Pro Loco
Serino (AV)
@ NEWSLETTER @
Pro Loco
Serino (AV)
   Anno 2 – Numero 16 – 29 Giugno 2007 – www.prolocoserino.it   
2 giugno 2007. Vetta del Monte Terminio
[Foto di Sabatino Melillo]
La magia del Montagnone
a cura della Redazione ([email protected])
Anche quest’anno abbiamo tenuto fede all’appuntamento del 2 giugno: l’incontro con la
montagna… sulla vetta del Terminio, per una giornata ecologica di aggregazione, riflessione e
confronto. Nonostante le non perfette condizioni meteorologiche siamo riusciti a rispettare la
tabella di marcia: 8:30, Raduno sul Terminio nei pressi del ristorante Bucaneve; 9:00,
Partenza verso la vetta del Terminio; 10:30, Incontro con la Natura; 13:00, Condividi il tuo
pranzo (vedi foto!); 16:00, Discesa verso valle. Una postilla: all’arrivo a Campolaspierto,
l’allegra compagnia si è corroborata intorno ad un bel piatto di penne all’arrabbiata: peccato
per gli assenti!
All’interno
AMBIENTE
ANNUNCI
ATTUALITA’
CINEMA e LIBRI
POESIE
RACCONTI
SERVIZIO CIVILE
STORIA
VARIE ed
EVENTUALI
Dimmi che acqua bevi e ti dirò chi sei… di Giovanni De Feo
Tornano gli annunci! di Pasquale De Vita
In B dopo due anni di Purgatorio di Annarosaria D’Agostino
Ehi, Prof! di Giovanni De Feo
I cortili di un tempo di Alessandro Gioia
Oltre la porta stretta di Piera Vincenti
Pulcinella’s way (quarta puntata) di Alessandro Gioia
La “separazione” di Sara Ingino
Dai Marra ai Della Tolfa-Orsini di Ottaviano De Biase
L’Amicizia di Maria Marra
La frase del mese: «Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può fare a meno» Henry David Thoreau
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@AMBIENTE@
Dimmi che acqua bevi e ti dirò chi sei…
di Giovanni De Feo* ([email protected])
Cari Lettori, sicuramente ricorderete che nei primi numeri della Newsletter avevamo iniziato
a parlare d’acqua, gettando qualche pietra nello stagno. Quei ragionamenti sono maturati ed
hanno preso le sembianze di un articolo che Vi propongo nella speranza di darvi qualche utile
suggerimento. Scusate per la lunghezza: in un mese avrete tempo a sufficienza per leggere e
riflettere.
Un caro saluto dal Vostro libero pensatore nonsòcratico.
I. Introduzione
Dimmi che acqua bevi e ti dirò chi sei: minerale o di rubinetto? La domanda non è banale e
l’argomento non è di poco conto. Noi Italiani, infatti, risultiamo primi al mondo per consumo
procapite di acqua minerale. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2004, ci attribuiscono ben 184
litri all’anno (Beverage Marketing Corporation, 2004; citazione in Rodwan Jr., 2005). Siamo
seguiti, in questa speciale classifica, da Messico ed Emirati Arabi Uniti con 169 e 164 litri,
rispettivamente. Belgio e Francia fanno segnare un consumo pari a 145 litri, seguite dalla
Spagna con 137 litri. E gli Americani? Preferiscono bere altro! I cittadini a stelle e strisce,
infatti, consumano meno della metà rispetto a quanto facciamo noi, con poco più di 90 litri
all’anno. Il dato relativo all’Italia diventa ancor più preoccupante se confrontato con il consumo
medio mondiale pari a circa 24 litri. Il divario è troppo grande per essere attribuito alle
caratteristiche di qualità delle nostre risorse idriche, peraltro, tra le migliori al mondo! Perché,
allora, consumiamo tanta acqua minerale? A questa domanda proveremo a rispondere nei
prossimi paragrafi.
II. I prezzi ed il giro d’affari
Il prezzo di un litro di acqua minerale varia da città a città, da quartiere a quartiere e può
variare anche fortemente da un esercizio commerciale all’altro, seppur molto vicini tra loro, e
questo anche in funzione dell’acquirente: ne sanno qualcosa alcuni malcapitati turisti. Non è
raro, infatti, che all’ignaro acquirente venga chiesto di pagare 1-2 euro per una bottiglia da
mezzo litro, arrivando, in alcuni casi, a sborsare anche 5 euro per un litro di acqua minerale!
In Italia, con riferimento ai punti vendita normalmente frequentati dai consumatori, un litro
di acqua minerale viene mediamente venduto a 30 centesimi, corrispondenti a 300 euro a
metro cubo. Il giro d’affari che ne viene fuori è da capogiro: circa 3 miliardi e mezzo di euro
all’anno!
Sempre con riferimento al territorio nazionale e ragionando sempre in termini medi, un
metro cubo di semplice acqua di rubinetto ci costa solo una sessantina di centesimi di euro. Se
si fa il rapporto tra i 300 euro necessari per acquistare un metro cubo di acqua minerale e i 60
centesimi (0,60 euro) necessari per attingere dal rubinetto un identico quantitativo di acqua,
viene fuori il famigerato “fattore 500”. L’acqua minerale costa circa 500 volte di più dell’acqua
di rubinetto.
È opportuno chiarire, inoltre, che con i 60 centesimi, oltre a pagare il litro d’acqua
consumato (canone idrico), corrispondente a circa 25 centesimi, contribuiamo a sostenere
l’onere economico della depurazione, con circa 20 centesimi, il collettamento nella rete
fognaria, pari a circa 10 centesimi, e, infine, altre voci (nolo contatore, spese di spedizione,
etc.) corrispondenti ai restanti 5 centesimi. Non è superfluo sottolineare che si tratta di valori
indicativi ma ampiamente attendibili, variabili caso per caso in funzione del gestore, della zona,
etc. Un consumo procapite di 190 litri di acqua minerale equivale a spendere circa 60 euro
all’anno ad abitante.
2
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Facciamo un semplice ma suggestivo esperimento: proviamo a vedere di quanta acqua di
rubinetto in più al giorno potremmo disporre se investissimo i 60 euro nel servizio idrico,
piuttosto che in acqua minerale. Il risultato è molto interessante: circa 270 litri. Bevendo meno
acqua minerale, potremmo investire parte dei soldi risparmiati in interventi strutturali sulla
rete acquedottistica in modo da ridurre le perdite idriche (fino al 50%), da una parte, e
tutelare ulteriormente la gia buona qualità dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. Se ad
esempio decidessimo di dimezzare il nostro consumo di acqua minerale avremmo a
disposizione una cifra di circa 200 milioni di euro.
Per rendere ancora più chiaro il concetto, si rifletta sul fatto che avendo a disposizione 1
euro possiamo decidere se investirli per bere 3 litri di acqua minerale oppure circa 1700 litri di
acqua di rubinetto! Che ne dite?
III. Il ruolo della comunicazione
Perché consumiamo tanta acqua minerale? Non sarà che guardiamo troppa televisione?
Per dare sostanza alla nostra provocazione, ci siamo messi a contare quanti spot pubblicitari
ci vengono proposti in un paio d’ore e, tra questi, quanti si riferiscono all’acqua minerale.
Abbiamo considerato, in particolare, tre fasce orarie: di mattino dalle 10:30 alle 12:30, di
pomeriggio dalle 14:30 alle 16:30 e, infine, di sera dalle 19:00 alle 21:00. L’esperimento è
stato condotto sulle due principali reti televisive italiane: RAI 1 e Canale 5. I risultati ottenuti
confermano ampiamente la bontà della nostra intuizione e mostrano come il settore delle
acque minerali sia effettivamente uno dei più proficui dell’intero settore pubblicitario. D’altro
canto in un libro di storia della comunicazione (Baldini, 2003) abbiamo scovato un’autentica
“chicca”. La prima pubblicità su un giornale appare nel 1631, in Francia. E più precisamente
sulla “Gazette” fondata dal medico e giornalista Théophrate Renandot. È superfluo sottolineare
che si trattava di un’acqua minerale!
In Figura 1 si riporta l’esito dell’esperimento condotto per verificare il “peso” dell’acqua
minerale in termini pubblicitari. Come si può notare, l’acqua minerale, insieme ai prodotti
alimentari e ai cosmetici (altro paradosso della società del benessere) sale sempre sul podio in
tutte e tre le fasce orarie, sia sulla RAI che su Mediaset. È quanto mai significativo l’elenco dei
“battuti”: autovetture, compagnie telefoniche, detersivi, carburanti, elettrodomestici, etc.
30
[%]
25
20
15
10
5
0
alimentari
acqua
minerale
10:30-12:30
cosmetici
cosmetici
alimentari
acqua
minerale
14:30-16:30
RAI 1
acqua
minerale
cosmetici
alimentari
19:00-21:00
Canale 5
Figura 1: Indagine sull’incidenza percentuale delle acque minerali sulla pubblicità di RAI
1 e Canale 5 in tre fasce orarie.
3
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Pubblicità significa grandi investimenti (alle spalle dei consumatori), dietro ai quali ci sono
grandi brands: Nestlè e Danone su tutti. In Tabella 1 si riporta un dettaglio degli investimenti
pubblicitari dei primi 10 gruppi. Gli investimenti pubblicitari vengono effettuati per il 62% nella
televisione, per il 14% sui quotidiani, per l’11% sulle radio, per il 10% sui periodici e per il 3%
nelle affissioni. Il Lettore rifletta sul fatto che anche il gruppo Zoppas, tra un frigorifero e una
lavatrice, si è messo ad imbottigliare acqua minerale. Nel mercato delle bollicine naturali non
poteva mancare, ovviamente, la regina di un altro mercato delle bollicine: la CocaCola.
L’azienda americana, purtroppo (o per fortuna!), ha fatto una magra figura dal momento che
ha dovuto ammettere che nelle sue bottiglie di acqua minerale Dasani commercializzate in
Inghilterra non c'era altro che acqua di rubinetto: prelevata dall'acquedotto pubblico della
contea del Kent e venduta a un prezzo 3.166 volte più elevato!
Tabella 1: Investimenti pubblicitari dei primi 10 gruppi.
(fonte: Nielsen, elaborazione Ares)
Aziende
Investimenti lordi (Euro)
2002
2003
2004
1) Acque terme Uliveto SpA Roma
74.608.000 79.830.560 86.216.444
2) Nestlè Divisione acque Milano
60.184.000 64.396.880 69.548.560
3) Sodi società distributrice Arl Roma
52.275.000 55.934.250 60.408.990
4) San Benedetto Spa
32.593.000 34.874.510 37.664.990
5) Italquae Spa Roma
24.275.000 25.974.250 28.052.190
6) Sangemini Spa
15.613.000 16.705.910 18.042.382
7) Parmalat Spa
8.490.000
9.094.300
9.821.844
8) Fonti Vinadio
7.486.000
8.010.020
8.650.821
9) Traficante Rionero Vulture
5.990.000
6.409.300
6.922.044
10) Santa Croce Sorgente
4.150.000
4.440.500
4.795.740
IV. Un medicinale di automedicazione
Va ricordato ai più distratti e inconsapevoli bevitori che negli anni '60 e '70 l'acqua minerale
è apparsa sul mercato come prodotto “medicamentoso” destinato a neonati e persone anziane
con problemi medici. Non appaia esagerato, pertanto, considerare l’acqua minerale come un
vero e proprio farmaco, una sorta di medicinale di automedicazione, dal momento che si può
acquistare senza ricetta! In ogni caso, come suggeriscono le avvertenze, il medicinale di
automedicazione andrebbe usato «… per curare disturbi lievi e transitori e facilmente
riconoscibili e risolvibili senza ricorrere all’aiuto del medico». Il foglietto delle avvertenze di un
medicinale di automedicazione contiene, solitamente, le seguenti informazioni: Composizione;
Come si presenta; Che cos’è; Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio;
Produttore e controllore finale; Perché si usa; Quando non deve essere usato; Quando può
essere usato solo dopo aver consultato il medico; Cosa fare durante la gravidanza e
l’allattamento; Precauzioni per l’uso; Quali medicinali o alimenti possono modificare l’effetto
del medicinale; E’ importante sapere che; Come usare questo medicinale (Quanto, Quando e
per quanto tempo, Come); Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di medicinale; Effetti
indesiderati; Scadenza e conservazione. A questo punto c’è da chiedersi: c’è tutto questo o
qualcosa di simile sull’etichetta di una bottiglia di acqua minerale? Andiamo a vedere, appunto,
quali informazioni sono contenute sulle etichette delle prime due acque minerali che ci sono
capitate sotto mano. È d’uopo una precisazione: sulle etichette delle uniche bottiglie vuote di
acqua minerale trovate in casa! Chi scrive, infatti, beve solo “chiare, fresche e dolci acque” di
Serino.
