Mostra Luoghi, Eventi e Personaggi nella
memoria savonese del 1944
Palazzo del Commissario Priamar Savona
25 aprile - 1° maggio 2014
Liceo Chiabrera – Martini
Classico-Linguistico-Artistico
17100 Savona
Via Caboto, 2 - Tel. 019/821277-8 – Fax 019/821277
Cod. fis. 92090320091 – Cod. Mecc. SVIS00800D
E-mail: [email protected] –
www.chiabreramartini.it
Storia di un incontro
Ho conosciuto Andrea lo scorso anno, timido alunno di quarta ginnasio. Da subito ho intercettato la sua
passione per la storia, ma quando mi ha chiesto di portare a scuola qualcuno dei suoi cimeli, ho scoperto
quella che è una vera passione e l’ho incoraggiato a proseguire.
Quest’anno, che si è presentata l’occasione di ricordare i cento anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale,
grazie ai contati con l’ISREC, abbiamo potuto valorizzare il lavoro di Andrea che, con molta pazienza, ha
catalogato tutto il materiale in suo possesso, lo ha fotografato ed ora lo possiamo visionare in questa
mostra. Purtroppo quello qui esposto è solo una piccola parte di tutto ciò che è in possesso di Andrea, ma
per creare un catalogo completo aspettiamo tempi ( e fondi ) migliori.
Per il momento apprezziamo l’impegno e la dedizione da lui profusa in quello che non è più solo un hobby,
ma una vera e propria strada che gli auguro di percorrere fino in fondo.
Buon lavoro Andrea !!!!
La tua insegnante
Rossella Risso
PREFAZIONE
Il periodo che va dal 1939 al 1945 è stato uno dei periodi più importanti, tristi e cruenti , sia dal punto di
vista prettamente storico , sia sociale che ha caratterizzato il ventesimo secolo. Oltre alle innumerevoli
opere narrative, musei ,costruzioni militari, testimonianze di reduci militari e civili, a mio parere, grossa
importanza hanno gli oggetti. Non si tratta di semplice materiale da considerare per il proprio valore
intrinseco, ma, attraverso di essi si possono estrapolare molte informazioni . Basti pensare, ad esempio, ad
una gavetta: essa ha seguito il proprietario attraverso chissà quali battaglie, marce…quante volte è stata
stretta fra le sue mani e, rappresentava magari l’unico momento, se così si può dire, di sollievo per il
soldato: un pasto povero e rincuorante.
La militaria è un campo vasto e ingarbugliato: un oggetto può essere stato fabbricato negli anni della prima
guerra mondiale e poi riutilizzato o ricondizionato nella seconda o addirittura negli anni 50; per questo
motivo spesso non è facile attribuirgli una corretta collocazione temporale . Ad esempio: la maschera
antigas t35 fu utilizzata dal 1935 fino ad oltre gli anni 60, ancora oggi “saltano fuori” dai magazzini
dell’esercito coperte della seconda guerra mondiale e altri oggetti anche di epoche precedenti.
Ci sono oggetti più rari di altri: un berretto della decima flottiglia mas vale economicamente molto di più di
una bustina del Regio esercito.
Il settore delle uniformi e dei berretti italiani dal 1934 al 1946 ( Uniformi Modello 34 e Modello 40 ) è molto
variegato: durante quel periodo gli ufficiali dovevano provvedere personalmente all’acquisto di giacca,
pantaloni , berretto e bustina; alcuni di essi si rivolgevano allora all’Unione militare(una sartoria
specializzata in abbigliamento militare e dai costi molto contenuti;)altri, invece, si rivolgevano a piccole
sartorie locali le quali producevano manufatti di modesta qualità. Infine gli ufficiali più facoltosi o
provenienti da famiglie nobili si rivolgevano a pregiate sartorie e cappellifici. Tra i numerosi produttori
spiccano Cigna di Torino e Corruzzolo di Napoli. Qui, nel centro di Savona, in via Pia 1 (il numero civico del
periodo) produceva fez e bustine Pastore Giovanni Albino, l’attività è ancora attiva.
L’uniforme mod.34 da ufficiale, denominata mod.33, adottata con la riforma Baistrocchi (dal cognome
dell’omonimo generale), era composta da: giacca in panno color grigio-grigio verde (dipende dalla sartoria
di provenienza , in quell’epoca andava per la maggiore una tonalità tendente all’azzurrino, in quanto era
particolarmente gradita a Umberto di Savoia), mostrine in panno con stellette al bavero, gradi in filo
metallico e manopole del colore della specialità alle maniche (quelle della fanteria erano rosse), spalline
profilate del medesimo colore con il fregio del corpo di appartenenza, colletto in velluto nero, bottoni
dorati raffiguranti il simbolo del corpo, due tasche pettorali , due ventrali e una interna.
I pantaloni erano a sbuffo color grigio-verde con banda laterale nera e al centro una striscia il cui colore
variava a seconda della specialità. La bustina era della medesima tinta del resto della divisa, il
paraorecchie, chiuso in cima da alcuni bottoncini , il grado sul lato destro, il fregio frontale con numerini nel
mezzo, posto su una visiera che all’occorrenza poteva essere abbassata. Il berretto era formato da un fregio
con numeri al centro, posizionato frontalmente, da un sottogola fermato da due bottoncini dorati con il
simbolo del corpo e da un grado posizionato sul tamburo del berretto. Vi era inoltre l’usanza di indossare il
copricapo in due modi diversi: il primo, all’imperiale (consisteva nel portare la parte superiore allargata ), il
secondo alla tedesca (come gli schirmmutze tedeschi, cioè con la parte superiore alta in fronte e bassa nella
nuca).
