L’editoriale di Lorenzo Lucianer Daniele dolce e tenace, se ne è andato. Insieme al sindaco lungimirante e generoso, se ne è andato anche l’amico, il compagno di giochi. Non è cambiato nemmeno nel commiato. Come stai?Abbastanza… Fino all’ultimo, animato dalla speranza e dal- municipio diAldeno. Soffriva e temeva di non essere compreso, quando guardava lontano, quando immaginava ilfuturo della sua comunità. Soffriva l’incomprensione, lo sguardo basso di chi non vede avanti. Ma comprendeva e pazientemente attendeva anche l’utopia, così com’era stato con noi. Non gli è riuscito, quest’ultima volta, quando per se stesso e per tutti noi sarebbe stato indispensabile, vitale, realizzare l’utopia. Lo aveva fatto tante volte. Ci aveva portato per mano dentro i suoi pensieri, dentro ciò che sognava per il suo paese, dopo averci mostrato che era possibile dar corso ai sogni: i suoi grandi raid in moto, le fatiche sportive, passioni contagiose per Ilaria ed Andrea, i figli suoi e di Tiziana, per i nipoti, per gli amici che non potevano, né volevano, sottrarsi alle sue pacate, eleganti sfide sulle strade e sulla neve. E’ strano, dopo tanti anni insieme, scrivere di lui al passato, da queste pagine, quelle che lui stesso aveva voluto per comunicare con il suo paese, alle quali affidava pensieri e progetti, pensandole come strumento di dialogo e di narrazione, a disposizione di tutti, non solo dell’amministrazione. Un giornale che fosse espressione ed al contempo specchio di Aldeno, della sua attualità come della sua storia, delle organizzazioni collettive come delle persone meritevoli di ribalta. Condivisione e confronto, il motore della sua vita, quella personale e quella condivisa, da Camparta al i tempi deglialtri. La sociologia era il suo strumento, con il quale indagava ed interpretava il mondo, il suo ed il nostro, la cultura che aveva distillato nella misura della sua vita privata e pubblica. Era felice quando capiva che qualcun altro s’era sintonizzato con il suo sentire, con i suoi panorami, dentro e fuori la sua famiglia. Così ci aveva convinto che ce l’avrebbe fatta, anche contro la malattia. Aveva vinto i nostri dubbi, per un po’, i nostri sguardi incerti. Non si è arreso nemmeno alla paura, che talvolta passava come un lampo nel suo sguardo. Come mi ricorderanno? Capiranno, prima o poi, ciò che abbiamo fatto? L’assillo era questo, non riguardava la sua salute. Le vittorie non erano solo i recuperi, talvolta prodigiosi, del suo fisico bello e atletico, dopo le terapie. Erano i progetti compiuti, la strada aperta, i passi avanti della collettività. Ho avuto ilduro privilegio diraccogliere, in un ultimo colloquio, un’esposizione faticosa e lucida, proprio per l’Arione, quello che considero il testamento politico di Daniele e che, nella sfera pubblica, è anche ilsuotestamento spirituale, datiicontenutimorali. Pensieri che guardano al futuro, tracce per una possibile campagna elettorale, mi scrisse in un ultimo appunto, il 23 Maggio. Non certo per sé: nell’esemplare consapevolezza degli ultimi momenti, il pensiero era ancora per gli altri, per coloro che ne avevano condiviso l’impegno ed i sogni. Li leggerete nelle prossime pagine , in questo numero 21 de L’Arione, l’ultimo al quale Daniele ha lavorato personalmente. Per questo non importa quanti dei suoi sogni Daniele ha reso veri. Anoi, a Tiziana, sembrano tanti, la sua vita appare intensa e ricca. Abbastanza, in ogni caso, da insegnarci che, guardando con i suoi occhi i nostri orizzonti, l’utopia ne fa parte e non è così lontana. Immagino un paese Immagino un paese capace di creare le condizioni per uno sviluppo armonioso, senza essere fagocitato dall’urbanizzazione. Con spazi liberi, capaci di riempirsi di presenze e servizi, in equilibrio tra il suo nord ed il suo sud, con un polo scolastico che risponda alle richieste delle famiglie anche nel futuro. Immagino un paese dove i giovani crescono nel confronto e con il conforto di adulti equilibrati e responsabili, nella pienezza di un dialogo con i genitori, nel quale le esperienze si rinnovano e allo stesso tempo si perpetuano nella continuità, senza strappi dolorosi, in un ciclo formativo reciproco e continuo, dentro la comunità. Immagino la comunità come una famiglia, che attende alla sua crescita senza fretta e senza caos, con la saggezza dell’armonia conquistata giorno per giorno, a dispetto della velocità dei cambiamenti di oggi, già molto più rapidi di dieci anni fa. Nella scorsa legislatura è stato fatto un importante e bel lavoro di mappatura urbanistica e demografica, che ha consentito di capire come si muove la popolazione, su quali spinte e con quali esigenze: un lavoro utile a non commettere gli sbagli che altri hanno fatto, a correggere ed indirizzare l’urbanistica, a creare le premesse, tra l’altro, per il ritorno degli aldenesi ad Aldeno, che, dopo vent’anni, oggi si realizza. Il 30% degli aldenesi emigrati, o comunque trasferiti altrove, oggi è tornato in paese. Immagino un paese dove gli amministratori non agiscono per orgoglio personale, per dimostrarsi capaci di grandi cose, pensando che amministrare sia costruire palazzi e non piuttosto luoghi. Amministratori che invece operano per creare comunità e famiglia, che si spendono con qualità, anche se è più difficile, poiché bisogna prima di tutto creare tessuto sociale. Al Aldeno abbiamo puntato su questo. Qualcuno ha obiettato alla nostra attenzione primaria per gli aspetti sociali del paese. Ma abbiamo cercato di dimostrare che si può fare l’uno e l’altro, che le mura e gli uomini possono crescere insieme, a reciproca misura. Immagino un paese dove le persone non sono divise tra cattolici e non cattolici, dove l’intelletto non si isola nelle ragioni di un’economia scollegata, dove la capacità di creare lavoro e ricchezza non perde di vista il consorzio degli uomini, dove le ragioni del profitto non vanno a discapito dell’equilibrio collettivo, dove la partecipazione e la comunicazione sono elementi di diritto e fondamenti dell’etica, nel naturale agire pubblico, soprattutto quando l’attività economica e le conseguenti esigenze di sviluppo riguardano aziende che sono espressione della collettività. E penso soprattutto alle agenzie della Cooperazione, che dovrebbero essere sempre capaci di alimentare un dialogo franco, aperto, disinteressato con la comunità e che più di altre dovrebbero essere capaci di ascoltare. Le scelte della Cooperazione – ed in modo particolare quelle del suo baricentro decisionale, la Cassa ARIONE L’ 5 Rurale - non possono essere disgiunte dal paese e dalle sue componenti. Immagino un paese che non diventa cosa diversa dalla sua storia, che la ricorda, la propria storia, a sé ed ai suoi figli, che la racconta e la condivide con chi si aggiunge man mano, durante il cammino. Un piccolo popolo che mantiene il legame con le sue radici, che non si lascia tentare dal mercato al punto da perdere il legame territoriale e le origini di ciò che ha saputo costruire nell’imprenditoria e nel lavoro. Vedo una comunità che chiede di riunirsi e parlare, di associarsi per sviluppare gli interessi della mente e dello spirito, che si identifica nelle sue associazioni, che esprime la propria indole solidale nel volontariato, che ne trasmette i valori ai figli, nei luoghi dello spirito, dell’arte, della cultura e dello sport, che noi aldenesi amiamo tanto. Immagino un paese che approva e condivide i suoi traguardi, che li propone ai vicini, che allarga le intese e le alleanze per risultati migliori. Vedo gli amministratori di Aldeno, Cimone e Garniga che si danno una mano, seguendo le tracce dell’esperienza e della storia comune, che ha già dato molti e buoni frutti, con saggezza e preveggenza. Amministratori che sanno andare oltre gli attriti del passato, che pensano ad un nuovo corso, 6 ARIONE L’ che mettono a fattor comune gli obiettivi, che non si estenuano nei dettagli, ma vanno avanti, con convinzione e concretezza, con pari dignità. Non è solo una questione di rapporti istituzionali, occorre una percezione più ampia e profonda del futuro: vedo in questo una Provincia in posizione fiancheggiatrice, sussidiaria, tutt’altro che impositiva, anche rispetto all’organizzazione dei rapporti amministrativi e strategici, che riconosce ai protagonisti la maturità dimostrata nella ricerca di accordi e nella progettazione comune dei propri percorsi di sviluppo. Immagino l’armonia di un progetto globale, che saldi profondamente l’urbanistica alla società, che concorra alla ricostruzione di una società con radici comuni, alla ricomposizione di una diaspora che rischia di disperdere nel cambiamento caotico ciò che di storia e di cultura si è costruito in generazioni. Un lavoro che consenta oggi di affrontare con strumenti razionali e consapevoli i movimenti di una società che cambia nella sua composizione, che ha bisogno dell’immigrazione, ma che offre ad essa, insieme al lavoro, anche la prospettiva del degrado, quando tutto avviene al di fuori del controllo dell’ente pubblico. Solo attraverso l’azione forte e responsabile della programmazione pub- blica si può evitare la china della dissoluzione, arginando l’esondazione dell’interesse privato, soprattutto, per evitare che si offra al mercato della casa soluzioni talvolta emarginanti, talvolta degradanti. L’integrazione e la condivisione sono fatte di modi, di dialogo, ma anche di luoghi che favoriscono dialogo e confronto, luoghi dove il controllo sociale è giustificato, nei quali la dignità della famiglia e della persona, a tutte le età e di ogni estrazione, trovano corrispondenza nelle case e nelle stanze, dove il rispetto delle regole è promosso attraverso il decoro. Chi si occupa di progettare e di costruire, chi usa per questo lo spazio ed il territorio, deve capire che il modo di pianificare è cambiato, che lo spazio, il suolo, sono beni preziosi, che qui l’offerta non può più essere sbilanciata verso l’aureo isolamento in una villa, ma deve dare garanzia di un respiro verde per tutti. Immagino Aldeno, dove non vi sia un solo bambino senza spazio per giocare, dove le nuove case siano costruite attorno ad un cortile, come quello dove noi, quando toccò a noi essere bambini, abbiamo trascorso nel gioco gaio e senza pericoli il nostro momento migliore e dal quale i migliori di noi hanno spiccato il volo. Daniele Baldo L’emozione del commiato Al momento del commiato, nella chiesa di Aldeno, gli interventi di coloro che hanno accompagnato la vita pubblica di Daniele Baldo. Parole che hanno messo da parte la forma, che sono andate al di là del ruolo di chi le ha pronunciate, che hanno espresso soprattutto umanità e sentimento: esigenza personale, quanto collettiva, di testimoniare ciò che Daniele è stato per la sua comunità. Le riproponiamo qui di seguito, con il proposito di perpetuare l’omaggio e la memoria che ad esse sono stati affidati. ARIONE L’ 7 “Un seminatore uscì a seminare…” L’omelia di don Daniele, parroco di Aldeno. In apparenza tutte le preghiere che in questi mesi si sono levate per Daniele sono state inutili, Dio questa volta non ci ha voluti ascoltare. Mi rivolgo a te, Daniele, perché sono sicuro che in questo momento mi ascolti più di tutti gli altri, per dirti grazie per la testimonianza di Vangelo vissuto che sei stato per la comunità di Aldeno e per tutte le persone che ti hanno incontrato nella tua vita. Ti sei preparato serenamente con dignità all’incontro con Dio. Il segreto della nostra vita non 8 ARIONE L’ sta nel vivere a lungo, ma nel viver bene quel po’ di vita che Dio ci dona, le persone che ti hanno conosciuto sanno che la tua vita l’hai spesa bene, vissuta per qualcosa che durerà oltre la tua vita terrena. Mi piace pensare che noi possiamo solo spargere semi che gli altri vedranno crescere. Volevi vivere caro Daniele, sapevi con lucidità che la morte ti aspettava dietro l’angolo, ma volevi vivere, facevi progetti, avevi voglia di lavorare, di essere utile agli altri, di fare il bene del tuo paese e della tua famiglia. La voglia di vivere è un seme che oggi pianti nel cuore di ognuno di noi. Ci dici che la vita è bella e quando un altro avrebbe tirato i remi in barca, tu hai remato con ancora più forza, la vita va vissuta come se ogni momento fosse il primo, l’ultimo e l’unico. Ma c’è un secondo seme che tu pianti nel ns cuore, quello della fiducia e del dialogo. Siamo in un mondo dove queste virtù sono rare, soprattutto in famiglia e in politica. Quando parlavo con te mi sentivo ascoltato, accolto, riempito di fiducia e questo va- leva per i tuoi collaboratori, per i tuoi dipendenti, come per le autorità. Questo è il tuo paese, avevi anche tu quel mal di campanile che è tipico degli aldeneri, le gioie di questo paese erano le tue, i problemi anche, desideravi e pensavi che potesse essere il miglior paese al mondo, la tua politica era, nei limiti del possibile, senza scontri e sempre alla ricerca di convergenze. Hai seminato fiducia nell’uomo, che credo gli anni a Camparta ti avevano trasmesso. Chi lavora con il disagio umano deve credere che l’uomo si può redimere, cambiare, voltare pagina, essere migliore. Hai seminato fedeltà: a tua moglie (autentica colonna per te, soprattutto in questi ultimi mesi), è proprio vero che accanto ai grandi uomini c’è sempre una grande donna; fedeltà ai tuoi principi e valori, al lavoro, eri un uomo che pensava in un mondo dove molti delegano agli altri anche questo. “Un seminatore uscì a seminare”, Dio non è stanco degli uomini, Dio ci dona persone come Daniele per spargere i suoi semi, Dio sparge semi dappertutto perché sa che verrà il frutto, il piccolo seme avrà il sopravvento… A noi il compito di essere zolla di terra, di terra buona, che accolgie questi semi per non tradire quelli che erano i tuoi principi. Daniele se ne va, come quella barca che noi sulla riva del vediamo scomparire all’orizzonte, se ne va.. ma noi abbiamo una certezza. Dall’altra parte qualcuno lo vede arrivare per far festa con lui. La liturgia non ha pianti, perchè ciò di cui essa fa memoria non è la morte, ma la speranza della risurrezione. La liturgia non ha lacrime se non asciugate dalla mano di Dio. La preghiera più bella oggi dice così: ammettilo a godere la luce del tuo volto. I verbi della fede cedono il passo a un’azione umanissima, la ragione alla gioia, intima essenza del nostro Dio. Buon viaggioDaniele, da lassù sarai ancora il nostro sindaco. ARIONE L’ 9 Il saluto della Giunta e gli amici di Aldeno Insieme Caro Daniele, abbiamo affidato i nostri pensieri e le parole con le quali vogliamo salutarti a Lorenzo, come anche tu facevi quando ci parlavi e parlavi alla comunità attraverso l’Arione, perché la nostra emozione è ancora troppo grande e abbiamo temuto che potesse sopraffarci. Quando abbiamo avuto la notizia della tua morte, ci siamo ritrovati tutti subito, qui in Comune a guardarci l’un l’altro, attoniti, smarriti perché era successo quello che temevamo. Sapevamo che il distacco sarebbe stato doloroso e difficile perché in questi anni di lavoro comune le nostre vite si erano intrecciate, come succede quando i rapporti sono limpidi e veri, quando al di là dei ruoli e degli incarichi che ciascuno svolge, in un gruppo si instaurano valori come l’amicizia e il rispetto. Il rispetto degli altri era la virtù che praticavi quotidianamente, non importa chi fosse il tuo interlocutore, un bambino, un anziano, un consiglie- 10 ARIONE L’ re. Questa attenzione all’altro, oltre ad essere un tratto fondamentale del tuo carattere che si era affinato durante i lunghi anni di lavoro nel sociale, era anche la parte più importante del tuo credo politico, del tuo modo di interpretare il lavoro di Sindaco. Nasceva dall’autorevolezza che ti eri guadagnata con la costanza dell’impegno e della dedizione, con la consapevolezza che gli altri si aspettavano dal Sindaco risposte concrete ai problemi della vita di tutti i giorni, ai problemi della convivenza sociale, cercavano un appoggio e una prospettiva per il futuro. È stato questo tuo metterti in gioco, questo spenderti che ti ha fatto guadagnare un affetto così grande. Hai saputo e voluto amministrare il paese in questi anni con mitezza e forza, con generosità e saggezza, misurandoti lealmente con amici e avversari senza l’arroganza di chi crede di possedere la verità. Talvolta ci meravigliava la tua ostinazione nel cercare di spiegare, di convincere anche chi non sapeva o non voleva ascoltarti. Tu sentivi la responsabilità di essere Sindaco an- che in questo, nel voler cogliere e cercare di capire le verità dell’altro. Hai vestito questo ruolo con straordinaria personalità, ono- randolo fino all’ultimo giorno di vita. Così come hai reso onore al nostro paese nel rapporto con gli altri Comuni, con il Com- prensorio, con le Istituzioni regionali e provinciali. Hai amato tanto Aldeno, ti sentivi orgoglioso di essere “aldener”, cittadino del “bel paes” , avevi un forte sentimento di appartenenza non soltanto alla comunità ma anche ai luoghi fisici, alle vie, alle piazze, ai campi, alla montagna. Abbiamo imparato da te quanto sia importante e bello frequentarlo questo paese, senza snobismi, accettando di condividere i momenti belli e meno belli con tutti, con gli anziani, con i giovani con le associazioni, con le categorie, con chiunque cerca di fare qualcosa per migliorarne la qualità della vita. La tua presenza ovunque eri invitato, che a noi sembrava un ulteriore sacrificio, era vissuta da te come un piacevole dovere e dai tuoi ospiti come un incoraggiamento e un ringraziamento da parte della comunità. Si deve anche figure di Sindaco come la tua se molta gente nutre ancora sentimenti di amore per le istituzioni che amministrano la cosa pubblica e per la politica, intesa come servizio. Grazie, Daniele e grazie anche a Tiziana, Ilaria e Andrea che durante questi anni hanno accettato di dividerti con noi. ARIONE 11 L’ Il saluto dei suoi collaboratori Caro Daniele, in questi ultimi mesi il vedere il tuo ufficio vuoto, il non sentire la tua voce rassicurante, il tuo incedere rapido e sicuro lungo il corridoio del Comune, ha disorientato e riempito di malinconia tutti noi, i tuoi collaboratori, ai quali per tanti anni è toccato il privilegio di condividere una parte significativa del tuo lavoro. Ma oggi, nonostante lo sconforto, abbiamo capito che molto di te resterà sempre tra di noi. Anche se tu non potrai esserci fisicamente accanto, tutto ciò che ci hai trasmesso in questi anni, sarà sempre vivo nella nostra memoria e, soprattutto, nei nostri cuori. La tua sensibilità nei confronti delle piccole e delle grandi cose, la tua umanità, la tua tenacia, la tua disponibilità senza confini, è per noi un insegnamento che il tempo mai potrà cancellare. Resterai il nostro esempio, la nostra guida. Il nostro grazie sta in una promessa: che faremo del nostro meglio per proseguire sulla strada che tu ci hai indicato, al servizio della comunità, la tua comunità. Il ricordo del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai Daniele, è un grande onore per me poterti rivolgere oggi una parola di saluto. E’ – prima di tutto – una parola di immensa gratitudine per la testimonianza che hai offerto a tutti noi, donandoci, come esempio, il tuo modo di essere marito e padre; cittadino, militante politico; sindaco. Grazie per la sconcertante lezione che ci hai offerto attraverso la forza di volontà con la qua- 12 ARIONE L’ le hai affrontato la malattia e per il coraggio con il quale hai guardato in faccia la fine che, pure, sentivi inesorabile avvicinarsi. Ero passato a farti visita un po’ più di un mese fa. I segni del declino fisico erano evidenti ed espliciti: eppure mi hai parlato di politica; dei progetti futuri di Aldeno; della palestra che finalmente (dopo tante peripezie) potevi realizzare; dei tuoi collaboratori che – mi dicevi – si im- pegnavano molto per riferirti tutto ciò che succedeva nella comunità e per mandare avanti i progetti che tu comunque non hai mai perso di vista, neppure alla fine. Sei stato un vero Sindaco. Un Sindaco come quelli di una volta, che tutti vedono come un fratello maggiore, al quale si può guardare (che lo si sia notato oppure no) come un punto di riferimento affidabile, imparziale, autorevole. Avevi capito che, nei confronti della comunità, la carezza della persuasione conta più dello schiaffo del comando. Un sindaco che interpreta l’autorità, non l’arroganza; amato perché capace di ascoltare; rispettato non perché ti dice sempre di si o perché ti promette la luna, ma perché sai che anche dietro i no c’è onestà di giudizio e non arbitrio. E così sei stato tu, capace di ascoltare e di operare per il bene comune; il bene della tua comunità, che tu hai condotto per mano con dolcezza, alla riscoperta dei suoi talenti, senza mai dimenticare che i talenti (quelli dei paesi come quelli delle persone) non vanno sotterrati nella chiusura, ma messi a frutto nella relazione con gli altri, senza paura e senza egoismi. Perciò, nel tempo della politica spettacolo, dell’amministrazione percepita come apparato lontano se non ostile e nella stagione del consenso effimero, tu sei stato, al contrario, testimone di un’altra politica; interprete del concetto antico di amministrazione amica dei cittadini; profeta di un rapporto autentico ed eticamente solido con la comunità. Tiziana, Ilaria, Andrea, grazie per l’amore con il quale avete accompagnato il nostro amico, nei momenti di felicità e in quelli della tristezza. Grazie per averlo protetto e sostenuto, ma non nascosto durante la lunga malattia; per aver accettato di condividere la “gioia drammatica” di questo modo esemplare di attendere la morte con tutti gli amici, con la comunità. In questo modo Daniele ha voluto farci un ultimo dono: vivere assieme alla comunità la fine del suo cammino tra di noi. E’ stato il dono più grande, poiché così, pur nella infinita tristezza, ci rimane un sapore di speranza; l’immagine lieve di un sorriso; l’idea che la malattia ha vinto sì la sua partita nel fisico, ma Daniele ha vinto la partita interiore della pace e di certo vincerà quella della stima e dell’affetto che dureranno nel tempo. Va in pace, Daniele, accompagnato dall’amore della tua famiglia e dall’affetto della tua comunità. Che la comunità di Aldeno sia all’altezza di questo suo grande Sindaco! Che tutti noi, i suoi colleghi sindaci, noi colleghi politici e tutti gli amici, siamo all’altezza della memoria attiva della sua amicizia e della sua testimonianza! ARIONE 13 L’ La testimonianza del Sindaco di Trento, Alberto Pacher È con profondo dolore e smarrimento che oggi voglio esprimere, certo di interpretare anche il sentire dei colleghi Sindaci, del Comprensorioe della sua Presidente, delle Municipalità qui presenti, la commossa partecipazione della Municipalità di Trento al lutto che ha colpito la comuni- 14 ARIONE L’ tà di Aldeno. Ma prima ancora e più ancora voglio esprimere la vicinanza alla famiglia, a Tiziana, Ilaria ed Andrea, È sempredifficile tracciare una linea di demarcazione tra la parte pubblica equella personale, privata, di ciascuno di noi. Pensan- do a Daniele, poi, cercare questa linea diventa impossibile e forse sbagliato, tanto in lui impegno civile e capacità di ascolto, passione politica e vocazione sociale si sono intrecciate in profondità negli affetti e nelle relazioni personali. È facile ebello leggere nel per- corso di Daniele una forte continuità tra gli anni dell’impegno sociale, svolto con grande professionalità e profonda umanità in un settore impegnativo come il recupero degli stati di tossicodipendenza, e gli anni dell’impegno a servizio della propria comunità, della sua gente. È stato un bravo operatore sociale, Daniele, ed un bravo sindaco. Ha saputo interpretare la voglia ela capacità di crescitadi una comunità ponendosi al suo servizio con disponibilità e discrezione. In lui ho sempre trovato l’orgoglio di essere il rappresentante di una identità collettiva, unito alla consapevolezza di quanto oggi siano necessarie la collaborazione e la condivisione tra territori e comunità diverse. È stato bello costruire con Daniele, assieme ai colleghi di Cimone e Garniga, i progetti di collaborazione che hanno rinforzato il rapporto tra i nostri territori. Ho provato un senso di profonda gratitudine quando mi ha proposto di ospitare a Trento un momento importante del Festival del Merlot, iniziativa in cui ha sempre creduto fortemente ma che ha voluto e saputo fare diventare risorsa ed opportunità per un intero territorio. Abbiamo guardato e guardiamo tutti con ammirazione ai bril- lanti risultati in campo ambientale, raggiunti grazie alla sensibilità ed allalungimiranza della sua amministrazione. Insomma, Daniele è stato davvero un bravo sindaco. ma è stato, soprattutto, una brava persona. E in tutti noi che lo abbiamo conosciuto, questa brava persona occupa oggi un posto caldo, lì dove vi sono le emozioni più profonde e più sincere. ed e’grazie a questa presenza, ed alla certezza che sarà con noi per sempre, che oggi ci sentiamo tutti davvero vicini a voi, alla famiglia di Daniele. A te Tiziana, a te Ilaria ed a te Andrea. Ci sentiamo partecipi di un dolore che sappiamo essere davvero grande, almeno quanto l’affetto e l’amore con cui Daniele parlava di voi, di ciascuno di voi. Siamo stati sopraffatti dallo sgomento quando abbiamo saputo, abbiamo vissuto e stiamo vivendo il dolore della perdita. Verrà poi il tempo del ricordo e della memoria, che - col tempo - si adageranno dolcemente nel grande vuoto lasciato da Daniele: ricordo e memoria che hanno certamente a che fare con i nostri stati d’animo più intimi ma che sono anche un luogo collettivo in cui ritrovare emozioni condivise. La vita, il destino ci hanno tolto Daniele troppo presto. però la vita ed il destino ce lo hanno anche fatto conoscere. E questo è stato, per ciascuno di noi, un grande privilegio. ARIONE 15 L’ Daniele Baldo, la vita Daniele Baldo nasce ad Aldeno il 2 agosto del 1958 da Silvia Lucianer e Gustavo Baldo. A causa delle precarie condizioni di salute della madre in quel periodo, trascorre i primi anni di vita con la sorella Marisa, più vecchia di lui e già sposata con Rino Peterlini. Frequenta le Scuole Elementari e la Scuola Media ad Aldeno per poi iscriversi alle superiori presso l’Istituto Tecnico M. Buonarroti di Trento. Ottiene il diploma di Maturità tecnica nel 1977. Sceglie di non svolgere il servizio militare e diviene uno dei primi obiettori di coscienza di Aldeno; passa il periodo normalmente dedicato al servizio militare più il periodo aggiuntivo previsto dalla legge, lavorando presso la redazione del periodico Questotrentino. Negli anni successivi si iscrive alla Facoltà di Sociologia che frequenta dedicandosi anche al lavoro. Si vanno orientando in questo periodo i suoi interessi verso le problematiche sociali. Daniele è un appassionato sportivo. La passione per l’attività fisica lo accompagna per tutta la vita. I valori fondamentali dello sport come la lealtà, lo spirito di sacrificio, la voglia di misurarsi con se stesso e con gli altri sono anche l’ossatura della sua filosofia di vita. Pratica lo sport con vero piacere, non fuma, non beve alcoolici, predilige i cibi semplici e sani. Gioca a calcio da allievo nella Ravinense, poi nel Trento e infine ancora nella Ravinense, vestendo la maglia della prima squadra. Si appassiona allo sci di fondo, partecipa alla Vasaloppet, la mitica maratona svedese sulla neve, e a numerose edizioni della Marcialonga, ottenendo anche piazzamenti di tutto rispetto. Si tiene costantemente in allenamento, correndo nelle campagne di Aldeno, sui sentieri di montagna, incontra il roller, il pattinaggio a rotelle, che lo porta a cimentarsi nelle grandi maratone europee: insomma, l’attività sportiva, sia agonistica che amatoriale, occupa la maggior parte del suo tempo libero. All’inizio degli anni ’80 diviene consigliere e poi presidente della Società Sportiva Aldeno, carica che mantiene fino al 1984. Nel corso degli anni ’80 entra in contatto con Valerio Costa e la Comunità di Camparta. Collabora professionalmente con la Comunità per un lungo periodo, praticamente fino al 1996, anno in cui viene assunto all’I.G.F.F. di Aldeno. Nel 1985 diviene Consigliere comunale, eletto nella lista di Sinistra Unita e dal 1987 riveste la carica di Assessore alla cultura e alle attività sportive. Appassionato e competente motociclista compie nel novembre ’85 un lungo avventuroso viaggio di tre mesi in motocicletta, dal Trentino fino Kathmandu nel Nepal e ritorno. Nel 1988 si sposa con Tiziana Gasperi. Nel 1989 nasce Ilaria. Nel 1990 viene rieletto in Consiglio comunale e ricopre incarichi amministrativi. Nel 1992 si laurea in Sociologia con una tesi sul problema della risposta alla tossicodipendenza in prospettiva psicoanalitica. Nello stesso anno nasce Andrea. Nel 1995 diviene vice sindaco nella giunta presieduta da Fulvio Baldo. Nel 2000 si candida a sindaco nella lista di Aldeno Insieme e viene eletto. Candida per la seconda volta nel 2005 e viene confermato con larga maggioranza. È Assessore comprensoriale alle Politiche Sociali del Comprensorio della Valle dell’Adige dal 2000, carica nella quale viene riconfermato nel 2005. Svolge l’attività di Sindaco a tempo pieno fino al giorno della morte, il 27 maggio 2008. 