DALLA COSCIENZA FENOMENICA OGGETTIVA
A QUELLA VIRTUALE
Prof. Antonio Purpura
Metodo Feuerstein
Noi tutti sappiamo che la percezione del mondo che ci circonda avviene tramite i
nostri cinque sensi, percezioni che elaborate dal nostro cervello ci danno la
possibilità di costruirci una coscienza dei fenomeni che si susseguono intorno a
noi. Da qui, ognuno con la propria emotività, sensibilità, motivazioni, interagisce
con il mondo fenomenico reale costruendo un dialogo, modificando parti di realtà
e adattandola e a sua volta adattandosi con il mondo reale. E da considerare che
l’uomo fin dalla sua comparsa nel mondo, traendo esperienza dall’interazione con
la realtà fenomenica, ne è sempre rimasto affascinato. Nasce in lui il desiderio e
l’esigenza di rappresentare ciò che ha esperito, immaginando spesso scene che
soddisfino le sue esigenze, che vanno dal buon auspicio, vedi scene di caccia, a
quelle religiose, alla rappresentazione di tutto ciò che piace, una copia dei
fenomeni naturali.
Stiamo assistendo alla nascita di un mondo virtuale. Dalla rappresentazione
pittorica e scultorea, alla fotografia, alla cinematografia e negli ultimi anni
settanta la nascita di simulatori di giochi tramite l’avvento del computer. La
tecnologia oggi ci propone prodotti che ci semplificano la vita, la rendono più
piacevole, alla portata di tutti, tutti siamo affascinati dai risultati e dal piacere
che essa ci procura. La virtualità dei fenomeni tecnologici sono sempre più vicini
e verosimili ai fenomeni reali. Oggi ci propongono film in 3D, giochi interattivi in
"cyberspazio" dove allo schermo si è sostituito il casco (data head), i guanti (data
glove) ed in seguito una tuta. Tramite questi ausili si interagisce con una realtà
assolutamente virtuale assolutamente inesistente ma che al soggetto appare
verosimile a tal punto che le reazioni emotive di paura, ansia, timore, gioia e altro
sono vere e a seconda dei casi, anche le leggi fisiche vengono alterate o annullate.
Quindi il soggetto si trova a vivere esperienze non reali ma con emozioni e
produzione ormonali reali.
L’essere umano è molto attratto dalle piacevoli sensazioni, anche virtuali, si pone
in gioco e gioca con le emozioni forti, sicuro di essere protetto da uno stato
fenomenico virtuale. Le funzioni cognitive implicate, si sviluppano, si potenziano,
la prevalenza delle componenti sensoriali mette in risalto il contenuto soggettivo
di uno stato fenomenico. Questa esperienza virtuale e artificiale può essere
definita apprendimento in quanto ripetuta e ricercata, con l’intensità e nel tempo
potrebbe portare al cambiamento delle normali risposte emozionali e di coscienza
propria riferite al reale e al sociale.
Già oggi, le notizie di disgrazie come terremoti o altro, apprese dalla televisione, ci
lasciano non dico indifferenti ma quasi, il problema visto tramite uno schermo è
diverso dal viverlo magari in prima persona o sul luogo, dove la percezione
fenomenica è talmente incisiva (l’odore della polvere, del sangue, le sirene, le urla
di dolore, di richiesta di soccorso), che vivremmo un vero dramma anche solo
come spettatori.
Possiamo considerare quindi due i concetti di mente: quella fenomenica e quella
psicologica: la prima basata sull’esperienza cosciente, di ciò che si prova, la
seconda con base causale o esplicativa del comportamento di ciò che si fa. Ma
questa distinzione si può definire meramente concettuale in quanto l’una ha una
stretta relazione con l’altra.
L’uomo spinto comunque dall’ambizione, dal guadagno e in definitiva dalle
esigenze del proprio Sé, mette in secondo luogo l’attenzione verso le possibili e
probabili conseguenze di questa corsa al virtuale. Oggi non abbiamo nessun
organo che analizzi il fenomeno e ponga almeno dei consigli sui possibili
cambiamenti e modificazione dell’individuo prima e della società dopo. Solo pochi
osservatori e studiosi si interessano al fenomeno. Il virtuale appare un territorio
pieno di risorse e di promesse modellabili in modo esponenziale per poterlo
rallentare.
Philippe Queae vi vede un universo intermediario fra il mondo delle idee e quello
della materia, dal punto di vista cognitivo la possibilità di attuare potenzialità
psico-percettive insolite.
Elemire Zolla la ritiene un mezzo per espandere la coscienza per accedere a una
visione allargata dell'universo.
Timothy Leary giunge persino a prospettare un'esistenza futura totalmente
immersa nel virtuale.
Possiamo immaginare i futuri esseri umani spesso confusi nel discernimento tra
realtà e virtualità, tra il possibile o il volare come Peter Pan, esseri pseudo
autistici indotti, che rifuggono la realtà con i suoi aspetti anche poco piacevoli,
esseri che vagano velocemente nel reale per ottemperare a certi obblighi per poi
rifugiarsi nel mondo virtuale perché più soddisfacente alle esigenze del proprio
Sé. E’ questa la prospettiva? Forse dovremmo vivere più a contatto con la natura,
apprezzare il reale sicuramente più bello in tutti i suoi risvolti fosse solo perché
creati da Dio sicuramente molto più bravo a darci le sensazioni che spesso
affannosamente cerchiamo di imitare con la tecnologia.
Personalmente ho qualche perplessità sul futuro tecnologico, a meno che non si
tenga controllato. La realtà alla fine credo sia da preferire, anche se non sempre
piacevole, è comunque possibile avere un riscontro tangibile e vero, che dà la vera
sensazione del dominio sempre che esso sia ciò che vogliamo esperire.
1) Teleonomia,
2) Morfogenesi autonoma,
3) Invarianza riproduttiva
Con il termine Teleonomia, si definisce il fatto che tutti gli organismi viventi sono
dotati di un progetto conservato nelle loro strutture, e realizzato nelle loro
prestazioni, senza interventi esterni.
Questo fatto potrebbe star a significare che in realtà ogni particella del creato,
Quark ed Elettroni, possiedono una Loro memoria situata nelle Loro Armoniche o
Dimensioni superiori, dando ad ognuna di esse una loro unicità e specificità.
Con il termine di Morfogenesi autonoma, si definisce la "libertà" quasi totale,
verso qualsiasi condizione esterna, con cui si assicura la formazione e la crescita
di tutte le forme di vita; tale meccanismo costituisce la base della Teleonomia, e
garantisce
la
conservazione
e
moltiplicazione
delle
specie
viventi.
Con il termine di invarianza riproduttiva, si definisce il fatto che tutti gli esseri
viventi hanno la possibilità congenita di conservare, riprodurre e trasmettere
tutta la memoria della loro evoluzione ai loro posteri.
Comunque anche se tutti gli esseri viventi sono dotati delle sopra citate tre
proprietà, essi sono Tutti sottoposti alla selezione naturale che li sottopone la
"libera concorrenza" della vita stessa. Questi fatti che avvengono per puro "Caso",
comunque vanno ad incidere sull'invarianza della Loro struttura primitiva, e dopo
che avvengono per un certo qual numero di volte, vengono iscritti come mutazioni
in detta struttura primaria, diventando a Loro volta delle "Necessità".
Da questa storia evolutiva, lunga ormai per il nostro Pianeta circa 4 miliardi di
anni, dunque Monod arriva a considerare che la vita è nata per una serie di Casi,
trasformati poi dalla natura in regole di necessità; visione quindi alquanto solo
"tecnico - materialista" del tutto.
Personalmente trovo che il discorso di Monod esaurisce solo in parte la richiesta
di capire da dove arriva la vita e l'uomo; Monod non affronta mai il motivo per cui
tali casi messi in serie hanno prodotto dei sistemi belli ed armonici come le
Balene le Allodole le Farfalle ecc. Il canto di un Fringuello è sempre intonato
rispetto come quello di una Balena e di un Merlo, perché?????
Il titolo "Il caso e la necessità", ad avviso del sottoscritto, potrebbe anche essere
letto in tutt'altro modo: è un caso che c'è stato il Big-Bang? che per caso ha
generato Quark ed Elettroni? che per caso si sono messi insieme con un certo
ordine onde formare i primi Atomi di Idrogeno? i quali per caso accumulandosi e
comprimendosi hanno acceso le prime stelle? le quali per caso dopo aver esaurito
il loro combustibile Idrogeno hanno collassato? e sempre per caso dopo 4 o 5
accensioni di stelle collassate e miscelate con altro idrogeno vagante, con i pezzi
sfuggiti alla loro attrazione hanno cominciato a formare i pianeti? dai quali
sempre e solo per caso ad un certo punto è nata la vita biologica? la quale per
caso nella sua evoluzione ad un certo punto ha scodellato degli strani esseri come
Merli, Allodole, Farfalle, Balene, Tigri, Delfini, Lucciole, Serpenti, Uomini ecc.
ecc.??????
Oppure tutti questi Casi rappresentano la Necessità di esprimere le Leggi semplici
e primordiali che esistono da sempre, e che rappresentano la natura stessa di
quello che Noi uomini usiamo a chiamare con il termine, a mio modesto parere
molto improprio di "Dio", personalmente troverei molto più confacente il termine
di "Coscienza collettiva".
Non per "caso" il grande scienziato Einstein dopo aver enunciato le teorie sulla
Relatività, negli ultimi suoi 20 anni di vita lavorò sulla teoria dei così detti "Campi
unificati", il che rappresentò un tentativo purtroppo non ancora riuscito di
unificazione delle Leggi che in natura regolano le varie forze ivi compresa la forza
di gravità.
A tal proposito, si narra, che gli U.S.A. nell'Ottobre del 1943 fecero
un'importante esperimento, chiamato poi "Effetto Filadelfia", su di un
Cacciatorpediniere completo di tutto il suo equipaggio.
L'esperimento consisteva nel creare un grandissimo campo di energia
elettromagnetica attorno alla nave, onde arrivare a smaterializzare e
rimaterializzare la nave con tutto il suo equipaggio, in un altro luogo.
L'esperimento riuscì, fatto salvo il fatto dei danni inflitti agli uomini a bordo, dove
qualcuno bruciò vivo come messo dentro un forno a micro-onde, e gli altri
sopravvissuti persero tutti il lume dell'intelletto.
L'errore madornale fu nel metodo sperimentale, e non nei contenuti scientifici;
l'esperimento andava condotto in tutt'altro modo, senza coinvolgere gli uomini, e
con esperimenti graduali, onde arrivare a conoscere bene la materia scientifica
nei suoi dettagli, prima di coinvolgere l'uomo direttamente.
Noi uomini da sempre siamo abituati ad analizzare nel dettaglio gli "Effetti" del
mondo "Fisico" in cui siamo immersi; troppi pochi sforzi facciamo per guardare
tutta l'impresa Fisico e Scientifica dal lato opposto, e cioè scoprirne le "Cause",
che ad avviso del sottoscritto sono molto ma molto più interessanti, semplici ed
essenziali della nostra attuale "Fisica".
Per meglio comprendere questo diverso atteggiamento scientifico, tanto per
cominciare come esempio potremo considerare che Massa ed Energia sono in
realtà la stessa cosa vista da due punti diversi di osservazione, ruotati tra di loro
di 90°.
Onde dimostrare questo aspetto della Fisica, proviamo ad immaginare una
superficie piana bidimensionale, la quale se verrà vista perpendicolarmente, la
percepiremo come superficie, paragonabile alla Massa; se senza spostare il nostro
punto di visione faremo ruotare la superficie di 90°, vedremo più solamente una
linea, paragonabile all'Energia.
Potremmo di qui dedurre che la quantità di Energia contenuta in un certo corpo
dotato di Massa, dipende interamente da quanto esso è ruotato attorno al suo
asse Massa / Energia in riferimento ad un dato punto di osservazione.
Dall' equazione sulla Relatività di Einstein si evince dunque il fatto che un
corpo dotato di Massa "X" mentre aumenta la sua velocità nella direzione "Y", la
sua Massa "X" diminuisce direttamente in proporzione alla quantità di moto
impressa nella direzione "Y"; questo evento è dovuto al fatto che la Massa "X" sta
ruotando attorno al suo asse Massa / Energia rispetto al punto di osservazione.
Noi sappiamo anche che sono necessari 9 x 1020 erg di energia per accelerare un
grammo di Massa sino a fargli raggiungere la velocità "quasi" della luce: 300.000
Km / sec., dopodiché sarà inutile aggiungere altra energia per accelerare la
Massa "X" in quanto avendo ruotato l'asse Massa / Energia di 90°, rispetto al
nostro punto di osservazione, a tal punto avremo trasformato completamente la
nostra Massa "X", in Energia.