L’uniforme mod.40 era essenzialmente uguale alla precedente, tranne che per i seguenti particolari: i
bottoni erano prodotti in legno o in plastica scura senza fregio, senza le profilature alle maniche e alle
spalline; il colletto del medesimo colore della giacca , sulle spalline non era presente il fregio del corpo e
spesso le stellette venivano oscurate , i gradi erano in rayon.
A volte, per risparmiare, gli ufficiali convertivano le proprie mod.34 in mod.40, cambiando gradi, spalline,
verniciando i bottoni e sostituendo il colletto.
Prima del 1939 le uniformi, sia dei soldati di truppa che degli ufficiali, avevano, d’obbligo, uno scudetto
posizionato sulla spalla che indicava la propria divisione; dopo tale data fu abolito, ma alcuni continuarono
ad averlo appuntato sulla spalla.
Le uniformi dei soldati di truppa erano molto simili a quelle degli ufficiali , ma erano in panno di modesta
qualità, con un cinturino in vita e con differenti bottoni, essi avevano in dotazione anche una tenuta da
fatica in tela bigia.
A differenza degli ufficiali, i soldati di truppa ricevevano le uniformi dall’esercito e non dovevano perciò
acquistarle, il materiale ricevuto veniva annotato sul proprio libretto personale .
L’uniforme degli ufficiali poteva essere indossata con la bandoliera e la sciarpa azzurra durante le occasioni
formali, mentre normalmente veniva portata con cinturone e fondina o con la bandoliera, mentre i soldati
di truppa la indossavano con la buffetteria color grigio-verde.
Durante il periodo che va dall’8 settembre 1943 fino al 25 aprile del 1945 il settore dell’uniformologia si
complica ulteriormente: i repubblicani indossavano uniformi mod.40 modificate ( le modifiche principali
apportate erano la sostituzione delle stellette con i gladi e la rimozione delle corone dai vari fregi), oppure
uniformi prodotte ex-novo, come le Mod. 41 – 44 (particolari erano quelle in uso alla decima mas e alle
brigate nere). I partigiani utilizzavano uniformi italiane, tedesche o inglesi trasformate, oppure restavano in
abiti civili ( a volte dotati del fazzoletto). I soldati del regno del sud adoperavano uniformi italiane o inglesi.
Gli ufficiali e i soldati reduci di precedenti guerre portavano al petto i nastrini delle medaglie a loro
assegnate.
Le borracce utilizzate dai vari eserciti erano differenti per forme e materiali. Le italiane avevano un corpo
interno in alluminio, una copertura in panno grigio-verde e una tracolla; quelle in uso alla sanità militare
erano corredate da un bicchierino, quelle degli alpini e della regia aeronautica erano di maggior capacità.
Le borracce della regia aereonautica erano rivestite da un panno azzurrino, era presente inoltre una
versione ricoperta in panno marrone su cui i collezionisti si interrogano riguardo la sua collocazione. La
regia marina aveva in dotazione borracce differenti da quelle degli altri corpi.
Le borracce tedesche erano composte da : corpo in alluminio, panno in feltro, cinghie con moschettone per
attaccarla al tascapane e bicchierino, quelle di fine guerra erano in ferro. I bicchierini potevano essere in
alluminio, in ferro o in bachelite. Quelli in alluminio erano di colore nero o verde; quelli in ferro rosso
all’interno e verde all’esterno (esistevano delle borracce tedesche molto rare il cui bicchierino, tappo e
corpo erano blu, si suppone fossero state prodotte dalla fabbrica di Schindler) . I bicchierini in bachelite
erano neri, verdi o color nocciola, i tappi in alluminio, ferro o, in due tipologie differenti di bachelite; i
corpi in alluminio o in ferro. Le cinghie, all ’ inizio della guerra, erano prodotte in pelle di buona qualità e,
all’incirca, nel 1943 furono sostituite con cinghie in pelle di maiale.
Le borracce degli alpini avevano la capacità aumentata , come quelle dei medici che però erano corredate
da un cinghiaggio differente , mentre quelle degli afrika korps avevano i cinghiaggi in canapa oppure erano
di colore marrone ( venivano chiamate comunemente cocco).
Le borracce inglesi avevano un corpo in ferro, una copertura verde e una sovracopertura in canapa. Spesso i
soldati, invece di indossarle attaccate al cinturone, mettevano uno spallaccio alla sovracopertura e le
portavano a tracolla.
Le gavette italiane erano in alluminio, a volte venivano pitturate in verde, oppure , se utilizzate dai tedeschi
in feldgrau.
Le gavette tedesche erano verdi, in alluminio , verso la fine della guerra in ferro; quelle francesi sempre in
alluminio con un piccolo scomparto all’interno e non erano verniciate.
Spesso i soldati di ogni esercito incidevano le proprie gavette.
Gli ufficiali italiani del REI avevano in dotazione dei cinturoni tipo Sam Browne marroni, indossati spesso
con spallaccio e fondina a patta corta. Era in uso presso gli ufficiali della Regia Aeronautica portarlo
frequentemente con fibbia ad ardiglioni e fondina a patta lunga. I militi della MVSN e gli ufficiali di
associazioni legate al PNF e del PNF stesso indossavano dei Sam Browne neri con fondina a patta corta
nera.
I militari di truppa usavano il cinturone color grigioverde con fibbia.
