Settimana di sensibilizzazione alla carità e al volontariato Valperga, 8 – 15 maggio 2005 Resoconto delle attività Sommario Con altri occhi occhi Prologo A cura di Pierluigi Dovis e Don Martino Botero Introduzione La Caritas Parrocchiale… una storia giovane “VO.CI.” Spettacolo teatrale sul Volontariato Civile. La Palestra di Piandane Inaugurazione del progetto a cura dell’associazione Cani da Soccorso Monte Soglio Stando in piazza: la festa del volontariato Giornata del volontariato La libertà di volare Incontro-dibattito su handicap, accoglienza e società con Giancarlo Ferrari e Marisa Bettassa Le chiavi di casa Film di Gianni Amelio Il mondo in casa Incontro-dibattito su risorse e problematiche dell’immigrazione con Sergio Durando e Suor Ersilia Giacomello Altri occhi sul mondo Cena e serata solidale: storie e sapori da paesi lontani. Calcio in libertà Attività per i bambini e i ragazzi 2 Con altri occhi occhi delle scuole Materne, Elementari e Medie “Il mondo in casa” Mostra fotografica su famiglia, immigrazione e integrazione Canti e Preghiere Bilancio economico Ringraziamenti 3 Con altri occhi occhi Prologo Introduzione “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto” Gv 15,16 È difficile parlare di accoglienza. Di solito si finisce per considerarla un dovere nei confronti di chi è diverso, e così facendo si sottolineano le diversità e si moltiplicano le distanze. Occorre invece riflettere su come ciascuno di noi è oggetto di accoglienza: l’intera nostra vita, in tal senso, ne è una continua esperienza; veniamo accolti nel momento della nostra nascita, nella famiglia che ci è donata, fra gli amici che abbiamo accanto, nel lavoro di tutti i giorni; veniamo accolti quando sperimentiamo l’amore di un’altra persona, e nel momento in cui decidiamo di costruire una nuova famiglia; veniamo accolti - prima di tutto e senza alcun merito - dal buon Dio, che ci ama e ci sceglie prima di ogni altra cosa. Pertanto, solo in quanto accolti impariamo ad accogliere e ne sentiamo la necessità e il dovere: e le nostre comunità devono essere nello stesso tempo luoghi di accoglienza e 4 Con altri occhi occhi scuole in cui si impara ad accogliere. In questa edizione della Settimana di Sensibilizzazione alla Carità e al Volontariato abbiamo focalizzato la nostra attenzione su due aspetti particolari di questo tema tanto vasto: l’handicap e l’immigrazione. Nell’approfondirli, abbiamo scoperto realtà vicine che ignoravamo, bisogni che nessuno di noi aveva mai sospettato, e risorse straordinarie di molte persone di buona volontà che anche quest’anno ci hanno aiutato a realizzare il nostro sogno e a raggiungere i nostri obbiettivi. E davvero un primo sogno si è finalmente concretizzato: quest’edizione ha visto la nascita dell’Associazione di Volontariato “Con altri occhi”, vero e proprio braccio operativo della nostra Caritas Parrocchiale, strumento prezioso nell’organizzazione e nella gestione delle nostre attività. È il primo frutto di quest’albero ancora giovane, ma che già allarga le sue radici ed estende le sue fronde in modo meraviglioso e imprevedibile. Col vostro aiuto, ne siamo certi, a questo primo frutto seguirà un raccolto ricco e abbondante. Buona lettura e a presto. Gli organizzatori 5 Con altri occhi occhi La Caritas Parrocchiale… una storia giovane “… l’azione e il servizio sono fede che traspare, vivere in atteggiamento di amore è vivere nella fede” . Pastoralmente questo principio si può tradurre in uno slogan: educare alla fede educando alla carità. La finalità dell’azione pastorale della carità è principalmente quella di far crescere nella comunità una fede operosa che non si stacca dalla vita concreta, ma la illumina e guida. Da questi elementi di fondo nasce nella nostra Diocesi di Torino una proposta pastorale che può essere espressa attraverso la metafora evocatrice dei due polmoni: una comunità cristiana, per essere fedele al vangelo di Gesù, deve poter respirare la carità. Per respirare a fondo è necessario che entrambi i polmoni respirino bene. Fuori dalla metafora: le nostre comunità hanno necessità di coltivare insieme due attenzioni di fondo: la cura dell’animazione alla carità e la cura del