Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 45/2013 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News nazionali: Ambiente: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Eventi: Clima, summit di Varsavia decisivo per un nuovo accordo Legambiente:Urgente impegno concreto per il clima Nubifragi e dissesto idrogeologico mettono in ginocchio il Sud e le Isole Green economy e semplificazione: Via libera dal Consiglio dei Ministri al Collegato ambientale Energia fotovoltaica anche di notte, con i sistemi di accumulo Il futuro degli edifici verdi in 5 punti Enea: gli effetti dell’aumento della temperatura Da Legambiente e Cnappc sei idee per lo sviluppo sostenibileCertificati bianchi, al 31 ottobre emessi 5 milioni di TEE Social Housing: i vincitori 2013 del concorso “Architecture at Zero” La crisi dell’immobile a Urbanpromo Sostenibilità, green, energia. Al via la settimana della bioarchitettura News nazionali: Ambiente: Clima, summit di Varsavia decisivo per un nuovo accordo 19/11/2013. La conferenza internazionale sul clima di Varsavia è entrata nella sua fase conclusiva. Oggi (19 novembre) è arrivato nella capitale polacca il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. L'obiettivo del summit è arrivare alla firma di un accordo globale nel 2015 a Parigi, accordo che porterà a una nuova riduzione delle emissioni di gas serra. Il commissario Ue al clima, Connie Hedegaard, che guiderà la delegazione europea, ha annunciato che Varsavia deve preparare l'annuncio di "forti impegni" per la riduzione di CO2. Lo riferiscono le agenzie di stampa. "Quello di cui il mondo ha bisogno non sono passi indietro", ha detto Hedegaard, sottolineando la necessità che la Ue mantenga un ruolo guida nei cambiamenti climatici. La data del 2015 "va presa sul serio", a suo avviso, perché la comunità internazionale è già "molto in ritardo" nella lotta conto i cambiamenti climatici. "Nessuno dovrà avere delle scuse per non essere pronto entro limiti ragionevoli prima del vertice di Parigi" previsto nel 2015 e in cui dovrà essere adottato un accordo definitivo e legalmente vincolante, ha dichiarato. Alcuni Stati però - come il Brasile - hanno già fatto sapere che ritengono la data insufficiente, rimandando un impegno sulle cifre effettive della riduzione ad un secondo momento. "La riunione di Varsavia è un passo importante nell'attuare gli impegni presi fino ad ora, trovare modi di condurre azioni a breve termine piu' ambiziose e preparare l'intesa del 2015". Lo ha detto il ministro dell'ambiente lituano, Valentinas Mazuronis, per la presidenza di turno dell'Ue. "Vogliamo impegni reali da tutte le regioni nel mondo", ha affermato il presidente della commissione ambiente dell'Europarlamento, Matthias Groote, capo della delegazione di eurodeputati a Varsavia. "Con l'accordo di Parigi 2015 in mente, dobbiamo premere per impegni vincolanti anche dai Paesi in via di sviluppo", ha aggiunto. Fonte: sito internet rassegna.it Ambiente: Legambiente: “Urgente impegno concreto per il clima” 19/11/2013. Il monito dell'associazione ambientalista: "La terribile tragedia avvenuta in Sardegna deve costringerci ad intervenire ora per mettere in sicurezza il Paese" Per fermare le vittime del clima, bisogna intervenire subito e concretamente. E' il monito di Legambiente, secondo cui, la terribile tragedia avvenuta in Sardegna deve costringerci ad intervenire ora per mettere in sicurezza il Paese. In pericolo ci sarebbero circa cinque milioni di cittadini che vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico e 6.633 Comuni che hanno all’interno del territorio aree ad elevato rischio di frana o alluvione. Le precipitazioni sempre più intense e frequenti per i cambiamenti climatici in atto, in un territorio reso più vulnerabile dal consumo di suolo e gestito solo attraverso interventi urgenti di riparazione piuttosto che su un’azione di prevenzione e manutenzione diffusa su tutto il territorio, sono le cause del problema che vanno affrontate ora, in Sardegna come nel resto d’Italia. Centro studi Innovazione e Sostenibilità “A cominciare dai fondi stanziati per la prevenzione dei danni causati dal dissesto idrogeologico – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – che debbono essere adeguati alla realizzazione dell’unica grande opera veramente necessaria per il Paese, e non possono essere limitati, per il 2014, a quei 30 milioni previsti dalla Legge di stabilità in discussione al Senato. Così come bisogna rivedere le politiche dei tagli che hanno indebolito gravemente un sistema di protezione civile regionale che fino ad oggi si era dimostrato efficiente e adeguato per rispondere alle emergenze”. Eppure si continua ad ignorare la necessità di attuare una seria politica di mitigazione del rischio da frane e alluvioni: negli ultimi dieci anni infatti abbiamo speso per la prevenzione solo due miliardi di euro. Cifra identica a quella spesa solo per far fronte alle emergenze principali causate dal dissesto idrogeologico negli ultimi tre anni. Adeguati fondi per la prevenzione però non sembrano arrivare nemmeno quest’anno. La Legge di Stabilità infatti sblocca 1,3 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili in attuazione degli Accordi di programma fatti negli anni scorsi con le Regioni per far fronte alla somma urgenza e ne stanzia di nuovi solo 180 milioni in tre anni così divisi: 30 milioni per il 2014, 50 per il 2015 e 100 per il 2016. “A livello nazionale abbiamo bisogno di investimenti veri e duraturi per mettere in campo un’azione di difesa del suolo e rilanciare la riqualificazione fluviale, la manutenzione ordinaria e la tutela del territorio come elementi strategici delle politiche di prevenzione, abbandonando la logica del ricorso a sole opere di somma urgenza - ha aggiunto Cogliati Dezza - , mentre a livello globale, ci auguriamo che l’occasione della conferenza dell’Onu sul clima in corso a Varsavia sia sfruttata adeguatamente per decidere un’azione risolutiva per la riduzione di CO2 e la mitigazione dei cambiamenti climatici in atto”. Fonte: sito internet zeroemission.eu Ambiente: Nubifragi e dissesto idrogeologico mettono in ginocchio il Sud e le Isole 19/11/2013. Sardegna, Calabria e Puglia sono sotto l'occhio del ciclone. Ecco cosa sta succedendo. Sono 17 i morti (tredici vittime sono in provincia di Olbia, due nel nuorese, e una in provincia di Oristano, una 17/a vittima annunciata da Cappellacci) della devastante ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la Sardegna. È questo l'ultimo bilancio della Protezione civile regionale che segnala anche un disperso a Olbia. Solo proprio la città gallurese e la sua provincia le zone più colpite. Centinaia di cittadini costretti ad abbandonare le loro case completamente