La cornice sinfonica Angela innamorata pazza di Bach La Hewitt in tournée in Veneto di Orsola Bollettini È un’occasione rara sentire il tocco magistrale di Angela Hewitt qui in Veneto, dove in marzo è atterrata da Londra dopo essere stata nominata Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta. Angela parla l’italiano fluently, ha una casa in Umbria, dov’è direttore artistico del Trasimeno Festival, ma è nata e vissuta a lungo in Canada, come il grande Glenn Gould. Il suo approccio alla musica è stato un gioco: a tre anni saltellava per il duomo di Ottawa al ritmo della musica di Bach che suo padre, maestro d’organo, eseguiva. «La gioia, il ritmo, la danza della musica bachiana mi hanno reso indispensabile imparare a suonare subito», dice. «Ho chiesto a mia madre, pianista, una lezione al giorno». Sembra l’esordio di molti grandi nomi, ma l’amore di Angela per Bach trascende l’esercizio musicale, lo sente come una vera e propria missione, tant’è che in dieci anni ne ha inciso in cd (per l’etichetta Hyperion) tutta l’opera per tastiera. E, giovanissima, ha vinto i Concorsi Internazionali Bach a Lipsia, Washington e Toronto. «La fede di Bach è dentro la sua musica, vive per questo. Non si può non pensare alla sua spiritualità. I concerti che propongo ora nel Nord Italia non sono musica religiosa, ma è musica piena di gioia, che proviene da una fede forte». Il programma definito per la sua tournée primaverile in Veneto e Lombardia prevede due concerti di Bach e due di Mozart, il KV 449 e il KV 450, prima opera in cui il genio austriaco adotta gli strumenti a fiato come solisti. «Associo molto spesso – precisa – questi due autori nelle mie performance. Hanno un carattere simile, nella loro musica c’è una gamma di passioni infinita». E in questa gamma lei sa spaziare con poliedricità, non solo come solista, ma anche come direttrice d’orchestra. Con quella di Padova e del Veneto ha instaurato una coesione, un affiatamento raro, utile ai fini dell’agogica, come lei stessa afferma: «I musicisti seguono molto bene quello che propongo, arriviamo a sentirci quasi un unico strumento». Ciò avviene, naturalmente, soprattutto nel concerto che lei preferisce, quello in re minore di Bach: «Mi piace far sentire la sua solenne maestosità quando, unico caso tra i concerti bachiani, utilizza il modo minore anche nel secondo tempo». Il BWV 1052 è il più grande concerto che Bach abbia scritto per clavicembalo. Già, per clavicembalo, ma Angela li esegue sempre tutti al pianoforte, anche se molti «filologi» storcono il naso: «Il clavicembalo può essere molto bello, il pianoforte ha un suono più pieno, imita la voce; il clavicembalo è piatto, al pianoforte si possono rendere le sfumature. Per me è molto più espressivo, e credo che Bach sarebbe stato molto contento di averne uno!» Lo strumento che preferisce è il grancoda Fazioli, ideato negli anni ottanta dall’ingegnere e pianista friulano Paolo Fazioli, e apprezzato da musicisti illustri tra i quali Ashke- Angela Hewitt nazy, Magaloff, Lortie. Ma per concludere le chiedo come dev’essere un giovane musicista per sperare di far carriera in un mondo che ormai divora non solo i pesci piccoli, ma anche quelli di taglia media: «È necessario avere un giusto mix di talento, personalità e chance». Tutte caratteristiche che lei dimostra di avere. Unico neo, la solitudine: «Viaggio in continuazione e sono sempre sola. La gente vede la parte glamorous del mio lavoro, ma dietro c’è molto sacrificio. Comunque non mi pesa dedicarmi completamente alla musica. È la soddisfazione più grande trasmettere emozioni al pubblico. E poi, non potrei farne a meno, evidentemente sono nata per questo!» «Il pianoforte imita la voce, si possono rendere le sfumature. Credo che Bach sarebbe stato molto contento di averne uno» 20 La cornice sinfonica Alla Fenice una rarità sinfonica di Guido Alberto Fano La prima esecuzione veneziana dell’«Ouverture» in fa minore e l’atteso concerto di Sara Mingardo e Gabriele Gorog di Vitale Fano* L a stagione sinfonica «Incontri» del