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PURGATIVO (OM (A(Á0
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INDICADO EM TODAI Al EDADE/
E AO ALCANCE DE TODO.
200 reis
Anno X X X -
il
- Uffici: Rua José Bonifácio, 110 - 2/ Sobreloja
N. 1.373 - S. Paolo, 17 Ottobre, 1936
giuoco
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Disegno dello scultore Nicola Rollo —
Parole dei Prof. Franeesco Isoldi — Musica dei
maestro Belardi.
fatto
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LA GIOVANE GIUOCATRICE: — Tutto é pèrclutp fuorché 1'onore!
LA ZIA: — Veramente c'e il visconte che stasera ti vorrebbe accompagnare a casa.
TUTTI
DEVONO
TENERE
"Magnesia
IN
CASA
UN
FLACONCINO
DI
CalcinataCarlo Erba
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II purgante migliore
UNICO AL MONDO
ideale
Efficacissimo rinfrescante déli'apparecchio digestivo.
PER PURGARVI, ACQUISTATENE OGGI STESSO UNA LATTINA DA UNA COSE
II Lassativo
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sinceritá
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IL POMPIERE: — La prego, signorina: lei sta scherzando col fuoco.
E vostra moglie ?
Rrjmasta al maré.
Per molto tempo?
Sí: é annegata.
tatuaggi
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Due tempi e un furto
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e maestro buggerato
Pompeo ZampflgiÉN — •presidente delia commissiogracchió con voce üâisale il ne esaminatrice, con ária
annoiata.
presidente delia commissioSissignore — sussurro
ne esaminatrice, aggiustandosi sul naso spugnoso gli il candidato lambendosi le
occhiali cerchiati di metal- labbra aride con la lingua
secca — Ma...
lo.
Avanti... — intimo il
Pe... pre... presente!
— balbettó il candidato, fa- presidente delia commissione esaminatrice, con una
cendosi bianco in volto.
Venga avanti ! — ordi- specie di latrato, nettandosi
nó il presidente delia com- xle unghie con la penna — •
missione esaminatrice, guar- Conpsce il programma ?
Sissignore, lo conosco
diando di bieco la vittima —
benissimò
r— affermó il canIncominciamo dalla storia...
Sissignore: — mormoró didato con amarezza. — Ho
studiato giorno e notte, coil candidato con reverenza.
BenissimO: mi parli me un benedettino.
H benedettino é una
delia Rivoluzione francese,
sue cause determinanti e sue bevanda alcoólica — dichiaconseguenze... — invitó il ró severamente il presidente delia commissione — La
gioventu* dovrebbe rifuggire
dalle bibite alcooliche !
Professore, il benedettino é un frate che, a quanto si dice. studia molto ! —
rettificó il candidato dignitosamente — Del resto io
non ho mai bevuto un benedettino in vita mia ! — agDA
giunse con tono virtuoso.
Giovanotto — scattó il
ESTA t ^/MEIHQR presidente -delia commissioA MARCTcASlMIRA ne esaminatrice — Lei ó
pregato di non íare lo spiFABRIL
ritòso. Lei sia benissimò che
io intendevo ammonirvi di
non bere liquori e non g.á
frati benedettini ! Be', poche chiacchiere ! Rispondete alia mia domanda ! Da
che ebbe origine la rivoluzione francese ?
E' una parola ! — fece
con ária dubbiosa il candidato.
Come sarebbe — scattó il presidente delia commissione — Non sa ríspondere ?
Lei é scemo ! protesto
il candidato offeso — sulla
rivoluzione francese posso
parlare per due giorni ininterrottamente, senza riprendere mai fiiato!
Meglio per léi, allora,
parli — intimo il presidente
delia commissione.:¦•'
Ma come posso fare se
il tempo che mi é concesso
é di appena venti minuti!
— chiese il cadidato scoragliato — In cosi' poço tempo
non posso dire nemmeno la
centésima parte di quello
che so....,
Non si preoccupi di
questo — sbraitó il presidente delia commissione esasperato.
Sicuro che mi impensierisco — ribatté íl candidato — Crede lei che sia piacevóle essere giudicato in
base a poche parole, quando*
si é studiato a fondo tutta
la storia ?
l
1
—- Lei mi rlsponda e non
discuta ! — urló il presidente delia commissione.
Io discuto e non rispon —
reagi' il candidato —
do
perché onestamente lei non
puó approvarmi se non mi
lascia parlare a mio talento!
Lei non ci pensi, sta a
me decidere — affermó severamente il presidente deila commissione.
No, no, é inutile — si
schermi' 11 candidato con
sfiducia — tanto lei sarebbe
costretto a bocciarmi: é inutile parlarne.
Ma io giudico come mi
pare e approvo chi mi pare
— fece il presidente delia
esaminatrice,
commissione
congestionandosi.
Non mi faccia ridere
Vuol vedere che non é capace di approvarmi ? — lo
cimento il candidato.
Lo dice lei! — squitti'
il professore, facendo bava
dalla bocea.
Si', lo dico io — ripeté
pervicace il candidato.
E io 1'approvo, anzi lo
ho giá approvato e si levi
dai piedi — vocifero il presidente delia commissione
esaminatrice, dando pugni
sulla cattedra — E si convinca, per un'altra volta, che
alie domande si risponde
senza discutere !
n¦ irü¦¦¦¦¦¦ii¦i¦¦¦¦¦!¦¦¦¦iiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiii
LATTE e
" MANTEIGA"
*
VIGOR
I MIGLIORI
DI S. PAOLO
iHIIlillllll
¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦.........i..............,^
/O
toatititne, tnedie
e tnuutne
1. — La donna é CO1110 1'cIcgailZll.
Piú 6 riccrcata c mono vale.
2. —¦ lia donna orgogHosa 6 conic la vista.
Tulvolta-, quando 6 oifesa, flnisce per abbas-
.»
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JlPASOJiNO
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Proprietário ••
OAETANO ORIBTALDI
Responsablle
ANTONINO OARBONARO
ANNO XXX
NUMERO 1.373
ABBONAMENTI S. PAOLO
APPEnTOSO, anno.. 30$
LUBSORIOSO, anno.. 50$
BATIRIAOO, anno... 100$
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^g-.HAPEO/
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^fiJa£oBr,f(o/a
S. P*olo, 17 Ottobre, 1936
NUMERO:
a Paolo.. 200 réia
Altri stati. SOO réia
2"
9€êJê émj eteyaofeS*
Jãiemoj chápeas/ot>
medtdâ^r
sarai.
3. — La gelosia, nella donna, ha con 1'amore la stcssa rèlazionç
che puó avere un ombrcllo automático con
una seato.a di sardinc
sotto olio.
4. — Una donna aví.'i
sempre nel suo bagaglio
•ilieci ricette almeno per
conservare 1 pomodorl;
ma 6 ben difficile che
ne abbia una sola per
conservare i segreti.
5. — Quando lo spasimante si impenna, tutte le donne sanno chi'
quello é il momento migliore per spennarlo.
0. — Differènza tra
una botte di un etto1!tro ed una donna gelosa.
Una botte di un ettolitro é capace di cento
litri.
Una donna gelosa ó
capace di tutto.
7. — La donna 6 come la memória,
Quando ti tradisce ti
mette sempre in condizione di fare delle brutte figure.
8. — Diffida, quando
ti ripete
una
donna
la vieta affermazione:
"Quel che ' m/entra da
un orecchio m'esce dal1'altro".
Alia donna, quel che
le entra da un orecchio
le esce sempre dalla bocca.
9. — i grandi dolori
sono muti.
Le donne non hanno
mal grandi do^ri.
10. — Per navigar
sul maré delPamore —
con una donna che ti fa
soffrire — qualunque
rotta é buona da segui-,
re... — peró la rotta
d'ossa é la migllore.
11. — DalPalbum di
una idonna bella.
Gli uomini che ti vogliono ad ogni costo, sono il contrario dei fiammiferi.
I fiammiferi, ouando
pigliano fuocd, si sono
giá tolti dalle scatole.
Gli uomini che ti vogliono ad ogni costo,
quando pigliano fuoco,
dalle scatole non si tolgono.mai.
cronaca rimata
Senza comprar le solite gazzette
e senza aprir la radio petulante, .
leggendo queste righe in corpo sette,
chiare, brevi, precise, in un istante
conoscerete veramente a fondo
le sciocchezzuole che combina il mondo.
C'é a Pechino una strana comitiva
che va rubando donne a tutto spiano.
Quali saran, di questa iniziativa,
gli oscuri fini? Li ricerco invano.
E siceome piú cerco e meno trovo
passo senz'altro a un argomento nuovo.
La lotta nella Spagna non ha trégua;
c'é dappertutto un battagliare immenso;
maggiormente, ogni giorno, si dilegua
quella cosa preziosa ch'é il buon senso.
Pensando che nel sangue oggi si bagna,
vien fatto di esclamar: Povera Spagna!
In Inghilterra un medico dichiara
che nelle zueche c'é una vitamina,
una sostanza prodigiosa e rara
ch'entra nel sangue ed il cervcllo affina,
questo é il motivo, se non é una baila,
per cui le zueche stanno sempre a galla.
A Piacenza, una donna dei contado
dá alia luce tre bimbe, e che bel trio!
Certo, il marito, quando trasse il dado,
non s'aspettava tanto ben di Dio,
ma gode assai dei fatto non comune:
son cosi rare simili fortune!
Un notissimo attor cli Francoforte,
ai quale un auto ha stritolato un cane,
ha chiesto un indennizzo cosi forte
ehe a sentirne la cifra si rimane.
"Per me
quel cane era un fratello vero"
ha detto. Ecco un attor moito sincero! :
La você delia donna, a quanto affiora
dallo studio oVun dotto americano,
s'abbassa sempre piú: cenfanni ancora
e non si troverá nessun soprano.
Se é vero tutto ció che si predice,
c'é da esclamar e: Oh pôster o felice!...
Una donna querela un dongiovanni
il qual le aveva eterna fé giurata
dandole un bacio e chiede per i clanni
ben 500 contos. Esagerata!
Un bacio, s'é davver bene applicato,
giammai consentirá oVessere pagato.
Otto alpinisti son precipitati
per ben duecento metri in un burrone
e il bello ê questo: che si son salvati
toecando Mesi il fondo dei vallone.
Perbacco! E che elemento avrá concorso
ai salvataggio? Mah! Diciamo il- dorso.
Afferma uno scienziato berlinese
che i clenti aguzzi, o a forma di pisello,
rivelano il futuro & fan palese
se sara Vavvenire o brutto o bello.
Meno mal! C'é il vantaggio peregrino >
che mostri i denti almeno a un indovmo.
E. G. DIO BIANCHI
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poieva andar peggio
Questa soleva raccontarla
agli amici il vecchio marchese
DurandiDurand che. come é
noto, fu uno dei piú int aprendenti "lions" dei Secondo Impero.
AMo, asciutto, signore in
tutto 1'esteso senso delia parola, non c'era donna < >»e resiurandstesse al marchese
Durand. Le s>ue vittime si contavano a centinaia e nei salotti di parigi non si parlava che
delle sue conquiste e delle sue
avventure.
Una será, appunio in un salotto, egli conversava col cbr.te di 'Chablis e la conversazlóne aveva per oggetto il tremendo caso oceorso al barene
di Sicognac.
iPoveretto — diceva con
ária piuttosto commossa il
conte di Chablis — tu sai
quello che gli é capitato?
No; che cosa gli é capitato? — rispondeva il marchese Durand-Durand.
Una tragédia; immagina: tu conosci la moglie di
Sicognac, la baronessa Clara...
Certo che la conosco.
Ebbene, 1'altra será Sicognac rientra in casa aFimprovviso, dopo un viaggio e
trova la baronessa tra le braccia di un uomo.
Quando é successo, seusa?
Domenica scorsa.
'Ebbene?
Ebbene, non ci ha piú
visto. Pazzo di collera, egli ha
cavato di tasca una pistola e,
dopo avere ucciso la moglie e
lo sconosciuto che lo tradiva,
si é fatto saltare le cervella...
Domenica scorsa, hai
detto?
Si.
W orribile; ma poteva
andar peggio...
Peggio? Tre persone >uccise; non ti sembra che basti?
Oh, certo; é una carneficina; tuttavia ti assicuro che
poteva
vi — andar peggio.
Non ti capisco.
Ma si; se invece di domenica Sicognac fosse tornato
sabato, trovava me tra le braccia di sua moglie...
. — Oh si, da venti minuti!
Davanti alia cabina telefoSi, me lo scrivo —• connica puibblica, stava una ratinuava la signora con calma
gazza giovane e carina ed asei torli d'uovo, un etto e
spettava con impazienza. La
mezzo di zuechero, un etto di
cabina era oecupata da üna signora anziana, ehe — si ve- burro...
La giovane aveva perso t ntdeva — non aveva nessuna inta la sua calma. Si avvicinó
tenzione di abbandonare tanalia cabina e diede dei colp'
to presto il ricevitore.
alia porta, .per far .jscire i'inLa giovane andava su e giu.
coreggibile signora.
La
impaziente. Finalmente!
Questa si volse di scatto,
signora aveva posato il riceusei dalla cabina come una fuvitore.
ria e gridó:
Ma la gioia era prematura,
Perché sMmpazicntisce?
