ComoCronaca Sabato, 19 marzo 2011 19 Scampoli di primavera. Un territorio da vivere Agriturismi e rifugi Nonostante il permanere di qualche brivido il calendario ci conferma l’imminente arrivo della stagione del risveglio. L’occasione per tornare ad indossare gli scarponi I l freddo fa ancora capolino sotto le nostre felpe, ma il calendario ci dice che la primavera è ad un passo. Lunedì 21 marzo vi entreremo a pieno titolo. È il tempo del risveglio, della rinascita. E il richiamo della natura si fa più forte e vivo che mai. Qualche brivido mattutino ci dice che, forse, stiamo giocando un po’ d’anticipo. Certo. Ma sognare non guasta. Allora perché non immaginarsi già a spasso per rifugi e agriturismi, godendo del fascino del nostro territorio, ma anche delle sue prelibatezze! Per chi ama la montagna, e più in generale il contatto con la natura, il rifugio montano regala spesso una magia insostituibile. Pur caratterizzata da una differente connotazione, non meno interesse suscita la realtà agrituristica. Due mondi apparentemente distanti: l’uno, il primo, espressione di una vocazione prettamente turistica, il secondo da un’attività più subordinata all’esistenza di un’azienda agricola. Ma anche due realtà molto vicine, al punto che la Provincia di Como, settore Agricoltura e Pesca, ha deciso, nei mesi scorsi, di dare alle stampe un agevole libricino che, oltre ad evidenziarne le comuni caratteristiche, regala una sintesi delle diverse offerte presenti sul territorio provinciale. Partiamo dai punti di contatto. Ben li evidenzia Ivano Polledrotti, assessore all’Agricoltura e alla Pesca della Provincia di Como, in premessa al citato opuscoletto. “…In primo luogo - scrive Polledrotti – tanto gli agriturismi quanto i rifugi hanno una collocazione extra urbana, dove il rispetto della natura e dell’ambiente sono il presupposto della presenza umana. Un secondo elemento riguarda la tipologia di servizi offerti, spartani ed essenziali nei rifugi, a volte più evoluti ma sempre semplici e mai pretenziosi negli agriturismi, e quindi dei destinatari dell’offerta stessa. Chi li frequenta, infatti, è particolarmente interessato al contesto in cui sono inseriti, e anzi vede in un agriturismo o in un rifugio un’occasione o uno strumento per passare il proprio tempo libero a contatto con ciò che il territorio offre spontaneamente o produce grazie al lavoro dell’uomo. Infine la passione, la dedizione, la cultura del territorio sono le prime motivazioni tanto di chi svolge l’attività agrituristica quanto di chi sceglie di gestire un rifugio…” Ma quanti sono gli agriturismi e i rifugi presenti in provincia di Como? La mappa li propone in forma assai articolata, a conferma della diffusione di questa tipologia di offerte sul nostro territorio. I numeri: 74 gli agriturismi “censiti” in provincia. Di questi 27 sono concentrati nell’area comasca più vicina alla Convalle e della “Bassa”, 14 in Alto Lario, 5 nelle Alpi Lepontine, 8 nell’area Lario Intelvese, 20 nel Triangolo Lariano. 25 i rifugi, di cui 7 non custoditi. A garantire l’offerta maggiore di rifugi è l’area Lario Intelvese (6), 3 quelli presenti in Alto Lario, 4 nelle Alpi Lepontine, 5 nel Triangolo Lariano. Con specifico riferimento ai non custoditi la maggior parte (6) è concentrata in Alto Lario, 1 nelle Alpi Lepontine. Presenti anche due ittiturismi, nell’area del Triangolo Lariano. Per agevolare la lettura da parte del turista e l’individuazione della proposta a lui più consono la suddivisione dei servizi è effettuata attraverso una scelta cromatica differente a seconda del territorio. Ogni rifugio e/o agriturismo è accompagnato da una breve scheda che ne indica la localizzazione, i recapiti e, in estrema sintesi, i servizi erogati (ristoro, capacità di alloggio, possibilità di acquisto prodotti etc.) “Questo libretto - leggiamo ancora dall’introduzione di Ivano Polledrotti -, che comprende oltre 100 indirizzi di agriturismi, ittiturismi, rifugi e bivacchi della provincia di Como, è rivolto proprio a chi desidera visitare e assaporare in maniera più diretta e positiva i nostri laghi, le nostre campagne, i nostri monti, prendendosi il tempo, anche quando tutto sembra correre via velocemente, per osservare uno scorcio, percorrere un sentiero, sostare per un assaggio di prodotti e di vini locali… Frequentiamo quindi gli agriturismi e i rifugi, consumiamo i prodotti dell’agricoltura e della pesca: in questo modo non solo vivremo momenti piacevoli ma aiuteremo il nostro