ACQUA_1: Acqua Minerale Effervescente Naturale. Stimola e facilita le funzioni digestive,
può avere effetti diuretici ed è indicata per le diete povere di sodio. Conservare al riparo dal
gelo e dalla luce in luogo fresco, asciutto, pulito e senza odore. Da consumarsi preferibilmente
4
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
entro la data indicata sulla confezione. Analisi chimica e chimico-fisica (novembre 2004):
Conducibilità elettrica specifica = 1290 μS/cm; Residuo fisso a 180°C = 845 mg/L; pH a
15°C = 6.0; Anidride carbonica libera alla sorgente = 1930 mg/L; Calcio = 314 mg/L;
Magnesio = 14.5 mg/L; Sodio = 4.9 mg/L; Potassio = 2 mg/L; Bicarbonati = 980.50 mg/L;
Cloruri = 8.10 mg/L; Nitrati = 4.50 mg/L; Fluoruri = 0.30 mg/L; Silice = 16.20 mg/L.
Microbiologicamente pura.
ACQUA_2: Acqua Minerale Naturale Oligominerale. E’ indicata nelle diete povere di sodio.
Lotto di produzione e da consumarsi preferibilmente entro: vedi indicazione sul collo della
bottiglia. Analisi Chimica (Aprile 2002): Anidride Carbonica alla sorgente = 30 mg/L; Calcio =
86 mg/L; Magnesio = 29 mg/L; Sodio = 3 mg/L; Bicarbonato = 300 mg/L; Solfato = 88 mg/L;
Nitrato = 3 mg/L; Fluoruro = 0.6 mg/L. Residuo fisso a 180°C = 390 mg/L; Conducibilità a
20°C = 540 μS/cm; pH = 7.3.
Nell’etichetta delle due bottiglie, abbiamo evidenziato soltanto il dato relativo al residuo
fisso a 180°C (corrispondente al contenuto di sali minerali alla temperatura di riferimento
scelta). È proprio grazie alla conoscenza di questo parametro, infatti, oltre che della specifica
composizione, che si perviene alla classificazione di un’acqua minerale. Dal Dizionario Medico
“SALUTE” (2005), deduciamo che sono acque oligominerali quelle con scarso contenuto
minerale (residuo fisso a 180°C non superiore a 200 mg/L); sono acque mediominerali quelle
che hanno un residuo fisso a 180°C compreso tra 200 mg/L e 1000 mg/L; sono acque minerali
propriamente dette quelle con un residuo fisso a 180°C superiore a 1000 mg/L. Da quanto
detto, pertanto, nessuna delle due etichette classifica in modo corretto l’acqua imbottigliata, se
si ritiene valida la classificazione proposta dalla prestigiosa pubblicazione citata in precedenza.
Sia nel primo che nel secondo caso, quindi, si dovrebbe trattare di acque mediominerali.
Sempre da “SALUTE” apprendiamo che le acque minerali possono essere utilmente impiegate
in alcune delle affezioni dell’apparato digerente, sia dello stomaco (gastriti) sia dell’intestino
(stitichezza e coliti); vengono utilizzate per la cura di alcune patologie del fegato
(epatomegalie) e delle vie biliari, del rene e delle vie urinarie (cistiti, calcolosi). Non c’è che
dire: si tratta di veri e propri medicinali di automedicazione. E allora non abusiamone e
beviamo l’acqua minerale solo quando ne abbiamo effettivamente bisogno, altrimenti, di
questo passo, finiremo per usare le aspirine come caramelle!
IV. Un mare di pregiudizi
Il “bombardamento” mediatico discusso nei paragrafi precedenti ha fatto insorgere nel
consumatore un mare di pregiudizi che portano inconsciamente a preferire l’acqua in bottiglia
rispetto all’acqua del rubinetto. Alcuni dei pregiudizi più frequenti:
1. l’acqua in bottiglia è più sicura;
2. l’acqua dell’acquedotto è trattata, sa di cloro ed è piena di calcare;
3. l’acqua di falda (rubinetto) è inquinata;
4. l’acqua in bottiglia si conserva pura;
5. l’acqua dell’acquedotto parte pulita ma si contamina “strada facendo”;
6. l’acqua in bottiglia non è poi così cara.
Partiamo dal primo pregiudizio. Non è affatto vero che l’acqua minerale è più sicura
dell’acqua di rubinetto. Stando alla questione dei prezzi trattata in precedenza, ci viene
spontanea la domanda: siccome l’acqua minerale costa 500 volte di più dell’acqua di rubinetto,
ci dobbiamo aspettare che essa sia 500 volte più sicura? Niente di tutto questo. Non c’è
bisogno di fare nessuna analisi per rendersi conto di questo. Basta confrontare le normative sul
controllo della qualità dei due tipi di acqua: il numero di parametri da controllare e la loro
natura, nonché i valori limite da rispettare si possono ritenere dello stesso ordine di grandezza.
In passato, inoltre, ed in particolare fino al 2003, la situazione valutata in termini di sicurezza
era a tutto svantaggio delle acque minerali dal momento che era permesso non menzionare
sull'etichetta la presenza di talune sostanze pericolose finché non raggiungessero
concentrazioni molto più elevate di quelle previste per l'acqua del rubinetto. Tra queste
sostanze citiamo ad esempio l'arsenico, il cadmio, il mercurio ed il piombo. Con il decreto
5
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
ministeriale del 29 dicembre 2003, in recepimento della direttiva 2003/40/CE, il legislatore ha
finalmente ravvisato la necessità di adeguare le prescrizioni relative ai parametri delle acque
minerali naturali contenute nel decreto ministeriale 12 novembre 1992, n. 542, al progresso
tecnico e alle nuove acquisizioni scientifiche, per cui sono stati nuovamente definiti:
- i limiti massimi dei componenti naturalmente presenti nelle acque minerali, il cui
superamento può presentare un rischio per la sanità pubblica (Allegato I);
le caratteristiche di prestazione per l’analisi dei componenti elencati nell’allegato I
(AllegatoII);
- ed i limiti massimi per i residui di trattamento delle acque minerali e delle acque sorgive
con aria arricchita di ozono (Allegato III).
La situazione, quindi, è decisamente migliorata a partire dal 2003. Alla differenza abissale di
costo, in ogni caso, non consegue un’analoga differenza in termini di sicurezza e salubrità.
Anzi, ribadiamo che il livello di sicurezza è praticamente lo stesso. E allora perché si paga così
tanto per un’acqua minerale? Risposta banale: si tratta di una merce (un bene scambiato per
soldi). I costi, come abbiamo in parte già visto e come vedremo successivamente per quanto
riguarda gli imballaggi, fanno quasi tutti riferimento alla fase di commercializzazione.
È ora la volta del secondo pregiudizio secondo il quale l’acqua dell’acquedotto sarebbe
trattata e per questo sa di cloro ed è piena di calcare. Ebbene sì: l’acqua dell’acquedotto è
trattata. E meno male! La maggior parte delle nostre risorse idriche è acqua di falda, di grande
qualità. Per poterla bere in sicurezza è evidente che bisogna azzerare ogni rischio di
un’eventuale contaminazione microbiologica ed è per questo che le acque vengono perlomeno
disinfettate. Diversi sono i metodi di disinfezione attualmente disponibili. Su tutti, da sempre,
si impone la clorazione con ipoclorito di sodio (la varechina per intenderci!) per la sua efficacia
e per la sua economicità. L’odore che qualche volta percepiamo è sinonimo di un residuo di
cloro all’interno dell’acqua e questo è indice di avvenuto trattamento e, quindi, di sicurezza.
Certo, come in tutte le cose non bisogna esagerare. Un eccesso di disinfettante unitamente alla
presenza di fattori predisponenti (ad es. l’eventuale presenza di sostanza organica), può infatti
portare alla formazione di sottoprodotti della disinfezione che possono essere pericolosi per la
salute. Tra questi, in particolare, si annoverano i trialometani. L’importante, in ogni caso, è il
rispetto dei limiti previsti dalla normativa sulle acque destinate al consumo umano, ovvero il
D.Lgs. 31/2001. Per far “sparire” l’eventuale aroma di cloro basta versare l’acqua di rubinetto
in una brocca una mezz’oretta prima di mettersi a tavola, così come si fa per il vino rosso.
Provare per credere.
Per quanto riguarda la presenza di calcare nell’acqua, questo si manifesta soprattutto
nell’utilizzo quotidiano del bollitore. Al Lettore suggeriamo per qualche giorno di sostituire
all’acqua di rubinetto una qualsiasi acqua minerale: buon divertimento!
Veniamo al pregiudizio secondo il quale l’acqua di falda (rubinetto) sarebbe inquinata. Bere
è un gesto assolutamente inconsapevole. Ogni giorno un individuo adulto assume circa 2 litri di
acqua. C’è una cosa che è ancora più inconsapevole del bere: respirare. Un individuo adulto
respira ogni giorno circa 20 metri cubi d’aria. È forse pura l’aria che respiriamo? No. La
depuriamo? No. L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti, invece, è sottoposta a controlli
quotidiani da parte del gestore dell’acquedotto al quale tutti possono richiedere le analisi. Per
le acque minerali, invece, ci si deve limitare a leggere le analisi che compaiono sull’etichetta.
Provate a vedere a che periodo risalgono!
Secondo i più l’acqua in bottiglia si conserva pura. Questo è vero se viene conservata al
fresco e, soprattutto, se non è sottoposta all’azione prolungata dei raggi solari. Conoscete
forse il percorso che ha fatto la bottiglia per arrivare nelle vostre mani? Se avete un
collegamento internet a vostra disposizione vi preghiamo di accedere ad un qualsiasi motore di
ricerca e di digitare la parola “bisfenolo”. Fateci sapere cosa avete trovato.
L’acqua dell’acquedotto parte pulita ma si contamina strada facendo: può accadere, ma si
tratta di casi isolati.
L’acqua in bottiglia non è poi così cara? Cinquecento volte più cara dell’acqua di rubinetto
non vi sembra abbastanza? A noi sembra troppo!
6
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
V. Un’indagine sui prezzi e sul peso degli imballaggi
I costi di produzione delle acque minerali sono estremamente bassi: produrre un litro di
acqua costa solo pochi centesimi di euro mentre lo stesso prodotto è venduto nei supermercati
ad un prezzo decisamente superiore.
A tal proposito, nell’ambito di una tesi di laurea sviluppata con l’allievo Antonio Siani
(2007), a conclusione del Corso di Laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, presso la
Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno, abbiamo svolto un’indagine sul
territorio del comune di Cava de’ Tirreni, con lo scopo di capire perché l’acqua minerale ha un
prezzo cosi elevato e qual è la voce che incide di più sul costo totale.