allagate. Altre migliaia sono gli sfollati che hanno trovato ricovero in strutture pubbliche. Scuole chiuse nelle zone più colpite dal ciclone e ancora molte strade interrotte compresi alcuni tratti della statale 131, principale via di collegamento fra il nord e il sud dell'isola. Un violento nubifragio si è abbattuto anche in Calabria provocando ingenti danni. Le zone maggiormente colpite sono quelle della costa ionica e in particolare nel catanzarese, nel crotonese e nel vibonese. Sono numerosi gli allagamenti e le strade interrotte perchè invase dal fango. In molti comuni le scuole sono rimaste chiuse. A Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia sono centinaia le richieste di soccorso giunte ai vigili del fuoco. In Puglia, il violento temporale che si sta abbattendo sulla città di Taranto e nei comuni della provincia sta provocando danni e disagi. Anche in questo caso, decine le richieste di soccorso pervenute ai vigili del fuoco che stanno lavorando per liberare negozi e scantinati dall'acqua e verificare l'agibilità di numerosi edifici. In alcune strade si sono create voragini per il cedimento dell'asfalto. Il nubifragio non sta risparmiando i comuni di entrambi i versanti, orientale e occidentale. A Castellaneta la strada provinciale 15 (tra Masseria Gaudella e Laterza) è franata in più punti. Il Comune ha diramato un avviso sottolineando che ''è estremamente pericoloso percorrerla''. La situazione è difficile anche a Ginosa e Marina di Ginosa, dove il 7 ottobre scorso sono morte quattro persone a causa di un'alluvione; alcune zone risultano isolate. Il forte vento sta complicando le operazioni di soccorso da parte dei vigili del fuoco. Fonte: sito internet edilizia e urbanistica Ambiente: Green economy e semplificazione: Via libera dal Consiglio dei Ministri al Collegato ambientale 18/11/2013. Unificazione e semplificazione Via e Aia, appalti “verdi” nella pubblica amministrazione, applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi, incentivi per la green economy del riciclo e riutilizzo, misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio. Sono alcune delle misure contenute nel collegato ambientale alla legge di stabilità 2014, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. Si tratta di un disegno di legge recante una sorta di “agenda verde” del Governo, composta da circa una trentina di articoli finalizzati ad attivare politiche ambientali virtuose, semplificare il quadro normativo per renderlo più moderno ed efficace, e creare le condizioni per investimenti e crescita economica nel campo della green economy. Di seguito riportiamo la sintesi delle principali norme, pubblicata sul sito internet del Ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it). Nomina Direttori parchi nazionali (art. 2) Con riferimento alla procedura di nomina dei Direttori di Parco Nazionale, si rimette la nomina al Consiglio direttivo del Parco e non più al Ministro dell’Ambiente, al quale resta così la sola nomina del Presidente del Parco. Con la semplificazione proposta si ottiene il risultato di rendere più snella ed efficiente l’azione istituzionale degli Enti Parco, consentendo una più agevole gestione delle risorse finanziarie ad essi attribuite, con ricadute positive sulle economie locali. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Unificazione e semplificazione Via e Aia (art. 6) Semplificazione, celerità, risparmio e trasparenza. Con questa norma si unificano le Commissioni Via e Aia. La necessità di provvedere ad adottare misure di semplificazione degli adempimenti posti a carico delle imprese, di accelerazione dei tempi necessari per l’emanazione dei procedimenti burocratici, comporta la scelta di unificare le due Commissioni e di ridurre conseguentemente il numero dei componenti. Con la norma in esame è prevista anche una revisione al ribasso dei compensi per la Commissione unificata. Nessun nuovo onere finanziario grava sul bilancio statale per effetto del presente provvedimento. “Appalti verdi” nella Pubblica amministrazione - Green public procurement (art.10) La disposizione mira a introdurre un incentivo per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e che sono muniti di registrazione Emas (che certifica la qualità ambientale dell’organizzazione aziendale) o di marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica di “prodotti”, comprensivi di beni e servizi). Il beneficio è una riduzione del 20% della cauzione a corredo dell’offerta, ai sensi del Codice Appalti. La disposizione, inoltre, ha lo scopo di introdurre tra i criteri ambientali di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa anche il criterio - per i contratti che hanno come oggetto beni o servizi - che le prestazioni al centro del contratto siano dotate di marchio Ecolabel. Inoltre, tra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, viene introdotto quello del costo del ciclo di vita dell’opera, prodotto, o servizio, criterio previsto dalla bozza di nuova direttiva comunitaria sugli appalti pubblici. Si tratta di misure a costo zero volte a garantire minori impatti sull’ambiente e una conseguente riduzione della spesa nel breve-medio periodo. Criteri ambientali minimi negli appalti di forniture e servizi, anche alimentari (art.11) Tra le questioni ambientali più rilevanti che l’Italia deve affrontare, vi sono quelle legate al consumo di energia da fonti non rinnovabili (con la conseguente emissione di CO2) e quelle legate alla produzione di rifiuti. Per entrambe le problematiche, rendere obbligatorio il riferimento ai criteri ambientali per gli acquisti pubblici (Green Public Procurement) può contribuire in maniera rilevante alla loro soluzione, con ricadute positive anche sotto il profilo economico. Si inseriscono inoltre nel Green Public Procurement gli acquisti relativi al settore “alimentare”, considerato a livello europeo il principale settore di impatto ambientale con il 31% degli impatti totali dei consumi. Si tratta sostanzialmente di introdurre - accanto allo strumento degli accordi volontari con i grandi attori della distribuzione (in particolare la grande distribuzione) - anche strumenti obbligatori che premiano quegli operatori che, nella gestione della ristorazione collettiva o della fornitura delle derrate alimentari, agiscono in modo virtuoso. Incentivi per la green economy del riciclo e riutilizzo (art.12) Una delle novità più importanti del collegato è rappresentata dall’introduzione, per la prima volta nella legislazione italiana, di incentivi e meccanismi di sostegno al “mercato dei materiali e dei prodotti riciclati”. Si introducono nella nostra legislazione un insieme di principi e di incentivi ai consumatori, alle aziende e agli enti locali per sostenere