DALLA COSCIENZA FENOMENICA OGGETTIVA A QUELLA VIRTUALE Prof. Antonio Purpura Metodo Feuerstein Noi tutti sappiamo che la percezione del mondo che ci circonda avviene tramite i nostri cinque sensi, percezioni che elaborate dal nostro cervello ci danno la possibilità di costruirci una coscienza dei fenomeni che si susseguono intorno a noi. Da qui, ognuno con la propria emotività, sensibilità, motivazioni, interagisce con il mondo fenomenico reale costruendo un dialogo, modificando parti di realtà e adattandola e a sua volta adattandosi con il mondo reale. E da considerare che l’uomo fin dalla sua comparsa nel mondo, traendo esperienza dall’interazione con la realtà fenomenica, ne è sempre rimasto affascinato. Nasce in lui il desiderio e l’esigenza di rappresentare ciò che ha esperito, immaginando spesso scene che soddisfino le sue esigenze, che vanno dal buon auspicio, vedi scene di caccia, a quelle religiose, alla rappresentazione di tutto ciò che piace, una copia dei fenomeni naturali. Stiamo assistendo alla nascita di un mondo virtuale. Dalla rappresentazione pittorica e scultorea, alla fotografia, alla cinematografia e negli ultimi anni settanta la nascita di simulatori di giochi tramite l’avvento del computer. La tecnologia oggi ci propone prodotti che ci semplificano la vita, la rendono più piacevole, alla portata di tutti, tutti siamo affascinati dai risultati e dal piacere che essa ci procura. La virtualità dei fenomeni tecnologici sono sempre più vicini e verosimili ai fenomeni reali. Oggi ci propongono film in 3D, giochi interattivi in "cyberspazio" dove allo schermo si è sostituito il casco (data head), i guanti (data glove) ed in seguito una tuta. Tramite questi ausili si interagisce con una realtà assolutamente virtuale assolutamente inesistente ma che al soggetto appare verosimile a tal punto che le reazioni emotive di paura, ansia, timore, gioia e altro sono vere e a seconda dei casi, anche le leggi fisiche vengono alterate o annullate. Quindi il soggetto si trova a vivere esperienze non reali ma con emozioni e produzione ormonali reali. L’essere umano è molto attratto dalle piacevoli sensazioni, anche virtuali, si pone in gioco e gioca con le emozioni forti, sicuro di essere protetto da uno stato fenomenico virtuale. Le funzioni cognitive implicate, si sviluppano, si potenziano, la prevalenza delle componenti sensoriali mette in risalto il contenuto soggettivo di uno stato fenomenico. Questa esperienza virtuale e artificiale può essere definita apprendimento in quanto ripetuta e ricercata, con l’intensità e nel tempo potrebbe portare al cambiamento delle normali risposte emozionali e di coscienza propria riferite al reale e al sociale. Già oggi, le notizie di disgrazie come terremoti o altro, apprese dalla televisione, ci lasciano non dico indifferenti ma quasi, il problema visto tramite uno schermo è diverso dal viverlo magari in prima persona o sul luogo, dove la percezione fenomenica è talmente incisiva (l’odore della polvere, del sangue, le sirene, le urla di dolore, di richiesta di soccorso), che vivremmo un vero dramma anche solo come spettatori. Possiamo considerare quindi due i concetti di mente: quella fenomenica e quella psicologica: la prima basata sull’esperienza cosciente, di ciò che si prova, la seconda con base causale o esplicativa del comportamento di ciò che si fa. Ma questa distinzione si può definire meramente concettuale in quanto l’una ha una stretta relazione con l’altra. L’uomo spinto comunque dall’ambizione, dal guadagno e in definitiva dalle esigenze del proprio Sé, mette in secondo luogo l’attenzione verso le possibili e probabili conseguenze di questa corsa al virtuale. Oggi non abbiamo nessun organo che analizzi il fenomeno e ponga almeno dei consigli sui possibili cambiamenti e modificazione dell’individuo prima e della società dopo. Solo pochi osservatori e studiosi si interessano al fenomeno. Il virtuale appare un territorio pieno di risorse e di promesse modellabili in modo esponenziale per poterlo rallentare. Philippe Queae vi vede un universo intermediario fra il mondo delle idee e quello della materia, dal punto di vista cognitivo la possibilità di attuare potenzialità psico-percettive insolite. Elemire Zolla la ritiene un mezzo per espandere la coscienza per accedere a una visione allargata dell'universo. Timothy Leary giunge persino a prospettare un'esistenza futura totalmente immersa nel virtuale. Possiamo immaginare i futuri esseri umani spesso confusi nel discernimento tra realtà e virtualità, tra il possibile o il volare come Peter Pan, esseri pseudo autistici indotti, che rifuggono la realtà con i suoi aspetti anche poco piacevoli, esseri che vagano velocemente nel reale per ottemperare a certi obblighi per poi rifugiarsi nel mondo virtuale perché più soddisfacente alle esigenze del proprio Sé. E’ questa la prospettiva? Forse dovremmo vivere più a contatto con la natura, apprezzare il reale sicuramente più bello in tutti i suoi risvolti fosse solo perché creati da Dio sicuramente molto più bravo a darci le sensazioni che spesso affannosamente cerchiamo di imitare con la tecnologia. Personalmente ho qualche perplessità sul futuro tecnologico, a meno che non si tenga controllato. La realtà alla fine credo sia da preferire, anche se non sempre piacevole, è comunque possibile avere un riscontro tangibile e vero, che dà la vera sensazione del dominio sempre che esso sia ciò che vogliamo esperire. 1) Teleonomia, 2) Morfogenesi autonoma, 3) Invarianza riproduttiva Con il termine Teleonomia, si definisce il fatto che tutti gli organismi viventi sono dotati di un progetto conservato nelle loro strutture, e realizzato nelle loro prestazioni, senza interventi esterni. Questo fatto potrebbe star a significare che in realtà ogni particella del creato, Quark ed Elettroni, possiedono una Loro memoria situata nelle Loro Armoniche o Dimensioni superiori, dando ad ognuna di esse una loro unicità e specificità. Con il termine di Morfogenesi autonoma, si definisce la "libertà" quasi totale, verso qualsiasi condizione esterna, con cui si assicura la formazione e la crescita di tutte le forme di vita; tale meccanismo costituisce la base della Teleonomia, e garantisce la conservazione e moltiplicazione delle specie viventi. Con il termine di invarianza riproduttiva, si definisce il fatto che tutti gli esseri viventi hanno la possibilità congenita di conservare, riprodurre e trasmettere tutta la memoria della loro evoluzione ai loro posteri. Comunque anche se tutti gli esseri viventi sono dotati delle sopra citate tre proprietà, essi sono Tutti sottoposti alla selezione naturale che li sottopone la "libera concorrenza" della vita stessa. Questi fatti che avvengono per puro "Caso", comunque vanno ad incidere sull'invarianza della Loro struttura primitiva, e dopo che avvengono per un certo qual numero di volte, vengono iscritti come mutazioni in detta struttura primaria, diventando a Loro volta delle "Necessità". Da questa storia evolutiva, lunga ormai per il nostro Pianeta circa 4 miliardi di anni, dunque Monod arriva a considerare che la vita è nata per una serie di Casi, trasformati poi dalla natura in regole di necessità; visione quindi alquanto solo "tecnico - materialista" del tutto. Personalmente trovo che il discorso di Monod esaurisce solo in parte la richiesta di capire da dove arriva la vita e l'uomo; Monod non affronta mai il motivo per cui tali casi messi in serie hanno prodotto dei sistemi belli ed armonici come le Balene le Allodole le Farfalle ecc. Il canto di un Fringuello è sempre intonato rispetto come quello di una Balena e di un Merlo, perché????? Il titolo "Il caso e la necessità", ad avviso del sottoscritto, potrebbe anche essere letto in tutt'altro modo: è un caso che c'è stato il Big-Bang? che per caso ha generato Quark ed Elettroni? che per caso si sono messi insieme con un certo ordine onde formare i primi Atomi di Idrogeno? i quali per caso accumulandosi e comprimendosi hanno acceso le prime stelle? le quali per caso dopo aver esaurito il loro combustibile Idrogeno hanno collassato? e sempre per caso dopo 4 o 5 accensioni di stelle collassate e miscelate con altro idrogeno vagante, con i pezzi sfuggiti alla loro attrazione hanno cominciato a formare i pianeti? dai quali sempre e solo per caso ad un certo punto è nata la vita biologica? la quale per caso nella sua evoluzione ad un certo punto ha scodellato degli strani esseri come Merli, Allodole, Farfalle, Balene, Tigri, Delfini, Lucciole, Serpenti, Uomini ecc. ecc.?????? Oppure tutti questi Casi rappresentano la Necessità di esprimere le Leggi semplici e primordiali che esistono da sempre, e che rappresentano la natura stessa di quello che Noi uomini usiamo a chiamare con il termine, a mio modesto parere molto improprio di "Dio", personalmente troverei molto più confacente il termine di "Coscienza collettiva". Non per "caso" il grande scienziato Einstein dopo aver enunciato le teorie sulla Relatività, negli ultimi suoi 20 anni di vita lavorò sulla teoria dei così detti "Campi unificati", il che rappresentò un tentativo purtroppo non ancora riuscito di unificazione delle Leggi che in natura regolano le varie forze ivi compresa la forza di gravità. A tal proposito, si narra, che gli U.S.A. nell'Ottobre del 1943 fecero un'importante esperimento, chiamato poi "Effetto Filadelfia", su di un Cacciatorpediniere completo di tutto il suo equipaggio. L'esperimento consisteva nel creare un grandissimo campo di energia elettromagnetica attorno alla nave, onde arrivare a smaterializzare e rimaterializzare la nave con tutto il suo equipaggio, in un altro luogo. L'esperimento riuscì, fatto salvo il fatto dei danni inflitti agli uomini a bordo, dove qualcuno bruciò vivo come messo dentro un forno a micro-onde, e gli altri sopravvissuti persero tutti il lume dell'intelletto. L'errore madornale fu nel metodo sperimentale, e non nei contenuti scientifici; l'esperimento andava condotto in tutt'altro modo, senza coinvolgere gli uomini, e con esperimenti graduali, onde arrivare a conoscere bene la materia scientifica nei suoi dettagli, prima di coinvolgere l'uomo direttamente. Noi uomini da sempre siamo abituati ad analizzare nel dettaglio gli "Effetti" del mondo "Fisico" in cui siamo immersi; troppi pochi sforzi facciamo per guardare tutta l'impresa Fisico e Scientifica dal lato opposto, e cioè scoprirne le "Cause", che ad avviso del sottoscritto sono molto ma molto più interessanti, semplici ed essenziali della nostra attuale "Fisica". Per meglio comprendere questo diverso atteggiamento scientifico, tanto per cominciare come esempio potremo considerare che Massa ed Energia sono in realtà la stessa cosa vista da due punti diversi di osservazione, ruotati tra di loro di 90°. Onde dimostrare questo aspetto della Fisica, proviamo ad immaginare una superficie piana bidimensionale, la quale se verrà vista perpendicolarmente, la percepiremo come superficie, paragonabile alla Massa; se senza spostare il nostro punto di visione faremo ruotare la superficie di 90°, vedremo più solamente una linea, paragonabile all'Energia. Potremmo di qui dedurre che la quantità di Energia contenuta in un certo corpo dotato di Massa, dipende interamente da quanto esso è ruotato attorno al suo asse Massa / Energia in riferimento ad un dato punto di osservazione. Dall' equazione sulla Relatività di Einstein si evince dunque il fatto che un corpo dotato di Massa "X" mentre aumenta la sua velocità nella direzione "Y", la sua Massa "X" diminuisce direttamente in proporzione alla quantità di moto impressa nella direzione "Y"; questo evento è dovuto al fatto che la Massa "X" sta ruotando attorno al suo asse Massa / Energia rispetto al punto di osservazione. Noi sappiamo anche che sono necessari 9 x 1020 erg di energia per accelerare un grammo di Massa sino a fargli raggiungere la velocità "quasi" della luce: 300.000 Km / sec., dopodiché sarà inutile aggiungere altra energia per accelerare la Massa "X" in quanto avendo ruotato l'asse Massa / Energia di 90°, rispetto al nostro punto di osservazione, a tal