ANALISI STRUTTURALE • Riguarda la necessità di predisporre uno strumento di rilevazione che risponda ad un rigoroso piano di concettualizzazione, alla determinazione di un preciso target di riferimento, a precise procedure di raccolta statistico - informatiche per l’elaborazione e l’analisi dei dati. • Il disegno della ricerca deve essere pertanto rigorosamente predisposto e strutturato nell’articolazione delle sue parti. Un territorio è un insieme stratificato di elementi e di componenti strutturali • L’ANALISI STRUTTURALE riguarda dunque la rilevazione, attraverso un preciso piano procedurale, delle componenti strutturali e dei vari elementi che sono presenti in un determinato territorio. • Possiamo schematizzare le componenti interessate: - COMPONENTE DEMOGRAFICA Tutto l’insieme di materiale statistico attraverso il quale cogliere aspetti significativi della popolazione stanziata in un territorio. • I dati compresi sono di secondo livello ovvero raccolti da agenzie specializzate che operano delle prime e sommarie elaborazioni e le offrono all’esterno per un successivo utilizzo, questa volata mirato. • I dati di secondo livello vengono raccolti in modo neutrale (indipendentemente dal loro successivo utilizzo). • Vi sono anche dei dati di primo livello che emergono dalle rilevazioni fatte direttamente dal ricercatore. • Due sono le tipologie di materiale demografico: A) Materiale assimilabile (rilevazioni ufficiali raccolto longitudinalmente per sub-unità) B) Materiale di base dal quale rilevare statistiche demografiche. - COMPONENTE MORFOLOGICA Riguarda il come è organizzato un territorio a livello di caratteri spaziali. (La descrizione dell’ambiente è un passaggio centrale di ogni ricerca sociologica sul territorio. ) • Dimensioni della componente morfologica: - Dimensione geografico-fisico-spaziale (tratti fisici caratterizzanti un territorio) rapporto uomo/natura - Dimensione Storica ( come nel corso della storia il contesto è stato coinvolto da fenomeni decisivi); studi di comunità e storia della comunità, rapporto comunità/contesto spaziale/storia - Dimensione Culturale (serie di elementi antropologici-culturali che si radicano sul territorio e lo rendono diverso e per se steso specifico) forme assunte dall’abitare e dall’agire quotidiano. • Contributo psicologico. Riguarda quei fattori soggettivi di percezione della realtà frutto di giudizi di valore. - COMPONENTE ORGANIZZATIVA Come sul territorio si distribuiscono gli elementi istituzionali, organizzativi e di vita sociale in generale. In particolare gli aspetti coinvolti sono: - Dimensione descrittiva relativa all’organizzazione strutturale del territorio che precede ogni altra possibile operazione successiva. MAPPA ANALITICA; - Livelli di complessità e raffinatezza gli elementi in possesso vengono rielaborati allo scopo di analizzare in modo più approfondito la realtà in esame. Vengono utilizzate delle scale di rilevanza. - Sistema delle interazioni cercare di capire qual è il legame esistente tra le varie componenti organizzative. Queste interazioni possono descrivere se l’area è in fase COSTITUTIVA o di CRESCITA, come l’area si trasforma in base ai processi di INVASIONE o SUCCESSIONE, come un’area vada impoverendosi e perdendo di significato e rilevanza LA RICERCA (piano metodologico) • Analisi di sfondo: dimensione storico evolutiva • Analisi strutturale (secondaria) dei flussi turistici e dei macro cambiamenti territoriali • Analisi d’ambiente: combinazione fra analisi di secondo livello e osservazione diretta/LA RIFOTOGRAFIA • Osservazione focalizzata: gli stabilimenti balneari • Lo studio di casi: gli album fotografici di famiglia ANALISI DI SFONDO (livello conoscitivo) • Nella prima fase evolutiva della società industriale in molti luoghi costieri – esterni ed estranei alla razionalità strumentale che si stava diffondendo nelle città e più in generale a livello sociale – trovano rifugio le élite che vogliono al contempo riconoscersi e distinguersi. • Con l’avvento e lo sviluppo della società di massa le località marittime ribaltano la propria “marginalità” in “centralità”: le spiagge diventano il “simbolo” per