CASO A – GIOVANNA (67)
- E’ una ricerca che facciamo in tutta Italia e che serve semplicemente a conoscere i problemi delle
donne che sono immigrate e che fanno il lavoro come lei di colf. Serve solo per conoscenza ed
anche per far conoscere a tutti gli altri i problemi che queste persone hanno vissuto e vivono
attualmente nel nostro paese.
- Ce ne sono altre, anche delle mie amiche hanno già fatto queste interviste qui a Torino.
- Sì ce ne sono parecchie di queste ricerche, ma è proprio per far conoscere…..
- E che cosa farete con queste ricerche, farete un libro, farete qualcosa?
- Sì, probabilmente faremo un libro ed anche un convegno al quale inviteremo le persone che hanno
partecipato, quindi anche lei.
- Potrò avere una copia del libro?
- Sì, certamente.
- Mi scusi, sono già chiacchierona, ma lo faccio per rompere il ghiaccio.
- No, anzi! Meglio così. Volevo chiederle innanzi tutto qualcosa sulla sua famiglia di origine, il
papà, la mamma, i fratelli, che cosa facevano, che lavoro facevano, che titolo di studio hanno, dove
sono, un po’ tutta la storia della sua famiglia, questa è la prima cosa.
- Lei chiede molto! Comunque, mio padre è, come si dice, un messaggero, “messanger”, in una
grande ditta delle Filippine la Tandway whisky (?); non siamo una famiglia povera , sinceramente
parlando. Mia madre era l’ispettrice sul pullmann, sai i bus anni fa, non so se anche qua c’era
l’ispettore. Si fa il biglietto, si paga, lei chiedeva se ce l’avevi….
- Ah sì, il controllore c’era anche qui. Suo padre invece non ho capito, aveva un’aziendina?
- No, era “messanger”, fattorino, non mi veniva in italiano.
- Delle poste?
- Sì, è quello che sta in ufficio, è fattorino quello lì?
- Sì, porta in giro le cose?
- No, è lui che consegna.
- Consegna le lettere, i pacchetti?
- Sì.
- Quindi che titolo di studio avevano i suoi genitori?
- Questo non saprei dirlo proprio, perché mia madre e mio padre erano separati, non vivevano più
insieme, e non mi raccontavano tante cose. Io ero la dodicesima figlia, dopo che ha avuto mia
sorella, ci sono 11 anni di differenza.
- Undici anni di differenza fra lei e l’ultima?
- No, lei non è l’ultima, non so se è quinta o sesta. Perché eravamo due femmine e gli altri maschi.
E tutti quanti kaputt!
- Come tutti kaputt?
- Siamo rimaste solo io e mia sorella.
- E gli altri?
- Gli altri…..c’è un fratello, ma non lo riconosco come fratello, un fratellastro, diciamo.
- Ma lei è figlia della seconda moglie?
- Del secondo marito.
- Del secondo marito di sua madre?
- Sì. Io le sto dicendo a lei come mi hanno raccontato, però tutto non so. Io sono andata via dalle
Filippine che avevo 17 anni. A 11 studiavo e lavoravo già. Avevo la voglia di ballare, a casa ballavo
sempre, allora mia madre ha letto sul giornale una selezione di ballerini per una…..come si può
dire?
- Uno spettacolo?
- Qui c’è a Rimini, Little Italia a Rimini, queste mappe, Italia in Miniatura, a Rimini. In Filippine
c’è anche, ma delle Filippine, l’aveva fatta costruire la First Lady di Marcos, non era ancora morta.
Lei ha costruito queste Piccole Filippine, dove poi ha voluto anche un balletto, in quel parco.
- Era a Manila?
- Sì, vicino all’aeroporto. Allora mia madre mi ha detto “Ti piace ballare, fai la selezione. C’è un
anno di……come si può dire…..la sto annoiando?
- Ma, no, assolutamente!
- Un anno in cui si è impegnate a ballare un ballo folkloristico con un coreografo che da noi è molto
famoso, non so qui da voi, Ramon Obusan.
- Non lo conosco.
- Magari è più conosciuto in Asia. Lui ci ha impegnato, eravamo 200 partecipanti, dopo un anno
c’era la selezione, solo 50 o 30, non mi ricordo, sarebbero rimaste a ballare in quel posto lì.
- E lei è stata selezionata?
- Sì.
- Quanti anni aveva?
- 11 o 12 anni.
- E lei viveva con sua madre?
- Vivevo con mia madre, la vedevo, perché ero sempre a studiare o a ballare.
- Era divorziata da suo padre?
- Non abbiamo il divorzio nelle Filippine.
- Era separata?
- Sì. Mia sorella più grande lavorava in una fabbrica tessile.
- Vediamo….. i suoi dodici fratelli?
- L’altro fratello non l’ho mai voluto conoscere. Una volta che l’ho perdonato ha combinato di
nuovo dei guai, è uno che combina guai.
- Questo è il figlio del primo marito di sua madre?
- Sì.
- Quindi la famiglia di sua madre, diciamo, era composta da sua madre, suo marito, poi c’era lei…
- No, non c’era più suo marito, era già morto non so quanti anni prima.
- Era già morto quando lei è nata?
- Non mio padre, eh, l’altro marito, il padre di mio fratello. Almeno credo….perché se è mio
fratellastro vuol dire che abbiamo due padri diversi, perché lui ha anche un diverso cognome.
- Lo vede ancora questo suo fratellastro?
- Io sono otto anni che non torno nelle Filippine, da quando ho avuto la bambina piccola, alla mia
età!
- Comunque quando lei è nata c’era sua madre…..
- …e mia sorella, mio padre non abitava già più con noi.
- Vostro padre era già separato da vostra madre?
- Sì, io dico da quando mi ricordo, dai sei anni in poi.
- Quindi la sua prima infanzia l’ha passata con sua madre che lavorava su questa autolinea di bus,
quindi nei trasporti pubblici, a Manila…..
- Sì, sì,
- …e con sua sorella?
- Mia sorella invece prima ha studiato e poi è andata a lavorare in una fabbrica tessile di proprietà di
un cinese.
- Era più grande?
- 11 anni più vecchia di me.
- E quando lei è nata sua sorella andava a scuola e poi si ricorda che è andata a lavorare in fabbrica?
- Prima ha guardato me, anzi forse ha smesso di studiare per guardare me, è diventata la mia
mamma-sorella. Poi non lo (?) più, perché quando io sono andata alle elementari lei già lavorava in
fabbrica.
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ALCUNE INTERVISTE A BADANTI/COLF FILIPPINE
- L’operaia?
- Sì, faceva tre turni, perché altrimenti non potevamo andare avanti se lei non lavorava anche mia
sorella.
- Stavate a Manila, o nei sobborghi?
- A Manila.
- Vicino a Manila?
- Vicino. Prima era Harrison Park Thai City, ma poi è diventata area metropolitana, si è ingrandita
ed è diventata tutta Manila.
- Dove c’era la base americana? Vicino all’aeroporto?
- No, vicino allo zoo.
- Non ho presente. Quindi la sua infanzia l’ha passata con sua madre e sua sorella?
- Sì.
- Poi sua sorella ha cominciato a lavorare come operaia in questa fabbrica tessile?
- Sì
- E sua sorella è ancora a Manila?
- Sì.
- Anche sua madre?
- Mia madre è mancata due anni fa.
- E’ morta due anni fa. Quindi adesso c’è solo sua sorella che vive lì, come operaia?
- Adesso non più, io parlo di quando ero lì.
- Adesso che cosa fa?
- Non saprei. Sono otto anni che non vado, due anni fa quando è mancata mia madre ci siamo solo
parlate al telefono. Non ho tanto un buon rapporto con mia sorella, perché mi ha combinato un po’
di cose, comunque…..
- Che cosa ha combinato?
- Diciamo che non si riesce a fidarsi un po’….quando si tratta di questo, lei lo sa che anche in
Italia…..
- Si è sposata sua sorella?
- Non si è sposata, vive con un uomo che è già sposato, poi hanno adottato una bambina che adesso
avrà 10 o 11 anni, un po’ cieca, questo lo so perché nel 92 sono andata a trovarla
- Quindi è tornata nelle Filippine?
- Nel 92, dopo 12 anni che non andavo.
- Poi mi racconterà di questo viaggio dopo tanti anni. A Manila avevate una casa vostra?
- Nell’89 si è bruciata la casa dove abitava mia madre.
- Era in affitto o era la sua?
- Era in affitto. E poi il governo, c’era ancora forse Marcos…
- Imelda Marcos?
- No, Marcos, perché era l’89 e lui è morto nel 91 o 92, mi pare…..allora è venuto il diritto di
costruire questa casa lì, dove ero nata, dove ero cresciuta. Mia madre l’ha fatta a suo nome, a mio
nome poi, perché ero io che compravo, potevo ancora farlo, ero io che compravo il materiale e
costruivo questa casa, solo che poi mia madre di questa casa non ha preso anche il titolo del terreno.
Che da noi, quando non c’è quello, un giorno che il governo vuole togliertela – non è molto diverso
da qui – te la toglie e la butta giù e buona notte al secchio! Allora quando sono andata nel 92 l’ho
venduta subito. Meno male che ho fatto un po’ di testa mia e anche di mio marito, che è italiano, e
mi ha fatto intestare a me la casa.
- Sua madre?
- Mio marito ha voluto che intestassi a me la casa.
- Ma prima a chi era intestata?
- A nessuno, era in affitto. Quando poi è bruciato tutto hanno detto che l’avevano fatto apposta.
- Tutto il quartiere?
- Sì, tutto il quartiere è di un unico proprietario del terreno. L’hanno bruciata perché forse questo
non pagava niente e il governo voleva forse raccogliere qualcosa…..queste sono tutte polemiche,
non so se sono la verità.
- Tutte speculazioni….Però avete fatto questa casa vostra?
- Sì una casa intesta a me, una casetta di due piani, solo che non era indipendente, le case sono tutte
una attaccata all’altra, ma non era questo il problema, era grande la casa, mi sono anche data da fare
e ho mandato dei soldi. Solo che mia madre quella casa di due piani, 45 mq per piano, l’ha data in
affitto, un pezzo ad un meccanico e un pezzo a un fotografo.
- E lei?
- Quando sono arrivata eravamo in un piccolo buco di casa che era rimasta a noi.
- L’ha fatto per avere un po’ di soldi?
- Sì, solo che il meccanico l’ha presa in giro, da noi è un po’ così, è facile da noi, è un paese povero
e si spiega anche perché mia madre è così, ad un certo punto non ha più pagato l’affitto e diceva che
quel pezzo era suo, sono andati in causa e mia madre perdeva la causa perché? Perché non pagava
l’avvocato. Ecco perché nel 92 sono tornata nelle Filippine. Sono andata subito dall’avvocato e
abbiamo messo a posto tutte gli atti, perché come mai mia madre perdeva la causa che la casa era
intestata a me. La casa era così, vedi questo quadrato? Questo l’ho fatto tutto io.
- Certo.
- Questo signore ha solo un pezzo, 8 mq. per lunghezza così, in una così. Come fa ad essere suo
questo pezzo se il resto della casa è mio? Dovrebbe avere qualcosa firmato da me, non da mia
madre, che è solo l’amministratrice, perché è lì.
- La casa era intestata a suo nome.
- Allora così, guardando tutti gli atti, ho scoperto che c’è un pezzo di carta che lui pagava l’affitto a
me. Allora ho detto “avvocato, scusi, questo non l’avevate visto?” Senza di me non avrebbero visto
niente. Allora mio marito gli ha detto che se vincevamo la causa gli avrebbe fatto anche un regalo.
E poi abbiamo vinto.
- Ah, avete vinto. Così poi è riuscita anche a vendere tutto?
- No, volevo regalare quella casa lì guarda caso, a chi? a mia sorella e al mio fratellastro, che nel
frattempo si erano fatti una famiglia.
- Tutti e due?
- Sì, e siccome erano poveri, invece di mandare tutti i mesi i soldi come facevo, ho pensato di dare
un aiuto così. Potevano fare una piccola trattoria, anche da noi anche se si è poveri mangiano
sempre, poi siamo vicini alla Banca Centrale di Manila, vicino a delle officine, una piccola trattoria
per loro. Ma mia madre non ha voluto.
- Non ha voluto cosa?
- Che gliela regalassi. Perché io e mio marito gliela regalavamo.
- Non ha voluto che la regalasse a sua sorella e al suo fratellastro. Quindi è rimasta intestata a suo
nome?
- Ma però mia madre l’ha di nuovo affittata a uno che poi non la pagava e io non sono più riuscita a
far prevalere il mio diritto.
- Però lei mi ha detto prima che poi l’ha venduta quella casa?
- Quel pezzo lì! Perché ero in causa per quello piccolo e non potevo venderlo mentre ero in causa. E
quella stessa persona mi ha affittato anche quel pezzo lì. Mi pagava, prima, non me, mia madre,
perché ho detto “invece di mandare i soldi, prendi quell’affitto lì”. Destino ha voluto che il marito,
quello che mi ha comprato la casa e che mi ha affittato l’altro pezzo, che non avevo ancora venduto,
prima di comprarlo è morto e la moglie non ha voluto più pagare. Se l’è presa lei
- Un’altra volta? Come prima? E dovreste fare un’altra causa?
- Ma adesso nessuno più le corre dietro, mia madre è mancata, io non ci sono, mia sorella non ha
coraggio.
- Quindi al momento lei ha venduto quel pezzetto di casa e il resto è così, quelli che sono dentro
non pagano più l’affitto.
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- Non pagano più, approfittano del fatto che non sono più riuscita ad andare lì e mia sorella non
abita più lì, sempre a Manila ma in un'altra zona.
- Con suo marito?
- Si, diciamo marito
- Con il suo compagno.
- Che poi è buono anche quello lì. Lavora quando vuole, fa il tassista, dice “Tanto ho un cognato
americano in Italia che ci manda soldi”. Io sono scema così, ma poi mi sono svegliata e ad un certo
punto ho detto “Adesso arrangiatevi”, perché anche il mio datore di lavoro, la signora che lavoro
adesso mi ha detto “Rosario, voi non li aiutate mandando soldi, li aiutate solo ad essere pigri”. Però
non è tutto come la mia situazione, perché ci sono anche filippini che mandano i soldi e là
costruiscono qualcosa. Una mia amica ha aperto un negozio di computer perché là c’è qualcuno che
lo può mandare avanti, purtroppo il mio caso non è così.
- Ho capito. Quindi la famiglia della sua infanzia era una famiglia abbastanza povera. Quanto
prendevano allora sua madre e sua sorella quando lavoravano?
- Non so, so soltanto che mia sorella consegnava tutto a mia madre e lei ci dava i soldi per il
trasporto, se perdevo 5 centesimi dovevo andare a piedi a scuola. Però a dire la verità non saprei,
ma credo, anni fa, se tutto andava bene, 50.000 lire al mese.
- Equivalenti alle 50.000 lire al mese di qui, quindi in due 100.000 lire al mese.
- Non so mia madre, quando io sono cresciuto non ha più lavorato, perché quando ha avuto me
aveva già 42 anni. Quando io ho girato il mondo avevo 17 o 18 anni, lei aveva sessant’anni, era già
in pensione. Mia madre ultimamente prendeva, prima che mancasse….
- Quando è morta sua madre?
- Due anni fa. Il 25 agosto di due anni fa, aveva appena compiuto 86 anni.
- Quindi prendeva poca pensione?
- Prendeva….sto facendo il conto…1.500 pesos….adesso adesso con euro dovrebbe essere 100
euro.
- 100 euro, pochissimo. E suo padre non l’ha conosciuto?
- Sì, l’ho conosciuto diciamo…..ho ancora una lettera che mi ha scritto quando sono andata in
Giappone, perché con questo balletto giravo….
- Sì, poi mi racconterà di questo balletto, che mi interessa….
- E poi…cosa stavo dicendo?
- Di suo padre, che l’ha conosciuto…
- Sì, mi ha dato una lettera, che è l’unica cosa che ho, dove dice “tu sei la più giovane, ma sei anche
più responsabile di tua sorella” di non abbandonarle tutte e due, di tenerle come se fossi il
capofamiglia.
- Ma l’ha visto, l’ha conosciuto?
- Sì, sì.
- Vi vedevate ancora?
- Come vede me, sono uguale a mio padre. E’ morto nell’83. Non l’ho visto neanche, non ho potuto
andare nelle Filippine, come due anni fa, perché in quell’arco di tempo mio marito era senza lavoro,
quindi lavoravo solo io. O andavo nelle Filippine o mandavo i soldi per il funerale. E ho sempre
preferito mandare i soldi per il funerale.
- Il quartiere dove vivevate era povero, mi diceva che c’erano delle fabbriche?
- Povero, ma diciamo…C’erano tante trattorie, mercati, un albergo a 5 stelle, perché eravamo vicino
a Manila Bay, vicini allo zoo, agli uffici della Banca Centrale delle Filippine…
- Poi sarà cambiato anche lì, in questi anni…
- Non so, non sono più andata.
- E ha fatto lì le scuole elementari?
- Sì, le elementari, le medie e anche i primi due anni di….noi lo chiamiamo college, non so qui
come si chiama.
- College. Scuole medie superiori?
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- Sì, superiori, credo.
- Private o pubbliche?
- Erano pubbliche quelle lì, però ho fatto un esame per avere la borsa di studio, non pagavo niente.
- Era brava, allora?
- L’ho passato, un miracolo!
- No, vuol dire che era brava se ha vinto la borsa di studio.
- Sì, diciamo, io facevo quello e facevo il balletto dentro il Colelge per avere la borsa di studio e
all’esame sono stata una delle poche che è passata.
- Quindi ha fatto 5 anni di elementari….
- No, ne abbiamo 6 e 4 di media.
- 4 di media, e poi?
- College. Forse per quello noi non abbiamo le superiori, perché facciamo più anni di elementari e
medie.
- Quindi ha fatto in tutto 12 anni di scuola?
- Sì, ma i due anni del college li ho fatti un po’….. ad esempio ero nelle Filippine e facevo un
semestre, poi andavo in Giappone, lavoravo e quando tornavo facevo il secondo semestre, facevo
così…
- Non ha avuto il diploma del college?
- No, perché i primi due anni sono preparativi, noi li chiamiamo così. Che poi puoi anche lavorare
in ufficio, qualche cosa. Io volevo fare mass-comunicazione, siccome sono chiacchierona volevo
fare la giornalista, il mio sogno era quello, quindi i due anni preparativi e altri due anni per
maggiorare il diploma.
- Però il biennio l’ha fatto del college?
- Cosa vuol dire biennio?
- Due anni. Lei ha fatto i primi due anni….
- …e mancavano altri due.
- Mancavano altri due anni per avere il diploma. E in questi due anni che cosa ha studiato? Lingue?
- Tutto, marketing, lingue.
- Era una scuola commerciale, per il commercio?
- College.
- Quindi lei ha trascorso l’infanzia in questo quartiere con sua madre e sua sorella andando alla
scuola pubblica…..
- Scuola, danza, chiesa e poi casa.
- Lei era cattolica?
- Sì.
- Sua madre era cattolica?
- Molto.
- Quindi andavate in chiesa tutte le domeniche?
- Sì. E tutti i venerdì facevamo sempre un giro al Sacro Cuore di Gesù che è il mio patrono, qua le
comunità filippine hanno la madonna Maria Vergine, invece noi filippini il venerdì stavamo a casa
per il Sacro Cuore di Gesù.
- La scuola però era una scuola statale, non cattolica?
- Come statale?
- Pubblica.
- Sì, pubblica.
- Non di suore?
- No no. Forse all’asilo ho fatto la privata, quando ancora mia madre stava bene e poteva pagare,
perché mi ricordo che facevo la classica con il tutù.
- Ha qualche fotografia?
- No, le mie foto sono tutte bruciate.
- Nell’incendio?
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- Sì. Mia madre non ha salvato niente, solo il suo unico piacere, la televisione. Non ha potuto,
perché aveva la sua età. Proprio in quel momento mia sorella era scappata con quel signore perché
non andava d’accordo con mia madre, e mia madre era da sola e non ha potuto salvare niente, solo
il televisore.
- Quindi lei ha vissuto con sua madre e con sua sorella e poi sua sorella se ne è andata?
- Sì.
- Quanti anni aveva lei quando sua sorella è andata via?
- E’ andata via e poi è tornata.
- Ah, è andata via per un po’ e poi è tornata?
- Perché prima lei era in fabbrica… ah no, non c’ero già più io, quella volta, no, non avevo ancora
viaggiato, lei era sempre in fabbrica, avrò avuto 15 o 16 anni.
- Era già un po’ grande, allora, poteva già andare a scuola da sola?
- Sì.
- Questa cosa della danza, che cosa è successo? Mi racconti.
- Le ho già detto, ogni sabato e domenica, ogni volta che arrivava un presidente che faceva una
passeggiata per vedere questa miniatura delle Filippine, qualcuno di noi, che rappresentava le varie
regioni, ballavamo quando passava Imelda con questi ospiti. Dopo un po’ questo signor Ramon
Obusan, questo coreografo, ha preso un po’ di noi per ballare nel suo gruppo.
- Aveva una sua compagnia?
- Sì. Invece mia madre, che è quella che legge sempre il giornale, c’è di nuovo una selezione, una
signora Cichi Ocampo, una coreografa che era sotto Imelda Marcos, però la sua specialità erano i
balli hawaiani, il tamurè. L’aveva fatta studiare Imelda Marcos apposta in Hawaii, sempre per far
vedere questi balli ai suoi ospiti. Alla fine poi loro hanno bisogno di ballerine folkloristiche come
me. Ho partecipato all’audizione, eravamo una decina e sono passata, anche non sapendo nessun
ballo hawaiano, perché avevano bisogno di una ballerina folkloristica.
- Quanti anni aveva?
- 16, perché poi a 17 sono venuta via.
- Quindi dagli 11 ai 16 anni ha fatto la danza.
- Sì, un anno di preparazione, e poi non proprio come professionista, ma il sabato e la domenica
guadagnavo qualcosa. Per un giovane va bene questo. Poi c’è stata l’altra selezione, sono passata e
Cichi Ocampo ha voluto che per velocizzare la mia conoscenza dei balli hawaiani, tamurè, taishan,
sa quello con la gonna di paglia…..
- …sì, ho capito…
- ….ho dovuto venire quando lei faceva lezione a YWCA in palestra, ….
- Young Women Christian Association….?
- Sì, in palestra sempre a Manila, o altrimenti a Makati al Rotary Club, c’è una palestra lì, e seguivo
le lezioni. C’è voluto tre, sei mesi, un anno, forse, e poi mentre facevo questo corso mi inseriva nel
loro spettacolo al ristorante di Makati come folkloristico e guadagnavo già. Andavo a scuola,
studiavo la sera e ballavo.
- Faceva scuola, faceva anche la scuola di danza e ballava la sera.
- Perché sopra di noi c’è Bayanihan. Bayanihan lei dovrebbe sapere che è il balletto nazionale delle
Filippine, quello che gira per il mondo. E sotto c’eravamo noi con l’hawaiano. Io facevo soltanto un
po’ e un po’, perché stavo cominciando ad imparare. Poi dopo un anno, un anno e mezzo, sono
potuta andare in Giappone.
- Cioè, che cosa è successo con questo viaggio in Giappone? Mi racconti.
- Il gruppo di Cichi Ocampo aveva già dei contratti per andare in Giappone, solo che anni fa in
Giappone - sto parlando del 78, pensi quanti anni fa, 77-78 – ogni gruppo faceva 6 mesi di
spettacolo folkloristico…
- Ma girava tutto il Giappone?
- No, no, in un albergo, sta in un posto sei mesi, poi quel gruppo deve uscire dal Giappone per sei
mesi, poi può rientrare quello stesso gruppo o altri gruppi. Così in Giappone. Non fanno il
prolungamento. Sono molto severi.
- Quindi per due anni, ha detto, ha passato sei mesi in Giappone?
- Una volta sola sono stata in Giappone.
- Una volta sola? Sei mesi?
- Poi dovevo tornare dopo sei mesi, ero nelle Filippine e dovevo tornare in Giappone, invece ho
avuto un contratto qua. C’era un impresario che aveva un contratto per l’Europa. Per una giovane
era allettante, perché logicamente, come anche il Giappone, non paghi niente e sei stipendiato.
- In Giappone prendeva molti soldi?
- Anni fa prendevo 500 dollari.
- 500 dollari? Al mese?
- O no, forse 300 dollari, ma tutto pagato.
- 300 dollari erano per lei, con tutto pagato.
- Non vorrei esagerare, ma era più o meno così.
- Beh, era vantaggioso, era una bella risorsa.
- Un bell’aiuto per la mia famiglia.
- Certo, un bell’aiuto per sua madre.
- A parte che prima ancora di quella lì, dopo che ho imparato bene il taishan, la signora Cichi
Ocampo non voleva più fare le lezioni, sono subentrata io.
- Ha preso il suo posto come insegnante?
- Sì, come insegnante. Logicamente lei prendeva una percentuale e a me ne dava una parte, perché
la classe era sua, non era mia.
- Comunque, ha fatto una bella carriera nella danza!
- Diciamo che facevo così per arrotondare, per aiutare la mia famiglia.
- Poi c’è stato questo contratto con l’Europa?
- Sì, siamo partiti…poi…
- E il Giappone com’era? Era bello?
- Sì, anni fa sì, adesso non so, mi sembra che sia cambiato molto.
- Dove stava?
- Sono stata a…..non mi ricordo.
- Vicino a Tokio?
- No no, quando siamo andati a Tokio ci sono state altre 4-5 ore di viaggio.
- E viveva in questo albergo?
- Sì. In Giappone hanno due alberghi, il main, come si può dire, quello centrale e le filiali.
- La dependance si dice.
- Eravamo in 14, 4 uomini e 10 donne. Siamo in gruppi di 7, ci scambiamo, loro fanno il primo
spettacolo al main e noi alla filiale, poi alle dieci e mezza ci scambiamo. E questi tutti, tutti quelli
che lavorano in albergo avevano il loro appartamento a parte. In Giappone era così. Sono molto
severi. Alle sette dovevamo svegliarci, era proprio nel contratto, dovevamo andare nella lobby per
vendere prodotti giapponesi. Avevamo una percentuale, perché era una rappresentanza.
- Lavoravate parecchio, allora?
- Sì, ma non troppo. Finiamo prima di mezzanotte, andiamo a casa, mangiamo, dormiamo, alle sette
ci svegliamo, poi dopo, se non ci sono le prove di danza perché cambiamo coreografia, siamo
nell’appartamento.
- E’ stata una bella esperienza?
- In Giappone lei vede uno che lavora alla reception, dopo un po’ lo vede alla filiale che fa il
cameriere. In Giappone, anni fa, erano tuttofare. E non si può avere relazioni, rapporti, per carità, ti
cacciano via. Questo era anni fa, adesso è cambiato tutto. Adesso fanno anche lo strip-tease, che
prima non facevano mai. Adesso ne ho sentito di tutti i colori, che mi hanno molto meravigliato,
perché da noi era un’altra generazione.
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- Che anno era, quello?
- Era il 77, perché nel 78 ero in Iran, a Teheran.
- Ah, dal Giappone a Teheran!
- Sono tornata in agosto….
- In agosto è tornata a Manila?
- Sì, a Manila. Ho fatto un semestre, mentre facevo il semestre facevo anche la lezione alla YWCA,
poi facevo lo spettacolo alla sera, e poi nel frattempo è arrivato questo impresario che ci faceva
questo contratto.
- Per l’Iran?
- No, per l’Europa, però si doveva passare per Teheran, per Bagdad, per Egitto, via via un giro per
arrivare in Europa.
- Una tournee?
- Per due anni fuori da Manila.
- Una tourneè di due anni? In giro per gli alberghi in Iran, in Egitto? E lei l’ha fatta tutta questa
tourneè?
- No, lei corre troppo. Ad agosto sono tornata a Manila, ho fatto il semestre, da noi la scuola finisce
a marzo, dovevamo partire subito, poi ci sono stati problemi e siamo partiti ad agosto, mi sembra.
Eravamo 9 ragazze e 4 uomini, ma non sono ballerini, ma suonano la chitarra…..un gruppo
- Una piccola banda, un complesso…
- Un complesso che ci accompagnava nel ballo folkloristico, con la chitarra elettrica. E poi c’era il
fatto che all’estero non solo facevamo lo spettacolo, ma anche i tavoli.
- Cioè, i tavoli?
- Entreneuse. Ma noi non eravamo d’accordo, perché non lo sapevamo. Ma ormai non si poteva far
niente, perciò in questa cosa ci siamo un po’ trovate male, perché ci buttavano da un posto all’altro
perché non sapevamo fare. Non era per darci delle arie, perché siamo grandi. In questo gruppo di
Cichi Ocampo io ero la più povera. Delle ballerine che erano con noi, una era nipote del
proprietario di un albergo a 5 stelle a Manila, le altre erano tutte ricche, abitano nelle ville in città.
Per loro questo andare in giro a ballare era un vizio. Per me era una necessità, per loro era un
divertimento.
- Certo, certo.
- Perciò pensa come ci siamo trovate. C’erano maestre, altre che lavoravano al computer, era un
passatempo per loro. E poi, anche se stanno bene, quando mai gireranno il mondo gratis e anche
pagate?
- Certo, certo. Lei si trovava un po’ a disagio in mezzo a queste persone?
- Sì. Il mio coraggio era che sapevo ballare, ero io che avevo insegnato a loro il folkloristico, ero
stata anche pagata per questo. Logicamente in questo gruppo c’era un po’ di invidia, perché non
sono passata, sa che ci sono i vari livelli per la paga, invece io sono subito passata avanti. Ci sono
state anche riunioni per questo “Come mai Rosario è passata subito, mentre noi no” . Io ho detto
“no, ho un livello di vantaggio, è vero che non sapevo hawaiano, ho dovuto recuperare tutto, però
sapevo folkloristico” che loro non sapevano niente. Era il mio vantaggio.
- E poi aveva anche più esperienza.
- Poi con Ramon Obusan ero diventata forte, perché lui è il number one, anche adesso che ha già
settant’anni. E quindi c’era un po’ di invidia. E poi lei sa che con il balletto ci sono anche tante
tentazioni, come la droga, io fortunatamente non ho avuto quei problemi. Allora siamo andati a
Teheran, e lì non abbiamo avuto problemi, perché eravamo proprio nel palazzo dello scià, solo che
dopo un mese, sa che cosa ci è capitato? Si ricorda nel 78 quando è venuto Komeini e hanno
abbattuto lo scià?
- Quando c’è stata la rivoluzione?
- Sì, noi eravamo lì.
- Oh, mamma mia!
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- Pensa cosa abbiamo fatto! L’8 settembre era tutto chiuso, tutto black out nel palazzo dello scià
dove eravamo, perché c’erano diecimila persone fuori.
- Ma lo scià è scappato!
- E’ scappato e ci ha lasciato lì! Però a noi non ci hanno toccato.
- Però eravate nel palazzo dello scià quando c’è stata la rivoluzione?
- Sì, poi siamo uscite, logicamente, cosa facevamo lì? Perché l’hanno occupato.
- Potevate andare in giro?
- No, neanche. Siamo andate in un albergo, meno male che c’era l’impresario con noi , e abbiamo
fatto passare il tempo. Ci hanno pagato per niente, ma ci hanno pagato ugualmente perché non era
colpa nostra. Solo che alle tre di mattina ci alzavamo già per andare in banca a prendere un po’ di
soldi, perché dopo non puoi più, perché c’è una coda. Questa era la vita che facevamo.
- La coda perché tutti andavano a ritirare i loro risparmi.
- La coda per mangiare….
- E siete rimasti lì per quanto tempo?
- Non mi ricordo più, è passato tanto tempo.
- Sei mesi chiusi lì in albergo?
- Se uscivamo al limite, quello che succedeva era che ti toccavano il sedere, ma alle volte anche ti
ammazzavano. Tedeschi sopra di noi. C’era da aver paura. Io non ho neanche sentito troppa paura,
forse perché ero troppo giovane, non pensavo che eravamo proprio in pericolo di vita. Non è che ci
divertivamo, però non avevo quel pensiero. Dopo di lì siamo andati a Isfahan.
- Dov’è?
- Sempre in Iran. E lì potevamo fare lo spettacolo, c’era qualche americano. Poi ad un certo punto
abbiamo fatto due giorni di viaggio per andare in Iraq.
- Dall’Iran in Iraq? Due giorni in autobus?
- Sì, in autobus, senza aprire le finestre, nel deserto.
- Senza aprire la finestra, perché era troppo caldo?
- No, era troppo pericoloso.
- In Iraq dove? a Bagdad?
- Sì, a Bagdad.
- E quanto siete rimasti?
- Fino all’80, credo, perché poi prima di tornare nelle Filippine, perché ci hanno fatto andare via da
Bagdad, siamo passati da Hong Kong apposta per me, perché mi era scaduto il passaporto e non
potevo rientrare nelle Filippine. Allora siamo passati da Hong Kong dove ho potuto fare la
certificazione…..
- Perché ad Hong Kong c’era il consolato filippino?
- Sì
- Invece in Iran o in Iraq non c’era?
- No. A Bagdad non c’era.
- Quindi lei ha avuto bisogno del rinnovo del visto?
- No, non del visto. Ho dovuto rifare il passaporto, perché altrimenti non potevo rientrare nelle
Filippine.
- Doveva rifare il passaporto. E quindi siete dovuti andare dall’Iraq a Hong Kong?
- Sì, tre giorni a Hong Kong, era un regalo. Ci hanno pagato anche questi tre giorni, dopo tutto
quello che avevamo passato.
- Ma in Iraq lavoravate anche?
- Sì.
- Avete fatto lo spettacolo in un albergo?
- Sì.
- A Bagdad?
- Sì. Anche lì siamo state fortunate perché anche se dovevamo fare i tavoli, non guardavano quello
perché gli piaceva lo spettacolo.
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- Erano sempre alberghi per stranieri, immagino? Turisti americani, uomini d’affari, era un po’
questo ambiente qua?
- Sì. Anche lì, come dappertutto, vedevi questi signori ricchi e poi dietro quelli che mangiavano
solo pane. Poi siamo tornati nelle Filippine, ho fatto ancora un semestre, ma poi non era ancora
finita, perché il contratto durava due anni.
- E poi?
- E poi siamo partiti in marzo, sempre con questo impresario, e siamo andati in Egitto.
- In Egitto, al Cairo?
- Al Cairo e ad Alessandria.
- Anche qui alberghi grossi?
- Sì. Siamo stati per sei mesi, e poi in Italia.
- Ah, finalmente! Quindi siamo nel….?
- 1980, il 28 giugno.
- Quindi il 28 giugno 1980 arriva in Italia, dove?
- Prima a Milano, poi abbiamo fatto Asti. Solo che qui in Italia c’è un guaio, che qui non fai il teatro
ma il night, che voi chiamate entreneuse, perché dovevamo stare ai tavoli e qui abbiamo combattuto
“no, guardate che lo spettacolo è bello”. Ad Asti invece ci è piaciuto. Siamo stati un mese, anche lì
facevamo i tavoli ma non ci importava niente perché lo spettacolo è piaciuto. E lì ho conosciuto mio
marito. In piscina.Gli piaceva il nostro capo balletto (?), ma poi ho visto lui ed è cominciato tutto.
Un mese lì, poi siamo andati a Milano e poi in altri posti. In un anno abbiamo viaggiato ogni due o
tre giorni, perché ci cacciavano via perché non sapevamo fare, combattevamo per il nostro
spettacolo. Non so se ha mai visto uno spettacolo folkloristico.
- Non, non ho mai visto uno spettacolo folkloristico delle Filippine, mi piacerebbe…...
- Non guarda mai “Alle falde del Kilimangiaro”, ogni tanto li fanno vedere. Comunque ogni due o
tre giorni facevamo le valigie.
- E nel frattempo si teneva in contatto con il suo fidanzato?
- Sì, mi seguiva dappertutto, e anche questo creava invidia, perché ero l’unica che ero sempre
seguita. E dopo un anno Rosario ha deciso di lasciare il balletto, ha fatto la sua valigia pian piano e
la mattina presto è scappata con il marito, a Torino.
- E ha abbandonato il balletto? E’ scappata proprio?
- Sì, e poi erano tutte arrabbiate perché non ero il capo balletto ma ero il riferimento, perché se
mancava qualcuno io potevo fare tutto.
- E quindi senza di lei tutto lo spettacolo…
- Più o meno è così. E quando sono andata via io, man mano sono andate via anche le altre.
- Quindi è crollato un po’ tutto?
- Sì, si sono innamorate e sono andate via.
- Ho capito, un po’ alla volta si sono sistemate tutte. E quindi siamo nel 1980?
- Sì. Nel settembre del 1981 ero a Torino e il problema, sempre, è del lavoro. Mio marito ha un
fratello che ha una off-set…
- Una roto off-set, una macchina da stampa
- Sì, comunque voleva assumermi perché parlavo inglese. Lei lo sa che qua, nell’80, l’inglese non lo
si parlava ancora.
- Lei l’inglese l’ha imparato a scuola?
- Noi parliamo inglese nelle Filippine, come se fosse la nostra lingua, ci sono stati gli americani. A
scuola tutte le materie parliamo in inglese, con il nostro filippino come materia.
- Non lo sapevo. Però ci sono stati anche molto gli spagnoli.
- Sì, gli spagnoli, ma non è rimasto molto.
- I vecchi forse parlano un po’?
- Un po’ di parole nostre derivano dallo spagnolo, come la messa, cochillo, quelle cose lì.
- Anche un po’ i nomi delle persone?
- Sì, come Rosario, che ho avuto problemi fino adesso perché nessuno lo accetta come femminile.
- Perché sembra un nome maschile?
- Quando sono andata a fare l’elettrocardiogramma, guardi un po’ me l’hanno messo nella fila dei
maschi!
- Perché in Italia esiste il nome Rosario, ma è un nome di uomo.
- Ho avuto anche problemi all’anagrafe anni fa, mi dicevano “Non possiamo signora cambiare il suo
nome?”. Invece è così. Allora, dicevo, voleva assumermi perché loro stampavano riviste in Francia,
all’estero e voleva me perché sapevo l’inglese. Vado all’ufficio di collocamento e lì mi hanno detto
“Qua può fare solo la colf. I lavori d’ufficio sono per gli italiani”.
- Questo le hanno detto all’Ufficio di collocamento?
- Sì, lo dico anche se non so se sia importante dirlo.
- Dica pure tutto, che tutto è importante.
- Mi ricordo che c’erano 5 o 6 persone lì, mi hanno intervistato, ho detto che avevo questa
opportunità….negato!
- Che strano!
- Ma a Milano no, perché le altre che erano con me a Milano hanno potuto fare import-export,
lavorare in ufficio, a Torino no.
- C’è questa diversità fra le due città…
- Lo so, a Milano lo so, per questo abbiamo provato, invece no…
- Che strano!
- A Torino è molto….a Torino è così, solo colf.
- Solo colf.
- Allora non era ancora colf, era domestica.
- E questo glielo hanno detto all’Ufficio di collocamento di Torino?
- Sì. Io non potevo stare senza lavorare, o facevo di nuovo il night, ma logicamente mio marito non
poteva accettare una cosa così, però io dovevo lavorare perché non essendo sposata con lui – lui era
separato – come faccio? Devo lavorare. Solo che non avevo mai fatto la colf in vita mia.
- Stavate già assieme, allora, con suo marito?
- Sì, quando sono scappata ero andata con lui.
- Vivevate già assieme, qui a Torino?
- Sì.
- E suo marito che cosa faceva, che cosa fa?
- Faceva il tipografo.
- In un giornale?
- No, in una sua tipografia. Però dovevamo trovare qualcosa, prima abbiamo trovato il sistema che
sua sorella mi ospitava, ma non potevo andar avanti così, io non sono abituata ad essere mantenuta,
sono stata sempre abituata a guadagnare dei soldi, e poi come facevo ad aiutare i miei?
- Perché doveva anche aiutare i suoi, insomma. E in tutti questi giri, anche qui in Italia, ha sempre
continuato a guadagnare quella cifra lì che mi diceva, 300-400 dollari?
- Sì, 600.000 lire. Con tutto pagato.
- Allora, nel 1980? L’ultimo stipendio che ha avuto, diciamo qui in Italia, quando era Asti per
esempio?
- Ad Asti non lo so, dovunque andiamo il patto era quello lì.
- 600.000 lire, però era tutto spesato.
- Sì, tutto spesato, c’era anche il budget per mangiare, quindi quello che prendevamo era pulito.
- E riusciva a mandare a casa questi soldi?
- Sì, perché c’erano le banche, anni fa per farlo si pagava, comunque…
- Sì, adesso c’è la West…
- Magari non mandavo per sei mesi, poi mandavo una bella cifre, perché altrimenti le spese erano
troppo alte.
- Ha sempre mandato per sua madre, per sua sorella e per il suo fratellastro?
- No, no, solo per mia madre.
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- Solo per sua madre e per sua sorella?
- No, per mia sorella no.
- Solo per sua madre. Senta, lei ha altri parenti, cugini, emigrati in giro per il mondo?
- Sì, ho un cugino che va in nave, fa il marinaio sulle navi.
- E’ figlio di sua zia, sorella di…
- …dalla parte di mia madre. La sorella di mia madre.
- E’ lui fa il marinaio. Lo sta facendo ancora?
- Sì, lo sta facendo ancora, è tanto che non lo sento più, però…..ecco, invece lì, vede, lui fa il
marinaio, gira, ha la moglie, che è mia cugina - quella che contatto di più, perché hanno anche il
telefono – si è fatto la famiglia, ha comprato la casa, una loro figlia è anche mia figlioccia – non
l’ho mai tenuta in braccio, ma da noi si usa anche quando non ci sei – adesso già la mia figlioccia è
sposata, sono tutti grandi, ma ha una bella vita, perché sua moglie ha potuto…
- Si è organizzata, ha saputo tenere la famiglia. Però lui continua a fare il marinaio, continua a
girare per il mondo?
- Sì, perché sta ancora pagando questa casa.
- Quindi starà via sei mesi, poi ritorna….
- Sì, sì.
- Ci sono molti filippini che fanno il marinaio.
- Non so esattamente cosa fa, so che gira con le navi. Una volta la sua nave è attraccata a Genova,
ma ora che arrivavo lì era già ora di ripartire.
- Non siete riusciti a vedervi! Però, se ho capito bene, con questa famiglia di suo cugino ha migliori
rapporti che non con quella di sua sorella e del suo fratellastro?
- Sì. Ultimamente le mandavo i soldi, poi lei gestiva un po’ come darli, perché attraverso di lei
riesco a far arrivare i soldi dove vorrei, e poi anche sono in contatto per i filippini che arrivano di
qua, se c’è da mandare qualche vestito lo mando da lei, perché hanno il telefono, invece mia madre
non ha il telefono. Poi mia cugina ha il mio numero, che invece non ho dato né a mia madre né a
mia sorella, perché tutte le volte che mi telefonano hanno bisogno solo di soldi, non mi hanno mai
chiesto come stavo, se avevo bisogno di qualcosa, mai. Anzi, so quanto costa l’elettricità e il gas
nelle Filippine! (ride)
- Costerà meno che qua, immagino.
- Non ci faccio caso, anche se soffro, però dico “va bene”.
- Ha sempre gestito sua madre i soldi in casa, anche quelli che lei dava in casa?
- Ecco perché non posso neanche dare torto, giudicare è troppo facile, non posso neanche dire “mia
sorella ha fatto quello che ha fatto” - perché lei, secondo mia madre, si è portata via delle cose –
però non posso neanche giudicare di queste cose, perché lei è sempre tirata, tirata. Io dovrei stare al
posto di mia sorella per capire perché l’ha fatto. Io non lo farei, perché sono sempre stata indipendente, più indipendente di lei.
(controllando si vede che la cassetta si è già fermata, si è perso un pezzo di registrazione, si è
arrivati all’Iraq, si decide di fare un breve riepilogo).
- Dall’Iraq è tornata nelle Filippine passando per Hong Kong perché aveva il passaporto scaduto, da
Hong Kong è tornata nelle Filippine, ha fatto il semestre, poi è andata in Egitto e poi finalmente in
Italia, a Milano e Asti…
- Anche Padova, Pordenone, Viareggio, Ravenna, dappertutto, solo al Sud non siamo andati.
- Ma in teatri o in alberghi?
- Nei night solo che ci cacciavano dopo due o tre giorni, perché non sapevamo lavorare, solo a
Milano e Asti è piaciuto il nostro spettacolo e siamo rimasti.
- Si ricorda in che night è stata a Milano?
- Non mi ricordo il nome, era in Via Torino.
- Io abito lì vicino. Era forse una piazzetta che si chiama Santa Maria Beltrade?
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- Può darsi.
- E ad Asti ha conosciuto suo marito?
- Sì, il 28 giugno eravamo a Milano, il 1° luglio l’ho conosciuto, poi abbiamo fatto una festa nella
piscina di Asti, lui mi ha offerto il visto e lì è cominciata la nostra storia.
- Dopo un anno di balletto è scappata a Torino, è andata a vivere con lui, ha chiesto di poter
lavorare con il fratello di suo marito e all’ufficio di collocamento le hanno detto che poteva fare
solo la colf perché questi lavori erano riservati agli italiani.
- Questo è successo nell’80, anni fa.
- Sì, ma mi sembra lo stesso molto strano….
- Che non è come a Milano, che è un po’ più aperta come città, a Torino c’è un’altra mentalità.
- Sì, che ci sia un’altra mentalità è vero, però, mi sembra anche illegale.
- Però è la verità quella che dico…altrimenti non avrei lasciato perdere quella opportunità di lavoro.
- Ma io le credo, le credo. Poi mi diceva che mandava i soldi a casa, che li ha sempre gestiti sua
madre…..
- Perché io non sono abituata ad essere mantenuta da mio marito, allora ho cominciato a fare la colf
a una signora per un anno, una napoletana, grazie a lei ho imparato a lavorare come domestica, mi
ha insegnato proprio.
- Mi dica come è andata poi questa cosa?
- Prima passavo come ospite della sorella di mio marito, per avere il permesso di soggiorno, mentre
io cercavo un lavoro. In corso Peschiera c’era questa famiglia napoletana, marito moglie e tre
bambini e cercavano un aiuto per tre o quattro ore. E io ho cominciato lì, tramite conoscenze –
perché anni fa, se non avevi conoscenze…- mia cognata, diciamo cognata anche se non lo era, era
amica di una pianista che dava lezioni a questa signora e tramite lei ho imparato a fare la domestica.
La signora era molto brava e mi ha insegnato.
- A fare che cosa?
- Pulizia….
- Ha lavorato da lei, quindi è stato il suo primo lavoro?
- Sì.
- Era una famiglia?
- Sì, marito moglie e tre bambini.
- Era una famiglia ricca, povera, cosa facevano?
- Edile.
- Lui era un impresario edile. E lì ha lavorato 4 ore al giorno?
- Sì.
- E ha cominciato a imparare un po’ l’italiano?
- Già con mio marito, nel balletto…perché il nostro vantaggio era che parlavamo inglese, allora
mentre eravamo nel balletto leggevamo…sa quei giornali dove ci sono le figurine….i fotoromanzi.
Allora lì traducevamo dall’inglese in italiano. Poi a mio marito scrivevo sempre, lui mi correggeva,
poi parlo tanto, come vedi sono chiacchierona!
- Va benissimo, anzi!
- E imparo così, poi ad un certo punto, come dice mio marito, mi sono fermata. Ho saputo parlare
italiano, ma non ho più migliorato.
- Ma lo parla abbastanza bene!
- Mah, per essere qui da 25 anni….non parlo molto bene.
- No, non mi sembra.
- Sbaglio perché ad esempio, invece di dire parlata perché è una femmina dico parlato.
- Non sono cose importanti, è stata molto brava.
- E lì ho cominciato.
- Siamo nell’80?
- No, nell’81, quando sono scappata….
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- Sì, poi sono scappate anche tutte le altre, il balletto si è sciolto, mi ha raccontato anche che suo
cugino fa il marinaio, ma ha lì la sua famiglia, una moglie e due figlie, che una è la sua figlioccia….
- Sì, ha costruito una casa tutta per loro…..ha fatto studiare i figli all’università, la figlia ha avuto la
possibilità di lavorare come guida turistica, voleva fare hostess sull’aereo, ma non so se non è
passata per l’altezza, poi l’ha fatto sulla nave.
- Ah, ha navigato anche lei. Mi dica bene ora che cosa faceva in quel primo lavoro di 4 ore?
- Facevo le pulizie, poi per subito, dato che sono un po’ diffidenti, portavo solo la figlia all’asilo,
dietro l’angolo, e poi tornavo.
- Mi dica ancora una cosa, tornando un attimo indietro. Come direbbe che era la situazione
economica della sua famiglia nelle Filippine, con sua madre e sua sorella e con lei che lavorava
come ballerina? Era una situazione economica molto bassa?
- Non mi rendo conto, perché loro ogni volta che mi telefonano sono lamenti.
- Sto parlando di quando lavorava come ballerina? Lei era brava, guadagnava parecchio?
- Sì, sì, già allora chiedevano i soldi per mettere su un negozio, ma non si è mai fatto niente.
- Sua madre le diceva questo?
- Sì, ma non ho mai saputo dove finivano i soldi. Anche mio marito, quando siamo stati là
ultimamente, diceva “Boh, non so mai dove mia suocera mette questi soldi”.
- Non si capiva.
- Non si capiva, non c’era amante, non c’era niente…..
- Però i soldi mancavano sempre. Ma lei dava tutto a sua madre?
- No, no.
- Si teneva qualcosa anche per lei.
- Poi alla fine mandavo 50.000 così.
- Anche mentre viaggiava come ballerina?
- No, mentre viaggiavo era un’altra cosa, ma poi quando sono stata in Italia con mio marito, anche
perché non potevo mica, qui in Italia c’erano tante spese e io guadagnavo soltanto per le 4 ore che
lavoravo, mentre facendo la ballerina guadagnavo di più. Anni fa come colf si guadagnavano 3.000
lire all’ora, e quanto mandavo io? Tutto lo stipendio del mese? Ce l’ho anch’io qualche spesa,
credo, non mi sono mai fatta mantenere da mio marito. Lei lo sa che la mentalità in Italia è diversa
che nel mio paese.
- Posso immaginare.
- Nel nostro paese, e l’ho detto sempre anche a mio marito, le donne come mia madre tengono i
soldi e danno soltanto un budget al marito, ai figli. Qua in Italia non è così.
- Lì da voi sono le donne in genere che amministrano i soldi?
- Se lavora, e se non lavora amministra i soldi.
- La casa che avevate fatto dopo che è stata incendiata era vostra?
- Nell’89 è incendiata, poi nel 90-91 l’ho venduta.
- Questa era di vostra proprietà?
- Sì.
- Avevate il televisore lì?
- Sì.
- La macchina non credo?
- No.
- Avevate elettrodomestici? la lavatrice?
- No.
- Il frigorifero?
- Il frigorifero sì.
- Com’era il livello di vita rispetto all’Italia? I prezzi. Che differenza c’è tra i prezzi in Italia e nelle
Filippine?
- Non so, so che una maestra da noi guadagna solo, parlo di anni fa, 100.000 lire al mese.
- Adesso una maestra, un’insegnante, guadagna 100 euro al mese?
- 100 euro, 150 euro.
- Un medico quanto guadagna nelle Filippine, adesso?
- Pressappoco la stessa cifra.
- Un operaio, sua sorella, quanto guadagnava?
- Ancora meno della maestra, 70-80 euro.
- 70-80 euro al mese?
- Non so, io sto dicendo com’era anni fa, però penso che sia cambiato poco. Perché adesso parliamo
di euro, e per farlo in lire bisogna fare il doppio, giusto?
- Sì, giusto. Nelle Filippine, quando è andata l’ultima volta, quanto costava un cinema, un giornale?