punto avremo trasformato completamente la nostra Massa "X", in Energia. Dall' equazione affascinante di Einstein E = m x c2, possiamo dedurre quindi che la massa è una forma "solida" di energia, e l'energia è una forma "spirituale" della massa. Queste grandezze astratte, diventano più visibili se per esempio ipotizziamo di trasformare completamente in Energia un grammo di materia. Con tale ipotetica trasformazione, applicando l'equazione di Einstein, otterremo un potenziale equivalente in energia pari a 25.000 megawattora, utili per tenere accese 100 milioni di lampadine da 50 Watt per una lunga serata invernale. La nostra mente tende a ribellarsi a tale realtà, in quanto che con le nostre Tecnologie attuali siamo abituati ad avere a che fare con sistemi energetici con una efficienza bassissima di rendimento, in quanto che per ottenere energia non agiamo mai direttamente sulle stringhe energetiche, ma ci arriviamo quasi sempre tramite una lunga serie di passaggi; e poi comunque molti nostri metodi per passare dall'energia allo spostamento di masse, sono ancora alquanto primitivi e poco efficienti, come ad esempio la ruota ecc. Nella realtà osservandoci da vicino, vedremo che le formule per comprendere il "Tutto" sono poche e semplici; ed inoltre, come già sopra accennato, tutto ciò che noi percepiamo come Materia e Forze, non sono niente altro che un'enorme quantità di cariche energetiche che si manifestano sotto forma di onde vibranti; le quali girano su se stesse come trottole in senso antiorario, con in mezzo a loro enormi spazi vuoti. Per visualizzare con i nostri sensi tali vuoti, potremmo immaginare di ingrandire l'Atomo alle dimensioni di un campo di calcio, e vedremo che il nucleo al centro avrebbe una dimensione virtuale di una capocchia di uno spillo, e gli elettroni ci apparirebbero come minuscole onde vibranti che gli girano attorno alla distanza dei bordi del campo. Questa bella famigliola di "trottole", a seconda il compito che hanno da svolgere vengono individuate dai Fisici con delle proprietà definite con il termine di "Spin", di cui ne conosciamo 4 tipi: 1)Particella di Spin 0, essa appare come un punto e quindi ci appare sempre uguale da qualsiasi parte che la osserviamo. 2)Particella di Spin 1; essa appare come una freccia, ci appare diversa a seconda da dove la osserviamo, e tornerà ad assumere lo stesso aspetto solo dopo una rivoluzione di 360°. 3)Particella di Spin 2, essa appare come una freccia a due punte, una a ciascuna estremità, essa tornerà ad avere lo stesso aspetto solo dopo una semi rivoluzione di 180°. 4)Particella di Spin 3, e/o maggiore di 3, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto solamente dopo una semi rivoluzione ancora più parziale di 180°. 5)Particella di Spin 1/2, o semi intero, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto solo dopo due rivoluzioni complete di 360°. La Fisica moderna poi di tutte le particelle costituenti l'Universo da Noi conosciuto ad oggi, Massa e/o Energia e Forze, e sopra individuate con le proprietà Spin; le raggruppa in due grandi famiglie di vibrazioni e/o energia cosmica: A)Particelle di Spin 1/2, rappresentanti di tutta la Massa e/o Energia. B)Particelle di Spin 0,1,2,3, rappresentanti di tutte le Forze. Dalle sopra citate descrizioni, deduciamo che le particelle di Spin 0,1,2,3 insieme alle particelle di Spin 1/2, nella realtà sono tutti vortici energetici di uguale natura, essi si differenziano per le diverse funzioni che vanno a svolgere e che rispondono ad una domanda essenzialmente di tipo Filosofico, che è: "cosa c'era prima del Big-Bang". Personalmente, come già anche citato nella Premessa, una risposta il sottoscritto ce l'ha: "prima del Big-Bang, c'era L'Armonia e l'Amore della Coscienza collettiva, la quale si è resa manifesta in un gesto di Amore creativo, entrando in "Risonanza" su se stessa, sino ad arrivare ad un punto con una densità energetica infinita, il quale esplodendo ha generato la dimensione dell'Armonica pesante rappresentata da Massa, Energia, Tempo; con avviluppate attorno le altre 7 dimensioni Armoniche più leggere". L'Armonia musicale, che tanto piace a molti esseri viventi, nella realtà non è un'invenzione di nessun essere vivente; essa corrisponde per il nostro cervello a segnali elettrici, che gli arrivano trasdotti dal nostro orecchio da onde acustiche suddivise per intervalli, i quali potrebbero corrispondere esattamente alle regole delle relazioni Armoniche primordiali equivalenti alla natura stessa della Coscienza collettiva. Noi troppo spesso per la nostra superbia, ed per il nostro enorme ego, non guardiamo da vicino ciò che siamo; ci fa molto più piacere gonfiarci le penne come dei pavoni, e riempire lavagne e libri di formule che se ridotte all'essenza primordiale diventerebbero di una semplicità disarmante, come semplice, umile ed armoniosa è la Coscienza collettiva che ha dato il via a questa bellissima, affascinante, e gioiosa "Grande giostra" che è la vita. Questo concetto di complicare la Fisica che ci circonda, possiamo anche vederlo come se volessimo analizzare matematicamente ogni battuta di un'Opera musicale di Mozart o di altri compositori; ogni grande opera è riconducibile alla scala Maggiore musicale, od alla sua corrispondente minore una sesta sopra, od una terza sotto. Un altro aspetto della Fisica molto importante da tenere sempre presente nella nostra Ricerca, è la "Equazione dell'inverso del quadrato": da intendersi come Legge che regola la quantità di forza in riferimento dalla distanza dell'oggetto dal punto di emissione della forza, esempio: se ad una distanza di due metri un oggetto con massa "A" risente di una forza di attrazione ad esempio di gravità di 4 Kg. rispetto al punto "B"; alla distanza di 4 metri la forza di gravità per l'oggetto di massa "A" rispetto il punto "B", l'attrazione di gravità sarà di 1Kg. In sostanza la Legge dice: se si raddoppia la distanza la forza si riduce di un quarto, se si dimezza la distanza la forza risulta quadruplicata, e se provassimo applicare tale regola alle tre Forze principali, che la nostra Fisica attuale usa a catalogare in: nucleare, elettromagnetica, e gravitazionale, vedremo che esse rispondono allo stesso modo all'equazione: R12 x F1 F2 = -----------R22 F2 = Forza alla distanza più lontana dal punto focale di riferimento. F1 = Forza alla distanza più vicina dal punto focale di riferimento. R2 = Distanza più lontana dal punto focale di riferimento. R1 = Distanza più vicina dal punto focale di riferimento. Per meglio visualizzare tale concetto, potremmo immaginare che ogni particella del creato è collegata con tutte le altre con una serie di elastici sempre della stessa grandezza, che fungono anche da cavi telefonici; da cui ne deriva che quanto più le particelle sono vicine tanto più l'elastico è forte, tanto più l'altra particella è distante, secondo l'equazione dell'inverso del quadrato, l'elastico diventa sempre più sottile e debole; tale concetto assolutamente virtuale ci porta a vedere che il campo di Forza che tiene insieme i tre Quark che compongono sia il Protone che il Neutrone, essendo essi praticamente a distanza 0 tra di Loro, ne risulta che è di una intensità enorme, solamente paragonabile alla Forza totale che tiene insieme tutto l'Universo; e la forza Nucleare che tiene insieme Protoni e Neutroni è di circa un milione di volte superiore alla forza Elettromagnetica che tiene insieme gli atomi di una molecola. Di qui a comprendere, come già sopra accennato, che il Big-Bang è stato generato da un puntino con energia praticamente infinita, dalla cui sua esplosione sono emerse le particelle elementari da Noi definite con i termini di Quark ed Elettroni. Probabilmente nei primi secondi di vita dell'universo esistevano Spin con spirale destra e con spirale sinistra; dopo un primo annichilimento tra spirali destre e spirali sinistre, evidentemente ve ne erano casualmente più di sinistra, ed ecco perché Spin, Galassie ed Universo, con ogni probabilità, ruotano tutti in senso antiorario. I tre Quark che compongono il Protone che noi usiamo a definire di carica positiva, stanno bene insieme in quanto hanno delle frequenze di vibrazioni "consonanti" tra di loro, la quale consonanza è responsabile e/o permette la loro reciproca attrazione. Per meglio percepire con i nostri sensi questa situazione, potremmo immaginare che i tre Quark del Protone hanno le stesse relazioni di intervalli in Hz di vibrazioni, che esistono tra le tre note che compongono l'accordo costruito sulla Tonica della scala di tipo Maggiore musicale ad esempio di Do: Do, Mi, Sol; dalle quali estrapoliamo in modo proporzionale le nostre frequenze ipotetiche, che saranno: 6,1x1014 Hz, 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz. L'elettrone che noi usiamo definire particella elementare di carica negativa, in realtà è una vibrazione "dissonante" rispetto alle altre tre frequenze sopra citate; esso potrebbe essere rappresentato dalla nota Fa, e quindi con una frequenza di 8,5x1014 Hz. Il Neutrone potremmo rappresentarlo come l'accordo minore costruito sulla terza nota della Nostra scala Maggiore musicale di Do, che è il Mi, e quindi con le note: Mi, Sol, Si, le quali tradotte nell'ipotesi virtuale sopraccitata diventerebbero: 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz, 11,5x1014 Hz. Da notare infine che questo discorso di intervalli virtuali, utilizzando la Nostra scala Maggiore musicale, si può ripetere esattamente utilizzando la scala dei colori. Ancora un altro aspetto Scientifico di grande importanza per lo sviluppo del nostro Progetto di Ricerca, sta nello studio dei fenomeni Elettromagnetici. A tal proposito è importante ricordare che prima dell'arrivo di Einstein con la sua equazione sulla Relatività, agli inizi del novecento; nella seconda metà dell'ottocento, il Fisico Americano James Clark Maxwell, studiando i fenomeni Fisici sull'Elettromagnetismo, giunse alla conclusione che ciò che Noi definiamo come Energia radiante (luce), in realtà essa è costituita da onde Elettromagnetiche che si propagano anche nel vuoto ad una velocità prossima ai 300.000 Km/sec. definita poi come velocità della luce. I parametri utili per definire le caratteristiche delle onde Elettromagnetiche sono: 1)Lunghezza d'onda, "L", rappresenta la distanza tra due creste d'onda, tale misura si esprime in multipli o sottomultipli del metro. 2)Ampiezza d'onda, "A", rappresenta l'altezza della cresta dell'onda rispetto l'asse di propagazione. 3)Periodo,"T", rappresenta l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio di due onde successive per lo stesso punto nello spazio. 4)Costante velocità di propagazione nel vuoto,"C", viene rappresentata dalla velocità della luce di 300.000 Km/sec. 5)Frequenza,"Y", rappresenta il numero di onde che passano per un dato punto fisso nello spazio nell'unità di tempo; l'unità di misura per tale grandezza è l'Hertz, (Hz), che corrisponde ad un numero di cicli al secondo. 