performing
monza
EDIZIONI
harta
Roberto Rossini
CORRENTI
CALDE E FREDDE NELLA
PERFORMANCE ART
Nicola Frangione
Associazione Culturale
Har ta Performing Monza
Via Or tigara 17, 20052 Monza
tel/fax 039-2000033
[email protected]
www.har taperformingmonza.it
www.nicolafrangione.it
INTERNATIONAL PERFORMANCE ART FESTIVAL
ART ACTION
Direzione Ar tistica
Roberto Rossini
CORRENTI
CALDE E FREDDE NELLA
PERFORMANCE ART
1
Tutte le nostre idee sulla vita devono essere riesaminate, in un epoca in cui niente aderisce più alla vita.
È questa penosa scissione a provocare la vendetta
delle cose: la poesia che non è più in noi e che non
riusciamo più a ritrovare nelle cose, torna a scaturire
d’un tratto dalla parte sbagliata.
Antonin Artaud
teorie profonde del rivelare e cedere
Volendo parlare di 'definizione' o tentare una 'identi-
Possiamo però dire che il termine performance, ap-
ma prevedibili nelle più pesanti alle radici
ficazione' dell’area della performance, il discorso si
plicato all’ambito delle arti contemporanee, identifi-
se imprevedibili altrimenti le più leggere
presenta rischioso in partenza: l’onnicomprensività e
ca - attraverso il suo ampio significato di portare a
frammentarietà che il termine ha assunto, anche nel
compimento un’azione, dandole una unità, un volto
parlare quotidiano, e l’ambiguità che gli ultimi venti
individuale, un’economia interna - quell’area altresì
anni di spettacolarizzazione della società hanno in-
definita delle 'arti d’azione'. 1
nicola frangione
trodotto nei linguaggi critici, rendono difficile stabili-
2
re confini certi al campo delle performance.
A partire dalle performance dei Futuristi, che più di
Nella situazione contemporanea, e nell’arte in parti-
altri teorizzavano un’arte totale che permeasse idea-
colare, dove tutto è in divenire e tutto continuamente
listicamente ogni aspetto della vita (mettendo in pri-
si trasforma, non siamo più aiutati da una geometria
mo piano aspetti estetici della contemporaneità che
euclidea a determinare e definire il nostro campo
diverranno fondamentali per tutto il Novecento come,
d’azione, ma ci muoviamo piuttosto come nel mondo
ad esempio, il rumore), attraverso la grande espe-
dell’oggetto frattale, la cui caratteristica saliente
rienza teorico-pratica che fu il teatro della Bauhaus
enuncia che ogni informazione ad esso relativa è
di Oscar Schlemmer, con la sua riflessione sullo spa-
contenuta fin nel più piccolo dei suoi dettagli.
zio e sulle componenti olistiche del 'fare artistico',
3
4
fino alle disincantate e anarchiche 'provocazioni' del
‘azioni-linguaggio’ lo possiamo facilmente identifica-
ciò che rimane, come il rito essenziale, al di fuori dal-
alla performance contemporanea, offrendo un pano-
movimento Fluxus, è stato consumato - e si sta con-
re nel rito come dramma sociale, perchè è nel rito
le funzionalità e dagli utilitarismi – non per complicità
rama di ricerca attraversato da quelle che possono
sumando - il sacrificio dell’arte.
che il mondo si fa e diventa un tutto, organizzato per
o auto-compiacimento estetico – ma perché, partendo
essere definite, con le dovute sfumature e possibili
Il ruolo delle Avanguardie storiche del Novecento è
la coscienza.
dal mondo, tende a proiettarsi fuori dal mondo.
interazioni, la corrente calda e la corrente fredda del-
stato quello di portare a compimento questo atto sa-
La società in cui viviamo, permeata da una modernità
Questa condizione di 'proiezione' è implicita e deter-
la performance; delle grandi correnti sottomarine,
crificale attraverso la massima 'laicizzazione' del fa-
razionalistica e da una centralità dell’Occidente tar-
minante nell’evoluzione della performance dagli anni
apparentemente contrapposte, che muovendosi e bi-
re artistico e l’oggettivazione del 'prodotto arte'.
do capitalistico dominato dall’economia, vive di una
‘60 ad oggi, prima attraverso la rottura della distin-
lanciandosi ne caratterizzano lo stato attuale.