- Otto anni fa? Un euro andare al cinema.
- Un euro nel 2000. Un litro di latte?
- Il latte non saprei.
- Una cena al ristorante?
- Questa costa di più, perché logicamente si tratta di prodotti export, come la pasta, e costa tanto.
Diciamo che da noi, al ristorante, con 35.000 lire riesci a mangiare il pesce in 4 persone, avendo
anche lo spettacolo.
- Quindi in un buon ristorante. Lì, non è mai stata aiutata da bambina da altri parenti? C’erano solo
sua madre e sua sorella? O altre persone che venivano a prenderla, a portarla a scuola, a riportarla a
casa?
- Sì, perché quando mia madre lavorava ho avuto tante baby-sitter, poi siccome mia madre non
sapeva stirare, veniva anche qualcuno a stirare, questo me lo ricordo. Una volta che mia madre ha
stirato una sottoveste l’ha bruciata! Perché mia madre, questo lo diceva lei, veniva invece da una
famiglia benestante, ecco perché forse non è abituata ad avere pochi soldi e poco benessere.
- E’ un po’ spendacciona, come si dice in Italia. Ma ha sempre lavorato come controllore sugli
autobus?
- Sì.
- Lì le donne lavorano parecchio…..
- Sì. Nell’isola di Boracay, c’è una signora mia amica….
- Boracay, è un’isola per turisti, credo…
- Sì, mio marito ne è innamoratissimo, questa signora vende collane, fa i massaggi. Boracay è
composta solo di 7 Km.
- Di spiaggia….
- Lei va con la figlia, mi pare, fa i massaggi, vende le colane e il marito è a casa che guarda gli altri
bambini. Anche il mio datore di lavoro, che è andata già nelle Filippine, ha capito che il mio paese è
matriarcale.
- Un paese matriarcale, dove le donne hanno potere, hanno forza. E il tempo libero come lo passava
al suo paese?
- Si mangiava da MacDonald, si passeggiava in quei grandi supermercati….
- Lei andava in vacanza?
- Quando poteva mia mamma mi ricordo che andavamo in montagna, in gita con l’azienda dove
lavorava mia mamma.
- Andavate nel nord delle Filippine, dove ci sono le montagne?
- Sì. Andavamo anche a fare delle gite religiose, come fosse andare a San Giovanni.
- Dei pellegrinaggi?
- Sì, dei pellegrinaggi, perché mia madre come le ho detto, è molto religiosa.
- E oltre che nel balletto, andava anche a ballare con gli amici?
- No, ho girato nelle Filippine sempre con il balletto, siamo andati a Mindanao, poi sulle navi,
facevamo questo spettacolo….
- Sui traghetti per le isole?
- Montserrat, non so se lo conosce.
- Montserrat è un monastero in Catalogna.
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- E’ il nome di una nave che gira lì.
- Ho capito. Un nome spagnolo anche questo.
- Da noi sono molto più ricchi gli stranieri dei filippini, il numero uno più ricchi è la comunità
cinese. Da noi i filippini sono un po’ sfruttati dagli stranieri. Potrei dire che dagli spagnoli abbiamo
ereditato un po’ di pigrizia, poi quelli che vengono qua hanno capito che qua si lavora, perché se
non si lavora non c’è niente, e cambiano. Io almeno posso dire che in parte sono cambiata, anche se
già da giovane avevo voglia di ballare, di fare, non mi piacciono quelle donne che stanno
lì…dipende anche dal carattere.
- Ma lei ha fatto una vita abbastanza particolare, si è mossa, ha conosciuto paesi, il Giappone, Iran,
ha girato parecchio.
- Per questo forse ho imparato a capire la gente, è bello, perché ho viaggiato ma non solo per
turismo, se vai soltanto come turista non capirai mai la vita com’è, forse questa è la mia sfortuna e
la mia fortuna, nello stesso tempo.
- Dell’Italia cosa sapeva, prima di venire nel nostro paese?
- Niente, niente. Forse quando andavo a scuola, ma chi se lo ricorda. Soltanto Sicily, mafia, quelle
cose lì.
- Mafia, queste erano le idee che aveva. Ma non aveva mai visto un film?
- Sì, come si chiama quel film che è molto famoso….non mi ricordo più, quello abbiamo visto nelle
Filippine….”Uomini….
- Mimì metallurgico?
- No, non me lo ricordo…era un film in costume.
- Un film in costume? Non si ricorda che cosa mostrava questo film?
- Forse di Garibaldi?
- Un film storico?
- Non mi ricordo, qualcosa del genere, una vostra cosa che era molto popolare come film.
- Il Gattopardo?
- Sì, il Gattopardo, eccolo qua.
- Con Claudia Cardinale.
- Ecco, quel film da noi è arrivato, tanto tempo fa.
- Quindi non ha mai pensato di emigrare in Italia?
- No, no.
- E’ stato un caso?
- E’ stato un caso, è stata una fortuna per via di questo balletto. Era il sogno di ognuna di noi.
- Quello di venire via?
- Sì, di venire via per lavorare, per migliorare rispetto alla vita nelle Filippine. Era già il mio sogno
quando ero piccola, credo di tutti i filippini delle Filippine.
- Quello è il sogno di tutti i filippini? Andare via?
- Sì, di andare via, perché ci sono tanti filippini che sono andati in America, che hanno studiato
medicina, quelle cose lì, per migliorare.
- Sì, molti vanno per studiare.
- Quella è la partenza. L’idea.
- L’idea di tutti di partire. E ce l’aveva anche lei sin da piccola?
- Sì, ma non solo per emigrare, perché piace. Forse è un impulso così.
- Invece sua sorella non l’ha mai avuto questo impulso?
- Mia sorella lei dice che io ho un carattere più estroverso. Anche dove lavoro adesso, ho avuto
l’opportunità di far venire in Italia anche lei. Io lavoravo sotto, prima, dove c’erano marito, moglie e
due bambini, e lei avrebbe lavorato sopra, dal notaio, una persona sola, sarebbe stata fissa.
- Chi lei?
- Mia sorella.
- Ma è venuta qua, sua sorella?
- No, ho fatto le domande, solo che mia sorella, che in quel momento era tornata da mia madre e
aveva anche cambiato lavoro, faceva l’ispettore in una di quei grandi magazzini, come la
Rinascente di qui, quella che controlla le commesse, è scappata di nuovo con quel signore.
- E adesso fa ancora questo lavoro?
- Nel 90, sto dicendo, quando ho trovato questo lavoro per lei.
- Sì, sì, lei non è venuta qua ma ha trovato questo lavoro in un grande magazzino.
- No, lei lavorava lì, è scappata con questo signore e ha lasciato quel lavoro bello, per amore.
- Ho capito, adesso ho capito.
- E guadagnava abbastanza, ha preso tutta la liquidazione ed è tornata con questa persona. E’
innamorata. L’amore è cieco.
- Quindi ogni tanto scappa con lui, poi ritorna….
- Quando sta male torna da mia madre, perché ci sono io che gli do un apBoggio.
- E adesso sua sorella cosa fa? Vive ancora con questo signore?
- Non lo so, non so più. Perché vive, non vive….Prima che mancasse mia madre….perché anche lei
è brava, perché nonostante tutto che mia madre non aveva un carattere facile, come lei avrà
capito….
- Io ho capito che lei ha un forte carattere!
- Diciamo che mia madre era buona ma, diciamo, mi perdoni, prepotente. Io le voglio bene e anche
se dicono che sono la cocca di mia madre, però sono anche un tipo ribelle, le rispondo. Mia sorella
invece è quella bonacciona, e infatti ultimamente, quando stava con mia madre, l’ha tenuta lei, e il
marito l’ha lasciata perché non va d’accordo con mia madre. Poi ultimamente non potendo andare
più a lavorare, faceva qualche lavoro così, perché ha anche un figlio e poi mia madre non si alzava
più, doveva cambiarle i pannolini, non poteva più lasciarla da sola, ecco è lì è proprio mia sorella,
anche se ha sbagliato, tutti gli sbagli di questo mondo, però non ha lasciato sola mia madre, perché
siamo solo noi tre, diciamo, più o meno. Sui parenti non possiamo contare, perché nessuno andava
d’accordo con mia madre, neanche sua sorella.
- I fratelli quelli dell’altra famiglia non li ha proprio mai conosciuti? I suoi fratelli di primo letto?
- C’è solo il mio fratellastro. Mio zio è morto molti anni fa, quando io ho compiuto 18 anni.
- Quindi li ha persi proprio completamente di vista.
- I parenti suoi della provincia di Panpang non li ho mai conosciuti. I nonni….non ho mai
conosciuto i nonni.
- Lei non ha mai pensato di andare a vivere in un altro Paese, a parte l’Italia?
- Prima di avere il bambino credevamo io e mio marito di poter stare nelle Filippine, di poter
costruire là, abbiamo comprato due terreni, uno a Boracay e uno fuori Manila, in provincia, sempre
intestato a me, ma da quando abbiamo avuto la bambina……
- Siete rimasti qui.
- Sì, perché lui dice che abitare nelle Filippine con la bambina no, noi due è un’altra cosa, bambina
no, perché sapendo come è difficile la vita nelle Filippine, come è sporco, non è come in Italia. E’
come essere a Napoli!
- Mi piacerebbe andare a visitare le Filippine, deve essere molto bello.
- Basta che non sia Manila, basta che è fuori.
- Deve essere molto bella la natura, le isole…
- Ha detto mio marito che c’è tanta vegetazione.
- Che bello! Mi piace tantissimo.
- Però le dico io che sono delle Filippine, l’Italia è bella.
- Sì?
- L’anno scorso siamo riusciti ad andare a fare la crociera, ma più bella dell’Italia non ce n’è.
- Meno male. Però non pensava prima di andare a vivere in Giappone o in un altro paese?
- No, no, anche se il Giappone è bellissimo, pulitissimo, ma la mentalità non…..poi da giovane non
è che pensavo neanche…
- Ma da bambina pensava di venire via o di restare a vivere nelle Filippine?
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- Di andare via.
- Di andare via. Tutti i filippini sognano di andare via?
- Quasi tutti.
- Mi sa che ci sono moltissimo donne che vanno all’estero a fare le colf?
- Adesso! Perché io sono una delle prime che sono arrivate qua….
- Immagino, dopo però ne sono arrivate tantissime…
- Sa, poi quando uno è qua chiama il parente, fa venire il cugino, per questo motivo sono aumentate.
Perché come farebbero a venire qua se non c’è qualcuno che gli cerca il lavoro, gli trova la signora?
- Molte sono arrivate dopo che lei era già qua, perché nell’80 non mi ricordo che ci fossero filippini,
lei è stata proprio una delle prime.
- A Torino, non a Milano. Ma prima di me ci sono quelle arrivate nel 75, nel 76.
- Ah sì, ci sono quelle arrivate ancora prima?
- Sì, sì. Ci sono quelle che sono già pensionate.
- Davvero? Io pensavo che fossero arrivate dopo dalle Filippine. Quando è venuta in Italia che visto
aveva?
- Artistico, contract worker.
- Che visto?
- Contratto, lavoratori con contratto, perché facevo il balletto.
- Quindi un visto di lavoro?
- Sì, non ero clandestina.
- Non è mai stata clandestina?
- No, ho soltanto cambiato il permesso di soggiorno da contract worker a domestica.
- E poi si è sposata?
- Sì.
- Presto, o siete stati insieme molto tempo?
- Io e mio marito siamo insieme dal 1981, e ci siamo sposati nel 1990. Perché abbiamo dovuto
aspettare la separazione di mio marito e il divorzio.
- In quel periodo dall’81 al 90 lei aveva il permesso di soggiorno valido…
- Sì, valido.
- Non è mai stata in clandestinità, ha sempre avuto il permesso di soggiorno?
- Sì.
- Quindi alla frontiera nessun problema, evidentemente?
- No no.
- Il lavoro attuale. Mi può raccontare per cortesia che cosa sta facendo adesso?
- Adesso faccio solo 3 ore.
- Adesso sto facendo solo tre ore con il notaio, una persona soltanto.
- E’ un anziano?
- Ha 55 anni.
- E vive da solo?
- Sì. Ho un orario un po’ brutto, dalle 11 alle 14, perché per un signore che vive sola è importante
che qualcuno gli prepari da mangiare.
- Gli prepara solo da mangiare?
- No, anche la pulizia, però diciamo che l’orario è quello, dalle 11 alle 2….
- …..perché gli prepara anche da mangiare.
- Mangiare! Pasta, pastina, insalata, carne saltata in padella, però tra preparare, cucinare e preparare,
per lui è comodo avere qualcuno in quell’orario. Io prima lavoravo già per sua cognata al piano di
sotto. Per quello ci conosciamo già da 15 anni, dall’89.
- Con questo sta facendo solo 3 ore?
- Sì.
- E cucina e lava i piatti o pulisce anche la casa?
- Anche la casa, e la terrazza.
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- Pulisce anche la terrazza. Stira?
- Sì, stiro e lavo.
- E in tre ore al giorno riesce a fare tutto?
- Diciamo che mi organizzo, non c’è da lavare e stirare tutto i giorni. Per esempio oggi è lunedì
faccio tutte le pulizie, perché il sabato e la domenica nessuno fa niente, però normalmente lui il
sabato e la domenica non c’è, ha case a destra e sinistra, sta bene, insomma.
- Sta bene di famiglia?
- Sì, però quando torna ci sono le lenzuola che arrivano da qua a là.
- Quindi il lunedì ha il grosso bucato?
- Sì, il bucato e le pulizie. Poi il martedì stiro, e tutti i giorni faccio da mangiare. Poi il mercoledì
faccio qualche pulizia particolare, come l’argento.
- E’ una casa grande?
- Due piani di 120 mq. ciascun piano.
- E’ una villetta?
- Sì. In quella casa vivono lui e suo fratello sotto.
- E lei lavora solo per lui o anche per suo fratello sotto?
- Solo per lui.
- Come ha incontrato questa persona? Come è stata assunta?
- Come le ho detto, anni fa ho cominciato con quella signora napoletana, che poi si è trasferita a
Roma perché a Torino non c’era più lavoro come edile, allora combinazione la cognata del notaio,
quella che abita di sotto, cercava qualcuno e la signora è venuta personalmente a dare le referenze,
ha detto che ero brava, di buona volontà, l’unica cosa che ho la testa dura – tutti dicono che il mio
difetto è la testa dura – e così mi hanno assunto. Mi ricordo che era l’89 perché è l’anno che si è
incendiata casa mia, ero tutta disperata, ho rotto un servizio di porcellana, però siccome sono bravi
non mi hanno fatto pagare niente, hanno capito.
- Non le è mai capitato di dover versare denaro per trovare lavoro, cose di questo genere?
- No, sempre tramite conoscenze e referenze.
- Ed è stata assunta da questo signore che di mestiere mi ha detto che fa?
- Il notaio.
- E’ scapolo, non ha moglie, è solo, e lei gli tiene un po’ in ordine la casa?
- Sì.
- Però è abbastanza ricco, visto che ha una casa così grande?
- Sì.
- Non ha altro personale di servizio?
- Quello dell’ufficio, basta.
- Ma in casa è solo lei?
- Sì.
- E’ assunta con il contratto?
- Sì.
- La pagano regolare, i contributi, non ci sono trucchi?
- No, no, tutto regolare, poi lui essendo notaio è molto preciso, al centesimo, anzi i bollettini
dell’Inps li faccio fare a loro, si fidano di me, vai tu che non ho tempo, non ci sono problemi, ormai
mi conoscono, 15 anni a questa parte.
- Da quanti anni lavora con lui?
- Solo da lui…..sono tornata nel 99.
- Quindi dal 99 a oggi ha sempre lavorato con questo signore e sempre tre ore al giorno?
- Sì.
- Quindi è una cosa consolidata, che va avanti così da sei anni e continuerà così?
- Sì, con tutte le arrabbiature, tutto normale! Se si bisticcia con il marito e i fratelli, figuriamoci con
il datore di lavoro!
- Ha bisticciato con il suo datore di lavoro?
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- Sì, però forse lui questo lo apprezza, perché anche se è il mio datore di lavoro, quando ho qualcosa
da dire lo dico. Quando dice qualcosa “Notaio, io lavoro!”, magari lo dico con un po’ più di garbo,
però rispondo.
- E’ giusto.
- Cioè anche se è il mio datore di lavoro esigo il rispetto, non è che quando non c’è lui io non
lavoro, quindi gli spiego “Per far questo ci vogliono queste ore, per questo ci vuole questo limite
qua”.
- Perché alle volte chiede di più?
- Quando è arrabbiato per il suo lavoro si sfoga con me quando torna a casa. E lo stesso quando
sono arrabbiata io, lui dal buongiorno se ne accorge già “E’ arrabbiata oggi Rosario, vero?” “Sì”
lui fa così con me, io faccio così con lui, quando ho qualcosa da dire lo dico.
- Fa bene, è giusto.
- Forse anche mio marito mi ha migliorato sotto questo lato qua, forse prima non osavo per paura di
offendere, lui mi dice “no, è meglio così” perché anche lui è così, e io adesso sono diventata peggio
di mio marito.
- Quanti giorni lavora alla settimana?
- Dal lunedì al venerdì.
- Quindi tre ore al giorno per cinque ore la settimana, poi sabato e domenica liberi. Posso chiederle
quanto guadagna all’ora?
- Sono dodicimila lire, non ho mai cambiato.
- Quindi 6 euro all’ora.
- Ma con tutto a posto.
- E ci sono alcune cose che fa più volentieri a altre meno?
- Stirare mi piace, mi sento più tranquilla quando stiro.
- E invece una cosa che le piace di meno?
- Le piante, quando devo bagnare il giardino anche lui alle volte non si fida. Gliel’ho anche detto
“Notaio, non ho il pollice verde, è inutile. Se vuol far morire le piante chiami me, se le vuol far
vivere non mi chiami” . Poi quando vengono i giardinieri allora sì che mi dà fastidio, perché io sono
un po’ “strega” su queste cose, perché sporcano, non fanno attenzione…
- Ma lei deve tenere tutta la casa in tre ore, non è poco?
- Anche la mansarda di sopra, mamma mia!
- Quindi tre ore non sono poche?
- Ma come le ho detto, mi organizzo, poi spesso lui il lunedì e venerdì lui non c’è, allora invece di
fare da mangiare faccio altre cose, come mettere a posto negli armadi o quelle cose lì. Non ha tante
pretese, solo che quando gira così allora sì, allora mi incavolo anche per quello.
- Sì, in tre non è che possa prendersi molte pause, lavora intensamente?
- Sì, non pranzo neppure, ormai sono anni. Anche stamattina per colazione ho preso solo il caffè
tanto per svegliarmi.
- Le ultime tre ore che ha fatto sono state oggi?
- Sì.
- Mi dica esattamente che cosa ha fatto in queste tre ore oggi?
- Oggi? Allora, ho fatto le pulizie di tutti i giorni, sotto, non nella mansarda, quella la faccio
domani. Oggi ho fatto solo la camera da letto, il salone, lo studio, il corridoio, i due bagni, la cucina.
- Le pulizie. Gli cambia anche il letto?
- Sì, l’ho fatto venerdì perché non c’era a dormire. Venerdì ho cambiato le lenzuola. Poi è arrivato
l’elettricista, avevo paura che tardasse, doveva venire all’una e mezza, è arrivato alle due meno
dieci, doveva controllare perché in mansarda sono rimasta senza luce.
- Quindi deve fare anche questi lavori di manutenzione?
- No, devo aspettare l’elettricista. Però alle volte me la cavo da sola. Ho imparato da sua cognata ee
anche dalla signora napoletana “prima di chiamare vedi se riesci a farlo tu”.
- Lei cucina per lui, lo serve anche a tavola?
- Sì, sono lì. C’è il fornello lì. Mentre servo lavo i piatti che ha usato, così non mi fermo mai.
- Ha le chiavi di casa?
- Sì.
- Le dà anche altre incombenze, commissioni da fare fuori, fare la spesa, pagare le bollette?
- Qualche volta, ma ha avuto pietà di me, perché non ho la macchina e ho troppe cose da fare. Il
pane lo compro tutti i giorni.
- Qualche volta quindi fa la spesa?
- Sì quando ce la faccio, il latte per la colazione, i bollettini dell’Inps, ci pensa lui, ha la segretaria.
- Altri incarichi di fiducia?
- No, quando lavoravo per la Graziottin sì.
- Poi mi racconterà. Vi fate dei regali? Le ha fatto mai qualche regalo?
- Adesso, perché domenica fa la prima comunione mia figlia. Siccome voleva farmi fare qualcosa in
più questa settimana, io gli ho detto di no perché mia figlia faceva la prima comunione, non
racconto bugie, e allora lui, non sapendo cosa fare, mi ha dato un po’ di soldi. Un pensierino, non è
che si spreca tanto, il mio datore di lavoro!
- A Natale, Pasqua?
- Mi dà 30 euro. Però non è che me li aspettavo, mi basta avere il mio lavoro. Nessuno è perfetto,
ma se mi ha tenuto tanti anni vuol dire che andavo bene.
- Ha conosciuto i suoi amici, i suoi parenti?
- Sì, sua mamma e suo papà li ho conosciuti, c’ero già quando sono mancati.
- Vi capita di frequentarvi fuori dall’orario di lavoro?
- Sì, quando ha la cena servivo io. Io non volevo servire, gli ho detto di chiamare altri, ma lui vuole
me, perché io so servire a tavola, l’ho imparato. Io non so cucinare bene, gliel’ho detto, so cucinare
alla buona. Allora lui prende il mangiare al ristorante e lo fa servire da me, perché si fida solo di
me.
- Quindi fa anche ore in più, oltre quelle tre ore?
- Sì.
- Le capita anche di fermarsi durante il giorno qualche ora di più, qualche volta?
- Sì. Però cosa faccio? Non lo conto neppure, perché quando posso uscire prima lui non dice niente,
facciamo in questo modo qua.
- Ho capito, c’è una certa elasticità.
- Allora logicamente quando lui va via, perché alle volte va anche fuori Italia, che cosa faccio io lì,
se ho già fatto tutto? Magari per due giorni non vado.
- Però è onesto sulle ore? Se fa qualche ora in più?
- Lui non controlla, sono io che faccio tutto. Gli dico soltanto “Questo mese sono tante ore” e bon, è
finito così, perché sa che se avesse dei dubbi su di me io me ne vado subito. Lo sa come sono, sono
un po’ balorda.
- Vi date del tu?
- No, sempre del lei. E’ il mio datore di lavoro, non mi permetterei mai.
- Un uomo così da solo magari ha bisogno ogni tanto di raccontarle le sue storie. C’è della
confidenza? Le chiede un aiuto psicologico?
- Ogni tanto si confida, sì. Sa che rimane tra me e lui soltanto, perché è uno sfogo. Trova in me una
confidente.
- Di problemi anche personali?
- Sì, e anch’io ogni tanto mi confido, ma deve rimanere fra noi due, non mi piace che altri lo
vengano a sapere.
- Però in tanti anni avrà conosciuto anche il suo giro di amici?
- Sì, sì, poi i suoi amici sono quasi uguali a quelli della cognata che abita sotto, c’è una signora che
mi conosce da molti anni e che è stata anche molto gentile con me.
- Quindi si è instaurato un rapporto abbastanza di amicizia?
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- No, amicizia no, per me l’amicizia è qualcosa di più profondo. E’ sempre un rapporto fra datore di
lavoro e domestica, c’è sempre una barriera.
- Ho capito.
- Sì, ci sono cose che non può permettersi di dire a sua cognata e le dice a me, tutto lì.
- Quello che deve fare lo stabilisce lui o lei?
- No, lo stabilisco io. Qualche volta che ha bisogno qualcosa mi dice “Rosario, fai quello”, e io lo
faccio logicamente, perché è sempre il mio datore di lavoro, però generalmente mi programmo e mi
organizzo, e glielo dico anche “notaio, non mi dica niente, perché se non mi dice niente io mi faccio
il mio programma e faccio tutto”.
- Beh, se è durato sei anni, vuol dire che è un rapporto che prosegue abbastanza bene?
- Sì, anche perché non sono mai andata d’accordo con nessuno! Quante ne ho passate!
- Qualche litigio?
- Specialmente quando chiede “Rosario, dov’è questo?” “Non so dove l’ha messo lei!”. Poi l’ultima
è questa del vino. Ma come è possibile! Nei pochi momenti che è rimasto a casa sabato e domenica
ha preso del vino da suo fratello. Lunedì c’ero io e non trovava più questo vino, ma di sicuro non
era scappato, allora quando è sceso da suo fratello ho guardato io e gli ho detto “è questo? E allora è
sempre stato qua, è perché non guarda mai bene!”. Che poi una che lavora lì può offendersi, perché
magari pensa che l’ho preso io. “Ma io mica l’ho detto a lei!” “E però il suo stomaco dice così!”
Se non rispondi in questa maniera non riesci a ottenere rispetto.
- Lei fa bene a farsi valere, evidentemente.
- Lui del resto dice che è meglio così, perché una persona zitta zitta magari dietro fa qualcosa che
non va.
- Da quello che ho capito però è una persona corretta, ad esempio non c’è mai stato nessun
atteggiamento da parte sua nei suoi confronti come se fosse una straniera?
- No, anche se si arrabbia qualche volta, mi dice sempre “Lei, quando le dicono qualcosa, non dica
che è una domestica, dica che è una governante, vedrà che con quelle del Sud….” Ce l’hanno con
quelle del Sud.
- Mi può fare un po’ tutta la storia dei lavori fatti? Abbiamo cominciato nell’81 che faceva quelle
prime ore……
- Poi mi hanno mandato via perché erano in una villa e avevano bisogno del custode. Allora ho
dovuto cercare un altro lavoro.
- Per quanti anni?
- Fino all’85.
- Dall’81 all’85. Un solo lavoro?
- Sì.
- Qui a Torino?
- Sì.
- Come colf?
- Come domestica.
- Cosa faceva qui? Spesa, cucina, pulizie?
- No, la spesa no, e neanche cucinare perché la signora lo faceva lei.
- Pulizia, stirare?
- Sì, pulizia, stirare.
- Guardare il giardino, accompagnare i cani?
- No, erano in appartamento, non ne avevano.
- Non erano anziani?
- No erano giovani.
- Solo pulire, lavare i piatti, rifare i letti?
- Passare il battitappeto, avevano tappeti dappertutto meno che in cucina.
- Era un appartamento questo?
- Sì, sì.
- Era un contratto regolare questo?
- Ai primi tempi no, alla fine sì, perché anche il marito aveva un po’ paura, sa com’è…
- Di un controllo?
- Sì, però prima volevano essere sicuri.
- Però non viveva con loro, non ha mai vissuto con la famiglia?
- No, non ho mai fatto la fissa lì, no.
- Lei stava con suo marito.
- Poi loro sono una famiglia riservata, su queste cose. Però lì sono stata trattata come una di
famiglia. Una volta mi è capitato di servire a cena, con la signora, io non cucinavo, solo per aiutare
a servire a tavola. Hanno mangiato l’aragosta? Erano in sei. Il datore di lavoro, non come quello
dove lavoro adesso, ha detto che le aragoste dovevano essere 7, perché c’ero anch’io e dovevo
mangiarla anch’io.
- Quante ore faceva alla settimana?
- Penso 3-4 ore al giorno, non mi ricordo, forse due o tre volte la settimana. Non ricordo bene,
perché erano proprio gli inizi. Poi è stato un po’ spezzato il mio lavoro con loro, perché poi ho
dovuto andare via appunto perché si sono trasferiti in collina.
- Si è licenziata lei?
- No, ma lì in collina avevano bisogno del custode, e poi mi è successa qualche disgrazia, se posso
non dirla, ho sofferto tanto.
- Cosa è successo, non lo può dire?
- Mio marito ha avuto problemi con la giustizia. Io non c’entro niente, comunque essendo
convivente….Allora ho dovuto cercare un lavoro come fissa, avevo 23 o 24 anni, parlo dell’85, non
avendo nessuno, sono andata da una signora che stava alla Crocetta. La filippina che c’era prima
non voleva più stare, perché usciva solo il giovedì e la domenica pomeriggio verso le 3 o le 4 e
doveva tornare alle 7 di sera. Io, non sapendo come andava a finire con mio marito, ho accettato.
- Quindi è andata a vivere lì come fissa?
- Sì.
- Quanto è rimasta? Dall’85 fino a?
- Sono rimasta pochi mesi. Giugno, luglio, agosto, poi a ottobre sono andata via. Ho capito che è
un’altra cosa essere fissa.
- Era a contratto, lì?
- No, non mi ha messo a posto. Diceva di sì, diceva di sì, ma poi non l’ha mai fatto.
- E lei lavorava lì tutto il giorno e tutta la notte?
- Sì. Come le dicevo, la filippina che c’era prima andava via soltanto giovedì e domenica dalle 3
alle 7, per quello era andata via. Per me andava bene. Poi mi ha portato al mare per tre mesi, a
Sanremo, e aveva bisogno. C’erano anche dei cugini che venivano dall’America, così oltre lei
c’erano anche loro. Comunque nella casa alla Crocetta c’era la cucina, la sala da pranzo dove c’è
l’ascensore, mi chiamava con il campanello…..
- Era vestita da cameriera?
- Sì, con il grembiule, tempo fa si usava così.
- Quanto prendeva lì?
- 800.000 lire, o 750.000 mila.
- Invece nel primo lavoro quello dall’81 all’85 quanto guadagnava?
- Era solo mezza giornata, 250.000, 300.000 lire al mese.
- 300.000 lire al mese, 4 ore al giorno.
- Forse anche meno, non ricordo bene, non vorrei dire una cosa per un’altra, pero suppergiù.
- Che famiglia era, questa dove è stata dall’81 all’85, era un libero professionista?
- Era un impresario edile.
- Invece questa signora era ricca?
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- Mi sembra che avesse una farmacia prima. Mi contava i biscotti che mangiavo, la carne che
mangiavo. La mia camera era vicino alla cucina, era un corridoio, c’era più loro armadio che mio
letto. Non potevo riposare perché andava avanti e indietro.
- Qui siamo a Torino o a Sanremo?
- A Torino o a Sanremo è uguale.
- Sono stati tre mesi brutti, insomma?
- Sì, ma ho stretto i denti, avevo bisogno di lavorare.
- Da qui se ne è andata lei, mi pare?
- Sì, quando eravamo a Sanremo. Combinazione a Sanremo c’era il proprietario della casa dove
affittavamo io e mia cognata. Mia cognata voleva che prendessi il suo appartamento perché lei si
trasferiva e comprava una casa. Allora per non perdere la caparra e tutto il resto potevo passare
dall’altra parte, però essendo sola….
- Diciamo che è stata brava in questo periodo.
- Fortunata anche, perché ho potuto prendere la casa di mia cognata, mentre se avessi dovuto
tornare in quella vecchia erano 85.000 lire al mese di affitto, nel 1985, camera e cucina e 5 piani
senza ascensore. Quindi, con quello che ho guadagnato….
- ….si è presa questa casa. Dov’era?
- Era in corso Montecucco.
- Qui a Torino?
- Sì.
- Quindi si è presa questa casa e ha trovato anche un altro lavoro?
- Sì.
- Nell’85?
- Nell’86. Sa dove ho trovato lavoro? Dall’ingegner Peirone, che era il figlio del sindaco di Torino
anni fa.
- Quindi immagino una famiglia benestante?
- Sì. Era bravo l’ingegnere. Una mattina si era allagata la cucina perché la lavastoviglie che
perdeva l’acqua, se non me lo diceva lui non me ne accorgevo perché aveva già pulito tutto lui. E lì
sono stata anche poco, perché c’era invece la signora…..
- Quanto ci è stata?
- 10 mesi, neanche un anno. Perché io quando è così non ci riesco, il lavoro per quanto sia non mi
pesa, però il rapporto con chi lavoro deve essere buono, altrimenti no. Si può sopportare tutto ma
basta che sei d’accordo nell’ambiente dove sei, perché non è che si arrabbiava con me, però si
arrabbiava con i figli, sbatteva la porta….
- Quindi c’era questo ambiente un po’ così…
- Lei sola, perché i figli e l’ingegnere no. C’era anche un cane, un pastore tedesco che portavo fuori.
Poi quando sbagliava mi portava le rose per farsi perdonare, ma uno, due, tre volte, poi dopo non
riesci più.
- Viveva insieme a loro?
- No, facevo 8 ore e guadagnavo lo stesso 750 – 800.000 lire al mese.
- A contratto, qui?
- Sì sì sì.
- Qui è stata poco perché c’era questo ambiente pesante, questa signora?
- Sì, piangevo quando sono venuta via, i figli e l’ingegnere volevano che restassi, ma io ho fatto
compiere 18 anni alla figlia e sono venuta via, perché ti chiedeva scusa, ti portava dei fiori, però
ormai l’offesa l’aveva fatta.
- Ho capito il tipo, si arrabbiava, faceva delle sfuriate, poi chiedeva scusa, quel tipo lì.
- Poi dopo di là dove siamo andati? Sono tornata dai napoletani, quelli dell’81. Perché anche se
avevano il custode, la signora non riusciva a trovare qualcuno che va bene come lavorare.
- Questo impresario edile?
- Questi custodi non sono capaci di fare il lavoro di casa, non la signora lei, l’anziana, non trovano
nessuno che va bene, allora mi hanno preso di nuovo a me. Lavoravo dal lunedì al sabato, sabato
mezza giornata e lunedì e venerdì dalle 8 fino alle 5.
- 8 x 5 fa 40 più 4, lavorava 44 ore la settimana?
- E guadagnavo 850.000 lire.
- E qui sempre come colf?
- Sì.
- Senza dormire lì?
- No, però sono 4 piani da pulire, perché è una villa, il giardino non è mio, il cane non è mio,
mangiare non è mio.
- Quindi non si curava del giardino e del cane?
- No, solo la casa 4 piani più lavo e stiro, però lavora anche la signora con me, altrimenti quattro
piani…..
- Cucinava?
- No, no.
- Solo pulire e stirare?
- Capitava di rado che tardava, allora facevo bollire l’acqua, tutto lì.
- E quanto tempo è rimasta?
- Fino all’89 quando sono arrivata alla famiglia Boggio.
- E poi dall’89 al….?
- …al 94 sono stata dalla famiglia Boggio, che è il fratello di questo notaio.
- Ed è notaio anche lui?
- No, è ingegnere. E’ proprietario di un campo di golf, adesso.
- Però! Sempre a contratto?
- Sì, poi nel 94, eccola qua, sono andata via dopo tanti anni, con la scusa che volevo l’aumento di
stipendio ma non era vero. Con loro avevo un buon rapporto, come le ho detto, finché un giorno che
era il mio compleanno – e al compleanno ci tengo tanto, di essere tranquilla, di essere serena –
arrivo alle 8 mi urlano “Rosario, ma tu cosa hai fatto, mi hai bruciato la casa!” e qua e là. Il giorno
prima alle 5 è arrivato l’ingegnere e sentiva la puzza, la signora non sentiva niente ma il naso
dell’ingegnere è molto fine. Fino alle 11 non sapevano cosa fosse, alla fine alle 11 di sera
l’ingegnere entra nella stanza di lavoro, dove c’è la lavatrice, dove c’è lo stiro, e l’ha visto, il ferro
da stiro giù, stava bruciando già la casa. Fortunatamente il tavolo è antincendio, non prende fuoco,
si brucia tutto intorno, ma non prende fuoco. Eccolo qua: chi è stato? Rosario, perché l’unica che
lavora è Rosario. Arrivo, una scenata! Ho pianto perché non mi hanno detto neanche “Buon
Compleanno”, magari non lo sanno neanche, però almeno chiedermi “Rosario, sei stata tu?” No, era
scontato che sono stata io. Ho chiesto come avevano trovato questo ferro da stiro e loro “Giù”, ma
io non lo lascio mai giù, o almeno fino ad oggi che parliamo io ho sempre quella cosa che lascio il
ferro da stiro in questa posizione. Poi se ho il dubbio torno indietro per controllare tutto, perché la
casa non è mia, è una grande responsabilità anche questa, come lei sa. E tutta la mezza giornata mi
ha fatto passare proprio….
- E questo l’ingegnere?
- No, no, la signora. Che ho tanta confidenza, ho sempre avuto un buon rapporto. Mi ha portato
fortuna perché nel 90 mi sono sposata, poi…
- Si è sposata nel 90?
- Nell’89 mi è bruciata la casa, nel 90 mi sono sposata, nel 92 ho potuto tornare nelle Filippine dopo
12 anni, è il mio portafortuna, però non ho potuto accettarlo, perché lei non immagina come mi
hanno insultato! Poi all’una arriva il figlio più grande…
- Questo quando è successo?
- Nel 94.
- Quindi poi è andata via da lì dopo?
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- Dopo qualche mese, quando ho trovato qualcosa ho trovato la scusa che volevo lo stipendio un po’
più alto, sapevo che non voleva darmelo.
- Era sempre a libretto? Quanto prendeva?
- Guadagnavo già da lei 9.000….
- 900.000?
- No, 9.000 lire all’ora.
- E quante ore faceva dall’ingegnere?
- 6 ore, la casa era di due piani. La signora mi chiamava Speedy Gonzales. Perché i bambini erano
piccoli.
- Ma tu accudivi anche i bambini?
- Quando non c’è la baby sitter sì. Oppure se una baby sitter non riesce a trattenere i bambini
chiama me, perché io sono di polso, mi chiama tedesca, oltre che Speedy Gonzales. Perché la baby
sitter è più permissiva, invece io…..
- E magari c’era anche il giardino e un cane?
- Il giardino qualche volta, ma non è che facevo….veniva il giardiniere.
- E il cane?
- Il cane no, l’ingegnere non lo voleva. I gatti…no, quelli li hanno presi quando io non c’ero più.
- Quindi da qui è andata via appena ha potuto?
- Ho trovato un lavoro da una maestra, che sono rimasta poco anche lì, neanche un anno…un anno.
- Nel 94 siamo arrivati.
- Dalla fine del 94, fino a quando ho comprato Alessandra, fino al 96, solo che mi hanno messo a
posto solo….
- Quindi 95-96…
- E poi è nata mia figlia, non mi hanno neanche messo a posto come maternità…cioè no, non hanno
potuto…
- Questa era una maestra?
- Una era maestra e l’altra pediatra. Cioè le otto ore erano divise fra due datori di lavoro, perché
erano vicine: una pediatra e una maestra. Fino al 15 novembre ho lavorato così, loro volevano che
lavorassi fino alla fine di novembre, ma non ho potuto perché ho avuto Alessandra il 26.
- Quante ore lavorava con queste due?
- 8 ore, 7 o 8 ore al giorno.
- E anche dall’ingegnere lavorava tutto il giorno?
- Quale ingegnere?
- Quello di prima, dove c’è stato l’incendio.
- 6 ore, dal lunedì al venerdì, niente sabato.
- Poi nel 96 è arrivata sua figlia. Quando è nata lei ha cominciato a lavorare un po’ di meno?
- Sì. Non mi hanno potuto mettere la maternità, non ho avuto niente, perché non avevo due anni
consecutivi, perché mi ero fermata.
- Così non ha preso neanche la maternità?
- L’Inps non me l’ha data. Allora dopo ho fatto un part-time qui, un part-time là, perché avendo una
figlia come si fa? Io lavoravo con mia figlia nel marsupio. Io non sono capace a fermarmi.
- Ma qualcuno l’ha aiutata a tenere sua figlia? Non ha mai avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno?
- No perché, avendo la tipografia….io aiutavo mio marito in tipografia poi, dopo quel problema che
ha avuto, ha ricominciato a ricostruire questa attività. . Nell’87, pian piano, con il mio stipendio che
guadagnavo bene, pagavamo l’affitto, suo fratello gli ha dato dei soldi per comprare di nuovo il
macchinario, e di lì abbiamo ricominciato, per cui respiravo un po’, ecco.
- Ho capito, quindi ha fatto ore, da quel momento?
- Poi, dopo il lavoro da Boggio o di qua e di là, lo aiutavo in tipografia. Facevamo solo conduzione
familiare e lì ho imparato a usare il computer, facevo io la composizione dei biglietti da
visita…Volevo andare a scuola, ma alle serali hanno tolto il corso di….come si dice per imparare il
computer?
- Computer grafica.
- Ecco, allora mio marito ha comprato il computer, io ho preso un libro e mentre leggo pratico, e
così ho imparato.
- Che brava! Molto brava.
- Sì, poi mio marito è anche un po’ capace, perché è il suo lavoro….
- Quindi ha fatto sempre un po’ di ore qua e un po’ di ore là, fino ad adesso dal 96?
- Mi faccia ricordare, tipografia, poi ho lavorato part-time da una dottoressa, poi ho preso la
cittadinanza nel 97, che l’ho chiesta, e poi lavoravo solo poco, perché poi ho potuto mettere mia
figlia all’asilo nido, però ho sempre lavorato mezza giornata, part-time, perché mio marito aveva
bisogno là.
- Part-time vuol dire 4 ore al giorno?
- Sì, più o meno. Poi nel 98 arriva fresco fresco il cugino di mio marito, che ha un albergo in
Liguria, ce l’aveva, e poi ci ha invogliato a farci soci con lui a prendere un albergo, sempre in
Liguria. Mio marito, essendo suo cugino, gli sembrava tutto buono, la Liguria va bene per la
bambina, un po’ di sacrificio e poi diventiamo soci, perché noi non entriamo con i soldi, ma con il
lavoro, mentre lui metteva i soldi, e poi noi guadagnavamo 500.000 lire al mese, così. Io come
femmina, come intuizione femminile, non mi piaceva. La mettevo un po’ sul ridere. Lui è del
segno dei Pesci, mio marito anche, allora dicevo “Non andrete d’accordo, non mi piace un Pesci!”
io che ho sposato un Pesci. No, non mi va, perché ci sono problemi, una donna riesce a vederli.
Avendo una bambina piccola, l’albergo è grosso. Siamo in 5 soci, lui e la sua convivente, lui fare
l’amministrazione, la moglie e Carlo in sala, io sono alle camere, 60 camere, e il cuoco. Lui avrebbe
il 50% logicamente, 20 il cuoco e noi tre il 10. Pagheremmo prima la nostra quota, prima di essere
soci. Io ero titubante, perché mio marito mi aveva messo in mente questo “fare società non è mai
bene”, ma lui era un cugino, è bravo…..In quattro e quattr’otto, nel settembre del 98, siamo partiti
per la Liguria, lasciando la casa e la tipografia. Il macchinario l’aveva fatto portare via, perché non
era riuscito a venderlo in pochi mesi soltanto. E qui è venuto fuori come era veramente il cugino.
Era prepotente, davanti agli altri ci umiliava, e poi non è andato bene come albergo, perché si
lavorava a settembre, però c’erano cose che non mi andavano, anche per mio marito, ma più che
altro era prepotente proprio. Io so fare il mio lavoro, facevo anche la reception , lui metteva il naso e
io “Guarda che so rispondere al telefono”.
- Faceva anche la receptionist?
- Qualche volta. Arrivati lì la moglie si è ammalata, così ho fatto anche la sala. Perché lui per non
chiamare aiuti, per non far uscire altri soldi extra, diceva di fare noi quello che potevamo. Così ho
fatto la sala, con tutte quelle persone. Ho fatto la lavapiatti, perché quella che lavava i piatti erano
dipendenti della proprietà precedente, però ci hanno seguito per i primi tempi per vedere com’è, non
è che ci possono lasciare subito a lavorare da soli, l’ex proprietario ci dava una mano.
- E’ un albergo grosso con 60 camere?
- Sì, a Varigotti, era molto bello. Facevo anche la lavapiatti, perché quello che lavava i piatti si è
ammalato e ha dovuto essere operato ad una gamba.
- Ma prendevate qualcosa o lavoravate solo per pagare la vostra quota per diventare soci?
lavoravate per prendere la vostra parte di proprietà dell’albergo?
- Sì, però poi a novembre siamo tornati a Torino. Perché ultimamente…..io non ho problemi, però
in un albergo c’è un’altra pulizia, io non ho mai usato i guanti, ma in quell’albergo ho imparato ad
usare i guanti, con mille persone che entrano ed escono dall’albergo, ma il vero problema era il
carattere del cugino. Allora alla fine ero diventata balorda, lavoravo lo stesso ma non parlavo più
con nessuno e a mio marito non piace quando faccio così. Allora abbiamo deciso di tornare qui,
senza casa, senza lavoro, senza niente. Siamo andati da suo fratello a Chivasso, quello che lo aiuta
sempre….
- ….quello della tipografia..
- …solo che se stiamo a Chivasso, come faccio a trovare lavoro? Magari per me è più facile trovare
che non lui, data la sua età, abbiamo 15 anni di differenza tra me e mio marito, con la bambina
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ancora. Ho tribolato tanto per cercare una scuola lì in Liguria, perché come faceva una bambina a
crescere in un albergo così? Ma non c’era una materna che me l’accettasse perché non aveva ancora
tre anni e non volevano i pannolini, c’era solo a Loano.
- Quindi doveva tenersi anche la bambina, una vita durissima.
- Ma a me non interessava, basta che ci fosse l’armonia.
- Sì, ho capito che per lei l’importante sono i rapporti.
- Poi, se proprio devo lavorare tanto perché mi dice che dopo tre anni sono socia, ma le parole si
fanno presto a dire, io non ci credo, comunque se è una cosa che va bene, non per me, ma per mia
figlia che diventa proprietaria di qualcosa…
- Ha deciso lei di venire via?
- No, mio marito, perché sa che io sono balorda, e quando comincio a non parlare più…
- Comunque mi sembra di aver capito che fra lei e suo marito alla fine è lei che decide le cose.
- Mah, sembra così, ma non è proprio così, apparentemente!
- Se l’ho capito io!
- Dicono tutti, ma comunque….Se avessi deciso io non sarei andata in Liguria. Io volevo aiuto dal
fratello o dai parenti, ma non l’hanno dato perché dicono “Quando Carlo è con quella lì, campa
cavallo, non la puoi cambiare”, perciò nessuno mi seguiva. Perché poi hanno detto “ Ma lo sai,
Carlo, che tuo cugino non l’ha fatto per aiutare te, che avete il bambino, ma è perché ha visto
Rosario, Rosario è straniera e lui sa che le straniere, specialmente le filippine, lavorano tanto”.
Infatti è così, ma mio marito allora gli credeva.
- Quindi siete tornati dopo 3 mesi?
- Sì, e poi ho detto “a Chivasso cosa faccio? Non posso trovare lavoro lì”. Qua allora c’è, la
conosci, Laura, Minda, della nostra associazione, mia amica, mia comare…
- La vostra associazione di filippine?
- Qui abbiamo una associazione, l’Acfil.
- Mi può parlare dopo di questa associazione?
- Sì, senz’altro. Allora mi ha detto di andare a casa sua, abitano qua….
- E’ una sua amica, questa?
- Sì, nel mio quartiere, a due passi da qua, così potete trovare, e siamo rimasti due settimane.
- Ed è andata a vivere da lei?
- Sì.
- Con sua figlia?
- Figlia, marito e bagagli! Lei ha una casa grande, anche tanti parenti, però è gentile.
- Questa è una signora filippina?
- Sì.
- E fa anche lei la colf?
- Sì, fa assistenza agli anziani, più che altro.
- Una sua amica, quindi?
- Lavora da Bodrato.
- Cos’è, un paese?
- No, un politico.
- Ah, Bodrato, ho capito.
- Sono rimasta lì e intanto le suore mi hanno aiutata a trovare un lavoro.
- Le suore della Caritas?
- No, sono suore filippine. Mi hanno dato un lavoro, dalla dottoressa Graziottin.
- Questo nel 98?
- Sì, a dicembre, perché a novembre siamo tornati dalla Liguria.
- Anche lì ha fatto la colf?
- Sì, è lì che ho fatto un po’ di esperienza, mi ha fatto fare delle commissioni in banca, con gli
assegni, quelle cose lì.
- Quanto tempo è rimasta da questa signora?
- Poco.
- Aveva il contratto?
- No. Sa perché sono andata via? Perché nel colloquio io avevo detto che, da nessuna parte dove ero
stata, avevo mai pagato la quota di contribuzione che spetta alla colf.
- Hanno sempre pagato gli altri, bene.
- Dappertutto.
- E quante ore faceva qui?
- 4 o 5 ore.
- E quanto prendeva?
- Prendevo 12.000 lire l’ora già, 900.000 mila lire al mese. Allora le ho spiegato che non pagavo la
mia quota, mi ha detto “sì, va bene”, poi quando mi hanno messo a posto - ho fatto tutto il mese di
dicembre come prova, dice lei – e a gennaio mi ha messo a posto, vedo che mi ha tolto la mia parte.
Allora le ho detto “Dottoressa, avevamo detto che non avrei pagato la mia quota, l’avevo detto
subito al colloquio”. “Ma la legge mi dà il diritto di togliere la tua parte” Sono sciocchezze,
150.000 lire al trimestre, ma non è quello, è che non ha rispettato gli accordi e sono andata via per
quello. A parte le altre che non ero in buoni rapporti….la segretaria italiana che c’era prima…..ah,
poi rispondevo anche per le visite, perché lei aveva lo studio lì….forse per mettere zizzania, mi
diceva che da quando ero arrivata io mi faceva lavare tutto a mano, le camicie di Lacoste, oppure
altre cose che prima portava in tintoria, perché quella che c’era prima non glielo faceva, a me le
faceva lavare sempre a mano. Io ho notato questo. Dicono che sono prevenuta, ma non è che sono
prevenuta, cioè quando so di doverlo fare lo faccio, non sapendo che quella persona italiana, dietro
le mie spalle, andava a dire che non ero capace, che facevo male qua, che mi girava la testa e non
potevo andare su…….E poi quel lavoro che era diventato mio, mentre prima magari chiamavano
qualcun altro, sono poco furba in questo, sono scema.
- Quindi è andata via per questo?
- Sì, per un motivo e per l’altro. Perché sennò io sto lì, faccio tutto in 4 ore, faccio la spesa…
- Faceva anche la spesa?
- Sì, cucinavo…..è vero che non c’era mai, però facevo la spesa e cucinavo, perché quando arriva
vuole trovare qualcosa da mangiare.
- Caspita!
- Perché uno che non lavora in casa non si rende conto che ci vuole tempo. Come dico al mio datore
di lavoro, il notaio “Lei dice una cosa e per lei è già fatta”, ma a dirlo ci vuole un secondo, mentre a
farla ci vuole un po’. Poi da lì sono tornata dal notaio, ed eccoci qua.
- Quindi è tornata dal notaio, nel 98?
- No, nell’ottobre, novembre del 99, dalla Graziottin sono rimasta ancora un po’. E mi ha detto
ancora “Perché se ne va, qui era trattata con i guanti” “Dottoressa, se ero trattata con i guanti non
andavo via” non sono così matta ancora, in 25 anni che sono qua qualcosa avrò imparato, anche se
sono un po’ sciocca lo stesso.
- No, no, signora, per carità.
- Non mi chiami signora, mi chiami Rosario, perché signora si nasce, non si diventa.
- Rosario, d’accordo. Quindi dal 99 ad adesso sei dal notaio, fai tre ore al giorno, quello che prendi
me l’hai già detto….
- …12.000 lire, 6 euro.
- Il primo lavoro che hai fatto, che era con questa famiglia di napoletani, mi puoi dire come era il
rapporto di lavoro con queste persone?
- Bene, ci sono rimasta tanto, ho imparato da lei, lei è stata il mio maestro di lavoro.Da lei ho
imparato bene. Anche lei diceva “Rosario, sai qual’è la tua differenza? E’ che hai buona volontà” e
infatti dopo di me non ha più trovato nessuno, quando sono andati a Roma. Una volta mi ha
telefonato soltanto per chiedermi se volevo trasferirmi a Roma. Le ho risposto “Sa, mio marito è
piemontese, bugia nen” e infatti quella volta col cugino ho dovuto traslocare sul momento. Perché a
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Roma non trovava nessuno con la mia buona volontà – questo lo diceva la signora, non lo dico io.