Dall' equazione affascinante di Einstein E = m x c2, possiamo dedurre quindi che
la massa è una forma "solida" di energia, e l'energia è una forma "spirituale" della
massa.
Queste grandezze astratte, diventano più visibili se per esempio ipotizziamo di
trasformare completamente in Energia un grammo di materia. Con tale ipotetica
trasformazione, applicando l'equazione di Einstein, otterremo un potenziale
equivalente in energia pari a 25.000 megawattora, utili per tenere accese 100
milioni di lampadine da 50 Watt per una lunga serata invernale.
La nostra mente tende a ribellarsi a tale realtà, in quanto che con le nostre
Tecnologie attuali siamo abituati ad avere a che fare con sistemi energetici con
una efficienza bassissima di rendimento, in quanto che per ottenere energia non
agiamo mai direttamente sulle stringhe energetiche, ma ci arriviamo quasi
sempre tramite una lunga serie di passaggi; e poi comunque molti nostri metodi
per passare dall'energia allo spostamento di masse, sono ancora alquanto
primitivi e poco efficienti, come ad esempio la ruota ecc.
Nella realtà osservandoci da vicino, vedremo che le formule per comprendere il
"Tutto" sono poche e semplici; ed inoltre, come già sopra accennato, tutto ciò che
noi percepiamo come Materia e Forze, non sono niente altro che un'enorme
quantità di cariche energetiche che si manifestano sotto forma di onde vibranti; le
quali girano su se stesse come trottole in senso antiorario, con in mezzo a loro
enormi spazi vuoti.
Per visualizzare con i nostri sensi tali vuoti, potremmo immaginare di ingrandire
l'Atomo alle dimensioni di un campo di calcio, e vedremo che il nucleo al centro
avrebbe una dimensione virtuale di una capocchia di uno spillo, e gli elettroni ci
apparirebbero come minuscole onde vibranti che gli girano attorno alla distanza
dei bordi del campo.
Questa bella famigliola di "trottole", a seconda il compito che hanno da svolgere
vengono individuate dai Fisici con delle proprietà definite con il termine di "Spin",
di cui ne conosciamo 4 tipi:
1)Particella di Spin 0, essa appare come un punto e quindi ci appare sempre
uguale da qualsiasi parte che la osserviamo.
2)Particella di Spin 1; essa appare come una freccia, ci appare diversa a seconda
da dove la osserviamo, e tornerà ad assumere lo stesso aspetto solo dopo una
rivoluzione di 360°.
3)Particella di Spin 2, essa appare come una freccia a due punte, una a ciascuna
estremità, essa tornerà ad avere lo stesso aspetto solo dopo una semi rivoluzione
di 180°.
4)Particella di Spin 3, e/o maggiore di 3, esse torneranno ad avere lo stesso
aspetto solamente dopo una semi rivoluzione ancora più parziale di 180°.
5)Particella di Spin 1/2, o semi intero, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto
solo dopo due rivoluzioni complete di 360°.
La Fisica moderna poi di tutte le particelle costituenti l'Universo da Noi
conosciuto ad oggi, Massa e/o Energia e Forze, e sopra individuate con le
proprietà Spin; le raggruppa in due grandi famiglie di vibrazioni e/o energia
cosmica:
A)Particelle di Spin 1/2, rappresentanti di tutta la Massa e/o Energia.
B)Particelle di Spin 0,1,2,3, rappresentanti di tutte le Forze.
Dalle sopra citate descrizioni, deduciamo che le particelle di Spin 0,1,2,3
insieme alle particelle di Spin 1/2, nella realtà sono tutti vortici energetici di
uguale natura, essi si differenziano per le diverse funzioni che vanno a svolgere e
che rispondono ad una domanda essenzialmente di tipo Filosofico, che è: "cosa
c'era prima del Big-Bang".
Personalmente, come già anche citato nella Premessa, una risposta il sottoscritto
ce l'ha: "prima del Big-Bang, c'era L'Armonia e l'Amore della Coscienza collettiva,
la quale si è resa manifesta in un gesto di Amore creativo, entrando in
"Risonanza" su se stessa, sino ad arrivare ad un punto con una densità
energetica infinita, il quale esplodendo ha generato la dimensione dell'Armonica
pesante rappresentata da Massa, Energia, Tempo; con avviluppate attorno le altre
7 dimensioni Armoniche più leggere".
L'Armonia musicale, che tanto piace a molti esseri viventi, nella realtà non è
un'invenzione di nessun essere vivente; essa corrisponde per il nostro cervello a
segnali elettrici, che gli arrivano trasdotti dal nostro orecchio da onde acustiche
suddivise per intervalli, i quali potrebbero corrispondere esattamente alle regole
delle relazioni Armoniche primordiali equivalenti alla natura stessa della
Coscienza collettiva.
Noi troppo spesso per la nostra superbia, ed per il nostro enorme ego, non
guardiamo da vicino ciò che siamo; ci fa molto più piacere gonfiarci le penne
come dei pavoni, e riempire lavagne e libri di formule che se ridotte all'essenza
primordiale diventerebbero di una semplicità disarmante, come semplice, umile
ed armoniosa è la Coscienza collettiva che ha dato il via a questa bellissima,
affascinante, e gioiosa "Grande giostra" che è la vita.
Questo concetto di complicare la Fisica che ci circonda, possiamo anche
vederlo come se volessimo analizzare matematicamente ogni battuta di un'Opera
musicale di Mozart o di altri compositori; ogni grande opera è riconducibile alla
scala Maggiore musicale, od alla sua corrispondente minore una sesta sopra, od
una terza sotto.
Un altro aspetto della Fisica molto importante da tenere sempre presente
nella nostra Ricerca, è la "Equazione dell'inverso del quadrato": da intendersi
come Legge che regola la quantità di forza in riferimento dalla distanza
dell'oggetto dal punto di emissione della forza, esempio: se ad una distanza di due
metri un oggetto con massa "A" risente di una forza di attrazione ad esempio di
gravità di 4 Kg. rispetto al punto "B"; alla distanza di 4 metri la forza di gravità
per l'oggetto di massa "A" rispetto il punto "B", l'attrazione di gravità sarà di 1Kg.
In sostanza la Legge dice: se si raddoppia la distanza la forza si riduce di un
quarto, se si dimezza la distanza la forza risulta quadruplicata, e se provassimo
applicare tale regola alle tre Forze principali, che la nostra Fisica attuale usa a
catalogare in: nucleare, elettromagnetica, e gravitazionale, vedremo che esse
rispondono allo stesso modo all'equazione:
R12 x F1
F2 = -----------R22
F2 = Forza alla distanza più lontana dal punto focale di riferimento.
F1 = Forza alla distanza più vicina dal punto focale di riferimento.
R2 = Distanza più lontana dal punto focale di riferimento.
R1 = Distanza più vicina dal punto focale di riferimento.
Per meglio visualizzare tale concetto, potremmo immaginare che ogni particella
del creato è collegata con tutte le altre con una serie di elastici sempre della
stessa grandezza, che fungono anche da cavi telefonici; da cui ne deriva che
quanto più le particelle sono vicine tanto più l'elastico è forte, tanto più l'altra
particella è distante, secondo l'equazione dell'inverso del quadrato, l'elastico
diventa sempre più sottile e debole; tale concetto assolutamente virtuale ci porta
a vedere che il campo di Forza che tiene insieme i tre Quark che compongono sia
il Protone che il Neutrone, essendo essi praticamente a distanza 0 tra di Loro, ne
risulta che è di una intensità enorme, solamente paragonabile alla Forza totale
che tiene insieme tutto l'Universo; e la forza Nucleare che tiene insieme Protoni e
Neutroni è di circa un milione di volte superiore alla forza Elettromagnetica che
tiene
insieme
gli
atomi
di
una
molecola.
Di qui a comprendere, come già sopra accennato, che il Big-Bang è stato generato
da un puntino con energia praticamente infinita, dalla cui sua esplosione sono
emerse le particelle elementari da Noi definite con i termini di Quark ed Elettroni.
Probabilmente nei primi secondi di vita dell'universo esistevano Spin con spirale
destra e con spirale sinistra; dopo un primo annichilimento tra spirali destre e
spirali sinistre, evidentemente ve ne erano casualmente più di sinistra, ed ecco
perché Spin, Galassie ed Universo, con ogni probabilità, ruotano tutti in senso
antiorario.
I tre Quark che compongono il Protone che noi usiamo a definire di carica
positiva, stanno bene insieme in quanto hanno delle frequenze di vibrazioni
"consonanti" tra di loro, la quale consonanza è responsabile e/o permette la loro
reciproca attrazione.
Per meglio percepire con i nostri sensi questa situazione, potremmo immaginare
che i tre Quark del Protone hanno le stesse relazioni di intervalli in Hz di
vibrazioni, che esistono tra le tre note che compongono l'accordo costruito sulla
Tonica della scala di tipo Maggiore musicale ad esempio di Do: Do, Mi, Sol; dalle
quali estrapoliamo in modo proporzionale le nostre frequenze ipotetiche, che
saranno: 6,1x1014 Hz, 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz.
L'elettrone che noi usiamo definire particella elementare di carica negativa, in
realtà è una vibrazione "dissonante" rispetto alle altre tre frequenze sopra citate;
esso potrebbe essere rappresentato dalla nota Fa, e quindi con una frequenza di
8,5x1014 Hz.
Il Neutrone potremmo rappresentarlo come l'accordo minore costruito sulla terza
nota della Nostra scala Maggiore musicale di Do, che è il Mi, e quindi con le note:
Mi, Sol, Si, le quali tradotte nell'ipotesi virtuale sopraccitata diventerebbero:
8,0x1014
Hz,
9,5x1014
Hz,
11,5x1014
Hz.
Da notare infine che questo discorso di intervalli virtuali, utilizzando la Nostra
scala Maggiore musicale, si può ripetere esattamente utilizzando la scala dei
colori.
Ancora un altro aspetto Scientifico di grande importanza per lo sviluppo del
nostro Progetto di Ricerca, sta nello studio dei fenomeni Elettromagnetici.
A tal proposito è importante ricordare che prima dell'arrivo di Einstein con la sua
equazione sulla Relatività, agli inizi del novecento; nella seconda metà
dell'ottocento, il Fisico Americano James Clark Maxwell, studiando i fenomeni
Fisici sull'Elettromagnetismo, giunse alla conclusione che ciò che Noi definiamo
come Energia radiante (luce), in realtà essa è costituita da onde
Elettromagnetiche che si propagano anche nel vuoto ad una velocità prossima ai
300.000 Km/sec. definita poi come velocità della luce.
I parametri utili per definire le caratteristiche delle onde Elettromagnetiche sono:
1)Lunghezza d'onda, "L", rappresenta la distanza tra due creste d'onda, tale
misura si esprime in multipli o sottomultipli del metro.
2)Ampiezza d'onda, "A", rappresenta l'altezza della cresta dell'onda rispetto l'asse
di propagazione.
3)Periodo,"T", rappresenta l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio di
due onde successive per lo stesso punto nello spazio.
4)Costante velocità di propagazione nel vuoto,"C", viene rappresentata dalla
velocità della luce di 300.000 Km/sec.
5)Frequenza,"Y", rappresenta il numero di onde che passano per un dato punto
fisso nello spazio nell'unità di tempo; l'unità di misura per tale grandezza è
l'Hertz, (Hz), che corrisponde ad un numero di cicli al secondo.
6)Energia dell'onda, "E", secondo la teoria di Maxwell, risulta proporzionale al
quadrato dell'Ampiezza dell'onda, ossia:
E = C x A2
L'insieme di tutte le possibili radiazioni elettromagnetiche, costituisce lo:
"Spettro Elettromagnetico"
"Onde Radio" "Microonde" "Infrarosso" "Visibile" "Ultravioletto" "Raggi X"
"Raggi Gamma"
3x104Hz - 3x108Hz - 3x1012Hz - 3x1014Hz - 3x1015Hz - 3x1017Hz 3x1019Hz -3x1021Hz
Notiamo che: analizzando l'equazione prima esposta "dell'inverso del quadrato", e
l'equazione di Maxwell, sull'Energia "E" dell'onda Elettromagnetica; esiste una
relazione tra le due equazioni, visualizzabile con l'esempio: con il raddoppio della
distanza "R" dal punto di emissione di una Forza "F", tale Forza si riduce di un
quarto; che possiamo riequilibrare raddoppiando l'Ampiezza "A" dell'onda della
Forza Elettromagnetica presa in esame.