servizio diretto a chi vive nel disagio (servizo segno). Questi sono i due polmoni che nella nostra comunità devono crescere ed interagire. Il polmone dell’animazione: il compito fondamentale di Caritas 6 Con altri occhi occhi Parrocchiale è quello di sensibilizzare, stimolare la comunità, i gruppi, i volontari operanti in parrocchia e nel territorio. In particolare Caritas Parrocchiale pone attenzione alle seguenti aree: -1- la formazione comunitaria; -2- la promozione umana (lettura del territorio, rapporto con l’Ente Pubblico); -3- la promozione del servizio e del volontariato; -4- l’apertura alla mondialità, alla giustizia e alla pace. Il polmone del segno di condivisione: il servizio nei confronti delle persone che vivono nel disagio è lo specifico compito di un gruppo di volontari (formale o informale, registrato sotto il nome di associazione o casuale) legato alla comunità parrocchiale da un progetto di azione condiviso. In particolare il gruppo pone attenzione alle seguenti aree: -4- la formazione dei volontari e degli operatori; -5- la promozione umana (rapporto con l’Ente Pubblico, progettazione); -6- la proposta di occasioni concrete per la comunità; -7- la creazioni di reti d’intervento. (Tratto dal documento della Caritas Diocesana di Torino “Ricercate la Carità”) Queste sono le indicazioni e i suggerimenti della nostra caritas 7 Con altri occhi occhi diocesana… e la situazione della nostra comunità? Per quanto riguarda il “primo polmone” da un paio di anni il gruppo giovani ha effettuato un cammino di formazione con la Caritas Diocesana e ha assunto il compito di sensibilizzare la comunità alla carità, al volontariato, alla mondialità. Lo strumento principale scelto e utilizzato in questi due anni è “Con altri occhi”, Settimana di sensibilizzazione alla Carità e al Volontariato. Questa manifestazione vuole offrire alla comunità un’occasione di riflessione, di dialogo ed approfondimento su alcune tematiche che toccano da vicino le nostre famiglie, la nostra realtà quotidiana, la nostra vita cristiana. Il desiderio più profondo è quello di aiutarci, come comunità, a guardare alcune situazioni, alcune problematiche, alcune necessità con occhi diversi, occhi pronti ad accogliere, e a soccorrere. Ecco perché nella scorsa edizione la Settimana Caritas aveva proposto una serie di incontri sulla famiglia (dall’educazione dei propri figli fino alla aiuto delle persone malate e anziane). Quest’anno, invece, il tema scelto è stato quello dell’accoglienza, con particolare attenzione alle tematiche dell’handicap e dell’immigrazione. Per quanto riguarda il polmone del servizio di condivisione, la realtà educativa del Doposcuola è presente e attiva da quasi dieci anni, dal 1994, con un obiettore di coscienza e alcuni volontari. Questo 8 Con altri occhi occhi tipo di servizio è nato come risposta ai bisogni che emergevano da famiglie chiuse, ma cariche di problemi che difficilmente avrebbero accettato altri interventi. Il Doposcuola è un servizio per il recupero scolastico che offre un aiuto nello svolgimento dei compiti e nell’acquisizione di un metodo di studio adeguato, venendo incontro alle personali esigenze e difficoltà di ogni ragazzo. Proprio per questa ragione il rapporto educatore bambino è di uno a uno, in modo da favorire lo sviluppo di una relazione educativa, che va al di là dello svolgimento dei compiti e dello studio, ma coinvolge il ragazzo nella globalità della sua persona, tenendo conto dei bisogni latenti e manifesti e delle difficoltà famigliari e affettive del ragazzo. Il recupero scolastico è inteso non come semplice svolgimento dei compiti assegnati, ma come momento in cui si individuano le difficoltà e le carenze, si recuperano competenze perdute o mai acquisite, si costruiscono percorsi individuali e si inizia un percorso di valorizzazione personale, possibile solo grazie ad un contatto continuo e costante con le famiglie dei ragazzi e con gli insegnanti. Il Doposcuola vuole quindi essere anche uno spazio per la crescita personale e la socializzazione fra i ragazzini, attraverso il momento del gioco e della merenda, e attraverso il dialogo, consideriamo fondamentale sviluppare nei ragazzi la capacità di apertura e di accoglienza reciproca. 