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Anno XVII N° 5/2008 - 5 giugno
UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
C
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Una norma che preveda il carcere per, mettiamo caso, 4 mila immigrati clandestini che entrano
al giorno, vuol dire avere tantissimi magistrati capaci di operare, altrettante carceri dove ospitarli
Il Parlamento è chiamato a dire la sua
“E’ un fatto che non ha nessuna concretezza” - Così il presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi torna sul reato di clandestinità
Giorgio Lambrinopulos
N
on sono preoccupato. Ieri non ho
fatto
nessuna
marcia indietro”. Così
Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti, durante la conferenza stampa con il presidente
egiziano Hosni Mubarak,
ad una domanda sui titoli
dei giornali che riportavano le sue dichiarazioni
di ieri contro la possibilità di indicare la condizione di immigrato clandestino come reato. “Non
c’é stata nessuna marcia
indietro” da parte mia
sulla questione dell’immigrazione clandestina.
“Ho solo espresso certe
considerazioni, premettendo che era solo una
mia opinione personale”,
ha detto Berlusconi ricordando che grazie al
suo intervento le misure
in questione sono state
inserite in un disegno di
legge, invece che nel decreto legge, dando la
possibilità “al Parlamento di approfondire la materia e la sua fattibilità”.
Sono in preparazione
“una serie di interventi
ed aiuti” - anche alcune
scuole - per facilitare le
politiche di rimpatrio di
cittadini “africani” che
entrano illegalmente in
Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Italia. Lo ha annunciato
il premier Silvio Berlusconi in una conferenza
stampa con il presidente
egiziano Hosni Mubarak.
Berlusconi ha aggiunto
che sono “in agenda” anche una serie di incontri
con i Paesi dai quali par-
Fotografata l’ecomafia 2008
O
gni giorno 83 reati
contro l’ ambiente.
Maglia nera alla
Campania stabile al primo
posto nella classifica dell’illegalita’ ambientale, seguita
dalla Calabria: e’ in queste
due regioni che si concentra
il 30% degli illeciti registrati in tutta Italia. In totale,
nel 2007 gli eco-reati sono
aumentati del 27,3% rispetto al 2006; il giro d’affari e’
di 18,4 miliardi di euro; in
aumento gli incendi boschivi dolosi e gli illeciti accertati nei cicli del cemento e
dei rifiuti. Sparisce nel nulla una montagna di rifiuti
speciali alta poco meno di
2000 metri. Presa d’assalto
anche l’agricoltura. Questa
la fotografia scattata nel
rapporto Ecomafia 2008 di
Legambiente presentato a
Roma. In particolare Cosa
nostra entra a pieno titolo
nella gestione del ciclo dei
rifiuti ed emerge la “multifunzionalita’” del clan dei
Casalesi, capace di spaziare dal ciclo del cemento a
quello dei rifiuti, dall’agricoltura al racket degli animali. I clan dell’ecomafia
salgono a 239 (36 in piu’
rispetto allo scorso anno).
Da qui la necessita’ per
Legambiente di rinnovare l’appello “di introdurre
i delitti contro l’ambiente
nel nostro Codice penale” ha detto il presidente
dell’associazione,Vittorio
Cogliati Dezza ricordando
che ci sono gia’ proposte
condivise ma che ora serve
“volonta’ politica e tempo”.
Ecco il quadro dell’illegalita’ contro l’ambiente: in
totale quelli accertati dalle
forze dell’ordine nel 2007
sono 30.124, il 27,3% in
piu’ rispetto al 2006; le
persone denunciate 22.069,
con un incremento del
9,7%; i sequestri effettuati
9.074 (piu’ 19% rispetto al
2006); la Campania occupa
stabilmente il primo posto
seguita dalla Calabria al terzo posto si trova la Puglia,
seguita dal Lazio e dalla
Sicilia. La prima regione
del Nord come numero di
infrazioni e’ la Liguria;
i reati accertati nel 2007
sono oltre 4800, il 36% dei
quali commessi nelle quattro regioni a tradizionale
presenza mafiosa. Sempre
in testa la Campania, dove
lo smaltimento illegale di
rifiuti pericolosi, spesso di
provenienza extraregionale,
si e’ sommato alla catastrofica gestione commissariale
di quelli urbani. Un balzo in
Continua a pag 2
tono i flussi di immigrazione. “Come fatto nei
cinque anni in cui sono
stato al governo, riprenderò i contatti con i Paesi rivieraschi del Mediterraneo: penso anche
all’apertura di scuole in
modo da preparare professionalmente le persone che possono venire in
Italia a darci una mano
in settori occupazionali
dove siamo deficitari”.
E’ la proposta che il premier Silvio Berlusconi
lancia nel corso della
conferenza stampa al termine del vertice intergovernativo con il presidente egiziano Hosni
Mubarak. “Il nostro scopo - aggiunge Berlusconi
- è intensificare i tantissimi accordi che già esistono, aumentare la nostra presenza sul piano
economico, penso a Eni,
Enel e Finmeccanica, a
diffondere
il
nostro
know-how e la nostra
grande ricchezza, che è
il talento imprenditoriale. Insieme a loro possiamo portare benessere e
sviluppo. Non è solo un
dovere di solidarietà ma
abbiamo anche la convenienza, perché solo diffondendo benessere potremo avere pace”. “Una
norma che preveda il
carcere per, mettiamo
caso, 4 mila immigrati
clandestini che entrano
al giorno, vuol dire avere tantissimi magistrati
capaci di operare, altrettante carceri dove ospitarli. E’ un fatto che non
ha nessuna concretezza”.
Così il presidente del
Consiglio, Silvio
Berlusconi,torna sul reato di clandestinità ribadendo che, su questa materia, “il Parlamento è
chiamato a dire la sua”.
“Bisogna tenere presente
che Israele si sente sotto
assedio, minacciato da
un leader di un Paese”
che potrebbe dotarsi di
armi nucleari. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a Villa Madama
parlando delle difficoltà
del processo di pace in
Medio Oriente. “Tanto
più Israele si sentirà rassicurata, tanto più noi
europei possiamo persuadere lo stato ebraico
a concessioni ai palestinesi”, ha sottolineato
Berlusconi, ricordando
l’importanza del ruolo
dell’Egitto e dello stesso
Mubarak come fattore di
moderazione nella complicata regione mediorientale. “Noi - ha proseg
u
i
t
o
Berlusconi - possiamo
fare molto sul piano diplomatico. L’Italia è
sempre stata politicamente vicina ad Israele,
ma ha anche sempre avuto rapporti di dialogo ed
amicizia con i Paesi Arabi, soprattutto quelli che
si affacciano sul Mediterraneo”. In questo senso il premier ha ricordato
i rapporti di amicizia instaurati negli anni scorsi
con leader e nazioni arabe mediterranee, e ha
sottolineato come si era
Continua a pag 2
J.R.R. Tolkien
I figli di Hurin
Bompiani
pp. 325 €. 20,00
“Così trascorsero i giorni e
l’ombra della paura di Morgoth si allungò. Ma nell’anno quattrocentosessantanovesimo dopo il ritorno dei
Noldor nella Terra di Mezzo, fra gli elfi e gli uomini
la speranza rifiorì”.
Politica
2
Segue dalla prima
giunti alla “possibilità di rimpatriare quei cittadini africani
in Italia che non sono passati
dalla regolarità del loro ingresso”. Ora - ha annunciato sono stati calendarizzati altri
incontri “per riprendere questo discorso”. Ma i contribuiti
che l’Italia può dare al processo di stabilizzazione e pace in
Medio Oriente, ha spiegato
ancora Berlusconi, “sono veramente tantissimi”, sia con
interventi sui giovani, l’università, la cultura, sia da un
punto di vista economico perché l’Italia “ha grandi imprese
private e pubbliche con un importante know-how, con scambi e atti di vendita commerciali ma anche con il know-how
di ricchezza nazionale imprenditoriale, che è un vero talento, che deve essere tirato fuori, come portatore di benessere”
in quei Paesi. Cosi Italia ed
Egitto hanno siglato oggi un
memorandum di intesa per un
“partenariato strategico rafforzato”. Alla presentazione
dell’intesa hanno preso parte
il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente
egiziano, Hosni Mubarak. Il
ministro degli Esteri Franco
Frattini e il suo omologo egiziano hanno siglato l’intesa
Segue dalla prima
avanti colloca, invece, il Veneto al
2/o posto (era 6/o lo scorso anno).
La Puglia mantiene il 3/o posto e
il foggiano si conferma una terra
dove si scaricano illegalmente nei
terreni agricoli i rifiuti prodotti dal centro nord, scorie spesso
spacciate per compost; 18,4 miliardi di euro (quasi un quinto del
business totale annuo delle mafie)
pur contraendosi rispetto all’anno
precedente di circa 4,4 miliardi di
euro in seguito all’attivita’ di prevenzione e repressione; il 2007
detiene il record di inchieste contro i trafficanti di veleni. Grazie
all’applicazione dell’art.260 del
Codice dell’Ambiente, che introduce il delitto di organizzazione
di traffico illecito di rifiuti, sono
per il partenariato strategico
rafforzato, che, come ha spiegato lo stesso Berlusconi, vuole inaugurare “un nuovo stile,
un nuovo metodo di estrema
concretezza” nei rapporti internazionali, “ponendo fine
alla stagione dei memorandum
di grande intenzione che non
trovano applicazione nella realtà”. Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, e il
suo omologo egiziano hanno
siglato un accordo di cooperazione industriale nella pesca e
nel settore marittimo. Il ministro dei Beni e delle Attività
Culturali, Sandro Bondi, e il
suo omologo egiziano hanno
inoltre siglato un’intesa per la
protezione e la restituzione
dei beni culturali e per il restauro del museo egizio del
Cairo. “Da questo primo importante vertice intergovernativo del nostro governo si capisce lo stile, il metodo che
seguiremo: l’estrema concretezza e la voglia di mettere
fine ai grandi memorandum
sui grandi temi che però non
trovano alcuna applicazione in
fatti concreti”. Così il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, al termine del primo vertice intergovernativo
con l’Egitto, ribadisce a fianco del presidente Hosni Mubarak l’importanza dell’accordo
sul partenariato strategico raf-
96 le indagini condotte nel 2007
e nei primi due mesi del 2008 (a
oggi le inchieste sono 103) e dal
gennaio 2002 al marzo 2008 sono
state 600 le ordinanze di custodia
cautelare emesse, 2.196 le persone denunciate, 520 le aziende
coinvolte; sul fronte del ciclo illegale del cemento, cresce il numero d’infrazioni accertate dalle
forze dell’ordine (7.978, il 13% in
piu’ rispetto al 2006), quello delle
persone denunciate (10.074) e dei
sequestri (2.240). Per l’abusivismo edilizio, le stime del Cresme
parlano per il 2007 di 28.000 case
costruite illegalmente contro le
30.000 del 2006 e le 32.000 del
2005; oltre 10 mila incendi, 225
mila ettari di boschi e foreste andati in fumo, 18 persone uccise
dalle fiamme, 7 milioni e mez-
forzato, sancito oggi tra il nostro Paese e l’Egitto. Berlusconi annuncia quindi che il
2009 sarà l’anno di intensi
scambi culturali con l’Egitto e
l’anno italo-egiziano per la
scienza e la tecnologia. “Mubarak - prosegue Berlusconi ha accettato nell’ambito del
rafforzamento dei rapporti tra
le sponde del Mediterraneo, di
copresiedere l’Unione euromediterranea, che si riunirà
nell’ambito del vertice di luglio a Parigi”. “Ho invitato il
presidente egiziano Hosni Mubarak per un week-end nel
parco botanico di Villa Certosa, e lui ha accettato”. Lo ha
detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel
corso di una conferenza stampa congiunta con il leader egiziano al termine di un incontro
che ha visto la firma tra Italia
e Egitto di un memorandum di
intesa su un “partenariato strategico rafforzato”. Anche il
presidente Mubarak ha invitato il premier, che ha detto di
avere accettato anche se non
potrà andare immediatamente
in Egitto. “Non è la politica
della pacca sulle spalle”, ha
voluto precisare Berlusconi,
ma è “la politica della stima”
e del contributo che ciascuno
può dare per migliorare la situazione in Medio Oriente e
nelle situazioni di difficoltà”.
Silvio Berlusconi come Hosni
Mubarak in carica per trent’anni?. “Verro a scuola da lei”, ha
detto scherzando il presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi rivolto al presidente egiziano questa mattina a villa Ma-
zo di tonnellate di Co2 rilasciate
nell’aria; secondo le stime della
Confederazione Italiana Agricoltura, il giro d’affari delle cosche
nel settore agricolo si attesta sui
15 miliardi di euro, con oltre
cento reati al giorno, e un agricoltore su 3 subirebbe gli effetti
dell’illegalita’; furti in leggero
calo, dai 1212 casi del 2006 ai
1085 del 2007, con una flessione del 10,5%. Il Lazio, con 166
furti subiti, supera il Piemonte,
tradizionalmente in testa; stabile
il mercato stimato dalla Lav nel
2007 sui 3 miliardi di euro circa,
tra corse clandestine di cavalli,
combattimenti tra cani, traffici di
fauna esotica e protetta, macellazione clandestina.
lambrinopulos
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
dama dove si sta svolgendo il
primo vertice italo-egiziano.
La battuta è nata quando il
premier ha dovuto rispondere
ad una domanda sul reato
d’immigrazione clandestina
postagli al centro della conferenza stampa dei lavori. Al
termine della sua risposta
Berlusconi si è girato verso il
potente ‘rais’ egiziano scusandosi di aver dovuto affrontare un nodo di politica interna italiana. “D’altra parte
anche lei dovrà affrontare
problemi di politica interna”,
ha aggiunto. E, dopo una rapidissima riflessione, ha aggiunto: “verrò a scuola da lei
per vedere come riesce a superarli (i problemi interni
ndr.) vista la sua guida trentennale dell’Egitto”. In realtà
Hosni Mubarak è alla guida
dell’E g i t t o ‘ s o l o ’ d a l l ’ o t tobre 1981: 27 anni ininterrotti. Il moltiplicarsi
degli insediamenti israeliani a Gaza rappresenta
“una cosa molto grave che
ostacola” il processo di
pace. Lo ha affermato, nel
corso
della
conferenza
stampa congiunta con il
premier Silvio Berlusconi
i n occasione del vertice intergovernativo Italia-Egitto,
il presidente egiziano Hosni
Mubarak. “Lo hanno detto
anche gli Usa - ha aggiunto
Mubarak a proposito degli
insediamenti israeliani - ma
serve un discorso serio con
Israele per porre fine a questi
insediamenti. Se non li si
bloccano non può esserci un
negoziato serio e tutte le forze internazionali devono collaborare”. Nel corso del colloquio
con
il
premier
Berlusconi, Mubarak ha sottolineato come “la nostra visione sulla crisi mediorientale si è incontrata, sulla
necessità di portare stabilizzazione a Gaza, per poi istituire uno stato palestinese
indipendente”. Il capo dello
Stato egiziano ha inoltre sottolineato come, nel corso dei
colloqui, si siano affrontati i
nodi della pace in Iraq e in
Libano, della situazione iraniana e del Darfur. “Noi - ha
aggiunto Mubarak - stiamo
facendo un grande sforzo di
distensione per Gaza, per poi
porre fine all’assedio messo
in atto da Israele ed avviare
negoziati seri. Lavoriamo per
la distensione - ha spiegato parliamo con tutti. Tutte le
forze internazionali devono
collaborare”.