Teatro La Fenice una conferenza di presentazione, organizzata dall’Archivio propone quest’anno una rarità assoluta, l’Ouverture in Musicale Guido Alberto Fano di Venezia (Sale Apollinee, fa minore del compositore padovano Guido Alber15 maggio ore 18), con la partecipazione di Sergio Duranto Fano (1875-1961), ineseguita da novantacinque anni, da te, Mario Messinis, Pierangelo Conte, Paolo Furlani e di chi quando, cioè, lo stesso autore la diresse al San Carlo di Nascrive, che delineeranno i contorni della figura e dell’opera poli nel 1912. del compositore veneto. Dopo l’esordio bolognese del 1897, e una seconda esecuzioUn altro importante appuntamento con la musica di Fano ne a Parma, il brano approda nel 1910 all’Augusteo di Roma, si terrà il 9 giugno (Sale Apollinee, ore 18) con l’atteso condove Tullio Serafin lo dirige «con molto piacere e con molta certo della contralto veneziana Sara Mingardo e del pianipassione», chiedendo poi a Fano altri brani sinfonici da esesta Gabriele Gorog, che eseguiranno Frauenliebe und -leben di guire a Torino. Anche Toscanini apprezza l’Ouverture, e nei Schumann, La canzone dei ricordi di Martucci e tre liriche di primi anni del Novecento progetta di dirigerla alla Scala, coFano su poesie di Carducci. Sara Mingardo, che si è impome rivelano i ricordi autobiografici di Fano, e come pare confermare la copia della partitura con dedica ritrovata nel fondo Toscanini della New York Public Library. Secondo la stampa dell’epoca, è «opera di mirabile, complessa e grandiosa fattura», e mostra «la mano esperta di un maestro che conosce la polifonia e la tecnica degli strumenti come pochi in Italia». È strutturata in tre movimenti (Introduzione, lento fuSara Mingardo Gabriele Gorog Guido Alberto Fano gato, allegro appassionato), con introduzione lenta, e ampia sezione veloce conclusiva, secondo la forma ottocentesca di «ouverture da concerto», sta nel panorama internazionale per le sue straordinarie inma con l’inserimento di una fuga, che conduce gradualmenterpretazioni del repertorio barocco, ama addentrarsi anche te la composizione dal clima sommesso ed espressivo delnella produzione otto-novecentesca, fino alla musica conl’inizio a quello prorompente dell’ultima parte, e le conferitemporanea (sarà protagonista in settembre di una nuova sce una tinta ieratica. opera di Luca Mosca alla Fenice). Gabriele Gorog, parigino Il compito di far conoscere al grande pubblico la musica d’adozione ma veneziano di nascita, si esibisce di frequente sinfonica di Fano è affidato all’orchestra del Teatro La Fenice come solista o in formazioni da camera in Italia, Europa e diretta da Pietari Inkinen, giovane e apprezzatissimo violiniBrasile; il duo, che ha condiviso il periodo di formazione al sta e direttore d’orchestra finlandese, Conservatorio di Venezia, interpreche giunge a Venezia dopo un giro di ta con fine sensibilità il grande reperconcerti che solo nel 2007 lo ha portorio liederistico romantico e quello Venezia – Teatro La Fenice tato in Finlandia, Norvegia, Islanda, del secondo Ottocento e del primo 17, 18 maggio Francia, Germania, Repubblica Ce- Ouverture in fa minore di Guido Alberto Fano Novecento italiano, di cui Martucci Terza Sinfonia di Brahms ca, Australia e Italia, con un repertoè fra i principali esponenti. Le liriche Concerto per orchestra di Bartók rio che spazia da Bach a Rautavaara. su poesie di Carducci sono anche un Il concerto del 17 e 18 maggio comomaggio al centenario della morte del Venezia – Sale Apollinee prende anche due noti capolavori del grande poeta. 