9 Con altri occhi occhi Il Doposcuola non è una realtà indipendente, ma è nato all’interno della Parrocchia e cerca, quindi, di favorire la partecipazione dei ragazzi alle attività educative e formative che sono proposte dal Centro Caritas Parrocchiale: Oratorio, Estate Ragazzi, Campi scuola, accompagnando i ragazzi nel loro cammino di crescita personale e nelle loro scelte. Altri servizi sono tuttora in fase di progettazione; in particolare si intende realizzare: -8- una raccolta viveri, l’ultima settimana di ogni mese, per sostenere alcune famiglie della nostra comunità che si trovano in un momento di difficoltà economica; -9- un centro di ascolto, per accogliere, accompagnare e sostenere famiglie o persone (residenti ed immigrati), che si trovano in situazione di disagio. Tutte queste realtà sollecitano sicuramente la nostra comunità a crescere nella solidarietà, nell’unione e nella fede. Cerchiamo insieme di mantenere vivi i due polmoni della carità, guardando con altri occhi alle difficoltà e ai bisogni di chi si trova nel disagio e mettendo al loro servizio le nostre risorse, il nostro tempo e il nostro affetto. 10 Con altri occhi occhi VO.CI. La Settimana Caritas si è ufficialmente aperta in anticipo mercoledì 4 maggio alle ore 21, presso il Cinema Ambra, con la messa in scena dello spettacolo teatrale VO.CI., da parte della compagnia C.A.S.T., con la regia di Enrico Gentina. La trama è nata da un laboratorio di sei settimane su proposta della Caritas Piemonte – Valle d’Aosta sul tema del volontariato civile a 360°. Inoltre questa voleva essere un’occasione per pubblicizzare il servizio civile nazionale, in concomitanza con l’uscita del bando di concorso per il 2005. L’affluenza di pubblico è stata molto ridotta, nonostante la pubblicità effettuata in tutte le scuole superiori della zona. Al termine della rappresentazione è stato avviato un breve dibattito sul volontariato, dati anche i contenuti provocatori e accusatori nei confronti di chi fa il volontario. “C’è qualcuno che pensa di non poter essere felice se non lo sono anche gli altri”: questa è la battuta ripetuta più volte per difendere l’impegno gratuito verso gli altri, indipendentemente dalle proprie motivazioni religiose, politiche e personali e che fa sì che esso sia espressione di condivisione della vita di chi ha bisogno. 11 Con altri occhi occhi Concludiamo con una frase di Tagore, pronunciata da Luca Astolfi durante la presentazione dell’iniziativa di VO.CI.: Dormivo e sognavo Che la vita era gioia Mi svegliai e vidi Che la vita era servizio Volli servire e vidi Che servire era gioia. Scheda di valutazione valutazione Obiettivi: sensibilizzare e coinvolgere la popolazione giovanile valperghese e delle parrocchie dell’Unità Pastorale Raggiungimento obiettivo: ●○○○○ Osservazioni: difficoltà nel raggiungere personalmente il singolo, pubblicità non adeguata al target da contattare 12 Con altri occhi occhi La Palestra di Piandane Grazie al bando 2003 del centro servizi per il volontariato VSSP, è stato possibile realizzare una struttura adatta all’apprendimento delle tecniche e manovre di sicurezza alpinistica. Per questo progetto è stata individuata un’area all’interno del parco naturale regionale di Belmonte (TO) già oggetto di un intervento di recupero e valorizzazione ambientale realizzato dalla Comunità Montana Alto Canavese con il cofinanziamento dell’ Unione Europea. Sulla parete rocciosa, lunga circa cinquanta metri ed alta dieci, che fa da fondale all’area in questione i volontari dell’associazione 13 Con altri occhi occhi hanno realizzato una serie di ancoraggi fissi, allo scopo di apprendere e insegnare in sicurezza le tecniche alpinistiche di base, quali l’uso di imbragature e nodi, le tecniche di calata e recupero e le manovre di movimentazione di barelle. Parte importante del progetto è la formazione di due volontari che hanno conseguito il brevetto di istruttore di arrampicata sportiva. Sono anche stati acquisiti tutti i materiali necessari allo svolgimento di corsi di formazione che saranno rivolti alle associazioni operanti nel settore della protezione civile e alle scuole