I soldati tedeschi avevano dei cinturoni neri o marroni scuri, recanti sulla fibbia il motto “ Gott Mit Uns “,
scritto in stampatello, e nel centro era raffigurata un ‘ aquila con svastica. Quelli della Polizei erano simili,
ma, invece di aquila e svastica, avevano al centro una grossa svastica e il motto era scritto in corsivo. Le
fibbie da combattimento erano fabbricate in un unico pezzo, mentre quelle da parata in due. Le fibbie
potevano avere un patta in cuoio ed erano , fino al 1942-1943 circa, in alluminio; dopo tale data in ferro. I
cinturoni erano marcati con anno e costruttore, ma, dopo il 1943, vennero sostituiti con il codice RBNr. Il
gancetto di chiusura era in ferro o in alluminio, e verniciati o in verde o in grigio – azzurrino. I cinturoni,
prima del 1943, avevano una patta in cuoio con alcuni buchi per regolare e fissare la fibbia. Dopo il 1943, la
patta venne sostituita, e, al suo posto, venne bucato direttamente il cuoio ( per risparmiare ).
I soldati di truppa avevano in dotazione il fucile Mod. 1891, le sue giberne, in cuoio di colore grigioverde
erano composte da due scomparti, con al retro i passanti per fissarle al cinturone e un anellino per fissarle
alla tracolla. A volte le giberne potevano essere state prodotte nella prima guerra mondiale e modificate
negli anni 30 – 40, ne esistono anche alcune, non ancora identificate, che non hanno l ‘ anellino al retro: si
ipotizza che siano della RSI, dei Bersaglieri Ciclisti o immediatamente post belliche. La GIL e l ’ ONB
adottavano o giberne simili a quelle dell ’ esercito ( ma più piccole ), oppure alcune di forma differente,
prodotte in materiale autarchico.
I soldati della Wehrmacht avevano spesso in dotazione la carabina Kar 98 K. Le sue giberne erano in cuoio,
a tre scomparti, con divisori interni , un anellino e dei passanti al retro. Fino al 1943 circa le giberne erano
tenute insieme da cuciture, i passanti fissati al pulsante di chiusura dei 2 scompartimenti alle estremità e l ’
anellino era a forma di D. Dopo il 1943, per risparmiare, il cuoio peggiorò di qualità ( spesso era puntinato ),
i passanti erano fissati prima del pulsante di chiusura, l ‘ anellino, invece di essere a D divenne quadrato e le
cuciture vennero sostituite da borchie/rivetti o da piastrine di metallo. Ogni giberna, prima del 1943, recava
scritto sul retro il nome del produttore, il luogo e l ’ anno. Dopo tale data la marcatura venne sostituita dal
codice RBNr.
Le medaglie del Regio Esercito Italiano, a volte, sono difficili da datare, poiché, spesso, non variavano
aspetto dai primi anni del 1900 fino al 1945.
Il soldati del REI portavano sul bavero le stellette a cinque punte, questo dal XIX secolo fino ad oggi. Gli
ufficiali le indossavano zigrinate, i soldati di truppa lisce, entrambe con chiusura a vite. Quelle lisce
potevano essere scatolate o non scatolate. Durante il periodo della RSI i militari portavano, al posto delle
stellette, i gladi : sull ’ elsa vi era la scritta “ Italia ”.
La Wehrmacht non utilizzava stellette sul bavero, ma alcune simili servivano per segnare il grado dei
soldati.
La Luftwaffe per segnare i gradi usava delle particolari stellette, comunemente chiamate “ Pippistrelletti ”.
Le foto della WW2 sono un argomento controverso : molte foto erano state scattate durante il periodo
bellico, ma, a causa delle vicende di guerra, furono sviluppate dai reduci nei primi anni del dopoguerra.
Molti collezionisti considerano originali solo quelle stampate nel periodo bellico, altri anche quelle
sviluppate nel dopoguerra.
I libretti danno molte informazioni sul loro possessore. All ’ interno, infatti, si può leggere il materiale a lui
consegnato quando veniva arruolato. I soldati del REI avevano il Libretto personale, quelli tedeschi
ricevevano il Wehrpass mentre facevano i controlli per l ’ idoneità all ’ arruolamento, poi il libretto veniva
archiviato e successivamente aggiornato quando eventualmente il soldato veniva ferito o riceveva delle
medaglie. Dopo aver passato i controlli, ricevevano il Soldbuch, letteralmente “ libro paga ”, che il soldato
portava sempre con sé, anche in battaglia. All ’ interno, era indicato il materiale ricevuto, il numero di
matricola dell ’ arma, le varie vaccinazioni e spesso venivano aggiunte note e fogli anche nel periodo post –
bellico.
Di consueto, era facile trovare nelle caserme delle biblioteche : i libri venivano spesso timbrati all ’ interno
con il timbro dell ’ unità che possedeva il libro, le copertine venivano sostituite con copertine identiche tra
loro, ed etichette recanti scritto il numero di catalogazione del libro sul dorso.
Il REI aveva in dotazione l ’ elmetto M33, di colore grigioverde , con sottogola in cuoio della medesima
tonalità nel periodo bellico, in quello post bellico, invece, era in canapa gialla o verde. Negli anni 50, spesso,
gli elmetti venivano riverniciati in color nocciola o kaki. A volte riverniciavano il guscio sopra al colore
grigioverde, in altri casi, invece, lo sabbiavano e poi lo riverniciavano. Gli elmetti M33 avevano 3 rivetti.