lambrinopulos
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Pagina Tre
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
3
Fu abolita la poligamita ed apertamente contrastato l’uso del velo - che qui
prende il nome di “turban”-, vietato nelle università e negli edifici pubblici
La condizione della donna in Turchia
Sul problema del velo, invece, l’AKP di Racep Tayyp Erdogan sembra non voler indietreggiare, invocando
la libertà di indossarlo per le donne che intendano farlo anche in pubblico e nei luoghi istituzionali
P
er affrontare il tema della condizione della donna in Turchia non si può
prescindere da quella che è
stata la data fondamentale per
la Turchia moderna: il 1923,
quando Mustafa Kemal detto
Ataturk, e cioè “padre dei Turchi”, trasformò quanto restava
del vecchio impero ottomano in
una Repubblica rigorosamente
laica, con forti connotazioni
nazionaliste. Il modo di guardare alla donna, almeno da un
punto di vista legale, cambiò
molto, specie in relazione agli
altri Paesi a maggioranza musulmana. Fu abolita la poligamia ed apertamente contrastato
l’uso del velo - che qui prende
il nome di “turban”-, vietato
nelle università e negli edifici
pubblici. Nel 1934 alle donne
fu concessa la completa uguaglianza politica, con il diritto
di votare e di essere elette. Insomma la svolta legislativa imposta da Ataturk si mostrò per
quei tempi più all’avanguardia
di quanto accadeva in certe
nazioni occidentali. Eppure,
secondo un rapporto europeo
intitolato “Sex and Power in
Turkey”, a cura dell’European
Stability Initiative (ESI), le riforme tese a laicizzare la società non hanno sconfitto del tutto
il sistema patriarcale, e tanto il
diritto civile quanto quello penale hanno risentito delle consuetudini. Dopo quasi 80 anni
di dominio dei partiti nazionalisti e laicisti, che si riconoscono direttamente in Ataturk, dal
2002 è al potere un partito islamista moderato, l’AKP (Partito
dello Sviluppo e della Giustizia), già largamente presente
e attivo nella società civile. In
questi anni di governo non si è
assistito alla deriva musulmana
che i laicisti turchi paventavano. Anzi, proprio in riferimento
alla condizione della donna, vi
sono stati una serie di interventi legislativi ad essa favorevoli: il marito non è più automaticamente capofamiglia e non
occorre più il suo consenso per
andare a lavorare. Inoltre sono
state abrogate le leggi secondo
cui lo stupratore che sposa la
propria vittima non è perseguibile; sono stati garantiti sussidi
per l’istruzione e per l’imprenditoria femminile. Sul problema del velo, invece, l’AKP di
Racep Tayyp Erdogan sembra
non voler indietreggiare, invocando la libertà di indossarlo per le donne che intendano
farlo anche in pubblico e nei
luoghi istituzionali. Clamorose
sono state a più riprese le proteste delle studentesse islamiche che nelle università sono
obbligate ad andare a viso scoperto, pena l’espulsione. Oggi
si assiste infatti ad un violento
braccio di ferro fra l’AKP, partito che esprime la maggioranza del parlamento, il Capo del
Governo e il Presidente della
La cittadina di Antalya
Repubblica e le altre istituzioni statali (le forze armate, la
magistratura, l’università), tradizionalmente depositarie dei
principi di laicità dello Stato.
Anche se la maggioranza delle
donne turche indossa il turban,
in definitiva il problema maggiore per loro non è il velo,
che in omaggio alla libertà religiosa andrebbe riconosciuto,
ma il sistema consuetudinario
e patriarcale che, ad onta della
legislazione vigente, perdura
in alcune zone del Paese. In
proposito così scrive la giornalista e parlamentare europea
Lilli Gruber: “Soprattutto dal
sud-est dell’Anatolia, una regione poverissima e ostaggio
dell’Islam più conservatore,
giungono notizie di fanciulle
che si suicidano o addirittura
vengono lapidate. I loro “crimini” vanno dal sesso consensuale all’indossare una
minigonna, fino a uno sguardo troppo audace lanciato a
un giovanotto. I suicidi sono
indotti dalla famiglia, per aggirare le leggi contro i delitti
d’onore: le colpevoli vengono
chiuse nelle loro stanze con un
flacone di veleno o una pistola,
bersagliate di sms minacciosi
dei parenti maschi. I loro cari
le perseguitano perché pongano fine alla propria vita, unico
modo per lavare il disonore. E
le fanciulle, spesso poco più
che adolescenti, cedono” (Lilli Gruber, Figlie dell’islam,
Rizzoli, 2007, pagg. 295-296).
Così può succedere che la consuetudine in Turchia spinga
i genitori a dare la morte alla
propria figlia di 16 anni, ingannata, violentata dal datore
di lavoro e per questo rimasta
incinta. In assenza di matrimonio riparatore il clan familiare
si riunisce e decide la pena capitale. “Una morte decisa con
una sentenza emessa nel corso
di un’assemblea dell’intera famiglia per lavare l’onore macchiato. E perché così prescrive,
a prescindere dalla colpa, la
legge islamica”. Tanto riporta
Lilli Gruber
“Il Messaggero” di sabato 8 novembre 2003 (pag.16). Il fatto
accade nella cittadina di Antalya alla giovanissima Aysegul
Cam, uccisa dal padre con una
pizza al veleno e con la piena
complicità della madre. Come
tutte le ragazze di questo mondo, Aysegul pensava di confidare il proprio dramma alla madre per riceverne aiuto, mentre
la sua situazione è precipitata
sino al compimento di quello
che “Il Messaggero” denuncia
come un “delitto islamico”.
“Non sento alcun rimorso per
aver ucciso mia figlia. Non ho
fatto nulla di male. Ho soltanto ripulito il mio onore” – così
ha detto il padre ai gendarmi
turchi che lo hanno inchiodato
dopo lunghe indagini –. “Noi
siamo impazziti quando ci ha
confessato di essere incinta.
Secondo la nostra tradizione in
questi casi devono essere uccisi sia la ragazza sia l’uomo
che l’ha sedotta. Ho potuto uccidere solo mia figlia. Ma anche Bakir dovrà morire. Tutta
la famiglia era d’accordo…”.
A fronte di tale tradizione, la
legge penale turca, ispirata ai
principi di laicità dello Stato,
non riconosce attenuanti ai delitti commessi per motivazioni “d’onore”. Anzi proprio di
recente anche il governo del
musulmano Erdogan ha convenuto di inasprire le pene per i
delitti d’onore. Certo non tutta
la magistratura applica con il
dovuto rigore queste norme …
Quanto all’adulterio, che fino
al 1996 era penalmente perseguibile, l’AKP era tornato alla
carica per sanzionarlo, ma il
parlamento nell’autunno del
2004 ha respinto tale eventualità, proprio alla vigilia delle
trattative per l’ingresso della
Turchia in Europa. Lo ha fatto
sotto la fortissima pressione
dell’Unione Europea che, unitamente al concreto rispetto
dei diritti umani, ne faceva una
condizione di assoluta priorità. Insomma l’impressione che
si ha circa il rispetto della dignità femminile è che la Turchia, pur essendo sicuramente
più avanti di altri paesi musulmani, si sforzi di raggiungere
un difficile compromesso tra
le esigenze di laicità - imposte
dal suo passato kemalista e soprattutto dal possibile ingresso
nell’U.E.-, e le attuali tenta-
zioni islamiste, che affondano
le radici non solo negli strati
sociali più arretrati del Paese
ma anche fra i giovani, molti
dei quali sono simpatizzanti
dell’AKP. Non a caso in questi ultimi anni è aumentato il
numero delle donne e delle
ragazze che indossano il turban. Chi vincerà questa partita? Non è facile dirlo. Di fatto
il semplice ingresso in Europa
non sembrerebbe un “toccasana”. E infatti la condizione
delle donne turche in Europa,
specie in Germania, dove vive
la più numerosa comunità di
immigrati turchi, è stata spesso al centro di violenti polemiche. I Turchi infatti non di
rado vivono chiusi all’interno
dei loro quartieri, ricostruendo condizioni sociali simili a
quelle lasciate nella madrepatria, e anzi con un maggiore
attacco alle tradizioni per rafforzare il proprio legame identitario. Sta di fatto che mentre
in Turchia, sia pure lentamente, si affievolisce il fenomeno
dei “delitti d’onore”, in Germania e in altri paesi europei
sta diventando percentualmente significativo. A volte è sufficiente anche vestire o vivere
con gusti occidentali per condannare a morte una ragazza:
muoiono pugnalate, affogate,
finite a colpi d’arma da fuoco,
assassinate da “… padri omicidi, mariti o ex mariti omicidi,
tutti uniti dal rigoroso legame
con l’ortodossia integralista”
(Andrea Tarquini,
Berlino,
allarme “delitti d’onore”, La
Repubblica, 17 febbraio 2005,
pag. 23).
Roberto Cavallo
Politica
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
L
Tramonto e resurrezione
dei democristiani
a parabola della democrazia cristiana, dopo un lungo percorso
verso il basso, dà l’impressione di un’inversione di rotta decisiva,
riemergendo dalle tenebre per risalire
gloriosamente verso il cielo. Solo chi
ha i capelli bianchi ricorda negli anni
del dopo guerra, quell’improvviso apparire sulla scena di una moltitudine
di volti silenziosi, tristi e volitivi, che
dopo una vita nascosta nel buio delle
sacrestie e nella sobria riservatezza
delle associazioni cattoliche prendeva
corpo e cominciava la lenta marcia
verso il potere. Erano tutti timidi e
riservati, parlavano a voce bassa con
tono rassicurante e non fissavano mai
lo sguardo dell’interlocutore. I loro gesti erano posati quanto le parole, non
alzavano mai il mento verso il cielo,
non baciavano bambini, né falciavano
spighe, aborrivano l’esuberanza fisica
e non si interessavano di patria inviolabile e di sacri confini. Aborrivano
espressioni viriloidi, tanto di moda nei
decenni precedenti e per riascoltare
riferimenti fallici nei discorsi politici
dovremo arrivare ai nostri giorni ed ai
deliranti proclami dei celoduristi padani. Il loro linguaggio era volutamente
astruso ed incomprensibile, ambivano
cautamente ad una confusione tra luce
ed ombra, tra positivo e negativo. Celebri le incursioni parafilosofiche tra
le geometrie non euclidee di Moro,
assertore di convergenze parallele…
e di strategia dell’attenzione. Non professavano nessuna specifica ideologia,
non promettevano paradisi in terra ed
uguaglianza universale e senza tronfi proclami si impossessarono delle
istituzioni installandosi stabilmente
in tutti i gangli della vita pubblica.
La loro marcia fu implacabile quanto
silenziosa e costituirono tante monadi
senza nessun capo riconosciuto, vollero rigorosamente un esercizio del
potere tra eguali, i volti dei loro capi
momentanei erano intercambiabili,
era infatti arduo distinguere Piccoli da
Rumor, facile confondere Forlani con
Colombo. Anche cavalli di razza come
Fanfani e Moro dovettero sottostare a
questa dittatura di un potere corale e
spersonalizzato. Non amavano le decisioni difficili, erano fermamente convinti che i problemi avrebbero da soli
trovato la soluzione. Assistettero impassibili a migrazioni bibliche da sud
a nord, al nascere dell’industria ed al
declino dell’agricoltura, all’impetuoso
manifestarsi di nuovi bisogni e ad un
difficoltoso assestamento tra le classi
sociali. Contro i nemici adoperavano
una tecnica già fatale a Napoleone e
Hitler: cedevano spazio e tagliavano
i rifornimenti, fino a quando l’avversario, incautamente dilatatosi, implodeva fragorosamente. Ebbero il 40%
dei voti e l’80% del potere, che fortificarono blandendo promesse e corrompendo subdolamente le coscienze più
specchiate: concessero pensioni ai giovani ed invalidità fasulle ai sani, il parrucchiere alle senatrici ed una flotta di
auto blu a potenti ed impotenti. Furono
turbati dal subdolo potere del denaro,
la loro matrice culturale aveva, in pari
misura, praticato e demonizzato l’usura, condannato l’accumulo sconsiderato del ricco e lo scriteriato sperpero
del gaudente. Ritenevano, convinti,
che il denaro rappresentasse il male e
di conseguenza furono attirati irresistibilmente dal suo fascino peccaminoso.
Governarono senza sussulti il Paese
per circa cinquanta anni e nessun intellettuale ha scritto la loro epopea, divenuta oramai storia. Gli studiosi, quasi
tutti di estrazione marxista, dedicano
5
Niente catasto
ai comuni
I Comuni non potranno fissare, oltre alle
aliquote, anche la base imponibile dell’Ici
R
Arnaldo Fornari, Senatore della
Repubblica Italiana
Amintore Fanfani, senatore
della Repubblica Italiana
le loro attenzioni solo al ventennio e
alla resistenza, trascurando questo capitolo della nostra storia durato il doppio del fascismo. Lentamente divennero simili ai loro avversari e persero la
loro identità, mentre l’Italia cambiava,
con i cittadini, anche nei più sperduti paeselli, che non si raccoglievano
più attorno alla vita delle parrocchie.
Caddero eroicamente senza reagire
sotto i colpi furibondi di una scheggia
Emilio Colombo, senatore della
Repubblica Italiana
giustizialista della magistratura e sembrarono scomparsi per sempre, dissolti
come il sale che si scioglie nell’oceano, viceversa produssero robuste concrezioni ed i resti disordinati delle loro
armate emigrarono a sinistra, al centro,
a destra, accolti con prudenza dai nuovi partiti, sorti sulle ceneri della prima
repubblica. Sembrava che fossero stati
assimilati e metabolizzati, invece sono
lentamente riemersi e proclamano minacciosi di installarsi di nuovo, con
rinnovato vigore, al centro del potere. I
loro volti anonimi stanno riappropriandosi delle sembianze del passato, mentre i loro gesti e le loro melliflue parole
stanno contagiando, con il loro sottile
veleno, il dibattito politico in atto nel
Paese. Erano troppo simili ai nostri
vizi ed alle nostre virtù per scomparire
definitivamente, ci somigliano, ben più
di fascisti e comunisti, per questo non
li abbiamo mai amati, per questo li temiamo, ma oramai sono tornati.
Achille della Ragione
oma - Niente Catasto ai
Comuni. Il Tar Lazio (Pres.
Tosti, giudice relatore Toschei) ha accolto il ricorso contro
il decentramento catastale presentato dalla Confedilizia e appoggiato da Aspesi, Assoutenti, Fiaip, Gesticond e Isivi (in pratica,
tutto il mondo immobiliare nelle
sue più rappresentative espressioni, unitamente ad un’importante
associazione consumatori riconosciuta). I giudici hanno annullato il Decreto del Presidente del
Consiglio (Prodi) 14.6.‘07, il Protocollo d’intesa tra l’Agenzia del
Territorio e l’Anci (Associazione
nazionale Comuni italiani) del
4.6.‘07 ed ogni altro atto antecedente e presupposto, attuativo,
esecutivo, consequenziale e comunque connesso. La sentenza è
immediatamente esecutiva e vieta
quindi ai Comuni, da subito, di
svolgere l’attività dichiarata illegittima. Nel giudizio la Confedilizia è stata assistita dagli avvocati
prof. Vittorio Angiolini e Paolo
Panariti.
La costanza della Confedilizia
(come quella delle organizzazioni
che l’hanno appoggiata, e di cui
s’è detto) nella difesa dello Stato
di diritto, è stata ancora una volta premiata. Siamo stati coperti
di improperi, più o meno velati,
Le province sono inutili
U
no dei candidati alle politiche ha lanciato l’idea
di abolire le province ed
io mi permetto, a titolo personale, di dissentire. A dire il vero
non si tratta di un’idea nuova,
era già circolata in passato, ma
siamo sicuri che la loro abolizione non creerà problemi e disservizi? Le province sono una istituzione plurisecolare, anteriore
alle regioni, con una differenza,
le regioni sono spesso, non sempre e non tutte, entità artificiali
create a tavolino, le province no,
hanno un sostrato storico. Infatti, quando pensiamo, a titolo
di esempio, alla regione Lombardia, parliamo di un territorio
composito: Bergamo e Brescia
appartennero alla Serenissima
dal Medio Evo fino ai tempi di
Napoleone e, quando la Serenissima fu ceduta da Napoleone
all’Austria, che recuperò poi anche la Lombardia, il LombardoVeneto aveva un Governatore a
Milano e l’altro a Venezia ed il
confine fra Lombardia e Veneto
era il fiume Mincio e tale situazione si protrasse fino al 1859.
