LE DONNE NELLA SCIENZA ISTITUTO COMPRENSIVO POLO 3 CASARANO CORSO B 1 1 Introduzione Chi ha detto che la scienza è un campo esclusivamente maschile? Sicuramente, se vi chiedessero dieci nomi di scienziati che hanno apportato contributi fondamentali alla nostra storia, non avremmo problemi ad elencarli. Ma, succederebbe lo stesso con 10 nomi di scienziati donne? Il ruolo della donna nello sviluppo della scienza è sempre stato sottovalutato e i nomi degli scienziati donna sono passati un po' in sordina. A volte, non vengono ricordati i nomi di donne che hanno apportato contributi fondamentali alla scienza. Spesso queste donne - scienziato erano donne considerate troppo emancipate per il loro tempo e con idee che venivano bollate come "troppo moderne" e non venivano prese in grande considerazione. Per secoli le donne che potevano avere accesso all'istruzione erano quelle rinchiuse nei conventi. Forse per questo le donne che sono emerse nel passato erano soprattutto umaniste, pittrici, scrittrici, poetesse, ma molto più raramente scienziate. Infatti chi ha attitudini artistiche o letterarie può emergere anche senza una preparazione specifica, mentre le scienze, e in particolare le cosiddette scienze "dure" come matematica e fisica richiedono una preparazione di base, senza la quale è quasi impossibile progredire. Solo quelle poche favorite dall'avere un padre, un fratello o un marito scienziato disposto a condividere le proprie cognizioni, potevano farsi una cultura scientifica. Basta ricordare che ancora all'inizio del XX secolo in molti paesi europei alle ragazze era precluso l'accesso alle università ed anche ai licei. Malgrado le difficoltà incontrate, non sono poche le scienziate che hanno portato importanti contributi allo sviluppo della scienza: Donne Ribelli, anticonformiste, determinate e molto più in gamba di certi colleghi maschi, oggi ne vogliamo ricordare insieme a voi alcune... Classe prima 1 Maria l'Ebrea 300 a.C./ Nota come Bain Marie per aver scoperto la tecnica di cottura a bagnomaria Vi sarà sicuramente capitato di assaggiare qualcosa cotto a bagnomaria, questo è un modo per scaldare i materiali in modo dolce e graduale. Originariamente sviluppato per l'uso nella pratica dagli alchimisti. l’invenzione del dispositivo è popolarmente attribuito a Maria l'Ebrea , un antico alchimista che ha vissuto in Alessandria attorno al 300 a.C., . Tradizioni mitiche hanno suggerito che era Miriam , sorella di Mosè . Maria o Miriam è colei che ha dato il suo nome all’apparecchio “bain marie”, ossia il doppio bollitore, senza il quale sarebbe assolutamente impossibile la preparazione di piatti che conservano il sapore inalterato dell’ingrediente principale! Ella fondò una scuola di alchimia per tramandare le sue conoscenze, per lo più sugli strumenti che inventò, e per questo viene considerata una scienziata, pioniera della meccanica e della chimica. 2 2 Ipazia (370-415 d.C.)/ La prima Matematica della storia Figlia del matematico e filosofo Teone. Diventò capo di una scuola platonica di Alessandria d'Egitto frequentata da molti giovani. Fu uccisa barbaramente da monaci, forse anche perché tanta genialità matematica in una donna poteva sembrare indice di empietà. Pallada( detto il Meteoro (cioè il Superbo è stato un poeta e grammatico greco antico che visse tra la seconda metà del IV secolo e, forse, l'inizio del V secolo ad Alessandria d'Egitto) poi, in un epigramma, tesse uno degli elogi più belli di Ipazia: "Quando ti vedo mi prostro, davanti a te e alle tue parole, vedendo la casa astrale della Vergine, infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto Ipazia sacra, bellezza delle parole, astro incontaminato della sapiente cultura". 3 Ada Byron 1815-1852/ la madre del computer Lo scorso anno cadeva il bicentenario della nascita di Ada Augusta Byron, donna piena di talento e di inquietudini, che anticipò di oltre un secolo alcune delle idee portanti dell’informatica moderna e viene considerata la madre del computer. ll primo prototipo di computer fu messo a punto nel '800 da Charles Babbage, matematico e filosofo inglese. Egli ideò Una macchina, che non si limitava solo a sviluppare dei calcoli matematici, ma che poteva elaborare complessi "ragionamenti". Per motivi politici e finanziari, la macchina non fu però mai realizzata. È indubbio, comunque, che i moderni personal computer, pur essendo stati sviluppati quasi cento anni dopo, abbiano notevoli analogie con la macchina analitica.. Per il funzionamento di tale macchina è stato fondamentale lo studio e la creatività di Augusta Ada King, matematica del XIX secolo, e figlia del poeta Lord Byron. Ella fu una delle poche persone a capire pienamente le idee di Babbage e diventò la prima programmatrice della storia. Inventò il linguaggio con il quale impostare le funzioni della macchina nel 1871, realizzò alcuni fra i primi programmi di calcolo e suggerì l'utilizzo delle schede perforate per inserire informazioni o istruzioni nella macchina analitica. Il linguaggio di programmazione Ada, finanziato e sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli USA, è stato così chiamato in suo onore. 