Parrocchie di Casier - S.Antonino - Dosson - Frescada
Itinerario per la formazione alla fede adulta 2012 - 13
11IIncontro: Casier, 14 marzo 2013
"i tratti della fede: elementi per una fede adulta".
Nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Canto (da/libretto):
Invocazione allo Spirito Santo
Ora ti supplichiamo, Spirito Santo,
Spirito di forza,
di conoscenza e di timore,
Spirito di sapienza,
di scienza e di discernimento,
Spirito di compassione
e di vero amore:
santificaci, corpo e anima,
e saremo agnelli splendenti
e senza macchia.
Guariscici dal nostro egoismo
e accendi in noi
il fuoco del tuo amore;
poni nei nostri spiriti
la vera fede degli apostoli,
fa' penetrare nei nostri cuori
la beata speranza
e la grande consolazione
che ci stabiliranno ben al di sopra
delle vanità di questo mondo.
Effondi in noi i tuoi doni vivificanti
...
come facesti un tempo
con gli apostoli
e, ovunque saremo,
ti renderemo testimonianza
con franchezza,
con le nostre stesse vite:
nel tempo libero, nel lavoro
in parole, in pensieri
e in ogni nostro atteggiamento
di sera e di mattina,
di giorno e di notte.
Donaci la vera vita in questo mondo,
e in quello futuro ti glorificheremo
con le nostre azioni
e con le nostre lodi
-,
e ti magnificheremo
con il Padre e con il Figlio:
Trinità vivificante, gloria a te
nei secoli dei secoli. Amen
Preghiamo.
Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera,
perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Perii nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te, nell'unità dello
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
La Parola di Dio (Luca 5,1-11):
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso
il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e
lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da
terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per
la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso
nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di
pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca,
che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi
affondare. AI vedere questo,
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Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché
sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per
la pesca c"he avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano
soci di Simone. Gesùdisse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di
uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Re/azione di don Giancarlo Pivato
Adorazione eucaristica.
Canto (da/libretto):
Momento di silenzio e adorazione.
Conclusione dell'adorazione:
canto Eucaristico (da/libretto):
Preghiera:
Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e
verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Benedizione
Acclamazioni:
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Preghiera a Maria
Vergine obbediente, Madre di Cristo,
che, con il tuo docile "sì"
all'annuncio dell'Angelo,
sei diventata Madre dell'Onnipotente,
aiuta tutti i tuoi figli ad assecondare
i disegni che il Padre celeste ha su ciascuno,
per cooperare all'universale
progetto di redenzione,
che Cristo ha compiuto morendo sulla croce.
(Benedetto XVI)
Conclusione Canto (da/libretto):
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per la meditazione
Commento
Attorniato dalla folla, che si stringe a lui per ascoltare la parola di Dio, Gesù prende una duplice
iniziativa: prima chiede ai pescatori di lasciargli spazio nella barca e di distanziarsi un po' dalla riva per
poter meglio ammaestrare la folla; poi dà l'ordine, del tutto inatteso e inadeguato, di pescare di giorno,
quando già durante la notte, tempo adatto per la pesca, hanno faticato invano. Una richiesta anomala e
una parola, quella di Gesù, di cui Simone non comprende il senso. A questa 'iniziativa' Simone risponde
manifestando anzitutto la sua delusione per un lavoro che si è rivelato inutile, perché i risultati hanno
smentito il grande impegno posto in atto durante quella notte. Poi lasciandosi comunque provocare da
questo invito sorprendente: si fida della parola che Gesù gli rivolge e risponde: «sulla tua parola getterò
le reti».
Simone compie un atto di fede che mette in gioco la sua persona, la sua storia professionale e la sua.
credibilità di fronte agli altri, perché la parola che Gesù gli rivolge non è una parola qualunque - un
semplice comando, un ordine di fare qualcosa - ma è una parola carica di una promessa, capace di
generare fiducia e quindi di suscitare anche una possibile e concreta risposta. La 'parola' che chiama
Simone, che è parola con la quale Gesù si fa conoscere e si svela a quel gruppo di pescatori, ha in sé
anche la grammatica della possibile risposta da parte di Pietro.
In questo breve dialogo sul mare di Galilea comprendiamo ulteriormente il senso delle parole usate del
nostro Vescovo: «La fede va intesa come risposta ad un'iniziativa che ha per protagonista Dio e che ci
giunge attraverso la necessaria mediazione di Gesù di Nazareth» (Una meraviglia ai nostri occhi, 29).
