Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Relatore
Dott. Ing. Corrado ROMANO
Vice Comandante Provinciale VV.F.
VERCELLI
27/03/2012
D.V.D. Dott. Ing. Corrado
ROMANO
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151
La nuova disciplina normativa scaturisce dalle
esigenze di semplificazione introdotte dai
provvedimenti normativi pregressi in particolare:
Legge n. 241/90 – art. 19
D.P.R. n. 160 del 7/09/2010 (SUAP)
Legge n. 122 del 31/07/2010 (SCIA)
Legge n. 133 del 6/08/08 (decreto taglia oneri)
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ROMANO
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Prevenzione Incendi nelle
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La semplificazione per le procedure di prevenzione incendi entra in vigore il 7 ottobre
2011.
Per la prima volta in Italia, è stato concretamente adottato il principio di
proporzionalità : gli adempimenti amministrativi saranno diversificati sulla base della
complessità del rischio.
Inoltre, è stata snellita la documentazione tecnica richiesta e sono stati eliminati gli
adempimenti ridondanti, determinando un risparmio stimato pari circa al 46% dei costi.
Le nuove semplificazioni sono state realizzate nell'ambito dell'attuazione del taglia
oneri e del "Piano per la semplificazione amministrativa 2010-2012", in vista
dell'obiettivo di ridurre, di almeno il 25%, gli oneri burocratici a carico di cittadini e
imprese.
La nuova disciplina è stata predisposta con il coinvolgimento delle associazioni
imprenditoriali e delle amministrazioni interessate.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Il nuovo Regolamento semplifica gli adempimenti assicurando, per tutti, tempi certi
e prevedendo procedure diverse sulla base del rischio, per questo vengono distinte
in tre categorie:
Categoria "A", attivita a basso rischio e standardizzate.
Appartengono alla Categoria A le attività che non sono suscettibili di provocare
rischi significativi per l'incolumità pubblica e che sono contraddistinte da un
limitato livello di complessità e da norme tecniche di riferimento.
Categoria "B", attività a medio rischio.
Rientrano nella Categoria B le attività caratterizzate da una media complessità e da
un medio rischio, nonché le attività che non hanno normativa tecnica di riferimento
e non sono da ritenersi ad alto rischio.
Categoria "C", attività a elevato rischio.
Nella Categoria C rientrano tutte le attività ad alto rischio e ad alta
complessità tecnico-gestionale.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
La procedura per le attività di Categoria A
un imprenditore che desidera costruire un'attività secondo la nuova disciplina
compie tutti i lavori necessari alla realizzazione dell‘opera senza dover
richiedere pareri preventivi ai Vigili del Fuoco.
Dopo aver realizzato la costruzione, per dare inizio all'attività , è sufficiente che
invii al SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive (o ai Vigili del
Fuoco tramite procedura online) il progetto dell'opera e una Segnalazione
Certificata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la documentazione che attesti
la conformità dell'attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di
sicurezza antincendio.
Una volta presentata la documentazione, si ottiene la ricevuta dal SUAP e/o
VV.F. e può immediatamente cominciare l’esercizio.
I Vigili del Fuoco effettuano controlli a campione entro 60 giorni e
rilasciano, dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica.
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Prevenzione incendi nelle
Attività Agricole
La procedura per le le attività di Categoria B
Se un imprenditore intende avviare un’attività che presenta una media
complessità tecnico-gestionale, è necessario che il Comando provinciale competente
dei Vigili del Fuoco valuti il progetto e si pronunci sulla sua adeguatezza alle norme
e alle regole tecniche.
Il SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive a cui l’imprenditore si rivolge
per ottenere il permesso di costruire invierà ai Vigili del Fuoco il progetto : entro
60 giorni il Comando esprimerà il parere sull'eventuale adeguatezza dell'opera alle
norme antincendio.
Dopo aver terminato la costruzione, per avviare l‘esercizio è sufficiente che
invii al SUAP e/o VV.F. una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con
allegata la documentazione che attesti la conformità dell‘opera realizzata alle
prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Al momento della consegna
della documentazione, viene rilasciata una ricevuta che le consente di esercire
immediatamente.
