’occhio veda correttamente (miopia, astigmatismo, ipermetropia).
• Facoemulsificazione: tecnica di facoemuslficazione per rimuovere la cataratta: con questa metodica la cataratta viene frammentata dentro
l’occhio attraverso una piccola incisione (2,0-2,5 mm circa) e poi
aspirata con un sistema di lavaggio ed aspirazione.
• Glaucoma: è una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della vista e del campo visivo causata dall’aumento della pressione
interna dell’occhio che avviene per accumulo di umore acqueo.
• ICL: Intraocular Contact Lens ossia lente a contatto intraoculare; in realtà
è un cristallino artificiale che serve a correggere elevati difetti di
miopia ed ipermetropia.
• Ipermetropia: difetto di rifrazione per cui l’occhio vede male a distanza
ravvicinata e meglio per lontano.
• Iniezioni intravitreali: consistono nella iniezione dentro l’occhio di farmaci
per curare la DMLE (Degenerazione Maculare Legata all’Età) e
altre malattie.
• Laser ad eccimeri: moderni strumenti in grado di emettere precisi fasci di
luce che consentono la correzione di difetti visivi.
• Laser a femtosecondi: è un laser che emette raggi di luce in tempi incredibilmente veloci (miliardesimi di secondo) e dotato di notevole
energia. Utilizzato in modo adeguato si comporta come un bisturi
di luce.
• LASIK: intervento e laser per la correzione della miopia lieve, media ed
elevata; viene utilizzata anche per l’astigmatismo e l’ipermetropia.
• Lente a contatto: sottile disco di materiale plastico che viene applicato
sulla parte anteriore dell’occhio cioè sulla cornea per correggere alcuni difetti di rifrazione (miopia, astigmatismo, ipermetropia,
afachia).
• Lente intraoculare: è stessa cosa di un cristallino artificiale.
• Macula: la parte centrale e più importante della retina; è la parte utilizzata
per leggere, scrivere, lavorare al computer, vedere la televisione,
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guidare. Se la macula si ammala (DMLE Degenerazione Maculare
Legata all’Età) la vista ne subisce serie conseguenze.
• Miopia: difetto di rifrazione per cui un occhio vede bene per vicino e male
per lontano.
• Oculista: medico specializzato nella cura delle malattie dell’occhio; fra gli
oculisti meno del 10% eseguono chirurgia rifrattiva.
• Ottico: è un artigiano diplomato che ha il compito di eseguire l’occhiale prescritto dal medico oculista e di consigliare lenti che correggono
semplici difetti visivi.
• Optometrista: è un diplomato abilitato a prescrivere lenti per la correzione
dei difetti di vista e ad applicare lenti a contatto; l’optometrista
non può prescrivere medicine, curare malattie, fare operazioni.
• Peeling: intervento chirurgico con vitrectomia che serve per la cura della
DMLE (Degenerazione Maculare Legata all’Età)
• Presbiopia: anomalia per cui un occhio non riesce ad “accomodare”, non
riesce cioè a mettere a fuoco a distanza ravvicinata; richiede occhiali per ogni attività svolta nel raggio di 20-50 centimetri o meno.
• PRK: consiste nella disintegrazione mediante laser ad eccimeri di uno strato
sottilissimo di cornea anteriore; si utilizza prevalentemente per la
correzione delle miope lievi e medie, ma anche per l’ipermetropia
e l’astigmatismo
• Retina: membrana che avvolge l’occhio all’interno; la sua integrità e funzionalità è fondamentale per una vista ottimale
• Trapianto di cornea: intervento chirurgico che consiste nella sostituzione
di una porzione di cornea malata con un eguale porzione di cornea sana di donatore proveniente da una Banca della Cornea.
Esistono vari tipi di trapianto: perforante, lamellare, anteriore, posteriore, ecc.
• Visus o acuità visiva: capacità dell’occhio a vedere; un occhio che vede
bene ha 10/10 di visus (cioè il 100 per 100 di vista) un occhio che
vede poco ha 1-2/10 cioè il 10-20% della visione totale; la minore
o maggiore acuità visiva dipende in generale dalle condizioni di
salute dell’occhio.