L’attività svolta è innanzitutto consistita in una raccolta dei prezzi di vendita delle diverse
tipologie di acque minerali, considerando anche varie taglie per la stessa marca, presenti sul
mercato in diversi punti vendita. Al fine di ottenere dei dati omogenei e congruenti con la
realtà, abbiamo considerato tre tipologie di punti di vendita:
• il negozio di fiducia;
• il supermercato;
• l’ipermercato.
I dati raccolti hanno interessato 11 tipi di acque minerali, di diverse marche e diverse taglie:
da 0,5, 1,5 e 2,0 litri. Dall’analisi effettuata, nell’area di indagine è emerso un prezzo medio di
vendita dell’acqua minerale di 25 centesimi di euro al litro. Come era logico aspettarsi si è
verificato che, a parità di volume d’acqua, vi è una differenza di prezzo significativa tra taglie
diverse anche se sono della stessa marca. A tal proposito in Tabella 2 si riportano i valori medi
ottenuti mentre in Figura 2 gli stessi dati sono esplicitati in un grafico.
L’incremento del prezzo al litro al diminuire del volume della bottiglia è da ascrivere
all’incidenza crescente del peso dell’imballaggio. Si pensi ad esempio al tappo: è lo stesso su
tutte e tre le taglie di bottiglia prese in esame ma la sua incidenza per l’imballaggio da 0,5 litri
è 4 volte superiore rispetto a quello da 2,0 litri.
Al fine di determinare quantitativamente l’incidenza dell’imballaggio sull’acqua minerale sia
in termini di costo che di peso, sono state considerate due tipologie di acqua tra quelle gia
prese in considerazione per l’indagine sui prezzi di vendita.
Con l’ausilio di una bilancia elettronica con precisione al centesimo di grammo, abbiamo
determinato il peso dell’imballaggio totale e delle diverse parti che lo compongono (tappo,
anello di chiusura, etichetta, bottiglia) e la relativa incidenza percentuale. Nelle Tabelle 3, 4, 5
e 6 sono riportati i risultati ottenuti.
Dalla Tabella 3 possiamo vedere come per la Tipologia 1 di acqua minerale presa in
considerazione, della taglia di 50 cl, l’imballaggio pesa mediamente 21,04 grammi con un
incidenza sul peso totale della bottiglia piena pari al 3,95%. Per una bottiglia da 1,5 litri, della
medesima tipologia, con riferimento alla Tabella 4, abbiamo un peso di 38,43 grammi ed
un’incidenza percentuale pari al 2,44%. Bere 1,5 litri di acqua acquistando tre bottiglie da 50 cl
significa ritrovarsi con 63,12 grammi di plastica da smaltire in luogo dei 38,43 che avremmo se
comprassimo una bottiglia da 1,5 litri (64,25% in più). In pratica si risparmiano: 0,53 grammi
per l’anello, 3,56 grammi per il tappo (2 tappi in meno!), 0,66 grammi per l’etichetta e 19,04
grammi per la bottiglia, per un totale di 24,69 grammi per l’intero imballaggio.
Tabella 2: Valore medio del prezzo al litro dell’acqua minerale al variare del volume
della bottiglia in un’area campione del comune di Cava de’ Tirreni (SA)
Volume della bottiglia [litri]
Punto vendita
0.5
1.5
2
Negozio di fiducia
0.355
0.3
0.162
Centro commerciale
0.345 0.296667
0.156
Grande Supermercato
0.300
0.154
0.330
Super Alvi
0.158
0.345 0.298333
Media
0.344
0.299
0.158
7
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
0.4
Prezzo unitario[€/litro]
0.35
0.3
0.25
0.2
0.15
0.1
0.05
0
0
0.5
1
1.5
2
2.5
Volume della bottiglia [litri]
Negozio di fiducia
Centro commerciale
Grande Supermercato
Super Alvi
Figura 2: Andamento medio del prezzo al litro dell’acqua minerale al variare del volume della
bottiglia in un’area campione del comune di Cava de’ Tirreni (SA).
Tabella 3: Peso dell’imballaggio e delle sue componenti e determinazione della loro
incidenza percentuale sul peso di una bottiglia di acqua minerale della taglia di 50 cl
(Tipologia 1).
Incidenza
Peso [g]
Componente
percentuale
caso 1 caso 2 caso 3 valori medi
[%]
Bottiglia piena 533,15 533,17 532,6
532,97
100,00
Imballaggio
21,04
21,05
21,04
21,04
3,95
Anello
0,26
0,26
0,27
0,26
0,05
Tappo
1,79
1,78
1,78
1,78
0,33
Etichetta
0,47
0,48
0,47
0,47
0,09
Bottiglia
18,52
18,55
18,52
18,53
3,48
Acqua
512,11 512,12 511,56
511,93
96,05
Tabella 4: Peso dell’imballaggio e delle sue componenti e determinazione della loro
incidenza percentuale sul peso di una bottiglia di acqua minerale della taglia di 150 cl
(Tipologia 1).
Incidenza
Peso [g]
Componente
percentuale
caso 1
caso 2
caso 3
valori medi
[%]
Bottiglia piena 1573,62
1570
1575,6
1573,07
100,00
Imballaggio
38,43
38,4
38,47
38,43
2,44
Anello
0,25
0,25
0,24
0,25
0,02
Tappo
1,78
1,79
1,78
1,78
0,11
Etichetta
0,75
0,75
0,76
0,75
0,05
Bottiglia
35,65
35,61
35,69
35,65
2,27
Acqua
1535,19 1531,6 1537,13
1534,64
97,66
8
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Tabella 5: Peso dell’imballaggio e delle sue componenti e determinazione della loro
incidenza percentuale sul peso di una bottiglia di acqua minerale della taglia di 50 cl
(Tipologia 2).
Incidenza
Peso [g]
Componente
caso 1 caso 2 caso 3 valori medi percentuale
[%]
Bottiglia piena
570,6 570,93 571,02
570,85
100,00
Imballaggio
18,91
18,76
18,7
18,79
3,29
Anello
0,2
0,2
0,2
0,20
0,04
Tappo
2,02
1,98
1,99
2,00
0,35
Etichetta
0,39
0,38
0,38
0,38
0,07
Bottiglia
16,3
16,2
16,13
16,21
2,84
Acqua
551,69 552,17 552,32
552,06
96,71
Tabella 6: Peso dell’imballaggio e delle sue componenti e determinazione della loro
incidenza percentuale sul peso di una bottiglia di acqua minerale della taglia di 200 cl
(Tipologia 2).
Incidenza
Peso [g]
Componente
percentuale
caso 1
caso 2
caso 3
valori medi
[%]
Bottiglia piena 2078,24
2050,6 2053,07
2060,64
100,00
Imballaggio
39,38
39,36
39,37
39,37
1,91
Anello
0,19
0,19
0,19
0,19
0,01
Tappo
2,01
1,9
2
1,97
0,10
Etichetta
0,94
0,97
0,96
0,96
0,05
Bottiglia
36,24
36,3
36,22
36,25
1,76
Acqua
2038,86 2011,24
2013,7
2021,27
98,09
Dalla Tabella 5 possiamo vedere come per la Tipologia 2 di acqua minerale presa in
considerazione, della taglia di 50 cl, l’imballaggio pesa mediamente 18,79 grammi con un
incidenza sul peso totale della bottiglia piena pari al 3,29%. Per una bottiglia da 2,0 litri, della
medesima tipologia, con riferimento alla Tabella 6, abbiamo un peso di 39,37 grammi ed
un’incidenza percentuale pari all’1,91%. Bere 2,0 litri di acqua acquistando quattro bottiglie da
50 cl significa ritrovarsi con 75,16 grammi di plastica da smaltire in luogo dei 39,37 che
avremmo se comprassimo una bottiglia da 2,0 litri (90,91% in più). In pratica si risparmiano:
0,61 grammi per l’anello, 6,03 grammi per il tappo (3 tappi in meno!), 0,56 grammi per
l’etichetta e 28,59 grammi per la bottiglia, per un totale di 35,79 grammi per l’intero
imballaggio.
In definitiva possiamo affermare che se proprio desideriamo bere acqua minerale, per
rispettare di più l’ambiente e, quindi, anche le nostre risorse economiche che sono parte
integrante dell’ambiente (comparto socio-economico), dobbiamo preferire le confezioni grandi
alle confezioni piccole. A tal proposito, nel prossimo paragrafo si fa una proposta per gli
“incalliti” consumatori domestici di acqua minerale: la “bottanica”.
V. Una simpatica proposta: la “bottanica”
La “bottanica” è un neologismo inventato fondendo i termini “bottiglia” e “tanica”. Siccome
l’incidenza dell’imballaggio diminuisce al crescere della taglia della bottiglia, infatti, ci siamo
chiesti fino a che punto si potesse spingere il volume del contenitore. Le bottiglie in
commercio, come abbiamo visto, non vanno oltre i 2 litri.
L’idea iniziale è stata quella di proporre anche per l’acqua minerale i cosiddetti “boccioni”,
già in uso ad esempio per l’olio da frittura, ma questi hanno forma e dimensioni tali da dare
9
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
qualche impaccio nel caso di un uso frequente e, soprattutto, possono portare via molto spazio
nel frigorifero.
L’intuizione della bottanica è venuta fuori dalla constatazione, fatta in precedenza, a
proposito del materiale che si risparmia (ad es. i tappi) usando una bottiglia più grande in
luogo di quelle più piccole. E allora abbiamo provato a unire tre comuni bottiglie di plastica,
eliminando ben quattro pareti laterali, due tappi e due anelli, etc.
La forma a tanica piuttosto che a boccione fornisce al contenitore dimensioni tali da poter
essere facilmente maneggiata e non si crea il problema della refrigerazione in quanto si ripone
facilmente in frigo, occupando lo spazio di tre bottiglie (vedi Figura 3).
Figura 3: L’idea della “bottanica”.
Per verificare l’utilità ed i vantaggi che si possono realizzare, abbiamo effettuato alcuni
semplici calcoli per determinare innanzitutto quanto si risparmia in peso, a parità di capienza,
rispetto a tre bottiglie comuni di acqua minerale. In particolare ipotizziamo di voler realizzare
una tanica da sei litri. Considerando che il peso di una bottiglia di due litri è di circa 40 grammi
e volendo ottenere un volume d’acqua di 6 litri abbiamo bisogno di tre bottiglie per un peso
complessivo dell’imballaggio, esclusi il tappo e l’etichetta, di 120 grammi. Realizzando la
bottanica invece si risparmiano quattro facce, il cui peso è di circa 10 grammi ciascuna e,
quindi, di 40 grammi complessivi, che corrisponde al peso di una bottiglia: è proprio il caso di
dire “prendi tre e paghi due”! Se facciamo un’analisi in termini di costo, dall’analisi dei prezzi
fatta nei paragrafi precedenti si desume come un grammo di bottiglia ci viene a costare circa
un centesimo di euro, per cui con la bottanica d’acqua minerale si dovrebbe risparmiare
intorno ai 50 centesimi di euro solo sull’involucro senza considerare i tappi, le etichette e
l’imballaggio secondario nel caso si compra un’intera confezione.
In Figura 4, infine, è stato effettuato un dimensionamento di massima della nostra
bottanica.