6)Energia dell'onda, "E", secondo la teoria di Maxwell, risulta proporzionale al quadrato dell'Ampiezza dell'onda, ossia: E = C x A2 L'insieme di tutte le possibili radiazioni elettromagnetiche, costituisce lo: "Spettro Elettromagnetico" "Onde Radio" "Microonde" "Infrarosso" "Visibile" "Ultravioletto" "Raggi X" "Raggi Gamma" 3x104Hz - 3x108Hz - 3x1012Hz - 3x1014Hz - 3x1015Hz - 3x1017Hz 3x1019Hz -3x1021Hz Notiamo che: analizzando l'equazione prima esposta "dell'inverso del quadrato", e l'equazione di Maxwell, sull'Energia "E" dell'onda Elettromagnetica; esiste una relazione tra le due equazioni, visualizzabile con l'esempio: con il raddoppio della distanza "R" dal punto di emissione di una Forza "F", tale Forza si riduce di un quarto; che possiamo riequilibrare raddoppiando l'Ampiezza "A" dell'onda della Forza Elettromagnetica presa in esame. Andiamo ora a dare ora una breve e sommaria lettura dentro ai nostri concetti di Energia che Noi utilizziamo per far funzionare tutte la nostra Tecnologia. Prendiamo ad esempio quella elettrica; ne risulta che tale concetto rappresenta delle differenze di potenziale (squilibrio tra numero di protoni ed elettroni all'interno di un Atomo), che Noi uomini creiamo artificialmente con vari metodi, e che per distinguerle usiamo a definirle di segno positivo e negativo; che poi noi utilizziamo nel loro passaggio per riequilibrarsi, per far girare motori accendere lampadine, scaldare resistenze ecc. ecc. L'altro tipo di energia di cui Noi facciamo grande uso è il calore, il quale rappresenta l'energia cinetica della massa presa in considerazione, in pratica la velocità con cui girano le proprie particelle, (lo zero assoluto, - 273,14 gradi centigradi, rappresenta lo stato delle particelle della materia quando sono ferme assolutamente). Il calore noi solitamente lo otteniamo tramite una reazione di tipo chimico da Noi definita con il termine di combustione, che poi utilizziamo o direttamente per scaldarci, o tramite altri passaggi per ottenere ancora altri tipi di energia come quella meccanica, elettrica ecc. Gira e rigira, sono passati millenni da quando l'uomo delle caverne imparò a mettere il fuoco al Suo servizio, e Noi con tutte le arie che ci diamo, se togliamo la combustione dalla Nostra vita Tecnologica sulla Terra, si ferma TUTTO!!!!!! Purtroppo le Tecnologie oggi a nostra disposizione per ottenere Energia, utilizzano ancora troppi passaggi; prendiamo ad esempio l'Automobile, l'energia derivata dalla combustione della benzina che noi riusciamo ad utilizzare per il movimento dell'autoveicolo, nei migliori motori a combustione interna moderni, riesce ad arrivare ad un rendimento di circa il 15%; il resto lo buttiamo via in calore, attriti ecc. Le forme per produrre energia con meno passaggi, sono quelle forme così dette di nicchia come il: Solare, Eolico, Celle a combustibile ecc. Questo nostro modo di concepire l'Energia purtroppo si discosta di molto su ciò che nella realtà essa rappresenta, che è l'essenza dell'Universo stesso; il quale è un sistema perfettamente equilibrato tra "Spin" che rappresentano la Massa, e "Spin" che rappresentano le Forze; il quale si sviluppa su vari livelli di Dimensioni o Armonici superiori, dalla più pesante da Noi qui sperimentata sulla Terra; a quelle più fini che portano con se tutta la memoria dell'Armonica pesante di base. Le dimensioni superiori essendo molto più leggere e sensibili, non risentono della Forza, e quindi sono libere di espandersi in tutte le direzioni, anche fuori dalla condizione Tempo; sulla Terra esse sono "imprigionate" con Noi nella nostra condizione di vita primordiale. Ricordiamo a tal proposito, che in tutte le esperienze di "pre - morte", i ritornati in vita, raccontano tutti la stessa storia: prima vedono il loro corpo inerte senza vita dal di fuori come spettatori, e se ne meravigliano anche; poi vengono come risucchiati in un tunnel con i colori dell'arcobaleno che li trasporta verso una nuova situazione, caratterizzata da una "luce" nuova, bella, pulita, e candida, con uno splendore che non li abbaglia, ma che li avvolge in un senso di distensione e di gioia immensi, mai prima provati su questa Terra. Al di là del tunnel ad attenderli ci sono i Loro "morti", che danno a Loro il benvenuto nella nuova dimensione, e cominciano a spiegargli con molta gentilezza, dolcezza e calma dove sono arrivati. Ad un certo punto, si sentono come risucchiati all'indietro, per essere brutalmente riportati dentro al loro vecchio corpo; questo fatto viene sempre descritto come una situazione non piacevole, anzi di disturbo, che fa dire a Tutti: "stavo così bene dove ero, perché mi avete richiamato di qui in questo mio vecchio corpo, potevate lasciarmi stare dove ero!!!!!" Onde poter meglio comprendere tali fenomeni, dovremo prima o poi uscire dalla nostra primordiale logica di vita ancora esistente sul nostro pianeta Terra; in quanto oltre che rendere pochissimo sia dal punto di vista energetico che filosofico di vita; tende a danneggiare fortemente la natura in cui siamo immersi, e quindi anche ed in primo luogo la nostra qualità della vita su questa Terra. Tale sistema di vita, come tanti altri sistemi già in passato sperimentati dall'uomo, è destinato anche Lui prima o poi ad implodere su stesso, per vari motivi tecnologici e filosofici, tra cui non ultimo l'esaurimento delle scorte di combustibili fossili, ed il degrado dell'ecosistema in cui viviamo e che ha impiegato molti milioni di anni per formarsi. Tutta questa lunga e tortuosa passeggiata nei principi base che reggono le nostre attuali conoscenze scientifiche, è stata fatta allo scopo di chiarire le basi stesse su cui si regge la via Scientifica e Tecnologica indicata su questa Nota Tecnica; che sarà quella di "spillare" energia direttamente dall' impasto Energetico (Massa e Forze), di cui sarà composto tutto il nostro mezzo innovativo di trasporto; utilizzando il fenomeno delle Masse critiche a rilascio controllato, da innescare tramite frequenze sub-soniche, onde ottenere emissione di Energia sottoforma di Neutrini e/o sottoforma di Energia di campo Elettromagnetico, agendo unicamente sull'Ampiezza d'onda Elettromagnetica "A", e lasciando sempre invariate assolutamente le varie Frequenze presenti in tutta la zona di nostro interesse. In base ai risultati che emergeranno dall'espletamento dalla prima parte del nostro Progetto di Ricerca, prenderanno corpo le varie ipotesi costruttive degli elementi che dovranno andare a comporre il mezzo di trasporto innovativo; e quindi la soluzione costruttiva del mezzo di trasporto con gli elementi risonatori, presa in esame dalla presente Nota Tecnica rappresentata nelle Fig. 1,2,3; non può che essere per il momento, una pura proposta di concetto molto illustrativa. In tale proposta illustrativa presa in esame in questa Nota Tecnica, al centro del nostro mezzo di trasporto vediamo un sistema di Cristalli rotanti, costruiti con delle "punte tangenziali", con la funzione di induttori di forza di rotazione; i tre cristalli periferici disposti a 120° attorno all' asse centrale, drogati con ioni Negativi, avranno funzioni, di induttori di campo in ampiezza di onde elettromagnetiche nei confronti del cristallo centrale drogato con ioni di segno Positivo; il quale invece avrà funzioni di memoria centrale per il colloquio ed il controllo di tutto il mezzo innovativo di trasporto, ed anche di induttore di campo nei confronti di tutta la struttura del mezzo di trasporto tramite la funzione di trasduttore da onde elettromagnetiche a onde subsoniche (inferiori ai 50 Hz). Tali onde avranno il compito di andare ad interferire in fase e in ampiezza con le frequenze caratteriste dei cristalli, cambiando la soglia energetica e/o di coesione molecolare di tutto il sistema risonante. Questo fatto causerà la liberazione dell'Energia in eccesso, in quanto che il materiale "vibrando" tenderà a perdere elettroni, e quindi per stabilizzarsi emetterà Energia, che si potrà sfruttare solamente se si riuscirà avere un buon controllo del sistema di criticità, facendo collassare nella struttura cristallina una quantità diluita e controllata nel tempo di atomi, e quindi di conseguenza anche di molecole. Il fenomeno di "criticità controllata", si ripete nel nostro corpo nei muscoli, i quali funzionano a tutto o niente, e quindi ogni singola fibra viene contratta o meno; alla fine la somma delle quantità di fibre contratte, equivale alla quantità di energia muscolare applicata alla leva, che corrisponde al nostro sistema osseo. Spiegato in maniera più semplice il progetto consiste nel far ruotare un motore fatto di cristalli in un campo sonoro, anche se non udibile; allo stesso modo che un motore elettrico ruota in un campo magnetico. Tale fenomeno, (simile a quello dei Fotomoltiplicatori), in base all' intensità di esercizio nel tempo, porterà ad una diminuzione di massa dell'oggetto risonatore stesso, in quanto "esso si dovrà consumare" per liberare elettroni, e quindi arrivare anche ad un cambiamento di stato del materiale stesso. Per meglio capire tale fenomeno, potremmo immaginare che le molecole si presentino come galassie e/o sistemi solari nell'Universo; e che il nostro obiettivo sia quello di far collassare solamente alcune stelle programmate da Noi nell'Universo, facendo si che la Loro massa diventi estremamente piccola, con la conseguente emissione di Energia sotto forma ad esempio di neutrini. Questo fenomeno, definito con il termine di collassamento controllato, è possibile studiarlo e ottenerlo, come sopra già accennato, utilizzando appunto frequenze subsoniche come sistema di innesco della massa critica. La scelta progettuale di differenza di segno tra gli elementi risonatori, è dettata dalla necessità di avere a disposizione un mezzo atto ad innescare il "loop" risonatore; la scelta progettuale di struttura Cristallina come morfologia costruttiva della molecola dei risonatori, è invece dettata dalla necessità di avere a disposizione un materiale costituito da molecole morfologicamente regolari, al fine di ottenere una risposta uniforme, regolare, modulare e quindi controllabile nei confronti del fenomeno della soglia critica di Risonanza. La Tecnologia moderna ormai conosce a fondo le tecniche di crescita in laboratorio di cristalli con struttura molecolare individuale "flessibile"; in quanto esse sono ormai utilizzate già da tempo in diversi campi tipo: schermi vari per computer e Tv, micro - chirurgia, telecomunicazioni, solare fotovoltaico, robotica, ecc. ecc. La scoperta delle proprietà liquido-cristalline possedute da alcuni composti organici va fatta risalire agli ultimi anni del secolo scorso, grazie agli studi del botanico Austriaco Reinitzer, il quale mentre maneggiava il "benzoato di colesterine" si rese conto che la sostanza pareva presentare due distinti punti di fusione, con formazione dapprima di una fase liquida piuttosto opalescente che successivamente diventava perfettamente limpida a più alta temperatura. Si ritenne quindi che lo stato intermedio non fosse altro che una nuova fase della materia ove, in condizioni di fluidità tipiche dello stato liquido, vi fosse un grado di ordine molecolare che ricordava in qualche modo quello dei solidi cristallini. Proprio a causa delle caratteristiche intermedie tra quelle dei liquidi e quelle dei cristalli la nuova fase venne denominata liquido-cristallina. In un solido cristallino le molecole mostrano un alto grado di ordine sia posizionale che orientazionale, con pochissimi gradi di libertà traslazionali. In un liquido, al contrario, le molecole non hanno alcun ordine particolare e possiedono ampia libertà di movimento. Le molecole di un cristallo liquido si collocano invece in una posizione intermedia, conservando una certa libertà traslazionale pur con la tendenza ad assumere posizioni ed orientazioni preferenziali. Un altro grande passo in avanti in questo campo avvenne quando negli anni Ottanta, per la prima volta ci si è resi conto che in un polimero si potevano contemporaneamente avere sia le caratteristiche meccaniche proprie della plastica, e sia le caratteristiche elettriche dei metalli e altri conduttori. Per i chimici si aprì un "nuovo mondo", ed immediatamente cominciarono gli studi per comprendere le proprietà di questi "polimeri conduttori", in modo da verificare se fosse possibile progettare nuovi materiali con performance migliori dal punto di vista della conducibilità dei vari metalli in uso. A tal proposito osservando le molecole organiche, ovvero molecole in cui è presente il carbonio, elemento molto versatile per la stabilità dei legami; esse appaiono molto interessanti per la possibilità di creare isomeri, e cioè molecole che, pur avendo la medesima formula chimica hanno una diversa collocazione spaziale degli elementi coinvolti. Negli isomeri gli atomi si divertono a "giocare ai 4 cantoni", sono sempre gli stessi per tipologia e quantità ma la loro diversa posizione all'interno della molecola produce risultati incredibilmente differenti; pensate alla differenza che passa tra il diamante e la grafite, eppure sempre di carbonio si tratta. Un altro aspetto importante in questo campo, è che le molecole