Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE Numero 81 30 Ottobre 2012 123 Pagine NEWS Anteprima MOTOGP La nuova gamma Honda 500 BMW K1300S 30° anniversario SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 SPORT Mercato MV Agusta Brutale 4 cilindri 2013 LML Star 125 cc MotoGP Australia Lorenzo e Marquez Campioni del Mondo Casey Stoner: “Non ho rimpianti” | prova TOURER | Yamaha FJR 1300 2013 da Pag. 2 a Pag. 13 PROVA ENDURO Beta Enduro 2013 All’Interno NEWS: Veicoli non assicurati: pericoli e soluzioni | MOTOGP: Speciale Simoncelli. Un anno dopo N. Cereghini “Il rischio della garetta” | SBK: Rottura tra Althea e Ducati | MX: Le pagelle di Stefan Everts Yamaha FJR 1300 2013 PREGI Qualità generale e finiture DIFETTI Blocchetto di sinistra “complicato” PREZZO da 17.690 € Prova tourer Primato giapponese di Andrea Perfetti | E’ la prima moto giapponese equipaggiata con le sospensioni regolabili elettronicamente (versione AS). Per ora abbiamo provato il modello standard, meglio rifinito e più potente che in passato. Vi raccontiamo come va, quanto costa e quanto consuma 2 3 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE L NEWS MOTOGP SUPERBIKE SPORT Anno Numero 02 81 »»»Prove a nuova Yamaha FJR 1300 2013 Stile rivisto - ma non troppo per non perdere in eleganza e praticità - e un motore ancora più sfruttabile e al passo coi tempi. Queste in estrema sintesi sono le strade percorse dalla Casa di Iwata nell’aggiornamento del suo cavallo di battaglia nel segmento maxi tourer. La FJR 1300 può essere considerata a tutti gli effetti un classico. Presentata nel 2001, mantiene ancora oggi lo stile iniziale (saggia scelta che non fa invecchiare il circolante e preserva il valore dell’usato); negli anni ha solo subito una serie di migliorie che le hanno permesso di conquistare la bellezza di 95.000 clienti in tutto il mondo. Sulle nostre strade non è così frequente incrociare una FJR, mentre in Germania, Francia e Inghilterra è una delle moto preferite da chi usa le due ruote per viaggiare e macinare migliaia di chilometri con bagagli e passeggero. All’estero è uno dei modelli più apprezzati dai corpi di Polizia in virtù delle indiscusse doti di affidabilità e di potenza (hai voglia a seminarla dall’alto dei suoi 146 cavalli a soli 8.000 giri). Ma in Italia, come detto, non ha fatto furore: forse siamo un popolo di motociclisti un po’ troppo “modaioli”? Torniamo a lei e scopriamo come cambia la versione 2013, che sarà commercializzata in due varianti: A (la standard) e AS, che in più ha il cambio con frizione automatica (resta il pedale, oltre ai paddle sul manubrio) e l’innovativo sistema di sospensioni regolabili elettricamente (primizia assoluta tra le moto giapponesi) che vede all’anteriore una forcella a steli rovesciati al posto dell’unità tradizionale utilizzata dalla A. Durante il nostro test sulle montagne che circondano Madrid abbiamo guidato la base A, che nella dotazione di serie è già molto ricca. Ha l’ABS (con frenata combinata), il controllo di trazione TCS, il D-mode con due modalità di funzionamento (S e T. Non varia la potenza massima, ma in S la risposta del motore è molto più pronta), le borse laterali da 30 litri, il parabrezza regolabile elettricamente (13 i centimetri di escursione), il cruise control, le manopole riscaldabili su tre livelli e un completo computer di bordo dotato di tre quadranti (due LCD e uno analogico). Quest’ultimo mostra anche l’indicazione ECO, che dovrebbe aiutare il pilota a guidare con un occhio attento ai consumi, ma in pratica si rivela abbastanza inutile. La FJR sarà disponibile in tre colorazioni (marrone scuro metallizzato, grigio chiaro metalizzato, nero). 4 MOTOCROSS 30 Ottobre 2012 Un quattro cilindri ricco di contenuti. E di potenza La FJR 1300 sfrutta l’acceleratore elettronico, denominato Yamaha Chip Controlled Throttle system (YCC-T) di seconda generazione, più sensibile rispetto a prima e capace di dialogare con il controllo di trazione (TCS), che può sempre essere disinserito dal pilota. Il motore a quattro cilindri della FJR ha una cubatura di 1298 cc ed eroga la potenza massima di 146 cavalli (107,5 kW) a 8.000 giri (4 in più rispetto a prima), con una coppia massima di 138 Nm a 7.000 giri (prima 134,4 Nm). Il miglioramento è stato ottenuto lavorando sui condotti di alimentazione e sullo scarico, rivisto nella parte interna, che ora vanta due soli catalizzatori contro i quattro precedenti. La versione AS, che proveremo più avanti, è dotata del Chip Controlled Shift system (YCC-S) che consente di cambiare marcia col pedale senza usare la frizione (infatti 5 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»Prove SPORT Design. Rivisto con giudizio La linea della FJR non è stravolta. C’è un nuovo parabrezza realizzato in un solo pezzo che devia diversamente l’aria e riduce i vortici. Sono nuove anche le fiancatine laterali, che possono essere fissate senza attrezzi su due posizioni per offrire maggiore protezione alle gambe. Soprattutto mutano i due occhioni della FJR 1300, oggi più aggressivi grazie alle sei luci a LED che definiscono la linea della parte bassa dei proiettori. A LED sono anche gli indicatori di direzione, posti sotto i due fari sui lati della carena. Telaio e sospensioni manca del tutto la leva). La nuova generazione del YCC-T ha un funzionamento più veloce e consente al pilota di agire con i tasti al manubrio o col pedale indifferentemente, senza che ci sia bisogno di preselezionare una modalità di funzionamento particolare. E’ inoltre presenta la funzione Stop Mode, particolarmente comoda in città e nel traffico, che inserisce la prima marcia quando la velocità cala troppo. 6 La FJR 1300A ha una nuova forcella da 48 mm, completamente regolabile (tramite lo stelo di destra), rivista nella parte idraulica rispetto al passato, con un’escursione di 135 mm. La AS impiega invece il primo sistema di sospensioni regolabili elettricamente montato di serie su una moto giapponese. Il pilota può intervenire e settare le sospensioni in base al carico (solo, con passeggero, con passeggero e bagagli) e allo stile di guida (Soft, Standard e Hard). Per migliorare la stabilità e la maneggevolezza della FJR dal 2013 cambiano anche gli pneumatici di primo equipaggiamento; arrivano i Metzeler Z8 (al posto dei precedenti Z6), nelle misure 120/70-17 e 180/55-17. La nuova FJR 1300 pesa 289 kg in ordine di marcia, col serbatoio da 25 litri pieno. La prova su strada Comfort e potenza. Sono questi da sempre gli assi nella manica della FJR 1300A che ritroviamo nella versione del prossimo anno. Non che prima mancassero i cavalli, ma oggi i 146 disponibili 7 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»Prove SPORT Non che prima mancassero i cavalli, ma oggi i 146 disponibili vanno di pari passo con un’erogazione migliorata e consumi più contenuti grazie all’iniezione diretta della benzina vanno di pari passo con un’erogazione migliorata e consumi più contenuti grazie all’iniezione diretta della benzina. Il comfort e l’ergonomia sono di assoluto valore. In particolare abbiamo trovato comodissima la sella, al pari del posizionamento del manubrio che si rivela perfetto tanto nella guida turistica quanto in quella sportiva. A bordo della FJR si apprezza anche la buona leggibilità della nuova strumentazione, mentre ci vuole qualche chilometro per familiarizzare col blocchetto di sinistra che raccoglie un po’ troppe funzioni (cruise control, menù del computer di bordo, parabrezza 8 elettrico, manopole riscaldabili, frecce, clacson, luci abbaglianti). In città la FJR si muove con la massima naturalezza e permette di districarsi alla grande anche nel traffico di Madrid. Non ci meraviglia che la Polizia di tanti Paesi abbia scelto proprio lei come moto di servizio. È agile anche a bassa velocità e il motore non scalda le gambe del pilota nelle soste al semaforo (con una temperatura esterna massima di 22°). Il quattro cilindri vanta un’erogazione estremamente lineare e fluida dai 1.000 ai 4.000 giri, che consente di fare un uso limitato del cambio a cinque rapporti, servito da una frizione a comando idraulico precisa e ben modulabile. La spaziatura delle marce è perfetta (a 130 km/h il motore è a soli 4.000 giri), mentre la manovrabilità è migliorabile; le cambiate sono infatti leggermente contrastate e piuttosto rumorose. Le vibrazioni, che compaiono al manubrio solo oltre i 5.000 giri (quindi già in zona “ritiro patente”), sono di lieve entità e non disturbano. Di ottimo livello è anche la protezione offerta dal parabrezza; nella posizione inferiore lascia passare parecchia aria e rinfresca il pilota in estate, diversamente quindi da quanto proposto da diversi concorrenti che isolano un po’ troppo il motociclista dalla brezza. Quando è alzato, ripara casco e spalle dalle intemperie e non crea 9 ZOOM ZOOM ZOOM 10 11 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»Prove SPORT è sempre stata bellissima!!! e lo sarà sempre! pedro8063 - 17/10/2012 STUPENDA ne ho comprata una nuova nel 2007 e non mi ha mai dato un singolo problema. una affidabilita’ da far impallidire gran parte della concorrenza. damianomigani - 18/10/2012 1 Leggi e partecipa ai commenti » 2 1 Mutano i due occhioni della FJR 1300, oggi più aggressivi grazie alle sei luci a LED. 2 C’è un nuovo parabrezza realizzato in un solo pezzo che devia diversamente l’aria e riduce i vortici. 3 Completo computer di bordo dotato di tre quadranti (due LCD e uno analogico). 12 dai 5 agli 8.000 giri, mentre sotto questa soglia vantano una risposta dolce ma sin troppo discreta. La coppia è sempre sostenuta, ma intorno ai 4.000 giri vorremmo più carattere, utile ad esempio per chiudere un sorpasso veloce senza dover scalare le marce. Non si tratta di una mancanza, piuttosto di una scelta precisa della Casa, che ha voluto coniugare una potenza ragguardevole con la massima dolcezza di funzionamento. Una caratteristica, quest’ultima, sicuramente apprezzata da chi fa lunghi viaggi in coppia. Nel corso dei due giorni di test abbiamo consumato circa 6,5 litri per coprire 100 chilometri. Si tratta di una dato apprezzabile, tenuto conto dei frequenti stop&go necessari per realizzare le foto e i video della prova. La Yamaha FJR1300A 2013 sarà disponibile al prezzo di 17.690 euro a partire dal mese di ottobre 2012, mentre la FJR1300AS arriverà ad aprile del 2013 e costerà 19.690 euro. Yamaha SCHEDA TECNICA 3 vortici molesti. Eccellente. L’autostrada e le strade veloci in generale fanno capire di cosa è capace la maxi giapponese. Stabile e precisa, consente di tenere con facilità medie molto elevate grazie alla potenza che solo pochi anni fa era degna di una YZF-R1. La FJR permette di divertirsi anche sulle strade di montagna, dove sfodera una guida facile e molto efficace. Per ottenere il meglio da lei, va guidata in modo rotondo e scorrevole, altrimenti l’FJR lamenta una risposta leggermente sfrenata da parte della forcella (poco male, chiudendo di 4 click il ritorno abbiamo risolto il problema). I freni sono molto potenti e perfettamente modulabili grazie al sistema che ripartisce la forza frenante tra le due ruote, tanto che sull’asfalto asciutto (e senza buche. Chissà se l’Italia riuscirà a mettersi al passo della Spagna sotto questo aspetto) l’ABS non è mai intervenuto. Sui percorsi collinari abbiamo sfruttato tutti i 146 cavalli della tourer Yamaha. Consentono accelerazioni imperiose FJR 1300 A Tempi: 4 € 17.690 Cilindri: 4 Cilindrata: 1298 cc Disposizione cilindri: in linea Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 143 cv / 8000 giri Coppia: 13.7 kgm (134.4 Nm) / 7000 giri Marce: 5 Freni: D-D Misure freni: 320-282 mm Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Peso: 264 kg Lunghezza: 2240 mm Larghezza: 745 mm Altezza: 805 mm Capacità serbatoio: 25 l Segmento: Turismo 13 Beta Enduro 2013 PREGI Fluidità erogazione dei motori DIFETTI Taratura forcella Prova enduro Debuttano i due tempi! di Aimone Dal Pozzo | Dopo il 2004 con il rientro nel mondo dell’enduro e il 2009 con l’introduzione dei propri motori a quattro tempi, il 2013 è certamente una nuova pietra miliare dell’evoluzione del marchio Beta, che vede crescere sempre di più la gamma enduro con l’introduzione dei modelli a due tempi. Ecco come vanno 14 15 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS “ L a prova delle nuove Beta Enduro 2013 Da qualche anno, complici la crisi, le mode e le tendenze, il mercato dell’enduro reclama a gran voce il motore a due tempi. Con l’avvento delle nuove motorizzazioni a benzina, leggere e performanti, il vecchio motore a miscela sembrava ormai tramontato, tanto che solo in pochi ci hanno creduto ancora. Al contrario, l’era moderna ha fame di semplicità, parola che sposa in pieno la filosofia del due tempi. Ecco che Beta, come sua tradizione, si dimostra sempre dinamica e attenta alle richieste ed esigenze del mercato e prepara, per il 2013, un progetto nuovo dalla testa ai piedi e, con i tempi che corrono, questo non significa solo 16 investire, ma vuol dire coraggio. Dunque tutti gli occhi sono puntati sulla nuova razza a due tempi, tenuta sapientemente segreta fino ad oggi, proposta nelle declinazioni 250 e 300. Il progetto svelato si rivela di concezione tradizionale, ma diversi accorgimenti “made in Beta” le rendono particolari e uniche. A presentarci le nuove arrivate è direttamente il Project Leader che ci spiega con entusiasmo le linee guida del progetto: “le nostre due tempi sono state sviluppate nell’ottica di avere una prestazione molto lineare” afferma e prosegue Stefano Fantigini, “ abbiamo indirizzato tutte le energie alla ricerca di un motore facile da gestire, senza scalino tra i bassi e gli alti regimi che, allo stesso tempo non fosse Anno Numero 02 81 »»»Prove SPORT ...l’era moderna ha fame di semplicità, parola che sposa in pieno la filosofia del due tempi 30 Ottobre 2012 troppo penalizzato in termini di prestazione massima.” Non vi sono concetti ingegneristici mai visti prima e nemmeno esercizi di stile che spesso lasciano poca sostanza, ma molto più semplicemente applicazioni concrete di logiche consolidate che rendono queste nuove moto pronte da subito e soprattutto gestibili ed efficaci.Vediamo come sono nel dettaglio. MOTORI 2 TEMPI Beta conferma potenze nell’ordine dei 44 cv per la 250 e 50 cv per la 300 con misure di alesaggio e corsa rispettivamente di 66,4 x 72 mm e 72 x 72 mm. La valvola di scarico denominata BPV (Beta Progressive Valve), sviluppata in due pezzi adiacenti e leggermente curvi per ottimizzarne la chiusura contro la parete del cilindro, è stata costruita per lavorare in maniera indipendente dai booster così che questi possano rimanere chiusi più a lungo e migliorare così la potenza ai bassi regimi di rotazione. Viene introdotta anche la soluzione di una camera di risonanza sullo scarico per simulare virtualmente un allungo dell’impianto nella prima fase di erogazione. Grande attenzione è stata posta nell’impiego dei materiali: per i carter troviamo la nuova concezione della pressofusione in alluminio, al fine di garantire spessori minimi ed estetica più curata, mentre per i coperchi viene adottato il più pregiato magnesio. Sul 250 troviamo un pistone fuso, mente sul 300 ne viene montato uno forgiato per avere maggiore leggerezza e minori vibrazioni. Il pacco lamellare VForce 4, che vanta gli stopper sulle lamelle, 17 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT garantisce maggiore affidabilità, così come la centralina Kokusan e l’impianto di scarico prodotto dall’americana FMF, sono elementi che impreziosiscono ancora di più la nuova gamma. Geniale la soluzione adottata per il posizionamento del motorino d’avviamento, che, contrariamente alla maggior parte delle moto attualmente sul mercato, sulle nuove Beta viene inserito sotto al basamento nella culla del telaio, non solo per fini estetici, ma soprattutto per una miglior distribuzione delle masse. Per i più nostalgici è prevista anche la possibilità della messa in moto a pedale, ma certamente il bottone, ormai di serie anche sui due tempi, è una grande ed utile comodità. L’alimentazione è di tipo tradizionale a carburatore, grazie al Keihin PWK 36, sebbene l’iniezione sia già pronta sugli 18 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»Prove scaffali della casa fiorentina, che attende il momento giusto per implementarla. Per ciò che concerne le altre componenti del motore a due tempi, vengono ereditate in blocco dal progetto quattro tempi, come il cambio a sei marce e il comparto frizione, ormai ampliamente collaudati. Passando ai motori a benzina (4 tempi), non vi sono grandi novità e cambiamenti strutturali. I propulsori introdotti pochi anni fa vengono ulteriormente aggiornati ed affinati grazie alle esperienze sui campi di gara, con alcune nuove introduzioni come il decompressore ridisegnato per ottenere un avviamento più rapido e sempre efficace e la primaria sul modello 400, più corta, per avere più spunto nella prima fase di erogazione. 