Figura 4: Prospetto, sezioni ed assonometria della bottanica di acqua minerale
10
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
VI. Conclusioni
In questo articolo abbiamo affrontato il tema dell’eccessivo consumo di acqua minerale e ci
siamo interrogati sul perché di un tale comportamento che, soprattutto in Italia, assume delle
proporzioni senza eguali. Ogni italiano, infatti, consuma circa 190 litri di acqua minerale
all’anno. La conclusione cui si è pervenuti è che l’utilizzo smodato sia principalmente da
addebitare al grande pressing pubblicitario dei mass media. Da un’indagine svolta, infatti, si è
visto come l’acqua minerale come incidenza percentuale nelle diverse fasce orarie televisive
risulta sempre tra i primi tre prodotti, sopravanzando prodotti tanto desiderati come
autovetture e telefoni cellulari. La cosa non deve sorprenderci dal momento che abbiamo
scoperto che la prima pubblicità apparsa su un quotidiano è, appunto, un’acqua minerale e il
fatto risale niente meno che al 1631, in Francia.
Per quanto attiene la questione dei prezzi, abbiamo sintetizzato il nostro ragionamento
invitando il Lettore a riflettere sul fatto che avendo a disposizione 1 euro possiamo decidere se
investirli per bere 3 litri di acqua minerale oppure circa 1700 litri di acqua di rubinetto!
Siccome l'acqua minerale è apparsa sul mercato negli anni '60 e '70 come prodotto
“medicamentoso” destinato a neonati e persone anziane con problemi medici, ci siamo
permessi di considerare l’acqua minerale come un vero e proprio farmaco, una sorta di
medicinale di automedicazione, dal momento che si può acquistare senza ricetta!
Nell’articolo, inoltre, sono stati affrontati (sfatati?) una serie di pregiudizi che comunemente
vengono addotti dal bevitore di acqua minerale contro l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti.
Per chiudere abbiamo svolto un’indagine sui prezzi e sul peso degli imballaggi e abbiamo
fatto una simpatica proposta agli incalliti bevitori di acqua minerale: se proprio volete
continuare a bere così tanta acqua con le bollicine, preferite i contenitori più grandi e, perché
no, la “bottanica” da noi proposta.
Bibliografia
Massimo Baldini (2003). Storia della comunicazione, Newton & Compton Editori, per la
collana Biblioteca del Sapere.
Beverage Marketing Corporation (2004) citazione in John G. Rodwan Jr., “Bottled Water
2004: U.S. and International Statistics and Developments”, Bottled Water Reporter, April/May
2005.
Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla
qualità delle acque destinate al consumo umano”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del
3 marzo 2001 - Supplemento Ordinario n. 41.
Dizionario Medico “SALUTE” (2005) RCS Quotidiani S.p.A., in collaborazione con la
Fondazione Umberto Veronesi.
Decreto Ministeriale 12 novembre 1992, n. 542, “Regolamento recante i criteri di
valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali”, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 1993.
Decreto Ministeriale 29 dicembre 2003, “Attuazione della direttiva n. 2003/40/CE della
Commissione nella parte relativa ai criteri dei valutazione delle caratteristiche delle acque
minerali naturali di cui al decreto ministeriale 12 novembre 1992, n. 542, e successive
modificazioni, nonché alle condizioni di utilizzazione dei trattamenti delle acque minerali
naturali e delle acque di sorgente”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre
2003.
Siani Antonio (2007), Il “peso” degli imballaggi nell’attività di gestione dei rifiuti solidi
urbani. Il caso studio dell’acqua minerale, Tesi di laurea in Ingegneria dell’ambiente e del
territorio, Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Salerno.
* Professore aggregato di Ingegneria sanitaria-ambientale, attualmente insegna Fenomeni di inquinamento e controllo
della qualità ambientale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno. Ama prendersi in giro
definendosi: Ingegnere sociologico libero pensatore nonsò-cratico esperto di “munnezza”. OBIETTORE DI COSCIENZA.
11
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@ A T T U A L I T A’ @
In B dopo due anni di Purgatorio
di Anna Rosaria D’Agostino* ([email protected])
Carissimi lettori ben ritrovati,
credo sia doveroso dedicare questo numero all’Avellino Calcio e al ritorno dei “Lupi” in serie
B dopo la partita disputata con il Foggia e finita con 3 gol a favore dell’Avellino.
Chissà quanti di Voi domenica 17 Giugno hanno sofferto direttamente dagli spalti dello
stadio “Partenio”.
Questa per l’Avellino è la quinta promozione in serie B. Molti tifosi sostengono che questa
sia stata la più sofferta; infatti si è trattato di un’autentica battaglia risolta ai tempi
supplementari.
Il Foggia aveva sperato l’accesso alla cadetteria, ha resistito per ottantanove minuti agli
attacchi dell’Avellino tutto, però, si è rimesso in discussione grazie al gol di Rivaldo.
L’Avellino ha poi legittimato la promozione con il rigore tirato da Biancolino al 96°.
Scoppia la festa, addirittura ancor prima del fischio finale, dopo il rigore, infatti, c’è stata
un’invasione pacifica dei tifosi già appostati ai bordi del campo per festeggiare il ritorno in serie
B.
È festa ovunque, negli spogliatoi i giocatori brindano con fiumi di.. birra , altro che
champagne, intonando i cori che per un’intera stagione hanno urlato i tifosi della Curva Sud.
La città in breve si tinge di bianco verde, caroselli d’auto, tifosi provenienti da tutta la
Provincia, la festa non ha età, donne, bambini, uomini, nonni con nipoti, tutti insieme per
festeggiare il ritorno dei Lupi nel calcio che conta.
In tarda serata a Serino c’era qualche auto che faceva ritorno dal capoluogo, tutti i
passeggeri vestiti di bianco verde e senza più un filo di voce.
A sfilare per le strade della città c’ero anche io, Vi assicuro che è davvero emozionante
assistere a queste esplosioni di gioia, condividere con tutti questo momento di festa, veder
sorridere la gente, essere “primi” in una città che non riesce a decollare nelle classifiche della
qualità della vita.
Esiste ancora un calcio pulito, fatto di amicizia, competizione e solidarietà. È bello
sottolinearlo e crederci, mettendo da parte gli scandali e le inchieste legate al calcio.
Il calcio è un momento di aggregazione giovanile e di promozione sociale!
Brindiamo dunque alla serie B dell’Avellino e non dimentichiamo la serie A della Scandone e
l’A2 Concept Pallavolo.
A tutti un grosso in bocca al LUPO…ovviamente!!
* Laureanda in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha un particolare interesse per il
giornalismo; ha collaborato con testate giornalistiche locali.
12
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@ANNUNCI@
Tornano gli annunci!
di Pasquale De Vita ([email protected])
SPECIALI CORSI GRATUITI:
CORSI FORMA.TEMP
LIVELLO PROFESSIONALE
Nel mese di LUGLIO saranno attivati i seguenti corsi di formazione completamente Gratuiti, finanziati da
Forma.Temp.
Requisiti:
9 essere disoccupati da almeno 12 mesi e\o disabili e\o immigrati
Tipologia dei corsi
Durata
Frequenza giornaliera
OFFICE
120 ORE
8 ORE (8,00-13,00/14,00-17.00)
CONTABILITA’
80 ORE
4 ORE (9,00-13,00)
WEB MASTER
80 ORE
4 ORE (9,00-13,00)
GRAFICA PUBBLICITARIA
120 ORE
8 ORE (8,00-13,00/14,00-17.00)
INGLESE COMMERCIALE
120 ORE
8 ORE (8,00-13,00/14,00-17.00)
Per potersi iscrivere presentarsi al CPO-UIL o inviare il curriculum a: [email protected]
Saldatori a filocontinuo
Per azienda operante nel settore metalmeccanico, ricerchiamo Saldatori a filocontinuo con esperienza pregressa nella
mansione. Luogo di lavoro: Avellino e provincia.
Tel. 0825 76 88 12
Fax 0825 73 288
http://www.lavorodoc.it
[email protected]
Agenti/promoter
Offerta: CONSULENZA AZIENDALE cerca AGENTI/PROMOTER Sede di lavoro: AVELLINO Si Richiede: DIPLOMA O
LICENZA DI SCUOLA SUPERIORE, OTTIMA DIALETTICA, CAPACITA' DI RELAZIONARSI E DI GESTIRE PUBBLICHE
RELAZIONI, MASSIMA SERIETA' E PROFESSIONALITA', DISPONIBILITA' A SPOSTARSI GIORNALMENTE IN TUTTA
PROPRIA REGIONE (CAMPANIA). NO PERDITEMPO. Si Offre: GUADAGNI OTTIMI IN BASE AL PROPRIO IMPEGNO E
TEMPO DEDICATO AL LAVORO DOPO RELATIVA FORMAZIONE PROFESSIONALE SUI VARI PRODOTTI TRATTATI DAL
GRUPPO, ESSERE IN POSSESSO DI PATENTE, POSSIBILMENTE AUTOMUNITO, PROSPETTIVE DI AVANZAMENTO
PROFESSIONALE TRIMESTRALI.
Telefona a cinquegt:
13
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Addetti alle macchine confezionatrici
Ricerchiamo per azienda cliente addetti alle macchine confezionatrici. Si richiede diploma ad indirizzo elettromeccanico
e disponibilità a lavorare su turni. Luogo di lavoro: Grottaminarda (AV).
Telefona a Lavoro.Doc S.p.A. - agenzia per il lavoro:
BARILLA:
Nata a Parma nel 1877, Barilla G. e R. Fratelli è leader nel mercato mondiale della pasta con i marchi Barilla, Voiello,
Misko, Filiz, Vesta e Yemina. In Italia, il Gruppo mantiene la leadership anche nei prodotti da forno – con i marchi
Mulino Bianco, Pavesi e Wasa – e nei sughi pronti.
Nell’ambito dell’unità Operations della Business Unit Bakery, Barilla ricerca:
PLANT ENGINEER
Il/la candidato/a, riportando al Responsabile di Area Tecnica, avrà tra le principali aree di competenza:
•
•
•
Gestione delle attività di sviluppo ingegneristico degli impianti sia per i nuovi progetti che per i progetti di
miglioramento continuo e manutenzione
Coordinamento del budget investimenti
Gestione delle risorse umane in organico
Profilo richiesto:
•
•
•
•
•
•
Età: 32 - 35 anni
Laurea in Ingegneria con indirizzo tecnico
6/8 anni d’esperienza nel ruolo su attività tecnico-operativa negli impianti industriali di aziende multinazionali
del settore food e non food
Predisposizione alla gestione di risorse umane organizzate in team
Ottima conoscenza della lingua Inglese parlata e scritta
Conoscenza avanzata del pacchetto Office
Completano la candidatura: ottime doti di problem solving, capacità di decisione e di assunzione di rischi,
flessibilità, abilità nella gestione del cambiamento, orientamento ai risultati e disponibilità ai rapporti interpersonali.
La posizione prevede un percorso di sviluppo a breve termine e un pacchetto retributivo di sicuro interesse,
commisurato all’effettivo livello di esperienza.
Sede di lavoro: Stabilimento di Castiglione delle Stiviere (MN)
Tutti gli interessati, di entrambi i sessi, possono inviare il proprio CV autorizzando al trattamento dei dati personali ai
sensi del D.lgs 196/03 art. 7/13/23 a:
www.barillacareers.com
Indicando “Operations e Produzione” come prima area di interesse.
Mitsubishi Electric leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di apparecchiature elettriche ed
elettroniche, per sostenere i propri progetti di crescita, il prestigio del marchio e le sfide del mercato, ricerca un:
Sales & Application Engineer PV – Photovoltaics
La posizione prevede:
1.
Supporto ai clienti sia telefonico che presso la loro sede.
2.
Corsi di formazione, presso i clienti.
14
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
3.
Valutazione HW & SW specifici sia in ufficio sia sul campo.
4.
Supporto alla figura di Key Account nelle visite ai clienti e per la redazione di offerte di vendita.
5.
Supporto tecnico per Fiere e Dimostrazioni.
6.
Verifica e correzione di traduzioni relative a manuali e cataloghi.
