Accademia di Belle Arti di Brera - Milano Direttore Prof. Gastone Mariani Scuola di Scenografia 08 - 18 marzo 2011 IL TROVATORE fuoco in Brera Concorso Internazionale per giovani scenografi 1 Patrocinio Ministerodell’Istruzione dell’UniversitàeRicerca 2 Staff Prof. Gastone Mariani D i re t t o re d e l l ’ A c c a d e m i a d i B e l l e A r t i d i B re ra Prof. Enrico Mulazzani D i re t t o re d e l l a S c u o l a d i S c e n og ra f i a P r o f . D av i d e Pe t u l l à C o o rd i n a t o re d e l Tr i e n n i o d i S c e n og ra f i a Dott.ssa Mirella Bet S e g re t e r i a d i re z i o n e Antonia Iurlaro U f f i c i o m o s t re I s ab e l l a F u m aga l l i B e at r i c e L a u r o r a Pietro Marchese Anna Tremolada Te c n i c i d i l ab o ra t o r i o E n z o M o l og n i K at i a Re t t a L i n e a g ra f i c a Ringraziamenti/Credits O n . G i o r g i o N a p o l i t a n o - P re s i d e n t e d e l l a R e p u bbl i c a Av v. M a r i a s t e l l a G e l m i n i - M i n i s t ro d e l l ’ I s t r u z i o n e , U n i v e rs i t ò e R i c e rc a D o t t . S a l vat o r e C a r r u bb a - P re s i d e n t e d e l l ’ A c c a d e m i a d i B e l l e A r t i d i B re ra P r o f . M a s s i m i l i a n o F i n a z z e r F l o r y - A s s e s s o re a l l a c u l t u ra - C o m u n e d i M i l a n o D o t t . N ovo U m b e r t o M a e r n a - A s s e s s o re a l l a c u l t u ra - P rov i n c i a d i M i l a n o D o t t . M a s s i m o B u s c e m i - A s s e s s o re a l l a c u l t u ra - R e g i o n e L o m b a rd i a Prof. Vito Giacummo P r o f . s s a Pa o l a G i o r g i P r o f . G ab r i e l e G i r o m e l l a Prof.ssa Chiara Gualdoni Prof. Arch. Domenico Nicolamarino P r o f . s s a M a r i a A n t o n i e t t a Tov i n i 3 Il Trovatore I l Trovatore, con Rigoletto e La Traviata, costituisce senza dubbio il nucleo della produzione verdiana a cui il pubblico si è più affezionato nel corso degli anni. Il Trovatore è un’opera che non presenta quasi problemi con la censura. Scritta per Roma, su adattamento librettistico di Cammarano del dramma El Trovador di Garcia Gutiérrez, completato da Bardare a causa della morte del poeta napoletano, esprime tutta la nostalgia di Verdi per un mondo drammatico di vecchio stampo, e tutta la sua capacità di mantenerne intatti i contenuti impiegando una formula narrativa molto originale. Nessun personaggio del Trovatore, infatti, agisce sul palcoscenico, ma racconta a un altro un fatto precedentemente accaduto e che ha determinato la situazione attuale. Inoltre viene messa in scena l’unica “mamma” di tutto il teatro verdiano: la zingara Azucena, mezzosoprano, è l’unica eccezione in un mondo popolato da padri. Si può intravedere un nesso più preciso che lega Rigoletto a Trovatore e a Traviata: le figure dei protagonosti - il buffone Rigoletto, la zingara Azucena, la mantenuta Violetta Valéry - sono personaggi emarginati e irregolari. C’è più fuoco, fuoco vero guizzante, nel Trovatore che in tutte le altre opere di Verdi. Il fuoco incombe su tutta la vicenda, dall’introduzione in cui Ferrando ricorda il giovane fratello del Conte di Luna bruciato vivo alla scena finale del crepitante rogo acceso per Azucena. Tutta l’opera avanza tra le fiamme: ai fuochi, che allietano i bivacchi degli zingari e riverberano dalle allucinate rievocazioni di Azucena, si aggiungono gli incendi tra le fazioni opposte e le vampe di odio e di vendetta che bruciano le passioni dei protagonisti. Alcuni elementi che rincorrono nella musica rivelano ana- 4 Il Trovatore Il Trovatore, with Rigoletto and La Traviata, is without doubt the core of Verdi’s work, certainly the most loved by the audience of every century. Il Trovatore is an opera that hasn’t been submitted to the board of censors. Written for Rome, with the adaptation of Cammarano of Garcia Gutierrez drama El Trovador, and completed by Bardare because the neapolitan poet was dead, this work expresses all the gloom of Verdi for an ancient dramatic world, and all his ability to keep untouched the contents with a very original narrative composition. None of the characters acts on stage, but tells to another one a previous event, that created the current situation. in addition is represented on stage the only mother in all versi’s theatre: the gypsy Azucena, mezzosoprano, is the only exception in a world dominated by fathers. it is possible to sense a clearest link among Rigoletto, Trovatore