Quelli bellici erano in piombo, o in acciaio, di forma troncoconica e con uno scalino. Erano presenti delle
marcature sul retro indicanti il produttore, ma finora un solo codice è stato associato al produttore. Gli
elmetti potevano essere di tre taglie. Quelli della prima e della seconda taglia erano comuni, mentre quelli
della terza taglia, dalla 59 alla 61, erano rari. A volte gli elmetti recavano un fregio nella parte frontale. L ’
esercito della RSI utilizzava elmetti M33 mimetizzati, la X Mas degli elmetti aventi su un lato uno scudetto
tricolore, sull’ altro il simbolo della X Mas e davanti un ’ ancora. Durante gli anni 30 venne prodotto un
elmetto sperimentale senza fori di aerazione, e nel periodo bellico, esistevano elmetti con 4 fori di
aerazione ( uno frontale, a volte con il rivetto, a volte senza ). L ’ interno, in cuoio, poteva avere le cuciture
parallele, o, verso la fine della guerra, a Z. In alcuni casi, i partigiani, dipingevano sugli elmetti M33 le
proprie insegne. I Carristi portavano un elmetto in cuoio e i paracadutisti l ’ M42. In Africa il REI utilizzava i
caschi coloniali M28, con interno verde. Esiste anche una versione avente l’ interno kaki ma vi sono
controversie riguardo al loro utilizzo nella WW2. In alcuni casi, sui caschi vi era un fregio con coccarda
tricolore, a volte non veniva appuntato. Gli ufficiali utilizzavano frequentemente, caschi modello Aden di
acquisto privato, prodotti comunemente in Egitto o in India, a volte trapuntati , con fregio ricamato con
coccarda tricolore.
I francesi utilizzavano l ’ Elmetto M26, ispirato agli elmetti della prima guerra mondiale, questi furono
utilizzati dal 1926 fino agli anni 1960 e 1970. Il crestino poteva essere, come il resto dell ’ elmo, in ferro, o in
alluminio ( in quelli di alluminio saltava spesso la vernice ). L ’ elmetto poteva essere, nei primi anni in cui fu
adottato , blu horizon, oppure, in un periodo più tardo, poteva essere verde, o, quando era in uso alla
Gendarmeria, nero.
Gli inglesi usavano nel periodo bellico gli elmetti MK2, che potevano essere verdi o, in Africa e nel fronte
sud, gialli. L ’ interno era in tela cerata con un pezzo di gommapiuma in alto, datati sia sul guscio che sull ’
imbottitura, e con soggolo in canapa. La protezione civile aveva in dotazione gli elmetti modello
Zuckermann. Gli inglesi utilizzavano vari tipi di caschi : Wolseley, Aden, Polo Helmet e altri ancora.
Gli USA portavano l ’ elmetto M1, composto da due pezzi staccabili e datati, i paracadutisti ne avevano uno
con sottogola diverso.
I bulgari usavano l ’ elmetto M36, spesso prodotto in Germania, con una decal che ritraeva la bandiera
bulgara sul lato. Avevano inoltre delle bustine ispirate a quelle del REI, che utilizzarono fino agli anni 1970.
I sovietici indossavano gli elmetti SSH 36, SSH 40 e SSH 41, oltre ad altri elmetti sperimentali.
La Wehrmacht aveva in dotazione gli elmetti M35, M40 e M42. L’i M35 e l’ M40 erano molto simili tra loro,
differivano solo i rivetti e gli aeratori. L ’ elmetto M42 aveva, di diverso dagli altri il bordo, che sporgeva
all’esterno. Gli elmetti avevano un interno e un soggolo in cuoio, oltre a 2 marcature, una dietro e una sul
lato. Spesso avevano una decal sul lato, particolarmente rari sono quelli con 2, una per lato. Le SS
portavano elmetti uguali, ma con la decal delle SS. I pompieri e la polizia utilizzavano gli elmetti M34, prima
del 1939 erano dotati di crestino, dopo il 1939 ne erano sprovvisti. La Luftschutz ( protezione antiaerea )
utilizzava o elmetti come quelli della Wehrmacht, con una riga sulla falda e una decal sulla fronte, oppure i
Gladiator con decal, monopezzo o in 3 pezzi. I paracadutisti ( fallschirmjager ) ne avevano uno, inizialmente
fabbricato tagliando le falde ad un elmetto della Wehrmacht, poi uno prodotto apposta per loro. I tedeschi
avevano in dotazione due tipi di caschi coloniali : uno, nel 1941 – 1942, giallo – sabbia, in sughero, l ’
interno era o verde o rosso, con 2 scudetti della Wehrmacht sui lati ( uno con il tricolore tedesco rosso –
bianco – nero, e l ’ altro con l ’ aquila che afferrava con gli artigli la svastica, il simbolo della Wehrmacht ),
con un copribordo in cuoio verde e soggolo del medesimo colore. L ’ altro, dopo il 1942 circa, era un casco
coloniale di colore verde in feltro. La Kriegsmarine e la Luftwaffe utilizzavano dei caschi simili a quelli della
Wehrmacht, ma spesso il copribordo era in pelle marrone invece che verde e la Kriegsmarine adottò un
casco coloniale identico a quello della Luftwaffe, con lo scudetto raffigurante l ’ aquila come quello della
Wehrmacht, l ‘ unica differenza tra quello della Wehrmacht e quello della Kriegsmarine stava nel fatto che
lo scudetto di quest ’ ultima era dorato ; la Luftwaffe aveva al posto dell ’ aquila della Wehrmacht l ’ aquila
ad ali aperte tipica della Luftwaffe. Una curiosità : il brevetto dei caschi coloniali vietcong era tedesco.