eccellenza del comportamento omologante e delle conseguenti scelte standardizzate del turista. • Attualmente le stesse offrono innumerevoli possibilità di scelta al fine di “incontrare” altrettante soggettività ed esaurire l’estrema differenziazione di comportamenti propri del turismo della postmodernità. ANALISI STORICO EVOLUTIVA • Origini delle località in esame: Cervia, Milano Marittima, Pinarella • Fase pre-industriale a Cervia: le saline, l’agricoltura e la pesca • Fine del XIX secolo: lo spazio retro spiaggia viene messo a reddito e privatizzato. Nasce la prima forma di turismo d’élite (villeggianti/villeggiatura). La spiaggia resta ancora spazio totalmente naturale/non attrezzata e di passaggio • 1912: nascita di Milano Marittima – Consolidamento del turismo dell’aristocrazia: seconde case e Grand Hotel (1931) • Spostamento della popolazione autoctona verso professioni legate allo sviluppo turistico • Anni ’30/’40: si sviluppa un sistema di ospitalità di carattere “popolare”/ nascita di Pinarella • Anni ’50: Boom economico/turismo di massa. I PROTAGONISTI: ALBERGATORI/BAGNINI ANNI 70 • Gli imprenditori locali, per superare la situazione, cercano di modificare l’offerta principalmente riqualificando le proprie strutture e offrendo servizi sempre più specifici e differenziati. Ad un ampliamento di alcuni alberghi e ad un miglioramento qualitativo delle prestazioni d’ospitalità si affiancano iniziative tese all’avvio di forme di turismo congressuale, che estendono i periodi di flussi di turismo in arrivo e stimolano le prime tendenze verso la “destagionalizzazione”. • Si sviluppano inoltre offerte nelle quali al turismo balneare si affiancano le opportunità culturali e ambientali che offrono le città vicine come Ravenna e quelle dell’entroterra come Forlì e Cesena; infine si potenziano e si creano nuove realtà di intrattenimento quali le discoteche, le “sale giochi”, ecc. ANNI 80-90 • Cervia, come altri luoghi simili ad essa, si trova per la prima volta di fronte ad una sfida e alla logica necessità di modificare le proprie dinamiche turistico imprenditoriali. Fin dalle origini l’arrivo dei turisti ed in gran parte il loro ritorno è stato un “naturale” processo sul quale la comunità locale si è a poco a poco “modellata”, convertendo le sue professionalità e modificando in parte le tre località. • Negli ultimi trent’anni, invece, per mantenere e potenziare ulteriormente la propria “vocazione” è stato necessario che il territorio mettesse in atto nuove strategie finalizzate da un lato a cercare di non perdere il “mercato” acquisito negli anni e dall’altro ad attirare un “turista” che ha assunto comportamenti e attribuisce alla propria vacanza significati molto complessi e di difficile lettura IL TERRITORIO Diventa necessario per gli operatori di Cervia offrire risorse territoriali che rispecchino le “motivazioni” turistiche. Emergenti e cercare di individuare una gamma di possibilità su cui focalizzarsi,consapevoli che forme di “affiliazione” con caratteristiche simili a quelle proprie della società di massa sono sempre più difficili da perseguire. A questo proposito nell’ultimo periodo si stanno consolidando molte e differenti aggregazioni di gruppi imprenditoriali di dimensione piccola e media al fine di affinare i progetti già avviati Nondimeno si va rafforzando e potenziando l’esperienza dei Club di prodotto, grazie al quale a Cervia il turismo balneare si associa all’opportunità di praticare specifiche attività sportive a svariati livelli, o a Servizi specifici per bambini e famiglie, o all’enogastronomia, o – infine all’ecologia. L’attrazione principale rimane comunque il mare, che viene posto fiduciosamente dagli imprenditori al centro di ogni offerta di fruizione del territorio e di ogni “scenario turistico • Le informazioni fin qui riportate sono emerse dall’incrocio e l’integrazione di diverse tipologie di dati: - dati di secondo livello (statistici e non) - acquisizione diretta di informazioni da parte del ricercatore nelle aree oggetto di studio. • In base alle prime informazioni ottenute si decide come far proseguire la ricerca e su quali elementi focalizzare l’attenzione.