7.
Seguire corsi di aggiornamento sui prodotti e sulle loro specifiche tecniche in Italia e all’estero.
8.
Fornire report su richiesta della sede HQ.
9.
Supportare la funzione ADV & PR nella stesura di articoli tecnici, per specifiche testate specializzate.
Si richiede diploma o laurea in Elettronica / Elettrotecnica, età circa 30 anni. Sarà titolo preferenziale l’esperienza in
ruolo analogo di almeno due anni. Si richiede la disponibilità a viaggiare su tutto il territorio nazionale. E'
indispensabile una buona conoscenza della lingua inglese. Completano il profilo disponibilità e dinamismo.
Sede di lavoro: Agrate Brianza (MI).
Invitiamo i candidati ad inserire il proprio CV direttamente nel sito http://www.mitsubishielectric.it/ alla voce Careers.
La ricerca è aperta a candidature di entrambi i sessi. I candidati sono pregati di leggere sul sito
www.mitsubishielectric.it l'informativa sulla privacy resa ai sensi del D Lgs 196/03 art 7 e 13 e ad autorizzare
esplicitamente Mitsubishi Electric Europe BV al trattamento dei propri dati personali.
Bricocenter è la più grande catena di Bricolage in Italia, con 76 Punti Vendita distribuiti in maniera capillare su
tutto il territorio nazionale ed un trend di sviluppo che va dalle 6 alle 8 aperture all'anno.
La nostra realtà è costruita intorno al cliente che non vuole perdere il gusto di realizzare da sé i propri piccoli progetti.
A noi il piacere di accoglierne le esigenze e proporre soluzioni, per continuare ad emozionare gli appassionati della
casa e del giardino, come facciamo da oltre 20 anni.
Desideriamo incontrare giovani provenienti da tutto il territorio nazionale, con passione per il bricolage, spirito
imprenditoriale, forte predisposizione commerciale e al lavoro di squadra, flessibilità, responsabilità e grinta verso i
risultati.
CERCHIAMO
Allievi Capo Settore Vendita
Attraverso un percorso di formazione professionale, incentrato sull’animazione e la gestione delle leve commerciali ed
economiche, sarai accompagnato per diventare Capo Settore Vendite.
Sarai responsabile dello sviluppo commerciale ed economico dei settori assegnati e dovrai animare il tuo team
formando le risorse, coinvolgendole e motivandole.
E’ indispensabile essere entusiasti, estroversi, determinati, con voglia di crescere e forte spirito di squadra.
Ci rivolgiamo principalmente a Diplomati e/o laureati con una precedente, seppur breve, esperienza
lavorativa.
Che cosa offriamo
Un percorso di formazione e affiancamento, della durata 12 mesi, che offre la possibilità di acquisire e accrescere nel
tempo le proprie responsabilità sino ad arrivare alla direzione di un Negozio, oppure seguire uno sviluppo trasversale
per i ruoli di staff come gli Acquisti, il Marketing, il Controllo di Gestione, Le Risorse Umane, o intraprendere una
carriera internazionale.
Il percorso di formazione si articola tra attività d’aula e training on the job. Durante questo periodo le nuove risorse
acquisiranno le competenze e conoscenze per la gestione economico-commerciale e delle Risorse Umane attraverso:
• Corsi d'aula sulle seguenti tematiche: il mercato e il mondo della GDO, l’evoluzione del cliente e del
comportamento d’acquisto, le leve del commercio, le leve di gestione ed animazione della squadra.
• Un percorso strutturato di affiancamento ai ruoli di Negozio nei primi mesi di vita aziendale sino
all’acquisizione di una graduale autonomia nel ruolo.
• Project work della durata di quattro mesi da svolgere all'interno del Negozio
Vuoi far parte anche tu di Bricocenter?
Entra nella nostra squadra e costruisci il tuo successo!
15
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Per inviare la tua candidatura clicca qui:
Oppure candidati attraverso la sezione “lavora con noi” del sito internet: http://www.bricocenter.it/
GEOX:
Nato a metà degli anni Novanta grazie all’inventiva ed alla determinazione del fondatore Mario Moretti Polegato, il
gruppo GEOX S.p.A. opera nel settore della calzatura e in quello dell’abbigliamento, portando avanti la propria mission
“del far respirare”. In pochi anni Geox S.p.A. è diventata una delle realtà aziendali più interessanti a livello
internazionale (presente ormai in 68 Pesi nel mondo) e nel 2006 ha raggiunto, grazie ad una crescita del 35% ed un
fatturato di 612 milioni di euro.
Nell’ambito del progetto di potenziamento del proprio organico ricerca:
SVILUPPATORE RENDERING
Il candidato sarà inserito all’interno della Direzione Construction e si occuperà della modellazione tridimensionale,
renderizzazione e postproduzione dei progetti dei punti vendita. Sono richieste conoscenze di:
- autocad 2D e 3D
- 3D Studio Max
- photoshop
- swite grafiche adobe o correl
Completano il profilo del candidato: precisione, conoscenza dell’inglese e capacità di pianificazione del lavoro.
E’ preferibile una breve esperienza in posizioni analoghe presso aziende o studi di progettazione.
La sede di lavoro è Montebelluna (TV), costituirà titolo preferenziale la residenza vicino alla sede di lavoro.
Inviare dettagliato Curriculum Vitae, completo di autorizzazione al trattamento dei dati personali a Geox – Risorse
Umane e Organizzazione – Via Feltrina Centro, 16 -31030 Biadene di Montebelluna (TV) oppure via mail a
[email protected]
citando in oggetto il riferimento SVILUPPO RENDERING.
Informazioni aggiuntive:
Contratto: Full Time, Tempo indeterminato
Ref Code: SVILUPPO RENDERING
CONTATTARE: [email protected]
Geox S.p.A.
Nato a metà degli anni Novanta grazie all’inventiva ed alla determinazione del fondatore Mario Moretti Polegato, il
gruppo GEOX S.p.A. opera nel settore della calzatura e in quello dell’abbigliamento, portando avanti la propria mission
“del far respirare”. In pochi anni Geox S.p.A. è diventata una delle realtà aziendali più interessanti a livello
internazionale (presente ormai in 68 Pesi nel mondo) e nel 2006 ha raggiunto, grazie ad una crescita del 35% ed un
fatturato di 612 milioni di euro.
Nell’ambito del progetto di potenziamento del proprio organico ricerca:
CREDIT COLLECTOR AREA IBERICA
Il candidato sarà inserito all’interno dell’Ufficio Amministrazione Clienti e si occuperà di:
-
gestione estratti conto clienti
registrazione incassi
rilevazione contestazioni sulle vendite
reportistica relativa alla situazione crediti per la forza vendita
E’ richiesta un’esperienza di almeno tre anni in posizioni analoghe, oltre ad un’ottima conoscenza della lingua
spagnola e inglese.
La sede di lavoro è Montebelluna (TV), costituirà titolo preferenziale la residenza vicino alla sede di lavoro.
Inviare dettagliato Curriculum Vitae, completo di autorizzazione al trattamento dei dati personali a Geox – Risorse
Umane e Organizzazione – Via Feltrina Centro, 16 -31030 Biadene di Montebelluna (TV) oppure via mail a
[email protected] citando in oggetto il riferimento CREDIT AREA IBERICA.
16
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@CINEMA e LIBRI@
Ehi, Prof!
Titolo originale Teacher Man, di Frank McCourt, Traduzione di Claudia Valeria Letizia
2005 Greel Peril Corp., 2006 Adelphi Edizioni S.p.A., Milano
Recensione a cura di Giovanni De Feo
Ho appena finito di leggere Ehi, Prof! di Frank McCourt ed ho un gran desiderio di parlarne
con qualcuno. L’ho letto tutto d’un fiato in due giorni. Quand’è così è un chiaro segno che il
libro mi è piaciuto. È scattata la magia della lettura. Ho rubato ogni secondo per leggerlo. In
questi casi sono pervaso da un desiderio irrefrenabile che devo necessariamente appagare. È
una magia che vivo da quand’ero piccolo e me ne stavo sdraiato sotto un albero, in campagna,
a leggere trasognato i racconti di Giulio Verne, mentre tutto intorno la vita si svolgeva.
Lo confesso subito: non conoscevo l’autore. Mi ha attratto il titolo. Ho letto la recensione e
non ho resistito: dovevo farlo mio. A volte capita che compri un libro, spesso lo ordini su
internet, quando ce l’hai tra le mani non vedi l’ora di assaporarlo. Inizi a leggerlo ma non era
come te l’aspettavi. Fai fatica a leggerlo. Non scatta la magia. Questa volta no. È stata pura
magia. La magia della lettura.
Il libro viene presentato come un romanzo, ma si capisce lontano un miglio che si tratta di
un racconto autobiografico.
Frank McCourt è stato per trent’anni un professore delle superiori, che ha portato il suo
insolito modo di insegnare in giro per istituti tecnici e non di New York. Di origini irlandesi, è
nato in America, ma a quattro anni si trasferisce nel suo paese d’origine. A diciannove anni,
dopo un’infanzia ed un’adolescenza molto sofferte, che gli varranno più tardi il premio Pulitzer,
torna da solo in America con una valigia di cartone, piena di indumenti di seconda mano, come
il contenitore. Prima di fare l’insegnante, si arruola due anni nell’esercito e poi fa tanti lavori,
tra cui lo scaricatore di porto.
La vita di Frank scorre come un torrente. A volte va via veloce. A volta ristagna. A volte
forma dei gorghi che ruotano vorticosamente su se stessi. La sua prima lezione è da prendere
ad emblema per i successivi trent’anni. Entra in un’aula di un istituto professionale. C’è una
gran confusione. Oggetti che volano e, tra questi, un panino che ruzzola vicino ai suoi piedi. Il
timido Frank, non trova altro di meglio da fare che raccogliere il succulento panino, preparato
dalle premurose mani di un’immigrata italiana, e mangiarlo saporitamente davanti a tutta la
classe. Un bel modo per attirare l’attenzione degli allievi. Peccato che attira anche l’attenzione
del Preside che intanto era sopraggiunto!
A una giovane supplente che gli chiede qualche consiglio, McCourt suggerisce: «scopri cos’è
che ti piace e fallo!» Non aggiungo altro sul romanzo. Vi invito a leggerlo. Lo suggerisco a chi
condivide con me e con McCourt una stravagante e travolgente passione per l’insegnamento, il
desiderio di far breccia nella mente e nel cuore di chi ascolta e ti guarda incuriosito mentre
dimeni le braccia per esprimere un concetto difficile, tutto proteso nello sforzo di farlo
diventare chiaro a tutti.
Se volete vi presto la mia copia! Fatemelo sapere.
Dopo aver insegnato per trent’anni ai suoi allievi il modo di scrivere in modo semplice e
creativo, Frank McCourt decide di mettere in pratica i suoi insegnamenti, avendone visto i
riflessi nei suoi circa dodicimila studenti. Il risultato è un successo strepitoso. Le ceneri di
Angela (1997) gli valgono il premio Pulitzer, e Che paese, l’America (2000), diventa un
autentico best seller. Bravo Frank, mich smilzo ma tosto!
17
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@POESIE@
I cortili di un tempo
di Alessandro Gioia* ([email protected])
Nella pace dei cortili
giocavano un tempo
solitudini antiche,
arcani risvegli.
Dalle finestre
spenti rami
s'intravedono,
ora!
Taciturni arbusti.
Non urla
di curiose donne,
mai allegria sospirata,
ora!
Abbandono ovunque!
Il vecchio cortile
il nostro passato.
Adesso
nulla palpita,
nessuna meraviglia.
I cortili sinceri di un tempo,
vecchi fantasmi.