e Traviata: the leading roles - Rigoletto the jocker, Azucena the gypsy and Violetta Valéry the prostitute - are outcast and irregulars. The fire hangs over all the story, since the beginning, when Ferrando remembers the Conte di Luna’s young brother burnt alive, to the final scene of final of the crackling fire turned on for Azucena. All the work moves forward between the flames: to the fires, that rejoice the gypsies’ camp and reflect the entranced Azucena’s evocations, are added the fires between the opposite factions and the blazes of hate and revenge which burn the protagonists’ passions. Some elements chasig in the music reveal analogies with the winding of the flame, the crackling of the sparks and the livid, sudden ignitions. logie con il serpeggiare della fiamma, lo scoppiettio delle faville e le livide, improvvise accensioni. L’idea di trarre un’opera dal turgido dramma El Trovador dello spagnolo Antonio Garcia Gutiérrez era stata dello stesso Verdi. Spento l’eco del successo di Rigoletto a Venezia (11 marzo 1851), ne parlò subito con uno dei librettisti preferiti, il napoletano Salvatore Cammarano, che si mise subito al lavoro, ma la morte improvvisa lo fermò a metà luglio del 1852 quando non aveva ancora terminato il terzo atto. Mentre un altro napoletano, Emmanuele Bardare, completava il libretto, si interrompevano anche le trattative con il Teatro San Carlo di Napoli. Nell’autunno, Verdi arrivò ad un accordo per presentare l’opera al Teatro Apollo di roma, completò la partitura e a fine dicembre era a Roma per le prove. La prima rappresentazione, il 19 gennaio 1853, ebbe un grandissimo successo, nonostante la compagnia comprendesse soltanto due “stelle”, il soprano Rosina Penco (Leonora) e il tenore Carlo Baucardé (Manrico). La scena finale fu bissata per intero. “Con nessun’altra delle sue opere - ha scritto Julian Budden - neppure con il Nabucco, Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico”. Da quella sera, al Trovatore non è mai mancato il consenso popolare. Quest’opera, come Rigoletto e Traviata, non si indirizzava a settori eletti di pubblico, ma alle folle popolari; ne interpreva la predilezione per le opposizioni nette, essenziali, delle vicende e dei personaggi; affondava le radici dell’intuizione in sentimenti fonamentali e ancestrali quali l’amore (paterno, materno, filiale, di amante), la paura, la superstizione, la vendetta. Il Trovatore, come Rigoletto, mette in scena personaggi tipici dell’epica popolare e li muove secondo le leggi dell’onore e le regole di The idea to bring a work by the turgid drama El Trovador of the spanish Antonio Garcia Gutiérrez came from Verdi himself. Turned off the echo of the success of Rigoletto In Venice (11 marzo 1851), he spoke with one some favourite librettists, the neapolitan Salvatore Cammarano, who started immediately the work, but the sudden death stopped him July half of 1852, with the third act not yet finished. While another neapolitan, Emmanuele Bardare, was completing the booklet, also the negotiations with the San Carlo theatre of Naples were broken off. The first representation, on January 19th, 1853, had a great success, even though the company only included two “stars”, the soprano Rosina Penco (Leonora) and the Carlo Baucardé tenor (Manrico). The final scene had been played totally as an encore. “With no other of his works- wrote Julian Budden- neither with Nabucco, Verdi touched the heart of his audience so quickly “. From that evening, the Trovatore never felt the lack of popular approval. This work, like Rigoletto and Traviata, wasn’t addressing itself to elected audience but to popular crowds; performed itself the fondness for the decided oppositions, essential, of the events and characters; was plunging the intuition roots in fundamental and ancestral feelings like love (paternal, maternal, filial, of lover), the fear, the superstition, the revenge. Il Trovatore, like Rigoletto, shows characters typical of the epic and moves them according to the honour laws and the morality laws ruling that world. It isn’t a tasty witticism, but the appropriate reference to a very ancient source to mention, with regard to the mechanism of inventions which holds Il Trovatore, the puppet theatre. 