3 4 Valentina Tereshkova 1937 La prima donna nello spazio E’ una ex cosmonauta e politica sovietica, prima donna nello spazio nel 1963 , ad appena 26 anni, con la navicella Vostok. . Dopo la sua prima missione, Valentina si ritirò e si dedicò alla laurea in ingegneria spaziale, conseguita sei anni dopo. Una valle lunare venne nominata in suo onore "valle Tereshkova"; Per capire cosa significò, allora, la missione di Valentina Tereshkova, è necessario ritornare all’ aprile del 1961 quando la Russia mise in orbita Yuri Gagarin. E' il primo uomo nello spazio. Le televisioni di tutto il mondo mostrano le riprese del decollo, le immagine un po' confuse ma proprio per questo molto suggestive di Gagarin nella sua capsula spaziale, e poi il trionfo a Mosca tra ali di folla esultante. In un’intervista a Komsomolskaya Pravda la Tereshkova racconta invece l’odissea del suo rientro:” Al momento dell’ingresso nell’orbita terrestre, dopo una trentina di giri intorno alla Terra, i tecnici si accorsero di un tragico errore. La navicella Vostok, con le sue orbite, «si stava allontanando dal pianeta e non avvicinando». Presto sarebbe sfuggita alla attrazione terrestre per perdersi nello spazio. Dal centro di controllo furono impostate le necessarie correzioni. Ma i guai per me non finirono. La navicella era minuscola, io ero legata al sedile con la tuta e il casco addosso per tutte le 70 ore e 50 minuti del volo. L’assenza di peso mi faceva star male. Le navicelle Vostok non erano in grado di assicurare la sopravvivenza dei cosmonauti al momento dell’impatto con la superficie terrestre. Così, dopo il rientro, fui «sparata fuori» da una carica esplosiva, come avviene sui jet in caso di emergenza. «Ero terrorizzata mentre scendevo col paracadute ». «Sotto di me c’era un lago e non la terra ferma. Il vento, fortunatamente, mi spinse via. Ma nell’impatto sbattei la faccia contro il casco e mi provocai un gran livido sul naso. Ero dolorante, sporca, semisvenuta e venni portata subito in ospedale. Ma per l’onore dell’Unione sovietica il rientro della prima donna dallo spazio doveva essere trionfale. Così, appena mi ripresi, fui riportata nella stessa zona con una tuta immacolata e pronta a esibire il mio miglior sorriso per le cineprese. Classe seconda Oggi, dati alla mano, le donne medico sono una ampia maggioranza rispetto agli uomini al punto che se si considerano le iscrizioni all’università, si può dire che nel breve o medio periodo le donne medico saranno oltre i tre quarti dell’intero universo di medici. In passato, però, le donne dovevano travestirsi da uomo per esercitare le pratiche mediche, ecco a voi alcuni aneddoti... 1 Agnodice IV sec. a.C./ Donna medico Ad Atene, nel IV sec. a.C., alle donne era interdetto per legge ogni accesso agli studi medici e alla pratica terapeutica. Questo divieto fu attivo per molto tempo, durante il quale molte donne morivano di parto e di malattie agli organi riproduttivi, perché per pudore impedivano agli uomini di aiutarle a partorire o di curarle. Una fanciulla, di nome Agnodice, eluse il divieto, si travestì da uomo ed andò ad Alessandria per studiare 4 ostetricia con Erofilo, il noto medico e anatomista. Ritornata ad Atene, esercitò brillantemente la professione, sempre vestita da uomo. Palesava la sua vera identità solo al cospetto della donna da curare. I medici ateniesi si ingelosirono a tal punto del successo del ‘nuovo collega’ da accusarlo di «corrompere le mogli»: secondo il capo di imputazione le donne avrebbero simulato la malattia per farsi avvicinare dallo sconosciuto e abile taumaturgo o, meglio, dall’accorto quanto improbabile seduttore. Quando, poi, i giudici dell’Areopago si riunirono, il verdetto iniziale fu di colpevolezza; a quel punto Agnodice si sfilò la veste e rivelò la sua vera identità. Ancor di più i medici insistettero nell’opera di diffamazione: era colpevole sia in quanto donna sia perché aveva esercitato sotto falso nome. Stava per essere condannata a morte quando una delegazione di aristocratiche si presentò ai giudici, accusandoli di essere nemici del genere umano: impedivano alle donne di procreare e perpetuare la specie ). La protesta delle matrone funzionò e così ad Agnodice fu accordato il permesso di esercitare la professione. Anche la legge fu cambiata: le donne poterono studiare medicina e svolgere attività terapeutiche, ovviamente solo con pazienti di sesso femminile. 2 Tawaddud Shaharazad/ donna medico In Islam esistevano delle donne medico che frequentavano regolarmente, accanto ai loro colleghi uomini, la Scuola di Baghdad. Non sono ricordate nelle cronache occidentali, ma sappiamo della loro esistenza grazie ai racconti de Le mille e una notte. Tawaddud era schiava di Ab al-Husn, signore di Baghdad. Per salvare se stessa e il suo padrone dalla destituzione, Tawaddud offrì il suo talento di medico in cambio di un’enorme somma di denaro . Alla corte del califfo furono così convocati scienziati e medici da ogni parte del paese, tali e tanti da poter mettere alla prova le virtù della fanciulla. A un medico che la interrogava su questioni di fisiologia, la schiava descrisse l’apparato circolatorio e osseo, gli organi interni, le relazioni dei quattro elementi con i quattro umori. Parlò dei sintomi delle malattie enfatizzando l’importanza di una dieta equilibrata e disquisendo con padronanza contro l’usuale pratica del salasso. Citò Galeno a memoria e rispose a tutte le domande che le furono poste, passando poi lei stessa ad interrogare il medico, che replicò frustrato: «O Signore dei Fedeli, ti chiamo a testimone: questa fanciulla è più istruita di me in medicina, non posso misurarmi con lei». Il califfo pagò ad Abu al-Husn una somma di denaro di gran lunga superiore a quella richiesta e offrì alla schiava la possibilità di soddisfare qualunque desiderio. Tawaddud chiese soltanto di poter coltivare gli studi di medicina accanto al suo signore, alla corte del califfo. Fu accontentata. 