.perché la terribile signora apiú neanche televeva estratto di nuovo un ni- Non si puó
'E'
incredibile come
chelino dalla borsetta e' stava fonare!
conó
impertinenti,
queste rarialacciando una nuova condisgraE'
una
d'oggü
gazze
versazione.
un
quarlo
se
eh,
zia.
parlerá
Pronto!... La ícdazione
amico!
suo
col
tardi
"Donna"?
d'ora piú
Prego, mi
delia
La giovane ascotava íorrichiami la redattrice!
ficata la pioggia di parole. Poi
Prontü... Tanto piace
ruppe in pia nto. II giovane
re!... Prima di tutto, voglio trovo natu rale consolaria.
complimentarla per il beirarDirmi una cosa simile!
ticolo de'lo sco:so njmero, nel
singhiozzava la giovane.-'quale tanto giustamente ha
Se non ho neanche 1'amico,
preso le difese delia vecchia perché mi of.fende questa sigenerazione. Oh, si, volevo
gnora?
pregaria anche di un favore.
II giovane cercava di ca''pare
che nel numero di
Mi
maré la ragazza:
a.prile, o 'forse in quel'o di
Non si preoecupi di quelmarzo, c'era una buonissima lo che le dico quella vecchia
ricetta per budino di spinaci. strega. Venga, la porto in
Ho perso il íascicolo e vorrei
macchina fino alia prossima
pregaria, perció, di dettarrni cabina telefônica.
la ricetta...
iSalirono in macchina e fiSi? La prego, me la cer- larono via. Nello stesso tempo
chi. Grazie tanto, aspetto.
la signora smise di telefonaLa giovane aveva rivolto gli re.
occhi al cie'o, in segno di ras* * *
segnazione, ç aveva ipoi guarJvIezz'ora dopo la giovane
dato 1'orologio con impazienapparve di nuovo. Si avvicinó
za.
alia signora che 1'aspettava
Una snella macchina sport seduta sulla panchina.
Dunique? — domando
si era fermata ora davanti alla cabina telefônica. Un ele- alia ragazza, che veniva verso
gante giovane ne scese e si di lei con gli occhi scintillanti.
La faccenda comincia
mise vicino alia ragazza. Anaspettava.
che lui
bene, mamma. Questa será anProntü... Non la tro- dremo a teatro con sua zia.
va?... Oh, che neccato! Dica, Sembra un partito serio.
La vecchia signora agitava
cara signora, non potrebbe
un
buon
di
ricetta
nervosamente il ventaglio.
darmi nina
Sarebbe ora! Che espetroppo?
non
costi
dolce che
"
che
dolci
dienti deve adottare oggi, una
Sa, di iquei .piecoli
madre, per maritare sua fivanno hene per il 'té... Si? Ma.
glia! Spero che, se ti sposi,
gnifico...
mi rimborserai almeno le speLa giovane sospiró.
Aspetta da molto tempo?
se dei telefono...
— Le domando il giovane con
•
il cantastorie
gentilezza.
Sovente il Re dei Cuochi urla e gesticola
per protestare contro la graticola
la quale, pur essendq poco usata,
graticola com'é, non gli é mai grata.
TRA CHLT ELEMENTI INDISPEJNiSlAíBILI ALLA VITA,
0'B' L'AOQUA. TRA LE AOQU1E, QUELLA INMSPENSAEJIiD AD UNA OTTIMA DIGESTIONE E'
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íl
ÜcMda cCamtnmeUcd
'
pobbiamo alla squisita cortesia dei
nostro consorello Augusto Nilo Azzurro Goeta anche questa breve lirlca dei
suo fratello collattaneo Josó Lund'oggi. Al
dei
garetto,
"Famfulla".poeta
«Ricordo giorni
.d'A'ffrica" (con
due eiffe)1; al "IPasquino" "Ricordo
dAmmmerica" (con tre emme). E l'equilibrlo é e resta sta.bile.
Non piú ora tra la piana senza spiano,
Lontano lontano,
E Vacqua amara
Del Guanabara,
E dei Pão d'Assucar
La vetta eminente,
Testa superba con la permanente,
M'apparteró; né i lai
Udró piú mai,
Tristi, lunghi, monotoni, incessanti
Come le litanie dei Santi,
Del sabiá;
Né tornerá
Dal giallo silenzio dei bananeti
Che racchiudono i segreti
Di mille etá,
La pingue mulatta formosa,
Di latte fresco odorosa,
Che impera sul turgido seno
Come in meridio sereno,
Con le mescolanze
Di lontane rimembranze.
E' será.
vince il DOLORE
__ NON fX .DJrNNO
ÀJ. CUOG-:
^^Êm»*w
^_wÊÊÊÊ-*W\w
^****\*A**w
GRANADO»
XsXs)®®®<_^^
E' Vora solenne della preghiera.
Tutta la serra tace,
Avvolta in un manto di pace.
II grillo tenore
In do' minore
Intona la triste canzone d'amore:
Triy tri, tri,
Fino alio spuntar dei dí.
La rana solitária chiacchierina
Nella valle vicina,
Con la você di mezzo soprano
Che s'ode lontano,
Canta alla nova luna tropicale
La sua mareia trionfale:
Qua, qua, qua. I
E Veco risponde di qua e di lá.
Vien dagli affumicati paioli
La fragranza di riso e fagioli.
Ho sonno. Ho sete. Ho fame.
Ahi! disgraziate br ame.
La cena é pronta. E -pronto il letto.
Andiamo senza rispetfo. f'
AlValba, alio spuntar'dei dí,
Ci desterá dei gallo ü chicchirichí,
E' tardi.
Ah! questa é Vora di finiamola!
V uni co
sistema
JOSE' LUNGO ERETTO
H. Demico e Poeta Diplomata
IL
;
_
A
— Signorina, che debbo darle perché lei si lasci baciare
da me ?
Del cloroformio.
o
"Ad majora! Ati muitos
annos!
L.ppls et tqnsoribua.
Horresco reCerens... Et 'de hoc
satls".
.Aíçííiungi a queste cinque locuzlonl altre cinque o sei tro.si fatte, della stessa natura,
ed espresse, similmente nella
língua dl Cicerone, ed a vrai
con esattezza il complesso di
pnrole merca le. quali il fesso
m.galomane pretende di dare
a bere al prossimo di avere dimestichezza col latino.
Queste locuzioni tu le avrai
intese ripetere parecchie migiaia di volte, nei tuoi quotidiahi contatti col prossimo; e
con esse, ma piú raramenlo
poche altre, tra cui non ti sará ora difficile ricordare Verrando discitur", l'"est müdua
in reibus" e il "Cicero pro 'Jomo sua".
Di altre meno cretine raramenle avrai memória, o. in
ogni modo lo ricorderai como appartenenti a ceti diversi e
maggiormente selezionati.
Quel'e fin iqui elencate, invece, ti riuscirá facile associa le a figure smilze e un po'
írasandate di individui, conabbondante
da.
trassegnati
miopia, vestiti .per lo piü di
nero, con calzoni senza piega;
giacché sbottonate e cravatte
svolazzanti. L""ad majora!"
gode senza dubbio il primato
di queste fesserie glottologiche, e gi individui piú su elénCâti ne fanno scambio reciproeo abbondante, geltaiidobeio attraverso la via, dal predellino di un tram a un mai'Ciapiedi affollàtò; dalla sog ia
á'un càíifié alia finestra .d'un
primo piano d fei palazzo di
fronte.
"Ad majora"! Ogni tanto
inciampi in un frescone che
grida "ád majora!" a qualeunõ. E' supérfluo indagare a
qua"ê propósito ció avvenga,
giacché si direbbe che tutti i
proipositi siano buoni. Cé un
modo fervoroso e caratteristico di grMare questa frase, alzando il braccio destro a squadrà, guardando il destinatário
col viso un po' obliquo, e caeciando fuori un <pezzo di lingua e un po' di saliva fluida
dall'ango'o destro delia bocea.
Chi ancora non ha visto, dieoi volte almeno, gridare l'"ad
majora!" in questo atteggia- .
mento?
n
o
U
il fesso
II fesso che grMa questa
írase, la grida, poi, sempre
correndo, o accingendosi a filare di corsa, nell'attimo che
segue il commiato. Chissú
quale sorda ragione lo indurrá di comportarsl cosi?
curiosi
individ.il
Questi
meno
coun
profferiscono
po'
munemente 1'altra frase: "ad
muitos annos!" che, a voler
essere onesti, sembra appartenere ad altre categorie sociali.
'precisamente
Aquele
che mostrano cli prediligere l'"erran-
-do discitur", l"'est modus ln
rebus" e — perché no? — anche TMiorrlbile dlctu". Si traíta di gente dall'apparenza piú
posata, piú gvave, che scodel a
queste frasi per lo piú in presenza d'altri, preíerlbilmentè
suirautobus, facendo rivoltare tutti, o in trattoria, riempiendo di doloroso sgomento
le facce dei camerieri. Sono i
babbei che, appena pronunciata. la frase, si guardano intorno con Varia trionfante dello
s.itico, al momento in cui é
riuscito a mettere il próprio
" M^~~MM^E
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i ^tTt.^i.,'i"
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o FIGADO
RENOVA-LHE
MELEKEIROZ'S.A.
VÁ
NAPOLI
cuore in pace, per altre ventiquattr-ore.
Ora tu diresti che tutta
questa gente trasudi erudizione clássica da tutti I pori, come quei formaggioni che, dal1'angolo Mel fondaco dove son.*'
stati collocati, esprimono i'.
loro pianto untuoso e inte:*minabile.
Ma non é vero un fico secco. Costoro non conoscono una
sola parola in piú di quelle
venticinique.o trenta che sono
soliti elargire con tanta irequçnza a] basso personale di
questo immenso albergo che* é
il mondo; meglio: ne ignorano in maggioranza il signifi
cato esatto e forse pensano
anche, qualche volta, in.cuor
loro, che sarebbe bene astenersi da certi ridicoli esibizionismi. Ma essi amano trop
po figurare in un campo che
non é 11 loro e finiscono co
clmentarvisi, simili a certi cu*
riosi ometti lillipuziani tutti
pieni di íoga e di buiffa energia, che ogni tanto tu vedi
lanciarsi a saetta, da un marciapiedi urbano verso il t*amvai sopravveniente, per .prendèrlfr in volata, e che non
sbattono mai co1. mento sul
soltanto
montatoio,
perchò
due
dita
collocate
piú
é
questo
in alto della loro testa:
Prof. Franeesco I Soldi
BENEDETTI
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AALBERTO BONFIGLIOLI L CO
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¦ ¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦uTIÍliiin
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PREPARADOS DE VALOR DA
Flora Medicinal
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• ••una sottanina bianca
a pieghette
Le due piccole vecchie vivevano insieme da un pezzo; starei quasi per dire che non si
ei ano mai separate: nate nel
la medesima casa, cresciute
P-una accanto alPa.tra, invecchiate lentamente, giorno per
giorno, quasi senza, accorgersene. Erano cugine, íiglie di
due sorelle. iE la loro vita e.a
trascorsa cosi, senza scosse,
senza emozioni, senza amore,
senza desideri...
fmftT_„u,i.umi_0*^*,>»---''HHlli-T'1'!
Wil
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PRODOTTO del LABORATÓRIO
CAMARGO MENDES
Ossia... iforse. sbaglio dicendo che la loro vita era trascorsa senza desideri: un desiderio vivíssimo, uno solo, Pavevano avuto. Quando erano piecole. Potere, in un bei mattino di primavera, uscire insieme, vestite nèlla stessa maniera; sottanina bianca a pailine rosa, calze corte 'bianche,
scarpe iblanche e cappello alia
raffaellà, di' velluto hèrò.: £
Quando erano piccole, ad
ogni nuovo avvieinarsi di primavera, era la stessa storia.
Allora, quesfanno...
Senz-altro — rispondeva
1'altra ragazzina.
Sottanina bianca a pieghette, camicetta di seta bianca a palline rosa...
-- Scarpe Manche e calzelte bianche...
E cappallo alia raffaellà,
di velluto nero — terminavano tutfe due, battendo eon
entusiasmo le mani.
*Ma il loro viso si rannuvolava istantaneamente.
Chi lo sa se la mamma
vorri? — diceva una, sospirando.
Chi lo sa sô la mamma
vorrá—diceva 1'altra erollando il capo mestamente.
Le due mamme non volevano mai.
Abiti bianchi? — rispondevano invariabilmente, ogni
volta che veniva fatta loro la
solita richiesta. — Ma che
siete matte? Cosi sporcaceione come siete!
Li ridurreste carini, in
pochi giorni!...
Per caritá, non ne parliamo- nemmeno!
Le due ragazzine erano diventate vecchie con quei desiderio ne.Panima... Quante primavere erano ormai passate
su quelle primavere? Forse
ottanta, forse di piú... Ed ora
le due piccole vecchie ,'òia'n*
gottavano, muovendo rápidamente la bocca senza denti.
come allora...
Ti ricordi? Non siamo
mai riuscite ad averli, quei
vestitini...
iSottanine bianche a pieghette, camicetta di seta bian.
ca a palline rosa, ca.ze cone
bianche, scarpe bianche e cappello alia raffaellà, di velluto
nero... Ti ricordi?
E' primavera...
E se?...
Ma che dici?
Adesso non c'<é nessuno
che ci comandi...
Ma sei matta?
Perchè? I denari li a.bbiamo...
Forse, non hai torto.
E le due vecchiette, una
bella mattina di primavera,
uscirono per le strade delia
cittá,. vestite come avevano
progettato per tanto tempo:
sottanina 'bianca a pieghette,
camicetta di seta bianca a pailine rosa, calze corte bianche,
scarpe bianche e cappePo alia
I raflfaella, di velluto nero.
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tre volumoso e dolorido.
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Eslado:
il folti riecioli bianehi, sormontati dalla berretta nera,
incorniciavano il loro piccolo
volto rugoso; nude le magre
gambe variegate di vene bluastre, le sottanine corte non
arrivavano a coprir loro le ginoechia raspose.. Si comprarono anche un cerchio e una
palia e se ne andarono al parco.
