IO E LA MATEMATICA
DI
MARIA ELISA GRAZIANO
Il mio rapporto con la
matematica inizia ….
Inizia quando avevo l’età di tre anni e
quindi mi trovavo nella scuola
dell’infanzia perché la mia maestra
Marisa ci diceva:
“Bambini!!! Quante sono le stagioni?”
E noi rispondevamo: “quattro!!!”
Oppure ci diceva: “Contate le dita
delle vostre mani e ditemi bambini
quante sono?”
E noi rispondevamo: “dieci!!!”.
Secondo me in questo stralcio di
ricordi da me vissuti nella scuola
dell’infanzia.
Posso dire di aver fatto i primi passi
verso la matematica.
Dopo aver fatto i primissimi passi ho
incominciato a svolgere la vera
matematica con i primi concetti.
Questi primi concetti
gli ho ricevuti …..
Nella scuola primaria.
In essa ho cominciato ad avere questi primi
concetti che erano:
Nella prima e seconda classe avevo svolto i
seguenti aspetti della matematica che
erano: imparare a contare in senso
progressivo che regressivo, svolgere dei
raggruppamenti di oggetti rispetto alla
loro quantità, leggere e scrivere i numeri
naturali entro il cento esprimendoli sia in
cifre che in parole, confrontarli e
ordinarli anche usando i simboli uguale,
maggiore e minore e disporli sulla linea
dei numeri in modo corretto.
Eseguire con precisione e rapidità
semplici calcoli mentali di addizioni
e sottrazioni, raggruppare oggetti a
due a due contando per tre e così
via, calcolare il doppio, la metà, il
triplo e il quadruplo e eseguire le
quattro operazioni (addizioni,
sottrazioni, moltiplicazioni e
divisioni) entro il cento e con una
cifra.
Gli aspetti che avevo incontrato nella
geometria sempre nelle classi prima
e seconda erano:
Localizzare gli oggetti nello spazio
utilizzando i seguenti termini che
erano: davanti, dietro, sopra, sotto,
a destra, a sinistra, vicino, lontano,
dentro e fuori, fare degli
spostamenti lungo percorsi che
vengono assegnati dall’insegnante in
modo orale o scritto ed esso si può
fare anche svolgendo delle
rappresentazioni grafiche
appropriate, riconoscere gli oggetti
nell’ambiente e denominare le figure
geometriche, piane e solide e
individuare le simmetrie in oggetti e
figure date, realizzare e
rappresentare graficamente
simmetrie e confrontare e misurare
lunghezze, estensioni, capacità,
durate temporali, usando unità,
arbitrarie o convenzionali e le loro
successive divisioni.
Grazie alla mia insegnante ho potuto
affiancarmi in modo semplice e
giocoso a questi concetti.
Nelle classi terza, quarta e quinta
avevo svolto i seguenti concetti
matematici:
leggere i numeri naturali e decimali
espressi sia in cifre sia a parole
traducendoli in migliaia,centinaia,
decine, unità, decimi e centesimi,
scrivere sia in cifre che in parole i
numeri naturali e decimali
comprendendo il valore posizionale
delle cifre, il significato e l’uso dello
zero e della virgola, confrontare e
ordinare i numeri naturali e decimali
utilizzando la linea dei numeri,
scrivere una successione di numeri
naturali partendo dalla regola data
e viceversa, sapere la proprietà
associativa,la proprietà distributiva e la
proprietà invariantiva, eseguire le quattro
operazioni con i numeri decimali e naturali
e comprenderne il significato,
moltiplicare e dividere i numeri decimali e
naturali per dieci, cento e mille, calcolare
i multipli e i divisori di numeri naturali e
primi, trovare le frazioni
che rappresentano parti adatte di figure e
viceversa, ordinare le frazioni semplici
utilizzando la linea dei numeri e ordinare
sulla linea dei numeri gli interi relativi e
rispettando l’ordine di una serie di
espressioni.
