PERIODICO INDIPENDENTE CULTURALE - ECONOMICO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE REGIONALE Via Lucifero 40 - CROTONE - Tel. 0962/905192 - Fax 1920413 DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE - Via Lucifero 40 - Crotone 88900 - Tel.(0962) 905192 - Fax (0962) 1920413 Iscr.Reg.Naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994 - ROC n. 2734 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 - Poste Italiane Filiale di Catanzaro - Gruppo 3° - mensile pubblicità inferiore al 50% - tassa pagata - tax paid Direttore Editoriale Pino D’Ettoris - Direttore Responsabile Tina D’Ettoris - Abbonamenti: euro 26,00 - Contributo Sostenitore euro: 50,00 - Estero euro: 100,00 c.c.p. 15800881 intestato a IL CORRIERE DEL SUD Sito Web: www.corrieredelsud.it - E-Mail: [email protected] - [email protected] - [email protected] ASSOCIATO ALL’USPI 1,00 Anno XVII N° 5/2008 - 5 giugno UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA C REGIONALE Via Lucifero 40 - CROTONE - Tel. 0962/905192 - Fax 1920413 Una norma che preveda il carcere per, mettiamo caso, 4 mila immigrati clandestini che entrano al giorno, vuol dire avere tantissimi magistrati capaci di operare, altrettante carceri dove ospitarli Il Parlamento è chiamato a dire la sua “E’ un fatto che non ha nessuna concretezza” - Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi torna sul reato di clandestinità Giorgio Lambrinopulos N on sono preoccupato. Ieri non ho fatto nessuna marcia indietro”. Così Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti, durante la conferenza stampa con il presidente egiziano Hosni Mubarak, ad una domanda sui titoli dei giornali che riportavano le sue dichiarazioni di ieri contro la possibilità di indicare la condizione di immigrato clandestino come reato. “Non c’é stata nessuna marcia indietro” da parte mia sulla questione dell’immigrazione clandestina. “Ho solo espresso certe considerazioni, premettendo che era solo una mia opinione personale”, ha detto Berlusconi ricordando che grazie al suo intervento le misure in questione sono state inserite in un disegno di legge, invece che nel decreto legge, dando la possibilità “al Parlamento di approfondire la materia e la sua fattibilità”. Sono in preparazione “una serie di interventi ed aiuti” - anche alcune scuole - per facilitare le politiche di rimpatrio di cittadini “africani” che entrano illegalmente in Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Italia. Lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi in una conferenza stampa con il presidente egiziano Hosni Mubarak. Berlusconi ha aggiunto che sono “in agenda” anche una serie di incontri con i Paesi dai quali par- Fotografata l’ecomafia 2008 O gni giorno 83 reati contro l’ ambiente. Maglia nera alla Campania stabile al primo posto nella classifica dell’illegalita’ ambientale, seguita dalla Calabria: e’ in queste due regioni che si concentra il 30% degli illeciti registrati in tutta Italia. In totale, nel 2007 gli eco-reati sono aumentati del 27,3% rispetto al 2006; il giro d’affari e’ di 18,4 miliardi di euro; in aumento gli incendi boschivi dolosi e gli illeciti accertati nei cicli del cemento e dei rifiuti. Sparisce nel nulla una montagna di rifiuti speciali alta poco meno di 2000 metri. Presa d’assalto anche l’agricoltura. Questa la fotografia scattata nel rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente presentato a Roma. In particolare Cosa nostra entra a pieno titolo nella gestione del ciclo dei rifiuti ed emerge la “multifunzionalita’” del clan dei Casalesi, capace di spaziare dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dall’agricoltura al racket degli animali. I clan dell’ecomafia salgono a 239 (36 in piu’ rispetto allo scorso anno). Da qui la necessita’ per Legambiente di rinnovare l’appello “di introdurre i delitti contro l’ambiente nel nostro Codice penale” ha detto il presidente dell’associazione,Vittorio Cogliati Dezza ricordando che ci sono gia’ proposte condivise ma che ora serve “volonta’ politica e tempo”. Ecco il quadro dell’illegalita’ contro l’ambiente: in totale quelli accertati dalle forze dell’ordine nel 2007 sono 30.124, il 27,3% in piu’ rispetto al 2006; le persone denunciate 22.069, con un incremento del 9,7%; i sequestri effettuati 9.074 (piu’ 19% rispetto al 2006); la Campania occupa stabilmente il primo posto seguita dalla Calabria al terzo posto si trova la Puglia, seguita dal Lazio e dalla Sicilia. La prima regione del Nord come numero di infrazioni e’ la Liguria; i reati accertati nel 2007 sono oltre 4800, il 36% dei quali commessi nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. Sempre in testa la Campania, dove lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, spesso di provenienza extraregionale, si e’ sommato alla catastrofica gestione commissariale di quelli urbani. Un balzo in Continua a pag 2 tono i flussi di immigrazione. “Come fatto nei cinque anni in cui sono stato al governo, riprenderò i contatti con i Paesi rivieraschi del Mediterraneo: penso anche all’apertura di scuole in modo da preparare professionalmente le persone che possono venire in Italia a darci una mano in settori occupazionali dove siamo deficitari”. E’ la proposta che il premier Silvio Berlusconi lancia nel corso della conferenza stampa al termine del vertice intergovernativo con il presidente egiziano Hosni Mubarak. “Il nostro scopo - aggiunge Berlusconi - è intensificare i tantissimi accordi che già esistono, aumentare la nostra presenza sul piano economico, penso a Eni, Enel e Finmeccanica, a diffondere il nostro know-how e la nostra grande ricchezza, che è il talento imprenditoriale. Insieme a loro possiamo portare benessere e sviluppo. Non è solo un dovere di solidarietà ma abbiamo anche la convenienza, perché solo diffondendo benessere potremo avere pace”. “Una norma che preveda il carcere per, mettiamo caso, 4 mila immigrati clandestini che entrano al giorno, vuol dire avere tantissimi magistrati capaci di operare, altrettante carceri dove ospitarli. E’ un fatto che non ha nessuna concretezza”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,torna sul reato di clandestinità ribadendo che, su questa materia, “il Parlamento è chiamato a dire la sua”. “Bisogna tenere presente che Israele si sente sotto assedio, minacciato da un leader di un Paese” che potrebbe dotarsi di armi nucleari. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a Villa Madama parlando delle difficoltà del processo di pace in Medio Oriente. “Tanto più Israele si sentirà rassicurata, tanto più noi europei possiamo persuadere lo stato ebraico a concessioni ai palestinesi”, ha sottolineato Berlusconi, ricordando l’importanza del ruolo dell’Egitto e dello stesso Mubarak come fattore di moderazione nella complicata regione mediorientale. “Noi - ha proseg u i t o Berlusconi - possiamo fare molto sul piano diplomatico. L’Italia è sempre stata politicamente vicina ad Israele, ma ha anche sempre avuto rapporti di dialogo ed amicizia con i Paesi Arabi, soprattutto quelli che si affacciano sul Mediterraneo”. In questo senso il premier ha ricordato i rapporti di amicizia instaurati negli anni scorsi con leader e nazioni arabe mediterranee, e ha sottolineato come si era Continua a pag 2 J.R.R. Tolkien I figli di Hurin Bompiani pp. 325 €. 20,00 “Così trascorsero i giorni e l’ombra della paura di Morgoth si allungò. Ma nell’anno quattrocentosessantanovesimo dopo il ritorno dei Noldor nella Terra di Mezzo, fra gli elfi e gli uomini la speranza rifiorì”. Politica 2 Segue dalla prima giunti alla “possibilità di rimpatriare quei cittadini africani in Italia che non sono passati dalla regolarità del loro ingresso”. Ora - ha annunciato sono stati calendarizzati altri incontri “per riprendere questo discorso”. Ma i contribuiti che l’Italia può dare al processo di stabilizzazione e pace in Medio Oriente, ha spiegato ancora Berlusconi, “sono veramente tantissimi”, sia con interventi sui giovani, l’università, la cultura, sia da un punto di vista economico perché l’Italia “ha grandi imprese private e pubbliche con un importante know-how, con scambi e atti di vendita commerciali ma anche con il know-how di ricchezza nazionale imprenditoriale, che è un vero talento, che deve essere tirato fuori, come portatore di benessere” in quei Paesi. Cosi Italia ed Egitto hanno siglato oggi un memorandum di intesa per un “partenariato strategico rafforzato”. Alla presentazione dell’intesa hanno preso parte il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente egiziano, Hosni Mubarak. Il ministro degli Esteri Franco Frattini e il suo omologo egiziano hanno siglato l’intesa Segue dalla prima avanti colloca, invece, il Veneto al 2/o posto (era 6/o lo scorso anno). La Puglia mantiene il 3/o posto e il foggiano si conferma una terra dove si scaricano illegalmente nei terreni agricoli i rifiuti prodotti dal centro nord, scorie spesso spacciate per compost; 18,4 miliardi di euro (quasi un quinto del business totale annuo delle mafie) pur contraendosi rispetto all’anno precedente di circa 4,4 miliardi di euro in seguito all’attivita’ di prevenzione e repressione; il 2007 detiene il record di inchieste contro i trafficanti di veleni. Grazie all’applicazione dell’art.260 del Codice dell’Ambiente, che introduce il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, sono per il partenariato strategico rafforzato, che, come ha spiegato lo stesso Berlusconi, vuole inaugurare “un nuovo stile, un nuovo metodo di estrema concretezza” nei rapporti internazionali, “ponendo fine alla stagione dei memorandum di grande intenzione che non trovano applicazione nella realtà”. Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, e il suo omologo egiziano hanno siglato un accordo di cooperazione industriale nella pesca e nel settore marittimo. Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Sandro Bondi, e il suo omologo egiziano hanno inoltre siglato un’intesa per la protezione e la restituzione dei beni culturali e per il restauro del museo egizio del Cairo. “Da questo primo importante vertice intergovernativo del nostro governo si capisce lo stile, il metodo che seguiremo: l’estrema concretezza e la voglia di mettere fine ai grandi memorandum sui grandi temi che però non trovano alcuna applicazione in fatti concreti”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del primo vertice intergovernativo con l’Egitto, ribadisce a fianco del presidente Hosni Mubarak l’importanza dell’accordo sul partenariato strategico raf- 96 le indagini condotte nel 2007 e nei primi due mesi del 2008 (a oggi le inchieste sono 103) e dal gennaio 2002 al marzo 2008 sono state 600 le ordinanze di custodia cautelare emesse, 2.196 le persone denunciate, 520 le aziende coinvolte; sul fronte del ciclo illegale del cemento, cresce il numero d’infrazioni accertate dalle forze dell’ordine (7.978, il 13% in piu’ rispetto al 2006), quello delle persone denunciate (10.074) e dei sequestri (2.240). Per l’abusivismo edilizio, le stime del Cresme parlano per il 2007 di 28.000 case costruite illegalmente contro le 30.000 del 2006 e le 32.000 del 2005; oltre 10 mila incendi, 225 mila ettari di boschi e foreste andati in fumo, 18 persone uccise dalle fiamme, 7 milioni e mez- forzato, sancito oggi tra il nostro Paese e l’Egitto. Berlusconi annuncia quindi che il 2009 sarà l’anno di intensi scambi culturali con l’Egitto e l’anno italo-egiziano per la scienza e la tecnologia. “Mubarak - prosegue Berlusconi ha accettato nell’ambito del rafforzamento dei rapporti tra le sponde del Mediterraneo, di copresiedere l’Unione euromediterranea, che si riunirà nell’ambito del vertice di luglio a Parigi”. “Ho invitato il presidente egiziano Hosni Mubarak per un week-end nel parco botanico di Villa Certosa, e lui ha accettato”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il leader egiziano al termine di un incontro che ha visto la firma tra Italia e Egitto di un memorandum di intesa su un “partenariato strategico rafforzato”. Anche il presidente Mubarak ha invitato il premier, che ha detto di avere accettato anche se non potrà andare immediatamente in Egitto. “Non è la politica della pacca sulle spalle”, ha voluto precisare Berlusconi, ma è “la politica della stima” e del contributo che ciascuno può dare per migliorare la situazione in Medio Oriente e nelle situazioni di difficoltà”. Silvio Berlusconi come Hosni Mubarak in carica per trent’anni?. “Verro a scuola da lei”, ha detto scherzando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rivolto al presidente egiziano questa mattina a villa Ma- zo di tonnellate di Co2 rilasciate nell’aria; secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltura, il giro d’affari delle cosche nel settore agricolo si attesta sui 15 miliardi di euro, con oltre cento reati al giorno, e un agricoltore su 3 subirebbe gli effetti dell’illegalita’; furti in leggero calo, dai 1212 casi del 2006 ai 1085 del 2007, con una flessione del 10,5%. Il Lazio, con 166 furti subiti, supera il Piemonte, tradizionalmente in testa; stabile il mercato stimato dalla Lav nel 2007 sui 3 miliardi di euro circa, tra corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffici di fauna esotica e protetta, macellazione clandestina. lambrinopulos N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno dama dove si sta svolgendo il primo vertice italo-egiziano. La battuta è nata quando il premier ha dovuto rispondere ad una domanda sul reato d’immigrazione clandestina postagli al centro della conferenza stampa dei lavori. Al termine della sua risposta Berlusconi si è girato verso il potente ‘rais’ egiziano scusandosi di aver dovuto affrontare un nodo di politica interna italiana. “D’altra parte anche lei dovrà affrontare problemi di politica interna”, ha aggiunto. E, dopo una rapidissima riflessione, ha aggiunto: “verrò a scuola da lei per vedere come riesce a superarli (i problemi interni ndr.) vista la sua guida trentennale dell’Egitto”. In realtà Hosni Mubarak è alla guida dell’E g i t t o ‘ s o l o ’ d a l l ’ o t tobre 1981: 27 anni ininterrotti. Il moltiplicarsi degli insediamenti israeliani a Gaza rappresenta “una cosa molto grave che ostacola” il processo di pace. Lo ha affermato, nel corso della conferenza stampa congiunta con il premier Silvio Berlusconi i n occasione del vertice intergovernativo Italia-Egitto, il presidente egiziano Hosni Mubarak. “Lo hanno detto anche gli Usa - ha aggiunto Mubarak a proposito degli insediamenti israeliani - ma serve un discorso serio con Israele per porre fine a questi insediamenti. Se non li si bloccano non può esserci un negoziato serio e tutte le forze internazionali devono collaborare”. Nel corso del colloquio con il premier Berlusconi, Mubarak ha sottolineato come “la nostra visione sulla crisi mediorientale si è incontrata, sulla necessità di portare stabilizzazione a Gaza, per poi istituire uno stato palestinese indipendente”. Il capo dello Stato egiziano ha inoltre sottolineato come, nel corso dei colloqui, si siano affrontati i nodi della pace in Iraq e in Libano, della situazione iraniana e del Darfur. “Noi - ha aggiunto Mubarak - stiamo facendo un grande sforzo di distensione per Gaza, per poi porre fine all’assedio messo in atto da Israele ed avviare negoziati seri. Lavoriamo per la distensione - ha spiegato parliamo con tutti. Tutte le forze internazionali devono collaborare”. lambrinopulos Direzione - Redazione - Amministrazione Via Lucifero 40 - 88900 Crotone Tel. (0962) 905192 Fax (0962) 1920413 Direttore Editoriale Pino D’Ettoris Direttore Responsabile Tina D’Ettoris Iscriz. registro naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994 - ROC n. 2734 Servizi fotografici, fotocomposizione e impaginazione c/c postale 15800881 Intestato a IL CORRIERE DEL SUD Associato U. S. P. I. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Sito Internet: http://www.corrieredelsud.it E-Mail: [email protected] - [email protected] [email protected] Pagina Tre N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno 3 Fu abolita la poligamita ed apertamente contrastato l’uso del velo - che qui prende il nome di “turban”-, vietato nelle università e negli edifici pubblici La condizione della donna in Turchia Sul problema del velo, invece, l’AKP di Racep Tayyp Erdogan sembra non voler indietreggiare, invocando la libertà di indossarlo per le donne che intendano farlo anche in pubblico e nei luoghi istituzionali P er affrontare il tema della condizione della donna in Turchia non si può prescindere da quella che è stata la data fondamentale per la Turchia moderna: il 1923, quando Mustafa Kemal detto Ataturk, e cioè “padre dei Turchi”, trasformò quanto restava del vecchio impero ottomano in una Repubblica rigorosamente laica, con forti connotazioni nazionaliste. Il modo di guardare alla donna, almeno da un punto di vista legale, cambiò molto, specie in relazione agli altri Paesi a maggioranza musulmana. Fu abolita la poligamia ed apertamente contrastato l’uso del velo - che qui prende il nome di “turban”-, vietato nelle università e negli edifici pubblici. Nel 1934 alle donne fu concessa la completa uguaglianza politica, con il diritto di votare e di essere elette. Insomma la svolta legislativa imposta da Ataturk si mostrò per quei tempi più all’avanguardia di quanto accadeva in certe nazioni occidentali. Eppure, secondo un rapporto europeo intitolato “Sex and Power in Turkey”, a cura dell’European Stability Initiative (ESI), le riforme tese a laicizzare la società non hanno sconfitto del tutto il sistema patriarcale, e tanto il diritto civile quanto quello penale hanno risentito delle consuetudini. Dopo quasi 80 anni di dominio dei partiti nazionalisti e laicisti, che si riconoscono direttamente in Ataturk, dal 2002 è al potere un partito islamista moderato, l’AKP (Partito dello Sviluppo e della Giustizia), già largamente presente e attivo nella società civile. In questi anni di governo non si è assistito alla deriva musulmana che i laicisti turchi paventavano. Anzi, proprio in riferimento alla condizione della donna, vi sono stati una serie di interventi legislativi ad essa favorevoli: il marito non è più automaticamente capofamiglia e non occorre più il suo consenso per andare a lavorare. Inoltre sono state abrogate le leggi secondo cui lo stupratore che sposa la propria vittima non è perseguibile; sono stati garantiti sussidi per l’istruzione e per l’imprenditoria femminile. Sul problema del velo, invece, l’AKP di Racep Tayyp Erdogan sembra non voler indietreggiare, invocando la libertà di indossarlo per le donne che intendano farlo anche in pubblico e nei luoghi istituzionali. Clamorose sono state a più riprese le proteste delle studentesse islamiche che nelle università sono obbligate ad andare a viso scoperto, pena l’espulsione. Oggi si assiste infatti ad un violento braccio di ferro fra l’AKP, partito che esprime la maggioranza del parlamento, il Capo del Governo e il Presidente della La cittadina di Antalya Repubblica e le altre istituzioni statali (le forze armate, la magistratura, l’università), tradizionalmente depositarie dei principi di laicità dello Stato. Anche se la maggioranza delle donne turche indossa il turban, in definitiva il problema maggiore per loro non è il velo, che in omaggio alla libertà religiosa andrebbe riconosciuto, ma il sistema consuetudinario e patriarcale che, ad onta della legislazione vigente, perdura in alcune zone del Paese. In proposito così scrive la giornalista e parlamentare europea Lilli Gruber: “Soprattutto dal sud-est dell’Anatolia, una regione poverissima e ostaggio dell’Islam più conservatore, giungono notizie di fanciulle che si suicidano o addirittura vengono lapidate. I loro “crimini” vanno dal sesso consensuale all’indossare una minigonna, fino a uno sguardo troppo audace lanciato a un giovanotto. I suicidi sono indotti dalla famiglia, per aggirare le leggi contro i delitti d’onore: le colpevoli vengono chiuse nelle loro stanze con un flacone di veleno o una pistola, bersagliate di sms minacciosi dei parenti maschi. I loro cari le perseguitano perché pongano fine alla propria vita, unico modo per lavare il disonore. E le fanciulle, spesso poco più che adolescenti, cedono” (Lilli Gruber, Figlie dell’islam, Rizzoli, 2007, pagg. 295-296). Così può succedere che la consuetudine in Turchia spinga i genitori a dare la morte alla propria figlia di 16 anni, ingannata, violentata dal datore di lavoro e per questo rimasta incinta. In assenza di matrimonio riparatore il clan familiare si riunisce e decide la pena capitale. “Una morte decisa con una sentenza emessa nel corso di un’assemblea dell’intera famiglia per lavare l’onore macchiato. E perché così prescrive, a prescindere dalla colpa, la legge islamica”. Tanto riporta Lilli Gruber “Il Messaggero” di sabato 8 novembre 2003 (pag.16). Il fatto accade nella cittadina di Antalya alla giovanissima Aysegul Cam, uccisa dal padre con una pizza al veleno e con la piena complicità della madre. Come tutte le ragazze di questo mondo, Aysegul pensava di confidare il proprio dramma alla madre per riceverne aiuto, mentre la sua situazione è precipitata sino al compimento di quello che “Il Messaggero” denuncia come un “delitto islamico”. “Non sento alcun rimorso per aver ucciso mia figlia. Non ho fatto nulla di male. Ho soltanto ripulito il mio onore” – così ha detto il padre ai gendarmi turchi che lo hanno inchiodato dopo lunghe indagini –. “Noi siamo impazziti quando ci ha confessato di essere incinta. Secondo la nostra tradizione in questi casi devono essere uccisi sia la ragazza sia l’uomo che l’ha sedotta. Ho potuto uccidere solo mia figlia. Ma anche Bakir dovrà morire. Tutta la famiglia era d’accordo…”. A fronte di tale tradizione, la legge penale turca, ispirata ai principi di laicità dello Stato, non riconosce attenuanti ai delitti commessi per motivazioni “d’onore”. Anzi proprio di recente anche il governo del musulmano Erdogan ha convenuto di inasprire le pene per i delitti d’onore. Certo non tutta la magistratura applica con il dovuto rigore queste norme … Quanto all’adulterio, che fino al 1996 era penalmente perseguibile, l’AKP era tornato alla carica per sanzionarlo, ma il parlamento nell’autunno del 2004 ha respinto tale eventualità, proprio alla vigilia delle trattative per l’ingresso della Turchia in Europa. Lo ha fatto sotto la fortissima pressione dell’Unione Europea che, unitamente al concreto rispetto dei diritti umani, ne faceva una condizione di assoluta priorità. Insomma l’impressione che si ha circa il rispetto della dignità femminile è che la Turchia, pur essendo sicuramente più avanti di altri paesi musulmani, si sforzi di raggiungere un difficile compromesso tra le esigenze di laicità - imposte dal suo passato kemalista e soprattutto dal possibile ingresso nell’U.E.-, e le attuali tenta- zioni islamiste, che affondano le radici non solo negli strati sociali più arretrati del Paese ma anche fra i giovani, molti dei quali sono simpatizzanti dell’AKP. Non a caso in questi ultimi anni è aumentato il numero delle donne e delle ragazze che indossano il turban. Chi vincerà questa partita? Non è facile dirlo. Di fatto il semplice ingresso in Europa non sembrerebbe un “toccasana”. E infatti la condizione delle donne turche in Europa, specie in Germania, dove vive la più numerosa comunità di immigrati turchi, è stata spesso al centro di violenti polemiche. I Turchi infatti non di rado vivono chiusi all’interno dei loro quartieri, ricostruendo condizioni sociali simili a quelle lasciate nella madrepatria, e anzi con un maggiore attacco alle tradizioni per rafforzare il proprio legame identitario. Sta di fatto che mentre in Turchia, sia pure lentamente, si affievolisce il fenomeno dei “delitti d’onore”, in Germania e in altri paesi europei sta diventando percentualmente significativo. A volte è sufficiente anche vestire o vivere con gusti occidentali per condannare a morte una ragazza: muoiono pugnalate, affogate, finite a colpi d’arma da fuoco, assassinate da “… padri omicidi, mariti o ex mariti omicidi, tutti uniti dal rigoroso legame con l’ortodossia integralista” (Andrea Tarquini, Berlino, allarme “delitti d’onore”, La Repubblica, 17 febbraio 2005, pag. 23). Roberto Cavallo Politica N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno L Tramonto e resurrezione dei democristiani a parabola della democrazia cristiana, dopo un lungo percorso verso il basso, dà l’impressione di un’inversione di rotta decisiva, riemergendo dalle tenebre per risalire gloriosamente verso il cielo. Solo chi ha i capelli bianchi ricorda negli anni del dopo guerra, quell’improvviso apparire sulla scena di una moltitudine di volti silenziosi, tristi e volitivi, che dopo una vita nascosta nel buio delle sacrestie e nella sobria riservatezza delle associazioni cattoliche prendeva corpo e cominciava la lenta marcia verso il potere. Erano tutti timidi e riservati, parlavano a voce bassa con tono rassicurante e non fissavano mai lo sguardo dell’interlocutore. I loro gesti erano posati quanto le parole, non alzavano mai il mento verso il cielo, non baciavano bambini, né falciavano spighe, aborrivano l’esuberanza fisica e non si interessavano di patria inviolabile e di sacri confini. Aborrivano espressioni viriloidi, tanto di moda nei decenni precedenti e per riascoltare riferimenti fallici nei discorsi politici dovremo arrivare ai nostri giorni ed ai deliranti proclami dei celoduristi padani. Il loro linguaggio era volutamente astruso ed incomprensibile, ambivano cautamente ad una confusione tra luce ed ombra, tra positivo e negativo. Celebri le incursioni parafilosofiche tra le geometrie non euclidee di Moro, assertore di convergenze parallele… e di strategia dell’attenzione. Non professavano nessuna specifica ideologia, non promettevano paradisi in terra ed uguaglianza universale e senza tronfi proclami si impossessarono delle istituzioni installandosi stabilmente in tutti i gangli della vita pubblica. La loro marcia fu implacabile quanto silenziosa e costituirono tante monadi senza nessun capo riconosciuto, vollero rigorosamente un esercizio del potere tra eguali, i volti dei loro capi momentanei erano intercambiabili, era infatti arduo distinguere Piccoli da Rumor, facile confondere Forlani con Colombo. Anche cavalli di razza come Fanfani e Moro dovettero sottostare a questa dittatura di un potere corale e spersonalizzato. Non amavano le decisioni difficili, erano fermamente convinti che i problemi avrebbero da soli trovato la soluzione. Assistettero impassibili a migrazioni bibliche da sud a nord, al nascere dell’industria ed al declino dell’agricoltura, all’impetuoso manifestarsi di nuovi bisogni e ad un difficoltoso assestamento tra le classi sociali. Contro i nemici adoperavano una tecnica già fatale a Napoleone e Hitler: cedevano spazio e tagliavano i rifornimenti, fino a quando l’avversario, incautamente dilatatosi, implodeva fragorosamente. Ebbero il 40% dei voti e l’80% del potere, che fortificarono blandendo promesse e corrompendo subdolamente le coscienze più specchiate: concessero pensioni ai giovani ed invalidità fasulle ai sani, il parrucchiere alle senatrici ed una flotta di auto blu a potenti ed impotenti. Furono turbati dal subdolo potere del denaro, la loro matrice culturale aveva, in pari misura, praticato e demonizzato l’usura, condannato l’accumulo sconsiderato del ricco e lo scriteriato sperpero del gaudente. Ritenevano, convinti, che il denaro rappresentasse il male e di conseguenza furono attirati irresistibilmente dal suo fascino peccaminoso. Governarono senza sussulti il Paese per circa cinquanta anni e nessun intellettuale ha scritto la loro epopea, divenuta oramai storia. Gli studiosi, quasi tutti di estrazione marxista, dedicano 5 Niente catasto ai comuni I Comuni non potranno fissare, oltre alle aliquote, anche la base imponibile dell’Ici R Arnaldo Fornari, Senatore della Repubblica Italiana Amintore Fanfani, senatore della Repubblica Italiana le loro attenzioni solo al ventennio e alla resistenza, trascurando questo capitolo della nostra storia durato il doppio del fascismo. Lentamente divennero simili ai loro avversari e persero la loro identità, mentre l’Italia cambiava, con i cittadini, anche nei più sperduti paeselli, che non si raccoglievano più attorno alla vita delle parrocchie. Caddero eroicamente senza reagire sotto i colpi furibondi di una scheggia Emilio Colombo, senatore della Repubblica Italiana giustizialista della magistratura e sembrarono scomparsi per sempre, dissolti come il sale che si scioglie nell’oceano, viceversa produssero robuste concrezioni ed i resti disordinati delle loro armate emigrarono a sinistra, al centro, a destra, accolti con prudenza dai nuovi partiti, sorti sulle ceneri della prima repubblica. Sembrava che fossero stati assimilati e metabolizzati, invece sono lentamente riemersi e proclamano minacciosi di installarsi di nuovo, con rinnovato vigore, al centro del potere. I loro volti anonimi stanno riappropriandosi delle sembianze del passato, mentre i loro gesti e le loro melliflue parole stanno contagiando, con il loro sottile veleno, il dibattito politico in atto nel Paese. Erano troppo simili ai nostri vizi ed alle nostre virtù per scomparire definitivamente, ci somigliano, ben più di fascisti e comunisti, per questo non li abbiamo mai amati, per questo li temiamo, ma oramai sono tornati. Achille della Ragione oma - Niente Catasto ai Comuni. Il Tar Lazio (Pres. Tosti, giudice relatore Toschei) ha accolto il ricorso contro il decentramento catastale presentato dalla Confedilizia e appoggiato da Aspesi, Assoutenti, Fiaip, Gesticond e Isivi (in pratica, tutto il mondo immobiliare nelle sue più rappresentative espressioni, unitamente ad un’importante associazione consumatori riconosciuta). I giudici hanno annullato il Decreto del Presidente del Consiglio (Prodi) 14.6.