Al parco si divertirono un
prime
mondo. Sbriciolarono un pa*
nino ai cigni dei laghetto, si
diveritirono a spaventare i pesei rossi delia fontana, lanciando loro dei sassetti. Giuocarono a nascondersi, noncuranti delia ragazzaglia urlante che si era appiecicata ai loro calcagni. ,E tornarono a casa stanche, ma feliei.
Si misero a letto e non si
risvegliarono mai piú.
sc*ramucct
E ae. tentassi di baoiarvi, cosa fareste?
Chiamerei la mamma.
Ma se la mamma é üscita \<
E allora, che aspettate ?...
i .i
't,.
Lina Terzi, Ia simpática
collega dl "Augusta", era presente alFultima conferenza di
Marinetti, al Casino Antarctlca.
Il eonferenziere, parlando
dello spirito guerriero che anlmava letruppe italiane durante 1'imipresa aifricana, dis*
se: "Siamo oggi nel 1936: sono passati quasi iduemi^a anni
dalla naseita di Augusto...".
iLina Terzi si chino verso il
suo vicino di sinistra e gli
mormoró soprappensiero, con
un profondo sospiro: — Accidenti, come passa il tempo!...
•H*
*
*
Tempo fa, in S. Paulo, si
costituí un comitato per organizzare una serata di benéficenza.
II presidente dei comitato
invito il maestro 'Casabona a
scrivere Ia musica di una canzone.
Chi paga? — domando
Oasafoona, con ária sorrtiona.
NeBSuno; é per beneficenza!
Allora, neanche un soldo?
,Mi dispiace, ma...
<— iE va bene.
Trè giorni dopo, il maestro
Casabõtta consegnava il manosõritto.
Maestro, ce Ia fa sentire?
Volentieri.
Alia fine delFesecuzione.
uno degli ascoltatori noto:
Molto bella questa musica, ma ha un carattere strano... Ricorda certi canti orientali... .
'Per forza. E' stata fatta
senza un sol'do!
llnfatti, in tutta Ia composizione mancavano completamente le due note "sol" e
"do".
# * *
Nella compagnia di Lea
Candini era successa una li-te
fra due attrici. Se n'erano
dette di tutti i colori, s'er:ano
scambievolmente prese per i
capelli, avevano sbraitato le
rispetive ragioni perfino al
pompiere dei teatro.
iDopo alcuni giorni, Ia Candini volle adoperarsi per farle .
rappaciíicare. L'impresa non
fu íacile, iperché ciascuna deile due donne non voleva saperne, ma dopo molti convincenti ragionamenti delia pazieritissima soubrette, finais
mentele rivali accondiscesero
a ristabilire Ia pacé.
Mèsse di fronte, con cj.uaiche esitaziónè, si strinsero Ia
>
.
mano.
v
'ditevi
qualche
iBene, ed óra
cosa... —¦ le incoraggió ia, Can.
dini.
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10
.."
.;...
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-::"¦'
¦ — Cara... —"cominció una
di loro — cara... ti augure di .
tutto cuore tútto quello che tu*'
mi auguri...
Lo dicevo io!... — urla
súbito Faltra. — Lo dicevo ia;
che é una strega! Ecco che ftfc .
comincia ad insultarmü... -iaíá
•x- * *
1
o
SElQEclhiezzsll0
OI 10 0 llli
S. A. il. Ângelo Poci, direttore
aspettativa)
dei
(in
'"Fanfulla",
si trovava, con diversi amici, in un palco di seconda iffla, durante Ia conferenza delPaccademico Marinetti futurista al Casino An•tarctica.
Ad un certo momento, eaclama:
'E' giovanissimo ancora
Marinetti.
Non molto giovane; lo
interrompe il Comm. Giovannetti.
Io, per conto mio, — riprende iS. Altezza, — non gliene idarei piú di 40.
lEd il Comm. Giovannetti,
come scattando:
Sei sempre 11 sollto avaraccio, tu!
• # # *
Gaspare Maltese, si sa, non
Hsparmia
nessuno:
uomo,
donna, amico o nemico. Quando Fha sulla punta delia- lingua. Ia tira fuori. Giorni or
sono, si trovava in un crocchio d'amici, fra i quali si notava un ricco connazionale,
che amava raccontare iqíuante
lotte e iquanti sacrifici gli coatasse il raggiunto benessere.
Oredetemi o amici, —
diceva il milionário, — quando sono arrivato in Brasile
non avevo che lu mia intelligenza.
Si, si, lo sapipiamo —
fUlminó Maltese, — voi siete
uno di quelli che hanno cominciato dal niente!
* -x* *
Clara Weiss, entrata in un
gran negozio di mode in Rua
Direita, sta provando un bellissimo abito da será.
Orologi
I
La commessa, dopo aver
aiutato Fillustre attrice ad m'dossare Ia "toilette", fa i suoi
apprezzamenti:
Ah, signorina, questo vestito le sta dMncanto! E poi,
guardl come armonizza magnificamente col pallore dei
suo viso!...
Claretta s'aflfretta a rettificare:
Vi assicuro che io non
sono mai cosi pallida... Lo sono adesso perché ho visto il
prezzo dei vestito!
#
*
ÉSP^SBI
KM ]°mmWÊÊ'1Wm
MMM fl"
Tavola
*
Antonino Cantarella, — in
arte Nino Cantaride, — cosa
ormai notória, é un vero dongiovanni.
..?Ammiratore convinto 'deirarite /pura delia giovane e
bella attrice /França Boni, volle, quale omaggio devoto e birichino, regalarle un elegante
paio di .giarrettiere.
w 9I
DA
#
Nicola Rollo, in compagnia
di una graziosa donnina incontra Francesco Busacca e,
dopo aver scarnibiato cordial!
saluti, gli presenta Ia sua amichetta.
Molto lieto! — fa 11 Busacca.— La signorina é un'artlsta?
Oh, no. Magari fossi artista! Peró lavoro!
—: Ah, brava, Non certo un
lavoro noioso, immagino...
—• Cosi, cosi — risponde ia
bella figliuola. — Lavoro soltanto quando il padrone mi
guarda...
E' furba lei!
No: sono una modella!
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n
1
a
i
g
Spiritosa come sempre, Ia
Boni gradí ro«ferta; anzi, volle che lo stesso Ninucclo personalmente güele agganclaege
Di buon grado 11 fortunato
donatore si apprestó alia felice operazione che gli consentiva ammirare sempre piú-da
vicino le bellezze purê ^ella
cara (Franca. Ma, chissá perché, ad un certo punto Ninuccio si oacuró.
Che cos'hai, Ninuccio''
— chiese con Ia sua vocetta
di clarino 1'attrice.
E Nino Cantaride:
Penso che invece dello
giarrettiere, avrei dovuto regalarti un paio di mutandine.
. * t
#
#
#
.
¦''
L'a!tra será il nostro simpatlco amico Peppino Bruno,
si reco airOdeon, per vedere
un film veramente eccezionale. Peppino Bruno stava goidendosi lo spettacolo cinematografico allorché dietro di'lui
prese posto una comitiva di
quattro signore eccessivámente linguacciute, che incominciarono a par!are ad alta você.
Peppino Bruno, per un po'
di tempo sopportó, ma polchá
quelle non accènnavaho a
smettere. ad uh certo momert*to si volse indietro e con' ia
sua abituale cortesia, domandó:
— Scusino, signore, le disturbo se continuo a vedere Ia
proiezione?
*
#
*
Durante Ia sua disordinata
vita di scapolo, Bruno Puteri,
una volta si era fidanzato.
Un bel giorno volendo regalare qualcosa alia fidanzata,
ricorreva il suo compleanno,
prego ia sorella »di accompagnarlo, riconoscendo di •', non
sapere scegliere da sé;' '
Lei acconsentí e compro un
paio di guanti per Ia cognata
e un paio di calze per' sé. Ma
néllMnviare i due pacchetti al.
le rispettive case fu commesso
uno sbaglio, cosicché le calze
furono mandate alia fidanzata dei giovane, accompágnate
dalla seguente lettera:
"Mia cara, spero
che vorrai
accettare iquesta piceola cosa
in luogo d'una senuplice lettera d'auigurl. Come vorrei che
nessun'altra mano allUnfuori
delia mia toecasse quello che
ti dono, dopò che lò avrai indossato! Ma io so. cara, che
purtroppo'il mio desMerio ó
vano giacché tanti e tanti uomini potranno toccarlo quando io non ci saro. Ed altri occhi all'infuori dei miei lo vedranno senza dubbio ,addosso
a te. Portalo sempre quando
siamo assieme perché voglio
vedere come ti sta e deporvi
un bacio. Il tuo affezionato
Bruno (ÍPiuitèri)".
II fidanzamento fu rotto da
un giorno all'altro, e il desolato giovane non ne seppe mai
il perché.
Senza il nostro odierho intervento sarebbe rimasto un
mistero, per Bruno, eternamente.
i
1
u
i
orticaria
íl quitrnntanòvenne isi*
(loro GrUnj di Vienna, non
dorme da circa vent/nnni.
Ma perché nòn prova a leggore mi articulo <li Bruttus?
* * -xlOecovi un verso famoso
«11 un altro pocta-soldato africano: Ungarettl:
—A .*,
. H
I
I
CABELLOS
BRANCOS
CASPA
Queda
dos
a Dei ios
m
•x* -h* -x-
II "Fanfulla" affemia
che la S. d. N. 6 "slerile".
Rnllegriamocene. (iu.ii ge
nvesse avuto doi figliuoli.
•X*
•*¦(•
•**• -x*
ALEXANDRE
"Ah!
questa é l'ora chc annuvola e -«memora".
Allude evidentemente a. Npvulaii o alio smemorato di
Collegno.
-X*
Stalin ha dichiarato chc
VV. H. S. S. ha bisogno di cer.
vclli.
Per farpe un fritto doratp?
•* -st -x*
Secondo il domina comn-*
nista non vi dovrebbe essere
differenza tra cervello e cervello.
Amzi non vi dovrebbe essere
differenza tra cervello e mani,
tra stomaco e piedi.
-x* *
*? Sta a vedere che, fra non
mo'to, anche in fin di vita,
Stalin f radiará in nisso Papologo di Nenenio Agrippa.
Ma non i-isulta a túttfoggi
che Menenio Agrippa fosse comunista.
*
Juventude
-X*
II 12 corrente i nazionali.stl spagnoi hanno çelèbrato
il '-giorno delia razza".
Aiiia/za, ammuzza 6 tutta
una razza.
-x-
Strane
contradizioni.
Una de"*le straltle piú famose
dei mondo é "Rue de la Pái.v".
E si trova a Parigi.
*
-x*
Qgni nazione proclama
ai sette venti che essa niii-si
alfa pace unlversale.
Peccato peró che questa mira la prenda coi cannoni.
DIM AGRITI
>'ày
Perché rimao
magro
nere
nella
Bctièletrito
nostra época di
grande progresO
so medlclna'e ?
Tutto il Momlo
sa che 1'Olio di
II.
Fegato dl Merluzzo é il piíi
ricosllpotente
tuente che esista per gli uo*
mini,
donne e
bambini che banno necessita di
ristabilire le loro íorze e la loro saiute.
Provi la nuova forma
di
1'Ol.io
prendere
di Merluzzo, senza odore né sapore.
Compri, in
qualsiasi far macia, una scatola di Pastiglie
McCoy cli Olio
di Fegato di
IV
Merluzzo e se
non ãumeritérá
da 2 a 3 chili,
in 30 giorni, il
suo denaro le sa.
rá restituito.
Ogni pastiglia McCoy contiene la quantitá, scientificamente necessária, di Vitamine
"A" e "D" per ottenere tutti
i ibenefici dei piü puro Olio di
Fegato 'di Merluzzo liquido.
¥
l^COY
In Spagna si eonibatte e
muore
si
per la pace.
*
v a n t e r i e
Vnn volta un usino csclttiiió pomposamente;
— Io sono ii n destriero!
Funnucchi rispose: — lo
sono un grande capitalista.
•X*
# .-.<•
Se ad Al ('aponc, che sta
IMT uscir di cárcere, saltasse
in testa di farsi eleggere Presidente degli Stati Uniti, cre.
dete che non ci riuscirehhe?
Non !o vuole, porché guada.
gnercbbe assai meno.
•X-
-X*
-X*
II problema delia pace c
il ponte IdelPasino.
Ma se 11 ponte é pronto, V:isino é coeciuto e non si muo*
ve.
-x* -x* -xContinua la carneficina
in Spagna.
(*on tanto sangue, la fabbricazione di bandiere rosso
non deve costar molto.
* * -xA Ginevra la Cina ha
chiesto 1'applicazione degli articoli 15 e 10.
BelPambo secco per tutte lc
mote!
Dott. Guido Pannain
Chirurgo-Dentista
Bx-professore dolla Facoltá
L. di Farmácia e Odontologia dello Stato di S. Paolo
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-X* -X* -x*
•x- #
11
n
n
ALFAIATARIA
"FULCO"
rfx
? La Pace é raffigurata come colomba. Peró non é chc
un símbolo.
se
Che,
Fortunatamente.
Tadavvero,
fosse stata viva
vrebbero giá strozzatá, pelata
e fritta in padella.
•x- * *
l^K^^B
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VIGNOLI
ÓTICA
DE PRECISÃO
OGulOS
DiNCE*(NE2
UOOGnOnS
D? J.VIGNOLI
OTOtoe.rmSTP>
Quando torno a casa molto tardi máa moglie non mi
dice nemmeno una parola di rimprovero.
Ti teme, dunque?
No. Mi dá quattro o cmque schiaffoni senza parlare.