si possono "costruire a tavolino", il che significa: progettare con estrema precisione le molecole in funzione del compito che dovranno assolvere. Nel nostro caso dovremo "progettare a tavolino", e quindi sperimentare nuove strutture cristalline, nelle quali si possa programmare un "collassamento" modulare di Atomi, e quindi molecole, sotto l'azione dei nostri elementi risonatori. Proseguendo ad analizzare le specifiche costruttive che dovranno essere prese in esame nella progettazione del nostro mezzo di trasporto innovativo; una di queste è rappresentata dal fatto che l'equipaggio ed i passeggeri dovranno poter usufruire sempre di una attrazione di gravità verso il pavimento del velivolo simile a quella esistente sulla Terra, da Noi definita con l'unità di misura a livello del mare di 1 G; dove il nostro corpo è nato ed è abituato a vivere. Per ottenere tale effetto, come illustrato nelle Figure 1 e 3, dovremo agire sullo spostamento del punto focale del loop energetico, rispetto il baricentro del veicolo di trasporto. Tale aspetto varierà in riferimento alla Legge di Fisica sopra esposta "dell'inverso del quadrato", e quindi varierà a seconda della distanza che si troverà a spostarsi il nostro veicolo di trasposto rispetto alla superficie del nostro Pianeta Terra, e/o alle varie fonti di attrazione di gravità di cui il mezzo di trasporto potrà risentire in base ai punti in cui si troverà a viaggiare nello spazio. Nella Fig. 3, viene considerato un mezzo di trasporto propulso da un campo "G", in condizioni di galleggiamento; noteremo che il punto focale della sorgente puntiforme ad onde elettromagnetiche si forma ad una certa distanza "R" al di sopra dell' asse baricentrico del veicolo di trasporto. Supponiamo anche che il veicolo abbia una forza contrastante di 1 "G" verso il punto focale per controbilanciare il campo gravitazionale della Terra. Di conseguenza in base alla equazione sopra esposta dell'inverso del quadrato, avremo che le diverse parti del veicolo di trasporto saranno sottoposte a più o meno 1 "G", e che comunque la grandezza di tale differenza dipenderà dalla distanza del punto focale della sorgente Energetica, all'asse baricentrico del veicolo di trasporto. Quando il punto focale si trovasse nelle vicinanze del veicolo di trasporto, la differenza di accelerazione sarebbe più grande, tanto che due corpi umani situati uno in cima e l'altro in fondo al veicolo di trasporto, sarebbero soggetti ad effetti di accelerazione diversi. Otterremo quindi in queste condizioni che l'uomo situato sul pavimento di fondo del veicolo di trasporto sarà sottoposto ad una forza attrattiva gravitazionale di circa 1/2 "G" verso il basso dovuta all'attrazione Terrestre; ed invece l'uomo situato eventualmente sopra l'asse baricentrico del veicolo di trasporto, sarà sottoposto ad una forza attrattiva di circa 1/2 "G" verso il soffitto del veicolo di trasporto; di qui la deduzione che pilota e passeggeri del nostro innovativo veicolo di trasporto dovranno sostare sul fondo del veicolo, meglio nella posizione sdraiati, onde avere su tutto il corpo la stessa influenza di forza gravitazionale. Giocando sull' equilibrio tra punto focale e centro di gravità, in base alle forze esterne agenti sul mezzo di trasporto, si potrà ottenere: galleggiamento o movimento nella direzione e velocità prestabilite; naturalmente tutto questo potrà essere programmato sul "computer" di bordo, che come abbiamo già visto prima è composto da tutta la struttura del veicolo stesso di trasporto; il quale in base ad un programma prestabilito , ed alle variabili che man mano si presenteranno durante il programma di viaggio, provvederà in automatico ad apportare le dovute correzioni alle variabili stesse del sistema di viaggio, onde ottemperare al programma di spostamento prestabilito dal pilota, mantenendo anche inalterate le condizioni ottimali di "confort" di viaggio per il pilota ed i viaggiatori. Come sopra già accennato, tutta la struttura portante del nostro mezzo di trasporto innovativo, ivi compresi i Cristalli rotanti, avrà la stessa struttura morfologica Cristallina; e quindi avrà anche funzioni di "computer" di bordo, direttamente programmato e connesso con i Piloti. Ogni mezzo di trasporto sarà quindi personalizzato sul DNA del Pilota o dei Piloti, e nessun altro individuo potrà avere accesso al pilotaggio di tale mezzo, una volta codificata la struttura del Mezzo con il DNA del Pilota o dei Piloti. Per quanto riguarda la ricostruzione di un ambiente adatto alla nostra vita biologica all'interno del mezzo di trasporto; le specifiche costruttive dovranno tenere anche conto del fatto che durante i viaggi lunghi nello spazio il nostro corpo biologico, viaggiando a velocità prossime a quella della luce, e/o anche superiori, in quanto ormai è scientificamente dimostrato che tale limite è ampiamente superabile, prendendo delle "scorciatoie"; avrà una tendenza ad invecchiare meno velocemente, rispetto alla situazione Terra. A tal proposito è necessario a questo punto ricollegarci alle scoperte scientifiche fatte da uomini di Scienza, tipo: Einstein, Aspect , Bohm; dove si evince il fatto che la nostra massa quando viene elevata alla Sua soglia di equivalenza energetica, (passando dentro un mini Buco Nero), senza creare disordine all'interno della Massa stessa, come avviene quando per ottenere energia utilizziamo mezzi come la combustione chimica ecc.; tale Massa, (nel nostro caso il mezzo di trasporto compreso di viaggiatori e piloti), esce dalla condizione indicata dal cono di Einstein regolato dalla Sua famosa equazione E = m x c2 , per entrare nella zona indicata come "altrove", dove l'entità energetica derivata dalla massa conserva tutta la Sua esperienza e quindi memoria, fuori dalle condizioni Tempo e Forze. Questo ultimo aspetto Scientifico, qui solo accennato, non rientra ancora nelle finalità del presente Progetto di Ricerca, che comunque con il Suo eventuale espletamento ne aprirà le strade per arrivare alla Sua eventuale dimostrabilità. Educatore specializzato mediatore Feuerstein http://www.dydnaturalbirth.it/educatore/articolo6.html La coscienza come realtà virtuale dell'Io Cronologia articolo27 maggio 2010 Storia dell'articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:18. DI THOMAS METZINGER Thomas Metzinger, classe 1958, è considerato il più famoso rappresentante europeo della filosofia della mente. Ha studiato filosofia, etnologia e teologia e dal 2000 è professore di filosofia teoretica alla Johannes Gutenberg-Universität. Il brano che segue è tratto da Il tunnel dell'io ( Il Sole 24 Ore - leggi su null La coscienza come realtà virtuale dell'Io THOMAS METZINGER Thomas Metzinger, classe 1958, è considerato il più famoso rappresentante europeo della filosofia della mente. Ha studiato filosofia, etnologia e teologia e dal 2000 è professore di filosofia teoretica alla Johannes Gutenberg-Universität. Il brano che segue è tratto da Il tunnel dell'io (Raffaello Cortina) --------La storia della filosofia insegna che le metafore tecnologiche hanno notevoli limiti; ciononostante, quella della realtà virtuale è una metafora utile. La realtà virtuale della natura è l'esperienza cosciente, un modello del mondo sviluppato in tempo reale che può essere considerato nei termini di una simulazione online perennemente attiva, tale da permettere agli organismi di agire e di interagire. Milioni di anni fa, la realtà virtuale della natura realizzò ciò che oggi gli ingegneri informativi si sforzano ancora di ottenere: le proprietà fenomeniche della "presenza" e del "pieno coinvolgimento". Da un punto di vita ingegneristico, la creazione di ambienti virtuali solleva sofisticati problemi di design delle interfacce; dove un'interfaccia virtuale è un sistema di trasduttori, di processori di segnale, di hardware e di software. Tale sistema crea un mezzo interattivo che convoglia l'informazione verso i sensi dell'utente, monitorando di continuo il suo comportamento e utilizzandolo per aggiornare e manipolare l'ambiente virtuale. Anche l'esperienza cosciente è un'interfaccia, ossia un perfetto e invisibile mezzo interno che permette all'organismo di interagire in maniera flessibile con se stesso. È uno strumento di controllo. Funziona creando un'interfaccia interna dell'utente; una realtà "come se", ossia virtuale. Filtra informazioni, ha una banda larga, è non ambiguo e affidabile e genera un senso di presenza. Cosa più importante, genera anche un senso del sé. Il modello del sé è abbastanza simile al puntatore del mouse che vedete sul desktop del vostro computer; oppure alla freccetta rossa nelle cartine della metropolitana che vi dice: «Voi siete qui». Vi colloca al centro dello spazio comportamentale, del modello del mondo che voi esperite coscientemente, della vostra privata realtà virtuale. L'io è una parte speciale di questa realtà virtuale. Generando un'immagine interna del l'organismo nella sua interezza, gli consente di entrare in possesso del proprio hardware. È la risposta dell'evoluzione al bisogno di spiegare a se stessi le proprie azioni interne e quelle esterne, predicendo il comportamento e monitorando le proprietà critiche del sistema. http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-05-27/coscienza-come-realtavirtuale-081800.shtml Recensione Il Tunnel dell’io. Scienza della mente e mito del soggetto Thomas Metzinger Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010 Matteo Baccarini* [email protected] “Ogni teoria che compia progressi è destinata originariamente a essere inizialmente controintuitiva”, avvertiva il filosofo Daniel Dennett. Proprio da questa riflessione prende idealmente le mosse Thomas Metzinger – nel suo Il tunnel dell’io – per raccogliere la sfida della coscienza, cercando di riproporre il problema in modo da renderlo accessibile anche a un pubblico di non specialisti. Una scelta simile non deve stupire, poiché si tratta di un interrogativo che tutti, prima o poi, ci siamo posti almeno una volta nella nostra vita. Ognuno di noi infatti ha cercato almeno una volta, non necessariamente ricorrendo a termini tecnici, di capire che cos’è quella cosa che – affidandoci al senso comune – chiamiamo “sé”, o di capire che cosa possa significare attribuire a qualcuno la qualifica di soggetto. Si tratta senza ombra di dubbio di domande che sono state e stanno tutt’oggi al centro di molti dibattiti scientifici e filosofici, ma che al tempo stesso – e è sicuramente questa la tesi portante di questo libro – poste così sono destinate a rimanere irrisolte. Nessuno infatti, a ben vedere, “è mai stato o ha avuto un sé” – come si dice all’inizio dell’Introduzione – e l’unico modo in cui possiamo parlare di soggetto è paragonandolo a un mito – come recita invece il sottotitolo di questo libro. Si tratta, però, di un’assunzione che va motivata e non semplicemente postulata, in qua nto del tutto opposta alla nostra esperienza comune. Nel momento stesso in cui ammettiamo di stare provando un’esperienza cosciente, ammettiamo implicitamente anche l’esistenza di un qualche cosa – che possiamo chiamare anima spirito o mente, a seconda della tradizione cui facciamo riferimento – capace di provare esperienze coscienti e soggettive. * Università di Ferrara 236 Humana.Mente – Issue 14 – July 2010 Ben consapevole della necessità di confrontarsi con argomentazioni di questo genere, Metzinger propone di risolvere la questione introducendo la metafora del Tunnel dell’io, cercando in questo modo di tracciare un quadro teorico generale al cui interno poter coniugare i contributi più rilevanti delle scienze cognitive, delle neuroscienze e delle scienze umane. L’immagine è di chiara, nonché esplicita, derivazione platonica. Come i prigionieri protagonisti del mito raccontato da Socrate nel libro VII della Repubblica, anche noi, esseri viventi appartenenti alla specie Homo sapiens, vivremmo in una condizione di immobilità, obbligati a fissare un muro su cui compaiono delle ombre che noi scambiamo ingenuamente per oggetti reali. Non ci troviamo più, però, all’interno di una caverna, e la