Nel 1859 un milanese non considerava lombardo un bresciano, ma veneto. L’attuale provincia di Pavia corrisponde più
o meno al Principato di Pavia
del Medio Evo, ma mi dite voi
cosa hanno in comune Brescia
e Pavia o Sondrio e Mantova?
Ogni provincia ha proprie peculiarità storiche e culturali, ma
le esigenze di Pavia non sono le
stesse di Milano, né di Brescia,
né di Lodi, per fare un esempio
lombardo. Le regioni moderne, nate negli anni Settanta del
Novecento come conseguenza
del regionalismo previsto dalla
costituzione del 1948 non sempre corrispondono alla regioni
storiche italiane. Ad esempio
la regione Emilia - Romagna è
composta di due territori molto
diversi, l’Emilia e le Romagne
con una loro storia che non è la
stessa e con differenti esigenze
economiche, tant’è che in tempi recenti ci fu chi proponeva di
fare dell’Emilia-Romagna due
regioni distinte. I problemi di
Piacenza non sono gli stessi di
Forlì! Io lavoro nel piacentino e
sento spesso lamentele di gente
che afferma che la provincia di
Piacenza è una provincia dimenticata dal capoluogo regionale
che non investe quaggiù, ma
spende a piene mani per strade
ed infrastrutture di altre province più vicine al capoluogo
di regione. Ad esempio se noi
saliamo nella zona montana del
piacentino, verso il Monte Pernice, troviamo strade che più o
meno seguono il tracciato napoleonico e che non vengono
adeguate alle esigenze moderne
da quando furono costruite. La
provincia è, o dovrebbe essere,
più vicina agli amministrati, più
attenta alla voce della gente. Più
si spostano lontano i centri decisionali, meno la gente viene
ascoltata. Se le province saranno
cancellate, chi potrà fare la voce
grossa se il capoluogo regionale,
di qualsiasi regione, privilegerà
un territorio a scapito di un altro? Altro problema. Io vivo in
Lombardia ed in questa regione,
nelle altre non so, la vigilanza sui
piani regolatori è stata ceduta nel
2000 dalla regione alle province.
Oggi un comune, a parte il fatto
che con le ultime leggi nazionali del 2000-2001 cambiare un
piano regolatore è per un comune un giochetto da ragazzi ed
è pure facile fare speculazioni
perché tanto basta il sostanziale accordo della maggioranza
del consiglio comunale, è sottoposto, per i piani regolatori,
alla vigilanza della provincia,
se le province saranno abolite,
chi controllerà in Lombardia
l’operato dei comuni in fatto
di P.R.G. (Piani regolatori generali)? In teoria un comune di
100 abitanti potrà prevedere sul
proprio territorio una logistica
di 200.000 metri quadrati e nessuno potrà bloccare lo scempio
perché verrà meno l’ultima parola della provincia. E le strade
provinciali? Chi se ne caricherà? La regione? Già oggi le manutenzioni di tali strade, in tutte
le province, sono carenti, figurarsi se ogni regione dovrà farsi
carico di centinaia di chilometri
di asfalto in più da manutenere.
Di cose da dire ce ne sarebbero
molte altre, ma questi esempi
mi pare siano piuttosto chiari. E
allora pensiamoci bene prima di
abolire le province.
Davide Pozzi di S.Sofia
da uomini del passato Governo,
quasi non sapessimo né leggere
né scrivere. In più, si sono fino
all’ultimo – da parte del Ministero dell’economia – portati avanti provvedimenti attuativi anche
afferenti il personale, come per
mettere il nuovo Governo davanti
ad un fatto compiuto. Ora, però,
il Tar ha fatto giustizia e il diritto ha trionfato. La motivazione
della decisione si caratterizza per
l’esaustività dei motivi giuridici
sui quali si fonda, ma rappresenta
nello stesso tempo una perspicua
difesa dell’irrinunciabile principio
di quella che fu una delle prime
conquiste, ad evitare ingiustizie
locali e discriminazioni sociali,
dello Stato italiano: l’unitarietà
del sistema catastale nazionale.
Il Governo Berlusconi – dopo
questa storica sentenza – ha le
mani libere per rimettere le cose a
posto e ridare tranquillità agli italiani così come alle strutture catastali. Spiace solo per il tempo e le
risorse perse e fatte perdere anche
ai Comuni, fino all’ultimo illusi.
La riforma del Catasto in senso
reddituale (per il quale, su richiesta della Confedilizia, si è espressamente pronunciato insieme
all’on. Fini – e l’impegno è stato
trasferito nel programma elettorale del Pdl – anche il candidato
Premier della coalizione che non
a caso gli italiani hanno premiato,
l’on. Berlusconi) può essere ora
condotta in un quadro di chiarezza
e trasparenza, senza l’aberrazione
di Comuni che per i singoli immobili avrebbero potuto fissare – secondo il Governo Prodi e il Ministro Visco – la base imponibile
della loro maggiore imposta. La
battaglia vinta dalla Confedilizia
(e che la Confedilizia ha condotto – come sempre – nello spirito
che caratterizza il suo senso di responsabilità e di indipendenza) ripristina un fondamentale tassello
di una convivenza che, per essere
civile, non può che essere fondata
su una fiscalità equa e controllata. Nello stesso tempo, allontana
la volpe dal pollaio, e cioè i Comuni dal Catasto: in gran parte, ne
avrebbero di certo approfittato per
fare cassa (come, sempre in gran
parte, hanno fatto con le aliquote
Ici), e quindi – protetti da una trasversalità politica indiscussa, che
pretendeva di mettere a tacere una
incompatibilità evidente e, più che
evidente, vergognosa – per aumentare gli estimi degli immobili,
sulla base di un assioma che non
sta né in cielo né in terra, e cioè
che le spese dei Comuni sono incomprimibili (tirano sempre fuori
i servizi sociali, tacendo dell’effimero e delle feste di Capodanno e
Ferragosto che finanziano a tutto
spiano). In realtà è sotto gli occhi
di tutti la constatazione che la spesa locale è il vero bubbone dello
spreco, è una voragine senza fine,
sottratta – come in nessun Paese
al mondo – ad ogni controllo di
merito e di legittimità.
Corrado Sforza Fogliani
Presidente Confedilizia
Informazione Regionale
6
dalla
Calabria
Avv. Filippo Sero – Sindaco di Cariati
A
L’Ecole D’Etè 2008
nome mio personale e
dell’Amministrazione Comunale mi complimento
con l’Associazione Europea “Otto
Torri sullo Jonio” per l’ambito e
prestigioso riconoscimento ottenuto, ancora una volta, dal Capo
dello Stato, Giorgio NAPOLITANO: una targa d’argento per il
VII Meeting Euromediterraneo e
l’Ecole d’Eté 2008, evento ospitato a Cariati dal 7 al 17 Agosto
prossimi. Prendere atto, per la seconda volta, ed in un ridotto lasso
di tempo, dell’autorevole attenzione destinata, direi confermata,
dal Presidente della Repubblica
alla comunità di Cariati ed a quanti, a vario titolo, ne rappresentano
le ambizioni e le attese, non può
che suscitare compiacimento e
notevole soddisfazione. Questa
nuova positiva notizia, giunge
infatti a distanza di pochi giorni
dallo speciale messaggio che il
Presidente NAPOLITANO ha de-
Sul “concorsone” e alla Provincia di Reggio
Calabria centinaia di esclusi ricorrono al Tar
Il centrosinistra e le
anomalie del bando
L’intervento dell’on. Nino Foti,
coordinatore provinciale di Forza Italia
R
eggio Calabria - “In una
regione come la Calabria
la lotta al precariato è una
questione seria. La politica – dichiara l’on Nino Foti - di qualunque colore, qui più che altrove, ha
maggiori responsabilità su questo
delicato versante. Chi ha il dovere di amministrare enti pubblici
ha l’obbligo morale di farlo con
estremo rigore e correttezza. Così
non pare stia capitando almeno
dalle parti dell’ente Provincia di
Reggio Calabria. La successione
delle vicende concorsuali, i criteri
scelti e la metodologia attuata da
parte dell’attuale maggioranza di
centrosinistra presso questa amministrazione per la definizione
delle procedure concorsuali relative alla selezione di 133 giovani
professionisti, - afferma l’on Nino
Foti - dipingono un quadro a tinte
fosche, dai contorni nient’affatto
nitidi, che lascia intravedere un
modo quantomeno “particolare”
di intendere questa selezione ed i
suoi esiti”. Per onore di cronaca,
procedendo per ordine, cerchiamo
di ricostruire quanto finora verificatosi in merito. Nell’Aprile 2005
l’Ente Provincia; sotto l’amministrazione Fuda; emana un bando
di selezione per 133 figure professionali (Orientatori, Consulenti
del lavoro,Consulenti d’impresa,
Statistici, Rendicontatori, Analisti
Programmatori, Collaboratori informatici, Web Designer, Valutatori) ad opera della Società di Genova Studio Staff al fine di
realizzare i progetti, finanziati dal
POR Calabria 2000-2006, “Revisione delle liste di collocamento,
Orientaform, e Obbligo Formativo”, tali progetti avrebbero dato
attuazione ai servizi di Orientamento al lavoro, resi obbligatori
dalla Riforma del mercato del la-
voro (pacchetto TREU), presso i
Centri per l’impiego della nostra
provincia. La selezione prevedeva
una prima scrematura dei curriculum, una prova selettiva consistente in una batteria di test a risposta aperta e una batteria di test
a risposta multipla, un colloquio.
Un breve salto temporale ci porta
al periodo compreso tra Gennaio
e Giugno 2006: i progetti sono sospesi; sul versante politico cambia
l’Amministrazione e subentra alla
Presidenza della Provincia Morabito con una maggioranza di centro - sinistra. Nel Luglio 2006 ripartono i progetti e vengono
richiamati i suddetti collaboratori
che hanno un nuovo contratto con
scadenza 31 dicembre 2006, data
dalla quale si bloccano improvvisamente tali progetti e, quindi, anche i servizi che fino a quel momento avevano prodotto risultati
non indifferenti sul nostro territorio, in quanto miravano a favorire
l’incrocio tra domanda e offerta di
lavoro attraverso strumenti, quali:
l’orientamento formativo di gruppo e individuale, la consulenza
per le imprese, la consulenza del
lavoro, la realizzazione di voucher
formativi e tirocini formativi presso le aziende della provincia. Proseguendo si giunge al 10 ottobre
2007 data in cui l’ente Provincia
emana un nuovo bando di selezione, con scadenza 26 ottobre 2007
per la prosecuzione dei suddetti
progetti lasciati in sospeso. Il
Bando è finanziato dai fondi residui POR Calabria 2000/2006 al
fine, cita il bando, “di reclutare
esperti di provata competenza, ai
quali conferire l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa nell’ambito degli interventi di
politiche del lavoro a supporto dei
servizi svolti dai Centri per l’im-
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
piego della Provincia di Reggio
Calabria” (art. 1). Il bando in
questione richiede come requisiti
“Curriculum formativo/professionale coerente con il profilo richiesto” (art. 3) e, al fine di essere ammessi alla prova selettiva dei test,
almeno due dei seguenti titoli:”
conoscenza della lingua inglese o
francese debitamente certificata,
capacità di utilizzare il computer
debitamente certificato, corsi universitari post – laurea attinenti ai
campi di interesse descritti dal
bando, attestazione di frequenza
di corsi specifici, conclusi con
esami finali, attinenti alle materie
di cui al bando” (art. 8). Il bando,
infine, dopo una preselezione sui
curriculum prevedeva una prova
selettiva consistente in una batteria di test a risposta multipla, una
prova selettiva consistente in una
batteria di test a risposta aperta,
un colloquio orale, veniva anche
reso noto che, entro il 10/11/2007,
avrebbero pubblicato sul sito
dell’Ente i test di preparazione,
diversi per ciascuna figura richiesta, per la prova selettiva.
Nel
Febbraio 2008 l’ente Provincia
nomina la commissione esaminatrice delle domande di candidatura presentate. Sono a questo punto
riscontrabili tutta una serie di assurde anomalie. La suddetta commissione esamina più di 10.600
domande di candidatura, correlate
di relativi documenti d’identità,
curriculum vitae e vari certificati
di titoli, in soli due mesi! Fatto sta
che il 28 Aprile scorso viene pubblicato l’elenco degli ammessi
alla prova selettiva dei test prevista in data 12 maggio prossimo.
Prima anomalia: l’elenco non
reca in calce alcuna di firma di dirigente, presidente o commissario
della commissione di cui sopra.
stinato al sottoscritto in qualità di
Primo Cittadino, ai cariatesi ed al
Movimento Federalista Europeo
di Rossano, in occasione dell’intitolazione solenne della Piazza Altiero SPINELLI – Padre dell’Unità Europea, nel giorno della VII
Edizione Regionale della Festa
dell’Europa (9 Maggio). Quel significativo telegramma del Capo
dello Stato, sul lascito politico di
SPINELLI, d’intesa con la Sezione MFE di Rossano e con la stessa
“Otto Torri sullo Jonio”, abbiamo
inteso scolpire nel marmo, nel
cuore del nostro Centro Storico.
Oggi, non possiamo che condividere con l’Associazione “Otto
Torri sullo Jonio”, questa ulteriore importante attestazione di qualità per un evento socio-culturale,
propostoci e co-organizzato sin da
subito con il Comune di Cariati
e con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza: la Scuola Estiva
in “Management delle Tradizioni
Popolari, Religiose e dell’Identità”, nell’ambito dell’Edizione
2008 di quel Meeting Euromediterraneo nato proprio a Cariati
nell’Agosto 1998. Sulla stessa
targa d’argento dedicata ad
8TJ, prestigiosissimo riconoscimento per una delle associazioni ormai più note e
protagoniste di questo territorio, il Presidente della Repubblica fa nuovamente riferimento esplicito alla Città
di Cariati, in quanto sede di
una iniziativa di alto profilo
socio-culturale ed europeista. L’attenzione della massima istituzione repubblicana
spinge ad andare avanti. Per
Cariati e per tutto il territorio si tratta di un momento di
orgoglio civico e di positiva
conferma rispetto alle energie, all’impegno, agli sforzi
ed alle ambizioni di quanti,
ognuno per le proprie competenze, pensano di poter
contribuire, dal basso, senza
troppe pretese, a costruire
una Calabria più forte nella
difesa della sua identità, più
capace di competere nella
legalità, più autenticamente
mediterranea in Europa.
