Alfano fa battute sulla responsabilità civile dei giudici: “Si
assicurino come i medici”. B. ha trovato un degno erede y(7HC0D7*KSTKKQ(
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Domenica 27 marzo 2011 – Anno 3 – n° 73
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Code di immigrati attendono
sul molo la distribuzione
del pasto (FOTO EMBLEMA)
Il vuoto frattiniano
di Marco Travaglio
ristotele sosteneva che il vuoto non esiste, perché
la natura lo aborrisce (“horror vacui”) e corre a
riempirlo di materia. Ma nel ‘600 Evangelista
Torricelli lo smentì con il celebre esperimento del
tubo pieno di mercurio con un’estremità aperta e infilata
in una vasca anch’essa piena di mercurio. Ma solo perché
non era ancora nato Franco Frattini. Altrimenti Torricelli
si sarebbe risparmiato tanta fatica e la scienza tanti secoli
di estenuanti diatribe. Da anni ormai il volto di Frattini
Dry, espressivo quanto un termosifone spento, viene
usato come prova vivente (si fa per dire) del vuoto
torricelliano nelle scuole che, a causa dei tagli, non
possono permettersi tubi e vasche di mercurio. Figurarsi
lo stupore del mondo accademico e pure diplomatico,
nell’apprendere dalla viva (si fa sempre per dire) voce del
ministro degli Esteri che egli ha “delle idee”. L’ha rivelato
l’altroieri, quando Francia e Gran Bretagna hanno
annunciato un’iniziativa a due sulla Libia in vista della
riunione Nato di martedì, scordandosi di invitarlo:
“Anche l’Italia ha le sue idee e le sue proposte e le farà
valere nelle sedi opportune discutendole con i nostri
partner”. Il guaio è che i “nostri partner”, ammesso e non
concesso che noi abbiamo “idee” e financo “proposte”,
non paiono interessati ad ascoltarle né tantomeno a
discuterle. Si accontentino del baciamano di B. a
Gheddafi. Resta da capire quali siano le “sedi opportune”
in cui l’inutile Frattini potrà “farle valere”. Forse le nevi
della Val Badia, dov’è un apprezzato maestro di sci. O
forse gli atolli dei Caraibi, dov’è solito abbronzare la
fronte inutilmente spaziosa con l’ausilio di unguenti
Coppertone durante le più acute crisi internazionali. La
notizia che il pelo superfluo del governo italiano “ha
delle idee” ha seminato sgomento nelle cancellerie,
abituate a considerarlo – come rivela Wikileaks – “un
fattorino”: ora di B., ora di Putin, ora di Gheddafi. Lo
stesso Frattini Dry è rimasto sconvolto dalla propria
rivelazione, non avendo mai sospettato neppure lui di
“avere delle idee”. La politica estera (si fa ancora per dire)
dell’Italia l’aveva sempre fatta B. Ma ora che il Cainano s’è
improvvisamente eclissato, in attesa di capire chi vince
fra Gheddafi e i ribelli, la stampa che di solito snobbava
F.F., anzi lo trapassava proprio come fosse trasparente, ha
cominciato a notarlo, ad avvicinarglisi e a porgli
addirittura delle domande. Così, purtroppo, lo sventurato
risponde. Ma, non essendo abituato, dà fiato alla bocca
emettendo suoni sconnessi che nessuno può pretendere
rispondano ai normali criteri della coerenza. Un giorno
addita Gheddafi a “esempio” di democrazia e riformismo.
Un altro invita l’Europa a “non interferire in Libia, non
siamo noi a dire chi deve restare e chi se ne deve andare”.
Poi all’improvviso intima: “La comunità internazionale è
coesa sul principio che Gheddafi se ne deve andare”.
Perciò i “partner” fanno a meno delle sue idee: per
evitare la labirintite. Anche B. non lo regge più: “Sono
Frattini e La Russa che mi hanno trascinato in guerra”, si
sfoga furente prima di chiudersi nel più impenetrabile
silenzio. Intanto i suoi giornali tifano per Gheddafi e Il
Giornale di Olindo Sallusti distribuisce addirittura il
Libretto Verde alla modica cifra di 2,80 euro. Ma F.F.
spiega così l’afasia di B.: “Il premier tace perché
condivide il mio lavoro”. Strano: di solito, se uno
condivide il lavoro di un altro, si congratula. Invece B.
adotta il silenzio-assenso, piuttosto insolito per uno che
non tace neanche quando dorme. Ma al fattorino piace
crederlo. Ed escogita un’altra idea geniale: 1.500 euro a
ogni profugo che se ne va: Bossi gliela fulmina con una
pernacchia. Intanto Frattini Dry, insieme con Maroni,
riappare a Tunisi accanto a Tarak Ben Ammar: i due fanno
di sì col capino mentre il vecchio socio di B. dà loro la
linea. Tutto è finalmente chiaro: il vero ministro degli
Esteri italiano è lui. Aveva ragione Aristotele, il vuoto non
esiste. Appena compare Frattini, arriva Tarak e lo
riempie.