Andiamo ora a dare ora una breve e sommaria lettura dentro ai nostri
concetti di Energia che Noi utilizziamo per far funzionare tutte la nostra
Tecnologia. Prendiamo ad esempio quella elettrica; ne risulta che tale concetto
rappresenta delle differenze di potenziale (squilibrio tra numero di protoni ed
elettroni all'interno di un Atomo), che Noi uomini creiamo artificialmente con vari
metodi, e che per distinguerle usiamo a definirle di segno positivo e negativo; che
poi noi utilizziamo nel loro passaggio per riequilibrarsi, per far girare motori
accendere
lampadine,
scaldare
resistenze
ecc.
ecc.
L'altro tipo di energia di cui Noi facciamo grande uso è il calore, il quale
rappresenta l'energia cinetica della massa presa in considerazione, in pratica la
velocità con cui girano le proprie particelle, (lo zero assoluto, - 273,14 gradi
centigradi, rappresenta lo stato delle particelle della materia quando sono ferme
assolutamente). Il calore noi solitamente lo otteniamo tramite una reazione di tipo
chimico da Noi definita con il termine di combustione, che poi utilizziamo o
direttamente per scaldarci, o tramite altri passaggi per ottenere ancora altri tipi di
energia come quella meccanica, elettrica ecc.
Gira e rigira, sono passati millenni da quando l'uomo delle caverne imparò a
mettere il fuoco al Suo servizio, e Noi con tutte le arie che ci diamo, se togliamo la
combustione dalla Nostra vita Tecnologica sulla Terra, si ferma TUTTO!!!!!!
Purtroppo le Tecnologie oggi a nostra disposizione per ottenere Energia, utilizzano
ancora troppi passaggi; prendiamo ad esempio l'Automobile, l'energia derivata
dalla combustione della benzina che noi riusciamo ad utilizzare per il movimento
dell'autoveicolo, nei migliori motori a combustione interna moderni, riesce ad
arrivare ad un rendimento di circa il 15%; il resto lo buttiamo via in calore, attriti
ecc. Le forme per produrre energia con meno passaggi, sono quelle forme così
dette di nicchia come il: Solare, Eolico, Celle a combustibile ecc.
Questo nostro modo di concepire l'Energia purtroppo si discosta di molto su ciò
che nella realtà essa rappresenta, che è l'essenza dell'Universo stesso; il quale è
un sistema perfettamente equilibrato tra "Spin" che rappresentano la Massa, e
"Spin" che rappresentano le Forze; il quale si sviluppa su vari livelli di Dimensioni
o Armonici superiori, dalla più pesante da Noi qui sperimentata sulla Terra; a
quelle più fini che portano con se tutta la memoria dell'Armonica pesante di base.
Le dimensioni superiori essendo molto più leggere e sensibili, non risentono della
Forza, e quindi sono libere di espandersi in tutte le direzioni, anche fuori dalla
condizione Tempo; sulla Terra esse sono "imprigionate" con Noi nella nostra
condizione di vita primordiale.
Ricordiamo a tal proposito, che in tutte le esperienze di "pre - morte", i ritornati in
vita, raccontano tutti la stessa storia: prima vedono il loro corpo inerte senza vita
dal di fuori come spettatori, e se ne meravigliano anche; poi vengono come
risucchiati in un tunnel con i colori dell'arcobaleno che li trasporta verso una
nuova situazione, caratterizzata da una "luce" nuova, bella, pulita, e candida, con
uno splendore che non li abbaglia, ma che li avvolge in un senso di distensione e
di
gioia
immensi,
mai
prima
provati
su
questa
Terra.
Al di là del tunnel ad attenderli ci sono i Loro "morti", che danno a Loro il
benvenuto nella nuova dimensione, e cominciano a spiegargli con molta
gentilezza, dolcezza e calma dove sono arrivati.
Ad un certo punto, si sentono come risucchiati all'indietro, per essere
brutalmente riportati dentro al loro vecchio corpo; questo fatto viene sempre
descritto come una situazione non piacevole, anzi di disturbo, che fa dire a Tutti:
"stavo così bene dove ero, perché mi avete richiamato di qui in questo mio vecchio
corpo, potevate lasciarmi stare dove ero!!!!!"
Onde poter meglio comprendere tali fenomeni, dovremo prima o poi uscire dalla
nostra primordiale logica di vita ancora esistente sul nostro pianeta Terra; in
quanto oltre che rendere pochissimo sia dal punto di vista energetico che
filosofico di vita; tende a danneggiare fortemente la natura in cui siamo immersi,
e quindi anche ed in primo luogo la nostra qualità della vita su questa Terra.
Tale sistema di vita, come tanti altri sistemi già in passato sperimentati
dall'uomo, è destinato anche Lui prima o poi ad implodere su stesso, per vari
motivi tecnologici e filosofici, tra cui non ultimo l'esaurimento delle scorte di
combustibili fossili, ed il degrado dell'ecosistema in cui viviamo e che ha
impiegato molti milioni di anni per formarsi.
Tutta questa lunga e tortuosa passeggiata nei principi base che reggono le nostre
attuali conoscenze scientifiche, è stata fatta allo scopo di chiarire le basi stesse su
cui si regge la via Scientifica e Tecnologica indicata su questa Nota Tecnica; che
sarà quella di "spillare" energia direttamente dall' impasto Energetico (Massa e
Forze), di cui sarà composto tutto il nostro mezzo innovativo di trasporto;
utilizzando il fenomeno delle Masse critiche a rilascio controllato, da innescare
tramite frequenze sub-soniche, onde ottenere emissione di Energia sottoforma di
Neutrini e/o sottoforma di Energia di campo Elettromagnetico, agendo
unicamente sull'Ampiezza d'onda Elettromagnetica "A", e lasciando sempre
invariate assolutamente le varie Frequenze presenti in tutta la zona di nostro
interesse.
In base ai risultati che emergeranno dall'espletamento dalla prima parte del
nostro Progetto di Ricerca, prenderanno corpo le varie ipotesi costruttive degli
elementi che dovranno andare a comporre il mezzo di trasporto innovativo; e
quindi la soluzione costruttiva del mezzo di trasporto con gli elementi risonatori,
presa in esame dalla presente Nota Tecnica rappresentata nelle Fig. 1,2,3; non
può che essere per il momento, una pura proposta di concetto molto illustrativa.
In tale proposta illustrativa presa in esame in questa Nota Tecnica, al centro del
nostro mezzo di trasporto vediamo un sistema di Cristalli rotanti, costruiti con
delle "punte tangenziali", con la funzione di induttori di forza di rotazione; i tre
cristalli periferici disposti a 120° attorno all' asse centrale, drogati con ioni
Negativi, avranno funzioni, di induttori di campo in ampiezza di onde
elettromagnetiche nei confronti del cristallo centrale drogato con ioni di segno
Positivo; il quale invece avrà funzioni di memoria centrale per il colloquio ed il
controllo di tutto il mezzo innovativo di trasporto, ed anche di induttore di campo
nei confronti di tutta la struttura del mezzo di trasporto tramite la funzione di
trasduttore da onde elettromagnetiche a onde subsoniche (inferiori ai 50 Hz). Tali
onde avranno il compito di andare ad interferire in fase e in ampiezza con le
frequenze caratteriste dei cristalli, cambiando la soglia energetica e/o di coesione
molecolare di tutto il sistema risonante. Questo fatto causerà la liberazione
dell'Energia in eccesso, in quanto che il materiale "vibrando" tenderà a perdere
elettroni, e quindi per stabilizzarsi emetterà Energia, che si potrà sfruttare
solamente se si riuscirà avere un buon controllo del sistema di criticità, facendo
collassare nella struttura cristallina una quantità diluita e controllata nel tempo
di atomi, e quindi di conseguenza anche di molecole.
Il fenomeno di "criticità controllata", si ripete nel nostro corpo nei muscoli, i quali
funzionano a tutto o niente, e quindi ogni singola fibra viene contratta o meno;
alla fine la somma delle quantità di fibre contratte, equivale alla quantità di
energia muscolare applicata alla leva, che corrisponde al nostro sistema osseo.
Spiegato in maniera più semplice il progetto consiste nel far ruotare un motore
fatto di cristalli in un campo sonoro, anche se non udibile; allo stesso modo che
un motore elettrico ruota in un campo magnetico.
Tale fenomeno, (simile a quello dei Fotomoltiplicatori), in base all' intensità di
esercizio nel tempo, porterà ad una diminuzione di massa dell'oggetto risonatore
stesso, in quanto "esso si dovrà consumare" per liberare elettroni, e quindi
arrivare anche ad un cambiamento di stato del materiale stesso.
Per meglio capire tale fenomeno, potremmo immaginare che le molecole si
presentino come galassie e/o sistemi solari nell'Universo; e che il nostro obiettivo
sia quello di far collassare solamente alcune stelle programmate da Noi
nell'Universo, facendo si che la Loro massa diventi estremamente piccola, con la
conseguente emissione di Energia sotto forma ad esempio di neutrini.
Questo fenomeno, definito con il termine di collassamento controllato, è possibile
studiarlo e ottenerlo, come sopra già accennato, utilizzando appunto frequenze
subsoniche
come
sistema
di
innesco
della
massa
critica.
La scelta progettuale di differenza di segno tra gli elementi risonatori, è dettata
dalla necessità di avere a disposizione un mezzo atto ad innescare il "loop"
risonatore; la scelta progettuale di struttura Cristallina come morfologia
costruttiva della molecola dei risonatori, è invece dettata dalla necessità di avere
a disposizione un materiale costituito da molecole morfologicamente regolari, al
fine di ottenere una risposta uniforme, regolare, modulare e quindi controllabile
nei
confronti
del
fenomeno
della
soglia
critica
di
Risonanza.
La Tecnologia moderna ormai conosce a fondo le tecniche di crescita in
laboratorio di cristalli con struttura molecolare individuale "flessibile"; in quanto
esse sono ormai utilizzate già da tempo in diversi campi tipo: schermi vari per
computer e Tv, micro - chirurgia, telecomunicazioni, solare fotovoltaico, robotica,
ecc. ecc.
La scoperta delle proprietà liquido-cristalline possedute da alcuni composti
organici va fatta risalire agli ultimi anni del secolo scorso, grazie agli studi del
botanico Austriaco Reinitzer, il quale mentre maneggiava il "benzoato di
colesterine" si rese conto che la sostanza pareva presentare due distinti punti di
fusione, con formazione dapprima di una fase liquida piuttosto opalescente che
successivamente diventava perfettamente limpida a più alta temperatura. Si
ritenne quindi che lo stato intermedio non fosse altro che una nuova fase della
materia ove, in condizioni di fluidità tipiche dello stato liquido, vi fosse un grado
di ordine molecolare che ricordava in qualche modo quello dei solidi cristallini.
Proprio a causa delle caratteristiche intermedie tra quelle dei liquidi e quelle dei
cristalli la nuova fase venne denominata liquido-cristallina. In un solido
cristallino le molecole mostrano un alto grado di ordine sia posizionale che
orientazionale, con pochissimi gradi di libertà traslazionali. In un liquido, al
contrario, le molecole non hanno alcun ordine particolare e possiedono ampia
libertà di movimento. Le molecole di un cristallo liquido si collocano invece in una
posizione intermedia, conservando una certa libertà traslazionale pur con la
tendenza ad assumere posizioni ed orientazioni preferenziali.
Un altro grande passo in avanti in questo campo avvenne quando negli anni
Ottanta, per la prima volta ci si è resi conto che in un polimero si potevano
contemporaneamente avere sia le caratteristiche meccaniche proprie della
plastica, e sia le caratteristiche elettriche dei metalli e altri conduttori. Per i
chimici si aprì un "nuovo mondo", ed immediatamente cominciarono gli studi per
comprendere le proprietà di questi "polimeri conduttori", in modo da verificare se
fosse possibile progettare nuovi materiali con performance migliori dal punto di
vista della conducibilità dei vari metalli in uso.
A tal proposito osservando le molecole organiche, ovvero molecole in cui è
presente il carbonio, elemento molto versatile per la stabilità dei legami; esse
appaiono molto interessanti per la possibilità di creare isomeri, e cioè molecole
che, pur avendo la medesima formula chimica hanno una diversa collocazione
spaziale degli elementi coinvolti.