16 ARIONE L’ Katzenau, di padre in figlio di Marzia Lucianer La singolare storia di Gioachino e Silvio Lucianer, prigioniero e guardia nel campo di concentramento. “Ah! Crepi la politica se un La storia povero innocente carca di figli e dedito ad essi solamente si deve imprigionare per farlo poi crepare di fame e di dolor!!” (da una poesia contenuta nel libretto dei pensieri di P.P., Katzenau, 23 luglio 1915). *** Aldeno visse nell’epopea della grande guerra un’esperienza particolare. Lì, l’Alto Comando austriaco aveva stanziato la sua sede. I paesani rimasti dovettero quindi prendere parte all’opera di fortificazione difensiva. Cifu carenza di cibo perché gli uomini erano partiti per il fronte e le donne trova- vano grosse difficoltànel gestire gli affari delle campagne e della casa. Tracce ancor vivide degli effetti della mobilitazione nella vita quotidiana della gente si rinvengono ancor oggi nei racconti degli anziani. La signora Bruna Baldo, sposata Lucianer, ricorda che anche le giovani del paese venivano comandate dai militari a questo scopo. “La zia Erminia – mi raccontò qualche anno fa – la ghe scampava sempre ai militari, perché no la voleva savèrghem de scavar trincee per i soldài. L’era ‘na dòna furba, una de quéle che no ghe piaséva sporcarse le mam…”. Ciononostan- Prigionieri a Katzenau, 1915. In alto, il quarto da sinistra, Gioacchino Lucianer. te, ilbilancio di fine guerra fu meno pesante che inmolti altricentridella provincia. Per questo, ancor oggi, ad Aldeno si onora un voto, con una processione nell’ultima domenica di Giugno. Finita la guerra, fu fatta costruire appositamente una statua lignea del Sacro cuore di Gesù, in segno di ringraziamento per aver scampato il rischio dell’evacuazione di massa. Per la loro attività a favore della causa dell’irredentismo, ancor prima dell’entrata in guerra dell’Italia, molti furono incarcerati nelle prigioni ordinarie epoi rinchiusi nel campo di Katzenau: trentini, friulani, istrianie dalmati, appartenenti a tutte le classi sociali, con una nutrita rappresentanza – specialmente per quanto riguarda i trentini– diintellettuali(professori, studenti, liberi professionisti), illustri esponenti del mondo economico, della cooperazione, della cultura, della nobiltà, sacerdoti, artigiani e commercianti, e persino di quei deputati che in parlamento e nella loro attività avevano espresso istanze autonomistiche. Accanto agli irredentisti noti, finirono nella rete della polizia austro-ungarica anche persone di tendenze più ARIONE 17 L’ 18 ARIONE L’ Tra le baracche di Katzenau. Gioacchino è il quarto da destra della terza fila dall’alto. farlo arrestare e internare a Katzenau come un politsch unzuverlässing (politicamente inaffidabile). Nel registro di casa che egli teneva dal 1885 e che arriva fino al maggio 1928, anno in cui morì, mancano i riferimentidi quellungo periodo di esilio. In data 28 giugno 1915 si legge: “Arrestato e condotto in esilio. Resta un avanzo di corone 4528.55. Preso con me 1640. Rimane in contanti 2888.55”. Nella pagina immediatamente successiva la data riporta l’anno 1918: “Arrivato dall’esilio il 22/4 avevo K. 1500. Consegnomi la moglie 3000". Fu la moglie Rosa infatti a trascrivere in ogni dettaglio il bilancio familiare durante la lontananza del marito. La guerra diventò l’argomento, l’incitazione, il soggetto giusto per scrivere. Essa diventò un evento separato- re, poiché strappò un uomo o una donna dalla propria famiglia. Mamme e mogli, che non erano solite fissare sulla carta i propri pensieri, si video indotte a scrivere, sotto l’urgenza dei fatti, per ricercare i propri figli e mariti dispersi sul fonte, o per fissare le memorie di famiglia. L’Archivio delle scritture di guerra del Museo storico di Trento raccoglie moltissime testimonianze assai differenti tra loro: lettere, diari, memorie, epistolari, e ancora canzonieri e libri di famiglia. La scrittura svolse l’importante funzione di compensare la mancanza, riallacciare i rapporti, fissare le esperienze di vita lontane da casa e dai propri cari, compensare i ricordi che altrimenti sarebbero stati insufficienti a conservare eventi ed emozionitanto straordinarie e forti da confondere. Lo scrivere diventò un farmaco per la memoria, perché si conserva indipendente- La storia moderate, colpevoli soltanto di apprezzare la musica italiana, o di essere iscritti ad associazioni culturali e sportive (specialmente la DanteAlighieri, la Lega Nazionale e la SocietàAlpinistiTridentini), o di svolgere iniziative umanitarie non ben decifrabili agli occhi del governo, o infine di avere occasionalmente contestato l’operato delle autorità locali.Alcuni di loro vennero sistematicamente prelevati dalle loro case, spesso con espedienti meschini, e poi processati sommariamente. Il Governo austriaco intese in questo modo destrutturare la comunità trentina, fin nelle sue valli più remote, privandola dei suoi uomini più forti e rappresentativi. Tra gli internati politici di Katzenau c’era Gioachino Lucianer. Egli fu, sotto l’Impero austro-ungarico, capo comune del paese di Aldeno. Fu, tra l’altro, fondatore dell’Unione Vinicola e presidente della Cassa Rurale, primi organismi cooperativi – con la Cantina sociale – a cavallo del secolo. Parlando con le nipoti, Ada e Bruna Lucianer, siricava un’immagine di un uomo attivo e dimentalità aperta. Raccontano Ada e Bruna che egli fu internato non perché avesse manifestato atteggiamenti filoitaliani, anche se “gli piacevano le canzoni italiane. Anzi, anche la nonna Rosa (sua moglie) le cantava spesso”. Fu invece vittima di qualche invidiosa delazione. Il Comando austriaco perquisì la sua abitazione trovando una statuetta di Dante Alighieri, che bastò per La storia mente dalla sorte. Lo scrivere attenuò, per molti, il dolore perché lo sottopose ad un’elaborazione psichica e, nello stesso tempo, trasformò il soggetto passivo, colui che subì gli eventi, in soggetto attivo, che produsse, categorizzò e completò il ricordo. Le tracce che questi uomini hanno lasciato di sé sono come le sceneggiature della propria vita. Ed è il caso del diario di Rosa, moglie di Gioachino, che impresse ogni cifra, ogni corona, ogni pezzetto di vita in quel libretto conservato ora con cura in casa Lucianer. Sfogliando le pagine manoscritte, si nota la meticolosità con cui Rosa trascrisse tutte le spese. Tra le entrate ci sono le corone ricevute per aver affittato le camere ai “melitari” (sono registrate entrate da 1.50 corone, fino a 20 corone), per l’alloggio dei cavalli (da 1 a 3 corone), per il “sussidio spose” (in media 100 corone). Tra le uscite, la giudiziosa mano di Rosa annotò le spese per i viaggi a Trento, Laifes (Laives) e Villa Lagarina, per l’acquisto digenerialimentari, tra cui spiccano la farina gialla, lo zucchero e la carne, ma anche le spese per il verderame, la marmelada, la polvere per lavare. Numerose sono le corone profuse per la spedizione di pacchi (probabilmente ai figli militari) e per l’acquisto di cartoline e bolli. Grazie alla testimonianze scritte come quelle di Rosa, possiamo comprendere le vicende umane nel loro evolversi temporale. Le fotografie, le lettere, i diari scritti di proprio pugno diventano i veri testimoni della storia, cimeli preziosi, perché rari e perché in essi rivivono nomi, voltie personaggi che rappresentarono una parte, seppur minima, della storia di tanti Trentini. Ma le vicende del politsch unzuverlässing Gioachino Lucianer diventano interessanti anche per un altro particolare che trova Katzenau: Silvio Lucianer con cuochi e vivandieri. riscontro nella memoria delle nipoti e in taluni scritti. Nell’aprile del 1914 fu richiamato sotto le armi austriache il figlio Silvio, che partì nel maggio dello stesso anno, dopo essersi fermato a Trento per più di un mese per le visite militari. Silvio fu inviato a Katzenau come guardia del recinto esterno, proprio nel campo dove era rinchiuso Gioachino. Una situazione che, ovviamente, le autorità austriache ignoravano. Padre e figlio dunque riuniti da una sorte ironica e tutto sommato benigna, che li volle vicini anche nei momenti più tristi. Fu così che, senza farsi scoprire, Silvio aiutò il padre a non patire la fame, nascondendo nella casacca della sua divisa quel poco che avanzava dal suo rancio, insieme a latte, uova, pane, patate che di notte andava a prendere nelle campagne circostanti. Viveri che depositava nascostamente vicino ad un certo paletto del recinto, e che Gioachino furtivamente andava a recuperare. In una cartolina spedita dalla sorella Augusta al fratello Silvio, datata 21 luglio 1915, si trovano le tracce di quell’episodio. Il testo vergato sulla cartolina dice: “Fratello carissimo, oggi ho ricevuto la tua aspettata cartolina e intesi che hai ricevuto visite a te inaspettate (…). Porgi i auguri e saluti alla persona che sono più obbligatissima. Augusta”. ARIONE 19 L’ Quella persona obbligatissima era suo padre Gioachino. Questa “felice” situazione ando’ avanti per mesi, ma non durò fino alla fine della guerra. Silvio infatti fu trasferito in Crimea quando gli ufficiali scoprirono come stavano le cose, ma tornò a casa, ad Aldeno, nel 1918, sano e salvo. Da Katzenau, Gioachino fu invece tradotto inAustria inferiore, nel castello di Göllersdorf, trasformato in penitenziario, da dove ritornò grazie ad una promessa che gli austriaci gli estorsero: non avrebbe più potuto rivestire la carica di sindaco, né avrebbe potuto assumere alcun ruolo amministrativo pubblico. Egli firmò senza esitazione l’accordo pur di tornare dalla sua famiglia. profughi di Lavarone e del Trentino, Ed. Persico, 1997. - A.A.V.V., Personaggi di Aldeno, In Nel 1919 tuttavia, a guerra conclusa e passata Trento al Regno Italico, Gioachino Lucianer fu rieletto sindaco di Aldeno. Il paese infatti aveva stima in quell’uomo dai baffi neri e dai capelli bianchi, quell’uomo che, nonostante la quinta elementare, era dotato di grandi abilità amministrative e di una grande carica di umanità. occasione del 100° anno di fondazione della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, Trento, 1996. - L’Adige, L’intervista di Pierangelo Giovannetti, I giorni dell’esilio ancora negli occhi, ancora nel cuore, Trento, domenica 6 luglio 1997. - P. Macry, La società contemporanea. Un’introduzione storica, Bologna, Ed. Il Mulino, 1995. - P. Pedron, N. Pontalti e A. M. Zanotti (a cura di), Il Trentino nella Grande BIBLIOGRAFIA Guerra, Unità didattica su fonti ar- - D. Leoni e Camillo Zadra (a cura di), chivistiche e iconografiche del Mu- La città di legno. Profughi in Austria seo del Risorgimento e della lotta per 1915-1918, Ed. Temi, Trento, 1915. la Libertà di Trento, Ed. Publiprint, - M. Eichta, Braunau 1915-1918. I Trento, 1988. PIAZZA PULITA La storia è quella della nostra gente. La storia è quella degli abitanti del Trentino meridionale che furono sgomberati e allontanati dalle loro case durante i drammatici fatti della Grande Guerra del 1915-18. Era il 28 luglio del 1914; un mese esatto era passato dall’attentato di Sarajevo, quando l’Austria dichiarò guerra alla Serbia. Il 31 luglio seguì l’ordine di mobilitazione generale dell’esercito e della leva di massa. Solo il primo anno di guerra portò nelle case dei trentini lutti e sofferenze: un contingente di circa 60 mila uomini trentini fu richiamato dall’Austria sotto le armi e mandato a combattere sui vari fronti, dalla Russia, alla pianura polacca, dalla Galizia e sui Carpazi, al fronte italiano. Terre lontane, da cui molti non ritornarono. Con l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio del 1915, ebbe inizio per il Trentino il dramma più grande della sua storia. Si aggiunge poi, nella seconda fase, dal maggio del 1915 all’ottobre del 1918, l’esodo dei profughi civili. Donne, bambini, vecchi, persone inabili e donne incinte furono inviate in Tirolo, nel Salisburghese, in Boemia, in Moravia, nell’Austria superiore e inferiore, dispersi su un territorio dell’Impero venti volte più vasto dell’attuale Trentino. Dovettero abbandonare tutto: casa, lavoro, campi, bestiame, ma soprattutto affetti. Partire per terre sconosciute lasciando la sicurezza di un punto di riferimento come la propria casa, fu un’esperienza che ancora oggi, in chi è sopravvissuto, rimane drammaticamente viva. Prevedendo che il Trentino sarebbe diventato teatro di scontri sanguinosi, la Lungotenenza di Innsbruck aveva studiato e perfezionato un piano di evacuazione della popolazione civile già dal 1912 che venne realizzato nel maggio del 1915 in maniera imponente. 20 ARIONE L’ La storia La deportazione dei trentini per far posto alla grande guerra La storia L’autorità militare decretò lo sfollamento totale dei paesi situati a ridosso della futura linea del fronte. Più della metà della popolazione trentina fu costretta ad abbandonare la propria terra: da una parte oltre 70 mila profughi nell’Impero, più i confinati, gli internati per irredentismo (furono 1700 nella sola Katzenau); dall’altra i fuoriusciti e i profughi coatti in Italia. A Trento la popolazione fu ridotta a un sesto. I paesi del circondario, la valle di Ledro, quasi tutta la Vallagarina, la valle di Gresta, parte della Vallarsa e dell’Alta Valsugana, il Basso Sarca, Vermiglio furono evacuate nel giro di pochi giorni. Dall’agosto del 1914 al maggio 1915 le montagne e i pascoli trentini divennero zone frenetiche. Il passaggio di truppe austro-ungariche, la mobilitazione in massa, le fortificazioni e le scarse notizie ricevute dai figli al fronte sconvolsero una popolazione abituata da generazioni ad una quotidianità scandita da tempi molto più diluiti. Per le comunità trentine erano misura del vivere quotidiano l’alternarsi delle stagioni, i raccolti, la scuola e le feste paesane. I legami erano quelli delle tradizioni secolari, dove gli anziani erano ancora considerati i saggi e le memorie di famiglia venivano tramandate da padre a figlio. Nel giro di pochi mesi, i paesi si svuotarono delle proprie forze vitali e furono abbandonati a se stessi per far posto alla Guerra. Rimasero in maggioranza donne, bambini e vecchi, che vissero tra difficoltà, soffrendo spesso la fame, con i familiari lontani, sul fronte, nei campi profughi o prigionieri e dai quali ricevevano scarse notizie. Rimaste senza marito, le donne si dovettero accollare responsabilità di cui non si erano mai occupate prima: la coltivazione nei campi, la vendita delle patate, dell’uva o dei bachi da seta, l’amministrazione delle entrate e delle uscite, l’acquisto di materiali e di semenze. Il dolore di chi rimase non fu dunque minore del dramma di chi partì. La popolazione si trovò completamente impreparata agli effetti di una guerra di così grande portata. Tutto ciò ebbe un impatto fortissimo sulla coscienza comune: per la prima volta ci si rendeva realmente conto di quale spaventoso e concreto avvenimento fosse la guerra. Silvio Lucianer, il primo a destra, guardia austroungarica a Katzenau. ARIONE 21 L’ L’epopea dei ‘Mericani di Giovanni Mosna “Caro Giovanni, sono cittadino brasiliano, ma il mio nonno, Mario Beozzo, nato ad Aldeno, è venuto al Brasile, con due anni d’età, migrando con il suo babbo, Modesto (da San Modesto della parrocchia d’Aldeno) Beozzo e tutta la famiglia, nel 1888. Un cordiale saluto, José Oscar Beozzo” Così mi rispondeva Josè Oscar Beozzo, uno dei più importanti teologi brasiliani contemporanei, autore di numerosi saggi sulla Chiesa post conciliare, vicino alle posizioni della “Teologia della liberazione”, vicino a Dom Helder Camara che negli anni ’70, dopo il Concilio Vaticano II, fu il simbolo della chiesa dei poveri. Beozzo è un cognome tipicamente aldenese, così mi aveva incuriosito la sua presenza così fitta sulle pagine web del motore di ricerca. Ho inviato una mail e ho ottenuto risposta. Oscar Beozzo in questo periodo è molto impegnato in conferenze e convegni, ma mi ha promesso che nei prossimi mesi mi invierà un suo scritto con i ri- 22 ARIONE L’ cordi aldenesi della sua famiglia. rolòt” proprio lì a due passi, Non so se Modesto Beozzo, così mia madre li conosceva il padre di Oscar, fosse parente bene e talvolta parlava dei racvicino o lontano di quei Beozzo conti dello zio Cipriano (aveva che ad Aldeno chiamano “I Me- sposato Pia Tonolli, sorella delricani”: non ho potuto appurar- la sua nonna materna) sul Brasilo. I Mericani lasciarono Alde- le. Erano storie in cui la realtà si no per l’avventura br asiliana cir ca vent ’anni dopo, probabilmente incoraggiati o, quanto meno, resi speranzosi dalle notizie di parenti e conoscenti che si trovavano già oltre oceano. I Mericani abitavano in cima a via Spagnolli, verso Piazza Garibaldi. Un portone dava su un grande cortile che si affacciava sul torrente Arione, il quale, in quel punto, scorre fra due alti argini formati da spesse mura di sassi. Mio nonno aveva bottega di “pa- Cipriano e Pia Beozzo. La storia La vita avventurosa dei Beozzo, che cercarono si sfuggire alla miseria tentando la fortuna oltre oceano. Dalle memorie di un illustre discendente, fino alla testimonianza degli eredi che hanno raccolto racconti e spirito di persone animate da uno straordinario coraggio. La storia mescolava con la fantasia, narrate nei filò ai bambini che le ascoltavano a bocca aperta. Parlavano della grande foresta, di serpenti grossi come tronchi d’albero, di avventure, di lavoro, di abbondanza di frutti esotici dal nome strano, di piantagioni di caffè… Cipriano con la moglie Pia e quattro piccoli figli era partito per il Brasile nei primi anni del ‘900, probabilmente verso la fine del primo decennio o gli inizi del secondo. Il flusso migratorio trentino verso il Sud America avvenne in diverse ondate: la prima tra il 1874/1888 fu probabilmente quella che riguardò Mario Beozzo, il padre di Modesto e il nonno di Josè Oscar a cui abbiamo accennato. La seconda fu quella degli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale e fu quella che riguardò Cipriano. Ma il flusso migratorio dal Trentino verso le Americhe o verso i paesi più industrializzati, proseguì ininterrottamente fino agli anni ’50 del XX secolo. Basta leggere i libri di Renzo Maria Grosselli sull’emigrazione trentina per rendersi conto delle enormi dimensioni del fenomeno. Da alcune valli della nostra provincia, partì in pochi decenni il 10% della popolazione, ma in alcuni paesi la percentuale degli emigranti raggiunse il 15% con punte del 17. Credo che verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo fosse partito per il Brasile anche Ro- medio Martinelli di Garniga, il fondatore di uno dei primi “Stabilimenti” per i bagni nel fieno del Trentino. Il Martinelli aveva raggiunto la regione di San Paolo dove, in una quindicina d’anni, aprendo e gestendo un ristorante, aveva messo assieme una discreta fortuna. Furono proprio i soldi guadagnati in Brasile che gli consentirono di investire nella realizzazione del suo progetto, appunto lo stabilimento per i bagni nel fieno, che fu costruito verso la fine dell’800 nella frazione Valle di Garniga. Si racconta che avesse imparato dagli Indios a sfruttare le virtù terapeutiche delle erbe officinali in fermentazione. È probabile che episodi come questo dessero alimento ai sogni dei più disposti a mettersi in gioco, a tentare l’avventura. Ad Aldeno la terra non era sufficiente a sfamare tutti e tantomeno a garantire un futuro di prosperità a chi desiderava emanciparsi da una condizione economica e sociale che era ancora di stampo medievale. Chissà cosa trovarono in Brasile. L’accoglienza certo non fu incoraggiante. Si saranno resi conto, ad esempio, che avrebbero dovuto dividere il loro sogno con altre migliaia di poveri e di affamati che come loro cercavano non soltanto il sostentamento ma anche il riscatto sociale. Fu una lotta durissima. Grosselli racconta che la borghesia brasiliana, quando vide sbarcare quelle migliaia di poveri ve- stiti di stracci, stanchi per il lungo viaggio, affamati e talvolta malati, reagì con un rifiuto. “Giunsero contadini allo stremo delle forze. In quei decenni di fine secolo si calcolava che il 23% dei bambini nati in Trentino morisse durante il primo anno di età e che la vita media in regione si aggirasse attorno ai 36-37 anni. Solo il 51,9% dei nati vivi in Trentino raggiungeva i 20 anni di età. Il 13% dei bambini moriva per una patologia che i medici di allora definivano “debolezza congenita” e descrivevano quasi si trattasse di moribondi a causa della fame” (R. M. Grosselli: Noi tirolesi, sudditi felici di Don Pedro II, Porto Alegre 1999 pp. 37/50) I Beozzo tennero duro. Lavorarono nelle piantagioni di caffè e di mais, forse ebbero anche un pezzo di terra propria, da bonificare e rendere adatta all’agricoltura, ma non fecero fortuna. Così nella primavera del 1920 decisero di far ritorno in patria “Voglio tornare in patria per istruir la giovin prole”, diceva Cipriano. Delusi, certo, ma non arresi, anzi con una segreta speranza, un altro sogno da inseguire. “Fior di piera mi dà coraggio / di ritornare al suol natio / dove da secoli i nostri padri / hanno trascorso i suoi placidi dì”. Questi pochi versi tenuti a memoria da Giulietta Beozzo, una nipote di Cipriano, ci fanno intuire di che sogno si trattasse: ARIONE 23 L’ 24 ARIONE L’ Romano Beozzo. malridotti da essere irriconoscibili “Me zia Maria, quasi quasi la coréva a seràr el portòm, pensando che fussa zìngheni”. Altro che “placidi dì”. Eppure questi uomini il coraggio di andare avanti lo trovarono. Anche un fratello di Cipriano, Romano, andò a cercar fortuna nelle Americhe . Partì verso la metà degli anni venti per rag- giungere la Patagonia, lasciando in patria la moglie, una figlia di pochi anni e una appena nata. Doveva salpare dal porto di Genova l’11 Ottobre 1927 con destinazione Buenos Aires a bordo del piroscafo Principessa Mafalda ma, per una serie di ritardi, non riuscì ad imbarcarsi e dovette aspettare alcuni giorni per trovare un nuovo imbarco. La storia si dice che Cipriano e la sua famiglia si portassero in patria un baule pieno di un minerale luccicante che speravano fosse oro. Non era oro, quei “fiori di pietra” non erano nulla di prezioso e così Cipriano, sua moglie e i suoi figli il coraggio lo dovettero trovare nel lavoro e nell’intraprendere altre avventure. Ma questi versi ci dicono anche altre cose: che, come era servito il coraggio per partire, bisognava trovarne anche per ritornare, per ammettere con se stessi e con gli altri di aver fallito, per ricominciare. Certo non deve essere stato facile, anche perché l’ideologia fortemente conservatrice che impregnava la cultura del modo contadino, non era tenera con chi non sapeva stare al proprio posto, con chi si avventurava verso altri lidi, con chi cercava di migliorare la propria condizione rompendo gli schemi e le consuetudini del contesto sociale. (Ricordate l’ideale dell’ostrica di Verga?) L’accoglienza non fu certo delle migliori: chi era rimasto si trovava a combattere ancora con i problemi di sempre, accresciuti in gravità (se era possibile) dal fatto che anche da Aldeno era passata la guerra (tra l’altro i Beozzo erano partiti sudditi dell’Imperatore Francesco Giuseppe ed ora si ritrovavano cittadini italiani sudditi di Vittorio Emanuele III). Racconta Giulietta che quando i Mericani giunsero ad Aldeno, erano così stanchi e La storia Fu una fortuna. Infatti, un paio di settimane dopo, il Principessa Mafalda affondò al largo delle coste brasiliane portando con sé 314 persone delle 1274 che trasportava. Raccontò Romano al suo ritorno che, quando, alcuni giorni più tardi, la sua nave passò per quelle acque, fu un momento di grande commozione. Romano rimase in Argentina per poco più di un anno, lavorando alla costruzione di strade e ferrovie, ma il clima tremendo di quei luoghi e la scarsità di guadagni lo fecero ritornare. Come si diceva di molti emigranti costretti a rientrare in patria “no ghe féva le arie”. Rosetta, la figlia che era in fasce alla sua partenza, racconta che era un po’spaventata dalla presenza di quell’uomo che le era estraneo e dormiva con sua madre. Anche per Romano le peregrinazio- Valerio Beozzo. Patagonia 1927. ni non erano finite: negli anni successivi emigrò in Francia, dove lavorò in una fabbrica di cioccolato e successivamente in Belgio, dove fece il minatore. Nonostante tutte le difficoltà, la fame, gli stenti, Rosettae Giulietta hanno un bellissimo ricordo di Romano. Un padre amorevole e aperto, molto attento ai bambini, ai quali raccontava storie e avventure: “Ogni anno organizzava una gita a Cei, raccogliendo i cugini e tutti i bambini del vicinato. Si partiva a piedi in dieci, quindici. La cosa bella per i bambini era pernottare fuori casa. Dormivamo in un fienile a Bellària e poi, il giorno dopo, andavamo a giocare sulle rive del lago. Per noi era un evento così straordinario e tanto atteso, che molte volte, prima di addormentarci, per pregustarlo ce lo f acevamo raccontare: «Papà, dime come che sarà quando narém en Zéi…»”. Storia di Valerio Uno dei figli di Cipriano Beozzo, Eugenio, fu il primo sindaco di Aldeno nel periodo immediatamente successivo alla fine della seconda guerra mondiale. Il più giovane, Valerio, si stabilì e visse ad Aldeno dopo una lunga e drammatica odissea. Ne ho parlato con Remigio, il figlio maggiore. - Che cosa ti raccontava tuo padre degli anni della sua giovinezza? - “Non furono certo anni facili. Un secolo fa la vita nei paesi del Trentino, dove le famiglie erano numerose e la terra non bastava a sfamare tutti, era dura. Alcuni se ne andavano lontano, sperando di far fortuna in luoghi da cui arrivavano notizie incoraggianti di conoscenti già partiti. Anche i miei nonni, Cipriano e Pia Tonolli, emigrarono in Brasile agli inizi del Novecento, con ARIONE 25 L’ 26 ARIONE L’ dovuta durare due anni e che si protrasse invece per ben 8, in giro per l’Europa, fino al 1946. Nel 1939 fu mandato a lavorare dal Comando alpino sul Doss Trento, alla costruzione della strada degli Alpini, con la mansione specifica di carpentiere minatore. Vi rimase fino al 1942, quando le vicende della guerra costrinsero il Comando a sospendere i lavori sul Doss Trento e a impiegare i soldati altrove. La compagnia degli alpini del Doss Trento, e quindi anche mio padre, fu spedita in Francia a presidiare la regione di Grenoble, occupata due anni prima dai Valerio Beozzo in alto a destra. Tedeschi. L’8 Settembre 1943 fu fatto prigioniero dai Tedeschi insieme ad altri commilitoni. I prigionieri italiani furono subito utilizzati per la ricostruzione di ponti e di strade che i bombardamenti alleati avevano distrutto. Avevano anche il compito di costruire barriere minate lungo le vie principali. Dopo lo sbarco alleato in Normandia del Giugno 1944, le notizie della presenza angloamericana in terra francese si diffondevano clandestinamente anche presso i prigionieri militari. Con un gruppo di amici alpini, riuscì ad eludere la sorveglianza delle SS e a fuggire. Visse per La storia quattro figli piccoli, sperando di trovare lì terra buona da coltivare. In Brasile nacquero altri tre bambini, ultimo dei quali Valerio, mio padre, nel 1917. La terra era generosa a S. Caterina, nel Nord-est del Brasile, ma il lavoro nelle piantagioni di caffè e di mais era poco redditizio. Nel 1920, radunate le sue poche cose, la famiglia Beozzo s’imbarcò insieme ad altri emigrati e dopo più di un mese di viaggio per mare, approdò a Genova e riprese la strada del paese natale che nel frattempo era entrato a far parte dell’Italia”. - Come ritrovarono Aldeno? - “Gli anni del primo dopoguerra erano anni duri, di miseria per Aldeno, come per tutta l’Italia. Cominciavano però a nascere alcune realtà industriali, come la Montecatini a Merano. Lì trovarono impiego i più grandi dei fratelli Beozzo, che si accasarono in Alto Adige, lavorarono sodo e si crearono un discreto benessere. Eugenio e Valerio restarono invece ad Aldeno a lavorare i campi di famiglia assieme al padre Cipriano, che si divideva fra la campagna e il lavoro stagionale a Merano, alla Montecatini. Mia nonna si occupava della casa e del bestiame. - La relativa tranquillità però non durò molto… - “Nel 1938, a 21 anni, mio padre fu chiamato a fare il soldato negli Alpini a Bassano del Grappa. Così cominciò la sua avventura militare che sarebbe La storia alcuni mesi come partigiano nei boschi della Normandia, aiutato dalla popolazione locale e infine si consegnò prigioniero ai militari inglesi. Fu mandato in un campo di concentramento in Inghilterra, vicino a Cambridge, dove rimase fino alla fine della guerra”. - Poi la guerra finì… - “Sì, ma non era finita la battaglia quotidiana per la sopravvivenza. Ad Aldeno non c’erano né industrie né attività commerciali in cui impiegarsi; si poteva tutt’al più dare una mano in campagna a qualche parente contadino in cambio di un pasto, ma niente di più. Mio padre decise perciò di Cipriano Beozzo. riprendere la via dell’emigrazione: andò in Svizzera dove si adattò a fare i lavori più umili, quelli che gli Svizzeri non volevano più fare. Qui lavorava anche una bella ragazza di Aldeno, Ancilla Maule che era occupata al Burgerhospital di Bema, una casa di riposo per anziani. Ancilla e Valerio si conoscevano già e nel Luglio del 1948 si sposarono. Ma quando mia madre rimase incinta, (il nascituro ero io) la famiglia dovette tornare ad Aldeno, perché le civilissime leggi elvetiche non permettevano agli immigrati di far nascere i loro figli in territorio svizzero. Bisognava ricominciare tutto daccapo. Trovò lavoro nell’edilizia, il pesante lavoro del muratore negli anni Cinquanta e Sessanta, quando non c’era un vero contratto sindacale e l’orario di lavoro era regolato dalle ore di sole: l’estate i muratori lavoravano anche 12 ore al giorno; l’inverno, invece, l’attività veniva sospesa per le avversità atmosferiche e gli operai erano licenziati. Lavorò poi con l’opera Fanfani, una specie di Progettone attuale, che si occupava di allargare le strade e ricostruire i muretti di contenimento danneggiati. Né il duro lavoro, né le avversità fiaccarono la sua forte tempra. Arrivò in buona salute all’età della pensione, quando poté f i nalmente occuparsi con tranquillità dell’orto e del pezzo di campagna comperata con i risparmi degli anni trascorsi in Svizzera. Lo si vedeva soddisfatto nei suoi filari intento a potare le viti, di cui era orgoglioso, o girare per il paese con la sua Ape carica di erba per i conigli, sempre pronto a fare quattro chiacchiere con i compaesani. E aveva finalmente anche tempo per i nipoti, per raccontare loro le storie incredibili di quando girava per le campagne sconfinate del Brasile o, ancora piccolo, aveva attraversato l’Atlantico o di quando, giovane soldato, era riuscito a scappare alle SS ...”