Gli aspetti geometrici che avevo
svolto nelle classi terza, quarta e
quinta erano:
riconoscere e disegnare le figure
geometriche piane e descrivere le
caratteristiche delle figure
geometriche solide, riconoscere
l’equiestensione delle figure piane
mediante scomposizioni e
ricomposizioni, misurare il
perimetro e l’area delle figure
piane, trovare il volume di oggetti,
individuare posizioni e spostamenti
del piano rappresentando tali
situazioni su reticolati, usare
correttamente espressioni come: le
varie rette, incidenti e
perpendicolari, disegnare con riga,
squadra e compasso, riconoscere le
simmetrie presenti in una figura
piana e classificare triangoli e
quadrangoli rispetto alle simmetrie
stesse, realizzare la figura
geometrica piana con la simmetria
assiale, rotazione e ingrandimento e
impicciolimento in scala, conoscere
le principali unità di misura,
costruire e utilizzare gli strumenti
adeguati per effettuare le
misurazioni e saper fare le
equivalenze.
Per quanto riguarda le classi terza,
quarta e quinta ho avuto alcune
difficoltà con le equivalenze ma poi
sono riuscita a rimarginarle grazie
ad insegnante bravissima che con
molta pazienza mi ha spiegato il
modo in cui svolgerle.
I nuovi concetti di matematica li ho
ricevuti nella scuola media.
Essi sono molto diversi da quelli che
vengono spiegati alla scuola primaria
nel senso che non si parte più dalle
conoscenze di base ma si inizia
subito da conoscenze molto elevate
ad esempio si inizia già con le
espressioni 1°grado, algoritmi ecc.
Secondo me c’è un abisso tra le
conoscenze che vengono date alla
scuola primaria con quelle che
vengono date alla scuola media
perché nella scuola primaria le
conoscenze che vengono date sono di
base ma venivano spiegate in modo
molto chiaro e lineare mentre per
quanto riguarda le conoscenze che
si richiedono nella scuola media sono
molto superiori rispetto a quelle che
sia hanno nella scuola primaria e si
inizia subito da dei concetti molto
superiori. La spiegazione che viene
data è molto superficiale e poco
chiara.
L’insegnante non era molto
comprensiva non chi non capiva
subito il concetto di matematica che aveva
precedentemente spiegato.
Io all’inizio avevo avuto un rapporto
conflittuale con la matematica perché mi
trovavo in un ambiente nuovo dove non
conoscevo nessuno e quindi mi dovevo
ancora ambientare e poi c’ era molto
differenza tra i concetti spiegati alla
scuola primaria con i concetti spiegati
alla scuola media.
Avevo avuto molta difficoltà con le
espressioni ma poi mi ero ripresa e non
avevo più avuto difficoltà.
Non posso purtroppo dire la stessa
cosa per quanto riguarda il rapporto
con la professoressa dato che è
sempre rimasto conflittuale anche
se alla fine della terza media si era
rassenerato un pochino.
Secondo me questo rapporto di
conflittualità dipendeva dal fatto
che era molto indisponente verso i
suoi alunni.
Però alla fine c’è lo fatta ad arrivare
alla scuola superiore con molta
tenacia e volontà.
Alla prima superiore abbiamo ripreso
dei concetti matematici che avevo
studiato nella scuola media ma in
modo molto più ampio.
Il mio rapporto con la matematica è
stato molto buono soprattutto nella
terza superiore quando la
matematica si era avvicinata alla
vita reale perché avevamo imparato
a calcolare il montante, il capitale
più che matematica era una
matematica commerciale e questa
era stata ripresa anche in tecnica
amministrativa.
Il rapporto con la professoressa di
matematica era molto rispettoso e
partecipativo soprattutto da parte
mia dato che ero la sua alunna.
Però purtroppo all’inizio della quinta
superiore l’insegnante che avevo
avuto nei primi quattro anni di
scuola superiore l’avevano
trasferita in un’altra scuola e quindi
è venuta la sostituta che non mi
piaceva molto perché non sapeva
spiegare o meglio non spiegava
proprio perché diceva: “Fate
l’esercizio insieme e cercate di
capirlo da soli!”. Dopo molti anni ho
capito che quel metodo poteva
avere degli aspetti positivi però all’
epoca non riusci a capirlo anche se il
rapporto con la matematica è
sempre rimasto buono. Anche
questa volta ho superato anche
questa prova. Dopo molti lavori sono
arrivata all’università.
Scarica

IO E LA MATEMATICA