Negli isomeri gli atomi si divertono a "giocare ai 4 cantoni", sono sempre gli stessi
per tipologia e quantità ma la loro diversa posizione all'interno della molecola
produce risultati incredibilmente differenti; pensate alla differenza che passa tra
il diamante e la grafite, eppure sempre di carbonio si tratta.
Un altro aspetto importante in questo campo, è che le molecole si possono
"costruire a tavolino", il che significa: progettare con estrema precisione le
molecole in funzione del compito che dovranno assolvere.
Nel nostro caso dovremo "progettare a tavolino", e quindi sperimentare nuove
strutture cristalline, nelle quali si possa programmare un "collassamento"
modulare di Atomi, e quindi molecole, sotto l'azione dei nostri elementi risonatori.
Proseguendo ad analizzare le specifiche costruttive che dovranno essere prese in
esame nella progettazione del nostro mezzo di trasporto innovativo; una di queste
è rappresentata dal fatto che l'equipaggio ed i passeggeri dovranno poter
usufruire sempre di una attrazione di gravità verso il pavimento del velivolo simile
a quella esistente sulla Terra, da Noi definita con l'unità di misura a livello del
mare di 1 G; dove il nostro corpo è nato ed è abituato a vivere.
Per ottenere tale effetto, come illustrato nelle Figure 1 e 3, dovremo agire sullo
spostamento del punto focale del loop energetico, rispetto il baricentro del veicolo
di trasporto.
Tale aspetto varierà in riferimento alla Legge di Fisica sopra esposta "dell'inverso
del quadrato", e quindi varierà a seconda della distanza che si troverà a spostarsi
il nostro veicolo di trasposto rispetto alla superficie del nostro Pianeta Terra, e/o
alle varie fonti di attrazione di gravità di cui il mezzo di trasporto potrà risentire in
base
ai
punti
in
cui
si
troverà
a
viaggiare
nello
spazio.
Nella Fig. 3, viene considerato un mezzo di trasporto propulso da un campo "G",
in condizioni di galleggiamento; noteremo che il punto focale della sorgente
puntiforme ad onde elettromagnetiche si forma ad una certa distanza "R" al di
sopra
dell'
asse
baricentrico
del
veicolo
di
trasporto.
Supponiamo anche che il veicolo abbia una forza contrastante di 1 "G" verso il
punto focale per controbilanciare il campo gravitazionale della Terra.
Di conseguenza in base alla equazione sopra esposta dell'inverso del quadrato,
avremo che le diverse parti del veicolo di trasporto saranno sottoposte a più o
meno 1 "G", e che comunque la grandezza di tale differenza dipenderà dalla
distanza del punto focale della sorgente Energetica, all'asse baricentrico del
veicolo di trasporto.
Quando il punto focale si trovasse nelle vicinanze del veicolo di trasporto, la
differenza di accelerazione sarebbe più grande, tanto che due corpi umani situati
uno in cima e l'altro in fondo al veicolo di trasporto, sarebbero soggetti ad effetti
di accelerazione diversi.
Otterremo quindi in queste condizioni che l'uomo situato sul pavimento di fondo
del veicolo di trasporto sarà sottoposto ad una forza attrattiva gravitazionale di
circa 1/2 "G" verso il basso dovuta all'attrazione Terrestre; ed invece l'uomo
situato eventualmente sopra l'asse baricentrico del veicolo di trasporto, sarà
sottoposto ad una forza attrattiva di circa 1/2 "G" verso il soffitto del veicolo di
trasporto; di qui la deduzione che pilota e passeggeri del nostro innovativo veicolo
di trasporto dovranno sostare sul fondo del veicolo, meglio nella posizione
sdraiati, onde avere su tutto il corpo la stessa influenza di forza gravitazionale.
Giocando sull' equilibrio tra punto focale e centro di gravità, in base alle forze
esterne agenti sul mezzo di trasporto, si potrà ottenere: galleggiamento o
movimento nella direzione e velocità prestabilite; naturalmente tutto questo potrà
essere programmato sul "computer" di bordo, che come abbiamo già visto prima è
composto da tutta la struttura del veicolo stesso di trasporto; il quale in base ad
un programma prestabilito , ed alle variabili che man mano si presenteranno
durante il programma di viaggio, provvederà in automatico ad apportare le dovute
correzioni alle variabili stesse del sistema di viaggio, onde ottemperare al
programma di spostamento prestabilito dal pilota, mantenendo anche inalterate
le condizioni ottimali di "confort" di viaggio per il pilota ed i viaggiatori.
Come sopra già accennato, tutta la struttura portante del nostro mezzo di
trasporto innovativo, ivi compresi i Cristalli rotanti, avrà la stessa struttura
morfologica Cristallina; e quindi avrà anche funzioni di "computer" di bordo,
direttamente programmato e connesso con i Piloti.
Ogni mezzo di trasporto sarà quindi personalizzato sul DNA del Pilota o dei Piloti,
e nessun altro individuo potrà avere accesso al pilotaggio di tale mezzo, una volta
codificata la struttura del Mezzo con il DNA del Pilota o dei Piloti.
Per quanto riguarda la ricostruzione di un ambiente adatto alla nostra vita
biologica all'interno del mezzo di trasporto; le specifiche costruttive dovranno
tenere anche conto del fatto che durante i viaggi lunghi nello spazio il nostro
corpo biologico, viaggiando a velocità prossime a quella della luce, e/o anche
superiori, in quanto ormai è scientificamente dimostrato che tale limite è
ampiamente superabile, prendendo delle "scorciatoie"; avrà una tendenza ad
invecchiare meno velocemente, rispetto alla situazione Terra.
A tal proposito è necessario a questo punto ricollegarci alle scoperte scientifiche
fatte da uomini di Scienza, tipo: Einstein, Aspect , Bohm; dove si evince il fatto
che la nostra massa quando viene elevata alla Sua soglia di equivalenza
energetica, (passando dentro un mini Buco Nero), senza creare disordine
all'interno della Massa stessa, come avviene quando per ottenere energia
utilizziamo mezzi come la combustione chimica ecc.; tale Massa, (nel nostro caso
il mezzo di trasporto compreso di viaggiatori e piloti), esce dalla condizione
indicata dal cono di Einstein regolato dalla Sua famosa equazione E = m x c2 ,
per entrare nella zona indicata come "altrove", dove l'entità energetica derivata
dalla massa conserva tutta la Sua esperienza e quindi memoria, fuori dalle
condizioni Tempo e Forze.
Questo ultimo aspetto Scientifico, qui solo accennato, non rientra ancora nelle
finalità del presente Progetto di Ricerca, che comunque con il Suo eventuale
espletamento ne aprirà le strade per arrivare alla Sua eventuale dimostrabilità.
Educatore specializzato mediatore Feuerstein
http://www.dydnaturalbirth.it/educatore/articolo6.html
La coscienza come realtà virtuale dell'Io Cronologia articolo27 maggio 2010 Storia dell'articoloChiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:18. DI THOMAS METZINGER Thomas
Metzinger, classe 1958, è considerato il più famoso rappresentante europeo della filosofia della mente. Ha
studiato filosofia, etnologia e teologia e dal 2000 è professore di filosofia teoretica alla Johannes
Gutenberg-Universität. Il brano che segue è tratto da Il tunnel dell'io ( Il Sole 24 Ore - leggi su null
La coscienza come realtà virtuale dell'Io
THOMAS METZINGER
Thomas Metzinger, classe 1958, è considerato il più famoso rappresentante europeo della filosofia della mente. Ha
studiato filosofia, etnologia e teologia e dal 2000 è professore di filosofia teoretica alla Johannes Gutenberg-Universität.
Il brano che segue è tratto da Il tunnel dell'io (Raffaello Cortina)
--------La storia della filosofia insegna che le metafore tecnologiche hanno notevoli limiti; ciononostante, quella della realtà
virtuale è una metafora utile. La realtà virtuale della natura è l'esperienza cosciente, un modello del mondo sviluppato in
tempo reale che può essere considerato nei termini di una simulazione online perennemente attiva, tale da permettere
agli organismi di agire e di interagire. Milioni di anni fa, la realtà virtuale della natura realizzò ciò che oggi gli ingegneri
informativi si sforzano ancora di ottenere: le proprietà fenomeniche della "presenza" e del "pieno coinvolgimento". Da un
punto di vita ingegneristico, la creazione di ambienti virtuali solleva sofisticati problemi di design delle interfacce; dove
un'interfaccia virtuale è un sistema di trasduttori, di processori di segnale, di hardware e di software. Tale sistema crea
un mezzo interattivo che convoglia l'informazione verso i sensi dell'utente, monitorando di continuo il suo comportamento
e utilizzandolo per aggiornare e manipolare l'ambiente virtuale. Anche l'esperienza cosciente è un'interfaccia, ossia un
perfetto e invisibile mezzo interno che permette all'organismo di interagire in maniera flessibile con se stesso. È uno
strumento di controllo. Funziona creando un'interfaccia interna dell'utente; una realtà "come se", ossia virtuale. Filtra
informazioni, ha una banda larga, è non ambiguo e affidabile e genera un senso di presenza. Cosa più importante,
genera anche un senso del sé. Il modello del sé è abbastanza simile al puntatore del mouse che vedete sul desktop del
vostro computer; oppure alla freccetta rossa nelle cartine della metropolitana che vi dice: «Voi siete qui». Vi colloca al
centro dello spazio comportamentale, del modello del mondo che voi esperite coscientemente, della vostra privata realtà
virtuale. L'io è una parte speciale di questa realtà virtuale. Generando un'immagine interna del l'organismo nella sua
interezza, gli consente di entrare in possesso del proprio hardware. È la risposta dell'evoluzione al bisogno di spiegare a
se stessi le proprie azioni interne e quelle esterne, predicendo il comportamento e monitorando le proprietà critiche del
sistema.
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-05-27/coscienza-come-realtavirtuale-081800.shtml
Recensione
Il Tunnel dell’io. Scienza della mente e mito del soggetto
Thomas
Metzinger Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010 Matteo Baccarini* [email protected] “Ogni teoria che
compia progressi è destinata originariamente a essere inizialmente controintuitiva”, avvertiva il filosofo
Daniel Dennett. Proprio da questa riflessione prende idealmente le mosse Thomas Metzinger – nel suo Il
tunnel dell’io – per raccogliere la sfida della coscienza, cercando di riproporre il problema in modo da
renderlo accessibile anche a un pubblico di non specialisti. Una scelta simile non deve stupire, poiché si
tratta di un interrogativo che tutti, prima o poi, ci siamo posti almeno una volta nella nostra vita. Ognuno di
noi infatti ha cercato almeno una volta, non necessariamente ricorrendo a termini tecnici, di capire che
cos’è quella cosa che – affidandoci al senso comune – chiamiamo “sé”, o di capire che cosa possa significare
attribuire a qualcuno la qualifica di soggetto. Si tratta senza ombra di dubbio di domande che sono state e
stanno tutt’oggi al centro di molti dibattiti scientifici e filosofici, ma che al tempo stesso – e è sicuramente
questa la tesi portante di questo libro – poste così sono destinate a rimanere irrisolte. Nessuno infatti, a
ben vedere, “è mai stato o ha avuto un sé” – come si dice all’inizio dell’Introduzione – e l’unico modo in cui
possiamo parlare di soggetto è paragonandolo a un mito – come recita invece il sottotitolo di questo libro.