‘07, il Protocollo d’intesa tra l’Agenzia del Territorio e l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) del 4.6.‘07 ed ogni altro atto antecedente e presupposto, attuativo, esecutivo, consequenziale e comunque connesso. La sentenza è immediatamente esecutiva e vieta quindi ai Comuni, da subito, di svolgere l’attività dichiarata illegittima. Nel giudizio la Confedilizia è stata assistita dagli avvocati prof. Vittorio Angiolini e Paolo Panariti. La costanza della Confedilizia (come quella delle organizzazioni che l’hanno appoggiata, e di cui s’è detto) nella difesa dello Stato di diritto, è stata ancora una volta premiata. Siamo stati coperti di improperi, più o meno velati, Le province sono inutili U no dei candidati alle politiche ha lanciato l’idea di abolire le province ed io mi permetto, a titolo personale, di dissentire. A dire il vero non si tratta di un’idea nuova, era già circolata in passato, ma siamo sicuri che la loro abolizione non creerà problemi e disservizi? Le province sono una istituzione plurisecolare, anteriore alle regioni, con una differenza, le regioni sono spesso, non sempre e non tutte, entità artificiali create a tavolino, le province no, hanno un sostrato storico. Infatti, quando pensiamo, a titolo di esempio, alla regione Lombardia, parliamo di un territorio composito: Bergamo e Brescia appartennero alla Serenissima dal Medio Evo fino ai tempi di Napoleone e, quando la Serenissima fu ceduta da Napoleone all’Austria, che recuperò poi anche la Lombardia, il LombardoVeneto aveva un Governatore a Milano e l’altro a Venezia ed il confine fra Lombardia e Veneto era il fiume Mincio e tale situazione si protrasse fino al 1859. Nel 1859 un milanese non considerava lombardo un bresciano, ma veneto. L’attuale provincia di Pavia corrisponde più o meno al Principato di Pavia del Medio Evo, ma mi dite voi cosa hanno in comune Brescia e Pavia o Sondrio e Mantova? Ogni provincia ha proprie peculiarità storiche e culturali, ma le esigenze di Pavia non sono le stesse di Milano, né di Brescia, né di Lodi, per fare un esempio lombardo. Le regioni moderne, nate negli anni Settanta del Novecento come conseguenza del regionalismo previsto dalla costituzione del 1948 non sempre corrispondono alla regioni storiche italiane. Ad esempio la regione Emilia - Romagna è composta di due territori molto diversi, l’Emilia e le Romagne con una loro storia che non è la stessa e con differenti esigenze economiche, tant’è che in tempi recenti ci fu chi proponeva di fare dell’Emilia-Romagna due regioni distinte. I problemi di Piacenza non sono gli stessi di Forlì! Io lavoro nel piacentino e sento spesso lamentele di gente che afferma che la provincia di Piacenza è una provincia dimenticata dal capoluogo regionale che non investe quaggiù, ma spende a piene mani per strade ed infrastrutture di altre province più vicine al capoluogo di regione. Ad esempio se noi saliamo nella zona montana del piacentino, verso il Monte Pernice, troviamo strade che più o meno seguono il tracciato napoleonico e che non vengono adeguate alle esigenze moderne da quando furono costruite. La provincia è, o dovrebbe essere, più vicina agli amministrati, più attenta alla voce della gente. Più si spostano lontano i centri decisionali, meno la gente viene ascoltata. Se le province saranno cancellate, chi potrà fare la voce grossa se il capoluogo regionale, di qualsiasi regione, privilegerà un territorio a scapito di un altro? Altro problema. Io vivo in Lombardia ed in questa regione, nelle altre non so, la vigilanza sui piani regolatori è stata ceduta nel 2000 dalla regione alle province. Oggi un comune, a parte il fatto che con le ultime leggi nazionali del 2000-2001 cambiare un piano regolatore è per un comune un giochetto da ragazzi ed è pure facile fare speculazioni perché tanto basta il sostanziale accordo della maggioranza del consiglio comunale, è sottoposto, per i piani regolatori, alla vigilanza della provincia, se le province saranno abolite, chi controllerà in Lombardia l’operato dei comuni in fatto di P.R.G. (Piani regolatori generali)? In teoria un comune di 100 abitanti potrà prevedere sul proprio territorio una logistica di 200.000 metri quadrati e nessuno potrà bloccare lo scempio perché verrà meno l’ultima parola della provincia. E le strade provinciali? Chi se ne caricherà? La regione? Già oggi le manutenzioni di tali strade, in tutte le province, sono carenti, figurarsi se ogni regione dovrà farsi carico di centinaia di chilometri di asfalto in più da manutenere. Di cose da dire ce ne sarebbero molte altre, ma questi esempi mi pare siano piuttosto chiari. E allora pensiamoci bene prima di abolire le province. Davide Pozzi di S.Sofia da uomini del passato Governo, quasi non sapessimo né leggere né scrivere. In più, si sono fino all’ultimo – da parte del Ministero dell’economia – portati avanti provvedimenti attuativi anche afferenti il personale, come per mettere il nuovo Governo davanti ad un fatto compiuto. Ora, però, il Tar ha fatto giustizia e il diritto ha trionfato. La motivazione della decisione si caratterizza per l’esaustività dei motivi giuridici sui quali si fonda, ma rappresenta nello stesso tempo una perspicua difesa dell’irrinunciabile principio di quella che fu una delle prime conquiste, ad evitare ingiustizie locali e discriminazioni sociali, dello Stato italiano: l’unitarietà del sistema catastale nazionale. Il Governo Berlusconi – dopo questa storica sentenza – ha le mani libere per rimettere le cose a posto e ridare tranquillità agli italiani così come alle strutture catastali. Spiace solo per il tempo e le risorse perse e fatte perdere anche ai Comuni, fino all’ultimo illusi. La riforma del Catasto in senso reddituale (per il quale, su richiesta della Confedilizia, si è espressamente pronunciato insieme all’on. Fini – e l’impegno è stato trasferito nel programma elettorale del Pdl – anche il candidato Premier della coalizione che non a caso gli italiani hanno premiato, l’on. Berlusconi) può essere ora condotta in un quadro di chiarezza e trasparenza, senza l’aberrazione di Comuni che per i singoli immobili avrebbero potuto fissare – secondo il Governo Prodi e il Ministro Visco – la base imponibile della loro maggiore imposta. La battaglia vinta dalla Confedilizia (e che la Confedilizia ha condotto – come sempre – nello spirito che caratterizza il suo senso di responsabilità e di indipendenza) ripristina un fondamentale tassello di una convivenza che, per essere civile, non può che essere fondata su una fiscalità equa e controllata. Nello stesso tempo, allontana la volpe dal pollaio, e cioè i Comuni dal Catasto: in gran parte, ne avrebbero di certo approfittato per fare cassa (come, sempre in gran parte, hanno fatto con le aliquote Ici), e quindi – protetti da una trasversalità politica indiscussa, che pretendeva di mettere a tacere una incompatibilità evidente e, più che evidente, vergognosa – per aumentare gli estimi degli immobili, sulla base di un assioma che non sta né in cielo né in terra, e cioè che le spese dei Comuni sono incomprimibili (tirano sempre fuori i servizi sociali, tacendo dell’effimero e delle feste di Capodanno e Ferragosto che finanziano a tutto spiano). In realtà è sotto gli occhi di tutti la constatazione che la spesa locale è il vero bubbone dello spreco, è una voragine senza fine, sottratta – come in nessun Paese al mondo – ad ogni controllo di merito e di legittimità. Corrado Sforza Fogliani Presidente Confedilizia Informazione Regionale 6 dalla Calabria Avv. Filippo Sero – Sindaco di Cariati A L’Ecole D’Etè 2008 nome mio personale e dell’Amministrazione Comunale mi complimento con l’Associazione Europea “Otto Torri sullo Jonio” per l’ambito e prestigioso riconoscimento ottenuto, ancora una volta, dal Capo dello Stato, Giorgio NAPOLITANO: una targa d’argento per il VII Meeting Euromediterraneo e l’Ecole d’Eté 2008, evento ospitato a Cariati dal 7 al 17 Agosto prossimi. Prendere atto, per la seconda volta, ed in un ridotto lasso di tempo, dell’autorevole attenzione destinata, direi confermata, dal Presidente della Repubblica alla comunità di Cariati ed a quanti, a vario titolo, ne rappresentano le ambizioni e le attese, non può che suscitare compiacimento e notevole soddisfazione. Questa nuova positiva notizia, giunge infatti a distanza di pochi giorni dallo speciale messaggio che il Presidente NAPOLITANO ha de- Sul “concorsone” e alla Provincia di Reggio Calabria centinaia di esclusi ricorrono al Tar Il centrosinistra e le anomalie del bando L’intervento dell’on. Nino Foti, coordinatore provinciale di Forza Italia R eggio Calabria - “In una regione come la Calabria la lotta al precariato è una questione seria. La politica – dichiara l’on Nino Foti - di qualunque colore, qui più che altrove, ha maggiori responsabilità su questo delicato versante. Chi ha il dovere di amministrare enti pubblici ha l’obbligo morale di farlo con estremo rigore e correttezza. Così non pare stia capitando almeno dalle parti dell’ente Provincia di Reggio Calabria. La successione delle vicende concorsuali, i criteri scelti e la metodologia attuata da parte dell’attuale maggioranza di centrosinistra presso questa amministrazione per la definizione delle procedure concorsuali relative alla selezione di 133 giovani professionisti, - afferma l’on Nino Foti - dipingono un quadro a tinte fosche, dai contorni nient’affatto nitidi, che lascia intravedere un modo quantomeno “particolare” di intendere questa selezione ed i suoi esiti”. Per onore di cronaca, procedendo per ordine, cerchiamo di ricostruire quanto finora verificatosi in merito. Nell’Aprile 2005 l’Ente Provincia; sotto l’amministrazione Fuda; emana un bando di selezione per 133 figure professionali (Orientatori, Consulenti del lavoro,Consulenti d’impresa, Statistici, Rendicontatori, Analisti Programmatori, Collaboratori informatici, Web Designer, Valutatori) ad opera della Società di Genova Studio Staff al fine di realizzare i progetti, finanziati dal POR Calabria 2000-2006, “Revisione delle liste di collocamento, Orientaform, e Obbligo Formativo”, tali progetti avrebbero dato attuazione ai servizi di Orientamento al lavoro, resi obbligatori dalla Riforma del mercato del la- voro (pacchetto TREU), presso i Centri per l’impiego della nostra provincia. La selezione prevedeva una prima scrematura dei curriculum, una prova selettiva consistente in una batteria di test a risposta aperta e una batteria di test a risposta multipla, un colloquio. Un breve salto temporale ci porta al periodo compreso tra Gennaio e Giugno 2006: i progetti sono sospesi; sul versante politico cambia l’Amministrazione e subentra alla Presidenza della Provincia Morabito con una maggioranza di centro - sinistra. Nel Luglio 2006 ripartono i progetti e vengono richiamati i suddetti collaboratori che hanno un nuovo contratto con scadenza 31 dicembre 2006, data dalla quale si bloccano improvvisamente tali progetti e, quindi, anche i servizi che fino a quel momento avevano prodotto risultati non indifferenti sul nostro territorio, in quanto miravano a favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro attraverso strumenti, quali: l’orientamento formativo di gruppo e individuale, la consulenza per le imprese, la consulenza del lavoro, la realizzazione di voucher formativi e tirocini formativi presso le aziende della provincia. Proseguendo si giunge al 10 ottobre 2007 data in cui l’ente Provincia emana un nuovo bando di selezione, con scadenza 26 ottobre 2007 per la prosecuzione dei suddetti progetti lasciati in sospeso. Il Bando è finanziato dai fondi residui POR Calabria 2000/2006 al fine, cita il bando, “di reclutare esperti di provata competenza, ai quali conferire l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa nell’ambito degli interventi di politiche del lavoro a supporto dei servizi svolti dai Centri per l’im- N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno piego della Provincia di Reggio Calabria” (art. 1). Il bando in questione richiede come requisiti “Curriculum formativo/professionale coerente con il profilo richiesto” (art. 3) e, al fine di essere ammessi alla prova selettiva dei test, almeno due dei seguenti titoli:” conoscenza della lingua inglese o francese debitamente certificata, capacità di utilizzare il computer debitamente certificato, corsi universitari post – laurea attinenti ai campi di interesse descritti dal bando, attestazione di frequenza di corsi specifici, conclusi con esami finali, attinenti alle materie di cui al bando” (art. 8). Il bando, infine, dopo una preselezione sui curriculum prevedeva una prova selettiva consistente in una batteria di test a risposta multipla, una prova selettiva consistente in una batteria di test a risposta aperta, un colloquio orale, veniva anche reso noto che, entro il 10/11/2007, avrebbero pubblicato sul sito dell’Ente i test di preparazione, diversi per ciascuna figura richiesta, per la prova selettiva. Nel Febbraio 2008 l’ente Provincia nomina la commissione esaminatrice delle domande di candidatura presentate. Sono a questo punto riscontrabili tutta una serie di assurde anomalie. La suddetta commissione esamina più di 10.600 domande di candidatura, correlate di relativi documenti d’identità, curriculum vitae e vari certificati di titoli, in soli due mesi! Fatto sta che il 28 Aprile scorso viene pubblicato l’elenco degli ammessi alla prova selettiva dei test prevista in data 12 maggio prossimo. Prima anomalia: l’elenco non reca in calce alcuna di firma di dirigente, presidente o commissario della commissione di cui sopra. stinato al sottoscritto in qualità di Primo Cittadino, ai cariatesi ed al Movimento Federalista Europeo di Rossano, in occasione dell’intitolazione solenne della Piazza Altiero SPINELLI – Padre dell’Unità Europea, nel giorno della VII Edizione Regionale della Festa dell’Europa (9 Maggio). Quel significativo telegramma del Capo dello Stato, sul lascito politico di SPINELLI, d’intesa con la Sezione MFE di Rossano e con la stessa “Otto Torri sullo Jonio”, abbiamo inteso scolpire nel marmo, nel cuore del nostro Centro Storico. Oggi, non possiamo che condividere con l’Associazione “Otto Torri sullo Jonio”, questa ulteriore importante attestazione di qualità per un evento socio-culturale, propostoci e co-organizzato sin da subito con il Comune di Cariati e con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza: la Scuola Estiva in “Management delle Tradizioni Popolari, Religiose e dell’Identità”, nell’ambito dell’Edizione 2008 di quel Meeting Euromediterraneo nato proprio a Cariati nell’Agosto 1998. Sulla stessa targa d’argento dedicata ad 8TJ, prestigiosissimo riconoscimento per una delle associazioni ormai più