19 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Le linee stilistiche generali rimangono invariate per i modelli 2013 e le due tempi ereditano la livrea dalle sorelle a benzina. Vengono introdotti alcuni cambiamenti in termini di ingombri laterali in funzione di una migliore ergonomia e posizione in sella. Cambia dunque il disegno del serbatoio, ora realizzato con la tecnica del soffiaggio, che diventa più snello, basso e che si sviluppa verso la cassa filtro, al fine di migliorare anche la dinamica del flusso d’aria che passa attraverso i radiatori e riflette sul serbatoio. Cambiano alcune componenti importanti come la catena, prodotta da un nuovo fornitore e che pesa 300 grammi meno, il nuovo filtro che acquisisce un montaggio più facile e veloce, ma soprattutto una maggiore superficie d’aspirazione, mentre l’impianto frenante è stato ulteriormente migliorato, con l’adozione di dischi freno di nuovo profilo. Nuovo il telaietto posteriore per sostenere maggiormente la targa che ora serve anche per correre, viene poi introdotto un nuovo paramotore in plastica sulle due tempi con l’obiettivo primario di proteggere il motore, ma allo stesso tempo ridurre il peso e viene introdotta una strumentazione di bordo, sempre derivata dalla versione factory che rende più semplice la lettura di tutti gli indicatori come il contaore, la velocità, la distanza, l’ora. Il telaio, di base uguale per tutte e derivato dall’ultima evoluzione Factory 2012, è stato integralmente rivisto. La nuova colorazione rosso vivo rende ogni moto più aggressiva, mentre gli stampati laterali sono stati cambiati al fine di rendere l’avantreno più stabile e forte nell’assorbimento delle torsioni laterali (Offset 4T da 23mm contro il 20 mm del 2T). La nuova struttura è inoltre più leggera di quasi un chilo rispetto alla precedente che insieme ai mozzi e cerchi più leggeri di 800 grammi cadauno, 20 Anno Numero 02 81 »»»Prove SPORT SOVRASTRUTTURE E COMPONENTISTICA TELAIO 30 Ottobre 2012 LA NOSTRA PROVA 2 TEMPI In ordine di marcia i due modelli a miscela si sono dimostrati profondamente differenti, e in entrambi i casi le prestazioni rilevate sono già a un ottimo livello. Il 250, complice probabilmente una carburazione leggermente grassa, risulta più pastoso e progressivo e il cambiamento di spinta al momento dell’ingresso in coppia è praticamente impercettibile. Nel sottobosco impestato e nei tratti lenti e tortuosi ti lascia correre con semplicità senza essere nervoso e nemmeno affamato di marce. E’ importante però procedere hanno variato i risultati della bilancia in maniera essenziale. Anche il forcellone, sempre realizzato in fusione, ma in maniera ancora più precisa, gode di un’importante cura dimagrante e scende di ulteriori 250 grammi. Il tutto ha portato ad un risparmio di peso nell’ordine dei 4 Kg, ma soprattutto a una migliorata maneggevolezza grazie alla riduzione delle masse non sospese. SOSPENSIONI Le sospensioni vantano alcune nuove componentistiche interne e una taratura specifica per ogni modello. La forcella è la Sachs da 48 mm. con pompanti ed aste completamente nuove e molle dal con K di riferimento 4,2. L’ammortizzatore posteriore invece, sempre Sachs, è derivato dalle factory e ha il serbatoio di espansione maggiorato per garantire una maggiore stabilità di prestazioni anche alle alte temperature ed è realizzato in alluminio, caratteristica che assicura un risparmio di peso di ben 300 grammi rispetto all’equivalente in acciaio. 21 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT con le marce giuste perché solo così se ne riesce ad apprezzate l’elasticità. Tutt’altra cosa invece il 300, che pur avendo una potenza sensibilmente superiore e quindi potenzialmente più gestibile e spalmabile su tutto l’arco di utilizzo, si dimostra molto rabbioso e rapido a salire di giri e ciò lo rende un po’ brusco da gestire. Confortante è il fatto di poterlo far quasi spegnere in certe situazioni e sfruttando il tiro nel sottocoppia si ottiene una trazione esemplare. In entrambi i casi la leggerezza del due tempi non è nemmeno da paragonare alle sorelle a benzina e dopo qualche giro di apprendistato, è lampante la facilità e destrezza di questi nuovi modelli. 22 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»Prove 4 TEMPI Le 4T si confermano essere delle moto da enduro valide e ben bilanciate. Il 400 e il 450 risultano le moto più adatte agli amatori, essendo le più elastiche e progressive nella spinta, senza però essere eccessivamente pesanti e rabbiose. In situazioni come quelle incontrate nel test dinamico è risultata addirittura più efficace la 400 in quanto i passaggi tortuosi e la scarsa trazione del terreno le hanno fatto sottolineare la maggiore trazione allo spunto rispetto alla sorella maggiore. Il 350 si conferma una moto da competizione, soprattutto per le doti di leggerezza e agilità, particolarmente indicata a chi ha un passo superiore alla media e riesce a sfruttare il motore in alto. Il 498 infine ribadisce la sua prepotenza e rimarca la sua enorme potenza anche se, in diverse occasioni nel test, mi è apparso quasi più efficace del 350, con una guida veramente a filo di gas ho potuto affrontare e superare molti ostacoli con grande semplicità e minimo sforzo rispetto all’impegno fisico utilizzato nella guida della 350. Nota negativa per tutta la gamma è la configurazione standard della forcella, sebbene di ottima componentistica, la Sachs non è stata settata adeguatamente per il nuovo telaio e le nuove geometrie. Risultato: molto morbida nel primo tratto di corsa e conseguentemente nervosa e poco efficace nella seconda parte di escursione. Nelle staccate in discesa nelle buche cosi come nei tratti di pietra smossa, l’avantreno non trasmette fiducia al pilota costringendo a un brusco rallentamento. Nulla di irrimediabile, anzi, già lavorando con i click la situazione migliora di molto, ma risulta un limite evidente in configurazione standard. 23 24 25 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Beta pone l’accento anche sugli aspetti di manutenzione dei propri mezzi, e soprattutto in questi ultimi anni di giro di vite generale, gli intervalli di manutenzione superiori possono contribuire a fare la differenza. La casa indica come linee guida per i 4 tempi una sostituzione del pistone verso le 60 ore e della biella entro le 90 ore per un uso agonistico, quasi il doppio per un utilizzo amatoriale. Per i due tempi invece, sono ancora in definizione i manuali di assistenza, ma si indica il cambio pistone intorno alle 50 ore. PREZZI E DISPONIBILITA’ I quattro tempi sono già disponibili e sono stati posizionati ai medesimi prezzi del 2012. Questo anche per dare un segno evidente di attenzione agli attuali problemi del mercato: € 8.720 per i 350, 400, 450 franco fabbrica ed immatricolazione esclusa; € 8.770 per il 498 sempre franco fabbrica ed immatricolazione esclusa. I due tempi invece saranno 26 Anno Numero 02 81 »»»Prove SPORT MANUTENZIONE 30 Ottobre 2012 disponibili dalla terza settimana di ottobre ed avranno un prezzo di € 7.850 per il 250 e € 7.950 per il 300, sempre franco fabbrica ed immatricolazione esclusa. In termini numerici Beta prevede una produzione di circa 3.000 moto per il 2013 con un mix di 80% quattro tempi e resto due tempi. Per completare la gamma, mancherebbe all’appello un 125 e un 250 quattro tempi che attualmente non sono previsti, ma da sempre il marchio fiorentino ci ha abituato a pensare che nulla è impossibile. 27 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»»Prove News SPORT luminosi, day running lights, disposti simmetricamente ai lati del copricruscotto: in grado di valorizzare tutta la zona frontale, rendendo più visibile e quindi sicura la moto nelle ore diurne e notturne. Un altro squarcio di luce proviene dal motore quattro cilindri, ora di color argento, una tonalità che enfatizza la compattezza e l’accuratissima realizzazione di ogni suo elemento. La stessa gamma cromatica caratterizza i nuovi cerchi, dal design unico nel settore motociclistico: le razze multiple sono sdoppiate e danno vita a un disegno affascinante e efficiente, considerato che il peso della coppia di cerchi è inferiore di circa 1.500 grammi rispetto a quelli montati sui modelli precedenti. I due terminali di scarico sovrapposti, diventano ancora più racing grazie alle estremità rastremate dal taglio trasversale perentorio che ricorda gli scarichi dei dragster americani. Nuova la paratia in alluminio che evita il contatto con i collettori è stata ridefinita. Novità anche per il nuovo gruppo ottico posteriore, ora con guidaluce di ultima tecnologia, e per gli specchi retrovisori dal design rivisto su Brutale 1090. Su Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR invece integrano gli indicatori di direzione, a beneficio del look e degli ingombri; sugli stessi modelli, gli indicatori posteriori sono a LED. Il portatarga è ora metallico, più leggero ed essenziale, capace quindi di valorizzare ulteriormente il design del compatto, inimitabile codino. Su Brutale 1090 la nuova sella monolitica beneficia di nuove forme, più ergonomiche, oltre che di finiture di elevato livello. È stato ridisegnato, infine, anche il nuovo parafango anteriore, ora con ampie feritoie di alleggerimento. Il motore L’architettura quattro cilindri in linea fa parte della storia MV Agusta e trova nel motore della gamma Brutale la sua compiuta espressione. Si tratta dell’unità di 1078 cc di cilindrata, con misure di alesaggio e corsa rispettivamente pari a 79 e 55 mm. La distribuzione, unica nel settore, è a doppio albero a camme in MV Agusta Brutale 4 cilindri 2013 Tre le versioni per la Brutale quadricilindrica 2013. Sapienti ritocchi alla linea ne confermano il fascino, aggiornamenti tecnici ed estetici la mantengono giovane. Prezzi a partire da 12.990 € L a nuova nuda quattro cilindri aumenta ancora il fascino, la dotazione e le qualità delle finiture. La gamma Brutale 4 cilindri 2013 si articola su tre modelli: Brutale 1090, Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR. potenza massima • Controllo di trazione regolabile su 8 livelli • Telaio scomponibile con sezione a traliccio in tubi di acciaio e piastre in alluminio a elevata rigidità torsionale • Monobraccio posteriore con ammortizzatore regolabile nel precarico • Forcella a steli rovesciati da 50 mm • Freni con pinze anteriori radiali Le caratteristiche Design Forma e funzione • Motore quattro cilindri in linea con due configurazioni di 28 Seguendo questi principi ispiratori Brutale continua ad affascinare. E cambia in tanti dettagli. Sono di impatto gli elementi 29 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS I freni Due dischi anteriori di 310 mm di diametro per Brutale 1090, 320 mm invece per Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR, flottanti, con fascia frenante in acciaio; un disco posteriore anch’esso in acciaio, con diametro di 210 mm. Le pinze sono a quattro pistoncini sia davanti sia dietro; su Brutale 1090 RR le anteriori sono Brembo monoblocco, al vertice per efficacia e contenimento del peso. 30 Anno Numero 02 81 »»»»Prove News SPORT maggiori opzioni: oltre al precarico molla e al freno in estensione, può variare anche l’idraulica in compressione, con regolazione separata per la risposta alle alte e alle basse velocità. testa, quattro valvole per cilindro disposte radialmente. Il raffreddamento è a liquido, ma si avvale anche di un radiatore per l’olio. Due le configurazioni, che si distinguono per i differenti valori di potenza e coppia massime: Brutale 1090 e Brutale 1090 R raggiungono i 144 CV (106 kW) a 10.300 giri/min e i 112 Nm (11,4 kgm); Brutale 1090 RR tocca la di potenza di 158 CV (116,5 kW) a 11.900 giri/min, con la coppia che si attesta a 100 Nm (10,2 kgm) a 10.100 giri/min. Il cambio, a sei velocità con ingranaggi sempre in presa, è estraibile: un altro tocco che rende esclusiva MV Agusta. La frizione multidisco in bagno d’olio su Brutale 1090 30 Ottobre 2012 Colorazioni e prezzi La nuova gamma Brutale è proposta in 3 colorazioni per ciascuna versione con prezzi a partire da 12.990€. Brutale 1090: • Nero opaco Bianco perlato opaco Grigio metallizzato opaco 12.990€ Brutale 1090 R: • Nero metallizzato Rosso pastello Argento 13.990€ Brutale 1090 RR: • Rosso/ Argento Oro metallizzato/ Bianco perlato Blu metallizzato/ Bianco perlato 16.990€ Scarica la scheda tecnica della Brutale 1090 2013 Scarica la scheda tecnica della Brutale 1090 R 2013 Scarica la scheda tecnica della Brutale 1090 RR 2013 RR è dotata di un’efficace dispositivo anti-saltellamento di tipo meccanico. Il telaio La struttura mista del telaio Brutale è composta dalla sezione anteriore in tubi di acciaio alto resistenziale ALS, completata nella zona del perno del monobraccio da due piastre in alluminio: questa configurazione garantisce il miglior rapporto tra efficacia e peso, oltre a caratterizzare ogni MV Agusta. Dimensioni e quote restano invariate: interasse di 1.438 mm su Brutale 1090 RR (1.430 su Brutale 1090 e Brutale 1090 R), avancorsa di 103,5 mm. Le sospensioni Brutale sono continuamente affinate e perfezionate. La forcella con steli di 50 mm di diametro è regolabile in tutte le funzioni elastiche e meccaniche tramite appositi registri esterni: compressione su uno stelo, estensione sull’altro, precarico della molla su entrambi. Il nuovo piede forcella permette lo sgancio rapido della zona anteriore: un tocco di funzionalità tipicamente racing. Anche il monoammortizzatore è personalizzabile nella risposta, con alcune distinzioni in base alla versione: su Brutale 1090 e Brutale 1090 R l’intervento è possibile sul freno in estensione e sul precarico della molla; su Brutale 1090 RR l’unità ammortizzante offre 31 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»»Prove News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb La nuova gamma Honda 500. Ecco le foto Vi mostriamo in anteprima le prime foto dei tre nuovi modelli che Honda presenterà al prossimo EICMA 2012. Si tratta esattamente dei modelli CBR500, CB500R e CB500X beccati durante le riprese della campagna pubblicitaria L e prime indiscrezioni parlavano di modelli destinati ad altri mercati, ma la campagna pubblicitaria ha tradito la casa di Tokyo. La filiale italiana ha scelto la zona di Sulmona per realizzare riprese e foto dei tre nuovi modelli che Honda presenterà al prossimo EICMA: tre variazioni sul tema su quella che, presupponiamo, sarà una piattaforma unica o comunque con pochissime varianti. Il propulsore bicilindrico dovrebbe essere una “duplicazione” del mono della CBR250, 32 portando le “CB” a quella cilindrata 500 tanto cara ai fan Honda. I modelli dovrebbero essere tre. Una sportiva leggera, la CBR500, che dovrebbe prendere le mosse - esteticamente parlando - dalla 600RR pur risultando ovviamente ben meno impegnativa; una naked che rinverdisca i fasti della CB500 di metà anni 90 con qualche sapiente tocco sportivo magari prelevato dalla CB1000R (da cui il nome CB500R) ed una crossover - la CB500X - che sfrutti il grande successo della NC700X come traino. E’ evidentemente troppo presto per parlare di dati tecnici, ma da quel che si è visto il telaio è con ogni probabilità un monotrave superiore, mentre l’avantreno dovrebbe poter contare su una forcella telescopica convenzionale con impianto frenante a disco singolo a margherita. Il motore? Impossibile fare previsioni sulle prestazioni, anche se probabilmente una potenza massima vicina al limite dei 48cv che contraddistingue la futura patente A2 non è ipotesi peregrina... 33 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»»Prove News SPORT BMW K1300S 30° anniversario ad EICMA Il salone di Milano sarà il teatro per la presentazione di un’edizione speciale dell’ammiraglia sport-touring della casa di Monaco che celebra i 30 anni di quattro cilindri BMW E ra l’ormai lontano 1983 quando BMW Motorrad si staccò dal suo “marchio di fabbrica”, il bicilindrico boxer, per proporre il rivoluzionario quadricilindrico a sogliola raffreddato a liquido della serie K. Prima moto di serie ad iniezione elettronica, prima moto ad adottare l’ABS cinque anni più tardi; la BMW K100, nel frattempo declinata in tricilindrico come K75 e “vestita” in diverse versioni per usi che spaziavano 34 dal granturismo allo sport fino all’uso urbano, avrebbe dovuto addirittura, nelle intenzioni BMW, pensionare il bicilindrico contrapposto. La storia andò diversamente, ma a Monaco non hanno mai smesso di credere nel quattro cilindri, costantemente aggiornato ed impiegato su mezzi al top della sua gamma. Nel 2004 proprio la serie K - diventata nel frattempo frontemarcia, pur mantenendo una struttura particolarmente innovativa con la forte inclinazione in avanti della bancata cilindri - è stata quella che ha dato il via al processo di profondo rinnovamento d’immagine della casa dell’elica. Nel 2010 la serie K si è poi allargata con i due sei cilindri da 1600cc montati su K1600GT e K1600GTL. Il modello speciale K 1300 S “30 Jahre K-Modelle” che vedrà la luce al prossimo EICMA festeggia trent’anni di storia della serie K con una livrea speciale in colorazione Alpine White/Sapphire Black Metallic e Racing Red su cui brilla il cupolino brunito. Ovviamente si tratta di una versione “full optional”, con regolazione elettronica delle sospensioni ESA II e Safety Package (RDC ed ASC, controllo automatico della stabilità) oltre all’ABS di serie, manopole riscaldate e computer di bordo. Completano il quadro cambio rapido, pedane HP per conducente e passeggero e scarico Akrapovic in titanio. 