5 moralità che governano quel mondo. Citare, a proposito del meccanismo di invenzioni che regge Il Trovatore, il teatro dei pupi, non è una saporita boutade, ma l’azzeccato riferimento a una fonte molto antica. La sutura tra il favore delle folle e la moralità di favole del passato ma coralmente sentite, proposta entro gli schemi di uno spettacolo avviato in altre direzioni, è opera e vanto di Giuseppe Verdi, il quale operò questa trasformazione in termini e nel linguaggio della sua musica. Il respiro di ballata popolare dei racconti che i protagonisti inseriscono del dramma, la marzialità e il vigore di cui sono improntati gli interventi di folla, l’icasticità dei motivi musicali, e persino i malfamati accompagnamenti a chitarra, sono i mezzi attraverso i quali l’opera è assunta in un’area teatrale nuova e antica. Si dice e si ripete che l’argomento del Trovatore è difficile e complesso e che non è facile raccontarlo. É vero. Cammarano, pur avendo potato il frondoso dramma spagnolo originale, vi lasciò parecchie incongruenze e altre ne aggiunse, ma questa era una caratteristica comune alla maggior parte dei drammoni storici di avventure, amore e morte che i nostri bisnonni amavano, perchè questo era per loro il romanticismo, e tali storie erano la somma di situazioni narrative, ambientali e di caratteri accettati e ripetutamente collaudati. Le tenebre notturne incombenti per tre quarti dell’opera, i rintocchi delle campane, i bivacchi degli zingari, gli appostamenti, i duelli, le battaglie, la prigione, la preghiera per i condannamenti, il rogo e via dicendo, fanno parte di un bagaglio di materiali psicologici e scenici che il pubblico di quei decenni prediligeva, e la coerenza che il libretto non riusciva a stringere da solo fu raggiunta nella musica. Fervida e accesa, nel Trovatore, l’ispirazione verdiana investe tutte le situazioni della finzione drammatica e comunica 6 The suture between the crowd favour and the morality of tales of the past still chorally heard, proposed within the schemes of a show started in other directions, is work and Giuseppe Verdi’s boast, which did this transformation in terms and in language of his music. The breath of popular ballad of the tales which protagonists insert of the drama, martialness and the vigour of which crowd interventions are impressed, vividness of the musical reasons, and even the ill-famed guitar accompanyings, are the means through which the work is assumed in a theatrical new and ancient area. It is said and repeated that The Trovatore subject is difficult and complex and that it is not easy to tell it. It’s true. Cammarano, also having pruned the leafy original Spanish drama, left quite a lot of inconsistencies and added more, but this was a common feature to most historical dramas of adventures, love and death that our ancestors loved, because this was the Romanticism for them, and such histories were the sum of narrative situations, environmental and accepted characters and repeatedly test. The night darkness being imminent by three quarters of the work, the bells’ bongs, the gipsies’ camp, the ambushes, the duels, the battles, the prison, the prayer for punishments, the stake and saying away, make a part of a luggage of psychological and scenic materials which the audience of those decades preferred, and the consistency that the booklet was not able to press alone was reached in the music Fervent and inflamed, in Il Trovatore, the inspiration of Verdi runs down all the situations of the dramatic pretence and communicates them a lyric charge which changes them from told event images in absolute truth mirrors. Inside the circle some art lightings become true, eternal, the loro una carica lirica che le trasforma da immagini di vicende narrate in specchi di verità assolute. Dentro il cerchio delle illuminazioni d’arte diventano veri, eterni, l’oscuro sortilegio zingaresco, l’implacabile determinazione di vendetta da cui Azucena non deflette, la malinconia di Manrico, la dedizione di Leonora. La pagina più celebre dell’opera è la cabaletta del tenore “Di quella pira”, motivo di eroica risolutezza con la quale Manrico chiude il terzo atto. I do acuti, che concludono il pezzo e che continuano a suscitare le spasmodiche attese di patiti dell’opera, non furono scritti da Verdi, ma aggiunti successivamente, forse dallo stesso Baucardé, forse da Enrico Tamberlick. Fu perciò corretta la decisione di Riccardo Muti di ripristinare la versione originale quando diresse l’opera a Firenze, anche se i nostalgici dei “do della Pira” ricordano che Verdi non aveva opposto un veto. “Mettetelo il do acuto se