note e protagoniste di questo territorio, il Presidente della Repubblica fa nuovamente riferimento esplicito alla Città di Cariati, in quanto sede di una iniziativa di alto profilo socio-culturale ed europeista. L’attenzione della massima istituzione repubblicana spinge ad andare avanti. Per Cariati e per tutto il territorio si tratta di un momento di orgoglio civico e di positiva conferma rispetto alle energie, all’impegno, agli sforzi ed alle ambizioni di quanti, ognuno per le proprie competenze, pensano di poter contribuire, dal basso, senza troppe pretese, a costruire una Calabria più forte nella difesa della sua identità, più capace di competere nella legalità, più autenticamente mediterranea in Europa. Seconda anomalia: di seguito agli elenchi degli idonei vi è pubblicato un avviso dell’Ente che comunica l’improvvisa abolizione delle prove consistenti nei test a risposta aperta e nel colloquio. Terza anomalia: negli elenchi di idonei per le varie figure richiesta dal bando di cui sopra non compaiono i nominativi di oltre il 70 % dei ex collaboratori che negli anni precedenti avevano nomi di gente con nessuna esperienza professionale o con lauree che per altri esclusi non sono state ritenute valide . Com’era facilmente prevedibile e sicuramente evitabile un centinaio di candidati, ritenendosi immotivatamente esclusi, si sono recati presso Palazzo Foti, sede dell’amministrazione provinciale, per saper la motivazione della loro esclusione. Ulteriore anomalia: tale eventuale motivazione per legge doveva essere immediatamente recapitata a ciascuno escluso cosa che non si è riscontrata in alcun caso. Alle richieste degli interessati esclusi viene detto loro che a tal fine potevano inoltrare domanda di accesso agli atti e che nella migliore delle ipotesi avrebbe avuto risposta dopo circa venti o trenta giorni al massimo, senza tenere in considerazione che le prove selettive rimangono convocate per giorno 12 maggio! I suddetti esclusi si sono poi recati dai vari membri della commissione per saper almeno verbalmente i motivi della loro esclusione, sottolineando la loro esperienza pregressa nei settori di cui al bando, ricevendo però risposte di fatto assurde del tipo: “non importa l’esperienza pregressa nei settori di cui al bando”; “per alcune figure per le quali sono richieste le lauree umanistiche non sono state ritenute tali Scienze politiche e Giurisprudenza” (lauree ritenute valide dal precedente bando che al riguardo aveva la precisa dicitura del nuovo), sostenendo l’esistenza di un decreto, mai provato al contrario dichiarato inesistente dal M.I.U.R; “i titoli di cui all’art. 8 del bando venivano considerati a seconda della scuola di inglese o di informatica che li aveva rilasciati (assurdo anche perché nel bando tutto ciò non era contemplato)”. “Alla luce di tutto questo – aggiunge l’on.Nino Foti - sono già depositati al TAR Calabria centinaia di ricorsi che richiedono l’immediato blocco della procedura selettiva, sono state fatte numerose manifestazioni di protesta degli ex collaboratori ingiustamente esclusi dalle selezioni. Dal canto suo il Presidente Morabito si è limitato ad annunciare a mezzo stampa che l’ente Provincia rimane a disposizione per dare chiarimenti sull’esclusione di centinaia di giovani. Un tipico “contentino” – commenta l’on. Nino Foti – che però non comporta l’auspicato ed immediato blocco delle procedure né la promulgazione di un nuovo bando”. In ragione del fatto che i fondi POR devono essere spesi dall’Ente Provincia comunque entro il 30 giugno 2008, periodo quindi troppo breve per un nuovo bando e una nuova selezione,a fronte di tutte le anomalie riscontrate in questo modus operandi, in ragione delle centinaia di ricorsi di altrettanti giovani professionisti reggini, - conclude l’on. Nino Foti - mi chiedo chi in questa vicenda, in questo evidente stato confusionale, chi sarà a pagarne le conseguenze? Una cosa è certa, a rimetterci sono da quasi due anni soprattutto i cittadini ed i giovani disoccupati che non possono usufruire dei servizi che la legge impone nei centri per l’impiego. Mi chiedo, infine, se sia possibile impiegare i residui dei fondi che stanno per scadere per richiamare gli ex collaboratori e quindi finire i progetti lasciati in sospeso e eventualmente bandire una nuova selezione sicuramente più chiara. In ultimo ritengo opportuno sottolineare che le Province di Catanzaro e Cosenza da circa un anno hanno già provveduto a stabilizzare non solo i servizi di cui sopra ma anche i collaboratori, mentre la nostra provincia ha deciso di sostituire i vecchi precari con nuovi precari, e la lotta al precariato dove è finita?” N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno Informazione Regionale Emissioni di diossina all’Ilva dalla Puglia T aranto - “L’avevamo anticipato subito, per cui non siamo meravigliati: Taranto e i tarantini sono alla mercè dell’olocausto ambientale causato dall’Ilva e nessuno interviene per tutelare residenti e lavoratori dell’area jonica”: è il grido d’allarme del segretario generale della Uil Puglia, Aldo Pugliese, all’indomani della diffusione dei dati sulle emissioni di diossina da parte del prof. Giorgio Assennato, presidente dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’Ambiente. “E’ piuttosto curioso – dice Pugliese – che l’Ilva e la Regione Puglia si siano affrettati a sostenere che presto l’inquinamento diminuirà. Ma si tratta di un disco rotto, usato così tante volte che ormai s’incanta. La Regione sa perfettamente che dal 2003 ad oggi ha sottoscritto più accordi con 7 l’Ilva, l’ultimo dei quali piuttosto frettolosamente prima delle elezioni e senza convocare i sindacati. Di questi accordi attendiamo che i vertici del siderurgico mantengano gli impegni presi. Per non parlare del Piano industriale presentato nel 2005, che prevedeva interventi solo di carattere manutentorio. All’Ilva dicono che stanno sperimentando la diminuzione di queste emissioni, peccato che a Taranto la gente continui ad ammalarsi”. I dati di ieri sono disastrosi: “I livelli di diossina del camino E312 dell’impianto di agglomerazione – spiega Pugliese - sono quasi raddoppiati dal mese di giugno dello scorso anno. Le indagini, condotte dall’Arpa Puglia in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Chimica per l’Ambiente (Inca) durante la campagna di monitoraggio, hanno inoltre permesso di accertare emissioni di diossina più alte rispetto agli standard europei (0,4 nanogrammi per metro cubo di emissioni dal camino). Le emissioni di diossine (Pcdd e Pcdf) rilevate nel febbraio del 2008 sono state di 7 nanogrammi per metro cubo d’aria, mentre erano state rispettivamente di 2,4 il 12 giugno 2007, 4,3 il 14 giugno 2007 e 4,9 nanogrammi a metro cubo il 16 giugno 2007. Non servono commenti. Bisogna però doverosamente aggiungere che se si vuole avere un quadro complessivo delle emissioni, si dovrebbero fare controlli anche sugli altri impianti: cokeria, acciaierie, altiforni, e per finire sulle discariche. E non dimentichiamo che si attende ancora la copertura dei parchi minerali, secondo l’ultimo accordo del 23 ottobre 2006, e non risulta neanche che sia stata fatta la bonifica dall’amianto; così come la Regione non dice dove vengono smaltiti amianto e apirolio più altri rifiuti tossici e nocivi”. Il segretario ricorda poi che a gennaio scorso il dossier di Legambiente aveva già fotografato la situazione e che prima ancora dati dell’Unione Eu- ropea avevano lanciato l’allarme: “Già quelle emissioni di diossina, inferiori a quelle di ieri, costituivano il 95% della produzione italiana e la più alta della produzione europea; così come è noto che l’Ilva di Taranto produce il 10 per cento di monossido di carbonio di tutta Europa ed il 9 % di zinco e L’Ilva di Taranto piombo. Senza contare 1668 tonnellate di pm10 annue. C’è da finalmente imporre all’Ilva le cose da chiedersi se alla Regione Puglia cono- fare in tema di tutela dell’ambiente e scono questa situazione. Anche perché naturalmente anche di sicurezza dei nessuno impone all’azienda il rispetto lavoratori. Altrimenti, alla prossima degli accordi e l’adozione delle cosid- rilevazione ci ritroveremo nella stessa, dette Bat, le migliori tecnologie esi- identica situazione a ripeterci le stesse stenti al mondo in materia di sicurezza cose. I fatti dicono che risulta del tutambientale”. Insomma, se mai ce ne to fuori luogo qualsiasi tipo di enfasi fosse stato bisogno, la Regione Pu- sulla situazione ambientale a Taranto. glia ha ricevuto l’ennesima prova che Oggi è una di quelle giornate in cui le non è più tempo di chiacchiere ma di responsabilità istituzionali sono tanto fatti: “Non è il caso di cedere ancora evidenti che i responsabili del settore, una volta alle facili promesse da mari- alla Regione Puglia, dovrebbero avere naio – conclude Pugliese – ma si deve il buon gusto di restare in silenzio”. 8 dalla Informazione Regionale Campania I Centri di Servizio per il Volontariato nascono in attuazione dell’art.15 della legge 266/91, legge quadro sul volontariato, in base al quale: “le fondazioni di origine bancaria e le casse di risparmio devono prevedere nei propri statuti che una quota non inferiore ad un quindicesimo dei propri proventi, al netto delle spese di funzionamento venga destinata alla costituzione di fondi speciali presso le regioni al fine di istituire, per il tramite degli enti locali, centri di servizio a disposizione delle organizzazioni di volontariato, e da queste gestiti, con la funzione di sostenerne e qualificarne l’attività”. Organismo competente all’istituzione, erogazione dei fondi e controllo dell’operato dei Centri di Servizio è il Co.Ge. - Comitato di Gestione dei fondi speciali per il volontariato, composto da rappresentanti delle fondazioni di origine bancaria, rappresentanti di organizzazioni di volontariato e rappresentanti delle istituzioni. In Italia i Centri di Servizio per il Volontaria- N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno Cosa sono i CSV to, sono 77 e sono presenti in quasi tutte le regioni. La Campania è stata l’ultima regione ad istituirli nel corso del 2005, su base provinciale, per cui CSV Napoli è uno dei cinque CSV operativi in Campania. Ogni Centro di Servizio eroga prestazioni sottoforma di servizi a favore delle organizzazioni di volontariato. Si è venuto così a delineare un sistema di servizi per sostenere e qualificare il volontariato: strumenti e iniziative per la crescita della cultura della solidarietà e promozione di nuove iniziative di volontariato; consulenza e assistenza qualificata; formazione, informazione, documentazione. In particolare, Csv Napoli offre gratuitamente i suoi servizi alle organizzazioni di volontariato di Napoli e provincia. Le aree di intervento sono: Ricerca: analisi dei bisogni delle associazioni, mappa delle risorse e servizi Documentazione: banche dati, biblioteca ed emeroteca, report e pubblicazioni Comunicazione: diffusione di informazioni utili al volontariato tramite materiale informativo, newsletter, sito internet - eventi Consulenza: di base e su aree di interesse specifico (giuridico-amministrativo-fiscale, progettazione, formazione, comunicazione sociale) Formazione: interventi elaborati in base ai bisogni delle organizzazioni e alle esigenze del territorio, corsi e seminari sulle tematiche delle politiche sociali e del volontariato Promoz i o - ne: azioni per la valorizzazione del ruolo e ident i t à d e l l e o rg a n i z z a z i o n i , orientamento all’azione volontaria, corsi di sensibilizzazione al volontariato negli istituti scolastici, iniziative rivolte alla citt a d i n a n z a S u p p o r t o : o ff e rta di servizi logistici alle o rg a n i z z a z i o n i c o n d i s p o nibilità di spazi e attrezzature, rete di supporto alle o rg a n i z z a z i o n i coinvolte nei progetti di sevizio civile volontario Inoltre CSV Napoli ha l’opportunità di sostenere direttamente proposte progettuali delle o rg a n i z z a z i o n i d i v o l o n t a riato. Nel corso del 2007 sono stati supportati e patrocinati 175 progetti che si sono realizzati su tutto il territorio provinciale. INSERTO Corriere Letterario N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno A cura di Antonio D’Ettoris CINA: traffici di morte “ Roberto Cavallo … Circondato da una dozzina di persone, il condannato fu trascinato fino alla porta dell’obitorio, dove gli fu ordinato di stendersi con la faccia a terra. Poi uno degli ufficiali giudiziari sparò alla nuca un colpo preciso e pulito... Dopo l’esecuzione il cuore venne espiantato e trapiantato su un paziente”. Questa scena in Cina è destinata a ripetersi centinaia, forse migliaia di volte all’anno. E’ la pratica dei trapianti di organi espiantati da giovani prigionieri condannati alla pena capitale. La legge cinese impone il consenso al trapianto da parte del condannato-donatore. L’ospite Imprevisto L ’editore Giancarlo Zedde di Torino propone una novità letteraria per gli appassionati dei viaggi dell’anima e della psiche. Si tratta de “L’Ospite imprevisto” (pagg. 165, euro 15,00) di Francesco Rodolfo Russo, autore non nuovo all’introspezione psicologica, alla spasmodica ricerca di Significato, alle ragioni ultime del cammino che ognuno, misteriosamente, è chiamato a compiere. Nella sua ultima fatica editoriale è proprio il “cammino del viandante” ad animare il romanzo: un viandante, un pellegrino, un ospite che imprevisto giunge in una stupenda cascina collocata su un rilievo arrotondato, in un luogo non meglio specificato… La cascina si chiama “Acropoli”, e i suoi abitanti sono un ex medico e la sua bella famiglia, tutti più o meno innamorati della campagna, dei boschi, del silenzio che trapela specie quando d’inverno la neve cade copiosa. Ma la bellezza maestosa della natura non riesce ad occultare sino in fondo i problemi della vita, che appaiono, a chi sa scrutarli, nella loro drammatica miseria. Tutto dunque sembra statico, ma è soltanto un’impressione: i personaggi, sebbene con tempi e modi diversi, sa- pranno trarre beneficio dalla casualità dell’incontro. Mentre sulle prime l’ “ospite imprevisto” sembra sul punto di inserirsi negativamente nei fragili equilibri familiari, esercitando un fascino al limite del consapevole narcisismo, alla fine è proprio lui che riesce a scoprire la chiave di volta della ritrovata felicità (o serenità?) coniugale. E’ la chiave che consente il confronto costruttivo nella famiglia che lo ospita: genitori e figli, usciti dal letargo interiore, si apriranno l’un l’altro. Ognuno scoprirà una parte di sé e aiuterà l’interlocutore ad osservare la vita con occhi nuovi. Naturalmente, sul più bello, quando la missione è compiuta, l’ “ospite imprevisto” sparisce, misteriosamente come è comparso. Sarà – ancora una volta – il ricordo gelido del suo bimbo morto a portarlo via, a farne un viandante, un ospite in cerca di un rifugio che sia sempre e solo temporaneo; o forse solo un pellegrino dello spirito. Sempre in cammino verso quell’ ”Acropoli”, dove finalmente Significante e Significato coincidono: “…Di là, nell’aria netta, sarebbe stato Amore. Nel giardino degli angeli non sarebbe stato un ospite imprevisto …”. Ma è solo una farsa ipocrita, perché, come denunciato da Amnesty International e da altre organizzazioni umanitarie internazionali, il detenuto in Cina vale meno di niente. Specie per certi tipi di condanne – quelle di natura politica – tutto è possibile: la tortura, il ricatto, le minacce. Dunque che senso ha parlare di “consenso” dove gli elementari diritti della difesa vengono a mancare? Un reportage della CNN dell’11 febbraio 2007 denunciava: “… parliamo di condannati a morte che possono essere soggetti a qualunque pressione , e quindi il loro non può essere un gesto volontario”. Per denunciare tale realtà una grande quantità di testimonianze e di documentazione è raccolta dal recente volume delle Edizioni Guerini e Associati (CINA: Traffici di morte. Il commercio degli organi dei condannati a morte, a cura di Maria Vittoria Cattanìa e Toni Brandi, 2008, Milano, pagg. 205, euro 21,50), che raccoglie in modo organico le informazioni sparse per il mondo, atte a descrivere compiutamente l’esistenza di tale raccapricciante pratica. La nostra storia inizia dal numero delle condanne a morte comminate in Cina: dati ufficiali non ne esistono, perché la materia è volutamente coperta dal segreto di Maschere nude raccoglie il grande percorso teatrale di Pirandello: dall’esordio del 1910, con i due atti unici “La morsa” e “Lumie di Sicilia” fino al teatro “dei miti”, attraverso quel momento culminante rappresentato, nel 1921, da “Sei personaggi in cerca d’autore”, in cui il teatro borghese cede il posto a un dramma che si costruisce paradossalmente nella sua stessa impossibilità di costruzione. Luigi Pirandello Maschere nude Newton & Compton pp. 1267 €. 