ON'CO
^0
BRASik
RUÂUB.BADARQ65
f
S.PAULO
Finissime confezloni per
uomini
MANTEAUX
e TAILÍLBURS
R. Lib. Badaró, 42-2.*!
Sala 15 - S. PAULO
12
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WASHINGTON .LUW
NelPAbazia di &; Bento, il
prossimo 26 ottobre, alle ore
10, officiante il dèputato statale Don Luiz de -Abreu, sara
celebrata una Messa di ringraziamento aH'Altissimo, in occasione delPanniversario natalizio di Washington Luis,
ex-^Presildente della Repubblica dei Brasile.
#
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n
epüraco
E.
MACEDO
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SOARES
WÊÊÊÈIÊM lÉ^^^MBi
#
MARIA CLARA. GIANNINI
iSabato scorso, giorno 10,
ha festeggiato il suo genetliaco la distinta signora donna
Maria Clara Giannini, gentila
consorte di Emilio Giannini,
forte e stimato industriale
delia colônia italiana paolista.
'Non seconda ad alcnno in
ogni opera beneficente, la cor.tese signora ha saputo conquistarsi lar.ghe simpatie e moita ammirazione.
Ai molti voti E.ugurali per
la lieta ricorrenza, il "Pasquino Coloniale" unisce la sua
você, posticipata, ma ugualmente calda e fervida.
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WÊSSSmmm
Wmm\^^^^mM^^MÍ^^^^mm}mm
nHLf
"TlffThflMiíni '""TTOfii
fSlill MBi^^^^^^^^^^^fc^^B
# *
LALLA GUIDOTTI
Lunedi scorso, giorno 12, é
ricorso Panniversario natali.
zio della distinta signorina
Lalla Guidotti, figlia adorata
dei sig. Luiz Guidotti, noto e
rispettato industriale italiano,
residente in questa Capitale.
íl "Pasquino" invia aPa
simpática e leggiadra signori-
HH
Specialità
in
WamkmaTs
¦¦'^^^^^^^ÊMkmmmmWm WÈÊm
'¦¦A^AMx^MMíê^M>MW'í^^!^
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'
na Lalla, per la lieta ricorrenza, i piú sinceri auguri di lunga e lusinghiera esistenza.
dimensioni
NOZZE FINOCCHT-GALLO
Giorni or sono ,con una suggestiva cerimonia, s'é ceiebrato il matrimônio delia gentile e leggiadra signorina Rita
Finocchi, figlia dei signor Lino Finocchi e delia signora
Jeanne Leprofify, con 1'egregio
giovane signor Armando Gallo, figlio dei sig. Nicola e deila signora Lúcia Barretti.
iPadrini, nel rito religioso,
celebrato da Mooisignor Botti,
per la sposa il Comm. G. B.
pranzo e da té.
Imbottite,
cretoni,
copertoni,
ecc. ecc.
* * *
#. Sm EPHIGENIA, 6U9
CAMILLO KULmMf
HIONeA-3k*0*S.PAULQ
âÈÊÊÈÈÊÈÊm
Jjfirofg^
y ínãSm &'^>11ÊÍÍ£
,:'-''--'•¦''¦ :¦¦¦•¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦¦vij^w^^^^Jjà^^ã & £9638 BB?^8wj£c?
Scuracchio e signora Nicolina
Cervone e, per lo sposo, il sig.
Ignazio Calf e signora.
Nel rito civile, per la sposa, l'ing. Francesco Matarazzo e signora Letizia Scuracchio e, per lo sposo, il sig. Nicola Matarazzo e la consorte
d. Rosa.
La cerimonia nuzia!e si
svolse brillantemente in Casa
Finocchi al Jardim Ameriça — che per Poccasione fu
trasíormata in una serra di olezzanti íiori'.
Numerosissimi
invitati
e
splendidi e riechi :doni abbellirono la -festa.
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S. E. il dott. José Carlos de Macedo Soares, Ministro degli
Affari Esteri klella Repubblica, accogliendo i nostri sinceri auguri per la ricorrenza dei Suo compleanno, ha volut» ancora
una volta, confemiare la Sua squisita cortesia, inviandoci un
telegramma di ringraziamento.
Onoratissimi delPattenzione che il forte e leale Diploma,
tico ha voluto, dispensarei, facciamo voti perché lá grande Nazione che ci ospita, conservi per molti anni ancora il suo ülustre Figlio.
lini e cambraia
cli tutte le
e colori.
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conheça as utilidades deste grande empreendimento.
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Rua Quintino Bocaiúva, 36, 1.° S. 13 — Cx. 2655.
Ui ti mata la cerimonia, i novelli sposi .partirono, in viaggio di nozze, per Rio de Janoiro.
IU "Pasquino" invia agli
sposi felici vivissimi auguri dj
una lunga luna di miele e di
perenne felicita.
* -x- -x*
IL (*OMM. (i. CÁSTRUCCIO
lunedi scorso, giorno 12, ricorrendo Panniversario della
delPAmerica,
scoperta
pronunzio un discorso d'occasione, radíodiif-fuso, che, sóbrio
nel'a forma, ma denso di opportune rievocazioni e considerazioni, costituí una vera
esaltazione 'delia immortale e
leggendaria figura di Cristoforo Colombo.
ill "Pasquino" sinceramente
si congratula con 1'Oratore
che, chiavo ed efficace come
sempre, non traascia alciina
opportunitá pur di contribuire
allMnnalzamento dei buon nome italiano alPestero.
lE nel contempo disimpegna come pochi altri, le manzioni inerenti alia Carica tanto egregiamente e si ononj.volmente tenuta.
* * *
'
GÍUSBPPE UNGARETTI
¦poeta e scrittore, mercoledi
scorso al Circolo Italiano, ha
tenuto una conferenza sul tema: "Della poesia e dei nostro tempo".
Ascoltatissimo e acc'amatissimo 1'Ungaretti, con la sua
conferenza, ci procuro un'ora
di autentico godimento intellettuale.
\E noi dei "Pasquino", dopo
averlo calorosamente applaudito, giiene rendiamo pubbli*
camente grazie per il conforto spirituale ricevuto e per
Papporto che una benMntesa
¦propaganda d'italianitá
immancabilmente ofifre ad un
sempre migliore e <piú elevato affratellamento italo-brasiliano.
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nazionali che possono gareggiare con vini stranieri,
utllizzando le vinacce per
vino íino da pasto. — Per
diminuire il gusto e 1'odore
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fondo nelle bottiglie, Liquori di ogni qualitá. Bibite spumanti senza álcool.
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i vini nasionali, •tranl-ari,
acídi, eon maffa, «oc.
u
•X-
-X-
#
CUIiLE
Durante la settimana scorsa, sono nati in questa Capitale:
..Império ítalo Martlni cli
Gugliermo — ivair -Misuca di
iSalvatore — Marly Orlando di
Osvaldo — Marlene Mastrorosa di Domenico — Walter
C'audio Ceppo di Guido —
Darcio Cesare Giovannetti di
Aurélio — Nieolau Prospero
di Fernando.
•x- -x -xCOMPLEANNI
Hanno festeggiato il loro
compleanno, durante la settimana scorsa, in questa Capi*
tale, i seguenti connazionaii:
iLea Martire di Faustino —
Fermo Parducci — A.lJ.rsdo
Landi — *Egidio Del Chiaro
'di Giuseppe — Antônio Liociardi dei dott. Paolo — Natale -Santini — Eduardo Perlin — Amos Conti di Ippolito
Pierina Tintori di Emilio
Emilio Pintori.
* -x -xCAV. ERNESTO GIULIANO
;Domenica scorsa ebbero luogo i funeraü dei compianto
Cav. Ernesto Giuliano. Spentosi in ancor giovane etá, il
Cav. Giuliano occupó, in vita,
posti e cariche di rilievo e di
responsabilitá.
n
li
o
La Sua morte, quasi improvvisa, ha causato rammarico e cordoglio nella colônia
italiana di S. Paulo, e le onoranze -funebri, svoltesi con
grande -pompa, furono una lestimonianza delia considerazione in cui l'Estinto era tenu to.
Alia famiglia colpita da si
atroce e irreparaibile aventura
ed ai congiunti 'dei Cav. Ernesto Giuliano, il "Pasiquino"
invia le piú sincere e commos.
se condoglianze.
Ieri, nella Chiesa deirimmacolata Concezione, é stata
celebrata Ja messa dei 7."
giorno, in suffragio della Sua
anima benedetta.
•x- * -xDBCES&I
Si sono spenti, durante la
settimana scorsa, in questa
Capitale, i seguenti connazionali:
Francisco Parisi — Camilla
Ancona de Mola — Guilhermina Bardini — Adelaide
Perboni — Francesco Negri
Catharina Probesca — Ciara Luporini — Miguel Longano — /Caetano Luiz Villela —
Mario Rocco di Luiz — Giuseppe Cortese — Ciro Mazza
Concetta D'Addanico Del
Nero.
La lúcida padella, altezzosetta,
non nasconde che ha in ódio la polpetta
e, mentre la polpetta frigge e... tace,
spesso la fa cadere nella bracel
Quanto Dinheiro!
Pois elle pode ser seu! E' tão fácil
conseA Loteria Paulista proporciona a
pil-o...
todos a posse da fortuna. Compre um
bilhete
da Nossa Loteria e candidate-se aosi seus vantajososplanos, que jogam com menor numero
de bilhetes e maior nuimlero de
prêmios augmentando, assim, as probabilidades de
acertar.
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calculista. Enriquece a quem confia.
A'S TERÇAS-FEIRAS — 100 CONTOS —
4.475 PRÊMIOS
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3.706 PRÊMIOS
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CAMISAS
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Popeline superior
22$^
faccia
tosta*
I. !
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tricoline
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c/ 2 coll. duros
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õ. Paulo:
Díreífct te'&
/Inouche 211
,8oo Santos:
G. Carnara
9
Cac /ya pos fa / 356
Ml"
Gedeone cos'é quesfaffare ehe era nella tua giacca?
E' un nuovo tipo di lanciabombe ehe ho inventato io.
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Come mai cara hai fatto, in sí poço tempo, un cambiamento tanto ineraviglioso?
Facile! Ho fatto e continuo a fare, una cura còstahte
"Lassative
delle
DaiÜári" le quali, come vedi, mi hanno ritíato
Ia mia primitiva snellezza nouché la gioia dl vivere.
'Si tratta sempre dei rinomato "Lassativo Dallari" il "Purgante senza dieta", il miglior regolatore deÍÍ'intestino,
i g
Benissimo: e la signora?
U marito (nervoso): —
Non oecorre: la signora va
a letto senza cena.
Oppure: é mezzogiorno
suonato, e il marito rientra
affiannato in casa.
Minnie, é pronto il
pranzo ?
Ma che pranzo d'Egitto ! Ho da risolvere un'equazione a tre incognite, e
non so dove mettermi le
mani.
*. #. .#
di
paio
LA PROMESSA SPOSA
Un quesito di nuovo genere é stato sottbposto ai professori liceali di Vienna: —
la studentessa dieiassettenne Minnie puó continuare a
frequentare la scuola, dopo
aver preso marito ?
Effettivamente, il regolamento .scolastico non include, fra gli altri divieti alie
studentesse, quello di prendere marito.
Quindi tutte
senza .perisiposare,
possono
colo di essere sospese dalle
lezioni. E infatti alia Minnie é stato riconosciuto il
frequentare la
di
dritto
scuola, dove si comporta ottimamente.
Ma sorge qualche quesito:
come la Minnie giustificherebbe la sua assenza ? Finora i professori erano abituati a sentirsi dire per ragioni di salute, o di famiglia; ma che faccia faranno
leggendo: — L'allieva é sta-
in
frasca
ta assente, perché in viaggio di nozze ?
E, dato che si permette a
una studentessa di prender
marito, se si permetterá
anche di aver dei figli. In
tal caso, non la si -potrá obfoligare a lasciar ia casa il
neonato che deve poppare.
E se il neonato a scuola fa
chiasso, a chi il eattivo punto
in condotta ? Alia madre o
al figlio ? E se il poppante,
condotto a scuola, fa profitto e impara le lezioni, dovrá
la madre o il padre pagare
una sopr,attassa ?
Si potranno poi registrare
dei casi curiosi, come questi:
Al ristorante.
Minnie (spiegando, avvilita, il tovagiliolo):
— Sai ? Oggi ho preso
quattro in greco.
II marito. (turbato): —
Cameriere ! Una pasta al
burro per me.
FENOMENI VIVENTI
Riferiscono i giornali che
un certo signor Joseph
Mayott di Avana é in osservazione alPOspedale di Los
Angeles. Egli é lattaccato da
una strana e impressionante malattia: "il morbo di
Paget". Ogni anno il disgraziato diminuisce in altezza piu' di un pollice, di
modo che — secondo i calcoli dei professori curanti
— in 50 .anni il Mayott si
ridurrebbe alia grandezza di
una scatola di scanpe.
I GUAI DELL-INOCULAZIONE
Giunge notizia da Londra
che nella fattoria sperimen-
•/ íJH^^
\
tale annessa alPIstituto Lister é stata, giorni or sono,
rubata e messa in commercio una discreta quantitá di
pollame assortito, al quale i
dottori dellTstituto stesso
avevano inoculato il siero
dei cancro pei loro studi su
la terribile malattia.
Risaputasi lacosa Paliarme é stato grande; e i poveri ladri stessi, che si erano concesso il lusso di divor.arsi una parte delia refurtiva hanno passato dei
quarti d'ora batteriologicamente disastrosi, nel timore
di veder punita la loro impresa, non giá coi soliti 20,
o 30 giorni di detenzione,
multa, spese dei processo e*
rifaeimento dei danni, ma
addirittura con la pena di
morte.