volete”, avrebbe detto, “purché sia buono”. L’organizzazione drammatica del Trovatore è stata ritenuta oscura da molti commentatori, mentre invece si tratta di una concezione straniante e modernissima del racconto teatrale: ogni scena costituisce quasi un pannello, come fossero le tavole su cui i trovatori leggevano e cantavano le loro storie al popolo nelle piazze. Nel trovatore, in realtà, non c’è alcuna azione reale, perchè la trama viene ricostruita tramite i racconti dei personaggi: un effetto memorabile, quindi, è causato dal finale dell’opera, quando in poche battute tutti i protagonisti muoiono, lasciando vivo il solo Conte di Luna. gipsy witchcraft darkness, the implacable determination of revenge from which Azucena does not deflect, the Manrico melancholy, the Leonora devotion.The most famous page in the work is cabaletta of the tenor “Di quella pira”, reason of heroic resolutive with which Manrico closes the third act. The C acute, concluding the piece and keeping on provoking the spasmodic work fan expectations, weren’t written by Verdi, but added later, maybe from the same Baucardé, maybe Enrico Tamberlick. The decision of Riccardo Mute of restoring the original version when directed the work towards Florence was right, even if the nostalgics of “C della Pira” remember that Verdi hadn’t opposed a veto. “ Put it the C acute if you want “, would have said, “it must just be good”. The dramatic organization in Il Trovatore has been considered dark by many commentators, while instead it is an alienating and very modern conception of the theatrical tale: every scene constitutes almost a panel, as tables where the troubadours on which were reading and singing their histories to the people in the squares. In Il Trovatore, actually, there isn’t any real action, because the plot is rebuilt through the personality tales: a memorable effect, therefore, is caused by the work conclusion, when in few beats all the protagonists die, only the Conte di Luna is left alive. Prof. Gastone Mariani Rector of Brera Academy of Fine Arts Prof. Gastone Mariani Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera 7 Fuoco in Brera Fire in Brera La Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ha organizzato un Concorso Internazionale per giovani scenografi e costumisti, con l’intento di cercare un dialogo artistico tra diverse realtà accademiche. Studenti di varie nazionalità propongono la propria idea dell’Opera Lirica “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, rivelandola con coraggio e passione come il fuoco che anima i protagonisti descritti nella sua storia. La mostra è espressione di un impulso creativo degli studenti e focalizza l’attenzione sui 150 anni dell’Unità d’Italia. Celebrare Verdi significa porre l’accento su un compositore che partecipò alla vita sociale del suo tempo, creando un senso di concordia e d’appartenenza grazie alla Musica ed alla Cultura. L’Accademia di Belle Arti di Brera diviene per una decina di giorni il centro d’Europa, riunendo idealmente valori e temi fondamentali del viver per l’arte, nell’aula in cui Francesco Hayez creò quella “pittura civile che emana dal popolo”, come volle definirla il Padre della Patria Giuseppe Mazzini. Perché tutto sia di buon auspicio… The Fine Arts Academy of Brera Stage design department organised an International Contest for young stage and costume designers, to build up an artistic communication among different Academies. Students of various nationalities put forward their ideas about Giuseppe Verdi’s Il Trovatore, displaying it with heart and passion, like the fire inspiring this opera’s characters. The exhibition expresses student’s creative instinct and draw attention to the Unification of Italy 150° anniversary. Celebrating Verdi means focus attention on a composer involved in his days society, and who created harmony and sense of belonging using Music and Culture. The Fine Arts Academy of Brera becomes for ten days Europe’s center, ideally getting together core values and ultimate subjects like living for the Art, in the room where Francesco Hayez created that “civil painting radiating from the people”, as Giuseppe Mazzini, Father of the Nation, defined it. To make everything a good omen... La selezione di bozzetti e modellini in mostra, è il frutto dei numerosi progetti che le Accademie hanno inviato al Concorso. Si coglie l’occasione per ringraziare quanti hanno reso prezioso