Questo anche quando lavoravo con la Boggio, la cognata del notaio……..
- Questa prima famiglia è stata un’esperienza buona, questa dove lui era imprenditore edile?
- Sì, lui se non era per me, voleva anche che mangiassi con loro a tavola.
- Qui cucinava, faceva la spesa, rispondeva al telefono?
- No, la spesa non la facevo perché ci voleva la macchina.
- Però cucinava lei?
- No, cucinava la signora.
- Quindi solo pulizie?
- Pulizie, lavare e stirare. Portavo qualche volta all’asilo la bambina. Questo nell’81.
- Sì. Che atmosfera c’era, allora? lei era in Italia da poco tempo.
- Sì, diciamo che loro erano un po’ diffidenti. Erano gentili e nello stesso tempo diffidenti.
- Ma aveva le chiavi di casa?
- No, no, mi apriva lei. Non ho mai avuto le chiavi di casa, lì. E’ quello che le sto dicendo, delle
diffidenza. Ma non solo con me, anche con tutti gli altri dipendenti che hanno avuto. Sono molto
gentili, ma su quella cosa lì no. Anche il custode, quando non ci sono, i custodi sono lì, non è che
entra in casa loro.
- Però avevate confidenza? Vi davate del lei?
- No, a me dava del tu e mi chiamava Sara.
- Sara?
- Perché diceva che Rosario è troppo lungo, meglio Sara.
- Le aveva dato un nome nuovo! Ma vi scambiavate regali?
- Sì, mi ha dato qualche vestito.
- Guardavate la televisione assieme?
- No, no, come faccio, lavoravo a ore.
- Doveva essere vestita da cameriera?
- No, il grembiule, tanto per non sporcarsi, una cosa informale.
- Lì ha conosciuto gli amici, i parenti?
- I parenti, sì. Quando sono arrivati i genitori da Napoli, mi hanno portato i torcetti, che sono delle
specialità di lì.
- E lei aveva più rapporti con la moglie o con il marito?
- Sempre con la moglie.
- Parlavate di problemi personali?
- Sì. Però, ecco, questo signore napoletano mi ha aiutato a preparare la documentazione per la
cittadinanza, ha fatto tutto lui, di spese non ho speso niente.
- L’ha aiutata in questo senso qui?
- Sì, sì è occupato di mandare avanti i fogli, dai Carabinieri, dalla Polizia. Si è interessato di tutto
lui. Mi diceva “Così magari migliori la tua vita, non fai più la colf, fai qualcos’altro”.
- Ed è lì che ha avuto la cittadinanza?
- No, le ho detto che me l’hanno negata!
- Gliel’hanno negata la prima volta?
- Andava in gita, o in vacanza, con questi signori?
- No, sono andata soltanto una volta a Sanremo con quella signora. Spero che mai più nella vita
debba fare la fissa, è difficile, io ammiro quelle mie compaesane che fanno la fissa, devono avere
tanta pazienza. Mi stanco tanto a fare la giornata, perché quando fai la fissa non devi programmare,
quello che non fai oggi fai domani, però la stanchezza non mi fa paura, perché è nel mio carattere –
anche la cognata del notaio mi dice sempre “No, non potresti mai fare la fissa, perché non sei
capace di stare ferma”.
- Sì, mi dicono tutte che è una cosa molto difficile, questa, molto dura.
- Sei sempre chiusa tra quattro mura, esci soltanto, come nella mia esperienza, il giovedì e la
domenica dalle 3 alle 7.
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- E ha avuto litigi con questa prima famiglia?
- Una volta, non so che cosa era successo, non ho salutato e lei mi ha ripreso il giorno dopo. Ed era
giusto, perché sono stata maleducata, non ho salutato perché ero offesa, però in linea generale
niente.
- Eravate in confidenza, vi raccontavate le vostre storie?
- Sì…..però….poi con i bambini, lui è andato all’ospedale e sono rimasta a casa con i bambini a fare
la torta, il pasticcio, però come le ho detto, non c’era la fiducia, non mi davano le chiavi. Con tutti,
non solo con me.
- Cioè l’hanno aiutata molto, però….
- Sempre in modo distaccato, c’era sempre una barriera.
- E con i bambini?
- I bambini li ho sentiti ancora l’anno scorso, o due anni fa. Non mi hanno trovato dal notaio e mi
hanno cercato da Boggio. Da Boggio mi hanno lasciato e da Boggio mi hanno trovato. Volevano
che andassi lì perché si è sposata la primogenita, poi ho parlato con la più piccola “Sara, ce l’hai già
la macchina?” “No” “Oh, mamma mia, io sì!” Adesso avrà 28 anni, nell’81 ne aveva 3.
- Secondo lei come dovrebbero essere distribuiti i compiti domestici, in una famiglia ideale?
- Diciamo che io lavoro sì, faccio pulizia, ma in modo che non ci sia troppo da fare, in modo da
poter seguire meglio i vari lavori, così rendo di più.
- Ma l’uomo non dovrebbe fare niente?
- No, soltanto….per esempio, io metto a posto quei fogli lì, non è che domani devo trovare di nuovo
tutto sparso. Essere ordinato il mio datore di lavoro e avere rispetto del mio lavoro, perché il tempo
che perdo per rifare quel lavoro potrei occuparlo a farne un altro. Per esempio il notaio, è ordinato,
mette la maglia come la metto io, nel sacchetto e la rimette al suo posto, perché soltanto a mettere a
posto mi porta via molto tempo.
- Ma nella sua famiglia, nel suo paese, nella famiglia, è solo la donna che fa i lavori domestici?
- Anche i bambini. Nel mio caso, perché io sono povera. Io lucidavo, pulivo, mia madre guardava la
televisione (ride)
- Anche i bambini, ma gli uomini no?
- Non so, non saprei dirlo, perché mio padre non è stato con noi. In generale nelle Filippine gli
uomini vanno a lavorare, quelli che stanno bene hanno i domestici.
- Lei lavora ancora con suo marito, al computer o altro?
- No, da quando siamo andati in Liguria mio marito lavora sì e no, così.
- Non avete più la tipografia?
- Cosa vuole che faccia mio marito, alla sua età? Lavora come libero professionista, una volta ogni
tanto.
- Ha una pensione?
- No, neanche.
- Quanti anni ha adesso suo marito?
- 61.
- Beh, non è anziano.
- Però si dà da fare, tiriamo avanti lo stesso.
- Tirate avanti lo stesso, ha delle attività?
- Sono ancora io che vado.
- E’ lei che tiene in piedi la baracca. E spera di continuare così anche per il futuro?
- No, spero di trovare qualcos’altro, però non è facile alla mia età.
- Quanti anni ha lei adesso, se può dirmelo?
- Io? 45. Una cosa vorrei, vorrei cambiare. Poi mi chiedo “Sarei capace? Con gli studi che ho fatto
cosa potrei fare?” Potrei andare in un ufficio, adesso che ho la cittadinanza italiana, ma in quale
ufficio prendono una come me, li prendono più giovani.
- Sì, questo in parte è vero e poi come vede adesso la situazione non è molto buona. Quindi pensa di
continuare con questo lavoro?
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- Io se ho la possibilità volevo fare qualcos’altro, ma cambiamo sempre un po’ idea, volevo fare una
scuola per avere il permesso di aprire un piccolo bar.
- Una scuola per fare il barista?
- Sì, perché nelle Filippine se servi da mangiare o liquidi, devi avere un permesso, non puoi aprire
così.
- E suo marito sarebbe d’accordo, su questo?
- Sì, dovevamo farlo adesso, ma sono subentrate altre cose, non so se si fa o no. Questa sarebbe una
possibilità, anche se lavori di più però è sempre meglio che domestica.
- Insomma questo lavoro di domestica vorrebbe anche superarlo e fare qualcosa di diverso?
- Credo che sia così per tuti. Come le mie amiche, che adesso hanno negozi di alimentari, negozi di
gioielleria, solo che per diverse cose che è difficile spiegare, non ci riesco mai. Non ho paura di
andare a scuola. Però alle volte sono un po’ titubante, sinceramente parlando, perché non vorrei,
non dico abbandonare, ma trascurare mia figlia. Ha un’età adesso che se non la prendo non la tengo
più. Adesso cerca di rispondere, fa i capricci.
- Quanti anni ha, sua figlia?
- 8.
- E va bene a scuola?
- Sì, ma è troppo chiacchierona. Mi ha detto la maestra “E’ intelligente, ma è troppo chiacchierona”.
Chissà da chi ha preso? (ride). Da me, però anche mio marito non scherza.
- Ci sono vantaggi e svantaggi nel lavoro che fa? lei vede qualche vantaggio e qualche svantaggio in
questo lavoro di colf, ormai ha una certa esperienza?
- Vantaggi in che senso?
- Vantaggi potrebbero essere nell’avere un po’ più di tempo libero, di poter adattare l’orario alle
esigenze?
- Sì, con questo lavoro di tre ore sì.
- Le chiedo questa cosa perché lei ha molta esperienza. Secondo lei sono trattate in modo diverso ad
esempio una donna straniera che fa questo lavoro da una donna italiana?
- Sì, le dico subito di sì. Perché una donna italiana qualche volta riesce a girarla come vuole,
sinceramente parlando. Magari dicono che non è vero, ma è così. Non dico che è sbagliato. Come le
dicevo prima, che a me dicevano di lavare la roba a mano, a un’italiana non riescono a farlo fare,
perché trovano delle scuse. Riescono a girarla in questo senso. Invece a una filippina lo dicono
subito, devi lavare a mano, dico filippina perché io sono filippina, ma lo fanno anche con le altre
straniere. Oppure di salire sulla scala, trovano la scusa che gli gira la testa. Io anche se mi gira la
testa faccio attenzione e salgo lo stesso.
- E i lavoratori che non hanno il permesso di soggiorno, secondo la sua esperienza, sono trattati
peggio di quelli che il permesso di soggiorno ce l’hanno?
- Tante volte invece questi pretendono troppo. Quello che abbiamo passato noi che sono tanti anni
che siamo qua, quello che passano loro non è la metà di quello che abbiamo passato noi.
- Quelli che non hanno il permesso di soggiorno, i nuovi venuti?
- Sì. Io poi so che altri stranieri, appena lo hanno un po’ di esperienza se ne vanno, oppure appena li
mettono a posto, bon, finita lì.
- In che senso?
- Si mettono incinta, se ne vanno, trovano qualcosa di meglio.
- Ho capito, cercano di lasciare questo mestiere.
- Altri invece, non so, non hanno mai lavoro, non hanno documenti, poi trovano lavoro….qui però
non posso entrare nella situazione, perché io sento solo il loro parere, ma a me piace sentire due
parti, perché se ne senti solo una logicamente quello dice la sua.
- Lei conosce qualcuna delle Filippine o di qualche altro paese che faceva la colf ed è riuscita a
cambiare?
- Gliel’ho detto prima, quella che ha il negozio di alimentari, una che sta cercando di aprire un
phone center…
- Queste sono qui da molti anni?
- Sì, più o meno come me. Come le ho detto prima, una ha anche aperto un negozio di computer in
Filippine, perché ha qualcuno di fiducia lì. Dicevo anche a Laura “Laura, fammi fare l’assistente
segretaria!”
- Ma lei un lavoro impiegatizio potrebbe trovarlo, conosce l’inglese, sa usare il computer.
- Però non ho esperienza, la conoscenza è limitata, non so fare un granché, più che altro grafico. Per
la Prima Comunione di mia figlia ho preparato io l’invito, però poi mi corregge mio marito, per
esempio il carattere più piccolo…
- Io conosco molto bene le tipografie, perché ho fatto per molti anni il sindacalista dei tipografi, ho
girato molto le tipografie.
- Ma è mio marito che è capace di fare quel lavoro.
- Ma trova anche da lavorare adesso, lui?
- Non tanto, perché sa che adesso le tipografie non vanno più tanto, adesso fanno tutto col
computer.
- Sì, certo, bisogna specializzarsi un po’ in quello.
- Lui è riuscito a prendere il computer e avrebbe voluto avanzare nel lavoro, se non avesse avuto
quel problema….
- Ma dalle Filippine nessuno le ha mai chiesto aiuto per venire qua? Dai parenti che ha lì, nessuno le
ha mai chiesto “Tu che stai lì, dacci una mano che adesso mandiamo qualcuno”?
- Sì, sì, ma non ho avuto l’opportunità.
- Suoi parenti?
- Solo mia sorella, che poi sa che cosa ha combinato.
- Solo sua sorella che voleva venire qui?
- E poi ci sono quelli che lavoravano sulla nave, quando le ho detto che abbiamo fatto crociera, tanti
filippini in nave come camerieri e servi che ci dicevano “Siamo stufi di lavorare sulla nave, potete
trovarci qualche lavoro lì” e noi “Guardate che è difficile”. Dovevamo vederci qua, poi non hanno
più chiamato.
- E quando le ha conosciute queste persone?
- Quando abbiamo fatto la crociera l’anno scorso.
- Una crociera?
- Mio marito ha fatto un lavoro che ci ha permesso….ci hanno regalato una vacanza. 11 giorni, ma
11 giorni indimenticabili.
- Immagino!
- Che poi io dicevo “Non mi piace. Meglio in aereo. C’è la piscina lì, c’è il mare, io non so nuotare,
cosa faccio?” A Savona ho comprato delle riviste, così almeno leggo, faccio i cruciverba. Non le ho
mai aperte, le ho riportate tutte nuove. Sono stata la coccola della nave, perché lì, dal cuoco ai
camerieri, erano tutti filippini….
- Quindi ha conosciuto un bel po’ di gente…
- Mi sembrava di essere a casa mia, per dire. Sono andata in palestra, perché ho detto “Mamma mia,
per la prima volta nella mia vita vado in palestra”. E’ stata proprio una bella esperienza.
- Dove siete stati?
- A Barcellona, a Malaga, Tenerife, Marocco.
- Bello!
- Sì, bello davvero.
- Qui voi avete l’automobile, il televisore?
- Sì, sì.
- Riesce a vedere qualche volta alla televisione qualcosa delle Filippine?
- Come le ho detto, Alle Falde del Kilimangiaro e qualche filmato un po’ più brutto. Ma come mai
quando fanno vedere un filmato, come si chiama?.....un reportage dalle Filippine, fanno sempre
vedere quelli brutti sulla povertà, sulla prostituzione, perché non fanno vedere qualcosa di bello
qualche volta?
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- Ah, sì sì, ma queste sono le televisioni, sono così….
- Una volta facevano…..quando facevano il giro del mondo…….qualche volta lo vedo, solo
pochissime volte però, sono più quelli brutti che vedo.
- Mi può parlare un po’ del tempo libero? Che cosa fa nel tempo libero, che persone frequenta?
- Abbiamo questa associazione….
- Ecco, mi può parlare un po’ di questa associazione?
- Nel 96, quando ho avuto mia figlia, è giusto nata questa associazione ACFIL, Associazione
Culturale Filippine del Piemonte. Era un’idea di una mia amica.
- ACFIL, Associazione Culturale Filippine del Piemonte. Ed era un’idea di una sua amica?
- Sì, vedendo i giovani che stanno diventando tanto…..cioè dove si può andare…..per il futuro delle
Filippine, anche per l’integrazione, ma anche per conservare i nostri usi. Allora sono entrata in
questo gruppo, come sempre nella danza.
- Eh, lo stavo per dire! Lo stavo per dire!
- Ho insegnato a ballare a più di 100 persone , e quando abbiamo fatto l’inaugurazione abbiamo
fatto uno spettacolo di due ore di folcloristico.
- Lei ha fatto l’insegnante per un gruppo?
- Sì, adesso è poco che ho smesso, perché sa, la vecchiaia!
- Ma quale vecchiaia, signora, lei è giovanissima!
- Ma è cieco, lei? Ho male di ginocchio, male ai piedi, fra un po’ non mi alzerò più dalla sedia.
- Ma no, per carità!
- Facevamo degli spettacoli, il Comune di Torino ci chiamava quando c’era la festa “Identità e
differenza”.
- Delle feste tra comunità.
- Poi abbiamo…Minda, più che altro, perché solo lei ha 30 parenti qua, e allora riusciva proprio….
- 30 parenti?
- Sì, tra nipoti e….lei non è sposata, però ha la voglia di aiutare, di far valere….
- Mi sembra una persona molto interessante, da quello che mi sta raccontando?
- Sì, interessante, con un carattere un po’ così, però le voglio bene e lei mi vuole bene.
- Chi è questa signora?
- E’ una delle madrine di mia figlia. Sono 15 madrine e 15 padrini.
- Mamma mia!
- Da noi si usa così. E sono pochi ancora.
- Chissà che festa farete dopo!
- Peccato che non c’è, perché adesso lavora ad Alessandria.
- Fa la colf, questa signora?
- No, lei guarda una malato. C’è qualcuno che fa le pulizie.
- Fa l’infermiera?
- No, la badante, come la chiamate.
- Sì, badante si dice, anche se è un nome che non ci piace.
- Infatti siamo andate a Roma, non so se c’era anche lei…
- Sì, me l’ha detto. Mi dica ancora qualcosa di questa associazione. Vi vedete?
- Sì, la domenica c’è la riunione. Adesso è un po’ che sono poco attiva, perché in questo periodo
seguo tanto mia figlia, visto che ha cominciato la scuola e poi c’è stata la prima comunione, ma
quando serve aiuto vengo sempre. Per esempio, l’ultimo programma che abbiamo fatto come Acfil
è stata la Festa della Mamma. C’ero io come presentatrice, ho ballato anche, poi ho letto delle
lettere che i bambini hanno scritto alle loro mamme, e poi ancora prima l’Acfil ha organizzato,
come organizzano sempre, con il Consolato che c’è a Milano….
- Il Consolato Filippino?
- Sì, quello di Milano.
- Non c’è il Consolato Filippino a Torino?
- Prima c’era, ma non faceva il passaporto.
- Il Consolato Filippino a Milano è vicinissimo a casa mia.
- E’ vicino al Duomo.
- Sì, e io sto due vie più in là.
- Ecco, loro vengono qua, sono venuti il 25 aprile per fare i passaporti e noi abbiamo fatto una
programma. Siamo gli unici autorizzati, perché è l’unica associazione di Torino registrata in
Comune. Ci sono altre associazioni ma non le riconoscono perché non sono registrate. Abbiamo
organizzato quella volta un programma, io ero vicino a quelli che consegnavano i passaporti.
Organizziamo qualche volta qualche programma, qualche gita. Abbiamo una sede, ci riuniamo nella
Chiesa Cattolica San Giovannino che c’è in Corso Vittorio. Qui c’è padre Bena, padre Gianni Bena,
che è stato nelle Filippine per 35 anni, parla il filippino meglio di tanti filippini, e lui che è il nostro
parroco, il nostro “chaplin”.
- Ha un direttivo, questa associazione?
- Il presidente è Minda, io sono presidente della cultura, danza e spettacolo.
- Quindi ha un incarico proprio?
- Sì, un incarico
- Ci sono molti addetti, molti iscritti a questa associazione?
- Sì, siamo sui 250. Prima eravamo 500, ma sa, è sempre questione di idee. Altre sono andate in
altre associazioni….sa, un po’ di arie, un po’ di carattere….
- Diciamo anche di idee politiche?
- Sì, perché Minda è bravissima, però non a tutti piace come carattere, e allora….tutti noi abbiamo
difetti, lei è quella che mi ha aiutato nel momento cruciale di difficoltà e io queste cose non me le
dimentico. Anche se domenica non è venuta alla comunione, non ci parlo insieme, lei sa che ce
l’ho con lei, per una volta che volevo che venisse alla comunione di mia figlia lei non c’è. Però c’è
una scusa valida. Nella sua famiglia hanno l’abitudine di essere in armonia, in unione proprio, e
quella domenica avevano una riunione, perché adesso tra un impegno e l’altro non si vedono mai
tutti insieme, e combinazione avevano una gita.
- Ma ha anche incarichi qui alle Acli Colf?
- No, non ho incarichi. Sono tesserata qui, solo che Laura ha voluto che partecipassi all’Assemblea
generale che abbiamo fatto a Roma. Magari! Le dicevo “Laura, assumimi” subito verrei.
- Però si è interessata anche a questi problemi delle Acli Colf?
- Sì, come rappresentante delle Acli. Sa che abbiamo il giornale nostro e devo fare il rapporto. Sa
che non ho ancora fatto il rapporto….
- Quindi collabora anche col giornale dell’Associazione?
- No, non collaboro, ma visto che sono stata a Roma devo fare un rapporto.
- Questa Associazione si tiene informata anche di quello che succede nelle Filippine?
- Sì.
- Lei riesce a seguire un po’ gli avvenimenti?
- Più che nelle Filippine, quello che succede qua, le leggi di qua, ecco.
- Segue un po’ la situazione italiana?
- Sì. Nel nostro paese ci sono i giornali di oratorio e la chiesa ce li manda.
- Arrivano?
- Sì, quella mia amica che le dicevo ha cambiato vita e che vende al mercato, gestisce anche
un’edicola a Porta Nuova.
- E lì si trovano i giornali che arrivano? Perché vedo che anche a Milano arrivano molte riviste
filippine.
- E’ un’edicola dove si vendono tutti i giornali, di tutto il mondo, della Germania, delle Filippine.
- Sì, vedo che a Milano arrivano molte riviste filippine, e poi dove c’è il Consolato, che è
vicinissimo a casa mia, ci sono la domenica delle bancarelle dove vendono case nelle Filippine.
- Ah sì?
- Ci sono proprio le fotografie delle case….
- Quelle di Boracay, in multiproprietà?
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- Sì, penso che siano quelle.
- Io delle fotografie dei filippini non mi fido, comunque.
- Però c’è anche una televisione, adesso, fanno vedere le case e le case sono nelle Filippine e le
vendono. Lì a Milano, il Consolato la domenica mattina è aperto, quindi arrivano molte persone
anche la domenica mattina e hanno messo delle bancarelle fuori e vendono le case.
- Sì, le case, il mangiare, tutto.
- I suoi migliori amici, qui in Italia, al di là di suo marito e sua figlia, se dovesse dire amici e
amiche.
- Pochissimi, perché io sono balorda, non vado d’accordo con nessuno perché quando devo dire
qualcosa lo dico e i filippini tante volte si offendono. Italiani pochi, anche.
- Ma qualche amico ce l’avrà?
- Pochissimi, pochi ma buoni.
- Pochi ma buoni. Mi dica quali sono i migliori?
- Ce n’è una che conosco da poco, fa anche colf con me, non una filippina. Quando sono andata via
da quella zona e sono andata ad abitare in un’altra, dice “è come se mi avessero tolto un braccio”
perché ho sempre fatto di tutto per aiutarla. Anche se adesso abito qua, se ha bisogno corro fino da
lei dall’altra parte. E lei invece, quando due anni fa è morta mia mamma, eravamo al mare, eravamo
insieme, non avevo nessuno e dovevo tornare a Torino per mandare dei soldi. Ho chiamato lei a
Torino, dalla Liguria, e lei ha mandato qualcuno per mandare i soldi da parte mia, mi ha prestato
anche i soldi.
- Ha avuto anche bisogno di aiuto economico da questa persona?
- Sì, sì, ma glieli ho restituiti subito.
- Ha avuto bisogno di altri aiuti?
- Come Minda, quella volta, che ci ha ospitati. Dare a disposizione la propria casa, anche se hai altri
parenti, non è da tutti, diciamoci la verità.
- Quindi ha avuto anche delle persone che l’hanno aiutata. Ma ha avuto bisogno di aiuti economici
solo in queste occasioni o altre volte?
- No, fortunatamente no. Quando mi si è bruciata la casa ho chiesto un prestito al mio datore di
lavoro, ma dato che non avevo la figlia e stavo ancora bene, l’ho potuto restituire.
- Per mettere a posto la casa là, e poi li ha restituiti.
- E poi anche quando abbiamo comprato i terreni là, però l’ho chiesto in banca.
- Un mutuo?
- No, ho chiesto un prestito qua, perché c’è più interesse se lo chiedo nelle Filippine.
- Senta, qui dove vivete la casa è vostra?
- No, in affitto.
- E’ qui a Torino?
- Sì.
- Avete il televisore, elettrodomestici?
- Sì .
- La macchina?
- Sì.
- Ha preso la patente, lei?
- No.
- Però il telefono cellulare, queste cose, le ha?
- Sì, guarda il mio cellulare, è talmente antico! Ma tanto io lo uso solo per necessità.
- Sì, sì, ma anche il mio è vecchiotto. Senta, quando ha avuto bisogno di cose burocratiche, ha avuto
a che fare con uffici? Quello del lavoro me l’ha raccontato, ma altre volte, quando ha avuto bisogno
di pratiche burocratiche, a chi si è rivolta. Qui all’Acli Colf, per esempio?
- No, qui all’Acli Colf solo per i conti.
- Non ha mai avuto problemi di fare causa ai suoi datori di lavoro perché hanno mangiato,
rubacchiato?
- No, no.
- Non ha mai avuto problemi di conteggi fatti male, sbagliati?
- Sì, con la Graziottin, ma ho lasciato perdere. Potevo fare, ma ho lasciato perdere. Perché ho fatto il
preavviso di otto giorni ma non me l’ha dato, ma ormai sa, io sulle questioni di soldi, per me…..chi
ha fatto torto a me… prima o poi paghiamo i nostri torti, credo…quelli che possono facciano causa.
- Quando ha avuto problemi di salute o bisogno di andare dal medico? Ha un medico di base?
- Con questo medico dove vado non ho mai avuto problemi. Ne ho avuto con l’ingegner Peirone,
quello dell’86, la signora sempre, sono andata anche con loro in vacanza – non l’avessi mai fatto – e
il sabato e la domenica tornavo a Torino. Quando ero al mare alle 7 dovevo già andare a prendere la
focaccia, una volta avevo la febbre, ma lei non voleva sapere niente. Mi ha mandato lo stesso a
prendere la focaccia. Poi quando ero in collina, nell’80, stavo male, c’era una neve! La neve era
molto forte, in collina era difficile andare, invece di dirmi “Se c’è troppa neve non viene”, mi hanno
detto “Ci vediamo domani”.
- Beh, insomma….
- Poi ce n’è una che ha detto che le avevo rubato l’anello, io se non c’è da mangiare non mangio,
ma rubare no. Poi alla fine l’hanno trovato. Non è bello come lavoro, perché ci sono tante
responsabilità, devi stare attenta ogni cosa che fai. Anche la paga non credo che sia abbastanza, loro
dicono che adesso siamo pagati bene, non credo che sia abbastanza per tutta la responsabilità che
devi prenderti.
- Certo, certo. Comunque il medico di base ce l’ha? Per le visite non ha mai avuto problemi?
- No.
- Ha sempre fatto ricorso al medico di base quando ha avuto bisogno?
- Sì, sì.
- I soldi a casa mi ha detto per un periodo li mandava a sua madre…
- Adesso è un po’ che non ne mando, da quando è mancata mia madre….no, da un bel po’, anche
prima che mancasse mia madre.
- Perché prima li mandava quasi tutti?
- Perché poi l’affitto di quel pezzo di casa l’ho lasciato a loro, poi le facevo stare con la pensione di
mia madre, quella che ha.
- E adesso non ne manda più?
- Non so neanche dove sta mia sorella, sinceramente parlando.
- Non la sente più da parecchio tempo?
- Da quando è mancata mia mamma.
- Prima che morisse sua madre mandava anche dei regali?
- Sì, quando qualcuno andava nelle Filippine, ma non mandavo un’esagerazione. Qualche vestito,
qualche cioccolato, cose così.
- Mi racconta ancora due minuti qualcosa su questo viaggio che ha fatto nelle Filippine nel 92?
- Eh, dopo 12 anni non le riconoscevo più, avevo paura sia per me che per mio marito. Già io per
me non le riconosco, figuriamoci poi far vedere a mio marito. Cosa devo far vedere a mio marito, se
io non sapevo già più? Poi arrivo a questa casa che io ho costruito, un quarto solo è mio perché è
affittata, il giorno dopo che sono arrivata ero già dall’avvocato a vedere tutti i fogli della causa,
però quando siamo andati lì, siamo andati per 5 anni consecutivi, 92, 93, 94, 95 e 96, prima di
comprare mia figlia.
- Cioè ogni anno andavate nelle Filippine?
- In agosto.
- Con suo marito?
- Sì, perché allora aveva la tipografia, potevamo ancora.
- Anche con la bambina?
- Non era ancora nata la bambina, gliel’ho detto. Per quello potevamo, la bambina è nata nel 96.
- Ah, sì, ogni tanto mi perdo.
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- Allora stavamo a Manila 10-11 giorni, per rispetto verso mia madre che faceva il compleanno, il
10 agosto, poi giravamo.
- Le portavate dei regali, per il compleanno?
- Sì, e preparavamo anche una piccola festa per lei, su questo era d’accordo anche mio marito.
- Ma lei era molto legata a sua madre, insomma?
- Non esageratamente ma legata, sì, e poi come le ho detto, ero la sua cocca. Perché con lei ero
ribelle, ma anche dolce nello stesso tempo. Lei ancora era il tipo che non si faceva baciare…
- Però era molto legata a sua madre, per quello che quando poteva andava a trovarla. Le portava
regali, vestiti, qualcosa?
- Solo nel 96, l’ultimo anno che sono andata, ero in attesa di mia figlia, non ho potuto vedere mia
madre. Quando sono scesa all’aeroporto mi hanno detto di non farmi vedere da mia madre perché
altrimenti mi avrebbe fatto causa. Perché non so perché, diceva che io avevo venduto la casa senza
la sua approvazione. Che anche se vincessi la causa, avrei dovuto restare nelle Filippine per forza,
io non volevo fermarmi tanto perché avevo il lavoro qua, ma finché non finisce la causa se mi vede
firmare un foglio o consegnare un foglio di causa, non posso muovermi dalle Filippine. Allora mi è
dispiaciuto molto, ma non ho potuto vederla. Due anni fa, prima che mancasse, mi ha chiesto
perdono, e io le ho detto “Perdono non lo devi chiedere a me, io sono solo umana, a me non hai
fatto niente, sono tua figlia ed è lassù che devono decidere cosa fare”.
- Prima ogni quanto mandava soldi a sua madre?
- Dipende, dipende, non c’era una regola fissa. Perché le spese di invio erano alte e allora aspettavo
un po’ di avere una cifra più grossa. C’erano anche i periodi che li mandavo ogni mese, perché
continuavano a chiedermeli.
- Quanto mandava di solito?
- Quando stavamo bene anche 100, 200.000 lire che mio marito diceva “è troppo, è troppo,
mandagli 50.000 lire per vivere” . E aveva ragione perché quando mandavo di più quel giorno
facevano la festa e il giorno dopo non avevano di nuovo da mangiare.
- Era così la storia?
- Sì, io non l’avevo capito, ho capito un po’ in ritardo ma ho capito. Quando sono andata giù nel 92,
mi sono resa conto. Prima non andavo e non capivo, pensavo “ah, poverini, poverini, tu sei qua, stai
bene qua e loro non hanno niente”, invece non è così. E non sono l’unica persona così, ce ne sono
anche altri.
- Ah, è un po’ tutto così? Anche gli altri che mandano rimesse lì, poi vengono usate per far festa?
- Sì.
- L’ultima cosa, poi andiamo. Lei è credente, anche praticante?
- Sì.
- Andate a Messa la domenica?
- Sì.
- Anche con la famiglia?
- Sì.
- Come sua madre, insomma. La ringrazio tantissimo.
- Mi faccia poi sapere qualcosa.
- Senz’altro e mi farà piacere venirla a trovare nella sua associazione.
Informazioni di base:
- Ha una figlia di 14 anni nata in Italia che vive con lei e il marito
- Conosce l’inglese, il filippino, un po’ di spagnolo (parlato), l’italiano scritto e parlato
- Ha la cittadinanza italiana
- Vive in un appartamento di proprietà con il marito e la figlia
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CASO B – SCINTILLA (113)
Ti chiedo di presentarti. Chi sei,da dove vieni,quanti anni hai?
Io sono SCINTILLA delle Filippine, Manila. Ho 43 anni, con 4 figli e un marito, un marito solo. Il
più grande figlio ha 23 anni, è sposato l’anno scorso a dicembre, ha un figlio. La seconda figlia ha
20 anni. A marzo ha finito 4 anni del suo collegio, all’università . La sua professione è infermiera e
il terzo figlio di 18 anni e studia da infermiere da 3 anni in collegio. Ah, il primo mi sono
dimenticata già, un figlio ha già finito di studiare computer poi si è sposato dopo.
E questo è il più grande?
Il più grande. Ha finito computer- scienze ed è sposato con un figlio. Il terzo figlio è maschio, ha 18
anni e studia anche da infermiere al terzo grado di collegio e l’ultimo ha 16 anni, 3 anni di… terza
media. Mio marito prima lavora però adesso ha problema di salute e allora…
Che lavoro fa tuo marito?
Mio marito prima avevamo la macchina,come i tassisti che portano persone in città e poi dopo un
po’ è stancato per il suo lavoro, abbiamo comprato una macchina tipo furgone che porta l’acqua, poi
dopo un po’ si stanca di nuovo, ha venduto quella sua macchina e sono già tipo pensionato e poi
dopo quando sono nelle Filippine io ho il ristorante, prima di venire in Italia c’era un ristorante sotto
casa mia perché abbiamo casa a due piani. Al primo piano abbiamo il ristorante. Io facevo la cuoca,
da sola perché i miei figli mi aiutano a servire e poi in questo lavoro mi campa perché i soldi
arrivano tutti i giorni e quando i miei figli sono diventati più grandi mia cognata mi ha chiesto se io
volevo venire in Italia, non subito sono andata in Italia perché io vedo che il mio lavoro ci ha fatto
vivere come famiglia e quando mio marito decide che non vuole lavorare allora mia cognata ha
detto: “se vuoi venire,vieni in Italia”. Non subito. Poi dopo, 2 anni dopo io ho chiuso il mio
ristorante. Io ho deciso di venire qui in Italia.
Perché hai deciso di chiudere il ristorante?
No, perché quel tempo erano poche le persone che venivano a mangiare
Non c’erano tante persone?
No, non c’erano più tante persone perché vicino a casa nostra ci sono tanti ristoranti come ho fatto
io prima, perché ci sono tanti negozi vicino ci sono tante persone che hanno guardato che le robe di
mangiare fanno vivere, veramente guadagnare soldi e poi quando decido di chiudere io accetto la
proposta di mia cognata che verrò in Italia.
E tuo marito aveva già smesso di lavorare quando tu hai chiuso il ristorante o ha smesso
dopo?
Ha smesso dopo quando ha detto che…perché quando ho lasciato il mio figlio, già 6 anni col mio
piccolo, già 6 anni, aveva 6 anni quando il mio piccolo figlio. Adesso sono già 16 anni, allora sono
10 anni che sono qui in Italia.
Invece rispetto alla casa. Tu hai detto che stavate bene.
Si, adesso quando mio figlio diventa grande, crescono, per studiare è difficile perché da noi c’è la
scuola privata e i miei figli preferisco vadano a scuola privata e poi per studiare hai bisogno di più
soldi. Prima c’erano 4 figli che studiano.
A casa chi gestiva il denaro, tu o tuo marito?
Adesso, da quando sto qui mio marito.
Quando invece stavi nel tuo paese chi lo gestiva…
Io
Ha detto che c’era questa casa e il ristorante sotto. La casa era vostra, di vostra proprietà?
Si, di nostra proprietà
E avevate il personale di servizio, persone che vi aiutavano a casa?
No, solo i miei figli e io, qualche volta mio marito quando faccio la spesa, mi accompagna a fare la
spesa, poi per cucinare faccio io, a pulire i piatti a aiutare i miei figli.
E più o meno quanto guadagnavi al mese con il ristorante?
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Il ristorante prima…è poco. Adesso, col tempo che stavo prima ho guadagnato 50 euro alla
settimana, così.
Era abbastanza?
Si, basta perché prima c’erano le lire, adesso per guadagnare un ristorante, settimanale 50 euro,
tutto compreso, senza…soldi che guadagna…fuori…il resto ha conservato già 50 euro a settimana
riuscivi a risparmiare 50 euro a settimana
Si
Questo prima,quando andava bene.
Prima, quando andava bene. E poi, quel tempo è perché il prezzo è basso, non come adesso, tutti
aumentano..
E invece la tua famiglia di origine, tuo padre, tua madre…
Si, mia madre era già morta l’anno scorso
E prima quando loro lavoravano che lavoro facevano?
I miei genitori lo stesso, avevano il ristorante, perché era una famiglia di cuochi, mio padre, mio
fratello, mia madre, ci sono 3 fratelli che avevano il ristorante più io 4, allora sapevo che a fare bene
il ristorante e guadagnavi di più, perché da noi il mangiare sempre…noi mangiamo 4-6 volte al
giorno
E quindi rendeva il ristorante.
Si rendeva il ristorante.
E senti, hai detto che avevi altri 3 fratelli. E tu rispetto a loro sei la più piccola?
Sono la seconda, femmina, loro sono maschi
E sei l’unica femmina?
L’unica femmina
E anche i tuoi avevano una casa di proprietà?
No, mio padre e mia madre prima abitare in un ristorante, anche mio fratello, solo io ho il posto
vicino alla strada che si può mangiare tipo ristorante, c’era già lo spazio.
E invece i tuoi genitori avevano la casa e poi hanno affittato un ristorante
Si, affittato un ristorante
E quindi quando eri più piccola, prima di sposarti tu hai lavorato nel ristorante di famiglia?
Si, però io prima, si, io sto aiutando loro a servire persone e mia madre fa la cuoca, mio padre
faceva i piatti, a servire le persone e poi il pomeriggio vado a scuola, prima, quando ero giovane
E tu fino a che studi hai fatto?
Ho finito il secondo anno di segretario, prima 2 anni.
E quindi a quanti anni hai…
Io a 19 anni mi sono già sposata,16-17 sono già 2 anni che studio da segretaria poi 19 anni mi sono
sposata
Quindi hai finito quella che da noi si chiama la scuola superiore, la scuola che si frequenta
prima di andare all’università?
E poi dopo mi sono sposata
E quindi hai interrotto gli studi…
No,sono già finiti. Si, però quel tempo invece a guardare il lavoro, non ho guardato il lavoro, ho
guardato il marito!
E dove vi siete incontrati con tuo marito?
Abbiamo incontrato in strada, lui è un autista di tipo autobus e io sono il suo passeggero, uno dei
suoi passeggeri, da sempre abituata, e poi ci siamo innamorati, per 3 mesi e poi ci siamo sposati
subito.
Tu a quel tempo lavoravi dai tuoi genitori?
Non un lavoro che guadagna, solo aiutante
Perché il guadagno lo prendevano i tuoi genitori?
E beh, si
E invece tuo marito lavorava?
Prima lavorava come autista e poi mi ha incontrato e si è rovinato la vita! Quel giorno si è rovinato
la vita!
E’ più grande di te tuo marito?
Si, 10 anni più grande di me, allora sono già da buttare!
E invece poi vi siete sposati e siete andati ad abitare subito a casa vostra, l’avevate già la casa?
No, prima viviamo sul mio, sua madre, e poi dopo un anno di matrimonio abbiamo già la
casa,vicino alla casa di sua madre. Prima abbiamo abitato dentro la casa di mio suocero, poi prima
abbiamo allevato i maiali, 2 coppie poi da 7 mesi sono in cinta. Aveva 12 maialini, abbiamo
venduto, piano piano, mio marito era autista, piano piano abbiamo debito con una signora che ha
tanti soldi, abbiamo già costruito una casa, quella la prima volta e poi questa casa è primo piano
prima e poi mia figlia femmina nasce in quella casa e poi abbiamo il pensiero di fare il ristorante,
abbiamo fatto il ristorante prima, fuori casa e poi piano piano aumentano le persone che vengono,
che mangiano allora un secondo tempo sono già, diciamo i soldi bastano per fare un’altra casa al
secondo piano, per costruire il secondo piano e allora abbiamo fatto il secondo piano. Abbiamo già
una casa, diciamo bellina.
Quindi adesso che tu stai qua chi si occupa dei figli che sono grandi?
Mio marito si occupa di loro, lui aspettava i soldi che guadagno io e sta a godere la vita
E il ristorante adesso non c’è più?
Adesso non c’è più, quando sono già venuta in Italia abbiamo già chiuso perché non c’è nessuno
che lo tiene…
Quindi poi nessuno dei tuoi figli l’ha preso
E no, perché è chiuso proprio perché c’è mia cognata che ha un altro posto, vicino casa mia c’è
un’altra cognata che fa il mio lavoro.
Senti, invece prima di partire come passavi il tuo tempo libero, che cosa facevi?
Quando sono partita?
Prima di partire
No, io la prima volta andare nell’aereo non qui in Italia. Sono andata ad Hong Kong prima quando
c’era il mio ristorante, ho guadagnato di più quell’anno, non lo so quanti anni erano, sono andata ad
Hong Kong per 10 giorni, la prima volta perché io volevo andare in aereo e allora la mia amica
invitarmi ad andare ad Hong Kong. Allora abbiamo già, per avere un passaporto mia amica ha
detto: “andiamo ad Hong Kong?”.”Si,andiamo”.10 giorni siamo andati ad Hong Kong.
Tu e la tua amica siete andate per una vacanza?
Una gita così, poi per la prima volta perché volevo andare…come va in aereo, volevo provare. Poi
quando sono andata la seconda volta il mio aeroplano volò in Italia. Sono già…non nervosa, sono
nervosa perché quello ha detto che sono già lontano e poi 2 persone che diciamo…c’era già mia
cognata,perché non sono io che, cioè io venni in Italia perché c’era mia cognata, non ho paura di
incontrare in Italia però, solo il viaggio che mi fa paura perché insomma già lontano.
E quindi tu hai detto che dalla prima volta che tua cognata ti ha detto di partire a quando sei
partita è passato un po’ di tempo. Sono passati quanti…
No, forse 2 mesi, perché devo andare in ambasciata, devo preparare, devo aspettare il visto, poi
devo andare qualche…certificato del medico e poi devo aspettare il timbro di Italia e poi devo
andare all’ambasciata dell’Italia a Manila.
E tutti questi documenti li hai preparati tu da sola o ti sei rivolta a qualcuno?
No, li ho preparati da sola, quando ho saputo che l’ambasciata in Italia devo aspettare a lungo e
allora dalle 6 già sto in fila per aspettare, perché c’era il numero, devi aspettare il turno.
Quindi diciamo che la difficoltà era solo per queste file..
Si, per aspettare, c’è tanti documenti, devo aspettare qualche timbro anche del il nostro anche devo
aspettare
E c’era questa tua cognata che ti ha parlato dell’Italia, ma c’era qualche altro parente,
qualche amico che era partito, era andato in qualche altro paese?
No solo in Italia
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E in Italia chi c’era? Questa cognata e poi chi altro?
La cognata, sua sorella, il suo vicino, qualche parente della sua sorella e poi solo la mia cognata che
è venuta qua a presentarmi alla sua signora prima.
E quindi ti aveva telefonato, vi eravate sentite per decidere?
Abbiamo già telefonato, prima mi ha telefonato se volevo venire qua, vuole sostituire dalla sua
signora perché a quel tempo la sua signora quando finisce i 2 anni deve sostituire un’altra, allora al
posto di lei l’ho preso io e poi quando ho finito lo ha preso Virginia1
E perché, lei doveva andare via, doveva partire, perché ha chiamato te?
No, perché deve tornare nelle Filippine e allora voleva qualcuno per sostituire lei, ecco perché
prima di partire lei, lei deve insegnare a me anche per parlare, per preparare come si pulisce.
E quindi l’accordo per il contratto per tutto questo primo lavoro tu l’hai preso
telefonicamente con la signora?
No, prima a lei, la signora no, solo lei
E quando tu hai sentito le condizioni, ne hai parlato prima in famiglia o avevi già deciso di
accettare? Com’è andata?
No, prima abbiamo chiesto come va, com’è la signora, come si presenta, come sono le persone,
com’è l’italiano, com’è italiana, com’è il suo carattere e poi lei mi ha detto che italiane sono già,
quell’Italia è cattolica e allora anche mio marito, mia madre mio padre ha detto: “accetta,perché non
è diciamo un’Arabia Saudita o qualche Giappone che maltrattano le persone”.
Quindi si sapeva che in Italia…
Non si maltrattano le domestiche, perché anche si sente la televisione, radio, nessuna notizia che la
domestica si maltratta
Invece per gli altri paesi si? ti era capitato di sentire storie di maltrattamenti?
Si,solo storie, non assai, però non abbiamo visto, abbiamo sentito alla radio qualche parente
lontano…
E quindi quando tu hai ricevuto tutte queste rassicurazioni, la tua famiglia pure era contenta
che partissi.
E si, prima mia figlia, ha detto: “no mamma, non ti lascio” e dopo per la condizione che deve
studiare, hai bisogno di più soldi, poi la vita qua è dura, adesso lo sai che abbiamo lavoro però non
basta per il nostro…
Quindi è stata soprattutto tua figlia che non voleva farti partire?
E si, prima no però adesso ha accettato si è abituata, quando io verrò a dicembre, lo sapeva che io
torno solo per un mese e mezzo o due, lo sapeva che sono, che io torno.
Senti, invece rispetto all’Italia avevi quest’idea che non si maltrattano le domestiche in Italia.
Che altra idea avevi prima di partire? Come te la immaginavi?
No, io perché mi ha raccontato mia cognata che l’Italia è bella rispetto ad un altro paese ad altri
stranieri allora ho accettato subito e poi non c’è, non ho paura di niente quando sono arrivata
E avevi letto delle cose, avevi visto in televisione qualcosa dell’Italia o proprio non ti
aspettavi…
No, per niente, ho solo parlato con mia cognata e poi basta
E quando sei arrivata l’impressione che hai avuto corrispondeva a quello che tu ti eri
immaginata?
No, primo giorno quando sono arrivata mi sono sorpresa perché sento già freddo perché io sono
arrivata ad ottobre e sento freddo poi non mi sono rattristata per questo, una settimana, due
settimane no. Poi quando mia cognata sono già partita, perché sono arrivata perché lo sapevo che lei
doveva tornare nelle Filippine allora tutta la notte io sto piangendo. Mi mancano i miei figli.
Sentivi nostalgia della famiglia..
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No, per 2-3 mesi, 4 mesi, fino a 6 mesi sono già superata, prima lettera, scrivere tutta la notte la
lettera, quell’anno, 2 anni, 3 anni. Poi quando ci siamo abituati a telefonare. Adesso abbiamo il
cellulare, abbiamo il messaggio che arriva subito e allora ci siamo abituati così.
Quindi prima all’inizio scrivevi le lettere..
Scrivere, si, uno, due mesi così, prima perché noi prima usavamo il telefonino. A quel tempo non
abbiamo usato il telefonino, prima. Adesso non più
E anche loro ti scrivevano?
Mi scrivono si, anche mandano foto, tutte le lettere ce le abbiamo foto, tutte le lettere che arrivano
ci mettiamo a piangere. Adesso no, abbiamo già superato, non abbiamo tristezza, solo quando c’è
qualche problema, problema di salute sempre io mi chiamano i miei figli: “come stai,come va?, che
ha preso la medicina”, come se già vicino anche se è da lontano per telefonare hai già sentito
velocemente
Senti invece mi hai detto tu che l’unica parente è questa cognata ed era qui a Bari. Invece
c’erano altri in giro per l’Italia?
Altri parenti no.
Altri amici?
Amici no.
Quindi soltanto questa persona che conosci che era uscita dalle Filippine ed era venuta qui a
Bari…
Si.
E quindi tu sei arrivata in Italia e ti ha accolto tua cognata
Si
E il viaggio com’è stato?
Il volo non è…a Roma io ho preso un volo Alitalia Manila - Hong Kong, quasi un’ora e mezza, poi
Hong Kong - Roma sono quasi 17 ore, col tempo 17 ore, E più lungo. Mangi, dormi, fai la pipì,
dormi, mangi la pipì e non sono, ho già preso medicina tranquillamente.Siamo arrivati a Roma. Non
c’è problema, abbiamo preso il documento,fatto il timbro, entrato poi
E poi da Roma sei andata, con l’aereo
Da Roma sono andata con l’aereo. Poi da Roma a Bari ho visto mia cognata con la mia signora
Ti sono venute a prendere?
A prendere. Il padrone.
Ha detto avevi già i documenti, quindi tu sei entrata con che documento?
Quella di soggiorno
Perché avevano già fatto il contratto?
Si, avevano già fatto il contratto per 2 anni
E senti invece rispetto al pagamento, tu hai detto che i documenti li hai fatti tu da sola, quindi
non hai pagato agenzie?
La signora prima mi ha rimborsato tutte le spese che ho speso nelle Filippine più il biglietto.
E vi eravate messi d’accordo per telefono?
Si, abbiamo dato accordo, come hai fatto mia cognata ha fatto pure a me, un contratto così, quando
ho finito i 2 anni il viaggio di andata e ritorno è gratis, prima c’era l’accordo,10 anni fa.
Quindi lei ti ha mandato dei soldi nelle Filippine?
No, ha pagato a me quando sono venuta, per il biglietto loro mi avevano già preso il biglietto
all’agenzia.
Quindi la signora è andata all’agenzia e ti hai fatto il biglietto e poi tu quando sei arrivata?
Ho preso e sono andata in agenzia a Manila, ho preso il biglietto e sono andata in aeroporto
E quindi la signora aveva pagato il tuo viaggio e poi ha pagato anche il fatto di fare dei
documenti?
Tutti i documenti che…
Tutte le spese. E queste te le ha rimborsate quando sei arrivata. E per farle tu avevi chiesto il
prestito. Ci volevano molti soldi per fare i documenti?
Virginia è la cugina di Priscilla
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No, non tanto
Quindi le hai affrontate da sola e poi te le ha rimborsate. Raccontami dell’arrivo.
Sono arrivata, mi pare alle 10 la mattina e già mi sento freddo però ho già preso qualche maglione
pesante perché mi stanca, sono sudata poi quando ho visto mia cognata mi sono abbracciata e ho
iniziato a piangere, non lo so se per tristezza o la gioia. Sono già al secondo mondo.
E c’era la signora con voi?
Si, c’era il signora, la signora…il dottore e mia cognata mi ha preso e sono andata a casa del
dottore. Poi loro sono 4 figli e una femmina. 5 figli in una grande casa, diciamo una casa antica, una
villa. Poi ho guardato quella casa, non mi sono meravigliata, perché da noi non siamo ammirare una
casa antica, la roba antica non mi piace. Perché l’America è più bella per la casa. Da noi non mi
piace antica. Quella è brutta, da noi quella roba è da buttare, diciamo all’antico, non ha mobile,
quella di sopra, oggetti antichi da noi non si conservano, si butta proprio, anche la sedia-diciamoantica si butta proprio, non si usa. Non mi piace perché diciamo è una casa di manigno diciamo
perché tutte le mattonelle antiche,da noi si usano solo fuori casa, perché noi usiamo ceramica,
marmo. Là è proprio casa antica, fa schifo. L’estate fa freddo, si sta freschi, però da noi…non mi
piace.
Quando sei arrivata, l’impressione della casa brutta…
L’impressione della casa brutta, solo meraviglia perché abbiamo visto per la prima volta la
lavastoviglie, si quella mi piace la lavastoviglie e poi il frigorifero normale, ce l’abbiamo tanti il
frigorifero e poi c’era l’acqua viene dal pozzo però non mi piace e non bevo anche e poi c’è il
giardino che mi piace perché ho visto la pianta di mela, di uva, di mandarini, pera, la prima volta ho
visto la pianta di melanzane. Abbiamo visto però, quello, le melanzane è grande, grosso, un
giardino di pomodorini, tanta roba da mangiare, rape, tutto abbiamo fuori ma dentro no, casa
normale
E invece con la lingua come facevi?