I sudafricani utilizzavano degli elmetti molto simili a quelli inglesi, ma con 3 buchi sul retro.
Canadesi, indiani, australiani, neo – zelandesi e altri soldati del Commonwealth usavano degli elmetti
inglesi, a volte prodotti in loco.
Molti mi chiedono : “ Perché collezioni militaria ? ”.
Io colleziono militaria per mantenere viva la memoria di persone, spesso giovani, che hanno combattuto,
patito, sofferto; sono molti i morti per i propri ideali, per la Patria, per la libertà e, non dimentichiamolo
mai, per noi.
Andrea Cavalleri
ABBREVIAZIONI E SIGLE
REI = Regio Esercito Italiano ( Denominazione ufficiale prima del 1945 ).
EI = Esercito Italiano ( Denominazione ufficiale dal 1946 fino ad oggi ).
WW2 = World War 2 ( Seconda Guerra Mondiale ).
RSI = Repubblica Sociale Italiana.
MVSN = Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
WH = Wehrmacht ( chiamata anche Heer, l ’ esercito tedesco ).
CC = Carabinieri ( Periodo post bellico ).
RRCC = Reali Carabinieri ( Periodo bellico e prebellico ).
RA = Regia Aeronautica.
RM = Regia Marina.
M– Mod. = Modello.
USAAF = United States Army Air Force ( forza aerea dell ’ esercito, questo nome rimase in uso fino al 1947,
quando si staccò dall ’ esercito e prese in nome di USAF, United States Air Force ).
USN = United States Navy ( Marina statunitense ).
BANCONOTE
BANC 1
Banconota russa da un rublo del 1938 del periodo stalinista
BANC 2
Banconota tedesca da un marco del 1937.
BANC 3
2 Banconote italiane da 2 lire del periodo fascista.
BANC 4
Banconota italiana da cinque lire del 1944.
BANC 5
Banconota d’occupazione italiana da due lire; queste banconote venivano usate dalle truppe anglo
americane nell’Italia da loro occupata nel sud. La banconota e’ datata 1943
BANC 6
Vedi sopra ma da dieci lire
BANC 8
Banconota della Wehrmacht, datata 15 Settembre 1944.
BOTTONI
BOTT 1
Bottone inglese della seconda guerra mondiale.
BOTT 11
Bottone tedesco della seconda guerra mondiale da scavo, son presenti ancora delle tracce di colore
Feldgrau.
BUSTINE
BUS 1
Bustina modello 34 da Capitano del Genio Militare (in uso dal 1934 al 1946), prodotta a Savona da Giovanni
Pastore Albino, in via Pia n 1.
BUS 5
Bustina USA WW2.
ELM 1
Elmetto modello 33 del REI nella seconda guerra mondiale
ELM 2
Elmetto modello 33 da scavo con tracce di mimetismo applicato nel periodo della RSI (Repubblica sociale
Italiana)
ELM 4
Elmetto tedesco M40.
ELM 7
Elmetto britannico MKII con mimetismo color sabbia, utilizzato in Africa nella seconda guerra mondiale
ELM 9
Elmetto francese M26 mancante del fregio frontale
VAR 9
Fibbiette e finimenti vari della seconda guerra mondiale italiani e inglesi
VAR 12
Lozione antigas Losantin tedesca del 1938
VAR 16
Porta accessori americano del 1945 per armi.
VAR 17
Porta accessori americano del 1945 per armi.
VAR 20
Salvatacco per stivali tedeschi della WW2.
VAR 21
Salvatacco per stivali canadesi.
CINGHIE
CINGH 1
Cinghietta d ‘ affardellamento italiana WW2.
CINGH 2
Cinghia italiana WW2 del Mod. 91.
CINGH 3
Spallaccio da truppa del REI.
CINGH 4
Cinghia del 91, forse della GIL.
DISTINTIVI
DIST 2
Distintivo statunitense per la raccolta fondi per i militari.
DIST 3Distintivo italiano per la campagna d’Albania del 1939, nel periodo della repubblica è stata introdotta
una versione senza fascio né nodo Savoia.
DIST 5
Distintivo tedesco da autista
DIST 6
Aquila da petto estiva della Luftwaffe, in alluminio, prodotta da Assmann und Sohne.
DIST 7
Distintivo tedesco WW2 per ferite, classe nera.
DIST 8
Distintivo tedesco per ferite, classe nero, denazificato.
DA 2
Certificato di riconoscimento del 1945 dato a un civile italiano dagli inglesi , attestante l’aiuto di suddetta
persona verso alcuni militari alleati, grazie al quale sono stati messi in condizione di evadere.
FFDBS 2
Fascia da braccio tedesca del Deutscher Volkssturm (persone reclutate a forza nel 1944-1945), quando le
truppe sovietiche invasero la Germania.
ANELLI
ANELL 1
Anello con fregio degli alpini, probabilmente degli anni 30 – 40.
CINTURONI
CINT 1
Cinturone Sam Browne inglese utilizzato dal 1912 e in uso ad alcuni corpi ancora oggi, completo di reggibaionetta e spallaccio
CINT 2
Cinturone Sam Browne italiano con spallaccio, in uso dagli anni 30 fino al 1945 (e’ stato usato anche dopo il
1945 dalla Cavalleria)
CINT 9
Cinturone italiano del Regio Esercito da truppa in uso dagli anni 30 sino al 1945
CINT 9
Cinturone del REI da truppa, per la sua storia vedi GIB 8.