questo evento. Prof. Enrico Mulazzani Direttore della Scuola di Scenografia 8 The sketches and models selection shown comes from the several projects sent for the Contest by the Academies. We take the chance to thank all who made precious this event. Prof. Enrico Mulazzani Headmaster of Stage Design Department Il Trovatore e le sue riscritture cinematografiche Il Trovatore and his film versions Il “matrimonio” tra Verdi e la settima arte è un legame di lunga data, che lo vede protagonista sia come “citazione” sonora che come parte integrante della struttura filmica: per le sue strutture melodrammatiche, per il perfetto funzionamento della sua macchina narrativa è il musicista ideale per il cinema. Il film forse più interessante per i rimandi al mondo musicale del compositore di Busseto è sicuramente Senso (1954) di Luchino Visconti, in cui il Trovatore diventa un leit motiv narrativo. Visconti, che ebbe un’educazione musicale, considerava l’opera lirica lo spettacolo completo per eccellenza, lo amava perché “si situa ai confini della vita e del teatro”. Verdi, il suo musicista prediletto, in questo senso, è un punto fermo. L’incipit di Senso è affidato a una celeberrima sequenza, in cui l’esecuzione della squillante cabaletta Di quella pira che conclude il terzo atto del Trovatore, rappresentato al Teatro La Fenice nella Venezia occupata dagli Austriaci, innesca una calda dimostrazione patriottica sia per la musica dagli accenti travolgenti che per le parole Madre infelice, corro a salvarti / O teco almeno corro a morir! (questa stessa aria, si dice, avrebbe intonato Cavour, esultante alla notizia di una vittoria italiana sugli Austriaci). Verdi canta l’eroismo, la lotta e i patrioti, raccogliendo l’invito di Manrico a combattere, s’infiammano di ardore antiaustriaco. Anche dal punto di vista tecnico l’opera diventa parte in- The “match” between Verdi and cinema dates since longtime, his music is a “sound quote” but also an integral part of the movie structure: thanks to his balanced melodrama and the perfect work in his narrative structures Verdi is the ideal author for cinema. The most interesting movie related to the Busseto composer’s music world is certainly Senso (1954) of Luchino Visconti, where Trovatore become a narrative leit motiv. Visconti, who received a musical education, used to consider the opera the complete show par excellence, he loved it because “it takes place on the borders between life and theatre”. Verdi, his favourite composer, with this meaning, is a basic point. The beginning in Senso is entrusted to a very famous sequence, where the performance of the shrill aria Di quella pira that closes the third act of Il Trovatore, performed at La Fenice theatre in Venice occupied by Austrians, strarts a huge patrioctic display both for the overwhelming musical tones and the words Sad mother, I run to save you / Or with you at least I run to die! (Cavour, exultant for an italian victory against Austrians, would have sang this aria, as history tells). Verdi sings heroism, fight and patriots, who answering to Manrico’s call to fight, flare up against the occupation. Also the technical point of view of the opera becomes an indissoluble side of movie structure, through the reversal of the theatrical perspective: at the beginning the stage is framed frontally, then the camera goes on till the apron stage limit where Manrico sings, then the frame opens a pan shot 9 scindibile del tessuto filmico, attraverso il rovesciamento della pro¬spettiva teatrale: inizialmente il palco¬scenico è inquadrato frontalmente, poi la macchina da presa avanza fino al limite della ribalta dove Manrico canta, quindi la ripresa si apre in una panoramica che man mano mostra gli orchestrali, parte della platea, dei palchi e il pubblico popolare che gremisce il loggione. Il melodramma diventa parte della realtà e delle vicende storiche narrate. Lo stesso Visconti disse, durante una conferenza stampa a Parigi: “Ho trasferito i sentimenti espressi dal Trovatore di Verdi dalla ribalta, in una storia di guerra e di ribellione”. Il Trovatore però non ha rappresentato solo un richiamo al patriottismo, si è prestato anche per delle manipolazioni volte a mostrare la forza degli stereotipi che inevitabilmente si accompagnano al mondo del belcanto. Tra queste la parodia più micidiale dell’opera lirica e delle sue finzioni – è quella compiuta dai fratelli Marx, che in Una notte all’opera (1935) fanno esplodere con le loro buffonerie una rappresentazione del Trovatore. Ci pensa soprattutto Harpo, sostituendo i fondali romantici dei duetti amorosi e del coro delle zingarelle con scene di stazioni ferroviarie e di depositi di tram. Ma nella parodia, si sa, si nasconde sempre una forma d’amore: del resto lo stesso Verdi concluse la sua carriera affermando che «Tutto nel mondo è burla!». La passione patriottica che traspare nel Trovatore, abilmente sottolineata da Visconti, ma anche l’estrema duttilità, che ne hanno fatto un soggetto per i fratelli Marx, ha reso possibile che quest’anno, in coincidenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, venisse scelto per essere reinterpretato dagli allievi di Accademie di Belle Arti italiane ed europee: è un’opera le cui profonde emozioni e i celebri brani sono ancora base ricca e vitale per riletture sceniche di grande intensità. É l’occasione per accostarsi nuovamente al mondo verdiano ritrovandone le radici profonde e rileggendolo attraverso le vicende contemporanee e lo sguardo di giovani futuri scenografi. Prof.ssa Chiara Gualdoni Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo 10 showing the orchestra, the stalls, the stands and the popular audience filling the gallery. The melodrama becomes part of the History. The same director Visconti said: “I transferred the feelings expressed by Verdi’s Trovatore on stage, with a history of war and rebellion”. Il Trovatore didn’t represent just a call to patriotism, it became also base for manipulations aimed at show stereotypes inevitably linked to opera world. Among those versions, the parody most biting of the opera and his pretences – is the Brother Marx’s one, the A night at the Opera (1935) where they make explode with their jokes a show of Il Trovatore. Specially Harpo replaces the romantic backcloths used for the lovers duets and the gypsies chorus with scenes of train stations and tram. But parody hides always a kind of love: as it is known, the same Verdi ended his career telling that «Everything in the world is a joke!». The patrioctic passion betraying in Trovatore, cleverly undelined by Visconti, but also his extreme adaptability, that allowed Brother Marx’s parody, made possible to choose it this year, for the the Unification of Italy 150° anniversary, to be performed by italian and european Fine Arts Academies’s students: it’s an opera which deep emotions and famous arias are still a rich and lively root for new artistic readings of great intensity. It’s the chance to go closer again to Verdi’s world finding the deep roots and reading it through the contemporary events and the sight of young stage designers. Prof.ssa Chiara Gualdoni Professor of History of Performing Arts 11 12 Progetti degli allievi partecipanti 13 Italy RICCARDO MASSIRONI Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium 14 Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens EDOARDO RUSSO Italy Atto I - Costume per Manrico e Leonora Act I - Costume for Manrico and Leonora 15 Italy ELENA PROCIDA Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium 16 Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens Atto IV Scena I - Un’ala del palazzo dell’Aliaferia Act IV Scene I - An Aliaferia’s palace wing SARA MARIANI -VITTORIA NEGRO - GIULIA PIAZZA - JESSICA ZISA Italy Atto III Scena I - Accampamento Atto III Scene I - Camp 17 Italy AMATO IMMACOLATA Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens 18 Atto III Scena V - Sala adiacente alla cappella in Castellor Act III Scene V - Room close to the chapel in Castellor SALVATORE AVERZANO Italy Atto I - Costume per Leonora e Azucena Act I - Costume for Leonora and Azucena 19 Italy ALICE BENAZZI Atto I scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium 20 Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens Atto II Scena IV - Convento Act II Scene IV - Convent Atto III Scena I - Accampamento Act III Scene I - Camp 21 Italy ESTER CASTELNUOVO - LINDA RICCARDI 22 Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia - Bozzetto Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium - Sketch Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium Atto II Scena II - Un diruto abituro, sulla falda di un monte della Biscaglia Act II Scene II - “Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia” Atto III Scena V - Sala adiacente alla cappella in Castellor Act III Scene V - Room close to the