No, prima c’era la mia signora che diciamo, la signora è forte. Noi parliamo prima inglese, la prima
volta mi insegna una volta al giorno che devo imparare, per forza devo imparare di parlare italiano.
Lei mi dice una parola giorno per giorno, diciamo: bicchiere, in inglese è glass e poi mi dice in
italiano “questo è bicchiere” poi la prima volta il primo giorno mi ha insegnata questo, bicchiere. Il
secondo giorno devo imparare un'altra parola, diciamo piatto.
Quindi tra di voi parlavate un po’ in inglese e un po’ lei ti insegnava l’italiano.
Si, prima inglese poi inglese italiano e poi c’è l’atra mia cognata che mi insegna tra 2 settimane, mi
insegna: “questo è bicchiere…”.La prima volta che verrai in Italia, non sempre sembra che ti ricordi
tutto, devo pensare alla mia famiglia che hai lasciato, poi devo pensare a che cosa devi mangiare a
che cosa devi vestire perché fa freddo, devi mettere le calze, quella è la prima volta che ho messo le
calze, perché da noi non si usa le calze, si usa calze quando tu vai a un matrimonio e c’hai la gamba
brutta e devi mettere per forza le calze, invece qua tutti i giorno per 7 mesi, 8 mesi devi mettere le
calze.
Raccontami di questo primo lavoro. Com’era, che cosa facevi, i rapporti con la famiglia…
La prima volta,la signora è brava, è anche forte e quando mi ha chiesto una parola al giorno la
secondo volta piansi perché è brutto parlare italiano prima, piano, piano però ho imparato tutti i
giorni 2 parole, 3 parole perché ha paura di gridarmi, “tu sei stupida,non capisci” e allora per forza
devo imparare l’italiano e poi dalla prima ho messo anche il grembiule
Tu cosa facevi,ti svegliavi la mattina…
Alla mattina mi sveglio alle 6 aprono tutte le finestre, poi preparano la tavola e preparo la colazione
della signora.Ci sono 3 piani, preparano il caffè e ti portano sopra, alle 6,30 con il caffè e
marmellata, la colazione.
A tavola o a letto?
A letto. Poi dopo la lascio lì e vado giù a preparare la tavola per i ragazzi, tazze caffè,pane
tostato,poi vengono verso le 7-7,30 a fare colazione. Quando loro facevano colazione io vado al
terzo piano a prendere vassoio della signora e poi vado giù a svuotare la lavastoviglie perchè la
notte mangiano e poi a svuotare la lavastoviglie e preparano la colazione dei ragazzi. Dopo vado a
pulire la casa, un tempo c’era la cuoca, 4 mesi da quando sto, avevano la cuoca. Poi loro pensano
che faccio io tutto, la signora ha detto:“Fai insegnare a cucinare italiano e poi mi aumentano lo
stipendio così solo io bado alla casa, cucinavo, stirare, tutto e poi ho fatto, la mattina faccio le
camere, tutti i 3 bagni e 4 camere e poi il pomeriggio quando finisco il lavoro vado a cucinare. Loro
si mangiano 3 chili di verdura tutti i giorni
La cena, poi tu rimettevi a posto?
No, prima il pranzo, cucinavo il pranzo, io devo servire anche, persona per persona, prima la
signora, poi il dottore, poi il grande figlio poi quarto, terzo primo e ultimo. Loro mangiano così
E tu devi servire a tavola?
Devo servire a tavola con il grembiule, con i guanti anche, perché non lo so per un’antica
tradizione, perché c’era l’antica casa e allora c’è l’antica tradizione, diciamo così, antica casa antica
tradizione!
Ma la divisa tu la portavi solo quando servivi al tavolo o durante il giorno tu avevi una divisa
per fare i servizi?
No, quella è per tutti i giorni solo a pranzo
Quindi a pranzo ti dovevi mettere il grembiule e i guanti.
Si, ce l’ho il grembiule però al pranzo ho il grembiule bianco avanti e poi c’era anche i guanti
bianchi e la fascia bianca qua sopra la testa e servivo a tavola. Poi dopo mangiato c’è un’ora e
mezza di riposo, dopo che finisci la cucina di mettere a posto vado a riposare per un’ora e mezza e
poi vado a stirare, diciamo alle 16.00 fino alle 18.00, e stiro 2-3 ore al giorno perché loro sono
parecchi e poi vado a preparare cena. A cena mangiamo prima i ragazzi, mangiano verso le 19.00,le
20.00, finisce alle 21.00, poi aspetto lì e poi metto a posto di nuovo la cucina, poi la mia signora e
il dottore verranno verso le 22.00 e preparo di nuovo e servo come si deve
Quindi tu durante il giorno…
Verso le 23.00 vado finalmente a dormire e poi comincio di nuovo il giorno dopo.
All’inizio c’era questa cuoca che ti aiutava…
Si, all’inizio poi dopo lei è andata via e ho fatto tutto io
E durante il giorno tu eri da sola quando quella cuoca se n’è andata?
Si io da sola a casa
E i figli tornavano a casa?
No, loro quei 3 che vanno a scuola c’è quello grande che va a fare la spesa, perché lui studia a casa,
prima lui quello grande fa la spesa e rimane a un’altra casa perché ha 2 case e poi io cucino, faccio
tutto
E senti, i rapporti com’erano,cioè tu chiacchieravi con loro?
Si, loro sono buoni, la signora prima ero pigra, mi grida, ha detto mi grida così io imparo subito,
così è la sua maniera, però sono diciamo buoni anche, anche suo figlio è buono.
E chi controllava il tuo lavoro?
La signora controlla tutto, guarda, mi scrive: “quello non l’hai fatto, quello non hai finito bene”
Perché ti scrivono?
Mi scrivono il menù, mi scrivono 2 menù ogni giorno. Quello è il primo, quello il secondo, quello
terzo e io cucino quel primo, secondo…è la sua maniera così. Per esempio oggi fai il menù, stasera
faccio il menù per domani, per dopo domani.
Invece ti è capitato di discutere su qualche cosa,di litigare per qualche cosa?
No, non abbiamo discusso, perché io ho tanta pazienza, perché io pensavo: “sono già straniera, ho
paura che mi mandano via”. Prima non rispondevo prima, adesso rispondo.
Quindi non ti è mai capitato di litigare, né con i figli, né col marito né con la moglie
No, non c’è da litigare
O qualcosa che loro dicevano che tu facevi in modo diverso….?
Ah, prima mi ricordo, mi sono dimenticata a cucire, mi sono dimenticata perché ci sono tante robe
da mettere a posto, a cucinare, devo pensare tutto io e allora lei si è arrabbiata, mi dice: “tu
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dimentichi quello che io ti ho detto, tu non dimentichi di mangiare. Hai dimenticato quello che ti ho
detto, hai dimenticato di cucire quella roba e tu non dimentichi di mangiare!”. Mi ha detto queste
parole. Ho buttato tutte le lacrime, ho pianto tutto il giorno, mi spezza il cuore e poi ha detto: “no, ti
voglio bene, voglio soltanto che tu sia sempre presente.” Non sono tutte le persone presenti col
pensiero, con le robe e loro sono 7, come faccio a essere sempre presente. Dalla mattina io vado su
per portare la colazione…
E tu quando mangiavi, mangiavi dopo che loro avevano finito di pranzare?
No, mangio dopo però per mangiare non c’è problema, perché mangiano un pezzo di carne, mangio
io un pezzo di carne, mangio io il secondo ,c’è il secondo, c’è il terzo,la frutta c’è il dolce.
Quindi cucinavi anche per la tua porzione però la mettevi da parte la prendevi dopo.
Si, la prendo dopo.
Cosa prevedeva il contratto per quel lavoro,che cosa ti dovevano pagare, quante ferie avevi?
No, abbiamo già l’accordo con quello, tredicesima, liquidazione…
E quanti soldi ti davano per il lavoro, per lavorare quante ore?
Prima con le lire mi hanno pagato 800.000 Lire, poi quando la cuoca se n’è andata mi ha
dato1000.000
E senti, però quanti giorni avevi a disposizione liberi?
Abbiamo già mercoledì mezza giornata e domenica tutto il giorno e poi ritorno la sera.
Quindi dormivi sempre a casa. E invece,questo è quello che facevate però sul contratto c’era
scritto proprio così o c’erano scritte meno ore?
No, forse c’era scritto sul contratto così, però sono già abituata così come quando la mia cognata
lavorava da loro e così, mezza giornata e una domenica libera.
E se tu avevi bisogno di un permesso per andare a fare dei servizi tuoi, se avevi bisogno di una
mezza giornata libera come facevi?
No, quel tempo non ce lo impegno tanto perché non uscivo tanto perché c’era un’altra filippina a
Rutigliano2 che siamo vicini di casa della signora e allora uscivo lì soltanto a Rutigliano, non
andiamo a Bari, andiamo a Bari però non sempre la domenica, 2 volte al mese siamo andati a Bari.
Quindi non avevi una casa dove andavi quando non andavi a lavorare
No, abbiamo la casa della signora, non proprio la casa libera con altri amici.
Invece per le ferie, erano pagate le tue ferie?
Si, tutte pagate le ferie
Hai detto che abitavi in casa della ignora, com’era la tua casa?
Abitavo a Rutigliano. C’era la stanza mia, però il bagno devi andare giù, perché il bagno vicino la
camera mia era il bagno di ragazzi, allora quando fai la pipì vai giù, però loro quando dormono io
faccio la pipì al bagno dei ragazzi
Quindi ti era stato detto che tu dovevi usare il bagno giù. C’erano dei bambini. Tu ti occupavi
anche dei bambini più piccoli?
No, per loro c’è la baby-sitter il pomeriggio perché loro vanno a scuola allora il pomeriggio c’è una
baby-sitter che bada ai bambini
E ti è mai capitato di parlare con loro, visto che tu stavi parecchio tempo in casa, di
raccontargli qualcosa di te,del tuo paese?
No, non ho il tempo
Quindi tu sei entrata e avevi il contratto regolare e hai lavorato qui per quanto tempo?
Per 2 anni
Poi perché te ne sei andata, com’è successo?
Perché loro si sono trasferiti in Firenze, però io sono partita da Firenze, non da Bari, però a quel
tempo non mi hanno pagato il biglietto perché loro avevano paura che io non torno e ha detto:
“Quando verrai ti paghiamo tutto il biglietto”, invece ho pagato io il biglietto. Perché io non torno
più da loro perché io mi stanco perché loro sono 7 persone.
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Non ho capito il fatto del biglietto, loro si sono trasferiti sono andati a Firenze?
Sono già finiti due anni. Due mesi prima di partire io dovevo tornare in Filippine, allora a quel
tempo loro si sono messi d’accordo perché hanno detto che loro non si fidano di me, ancora non
tornavo più in Italia, no in Italia, da loro, perché ero stanca. Ho detto “Torno no fra 2 mesi, di più, 5
mesi”, allora loro hanno detto che quando torno ti pagherò il tuo biglietto.
Biglietto di andata o il biglietto di ritorno?
Di andata l’ho già pagato io, perché ha detto: “rimborso io quando torni da noi”
Quindi l’accordo all’inizio era che lei ti pagava il viaggio che tu hai fatto nelle Filippine
quando tornavi, per essere sicura che tornavi da lei e invece tu poi sei andata nelle Filippine e
quanto tempo sei stata?
Io sono stata un mese soltanto
E poi..
E poi sono tornata a Bari, c’era una mia amica che mi aiuta a fare il biglietto. Ho fatto debito con la
mia amica per mandarmi il biglietto per tornare in Italia e loro non sapevano che io stavo in Italia,
loro sapevano che stavo ancora a Manila, nelle Filippine, allora loro mi hanno chiamato nelle
Filippine. Quando ha risposto mio figlio ha detto: “non c’è più mio madre, è già in Italia”, allora
non sapevano che sono andata a Bari, non a Firenze
Che vuol dire: “ho fatto il debito con la mia amica”?La tua amica ti ha prestato dei soldi per
fare il biglietto?
Si, per fare il biglietto.
E com’era l’accordo,cioè che poi tu li restituivi?
No, io ho detto poi quando torno, quando ho preso il lavoro ti pagherò il biglietto
Ed hai restituito proprio i soldi del biglietto o un poco di più?
No, solo il biglietto
E tua cognata stava ancora qui?
A quel tempo mia cognata si è tornata non da loro, è tornata ad un’altra parte. A quel tempo sono
già da un’altra parte ecco perché loro pensavano che io non torno perché mia cognata ha fatto così.
Perché io quando parto hanno preso un’altra filippina, Virginia, hanno preso Virginia ci siamo
incontrate a Firenze. Ci siamo trasferire insieme a Firenze.
Però poi tu sei partita e non sei più ritornata.
Sono partita e non ritornata.
E quindi poi sei arrivata qui e sei andata ospite da questa tua amica, quando sei ritornata poi?
Ah, quando sono tornata di nuovo sono già…Dove sto io?
Che anno è più o meno?
Quell’anno…io sono arrivata il 93, dopo due anni, 95 sono già a Bari, sono ospite da una signora
della…, Elisabeth, un’altra cognata che ha lasciato una signora…
Quindi la cognata che ti ha lasciato il lavoro intanto aveva trovato un altro lavoro e quindi tu
sei andata a casa di questa nuova signora dove stava tua cognata.
Si, perché a quel tempo sono già d’accordo che io vado ad un’altra casa, da un’altra amica della
signora
E tu una volta che sei arrivata in questa casa sei andata lì solo per essere ospitata o dovevi
lavorare anche?
Io dovevo lavorare anche perché loro volevano…a quel tempo facciamo coppia.
Tu e questa tua cognata
Io e mia cognata deve avere coppia, perché è nato il bambino e avevano bisogno perché sono
gemelli allora lei, mia cognata fa la baby-sitter e io faccio la colf
E quindi tua cognata ti aveva trovato già il lavoro
Si, quindi poi siamo già una coppia e non mi ricordo dopo di che dove vado. Ah forse dopo sono
andata a casa tua, si quel tempo era il ‘97
E quindi poi ti sei fermata a casa di questa signora per quanto tempo?
Paese in provincia di Bari
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Quasi 5 mesi, poi è arrivata un’altra filippina perché stavo a sostituire la sua sorella. La sorella di
mia cognata se n’è andata nelle Filippine, l’ho sostituita io. Poi quando lei è tornata sono andata a
casa di Jonalyn3,perché Jonalyn deve tornare nelle Filippine.
Quindi hai sostituito un po’ di persone. Però quando sostituivi non avevi un regolare
contratto?
No,ah,ce l’ho..
Anche se per pochi mesi?
Si per pochi mesi ho fatto il contratto con Jonalyn
E con l’altra famiglia?Anche con l’altra famiglia?
Ah,no, perché abbiamo rotto il pagamento dell’INPS perché sono già tornata nelle Filippine, allora
a quel tempo perché devo rinnovare il soggiorno allora ho bisogno di pagare i contributi. Sono
andata a casa di Jonalyn, perché Jonalyn deve andare nelle Filippine, avevo sostituito 7 mesi
E però in quel momento non avevi ancora rinnovato il permesso di soggiorno?
No, non ancora. Nel frattempo,dopo 7 mesi, devo rinnovare, per 5 anni devo rinnovare il soggiorno.
Quindi era ancora valido il tuo soggiorno?
Si, però deve scadere
Quindi hai lavorato poi, hai sostituito Jonalyn per 7 mesi e poi?
Poi già avevo preso il soggiorno.
Perché avevi cominciato un nuovo lavoro?
Dopo del lavoro di Jonalyn mi sono trasferita a Bari,si: Rutigliano, poi Conversano, poi Bari
E a Bari hai iniziato questo lavoro.
A Bari ho cominciato questo lavoro. Primo lavoro a Bari. Ho preso lavoro notte e giorno. No, si,
notte e giorno da una signora anziana per un anno e mezzo. Dopo un anno e mezzo sono tornata,
perché ogni anno vado nelle Filippine.
E per quanto tempo ti fermi più o meno quando vai nelle Filippine?
Un mese e mezzo e poi torno e ho preso un altro lavoro. Io vado a Bari,a Carbonara. A Carbonara
sono già quasi 8 mesi, ho preso un’anziana notte e giorno, sono tornata nelle Filippine e ho preso un
altro lavoro
E questi lavori sempre per sostituzione delle persone li prendevi?
No, al tempo non era sostituzione. Sono andata a vedere il lavoro e ho preso lavoro.
E tramite chi li hai trovati questi lavori?
La mia amica mi ha chiesto: “vuoi lavorare con l’anziana?” e sono andata.
E poi hai cominciato questo qui che è il tuo ultimo lavoro.
Quest’ultimo lavoro.
Parliamo di questo adesso.
No, prima, quello è il secondo lavoro perché c’è prima un lavoro la mattina. Poi dopo l’anziana
sono andata nelle Filippine, poi ho trovato un altro lavoro, un’altra sostituzione, vado 3 mesi a
un’altra signora e poi quando sono tornata dalla sostituzione sono andata a questo lavoro.
E questo lavoro come l’hai trovato? Chi ti ha presentato?
Questo lavoro abbiamo già d’accordo quando sono sostituzione. Abbiamo parlato con una signora
con tre figli, lavoro 7 ore al giorno. Io lavoro dalle 7,30 fino alle 15,30 poi c’è 2 ore, un’ora e
mezza di pausa, poi vado qui alle 6 fino a domani mattina.
Quindi hai 2 lavori in questo momento, uno la mattina e l’altro la sera. Parliamo di questo.4
Qui che cosa fai?
Io qui, quando c’è il tempo buono andiamo al bar, andiamo a passeggio al lungomare poi si ferma al
bar, prendiamo un caffè poi torniamo a casa, poi preparo la cena se c’è qualche roba da stirare stiro.
Poi mangiamo insieme, poi preparo il mangiare per il giorno dopo e poi pulisco la cucina, poi
vediamo la televisione, poi dormo.
E ha bisogno di essere assistito, la persona anziana ha bisogno di assistenza?
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4
Jonalyn è un’amica di Priscilla che risiede a Conversano (Ba) e che è stata già intervistata
il lavoro della sera
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No, prima quando stava male bisogna aspettare finchè lui dorme. Quando sta bene dorme prima, mi
chiami e dice: “aiutami a mettere il pigiama” e poi dormo, metto a letto lui e vado a dormire
E tu poi la mattina ti svegli e devi…
La mattina quando mi sveglio, gli metto le calze, gli faccio il massaggio sulla spalla e poi do
qualche medicina e poi basta.
E poi tu te ne vai..
E poi me ne vado all’altro lavoro.
E per questo lavoro, tu hai un contratto regolare?
Questo no, diciamo è un lavoro nero
E quanto guadagni per questo lavoro?
Mi paga 550 più 10 euro ogni domenica per prendere caffè, per andare al Mc Donald’s
E tu lavori tutti i giorni, anche la domenica?
Si, tutti i giorni, anche alla festa. Si tutti i giorni.
E se ha bisogno di assistenza, se sta male, ti capita anche di parlare tu con i medici?
Si, quel giorno che è stato male io chiama suo figlio per, diciamo perché la medicina,s o io che
medicina deve prendere perché c’è la lista per quale medicina prendere quando sta male e poi quel
tempo che sta male gli metto anche i pannolini, perché diciamo, per sicurezza, per non lavare
sempre le lenzuola io metto i pannolini la sera quando sta male, quando sta bene non metto niente.
Però se i medici per esempio hanno bisogno di parlare, di spiegare quali medicine bisogna
dare a chi si rivolgono a te o al figlio ?
No, le spiegano al figlio,ormai le medicine diciamo: “questa la sera, questa la mattina” e basta.
Ti capita,visto che state molto tempo insieme, vi capita di chiacchierare?
Chiacchierare sempre, litighiamo sempre!
Di che cosa chiacchierate e per che cosa litigate?
Litighiamo sempre così quando io sto, diciamo io ho maniere diverse, non sono cafona, (ride) però
io parlo così “grasso” diciamo.
Non ho capito, in che senso?
Diciamo, perché io sento le parolacce del bambino di chiacchierone, di bambino e io quando sono,
sono già abituata a questo, perché io sempre faccio l’assistente a lui, vedo la palla, vedo tutto, io
vedo tutto lui, diciamo, ho la confidenza. Mi parla così: “Ehi viene pallone, palla, vieni”
Ho capito,vi sfottete…
Si. “non dire la parolaccia, no, vieni”. Qualche volta mi rispetta, qualche volta no perché…sono già
abituata così.
Un po’ ti da fastidio?
No, fastidio di cosa?
Fastidio che gioca così o no?
No, mi sono così, diciamo come padre figlio, nonno.
E senti invece di che cosa chiacchierate? A te capita di parlare anche se tu hai dei problemi?
Di problemi si, di problema di soldi. Il prestito no
Ti capita di parlare della tua famiglia…
Nonno è un anziano che quando io parlo con lui di qualche problema, lui non fa niente, non come
altre persone
Quindi ti piace o non ti piace parlare con lui?
Mi piace però, è maschio, come fai ,non fa niente, anche diciamo, non ha senso di parlare dei
problemi di famiglia, perché lui è un vedovo, a lui non frega niente.
E lui a volte parla con te dei fatti suoi, dei fatti della famiglia?
Della famiglia si,dei figli si, perché lui ha 2 figli maschi che non frega niente di lui. Prendono solo i
soldi della pensione e lui ha un figlio che non va d’accordo e uno si.Verranno qua una volta
all’anno. Un maschio. Un altro figlio verrà qua solo a prendere stipendio e ogni domenica va fuori a
mangiare con suo padre.
E quindi ti paga lui, non ti paga il figlio?
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Mi paga lui
Invece rispetto all’altra famiglia, tu hai detto che la mattina vai da un’altra famiglia
Ho un altro lavoro la mattina.
E con l’altra famiglia che cosa…
Con l’altra famiglia mi trattano bene, mi risolvono tutti i problemi, anche il problema di salute, di
soldi, diciamo una famiglia più vicina a me.
E quindi tu la mattina quante ore fai presso questa famiglia?
Dalla famiglia lavoro 7 ore al giorno. Prima cosa quando arrivo, preparo il grembiule dei ragazzi: i
2 bambini. Li porto a scuola, poi vado a fare la spesa, poi cucino, pulisco la casa,stirare e poi
prendere i ragazzi da scuola all’una prendo di nuovo i ragazzi e vado a cucinare e preparo il pranzo
e loro mangiano poi io mangio, pulisco la cucina e poi stiro.
Mangiano anche i genitori dei bambini, tornano a casa?
Si
Sono in 4,quanti sono?
Sono 5 persone.
E tu mangi con loro?
No, mangiano loro e io mangio per conto mio, mi metto tutto avanti, il primo, il secondo e io
mangio.
Hai le chiavi di questa casa?
No, non ho le chiavi
E come fai quando entri e esci?
Io busso e loro aprono
Quindi la signora è in casa?
La signora è in casa
E che lavoro fanno loro?
Loro, insegnante, quando io entro lei esce e faccio tutto io.
E lui invece che lavoro fa?
In agenzia di viaggi
Ti è mai capitato nei tuoi lavori, sia questo che gli altri,ti è capitato di avere dei regali, sia di
farne che di riceverne?
No
E ti è capitato invece di andare in vacanza con loro, se loro partivano?
Si, io sono andata con loro quando è partito in vacanza ad agosto, io sono andata con loro in Grecia,
un mese.
Con chi quindi, con la famiglia?
Con la famiglia, quella che lavoro la mattina, sono andata in vacanza in Grecia.
E facevi le stesse cose che facevi a casa? Come funzionava rispetto ai tuoi compiti, hai più
tempo libero?
Là lavoro poco perché la casa è piccola e loro vanno al mare, io rimango a casa e loro non
mangiano spesso a casa, mangiano fuori. Io in Grecia cucino poco, lavoro poco. Il pomeriggio vado
a un’altra amica là, che conosco in Grecia.
Quindi hai più tempo libero.Ci sono stati motivi di litigio con questa famiglia qui,su qualche
argomento?
No, non c’era argomento
E con questa famiglia tu hai il contratto regolare, con quella della mattina?
Si, ce l’ho il contratto di lavoro
E che cosa prevede,che cosa dovresti fare?
No, non ce l’abbiamo il contratto, in questo tempo non abbiamo già contratto, loro pagano i
contributi
Quindi non hai il contratto né con il generale5 e né con loro?
Quello che mi paga i contributi forse è un contratto, si, un contratto
E quindi chi li paga i contributi?
Li paga quello che lavoro la mattina, pagano i contributi.
Però l’accordo che hai con loro è di queste 7 ore ogni giorno, compreso il sabato?
Si, compreso il sabato.
Esclusa la domenica?
Si
E i giorni di festa?
Festa, quelle sul calendario in roso è festa, è libero.
Adesso c’è tutta una parte invece dedicata all’idea del lavoro domestico. La prima questione è
questa: secondo te in una famiglia come si devono distribuire i compiti domestici?
Da noi anche i piccoli lavorano. Per esempio ho 4 figli, uno stira, uno lava i piatti, uno che pulisce
la casa, uno che fa la spesa, uno che cucina.
E tuo marito ti aiuta in casa?
Mio marito aiuta anche
Quali sono le cose che ti piacciono del lavoro domestico e quelle che proprio non ti piacciono?
Quel lavoro che facevo nelle Filippine è quello più pesante, perché noi abbiamo già tutti gli
elettrodomestici, ce li abbiamo però qui guadagno di più e mi stanco di meno
Si guadagna di più perché tu hai detto che guadagni,con questo lavoro quanto guadagni?
550
E invece con la signora?
650
E nelle Filippine questo stipendio tuo chi lo guadagna?
Un medico
Un medico guadagna lo stesso?
Si
Rispetto ai lavori domestici ci sono tanti tipi, anche tu ne hai trovati diversi. C’è quello che
lavora sempre in una stessa famiglia dalla mattina alla sera, c’è quello che lavora in una
famiglia per qualche ora e c’è quello che lavora in tante famiglie diverse. Secondo te quale di
questi ha più vantaggi?
Per me, quello che lavora 24 su 24, cioè fisso, si guadagna di meno però se tu lavori part-time ti
stanchi di più però si guadagna di più, però il mio lavoro non si stanca perché la mattina io lavoro 7
ore, diciamo 5 ore, ho 2 ore di pausa che tu riposi, vedi la televisione, se non c’è la signora ti puoi
sedere, diciamo lavoriamo 5 ore al giorno invece di 7. Il lavoro del pomeriggio delle 6 non è un
lavoro pesante.
Perché tu dici: “lavoro 5 ore e non 7”. Comunque stai 7 ore a casa della signora.
Si,7 ore però non è un lavoro pesante.
Ma anche a casa della signora tu su 7 ore ti puoi fermare un’ora e mezza?
Un’ora e mezza. Piano piano, non c’è nessuno perché ti devi stancare?
La signora dice che ti puoi fermare per un’ora e mezza?
No, così, mi posso fermare, basta che non c’è nessuno.
Quindi tu se ti prendi una pausa te la prendi ma quando non ci stanno.
Si
Senti, invece rispetto al lavoro domestico: ci sono delle differenze di trattamento tra gli
italiani e gli stranieri?
No, forse io ho sentito che gli italiani si pagano di meno se lavorano con loro si pagano di meno.
Non lo so, io ho sentito così
5
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il generale è il l’altro datore del lavoro. Quello che Priscilla svolge il pomeriggio e la sera.
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E invece ci sono delle differenze fra gli stranieri che hanno il permesso di soggiorno e quelli
che non ce l’ hanno, cioè se uno deve offrire un lavoro preferisce…
Loro preferiscono con contratto, con permesso di soggiorno perché loro hanno paura che scappano
se sono senza documenti, degli stranieri non si può fidare.
Se potessi scegliere, vorresti cambiare lavoro?
In che senso?
Cambiare lavoro, fare un altro lavoro?
Se cambio lavoro se guadagno di più. Se pagano di meno perché devo cambiare?
Quindi diciamo che tu non hai mai cercato un altro lavoro diverso da quello domestico?
No, se c’è, perché no, se si guadagna di più di ciò che guadagno io adesso.
Però non l’hai mai cercato?
Non l’ho cercato
Ed hai mai sentito qualcuno che prima faceva il lavoro domestico e adesso ha cambiato
lavoro, qualche amica?
Qualche amica cambiano, non domestica, tipo telefono, operatore di telefono. Ha cambiato. Prima
faceva la domestica,poi ha cambiato il lavoro, faceva operatore. Si guadagna di meno, perché
guadagna di meno e lavora di meno. Se tu vuoi guadagnare di più devi lavorare di più
E lei come hai fatto a cambiare questo lavoro?
Quell’amica?
Si, questa che ha fatto l’operatore telefonico.
Ah,si quella
Come l’ha trovato?
Non so, ho sentito soltanto perché lei è signorina ed è stanca anche di lavorare da domestica e ha
cambiato lavoro come operatore di telefoni, che guadagna di meno.
E lei è filippina sempre?
Si, è filippina
E che vuol dire operatore telefonico, cioè lavora in un call-center?
Si ,in un call-center, tipo che lei al computer si collegano la chiamata da qui fino a Manila, fino alle
Filippine.
Rispetto all’Italia invece, la vita qui in Italia, come passi il tempo libero, quando hai un po’ di
tempo libero?
Io prima, la domenica stiamo insieme a qualche amica, amico, stiamo, abbiamo una…per cantare,
tipo video karaoke e poi beviamo qualche birra, poi mangiamo insieme.
E dove state? state a casa di qualcuno?
A casa di una nostra amica, tipo appartamento, solo la domenica, poi qualche domenica, prima la
mattina andiamo in chiesa poi dopo andiamo in giro, poi il pranzo, tutti mangiamo il nostro cibo a
casa dell’amica e poi il pomeriggio vediamo qualche film e poi per passare il tempo beviamo birra,
una birra ciascuno, poi basta.
Voi dividete le spese per la domenica, per l’appartamento?
Per l’appartamento no, noi portiamo qualcosa per mangiare, mangiamo insieme, quello è il nostro
contributo e loro pagano l’appartamento.
E quindi tu frequenti in Italia soprattutto questi tuoi amici filippini o frequenti anche altre
persone?
No, solo i nostri amici filippini,altri italiani
E non hai altri parenti qui?
No.
La cognata, non ci sono…
La cognata e c’è la sorella
Invece altre persone in Italia, altri tuoi connazionali filippini ce ne sono?
No, non ce ne sono, c’era mia cognata però lontano da Bari
E non ti è mai capitato di andarla a trovare di fare un viaggio?
No
Quindi di solito il luogo di incontro è la casa di questa vostra amica e la chiesa.
Qualche domenica andiamo a Auchan, andiamo a Carefurr, poi torniamo se non c’è tempo di
tornare a casa mangiamo a Carefurr poi torniamo a casa e torniamo a lavorare alle 18.00 perché alle
18.00 devo andare al lavoro e non c’è tempo di andare lontano
Riuscite a vedere film alla televisione anche con la parabola, i programmi delle Filippine o
guardate solo televisione italiana?
Televisione italiana, poi abbiamo dvd, abbiamo nostri film, qualche amica porta film o vediamo dvd
Dobbiamo fare una classifica:mi devi dire i 3 migliori amici che hai qui in Italia. Chi sono, che
cosa fanno, che cosa fate insieme, perché sono i migliori amici?
I miei amici sono, uno la mia cugina, poi mia cognata, amici solo questi.
Perché sono i tuoi migliori amici?
Per me devo scegliere uno o due amiche sincere, troppi amici fare i pasticci. Sono già 10 anni,8
anni siamo solo in due. Andiamo a qualche amica però perché abbiamo il lavoro, non parliamo
sempre, siamo in due,legate.
E vi capita anche di fare cose insieme a parte parlare delle cose più intime. Fate anche altre
cose?
Sono già amici, però per cose personali non parliamo.
Invece con Virginia che tu hai detto: “è mia cugina però è anche la mia migliore
amica”passate anche il tempo insieme a fare cose ?
Stiamo insieme 2 ore al giorno, altro tempo no perché stiamo tutti al lavoro, ognuno ha il lavoro
E che fate in quest’ora che state insieme?
Prendiamo il caffè, andiamo a guardare vetrine..
Nell’intervallo che avete tutte e due praticamente
Si nell’intervallo insieme
Hai detto che c’è lei,Virginia e poi c’è mi avevi detto un’altra migliore amica?
Siamo solo noi due
Tu mi hai detto che c’è stato un momento in cui hai avuto bisogno -quando sei ritornata -di un
prestito da tua cugina,
Si,quella è un amica,solo amica
Però volevo sapere, a parte quella volta, ti è capitato altre volte di essere in difficoltà
economiche?
No, quando ho bisogno di soldi, ho chiesto, quando è morta mia madre ho chiesto il prestito al
generale. Poi il biglietto l’ho chiesto alla mia signora, il prestito per il biglietto
E poi come vi siete messi d’accordo per la restituzione?
Il biglietto lo pago io ogni mese, 200 al mese, perché costava a quel tempo 1.200.000. Io ho chiesto:
“tolgo dallo stipendio 200.000 al mese”. Per il mio debito,quando è morta mia madre tolgo 100 euro
al mese.
Perché l’hai chiesto?Alla signora l’hai chiesto per il biglietto e al generale per che cosa l’hai
chiesto?
Perché ho bisogno di soldi perché sono appena tornata nelle Filippine, sono tornata dall’Italia allora
a quel tempo non ci sono soldi e mi ha chiesto: “se hai bisogno di soldi ti mando i soldi a casa”.
E quanto ti aveva prestato lui?
1000 euro
Tu mi hai detto che comunque poi mandi tutti i tuoi risparmi a casa perché servono per
andare avanti e ogni quanto tempo mandi i soldi a casa?
Ogni mese mando i soldi.
E quanta parte del tuo stipendio mandi a casa?
Tutto, in questo tempo lo mando tutto
E non ti tieni proprio niente ?
Niente niente perché io quando sono tornata ho preso casa e terreno
53
54
A Manila?
A Manila. pago quasi 300 euro al mese, casa e terreno
Quindi diciamo che i tuoi risparmi li stai usando per questa casa e il terreno e poi per le tasse
per la scuola
Per mangiare, poi per la scuola
E quindi ogni mese mandi tutto quanto?
Si, perché io devo pagare il mio debito e c’è il debito anche là. A Manila,a quello che devo pagare
ogni mese la casa
Il debito lo hai con la banca?
No alla banca, a una persona che proprietaria dell’appartamento
E come li spedisci i soldi, li dai a qualcuno?
Li do a un’amica e lei pensa a mandare i soldi, non in euro, a pesos, si cambiano, non lo so come
funziona però li mandano a pesos a casa
E lei lo fa tramite la banca?
Si
E poi loro lo vanno a prendere in banca?
No,a casa arrivano.
A casa arrivano proprio i soldi. E per fare questa operazione tu paghi una spesa?
Si, si pagano 10 euro ogni volta che spedisco i soldi anche i milioni, 2 miliardi,si pagano 10 euro.
Quindi mandi tutto lì. Tu frequenti mi hai detto la parrocchia, vai in chiesa la domenica.
Frequenti anche altre associazioni, altri gruppi?
No, solo vado in chiesa e basta.
Hai frequentato mai corsi di italiano o altri corsi qui in Italia,corsi di formazione?
No
Al cinema ti capita di andare?
Ma mai,ah no no.La prima volta ho guardato al cinema Pocaontas, quello con la bambina, quella è
la prima volta, unica volta.
Però vedi la televisione italiana
La televisione si
E che programmi vedete di solito?
I Telefilm, Warlker Texas, poi l’eredità, poi qualche film la sera
E invece i telegiornali?
Telegiornali pochi
E giornali italiani ti capita di sfogliarli?
Per leggere?
Si
No, non c’è tempo
Adesso questa è l’ultima parte, quella riservata ai servizi. Da quando stai in Italia, quando hai
avuto bisogno di fare i documenti, di sistemare il permesso, ti sei rivolta a delle associazioni o
hai fatto tutto da sola?
No, per la carta di soggiorno la mia amica della CGIL ha fatto tutto lei in pratica, mi ha portato tutti
i documenti e lei faceva quelle carte perché io non ho tempo per fare avanti e dietro in questura
Ed hai sostenuto delle spese con la CGIL per fare queste cose?
No, non mi hanno chiesto niente.
Quindi non hai mai avuto grossi problemi rispetto alla burocrazia, non ti capitato di avere
difficoltà?
No, non c’è problema.
Invece rispetto all’assistenza medica di solito come funzione, cioè,hai mai avuto bisogno di
rivolgerti…?
No,ce l’ho già il nostro dottore, ce l’abbiamo il nostro dottore.Il medico di famiglia.
Quindi il libretto sanitario.
Il libretto sanitario ce l’abbiamo
E anche qui per fare il libretti sanitario ti sei rivolta alla GCIL o l’hai fatto tu?
No, sono già, quello che aveva la signora prima, ha fatto tutto lei poi quando mi sono trasferita a
Bari sono andata alla USL a rinnovare il libretto sanitario
Invece ti è mai capitato di subire dei torti,dei reati,ingiustizie?
No
Non ti sei mai dovuta rivolgere alla polizia?
Sono andata alla polizia quando ho perso il mio libretto di lavoro, sono andata a denunciare poi
Perché l’avevi perduto?
L’avevo perduto
Ti è mai capitato di conoscere, di vivere in prima persona o di sentire di episodi di
intolleranza, degli episodi in cui ci sono state delle discriminazioni?
No.
Ti è mai capitato di mandare oggetti, mi hai detto che mandi sempre soldi.Ti capita anche di
mandare degli oggetti a casa?
Si, qualche pacco
E che cosa ci metti nei pacchi?
Tante cose pesanti, detersivi, qualche pasta, qualche roba mia, quella che non mi serve più, li
mando di là, poi qualche roba che compro.
E quando li mandi a chi li mandi?
Sempre ad un’agenzia
Di trasporti?
Di trasporti,si
E li mandi alla tua famiglia?
Si
Quando sei tornata l’ultima volta a casa?
L’anno scorso
Quindi torni ogni anno e ti fermi in media un mese?
Un mese
E loro ti sono mai venuti a trovare?
No
Ti capita di informarti di quello che succede nel tuo paese ,anche da un punto di vista
politico?
Qualche volta sento al telefono quello che è successo
Da quando sei qua in Italia che cosa è cambiato per te?
E cambiato tanto!No. Non sono cambiata
Non sei cambiata tu?
Ma cambiato in che senso?
Tutto quello che è cambiato in te da quando sei partita, rispetto a com’eri quando stavi lì e a
come sei adesso
E’ cambiato che adesso sono forte riguardo alla mia famiglia, mi sono abituata da sola, non sono
cambiata di carattere, no, sono così
Ma tu cosa racconti ai tuoi amici e ai tuoi parenti dell’Italia?
Quando sono lì racconto quello che facevo qua, quello che mangio qua, il tempo, cosa facevo
quando fa freddo, quando fa caldo.
L’idea complessiva dell’Italia che tu dai a loro è positiva o negativa?
Positiva
Nel futuro che cosa vuoi fare, vuoi tornare, vuoi farti raggiungere dai tuoi figli qui?
No, io mi fermo in Italia finchè sto bene a lavorare, di salute e poi non lo so se non adesso fra 5
anni, 2 anni voglio fare venire mia figlia per vedere l’Italia.
Ma per far lavorare anche lei qui?
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56
Non lo so, se si trova un lavoro leggero tipo assistente si, però non lo so ancora se vuole venire qua.
Però la tua vecchiaia dove ti immagini di passarla?
Da noi. Come facevo a pagare l’assistente qua? con 4 figli. No,si paga di più qua.
Le lingue,quali lingue conosci?
Inglese,italiano e filippino.
E sai scriverli e parlarle tutte e 3 le lingue?
Italiano non tanto,sbaglio sempre. Ha detto il generale: “tu sei 5 anni da me e per scrivere non sei
capace”
Attualmente hai il permesso di soggiorno?
Si, ce l’ho. La carta di soggiorno
Vivi attualmente qui6.La religione a cui appartieni è cattolica e sei praticante, hai detto che
vai anche a messa. L’istruzione. Abbiamo detto che sei arrivata fino al secondo anno per
diventare ?
Per fare la segretaria
E come possiamo dire 2 anni di segretaria, a che cosa corrisponde? Ci sono i 6 anni della
scuola elementare, poi la scuola media e poi altri due anni..
Sì, dopo c’è la scuola media e poi c’è tipo collegio, università.
Ok ora dobbiamo compilare delle schede
Ma, non mi hai chiesto sono innamorata di chi?
CASO C – ERMANDA (304)
spiegami bene com'è fatta la tua famiglia e dove sono?
nelle Filippine è rimasto mio fratello più grande di tutti che ha 26 anni, ha una figlia e una moglie,
ma non sono ancora sposati. Noi abitiamo nella provincia a 3 h da Manila. Lui fa l'autista dei
pullman al noleggio che vanno all'aeroporto. Ma non guadagna molto perché non è che tutti i giorni
partono dalla mia città. La moglie di mio fratello non fa niente. Poi ho un fratello qui che ha quasi
24 anni.
E lui quand'è venuto?
Nel ’98, abbiamo fatto proprio il viaggio insieme. Lui adesso lavora in un automercato come
meccanico. Lui qui non ha studiato. Solo un po' di lingua italiana all'inizio con me7. Ora lavora ma
non è ancora sposato, siamo tutti singles! Poi ho una sorella che e’ nata qui nel 2000 e ora va
all'asilo. Mia madre e mio padre sono quasi 15 anni che sono qui e hanno sempre lavorato come
domestici.
Io studio qualche volta e lavoro qualche volta, quando ho il tempo, perché adesso mia madre lavora
full-time e a mio padre – come sai ai maschi… - non si può lasciare la bambina. Quindi io ora ho
più tempo per la casa e la bambina perché la mamma lavora tanto.
I tuoi genitori sono venuti insieme?
No prima mia madre. Loro sono venuti qua via Olanda. Io ho una zia che sta in Olanda, Perly. lei è
tantissimo tempo che sta li’ in Olanda e ha due figli8. Dopo un anno che mia madre era qui, è
arrivato mio, anche lui via Olanda perché è stato più facile, perché mia zia è già stabile in Olanda
quindi può aiutare le persone. I miei genitori non hanno avuto subito il permesso di soggiorno,
hanno aspettato cinque anni per averlo.
Quando sono venuti?
Mia madre è venuta nel 90 e quindi io per cinque anni non avevo la mamma, è venuta qui in Italia.
In Olanda c’è stata solo pochi mesi.
Voi due siete stati separate fino a quando?
Fino a 95. Quando ha avuto il permesso è venuta a fare la vacanza in Filippine per 45 giorni. Poi è
tornata in Italia e dopo due anni ha preso noi, ha fatto il ricongiungimento
Prima mi dicevi che tuo padre era in Arabia Saudita9…
Sì quando io sono nata.
Mi dicevi che tuo padre lavorava nell’edilizia, nel cemento ed era manager… Quando questo?
Dall'80 al 90. Poi mia madre non voleva più che lui stava in Arabia Saudita perché arrivava la
guerra. Allora ha deciso di lasciare il lavoro e stare nelle Filippine. Ma hanno capito che non
potevano stare tutte e due delle Filippine con nessuno che lavorava. Allora mia madre ha deciso di
venire in Italia attraverso l'Olanda.
lei quindi già lo sapeva che sarebbe venuta in Italia prima di andare in Olanda?
Si l'obiettivo era l'Italia solo che era difficile venire direttamente.
Tua madre quanti anni ha?
Quasi 46
Tuo padre?
Hanno otto anni di differenza, quindi 54
E tu?
25 anni
I tuoi fratelli hanno studiato in Filippine10?
Il più grande ha finito il college. Mio fratello, questo terzo11 ha finito solo le elementari, non voleva
7
Vedi scheda lavorativa
Perly è infermiera, arrivata negli anni 80 in Olanda e sposata con un olandese
9
vedi copertina
10
per la sua educazione vedi la copertina
11
con lei in Italia
8
6
Mi ha fatto visitare la casa. E’ un appartamento nel centro di Bari di circa 200 mq. Priscilla ha una sua stanza da letto
grande ed un suo bagno.
57
58
proprio studiare, forse perché mamma lo aveva lasciato. Abbiamo provato tante volte a farlo entrare
nella scuola media - per lui!- ma non voleva proprio. Ma non è che non sa fare niente, lui è bravo.
Al computer! Lui per la tecnologia è molto bravo. Adesso parla bene abbastanza l'italiano perché
lavora insieme ad altri stranieri e nessuno parla la lingua nostra. Sta bene, non sente l'inferiorità che
lui non ha studiato. Prima c'era… perché era un po' silenzioso, timido. Da quando è venuto in Italia
è andata meglio. Perché certo che deve avere amici, non può stare in casa tutto il giorno!
Mi racconti com’era la situazione per la tua famiglia quando eravate in Filippine?
Per me era meglio perché c’era mia madre che era vicina.
Questo prima del 90?
Si. Mia madre in Filippine non c’hai mai lasciato. Sempre papà –da quando sono nata- era partito. E
poi ogni anno veniva in Filippine per un mese. Per me era una famiglia normale. Mi piaceva, anche
se non avevamo tanti soldi, però studiavamo, c’era la mamma, la casa stava bene. Perché abbiamo
la casa, da quando io avevo cinque anni. Perché non è che appena sposati hanno avuto la casa
proprio loro. Era anche vicina alla nonna. Io ero felice perché tutto era quasi perfetto, perché c’era
la mamma. Poi papà ci mandava i soldi. E il pacco con i regali, con tante cose. Avevamo tutto
quello che ci serve. Non c’era la mancanza di nulla: per mangiare, per studiare.
Avevate la macchina?
Sì, ce l’avevamo.
Prima che tua madre partiva?
Si. Poi il primo computer che è uscito ce l’avevamo subito
E il telefono?
Quello no perché nella nostra zona non esisteva ancora.
La casa com’era?
Era completa, mancava solo la pittura perché mio padre era pittore e diceva che non era necessario,
perché lo voleva fare lui e non si fidava di come facevano gli altri. Però diciamo che non è una casa
dove c'è solo il tetto! Era completa
Perché tua mamma quindi ha deciso di partire, esattamente?
Perché per i maschi è un po' difficile trovare lavoro. Poi mio padre un tipo che anche se sa fare tante
cose… Però stava per diventare un po' difficile. Una persona nel mio paese ha detto a mia madre di
venire in Italia. Ero molto arrabbiata con quella donna!
lei era qui?
No in Filippine.
E perché lei sapeva dell'Italia?
lei le ha solo consigliato di venire che poi trovava un lavoro. Basta che trovava l'agenzia per entrare
nel paese, non era importante che c'aveva un lavoro, no. Importante era che entrava.
Dimmi di quegli anni in cui stavate da soli.
Quando sono partiti tutte due?
Si
Prima eravamo dalla nonna che era nella casa lì vicina. A volte stavamo dalla zia Corinne. Era un
po' difficile perché mio fratello a volte stava a Manila. Eravamo sempre in giro. Era difficile trovare
una persona come mamma che ci capisca e che abbia il modo… era troppo difficile. Ma io e mio
fratello stavamo sempre insieme, a volte andavamo ad abitare a casa di mia zia che era in città a
Batangas, a volte da mia nonna che era nel nostro paesino. Era un macello proprio.
I vostri genitori vi mandavano tanti soldi?
Per noi era abbastanza. Eravamo ancora piccoli. Io avevo 10 anni quando mia madre mi ha lasciato.
Mio fratello più piccolo aveva otto anni. Non potevamo capire che cosa erano i soldi. Certo che
c'era una zia e la nonna, ma io non sapevo se mandavano giusto, se mancava qualche cosa. Noi
andavamo a scuola, ma non era come quando c'era la mamma che sapeva se doveva comprare
qualche cosa per noi. Una mamma lo sa che deve comprare qualche cosa per sua figlia, invece la zia
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non pensa così, se non lo chiedi, lei se ne frega. Non sapevo se loro mandavano abbastanza soldi.
Le cose nascoste… non le so. Anche se sono sorelle, fra tutte le persone ci sono problemi. Non lo
posso dire, basta che noi studiamo sempre e mangiamo abbastanza bene.
La casa l'avevate mantenuto di proprietà?
Si sempre
Avete migliorato la vostra condizione?
…
per esempio avete comprato un'altra macchina?
No la macchina era sempre la jeep quella per l'estate perché in Filippine è caldo e non serve la
macchina chiusa
La tua nonna che è in Filippine è anziana adesso?
Si ha 85 anni
Ha bisogno di qualcuno che si occupa di lei?
Adesso c'è mio fratello, lei abita vicino, di fronte.
Nella tua esperienza degli anni separati dalla tua famiglia, è difficile rimanere uniti per una famiglia
separata dalla migrazione?
Per me era proprio difficile. Per me era proprio difficile perché stavo proprio per fare un altro
passaggio per diventare signorina, per avere il periodo mestruale, e non avevo la mamma! Perché io
ero molto attaccata con mia madre, allora era troppo difficile. Però non sapevamo cosa fare perché
avevamo bisogno di soldi, dovevamo studiare, quella era il loro obiettivo. La loro ambizione. Non
avevamo scelta. Io ti dicevo che ero molto arrabbiata con quella donna, fino ad adesso! Io dico
sempre a mia madre che quella donna era troppo stupida! Perché lei ce l’ha portata via da noi.
Anche se adesso sono grande e capisco le cose, questo sentimento che ho avuto mi rimane fin
adesso, che sono arrabbiata con quella donna, non ho simpatia per lei! Perché ero una bambina e se
ferisci una bambina quello sarà.
Chi era quella signora?
Una parente di mamma.Un po' alla lontana però della famiglia. lei veniva sempre a casa nostra.
Allora una parente molto attaccata a noi, lei veniva ma non sapevo che lei stava convincendo mia
madre a partire. Io non lo sapevo.
Ora mi hai detto che tu non lavorava in Filippine. Però per esempio ti ricordi quanto costava andare
a scuola ?
Io sono andata a una scuola un po' lontana dal mio paesino. Andavo in città. Era all'università di
Batangas. Per la scuola media. Ci volevano 45 min/un’ora per andare a scuola
Quanto costava?
Costava molto più delle normali perché era privata. E poi perché era l'università della città. Era una
scuola conosciuta. Costava abbastanza.
Ti ricordi in pesos?
Allora io prendevo le geep per andare a scuola, come un autobus per trasporto pubblico. Allora
pagavamo 150 pesos a settimana per il trasporto, poi avevamo 50 pesos per le piccole spese,50 al
giorno,
E invece le tasse d'iscrizione?
Io forse pagavo 4000 pesos ogni mese….Anzi no all'anno! E poi per fare progetti e altro c'era dei
soldi extra. Costava tanto.
E per i vestiti?
In Filippine hai sempre l'uniforme. Il vestito è una cosa importante.
E quanto costava l’uniforme?
Abbastanza, perché erano 120 pesos un paio, gonna più camicetta.
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Allora spiegami come hai deciso di venire in Italia. Avevi altre parenti all'estero a parte la zia in
Olanda?
No
Come eri in contatto con tua madre?
Sì mi telefonava una volta settimana
Ti parlava dell'Italia?
No l'importante era chiedere come stavamo, perché tanto era inutile, ero una bambina non potevo
capire com'era l'Italia. Mi mandava le foto e lì lo vedevo che l'Italia era bella oppure delle cartoline.
E che pensavi di quest'Italia, ti piaceva?
Si l'attrazione era forte però non ho mai pensato di venire. Mi mandava le foto di qua, della stazione
del treno. Vedevo che era carino. Mi sarebbe piaciuto venire a vedere, a visitare, ma non ad abitare.
Dell'Italia ne avevi mai parlato a scuola?