. ARIONE 27 L’ Conti in rosso di Stefano Piffer In perenne deficit i conti pubblici di Aldeno a metà del 19° secolo. 1858 il consiglio comunale, su proposta del capocomune, delibera la “provista di N° 8 secchie di corame pei usi di incendi” e di “prolungare di circa 7 pertiche l’acquedotto nella contrada Nepomucena, onde scansare la filtrazione di continuo lamentata nelle attigue cantine e volti”. Il 22 marzo si discute il conto preliminare dell’anno amministrativo 1857-1858. La rendita totale delle entrate è di 2340,58 fiorini; quella delle uscite è di 8558,33 fiorini. L’ammanco di 6217,35 fiorini si sosterrà con una sovrimposta sull’estimo, sulle industrie e sulle rendite. Nella seduta del 25 aprile sono trattati due oggetti: la “revisione e liquidazione del rendiconto del Comprensorio atesino dall’agosto 1853 al 31 gennaio 1858"; “idem del Comprensorio sinistro dell’Arione dal 1 agosto 1853 a tutto febbraio 1858". La rappresentanza all’unanimità nomina quattro revisori dei due conti: Giuseppe Martinelli, Francesco Schir, Francesco Nicolodi e Giovanni Zanotti Muraja. Il 2 maggio si discute della “de- 28 ARIONE L’ molizione dei ponticelli sporgenti sopra le pubbliche strade del paese, nelle viste del pubblico ornato e della sicurezza personale” Il 15 novembre il consiglio comunale si riunisce per “rivedere e liquidare il rendiconto del fondo campanile pei tre anni 1855, 56 e 57”. Il totale del patrimonio è pari a 8460, 99 fiorini. Il 28 dicembre il capocomune propone al consiglio “se sia da far acquisto del bosco di Domenico Zanotti Muraja situato nella Valle degli Inferni […] e ciò in riflesso che in quello il Comune potrebbe avere stabilmente una buona cava da sassi, e sarebbe impedito ad altri di aver ingerenze in quella località, ove si trovano i tubi delle pubbliche fontane, che facilmente potrebbero essere molestati”. Il consiglio approva all’unanimità. Il capocomune propone ancora “se sia da accordarsi a Giovanni Degiusti venditore girovago di fazzoletti e chincaglie, il permesso di tenere in questo Comune un permanente deposito in apposito locale delle sue merci, per cui pagherebbe un annuo contributo di 5 fiorini austriaci”. Il consiglio approva. Il 17 aprile 1859 si discute del La storia Nell’adunanza dell’11 marzo La storia conto preliminare dell’anno amministrativo 1858/1859. L’entrata ammonta a 1300, 69 fiorini, l’uscita a 7221, 77 fiorini, con un disavanzo di 5921, 08 fiorini. Nella stessa sessione si discute del rendiconto del fondo campanile per l’anno 1858. Il totale del patrimonio è di oltre 10.000 fiorini. Nella seduta del 20 agosto si discute, tra l’altro, dell’introduzione “del così detto casaro o casello pella fabbricazione del formaggio”. L’11 settembre il capocomune chiede al consiglio “se sia da appoggiare, o meno, la domanda di Giuseppe Ottolini chiedente il politico permesso per aprire un negozio di pizzicagnolo e di generi coloniali”. Il 16 ottobre il capocomune invita il consiglio a “deliberare intorno alle disposizioni da attivarsi pello spiazzale della Chiesa d’acquisto Friz”. Il consiglio delibera “che sia tolta l’alberatura, indi levata la terra innutile e cessa all’orto della canonica, e poscia eseguito lo spianamento ed abbattimento d’una parte dei muri. Il lavoro sarà eseguito per turno gratis dai possidenti”. Il 12 novembre il consiglio è convocato per discutere “sul conto preliminare dell’anno amministrativo 1859/60 e stabilirne quindi le rendite e le spese”. L’entrata ammonta a 1230, 14 fiorini, l’uscita a 6102, 94 fiorini. Il 4 gennaio 1860 il consiglio dibatte “del modo di dare esecuzione al progetto di collocamento d’una fontana nello spiazzale alla Croce, mediante l’acquisto d’un pezzo di orto dalla signora Ida Rungg nata de Zambelli” e “se sia di indispensabilità la costruzione di uno castello della campana della torre […] ovvero per intanto solo procedere a rattopparlo, e tirare innanzi. Il 12 febbraio il consiglio decide, tra l’altro, “se sia accordabile il prezzo difiorini 60 austriaci pella costruzione del nuovo castello pella campana della torre, in senso all’offerta di Domenico Micheletti falegname”. Il 2 marzo, al punto 2, il capocomune chiede alconsiglio “se utile sarebbe che venisse generalizzata la coltivazione dei fruttari in questa campagna, e se quindi a spese comunali si avesse a far provista di circa 400 piante dallo stabilimento Bourdin di Milano, od altro ben creduto, facendone poi distribuzione a chi le volesse fare acquisto, verso ilrimborso entro il prossimo giugno”. La proposta viene differita ad altra sessione. Il 22 aprile viene presentato il rendiconto dell’amministrazione della Chiesa per il quadriennio 1856-1859. Il 7 giugno, “attesa la critica situazione, in cui trovasi questo paese per la assai poco soddisfacente riuscita dei bachi da seta” il capocomune propone “che starebbe nell’interesse del paese il combinare una società di possidenti e coltivatori” per la raccolta delle sementi per il 1861. Per seguire l’affare vengono nominati Francesco Nicolodi, Giacomo Giacometti, Giovanni Battista Mosna e Giovanni Perini Il 23 novembre il capocomune presenta il conto preliminare dell’anno 1859/1860. L’entrata ammonta a 1117,2 fiorini, l’uscita a 5643,05 fiorini, con un ammanco di 4525, 43 fiorini. ARIONE 29 L’ Meglio a piedi di M. Chiara Giovannini Scolari e studenti di Aldeno in prima fila nei comportamenti virtuosi per la salvaguardia dell’ambiente e della salute. costruire il futuro di domani.” Lo slogan che si è dato il progetto di Agenda 21 “L’area tra le due città”, organizzato dalle Amministrazioni localidiAldeno, Besenello, Calliano, Nomi, Volano e dalle due Circoscrizioni di Mattarello e Ravina-Romagnano, riassume in sé lo spirito che ne ha determinato la nascita e lo sviluppo. L’iniziativa, che coinvolge tutto il territorio fra Trento e Rovereto, così simile per caratteristiche e problematiche, è nata infatti con lo scopo di creare partecipazione tra la gente, al fine di raccogliere proposte, idee e suggerimenti per migliorare il proprio territorio di domani. E’ un modo per avvicinare e dar voce a coloro che il territorio lo abitano e lo vivono, per conoscere le loro considerazioni e aspettative, riguardo ad alcuni grandi temi che coinvolgono tutti. Nei momenti di incontro pubblici, organizzati, a turno, nei vari paesi, si è così parlato e discusso di infrastrutture, di problematiche sociali, della gestione dell’acqua e della razionalizzazione degli usi energetici, della valorizzazione dell’identità 30 ARIONE L’ locale e della vocazione agricola del territorio, anche sotto il profilo turistico. Nell’affrontare il tema della mobilità, oltre agli incontri collettivi, è stato organizzato, a fine autunno, un concorso rivolto alle scuole elementari e medie di tutto il territorio, al quale hanno aderito le classi delle scuole elementari di Volano, Besenello e del nostro plesso diAldeno. Il tema del concorso era il percorso casa-scuola dei bambini e dei ragazzi, momento, questo, considerato come emblematico nella scelta di una mobilitàsostenibile.Sensibilizzando gli La classe 2ª A, vincitrice del concorso. alunni, e attraverso loro le famiglie, il concorso mirava a far riflettere sul delicato e complesso tema delle scelte sostenibiliin termini di mobilità e sul ruolo fondamentale che anche bambini e ragazzi hanno nel determinare dei cambiamenti permanentinell’utilizzo delle risorse nonrinnovabili e nella riduzione dell’inquinamento dovuto al trasporto privato. A tutte le classi è stato chiesto, per un periodo di tre settimane, di scegliere modalità di trasporto sostenibile per recarsi a scuola. Si consideravano sostenibiliipercorsi fatti a piedi, in bici, con pattini o La scuola “Lavoriamo insieme per IV A - ALDENO pre-gara % gara % auto 5,0 2,9 auto e un pezzettino a piedi 3,0 0,4 car pooling 0,0 0,0 mezzi pubblici 12,0 2,5 piedi o bici 80,0 94,2 La scuola monopattini, con mezzo pubblico (scuolabus-corriera) o con auto privata con almeno tre bambini a bordo (car pooling). Si considerava invece non sostenibile il percorso casa-scuola fatto inautomobile privata con meno di tre bambini. Durante questo periodo è stato monitorato il modo di raggiungere la scuola di ogni bambino mediante la compilazione di un “calendario di concorso” posto in ogni classe, che veniva quotidianamente riempito. Ognuno di questi poi, per ogni classe, è stato confrontato con la situazione precedente alla fase di concorso che, a sua volta, era stata segnata in un calendario di monitoraggio, dove venivano indicate le varie modalità di spostamento di ogni alunno. Vincitrice del concorso è stata proclamata la classe che maggiormente, in valore percentuale, ha migliorato la propriaprestazione di sostenibilità, rispetto alla situazione precedente alconcorso. La vincita è stata attribuita alla classe II A della nostra scuola elementare che, con una partecipazione molto sentita e attenta, è riuscita ad ottenere ottimi risultati. Come infatti indica la tabella, da una situazione di partenza che indicava un 40% circa di bambini che raggiungevano la scuola in automobile, si può notare come questo trasporto sia stato praticamente cancellato a vantaggio dell’andare a piedi o in bici. Più dell’80% dei bambini della classe II A ha infatti raggiunto la scuola in questo modo, un risultato eccellente considerando che si tratta di un gruppo di bambini relativamente piccoli. La classe IV A è stata invece premiata come “classe più virtuosa” visto che, già in fase preconcorsuale, partiva da una situazione ottima, nella quale era quasi nullo l’utilizzo delmezzo privato a II A - ALDENO pre-gara % gara % auto 37,5 4,7 auto e un pezzettino a piedi 0,0 3,9 car pooling 3,4 2,0 mezzi pubblici 0,0 0,0 piedi o bici 59,1 89,4 ARIONE 31 L’ vantaggio del mezzo pubblico o dell’andare in bici. La fase di concorso è addirittura riuscita a modificare ulteriormente in positivo questa situazione, eliminando quasi del tutto l’uso dell’automobile a vantaggio di un modo di muoversi totalmente sostenibile. In generale il concorso ha prodotto in tutte le classi risultati molto incoraggianti e ha dimostrato come,in tutte le componenti della scuola ( insegnanti, bambini, famiglie), sia presente una spiccata sensibilità e attenzione alle tema- tiche relative alla mobilità dei bambini. I dati rilevano infatti un generale e netto aumento delle categorie “sostenibili” a svantaggio dell’uso del mezzo privato, sia nei bambini piccoli che in quelli più grandi. Durante ilconcorso, l’attenzione e l’impegno sono stati molto alti, ma si può sicuramente affermare che i migliori risultati si sono ottenuti dopo tale periodo, con il perseverare diqueicomportamenti corretti che contribuiscono a salvaguardare l’ambiente incui sivive e a guardare un po’ più in là, quando si parla di risorse non rinnovabili. La fattibilitàdel venire a scuola sicuri a piedio in bicicletta, aiutata dalla presenza sul percorso dei vigili urbani edalla creazione deltratto pedonale lungo il torrenteArione, hanno infatti invogliato molti bambini - e con loro le famiglie - a continuare come se la gara non fosse ancora finita, rimpossessandosi del territorio a dispetto delle automobili, così comode ma così poco rispettose della nostra salute e dell’ambiente che ci circonda. ALDENO - MEDIA DELLA SCUOLA pre-gara % gara % auto 31,7 18,1 auto e un pezzettino a piedi 1,5 1,7 car pooling 0,3 0,9 mezzi pubblici 3,4 4,4 piedi o bici 63,1 74,9 32 ARIONE L’ La scuola ALDENO - MEDIA DELLA SCUOLA Il mio Galles di Angela Baldo Pecore, prati e cooperazione internazionale. L’esperienza di una neolaureata, proiettata oltre Manica, nel mondo del commercio equo e solidale. A Società cosa pensa una persona, quando sidice “Galles”?Suppongo che chi non c’è mai stato pensi ad ampie e incontaminate distese di verde, greggi dipecore, gente cordiale, castelli medievalie ad un passato celtico. Quantomeno io lo immaginavo cosìprimadivenirci. E, in effetti, quello che vi si trova, non è molto dissimile da quello che sipuò immaginare.Tuttavia,dopo avervissuto in Galles per un pò di tempo, ricorderò sicuramente molto altro. Una delle cose che certamente non scorderò e che vorrei far sapere anche a chi non è mai stato qui, è che ilGalles è diventato ilprimo Paese Fair trade (in inglese, “commercio giusto”) delmondo. Sono arrivata in questa speciale regione del Regno Unito alla fine di Marzo, grazie al progetto Ellepi Trentino, promosso dalla Provincia Autonoma diTrento e che si inserisceall’internodelpiùampioprogetto comunitario Leonardo da Vinci. Il progetto, cheviene riproposto quest’anno per la seconda volta, vuole offrire a giovanilaureati trentini la possibilità disvolgere all’estero un tirocinio di 4 mesi. Ero laureata da meno diunmese quando ho saputo dell’opportunitàeho pensato: “Perchè no? Potrebbe non essere una cattiva idea, provare a testare quello cheho studiato negliultimitreanni primadibuttarmidinuovo nello studio!”. Così ho fatto le selezioni ed eccomiqui. Da quasi due mesi sto svolgen- do il mio tirocinio presso Itaca, un misto tra un internet café, un progetto giovanieuno sportello diaiuto per la comunità.Anche Itacanasce, inparte, graziealfinanziamento europeo (quello diObiettivo 1 stavolta) e, per altra parte, daunprogetto locale, volto a creare nuovi laboratoridigitalisulterritorio gallese. Itaca, come ilsuo nome intende evocare, ricordandocilapatria di“quell’uom di multiforme ingegno” che lascia la suaterra “per seguir virtute econoscenza”, èunluogo familiare, la casa, il porto sicuro, per tutta la comunità. Come dicevo, oltre ad essere un internet café gratuito e aperto a chiunque, organizza corsi dicomputer, eventieducativiediintrattenimento per iragazzi e molto altro. Il mio tirocinio qui, in realtà, consiste divarie collaborazioniche intrattengo conorganizzazionilocali, a partire da quella col Fairtrade Wales ossia ilcomitato che sioccupa diquello che in Italiaè conosciuto come Commercio Equo e Solidale. Collaborando conloro, da profana ma convinta sostenitrice, sono diventata promotrice consapevole delcommercio equo. IlRegno Unitoèunodeglistatimaggiormenteim- ARIONE 33 L’ 34 ARIONE L’ tenzione e mettere in risalto che i prodottisono diversidaglialtri; tuttavia, se il commercio equo vuole crescere e diventare un concorrente realedelcommercio tradizionale, deve entrare a pieno nell’offerta commerciale, pur mantenendo fieramente il suo status di diversità). Oltre a questo, molte linee di prodotticertificatisonoprodottidamarchidelcommerciotradizionaleo dal marchio del supermercato stesso, andando cosìa moltiplicare l’offerta dell’equo. Il punto d’arrivo diun’attenzione così spiccata per la cooperazione internazionale,che vuole trasformare iltradizionale commercio globaleinuno piùevoluto, incuiiPaesi in via di sviluppo possano cominciareagiocarecomeveriattorienon come pedine mossee sfruttate dagli stati che oggigestiscono gli scambi a livello mondiale, è stato quello di voler ottenere la certificazione di paese Fair trade. I cittadini devono impegnarsi a soddisfare una seriedicriteri, come usarequanto piùpossibile iprodotti certificati Fair trade, promuoverli, spiegare perchè è importante e fornire le prove dell’impegno profuso a FLO (Fairtrade Labelling Organizations), l’organizzazione che gestisce il marchio internazionale Fairtrade. Questoproposito èstato realizzato a piccolipassi, iniziando a ottenere tale certificazioneper i comuni, lecontee,leorganizzazioni, le scuole, le università. E finalmente, dopo 4 annidi impegno, quest’anno èstata spedita all’organizzazione competente tuttala documentazione per ricevere la certificazione. Per quanto riguarda me e la mia esperienza di tirocinio, oltre ad essere esaltata per aver preso parte adun’iniziativacosìsignificativa, ho scoperto diaver voglia diproseguire a occuparmi di questo settore, all’universitànell’immediatofuturo e magarinellavoro inunfuturo un pò più lontano. E poi nonmi dispiacerebbe seAldeno, ilTrentino, l’Italia intera magari, cominciassero a porsiunobiettivo simile aquello per cui il Gallesha lavorato per annie a cui stacontinuando alavorare. Unavoltarimpatriata, saròinprimalineaper promuovere questo progetto. Società pegnati nello sviluppo e nella promozione diquesto modo alternativo e veramente equo di commerciare neiconfrontideiproduttorideiPaesi in via di sviluppo, fin dai suoi albori, negli anni ’80. Oxfam, Traidcraft e le altre organizzazioni inglesi promotrici del commercio equo, hanno fatto scuola anche a paesi relativamente nuovi a questo tipo di iniziative, come l’Italia. Il mercato ingleseè stato ed èuno dei più permeabiliaiprodotti certificati Fairtrade ma, daglianni ’80, quando leprimeassociazioniolandesi, tedeschee, appunto, inglesihanno iniziato amuovereiprimipassi, esso si è esteso in numerossissimi paesi in tutto ilmondo erappresentaunmercato sempre più in espansione, soprattutto nei paesi in cui è arrivato relativamente da pochi anni, come appunto Italiae Spagna. Ho constatato personalmente che, oltre a poter trovare i prodotti delcommercio equo nei supermercati, come succede da noi, qui è davvero possibile trovare una gammapiuttosto ampiadiprodotti. Non solo, o non soprattutto, quelli non raffinati, semplici, come zucchero, caffè e cacao, ma frutta fresca, barretteaicereali, torte, biscotti, succhi difrutta,alcolicievestitiprodotticon cotone “equo”. Più o meno come quello che troviamo nelle nostre Botteghe del Mondo, solo che qui sitrova neisupermercatipiù importantidelpaese e iprodottiequisono integratinell’offertadeiprodotticomuni, nonraccoltiinun’isola delnegozio a parte (anche se questo, forse, potrebbe servire ad attirare l’at- La bottega chiusa di Mattia Maistri Ha cessato il lavoro la macelleria Maistri, una bottega vecchia di due secoli. Una perdita collettiva, se si considera la funzione sociale dell’artigiano, sacrificata alle ragioni del consumo frenetico. Un posto di lavoro precario Società creato nella grande distribuzione distrugge cinque posti di lavoro stabili nel commercio di prossimità. Perché accettarlo? (Serge Latouche) Forse non tutti i lettori de L’Arione conoscono il pensiero di Serge Latouche e di certo molti non capiranno il motivo per cui venga citato proprio sul nostro semestrale. Eppure, nella breve storia che sto per raccontare, si parlerà anche della filosofia diLatouche, così come di mastri artigiani, di economia, di maiali bolliti. E di un bambino, che a sei anni comprerà al mercato di Verona la sua prima bestia, che non dimenticherà più. *** Il 1982 è un anno particolare per la famiglia Maistri, proprietaria del macello, del laboratorio per la lavorazione delle carni e dello spaccio commerciale, situati all’incrocio tra via Spagnolli e via Grezz, nella parte vecchia del paese. È l’anno in cui vengono conclusi alcuni lavori per ampliare il negozio e rispondere alle nuove esigenze che il mercato impone. Durante l’abbattimento diunmuro interno, viene fatta un’inattesa scoperta. Proprio lì, sotto la calce di una parete, viene rinvenuto un Lo storico arco alle spalle di Claudio Maistri. Macelleria Maistri, la ricorderemo così. arco, che in passato molto probabilmente serviva per collegare l’edificio alla strada principale, quella che da sud, dal Caf, portava direttamente inpiazza dellaTorre, nel centro del paese. L’arco, da quel momento, diventerà parte integrante della macelleria, fino a quando non verrà chiusa, alla fine del 2007, dopo più di due secoli di attività. Bisogna, infatti, tornare con la mente al 1771, quando Andrea Maistri, discendente di una famiglia trasferitasi inTrentino dalla Valpolicella, aveva ottenuto un regolare permesso di apertura negocio proprio sulla strada che portava alla ARIONE 35 L’ 36 ARIONE L’ cate all’aria, prima di essere vendute agli strazàri, gli straccivendoli. L’economia della vendita delle pelli, ancora prima di quella della carne, coinvolgeva l’intero territorio circostante, poiché la maggior parte dei capretti proveniva da Cimone. In questo modo, il macello aldenese si trasformava per forza di cose in un luogo di socialità obbligata, dove era possibile anche fare i conti con le fortune e con i rovesci delle famiglie. Tracce della tradizione si rinvengono fino agli anni ’80, in certi testamenti di anziani, che lasciano ai nipoti l’esplicita disposizione di saldare il debito contratto con la macelleria. El bechèr, dunque, non era soltanto l’addetto alla vendita delle carni. Anzi, ad essere precisi, era tutto fuorché questo. La sua figura professionale, come detto, passava attraverso la vendita dei capi, il commercio delle pelli, ma anche attraverso la maestria nella lavorazione della carne. Capacità che veniva riconosciuta dai compaesani, i quali mostravano un deferente rispetto neiconfronti di quel mastro artigiano dailunghi stivali e dagli affilati strumenti da lavoro infilati nella cinta. D’altra parte, quando sul paese scendeva l’inverno e veniva il tempo di uccidere il maiale, per le sue mani passava il benessere di interi nuclei familiari. Era lui che veniva cercato per dirigere il lavoro degli uomini e delle donne coinvolti nel rito dell’abbattimento, perché nulla poteva andare storto, dato che il ma- Claudio con il padre Francesco. iale rappresentava una ricchezza inestimabile per quell’economia rurale. Ed allora tutto doveva essere svolto alla perfezione: dal posizionamento della mèsa su cui si metteva ilmaiale ucciso per raccoglierne il sangue col quale confezionare i sanguinacci o cuocere la bèca de sangue, alla scottatura dell’animale con l’acqua bollente per raccoglierne più facilmente le setole dalle quali ricavare pennelli e spazzole, all’incisione chirurgica per recuperare le frattaglie, fino ad arrivare, dopo qualche giorno di asciugatura nei vòlti, alla spolpatura vera e propria, operazione nella quale il macellaio doveva esprimere tutta la sua perizia. Benché sia sensibile alla violenza e sia uno scarso mangiatore di carne, il racconto di quelle azioni rivive nella mia mente con tratti quasi nobili, degni di profondo rispetto per quel mondo lontano, non necessariamente superato. Quando, infatti, dalla voce di Società Torre. Le vicende, che da quel lontano 1771 conducono la famiglia dei Maistri, ramo dei Chèchi, al 2007, sono contrassegnate da alterne fortune e da generazioni di bechèri, macellai, costretti a confrontarsi con l’evolversi dello sviluppo economico e scientifico del nostro Paese. Il lavoro che contraddistingueva Andrea, cioè colui che aveva aperto lo spaccio alimentare, è solo un lontano parente di quello che ha impegnato per decenni Claudio, la persona che quello spaccio ha dovuto chiuderlo, a causa diun “buco generazionale”, come dice lui, che ha fatto saltare la tradizionale filiera familiare. Eppure tra ilfondatore e l’ultimo erede è possibile ancora trovare un filo rosso di continuità, che ci consente di viaggiare negli anni e tracciare il ritratto di un mestiere che in origine non era quello del venditore di carni, come potremmo pensare oggi, ma qualcosa di più ampio. Il macellaio era, prima di tutto, un commerciante di bestiame, che fondava il suo lavoro sulla compravendita stagionale dei capi e sul commercio delle pelli. La pelle di capretto, ad esempio, era preziosa quanto i bachi da seta e il suo valore è rimasto immutato per decenni, almeno fino agli anni Cinquanta, diventando la prima fonte di reddito per la famiglia. Nel periodo in cui si procedeva all’uccisione dei capretti, era possibile arrivare anche a cinquecento capi abbattuti nell’arco didue mesi. Le relative pelli venivano stese e sec- Claudio e Francesco dietro il banco. Società Claudio traspare l’immutata emozione del bambino che a sei anni accompagna il padre a Verona al mercato dei bovini e riceve il permesso di comprare il suo primo capo, capisco che con la storia bisogna procedere cauti. Perché dietro quei gesti e quelle immagini non c’è soltanto la memoria di un uomo a cuipiace raccontare aneddoti personali, ma c’è un mondo più vasto, nei confronti del quale vanno banditi sia l’inutile retorica degli elogi, sia l’irrisione denigratoria di chi li considera acqua passata. È a questo punto della narrazione che entra di soppiatto Latouche, quando il boom economico esplode in Italia ed arriva anche in Trentino. Quando le macellerie e i macelli dei Maistri si rinnovano e vengono ampliate le vecchie sedi. Quella storica di Aldeno e quelle successive a Rovereto, a Trento, a Romagnano, a Besenello. Di corsa arrivano i grandi consumatoridi carne e la figura del bechèr che tratta bestiame vivo e vende pelli, è definitivamente