Paradossalmente questo processo finale, di sacrificio
contraddizione insanabile, di cui sono espressione
zione tra scena e realtà, poi nell’esposizione di un
In entrambe queste correnti sono elementi centrali i
dell’arte o di nietscheana 'morte dell’arte', non ha
anche gli eventi culturali performativi: detesta il rito,
evento hic et nunc e infine, con la body art e il più re-
temi del rito e del gioco che, in coerenza con una so-
fatto che aumentare la coscienza del valore spiritua-
la ritualità, come 'altro dalla ragione', detesta il rito
cente e tecnologico post-human, nel superamento
cietà cross-culture, vengono sviluppati attraverso
lizzante della stessa, ma soprattutto del cosiddetto
come una realtà che ci tiene ancorati ad una logica di
dei propri limiti e di se stessi, attraverso la percezio-
modalità riprese da ambiti differenti e che convivono
'oggetto tecnico', contribuendo alla sua feticizzazio-
continuità, in un mondo che invece è sottoposto ad
ne del corpo come 'cosa', parte di un sistema se-
spesso nello stesso autore.
ne: il mezzo, la disciplina, la tecnica, sono diventate
un cambiamento continuo e vorticoso.
mantico complesso e totalizzante.
Ne sono un esempio le azioni di Joseph Beuys, artista
per eccesso "verità filosofiche", come ci ricorda
Esso, il rito, comunque riappare, inafferrabile, negli
L’utilizzo del corpo come mezzo di espressione arti-
prototipo di molta performance contemporanea - che
Frangione, ma permettono di riaffermare il loro supe-
aspetti collettivi della società: si riconosce la sua
stica attraversa quindi, in questi ultimi decenni, le
può essere considerato il più 'caldo' tra i performer 'fred-
ramento. 2
presenza in fenomeni sociali quali la cerimonia, la
sperimentazioni della body art degli anni Sessanta e
di' - nelle quali prevale sull'effettivo straniamento com-
politica, il concerto musicale, la vita militare, la par-
Settanta per arrivare, in questo inizio secolo, ad as-
portamentale il residuo segnico-comunicazionale dell’a-
Le azioni performative che caratterizzano il panora-
tita di calcio, i fenomeni della moda etc.
sumere una importanza fondamentale nel rinnova-
zione. Ridefinendo il suo operare nelle arti plastiche co-
ma espressivo contemporaneo si sviluppano quindi,
Ma se questi possono essere considerati 'riti del con-
mento della sensibilità estetica della società contem-
me arte performativa, attraverso l'utilizzo di materiali
al di là delle tecniche e delle soggettività impegnate,
senso', indotti dalle convenzioni o dalla società con-
poranea.
deperibili, animali vivi, suoni o assenza di suono, Beuys
attraverso modalità e meccanismi che ne affermano il
sumistico-spettacolare, altra cosa sono le pratiche
Il sovrapporsi delle tematiche 'organiche' - già og-
crea un linguaggio di forte coinvolgimento rituale propo-
ruolo di elemento di lettura, strutturazione e organiz-
coscienti e volontarie che usiamo qui definire perfor-
getto di sperimentazione negli anni passati - alle
nendo una figura d'artista che torna prepotentemente a
zazione del mondo, per il superamento.
mance.