5 3 Mary Wortley Montagu,1689/1782 Scrittrice favorì la diffusione della vaccinazione contro il vaiolo è stata una scrittrice, poetessa e aristocratica inglese. Nella prima metà del Settecento, favorì la diffusione dei metodi di vaccinazione (sviluppati nel 1790 da Edward Jenner) contro il vaiolo, la malattia che aveva ucciso più di 60 milioni di persone in tutto il mondo e più di 45.000 nelle isole britanniche. Lady Mary non fu soltanto una brillante cultrice di scienza, fu anche una delle donne più affascinanti del tempo, fin da giovane nota per la sua erudizione, per lo spirito arguto e per la forza d’animo, ma soprattutto per le battaglie condotte in nome dell’emancipazione femminile, «con una lingua da vipera e una penna affilata come un rasoio», precisano le cronache del tempo. Nel gennaio del 1753 scriveva «Oggi è necessario nascondere qualunque cultura con la stessa sollecitudine con cui si cerca di celare di essere storpia o zoppa; far mostra di scienza serve soltanto ad attirare su di se l’invidia, e di conseguenza l’acredine più inveterata, di tutti gli sciocchi e le sciocche, che rappresentano certamente almeno un terzo delle mie conoscenze». Era la consapevolezza di vivere in una società misogina a dettarle, parola per parola, quelle considerazioni. Cominciava infatti a diffondersi per tutta Europa, e fin oltre il XIX secolo, un movimento di pensiero teso a dimostrare, sulla base di pretese verità scientifiche, l’inferiorità cognitiva delle donne, in particolare che le donne fossero biologicamente e intellettualmente inadatte all’attività scientifica. 4 James Stuart Barry/ Miranda Barry Donna medico Nel settembre del 1812 James Stuart Barry si laureò in medicina all’Università di Edimburgo. Nel volgere di pochi anni divenne un famoso chirurgo militare, seguì le truppe britanniche in Africa, nei Caraibi, a Malta e in Crimea, nel 1857 fu nominato ispettore generale degli ospedali canadesi. Barry si conquistò la fama di medico capace e brillante, sebbene assai eccentrico ed effemminato. La piccola statura e la voce dai toni acuti non gli risparmiarono critiche e dileggi, cui prontamente rispondeva a colpi di fioretto, fino alla corte marziale. Soltanto dopo la morte la verità fu scoperta: James Stuart Barry era in realtà Miranda Barry, una timida signora inglese che per tutta la vita si era travestita da uomo pur di potere esercitare la professione medica. Ma anche dopo la morte Miranda Barry fu vittima del pregiudizio che negava ad una donna la possibilità di esercitare la professione di chirurgo, per giunta di chirurgo militare. Le autorità di polizia chiusero, una volta per tutte, il caso della sua identità dichiarando che si trattasse di un uomo. Il dossier che la riguardava scomparve misteriosamente, senza lasciare tracce. 6 5 Gerty Cori 1896/1957/ Primo premio Nobel per la medicina Biochimica ceca naturalizzata USA, riuscì a vincere il Nobel ( per la Medicina) per i suoi studi su come il glicogeno, un derivato del glucosio, viene scisso in acido lattico e poi risintetizzato dal corpo e usato come riserva di energia. Fu la prima donna ad aggiudicarsi il riconoscimento in ambito medico, che le fu dato insieme al marito, Carl Ferdinand Cori, con il quale collaborò per l'intera carriera. A differenza del coniuge, Gerty faticò sempre a trovare posizioni di ricerca, e quelle che ottenne furono spesso caratterizzate da un misero stipendio. Colpita da mielosclerosi, una malattia degenerativa del midollo spinale, lavorò in laboratorio fino all'ultimo. A lei sono intitolati due crateri, uno lunare e uno su Venere. 6 Ana Aslan –Gerovital ( 1897 – 1988) Ricercatrice ha scoperto il primo farmaco contro l’invecchiamento Medico specialista in gerontologia, ha prodotto un farmaco noto sotto il nome di Gerovital o vitamina H3. Geriatric è stato preparato nel 1952 e brevettato in oltre 30 paesi. Nello stesso anno ha fondato l'Istituto Nazionale GerontoGeriatria "Dr. Ana Aslan " di Bucharest, il primo istituto di geriatria in tutto il mondo, un modello per i paesi in via di sviluppo attraverso la ricerca e la cura clinica. Dopo parecchie decine d’anni di studi e di ricerche è stato in questo Istituto che la Professoressa Ana Aslan ha scoperto la composizione chimica che permette il rallentamento del prematuro processo di invecchiamento, riuscendo, in certi casi, ad invertirlo. Per la scienziata, la vecchiaia è una malattia: e quindi è curabile. questo lo stimolo per la sua battaglia, durata oltre quarant' anni, da quando cioè con una iniezione di procaina (un derivato della cocaina) rimise in piedi un paziente artritico semiparalizzato. Scoprii così che c' era una azione specifica per le malattie circolatorie e articolari, e un effetto di attivazione cerebrale. E che influenzava positivamente l' intero organismo spiegava la scienziata rumena Classe terza 1 Rosalind Franklin 1920/1958 L'eroina mancata della scoperta del DNA Biofisica e cristallografa inglese, diede importanti contributi nello studio dei virus. Ma sicuramente fu molto più determinante nella scoperta della struttura del DNA. Nel gennaio 1951, Franklin iniziò a lavorare come ricercatrice associata al King's College di Londra diretto da Maurice Wilkins e nell'Unità di Biofisica del Medical Research Council (MRC), diretta da John Randall. Anche se in origine avrebbe dovuto lavorare sulla diffrazione a raggi X di proteine in soluzione, entrò invece a far parte di quel gruppo di ricercatori del King's che si occupavano di analizzare la struttura di certe fibre biologiche, ossia quelle sul DNA, acido desossiribonucleico, la componente principale dei cromosomi e quindi dei geni . Fu lei a scattare la famosa 7 "Foto 51",grazie alla messa a punto di una tecnica che utilizzava i raggi X per realizzare fotografie ad altissima definizione delle molecole viventi e non, un metodo che si rivelò di vitale importanza per gli studi sulla struttura dei singoli filamenti genetici. Questa foto costituì la prova definitiva della struttura a doppia elica delle nostre informazioni genetiche. I dati dei suoi lavori finirono però nelle mani di James Watson e Francis Crick, scienziati di un laboratorio