nostra prigionia non si sviluppa più bidimensionalmente nei confronti di una parete, quanto piuttosto in relazione alle molteplici dimensioni che possono avere rappresentazione all’interno del nostro sistema nervoso centrale. Di conseguenza, il mondo che noi ingenuamente consideriamo reale non è altro che una proiezione fenomenica di un mondo estremamente più ricco e articolato, cui però non possiamo avere accesso a causa della presenza delle pareti del nostro tunnel. Consapevole del fatto che un ragionamento simile potrebbe essere difficile da accettare, in questo libro Metzinger si propone di accompagnare il lettore in un tour all’interno del tunnel dell’io, alla scoperta della sua geografia e della sua struttura. Ne risulta una storia accattivante, scioccante nella sua pars destruens e a tratti addirittura provocatoria nella sua pars costruens, cui però va attribuito l’indiscutibile merito dell’onestà intellettuale e della chiarezza cristallina. La ricchezza di questo libro, però, non risiede solo nel tentativo – peraltro perfettamente riuscito – di descrivere in modo semplice e intuitivo le caratteristiche proprie del tunnel dell’io, ma anche e soprattutto nell’avere inserito questa teoria della coscienza all’interno di un contesto concettuale decisamente più ampio e multidisciplinare – grazie anche al contributo di eminenti neuroscienziati e psicologi del calibro di Singer, Gallese e Hobson – in cui la riflessione del filosofo si dimostra inestricabilmente legata alla pratica del ricercatore scientifico. http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2012/11/29/foto/le_grandi_foto_de l_mese_novembre_2012-1377313/4/#media http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2011/09/12/foto/le_pi_belle_foto_a stronomiche_del_2011-509155/1/#media http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2012/06/19/foto/la_mia_foto_gli_s catti_dei_lettori_sul_magazine-1100327/1/#media TELEONOMIA http://www.antigravity.it/1742004teleonomia.htm Teleonomia, 2) Morfogenesi autonoma, 3) Invarianza riproduttiva Con il termine Teleonomia, si definisce il fatto che tutti gli organismi viventi sono dotati di un progetto conservato nelle loro strutture, e realizzato nelle loro prestazioni, senza interventi esterni. Questo fatto potrebbe star a significare che in realtà ogni particella del creato, Quark ed Elettroni, possiedono una Loro memoria situata nelle Loro Armoniche o Dimensioni superiori, dando ad ognuna di esse una loro unicità e specificità. Con il termine di Morfogenesi autonoma, si definisce la "libertà" quasi totale, verso qualsiasi condizione esterna, con cui si assicura la formazione e la crescita di tutte le forme di vita; tale meccanismo costituisce la base della Teleonomia, e garantisce la conservazione e moltiplicazione delle specie viventi. Con il termine di invarianza riproduttiva, si definisce il fatto che tutti gli esseri viventi hanno la possibilità congenita di conservare, riprodurre e trasmettere tutta la memoria della loro evoluzione ai loro posteri. Comunque anche se tutti gli esseri viventi sono dotati delle sopra citate tre proprietà, essi sono Tutti sottoposti alla selezione naturale che li sottopone la "libera concorrenza" della vita stessa. Questi fatti che avvengono per puro "Caso", comunque vanno ad incidere sull'invarianza della Loro struttura primitiva, e dopo che avvengono per un certo qual numero di volte, vengono iscritti come mutazioni in detta struttura primaria, diventando a Loro volta delle "Necessità". Da questa storia evolutiva, lunga ormai per il nostro Pianeta circa 4 miliardi di anni, dunque Monod arriva a considerare che la vita è nata per una serie di Casi, trasformati poi dalla natura in regole di necessità; visione quindi alquanto solo "tecnico - materialista" del tutto. Personalmente trovo che il discorso di Monod esaurisce solo in parte la richiesta di capire da dove arriva la vita e l'uomo; Monod non affronta mai il motivo per cui tali casi messi in serie hanno prodotto dei sistemi belli ed armonici come le Balene le Allodole le Farfalle ecc. Il canto di un Fringuello è sempre intonato rispetto come quello di una Balena e di un Merlo, perché????? Il titolo "Il caso e la necessità", ad avviso del sottoscritto, potrebbe anche essere letto in tutt'altro modo: è un caso che c'è stato il Big-Bang? che per caso ha generato Quark ed Elettroni? che per caso si sono messi insieme con un certo ordine onde formare i primi Atomi di Idrogeno? i quali per caso accumulandosi e comprimendosi hanno acceso le prime stelle? le quali per caso dopo aver esaurito il loro combustibile Idrogeno hanno collassato? e sempre per caso dopo 4 o 5 accensioni di stelle collassate e miscelate con altro idrogeno vagante, con i pezzi sfuggiti alla loro attrazione hanno cominciato a formare i pianeti? dai quali sempre e solo per caso ad un certo punto è nata la vita biologica? la quale per caso nella sua evoluzione ad un certo punto ha scodellato degli strani esseri come Merli, Allodole, Farfalle, Balene, Tigri, Delfini, Lucciole, Serpenti, Uomini ecc. ecc.?????? Oppure tutti questi Casi rappresentano la Necessità di esprimere le Leggi semplici e primordiali che esistono da sempre, e che rappresentano la natura stessa di quello che Noi uomini usiamo a chiamare con il termine, a mio modesto parere molto improprio di "Dio", personalmente troverei molto più confacente il termine di "Coscienza collettiva". Non per "caso" il grande scienziato Einstein dopo aver enunciato le teorie sulla Relatività, negli ultimi suoi 20 anni di vita lavorò sulla teoria dei così detti "Campi unificati", il che rappresentò un tentativo purtroppo non ancora riuscito di unificazione delle Leggi che in natura regolano le varie forze ivi compresa la forza di gravità. A tal proposito, si narra, che gli U.S.A. nell'Ottobre del 1943 fecero un'importante esperimento, chiamato poi "Effetto Filadelfia", su di un Cacciatorpediniere completo di tutto il suo equipaggio. L'esperimento consisteva nel creare un grandissimo campo di energia elettromagnetica attorno alla nave, onde arrivare a smaterializzare e rimaterializzare la nave con tutto il suo equipaggio, in un altro luogo. L'esperimento riuscì, fatto salvo il fatto dei danni inflitti agli uomini a bordo, dove qualcuno bruciò vivo come messo dentro un forno a micro-onde, e gli altri sopravvissuti persero tutti il lume dell'intelletto. L'errore madornale fu nel metodo sperimentale, e non nei contenuti scientifici; l'esperimento andava condotto in tutt'altro modo, senza coinvolgere gli uomini, e con esperimenti graduali, onde arrivare a conoscere bene la materia scientifica nei suoi dettagli, prima di coinvolgere l'uomo direttamente. Noi uomini da sempre siamo abituati ad analizzare nel dettaglio gli "Effetti" del mondo "Fisico" in cui siamo immersi; troppi pochi sforzi facciamo per guardare tutta l'impresa Fisico e Scientifica dal lato opposto, e cioè scoprirne le "Cause", che ad avviso del sottoscritto sono molto ma molto più interessanti, semplici ed essenziali della nostra attuale "Fisica". Per meglio comprendere questo diverso atteggiamento scientifico, tanto per cominciare come esempio potremo considerare che Massa ed Energia sono in realtà la stessa cosa vista da due punti diversi di osservazione, ruotati tra di loro di 90°. Onde dimostrare questo aspetto della Fisica, proviamo ad immaginare una superficie piana bidimensionale, la quale se verrà vista perpendicolarmente, la percepiremo come superficie, paragonabile alla Massa; se senza spostare il nostro punto di visione faremo ruotare la superficie di 90°, vedremo più solamente una linea, paragonabile all'Energia. Potremmo di qui dedurre che la quantità di Energia contenuta in un certo corpo dotato di Massa, dipende interamente da quanto esso è ruotato attorno al suo asse Massa / Energia in riferimento ad un dato punto di osservazione. Dall' equazione sulla Relatività di Einstein si evince dunque il fatto che un corpo dotato di Massa "X" mentre aumenta la sua velocità nella direzione "Y", la sua Massa "X" diminuisce direttamente in proporzione alla quantità di moto impressa nella direzione "Y"; questo evento è dovuto al fatto che la Massa "X" sta ruotando attorno al suo asse Massa / Energia rispetto al punto di osservazione. Noi sappiamo anche che sono necessari 9 x 1020 erg di energia per accelerare un grammo di Massa sino a fargli raggiungere la velocità "quasi" della luce: 300.000 Km / sec., dopodiché sarà inutile aggiungere altra energia per accelerare la Massa "X" in quanto avendo ruotato l'asse Massa / Energia di 90°, rispetto al nostro punto di osservazione, a tal punto avremo trasformato completamente la nostra Massa "X", in Energia. Dall' equazione affascinante di Einstein E = m x c2, possiamo dedurre quindi che la massa è una forma "solida" di energia, e l'energia è una forma "spirituale" della massa. Queste grandezze astratte, diventano più visibili se per esempio ipotizziamo di trasformare completamente in Energia un grammo di materia. Con tale ipotetica trasformazione, applicando l'equazione di Einstein, otterremo un potenziale equivalente in energia pari a 25.000 megawattora, utili per tenere accese 100 milioni di lampadine da 50 Watt per una lunga serata invernale. La nostra mente tende a ribellarsi a tale realtà, in quanto che con le nostre Tecnologie attuali siamo abituati ad avere a che fare con sistemi energetici con una efficienza bassissima di rendimento, in quanto che per ottenere energia non agiamo mai direttamente sulle stringhe energetiche, ma ci arriviamo quasi sempre tramite una lunga serie di passaggi; e poi comunque molti nostri metodi per passare dall'energia allo spostamento di masse, sono ancora alquanto primitivi e poco efficienti, come ad esempio la ruota ecc. Nella realtà osservandoci da vicino, vedremo che le formule per comprendere il "Tutto" sono poche e semplici; ed inoltre, come già sopra accennato, tutto ciò che noi percepiamo come Materia e Forze, non sono niente altro che un'enorme quantità di cariche energetiche che si manifestano sotto forma di onde vibranti; le quali girano su se stesse come trottole in senso antiorario, con in mezzo a loro enormi spazi vuoti. Per visualizzare con i nostri sensi tali vuoti, potremmo immaginare di ingrandire l'Atomo alle dimensioni di un campo di calcio, e vedremo che il nucleo al centro avrebbe una dimensione virtuale di una capocchia di uno spillo, e gli elettroni ci apparirebbero come minuscole onde vibranti che gli girano attorno alla distanza dei bordi del campo. Questa bella famigliola di "trottole", a seconda il compito che hanno da svolgere vengono individuate dai Fisici con delle proprietà definite con il termine di "Spin", di cui ne conosciamo 4 tipi: 1)Particella di Spin 0, essa appare come un punto e quindi ci appare sempre uguale da qualsiasi parte che la osserviamo. 2)Particella di Spin 1; essa appare come una freccia, ci appare diversa a seconda da dove la osserviamo, e tornerà ad assumere lo stesso aspetto solo dopo una rivoluzione di 360°. 3)Particella di Spin 2, essa appare come una freccia a due punte, una a ciascuna estremità, essa tornerà ad avere lo stesso aspetto solo dopo una semi rivoluzione di 180°. 4)Particella di Spin 3, e/o maggiore di 3, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto solamente dopo una semi rivoluzione ancora più parziale di 180°. 