9 giugno, ore 18.00 grande repertorio sinfonico, la terza Frauenliebe und -leben di Schumann Sinfonia di Brahms e il Concerto per orLa canzone dei ricordi di Martucci * Presidente dell’Archivio musicale Guido Alberto Fano chestra di Bartók, e sarà preceduto da e tre liriche di Fano su poesie di Carducci 21 La cornice sinfonica Ricerca ed entusiasmo in un inedito Berio La Fenice rende omaggio alle radici del contemporaneo I di Chiara Squarcina l penultimo appuntamento con zione teatrale individua acutamenla stagione sinfonica del Teatro te i materiali linguistici che caratLa Fenice, previsto per sabato terizzeranno poi il teatro musicale 30 giugno, affonda, ancora una voldi Donizetti, Bellini, Verdi. Da qui ta, le radici sul contemporaneo ina riscoprire le sue opere cameristiteso come trampolino di lancio da che e verificare che sono altrettancui proiettarsi verso universi storito interessanti il passo è breve. La camente meno recenti e tonalmenSonata a quattro n. 6 in re maggiote, quindi, agli antipodi. re per archi è forse la più sottilmenIn questa dimensione, che apre e te originale fra le sei Sonate rossichiude capitoli assolutamente splenniane, ricca di fluide agilità, di ardidi per genialità creativa, ritroviaguzie, di incontenibili energie. Nei mo come incipit un inedito Berio primi due movimenti Allegro e spiche firma quattro versioni originaritoso e Andante assai, si ritrovano Luciano Berio li desunte e ispirate dalla Ritirata notmomenti musicali di sorprendenturna di Madrid di Luigi Boccherite bellezza; addirittura di una proni. In questa pagina si intuisce cofetica intuizione di quella che sarà me Berio si affacci alla ribalta degli la successiva evoluzione rossiniaanni del secondo dopoguerra deterna in ambito melodrammatico. Nel minato a portare alle estreme contravolgente conclusivo Allegro, deseguenze le intuizioni webernianominato «Tempesta» si percepisce ne. Come in altre sue creazioni afcome l’intento descrittivo porti la ferma la sua limitata propensione scrittura a una dinamica serrata e a alla discussione ideologica prefevirtuosismi di notevole impegno ed rendo invece impegnarsi a elaboeffetto, sotto il segno di una prodirare progetti linguistici. Nello spegiosa spontaneità. cifico, l’essenza armonico-melodiDa questo assoluto equilibrio timca dell’opera di Boccherini assume brico-armonico Vladimir Fedoil ruolo di musa ispiratrice per l’inseyev dovrà passare a un altro codinata irrequietezza creativa del muce focalizzando il mondo di Caikosicista. Malgrado la densità compovskij e della sua Sinfonia n. 4. Una sitiva, basata sull’impulso innovatodelle principali accuse che da semre, l’entusiasmo con cui Berio si lanpre si sono appuntate su Cajkovskij cia in ogni nuova avventura, come è quella di decadentismo. Ritagliaquesta, sottolinea una specifica preta su di lui già nel primo quarto del disposizione alle trascrizioni ribaNovecento, tale definizione comdendo la decisione di sottrarsi a una portò implicazioni negative che soprecisa scuola d’avanguardia. Il suo lo un’ulteriore distanziazione proera fondamentalmente un mondo spettica ha permesso di sfumare e Luigi Boccherini di ricerca, non dimentichiamolo, e far cadere. Come ha acutamente riquindi ogni materiale utile ad affilevato Riccardo Malipiero, il comnare e verificare le sue teorie era vapositore russo fu senz’altro un degliato analiticamente e poi rivisitato secondo un codice ascadente inteso come «romantico quando la stagione del solutamente rispettoso del nucleo ispiratore e soprattutto romanticismo era passata (…) e di chiara predisposizione mirato inequivocabilmente alla sperimentazione, mai fine sinfonista quando la sinfonia era già in declino». Dunque a se stessa, ma sempre concepita nel più ampio spettro di apertamente e indiscutibilmente decadente, ma forse prouna ricerca elaborativa coerente e cosciente. prio per questo molto più vicino di quanto si pensi alla diDa Berio a Rossini il salto è notevole ma ci permette di latazione e lacerazione degli elementi formali, alle grandi ribadire la valenza di uno dei casi più sorprendenti dell’inesperienze musicali europee di Bruckner e Mahler che dotera storia dell’opera e del teatro musicale. La reale portata vevano terminare sui fili spinati degli sperimentalismi del della sua presenza culturale è stata avvertita solo negli ulnostro secolo. Costruita su un sentimentalismo fortemente timi cinquant’anni, durante i quali ci si malinconico la Sinfonia ribadisce poetiè accorti che il «pesarese» non è soltancamente la dissolvenza tematica pervasa to l’autore del Barbiere di Siviglia e del Guda una raffinata e sommessa liricità calVenezia – Teatro La Fenice glielmo Tell ma che tutta la sua ricca produdamente appassionata. 