CINT 12
Cinturone tedesco in uso alla Wehrmacht datato 1938, in uso dagli anni 30 al 1945
CINT 13
Cinturone della Wehrmacht, con fibbia con patta in cuoio datata 1936 e denazificata.
CINT 14
Cinturone della Polizei (datato 1936) da parata in uso dagli anni 30 al 1945.
FIBBIE
FIB 1
Fibbia italiana da truppa in uso dagli anni 30 al 1945
FIB 5
Fibbia tedesca in ferro denazificata usata dal 1943 al 1945 c.a.
FONDINE
FOND 1
Fondina tedesca per pistola cecoslovacca CZ 27 mancante di alcune parti e marcata con codice RBNr e
Waffen Amt, riutilizzata dai partigiani.
FOND 2
Fondina italiana da truppa del REI per la pistola Beretta modello 34.
FOND 3
Fondina italiana per la pistola Beretta modello 34 da ufficiale, versione a patta corta.
FOND 4
Fondina italiana per la pistola Beretta modello 34 da ufficiale, versione a patta lunga, probabilmente
appartenente alla marina o all ‘ aeronautica.
LETT 1
Lettere scritte dalla famiglia ( residente a Codogno, LO ) ad un prigioniero italiano in un campo di
concentramento in Germania . Le lettere sono datate una 5-6-1944 e l’altra 18-8-1944.
LETT 2
Lettera scritta dalla famiglia ad un prigioniero italiano in un campo di concentramento italiano, la famiglia è
residente a Rivarolo Ligure ( GE ).
LETT 3
Lettera scritta da un prigioniero di guerra italiano alla famiglia, residente a Roasio S. Eusebio ( VC ).
FREG 2
Fregio italiano da bustina della scuola dei vigili del fuoco di Roma
FREG 3
Coppia di fregi per casco coloniale tedesco
FREG 4
Coccarda con serto della Luftwaffe per Schirmmutze
FREG 5
Serto per Schirmmutze della Wehrmacht, marcato JHS 39 ( risale al 1939 ).
FREG 6
Serto per Schirmmutze, non marcato.
FREG 7
Adler tedesco per Schirmmutze.
GEFM 4
Ghette tedesche WW2.
GAVETTE
GAV 1
Gavetta italiana in alluminio in uso dagli anni 30 al 1945.
GAV 5
Gavetta tedesca della seconda guerra mondiale in uso dagli anni 30 al 1945, sono presenti incise le iniziali
del proprietario : “ R. Sth “.
GAV 8
Gavetta francese datata 1938, questo modello fu in uso fino al 1945, mancante del manico e di uno
scomparto interno.
CUCCHIAI
CUC 1
Cucchiaio italiano del Regio Esercito Italiano in uso dagli anni 30 al 1945
GAV 1
Gavettino del .R.E.I. in uso dagli anni 30 al 1945 c.a., sono presenti incisi nome e cognome del proprietario.
GAV 2
Gavettino tedesco in uso dagli anni 30 fino al 1945, marcato
GAV 3
Gavettino tedesco in uso dagli anni 30 fino al 1945, non marcato, sono presenti incisi la lettera iniziale del
nome e il cognome del proprietario.
BORRACCE
BOR 1
Borraccia italiana mod. 32 o 33 del R.E.I. , utilizzata, visto il panno di colore grigio-verde dal 1932 al 1945.
BOR 8
Borraccia inglese della seconda guerra mondiale datata 1942.
BOR 9
Borraccia tedesca della seconda guerra mondiale mod.31.
GIBERNE
GIB 1
Giberna italiana modello 36 usata dal 1936 al 1945 per contenere le lastrine con i proiettili per il mod. 1891
e marcata con una C racchiusa in un rettangolo.
GIB 2
Giberna italiana modello 36 usata dal 1936 al 1945 per contenere le lastrine con i proiettili per il mod. 1891.
GIB 3
Giberna italiana mod. 36 , notare la particolarita’ dell’assenza dell’anellino a cui veniva agganciato lo
spallaccio.
GIB 7
Giberna tedesca della seconda guerra mondiale per il Kar 98 K, usata a partire del periodo prebellico fino al
1943 circa.
GIB 8
Giberna tedesca della seconda guerra mondiale per il Kar 98 K, usata a partire del periodo prebellico fino al
1943 circa, marcata nel retro “ gfg 1942 “, questa giberna è stata trovata nella zona di Cairo Montenotte,
attaccata ad un cinturone italiano WW2 che ha subito diverse modifiche, probabile riutilizzo RSI o
partigiano, la cinghietta di chiusura della taschetta di sinistra è stata sostituita con un pezzo di una cinghia,
probabilmente con un pezzo di una cinghia d ‘ affardellamento tedesca WW2.
GIB 9
Giberna tedesca della seconda guerra mondiale per il Kar 98 K (modello di produzione piu’ economica), in
uso dal 1943 al 1945 c.a.
BANDOLIERE
BAND 1
Bandoliera per il mod. 1891, in uso dagli anni 30 al 1945 c.a.
GIORN 2
Signal fascicolo 3 del 1944 scritto in italiano.
LIB 2
Libretto di preghiere del soldato del 1941-1942.
LIB 3
Libretto di lavoro di un Savonese che ha prestato servizio militare nella MVSN con il grado di Camicia Nera
(libretto di lavoro rilasciato il 3-02-1940 ).