35 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Ciclistica e motore Nasce la Star Automatica con trasmissione a variatore nella cilindrata 125cc 4 tempi. La nuova nata è già disponibile presso i punti vendita LML Italia ad un prezzo di 2.510 euro L ’imperativo di LML nell’affrontare la progettazione del nuovo scooter automatico era quello di conservare le dimensioni e l’immagine estetica della Star Deluxe. Si è riusciti non solo a lasciare inalterati stile e dimensioni, ma si è ottenuto anche un peso complessivo minore 36 rispetto ai modelli della gamma 4T con cambio manuale. Sul piano estetico le novità son odavvero poche e piccolissime: il tasto di spegnimento che consente la disattivazione dello scooter con il quadro acceso e l’implementazione della strumentazione del quadro con due spie: una per la diagnostica dell’ ECS (Electronic Carburettor System) ed una per lo stop dei freni quando si azionano. Addio al freno a pedale Il freno posteriore è ora azionabile non più tramite pedale posizionato sulla pedana, caratteristico degli scooter dell’intera gamma LML Star Deluxe, ma attraverso la freno posta sul lato sinistro del manubrio. Anno Numero 02 81 »»»»Prove News SPORT Nuova LML Star 125 cc con trasmissione automatica a variatore 30 Ottobre 2012 Il nuovo modello è caratterizzato da una struttura in tubi di acciaio elettrosaldati che va a rafforzare la preesistente configurazione monoscocca garantisce un’ottima rigidità torsionale. L’enorme innovazione della Star Automatica consiste nell’inedita configurazione del motore che è posizionato in maniera verticale e centrale. Il motore della Star 4T, interamente progettato e realizzato dalla LML è caratterizzato da un monocilindro verticale monoalbero a due valvole, con un sistema di raffreddamento ad aria forzata e ad avviamento elettrico e a pedale che, grazie ad un condensatore elettrolitico, permette l’avviamento in assenza della carica della batteria. Il nuovo motore ha una potenza max di 6,8 ± 0.25 kW a 8000 ± 200 RPM e coppia di 8.7 Nm a 6000 RPM e il rispetta la normativa euro 3. Tra i componenti del motore particolare attenzione è stata rivolta alla trasmissione a variatore, sviluppata e fornita da Adler, con puleggia motrice, puleggia condotta, e con una frizione centrifuga. Il sistema di controllo motore ECS è stato sviluppato e fornito da Dell’Orto: comprende un carburatore elettronico con TPS, una centralina ECU che gestisce la sonda, la bobina ed una sonda temperatura motore, ma anche l’elettrovalvola per la gestione del rapporto stechiometrico del carburatore. LML Inlet Air System sistema di aerazione, il L.I.A.S. (LML Inlet Air System), che consente il raffreddamento del motore e del sistema di trasmissione, nonché l’adduzione di aria alla cassa filtro. Il posiziona-mento strategico lungo il telaio di numerose prese d’aria, nella parte bassa dello scudo anteriore e sulle scocche laterali consente il passaggio dell’aria nel vano motore e il deflusso della stessa tramite una presa d’aria posizionata sotto la sella. L’ampiezza del serbatoio posizionato ora sul lato destro del veicolo, al di sotto della scocca posteriore è aumentato fino a una capacità di 7 litri. LML dichiara i consumi in 46 Km con 1 litro. A partire da 2.510 Euro Colori Scheda tecnica La LML ha dotato il nuovo veicolo automatico di un particolare 37 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Edoardo Licciardello | La crisi economica è una delle cause dell’escalation del numero di veicoli circolanti privi di polizza RC. Ecco le soluzioni adottate dagli altri Paesi e i provvedimenti che introdurrà l’Italia 7 %, ovvero 3,5 milioni: stando ad uno studio della Fondazione ACI, sono i veicoli che circolano pericolosamente sul territorio italiano privi di regolare polizza RC. Numero spaventoso, anche se non realmente confermabile: come chiarisce Vittorio Verdone (Direttore Auto di ANIA, l’associazione delle assicurazioni) l’unico sistema per desumere un numero del 38 genere è calcolare il saldo fra il numero di mezzi immatricolati e di quelli assicurati. «Un dato che non tiene conto dei veicoli non circolanti custoditi nei depositi giudiziari della PS – fonti della Polizia stessa parlano di 1,5 milioni di unità – o semplicemente tenuti in garage dai proprietari. Una stima più realistica, derivante dai dati del Fondo di Garanzia per le vittime della Strada (l’Ente che risarcisce i danni provocati da veicoli non identificati o non assicurati) parla di circa 400.000 veicoli circolanti senza copertura. Ma anche qui si tratta di stime» Un dato un po’ più rassicurante, ma che resta preoccupante se lo si paragona a quello delle multe che vengono sollevate a fronte di questo illecito: solo centomila. Del resto il controllo della regolarità avviene solamente ex post, qualora si venga fermati per un controllo o in malaugurato caso di incidente. Anno Numero 02 81 »»»»Prove News SPORT Veicoli non assicurati: pericoli e soluzioni 30 Ottobre 2012 La crisi aggrava la situazione Il business dei tagliandi falsi è ormai noto da diversi anni ma si è aggravato a seguito della crisi economica, che ha spinto anche chi magari non si sarebbe mai sognato di rischiare il carcere utilizzando l’auto o la moto senza una regolare assicurazione. Anche se, come sottolinea ancora una volta Verdone «il prezzo del carburante fa si che molti rinuncino proprio a circolare con l’auto o la moto. E se non si circola, va da sé, non si è inadempienti». E’ facile prevedere come il dato sia però da considerarsi in aumento: la situazione economica italiana non sta migliorando e le necessità della vita quotidiana continuano a richiedere grande mobilità. Ma anche con tutta la comprensione per chi vive un momento difficile, circolare senza assicurazione è un rischio che nessuno deve mai correre, perché le conseguenze possono essere drammatiche per se stessi e per gli altri. Mancano le infrastrutture Il “Decreto Sviluppo”, come vedremo, porta diverse novità in merito, ma allo stato attuale non sono previsti controlli incrociati che permettano di identificare chi rescinde un contratto assicurativo. La verifica di legge si limita al controllo del certificato assicurativo: è evidente come sia necessario essere fermati da una pattuglia per verificare che il veicolo sia in regola. Ecco perché le contravvenzioni non sono elevate. E’ vero, sulle auto è obbligatorio esporre il contrassegno, ma un controllo capillare richiederebbe comunque un impegno improponibile da parte delle forze dell’ordine, che dovrebbero passare al setaccio ogni veicolo circolante o in sosta. Assolutamente impensabile. Una situazione insostenibile che ha portato ad una serie di proposte da parte di ANIA stessa, purtroppo solo in parte recepite dal Decreto Sviluppo. Cosa succede negli altri Paesi d’Europa? La situazione nei Paesi più vicini è abbastanza variegata, pur non soffrendo quanto noi la piaga delle truffe assicurative. In Francia, per esempio, le compagnie più consolidate si cautelano rifiutando la copertura di persone alla guida di mezzi sproporzionati all’esperienza, e possono contare su ALFA, efficientissimo organo ufficiale senza scopo di lucro, impegnato nella lotta alle truffe assicurative anche grazie ad un database condiviso fra tutte le compagnie chiamato FEI. Una situazione che pur in assenza di controlli diversi dai nostri – anche in questo caso ci si limita al controllo del tagliandino – fa si che la percentuale di auto in circolazione senza copertura assicurativa sia molto più bassa che in Italia. Tutto questo fa sì che le tariffe assicurative siano mediamente più basse che da noi (ringraziamo l’Ingegner Filippo Cianciosi per il supporto informativo) con massimali 39 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE pari o spesso superiori. Inoltre, non esistendo una tassa paragonabile al nostro bollo, e non essendo richiesta la copertura di un mezzo che non circola, una moto che non circola d’inverno di fatto non grava sul bilancio familiare. Anche in Germania e Svizzera le tariffe sono più basse che da noi (fonte: Casellario Centrale Infortuni INAIL) e i servizi migliori. In entrambi i Paesi il controllo sulle frodi assicurative viene svolto da enti privati, ovvero gli uffici antifrode delle singole compagnie, nonché associazioni di categoria, con l’appoggio di infrastrutture pubbliche normalmente deputate all’indagine su reati genericamente legati alle frodi. Qui da noi l’istituzione dell’agenzia antifrode ha una storia degna di una sitcom a puntate, con un confronto durato anni fra Stato ed ANIA e nessuna risposta realmente soddisfacente, almeno fino ad oggi. «In Italia la normativa sulla privacy impedisce di fatto la creazione di database realmente condivisi ed operazioni di intelligence realmente efficaci da parte nostra» rincara la dose Verdone «ANIA in passato ha dovuto cancellare i database costituiti per ordine del Garante: il settore privato non può costituire sistemi antifrode con le stesse caratteristiche e 40 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»»Prove News SPORT funzioni altrove realizzabili. Da qui la nostra proposta di costituire un’agenzia pubblica che svolga tali funzioni; l’ultimo decreto legge ‘crescita’ affida competenze maggiori all’Istituto di vigilanza sul settore assicurativo (IVASS). Un passo avanti rispetto alla situazione attuale» Controllo: la soluzione dei Paesi virtuosi Curiosamente, è stato proprio il raggiungimento della già citata soglia del 7% in alcuni distretti il fattore che ha portato il Governo britannico a razionalizzare lo scorso anno la gestione delle assicurazioni, adeguandola al modello già utilizzato in Germania e Svizzera. Un modello in cui, fatte salve piccole variazioni fra un Paese e l’altro sul disbrigo di alcuni obblighi, il controllo sul fatto che ciascuno paghi il dovuto alla società viene di fatto effettuato preventivamente. Il sistema è semplice: per l’immatricolazione di qualunque veicolo è necessario che il proprietario presenti un codice contenente gli estremi della propria polizza assicurativa. Non c’è modo di ottenere la targa di un’auto o di una moto, né di completare un passaggio di proprietà senza fornire all’agenzia prova di una polizza in corso di validità per il mezzo. Lo stesso cambio di assicurazione si può effettuare solamente presentando alla compagnia da cui si è coperti al momento del cambio la prova di aver stipulato un’altra polizza. In caso contrario, cioè se si smette semplicemente di pagare, o si tenta di disdire la copertura senza fornire giustificazioni, si viene denunciati. Nelle nazioni sopra citate esistono anche registri appositi (anche interrogabili pubblicamente, guardate qui) che tengono traccia della copertura assicurativa dei veicoli, in nome della trasparenza e della prevenzione delle truffe assicurative. Insomma: non sarà del tutto impossibile sfuggire al controllo, ma è sicuramente molto più difficile che qui da noi. Verifica a costo zero. Oppure no Ma quello che più conta è che il sistema è agile, semplice da comprendere ed estremamente economico nell’implementazione, trasformando l’onere della verifica in una semplice procedura amministrativa che le assicurazioni già svolgono per verificare la solvenza dei propri clienti. Aggiungere alla verifica del saldo quella, in caso di disdetta, della radiazione del veicolo o della stipula di altro contratto, non comporta oneri rilevanti. Al contrario, una proposta di ANIA in questo senso – si era pensato di collegare l’assicurazione all’immatricolazione, come in Germania, e di consentire la non circolazione del mezzo solo a fronte di dichiarazione da depositare in Motorizzazione con conseguente annotazione sul libretto – è stata invece ritenuta dal Parlamento troppo onerosa per il cittadino. In sostituzione di questa, spiega ancora una volta Verdone «Le soluzioni previste da recenti disposizioni normative prevedono l’incrocio tra le banche dati pubbliche (dati sui veicoli immatricolati) e gli archivi assicurativi. L’integrazione dei dati consentirà controlli massivi sui veicoli in circolazione con modalità di telesorveglianza a distanza (sistemi analoghi ai tutor, alle telecamere di accesso alle zone ZTL e via discorrendo). Le disposizioni comporteranno la dematerializzazione del contrassegno, tagliando le gambe a chi circola con i falsi. Tale soluzione sarà attuata entro due anni. Un intervento meno efficace rispetto alla nostra proposta iniziale, ma comunque un passo avanti rispetto alla situazione attuale» La posizione di ANIA è di moderato ottimismo: un miglioramento anche se non nei termini “definitivi” desiderati. Non possiamo che essere d’accordo, anche se continuiamo a pensare che il sistema “alla tedesca”, sarebbe un passo avanti di portata notevole. Certo, comporterebbe un aumento della burocrazia, ma non tale da giustificarne la non adozione. Siamo convinti che il beneficio in termini di sicurezza per l’intera collettività compenserebbe ampiamente il disturbo e porterebbe a medio termine anche tagli sui costi delle polizze. Gli unici scontenti sarebbero i furbi, categoria per la quale si fatica a provare simpatia, soprattutto in tempi duri come questi. 41 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Maurizio Tanca | L’ormai celeberrima Harley-Davidson Night Train “vittima” del terribile Tsunami giapponese del 2011, riposa finalmente in pace all’Harley-Davidson Museum di Milwakee 42 Anno Numero 02 81 »»»»Prove News SPORT L’Harley-Davidson Night Train dello tsunami riposa in pace 30 Ottobre 2012 E ra l’11 marzo del 2011, quando un devastante terremoto marino di magnitudo 8,9 originò il terrificante Tsunami che distrusse le coste a nord est di Tokio per una lunghezza di circa 370 chilometri. Una sciagura che causò quasi 16.000 morti, circa 6.000 feriti e oltre 3.600 dispersi, oltre a danneggiare seriamente la centrale nucleare di Fukushima, con le conseguenze che tutti ormai conosciamo. Orbene, il 18 aprile scorso, il signor Peter Mark stava divertendosi col suo quad sul lungomare di Graham Island, nella British Columbia canadese. Una spiaggia in verità coperta di detriti di ogni genere, tra i quali figurava addirittura un container, di chiara provenienza giapponese, per l’esattezza della Prefettura di Miyagi, appartenente proprio all’area più colpita dallo Tsunami: la forza dell’Oceano Pacifico era evidentemente riuscita a trasportare testimonianze della devastazione che aveva ferito a morte il Giappone fin sulle coste del Canada! Il container appariva sventrato, e al suo interno conteneva una moto, ovviamente semidistrutta a sua volta: nella fattispecie un’Harley-Davidson. Grazie alla targa della quale ci volle poco per riuscire a capire che si trattava di una Night Train del 2004, di proprietà del signor Ikuo Yokoyama, che venne rintracciato per informarlo dell’incredibile ritrovamento avvenuto ad un anno di distanza dalla catastrofe. Durante la quale il fortunato (in quanto sopravvissuto, naturalmente) rider giapponese aveva perso tutto ciò che aveva, come del resto chissà quanti suoi conterranei. Tuttavia, quando Bill Davidson - figlio del mitico Willy G. e Vice Presidente del Museo Harley di Milwakee – si offerse di “rigenerare” completamente la sua Night Train e restituirgliela, Yokoyama san chiese invece di esporla al Museo, a ricordo di tutte le vittime della tragedia. Ed ecco che da pochi giorni l’errante Night Train che ha varcato l’oceano in una cassa riposa in “casa sua”, all’interno di una teca in vetro nel Museo Harley-Davidson di Milwaukee, esattamente nelle stesse condizioni in cui è stata ritrovata. E con tanto di blocca disco anteriore…. «Siamo veramente fieri di poter esporre la moto del signor Yokoyama» ha dichiarato Bill Davidson «Questa moto ha una storia incredibile da raccontare, e noi siamo orgogliosi di poterla condividere». 43 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT H onda Italia e Honda Automobili Italia, nel giorno della ricorrenza di quel tragico 23 ottobre, hanno deciso di acquistare 300 copie de “Il nostro Sic”. Le copie saranno poi distribuite alla rete dei concessionari Honda auto e moto in modo da rinnovare nel maggior numero possibile di persone il calore e la passione che il campione di Coriano tanto spontaneamente infondeva in tutti. Ma il ricordo di Simoncelli non si fermerà certo qui. L’imminente occasione di Eicma – il salone della moto di Milano – sarà anche il contesto ideale per unirsi a tutti gli appassionati nel ricordare ancora una volta l’amato pilota italiano. Sabato 17 novembre infatti, alle ore 12.00 presso lo stand Honda, sarà consegnata a Carmelo Ezpeleta la CBR1000RR “Supersic” che il numero uno di Dorna si è aggiudicato all’asta in favore della 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»»»Prove News Fondazione Simoncelli per l’evocativa cifra di 58mila Euro. Il gesto sarà simbolico perché la moto stessa verrà contestualmente rimessa nelle mani di Rossella e Paolo Simoncelli. I genitori di Marco rientreranno così immediatamente in possesso della moto che la HRC (Honda Racing Corporation) ha fatto personalizzare con i colori del grande Sic per omaggiarne la memoria. All’EICMA la cerimonia di consegna della CBR “Supersic” Sabato 17 novembre presso lo stand Honda, sarà consegnata a Carmelo Ezpeleta la CBR1000RR “Supersic” che il numero uno di Dorna si è aggiudicato all’asta in favore della Fondazione Simoncelli per l’evocativa cifra di 58mila € 44 45 SPECIALE MOTOGP IL GRAN PREMIO d’australia 46 47 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP Jorge Lorenzo è Campione del Mondo 2012 MotoGP di Giovanni Zamagni | Trionfo di Stoner, ma Lorenzo, secondo al traguardo, è campione del mondo per la seconda volta in MotoGP. Completa il podio Crutchlow, con Dovizioso 4° e Rossi 7° T rionfo di Casey Stoner, ma Jorge Lorenzo, secondo al traguardo, è campione del mondo per la seconda volta in MotoGP, quarta nella sua carriera. Completa il podio Cal Crutchlow, con Andrea Dovizioso quarto e Valentino Rossi settimo. A terra, al secondo giro, Dani Pedrosa: era al comando e stava provando l’impossibile. Gli è andata male, ma non si può biasimare. Si parte con Stoner in pole e assoluto favorito, ma al pronti via è Lorenzo il più rapido, con Pedrosa secondo e molto aggressivo: Dani forza la staccata alla quarta curva e passa al comando. Intanto anche Stoner passa Lorenzo, ma il sogno di Dani di tenere aperto il mondiale fino a Valencia finisce proprio alla curva quattro: Pedrosa è un pelo largo, un metro, non di più, e inclinatissimo perde il controllo della sua Honda. Fine dei giochi. PEDROSA: “NON HO NIENTE DA RIMPROVERARMI” “E’ un po’ dura da accettare, ma non sono deluso, anzi, sono contento per le mie prestazioni di quest’anno. E’ stata una grande stagione, ci ho provato, dovevo farlo, perché Lorenzo arriva sempre o secondo o terzo al traguardo. Sono caduto al secondo giro: forse era un po’ presto per spingere, ma non potevo fare altro. Sono orgoglioso delle mie prestazioni di quest’anno, non mi posso rimproverare nulla, per guida e mentalità. Sono stato meno fortunato di Lorenzo, ma sono comunque felice”. 