rivale che - sfruttando il lavoro non riconosciuto della donna - si aggiudicarono, insieme a Wilkins, ex collega della Franklin, il Nobel per la Medicina. Era il 1962: quattro anni dopo la morte, di Rosalind. Quindici anni dopo, Watson stava ancora giustificando le proprie azioni : "Come sapete, le leggende narrano che io e Francis abbiamo rubato la struttura ai ricercatori del King's. Mi avevano mostrato il difrattogramma ottenuto ai raggi X da Rosalind Franklin: wow! era un'elica! Ed ecco che un mese dopo avevamo la struttura; Wilkins non avrebbe mai dovuto mostrarmi la foto" 2 Amalie Emmy Noether 1882/1935 “mamma dell’algebra” Einstein la considerava come la donna più importante nella storia della matematica infatti nel necrologio che scrisse per lei affermava“Secondo il giudizio dei più competenti matematici contemporanei Fräulein Noether è stata il genio matematico più importante da quando le donne hanno avuto accesso all’istruzione superiore”. Non fu facile la vita di studiosa di Emmy Noether, come non lo è mai stata quella delle poche matematiche che la storia annovera. Le convenzioni sociali che volevano la donna impegnata in altre faccende e i pregiudizi sulle capacità intellettive femminili, soprattutto in campi ardui come la matematica, hanno sempre giocato un ruolo determinante. A questi problemi si aggiunse nel 1933 la persecuzione dei nazisti e, Emmy, come tanti altri, era fuggita anche lei negli Stati Uniti, costretta, in quanto ebrea, pacifista convinta e simpatizzante marxista, ad abbandonare l’Istituto di matematica dell’università di Göttingen e tutto il suo mondo di colleghi, amici e allievi amatissimi. Oggi il suo lavoro continua a trovare rilevanza per lo sviluppo della fisica teorica e della matematica ed è considerata una dei più grandi matematici del XX secolo. E' conosciuta per i contributi di fondamentale importanza per la fisica teorica e l'algebra astratta. Non solo geniale ma anche amabile, disinteressata, affettuosa e forte, tanto da non permettere ad una società ingiusta nei confronti delle aspirazioni femminili di intaccare queste sue grandi qualità. Una grande donna. 3 Jocelyn Bell 1943/ La scopritrice delle pulsar Susan Jocelyn Bell è un'astrofisica britannica, scopritrice, con il suo relatore di tesi Antony Hewish, della prima pulsar. La scoperta delle radio pulsar, uno dei risultati più alti della fisica del XX secolo, resterà associata per sempre al suo nome . Le radio pulsar sono oggetti celesti dalle proprietà molto diverse rispetto alle stelle comuni. Tutta la loro materia, tanta almeno quanta ne contiene il Sole, è confinata entro un raggio di solo una decina di chilometri. Inoltre questa materia è principalmente composta da neutroni. Infine, 8 esse ruotano a velocità elevatissima emettendo onde radio in uno (o due) fasci grosso modo conici. Ne deriva una sorta di effetto-faro: un radiotelescopio posto a Terra riceve un impulso di onde radio solo quando i fasci conici sono diretti verso l’antenna, ossia una (o due volte) per ogni rotazione della pulsar. A livello di osservazione, il segnale di una pulsar è dunque percepito come una sequenza regolare di impulsi radio. Questo naturalmente è quanto sappiamo oggi, ma fino al 1967 erano state formulate solo previsioni teoriche, considerate oltremodo ardite, su eventuali stelle costituite da neutroni: nessuno aveva la minima idea della esistenza delle pulsar. In tale quadro va letta la scoperta di Jocelyn Bell e del suo supervisore di dottorato, Antony Hewish. Su indicazione di Hewish Jocelyn passò un paio di anni a costruire, con cacciavite e martello, un nuovo radiotelescopio presso l’Università di Cambridge, in Inghilterra, grande come 57 campi da tennis. Lo scopo era di studiare la cosiddetta “scintillazione” delle onde radio nel mezzo interplanetario. A partire dal luglio 1967, Jocelyn Bell divenne l’unica analizzatrice dei dati prodotti da questo strumento . Un paio di mesi dopo l’inizio delle osservazioni, Jocelyn notò però un segnale dall’aspetto diverso dagli altri, che osservazioni successive rivelarono provenire sempre dalla stessa direzione in cielo e che nel novembre 1967 essa riconobbe come una sequenza di impulsi di onde radio spaziati di 11/3 di secondo. Cominciò cosi la “caccia” al responsabile. Si trattava di una nuova classe di stelle. «Quello fu l’istante meraviglioso, l’autentica dolcezza, il momento di dire Eureka!», commenterà Jocelyn Bell 39 anni dopo in una intervista radiofonica alla BBC. L’annuncio della scoperta, pubblicata su «Nature» nel febbraio 1968, mise a rumore tutta la scienza mondiale: era la prima prova della esistenza di materia ultradensa e in particolare delle stelle di neutroni. Con costernazione di gran parte della comunità astrofisica, però, l’Accademia Svedese delle Scienze decise nel 1974 di conferire il premio Nobel per questa scoperta soltanto al professor Antony Hewish. Il punto di vista di Jocelyn affermò : «Io ero una studentessa di dottorato, e in quei tempi si credeva, si percepiva, si dava per assodato, che la scienza fosse fatta e guidata da grandi uomini – propriamente uomini – probabilmente in camici bianchi. E che questi uomini avessero una pattuglia di servi che facevano ogni cosa su indicazione, senza pensare». . 