Numero 10 - Dicembre 2012 Ecco il secondo numero di Pippinforma dedicato all’ educazione ambientale, buona lettura e buone feste a tutti! L’INTERVISTA SPECIALE di Valeria Amatiello Cosa non si fa per trasmettere un po’ di simpatia nei confronti dei chirotteri... ci si traveste da pipistrelli! È questa l’idea venuta allo staff didattico del Parco Zoo Falconara (AN), novello membro del GIRC, per celebrare The Year of the Bat e per raccontare al pubblico di visitatori, bambini ma non solo, curiosità e informazioni sul mondo di questi misteriosi mammiferi. Così una volta al mese, dalla primavera dell’anno scorso fino ad agosto compreso, si è svolta la Domenica del Pipistrello. Si tratta di una giornata in cui con tanta ironia ma anche impegno e correttezza scientifica, si cercano di sfatare le false credenze legate ai chirotteri e si presenta il progetto Bat Box a cui il Parco Zoo Falconara aderisce da circa tre anni. Il momento clou della giornata è l’Intervista Speciale con il Signor Pipistrello, in cui questo viene presentato al pubblico da un giornalista un po’ imbranato che lo riempie di domande e che più di una volta gli fa perdere le staffe ricordandogli continuamente le leggende che lo mettono in cattiva luce. Vestita di tutto punto da un manto scuro, con le braccia un po’ bloccate dal patagio di stoffa e le orecchie prive dell’utilissimo dono di percepire l’ultrasuono, l’educatrice che interpreta il pipistrello formato gigante è assai buffa e ha ben poco della leggiadria e del fascino dei chirotteri. Non c’è dubbio però che questa riscuota gran simpatia e infatti in tutti gli appuntamenti i piccoli visitatori si sono incuriositi e non hanno mai fatto mancare le domande. Il Signor Pipistrello si presenta ai bambini! “COLORIAMO I CIELI”: UNA GIORNATA TRA AQUILONI E PIPISTRELLI di Elisa Chiodini “Alla scoperta dei pipistrelli. Un viaggio in compagnia del popolo della notte”: è questo il titolo della mostra interamente dedicata ai nostri amici alati, proposta dallo Studio Naturalistico Hyla in occasione di “Coloriamo i cieli”, la rassegna internazionale di aquiloni e mongolfiere tenutasi come ogni primavera nel cuore del Parco del Trasimeno e giunta oramai alla XXI edizione. Scopo primario della mostra è stato quello di avvicinare grandi e piccini ad un mondo affascinante e pieno di segreti, un avvincente viaggio alla scoperta dei misteri del “popolo della notte”, animato da creature strane e affascinanti con cui condividiamo l’astronave-Terra da oltre 50 milioni di anni, ma di cui sappiamo ancora molto poco. L’appuntamento sotto le bat box, illustrato ovviamente dal Signor Pipistrello in persona, ha coinvolto maggiormente i “grandi”, desiderosi di capire meglio le motivazioni del progetto, il funzionamento delle cassette nido e l’utilità dei pipistrelli. Ma non finisce qui... nel corso della manifestazione i più piccoli sono stati coinvolti in attività ludiche che hanno permesso loro di esprimere al massimo fantasia e manualità, cimentandosi nella costruzione di bat box, bat aquiloni e tanti altri bat gadget... e per i più temerari le calde serate primaverili si sono rivelate perfette per addentrarsi nell’oscurità all’ascolto dei segnali ultrasonori emessi dai nostri piccoli amici. La Domenica del Pipistrello ha riscosso un buon successo e anche quest’anno è stata riconfermata, l‘intervista è stata arricchita da alcune dritte fornite da un’insegnante interpellata durante un corso di teatro e la partecipazione dei nuovi piccoli fan dei pipistrelli verrà premiata da tanti gadget... a tema ovviamente! La manifestazione, il cui successo è ormai consolidato da molti anni tanto da richiamare oltre diecimila persone ogni edizione, ha consentito di incuriosire e attrarre l’attenzione di un pubblico estremamente vasto ed eterogeneo nei confronti di queste insolite creature, dimostrando come un’iniziativa divulgativa realizzata in modo semplice e divertente possa rivelarsi estremamente efficace nel modificare la percezione negativa che molte persone hanno da ormai troppo tempo nei confronti dei poveri pipistrelli. tesi di laurea che vede come protagonisti diversi speleologi sotto la supervisione scientifica di Mauro Mucedda, membro del Consiglio Direttivo del GIRC. Al più presto verrà redatto un calendario definitivo che sarà reso disponibile sul sito della FRSS e inviato a tutti i gruppi speleologici che ne fanno parte. Serate di approfondimento sui pipistrelli come questa dovrebbero esser svolte in tutti i gruppi speleologici, siciliani e non, nella speranza che il pipistrello non rimanga solo un disegno sulle tute “speleo”, ma continui a far compagnia a tutti noi