Seconda anomalia: di seguito agli
elenchi degli idonei vi è pubblicato un avviso dell’Ente che comunica l’improvvisa abolizione delle
prove consistenti nei test a risposta aperta e nel colloquio. Terza
anomalia: negli elenchi di idonei
per le varie figure richiesta dal
bando di cui sopra non compaiono i nominativi di oltre il 70 % dei
ex collaboratori che negli anni
precedenti avevano nomi di gente
con nessuna esperienza professionale o con lauree che per altri
esclusi non sono state ritenute valide . Com’era facilmente prevedibile e sicuramente evitabile un
centinaio di candidati, ritenendosi
immotivatamente esclusi, si sono
recati presso Palazzo Foti, sede
dell’amministrazione provinciale,
per saper la motivazione della loro
esclusione. Ulteriore anomalia:
tale eventuale motivazione per
legge doveva essere immediatamente recapitata a ciascuno escluso cosa che non si è riscontrata in
alcun caso. Alle richieste degli
interessati esclusi viene detto loro
che a tal fine potevano inoltrare
domanda di accesso agli atti e che
nella migliore delle ipotesi avrebbe avuto risposta dopo circa venti
o trenta giorni al massimo, senza
tenere in considerazione che le
prove selettive rimangono convocate per giorno 12 maggio! I suddetti esclusi si sono poi recati dai
vari membri della commissione
per saper almeno verbalmente i
motivi della loro esclusione, sottolineando la loro esperienza pregressa nei settori di cui al bando,
ricevendo però risposte di fatto
assurde del tipo: “non importa
l’esperienza pregressa nei settori
di cui al bando”; “per alcune figure per le quali sono richieste le
lauree umanistiche non sono state
ritenute tali Scienze politiche e
Giurisprudenza” (lauree ritenute
valide dal precedente bando che al
riguardo aveva la precisa dicitura
del nuovo), sostenendo l’esistenza di un decreto, mai provato al
contrario dichiarato inesistente
dal M.I.U.R; “i titoli di cui all’art.
8 del bando venivano considerati
a seconda della scuola di inglese
o di informatica che li aveva rilasciati (assurdo anche perché nel
bando tutto ciò non era contemplato)”. “Alla luce di tutto questo
– aggiunge l’on.Nino Foti - sono
già depositati al TAR Calabria
centinaia di ricorsi che richiedono
l’immediato blocco della procedura selettiva, sono state fatte numerose manifestazioni di protesta
degli ex collaboratori ingiustamente esclusi dalle selezioni. Dal
canto suo il Presidente Morabito
si è limitato ad annunciare a mezzo stampa che l’ente Provincia rimane a disposizione per dare
chiarimenti sull’esclusione di centinaia di giovani. Un tipico “contentino” – commenta l’on. Nino
Foti – che però non comporta
l’auspicato ed immediato blocco delle procedure né la promulgazione di un nuovo bando”. In ragione del fatto che i
fondi POR devono essere spesi
dall’Ente Provincia comunque
entro il 30 giugno 2008, periodo quindi troppo breve per un
nuovo bando e una nuova
selezione,a fronte di tutte le
anomalie riscontrate in questo
modus operandi, in ragione delle centinaia di ricorsi di altrettanti giovani professionisti reggini, - conclude l’on. Nino Foti
- mi chiedo chi in questa vicenda, in questo evidente stato
confusionale, chi sarà a pagarne
le conseguenze? Una cosa è
certa, a rimetterci sono da quasi
due anni soprattutto i cittadini
ed i giovani disoccupati che non
possono usufruire dei servizi
che la legge impone nei centri
per l’impiego. Mi chiedo, infine, se sia possibile impiegare i
residui dei fondi che stanno per
scadere per richiamare gli ex
collaboratori e quindi finire i
progetti lasciati in sospeso e
eventualmente bandire una nuova selezione sicuramente più
chiara. In ultimo ritengo opportuno sottolineare che le Province di Catanzaro e Cosenza
da circa un anno hanno già
provveduto a stabilizzare non
solo i servizi di cui sopra ma
anche i collaboratori, mentre la
nostra provincia ha deciso di
sostituire i vecchi precari con
nuovi precari, e la lotta al precariato dove è finita?”
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
Informazione Regionale
Emissioni di diossina all’Ilva
dalla
Puglia
T
aranto - “L’avevamo anticipato
subito, per cui non siamo meravigliati: Taranto e i tarantini sono
alla mercè dell’olocausto ambientale
causato dall’Ilva e nessuno interviene per tutelare residenti e lavoratori
dell’area jonica”: è il grido d’allarme
del segretario generale della Uil Puglia,
Aldo Pugliese, all’indomani della diffusione dei dati sulle emissioni di diossina da parte del prof. Giorgio Assennato, presidente dell’Arpa, l’Agenzia
regionale per l’Ambiente. “E’ piuttosto
curioso – dice Pugliese – che l’Ilva e la
Regione Puglia si siano affrettati a sostenere che presto l’inquinamento diminuirà. Ma si tratta di un disco rotto, usato
così tante volte che ormai s’incanta. La
Regione sa perfettamente che dal 2003
ad oggi ha sottoscritto più accordi con
7
l’Ilva, l’ultimo dei quali piuttosto frettolosamente prima delle elezioni e senza
convocare i sindacati. Di questi accordi
attendiamo che i vertici del siderurgico
mantengano gli impegni presi. Per non
parlare del Piano industriale presentato
nel 2005, che prevedeva interventi solo
di carattere manutentorio. All’Ilva dicono che stanno sperimentando la diminuzione di queste emissioni, peccato che a
Taranto la gente continui ad ammalarsi”.
I dati di ieri sono disastrosi: “I livelli di
diossina del camino E312 dell’impianto di agglomerazione – spiega Pugliese - sono quasi raddoppiati dal mese di
giugno dello scorso anno. Le indagini,
condotte dall’Arpa Puglia in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario
Chimica per l’Ambiente (Inca) durante
la campagna di monitoraggio, hanno
inoltre permesso di accertare emissioni di diossina più alte rispetto agli
standard europei (0,4 nanogrammi per
metro cubo di emissioni dal camino).
Le emissioni di diossine (Pcdd e Pcdf)
rilevate nel febbraio del 2008 sono state
di 7 nanogrammi per metro cubo d’aria,
mentre erano state rispettivamente di
2,4 il 12 giugno 2007, 4,3 il 14 giugno
2007 e 4,9 nanogrammi a metro cubo
il 16 giugno 2007. Non servono commenti. Bisogna però doverosamente
aggiungere che se si vuole avere un
quadro complessivo delle emissioni, si
dovrebbero fare controlli anche sugli
altri impianti: cokeria, acciaierie, altiforni, e per finire sulle discariche. E non
dimentichiamo che si attende ancora la
copertura dei parchi minerali, secondo
l’ultimo accordo del 23 ottobre 2006, e
non risulta neanche che sia stata fatta la
bonifica dall’amianto; così come la Regione non dice dove vengono smaltiti
amianto e apirolio più altri rifiuti tossici
e nocivi”. Il segretario ricorda poi che a
gennaio scorso il dossier di Legambiente aveva già fotografato la situazione e
che prima ancora dati dell’Unione Eu-
ropea avevano lanciato
l’allarme: “Già quelle
emissioni di diossina, inferiori a quelle
di ieri, costituivano
il 95% della produzione italiana e la più
alta della produzione
europea; così come è
noto che l’Ilva di Taranto produce il 10 per
cento di monossido di
carbonio di tutta Europa ed il 9 % di zinco e L’Ilva di Taranto
piombo. Senza contare
1668 tonnellate di pm10 annue. C’è da finalmente imporre all’Ilva le cose da
chiedersi se alla Regione Puglia cono- fare in tema di tutela dell’ambiente e
scono questa situazione. Anche perché naturalmente anche di sicurezza dei
nessuno impone all’azienda il rispetto lavoratori. Altrimenti, alla prossima
degli accordi e l’adozione delle cosid- rilevazione ci ritroveremo nella stessa,
dette Bat, le migliori tecnologie esi- identica situazione a ripeterci le stesse
stenti al mondo in materia di sicurezza cose. I fatti dicono che risulta del tutambientale”. Insomma, se mai ce ne to fuori luogo qualsiasi tipo di enfasi
fosse stato bisogno, la Regione Pu- sulla situazione ambientale a Taranto.
glia ha ricevuto l’ennesima prova che Oggi è una di quelle giornate in cui le
non è più tempo di chiacchiere ma di responsabilità istituzionali sono tanto
fatti: “Non è il caso di cedere ancora evidenti che i responsabili del settore,
una volta alle facili promesse da mari- alla Regione Puglia, dovrebbero avere
naio – conclude Pugliese – ma si deve il buon gusto di restare in silenzio”.
8
dalla
Informazione Regionale
Campania
I
Centri di Servizio per
il Volontariato nascono
in attuazione dell’art.15
della legge 266/91, legge
quadro sul volontariato, in
base al quale: “le fondazioni di origine bancaria e le
casse di risparmio devono
prevedere nei propri statuti
che una quota non inferiore
ad un quindicesimo dei propri proventi, al netto delle
spese di funzionamento venga destinata alla costituzione di fondi speciali presso
le regioni al fine di istituire, per il tramite degli enti
locali, centri di servizio a
disposizione delle organizzazioni di volontariato, e da
queste gestiti, con la funzione di sostenerne e qualificarne l’attività”. Organismo
competente all’istituzione,
erogazione dei fondi e controllo dell’operato dei Centri
di Servizio è il Co.Ge. - Comitato di Gestione dei fondi
speciali per il volontariato,
composto da rappresentanti
delle fondazioni di origine
bancaria, rappresentanti di
organizzazioni di volontariato e rappresentanti delle
istituzioni. In Italia i Centri
di Servizio per il Volontaria-
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
Cosa sono i CSV
to, sono 77 e sono presenti
in quasi tutte le regioni. La
Campania è stata l’ultima
regione ad istituirli nel corso del 2005, su base provinciale, per cui CSV Napoli è
uno dei cinque CSV operativi in Campania. Ogni Centro di Servizio eroga prestazioni sottoforma di servizi a
favore delle organizzazioni
di volontariato. Si è venuto
così a delineare un sistema
di servizi per sostenere e
qualificare il volontariato: strumenti e iniziative
per la crescita della cultura
della solidarietà e promozione di nuove iniziative
di volontariato; consulenza e assistenza qualificata;
formazione, informazione,
documentazione. In particolare, Csv Napoli offre gratuitamente i suoi servizi alle
organizzazioni di volontariato di Napoli e provincia.
Le aree di intervento sono:
Ricerca: analisi dei bisogni
delle associazioni, mappa
delle risorse e servizi Documentazione: banche dati, biblioteca ed emeroteca, report
e pubblicazioni Comunicazione: diffusione di informazioni utili al volontariato
tramite materiale informativo, newsletter, sito internet
- eventi Consulenza: di base
e su aree di interesse specifico (giuridico-amministrativo-fiscale, progettazione,
formazione, comunicazione
sociale) Formazione: interventi elaborati in base ai bisogni delle organizzazioni e
alle esigenze del territorio,
corsi e seminari sulle tematiche delle politiche sociali e
del volontariato Promoz i o -
ne: azioni per la valorizzazione del ruolo e ident i t à d e l l e o rg a n i z z a z i o n i ,
orientamento
all’azione
volontaria, corsi di sensibilizzazione al volontariato negli istituti scolastici,
iniziative rivolte alla citt a d i n a n z a S u p p o r t o : o ff e rta di servizi logistici alle
o rg a n i z z a z i o n i c o n d i s p o nibilità di spazi e attrezzature, rete di supporto alle
o rg a n i z z a z i o n i
coinvolte
nei progetti di sevizio civile volontario Inoltre CSV
Napoli ha l’opportunità
di sostenere direttamente
proposte progettuali delle
o rg a n i z z a z i o n i d i v o l o n t a riato. Nel corso del 2007
sono stati supportati e patrocinati 175 progetti che
si sono realizzati su tutto
il territorio provinciale.
INSERTO
Corriere Letterario
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
A cura di Antonio D’Ettoris
CINA: traffici di morte
“
Roberto Cavallo
… Circondato da una dozzina di persone, il condannato fu trascinato fino
alla porta dell’obitorio, dove
gli fu ordinato di stendersi con
la faccia a terra. Poi uno degli
ufficiali giudiziari sparò alla
nuca un colpo preciso e pulito...
Dopo l’esecuzione il cuore venne espiantato e trapiantato su un
paziente”. Questa scena in Cina
è destinata a ripetersi centinaia,
forse migliaia di volte all’anno. E’ la pratica dei trapianti
di organi espiantati da giovani
prigionieri condannati alla pena
capitale. La legge cinese impone il consenso al trapianto da
parte del condannato-donatore.
L’ospite Imprevisto
L
’editore Giancarlo Zedde di
Torino propone una novità letteraria per gli appassionati dei
viaggi dell’anima e della psiche. Si tratta de “L’Ospite imprevisto” (pagg. 165,
euro 15,00) di Francesco Rodolfo Russo, autore non nuovo all’introspezione
psicologica, alla spasmodica ricerca di
Significato, alle ragioni ultime del cammino che ognuno, misteriosamente, è
chiamato a compiere. Nella sua ultima
fatica editoriale è proprio il “cammino
del viandante” ad animare il romanzo:
un viandante, un pellegrino, un ospite
che imprevisto giunge in una stupenda
cascina collocata su un rilievo arrotondato, in un luogo non meglio specificato… La cascina si chiama “Acropoli”,
e i suoi abitanti sono un ex medico e
la sua bella famiglia, tutti più o meno
innamorati della campagna, dei boschi,
del silenzio che trapela specie quando
d’inverno la neve cade copiosa. Ma
la bellezza maestosa della natura non
riesce ad occultare sino in fondo i problemi della vita, che appaiono, a chi sa
scrutarli, nella loro drammatica miseria. Tutto dunque sembra statico, ma è
soltanto un’impressione: i personaggi,
sebbene con tempi e modi diversi, sa-
pranno trarre beneficio dalla casualità
dell’incontro. Mentre sulle prime l’
“ospite imprevisto” sembra sul punto di
inserirsi negativamente nei fragili equilibri familiari, esercitando un fascino al
limite del consapevole narcisismo, alla
fine è proprio lui che riesce a scoprire
la chiave di volta della ritrovata felicità
(o serenità?) coniugale. E’ la chiave che
consente il confronto costruttivo nella
famiglia che lo ospita: genitori e figli,
usciti dal letargo interiore, si apriranno
l’un l’altro. Ognuno scoprirà una parte
di sé e aiuterà l’interlocutore ad osservare la vita con occhi nuovi. Naturalmente, sul più bello, quando la missione
è compiuta, l’ “ospite imprevisto” sparisce, misteriosamente come è comparso.
Sarà – ancora una volta – il ricordo
gelido del suo bimbo morto a portarlo via, a farne un viandante, un ospite
in cerca di un rifugio che sia sempre e
solo temporaneo; o forse solo un pellegrino dello spirito. Sempre in cammino verso quell’ ”Acropoli”, dove
finalmente Significante e Significato
coincidono: “…Di là, nell’aria netta,
sarebbe stato Amore. Nel giardino degli angeli non sarebbe stato un ospite
imprevisto …”.
Ma è solo una farsa ipocrita,
perché, come denunciato da
Amnesty International e da altre organizzazioni umanitarie
internazionali, il detenuto in
Cina vale meno di niente. Specie per certi tipi di condanne –
quelle di natura politica – tutto
è possibile: la tortura, il ricatto,
le minacce. Dunque che senso
ha parlare di “consenso” dove
gli elementari diritti della difesa vengono a mancare? Un
reportage della CNN dell’11
febbraio 2007 denunciava: “…
parliamo di condannati a morte
che possono essere soggetti a
qualunque pressione , e quindi
il loro non può essere un gesto volontario”. Per denunciare
tale realtà una grande quantità
di testimonianze e di documentazione è raccolta dal recente
volume delle Edizioni Guerini
e Associati (CINA: Traffici di
morte. Il commercio degli organi dei condannati a morte, a
cura di Maria Vittoria Cattanìa
e Toni Brandi, 2008, Milano,
pagg. 205, euro 21,50), che
raccoglie in modo organico
le informazioni sparse per
il mondo, atte a descrivere
compiutamente l’esistenza di
tale raccapricciante pratica.