9,90 “Rimbaud è oggi il mito di Rimbaud” e come tale acquista il dono rischioso di tutte le metamorfosi. Il commento alla sua opera ha dato vita “a un genere letterario”, raggiungendo proporzioni tali da ossessionare tanti lettori. La posterità prova d’istinto il bisogno di venerarlo e abbraccia senza esitazione la sua causa, in tutti i conflitti che lo hanno visto,vivente, contro i filistei. A cura di Adriano Marchetti Rapsodia selvaggia Marietti 1820 pp. 315 €. 24,00 La magistrale ricostruzione della vita avventurosa di Consalvo di Cordova (1453-1515): condottiero e uomo di corte, voce laica e universalista tra il Einaudi regno di Napoli e un’Europa che dal dominio pp. XVIII-652 €. 45,00 spagnolo si affaccia sul mondo. Il motto che guidò l’esistenza di Consalvo di Cordova fu sempre “costruire e rinnovare”: un obiettivo condiviso da alcuni importanti esponenti del clan degli Enríquez, fra i quali spiccarono per ingegno la regina Giovanna di Napoli e il re Ferdinando d’Aragona. J. E. Ruiz-Domènec Il Gran Capitano In occasione dell’odierno dibattito sull’aborto e sull’embrione, pubblichiamo la prima traduzione italiana dell’inedito chestertoniano ‘’Eugenetica e altri malanni’’. Con pennelate di cruda ironia Chesteron si fa beffa dello scientismo e dell’arroganza con cui si pretende di manipolare gli esseri umani, e di trattarli alla stessa stregua di oggetti. Gilbert K. Chesterton Eugenetica e altri malanni Cantagalli pp. 344 €. 22,00 Stato. L’Agenzia Reuters ed Amnesty International hanno calcolato diverse migliaia di esecuzioni all’anno, forse 8-10.000. Per l’Unione Europea sono sicuramente oltre 5.000. Le condanne avvengono al termine di processi sommari. Nonostante una recente riforma - attuata sull’onda della pressione internazionale - abbia disposto l’obbligo di sottoporre le sentenze capitali alla revisione della Corte Suprema, è impensabile che tale organismo possa vagliare un così grande numero di sentenze: “Quanti Corti supreme occorrerebbero in un paese con 1.300.000 abitanti?” (pag.12). Elemento invece non trascurabile è che i tribunali locali non possono prescindere dalle direttive e dalla vigilanza del partito comunista di zona. Le sentenze capitali di solito vengono eseguite mediante fucilazione, dopo aver avuto cura di raccogliere un numeroso pubblico appositamente convocato. Fra studenti universitari e scolaresche di scuole medie, presenziano anche i parenti dei condannati, che sono obbligati dalle autorità a corrispondere il costo delle pallottole usate per ammazzare i loro congiunti. Il Parlamento Europeo nel febbraio del 2007 ha chiesto un’immediata moratoria sulla pena di morte e ha dichiarato che circa il 91% del totale mondiale di esecuzioni capitali avviene in Cina. Se incutere paura al popolo è il primo scopo delle esecuzioni, il secondo è l’espianto di Stefano Zenni I segreti del jazz Stampa Alternativa pp. 328 €. 25,00 9 organi freschi a scopo di vendita, spesso senza il consenso delle vittime o dei parenti. Migliaia di fegati, reni e cornee cinesi sono immessi nel mercato internazionale del traffico d’organi. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali (Amnesty International, Human Rights Watch, Laogai Research Foundation) la gran parte deriva dai corpi dei condannati a morte. Spesso i medici incaricati dell’espianto sono sul luogo dell’esecuzione mentre il prigioniero è ancora vivo. “Dopo” gli organi vengono prelevati e trasportati nel più vicino ospedale per l’intervento sul paziente ricevente. Dal 1984, con l’evolversi delle conoscenze scientifiche in tema di trapianti, sono stati almeno 100 gli ospedali cinesi coinvolti in tale macabra pratica. Soltanto nel dicembre del 2006 qualche esponente del regime cinese ha riconosciuto che la quasi totalità degli organi umani venduti viene espiantata dai corpi dei prigionieri uccisi. Nonostante ciò, il binomio condanne a morte/trapianti non conosce soste, e anche per questo i curatori del volume propongono più decisi interventi da parte della comunità internazionale. Non basta che il Congresso degli Stati Uniti e il Parlamento Europeo si siano pronunciati sull’argomento: bisogna quanto meno impedire che le multinazionali del farmaco continuino a commerciare in Cina i loro prodotti, necessari a far funzionare i trapianti d’organi. Almeno fino a quando la pratica dei trapianti non rispetterà i protocolli etici vigenti nella comunità internazionale, cessando di essere uno strumento per far soldi o per tutelare la salute dei mandarini comunisti al potere. Un libro da leggere e ascoltare. Con più di 100 brani musicali in mp3 nel Cd Rom allegato, scelti tra i capolavori della storia del jazz, ecco la più completa guida integrata all’ascolto e alla comprensione delle musiche afroamericane. Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leaBenazir Bhutto der dell’opposizione democratica paRiconciliazione kistana, viene uccisa in un attentato al L’Islam, la democrazia, l’Occitermine di un comizio pre-elettorale. dente Cinque giorni prima di morire, Benazir Bompiani consegna al suo agente letterario un libro a cui sta lavorando da diversi anni. pp. 439 €. 20,00 Quella che doveva essere una lucida e illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività di governo del Pakistan e nella gestione dei precari equilibri politici in cui il Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un testamento politico, lasciato in eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale. Vittorino Andreoli L’uomo di vetro Rizzoli pp. 179 €. 12,00 Con “L’uomo di vetro” Andreoli dimostra, grazie alla familiare immediatezza delle sue parole, una tesi solo in apparenza paradossale: il fragile è l’uomo per eccellenza, perché considera gli altri, suoi pari e non, potenziali vittime, perché laddove la forza impone, respinge e reprime, la fragilità accoglie, incoraggia e comprende. Secolarizzazione, crescente indifferenGiovanni Casoli za religiosa, affermazione del pensiero Vangelo e letteratura debole hanno segnato e segnano, dalla Rivoluzione francese in poi, l’età contemCittà Nuova poranea. Come tutto questo si riflette nella pp. 112 €. 9,00 letteratura? È la domanda all’origine della riflessione dell’Autore. Casoli ripercorre attraverso alcune grandi voci il panorama letterario contemporaneo individuando segni di speranza di un nuovo umanesimo. INSERTO 10 NOVITÀ LIBRARIE www.feltrinelli.it Alla fine del diciottesimo secolo, Adam Smith predisse la possibilità di un riequilibrio dei rapporti di forza tra l’Occidente e il resto del mondo, e la nascita di un “commonwealth” delle diverse culture. La straordinaria ascesa economica cinese consente a Giovanni Arrighi di rileggere Smith in maniera radicalmente diversa rispetto al passato e di riesaminare la previsione del grande economista alla luce del recente tentativo americano di dare vita al primo vero impero globale della storia. Giovanni Arrighi Adam Smith a Pechino Geneaolgia del Ventunesimo secolo Feltrinelli pp. 460 €. 38,00 Alejandro Jodorowski Alejandro Jodorowsky porta il suo cabaret mistico sulle pagine di un libro. Cabaret mistico Attingendo alle tradizioni filosofiche, Feltrinelli religiose e magiche più disparate, si pp. 244 €. 16,50 serve di più di un centinaio di storielle umoristiche e iniziatiche per analizzare l’essere umano con i suoi problemi, le sue paure, le sue insicurezze e aiutarlo a evolversi verso un livello di coscienza superiore. Inger Lindhal L’inverno non è per sempre Feltrinelli pp. 110 €. 9,50 Lina ha quattordici anni e vive in una famiglia felice. Apparentemente. La mamma è talora sin troppo presente nel governo domestico, il padre è affettuoso, un uomo meraviglioso, ma chissà come mai, di tanto in tanto soffre di un oscuro malessere. Anche Lina, apparentemente senza problemi, ha un incubo ricorrente... Per Lina è arrivato il momento di andare oltre l’apparenza delle cose: lo fa grazie all’amicizia per Kattri, l’amore per Leo e la passione per lo scrivere. Domenica mattina. James Sim esce per la sua Jesse Ball solita passeggiata nel parco e si imbatte in un Il settimo giorno uomo in fin di vita che vaneggia di una miFeltrinelli cidiale cospirazione. James tenta di ignorare pp. 277 €. 16,00 l’accaduto ma resta sconvolto da una lunga serie di suicidi e da un biglietto rinvenuto sui cadaveri con l’annuncio che l’Apocalisse si scatenerà di lì a sette giorni. La raccolta di Jataka è un corpus di racconti tradizionali, scritto in pali, sulle varie esistenze del Bodhisattva, ovvero Gautama Siddhartha, il futuro Buddha, costituito da oltre cinquecento testi e relativi commentari. Questi racconti descrivono come il Buddha abbia fatto proprio l’insegnamento dei buddha precedenti, dando prova di molte delle virtù morali pp. 187 €. 8,00 della tradizione buddista e si sia preparato così al suo risveglio finale. In giro per il continente asiatico si trovano molte sculture e opere artistiche che raffigurano queste differenti incarnazioni e la raccolta rimane ancora oggi un testo molto popolare nei paesi di tradizione buddhista. Ditte e Giovanni Bandini Quando Buddha non era ancora il Buddha Feltrinelli Pierluigi Fiorentini Antoine Predock Echi nel deserto pp. 96 €.9,90 Antoine Predock, nato nel 1936, vive e lavora nel New Mexico. Fin dalle prime realizzazioni ha attinto i motivi di fondo della propria architettura dall’ambiente desertico del sud-ovest degli Stati Uniti. Ha cercato di interpretare gli immenasi spazi vuoti, la luce e lo stesso clima del paesaggio desertico con un riferimento costante non solo agli elementi mitici e rituali di quelle terre e delle popolazioni che le abitavano. Daniela Santanchè Donne violate pp. 232 €. 17,50 Con questo secondo libro Daniela Santanchè ci consegna una lucida analisi della drammatica condizione in cui si trovano migliaia di donne islamiche che vivono in Italia. private dei diritti più elementari da una concezione dell’Islam a cui non sappiamo o non vogliamo dare risposte adeguate, inseguite anche nel nostro paese dalle imposizioni più aberranti del fondamentalismo religioso. Carla Arcolao La diagnosi nel restauro architettonico pp. 160 €.18,00 Una corretta analisi dei segni visivi, tattili ma anche olfattivi, un’appropriata campagna di accertamenti con misure, rilievi, fotografie, prelievi e una conoscenza specifica dei materiali, delle lavorazioni, delle modalità costruttive sono necessarie per diagnosticare lo stato di conservazione dei materiali e delle componenti costruttive dei manufatti architettonici. Kjell Olas Dahl L’uomo in vetrina pp. 496 €. 19,00 “Gelosia, menzogne, rancore, inganno – un calderone stregato di dramma e sentimenti che avrebbe smesso di ribollire non appena è tornata la pace. Ma il perdono non si ottiene mai facilmente. È un contraccambio” “Una detective story di grande qualità: ricca di suspense, con una trama perfettamente concepita e una galleria di personaggi indimenticabili. Da non perdere!” Sala Allehanda www.saggiatore.it Novità Il Saggiatore C. R. Browning Nonostante le discriminazioni, le violenze e l’ossessione antisemita di Hitler, l’eliminazio- Le origini della soluzione finale ne del popolo ebraico non rientrava nei piani pp. 317 €. 35,00 iniziali del regime nazista. Con l’invasione della Polonia avvenne la svolta: il tentativo di ridisegnare la mappa demografica dell’Europa orientale basato sulla “pulizia etnica” e sul “terrore caotico” fu sostituito da un vero e proprio programma di sterminio. Da più di vent’anni Sheila Jasanoff costruisce con metodo e dedizione un ponte tra i saperi scienFabbriche della tifico- tecnologici e la riflessione normativa. In natura Fabbriche della natura, le politiche e le pratiche pp. 480 €. 35,00 giuridiche che hanno accompagnato la storia e le applicazioni delle biotecnologie sono seguite nel loro evolversi negli Stati Uniti e nei paesi europei. Sheila Jasanoff Jonathan Neale Una rilettura della Guerra Americana - come la chiamano i vietnamiti - che si propone di Storia popolare della raccontarne la storia e di chiarirne il senso guerra in Vietnam attraverso gli occhi e la voce di chi ne fu propp. 295 €. 20,00 tagonista: contadini e guerriglieri vietnamiti, soldati e pacifisti americani. Chi volle la guerra? Come fu combattuta? Perché gli Stati Uniti ne uscirono sconfitti? Millecinquecento miliardi di dollari o, se si preferisce, il cinque per cento del valore della produzione mondiale. È l’ammontare dei capitali su cui possono contare le organizzazioni eversive di tutto il mondo. Un flusso di denaro enorme e in continua crescita che nel corso degli anni ha alimentato le attività di gruppi diversissimi e, dopo la caduta del Muro di Berlino, è passato per lo più sotto il controllo di una potente oligarchia mediorientale: quella che, dopo aver combattuto a fianco dell’Occidente nella lotta contro l’impero sovietico, ha giurato guerra ai suoi finanziatori del pasato. Loretta Napoleoni Terrorismo s.p.a. Il Saggiatore pp. 424 €. 