48 GARA SCONTATA Con Pedrosa fuori, la gara è diventata scontata e noiosissima: Stoner, imbattibile qui, ha vinto con margine pur spingendo al 90%, ma anche Lorenzo non ha avuto bisogno di spingere al 100%, visto il margine che aveva sul terzo in classifica, Crutchlow, e, soprattutto, il margine in campionato: senza Dani, Jorge poteva accontentarsi di un 13esimo posto. Così si è andati avanti fino al traguardo, senza un sussulto, senza un’emozione, se non quello regalato 49 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE dalle incredibile derapate della ruota posteriore. DOVIZIOSO QUARTO IN VOLATA Se non altro, si è assistito a una bella sfida tra Dovizioso, Bautista e Bradl per il quarto posto: i tre si sono scambiati la posizione parecchie volte, con Andrea bravo, se non altro, a vincere la volata finale e a conquistare un quarto posto che però non lo può soddisfare, visto anche il distacco (8”733) subito dal compagno di squadra. 50 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP ROSSI PRIMA DUCATI Altra gara opaca per le Ducati, arrivate in fila indiana, con Rossi settimo, staccato di 37”113 (più di un secondo al giro!), Hayden ottavo a 1”274 dal compagno di squadra, dopo essergli stato in scia per tutto il GP, e Abraham nono, a 14”226 da Hayden. Un disastro assoluto che deve fare meditare: la GP12 è lontanissima da Honda e Yamaha. I PRIMI COMMENTI Stoner: “E’ stato un fine settimana fantastico: non ho potuto combattere per il mondiale, ma vincere questa gara in un giorno così speciale è davvero un privilegio che pochi possono provare”. Lorenzo: “E’ stato un anno molto duro: Pedrosa e la Honda ci hanno messo sotto pressione. Sono stato costante e concreto per tutto l’anno: ha dato i suoi frutti. Devo ringraziare un sacco di gente”. Crutchlow: “Un podio importante in una giornata particolare”. 51 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT INTERVISTA Jorge Lorenzo: “Ho battuto avversari fortissimi” di Giovanni Zamagni | “In questi anni sono cresciuto molto - ha dichiarato il neo campione -: prima andavo solo forte, adesso so anche qual è il mio limite” L ’immensa gioia dei primi secondi si trasforma, minuto dopo minuto, in stanchezza: Jorge Lorenzo fatica a mantenere la concentrazione, a rispondere a tutte le domande, a trovare le parole esatte per definire la sua ultima impresa. E’ la migliore certificazione di quanto sia stato duro conquistare questo titolo, il secondo in MotoGP, il quarto dopo i due ottenuti in 250. “E’ stato un anno molto duro: sia la Honda sia Pedrosa hanno spinto molto. Io sono sempre stato costante e concentrato: alla fine ha dato i suoi frutti. E’ stato davvero difficilissimo combattere contro Pedrosa, Stoner, la Honda : per batterli devi 52 essere consistente, non fare errori, pensare sempre all’obiettivo da raggiungere. Adesso mi sono completamente liberato di un peso, sento una grande felicità, devo cercare di assaporare ogni secondo di questa impresa così difficile da raggiungere. Pedrosa è stato sfortunato a Misano, ma io lo ero stato ad Assen: dal quel punto di vista siamo più o meno uguali. Nella seconda metà della stagione la Honda è cresciuta moltissimo, non è stato facile trattenersi, non esagerare, mantenere la calma e continuare a essere costante. Adesso vado a Valencia più tranquillo e rilassato: magari sarà sufficiente per tornare a vincere…”. Più bello questo o il mondiale del 2010? “Più bello questo, più difficile, con più avversari da battere, anche se quello del 2010 rimane più emozionante, perché il primo in MotoGP. Ma in questo ho dovuto lottare di più, avere più pazienza, stare attento a non sbagliare mai, accontentarsi di un secondo posto quando non c’era nessuna possibilità di vincere. Sono cresciuto tanto in questi anni, ho imparato a non superare il limite. Fin da venerdì, ho capito che qui avrei potuto conquistare il titolo; sono partito bene, poi mi ha superato Pedrosa, quindi anche Stoner: ho visto Dani frenare troppo profondo, 53 Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT “ Spedizione su abbonamento gratuito 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP Soltanto a metà dell’ultimo giro ho cominciato a pensare che stavo per conquistare il titolo fare un errore e finire a terra. A quel punto mi sono un po’ rilassato, ma ho provato a vedere se c’era la possibilità di tenere per un po’ il passo di Casey, provare a mettergli pressione per fargli commettere un errore. Ma lui era troppo veloce qui. Ho mantenuto la concentrazione, perché su questa pista è facile commettere un errore, perdere il controllo della moto, non ti puoi mai distrarre e soltanto a metà dell’ultimo giro ho cominciato a pensare che stavo per conquistare il titolo. Qui in Australia, nel 2011, ho vissuto uno dei momenti più brutti e difficili 54 della mia carriera (Jorge cadde nel warm up, perdendo una falangie e fu costretto a saltare il GP, NDA), adesso sono qui a celebrare un risultato grandioso E le vittorie sono più belle quando i rivali sono più forti”. Hai detto che sei migliorato tanto in questi anni: dove, in che modo? “All’inizio della mia carriera ero un pilota veloce, ma non consistente: non conoscevo il limite. Così, però, non si vincono i mondiali, ho dovuto cambiare approccio e mentalità. Cinque o sei mesi fa ho visto un documentario su Alain Prost e mi ha colpito quello che diceva, che lui era il primo pilota capace di andare fortissimo, senza superare mai il limite: mi è servito molto”. Puoi confrontare i tuoi quattro titoli iridati? “E’ sempre difficile scegliere il più bello. Sicuramente ricordi il primo come il più emozionante, poi però lo è stato anche il primo in MotoGP e lo è anche questo, perché mi sono scontrato contro avversari di altissimo livello: per batterli, sono dovuto diventare più forte. Correre in moto è difficilissimo, cambiano le condizioni in ogni curva, non è facile capire fin dove puoi arrivare, quanto puoi spingere sull’anteriore, interpretare i movimenti della moto, controllare la potenza, non fare errori. Qui ogni sbaglio lo paghi duramente: i giorni passati in ospedale a soffrire mi hanno fatto capire che non bisogna commettere errori”. Quale è stato il peggior momento della stagione? “Sicuramente il GP d’Olanda: ad Assen ho capito che se anche fai tutto perfettamente, 55 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb non hai mai la situazione completamente sotto controllo”. Cosa pensi della stagione di Pedrosa? “Ha fatto una grande stagione, commettendo un solo errore”. Qual è, secondo te, il suo stato d’animo? “Deve essere un momento duro per lui: ancora una volta vede svanire il sogno di conquistare il titolo della MotoGP. Ma sono convinto che prima o poi centrerà il suo obiettivo” Chi temi di più per il 2013: Pedrosa e la velocissima Honda, o il tuo nuovo compagno di squadra? “Non so chi sarà l’avversario da 56 battere: sicuramente io proverò nuovamente a essere il migliore. Sicuramente Pedrosa sarà molto pericoloso, ma credo anche Rossi: non dimentichiamoci che ha vinto 105 GP e nove mondiali, con tante moto differenti”. Quest’anno come nel 2010 hai conquistato il titolo nella prima parte della stagione? “No, non è così. Io ho sempre spinto al massimo in tutti i GP, sono andato uguale in tutta la stagione”. competitivo, perché la Yamaha si adatta al suo stile di guida e gli è sempre piaciuta. Non sarà facile né per me né per Pedrosa, ma la Yamaha dovrà lavorare per tenere il passo della Honda”. Chi tra te e Pedrosa avrà il peggior compagno di squadra nel 2013? “Marquez è un grande talento, sarà davanti fin dal primo GP. Ma anche Rossi sarà subito Tu ti ritirerai così presto o andrai avanti fino a 41 anni come il tuo amico Max Biaggi? “Non credo che continuerò così tanto: Max ama le corse in moto molto più di me, ma spero Cosa pensi del ritiro di Stoner? “Stoner è uno dei più grandi talenti che abbia mai visto: naturalmente rispetto la sua decisione, ma mancherà al motociclismo”. di ritirarmi più tardi di Stoner. Lui ha solo 27 anni, ma è da tantissimo tempo nel mondiale: credo si sia ritirato per una serie di motivi”. Chi è più forte tra te e Casey? “Difficile da dire. Entrambi abbiamo conquistato due titoli in MotoGP, ma io ho vinto anche due mondiali in 250. Lui, però, ha un talento incredibile e quello che ha fatto con la Ducati è addirittura stupefacente: solo lui è riuscito a essere veloce con quella moto”. Come festeggerai il titolo? “Bevendo! Non lo faccio mai, stavolta sì. Però: si può bere solo in circostanze particolari e mai prima di guidare!”. 57 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT INTERVISTA Stoner: “Non ho rimpianti” di Giovanni Zamagni | “E’ stata un’emozione incredibile, volevo vincere a tutti i costi - ha dichiarato il pilota australiano -. Ma è arrivato il momento di smettere” S esta vittoria consecutiva a a Phillip Island, un dominio perfino imbarazzante, una marea di folla sotto il podio ad applaudirlo: ma perché uno così si ritira a soli 27 anni? “Me lo chiedono in tanti, molti faticano a capire la mia decisione. Nel 2012 sono migliorato tanto come pilota, sono cresciuto e credo di essere al massimo della forma, ma è il momento giusto per smettere”. Come hai vissuto questo GP? “E’ stato un fine settimana fantastico, anche se, questa volta, non ho potuto lottare per il campionato. Per me era troppo importante vincere questa gara, la mia ultima in Australia: è un’emozione incredibile, 58 sono stati giorni fantastici: non tutti hanno un privilegio simile, trionfare davanti ai propri tifosi. Non sono uno emotivo, solitamente mi concentro solo sul GP, ma oggi, per la verità, ero un po’ più nervoso del solito e non mi piace correre quando sono nervoso. Adesso penso a Valencia: sarà la mia ultima gara, ma non ho rimpianti: se li avessi non mi fermerei. Ho pensato bene a questa decisione, mi spiace solo lasciare le persone con le quali ho vissuto tanti momenti: sono conscio delle conseguenze della mia scelta, sono sereno. E’ chiaro che nella vita, vale il motto “mai dire mai”, ma la mia decisione è definitiva: sorry…”. Nel 2011 vincesti gara e titolo, quest’anno l’ultimo GP della tua carriera in Australia: puoi paragonare queste due grandi emozioni? “No, è impossibile. Nel 2011 erano successe tante cose in un solo giorno (Stoner, tra l’altro, festeggiava anche il 26esimo compleanno, NDA), ma anche questa volta ho provato sensazioni incredibili. Il feeling è diverso: non so spiegare come, ma è completamente diverso. Grazie a tutti quelli che sono venuti a Phillip Island per vedere la mia ultima gara qui” Hai vinto sei volte consecutive qui: qual è la moto che ti ha dato più gusto guidare a Phillip Island? “Gomme a parte, probabilmente questa Honda, la RC213V”. 59 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP Rossi: “In Yamaha sarò il numero due” di Giovanni Zamagni | “Complimenti a Cortese, Marquez e Lorenzo: Sono degni campioni - ha dichiarato Rossi -. Per me non sarà facile battere Jorge, in questo momento è in grande forma” U na gara triste, opaca, mai da protagonista, dopo l’ennesima caduta nel warm up: così, per una volta, Valentino Rossi non parla della sua gara, ma di Marquez, di Lorenzo e, soprattutto, dell’anno prossimo. “Cortese, Marquez e Lorenzo si sono ampiamente meritati il titolo. Marquez ha battuto un grande Espargaro e andrà forte subito anche in MotoGP, mentre Lorenzo ha avuto a che fare con due rivali fortissimi (Stoner e Pedrosa, NDA). Certo, in prospettiva futura, è un po’ triste pensare che i due piloti più forti della MotoGP e della Moto2 sono spagnoli. Lorenzo ha fatto una grande stagione, vincendo dove la Yamaha andava forte e arrivando secondo dove la Honda era più competitiva. Stoner e Pedrosa sono andati forte ma hanno commesso degli errori, Lorenzo ha fatto la differenza facendo tutto il campionato al massimo livello, senza sbagliare mai. In prospettiva 2013, Lorenzo e Pedrosa sono quelli più forti, 60 più in palla, capaci di fare gare di altissimo livello: non so se sarò in grado di stare con loro. Vediamo cosa succede nei test a Valencia”. Cosa ti aspetti dai due giorni di test? “Sinceramente sono curioso di provare la M1, ma sono anche curioso di vedere cosa faranno Dovizioso e gli altri piloti sulla Ducati”. Conoscendo la moto, chi può adattarsi meglio alla Desmosedici? “E’ difficile da dire. Dovizioso ha sicuramente più esperienza, ma ha guidato Honda e Yamaha, mentre Iannone può essere avvantaggiato dal non essere mai salito su una moto giapponese”. Al di là della moto, che Yamaha ti aspetti di trovare dal punto di vista umano? “Sarà dura stare bene come sono stato in questi due anni con la Ducati: ho lavorato con persone eccezionali. Ma, per la verità, stavo bene anche in Yamaha, perché noi siamo un gruppo che andiamo alle gare: non sono preoccupato per questo, ho sempre avuti ottimi rapporti con tutte le persone che hanno lavorato con me”. Come compagno di squadra sarai più ostico tu per Lorenzo o Marquez per Pedrosa? “Non lo so, è difficile da dire: naturalmente spero io per Lorenzo. Io e Marquez saremo i numeri due e questo, a volte, è un vantaggio, perché non abbiamo nulla da perdere: se io e Marc arriviamo davanti a Jorge e Dani sarà quasi una sorpresa”. La differenza, però, è che tu sei Valentino Rossi e tutti si aspettano che tu vada subito forte fin dal primo secondo che sali sulla Yamaha… “Calma. Io sono un po’ un “highlander”: pochi piloti nella storia hanno avuto la mia carriera e chi ha ottenuto certi risultati alla mia età aveva già smesso da un po’…”. 61 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP Marquez: “Voglio godermi questo momento” di Giovanni Zamagni | “L’inverno è stato difficilissimo, ero preoccupato perchè non recuperavo la vista - sono le parole di Marquez -. Ma la stagione è stata eccezionale. Adesso inizio a pensare alla MotoGP” P er conquistare il titolo gli sarebbe stato sufficiente un 14esimo posto, ma Marc Marquez ha voluto celebrare l’evento almeno con un podio, dopo aver rinunciato ad andare dietro a Pol Espargaro, vittorioso alla… Stoner. Così, con un anno di ritardo, è arrivato il titolo della Moto2, ampiamente meritato: Marc è nettamente il più forte. “Sono stati due anni difficili, ma il momento più duro è stato quest’inverno, dopo l’operazione subita per la lesione alla vista, conseguenza dell’incidente in Malesia nel 2011. Ho coronato un sogno, era questo il mio obiettivo: devo ringraziare il team, la famiglia, Emilio Alzamora (l’ex pilota scopritore e manager di Marquez, NDA). Tutti mi hanno aiutato a superare i momenti difficili. Sono stato costante e consistente per tutta la stagione e adesso mi voglio godere questo momento, ricordarmi ogni secondo. Sarà bello andare a Valencia senza pressioni, potendo 62 pensare solo alla gara”. Dopo quanto ti era successo l’anno scorso in Malesia, eri preoccupato? “All’inizio, per la verità, no, perché i dottori dicevano che avrei recuperato in 2-3 settimane al massimo. Ma dopo un mese, dopo due mesi non cambiava niente e cominciavo a preoccuparmi, a pensare tante cose. Emilio mi ha tenuto calmo, mi ha fatto capire quanto fossi comunque fortunato a poter tornare in moto e continuare a fare quello che mi piace. Per me, correre in Qatar è già stato un successo, poi è arrivato anche il titolo. La seconda parte della stagione è stata più difficile, Espargaro è andato molto forte, eravamo sempre al limite: credo che le gare decisive siano state Indianapolis, Misano e Motegi. Ma abbiamo fatto un buon lavoro per tutta la stagione: in Moto2 è molto importante essere consistenti. Adesso, finalmente, potrò cominciare a pensare alla MotoGP: fino a oggi mi sono concentrato solamente sulla Moto2: sarà interessante nel 2013 confrontarsi con i migliori piloti del mondo. So che in MotoGP arriveranno i problemi, ma adesso voglio solo pensare a divertirmi e a godermi questo titolo. Ripeto, dopo quello che ho passato quest’inverno è incredibile aver conquistato il titolo: non avrei mai voluto passare di categoria senza aver ottenuto il mondiale. Il fine settimana è stato un po’ difficile (Marquez aveva perso la prima giornata di libere prima per un problema elettrico e poi per la pioggia, NDA), ma sono rimasto tranquillo. Anche in gara: in un altro GP avrei provato ad andare dietro a Espargaro, ma questa volta era giusto accontentarsi di un piazzamento, anche se alla fine, quando ero quarto, ho pensato che quanto meno avrei dovuto celebrare il titolo salendo sul podio”. Hai ricevuto tanti complimenti: di chi quelli che ti hanno fatto più piacere? “Tanti, ma quelli di Nakamoto e Lorenzo sono stati speciali”. 