La nostra storia inizia dal numero delle condanne a morte
comminate in Cina: dati ufficiali non ne esistono, perché
la materia è volutamente coperta dal segreto di
Maschere nude raccoglie il grande percorso teatrale di Pirandello: dall’esordio del
1910, con i due atti unici “La morsa” e
“Lumie di Sicilia” fino al teatro “dei miti”,
attraverso quel momento culminante rappresentato, nel 1921, da “Sei personaggi
in cerca d’autore”, in cui il teatro borghese cede il posto a un dramma che si
costruisce paradossalmente nella sua stessa impossibilità di costruzione.
Luigi Pirandello
Maschere nude
Newton & Compton
pp. 1267 €. 9,90
“Rimbaud è oggi il mito di Rimbaud” e come
tale acquista il dono rischioso di tutte le
metamorfosi. Il commento alla sua opera ha
dato vita “a un genere letterario”, raggiungendo proporzioni tali da ossessionare tanti
lettori. La posterità prova d’istinto il bisogno
di venerarlo e abbraccia senza esitazione
la sua causa, in tutti i conflitti che lo hanno
visto,vivente, contro i filistei.
A cura di Adriano Marchetti
Rapsodia selvaggia
Marietti 1820
pp. 315 €. 24,00
La magistrale ricostruzione della vita avventurosa
di Consalvo di Cordova (1453-1515): condottiero
e uomo di corte, voce laica e universalista tra il
Einaudi
regno di Napoli e un’Europa che dal dominio
pp. XVIII-652 €. 45,00 spagnolo si affaccia sul mondo. Il motto che guidò l’esistenza di Consalvo di Cordova fu sempre
“costruire e rinnovare”: un obiettivo condiviso da
alcuni importanti esponenti del clan degli Enríquez, fra i quali spiccarono
per ingegno la regina Giovanna di Napoli e il re Ferdinando d’Aragona.
J. E. Ruiz-Domènec
Il Gran Capitano
In occasione dell’odierno dibattito sull’aborto e
sull’embrione, pubblichiamo la prima traduzione italiana dell’inedito chestertoniano ‘’Eugenetica e altri
malanni’’. Con pennelate di cruda ironia Chesteron si
fa beffa dello scientismo e dell’arroganza con cui si
pretende di manipolare gli esseri umani, e di trattarli
alla stessa stregua di oggetti.
Gilbert K. Chesterton
Eugenetica e altri
malanni
Cantagalli
pp. 344 €. 22,00
Stato. L’Agenzia Reuters ed
Amnesty International hanno calcolato diverse migliaia
di esecuzioni all’anno, forse
8-10.000. Per l’Unione Europea sono sicuramente oltre
5.000. Le condanne avvengono al termine di processi sommari. Nonostante una recente
riforma - attuata sull’onda
della pressione internazionale
- abbia disposto l’obbligo di
sottoporre le sentenze capitali
alla revisione della Corte Suprema, è impensabile che tale
organismo possa vagliare un
così grande numero di sentenze: “Quanti Corti supreme occorrerebbero in un paese con
1.300.000 abitanti?” (pag.12).
Elemento invece non trascurabile è che i tribunali locali non
possono prescindere dalle direttive e dalla vigilanza del partito
comunista di zona. Le sentenze capitali di solito vengono
eseguite mediante fucilazione,
dopo aver avuto cura di raccogliere un numeroso pubblico appositamente convocato. Fra studenti universitari e scolaresche
di scuole medie, presenziano
anche i parenti dei condannati,
che sono obbligati dalle autorità a corrispondere il costo delle
pallottole usate per ammazzare
i loro congiunti. Il Parlamento
Europeo nel febbraio del 2007
ha chiesto un’immediata moratoria sulla pena di morte e ha dichiarato che circa il 91% del
totale mondiale di esecuzioni capitali avviene in Cina. Se incutere
paura al popolo è il primo scopo delle esecuzioni,
il secondo è l’espianto di
Stefano Zenni
I segreti del jazz
Stampa Alternativa
pp. 328 €. 25,00
9
organi freschi a scopo di vendita, spesso senza il consenso
delle vittime o dei parenti. Migliaia di fegati, reni e cornee
cinesi sono immessi nel mercato internazionale del traffico
d’organi. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali
(Amnesty International, Human
Rights Watch, Laogai Research
Foundation) la gran parte deriva dai corpi dei condannati a
morte. Spesso i medici incaricati dell’espianto sono sul luogo
dell’esecuzione mentre il prigioniero è ancora vivo. “Dopo” gli
organi vengono prelevati e trasportati nel più vicino ospedale
per l’intervento sul paziente ricevente. Dal 1984, con l’evolversi delle conoscenze scientifiche in tema di trapianti, sono
stati almeno 100 gli ospedali
cinesi coinvolti in tale macabra
pratica. Soltanto nel dicembre
del 2006 qualche esponente del
regime cinese ha riconosciuto
che la quasi totalità degli organi
umani venduti viene espiantata
dai corpi dei prigionieri uccisi.
Nonostante ciò, il binomio condanne a morte/trapianti non conosce soste, e anche per questo i
curatori del volume propongono
più decisi interventi da parte della comunità internazionale. Non
basta che il Congresso degli Stati
Uniti e il Parlamento Europeo si
siano pronunciati sull’argomento:
bisogna quanto meno impedire
che le multinazionali del farmaco continuino a commerciare in
Cina i loro prodotti, necessari a
far funzionare i trapianti d’organi.
Almeno fino a quando la pratica
dei trapianti non rispetterà i protocolli etici vigenti nella comunità
internazionale, cessando di essere
uno strumento per far soldi o per
tutelare la salute dei mandarini
comunisti al potere.
Un libro da leggere e ascoltare. Con più di 100
brani musicali in mp3 nel Cd Rom allegato,
scelti tra i capolavori della storia del jazz, ecco
la più completa guida integrata all’ascolto e alla
comprensione delle musiche afroamericane.
Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leaBenazir Bhutto
der dell’opposizione democratica paRiconciliazione
kistana, viene uccisa in un attentato al
L’Islam, la democrazia, l’Occitermine di un comizio pre-elettorale.
dente
Cinque giorni prima di morire, Benazir
Bompiani
consegna al suo agente letterario un
libro a cui sta lavorando da diversi anni.
pp. 439 €. 20,00
Quella che doveva essere una lucida e
illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività di governo del Pakistan e nella gestione
dei precari equilibri politici in cui il Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un
testamento politico, lasciato in eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale.
Vittorino Andreoli
L’uomo di vetro
Rizzoli
pp. 179 €. 12,00
Con “L’uomo di vetro” Andreoli dimostra, grazie
alla familiare immediatezza delle sue parole, una
tesi solo in apparenza paradossale: il fragile è
l’uomo per eccellenza, perché considera gli altri,
suoi pari e non, potenziali vittime, perché laddove la forza impone, respinge e reprime, la fragilità accoglie, incoraggia e comprende.
Secolarizzazione, crescente indifferenGiovanni Casoli
za religiosa, affermazione del pensiero
Vangelo
e letteratura
debole hanno segnato e segnano, dalla
Rivoluzione francese in poi, l’età contemCittà Nuova
poranea. Come tutto questo si riflette nella
pp. 112 €. 9,00
letteratura? È la domanda all’origine della
riflessione dell’Autore. Casoli ripercorre
attraverso alcune grandi voci il panorama letterario contemporaneo individuando segni di speranza di un nuovo umanesimo.
INSERTO
10
NOVITÀ LIBRARIE
www.feltrinelli.it
Alla fine del diciottesimo secolo,
Adam Smith predisse la possibilità di
un riequilibrio dei rapporti di forza
tra l’Occidente e il resto del mondo,
e la nascita di un “commonwealth”
delle diverse culture. La straordinaria
ascesa economica cinese consente a
Giovanni Arrighi di rileggere Smith in
maniera radicalmente diversa rispetto al passato e di riesaminare la previsione
del grande economista alla luce del recente tentativo americano di dare vita al primo vero
impero globale della storia.
Giovanni Arrighi
Adam Smith a Pechino
Geneaolgia del Ventunesimo secolo
Feltrinelli
pp. 460 €. 38,00
Alejandro Jodorowski
Alejandro Jodorowsky porta il suo cabaret mistico sulle pagine di un libro.
Cabaret mistico
Attingendo alle tradizioni filosofiche,
Feltrinelli
religiose e magiche più disparate, si
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244 €. 16,50
serve di più di un centinaio di storielle
umoristiche e iniziatiche per analizzare
l’essere umano con i suoi problemi, le sue paure, le sue insicurezze e
aiutarlo a evolversi verso un livello di coscienza superiore.
Inger Lindhal
L’inverno non è per sempre
Feltrinelli
pp. 110 €. 9,50
Lina ha quattordici anni e vive in una
famiglia felice. Apparentemente. La
mamma è talora sin troppo presente
nel governo domestico, il padre è affettuoso, un uomo meraviglioso, ma
chissà come mai, di tanto in tanto soffre di un oscuro malessere. Anche Lina, apparentemente senza problemi, ha un
incubo ricorrente... Per Lina è arrivato il momento di andare oltre l’apparenza
delle cose: lo fa grazie all’amicizia per Kattri, l’amore per Leo e la passione
per lo scrivere.
Domenica mattina. James Sim esce per la sua
Jesse Ball
solita passeggiata nel parco e si imbatte in un
Il settimo giorno
uomo in fin di vita che vaneggia di una miFeltrinelli
cidiale cospirazione. James tenta di ignorare
pp. 277 €. 16,00
l’accaduto ma resta sconvolto da una lunga
serie di suicidi e da un biglietto rinvenuto sui
cadaveri con l’annuncio che l’Apocalisse si scatenerà di lì a sette giorni.
La raccolta di Jataka è un corpus di racconti tradizionali, scritto in pali, sulle varie esistenze del
Bodhisattva, ovvero Gautama Siddhartha, il futuro
Buddha, costituito da oltre cinquecento testi e relativi
commentari. Questi racconti descrivono come il Buddha abbia fatto proprio l’insegnamento dei buddha
precedenti, dando prova di molte delle virtù morali
pp. 187 €. 8,00
della tradizione buddista e si sia preparato così al suo
risveglio finale. In giro per il continente asiatico si
trovano molte sculture e opere artistiche che raffigurano queste differenti incarnazioni e la raccolta rimane ancora oggi un testo molto popolare nei paesi
di tradizione buddhista.
Ditte e Giovanni
Bandini
Quando Buddha non
era ancora il Buddha
Feltrinelli
Pierluigi Fiorentini
Antoine Predock
Echi nel deserto
pp. 96 €.9,90
Antoine Predock, nato nel 1936, vive e
lavora nel New Mexico. Fin dalle prime
realizzazioni ha attinto i motivi di fondo
della propria architettura dall’ambiente
desertico del sud-ovest degli Stati Uniti.
Ha cercato di interpretare gli immenasi
spazi vuoti, la luce e lo stesso clima del
paesaggio desertico con un riferimento
costante non solo agli elementi mitici e
rituali di quelle terre e delle popolazioni
che le abitavano.
Daniela Santanchè
Donne violate
pp. 232 €. 17,50
Con questo secondo libro Daniela Santanchè ci consegna una lucida analisi della
drammatica condizione in cui si trovano
migliaia di donne islamiche che vivono
in Italia. private dei diritti più elementari
da una concezione dell’Islam a cui non
sappiamo o non vogliamo dare risposte
adeguate, inseguite anche nel nostro paese dalle imposizioni più aberranti del
fondamentalismo religioso.
Carla Arcolao
La diagnosi nel restauro
architettonico
pp. 160 €.18,00
Una corretta analisi dei segni visivi, tattili ma anche olfattivi, un’appropriata campagna di accertamenti con misure, rilievi, fotografie, prelievi e una conoscenza
specifica dei materiali, delle lavorazioni,
delle modalità costruttive sono necessarie
per diagnosticare lo stato di conservazione
dei materiali e delle componenti costruttive
dei manufatti architettonici.
Kjell Olas Dahl
L’uomo in vetrina
pp. 496 €. 19,00
“Gelosia, menzogne, rancore, inganno – un calderone stregato di dramma e sentimenti che avrebbe
smesso di ribollire non appena è tornata la pace.
Ma il perdono non si ottiene mai facilmente. È un
contraccambio” “Una detective story di grande
qualità: ricca di suspense, con una trama perfettamente concepita e una galleria di personaggi indimenticabili. Da non perdere!” Sala Allehanda
www.saggiatore.it
Novità Il Saggiatore
C. R. Browning
Nonostante le discriminazioni, le violenze e
l’ossessione antisemita di Hitler, l’eliminazio- Le origini della soluzione finale
ne del popolo ebraico non rientrava nei piani
pp. 317 €. 35,00
iniziali del regime nazista. Con l’invasione
della Polonia avvenne la svolta: il tentativo
di ridisegnare la mappa demografica dell’Europa orientale basato sulla
“pulizia etnica” e sul “terrore caotico” fu sostituito da un vero e proprio
programma di sterminio.
Da più di vent’anni Sheila Jasanoff costruisce con
metodo e dedizione un ponte tra i saperi scienFabbriche della
tifico- tecnologici e la riflessione normativa. In
natura
Fabbriche della natura, le politiche e le pratiche
pp. 480 €. 35,00
giuridiche che hanno accompagnato la storia e le
applicazioni delle biotecnologie sono seguite nel
loro evolversi negli Stati Uniti e nei paesi europei.
Sheila Jasanoff
Jonathan Neale
Una rilettura della Guerra Americana - come
la chiamano i vietnamiti - che si propone di
Storia popolare della
raccontarne la storia e di chiarirne il senso
guerra in Vietnam
attraverso gli occhi e la voce di chi ne fu propp. 295 €. 20,00
tagonista: contadini e guerriglieri vietnamiti,
soldati e pacifisti americani. Chi volle la guerra? Come fu combattuta? Perché gli Stati Uniti ne uscirono sconfitti?
Millecinquecento miliardi di dollari o, se
si preferisce, il cinque per cento del valore
della produzione mondiale. È l’ammontare dei capitali su cui possono contare le
organizzazioni eversive di tutto il mondo.
Un flusso di denaro enorme e in continua
crescita che nel corso degli anni ha alimentato le attività di gruppi diversissimi e, dopo la caduta del Muro di Berlino, è passato per lo più
sotto il controllo di una potente oligarchia mediorientale: quella che,
dopo aver combattuto a fianco dell’Occidente nella lotta contro l’impero sovietico, ha giurato guerra ai suoi finanziatori del pasato.
Loretta Napoleoni
Terrorismo s.p.a.
Il Saggiatore
pp. 424 €. 11,00
Pochi sanno che il progetto hitleriano della soluzione finale si spinse fino in Nord Africa, tra le
più antiche comunità della diaspora. Questa è la
storia mai raccontata di cosa realmente accadde
tra le mura di un piccolo forte che si ergeva a un
centinaio di chilometri a sud di Tripoli.
Eric Salerno
Uccideteli tutti
pp. 238 €. 17,00
Duecentosette galee, sei galeazze e trentadue
tra fregate e brigantini, con a bordo circa trenLepanto 1571
tamila soldati e circa cinquantamila marinai
pp. 360 €. 20,00
e rematori. Questa la flotta cristiana di don
Giovanni d’Austria che, il 7 ottobre 1571,
sconfisse le navi ottomane di Müezzinzâde Alì Pascià nelle acque di
Patrasso. La flotta aveva saputo sottrarsi al temuto corpo a corpo con
i soldati turchi, e aveva imposto la propria strategia bellica e il combattimento a distanza con le armi da fuoco.