locali interessate. Con l’occasione del progetto, l’associazione è stata affiliata allo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale), quindi si potrà occupare a pieno titolo di educazione alle attività sportive, nello specifico all’arrampicata amatoriale, diffondendo così nel pubblico giovanile la cultura del volontariato e della Protezione Civile attraverso lo sport e il divertimento. Scheda di valutazione Obiettivo: Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: 14 Con altri occhi occhi Stando in piazza: la festa del volontariato Domenica 8 maggio si è svolta per le strade di Valperga una giornata dedicata alle associazioni di volontariato del territorio in collaborazione con i commercianti del paese. Più di trenta associazioni di volontariato della zona (Canavese, Valli di Lanzo, Torino e cintura) hanno animato le strade e le piazze di Valperga fin dalla mattina, allestendo degli stand in cui hanno 15 Con altri occhi occhi raccontato con parole, immagini, oggetti e suoni gli scopi delle loro attività. Il pomeriggio è stata animato dalla simulazione di intervento della Croce Bianca e Rossa, dalla dimostrazione dei cani da soccorso Montesoglio, dal “Gruppo delle 10 regole” che ha proposto in Piazza della Chiesa un intervento-spettacolo, spiegando concretamente le modalità e le finalità del loro lavoro di animazione teatrale con disabili. Inoltre i giocolieri e Mario il giocattolaio hanno fatto divertire i più piccoli con giochi antichi e nuovi. Infine Didiè e Karsten ci hanno intrattenuto piacevolmente con la loro musica. Positiva è stata la partecipazione dell’Associazione Commercianti, che ha voluto collegare la manifestazione “Mercanti in Piazza” con la Giornata del Volontariato, garantendoci così un supporto logistico importante e un prezioso incremento di visibilità; positiva è apparsa anche la volontà di continuare la collaborazione, inventando delle iniziative che permettano ai commercianti di aiutare e sostenere la cultura del volontariato e della gratuità. Un aspetto importante, che già era emerso nella scorsa edizione, è la possibilità che le associazioni presenti hanno avuto di entrare in contatto fra di loro, di conoscersi, di scambiare informazioni, di progettare collaborazioni: un accenno di quella “rete” che si vuole creare nel mondo del volontariato locale. Discreta la partecipazione della gente, penalizzante è stata la 16 Con altri occhi occhi concomitanza con altre iniziative nei paesi vicini; particolarmente scarsa è stata la presenza dei giovani, che cercheremo di coinvolgere al meglio nelle prossime edizioni con iniziative specifiche. La manifestazione si è conclusa con una serata di festa e di beneficenza alla discoteca K11 animata da i gruppi dei Babemalà e …, e da Radio Gran Paradiso. Un ringraziamento particolare ai centri servizi VSSP e Idea solidale che hanno contribuito alla realizzazione della giornata. Elenco delle associazioni presenti all’iniziativa APICE A.V.U.L.S.S. Disabili Rivarolo Volontariato in 0124/2912 ospedale 4 Aiutiamoli a Castellamo Affidamento 0124/5152 vivere nte temporaneo 19 Amici dei Moncalieri Missioni Rivarolo Servizi bambini ASA Coop Service C.A.V. (Centro di aiuto alla 17 347/33702 26 Cuorgnè Aiuto mamme 0124/6571 in difficoltà 77 Con altri occhi occhi vita) Cani da Busano Soccorso soccorso 335/23614 8 Montesoglio Caritas Rivarolo 0124/2857 7 Casa degli Cuorgnè Disabili amici di 335/83707 68 Francesco Casa di Andrea Chiesanuov Emigranti a Croce Bianca Valperga 340/28197 94 Soccorso 0124/6162 21 Croce Rossa Rivarolo Soccorso 0124/2500 0 FIDAS Valperga Donatori di 338/97284 Salassa sangue 70 Pertugio Forum uno Orbassano Affidamento temporaneo GOMNI Agliè Missioni 0124/3301 83 18 Con altri occhi occhi Gruppo Feletto Missioni missionario 0124/4903 15 Legamondo Missioni 333/24733 71 L’Oruko Baba Makanissa Cuorgnè Rivarolo Commercio 338/94710 equosolidale 12 Missioni 347/33702 26 Mappamondo Mastropietro Progetto Rivarolo Valperga Oglianico Commercio 347/33099 equosolidale 27 Tossicodipen- 0124/6177 denza 14 Missioni 0124/3483 Colombia Pro-rett ricerca 30 Castellamo Disabili nte Protezione Rivara 92 Soccorso Civile San Vincenzo 333/79639 0124/3126 