E che razza di morte, canchero !
I giornali non lo dicono..
ma i disgraziati eroi dei fattaccio, nelle corsie dell'ospedale carcerário ove stanno attendendo la sentenza...
medica, devono aver pensato:
— Che infâmia! Siamo andati per rubare e siamo restati... inoculati!
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per
distruggere
le moiche
LA NOSTRA NUOVA
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Orientazione di Vendite
colloca alia portata di tutte le
signore questi bei
Cappelli Moderni
La mosca ! Parliamo un
po' delia mosca, visto che il
pérfido insetto, non é ancora scomparso di circolazione.
Non é facile sviscerare le
ragioni per le quali questo
famigerato flagello non é
totalmente scomparso, perché le Cause sono molte e
non tutte facilmente identificabili. Ma molto probabilmente, se vi sono delle mosche ancora in giro, ció si
deve al fatto che non si sono eseguite a puntino le
norme suggeriteci giorni or
sono dal Fanfulla.
Vero si é che nello storso*
anno nessuno avrebbe potuto mettere in eseeuzione
il piano di campagna suggeritoci dal suddetto giornale, per il sempliee motivo
che questo si é deciso soltanto quesfanno ad insegnarci il método infallibile
per la distruzione delle mosche; ma ad ogni modo, siccome c'é un provérbio che
"meglio tardi che
dice:
mai" cosi' vediamo se non
sia veramente il caso di riparare al mal fatto, buttandoei a tutfuomo alTapplicazipne integrale delle norme che ci vengono impartite con notevole ritardo sul1'orario normale.
II giornale di rua Libero
Badaró dunque dice che per
di
effettivamente
volere
struggere questo insetto parassitario e dannoso, é necessario lavarsi quasi continuamente il viso e le mani. Li' per li' non si capisce quale risultato si <possa
ottenere oitre la pulizia personale, da questo simpaticissimo e gradevolissimo sistema; ma ripensandoci meglio e ripensando speciialmente all'awersione che le
mosche hanno per 1'acqua,
si capisce facilmente come
le mosche stesse vengano a
i nutrire sentimenti di viva
MOI). B. Cappello Imitayjonc paglia, marrou,
marino o nero
¦flfl-Tux
^M ^kflflfli
^v
-^mwft
^8s_-"^
15$5
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^È2f /
MOI). A. Cappello imitítziono paglia, bianco,
beige e nero
13 $5
MOD. C. Cappello imitazione paglia, bianco o
beige
Schaedlich, Obert & Cia.
antipatia, anche per coloro
che di lacqua fanno uso: antipatia che cresce sicuramente, in ragione dei numero delle volte che uno si
lava il viso e le mani.
II Fanfulla peró non si limita ad offrire ai lettori un
solo método per distruggere
le mosche, perché pensa che
un solo sistema puó fallire.
Ed :allora ne offre un altro,
a scelta.
Questo secondo método é
un tantino piu' complicato:
ma data la serietá dei giornale, non vien fatto neppure
di pensare
lontanamente
che esso non. possa ottenere
dei risultati soddisfiacenti.
Difatti, non si tratta che
di questo: di lavare con acqua e sapone le pareti delle
stanze, almeno una volta iál
giorno.
A nessuno puó sfuggire la
praticitá e la semplicitá di
questo sistema, . che anche
airoechio dei profano si presenta pieno di ailegro foiclorismo. Dobbiamo perció
invitare le nostre massaie a
praticado su larghissima
scala, giacché sarebbe proprio un vero peccato che
questo sistema — che forse
é quello buono — venisse
traseurato.
Tutte le mattine, ogni
massaia, prima di uscire di
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casa per la spesa, lavi tutte
le pareti domestiche con
acqua e sapone.
E magari, quando é li', lavi anche i pavimenti ed i
soffitti. E se non avrá poi
il mezzo di arrovesciare la
casa per metterla al sole a
asciugare attaccata ad una
cordicella, accenda un bel
fuoco in tutte le stanze, evitando, per quanto é possibile, di incendiare i mobili e
le suppellettili.
In breve di mosche, non
resterá nemmeno il ricordo.
- Scomparirá anche quello.
Lavato e debitamente asciugato.
Dott. Pietro Foschini
n
1
li
LETTERA DT DAISY
(sorella sininese)
AL SUO AMICO TEDDY
Í'.'í
-'
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mondo e per una strana com______A
____.
111^^*1
______________________ ____________ ,ç~^*v
-^t^*
binazione son próprio le coso
indivisihili quelle che attirano
di piú.
Negli alberghi é un atfar
serio perché i letti a tre piu?ze ó difficile trova r<i: spesso
volte a Giacomo é toecato
una carnera a parte
essa mi rispose male e mi ten. sta? Dice che il destino fa lo prendersi
e ti assicuro che lo preferisco.
ne il bronclo per una giorna- persone eppoi 1'appaia: con
Peró, bisogna anche riconota. E si che non puó dubitare noi invece si ó snagliato ed ho
scere che questo nostro stato
cominciato da".l'appaiarci.
dei mio attaccamento!
vi possa
Giacomo — lo sposo — é, é quanto di meglio la fedeiIo e mia sorella si puó dire
che siamo due anime in un dei resto, pieno di riguardi. Se essere per assicurare
'delia
parte
noeciolo: io le voglio feene, compra un mazzo di fiori per ta coniugale, per mi
dici «n
ma se questo noeciolo si po- Violet ne compra uno anche donna sMntende:
ad estesse dividere in due, ti assi- per me: se c'é un boceoncino po' come ifarebbe Violetmettersenza
curo che non mi idispiacereb- per lei, non manca nemmeno sergli in'fedele,
misfathe punto. D'altronde, siamo per me. Ma si sa che non tut- mi a parte dei suo...
to?
giusti: é forse giustizia que- to si puó dividere a questo —'Ma
questa esistenza in tre
eomincia veramente a pesarmi, e se tu non ci poni rimedio non so a che punto arnnuovi modelli
veremo.
iPrendi il tuo coraggio n
due mani e sposami. In qualtro e quattr'otto sara tutto un
altro afifare: noi ci oecuperemo delle nostre faccende,
mentre Violet e Giacomo si
occuperanno delle loro.
,L'altro giorno, trovandomi
a Lucerna, avevo deciso di fare una gita ed avevo avvertito il portiere di svegliarmi di
buon ora. Invece mi son destata a mezzogiorno e ia gita
é andata in fumo. Come mai?
— dirai tu. — Te lo spiego
súbito. Avevano, invece di me,
svegliato mia sorella!
___________D_# ^_l
mmW __H mWrmmmWSmí WL\ I
Cosi, insomma, non si puó
andare avanti, se tu non iritervieni. Sposami e sara finito
il mio tormento. In fondo non
ti puoi lamentare perché con
la' stessa spesa porti ai Municipio due donne: e nemmeno
io potró mai lamentarmi perché, per quanto tu mi possa
trascurare (e spero di rio)
non mi lascerai mai... solai
Mia sorella s'é svegliata,
sicché chiudo in ifretta e ti bacio da una parte (perché da
quelFialtra c'é Violet che baMa infine, cos'é che non ti piace dei mio nuovo afeito? cia il suo Giacomo).
Vieni, Teddy, ti aspetta la
La stòffa é magnifica, il mòdlelüo é squisito.. .
tua attaccatissima
Giá, ma quello elie non va assolutamente 6 la. . . _atDAISY.
tura!...
__-_-_--_MOT-_Ha----___-i__-v-v-»^¦¦¦¦'¦¦¦¦¦¦¦¦^¦¦l ***mmMmm*mmmm^mmimmm^^^mmmmmm^m^*^^^^^
*«-."-
'
•
My dear Teddy
Approfitto di questo momento che mia sorella si é appisolata per scriverti queste
poche righe. Mio caro Teddy,
credi che questo viaggio di
nozze é stato un vero martirio. O che idea é venuta a
Violet di sposarsi e per giunta prima di me? Queste son
cose che se si fanno, si fanno
insieme, e farle una per volta
mi pare, sia detto senza offesa,' una bella fellonia.
Lo sposo di Violet é mica
male e, dico la veritá, qualehe volta non mi arrabbierei
affatto se figurasse di sbagliare... Dopo tutto siamo cosi vieine ehe un bacio puó benissimo cambiare direzione. Ma
eapisco che non sta 'bene e in
certi momenti preíerisco chiu'daldere gli oechi e voltarmi
1'altra parte. Mia sorella, in
questo, non ha nessun riguardo: non si perita di íarsi abbracciare, quando le salta il
tiechio, anche in mia presenza. Io figuro di non vedere,
ma 1'altro giorno non potei
fare a meno di risentirmi,
perché con il prolungarsi deile loro moine mi avevan costretto a prendere un torcicoilo. Mi lamentai con Violet ed
A casa pos AMADORES
RUAS. BENTO/49
S. PAULO»T.2-4900
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la vita a doppio
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Art. 233. — Quel cittadino il quale per puro spirito
di avarizia o peggio ancora
per dare ad intendere di saper far tutto, trovandosi in
casa própria o di altri si lazzardi a voler aggiustare alcunché di rotto, vuoi nel lavandino, vuoi nel cesso, e
peggio ancora, a voler aggiustare 1'impianto elettrico
o a rimettersi un vetro da
sé, oppure un mattone o la
carta alle paneti, sara punito col far si' che il lavandino si turi indefinitamente
sino ad allagare la cucina e
le camere limitrofe, che il
cesso sia resoinservibile con
rbttura di tazza e catena,
che tutte le lampadine si
fulminino
contemporâneamente, che il vetro gli si
rompa tra le mani con ferite multiple, che inciampi nel
mattone riapplicato e si
rompa la testa contro lo spigolo dei tavolo da pranzo e
infine che gili si rovesci addosso il.secchio delia colla
costringendolo ,a fare un bagno di soda e radica saponaria delia durata di tre
giorni e tre notti consecutive.
Art. 234. — Quel cittadino che trovandosi ad avere
soltanto loggette miserabili
e piecoli davanzali insista
col riempirli di vasi e vasetti, dove egli pianti vuoi una
pianta di fagioli, vuoi una
pianta di zueche, o igarofani
racchi o rose tisiche, e non
contento di rendere ridicolo
tutto il casamento, perda
tempo mattina e será ad innaffiarle, a pulirle, dichiarando che é suecesso un disastro se trora qualche rametto rotto, venendo .alle
mani con 1'inquilino di sopra se Dio guardi batte i
tappeti sulle sue piante, sará punito una bella mattina, col crollo dei suddetti
davanzali e relativo sfoseiamento di tutti i vasi che cadendo in testa ai passanti,
frutteranno a lui varie querelê per cui sara ridotto sul
lastrico lui e tutta la sua famiglia.
Art. 235. — Colui o colei
che salutando una comitiva
di amici alFarrivo o alia
partenza invece a dire il solito arrivederci o ciao, buongiorno eccetera si azzardino
a usare le parole: Hello e
By-By o peggio ancora: OKay, saranno puniti con
1'avere in risposta schiaffi.
sganassoni e -pernaechie, si'
da restare balbuzienti per
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dei fesso
Art. 232. — Chiunque
passando sopra a tutte le
convenienze sociali e ai
principi educativi necessariamente inculcatigli dalla
piu* tenera infanzia, ardisca
avvicina.si al cosidstto "gelataro" sia su carriole ambulanti, sia in negozio lussuoso, acquistare un cono
gelato e con l'aiuto delia sola lingua demolisca la "pappina" con evidente soddisfazione, dando prova di grande abilitá linguale, ma nel
contempo di essere un irrarrivabile "zozzone", sara «punito col dover leccare sempre e dovunque tutto quello
che gli sara presentato, dalla macchia d'inchiostro freseo al francobollo, dai piatti sporohi al muso dei cane
incimurrito."
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AMKX) OILIEGIA — Ma
si! E poi, cosa dovevamo dirvi di piú? L'argomento era
próprio esaurito. Senza conta,
re che le ciliegie maturano,
regolarmente, una volta al-
o
o
n
±
i grandi tifosi
impostando
in
ogni
uriitá
cantiere, noi puntelliamo la
chiglia
delia nostra
unica
ma corazzatissima superdreadnought: 1"'N. P. '36". Con essa, scorazzeremo gli oceani
1'aMio.
per gli altri 365 giorni dei
ABBONATO — Cambiando
19.37. Ma per costruire degnaresidenza, o numero, o cittá
mente e con le dovute regole
— avvisate. Basta una telee solecitudini questa formifonata alia nostra Amminidabile nave pirata, noi abbiastrazione, e la rimessa dei
mo bisogno delia collaboragiornale non soffre interru- zione dei,nostri amici, i quali
zioni. Quando un giornale ci
non debbqno far perdere temviene indietro per insufficienpo agli agenti.
za d'indirizzo, noi non possia—
MARTUSCELLI
Quimo metterci a fare un'inchie- nh então.
ste per scoprire dove idiavoo
PIO DURO — Con 1'a'desiete andatp a ficcarvi. Dodisione al iNúmerissimp non
cimila abbonamenti regolari e transigiamo. Per noi il Numetremila "experiências" non si - rissimo non é una
fanno scherzando. Se siete ab- ¦finanziaria, ma una questione
questione
bonato, siete amico — ei se morale. Vogliamo dimostrare
siete amico dovete collaborare che, se abbiamo
qualche spocon noi, anche e soprattutto radico 'quanto spregevole
ne'al
nel vostro interesse,
buon mico, contiamo anche con l'aandamento delia spedizione.
micizia e 1'adesione delia parte.sana delia Colônia, nonché
NOVELLINO — Come sem.
pre, noi manteniamo una quo- dellIAlto Commercio e delia
ta di 3.000 indirizzi ai quali grande Industria Nazionale e
spediamo il giornale come
Straniera.
saggio. Quando una pubblicaRADIOFILO — Una bella
zione che si riceve non garba, notizia:
stiamo
studiando
si respinge. 'E' rego.la inter- la
possibilita
radiofônica
di
nazionale. Quando una .pubbli- un'Ora
— Perfino i "Pechincheiros" delle regioni piú
[dei Pasquino. Se si facazione non si respinge, vuol
rá, sara indubbiamente, come
si affrettano a correre alle "Oliniprossime ai poli,
dire che se ne accetta l'abbo- tutto ció
"A INCENDIARIA", "ESQUINA
ch'é nostro, una cosa
namento.