4 Barbara Mc Clintock 1902 /1992/ LA RIVOLUZIONARIA DELLA GENETICA Tra le personalità più straordinarie del XX secolo, non si può non inserire Barbara Mc Clintock , a lei si deve la scoperta dei geni in grado di spostarsi da un cromosoma all’altro, soprannominati jumping genes, ha cambiato il modo di vedere la genetica e il nostro DNA La biologia di inizio novecento aveva una domanda irrisolta: ma se tutte le cellule hanno lo stesso DNA, com’è possibile che nel corso dello sviluppo una diventi un neurone e l’altra una cellula del fegato? La risposta arrivò nel 1945, grazie alla scoperta dei “geni saltatori” (i trasposoni) in grado di trasferire materiale genetico e far sì che le cellule cambino specializzazione. Gli 9 straordinari risultati del suo lavoro furono pubblicati su diverse riviste nel 1951 ma la reazione della comunità scientifica fu estremamente ostile. (Bisogna anche pensare che si era nel 1951 e che quindi ci sarebbero voluti ancora due anni prima di arrivare alla scoperta che avrebbe completamente cambiato il volto della scienza moderna, e cioè la struttura a doppia elica del DNA) . I suoi colleghi guardarono con scetticismo i suoi studi e questo fece sì che la Mc Clintock smettesse di pubblicare i risultati delle sue ricerche nel 1953. La scienziata statunitense dovette attendere decenni perché il suo lavoro venisse riconosciuto dalla comunità scientifica. Nel 1983, più di 30 anni dopo che i primi risultati delle sue ricerche venissero pubblicati, le fu assegnato il Premio Nobel per la Medicina. “La cosa importante è sviluppare la capacità di vedere che un seme è diverso dagli altri, e capire perché e in che cosa consiste questa differenza. Se qualcosa non torna, c’è una ragione, e si tratta di scoprirla. Ciò che per gli altri è frutto di immaginazione o di speculazione, per me è questione di allenamento alla percezione diretta… occorre avere il tempo di guardare, la pazienza di ascoltare ciò che le cose hanno da dire. Si deve capire come ogni organismo cresce, capirne le parti, capire quando succede qualcosa di sbagliato. Non esistono due piante esattamente uguali. Ciascuna è diversa e di conseguenza è necessario sapere riconoscere quella differenza.”. 5 Marie Curie 1867/1934 L’unica ad aver vinto due Nobel in due discipline differenti Tanti sono i primati di questa scienziata: fu la prima persona ad essersi guadagnata due Premi Nobel in discipline diverse, fisica e chimica, ed è la prima donna ad essere diventata professore alla Sorbona. Lavorando insieme al marito, scoprì che un minerale, la pechblenda, emanava radiazioni, e ne attribuì la causa alla presenza di un elemento ancora sconosciuto contenuto nello stesso minerale. Come separarlo? Dopo quattro anni di lavoro, trattando una tonnellata di minerale, riuscì con dei trattamenti chimici a isolare due nuovi elementi il polonio ( grazie a cui nel 1932, James Chadwick scoprirà una delle tre particelle elementari dell'atomo, che cercava da dieci anni: il neutrone) e il radio, detto così a causa delle radiazioni che emetteva. Era la scoperta più sensazionale del nuovo secolo. Entrambi decisero di non brevettare il metodo di estrazione: volevano che tutti potessero produrre liberamente il radio per il bene dell'umanità. Infatti si era scoperto che il nuovo elemento combatteva efficacemente il più terribile nemico dell'uomo: il cancro. Per queste importantissime ricerche, nel 1903 ai coniugi Curie venne assegnato il premio Nobel per la fisica e successivamente nel 1911, dopo la morte del marito,le fu assegnato il premio Nobel per la chimica.. All'Istituto del Radio di Parigi, affluirono scienziati da tutto il mondo, per dedicarsi alle ricerche, sotto la guida di Madame Curie. La coraggiosa scienziata restò sempre una donna semplice, modestissima, aliena dagli onori(Rifiutò infatti per due volte la Legion d'onore). Condivise sempre le parole del marito « Si può ritenere che, in mani criminali, il radio possa diventare molto pericoloso; ci si può chiedere se l'umanità saprà trarre vantaggi dalla 10 conoscenza dei segreti della Natura, se è matura per approfittarne o se questa conoscenza potrà invece essere nociva. Sono uno di quelli che pensano, che l'umanità saprà trarre più benefici che danni dalle nuove scoperte. » 6 Rita Levi Montalcini 1909/2012 Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina nel 1986, per le scoperte sui “fattori di crescita” del sistema nervoso che chiamò Nerve Growth Factor (NGF). I primi studi di Rita Levi-Montalcini dimostrarono che nel veleno del serpente e nelle ghiandole salivari di diverse specie animali è presente una sostanza che promuove la crescita delle cellule nervose appartenenti al sistema simpatico, una branca del sistema nervoso autonomo formata da vari gangli – o raggruppamenti di neuroni – che controllano il ritmo cardiaco, la costrizione delle pupille, la contrazione delle fibre muscolari dell’intestino e dei vasi sanguigni. La sostanza estratta dalle ghiandole salivari venne ben presto chiamata «fattore di crescita del sistema simpatico», o NGF (Nerve Growth Factor), una molecola proteica di peso molecolare 44000. Questa molecola stimola la crescita di tutte le cellule nervose non soltanto nelle fasi embrionali, quando il sistema nervoso prende corpo, ma anche nel corso dei processi di ristrutturazione e riparazione dei circuiti nervosi: l’NGF, infatti, non viene prodotto esclusivamente da alcune ghiandole ma dalle stesse cellule nervose, che in tal modo inducono altre cellule a collegarsi con loro in rete. Gli studi sull’NGF hanno dimostrato che il cervello e i suoi circuiti si realizzano non solo sulla base di un programma genetico che prevede ogni minimo dettaglio, ma anche grazie agli scambi di informazione e agli stimoli che provengono dai diversi gruppi di neuroni, ad esempio, nel corso della registrazione di nuove esperienze, come avviene nei processi di memorizzazione. In sostanza, l’NGF può essere definito come la molecola della plasticità nervosa. Furono proprio gli studi innovativi condotti per oltre un trentennio dalla Levi-Montalcini sul meccanismo di azione dell’NGF a essere premiati, nel 1986, con il Nobel per la Medicina, che condivise con Stanley Cohen. A 97 anni dichiarava "Credo che il mio