Si tratta, però, di un’assunzione che va motivata e non semplicemente postulata, in qua nto del tutto
opposta alla nostra esperienza comune. Nel momento stesso in cui ammettiamo di stare provando
un’esperienza cosciente, ammettiamo implicitamente anche l’esistenza di un qualche cosa – che possiamo
chiamare anima spirito o mente, a seconda della tradizione cui facciamo riferimento – capace di provare
esperienze coscienti e soggettive. * Università di Ferrara 236 Humana.Mente – Issue 14 – July 2010 Ben consapevole
della necessità di confrontarsi con argomentazioni di questo genere, Metzinger propone di risolvere la
questione introducendo la metafora del Tunnel dell’io, cercando in questo modo di tracciare un quadro
teorico generale al cui interno poter coniugare i contributi più rilevanti delle scienze cognitive, delle
neuroscienze e delle scienze umane. L’immagine è di chiara, nonché esplicita, derivazione platonica. Come i
prigionieri protagonisti del mito raccontato da Socrate nel libro VII della Repubblica, anche noi, esseri
viventi appartenenti alla specie Homo sapiens, vivremmo in una condizione di immobilità, obbligati a fissare
un muro su cui compaiono delle ombre che noi scambiamo ingenuamente per oggetti reali. Non ci
troviamo più, però, all’interno di una caverna, e la nostra prigionia non si sviluppa più bidimensionalmente
nei confronti di una parete, quanto piuttosto in relazione alle molteplici dimensioni che possono avere
rappresentazione all’interno del nostro sistema nervoso centrale. Di conseguenza, il mondo che noi
ingenuamente consideriamo reale non è altro che una proiezione fenomenica di un mondo estremamente
più ricco e articolato, cui però non possiamo avere accesso a causa della presenza delle pareti del nostro
tunnel. Consapevole del fatto che un ragionamento simile potrebbe essere difficile da accettare, in questo
libro Metzinger si propone di accompagnare il lettore in un tour all’interno del tunnel dell’io, alla scoperta
della sua geografia e della sua struttura. Ne risulta una storia accattivante, scioccante nella sua pars
destruens e a tratti addirittura provocatoria nella sua pars costruens, cui però va attribuito l’indiscutibile
merito dell’onestà intellettuale e della chiarezza cristallina. La ricchezza di questo libro, però, non risiede
solo nel tentativo – peraltro perfettamente riuscito – di descrivere in modo semplice e intuitivo le
caratteristiche proprie del tunnel dell’io, ma anche e soprattutto nell’avere inserito questa teoria della
coscienza all’interno di un contesto concettuale decisamente più ampio e multidisciplinare – grazie anche al
contributo di eminenti neuroscienziati e psicologi del calibro di Singer, Gallese e Hobson – in cui la
riflessione del filosofo si dimostra inestricabilmente legata alla pratica del ricercatore scientifico.
http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2012/11/29/foto/le_grandi_foto_de
l_mese_novembre_2012-1377313/4/#media
http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2011/09/12/foto/le_pi_belle_foto_a
stronomiche_del_2011-509155/1/#media
http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2012/06/19/foto/la_mia_foto_gli_s
catti_dei_lettori_sul_magazine-1100327/1/#media
TELEONOMIA
http://www.antigravity.it/1742004teleonomia.htm
Teleonomia,
2) Morfogenesi autonoma,
3) Invarianza riproduttiva
Con il termine Teleonomia, si definisce il fatto che tutti gli organismi viventi sono
dotati di un progetto conservato nelle loro strutture, e realizzato nelle loro
prestazioni, senza interventi esterni.
Questo fatto potrebbe star a significare che in realtà ogni particella del creato,
Quark ed Elettroni, possiedono una Loro memoria situata nelle Loro Armoniche o
Dimensioni superiori, dando ad ognuna di esse una loro unicità e specificità.
Con il termine di Morfogenesi autonoma, si definisce la "libertà" quasi totale,
verso qualsiasi condizione esterna, con cui si assicura la formazione e la crescita
di tutte le forme di vita; tale meccanismo costituisce la base della Teleonomia, e
garantisce la conservazione e moltiplicazione delle specie viventi.
Con il termine di invarianza riproduttiva, si definisce il fatto che tutti gli esseri
viventi hanno la possibilità congenita di conservare, riprodurre e trasmettere
tutta la memoria della loro evoluzione ai loro posteri.
Comunque anche se tutti gli esseri viventi sono dotati delle sopra citate tre
proprietà, essi sono Tutti sottoposti alla selezione naturale che li sottopone la
"libera concorrenza" della vita stessa. Questi fatti che avvengono per puro "Caso",
comunque vanno ad incidere sull'invarianza della Loro struttura primitiva, e dopo
che avvengono per un certo qual numero di volte, vengono iscritti come mutazioni
in detta struttura primaria, diventando a Loro volta delle "Necessità".
Da questa storia evolutiva, lunga ormai per il nostro Pianeta circa 4 miliardi di
anni, dunque Monod arriva a considerare che la vita è nata per una serie di Casi,
trasformati poi dalla natura in regole di necessità; visione quindi alquanto solo
"tecnico - materialista" del tutto.
Personalmente trovo che il discorso di Monod esaurisce solo in parte la richiesta
di capire da dove arriva la vita e l'uomo; Monod non affronta mai il motivo per cui
tali casi messi in serie hanno prodotto dei sistemi belli ed armonici come le
Balene le Allodole le Farfalle ecc. Il canto di un Fringuello è sempre intonato
rispetto come quello di una Balena e di un Merlo, perché?????
Il titolo "Il caso e la necessità", ad avviso del sottoscritto, potrebbe anche essere
letto in tutt'altro modo: è un caso che c'è stato il Big-Bang? che per caso ha
generato Quark ed Elettroni? che per caso si sono messi insieme con un certo
ordine onde formare i primi Atomi di Idrogeno? i quali per caso accumulandosi e
comprimendosi hanno acceso le prime stelle? le quali per caso dopo aver esaurito
il loro combustibile Idrogeno hanno collassato? e sempre per caso dopo 4 o 5
accensioni di stelle collassate e miscelate con altro idrogeno vagante, con i pezzi
sfuggiti alla loro attrazione hanno cominciato a formare i pianeti? dai quali
sempre e solo per caso ad un certo punto è nata la vita biologica? la quale per
caso nella sua evoluzione ad un certo punto ha scodellato degli strani esseri come
Merli, Allodole, Farfalle, Balene, Tigri, Delfini, Lucciole, Serpenti, Uomini ecc.
ecc.??????
Oppure tutti questi Casi rappresentano la Necessità di esprimere le Leggi semplici
e primordiali che esistono da sempre, e che rappresentano la natura stessa di
quello che Noi uomini usiamo a chiamare con il termine, a mio modesto parere
molto improprio di "Dio", personalmente troverei molto più confacente il termine
di "Coscienza collettiva".
Non per "caso" il grande scienziato Einstein dopo aver enunciato le teorie sulla
Relatività, negli ultimi suoi 20 anni di vita lavorò sulla teoria dei così detti "Campi
unificati", il che rappresentò un tentativo purtroppo non ancora riuscito di
unificazione delle Leggi che in natura regolano le varie forze ivi compresa la forza
di gravità.
A tal proposito, si narra, che gli U.S.A. nell'Ottobre del 1943
fecero
un'importante esperimento, chiamato poi "Effetto Filadelfia", su di un
Cacciatorpediniere completo di tutto il suo equipaggio.
L'esperimento consisteva nel creare un grandissimo campo di energia
elettromagnetica attorno alla nave, onde arrivare a smaterializzare e
rimaterializzare la nave con tutto il suo equipaggio, in un altro luogo.
L'esperimento riuscì, fatto salvo il fatto dei danni inflitti agli uomini a bordo, dove
qualcuno bruciò vivo come messo dentro un forno a micro-onde, e gli altri
sopravvissuti persero tutti il lume dell'intelletto.
L'errore madornale fu nel metodo sperimentale, e non nei contenuti scientifici;
l'esperimento andava condotto in tutt'altro modo, senza coinvolgere gli uomini, e
con esperimenti graduali, onde arrivare a conoscere bene la materia scientifica
nei suoi dettagli, prima di coinvolgere l'uomo direttamente.
Noi uomini da sempre siamo abituati ad analizzare nel dettaglio gli "Effetti" del
mondo "Fisico" in cui siamo immersi; troppi pochi sforzi facciamo per guardare
tutta l'impresa Fisico e Scientifica dal lato opposto, e cioè scoprirne le "Cause",
che ad avviso del sottoscritto sono molto ma molto più interessanti, semplici ed
essenziali della nostra attuale "Fisica".
Per meglio comprendere questo diverso atteggiamento scientifico, tanto per
cominciare come esempio potremo considerare che Massa ed Energia sono in
realtà la stessa cosa vista da due punti diversi di osservazione, ruotati tra di loro
di 90°.
Onde dimostrare questo aspetto della Fisica, proviamo ad immaginare una
superficie piana bidimensionale, la quale se verrà vista perpendicolarmente, la
percepiremo come superficie, paragonabile alla Massa; se senza spostare il nostro
punto di visione faremo ruotare la superficie di 90°, vedremo più solamente una
linea, paragonabile all'Energia.
Potremmo di qui dedurre che la quantità di Energia contenuta in un certo corpo
dotato di Massa, dipende interamente da quanto esso è ruotato attorno al suo
asse Massa / Energia in riferimento ad un dato punto di osservazione.
Dall' equazione sulla Relatività di Einstein si evince dunque il fatto che un
corpo dotato di Massa "X" mentre aumenta la sua velocità nella direzione "Y", la
sua Massa "X" diminuisce direttamente in proporzione alla quantità di moto
impressa nella direzione "Y"; questo evento è dovuto al fatto che la Massa "X" sta
ruotando attorno al suo asse Massa / Energia rispetto al punto di osservazione.
Noi sappiamo anche che sono necessari 9 x 1020 erg di energia per accelerare un
grammo di Massa sino a fargli raggiungere la velocità "quasi" della luce: 300.000
Km / sec., dopodiché sarà inutile aggiungere altra energia per accelerare la
Massa "X" in quanto avendo ruotato l'asse Massa / Energia di 90°, rispetto al
nostro punto di osservazione, a tal punto avremo trasformato completamente la
nostra Massa "X", in Energia.
Dall' equazione affascinante di Einstein E = m x c2, possiamo dedurre quindi che
la massa è una forma "solida" di energia, e l'energia è una forma "spirituale" della
massa.
Queste grandezze astratte, diventano più visibili se per esempio ipotizziamo di
trasformare completamente in Energia un grammo di materia. Con tale ipotetica
trasformazione, applicando l'equazione di Einstein, otterremo un potenziale
equivalente in energia pari a 25.000 megawattora, utili per tenere accese 100
milioni di lampadine da 50 Watt per una lunga serata invernale.
La nostra mente tende a ribellarsi a tale realtà, in quanto che con le nostre
Tecnologie attuali siamo abituati ad avere a che fare con sistemi energetici con
una efficienza bassissima di rendimento, in quanto che per ottenere energia non
agiamo mai direttamente sulle stringhe energetiche, ma ci arriviamo quasi
sempre tramite una lunga serie di passaggi; e poi comunque molti nostri metodi
per passare dall'energia allo spostamento di masse, sono ancora alquanto
primitivi e poco efficienti, come ad esempio la ruota ecc.
Nella realtà osservandoci da vicino, vedremo che le formule per comprendere il
"Tutto" sono poche e semplici; ed inoltre, come già sopra accennato, tutto ciò che
noi percepiamo come Materia e Forze, non sono niente altro che un'enorme
quantità di cariche energetiche che si manifestano sotto forma di onde vibranti; le
quali girano su se stesse come trottole in senso antiorario, con in mezzo a loro
enormi spazi vuoti.
Per visualizzare con i nostri sensi tali vuoti, potremmo immaginare di ingrandire
l'Atomo alle dimensioni di un campo di calcio, e vedremo che il nucleo al centro
avrebbe una dimensione virtuale di una capocchia di uno spillo, e gli elettroni ci
apparirebbero come minuscole onde vibranti che gli girano attorno alla distanza
dei bordi del campo.
Questa bella famigliola di "trottole", a seconda il compito che hanno da svolgere
vengono individuate dai Fisici con delle proprietà definite con il termine di "Spin",
di cui ne conosciamo 4 tipi:
1)Particella di Spin 0, essa appare come un punto e quindi ci appare sempre
uguale da qualsiasi parte che la osserviamo.
2)Particella di Spin 1; essa appare come una freccia, ci appare diversa a seconda
da dove la osserviamo, e tornerà ad assumere lo stesso aspetto solo dopo una
rivoluzione di 360°.
3)Particella di Spin 2, essa appare come una freccia a due punte, una a ciascuna
estremità, essa tornerà ad avere lo stesso aspetto solo dopo una semi rivoluzione
di 180°.
4)Particella di Spin 3, e/o maggiore di 3, esse torneranno ad avere lo stesso
aspetto solamente dopo una semi rivoluzione ancora più parziale di 180°.
5)Particella di Spin 1/2, o semi intero, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto
solo dopo due rivoluzioni complete di 360°.
La Fisica moderna poi di tutte le particelle costituenti l'Universo da Noi
conosciuto ad oggi, Massa e/o Energia e Forze, e sopra individuate con le
proprietà Spin; le raggruppa in due grandi famiglie di vibrazioni e/o energia
cosmica:
A)Particelle di Spin 1/2, rappresentanti di tutta la Massa e/o Energia.
B)Particelle di Spin 0,1,2,3, rappresentanti di tutte le Forze.