DO
piadi" delia
grandiosa.
ANNUNCIANTE — ,11 NuBARULHO".
INTELLETTUALE —,Unmerissimo (N. <p. '36) é in
Indirizzo: non é necessário.
garetti é tuttVtro che un fesCantiere. (Mentre lllnghilterra
so: talché, quando non
gli salsi arma, la Francia si arma,
ta il ticchio di appioppare
tes.
1'Italia si arma, e tutte le al- sere
ad
honorem
all'ombra'
tre nazioni grosse e piccole si
('OLLEGA — Per la settirola diviene piacevole ed i suoi
dei cipressi e sotto 1'urne conarmano, si armano, si armano, fortate
mana,
niente quotidiani in viconcetti risultano interessandi pianto, la sua pasta.
.
tissimi. Del resto, in quesfeV. RAGOGNETTI — La Dio
poça "cosi fredda, cosi dura-,
cosi prosciugata, cosi refrat- mercê! Nessuno é piú felice
taria, cosi totalmente disani- di noi dei successi dei col emata", indulgere é necessário, ghi, e questo lo diciamo sinceed il gobbo di Recanati, che ramente, perché é innegabile
daironorifica promozione sa- che da iquando siamo apparsi
rebbe portato a mormorare noi nel... mercato giornalistico, la colleganza ha preso un
che:
altro "rumo" e le stupide e
la morte
dannose lotte di concorrenza
si sconta
sono totalmente
j, U.ngaretti
scomparse.
Auguri.
vivenldo,
'
ORIENTALE — Niente di
indulge invece e apprezza sol"*"*
lk^
tanto íl inonito che "é mu te- nuovo alPOvest.
—"
zzZw^^moL \*
v
OCCIDENTALE — Niente
vo"e il vento, o illusa giovidi
nuovo all^Est.
nezza domita e turbata"..
— Ma si!
SODDISPATTO
, Laonde si conclude che po—
Rivedremo
e
come! — le
litica e poesia fanno a cazzotinbalsamate.
foreste
—
'quello
Tanto piu
ti
che si voleche é
va dimostrare, e passiamo al che le vostre cose, anche inir
balsamate, puzzano ch'é una
teorema seguente.
PESOATORE — E bravo vera bellezza.
ALTRO COLLEGA — Alia
Chico Pequeno! Quando noi
"Fanfulla" tutto
va per il mevediamo un intellettuale, un
nel
migliore
glio
dei giornali
vero intellettuale come Chico
TI
Piccolo
Inganno
possibiM.
darsi alia pesca di genialilá
sta
esaurirsi,
ma
per
gli fará
s.ubaoquee, non nossiamo non
seguito
un
altro
inganno, un
rallegrarcene molto, La nostra
po' piú grande, che gira atColônia, é cosi Dermeata di
"seccos. e molhados" che le torno ad un gobbo che non é
'di Recanati.
scorribande per i sacri vigneti
dei Parte divengono. ogni giorno piú urgenti e meritorie.
*kJ* ^^S*m,
Chico, 'bisogna dirlo, é PequeTi ricordi, cara, com'eravanio felici
no nel nome, ma
raUr'ahrio, a Panella
'pesca, la iquale grande
squa?
stata
ultié
'"
Ma se non ci conoscevaino!
•
mâmerite frúttuosissi.ma
in
Próprio per questo...
,
pittrici, pittori ed accaldemici.
rimpia n ti
'
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TUTTI QUESTI
REQUIS1TI
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¦
.
<
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basterebbero per
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l
20
1
Ü
FILIiPiPO — Ebbene sí, o si
gnora, lo vi amo teneramente: ma 11 mio amore, pei*
quanto cieco mt permette
di vedere il bai atro nel quale voi mi volete geltare...
LEONORA—Eppure mio marito era ricco e costituiva
un serto ostacolo ,%er voi cbe
volevate sposarmi...
FIUIPIPO — Ma io non Pho
-ucctso.
'VjJEONORA —
E fchi l'ha ucciso dunque, dal momento
che soltanto voi poteva.e
desiderare !a sua morte per
trarre da essa prof i! to?
FILIPPO — Io vi giuro cbe...
LEONORA — Oh! non giura*
te Filippo!... Io so bene chi
era colui che alla mezzanotte, avvolto in un nero mantello, con gli oechi coperti
da una maschera nera, a'tendeva che mio marito tra.
versasse il pórtico del'a villa!... Io so bene che eravate voi!
FILIPPO — Ma se i testimoni concordi hanno affermato che il misterioso individuo mascherato era zoppo...
IL POLIZIOTTO — Mi fate
ridere! Come se per qualificarsi zoppo d fosse bisogno di mostrare la tessera!
LEOMOR/A — Filippo, come
vi riconoseo a traverso questo ignobi-isô-ino trueco!
IL iPOLlIZIOTTO — Ma ínsomma si »uó sapere da vo_
chi é stato ad uccidere il
Uiarito dei:a signora?
FILÍPPO — A me lo domaüda?... E' lei che dovrebbe
saperlo! Io non sono micâ
un poliziotto!...
IL POiLIZLlOTTO — Insomma
la cameriera non é stata
perchié iquel giorno essa erae
presso la própria famiglia
cioé a quasi cinquecento
servizio
é-JÈL
ú
un nobile cuore
tragédia conclusiva in un atto
chilometii dal luogo dei deiitto. Il fattore non ó stato
perché a quell'ora si trovava a letto con la fattoressa
a giocare a cruscarella. II
vecchio servo non é stato
peretoé !a sua tarda etá non
gli permette di .uscir ifuori
di .notte. Lo staliiere non é
stato perché egli non s'intende affatto di omici.il. La
guardarobiera non é stata
perché altvimenti esea avrebbe aceurata mente rammendata la giaechetta dei
morto onde fare scomparire le traccie dei delitlo. I
banditi non possono essere
stati, giacchè a que3t'o:a
essi sarebbero giá venuti a
costituirsi... Come vedete
tutte !e prove sono contro
di voi!
FILIPPO — Ma io vi giuro
che sono innocente!... Del
resto si é pariato di -ano
zoppo ed io non sono zoppo: di un individuo mingherlino ed io invece sono
corpulento: di un uomo ravvolto in un mantello ed io
non possledo che un impevmeaibile...
¦
IL POiLIMOTTO — Meno sto**
rie! Anche ia signora vi accusa ed io vi dichiaro in ai'resto, fíeguitemi!
— Oh! Leonora!...
F.LEPPO
'Anche
tu dunque mi aceusi? Che cosa ho mai fatto
perché tu possa pensare che
io abbia ucciso tuo ma.ito?... Io sono innocente,
Leonora credilo!...
LEONORA — Mi fai pietá, ecco tutto!
logistico
FILÍPIPO (con le lucrln.c no'la s(ro/,/«) — Pietá, hai
detto?... Ma io non voglio
pietá: voglio giustizia!... Io
non voglio che la porta ferrata di un cárcere si chiuda alle mie spalle e mi di*
vida per sempre da quel a
cara vecchietta che piangerá invano tutte le sue lacrime di madre, sulle sogllci
di una galera, nella qualo
1'ingiustizia degli uomini ha
rinchiuso suo figlio! Io non
voglio che sui miei figli pesi 1'obbrobrio dei padre carcerato! Io non voglio che
1'omibra di colei che fu mia
sposa, e che oggi giace in
<una tomba, ohimé, troppo
presto dischiusa, frema di
orrore e di sdegno, contro
chi ha condannato un innocente!
. (Si ode un singhiozzo e tutti
si voHano meravigliati veiso la buca dei suggeritorc).
IL SUOGERITOlRE
(continu ando a singhiozzare) —
Ebbene... so la volete... sapor tutta... vi diró che 1'ho
ucciso io!...
Lautore... dei dramma.
non sapendo come creare il
colpo di scena... ha af.fi dato... _a me 1'incarico... di far
q-uesta... sen... sensazionale
riv... veiazione!...
iièllo
LEONOiRA
(cintlendo
—
Oh!
Filippo)
di
bracciaFilippo!... II cuoro me lo
diceva che eri innocente!
FILU.PPO (.adendo nelle b_'«c.
cia di Leonorh) — Sí. innocente, innocente, jnnocente!...
IL SUGGERITORE (cadendò
nelle braccia de! PoUziotto)
— Ammanettatemi
dun.que!... Sono io che l'ho ucciso!
HL POILIIZIOTTO
(cadèndo
nelle braccia dei Suggeritore) — Vieni! Sei un assassino onesto! In prêmio deila tua sinceritá ti faro dare
un supplemento di formaggio!
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PAULO —
"CAMAS
CÔMODAS
NINI"
n
ü
inno
alle cameriere
21
a
.^MMMMM^^MMmmmm^
Sorrisi di musetti impertinenti,
nastri di grembkdini svolazzanti,
voi siete la delizia degli amanti
e la rovina degli appartamenti;
e, poi che giovinezza v'incorona,
cameriere dal labbro gorgheggiante,
vi ama il padrone, pródigo e galante,
ma non vi puó sof fr ire la padrona.
Ed io vi canto, linde cameriere
ávide di canzoni e di profumi,
che riducete in cocei ed in frantumi
— per spolverarli ¦— ninnoli e specchiere.
Voi. che fate scappare il canarino
e rubate la cipria alia signora,
avete una malizia che innamora
e aggancia i cuori al vostro grembiulino!
sera,
(E chi non si ê recato, qualche
"scopone"
a conversare o a fare uno
da un vecchio amico, non per il padrona,
ma per Velettrizzante cameriera?) ¦
Voi che adorate il cinema e i giardini
e delirate... per le forze armate, ¦
siete stilizzatissime e mostrate
Vunghie rosate e le caviglie fini.
Non siete piú le goffe cameriere,
maleodoranti di cipolla e oVaglio
che recavano a mensa — per isbaglio
la minestra nelVelmo dei pompiere,
Siete evolute quanto le signore,
portate calze da quaranta franchi,
e il grembiulino che vi cinge i fianchi
sembra una vela al soffio delVamore...
^^^ÊkmM*^^
^MMMMMmmÚ
MALZBIER...
? . . é um produeto
ANTAP. GTIGA ml di ^^^^^Blf
c os produetos da
Antarctica não temem confrontos,
MALZBIER
da Antatctica é uma
cerveja magnífica,
nutritiva, própria
para as senhoras, para
os esportistas, para
as creanças e para as
•- lactantes.
^B|^**JJ fc rf
*
\là Ém fc-fl Sc H È&tt &$L **-PV
]HkiyJfl
Che implorate con gli occhi trasparenti,
cangianti come 1'acqua e come il cielo?
II mio silenzio? Taccio. Stendo un velo
sui vostri amori e i vostri appuntamenti.
Certo, non siete delle còllegiali,
amiche dalle nitide cuffiette:
basta osservare un poço le vignette
dei caricaturisti sui giornali...
Basta. 11 vostro pudor non metto a prova.
Non si tratta di idillii troppo casti:
ed io non voglio rinnovare i fasti
narrati da Boccaccio e Casanova.
Ma canto voi, dalVagili caviglie,
dai lievi grembiulini ricamati,
voi che prediligete % corpi armati
e maltrattate — inveee — le stoviglie...
.'..¦
-f**,;-***<;.
(UNGAR+MARIN) ETTI
.»#•
WANTABCTICAWS
1CL—^'t *****a
I
IL
MIGLIOR
PASTTFICIO
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I MIGLIORI
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RUA AMAZONAS N.i 10-12
TELEFONO: 4.2115
22
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a
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esporte
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Segundo a philosophia das implumes andorinhas um dia
de primavera.. . artificial não faz verão... A verdade esconde
a profundeza do conceito com a, ecclosão das airtigas futebo.is-'
ticas que crescem assustadoramente na razão directa do quadrado mental de certos paredros, cuja fatalidade intellectual
se engorgita nas redundâncias metaphysicas de suas suspicazes elocubrações aéreas. De Mephistopheles já se disse qüe
phrenologicamente era agudo. Do grande Ennio Juv. Alves
diz-se que, phrenologicamente, se compara, em actividade sociai, com a do egrégio dr. .Raphael Parisi, ambos collocados
em campos oppostos mas argonautas idênticos na procura do
velocinio de ouro. . .
Qual será o velocinio, no nosso caso? A paz esportiva,
sem duvida. Quando alguém pretende metter a colher torta
na bocca a guiza de pito de barro, lá se vae por agua abaixo
as nossas meJhores esperanças. E somente duas capacidades de
solida estructura mental, taes como as do Ennio e do Parisi
conseguirão penetrar os escaninhos da paz universal, isso mesmo que o modestíssimo doctor Tarantino não o queira.
iO esporte .paulista está cheio de "colossaes" chronista-i.