l'acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo in modo da promuovere il recupero, riciclo e il riutilizzo oltre al recupero energetico, per il quale esistono già numerose forme di incentivo (certificati verdi e bianchi, ecobonus per le ristrutturazioni). Uno dei vantaggi di tali politiche di incentivazione è quello non solo di prevenire lo spreco di materiali ma anche quello di ridurre il consumo di materie prime con la conseguenza immediata di un uso razionale di risorse materiali scarse, un minor utilizzo di energia, e la progressiva diminuzione di emissioni di gas serra. L'incentivazione dell'acquisto di prodotti realizzati con materia derivata dalle raccolte differenziate post consumo apre un nuovo mercato in cui piccole e medie imprese possono recuperare i materiali riciclabili per rivenderli come materia prima o semilavorati alle imprese produttrici di beni. Un mercato che si può tradurre pertanto anche in nuova occupazione ed innovazione tecnologica nel campo della Green economy che non è fatto solo di attività in campo energetico ma anche e soprattutto di attività nel campo dell’uso razionale delle materie e dei materiali. Misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio (art.15) Si stabilisce la previsione di raggiungere un tasso di raccolta differenziata pari al 65% alla fine dell’anno 2020. Tale previsione è perfettamente coerente con le disposizioni europee che non individuano obiettivi di raccolta differenziata ma fissano, invece, specifici obiettivi di recupero. Questo provvedimento si rende necessario per adeguare il dato normativo al dato reale e per evitare che i Comuni incorrano nelle sanzioni correlate al mancato raggiungimento di tali obiettivi negli attuali termini di legge. Tale modifica si rende necessaria anche alla luce dei recenti dati sulla raccolta differenziata dai quali si evince che gli obiettivi previsti dalla normativa vigente non sono stati perseguiti a livello omogeneo sul territorio nazionale. Attualmente la percentuale media nazionale di raccolta differenziata si attesta sul valore del 39,9% (dato preliminare Fonte Ispra: Rapporto Rifiuti urbani Ed. 2013). Con il provvedimento si incentivano i Comuni che raggiungono gli obiettivi prefissi e che verranno premiati con il pagamento di solo il 20% del tributo regionale rispetto ai rifiuti che si conferiscono in discarica. Per i Comuni che non raggiungono gli obiettivi vengono stabilite delle misure addizionali al tributo. Tutto il gettito, tributo e addizionali, vanno in un fondo che le regioni devono utilizzare per incentivare il mercato del riciclo e quindi della green economy. Pianificazione impianti di incenerimento (art.20) Una novità importante riguarda anche il recupero energetico dei rifiuti, con l’attribuzione al Ministero dell’ambiente del compito di individuare la “rete nazionale ed integrata ed adeguata di impianti di incenerimento dei rifiuti”, in modo da disporre in pochi mesi di un quadro chiaro a livello nazionale degli impianti esistenti, di quelli in fase di realizzazione e del fabbisogno residuo. Un quadro di pianificazione utile per superare le forti disomogeneità territoriali presenti a livello nazionale, completando la rete di impianti senza rischiare fenomeni di eccesso di offerta, come quelli che si registrano attualmente nel nord Europa. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Autorità di distretto (art.23) Le modifiche proposte rispondono alla impellente necessità di pervenire ad una configurazione stabile e definitiva per le Autorità di distretto, che superano definitivamente le Autorità di bacino. In tal modo si risolvono anche i contrasti con l’ordinamento comunitario e si risponde positivamente alle richieste degli organismi comunitari preposti alla verifica della corretta attuazione della direttiva quadro in materia di acque (direttiva quadro acque e direttiva alluvioni). Difesa del suolo e dissesto idrogeologico (art.24) Si introduce il finanziamento degli interventi di demolizione di immobili abusivi realizzati in aree ad elevato rischio idrogeologico attraverso un meccanismo che rende più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree del Paese classificate a rischio idrologico elevato. E’ un provvedimento necessario per quelle zone in cui le condizioni di fragilità del territorio rendono particolarmente urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza da fenomeni di dissesto idrogeologico, la cui concreta attuazione spesso viene impedita da manufatti di vario genere spesso realizzati illecitamente. Fondo di garanzia per il servizio idrico nazionale (art.25) Al fine di rilanciare i necessari programmi di investimento per il mantenimento e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, finalizzati a garantire un’adeguata tutela della risorsa idrica e dell’ambiente secondo le prescrizioni europee e contenendo gli oneri gravanti sulle tariffe, a decorrere dal 2014 è istituito un Fondo di garanzia di interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche in tutto il territorio nazionale. Obiettivi prioritari del Fondo sono rilanciare la politica di sviluppo delle infrastrutture nel settore; completare le reti di fognatura e depurazione; evitare sanzioni europee per inadempimento dell’Italia; ridurre l’onere finanziario della realizzazione di investimenti nel settore idrico, con vantaggi per l’utenza; avviare la realizzazione di infrastrutture finalizzate al recepimento dei principi della strategia Blue Print. Il Fondo di garanzia viene alimentato da una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato opportunamente definita. Tariffa sociale del servizio idrico integrato (art.26) La disposizione mira a rendere effettivo l’obiettivo di rafforzare la natura “pubblica” della risorsa acqua, come richiesto anche dal Referendum del giugno 2011 e dalla stessa relazione del Gruppo di Lavoro in materia economico e sociale ed europea (cosiddetti “Saggi”) e come già affermato nella normativa nazionale. Con questa norma l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, al fine di garantire l'accesso universale all'acqua, assicura agli utenti domestici a basso reddito del servizio idrico integrato, l'accesso a condizioni agevolate alla quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. La sostenibilità dell’intervento e la copertura dei relativi costi viene garantita dalla previsione di un’apposita componente tariffaria in capo alle utenze non agevolate del servizio idrico integrato. Morosità nel servizio idrico integrato (art.27) Con l’applicazione delle tariffe basate sul principio di copertura dei costi, l’impatto economico sugli utenti è cresciuto in modo rilevante, creando crescenti problemi di morosità. Il provvedimento mira a regolamentare le modalità di gestione del