27 gennaio
Giornata
della memoria
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza
internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni
anno come giornata in commemorazione di
tutte le vittime del nazismo
Olocausto
Dal greco holókauston
Cioè bruciato completamente.
Una definizione che non piace alle
vittime poiché originariamente
indicava un rito religioso in cui
l'offerta veniva distrutta dal fuoco.
Shoa
È ritenuto un termine più appropriato Significa
semplicemente “sterminio” in ebraico Uno
sterminio di più di 6 milioni di
persone.
Primo Levi - Alle nuove generazioni
Da I sommersi e i salvati
L'esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei Lager nazisti è estranea
alle nuove generazioni dell'Occidente, e sempre più estranea si va facendo a
mano a mano che passano gli anni. Per i giovani degli anni '50 e '60, erano
cose dei loro padri: se ne parlava in famiglia, i ricordi conservavano ancora la
freschezza delle cose viste. Per i giovani di questi anni, sono cose dei loro
nonni: lontane, sfumate, "storiche".
Per noi, parlare con i giovani è sempre più difficile. Lo percepiamo come un
dovere, ed insieme come un rischio: il rischio di apparire anacronistici, di non
essere ascoltati.
Dobbiamo essere ascoltati: al di sopra delle nostre esperienze individuali,
siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale ed inaspettato,
fondamentale appunto perché inaspettato, non previsto da nessuno. È
avvenuto contro ogni previsione; è avvenuto in Europa; incredibilmente, è
avvenuto che un intero popolo civile, seguisse un istrione la cui figura oggi
muove al riso; eppure Adolf Hitler è stato obbedito ed osannato fino alla
catastrofe.
È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto
abbiamo da dire.
Può accadere, e dappertutto
Primo Levi - Alle nuove generazioni
Da I sommersi e i salvati
L'esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei Lager nazisti è estranea
alle nuove generazioni dell'Occidente, e sempre più estranea si va facendo a
mano a mano che passano gli anni. Per i giovani degli anni '50 e '60, erano
cose dei loro padri: se ne parlava in famiglia, i ricordi conservavano ancora la
freschezza delle cose viste. Per i giovani di questi anni, sono cose dei loro
nonni: lontane, sfumate, "storiche".
Per noi, parlare con i giovani è sempre più difficile. Lo percepiamo come un
dovere, ed insieme come un rischio: il rischio di apparire anacronistici, di non
essere ascoltati.
Dobbiamo essere ascoltati: al di sopra delle nostre esperienze individuali,
siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale ed inaspettato,
fondamentale appunto perché inaspettato, non previsto da nessuno. È
avvenuto contro ogni previsione; è avvenuto in Europa; incredibilmente, è
avvenuto che un intero popolo civile, seguisse un istrione la cui figura oggi
muove al riso; eppure Adolf Hitler è stato obbedito ed osannato fino alla
catastrofe.
È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto
abbiamo da dire.
Può accadere, e dappertutto
Cosa accadde?
Accadde una
discriminazione
razziale
progressiva e
inarrestabile
Inizialmente il sistema prescelto per "ripulire"
la Germania dagli ebrei fu, in questa prima
fase, costringerli ad emigrare.
Rendendo loro intollerabili le condizioni di
vita attraverso una legislazione sempre più
oppressiva, si cercava di spingerli verso un
esodo definitivo all'estero.
15 settembre 1935. Leggi di Norimberga: gli ebrei
tedeschi non sono più appartenenti alla “comunità del
popolo tedesco” e instaurare un regime di apartheid, di
segregazione razziale: esse sanciscono la perdita dei
diritti civili e politici e vietano i rapporti matrimoniali o
sessuali fra membri del popolo tedesco ed ebrei.
ma poi si passò
alla soluzione finale
1941-1945
Con l’occupazione della Polonia, che ospita la più numerosa comunità ebraica
d’Europa (più di 3 milioni di persone) dopo quella sovietica, la questione ebraica
richiede soluzioni nuove e radicali, che in un primo tempo riguardano la spoliazione
degli ebrei, quindi la loro deportazione, insieme a centinaia di migliaia di non ebrei ,
in qualità di schiavi e il loro utilizzo presso le industrie pubbliche e private del Reich.
concentrandoli nei territori polacchi occupati.
Creare in Polonia dei grandi ghetti
apparve la soluzione più appropriata.
Ma transitoria.
Nel ghetto di Varsavia aveva circa
mezzo milione di abitanti, altissima era
la mortalità a causa della fame e del
diffondersi di epidemie dovute alla
promiscuità ed all’assenza di interventi
sanitari.
Himmler
goebbels
Heydrich
Eichman
Dai ghetti ai campi di lavoro
… ai campi di sterminio
Il governo nazista utilizzava campi di concentramento dal suo arrivo al potere, dove far lavorare fino
allo sfinimeto e spesso alla morte i detenuti, persone ritenute scomode al regime come i dissidenti
politici. Nei campi furono poi rinchiusi anche ebrei, slavi, zingari, omosessuali disabili... tutte persone
che non venivano considerate degne di vivere.
Il campi di concentramento si trasformarono in questa fase in campo di sterminio
un luogo in cui i detenuti non dovevano lavorare o sostare in alcun modo, vi
giungevano solo per essere uccisi nel minor tempo possibile.
Un campo di sterminio era diviso in tre aree.
Un'area era destinata all'accoglienza dei deportati che venivano fatti
scendere dai treni, alla loro svestizione ed al sequestro dei beni di
valore.
Una seconda area era destinata allo sterminio vero e proprio,
separato dal resto del campo nel quale erano state costruite varie
camere a gas. Il gas veniva pompato nelle stanze per asfissiarvi le
persone attraverso dei tubi che portavano a rubinetti per doccia.
A150 metri dalle camere a gas vi erano delle fosse per il
seppellimento oppure la zone dei forni crematoi, gestito dal
sonderkommando.
Infine una terza area del campo era destinata agli alloggiamenti delle
alle SS.
Auschwitz
il più grande e il più noto tra i campi di sterminio, presenta una combinazione dei due metodi:
un campo di detenzione, capace di ospitare fino a 150.000 deportati, che fornisce schiavi ad
alcune industrie tedesche insediatesi nell'area.
Dall’estate del 1942 diviene anche campo di sterminio, capace di realizzare migliaia di
cremazioni al giorno nei suoi quattro forni crematori, grazie all’utilizzazione del gas Zyclon B
(impiegato di norma per la disinfestazione dai parassiti) introdotto dal comandante del campo
Rudolf Höss. Auschwitz, per la sua posizione geografica e per il fatto di trovarsi presso
l’incrocio di quattro linee ferroviarie, è il campo che meglio si presta allo sterminio di massa. Ad
esso affluiscono quotidianamente convogli ferroviari carichi di deportati provenienti da tutta
Europa, una parte destinati al “trattamento” immediato, una parte destinati al lavoro con un
periodo di probabilità di vita media non superiore ai tre mesi.
Cosa accadeva alle persone quando arrivavano al campo?
Le testimonianza di :
1919 - 1987
Come le persone “uscivano” dal campo?
1923 – 2012
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Olocausto