63 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Giovanni Zamagni | Dieci a Stoner, imbattibile. Dieci anche a Lorenzo, difficile fare una stagione migliore della sua. Otto a Crutchlow e 5,5 a Dovizioso. Cinque a Rossi e 4 alla Ducati 10 CASEY STONER Il più grande, anzi l’unico spettacolo di Phillip Island. In televisione faceva venire i brividi, a bordo pista la pelle d’oca con derapate da paura, un controllo della moto straordinario e una capacità di mettere le ruote in punti assolutamente impensabili per gli altri. Batterlo a Phillip Island è praticamente impossibile: grazie Casey, è 64 stato bellissimo. 10 JORGE LORENZO Un altro secondo posto, il quinto consecutivo, ma, ancora una volta, non ha quasi nulla da rimproverarsi. Il voto è alla stagione più che alla gara: 6 vittorie, 10 secondi posti, un solo zero per colpe altrui (Bautista). Cosa vuoi dirgli a uno così? Difficilissimo, per non dire impossibile, fare meglio. 8 CAL CRUTCHLOW Per la bronchite faticava a respirare e sabato sera stava veramente male, ma questo non gli ha impedito di conquistare il Anno Numero 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Le pagelle del GP di Phillip Island 30 Ottobre 2012 secondo podio stagionale, dopo due “zeri” consecutivi. La regolarità non è ancora il suo forte, ma quando rimane in sella va davvero forte. 5,5 ANDREA DOVIZIOSO Troppa fatica per battere Bautista e Bradl, troppo il distacco (quasi nove secondi) subito dal compagno di squadra. Fuori Pedrosa, doveva essere lui a salire sul podio, invece non l’ha nemmeno sfiorato. Mezzo punto in più per aver vinto la sfida all’ultimo giro con i due piloti della Honda. 5 ALVARO BAUTISTA Ha lottato per tutto il GP con Dovizioso, ma, alla fine, ha preso paga: non ha entusiasmato. 5 STEFAN BRADL Ha azzardato la dura posteriore, unico tra tutti i piloti in pista: una scelta che non ha pagato. Continua a pagare l’inesperienza in MotoGP, ma continua a non fare il salto di qualità: arriva fin lì, poi si ferma. 65 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT MotoGP Sepang Classifica 5 VALENTINO ROSSI Continuo a pensare, fino a prova contraria, che la colpa degli scarsi risultati non sia sua, ma della moto. Certo, è una pena vederlo lottare nelle retrovie e gioire perché è comunque lui il miglior pilota Ducati al traguardo. 5 NICKY HAYDEN Perfino lui, sembra completamente sfiduciato: brutto segno. 5 KAREL ABRAHAM Se non altro, questa volta non è caduto. 4 HECTOR BARBERA E’ riuscito a prendere paga da Aleix Espargaro (voto 7) e Randy De Puniet (voto 6) 66 Classifica Generale Pos. Pilota Punti Pos. Pilota Punti 1 Casey STONER 25 1 Jorge LORENZO 350 2 Jorge LORENZO 20 2 Dani PEDROSA 307 3 Cal CRUTCHLOW 16 3 Casey STONER 238 4 Andrea DOVIZIOSO 13 4 Andrea DOVIZIOSO 208 5 Alvaro BAUTISTA 11 5 Alvaro BAUTISTA 165 6 Stefan BRADL 10 6 Valentino ROSSI 157 7 Valentino ROSSI 9 7 Cal CRUTCHLOW 151 8 Nicky HAYDEN 8 8 Stefan BRADL 135 9 Karel ABRAHAM 7 9 Nicky HAYDEN 122 con le ART: come dire, una gara disastrosa. 10 Aleix ESPARGARO 6 10 Ben SPIES 88 7 11 Randy DE PUNIET 5 11 Hector BARBERA 83 12 Hector BARBERA 4 12 Aleix ESPARGARO 69 13 Danilo PETRUCCI 3 13 Randy DE PUNIET 58 DANI PEDROSA Io dico che ha fatto bene a provarci, perché un secondo posto non avrebbe cambiato granché. A Phillip Island Stoner non si batte, ma vista la situazione in campionato era giusto tentare l’impossibile: gli è andata male, ma è stato giusto così. 9 HONDA Certo, è difficile giudicare le moto: solo una settimana fa, Stoner diceva che quella della Malesia era la peggior moto che avesse mai guidato (a causa delle gomme), in Australia è diventata la miglior MotoGP mai guidata a Phillip Island. Comunque sia, è evidente che in questo momento è più competitiva della Yamaha. 8 YAMAHA Come dice Lorenzo: “Se non hai una moto competitiva non vinci il mondiale”. La Yamaha lo è, è anche molto equilibrata, ma la Honda va più forte. 4 DUCATI Una situazione davvero avvilente. 67 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Giovanni Zamagni | Quanti ricordi magici su questa pista: il quinto titolo di Doohan, il primo di Rossi in 500, l’apoteosi di Stoner nel giorno del suo compleanno. Un tracciato davvero unico Q uanti ricordi a Phillip Island: sarà perché la pista è bellissima e si presta a prestazioni eccezionali, sarà perché, per tradizione, è tra le ultime gare del campionato, sta di fatto che qui spesso avvengono episodi indimenticabili, che hanno fatto, in qualche modo, la storia del motociclismo. Eccone qualcuno, così 68 come me li ricordo, vissuti dal vivo: vado a “braccio” e mi scuso per eventuali imprecisioni… 1998: DOOHAN VINCE GARA E TITOLO Mick Doohan è naturalmente l’idolo locale e arriva a Phillip Island con la possibilità di conquistare anche il titolo: ci riesce vincendo il GP, battendo il neozelandese Simon Crafar (Yamaha), con il compagno di squadra Alex Criville a completare il podio. Doohan impazzisce di gioia, si toglie il casco, mette la maglietta celebrativa e fa il giro d’onore con la bandiera australiana portata con fierezza e orgoglio. Poi inizia l’invasione e Mick sale sul podio davanti a Anno Numero 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Phillip Island, sei vittorie che hanno scritto la storia 30 Ottobre 2012 una folla straripante e festante: Doohan fa il segno di cinque con la mano, quasi incredulo di aver conquistato cinque titoli consecutivi nella 500. Un’emozione difficile da dimenticare. 2000: JACQUE BEFFA NAKANO Il GP d’Australia chiude il mondiale e deve ancora essere assegnato il titolo della 250, con in lotta Olivier Jacque e Shinya Nakano, compagni di squadra con la Yamaha: i due sono separati da un paio di punti, chi arriva davanti conquista il mondiale. Pronti via, Nakano e Jacque fanno il vuoto alle loro spalle, con il giapponese sempre davanti e il francese sempre attaccato a meno di un decimo. Si va avanti così per 25 giri, fino al rettilineo finale, quando Jacque beffa con la scia Nakano, battendolo per 14 millesimi: una tattica suicida quella di Shinya, con Olivier che per 25 passaggi prova l’arrivo in volata, senza che il compagno di squadra faccia nulla per impedirglielo. Inevitabilmente, alla fine viene punito. 2001: ROSSI TRIONFA IN 500 Nel 2001, il GP d’Australia è il terz’ultimo appuntamento, ma Valentino Rossi ha già un “match point” per conquistare il primo titolo in 500, con Max Biaggi secondo in campionato e l’unico ancora in grado di batterlo matematicamente. La gara è tiratissima, con quattro piloti racchiusi in pochi decimi: Valentino potrebbe anche accontentarsi di un piazzamento. L’ultimo giro inizia con Biaggi in prima posizione e Rossi in seconda, ma con un sorpasso da brividi – curiosamente proprio nella curva ritratta sulle locandine del GP con Rossi davanti a Biaggi - conquista la prima posizione e il titolo iridato. A completare una giornata indimenticabile il terzo posto di Loris Capirossi, per un podio tutto italiano: bei tempi, adesso sono gli spagnoli a monopolizzare le prime tre posizioni… 69 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE 2002: MELANDRI CONQUISTA IL TITOLO Nel 2002, il GP d’Australia è il penultimo appuntamento e Marco Melandri si gioca il titolo 250 con Fonsi Nieto. Marco e Fonsi fanno gara solitaria: nei giri finali, si passa sul rettilineo con le bandiere gialle che sventolano per la caduta di un pilota alla prima curva. Nieto prova una manovra disperata: frena in rettilineo per farsi superare da Melandri e farlo così penalizzare per manovra vietata. Una furbizia che Marco evita 70 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS Anno Numero 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT con bravura, riuscendo in qualche modo a rimanere alle spalle del rivale spagnolo, per poi batterlo nell’ultimo giro in volata per 7 millesimi: per Melandri è il primo (e ultimo) titolo nel motomondiale. attacca subito e passa, ma viene ripassato da Sete, ma a due curve dalla fine arriva la replica finale di Valentino, che entra così definitivamente nella leggenda. Una gara da vedere e rivedere 1000 volte. 2004: ROSSI VINCE CON LA YAMAHA 2011: APOTEOSI PER STONER Dopo aver stupito tutti in Sud Africa, vincendo al debutto con la Yamaha M1, Valentino Rossi arriva in Australia con un buon margine in classifica generale da amministrare per conquistare il titolo iridato, quarto consecutivo nella classe regina, primo con la Yamaha. A Valentino basta un piazzamento, ma non è certo uno che si accontenta e vuole battere ad ogni costo Sete, con il quale non parla più dopo l’episodio del Qatar, dove Gibernau aveva contribuito – secondo il pilota italiano – a far penalizzare Rossi e a retrocederlo all’ultimo posto sulla griglia di partenza. Insomma, il campione di Tavullia è avvelenato e non ha nessuna intenzione di lasciare il successo al rivale. L’ultimo giro inizia con Gibernau davanti: Rossi 30 Ottobre 2012 E’ il 16 ottobre, giorno del 26esimo compleanno di Casey Stoner. L’australiano lo celebra come meglio non si potrebbe, vincendo per la quinta volta consecutiva a Phillip Island e conquistando matematicamente il titolo iridato, alla sua prima stagione con la HondaHRC. Per Casey è l’apoteosi, il sigillo che rende ancora più grande una carriera per certi versi straordinaria. Anche in questo caso, gli appassionati invadono la pista, il 27 è dappertutto, perfino Stoner, solitamente piuttosto freddo staccato, si emoziona: pochissimi piloti al mondo hanno il privilegio di conquistare il titolo davanti ai propri tifosi. 71 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Tutti i piloti sono contrari, alla regola che vanifica la prima parte della corsa, ma il pubblico ha sempre apprezzato la furibonda battaglia che ne viene fuori “Il rischio della garetta” di Nico Cereghini | Con il regolamento attuale, in caso di interruzione per pioggia, potrebbe accadere di giocarsi un titolo mondiale in soli cinque giri. E’ giusto? E qual è la distanza ideale di una gara iridata oggi? C iao a tutti! A Sepang, quando il diluvio ha interrotto la MotoGP al quattordicesimo giro, è comparso di nuovo il fantasma dell’oratorio e tutti hanno tremato. Era il 28 giugno del 2008, classe 125, nubifragio, interruzione, quindi ripartenza della gara disputata su soli cinque giri. Appunto da garetta d’oratorio. Era accaduto anche a Le Mans il mese prima, anche lì cinque giri per la gara più corta della storia, meno di 21 chilometri; e a Doha, 2009, quattro 72 giri addirittura per 21,5 km. Ma Assen è rimasta unica perché la battaglia fu tale che i primi otto, dal vincitore Talmacsi all’ottavo Iannone, finirono classificati in meno di un secondo. Jorge Lorenzo, soltanto a pensarci, ha rischiato l’infarto. Questa volta non se n’è fatto niente, meno male, la burrasca è peggiorata. La gara sarebbe stata un po’ più lunga, sette giri; distanza prevista dal programma venti tornate, tredici percorse, quindi sette. Ma in queste situazioni non si fa più come una volta, con la seconda manche e il calcolo finale dei distacchi. Troppo complicato, i telecronisti si perdevano e il pubblico pure. Il regolamento da dieci anni è chiaro: la prima gara viene annullata e vale soltanto la seconda. Così, recentemente è successo spesso di assistere a gare corte: la più breve della 250 è di 69 km, Sachs 2009, quasi normale, ma la più corta della MotoGP al Mugello è quella del 2004 sulla distanza di soli sei giri, 31 km e mezzo. Vinse Rossi su Gibernau per 15 centesimi, poi Melandri a 14 secondi. Una gara così, per uno come Jorge Lorenzo, che mentre guida deve tenere sotto controllo somme e differenze…beh, sono dolori. E del resto tutti i piloti sono contrari, alla regola che vanifica la prima parte della corsa, ma il pubblico ha sempre apprezzato la furibonda battaglia che ne viene fuori. Una volta, per provocazione, io stesso ho lanciato la proposta di accorciare le gare delle due cilindrate minori. Ricordo, al proposito, che Simoncelli rientrò nello studio di Fuorigiri dal quale era appena uscito: «Dio bo’ – se ne venne fuori così - questo è il campionato mondiale, mi stupisco che uno che ha corso faccia una proposta del genere!». Una volta si correva su distanze enormi. Nei primi vent’anni del mondiale, al TT e all’Ulster i piloti della 500 coprivano fino a 480 km, ad Assen poco meno di 300. Agostini e la MV 500, quando a Monza vinsero insieme per la prima volta nel ’66, fecero ben 35 giri per oltre 200 chilometri, e ancora negli anni Settanta i 200 chilometri venivano spesso superati. Qual è la distanza giusta di una gara di mondiale? In F1 fanno un mucchio di strada in più. Giro a voi la questione. Io penso che la MotoGP vada bene così, tra i 110 e i 120 chilometri. Credo che tre quarti d’ora siano il minimo per riuscire a vedere un po’ tutto: prestazioni, guida, strappi iniziali, strategia, consumi, qualche volta (rare, purtroppo) anche le battaglie e lo spettacolo. Forse Moto2 e Moto3 potrebbero essere del 30 per cento più corte senza perdere nulla, però oggi non le toccherei: con i motori a quattro tempi, e buona pace di chi li odia, lo spettacolo è quasi sempre eccezionale. Cambierei soltanto la regola che oggi rischia di trasformare tutte le gare in garette dell’oratorio. 73 Le foto più spettacolari del GP di Sepang Pioggia, pioggia e ancora pioggia. E’ stato il cielo in protagonista delle gare di domenica a Sepang. Ecco gli scatti più belli che raccontano il week end malese dentro e fuori la pista 74 75 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE 76 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP 77 Simoncelli. Un anno dopo di Gigi & Paolo | Questa pista: cose belle e brutte. Ho troppi ricordi. Col Sic abbiamo vissuto momenti spettacolari e difficili, roba bella –tanta- e da dimenticare, poca. Ma senza di lui abbiamo sopratutto pianto 78 S epang un anno dopo Questa pista: cose belle e brutte. Ho troppi ricordi. Col Sic abbiamo vissuto momenti spettacolari e difficili, roba bella –tanta- e da dimenticare, poca. Ma senza di lui abbiamo sopratutto pianto. Il suo era “Rock” puro, a volte duro, altre ballabile, divertente, di quello vero, insomma, i suoi concerti, quello che ci suonava, erano comunque musica diversa. Era tutto pronto per la consacrazione di quello scatenato “musicista”. Era tutto perfetto perché il suo primo vero festival avesse inizio. Strabilianti sensazioni cui, forse, ci saremmo presto abituati. Mi chiedo a che serva mitizzarlo, ricordare i suoi accordi, i suoi assoli…. Teniamoceli, i ricordi veri e vissuti. Gelosamente. …con gli occhi umidi, e tanto amaro in cuore…. 