fenomeno della morosità per limitarne l’insorgenza, assicurarne l’efficace contrasto in modo che i costi non ricadano sugli utenti non morosi e per garantire un livello minimo di fornitura di acqua anche alle utenze non in regola con i pagamenti. Contabilità ambientale: nasce il Comitato per il capitale naturale (art.31) Le questioni ambientali entrano a pieno titolo nel processo decisionale economico e finanziario del Paese. È in fase di studio l'istituzione senza alcun costo per la spesa pubblica del Comitato per il capitale naturale con l’obiettivo di integrare i costi ambientali nel processo di preparazione del Documento di economia e finanza (Def) e degli altri atti di governo in materia di programmazione finanziaria e di bilancio. Il Comitato fornirà al Governo gli strumenti utili per la migliore comprensione degli effetti dello stato delle risorse naturali e dell’ambiente, sulla performance economica del Paese e sul benessere degli individui, individuando in particolare le conseguenze economiche e sociali derivanti dalla mancata prevenzione degli impatti e dei danni ambientali delle attività produttive. Entro il 28 febbraio di ogni anno il Comitato consegna al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze un rapporto sullo stato del capitale naturale del Paese, corredato delle informazioni e dei dati ambientali espressi in unità fisiche e monetarie seguendo le metodologie definite dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea. Fonte: sito internet casa e clima Materiali e tecnologie innovative: Energia fotovoltaica anche di notte, con i sistemi di accumulo 21/11/2013 - Il principale limite delle energie alternative rimane legato alla variazione, nel tempo, della produzione. Tipico il caso dell’energia fotovoltaica, disponibile solo nelle ore del giorno e variabile in funzione delle condizioni atmosferiche. Da qui la necessità di accumulare gli eccessi, anche per un uso domestico. Un argomento trattato dallo studio “Residential Electrical Storage Systems”, focalizzato sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico. Dal documento emerge che una diffusione massiva di questa tecnologia, finalizzata a trattenere l’energia in eccesso generata durante il giorno, permettendo di utilizzarla nella notte, incrementa l’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30% al 70%, determinando un notevole risparmio per i proprietari degli impianti e benefici rilevanti per il sistema elettrico. Un vantaggio che Anie Energia stima in oltre 500 milioni di euro annui. In un momento delicato per il comparto del fotovoltaico come l’attuale, l’adozione dei sistemi di accumulo per gli impianti residenziali appare come una valida opportunità di far crescere ulteriormente il fotovoltaico domestico anche dopo la chiusura del Quinto Conto Energia e la fine delle tariffe incentivanti sull’energia prodotta, facilitando il raggiungimento della grid parity. Inoltre, il costo delle batterie scenderà del 50% nei prossimi 3/5 anni, permettendo una più capillare diffusione. Nello studio, Centro studi Innovazione e Sostenibilità Anie Energia ha calcolato dettagliatamente i benefici di sistema, sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane). Il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia tagliata a causa di overgeneration (eccesso di generazione sulla domanda), quantificata in 234,4 milioni di euro, subito seguito dai 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia. Si aggira intorno a 72,8 milioni invece il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta, senza contare poi il risparmio generato dalla riduzione delle perdite di rete (quantificato in 17,4 milioni) e dalla diminuzione delle emissioni di CO2 (43,1 milioni). Fonte: BTicino - www.buildingblog.it Rapporti e studi: Il futuro degli edifici verdi in 5 punti 21/11/2013. Il settore costruzioni green pare essere giunto a un punto di svolta ed evoluzione. A dichiararlo oggi è il Global Energy Efficiency Indicator 2013 (EEI). Lo studio, che si è occupato di intervistare oltre 3.000 dirigenti di strutture commerciali, indica che solo il 5 per cento del campione indagato aveva certificato (nella categoria “green”) un edificio prima del 2012. Eppure il 29 per cento prevede di certificare la propria struttura entro la fine del 2013. ANCHE I SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE (VEDI LEED) SI SONO AGGIORNATI. Si tratta di una crescita importante, sottolinea lo studio. Intanto, in questi ultimi anni, il settore dei “Green building”, per usare un termine internazionale, si sta evolvendo sempre più, tanto che anche i sistemi di classificazione – vedi la versione Leed 4 (“Approvata la nuova versione del protocollo Leed”) – si sono dovute aggiornare. Nel prossimo decennio, aggiunge il report, gli edifici verdi saranno caratterizzati da cinque “punti” principali. Vediamoli insieme: 1. Capaci di rispondere alla rete Negli anni a venire gli edifici diventeranno più reattivi alla rete. L'indagine Energy Efficiency Indicator di quest'anno ha indicato che il 14 per cento delle organizzazioni statunitensi attualmente partecipano a programmi di gestione della domanda dalla rete elettrica. Sempre più verranno utilizzati sistemi di controllo “predittivi”, così che il consumo energetico degli edifici potrà essere continuamente regolato per ridurre la domanda nei momenti più critici della giornata in risposta a segnali di tariffazione oraria dalla griglia. 2. Resiliente Negli Stati Uniti l'esperienza dell'uragano Sandy, nell'autunno 2013, è stata una grande esperienza di vita, concordano cittadini, media e professionisti del settore costruzione. “Sandy ci ha insegnato che la progettazione e il funzionamento dei nostri edifici sono fondamentali per ridurre al minimo i danni, mantenendo l'integrità operativa e fornendo i servizi essenziali durante e dopo eventi climatici estremi”. L'obiettivo delle costruzioni nel futuro sarà sempre più quello di migliorare la resilienza della comunità e delle città, trovando sistemi efficienti per fornire un minimo livello di servizio in caso di emergenze. Nelsondaggio EEI 2013, il 51 per cento degli intervistati americani ha dichiarato di aver già installato o di voler installare a breve sistemi di generazione distribuita con fonti di combustibile affidabili per fornire energia per lunghi periodi anche in contesti critici. 3. Efficienza energetica L'efficienza energetica in campo edilizio è migliorata parecchio nel corso degli anni, con conseguente notevole risparmio energetico ed operativo. La ricerca indica che i sistemi di illuminazione, HVAC e monitoraggio sono le misure più popolari e diffuse per il miglioramento dell'efficienza energetica; più di due terzi delle organizzazioni intervistate hanno fatto interventi di questo tipo nel corso dell'anno passato. Inoltre molte aziende hanno investito anche sulla comunicazione dei propri obiettivi tra clienti e dipendenti, con campagne mirate e distribuzione di materiale informativo. 