3 Cuorgnè Anziani, poveri 0124/6571 77 Sempre voglia di cavallo 19 Disabili Con altri occhi occhi Volare alto Rocca Disabili 011/92402 57 Scheda di valutazione Obiettivo: sensibilizzare al volontariato e far conoscere le varie realtà associative Raggiungimento obiettivo: ●●○○○ Osservazioni: non si riesce a coinvolgere la popolazione, si devono trovare strumenti nuovi e più efficaci per presentarsi Obiettivo: mettere in contatto e favorire la collaborazione tra le associazioni Raggiungimento obiettivo: ●●●●○ Osservazioni: importante la rete di dialogo e aiuto che sta nascendo nel territorio tra le varie realtà di volontari 20 Con altri occhi occhi La libertà di volare Lunedì 9 maggio presso l’Auditorium delle scuole medie di Valperga si è tenuto l’incontro “la libertà di volare” al quale hanno contribuito portando la loro testimonianza le associazioni Pro-Rett ricerca, la Casa degli amici di Francesco e Volare Alto. Queste associazioni si occupano di supportare le famiglie di disabili. La serata era finalizzata a far incontrare famiglie con situazioni diverse e con diverse esperienze per condividerle e per presentare loro alcune associazioni cui è possibile appoggiarsi. L’incontro è stato aperto dalla testimonianza dell’esperienza di Fiorenza Faletti mamma di Francesco, ragazzo autistico che negli anni è riuscito a raggiungere un livello di comunicazione che è andato via via migliorando e che gli ha permesso di mettere a frutto le sue doti; oggi comunica infatti attraverso la scrittura facilitata da una tastiera e la pittura. Il progetto della Casa degli amici di Francesco e dell’associazione Pro-Rett ricerca, che si occupa di bambini con la sindrome di Rett, affine all’autismo, è quello di creare un casa in cui i bambini possono imparare a relazionarsi con il mondo attraverso varie attività. Esse partono dall’acquisizione di un metodo di comunicazione allo svolgimento di attività manuali che gli consentono di mettere a frutto le loro capacità. Marisa Bettassa, psicologa, e Giancarlo Ferrari, suo marito 21 Con altri occhi occhi psicoterapeuta, hanno raccontato con semplicità ed umorismo la loro vita di persone disabili che hanno saputo superare le loro difficoltà fisiche raggiungendo obiettivi importanti per la vita di ogni persona quali la laurea e il matrimonio. Sono fondatori dell’associazione Volare Alto che mira alla creazione di una rete di volontari che assistano il portatore di handicap nel suo percorso di vita anche quando venga a trovarsi senza una famiglia che si occupi di lui. Marisa e Giancarlo vivono infatti da soli in una casa grazie all’aiuto di volontari che gli permettono di condurre una vita serena. Il loro sogno è che una vita come la loro possa essere condotta da altri. Agli interventi delle associazioni è seguito un dibattito in cui i partecipanti all’incontro hanno potuto condividere le loro esperienze. Tra le varie domande proposte durante la discussione si è chiesto che cosa fosse possibile fare in concreto per questi ragazzi. A partire poi dal queste riflessioni è nata una collaborazione tra gli animatori dell’oratorio di Valperga e l’associazione “Amici di Francesco” che ha permesso di accogliere durante l’Estate Ragazzi alcuni bambini autistici. 22 Con altri occhi occhi Scheda di valutazione Obiettivo: incontro fra le famiglie di disabili Raggiungimento obiettivi: ●●○○○ Osservazioni: il tema scelto coinvolge la sfera privata delle famiglie: è questo probabilmente il motivo per cui molte di esse pur presentando problemi affini a quelli trattati hanno preferito non partecipare. Obiettivo: condivisione delle esperienze Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: le famiglie che hanno partecipato all’incontro hanno raccontato la loro storia ponendo domande alle associazioni presenti. 