Dalle sopra citate descrizioni, deduciamo che le particelle di Spin 0,1,2,3
insieme alle particelle di Spin 1/2, nella realtà sono tutti vortici energetici di
uguale natura, essi si differenziano per le diverse funzioni che vanno a svolgere e
che rispondono ad una domanda essenzialmente di tipo Filosofico, che è: "cosa
c'era prima del Big-Bang".
Personalmente, come già anche citato nella Premessa, una risposta il sottoscritto
ce l'ha: "prima del Big-Bang, c'era L'Armonia e l'Amore della Coscienza collettiva,
la quale si è resa manifesta in un gesto di Amore creativo, entrando in
"Risonanza" su se stessa, sino ad arrivare ad un punto con una densità
energetica infinita, il quale esplodendo ha generato la dimensione dell'Armonica
pesante rappresentata da Massa, Energia, Tempo; con avviluppate attorno le altre
7 dimensioni Armoniche più leggere".
L'Armonia musicale, che tanto piace a molti esseri viventi, nella realtà non è
un'invenzione di nessun essere vivente; essa corrisponde per il nostro cervello a
segnali elettrici, che gli arrivano trasdotti dal nostro orecchio da onde acustiche
suddivise per intervalli, i quali potrebbero corrispondere esattamente alle regole
delle relazioni Armoniche primordiali equivalenti alla natura stessa della
Coscienza collettiva.
Noi troppo spesso per la nostra superbia, ed per il nostro enorme ego, non
guardiamo da vicino ciò che siamo; ci fa molto più piacere gonfiarci le penne
come dei pavoni, e riempire lavagne e libri di formule che se ridotte all'essenza
primordiale diventerebbero di una semplicità disarmante, come semplice, umile
ed armoniosa è la Coscienza collettiva che ha dato il via a questa bellissima,
affascinante, e gioiosa "Grande giostra" che è la vita.
Questo concetto di complicare la Fisica che ci circonda, possiamo anche
vederlo come se volessimo analizzare matematicamente ogni battuta di un'Opera
musicale di Mozart o di altri compositori; ogni grande opera è riconducibile alla
scala Maggiore musicale, od alla sua corrispondente minore una sesta sopra, od
una terza sotto.
Un altro aspetto della Fisica molto importante da tenere sempre presente
nella nostra Ricerca, è la "Equazione dell'inverso del quadrato": da intendersi
come Legge che regola la quantità di forza in riferimento dalla distanza
dell'oggetto dal punto di emissione della forza, esempio: se ad una distanza di due
metri un oggetto con massa "A" risente di una forza di attrazione ad esempio di
gravità di 4 Kg. rispetto al punto "B"; alla distanza di 4 metri la forza di gravità
per l'oggetto di massa "A" rispetto il punto "B", l'attrazione di gravità sarà di 1Kg.
In sostanza la Legge dice: se si raddoppia la distanza la forza si riduce di un
quarto, se si dimezza la distanza la forza risulta quadruplicata, e se provassimo
applicare tale regola alle tre Forze principali, che la nostra Fisica attuale usa a
catalogare in: nucleare, elettromagnetica, e gravitazionale, vedremo che esse
rispondono allo stesso modo all'equazione:
R12 x F1
F2 = -----------R22
F2 = Forza alla distanza più lontana dal punto focale di riferimento.
F1 = Forza alla distanza più vicina dal punto focale di riferimento.
R2 = Distanza più lontana dal punto focale di riferimento.
R1 = Distanza più vicina dal punto focale di riferimento.
Per meglio visualizzare tale concetto, potremmo immaginare che ogni particella
del creato è collegata con tutte le altre con una serie di elastici sempre della
stessa grandezza, che fungono anche da cavi telefonici; da cui ne deriva che
quanto più le particelle sono vicine tanto più l'elastico è forte, tanto più l'altra
particella è distante, secondo l'equazione dell'inverso del quadrato, l'elastico
diventa sempre più sottile e debole; tale concetto assolutamente virtuale ci porta
a vedere che il campo di Forza che tiene insieme i tre Quark che compongono sia
il Protone che il Neutrone, essendo essi praticamente a distanza 0 tra di Loro, ne
risulta che è di una intensità enorme, solamente paragonabile alla Forza totale
che tiene insieme tutto l'Universo; e la forza Nucleare che tiene insieme Protoni e
Neutroni è di circa un milione di volte superiore alla forza Elettromagnetica che
tiene insieme gli atomi di una molecola.
Di qui a comprendere, come già sopra accennato, che il Big-Bang è stato generato
da un puntino con energia praticamente infinita, dalla cui sua esplosione sono
emerse le particelle elementari da Noi definite con i termini di Quark ed Elettroni.
Probabilmente nei primi secondi di vita dell'universo esistevano Spin con spirale
destra e con spirale sinistra; dopo un primo annichilimento tra spirali destre e
spirali sinistre, evidentemente ve ne erano casualmente più di sinistra, ed ecco
perché Spin, Galassie ed Universo, con ogni probabilità, ruotano tutti in senso
antiorario.
I tre Quark che compongono il Protone che noi usiamo a definire di carica
positiva, stanno bene insieme in quanto hanno delle frequenze di vibrazioni
"consonanti" tra di loro, la quale consonanza è responsabile e/o permette la loro
reciproca attrazione.
Per meglio percepire con i nostri sensi questa situazione, potremmo immaginare
che i tre Quark del Protone hanno le stesse relazioni di intervalli in Hz di
vibrazioni, che esistono tra le tre note che compongono l'accordo costruito sulla
Tonica della scala di tipo Maggiore musicale ad esempio di Do: Do, Mi, Sol; dalle
quali estrapoliamo in modo proporzionale le nostre frequenze ipotetiche, che
saranno: 6,1x1014 Hz, 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz.
L'elettrone che noi usiamo definire particella elementare di carica negativa, in
realtà è una vibrazione "dissonante" rispetto alle altre tre frequenze sopra citate;
esso potrebbe essere rappresentato dalla nota Fa, e quindi con una frequenza di
8,5x1014 Hz.
Il Neutrone potremmo rappresentarlo come l'accordo minore costruito sulla terza
nota della Nostra scala Maggiore musicale di Do, che è il Mi, e quindi con le note:
Mi, Sol, Si, le quali tradotte nell'ipotesi virtuale sopraccitata diventerebbero:
8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz, 11,5x1014 Hz.
Da notare infine che questo discorso di intervalli virtuali, utilizzando la Nostra
scala Maggiore musicale, si può ripetere esattamente utilizzando la scala dei
colori.
Ancora un altro aspetto Scientifico di grande importanza per lo sviluppo del
nostro Progetto di Ricerca, sta nello studio dei fenomeni Elettromagnetici.
A tal proposito è importante ricordare che prima dell'arrivo di Einstein con la sua
equazione sulla Relatività, agli inizi del novecento; nella seconda metà
dell'ottocento, il Fisico Americano James Clark Maxwell, studiando i fenomeni
Fisici sull'Elettromagnetismo, giunse alla conclusione che ciò che Noi definiamo
come Energia radiante (luce), in realtà essa è costituita da onde
Elettromagnetiche che si propagano anche nel vuoto ad una velocità prossima ai
300.000 Km/sec. definita poi come velocità della luce.
I parametri utili per definire le caratteristiche delle onde Elettromagnetiche sono:
1)Lunghezza d'onda, "L", rappresenta la distanza tra due creste d'onda, tale
misura si esprime in multipli o sottomultipli del metro.
2)Ampiezza d'onda, "A", rappresenta l'altezza della cresta dell'onda rispetto
l'asse di propagazione.
3)Periodo,"T", rappresenta l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio
di due onde successive per lo stesso punto nello spazio.
4)Costante velocità di propagazione nel vuoto,"C", viene rappresentata dalla
velocità della luce di 300.000 Km/sec.
5)Frequenza,"Y", rappresenta il numero di onde che passano per un dato
punto fisso nello spazio nell'unità di tempo; l'unità di misura per tale grandezza è
l'Hertz, (Hz), che corrisponde ad un numero di cicli al secondo.
6)Energia dell'onda, "E", secondo la teoria di Maxwell, risulta proporzionale
al quadrato dell'Ampiezza dell'onda, ossia:
E = C x A2
L'insieme di tutte le possibili radiazioni elettromagnetiche, costituisce lo:
"Spettro Elettromagnetico"
"Onde Radio" "Microonde" "Infrarosso" "Visibile" "Ultravioletto" "Raggi X"
"Raggi Gamma"
3x104Hz - 3x108Hz - 3x1012Hz - 3x1014Hz - 3x1015Hz - 3x1017Hz 3x1019Hz -3x1021Hz
Notiamo che: analizzando l'equazione prima esposta "dell'inverso del quadrato", e
l'equazione di Maxwell, sull'Energia "E" dell'onda Elettromagnetica; esiste una
relazione tra le due equazioni, visualizzabile con l'esempio: con il raddoppio della
distanza "R" dal punto di emissione di una Forza "F", tale Forza si riduce di un
quarto; che possiamo riequilibrare raddoppiando l'Ampiezza "A" dell'onda della
Forza Elettromagnetica presa in esame.
Andiamo ora a dare ora una breve e sommaria lettura dentro ai nostri
concetti di Energia che Noi utilizziamo per far funzionare tutte la nostra
Tecnologia. Prendiamo ad esempio quella elettrica; ne risulta che tale concetto
rappresenta delle differenze di potenziale (squilibrio tra numero di protoni ed
elettroni all'interno di un Atomo), che Noi uomini creiamo artificialmente con vari
metodi, e che per distinguerle usiamo a definirle di segno positivo e negativo; che
poi noi utilizziamo nel loro passaggio per riequilibrarsi, per far girare motori
accendere lampadine, scaldare resistenze ecc. ecc.
L'altro tipo di energia di cui Noi facciamo grande uso è il calore, il quale
rappresenta l'energia cinetica della massa presa in considerazione, in pratica la
velocità con cui girano le proprie particelle, (lo zero assoluto, - 273,14 gradi
centigradi, rappresenta lo stato delle particelle della materia quando sono ferme
assolutamente). Il calore noi solitamente lo otteniamo tramite una reazione di tipo
chimico da Noi definita con il termine di combustione, che poi utilizziamo o
direttamente per scaldarci, o tramite altri passaggi per ottenere ancora altri tipi di
energia come quella meccanica, elettrica ecc.
Gira e rigira, sono passati millenni da quando l'uomo delle caverne imparò a
mettere il fuoco al Suo servizio, e Noi con tutte le arie che ci diamo, se togliamo la
combustione dalla Nostra vita Tecnologica sulla Terra, si ferma TUTTO!!!!!!
Purtroppo le Tecnologie oggi a nostra disposizione per ottenere Energia, utilizzano
ancora troppi passaggi; prendiamo ad esempio l'Automobile, l'energia derivata
dalla combustione della benzina che noi riusciamo ad utilizzare per il movimento
dell'autoveicolo, nei migliori motori a combustione interna moderni, riesce ad
arrivare ad un rendimento di circa il 15%; il resto lo buttiamo via in calore, attriti
ecc. Le forme per produrre energia con meno passaggi, sono quelle forme così
dette di nicchia come il: Solare, Eolico, Celle a combustibile ecc.
Questo nostro modo di concepire l'Energia purtroppo si discosta di molto su ciò
che nella realtà essa rappresenta, che è l'essenza dell'Universo stesso; il quale è
un sistema perfettamente equilibrato tra "Spin" che rappresentano la Massa, e
"Spin" che rappresentano le Forze; il quale si sviluppa su vari livelli di Dimensioni
o Armonici superiori, dalla più pesante da Noi qui sperimentata sulla Terra; a
quelle più fini che portano con se tutta la memoria dell'Armonica pesante di base.
Le dimensioni superiori essendo molto più leggere e sensibili, non risentono della
Forza, e quindi sono libere di espandersi in tutte le direzioni, anche fuori dalla
condizione Tempo; sulla Terra esse sono "imprigionate" con Noi nella nostra
condizione di vita primordiale.
Ricordiamo a tal proposito, che in tutte le esperienze di "pre - morte", i ritornati in
vita, raccontano tutti la stessa storia: prima vedono il loro corpo inerte senza vita
dal di fuori come spettatori, e se ne meravigliano anche; poi vengono come
risucchiati in un tunnel con i colori dell'arcobaleno che li trasporta verso una
nuova situazione, caratterizzata da una "luce" nuova, bella, pulita, e candida, con
uno splendore che non li abbaglia, ma che li avvolge in un senso di distensione e
di gioia immensi, mai prima provati su questa Terra.
Al di là del tunnel ad attenderli ci sono i Loro "morti", che danno a Loro il
benvenuto nella nuova dimensione, e cominciano a spiegargli con molta
gentilezza, dolcezza e calma dove sono arrivati.