No. Nella lezione di storia si parla di solito dell'Indonesia, del Giappone, della Cina. Ma non si
parla dell'Europa. Solo se si parla di una persona famosa che ha studiato in Madrid o in Barcellona.
Però non c'è una materia in cui si parla dell'Italia.
Degli Stati Uniti invece si parla…
Si degli Stati Uniti si. Si perché da quando sono nate le Filippine c'è stata subito l'influenza degli
Stati Uniti, fino ad adesso. Gli Stati Uniti sono come un fratello delle Filippine.
Avevi amiche tue coetanee che erano partite per andare all'estero ?
Una mia amica delle elementari è partita per la andare in Australia. E andata con tutta la famiglia.
Vi scrivevate?
Si lei mi diceva che l’Australia era bella, lei mi raccontava sempre. Però adesso non sono più in
contatto, non so dove sta. Poi avevo un'altra amica alla scuola media che è andata in Spagna, perché
la madre era in Spagna, però con lei non mi scrivo ma ho solo saputo che era partita. Però non so
chi è partito dopo di me, non so niente. Però come già detto ho il contatto con le mie amiche in
Filippine, con le proprie scelte fin dall'inizio.
Quante anni avevi quando hai pensato di venire in Italia?
Sono venuta diciotto anni, ma non avevo mai pensato di restare.
Pensavi di venire per una visita?
Sì, quando mia madre mi ha parlato che ci voleva portare qua.
Dimmi bene com'è andata la storia…
Mamma ha detto che ci voleva prendere a me e a mio fratello più piccolo, perché quello più grande
stava finendo il college. Quindi era un peccato se interrompeva. È difficile avere un trasferimento
del titolo di studio, dei crediti per continuare lo studio qui. In quel momento le cose stavano
diventando un po' pazze. Per quello mamma voleva veramente prenderci. C'è stato un problema di
famiglia, non si capiva niente, c'era la zia, c'era la nonna, non si capiva più cos'era la verità… La
situazione non era più stabile. Poi io avevo quindici anni ed ero già una signorina. Volevo uscire
qualche volta. Per mamma quello era un problema. Che i suoi figli stavano crescendo e nessuno gli
dava attenzioni. Aveva paura che non potevamo fare un macello nella vita.
Quindi è lei che te l’la proposto?
Sì però hanno usato il permesso di papà. Mia madre ha detto che c'ha preso perché aveva paura che
noi andavamo per la strada sbagliata, che io ero una signorina magari avevo un ragazzino, che mio
fratello non faceva niente della vita. Quando lui è venuto qui in Italia non sapeva niente, era
ignorante. Mamma non voleva che lui rimaneva così. Magari lui diventava un padre non sapeva
niente! Ora questo momento è proprio lontano però era così.
Per te è stata una sorpresa?
No perché certo per fare le domande bisogna andare al comune - come al Campidoglio -… doveva
essere tutto legale. Così lo sapevo già, siamo stati in giro per quattro mesi fra le ambasciate
eccetera. Poi io ho fatto 18 anni, ho fatto la festa, e dopo un mese siamo partiti per l'Italia
Le cose legali le avete fatte mentre tua madre era in Filippine?
No con la zia. La cugina di mio padre che si è occupata di questo.
Gli altri tuoi familiari, tua nonna, tua zia come hanno reagito?
Per loro era difficile perché non è mai bello essere lontani dalla famiglia, però mia madre si
preoccupava tanto per noi due. Quindi per questa storia.
Cosa pensavi che avresti fatto in Italia?
Non avevo idea. Volevo venire in Italia, ma non per tutto quel tempo. Stavo per iniziare il college e
volevo fare l'esperienza del college in Filippine perché è divertente, era troppo divertente. Ero stata
accettata e ora non potevo fare niente. Ero bloccata a quel tempo
Scusa, se ho capito bene quando tu hai preso l’aereo tu pensavi che venivi solo per una vacanza?
Si. Non avevo l'intenzione di rimanere a lungo. Perché non mi piaceva di venire in quel momento.
Però la parola di mamma è la parola di mamma. E poi non è semplice venire, costava tanto 60,000
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Ti ricordi se avevi altre spese e quali sono i prezzi?
…
Avevi il telefonino per esempio?
Esisteva solo il telefonino nell'ultimo anno. Quindi l'ultimo anno della scuola media… costava
tanto.1 min costava 45 pesos.
Perche' all'epoca ce l'avevano in pochi: eri una star se c'avevi il cellulare!
A fare la spesa ci pensavi tu?
No, ci pensava a tutto mia zia
Se volevi uscire la sera?
La sera non si esce ma lì. Il sabato potevo uscire, aveva un gruppo e facevamo dei gruppi studio per
cui dovevamo andare a casa di una collega. E allora avevo 25 pesos in più di soldi. Magari per
andare al cinema, ma in Filippine non puoi uscire così tanto.
Quanto costava il cinema?
All'epoca costava 20 pesos, adesso costa 40.
Andavi al mare?
Beh io abito vicino al mare! non mi serve di andare
Andavate a fare delle gite?
No non siamo mai andata fare gite. Anche perché io ero malata a quel tempo, mi girava tanta la
testa, ero anemica.
Per esempio per queste spese mediche, quanto spendevi?
Sono stata l'ospedale per tre giorni perché ho avuto dolore allo stomaco per prima cosa. Avevo
l'ulcera. Avevo solo 12 anni. Poi ho avuto l’emicrania. Avevo la pressione normale. Però avevo un
problema con l'emoglobina. Vomitavo, mi girava la testa, era troppo sensibile. Però non costava
tanto. Una camera costava al giorno 500 pesos.
Il pesos quanti dollari era all'epoca?
Un dollaro valeva 50 pesos. Adesso 52.
Tu fra le varie cose che fatto qui hai fatto la baby-sitter, quanto guadagnavi ?
Circa Lit350,000.
Invece se tu facevi la baby-sitter in Filippine quanto avresti guadagnato?
Non ne ho idea. Perché questa cosa non mi interessava. Di solito la baby-sitter è proprio la tata della
bambina e fa anche la domestica. Forse guadagna 1500 pesos.
Invece se tu vuoi guadagnare Lit350,000 in Filippine, che lavoro devi fare?
Per esempio una che lavora al call center, o una persona che ha una posizione una compagnia, o una
segretaria, perché sono circa 6000 pesos. Questo è il minimo standard, quando uno ha la posizione
in una azienda. Mentre una commessa per esempio guadagna 2000 pesos.
Tu sei sempre stata a Batangas?
si
pesos per il biglietto, per due.
E per i documenti quanto avete speso?
Quello costava tanto, anche per mangiare, per prendere un taxi, per andare di qua e di là. Non lo so
quanto, ma tanto. Perché dovevamo andare quasi tutti giorni, per fare la fila.
E il visto quanto costa?
€60
Avete dovuto pagare qualcuno per aiutarvi a fare queste procedure legali.?
Un'altra zia che fa queste cose. Perché noi dovevamo fare la certificazione del governo delle
Filippine che tutti documenti che sono legali. E mi sa che l'hanno pagata a quel tempo.
Parliamo del viaggio. Come è andata?
Il viaggio ha avuto un ritardo di 3 h. Dovevamo partire alle nove di sera e siamo partiti alle 11.
Avete fatto lo scalo?
Sì a Bangkok e poi direttamente a Roma.
A Roma ti hanno controllato il passaporto?
Sì sì, tutto a posto.
Ed eri sola con tuo fratello?
Si ma io non ho avuto paura. Lui era sempre seduto invece io giravo, mi alzavo perché il viaggio
era di 18 h. Giocavo, perché c'era il computer e la televisione. La prima esperienza di viaggio sei
eccitato! Non abbiamo avuto problemi per il viaggio
Quand'è sei arrivata che ti è venuta a prendere?
Mamma e papà. Ma non avevano la macchina. C'era il treno dall'aeroporto siamo scesi a Magliana e
lì c'era la nostra prima casa.
Come era questa casa?
Mio padre e mia madre avevano una camera
E tu e tuo fratello dove vi siete messi?
Sempre lì dentro ci siamo organizzati bene. Avevamo organizzato che c’era privacy proprio.
Chi altro c'era in quella casa?
Altre tre famiglie, perché c'erano quattro camere. Noi eravamo una famiglia e il proprietario che
aveva una figlia. Tutti filippini.. Quindi c'erano due famiglie -perché l'altra famiglia aveva una
figlia- e due coppie. Poi la casa era grande perché c'erano due bagni. Poi noi siamo grandi quindi
non è che facciamo casino. Perché altre famiglia nelle altre case hanno il bambini piccoli e allora
fanno casino.
I tuoi genitori avevano le loro cose?… come televisore?
Si si ce l'avevamo, come di qua. C'era il videoregistratore, e il VHS. Avevamo tutto. Il computer no
perché non sapevamo ancora usarlo bene e poi non serviva.
Ti ricordi quanto pagavano?
Lit700,000, quando siamo arrivati
Quanto siete stati in quella casa?
Due anni.
E questa casa di adesso è solo per la vostra famiglia?
Prima si. Quando ci siamo trasferiti in questa casa mia madre è incinta di questa piccolina. Eravamo
obbligati a cercare una casa perché c'era una bambina che arrivava e abbiamo deciso di trasferirci.
Però all'inizio eravamo solo noi e c'era una camera solo per me e mio fratello, perché aveva il letto a
castello. Il salotto era proprio un salotto. Ma due anni fa abbiamo accettato una mia zia. E lei si è
presa questa stanza da sola. E noi dormiamo sull divano. Poi mia sorella a volte dorme con me, a
volte con mamma.
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Quanto pagate qui in totale?
€650. Mia zia non lo so quanto ci dà, ma tutto compreso. Anche i detersivi, le cose che si pagano,
per mangiare, paga il riso. Forse lei paga 240€
Tua zia quando è arrivata in Italia?
Non lo so, diciamo che è una parente. È arrivata prima di mia madre credo. Ma non so la sua storia
Nella casa dove eravate prima, c'erano delle regole da rispettare?
Si per esempio che non puoi accendere l'acqua calda, si accende alle otto di sera ,perché di solito la
mattina non c'è nessuno. E poi va spenta quando qualcuno si alza. Poi per fare la lavatrice ognuno
ha il suo giorno, non ce l'avevamo tre volte settimana. Non tante regole, solo quelle.
Potevate invitare qualcuno a casa?
Si.
Invece in questa casa fate come volete?
Si, certo basta il rispetto. Però regole proprie ci sono. È libero. Era molto buona quella famiglia con
cui abbiamo vissuto insieme li. Ci trovavamo bene
Non ci avete mai litigato?
No mai, mai avuto problemi
Parliamo allora del lavoro, l'ultimo che è fatto quando era?
Dal marzo 2005 fino a gennaio 2006 (L3 bis)
Mi dicevi che è nato come sostituzione di tuo padre, perché?
Lui è andata dalle Filippine per tre mesi. Quando è ritornato doveva fare la pittura per un cliente che
lo aspettava, quindi io ho continuato.
Ti pagavano i contributi?
Si. Così ho fatto il rinnovo perché quando la signora mi ha assunto avevo ancora il permesso per il
ricongiungimento e poi ho fatto il rinnovo perché lei ha dichiarato che lavoravo da lei.
Quante ore facevi?
4 h al giorno per sei volte alla settimana. No 7 h al giorno.
Quanto guadagnavi?
€700.
Cosa dovevi fare esattamente?
Quella era una casa troppo grande. È una casa solo di un piano normale, ma con quattro camere, 2
saloni, 2 ingressi, 4 bagni, la cucina, 4 terrazzi. Io stiravo.
Dov’era, in campagna?
No in centro, vicino al Vaticano. Io non cucino. Dovevo solo pulire la casa, stirare, pulire
hanno animali?
Un cane, ma non lo porto io fuori. Loro mi chiamavano al citofono e io glielo portavo giù e loro lo
portavano a spasso.
Quante persone erano?
I figli erano grandi, erano tre figli maschi grandi, il signore e la signora. Loro erano come me 25/27
e 30
Loro cosa facevano?
Loro sono proprietari di una concessionaria di macchine. Ma la signora non fa niente è casalinga.
Tutti loro lavorano nel loro negozio. Perché hanno tante sedi.
Quindi la signora era a casa mentre tu eri lì?
A volte, perché lei esce a fare la spesa perché cucina lei. Io apparecchio la tavola e poi mi chiamano
quando è pronto il pranzo
Mangiavi con loro?
A volte perché a volte non c’era nessuno e io mangiavo da sola. Ma quando c’erano loro io
mangiavo con loro in camera da pranzo. Perché la signora è una persona normale. Suo marito è
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ricco. Ma quando c’è solo lei mangiamo insieme una davanti all’altra in cucina. Ma quando c’è tutta
la famiglia nella stanza da pranzo
Ci parlavi con lei?
Sì quando c’è il tempo la mattina oppure mentre io stiravo
Di cosa parlavate?
Dei problemi di casa, di questa cosa della bambina in casa oppure se lei aveva sentito qualcosa sulle
Filippine. Mi domandava di mio padre di mia madre come stanno. Poi a volte se io chiedo un
permesso perché dico che mia madre e mio padre hanno bisogno. C’era u rapporto abbastanza
buono.
E lei ti parlava delle cose sue?
Delle cose che vedo io, della vita che vedo io. Però delle cose personali no. Cose tipo così che posso
vedere come che il figlio ha messo il tatuaggio.
Con i figli ci parlavi mai?
Ogni giorno io salutavo e chiedevo se c’era qualcosa da dirmi. Il marito era un signore un po’
timido. Però con i figli avevo un rapporto come di famiglia. Io ero quasi un membro della famiglia
perché andavo tutti giorni. Quando facevo il caffè ed ero ritardo mi sgridavano ma per scherzo.
Facevamo anche chiacchierate così. Non è che andavo solo per lavorare e salutavo solo quando
entravo uscivo. Era una cosa fluida. Perché a volte quando lavori dalle famiglie italiane te trattano
come la domestica. E più di quello non c’è. Basta ‘buongiorno’, ‘questo lo stipendio’, ‘fai questo e
fai quello’. Invece io no. Raccontavo le storie, per esempio se avevo incontrato una persona lo
raccontavo alla signora. C’era una cosa diversa.
E la tua sorellina in quel periodo?
Andava a scuola dalla mattina alle otto fino alle quattro.
E poi l’andavi a prendere?
Si la portavo io e l’andava prendere io, a volte l’andava a prendere papà, quando io vado alla radio
perché devo andare in centro
Parliamo ancora di questo lavoro. Perché l’hai lasciato?
Perché la madre della signora era anziana e veniva ad abitare a casa con loro, perché non poteva più
stare da sola. Perché è malata. Quindi dicevano che avevano bisogno di una persona fissa, però la
signora non voleva che io lavorassi fissa da lei perché lei diceva che io ero giovane che devo fare
altre cose e non posso fare sempre questo lavoro.
Hanno trovato un’altra persona?
Forse adesso si.
La signora ti ha fatto un colloquio prima di assumerti?
No perché lei mi conosceva già. Ogni volta che mio padre andava nelle Filippine lo sostituivo io.
Quindi l’avevi già vista quante volte?
Dall’inizio fin da quando sono arrivata.
C’era qualcun altro che dava una mano in casa?
Gli operai. Se qualcosa si rompeva.
Tu avevi un contratto?
Si a tempo indeterminato.
E se tu un giorno volevi un permesso ti pagavamo lo stesso?
Si, si scala dai giorni delle ferie.
La malattia?
Per la malattia no, solo se devo andare da un altro posto che non posso andare. Però se sono malata
mi pagano.
E se non potevi andare come che organizzavi?
Chiedevo il permesso. Se era un giorno solo.
Non era un problema per loro?
No. Cercavo di evitarlo di farlo il lunedì o il sabato, gli altri giorni durante la settimana andava bene
Quand'hai lasciato ti hanno dato la liquidazione?
Si tutto
Quindi il contratto ti sembrava rispettato?
Si.
Hai avuto le ferie d'estate?
Si anche perché sono andata in Germania con i giovani del Papa e lì mio padre ha lavorato posto
mio.
Però le ferie le hai avute pagate?
Si tutto a posto
Ti pagava a fine mese?
Si e puntuale.
Che cos'era la cosa più difficile da fare in casa loro che non ti piaceva?
Pulire i terrazzi quando fa freddo. Poi io sono allergica alla polvere. La cucina, quando sto per
andare via perché é l'ultima cosa che facevo era la cucina, dopo che abbiamo pranzato dovevo fare
il forno. Non mi piace pulire il forno… queste cose così
Invece la cosa che facevi più volentieri delle altre?
Stirare. Perché è la prima cosa che faccio la mattina. Per quello sono tranquilla quando stiro, non
vado in fretta, posso andare in bagno
Facciamo l'esempio di una giornata, a che era arrivavi la mattina?
Alle otto
La prima cosa che facevi qual è?
il caffè, tutti giorni la signora mi fa un caffè. Il caffè e la sigaretta di là non può mancare. Facevo
colazione.
Facevi colazione lì?
A volte, io sono libera di mangiare, però mi fa perdere tempo. Io faccio colazione al bar, ma il caffè
quello si subito. Se è freddo ne faccio un altro. Poi sistemo un po' dopo la colazione. Poi entro
subito nella camera per stirare. E li sono tranquilla perché loro sono già svegli, sono in salotto,
vanno in giro, allora se anche io vado in giro è un casino. Per questo mi piace stirare.
Quanto tempo?
2 h, tutti giorni fino alle 10. A volte non stiro se c'è una cosa che la signora mi chiede di fare. Se
devo pulire il forno, o i terrazzi, allora non stiro. Perché se faccio il terrazzo poi faccio direttamente
soggiorno e poi le camere
Dopo che hai stirato che facevi?
Vado in cucina a lavare pavimenti. Perché a volte la signora cucinava già il sugo per la pasta. Così
poi lei usciva e quando tornava lo riscaldava e faceva bollire l'acqua per la pasta. Quindi in cucina
lavo i piatti, poi il tinello, il salone. Solo le cose importanti da fare. Perché 7 h in quella casa se devi
fare tutto non bastano. Facevo le cose che si sporcavano tutti i giorni. Facevo il salone grande, che
non usavano mai, solo per giocare, ma non tutti giorni. Invece il tinello lo devo metter a posto tutti
giorni. Le camere pure le facevo tutti giorni.
A che ora pranzavate?
Dal un'è mezza alle due, dipende da che ora arrivano perché a volte fanno tardi. Poi io se faccio
tardi esco alle tre e mezza, invece delle tre lei mi paga, non è un problema. A volte anche di più.
Tanto loro sono ricchi.
Apparecchi tu?
Si. Dopo che stiro e ho fatto la cucina. Perché la cucina è vicino alla stireria e poi c'è tutta l'altra
metà di casa. Quindi cucina, tinello e dopo a mezzogiorno vado di là dove sono le camere. Se alle
11 ho già finito il tinello allora apparecchio subito. Metto i piatti e i bicchieri. Poi vado alle camere.
Quando arriva la signora lei mette l'acqua e fa l'insalata. Io metto solo i piatti in tavola.
Dovevi pulire a fondo?
No solo ogni due giorni. Loro sono sempre puliti, andava solo mantenuta.
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E per le grandi pulizie, per esempio le finestre, quando le facevi?
Decidevo io. La signora mi diceva sempre di fare come mi pare, di fare come volevo. Io vedevo io
quand'era troppo sporco. Però se ho molto da fare, non tocco le finestre. Poi a volte veniva mio
padre perché c'erano delle finestre grandi grandi che non posso pulire, è troppo grande per me. E
poi la signora mi aiuta anche. lei mi aiuta.
Glielo chiedevi tu di solito?
Si le chiedevo se mi passava una cosa oppure quando ero sulla scala e lei mi aiutava, oppure quando
laviamo le tende perché lei ha delle tende grandissime. Quelle non sono da stirare, le appendi subito
dopo che le tiri fuori dalla lavatrice e lei mi aiuta. Poi io non faccio mai la lavatrice, quella la fa lei
Dopo pranzo quindi facevi solo la cucina?
Si e basta. C'era la lavastoviglie, io lavavo solo quelle cose che non c'entravano. Poi dopo pranzo ho
il mio tempo che voglio.
Per esempio?
Perché le altre persone che lavorano hanno i minuti contati, io no. Mentre loro mangiano io posso
mangiare quanto voglio. Loro mangiano veloci -10 min - e io invece ci posso mettere quanto voglio,
perché loro sono veloci. È una famiglia semplice, ricca ma semplice.
I tuoi rapporti con loro erano buoni?
Si mi sono trovata bene
Tutte le cose sulla paga, contratto etc, le hai chieste tu o hanno proposto loro?
Abbiamo mantenuto lo stipendio da quando ci lavorava mio padre. Poi la signora è buona con me.
Quando era la mia festa o Natale mi faceva dei regali, poi a volte mi dava dei soldi, per esempio
quando ho lavorato alla loro casa al mare a Fregene, lei mi dava dei soldi per comprarmi biglietto
dell'autobus per andare.
Quanto tempo sei stata a lavorare al mare?
Da giugno a fine settembre, anzi no fine agosto. Dipende se fa ancora caldo rimangono lì
Ed era più faticoso per te?
Si perché hanno trasferito il capolinea. Prima era a Lepanto che è più vicino, invece adesso l'hanno
trasferito più lontano. Prima dovevo uscire alle sette di mattina per andare al mare da loro. Invece
poi dovevo uscire alle 6:30 quando l'hanno trasferito. Arrivavo alle otto o alle otto e mezza non era
un problema perché la signora capisce che io abitavo lontano.
Ma lei ti pagava anche il tempo in più che ci mettevi di trasporto?
No solo il biglietto perché costava due euro a corsa, lei mi dava 4 h euro per tutti giorni. Poi il
trasporto no… va bene
Come ti chiamavano?
Ermie, oppure Ermelinda, oppure i figli mi chiamavano con un soprannome Ermely
Ti davano del tu?
Si
E tu a loro?
E dicevo la signora e usavo sempre la forma di rispetto con lei. Però con i figli no, dicevo ‘mangi a
casa?’ ‘torni a pranzo?’. Ma sennò con la signora c'era il rispetto della terza persona
Avevi le chiavi di casa?
No
hai fatto degli incarichi di fiducia come andare a casa loro mentre loro erano in vacanza?
No perché la moglie e il marito non partono, stanno sempre a Roma.
Hai mai chiesto aiuto a loro per un problema, sia di tipo materiale che di tipo più psicologico?
No. L'ho aiutata volentieri per esempio una volta che s'è fatta male. Perché lei ha fatto
un'operazione ai denti e il lì è stato un grande aiuto da me perché lei è stata fuori una settimana. Ma
lei non mi aveva insegnato a fare la lavatrice e le altre cose perché lei pensava di stare solo due
giorni in ospedale e invece è rimasta una settimana. E quindi era un casino, ma io l'ho fatto
volentieri. Il marito mi chiedeva aiuto per cucinare perché anche lui aveva il dito rotto e quindi non
poteva girare la pasta. E quindi loro mi chiedevano di aiutarla. Oppure mi chiedono aiuto se devono
cercare una cosa perché non si ricordano dove l'avevano messa, allora facciamo questo.
E invece una volta che loro hanno aiutato te, il contrario?
Si, di tipo morale diciamo. La signora se io le parlo di una cosa… per esempio che io non so che
fare. Perché la signora mi conosce. Ad esempio una volta che sono entrata a lavorare lei mi ha
chiesto “che succede? Hai la faccia agitata!”. Io non racconto niente, però lei mi conosce. “E’ che ho detto- non ho dormito bene perché dovevo fare una cosa importante e sono andata a dormire alle
tre”. E allora lei mi aiuta, mi fa il caffè, per farmi svegliare, mi chiede come mi sento. Per esempio
quando sono stata malata. Se ho l'influenza per due giorni allora quando torno al lavoro, lei non mi
fa fare le cose pesanti. Mentre di solito mi chiede di fare degli extra, pulire le porte, le finestre,
rispetto alla normale routine, invece quando non sto molto bene lei mi lascia fare solo le cose che
sono in grado di fare, non sono obbligata a fare cose extra.
E’ capitato che hai fatto un errore e lei ti deve correggere?
Si
E lei che come si comporta?
lei è troppo gentile. Non mi ha mai sgridato. Per esempio io ho fatto una cosa. A volte non mi sento
di lavorare e lei mi dice “ma me mi serve tanto devi venire”. Allora io dico che non posso
veramente. Allora il giorno dopo lei è un po' delusa, ma non è arrabbiata. lei mi dice le cose come
una madre perché lo sa che io sono giovane. lei mi dice “ti piace farmi arrabbiare?!” così , ma in
una maniera che io posso capire che lei mi vuole spiegare le cose.
Per un giorno che non eri andata al lavoro?
Si lei era arrabbiata perché non se lo aspettava, perché io non l'avevo chiesto prima. Un giorno in
cui non mi sento di alzarmi perché voglio rimanere a casa. Non è che sono malata, ma non voglio
lavorare quel giorno. Allora lei è delusa il giorno dopo. lei dice “tutti quanti non sentono l'energia di
alzarsi”.
Hai chiesto tu di avere contributi o l'hanno proposto loro?
L'hanno proposto loro. Li non c'è bisogno di chiedere, è il loro dovere quello di pagare contributi.
Poi loro lo sanno che devo rinnovare il permesso di soggiorno e quindi la signora mi ha detto “va
bene ti assumo io così il permesso lo puoi rinnovare”
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Allora adesso parliamo delle stesse cose per il primo lavoro che hai fatto qua da quando eri in Italia.
È stato per quattro mesi (L2). Eravamo ancora nell'altra casa. Quindi era nel 99 e 2000. Prima di
trasferirci
[Compiliamo la scheda dei lavori]
Allora era un baby-sitter e ha una famiglia stranieri che facevo la mattina e poi il pomeriggio
andavo a scuola all'istituto professionale per il turismo dalle quattro alle otto. E la mattina facevo
baby-sitter, la madre del bambino era filippina il padre invece era dello Sri Lanka.
Come hai trovato questo lavoro?
Così col passa parola.
Quanto ti pagavano?
Lit350,000
Come l’ hai trovate hai detto scusa?
Tramite un'amica, era una della casa dove abbiamo vissuto
Da quanto tempo la conoscevi?
Da quando sono arrivata in Italia, due anni
Che lavoro fa?
Prima faceva la domestica e invece adesso ha un negozio di prodotti orientali
Quante ore facevi?
5 h al giorno dalle nove fino all'una. Li non mi pagavano niente non c'era un contratto
E perché hai smesso di fare questo baby-sitter?
Perché ci siamo trasferiti. Un mese prima ho smesso
Che lavoro facevano i genitori del bambino?
La madre era domestica, e il padre aveva un po' di negozi, di amici. Non aveva proprio un negozio,
ma affari fra amici, come una mafia, un gruppo di persone.
Come era questo lavoro?
Io andavo a casa loro, prendevo il bambino perché lì avevano la case piccola e a me non mi piaceva
stare là. A me piaceva stare a casa mia perché così quando il bambino dorme posso fare le altre
cose, lavare, organizzare. Quindi alle nove lo andavo a prendere, tanto era vicino a casa mia. Lo
porto con il passeggino. Quindi la mattina è già una passeggiata, facciamo i giri e poi andiamo a
casa. Guardo la televisione, perché tanto è piccolo. Aveva un anno. Qui dormiva, quando
arrivavamo a casa. dalle 10 dormiva fino alle 11. Poi io facevo da mangiare il pranzo che la mamma
aveva già preparato. Aggiungo un po' di cose. Poi devo giocare con lui certo. Puoi verso l'una o
l'1:30 veniva la mamma o il papà a prenderlo. Bastava che la mattina andavo di là a prendere il
bambino.
La mattina che incontravi la mamma o papà?
La mamma c'era solo a volte, più volte c'era il padre. Lui mi spiegava tutto, se il bambino è un po'
malato, cosa doveva mangiare, cosa aveva preparato, se doveva prendere delle medicine, cambiare
vestiti. È durato pochissimo tempo
E poi loro ti telefonavano durante la giornata?
Le prime settimane, i primi giorni certo che mi dovevano controllare. Però gli altri giorni mi
chiamavano solo quando arrivavano tardi che magari eravamo usciti e mi chiedevano dove
eravamo. Però lo sapevano che stava bene. Perché io sono abituata a curare bambini soprattutto
quelli di pochi mesi, perché quando ero nelle Filippine avevo dei cugini molto piccoli appena nati.
A me piacciono i bambini. Per questo quando mi sorella è nata non è stato un problema, la mamma
era tranquilla. lei è cresciuta bene, non aveva malattie, è stata buona, era cicciottella
Quel bambino lì era buono?
Era buono, ma diciamo timido. Poi non era normale… il peso e l'altezza. Forse dipende dalla
famiglia, forse avevano dei problemi, non lo so. Era un po' piccolo. Non era forte
Che lingua parlavi con il bambino?
Italiano.
La tua amica che ti ha aiutato a trovarlo, l’hai ringraziata con un regalo?
No. Normale.
Hai parlato con la madre o con il padre del bambino prima di iniziare?
Con tutte due. Prima con il padre perché la moglie lavorava sempre
Da quanti anni erano in Italia loro?
Non ho idea credo che da quando la madre era giovane. Prima di me sono arrivati. Non lo so. Però
mi sa che hanno rotto. Io quella donna la conosco. Perché io avevo un ragazzo qui filippino. E lo sai
che adesso stanno insieme, il mio ex ragazzo e lei?! Hanno rotto. Io l'ho incontrata perché mio ex
ragazzo lavorava in un negozio di telefonini e io una volta sono passata perché lui mi aveva
chiamato. Lui mi diceva che non aveva la ragazza…Poi io volevo passare per vedere un telefonino
che mi piace - per avere lo sconto- Abbiamo chiacchierato e gli chiedevo se aveva la fidanzata, ma
lui diceva di no, ma io conosco quella donna come persona e l'ho vista che stava per arrivare verso
di me. Io ero davanti al negozio. Io già sapevo che avevano storia. e lei a me mi conosce sa che ho
fatto il baby-sitter con suo figlio. Allora lei è corsa via e ha guardato male lui.
Questa donna che tipa era?
Lavorava come domestica
Ed avevi un buon rapporto con lei?
No io no neanche all'inizio.
Non parlavi con lei?
No solo un po' quando veniva a prendere il bambino. È stato una cosa abbastanza corta. Avevo più
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rapporto con il marito perché lui veniva sempre a prendere il bambino e quando andavo a prenderlo
a casa loro la moglie non c'era perché forse lavorava fin dall'alba. Avevo un rapporto con lei tipo
ciao-grazie-buongiorno. Niente di più. Comunque io l'ho sentito - lo sai - nella comunità delle
Filippine si sa per pettegolezzo.
Invece il marito era gentile?
Il marito mi parlava, mi chiedeva Le cose. Forse era più attaccato il figlio
Chiedeva altre cose o solo del bambino?
Solo del bambino
Non c'è mai stato un problema…
No il bambino era buono
Se un giorno non potevi fare baby-sitter ti pagavano lo stesso?
Si.
Se un giorno eri malata e non potevi andarlo a prendere?
Beh, però lo stipendio è uguale.
La paga e le condizioni generali del lavoro te l'avevano proposto loro o le hai chieste tu?
L'ho chiesto io. Quello che volevo essere pagata.
Come ti chiamavano?
Ermie
Ti davano del tu?
Si
E tu al loro?
Si anche. Forse lei aveva 27 anni, è giovane. Comunque era ventenne. Il marito era sicuramente più
grande, forse 33 anni.
Con loro in che lingua parlavi?
Con lei Tagalo e con lui in iitaliano
Avevi le chiavi di casa loro?
No
Ti hanno chiesto di fare cose di fiducia?
No. Vabbè stare col bambino, più di così?!
Hai mai fatto la spesa per loro?
No
Ti hanno mai fatto dei regali?
No
Hai mai avuto un problema che dovuto chiedere aiuto al loro?
No
E invece ti ricordi se loro ti hanno chiesto aiuto?
No solo quando arrivavano tardi, questo è un favore non un aiuto.
Ti pagavano extra?
No, s'erano solo 15 min di ritardo
Ti facevano sentire vicini alla loro famiglia?
No, era un rapporto solo per il bambino e basta.
E per il bambino, ti facevano sentire vicina a lui?
Si questo si. Come una tata. Però con loro no. Il bambino era affezionato
Si sono dispiaciuti quando hai lasciato?
No. Perché ho spiegato ch'io dovevo andare via.
Parlavano di cose personali davanti a te?
No. Ah si litigavano. Oppure per telefono. Quelli dello Sri Lanka non si vergognano.
Perché?
Perché loro se vogliono strillare strillano, non hanno vergogna. Non so come sono fatti, reagiscono
sempre così.
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Lo notavi quindi più per lui o lei?
Lui. Ma non è che litigavano però dicevano “ma no, ti avevo detto di no!” o “dove sei stata?!”. Poi
vabbè non è che ho sentito tutto il discorso
Non se m'è stata acasa loro per lungo tempo?
No
Ti hanno mai sgridato per un problema di qualcosa… un errore?
No
Chi controllava come facevi le cose con il bambino?
Il papà.
Come faceva?
Vedeva come mettevo il vestito al bimbo o chiedeva se aveva dormito, così. Lui era più interessato.
La mamma no. Per esempio se dicevo che il bambino aveva avuto mal di pancia, lei diceva “allora
lo dico al padre”. Era lui più attento al bambino.
Non trovi che era strano…
Ma guarda lei era una filippina sposata con uno dello Sri Lanka… forse c'era un problema fra loro
due, ma a me non m'interessa. Il padre è un pò più come l'immagine di un padre, ma lei era invece
più una tipa vestita sexy. Sembrava che era più importante il suo fisico che il bambino. Invece il
padre era più attento
Quando arrivavi la mattina lo vestivi tu?
No lo trovavo già vestito. Qualche volta se padre era in ritardo mi dava vestiti. Lo trovavo con il
body e poi loro mi davano dei vestiti.
Ti è mai capitato di dovere dare del soldi a qualcuno per trovare lavoro?
Si. Per il primo lavoro al phone center12
Quindi no per il lavoro domestico?
No mai
A chi^
Ad un’agenzia di lavoro. Alla fine ho saputo che era un po' matta diciamo. Però era brava che
trovava lavoro. Si dice loca loca in filippino. Mezza matta appunto.
Per quale phone center, quello qui vicino13?
No per quella piazza Vittorio
Che dovevi fare nel phone center?
Li c'erano tutti i servizi come una global service: c'era Western Union, si poteva ricaricare il conto
di un telefono, tutte le cose internazionali.
Quanto venivi pagata?
€790
Quante ore?
Dalle otto fino alle sei. Però c'era una pausa, nove ore al giorno
E invece via cassia quanto ti pagavano14?
€450
Sei mai andata al sindacato?
No
Preferisci fare lavoro domestico o altri lavori?
Altri lavori
12
vedi scheda lavoro
il secondo dove ha lavorato
14
il secondo quindi
13
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Perché cos'è che non ti piace?
La fatica… è faticoso. Poi io lo so che posso fare altre cose. Non è la mia aspirazione. Non è ch'io
discrimino, perché lo fanno mia madre e mio padre. Ma per me solo se non ho altra scelta …io
posso fare altre cose e l'ho già fatto. Come scelta della vita non voglio, non posso stare fissa con
questo tipo di lavoro
Che tipo di fatica per esempio?
Una fatica mentale anche perché non mi piace. Io amo pulire perché io qui non posso uscire
lasciando la casa sporca per esempio. Però per me è faticoso. Non mi dà soddisfazione. Non sono
contenta. Perché io voglio crescere mentre lavoro, ma con il lavoro domestico come puoi crescere?!
Ti rovina tutto. Fisicamente. Le mani, le cose. Forse perché sono giovane parlo cosi. Quando esci
dal lavoro domestico, esci così stanca…e devi arrivare a casa e fare le pulizie di nuovo. È troppo
stancante, è troppo faticoso e pesante.
Invece se mi devi dire una cosa positiva di lavorare come domestica?
Positiva è il fatto che è un lavoro stabile. Qui in Italia è un lavoro che puoi mantenere, basta che fai
la brava. Non è che se tu sbagli ti possono mandare via. Invece nelle aziende se tu sbagli una
cosa…. Invece la domestica è un lavoro semplice, ma faticoso. Poi è positivo il fatto che se voglio
andare in Filippine basta che trovo una persona che mi sostituisce…è facile. Sempre se lavori in
un'azienda non è così facile. Quindi non puoi avere una vacanza lunga, invece come domestico lo
puoi avere di due mesi.
Ti senti più libera di organizzarti la giornata nel lavoro domestico?
No. Sei troppo stanca quando ritorni a casa
Pensi che sia diverso quando sei baby-sitter?
Si perché come baby-sitter si tratta solo del bambino. Se invece devi stirare, lavare piatti, mentre il
bambino dorme allora è diverso. La cosa importante è la responsabilità, altre cose non importa fai
come ti pare. L'importante è che non lasci da solo il bambino, che lo fai mangiare in tempo. E’ un
lavoro semplice, ma di grande responsabilità, perché si tratta della vita.
Cosa scegli fra domestica e baby-sitter?
babysitter
E invece ti è mai capitato di fare la badante?
No. Ho provato a dormire con un'anziana a cui cambiavo il pannolino (L1), ma no, non posso. Non
è che non mi piace, non posso per la mia salute! perché se quell’anziana sta per morire, io morirò
prima di lei. Lo sai che quelle che fanno assistenza quando l'anziana fa la cacca, la pipì o vomita
devo pulire?! io non posso resistere, mi da fastidio.
Quando l'hai fatto questo lavoro dell'anziana?
completiamo alla scheda la scheda sul lavoro
Hai mai conosciuto delle italiane che fanno lavoro domestico?
Si pulizie, ma non in casa, ma per esempio in un garage, cose così
E preferiresti fare questo, fare le pulizie per un ufficio?
No. È meglio in casa, sei nascosta, da sola, ti poi organizzare tranquilla. Perché io sono una persona
un po' timida che non posso ‘ballare da solo davanti al pubblico’ un tipo così, un po' mi vergogno.
Per me è meglio la casa, sto nascosta, entro alle otto esco alle tre. Vado in giro se ce la faccio
ancora.
Ma pensi che le italiane se fanno questo lavoro sono trattate meglio?
A volte si. Perché ho incontrato un'anziana che sono quarant'anni che lavora in una casa. Perché a
dire la verità c'è una forte discriminazione qui in Italia.
E si vede nel lavoro?
Si vede si.
Mi fai un esempio?
No a me non è mai capitato, perché non mi è mai capitato di lavorare con un’italiana. A scuola
72
c'era…l'ho sentito. Nel pubblico lo puoi vedere, quando stai in giro. Quando c'è un italiano è
diverso. Per esempio se una italiana parcheggia davanti a un negozi italiano va bene, se è uno
straniero...
Mi ha detto che vorresti fare un altro lavoro. Lo stai cercando?
Si
Che tipo di lavoro stai cercando?
Beh io magari un giorno farò il lavoro delle cose che ho studiato15. Sabato passato siamo andati alla
open day recruitment delle Emirates Airlines. A volte io vado a questo tipo di cose. Poi cercò altre
cose. Perché per me adesso è importante pagare i contributi. In ogni caso, se mi rimane una scelta
diversa da domestica, sceglierò l'altro. Vorrei evitare la domestica perché è proprio faticoso.
Quando lavoravi nel phone centers ti pagavano i contributi?
In questo qui no. “Stavano per” pagarmi ma è durato solo se mesi
E in quell'altro di prima?
No anche in quello no, sempre che “stanno per”
Quali sono i problemi che trovato quando facevi cose diverse dal lavoro domestico, perché non sei
tornata lavorava al phone center dopo?
Lo dovevo fare [di andare a fare la domestica], perché quella famiglia non può avere altre persone a
parte me o papà, perché la fiducia è importante e poi io conosco già la casa. E poi devo, perché
come faccio con il permesso di soggiorno?! E papà doveva andare in Filippine. Se lei inizia con
un'altra persona poi dopo non prende più mio padre... il lavoro domestico io sono sempre obbligata
a farlo come un favore a mamma o papà. Però io dico che se io per me lo devo fare, allora non
voglio. Io non ho mai fatto lavoro proprio mio come domestica16 perché non mi piace, innanzitutto.
Il lavoro con il phone center invece l'ho voluto io, c’ho parlato io con quello del negozio.
Sei tornata a parlare con quelli del phone center adesso?
Non ho avuto occasione. Adesso andrò in giro.
Ti piacerebbe tornarci?
Si
Ti sei trovata bene?
Si. Diciamo che sono capace, quindi.
Quindi se tu se mi devi dire lavori che vorresti fare a parte phone center, ci lavoreresti in un
ristorante?
Sì sì, oppure la commessa in un negozio.
E poi c'è la cosa dell'assistente di terra che sarebbe il massimo…
Si.
Hai conosciuto altre Filippine che lo fanno
In altri paesi, qui in Italia no. Negli Stati Uniti si.
Com’e’ stato questo open day degli Emirates Airlines?
Sono andata con una amica
Filippina?
Sì anche lei. Ci sono anche altre italiane e straniere ma la competizione un po' difficile perché
eravamo in 100 persone.
Che dici, come andrà?
E io non c'ho sperato tanto. Però forse chi sa come andrà… Però se ci speri, ti sei preparata tante
cose, ti sei comprata un vestito... Io no. Io sono andata normale.
Allora basta parlare di lavoro parliamo di quello che fanno il tempo libero, con chi esce, con chi ti
vedi
A me piace girare da sola. Da sola. Perché se io ho una compagnia che cammina più lenta di me mi
arrabbio. Se c'è un gruppo va bene, quello succede una volta al mese, non sempre. A me piace
camminare con un'altra persona sola, così la posso tirare “vieni, veloce”. Però spesso vado da sola,
vado in giro, per i negozi, oppure vado al cinema da sola. Qui vicino.
Che ti sei vista ultimamente?
“Io non ho paura”. Poi quello con Winona Rider “Lost souls”
Che tipo di film ti piace?
Horror. Commedie. Un po' anche romantici.
Americani?
Americani si perché l'inglese a me mi piace.
E quando sei in comitiva con chi esci?
Con un'amica
Italiana o filippina?
Filippina, io non ho amiche italiane
E come l’hai conosciuta?
In chiesa, alla comunità filippina. Io ho la posizione per il giovani, sono la segretaria regionale dei
giovani filippini. Poi faccio il direttore del programma radio delle Filippine in lingua tagalo su radio
vaticana.
Per il giovane o in generale?
No quella è la radio vaticana. Li noi facciamo nella lingua filippina
Per giovani o per tutti?
Per tutti
Da quanto tempo lo fai?
Già da un anno, ma come direttore solo da settembre
E’ un lavoro che fai o è volontariato?
Mi danno un piccolo compenso, mi danno €150 al mese, è una volta settimana il giovedì sera per 2
o 3 h. Ma così.. come ricompensa.
E ti piace?
Si mi diverto.
È di che parlate?
Lo vuoi sentire?
Si, dopo lo sentiamo
Tramite Internet te lo puoi ascoltare ventiquattr'ore su 24 tutti giorni17
E invece per la comunità Filippina di cui sei segretaria, che cosa devi fare?
Beh quando c'è la riunione, quando c'è l'intervista, devo fare gli appunti, ascoltare quello che
parlano. Come una segretaria che quando parla il direttore o il coordinatore deve scrivere tutto.
E ogni quanto ci sono questi incontri?
Ogni tre mesi
Che comunità filippina, qui vicina?
No al centro a via Urbana, quella centrale
Come ci sei entrata in contatto?
Perché io sono membro di una comunità filippina, perché ci sono 43 comunità a Roma. Io ero in
una a Santa Croce e andavo solamente in chiesa in quella comunità e a suonare l'organo per la
messa. E poi andavo a casa. Andavo solo per suonare e cantare. Poi alla fine mio fratello mi ha
17
dopo l’intervista abbiamo naviagto un pò su internet e ascoltato un pò della trasmissione insieme. Ermie mi ha
spiegato un pò più in dettaglio come funziona la programazzione e come preparano i servizi. Se dovesse interessare agli
analizzatori posso fornire alcuni riferimenti, poichè ho registrato anche questa parte della conversazione con Ermie.
Questa parte è sul file ErmieBis che per ora non trascrivo perchè riguarda un tema a mio parere molto specifico, ma
posso farlo in futuro su richiesta. La durata è di 15 min circa.
15
si riferisce all’istuto per il turismo (vedi copertina) e ad un corso intensivo come personale di terra per compagnie
aeree (vedi dopo)
16
questo non è proprio vero, visto che L1, L2 erano lavori che lei faceva ‚per sè’ e che L3bis non è stato ripreso dal
padre ma la datrice ha cercato un’altra persona
73
74
detto “viene con me a fare la gita di pellegrinaggio a Loreto per i giovani migranti delle Filippine?”.
Loro andavano di là a fare una gita. Io detto che non mi piaceva. Io detto che ero troppo grande
perché gli altri avevano tutti 17/18 anni. Alla fine lui mi ha convinto e ho incontrato le persone, e
loro mi hanno eletto come segretaria. E da quel momento ho iniziato la carriera!.
Quand'è successo questo?
Nel 2004. Due anni fa
Quindi mi dicevi che usci solo con amici filippini?
Si
Tutti della comunità?
Si
Maschi e femmine?
Si. Altri della scuola quando ho studiato. Avevo tre compagne Filippine che sono mie amiche fino
ad adesso. Due si sono sposate e l'altra sta ancora qua
Vediamo domenica scorsa cosa hai fatto con i tuoi amici?
Siamo andati e a Milano. Abbiamo fatto un weekend dal venerdì sera alla domenica sera.
Quanti eravate?
Eravamo in quattro: io, la mia amica, suo fratello e il suo ragazzo.
Come siete andati?
Con il treno
Eurostar?
si eurostar. Poi abbiamo dormito a casa del suo ragazzo che è a Milano perché la famiglia là. Aveva
fatto solo una visita qua. Io l'ho accompagnata perché lei mi ha chiesto il favore di accompagnarla a
Milano18. Allora ci siamo divertiti un po', abbiamo girato. Siamo andati a Como, al lago. Con il
treno. Quella fuori Milano. Abbiamo fatto il giro del lago con la barca. Abbiamo preso la funicolare
fino a sopra. Siamo andati al Duomo. Che vedi a Milano?!
E invece domenica prossima già lo sai che farai?
Non lo so, perché di solito la domenica sto qui a casa con la famiglia. Mi piace stare in famiglia
perché non mi piace andare in centro la domenica che poi vieni a casa tardissimo
E il sabato sera esci?
No, solo quando c'è una cena fuori con gli amici
Dove andate?
All'Hard Rock Cafè. Solo per mangiare il pollo piccante e poi stare a sentire la musica. E non costa
tanto
A quale vai?
Quello a via Veneto, davanti all'ambasciata americana… poi è bello. Poi andiamo in giro, al
cinema, andiamo al ristorante cinese
Spesso al ristorante cinese?
No
In pizzeria ci andate?
Non tanto. Noi andiamo a mangiare il kebab. A me piace tanto
Da sola o con le amiche?
A volte da sola se esco prima dal lavoro. A volte con gli amici. Io esco ogni giovedì sera perché
vado alla radio e dopo la registrazione usciamo un po', andiamo all’Hard Rock cafè, a prendere un
po' di kebab
Con i tuoi colleghi della radio?
Si loro sono mie colleghi e miei amici
Quanti anni hanno?
Quella che è più attaccata me ha 22 anni, quel l'altra 32, un’altra 35 e gli altri sono preti e suore
18
Italiani o filippini?
Filippini
Allora mi devi dire le tue tre migliori amiche, una per una e cosa fanno.
Joceline ha 22 anni
E’ questa della radio?
Si. L'ho conosciuta nella gita che ho fatto a Loreto. Lavora come domestica ma lei fai la reporter
per il telegiornale delle Filippine, lei è alla base di Roma per il giornale dall'Europa. Lei fa le
interviste per la radio
Questo lo fa nel tempo libero o come lavoro?
Un po' come lavoro, guadagna ogni volta che c’ha un reportage. La pagano €30 per ognuno
Perché fa la domestica? non le basta?
No perché non è che tutti giorni succede una cosa importante per le Filippine in Europa
Sta qui con la famiglia?
No da sola, c'era la mamma ma è morta. Il padre è nelle Filippine
Quanto tempo fa è venuta?
mi sa due anni. Perché prima è venuta solo per visitare e per avere il permesso e poi è tornata in
Filippine per finire gli studi
Senti dimmi la seconda.
lei non sta qua sta Bologna. Era la mia compagna di classe adesso si è sposata e lavora come
domestica. Ha un fratello a Bologna. Sua madre sta negli Stati Uniti e lei ha 25 anni. Non ha figli
Quanto tempo fa è andata Bologna?
Un anno fa… così non la vedo più
E vi telefonate, vi scrivete?
Ci sentiamo per telefono, le ho mandato gli auguri per Natale per cartolina
La terza è nelle Filippine
Ce n'è una in Italia?
quella con cui sono andata a Milano, lei ha 24 anni, lavora come domestica. Andava anche nella
Chiesa centrale. L'ho contattata tramite l'amica che sta Bologna. È come una sorella per me. Queste
tre sono le persone con cui dormo, posso mangiare allo stesso piatto, c'è l'intimità proprio.
Non ti ho chiesto una cosa, quella che sta a Bologna quanti anni fa è arrivata in Italia?
È arrivata quando aveva 17 anni, come me suppergiù
È arrivata per raggiungere la madre?
Sì però ora sta in America la madre
E invece quella con cui sei andata Milano quanti anni sono che è qui?
Cinque
Ha i genitori qui?
Si. Il padre sta in Filippine. La madre sta qua con i fratelli. Ha 3 fratelli qua. Prima lavorava nella
banca filippina però guadagnava pochissimo. Adesso fa la domestica. In banca è un buon lavoro
però guadagni poco
Cosa fate insieme quando vi vedete?
Andiamo a cucinare a casa sua, andiamo in giro a mangiare il kebab. A lei piace andare in giro per
le bancarelle. Siamo interessate tutte e due. Oppure andiamo in chiesa. Vediamo un film. Cose così.
Ha gli stessi gusti tuoi per il cinema?
Si.
Se tu qui hai un grosso problema, a chi ti rivolgi?
A Joceline.
Vi prestate anche soldi fra amiche?
sì. Però se le presto dei soldi a volte lei mi dice che mi paga dopo una settimana e invece mi paga
Parleremo ancora di questa amica, qui non si capisce ma anche lei vive ora a Milano
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dopo cinque mesi! Mi chiede €10, poi €10 e poi alla fine non sa più quanto è il conto. È una persona
con cui c’è fiducia…. Poi non è che io scappo.
Hai avuto dei problemi grossi in questi anni per cui ti sei rivolta ad un'amica?
No niente, niente di grosso. Per i ragazzi…ma non sono problemi grossi! Una cosa normale.
Quanto tempo ci metti ad andare al lavoro la mattina, da casa tua a San Pietro?
Un'ora mezza
Normalmente?
Se non c'è traffico un'ora o 45 min
E se c'è traffico?
Ci metto anche 2 ore
A a pranzo dove mangi adesso?
Ora mangio da sola qui a casa
La sera tutti insieme?
Si
E la zia?
Se arriva presto
Comprate dei prodotti filippini?
Si le cose per cucinare, il riso, e gli altri prodotti come la colonia o il sapone o lo shampoo perché
siamo già abituati a quel tipo. Se trovo altre cose anche.
Dove le compri?
Agli alimentari orientali qui vicino19, ce ne sono tanti.
Filippini o orientali in generale?
Ci sono misti e ci sono quelli solo per le Filippine
Compri anche cose cinesi, indonesiane…
Si mi piacciono quelle dei messicani, i tacos
Avete il telefono fisso?
Si
Avete la parabola?