I Vigili del Fuoco effettuano, entro 60 giorni, controlli a campione e rilasciano,
dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica
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Prevenzione Incendi nelle
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La procedura per le attività di Categoria C
L’imprenditore che ha intenzione di aprire un’attività complessa che secondo le
nuove norme per la prevenzione incendi, presenta alti rischi, per ottenere il permesso
di costruire l'edificio, deve ricevere il parere positivo dei Vigili del Fuoco sul
progetto: il SUAP a cui si rivolge provvede a richiedere ai Vigili il parere preventivo
di conformità del progetto, che viene rilasciato entro 60 giorni.
Terminati i lavori, invia al SUAP una Segnalazione Certificata di Inizio
Attività (SCIA) con allegata la documentazione che attesti la
conformità dell'attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza
antincendio.
Al momento della consegna della documentazione, la ricevuta ottenuta dallo
Sportello Unico per le Attività Produttive - SUAP e/o VV.F. consente di esercire
immediatamente.
I Vigili del Fuoco, entro 60 giorni, effettueranno il sopralluogo per controllare
che tutte le norme antincendio sono rispettate e, in caso positivo, rilasciano il
Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Gli enti ed i privati responsabili delle attivita' di cui
all'Allegato I, categorie B e C, sono tenuti a
richiedere, con apposita istanza, al Comando l'esame
dei progetti di nuovi impianti o costruzioni nonche'
dei progetti di modifiche da apportare a quelli
esistenti, che comportino un aggravio delle
preesistenti condizioni di sicurezza antincendio
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Controlli di prevenzione incendi
Per le attivita' di cui all'Allegato I del regolamento, l'istanza
di cui al comma 2 dell'articolo 16 del decreto legislativo 8
marzo 2006, n. 139, e' presentata al Comando, prima
dell'esercizio dell'attivita', mediante segnalazione certificata di
inizio attivita', corredata dalla documentazione prevista dal
decreto di cui all'articolo 2, comma 7, del regolamento.
Il Comando verifica la completezza formale
dell'istanza, della documentazione e dei relativi allegati
e, in caso di esito positivo, ne rilascia ricevuta
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Le attività agricole soggette a controllo secondo l’allegato II del D.P.R. n. 151/11
risultano:
Attività Principali
28.1.C Impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di
prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg;
74.1.A Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 116 kW (fino a 350 kW)
74.2.B Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700 kW)
74.3.C Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 700 kW
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Le attività
attività agricole soggette a controllo secondo l’
l’allegato II del D.P.R. n. 151/11 risultano:
Attività Secondarie
12.2.B Depositi e/o rivendite di liquidi con punto di infiammabilità sopra i 65 gradi, con capacità superiore a 9 e fino a
50 mc; depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili con capacità da 1 a 50 mc.
12.3.C Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o lubrificanti, diatermici, di qualsiasi
derivazione, di capacità geometrica superiore a 50 mc.
13.1.A Contenitori distributori carburanti liquidi con punto di infiammabilità superiore a 65 gradi, di capacità
geometrica superiore a 9 mc; privato fisso o rimovibile.
13.2.B Distributori fissi carburanti liquidi (combustibili) per autotrazione, di tipo commerciale o privato.
13.3.C Distributori fissi carburanti liquidi infiammabili e combustibili per autotrazione, di tipo commerciale o privato.
4.3.A Depositi di gas infiammabili disciolti o liquefatti (GPL) in serbatoi fissi di capacità geometrica complessiva da 0,3
a 5 mc.
4.5.B Depositi di gas infiammabili disciolti o liquefatti (GPL) in serbatoi fissi di capacità geometrica complessiva da 5 a
13 mc.