Nenhum, porém, conseguiu, até hoje, pôr os pontos nos i i,
sem borrar a geringonça da gangorra babeliana do pobre futebol que, se não tivesse no seu seio um (portento como o Palestra iria, efíectivamente, para as águas mortas 'das ruinas de
Carthago. iFoi isso mesmo que declarou sensacionalmente o
"poderoso" Ennio Juvena!e Alvis, que em matéria de absomtámemte é integralmente Salazariano. Já dizia o brilíhanle
"giuoctíronista-viajante Mareei iPagnol :que, em se tratando de
èò dei cálcio", todo o mundo se julga competente, inclusive
o germânico Arne Enge, o homem que pontifica na secção esde
pprtiva das "Folha" sabendo ceftamente que pescada antes
o ser já era...
iNâo somos nós que dizemos isso, mas sim o Pimentinna
do Corinavô, o homem que na Bahia, comensal obrigatório "verde"
de
voltou
tanta
que
Paulista,
comeu
pimenta
thians
os
com
amanhã
gringos
Palestra
vae
raiva só porque o
jogar
'do Velez Sanslfield.
"collegas".
iRecommendamos calma aos nossos amáveis
Roma não se fez num dia e quem quizer que arrume a trouxa
mesmo porque os "trouxas" não andam aos pares e passoca
de amendoim torrado não é pó-de-arroz. . .
circumspePara finalizar este brilhantíssimo, pyramidal,
"fundo"
fazer
vamos
cto, emocionante, arrazante artigo de
¦uma pergunta ao Giove Pluvio: Come'! Domingos temos sol ou
nãp temos? Si temos, viva las farras que a vida é curta e o. .
1 dinheiro tambem. . .
; NAO ADIANTA ESTUDAR
TANTO...
'Positivamente quem estuda,
estuda, estuda e não aprende
ou é almocreve ou cavalgadura. Estão neste caso os pobres
meninos 'do Estudantes de S.
'Cochinchina, é
'aIfaulo (ou da
mesma coisa) que acabaram
•perdendo o rumo de casa e ficaram na esquina mis e de
mãos no bolso, pitando toco
. de cigarro caipira. Afinal de
«ontas o Palestra prosegue na
sua victoriosa rota mussolinica e o Moacyr já disse que só
quer ver agora o Brandão pela frente, . para ensinar-lhe
com quantos paus se faz 'uma
piroga bahiana. A generosida.
de do alvi-verde até deu em
reparo. 5 a O no 1.° tempo e
"niente" no segundo... Cama'deradagem assim tambem é
mais...
PILULAZINHAS
PALESTRINAS
O time do Palestra, depois
do treino contra o Estudantes,
que nem deu para a sahida,
vae jogar amanhã com os argentinos que já começaram
apanhando no Rio do Vasco.
"II 'tiífosi" estão certos que à
victoria ié nossa se sustentarmos o fogo sagrado.
? Jura jurou que o lEstudantes lhe deu um pouco de
trabalho. O moreninho está
1
6
n
\
a
1
•
pilulas
ficando muito modesto...
Junqueira retornou ás üdes em boa forma. O Begllomine já disse que mesmo na
reserva 'dá "lambugem" para
o e'astico e athletico zagueiro.
Quem viver verá.
Carnera deu muitos escorregões no ultimo jogo. O
"peso" do peso-ipesado está na
altura dos 220 kilos...
Del Nero continua sendo
o "doi-doi" da torcida. Tambem o menino tem fôlego de
gato e joga até o Chico vir de
baixo.
Machina jogou no luga1'
de Moraes. Por signal que jogou como gente grande, bem
ajuizada. Quem ó "verde" é
bom mesmo.
Moacyr, Luizinho e Rolando pareciam uma avalanche contra o Estudantes. Queremos vôr essa avalanche con-
tra o Corinthians...
O SÃO PAULO BRIGOU El..,
ACABOU APANHANDO
O "tricofor" — (ma che
tricolore!)
levou mais uma
tütída que o descadeirou todo.
"Poverino". O Hespanha anda Agora- com o "ifogo ma^tias
incendiar-lhe
a
niano"
cae
lhe
veias e ai! de quem
nas garras. 4 a 1, sem remis
são e com uma lambugenzinha
por contra-peso...
"RITORNA VINCITOR"!
O Corinthians Paulista, o
" provável" campeão de 1936
—
—- que convencimento!
voltou da Bahia coberto de
glorias, mostrando que paulisjoga de facto
ta em futebol "pimenta"
nos
mesmo com a
olhos...
A recepção aos bravos corinthianos foi calorosa e dizem que não faltaram os indefectiveis foguetes giratórios.
O mundo igira... e quem roda
é o .Albion... mais o Luzitano... mais o fí. P. R-.
HISTORIA DE UM CONVITE
UMA "RACALHOAPARA
DA A' PORTUGUEZA"...
Nos domínios apeanos 'é assim que se faz. Convida-se
de fora, faz-se reclame
gente"ditos
cujos", e 'depois é
dos
que se vê que canja é canjo.
mesmo. Desta vez o convite
foi "pra bacalhau" com espi-
"Vô lá si portunha e tudo.
esguez, quando come, tira a
a
diz
pinha do bacalhau?",
esquivelha Jequina, ali da
na... Apenasmente foi isto que
aconteceu. Os taes que não
são portuguezes, mas vivem á
"Portugueza",
de
cançados
nos
seu.não encontrar rivaes
dominios, inventaram a hiatoria que havendo um PauMsta
em Jundiahy, que portanto
não era de S. Paulo, mas que
"bamba" lá nos
tinha fama de
seus reduetos, fez dos taes um
tal reclame nos jornaes sérios
"zó povide S. Paulo, que o
nho" acreditou mesmo que de
facto eram "bambas" mesmo.
©ahi serem ludribiados oá
"zés pagantes", que fopobres
ram amassar barro nas ruas
do Cambucy em procura da
Rua Cesario Ramalho, onde se
encontra o campo da Portugueza, no qual domingo o Ma.
ckenzie ficou com medo de
jogar com o indiano, por mais
Asparecer o mar Adriático.
"pobre
zé"
sim, tambem, este
foi lá. Primeiramente viu-se o
South África assustar o Flor
do Corinthians que se retirou
do gramado. Porque, assim
pensaram: Si o juiz quer empatar tão depressa o jogo é
porque é parcial. Comnosco
não ha disso e azularam.'..
Depois, viram-se alinhar d9
um la)do onze elementos todos
vestidos de camisa vermelha:
eram os "portuguezes". Do
"oitro" lado, onze de camisas
listadas, preto e branco, que
"paulistas" mesmo.
pareciam
Esses eram os "alimentos" da
"bacalhoada". "E íoi assim
que comecei a ser feliz", diz
a tal canção portugueza. E foi
mesmo, porque o tal convite,
foi um presente de grego,
d'onde o tai Paulista volta
em Jundiap'ro seu cantinho
"escoTe"
de dez a
hy, com um
dois
o
juiz por
um, afora
que
ser de lá tambem, annulou.
E foi assim que a A. PortulEsporte, *déu uma
gueza de "surra"
no Paulista
tremenda
de Jundiahy, que voltou para
aquella cidade sem ter provado outro bacalhau que não
fosse aquelle que Chemp surrou a Dica.
"ttil
ó
gaio
portogbese
ognor"...
<g^*ojVgyfgW^jwWg{6ja^ji^gA>i>3BZ^Z
ff
,r
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il mondo sossopra
II marito fisso sulla moglie
'uno sguardo corrueciato.
.— Ah, no, eh! — esclamó,
con ária seccata. — Ah, no,
eh! Io la figura «dei marito ridicolo non la voglio fare, cara
mia... Ah, .no, eh! Tu con «quel
vestito cosí lungo, che non ti
si vedono nemmeno le coscie,
non ci esci, eh! Puoi dire e
fare tutto ció che vuoi ma io
non le lo .permetto, e non te
lo permetto.
La moglie alzó le spalle, indispettita.
Insomma — disse — a
voler dar retta a te, io dovrei
uscire sempre scollata fino alla pancia e con il vestito lungo fino alie ginoechia... Ebbene, lo sai che ti dico? Che se
tu non vuoi fare la íigura di
marito ridicolo, io non voglio
fare quella di donna alia moderna!...
Ti dovresti ver.gognare...
Ogni giorno ,che passa, diminuisci la tua scollatura... E le
spalle, ipoi... Appena uscita di
collegio, quando t'ho conosciuta io, ti vergognavi come
una ladra a uscire con i vestiti accollati... Dopo che t'ho
sposato, so io quello che mi
ci é voluto per convincerti ad
uscire per la strada in mutande... E adesso... Hai perduto
completamente, ogni senso immorale: non ti dipingi, porti
abi ti chiusi fino al collo... Io
sono stuifo... Sono stufo, ti dico...
Signore — disse la cameriera, entrando. — C'é iu
anticamera 1'avvocato Perio.
meno.
Fallo passare in salotto.
E tu — disse rivolto alia moglie — va in camera tua •.
mettiti un vestito piú indecente... iChe ti si-veda la trippa... Va, ía presto... E non mi
ti presentare piú davanti cosí
accollata e con le vesti cod
iunghe se non vuoi che ti rimandi da tua madre... Capito?
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quando il proio
ci si mette sul serio
Al rimbocco delia campana,
Gosto si sveglió. Prima aperse un oppio, poi l'altro, pol
l'altro ancora, ed infine usei
dal salduccio dei tetto, get'tando via le lenzuola. Pol, per
evitare che il piú piccolo rumore potesse svogliare la sua
secchia zia, che dormiva nella
stampa accento, .usei di casa
sbalzo ed ammostó pian plano
la porca, senza mettere il panetto.
conomia
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A economia no barbear está
na compra da lamina que
laça o maior numero de barbas perfeitas. Esta é a lamina
econômica de iacto. Seja economico, usando a legitima.
lamina <syyyí
GILLETTE AZUL
Posto, camminava furtivo,
indietro,
voltandosi
spasso
'temesse
essere
spinadi
quasi
una
stranetta
to. Giunco in
solitária, limitata da un muro
di lattoni, Mosto si fermó:
poi con un balzo velino, raggjunse la sommitá dei muto,
lisciandosi scovolare dall'altra
iparte.
Procedendo carboni, traversó un violetto limitato da un
filare di tini, poi, attraversando un gran proto, raggiunse
ima pastosa villa, che serviva
da montuosa e cieca divora
delia contessa Giulla.
Sosto, striscló lungo i musi e giunse sotto una minestra
poi, dopo averla raggiunta
con un salmo, zuppe il vetro
ed introducendo la mano attraverso il bruco, giro la caniglia, aperse le perdiane ed
entro nella stanca.
In frotta e cúria, aperse'tut.
ti i calletti delia cetrina, scassino i cavoli, adunó tutti gli
oggetti di valore che aveva
potuto trovare, li mise entro
un lacco di mela che aveva
portato sego. E gi4 stava per
efifettuare un altro malto dalla finestra, quando si senti
afferrare per il pollo. Súbito
la stanza si illuipinó, e Tosto
pote vedere la bolla di una rivoltella suntata su di lui. Un
uovo gli stava dinanzi.
Cosa stavi íacendo, brullo madro?... — disse allora
l'uopo.
Niente — rispose Gosto
— ero ven-uto a fare una paileggiata...
E quel secco piero di argenteria?
Non é mio, signore quel
bacco.
E allora chi ce lo ha
mosso?... Confessate che siete
venuto qui a tubare!...
Non é pero! Io non ho
bisogno di rugare: sono ritto!
Capasco, capesco, capiseo... Ma ingomma, voi vi siete introdotto in una masa che
non é chiostra...
Sí, é vero: ma ci sono
introdotto, cosi, per spágo...
Ebbene: io .foglio anche
lo crepo: ma allora
che
dirvi
non
siepe ancona anperché
dato" via?
Lo faccio cubito, signore...
E sí dicendo, Conto usei
dalla sdanza, lieto dentro di
sé di essersela lavata cosi a
buon cercato, mentre 1'uomo,
rimettendo la rivoltella nel
sodero, esclamava:
Anche quella di venire a
patteggiare iper le cave degli
altri é tb afia!
il proto tipo
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BEVBTTE
fim Eimiai» Italia
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Perché risalti
la sua bellezza
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Chi -viola una
Vi
giusto?
bile.
pare
discenche
donna
una
sono
Io
vina.
regolato
— Vacido urico non c
i Rcpoltura recente per tcgliere la spüdi
granduchi,
una
da
de
famiglia
Zweifel
dalla legge salica .*— rispose
dei morto, é concravatta
dalla
la
da
discendevano
volta
loro
alia
lo
fissó quali
La Granduchessa rise e
era un dannato a sei mesi. Ma' sc la sepolcapostipite
il
cui
iridi
sue
delle
guerrieri,
liquido
con Vazzurro
nella Valle dei Re c risale a
é
tura
coro
un
brigante
un
deite
cenquistatore,
úúarc. Teodoro aveva giá visto
anni fa, chi la viola c conside- '<
4000
illustri
gele
tutte
piú
saro.