speleologi quando andiamo a fargli visita in grotta. I bambini coinvolti nelle attività della mostra EDUCAZIONE AMBIENTALE PER “ADDETTI AI LAVORI” di Gaetano Fichera Quasi ogni gruppo speleologico del mondo apprezza il pipistrello tanto da inserirlo nel proprio logo, ma queste persone ne conoscono realmente la biologia? L’attività speleologica, se non disciplinata, può essere infatti nociva per le popolazioni dei pipistrelli, per esempio in caso di eccessivo disturbo questi animali possono svegliarsi dall’ibernazione durante l’inverno o abbandonare le nursery in estate. Uno speleologo informato è invece il migliore amico del pipistrello, sa come fruire le cavità ipogee senza disturbare gli animali e può segnalarne la presenza agli esperti chirotterologi. Senza contare che per studiare colonie che abitano cavità a sviluppo verticale l’aiuto di un gruppo spelelogico di supporto è essenziale! Il CSE (Centro Speleologo Etneo), associazione speleologica con sede a Catania, ha dunque organizzato una serata di divulgazione scientifica aperta a tutti i propri soci per poter apprendere nei minimi dettagli come ci si comporta in grotta in presenza di pipistrelli. Molto importante è stata anche la partecipazione del delegato della decima zona del soccorso spelologico del CNSAS (Corpo Nazione Soccorso Alpino e Speleologico) in Sicilia, dato che le loro esercitazioni hanno generalmente un impatto maggiore rispetto ad una semplice uscita speleologica. E’ stato inoltre presentato un primo “calendario” delle grotte della Sicilia orientale che può essere consultato per sapere quando una cavità è fruibile senza particolari rischi per i pipistrelli presenti. Il calendario è stato elaborato grazie ai risultati parziali di un progetto della Federazione Regionale Speleologica Siciliana (FRSS) e di una Un momento della serata organizzata dal CSE DIVO, ATTORE PER CASO di Alessandra Tomassini Difficilmente passo il pomeriggio in casa, eppure io, che ho bandito la televisione da anni, quella volta mi sono ritrovata davanti al video mentre andava in onda Geo&Geo. Trasmettevano un interessante documentario sui chirotteri: un ricercatore di Berlino girava per le strade e per le fogne della sua città per studiare un pipistrello, il vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii). Spiegava i metodi di censimento e di studio delle loro colonie e, trovato a terra un giovane in svezzamento, lo ha preso e portato nel suo studio. Ha così raccontato la gestione in cattività del cucciolo. Osservavo stupita le metodologie obsolete che venivano utilizzate e mi venivano in mente le mille telefonate che ricevevo ogni estate per suggerimenti e consigli da fornire, spesso troppo tardi, a chi aveva raccolto un piccolo. In questi ultimi anni, di strada nel campo del recupero dei pipistrelli se ne è fatta tanta qui in Italia. Nel GIRC si sono costituiti gruppi appositi di volontari, sentinelle di pronto intervento, siti di informazione e sensibilizzazione, ma ogni anno le telefonate aumentano e domande e risposte sono le stesse (errori inclusi)! Pensai al fatto che un documentario potesse essere un veicolo di informazione e di diffusione molto efficace e che forse avremmo potuto, anzi dovuto fare qualcosa. Ma non basta desiderare qualcosa per ottenerla, per realizzare un documentario occorrono tecnica, esperienza, mezzi e soprattutto tempo. Poi l’incontro con Marco D’Amico, giornalista che da anni si occupa di divulgare informazioni naturalistiche, una persona attenta e (incredibile) disposta a tentare di realizzare un corto. Marco ha trasformato le mie esigenze di informare correttamente su come si possa gestire in cattività un piccolo chirottero in una “storia”. Un piccolo pipistrello appena raccolto è diventato Divo, il nostro protagonista. Abbiamo mobilitato un po’ tutti: volontari, amici, LIPU, familiari (gatti compresi), CHM di Ostia. Abbiamo ritagliato ogni minuto disponibile per filmare, scegliere le sequenze, montare (compito affidato al regista Paolo Laici). I tempi erano strettissimi, dal momento della caduta alla liberazione passano circa 60 giorni, si dovevano rendere chiari tutti i passaggi: il primo intervento, i consigli su cosa non fare, a chi rivolgersi, l’allattamento (con le nuove tecniche), come si svezza, le prove di volo, filmare il momento in cui Divo decide di bere da solo il latte, la prima camola, il primo volo... Il momento della liberazione, avvenuta al Centro CHM di Ostia, lo ricordo ancora come liberatorio! L’impresa era finita, c’era aria di festa e molti bambini che, curiosi, facevano domande. E poi? E poi sono iniziate le varie presentazioni, con la solita forte