30 giugno e 1 luglio, ore 20.00 22 La cornice sinfonica Il Malibran continua la sua stagione da camera De Maria, Dindo e Carbonare per Zemlinsky e Brahms S di Arianna Silvestrini abato 12 maggio andrà in scetri musicali europei e americani e solina al Teatro Malibran il terzulsta con importanti e numerose orcheVenezia – Teatro Malibran timo concerto della stagione di stre. La sua formazione inizia studian12 maggio, ore 20.30 musica da camera «Verso la giovinezdo pianoforte con Giorgio Vianello e za». Paolo Cossato, direttore artistico della rassegna, ildimostrando da subito un precoce talento, che lo ha porlustra quali sono le peculiarità di questo appuntamento. tato a vincere il Primo Premio al Concorso Internaziona«Tre sono le ragioni per cui questo concerto mi è particole Alfred Cortot di Milano. Si è diplomato nel Conservalarmente caro. La prima sta nella soddisfazione di poter torio di Venezia, sua città, sotto la guida di Gino Gorini, recuperare un concerto che era già in programma nella perfezionandosi successivamente a Ginevra. precedente stagione concertistica, e che, per un impediDa tempo De Maria collabora con Enrico Dindo, torimento tecnico, è poi saltato. La seconda risiede nel piacenese, nato nel 1965 da una famiglia di musicisti. Nel 1987, re di ascoltare tre musicisti intelligenti che hanno deciso a soli 22 anni, Dindo è stato scelto da Riccardo Muti codi fare un repertorio generalmente trascurato, ma molto me primo violoncello solista nell’Orchestra del Teatro alinteressante e ricco di suggestioni. Pietro De Maria, Enla Scala, ruolo che ha ricoperto per undici anni. Nel 1997, rico Dindo e Alessandro Carbonare, infatti, interpreteprimo e unico italiano a ricevere il Primo Premio alla VI ranno il Trio per pianoforte, clarinetto e violoncello in re edizione del Concorso Rostropovich di Parigi, ha ricevuminore opera 3 di Alexander von Zemlinsky e il Trio in to il definitivo riconoscimento del suo talento, iniziando la minore opera 114 di Brahms, opera quest’ultima raracosì un’attività di solista di livello internazionale. mente eseguita ma che costituisce un’autentica preziosità. Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia NazioQuesto genere di formazioni si realizzano solo sulla banale di Santa Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare è se di scelte musicali molto particostato per 15 anni clarinetto solista lari e per questo sono certamente dell’Orchestre National de Franpiù insolite rispetto ai quartetti. Il ce. Dopo essersi imposto in molterzo motivo di soddisfazione sta ti concorsi internazionali e dopo nel poter ascoltare Pietro De Maaver vinto due «Diapason d’Or» ria, una delle espressioni veneziane discografici, ha debuttato in qualipiù interessanti sul piano musicale. tà di direttore-solista alla Suntory Non si vuole fare certamente delHall di Tokyo e alla Carnegie Hall lo strapaese, ma quando al piacere di New York con l’esecuzione dei per la qualità corrisponde anche la concerti di K.M. Von Weber. gioia per un talento “di casa”, siaOltre al programma concertistimo felici di rilevarlo. Spesso ragioco, De Maria, Dindo e Carbonare niamo sul principio del nemo prophesi qualificano come tre ottimi mota in patria, invece è giusto dire che tivi per ascoltare un concerto che si qualche volta si dà il caso del proannuncia interessantissimo. feta in patria». In cartellone altri due concerti a Dopo aver vinto il Premio delseguire. Quello del 16 maggio, in Pietro De Maria la Critica al cui il pianista Concorso russo Nikolai Caikovskij di Dem iden ko Mosca e il Priinter preterà mo Premio al Schubert, e Concorso Inquello concluter na zionasivo di sabale Dino Ciato 19 in cui il ni – Teatro violinista Seralla Scala di gej Krylov e il Milano, nel pianista Bru1990, Pietro no Canino inDe Maria ha terpreteranno avviato un’inProkofiev e tensa attivi«altre pagine tà concertistibrillanti adatca, ospite dei te alla stagioEnrico Dindo Alessandro Carbonare maggiori cenne estiva». 