La grandezza del miracolo dimostra la potenza divina della parola di Gesù e giustifica l'assoluta fiducia
posta in essa da Simone, il quale si trova a confidare non più in se stesso, ma su una parola che.
proviene da un Altro. Il miracolo dimostra la validità e la fecondità di questo atteggiamento di 'fede
adulta' che si fa risposta: «fecero così e presero una quantità enorme di pesci».
La forza della parola di Gesù spiega anche il gesto e le parole di Simone: dinanzi a Gesù egli
sperimenta la prossimità e la vicinanza di Dio e la possibilità concreta dell'uomo di aderire a quel
Signore percepito per la sua vita come affidabile. Ma la risposta di Pietro rivela che la parola rivoltagli
da Gesù genera in lui anche la percezione della propria distanza da Dio: «Signore, allontanati da me,
perché sono un peccatore». Davanti alla verità di Dio Pietro scopre la verità della propria vita: si sente
lontano e si sente perduto perché sa di non essere quello che deve essere e si coglie come
inadeguato. Questo incontro con la verità di Dio, che in Gesù sorprende e cambia la vita dell'Apostolo,
lo rende progressivamente, in un itinerario che durerà tutta la vita, un uomo libero, cioè capace di dare
il nome giusto a ciò che vive. La risposta a Gesù può essere data solo nella libertà, e deve partire da
quello che realmente uno è.
Da questo primo incontro con il Maestro Pietro intuisce che la libertà non risiede in una possibilità di
scelta, ma in una adesione libera alla verità. Come ha affermato anche il XIV Sinodo della Chiesa di
Treviso nel 2001: «L'esperienza della fede cristiana comporta un cammino in cui il dono gratuito e
preveniente di Dio si intreccia con la storia concreta della libertà di ogni uomo. L'incontro con il Signore
precede e suscita la decisione della persona, invitandola ad affidarsi a Lui; costituisce cioè un appello
alla sua libertà» (n. 281).
Cristo Gesù diventerà sempre più il protagonista della vita di Pietro e ogni azione e parola dell'Apostolo,
sia di accoglienza, come di rifiuto e di rinnegamento, sarà vissuta in riferimento a questa relazione con
il Maestro. Nel rapporto personale con il Maestro Pietro impara non solo ad ascoltare la voce di Dio che
rivela la verità di se stesso, ma a lasciarsi plasmare anche .nella risposta, che diventerà sempre più
risposta libera capace di realizzare pienamente la sua umanità.
Su questo punto è istruttivo il dialogo che riferisce l'evangelista Giovanni tra il Risorto e Pietro lungo il
lago di Tiberiade e il commento che ne fa il Cardinal Martini. Per tre volte Gesù chiede a Pietro se lo
ama, se gli vuole bene. La risposta di Pietro non è un sì, sicuro di sé e non è nemmeno un 'non so', " sì
ha il rischio della prima risposta di Pietro, quando Gesù aveva annunciato la sua passione e lui aveva
risposto «questo non ti accadrà mai» (Mt 16,22). Pietro non osa più azzardare una risposta nella quale
mette davanti se stesso, le sue convinzioni e le sue possibilità: la vita gli ha insegnato che queste
risposte non sono il segno di una fede autentica.
Tuttavia Pietro non può nemmeno, a questo punto, dare una risposta incerta, perché questo amore per
Gesù non è Pietro a darselo, a sceglierlo, ma è Gesù che glielo mette nel cuore. E allora la risposta di
Pietro non può che essere: «Tu conosci tuffo! Tu sai che ti voglio bene» (Gv 21,17). È la risposta libera
di chi fa un atto di affidamento nei confronti di Dio che dà un'infinita certezza alla nostra vita. «Tu sai
che ti voglio bene» è l'immagine della fede come risposta libera acui giunge il cammino spirituale di
Pietro iniziato con !'ascolto dell'invito di Gesù a prendere il largo e gettare le reti, della 'fede come atto
della libertà' (cfr. Benedetto XVI, Motu proprio Porta fidei, 10).