LIB 5
2 Libretti tedeschi (marito e moglie) indicanti la loro genealogia (per controllo razza).
LIB 6
2 Passaporti tedeschi con aquila su frontespizio differenti tra loro; quello senza svastica fu rilasciato nel
1936 e usato sino al 1946, quello con la svastica fu rilasciato nel 1937 e usato sino al 1942
LIB 7
Libretto di lavoro tedesco rilasciato nel 1940 e usato sino al 1942
LIB 8
Passaporto provvisorio tedesco per lavoratori stranieri che lavoravano in Germania. Questo passaporto fu
rilasciato nel 1944 ad un lavoratore di Dego ( SV ).
LIB 10
Wehrpass rilasciato a un medico di Innsbruck nel 1939.
LIB 11
Soldbuch di un grenadier rilasciato il 7-10-1944 e usato fino alla fine della guerra.
MASCHERE ANTIGAS E ACCESSORI
MAEA 1
Maschera antigas italiana Mod. T 35 (con sacca). In uso dal 1935 sino agli anni 70 (maschera datata anni 30)
MAEA 5
Maschera antigas T.U.O. per civili, risalente al periodo bellico
MAEA 6
Sacca per maschera antigas Mod. 33
MAEA 9
Maschera antigas tedesca della seconda guerra mondiale con lenti di ricambio. Il tubo e’ datato 1943
MAEA 11
Pezzo sotto di maschera antigas tedesca del 1942 – 1943.
MEDAGLIE
MED 1
Croce di ferro tedesca della seconda guerra mondiale di seconda classe.
MED 2
Croce al merito di guerra tedesca con spade (assegnata a un combattente) di seconda classe, periodo
WW2.
MED 3
Vedi sopra ma senza spade (assegnata a personale non combattente).
MED 4
Medaglia tedesca Ostfront (fronte orientale) 1941-1942.
MED 6
Medaglia per la costruzione del vallo atlantico.
MED 7
Medaglione commemorativo dell’ascesa al potere di Hitler nel 1933
MED 8
Medaglia tedesca commemorativa per l’annessione dei Sudeti nel 1938 (portata sulle uniformi durante il
periodo bellico).
MED 9
Kriegsverdienst Medal, medaglia conferita per azioni fatte a sostegno della guerra da parte di civili.
MED 10
Croce tedesca di fedele servizio nello Stato.
MED 11
Medaglione della R.A.F. Il tipo di corona lo colloca in un periodo antecedente al 1952.
MED 12
Stella inglese commemorativa della seconda guerra mondiale.
MED 38
Medaglia del comitato per le celebrazioni del ventesimo anniversario della Resistenza (1945-1965).
MED 40
Medaglione commemorativo della morte di un partigiano chiamato Mingo (10-10-1944) fatta dal sacrario
della Resistenza di Piancastagna di Ponzone il 07-05-1989
MONETE
MON 1
Moneta inglese dell’est Africa da uno scellino del 1941.
MON 2
Moneta serba da dieci dinari del 1943 utilizzata durante il periodo dell’occupazione tedesca della Serbia.
MON 3
Moneta francese della Repubblica collaborazionista di Vichy del 1943.
MON 4
Moneta inglese da due scellini del 1942.
MON 5
Moneta tedesca in argento da 5 marchi del 1937.
MON 6
Monete italiane da venti centesimi, una del 1943 e una del 1942.
MON 7
Monete italiane da cinquanta centesimi, una del 1941 e una del 1940.
MON 8
Moneta USA del 1942.
MON 11
Monete del 1939 usate in Albania durante l ‘ occupazione italiana.
MON 13
Monete da 5 centesimi, una del 1921 e una del 1932.
MON 16
Moneta da 5 lire “ Aquilotto ” del 1927.
MON 17
Monete da 10 centesimi, una del 1940 e una del 1939.
MON 18
Monete da 10 centesimi, una del 1930 e una del 1929.
MON 19
Monete da 5 centesimi : una del 1938, una del 1939 e una in un metallo insolito del 1941.
MON 20
Buono da 1 lira della seconda metà degli anni 20.
MON 21
Moneta da 2 lire del 1941.
MON 22
Monete da 1 lira, una del 1939 e una del 1940.
MON 23
Moneta sovietica del 1923 ( del periodo di stalin ).
MON 24
Moneta polacca da 5 Groszy del 1939.
MON 25
5 monete tedesche della seconda guerra mondiale o del periodo immediatamente prebellico : ci sono 2
monete da 50 pfennig, 2 monete da 5 pfennig e 4 monete da 2 pfennig.
MON 26
Moneta Canadese del 1943.
MON 28
Moneta francese della Repubblica di Vichy del 1944.
MON 29
Gettone dell ’ U.I.T.E. di Genova, datato 1944 – XXII, che serve per ottenere il biglietto a tariffa ridotta.
NASTRINI DA PETTO
NDP 1
Feldspange tedesca della seconda guerra mondiale nella quale sono presenti i nastrini delle seguenti
medaglie: medaglia per l’annessione dei Sudeti, medaglia tedesca per il fronte orientale e croce di ferro di
seconda classe
OLIATORI
OL 1
Oliatore italiano in bachelite nera per il Mod. 91.
OL 2
Oliatore italiano in bachelite marrone per il Mod. 91.
OL 3
Oliatore italiano in piombo per il Mod. 91.
OL 4
Oliatore inglese per il Lee-Enfield.
OL 5
Oliatore tedesco della WW2 per il Kar98K.
OL 6
Oliatore sovietico per Mosin Nagant.
PASSANTI
PASS 1
Passante tedesco della seconda guerra mondiale.