23 La cornice sinfonica A Padova un’intera giornata dedicata all’ascolto Nei luoghi più suggestivi della città, quattrocento esecutori per la realizzazione dell’evento U n pianoforte a coda che suona da solo (disklavier), controllato da un computer che trasmette a elettrocalamite poste sotto i suoi martelletti i dati di un foglio musicale elettronico. Sopra il disklavier, una struttura di tubi in rame contenente i cavi di cinque altoparlanti che diffondono una «commedia del tempo» discussa da altrettanti personaggi dai loro svariati punti di vista: quello che considera la fretta, quello che si occupa dell’istante, della memoria, dell’ironia e del numerare. Otto casse acustiche che circondano il disklavier e distribuiscono suoni elettronici spersi in lontananza. Il tutto, calato in quel Palazzo della Ragione patavino che altro non è se non un grande ventre sonoro. Con la musica e la drammaturgia del maestro Carlo De Pirro, ecco alcune articolazioni del Tempo sospeso, vera e propria installazione musicale che riflette a proposito dello scorrere temporale utilizzando gli strumenti molti di un’esperienza nuova, abituati dai nostri tempi a una fruizione veloce e a volte effimera». Musica classica, jazz, performance di compositori contemporanei calati in luoghi suggestivi noti o ancora da scoprire. «Ascoltare musica è un atto tanto frequente quanto svalutato», continua Sergio Durante – dipartimento di storia delle arti visive e della musica dell’Università di Padova. «Cent’anni fa ascoltare musica era un fatto eccezionale, quasi magico, mentre oggi è dato per scontato. La musica è più disponibile, capita di ascoltarla anche casualmente o che l’ascolto sia addirittura involontario quando ad esempio ci si trova in un locale pubblico. A volte è quasi un fastidio. Ma l’ascolto può essere appagante se si svolge in circostanze adeguate e se è il frutto di una scelta o anche di un incontro inaspettato. Tutto questo pare ovvio, ma nel mondo attuale della comunicazione, e nello stile di vita che ne consegue, Padova, Prato della Valle della musica, della parola, del teatro e della tecnologia. risulta essere piuttosto difficile da realizzare. Siamo coÈ questo uno degli eventi che andranno a comporstantemente raggiunti da una quantità di messaggi (e re la «Giornata dell’ascolto» che il 27 maggio risuonemusiche) che ci frastornano e finiscono per farci perrà in tredici affascinanti e non convenzionali luoghi di dere di vista la distinzione fra ciò che conta davvero, Padova, con 400 esecutori impegnati alla realizzazioche è prezioso, e ciò che rappresenta poco più che un ne dell’evento. ronzio». «Si tratta di una giornata durante la quale fermarsi e Ecco dunque che la «Giornata dell’ascolto» si propone dedicarsi all’ascolto, camminare per la città e incontrardi offrire esperienze stimolanti, diverse e varie fra loro, ne i luoghi più affascinanti per farsi nel relativo silenzio di una domenicullare dai suoni e dalle voci», dice ca di maggio, in alcuni fra i luoghi Monica Balbinot, assessore alle popiù affascinanti ed evocativi di Palitiche culturali e allo spettacolo del dova. Perché l’ascolto possa essere Padova – vari luoghi Comune di Padova. «Si tratterà per 27 maggio, dalle ore 10.00 alle 24.00 un’esperienza felice. (i.p.) 25 La cornice sinfonica I «frammenti» del XIV «Programma Musica» Più di trenta appuntamenti tra Padova e Rovigo di Sergio Garbato S e di un afgli anni e talora fresco rii secoli. mangoEcco, allora, no sparsi framper dare conto menti, quasi un del frammento pulviscolo icoe dei suoi rapnografico, saporti con il noremo costretstro presente ti da quei poe la creazione Alessandro Scarlatti chi spunti a rimusicale, una Franz Joseph Haydn Baldassarre Galuppi comporre, con serie di concerla forza della ti dell’OrchePietro Tonolo nostra cultustra d’archi Itara e di una tecliana diretta da nologia semMario Brunelpre più avanzalo, che