23 Con altri occhi occhi Ero forestiero e mi avete accolto… Nella serata del martedì si è svolta presso la Chiesa parrocchiale di Valperga l’incontro con Don Domenico Machetta che ci ha permesso di approfondire il tema della accoglienza attraverso l’ascolto della Parola. L’incontro ci ha aiutato ad andare al centro, alla fonte di ogni accoglienza umana: ve ne offriamo un breve sunto, con i passaggi che riteniamo essere stati più significativi. L’accoglienza è innanzitutto offerta di se stessi agli altri e a Cristo: “offrite le vostre sofferenze e queste spine al Signore…” Il primo segno dell’accoglienza di Dio si manifesta nello schema trinitario; implica tre persone unite e distinte sotto lo stesso Dio: “Padre, Figlio e Spirito Santo sono pura accoglienza”. L’uomo prima di accogliere un altro uomo deve sentirsi accolto, accolto da un Dio Padre, misericordioso e pronto ad abbracciare ogni suo figlio; accolto dal Figlio Cristo Gesù crocifisso per salvarci; accolto da un vento leggero, lo Spirito d’amore che sempre ci accompagna. Allora l’accoglienza potrà essere rivolta ad ogni uomo in quanto “creato da Dio, amato da Dio e redento dal sangue di Cristo… io accolgo te così come sei perchè Dio ha accolto me”. La nostra accoglienza ci permette di entrare e dimorare nel “grande mistero dell’amore”. Amore che non dura pochi istanti ma che 24 Con altri occhi occhi diviene eterno. “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo per noi avessimo la vita per lui. In questo sta l’amore:non siamo stati noi ad amare Dio ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri Dio rimane in noi e l’amore di Lui è perfetto in noi. Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed Egli in noi: Egli ci ha fatto dono del suo spirito e noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui… Noi amiamo, perche Egli ci ha amato per primi”. (1Gv 4, 7-6; 19) I sacramenti, in particolare Il battesimo e la cresima, ci rendono “persone in grado di accogliere”, sono gli strumenti di cui dobbiamo “attrezzarci” per rimanere ancorati all’amore trinitario. 25 Con altri occhi occhi Le chiavi di casa La diversità. Quella del protagonista handicappato che vede il mondo da una sua ingenua distorsione della realtà e quella del regista che interpreta il mondo attraverso focali personali, iter testimoniato da tutta una carriera. Le chiavi di casa sostituiscono, nel film di Gianni Amelio, il Nati due volte di Giuseppe Pontiggia (peraltro citato esplicitamente da Charlotte Rampling in un dialogo con Kim Rossi Stuart). Chiavi utili per aprire quale serratura? Sicuramente quella fisica della casa romana del giovane Andrea Rossi, certamente quella del cuore del padre che aveva vissuto senza aver visto nel figlio lo scorrere del suo sangue, probabilmente quella dell’anima di noi spettatori che assistiamo, inerti, al progressivo sbocciare del dolore e della gioia dietro il coraggio della quotidianità. Gianni Amelio, già autore di lungometraggi di rara densità e significatività, come Il ladro di bambini, Lamerica e Così ridevano, continua il suo cammino mirante all’asciugamento del suo cinema verso un che di essenziale, di non detto, di suggerito. Compunto e sinceramente partecipe, l’autore trova in un trio di interpreti perfetti il giusto contraltare alla sua visione del senso ultimo del libro di Pontiggia (alla cui memoria il film fa riferimento in chiusura). Charlotte Rampling, da simbolo semischeletrico dell’estetica anni ’70 diventa madre strozzata 26 Con altri occhi occhi dall’amore e dalla sua stessa forza. Andrea Rossi – il film è dedicato anche a lui – vive il suo universo con aderenza commovente e intensa. Kim Rossi Stuart, oltre alla casuale ma quasi fatale omonimia col figlio della fiction, sfodera semitoni e pause in grado di rendere lucidamente il dramma dell’affetto trattenuto e del rimorso. La pellicola ha il potere di procedere per sottrazione. Non accumula accadimenti o logorrea. Narra. E la mano quasi invisibile del regista punta a eclissarsi dietro l’evidenza significante del racconto stesso. Al centro dell’inquadratura compare il silenzioso dimenarsi della vita e ci si dimentica che un occhio esperto governi un materia così delicata e suscettibile di accuse di melodramma. Amelio non spiega, espone. Non dice, suggerisce. Autore antispettacolare per scelta, plasma un film che magari è diseguale, talora irrisolto e fin troppo sospeso, ma di certo dice qualcosa in modo delicato eppure in grado di lasciare il segno. La sceneggiatura, scritta a sei mani dallo stesso filmmaker insieme a Sandro Petraglia e Stefano Rulli, va a indagare senza voyeurismo nella diversità e ne sottolinea la capacità di produrre amore se accettata e capita. Non ci sono velleità escatologiche nella messa in scena dell’opera, ma un lancinante desiderio di trovare la normalità dietro l’apparente differenza e l’anormalità dietro la superficiale uguaglianza. 