I mestieri con la valigia storia di Sebastiano la pertega Peppone don Camillo film Cari bambini tesini oggi assisterete alla visione di questo film che parlerà dei vostri bisnonni e nonni che hanno girato il mondo per vendere le pietre focaie le stampe e tante altre cose. Anche per Sebastiano era venuta l’ora di partire. Aveva 15 anni e il papà lo aspettava nella lontana Russia. Sebastiano con il suo seguito di stampe si preparò di buon ora a piedi si incamminò verso il passo Forcella. La montagna Alberta sentendo il passo di Sebastiano si sveglio di soprassalto. La montagna Alberta—ciao piccolo stai partendo? Sebastiano – Si vado nelle grandi città dell’Europa a raggiungere mio padre che mi aspetta in Russia. La montagna ---che Dio ti assista che tutto ti vada bene sii coraggioso porta il tuo lavoro nel mondo , io aspetterò il tuo ritorno. La fisarmonica—L’ultimo sguardo al paese si ferma al capitello una preghiera un mazzetto di nontiscordardime Fiore—non ti preoccupare non ti dimenticheremo mai …vai che il viaggio è lungo…ti vogliamo beneeee….. Fisarmonica poesia di Gilberto bel Pieve o pertegante Sebastino con il passo stanco si trova sui Pirenei e mentre stava attraversando un sentiero stretto e tortuoso si imbatte in un bracconiere che gli puntò il fucile Bracconiere— Altolà dammi tutto quello che hai o la vita! Fisarmonica –Sebastiano non si fece intimorire si difese colpendolo con un bastone che usava nel suo cammino, il malcapitato cadde nel burrone , salvando così capra e cavolo. Sebastiano—Che paura ! ancha sta volta le nda ben , grazie a Dio di averme proteto. Dialetto Fisarmonica Sebastiano giunge a Annesy un paesino vicino a Parigi mentre stava seduto sulla riva di un fiume ad osservare le acque passare sotto un ponte sentii una voce famigliare che ricordava la sua terra. Sebastiano—Ma questo le el moleta el ven sicuramente dall’Italia l’urla tel me dialeto . Ehi voi che se drio pasar el ponte …sono qua ..sotto de voi. Ruota—ma voi toso chi seo da dove vegneo? Sebastiano –mi son un pertegante vegno dall’Italia da Pieve Tesino un paesoto del trentino. La ruota—Ma mi vegno da Zinte ma de chi sieto fiolo? Sebastiano--- mi son fiolo de Battista lo conoseo? Ruota—si si anche lu le par el mondo a vendre le so stampe , ma dime come stalo ? Sebastiano—Son drio andar proprio da me pare el me speta in Russia ghe porto delle stampe che el me aveva ordinà Ruota—el mondo le proprio picolo son, contento de averte incontra e aver podu scambiar do parole . Adeso vao la strada le longa . saludeme to pare me raccomando e sta attento!!! Fisar---si abbracciarono una lacrima e via. Finalmente Sebastiano era alle porte di Parigi. Quando entrò in città rimase stupito da tutto quello splendore, luci suoni vetrine cavalli e carrozze. Sebastiano –hoo!!! Me l’aveva detto papà che le città erano grandi e che nelle piazze poteva entrarci tutto Pieve ma non me l’aspettavo così!! Voglio vedere tutto quello che mi circonda. Fisarmonica—Sebastiano vagò per tutta la città fino al tramonto stanco si trovò vicino ad un grande parco. Seduta su di una panchina una giovane tutta sola stava riposando. Sebastiano—mi posso sedere? Ballerina—prego Dopo un po’ di silenzio Tina gli rivolse la parola Ballerina—mi scusi lei da dove viene? Sebastiano—da un piccolo paese dell’Italia sperduto tra i monti . è talmente piccolo che ci starebbe in questa grande piazza. E lei da dove viene ? è tanto che si trova a Parigi? Ballerina—sono arrivata da poco vengo anch’io dall’Italia da un piccolo paese della Valsugana Sebastiano—dalla Valsugana? Ma da dove ? perché io vengo dal Tesino. Ball—vengo da Telve o vinto questo viaggio a Parigi perché il mio sogno è il ballo e questo sogno si è realizzato. Sebastiano—anche lei è qui per lavoro le auguro ogni bene io questa notte rimango qui ma all’alba riparto perché mi aspetta mio padre nella lontana Russia. È un venditore di stampe e lo diventerò anch’io. Fisarmonica—si salutarono all’alba Sebastiano continuò il suo viaggio . cammina cammina si trova ad attraversare un fitto bosco, la notte era scesa e cosi si cerco un rifugio. Sebastiano—mi riparerò sotto questo grande albero , prenderò dei rami e mi farò una “daga” Fisar—mentre stava strappando i rami una voce attirò la sua attenzione. Albero—hai mi stai facendo male !! Sebastiano—ma da dove venla sta voze ..goia le travegole ! Sarà parché son straco o sarlo el vento. Sebastiano—Scusami, mi servono per giaciglio per la notte , non sapevo di farti male. Albero—Non importa, se è così prendi pure, io sono amico di tutti