Alfano fa battute sulla responsabilità civile dei giudici: “Si assicurino come i medici”. B. ha trovato un degno erede y(7HC0D7*KSTKKQ( www.ilfattoquotidiano.it +=!"!@!$!/ Cerchi una nuova opportunità di lavoro? WWW.PAGEPERSONNEL.IT Domenica 27 marzo 2011 – Anno 3 – n° 73 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Code di immigrati attendono sul molo la distribuzione del pasto (FOTO EMBLEMA) Il vuoto frattiniano di Marco Travaglio ristotele sosteneva che il vuoto non esiste, perché la natura lo aborrisce (“horror vacui”) e corre a riempirlo di materia. Ma nel ‘600 Evangelista Torricelli lo smentì con il celebre esperimento del tubo pieno di mercurio con un’estremità aperta e infilata in una vasca anch’essa piena di mercurio. Ma solo perché non era ancora nato Franco Frattini. Altrimenti Torricelli si sarebbe risparmiato tanta fatica e la scienza tanti secoli di estenuanti diatribe. Da anni ormai il volto di Frattini Dry, espressivo quanto un termosifone spento, viene usato come prova vivente (si fa per dire) del vuoto torricelliano nelle scuole che, a causa dei tagli, non possono permettersi tubi e vasche di mercurio. Figurarsi lo stupore del mondo accademico e pure diplomatico, nell’apprendere dalla viva (si fa sempre per dire) voce del ministro degli Esteri che egli ha “delle idee”. L’ha rivelato l’altroieri, quando Francia e Gran Bretagna hanno annunciato un’iniziativa a due sulla Libia in vista della riunione Nato di martedì, scordandosi di invitarlo: “Anche l’Italia ha le sue idee e le sue proposte e le farà valere nelle sedi opportune discutendole con i nostri partner”. Il guaio è che i “nostri partner”, ammesso e non concesso che noi abbiamo “idee” e financo “proposte”, non paiono interessati ad ascoltarle né tantomeno a discuterle. Si accontentino del baciamano di B. a Gheddafi. Resta da capire quali siano le “sedi opportune” in cui l’inutile Frattini potrà “farle valere”. Forse le nevi della Val Badia, dov’è un apprezzato maestro di sci. O forse gli atolli dei Caraibi, dov’è solito abbronzare la fronte inutilmente spaziosa con l’ausilio di unguenti Coppertone durante le più acute crisi internazionali. La notizia che il pelo superfluo del governo italiano “ha delle idee” ha seminato sgomento nelle cancellerie, abituate a considerarlo – come rivela Wikileaks – “un fattorino”: ora di B., ora di Putin, ora di Gheddafi. Lo stesso Frattini Dry è rimasto sconvolto dalla propria rivelazione, non avendo mai sospettato neppure lui di “avere delle idee”. La politica estera (si fa ancora per dire) dell’Italia l’aveva sempre fatta B. Ma ora che il Cainano s’è improvvisamente eclissato, in attesa di capire chi vince fra Gheddafi e i ribelli, la stampa che di solito snobbava F.F., anzi lo trapassava proprio come fosse trasparente, ha cominciato a notarlo, ad avvicinarglisi e a porgli addirittura delle domande. Così, purtroppo, lo sventurato risponde. Ma, non essendo abituato, dà fiato alla bocca emettendo suoni sconnessi che nessuno può pretendere rispondano ai normali criteri della coerenza. Un giorno addita Gheddafi a “esempio” di democrazia e riformismo. Un altro invita l’Europa a “non interferire in Libia, non siamo noi a dire chi deve restare e chi se ne deve andare”. Poi all’improvviso intima: “La comunità internazionale è coesa sul principio che Gheddafi se ne deve andare”. Perciò i “partner” fanno a meno delle sue idee: per evitare la labirintite. Anche B. non lo regge più: “Sono Frattini e La Russa che mi hanno trascinato in guerra”, si sfoga furente prima di chiudersi nel più impenetrabile silenzio. Intanto i suoi giornali tifano per Gheddafi e Il Giornale di Olindo Sallusti distribuisce addirittura il Libretto Verde alla modica cifra di 2,80 euro. Ma F.F. spiega così l’afasia di B.: “Il premier tace perché condivide il mio lavoro”. Strano: di solito, se uno condivide il lavoro di un altro, si congratula. Invece B. adotta