esperienze tecnomutative e dematerializzanti della
farsi carico di un compito propositivo, affermativo e so-
Se dobbiamo trovare un motivo unificante di queste
Possiamo affermare che il rituale della performance è
virtualizzazione in atto caratterizza i diversi approcci
prattutto etico all’interno della comunità sociale. 3
5
Nella necessaria semplificazione che richiede una
performance e lo psicodramma, anche se l’aspetto au-
non si occupa solo della creazione artistica ma di tro-
indotte con pratiche delle culture tradizionali - che
materia così 'trascendente', la corrente calda è quel-
toformativo dell’una e il carattere medical-istituzionale
vare vie e modalità di accesso e di impiego delle
con dispositivi o sostanze, esperienze nelle quali il
la che affonda le radici nella matrice della cosiddetta
dell’altro ne impediscono una lettura univoca. Restano
energie performative, cioè quelle energie che nell'al-
soggetto modifica il funzionamento abituale della
antropologia teatrale, assume cioè una serie di prati-
valide alcune valenze comuni, come si può ricavare
chimia erano rappresentate dalla scintilla o dal fulmi-
sua coscienza e fa l’esperienza di vivere un altro rap-
che conoscitive e di cura del sé provenienti da anti-
dalle riflessioni di J.L. Moreno, lo psichiatra viennese
ne che scoccavano dal congiungimento di elementi
porto con il mondo, con se stesso, con il suo corpo,
polari e permettevano la realizzazione dell’Opus Ma-
con la sua identità.
gnum, la trasformazione profonda dell’individuo.
Usando un appropriato termine filosofico la corrente
che culture, utilizzando metodi vicini all'arte terapia.
che mise a punto la tecnica intorno agli anni
Venti. 5
Occorre qui ricordare che il performer caldo ricerca
solitamente quello che potremmo definire un 'equili-
Interviene in tal modo, e si fa predominante, la con-
Questa interazione tra il mondo e la psiche, in fondo
calda è dunque l’espressione di una ricerca ontologi-
brio acrobatico' e quasi mai un ragionevole adatta-
dizione soggettiva del performer, consistente nella
già ben conosciuta dall’antichità e da tutte le cultu-
ca, una pratica che fa riferimento al lavoro sull'esse-
mento o una guarigione; le pratiche performative in-
ricerca di vie che conducano a una condizione di
re, attraverso la mediazione dell’atto performativo
re, sull'ampliamento dei suoi limiti, e quindi sulla
tese in questo senso sono vissute come 'atti di testi-
equilibrio, seppur precario, e quindi di una maggior
diventa catarsi (dal greco katharsis, 'purificazione'):
sua esistenza psicocorporea; per cui l'opera d'arte
monianza', pensando la performance come 'arte del-
'radiosità energetica', nel modo di essere nel mondo.
Aristotele, nella sua Poetica, adopera questa parola
'Performance' diventa consunstanziale con il 'Perfor-
l’impossibile', un’arte in perenne difetto, che addita
Tuttavia possiamo rilevare ampie differenze tra l'e-
per descrivere l’effetto benefico della tragedia sugli
mer', con una modificazione reale della sua struttura
una meta senza poterla raggiungere, che rende testi-
quilibrio statico, caratteristico ad esempio dei trai-
spettatori, ma la caratteristica che maggiormente in-
psicobiologica, attraverso esperienze che vengono
monianza del mistero dell’extra-ordinario.
ning teatrali tradizionali, e un equilibrio, che abbia-
teressa il nostro punto di vista è l’estensione di que-
riassunte nell'idea di un’Arte della vita. 6
Una forte implicazione psicologica è la caratteristica
mo definito 'acrobatico', caratteristico della perfor-
sto concetto alla lettura della performance come
comune delle maggior parte delle performance calde,
m a n c e c a l d a : n e l p r i m o p o s s i a m o r i s c o n t ra re u n
evento 'trasformante' del performer stesso.
La corrente fredda è legata maggiormente alle condi-
orientate alla riflessione e alla manipolazione dei dati
adattamento attraverso una via media naturale, nel
Le azioni performative calde sono quindi finalizzate
zioni del sistema dell’arte contemporaneo e, sempre
fisici e inconsci dell’individuo 'collettivo': in merito a
secondo c'è la rottura di questo adattamento attra-
alla 'conoscenza del sé', in senso junghiano, e opera-
in riferimento all’ambito filosofico, esprime una ri-
questo ruolo psicologico dell’arte Jung parla di 'mo-
verso una via 'estrema' cioè quella in cui il performer
no spesso attraverso training frutto di ricerche tran-
cerca di carattere gnoseologico, coinvolgendo una
dalità visionaria', e per descrivere questo concetto fa
è artifex e non attore.