Ad un certo punto, si sentono come risucchiati all'indietro, per essere
brutalmente riportati dentro al loro vecchio corpo; questo fatto viene sempre
descritto come una situazione non piacevole, anzi di disturbo, che fa dire a Tutti:
"stavo così bene dove ero, perché mi avete richiamato di qui in questo mio vecchio
corpo, potevate lasciarmi stare dove ero!!!!!"
Onde poter meglio comprendere tali fenomeni, dovremo prima o poi uscire dalla
nostra primordiale logica di vita ancora esistente sul nostro pianeta Terra; in
quanto oltre che rendere pochissimo sia dal punto di vista energetico che
filosofico di vita; tende a danneggiare fortemente la natura in cui siamo immersi,
e quindi anche ed in primo luogo la nostra qualità della vita su questa Terra.
Tale sistema di vita, come tanti altri sistemi già in passato sperimentati
dall'uomo, è destinato anche Lui prima o poi ad implodere su stesso, per vari
motivi tecnologici e filosofici, tra cui non ultimo l'esaurimento delle scorte di
combustibili fossili, ed il degrado dell'ecosistema in cui viviamo e che ha
impiegato molti milioni di anni per formarsi.
Tutta questa lunga e tortuosa passeggiata nei principi base che reggono le nostre
attuali conoscenze scientifiche, è stata fatta allo scopo di chiarire le basi stesse su
cui si regge la via Scientifica e Tecnologica indicata su questa Nota Tecnica; che
sarà quella di "spillare" energia direttamente dall' impasto Energetico (Massa e
Forze), di cui sarà composto tutto il nostro mezzo innovativo di trasporto;
utilizzando il fenomeno delle Masse critiche a rilascio controllato, da innescare
tramite frequenze sub-soniche, onde ottenere emissione di Energia sottoforma di
Neutrini e/o sottoforma di Energia di campo Elettromagnetico, agendo
unicamente sull'Ampiezza d'onda Elettromagnetica "A", e lasciando sempre
invariate assolutamente le varie Frequenze presenti in tutta la zona di nostro
interesse.
In base ai risultati che emergeranno dall'espletamento dalla prima parte del
nostro Progetto di Ricerca, prenderanno corpo le varie ipotesi costruttive degli
elementi che dovranno andare a comporre il mezzo di trasporto innovativo; e
quindi la soluzione costruttiva del mezzo di trasporto con gli elementi risonatori,
presa in esame dalla presente Nota Tecnica rappresentata nelle Fig. 1,2,3; non
può che essere per il momento, una pura proposta di concetto molto illustrativa.
In tale proposta illustrativa presa in esame in questa Nota Tecnica, al centro del
nostro mezzo di trasporto vediamo un sistema di Cristalli rotanti, costruiti con
delle "punte tangenziali", con la funzione di induttori di forza di rotazione; i tre
cristalli periferici disposti a 120° attorno all' asse centrale, drogati con ioni
Negativi, avranno funzioni, di induttori di campo in ampiezza di onde
elettromagnetiche nei confronti del cristallo centrale drogato con ioni di segno
Positivo; il quale invece avrà funzioni di memoria centrale per il colloquio ed il
controllo di tutto il mezzo innovativo di trasporto, ed anche di induttore di campo
nei confronti di tutta la struttura del mezzo di trasporto tramite la funzione di
trasduttore da onde elettromagnetiche a onde subsoniche (inferiori ai 50 Hz). Tali
onde avranno il compito di andare ad interferire in fase e in ampiezza con le
frequenze caratteriste dei cristalli, cambiando la soglia energetica e/o di coesione
molecolare di tutto il sistema risonante. Questo fatto causerà la liberazione
dell'Energia in eccesso, in quanto che il materiale "vibrando" tenderà a perdere
elettroni, e quindi per stabilizzarsi emetterà Energia, che si potrà sfruttare
solamente se si riuscirà avere un buon controllo del sistema di criticità, facendo
collassare nella struttura cristallina una quantità diluita e controllata nel tempo
di atomi, e quindi di conseguenza anche di molecole.
Il fenomeno di "criticità controllata", si ripete nel nostro corpo nei muscoli, i quali
funzionano a tutto o niente, e quindi ogni singola fibra viene contratta o meno;
alla fine la somma delle quantità di fibre contratte, equivale alla quantità di
energia muscolare applicata alla leva, che corrisponde al nostro sistema osseo.
Spiegato in maniera più semplice il progetto consiste nel far ruotare un motore
fatto di cristalli in un campo sonoro, anche se non udibile; allo stesso modo che
un motore elettrico ruota in un campo magnetico.
Tale fenomeno, (simile a quello dei Fotomoltiplicatori), in base all' intensità di
esercizio nel tempo, porterà ad una diminuzione di massa dell'oggetto risonatore
stesso, in quanto "esso si dovrà consumare" per liberare elettroni, e quindi
arrivare anche ad un cambiamento di stato del materiale stesso.
Per meglio capire tale fenomeno, potremmo immaginare che le molecole si
presentino come galassie e/o sistemi solari nell'Universo; e che il nostro obiettivo
sia quello di far collassare
solamente alcune stelle programmate da Noi
nell'Universo, facendo si che la Loro massa diventi estremamente piccola, con la
conseguente emissione di Energia sotto forma ad esempio di neutrini.
Questo fenomeno, definito con il termine di collassamento controllato, è possibile
studiarlo e ottenerlo, come sopra già accennato, utilizzando appunto frequenze
subsoniche come sistema di innesco della massa critica.
La scelta progettuale di differenza di segno tra gli elementi risonatori, è dettata
dalla necessità di avere a disposizione un mezzo atto ad innescare il "loop"
risonatore; la scelta progettuale di struttura Cristallina come morfologia
costruttiva della molecola dei risonatori, è invece dettata dalla necessità di avere
a disposizione un materiale costituito da molecole morfologicamente regolari, al
fine di ottenere una risposta uniforme, regolare, modulare e quindi controllabile
nei confronti del fenomeno della soglia critica di Risonanza.
La Tecnologia moderna ormai conosce a fondo le tecniche di crescita in
laboratorio di cristalli con struttura molecolare individuale "flessibile"; in quanto
esse sono ormai utilizzate già da tempo in diversi campi tipo: schermi vari per
computer e Tv, micro - chirurgia, telecomunicazioni, solare fotovoltaico, robotica,
ecc. ecc.
La scoperta delle proprietà liquido-cristalline possedute da alcuni composti
organici va fatta risalire agli ultimi anni del secolo scorso, grazie agli studi del
botanico Austriaco Reinitzer, il quale mentre maneggiava il "benzoato di
colesterine" si rese conto che la sostanza pareva presentare due distinti punti di
fusione, con formazione dapprima di una fase liquida piuttosto opalescente che
successivamente diventava perfettamente limpida a più alta temperatura. Si
ritenne quindi che lo stato intermedio non fosse altro che una nuova fase della
materia ove, in condizioni di fluidità tipiche dello stato liquido, vi fosse un grado
di ordine molecolare che ricordava in qualche modo quello dei solidi cristallini.
Proprio a causa delle caratteristiche intermedie tra quelle dei liquidi e quelle dei
cristalli la nuova fase venne denominata liquido-cristallina. In un solido
cristallino le molecole mostrano un alto grado di ordine sia posizionale che
orientazionale, con pochissimi gradi di libertà traslazionali. In un liquido, al
contrario, le molecole non hanno alcun ordine particolare e possiedono ampia
libertà di movimento. Le molecole di un cristallo liquido si collocano invece in una
posizione intermedia, conservando una certa libertà traslazionale pur con la
tendenza ad assumere posizioni ed orientazioni preferenziali.
Un altro grande passo in avanti in questo campo avvenne quando negli anni
Ottanta, per la prima volta ci si è resi conto che in un polimero si potevano
contemporaneamente avere sia le caratteristiche meccaniche proprie della
plastica, e sia le caratteristiche elettriche dei metalli e altri conduttori. Per i
chimici si aprì un "nuovo mondo", ed immediatamente cominciarono gli studi per
comprendere le proprietà di questi "polimeri conduttori", in modo da verificare se
fosse possibile progettare nuovi materiali con performance migliori dal punto di
vista della conducibilità dei vari metalli in uso.
A tal proposito osservando le molecole organiche, ovvero molecole in cui è
presente il carbonio, elemento molto versatile per la stabilità dei legami; esse
appaiono molto interessanti per la possibilità di creare isomeri, e cioè molecole
che, pur avendo la medesima formula chimica hanno una diversa collocazione
spaziale degli elementi coinvolti.
Negli isomeri gli atomi si divertono a "giocare ai 4 cantoni", sono sempre gli stessi
per tipologia e quantità ma la loro diversa posizione all'interno della molecola
produce risultati incredibilmente differenti; pensate alla differenza che passa tra
il diamante e la grafite, eppure sempre di carbonio si tratta.
Un altro aspetto importante in questo campo, è che le molecole si possono
"costruire a tavolino", il che significa: progettare con estrema precisione le
molecole in funzione del compito che dovranno assolvere.
Nel nostro caso dovremo "progettare a tavolino", e quindi sperimentare nuove
strutture cristalline, nelle quali si possa programmare un "collassamento"
modulare di Atomi, e quindi molecole, sotto l'azione dei nostri elementi risonatori.
Proseguendo ad analizzare le specifiche costruttive che dovranno essere prese in
esame nella progettazione del nostro mezzo di trasporto innovativo; una di queste
è rappresentata dal fatto che l'equipaggio ed i passeggeri dovranno poter
usufruire sempre di una attrazione di gravità verso il pavimento del velivolo simile
a quella esistente sulla Terra, da Noi definita con l'unità di misura a livello del
mare di 1 G; dove il nostro corpo è nato ed è abituato a vivere.
Per ottenere tale effetto, come illustrato nelle Figure 1 e 3, dovremo agire sullo
spostamento del punto focale del loop energetico, rispetto il baricentro del veicolo
di trasporto.
Tale aspetto varierà in riferimento alla Legge di Fisica sopra esposta "dell'inverso
del quadrato", e quindi varierà a seconda della distanza che si troverà a spostarsi
il nostro veicolo di trasposto rispetto alla superficie del nostro Pianeta Terra, e/o
alle varie fonti di attrazione di gravità di cui il mezzo di trasporto potrà risentire in
base ai punti in cui si troverà a viaggiare nello spazio.
Nella Fig. 3, viene considerato un mezzo di trasporto propulso da un campo "G",
in condizioni di galleggiamento; noteremo che il punto focale della sorgente
puntiforme ad onde elettromagnetiche si forma ad una certa distanza "R" al di
sopra dell' asse baricentrico del veicolo di trasporto.
Supponiamo anche che il veicolo abbia una forza contrastante di 1 "G" verso il
punto focale per controbilanciare il campo gravitazionale della Terra.
Di conseguenza in base alla equazione sopra esposta dell'inverso del quadrato,
avremo che le diverse parti del veicolo di trasporto saranno sottoposte a più o
meno 1 "G", e che comunque la grandezza di tale differenza dipenderà dalla
distanza del punto focale della sorgente Energetica, all'asse baricentrico del
veicolo di trasporto.
Quando il punto focale si trovasse nelle vicinanze del veicolo di trasporto, la
differenza di accelerazione sarebbe più grande, tanto che due corpi umani situati
uno in cima e l'altro in fondo al veicolo di trasporto, sarebbero soggetti ad effetti
di accelerazione diversi.
Otterremo quindi in queste condizioni che l'uomo situato sul pavimento di fondo
del veicolo di trasporto sarà sottoposto ad una forza attrattiva gravitazionale di
circa 1/2 "G" verso il basso dovuta all'attrazione Terrestre; ed invece l'uomo
situato eventualmente sopra l'asse baricentrico del veicolo di trasporto, sarà
sottoposto ad una forza attrattiva di circa 1/2 "G" verso il soffitto del veicolo di
trasporto; di qui la deduzione che pilota e passeggeri del nostro innovativo veicolo
di trasporto dovranno sostare sul fondo del veicolo, meglio nella posizione
sdraiati, onde avere su tutto il corpo la stessa influenza di forza gravitazionale.