A
Tendopoli di stracci per gli immigrati che Frattini vuole
pagare e a cui Lombardo sparerebbe. Chi soffia sul fuoco?
di Antonio Padellaro
dc
l rischio immigrazione aiuta Berlusconi e
aiuta noi”: così parlò il
23 febbraio scorso il
lungimirante Umberto Bossi.
Un feroce calcolo che un mese
dopo si sta dimostrando azzeccato, per ora nella parte catastrofica. Le migliaia di esseri
umani, arrivati dal mare e ammassati come bestie a Lampedusa e la rabbia degli isolani
hanno già innescato la bomba
umanitaria. Che può detonare
in ogni momento. Alla luce dell’auspicio bossiano, tutto sembra più chiaro. L’inconcludente attivismo del ministro Maroni che dopo aver preconizzato
l’“esodo bliblico” di 300 mila
disperati sulle coste italiane
non riesce a fronteggiarne neppure 15 mila. In compenso si fa
riprendere nei tg, impegnato a
stringere ipotetici accordi anti-clandestini con il nuovo governo tunisino rappresentato
(ma guarda tu) da quel Tarak
Ben Ammar, socio televisivo
del sultano di Arcore. E che dire
della geniale proposta del cosiddetto ministro degli Esteri
(tacitare i profughi con qualche euro di mancia e rispedirli
a casa) subito rimesso in riga da
un urlaccio giunto dalle caverne di Gemonio? E come commentare le dissennate dichiarazioni del governatore siciliano
Lombardo sui mitra da imbracciare contro qualche poveraccio in fuga, reo di aver dormito
“I
nel suo casotto di campagna.
Visto che a Palazzo Chigi regna
ormai una poltrona vuota (colpiscono i silenzi e lo sguardo assente di chi la occupava), i leghisti hanno ormai campo
aperto. Se tutto va secondo i
piani, fra poco potranno raccogliere i frutti di tanta losca inettitudine e disgustosa malafede.
L’Italia squassata dalla tragedia
immigrazione produrrà nuovi
egoismi alimentando tensioni
xenofobe e razzismo. Già se ne
vedono i segni nella riluttanza
delle regioni, anche di sinistra,
ad accogliere gli immigrati.
Qualcuno soffia sul fuoco a
Lampedusa.
Isola al collasso: migranti tenuti in una immensa fogna a cielo
aperto, bloccati i Tir che portano le docce. I volontari: “Si
rischia la guerra civile”. Arrivi fino a notte. Il governatore della
Sicilia: ci vogliono i mitra. Nel governo ormai è rissa continua.
Maroni che annunciava “l’esodo biblico” brilla per la sua
inerzia. Non era stato Bossi a dire: “gli sbarchi ci aiutano”?
D’Onghia e Fierro pag. 2 - 3 z
nrivolte mediterranee
Libia, gli insorti
al contrattacco
Siria nel sangue
pag. 18 - 19z
I ribelli libici ispezionano un carroarmato ancora in fiamme (FOTO ANSA)
REFERENDUM x In piazza anche i promotori per la difesa dell’acqua pubblica
L’Italia ha 23 siti di scorie a forte rischio
A Roma il corteo del “No” al nucleare
Su Fukushima
Greenpeace
DE MAGISTRIS dà l’allarme:
HA RAGIONE: raggiunto il livello
di Chernobyl pag. 4 - 5 z
Udi Marco Lillo
L’UE CI MULTA
chiede all’Italia 57
L’periEuropa
milioni di euro per gli sperdella giunta calabrese di
centrodestra sui quali ha indagato Luigi De Magistris. Per l’Ufficio Anti-frode dell’Ue, grazie all’indagine Poseidone sono stati
risparmiati 49 milioni. pag. 8 z
CATTIVERIE
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CrepeNeiMuri?
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Il Fatto Quotidiano: "Un amico
dei mafiosi diventa ministro".
Come, non era già Premier?
(Alessandro Cappai-www.luttazzi.it)
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