Luoghi d'incontri sinceri, dimenticati.
Soltanto
un rumoroso ricordo immerso nel sogno di un ieri.
In questo istante
nient'altro!
Sordo sapore! Noi, vecchi dentro, ma
falsamente fieri.
* Nato a Mainz (Germania) nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature straniere e in Lettere, attualmente si occupa di
traduzioni e di interpretariato.
18
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@RACCONTI@
Oltre la porta stretta
di Piera Vincenti* ([email protected])
Con la coda dell’occhio si guardò indietro mentre le sue gambe correvano più
veloce che potevano, come mosse da una forza soprannaturale. All’improvviso fu
raggiunto, gli inseguitori gli furono addosso e, con violenza brutale, lo
scaraventarono a terra. Un calcio all’addome, un colpo alla nuca e poi il vuoto.
Quando riaprì gli occhi, tre bambini della sua stessa età si rincorrevano
sull’erba verde; giocavano a nascondino. Si rialzò in fretta, si arrampicò su un
albero e attese finché non passarono lì sotto. Poi con un rapido salto li travolse e li
fece cadere. Si azzuffarono di nuovo ma questa volta fu lui ad avere la meglio. Ora
che la vendetta era stata consumata, i quattro ragazzini potevano tornare amici.
Rimasero nel bosco fino a sera, fino a quando il sole non si nascose dietro la
montagna, giocando a calcio e mangiando quelle deliziose bacche color rubino che
crescevano solo lì, dove l’aria tiepida di primavera dava un gusto speciale ad ogni
cosa. Tutto sembrava più buono e più bello tra quei monti incantati, anche la neve
che scintilla sotto i raggi di un gelido sole d’inverno, il canto degli uccelli che ti
risvegliano all’alba mentre tu vorresti dormire ancora, le urla di rimprovero della
mamma e le botte del papà.
Era al mare adesso, con il vento che gli scompigliava i capelli crespi e il sapore
di sale sulla pelle. Prendeva la rincorsa dalla spiaggia, poi un sonoro splash e
l’acqua che schizzava in ogni direzione. Era sempre stato un buon nuotatore e fin
da bambino aveva preferito l’acqua ondeggiante del mare a quella calma del lago
vicino casa sua. Si tuffò tra le onde e sparì sotto il pelo dell’acqua, dove centinaia di
pesciolini colorati continuavano a nuotare incuranti dei turisti. Si diresse a largo,
dove il blu è più intenso, dove cielo e mare si congiungono dando vita all’infinito.
Eccolo davanti al cancello della scuola, abbracciato con la sua prima fidanzata.
Aveva sedici anni. Lei era di una bellezza raffinata, con i capelli corvini e la pelle
candida, e vestiva sempre secondo la moda in voga negli anni ’50. I genitori
avrebbero voluto che si sposassero solo perché qualcuno una volta li aveva
sorpresi a baciarsi in piazza. Tutto il paese era venuto a saperlo e subito si era
gridato allo scandalo e invocato il matrimonio riparatore. Aveva impiegato mesi
per conquistarla, timido com’era. Lei, invece, era solare e spontanea, gli si
avvicinava e, con la sua aria innocente, gli toccava l’anima, faceva vibrare il suo
corpo condannandolo ad un piacevole supplizio. La tensione sessuale era palpabile
ma nessuno dei due sembrava volersene render conto. Pian piano erano arrivati
anche i sentimenti e allora non c’era più stato spazio per la timidezza o la paura.
Del loro primo bacio una cosa sola ricordava: che era stato impacciato e viscido e
che l’ultimo era molto meglio.
19
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Poi era arrivata la laurea. Aveva sudato tanto per conquistarla, aveva lavorato e
studiato insieme, passato lunghe ore insonni sui libri, ma ne era valsa la pena. I
professori si erano congratulati con lui, i compaesani lo guardavano con un misto
di ammirazione, orgoglio e invidia. Lui era ancora se stesso, discreto e
determinato, piccolo ma poteva fare cose grandi.
Era il giorno del suo matrimonio. Lui era fermo a metà navata, colmo d’ansia e
di felicità, mentre la ragazza dai capelli corvini, ancora lei, gli si dirigeva incontro
sorretta dal braccio forte di suo padre. La semplicità dell’abito esaltava il suo
candore e il mazzo di gigli che stringeva tra le mani ne sottolineava la purezza. Le
scostò il velo dalla faccia, la guardò negli occhi, le sorrise, la condusse all’altare.
Era perfetta ed era sua.
Ora si trovavano in camera da letto, ognuno chiuso nella propria vergogna,
ognuno desideroso di scoprire il corpo dell’altro. Si accarezzarono, si baciarono, si
esplorarono finché non furono una carne sola, realizzando il mistero della vita.
La sua prima causa era stata un autentico disastro. Era arrivato in tribunale con
mezz’ora di ritardo per colpa di un disguido burocratico, aveva fatto irruzione in
aula mentre il giudice stava parlando e, al momento dell’arringa finale, gli si era
inceppata la lingua. Tornato a casa, aveva pianto, non per aver fallito ma per aver
deluso il cliente che aveva riposto in lui la sua fiducia. A quella sconfitta erano
seguiti una lunga serie di successi.
La nascita della prima figlia fu l’evento che in assoluto rivoluzionò la sua
esistenza. Era un fagottino piccolo, fragile, indifeso che dipendeva completamente
dagli altri e che pure aveva avuto il potere di cambiare ogni cosa. La moglie si era
trasformata in mamma e ciò ne aveva accresciuto il fascino, lui aveva finalmente
messo la testa a posto, espressione con cui si intende che aveva smesso passare la
notte in ufficio o alla scrivania di casa per dedicarsi a cambiare pannolini e cullare
la bimba in pianto. Ogni figlio fu per lui un ulteriore scoperta, una forza che
contemporaneamente lo spingeva dentro se stesso e verso Dio.
Da lì in poi i fotogrammi della sua vita cominciarono a scorrere più veloci, come
un film in fast motion: le conquiste professionali, la crescita dei figli, i nipotini, la
pensione, le frequenti gite in montagna. Alcune immagini erano nitide, altre più
sfuocate, ma di una cosa era certo: nei momenti belli o brutti della vita, accanto a
lui c’era sempre stato qualcuno, una sorta di amico invisibile che aveva guidato i
sui passi lungo il sentiero tortuoso dell’esistenza.
Come faceva spesso, anche quella mattina aveva preso l’auto e si era diretto verso
il bosco. Sul ciglio della strada stretta e non asfaltata aveva notato degli uomini.
Fazzoletti variopinti e occhiali scuri gli coprivano completamente la faccia,
addosso avevano pesanti coperte, sembravano usciti da un film horror di serie c. A
passi lenti ma decisi si avvicinarono all’automobile. Andrea fu preso dal panico ma
decise di avanzare. Mise la sicura agli sportelli e continuò la marcia passando
proprio tra quegli uomini, che ormai lo avevano circondato. Il finestrino posteriore
era aperto, uno di loro infilò la mano all’interno e con un movimento rapido aprì la
portiera, afferrò Andrea per il collo e lo scaraventò fuori dall’auto. Lui si divincolò,
cercò di scappare ma era un uomo anziano contro quattro, forse cinque giovani che
lo raggiunsero, lo buttarono a terra, lo riempirono di calci. Il dolore era intenso,
insopportabile ma d’un tratto svanì. Andrea si guardò intorno: dietro di lui, le
tenebre; davanti a lui, una luce abbagliante. Tra di loro, una porta. Non si
vedevano mura, solo un intenso bagliore. Si incamminò verso la porta, ma era
troppo stretta perché anche un bambino l’attraversasse. Bussò e qualcuno gli aprì
ma ancora non riusciva ad entrare. L’attesa dilata il desiderio e il desiderio ardente
dilata le porte. Fu così che Andrea poté attraversare la Porta Stretta. In quello
stesso istante cessò di vivere e entrò nella vita eterna.
* Laureata in Scienze della comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno, è
appassionata di letteratura, cinema, sport e viaggi. Collabora con l’emittente televisiva
Telenostra.
20
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Pulcinella’s way (quarta puntata)
di Alessandro Gioia ([email protected])
“Dicevo… tutti questi guai si possono risolvere… stammi a sentire…” Non
riusciva a trovare le parole ma poi subito si riprese: “Anzi vengo subito al
sodo…per risolverli veramente non bisogna avere niente da perdere, come
me…guardami, io non ho niente da perdere. I miei genitori sono morti entrambi, il
solito classico incidente, ero piccolo, adesso è passata, vivo con mia nonna e con la
sua piccola pensione…” Si fermò un attimo a pensare cosa dire, era un suo
problema: non riuscire a trovare mai la parole adatte, ma era bravo e molto
riflessivo e ciononostante si perdeva in una marea di chiacchiere poco chiare e
spesso e volentieri lo si capiva poco. Ma era un mio amico, oggi come allora.
Bisogna rispettarlo e volergli bene così com’è. Proseguì: “ Non divaghiamo e non
inferiamo sulla mia già precaria condizione economica che significa nello stesso
tempo esistenza precaria. I soldi Giusé, i soldi, andiamo avanti…dicevo…ah,
bisogna essere soli e non possedere nulla, non avere affetti e legami, e non bisogna
essere nemmeno violenti per risolvere la questione, anzi le questioni. Come si fa?
Bisogna parlare, parlare a più non posso, rendere cosciente la società italiana,
soprattutto quella meridionale che è una massa di pecoroni e opportunisti e in
fondo diciamocelo pure, ben ci sta questa nostra condizione. Statistica alla mano: il
settanta per cento di noi è parassita, campiamo d’assistenzialismo da anni. Se
qualcuno del nord viene ad investire da noi dopo due giorni qualche nostro
compaesano gli ruba la macchina, o l’orologio, la giacca, il motorino, un computer
o si violenta la moglie, o peggio. Dato che qui non c’è giustizia: le forze dell’ordine
vengono sempre dopo l’accaduto, la magistratura rilascia tutti i malfattori dopo
due giorni di galera. Galera: mangiano bevono e se ne fregano. Tutto questo modo
di fare io l’ho chiamato Pulcinella’s way, è un modo di vivere che solo noi
abbiamo. Segui…al contrario se l’imprenditore avendo a che fare con noi
acquisisce il nostro modello unico di vita, cosa fa?”
“Chiude e chiede fallimento, dopo due anni, o tre. Dunque ricapitolando: non
solo nessuno degli onesti verrebbe mai ad investire da noi…no…peggio….e che
quelli che sono furbi ci rimangono il tempo necessario per chiedere fallimento, ed è
legale. Tutto è legale da noi, solo essere fessi è pericoloso. Alla fine il nostro
sistema economico tra venti anni se ne andrà completamente a rotoli alimentando
delinquenza e maggiore disoccupazione.”
“E chi dovrebbe cambiarle le cose?” ribattei serio. Ormai tutti gli altri se ne
erano andati per i fatti loro facendo le solite chiacchiere che si fanno tra studenti.
Egli continuò senza badare a quello che gli avevo chiesto. Era un ragazzo in gamba
e io sapevo benissimo che i suoi genitori non erano morti a causa di un incidente.
Erano stati uccisi dalla malavita organizzata ma il mio amico non lo aveva detto
mai a nessuno, nemmeno a me. Era a conoscenza del fatto che tutti sapevano e
faceva finta di niente. Ma rispettavo la sua decisione, spesso il dolore, anzi quasi
sempre, è una questione personale. Come i bambini quando passano un guaio:
riescono solo a disegnarlo il dolore, l’arte nasce dal dolore! Pietro invece parlava e
parlava concentrando si sul sociale, non riusciva a risolvere i suoi problemi e
voleva cambiare la vita e la coscienza degli altri.