5)Particella di Spin 1/2, o semi intero, esse torneranno ad avere lo stesso aspetto solo dopo due rivoluzioni complete di 360°. La Fisica moderna poi di tutte le particelle costituenti l'Universo da Noi conosciuto ad oggi, Massa e/o Energia e Forze, e sopra individuate con le proprietà Spin; le raggruppa in due grandi famiglie di vibrazioni e/o energia cosmica: A)Particelle di Spin 1/2, rappresentanti di tutta la Massa e/o Energia. B)Particelle di Spin 0,1,2,3, rappresentanti di tutte le Forze. Dalle sopra citate descrizioni, deduciamo che le particelle di Spin 0,1,2,3 insieme alle particelle di Spin 1/2, nella realtà sono tutti vortici energetici di uguale natura, essi si differenziano per le diverse funzioni che vanno a svolgere e che rispondono ad una domanda essenzialmente di tipo Filosofico, che è: "cosa c'era prima del Big-Bang". Personalmente, come già anche citato nella Premessa, una risposta il sottoscritto ce l'ha: "prima del Big-Bang, c'era L'Armonia e l'Amore della Coscienza collettiva, la quale si è resa manifesta in un gesto di Amore creativo, entrando in "Risonanza" su se stessa, sino ad arrivare ad un punto con una densità energetica infinita, il quale esplodendo ha generato la dimensione dell'Armonica pesante rappresentata da Massa, Energia, Tempo; con avviluppate attorno le altre 7 dimensioni Armoniche più leggere". L'Armonia musicale, che tanto piace a molti esseri viventi, nella realtà non è un'invenzione di nessun essere vivente; essa corrisponde per il nostro cervello a segnali elettrici, che gli arrivano trasdotti dal nostro orecchio da onde acustiche suddivise per intervalli, i quali potrebbero corrispondere esattamente alle regole delle relazioni Armoniche primordiali equivalenti alla natura stessa della Coscienza collettiva. Noi troppo spesso per la nostra superbia, ed per il nostro enorme ego, non guardiamo da vicino ciò che siamo; ci fa molto più piacere gonfiarci le penne come dei pavoni, e riempire lavagne e libri di formule che se ridotte all'essenza primordiale diventerebbero di una semplicità disarmante, come semplice, umile ed armoniosa è la Coscienza collettiva che ha dato il via a questa bellissima, affascinante, e gioiosa "Grande giostra" che è la vita. Questo concetto di complicare la Fisica che ci circonda, possiamo anche vederlo come se volessimo analizzare matematicamente ogni battuta di un'Opera musicale di Mozart o di altri compositori; ogni grande opera è riconducibile alla scala Maggiore musicale, od alla sua corrispondente minore una sesta sopra, od una terza sotto. Un altro aspetto della Fisica molto importante da tenere sempre presente nella nostra Ricerca, è la "Equazione dell'inverso del quadrato": da intendersi come Legge che regola la quantità di forza in riferimento dalla distanza dell'oggetto dal punto di emissione della forza, esempio: se ad una distanza di due metri un oggetto con massa "A" risente di una forza di attrazione ad esempio di gravità di 4 Kg. rispetto al punto "B"; alla distanza di 4 metri la forza di gravità per l'oggetto di massa "A" rispetto il punto "B", l'attrazione di gravità sarà di 1Kg. In sostanza la Legge dice: se si raddoppia la distanza la forza si riduce di un quarto, se si dimezza la distanza la forza risulta quadruplicata, e se provassimo applicare tale regola alle tre Forze principali, che la nostra Fisica attuale usa a catalogare in: nucleare, elettromagnetica, e gravitazionale, vedremo che esse rispondono allo stesso modo all'equazione: R12 x F1 F2 = -----------R22 F2 = Forza alla distanza più lontana dal punto focale di riferimento. F1 = Forza alla distanza più vicina dal punto focale di riferimento. R2 = Distanza più lontana dal punto focale di riferimento. R1 = Distanza più vicina dal punto focale di riferimento. Per meglio visualizzare tale concetto, potremmo immaginare che ogni particella del creato è collegata con tutte le altre con una serie di elastici sempre della stessa grandezza, che fungono anche da cavi telefonici; da cui ne deriva che quanto più le particelle sono vicine tanto più l'elastico è forte, tanto più l'altra particella è distante, secondo l'equazione dell'inverso del quadrato, l'elastico diventa sempre più sottile e debole; tale concetto assolutamente virtuale ci porta a vedere che il campo di Forza che tiene insieme i tre Quark che compongono sia il Protone che il Neutrone, essendo essi praticamente a distanza 0 tra di Loro, ne risulta che è di una intensità enorme, solamente paragonabile alla Forza totale che tiene insieme tutto l'Universo; e la forza Nucleare che tiene insieme Protoni e Neutroni è di circa un milione di volte superiore alla forza Elettromagnetica che tiene insieme gli atomi di una molecola. Di qui a comprendere, come già sopra accennato, che il Big-Bang è stato generato da un puntino con energia praticamente infinita, dalla cui sua esplosione sono emerse le particelle elementari da Noi definite con i termini di Quark ed Elettroni. Probabilmente nei primi secondi di vita dell'universo esistevano Spin con spirale destra e con spirale sinistra; dopo un primo annichilimento tra spirali destre e spirali sinistre, evidentemente ve ne erano casualmente più di sinistra, ed ecco perché Spin, Galassie ed Universo, con ogni probabilità, ruotano tutti in senso antiorario. I tre Quark che compongono il Protone che noi usiamo a definire di carica positiva, stanno bene insieme in quanto hanno delle frequenze di vibrazioni "consonanti" tra di loro, la quale consonanza è responsabile e/o permette la loro reciproca attrazione. Per meglio percepire con i nostri sensi questa situazione, potremmo immaginare che i tre Quark del Protone hanno le stesse relazioni di intervalli in Hz di vibrazioni, che esistono tra le tre note che compongono l'accordo costruito sulla Tonica della scala di tipo Maggiore musicale ad esempio di Do: Do, Mi, Sol; dalle quali estrapoliamo in modo proporzionale le nostre frequenze ipotetiche, che saranno: 6,1x1014 Hz, 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz. L'elettrone che noi usiamo definire particella elementare di carica negativa, in realtà è una vibrazione "dissonante" rispetto alle altre tre frequenze sopra citate; esso potrebbe essere rappresentato dalla nota Fa, e quindi con una frequenza di 8,5x1014 Hz. Il Neutrone potremmo rappresentarlo come l'accordo minore costruito sulla terza nota della Nostra scala Maggiore musicale di Do, che è il Mi, e quindi con le note: Mi, Sol, Si, le quali tradotte nell'ipotesi virtuale sopraccitata diventerebbero: 8,0x1014 Hz, 9,5x1014 Hz, 11,5x1014 Hz. Da notare infine che questo discorso di intervalli virtuali, utilizzando la Nostra scala Maggiore musicale, si può ripetere esattamente utilizzando la scala dei colori. Ancora un altro aspetto Scientifico di grande importanza per lo sviluppo del nostro Progetto di Ricerca, sta nello studio dei fenomeni Elettromagnetici. A tal proposito è importante ricordare che prima dell'arrivo di Einstein con la sua equazione sulla Relatività, agli inizi del novecento; nella seconda metà dell'ottocento, il Fisico Americano James Clark Maxwell, studiando i fenomeni Fisici sull'Elettromagnetismo, giunse alla conclusione che ciò che Noi definiamo come Energia radiante (luce), in realtà essa è costituita da onde Elettromagnetiche che si propagano anche nel vuoto ad una velocità prossima ai 300.000 Km/sec. definita poi come velocità della luce. I parametri utili per definire le caratteristiche delle onde Elettromagnetiche sono: 1)Lunghezza d'onda, "L", rappresenta la distanza tra due creste d'onda, tale misura si esprime in multipli o sottomultipli del metro. 2)Ampiezza d'onda, "A", rappresenta l'altezza della cresta dell'onda rispetto l'asse di propagazione. 3)Periodo,"T", rappresenta l'intervallo di tempo che intercorre tra il passaggio di due onde successive per lo stesso punto nello spazio. 4)Costante velocità di propagazione nel vuoto,"C", viene rappresentata dalla velocità della luce di 300.000 Km/sec. 5)Frequenza,"Y", rappresenta il numero di onde che passano per un dato punto fisso nello spazio nell'unità di tempo; l'unità di misura per tale grandezza è l'Hertz, (Hz), che corrisponde ad un numero di cicli al secondo. 6)Energia dell'onda, "E", secondo la teoria di Maxwell, risulta proporzionale al quadrato dell'Ampiezza dell'onda, ossia: E = C x A2 L'insieme di tutte le possibili radiazioni elettromagnetiche, costituisce lo: "Spettro Elettromagnetico" "Onde Radio" "Microonde" "Infrarosso" "Visibile" "Ultravioletto" "Raggi X" "Raggi Gamma" 3x104Hz - 3x108Hz - 3x1012Hz - 3x1014Hz - 3x1015Hz - 3x1017Hz 3x1019Hz -3x1021Hz Notiamo che: analizzando l'equazione prima esposta "dell'inverso del quadrato", e l'equazione di Maxwell, sull'Energia "E" dell'onda Elettromagnetica; esiste una relazione tra le due equazioni, visualizzabile con l'esempio: con il raddoppio della distanza "R" dal punto di emissione di una Forza "F", tale Forza si riduce di un quarto; che possiamo riequilibrare raddoppiando l'Ampiezza "A" dell'onda della Forza Elettromagnetica presa in esame. Andiamo ora a dare ora una breve e sommaria lettura dentro ai nostri concetti di Energia che Noi utilizziamo per far funzionare tutte la nostra Tecnologia. Prendiamo ad esempio quella elettrica; ne risulta che tale concetto rappresenta delle differenze di potenziale (squilibrio tra numero di protoni ed elettroni all'interno di un Atomo), che Noi uomini creiamo artificialmente con vari metodi, e che per distinguerle usiamo a definirle di segno positivo e negativo; che poi noi utilizziamo nel loro passaggio per riequilibrarsi, per far girare motori accendere lampadine, scaldare resistenze ecc. ecc. L'altro tipo di energia di cui Noi facciamo grande uso è il calore, il quale rappresenta l'energia cinetica della massa presa in considerazione, in pratica la velocità con cui girano le proprie particelle, (lo zero assoluto, - 273,14 gradi centigradi, rappresenta lo stato delle particelle della materia quando sono ferme assolutamente). Il calore noi solitamente lo otteniamo tramite una reazione di tipo chimico da Noi definita con il termine di combustione, che poi utilizziamo o direttamente per scaldarci, o tramite altri passaggi per ottenere ancora altri tipi di energia come quella meccanica, elettrica ecc. Gira e rigira, sono passati millenni da quando l'uomo delle caverne imparò a mettere il fuoco al Suo servizio, e Noi con tutte le arie che ci diamo, se togliamo la combustione dalla Nostra vita Tecnologica sulla Terra, si ferma TUTTO!!!!!! Purtroppo le Tecnologie oggi a nostra disposizione per ottenere Energia, utilizzano ancora troppi passaggi; prendiamo ad esempio l'Automobile, l'energia derivata dalla combustione della benzina che noi riusciamo ad utilizzare per il movimento dell'autoveicolo, nei migliori motori a combustione interna moderni, riesce ad arrivare ad un rendimento di circa il 15%; il resto lo buttiamo via in calore, attriti ecc. Le forme per produrre energia con meno passaggi, sono quelle forme così dette di nicchia come il: Solare, Eolico, Celle a combustibile ecc. Questo nostro modo di concepire l'Energia purtroppo si discosta di molto su ciò che nella realtà essa rappresenta, che è l'essenza dell'Universo stesso; il quale è un sistema perfettamente equilibrato tra "Spin" che rappresentano la Massa, e "Spin" che rappresentano le Forze; il quale si sviluppa su vari livelli di Dimensioni o Armonici superiori, dalla più pesante da Noi qui sperimentata sulla Terra; a quelle più fini che portano con se tutta la memoria dell'Armonica pesante di base. Le dimensioni superiori essendo molto più leggere e sensibili, non risentono della Forza, e quindi sono libere di espandersi in tutte le direzioni, anche fuori dalla condizione Tempo; sulla Terra esse sono "imprigionate" con Noi nella nostra condizione di vita primordiale. Ricordiamo a tal proposito, che in tutte le esperienze di "pre - morte", i ritornati in vita, raccontano tutti la stessa storia: prima vedono il loro corpo inerte senza vita dal di fuori come spettatori, e se ne meravigliano anche; poi vengono come risucchiati in un tunnel con i colori dell'arcobaleno che li trasporta verso una nuova situazione, caratterizzata da una "luce" nuova, bella, pulita, e candida, con uno splendore che non li abbaglia, ma che li avvolge in un senso di distensione e di gioia immensi, mai prima provati su questa Terra. Al di là del tunnel ad attenderli ci sono i Loro "morti", che danno a Loro il benvenuto nella nuova dimensione, e cominciano a spiegargli con molta gentilezza, dolcezza e calma dove sono arrivati. Ad un certo punto, si sentono come risucchiati all'indietro, per essere brutalmente riportati dentro al loro vecchio corpo; questo fatto viene sempre descritto come una situazione non piacevole, anzi di disturbo, che fa dire a Tutti: "stavo così bene dove ero, perché mi avete richiamato di qui in questo mio vecchio corpo, potevate lasciarmi stare dove ero!!!!!" Onde poter meglio comprendere tali fenomeni, dovremo prima o poi uscire dalla nostra primordiale logica di vita ancora esistente sul nostro pianeta Terra; in quanto oltre che rendere pochissimo sia dal punto di vista energetico che filosofico di vita; tende a danneggiare fortemente la natura in cui siamo immersi, e quindi anche ed in primo luogo la nostra qualità della vita su questa Terra. Tale sistema di vita, come tanti altri sistemi già in passato sperimentati dall'uomo, è destinato anche Lui prima o poi ad implodere su stesso, per vari motivi tecnologici e filosofici, tra cui non ultimo l'esaurimento delle scorte di combustibili fossili, ed il degrado dell'ecosistema in cui viviamo e che ha impiegato molti milioni di anni per formarsi. Tutta questa lunga e tortuosa passeggiata nei principi base che reggono le nostre attuali conoscenze scientifiche, è stata fatta allo scopo di chiarire le basi stesse su cui si regge la via Scientifica e Tecnologica indicata su questa Nota Tecnica; che sarà quella di "spillare" energia direttamente dall' impasto Energetico (Massa e Forze), di cui sarà composto tutto il nostro mezzo innovativo di trasporto; utilizzando il fenomeno delle Masse critiche a rilascio controllato, da innescare tramite frequenze sub-soniche, onde ottenere emissione di Energia sottoforma di Neutrini e/o sottoforma di Energia di campo Elettromagnetico, agendo unicamente sull'Ampiezza d'onda Elettromagnetica "A", e lasciando sempre invariate assolutamente le varie Frequenze presenti in tutta la zona di nostro interesse. In base ai risultati che emergeranno dall'espletamento dalla prima parte del nostro Progetto di Ricerca, prenderanno corpo le varie ipotesi costruttive degli elementi che dovranno andare a comporre il mezzo di trasporto innovativo; e quindi la soluzione costruttiva del mezzo di trasporto con gli elementi risonatori, presa in esame dalla presente Nota Tecnica rappresentata nelle Fig. 1,2,3; non può che essere per il momento, una pura proposta di concetto molto illustrativa. In tale proposta illustrativa presa in esame in questa Nota Tecnica, al centro del nostro mezzo di trasporto vediamo un sistema di Cristalli rotanti, costruiti con delle "punte tangenziali", con la funzione di induttori di forza di rotazione; i tre cristalli periferici disposti a 120° attorno all' asse centrale, drogati con ioni Negativi, avranno funzioni, di induttori di campo in ampiezza di onde elettromagnetiche nei confronti del cristallo centrale drogato con ioni di segno Positivo; il quale invece avrà funzioni di memoria centrale per il colloquio ed il controllo di tutto il mezzo innovativo di trasporto, ed anche di induttore di campo nei confronti di tutta la struttura del mezzo di trasporto tramite la funzione di trasduttore da onde elettromagnetiche a onde subsoniche (inferiori ai 50 Hz). Tali onde avranno il compito di andare ad interferire in fase e in ampiezza con le frequenze caratteriste dei cristalli, cambiando la soglia energetica e/o di coesione molecolare di tutto il sistema risonante. Questo fatto causerà la liberazione dell'Energia in eccesso, in quanto che il materiale "vibrando" tenderà a perdere elettroni, e quindi per stabilizzarsi emetterà Energia, che si potrà sfruttare solamente se si riuscirà avere un buon controllo del sistema di criticità, facendo collassare nella struttura cristallina una quantità diluita e controllata nel tempo di atomi, e quindi di conseguenza anche di molecole. Il fenomeno di "criticità controllata", si ripete nel nostro corpo nei muscoli, i quali funzionano a tutto o niente, e quindi ogni singola fibra viene contratta o meno; alla fine la somma delle quantità di fibre contratte, equivale alla quantità di energia muscolare applicata alla leva, che corrisponde al nostro sistema osseo. Spiegato in maniera più semplice il progetto consiste nel far ruotare un motore fatto di cristalli in un campo sonoro, anche se non udibile; allo stesso modo che un motore elettrico ruota in un campo magnetico. Tale fenomeno, (simile a quello dei Fotomoltiplicatori), in base all' intensità di esercizio nel tempo, porterà ad una diminuzione di massa dell'oggetto risonatore stesso, in quanto "esso si dovrà consumare" per liberare elettroni, e quindi arrivare anche ad un cambiamento di stato del materiale stesso. Per meglio capire tale fenomeno, potremmo immaginare che le molecole si presentino come galassie e/o sistemi solari nell'Universo; e che il nostro obiettivo sia quello di far collassare solamente alcune stelle programmate da Noi nell'Universo, facendo si che la Loro massa diventi estremamente piccola, con la conseguente emissione di Energia sotto forma ad esempio di neutrini. Questo fenomeno, definito con il termine di collassamento controllato, è possibile studiarlo e ottenerlo, come sopra già accennato, utilizzando appunto frequenze subsoniche come sistema di innesco della massa critica. La scelta progettuale di differenza di segno tra gli elementi risonatori, è dettata dalla necessità di avere a disposizione un mezzo atto ad innescare il "loop" risonatore; la scelta progettuale di struttura Cristallina come morfologia costruttiva della molecola dei risonatori, è invece dettata dalla necessità di avere a disposizione un materiale costituito da molecole morfologicamente regolari, al fine di ottenere una risposta uniforme, regolare, modulare e quindi controllabile nei confronti del fenomeno della soglia critica di Risonanza. La Tecnologia moderna ormai conosce a fondo le tecniche di crescita in laboratorio di cristalli con struttura molecolare individuale "flessibile"; in quanto esse sono ormai utilizzate già da tempo in diversi campi tipo: schermi vari per computer e Tv, micro - chirurgia, telecomunicazioni, solare fotovoltaico, robotica, ecc. ecc. La scoperta delle proprietà liquido-cristalline possedute da alcuni composti organici va fatta risalire agli ultimi anni del secolo scorso, grazie agli studi del botanico Austriaco Reinitzer, il quale mentre maneggiava il "benzoato di colesterine" si rese conto che la sostanza pareva presentare due distinti punti di fusione, con formazione dapprima di una fase liquida piuttosto opalescente che successivamente diventava perfettamente limpida a più alta temperatura. Si ritenne quindi che lo stato intermedio non fosse altro che una nuova fase della materia ove, in condizioni di fluidità tipiche dello stato liquido, vi fosse un grado di ordine molecolare che ricordava in qualche modo quello dei solidi cristallini. Proprio a causa delle caratteristiche intermedie tra quelle dei liquidi e quelle dei cristalli la nuova fase venne denominata liquido-cristallina. In un solido cristallino le molecole mostrano un alto grado di ordine sia posizionale che orientazionale, con pochissimi gradi di libertà traslazionali. In un liquido, al contrario, le molecole non hanno alcun ordine particolare e possiedono ampia libertà di movimento. Le molecole di un cristallo liquido si collocano invece in una posizione intermedia, conservando una certa libertà traslazionale pur con la tendenza ad assumere posizioni ed orientazioni preferenziali. Un altro grande passo in avanti in questo campo avvenne quando negli anni Ottanta, per la prima volta ci si è resi conto che in un polimero si potevano contemporaneamente avere sia le caratteristiche meccaniche proprie della plastica, e sia le caratteristiche elettriche dei metalli e altri conduttori. Per i chimici si aprì un "nuovo mondo", ed immediatamente cominciarono gli studi per comprendere le proprietà di questi "polimeri conduttori", in modo da verificare se fosse possibile progettare nuovi materiali con performance migliori dal punto di vista della conducibilità dei vari metalli in uso. A tal proposito osservando le molecole organiche, ovvero molecole in cui è presente il carbonio, elemento molto versatile per la stabilità dei legami; esse appaiono molto interessanti per la possibilità di creare isomeri, e cioè molecole che, pur avendo la medesima formula chimica hanno una diversa collocazione spaziale degli elementi coinvolti. Negli isomeri gli atomi si divertono a "giocare ai 4 cantoni", sono sempre gli stessi per tipologia e quantità ma la loro diversa posizione all'interno della molecola produce risultati incredibilmente differenti; pensate alla differenza che passa tra il diamante e la grafite, eppure sempre di carbonio si tratta. Un altro aspetto importante in questo campo, è che le molecole si possono "costruire a tavolino", il che significa: progettare con estrema precisione le molecole in funzione del compito che dovranno assolvere. Nel nostro caso dovremo "progettare a tavolino", e quindi sperimentare nuove strutture cristalline, nelle quali si possa programmare un "collassamento" modulare di Atomi, e quindi molecole, sotto l'azione dei nostri elementi risonatori. Proseguendo ad analizzare le specifiche costruttive che dovranno essere prese in esame nella progettazione del nostro mezzo di trasporto innovativo; una di queste è rappresentata dal fatto che l'equipaggio ed i passeggeri dovranno poter usufruire sempre di una attrazione di gravità verso il pavimento del velivolo simile a quella esistente sulla Terra, da Noi definita con l'unità di misura a livello del mare di 1 G; dove il nostro corpo è nato ed è abituato a vivere. Per ottenere tale effetto, come illustrato nelle Figure 1 e 3, dovremo agire sullo spostamento del punto focale del loop energetico, rispetto il baricentro del veicolo di trasporto. Tale aspetto varierà in riferimento alla Legge di Fisica sopra esposta "dell'inverso del quadrato", e quindi varierà a seconda della distanza che si troverà a spostarsi il nostro veicolo di trasposto rispetto alla superficie del nostro Pianeta Terra, e/o alle varie fonti di attrazione di gravità di cui il mezzo di trasporto potrà risentire in base ai punti in cui si troverà a viaggiare nello spazio. Nella Fig. 3, viene considerato un mezzo di trasporto propulso da un campo "G", in condizioni di galleggiamento; noteremo che il punto focale della sorgente puntiforme ad onde elettromagnetiche si forma ad una certa distanza "R" al di sopra dell' asse baricentrico del veicolo di trasporto. Supponiamo anche che il veicolo abbia una forza contrastante di 1 "G" verso il punto focale per controbilanciare il campo gravitazionale della Terra. Di conseguenza in base alla equazione sopra esposta dell'inverso del quadrato, avremo che le diverse parti del veicolo di trasporto saranno sottoposte a più o meno 1 "G", e che comunque la grandezza di tale differenza dipenderà dalla distanza del punto focale della sorgente Energetica, all'asse baricentrico del veicolo di trasporto. Quando il punto focale si trovasse nelle vicinanze del veicolo di trasporto, la differenza di accelerazione sarebbe più grande, tanto che due corpi umani situati uno in cima e l'altro in fondo al veicolo di trasporto, sarebbero soggetti ad effetti di accelerazione diversi. Otterremo quindi in queste condizioni che l'uomo situato sul pavimento di fondo del veicolo di trasporto sarà sottoposto ad una forza attrattiva gravitazionale di circa 1/2 "G" verso il basso dovuta all'attrazione Terrestre; ed invece l'uomo situato eventualmente sopra l'asse baricentrico del veicolo di trasporto, sarà sottoposto ad una forza attrattiva di circa 1/2 "G" verso il soffitto del veicolo di trasporto; di qui la deduzione che pilota e passeggeri del nostro innovativo veicolo di trasporto dovranno sostare sul fondo del veicolo, meglio nella posizione sdraiati, onde avere su tutto il corpo la stessa influenza di forza gravitazionale. Giocando sull' equilibrio tra punto focale e centro di gravità, in base alle forze esterne agenti sul mezzo di trasporto, si potrà ottenere: galleggiamento o movimento nella direzione e velocità prestabilite; naturalmente tutto questo potrà essere programmato sul "computer" di bordo, che come abbiamo già visto prima è composto da tutta la struttura del veicolo