PASS 2
Passante tedesco della seconda guerra mondiale.
PASS 3
Passante tedesco della seconda guerra mondiale, marcato.
TASCHETTE PORTA-BAIONETTA
TPB 1
Taschetta porta-baionetta italiana per il Mod. 91.
TPB 2
Taschetta porta-baionetta tedesca per il Kar 98 K, marcata 1942.
PATCH, GRADI ED ALTRI ATTRIBUTI IN PANNO.
PATCH 1
Patch da braccio dei soldati polacchi inquadrati nell ‘ esercito britannico.
PATCH 2
Patch da braccio polacco in plastica.
PATCH 3
Patch da braccio dell ‘ artiglieria canadese.
PATCH 9
Patch della 15 armata USA della seconda guerra mondiale.
PATCH 11
Grado tedesco della seconda guerra mondiale da graduato di truppa, per uniforme da fatica.
PATCH 12
4 Patch della 3 armata USA della seconda guerra mondiale.
PATCH 13
2 Barrette d ’ anzianità di servizio di 3 anni.
PATCH 14
2 Patch USA della seconda guerra mondiale per sevizio meritevole.
PATCH 15
Gallone da soldato semplice ( Private first class ) USA della seconda guerra mondiale.
PATCH 17
Grado tedesco della seconda guerra mondiale da graduato di truppa.
PATCH 19
Patch USA della seconda guerra mondiale, dell ’ “ European Theater of Operation - Advanced Base “.
PATCH 20
5 Barrette USA della seconda guerra mondiale per servizio oltremare, ogni barretta indica 6 mesi.
PATCH 21
Vedi sopra, ma da 4 barrette.
PATCH 24
Bandiera tricolore, la fattura artigianale la colloca probabilmente nel periodo 43-45, in uso o ai partigiani o
al Regno del Sud.
PIASTRINE
PIAST 1
Piastrina italiana con catenella Mod.32
PIAST 2
Piastrina modello 1892.
PIAST 3
Mezza piastrina tedesca in ferro della seconda guerra mondiale.
PIAST 4
Mezza piastrina tedesca della WW2, in alluminio.
SDC 3
Scatoletta di cartone vuota per la razione k americana, probabilmente della seconda guerra mondiale
PACCHETTI DI MEDICAZIONE
PDM 1
Pacchetto di medicazione Mod.32 del R.E.I.
PDM 3
Pacchetto di medicazione da N.100 pezzuole di flanella per uso medico italiano anni 30
PDM 4
Pacchetto di medicazione tedesco del 1944
PDM 5
Pacchetto di medicazione tedesco WW2, contenente 20 garze.
PDM 6
Pacchetto di medicazione USA della WW2.
PDM 7
Mussola idrofila del REI, per usi medici.
SPAL 5
Coppia di spalline dei pompieri tedeschi usate dal 1936 al 1945.
SPIL 14
Spilla del partito nazionale fascista.
SPIL 21
Spilla tedesca commemorativa del 29 marzo
SPIL 22
Spilla del partito nazista.
SPIL 23
Spilla da infermiera tedesca della seconda guerra mondiale
SPIL 24
Spilla di un ’ associazione tedesca per la raccolta fondi per l’esercito.
SPIL 25
Spilla di un’Associazione per i reduci della seconda guerra mondiale tedeschi
SPIL 26
Spilla delle Hitler-Jugend.
SPIL 27
Spilla tedesca da pilota di aliante civile
SPIL 28
Spilla tedesca raffigurante i nastrini della croce di Hindenburg.
SPIL 32
Spilla Falangista della guerra civile spagnola.
TASCAPANE
TASC 1
Tascapane tedesco modello 31 in uso dal 1931 al 1945 completo di tracolla
PORTA TELO ANTI IPRITE
PTAI 1
Porta telo anti iprite tedesco marcato 1943.
PTAI 2
Porta telo anti iprite tedesco WW2.
TESS 4
Tessera appartenuta ad un polacco iscritto alla Deutschen Volksliste , risalente al 1944.
TESS 5
Tessera dell ‘ ANRP ( associazione nazionale reduci dalla prigionia e dalla guerra di liberazione ) del 1949,
appartenuta ad un soldato italiano che fu fatto prigioniero di guerra in Inghilterra.
TESS 6
Lasciapassare ferroviario del 1942, per andare da Serravalle Sesia a Mentone.
TESS 7
Carta d ’ identità rilasciata del 1942, ritimbrata nel 1944 con i timbri della R.S.I., e ritimbrata nel periodo
immediatamente post bellico con i timbri del C.L.N. ( appartenuta alla stessa persona della tessera
soprastante ).
TESS 8
Tessera della Federazione Nazionale Fascista Artigiani del 1940 ( appartenuta alla stessa persona della
tessera soprastante ).
TESS 9
Tessera dell ’ OND del 1934 ( della stessa persona della tessera soprastante ).
TESS 11
Tessera dell ’ OND del 1945 ( del periodo della RSI ).
TESS 12
Carta d ‘ Identità del Regno d ’ Italia di un Sanremese, compilata nel 1947 e “ defascistizzata “.
CFF 1
Cuffia da pilota USAAF AN – H – 15, prodotta, nel 1944, dalla Bates Shoe company, taglia Large.
Spilla dell ’ ospedale del 9 korpus yugoslavo .
3 Fasce da braccio da medico, una datata 1939
Vari assegni bancari, anche RSI.
Bossoli, lastrine e proiettili inertizzati, italiani, tedeschi, statunitensi, francesi ed americani.
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