“Noi… caro Giusé,” mi chiamava a metà “Giusè,” “è inutile che studiamo più
di tanto, non concluderemo un tubo, dammi retta. E ti dico un’altra cosa, noi
meridionali , italiani a metà o di serie B, perché così ci considerano,
rappresentiamo il fallo sterile dell’Europa, tu immagina la cartina europea: l’Italia
ha la forma dello stivale, ma se la si osserva bene, togli la Sicilia e lascia solo la
Calabria, con un po’ d’immaginazione noterai che il sud Italia ha la forma di un
pene. La Puglia è il nano, la Campania con i suoi golfi rappresenta la faccia e la
Calabria è il pene. Soltanto che per colpa nostra e per questo fregarci l’un l’altro
21
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
abbiamo un pene sterile, un grande fallo sterile che non produce nulla, solo paura,
terrore, omertà, sopraffazione, fascismo di ritorno e nessun futuro…ecc…ecc!”
“Non ti sembra di esagerare.”
“Affatto, non esagero, e che siamo noi questo maledetto futuro, dobbiamo
vivere uniti, seguire le passioni, gli ideali, creare una nuova società, giusta per
Dio!!! Se Dio dopo aver visto che l’Italia era uscita male, a forma di stivale, doveva
prendere e rimpastarla, come una sorta di polpetta che prepara la nonna che poi
mette nel sugo, rimpastarla e attaccarla all’Austria e alla Svizzera, così non
avremmo avuto la dicotomia nord e sud, industria non industria, sole-nebbia,
ladri, mezzi onesti o speculatori dell’alta finanza.”
“E come capitale avrei scelto una piccola cittadina tipo Cremona và, né grande,
né piccola, per dirigere e amministrare un paese grande come la Svizzera. Così non
è stato!”
Continuò a dirne tante delle sue, e io lì ad ascoltarlo volentieri fumandomi una
sigaretta dietro l’altra con lo sguardo rivolto a terra e sorridendo di tanto in tanto.
Ma furono le ultime cose che disse che mi colpirono più di tutte: “ Lo sai perché
non reagisco e me ne sto zitto…tutti noi voltiamo la faccia dall’altra parte quando
qualcuno passa un guaio, e se succede qualcosa tutti fanno finta di non aver visto
nulla. Anch’io Giusé ho paura, sono un vigliacco, e di notte…sai…di notte…lo sai
cosa amo sognare…sì…i sogni di notte quasi sempre me li scelgo io…acquisisco
una sorta di predisposizione mentale. Vorrei tanto, sembro un bambino, ma cosa
posso farci…vorrei tanto che da noi venisse Ken il guerriero, o Tex, o Mazinga,
oppure i Cavalieri dello Zodiaco, Daitarn III e perché no Jeeg Robot, e che
venissero alla fine…per liberarci da questo marciume…che arrestassero tutti i
mangiapane a tradimento e i corrotti, i raccomandati, tutti coloro che non meritano
nulla, che li portassero lontano, al di là del sole e di qualsiasi costellazione
sconosciuta, per ricostruire il nuovo, dopo la tempesta morale, il nuovo! Qualcosa
di veramente diverse, saremo liberi, un giorno, credimi.”
Non avevo mai sentito qualcosa del genere, non parlai per un po’ di tempo,
credo per un paio di minuti, l’università si era svuotata e tutti i ragazzi se n’erano
andati portando via i loro sogni, le loro speranze, gli amori, i contrasti, tutto se
n’era andato con loro per tornare il giorno dopo. Gioventù che batteva la testa
sempre davanti allo stesso muro d’indifferenza e chi alla fine si ritrovava con quel
briciolo di sensibilità, che allora mancava, viveva male, risultava banale perché
considerato il solito pessimista di turno.
E così anche noi tornammo a casa con i nostri “quattro esami” sul libretto per
una laurea che non interessava a nessuno, nel mentre i potenti si dilettavano a far
fallire aziende e banche con la “promessa” mai pienamente “espletata” che tutto
sarebbe andato in malora. Nessuno ci faceva caso, tanto era sempre stato così. L’
Italia è un paese dove tutto è possibile e nulla in fondo pienamente realizzabile,
l’onesto da noi non è mai onesto abbastanza da meritare un premio nella
parrocchia del paese, il ladro mai abbastanza ladro da riuscire a farla franca
sempre. Il bel paese solito e vecchio bel paese, con lo stesso stanco sole, che con i
suoi raggi d’indifferenza punta su abbronzati turisti in ferie per evadere dalla
monotonia, dal nulla che li circonda e per trovare su di una spiaggia quel mare che
sempre fa sognare.
(… continua sul prossimo numero)
* Nato a Mainz (Germania) nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature straniere e in
Lettere, attualmente si occupa di traduzioni e di interpretariato.
22
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@SERVIZIO CIVILE@
La “separazione”
di Sara Ingino* ([email protected])
Cari lettori, anche questo mese ho deciso di raccontarvi la storia di un nostro "paesano",
con la speranza che vi faccia piacere conoscere le vicende di persone che rappresentano una
parte dolorosa della storia di Serino.
Questo mese vi racconto la storia di un uomo che partì nel 1956 a 26 anni per la Svizzera.
Trovò subito lavoro come giardiniere presso la villa di una famiglia benestante, i quali oltre a
pagarlo mensilmente, gli fornivano vitto e alloggio. Essendosi però sposato in Italia e avendo
qui lasciato la moglie con due bambini decise di portare anche loro in Svizzera. Lei iniziò a
lavorare come cameriera sempre presso questa famiglia. Come per tutti coloro che si
trasferiscono in un altro Paese anche per questi emigranti la vita non è stata semplice. La
abitudini, le persone e la lingua erano del tutto nuove, avevano lasciato tutto e tutti, sperando
di poter garantire ai figli un futuro diverso, un futuro che non fosse fatto solo di stenti, ma che
avrebbe potuto dare tranquillità e soddisfazioni. Marito e moglie hanno lavorato per questa
famiglia per tantissimi anni acquistando con il tempo una casa dove si sono trasferiti con i figli.
Nel 2004 l'uomo in seguito alla morte della moglie ha deciso di ritornare a Serino per
trascorrere qui la sua vecchiaia e godersi la pensione e un bel meritato riposo tra i parenti e gli
amici. I figli al contrario sono rimasti in Svizzera, ho intervistato uno di loro, il quale mi ha
detto che non tornerebbe in Italia, almeno per ora. In Svizzera è cresciuto, ha gli amici, ma
soprattutto ha la sua famiglia, ha una moglie con tre figli. Tornare in Italia per lui
significherebbe lasciare la propria Patria e non tornare in Patria come per il padre. Da quando
aveva tre anni vive lì, oggi fa il pittore e guadagna bene. Torna a Serino per salutare il padre e
alcuni cugini. È felice della sua vita e si sente soddisfatto. I suoi genitori portandolo in un altro
Paese gli hanno garantito un futuro.
Come potete vedere vi ho raccontato la storia di una famiglia, di un padre e di un figlio e di
come l'Italia rappresenti la separazione. Per quale motivo vi chiederete voi... immaginate un
uomo che a 26 anni lascia la moglie e i figli per andare in Svizzera, lì vive per 40 anni, poi
ritorna... senza moglie né figli... da solo.
* Volontaria di Servizio Civile Nazionale
23
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@STORIA@
Dai Marra ai Della Tolfa-Orsini
di Ottaviano De Biase* ([email protected])
Il 13 luglio 1469 la Corona autorizza la vendita del feudo di Serino. Camillo de
Marra, dunque, dovendo fare cassa, lo vende a Ludovico Della Tolfa e alla moglie
Agnese Orsini, delle potenti famiglie Orsini-Della Tolfa di Solofra.
Nello stesso atto di vendita sono elencate le frazioni così numerate: 1- San
Sossio, 2- San Biagio, 3- Ribottoli, 4- Dogana wecchia, Dogana Nuova, 5- Ponte, 6Ferrari, 7- San Giovanni, 8- Toppola, 9- Canale, 10- Sant’Agata, 11- Santa Lucia, 12Mercato. Seguono le Corti di Guarino e di Grimaldi, Casa Caruso (oggi,
Casicarino), Pescarole..
Domanda. Ci fu, alla vendita, una reazione da parte dei Serinesi? Ovvio che
anche i subentrati feudatari avevano necessità di fare cassa. E quando il 17 ottobre
1478 Agnese Orsini fece richiesta di un credito di 218 ducati, l’università le fece eco
condicendo di essere in regola, leggiamo testualmente, con i fiscali, versati
regolarmente, per sua parte, alla Orsini, per gli anni passati e presente…Di più,
l’università di Serino fece notare alla Orsini di aver saldato il debito di 2257 ducati,
a nome e per conto dei Marra, somma che ritroviamo nell’accennato atto di vendita
e regolarmente versata alla Cassa della Real Corte di Napoli. Il seguito è un
continuo corsi e ricorsi, con appendici anche legali. Passiamo perciò a descrivere il
territorio nel suo insieme.
Alla fine del Quattrocento Serino è qualcosa di più di un semplice paese,
sicuramente più di una semplice, arcaica, economia, in quanto caratterizzata da
insediamenti non accentrati ed estremamente sparsi (i casali) e con un centro ben
organizzato (la Serino Mercato) con i suoi uffici amministrativi, e i suoi palazzi. Da
un punto di vista economico e territoriale, dunque, il paese si presenta abbastanza
disarticolato: un territorio che abbraccia diverse altimetrie (dalla montagna ai
piani), che vede susseguirsi a livello altimetrico diversi tipi di paesaggi agrari.
Ritroviamo, dunque nei semipiani, la classica coltura di tipo mediterraneo con la
presenza di piantagioni arbustive, starze di viti, ulivi, più in basso alberi da frutto
in genere. La parte pianeggiante è di tipo seminativo (acquatorio) destinata alla
produzione cerealicola. Un paesaggio, tutto sommato, dominato dai terrazzamenti
ottenuti sui fianchi delle colline e da ampie distese coltivabili. Segue la presenza di
nocciole e castagni nella collina medio-alta. Tutto sommato ci troviamo avanti a un
paesaggio tipico della tarda età moderna, realizzato sulla scorta di una spinta
economica avuta inizio circa il 1320, soprattutto attraverso contratti di enfiteusi ed
ad laborandum che vede protagonisti il bosco, il gelso, le nocciole, la coltura del lino.
L’agricoltura, ormai specializzatasi, è solo un tassello di un sistema più complesso
che lega gruppi familiari omogenei, a cui si devono floride forme produttive a
livello protoindustriale: seta, ferro, legno, concerie (solo a Santa Lucia ai primi del
‘500 ne abbiamo individuate due). Avendo molto sviluppato la pastorizia
ritroviamo soprattutto la lana e le sue filiere lungo il Sabato, divenendo la vera
protagonista dell’intera area e ciò a dimostrazione di una rilevante presenza di
mercanti toscani, milanesi, genovesi, in maggior numero napoletani, cavesi ed
amalfitani.