27 Con altri occhi occhi Scheda di valutazione Obiettivo: affrontare il tema della settimana in modo indiretto; raggiungere persone che non partecipano agli incontri Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: migliorabili gli aspetti organizzativi 28 Con altri occhi occhi Il mondo in casa: risorse e problematiche dell’immigrazione “...gli umani non sono solo se stessi: essi sono anche l’ambiente in cui sono nati, il focolare della città o della fattoria dove hanno imparato a fare i primi passi, i giochi che hanno rallegrato la loro infanzia, i racconti degli anziani che hanno ascoltato, il cibo che hanno mangiato, le scuole che hanno frequentato, i poeti che hanno letto, il Dio che hanno adorato” (Maugham, “La lama del rasoio”). La serata di giovedì, dal titolo “Il Mondo in casa” , svoltosi presso l’auditorium della scuola media, aveva come tema conduttore l’accoglienza dell’immigrato. L’obiettivo della serata è stato quello di coinvolgere famiglie immigrate che vivono accanto a noi, nel nostro paese e, a volte, nelle nostre case cercando di creare occasioni di incontro, accoglienza, dialogo e collaborazione per lavorare in una dimensione interculturale e favorire l’integrazione. Un altro obiettivo è stato quello di sensibilizzare la comunità all’accoglienza dello straniero. Abbiamo avuto l’opportunità di riflettere sulle problematiche e sulle risorse derivanti dal fenomeno migratorio e dal conseguente pluralismo culturale ormai diffuso anche in Canavese. Nel corso della serata sono stati diversi gli interventi che hanno permesso di rendere la discussione ricca di contenuti e di spunti per 29 Con altri occhi occhi la riflessione. Il primo ad intervenire fornendo un ampia visione del tema dell’immigrazione e dell’intercultura è stato Sergio Durando, uno dei responsabili di Caritas Migrantes, un servizio che nel Comune di Torino offre un spazio informativo e di prima accoglienza per gli immigrati. Sergio Durando è anche il presidente di un’associazione salesiana di animazione interculturale e collabora con il Centro Intercultuale del Comune di Torino, in qualità di formatore. Grazie all’intervento di Sergio è stato possibile avere un quadro globale della situazione politica e sociale italiana, di Torino e della provincia rispetto al fenomeno migratorio, immaginando una prospettiva interculturale. Suor Ersilia Giacomello, responsabile del famulato cristiano di Favria, si occupa della formazione delle donne straniere, che arrivate in Italia, intendono lavorare come colf nelle case delle persone anziane e ammalate. L’intervento di suor Ersilia ha permesso di comprendere qual è il ruolo delle donne e quali sono i punti sui quali si fonda il tipo di formazione proposto dal famulato. Infine è stata molto toccante la testimonianza di Marina, una donna di origine rumena, residente in Italia da tre anni che ha raccontato la storia del suo viaggio: le emozioni legate alla separazione dalla propria terra e dalla propria famiglia, le difficoltà dell’inserimento in una nuova realtà e la gioia dell’essersi sentita accolta. La serata è stata molto interessante, c’è stata una notevole 30 Con altri occhi occhi partecipazione di stranieri nel pubblico e di realtà territoriali che lavorano con stranieri, immigrati e rifugiati politici. Si è creato uno spazio vivo di incontro e di dialogo tra persone portatrici di culture diverse che hanno raccontato un po’ delle loro storie e messo in comune un po’ del loro bagaglio personale e culturale. Scheda di valutazione Obiettivo: favorire un clima di dialogo interculturale finalizzato all’integrazione degli immigrati, creare delle collaborazioni con famiglie immigrate che vivono sul territorio, mediante uno spazio di incontro, dialogo, ascolto delle storie dell’altro Raggiungimento degli obiettivi: ●●●●○ Obiettivo: Sensibilizzare la comunità all’accoglienza dell’immigrato