4. Energia Zero Lo studio ha rilevato un crescente interesse verso le strutture “a zero energia”, in tutti gli Stati Uniti. Lo Stato della California, ad esempio, ha incluso l'“energia netta zero” come obiettivo 2030 per gli edifici commerciali nel suo piano strategico di efficienza energetica. Significativi i dati dello studio: il 46 per cento delle organizzazioni statunitensi che hanno risposto al sondaggio EEI 2013 ha detto di voler realizzare edifici zero energy net. 5. Collegati in rete (Internet) Gli edifici del futuro saranno sempre più connessi e monitorati. E' questa l'ultima area di innovazione studiata dal sondaggio. Le tecnologie di monitoraggio e connessione in rete sono state adottate, nel 2012, dal 19 per cento delle organizzazioni intervistate da EEI. I dati rilevati e messi in rete risultano poi accessibili anche agli stessi inquilini dell'edificio, che possono così apprendere molto su come gestire i consumi. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Enea: gli effetti dell’aumento della temperatura 19/11/2013. L''Europa si è data l'ambizioso obiettivo di contribuire al contenimento del riscaldamento globale entro i 2°C, rispetto ai livelli preindustriali. Ma quando raggiungeremo la soglia di 2°C, quali opzioni di adattamento abbiamo a disposizione e quali saranno le conseguenze nelle aree più vulnerabili del pianeta? Il Progetto europeo IMPACT2C sta lavorando per dare risposte a questi interrogativi, contribuendo con valutazioni scientifiche al dibattito sulla strategia europea di contenimento del riscaldamento globale. Centro studi Innovazione e Sostenibilità IL PROGETTO. Finanziato dalla Commissione europea e composto da un team di esperti di 30 centri di ricerca internazionali, il progetto utilizza gli ultimi scenari di cambiamento climatico per valutare gli impatti, le vulnerabilità, i rischi e i possibili costi/benefici su scala paneuropea, integrando in un unico quadro logico vari settori (energia, infrastrutture, effetti sulle coste, agricoltura, ecosistemi, salute e qualità dell'aria). Inoltre, IMPACT2C valuta nello specifico l'impatto dei cambiamenti climatici nelle aree più vulnerabili del pianeta (Africa sub-sahariana, Maldive e Bangladesh). IL DIBATTITO: POSSIBILI CONSEGUENZE. Partecipa al coordinamento del progetto anche ENEA che nei giorni scorsi ha ospitato un dibattito sul contributo scientifico che IMPACT2C porterà alla 19ma Conferenza delle Parti (COP19), lo strumento adottato durante la Conferenza di Kyoto per la negoziazione dei meccanismi di mitigazione dei cambiamenti climatici. L'obiettivo principale di COP19 è di preparare le basi per le negoziazioni sulle misure di mitigazione previste per il 2015. Dal dibattito tenutosi a Roma è emerso che "tra il 2030 e il 2050 la temperatura della Terra potrebbe aumentare di 2°C, rispetto ai livelli dell'epoca pre-industriale, ma in Europa questa soglia potrebbe essere superata molto prima”. E' quanto dichiarato da dichiarato Paolo Ruti, responsabile del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’ENEA, che ha poi aggiunto: "L’impatto sarà diverso tra Nord e Sud dell’Europa: avremo dei periodi di siccità più forti e intensi in estate nella fascia mediterranea, mentre assisteremo a un aumento delle precipitazioni in inverno in Scandinavia e nelle isole britanniche”. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Da Legambiente e Cnappc sei idee per lo sviluppo sostenibile 18/11/2013 - I fondi europei 2014-2020 spingono verso l’innovazione energetica nelle città, mentre le Direttive 2012/27 e 2010/31 fanno dell'efficienza energetica la chiave per la riqualificazione del patrimonio edilizio. Nonostante ciò l’Italia è impreparata a cogliere le opportunità derivanti dalle normative. Lo sostengono Legambiente e Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, nel documento Efficienza energetica in edilizia: dalle promesse ai cantieri annunciato su Twitter dal vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. Al contrario di quello che accade in Europa, dove il recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica è al centro del dibattito pubblico, in Italia non è stato ancora avviato il confronto sul Piano che il Governo entro Aprile 2014 dovrebbe mandare a Bruxelles. Non solo, perché, come si legge nel documento, sembra esserci confusione su chi, tra Ministero delle infrastrutture, Ministero dello sviluppo economico e Ministero dell'Ambiente debba occuparsi di efficienza energetica. Secondo l’associazione ambientalista e il Consiglio nazionale degli architetti è necessario invertire la rotta, concentrandosi sulla soluzione del rischio statico degli edifici, sismico e idrogeologico da porre al centro della programmazione 2014-2020. Si potrebbe così uscire dalla logica dell’emergenza e avviare un ciclo virtuoso di investimenti e lavoro. In base alle risorse previste nell'ambito del nuovo quadro finanziario comunitario per l'Italia, Legambiente e Cnappc sostengono che le risorse che si possono mobilitare per l'efficienza energetica sono pari ad almeno 7 miliardi. Dato che secondo alcuni studi ogni euro investito in efficienza energetica ne produce quattro di vantaggi pubblici tra economia, lavoro e fiscalità, si tratta di fondi che potrebbero innescare la ripresa e creare 600 mila nuovi posti di lavoro. Per avviare il cambiamento, secondo Cnappc e Legambiente sarebbero necessari interventi lungo sei linee direttrici. Strategia per la riqualificazione energetica e statica Entro il 30 Aprile 2014 il Governo dovrà inviare a Bruxelles una "strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati” e affrontare altri aspetti che riguardano, oltre all'edilizia, le aziende di distribuzione dell'energia, gli impianti di generazione di energia termica, i sistemi di teleriscaldamento, i contatori individuali per tutti gli usi energetici domestici. Per il patrimonio edilizio pubblico si stabilisce che dal gennaio 2014 ogni anno sia ristrutturati almeno il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del governo centrale per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica della direttiva 2010/31. Si tratta di un cambiamento considerevole, che implica la ricognizione del patrimonio edilizio e un profondo cambiamento della gestione termica. Perché gli obiettivi diventino operativi è necessario introdurre un criterio prestazionale per selezionare gli interventi, escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione e introdurre un fondo nazionale di finanziamento e di garanzia per gli interventi di