emozione nell’accorgermi della partecipazione di chi osserva, della loro sorpresa nello scoprire come i piccoli siano minuscoli, come sia forte il loro bisogno di “ciucciare”, come siano buffi e a volte maldestri i primi tentativi di volo. “Storia di un orfano di pipistrello” mostra tutto questo: il lavoro svolto con passione da chi si prende cura dei piccoli pipistrelli, le esigenze di un primo soccorso e finalmente le nuove tecniche adatte al loro recupero. Il piccolo Divo durante l’allattamento BRUTTI MA BUONI di Seçil Yaylali Sono un’artista che lavora con le persone su differenti argomenti e con molti mezzi. Tuttavia la partecipazione e la realizzazione di opere collettive sono le componenti principali di quello che faccio. Tutto è iniziato con il progetto “uccelli migratori a Kreuzberg” che ho organizzato in un quartiere di immigranti a Berlino dove i vecchi cittadini migranti non erano ben disposti ad accettare i nuovi. Questa mancanza di ospitalità mi spinse a inventare qualcosa che ricordasse ai cittadini la tolleranza necessaria ad accogliere i nuovi arrivati. Pensai allora all’importanza dell’ospitalità nella mia cultura ed in particolare mi tornarono in mente quelle graziose casette per uccelli che si possono ammirare ad Istanbul. A partire dal sedicesimo secolo nell’Impero Ottomano era infatti usanza realizzare delle piccole casette per gli uccelli migratori che venivano posizionate sugli edifici pubblici come ospedali, palazzi e moschee. Questi piccoli nidi si integrano perfettamente nell’architettura locale e riescono ad offrire rifugio agli uccelli stranieri che arrivavano dagli altri paesi. Da questo nacque l’idea del progetto per la costruzione di casette per uccelli. Realizzare nidi fu dunque un simbolo per trasmettere alle persone il valore della tolleranza per i nuovi arrivati e allo stesso tempo consentì la conservazione di quegli uccelli che stavano scomparendo dalla città anche a causa della mancanza di fessure idonee negli edifici. Dopo aver lavorato per tanto tempo sui nidi per uccelli ho cercato qualcosa di diverso in ambito ecologico e visto che questo è l’anno del pipistrello... mi sono occupata proprio di questo animale che nonostante la cattiva fama risulta molto interessante ed è anche carino! Ne esistono tantissime specie, ognuna con le proprie particolarità, tutte decisamente utili per gli uomini: alcune ad esempio impollinano le piante, mentre altre svolgono un ruolo di controllo biologico nei confronti degli insetti, zanzare incluse. Le particolarità anatomiche dei pipistrelli e il loro stile di vita risultano interessanti sia per gli adulti che per i bambini. Abbiamo dunque deciso di organizzare un seminario per la realizzazione di alcuni rifugi artificiali all’interno del PAV (Parco Arte Vivente, un luogo che unisce ecologia, natura e arte contemporanea). Ho deciso di chiamare il seminario “Brutti ma buoni”, come uno dei dolci più famosi della vicina città di Torino. Per lo svolgimento del workshop non avevamo molto tempo, volevamo finire i rifugi artificiali in un solo giorno e dunque, dopo la breve lezione di Elena Patriarca e Paolo Debernardi sulla vita dei pipistrelli, ci siamo messi subito a lavoro! Abbiamo innanzitutto realizzato un progetto ideale di casa per pipistrelli, seguendo la nostra immaginazione, che abbiamo poi adattato alle dimensioni effettivamente compatibili con la colonizzazione di questi animali. Per finire il lavoro in tempo abbiamo lavorato a coppie anche perché credo che il lavoro di squadra sia sempre un valore aggiunto grazie al dialogo che si instaura tra chi collabora. Al seminario erano presenti anche alcuni bambini, venuti con bat-pupazzetti e col libretto divulgativo del Museo di Storia Naturale di Firenze, che andavano dicendo a tutti quanto a loro piacessero i pipistrelli senza averne alcuna paura! Comitato di Redazione: Valeria Amatiello, Mara Calvini, Elisa Chiodini, Giacomo Maltagliati. Logo della newsletter: Unopubblicità, Sanremo Norme redazionali PippInforma ospita brevi contributi inerenti ai pipistrelli, siano essi esperienze nel campo della conservazione, della divulgazione, dell’educazione, della fotografia, o segnalazioni riguardanti iniziative sui pipistrelli o pubblicazioni di nuovi libri o articoli. Ti invitiamo a partecipare a questa newsletter inviandoci il tuo contributo scritto, oppure segnalazioni di eventi e/o pubblicazioni oppure fotografie all’indirizzo [email protected] Le fotografie sono richieste con risoluzione a 300 dpi. I contributi scritti devono indicativamente rispettare un numero di battute tra 2000 e 4000 spazi inclusi. Uno dei piccoli partecipanti al workshop