i perteganti che attraversano questo bosco per arrivare in Russia. Tu sei forse uno di loro? Sebastiano—si devo raggiungere mio padre in Russia e sto portandogli le stampe . ma non ti nascondo che ho tanta paura . Albero—non temere ti proteggerò io ti cullerò fra i miei rami . Fisarmonica- ninna nanna Di buon mattino stiracchiandosi e felice di quel sonno ristoratore riprense il cammino. Albero—se vuoi ti accompagno fino al valico la strada in compagnia sembra più corta. Sebastiano—mi fa molto piacere su su andiamo. Fisarmonica. canzone valico alpino Si salutano e Sebastiano prosegui il viaggio. Finalmente si trovò alle porte della Russia, addormentato fra i filari, di grano. Ad un certo punto fu svegliato da un rumore . Si trovò davanti ad un contadino con la falce in mano che con tono minaccioso urlava parole incomprensibili. Spaventato si alzò in piedi e cercò di farsi capire, ma niente..per fortuna un ragazzo dai piedi lunghi si intromise e in qualche maniera riuscirono a comprendersi. Sebastiano—vi prego non fatemi del male devo andare a Mosca dai signori Daziaro!!!!avete capito? L’amico Carlo—Daziaro !!!Mosca!! fece cenno di lasciarlo andare e anche questa volta grazie a questo amico di strada gliela laveva fatta Fisarmonica –riprese il cammino verso Mosca. Era buio e in lontananza vide una piccola luce –sia la speranza? Sebastiano allungò il passo e arrivò all’uscio. Sebastiano—toc toc c’è qualcuno? Fisar—si aprì la porta e due signori molto gentilmente lo fecero entrare, offrirono un piatto di minestra calda . Mentre stava mangiando alzò gli occhi verso il camino e.. cosa vede! Una fila di mani umane penzolanti dalla canna fumaria. Cosa fare? Si ricordò la preghiera dell’Angelo Custode che mamma gli aveva insegnato , ad un certo punto doveva scappare era l’unica alternativa. Sebastiano—scusate non mi posso fermare altri perteganti mi stanno aspettando lungo la strada vi ringrazio che Dio vi benedica. Con le gambe che toccavano la schiena si mise a correre verso il bosco. In lontananza sentii una musica famigliare, era una vecchia marcia che suonava la banda del paese. s—ma questo sono le el mio….!!!! Devo corer devo arivarghe vizin fi--- seduto su di un ceppo ( sasso) la cornetta pertegante si gustava il suo proprio suono e pensava…alle sue montagne alla famiglia al suo paese. s—Ti te si la me salveza la to musica la ma porta qua e te me salva la vita. Cor---caro toso cosa talo suceso che te vedo spaurà?? s---son scampa apena in tempo parchè se no risciavo de eser magna!!! Cor—Magna??ma scherzito!!!!! S---tasi tasi ghera man dapartutto , ma no voio gnanca pensarghe adeso te si qua ti che te me fe compagnia. Co—sentete compare che mi son da Castelo e ti me par dal parlar che te vegni da Pieve S--- si da Pieve e vao a Mosca. Cor –mi vao a San Pietroburgo se te vu femo on toco de strada insieme Fisar—Lungo il percorso ricordarono la valle Tesina e passarono in rassegna tutti i perteganti trovati lungo la strada. Arrivati ad un bivio si salutarono . Cor—adeso dovemo lasarse parchè mi vao a San Pietroburgo e ti a Mosca. S—Ma fato piazer averte catà e te auguro tanta fortuna e che la prossima volta de catarse nel tasin. Cor—va che la strada le longa , saludeme tutti quei che te cati de noaltri e sta attento che i pericoli ie sempre drio del canton. Ciao ciao Fisarmonica—finalmente giunse a Mosca. Con l’indirizzo in mano arrivò davanti al negozio dei signori Daziaro. Li trovò il padre Battista che portava un paio di occhiali spessi spessi. La pipa Le tanto tempo che le in viaio el me tosato dove saralo??? Speremo che non ghe sia suceso niente e che presto lo vede rivar. Ma me par che dal paso el sie lu …ma che grande che le diventà….ma che el sie proprio lu!!!!! Sebastiano –papà papà Occhiali figlio mio finalmente sei arrivato Fisarmonica –l’incontro commovente lacrime di gioia. Occ—tuto ben tel viaio… che novità me portito dal paese? Sebastiano— Mha ….piovisinava on poco…. vo porta le stampe e ancha un libro speciale dove che ghe su tuto quel che sel pol vendre, i me la dato i siori Remondini. Fisarmonica Visionato il catalogo e venduta tutta la merce decisero di fare ritorno a Pieve non prima di aver salutato i pochi amici di viaggio brindando con un bicchierino di Vodka. Con i soldi guadagnati comprano due biglietti per il treno e in breve arrivano a Pieve. Al passo forcella si fermano e con il cuore traboccante di gioia dicono. Sebastiano Battista—Ciao dolce montagna semo tornai semo finalmente a casa. Mentre un battito d’ali di farfalla accarezza i loro visi. fine