• Visione da vicino: quando una persona guarda qualcosa situata ad una distanza inferiore ai 50 cm circa dal suo occhio si dice che utilizza la visione
per vicino; è in pratica la visione che serve per leggere, scrivere, ecc.
• Visione da lontano: quando una persona guarda qualcosa situata a 3 metri
od oltre si dice che usa la visione per lontano; è in pratica la visione
che serve per vedere la televisione, per guidare la macchina ecc.
Si usa invece la visione intermedia quando si guarda fra i 50 cm
ed i 3 metri.
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PRI N CIPALI ATTIVIT À D EL
CE N TRO A M BROSIA N O O F TAL M ICO
Chirurgia:
•Cataratta
•Miopia
•Astigmatismo
•Ipermetropia
•Presbiopia
•Glaucoma
•Chirurgia del vitreo e della retina
•Iniezioni intravitreali
•Chirurgia palpebrale
•Trapianti di cornea
Laser:
•Miopia, ipermetropia, astigmatismo: laser ad eccimeri e laser a
femtosecondi
•Cataratta: laser a femtosecondi
•Opacità secondaria: laser yag
•Malattie della retina: laser argon
•Glaucoma: laser yag e argon
Diagnostica:
•Aberrometria computerizzata
•Autorefrattometria computerizzata
•Biometria
•Ecografia
•Fluorangiografia
•OCT del segmento anteriore e posteriore
•Ortottica
•Perimetria computerizzata
•Pachimetria ultrasonica
•Topografia corneale
•Tonometria ad aria
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CAMO – DAY SURGERY
È un centro attrezzato per eseguire la chirurgia dell’occhio senza
ricovero ed in piena sicurezza.
I pregi in questa modalità chirurgica sono:
•assenza di ricovero
•ambienti specificatamente studiati per la chirurgia oculare
•elevata professionalità
•assistenza personalizzata
•massima sicurezza
Nel CAMO Day Surgery sono eseguibili, fra gli altri, interventi chirurgici per:
•cataratta
•glaucoma
•miopia
•astigmatismo
•ipermetropia
•presbiopia
•chirurgia della retina
•vitrectomia
•iniezioni intravitreali
•trapianti di cornea
•chirurgia palpebrale
•ed altri
Com’è il CAMO Day Surgery?
Il Day Surgery è un insieme di ambienti progettati appositamente
per la chirurgia oculare e dotati dei più moderni e sicuri sistemi di
assistenza per il paziente:
•ha tre modernissime sale chirurgiche realizzate ed attrezzate appositamente per la chirurgia dell’occhio
•ha una sala laser dotata dei più recenti ritrovati della tecnologia laser
•ha attrezzature per anestesia locale e generale;
•dispone di personale altamente specializzato fra cui un medico
anestesista.
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E’ costruito secondo i più avanzati sistemi di sicurezza per il paziente; dispone fra l’altro di:
•impianto elettrico ad alta sicurezza dotato di alimentazione autonoma di emergenza
•aria condizionata sterile
•gas di emergenza
•impianto autonomo di sterilizzazione
•pavimenti e tappezzerie antistatici e antipolvere.
E’ dotato dei più moderni e sofisticati strumenti per chirurgia oculare; dispone fra l’altro di:
•due laser a femtosecondi
•un laser ad eccimeri
•due microscopi operatori
•quattro facoemulsificatori
•un vitrectomo
•due microcheratomi
•tanti altri strumenti necessari per la microchirurgia oculare
L’ambulatorio è stato ispezionato ed approvato dai competenti
Organi Sanitari di Controllo.
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Biografia di Lucio Buratto
Nella chirurgia oculare il Dr. Buratto si occupa della correzione laser e chirurgica di miopia, astigmatismo e ipermetropia così come
del trattamento chirurgico della cataratta. In ambedue i settori ha
ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
Il Dr. Buratto ha iniziato la sua professione di chirurgo “rifrattivo”
nel 1989 quando, primo a livello mondiale, ha iniziato a utilizzare
il laser ad eccimeri all’interno della cornea per la correzione della
miopia.