so- stituita da quella del macellaio che prepara e vende la carne. Molta carne, sempre dipiù. Gli anni Settanta e gli anni Ottanta sono anni di consumi crescenti e di lavoro incredibile. E di soldi, ovviamente. Qualcuno, in Italia e pure in Trentino, vuole cavalcare l’onda lunga dell’allevamento intensivo, sul modello della catena di montaggio. La bestia diventa merce e il mercato punta alla quantità. Il sogno quantitativo solletica per un attimo anche i Maistri, poi però la ragione ha la meglio. Si capisce che il modello francese o quello padano non possono sopravvive- re tra le nostre montagne, poiché creano negli allevamenti più problemi che benefici. E si cerca di trovare una nuova via. Claudio si perde nelle carte, nei protocolli di controllo, per trasformare la sua azienda in una moderna bottega artigiana. Si comincia a parlare sempre più di filiera corta, di qualità, di responsabilità, cercando di concretizzare l’utopia di un’azienda che unisca tecnologia e tradizione. Proprio come indicato da Latouche. Tuttavia le storie non sempre hanno un lieto fine. Soprattutto quelle vere. Così può accadere che la macelleria dopo due secoli di attività chiuda le serrande ed a Claudio rimanga in bocca il sapore acre di chi, suo malgrado, ha dovuto rinunciare. Per realismo, soprattutto. In me, pur semivegetariano e tecnologico, indugia sulle labbra ancora quella domanda: perché accettarlo? La risposta a tutti coloro, tra noi, che questo (folle) mondo contribuiscono a costruire. Euro dopo euro. L’antico lavoro del bechèr. ARIONE 37 L’ Educare di Daniele Morandini* Famiglia e genitori non possono rinunciare al compito dell’educazione. E’ un dovere fondamentale consegnare ai ragazzi gli strumenti per una vita giusta e vera. Eventi tragicidicronaca diquesti ultimi periodi che coivolgono ragazzi giovani cihanno fatto drizzare i capelli: come possono tre ragazzini adolescenti uccidere una coetanea quattordicenne per motivi a dir poco leggeri e neanche rendersi conto della gravità del fatto? Ultimamente le notizie di uccisioni, di abusi di droghe, di violenze tra giovani hanno assunto proporzioni preoccupanti, riempiono i giornali e ci si chiede dove andremo a finire di questo passo. Anche osservando i giovani dei nostri paesi spesso assume rilievo il loro nonaver limiti, non rispettare le regole e le persone, e la fatica che i genitori e le istituzioni fanno nel trasmettere loro dei valori. Il Papa, in questi ultimi mesi ed in diverse occasioni, ha sottolineato come l’educazione sia per tutti un’emergenza. Lo ha scritto anche in un documento recente rivolto alla diocesi di Roma: “Educare non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative, 38 ARIONE L’ confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Viene spontaneo, allora incolpare le nuove generazioni, come se i bambini che nascono oggi fossero diversi da quelli che nascevano nel passato. Si parla inoltre di una frattura fra le generazioni, che certamente esiste e pesa, ma che è l’effetto, piuttosto che la causa, della mancata trasmissione di cer- tezze e di valori...” In queste poche righe non intendo cadere nella tentazione di cercare colpevoli “sempre altri” o soluzioni facili ad un problema che non ne ha, ma di sottolineare alcuni aspetti dell’educazione che ritengo molto importanti. Il primo, che ogni educatore dovrebbe sempre curare con attenzione, èl’educare all’amore: chi intende educare deve prima di tutto amare le persone. I primi educatori, che sono i genitori, dovrebbero amarsi tra di loro e amare i loro figli. L’esperienza d’amore Don Daniele, al microfono, sprona i partecipanti alla tradizionale biciclettata di primavera. Società Educare! Società che un figlio fa con i propri genitori lo segna per tutta la vita e nessuno riesce ad amare gli altri se prima non è stato amato. Chi ama dona se stesso agli altri, impara ad essere altruista e supera gli egoismi che sono insiti in ogni persona. L’altro viene quasi prima di me stesso. Un secondo aspetto, che reputo importante, è educare alla Verità. Sarebbe ben poca cosa se alle domande fondamentali che ogni ragazzo sipone, si rispondesse solo con nozioni e informazioni. C’è una verità che è guida nella vita e senza la quale risulta difficile trovare un senso nel proprio essere. Tra queste verità che è importante trasmettere c’è anche Dio. La vita, per tutti, rimane un mistero, ma l’esperienza di una fede vera, concreta, legata alla vita quotidiana, diventa indispensabile per costruire un bagaglio di valori e di risposte fondamentali ai grandi “perché” che l’esperienza uma- Tutti in bici! Tiro alla fune, una delle tenzoni per il Palio dei Rioni. na sempre riserva ad ognuno. Terzo, manonmeno importante nella nostra società, è l’ educare al limite. Non è facile per gli educatoritrovare ilgiusto equilibrio tra libertà e disciplina. Senza regole di comportamento e di vita, fatte valere giorno per giorno anche nelle piccole cose, non si forma il carattere e non si viene preparati ad affrontare le prove che non mancheranno mai nella vita. Si ha la sensazione netta che ragazzi e giovani abituati a fare quello che vogliono, costruiscono lentamente una vita che deve sempre puntare ad “altro” e ad esperienze sempre più forti e rischiose che spesso non rendono felici e appagati, ma abbisognano prestissimo di un’altra esperienza altrettanto forte e irripetibile. In modo particolare i genitori devono porre dei paletti fin da quando i bambini sono piccoli: certo, debbono avere fiducia, rischiaresulla libertà, ma anche segnare il cammino, educare ai limiti. Se desideriamo che le nuove generazioni siano migliori della nostra, credo che ognuno di noi non debba tirarsi indietro di fronte al dovere di educare. Buon lavoro a tutti, ognuno nel proprio ambito, con l’augurio che il bene delle persone possa esser obiettivo uguale per tutti noi. *Parroco di Aldeno, Cimone e Garniga Terme ARIONE 39 L’ La luce dal cielo di Daniele Morandini* Nuova illuminazione alla Grotta di Lourdes. Funziona con pannelli che ricevono energia dal sole. la sera alla grotta, sopra il Maso della Canòva, trova una lieta sorpresa: l’illuminazione funzionante. La storia della grotta risale agli anni‘40 delsecolo scorso. Infuriando la seconda guerra mondiale, la classe del ‘23 fece voto di consacrarsiallaprotezione della Madonna, per chiederedi tornare vividalle miseriedellaguerra.Cosìfuche, con l’aiuto di don Camillo Orsi, trovarono il sito sopra la Canòva come adatto per ricrearvi una piccola Lourdes. Dopo intenso lavoro, la grotta fu pronta ad accogliere e intronizzare lastatua dell’Immacolata e quella disanta Bernardetta, la prima domenica diMaggio del 1942. La grotta purtroppo resta sconosciuta anche oggi a tanti aldenesi, soprattutto alle nuove generazioni e alla nuove famiglie, anche se è raggiungibile a piediin 20 minuti dalla piazza della Chiesa. La parrocchia, grazie alla copertura economica del Comune di Aldeno e all’autorizzazione del proprietario del terreno, Ivo Baldo, ha realizzato un sistema di illuminazione fotovoltaico che, attraverso dei pannelli solari, permette tutti i giorni dell’anno di avere la grotta illuminata e accogliente per tutti ipellegrini devoti. L’invito è di andare a visitarla, magariper unapasseggiata con tutta la famiglia, per dire una preghiera e chiedere a Maria la protezione per tutta la nostra comunità. *Parroco di Aldeno, Cimone e Garniga Terme 40 ARIONE L’ Società Da qualche settimana chi va Società Trentina Frutta: lavori in corso di Enzo Dolzan La concretizzazione di un progetto cooperativo non deve comunque far venir meno i principi dell’agire insieme in un lavoro comune. Riflessioni su un momento particolare della vita cooperativa in paese. Chi transita oggi sulla strada Economia provinciale che congiunge Trento ad Aldeno, constata che sono in pieno svolgimento ilavoridi realizzazione delnuovo magazzino della Società Trentina Frutta . Sitratta di un tassello importante, atteso da anni, del progetto di razionalizzazione delle strutture dei Consorzi ortofrutticolidellaProvinciadiTrento, segnatamente, nel caso di specie, della zona a Sud del capoluogo, che sarà ora concentrata in un unico magazzino operativo, con conseguenti, sispera, economie di scala e diminuzione dei costi di lavorazione del prodotto. Ultimate, neimesiscorsi, leopere di movimento terra, si è passati ora alla predisposizione del progetto esecutivo ed al conseguente appalto dei lavori dei singoli lotti, nei quali si articolerà il manufatto. Attualmente sono in corso di esecuzione, da parte dell’Impresa C.S.F. di Rovereto, i lavori di palificazione del terreno, fase propedeutica per la successiva messa in opera delle strutture delmagazzino stesso. L’ultimazione delle opere, La trivella per il consolidamento del terreno paludoso. quanto meno per la parte frigo conservazione, è prevista per l’estatedell’annoprossimo, inmodo da garantire il conferimento e la conservazione della produzione dell’annata 2009. Mauro Coser, Presidente del Consorzio, ritiene che saranno rispettati i tempiprefissati per la realizzazione della struttura: d’altronde la nuova Società, il cui Consiglio diAmministrazione è composto pariteticamente da rappresentanti delle cessate cooperative frutticole SOAe SAV, dopo un’iniziale fase di studio e di conoscenza, attraversa ora unperiodo di stabilità che lascia ben sperare per il futuro. Coser nonsipronuncia ancora sul bilancio dell’annata 2007, che, quanto meno per Aldeno, sconta un andamento meteorologico particolarmente sfavorevole, soprattutto per la grandinata di inizio Luglio, che ha compromesso parte della produzione, un terzo della quale è stata dirottata nell’industria. Soffermandomi sul tema della stabilità e del buon accordo, che sembra ora albergare nella S.T.F., non si può non ricordare le lunghe ARIONE 41 L’ Si pompa il cemento nel sottosuolo. 42 ARIONE L’ E’ oggiancora presente questo valore, prioritario ai tempi di don Guetti? Non sempree non dappertutto, almeno a giudicare da quanto si sente o si legge. Al riguardo, mi sovviene un aneddoto personale, che miveniva spesso raccontato da mia nonna. Si era nel lontano 1922: sua figlia, sorella di mio padre, si era fidanzata con un giovanotto di Pistoia, arrivato inTrentino dopo la fine della guerra. Un giorno, il ragazzo si presenta al paese dei miei nonni, nella Bassa Val di Non. Un vecchietto gli chiede (allora la presenza di un “talian” in valle era una assoluta novità) informazioni sul motivo del suo arrivo ed ottiene assicurazionisia sulle sue intenzioni(poiconcretizzatesiin unfelice matrimonio) che sulla profonda religiosità dei nonesi (visto che era capitato in un giorno di domenica).Al che il vecchietto replica : “Sì, i nonesi sono brava e buona gente.Amano la religione, il buon Dio e tutti i Santi, ma ne venerano soprattutto due : il dio soldo e la madonna banconota”. Si era, ripeto, nel 1922. La cooperazione, inTrentino, faceva, si può dire, i primi passie trovava terreno fertile nelle condizioni economiche disagiate, sia della maggior parte delle famiglie che della società civile. Però il buon Francesco, così sichiamava l’interlocutore del mio futurozio, avevagiàvisto ilproblema. Oggi la situazione è completamente capovolta: condizioni economiche, in granparte, buone, benessere e lavoro generalizzato: tuttavia non è azzardato ritenere che la generalizzazione di quella considerazione, giàallora“infieri”, possa oggi affievolire, ed in qualche caso far venir meno, il vero valore ed i principi su cuisi fonda la cooperazione! Economia e faticose fasiche hanno portato alla costituzione delnuovo Consorzio. Allargando ildiscorso in unquadro più generale, sia di paese che di settore, pare opportuno, in questo momento, rifarsial significato della parola cooperazione: letteralmente, agire insieme con altri in un lavoro comune. Panzini diceva: “Ho bisogno per moglie... di una donna che sappia cooperare al mio avvenire.” Oppure, nel significato teologico cattolico “cooperare con la grazia” significa seguirne le ispirazioni. Le società cooperative sono caratterizzate infatti dal principio della mutualità, essendo le loro attività, diretteprincipalmente aisoci, volte a conseguire un vantaggio patrimoniale per gli stessi, consistente non solo nelconseguimento di un maggior utile monetario, ma anche in una diminuzione del costo di beni e servizi. Per tutelare il nostro territorio Progetto di Registrazione EMAS per i comuni di Aldeno, Cimone e Garniga Terme. L’EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) è un sistema ad adesione volontaria per le imprese e le organizzazioni che desiderano impegnarsi a valutare e migliorare la propria efficienza ambientale. Per perseguire l’importante obiettivo di tutelare l’ambiente e quindi migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti nel territorio, i Comuni diAldeno, Cimone e Garniga Terme stanno realizzando un progetto unitario di certificazione ambientale per aderire alla registrazione EMAS. La Tutela dell’Ambiente richiede la partecipazione di tutti i soggetti presenti nel territorio comunale, con l’obiettivo unico di salvaguardare ilpaesaggio, con le sue risorse naturali, le specie di animali e piante promuovendo la biodiversità, ridurre l’inquinamento e lo spreco di risorse. Economia Cos’è l’Emas? Emas è una normativa europea ambientale, indicante dei requisiti e dei parametri che i nostri Comuni devono perseguire al fine di potenziare e migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali. Emas è stato introdotto con regolamento Europeo ed è una scelta volontaria di miglioramento. Emas trova fondamento in ini- ziative ambientali già consolidate da anni, infatti già a partire dalla fine degli anni Ottanta, l’azione ambientale comunitaria si propone di integrare nelle diverse politiche comunitarie le esigenze ambientali. La politica ambientale parte quindi da lontano e oggi è arrivata anche nei nostri Comuni diAldeno, Cimone e Garniga Terme. I Comunirappresentano infatti gli attuatori ultimi di molti contenuti della politica ambientale comunitaria e sicuramente rivestono un ruolo fondamentale per intervenire concretamente a favore dello sviluppo sostenibile. I nostriComunisitrovano quindi a occupare una posizione chiave e a detenere un’importante responsabilità nei confronti della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Quali sono gli obiettivi del progetto? I Comuni di Aldeno, Garniga Terme e Cimone hanno intrapreso lo sviluppo e l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale EMAS per acquisire stru- menti che possano facilitare la gestione dei compiti istituzionali in materia ambientale. Il progetto, si pone in sinergia e continuità con altre iniziative finalizzate alla tutela ambientale e alla promozione dello sviluppo sostenibile già attive nei tre comuni. Gli obiettivi del progetto possono essere articolati in queste azioni: 1. Attuare concretamente il controllo del patrimonio ambientale attraverso un sistema di gestione certificato che sia anche garanzia di tutela per i cittadini del luogo, profondamentesensibilialle tematiche collegate al territorio. ARIONE 43 L’ 2. Impegnare la struttura organizzativa del Comune nel miglioramento dell’efficacia nell’uso di risorse e prevenire gli effetti negativi di una gestione non modulata nei confronti della popolazione residente. 3. Migliorare le condizioni generali del territorio per incentivare uno sviluppo ecosostenibile e diffondere all’interno delle strutture e delle realtà presenti una cultura collaborativa della tutela ambientale. 4. Adottare buone pratiche ambientali perché il loro uso consolidato sia garanzia della persistenza di quelle caratteristiche che fanno dei Comunitre centri di notevole interesse abitativo. 5. Rappresentare un punto di riferimento ed un esempio per i cittadini e gli operatori economici del territorio per avviare successivamente un programma EMAS. Quali sono i vantaggi per i cittadini? - Miglioramento generale della qualità della vita dei cittadini e salvaguardia dell’ambiente per le generazioni presenti e future; - Garanzia del pieno rispetto normativo e trasparenza delle procedure ambientali; - Ottimizzazionee riduzione dei costi di gestione, con conseguente aumento delle risorse da investire in altre attività; - Incentivazione dello sviluppo economico del territorio con notevoli potenzialità del mercato locale e turistico; - Miglioramento della condivisione di tematiche socialie ambientali da parte dei soggetti coinvolti. Chi è coinvolto nel progetto? Il Sistema di GestioneAmbientale, incide nelle scelte organizza- tive e gestionali dei nostri tre Comuni, in maniera diretta sulle strutture gestite da terzi per conto dei comuni: palestre, centro servizi, scuola elementare ecc., in modo indiretto su attività commissionate a terzi, garantendo i collegamenti con le altre attività di rilievo condotte sulterritorio comunale. Nella ricerca unica dello sviluppo sostenibile i Comuni condividono problemi e strategie con tutti gli attori presenti nel territorio: cittadini, operatori economici, associazioni, insegnanti e ragazzi delle scuole. Tutti i cittadini sono coinvolti nelle scelte dei Comuni al fine di raccogliere critiche e suggerimenti e far si che l’obiettivo della certificazione ambientale diventi un processo di partecipazione per ripartire e raggiungere gli obiettivi di miglioramento. Secondo quanto stabilito dal Decreto Legge 25 giugno 2008 n. 112 dal 26 giugno 2008 la validità della carta d’identità è elevata da 5 a 10 anni. Tale norma si applica anche alle carte di identità in corso di validità alla data del 26.06.2008, le quali verranno rinnovate dall’Ufficio Demografico mediante apposizione di una nota di convalida attestante la nuova data di scadenza. Non necessita la presentazione di nuove fotografie. Ulteriori informazioni potranno essere richieste direttamente all’Ufficio Anagrafe del Comune. 44 ARIONE L’ Economia AVVISO VALIDITA’ DELLA CARTA D’IDENTITA’ Al di là della tivù di Paolo Bisesti Genitori e figli, creare occasioni di confronto, senza la mediazione della televisione, per crescere insieme. Il sole diGiugno ci ricorda che Attualità le vacanze sono sempre più vicine e questo vale anche per Progetto Giovani. Sono stati nove mesi molto intensi che ci hanno visto impegnati in tante attività, di natura diversa magari, ma sempre accomunate dalla volontà difavorire nei giovani una più ampia consapevolezza del proprio essere parte attiva di una comunità, unaconsapevolezza che emerge attraverso il rapporto con se stessi, con i propri pari, con gli adulti, con il mondo della scuola, del lavoro, della cultura e - perché no? - anche della politica. Appunto in quest’ottica sono da leggere le varie proposte che hanno animato l’attività di quest’anno. Si è voluto ripartire da quelle iniziative che più hanno lasciato un segno nel percorso, ormai pluriennale, di Progetto Giovani, affiancandole a nuove proposte e graditi ritorni, che hanno rappresentato un’occasione di maturazione personale e collettiva, gettando le basi per relazioni significative e creando occasioni in cui sperimentare ed essere protagonisti. Le opportunità non sono certamente mancate. Il gruppo di giovani volontari, vincitori del viaggio-premio. Ad Ottobre, per il terzo anno consecutivo, Progetto Giovani ha aderito, in collaborazione con la scuola media diAldeno, all’iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo” giunta alla quattordicesima edizione. Per un pomeriggio è stato possibile vedere i ragazzi delle classi terze colorare con iloro cappellini gialli le sponde dell’Arione, impegnati a ripulire la passeggiata che, dal parco comunale, scende fino alla zona dei laghetti. Come da tradizione, Progetto Giovani ha salutato l’anno che finiva, organizzando, in collaborazione con ilCircolo Giovanile Culturale Ricreativo, un torneo natalizio dicalcio a 4, che ha visto partecipare giovanidiAldeno, Cimone e Garniga Terme. Il 2008 si è aperto con il gradito ritorno dell’iniziativa “Nonni al computer”. Come si era sperimentato oltre due anni orsono, è stato possibile organizzare un corso di informatica per principianti, destinato agli “over 50”. Uno dopo l’altro, gli incontri sono diventati un’ottima occasione per legare generazioni diverse in un rapporto cordiale e di reci- ARIONE 45 L’ Il pensiero va naturalmente a “La sfida più bella” percorso di formazione allagenitorialità, sponsorizzato dalPiano Giovanidizona Arcimaga, che ha incontrato, nel corso delle quattro serate proposte, una notevole e significativa partecipazione di genitori, insegnati e persone a vario titolo interessate. Merito va sicuramente alla capacità del relatore, il professore Leonardo Milani, di coinvolgere, appassionare e motivare i partecipanti, offrendo loro un’occasione di dialogo e confronto che vuol essere d’aiuto per la vita in di tutti i giorni. A completare la proposta formativa ha pensato un percorso di riflessione e analisi del mezzo te- levisivo, dal titolo “Non ho bisogno di te…tanto c’è la TV!”, che ha posto l’attenzione sui linguaggi adottati dalla televisione, da noi tanto amata, e sugli inevitabili risvolti che questi hanno nel cammino educativo di bambini, adolescenti e pre-adolescenti. Vorrei concludere proprio su quello che questi progetti hanno dimostrato, al di la di tante parole: magari attraverso mezzi e modi completamente diversi, è diventato sempre più essenziale riuscire a sviluppare unlinguaggio costruttivo, basato sul reciproco confronto, in grado di scavalcare e - perché no? - abbattere quelle barriere che possiamo incontrare, vivendo quotidianamente i ruoli diversi di genitori e figli. Ciao a tutti! Mi presento, sono Chiara Cont, la nuova Referente Tecnica del Piano Giovani di Zona “A.R.Ci. Ma.Ga”. Il Piano di Zona si rivolge principalmente ai giovani ma anche alle famiglie ed ai rappresentanti del mondo associazionistico e del volontariato. All’interno del nostro Piano è stato attivato uno sportello informativo che vorrebbe diventare uno strumento di orientamento e di collegamento tra le richieste degli utenti e chi ha la competenza per fornire risposte qualificate. Vi state domandando a cosa possa servire nello specifico questa proposta? Presto detto! Volete organizzare con il vostro gruppo un progetto ma non sapete come fare? Non riuscite ad orientarvi nelle scelte di vita dopo il diploma? Volete informazioni sulla possibilità di fare un’esperienza di studio o di lavoro all’estero? Nessun problema! Lo sportello “A.R.Ci. Ma.Ga” è proprio quello che fa per voi! Lo sportello di Aldeno si trova presso la sede di Progetto Giovani, ex Scuole Elementari, ed è aperto a tutti il lunedì dalle 17.30 alle 19.30, e-mail [email protected]. Sicura che questa iniziativa sarà davvero utile alla nostra comunità, vi saluto e vi aspetto sia allo sportello che ai vari incontri organizzati dal Piano. 46 ARIONE L’ Attualità proco scambio. Consentire ai giovani di esprimere le proprie conoscenze e capacità, nella consapevolezza di mettersi in gioco per la comunità, rappresenta sicuramente un primo importante passo per essere positivi protagonisti del proprio territorio. Certamente la vita di Progetto Giovani è fatta anche di proposte, che definirei più culturali. E’ il caso delle serate dedicate l’una ad Alcide De Gasperi, in collaborazione con il movimento Punto Europa e l’altra alle problematiche, legali e non, che qualsiasi utente può incontrare operando all’interno della Rete. Ma in fondo sono altri due i progetti che più hanno caratterizzato l’attività diquesti ultimi mesi. El Capitan di Lorenzo Lucianer Palma Baldo, prima donna in Europa, conquistò nel 1979 la vetta del “Capitàn”, l’immenso obelisco di granito nella Yosemite Valley, in California. Un’impresa che ha portato fama all’alpinista aldenese, benché la sua ricerca fosse da sempre improntata alla riscoperta di vie meno note, preziose come gioielli incastonati nella roccia. Dalla casa ai confini del bo- Protagonisti sco, la vista si apre sulla montagna dirimpetto, dall’altra parte della valle: la Paganella, il Brenta, ancora pieno di neve, il Bondone. Una casa-capanna, tanto legno d’abete, arrossato dal sole, il tetto ricurvo che accompagna la volta del cielo. Lo spazio, dentro, il respiro ampio di un luogo al quale il profumo ed il tono caldo delle essenze conferiscono intimità, a dispetto dell’altezza e del volume. Sulle pareti bianche, i quadri sono appesi alti, lo sguar- Sulle Dolomiti, anno 2000. do deve aggrapparsi al muro per raggiungerli. Come terrazzini di roccia che offrono sosta e riposo, nel mezzo della salita. L’arredamento è allusivo, essenziale, paradigma di chi ha saputo sfrondare la vita dal clangore noioso delle inutilità. “Tecnicamente, mi dice Palma, il Bondone è bello solo dalla parte di Aldeno, che si inerpica per rocce bianche in direttissima fin sulla Cima Verde, il Cornetto, il Doss d’Abramo”. Anche ilBondone è Dolomiti, pensava da piccola, quando la maestra Camilla parlava delle albe e dei tramonti rosa sui Monti Pallidi della val di Fassa. Anche sul Bondone la luce prende quegli stessi colori, dietro il campanile. Da bambina vi saliva per un tratto, dalla parte della Bastornada, con una lunga marcia, nel giorno della festa degli alberi, partendo tutti insieme, i ragazzini delle scuole, dal piazzale della chiesa. Non c’era, adAldeno, una tradizione di arrampicata. C’erano le camminate in montagna, le gite sui prati di Cei, di Garniga, delle Viòte, che ricordavano piuttosto le fatiche contadine di chi andava alle alte per falciare il fieno o per far legna, marce finalizzate all’economia della famiglia, e il panorama che si godeva dal Cornét era un regalo in più. L’alpinismo era ancora, negli anni ’50, uno svago per benestanti, lontano dalla cultura dei contadini, come lo era il viaggio fine a se stesso, che non portasse ad un approdo di lavoro o ad una mèta spirituale. Per Palma Baldo, la montagna fu prima di tutto un’attrazione fisica, estetica. I colori che cambiano con le luci e le stagioni, certi gialli, arancioni, rossi, che esaltano le crode con ombre taglienti, come il rasoio luminoso dell’aurora o della sera. Le piante, le varietà del verde, i vapori della pioggia sul terreno caldo dell’estate, i passi attenuati dagli aghi di pino e larice dentro iboschi. Gli odori ed i profumi, i rumori dell’aria e degli ani- ARIONE 47 L’ mali. E le verticalità nude della roccia. Quando le sue mani cominciarono ad afferrare la materia della montagna, gli appigli, i sassi, gli incavi, Palma scoprì in sé la naturalità del gesto, l’armonia spontanea dei movimenti che la portavano in alto. La montagna era fatta per lei e lei era per la montagna. Era figlia di agricoltori: Giuseppe Baldo, suo padre, che fu sindaco diAldeno, lavorava la campagna. Sua madre, Rina, faceva il mestiere delle contadine di allora: figli, casa e campagna. O, meglio, figlie, visto che quattro erano, e tutte femmine: suor Fabrizia, la primogenita, che in casa chiamano ancora conil suo nome, Lucia. Poi Giuliana, Palma e Damiana. Abitavano al Caf, il capo del paese, perché allora era l’ultimo nucleo di case, verso Sud. Da lì si muovevano le giornate di Palma: scolara alle elementari con la 48 ARIONE L’ maestra Camilla Gottardi e quindi alle medie, prima classe la sua, quella del ‘52, ad accedere nel 1963 alla nuova media unificata del preside Mario Bauer. Fu alle magistrali, a Trento, che si concretizzò la sua passione per l’arrampicata, con i primi corsi della SAT, sulle palestre di roccia a Romagnano ed ai Bìndesi, nel 1971. Si era iscritta agli alpinisti d’impulso, una volta capito che quello era il suo mondo, fuori dal paese. Dalle escursioni dei primi approcci, fino alla scalata vera e propria, passò poco tempo. Sapeva di poter disporre di strumenti innati, naturali, per arrampicare. Occorreva solo conoscerli e disciplinarli. Erano tempi ruvidi, per una ragazza, in un ambiente del tutto maschile. L’ironia, le battute, l’avversione nemmeno tanto velata di qualche istruttore erano ostacoli altrettanto duri delle pareti e dei tiri di corda. Il vento del ’68 non aveva ancora mutato la Capucin (Monte Bianco), anni ’90: via Bonatti. Protagonisti Dru (monte Bianco), anni ’90: via Americana. rotta dell’alpinismo. La salita, la montagna, erano allora azione e teatro di un dramma, nella cultura e nella percezione dell’accademia, copioni scritti con le ciglia aggrottate, la penna intinta nel pericolo, nella sofferenza. E quella sua femminilità, che la portava a trasmettere le sue emozioni in un modo diverso dalla maniera rude e laconica dei maschi, costituiva in un certo modo una turbativa, nell’equilibrio di un mondo che si alimentava di coraggio e paura, dove l’obbligo di manifestare quello, quanto di nascondere questa, era la regola. Palma Baldo era brava. Alla naturalità con la quale saliva la roccia, alla spontanea capacità di leggerne le tracce e gli indizi, accompagnava la facilità nell’apprendimento. Imparava presto, lasciandosi alle spalle gli inconvenienti, rubando l’esperienza dai racconti dei maestri, ascoltando, interrogando. Pic Adolphe (Monte Bianco), anni ‘90. Protagonisti Fu presto pronta per le grandi scalate: dopo tre anni di scuola e di preparazione, la prima salita vera: la Via delle Guide sul Crozzon del Brenta. Era il 1974. Bruno Detassis la aveva aperta nell’Agosto del ’35 con Enrico Giordani. E proprio il grande vecchio dalla barba bianca interrogò, a discesa ultimata, nella quiete del suo rifugio ai Brentéi, quella ragazza. Detassis che tracciava vie aperte, affinché gli altri potessero ripeterle, che disdegnava gli arrampicatori moderni, sulle cui orme – era convinto – pochi altri, se non nessuno, avrebbero camminato. Fu sorpreso e un po’ spiazzato: volle sapere tutto, il come, i dettagli dell’impresa di Palma Baldo. L’interesse che Bruno mostrò per ciò che lei aveva fatto quel giorno, fu per Palma un passaporto, il marchio di qualità che il gigante della montagna le aveva donato. Fu come se si fosse aperto un varco nuovo, nella prospettiva di Palma. E le cose difficili, le scalate impegnative, le grandi vie di sesto grado, lunghe, estenuanti, divennero appuntamenti consueti. Gli studi, nel frattempo. Dopo le magistrali, la scuola di tecnico di radiologia, la specializzazione clinica che la portò a contatto con il dramma ed il dolore, dentro le vite degli altri. Ed ancora di più la montagna divenne riparo e ristoro, via di fuga dall’oppressione della quotidiana fragilità. Nella montagna trovò il suo compagno: Giovanni Groaz, erede di una dinastia di guide alpine della val di Rabbi. Sognatore e filosofo, Giovanni, benché scalatore di grande levatura tecnica, uno dei migliori in Italia, capace però di organizzare sogni e pensieri in imprese alpinistiche. Fu subito simbiosi, condivisione di orizzonti. In quell’anno Palma percorse la via di Raffaele Carlesso sulla Torre Trieste, altra gloriosa eredità degli anno ’30, quando la scalata in libera aveva raggiunto la piena maturità, ineguagliata fino agli anni ‘70. Non c’era paura, nei sentimenti di Palma. “Mi è naturale l’arrampicare”, racconta. “Ma la dimensione fisica, la sicurezza e l’eleganza del gesto sono il punto d’approdo di una lunga catena di preparazione che mi consente, allora come adesso, di godere appieno delle grandi solitudini in parete, della magnificenza dei paesaggi, di andare cioè al di là della fatica, di apprezzare nell’asprezza della roccia la bellezza d’un passaggio, la scoperta di una fenditura o di un appiglio”. L’entusiasmo sobrio ma coinvolgente di Giovanni la trascinò da una vetta all’altra in poco tempo: le tre pareti Nord delle Cime di Lavaredo, la Nord del Cervino, sul versante svizzero, la Nord del Grand Jorasse, demarcazione aostana, a quasi 4 mila metri, del confine tra Italia e Francia nel Clocher du Tacul (Monte Bianco), anni ‘90. ARIONE 49 L’ 50 ARIONE L’ sua freschezza di giovane donna, si esaltò l’armonia tra il suo corpo e la roccia, ma dovette imparare e confrontarsi. Osservò gli altri, senza pregiudizi, assorbì per un po’ lo spirito di quell’alpinismo giovane e trasgressivo, fantasioso perché senza scuola, prammatico, che si poneva l’obiettivo di spingere l’arrampicata libera al limite della caduta, attraverso il metodo dell’allenamento continuo, ma lasciando il sasso e l’ambiente puliti. La salita al Capitan non richiedeva, a Palma, tutto questo. Tuttavia esigeva, in notevole misura, di rinunciare alle radici che avevano alimentato la sua esperienza di scalatrice fino a quel momento. Conla stessa confidenza con la quale aveva affrontato le crode dei Bìndesi agli esordi, Palma si adattò al nuovo contesto ed arrivò in cima, con Giovanni e l’amico Franco Perlotto. Era il 1979. Quattro giorni in parete, il ghiaccio nelle fessure e tanta neve alla sommità, la notte sospesi come pipistrelli, tra la roccia, il cielo ed il suolo sempre più lontano. Sonni interrotti, brevi, scanditi da troppi pensieri, l’attesa oppressiva e spasmodica della prima luce, liberatoria, che pone fine all’attesa e ti riporta all’azione. Un’impresa che ebbe eco sui giornali e che la proiettò molto in alto della considerazione degli scalatori, proprio perché donna. Ma per Palma Baldo non è questione di genere. “Non ho mai cercato la competizione”, dice. “Nell’alpinismo non ha senso la competizione, il fatto di essere la prima donna a compiere un’impresa non mi riguarda. Non puoi scalare per fare un record, lo devi fare per te stessa, per coerenza con ciò che sei. Se scegli una via, lo fai perché è prestigiosa, perché attraverso i racconti di chi la ha percorsa ne pregusti il fascino, la sfida tecnica. Questi sono i criteri. Con gli anni ho affinato il gusto, ho imparato a cercare la preziosità di una fessura, la levigatezza di una placca, la lama di un diedro. E questo non lo trovi solo in California: c’è molto di bello anche nelle Alpi, basta cercare, rovistare nei racconti degli altri. Mi attirano gli itinerari meno noti, quelli che si nascondono nelle lacune della storia dell’alpinismo. Nelle Alpi Giulie, ad esempio, trovi un alpinismo che si dilata su orizzonti vasti, che appaga la Petit Capucin (Monte Bianco), anni ‘90. Protagonisti massiccio del Bianco. Tappe di avvicinamento all’Impresa, la ribalta internazionale che pure Palma Baldo non aveva mai cercato: la scalata del Capitan nello Yosemite National Park, in California, ombelico planetario del free climbing. Un granito di 900 metri, montagna sacra dei nativi americani, la sfida più ardua per i più bravi. Palma Baldo fu la prima donna in Europa ad arrivare in cima a The Nose, lo sperone meridionale, la sfida in assoluto più ardua del Capitan. Un’esperienza di rottura, per lei che fino ad allora aveva cercato caparbiamente le salite di scuola classica, le orme dei maestri. A cominciare dal viaggio: 27 anni, il primo volo aereo, la California degli hippies, la trasgressione che si intrufolava nell’arrampicata, capelli lunghi, jeans, colori e musiche, l’odore della marijuana tra le piccole tende piazzate ai piedi della roccia, nel mitico Camp Four, scacciavano i fantasmi grigi e severi della tradizione, i pantaloni alla zuava in naftalina. Anche gli strumenti tecnici erano contradditori e nuovi, gli scarponi in soffitta, le scarpette da aderenza, francesi, come morbidi guanti nei piedi, i chiodi di acciaio speciale, i dadi ad incastro per sfruttare le più piccole fessure senza rovinare la parete levigata. Il mondo irrituale dell’alpinismo americano irruppe come un torrente nella vita di Palma. Incontrò e ne ebbe giovamento la Protagonisti ricerca dello spazio, non sempre soddisfatta in altri distretti delle Alpi. Altri spunti preziosi li ho trovati nei gruppi meno noti dell’Austria, della Francia, nel Delfinato, in Germania, dove alla base delle pareti non ci sono file d’attesa, dove l’ascensione ha un respiro più largo e più umano”. Dopo El Capitan, altre montagne ancora, fino al matrimonio con Giovanni, tre anni più tardi: l’approdo di un sodalizio cresciuto su percezioni condivise, più che sulle parole. Né Giovanni, né Palma amano tornare sui ricordi. Delle scalate, delle imprese parlano poco tra loro. Un atteggiamento di profondo rispetto per l’intimità e l’autonomia dell’altro, di delicato ritegno nei confronti della memoria. Ad ognuno il suo, nessun esproprio. La curiosità è riservata al domani, alla prossima scalata. Oppure agli altri, ai quali si può raccontare ciò che si aspettano di sentirsi dire, delle difficoltà e delle bellezze, delle fatiche e del divertimento, dell’avventura e della paura. Giovanni e Palma sono spesso narratori di tutto ciò, nelle serate di conferenze, assemblee, film e diapositive, nelle mattinate delle scuole. Lei diventa istruttrice, insegna a scalare ai ragazzi. Anche a Fabio Stedile, ricorda. Ragazzo fantasioso, comunicativo, con la fissa dell’Himalaya e del Cerro Torre, sensibile al vento nuovo che, grazie alle esperienze della sua generazione, cominciava a soffiare Aguilles du Chamonix (Monte Bianco), anni ‘90. anche nell’alpinismo nostrano. Ragazzo di grandi promesse, dalle grandi sfide: primo italiano, nel 1985, a salire con Sergio Martini, Fausto De Stefani ed Almo Giambisi, gli 8.473 metri del Makalu. Una partita interrotta, la sua con la montagna, nella Patagonia argentina, alla base del Cerro, qualche anno più tardi, nel 1994. La vita di Palma e Giovanni si dipana così, intensa, tra le scalate ed il lavoro, per alcuni anni. Per Palma nei reparti di radiologia, della Cassa Malati e dell’ospedale. Per Giovanni sempre sulla montagna, che frequenta quotidianamente anche per professione, con la sua azienda di disgaggi in parete. Arriva Silvia, il 22 Settembre dell’87. Cambia la vita, la bimba è una presenza totalizzante, soprattutto nei primitempi. Poi, man mano che la piccola cresce, c’è il riavvicinamento alla roccia. Dap- prima nelle palestre, nei dintorni della città, con Silvia accanto, a familiarizzare, curiosa e divertita, con corde e moschettoni. Pian piano, successivamente, in un raggio di esplorazioni sempre più ampio. Di nuovo El Capitan, nel ’92. Di nuovo i pensieri nelle notti californiane, appesa in parete. Questa volta però c’è Silvia. E non fa compagnia, viceversa, è un’assenza struggente. La lontananza non trova compenso nel traguardo in vetta. In quelle notti, Palma decide che è venuto il momento di chiudere con le grandi salite, almeno finché Silvia non sceglierà la sua strada. Diventa brava, la ragazzina. Dalla madre ha ereditato la naturalezza del gesto, la confidenza con la pietra. Ma i suoi interessi vanno in altre direzioni, è affascinata dall’arte, frequenta architettura, nella scuola di Mario Botta, in Svizzera. Torna allora il richiamo del viaggio, quando il ruolo di madre si fa meno urgente. Ancora partenze, per il Canada, il Bugaboo, nella Colombia Britannica, di nuovo gli spaziimmensi, dentro i quali esplorare se stessi. Altre culture alpinistiche, l’impatto con la cura maniacale dei canadesi per l’ambiente: nemmeno la tenda si poteva piantare sull’erba, ricorda Palma. Si dormiva sul duro, sulla ghiaia, quando andava bene. Consapevolezza non ancora raggiunta, sulle Alpi, a distanza di vent’anni. “Esperienza e conoscenza, ARIONE 51 L’ L’Himalaya? Le chiedo. “E’ lontano dalla mia idea di alpinismo. Non mi posso immaginare con sherpa e portatori al mio servizio, mentre vado a divertirmi in una terra affamata, mentre attraverso con i miei passi occidentali e ricchi una società di poveri, alla quale non appartengo. Non è con questo che voglio misurarmi”. Ricordi la paura? “Quando si cade – e mi è capitato più volte, per fortuna in sicurezza – non c’è tempo di aver paura. Non c’è il grido, c’è sgomento e sorpre- Crescent Spire (Canada), anno 2005. 52 ARIONE L’ Bugaboo Spire (Canada), anno 2005. sa. La paura è piuttosto una scarica di sassi, un temporale che ti mitraglia di fulmini in parete. Ho ricordi netti: la Nord del Cervino, partiti con il cielo sereno, freddo intenso, segni stabili. E invece, a tre quarti della parete, nel primo pomeriggio, una nevicata fitta, accecante, le saette, gli schiocchi assordanti delle scariche, la corsa verso la via della discesa. Oppure il ritorno dalla Via degli Americani, sul Dru, nel Monte Bianco, una discesa accompagnata dal sibilo fragoroso delle rocce che ti passano accanto come proiettili e dalla visione atroce dei resti d’una cordata travolta ed uccisa dalla frana. O il Cimon della Pala, sopra San Martino, dove un temporale sbucato dal Lagorai ci girò intorno per mezz’ora, scaricando grandine e fulmini senza mai colpirci, come un inetto cecchino che sparacchia senza far male, ma spaventando a morte un bersaglio inerme. La paura è legata all’imponderabile, a ciò che non si può controllare, alla fortuna in una disciplina che, come altre, può essere anche mortale”. La fortuna, il caso: Palma li ha sperimentati per anni, nelle corsie di ospedale, nei verdetti di radiografie che non lasciano scampo. Sofferenza, soprattutto quando si tratta di bimbi. Per quindici anni, dal 1991, ha operato in radiologia pediatrica, un lungo strazio che logora l’anima, che rende insopportabile anche un lavoro appassionante. Adesso insegna all’università, nel dipartimento che la facoltà di medicina di Verona ha aperto ad Ala. Continua a vedere quelle radiografie, ma lontano dai reparti, dove gli occhi dei bambini non incrociano i suoi. Un diaframma che tiene a bada il dolore, come la montagna, talvolta. Delfinato (Francia), anni ’80: Aguille Dibona. Protagonisti ricerca. Se la passione che ti muove è vera – dice Palma – trovi il modo di organizzarla e di seguirla, senza stravolgere la tua vita, quando essa non ti appartiene completamente. Aggiungi un capitolo all’altro, senza fretta, come gli anelli di un albero, e la pianta cresce”. Grazie Daniele! di Gloria Bernardi Nel denso calendario di impegni della Banda di Aldeno, anche il doloroso compito di accompagnare i funerali di Daniele Baldo. Il rimpianto per un sindaco che ha contribuito in modo significativo alla crescita del gruppo aldenese. Conilpassaggio dall’ora solare Associazioni all’oralegaleleseratesiallunganoeil buio tardaadarrivare, sihal’impressione chelecosechesipossono fare aumentino. Ecco che così, dopo cena, la fresca brezza della sera fa venire voglia dipasseggiare. C’èchi preferiscearrivarefinoailaghettipercorrendo la camminata lungo il torrenteArione, chiinvecescegliedigirovagare per le vie del paese e osservarneicambiamenti.Passando da Piazzola, sinota la ristrutturazione dell’edificio chehaospitato per tanti anniilBar StelladiAnnaTonolli;sesi prosegueperilpaesevecchio,inPiazza Garibaldi siviene accoltida case ormaiquasitutte ristrutturate, le cui facciatesono dipinteconcoloricaldi erassicuranti.Arrivandoametàdivia Roma, si incontrano gli imponenti lavoridicostruzione della struttura che ospiterà, con il progetto di coresidenza,lesedinuovedialcunedelle associazioni aldenesi, fra le quali la nuova sede della Banda Sociale di Aldeno. Cisi fermaadosservarecon curiosità e subito viene da guardare al di là di quello che si vede, al di là del cemento, delle assi puntellate e dei cartelliche delimitano l’accesso alcantiere. Siimmaginano imusicisti sedutiafarprove,ilvaievienidistrumenti, partitureedivise nuove, sembra giàdisentire melodienuoveche verranno eseguitefraqueimuri. Ma l’entusiasmo e lafrenesia, affinché il tempopassiinfrettaesitraslochipresto nellanuovaedefinitivasededella Banda Sociale, sismorzano quando viene inmenteche a quei festeggiamentimancherà uno degliarteficidi questo traguardo, tanto atteso dalla Banda:ilSindaco,DanieleBaldo.Tutti ibandisti ricordano Daniele conaffetto e profondastima, per la sensibilità che ha sempre dimostrato nei confrontidelgruppo e delle difficoltà che la Banda ha dovuto affrontare nel corso del tempo e per la disponibilità conla quale rispondeva ainostritimoriealle nostrerichieste. L’affetto che Daniele nutriva per la Banda derivava probabilmente anche dalfatto che ilsuo papà, Gustavo, era stato, nella Banda, suonatore diflicorno baritono per più di 60 anni. L’ultima volta che Daniele ha incontrato ilPresidentee parte della Direzione della Bandaè stata in occasione della stesuradelprogetto finale della nuova sede. Le decisioni diquelpomeriggiostanno perdiventare visibiliatutti. Questo cipermetterà di ricordare sempre Daniele e i princìpi chelo hanno resotantocaro: la ricerca deldialogo e delconfronto, l’importanzadella collaborazio- ARIONE 53 L’ 54 ARIONE L’ un progetto comune, quello cioè di far crescere la Banda e portare il nome del gruppo e quello del nostro Paese alivellisempre migliori. *** Congratulazioni Maestro!! La Banda SocialediAldeno èorgogliosa di informare i lettori che il 25 Maggio il nostro Maestro Paolo Cimadom, dopoaver conseguito nel 2005 ildiplomatriennaleinDirezionediBanda, haottenuto presso l’Instituto Superiore Bandistico Europeo il diploma di specializzazione, frequentando il “Corso superiore biennale diDirezionediBanda”, dirigendo la strepitosa Orchestra Filarmonica Mousikè nell’esecuzione di Dance Founambulesque di Jules Stress.APaolo vanno i complimentipiùsinceriperilraggiungimento diquesto importante traguardo! E, parlando dimaestri, non possiamo non ricordare quello della Bandina, Iari Dallago, ed isuoipiccoli musicisti che il mercoledì dalle 19.30 alle 20.30si ritrovano insede della Banda per fare prove. Fra gli appuntamentipiùimportanti, ricordiamo la Rassegna di Bandine, tenutasi adAldeno il 5Aprile presso ilTeatro Comunale, alla quale hanno partecipato icomplessigiovanili di Volano e Folgaria e il concerto eseguito all’apertura dei festeggiamenti della Sagra di S. Modesto venerdì8 Giugno.E’ ormaiarrivato iltempo delle vacanze, icorsi musicali e le prove vengono quindi sospesi: buone vacanzead allievie insegnanti e arrivedercia Settembre! Diamoilbenvenutoinvecealnuovo componentedellaDirezione del- la Banda, Nicola Baffetti, eletto in sostituzione di Katia Dallago che, dopo moltiannidimilitanzanelConsiglio Direttivo,hadecisodinonproseguireconulteriorimandati.Ringraziando Katia della disponibilità dimostrata, auguriamo a Nicola una lunga eproficua collaborazione. Fra le uscite della Banda ricordiamo invece la sfilata per le vie di Trento il25Aprile inoccasione dellaGiornatadellaLiberazione, leProcessioniper laMadonna diGarniga Terme il 27 Aprile e diAldeno il 4 Maggio e il già citato Concerto di Primavera in Piazza della Torre ad Aldeno la sera del 4 Maggio, durante ilqualesono statipremiatiper i 30 anni di permanenza in Banda Lucio Bernardie Gastone Dallago, per i20 anniFabrizio Peterlinie per i 10 annidi Banda Federico Clappa e Nicola Baffetti. LaSerataConcerto, arrivata alla 22a edizione, siè tenuta adAldeno il 14 Giugno con i concerti della MusikkappelleAntholzdiAnterselvadiMezzo (BZ) e della Filarmonica “G. Puccini” di San Giminiano (SI). Ungrazieatuttiglisponsor che hannopermessolarealizzazionedella serata e a tutti icollaboratori che da anni sono vicini alla Banda e offrono unservizio impeccabile. Ricordando che per mettersi in contatto con la Banda è sufficiente digitare l’indirizzo internet www.bandasocialealdeno.it oppure scrivere all’indirizzo mail [email protected], auguriamo atuttiilettoriunabuona estate ed unarrivedercial prossimo numero dell’Arione. Associazioni ne. Quando si perde una persona amata o unamico, sembra impossibile, mailsole continua asorgere e i gelsominitornano afiorire, rilasciando nell’ariailloroinconfondibileprofumo;anche ilcuore continuaa battere, malo fa annegato nella nostalgia. *** Lo scorso 29 Marzo, la Banda Sociale ha partecipato a Riva del Garda al Concorso Bandistico Internazionale Flicorno d’Oro, una delle più prestigioseribalte europee, concorrendo in2acategoria. Ilpezzo d’obbligo, scelto dalla Giuria del Concorso per la categoria era una suite, e precisamente“Suite onCeltic Folk Songs”: un brano che ci è costato un impegno euno studio intensiin quanto è lontano dalgenere chelaBandaabitualmentesuona. Le musiche eseguitealConcorso sono state presentate al pubblico in occasionedelConcerto tenuto inPiazza dellaTorre, il 4 Maggio e hanno riscosso un grande successo. Il risultato ottenutoalConcorso rappresenta la buona condizione in cui la Banda si trova, ottenuta conun impegno costante nel tempo e con la continuavogliadimigliorarsi. Sul libretto cheinvita la popolazione a partecipare alla 22a edizione della Serata Concerto è pubblicata la foto che abbiamo scattato all’uscita dal Palacongressi di Riva del Garda, subito dopo il Concorso: siamo tutti sorridenti e pieni di entusiasmo. Quello chesivede è un gruppo di persone diverse una dall’altra, ognuna conla propria storia e i propri desideri, ma coinvolte in Corpo Vigili del Fuoco Volontari di Rudy Cimadom* E’da poco trascorso un anno da quando Giuseppe Beozzo ci ha lasciati. I pompieri, assieme al resto della popolazione di Aldeno, sono rimasti increduli di fronte al lutto improvviso. Anche dopo la tua uscita dal Associazioni Corpo eravamo abituati alla tua presenza: in occasione delle nostre manovre in piazza, quando organizzavamo le feste con i nostri colleghi di Zelezna-Ruda, quando si passava da Piazzola in emergenza per qualche intervento, tu eri sempre lì, in apprensione, come se volessi proteggere i tuoi pompieri, ai quali hai dedicato gran parte della tua vita: prima come vigile semplice, poi come vice comandante, per un totale di 32 anni di servizio, fino al Gennaio 1992, quando ti sei dimesso dal servizio per rimanere comunque vicino a noi in qualità di vigile onorario. Eri sempre molto interessato alle nostre attività, specialmente a quelle di emergenza; mi chiedevi spesso notizie sull’andamento del Corpo e sempre ti complimentavi sul nostro operato. Il mio ricordo va spesso indietro di qualche anno, quando la nostra caserma si trovava presso la canonica e ricordo che, quando suonava la sirena, tutti i vigili accorrevano per far fronte Da sinistra: Silvano Baldo, Marcello Muraglia, Giuseppe Beozzo e Giuliano Baldo. Giuseppe Beozzo, durante una manovra di addestramento. all’emergenza richiesta; ma tu, abitando lì vicino, avevi già aperto il portone e con un irrefrenabile nervosismo, tipico del tuo carattere e proporzionale alla velocità di rotazione della tua inseparabile sigaretta fra le labbra, eri già pronto a partire. Sono tutt’oggi momenti indimenticabili e coloro che hanno condiviso con te l’attività di pompiere hanno da te imparato molto; la tua energia, la tenacia, il tuo entusiasmo, la tua simpatia. Ancora oggi, quando, durante le nostre esercitazioni, eseguiamo il montaggio della “Scala italiana”, si sente ARIONE 55 L’ spesso dire: “Ah….se ghe fussa chi l’Bepi!” Con te abbiamo trascorso un periodo indimenticabile e siamo sicuri che da lassù avrai sempre un occhio di attenzione nei nostri confronti e che ci proteggerai nel nostro lavoro di pompiere. Chi va e chi viene Tania Osele, Simone Coser, Desireè Belfanti: le nuove leve. rone e facente le funzioni di cassiere. Infine il vigile Simone Coser, entrato a far parte del corpo anch’egli nel Gennaio di quest’anno. Ringraziamo inoltre i vigili dimissionari: Stefano Ridolfi, Roberto Maistri, Leonardo Maistri e Stefano Enderle, per il servizio svolto nei relativi periodi di appartenenza al corpo. Ricordiamo inoltre che il corpo dei pompieri è sempre alla ricerca di giovani motivati, capaci di affrontare responsabilmente questa missione che, seppur molto impegnativa, sa restituire delle gratificazioni inestimabili a chi ci crede seriamente. * Comandante dei Vigili del Fuoco Volontari di Aldeno Associazioni Il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari diAldeno, nell’ultimo periodo ha subìto alcune variazioni all’interno del proprio organico. Seguendo un ordine cronologico quindi possiamo dire di aver registrato alcune nuove assunzioni: la prima riguarda la vigile Desireè Belfanti entrata nel Settembre 2007, proveniente dal corpo di Matterello. A seguire, la vigile Tania Osele, entrata nel Gennaio 2008 proveniente dal corpo di Lava- 56 ARIONE L’ Sei mesi di successi di Samuele Cont e Alessandro Cimadom Attività intensa del Circolo giovanile, che offre a tutti i ragazzi spazi ed occasioni per impegnarsi. Ci troviamo a distanza di sei Associazioni mesi a commentare l’andamento dell’attività dellanostra associazione. Sei mesi di crescita contraddistinti dall’aumento del numero di soci, arrivatiquasi a cento, e da una serie di attività svolte con successo. Apremiare questa serie positiva è la costanza e l’impegno di coloro che hanno partecipato all’organizzazione, valorizzataancor più dal fatto che alla base di tutto questo cisono igiovani. E’, infatti, l’essere un’associazione autogestita il vero punto di forza del Circolo, in quanto permette di proporre attività che maggiormente si adattano alle esigenze giovanili o che sem- plicemente permette ai ragazzi del nostro paese di conoscersi e condividere alcunimomenti assieme. L’anno è iniziato con ristrutturazione della sede, in particolare conlatinteggiaturadelle pareti, sulla quale spiccano ora vistosi i nuovi murales dipintida Gianni Beozzo, Stefano Rossi, Matteo Daldoss all’entrata, mentre nella sala principale si fa largo la fantasia dei novelli pittori che si sono prestati al duro lavoro di rendere più confortevoli le sale. Per quanto riguarda le attività, il2008 è cominciato con una maratona di film e con le domeniche inpalestra, finalizzate alla preparazione per il consueto tor- I ragazzi del Circolo Giovanile davanti al murales di Matteo Daldoss e Stefano Rossi. neo di pallavolo. Tale torneo, svoltosi domenica 6Aprile nella palestra della scuola media diAldeno, ha visto l’adesione di dieci squadre che si sono scontrate da mattino a sera ed unapartecipazione, fra giocatori e spettatori, che ha superato le 100 persone. Un vero e proprio successo per questo evento che vieneportato avantidalCircolo giovani ormaida molto tempo. Ad alimentare le serate in sede ci sono state numerose feste, rivolte all’intrattenimento deisoci e soprattutto al coinvolgimento di coloro che ancora non conoscevano la nostra realtà. Insuccessione temporale abbiamo avuto la serataconcerto dei Silver Sound, band locale che ormai tutti, credo, conoscono per la sua bravura, ma anche per la disponibilità nel partecipare alla vita associazionistica, dandole quel qualcosa in più che solo la musica sa dare. Alla serata avevano partecipato anche i Noise ARIONE 57 L’ ritrovo per i giovani, sia quello di dare luce e spazio alle band locali. Concludiamo con il presentare i nuovi membri che da quest’anno si sono affiancati al già consolidato consiglio direttivo: Alessio Beozzo, Jessica Beozzo e Sara Cimadon. Questo è un segnale chiaro di come i passi fatti finora rendano la nostra associazione, gli spazi e le risorse di cui usufruia- mo, una realtà accessibile a tutti i giovani del paese. Vogliamo infineringraziare tutti coloro che partecipano attivamente, sia dentro che fuori dal direttivo, per portare avanti questo nostro progetto comunitario, che oltre a daremolta soddisfazione a chi vi partecipa mette in luce la voglia diresponsabilizzarsidimoltigiovani del nostro paese. Un angolo accogliente nella nuova sede del Circolo Giovanile. 