riqualificazione energetica. Certezze per la certificazione energetica e la sicurezza sismica e statica Secondo Legambiente e Cnappc, è forte la domanda di una regia nazionale per recuperare i ritardi nel recepimento delle Direttive e per superare una situazione a macchia di leopardo determinata dalla legislazione regionale sulle prestazioni energetiche degli edifici e il contributo delle fonti rinnovabili. Oltre alla certificazione del nuovo, dovrebbero esserci regole certe sulla riqualificazione del patrimonio esistente, che non dovrebbe prescindere da determinati target di comfort e consumi. Per grantire la sicurezza, il documento sostiene l’importanza di rendere obbligatorio il libretto antisismico per tutti gli edifici esistenti. Il libretto dovrebbe diventare il presupposto del rilascio di autorizzazioni o certificazioni di competenza comunale relative all’intero fabbricato o a singole parti. Rendere strutturali gli incentivi per l'efficienza energetica in edilizia Come si legge nel documento, negli ultimi quindici anni la politica delle detrazioni fiscali ha rappresentato uno straordinario volano per il settore delle costruzioni, con interventi su oltre 5,5 milioni di abitazioni. Gli incentivi andrebbero poi estesi non solo agli scatti di classe energetica, ma anche al consolidamento antisismico. Altrettanto Centro studi Innovazione e Sostenibilità importante, continua il documento, sarebbe reintrodurre un sistema di incentivi in conto energia per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici. Incentivo per la riqualificazione degli edifici condominiali La vera difficoltà della riqualificazione sta negli edifici con più piani e proprietà divisa, cioè i condomini. Per risolvere questa criticità il documento propone di utilizzare il sistema dei titoli di efficienza energetica (TEE) per promuovere la riqualificazione degli edifici condominiali attraverso interventi da parte di ESCO in accordo con imprese di costruzione, che si impegnano a garantire la riduzione dei consumi energetici attraverso la certificazione energetica dei diversi alloggi coinvolti nell’operazione, legando costruzione e gestione degli impianti condominiali per il cofinanziamento degli interventi. Nuovi strumenti di riqualificazione Legambiente e Cnappc pensano ad interventi di retrofit che permettano di ridefinire le strutture perimetrali per raggiungere determinate prestazioni energetiche, innovare completamente la gestione energetica attraverso interventi sugli impianti e di schermatura solare, di installazione di impianti da fonti rinnovabili, fino ad arrivare a rendere possibili modifiche che migliorano la vivibilità degli spazi privati e condominiali.Un’opportunità che l’Europa sta già sperimentando, ma che in Italia si scontra con i piani urbanistici. Da periferie a ecoquartieri: efficienza energetica e interventi di rigenerazione urbana Anche se da tempo si parla di smart cities, è necessario un nuovo approccio per trasformare le periferie degradate in ecoquartieri fermando il consumo di suolo. Perché ciò accada bisogna passare dalla programmazione speciale (quella degli anni novanta dei Pru e dei Prusst, e quella più recente del Piano città) a procedure e strategie urbane ordinarie. Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale Rapporti e studi: Certificati bianchi, al 31 ottobre emessi 5 milioni di TEE 14/11/2013. Il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) rende noto lo stato dell’arte dei progetti approvati e dei Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica - TEE) rilasciati tra il 3 febbraio 2013, data di affidamento al Gse delle responsabilità di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica e il 31 ottobre 2013. A valle dell’avvenuto trasferimento, da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, delle attività di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica condotti nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi, il Gestore ha concluso positivamente, avvalendosi di Enea ed Rse, l’istruttoria tecnica di 14.014 progetti, di cui 353 Proposte di Progetto e Programma di Misura (PPPM) e 13.661 Richieste di Verifica e Certificazione (RVC). La conclusione delle istruttorie tecniche delle 13.661 RVC di competenza del Gse ha generato l’emissione di 3.554.949 TEE . A valle della chiusura dei procedimenti amministrativi nonché delle istruttorie tecniche svolte dall’Autorità per l’energia durante il periodo transitorio, in coerenza a quanto previsto all’art. 5, comma 2 del DM 28 dicembre 2012, il Gse ha autorizzato il Gme ad emettere complessivamente 4.999.263 TEE, di cui 538.000 TEE generati dalle emissioni trimestrali di RVC standard approvate nell’attuale e precedente gestione del meccanismo. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Social Housing: i vincitori 2013 del concorso “Architecture at Zero” 19/11/2013. “Architecture at Zero” è una competizione di architettura che si concentra sulla progettazione di strutture energetiche a consumo energetico zero, i cosiddetti “Net Zero Energy Buildings”. Quest'anno il concorso, co-sponsorizzato dall'AIA (American Institute of Architects) di San Francisco e da Pacific Gas & Electric, ha premiato i progetti di cinque professionisti e uno studente, a cui è andata una menzione speciale. CONDOMINIO "SOCIALE". “Mentre raggiungere il target zero energia netta è più facile in edifici di piccole dimensioni, la sfida diventa impegnativa in strutture più grandi”, si legge dal comunicato dell'AIA di San Francisco. E i partecipanti di questa edizione 2013 hanno dovuto pensare in grande. Con l'obiettivo di essere il più vicino al target zero energia netta, le opere in concorso dovevano infatti essere una combinazione di unità abitative a prezzi accessibili, servizi comuni e includere un negozio di quartiere al livello del suolo. UN QUARTIERE DA RIVITALIZZARE. Luogo prescelto per i progetti in concorso è stato il quartiere Tenderloin di San Francisco, un distretto storico nel centro della città bisognoso di rivitalizzazione. Aperto a partecipanti di tutto il mondo, il concorso offre un premio di 25.000 dollari (da dividere tra i vincitori). Centro studi Innovazione e Sostenibilità 1. PREMIO AL MERITO - STUDENTE: “LIVING IN FLUX” / VICTOR BAO (CALIFORNIA POLYTECHNIC STATE UNIVERSITY) Il progetto mira a raggiungere l'energia netta pari a zero, utilizzando una varietà di fonti di energia rinnovabili, a partire dall'impianto fotovoltaico che copre l'intero tetto dell'edificio, i collettori solari termici installati lungo le facciate, la pompa di calore geotermica. Inoltre tutti i rifiuti organici del palazzo vengono digeriti anaerobicamente per la produzione di biogas da utilizzare come combustibile in un impianto di trigenerazione, che produce calore ed elettricità. 