79 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT “Perché Supersic ci ha così colpito” di Nico Cereghini | Le immagini televisive, nella loro tragicità, sono registrate indelebilmente nei nostri cuori. Mai avevamo vissuto in diretta un simile dolore. Ma c’è molto di più, c’è che Marco era speciale N e sono rimasti sorpresi anche Rossella e Paolo Simoncelli: l’affetto che li ha circondati dopo la tragedia di Sepang di un anno fa è stato enorme, superiore a qualsiasi sentimento si potesse immaginare. La gente, anche quella mai vista prima, li vuole avvicinare, li vuole abbracciare, vuole assolutamente comunicare loro che la perdita del figlio Marco è un dolore che sentiamo proprio tutti, e anche chi lo aveva visto soltanto alla televisione soffre come se avesse perduto un componente della propria famiglia. E Rossella e Paolo dicono che grazie a questo prodigio Marco è sempre vivo, che loro provano persino gioia a parlarne, che per loro è così. E’ incredibile come la tragedia di Sepang abbia colpito il mondo intero. Dappertutto il 58 rosso è diventato un numero magico, pieno di gioia e di dolore insieme. Ed è persino difficile spiegare le ragioni di questo fenomeno, quale dinamica lo abbia provocato: perché negli sport motoristici l’incidente e la morte sono purtroppo eventi che abbiamo spesso dovuto affrontare; e però mai come 80 questa volta ci sono sembrati impossibili da accettare. Sarà stata la diretta? Potrebbe essere. Incidenti terribili e nefasti come quelli di Pasolini e Saarinen a Monza, nel ’73, hanno gettato tutto lo sport nella disperazione, molti se lo ricordano bene quel giorno, ma nessuno o quasi nessuno ha visto le cadute dal vivo, non ci sono sequenze e fotografie, immagini crude e precise del dramma. E metabolizzare la perdita di due campioni così grandi, e di tanti altri ugualmente amati, è stato alla fine meno doloroso, se non addirittura naturale. Questa volta, invece, tutto è rimasto indelebilmente registrato al rallentatore nei nostri occhi e nel profondo del nostro cuore: la scivolata che pareva uguale a tante altre, la traiettoria inaspettata della Honda, il momento terribile dello schianto con Edwards e con Rossi, il casco che rotola lontano e la chioma immobile di Marco in mezzo alla pista. Una sequenza che non riusciamo a cancellare. Ma dietro al nostro grande dolore c’è molto di più. Io credo che l’aver assistito al dramma non basti a spiegare tutta questa partecipazione. La verità è che Marco era un ragazzo speciale. Lo ricordate, tutti noi avevamo ormai conosciuto il pilota Simoncelli; avevamo capito che lui era il talento emergente, che stava ancora maturando per la MotoGP, non era ancora al top; ma già avrebbe potuto vincere a Jerez, andava sempre più forte e aveva già fatto due podi e persino la pole ad Assen. Ci raccontavamo della sua fretta di emergere, del suo modo aggressivo di correre; discutevamo intorno alle critiche anche feroci che gli facevano i piloti spagnoli, qualche volta aveva ragione lui e qualche volta torto. Chi lo conosceva bene sapeva che quello era il suo modo di concepire la gara fin da quando aveva esordito sulle minimoto. E Valentino Rossi diceva che il suo amico Marco, con il quale condivideva le sfide alla cava e i traversi con le moto da cross, era tanto duro in moto quando dolce nella vita. Ecco, quasi tutti avevamo già intuito che lui era un ragazzo speciale. Ma non abbiamo avuto il tempo di dichiararlo apertamente, non lo conoscevamo ancora così bene. Ci colpiva quella sua capigliatura così originale, il suo visto aperto, il suo modo positivo di guardare le cose, la semplicità delle sue parole, il suo sorriso tenero e l’umorismo autentico delle Ci colpiva quella sua capigliatura così originale, il suo visto aperto, il suo modo positivo di guardare le cose, la semplicità delle sue parole, il suo sorriso tenero e l’umorismo autentico delle sue battute sue battute. Forse, attraverso la televisione è successa a tutti la stessa cosa: lo guardavamo, sorridevamo, e inconsapevolmente lo avevamo già adottato in famiglia. Perdere Marco Simoncelli è stato un po’ come perdere un fratello, un figlio, un nipote. E le storie che sono emerse in seguito, tutto quello che abbiamo imparato a conoscere di lui attraverso i libri e i racconti che amici e familiari ci hanno regalato in questi dodici mesi, ha alimentato il nostro affetto per lui e la consapevolezza della perdita. Per tutto questo, Marco ci manca sempre di più. 81 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Marco Simoncelli: raccolta di pensieri Parenti, amici e colleghi del Sic hanno raccontato a Sfide le proprie esperienze passate insieme al pilota. Abbiamo raccolto quelle che ci sembravano più significative P ochi giorni fa è andato in onda su Rai Tre il programma condotto da un eccellente Alessandro Zanardi: Sfide. All’interno della puntata dedicata a Simoncelli sono intervenuti parenti, amici e colleghi del Sic per raccontare le proprie esperienze passate insieme al pilota. Abbiamo voluto raccogliere alcuni dei passaggi che ci sembravano più significativi in questo articolo. Paolo Simoncelli: «Il nostro vantaggio è quello di sapere che Marco faceva quello che gli piaceva. Lui era felice, io non ho nessun rimpianto e neanche la mamma credo, l’unico problema è che ci manca, per il resto rifaremmo tutto pur sapendo che va a finire così». Valentino Rossi: «Cazzo che sfiga, proprio io ci dovevo essere lì in quel momento. Per me è stato impossibile fare qualunque cosa». non mi rendevo conto quanto la gente lo amava, quanto lo considerava, quanto fosse anche un modello di vita per tanti giovani». Valentino Rossi: «Il rimpianto più grosso è di non aver avuto abbastanza tempo per starci insieme, per fare tutto quello che volevamo». Dott. Costa: «Mi disse: “quando corro provo una sensazione speciale che io non ti so descrivere, un qualcosa di irresistibile, di unico, che si trova nascosto dentro di me”». Valentino Rossi: «Quando c’era ti riempiva la giornata, perché era vulcanico. Il bello del Sic è che era sempre positivo, sempre sorridente, cercava sempre di fare qualche cosa, di fare qualche casino e di portarti con lui». Valentino Rossi: «Paolo c’era sempre, quando andavamo a fare qualunque cosa Paolo c’era. Sic andava alle gare solo con Paolo, avevano questo rapporto quasi carnale». Valentino Rossi: «Mi faceva ridere da matti quando litigava con suo babbo, perchè litigavano selvaggiamente delle volte, ti dava la sensazione che suo babbo avrebbe potuto ammazzarlo di botte da un momento all’altro, poi dopo non lo faceva mai. Delle volte io avevo quasi paura quando litigavano». Paolo Simoncelli: «Di quel giro d’onore ci sono delle foto bellissime, in cui lui sembra un angelo, senza casco a braccia larghe». Valentino Rossi: «La risposta della gente è stata incredibile». Paolo Simoncelli: «E’ difficile da spiegare, ti siedi fai qualche lacrimuccia e magari pensi a tutti i problemi che hai avuto e le difficoltà che hai incontrato per arrivare lì. E’ un attimo che rivedi un po’ tutta la tua storia, e ti senti leggero». Fausto Gresini: «Non credevo che Marco fosse così popolare, Valentino Rossi: «Sicuramente quando si corre contro cambia qualche cosa, è normale, perché come è un tuo amico è anche un 82 tuo avversario. Però noi siamo sempre riusciti a dividere bene le cose». Dott. Costa: «Marco Simoncelli era un pilota che correva esattamente come la gente vuole che un pilota corra». Paolo Simoncelli: «La competizione che lui mette nelle cose che fa è una competizione totale». Paolo Simoncelli: «Doveva andare così, punto. Mia moglie dice che se avesse fatto il muratore sarebbe caduto da un’impalcatura quel giorno. Ma poi non può essere diversamente, perché un incidente così se lo vuoi rifare devi farlo con il computer e poi fai fatica». 83 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Sic, 14 volte sul gradino più alto del podio di Edoardo Licciardello | Ad un anno dalla sua scomparsa proseguiamo nel ricordo di Marco attraverso le vittorie mondiali conquistate in carriera. Una sinfonia incompiuta iniziata a Jerez nel lontano 2004 Q uattordici. Tante, anche se a pensarci sembrano molte di più, sono state le volte in cui Marco Simoncelli ci ha salutato dal gradino più alto del podio del motomondiale. Ha iniziato alla seconda stagione completa di 125, a Jerez: sotto una pioggia battente che aveva appena tradito Casey Stoner, Marco ha vinto una gara di nervi. Viene da sorridere a pensare al Sic – velocissimo ma sprecone – che conquista la sua prima vittoria proprio in una gara in cui era facilissimo sbagliare. Ironia della sorte: solo quindici giorni prima, nella gara precedente in Sud Africa, era stato il suo eterno rivale Andrea Dovizioso a scrivere per la prima volta il nome nel libro d’oro dei vincitori di un GP. Alto e pesante, Simoncelli partiva più piano dei rivali e doveva recuperare in frenata e a centro curva quello che perdeva nei rettilinei – in 125, un’eternità. Marco di conseguenza sbagliava tanto e si stendeva spesso, tanto che c’è voluto un anno perché tornasse alla vittoria. Di nuovo a Jerez - ma stavolta sotto il sole - Simoncelli vince la seconda volta per distacco. Purtroppo la storia che segue non cambia: Marco rischia tanto, fa spettacolo ma sbaglia troppo, penalizzato da un fisico inadatto alla ottavo di litro. Lo si rivede sul podio qualche volta, poi a fine anno passa finalmente in 250, dove i cavalli in più dovrebbero lanciarlo in direttissima nell’olimpo dei grandi e… arriva il flop. 84 L’esordio in 250 e la nascita del “Sic” Due anni di calvario e manca poco che finisca definitivamente nella lista delle promesse non mantenute. Poi invece arriva il 2008, Marco Simoncelli diventa “il Sic” (facendo combaciare la sigla con cui viene identificato dalla grafica Dorna e l’esortazione del suo gruppo di amici a Sbattersene I C…), passa l’inverno ad allenarsi con – fra gli altri – Valentino Rossi e ricomincia a vincere. E’ in sella ad una Aprilia (vestita da Gilera) 250 LE, ovvero l’ufficiale dell’anno prima; peccato che nel frattempo sia arrivata l’RSA, che anche senza la zavorra di Marco alla vecchia strappa senza pietà le carenature. 85 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP Sic appunto “se ne sbatte”, strappa il filo del gas e in Portogallo, alla terza gara, è secondo. In Cina fa quarto, a Le Mans è di nuovo secondo e al Mugello conquista una clamorosa vittoria - la terza della carriera - nonostante un brutto contatto, volontario fino a un certo punto, con Barbera che gli frutta un’ammonizione. In Catalunya ha tutta la Spagna contro, ma continua a “sbattersene” e approfitta di un errore di Bautista all’ultima curva per andare a vincere per la quarta volta. In Gran Bretagna è secondo, in Olanda terzo e a Noale non possono più negargli la RSA, si arrabbino pure i suoi rivali... La RSA e il primo titolo iridato Al Sachsenring Marco debutta con la moto ufficiale. Fa il record della pista, vince la gara amministrando e conquista la testa del mondiale. Alla faccia di chi ipotizzava che la sua competitività sulla LE non dovesse necessariamente restare invariata sulla RSA, moto ben diversa da guidare. Due gare sotto la media e poi arriva Motegi, dove il Sic fa a dir poco spavento. Bautista viene piegato di velocità pura, e la lezione gli fa male. Alvaro riprova ad attaccare in tutte le maniere anche a Phillip Island ma il verdetto non cambia: Marco guida cattivo, attacca, chiude tutte le porte quando è davanti senza paura o timori reverenziali. Marco è diventato 86 87 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT definitivamente “il Sic”, è cambiato nella testa. Ora non ha più paura, ammesso ne abbia mai avuta, ma soprattutto non si sente più inferiore a nessuno. In Malesia gioca di rimessa, arriva terzo e conquista il titolo iridato, dando prova di velocità ma anche di maturità – niente rischi inutili, Bautista può andare a vincere. Il traguardo che conta lo taglia per primo Simoncelli. E quindici giorni dopo, a Valencia, con il titolo già in cassaforte Marco può correre come preferisce. A mente libera, davanti a tutti, con il gas spalancato. Partendo non troppo bene, passando tutti e scappando via, forzando il ritmo fino a far scivolare Kallio – unico capace di restargli attaccato. Bautista sulla sua pista incassa otto secondi e passa. Marco chiude la stagione con sei vittorie (otto totali in carriera) e il suo primo titolo iridato. 2009: sfortuna e riconferme Il 2009 inizia male: Marco si infortuna prima dell’avvio del mondiale, e la gara della 250 in Qatar parte con uno zero. In Giappone il cerchio si rompe, la gomma perde pressione e Marco finisce la gara in qualche modo. A Jerez è già sul podio, a Le Mans torna a vincere con una gara dominata dall’inizio alla fine, in cui Faubel, primo degli inseguitori, incassa 18 secondi. Arriva il Mugello, dove Marco dà vita assieme all’amico e rivale Mattia Pasini a una delle gare più belle della sua carriera. Alla fine chiude secondo di 88 un soffio sotto il diluvio universale, ma è un risultato che conta come una vittoria. Ben diverso il verdetto del Catalunya: Bautista sta scappando in classifica generale, il Sic deve batterlo ancora a tutti i costi, e invece finisce per terra mentre Alvaro festeggia sul gradino più alto del podio. Ad Assen Marco va sul podio, vince Aoyama e Bautista va per terra. In Germania, pochi giorni dopo, Simoncelli conquista la decima vittoria iridata – con grande lucidità, sfruttando una gara partita bagnata e finita asciutta – e recupera altri nove punti sul rivale. Roba da pensare al titolo. Anche perché in Gran Bretagna finisce a ridosso del podio, ma a Brno e Indianapolis è inarrestabile: due vittorie (e fanno dodici!), tanti punti recuperati su Aoyama e Bautista e la promessa di un finale di stagione al cardiopalmo. E invece a Misano il Sic butta via tutto un’altra volta. Si lascia innervosire da un Barbera sopra le righe, e per rispondere colpo su colpo finisce per cadere e chiudere la gara nelle vie di fuga. Vincere in Portogallo e Australia – vittorie tredici e quattordici – serve a riaccorciare le distanze, ma anche il podio di Sepang non fa che alimentare vane speranze. A Valencia Aoyama sbaglia ma arriva comunque a punti, Marco ruzzola nelle vie di fuga. Il suo passaggio in MotoGP ce l’aveva mostrato subito veloce ma un po’ inconcludente. Nella seconda stagione sembrava tornato fuori quel “Sic” del 2008, quello che credeva di più in sé stesso, a costo di rendersi impopolare con gli avversari. In Cecoslovacchia era arrivato il primo podio, in Australia uno splendido secondo posto che ricorda tanto la sua ultima vittoria di due anni prima. A Sepang, invece della quindicesima vittoria, un orribile destino. 89 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Giovanni Zamagni |“E’ un tracciato con curvoni veloci - racconta Dovizioso -, dove il vento mette quasi paura. Il davanti si chiude spesso e basta pochissimo per andare fuori” P ista difficile e affascinate: Andrea Dovizioso spiega quali sono le peculiarità di Phillip Island. «Il vento e le buche rendono questo tracciato particolarmente insidioso. Se vieni a girare qui a 90 febbraio, come avevo fatto nel mio primo anno in MotoGP (2008, NDA), con 10 gradi in più e senza vento, è una pista relativamente facile, perché puoi mettere la moto dove vuoi, la fai derapare come vuoi, la fai girare quando vuoi e diventa un circuito quasi normale. A ottobre cambia tutto, le condizioni sono difficilissime: in certi momenti hai proprio paura a girare. Non a caso, se si analizzano i tempi di tutti i turni, cambiano moltissimo in base al vento, proprio Anno Numero 02 81 » Prove »»»MotoGP SPORT Dovizioso spiega le difficoltà di Phillip Island 30 Ottobre 2012 per il timore che hai nel fare le linee, a buttarti in curva, perché il davanti ti può partire in ogni momento. La difficoltà sta nel trovare la fiducia di lasciare i freni in entrata di questi curvoni molto veloci (alla curva uno, nel punto più lento sei a 200 km/h, alla tre, quella da oggi intitolata a Casey Stoner, a 240 km/h! NDA), anche perché se sbagli solo di poco sei fuori e andare fuori qui non lo auguro a nessuno. Inoltre si derapata tantissimo: riuscire ad andare forte cercando di controllare la gomma posteriore che scivola è un qualcosa di molto difficile». Dovizioso spiega perché a Phillip Island Stoner riesce a fare una differenza mostruosa (è imbattuto dal 2007). «Intanto la sua sensibilità: solo lui riesce a derapare così quando è al massimo angolo (la massima piega, NDA). Lui ha una tecnica che fa girare la moto scivolando quando è all’inclinazione massima, non in uscita: questo gli permette di tagliare completamente le traiettorie e percorrere linee diverse da tutti gli altri. Casey spezza le linee, indipendentemente dal vento: così facendo mette meno in crisi il davanti, ha più controllo ed è in meno punti della pista al limite». 91 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»MotoGP aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Phillip Island dedica una curva a Casey Stoner bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb di Edoardo Licciardello | Il tracciato più famoso d’Australia “regala” la terza curva al campione del mondo in carica in occasione della sua ultima gara sulla pista di casa prima dell’annunciato ritiro L a questione ritiro di Casey Stoner continua a tenere banco – sono diversi, fra piloti ed addetti ai lavori, quelli che non credono che il “canguro mannaro” possa davvero stare lontano dalle gare. Nel dubbio, il Circuito di Phillip Island ha deciso di salutare il più titolato fra i suoi piloti in attività dedicandogli la curva tre, ancora senza nome, che fra pochi giorni diventerà quindi la “Stoner Corner”. Casey diventa quindi il terzo pilota australiano a cui viene intitolato un pezzo del circuito. Abbiamo detto proprio un pezzo, perché curiosamente a Wayne Gardner – primo aussie a vincere un titolo mondiale nella massima categoria, nel lontano 1987 – è dedicato il rettilineo dei box, che assume appunto il nome di Gardner Straight. All’epoca, molti ironizzarono sulla velocità della Honda guidata da Gardner che aveva quindi reso appropriata l’insolita dedica di un rettilineo. La prima curva è una piega a destra molto impegnativa, che si affronta in pieno nella maggior parte delle categorie e richiede tantissimo “pelo” sullo stomaco. E’ intitolata a Michael Doohan, che con i suoi cinque titoli mondiali è sicuramente il pilota australiano di maggior successo. Altre curve portano il nome di Honda (il rampino altre volte citato come Coates Hire), Siberia – la spettacolare piega a sinistra con il mare sullo sfondo, teatro di alcune delle foto più belle del mondo – e Lukey Heights. Mancano stranamente i piloti titolati in Superbike fra i dedicatari di tratti del circuito. Non ne sappiamo il motivo, fatto sta che né Troy Corser (iridato nel 1996 e 2005 nelle derivate di serie) né Troy Bayliss (mondiale nel 2001, 2006 e 2008) hanno avuto il privilegio di vedere il proprio nome su una delle curve del circuito. Semplice dimenticanza o scelta precisa? In entrambi i casi sarebbe curioso, visto che i due hanno vinto diverse gare sulla pista di casa… 92 93 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike INTERVISTA Rottura tra il team Althea e la Ducati di Carlo Baldi | Si conclude un sodalizio che in 3 anni ha raccolto grandi successi. Checa ha un contratto con Ducati mentre Giugliano resta con Althea. Bevilacqua: “Per il futuro abbiamo programmi sorprendenti ed ambiziosi” I l team Althea e la Ducati hanno interrotto una collaborazione che in pochi anni ha portato a grandi