stesso di trasporto; il quale in base ad un programma prestabilito , ed alle variabili che man mano si presenteranno durante il programma di viaggio, provvederà in automatico ad apportare le dovute correzioni alle variabili stesse del sistema di viaggio, onde ottemperare al programma di spostamento prestabilito dal pilota, mantenendo anche inalterate le condizioni ottimali di "confort" di viaggio per il pilota ed i viaggiatori. Come sopra già accennato, tutta la struttura portante del nostro mezzo di trasporto innovativo, ivi compresi i Cristalli rotanti, avrà la stessa struttura morfologica Cristallina; e quindi avrà anche funzioni di "computer" di bordo, direttamente programmato e connesso con i Piloti. Ogni mezzo di trasporto sarà quindi personalizzato sul DNA del Pilota o dei Piloti, e nessun altro individuo potrà avere accesso al pilotaggio di tale mezzo, una volta codificata la struttura del Mezzo con il DNA del Pilota o dei Piloti. Per quanto riguarda la ricostruzione di un ambiente adatto alla nostra vita biologica all'interno del mezzo di trasporto; le specifiche costruttive dovranno tenere anche conto del fatto che durante i viaggi lunghi nello spazio il nostro corpo biologico, viaggiando a velocità prossime a quella della luce, e/o anche superiori, in quanto ormai è scientificamente dimostrato che tale limite è ampiamente superabile, prendendo delle "scorciatoie"; avrà una tendenza ad invecchiare meno velocemente, rispetto alla situazione Terra. A tal proposito è necessario a questo punto ricollegarci alle scoperte scientifiche fatte da uomini di Scienza, tipo: Einstein, Aspect , Bohm; dove si evince il fatto che la nostra massa quando viene elevata alla Sua soglia di equivalenza energetica, (passando dentro un mini Buco Nero), senza creare disordine all'interno della Massa stessa, come avviene quando per ottenere energia utilizziamo mezzi come la combustione chimica ecc.; tale Massa, (nel nostro caso il mezzo di trasporto compreso di viaggiatori e piloti), esce dalla condizione indicata dal cono di Einstein regolato dalla Sua famosa equazione E = m x c2 , per entrare nella zona indicata come "altrove", dove l'entità energetica derivata dalla massa conserva tutta la Sua esperienza e quindi memoria, fuori dalle condizioni Tempo e Forze. Questo ultimo aspetto Scientifico, qui solo accennato, non rientra ancora nelle finalità del presente Progetto di Ricerca, che comunque con il Suo eventuale espletamento ne aprirà le strade per arrivare alla Sua eventuale dimostrabilità. Intorno al libro di Monod: la teleonomia dei viventi come paradosso 25 ottobre, 2011 “Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con Umberto Fasol, laureato in Scienze Biologiche a Padova, docente di scienze naturali in un Liceo di Verona, di cui è preside. Esperto di evoluzione, morfogenesi, cosmologia e bioetica, collabora con la rivista “Emmeciquadro”, “Nuovaseconaria” e con “Il Timone”, nel 1984 ha pubblicato sulla Rivista internazionale di Biologia “Meccanismi epigenetici nella morfogenesi dei vertebrati”, nel 2007 il libro “La creazione della vita” (Fede e Cultura)”, nel 2010 i libri “La vita una meraviglia” (Fede e Cultura) e “Evoluzione o Complessità? La nuova sfida della scienza moderna” (Fede e Cultura). Il prof. Fasol si è reso anche disponibile a rispondere a domande, dubbi ed eventuali critiche che potranno essere postate nei commenti sotto l’articolo”. di Umberto Fasol* *docente di scienze naturali Il saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea scritto dal Premio Nobel per la medicina Jacques Monod nel 1970, “Il Caso e la Necessità”, rimane una pietra miliare nel nostro dibattito sulla natura della vita, sulla sua complessità e sulla sua origine. Particolarmente lucido ed assertivo risulta il filo rosso che unisce tutte le pagine e tutti i capitoli trattati: “il carattere teleonomico degli esseri viventi, per cui nelle loro strutture e prestazioni essi realizzano e perseguono un progetto” (pag. 30). La grande sfida per la riflessione filosofica sulla natura della vita è dunque costituita dalla teleonomia degli esseri viventi: il libro la affronta, la analizza e la rilancia di continuo, cogliendola da prospettive diverse, prese soprattutto dall’ambito della biologia molecolare. L’interrogativo fondamentale, cui si vuole rispondere è questo: “la teleonomia è reale o è solo apparente?”, ovvero: “è frutto di una scelta o è l’unica possibilità?”. Prima di giungere alla risposta procediamo per gradi. Prima di tutto definiamo la teleonomia attraverso un esempio. “Se si ammette che l’esistenza e la struttura della macchina fotografica realizzano il progetto di captare immagini, si deve anche necessariamente ammettere che un progetto simile si attua nella comparsa dell’occhio di un vertebrato. … Lenti, diaframma, otturatore, pigmenti fotosensibili: le stesse componenti non possono essere state predisposte, nei due oggetti, che per fornire prestazioni simili. E’ impossibile concepire un esperimento in grado di provare la non esistenza di un progetto, di uno scopo perseguito, in un punto qualsiasi della Natura” (pag. 30). Con tale affermazione categorica si cancella qualunque dubbio il lettore o il ricercatore potesse avere in proposito: il progetto c’è! Si può e anzi si deve dunque parlare di progetti nelle forme di vita, senza il pudore che tutti gli insegnanti manifestano quando parlano con gli studenti: l’occhio serve per vedere, il cuore serve come pompa per spingere il sangue in tutti i distretti cellulari, le ali sono strutture disegnate per consentire il volo, ecc… Ricordiamo il celebre intervento del card. Schonborn sul New York Times, il 7 luglio del 2005, con un clamoroso “Finding design in Nature”, mirato ad accusare “di ideologia ogni scuola di pensiero scientifico che voglia escludere l’idea di progetto in natura”. Qual è dunque il problema se Monod prima e Schonborn poi, da prospettive filosofiche opposte, parlano di “disegno” in Natura come un’evidenza, che addirittura non si può smentire in modo sperimentale? Il problema nasce nel momento in cui si vuole indicare la fonte di questi progetti, che non può assolutamente essere metafisica, per la scienza, in virtù del “postulato dell’oggettività della Natura, vale a dire il rifiuto sistematico a considerare qualsiasi interpretazione dei fenomeni in termini di cause finali, cioè di progetto” (pag. 29). Detto in modo diverso: il progetto c’è, ma non può essere spiegato con un altro progetto che lo precede. Esso nasce spontaneamente ogni volta che si forma la vita, non per scelta specifica, ma per l’esclusione automatica di tutte le altre possibilità, per opera sia della conformazione iniziale che della selezione naturale. E’ il concetto di gratuità che viene in soccorso di questa interpretazione. La gratuità è l’indipendenza chimica tra la natura molecolare del segnale e la funzione stessa che vuole realizzare. L’esempio più famoso è dato dal codice genetico. Non esiste alcuna relazione chimica tra la tripletta di nucleotidi e il suo significato, ovvero l’amminoacido specificato: la parola UUU significa la fenilalanina, ma per pura convenzione, non per complementarietà tridimensionale o per affinità chimica. Un altro esempio si può ricavare dal mondo degli ormoni. L’insulina è l’ormone prodotto dalle cellule beta delle isole del Langherhans del pancreas ed ha come bersaglio il glucosio del sangue: lo spinge all’interno delle membrane cellulari, abbassando così la glicemia. Bene: la relazione tra la molecola di insulina e il suo significato, ovvero la molecola di glucosio, è assolutamente gratuita: osservando la natura della prima non si può prevedere nulla della sua funzione. Allora, ecco la conclusione di Monod: se i codici della vita sono gratuiti, significa che “tutto è possibile”: quando si formano le strutture vitali la completa libertà di scelta tra le infinite opzioni, essendo queste sciolte da qualsiasi vincolo chimico, costringe di fatto la natura ad escludere tutte quelle possibilità che non si configurano. Si afferma solo quella possibilità che “obbedisce meglio ai soli vincoli fisiologici, grazie ai quali tutto verrà selezionato secondo la maggior coerenza ed efficacia che conferirà alla cellula o all’organismo”. Qual è allora la fonte della teleonomia? La causa ultima è la disposizione casuale dei nucleotidi del DNA che determina una sequenza altrettanto casuale di amminoacidi, che genera poi a cascata tutti gli eventi che caratterizzano il fenomeno della vita. Interessante, ma discutibile, la definizione di casualità del DNA come “assenza di regole che permettano di prevedere la successiva lettera”: l’osservazione è vera, ma non per questo il DNA appare non ordinato, anzi, è “il libretto di istruzioni della vita” (Collins, Direttore del Progetto Genoma Umano). Chiunque abbia studiato la biologia molecolare del gene ha incontrato solo che “regole”: il processo di lettura del DNA e di sintesi delle proteine avviene secondo un vero e proprio “protocollo”, che garantisce la vita stessa. Proviamo a riflettere su queste conclusioni di Monod. Ci troviamo di fronte ad un paradosso epistemologico: il riconoscimento esplicito e scientifico della teleonomia come la cifra della vita non porta alla classica conclusione metafisica (esiste un Progettatore esterno) che ha nutrito interi millenni di umanità, ma al suo contrario: “l’antica alleanza è infranta: l’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo” (conclusione del libro). Possono convivere le due conclusioni? O quale delle due è quella vera? Rinvio la risposta al lettore. Aggiungo alcune riflessioni nel merito delle argomentazioni utilizzate da Monod: parto dalla “gratuità del codice genetico”, il fondamento di tutto il suo castello ideale. Se non esiste alcun legame chimico-fisico tra il messaggio e il suo significato, non si capisce perché la loro relazione dovrebbe essere determinata dall’ambiente: se la complementarietà materiale non è riuscita a legare i due oggetti, come possono fare due pezzi di lego, perché mai dovrebbe riuscirci un ambiente anonimo, che non ha alcuna affinità né alcun interesse? Come a dire: se i due pezzi di lego non si sono uniti perché hanno i fori e denti complementari, perché mai il tappeto su cui si trovano dovrebbe casualmente unirli? Insomma, l’ambiente di Monod ha proprietà morfogenetiche che né la chimica, né la fisica, né la biologia, gli attribuiscono. Che cosa c’entrano la temperatura, la pressione, la concentrazione iniziali, ma anche gli stessi atomi del DNA con tutto ciò che dovrebbe conseguire dalle loro informazioni: le membrane cellulari, i tessuti, gli organi, gli apparati, il naso, la bocca, gli occhi, lo sguardo stupito di chi ha appena letto il libro di Monod? Come si spiega solo a partire dal DNA che la cellula uovo, sferica e indifferenziata, in pochi giorni si struttura lungo tre assi, assume una forma allungata con una cavità interna che diventerà l’intestino, cresce e si differenzia formando un bambino completo di tutto, già dopo quattro settimane? Oggi si sa che gli esseri viventi sono organizzati a più livelli di complessità, uno sopra l’altro e non si possono spiegare a partire da quello sottostante: l’anatomia e la fisiologia del cuore non sono incluse nella cellula del miocardio, così come le proprietà della cellula non sono prevedibili a partire dai suoi ingredienti chimici,… e così via. Credo che Aristotele avesse ragione, ancora nel IV secolo avanti Cristo: le cause finali sono il motore di ogni movimento. Le cellule del nostro corpo si comportano “come se” fossero consapevoli di quello che devono fare in ogni istante per realizzare il progetto della vita e della sua perpetuazione. Ma: possono essere consapevoli? Se non abbiamo evidenza sperimentale di questa condizione della materia, credo possa risultare ragionevole ipotizzare una Causa finale al di fuori del sistema. http://www.uccronline.it/2011/10/25/intorno-al-libro-di-monod-la-teleonomiadei-viventi-come-paradosso/ teoria del reforzamiento de Burrhus Skinner http://html.rincondelvago.com/teoria-del-reforzamiento.html