Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Laura Sestini
settembre 1, 2015
A Torre del Lago Puccini una Turandot tutta cinese con la National Opera House di Pechino per una serata
scandita dagli applausi.
Un tiepido e multicolore tramonto accoglie gli spettatori accorsi per la vendita straordinaria dei biglietti a prezzi
popolari. Sul lungolago c’è viavai di persone che scattano foto alla luna, già alta in cielo, che si riflette sulle acque
immobili del lago in attesa dell’inizio dello spettacolo. Dal teatro, a poche decine di metri, arrivano le voci dei
cantanti alle prese con i vocalizzi e le prove dell’opera. Un’atmosfera rilassata avvolge l’ambiente. Giacomo
Puccini, il grande Maestro, amava molto questa località tanto da eleggerla a dimora per oltre vent’anni. Qui
componeva, lontano dalla mondanità, e andava a caccia con gli amici più stretti. Guardandosi intorno, si
comprende bene perché fosse legato a Torre del Lago: un ambiente pacato e ritmato dagli intervalli propri della
natura. Ma questa è una serata diversa dal solito. Sul palco, la Turandot – per la prima volta portata in scena, al
Festival Pucciniano, dal Teatro dell’Opera Nazionale Cinese. Un evento eccezionale, tanto che anche il Presidente
della Regione, Enrico Rossi, invia i suoi saluti agli artisti giunti direttamente da Beijing e alla nutrita comunità
cinese, ormai ben inserita in Toscana.
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Una Turandot con costumi tradizionali e arie testualmente riprodotte come da libretto di Adami e Simoni. I timori
riguardo alla performance vertono, seppure la rigida Accademia Statale Cinese prepari severamente i cantanti,
sulla pronuncia in italiano delle famose arie pucciniane. Ma la sorpresa è grande di fronte alla perfetta dizione degli
artisti che, anzi, leggermente più lenti nell’intonazione delle parole, nell’insieme risultano molto più comprensibili
di altri loro colleghi italiani. Un successo. Gli spettatori, entusiasti, applaudono anche durante i momenti clou della
celeberrima opera.
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Per inciso, tra le attività che ruotano intorno alla figura e al volere di Giacomo Puccini, la Fondazione Festival
Pucciniano (Presidente, il Maestro Alberto Veronesi) mette a disposizione, ogni anno, delle borse di studio per l’Alta
Accademia di Perfezionamento di Canto e di Dizione, nell’ambito di una serie di scambi Italia/Cina. Non a caso, l’8
agosto scorso una delegazione di un centinaio di bambini cinesi ha avuto modo di frequentare un workshop
intensivo di canto per voci bianche insieme ai bambini del coro del Festival Pucciniano. Una scuola di formazione di
alto livello, sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riconosciuta internazionalmente e molto ambita
dai giovani cantanti lirici di tutto il mondo. Un canale per estendere il prestigio e la fama di questa manifestazione,
che promuove anche la visibilità di Viareggio e dell’intera Toscana. «Un progetto concreto che», nelle parole del
neo-eletto sindaco di Viareggio, Giorgio del Ghingaro: «da un lato tende a elevare e arricchire la proposta artistica,
dall’altro deve far uscire il Festival dalla fase precaria in cui è stato costretto nelle ultime edizioni». Giunto alla LXI
edizione, il Festival Pucciniano si merita un caloroso augurio di lunga vita data la propria eccellenza in campo
artistico e la bellezza della sua altrettanto famosa location.
Lo spettacolo è andato in scena:
Gran Teatro Giacomo Puccini
Torre del Lago Puccini (Lucca)
domenica 28 agosto, ore 21.30
Turandot
di Giacomo Puccini
dramma lirico in tre atti, libretto di G. Adami e R. Simoni
eseguito dalla Compagnia della China National Opera di Beijing
direttore d’orchestra Yu Feng
regia Wang Huquan
personaggi e interpreti:
Turandot Wang Wei
Calaf Li Shuang
Liù Yao Hong
Timur Tian Hao
Altoum Wang Haimin
Ping Geng Zhe
Pang Li Xiang
Pong Liu Yiran
un Mandarino Zhang Peng
(durata: 110 minuti)
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Turandot | Festival Pucciniano