sculturali sulle potenzialità psicofisiche attive e ri-
serie di pratiche che si sviluppano prevalentemente
La creazione artistica non è sempre 'acrobatica', es-
cettive dell’organismo umano.
intorno al linguaggio.
sa infatti può fondarsi su canoni e atteggiamenti pre-
Diventano allora terreni di verifica anche la trance e
Anche quando è solo il corpo ad essere messo in gio-
formati e non per-formanti. In tal senso il performer
l'alterazione degli stati di coscienza, sia spontanee -
co, come nella danza, nella body-art o nelle più recen-
ricorso al termine unheimlich,
6
'perturbante'. 4
In molti hanno rilevato la coincidenza tra l’evento-
7
ti forme di cyberperformance e action poetry, esso vie-
propongono nuovi ibridi e clonazioni: una porta aper-
La soggettivizzazione dell’esperienza corporea si svi-
psicocorporeo su se stessi, secondo una energetica
ne coinvolto come veicolo di linguaggio, spesso utiliz-
ta sulle elaborazioni dell’inconscio.
luppa anche e soprattutto, in questo inizio secolo,
introversa, e di conseguenza per-formano gli stati del
zato come supporto per l’evidenza delle ferite-segno:
In costante bilico tra naturale e ar tificiale queste
attraverso le cosiddette esperienze tecnomutative, in
mondo, i performer freddi lavorano sugli stati del
una riflessione sul 'farsi cosa' del corpo, una presa di
esperienze performative trascendono l’organico e ci
un processo di re-definizione identitaria che attraver-
mondo e consequenzialmente per-formano se stessi.
coscienza del carattere alienante della società spetta-
prospettano un corpo dalle contaminazioni molteplici
sa in maniera nomadica i vari aspetti dell’esistente
Ecco allora che il performer giunge a rinunciare allo
colar-virtuale, un processo performativo che ha come
e dalle funzionalità imprevedibili; il corpo contempo-
tendendo sempre più verso l’artificiale. Il corpo di-
spettacolo, o comunque, nel rappresentare, pone la
condizione quella di essere 'strumenti' ed 'aggeggi' di
raneo è ormai la mappa su cui si disegnano diverse
venta pura superficie libidinale, entità post-organica,
ricerca di un 'essere presente' autentico che invece
un sistema globale per rivelarne il ruolo.
sinestesie e sensibilità pulsionali, è la topografia su
immateriale, assumendo un’importanza fondamenta-
di pensare cosa sia giusto mostrare di sé agli altri,
La performance fredda si presenta in questo caso co-
cui si possono innestare le ibridazioni inorganiche.
7
le nel cambiamento della sensibilità
estetica. 8
me svelamento del vissuto, una esposizione dell’'io
8
cerca di mostrare a se stesso qualcosa di sé, qualcosa da ricercare nel corpo-anima, attraverso 'azioni
d’anima' vere e non recitate. 10
diviso', della personalità fratturata dal potere delle
Sono temi già entrati a pieno titolo nella storia della
Si rende quindi necessaria una testimonianza estre-
tecnologie - una superficie simulacrale pura - oppure
performance, basterebbe pensare alla ricerca del
ma, non mediata, che mostri il compimento di questo
come 'desiderio'. È la difficoltà di accettare la propria
Wiener Aktionismus di Nitsch, Brus e Muehl che, tra-
processo di reificazione: é il corpo stesso, impossibi-
Rimane, a questo punto, la possibile ricchezza dell’e-
identità, il conflitto tra essere e divenire, l’impossibi-
mite l’estremizzazione corporea come contestazione
litato a sottrarsi alla virtualizzazione della relazione
voluzione teorico-pratica della performance, che può
lità di maturare un’identità psicologica e sociale.
sociale e politica e l’indagine sul rapporto tra violen-
e dello scambio, a presentarsi come territorio speri-
manifestarsi solo esplorando le diverse possibilità di
Oppure è all’insegna del barocco, o del cinismo, e
za e sacro, destabilizzano i canoni socio-culturali im-
mentale di una mutazione in divenire.