il silenzio-assenso, piuttosto insolito per uno che non tace neanche quando dorme. Ma al fattorino piace crederlo. Ed escogita un’altra idea geniale: 1.500 euro a ogni profugo che se ne va: Bossi gliela fulmina con una pernacchia. Intanto Frattini Dry, insieme con Maroni, riappare a Tunisi accanto a Tarak Ben Ammar: i due fanno di sì col capino mentre il vecchio socio di B. dà loro la linea. Tutto è finalmente chiaro: il vero ministro degli Esteri italiano è lui. Aveva ragione Aristotele, il vuoto non esiste. Appena compare Frattini, arriva Tarak e lo riempie. A Tendopoli di stracci per gli immigrati che Frattini vuole pagare e a cui Lombardo sparerebbe. Chi soffia sul fuoco? di Antonio Padellaro dc l rischio immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi”: così parlò il 23 febbraio scorso il lungimirante Umberto Bossi. Un feroce calcolo che un mese dopo si sta dimostrando azzeccato, per ora nella parte catastrofica. Le migliaia di esseri umani, arrivati dal mare e ammassati come bestie a Lampedusa e la rabbia degli isolani hanno già innescato la bomba umanitaria. Che può detonare in ogni momento. Alla luce dell’auspicio bossiano, tutto sembra più chiaro. L’inconcludente attivismo del ministro Maroni che dopo aver preconizzato l’“esodo bliblico” di 300 mila disperati sulle coste italiane non riesce a fronteggiarne neppure 15 mila. In compenso si fa riprendere nei tg, impegnato a stringere ipotetici accordi anti-clandestini con il nuovo governo tunisino rappresentato (ma guarda tu) da quel Tarak Ben Ammar, socio televisivo del sultano di Arcore. E che dire della geniale proposta del cosiddetto ministro degli Esteri (tacitare i profughi con qualche euro di mancia e rispedirli a casa) subito rimesso in riga da un urlaccio giunto dalle caverne di Gemonio? E come commentare le dissennate dichiarazioni del governatore siciliano Lombardo sui mitra da imbracciare contro qualche poveraccio in fuga, reo di aver dormito “I nel suo casotto di campagna. Visto che a Palazzo Chigi regna ormai una poltrona vuota (colpiscono i silenzi e lo sguardo assente di chi la occupava), i leghisti hanno ormai campo aperto. Se tutto va secondo i piani, fra poco potranno raccogliere i frutti di tanta losca inettitudine e disgustosa malafede. L’Italia squassata dalla tragedia immigrazione produrrà nuovi egoismi alimentando tensioni xenofobe e razzismo. Già se ne vedono i segni nella riluttanza delle regioni, anche di sinistra, ad accogliere gli immigrati. Qualcuno soffia sul fuoco a Lampedusa. Isola al collasso: migranti tenuti in una immensa fogna a cielo aperto, bloccati i Tir che portano le docce. I volontari: “Si rischia la guerra civile”. Arrivi fino a notte. Il governatore della Sicilia: ci vogliono i mitra. Nel governo ormai è rissa continua. Maroni che annunciava “l’esodo biblico” brilla per la sua inerzia. Non era stato Bossi a dire: “gli sbarchi ci aiutano”? D’Onghia e Fierro pag. 2 - 3 z nrivolte mediterranee Libia, gli insorti al contrattacco Siria nel sangue pag. 18 - 19z I ribelli libici ispezionano un carroarmato ancora in fiamme (FOTO ANSA) REFERENDUM x In piazza anche i promotori per la difesa dell’acqua pubblica L’Italia ha 23 siti di scorie a forte rischio A Roma il corteo del “No” al nucleare Su Fukushima Greenpeace DE MAGISTRIS dà l’allarme: HA RAGIONE: raggiunto il livello di Chernobyl pag. 4 - 5 z Udi Marco Lillo L’UE CI MULTA chiede all’Italia 57 L’periEuropa milioni di euro per gli sperdella giunta calabrese di centrodestra sui quali ha indagato Luigi De Magistris. Per l’Ufficio Anti-frode dell’Ue, grazie all’indagine Poseidone sono stati risparmiati 49 milioni. pag. 8 z CATTIVERIE ( CrepeNeiMuri? senza impegno Il Fatto Quotidiano: "Un amico dei mafiosi diventa ministro". Come, non era già Premier? (Alessandro Cappai-www.luttazzi.it) & Partners ChiamaPerSopralluogo ePreventivoGratuito Consolidamento Terreni Con Iniezioni Di Resine