58 ARIONE L’ Gianni Beozzo al lavoro. L’opera finita. Associazioni Keeper, band emergente nel panorama musicale trentino, che ha dato prova della solidità delle mura delle ex-scuole elementari, con i suoi ritmi ed isuoi suoni prepotenti ma coinvolgenti.Abbiamo avuto poi il St. Patrick party, indimenticabile festa a tema (irlandese) che ha entusiasmato i partecipantied ilToga party, che ha riproposto lo stile nel vestiredegliantichiromanialla“AnimalHouse”. E’ stato con grande dispiacere, che il 17 maggio a causa del maltempo, abbiamo dovuto annullare e posticipare a Giugno il Circolo Day, abituale ritrovo dei soci del Circolo che doveva svolgersi al parco delleAlbere. Per quanto riguarda gli ultimi impegni, citiamo la serata-concerto del28 Giugno, nella piazzadiAldeno che ha visto il susseguirsi sul palco dei“Silversound”edei“Fuori dal tempo”. L’obiettivo è stato, come sempre, sia quello di offrire un momento di divertimento e di L’utilità del volontariato di Ivone Bisesti La riflessione e la testimonianza di una volontaria dell’associazione AVULSS di Aldeno dal 1995. Essere volontariin una comu- Associazioni nità per me ha significato non rinchiudersinell’individualismo e avere una maggiore sensibilità verso chi è meno fortunato. Tutto questo ti apre il cuore e la mente verso nuovi modi di essere. L’esperienza del volontariato ha aiutato me in prima persona a capire che la vita è un dono unico e irrepetibile e se si può fare qualcosa per gli altri non ci si deva mai tirare indietro, che donare non è qualcosa di materiale ma offrire il proprio tempo e le proprie energie a chi ne ha bisogno, ti arricchisce interiormente, che non tutte le difficoltà si possono risolvere da soli ma ci vuole l’aiuto degli altri ed è per questo che viviamo in una comunità. Nella nostra società, dove la tendenza è quella di rinchiudersi nella propria quotidianità, non si pensa tanto agli altri. Con il volontariato si lasciasempre una porta aperta verso chi ha più bisogno. L’AVULSS è un’associazione dove non sei solo ma sei sempre in contatto con tutte le persone che collaborano sul territorio e mensilmente ci si incontra. Le riunioni ti rendono più sicura e non ti senti sola perché il confronto è possibile nel gruppo. La formazione è sempre costante e tra i giovani d’Italia ogni anno ci si trova per il convegno Nazionale Giovani AVULSS. ASSOCIAZIONE AVULSS DIALDENO – ONLUS 38060 ALDENO (TN) – Via al Bondone, 9 – 0461/842310 Associazione per il Volontariato socio-sanitario aderente alla Federazione AVULSS L’attività di volontariato dell’associazione AVULSS diAldeno, si svolge nell’ambito socio-assistenziale. Le referenti dell’associazione sono disponibili per informazioni e segnalazioni: Donatella Lorandi, presidente - tel.0461/842310; Vittoria Baldo, vice presidente -tel.0461842535; Ivone Bisesti, amministratrice - tel. 0461/843031; Maria Gottardi, responsabile culturale- tel, 0461/842864; Maria Carla Mosna - tel. 0461/ 842420. ARIONE 59 L’ Sorrisi speciali di Maddalena Chiaserotti Prosegue il cammino dell’associazione “Aiutiamoli a vivere”, che ha accolto per un mese nella scuola di Aldeno un gruppo di bambini bielorussi. sensibilità e alla disponibilità delle famiglie che credono inquesto progetto umanitario, 11 bambini bielorussi sono stati ospiti delle nostre comunità (Aldeno e Garniga Terme) dal 19 aprile al 17 Maggio. I bambini hanno frequentato la scuola elementare con la spumeggiante maestra Helena e Igor, il giovane e volenteroso interprete. Grazie alla frequenza a scuola ho avuto modo di approfondire la conoscenza dei due accompagnatori che si sono rivelati simpatici, disponibili eparticolarmente attenti ai bisogni dei bambini ospiti. Ad Igor, che è stato ospite da bambino di una famiglia di Belluno, ho rivolto alcune domande: Cosa è cambiato, in Italia, Un omaggio canoro (addirittura anche in dialetto) da parte dei bambini bielorussi. 60 ARIONE L’ da quando sei stato ospite tu? E’aumentato il numero delle famiglie che ospitano i bambini ed è aumentato il numero di italiani che vengono in Bielorussia; ciò significa che molte più persone conoscono i problemi del nostro paese e vogliono aiutarci. Quindi la collaborazione tra l’Italia e il mio paese va via via migliorando. Quali sono i sentimenti che hai provato quando eri ospite tu? Come ti sentivi? A cosa ti è servito il soggiorno in Italia? La visita in Italia da bambino ha arricchito il mio “mondo interiore”. Aspettavo per tutto l’anno queste vacanze con un grande entusiasmo e una grande ansia… Non vedevo l’ora di partire… Ciò ha senz’altro influenzato la scelta dei miei studi futuri: ho studiato lingua e letteratura italiana per poter tornare ancora in Italia ed infatti… eccomi qui! Cosa pensi del tuo paese? Come è cambiato in questi ultimi dieci anni? Vorrei che cambiasse ancora molto nel mio paese, ma si dovrebbero distruggere i resti del- la “mentalità sovietica”… Qualche cambiamento però c’è stato e mi auguro che, poco a poco, ce ne saranno altri. Anche Helena non sfugge alla mia curiosità: Che idea ti sei fatta dei bambini che sono venuti in Italia per tre anni? La permanenza qui è molto positiva per i nostri bambini: diventano più resistenti alle malattie, soprattutto a quelle respiratorie. Qui, inoltre, hanno trovato molti amici con cui giocano e si divertono. Sono più aperti e spensierati e li vedo sorridere più spesso. Quando torneremo in Bielorussia potremo dire molte belle cose del periodo trascorso insieme a voi. La risposta di Helena è un invito a continuare nella direzione intrapresa con la speranza che un sempre maggior numero di famiglie creda in questa iniziativa e vi partecipi, ma soprattutto per avere in regalo un sempre maggior numero di sorrisi. Associazioni Anche quest’anno, grazie alla Il ri-uso di Alma Osler Baldo* Strategie contro l’abitudine di buttare. Tra le tante cosiddette “fe- Associazioni ste del ri-uso” che nel comprensorio diTrento e nelle periferie della regione, si tengono in preferenza in primavera e in autunno, anche la nostra di Aldeno, comincia a prendere forma e ad avere una certa rilevanza. Ad animare la terza edizione, nonostante la giornata sia caduta nel ponte del 1° Maggio, hanno pensato circa 250 persone, che con interesse erano presenti fin dal primo mattino a portare oggetti e rovistare fra i tavoli ordinati e pieni. Quest’anno in concomitanza L’edizione 2008 della festa del Ri-uso. abbiamo proposto anche “il riso solidale” per le Associazioni di Volontariato internazionale ACCRI e FOCSIV. Desideriamo ribadire il funzionamento del RI-USO, perché a tanti ancora non è chiaro. La ricetta è semplice: uno spazio dove poter portare gli oggetti ancora in buono stato che popolano le nostre case e noi non usiamo più ( spesso vanno a finire a S. Zeno in discarica) e dove tutti possono passare a vedere e prendere quello che a loro interessa – gratis. - un po’ di pubblicità e buona volontà degli operatori per rendere la giornata interessante sotto tanti punti di vista, prima di tutto ecologica. E’ un modo intelligente per condividere i principi del “nonspreco”, per trovare qualche pezzo raro, per fare nuove conoscenze e per stare insieme. Cosa si può portare? Piccoli mobili, vestiti, scarpe, attrezzatura sportiva, bigiotteria libri, biciclette, articoli per l’infanzia, elettrodomestici e articoli per la casa, purché in buono stato e funzionanti (soprattutto puliti). E’ preferibile che si portino in mattinata, inmodo da non trovare a fine giornata troppe cose avanzate. Dove? Il Comune ci concede il permesso e le attrezzature nel piazzale delle ex scuole Elementari, davanti al Teatro. Il prossimo appuntamento è per dopo i raccolti. Chi si vuole unire a noi, perché condivide l’importanza di ridurre i rifiuti, a qualunque gruppo appartenga, è il benvenuto. Arrivederci. *Gruppo Missionario di Aldeno ARIONE 61 L’ Andar per sentieri di Chiara Ziglio Hai solo poche ore di tempo e ti piace passeggiare in montagna?Allora questo articolo è per te! Dalnostro ridente paesello partono alcune bellissime passeggiate sulle pendici del monte Bondone. Ce ne sono proprio per tutti i gusti: più lunghe e più corte, per adulti e per famiglie, su strada o nel bosco. Ma procediamo con ordine. Sei alla piazza sotto l’edificio del comune: perfetto, eccoti al punto dipartenza numero1.Attraversi il paese, come ti mostrano le frecce bianche e rosse, e raggiungi l’imbocco della val degli Inferni e la vecchia strada che conduce a 62 ARIONE L’ Garniga Terme. Dopo una preghiera ai piedi del crocifisso, sei pronto per partire, seguendo le indicazioni delle tabelle della SAT. La strada vècia è ampia e comoda, percorribile anche dai bambini piccoli ed è lastricata con grosse pietre che in alcuni tratti sono ancora quelle antiche. Il sentiero 630 della SAT, la segue per un tratto e poi se ne distacca, per risalire nel bosco. Seguendolo si può arrivare fino alla Cima Verde. Una passeggiata più corta porta alla cesòta de Postàl, che veglia il paese dall’alto. Prima del maso Balbàgner, lascia la strada vècia di Garniga e gira verso destra, se- guendo le indicazioni: così risali in quota il corso del torrente Arione (che da quassù non ha più l’aria di un innocuo ruscelletto!), attraversi una vecchia galleria e…ti ritrovi immerso nel verde della natura ad ascoltare il gorgoglio dell’acqua che saltella tra le rocce. Segui la freccia, inèrpicatiper il sentiero nel bosco ed ammira il panorama della valle da un’angolazione decisamente diversa dal solito. Puoi trovare ilpunto di partenza numero 2 in cima a via della Busa: di fronte alparcheggio, parte una stradina ripida, di cemento. Puoi raggiungere maso Balbàgner e poi ridiscendere dalla strada vecchia (giro corto, comodo, adatto Lo sport Si intrecciano attorno ad Aldeno, percorsi più o meno impegnativi, adatti a tutti coloro che amano camminare nella natura e scoprire insoliti panorami. ai piccoli), oppure puoi girare verso il Siso, attraversare un bel ponticello e svoltare per la Madonina, per un collegamento che ti riporta sulla strada vècia. Se vuoi camminare più a lungo, prendi per Perch e Peschiera e trovi un affascinante sentiero con molti punti panoramici, adatto ai più grandi, che ti porta verso Garniga . Questo sentiero è dedicato a Michele Cont, compianto alpinista aldenese, che ha avuto l’idea di ripristinare proprio questo vecchio tracciato. Per questo trovi sul sas dele tre pónte una targa commemorativa con il suo nome. Il punto di partenza numero 3 si trova nella parte sud di via Tre Novembre, subito dopo il Centro Raccolta Matreialie conduce verso Pianéze e Bastornàda. Basta aver voglia di indossare scarpe robuste, portarsi qualcosa da bere e partire: le destinazioni non mancano dicerto. Se hai poco tempo, occhio all’orologio! Rischi di soffermarti incantato ad osservare i mille piccoli dettagli affascinanti di tutto ciò che ti circonda: e quando raggiungi le panchine nei punti panoramici non ti alzi più! Puoi camminaretranquillo, perché i sentieri sono tutti ben segnalati e sistemati, grazie al costante lavoro di chi li realizza e li mantiene in forma. E a tutti loro il mio e nostro enorme grazie! Se ti servono informazioni più dettagliate puoirivolgerti alla SAT di Aldeno, all’indirizzo mail: [email protected]. Dieci anni ai vertici di Giuliana Cramerotti 1998-2008: due lustri di competizioni, ma anche di scuola e di sforzo organizzativo. Per la ginnastica aldenese un percorso ormai consolidato, verso nuovi traguardi. Ma l’aspetto agonistico non è il più importante. Il 2008 è per l’Associazione Lo sport Sportiva Dilettantistica GINNASTICAALDENO una tappa molto importante: ricorre il decimo anno di fondazione. In questianni, irisultatiagonistici, proprio perché non sono mai stati il nostro obiettivo principale, sono stati a dir poco strabilianti. Le squadre di tutte le categorie o le ginnaste individualiste dell’A.S.D. Ginnastica Aldeno, allenate dall’Istruttore Federale Internazionale Sheila Mosna, sisono sempre piazzate sul podio in tutte le competizioni regionali a cui hanno partecipato (Trofeo Topolino, ACI, Giovani, Triathlon, Prime Gare, Coppa Italia, Serie C2, Mare di Ginnastica, Oceano diGinnastica), raggiungendo iltitolo di Campionesse Regionali almeno in una categoria e in alcuni casi in tutte, qualificandosi ogni anno per le fasi nazionali. Ricordiamo i nostri saggi e le tappe più importantidi questo percorso di gioco-arte-sport. 1998: TUTTI A SCUOLA… Interpretazione ginnica di una giornata a scuola, (prima esperienza di saggio all’aperto, al campo polivalente di Aldeno) - FASI NAZIONALI del TROFEO ARIONE 63 L’ 64 ARIONE L’ gruppi, su 200 presenti, per partecipare alla Gran Galà della “Ginnastica in Festa 2001”. 2002: LA NASCITA DELL’UNIVERSO: Interpretazione ginnica della Genesi… - partecipazione, dopo le selezioni svoltesi aVerona, allo spettacolo conclusivo dellaprima e unica edizione del Concorso internazionale “GINNASTICA IN DANZA”, svoltasia L’Aquila; - Costituzionedelgruppo didanza acrobatica e creativa ESPRIT DE FOLIES e partecipazione alle Feste Vigiliane, alla Giornata e alle Seduzioni al Castello al Castel Beseno 2003: LA NOSTRA STORIA…(il primo nel teatro comunale di Aldeno) - SERIE C2: Campionesse Regionalinella categoria RAGAZZI e partecipazione alle fasi nazionali a Fiuggi: piazzamento al 20° posto, su oltre 150 partecipanti; - GYMNAESTRADA NAZIONALE a Fiuggi. 2004: ILBOSCO INCANTATO – 7° edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL SOLE, a Riccione. 2005: MICRO-MEGAMONDO - GYMNAESTRADA NAZIONALE a Fiuggi. 2006: MAGICAMENTE MARE - OCEANO DI GINNASTICA: Campionesse regionali in tutte le categorie e partecipazione alle fasi nazionali dove: le ginnaste della 1° fascia si sono classificate 9°, quelle della 2° fascia 21°, mentrequelledella3°fascia, hanno conquistato l’argento a livello nazionale, a pochi decimi di punto dalle prime. Questo risultato è ancorapiù eccezionale, se si tiene conto che mai una squadratrentina è salita sul podio nazionale. 2007: LADANZADEL CUORE - TROFEO PRIME GARE: Campionesse Regionali nella 1° e 2° fascia, partecipazione alle fasi nazionali e piazzamento tra le 30 migliori squadre. - TROFEO INTERNAZIONALE DI MINI TRAMPOLINO, a Cesenatico: Annalisa Cramerottiha conquistato la seconda piazza del podio. Lo sport TRIATHLON a Pesaro: conquista del primo podio nazionale da parte di una ginnasta trentina: Sara Cramerotti è terza alla trave. - Partecipazione con grande successo alla 4° edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL SOLE, a Riccione. 1999: C’ERAUNAVOLTA… Interpretazione ginnica delle fiabe di Biancaneve e Pinocchio, (nel piazzale delle scuole elementari) - Dopo la selezione alla GYMNAESTRADA NAZIONALE a Fiuggi, partecipazione alla GYMNAESTRADA MONDIALE, A GOTEBORG IN SVEZIA. 2000: QUELLA NOTTE I GIOCATTOLI…Sogno “ginnico” di una notte di mezza estate - GYMNAESTRADA NAZIONALE a Fiuggi: le ginnaste aldenesi, presentando una coreografia ispirata alla pace, vengono scelte tra i 10 migliori gruppi su 130 presenti, per partecipare al Gran Galà della “Ginnastica in Festa 2000”. - Partecipazione con grande successo alla 5° edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL SOLE, a Riccione. 2001: FANTASILANDIA: Naufragio ginnico sull’isola che non c’è… - SERIE C2: CampionesseRegionalinella categoria RAGAZZI, partecipazionealle fasinazionali a Fiuggi e piazzamento entro le migliori 20, su oltre 150 partecipanti. - GYMNAESTRADA NAZIONALE a Fiuggi: le ginnaste aldenesi, presentando una coreografia ispirata agli elementi cosmici, vengono scelte tra i 10 migliori Società Sportiva Aldeno Non abbiamo ancora finito di piangere la perdita di Lo sport Daniele, la figura più importante della storia recente e passata della Società Sportiva Aldeno, nella sua veste di Presidente prima, atleta poi e per ultimo membro in carica del Consiglio della Società, che un altro lutto inatteso e precoce, ci coinvolge. La tragica scomparsa di Renato Baldo, morto a Cimone, nella vasca per la raccolta dell’acqua, nella sua nuova casa, ha colpito molti membri del consiglio della nostra società, perché era amico di vecchia data e calciatore nella S.S.A., sia della formazione amatori che della III^ categoria. Queste poche righe non possono esprimere quanto hanno fatto per la Società Daniele e Renato, questi nostri due “ragazzi”, ma vogliono rendere loro omaggio e manifestare l’affetto e la stima, che tutti noi del direttivo della Società Sportiva Aldeno nutriamo nei loro confronti. Ciao Daniele, ciao Renato. La squadra di calcio in occasione del ventennale della Società Sportiva Aldeno. In basso, secondo da sinistra, Renato Baldo. ARIONE 65 L’ Impegno dietro alle quinte di Remo Cramerotti Credo che per una società sportiva come la nostra, sia determinante confrontarsi, relazionarsi, non solo al proprio interno, ma anche con le realtà politiche ed amministrative, in particolare con gli Assessorati, con gli sponsor, gli enti e le varie realtà territoriali e non solo, per poter migliorare il nostro operato, ma soprattutto per poter crescere,programmare ed operare su basi certe e prolungate nel tempo. Le idee, i principi, i programmi di una Associazione sportiva, purtroppo, molte volte sono strettamente dipendenti dalle risorse economiche, oggi sempre più esigue e di difficile reperimento a causa del particolare momento economico. Pertanto dovremmo continuare a ricercare sponsorizzazioni mirate e continuative negli anni, contributi da Enti e Privati di assegnazione certa per poter così realizzare con serenità le attività previste. Quest’anno, seppur con notevoli difficoltà, abbiamo avuto l’opportunità di entrare, con i nostri tecnici, anche nella difficile realtà della scuola, grazie al 66 ARIONE L’ progetto “Agenzia per la Promozione dello Sport della Vallagarina” volto a diffondere tra gli studenti la conoscenza dello sport praticato e divulgato dalle società sportive del territorio. Queste iniziative, uniche nel loro genere, tendono ad avvicinare i ragazzi delle scuole elementari al mondo dello sport, per poter sottolineare il valore che lo sport ha, non solo dal punto di vista della crescita fisica e della maturazione agonistica, ma soprattutto come garante di valori troppo spesso trascurati nell’attuale società: il sacrificio, l’amicizia, la convivenza e la solidarietà. Questo fervore di attività e di impegno, richiede purtroppo una costante presenza di persone disponibili. Solo così si riusciranno a programmare tante attività sociali per dare un impulso ai nostri soci e non, allo scopo di rendere il nostro centro sportivo un importante punto di aggregazione e di incontro per tutti. Quella che stiamo vivendo è una stagione molto importante per la nostra società, sia a livel- lo sportivo che a livello gestionale. Dopo aver superato le tensioni interne esistenti fra le varie discipline, si sta purtroppo verificando un totale disinteresse per il nostro glorioso gioco del tamburello, anche da parte di coloro che un tempo erano appassionati, tale da non riuscire a dare a questo sport una dirigenza in grado di affrontare i vari impegni, perfino i più semplici. Spero vivamente che la crisi si risolva al più presto e che fra i tanti appassionati ci sia ancora qualcuno in grado di mettersi in giuoco e di dare quell’aiuto a chi è rimasto, tale da poter continuare la pratica questo sport che per anni ha esaltato il nome della nostra società e del nostro paese. Queste sono le linee-guida e di comportamento, sulle quali puntiamo per assicurare continuità e crescita alla nostra associazione sportiva; certamente abbiamo molte lacune e forse non tutte le scelte saranno di vostro gradimento, ma vi posso assicurare che tutto è stato fatto accuratamente, al fine di realizzare il bene della Società. Lo sport Ancora un appello a chi ama lo sport, affinché le attività programmate possano essere realizzate. La Società Sportiva Aldeno promuove lo sport nella scuola. Ecocentro, eccolo! di Emiliano Beozzo* Finalmente aperta la nuova struttura. Dicono che siamo sempre il miglior comune del Trentino anche se… Ci ha fatto un po’ tribolare, Amministrazione e politica per questioni burocratiche legate agli incroci ed ai veti di mille autorizzazioni necessarie, sia dal parte della Provincia att raverso l’A.P.P.A, sia da parte diA.S.I.A., ma ora è finalmente aperto. Un luogo comodo e moderno dove possiamo conferire i nostri rifiuti solidi urbani. Il centro raccolta materiali è costato 495.000,00 euro ai quali vanno aggiunti i costi per l’allargamento della strada di accesso per euro 325.000,00. Ma non è stato un intervento interamente a carico del Comune diAldeno, in quanto abbiamo beneficato di finanziamenti pubblici per euro 530.000,00. Il nuovo centro si sviluppa su area di 2100 mq e consente, attraverso un percorso rialzato rispetto al livello dei container, di agevolare lo scarico dei rifiuti. L’area di raccolta è tutta coperta e permette il posizionamento di 8 container, oltre ai magazzini di raccolta degli olii esausti, dei filtri d’olio, delle apparecchiature elettroniche RAEE (televisori, frigoriferi…), delle batterie, dei neon, dei medicinali, delle vernici ed altri materiali pericolosi. Riteniamo che questo nuovo centro faciliti ancora di più il conferimento e consenta di ridurre i cassonetti stradali; attualmente presso l’attuale sito di San Zeno conferiamo circa il 40% del totale dei rifiuti prodotti sul nostro territorio. Una percentuale molto alta che ci permette di risparmiare costi di trasporto dei rifiuti e di selezionare meglio laqualità degli stessi. Pensate che il trasporto in container anziché in cassonetto stradale ci fa risparmiare circa 15/ 20.000 euro all’anno. Risparmio che si traduce in una tariffa di raccolta più bassa. C’èperò unproblema da affrontare a viso aperto. Il nostro Ente gestore della raccolta (A.S.I.A.) ci fa notare che la qualità dei cassonetti stradalirelativi agli imballaggi di plastica (nei quali ora si può anche conferire iltetrapak) è notevolmente peggiorata. Nei cassonetti trovano plastica che non deriva da imballaggi, legno, materiale organico, ferro, pneumatici… ARIONE 67 L’ Il CO.RE.PLA., ovvero il consorzio recupero plastica impegnato nel ritiro e riutilizzo di tali prodotti, ha verificato, congiuntamente ai tecniciA.S.I.A., uno “scarto” superiore al60%. Questo significa che tutto ilcontainer, anziché essere riciclato e valorizzato, vanifica lo sforzo di selezione ed addirittura diventa un costo, in quanto deve essere destinato in discarica. E’ un problema che riguarda in genere anche altri comuni della provincia, ma non dobbiamo trovare scusanti alle nostre pecche; Aldeno è diventato famoso inTrentino ed in mezza Italia perché ha dato una grande prova di responsabilità, quindi vi chiediamo ancora una volta di porre maggiore attenzione nella selezione offrendo l’ennesima dimostrazione di senso civico. Si tratta anche di una questione di costi. Se non poniamo rimedio a tale problema, A.S.I.A. non solo deve rinunciare al rimborso della quot a da parte di CO.RE.PLA, ma dovrà addirittura pagare per il conferimento in discarica. La differenza si traduce in un rincaro della bolletta pari all’8% circa. 68 ARIONE L’ raccolta porta a porta anche di questa frazione. E potete immaginare quanto si incrementeranno i costi. *Assessore all’Ambiente ECOCENTRO - NUOVO ORARIO DI APERTURA GIORNO Martedì Giovedì Sabato APERTURA dalle alle 13.30 15,30 15.00 18.00 9.00 12.30 Amministrazione e politica Dobbiamo quindi riuscire a porre rimedio al problema della qualità della plastica, altrimenti si potrebbe prospettare l’eliminazione dei cassonettistradali della plastica con passaggio al sistema di Scuola e palestra di Massimo Perticucci* Si apre il cantiere per la ristrutturazione della scuola media: i lavori sono stati pianificati per recare il minor disagio possibile agli studenti. Ma un po’ occorrerà adattarsi. Approvato anche il finanziamento per la nuova palestra alle Albere. La scuola media di Aldeno Amministrazione e politica Giugno, fine dell’anno scolastico 2007/2008 ed inizio dei lavori di ristrutturazione della scuola media. Rendere il più possibile confortevole il luogo dove i nostri figli trascorrono una gran parte della loro giornata è l’impegno di questa amministrazione e lo dimostra il fatto che il progetto iniziale prevedeva il solo adeguamento alla normativa vigenteinmateria diprevenzione incendi. Si sarebbe dovuto realizzare la scala antincendio, cambiare le attuali porte con delle altre di luce più ampia, sostituire la caldaia e poco più. Si é scelto invece di investire nel futuro dei nostrifigli, facendo un grande sforzo finanziario. Abbiamo deciso di intervenire radicalmente, arrivando così alla ristrutturazione dell’edificio. Non vorrei dilungarmi sui varilavori che verranno effettuati dentro e fuori la struttura, ma far conoscere, ai genitori ed agli alunni che la frequentano, le diverse fasi delle lavorazioni. Assieme ai progettisti ed ai responsabili della sicurezza dell’ente scolastico e del comune, si è cercato di trovare una dislocazione provvisoria delle 6 classi durante la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Per questo, si sono valutate attentamente delle soluzioni, tra le quali quella di spostare le attività scolastiche nell’edificio delle exelementari o di utilizzare delle strutture prefabbricate. Lo spostamento delle classi presso l’ex edificio scolastico avrebbe creato seri problemi di interferenza conle associazioni del nostro comune che attualmente trovano li la loro sede e comunque l’adeguamento, anche minimo, di tale struttura, per rispettare le attuali norme di sicurezza e di agibilità richieste per l’edilizia scolastica, avrebbe comportato un costo decisamente elevato, sottraendo molte risorsefinanziarie e quindi lavorazioni al progetto principale. Nell’altra ipotesi invece le aule prefabbricate sarebbero state dislocate nel cortile delle scuole elementari per poterne utilizzare la mensa, l’aula diinformatica e i servizi igienici, però con il disagio, nel periodo invernale, di passare da un ambiente caldo ad uno gelido. Inoltre, il costo elevato del noleggio di tali strutture avrebbe obbligato anche in questo caso il comune a cancellare alcune delle lavorazioni previste. ARIONE 69 L’ 70 ARIONE L’ tenzione tutte le lavorazioni ed eventualmente, se necessario, concorderà con l’amministrazione, l’istituto scolastico e l’impresa appaltatrice, le eventualimodifiche da apportare al cantiere per il miglioramento della sicurezza. Per contratto, tutte le lavorazioni che producono rumore e disagi alle attività scolastiche, verranno effettuate neimomenti in cui glialunninonsaranno presentinella struttura. La cantierizzazione e le relati- ve lavorazioniverranno quindieseguite in tre distinte fasi: Prima fase Nel periodo delle vacanze estive, a scuola chiusa, si eseguiranno i lavori nella palestra e verranno predisposte nel piano seminterrato e in alcuni dei locali del piano terra le aule provvisorie, rispondenti all’attuale normativa provinciale in materia di edilizia scolastica, che ospiteranno gli alunni nella successiva fase dei lavori. Verranno effettuate tuttele demolizioninel piano rialzato e al primo piano e saranno realizzate tutte le necessarie compartimentazioniche serviranno per isolare e delimitare le due attività; Seconda fase Con la ripresa del nuovo anno scolastico, nel Settembre dell’anno in corso, si svolgeranno in contemporanea sia le normali attività didattiche che i lavori di ristrutturazione nell’edificio. Nei piani rialzato e primo, si eseguiranno tutte le lavorazioni di completamento che termineranno nell’inverno del Amministrazione e politica Questi ed altri fattori hanno portato alla decisione di eseguire le opere mantenendo nell’edificio le attività scolastiche. Sono state concordate assieme ai progettisti ed alla dirigenza scolastica le diverse fasi e le modalità lavorative in modo tale da permetterne la contemporaneità delle due attività in assoluta sicurezza. Si tratta di attività lavorative già sperimentate in altri istitutiscolastici conrisultati positivi e senza alcun problema di sicurezza. Tutte le zone destinate al cantiere sia interne che esterne saranno completamente sbarrate per impedire qualsiasi accesso, anche involontario, da parte dei non addetti ai lavori. Le entrate nell’edificio scolastico saranno differenziate, per i lavoratori e per gli studenti e le zone all’aperto sopra le quali passerà il braccio della gru verranno protette o saranno interdette al passaggio. Il cantiere sarà giornalmente presidiato dal responsabile della sicurezza, il quale seguirà con at- medesimo anno, vincolo imposto nel capitolato d’appalto dall’amministrazione, al fine di limitare il disagio per glistudenti, mentre nel piano seminterrato ed in parte del piano terra si svolgeranno le normali attività didattiche; Terza fase Al ritorno dalle vacanze di Natale, gli studenti entreranno nelle nuove aule dislocate nel piano rialzato e nel primo piano, mentre l’impresa completerà le opere nei piani sottostanti. La nuova palestra presso il centro sportivo Albere Amministrazione e politica Tanto tuonò che piovve. Proprio così: dopo anni di attesa e di colloqui con l’amministrazione provinciale, si ha la certezza che la palestra si farà. La Provincia Autonoma di Trento l’ha inserita tra le opere a carattere prioritario, approvandone il finanziamento. Il progetto esecutivo realizzato dall’I.T.E.A. nel 2003, benché