Sì
E il decoder?
si
Avete l'abbonamento per vedere i film filippini?
Si
Li vedete spesso?
Eh sì20
Avete anche delle videocassette?
Si tantissime guarda21. Questo è anche per cantare, è il karaoke. Questo è il decoder per ISN.
Questo cioè il decoder per le Filippine, è come per la Rai E questo è l'amplificatore
Per esempio i DVD li vedete in inglese o in filippino?
In inglese
Ve li mandano dalle Filippine o li comprate qua?
Qui. Poi puoi scegliere fra l'inglese e l'altre lingue
Li compri nei negozi speciali?
Si quando ci sono i saldi. Oppure mio padre me li porta dalle Filippine
E dove li compri a Roma?
Da Giotto22.
Io so che ci sono anche videoteche speciale per Filippine, ci vai?
Si ma non ci vado. Lì ci sono tutti prodotti in lingua filippina invece ne prendiamo sempre film in
inglese
Lo fai anche con le amiche di vedere questi films?
Sì e anche di cantare col karaoke
Sei mai andata al sindacato?
No
Hai fatto il corso d'italiano mi hai detto, dove?
Al Colosseo. In una scuola, nella mia scuola. Prima ho fatto l'iscrizione solo per la lingua.
Era in centro territoriale permanente per educazione agli adulti?
No. Era nella scuola per il turismo.
E il corso d'italiano aveva un nome speciale?
No. Era solo per gli stranieri che si scrivevano come studenti da loro
Hai pagato?
Si, Lit150,000 per un semestre.
Era buono il corso?
Si
Hai fatto altri corsi… gli per esempio questo corso intensivo come assistente d terra23, come hai
avuto le informazioni su questo?
Dal giornale, mia madre l'ha visto
Quanto è costato?
€2000, si paga a rate
Mi dici cosa tu hai di tuo: un cellulare..
Si
Lo stereo?
Si
Il televisore?
Con la famiglia
il DVD?
Con la famiglia
Il computer?
No è di mio fratello
Il motorino?
no non mi piace, però ne abbiamo due.
E uno è per te?
No sono tutte due di mio fratello
La patente per la macchina?
no
La macchina ce l'avete in famiglia?
Si, ma adesso è rotta, sta in garage.
Che vengono in mente altre cose che hai?
La mia privacy!
20
la risposta è ironica perchè l’intervista si è svolta in salotto con la tv sempre accesa su un canale filippino con un film
drammatico
21
mi indica il mobile del salotto
22
catena di negozi di elettronica e elettrodomestici
23
vedi scheda lavoro
19
Ermie e la sua famiglia amitano su via Cassia, una zona con moltisismi immigrati, soprattutto filippini che poi
lavorano nei quartieri altolocati nelle vicinanze
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L'hanno pagato i tuoi genitori?
Si
Leggi il giornale?
Si
Anche stranieri?
Italiani, inglesi, filippini
Dove li trovi?
Quelli filippini in chiesa. E altri giornali a volte li compro. Poi io sono abbonata al Times Magazine
e l’Oracle. Quelli degli Stati Uniti.
Da quanto tempo sei abbonata?
Sei mesi già
Ti piacciono?
Si anche se non riesco a leggere tutte le pagine!
Ti piace anche leggere romanzi, libri?
Si. Di solito in inglese o in filippino
E che tipo di romanzi?
Di amore o di avventura. O di una storia di una città. Per esempio letto “The dark side of Italy”
Ti ricordi l'autore di questo libro?
Non mi ricordo, comunque l'ultima volta che ho letto un libro è stato sei mesi fa
Libri italiani li leggi?
All'inizio si. Ma non riesco a finirli. Perché un po' mi annoia e poi non conosco bene la lingua
Che giornali italiani compri?
Repubblica, Metro
Prendi Metropolis?
L'ho preso ieri, ho visto un po' di cose subito ma poi l'ho dimenticato in chiesa?
E i romanzi che leggi in inglese, di solito ti vengono consigliati o vai direttamente in libreria e
scegli?
Vado in libreria
Ascolti la radio?
Radio Dimensione Suono
Radio straniera?
Radio vaticana. Perché ci sono incluse due stazioni Filippine. Quando mettiamo la parabola, c'è il
canale speciale per la radio. Quella lo sento tutti i giorni, il pomeriggio
La tv italiana la guardi?
La guardavo, ma da quando arrivato questo decoder filippino no
Quand'è arrivato?
A gennaio. Perché questa c’ha il cinema che non si ferma mai, ci sono sempre films, non c'è ma la
pubblicità. La pubblicità è solo alla fine di ogni film.
Il telegiornale lo guardi?
Si,
Quale?
Tg1 e TG5.
Ti posso chiedere una cosa, in tutti questi anni qual'è stata la difficoltà più grossa che hai avuto in
Italia?
Il tempo. Il clima. Perché ho tante allergie. Al polline, quando fa umido, quando piove,
Perché qui è più freddo?
non tanto per il freddo, ma… non sto bene. Non mi piace il freddo
Invece l'allergia?
Nella primavera. E poi quando è troppo freddo ho problemi. Con il caldo non ho problemi.
Te l'aspettavi questa cosa che il clima italiano ti avrebbe dato fastidio?
No. Perché all'inizio mi piaceva che faceva freddo perché in Filippine fa troppo caldo. Ma che devo
fare?! Però io sono già abituata, mi posso abituare, ma non posso dire che mi può piacere..
Conosci amici filippini che hanno avuto problemi simili per il clima?
Anche gli altri si, perché a volte quando fa freddo mangi le cose con l'olio e poi ti esce dalla faccia
del viso tipo acne, tipo questa cosa mia24
Questo è collegato con il clima?
Si per esempio se mangio il pesce o pesante. Perché quando è estate posso sudare, invece quando fa
freddo no.
Ne hai parlato con il dottore?
Si. Però non si può fare niente. Se ti metti la medicina poi è la stessa cosa.
Nell'ultimo anno avete chiesto aiuto nella tua famiglia per il sostentamento dei bambini?
Si c'è l'assegno familiare, annuale
Di quanto è la cifra?
Circa €1000, di più
L'avete chiesto voi o vi ha aiutato qualcuno?
L’ha chiesto la mamma
E invece per altre pratiche burocratiche avete chiesto aiuto a qualcuno?
Fa tutto la mamma
Di solito lo fa da sola o l'aiuta qualcuno?
Fa da sola la mamma
Per lo studio, qualcuno ha avuto un aiuto per studiare?
No
Invece quando hai dovuto fare dei documenti come straniera hai avuto dei problemi?
Si per rinnovare permesso di soggiorno dovevamo fare la fila fino all'alba. Via al commissariato di
zona. Siamo là dalle otto di sera fino alla mattina. Se c'hai la macchina sei fortunato. Fanno
l'appello ogni due ore. Alle otto, alle 10 etc
Chi lo fa?
C’è qualcuno, uno straniero, perché c'è la fila devi e scrivere il nome. E ogni 2 h ti chiamano per
nome. E se non ci sei ti cancellano, così ogni 2 h devi andare là. Se abiti lontano devi dormire là.
Per fortuna io ho un'amica che abita vicinissimo al commissariato e quindi ogni 2 h ci alziamo. Così
Però gli uffici aprono…
La mattina
E di solito vai con la tua famiglia o da sola?
sono andata da sola
Per il permesso di soggiorno per lavoro o per ricongiungimento?
Per lavoro
E invece la procedura per il ricongiungimento?
E lì era facile perché eravamo in un'altra zona, questa zona è un casino. Era già da Flaminia/Cassia,
il municipio 20. È un casino!
Perché?
No lo so, perché è molto grande forse e ci sono tanti stranieri. Se è più piccola è più facile.
Magliana è una zona piccola. Qui invece va fino alla via cassia di là, tutto. È molto grande.
Hai avuto dei problemi, hanno fatto degli errori…
No
24
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indica il suo viso che infatti ha i segni dell’acne
80
E poi contribuisci alle spese di casa?
Quando do i soldi a mamma è tutto compreso, diciamo 300€ o 400€ se c'è qualcosa di speciale. Se
devo comprare qualcosa per me, lo compro con i soldi miei.
E quello che avanza lo mandi in filippine ho capito bene?
Si
Hai mandato mai dei regali ai tuoi parenti in filippine?
Se c'è qualcuno che ci va, glieli do
Ad amiche?
Quando io vado nelle Filippine, quando torno. Quando io sto qua loro stanno là
Ogni quanto metti soldi sul conto corrente?
Tutti mesi
Hai mai mandato i soldi per beneficenza?
Si. Per esempio ho chiesto di comprare una cosa e la mia amica l’ha comprato e io lo pagherò sul
suo conto corrente. Mando i soldi al suo conto corrente.
Quindi tu mi stai parlando di fare un bonifico...Cosa hai comprato?
Lei vendeva dei prodotti filippini come delle creme e lei me li ha mandati, mi ha fatto il conto, e io
faccio il bonifico.
Quanto hai speso?
€50
No, beneficenza significa se tu per esempio hai mandato dei soldi per la chiesa, per i bambini, per
dei progetti…
No niente
Di solito che tipo di regali porti?
Portachiavi del Vaticano, borse, dipende dalla persona che voglio regalarle.
Non cibo?
No solo caramelle, cioccolate, cose così.
Invece per quanto riguarda la sanità, avete il medico di famiglia?
Si
Ti trovi bene?
Sì, sta qua vicino. Da quando ci siamo trasferiti è sempre lo stesso. Per l'urgenza è più comodo.
Se mai andata all'ospedale Italia?
No
Hai mai dovuto fare analisi particolari?
No. Tutto in Filippine
Se tu stai poco bene vai in filippine?
No io non sono mai stata troppo malata. Ma le analisi non le ho mai fatte qui.
Però mi dicevi che tuo padre non stava bene ed è andato in Filippine…
No, quell’è stata un'altra cosa, perché lui era lì in vacanza e s'è sentito male. Allora è andato in
ospedale e hanno capito che aveva questa malattia e l'hanno curato la. Però adesso che lui ha il
diabete, sta qui in Italia e prende le medicine qui.
Vi siete rivolti a delle strutture pubbliche per prendersi cura della sorellina?
Mia mamma se ne è occupata
Ti è mai capitato di andare alla polizia, dai carabinieri per fare una denuncia?
No
Tu risparmi dei soldi li metti da parte25?
Si
Quanto?
Se guadagno 800€ allora ogni mese c'è una cifra che devo mettere in banca e con le altre pago le
cose. Li metto in banca direttamente in Filippine così non posso prelevare qui.
Allora se tu guadagni 800€ quanto metti in banca?
Allora se non ho niente da comprare, metto subito €500 oppure dipende se la mamma bisogno di
soldi.
Quindi tu gli dai una parte?
Si.
E una parte la tieni per te…
Si
Con i soldi che mandi in filippine, sai cosa ci fanno?
Vanno in banca un conto corrente. Solo se vado in Filippine lo prelevo.
E che ci fai?
io basta che metto i soldi da parte. Finora non ho comprato niente.
Quanto sei riuscita a mettere da parte fino ad ora?
Quasi 100,000 pesos.
Ci puoi fare una bella cosa?!
Si ma non è abbastanza per comprare niente
quanti euro sono?
€5,000
Quanto spendi di trasporti, quali sono le spese che ha hai a Roma?
I trasporti sono €30 al mese.
Telefonino?
Non tanto. Diciamo €30 al mese.
Quand'è l'ultima volta che sei tornata nelle Filippine?
Nel 2004
E quanto sei stata?
Due mesi e mezzo quasi tre
Quante volte sei tornata in totale finora?
due
Quando è stata l'altra volta che se tornata?
Nel settembre 2002
Quanto sei stata?
Tre settimane perché è morto mio nonno. Tutti noi siamo tornati.
Il tuo ideale quanto sarebbe, ogni quanto vorresti tornare?
Ogni due anni e stare un mese mezzo. Perché tre mesi è troppo lungo e poi non fai niente. Non sono
più abituata a stare lungo tempo. Mi piacerebbe tornare e di stare un po' più lungo tempo, però
quando sto là poi mi chiedo “cosa faccio qui?! a spendere soldi senza guadagnare niente?!”.
Eri sola o c'erano anche altre amiche?
La prima volta con tutta la famiglia. Questa ultima volta da sola. Stavo da mia nonna con mio
fratello e avevo il fidanzato il lì. Per questo sono tornata perché lui mi chiedeva. E poi mi pagava il
biglietto, lui stava in Filippine.
State ancora insieme?
No
Telefoni in Filippine?
Si. Anche una o due volte settimane. A volte ogni due settimane, dipende. Se tutto è normale una
volta settimana. Noi compriamo la carta di cinque euro e poi quand'è finita è finita. Dura 50 min
25
su questa parte sulle rimese Ermie è restia a rispondere. Forse dipende dal fatto che i genitori sono arrivati e sono
nella stanza accanto e porbablimante le hanno chiesto di non dire questo tipo di cose
81
82
Di che parlate?
Di come stanno. Mio fratello chiede sempre di comprare qualcosa o di mandare qualcosa, chiedo
come sta lui.
Che vi chiedeva?
Il telefonino, la videocamera, oggetti così.
Ma paga lui o li paga tua mamma?
Paga mamma, o noi, come regalo
E fa parte di quei €300 che tu dai a tua madre?
Si. A volte è l'extra. Se io ho ancora soldi nella tasca glieli do a parte.
Invece con la nonna di cosa parli?
lei vuole sempre che noi torniamo in Filippine, dice sempre la stessa, cosa perché si sente triste
Telefoni anche a delle amiche?
Si. Magari due volte al mese. Per finire la carta, tipo così.
Di che parlate?
Storie di amore, come stanno, il lavoro.
Chiami anche dal phone center?
Sì quando lavoravo lì sennò è meglio la carta.
Usi la chat?
Si la usavo sempre con il mio ragazzo
usi molto tu il computer?
Non tanto. Io avevo appuntamento con lui e l'usavo, sennò no. Oppure se devo vedere una cosa.
Oppure a volte con Skype per parlare con mia zia in Olanda.
E per la gente in Filippine usate Skype?
No il telefono è meglio
Quanto tempo stai su Internet al giorno?
2 h, non sempre, lo lasciamo sempre acceso e poi a volte vengo, poi no, poi vengo ancora. La sera è
così quasi tutti giorni.
Mandi delle foto tue?
Tramite e-mail
Videocassette, film?
No
Hai le foto dei tuoi amici e dei parenti con te?
Della famiglia in borsa. Le amiche no
Ti è mai capitato di aver ospiti filippini qui a casa?
La mia amica ha dormito qua, quella che è venuta da Milano perché c’era l’open day dell’Emirates
Airlines26
Ma lei abita a Milano ora?!
Si
È come l'ha conosciuta lei?
L'ho conosciuta un altro posto di lavoro, un altro open day.
Hai aiutato altri filippini a cercare lavoro?
Si se ho qualcosa
Qualcosa di particolare che ti ricordi?
Il lavoro fisso. Ad un'amica mia.
E nel modo in cui ti comporti con gli altri filippini?
Appena conosciuti sono timida. Se diventiamo amiche allora sono una persona normale
Mi dicevi che non hai amici italiani, ma non li hai neanche mai cercati?
Si avevo i compagni di scuola prima. Ma non sono legata molto.
Come mai?
C'era solo un'italiana in quella scuola! Poi avevo un corteggiatore italiano.
Pensi che qualcuno della tua famiglia vi raggiungerà Italia?
Forse nostro fratello grande, però non per adesso. Sta già chiedendo il visto però via Olanda anche
lui
Quando vuole venire?
Non lo so dipende quando gli danno il visto
Volevi venire con la compagna e la figlia?
No da solo a lavorare, perché lì non c'è niente
Hai avuto delle storie con dei ragazzi in Italia27?
Si filippini, ma non cose serie.Però due
E dove li hai conosciuti?
Uno è il nipote di un amico di papà, l'altro l'ho conosciuto al phone center dove lavoravo prima
Della tua età?
più grandi
Quanto più grandi?
Uno ha 27 anni e all'epoca aveva 24 anni. L'altro aveva 29 anni e quindi aveva sei anni più di me.
E nel frattempo hai avuto un ragazzo in Filippine…
Si, quello che mi ha fatto tornare
E lì dove l'avevi conosciuto?
Su Internet, mentre ero in Olanda. Perché i miei cugini mi spingevano ad andare al computer a
divertirmi e alla fine ho avuto il fidanzato! per sei mesi. Più tre mesi in Filippino. 10 mesi forse in
totale
E invece con quelli che stavano a Roma…
No non m’interessava, perché una volta che ho lasciato un ragazzo non torno indietro. Uno è durato
di sei mesi e l'altro due mesi.
E che facevate insieme?
Uscivamo, andavamo mangiare fuori. A volte venivano a casa qui e stavamo qua.
Con la tua famiglia?
Si. Oppure andiamo al parco, in bicicletta così. Non usciamo spesso perché io avevo la bambina,
non potevo uscire tanto.
Quanto vorresti rimanere in Italia ancora?
Posso rimanere, per rimanere, basta che c'è il lavoro. Io posso vivere a lungo qua. Però mi
piacerebbe andar anche negli Stati Uniti.
Avete dei parenti negli Stati Uniti28?
Si è siamo in contatto a volte. Loro vogliono ch'io vado. Solo che un po' difficile. Poi ho le amiche
che mi vogliano aiutare, ma è difficile.
Sta mettendo dei soldi da parte per questa cosa…
Si
Cosa pensi che se cambiato di più di te da quando sei arrivata in Italia?
sono più aperta. Prima ero troppo timida
27
26
28
cortesemente questo va aggiunto alla parte sulle tre migliori amiche
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su questa parte è particolarmenete restia , probabilmente sempre per la presenza dei genitori in casa
non me lo aveva detot all’inizio, probabilmente gente che è emigrata più recentemente
84
Quante lingue parli?
Italiano, tagalo, inglese, capisco un po' di spagnolo però non lo parlo.
CASO D – MARTA (171)
Come prima domanda volevo chiederti come era composta la tua famiglia d’origine prima di
venire in Italia. Tu quanti anni hai? Ho 30 anni Per cui volevo sapere della tua famiglia
d’origine: da chi è composta, che lavori facevano i tuoi genitori, se hai fratelli e sorelle.. Mia
madre è venuta qua prima quando avevo 8 anni e poi insomma mio padre..sono separati lui ha
iniziato negli Stati Uniti però io sono cresciuta senza neanche conoscerlo perché appunto è negli
Stati Uniti poi fra loro non hanno un buon rapporto. Poi mia mamma è venuta qua a 8 anni e lei
aveva 5 sorelle e 5 fratelli, poi la più grande delle sorelle è morta e aveva lasciato 7 figli e qua in
Italia aveva già 2 sorelle. Siccome lei si sente di avere la responsabilità di crescere questi 7 nipoti ha
lasciato me ed è venuta qua in Italia. La famiglia nelle Filippine è molto allargata anche se sono
cugini di 3° grado si considerano come famiglia. Mia madre aveva un negozio di alimentari
poi…siamo tanti!! se devo parlare di famiglia…eh, lo immagino! Ma ad esempio hai detto che
tua mamma è partita quando avevi 8 anni, tu quindi con chi sei cresciuta? Con i genitori di mia
mamma, i miei nonni materni
Tua mamma aveva una bottega di alimentari, che lavoro faceva concretamente lì? È sua. Lei
aveva questa attività e mi manteneva a me, addirittura mi mandava nella scuola esclusiva perché ce
la faceva, però con i 7 figli della sua sorella non ce la faceva più e allora è andata in Italia e cosi ce
la faceva a mantenere io e questi altri bimbi.
Era proprietaria quindi dell’alimentari? Si, era piccolina, me lo ricordo bene, che..non avevamo
spese perché tutte le cose..cioè aveva questa bottega e in più una piccola trattoria e quindi si
mangiava lì, si dormiva lì e insomma non avevamo spese
La scuola esclusiva cosa vuol dire? Nelle Filippine siccome la scuola privata, dentro classi ci sono
60 bimbi quindi poi la qualità dell’educazione è molto bassa, ci sono queste scuole private che
vengono bimbi misti: bambine e bambini. Invece quella esclusiva è cattolica ed è soltanto bimbe,
dalle suore. Insomma lei paga tanto infatti poi io tre anni e parlavo già l’inglese. Lì insegnano
proprio tutto
Andavi solo tu o hai anche fratelli, sorelle? No, non ho fratelli né sorelle
Però hai dei cugini che sono.. si sono come (fratelli e sorelle)
Mi dicevi di tuo padre No, non ho avuto rapporto con lei e tuttora è così. So che è negli Stati Uniti
però insomma finisce lì.
Nemmeno quando eri più piccola?no, non me lo ricordo
Tua mamma, mi hai detto, ha deciso di partire a causa della morte della sorella maggiore e i
suoi nipoti vivevano insieme a te? No vivevano nella loro casa però poi siccome sono 7, la metà
ha tenuto il babbo e la metà sono venuti a stare da noi. Noi ci siamo trasferiti dai nonni che hanno
una casa grande perché poi loro ci avevano 10 figli e la casa è grande e ci siamo trasferiti là
E i tuoi nonni invece che cosa facevano? La mia nonna anche lei aveva un piccolo negozio al
mercato e vendeva pesci, mio nonno si è sempre occupato della casa. Perché poi da noi, nelle
Filippine, gli uomini sono molti addomesticati, anche mio marito ora fa lui quando non ce la faccio
se ne occupa lui, cioè se ne occupa più lui che me. Poi lui30 aveva la mamma che avevano la terra
quindi non ci avevano bisogno di lavorare
Cioè vivevano di rendita o lavoravano la terra? Mia nonna lavorava, mio nonno viveva: gli
passava la sua mamma!!31
Ah ho capito interessante!! Se conosci un po’ l’Italia sai che.. Infatti dico sempre ai miei amici,
alle mie amiche più che altro, “Guardate che nelle Filippine le donne sono quelle che tengono la
famiglia, che prendono il ruolo dei maschi e i maschi prendono il ruolo della donna nel senso che le
donne sono più forti degli uomini”
Parliamo di te. Mi hai detto che sei sposata, mi puoi descrivere la tua famiglia quella che tu
hai costituito? Mio marito anche lui ha 31 anni e ci abbiamo un figlio che lo abbiamo adottato.
Abbiamo finito29.
30
29
31
salto la domanada sulle attenzioni indesiderate, vista la presenza dei genitori.
85
Intende sempre suo nonno
Ride
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L’anno scorso avevano portato a casa un bimbo che non mangiava già da qualche giorno io ero
nelle Filippine avevo parlato con la mia zia e le avevo detto “Guarda mi piacerebbe avere un figlio
adottivo oltre la mio se mi viene”. Dice lei “se so qualcosa te lo dico”. Poi dopo una settimana mi
telefona e mi dice “Qui c’è un bimbo lo vuoi?”. Io “Lo voglio? no mi piacerebbe non dico che ora
subito..”. Insomma lei ha detto “No ormai l’ho già preso e lo abbiamo già messo a tuo nome”. E ci
siamo trovati con questo bimbo!32
Lui è delle Filippine? Si, ha una mamma che non ce la faceva più a farlo mangiare e invece di
abbandonarlo dove è lo ha portato dalla mia zia e quindi abbiamo questo bimbo da un anno, però ha
due anni. Ora facciamo ricongiungimento e si fa venire qua perché non ci conosce, noi non lo
abbiamo neanche visto. Solo tra fotografie attraverso il chat ma lo vediamo così, però di persona no
e allora vogliamo fare ricongiungimento
E lo volete portare qui? Si qui. Mio marito invece lavora in fabbrica. Anche lui faceva prima il
lavoro domestico poi ha trovato questo lavoro in fabbrica ed è lì da due anni
E cosa fa? fa il saldatore
Qui a Pisa? A Cenaia, a Crespina
Ora il tuo figlio adottivo chi lo cura? La mia suocera che ora sta laggiù e anche lei speriamo di
farla arrivare qua perché con il bimbo qua non si può lavorare e le abbiamo chiesto di venire qua
siccome ora è in pensione per badare al bimbo.
Quindi il tuo nucleo più stretto familiare è composto da.. ?mio marito e il bimbo
Prima di venire qui in Italia lavoravi? No studiavo, stavo per frequentare il quarto anno di
psicologia mi mancava un anno per finire l’università ma siccome mia madre ha avuto l’emorragia
cerebrale quell’anno lì e pensavano dovesse morire quell’anno lì. È stata in coma e poi il medico ha
detto che aveva superato questa cosa qui però non si sa sino a quanto può continuare. E allora
avevano pensato di mandarmi qua perché “perlomeno stai con tua madre” però insomma vedo che
tuttora è viva dopo 14 anni non credo che… e sono rimasta! Studiavo laggiù si…
A che età sei venuta in Italia? 19 e mezzo, l’11 dicembre ’93.
Siccome mi hai detto che andavi in questa scuola particolare delle suore puoi dirmi se la tua
condizione economica e sociale era diversa dalla media delle persone? In apparenza perché poi
mia madre mi mandava là però quando tornavo a casa non ho la stessa condizione che hanno i miei
compagni perché una è nipote del governatore, del sindaco, una è figlia di un proprietario di un
ospedale…infatti mi sentivo sempre al di sotto di loro perché loro potevano celebrare la festa del
compleanno a scuola e invitare tutti i bimbi della scuola ed io invece lo facevo a casa. E poi la
cultura nostra è troppo influenzata dagli americani e ci avevamo questo pigiama party e io non
potevo andare perché non avevo il pigiama perché si mi vestivano normale per andare a letto, la
maglietta e le mutande. Invece loro ci avevano i pigiami a me la mia nonna mi cuciva le cose.
Questa scuola fino a che età l’hai fatta? Sino all’università
E la retta dell’università chi te la pagava? Mia mamma perché poi lei è venuta qua e così poteva
mandare i soldi. Però poi quando sono cresciuti i…Ferdinando33 è uno dei figli di cui ti parlavo
Ah il tuo cugino? Si. Che poi lui ha avuto dei problemi che ha la moglie e ha la bimba e la moglie
lo ha lasciato e allora lui ha perso la testa e d è per quello che ti ho detto che se ci parlavi lui non era
più coerente. Anche ieri sera è tornato alle due perché vive da me perché lui viveva in strada perché
non voleva essere assolutamente controllato da nessuno e l’ho trovato alla stazione di Firenze e gli
ho detto”Ma casa fai qui? Fai il barbone?” e lui dice niente. Allora l’ho preso e l’ho portato a casa 5
volte perché ora che ha ricominciato a tornare alle due sono sicura fra qualche mese andrà via e farà
la vita che vuole. Ieri ero ad aspettare perché aveva il motorino dell’altra mia cugina e poi non ha i
documenti, a parte che non possono mandarlo via perché ha la figlia qua e poi abbiamo le zie che
sono già cittadine italiane ed è sotto la loro responsabilità questo ragazzo. Però senza documenti e
se succede qualche cosa..
Lei l’ha lasciato e si è gia sposata con un altro ha già altra famiglia e la sua figlia non vuole neanche
riconoscerlo come padre perché è depresso e allora vive da me.
Mi dispiace perché quelli dell’associazione Batik34 non lo sapevano quando me l’hanno
suggerito. Mi sa che glielo avevo detto quando gli avevo chiesto l’aiuto nel senso se perché quel
periodo lì lui andava a giro che dormiva nelle stazioni allora aveva chiesto se potevano cercarlo
anche la Caritas ma si vede che è lui che non vuole farsi aiutare perché ora ha ricominciato. Quando
si parla mi dice una cosa ora e dopo 5 minuti ne fa un’altra. Ieri gli ho dato 50 euro per comprarsi
qualcosa, il giorno dopo gli ho chiesto dove erano i suoi soldi e lui mi ha detto che li aveva persi e
poi dopo ho trovato tutta la sua roba nella spazzatura vicino a casa mia…..Mio marito dice che non
sa come chiamarmi perché lo aiuti e poi dopo…”io non so se stavolta ti permetto di riportarlo a
casa, ora basta!” mi ha detto ieri sera.
La gestione della casa come era divisa tra di voi nelle Filippine? Nelle Filippine i bimbi già a 7
anni sanno cuocere il riso, lavare i panni, pulire la casa è una cosa che ci aiutano per forza perché
dobbiamo aiutare la nonna. Magari io lavavo i panni, quell’altro lo sciacquava e l’altro lo stendeva.
Non c’erano figure esterne che vi aiutavano? Poi quando sono cresciute noi che siamo dovuti
andare a scuola e non c’era più nessuno ad aiutare la mia nonna veniva una a stirare e basta. Ci
hanno insegnato che dopo che si è fatta la doccia, mentre si fa la doccia, si lava tutto e si stende e
quindi c’è soltanto da stirare. Tanto cucinare lo fa il mio nonno, pulire la casa lo fa la mia nonna
La casa originaria dove tu sei nata e vivevi con la tua mamma che fine ha fatto? Era una
bottega e poi accanto c’erano trattorie ed è diventata una bottega e poi è vicina alla casa della mia
nonna. Per cui quando mia madre faceva tardi a preparare e tutto io andavo dalla mia nonna a
dormire, però quando è preferivo dormire lì. Mi ricordo di dormire anche su una panca perché
avevamo così tanta roba dentro la bottega che io non volevo andare a dormire dalla mia nonna, mia
madre, orgogliosa, neanche io dormivo su una panca e lei su una seggiola.
Ma c’erano anche dei letti? c’era un letto ma siccome non c’era più posto e io non volevo andare
dalla nonna perché se no si arrabbiava e mi diceva “Eh la tua mamma ha rovinato la sua vita ora.
Vai qui, vai là” e io non lo volevo sentire e allora io dormivo su una panca e lei su una sedia.
Quando tua mamma è venuta in Italia la bottega? L’ha continuata la mia nonna però siccome lei
non sapeva cucinare è fallita.
Hai mai lavorato nelle Filippine prima di venire in Italia? No, cioè lavorato sempre con i bimbi
down però più che un lavoro è un volontariato che ho fatto sempre da quando ho iniziato
l’università perché da noi l’università si inizia a 16 anni. Lavoro retribuito ho fatto una settimana
tipo Macdonald’s però siccome dovevo stare sveglia sino all’una e non potevo più studiare mia
nonna ha detto”Guarda tua mamma lavora là per farti studiare e se lavori pure te..non ha senso”.
Con i bambini down era una sorta di volontariato? Si ci davano un po’ di soldi io dicevo a casa
che era necessario per gli studi invece ci davano i soldi per il biglietto e per le merende e poi dopo
scuola andavo lì. Gli insegnavo a scrivere, poi a parlare perché loro si chiudono e non parlano più
con nessuno e allora era questo. Poi si andava alle gite, nei centri commerciali a mangiare fuori. Ci
avevano detto che la paga era poco.
E tu lo facevi per quale ragione? Perché mi piaceva per quello ho studiato psicologia perchè dopo
speravo di poter lavorare in quel centro lì.
Ti sei dovuta spostare tu dal tuo paese di nascita per andare all’università o era tutto lì? Io
non so nemmeno che città era? Laguna a 50 km da Manila. Vivevo in un paesino che per arrivare
a scuola facevo sempre un ora e 45 minuti tutti i giorni andata e ritorno, da sola da quando avevo 8
anni.
32
Rassegnata ma sorride
Ferdinando è un filippino, cugino di Moira, che dovevo intervistare ma non è stato possibile perché Moira mi ha detto
che non stava bene e che non sapeva dov’era. Così ho conosciuto Moira e le ho chiesto se potevo intervistarla e ha
accettato.
33
87
34
Associazione che mi aveva dato il contatto di Ferdinando.
88
In pullman, in autobus? Non c’è l’autobus nelle Filippine ci sono gip e poi ci sono questi
“tricicli”. Dovevo fare 4 cambi per arrivare a scuola, per tutte le scuole, mi svegliavo alle 4 e mezzo
del mattino per poter arrivare alle 7 a scuola da quando avevo 8 anni
Il tuo tempo libero dove lo passavi? A Laguna! Poi dopo il sabato e la domenica a casa
Cosa facevi nel tuo tempo libero oltre a stare con i bambini down? Avendo tutti questi cugini,
avevamo si degli amici, magari venivano a casa però non abbiamo più necessità di andare fuori.
Magari all’università l’ho fatto dopo il lavoro andavamo a giro e poi quando arrivavo a casa mi
brontolavano!! Però poi siamo talmente tanti che stiamo tra di noi.
Tipo andare al cinema? Si, si al Bowling e poi in piscina e poi laggiù è pieno di centri
commerciali che è difficile non andarci. E poi si andava a scalare perché quando ero nelle Filippine
non ero così grassa purtroppo…perché quando si arriva qua tutti i Filippini ingrassano 15 chili
perché qui ci sono più carboidrati, non lo so. Allora si andava a scalare la montagna, al mare, noi
abitiamo vicino al lago e tutti i giorni si va a fare il bagno al lago e se no in piscina, oppure al mare,
a pescare. Poi laggiù si va a letto alle nove.
Ora parliamo un po’ del tuo lavoro attuale: che lavoro fai ora? Faccio la collaboratrice
domestica a ore
Lo stipendio che guadagni tu qui a cosa corrisponde nelle filippine? Premesso che io lavoro qui
8, 9 ore al giorno e quindi guadagno 1000 euro al mese. 1000 euro corrisponde ad uno stipendio di
un medico specializzato quindi alto.
È possibile per te confrontare i prezzi di alcuni prodotti? Si, si. Il pesce qua, un chilo di orate
pescate al mare, costano qua 20 euro, laggiù appena pescato 1 euro e quando ero piccola non si
comprava neanche. La carne laggiù si mangia poco perché è caldo. Qui un chilo di bistecca costa 20
o 15 euro invece nelle Filippine un chilo costa due euro o tre euro quello proprio pregiato. Però
insomma la qualità di vita un operaio normale guadagna 4 euro al giorno.
Una persona che lì fa il tuo lavoro quanto guadagna? Non guadagna niente! Guadagna 35 euro
al mese perché io pago la tata al mio figlio e quindi lo so. Infatti mi dispiace perché non hanno le
ferie, non hanno la tredicesima, non hanno la liquidazione. Quando gli ho detto alla mia suocera
“Dagli qualcosa per natale” e lei dice “Perché?” e io “Perché noi qua ce l’abbiamo!” e lei dice “Se
gli dai già i soldi tutti i mesi guarda che guadagna già tanto se deve soltanto badare a tuo figlio, non
pulisce la casa, non fa niente”. Ma mi dispiace perché “35 euro qua andiamo a mangiare la pizza e
si paga 35 euro” e lei si è meravigliata perché devo dare 70 euro in più per natale..35 euro sono
poche proprio.
Anche per loro secondo te? No, per loro è giusto. 35 euro per loro sono già tanti soldi
Quante ore deve stare con il tuo bambino? Lei sta lì fissa, non ha neanche un giorno di festa. Io
dico sempre a mia suocera dalle un po’ di soldi e mandala al cinema una volta alla settimana. E lei
“Ma io poi come faccio?”. Perché là non esiste questo concetto qua di..cioè quando una chiede di
andare al suo paese allora la si lascia andare però senza soldi senza essere pagate là. Invece qua
insomma c’è tutto.
Cerchiamo un po’ di ricostruire perché mi hai detto che la famiglia è molto numerosa!! Siamo
in 50 qua!
Partiamo dalle persone più vicine a te. Esistono persone che sono emigrate nella tua famiglia?
Si
Quando sono emigrate e dove? La mia zia è la prima che è venuta qua anche fra i filippini credo,
nel 1976 a Livorno presso una famiglia. Perché lei insegnava nelle Filippine e poi siccome ha tanti
fratelli e sorelle si sentiva la responsabilità di aiutare i genitori a mantenere questi fratelli e nipoti.
Poi lei oltre che a insegnare all’isola andava a stirare a casa di alcune infermiere e aveva saputo che
in Italia c’era questo contratto e guadagnava 50mila lire nel’76. E lei ha detto “c’è possibilità di
aumentare questo stipendio?” le dice “Si si” e lei “allora voglio venire”. Le hanno mandato un
contratto e siccome lei non aveva soldi non poteva venire in Italia perché dovevo pagare il biglietto
dell’aereo. Poi la signora “Gentileschi”, non ricordo, dice “Non ti preoccupare lo pago io” e dopo
un anno è potuta venire qui in Italia.
Che tipo di contratto? era un contratto domestico direttamente con la famiglia. Esisteva qua nelle
Filippine un’agenzia che aveva contatti qui in italia e queste famiglie si rivolgevano a questa
agenzia, questo è il racconto della mia zia. I contratti facevano venire le filippine
Quindi una partiva già..con il contratto sapendo dove andava
Ed è andata a Livorno? Si e poi chi è partita? Poi lei siccome ha sofferto tanto di nostalgia e
diceva che qui in Italia si sprecava cibo mentre laggiù in una ciotola si mangiava in tre e lei
prendeva questo avanzo di pollo e lo buttava dalla finestra e diceva “Questo per i miei fratelli”.
Aveva sofferto tanto e invece di aiutare le sorelle e i fratelli aveva aiutato altra gente a farli venire
qua in Italia: i vicini, una cugina sua. Lei è rimasta per 4 anni e lei faceva venire qua tutto il vicinato
tranne che la sua famiglia perché aveva sofferto tanto e non voleva far soffrire anche loro. Poi dopo
un po’ ha fatto venire qua una mia zia dai “Trivella”, non so se la conosci la famiglia Trivella sono
tutti medici..
Ma qui a pisa? Si nell’80 e poi dopo mia madre nell’81. Poi dopo sono arrivati tutti che non
ricordo nemmeno più chi è arrivato prima e chi è arrivato dopo.
Che contatti mantenevano tua zia, tua mamma con voi? Vi scrivevano, vi telefonavano? No
telefono non esisteva ancora nel paese dove abito io, è esistito ora il cellulare dal ‘92 i telefoni fissi
nel ’95 quindi, siamo un po’ fuori mano. Ci si scriveva oppure ci si registrava con le cassette
Video o solo sonore? Sonore
Altri amici che sapevi che erano partiti, altre conoscenze? Mah, amici avevo una compagna di
classe che è andata negli Stati Uniti che poi l’ho persa di vista, poi all’università è tornata ed è
venuta all’università con me.
Parliamo di te. A che età hai cominciato a pensare che saresti venuta in Italia? Mai sino
all’ultimo non ci volevo venire perché volevo lavorare in quel centro lì.
Le ragioni proprio principali che invece ti hanno spinta a venire qui e che un po’ mi hai
detto? Per via di mia madre che poi lei stava male e pensavano che dovesse morire e allora sono
venuta qua. Dovevo ripartire subito perché avevo l’ultimo anno e lasciarlo così mi dispiaceva però
poi scrivendo con i miei amici ho scoperto che poi quando si arriva qua la mentalità cambia anche
se uno non va a lavorare la mentalità cambia, loro scrivono delle cose che per me sono superficiali
ma io penso un’altra cosa e mi sono detta “Ma se io torno laggiù non mi identifico più”. E infatti è
così che è successo ecco perché non ci sono più tornata.
Tu sei venuta per stare vicina a tua mamma e pensavi anche di lavorare? Di stare vicina a mia
mamma e se potevo studiare qua e poi ho saputo che qua non potevo andare all’università dovevo
fare il liceo e poi mi dicevo “Perché devo rifare il liceo se mi manca un anno per finire gli studi?”.
E poi ho pensato di lavorare, non avendo più le amicizie che avevo nelle Filippine, poi anche al
centro, con quelle lettere io mi sentivo fuori, mi sentivo che non potevo più reinserirmi. Perché io
sono arrivata qua, con mia madre in quelle condizioni e poi ho visto in che condizioni sono i miei
parenti qua perché non pensavo…si, sapevo che stavano lavorando come domestici però non che si
sono privati di tutto, cioè pur di mandare i soldi nelle Filippine non comprano vestiti, non escono,
non hanno niente. Si vedono solo giovedì e domenica e quando si vedono sembrano tutti affamati
non di cibo ma di attenzione di così..poi non mi andava più di andare nelle Filippine ecco perché
poi sono rimasta.
Cosa hai fatto concretamente quando sei arrivata qui? Le sei stata vicino?no
Poi in che città sei arrivata? A Pisa da Salza, badava alla zia e alla matrigna del proprietario di
Salza. Sono arrivata qua e mia mamma non stava bene ed era già al lavoro perché se no non
guadagnava. Ed io l’avevo vista così poi non capivo perché lei mantenendomi nelle Filippine io
credevo di stare bene, nel senso che lei non mi faceva mancare niente, io andavo a giro e viaggiavo.
Poi lei qua era come una poveraccia: aveva vestititi ma quelli vecchi e poi lavorava non usciva. Poi
lei aveva un compagno che io sapevo che lei aveva questo uomo, italiano, però non sapevo che il
rapporto era già così intimo. Sono stata con lei per tre mesi e poi sono andata via e sono andata a
lavorare.
Dove sei andata? Sono andata da mia zia che stava a Pisa
89
90
Hai cambiato casa! Si si ma laggiù questo è già grave perché sono andata via da mia madre, ed è
già grave nel loro concetto. Io dico nel loro concetto perché per come sono fatti nelle Filippine loro
sono ancora così e non sono cambiati mentre invece i giovani una volta arrivati qua assorbiamo e
quindi cambiamo noi. Loro no sono rimasti come sono laggiù.
Quanti anni ha tua madre per capire? 53. Sono andata da mia zia e ho detto “Io non voglio
studiare perché non voglio andare al liceo, trovami un lavoro” e lei mi ha trovato un lavoro da una
signora anziana sempre a pisa.
Scusa un attimo tua madre che lavoro faceva? Faceva la badante e stava dietro a due anziani.
Mi hai detto che è stata tua nonna che ti ha spinto a partire. No più la mia zia e la mia mamma
E tu non eri convinta? No infatti invece di partire subito ho allungato un po’ le cose cercando delle
scuse per non partire.
Prima di venire in Italia avevi già fatto dei viaggi o lasciato le Filippine? Si
Dove eri stata? In Malaysia e a Hong Kong. In Malesia perchè dovevo andare ad un concorso per i
giovani giornalisti del sud-est asiatico e io e la mia migliore amica avevamo vinto e dovevamo
presentare le Filippine insieme ad altri giovani, avevo 16 anni facevo l’ultimo anno del liceo. E poi
dopo senza dirlo a mia madre siamo andati ad Hong Kong, avendo già il passaporto, e poi le mi
mandava i soldi io li mettevo da parte e poi per i biglietti io avevo quel lavoro lì quindi i soldi li
avevo per una settimana.
Dell’Italia avevi qualche immagine? Avevo delle foto
E come ti sembrava? Che stessero bene!
Cosa ti raccontavano dell’Italia? Mio nonno che è stato qui per 4 mesi quando è tornato nelle
Filippine mi raccontava che qui si stava bene e che andava sotto un albero, perché nelle Filippine le
mele costano tanti soldi perché non ne abbiamo e a me piacevano tanto le mele, e lui mi raccontava
che uno che vive in Italia va sotto un albero, allunga una mano e prende la mela. E poi diceva
“l’arancio in itlaia è scuro e il latte è fresco” invece noi abbiamo quello in polvere e poi ha detto che
la carne effettivamente costava poco, 1000 lire. Lui diceva che mangiava bene qua in Italia e poi
che qua sono tutte nude le donne e poi lo raccontava ai suoi amici “E laggiù sono tutte nude le
donne andavano in televisione con il reggiseno e le mutande e facevano vedere ai bimbi”. Poi avevo
questa immagine dell’Italia tutto benessere, i miei parenti qua stavano bene ma non pensavo che
loro si stessere privando per far star bene noi. Lui diceva queste cose qui che l’uva si trova per
strada e noi non le abbiamo queste cose e io chiedevo a mia madre “Ma è vero che in Italia l’arancio
è nero?”. Questo mi affascinava però volevo venire qua come mio nonno per 3 mesi.
Tuo nonno per quale ragione era venuto qua in Italia? Perché pensavano di poterlo far stare qua
così veniva la mia nonna e così loro non avevano più pensieri dei nonni perché da noi i nonni sono
quelli più importanti, sono loro che decidono, da noi se qualcuno si sposa chiede prima ai nonni,
prima di chiedere ai genitori. Sicché loro pensavano di farli stare qua invece mio nonno non…lui
raccontava queste cose qui che stava bene e che in Italia è cosi però lui, ho saputo dopo che me l’ha
raccontato dopo, che non stava bene qui in Italia: si sentiva la nostalgia, piangeva sempre e si
sentiva abbandonato dai figli. Perché prima si lavorava, stavano fissi sempre in casa come domestici
non potevano uscire invece ora no, ora c’è il part-time a ore, prima no e quindi lui si è sentito
abbandonato e solo ed è tornato laggiù.
E a te ti aveva raccontato diversamente? Lui ci aveva detto tutti giorni stavo con le scarpe mentre
laggiù stava sempre scalzo perché qui fa più caldo. Non si può mangiare per strada perché poi nelle
filippine si mangia in continuazione dalla mattina alla sera infatti non esiste l’anoressia, la bulimia e
la depressione perché non si cura l’aspetto fisico. Prima, ora è cambiato tutto. “Non si mangia per
strada” diceva e questo a noi ci sembrava un po’strano perché non si può mangiare per strada,
invece noi si mangia dove capita e in continuazione. Si comincia a mangiare alle 5 e si finisce
quando si va a letto, si fa la colazione con carne, con il riso, pesce verdure,pasta e si fa merenda con
la pasta e si pranza e si fa merenda e dopo si fa di nuovo la merenda, si cena e dopo cena arrivano
quelli che vendono le uova e si mangia.
Secondo te perché tuo nonno ti aveva dato queste descrizioni? Forse per vantarsi che è stato in
Italia perché non tanti anziani sono stati all’estero e quindi lui si vantava, credo. Perché ha detto che
sono stati là e in effetti avevano girato per l’Europa in macchina con la mia zia e suo marito. Poi
però ho saputo che in viaggio non era tutto bello perché la mia zia e il marito avevano poche
possibilità economiche per cui ogni tanto avevano anche dormito in macchina, ma lui aveva
raccontato che erano stati a Parigi, che è stato davanti alla tomba di Romeo e Giulietta, a Venezia, a
Pompei..è vero però non aveva raccontato che avevano fatto il viaggio però avevano fatto anche la
fame.
Invece della cultura italiana conoscevi qualcosa, avevi letto qualcosa? Si ricordo il primo anno
di liceo leggevo la Divina Commedia che pensavo fosse vero e tutte le volte che andavo in
biblioteca non riuscivo a guardare questo libro perché pensavo che fosse vero, poi non capivo avevo
13 anni.
Cosa pensavi che fosse vero? Tutto quello che era scritto lì. E siccome era un italiano da quel libro
avevo questa visione qui dell’Italia come dell’inferno, e avevo paura. Poi avevo 13 anni e poi non
l’ho più riletto perché ho avuto talmente tanta paura. E poi venivano i miei cugini che sono nati qui
in Italia, io sapevo che gli italiani come loro sono tutti viziati, presuntuosi e cattivi perché loro sono
così! Si, perché se noi si urla alla faccia della mamma veniamo picchiati a sangue perché non si fa.
Loro invece urlano e vogliono avere tutto quello che loro chiedono noi invece non possiamo fare
così. Cioè se ci danno un bicchiere d’acqua vuol dire che la possibilità è solo quella, loro invece se
vogliono la coca devono avere la coca. E io dicevo ma gli italiano sono tutti viziati così? “No è
perché vanno all’asilo”…poi veniva anche il marito della mia zia che si chiama Salvatore, è
italiano, e a lui piaceva stare nelle Filippine perché diceva che in strada tutti lo salutano e si
arrabbiava quando mangiamo con le mani. Perché noi a casa mangiamo con le mani, in ristorante si
mangia con la forchetta, ma a casa si mangia con le mani e diceva che noi siamo maiali perché noi
mangiamo con le mani. Insomma non ci avevo degli italiani una bella, buona impressione per via
dei cugini e dei mariti delle mie zie, e poi vengono dall’Italia e pretendono tutto mentre noi non
possiamo pretendere niente. Noi si sta sempre davanti ad una persona estranea noi dobbiamo essere
inferiori a quella persona che abbiamo davanti per modestia e per rispetto, invece loro arrivano lì e
pretendono tutto!
Invece è cambiato il tuo giudizio? Sii, magari il primo anno no, l’anno dell’adattamento no, poi
dopo no io ritengo gli italiani tutti bravi a parte gli altri... Ho avuto 14 datori di lavoro, 12 sono tutti
anziani a parte gli altri con cui non ho avuto una bella esperienza tutto sommato sono tutti bravi.
Dove lavoro ora io sono gente brava siamo stati sempre aiutati da loro. Anche per quanto riguarda i
mariti delle mie zie che prima no, ora abbiamo un buon rapporto e quando gli racconto quello che
pensavo loro mi dicono “Quanto sei scema!”. “D’altra parte io che potevo dire arrivavate lì
pretendevate tutto!”. Io poi ho studiato con le suore e a me mi hanno sempre insegnato di essere
sempre modesta rispetto ad un estraneo. Invece loro arrivano e urlavano in continuazione! E mi dice
“ è così che si parla in Italia!”
Per venire in Italia di quali documenti hai avuto bisogno? Io sono stata fortunata perché il
datore di lavoro di mia madre, il penultimo, è un giudice e per farmi venire qua loro mi avevano
fatto un contratto di lavoro. Hanno mandato il contratto nelle Filippine a marzo del ’93, dopo la
scuola, e io pensavo che prima dell’inizio del quarto anno vado in Italia, vedo mia madre, torno e
mi riscrivo a ottobre dopo il primo semestre anche se faccio tardi va bene. Invece dormivo fuori
dall’ambasciata italiana nelle filippine, a Manila, per 3 giorni per non perdere il numero. Proprio è
stata un’esperienza umiliante perché lì è la zona delle ambasciate e ci mettevamo a dormire sul
marmo per non perdere il numero per avere il visto. Si doveva andare con il nulla osta e il contratto
di lavoro, portarlo all’ambasciata e loro leggono, guardano se avevo i requisiti, se ero io veramente,
dovevano accertare che ero io la persona quella lì che ci avevo il certificato di nascita. E io dovevo
stare lì a giorni in fila e poi dopo mi hanno dato il visto a ottobre.
In quei giorni eri da sola in fila? Si
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Come facevi per il mangiare, bere? Si diceva a quello prima nella fila che dovevi andare a
mangiare oppure passa la gente che vende da mangiare, però per pulirsi la sera quando non c’è più
nessuno si andava in un centro commerciale che è aperto 24 ore su 24, si andava lì a lavarsi. Una
volta la guardia giurata di un palazzo davanti ha detto “un giorno se vedo il console italiano lo
ammazzo” perché non si può fare così. Infatti dopo di lui, che siamo stati sfortunati, lui è stato
mandato via dalle filippine e quello che è venuto al suo posto ha fatto si che queste cose non si
verificassero più. noi dormivamo proprio fuori.
Quanti eravate all’incirca? Una cinquantina.
Invece per avere il certificato di nascita e le altre cose? No quello no perché nelle filippine se si
dice che si va all’estero vuol dire che si va a guadagnare soldi e loro sono felici e veniamo aiutati,
facilitati anzi.
E tu in cosa sei stata facilitata? Per il passaporto perché poi avevo il nome invece di Maria era
Ma Elmira che è il diminutivo della Maria. Qui in Italia nel contratto ci avevo scritto Maria, invece
in tutti i miei documenti era Ma Elmira..