2. PREMIO AL MERITO: CATALYST SF / JOSEPH KING, LILLIAN PARCO, TONY VASQUEZ, E LAURENCE BOOTH L'energia e l'utilizzo di acqua sono ridotti attraverso sistemi ad alte prestazioni e un design che massimizza le potenzialità del sito per raggiungere un equilibrio tra prestazioni e funzionalità. L'edificio utilizza un sistema di ventilazione incrociata ad alta efficienza, ventilatori a recupero energetico (ERV), apparecchi di illuminazione a LED con sensori di presenza e rubinetteria a basso flusso. Centro studi Innovazione e Sostenibilità 3. PREMIO AL MERITO: PRIME CUT / STEPHAN RUTZ, JESSE HONSA, KATE GANNON, KARL SLIPPEL, BRUNO KELLER, CHRISTIAN SCHOCH, HEINZ SIMMLER, ANDREAS GIANOLI, ROLAND RYSER La struttura si caratterizza per l'elevato isolamento termico, l'impiego di vetri a bassa emissività e l'installazione di schermature solari flessibili e controllabili. Sistemi che, insieme, eliminano la necessità di riscaldamento o raffrescamento meccanico. La giuria ha osservato che questa è stato “il progetto più riuscito e integrato”. 4. PREMIO- CITAZIONE: NZ + BEYOND NET ZERO ENERGY / DREW ADAMS, JOSEPH YAU E MARK NZ + spinge la progettazione al di là dell'obiettivo energia netta zero e cerca di ricreare un ambiente accogliente e capace di promuovere un forte senso di comunità e di vita eco-consapevole. Nell'ampio cortile comune al secondo livello è stato ricreato un orto a beneficio dei residenti e l'intero progetto si basa sul concetto di spazi comuni come spinta a “fare meglio e lavorare insieme per l'obiettivo energia netta zero”. 5. PREMIO DI RICONOSCIMENTO SPECIALE: TETRIS BLOCK / DUANE B. CARTER, MIKE STOPKA, SIMON MANCE, SCOTT FARBMAN, COURTNEY BROWER Il progetto consiste in un blocco residenziale a forma di L. Il blocco, che al piano terra ospita un grande negozio di alimentari, è scandito da cinque “torri solar”i multifunzionali. Utilizzando l'effetto camino, queste torri innescano il flusso di aria fresca necessario per il comfort delle unità abitative e degli spazi comuni. Anche in questo caso sono stati previsti spazi verdi in comune, dove coltivare frutta e verdura e far giocare i bambini. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: La crisi dell’immobile a Urbanpromo 18/11/2013. Quella che si presenta oggi ai nostri occhi è un’Italia della tradizionale casa di proprietà che fa i conti con una crisi dell’edilizia e del mercato immobiliare che dura dal secondo semestre del 2006; un’Italia che fatica a mettere in moto, dopo gli anni fulgenti dell’edilizia residenziale pubblica, un processo a larga scala di “social housing”, il complesso di iniziative volte a dare abitazioni a prezzo appunto “sociale” ai redditi più bassi; un’Italia che non riesce a innovare il ciclo produttivo dell’edilizia, con evidenti effetti sulla ripresa del settore, che non si vede. A dispetto delle teorie e del dibattito incentrato sull’abolizione dell’Imu per le prime case, che in realtà pesa marginalmente sul mercato: il gettito dell’imposta, come è noto, ammontava a 27 miliardi, e di questi solo 4 provenivano dalle abitazioni principali. Se ne è parlato a Torino nel corso della seconda giornata di Urbanpromo, l’evento di marketing urbano e territoriale organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit che ha dedicato oggi un ampio approfondimento sulla condizione del mercato abitativo con la presentazione dei dati e delle ricerche di Cresme, Cassa depositi e prestiti, Banca d’Italia e Scenari immobiliari. Proprio un report di Scenari immobiliari mette in evidenza la scarsa incidenza dell’housing sociale nelle principali città italiane: a Roma e Milano incide rispettivamente per il 4 e il 7 per cento sul totale delle locazioni. A Londra siamo al 26, a Copenaghen al 20, a Parigi al 17, la media europea è del 15. Le case di proprietà nelle due città italiane più grandi superano il 60 per cento, solo Barcellona in Europa si attesta su questi livelli. E da qui si capisce come la crisi dell’immobiliare, con i prezzi crollati del 30 per cento negli ultimi sette anni (dati Cresme) e in cui le compravendite sono scese del 20 per cento solo nell’ultimo anno e il mercato negli ultimi dieci si è dimezzato (dati Scenari Centro studi Innovazione e Sostenibilità immobiliari) sia un dramma generale, che ha colpito il patrimonio e il reddito della maggior parte degli italiani e che si somma alla crisi economica generale. Sempre Scenari immobiliari ha messo in evidenza come domanda e offerta in Italia ormai non si incontrino più. La contrazione del reddito e le nuove esigenze sono fuori asse rispetto alle disponibilità e ai prezzi forniti dal mercato. Nel 2013 sono state “assorbite” dal mercato poco più della metà delle abitazioni. Nel 2005 eravamo oltre il 90 per cento. Siamo di fronte a una domanda che cambia e che va intercettata. Il mercato, faticosamente, prova ad adeguarsi: in Italia i bilocali in quattro anni hanno aumentato il loro “peso” sul totale delle abitazioni del cinque per cento (dal 27 per cento al 32), le “classiche” case familiari dimensionate tra gli 80 e i 110 metri quadri abitate sono ormai solo il 20 per cento contro il 26 di quattro anni fa. E’ un processo spontaneo che non basta, andrebbe ottimizzato e stimolato. Dice la Banca d’Italia: Ci sono quattro milioni e mezzo di unità residenziali che non sono adibite ad abitazioni né affittate, e di certo non sono tutte seconde case. Eppure Cresme indica proprio nella indisponibilità di case alla portata la tendenza alla riduzione delle famiglie italiane: sempre meno giovani escono di casa e “fanno famiglia”. Dice ancora la Banca d’Italia a Urbanpromo: “Negli ultimi venti anni lo stock di abitazioni è cresciuto in Italia a ritmi più sostenuti della popolazione residente”. Problema di costi? Cresme individua un problema che è patologico del sistema Italia, un freno che impedisce il ricambio e la ripresa dell’edilizia e dell’immobiliare. Non l’Imu, non la crisi dei mutui: il comparto soffre di deficit di produttività, in cinquant’anni è scesa del dieci per cento. Occorre rivoltare il sistema come un calzino, applicare tecnologie a partire dall’allestimento dei cantieri: il costo degli errori diminuirebbe dal 40 al 10 per cento. Con effetti benefici sui prezzi. La programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 potrebbe aiutare in questo senso a replicare nell’edilizia quanto successo in settori come l’aeronautico e l’automobilistico. Fonte: sito internet infobuild Eventi: Sostenibilità, green, energia. Al via la settimana della bioarchitettura 14/11/2013. Riqualificare green, ricostruire sostenibile, progettare e realizzare edifici intelligenti e a basso impatto ambientale. Obiettivi ambiziosi quanto urgenti, al centro dell’edizione 2013 della