è anche ta, quell’insiesolista al viome che non c’è loncel lo, inpiù e che, parasieme a Pietro dossalmente, Tonolo al sax finirà per ape Stefano BatStefano Battaglia Mario Brunello parire più defitaglia al pianonito nell’elaboforte. I tre aprazione dell’ospuntamenti si servatore, che non nella sua precaria realtà. Gli esempi non svolgeranno in maggio a Rovigo (7 maggio), Legnaro (14) mancano e l’ultimo, che è anche il più stupefacente, è coe Piove di Sacco (21). In giugno sarà la volta del Quintetto stituito dalla recentissima ricostruzione, sulla base di inEuphonia che in due serate, una a Castelnuovo Bariano e giallite fotografie in bianco e nero, degli affreschi quattrol’altra a Fiesso Umbertino, in provincia di Rovigo, eseguirà centeschi di Mantegna nella cappella Ovetari della chiesa Vivaldi e Galuppi. Passata la pausa agostana, il crepuscolo degli Eremitani a Padova, ridotti in migliaia di frammenti dell’estate proporrà ancora «frammenti» di devozione madopo un drammatico bombardamento. riana curati dal Polifonico «Città di Rovigo» nella CappelPrende le mosse proprio da questa straordinaria ricostrula Musicale dell’Isola della Gran Canaria. Già in pieno auzione, che non è più l’antico affresco ma una sua affascitunno poi, la Stagione Armonica guidata da Sergio Balenante e baluginante analogia, la XIV edizione del «Prostracci, con i «Responsori della Settimana Santa» di Alesgramma Musica», promossa e organizzata dalla Fondaziosandro Scarlatti («Tenebrae factae sunt »), ci offrirà, invene Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che punta diretce, l’antefatto, la tragedia e la distruzione dell’unità. A comtamente al frammento, ritrovandone la varietà di significapletare il programma ci saranno incursioni monografiche, ti e accezioni, ma anche il valore aggiunto di memoria e vocon l’Ensemble «La Magnifica Comunità», l’Orchestra di lontà di ricostituzione di una totalità perduta, che diventa, Padova e del Veneto e i Solisti Veneti, nel repertorio vivalallora, lettura del mondo e del fatto artistico. Non si pensi, diano, consentendoci di cogliere in quel frammento che è però, a programmi di sparsi brani e singoli movimenti, o costituito da un concerto la piena concezione strumentacomposizioni lasciate a mezzo, ma a qualcosa di più ambile del Prete Rosso, trovando anche spunto per festeggiazioso e sostanziale. I frammenti musicali di questa suggere i settant’anni di un violinista come Pietro Toso. Il duo stiva rassegna si distaccano da una totalità perduta per corMario Folena e Roberto Loreggian intreccerà fantasie e rerci incontro e raccontarci l’insieme e la possibilità, o l’imcombinazioni sul canto degli uccelli e la Stagione Armonipossibilità, di una sua ricostituzione. E questo con la comca onorerà il CCL anniversario della morte di Domenico plicità di undici formazioni musicali e la fantasia di artisti Scarlatti, autore di tante Sonate, che possono essere intese e programmatori. Frammenti, allora, sono certe opere di come gli autonomi frammenti di un tutto che non ha visto raro ascolto, che si perdono o si dimenticano nel repertorio mai la luce. Un omaggio al terzo centenario della nascita dei compositori e frammenti sono certe opere pervenuteci di Carlo Goldoni sarà l’esecuzione dell’opera Lo speziale di incomplete o rimaste incompiute. Frammenti sono anche Haydn su libretto del commediografo veneziano. Resta da opere che, sulla scorta di antiche vicende o della poetica dire della musica contemporanea, con l’esecuzione in priromantica e novecentesca, nascono e restano tali, ma anma assoluta da parte dell’Orchestra Filarmonia Veneta di che pagine che vengono consumate in una sorta di reificaun’opera di Carlo De Pirro, mentre il Trio Malipiero prozione, dalla sigla di una trasmissione televisiva alla straorporrà la rielaborazione di Giovanni Sòllima di un framdinaria popolarità che riscuotono nel pubblico attraverso mento schubertiano. 