La Serino Mercato, quella immaginata e realizzata da Nicola Marra circa il 1320,
nasce come stato feudale. Alla fine del Quattrocento si consolida come centro di
casali sparsi. Vale a dire che va consolidandosi un insieme di uomini e di beni,
sviluppando un vero sistema di rapporti tra le comunità degli stessi casali. E’
durante questo delicato processo evolutivo che prende il sopravvento la cosiddetta
borghesia emergente, assumendo il controllo del potere locale. Si fa avanti così un
nugolo di persone interessato all’appalto delle gabelle e, una volta arricchitosi, fa a
24
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
gara per concedere prestiti all’università, alle nascenti confraternite, ecc., a un tasso
variabile del 9 %. E’ durante questa fase che il consolidato baronaggio locale sposta
l’asse economicoproduttivo non più verso Salerno, così come abbiamo avuto modo
di spiegare nei numeri precedenti, bensì verso Avellino e Atripalda, attraverso un
indotto feudale che trae le proprie risorse dalla dogana dei grani, dai diritti dei
passi e di piazza, dai diversi redditi protoindustriali, dalla gabella sui panni, sulla
lana, sullo sfruttamento boschivo e delle acque soprattutto. Un percorso che, solo
un secolo più tardi, porterà Serino nell’orbita dei Caracciolo. Ma di questo ne
parleremo nei prossimi numeri…
A Ludovico Della Tolfa succede il figlio primogenito Giovanni Battista, il quale,
dopo aver sposato Francesca Carafa, figlia di Giacomo Carafa, muore in
combattimento durante la guerra di Otranto.
(La storia continua…)
* Autore di storia locale, narrativa, poesia e teatro. Forum Italicum e Gradiva, riviste di
critica letteraria Statunitensi, si sono spesse volte occupate dei suoi lavori, con
riconoscimenti accademici, recensioni e traduzioni in inglese. Attualmente collabora alla
formazione del Dizionario Bibliografico degli Irpini, e con alcune riviste letterarie nazionali
ed estere.
25
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
@ VARIE ed EVENTUALI @
L’Amicizia
di Maria Marra* ([email protected])
Cari amici,
questo mese proverò ad affrontare il delicato tema dell’”AMICIZIA”, quel sentimento di
affetto vivo e reciproco tra due persone dello stesso o differente sesso.
Da piccola ho sempre dato molta importanza a questo valore, più dell’amore stesso.
L’amicizia è un sentimento che nasce con l’uomo e che lo accompagna per tutta la vita, è
qualcosa di assolutamente istintivo e naturale, un sentimento disinteressato ed altruistico, non
inquinato dall’elemento passionale o da altri impulsi.
Pensate a quanto sarebbe inutile la nostra vita senza la presenza di un amico, una persona
con cui condividere momenti unici, a cui raccontare le proprie esperienze.
Mi capita spesso, penso anche a voi, raccontando ad un amico di un’esperienza sfortunata,
progressivamente mentre ne parli, perde un po’ della sua negatività, al contrario, invece, di
un momento felice, se condiviso, acquista un valore ancora maggiore.
Resta inteso che c’è una netta differenza tra conoscenti e amici.
Con un amico possiamo essere sempre noi stessi, senza veli, senza finzioni, senza paura di
essere giudicati. L’amico è colui al quale confidiamo i nostri pensieri più intimi e che riponiamo
in lui tutta la nostra fiducia e che ti resta vicino non per quello che hai, ma per quello che sei.
L’amico prova gioia a stare con te, anche se non condivide necessariamente tutti i tuoi
interessi, non è un nostro “clone”, ma un completamento di noi stessi. Una persona con cui si
crea una perfetta sintonia e con il quale puoi pensare ad alta voce.
I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono, quante volte apprezzo i miei amici quando mi
riprendono, quando mi scuotono e mi danno delle dritte, quando mi fanno capire le cose a
muso duro: GRAZIE. Credo di ricambiare facendo altrettanto e scusatemi se spesso prendo
troppo a cuore i vostri problemi.
Purtroppo, maturando mi sono resa conto che le situazioni cambiano, quando si perde quel
ingenuità, l’amicizia subisce una forte metamorfosi ed ecco che al posto del piacere, prende il
posto l’interesse, ma fortunatamente non è sempre così.
Ci sono poi i cosiddetti “presunti amici” coloro i quali pensano solo e semplicemente a loro
stessi e alle loro cose, poi, se gli avanza un briciolo di tempo, e ne hanno voglia, si ricordano
della tua esistenza.
È importante, secondo me, ai fini di una buona amicizia, non elemosinare sulle telefonate,
sulle visite. Amicizia è anche fare dei sacrifici per gli altri e soprattutto non porsi su un
piedistallo o in competizione.
Ma quanti fingono di essere dei veri amici, non abbiamo paura a dirlo, e tu per discrezione
“stai al gioco” ti dicono che ti vogliono bene e te lo scrivono anche, ma nel profondo del tuo
cuore, tu conosci la verità.
Il bene si dimostra con i fatti, non soltanto con le parole. Mi rendo conto che non è facile
curare davvero un’amicizia. L’amicizia si deve curare giorno dopo giorno, come una pianta,
innaffiandola, altrimenti si secca e appassisce.
Diffidate delle persone che ti dicono soltanto le cose che fanno comodo a loro, e nel modo
che loro vorrebbero che noi le recepissimo, non sono dei veri amici e non ti considerano tale.
I veri amici ti chiedono consigli, ti parlano prima di prendere delle decisioni perché si fidano
di te, non te lo dicono a fatti compiuti… ti sei mai chiesto: «ma di cosa hanno paura?».
Per ciò che mi riguarda, credo che si dia sempre meno importanza a questo sentimento, mi
sembra che prevalgano sempre più spesso “invidia e gelosia”. Siete d’accordo con me?
Nonostante ciò, mi ritengo fortunata, perché sento di avere degli amici “veri”.
Una vera amicizia, per quanto possa trovare ostacoli, solo apparentemente insormontabili, è
destinata a durare nel tempo. Che ne pensate?
Vorrei concludere con una frase di Madre Teresa di Calcutta: «Trova il tempo di essere
amico: è la strada della felicità».
26
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
Adesso vi passo una comunicazione.
Il giorno 22 luglio 2007 in occasione di “VolturAir Festival 2007” a Volturara Irpina nella
splendida Piana del Dragone si potrà assistere a dei voli con atterraggio sulla piana di Verteglia
del Monte Terminio, dalla quale si può ammirare tutta la costiera Amalfitana, NON MANCATE,
saranno presenti stand dove si potranno gustare specialità del posto, innaffiate da pregiati vini
dell’Irpinia, non mancheranno i gruppi musicali.
[foto di Gregorio Lepore]
Si potranno, inoltre, effettuare voli turistici. Vi auguriamo il migliore divertimento.
Per informazioni più dettagliate alleghiamo il Programma.
Associazione IRPINIA VOLO presenta:
“PROGRAMMA E DISCIPLINARE” per chi arriva in volo a Volturara Irpina (Av) in
occasione di “VolturAir Festival 2007” il 22 Luglio 2007.
VolturAir è una pista di lungh. 800 mt e largh. 30 mt, posizionata nella immensa valle del dragone, a suo tempo
un lago così chiamato per le acque che la gola raccoglieva.
VolturAir e un campo di volo collegato con atterraggio sulla piana di Verteglia del Monte Terminio a 5.859,59 Ft,
dalla quale ci si può ammirare tutta la costiera Amalfitana (E’ UNO SPETTACOLO DA NON PERDERE).
Saranno presenti stand dove si potranno gustare le specialità del posto e prestigiosi vini dell’irpinia, dal greco di
tufo al fiano, dall’aglianico al buon Taurasi e altri stand con varie specialità.
La valle del Dragone è un vero e proprio agriturismo gestito da madre natura, in cui e davvero facile imbattersi in
animali di vario genere, da osservare e in alcuni casi da evitare.
La giornata sarà arricchita dalla presenza di gruppi musicali e quant’altro per un divertimento in più oltre al volo.
In occasione della manifestazione si esibiranno i paracadutisti di Salerno e la pattuglia acrobatica di arerei ulm BLU
CIRCE.
Si potranno inoltre effettuare voli turistici che partiranno dalla VolturAir al Terminio 5.859.59 Ft fino ad arrivare al
Lago laceno (M.Cervialto) Ft 5.935,04.
Gli organizzatori avranno il piacere di ospitare sul campo di VolturAir tutti coloro che anticiperanno l’arrivo al
21/07/07, il bivacco è previsto in tende da campeggio con una festicciola tra amici (MUNIRSI DI TENDA DA
27
Newsletter della Pro Loco Serino – Anno 2 - Numero 16 – [email protected]
CAMPEGGIO PER IL BIVACCO NOTTURNO). Per chi desidera dormire comodo, il campo e collegato con un agriturismo
dove si mangia benissimo e si dorme comodi ma soprattutto si paga poco!!!
Saranno ospiti della presente il gruppo di equitazione Campano e Avellino offroad fuoristrada.
Per ulteriori informazioni contattare Giuseppe (3357367911 – 0825512780 – e mail: [email protected] – sito
www.ulm.it (pettirosso)
Mi raccomando non mancare.
Campo di volo VolturAir:
Coordinate: N 40°53’30”, E 14°56’04”
Orientamento pista: 24-06
Circuito: SX pista 24 – DX pista 06
FQ radio: 130.00
PREMESSA:
CON LA RADIO CHIAMARE SOLO PER VALIDI MOTIVI DI SICUREZZA
PROCEDURA DI AVVICINAMENTO:
¾
¾
Riportare SOLO A VISTA MONTEVERGINE 5600 Ft (è circa 7 Km a Nord di VolturAir) la località è
riconoscibile per una dozzina di antenne sopra la montagna e un convento sul fronte.
Superando la valle in direzione di un enorme cava di inerti e lasciando Montevergine alle spalle sarete in vista
di VolturAir.
ENTRATA IN CIRCUITO per la 24:
¾
¾
Accostando sarete all’inizio del sottovento sinistro per la pista 24, mantenere TASSATIVAMENTE una distanza
di 300/400 mt dal velivolo che vi precede, l’addetto alla torre darà in continuazione indicazione sulla
situazione del traffico, fornendo eventuali suggerimenti ai velivoli in finale per eventuali riattaccate.
Nel caso di riattaccata, virata a DX, per poi riposizionarvi all’inizio del sottovento in coda ad altri velivoli se ci
sono e ripetere le istruzioni di cui sopra rispettando le dovute distanze.
AL SUOLO:
una volta atterrati per la 24:
¾
¾
¾
¾
se la pista di rullaggio a DX è libera, liberate immediatamente la pista di atterraggio e seguite
scrupolosamente le istruzioni del personale a terra.
Se la pista di rullaggio è occupata, non arrestate la corsa, ma portatevi con un veloce rullaggio verso la fine
della pista stessa liberando poi a destra; lì troverete il personale di terra che vi porterà, rullando fuori pista, al
parcheggio.
L’area di parcheggio, dei velivoli è in grado di contenere centinaia di mezzi; nel rullare al parcheggio
procedete con la massima attenzione a bassa velocità, nel caso riteniate che eventuali asperità del terreno
possa causare danni al Vostro mezzo, siete invitati a muovere il velivolo a mano: L’ORGANIZZAZIONE NON E’
RESPONSABILE DI EVENTUALI DANNI.
In ogni caso: attenetevi scrupolosamente alle indicazioni del personale di terra (sugli spazi di rullaggio,
rifornimento e parcheggio).
CONSIGLI PER LA SICUREZZA DI TUTTI:
¾
Chi non è dotato di radio dovrà semplicemente seguire la procedura sopradescritta.
CONCLUSIONE:
¾
Silenzio radio, molta attenzione, rispetto delle distanze con il traffico che vi precede, rispetto del circuito e
massima attenzione alle indicazione del personale di terra.
A TAL FINE:
¾
Vi auguriamo il migliore divertimento.
* Assicuratrice esperta del ramo amministrativo, contabile e marketing, nonché moglie del libero pensatore
nonsòcratico.
_______________
INFORMATIVA: Le informazioni tratte da questa pubblicazione devono essere opportunamente citate
riportando l’Autore, il numero e la pagina della Newsletter. Parti intere possono essere riproposte solo se
riportate tra caporali e con la contestuale citazione della fonte. La Redazione.
28
Scarica

Serino (AV) @ NEWSLETTER @ Pro Loco