chapel in Castellor 23 Italy LUANA BAGLI - FRANCESCA MAUR I- MARCO OLGIATI - CLAUDIA PASSARELLO - MATTEO PIAZZALUNGA - CAROLINA STERCHELE Rivisitazione cinematografica del Trovatore - Il duello Movie version of Trovatore - The duel 24 STEFANO MARINELLI Italy Rivisitazione cinematografica del Trovatore - Studi preparatori Movie version of Trovatore - Preliminary sketches 25 Italy MICHELE BRUNETTI 26 Rivisitazione cinematografica del Trovatore Movie version of Trovatore Atto IV - Un’ala del palazzo dell’Aliaferia Act IV - An Aliaferia’s palace wing ELENA BECCARO - DENISE CARNINI - FRANCESCA DE FRANCESCO Italy Atto I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I - Aliferia’s palace atrium 27 Italy FRANCESCO PAOLO RUGGIERO Atto II Scena I e II - Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia Act II Scene I and II - “Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia” 28 DAVIDE BASSANI Italy Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium Atto II Scena I - Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia Act II Scene I - “Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia” 29 Hungary TRUNGEL ENIKÖ - ZSÓFIA GERESDI - FARAGÓ NOÈMI -OLÁH RICHÁRD Atto I - Costume per Conte di Luna, Leonora, Manrico Act I - Costume for Conte di Luna, Leonora, Manrico 30 Atto III Scena I - Accampamento Act III Scene I - Camp Atto I - Azucena Act I - Azucena 31 32 Poland MONIKA DOBEK Storyboard 33 Italy ABBRUZZESE CLARA - CASATI FRANCESCA 34 Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium Atto IV Scena IV - Il rogo Act IV Scene IV - The stake MICHELA PERINI Italy Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens Atto I Scena III - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene III - Aliaferia’s palace gardens 35 Italy PAOLA CORDELLA - JIAE KIM - ZHU MA - AGOSTINO SACCHI - YI WU Atto IV Scena I - Un’ala del palazzo dell’Aliaferia Act IV Scene I - An Aliaferia’s palace wing 36 Atto IV Scena II - Un’ala del palazzo dell’Aliaferia Act IV Scene II - An Aliaferia’s palace wing Atto I Scena II - Giardini del palazzo dell’Aliaferia Act I Scene II - Aliaferia’s palace gardens AMANDAPETRELLA - LAURA ZANFI - LUCILE MISRAHI - ELOïSE CULOT - CHARLOTTE DE GOTTAL Belgium Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium 37 Italy VALENTINA BASSO - STEFANIA PORTALURI - VERONICA SANTIÀ Atto II Scena I - Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia Act II Scene I - Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia 38 ERASMO MASSETTI Italy Atto III Scena V - Sala adiacente alla cappella in Castellor Act III Scene V - Room close to the chapel in Castellor 39 Italy ROBERTO RABITO Atto I Scena I - Atrio nel palazzo dell’Aliferia Act I Scene I - Aliferia’s palace atrium 40 PASCAL ABOU MOUSSA - MOHAMMED ASSAAD Lebanon Atto III Scena II - Sala adiacente alla cappella in Castellor Act III Scene II - Room close to the chapel in Castellor 41 Italy GLORIA FABBRI - ZHU LIN - FRANCESCA ALESSIA MIRABELLA - ELENA SAMMARCHI - FEDERICA SANSEVERINO - SIMONA RADAELLI 42 Tessuti per costume di Azucena e Manrico - ricerca iconografica Azucena and Manrico’s costume textiles - iconographical study 43 Indice degli allievi partecipanti/Student list 44 Immacolata Amato R i c c a rd o M a s s i ro n i Clara Abbruzzese Fr a n c e s c a M a u r i S a l v a t o re Ave r z a n o Fr a n c e s c a A l e s s i a M i r a b e l l a Pa s c a l A b o u M o u s s a Lu c i l e M i s r a h i Mohammed Assaad Vi t t o r i a N e g ro Lu a n a B a g l i R i c h á rd O l á h Davide Bassani M a rc o O l g i a t i Va l e n t i n a B a s s o C l a u d i a Pa s s a re l l o E l e n a B e c c a ro M i c h e l a Pe r i n i Alice Benazzi A m a n d a Pe t re l l a Michele Brunetti G i u l i a Pi a z z a Fr a n c e s c a C a s a t i M a t t e o Pi a z z a l u n g a E s t e r C a s t e l n u o vo S t e f a n i a Po r t a l u r i Pa o l o Co rd e l l a E l e n a Pro c i d a E l o ï s e Cu l o t Roberto Rabito Charlotte de Gottal Simona Radaelli Monica Dobek L i n d a R i c c a rd i Tr u n g e l E n i k ö Fr a n c e s c o Pa o l o R u g g i e ro G l o r i a Fa b b r i E d o a rd o R u s s o N o è m i Fa r a g ó Ag o s t i n o S a c c h i Z s ó f i a G e re s d i E l e n a S a m m a rc h i Jiae Kim Fe d e r i c a S a n s e ve r i n o Zhu Lin Ve ro n i c a S a n t i à Zhu Ma C a ro n i a S t e rc h e l e Sara Mariani Yi Wu Stefano Marinelli Laura Zanfi Erasmo Massetti Jessica Zisa