successi, dal titolo mondiale di Carlos Checa a quello della Superstock 1000 di Davide Giugliano, senza dimenticare il titolo costruttori della Superbike nel 2011. Per comprendere i perché di questo divorzio abbiamo sentito telefonicamente colui che ha creato questo progetto vincente: Genesio Bevilacqua. Eravamo a conoscenza del fatto che i destini del team Althea e della Ducati in Superbike si sarebbero discussi in questi giorni, ma solo questa 94 mattina siamo riusciti a parlare con l’imprenditore di Civita Castellana. «La nostra avventura con Ducati sembra arrivata al capolinea – debutta Genesio – dopo tre anni di successi che hanno portato prestigio a noi ed alla casa di Borgo Panigale. A Giugno avevo preparato e sottoposto a Ducati un programma completo che riguardava ovviamente la stagione 2013. Non era molto diverso da quello del 2012, ma teneva ovviamente in debita considerazione lo sviluppo della nuova Panigale. Dopo mesi di rinvii la risposta di Ducati è arrivata solo in questi giorni, con una controproposta che non ci interessa e che non abbiamo accettato». Quali sono i principali motivi di disaccordo? «Noi siamo abituati a fare le cose al meglio. Sin dall’inizio della nostra storia in Superbike abbiamo portato avanti un progetto vincente e volevamo proseguire sulla stessa strada. Senza i presupposti per far bene non siamo interessati a continuare. Il principale motivo di disaccordo è ovviamente sul lato economico e ci ha stupito soprattutto il fatto che un’azienda come Ducati, da poco 95 Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT “ Spedizione su abbonamento gratuito 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike Il supporto economico della casa di Borgo Panigale, che si è accollata il contratto di Checa e ci ha passato alcuni sponsor, ha significato anche il dover accettare scelte tecniche che non abbiamo condiviso in pieno rilevata da un colosso come Audi, non abbia interesse ad investire su un nuovo prodotto, su un progetto che porterebbe a ripetere i successi del passato con i conseguenti benefici che ne deriverebbero in termine di vendite. Così come era successo nel 2012, noi eravamo pronti ad investire tutte le nostre risorse e a confermare i nostri sponsor nel nuovo progetto Panigale ed era ovvio che ci aspettassimo lo stesso impegno anche da parte di Ducati. Ma così non è stato» 96 Maggiore la delusione o la rabbia? «Solo delusione e tanto rammarico per un rapporto che finisce con una Casa nella quale abbiamo sempre creduto e alla quale riteniamo di aver portato solo successi e prestigio. Come sai il mio team è nato nel 2010 con un budget raccolto dal sottoscritto, con le moto che io avevo nel mio garage e dando fiducia ad un grande pilota che però in molti consideravano sulla via del tramonto. Abbiamo debuttato con la grande vittoria di Carlos a Phillip Island e concluso con il terzo posto nella classifica piloti. L’anno successivo abbiamo proseguito ancora con le nostre forze, pagando tutto da soli, compresi piloti e tecnici, anche gli ingegneri Ducati ed abbiamo vinto il titolo mondiale Superbike e la Superstock 1000 FIM Cup, mettendo in luce una delle migliori speranze del motociclismo italiano: Davide Giugliano. Un’impresa che sembrava impossibile da parte di una squadra privata nata solo l’anno prima. Nell’ultimo appuntamento del mondiale 2011 a Portimao, quando eravamo già campioni del mondo, abbiamo rischiato di veder interrotto il nostro rapporto con Ducati che però all’ultimo momento ha accolto le nostre proposte per un altro anno insieme. E per questo ringrazio ancora oggi la Ducati. Per assurdo però proprio l’anno che ci ha visti supportati dalla casa italiana è stato il peggiore dei tre e non ti nascondo che non sono per niente contento di come sono andate le 97 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS chiarezza nei confronti di Giugliano. L’averci sottoposto i loro programmi solo ora mi è sembrata una grave mancanza di rispetto nei confronti di un pilota che di fatto al momento attuale è senza una moto. Per fortuna fa parte della mia struttura e non lo abbandoneremo di certo. Anzi abbiamo già programmi ambiziosi» Checa è un pilota Ducati, ma quale sarà il futuro di Davide (leggi l’intervista a Giugliano)? «La cosa che più mi è dispiaciuta, nelle decisioni della Ducati, è stata la mancanza di Cosa farà il prossimo anno la tua squadra? «E’ presto per dire di preciso cosa faremo, ma ti posso assicurare che il lavoro che abbiamo fatto in questi anni non è passato inosservato e sono stato piacevolmente stupito nel vedere quante strade si sono aperte davanti a noi. Il mio team proseguirà e non certo per fare da comparsa. Proseguiremo con il ruolo di protagonisti che ci compete» Resterete in Superbike? Ora che Dorna gestisce entrambi i campionati potrebbe essere più facile passare magari in uno dei campionati GP. «Stiamo valutando solo proposte che riguardano la Superbike e la GP e spero di potervi dare presto maggiori indicazioni. Stiamo considerando solo progetti interessanti che ci possano permettere di competere ad alto livello. Gli altri non ci interessano. Sappiamo che è tardi ma faremo di tutto per 98 Anno Numero 02 81 » Prove »»»Superbike SPORT cose. Il supporto economico della casa di Borgo Panigale, che si è accollata il contratto di Checa e ci ha passato alcuni sponsor, ha significato anche il dover accettare scelte tecniche che non abbiamo condiviso in pieno. Ma è andata così ed oltre ad aver lanciato Giugliano in Superbike abbiamo comunque raccolto podi e vittorie» 30 Ottobre 2012 farci trovare pronti per la prossima stagione» Non pensi ci possa essere un ripensamento da parte di Ducati? «Non credo, ma anche se ci fosse non ritengo possibile un’apertura da parte nostra. Sono stati messi in discussione non solo i fattori economici, ma sono state anche le questioni di principio ad aver portato alla fine del nostro rapporto. Ora devo pensare a far proseguire la nostra struttura e a creare i presupposti affinché Davide Giugliano, i fratelli Coppola e tutti i ragazzi che compongono il mio team possano continuare a lavorare e a trovare le soddisfazioni che meritano. Non so se io sarò ancora parte attiva 99 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE del team anche perché ho dei collaboratori che potrebbero continuare a mandare avanti la mia struttura anche senza la mia presenza in pista. Lo valuterò assieme alla mia famiglia». Hai già parlato con Checa? «Ancora no. Lui è un pilota Ducati e se ci sentiremo sarà solo per un saluto». Ma secondo te in quale squadra correrà Carlos il prossimo anno? «Non lo so e devo dirti sinceramente che non mi interessa più di tanto. Ovviamente mi spiace non poter più lavorare con un campione ed una persona eccezionale qual è Carlos, con il quale abbiamo diviso momenti indimenticabili. Resterà la nostra amicizia. Gli auguro di poter essere competitivo anche il prossimo anno anche se al momento non intravedo una soluzione vincente. Ma è un problema che non mi riguarda». Queste le dichiarazioni di Bevilacqua. Così come ci lasciò stupiti la decisione di Ducati – poi fortunatamente modificata – di non accettare le proposte di Checa e del team Althea al 100 MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike termine della stagione 2011, siamo sorpresi anche da questa ulteriore decisione della casa di Borgo Panigale che si ritrova di fatto a fine ottobre senza una squadra e con una moto ancora da sviluppare. Speriamo che Ducati ci sorprenda tirando fuori un asso dalla manica che risolva la questione. In caso contrario potrebbe trattarsi di un errore con implicazioni non solo sportive. Parlando di squadre che ancora non hanno deciso con quale moto correre resta solo l’ipotesi ParkinGo che però ci risulta in bilico tra Aprilia e BMW. Sappiamo della voglia di Batta e del suo team Alstare di rientrare in Superbike e questa forse potrebbe essere una strada percorribile anche se tutta da valutare. In caso contrario alla casa italiana non resterebbe che creare una propria struttura, avvalendosi dei numerosi tecnici rimasti senza lavoro a seguito della decisione di BMW di schierare una sola squadra o fuoriusciti dal travagliato team Effenbert. Sarà comunque un lavoro non certo facile per la Ducati e per Ernesto Marinelli, responsabile del progetto Superbike. 101 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike SPORT INTERVISTA Giugliano: “Ducati mi ha deluso” di Carlo Baldi | Abbiamo raccolto il commento di Giugliano coinvolto dal mancato accordo tra il team Althea e la Ducati. “Sono ottimista e certo dell’aiuto di Bevilacqua. Mi mancheranno molto i tifosi della rossa” I l prossimo anno non correrai con la nuova Panigale. «Sono molto dispiaciuto in quanto ci tenevo molto al rapporto che avevo con Ducati. Con loro ho vinto la Superstock 1000 e ho debuttato in Superbike e sarei stato felice di poter proseguire a lavorare con la Casa italiana, ma purtroppo non è stato possibile. Mi spiace anche per non poter proseguire un lavoro che stavo portando avanti da tempo e che stava dando dei buoni risultati». Cosa ne pensi della decisione di Ducati? «Non conosco nel dettaglio e quindi non discuto le motivazioni che hanno portato Althea 102 e la Ducati a non accordarsi per il prossimo anno. Avranno avuto senza dubbio i loro motivi. Mi lascia un poco di amaro in bocca il fatto che dopo un’attesa così lunga io mi sia ritrovato senza una moto alla fine di ottobre. Per fortuna Genesio non mi ha abbandonato e anzi so che sta già lavorando per il futuro mio e della nostra squadra. Sono in questi momenti che vedi chi ti è amico e chi invece ti gira le spalle». Cosa farai il prossimo anno? «Sono tranquillo per quanto riguarda il mio futuro perché so che Bevilacqua ha sempre creduto in me e lo farà ancora. Sta operando nel mio interesse pensando anche al mio futuro ed alla mia carriera e per questo devo solo ringraziarlo e ritenermi fortunato di aver trovato una persona come lui. So inoltre che lui non scende a compromessi e che sta cercando di avere il meglio per la sua squadra, come ha sempre fatto. Non si accontenta di partecipare e questo mi rende ottimista per il futuro. Voglio comunque ringraziare la Ducati con la quale ho trascorso anni bellissimi, pieni di successi. I tifosi Ducati resteranno sempre nel mio cuore per tutto l’affetto che mi hanno sempre dimostrato e spero che mi continuino a seguire con simpatia, anche se mi vedranno su un’altra moto». 103 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike INTERVISTA Marinelli (Ducati): “Siamo dispiaciuti ma non si è trovato un accordo” di Carlo Baldi | “Non è stato possibile trovare un punto di incontro e quindi dovremo optare per soluzioni alternative. Siamo pronti per il 2013 con Checa e la Panigale. Per Bevilacqua e Giugliano le porte saranno sempre aperte” A seguito dell’intervista rilasciataci oggi dal patron del team Althea Genesio Bevilacqua, abbiamo raggiunto telefonicamente l’Ing.Ernesto Marinelli, responsabile del progetto Ducati Superbike, per conoscere il parere della casa di Borgo Panigale sul divorzio dal team Althea. «Ci tengo a sottolineare – ci ha dichiarato Marinelli - che siamo, ed io in particolare, molto dispiaciuti per non aver potuto trovare un accordo con il team Althea anche per il 2013. La mia stima e riconoscenza insieme a quella di Ducati per quanto Genesio ed il suo team 104 hanno fatto in questi anni nei quali abbiamo lavorato insieme è totale e rimarrà sicuramente invariata, come immutata sarà l’amicizia che mi lega a lui così come a tutti i ragazzi del suo team, con i quali mi sono trovato benissimo in questi tre anni densi di successi. Per Genesio e per tutti loro, le porte della Ducati sono e resteranno sempre aperte». Come mai il divorzio è stato deciso solo ora, a fine ottobre? «Il fatto che ci siamo ritrovati a dover rinunciare ad una collaborazione con il team Althea solo ora, alla fine di ottobre, è la dimostrazione di come Ducati abbia fatto il possibile in questi ultimi mesi, per trovare un accordo che però purtroppo non è stato possibile raggiungere. Da giugno ad ora sono avvenuti diversi incontri, nei quali però non siamo mai riusciti a trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti. Eravamo pronti a trovare un accordo sulle basi di quanto era stato fatto nel 2012, ma ci siamo trovati di fronte a richieste ulteriori che hanno reso impossibile trovare un punto di incontro. Rispettiamo la loro posizione ma anche Ducati ha le proprie condizioni 105 Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb “ Spedizione su abbonamento gratuito 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike Rispettiamo la loro posizione ma anche Ducati ha le proprie condizioni e questa volta non siamo riusciti a farle incontrare come invece accaduto l’anno scorso e questa volta non siamo riusciti a farle incontrare come invece accaduto l’anno scorso. Non c’è mai stata ovviamente nessuna preclusione nei confronti del team di Genesio che anzi ha sempre rappresentato per noi la soluzione primaria». Cosa farete nel 2013? «Correremo con Carlos e la Panigale per vincere, il mancato rinnovo con Althea non può ostacolare il nostro obbiettivo e comunicheremo nei prossimi giorni i programmi Superbike definitivi con un comunicato stampa. Nella nostra storia 106 abbiamo cambiato strutture, forma e moto diverse volte ottenendo sempre buoni risultati e il denominatore comune è sempre stata la Ducati». Checa resterà con voi, mentre Giugliano no. «Checa è un pilota sotto contratto con Ducati. Lui e la Panigale sono i nostri punti fermi, le colonne portanti del nostro progetto Superbike. Per quanto riguarda Davide siamo molto dispiaciuti di non poter continuare a lavorare con uno dei talenti emergenti del nostro motociclismo. Ci terrei a rimarcare il fatto che non solo Althea ha creduto in lui, ma anche Ducati, che ha sostenuto il suo debutto in Superbike. Ci sarebbe piaciuto continuare, ma Giugliano ha un contratto con Bevilacqua sino al 2013. Ci siamo trovati molto bene con lui e come immutata sarà la massima stima e considerazione, viva rimarrà la speranza di poterlo un giorno riavere con noi». Genesio ha fatto riferimento a scelte tecniche forzate non condivise dal Team nel 2012 ci puoi spiegare? «Sinceramente questa è la cosa che mi ha lasciato più perplesso e sinceramente anche amareggiato, la struttura, i ruoli e le persone del team a parte per l’avere 2 piloti invece che uno è rimasta invariata, le scelte per quanto mi riguarda le abbiamo sempre condivise tutte e la moto si è evoluta per quanto possibile e l’unica scelta forzata sono stati i 6kg aggiunti per regolamento». Dalle dichiarazioni di Marinelli traspare il rammarico per aver dovuto interrompere una collaborazione che è riuscita a portare ai massimi livelli il team Althea e la Ducati. Non siamo a conoscenza dei limiti entro i quali Ducati ha potuto trattare con il team di Bevilacqua, ma siamo convinti che esistesse la volontà di proseguire nel rapporto con la squadra di Civita Castellana. Purtroppo non si è trovato un accordo, ed entrambi si trovano ora a dover proseguire il proprio cammino con partner diversi. Sapremo tra qualche giorno come Ducati affronterà la prossima stagione Superbike 2013 e chi sarà chiamato a far compagnia a Carlos Checa sulla nuova 1199 Panigale. 107 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 » Prove »»»Superbike SPORT Ducati conferma Checa in Superbike Correrà con la Panigale ufficiale di Carlo Baldi | Come anticipato da Moto.it nel weekend, la Ducati rompe con Althea e conferma Checa in sella alla Panigale ufficiale nel 2013. Ecco i suoi programmi sportivi in vista della prossima stagione I n vista della prossima stagione agonistica 2013, Ducati sta completando la definizione del programma di sviluppo sportivo legato alla 1199 Panigale e alla sua partecipazione al Campionato Mondiale Superbike. Ducati ha già confermato il rinnovo del contratto con Carlos Checa, il pilota spagnolo che 108 nel 2011 conquistò il titolo iridato in sella alla Ducati 1198 e che continuerà lo sviluppo della nuova 1199 Panigale nell’anno del debutto della supersportiva bolognese in Superbike. Dopo tre anni di intensa e costruttiva collaborazione, si interrompe invece il rapporto tra Ducati e il Team Althea Racing che, dal 2010 al 2012, ha permesso alla bicilindrica di Borgo Panigale di conquistare significativi traguardi sportivi, come il campionato mondiale Superbike (titolo piloti e costruttori) conquistato nel 2011 ed il campionato Superstock (titolo piloti e costruttori), vinto nello stesso anno. Malgrado la volontà di proseguire questa preziosa collaborazione, purtroppo per la stagione 2013 non si è riu- sciti a raggiungere un accordo capace di soddisfare pienamente le esigenze e le richieste del Team con quelle della casa motociclistica bolognese. Tuttavia l’ottimo rapporto che Ducati ha avuto fino ad ora con il Team Althea Racing, oltre all’affetto e riconoscenza verso Genesio Bevilacqua (titolare del Team) per gli sforzi, la passione e la lealtà profusi in questi anni, lasciano aperte ulteriori possibilità in merito a future collaborazioni tra l’azienda di Borgo Panigale e il Team. Il programma Ducati per la prossima stagione nel campionato mondiale delle derivate di serie, è ormai definito, i dettagli verranno comunicati nell’arco dei prossimi giorni. 