4.7.C Depositi di gas infiammabili disciolti o liquefatti (GPL) in serbatoi fissi di capacità geometrica complessiva
superiore a 13 mc.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Il nuovo D.P.R. n.151/11 ha abrogato:
--D.M. 16.02.82
-D.P.R n. 689/59
Pertanto tutte le circolari esplicative a suo
tempo emanate sono anch’esse decadute.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Caratteristiche costruttive
Gli impianti per l’essiccazione dei cereali sono sostanzialmente costituiti da:
-gruppo aerotermico
-corpo essiccante
-attrezzature complementari
Il gruppo aerotermico comprende la sorgente di calore ( bruciatore e forno) e la
sorgente di aria in pressione (ventilatore).
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Generatori aria calda
Per essiccare ci sono gruppi di riscaldamento:
a fuoco diretto
a fuoco indiretto
a batterie ad olio diatermico o vapore
I combustibili possono essere a:
gas metano
GPL
gasolio
olio denso o sottoprodotti
I bruciatori sono di tipo:
pressurizzato
a vena d'aria
speciali per vari tipi di combustibile
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Schema di un generatore di aria calda a fuoco diretto.
1. bruciatore; 2. ingresso aria ambiente; 3. fiamma; 4. prodotti della combustione miscelati con l’
l’aia ambiente; 5. camera di
combustione; 6. ventilatore centrifugo.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Modalità di elaborazione dei progetti di prevenzione incendi
Si premette che tali attività non sono regolamentate da specifiche regole tecniche
ma bensì dai criteri generali di Prevenzione Incendi.
L’elaborazione progettuale tecnico-illustrativa deve contenere studi analitici di
sicurezza ed affidabilità degli impianti, dei depositi e dei sistemi di protezione
inerenti l’intero complesso in cui si prevede installare un impianto di essiccazione.
Il primo passo progettuale è basato sulla valutazione dei rischi che evidenzi il
rischio di incendio connesso con le caratteristiche di combustibilità dei cereali,
nonché il rischio di esplosione, sia negli ambienti di lavoro che all’interno dei
contenitori di stoccaggio, connesso con l’esplodibilità delle miscele di polveri di
cereali con aria.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Il rischio di esplosione è ritenuto dai vari autori particolarmente temibile in relazione alle seguenti
circostanze:
-facilità
facilità di formazione di polveri in ogni cereale per svariate ragioni, tra le quali: attrito tra i granelli
durante la movimentazione (sia all’
all’interno che all’
all’esterno dei silos), sporcizia, funghi, frammenti e schegge
varie di altri componenti inglobati accidentalmente durante la movimentazione,
movimentazione, etc.;
etc.;
-elevata formazione di polveri per alcune tipologie di cereali come
come ad esempio il mais;
-bassa energia di attivazione;
-basso valore del limite inferiore d’
d’infiammabilità
infiammabilità, intorno a 4040-50 gr/
gr/mc nel caso della polvere di mais;
-molteplicità
molteplicità dei tipi di innesco ipotizzabili, facilmente verificabili se non
non adeguatamente neutralizzati,
quali: scintille per attrito tra i grani (accentuate dall’
dall’eventuale presenza di quote di polveri metalliche nelle
polveri di cereali), scintille meccaniche, colpi su acciaio arrugginito
arrugginito in presenza di tracce di alluminio e
magnesio nel punto d’
d’impatto, scintille di saldatura e taglio, scintille elettriche, fiamme libere, presenza di
punti caldi, surriscaldamento anche accidentale, etc.;
etc.;
- possibili detonazioni in tubazioni destinate alla movimentazione
movimentazione dei cereali;
- gravità
gravità dei sinistri registrati dall’
dall’esperienza storica per esplosione di polveri di cereali, con conseguenze
conseguenze
talvolta catastrofiche, sia per l’
l’elevato numero di vittime che per i danni distruttivi alle strutture.
strutture.
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Prevenzione Incendi nelle
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Impianti di essiccazione cereali
A fronte dei rischi sopra citati e nelle recensioni è suggerita l’
l’adozione di molteplici provvedimenti, orientati essenzialmente a
prevenire l’
l’incendio, l’
l’autoaccensione e le esplosioni di polveri.