11,00 Pochi sanno che il progetto hitleriano della soluzione finale si spinse fino in Nord Africa, tra le più antiche comunità della diaspora. Questa è la storia mai raccontata di cosa realmente accadde tra le mura di un piccolo forte che si ergeva a un centinaio di chilometri a sud di Tripoli. Eric Salerno Uccideteli tutti pp. 238 €. 17,00 Duecentosette galee, sei galeazze e trentadue tra fregate e brigantini, con a bordo circa trenLepanto 1571 tamila soldati e circa cinquantamila marinai pp. 360 €. 20,00 e rematori. Questa la flotta cristiana di don Giovanni d’Austria che, il 7 ottobre 1571, sconfisse le navi ottomane di Müezzinzâde Alì Pascià nelle acque di Patrasso. La flotta aveva saputo sottrarsi al temuto corpo a corpo con i soldati turchi, e aveva imposto la propria strategia bellica e il combattimento a distanza con le armi da fuoco. Niccolò Capponi N M ovità N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno arsilio www.marsilioeditori.it Colonna di Cesarò Simonetta Una vita al limite L’autobiografia della prima donna della moda italiana pp. 256, ill. €. 15,00 Icona di stile, interprete d’eccezione e raffinata protagonista, in Italia e all’estero, di quei radicali mutamenti che hanno segnato il trentennio successivo alla guerra, Simonetta Colonna di Cesarò - figura tra le più rappresentative dell’alta moda - svela in queste pagine il proprio straordinario percorso esistenziale: Le meraviglie di Venezia Dipinti del ‘700 in collezioni private pp. 352 €. 40,00 Le Venezie di Canaletto, Bellotto, Marieschi e Guardi, che hanno contribuito a diffondere universalmente l’immagine della città lagunare, sono accostate agli smaglianti paesaggi di Marco Ricci, Francesca Zuccarelli, Giuseppe Zais, alle scintillanti scene mitologiche e storiche di Sebastiano Ricci, Antonio Pellegrini, Jacopo Amigoni e Gianantonio Guardi, alle tele devozionali Giambattista Tiepolo e Gaspare Diziani, alle scene di interni di Pietro Longhi e Lorenzo Tiepolo. Henning Mankell Scarpe italiane pp. 336 €. 18,00 Fredrik Welin, ex-chirurgo, vive in una delle tante, piccole isole che popolano l’arcipelago al largo di Stoccolma, circondato da un mare di ghiaccio. Solo l’arrivo del postino interrompe il silenzio delle giornate, segnate dalle immersioni e da qualche scarna annotazione in un diario, cronaca di un’esistenza che si è persa. C’è un mistero nella vita di Fredrik Welin, una “catastrofe” che l’ha spinto a cercare la solitudine e a creare una barriera tra sé e il mondo. Giorgio Crovato La Regata di Castello o del XX Settembre pp. 128 €. 12,00 Entusiasmi e conflitti, tradizione e modernismo, ricorrenza laica e convenienza politica, clericalismo e anticlericalismo, accompagnano questa particolare regata veneziana che si corre in occasione della ricorrenza del xx settembre, nei momenti successivi alla breccia di Porta Pia - con Roma capitale d’Italia, nel 1870-, e precedenti la Grande guerra. N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno LIBRI DA LEGGERE Francesco Alberoni Lezioni d’amore Rizzoli pp. 220 €. 16,00 Questo libro, piccolo e prezioso, distilla i risultati di quella ricerca in 100 domande e risposte capaci di coinvolgere ciascuno di noi come persona completa, fatta di spirito e corpo, di razionalità e passione. LIBRI è LEGGERE R odney Stark, sociologo della religione e docente di Scienze Sociali presso la Baylor University del Texas, si è cimentato anni fa con un saggio, tanto di storia quanto di religione, volto a ricostruire la diffusione del cristianesimo nell’Antichità. L’opera è stata finalmente tradotta in italiano con il titolo Ascesa e affermazione del cristianesimo. Come un movimento oscuro e marginale è diventato in pochi secoli la religione dominante dell’Occidente (trad. it.,Lindau, Torino 2007, pp. 318, € 22,00). Stark applica al cristianesimo nascente i risultati del dibattito sociologico sui nuovi movimenti religiosi, partendo dalla considerazione che il primo cristianesimo era appunto avvertito come un corpo estraneo, come «una setta», nel mondo greco-romano ed ebraico. La crescita del numero dei cristiani nell’Impero romano, straordinaria soprattutto a partire dall’anno 200, è tipica dei nuovi movimenti religiosi di successo, che nei primi decenni della loro ascesa possono crescere in proporzione geometrica. Parimenti, indagando sulla composizione sociale del cristianesimo, Stark constata che un numero considerevole di cristiani proveniva dalle classi più alte della popolazione dell’impero romano, un dato costante nella sociologia contemporanea. Inoltre, essendo una religione libera da connotazione etnica, la percentuale di ebrei, specie fuori della Palestina, che hanno accettato il cristianesimo è più alta di quanto per secoli si sia pensato, anche perché la diffusione di una nuova religione avviene ordinariamente attraverso reti sociali preesistenti. La prevalenza numerica delle donne nelle prime comunità cristiane, dovuta in parte al maggior potere e alle migliori condizioni sociali di cui esse vi potevano godere, faceva di esse delle convertite «primarie», che conducevano alla Chiesa i mariti, convertiti «secondari», mentre la condanna cristiana dell’infanticidio delle figlie femmine e dell’aborto dava alle nuove comunità un evidente vantaggio demografico Una casa senza biblioteca è come una fortezza senza armeria (da un antico detto monastico) a cura di Maria Grazia D’Ettoris C Raffaele Simone Il mostro mite nei confronti dei pagani in un’epoca di grave denatalità. Il cristianesimo, come gli altri nuovi movimenti religiosi, trova seguaci più nelle città che nelle campagne, grazie anche alla capacità dei cristiani di proporsi come isole di solidarietà in un ambiente spesso caratterizzato da miseria, caos e brutalità. «In città piene di senzatetto e poveri il cristianesimo Il giovane Mussolini N el volume Il giovane Mussolini, Booktime ed. (pp. 222, € 16), Enrico Veronesi compie un’indagine, sovente con toni accesamente polemici, su aspetti definiti “oscuri” nella vita di Mussolini fino al 1919: oscuri perché poco conosciuti oppure perché riprovevoli (dai finanziamenti francesi dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, ai molteplici amori, ai figli naturali). M. B. offriva carità oltre che speranza. In città piene di nuovi arrivati e stranieri, il cristianesimo offriva una base immediata di legami interpersonali. In cit- onservali nella tua Perché l’Occidente non va a sinistra Garzanti pp. 172 €. 12,00 Raffaele Simone attacca i luoghi comuni della sinistra: ovunque abbia governato ha fallito, le sue parole d’ordine sono svuotate di senso, la sua proposta politica è vaga e spesso incoerente. Peggio, non ha capito il cambiamento: si è trovata del tutto impreparata di fronte alla globalizzazione, che ha investito la produzione, la finanza e il commercio e ha creato nuovi imponenti flussi migratori. Robert Spencer Guida (politicamente scorretta) all’Islam e alle Crociate Lindau pp. 329 €. 19,00 In Europa chi può dire di conoscere veramente l’Islam? Forse chi ne loda la moderazione, semplicemente, lo travisa, anche in buona fede, credendo con ciò di rassicurare l’opinione pubblica. In questo volume Robert Spencer porta le prove a carico della diffusa ignoranza dell’Islam, a partire dalla figura di Allah e dal Corano (così diversi dal Dio cristiano e dalla Bibbia) passando per le Crociate e finendo con il recente fenomeno del terrorismo di matrice islamica Francesca Piselli tà piene di orfani e vedove, il cristianesimo forniva un nuovo e ampio senso della famiglia. In città lacerate da violenti conflitti etnici, il cristianesimo offriva una nuova base di solidarietà sociale» (p. 218). Il martirio volontario, considerata una scelta razionale — una volta precisato che la razionalità dei cristiani, che dava per scontata l’esistenza del Paradiso, non era la stessa di quella pagana — rafforzava l’impegno e la coesione dei fedeli. Infine, Stark ritiene che il fattore cruciale nel successo del cristianesimo è la sua dottrina: «L’assistenza ai malati in periodi di pestilenza, il rifiuto dell’aborto e dell’infanticidio, la fecondità e la forza organizzativa delle comunità sono concetti centrali della dottrina cristiana» (p. 286). In un’epoca in cui durante le epidemie i romani fuggivano abbandonando alla morte per malattia o per fame i loro figli e i loro anziani, e in cui ci si recava agli spettacoli del circo per godere senza ritegno della tortura e della morte, «ciò che il cristianesimo restituì ai fedeli fu la loro umanità» (p. 291). B ‘Giansenisti’, ebrei e ‘giacobini’ a Siena dall’Accademia ecclesiastica all’Impero napoleonico (1780-1814) Olschki pp. 220 €. 24,00 Un’articolata ricerca che, grazie alla ricca documentazione inedita di cui si avvale, contribuisce a gettare uno sguardo nuovo sia sul movimento ricciano senese, nonché sul suo principale animatore, Fabio de Vecchi, sia sulla locale Comunità ebraica vista sotto il profilo socio-economico e delle reazioni all’indomani dell’emancipazione. Don P. Iacobelli, F. Brunone Bioetica della nascita e della morte Città Nuova pp. 280 €. 18,00 Quando ha origine la vita umana? Qual è il momento in cui sorge un nuovo essere umano? Cosa accade dopo la morte? Sono domande che l’uomo si è posto da sempre, ma che oggi - grazie alle straordinarie possibilità di prolungamento e miglioramento della vita che la scienza sembra in grado di assicurare - diventano imprescindibili. A cura di Gutman I. , Gutterman B., Pezzetti M. Album Auschwitz Einaudi pp. XII-255 €. 35,00 CULTURA Ascesa e affermazione del Cristianesimo Francesco Pappalardo 11 INSERTO Le fotografie raccolte in questo vero e proprio album furono scattate da due SS tra il maggio e il giugno 1944, in occasione della deportazione massiccia a Birkenau degli ebrei d’Ungheria. Permettono di rappresentare ciò che significò per milioni di persone l’arrivo in questo immenso centro di morte: molti degli uomini, delle donne e dei bambini ritratti nell’Album furono uccisi nelle ore immediatamente successive agli scatti. Oltre alle circostanze della scoperta dell’album, completamente riprodotto con le indicazioni e i testi originali dei due ufficiali nazisti, i testi raccolti descrivono l’organizzazione del campo e in che modo venisse applicata quella “soluzione finale” concepita dai nazisti per condurre a buon fine la loro criminale opera di distruzione. Le foto sono state ritrovate da una detenuta, Lili Jacob, pochi giorni prima della liberazione, che riconobbe se stessa e i fratelli sterminati nel campo. Alcune vennero esibite durante il processo Eichmann a Gerusalemme e in quello di Francoforte, il cosiddetto “Processo Auschwitz”. Giuseppe Carlo Marino Storia della mafia Newton & Compton pp. 411 €. 5,90 Di mafie al mondo ce ne sono molte, ma è quella siciliana la mafia storica e la madre di tutte le altre. Per secoli lo sviluppo della mafia ha alimentato la “Sicilia politica” e l’esperienza dei suoi ceti dominanti; dopo l’unificazione nazionale essa è diventata parte integrante delle vicende del potere in Italia; dall’età dei padrini a quella dei boss, ha via via assunto rilievo internazionale intrecciandosi con le sorti del peggiore affarismo; infine, si è addirittura innervata nelle più segrete e inquietanti operazioni “strategiche” dell’Occidente durante la guerra fredda. Il quadro degli eventi è tale da produrre un forte impatto sia sul lettore comune che sullo specialista: un grande affresco di potenti e poveracci, gattopardi e gabellotti, briganti e politici, notabili e preti, affaristi e narcotrafficanti, tangentisti e massoni. iblioteca Judith Herrin Bisanzio Storia straordinaria di un impero millenario Corbaccio pp. 470 €.22,60 Nel dibattito sulle radici dell’Europa, durante i lavori per la redazione del trattato costituzionale, molti chiesero che il preambolo contenesse un esplicito riferimento alla cristianità, mentre altri sostennero che l’Europa aveva anche e soprattutto radici greche e romane. In realtà è esistito per molti secoli un luogo in cui cristianesimo, romanità ed ellenismo hanno formato uno straordinario impasto politico e culturale. Questo luogo è l’Impero bizantino. J.L. Arselle, E M’bokolo L’invenzione dell’etnia Meltemi pp. 282 €. 21,50 Fino agli anni Ottanta la nozione di “etnia” è stata usata e abusata senza precisarne il significato e i limiti semantici. Questo volume, frutto di un lungo lavoro collettivo, ha segnato una svolta nella riflessione antropologica: gli autori hanno inteso dimostrare che l’etnia è una categoria storica, sottolineando la relatività delle appartenenze etniche, senza per questo negare agli individui il diritto di rivendicare l’identità delle proprie scelte. Magda Abbiati Guida alla lingua cinese Carocci pp. 144 €.18,00 Un volume scritto con il proposito di fornire al lettore non specialista una via d’accesso facilitata alla lingua cinese, offrendogli un quadro generale di riferimento. La trattazione è organizzata in forma di domande e risposte in modo da aiutarlo a focalizzare l’attenzione di volta in volta su temi-chiave specifici. D. Carpaneto, G. Ricuperati L’Italia del Settecento Laterza pp. 532 €. 20,00 L’opera si articola in sei parti. La prima considera l’intero secolo XVIII. La seconda racconta gli echi italiani della crisi della coscienza europea, fino alla metà del secolo. La terza e la quarta illustrano le politiche e i modelli di riforma. La quinta completa il discorso sull’Illuminismo maturo attraverso un’analisi del pensiero politico ed economico. La sesta parte si occupa di come gli storici hanno ricostruito e interpretato il diciottesimo secolo italiano, dal Romanticismo a oggi. Letteratura Mediterranea INSERTO 12 N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno Quando ci si può guardar soffrire e raccontare quello che si è visto, significa che si è nati per la letteratura. Uomini Giovanna Crisà U omini, manuale per l’uso. Diciamolo chiaramente: Quanti manuali e libri che parlano della complessa e perversa mente maschile sono stati venduti? Tanti… Dalla giornalista americana che dà delle precise indicazioni sulle sue prestazioni sessuali, a quella che insegna come diventare cattive e far soffrire i signori uomini. Bene, per la serie “non finisce qui” Isabel Losada, attrice, cantante, P giornalista, ballerina, ha scritto un libro intitolato “Uomini”. La domanda che si pone Isabel è “Dove sono finiti gli uomini interessanti?”