Che è il tuo vero nome? No era Maria Elmira però non so perché nel certificato del battesimo, che
è lì che comincia tutto, perché prima si prende il certificato di battesimo poi dopo il certificato di
nascita, non il contrario, sul certificato di battesimo c’era scritto che il mio nome è Ma Elmira ma io
in tutti i miei documenti ho scritto Maria Elmira. Ho avuto dei problemi dovevo fare l’avvocato e
tutto quanto invece ho chiesto al parroco se potevo strappare quel certificato di battesimo e scrivere
Ma Elmira. Invece no lui dice “io sono parroco da 40 anni, non l’ho mai fatto e non lo faccio per
te”. Poi ho seguito tutto Ma Elmira poi anche nel passaporto c’ero scritto Maria Elmira e io non
capisco questo Ma Elmira allora hanno cambiato tutti i miei documenti in Ma Elmira però l’unica
cosa è il contratto dove c’è scritto Maria Elmira, meno male che gli italiani avevano capito che era
il diminutivo delle Maria e tutto è andato bene. Poi il datore di lavoro di mia madre che è un giudice
aveva chiamato in ambasciata perché mia madre gli aveva raccontato di questo mio esodo che lei
non stava bene era stata in casa 5 mesi e poi era già ritornata al lavoro e non stava bene e vomitava
ancora. Lui aveva telefonato all’ambasciata dicendo che quella persona lì è lei io la conosco di già,
essendo un giudice della Corte D’appello l’ha potuto dire e poi mi hanno chiamata a casa per dirmi
che il visto era pronto se no avrei dovuto aspettare ancora ancora ancora.
All’interno delle Filippine ci sono state delle persone che ti hanno aiutato in un qualche modo,
degli intermediari? Noi se non vogliamo andare per il certificato di nascita c’è una persona che va
e fa tutto lei, tu le fai la delega. Infatti è così che è successo tutti i certificati, il passaporto li ha presi
questa persona qua.
A pagamento?a pagamento
Ma una pratica normale, legale? Non è legale ma è normale. Non è legale perché non è una
professione e non pagano le tasse. Io lo pago e lui non lo dichiara.
E perché ti sei rivolto a questa persona? Perché non volevo fare la fila sarebbe per il passaporto
la fila dalle 4 del mattino fino al giorno.
Per cui esistono queste figure? si tuttora esistono queste figure ad esempio per il
ricongiungimento con il bimbo per non far fare alla mio suocera tutti i documenti paghiamo una
persona per, è un avvocato però noi lo paghiamo come avvocato non perché sbrighi delle cose per
noi.
Lo paghi caro? Caro no però si paga. Caro per me che vivo qui no però per loro si.
Le persone che ti hanno aiutato a fare i tuoi documenti erano avvocati? No lei, non so che
lavoro fa però ha sempre fatto quel lavoro lì
Quanto l’hai pagata? Mi sembra che se il prezzo del passaporto è 500 noi ne abbiamo pagato 1000
per non fare la fila
Si può dire che tu sei arrivata in Italia legalmente? Si io si ma molti altri no
Tua mamma? è arrivata legalmente. Noi della famiglia cerchiamo di arrivare legalmente non
vogliamo far venire qua illegalmente perché mia madre lavora con il Presidente del tribunale di
livorno e la moglie è della Corte di appello di Firenze. I miei zii hanno sempre lavorato con delle
persone…e se poi facciamo venire delle persone illegalmente…insomma non vogliono dare questi
problemi qui ai datori di lavoro possibilmente. C’è soltanto una persona della nostra famiglia che è
venuta qua illegalmente che lui è venuto con il visto turistico e non è più tornato ed è rimasto.
Mi puoi descrivere il viaggio che hai fatto quando sei arrivata qui la prima volta? Io sono
partita da sola, Manila-Darein che si è fermato lì per un’ora e Roma con un vestito estivo era
dicembre e poi roma-pisa in aereo.
C’erano altre persone nell’aereo che secondo te che stavano venendo in Italia per lavorare? Si
lì dentro quell’aereo c’erano due persone che stanno in un altro paese ma vicino al mio paese ma
che sono venuti qui non per lavoro per vacanza sono dei genitori.
Invece nei passaggi nelle dogane nelle frontiere hai avuto dei problemi? Negli atteggiamenti
nei tuoi confronti? No, non capivo niente perché ero confusa a 19 anni non sapevo cosa aspettarmi
qua. Mi ricordo solamente che dentro la valigia avevo portato dello shampoo perché mi ricordo che
quando mia madre mi spediva shampoo dall’Italia mi veniva la forfora e quindi mi sono portata lo
shampoo mio. E lui mi aveva chiesto cos’era io non capivo e gli parlavo in inglese e lui non capiva
e insisteva lì alla dogana di Pisa per vedere cosa c’era dentro queste bottigliette. Io ho detto
“shampoo” lui non so cosa diceva e aveva aperto tutte le bottiglie, che erano tante effettivamente, e
poi non capivo più niente, parlavo in inglese e loro in italiano.
Che fine hanno fatto quelle bottigliette? Me le hanno restituite poi si vede che hanno capito
L’italiano un po’ le parlavi? Si “acqua”, “Vieni qua” per via dei parenti che sono venuti nelle
Filippine però a parte questo non parlo nulla
Che sensazione avevi che pensieri avevi di questo tuo viaggio? Non volevo partire questo è. Poi
però vedevo mia madre, vedevo l’Italia ed ero triste e felice nello stesso modo.
Ti avevano spiegato quando saresti arrivata a Pisa cosa fare? Sono arrivata qua e c’era la mia
zia con la macchina. Sono venuti a prendermi tutti gli zii con i bimbi, una dozzina, e mi hanno detto
“te vai in macchina e noi si va in pullman” e io ho detto di no perché volevo andare il pullman per
vedere un po’ in giro
Lì dove hai dormito la prima notte? A Pisa da mia mamma
Ma tua mamma aveva una doppia residenza? No viveva con i datori di lavoro
E quando è stata male? Quando è stata male è stata dalla mia zia che abitano a Ciglione e hanno la
casa per conto loro
La prima zia che è venuta per prima? No la seconda, quella non è sposata
Quindi hai dormito lì e per quanto tempo sei stata da tua mamma? per tre giorni.
Ah così subito?sono stata tre giorni perché essendo al lavoro non potevo stare lì sempre e poi ci
avevo tante zie e ci avevano un appartamento anche loro a Ciglione gli altri zii e quando escono il
giovedì e la domenica per ritrovarsi avevano questo piccolo appartamentino e andavo lì a volte per
dormire perché non potevo sempre stare da mia mamma perché lavora. La mattina aveva da pulire
queste due signore e da pulire la casa e non potevo stare lì a guardarla e poi sono stata male per via
del viaggio e sono stata lì tre giorni a vomitare. Poi dopo sono stata da altre zie un po’ un po’ là
però poi tornavo sempre da mia mamma.
Ma eri tu che non volevi o erano i datori di lavoro di tua mamma che non gradivano? No, il
dottor Salza diceva bene di farmi stare lì. Però poi alla fine mi sento intrusa perché è casa loro, mia
madre lavora lì, io mangio lì e mi sentivo un po’ a disagio. Sicché ho preferito io di andare però loro
avevano comperato anche un lettino per me
E dove l’avevano messo? In camera di mia madre, mia madre aveva soltanto un lettino per lei e ne
avevano comprato un altro per me.
Com’era la condizione del suo alloggio? Normale aveva una camera matrimoniale però con un
lettino, vicino alla cucina
Io vorrei ora parlare un po’ del lavoro che tu svolgi e vorrei partire da quello che svolgi
adesso e poi si torna indietro ai principali lavori che tu hai fatto in Italia. In cosa consiste il
lavoro retribuito che tu stai svolgendo adesso? Lavoro qua nel Lungarno Gambacorti da una
famiglia Triglia si chiama quelli insomma dei cessi.
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Cosa fanno loro? Hanno una fabbrica di wc. E sono marito e moglie e hanno 88 e 85 anni però
sono ancora in gamba, lei ancora guida, è ancora noiosa diciamo! Dalle 9 sino all’una. Lì ci sta già
una persona fissa è un ragazzo anche lui filippino che è lì per il marito e lo aiuta a vestirsi però
anche lui è autosufficiente però non riesce a vestirsi da solo e lì per portarlo a giro e anche stare in
casa. Io arrivo lì la mattina e metto a posto il terrazzo che è sempre pieno di cacca di piccioni e poi
cucino stiro e lavo. Devo farlo per quattro poi la signora è molto noiosa a parte quello lei è precisa,
vuole tutto in ordine…no, è brava! a volte si litiga ma è brava.
È la tua attività principale questa? Si, faccio sino alle 9 all’una dopo il pomeriggio vado a stirare
da un’altra persona e a fare le pulizie da un’altra persona.
Come lo hai trovato questo lavoro qui? Io avevo svolto per due anni un lavoro da una persona
anziana che poi lei ha voluto, dovuto prendere una persona fissa perché stava male e ho smesso di
lavorare per lei. Avevo trovato un lavoro in piscina qua a Barbaricina (PI) per pulizie però siccome
non mi piaceva perché aveva un orario sempre diverso: mattina ora, il giorno dopo il pomeriggio, il
giorno dopo la sera e poi dopo. Dove lavorava mio marito, che è dove si stava anche noi il primo
anno che ci siamo sposati, lui lavorava da una famiglia e stavamo anche noi lì, anche se mio marito
non sta fisso, cioè ci hanno dato un alloggio dentro casa però indipendente. E avevo detto se
sapevano di qualcuno che cercava una persona perché io lavoravo però volevo cambiare. Lei dice
“c’è la signora Aprilia a cui va via la donna se vuoi le do il tuo numero”. E la signora Aprilia mi ha
contattato.
Il modo in cui hai cercato lavoro è cambiato rispetto alle altre volte? No perché noi filippini si
trova lavoro così si chiede ad una persona se sa qualcosa di lavoro questo riferisce e così.
Quanto tempo è passato da questo lavoro di pulizie che facevi in piscina a questo che svolgi
adesso? Quando l’ho detto dopo una settimana ha chiamato la signora e mi ha chiesto se lasciavo la
piscina per andare da lei. Ho dato il preavviso di 7 giorni alla piscina e sono andata
Hai avuto con lei il colloquio di lavoro o con il marito? No, con lei
In questo colloquio cosa avevate stabilito? A parte che mi conosceva
Ah ti conosceva? Si andava a cena da loro e io servivo e cucinavo.
Da loro chi? Da quelli a cui ho chiesto se potevano cercarmi un lavoro, dove lavorava mio marito e
dove stavo io. E poi anche da suo figlio anche lei ci veniva e io andavo a cucinare e servire per le
feste. Quindi un po’ mi conosceva ho anche raccontato del mio figlio perché anche lei ha un figlio
adottivo e poi mi ha fatto vedere la casa che non ci sono mai stata
E avevate stabilito le regole di questo lavoro? se avevi un contratto, le ore, lo stipendio? No, no
lei mi ha chiesto 4 ore per 4 volte alla settimana e mi pagava 400 euro al mese con tutto, contributi,
ferie, tredicesima e liquidazione.
Quindi hai un regolare contratto? Si, con lei si
Mi hai detto che devi lavorare 4 ore per 4 giorni, di fatto è sempre così oppure ci sono degli
straordinari? Da quando ho iniziato a lavorare con lei tutte le settimane dovevo venire o il martedì
o il giovedì cioè un giorno di extra perché lei è molto esigente e dice “No, devi venire domani
perché c’è da fare”. Oltre i 4 giorni si mi paga a parte
Questa è diventata la norma? Si si infatti non cerco mai un lavoro per la mattina perchè lei mi
chiede sempre di venire per cui non ho accettato altri lavori la mattina ma solo il pomeriggio.
Quali sono i giorni in cui vai? Lunedì, mercoledì, venerdì e sabato
Lavori sempre 4 ore o un pochino di più, un pochino di meno? Da lei sempre un pochino di più
perché non riesco a lasciare un lavoro a metà, se c’è da finire preferisco andare via una mezz’ora
dopo senza essere pagata bastra che finisco quello che faccio perché poi non mi sento a mio agio
lasciando metà dei panni da stirare oppure senza avere pulito la cucina.
Questo succede spesso? Sempre,mi brontola sempre perché vado cia sempre tardi perché dice che
non mi sbrigo! Perché se le do una cosa rossa lei dice che vuole il nero, lo dice anche suo figlio, mi
dice “Non ti preoccupare è così”! Se pulisci il forno non devi pulire il forno, se non lo pulisci ma
perché non lo pulisci? Infatti lei mi ha detto “Non te la prendere se ti brontolo non ti brontolo
perché sono arrabbiata ma perché voglio esigere”e io “Ma tanto sono abituata non si preoccupi”.
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Mi dicevi, chi abita in questa casa? Lei con il marito e basta
E questo uomo che li viene ad aiutare vive con loro? Si vive con loro è un ragazzo di 22 anni
Ma dorme anche in casa con loro? Si si
A te che compiti spetta di fare? A pulire la casa, più che altro devo cucinare, stirare e l’argento
che lei la cucina deve essere pulito, l’argento deve essere proprio brillante. E poi la pulizia la
maggior parte la fa lui, infatti quando arrivo io è già pulito la sala da pranzo, il salottino, l’ingresso
devo aiutarlo a pulire la camera io devo cucinare e pulire la cucina e pulire il terrazzo se c’è da
stirare stiro, se c’è da fare l’argento lo faccio.
Lavatrici? Le fa la signora perché non si fida di noi…la rompiamo!!35
La spesa?la fa lei
Ci sono dei compiti, delle mansioni che non ti piace fare? Non mi piace pulire il bagno. Non lo
so perché proprio non mi piace. Anche annaffiare le piante perché lei annaffio le piante pretendo
che sotto non ci sia l’acqua, ma io non posso mica aspettare che sgrondi tutta! Deve aspettare la sera
e poi buttare via l’acqua perché se io levo ora il sottovaso dopo mezzora c’è subito l’acqua. E
quindi io dico sempre a quell’altro ragazzo “Jasme le innaffi tu le piante?” e lui “Si, così brontola
me!”
E il bagno non ti piace? Non perché loro lo usano proprio: è sporchissimo quando loro lasciano il
bagno. Toccherebbe a lui però poi mi dispiace e lo faccio io.
Che rapporto hai con questo ragazzo? Siamo amici infatti il cuoco che viene lì quando ci sono le
feste mi dice “ma tuo marito non è geloso di Jasme? No siamo come fratelli! è un gay ma a parte
quello abbiamo un buonissimo rapporto, quando ho bisogno di qualcosa lo chiedo a lui, quando ha
bisogno di qualcosa la chiede a me. Invece loro, i datori di lavoro, non sanno che è un gay ma è un
gay.
Credi che gli darebbe fastidio? Si perché l’ha già detto davanti a me però io non glielo riferito
perché non vorrei che. Eravamo a casa di suo figlio e il figlio ha detto se mio figlio fosse un gay lo
ammazzerei e la signora ha detto è vero. Questo non l’ho riferito perché mi dispiacerebbe.
Mi hai detto che eri al caso del figlio? Si perché vanno lì a pranzo e siccome hanno un figlio, che
è molto bello, allora vengo anch’io e tengo il bimbo, così per stare anche con il loro nipote
Ma nella casa dove lavori o vi spostate? Ci spostiamo andiamo a Calci.(PI)
Quando succede questo ogni giorno? Ogni tanto
Sono degli extra? No ci vado io proprio perché voglio andare a vedere il bimbo!!
E lavori? Siamo in cucina aiuto la donna che hanno loro a rigovernare però mi chiedono “Moira
andiamo a Calci, vuoi venire?” e vengo. Se è l’orario del mio lavoro va bene mi pagano, però se
non è e voglio venire allora ci vado perché poi anche la tata del bimbo è diventata mia amica e
allora ci vado anche per chiacchierare con Patrizia.36
Se no lavori lì in ogni caso? si aiuto
Ma loro hanno un cuoco che va lì ogni tanto? Quando c’è la festa. Loro hanno una signora che va
lì per fare i dolci perché lei è molto particolare. Ha una signora che stira ogni giovedì e questa
signora che va lì le prepara delle cose da mettere nel frizer anche lei il giovedì mattina, io e
quell’altro ragazzo. E poi a Viareggio hanno un’altra donna per un’altra casa
E il cuoco? Il cuoco quando c’è la festa, tre volte all’anno. Per esempio due settimane fa c’è stata la
festa c’era un torneo di “buracco”, le carte, e sono venute 50 persone e c’era anche il cuoco
Ti sono concesse delle pause mentre lavori? No!!37
Gliele chiedi o te le prendi?no
Cosa fai volentieri invece? Cucinare, pulire la cucina e pulire l’argento perché mi piace vedere una
cosa sporca e poi farla diventare nuova. Il bagno no, il bagno proprio no! Perché lei è molto
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Ride molto divertita.
La tata del bambino.
Ride.
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particolare con il bagno, io vorrei pulirlo un’ora perché è molto sporco e se io ci sto 10 minuti
dentro il bagno lei brontola. Non mi piace fare le cose approssimative.
Lei ti controlla quindi? si eh! Sta a casa sino alle 11, 12.
Mi dicevi che vi capita di litigare? Sempre stamattina per esempio mi brontolava perché dice che
sabato non avevo pulito la cucina, “Se c’era anche lei quando la pulivo!” e lei dice “No non è
pulito”.E io le ho detto “guardi Signora io sabato pomeriggio non ci sono e quindi non posso aver
sporcato la cucina” dice “non l’hai pulita bene sabato mattina” “Ma se c’era anche lei quando l’ho
pulita sabato mattina come fa a dirlo?”. Allora aveva cercato tutti i cosi che in effetti non avevo
pulito perché non avevo avuto tempo, se mi fa annaffiare le piante, stirare, fare quello, fare quello
non c’è più tempo di fare quello lì. “Non ti sbrighi!”. Insomma si litiga e poi dopo un minuto mi fa
vedere la sua pianta “Hai visto l’azalea?”! è così.
Gli argomenti su cui discutete sono questi o ce ne sono altri? Sono questi, poi ultimamente
abbiamo avuto dei problemi per i bollettini dell’INPS perché io per il ricongiungimento del figlio
ho bisogno dei bollettini e loro non avevano ancora pagati. Quello è fondamentale per noi perché
senza quello non si rinnova il permesso del soggiorno, non si va all’ospedale, non si può chiedere
un prestito non possiamo fare niente senza quello e sono tre mesi che lo chiedo e sempre niente,
sempre niente. Allora ho detto “Cosa vuol dire mi avete pagato o non mi avete pagato? Perché io ho
bisogno totalmente di questi bollettini perché il regolamento della questura prevede per fare il
ricongiungimento che ci vuole almeno un anno di validità del permesso di soggiorno. Io a giugno
non ho più un anno di validità del permesso di soggiorno e assolutamente devo averlo. Poi ho
scoperto, perché me l’ha dato stamattina, che avevano pagato stamattina e mi dicevano di stare
tranquilla che era stato pagato. Invece sono andata all’Inps e mi hanno detto che non è stato pagato,
sono stata zitta perché non volevo discutere però ho insistito di averlo stamattina.
Tu hai ora il permesso di soggiorno? Si
Quando ti scade?il prossimo anno
Hai detto che ci vuole una validità di almeno un anno, cosa vuol dire? Per la questura è una
cosa loro per fare il ricongiungimento perché lo devono mettere nel mio permesso di soggiorno
Il permesso di soggiorno quando l’hai avuto la prima volta? Nel ‘94
Come l’hai avuto? Con il contratto, con il visto che ci avevo nel passaporto con il contratto che mi
avevano mandato nelle Filippine
Il magistrato era il datore di lavoro di tua mamma? si
Poi hai mai usufruito di sanatorie o ti è stato rinnovato questo contratto di lavoro? è sempre
stato rinnovato senza sanatoria
Ci sono stati dei periodi in cui sei rimasta senza permesso di soggiorno? No mai
Ogni quanto te lo rinnovano? ogni due anni
Questo lavoro che stai svolgendo adesso quando è iniziato? Nel settembre 2004 ed è ancora
attivo
Tra le mansioni che devi svolgere in questa famiglia devi anche fare compagnia ad anziani?si
a lui.38 Quando Jasme non c’è lo faccio io, quando lui va a fare la spesa, a comprare il pane che lui
esce fuori dal bagno e ha bisogno di aiuto lo faccio io. Poi anche dove lavoravo io facevo le punture
e i clisteri, facevo tutto.
E a lui glieli fai? Si può capitare quando c’è da fare le punture, prelevare il sangue, quando c’è da
fare il test della glicemia.
Ma il ragazzo le sa fare? Si si
E quindi quando le fai tu?quando è fuori, non c’è e non può aspettare le ffaccio io
Guidare la macchina? Sto facendo la scuola guida ora
Curare il giardino? Le piante
Animali ne hanno? Si un gatto pestifero.
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E devi badare anche al gatto? Si In cosa consiste? Dare da mangiare, pulire la cassetta, dare
l’acqua.
Ti è mai capitato di dover accompagnare qualcuno a fare delle commissioni? Lei a volte in
banca
Come mai? lei deve prelevare i soldi, allora ha paura e si fa accompagnare o da me o da lui
Fare la spesa?si
L’accompagni anche a fare la spesa? No vado io da sola a fare la spesa per lei
Sempre? Due volte alla settimana. Mi chiama a casa e mi dice “prima di venire a casa compra il
pane, la verdura”, queste cose.
È una spesa piccola?si si, poi fanno loro due.
Devi anche servire in tavola? No quando lui è malato si ma regolarmente no.
Rispondere al telefono? Si.
Le loro condizioni economiche? Stanno bene. Lei faceva la farmacista forse come commessa, lui
dirigeva la fabbrica che avevano ora hanno il figlio che ci pensa e dirige la ditta.
Con il figlio hai dei rapporti e con gli altri familiari? Con il figlio quando non hanno la donna ci
vado io. Stanno a Calci mi vengono a prendere e mi riportano a casa
Ma è ogni tanto? Si ogni tanto
Ti è mai capitato di non lavorare per periodi lunghi? Si
E in questo periodo di lavoro con questo contratto? No, quando sono stata malata sono stata
malata a casa. Sono stata quasi un mese senza andare a lavorare perché avevo la febbre, ho fatto il
raschiamento, ho fatto un presunto aborto perché non sapevano che cosa era, avevo un’emorragia.
Poi dopo la febbre di nuovo e quindi un mese di febbraio senza andare a lavorare
Di quest’anno? Si del 2005. Nei 28 giorni avrò lavorato quasi una settimana
Loro come l’hanno presa? Hai avuto problemi? A parte che è stata lei a spingermi ad andare
all’ospedale a farmi raschiare perché andavo a lavorare e mi vedeva pallida e gonfia e mi chiedeva
“Stai male? Cosa hai?” e io “perdo tanto sangue”. E lei mi ha detto “Vai subito al pronto soccorso e
fatti vedere”. È lei che mi ha spinto
Ti ha accompagnato o sei andata da sola? Sono andata da sola
A proposito di questo quando ti è capitato di stare male cosa hai fatto? Vai alle strutture
pubbliche oppure private? No private no perché prendono un sacco di soldi e dico sempre “non si
può lavorare per loro”. Prende 150 euro la ginecologa e se io guadagno 400 euro al mese e non
faccio altri lavori di pomeriggio, 150 vanno a lei e a me rimangono 250, una persona come può
vivere con 250 euro? Per questo vado alla struttura pubblica
E hai un libretto sanitario? Si si
Le condizioni di lavoro che hai in questa famiglia te le hanno proposte e tu le hai accettate
oppure le hai suggerite tu o? no c’è stata un po’ di tutte due le condizioni. Poi lei aveva già questo
rapporto con questo ragazzo per cui un po’ le condizioni che ha lui ce li ho anche io.
Con il fatto che tu parli altre lingue ti è stato chiesto mai di insegnare ai bambini un po’ della
tua lingua? Una volta soltanto perché poi io ho sempre lavorato con gli anziani perché prima stavo
sempre fissa in casa e si guadagna di più e poi non avevo il marito e non avevo la necessità di stare
in casa e stare con lui. Quindi, nel mio lavoro no però quando per esempio ho fatto il corso per
mediatrice culturale si quando si andava da questi bimbi si insegnava l’inglese.
Quali sono le forme di cortesia usate? Il marito mi dà del lei e lei mi dà del tu.
E tu a lei? Del lei, non ci riesco a dargli del tu. Anche al figliolo che a volte mi brontola e mi
dicono chiamami Francesco, chiamami Cecilia.
Anche lei ti chiede di dargli del tu? No il figlio e la nuora mi chiedono, lei magari no non è
contenta, il figlio e la nuora mi chiedono di dargli del tu e di non chiamarla signora perché dice lei
“In fondo hai 30 anni e io ne ho 33”. Ma io non ci riesco
Devi indossare qualche grembiule? Si, da lei si.
Intende il marito delle signora che è seguito solitamente dal ragazzo filippino, Jasme.
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Ti fa piacere, ti dà fastidio? No perché non mi sporco. Magari quando pretende che io esca con il
grembiale si perché se devo uscire e portare la spazzatura togliermi il grembiule per uscire per lei è
uno spreco di tempo ma secondo me vuole farsi vedere che io indosso il grembiule!!
Hai le chiavi di casa? Si quello si, anche l’allarme, il codice
Ti danno degli incarichi di fiducia? Si da subito eh! Appena sono entrata la chiave della casa, la
chiave dell’allarme, il codice dell’allarme e la chiave del garage
Hai mai fatto dei regali a loro o li hai ricevuti? si
quando ha fatto il compleanno lei le
abbiamo fatto il regalo e anche lei a noi ce lo fa per natale. Poi l’ultima volta di Pasqua il ragazzo39
è andato a roma e lì non c’era nessuno e siamo andati io e mio marito ad aiutarla e lei ci ha regalato
un bel piumone che costa tanto! Siccome io le avevo detto che mi piaceva il suo piumone allora mi
aveva regalato quello!
Le hai fatto il regalo per il compleanno ma anche per qualche altra ragione? Si siccome io sto
a Pettori (PI) e i vicini hanno l’orto e le uova e siccome ci vedono come due sposini, poverini ci
portano della roba, delle verdure e delle uova e allora quando sono troppe le porto anche a lei che le
piacciono i cavoli.
Un aiuto psicologico glielo hai mai dato? Si in questi ultimi mesi che sono arrivata da lei, il primo
mese era proprio pimpante, si dà da fare, e questi ultimi giorni no da quest’anno lei si sente un po’
giù. E io dico “Se è sempre stata bene signora perché si deve abbattere per un po’ di febbre?” e lei
dice “sono vecchia, non ce la faccio più”, che poi se lei rimane in casa è peggio per lei, quello si,
tutte le volte quando arrivo a casa “come sta?”, “ Sto male, mi fa male qua”, “ehh fa male lì!” dice
“Non voglio uscire”, “è una bella giornata perché non dovrebbe uscire?” Dice “Sono vecchia”,
“Mia nonna dice sempre che sono vecchi quelli che si sentono vecchi”
Le dici così tu? Si, infatti mio nonno dice sempre così e ha 83 anni, corre per 10 km al giorno per
tutti i giorni, perché loro dicono che i vecchi sono quelli che si sentono vecchi anche se tu hai 7
anni.
Tu le hai mai chiesto un aiuto psicologico? O le hai parlato dei tuoi problemi? No perché lei
quando si chiacchiera si arrabbia e poi lei è già problematica per conto suo, è sempre giù. Al
ragazzo Jasme gli dico sempre quando arrivo “me sento male lo sai? ma a lei possibilmente anche
quando ho la febbre non glielo dico
Tu e Jasme comunicate in ? filippino e inglese
Mi hai detto che conosci il figlio, che rapporti ci sono? Quando li vedi? Come li vedi? Lui viene
sempre a mangiare lì 3 volte alla settimana. Io più che altro ho un bel rapporto con la sua moglie
perché ha 33 anni insomma
Ma quando li vedi? Soltanto quando vengono a pranzo o quando mi chiamano a casa loro che mi
viene a prendere e mi riaccompagna a casa
Ma quante volte ti possono chiamare? Due volte al mese, oppure un mese intero, tre mesi interi,
tre mesi interi ci sono stata
Tre mesi lavorando tutti i giorni? si da settembre 2004 sino a dicembre
E ti pagano?si
Ci sono altre persone che girano intorno alle famiglia? A parte che io vado solo la mattina
quindi non ho molti contatti con tutti i suoi parenti
Con gli amici? Gli amici loro li conosco tutti perché fanno parte del giro degli ex datori di lavoro di
mio marito. Il loro giro fanno il giro di feste e per la metà di queste persone andiamo a lavorare per
loro.
Fuori dall’orario di lavoro ti è mai capitato di incontrarli? No, hanno il loro giro sono di elite!
Ad esempio ti è mai capitato che ti hanno portato nella residenza estiva, oppure una
scampagnata il sabato e la domenica? No, se si va è per lavorare
E ti è mai successo? Sempre. Tutte le volte ci chiamano sabato e domenica perché hanno le feste,
hanno da pulire la casa a Forte dei Marmi.
Ma ogni quanto? Quasi sempre.
Ogni fine settimana? Si
Lavori anche la domenica? Mio marito mi aiuta anche la domenica io lavoro il sabato pomeriggio
oppure durante la settimana.
Ma vi chiamano insieme? Quasi sempre insieme sono amici loro
Ma tuo marito mi hai detto che fa il saldatore in una fabbrica? Si e poi a tempo perso, diciamo,
fa anche il domestico
Solo il sabato e la domenica? Anche ora perché lui in fabbrica lavora dalle 6 alle due, quindi dalle
tre sino alle 6 va a lavorare in quella famiglia dove lavorava prima, per tre volte alla settimana
In generale quindi il rapporto con questa famiglia come lo giudichi? Buono perché poi
insomma la loro nipote, la Domi, che ha 12 anni tutte le volte mi chiama “Mi aiuti a fare le perline
quando hai tempo?” per dire. È buona proprio con loro perché hanno una nipote e per esempio mi
chiama anche la sera. Io avevo fatto la sua babysitter il pomeriggio e tuttora mi chiama, “mi spieghi
con le perline come fai?”oppure “passi mezzora?”.
E tu ci vai? Si dopo il lavoro vado da lei che lei esce dalla scuola
E con i tuoi datori di lavoro com’è il rapporto? No, con i giovani va bene perché loro ci vedono
come delle persone normali però quelli vecchi di vedono come domestici e basta.
Loro ti considerano una di famiglia? Hai mai assistito a qualche litigio tra loro oppure loro
parlano davanti a te di questioni private? Si si sempre
Andando nel particolare ti sei trattata in modo accettabile o no da loro? Cosa ritieni giusto e
cosa ingiusto? No, accettabile questo devo dirlo.
Guardi mai la televisione con loro? No!! Non c’è tempo sbrigati!40
Tu cucini per loro cucina italiana? Si
Dove hai imparato? Da mia madre poi io sono sempre stata appassionata della cucina, so cucinare
italiano, inglese, filippino, americano, indiano.
E loro ti chiedono un po’ di variare? No, però i figli si sempre sono più flessibili
Quando stai con Domitilla, la bimba, con lei parli in italiano oppure ti chiedono di parlarle in
inglese? Le parlo in italiano però lei mi chiede siccome va al British Institute quindi a volte si parla
in inglese, sono io che le parlo in inglese per cogliere se ha imparato o meno e poi lei mi chiede di
insegnarle in filippino. Infatti quando è arrabbiata con il suo papà le dice “brutto” in filippino e mi
dice “Non devi dire niente al mio papà perché se no si arrabbia”!! Insomma, mi chiede di insegnarle
a parlare in filippino
E i genitori non vogliono? No non lo sanno che lei insomma le spiego
Ti capita di parlarle di te, del tuo paese? Si, quando le avevo regalato le perline di fiume quelle
vere era tanto contenta e mi ha chiesto da dove vengono siccome gliene avevo parlato “E chi sono a
prendere queste perline?”, “sono bimbi come te che non hanno i genitori come qui in Italia e il
lavoro minorile invece laggiù è necessario, e queste qui le hanno prese loro”. Si glielo dico non per
darle solo delle così ma così impara anche.
E i genitori questa cosa l’hanno apprezzata? Credo di si perché loro sono contenti quando lei
parla agli altri bimbi e dice “E lo sai che laggiù nelle Filippine ci sono altri bimbi che non mangiano
quello che mangiamo noi”
Ti è mai capitato di sgridarla? Si perché poi facevo la babysitter ad una bambina di 9 anni che
aveva dei problemi e ha una sorella che sembra lei ritardata perché è dura!
E le dico sempre “Luisa guarda che la tua mamma mi ha lasciato con voi e sono io responsabile non
te per cui se io ti dico di non andare lì non ci devi andare perché io se ti succede qualcosa sono io
responsabile non te”. E Domi se le dico qualcosa lei lo fa
E i genitori se la sgridi ti dicono qualcosa? No va bene
È un’attività che tu svolgi ancora come babysitter? Si ogni tanto per esempio la figlia del datore
di lavoro di mio marito però ora no perché ha 12 anni. Però quando mi chiedono vado per altre
39
40
Jasme il filippino.
99
Ride
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persone, vicino a casa mia ora che è estate sicuramente mi chiameranno perché ora che è estate
sicuramente mi chiameranno perché di pomeriggio non hanno nessuno
Questo contratto che tu hai avuto regolarmente l’hai chiesto tu? No, sono loro che hanno
insistito perché io avevo la disoccupazione e ho detto se potevano aspettare un po’ e invece no
vogliono subito assicurarmi se succede qualcosa. Avevo chiesto se si poteva aspettare tre mesi e
invece loro hanno detto di no.
Per la disoccupazione quanto ricevevi? Il 40 % della retribuzione precedente quindi guadagnavo
1000 euro e quindi sono 400 euro al mese e loro hanno detto no.
Dimmi ora gli altri lavori che svolgi adesso: di pomeriggio che cosa fai? Sono tre persone,
faccio la pulizia e da una stiro e basta per 4 ore. Da due persone faccio le pulizie perché vado una
volta alla settimana quindi in una settimana la casa è sporca quindi ho da fare le pulizie e stirare da
due persone e sono due case diverse.
Una che giorno è? Una è il lunedì e una è il venerdì.
Da quanto tempo ce l’hai questo lavoro del lunedì? da sempre quasi dal 2002 sino ad adesso
Dove lo fai? A Pisa
E che lavoro è? Collaboratrice domestica
Che mansioni svolgi? Faccio le pulizie in casa e stiro
Hai un regolare contratto di lavoro? no
Quante ore fai alla settimana? 4..o 8 dipende se mi chiamano due volte
Come ti pagano? Ogni volta che vado
Quanto ti pagano? 30 euro a settimana se ne faccio 4, se faccio 8 ore sono 60 euro.
Come hai trovato questo lavoro? da mia madre, è il figlio del datore di lavoro di mia madre. Cioè
i figli perché sono in due perché vado anche dall’altro figlio
Che professioni fanno? Uno avvocato, uno medico
Poi l’altro lavoro che fai qual è? Stiro. Questo l’ho trovato da gennaio ad ora
Contratto di lavoro?no
Quante ore fai? 8 ore e mi pagano 60 euro
Come sono ripartire queste 8 ore? 4 e 4
Come l’hai trovato? Dal figliolo del mio datore di lavoro! inizialmente era per fare la baby sitter
poi siccome non potevo andare la mattina e lei non mi voleva perdere allora mi ha preso solo per
stirare il pomeriggio
È un amico del figlio del tuo datore di lavoro? si
Che professioni svolgono? Lei è un ingegnere ambientale e lui è un farmacista però insegna
all’università
Ci sono altri lavori che svolgi attualmente? Mia madre che non vuole più lavorare vado tutte le
volte ad aiutarla dove lavora e mi dà la metà del suo stipendio
Tua madre che lavoro fa? fa la domestica
Vive con i datori di lavoro?no fa il pomeriggio 4 ore e allora facciamo due ore
E lavorate insieme?si
E i datori di lavoro non hanno problemi? No perché lei voleva già lasciare questo lavoro ma loro
non vogliono e lei aveva proposto se potevo andare tre volte o 4 alla settimana oppure tutti i giorni
per aiutarla e hanno detto di si, anzi sono più contenti perché in due si fanno meglio le cose e lo
stipendio è uno
Quante volte lo fai questo lavoro? quasi tutti i giorni quando mi pare. Io esco a l’una dal mio
lavoro, alle due si entra esco alle quattro e poi vado ad un altro lavoro perché poi sono vicino.
Quante ore fai per aiutare tua madre? Sono due al giorno, in tutto sono 10 o 8 ore settimanali
E quanto prendi per questo lavoro che ti dà tua mamma? sono 300 euro al mese
Da quanto è che stai aiutando tua mamma? da due anni, quindi dal 2003
Sempre a Pisa? Si
Che lavoro fai con lei? pulizie perché lei stira, stira molto bene
Che lavoro fanno queste due persone? Sono giudici. Lui è presidente del tribunale di Livorno e
lei della corte di appello di Firenze
Ma sono sempre gli stessi! Da quanto tempo è che tua mamma lavora per loro? No questi sono
diversi. Quegli altri giudici sono di Firenze questi sono di Pisa
Mi dicevi del primo lavoro di quando sei arrivata qui. Tu sei arrivata pensando? Di ripartire e
poi iscrivermi al secondo semestre all’università.
E invece dimmi bene cosa è successo. Sono cambiata in un mese, non mi sentivo più di tornare poi
vedevo che mia madre doveva ancora lavorare per mandarmi i soldi per pagarmi l’università e
invece se rimanevo qui non aveva più l’obbligo di mandarmi i soldi. Prima di partire per l’Italia
stavo bene, non sapevo da dove venivano questi soldi quindi io li spendevo senza pensarci e se fossi
tornata nelle Filippine non lo avrei più fatto perché non mi sarebbe sembrato giusto.
Quindi hai iniziato a cercare lavoro? si
Come hai fatto? Ho chiesto alla mia zia se le telefonano e cercano una persona io sono disponibile
anche se non parlo bene l’italiano. E infatti dopo una settimana ha telefonato una persona e ha detto
che cercava una persona per la sua zia
Che lavoro era? Era badante
Quindi dovevi trasferirti da loro? Si dovevo trasferirmi da loro, cioè da sola con questa signora
Non stai bene? Vuoi un tea o un biscotto? No, ho mangiato ecco perché sto male non avrei
dovuto mangiare a pranzo siccome sono tornata a casa, ho cucinato e ho mangiato
Ma tu solitamente come fai per il pranzo? Me lo porto da casa. Mia madre a volte vado a casa
sua a mangiare dove vive oppure quando lei non c’è che va via prima di andare via mangio oppure
mangio per strada!
Tua mamma? vive con un suo compagno qui a Pisa
Scusami ti ho interrotto. Mi dicevi che vivevi solo tu con questa signora che compiti avevi?
Tutto, pulire la casa, badare a lei, fare la spesa, cucinare, accompagnarla alla messa tutto
Che problemi aveva? Lei non è più autosufficiente ha completamente perso la testa, parla da sola,
fa la cacca in salotto
E portarla a messa? Si tutti i pomeriggi
Nonostante lei fosse..? si e durante la messa lei grida e io non capivo l’italiano e non potevo
spiegare
Quanto tempo è durato questo lavoro? 6 mesi
Descrivimi un po’ il tuo alloggio? Avevi la tua camera? Si avevo la mia camera accanto alla
signora, la casa era bella
Venivano altre persone ad aiutarti? Si suo fratello che è molto più anziano di lei veniva ad
aiutarci
In cosa consisteva l’aiuto? Più che altro facilitarla per farla dormire la notte, perché lei non dorme
la notte gira, gira va di là
E tu riuscivi a dormire? No perché io ho sempre sofferto d’insonnia poi abituata nelle Filippine
che facevo finta di dormire per studiare
Quante ore lavoravi concretamente? Anche 12, 16 ore perché lei non si ferma mai fa la cacca
dove le pare e queste cose
Puoi descrivermi la giornata tipo di questo lavoro? la mattina alle 8 faccio fare la colazione a lei,
poi facciole pulizie, vado a fare la spesa, poi cucino, rigoverno e poi si va un po’ a letto a riposare e
poi il pomeriggio preparare la merenda, si va alla messa e poi si ritorna a casa preparo la cena, la
faccio mangiare e poi la metto a letto.
Tu potevi parlare con lei? lei parla però non si può comunicare
Quindi come definiresti il rapporto con lei, buono o cattivo? No poverina a parte che io non
parlavo ancora bene l’italiano poi lei aveva un mondo tutto suo, telefonava alla sorella in brasile e
mi brontolavano perché pagavano un mucchio di soldi per le telefonate, “e, non ho chiamato mica
io”. Hanno chiesto alla telecom e hanno scoperto che telefonava in Brasile dalla sorella
Tu del tempo libero lo avevi? Si giovedì pomeriggio e la domenica
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Le tue condizioni di lavoro com’erano in quel caso, avevi un contratto? Si un contratto regolare,
mi ricordo che guadagnavo 1 milione e duecento al mese
Da che mese a che mese è stato? Da febbraio del ’94 per 6 mesi
Come mai si è concluso? Non volevano pagare più i contributi, l’assicurazione
E allora ti sei licenziata? Si
Dove risiedevano? A pisa
Chi ti pagava? Con chi avevi rapporti?il fratello
Che lavoro faceva? Era pensionato ma non ricordo più che lavoro faceva
Che giudizio dai di questo lavoro? si, a parte che non parlavo l’italiano bene, a parte che alla fine
avevano litigato con mia madre perché non volevano più pagare i contributi però insomma
Ma era tua madre che aveva rapporti con loro?no avevo detto se potevano parlare con mia
madre perché lei parlava l’italiano
Loro ti davano le chiavi di casa? Si si
Potevi portare gente in casa? No, mi avevano detto di non portare gente in casa, mia madre poteva
venire
Tua madre stava tanto tempo? No mi veniva a trovare
Potevi guardare la televisione? La sera dopo cena si
E dopo questo lavoro che hai fatto? Ho lavorato sempre come badante da un’altra persona per due
anni
Come lo avevi trovato questo? Da mia madre, dove lavora lei, il dott. Salza, la mamma della
moglie del dott. Salza.
Lì che lavoro era concretamente? Tutto anche lì
Prenderti anche cura di animali? Si
Chi viveva in questa casa? Io e lei. poi veniva una signora la mattina ad aiutarci a fare le pulizie
anche lei
Concretamente tu che pulizie dovevi fare? la aiutavo, si faceva tutto insieme la casa era grande
Che reddito aveva? Lei aveva la pensione del marito che prima lavorava come direttore all’Enel
poi è diventato direttore del Montedison, il marito era morto già da tempo
E aveva lavorato? No, mi diceva sempre che lei non aveva mai lavorato si era laureata in
letteratura ma non aveva mai lavorato.
Venivano anche altre persone in casa? Si veniva la figlia che insegnava qua a pisa e a Torino
come docente universitaria
In cosa consisteva il suo aiuto? No ad aiutare la mamma no
Che rapporto avevate? Si è brava, è molto alla mano mi parlava in inglese perché lei è laureata in
lingue
Quindi era piacevole?si Parlavate anche di qualche argomento in particolare? Si, della cultura
delle Filippine e come mi trovavo e siccome aveva nipoti della mia età, i suoi nipoti mi portavano in
giro.
Cioè? Quando si sta a Tirrenia mi portavano fuori e le dicevano “Nonna, si va in giro con la Moira”
Quindi si era instaurato anche un rapporto con i familiari? Si
E che rapporto era? Buono, con Valentina che è stata nelle Filippine con delle missioni, ci si
confrontava, si parlava in inglese
Cosa facevate? Si andava in giro. Loro prendevano la birra io non potevo perché nelle Filippine
non è permesso alle donne di bere alcolici e così.
Cinema ci potevi andare? Si ma non ci volevo andare perché non capendo ancora bene l’italiano
Lì quali forme di cortesia usavi? Con la signora e la sua figlia del lei, però con i suoi nipoti il tu
E la signora a te? Non mi davano del tu
Avevi una tua camera? Me la puoi descrivere?è piccolina un letto e basta
Avevi un bagno tuo? Si personale
Lì avevi un regolare contratto? si
Cos’era stabilito? Tutto, le ferie, tutto regolare
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Quanto ti davano? Un milione e trecentomila lire al mese.
Come lo giudichi questo rapporto? Accettabile, bene
Cos’è che non ti piaceva? Che non mio piaceva di fare la domestica! Nel senso avevo sempre
l’idea che dovevo andare a lavorare in quel centro41 che era quello per cui avevo studiato.
All’inizio, sino a 6 anni fa, avevo sempre questa idea qui, poi alla fine…per esempio l’anno scorso
mi davano degli incarichi a Pontedera ma sono sempre saltuari e io mi dicevo “ma chi me lo fa
fare?”. Dovevo fare la mediatrice però se devo guadagnare poco preferisco fare la domestica.
Dove ti davano questi incarichi? A Pontedera nelle scuole come insegnante di sostegno per i
bimbi filippini, ma se devo fare 40 ore al mese non mi conviene.
Ma di questa tua insoddisfazione ne parlavi con qualcuno? No perché tanto loro sono tutti
contenti di quello che fanno, per loro va bene e non capiscono questa mi a insoddisfazione. Neanche
a mia madre lo dicevo.
Neanche a questa famiglia con cui lavoravi? No
E loro non te lo chiedevano?no, perché davano per scontato che facendo il lavoro vuol dire che
sono contenta
In questa casa qui ti chiedevano di indossare un abbigliamento particolare? I primi mesi si, poi
no
Come mai? forse perché la signora dopo è rimasta a letto e non poteva più seguirci, ma io
continuavo ad usare l’abbigliamento perché così non mi sporcavo
Come mai si è concluso questo rapporto di lavoro? perché non ero soddisfatta e volevo
continuare a studiare e poi avevamo visto che dovevo frequentare solo l’ultimo anno di liceo e poi
potevo ricontinuare a studiare. Poi vedo però all’ultimo momento che potevo continuare a studiare
però non sarei potuta essere indipendente così come ero stata in questi ultimi due anni e mezzo
quindi ho deciso di nuovo andare a lavorare. Dipendente vuol dire che dovevo chiedere i soldi a mia
madre e questo non mi stava bene
Qui siamo nel 96 e quindi tu lavoravi ormai da quasi tre anni, con quei soldi che avevi
guadagnato cosa facevi? Mandavo i soldi al mio nonno, davo i soldi a mia madre e poi li
spendevo
Li davi anche a tua madre? Si
Nonostante lei lavorasse? Si è così, non è una regola però è una cosa che facciamo noi e che
tuttora si fa.
Noi chi? I filippini. quando i figli lavorano tocca a loro pensare ai genitori
Quanto mandavi? Dipende perché poi ho anche i miei cugini e anche loro hanno bisogno e allora
li mando anche a loro. Non c’è che ogni mese ti mando 200 euro cambia
E per te quanto spendevi? Tanto, per andare in giro, con i vestiti
Andare in giro in che senso? Io in questa casa dove ho lavorato per due anni potevo uscire di
pomeriggio per due ore
E che facevi? Andavo in giro con la mia amica che anche lei lavorava sopra di me e poteva uscire
due ore il pomeriggio
Cosa facevate? Compravamo il gelato, andavamo per negozi, a mangiare, in bicicletta
Come ti eri fatta questa amicizia? Lei è sorella della mia compagna di scuola nelle Filippine, poi
lei è venuta qua ed è andata a lavorare al terzo piano e io stavo al secondo
Ma lei è arrivata in Italia prima o dopo di te? Prima di me, credo un mese
Ma lo sapevi che era qui in Italia? no, l’ho vista e le ho detto “Non sapevo che eri qua!” e lei mi
ha detto “si sono venuta!”
Quindi mi hai detto che hai concluso questo lavoro qua perché volevi rimetterti a studiare,
quindi sei stata un periodo senza lavorare? Si
Per quanto tempo? Per due mesi
41
intende il centro per i bambini down nelle Filippine
104
E poi che hai fatto? Siccome volevo andare a studiare mia madre mi ha trovato un lavoro per la
sera, dalle 22 fino alle 8 del mattino preso due persone anziane
Per quanto tempo? Lì sono stata 4 anni
Da quando? da novembre del 96 sino al 2000. No, no sono stata sino al 1999 perché poi tutto il
’99, sino a quasi tutto il ’99, sono stata a Perugia.42
Dimmi il periodo che va da gennaio ’99. Gennaio del 99 è morta la mia nonna e quindi sono
tornata nelle Filippine e poi quando sono tornata sono stata a Perugia lì ci ho lavorato per 6 mesi,
per tutto il ’99 quello. E poi nel 2000 non ho lavorato fino a luglio perché ho fatto vari corsi per
ripassare un po’ l’inglese, computer perché quello che sapevano nelle Filippine non si può più
mettere in pratica perchè c’è il windows e allora ho fatto i corsi per avere la patente europea per il
computer. Poi da luglio fino ad ottobre ho lavorato sempre come badante, ci stavo fissa, poi dopo a
ottobre ho avuto un intervento mi hanno operato di cisti ovariche, e quindi sino a dicembre mi
hanno consigliato di non lavorare anche perché avevano paura di togliermi tutto, invece no, poi mi
sono depressa perché pensavo di non poter avere figli. Poi abbiamo pensato di sposarci io e mio
marito e poi a gennaio del 2001 sono tornata nelle Filippine per sposarmi e poi sono stata lì da
gennaio sino a maggio, poi da maggio del 2001 sino ad adesso io ho sempre lavorato. Dal ’99 sino
al 2001 è stato un periodo in cui ho fatto vari corsi ed è stato tragico per la morte della mia nonna e
sono rimasta nelle Filippine, poi ho lavorato poi ho smesso perché non ci avevo tanto bisogno di
lavorare allora perché ci avevo mia madre ero da sola, avevo i miei zii. Quindi smettevo e facevo i
corsi di inglese perché non riuscivo più a conversare e avevo paura di perderlo e poi da quando mi
sono sposata ho sempre lavorato. Mi sono sposata a marzo del 2001 e poi sono tornata a maggio del
2001.
Da maggio del 2001 sino al 2002 che lavoro hai fatto? Facevo la badante anche lì
Stavi fissa? No dalle 8 alle 13.
Che compiti avevi? Fare compagnia ad anziani e basta e prendermi cura di loro, dare le medicine.
Ti ricordi quanto venivi pagata? Un milione di lire
Il lavoro dei datori di lavoro qual era? Sono pensionati, loro hanno tante terre e tante case e le
affittano quindi stanno bene
Perché è finito? È finito perché loro avevano bisogno di una persona che ci sta fissa e io invece
non voglio stare fissa
Mi hai detto che sei sta a Perugia, come mai sei arrivata sino a Perugia? Perché avevo degli
amici là.
Hai sempre lavorato qui a pisa com’è che di punto in bianco decidi di andare a lavorare a
Perugia? Perché era morta la mia nonna, litigavo sempre con la mia mamma, per provare di andare
via dalla famiglia.
Erano filippini questi amici? Si
Dove avevi fatto amicizia con loro? Una era amica della mia amica delle Filippine, poi mi aveva
telefonato e mi aveva detto che lì si stava bene e ho provato là, poi però mi mancava la famiglia e
sono tornata qua.
E lì lavoravi? Si però al nero
Sei andata via per quali ragioni, solo perchè ti mancava la tua famiglia? Si mi mancava poi
insomma mi dispiaceva per mia madre perchè stava male e mi ha detto “ma perché non ritorni
qua?” e allora sono ritornata
Raccontami di questo corsi con chi li avevi fatti? Con l’API
Come eri arrivata a questi corsi? per via della mia zia la cui amica faceva quel corso e poi gli
mancavano le persone tanto non facevo niente e allora andavo ma poi insomma non è che era
Hai sviluppato le competenze che volevano insegnare in quel corso? No perché proprio di quel
corso non ho capito niente anche perchè poi eravamo 5 donne, poi avevo trovato lavoro e allora
venivo e non venivo e poi anche per quello non ci ho capito niente. Ma ora mi servirebbe quel corso
lì perché ora io e mia madre volevamo aprire un’attività. Eravamo tutte donne straniere
Che attività vorresti aprire con tua madre? Un phone-center e internet-point e poi se riusciamo
anche a prendere la licenza anche per vendere i cibi etnici, quelli nostri, cibi in scatola
Ma sono due attività che si possono fare insieme? Si si possono fare insieme, nello stesso posto
c’è il callcenter che poi non è grande bastano anche 4 cabine e poi basta avere anche 5 computer,
soprattutto per i filippini. E poi invece di andare da un’altra parte noi già lo facciamo si vende le
carte, mia madre manda i soldi nelle Filippine per conto loro la pagano e insomma invece di stare
sempre al nero.