Niccolò Capponi
N M
ovità
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
arsilio
www.marsilioeditori.it
Colonna di Cesarò Simonetta
Una vita al limite
L’autobiografia della prima
donna della moda italiana
pp. 256, ill. €. 15,00
Icona di stile, interprete d’eccezione e raffinata protagonista, in Italia e all’estero, di
quei radicali mutamenti che hanno segnato
il trentennio successivo alla guerra, Simonetta Colonna di Cesarò - figura tra le più
rappresentative dell’alta moda - svela in
queste pagine il proprio straordinario percorso esistenziale:
Le meraviglie di Venezia
Dipinti del ‘700 in collezioni
private
pp. 352 €. 40,00
Le Venezie di Canaletto, Bellotto, Marieschi e Guardi, che hanno contribuito a diffondere universalmente l’immagine della
città lagunare, sono accostate agli smaglianti paesaggi di Marco Ricci, Francesca
Zuccarelli, Giuseppe Zais, alle scintillanti
scene mitologiche e storiche di Sebastiano
Ricci, Antonio Pellegrini, Jacopo Amigoni
e Gianantonio Guardi, alle tele devozionali Giambattista Tiepolo e Gaspare Diziani,
alle scene di interni di Pietro Longhi e Lorenzo Tiepolo.
Henning Mankell
Scarpe italiane
pp. 336 €. 18,00
Fredrik Welin, ex-chirurgo, vive in una
delle tante, piccole isole che popolano
l’arcipelago al largo di Stoccolma, circondato da un mare di ghiaccio. Solo
l’arrivo del postino interrompe il silenzio delle giornate, segnate dalle immersioni e da qualche scarna annotazione in
un diario, cronaca di un’esistenza che
si è persa. C’è un mistero nella vita di
Fredrik Welin, una “catastrofe” che l’ha
spinto a cercare la solitudine e a creare
una barriera tra sé e il mondo.
Giorgio Crovato
La Regata di Castello o del
XX Settembre
pp. 128 €. 12,00
Entusiasmi e conflitti, tradizione e modernismo, ricorrenza laica e convenienza
politica, clericalismo e anticlericalismo,
accompagnano questa particolare regata
veneziana che si corre in occasione della
ricorrenza del xx settembre, nei momenti
successivi alla breccia di Porta Pia - con
Roma capitale d’Italia, nel 1870-, e precedenti la Grande guerra.
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
LIBRI DA LEGGERE
Francesco Alberoni
Lezioni d’amore
Rizzoli
pp. 220 €. 16,00
Questo libro, piccolo e prezioso, distilla i risultati di
quella ricerca in 100 domande e risposte capaci di
coinvolgere ciascuno di noi
come persona completa,
fatta di spirito e corpo, di
razionalità e passione.
LIBRI
è
LEGGERE
R
odney Stark, sociologo della religione
e docente di Scienze Sociali presso la Baylor
University del Texas, si è
cimentato anni fa con un
saggio, tanto di storia quanto di religione, volto a ricostruire la diffusione del cristianesimo nell’Antichità.
L’opera è stata finalmente
tradotta in italiano con il titolo Ascesa e affermazione
del cristianesimo. Come un
movimento oscuro e marginale è diventato in pochi
secoli la religione dominante dell’Occidente (trad.
it.,Lindau, Torino 2007,
pp. 318, € 22,00). Stark
applica al cristianesimo nascente i risultati del dibattito sociologico sui nuovi
movimenti religiosi, partendo dalla considerazione
che il primo cristianesimo
era appunto avvertito come
un corpo estraneo, come
«una setta», nel mondo
greco-romano ed ebraico.
La crescita del numero dei
cristiani nell’Impero romano, straordinaria soprattutto
a partire dall’anno 200, è
tipica dei nuovi movimenti
religiosi di successo, che
nei primi decenni della loro
ascesa possono crescere in
proporzione geometrica.
Parimenti, indagando sulla composizione sociale
del cristianesimo, Stark
constata che un numero
considerevole di cristiani proveniva dalle classi
più alte della popolazione
dell’impero romano, un
dato costante nella sociologia contemporanea.
Inoltre, essendo una religione libera da connotazione etnica, la percentuale di ebrei, specie fuori
della Palestina, che hanno
accettato il cristianesimo è
più alta di quanto per secoli si sia pensato, anche
perché la diffusione di una
nuova religione avviene
ordinariamente attraverso
reti sociali preesistenti. La
prevalenza numerica delle
donne nelle prime comunità cristiane, dovuta in parte al maggior potere e alle
migliori condizioni sociali
di cui esse vi potevano godere, faceva di esse delle
convertite «primarie», che
conducevano alla Chiesa i
mariti, convertiti «secondari», mentre la condanna
cristiana dell’infanticidio
delle figlie femmine e
dell’aborto dava alle nuove comunità un evidente
vantaggio
demografico
Una casa senza biblioteca è
come una fortezza senza armeria
(da un antico detto monastico)
a cura di Maria Grazia D’Ettoris
C
Raffaele Simone
Il mostro mite
nei confronti dei pagani in
un’epoca di grave denatalità. Il cristianesimo, come
gli altri nuovi movimenti religiosi, trova seguaci
più nelle città che nelle
campagne, grazie anche
alla capacità dei cristiani
di proporsi come isole di
solidarietà in un ambiente
spesso caratterizzato da
miseria, caos e brutalità.
«In città piene di senzatetto e poveri il cristianesimo
Il giovane Mussolini
N
el volume Il giovane
Mussolini, Booktime ed. (pp. 222, €
16), Enrico Veronesi compie
un’indagine, sovente con toni
accesamente polemici, su
aspetti definiti “oscuri” nella
vita di Mussolini fino al 1919:
oscuri perché poco conosciuti oppure perché riprovevoli
(dai finanziamenti francesi
dopo lo scoppio della prima
guerra mondiale, ai molteplici
amori, ai figli naturali).
M. B.
offriva carità oltre che
speranza. In città piene di
nuovi arrivati e stranieri, il cristianesimo offriva
una base immediata di legami interpersonali. In cit-
onservali nella tua
Perché l’Occidente non va a
sinistra
Garzanti
pp. 172 €. 12,00
Raffaele Simone attacca i luoghi comuni
della sinistra: ovunque abbia governato ha fallito, le sue parole d’ordine sono
svuotate di senso, la sua proposta politica
è vaga e spesso incoerente. Peggio, non
ha capito il cambiamento: si è trovata del
tutto impreparata di fronte alla globalizzazione, che ha investito la produzione, la
finanza e il commercio e ha creato nuovi
imponenti flussi migratori.
Robert Spencer
Guida (politicamente
scorretta) all’Islam e alle
Crociate
Lindau
pp. 329 €. 19,00
In Europa chi può dire di conoscere veramente l’Islam? Forse chi ne loda la
moderazione, semplicemente, lo travisa,
anche in buona fede, credendo con ciò di
rassicurare l’opinione pubblica. In questo
volume Robert Spencer porta le prove a
carico della diffusa ignoranza dell’Islam,
a partire dalla figura di Allah e dal Corano (così diversi dal Dio cristiano e dalla
Bibbia) passando per le Crociate e finendo
con il recente fenomeno del terrorismo di
matrice islamica
Francesca Piselli
tà piene di orfani e vedove,
il cristianesimo forniva un
nuovo e ampio senso della
famiglia. In città lacerate
da violenti conflitti etnici,
il cristianesimo offriva una
nuova base di solidarietà
sociale» (p. 218). Il martirio volontario, considerata
una scelta razionale — una
volta precisato che la razionalità dei cristiani, che
dava per scontata l’esistenza del Paradiso, non era la
stessa di quella pagana —
rafforzava l’impegno e la
coesione dei fedeli. Infine,
Stark ritiene che il fattore cruciale nel successo
del cristianesimo è la sua
dottrina: «L’assistenza ai
malati in periodi di pestilenza, il rifiuto dell’aborto
e dell’infanticidio, la fecondità e la forza organizzativa delle comunità sono
concetti centrali della dottrina cristiana» (p. 286). In
un’epoca in cui durante le
epidemie i romani fuggivano abbandonando alla morte per malattia o per fame i
loro figli e i loro anziani, e
in cui ci si recava agli spettacoli del circo per godere
senza ritegno della tortura
e della morte, «ciò che il
cristianesimo restituì ai fedeli fu la loro umanità» (p.
291).
B
‘Giansenisti’, ebrei e ‘giacobini’ a Siena dall’Accademia
ecclesiastica all’Impero napoleonico (1780-1814)
Olschki
pp. 220 €. 24,00
Un’articolata ricerca che, grazie alla ricca
documentazione inedita di cui si avvale,
contribuisce a gettare uno sguardo nuovo
sia sul movimento ricciano senese, nonché sul suo principale animatore, Fabio de
Vecchi, sia sulla locale Comunità ebraica
vista sotto il profilo socio-economico e
delle reazioni all’indomani dell’emancipazione.
Don P. Iacobelli, F. Brunone
Bioetica della nascita e
della morte
Città Nuova
pp. 280 €. 18,00
Quando ha origine la vita umana? Qual è
il momento in cui sorge un nuovo essere
umano? Cosa accade dopo la morte? Sono
domande che l’uomo si è posto da sempre,
ma che oggi - grazie alle straordinarie possibilità di prolungamento e miglioramento
della vita che la scienza sembra in grado
di assicurare - diventano imprescindibili.
A cura di Gutman I. , Gutterman B.,
Pezzetti M.
Album Auschwitz
Einaudi
pp. XII-255 €. 35,00
CULTURA
Ascesa e affermazione del Cristianesimo
Francesco Pappalardo
11
INSERTO
Le fotografie raccolte in questo vero e
proprio album furono scattate da due
SS tra il maggio e il giugno 1944, in
occasione della deportazione massiccia a Birkenau degli
ebrei d’Ungheria. Permettono di rappresentare ciò che
significò per milioni di persone l’arrivo in questo immenso centro di morte: molti degli uomini, delle donne e dei
bambini ritratti nell’Album furono uccisi nelle ore immediatamente successive agli scatti. Oltre alle circostanze
della scoperta dell’album, completamente riprodotto con
le indicazioni e i testi originali dei due ufficiali nazisti,
i testi raccolti descrivono l’organizzazione del campo e
in che modo venisse applicata quella “soluzione finale”
concepita dai nazisti per condurre a buon fine la loro criminale opera di distruzione. Le foto sono state ritrovate
da una detenuta, Lili Jacob, pochi giorni prima della liberazione, che riconobbe se stessa e i fratelli sterminati
nel campo. Alcune vennero esibite durante il processo
Eichmann a Gerusalemme e in quello di Francoforte, il
cosiddetto “Processo Auschwitz”.
Giuseppe Carlo Marino
Storia della mafia
Newton & Compton
pp. 411 €. 5,90
Di mafie al mondo ce ne sono molte,
ma è quella siciliana la mafia storica
e la madre di tutte le altre. Per secoli
lo sviluppo della mafia ha alimentato
la “Sicilia politica” e l’esperienza dei
suoi ceti dominanti; dopo l’unificazione nazionale essa è
diventata parte integrante delle vicende del potere in Italia; dall’età dei padrini a quella dei boss, ha via via assunto rilievo internazionale intrecciandosi con le sorti del
peggiore affarismo; infine, si è addirittura innervata nelle
più segrete e inquietanti operazioni “strategiche” dell’Occidente durante la guerra fredda. Il quadro degli eventi è
tale da produrre un forte impatto sia sul lettore comune
che sullo specialista: un grande affresco di potenti e poveracci, gattopardi e gabellotti, briganti e politici, notabili e
preti, affaristi e narcotrafficanti, tangentisti e massoni.
iblioteca
Judith Herrin
Bisanzio
Storia straordinaria di un impero
millenario
Corbaccio
pp. 470 €.22,60
Nel dibattito sulle radici dell’Europa,
durante i lavori per la redazione del trattato costituzionale, molti chiesero che
il preambolo contenesse un esplicito riferimento alla cristianità, mentre altri
sostennero che l’Europa aveva anche e
soprattutto radici greche e romane. In realtà è esistito per molti secoli un luogo in
cui cristianesimo, romanità ed ellenismo
hanno formato uno straordinario impasto
politico e culturale. Questo luogo è l’Impero bizantino.
J.L. Arselle, E M’bokolo
L’invenzione dell’etnia
Meltemi
pp. 282 €. 21,50
Fino agli anni Ottanta la nozione di “etnia” è stata usata e abusata senza precisarne il significato e i limiti semantici.
Questo volume, frutto di un lungo lavoro
collettivo, ha segnato una svolta nella riflessione antropologica: gli autori hanno
inteso dimostrare che l’etnia è una categoria storica, sottolineando la relatività delle appartenenze etniche, senza per
questo negare agli individui il diritto di
rivendicare l’identità delle proprie scelte.
Magda Abbiati
Guida alla lingua cinese
Carocci
pp. 144 €.18,00
Un volume scritto con il proposito di fornire al lettore non specialista una via d’accesso facilitata alla lingua cinese, offrendogli un quadro generale di riferimento.
La trattazione è organizzata in forma di
domande e risposte in modo da aiutarlo a
focalizzare l’attenzione di volta in volta
su temi-chiave specifici.
D. Carpaneto, G. Ricuperati
L’Italia del Settecento
Laterza
pp. 532 €. 20,00
L’opera si articola in sei parti. La prima
considera l’intero secolo XVIII. La seconda racconta gli echi italiani della crisi
della coscienza europea, fino alla metà del
secolo. La terza e la quarta illustrano le
politiche e i modelli di riforma. La quinta completa il discorso sull’Illuminismo
maturo attraverso un’analisi del pensiero
politico ed economico. La sesta parte si
occupa di come gli storici hanno ricostruito e interpretato il diciottesimo secolo
italiano, dal Romanticismo a oggi.
Letteratura Mediterranea
INSERTO
12
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
Quando ci si può guardar soffrire e raccontare quello che si è visto, significa che si è nati per la letteratura.
Uomini
Giovanna Crisà
U
omini, manuale per
l’uso. Diciamolo chiaramente: Quanti manuali e libri che parlano della
complessa e perversa mente
maschile sono stati venduti?
Tanti… Dalla giornalista americana che dà delle precise indicazioni sulle sue prestazioni
sessuali, a quella che insegna
come diventare cattive e far
soffrire i signori uomini. Bene,
per la serie “non finisce qui”
Isabel Losada, attrice, cantante,
P
giornalista, ballerina, ha scritto
un libro intitolato “Uomini”.
La domanda che si pone Isabel
è “Dove sono finiti gli uomini
interessanti?”. Cara Isabel, non
esistono più. E’ inutile andare alla spasmodica ricerca di
un partner interessante. Come
dovrebbe essere mister perfezione? Laureato, colto, intelligente, con i capelli, e se fosse
pure ricco non guasterebbe. E
poi dovrebbe essere fedelissimo, nonché bellissimo. Apri gli
occhi cara amica, oggi viviamo
in un mondo di infedeli, questa
rendendo spunto da un
fatto realmente accaduto in Calabria, Rocco Familiari racconta la tragica storia di Agata, sposata
con Manfredi più giovane di
lei. Ma il destino vuole che
Manfredi venga ucciso da
Salvo, un violinista drogato
e fallito. Sarà allora che la
donna si farà giustizia da sé.
Dal romanzo è stato tratto
un film con Valeria Golino
e per la regia di Krzysztof
Zanussi, che non ha avuto i
consensi del pubblico.
Familiari è un drammaturgo, autore di numerose opere
teatrali. La passionalità che
diventa furia, contatto fisica,
possesso, era già evidente
Carla Maria Russo
L’amante del doge
Piemme
pp. 285 €. 14,50
razza si è estinta. Ritornando al
suo libro, l’amica Losada, racconta la sua “Odissea”. Dalla
ricerca in Internet, alle serate per
soli single, ai falsi separati, (ci
mette in guardia dagli uomini
sposati…….), e alla fine l’ultima
storia d’amore andata a male. Ma
la determinazione, è quella che
salverà le donne! Bisogna andare
avanti! Morto un uomo se ne fa
un altro, e magari nella prossima
storia ci chiederemo: “Ma cosa
ci trovavo di bello in quel cretino,
per il quale ho consumato lacrime, e, centinaia di fazzolettini?”