. Cara Isabel, non esistono più. E’ inutile andare alla spasmodica ricerca di un partner interessante. Come dovrebbe essere mister perfezione? Laureato, colto, intelligente, con i capelli, e se fosse pure ricco non guasterebbe. E poi dovrebbe essere fedelissimo, nonché bellissimo. Apri gli occhi cara amica, oggi viviamo in un mondo di infedeli, questa rendendo spunto da un fatto realmente accaduto in Calabria, Rocco Familiari racconta la tragica storia di Agata, sposata con Manfredi più giovane di lei. Ma il destino vuole che Manfredi venga ucciso da Salvo, un violinista drogato e fallito. Sarà allora che la donna si farà giustizia da sé. Dal romanzo è stato tratto un film con Valeria Golino e per la regia di Krzysztof Zanussi, che non ha avuto i consensi del pubblico. Familiari è un drammaturgo, autore di numerose opere teatrali. La passionalità che diventa furia, contatto fisica, possesso, era già evidente Carla Maria Russo L’amante del doge Piemme pp. 285 €. 14,50 razza si è estinta. Ritornando al suo libro, l’amica Losada, racconta la sua “Odissea”. Dalla ricerca in Internet, alle serate per soli single, ai falsi separati, (ci mette in guardia dagli uomini sposati…….), e alla fine l’ultima storia d’amore andata a male. Ma la determinazione, è quella che salverà le donne! Bisogna andare avanti! Morto un uomo se ne fa un altro, e magari nella prossima storia ci chiederemo: “Ma cosa ci trovavo di bello in quel cretino, per il quale ho consumato lacrime, e, centinaia di fazzolettini?” Il Sole nero nel libro L’ Odore, edito da Marsilio. La scrittura di Familiari è incisiva, le scene descritte appaiono al lettore come reali. Per l’autore o tutto è bianco o tutto è nero, non esistono mezzi termini. Così, come nelle storie d’amore da lui narrate, la forza dei sentimenti domina ogni cosa, e per amore si può arrivare a far tutto. Le sue donne sono irrazionali, e il legame fisico è la condivisione di qualcosa selvaggiamente profonda. Il suo linguaggio è frenetico, che trasporta il lettore in quella meravigliosa vertigine che altri non è che l’amore. Isabel Losada Uomini Feltrinelli pp. 272 €. 16,00 1755. Il carnevale veneziano è all’apice dell’ebbrezza e della festa. Caterina Dolfin, nonostante il divieto materno, partecipa di nascosto a una festa in casa del console inglese Smith, per stordirsi e dimenticare per qualche ora i dispiaceri che l’assillano: la recente morte del padre, che l’ha educata all’amore per l’arte e allo studio della filosofia, la povertà e le nozze imminenti con un uomo che detesta, ma che la madre le impone. Nella biblioteca del palazzo incontra Andrea Tron, ambasciatore della Serenissima, erede di una delle più facoltose famiglie veneziane, cui tutti predicono un futuro da doge. Stregato dalla bellezza di Caterina e abituato a soddisfare ogni capriccio, Tron osa proporle un cinico patto: abbandonare il marito e divenire la sua amante fino a quando a lui piacerà, in cambio della sicurezza economica e della promessa di non intromettersi nella sua vita privata. Da quel momento Caterina si trasforma in un’adultera, ma anche in una donna padrona di sé e delle proprie scelte, spesso contro corrente e pericolose, incurante del disprezzo della società, che non le perdona la coraggiosa sfida alle sue regole. Ma Tron, contro ogni aspettativa e contro la sua stessa volontà, è costretto ad ammettere che il legame con la Dolfina si è trasformato in un sentimento che non può ignorare e che esige una improrogabile e difficile scelta. Claudio Forti Sarka Di Renzo pp. 188 €. 12,50 G.C. Rocco Familiari Il Sole nero Marsilio pp. 326 €. 19,00 La passeggiata È mattina presto. C’è una spiaggia deserta e c’è il mare. Lo sfondo è magico, irreale, e ancora più magico l’incontro che avviene su quella spiaggia: un figlio e il padre morto che, per un’ultima volta, parla al ragazzo e ascolta le sue parole. Padre e figlio si dicono, finalmente, quello che non c’è mai stato tempo di dire, quello che è stato rimandato per fretta, distrazione, timidezza. Il racconto di un sogno bellissimo, di un desiderio impossibile realizzato come per sortilegio. Un libro che parla al Biagio Arixi L’amore è libertà Edizioni del Leone pp. 124 €. 12,00 cuore degli adolescenti e degli adulti, dei genitori e dei figli. G.C. Aldina Camillo Crepa di sale Edizioni del leone pp. 91 €. 8,00 Federico Moccia La passeggiata Bur pp. 62 €. 4,00 Tsunami Nomi che gridano nomi nell’assurda quiete dell’oceano e fanali di occhi che scrutano fondali. L’origine precipitata nella crepa di sale. Èdouard Bourdet La libertà, non è le libertà. Il sacrificio, non sono i sacrifici. L’amore, non sono gli amori. Il legame, non sono i legami senza storia che ci rendono comuni mortali e semplici entità. Una sola parola ha un valore assoluto anche al singolare: è l’amor proprio fatto di devozione, unico e universale Sarka prende le mosse dal pianeta parallelo di Second Life e indugia a lungo sulle atmosfere virtuali di questo mondo incredibile eppure raggiungibile con qualsiasi computer, affrontando argomenti e pensieri comuni a tutti noi. Il tempo che scorre impietoso, l’esigenza di continuare a sognare pur avendo già passato da un pezzo l’età dei progetti e dei folli amori, il bisogno di conferme che noi stessi non siamo in grado di darci: tutto questo e altro ancora è Sarka. Ma prima di tutto Sarka è una grande storia d’amore, in cui il cuore e il cervello di Marco, affermato architetto, si affrontano, alla ricerca di un equilibrio, forse impossibile. E il fascino di Sarka, stupenda creatura boema, impareggiabile creatrice di sensuali atmosfere, segnerà - definitivamente - il confine che separa il sogno dalla realtà. Giuseppe Brienza Identità cattolica e anticomunismo nell’Italia del dopoguerra La figura e l’opera di mons. Roberto Ronca Presentazione del cardinale Fiorenzo Angelini Prefazione di Marco Invernizzi Nel 30° anniversario della morte di mons. Roberto Ronca (avvenuta a Roma il 25 settembre del 1977), fondatore e direttore per un decennio del movimento civico-politico Unione Nazionale Civiltà Italica (1946-1955), si ripercorrono in questo saggio, attraverso le vicende biografiche del vescovo romano ricostruite tramite documenti d’archivio inediti, i più importanti passaggi della politica italiana del dopoguerra. Ecco quindi vissute dal movimento ed interpretate dall’osservatorio privilegiato delle testate promosse da Civiltà Italica (l’omonimo mensile, il quindicinale L’Italiano e l’Agenzia Romana Informazioni) le delicate vicende della ricostruzione italiana, la “scelta di campo” del 18 aprile 1948, fino a quel “centrismo” degasperiano (1948-1953) e “post-degasperiano” di cui mons. Ronca fu il più attivo e determinato avversario. Il suo disegno politico, infatti, mirava ad intensificare l’azione anticomunista nel Paese e nella società, attraverso l’alleanza delle forze autenticamente anticomuniste e “nazionali”. Fu il vescovo romano così ad ideare e promuovere, all’inizio degli anni ‘50, inediti esperimenti di coalizione a livello amministrativo locale, dalla più nota “operazione Sturzo” a Roma (che fallì) alla meno conosciuta ma significativa “lista Bartolo Longo” a Pompei (che amministrò la piccola cittadina campana dal ‘52 al 1955). Essi causarono tanto di quello scompiglio nella politica nazionale, da generare una campagna diffamatoria contro Ronca che lo portò ad un completo isolamento dal punto di vista umano ed ecclesiale. Da tale “caduta in disgrazia”, nel 1955, egli si riprese solo in seguito all’ascesa al pontificato di Giovanni XXIII, che lo conosceva e lo stimava fin dai primi anni del sacerdozio. I-88900 Crotone, via Lucifero 40 tel. 0962/90.51.92 fax 0962/90.25.28 ISBN 978-88-89341-10-0 pp. 244, + 16 ill. € 18,90 14 Affitti e condominio Confedilizia risponde La rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti né a carattere personale né relativi a questioni già pendenti innanzi all’Autorità Giudiziaria. I quesiti vanno inoltrati alla Confedilizia tramite le oltre 200 Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali è possibile attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gli indirizzi delle Associazioni consultare i siti www.confedilizia.it www.conf ed il iz ia.e u oppure telefonare al numero 06.67.93.489. CONSULTAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE CONDOMINIALE Un amministratore domanda se un condomino possa consultare la documentazione contabile in qualunque momento dell’anno o solo in sede di assemblea. La risposta l’ha fornita la stessa Cassazione che sul punto si è così testualmente espressa: “In tema di comunione dei diritti reali, ciascun comproprietario ha la facoltà (di richiedere e) di ottenere dall’amministratore del condominio l’esibizione dei documenti contabili in qualsiasi tempo (e non soltanto in sede di rendiconto annuale e di approvazione del bilancio da parte dell’assemblea) e senza l’onere di specificare le ragioni della richiesta (finalizzata a prendere visione o estrarre copia dai documenti), purché l’esercizio di tale facoltà non risulti di ostacolo all’attività di amministrazione, non sia contraria ai principi di correttezza, e non si risolva in un onere economico per il condominio (dovendo i costi relativi alle operazioni compiute gravare esclusivamente sui condòmini richiedenti)” (sent. n. 8460 del 26.8.1998). DEROGHE IN TEMA DI INNOVAZIONI Si domanda se un regolamento condominiale di natura contrattuale possa derogare alle maggioranze previste dall’art. 1120 c.c. in tema di innovazioni. Al quesito ha risposto la Cassazione che si è così espressa: “La disposizione di cui al quarto comma dell’art. 1138 cod. civ., secondo cui le norme del regolamento di condominio non possono in nessun caso derogare, tra l’altro, a quanto stabilito nell’art. 1120 dello stesso codice, concernente le innovazioni, si riferisce oltre che al regolamento approvato dall’assemblea dei condòmini anche a quello predisposto dall’originario proprietario ed accettato dai condòmini all’atto dell’acquisto del bene facente parte del condominio (cosiddetto regolamento contrattuale)” (sent. n. 4905 del 26.5.1990). PRELAZIONE IN CASO DI VENDITA AD UN FAMILIARE Il proprietario di un locale commerciale che intende vendere il proprio immobile al fratello, domanda se all’inquilino spetti comunque il diritto di prelazione. La risposta è negativa. L’art. 38, l. n. 392/’78, infatti, prevede espressamente che la disciplina sulla prelazione non si applichi in caso di “trasferimento effettuato a favore del coniuge o dei parenti entro il secondo grado”. A cura di Bruno Bassani Codice di procedura civile e le ggi complementari Giuffrè pp. XXI-1162 €. 14,00 Il Codice è aggiornato a: D.L. 25 gennaio 2008, n. 3 (reggenza di uffici giudiziari) · Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) · Reg. CE 13 novembre 2007, n. 1393 (notificazione degli atti). Leggi complementari: Contenzioso amministrativo - Contenzioso tributario - Diritto internazionale privato - Fallimento - Giudice di pace - Locazioni urbane - Notificazioni - Ordinamento giudiziario - Processo amministrativo - Processo societario - Pubblico impiego - Ragionevole durata del processo M. Gabrielli, S. de Bruno Capire la finanza Il Sole 24 Ore pp. XX-861 €. 74,00 Una vera e propria enciclopedia ragionata di tutti gli strumenti finanziari presenti sul mercato italiano, dai più diffusi ai più sofisticati, che ne illustra e spiega le caratteristiche generali, i vantaggi e gli svantaggi per il risparmiatore, gli aspetti legali e fiscali, le dimensioni e le problematiche del rispettivo mercato. Con esempi numerici per il calcolo dei rendimenti, facsimili di titoli, certificati e contratti. Economia N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno A cura di Gianfranco D’Ettoris Semplificazione, un primo passo verso il cittadino S e veramente il neoministro Roberto Calderoli realizzasse l a “ s e m p l i f i c a z i o n e n o rmativa” cui s’intitola la sua responsabilità di governo, farebbe agl’italiani il miglior regalo, abolizione dell’imposta sui redditi a parte. Semplificare non è delegificare: spostare la potestà legislativa al governo peggiora la situazione, perché si favorisce il moltiplicarsi di norme, sovente imposte con maggior gusto vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Sem- NIENTE INDENNITÀ PER LE ATTIVITÀ ABUSIVE Si domanda se sia dovuta l’indennità di avviamento ad un conduttore che eserciti nell’immobile a lui affittato un attività commerciale senza le prescritte autorizzazioni. La risposta è negativa. Al riguardo la Cassazione si è infatti così espressa: “Al conduttore che esercita nell’immobile, senza le prescritte autorizzazioni amministrative, una attività commerciale che implichi contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori non può essere riconosciuta l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale, dovendosi negare tutela giuridica a chi versa in situazione illecita” (Cfr. sent. n. 12966 del 29.9.2000 e negli stessi termini, da ultimo, sent. n. 7501/2007). U tilità Salvatore Giannella Voglia di cambiare Chiarelettere pp. 221 €. 13,60 Le morti sul lavoro, il precariato, le case sempre più costose, i trasporti, l’energia, la sicurezza stradale, lo smaltimento dei rifiuti, la parità tra i sessi: in Italia sembrano problemi insormontabili. Questo libro dimostra che i problemi, anche quelli grandi, si possono affrontare e superare, basta guardare ai modelli di eccellenza degli altri paesi europei. Luigi Matteo Bonavolontà Formulario delle locazioni e degli sfratti Giuffrè pp. XXXV-380 €. 80,00 La casistica è estremamente vasta e comprende i vari tipi di contratto di locazione, di affitto e di comodato nonché i vari procedimenti di licenza per finita locazione, di sfratto per finita locazione, di sfratto per morosità e di esecuzione per rilascio dei beni immobili. Nella redazione delle formule si è tenuto in massimo conto delle sentenze della Corte Costituzionale e della Suprema Corte di Cassazione. plificare significa drasticamente ridurre il carico, ogni giorno più opprimente, di incombenze, obblighi, oneri, e quindi costi, che si abbatte sull’incolpevole cittadino. Il Parlamento è un produttore incessante; meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono il bicameralismo perfetto, le vacanze estive, le pause per le crisi di governo, le soste per impegni elettorali, le ferie natalizie… Non si tratta solo, da parte del nuovo ministro, di opporsi a l l ’ i n e ff a b i l e d i l a g a r e d e l le leggi con articoli di tre, quattro, ottocento commi, perché il problema non è riducibile alla corretta stesura dei testi legislativi. Si tratta, invece, di potare le disposizioni, il cui carico ha da decenni gettato in ridere il teorico precetto della conoscenza della legge. Non si dica che il precetto è limitato, perché riferito alla “sola” legge penale. Basti un esempio fresco: il ministro uscente del lavoro, Cesare Damiano, nella conferenza stampa di fine mandato menò vanto per aver ridotto le sanzioni, sancite dal nuovo testo unico della sicurezza sul lavoro, a 600. Dunque, u n a s p e c i f i c a r a c c o l t a n o rmativa prevede 600 obblighi sanzionati. Di fronte a centinaia di obblighi, chi volete mai possa co- noscerli e riesca, quindi, a d o t t e m p e r a r l i ? I l g o v e rno, quindi, per delega o per potestà regolamentare abbonda nell’introdurre nuove norme. Ci sono le Regioni, avvezze a proprie leggi finanziarie di centinaia di commi e aduse a testi normativi (per esempio, di edilizia e urbanistica) straboccanti d’incombenze. C’è l’Europa, ciclopica macchina emettitrice di direttive, puntualmente applicate in Italia in maniera aggravata per il cittadino: un paradiso di statalismo burocratico, dirigismo socialistico, protezionismo ottuso, normazione devastante. Ci sono altre fonti d i s tritolamento del cittadino, come le autorità. La Banca d’Italia ha di recente emanato una circolare che occupa 616 pagine di Gazzetta Ufficiale, per un peso di kg 1,12 e un costo di € 39. Non pensa Calderoli che semplificare pure tali settori pubblici rientri fra i suoi onerosi (e si spera meritori) incarichi? Bisognerebbe che il neoministro trasferisse l’inesausta celerità magistralmente usata nel presiedere le due Assemblee parlamentari (encomiabilmente lodata da tutti i gruppi) in altrettanta capacità potatoria di leggi, regolamenti, disposizioni . Marco Bertoncini A cura della CONFEDILIZIA di Crotone - Via Lucifero 40 - Tel. 0962/905192 Sito Internet: www.godel.it/confediliziakr C. Sforza Fogliani, S. Maglia Codice del condominio negli edifici La Tribuna pp. 1790 €. 