cervello, sostanzialmente, sia lo stesso di quand'ero ventenne. Il mio modo di esercitare il pensiero non è cambiato negli anni. E non dipende certo da una mia particolarità, ma da quell'organo magnifico che è il cervello. Se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare. Il pensiero, se lo coltivi, funziona” " 7 Lise Meitner 1878/1968/Premio Nobel mancato per la scoperta della fissione nucleare La Meitner fu un fisico austriaco particolarmente attivo nei campi della radioattività e della fisica nucleare. Partecipò, con Otto Hahn, a una ricerca che durò più di trent'anni e che portò, nel 1918, alla scoperta del protattinio (o protoattinio). Più tardi, fece parte del team che produsse il primo esempio di fissione nucleare. Lise Meitner ebbe l'idea 11 della fissione durante una passeggiata nei boschi della Svezia Meridionale, discutendone con il nipote Otto Frisch, giovane fisico nucleare esule da Vienna e attivo nell'Istituto di Niels Bohr a Copenaghen: i due frammenti (nuclei) che risultano dalla fissione hanno una massa inferiore del nucleo di uranio di partenza. Con questa differenza di massa, Lise Meitner, utilizzando la nota formula di Einstein della teoria della relatività E=mc², calcolò l'energia liberata durante la fissione. Il risultato che ottenne era di circa 200 milioni di elettronvolt per ogni nucleo fissionato. Con questo decisivo calcolo Lise Meitner pose le fondamenta per lo sviluppo sperimentale della fissione nucleare, per il suo futuro uso bellico (armi nucleari) e per quello pacifico (energia nucleare). Con la sua ipotesi della reazione a catena, contribuì anche allo sviluppo della bomba atomica ma da convinta pacifista, si rifiutò più volte di prestare le sue conoscenze agli studi per la costruzione effettiva della bomba atomica.. In suo onore, l'elemento chimico numero 109 venne chiamato Meitnerio Di origini ebraiche, dovette combattere anche contro l'antisemitismo. Conoscente di Albert Einstein e Marie Curie, lavorò per tre anni, non pagata, come assistente del fisico Max Planck . Costretta a trasferirsi in Svezia per le persecuzioni naziste, si mantenne in contatto con Hahn e insieme, nel 1939, scoprirono le basi teoriche della fissione nucleare. Il Nobel per la scoperta venne riconosciuto solo ad Hahn, che la nominò però 9 volte nel suo discorso di ringraziamento. | 8 Margherita Hack 1922 /2013 Guardare l’universo attraverso i raggi ultravioletti e vedere le cose ventuno anni prima degli altri Margherita Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana contemporanea ed è nota a livello mondiale per gli importanti studi da lei svolti nell’ambito dell'astrofisica. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un'importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle. Astrofisica e astronomia: questi i due ambiti di studio e ricerca scientifica su cui si è focalizzata Margherita Hack nel corso della sua esistenza. Il suo enorme contributo all’intera umanità va preso in considerazione attraverso una duplice chiave di lettura: da un lato, lo studio e la ricerca in ambito scientifico, dall’altro la capacità e la volontà di divulgare le sue conoscenze ad un pubblico che fosse il più vasto possibile. Margherita Hack ha il merito di aver esplorato l’universo attraverso i raggi ultravioletti a partire da una stella nota come Epsilon Aurigae. Ciò che colpisce della scoperta della scienziata fiorentina è il fatto che essa risale al 1957 quando ancora non esistevano i satelliti: bisognerà aspettare altri decenni per vedere confermato il modello della Hack, grazie al satellite IUE, International Ultraviolet Explorer. Si è così concluso che probabilmente Epsilon Aurigae è un sistema formato da tre stelle, una coppia di stelle calde e molto vicine fra loro circondate da una nebulosa protoplanetaria e una stella gigante circondata da un’atmosfera rarefatta. La stessa Hack disse: «È vero, ho un debito di riconoscenza con l'IUE. Nel 1957 avevo studiato la stella Epsilon Aurigae, dal cui spettro di luce avevo dedotto l'esistenza d'una stella compagna, molto più debole e più calda, che avrebbe eccitato la luce emessa dalla stella visibile emettendo nell'ultravioletto. Dalla stazione di Villafranca del Castillo, presso Madrid, puntammo allora il satellite verso Epsilon Aurigae e rimasi in attesa. Dopo qualche istante, sullo schermo cominciò ad apparire una strisciolina bianca nell'ultravioletto: era lo spettro della compagna invisibile. A ventuno anni dalla mia ipotesi, era la conferma che avevo ragione. È stata la soddisfazione più bella della mia carriera scientifica» È una supergigante di magnitudine 3, lontana 6500 anni luce e ben duecentomila volte più luminosa del Sole. 12 La Hack è stata una personalità a tutto tondo, una donna carismatica che ha avuto successo nella vita e nella carriera proprio per il suo coraggio di prendere posizioni anche scomode, spesso controcorrente, ma sempre coerenti con gli ideali che l’hanno vista diventare una delle più famose astrofisiche del mondo. 