Quasi
iridi dello stesso azzurro: erano gli
un insigne egittologo. Vi con- ¦<A.i
che
rato
11
cosi.
posto
cominciano
nealogie
cechi dei gatto siamese che passegvinco? •
delia
perchè
dá
gioia,
mi
io
oecupo
— Scarsamente. E Vopinione pub-.jji
giava sulla tastiera dei pianoforte.
di rettificare degli ermi
nero
permette
vestito
un
indossava
Giselda
di Giuditta mi dice: blica che ne dice? . ... '£$£
cosi aderente alie sue impeccabili rori. II padre
.— Certi giuristi sorridonc; $WM&
vous êtes une redresseuse de torts;
forme di nuotatrice, che la seta in- Vessere al disopra delia legge mi per- sono esterrefatti. II popolo mi benecerata tesa sulla pelle avrebbe dedice, le riviste. umoristiche mi motnon
legge
dove
la
mette
di
giungere
neo.
nunciato un
tut-;
arriva. II senso comune, il buon sen- tegaiano. i sovversivi raccplgono
E tuo padre, come sta?
to in poderosi fascicoli per bu.tta.ra
disposizioche
cosa
so,
pare
questa
Teodoro:
a
E volgendosi
il giorno delia rivoluII padre di Giuditta (io conti- ne di tutti, come Vacqua delle fonta- meli in faccia la mia
testa, issata su
usarlo zione, quando
Per
usarlo.
nessuno
ne,
puó
come
quanGiuditta
nuo a chiamarla
pochi re ne una pieca, passerá sotto la finestra
do eravamo in collegio a NeuchUel)^ bisogna essere un re. E ogni
deüa camera da letto dei maresciallo
servo
giorno.
me
ne
Io
usano.
di
che
Peccato
é un grande giurista.
inaspri mio marito...
codici penali perfetti non ve ne sia- Vi. sorprende che io talvolta
II Maresciallo entro facendo seriela
sca
da
pena?
cominciando
II
códice
no!
penale,
— Non sapevo che la grazia po- chiolare le scarpe di vernice. La sua
mi
mio
pensare
fa
dei
paese,
quello
alia rovescia... alta figura era fatta apppsta per inconcessa
essere
tesse
le
nel
quale
orario
a un
ferroviário
dossare un*uniforme, e la sua unij
riprese:
Giselda
slecdello
care
siano
classi
piú
terze
. — Volete degli esempi? — e senza forme, squadrata da due file di boU
o
tre
costi
quate
un
percorso
ping
continuo: — Se toni d'oro, era fatta per presentare '
la
risposta
attendere
tre
un
meno
di
di
percorso
volte
tro
uccide ü delle medaglie.ün po' calvo, sebbèo quattro volte piú lungo. Quando qualcuno involontariamente
uno di quei riechi si- ¦ne giovane, ma pettinato con quei-].- ^
di
lusso
di
cane
il
o
Camera
delia
commissione
una
piú al pedigree che Vapplicazione che hanno i restauraMinistro delia Giustizia -mi propon- gnori che tengono
e i varrwfMm a.vp.m
arazzi
tori
di
a
passeggio
mandano
li
e
rialVaffetto
io
gono riforme parziali o totali,
é condannato a n- un crânio da direttore di circo equespondo invariabilmente di no. E que- con i domestici,
qualche mi- stre. Sulle larghe spalle era avvitato
sto mi ha creato la fama di reazio- fondere al rieco padrone
di danni; ma se uc- il viso sorridente e assorto di coloro
naria; invece io sono una ribelle; io gliaio di scellini
che capiscono con qualche secondo di
una
fucilata.
con
malvagitá,
cide
per
dei
grandusono la prima anarchica
costituisce ü ritardo. Nonostante il suo aspetto roche
cieco
un
di
ü
cane
i
ma
é,
che
cato. II códice é quello
la suo. busto era sempre stanco: passava là
suo
il
patrimônio,
affetto,
suo
e
io
accolgo
gli
ricorsi di grazia che
a tre vita a mangiare e accoppiarsi, come
condanna
lo
il
le
giudice
accordo,
che
guida,
inasprimmti di pena
ti valore i conigli; e come i conigli, faceva tre
perchè
ammenda,
di
scellini
civili
sentenze
delle
modificazioni
cane é mínimo c- passi avahti e si sedeva.
vanno a formare la giurisprudenza; commerciale dei
che la ma
Si sedette'dinanzi a Giudi e le prepresupponendosi
perchè,
i
tribunali
e nelle sentenze posteriori,
non se una mano; con Valtra mano tir?
stata
fulmmea
sia
cane
dei
te
modificaziomie
delle
tengono conto
delle sevizie. Vi pa-\ per la giubba Teodoro Zweifel che si
Vaggravante
c'é
ni.
una tazza di cam era levato, e lo invitó ad accomodarin
Se
re
giusto?
disse:
Zweifel
Teodoro
grammo di si. Aveva udito le ultime parole di
— Perdonate, Altezza. Non vorrei non entra nemmeno un male;
ma se Giselda.
di
niente
c'é
non
ha
caffé,
Vostra
VAltezza
aver frainteso.
__ No — disse il Maresciallo —
svlUvolaseiate
caffé
il
Sanel pagare
parlaio di inasprimento di pena.
spettacolo non lo vedró. Úiselcentesirm
mWã0%
questo
dei
sessanta
Uno
prinle
che
prerogative
fra
pevo
ha %} diritto dt pia é amata dal suo popplo: ognimateameriere
il
crema
tanta,
di
diritto,
il
grazia,
cipe c'é
al commssarmto tina, dalle nove alie dieci, dá udienza
davanti
trascimrvi
esclusivala
che
devo
grazia fosse
Rfrvpere a chiechessia, e nelle controversie
mente una misura di clemenza, non di poüzw. Vi pare giusto?
carce- private esprimeil suo parere sommail vetro di un tram conduce al
un atto di severitá.
a un giovane riamente, ma secondo giustizia; d'eLa Granduchessa sorrise graziosa- re, ma, se distruggete
ha di state giudica sotto un tiglio dei fjjfderelitto la sola fotografia che
mente e poi si.fece seria. Spiegó:
Luigi sotto una
— Io non ré illudo, come certi sua madre, non c'é procedimento pe- co,.corrie faceva San
non, évaMa- I quercia nella foresta di Vincennes. E
mieiçolleghi, di essere di origine di- nale, perchè il danno
-êííJ
i." ¦'ir
•
1
p
u
n
1
n
1
27
Questi contrattentpi — rispose
come San Luigi diede mia volta ra- la Granduchessa di Glottenburg é
Giudi — sono fortune insperate per
gione a un contadino contro il Duca servita.
Giselda si levo, prese sottobraccio gli scocciatpri. Per essi sono un pred'Anjou, suo fratello, cosi Giselda ieri 1'altro ha dato torto a me contro Giudi e attraverso alcune sale si di- testo a una visita lunga il doppio.
un ciclista che ho investito. Ma ieri resse verso la sala da pranzo. Sulla Domani passerá tutta la giornata a
soglia di ogni sala, due coppie di do- casa mia.
Valtro avevo ragione io.
Giselda osservó:
yKeodoro e Giudi risero. II succes- mestici aprivano e chiudevano le
Domani? Perché non rimanete
so stimoló il Maresciallo. II Maré- porte sul loro passaggio. II Marésciallo era di quegli uomini che par- sciallo diede la destra a Teodoro qui stanotte? Domattina àbbiamo
una caccia al cervo nella foresta di
lano su un tono uniforme e.non met- Zweifel, e gli disse:
— A Glottenburg si mangia un po* Hommerstand. Vi faro conoscere —
tono mai una pausa fra un periodo
— le
e Valtro; ma siceome per ragioni fo- tardi. Per faryni conservare la linea, e si rivolse a Teodoro Zweifel
7
netiche e pneumatiche é anche neces- la Granduchessa mi ha costretto a piú belle signore dei Granducato e
sario prender fiato, per impedire che ridurre a due i miei cinque pasti in- discendenti delle piú illustri famiglie
vallone e fiamminghe.
Vinterlocutore ne approfitti per dire glesi. Io ho sempre fame.
Granduchessa
Infatti, quando la
Teodoro non dissimulo una reaziola sua, hanno la furberia di respirasegnanbocea,
ne: disse:
re non dopo Vultima parola dei pe- porto la forchetta alia
Maresciallo
il
dei
Vinizio
do
pranzo,
dei
Vostra Altezza ha pariato di
periodo
riodo, ma dopo la prima
una
di
su
si
buttó
prosciutto
Maréfetta
dei
suecessivo. Varistocrazia
caccia al cervo? Mi avevano detto che
Madi
tomba
sulla
De
Grieux
adcome
secoli
molti
sciallo non risaliva a
in tutto il Granducato é vietata lo
dietro, e la posizione di principe con- non Lescaut.
caccia.
tauna
su
che
II
era
preparato
cômico,
che
di
pranzo
sorte aveva un
Infatti — rispose Giselda —
Giovale,
persone:
vola
quattro
dei
per
giorrisorsa
formava lã grande
a Teodoro; il Ma- questa selvaggeria é vietata da dieci
v nali satirici e dègli autori di riviste selda era di fronte
In mezzo anni, da quando io sono salita al troteatrali. Convinto tuttavia di oecupa- resciallo dinanzi a Giudi..
no; la caccia abusiva é punita con sei
re un posto nella storia, citava vo- alia tavola, le rose della Malmaison
mesi di reclusione, un anno per i redelVImperaroseto
dal
Magno,
Cario
provenienti
su
lentieri aneddoti
ognuno dei cidivi, mille scellini d'ammenda e la
Dietro
Eugenia.
trice
Guglielmo
Macedone,
il
Alessandro
nel costu- confisca delVarma. Cinque anni or
cameriere
un
trattascommensali,
si
se
come
il Conquistatore,
II sono, invitata in Francia, nel castelSettecento.
dei
me
glottenburghese
avessero
che
fatcolleghi
se di suoi
aveva ai- lo della Duchessa d'Uzès, ho avuto ü
marsina
in
di
casa
maestro
lui,l'esperimento
di
to, un po' prima
nero disgusto di assistere alia caccia à,l
e
nastro
violetto
il
Vocchiello
dei
di condurre
popoli.
povera
al ridicolo, delia Stella di Giorgio lo Spaventa- cervo. Al cervo vero. Quellainseguito:
sensibilissima
Giselda,
bestia dagli oechi smarriti,
tissimo.
gli diceva:
da imbecilli a cavallo, sbranata dai
disse:
Giudi
—.Sii bello e mangia.
Permettete che io faccia telef o- cani, in mezzo a delicate signore che
Oppure:
manicure
nare a Ostenda. al professor Breu-^ sarebbero svenute se la
— Non pensare e parla.
ci? Gli avesse confitto loro le forbici sotto
di
non
attender
zio,
mio
ghel,
Oppure gli lanciava fra i denti una avevamo dato appuntamento per. sta- un'unghia, mi ha fatto piangere di
..';.¦"-.. será.
sdegno; senza salutare nessuno ho
parola: Valei.
ministro,
Questa parola convenzionale signiun'occhia- piantato la Duchessa, un
diede
La
granduchessa
ficava: Faresti meglio a dare un'oc- ta al maresciallo; questi fece un cen- un pretendente al trono di Francia,
chiata alle cucine e chiamare a rap- no al maestro di casa il quale prese e sono fuggita a Parigi. II giorno domandavo a ritirare i bauli. Per
porto il capocuoco.
po
Vordine.
e
trasmise
appunto
qualche
d'Uzès firaII capocuoco si chiamava Vate],
Mi rincresce — disse la Gran- giustificarsi, la Duchessa
mute dei
come quello dei Principe di Conde. duchessa — di questo contrattempo se che prima delia caccia le
cani, i cavalli e i cavalieri erano beChe cosa uon avrebbe fatto il Marénedetti con.una solenne cerimonia
sciallo per rassomigliare al Principe
dal suo cappellano privato. Io dissi:
di Conde? Giungeva ad augurarsi
"A
conoquesto propósito ci terrei a
che Vatel morisse dumüiazione per
scere Vopinione di Gesú". Tutta la
aver sbagliato una salsa mancata.
¦ Per rassomigliare a Enrico III si cirstampa di destra, dalla Croix alVAction Française, mi attaccó. Quando
condava di cagnetti dal muso troppo
tornai a Glottenburg il partito denroseo e di giovani ufficiali polposi
cale si era giá unito ai comunisti per
e incipriati: Sarebbe stato disposto a
m
rovesciarmi. Io allora ordinai che
> prendersi la sifilide da una Belle Fertutti i cinematografi dei Granducato
ronière per rassomigliare, almeno in
i baci sulla bocea, che prima duraquesto, a Franeesco I.
vano tre metri e cinquanta di pelliSiceome. Ia sua conversazione colimitati a un metro e
cola,
fossero
la
importuna,
essere
minciava a
e in due giorni calsettantacinque,
e
sorridente
disse,
Granduchessa gli
mai Vopinione pubblicà e la stampa.^
gélida:
La caccia al cervo, al mio paese, é
.— Vatel.
una caccia senza cervo e senza fuciII Maresciallo, disciplinatissimo, si
li: un pretesto per correre alVaperto,
interruppe e si alzó con una scusa.
sidTutta la notte sono stato divorato nascondersi nei boschi, cadere
Ma non ebbe il tempo di scendere
Verba.
nelle cucine, perché il maggiordomo dalle bestioline!
E che direbbe allora, se si trovasse
annuncio:
(Continua)
— Sua Altezza Reale e Imperiale nel paese dove si é divorati dalle tigri?
-. , m
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acc/u)|mií>?a^_mta de dansas
^ÕrS|o|de Abrn™' ao-Sobr- — Tc,c,• a"8767
o
Alfredo Monteiro
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Paulo — ARGENTINA: Buenos Aires — Rosário de Santa Fé
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quilla — Bogotá — URUGUAY: Montevidéu.
EM 30 DE SETEMBRO DE 1036
SITUAÇÃO DAS CONTAS DAS FILMES NO BRASIL
PASSIVO
ACTIVO
30.000:000$000
Brasil ..
115 .021:9881000 Capital declarado das fiüaes no
Letras descontadas
Depósitos em contas
Letras e effeitos a
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Contas
62.796:411$400 QKKÇ7C-ft
Letras do eicteripr ....
12 .170:45-8$ 20 0
162.670:3555750 limitadas
99 . 873:944$350
229.291:7115140
Letras do interior ....
72.806:755S080
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127 .712.6195560
176.320:1905400
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