41,00 L’opera è aggiornata con: la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria 2008) che ha introdotto, tra l’altro alcune modifiche alla disciplina fiscale di settore; le norme nazionali e regionali in materia di risparmio energetico nei fabbricati, fra le quali si segnala il D.L.vo 19 agosto 2005, n. 192; il D.M. 19 febbraio 2007, n. 1 e la L.R. Liguria 29 maggio 2007, n. 22; la giurisprudenza più recente e significativa. Andrea Amata Italia provvisoria Nuove Idee pp. 176. €. 13,00 Il “sistema italia” sembra afflitto dalla sindrome dell’incompiutezza, logorato da una transizione permanente e da annunci senza effetto che echeggiano dagli anni Ottanta e Novanta. La complessità delle questioni aperte dalla globalizzazione nel rapporto con l’identità nazionale, nella gestione della flessibilità lavorativa, nella risposta al disagio sociale e nell’accoglienza razionaler del fenomeno immigratorio, nella sua duplice vocazione di risorsa e inquietudine, esige un’attenta riflessione. C. Ceccobelli, G. Calmieri Acquistare casa in tribunale Giuffrè pp. XII-264 €. 23,00 Acquistare casa e, più in generale, un immobile attraverso il Tribunale, può costituire un buon affare: sia per il fatto di evitare i pressoché immancabili oneri di mediazione che caratterizzano le vendite negoziate attraverso i canali tradizionali, sia perché la stima dei beni staggiti si colloca generalmente al di sotto delle quotazioni di mercato, anche se occorre mettere in conto eventuali offerte di altri concorrenti all’acquisto, soprattutto se il prezzo di partenza dovesse essere particolarmente vantaggioso. Jeasn Peyrelevade Capitalismo totale Isbn pp. 112 €. 12,00 Il 2 per mille della popolazione mondiale controlla la metà della capitalizzazione borsistica del pianeta. Un nuovo muro s’è alzato tra ricchi e poveri, tra grandi azionisti e resto del mondo. Nell’era della finanza folle e creativa, il capitalismo è diventato “totale”, modello unico dell’organizzazione della vita economica mondiale, tiranno incontrastato dell’umanità, dei governi nazionali e delle economie reali. Religione R N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno Herr varum, il Signor Perché: Kurt Godel Cosimo Galasso Nona Parte S empre, a tal proposito, seguiamo, testualmente -per non perderne la chiarezza-la prosa del prof. S.L Jaki: ”Dato che il teorema di Godel afferma che nessun sistema complesso di proposizioni aritmetiche può dimostrare la propria consistenza all’interno di se stesso, tutti i sistemi matematici cadono sotto questa restrizione, perché tutti incorporano matematiche superiori che ultimamente si fondano sull’aritmetica. Ne consegue che non ci può essere una teoria fisica definitiva, che pretenda di essere necessariamente vera, almeno nella sua parte matematica .”. Tra l’altro, non dimentichiamo che i formalisti covavano il sogno d’assiomatizzare ogni aspetto del reale. La riprova di ciò la troviamo in una dichiarazione di Hilbert, riportata da J. Dawson nel suo libro Logical dilemmas: The life and the work of K. Godel: ” L’assioma di risolvibilità di ogni problema è una peculiare caratteristica soltanto del pensiero matematico, o è possibilmente una legge generale inerente alla natura della mente, quella per cui tutte le domande che essa pone devono essere risolvibili?”. Qualche anno dopo - nel 49- H Weyl(1885-1955), uno dei più fidati collaboratori di Hilbert, nell’opera Philosofy of Mathematics and Natural Science scrisse: ”Il teorema di Godel comincia ad agire come una costante corrosione dell’entusiasmo con il quale si conduce il lavoro”. Sempre nella stessa opera rilevò che questa sua esperienza “corrosiva”era condivisa da altri matematici che non erano indifferenti al significato dei loro tentativi scientifici. Ricapitolando: le teorie definitive pretendono d’essere vere su una base a priori; il che equivale a dire -come ha ricordato D. Gross, direttore del Kavli Institute di Santa Barbara, che si possono predire senza ambiguità, tutte le costanti dell’universo fisico, così che l’universo appaia come un entità che deve essere ciò che è e non può essere altrimenti. In altre parole, tale teoria esclude la possibilità che l’universo sia contingente, cioè dipenda per la sua esistenza da un fattore esterno ad esso. La questione è cruciale, anche perché implica, indi- Giovanni Speciale Marianna Amico Roxas Città Nuova pp. 333 €. 24,00 La spiritualità cristocentrica di Marianna (1883-1947) - fondatrice della Compagnia di Sant’Orsola nella diocesi di Caltanissetta - trasmessa a tutte le “figlie” affidate alla sua responsabilità di Madre, costituì il perno di tutta la sua esistenza e fu un fulgido esempio di laici, sacerdoti, vescovi, cardinali, attratti dalla forza della sua spiritualità nello Spirito, che la spingeva a correre per le vie della Sicilia, coinvolgendo tanti nella sua missione. Raniero Cantalamessa Le beatitudini evangeliche Otto gradini verso la felicità San Paolo pp. 138 ¤. 13,00 Le beatitudini evangeliche hanno conosciuto, all’interno stesso del Nuovo Testamento, uno sviluppo e delle applicazioni diverse, a seconda della teologia del singolo evangelista e dei bisogni della comunità per cui scriveva. Padre Cantalamessa riflette su ciascuna beatitudine cercando di illuminare la vita a partire dalla beatitudine e la beatitudine a partire dalla vita. rettamente-se si dimostra la contingenza dell’universo- un’apertura al Trascendente. Purtroppo, la familiarità con il teorema di Godel e le sue conseguenze per la fisica è assai scarsa anche ad “alto livello”. Riprendo un episodio narrato da S. Jaki e avvenuto nel 1976 del quale esiste anche un resoconto in italiano nel libro, La natura dell’universo fisico. L’occasione fu la Nobel Conference, presso il Gustavus Adolphus College, alla quale furono invitati sei protagonisti prestigiosi della ricerca scientifica e filosofica, per fare il punto della situazione delle nostre conoscenze sull’universo: M. Gell-Mann, S. Weinberg, V. Weisskopf, F. Hoyle, H. Putnam e, appunto, S. L. Jaki, dal quale riprendiamo il racconto. Ascoltiamolo: ”Gell-Mann parlò della teoria standard delle particelle fondamentali. Nel suo discorso rassicurò con forza circa 2000 uditori che entro tre mesi, o certamente entro tre anni, egli avrebbe avuto una teoria definitiva sulle particelle fondamentali. Subito dopo il discorso ci fu il momento dei commenti da parte degli altri relatori. Quando arrivò il mio turno feci notare a Gell-Mann che quand’anche lui avesse formulato una tale teoria, non avrebbe mai potuto essere sicuro che essa fosse davvero definitiva. Mi rispose piuttosto arrabbiato: ”Perché no?”Replicai: ”A causa del teorema di Godel”. “Il teorema di chi?”, mi chiese di nuovo. Risposi ancora: ”Il teorema di Godel” Poi ho dovuto fare lo spelling del nome di Godel, che Gell-Mann evidentemente non aveva mai sentito prima. Sembrava che anche Weinberg, Weisskopf e Hoyle sentissero parlare del teorema di Godel per la prima volta.Un mese dopo tenni una conferenza alla Boston University sul paradosso di Olbers e la cosmologia, e menzionai il teorema di Godel. Dopo la mia conferenza qualcuno venne da me e disse che io avevo esposto puntualmente quello che lui una settimana prima aveva sentito in una conferenza di Gell-Mann alla University of Chicago. Qui, facendo riferimento al teorema di Godel, Gell-Mann aveva avvertito che non era possibile formulare una teoria definitiva delle particelle fondamentali. Gell-Mann sbagliava. Una simile teoria è possibile formularla, mentre non si può stabilire rigorosamente, una volta che la si sia formulata, se essa sia una teoria definitiva.”. I L iflettiamo con i Schropf, Ganswein Perché il Papa ha le scarpe rosse? Cantagalli pp. 30 €. 9,90 Flavio Caroli ci svela perché Gesù venne ritratto con la barba solo a partire dal IV secolo, ci spiega le ragioni e le conseguenze della rigorosa dottrina iconoclasta della Chiesa d’Oriente, e ci racconta la rivoluzionaria rottura operata dal protestantesimo nell’iconografia tradizionale. Flavio Caroli Il volto di Gesù Mondadori pp. 112 €. 17,00 Il filo conduttore che lega la riflessione dell’autore su Parola, eucaristia e guarigione è il desiderio di maturare una sensibilità formativo-terapeutica che nasca in modo unitario dalla contemplazione del mistero racchiuso nel Pane e nella Parola, avendo pari attenzione nei confronti dei contributi offerti dalle scienze dell’uomo. Alessandra Borghese Lourdes I miei giorni al servizio di Maria Mondadori pp. 100 €. 16,50 Per ricevere e aiutare la grandissima folla di pellegrini dal 1885 esiste la confraternita religiosa dell’Ospitalità di Nôtre Dame de Lourdes, che, forte di più di quindicimila volontari, accoglie e ospita nelle strutture del santuario sei milioni di visitatori all’anno. Alessandra Borghese fa parte della confraternita degli Ospitalieri francesi e ha vissuto in prima persona il pellegrinaggio, la devozione, il dolore e la speranza che fanno di Lourdes e della sua Madonna uno dei fulcri della vita religiosa cattolica di tutto il mondo. Nello Dell’Agli Parola, eucaristia e guarigione EDB pp. 221 €. 20,00 L’intento del volume è quello di consentire un accesso semplice, immediato e pressoché completo al contenuto delle singole eresie del tardo giudaismo e del cristianesimo delle origini. In tale contesto, il fenomeno che arriverà a chiamarsi ‘eresia’ si configura come l’espressione di personalità, gruppi, movimenti, comunità, idee politiche e religiose, aventi una forte passione per il rinnovamento in direzione di qualche verità. Romolo Perrotta Hairèsis EDB pp. 830 €. 60,00 In questo saggio Luigi Negri affronta alcune Luigi Negri delle questioni cruciali dell’esperienza cristiaLo stupore di una vita na: il rapporto ragione-fede; il nesso tra Criche si rinnova sto e la Chiesa; il significato e il valore della Dottrina sociale della Chiesa. Negri dimostra Cantagalli che la fede non e’ una appendice inutile alla pp. 168 €. 14,50 vita ma un esperienza che contribuisce a rinnovarla e a cambiarla in meglio. ibri dello Teresa Merlo (1894-1964), poi Maestra Tecla, fu una donna nuova sia nei confronti del mondo religioso, al quale aveva scelto di appartenere, sia di quello sociale. Il suo ritratto umano e spirituale, qui tracciato in tutta la sua statura profetica, la inserisce nel panorama femminile del Novecento, la cui ricchezza parla soprattutto alle donne. Ma la sua passione per la santità dà voce a un desiderio di pienezza che ci appartiene in quanto esseri umani. Sono i bambini a porre le domande piu’ interessanti: questo libro, in cui dei bambini interrogano il segretario del Papa, monsignor Georg Ganswein, lo dimostra. Sono 19 le domande alle quali ‘’don Giorgio’’ ha accettato di rispondere. Solo quella sul numero di telefono del Papa doveva rimanere senza risposta: ‘’Se lo rivelo, il telefono squillera’ giorno e notte, e il Santo Padre non potra’ piu’ riposare’’. Cosa succede dopo la morte? L’anima è davve- Sulla morte e l’Aldilà 35 domande, 35 risposte ro immortale? Possiamo ancora fare qualcosa Messaggero per i nostri cari che ci hanno lasciato? Che senpp. 144 €. 8,00 so ha la morte di un giovane? Se Dio è buono perché ci ammaliamo e moriamo? Sono le domande che ogni persona si pone e con le quali ci si deve prima o poi, a volte in maniera drammatica, confrontare. Continua … Maria Luisa di Blasi Il mio nome è Tecla Paoline pp. 320 €. 18,00 Libri 15 S pirito Angelo Comastri Gesù... e se fosse tutto vero San Paolo pp. 160 €. 12,00 Perché Gesù è l’atteso delle genti? Perché nasce in quella situazione di totale povertà? Quali sono i tratti di Dio che si percepiscono osservando Gesù all’opera? Con il suo consueto stile dialogante e con un linguaggio tanto nuovo quanto semplice e diretto, Comastri attira il lettore verso la croce, l’eucaristia, accostandolo ai discepoli tristi, increduli e poi missionari. Un libro per riordinare le proprie conoscenze sulla vicenda di Cristo e per provare a credere. Massimo Baldacci Il male antico L’uomo, Dio e il peccato San Paolo pp. 288 €. 16,00 Nelle pagine di questo saggio l’autore affronta il tema del peccato e del male non seguendo i tradizionali canoni che ogni lettore potrà trovare anche altrove, ma facendo parlare i testi del Vicino Oriente antico (35 per la precisione) , molti dei quali vengono qui tradotti per la prima volta in lingua italiana. Specialista mondiale sulla cultura cananea, Baldacci conosce molto bene anche la cultura assira, quella babilonese e soprattutto la cultura biblica. Fra Benigno Il diavolo esiste Paoline pp. 288 €. 18,00 Il libro, nel contesto di alcuni capitoli che precedono e concludono l’argomento dandone la chiave di una corretta lettura, presenta nove casi di persone che hanno vissuto la drammatica esperienza di vessazione o di possessione diabolica. Tutto ciò allo scopo di far conoscere questa triste realtà a una comunità cristiana, la quale ignora spesso l’esistenza di persone che vivono questo dramma e, conseguentemente, non dà ad esse l’aiuto necessario attraverso la preghiera e il digiuno. Jean Follain Curato d’Ars Quando un uomo semplice confonde i sapienti San Paolo pp. 84 €. 11,00 Jean Follain, uno dei più importanti poeti francesi del ‘900, Grand Prix de poésie de l’Académie Française nel 1970, laico e agnostico, rimane folgorato dalla figura del Curato d’Ars. Forse attratto proprio dall’opposto di sé da laico e agnostico quale si dichiarava, rimane affascinato e scrive questo delizioso libretto, pieno di meraviglia e di leggerezza, colpito da quella semplicità disarmante del Curato che fece confondere i sapienti e illuminò la vita civile del suo tempo.