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Dopo il miracolo della 'pesca miracolosa' e la confessione di Pietro della sua indegnità di fronte a Dio. il
dialogo prende la forma del 'racconto di vocazione'. Gesù rivolgendosi solo a Pietro, anche se Giovanni
e Giacomo erano inclusi in quell'appello, lo invita a «non temere». Come per ogni vicenda vocazionale,
fatta di parola che chiama e parola che si fa risposta, Dio in Gesù invita il chiamato a non aver paura, a
non spaventarsi davanti ad una possibile proposta che va oltre l'immaginabile. Quel «non temere» non
è un ordine, ma una parola profetica che già diventa efficace, in quanto annuncia la futura vocazione
dell'Apostolo a diventare "pescatore di uomini". La fede e la vocazione di Pietro si trovano ancorate a
questa parola efficace del Signore, preceduta da un miracolo destinato a mostrare la potenza della sua
parola e a rendere la scelta dei discepoli in un certo senso scelta libera e ragionevole.
Il racconto si conclude con i tre futuri apostoli i quali, lasciato tutto, seguono Gesù, anche se l'accento
non è posto sulla chiamata in se stessa, quanto sull'incontro tra Cristo che rivolge una parola di vita a
Pietro e la risposta personale, libera e responsabile di quest'ultimo, risposta che solo lui può dare.
Scrive il Vescovo: «La fede è sempre, in ultima analisi, una risposta personale. Normalmente è
mediata, aiutata, accompagnata dagli altri; ma nessun adulto dovrebbe credere
solo perché sono credenti i suoi genitori, e nessuno può sostituirsi ad un altro nel credere»
(n. 31).
L'esperienza spirituale e umana di Pietro ci permette di meditare sulla fede come risposta libera e
personale. Come discepoli che vivono all'interno della comunità cristiana siamo invitati dal nostro
Vescovo a non dare per scontata questa dimensione delle fede cristiana dell'adulto.
Fede come risposta libera e personale evoca la relazione tra chiamata di Dio e libertà dell'uomo e pone
la questione seria della vita come vocazione. Nel contesto culturale e sociale odierno, basti
pensare ai sistemi produttivi della ricchezza e ai meccanismi di speculazione finanziaria,
sono molti i segni di un processo di autoreferenzialità che mira ad escludere l'idea della vita come
vocazione per affermare l'idea di una vita svincolata da ogni progetto e, soprattutto, da ogni relazione
con il mistero di Dio.
Già nel 1997 i Vescovi del continente europeo usarono l'espressione di "uomo senza vocazione".
Questo fattore non coinvolge solo la realtà delle vocazioni di speciale consacrazione, ma a monte
mette in evidenza una debolezza della fede, non percepita e vissuta come risposta libera ad un Dio che
chiama l'uomo vivente alla vita, ma eventualmente, ricorda il Vescovo, come
«una conquista di Dio, da raggiungere solo con le nostre forze» (n. 29). La fede, invece, è sempre
risposta ad un gesto di grazia di Dio. Solo così la vita dell'uomo può essere percepita come
un'avventura di senso, che nasce da un 'appello' proveniente da un Altro. che si connota in senso
profetico e provocatorio, capace di suscitare nel cuore dell'uomo la nostalgia di Dio, che è nostalgia
della verità e della libertà, cioè di una vita autentica, senza paura, dove l'uomo è capace di amare
realmente, cioè di amare come Dio ci ha amato.
Preghiere
Chiamaci ancora, Signore,
e fa' che possiamo ogni giorno
trovarci disposti a camminare con te
e come te pensare, sentire e agire,
lasciandoci trasformare da te
in tutto quello che siamo,
in tutto quello che sappiamo e possediamo.
Cresca in noi l'entusiasmo sincero
di incontrarci con te,
di seguirti sempre più da vicino,
accogliendo in pienezza il tuo Vangelo
e abbracciando, con amore,
il mistero della tua chiamata
che ci porterà alla piena felicità,
insieme con molti fratelli.
Amen.
Donami una parola, Signore,
per ringraziarti della parola d'amore
nella quale mi hai chiamato all'esistenza.
Donami, Signore, un puro silenzio
per adorare il mistero del tuo cuore
che mi viene instancabilmente a cercare.
Donami Signore, un cantico di gioia
per accogliere l'ora di grazia
che il tuo amore rinnova
lungo la storia di continui smarrimenti.
Donarnl ancora, Signore, un'umiltà di cuore
capace di comprendere il mistero d'indigenza
-follia d'amorein cui ti annichilisci
fino ad avere bisogno del mio niente.
E donarni, infine, Signore,
di entrare pienamente nella tua missione
per essere, ai fratelli,
la "lieta novella" che tu sei per me.
Amen.
(preghiere di A. M Canopi)
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Relazione - Parrocchia di Casier