Giocando sull' equilibrio tra punto focale e centro di gravità, in base alle forze
esterne agenti sul mezzo di trasporto, si potrà ottenere: galleggiamento o
movimento nella direzione e velocità prestabilite; naturalmente tutto questo potrà
essere programmato sul "computer" di bordo, che come abbiamo già visto prima è
composto da tutta la struttura del veicolo stesso di trasporto; il quale in base ad
un programma prestabilito , ed alle variabili che man mano si presenteranno
durante il programma di viaggio, provvederà in automatico ad apportare le dovute
correzioni alle variabili stesse del sistema di viaggio, onde ottemperare al
programma di spostamento prestabilito dal pilota, mantenendo anche inalterate
le condizioni ottimali di "confort" di viaggio per il pilota ed i viaggiatori.
Come sopra già accennato, tutta la struttura portante del nostro mezzo di
trasporto innovativo, ivi compresi i Cristalli rotanti, avrà la stessa struttura
morfologica Cristallina; e quindi avrà anche funzioni di "computer" di bordo,
direttamente programmato e connesso con i Piloti.
Ogni mezzo di trasporto sarà quindi personalizzato sul DNA del Pilota o dei Piloti,
e nessun altro individuo potrà avere accesso al pilotaggio di tale mezzo, una volta
codificata la struttura del Mezzo con il DNA del Pilota o dei Piloti.
Per quanto riguarda la ricostruzione di un ambiente adatto alla nostra vita
biologica all'interno del mezzo di trasporto; le specifiche costruttive dovranno
tenere anche conto del fatto che durante i viaggi lunghi nello spazio il nostro
corpo biologico, viaggiando a velocità prossime a quella della luce, e/o anche
superiori, in quanto ormai è scientificamente dimostrato che tale limite è
ampiamente superabile, prendendo delle "scorciatoie"; avrà una tendenza ad
invecchiare meno velocemente, rispetto alla situazione Terra.
A tal proposito è necessario a questo punto ricollegarci alle scoperte scientifiche
fatte da uomini di Scienza, tipo: Einstein, Aspect , Bohm; dove si evince il fatto
che la nostra massa quando viene elevata alla Sua soglia di equivalenza
energetica, (passando dentro un mini Buco Nero), senza creare disordine
all'interno della Massa stessa, come avviene quando per ottenere energia
utilizziamo mezzi come la combustione chimica ecc.; tale Massa, (nel nostro caso
il mezzo di trasporto compreso di viaggiatori e piloti), esce dalla condizione
indicata dal cono di Einstein regolato dalla Sua famosa equazione E = m x c2 ,
per entrare nella zona indicata come "altrove", dove l'entità energetica derivata
dalla massa conserva tutta la Sua esperienza e quindi memoria, fuori dalle
condizioni Tempo e Forze.
Questo ultimo aspetto Scientifico, qui solo accennato, non rientra ancora nelle
finalità del presente Progetto di Ricerca, che comunque con il Suo eventuale
espletamento ne aprirà le strade per arrivare alla Sua eventuale dimostrabilità.
Intorno al libro di Monod: la teleonomia dei viventi come
paradosso
25 ottobre, 2011
“Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con
Umberto Fasol, laureato in Scienze Biologiche a Padova, docente di scienze
naturali in un Liceo di Verona, di cui è preside. Esperto di evoluzione, morfogenesi,
cosmologia e bioetica, collabora con la rivista “Emmeciquadro”, “Nuovaseconaria” e
con “Il Timone”, nel 1984 ha pubblicato sulla Rivista internazionale di Biologia
“Meccanismi epigenetici nella morfogenesi dei vertebrati”, nel 2007 il libro “La
creazione della vita” (Fede e Cultura)”, nel 2010 i libri “La vita una meraviglia”
(Fede e Cultura) e “Evoluzione o Complessità? La nuova sfida della scienza
moderna” (Fede e Cultura). Il prof. Fasol si è reso anche disponibile a rispondere a
domande, dubbi ed eventuali critiche che potranno essere postate nei commenti
sotto l’articolo”.
di Umberto Fasol*
*docente di scienze naturali
Il saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea scritto dal
Premio Nobel per la medicina Jacques Monod nel 1970, “Il Caso e la
Necessità”, rimane una pietra miliare nel nostro dibattito sulla natura della vita,
sulla sua complessità e sulla sua origine. Particolarmente lucido ed assertivo
risulta il filo rosso che unisce tutte le pagine e tutti i capitoli trattati: “il carattere
teleonomico degli esseri viventi, per cui nelle loro strutture e prestazioni essi
realizzano e perseguono un progetto” (pag. 30). La grande sfida per la riflessione
filosofica sulla natura della vita è dunque costituita dalla teleonomia degli
esseri viventi: il libro la affronta, la analizza e la rilancia di continuo, cogliendola
da prospettive diverse, prese soprattutto dall’ambito della biologia molecolare.
L’interrogativo fondamentale, cui si vuole rispondere è questo: “la teleonomia è
reale o è solo apparente?”, ovvero: “è frutto di una scelta o è l’unica possibilità?”.
Prima di giungere alla risposta procediamo per gradi.
Prima di tutto definiamo la teleonomia attraverso un esempio. “Se si
ammette che l’esistenza e la struttura della macchina fotografica realizzano il
progetto di captare immagini, si deve anche necessariamente ammettere che un
progetto simile si attua nella comparsa dell’occhio di un vertebrato. … Lenti,
diaframma, otturatore, pigmenti fotosensibili: le stesse componenti non possono
essere state predisposte, nei due oggetti, che per fornire prestazioni simili. E’
impossibile concepire un esperimento in grado di provare la non esistenza di un
progetto, di uno scopo perseguito, in un punto qualsiasi della Natura” (pag. 30).
Con tale affermazione categorica si cancella qualunque dubbio il lettore o il
ricercatore potesse avere in proposito: il progetto c’è!
Si può e anzi si deve dunque parlare di progetti nelle forme di vita, senza il
pudore che tutti gli insegnanti manifestano quando parlano con gli studenti:
l’occhio serve per vedere, il cuore serve come pompa per spingere il sangue in
tutti i distretti cellulari, le ali sono strutture disegnate per consentire il volo,
ecc… Ricordiamo il celebre intervento del card. Schonborn sul New York Times, il
7 luglio del 2005, con un clamoroso “Finding design in Nature”, mirato ad
accusare “di ideologia ogni scuola di pensiero scientifico che voglia escludere l’idea
di progetto in natura”. Qual è dunque il problema se Monod prima e Schonborn
poi, da prospettive filosofiche opposte, parlano di “disegno” in Natura come
un’evidenza, che addirittura non si può smentire in modo sperimentale?
Il problema nasce nel momento in cui si vuole indicare la fonte di questi
progetti, che non può assolutamente essere metafisica, per la scienza, in virtù
del “postulato dell’oggettività della Natura, vale a dire il rifiuto sistematico a
considerare qualsiasi interpretazione dei fenomeni in termini di cause finali, cioè di
progetto” (pag. 29). Detto in modo diverso: il progetto c’è, ma non può essere
spiegato con un altro progetto che lo precede. Esso nasce spontaneamente
ogni volta che si forma la vita, non per scelta specifica, ma per l’esclusione
automatica di tutte le altre possibilità, per opera sia della conformazione iniziale
che della selezione naturale. E’ il concetto di gratuità che viene in soccorso di
questa interpretazione. La gratuità è l’indipendenza chimica tra la natura
molecolare del segnale e la funzione stessa che vuole realizzare. L’esempio più
famoso è dato dal codice genetico. Non esiste alcuna relazione chimica tra la
tripletta di nucleotidi e il suo significato, ovvero l’amminoacido specificato: la
parola UUU significa la fenilalanina, ma per pura convenzione, non per
complementarietà tridimensionale o per affinità chimica. Un altro esempio si può
ricavare dal mondo degli ormoni. L’insulina è l’ormone prodotto dalle cellule
beta delle isole del Langherhans del pancreas ed ha come bersaglio il glucosio del
sangue: lo spinge all’interno delle membrane cellulari, abbassando così la
glicemia. Bene: la relazione tra la molecola di insulina e il suo significato, ovvero
la molecola di glucosio, è assolutamente gratuita: osservando la natura della
prima non si può prevedere nulla della sua funzione.
Allora, ecco la conclusione di Monod: se i codici della vita sono gratuiti,
significa che “tutto è possibile”: quando si formano le strutture vitali la completa
libertà di scelta tra le infinite opzioni, essendo queste sciolte da qualsiasi vincolo
chimico, costringe di fatto la natura ad escludere tutte quelle possibilità che non
si configurano. Si afferma solo quella possibilità che “obbedisce meglio ai soli
vincoli fisiologici, grazie ai quali tutto verrà selezionato secondo la maggior coerenza
ed efficacia che conferirà alla cellula o all’organismo”. Qual è allora la fonte della
teleonomia? La causa ultima è la disposizione casuale dei nucleotidi del DNA
che determina una sequenza altrettanto casuale di amminoacidi, che genera poi a
cascata tutti gli eventi che caratterizzano il fenomeno della vita. Interessante, ma
discutibile, la definizione di casualità del DNA come “assenza di regole che
permettano di prevedere la successiva lettera”: l’osservazione è vera, ma non per
questo il DNA appare non ordinato, anzi, è “il libretto di istruzioni della vita”
(Collins, Direttore del Progetto Genoma Umano). Chiunque abbia studiato la
biologia molecolare del gene ha incontrato solo che “regole”: il processo di lettura
del DNA e di sintesi delle proteine avviene secondo un vero e proprio “protocollo”,
che garantisce la vita stessa.
Proviamo a riflettere su queste conclusioni di Monod. Ci troviamo di fronte ad
un paradosso epistemologico: il riconoscimento esplicito e scientifico della
teleonomia come la cifra della vita non porta alla classica conclusione metafisica
(esiste un Progettatore esterno) che ha nutrito interi millenni di umanità, ma al
suo contrario: “l’antica alleanza è infranta: l’uomo finalmente sa di essere solo
nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere,
come il suo destino, non è scritto in nessun luogo” (conclusione del libro). Possono
convivere le due conclusioni? O quale delle due è quella vera? Rinvio la
risposta al lettore. Aggiungo alcune riflessioni nel merito delle argomentazioni
utilizzate da Monod: parto dalla “gratuità del codice genetico”, il fondamento di
tutto il suo castello ideale. Se non esiste alcun legame chimico-fisico tra il
messaggio e il suo significato, non si capisce perché la loro relazione dovrebbe
essere determinata dall’ambiente: se la complementarietà materiale non è riuscita
a legare i due oggetti, come possono fare due pezzi di lego, perché mai dovrebbe
riuscirci un ambiente anonimo, che non ha alcuna affinità né alcun
interesse? Come a dire: se i due pezzi di lego non si sono uniti perché hanno i fori
e denti complementari, perché mai il tappeto su cui si trovano dovrebbe
casualmente
unirli? Insomma,
l’ambiente
di
Monod
ha
proprietà
morfogenetiche che né la chimica, né la fisica, né la biologia, gli
attribuiscono. Che cosa c’entrano la temperatura, la pressione, la
concentrazione iniziali, ma anche gli stessi atomi del DNA con tutto ciò che
dovrebbe conseguire dalle loro informazioni: le membrane cellulari, i tessuti, gli
organi, gli apparati, il naso, la bocca, gli occhi, lo sguardo stupito di chi ha
appena letto il libro di Monod? Come si spiega solo a partire dal DNA che la
cellula uovo, sferica e indifferenziata, in pochi giorni si struttura lungo tre assi,
assume una forma allungata con una cavità interna che diventerà l’intestino,
cresce e si differenzia formando un bambino completo di tutto, già dopo quattro
settimane?
Oggi si sa che gli esseri viventi sono organizzati a più livelli di complessità,
uno sopra l’altro e non si possono spiegare a partire da quello sottostante:
l’anatomia e la fisiologia del cuore non sono incluse nella cellula del miocardio,
così come le proprietà della cellula non sono prevedibili a partire dai suoi
ingredienti chimici,… e così via. Credo che Aristotele avesse ragione, ancora nel
IV secolo avanti Cristo: le cause finali sono il motore di ogni movimento. Le
cellule del nostro corpo si comportano “come se” fossero consapevoli di quello che
devono fare in ogni istante per realizzare il progetto della vita e della sua
perpetuazione. Ma: possono essere consapevoli? Se non abbiamo evidenza
sperimentale di questa condizione della materia, credo possa risultare ragionevole
ipotizzare una Causa finale al di fuori del sistema.
http://www.uccronline.it/2011/10/25/intorno-al-libro-di-monod-la-teleonomiadei-viventi-come-paradosso/
teoria del reforzamiento de Burrhus Skinner
http://html.rincondelvago.com/teoria-del-reforzamiento.html
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dalla coscienza fenomenica oggettiva a quella