Il Sole nero
nel libro L’ Odore, edito da
Marsilio. La scrittura di Familiari è incisiva, le scene
descritte appaiono al lettore
come reali. Per l’autore o tutto è bianco o tutto è nero, non
esistono mezzi termini. Così,
come nelle storie d’amore da
lui narrate, la forza dei sentimenti domina ogni cosa, e
per amore si può arrivare a
far tutto. Le sue donne sono
irrazionali, e il legame fisico
è la condivisione di qualcosa
selvaggiamente profonda. Il
suo linguaggio è frenetico,
che trasporta il lettore in quella meravigliosa vertigine che
altri non è che l’amore.
Isabel Losada
Uomini
Feltrinelli
pp. 272 €. 16,00
1755. Il carnevale veneziano è all’apice dell’ebbrezza e della festa. Caterina Dolfin, nonostante il
divieto materno, partecipa
di nascosto a una festa in
casa del console inglese
Smith, per stordirsi e dimenticare per qualche ora
i dispiaceri che l’assillano:
la recente morte del padre, che l’ha educata all’amore per l’arte e allo studio della filosofia, la povertà e
le nozze imminenti con un uomo che detesta, ma che
la madre le impone. Nella biblioteca del palazzo incontra Andrea Tron, ambasciatore della Serenissima,
erede di una delle più facoltose famiglie veneziane,
cui tutti predicono un futuro da doge. Stregato dalla
bellezza di Caterina e abituato a soddisfare ogni capriccio, Tron osa proporle un cinico patto: abbandonare il marito e divenire la sua amante fino a quando
a lui piacerà, in cambio della sicurezza economica
e della promessa di non intromettersi nella sua vita
privata. Da quel momento Caterina si trasforma in
un’adultera, ma anche in una donna padrona di sé e
delle proprie scelte, spesso contro corrente e pericolose, incurante del disprezzo della società, che non le
perdona la coraggiosa sfida alle sue regole. Ma Tron,
contro ogni aspettativa e contro la sua stessa volontà,
è costretto ad ammettere che il legame con la Dolfina
si è trasformato in un sentimento che non può ignorare
e che esige una improrogabile e difficile scelta.
Claudio Forti
Sarka
Di Renzo
pp. 188 €. 12,50
G.C.
Rocco Familiari Il Sole nero Marsilio pp. 326 €. 19,00
La passeggiata
È
mattina
presto.
C’è una spiaggia
deserta e c’è il
mare. Lo sfondo è magico, irreale, e ancora più
magico l’incontro che avviene su quella spiaggia:
un figlio e il padre morto
che, per un’ultima volta,
parla al ragazzo e ascolta
le sue parole. Padre e figlio si dicono, finalmente,
quello che non c’è mai
stato tempo di dire, quello
che è stato rimandato per
fretta, distrazione, timidezza. Il racconto di un
sogno bellissimo, di un
desiderio impossibile realizzato come per sortilegio. Un libro che parla al
Biagio Arixi
L’amore è libertà
Edizioni del Leone
pp. 124 €. 12,00
cuore degli adolescenti e
degli adulti, dei genitori e
dei figli.
G.C.
Aldina Camillo
Crepa di sale
Edizioni del leone
pp. 91 €. 8,00
Federico Moccia
La passeggiata
Bur
pp. 62 €. 4,00
Tsunami
Nomi che gridano
nomi
nell’assurda quiete
dell’oceano
e fanali di occhi
che scrutano fondali.
L’origine precipitata
nella crepa di sale.
Èdouard Bourdet
La libertà, non è le
libertà.
Il sacrificio, non sono i
sacrifici.
L’amore, non sono gli
amori.
Il legame, non sono i
legami
senza storia che ci
rendono
comuni mortali e semplici entità.
Una sola parola ha un
valore assoluto anche
al singolare:
è l’amor proprio fatto
di devozione,
unico e universale
Sarka prende le mosse dal
pianeta parallelo di Second Life e indugia a lungo sulle atmosfere virtuali di questo mondo incredibile eppure raggiungibile con qualsiasi computer,
affrontando argomenti e pensieri comuni a tutti noi.
Il tempo che scorre impietoso, l’esigenza di continuare a sognare pur avendo già passato da un
pezzo l’età dei progetti e dei folli amori, il bisogno di conferme che noi stessi non siamo in grado di darci: tutto questo e altro ancora è Sarka.
Ma prima di tutto Sarka è una grande storia d’amore, in cui il cuore e il cervello di Marco, affermato
architetto, si affrontano, alla ricerca di un equilibrio,
forse impossibile. E il fascino di Sarka, stupenda
creatura boema, impareggiabile creatrice di sensuali
atmosfere, segnerà - definitivamente - il confine che
separa il sogno dalla realtà.
Giuseppe Brienza
Identità cattolica e anticomunismo nell’Italia del dopoguerra
La figura e l’opera di mons. Roberto Ronca
Presentazione del cardinale Fiorenzo Angelini
Prefazione di Marco Invernizzi
Nel 30° anniversario della morte di mons. Roberto Ronca (avvenuta a Roma il 25 settembre del 1977), fondatore e direttore
per un decennio del movimento civico-politico Unione Nazionale Civiltà Italica (1946-1955), si ripercorrono in questo saggio, attraverso le vicende biografiche del vescovo romano ricostruite tramite documenti d’archivio inediti, i più importanti
passaggi della politica italiana del dopoguerra. Ecco quindi vissute dal movimento ed interpretate dall’osservatorio privilegiato delle testate promosse da Civiltà Italica (l’omonimo mensile, il quindicinale L’Italiano e l’Agenzia Romana Informazioni)
le delicate vicende della ricostruzione italiana, la “scelta di campo” del 18 aprile 1948, fino a quel “centrismo” degasperiano
(1948-1953) e “post-degasperiano” di cui mons. Ronca fu il più attivo e determinato avversario. Il suo disegno politico, infatti, mirava ad intensificare l’azione anticomunista nel Paese e nella società, attraverso l’alleanza delle forze autenticamente
anticomuniste e “nazionali”. Fu il vescovo romano così ad ideare e promuovere, all’inizio degli anni ‘50, inediti esperimenti
di coalizione a livello amministrativo locale, dalla più nota “operazione Sturzo” a Roma (che fallì) alla meno conosciuta ma
significativa “lista Bartolo Longo” a Pompei (che amministrò la piccola cittadina campana dal ‘52 al 1955). Essi causarono
tanto di quello scompiglio nella politica nazionale, da generare una campagna diffamatoria contro Ronca che lo portò ad un
completo isolamento dal punto di vista umano ed ecclesiale. Da tale “caduta in disgrazia”, nel 1955, egli si riprese solo in
seguito all’ascesa al pontificato di Giovanni XXIII, che lo conosceva e lo stimava fin dai primi anni del sacerdozio.
I-88900 Crotone, via Lucifero 40
tel. 0962/90.51.92 fax 0962/90.25.28
ISBN 978-88-89341-10-0
pp. 244, + 16 ill. € 18,90
14
Affitti e condominio
Confedilizia risponde
La rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti
né a carattere personale né relativi a questioni già pendenti
innanzi all’Autorità Giudi­zia­ria.
I quesiti vanno inoltrati alla Confedilizia tramite le oltre 200
Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali è
possibile attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gli
indirizzi delle Associazioni consultare i siti www.con­fe­dilizia.it
www.con­f e­d i­l i­z ia.­e u oppure telefonare al numero
06.67.93.489.
CONSULTAZIONE DELLA
DOCUMENTAZIONE CONDOMINIALE
Un amministratore domanda se
un condomino possa consultare la
documentazione contabile in qualunque momento dell’anno o solo
in sede di assemblea.
La risposta l’ha fornita la stessa
Cassazione che sul punto si è così
testualmente espressa: “In tema di
comunione dei diritti reali, ciascun
comproprietario ha la facoltà (di
richiedere e) di ottenere dall’amministratore del condominio l’esibizione dei documenti contabili
in qualsiasi tempo (e non soltanto
in sede di rendiconto annuale e di
approvazione del bilancio da parte
dell’assemblea) e senza l’onere di
specificare le ragioni della richiesta (finalizzata a prendere visione
o estrarre copia dai documenti),
purché l’esercizio di tale facoltà
non risulti di ostacolo all’attività
di amministrazione, non sia contraria ai principi di correttezza, e
non si risolva in un onere economico per il condominio (dovendo i costi relativi alle operazioni
compiute gravare esclusivamente
sui condòmini richiedenti)” (sent.
n. 8460 del 26.8.1998).
DEROGHE IN TEMA
DI INNOVAZIONI
Si domanda se un regolamento condominiale di natura contrattuale
possa derogare alle maggioranze
previste dall’art. 1120 c.c. in tema
di innovazioni.
Al quesito ha risposto la Cassazione che si è così espressa: “La
disposizione di cui al quarto comma dell’art. 1138 cod. civ., secondo cui le norme del regolamento
di condominio non possono in
nessun caso derogare, tra l’altro, a
quanto stabilito nell’art. 1120 dello stesso codice, concernente le
innovazioni, si riferisce oltre che
al regolamento approvato dall’assemblea dei condòmini anche a
quello predisposto dall’originario proprietario ed accettato dai
condòmini all’atto dell’acquisto
del bene facente parte del condominio (cosiddetto regolamento
contrattuale)” (sent. n. 4905 del
26.5.1990).
PRELAZIONE IN
CASO DI VENDITA
AD UN FAMILIARE
Il proprietario di un locale commerciale che intende vendere il proprio immobile al fratello, domanda
se all’inquilino spetti comunque il
diritto di prelazione.
La risposta è negativa. L’art.
38, l. n. 392/’78, infatti, prevede
espressamente che la disciplina
sulla prelazione non si applichi in
caso di “trasferimento effettuato
a favore del coniuge o dei parenti
entro il secondo grado”.
A cura di Bruno Bassani
Codice di procedura civile e
le ggi complementari
Giuffrè
pp. XXI-1162 €. 14,00
Il Codice è aggiornato a: D.L. 25 gennaio 2008, n. 3 (reggenza di uffici giudiziari) · Legge 24 dicembre 2007, n. 244
(legge finanziaria 2008) · Reg. CE 13
novembre 2007, n. 1393 (notificazione
degli atti). Leggi complementari: Contenzioso amministrativo - Contenzioso
tributario - Diritto internazionale privato
- Fallimento - Giudice di pace - Locazioni urbane - Notificazioni - Ordinamento
giudiziario - Processo amministrativo
- Processo societario - Pubblico impiego - Ragionevole durata del processo
M. Gabrielli, S. de Bruno
Capire la finanza
Il Sole 24 Ore
pp. XX-861 €. 74,00
Una vera e propria enciclopedia ragionata di tutti gli strumenti finanziari presenti sul mercato italiano, dai più diffusi
ai più sofisticati, che ne illustra e spiega le caratteristiche generali, i vantaggi
e gli svantaggi per il risparmiatore, gli
aspetti legali e fiscali, le dimensioni e
le problematiche del rispettivo mercato.
Con esempi numerici per il calcolo dei
rendimenti, facsimili di titoli, certificati
e contratti.
Economia
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
A cura di Gianfranco D’Ettoris
Semplificazione, un primo
passo verso il cittadino
S
e veramente il neoministro
Roberto
Calderoli realizzasse
l a “ s e m p l i f i c a z i o n e n o rmativa” cui s’intitola la
sua responsabilità di governo, farebbe agl’italiani
il miglior regalo, abolizione dell’imposta sui redditi
a parte. Semplificare non
è delegificare: spostare la
potestà legislativa al governo peggiora la situazione, perché si favorisce il
moltiplicarsi di norme, sovente imposte con maggior
gusto vessatorio dalle burocrazie ministeriali. Sem-
NIENTE INDENNITÀ PER LE ATTIVITÀ ABUSIVE
Si domanda se sia dovuta l’indennità di avviamento ad un conduttore
che eserciti nell’immobile a lui affittato un attività commerciale senza
le prescritte autorizzazioni.
La risposta è negativa. Al riguardo la Cassazione si è infatti
così espressa: “Al conduttore che
esercita nell’immobile, senza le
prescritte autorizzazioni amministrative, una attività commerciale che implichi contatti diretti
con il pubblico degli utenti e dei
consumatori non può essere riconosciuta l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale,
dovendosi negare tutela giuridica
a chi versa in situazione illecita”
(Cfr. sent. n. 12966 del 29.9.2000
e negli stessi termini, da ultimo,
sent. n. 7501/2007).
U
tilità
Salvatore Giannella
Voglia di cambiare
Chiarelettere
pp. 221 €. 13,60
Le morti sul lavoro, il precariato, le case
sempre più costose, i trasporti, l’energia, la
sicurezza stradale, lo smaltimento dei rifiuti, la parità tra i sessi: in Italia sembrano
problemi insormontabili. Questo libro dimostra che i problemi, anche quelli grandi, si possono affrontare e superare, basta
guardare ai modelli di eccellenza degli altri
paesi europei.
Luigi Matteo Bonavolontà
Formulario delle locazioni e
degli sfratti
Giuffrè
pp. XXXV-380 €. 80,00
La casistica è estremamente vasta e comprende i vari tipi di contratto di locazione,
di affitto e di comodato nonché i vari procedimenti di licenza per finita locazione,
di sfratto per finita locazione, di sfratto
per morosità e di esecuzione per rilascio
dei beni immobili. Nella redazione delle
formule si è tenuto in massimo conto delle
sentenze della Corte Costituzionale e della
Suprema Corte di Cassazione.
plificare significa drasticamente ridurre il carico,
ogni giorno più opprimente,
di incombenze, obblighi,
oneri, e quindi costi, che
si abbatte sull’incolpevole
cittadino. Il Parlamento è
un produttore incessante;
meno male che a rallentare (poco) il ritmo ci sono
il bicameralismo perfetto,
le vacanze estive, le pause
per le crisi di governo, le
soste per impegni elettorali, le ferie natalizie… Non
si tratta solo, da parte del
nuovo ministro, di opporsi
a l l ’ i n e ff a b i l e d i l a g a r e d e l le leggi con articoli di tre,
quattro, ottocento commi,
perché il problema non è
riducibile alla corretta stesura dei testi legislativi.
Si tratta, invece, di potare
le disposizioni, il cui carico ha da decenni gettato
in ridere il teorico precetto della conoscenza della
legge. Non si dica che il
precetto è limitato, perché
riferito alla “sola” legge
penale. Basti un esempio
fresco: il ministro uscente
del lavoro, Cesare Damiano, nella conferenza stampa di fine mandato menò
vanto per aver ridotto le
sanzioni, sancite dal nuovo
testo unico della sicurezza
sul lavoro, a 600. Dunque,
u n a s p e c i f i c a r a c c o l t a n o rmativa prevede 600 obblighi sanzionati. Di fronte
a centinaia di obblighi,
chi volete mai possa co-
noscerli e riesca, quindi,
a d o t t e m p e r a r l i ? I l g o v e rno, quindi, per delega o
per potestà regolamentare
abbonda
nell’introdurre
nuove norme. Ci sono le
Regioni, avvezze a proprie
leggi finanziarie di centinaia di commi e aduse a testi normativi (per esempio,
di edilizia e urbanistica)
straboccanti d’incombenze. C’è l’Europa, ciclopica
macchina emettitrice di direttive, puntualmente applicate in Italia in maniera
aggravata per il cittadino:
un paradiso di statalismo
burocratico, dirigismo socialistico, protezionismo
ottuso, normazione devastante. Ci sono altre fonti
d i s tritolamento del cittadino, come le autorità. La
Banca d’Italia ha di recente emanato una circolare
che occupa 616 pagine di
Gazzetta Ufficiale, per un
peso di kg 1,12 e un costo
di € 39. Non pensa Calderoli che semplificare pure
tali settori pubblici rientri fra i suoi onerosi (e si
spera meritori) incarichi?