territorio…” Un breve accenno è dedicato a “Gustavo pesce di lago”, marchio di qualità creato dalla Provincia il cui uso viene concesso solo ad operatori del settore e ristoranti specializzati nella lavorazione e nella vendita del pesce del laghi comaschi. Una garanzia in più sulla provenienza lariana del pescato che gustiamo in alcuni ristoranti del nostro territorio. MARCO GATTI Alto Lario Occidentale. Visite guidate D opo il successo della scorsa estate, l’iniziativa “Aperto per natura – verso il museo diffuso”, organizzata dalla Cooperativa Turistica Imago di Gravedona e sostenuta dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, riapre i battenti per la seconda edizione. In programma trentanove visite guidate sul territorio che avranno inizio il 23 aprile a Gravedona e si concluderanno il 15 ottobre a Musso, e che interesseranno undici località dell’Alto Lario occidentale, i cui tesori artistici e paesaggistici sono generalmente sconosciuti ai più non tanto e non solo a causa dell’ubicazione decentrata dei siti, ma anche per la loro scarsa visibilità sotto il profilo dell’informazione “pubblicitaria” vera e propria. Così non tutti sanno che la parrocchiale di San Bartolomeo a Domaso presenta, tra le altre pitture del Seicento, una tela di Giulio Cesare Procaccini, che quella di Stazzona ospita affreschi di Giampaolo Recchi e del Fiammenghino, che compaiono anche nella Chiesa dei SS Pietro e Paolo di Garzeno e nella Parrocchiale di Peglio, e che a San Fedelino esiste un’oasi verde che si colloca tra le Riserve Naturali più ricche e interessanti dell’intera Lombardia, sia dal punto di vista della fauna che della flora, con una folta presenza di varietà vegetali caratteristiche delle aree umide e pluviali. Senza dimenticare che Gravedona, con il battistero romanico di Santa Maria del Tiglio, le chiese di San Gusmeo e Matteo e l’antico convento Torna, per il secondo anno consecutivo, il ricco calendario di visite guidate e percorsi promossi da Imago e dalla Comunità Montana Valli Lepontine di Santa Maria delle Grazie, rappresenta sul piano artistico uno dei luoghi più suggestivi di tutta la provincia di Como, mentre integrando l’aspetto estetico con l’informazione storico-culturale, a Dongo i visitatori avranno non solo la possibilità di ammirare il Santuario della Madonna delle Lacrime e la Parrocchiale di Santo Stefano, ma potranno anche ripercorrere i luoghi della cattura di Mussolini che portò il fascismo al suo epilogo. L’obiettivo della cooperativa che ha progettato e messo in opera il calendario delle visite guidate agli undici comuni della zona, com’è facile da intuire, è quello di costruire e offrire al pubblico una forma di turismo “alternativo”, rivolta tanto alle presenze straniere, com’è giusto che sia, quanto in particolare a quei cittadini di Como e provincia che hanno scarsa familiarità con percorsi e agglomerati che pure sono dislocati nel loro stesso territorio di appartenenza. Si tratterà in altre parole, come già è avvenuto nell’estate 2010, di mettere a disposizione di un bacino di utenza il più ampio possibile l’opportunità di accedere ad alcuni dei siti meno conosciuti e nel contempo più interessanti del Lario, nonché di prendere visione di monumenti storicoartistici (e, nel caso di Gera Lario, anche archeologici) di assoluto rilievo e prestigio che, non certo per colpa loro, sono situati in aree inaccessibili o comunque tagliate fuori dalle abituali rotte del flusso turistico. Ogni percorso si svolgerà nella durata di 2-3 ore e costerà 5 euro a persona dai 15 anni in su, con l’eccezione di San Fedelino, il cui costo sarà invece di 15 euro a persona perché comprensivo del trasporto in barca dei partecipanti. Gli undici comuni aderenti all’iniziativa, nell’ordine Gravedona, Dongo, Cremia, Sorico, Valli del Ritorno, Germasino/Garzeno, San Fedelino,Gera/ Trezzone, Musso, Domaso/Vercana e Stazzona/Brenzio, formeranno in tal modo uno spaccato lariano da riscoprire e rivalutare, nell’ottica di un turismo ecocompatibile che si preoccupi da un lato della valorizzazione del patrimonio culturale locale, ma tenda dall’altro lato alla preservazione delle risorse naturali disponibili, guardando alla destagionalizzazione delle presenze come all’autentica chiave per l’elaborazione di un turismo consapevole e “maturo”, assai poco festaiolo e godereccio e molto più attento ai valori della tradizione storicoartistica e al rispetto per l’ambiente in cui tutti viviamo. SALVATORE COUCHOUD