No, non ho capito questa cosa. Perché noi mandiamo i soldi nelle Filippine
Come li mandate? Con la banca, siccome se si mandano i soldi con la banca io devo andare a
Firenze e spendere 10 euro perché se vado io qui alla banca pere fare il bonifico o se mando 3000,
4000 euro tre volte all’anno mi viene la finanza e mi chiede da dove vengono questi soldi. Allora si
deva andare a Firenze perché ci sono le banche filippine
Che non controllano? No, non controllano perchè fanno in modo che non si controlli per esempio
sono 4000 euro, fanno tre volte e così non viene segnalato alla finanza. Che poi sono soldi miei
perché mi devono venire a chiedere perché mando soldi nelle Filippine? È successo
È successo? Si
A te? No, non a me a tre filippini che si vedono arrivare la finanza in casa qui in Italia perché
mandano 10mila euro nelle filippine. Magari questo aveva chiesto un prestito e ha mandato tutto
nelle Filippine. “Dove l’hai preso questo?” Hanno paura del riciclaggio del denaro sporco. E allora
un filippino ecco o manda per bonifico che deve pagare comunque 7 euro, o deve andare a Firenze
perdere una mezza giornata pagare 10 euro e anche il biglietto suo per andare a Firenze, invece se
mandano da mia madre pagano 10 euro e basta.
Da tua madre? Da quello che vuole fare madre o ce l’ha già questa attività tua madre? Si mia
madre ce l’ha già questa attività però ora la fa al nero. Telefonano a lei e le dicono “Mi puoi
mandare 200 euro nelle Filippine?” e lei raccoglie tutti questi e poi va a Firenze e porta tutti i soldi.
E viene pagata per fare quest’attività? No lei invece di pagare 10 euro, perché poi le banche
filippine lo sanno questo, invece di far pagare a lei 10 euro le fanno pagare solo 4 euro, quindi 6
euro è suo. Lei ha un abbonamento per andare a Firenze con il treno e quindi può andare quando le
pare e quindi non ha nemmeno tante spese. Poi lei vende le carte telefoniche per telefonare nelle
Filippine
E dove le prende? A Firenze da una ditta di italiani
Ma le vende allo stesso prezzo? No, no!43 Perchè sulla carta c’è scritto 5 euro e lei le compra a
3.50 però magari anziché venderlo a 5 euro gli fa gli sconti e lo fa a un po’ meno perché se uno va
dal tabaccaio è a 5 euro. Anche questo lo fa in nero a casa sua. Siccome ha paura ora perché tutte le
volte ha tanti soldi, le carte dentro le borse ha sempre le borse grosse per via delle carte e dei soldi.
Allora ho detto “Ma perché non apri un locale? Paghi il locale, intanto hai internet e il callcenter e
con quello che guadagni lì paghi il locale e le tasse e poi perlomeno puoi fare altre cose”.
Ma con questo internet-point cosa farebbe, spedirebbe soldi? No perché i ragazzi filippini
anche se hanno il computer in casa gli piace stare in un internet point che stanno con gli altri
ragazzi, poi magari lì chattano con le ragazze delle Filippine e parlano fra di loro e ci stanno
giornate lì dentro.
Anche le ragazze? Si, i ragazzi in generale
Con questo locale le si risolverebbe il problema di andare a Firenze a versare i soldi? No il
fatto è che così lei lo metterebbe nero su bianco perché se ora a lei la beccano con 30mila euro
dentro la borsa, sono 30mila euro dentro la borsa. E questo succede almeno due volte al mese.
Quante volte va a Firenze? 5 volte alla settimana
42
43
si interrompe l’intervista perché non si sente bene e la riprendiamo un altro giorno.
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Ride imbarazzata.
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Scusami…, sarò scema, ma non ho ancora capito una cosa! Che legame c’è tra il problema del
versare i soldi in una banca filippina e l’aprire un internet point che vende anche carte
telefoniche? Così la banca filippina a Firenze può dare a noi la delega di mettere i soldi in banca e
quindi questo risolve tutto, lei può andare in banca con le delega e depositare lì: ecco il legame.
Essere titolare di un internet point o di un’attività che è legata ai servizi ai connazionali loro
possono rilasciare la delega, no se no con 30mila euro sempre in tasca…
Senti, ma com’è che lei ha iniziato questa attività? Perché prima lei aveva iniziato quando le ho
detto io “Guarda, invece di stare a chiacchierare con loro se hai soldi compra le carte a Padova che
io conosco un negozio lì che le vende a 8mila lire, prima, e te le rivendi a 10mila lire e ne guadagni
2000lire”. E poi lei ha visto che un filippino medio ne consuma 10 carte al mese, io ad esempio ne
consumavo anche 20 e quindi sono 20 euro di guadagno se sono 20, moltiplicate per 300 sono tanti.
E tu questa informazione di Padova come l’avevi? Perché stavo telefonando in un phonecenter e
questo rappresentante qua stava vendendo la carta al proprietario e questo proprietario gli ha detto
“Non me lo fai lo sconto?” e poi ho sentito l’altro “Come lo sconto te lo vendo a 8mila lire”. Poi
quando è uscito questo rappresentante io l’ho fermato e gli ho chiesto se potevo avere il suo
biglietto da visita. Però allora io non avevo la testa, quindi l’ho detto a mia mamma e lei si è messa
in contatto.
Quanto tempo fa è successo? Sei anni
E il rapporto con le banche filippine come è nato? Lei, vendendo sempre queste carte e andando
a Firenze a prenderle e poi anche noi mandiamo soldi e lei siccome la conoscono tutti
Come mai? perchè la sua sorella, diciamo la più vecchia, è la prima filippina che è venuta qua a
Pisa e quindi la metà dei filippini che sono qua li ha aiutati lei a venire qua per cui insomma la
conoscono tutti. Poi il marito di mia madre, Giuliano, ha la collaborazione con la Cisl, con l’Anolf,
e quando hanno bisogno vanno da Giuliano e gli chiedono consigli e aiuto di conseguenza parlano
anche con mia madre e così.
Lei in banca chi conosce? Siccome poi quelli della banca di Firenze vanno nelle varie città e
chiedono chi è il rappresentante e allora vanno e ti offrono questo “Se tu fai questo noi ti diamo un
tot e poi li porti te i soldi se no c’è la finanza”
E qual è il tornaconto della Banca Filippina ad agevolare tua mamma? perché se no i filippini
vanno da western union, siccome la banca è a Firenze e a pisa c’è western union, un filippino di qui
pensa “a me andare a Firenze a perdere mezza giornata non mi conviene invece vado da Western
Union, pago di più però”
E tu volevi entrare con tua madre a fare questa attività? No, io ci sono già entrata ci sono
dentro fino al collo! Perché lei non ce la fa da sola.
Quindi devi andare anche tu ogni tanto a Firenze? No, sono io che gestisco tutto ora. Ecco
perché non mi trovi mai, e tengo sempre il telefonino silenzioso perché chiamano “Mi mandi la
carta?” e devo mandare un messaggio e se sto lavorando non lo posso fare. Perché poi ora conto le
carte, conto i soldi, scrivo faccio tutto per lei mando il fax. Lei è la figura praticamente, siccome
non mi conoscono perché io non sto a parlare con loro, con i filippini, perché mi vergogno e lei che
ci parla e io che faccio tutto. Io ci sto fine a qua.
Quante ore ti prende questo lavoro? tutto il giorno io ci sto anche la sera
Cosa fai concretamente? Scrivo perché poi se non scrivo perché mia madre sbaglia tutto. Telefona
uno e dice “Mi mandi 1000 euro?” e lei ne manda 100 euro e invece di guadagnare ci rimette,
invece se controllo e scrivo lei non dimentica.
Hai un registro? Ce l’ha lei,
Tu lo compili? Si
Ma poi queste persone vengono a portarvi i soldi o glieli anticipate? A volte vengono e a volte
glieli anticipiamo
Funziona come un debito? A fiducia. Cioè telefonano “mi mandi 2000 euro te li porto quando
esco domenica”. Mia madre manda 2000 euro perché lei ha soldi e li mette in banca aspetta la
domenica e questa persona le dà i soldi.
Non avete mai avuto problemi di qualcuno che vi dice mandameli e poi? Anche senza ricevuta,
senza niente. A volte ritardano una settimana ma tutti giorni chiamano per dire “non ce la facciamo,
non ce la facciamo non ci hanno dato lo stipendio, ho avuto dei problemi”, per quello no. È
successo soltanto due volte perché questa è scappata a Roma. Però la metà dei filippini che sono a
Pisa stanno nel mio quartiere nelle Filippine, quindi si conosce o è sposata con quello e allora si,
sono quasi tutti parenti.
Puoi dire che tua mamma è la rappresentante della comunità filippina qui a Pisa? No, la
rappresento io però è lei che è conosciuta. Ci vado io perché io parlo molto meglio di lei l’italiano
però quando hanno bisogno chiamano lei perché io non rispondo
Concretamente sei tu perché sei tu che fai il lavoro o perché hai contatti con italiani? Non ho
quasi mai contatti il mio lavoro consiste soltanto nello scrivere mandare fax e ogni tanto andare in
Banca.
Il fax lo avete a casa? Si di mia mamma oppure a casa mia
Tu hai internet a casa? Si
Anche tua mamma? si. tutti i filippini che hanno l’appartamento hanno internet in casa
Tu hai un conto in banca qui? Si
Ma nella Banca Filippina? No qui in Italia
E ne hai uno anche nella banca filippina? Si ne ho tre perché ho un conto in un'altra banca
filippina
Che ha anche sede qui in Italia? si
Mi puoi spiegare la ragione di tre conti? Uno è qua in italia è quello che spendo qua, quello nelle
filippine e quell’altro conto è il mio conto che ho da quando ero ragazza e mi dispiace chiuderlo e
ogni mese metto 150 euro così quando torno nelle Filippine ho i soldi. E poi quell’altro conto
perché siamo costrette ad aprire quel conto perché tutte le volte che torniamo nelle Filippine
dobbiamo pagare le tasse al governo filippino, paghiamo le tasse qua paghiamo le tasse là. Siamo
costrette a pagare le tasse al governo filippino e abbiamo tipo bancomat con la nostro foto e firma,
tutto elettronico, e quando torniamo insieme al passaporto presentiamo anche quello per flusso.
Paghiamo quando andiamo a far firmare il passaporto per poter tornare qua.
E quanto pagate? Poco, tipo 200 euro all’anno
I tuoi datori di lavoro dove versano i soldi? No li danno a me in contanti e li verso io
Quanto orientativamente mandi nelle Filippine? 500, 600 euro al mese per il bimbo e per la terra
che stiamo pagando laggiù, poi mando soldi al mio nonno, poi faccio studiare la figlia della mia
cugina e poi mando i soldi al mio cugino. Praticamente sono 800, 900 euro al mese
Per te qui quanto spendi? Noi due 600 euro la spesa da mangiare però siamo in 4 a mangiare e poi
la benzina e poi tutti i vizi sono 600 euro.
Chi sono gli altri due che vengono? Uno è mio cugino Ferdinando e l’altra è quella incinta che ora
va negli Stati Uniti per fortuna. Lui è da una settimana che non ce l’ho più a casa. L’altra è una mia
cugina che ha un caratteraccio e solo io la sopporto e quindi è da un anno che sta a casa mia però
ogni tanto mi dà dei soldi.
Lei lavora? Si fa la cameriera, ora è incinta però ora va negli Stati Uniti perchè il suo fidanzato è
americano e preferisce, preferisce è meglio per lei, che partorisca là.
Gli svaghi tuoi quali sono quando non lavori il sabato e la domenica? O quando non lavori
durante la settimana? I famosi vizi?! I nostri vizi sono il fumo, le video cassette, ora ci facciamo
mettere sky perché spendiamo di più affittando i dvd, e poi cucinare: quello è il mio vizio. Poi di
svaghi non abbiamo mai niente, per esempio stasera siamo invitati a cena a casa da un amico
filippino ma per le 10 saremo a casa perché lui ha sonno. Sabato siamo andati a mangiare il gelato
di malavoglia perché lui non vuole mai uscire. Gli svaghi sono solamente le sigarette e i dvd.
Che film guardi solitamente? Americani
Roba italiana? Ogni tanto. A mio marito piacciono Aldo, Giovanni e Giacomo, a me piacciono i
film che lui dice che fanno dormire!
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Tipo? per esempio “La finestra di fronte” lui l’ha visto due minuti e poi si è addormentato! E “Non
ti muovere” che lui l’ha letto e voleva vedere il film dopo due minuti ha detto “Non mi piace”
E a te è piaciuto? Si
Quindi leggi anche libri italiani? Si
Cosa conosci? Camilleri quello sempre mi piace. Io leggo quasi tutto, compro anche libri americani
tradotti in italiano, per esempio ora volevo comprare “Melissa P.” però mio patrigno44 mi sconsiglia
perché dice che è una cazzata leggere quel libro e non riesco mai a comprarlo. Poi anche
Montalban, quello spagnolo, anche lui è bravo lo leggo è molto.
Ma ti consiglia lui, Giuliano, oppure leggi i giornali? No io leggo i giornali poi leggo una
recensione e compro e poi lo presto a lui. Siccome lui è un filosofo allora tutto quello che leggo è
spazzatura, lui mi passa dei libri, per esem,pio quello di Montalban mi ha prestato lui, per esempio
ora ha letto il “Codice Vinci”, siccome ora voleva provare il contrario di quel libro, non so cosa
vuol provare, sta tre mesi ora davanti al computer a fare le ricerche, poi compra libri, li fa leggere a
me e poi ino non capisco niente!! E faccio finta di capire e così, cmq tutto quello che leggo per lui è
spazzatura. Ora il 16 esce il 6° libro di Harry Potter, quello mi piace per via dei bimbi, perché poi
quando vengono a a casa non so di cosa parlano.
Quali bimbi? I miei cugini. Io ho una cugina piccola che ha un anno e ora ad agosto arrivano tre
bimbi figli dei miei cugini che siccome io non lavoro vengono “ma io vado nelle Filippine!” “Si ma
noi veniamo lo stesso!”. Sono di Bologna e vengono qui tanto c’è mia madre e i miei zii.
Quali giornali leggi? Il Tirreno, La Nazione, il Corriere , la Repubblica, tutto ciò che c’è a casa di
mia madre leggo
Nella casa dove lavora? No, lei ha la casa sua io guardo sempre lì prima di tornare a casa.
Giornali filippini o cose sulle Filippine? Lo leggo su internet
Ti informi comunque sulle Filippine? Si tutti i giornio quando mi alzo sul computer leggo le
notizie
Mi puoi parlare un po’ della casa dove tu vivi ora? Era la casa della mia zia che è passata a noi
perché loro si sono trasferiti a Pisa
Ma sei in affitto? Si
E quanto paghi? 300 euro al mese. E’ grande sono 95 mq, con due stanze, tre ripostigli, la cucina,
il bagno, il salotto poi c’è un ripostiglio che funge da camera da letto di mio cugino perché è
grandissimo però è un ripostiglio perché è senza porta. Poi abbiamo il giardino, l’orto e un
magazzino giù che è 40 mq e pago 300 euro.
A chi li paghi è italiano? È italiano però è senza riscaldamento, abbiamo la stufa dentro, in un
corridoio, e quella scalda però non ce la fa a scaldare perché lì d’inverno è freddo perché è aperto,
dopo casa mia ci sono i campi.
I muri come sono? Tutti gli anni ci tocca tingere perché si vede che c’è l’umidità.
Il bagno? Il bagno è bellino, è piccolino senza la vasca
Da lì a Pisa quanto tempo impieghi in motorino? 10 minuti oppure 7
Tu hai un motorino tuo? Si si
Come l’avete trovata questa casa? La mia zia lavorava dalla mamma del proprietario di questa
casa, le si stava svuotando la casa e aveva chiesto alla mia zia e poi siccome offriva a noi una casa
qua in via provatele che siamo stati scemi a non prenderla, pagano 500 euro ci sono tre camere da
letto, il salottino, l’ingresso,l a cucina e il giardino. E poi è una casa sola, non abbiamo preso perché
abbiamo avuto paura di pagare 500 euro sono 200 euroin più di dove stiamo noi, però ha detto mio
marito qui ci stiamo bene, va bene dìinveno si ha freddo ma d’estate si sta bene abbiamo gli alberi,
abbiamo il giardino, l’orto, ho due papere, ho una tartaruga, un cane, un gatto, gli uccelli, tra poco
anche un maialino piccolo
E le papere dove le avete prese? Alla fiera
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Alla fine avete preso quella che costa meno ma vi hanno fatto un prezzo di favore o avete
avuto fortuna secondo te? Non lo so perché prima i miei zii pagavano solo 240 euro poi hanno
aumentato, effettivamente 300 euro è poco vabbè che è senza riscaldamento ma uno se se lo fa
mettere lì si sta bene, spenderà un sacco di soldi però se gli danno il contratto
Avete il contratto in questa casa? Si ma a mio marito, ha detto, che gli basta la stufa tanto non si
sta mai in casa. Dovevano spendere 6000 euro per mettere il riscaldamento
Sino a quando la puoi tenere questa casa? 4 e 4
Da quanti anni ci vivi? 3 anni
Secondo te ve lo rinnova? si, ma quella casa lì se non la buttano giù e la rimettono a posto non
possono affittarla perché ci sono da fare un sacco di lavori. È giusto insomma perché poi la mia
amica che sta vicino pagano 450 al mese la casa non è grande come la nostra, non hanno il giardino
e poi non hanno il riscaldamento
Rispetto alla casa di altri tuoi parenti? No io tuttora rispetto a quella casa in Via di Pratale dico
sempre a mio marito “per colpa tua non l’abbiamo presa!”. “Sono già 3 anni, abbiamo già
risparmiato 7000 euro” lui mi dice però è grande anche questa in Via di Pratale. Poi la mia zia che
sta qui, vicino alla Coop, pagano poco, hanno la mansarda 70 mq arredato.
Come hanno trovato la casa? Anche noi troviamo tramite datore di lavoro.
So che a Pisa è un po’ un problema trovare la casa. Si anche noi quando stavamo cercando la
casa, dico anche l’agenzia perché non mi importa si chiama Agenzia Gioia in Via dei Mercanti,
avevamo l’appuntamento e siccome io al telefono non sembro filippina allora ho telefonato e
abbiamo preso l’appuntamento per una casa qua a Cisanello e aspettiamo davanti a quel bar e
abbiamo aspettato. È arrivata la ragazza e ci fa vedere la casa e una volta arrivati là ci ha detto,
aspettate perché dobbiamo prima parlare con il proprietario e dobbiamo dire che siamo
extracomunitari e tutto. E poi è uscita questa ragazza e ci dice “no, guardate hanno già preso la casa
perché ci sono già state altre persone che prendono la casa”. Però io ci sono rimasta male dico
“allora perché ci fate venire qua?” e lei “eh, non lo sapevamo” e d è andata via. Noi invece siamo
rimasti là e io ho detto a mio marito senti si va di là dal proprietario e abbiamo citofonato e abbiamo
detto a questa signora “Avevamo l’appuntamento qui alle 17.30 per vedere la casa”
La casa non l’avevate ancora vista? No ci hanno fatto aspettare fuori al bar. Dice “ma io non
sapevo che avevo un appuntamento alle 17.30” e noi “Si perché infatti la ragazza che doveva
portarci qua ha detto che lei aveva già dato la casa ad un’altra persona” e lei “non è vero”, “Come
non è vero? Ce l’ha detto ora si può anche telefonare” ho detto io. “ E lei no questa casa è ancora
libera se la volete vedere?”. “No signora non vogliamo creare problemi con l’agenzia” e lei “No,
sono io che telefono a loro perché se la casa non è ancora affittata non si fa così” e io “Forse perché
siamo stranieri”, dice “Infatti quando avete detto che avevate l’appuntamento ho pensato a questo
però non è giusto lo stesso”. La casa non l’abbiamo presa lo stesso perché l’agenzia ci chiama
dicendo che avevamo bisogno di fideiussioni, di non so quanti anni, di 10 milioni in banca per
assicurare. Io poi non sapevo più dove cercare quella signora perché poi le aveva detto che quel
giorno lì se ne sarebbe andata e avrebbe affidato tutto all’agenzia. Io se era vero o meno che
dovevamo avere 10 milioni in banca non lo so. Poi io ho ritelefonato a questa agenzia dopo un po’,
quando hanno visto che eravamo stranieri non si sono presentati, dice che erano davanti alla banca
ed eravamo d’accordo che si sta lì e lei dice “Io ho aspettato davanti alla banca ma chi siete gli
stranieri?”, “si”, “ah ma tanto agli stranieri non li danno”. E poi un’altra agenzia in Via Veneto ho
telefonato, va bene mi ha dato l’appuntamento e tutto, dopo 5 minuti ritelefono per dire che sono
straniera e quello “No allora se è straniera no”. Troviamo queste case perché conosciamo delle
persone che ci danno le agevolazioni però se abbiamo..c’è un’altra agenzia che ci aiuta questa è
l’unica agenzia che ci aiuta però costa tanto, un appartamento di 4 vani costa 750 euro è tanto.
L’intenzione tua e di tuo marito è di rimanere qui in Italia? si ora quando finiamo di comprare
la terra nelle Filippine prendiamo un mutuo.
Avete comprato una terra nelle Filippine? Si è una terra residenziale dove uno può far mettere la
casa
Il patrigno è il marito italiano della mamma, Giuliano.
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E volete costruire una casa lì? Si per noi per quando si torna per le vacanze. Si perché i filippini
quando si sposano vogliono avere la casa loro e se noi quando torniamo continuiamo ad andare dal
mio nonno o dalla sua mamma è un po’…invece così quando torniamo abbiamo la casa.
Oltre al bambino che farete venire qui e la suocera, ci sono altre persone che volete far venire
qui? Si mio cognato che vuole venire ma non so come si fa! aspettiamo quell’altro, ogni anno fanno
uscire il flusso migratorio per quanti possono venire qua e ogni anno aspettiamo quello perché non
vogliamo farlo venire qua clandestinamente perché poi è difficile tornare laggiù perché nopn si sa
quando arriva la sanatoria.
Concretamente ti sei già mossa per far venire tuo cognato? Si ogni anno si fa però non
arriviamo mai alla quota che è uno! Ognio anno un filippino a Pisa. Per cui se esce il 5 di gennaio io
deve essere lì il 4 di gennaio così ero prima della fila si perché timbrano poi se una ha internate e lo
fa tramite internet lo fa alle 8 e zero un secondo.
E gli anni scorsi cosa avete fatto? Devi andare alla posta perché devono timbrare ma il fatto è che
quando troviamo il datore di lavoro disposto a farlo venire qua è troppo tardi ormai, noi si spera
perché i datori di lavoro non sono sempre d’accordo a farti vedere la dichiarazione dei redditi e
quindi succede che è il 5 e presentiamo il 12. Si spera che poi lo tirino fuori ma non lo tirano mai
fuori.
Altre persone che volete far venire? Un mio cugino poi praticamente quasi tutti siamo qua.
Abbiamo altri parenti ma prima era più facile far venire qui delle persone ma ora non lo è più: se
uno sta qui clandestino non lavora mentre invece prima si poteva fare.
Tu hai mai passato periodi di clandestinità brevi? No no
Nelle filippine oltre a mandare soldi mandi qualcos’altro? Si
Come? Ci sono delle compagnie specializzate nel mandare pacchi grossi che si paga una scatola
grande come questo 150 euro e lì anche se sono 200 kg è indifferente paghi sempre 150 euro.
E cosa mandi? Tutto! La pasta, il tonno, i saponi tutto quello che si trova si mette lì perché ci mette
un mese per arrivare.
E arriva integra? Si
E l’agenzia che lo spedisce dove a sede? A Firenze. Questo lo tratta sempre mia madre. Lei dà le
scatole ai filippini questi di Firenze vengono qua e ogni scatola mia madre ne guadagna 30 euro.
Scatole? Scatole di cartone della compagnia filippina che li dà. Hanno questo container, riempiono
questo container e lo fanno viaggiare verso le Filippine e poi ritorna questo container con dell’altra
roba, quella che vendono in questi negozi che se ce la spedissero qui costerebbe un sacco di soldi. E
poi un altro container parte e così
Tua mamma si preoccupa di portare qui il container? No si preoccupa di portare qui da Firenze
le scatole vuote e le dà ai filippini e i filippini riempiono e quando sono riempiti. Mia mamma li
chiama e dice “L’hai già riempito? perché parte il 5 e così arriva in un mese”. Lei fa venire qua il
camion e quindi lei non fa niente di illegale.
Il camion è filippino? Si
O anche un po’ italiano? No è tutto filippino
E quindi cosa mettete dentro? Tutto quello che si trova qua, le scarpe, i vestiti, tonno non si
mescola però si manda tutto. Mio zio ha mandato anche un motorino. Anche mio marito vuole
mandare il motorino ma se non c’è carta di circolazione e ti beccano ti multano. Perché qui in Italia
abbandonano vicino ai cassonetti dei motorini belli, nuovi ma senza carta di circolazione e loro cosa
fanno? Lo smontano e il motore lo mandano nelle Filippine, ma se lo beccano è la fine, perché
quello lo fanno passare attraverso le radiografie che vedono tutto dentro e se vedono che lì c’è un
motore e non c’è documento insomma….mio zio l’ha mandato con il documento e poi lì c’era
scritto fuori “motorino”.
A chi l’ha mandato? A suo figliolo che poi non l’ha usato. Si manda tutto, poi noi dalle Filippine
ci facciamo mandare di tutto!
Cosa per esempio? I cd che poi per esempio tutti i film che sono usciti qua ora al cinema noi li
avevamo già visti in inglese, in lingua originale. Ci facciamo mandare qui 50 cd che sono originali
perché se sono pirata ci fanno la multa qua!
Ah non sono pirata? Si perché nelle Filippine se il film esce oggi alle 3, alle 5 c’è il cd pirata
venduto dagli ambulanti. Però noi facciamo venire quaggiù quello originale perché se l’hanno fatto
vedere una settimana al cinema c’è già la copia in originale, legale per combattere la pirateria.
E anche tu te lo fai arrivare in originale? Si
Perché sei anche tu contro la pirateria?!! No, non sono contro la pirateria però abbiamo paura
che ci beccano all’aeroporto perché si manda solo attraverso delle persone che vengono qui dalle
Filippine. Per esempio io vado nelle Filippine, la metà della mia valigia è piena di roba che non è
mia, ad esempio “Questo è un cellualare ed è per mia madre. Questo e un lettore di mp3 ed è per il
mio figliolo”, queste cose qui. Allora ho detto quando ritorno è la stessa cosa: la metà della mia
valigia è mia, l’altra metà è di altre persone.
Però qui controllano? Si una volta mi hanno controllato, avevo dei vasetti di papaia in agrodolce
che a noi piacciono tanto, è roba nostra e puzza un po’ perché usiamo aceto di cocco non di vino.
Siccome avevano paura che portassi della droga avevano infilato uno stecchino per vedere cosa
c’era dentro: quello lì è da buttare via. Io avevo portato dalle Filippine sulle spalle 10 kg di roba ed
era da buttare via e gli ho detto “Questo ora ve lo tenete voi”. “Se io avevo della droga non è che ve
lo dico: è qui?” perché mi chiedono “ce l’hai la droga?”. E anche i cd li controllano.
E hai smesso di portarli questi barattoli in agrodolce? No
Speri che non ti controllino più? no, perché ora non controllano più così perchè poi mi sono
arrabbiata e una mia cugina il suo ragazzo, il papà è capo della dogana all’aeroporto. Mia cugina è
metà italiana ha avuto un figlio da questo ragazzo qui, il padre di questo ragazzo è il capo della
dogana a pisa. Io l’ho detto “Che guardino un po’ meglio! Che si facciano da dare un cucchiaino di
plastica al bar ma che con lo stecchino che fanno così” anche il rispetto verso di me hanno mancato.
Loro controllano sempre tutto, anche le mutande, dentro i pacchi delle patatine però non è più come
prima. Hanno spaccato tutti i ciottoli di madreperla che avevoportato dalle Filippine e meno male
che avevo comprato anche del gelato delle Filippine, che si compra anche all’aeroporto e dura 24
ore, e meno male che non ahnno aperto perché c’è il timbro delle Filippine. Cosa denuncio se me lo
pagano non arrivano nemmeno a 50 euro.
Ma quei cd poi li vendete? No, si tiene per noi
Fai venire anche cellulari, cose tecnologiche? No no perché tanto
Dov’è più conveniente comprare? È più conveniente là perché costa meno però noi si guadagna
qui quindi siamo noi che diamo cellulari laggiù. Per esempio qui un portatile costa sui 1000 euro,
laggiù con 500 euro un portatile ce l’hai.
E tu perché non lo compri lì con i tuoi soldi? Perché quando si spende dei soldi, anche se sono
solo 10 euro, non riesco a spenderli perché so che laggiù 10 euro sono tanti, mi sembrava uno
spreco. Per cui quando siamo laggiù uso il bancomat, mangiamo in un ristorante siamo in 5 o 6
paghiamo 15 euro, però abbiamo mangiato tanto. Ma se mi dicono i soldi in filippino mi da noia
perché mi dico abbiamo mangiato in 5 quanto uno stipendio di uno filippino per una settimana, mi
dava noia questa cosa. E allora per non sentire questa cosa do il bancomat e vedo qui quanto ho
speso, effettivamente poco 15 euro per andare in ristorante buono.
Ci sono invece parenti, amici tuoi che comprano lì cellulari cose tecnologiche? No niente,
proprio non lo facciamo non lo so perché. Però i datori di lavoro di mia madre fanno comprare lì la
roba e se la fanno portare qua però noi non ce la facciamo proprio. Per esempio noi nelle Filippine
adoriamo cantare, abbiamo questo microfono senza filo con un cip dentro e dentro ci sono 5000
basi musicali, si accende la tv si collega e lì fa tipo Videooke però dentro il microfono, si sceglie
dentro il microfono, abbiamo il libro con tutte le canzoni. Qui costa 350 euro lo riusciamo a
comprare, nelle Filippine costa la metà però nessuno ha mai pensato di far venire qui il microfono
per risparmiare. E poi quello delle Filippine è migliore di questo perché quello che è qui viene dalla
Cina, invece quello delle Filippine viene dal Giappone ed è più resistente.
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A chi piace cantare a te e a tuo marito oppure vi trovate in gruppo? A casa mia non c’è perché
a mio marito non piace cantare però andiamo a casa degli zii. Poi abbiamo anche il canale filippino
arriva via cavo, a casa mia no perché lui non vuole, quando si va a casa dei miei zii si accende il
televisore e o si guarda quel canale lì e poi ci si mette a cantare dalla mattina alla sera. Si fa anche la
gara perché poi il microfono dà il voto e poi si fa la gara
E in quanti siete? Siamo tanti si fa la prenotazione
Tu ogni quanto torni nelle Filippine? A parte ora che vai per il bambino. Noi avevamo deciso
di tornare ogni due anni
Quanto ti fermi ogni volta che vai? Un mese, 45 giorni ma non di più. per il lavoro perché qui
abbiamo solo 26 giorni di ferie.
Parliamo un attimo dell’immagine del lavoro domestico. Secondo te come dovrebbero essere
divisi in una famiglia ideale i compiti domestici? Premesso che noi siamo cresciuti in una società
in cui le donne fanno tutto e di tutto però ora che io ho la mia famiglia anche il marito deve fare la
parte che è suo. Per esempio è lui che fa il giardino, io cucino e lui fa i piatti, io stiro e lui piega e
mette a posto ma questo succede se siamo in due, però se siamo in tanti non si può fare io cucino e
te lavi. Come verrà distribuito? Non lo so, i maschi devono fare i compiti più duri per esempio
andare su, fare le riparazioni del giardino se uno ce l’ha e poi le femmine fare il lavoro che non è
duro però è più pesante: tipo cucinare, fare la spesa, pianificare la giornata perché poi se non si
pianifica la giornata addio. Poi ai bimbi che da noi gli si insegna a lavare i piatti credo che anche
qui non gli farebbe male, non è abusare ma insegnare a loro quando saranno grandi a sapersela
cavare da soli. Perché io vedo qua i miei cugini hanno 18 anni e non sanno lavare i piatti, cioè non
sanno lavare i piatti non ne hanno voglia e mi fa rabbia. Come da noi a 7 anni sappiamo già lavare i
piatti, apparecchiare e sparecchiare, spazzare quello non è mica pesante, non credo sia pesante
spazzare per tutta la casa e spolverare.
Cosa ti piace e cosa non ti piace del lavoro domestico che stai svolgendo? Non mi piace prima di
tutto che quasi tutto lo considerano un lavoro proprio basso che poi vabbè non c’è bisogno di avere
la qualifica per fare la domestica, c’è un mio amico a cui dà noi dire che fa il badante se no le donne
italiane non escono più con me. Allora gli dice che studia, che è vero, però non gli dice che fa anche
il domestico: è questo che non mi piace. E poi non mi piace a volte come ci trattano i datori di
lavoro perché siamo domestico e allora non capiamo niente e non abbiamo un’intelligenza nostra.
Però non tutti, succede soltanto qualche volta. Cosa mi piace: che c’è sempre lavoro, non si è mai
disoccupati, non c’è limite d’età, che se hai 50 anni non perdi lavoro anzi a 50 anni ti chiedono di
più perché si fidano di più, e poi che non si è mai disoccupati. E poi la paga a 7 euro all’ora è buona
insomma.
Come valuti il tuo lavoro rispetto allo stesso lavoro fatto nel tuo paese? Ci vuole soltanto
volontariato laggiù. Non non si può fare perché non guadagnerei, non potrei nemmeno mantenere la
famiglia.
Come valuti il tuo lavoro rispetto a quello dei tuoi datori di lavoro e in particolare di quello
della donna? Che loro lavorano fuori mentre dentro casa non fanno niente. C’è una signora
albanese che fa la professoressa qua all’università a Firenze, e anche lei ha fatto il lavoro domestico,
e dice “Noi donne immigrate abbiamo permesso alle italiane di fare carriera perché noi stiamo in
casa”. Questo lo dice sempre e dice “anche se le mie colleghe si arrabbiano però è la verità”.
Lo pensi anche tu? Prima no non ci faccio caso perché poi io faccio il mio lavoro e lei fa il suo
perché io faccio questo lavoro perché è questo che trovo, lei ha trovato quel lavoro lì è giusto che
vada lì. E quindi che lei ha fatto la carriera per merito io fra virgolette non mi dà, non c’è la
differenze per me è uguale. Però lei dice “Si, te dici così però non ti ringraziano mai”, “si però
almeno mi pagano” dice “però se ti dà anche il merito” ma non ci daranno mai il merito perché lei
fa il suo lavoro e io faccio il mio. Io ho detto così per risponderti come valuto il suo lavoro e il mio,
questa docente albanese ha detto così credo che è vero anche se io non la penso esattamente come lo
dice lei che dovrebbero ringraziarci perché hanno fatto carriera.
Tu ti senti impoverita, defraudata da questa divisione del lavoro tra donne? Prima si, quando
sono arrivata qua mi sentivo quello perché nelle F. studiavo e stavo bene e una volta arrivata qua
sentivo la differenza grossa, il distacco tra me e loro. Poi piano, piano andando a lavorare nelle
famiglie, che poi mi considerano come sono io, poi vedo proprio la differenza che loro vanno al
ristorante, fanno le vacanze all’estero o comprano quello. Io non ce la faccio però nel mio piccolo io
quello di cui ho bisogno riesco ad averlo, non posso avere tutto quello che riescono loro però nel
mio piccolo quello che mi serve ce l’ho. Per cui ora no, prima si, ora lo sento ma non ci faccio caso.
Vantaggi e svantaggi del tuo lavoro? è quello. È un lavoro come gli altri, come fare le pulizie al
supermercato, all’ospedale per me è un lavoro.
Senti, ma tu che prospettive hai? vorresti continuare a lavorare nelle case oppure? No, noi
vogliamo aprire questa attività qua poi magari aprire anche a Livorno la stessa attività.
Parliamo delle prospettive per il futuro. Aprire questo negozio qui, ora ci stiamo informando. Ci
hanno detto anche di andare alla Casa della Donna per la parte burocratica.
Chi te l’ha detto? Il centro nord-sud45. Dobbiamo prendere la licenza.
Senti il lavoro di tuo marito che da lavoro domestico è passato ad un lavoro in una fabbrica
come lo valuti questo passaggio? Perlomeno prima quando faceva il domestico si sentiva sempre
svalutato che lui nelle F. lavorava in un ufficio e veniva un po’ depresso perchè gli tocca stirare e
fare le cose che nelle Filippine gli uomini non fanno ma sono bravi a farlo. Da noi da piccoli a tutti
insegnano però una volta che sono diventati uomini non fanno più niente, però da piccoli sino a 16
anni ci insegnano anche a ricamare, a cucire, a fare l’uncinetto, indifferentemente che sia un
maschio o una femmina ci insegnano.
A casa il marito a 40 anni non fa nulla? Si
No, perché mi avevi detto che tuo nonno cucina e lavora in casa? Si ma lui perché mia nonna
lavora e lui non fa niente. Se però il maschio lavora e la donna non lavora, il maschio non fa niente.
Mi dicevi che tuo marito in questo passaggio.. si è sentito meglio perché non fa più il domestico,
però ogni tanto ha il pensierino di tornare a fare il domestico perché si guadagna di più, molto di più
Credi che lo farà? No perché se glielo dico “guarda a Livorno c’è una famiglia che sta cercando
una coppia, ci possiamo andare noi danno 2500 euro, tutto pagato mangiamo lì e abbiamo lì la
casa”. Ed era vero che stavano cercando lì a Livorno offrivano 2500 e non pagavamo la casa, tutto a
carico loro, la macchina e avevamo la casa. Sono 2500 euro puliti alla fine del mese, ma lui non ha
voluto ha detto “Ci penserò” ma tanto lo so che non. Infatti quelli che poi vanno a lavorare in
fabbrica che sono in affitto, la metà dello stipendio di tutte due va in affitto e nel mangiare l’altra
metà va nelle Filippine, ritornano sempre a fare i domestici.
Hai conoscenza di persone che l’hanno fatto? Si degli amici
Ti do tre opzioni dimmi qual è la più vantaggiosa secondo te. Il lavoro domestico in cui si vive
con i datori di lavoro, il lavoro domestico a ore per una famiglia e quello domestico per più
famiglie. Quale secondo te ha i maggiori vantaggi e perché? Vantaggio economico quello in cui
si vive con il datore di lavoro perché se uno guadagna 800 euro alla fine del mese ha 800 euro
puliti. Quello a ore per una sola famiglia non ha un vantaggio perché se è una famiglia soltanto vuol
dire che deve fare un lungo orario e quindi vuol dire che guadagna un tot al mese, quello per più
famiglie è più vantaggioso perché guadagna di più. ma il più vantaggioso se uno è solo è quello in
cui si vive con il datore di lavoro
Per la tua situazione? Per la mia situazione di adesso quello in cui lavora per più famiglie perché
poi c’è più possibilità cmq di guadagnare, alla fine della giornata uno se ne ritorna a casa
C’è differenza secondo te tra i lavoratori/trici italiane e quelle straniere nel lavoro domestico?
No, magari delle italiane si fidano più di loro. È ovvio si conoscono di più come usanze e tutto però
no nella mia esperienza
Tra gli stranieri ci sono delle differenze? Quando vogliono una domestica chiamano dei filippini
perché, non perché sono filippina io, dicono che lavorano meglio per esempio delle polacche che se
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Centro che si occupa di immigrazione.
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fanno badante non fanno altro. Cioè guardano solo l’anziano, non puliscono il sedere, non fanno le
punture, non vogliono fare le cose brutte tipo i clistri, pulire i catetere. Sono così se devono stare
solo per fare compagnia fanno solo compagnia e altro no per fare quelle cose vogliono le
infermiere.
Ma tu di questa cosa hai conoscenza diretta o te le ha dette qualcuno? No ho conoscenza diretta
perché quando stavo andando via da quel lavoro lì dal 2001 al 2002, che poi sono rimasta sino al
2003, che quando stavo andando via io perché avevano bisogno di una persona fissa avevano
chiamato una polacca. E questa polacca ha detto “No, io la notte voglio dormire la sola in camera
mia”, dice “dovresti stare con la signora, dovresti fare anche la puntura” e lei “No, io la puntura non
la voglio fare, non voglio avere questa responsabilità”, “dovresti fare anche clistere” “no, io clistere
non lo voglio fare”, insomma questo qui. E hanno fatto anche con l’ucraina e l’ungherese nessuno
ha accettato questo lavoro.
Che tu facevi? Io facevo dalle 8 alle 13. Poi siccome dovevano prendere una fissa mandavano via
anche la persona che fa le pulizie perché spendono di più e loro non vogliono fare nemmeno le
pulizie. Mentre invece quando ho portato una filippina ha accettato: dormire in camera con la
signora, fare tutte le cose e anche le pulizie.
Questo come lo valuti? Forse perché non sanno che fare badante, loro non lo vogliono mai fare
Tu conosci stranieri oltre ai filippini? Si quando ho frequentato il corso per mediatrice culturale
eravamo 16 straniere
Di questi corsi qui poi? Io ci vado perché mi chiedono di andare, io non faccio niente e alla fine ho
l’attestato che non serve a niente, non ha finalità per il lavoro. Intanto corsi un’associazione, io
credo, li fa loro guadagnano quando hanno guadagnato non gliene frega più niente dei corsisti.
Perché ne ho fatto quattro anche per altre cose, ma proprio niente. Perché prima della fine del corso
ci vanno soltanto 5 persone fanno soltanto firmare così continuano con il corso. Io ho fatto il corso
per mediatrice culturale a pontedera
Con chi? non me lo ricordo si chiamava Progetto Marianne poi non lo so e nessuno mi ha chiamato
per fare la mediatrice io ho l’attestatpo ma nessuno mi ha mai chiamato, ho fatto 450 ore
A te piacerebbe farlo? Mi piacerebbe per aiutare dei bambini filippini ma se quello fosse il mio
lavoro non credo che lo farei perché danno solo 40 ore e poi basta
Altri corsi che hai fatto? Quello per l’imprenditoria, poi ho fatto e non l’ho finito perché non
sapeva di niente quello per “assistenza familiare per gli anziani”
Chi l’aveva organizzato? Non me lo ricordo, quello sono soltanto 150 ore e io ne ho fatto 100 ore.
Non per vantare ma tutte le cose che insegnano le so già, non ho bisogno dell’attestato per lavorare
con gli anziani.
Perché ti eri iscritta? Mi hanno chiesto di iscrivermi perché se no chiudeva il corso. È
un’associazione di Firenze però stanno a Pisa
Il tuo giudizio sui servizi a Pisa come è? Sulle associazioni per quello che ahi conosciuto? per
quello che ho conosciuto offrono aiuti agli immigrati prima andava bene quello dell’Acli perché
dava lavoro agli immigrati, poi hanno iniziato anche loro a fare tante selezioni nessuno ci va più dei
filippini, che io sappia, nessuno ci va più. Perché uno va lì si iscrive, ti fanno l’intervista, e poi ti
chiamano e ti richiamano è diventato..Anche alla Caritas non ci va più nessuno. Quelli che prima
funzionavano erano l’acli, la Caritas e San Vincenzo de paolis ma ora non ci va più nessuno
Altre associazioni tipo Batik? Batik non ci va nessun filippino perché non la conoscono anzi
quando avevamo chiesto un finanziamento per l’associazione filippina perché avevamo dei progetti,
la provincia non ci ha dato neanche una lira perché avevano dato tutto all’associazione degli
africani e a noi no ecco perché nessuno ci va mai. per esempio da poco c’è stata alla Leopolda la
festa per gli immigrati hanno avvertito soltanto me. Chi ci va poi sabato di sera quando tutti i
filippini hanno giovedì pomeriggio e domenica liberi. Quando c’pè stata questa conferenza
organizzata dal centro nord sud hanno fatto che ci fossero gli africani, cioè i musulmani, che poi
non possono uscire di venerdì hanno fatto per loro perché noi non potevamo uscire quel giorno lì.
Allora hanno fatto nel giorno in cui loro escono e i filippini sono a lavorare, di filippini ci sono
andata soltanto io perché facevo il corso Marinane e perché poi io lavoro a ore. Per noi nessuno ci
ha mai aiutato delle associazioni.
Ma avete un’associazione? Abbiamo l’associazione filippina però è senza fondi
E cosa fate? Nulla, perché prima avevamo questa sede all’ANOLF, ma lì ci chiedono 15 euro
all’anno come iscrizione però per avere i servizi loro che poi l’unica cosa che chiediamo conteggio
delle ore per ferie e tredicesima e non usufruiamo di nessun servizio dobbiamo pagare 50 euro tutte
le volte che andiamo e quindi ecco perché abbiamo chiesto un finanziamento. Ci hanno dato 1850
euro che bastavano per pagare quello che avevamo già comprato per l’associazione, tipo i fogli per
in formare, e poi siccome aveva organizzato il mio patrigno lui ci ha rimesso dei suoi soldi
Ma è ancora attiva? No
Come si chiamava? Associazione filippina. Come si fa per avere una sede dove loro potessero
andare giovedì e domenica per esporre i loro problemi anche nel lavoro ma senza una sede loro o
telefonano a me, o a mia madre o a Giuliano, ma ormai non esiste più perché non abbiamo i fondi.
Prima avevamo anche il giornale che lo fa Giuliano e lo faccio io ed è tradotto in italiano, in inglese
e in filippino.
Prima quando? Nel 2003 abbiamo fatto il giornale ma tutto con i soldi di Giuliano
Ci avete rinunciato? Ci abbiamo rinunciato
Non avete nessuna idea? A noi piacerebbe continuare con l’associazione però loro hanno detto se
dobbiamo pagare sempre e comunque e poi non ci dà niente andiamo all’Acli e alla cgil tanto ci
fanno pagare uguale
Sei iscritta ad un sindacato? Alla cisl
A d associazioni di tioppo culturale? No
Giudizi sui servizi legati alla giustizia? Hai mai avuto bisogno di un avvocato, di andare in
tribunale? No
La sanità? dovresti dirmi qualcosa visto che sei stata operata qua. A parte che sono stata male
in ospedale però insomma
Stare male cosa vuol dire? Io quando ho fatto il raschiamento a febbraio mi ha dimenticato! Cioè
sono lì dalla mattina delle 7 e sono le 17 dovevano farmi il raschiamento e nessuno mi chiama
perché avevano dimenticato di segnare il mio nome
Ma tu eri nella sala d’attesa? No ero dentro. Ero ricoverata in pigiama.
Questo all’ospedale pubblico? Si qua
Secondo te perché e successo? perchè non ho un dottore privato che mi raccomanda. Quando io
andavo da una dottoressa privata e ho fatto l’operazione sono andata bne e perchè era lei che andava
a dire quello che mi dovevano fare. Invece ora sono andata così perché perdevo molto sangue.
Prima avevo la dottoressa privata però pagavo ogni volta 200mila lire che poi sono diventate 150
euro: non posso mica lavorareper loro. Allora vado alla mutua ma per avere un appuntamento sono
due mesi, questo succede anche agli italiani, per fare l’ecografia, allora prendo anche
l’appuntamento per la ginecologa. Ma ora ho scoperto qua una dottoressa a Cisanello ginecologa 70
euro fa tutto. A parte quello non ho da dire perché mia madre stava per morire invece non è morta
quindi vuol dire che sono bravi. Il mio giudizio è buono
Non ti rivolgi più quindi a medici privati? No ora sono ritornata da questa dottoressa privata
perché lei non prende molto ed è anche molto brava e prima andavo solo dai medici privati per non
aspettare troppo ma visto che ora si paga il triplo sono tornata alle strutture pubbliche.
Il tuo medico di famiglia come l’hai trovato? L’ho scelto a caso
Quando torni nelle Filippine che vita fai? Non faccio niente, dormo mangio, vado alla
parrucchiera perché qui costa troppo. Perché io mi taglio i capelli da sola, mi faccio il colore da
sola, mi facciole unghie da sola qui invece quando vado lì mi faccio stirare i capelli faccio tutto.
Frequenti delle associazioni nelle Filippine? Si quelle che frequentavo prima
Religione? Sono cattolica
Pratichi? Si anche qui in Italia
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Che giudizio hai dell’Italia in generale? Buono, io sto qui da 12 anni nelle Filippine non ci voglio
più tornare
Cosa racconti ai tuoi connazionali dell’Italia? che qui si sta bene però mi manca cmq laggiù però
qui si sta bene
Cosa è cambiato in te da quando sei qui? Che qui sono più matura lì vivevo nel mondo che è
confinato a quello, ai miei nonni e amici
Una cosa più privata: ti è mai capitato durante il tuo lavoro di ricevere delle attenzioni
sgradite? Dagli anziani però perchè sono soli. Magari dicono “se vieni in camera mia e dormi
soltanto io ti do i soldi” ma quello succede sempre.
Sempre cosa vuol dire? Che gli anziani specialmente quelli soli e maschi vedendo che noi siamo
stranieri e facciamo quel lavoro pensano che se ci danno i soldi.. Io, non per parlare male, dove
lavora mio zio che lui sta fisso e viene una polacca: questa polacca si fa toccare e lui gli dà i soldi e
allora pensano che, cioè anche loro saranno cattolici, però io di prostitute filippine in Italia non ne
conosco quasi nessuno, magari in Giappone perché ci ballano laggiù, però qui in Italia siamo qui
per lavorare come domestici e basta. Ci fanno queste avances qui perché le fanno con le altre, ho
incontrato un signore che poi la sua signora è brava e quindi non glielo dico a lei, ma tutte le volte
che vado mi fa pulire il bagno perché per pulire il bagno si sta sempre con il sedere in su e lui sta
sempre dietro di me!46
Ancora? No ora lui è morto. Anche con la mia cugina, le mie zie oppure ci dice “Hai bisogno di
soldi, ti do i soldi” ma non poi l’abbiamo capito che vuole qualcosa in cambio.
Ma tu cosa facevi? Io gli dico sempre ma non diretto perché poi mi dispiace perché è solo, “Eh, ma
mio marito lo sa che è geloso? Ieri eravamo al supermercato con questo ragazzo che mi si
avvicinava e ci ha litigato”, cose così. magari poi capta che non mi deve toccare perchè poi lo dico a
mio marito e infatti poi ha smesso. Però poi con la mia cugina perché andavamo una volta io e una
volta lei e perché lui voleva solo noi due perché non si fida delle altre, a lei le diceva “Mamma mia
come sei fatta bene, hai un bel sedere, vuoi uscire con me e mangiare fuori ma come nipote” lui
diceva.
E tua cugina? Io le ho detto te li non fai niente perché chiacchieri con lui e basta, ci guadagni i
soldi e lascia stare, magari non lo dire alla figlia perché lei si arrabbia con lui e lui poverino è solo
gli è morta la moglie. Fa capire che te non ci stai come ho fatto io così poi lui ti fa lavorare. Infatti,
da quando ho detto che mio marito è geloso mi fa lavorare perché prima non mi faceva lavorare
“Andiamo qui che ti offro un bicchiere di vino”
Ma quanti anni aveva questo signore? Aveva 89 anni
Oltre che con lui ti è mai capitato con altri? Si ma sono sempre uomini anziani e magari sono soli
che dicono così e poi insomma
Ma da avere paura?no
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Ride
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Interviste badanti - Dipartimento di Sociologia