Bisognerebbe che il neoministro trasferisse l’inesausta celerità magistralmente
usata nel presiedere le due
Assemblee
parlamentari
(encomiabilmente lodata da
tutti i gruppi) in altrettanta
capacità potatoria di leggi,
regolamenti, disposizioni .
Marco Bertoncini
A cura della CONFEDILIZIA di Crotone - Via Lucifero 40 - Tel. 0962/905192
Sito Internet: www.godel.it/confediliziakr
C. Sforza Fogliani, S. Maglia
Codice del condominio negli
edifici
La Tribuna
pp. 1790 €. 41,00
L’opera è aggiornata con: la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge Finanziaria
2008) che ha introdotto, tra l’altro alcune
modifiche alla disciplina fiscale di settore;
le norme nazionali e regionali in materia di
risparmio energetico nei fabbricati, fra le
quali si segnala il D.L.vo 19 agosto 2005,
n. 192; il D.M. 19 febbraio 2007, n. 1 e la
L.R. Liguria 29 maggio 2007, n. 22; la giurisprudenza più recente e significativa.
Andrea Amata
Italia provvisoria
Nuove Idee
pp. 176. €. 13,00
Il “sistema italia” sembra afflitto dalla sindrome dell’incompiutezza, logorato da una
transizione permanente e da annunci senza
effetto che echeggiano dagli anni Ottanta
e Novanta. La complessità delle questioni
aperte dalla globalizzazione nel rapporto con l’identità nazionale, nella gestione
della flessibilità lavorativa, nella risposta
al disagio sociale e nell’accoglienza razionaler del fenomeno immigratorio, nella sua
duplice vocazione di risorsa e inquietudine,
esige un’attenta riflessione.
C. Ceccobelli, G. Calmieri
Acquistare casa in tribunale
Giuffrè
pp. XII-264 €. 23,00
Acquistare casa e, più in generale, un
immobile attraverso il Tribunale, può costituire un buon affare: sia per il fatto di
evitare i pressoché immancabili oneri di
mediazione che caratterizzano le vendite
negoziate attraverso i canali tradizionali, sia
perché la stima dei beni staggiti si colloca
generalmente al di sotto delle quotazioni di
mercato, anche se occorre mettere in conto
eventuali offerte di altri concorrenti all’acquisto, soprattutto se il prezzo di partenza
dovesse essere particolarmente vantaggioso.
Jeasn Peyrelevade
Capitalismo totale
Isbn
pp. 112 €. 12,00
Il 2 per mille della popolazione mondiale
controlla la metà della capitalizzazione
borsistica del pianeta. Un nuovo muro
s’è alzato tra ricchi e poveri, tra grandi
azionisti e resto del mondo. Nell’era della finanza folle e creativa, il capitalismo è
diventato “totale”, modello unico dell’organizzazione della vita economica mondiale, tiranno incontrastato dell’umanità,
dei governi nazionali e delle economie
reali.
Religione R
N° 5/2008 - ANNO XVII - 5 giugno
Herr varum, il Signor
Perché: Kurt Godel
Cosimo Galasso
Nona Parte
S
empre, a tal proposito, seguiamo, testualmente -per non perderne la chiarezza-la
prosa del prof. S.L Jaki: ”Dato che il teorema di Godel afferma che nessun sistema
complesso di proposizioni aritmetiche può dimostrare la propria consistenza all’interno di
se stesso, tutti i sistemi matematici cadono sotto
questa restrizione, perché tutti incorporano matematiche superiori che ultimamente si fondano
sull’aritmetica. Ne consegue che non ci può essere una teoria fisica definitiva, che pretenda di
essere necessariamente vera, almeno nella sua
parte matematica .”. Tra l’altro, non dimentichiamo che i formalisti covavano il sogno d’assiomatizzare ogni aspetto del reale. La riprova di
ciò la troviamo in una dichiarazione di Hilbert,
riportata da J. Dawson nel suo libro Logical
dilemmas: The life and the work of K. Godel:
” L’assioma di risolvibilità di ogni problema è
una peculiare caratteristica soltanto del pensiero
matematico, o è possibilmente una legge generale inerente alla natura della mente, quella per
cui tutte le domande che essa pone devono essere risolvibili?”. Qualche anno dopo - nel 49- H
Weyl(1885-1955), uno dei più fidati collaboratori
di Hilbert, nell’opera Philosofy of Mathematics
and Natural Science scrisse: ”Il teorema di Godel
comincia ad agire come una costante corrosione
dell’entusiasmo con il quale si conduce il lavoro”. Sempre nella stessa opera rilevò che questa
sua esperienza “corrosiva”era condivisa da altri
matematici che non erano indifferenti al significato dei loro tentativi scientifici. Ricapitolando:
le teorie definitive pretendono d’essere vere su
una base a priori; il che equivale a dire -come ha
ricordato D. Gross, direttore del Kavli Institute
di Santa Barbara, che si possono predire senza
ambiguità, tutte le costanti dell’universo fisico,
così che l’universo appaia come un entità che
deve essere ciò che è e non può essere altrimenti.
In altre parole, tale teoria esclude la possibilità
che l’universo sia contingente, cioè dipenda per
la sua esistenza da un fattore esterno ad esso. La
questione è cruciale, anche perché implica, indi-
Giovanni Speciale
Marianna Amico Roxas
Città Nuova
pp. 333 €. 24,00
La spiritualità cristocentrica di Marianna
(1883-1947) - fondatrice della Compagnia di Sant’Orsola nella diocesi di Caltanissetta - trasmessa a tutte le “figlie”
affidate alla sua responsabilità di Madre,
costituì il perno di tutta la sua esistenza e
fu un fulgido esempio di laici, sacerdoti, vescovi, cardinali, attratti dalla forza
della sua spiritualità nello Spirito, che la
spingeva a correre per le vie della Sicilia,
coinvolgendo tanti nella sua missione.
Raniero Cantalamessa
Le beatitudini evangeliche
Otto gradini verso la felicità
San Paolo
pp. 138 ¤. 13,00
Le beatitudini evangeliche hanno conosciuto, all’interno stesso del Nuovo Testamento, uno sviluppo e delle applicazioni
diverse, a seconda della teologia del singolo evangelista e dei bisogni della comunità per cui scriveva. Padre Cantalamessa
riflette su ciascuna beatitudine cercando
di illuminare la vita a partire dalla beatitudine e la beatitudine a partire dalla vita.
rettamente-se si dimostra la contingenza dell’universo- un’apertura al Trascendente.
Purtroppo, la familiarità con il teorema di
Godel e le sue conseguenze per la fisica è assai scarsa anche ad “alto livello”. Riprendo un
episodio narrato da S. Jaki e avvenuto nel 1976
del quale esiste anche un resoconto in italiano nel
libro, La natura dell’universo fisico. L’occasione fu la Nobel Conference, presso il Gustavus
Adolphus College, alla quale furono invitati sei
protagonisti prestigiosi della ricerca scientifica e
filosofica, per fare il punto della situazione delle
nostre conoscenze sull’universo: M. Gell-Mann,
S. Weinberg, V. Weisskopf, F. Hoyle, H. Putnam
e, appunto, S. L. Jaki, dal quale riprendiamo il
racconto. Ascoltiamolo: ”Gell-Mann parlò della teoria standard delle particelle fondamentali.
Nel suo discorso rassicurò con forza circa 2000
uditori che entro tre mesi, o certamente entro
tre anni, egli avrebbe avuto una teoria definitiva sulle particelle fondamentali. Subito dopo il
discorso ci fu il momento dei commenti da parte
degli altri relatori. Quando arrivò il mio turno
feci notare a Gell-Mann che quand’anche lui
avesse formulato una tale teoria, non avrebbe
mai potuto essere sicuro che essa fosse davvero
definitiva. Mi rispose piuttosto arrabbiato: ”Perché no?”Replicai: ”A causa del teorema di Godel”. “Il teorema di chi?”, mi chiese di nuovo.
Risposi ancora: ”Il teorema di Godel” Poi ho
dovuto fare lo spelling del nome di Godel, che
Gell-Mann evidentemente non aveva mai sentito
prima. Sembrava che anche Weinberg, Weisskopf
e Hoyle sentissero parlare del teorema di Godel
per la prima volta.Un mese dopo tenni una conferenza alla Boston University sul paradosso di
Olbers e la cosmologia, e menzionai il teorema di
Godel. Dopo la mia conferenza qualcuno venne
da me e disse che io avevo esposto puntualmente
quello che lui una settimana prima aveva sentito
in una conferenza di Gell-Mann alla University
of Chicago. Qui, facendo riferimento al teorema di
Godel, Gell-Mann aveva avvertito che non era possibile formulare una teoria definitiva delle particelle
fondamentali. Gell-Mann sbagliava. Una simile teoria è possibile formularla, mentre non si può stabilire
rigorosamente, una volta che la si sia formulata, se
essa sia una teoria definitiva.”.
I
L
iflettiamo con i
Schropf, Ganswein
Perché il Papa ha le
scarpe rosse?
Cantagalli
pp. 30 €. 9,90
Flavio Caroli ci svela perché Gesù venne
ritratto con la barba solo a partire dal IV
secolo, ci spiega le ragioni e le conseguenze della rigorosa dottrina iconoclasta della
Chiesa d’Oriente, e ci racconta la rivoluzionaria rottura operata dal protestantesimo nell’iconografia tradizionale.
Flavio Caroli
Il volto di Gesù
Mondadori
pp. 112 €. 17,00
Il filo conduttore che lega la riflessione
dell’autore su Parola, eucaristia e guarigione
è il desiderio di maturare una sensibilità formativo-terapeutica che nasca in modo unitario
dalla contemplazione del mistero racchiuso nel
Pane e nella Parola, avendo pari attenzione nei
confronti dei contributi offerti dalle scienze
dell’uomo.
Alessandra Borghese
Lourdes
I miei giorni al servizio di Maria
Mondadori
pp. 100 €. 16,50
Per ricevere e aiutare la grandissima folla di pellegrini dal 1885 esiste la confraternita religiosa
dell’Ospitalità di Nôtre Dame de Lourdes, che,
forte di più di quindicimila volontari, accoglie e
ospita nelle strutture del santuario sei milioni di
visitatori all’anno. Alessandra Borghese fa parte
della confraternita degli Ospitalieri francesi e
ha vissuto in prima persona il pellegrinaggio,
la devozione, il dolore e la speranza che fanno
di Lourdes e della sua Madonna uno dei fulcri
della vita religiosa cattolica di tutto il mondo.
Nello Dell’Agli
Parola, eucaristia e guarigione
EDB
pp. 221 €. 20,00
L’intento del volume è quello di consentire
un accesso semplice, immediato e pressoché
completo al contenuto delle singole eresie
del tardo giudaismo e del cristianesimo
delle origini. In tale contesto, il fenomeno
che arriverà a chiamarsi ‘eresia’ si configura
come l’espressione di personalità, gruppi,
movimenti, comunità, idee politiche e religiose, aventi una forte
passione per il rinnovamento in direzione di qualche verità.
Romolo Perrotta
Hairèsis
EDB
pp. 830 €. 60,00
In questo saggio Luigi Negri affronta alcune
Luigi Negri
delle questioni cruciali dell’esperienza cristiaLo
stupore
di una vita
na: il rapporto ragione-fede; il nesso tra Criche si rinnova
sto e la Chiesa; il significato e il valore della
Dottrina sociale della Chiesa. Negri dimostra
Cantagalli
che la fede non e’ una appendice inutile alla
pp. 168 €. 14,50
vita ma un esperienza che contribuisce a rinnovarla e a cambiarla in meglio.
ibri dello
Teresa Merlo (1894-1964), poi Maestra
Tecla, fu una donna nuova sia nei confronti
del mondo religioso, al quale aveva scelto
di appartenere, sia di quello sociale. Il suo
ritratto umano e spirituale, qui tracciato in
tutta la sua statura profetica, la inserisce nel
panorama femminile del Novecento, la cui
ricchezza parla soprattutto alle donne. Ma la
sua passione per la santità dà voce a un desiderio di pienezza che ci appartiene in quanto
esseri umani.
Sono i bambini a porre le domande piu’ interessanti:
questo libro, in cui dei bambini interrogano il segretario del Papa, monsignor Georg Ganswein, lo dimostra. Sono 19 le domande alle quali ‘’don Giorgio’’
ha accettato di rispondere. Solo quella sul numero
di telefono del Papa doveva rimanere senza risposta:
‘’Se lo rivelo, il telefono squillera’ giorno e notte, e
il Santo Padre non potra’ piu’ riposare’’.
Cosa succede dopo la morte? L’anima è davve- Sulla morte e l’Aldilà
35 domande, 35 risposte
ro immortale? Possiamo ancora fare qualcosa
Messaggero
per i nostri cari che ci hanno lasciato? Che senpp. 144 €. 8,00
so ha la morte di un giovane? Se Dio è buono
perché ci ammaliamo e moriamo? Sono le domande che ogni persona si pone e con le quali ci si deve prima
o poi, a volte in maniera drammatica, confrontare.
Continua …
Maria Luisa di Blasi
Il mio nome è Tecla
Paoline
pp. 320 €. 18,00
Libri
15
S
pirito
Angelo Comastri
Gesù... e se fosse tutto vero
San Paolo
pp. 160 €. 12,00
Perché Gesù è l’atteso delle genti? Perché
nasce in quella situazione di totale povertà?
Quali sono i tratti di Dio che si percepiscono
osservando Gesù all’opera? Con il suo consueto
stile dialogante e con un linguaggio tanto nuovo
quanto semplice e diretto, Comastri attira il
lettore verso la croce, l’eucaristia, accostandolo
ai discepoli tristi, increduli e poi missionari.
Un libro per riordinare le proprie conoscenze
sulla vicenda di Cristo e per provare a credere.
Massimo Baldacci
Il male antico
L’uomo, Dio e il peccato
San Paolo
pp. 288 €. 16,00
Nelle pagine di questo saggio l’autore affronta il
tema del peccato e del male non seguendo i tradizionali canoni che ogni lettore potrà trovare anche altrove, ma facendo parlare i testi del Vicino
Oriente antico (35 per la precisione) , molti dei
quali vengono qui tradotti per la prima volta in
lingua italiana. Specialista mondiale sulla cultura cananea, Baldacci conosce molto bene anche
la cultura assira, quella babilonese e soprattutto la cultura biblica.
Fra Benigno
Il diavolo esiste
Paoline
pp. 288 €. 18,00
Il libro, nel contesto di alcuni capitoli che
precedono e concludono l’argomento dandone la chiave di una corretta lettura, presenta
nove casi di persone che hanno vissuto la
drammatica esperienza di vessazione o di
possessione diabolica. Tutto ciò allo scopo
di far conoscere questa triste realtà a una
comunità cristiana, la quale ignora spesso
l’esistenza di persone che vivono questo
dramma e, conseguentemente, non dà ad
esse l’aiuto necessario attraverso la preghiera e il digiuno.
Jean Follain
Curato d’Ars
Quando un uomo semplice confonde i sapienti
San Paolo
pp. 84 €. 11,00
Jean Follain, uno dei più importanti poeti
francesi del ‘900, Grand Prix de poésie
de l’Académie Française nel 1970, laico
e agnostico, rimane folgorato dalla figura
del Curato d’Ars. Forse attratto proprio
dall’opposto di sé da laico e agnostico quale
si dichiarava, rimane affascinato e scrive
questo delizioso libretto, pieno di meraviglia
e di leggerezza, colpito da quella semplicità
disarmante del Curato che fece confondere i
sapienti e illuminò la vita civile del suo tempo.
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Il Parlamento è chiamato a dire la sua