collegamento e attraversamento tra la corrente calda
unisce la violenza delle passioni alle fredde codifica-
posti dalla società borghese perbenista degli anni
Già Artaud, 'nume tutelare' di ogni ricerca performa-
e la fredda, in una necessaria riscrittura.
zioni dei suppor ti video; spesso si presenta come
‘60/’70.
tiva contemporanea, aveva introdotto nel teatro il
Da tutto ciò potrebbe scaturire ancora una miscela
esposizione del corpo altrui, in eventi che riprendono
Queste prassi, ben definite dal concetto di 'corpo co-
concetto di "crudeltà", col fine di raggiungere ogni
espolsiva, forse una scintilla o un fulmine, di cui pro-
le ritualità effimere della sfilata di moda o le geome-
me linguaggio', esprimono al meglio quella visione
lato della sensibilità degli spettatori e spezzare ogni
babilmente abbiamo bisogno per smetterla di morire
platea. 9
trie seriali della parata militare. Le possibilità offerte
'fredda', esasperata ultimamente dall’uso di nuove
dalle tecnologie eidomatiche permettono poi la pro-
tecnologie (endoscopie, arti virtuali, robotica) o del-
duzione di immagini 'performative', ottenute attra-
la pratica medica e para-medica (chirurgia plastica,
Dunque, dovendo sintetizzare i due campi, se i
verso il fotoritocco o generate autonomamente, che
protesi, droghe sintetiche).
performer caldi lavorono prevalentemente a livello
distinzione tra palcoscenico e
mentre siamo vivi, oppure una carezza, un gesto senza il quale nulla è possibile.
9
1
Performance, come abbiamo visto, deriva dal medio inglese parfournen, poi parfourmen, che a
sua volta viene dall’antico francese parfournir,
composto da par (completamente) e da fournir
(fornire): quindi la parola performance non rimanda necessariamente alla connotazione strutturalista del manifestare una forma, ma piuttosto nel senso processuale di “portare a compimento” o “completare”. To perform è dunque
portare a termine un processo più o meno intricato, più che eseguire una singola azione o un
singolo atto.
Turner, V. (1982) Dal rito al teatro,
Bologna, Il Mulino.
2
Nel senso drammaturgico delle arti e nel fare
“performing art” si va oltre la multimedialità,
con distacco; l'opera è l’autore come sinergia interdisciplinare, l‘autore è l’elemento della memoria collettiva come unico artefice del suo processo artistico, la performance è un percorso parallelo tra linguaggio-concettuale ed emotività-pulsionale, come pensiero-azione.
Frangione, N. (2003), Performing Art e Utopia
Concreta - oltre la multimedialità,
in: La voce in movimento,
Monza, Harta Performing & Momo.
3
L’arte non esiste per servire l’intelletto, ma ha il
compito in primo luogo di mantenere l’organizzazione sensoriale dell’uomo, nata con l’evoluzione dell’uomo, e inoltre di ampliare questa organizzazione sensoriale. Ciò significa ampliare il
potenziale creativo dell’uomo, innalzarlo a un livello superiore.
Beuys, J. (1981-1993) Sulla incomprensione dell’arte, in: Joseph Beuys, catalogo della mostra,
Milano, Mazzotta.
12
4
Il tema o gli eventi che formano il contenuto della rappresentazione artistica non sono più materia conosciuta; la loro essenza ci è estranea e
sembra provenire da un remotissimo sfondo di
epoche pre-umane o da sovrumani mondi di luce
o di tenebra; l'argomento ci sembra un evento
primigenio al quale la natura umana rischia di
soggiacere, spossata e sbigottita.
Jung, C. G. (1922-1973) Civiltà in transizione,
in ‘Opere’ vol. 10, Torino, Boringhieri.