realizzato con cura, abbisogna di alcune verifiche, derivate sia dall’applicazione della recente normativa sismica sulle opere pubbliche, sia per l’adeguamento deiprezzi alpiù recente listino in vigore. Cogliendo l’occasione delle necessarie modifiche progettuali, l’amministrazione sta studiando la possibilità disostituire l’impianto termico a metano con uno del tipo geotermico. Geotermia significa “calore dalla terra”, ossia l’energia termica immagazzinata nel sottosuolo. E’ possibile sfruttare questa energia gratuita presente sotto i nostri piedi, trasportandola in superficie utilizzando sonde geotermiche, che vengono inserite nelterreno a profondità variabili, ed il calore così ottenuto viene poi integrato con l’ausilio di pompe di calore. In questi ultimi anni stiamo as- sistendo ad un vero e proprio boom delle pompe di calore geotermichechevengono utilizzate per riscaldamento e raffreddamento di abitazioni, ma anche di terme, piscine e impianti sportivi. L’uso di tale tecnologia é sempre più diffusa sia dalla crescente sensibilità delle persone verso l’ambiente che va salvaguardato daglieffettinocividell’inquinamento, sia dal continuo aumento dei prezzi dei combustibili, rendendo questa fonte dienergia pulita e rinnovabile anche molto conveniente. In linea generale, il risparmio che si realizza è tra il 45% e il 60% rispetto agliimpianti a combustione e fino al 80% sui costi di esercizio. L’unica spesa che ne deriva é quella dell’energia elettrica che serve per fare funzionare le pompe di calore e le relative apparecchiature. Per questo motivo si vorrebbe installare sulla superficie dell’ampio tetto un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica, la quale verrebbe immessa nella rete di distribuzione, quindi “venduta” all’ente gestore, apportando così ungrande risparmio sul costo di gestione della struttura. Per chi fosse interessato ad ulteriori dettagli o eventuali chiarimenti, sono disponibile tutti i venerdì dalle ore 14.30 alle 17.30 presso il municipio diAldeno, ovvero in altro orario, previo appuntamento presso la segreteria del Comune. * Assessore ai Lavori Pubblici ARIONE 71 L’ Asili meno cari di Graziano Plotegher* L’anno scorso eneiprimi mesi diquest’anno, tema dominante dell’economia è stato ilcosto della vita e la difficoltà per le famiglie a far quadrare i conti mensili. Per qualche famiglia, una cifra consistente di spesa è rappresentata dalla retta di frequenza di uno o più figli presso una struttura di asilo nido. Le Istituzioni politiche hanno cercato così di intervenire per ridurre i costia carico delle famiglie. La nostraAmministrazione provinciale ha dato un forte segnale in questo settore conun impegno formale nella legge finanziaria del 2008. Quindi con deliberazione n. 1022 di data 18 aprile 2008 la Giuntaprovincialehadato attuazione all’impegno di ridurre le tariffe relative al servizio pubblico diasilo nido, concordato con le organizzazioni sindacali ed il Consiglio delle 72 ARIONE L’ autonomie locali nel “Protocollo d’intesa inmateria difinanza locale per il 2008". Questo intervento ha previsto che i Comuniche gestiscono il servizio diasilo nido riducano le tariffe (retta fissa mensile e quota giornaliera) invigore nel 2008 del 30 per cento e con decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2008. Adeguandosi al dettato di tale delibera anche la Giunta comunale diAldeno ha provveduto sollecitamente, con delibera del 15 maggio 2008, alla rideterminazione delle tariffe in vigoreal1° gennaio 2008, riducendo le stesse del 30%. In calce pubblichiamo la tabella conlenuovetariffe, ridottedel30%, che costituiscono la nuova base di calcolo per la determinazione delle rette mensiliper il 2008. In termini concreti, le famiglie risparmiano mensilmente, secondo la fascia di reddito di appartenenza, dai 60 ai 150 euro circa mensili per ognifiglio iscritto. Il rimborso agliutenti del servizio diquanto pagato inpiùneimesi scorsi sarà effettuato, quasi nella totalità dei casi, mediante conguaglio sulleprossimefatture, ancheper nongravare igenitoridiulterioriincombenze per il ritiro presso il tesoriere delle somme accreditate. Si evidenzia che il provvedimento adottato dalla Giunta provinciale prevedela copertura finanziariaafavoredeiComuniperilsolo esercizio 2008. Sono attese ulterioridisposizionidaparte della Provincia per quanto riguarda la prosecuzione dell’agevolazione descritta per gli anni successivi. *Assessore al Bilancio Amministrazione e politica La politica tariffaria assiste le famiglie in un momento di congiuntura economica difficile Un aggiornamento sulle opere pubbliche di Massimo Perticucci* Proseguono i lavori per edifici e strade. I LED consentiranno un grosso risparmio sull’illuminazione pubblica. Vorrei collegarmi al mio pre- Amministrazione e politica cedente articolo pubblicato sul numero di dicembre 2007 dell’Arione, informando tuttii cittadini sullo stato delle opere che erano in fase di lavorazione, in procinto di essere avviate o in programmazione. Rendere partecipe ed informare la popolazione sulle attività che vengono svolte sul territorio credo sia un obbligo di ogni amministratore, un segno di professionalità e di trasparenza. Il secondo tratto di via della Croce è adesso percorribile e si potrà oraraggiungere agevolmente il nuovo centro di raccolta materiali anch’esso operativo. Sono terminati anche i lavori di pavimentazione aciottolialle estremità delle due piazze Segantini e Depero, quella a porfido delle due vie del centro storico, Via Dante e via della Chiesa, nonché quella sul tratto di marciapiede di fronte all’attuale asilo nido. Sono state sistemate anche le caditoie di via Florida e le reti di smistamento delle acque bianche e nere di via Verdi e via Degasperi, ponendo fine all’annoso problema delle fuoriuscite durante le Avanzano a vista d’occhio i lavori della nuova struttura in via Roma. piogge intense. I lavoriper la realizzazione della nuova struttura della Coresidenza, come pure quelli di asilo nido e scuola materna, stanno progredendo velocemente nelrispetto dei tempi contrattuali. Per quanto riguarda il restiling del comune, l’amministrazione ha voluto rivedere il progetto, apponendo allo stesso delle varianti al fine di ridurne i costi, valutando attentamente ilfattore economico, senza per questo rinunciare all’intento principale, per avere la sede della comunità il più possibile decorosa, ma allo stesso tempo dedicare le risorse risparmiate ad altriinterventi. L’inizio dei lavori per la messa in sicurezza della parete rocciosa a Nord del paese, slitterà di qualche mese, ma verranno realizzate ulterioriopere diprotezione a completamento di quelle previste nel precedente progetto. Questi nuovi interventi sono stati concordati con il servizio competente in materia di prevenzione rischi della Provincia ed inseriti anch’essi a contributo. Anche se si tratta di un’opera progettata dallaProvinciaAutono- ARIONE 73 L’ ma di Trento, mi sembra corretto fornire alcune informazioni sulla rotatoria stradale che verrà realizzata alla confluenza di via del Perèr con la strada provinciale. Ora il progetto é già nella fase esecutiva e, a detta dell’ente provinciale, i lavori dovrebbero iniziare in autunno, in ogni caso dopo la raccolta della frutta: una scelta voluta da questa Amministrazione, per non recare intralcio e danni ai coltivatori. Si é inserita tra le opere in programmazione la sistemazione e la messa in sicurezza della strada di collegamento con la località di Canova. Sivorrebbe includere tale intervento nel progetto di allargamento di via III Novembre, ora in fase preliminare. E’ per questo motivo che sisono attivati dei contatti con la Provincia, al fine di poter accedere a contributi finanziari, indispensabiliper la realizzazione di un’ opera suffragata da un 74 ARIONE L’ preventivo di spesa di circa 260.000,00 euro: un importo notevole, che il comune, con le sole proprie risorse, non sarebbe in grado di affrontare. L’attuale progetto di illuminazione pubblica della zona Est del paese, benché preveda l’utilizzo di tecnologie che portano ad una riduzione dei costi sulla bolletta, rispetto ad un impianto tradiziona- *Assessore ai LavoriPubblici Così appare, dalla campagna, la nuova struttura che ospiterà scuola materna e asilo nido. Amministrazione e politica Panoramica dei lavori: a sinistra la scuola elementare, a destra la nuova scuola materna e asilo nido. le, può essere ancora migliorato. E’ per questo che si sta valutando la possibilità di sostituire le lampade al sodio con lampade a LED, diodi luminosi a bassa tensione, le quali risultano essere meno affamate di corrente elettrica, riducendo il costo energetico di circa il 60%, rispetto a quello previsto. Una soluzioneche, in più, abbasserebbe drasticamente il costo di gestione e manutenzione poiché la durata dichiarata dei LED è di 50.000 ore, pari a circa 10/11 anni di servizio, vale a dire due, tre volte in più rispetto alle lampade tradizionali. Un’ultima nota: chi si reca in passeggiata presso il parco fluviale del torrente Arione, potrà vedere che é stata messa in funzione la fontana a cascatella che si trova nelle vicinanzedelle scuole elementari: si tratta dell’opera di completamento prevista dal progetto precedentemente eseguito. Il municipio risponde agli SMS dei cittadini di Alida Cramerotti* Aldeno si è dotato di un sistema che interpreta il linguaggio naturale e risponde a quesiti inoltrati per SMS al numero 333 8888188. Mezzo e linguaggio sono da Amministrazione e politica sempre gli elementi da coniugare per rendere la comunicazione dalla PubblicaAmministrazione al cittadino un processo efficace e concreto. Ilsistema COsmOsutilizza illinguaggio naturale, quello per capirci di tutti i giorni e utilizzato ad esempio per chiedere un’informazione al vigile urbano, per interazioni via sms con i cittadini. Una sofisticata tecnologia per una comunicazione facile, in un progetto che punta all’innovazione organizzativa, tecnologica e interazionale. Capitanato dal Consorzio dei ComuniTrentiniedaiComunidiTrento, Rovereto e Pergine Valsugana, da oggi annovera anche il Comune di Aldeno tra quelle realtà che si stanno distinguendo sulfronte della ricerca e innovazione. Ma cos’è COsmOs? Questo sistema nasce dal progetto di un gruppo di esperti del Consorzio deiComuniTrentiniedei Comuni diPergine Valsugana, Rovereto e Trento, con il supporto di un partner tecnologico (la trentina Cogito). L’obiettivo è quello di offrire al cittadino un servizio di in- formazione pienamente accessibile, completo e semplice. COsmOS permette diporre domande all’amministrazione nellaforma più libera possibile, attraverso sms - ventiquattrore ore al giorno per tutti i giorni dell’anno. Il Comune diAldeno risponderà, via sms, a domande relative a viabilità o limitazioni del traffico, eventi o manifestazioni, orari o ubicazione degli uffici di pubblico interesse. Basato su una tecnologia ad approccio se- mantico, CosmoS vive di linguaggio naturale, attraverso un dialogo libero e senza la necessità di utilizzare codici o specifiche sintassi. Ma perché il Comune di Aldeno ha deciso di adottare questo sistema, in aggiunta ai tradizionali sistemi di comunicazione? Va ricordato infatti questo nuovo servizio si affianca a servizi informativigià esistentie nonlisostituisce. Si tratta semplicemente di un ulteriore strumento in mano al cittadino. Ma veniamo ai motivi della scelta: - la comunicazione via SMS è, allo stato attuale, il canale più innovativo a disposizione della PubblicaAmministrazione: - raggiunge la totalità della popolazione - è utilizzata dalla totalità degli utenti (il 99% della popolazione ha in tasca il telefonino) - è veloce, sintetica e affidabile - è diffusissima e il trend di utilizzo è in costante crescita - l’innovativa e sofisticata tecnologia dicui siè dotato ilConsorzio deiComuniTrentini attraverso ARIONE 75 L’ 76 ARIONE L’ Ilsistema èbasato su una tecnologia di comprensione automatica dellinguaggio naturale,dituttiigiorni, quindiingrado diprocessare domandedeltipo:“Doveiscrizioneper corso ricamo aAldeno? Posso circolare oggicontarga pariaTrento? Via Benacense a Rovereto è aperta?ATrento dove pago ICI?Quando inizia stagione teatrale adAldeno? Quale farmacia di turno oggi a Trento?Quando siterrà La Mostra dei Merlot d’Italia adAldeno?”. Per inviare la richiesta e ottenere la relativa risposta, il cittadino paga normalmente un sms secondo la propria tariffa telefonica. Dal punto divista della gestione èunsistemasempre sotto controllo: ilComune diAldeno sarà infattidotato di un“cruscotto” attraverso il quale, senza alcuna particolare conoscenzainformatica,avràtutto sotto controllo. Potràsapere, intempo reale, quantiequalimessaggi/richieste sono pervenute; quanti e quali messaggihainviato;aggiungerenuoveinformazioni,indirizzitelefonicio eventualmente cancellarnealtri; aggregareinumeriditelefono ingrup- pi a seconda delle proprie particolariesigenze; saperequantiSMS ha inviato, ovvero quanto ha speso. Il tutto nelpieno rispetto della normativasulla privacy. Grazie al “gioco di squadra” impostato dal Consorzio dei ComuniTrentini, ente che raggruppa e associata tuttii223 Comuni della Provincia, ilComune diAldeno, e molti altri comuni di fascia media, ha avuto a disposizione un sistema inaccessibile singolarmente e si è dotato di un livello tecnologico di primo ordine. In conclusione, è possibile affermare che, anche grazie al nostro Comune, la creazione di una rete tra i comuni trentini, grandi e piccoli, permette una straordinaria associazione delTrentino all’immagine diunterritorio vocato anche alla costante innovazione e ricerca. Unasoluzioneunica,giàpiùvolte positivamente ripresa da stampa e TV locale enazionale, quale esempio di eccellenza. *Assessore alle Politiche Giovanili e Cultura Amministrazione e politica la collaborazione attivata con l’Azienda COGITO di Rovereto , consente diutilizzare l’SMS come vero e proprio strumento di dialogo con ilcittadino utilizzando ilnormale e quotidiano modo di parlare e scrivere. - COsmOs è un sistema unico, premiato anche dal Ministro NicolaisalCOMPA2007diBolognacon il Premio Qualità ed Innovazione nellaPubblicaAmministrazione. Attraverso CosmoS, chiunque, ovunque e a qualunque ora può richiedere ericevere informazionidal Comune diAldeno, via sms attraverso un numero telefonico di facile memorizzazione (333 8888188): - il cittadino può richiedere 24 ore su 24, 365 giorni all’anno informazioni allo “sportello virtuale” del Comune, sgravando così le strutture esistenti da alcune richiestee, soprattutto, rispondendo nelle fasce “fuori orario” o nei festivi; - chiunque, interessato allo Sport, alTeatro, all’ubicazione e all’orario di un ufficio, a quale servizio deve rivolgersi per una determinata competenza, ecc.? Con COsmOs potrà essere informato e allertato per i principali eventi, oppurechiedereinqualunquemomento e da qualunque luogo informazioni via SMS; - ilcostante monitoraggio delle richieste permette di capire e conoscere i temidi maggiore interesse. Tali temipossono quindi essere fatti propri da COsmOs e, implementando nuovi moduli, possono essere affrontati e risolti tramite i canalitradizionali. Aldeno Insieme Chiarezza e lungimiranza. Molte le ragioni per le quali è necessario incentivare le sinergie tra pubblico e privato. Nei mesi scorsi il Consiglio Amministrazione e politica Comunale ha portato a termine un’iniziativa divalenza collettiva; ci riferiamo allaconvenzione stipulata fra l’Amministrazione Comunale ed i signoriPiffer Dario, Piffer Enrico e Piffer Nicola, proprietari dell’area relativa al piano di lottizzazione chiamato “PL2” (ex Chiesura Schir in zona Caff). È opportuno innanzitutto precisare che, già dal 1989, con l’approvazione del Piano di fabbrica – adeguamento PUP 1989, adottato con delibera del consiglio comunale nr 79 del 5 ottobre 1989, su tale terreno era possibile edificare la medesima volumetria, attualmente concessionata, su circa i due terzidell’area, in quanto considerata “zona di completamento intensivo”; il che significa che il proprietario avrebbe potuto costruire più o meno il volume attualmente autorizzato, senza peraltro che fosse previsto alcun vincolo per la realizzazione di parcheggi pubblici. Nel 2005 l’attuale maggioranza, in occasione dell’approvazione del nuovo PRG (piano regolatore generale) ha introdotto un sistema, valido per tutte le aree di nuova urbanizzazione, chiamato “perequazione”, termine con il quale si intende che in ogni nuova area che sarà resa edificabile, il proprietario/i proprietari dovranno cedere al Comune di Aldeno una parte diqueste superfici (30% minimo) affinché l’Amministrazione possa realizzare spazi pubblici quali strade, marciapiedi, parcheggi, parchi attrezzati a verde, isole ecologiche ed altre necessità al servizio dell’intera collettività. Abbiamo quindi individuato anche per il PL2 le aree che più rispondevano alle esigenze pubbliche, dove collocare nr 29 posti macchina in superficie, che saranno normati, affinché vi sia una rotazione dei veicoli tale da soddisfare le esigenze di tutti. Abbiamo però preteso ed ottenuto dal privato che fossero realizzati ulteriori garage interrati, oltre lo standard di legge; pertan- to abbiamo autorizzato lo stesso a realizzare ulteriori16 garage, concedendone l’ubicazione nella parte diarea interna al lotto che viene retrocesso al Comune, per una metratura di 320 mq circa. Chiariamo che la superficie retrocessa gratuitamente al Comune diAldeno è pari a mq 840, sulla quale si realizzeranno i parcheggi, i marciapiedi, un isola ecologica ed una zona con panchine. Per la concessione all’edificazione nei 320 mq nel sottosuolo il privato sarà tenuto a pagare al Comune diAldeno un indennizzo di Euro/ mq 130,00 pari ad Euro 41.510 circa; cifra che la Giunta intende destinare alfinanziamento degli interventi di abbellimento delle facciate degli edifici del centro storico. A chi servirà tale intervento? Considerato che la zona in oggetto è immediatamente vicina al centro storico, considerato che i parcheggi di via Lucianer sono sempre esauriti, considerato che a breve si renderanno disponibili nuovi alloggi in via Tre Novembre a circa 50 metri di distanza dal PL2 (alloggicostruitiinderogaaglistandard previsti sui parcheggi), considerato che è stata attivata una ARIONE 77 L’ 78 ARIONE L’ to già in seno alla discussione consigliare, per sgombrare il campo da equivoci. In primo luogo, il valore dell’indennizzo è stato calcolato dall’Ufficio Tecnico in base al valore di mercato, applicando dei parametri di riduzione per tener conto, sia della mancanza di capacità edificatoria, sia del fatto che la proprietà insuperficie rimane comunque pubblica. Riguardo alla possibilità di costruire a confine nel sottosuolo in corrispondenza di strade a fondo cieco (norma ovviamente prevista dalregolamento edilizio e dalPRG attuali) vogliamo chiarire che proprio in zona Chiesure, in tempi non sospetti, ovvero nel 2002, è stata concessionata la licenza nr 1600 alla societàAldeno Costruzioni srl, per realizzare l’interrato proprio al confine della strada pubblica. Il fatto poi di essere accusati di creare precedenti per concessione di garage sotto spazi pubblici, è utile ricordare a tutti, che l’attualeAmministrazione ha da sempre ricercato soluzioni idonee a rendere vivibile il centro storico, dapprima incentivando economicamente ilrifacimento delle facciate degli immobili, poi sviluppando soluzioni per dotare questo comparto di parcheggi a raso e garage interrati. Basti ricordare che il parcheggio sotto via Dante, in sinergia conla Famiglia Cooperativa ed il parcheggio interrato alla Busa, ceduto ad una cooperativa di privati, insistono proprio sotto aree pubbliche. Ma in tutti questi casi (PL2 compreso), quello che più conta è che la regia di questa infrastrutturazione rimanga sempre saldamente in mano all’Amministrazione pubblica, ovvero sia il Comune a stabiliremodalità e tempi di intervento. Il gruppo consigliare di maggioranza, Aldeno Insieme, ritiene di aver ricercato e sviluppato nel tempo un modello di cooperazione tra pubblico e privato, tale da risolvere le esigenze e le necessità di tutta la popolazione diAldeno a costo zero. Come riporta il verbale del Consiglio comunale, la disponibilità ad alienare il sottosuolo in corrispondenza a parcheggio e/o parchi, sarà estesa anche ad altre zone dove esiste il problema della carenza di postimacchina, con il vincolo di salvaguardia del sottosuolo in corrispondenza di strade pubbliche e mantenendo salve eventuali esigenze di pubblico interesse. Siamo altresì convinti che la salvaguardia e la tutela del territorio, parta anche dal tentativo di sfruttare/utilizzare ilpiù possibile la parte interrata dei terreni, risparmiando aree e spazi di superficie attualmente coltivata. Quanto stiamo affermando è scritto nei verbali del Consiglio comunale e/o negli atti della Commissione edilizia, consultabili da chiunque; ma ritenevamo doverosa una puntualizzazione per fare chiarezza su un fatto che rappresenta un’opportunità per tutta collettività. Amministrazione e politica nuova licenza edilizia in “Piazzola” (a circa 200 metri dal PL2) sempre con la deroga di legge ai parcheggi, la soluzione adottata di mediare con il privato fino a trovare l’accordo per la realizzazione di garage interrati sopra lo standard di legge richiesto, la si reputa un’idea lungimirante per dare risposte a costo zero alle esigenze descritte, anche per il fatto che l’Amministrazione comunale avrebbe comunque dovuto far fronte in un futuro non troppo lontano a tale esigenza, a costi elevati per la collettività. L’iter di approvazione dell’iniziativa in Consiglio Comunale è stato particolarmente travagliato ed è stato preceduto da un dibattito serrato, dentro e fuori l’aula. Dai banchidell’opposizione ci siamo sentiti dire che il valore di indennizzo richiesto al privato (Euro 130 al mq) è un valore importante; ci siamo sentiti dire che mai prima d’ora erano state concesse deroghe per la costruzione dell’interrato fino a confine, in una strada a fondo cieco; ci siamo sentiti dire che questa operazione non ha precedenti e che si creeranno aspettative da parte di altri privati; abbiamo sentito dichiarazioni che in passato ad altri costruttori era stato negato ildiritto di costruzione del sottosuolo a confine in situazioni analoghe, in particolare nella zona Chiesure. Vogliamo quindi chiarire, per coloro che non erano presenti a quelle sedute del Consiglio Comunale, quanto abbiamo argomenta- Uniti per cambiare Una casa di riposo ad Aldeno: aumenta la speranza di vita, aumenta il numero di anziani. Anche ad Aldeno occorre dare risposte al mutamento nella popolazione. La proposta di Uniti per Cambiare. Ilcrescenteinvecchiamento del- Amministrazione e politica la popolazione, derivante dalla progressivariduzionedellenascite,inatto ormai da qualche decennio, e dal contestuale allungamento della vita media, per effetto sia del miglioramento dei presidisanitari che della qualità delvivere, sta interessando ovviamente in questiultimiannianche ilTrentino.Ciò porta comeconseguenzailprogressivo aumento dei nuclei familiari in cui sono presenti uno o più anziani, spesso in condizionidiparzialeo nonautosufficienza. Ilsupporto parentale, generalizzato neitempipassati, ormainonriesce più a far fronte ataliemergenze, soprattutto perchéicomponentigiovani dei nucleiprestano in maniera generalizzata attivitàlavorativaaldi fuoridella famiglia. Conseguenzapressochélogicaè che,perl’anziano,giuntoadunpunto in cuil’autosufficienza operativa e gestionale tende semprepiù aridursi, sono necessarie strutture di supporto esterneallafamiglia, leR.S.A. (Residenza SanitariaAssistenziale) appunto. Ciò premesso, posto anche l’aumento costante della popolazione residente, ancheinprospettiva futura, si ritiene opportuno che venga valutata seriamente la possibilità di realizzareunastrutturaconsimileanche nelnostro Comune, struttura in grado di accogliere quanti, malauguratamente, sitrovano incondizionidiparticolaredisagio dalpunto di vista fisico e non possono, o non vogliono, godere diunsupporto all’interno dellafamiglia stessa. Quanto sopra costituirebbe una necessaria e opportuna integrazione del progetto di coresidenza in corso direalizzazione sull’area dell’ex Cantina Sociale, progetto non a caso definito sperimentale, il cui esito peraltro è ancora tutto da dimostrare ed ilcuisupporto normativo parescomparso nell’ultimanormativa provincialeinmateria diediliziaabitativa. La creazione di una R.S.A. costituirebbe inoltre un buon investimento occupazionale in loco e sarebbe senz’altro più confacente alle necessità attualie soprattutto future di un centro in costante crescita di residenti, prossimo al capoluogo, quindi ad un potenziale “bacino di utenza”, speciesemessoaconfronto coniniziativeestemporanee perAldeno, quale la realizzazione di un ostello, dicuinessuno, in verità avverte l’urgenza. ARIONE 79 L’ Le scelte dell’Amministrazione Vi proponiamo una selezione delle delibere e delle determinazioni più rilevanti. Delibere del Consiglio Comunale: Del. nr. 35 del 20.12.2007 I.C.I. - Abrogazione Regolamento approvato con D.C. n. 69 dd. 30.11.1998 e approvazione nuovo Regolamento per l’applicazione dell’Imposta comunale sugli immobili. Del. nr. 36 del 20.12.2007 Determinazione tariffarie in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.) per l’anno 2008. Del. nr. 37 del 20.12.2007 Approvazione del Piano Finanziario per la determinazione della Tariffa Rifiuti. Anno 2007 sulla base dei dati consolidati 2006 e di previsione 2008. Del. nr. 38 del 20.12.2007 80 ARIONE L’ Determinazione tariffaria in materia di Imposta sulla Pubblicità per l’anno 2008. Del. nr. 39 del 20.12.2007 Modifica del Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e determinazioni tariffarie in materia di COSAP per l’anno 2008. Del. nr. 40 del 20.12.2007 Determinazione in materia di tariffa di Canone per l’Occupazione degli Spazi ed Aree Pubbliche (C.O.S.A.P.) per l’anno 2008. Del. nr. 41 del 20.12.2007 Approvazione proposta di adesione del Comune di Aldeno a Trentino Riscossioni Spa con conseguente acquisizione di quote a titolo gratuito. Del. nr. 42 del 20.12.2007 Approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2008 e pluriennale 20082010, nonché del relativo programma generale delle opere pubbliche (art. 13 lett. B della L.R. 04.01.1993 n. 1 e s.m. e art. 69 dello Statuto). Del. nr. 02 del 28.01.2008 Modifica dotazione organica – pianta organica Del. nr. 04 del 31.03.2008 Approvazione schema del Contratto di Servizio per l’affidamento a Trentino Riscossioni di attività in materia di riscossione di entrate tributarie e patrimoniali. Del. nr. 08 del 15.04.2008 Variazione n. 1 al bilancio di previsione 2008 e I^ modifica al Amministrazione e politica AREA ISTITUZIONALE programma generale delle opere pubbliche 2008 – 2010. za e difesa in giudizio avanti al T.R.G.A. di Trento. Del. nr. 12 del 13.06.2008 Approvazione rendiconto del Comune esercizio finanziario 2007. Del. nr. 13 del 28.01.2008 Approvazione della pianta organica ai sensi del Regolamento Organico del Personale Dipendente ( R.O.P.D.). Del. nr. 13 del 13.06.2008 Approvazione modifica del Regolamento del Concorso Nazionale “Merlot d’Italia” anno 2008. Delibere della Giunta Comunale: Amministrazione e politica Del. nr. 148 del 27.12.2007 Determinazione tariffarie per l’utilizzo delle sale comunali per l’anno 2008. Del. nr. 149 del 27.12.2007 Prelevamento di somme dal fondo di riserva ordinario – cap. 2705. Del. nr. 04 del 11.01.2008 Approvazione dello schema di convenzione con l’AUSER (Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà) di Trento per il ritiro e trasporto delle provette dall’Ambulatorio Comunale di Aldeno al Laboratorio di Analisi “Crosina Sartori” o all’Ospedale Santa Chiara. Del. nr. 10 del 22.01.2008 Liquidazione avviso di parcella all’avv. prof. Damiano Florenzano per attività di consulen- Del. nr. 14 del 05.02.2008 Autorizzazione giornate di chiusura uffici comunali. Anno 2008. Del. nr. 15 del 05.02.2008 Interventi finalizzati al miglioramento dei patrimoni forestali ed alla difesa dei boschi dagli incendi da realizzare con il supporto della Provincia Autonoma di Trento - Servizio Foreste e Fauna. Richiesta e autorizzazione. Del. nr. 16 del 12.02.2008 Approvazione in linea tecnica dell’elaborato progettuale relativo ai lavori socialmente utili (Azione 10 - 2008). Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del parco giochi, parco “Albere”, del Cimitero, dei marciapiedi e strade interne, delle strade in loc. Canova - Maso Case - Case Carli, degli impianti sportivi, delle aiuole, delle fioriere, delle aree verdi ed aree attrezzate, nonché per l’allestimento di mostre e/o manifestazioni di carattere culturale o relative a prodotti, oggetti ed attrezzature del territorio. Del. nr. 17 del 12.02.2008 Approvazione convenzione tra ASIA ed il Comune di Aldeno per il sostenimento finanziario nel passaggio della Tariffa di Igiene Ambientale (T.I.A.) dai Comuni ad ASIA. Anticipazione quota servizio raccolta anno 2008. Del. nr. 18 del 12.02.2008 Classificazione acustica del territorio: incarico alla Società Cooperativa CET di Trento (Euro 8.214,91.=). Del. nr. 23 del 03.03.2008 I.C.I. anno 2008 - Determinazione del valore delle aree fabbricabili ai sensi e per gli effetti dell’ art. 3 del vigente Regolamento per l’applicazione dell’Imposta Comunale sugli Immobili. Del. nr. 24 del 03.03.2008 Affidamento del servizio di organizzazione della IXa Edizione della Mostra dei Merlot d’Italia, all’agenzia L’Orizzonte S.n.c. di Cramerotti Mauro & C. di Aldeno. Del. nr. 32 del 11.03.2008 Riscossione delle entrate tramite ruolo – Accesso al servizio di rendicontazione on line fornito da Equitalia Nomos S.p.A.. Del. nr. 37 del 25.03.2008 Incarico all’Avvocato Umberto Deflorian studio e assistenza in pratica relativa a loc. Pianezze del Comune di Aldeno. ARIONE 81 L’ Del. nr. 39 del 31.03.2008 Prelevamento di somme dal fondo di riserva ordinario - cap. 2705. Del. nr. 43 del 07.04.2008 Convenzione tra Amministrazione comunale e AUSER (Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà) di Trento per il ritiro e trasporto provette. Approvazione relazione consuntiva 2007 e integrazione di spesa anno 2008. Del. nr. 44 del 07.04.2008 Alienazione di legname di proprietà comunale. – Approvazione avviso. Del. nr. 51 del 22.04.2008 Affidamento al Consorzio dei Comuni Trentini con sede in Trento del servizio di comunicazione con SMS denominato “COsmOs”. Del. nr. 66 del 19.05.2008 Contratto di servizio con Trentino Riscossioni spa per la riscossione di entrate tributarie e patrimoniali. Del. nr. 69 del 26.05.2008 Stipulazione contratto di co- 82 ARIONE L’ modato con l’Associazione A.R.C.A. di Aldeno relativo all’uso del rustico denominato “Baita Valstornada”. Determinazioni del Segretario comunale: Det. nr. 01 del 02.01.2008 Utilizzo del proprio automezzo per ragioni di servizio. Provvedimento ricognitivo di autorizzazione ai dipendenti. Det. nr. 02 del 02.01.2008 Anno 2008 dipendenti comunali – Autorizzazione a prestare lavoro straordinario. Det. nr. 42 del 21.02.2008 Approvazione contratto con la ditta Grisenti del contratto per la manutenzione dell’impianto telefonico periodo dal 01.03.2008 al 28.02.2009. Det. nr. 50 del 03.03.2008 Impegno di spesa per soggiorno ospiti Repubblica Ceca presso l’Albergo Laghetto di Garniga Terme Det. nr. 53 del 10.03.2008 8^ Edizione Mostra dei Merlot d’Italia svoltasi il 26-27 e 28 ottobre 2007: ricognizione della spesa complessiva sostenuta. Det. nr. 65 del 28.03.2008 Concorso Nazionale Merlot. Acquisto Premi. Det. nr. 66 del 31.03.2008 Incarico, a trattativa privata diretta, allo Studio Associato Giovanelli dr. Andrea & C. di Trento per consulenza in materia di commercio, pubblici esercizi ed ambulantato. Anno 2008. Det. nr. 69 del 01.04.2008 Affidamento al dr. Giuliano Sighel di Baselga di Pinè dell’incarico di consulenza fiscale per il periodo 01/04/08 – 31/03/ 2011. Det. nr. 76 del 07.04.2008 Servizio di pronta reperibilità del personale dipendente per servizio di sgombero neve stagione 2007/2008: determinazione e liquidazione indennità. Det. nr. 102 del 06.05.2008 Gara di tiro con carabina denominata “Festa del rifugio A.R.C.A..” in località Valstornada del Comune di Aldeno. Det. nr. 127 del 06.06.2008 Attuazione previsioni regolamentari per l’incentivazione della raccolta differenziata. Acquisto premi per Scuole. Det. nr. 152 del 01.07.2008 Assistenza tecnica e software per il sistema informativo comunale. anno 2008 Amministrazione e politica Del. nr. 38 del 31.03.2008 Regolamento di contabilità, del servizio di economato e delle spese di rappresentanza: art. 37. Approvazione del verbale di chiusura dell’esercizio finanziario 2007. OPERE PUBBLICHE, LAVORI PUBBLICI, CANTIERE COMUNALE Delibere del Consiglio comunale Del. nr. 43 del 20.12.2007 Soppressione parcheggi in Via Florida. Mozione. Amministrazione e politica Del. nr. 05 del 31.03.2008 Lavori per la realizzazione di una rotatoria sulla S.P. 90 alla confluenza di via del Perer nel Comune di Aldeno. Espressione parere ed autorizzazione al Capo Servizio Responsabile del Servizio Territorio e Lavori Pubblici arch. Stefano Bassetti a partecipare alla conferenza di servizi in sede decisoria ai sensi dell’art. 5, c omma 3 della L.P. 08.09.1997, n. 13 e s.m.. Del. nr. 07 del 15.04.2008 Piano di lottizzazione “PL2” “Area di Via 3 Novembre – Via Caff” nel Comune di Aldeno: approvazione definitiva del piano e dello schema di convenzione (artt. 53, 54 e 55 della L.P. 05.09.1991 n° 22 e s.m.i.). Del. nr. 09 del 15.04.2008 Espressione parere sulla rispondenza degli elaborati a quanto stabilito dal programma generale delle opere pubbliche relativamente all’opera: “Lavori di restyling del Municipio di Aldeno”. (euro 16.112,30.=). Delibere della Giunta Comunale: Del. nr. 144 del 27.12.2007 Determinazioni tariffarie per il servizio di fognatura per l’anno 2008. Del. nr. 141 del 17.12.2007 Assunzione con il Consorzio B.I.M. Adige di Trento di un mutuo di Euro 80.681,86.= destinato a parziale finanziamento dei lavori di completamento dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno – zona est. Del. nr. 145 del 27.12.2007 Determinazione tariffaria per il servizio di depurazione delle acque di rifiuto provenienti da insediamenti civili e produttivi – anno 2008. Del. nr. 142 del 17.12.2007 Assunzione con il Consorzio B.I.M. Adige di Trento di un mutuo di Euro 72.568,49.= destinato a parziale finanziamento dei lavori di completamento dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno – zona est. Del. nr. 143 del 27.12.2007 Incarico all’ing. Renato Coser di Cavalese per la Direzione Lavori, Contabilità e coordinamento sicurezza in fase di esecuzione dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno – zona est , (via Florida, via Degasperi, via Filzi, via Verdi, via Mazzini, via del Revì, via Damiano Chiesa, via Pascoli, via Stretta, via Giovanni XXIII, via S. d’Acquisto, via del Porto) Del. nr. 146 del 27.12.2007 Determinazione tariffarie per il servizio Acquedotto per l’anno 2008. Del. nr. 147 del 27.12.2007 Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani – Anno 2008 – D. Lgs. 05.02.1997, n. 22. Del. nr. 150 del 27.12.2007 Realizzazione della nuova sede della scuola materna e dell’asilo nido comunale. Autorizzazione all’acquisto di parte delle pp.ff. 1430,1431 di proprietà di Battisti Chiara, di parte della p.f. 1432/1 di proprietà di Battisti Michele. Del. nr. 12 del 22.01.2008 Convenzione per la realizzazione di locali interrati sottostanti ARIONE 83 L’ Del. nr. 19 del 21.02.2008 Costruzione della nuova sede della Scuola Materna e dell’Asilo Nido comunale: incarico all’arch. Graziano Righi per variante progettuale (euro 4.716,61.=). Del. nr. 21 del 03.03.2008 Lavori per la realizzazione di una palestra e servizi nel Comune di Aldeno. Approvazione in linea tecnica del progetto esecutivo. Del. nr. 33 del 19.03.2008 Costruzione della nuova sede della Scuola Materna e dell’Asilo Nido comunale: approvazione 1a variante progettuale. Del. nr. 34 del 19.03.2008 Progettazione definitiva impianto fotovoltaico per la nuova sede della scuola materna e asilo nido del Comune di Aldeno. Incarico al per. ind. Girardi Mirko dello studio associato Tecnologie & Impianti (Euro 4.235,12=). Del. nr. 42 del 07.04.2008 Adesione alla Convenzione Consorzio dei Comuni Trentini – S.E.T. Dist ribuzi one S.p.A. per la costituzione di un’unica cauzione provinciale per gli scavi su proprietà pubbliche. 84 ARIONE L’ Del. nr. 47 del 15.04.2008 Costruzione della nuova sede della Scuola Materna e dell’Asilo Nido comunale: incarico all’arch. Graziano Righi per la 2a variante progettuale (Euro 13.077,95.=). Del. nr. 53 del 29.04.2008 Esecuzione delle opere di allargamento di Via della Croce (tratto circonvallazione - depuratore). Acquisto terreni. Del. nr. 58 del 15.05.2008 Approvazione schema disciplinare di concessione sulle opere pubbliche e private di bonifica nel comprensorio consorziale: uso transito della strada di servizio della fossa di San Zeno pp.ff. 3386/1-1707/13475/1-1929/1-3406-3541 di proprietà del demanio idrico provinciale. Del. nr. 63 del 15.05.2008 Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo riguardante l’impianto fotovoltaico per la nuova sede della scuola materna e asilo nido del Comune di Aldeno. Del. nr. 74 del 19.06.2008 Realizzazione della nuova sede della scuola materna e dell’asilo nido comunale. Acquisto di parte della p.ed. 748 di proprietà di Battisti Chiara, di Battisti Marcello e di Battisti Michele. Determinazioni del Segretario comunale: Det. nr. 313 del 06.12.2007 Approvazione contratto con la ditta CE.MA. Impianti di Celia Cesare e Malfer Mirco snc di Aldeno per la manutenzione impianto elettrico, dell’impianto di illuminazione e dell’impianto luci di emergenza del Teatro Comunale di Aldeno per il periodo 06.12.2007-05.12.2010. Det. nr. 315 del 06.12.2007 Realizzazione di pavimentazione in acciottolato di parte delle Piazze G. Segantini e F. Depero nel Comune di Aldeno. Det. nr. 327 del 19.12.2007 Lavori di realizzazione di una nuova pavimentazione su via della Chiesa di Aldeno. Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo. Det. nr. 329 del 20.12.2007 Lavori di costruzione della nuova sede della Scuola Materna e dell’Asilo Nido di Aldeno: anticipazione alla ditta COSBAU S.p.a. Det. nr. 333 del 27.12.2007 Impianto di illuminazione pubblica di Aldeno zona est (Via Florida, Via A. Degasperi, Via Fabio Filzi, Via G. Verdi, Via Mazzini, Via del Revì, Via Damiano Chiesa, Via G. Pascoli, Via Stretta, Via Giovanni XXIII, Via Salvo d’Acquisto, Via del Amministrazione e politica l’erigenda Scuola Materna e Asilo nido in Aldeno. Porto): approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo. Det. nr. 334 del 27.12.2007 Lavori per la realizzazione di una nuova pavimentazione su Via Dante ad Aldeno. Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo. Det. nr. 335 del 27.12.2007 Lavori di realizzazione di una nuova pavimentazione su Via della Chiesa di Aldeno. Aggiudicazione a trattativa privata. Amministrazione e politica Det. nr. 05 del 02.01.2008 Incarico alla Soc. Coop. INSERCOOP di Moena per il servizio di presidio e controllo del Centro Raccolta Materiali (C.R.M.) di San Zeno per i l p er io d o 0 1. 0 1. 20 0 8 – 29.02.2008. Det. nr. 06 del 02.01.2008 Incarico alla ditta EUROBRICO S.p.a. di Borgo Valsugana (TN) dell’appalto per la fornitura dei prodotti per il piano di concimazione annuale del campo da calcio in località Albere. Det. nr. 07 del 03.01.2008 Impianto di illuminazione pubblica di Aldeno – zona est, (Via Florida, via Degasperi, via Filzi, via Verdi, Via Mazzini, via del Revì, via Damiano Chiesa, Via Pascoli, Via Stretta, Via Giovanni XXIII, Via S. D’Acquisto, Via del Porto): Deliberazione a contrarre. Det. nr. 08 del 07.01.2008 Incarico alla ditta CE.MA. di Celia Cesare e Malfer Mrico S.n.c. di Aldeno dell’appalto per la sostituzione delle lampade guaste e riparazione centralina luci di emergenza del Teatro Comunale di Aldeno. Det. nr. 09 del 09.01.2008 Contratto di assistenza tecnica GISCOM per la gestione del Settore Edilizia Privata nell’ambito del Servizio Territorio e Lavori Pubblici: anno 2008. Det. nr. 19 del 18.01.2008 Lavori di realizzazione della Nuova Scuola Materna e Asilo Nido – Incarico collaudo tecnico amministrativo in corso d’opera. Det. nr. 21 del 21.01.2008 Lavori di realizzazione della nuova sede della scuola materna e dell’asilo nido comunale di Aldeno: incarico all’ing. Giuliano Castelli per il collaudo statico in corso d’opera. Det. nr. 26 del 29.01.2008 Acquisto dispositivi di protezione individuale per la sicurezza, in dotazione al personale del cantiere comunale. Det. nr. 32 del 05.02.2008 Lavori di sistemazione e allargamento di via della Croce ( tratto dalla circonvallazione al depuratore): incarico all’ing. Giorgio Raia per il collaudo sta- tico opere in c.a. relative al ponticello sul fosso Maestro. Det. nr. 35 del 15.02.2008 Realizzazione opere di protezione su gasdotto in esercizio interferito con allargamento della strada comunale di via della Croce (tratto circonvallazione – depuratore). Det. nr. 38 del 20.02.2008 Lavori per la realizzazione di una nuova pavimentazione su via Dante ad Aldeno. Aggiudicazione a trattativa privata. Det. nr. 43 del 21.02.2008 Incarico alla Soc. Coop. Insercoop di Moena per il servizio di presidio e controllo del Centro Raccolta Materiali (C.R.M.) di San Zeno per il periodo 01.03.2008 – 30.04.2008. Det. nr. 46 del 28.02.2008 Intervento di manutenzione straordinaria sulla rete delle acque nere di via Verdi ed il collettore delle acque bianche di Via Verdi e via Ottolini nel Comune di Aldeno ( Euro 16.402,50). Det. nr. 62 del 27.03.2008 Affidamento incarico all’ing. Ennio Zandonai di Aldeno per la verifica annuale del Palco Belvedere di costruzione della ditta ILMA di Giorgio Fiorentini di Argenta. Det. nr. 64 del 27.03.2008 Affidamento incarico per ARIONE 85 L’ Det. nr. 67 del 31.03.2008 Incarico alla Trentino Servizi Spa dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria della centralina idroelettrica del Comune di Aldeno. Det. nr. 74 del 02.04.2008 Impegno di spesa conseguente all’affidamento del servizio di pulizia e manutenzione parchi, aree verdi, fiori e piante “Parte Ordinaria” (01.04.200831.10.2008) Det. nr. 75 del 04.04.2008 Approvazione capitolato speciale d’appalto per il servizio di manutenzione e diserbo del Cimitero di Aldeno per il periodo dal 15.04.2008 al 31.10.2008. Determinazione modalità di appalto. Det. nr. 84 del 22.04.2008 Approvazione elenco ditte da invitare nell’ambito dell’appalto dei lavori di ristrutturazione della scuola media di Aldeno. Det. nr. 93 del 23.04.2008 Lavori di costruzione della nuova sede della scuola materna e dell’asilo nido di Aldeno: autorizzazione al subappalto ai sensi dell’art. 118 del D.Lgs. 12 86 ARIONE L’ aprile 2006 n. 163 e s.m. : fornitura e posa di murature. Det. nr. 97 del 28.04.2008 Lavori di ripristino e sistemazione della pavimentazione stradale compresa tra il sottopasso di via della Croce e via Vegri (Euro 49.750,41.=) Det. nr. 98 del 28.04.2008 Incarico alla soc. Coop INSERCOOP di Moena per il servizio di presidio e controllo del Centro Raccolta Materiali (C.R.M.) di San Zeno per il periodo 01.05.2008-31.05.2008. Det. nr. 115 del 23.05.2008 Affidamento incarico per la fornitura e posa di due portoni e di parapetti per il nuovo Centro Raccolta Materiali di Aldeno Det. nr. 120 del 29.05.2008 Incarico alla Soc. Coop. POVOCOOP81 di Povo di Trento per il servizio di custodia e controllo del centro Raccolta Materiali (C.R.M.) di San Zeno per il periodo 04.06.2008 – 30.06.2008 Det. nr. 123 del 04.06.2008 Lavori per la realizzazione di una barriera antirumore da posizionarsi lungo il perimetro lato Ovest del parcheggio di viale Europa nel Comune di Aldeno Det. nr. 125 del 05.06.2008 Incarico alla Ditta MIORI GIUSEPPE & C. S.n.c. di Cognola (TN) dell’appalto per la fornitura e posa di sabbia per il campo da calcio in località Albere Det. nr. 126 del 05.06.2008 Lavori preliminari alle opere più generali previste dal progetto esecutivo per la ristrutturazione della Scuola Media di Aldeno al fine di predisporre la struttura scolastica. Det. nr. 129 del 10.06.2008 Intervento per il montaggio di limitatori di apertura sui serramenti della Scuola Elementare di Aldeno. Det. nr. 137 del 23.06.2008 Progetto esecutivo per la realizzazione del Centro Raccolta Materiali dai rifiuti in loc. Dosso di Aldeno sulla p.f. 1361/1 nel C.C. di Aldeno: approvazione certificato di regolare esecuzione e contabilità finale. Det. nr. 138 del 23.06.2008 Prove di carico del solaio in latero cemento del piano sottotetto dell’edificio della Scuola media Statale di Aldeno sita in via della Croce n. 2 - incarico alla ditta Tecnolab - prove strutturali edili ing. Pierantonio Zanoni & C. Det. nr. 149 del 30.06.2008 Incarico alla Soc. Coop. POVOCOOP81 di Povo di Trento per il servizio di custodia e controllo del centro Raccolta Materiali (C.R.M.) di San Zeno per il periodo 01.07.2008 – 30.12.2008 Amministrazione e politica l’esecuzione delle verifiche e la redazione della perizia giurata attestante l’efficienza dei dispositivi, dei sistemi e degli impianti finalizzati alla protezione attiva antincendio del Teatro comunale di Aldeno. ASSOCIAZIONI, VOLONTARIATO, CULTURA Delibere del Consiglio comunale Del. nr. 10 del 15.04.2008 Approvazione rendiconto del Corpo comunale dei Vigili del Fuoco Volontari – esercizio 2007. Amministrazione e politica Del. nr. 11 del 15.04.2008 Approvazione bilancio preventivo del Corpo comunale dei Vigili del Fuoco Volontari – esercizio 2008. Delibere della Giunta Comunale: Del. nr. 139 del 17.12.2007 Determinazioni tariffarie per il Servizio di Asilo Nido a decorrere dal 01.01.2008. Del. nr. 20 del 25.02.2008 Università della Terza Età e del tempo Disponibile (U.T.E.T.D.): assunzione impegno di spesa per attività nell’ambito dei corsi dell’anno accademico 2007/2008. Del. nr. 26 del 03.03.2008 Approvazione accordo di programma del Piano di Zona della Destra Adige rivolto ai minori ed agli adolescenti anno 2008. Del. nr. 27 del 03.03.2008 Approvazione in linea tecnica del Piano di Zona della Destra Adige rivolto ai minori ed agli adolescenti anno 2008. Del. nr. 140 del 17.12.2007 Asilo Nido – Calendario dei periodi di chiusura durante l’anno educativo 200/72008. Del. nr. 40 del 31.03.2008 Approvazione a tutti gli effetti del Piano di Zona della Destra Adige rivolto ai minori ed agli adolescenti anno 2008. Del. nr. 03 del 11.01.2008 Adesione all’iniziativa UNICEF “La Pigotta: la bambola dell’UNICEF che salva un bambino”. Anno 2008. Del. nr. 41 del 31.03.2008 Piano Giovanile di Zona A.R.Ci.Ma.Ga. 2006. Riapprovazione rendicontazione e liquidazione. Del. nr. 11 del 22.01.2008 Concessione contributo straordinario finanziario per organizzazione del Carnevale dei Ragazzi. Edizione 2008. Del. nr. 46 del 15.04.2008 Progetto “Scuola e Sport”. Adesione al programma. Del. nr. 52 del 22.04.2008 Concessione contributo straordinario alla Scuola equiparata dell’Infanzia “E. Mosna” di Aldeno per asilo estivo 2008. Del. nr. 59 del 15.05.2008 Associazione per il Coordinamento Teatrale Trentino di Trento. Stagione teatrale 2007/ 2008. Ricognizione della spesa. Del. nr. 62 del 15.05.2008 Attuazione punto A5 del Protocollo d’Intesa in materia di finanza locale 2008. Rideterminazione in riduzione delle tariffe dell’Asilo nido. Del. nr. 75 del 19.06.2008 Adesione all’iniziativa “Calici di Stelle 01 agosto 2008”. Del. nr. 76 del 19.06.2008 Conferimento incarico di collaborazione e consulenza a favore del Comune di Aldeno al responsabile del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti (Progetto Giovani) per la realizzazione di un viaggio a Roma nell’ambito del Piano di zona “A.R.Ci.Ma.Ga. 2008. Determinazioni del Segretario comunale: Det. nr. 317 del 07.12.2007 Organizzazione concerti di ARIONE 87 L’ Det. nr. 326 del 14.12.2007 Giovani: Torneo di calcetto in palestra denominato “Christmas” CUP 2007 Det. nr. 328 del 19.12.2007 Progettazione grafica e pubblicazione del notiziario comunale. Impegno di spesa per il corrente anno. Det. nr. 339 del 28.12.2007 Acquisto giochi didattici per Biblioteca comunale. Det. nr. 340 del 28.12.2007 Acquisto Adobe Creative Suite 3 e corso base per Biblioteca comunale Det. nr. 20 del 18.01.2008 Iniziativa UNICEF “La Pigotta”: la bambola dell’UNICEF che salva un bambino” – Liquidazione contributo anno 2007. Det. nr. 33 del 07.02.2008 Realizzazione dello spettacolo teatrale “Fuori gioco – una storia di bullismo” nell’ambito del “Progetto Giovani”. Det. nr. 37 del 19.02.2008 Realizzazione del corso di introduzione all’uso del computer “Nonni al computer” nell’ambito del Progetto Giovani. Det. nr. 47 del 28.02.2008 Abbonamento a riviste, quotidiani e pubblicazioni diverse 88 ARIONE L’ per la Biblioteca comunale per l’anno 2008. to “ Non ho bisogno di voi! Tanto c’è la tv..”. Det. nr. 48 del 29.02.2008 Progetto A.R.Ci.Ma.Ga. 2007 – Progetto n.1: sportello “A.R.Ci.Ma.Ga.” : Sportello della gioventù. Impegno di spesa per l’acquisto gadgets. Det. nr. 106 del 08.05.2008 Approvazione incarico relatore e preventivo di spesa per serata dal titolo “Diritto di Guerra digitale. Tra privacy e copyright” nell’ambito di “Progetto Giovani”. Det. nr. 51 del 04.03.2008 Progetto Arcimaga 2008: realizzazione di tre serate previste nell’ambito di un percorso formativo alla genitorialità denominato “La sfida più bella, allevare il futuro” Det. nr. 55 del 11.03.2008 “A.R.Ci.Ma.Ga. 2008”. Progetto n.7: realizzazione di una serata sulla sessualità prevista nell’ambito di un percorso formativo alla genitorialitàdenominato“La sfida più bella , allevare il futuro”. Det. nr. 58 del 20.03.2008 Impegno di spesa per acquisto di 100 catarifrangenti per pedoni, a forma di orsetto, nell’ambito del “Progetto Giovani”. Det. nr. 80 del 17.04.2008 Manifestazione scolastica “Cantascuola2. Sostegno all’iniziativa (Premi Fianli) impegno di spesa. Det. nr. 82 del 18.04.2008 “A.R.Ci.Ma.Ga 2008”. Progetto n. 4: realizzazione di un percorso di riflessione e analisi del mezzo televisivo, denomina- Det. nr. 110 del 16.05.2008 Progetto Arcimaga 2008: progetto n. 9 “Formazione” Det. nr. 113 del 20.05.2008 Arcimaga 2008. Progetto n. 6: alla scoperta delle minoranze linguistiche tra tradizione e cultura. Det. nr. 116 del 26.05.2008 Progetto n. 8: Tutoring scolastico. Det. nr. 118 del 26.05.2008 Progetto Arcimaga 2008 – Incarico per la gestione del progetto e dello sportello. Det. nr. 119 del 29.05.2008 Incarico letture animate per asilo nido di Aldeno. Det. nr. 140 del 24.06.2008 Progetto Arcimaga 2008 Progetto n. 3: Roma 2008 Viaggio nelle istituzioni. Det. nr. 148 del 27.06.2008 Piano di zona “A.R.Ci.Ma.Ga 2007”. Rendicontazione e liquidazione. Amministrazione e politica Natale “Armonie di Natale” AVVISO All’ingresso dell’edificio comunale è stata posta una cassetta per la raccolta di suggerimenti e/o reclami. Invitiamo pertanto i cittadini ad utilizzare tale modalità di comunicazione finalizzata a miglio- Amministrazione e politica rare la qualità dell’atti vità amministrativa. ARIONE 89 L’ Aldeno al Giro d’Italia... Ancora una volta, la corsa in rosa ha lambito il paese nella 14ª tappa, il 24 maggio scorso. Remo Mosna era, come al solito, prontissimo a cogliere il prestigioso momento. Il Campione del Mondo, Paolo Bettini, al rifornimento. (Foto: Remo Mosna) Il gruppo di testa, in vista del campanile più alto della valle! (Foto: Remo Mosna) 90 ARIONE L’ PROMEMORIA Informazioni utili, di pronto impiego, per accedere ai servizi del Comune di Aldeno COMUNE DI ALDENO tel. 842523 - 842711 - www.comunedialdeno.it Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 Orario ricevimento Vice-sindaco Orario ricevimento Assessori Orario ricevimento Ass. ai Lavori Pubblici previo appuntamento previo appuntamento Venerdì dalle 14.00 alle 16.00 previo appuntamento Numero utile segnalazione guasti - Ufficio Tecnico 0461.843222 - Segreteria attiva 24 ore BIBLIOTECA COMUNALE DI ALDENO Lunedì Martedì - Mercoledì Giovedì - Venerdì tel. 0461.842816 Orario di apertura al pubblico: 14.00 - 18.00 20.00 - 22.00 8.30 - 11.30 14.00 - 18.00 14.00 - 18.00 POLIZIA MUNICIPALE Vigili urbani Aldeno: tel. 0461.843188 - Centralino Polizia Municipale Trento: tel. 0461.916111 FARMACIA DOTT. G. BARBACOVI Orario di apertura : 8.30 - 12.00 15.30 - 19.00 - Chiusura: sabato pomeriggio - tel. 0461.842956 DOTT. MARCO GIOVANNINI tel. 0461.843221 - cell. 335.364950 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì - Giovedì - Venerdì 8.00 - 10.30 Martedì 16.00 - 18.30 Sabato su appuntamento Cimone Mercoledì 11.00 - 12.00 Garniga Mercoledì 9.30 - 10.30 DOTT. MAURO LUNELLI tel. 0461.230976 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì - Martedì - Mercoledì Venerdì Sabato Cimone Mercoledì Garniga Martedì 9.00 - 12.00 15.00 - 19.00 9.00 - 12.00 15.00 - 16.30 15.00 - 16.00 DOTT. MAURO PIFFER tel. 0461.842865 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì Mercoledì - Giovedì Venerdì Martedì Martedì Cimone Garniga 15.00 - 19.00 15.00 - 19.00 10.00 - 13.00 9.00 - 11.00 11.00 - 12.00 su appuntamento DOTT.SSAANDREINA RIELLA tel. 0461.843221 - cell. 340.2893344 Orario di ricevimento: Notizie utili Aldeno (su appuntamento) Lunedì 11.30 - 12.30 Martedì e Giovedì 11.00 - 12.00 Mercoledì e Venerdì 12.00 - 13.00 DOTT.SSA MARINA CESTELE - Pediatra Aldeno: via Florida, 2 - Trento: Via Gramsci, 40/A Tel. 340.1504738 dalle 8.00 alle 10.00 per impegnative, appuntamenti o informazioni Orario Trento: Lunedì 14.00-15.30 - Martedì, Mercoledì, Venerdì 9.00 - 11.00 Aldeno (su appuntamento): Lunedì: 10.00-12.00, Mercoledì: 14.30 - 16.00, Giovedì: 9.00-11.00 CONSULTORIO INFERMIERISTICO tel. 0461.843221 dal Lunedì al Venerdì 9.30 - 10.00 ASSISTENZA SOCIALE tel.0461.843313 Assistente Sociale MARCO DEGASPERI - area minori - Lunedì 10.00 - 12.00 Assistente Sociale MONICA SARTORI - area anziani - Mercoledì 10.00 - 12.00 Assistente sociale MARGHERITA GUIDI - area adulti - Giovedì 10.00 - 12.00. per gli altri giorni, su appuntamento, Lavis: tel. 0461.241988/246957 - Trento: tel. 0461.412279 ORARIO APERTURA CRM (Centro Raccolta Materiali) Martedì: 13.30-15.30 - Giovedì: 15.00-18.00 - Sabato: 9.00 - 12.30 ARIONE 91 L’ A L’ NOTIZIARIO DEL COMUNE DI ALDENO Anno 12 - N. 21 - Agosto 2008 Autorizzazione n. 959 del 21/05/ 1997 del Tribunale di Trento Editoriale di Lorenzo Lucianer Immagino un paese di Daniele Baldo L’emozione del commiato La storia Katzenau, di padre in figlio di Marzia Lucianer L’epopea dei ‘Mericani di Giovanni Mosna Conti in rosso di Stefano Piffer Presidente: Alida Cramerotti (Assessore alla Cultura) La scuola Direttore responsabile: Lorenzo Lucianer Società Comitato di Redazione: Daniele Baldo Angela Baldo Lucio Bernardi Cristina Cont EnzoDolzan Maria Chiara Giovannini Mattia Maistri Giovanni Mosna Andrea Schir Chiara Ziglio Direzione - Redazione Amministrazione: presso Comune di Aldeno Piazza Cesare Battisti, 5 www.comunedialdeno.it Lettere e comunicazioni a: L’ARIONE presso Biblioteca comunale Via Giacometti, 8 38060Aldeno Tel. 0461/842816 [email protected] Grafica e impaginazione: L’ORIZZONTE Agenzia di pubblicità 38060Aldeno Via Verdi, 15/1 Tel. 0461/843200 Fax 0461/842943 www.lorizzonte.it [email protected] Stampa: GRAFICHE DALPIAZ srl 38040 Ravina (TN) z.i. 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Cimadom L’utilità del volontariato di Ivone Bisesti Sorrisi speciali di Maddalena Chiaserotti Il ri-uso di Alma Osler Baldo Lo sport Andar per sentieri di Chiara Ziglio Dieci anni ai vertici di Giuliana Cramerotti Società Aportiva Aldeno Impegno dietro alle quinte di Remo Cramerotti Amministrazione e politica Ecocentro, eccolo! di Emiliano Beozzo Scuola e palestra di Massimo Perticucci Asili meno cari di Graziano Plotegher Un aggiornamento sulle opere pubbliche di Massimo Perticucci Il municipio risponde agli SMS dei cittadini di Alida Cramerotti Aldeno Insieme Uniti per cambiare Le scelte dell’Amministrazione 2 4 6 16 21 27 29 32 34 37 39 40 42 44 46 52 54 56 58 59 60 61 62 64 65 66 68 71 72 74 76 78 79 Indice RIONE