In particolare nei progetti occorre fare riferimento alle seguenti
seguenti misure:
-misure di carattere generale per la prevenzione dell’
dell’incendio, volte a ridurne la probabilità
probabilità d’insorgenza e a limitarne la diffusione in
caso di evento incidentale;
-misure atte a prevenire la formazione di miscele ariaaria-polveri in concentrazioni esplosiva ( pulitura dei cereali, uso dei filtri e
precipitatori ciclonici, etc.);
etc.);
-misure atte a prevenire la costituzione di fonti di accensione, sia nel funzionamento normale che in caso di anomalie ( superfici
superfici calde,
fiamme e gas caldi, incendi covanti e relativi focolai, scintille
scintille prodotte meccanicamente, installazioni elettriche, elettricità
elettricità statica, etc.);
etc.);
-adozione di recipienti resistenti a colpi d’
d’ariete;
-adozione di dispositivi soppressori di esplosioni;
-idonei accorgimenti per la realizzazione delle tubazioni;
-idonea conformazione delle superfici dei locali esposti alla formazione
formazione di polveri;
-misure atte ad impedire la propagazione delle esplosioni (organi
(organi di intercettazione meccanici, barriere estinguenti automatiche,
automatiche,
aspirazione e separazione della polvere);
-accorgimenti finalizzati allo sfogo della pressione di scoppio;
-istruzione del personale ai fini della corretta gestione degli impianti
impianti e dei depositi, sia per evitare errori umani che per pianificare
pianificare i
corretti comportamenti in caso di guasti, anomalie ed in situazioni
situazioni di emergenza.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Impianti di essiccazione cereali
Sugli elaborati grafici progettuali devono essere evidenziate le aree a cielo libero,
devono essere rappresentati gli edifici del complesso (dei quali deve essere precisata la
tipologia costruttiva e strutturale), le aree coperte, la dislocazione degli impianti, la
destinazione d’uso delle singole aree, la dislocazione di eventuali depositi di sostanze
pericolose, ivi compresi i fitofarmaci, di cui occorre allegare le specifiche schede di
sicurezza.
Devono anche essere evidenziate le compartimentazioni antincendio, i distanziamenti e
le aree di sgombero, all’interno delle quali deve essere imposto il divieto di deposito di
materiali combustibili o infiammabili o comunque suscettibili di produzione di sostanze
tossiche o nocive in caso di esposizione ad incendio.
Gli elaborati grafici progettuali devono anche contenere rappresentazioni
particolareggiate (piante e sezioni) per quanto concerne la dislocazione dei singoli
impianti o installazioni pericolose ed i relativi locali.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Le attività secondarie sono regolamentate da specifiche
regole tecniche elaborate nei vari anni quali:
Impianti di produzione calore;
Impianti di deposito e distribuzione liquidi
combustibili ed infiammabili anche ad uso
autotrazione;
Depositi di gas combustibili liquefatti (GPL)
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
Tale decreto prevede degli obblighi da parte del datore di
lavoro in merito alla:
Adozione di misure di prevenzione incendi e lotta
antincendio;
Informazione, formazione e aggiornamento della
formazione;
Gestione delle emergenze
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
L’inosservanza di tali obblighi
costituiscono la sussistenza di reati per i
quali tale decreto prevede l’applicazione di
sanzioni di natura economica e penale
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
Le vigenti norme conferiscono al personale VV.F. l’attività
di Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria ed in attuazione al
D.lgs. N. 758/94 vengono applicate le procedure che
prevedono la trasformazione di reati in illeciti
amministrativi per quanto riguarda materie di sicurezza
degli ambienti di lavoro con particolare riferimento ad
aspetti di Prevenzione Incendi .