5
Dramma è una parola che deriva dal greco drama
che significa azione, oppure una cosa fatta. Psicodramma è una traslitterazione di una cosa fatta per la psiche e con la psiche, esso indica la psiche in azione. Quindi lo psicodramma si può definire come la scienza che esplora la ‘verità’ attraverso metodi drammatici.
Moreno, J. L., (1923-1985) Manuale di Psicodramma. Il teatro come terapia, Roma, Astrolabio.
6
L’uomo ha assolutamente bisogno di idee e convinzioni generali che diano un significato alla sua
vita e che gli permettano di individuare il suo posto nell’universo. Quando è convinto che esse abbiano un senso, egli trova la forza di affrontare
le più terribili avversità, viceversa egli si sente sopraffatto quando, nel colmo della sventura si trova costretto ad ammettere di essere coinvolto in
una vicenda sensa senso.
Jung, C. G. (1961-1983) L’uomo e i suoi simboli,
Milano, Raffaello Cortina.
7
Questa è infatti la grande trasformazione cui siamo testimoni e protagonisti: sentirsi non più Dio,
né animale, ma una cosa senziente.
Perniola, M. (1994) Il sex appeal dell’inorganico,
Torino, Einaudi.
8
Questo nuovo sentire, artificiale ed estremizzato, dilata l’intero sistema di produzione estetica, contagiando l’esistenza in una intensificazione totalizzante. [...] Il cybercorpo, inverato
da queste performance, ha scavalcato il sistema
di produzione postindustriale, ed è un corpo
che vuole reinventare le geometrie politiche,
riorganizzare lo sviluppo tecnologico in termini
di biopotere, all’interno del quale si determinano il dibattito scientifico e l’immaginario culturale che lo fiancheggia.
Macrì, T. (1996) Il corpo postorganico,
Genova, Costa&Nolan.
9
Senza un elemento di crudeltà alla base di ogni
spettacolo, non esiste teatro. Nella fase di degenerazione in cui ci troviamo, solo attraverso la pelle si potrà far rientrare la metafisica negli spiriti.
Artaud, A. (1938-1968) Il teatro e il suo doppio,
Torino, Einaudi.
10
Il teatro consiste in un atto realizzato ora e qui
nell’organismo degli attori di fronte a altri uomini.
Grotowski, J. (1970) Per un teatro povero,
Roma, Bulzoni.
Roberto Rossini
Godless
(black plague doctor)
The 12th International
Performance Art Festival
Castle of Imagination
Oskar Schindler Factory
Krakow, Poland
agosto 2004
13
Rober to Rossini
Nato a Genova.
conto della RAI e interventi di videoarte,
Diplomato al Liceo Artistico, ha
legati al processo inconscio e al concetto
frequentato la facoltà di Filosofia,
di 'immagine-tempo-movimento'.
indirizzo in Storia dell'Arte, laurendosi
Nel corso della sua attività ha approfondito
con una tesi sulla performance art.
le radici antropologiche della ricerca
Lavora principalmente attraverso
performativa attraverso viaggi ed
interventi di performance, installazioni
esperienze in Oriente, Sud America ed
e video, orientati a una ricerca
Africa e partecipando a diversi seminari
psico-corporea e transmediale, che
sulle tecniche del corpo.
trattano della separazione tra i sensi
Svolge anche l'attività di designer,
e gli strumenti della conoscenza, come
é docente all'Istituto Europeo di Design
'percezione-ricettività-presenza'.
di Milano e collabora con riviste d’arte.
Dalla pratica di queste esperienze
E’ tra i promotori di Albedo, associazione
sono nati particolari progetti di
culturale per l’immaginazione attiva.
contaminazione presentati in varie
rassegne di performance e di arti visive,
realizzati spesso in spazi atipici come
edifici industriali e storici, garages,
Progetto grafico
ex ospedali psichiatrici, luoghi di culto,
Paola Grassi/Har ta Design
miniere, lavatoi pubblici, ambienti naturali.
Fotolito Multigraphic srl Arcore
Ha realizzato trasmissioni sperimentali
Stampa Perego
14
di drammaturgia radiofonica per
Monza, maggio 2005
maggio 2005
1
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Art Action/Libretto/05