109 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»» Motocross »»»Prove aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb INTERVISTA La passione segreta di Tony Cairoli di Alfonso Rago | Sabbia, fango, polvere? Per qualche tempo ne farà a meno: abbiamo incontrato Tony Cairoli a Civitavecchia, scoprendo una sua insospettata passione... U na faccenda a tre: Sandro Celestini, Claudio De Carli e Tony Cairoli. Un piccolo segreto che nasconde una sfida: non si parla di moto, per una volta almeno. Complice lo scampolo d’estate che ancora bacia la costa di Civitavecchia, l’iridato del cross ha strappato una promessa in cambio della sua presenza all’inaugurazione dello show room KTM: non un volgare cachet, un banale gettone; piuttosto una battuta di pesca in mare, la passione che unisce il team manager, il pilota ed il titolare della concessionaria. D’altro canto, Tony è affezionato a questi luoghi: ha preso casa a Santa Marinella, per essere vicino il più possibile al campo d’allenamento, apprezza i panorami dolci e tranquilli di questo lembo di Lazio alto che sconfina ormai quasi in Maremma. «Mi pare di aver raggiunto un equilibrio quasi perfetto: alla moto non posso chiedere di più, dal punto di vista fisico sono a posto, con il team ci intendiamo quasi in modo telepatico. Quindi sono molto sereno in vista della prossima stagione e se c’è occasione sfrutto ogni momento per fare cose altrimenti impossibili durante il periodo di gara». Come andarsene per mare una bella domenica di ottobre, lontano mille miglia dalla bagarre del primo salto dopo la partenza a tutta dal cancelletto... 110 111 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS di Massimo Zanzani | Il dieci volte campione del mondo giudica per Moto.it i protagonisti del Mondiale cross A rchiviata la stagione 2012 del campionato del mondo di motocross, è arrivato il momento dei bilanci e dei commenti. Per valutare le prestazioni dei protagonisti delle classi MX1 e MX2 Moto.it si è avvalso di Stefan Everts, che ha assunto il ruolo di osservatore esterno salendo in cattedra con la premessa di dare giudizi basati dalle 112 sensazioni esterne e che non tengono conto del “dietro le quinte” che può aver influito sulle prestazioni dei vari piloti. MX1 9,5 Antonio Cairoli 1° classificato (11 vittorie, 2 secondi posti, 2 terzi posti) «Avendo vinto sei titoli è molto forte mentalmente, costante, veloce: un vero campione. Non gli ho dato il voto pieno, come non lo do a nessuno, perché è quasi impossibile arrivare alla perfezione. Tony quest’anno è stato il migliore, il più veloce, ma ha fatto un grosso errore in Svezia quando ha sbagliato la curva ed è finito nel fango. Ha vinto il campionato e ha comunque dimostrato Anno Numero 02 81 »»» Motocross »»»Prove SPORT Le pagelle di Stefan Everts 30 Ottobre 2012 tanto, perché mentalmente è rimasto calmo e rilassato, ha visto che non c’era pericolo di perdere il titolo, e infatti ha sbagliato molto raramente, ma questo gli fa perdere qualche decimo. So di essere molto critico, ma mio padre mi ha insegnato ad esserlo nella vita». 6,9 Clement Desalle 2° classificato (2 vittorie, 4 secondi posti, 4 terzi posti) «Clement ha corso al di sotto del suo potenziale. Poteva fare molto meglio, non è stato costante nei risultati e in alcune gare era proprio fuori forma, sembrava meno rilassato dell’anno scorso. In Svezia ha ottenuto la tabella rossa, ma sapeva che non se l’era meritata e infatti l’ha persa subito dopo». 6,5 Gautier Paulin 3° classificato (1 vittoria, 1 secondo posto, 2 terzi posti) «Per certe gare potrei dargli un voto più alto, ma in altre no. E’ stato il suo primo anno in MX1, ha avuto delle difficoltà ma avrebbe potuto fare molto meglio perché ritengo potesse essere più forte e più in forma. E non è rimasto concentrato al cento per cento per tutta la stagione bensì solo sulle piste giuste per lui, ma per essere un campione bisogna mantenersi anche sulle piste in cui non si è a proprio agio. Il potenziale c’è, e può ancora fare un grande miglioramento». 5 Christophe Pourcel 4° classificato (2 vittorie, 5 secondi posti, 1 terzo posto) «E’ stato bello rivederlo ai GP, ma mi aspettavo molto di più da lui. Soprattutto che avesse la grinta per vincere il titolo, perché è il pilota con più talento in pista. Ha un grande feeling 113 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE nella guida, molto fluido, mi piace molto il suo stile, mi piace guadarlo e sono sorpreso perché secondo me questo è lo stile che porta alla perfezione. Ma mi ha deluso perché in certi momenti pareva che non gli importasse molto di vincere, non l’ho capito proprio, sembrava quasi che non gli importasse di perdere il campionato. Anche il ritiro di Lierop è segno di debolezza, non si fa così se poi alla gara dopo a Faenza ha corso per vincere. E’ triste, perché se avesse corso sempre come un tempo, avrebbe potuto lottare per il titolo.». 114 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 7,7 6,3 7,2 6 Kevin Strijbos 6° classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 3 terzi posti) «Kevin si merita questo voto perché è riuscito a salire sul podio tornando a fare dei bei risultati. Il suo punto negativo è stata la difficoltà a recuperare quando partiva male, riuscendo a dare il meglio solo quando si inseriva da subito nelle prime posizioni». Anno Numero 02 81 »»» Motocross »»»Prove SPORT Ken De Dycker 5° classificato (0 vittorie, 2 secondi posti, 1 terzo posto) «Ken merita questo voto per via del suo grande cambiamento di mentalità, motivazione e determinazione. Posso dire che non è il Ken che abbiamo visto gli ultimi tre anni. Il passaggio alla KTM gli ha dato una grande iniezione di fiducia, facendogli scattare qualcosa nella sua mente che gli ha fatto tornare fuori il “vecchio” Ken tanto che è stato uno dei pochi a saper recuperare dalle retrovie con dei bei sorpassi. Il prossimo anno potrà essere veramente forte, e il mio voto premia il suo grande cambiamento rispetto agli anni precedenti». 30 Ottobre 2012 Evgeny Bobryshev 9° classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 0 terzi posti) «Pensando alla prestazione del 2011 dove è salito sul podio e ha avuto la sua prima vittoria, mi aspettavo fosse un contendente al titolo o perlomeno che avesse più costanza. Immagino che abbia accusato troppa pressione, da se stesso e dal team che aveva grandi aspettative. Probabilmente volevano tutti un passo in avanti troppo grande. Potenzialmente era un pilota veloce, ma è caduto molte volte perdendo sicurezza nella guida così da non essere lo stesso Bobryshev dell’anno scorso». David Philippaerts 15° classificato (0 vittorie, 1 secondo posto, 1 terzo posto) «E’ stato campione nel 2008, e da allora si è sempre impegnato molto ma non è stato lo stesso David di alcuni anni fa. La mia impressione è che a volte si impegna troppo, vuole controllarsi ma al tempo stesso pretende il 110% da sé e dalla moto, senza pensare troppo al feeling con la moto e con la pista, alle traiettorie e alla 115 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE tattica di gara. Quest’anno è stato duro per lui, la sfortunata caduta in Svezia non ci voleva ma credo che sia uscito più forte dal suo infortunio». Steven Frossard Non Classificato 21° classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 1 terzo posto) «E’ difficile da giudicare perché è scomparso praticamente a inizio stagione. Poteva essere un contendente al titolo, ma con l’infortunio ha perso questa possibilità». MX2 8,5 116 Jeffrey Herlings 1° classificato (9 NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 8 Tommy Searle 2° classificato (6 vittorie, 6 secondi posti, 1 terzo posto) «Tommy ha fatto un notevole salto di qualità rispetto all’anno precedente. Nel 2011 era piuttosto indietro rispetto a Jeffrey e a Ken Roczen, mentre in questa stagione è stato un contendente al titolo. Purtroppo a volte ha cercato di fare degli scherzetti a Jeffrey, tipo prendergli il posto al cancello prima della partenza e questo non lo ha aiutato, sono cose che non portano niente, le trovo più Anno Numero 02 81 »»» Motocross »»»Prove SPORT vittorie, 4 secondi posti, 0 terzi posti) «E’ un ottimo voto, ma non do dei 9 troppo in fretta. Durante l’anno ha avuto dei punti negativi, ma si è dimostrato super veloce e dotato di molto talento, grande determinazione e una notevole sicurezza considerando che ha rincorso il suo primo Mondiale a 17 anni. Considerando oltretutto che ha gareggiato con una notevole pressione perché Tommy Searle in certe piste era molto veloce e vincente. Jeffrey ha avuto qualche tentennamento, e anche l’incidente in auto ha creato altri dubbi, ma poi è tornato ad essere forte grazie anche alla competitività del suo rivale che gli ha riacceso il fuoco dentro. Alla fine ha soddisfatto sia le sue aspettative che quelle della KTM». 30 Ottobre 2012 sciocche che furbe. Ma in generale Tommy è stato un buon avversario». 7,9 Jeremy Van Horebeek 3° classificato (0 vittorie, 2 secondi posti, 7 terzi posti) «E’ rientrato da un infortunio e si è impegnato molto anche se non si è mai avvicinato abbastanza per arrivare al secondo posto. Speravo spingesse di più per farsi sotto e battere Searle, perché credevo fosse nelle sue possibilità, ma non ha mai forzato eccessivamente. Un piccolo segno meno per questo, ma considerando come ha lavorato negli ultimi due anni quello che ci si aspettava da lui, ovvero il podio, l’ha raggiunto». 7,8 Jake Nicholls 4°classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 0 terzi posti) «In generale la sua è stata una buona prestazione anche se non è stato molto costante e in molte gare si è dimostrato troppo timoroso. Non è mai salito sul podio ma ha provato a farsi sotto diverse volte, e per un pilota praticamente sconosciuto arrivato dal nulla il quarto posto assoluto è davvero meritevole». 8 Jordi Tixier 5° classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 1 terzo posto) «Nessuno pensava di vederlo nei primi cinque del campionato, e soprattutto di vederlo sul podio. Il suo risultato è dovuto alla fiducia in se stesso e ai progressi che ha fatto in diversi aspetti: costanza, guida nella sabbia, capacità di recuperare gli svantaggi in gara, crescita fisica e mentale. Un quinto assoluto che è certamente più di quanto ci si aspettasse». 7,5 Joel Roelants 6° classificato (1 vittoria, 1 secondo posto, 1 terzo posto) «Credo che la nuova 117 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»» Motocross »»»Prove aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb esperienza del cambio di squadra gli abbia dato più determinazione. E’ stato molto veloce all’inizio, in certe piste dove non ci aspettavamo che andasse veloce ha fatto delle ottime gare, e ha vinto anche il GP in Olanda, purtroppo a volte è caduto e ha compromesso la stagione». 6,5 Max Anstie 7°classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 1 terzo posto) «Il voto è un po’ alto perché è salito sul podio a Lierop, ma per il resto non ha corso come sa fare. Max doveva essere tra i primi cinque, ma ha avuto diversi problemi con la moto e ciò non lo ha aiutato, a un certo punto è sembrato un po’ smarrito e il suo risultato complessivo ne ha risentito negativamente». 6,2 Alessandro Lupino 11° classificato (0 vittorie, 0 secondi posti, 0 terzi posti) «E’ dotato di un bello stile, ma non ha mai trovato veramente la velocità per fare la differenza. E’ vero che la sua moto non è tra le più veloci, ma spesso ha fatto dei buoni tempi e quindi il potenziale ha dimostrato di averlo. E’ un pilota promettente già da diversi anni, ha già avuto diverse possibilità ma non è ancora riuscito a sfondare. Magari passando a Kawasaki CLS può avere lo stesso stimolo che ha avuto Roelants quest’anno». 118 119 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»» Motocross »»»Prove SPORT Classifica Gara 1 Pilota Tempi 02 March QMMF Losail Qatar 10 March FMSCT Si Racha Thailand 01 April KNMV Valkenswaard Netherlands 14 April FMI Arco di Trento Italy 21 April da assegnare 05 May FMP tba Portugal 19 May CBM Beto Carrero Brazil 26 May FMM Guadalajara Mexico 09 June FFM Ernée France 16 June FMI Maggiora Italy 30 June SVEMO Uddevalla Sweden 07 July LaMSF Kegums Latvia 14 July MFR Semigorje Russia 28 July DMSB Lausitzring Germany Il calendario ufficiale 2013 MX Due tappe in Italia 04 August ACCR Loket Czech Rep. 18 August FMB Bastogne Belgium 25 August ACU Matterley Basin Great Britain di Massimo Zanzani | Youthstream e FIM hanno definito le date e le piste su cui si correranno i GP della prossima stagione mondiale 08 September da assegnare C ome da programma il calendario del Mondiale cross MX1 e MX2 è stato ratificato con la conferma delle novità di cui si era già parlato da diverse settimane. In programma ci sono ben 18 prove, oltre al Motocross delle Nazioni, con un avvio anticipato al 2 marzo che costringerà gli Internazionali d’Italia a disputarsi con sole tre prove consecutive 120 a partire dal 3 febbraio. L’apertura è prevista all’interno dell’autodromo del Qatar di Losail, dove si correrà il sabato in notturna sfruttando l’illuminazione artificiale del circuito che ospita anche la MotoGP, per passare la settimana successiva all’altra tappa inedita che si corre sul tracciato thailandese di Si Racha. Conferma anche per le altre due trasferte extraeuropee di Messico e Brasile, mentre i tifosi italiani potranno vedere da vicino le gesta di Cairoli & C. sia il 14 aprile ad Arco di Trento che il 16 giugno nello storico circuito novarese di Maggiora. Bis anche per la struttura russa di Semigorje, mentre del tutto nuova è la tappa che ospita il Gran Premio di Germania che si disputa nella pista che verrà realizzata nell’autodromo di Lausitzring. Due i GP ancora da assegnare. 121 Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Ricevi Moto.it Magazine » PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS 30 Ottobre Anno Numero 2012 02 81 »»» Sport SPORT Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Responsabile editoriale Ippolito Fassati Capo Redattore Andrea Perfetti Mondiale di Enduro. I risultati del GP di Francia: Renet campione in E2 Il Mondiale di Enduro 2012 ha chiuso i battenti in Francia. Meo e Nambotin già campioni, restava da assegnare il titolo della E2 che è andato a Renet. Ottimo risultato anche per Oldrati, terzo I l Mondiale di Enduro 2012 non poteva che terminare in Francia. Questa stagione verrà infatti ricordata per il dominio assoluto dei piloti transalpini che hanno conquistato tutte e tre le classi regine del mondiale. Dopo i titoli, già assegnati, in E1 ed E3 (andati a Meo e Nambotin), anche l’E2 è finita nelle mani di un francese: Pela Renet (Husaberg). Degli italiani ci sono 122 piaciuti Thomas Oldrati, in netto recupero dopo le vicissitudini extra-sportive col Team Bordone-Ferrari, e Giacomo Redondi che ha dominato la Youth Cup. Gran Premio di Francia Prima giornata - sabato Sabato si è corsa in Francia la prima giornata dell’ultima tappa dell’ EWC 2012, in palio ancora il titolo della classe E2 (con l’E1 già assegnata a Meo e la E3 a Nambotin). Dominio francesce in casa: in E1 vince Antoine Meo, in E2 Johnny Aubert e in E3 Cristophe Nambotin. Nella Enduro Junior si impone Matthias Bellino mentre nella Youth Jamie McCanney è il più veloce. Antoine Meo dominare nella E1: primo davanti a Rodrig Thain, giunto secondo, ed Ero Remes, seguito da Thomas Oldrati in sella alla Husaberg. Simone Albergoni è solo nono. Nella E2 Johnny Aubert è primo davanti a Pela Renet, seguono poi Juha Salminen e Cristobal Guerrero. Renet è in testa con 245 punti, seguito da Guerrero a 230 e Salminen a 219. In E3 Nambotin e la sua KTM sono irraggiungibili e Joakim Ljunggren conquista un ottimo secondo posto. Chiude il podio Aigar Leok, seguito da un ottimo Manuel Monni. Seconda giornata - domenica E’ giunto al termine il Mondiale Enduro 2012. In Francia vincono Meo in E1, Aubert in E2 e Nambotin in E3. Nella EJ si impone Bellino, in EY Oliveira. La Classe E2 consacra campione del mondo 2012 Pela Renet. Nella Classe E1 Antoine Meo spadroneggia tallonato dai bravi Thomas Oldrati e Fabien Planet. Rodrig Thain mantiene la seconda posizione in classifica generale. Nella Classe E2 la vittoria di giornata è andata a Johnny Aubert, mentre al secondo posto si è classificato Juha Salminen. Terzo Pierre-Alexandre Renet, che diventa campione del mondo. Nella Classe E3 si ripete il copione noto: il francese Cristophe Nambotin primo, secondo Joakim Ljunggren e terzo Aigar Leok; Manuel Monni è ottimo quarto. Nella EJ vince Matthias Bellino; Giacomo Redondi è secondo nella per lui nuova categoria. Infine nella Classe EY, senza Redondi, a vincere è Luis Oliveira, seguito da Jamie McCanney e David Soreca. Guarda la Classifiche Finale E1 Classifica Finale E2 Classifica Finale E3 Redazione Maurizio Tanca Cristina Bacchetti Marco Berti Francesco Paolillo Aimone dal Pozzo Edoardo Licciardello Grafica Thomas Bressani Collaboratori Nico Cereghini Giovanni Zamagni Carlo Baldi Massimo Zanzani Lorenzo Boldrini Enrico De Vita Ottorino Piccinato Antonio Privitera Antonio Gola Alfonso Rago COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto in Moto. it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi ogni riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l. Moto.it Via Melzo 9- 20129 Milano Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003 Capitale Sociale Euro 10.000 i.v. Email: [email protected] 123