Settimana della Bioarchitettura e della Domotica, evento che presenta le anteprime sul progettare e costruire sostenibile, organizzato dall’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena (Aess) e in programma dal 18 al 22 novembre presso la Casa ecologica (via Caruso, 3), recente realizzazione dell’Agenzia che, adottandola come sede, ne traduce concretamente le strategie di attenzione ambientale, in termini di efficienza e risparmio energetico. Anche questa edizione, come quella 2012, avrà per sottotitolo «Energia per ripartire»: alcune sessioni saranno infatti dedicate all’acquisizione di nuove conoscenze per la ricostruzione sostenibile dei territori colpiti dal sisma del maggio 2012. Il folto programma propone una rassegna di best practices che per una settimana si alternano a convegni, seminari tecnici, tavole rotonde e conversazioni sulla sfida del costruire sostenibile e intelligente, con risparmio energetico e in sicurezza. La manifestazione si rivolge in particolare a tutti coloro che partecipano alla trasformazione e alla riqualificazione del territorio (urbanisti, architetti, ingegneri edili, impiantisti, agronomi, agrari, geometri, tecnici e dirigenti delle pubbliche amministrazioni, studenti e docenti, ecc.). La kermesse prenderà il via lunedì 18 novembre dalle 14.30 con il convegno“La ricostruzione dei nostri luoghi: un manifesto per le buone pratiche”. Ordini, collegi professionali, associazioni di categoria e cooperative di costruzioni coordinati da Aess faranno il punto sulla ricostruzione e presenteranno un manifesto redatto collegialmente con proposte tecniche e contributi per il futuro della Bassa modenese. Seguirà la tavola rotonda “Idee e prospettive per la ricostruzione” alla presenza del senatore Stefano Vaccari e di Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna. La Settimana entrerà nel vivo martedì 19 novembre in mattinata, con il primo appuntamento del ciclo: le giornate dell'efficienza energetica della Regione Emilia-Romagna. Si parlerà in particolare del “Ruolo delle Energy Service Company nella promozione dell’efficienza energetica”. Nel pomeriggio si terrà il convegno “Efficientamento energetico: sviluppi del panorama normativo, opportunità e strumenti finanziari”, che offrirà ai presenti un aggiornamento tecnico e normativo. Saranno presenti tra gli altri Francesco Belcastro della Fire (Federazione Italiana per l’uso razionale dell’energia) e Stefano Stefani, del Servizio energia ed economia verde della Regione Emilia-Romagna. Mercoledì 20 vedrà, nel corso della mattinata, un incontro dedicato al sistema Knx e alle opportunità che questa tecnologia offre nella gestione delle energie rinnovabili. Nel pomeriggio in programma invece il convegno “Risanare, riqualificare, restaurare e ricostruire in sicurezza con efficienza energetica e qualità” nel corso del quale il vicedirettore dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, Ulrich Klammsteiner presenterà “Casacilma R”, il nuovo protocollo che intende promuovere la qualità nel risanamento energetico degli edifici esistenti. Il CasaClima Network Emilia-Romagna metterà poi al centro esperienze e progetti di riqualificazione energetica nel territorio. La sessione è valida per l’acquisizione di due crediti formativi per consulenti e auditori CasaClima. “Idee e strumenti per una progettazione e riqualificazione sostenibile: smart materials, cities, parks e farm”: questo il titolo del seminario tecnico previsto per la mattinata di giovedì 21 novembre, nel quale si parlerà del concetto di ‘smart’ applicato a materiali da costruzione, città e aree industriali, aziende agroalimentari e forestali (al centro di alcuni progetti europei tra cui Main e Smart-Med-Parks). La torre Unipol presentata a Modena. Il progetto dello studio Open Project Il 21 novembre 2013 verrà presentato a Modena il progetto della torre Unipol che è il primo edificio a torre in Italia a ottenere la certificazione LEED Gold. Giovedì 21 novembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00 si terrà l’incontro “La Torre Unipol a Bologna: primo edificio a torre in Italia ad ottenere la certificazione LEED Gold” nell’ambito della Settimana Centro studi Innovazione e Sostenibilità della Bioarchitettura e della Domotica in programma a Modena dal 18 al 22 novembre 2013. La LEED Gold è una certificazione che viene rilasciata dal Green Building Certification Institute, l’organismo statunitense per l’edilizia verde, per classificare l’impatto sull’ambiente determinato dalla realizzazione di una qualunque struttura edile. Il riconoscimento al progetto della Torre Unipol deriva dai suoi requisiti energetici e dalla sostenibilità ambientale. Il progetto, che Open Project ha concepito e sviluppato dalla fase di urban design fino alla Direzione Lavori e coordinato tramite i contributi del partner studio Majowiecki per le strutture e di Betaprogetti per gli impianti, è stato impostato dall’inizio con grande attenzione ai temi della mobilità sostenibile, della riduzione dei consumi di risorse energetiche e idriche, dell’efficienza e integrazione del sistema edificio – impianto, della scelta dei materiali, del ripristino di spazi verdi, della qualità degli spazi interni e dell’uso della luce naturale. Habitech ha supportato e affiancato Unipol nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità lungo un percorso pluriennale di accompagnamento che ha portato al raggiungimento di questo importante riconoscimento di prestazioni in sostenibilità. La giornata conclusiva della kermesse, venerdì 22 novembre, è dedicata al Premio Sostenibilità 2013: al mattino si svolgerà la proclamazione dei vincitori: una selezione di realizzazioni e progetti nazionali virtuosi dal punto di vista della bioarchitettura, dell’efficienza energetica e dell’urbanistica sostenibile, con una particolare menzione alla ricostruzione sostenibile delle zone colpite dal sisma. Nel pomeriggio, il convegno di chiusura “Progettare e costruire edifici a energia quasi zero”, curato da Edicom Edizioni. Durante la manifestazione si terrà anche una lezione riservata agli studenti degli istituti tecnici superiori presso I.T.I.S. F. CORNI dal titolo Gestione ed efficienza energetica nelle scuole. La Settimana è a ingresso gratuito (obbligatoria l’iscrizione alle varie sessioni) e s’inserisce all’interno del Progetto Triennale Edilizia Sostenibile, un insieme coordinato di azioni volte alla diffusione dell’approccio sostenibile e innovativo alla progettazione edilizia e impiantistica. L’appuntamento è organizzato da Aess Modena e promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola. Le sessioni sono soggette all’attribuzione di crediti formativi da parte di Ordini e Collegi professionali. Fonte: sito internet edilio