26 La cornice sinfonica Il «Viaggio in Italia» delle «Settimane» al Teatro Olimpico Venezia la prima tappa del nuovo progetto del festival vicentino D di Giovan Battista Rigon* opo il progetto «Aspettando Vicenza nell’agosto dello stesso 1813. Per Amadé», che ha caratterizzato le questa ripresa Rossini apportò alcune moVicenza – Teatro Olimpico «Settimane Musicali» nel triendifiche alla partitura e compose addirittura 1-15 giugno 2007 nio 2004/2006, il festival, giunto alla XVI una nuova aria per la protagonista: riteniaedizione, si appresta ora a «rilanciare» con mo interessante riproporre l’ascolto di queun secondo progetto artistico pluriennale, questa volta tutsta particolare versione, dopo quasi due secoli, nella stessa to dedicato al grande patrimonio della tradizione musicacittà che la vide nascere. le italiana. La musica colta deve moltissimo all’Italia, e non Per i tradizionali concerti di musica da camera, il nucleo solo per l’aspetto forse più noto, quello dell’opera lirica: itapiù antico del nostro festival, Sonig Tchakerian – responliani erano gli inventori del pianoforte e del violino, e in Itasabile artistica di questa sezione – continua a raccogliere lia sono stati coniati i termini musicali ancora oggi in uso in attorno a sé alcuni tra i più noti musicisti attualmente «sul tutto il mondo (Allegro, Adagio, Andante, Concerto, Sonata...). mercato». Protagonisti dei quattro programmi una serie di Questo progetto intende valorizzare un patrimonio culcompositori, da Tartini a Stravinskij, che lavorarono o ebturale e musicale secolare, di cui gli stessi italiani per pribero contatti diretti con Venezia e il suo ambiente musimi non sempre sono coscienti fino in Olivier Messiaen fondo. Il progetto percorrerà da nord a sud tutta la penisola, sulle tracce di celebri viaggiatori del passato (da Goethe, a Mendelssohn, ai Mozart padre e Il Teatro Olimpico figlio) e ogni singola edizione del festival sarà dedicata a una importante città italiana. Di ognucale. In conclusione, una selezione di concerti tratti dalla na di queste «tappe» si esplorerà la tradizione musicale, la più celebre raccolta vivaldiana, quella dell’Estro Armonico. Il produzione dei musicisti che vi hanno vissuto e operato nei concerto vuol essere un omaggio alla memoria del maestro secoli, l’ambiente culturale, con l’ausilio di diari e lettere di Luigi Ferro (Murano 1903 – Grazzano Visconti, Piacenza viaggiatori illustri. «Viaggio in Italia» prende il via signifi1977), insigne violinista e didatta veneziano, attraverso due cativamente da Venezia, oltretutto in concomitanza con il generazioni di suoi allievi. centenario goldoniano del 2007. A partire da Vivaldi e TarOgni anno Radiotre Rai è testimone di questi incontri tini, attraverso Rossini e Verdi (a Venezia ebbero luogo im«unici» – si prova e si esegue «in esclusiva» per l’Olimpico portanti «prime» come quella dell’Italiana in Algeri o di Tra– che vengono regolarmente trasmessi nel circuito euroraviata), fino a Malipiero e Stravinskij (che a Venezia volle esdio. La concomitanza con il Festival Biblico che si svolge a sere sepolto), la Serenissima offre numerosi e stimolanti Vicenza negli stessi giorni ci ha spinti quest’anno a una colspunti di ispirazione e riflessione. laborazione, che speriamo possa continuare e magari sviIn apertura, come avviene ormai da qualche anno, l’opera lupparsi negli anni a venire: l’esecuzione del Quatuor pour la lirica: tre rappresentazioni dell’Italiana in Algeri, primo granfin du temps di Olivier Messiaen, che mi sembra un brano azde capolavoro del giovane Rossini, la cui prima esecuzione zeccatissimo visto che le giornate bibliche di quest’anno soebbe luogo a Venezia, al Teatro San Benedetto, il 22 magno dedicate ai «tempi della Bibbia». gio del 1813. Le «Settimane Musicali» si rifaranno però siNell’ambito del festival, infine, sono previste anche gnificativamente alla prima ripresa autenle tradizionali conferenze introduttitica, diretta dallo stesso Rossini, dell’opeve (prima di ogni concerto) e proiezioni *Direttore artistico delle Settimane Musicali ra, realizzata proprio al Teatro Eretenio di cinematografiche. 27