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Prevenzione Incendi nelle
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DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
Modalità di affrontare le problematiche sulla sicurezza dei
luoghi di lavoro
Gli aspetti maggiormente innovativi consistono nell’istituire
presso l’azienda un sistema di gestione permanente ed
organico diretto alla individuazione, valutazione, riduzione e
controllo costante dei fattori di rischio per la salute e
sicurezza dei lavoratori mediante:
-programmazione delle attività di prevenzione
-informazione, formazione e consultazione dei lavoratori
-organizzazione di un servizio di prevenzione e protezione
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
I principali adempimenti previsti in via generale
risultano:
-Valutazione del rischio incendio
-Organizzazione e gestione della sicurezza
antincendio
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
Valutazione del rischio incendio
1) Criteri per procedere alla valutazione del rischio di incendio:
-Identificazione dei pericoli
-Identificazione delle persone esposte
-Eliminazione o riduzione dei rischi
-Stima del livello di rischio
2) Finalità della valutazione del rischio di incendio:
-Ridurre la probabilità che possa insorgere un incendio
-Limitarne le conseguenze
-Consentire l’evacuazione in condizioni di sicurezza
-Garantire l’intervento dei soccorritori
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
DECRETO LEGISLATIVO N. 81/08
Organizzazione e gestione della sicurezza antincendio
-Designazione degli addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendi e gestione
delle emergenze
-Programma per l’attuazione ed il controllo delle misure di sicurezza poste in atto:
a) Misure per prevenire il verificarsi di un incendio e la sua propagazione ( divieti,
precauzioni di esercizio, controlli)
b) Controllo e manutenzione dei presidi antincendio
c) Procedure da attuare in caso di incendio
d) Informazione e formazione del personale
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Prevenzione Incendi nelle Attività Agricole
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Decreto L.vo n.81/08
Principali novità: PRINCIPI GENERALI
Avere a disposizione un Unico testo sulla sicurezza, con una più efficace e coerente
applicabilità del regime sanzionatorio.
Aver semplificato alcuni adempimenti, es. non più necessaria la nomina del RSPP tramite
raccomandata e relative sanzioni.
Aver introdotto il concetto di Salute stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non
consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
L’introduzione per via normativa della delega di funzione (art.16) evitando il ricorso alla
giurisprudenza per definire tale aspetto.
Aver normato la funzione dei preposti (art.19), prevedendo per questa figura apposito
percorso formativo.
Norme premianti specifiche generiche nel D.Lgs. 81/08;(riduzione del 15 % del premio INAIL
per l’adozione di buone prassi e soluzioni tecnologiche avanzate in materia di Sicurezza ed
Igiene del Lavoro).
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Costituzione del Comitato Regionale di coordinamento (art.7) di cui al Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 21 dicembre 2007 per un maggiore coordinamento
dell’attività di Vigilanza e Controllo.
Introduzione della Commissione per l’Interpello (art.12), le cui indicazioni fornite nelle
risposte ai quesiti costituiscono criteri vincolanti per l’esercizio delle attività di vigilanza.
Eliminazione del registro infortuni e del libro matricola, attraverso l’istituzione del SINP
(Sistema informativo Nazionale per la Prevenzione).
Aver introdotto la possibilità, in caso di pericoli gravi ed imminenti, (anche se l’allegato I
non è cosi chiaro) di sospendere l’attività di impresa, l’auspicio e che si vada verso una
graduale selezione del mercato arginando sempre di più le imprese che praticano il dumping
imprenditoriale.
Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione ( libretto
formativo ).
Vengono individuati settori e criteri finalizzati alla definizione di un sistema di
qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi.
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Prevenzione Incendi nelle
Attività Agricole
Decreto L.vo n.81/08
Principali novità: DVR
Non esistono più i 90 giorni dall’inizio attività per la redazione del DVR.
Data certa del DVR e sottoscritto dal DL e per presa visione dal RSPP e dal RSL o RLST
Aver allargato la valutazione dei rischi a tutti i rischi compresi quelli legati allo stress da
lavoro-correlato
La valutazione e il documento di valutazione dei rischi debbono essere rielaborati, in
occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative
ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o a seguito di infortuni significativi o
quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità.
Eliminazione dell’autocertificazione per le aziende sotto i 10 Lavoratori entro il 2012
(limite massimo), verranno emanate nel frattempo procedure standardizzate. Questo non si
applica alle attività in cui RSPP è obbligatoriamente una figura interna.
Il DVR deve contenere una valutazione sullo stress lavoro-correlato
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Prevenzione Incendi nelle Attività
Agricole
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Prevenzione Incendi nelle
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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