Fino ad oggi ha eseguito parecchie migliaia di interventi di miopia,
astigmatismo ed ipermetropia ed ha acquisito una esperienza ed
una competenza unica in Italia.
Per le sue ricerche e per i suoi risultati nel campo della miopia ha
conseguito numerosi premi e riconoscimenti internazionali:
•Al congresso internazionale di San Diego (California) il primo premio per la miglior nuova tecnica chirurgica con laser ad eccimeri.
•Al congresso di Barcellona il premio per le sue ricerche ed innovazioni apportate nel campo della chirurgia della miopia.
•Al congresso internazionale dell’American Academy of Opthalmology di New Orleans è stato nominato “Chirurgo Rifrattivo dell’Anno”
•E’ stato insignito dalla Società Oftalmologia Italiana del riconoscimento di “Maestro dell’Oftalmologia Italiana”.
•Al congresso Europeo di Nizza della Società Europea di Chirurgia
della Cataratta e Rifrattiva ha ricevuto il riconoscimento “Pioniere
in Chirurgia Rifrattiva”.
Al congresso della Società Inglese UKISCRS per i suoi studi nella
Lasik è stato insignito della medaglia d’oro “Peter Choyce”.
•Al congresso Internazionale di Dallas dell’American Academy of
Ophthalmology ha ricevuto il massimo riconoscimento internazionale per un chirurgo rifrattivo, il premio “Barraquer” per le sue
ricerche ed innovazioni sulla chirurgia refrativa con laser.
•Al XXII congresso Europeo dell’ESCRS (European Society of Cataract and Refractive Surgery) a Parigi, per i suoi studi sulla chi-
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rurgia della cataratta e chirurgia rifrattiva, ha ricevuto la “Binkhorst
Medal”.
•Al congresso Annuale dell’HSIOIRS ad Atene per i suoi studi sulla
chirurgia rifrattiva ha ricevuto il premio “Fyodorov”.
Ogni anno organizza a Milano il più importante congresso italiano
della chirurgia refrattiva e della cataratta con la partecipazione dei
più famosi chirurghi internazionali.
È stato fondatore e Presidente della Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Rifrattiva.
Ha diretto 55 corsi di aggiornamento sulla chirurgia della cataratta e della miopia ed ha tenuto 70 corsi per l’insegnamento della
chirurgia oculare.
A tutt’oggi ha pubblicato 11 trattati dedicati alla correzione laser o
chirurgica della miopia.
Il trattato di chirurgia “LASIK Principles and Techniques” è stato
il best seller internazionale; il trattato “Lasik Surgical Techniques
and Complications” è stato tradotto in tre lingue diverse.
70
Note
a cura di
Mi opero di
Lucio Buratto
CATARATTA
a cura di
Mi opero di
MIOPIA FORTE
CAMO
CAMO
MI opero di
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
a cura di
Mi opero di
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
a cura di Claudio
Macaluso
Lucio Buratto
Lucio Buratto
Miopia
astigMatisMo
iperMetropia
Mi opero di
CORNEA
CAMO
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
a cura di Lucio
Buratto
Luigi Caretti
Mi opero di
GlAuCOmA
a cura di Matteo
Cereda
Lucio Buratto
Mi opero di
RETINA
CAMO
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
a cura di
Mi opero di
Lucio Buratto
PREsbIOPIA
Lucio Buratto
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
a cura di
Lucio Buratto
OCCHIO
E NUTRIZIONE
Speciale
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
72
Indirizzo dello Studio Oculistico presso
cui visita il Dr. Lucio Buratto:
Centro Ambrosiano Oftalmico
Piazza della Repubblica, 21
20124 Milano
Contatti:
Telefono: 02.6361191
Fax: 02.6598875
Sito internet: www.camospa.it
Email: [email protected]
La struttura è specializzata
nella chirurgia dell’occhio;
in particolare nel trattamento
delle seguenti patologie:
• Cataratta • Miopia • Ipermetropia
• Astigmatismo • Presbiopia • Glaucoma
• Cheratocono • Retina • Cornea
CAMO
CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO
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Miopia astigMatisMo iperMetropia