9 Conclusione Oggigiorno, nonostante alcune importanti eccezioni nel mondo, le donne hanno pieno diritto allo studio e alla carriera accademica e molte sono le figure femminili che si distinguono nei più diversi ambiti lavorativi. “Nella scienza si viene giudicati per la propria creatività e i propri contributi, indipendentemente dall’età, dalle convinzioni religiose, dal sesso o dall’origine etnica. La ricerca scientifica insegna a pensare senza pregiudizi, a confrontarsi sulla base del ragionamento, a rispettare e ad accettare le evidenze della realtà” (G. F. Giudice) Permane tuttavia in forma latente lo stereotipo che vuole le ragazze meno inclini agli studi scientifici e tecnologici, perché portate per natura allo studio di stampo umanistico. Sono invece tante le donne che oggi sono famose per la posizione raggiunta proprio nelle numerose branche della scienza a partire dall’astrofisica fino alla tecnologia, passando per la medicina. Un’inchiesta sull’opinione pubblica riguardo alle donne nella scienza, commissionata dalla Royal Society nel 2011, ha constatato che nel Regno Unito circa il 90% dei giovani (18-24 anni) e circa i due terzi dell’intera popolazione non sono in grado di menzionare neanche una scienziata donna famosa, nonostante la convinzione quasi unanime (il 96% degli intervistati) che uomini e donne siano ugualmente portati alle professioni scientifiche. Questi risultati erano prevedibili, considerato il fatto che fra gli 814 vincitori del premio Nobel nell’arco di più di un secolo (1901-2010) vi sono solo 40 donne. Anche laddove le donne riescono a dimostrare competenza scientifica o tecnica faticano a ottenere promozioni a incarichi di responsabilità. Non va tuttavia dimenticato l’esempio di contemporanee che ricoprono ruoli di prestigio: prima fra tutte la giovane Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana a raggiungere lo spazio nel 2014 nell'ambito della missione Iss 42/43 Futura. E proprio nel settore dell’astrofisica ricoprono ruoli di prestigio Lucia Votano, che coordina circa mille fisici provenienti da tutto il mondo, e Fabiola Gianotti, che guida il gruppo che presso il CERN di Ginevra ha scoperto il bosone di Higgs. Per molte eccellenze, non solo femminili, è diventato necessario il trasferimento all'estero, come nel caso di Sandra Savaglio, astrofisica cosentina, che lavora negli Usa. Un altro settore in cui oggi le donne danno conferma della propria intelligenza e delle proprie superlative capacità è quello della medicina: ne sono esempio Ilaria Capua, nota per i suoi studi sull’aviaria, Maria Caramelli, che ha contribuito al monitoraggio di emergenze quale l’encefalopatia spongiforme bovina (nota come Sindrome della mucca pazza), Elena Cattaneo, al cui nome sono legate importanti scoperte sulla còrea di Huntington. Se volete approfondire vi consigliamo il sito Donne nella scienza... 13 Classe prima Di tutto un poco: Curiosità 1 Mary Walton/ ideatrice del primo sistema antinquinamento Nel 1879, Mary Walton inventò il primo sistema antinquinamento Ella brevettò un sistema per ridurre le emissioni nocive delle fabbriche che in questo periodo si sviluppavano con estrema rapidità nelle grandi città. Il sistema prevedeva di far confluire i fumi nocivi dentro grandi serbatoi d’acqua, dove le polveri e le altre sostanze inquinanti venivano trattenute e poi inviate alla rete fognaria Nel 1891 Mary Walton realizzò il primo dispositivo antiinquinamento sonoro 2Mary Anderson/ Ideatrice del tergicristallo L’invenzione del tergicristallo si deve alla statunitense Mary Anderson che per motivi di lavoro usava girare in taxi per i suoi spostamenti. Vittima di incidenti per scarsa visibilità, e di cifre da capogiro per dei tragitti continuamente interrotti dal conducente del taxi che si fermava a spalare il parabrezza del veicolo, la Anderson decise di provvedere da sé alla mancanza del tergicristallo e realizzò un braccio meccanico, per di più rimovibile a seconda delle necessità. La leggenda vuole che l’impiegato dell’Ufficio Brevetti la derise, ma nel giro di dieci anni ogni singolo taxi di New York montava la sua invenzione… 14 3 Bette Nesmith Graham/ Ideatrice della scolorina Bette Nesmith Graham, nata a Dallas il 23 marzo 1924,inventrice del Bianchetto per coprire gli errori. Il suo nome originale era Bette Clair McMurray, modificato a seguito del matrimonio con Warren Audrey Nesmith quando lei aveva 19 anni. Tuttavia, il loro matrimonio non soddisfò le sue aspettative e dopo la seconda guerra mondiale, entrambi erano divorziati.Nel 1946, a soli 22 anni si ritrova a gestire una situazione molto difficile, un bambino piccolo a carico e senza lavoro. Nel 1951 ottenne il suo primo lavoro come segretaria di direzione nella Texas Bank & Trust. Il passaggio dalla scrittura a mano a quella dattilografica con le nuove macchine IBM fu per lei un vero e proprio trauma: non c' era documento che non fosse privo di errori di battitura. Fu così che, sfruttando le sue conoscenze nel campo della pittura, la segretaria sbadata inventò un liquido bianco, d' un bianco che si avvicinasse il più possibile al colore della carta, che coprisse gli errori. Lo chiamò «Mistake out», «Via l' errore». Fu un successone, i suoi colleghi d’ufficio presto si resero conto dell'efficacia del prodotto e da lì a breve la notizia si diffuse in tutto l'edificio e Bette iniziò a fornire piccole bottiglie etichettate come Mistake Out. Le richieste aumentavano sempre più ,così che Bette impiantò nel suo garage, con l' aiuto del figlio Michael, una vera e propria fabbrichetta di «Mistake out», che successivamente fu chiamato «Liquid paper». Nel 1979, Bette vendette il brevetto alla Gillette Company per 47 milioni di dollari. 4 Afsaneh Rabiei /Ha creato un nuovo metallo Promette caratteristiche fantascientifiche il metallo artificiale creato dalla scienziata iraniana Afsaneh Rabiei,una spuma metallica rivoluzionaria ultraresistente e ultraleggera. La dottoressa Rabiei, che al momento collabora con l’università del North Carolina, ha sviluppato una nuova generazione di spume metalliche, che presentano una resistenza sotto pressione 5 o 6 volte superiore a quelle in commercio, e un assorbimento energetico 7 volte maggiore. Questo metallo potrebbe avere innumerevoli applicazioni, ad esempio nell’industria automobilistica (creando auto indistruttibili), nella costruzione di velivoli o di apparecchi e protesi mediche; potrebbe essere usato nei pannelli fonoassorbenti, ma anche nella costruzione di edifici antisismici. Da non trascurare ovviamente il risparmio energetico che consentirebbe un materiale con tali caratteristiche, che potrebbe essere usato come isolante termico. 15 Infine ridiamo un poco... Classe seconda Al supermercato: donna contro uomo Al supermercato...l’uomo.. Entra a colpo sicuro nelle porte automatiche scorrevoli. – Ruba un carrello alla prima donna in catalessi davanti ad una vetrina. – Segue le indicazioni delle frecce per il supermercato. – Legge la lista della spesa (che comprende 5 voci di cui le prime tre sono patatine, birra e cioccolata) – Mette nel carrello la metà delle spese elencate nella lista. – Raggiunge le casse. – Paga. – Esce. Al supermercato...la donna.. – Vuole entrare a tutti i costi dalle uniche porte scorrevoli NON FUNZIONANTI… – Trova la prima superficie riflettente e si da una sistemata. – Si tiene in allenamento squadrando da cima a fondo tutti i difetti delle altre donne – Riesce ad acquistare a caso profumi, gel anticellulite, rossetti di colori mai uditi prima, fard, fondotinta e altri accessori in offerta – Si impietosisce solo a seguito di collasso con stramazzamento al suolo della persona che la sta servendo nel negozio. – Raggiunge le casse. – Paga & e trasale – Esce – Avvista l’auto dopo esserci passata DAVANTI solo 2 volte. – Parte in gran carriera alla volta della propria abitazione prima che la famiglia sporga denuncia… Classe terza Donne e auto 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 16 l’albero motore non è un arbusto che si innaffia con la benzina il diesel non è una marca di jeans la sospensione non la danno alle macchine che si sono comportate male a scuola il filtro dell’olio non serve per fare venire le patate meno unte la quinta non è una misura del reggiseno il telaio non serve per tenere la tela la ruota di scorta non serve per giocare a quella della fortuna 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. la portiera non è il numero uno di una squadra di calcio femminile l’airbag non è una compagnia di voli transoceanici il libretto di circolazione non è quello degli assegni le candele non si cambiano solo quando sono squagliate l’abs non è una stazione televisiva americana la testata non ha niente di nucleare la ventola non serve per fare fresco lo specchietto retrovisore non serve per rifarsi il trucco la revisione non è vedere un film per la seconda volta FRASI DIVERTENTI SULLE DONNE Classe prima 1) Le donne sono come le mele, anche se sono belle di fuori, dentro ci trovi spesso il verme. 2) Dio fece la donna per ultima perché non voleva consigli mentre creava l'uomo. 3) Garantisco per esperienza che in alcune donne la testa è una parte del corpo non essenziale. 4) Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare: lo farà da sola. 5) E poi Dio creò la donna e le disse: Va' e complica la vita all'uomo. MISSIONE COMPIUTA!! 6) E' inutile cercare di capire le donne. Le donne sono come i mafiosi: si capiscono tra di loro. Classe seconda 7) - Livello di inglese? - Ottimo - Traduca "capire le donne" - "Mission Impossible" - Assunto 8) Fatti furbo e non iniziare una discussione con una donna. Hanno tutte una memoria di 2.322.500 Gb e potrebbero tirar fuori qualcosa che hai fatto alle 16:07 del 21 aprile 2009. Parlare con una donna è come parlare in tribunale; tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te! 9) Gli uragani sono pericolosi e devastanti, ma anche le donne lo sono e forse di più. Ecco perché gli americani danno agli uragani i nomi delle donne. 17 10) La differenza tra una donna arrabbiata ed un terrorista? Semplice, con il terrorista si può negoziare! 11) Dicesi donna una persona in grado di trovare un paio di calzini maschili in un cassetto dove in realtà prima non c'erano. 12) Se le donne fossero al potere le cose andrebbero meglio. Una donna non lancerebbe mai una bomba atomica. Perché? Perché fa disordine! Classe terza 13) Oggi le donne esercitano le più svariate attività: sono diventate fantini, giocatrici di baseball, scienziate atomiche, dirigenti d'azienda e forse un giorno impareranno anche a parcheggiare la macchina. 14) Amo le donne che sorridono perché spesso mantenere un sorriso impedisce loro di parlare. 15) Che differenza c'e' tra una pila e una donna? Che la pila ha almeno un lato positivo. 16) La differenza tra una donna e uno specchio? la donna parla senza riflettere, lo specchio riflette senza parlare. 17) Le donne non hanno mai niente da mettersi. Quel niente occupa il 91% dell'armadio, il 97% dei comodini e il 525% della scarpiera. 18) Le donne sono : il paradiso per gli occhi , il purgatorio per l'anima e l'inferno per il portafoglio. 19) Le donne hanno un istinto meraviglioso, scoprono tutto, meno ciò che è evidente. 20) A ciascuno di noi il fato ha destinato una donna, se riusciamo a sfuggirle siamo salvi. 21) "Ieri ho preso un cane per mia moglie". "Ah, si'? e dove fanno questi scambi?" 22) Non si conosce una donna fino in fondo finché non la si incontra in tribunale. 23) Correre dietro alle donne non fa male a nessuno: è prenderle che arreca danni. (Jack Davies) 24 ) La donna, dice la Bibbia, è l'ultima cosa che Dio ha fatto. Deve averla fatta il sabato sera: ci si sente la mano stanca. (Alexandre Dumas figlio) 18 BUON 8 MARZO, A TUTTE LE DONNE A quelle che non hanno il dono di un sorriso A quelle che non hanno una carezza sulla pelle A quelle che non conoscono la dolcezza A quelle che in silenzio subiscono la violenza A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento Buon 8 marzo, a tutte le donne A quelle che abbracciano con amore A quelle che illuminano l’anima A quelle che parlano dentro, oltre lo sguardo A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita MICHELE LUONGO 19