Raggiungimento degli obiettivi: ●●●○○ Osservazioni: Il secondo obiettivo è stato in parte raggiunto in altri interventi fatti nel corso della settimana 31 Con altri occhi occhi Altri occhi sul mondo Un momento di festa e di gioia è stata la cena solidale che, quest’anno, si è tenuto presso il campo sportivo all’interno del padiglione fornito da “Idea Solidale” e ha visto protagonisti alcune famiglie provenienti da paesi lontani. Grazie alla collaborazione con la Pro-Loco è stato possibile offrire un menù multietnico con cibi provenienti da diverse nazioni. Hanno partecipato alla serata numerose famiglie di Valperga e altrettante famiglie straniere abitanti in Canavese. Questo ha permesso di vivere un momento di aggregazione, di incontro e di conoscenza grazie anche ad alcune testimonianze dei presenti. Un grande ringraziamento a tutti per la grande generosità! Il ricavato della serata (2.370 €) sosterrà i numerosi progetti del Centro Caritas e dell’Associazione di volontariato “Con altri occhi”. Questa serata è stata infine l’occasione per concludere in modo festoso una settimana di appuntamenti e di grande emozioni per tutti coloro che hanno organizzato e partecipato agli eventi. 32 Con altri occhi occhi 33 Con altri occhi occhi “In una scuola materna, frequentata da molti bambini maghrebini, le maestre hanno deciso un giorno di preparare il couscous. Hanno cercato la ricetta "originale" per cucinarlo secondo la tradizione. I bambini erano contentissimi. Poi una maestra ha chiesto a un piccolo marocchino: "Ti piace?" "Sì" "E' come quello che fa tua mamma?" Quello di mia mamma è più buono perchè mette uno strato di couscous e uno di tortellini, uno di couscous..." Oggi quel bambino ha disegnato con le sue parole un'altra bellissima metafora della cultura”. Scheda di valutazione Obiettivo: coinvolgimento di famiglie immigrate Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Obiettivo: creare un momento di incontro e di scambio interculturale Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: buona partecipazione della comunità e di famiglie immigrate che hanno portato uno breve ma significativa testimonianza 34 Con altri occhi occhi Calcio in libertà Domenica 15 maggio la Settimana di Sensibilizzazione al Volontariato e alla Carità si è conclusa con la solenne celebrazione dell’Eucaristia con la partecipazione dell’intera comunità e con un mini torneo a baraonda di calcio nel pomeriggio, all’interno del Campo sportivo del Comune. Si è nuovamente scelto di giocare per accogliere chi si è conosciuto nei vari incontri, per rendere concreto, informale e fraterno ciò che si era detto nelle varie serate. Sono state coinvolte così una quarantina di persone in campo e un numero discreto di tifosi all’esterno. Le squadre sono state formate dai giovani dell’oratorio, dai ragazzi dell’Associazione Mastropietro (una comunità terapeutica per tossicodipendenti), dai ragazzi dell’Associazione Casa di Andrea (una comunità per minori rifugiati politici) e da una numerosa famiglia ecuadoriana. L’esperienza di condivisione avvenuta in questo modo, mescolando anche i giocatori, ha favorito la relazione e la conoscenza reciproca, stimolati dalla pura passione non competitiva per il calcio. Il pomeriggio sportivo si è poi concluso con la premiazione dei partecipanti e un allegro rinfresco. 35 Con altri occhi occhi Scheda di valutazione Obiettivo: concludere la settimana con un’occasione per coinvolgere le persone conosciute con un momento di aggregazione informale Raggiungimento obiettivo: ●●●●○ Obiettivo Coinvolgere ragazzi di Valperga non direttamente coinvolti nelle attività Raggiungimento obiettivo: ●○○○○ 36 Con altri occhi occhi Attività per i bambini e i ragazzi delle scuole materna, elementare e media ∗∗∗ “Bayo na bino!” Così Christian, un bimbo che vive nel Congo, saluta i bimbi della Scuola Materna di Valperga. Anche i bimbi della Scuola Materna sono stati coinvolti in un progetto durante la settimana Caritas. Abbiamo cercato di inserirci in una delle attività che le insegnati portano avanti nel corso dell’anno. I bambini stanno scoprendo i Paesi del Mondo viaggiando tutti insieme su un aereo. Nel mese di maggio l’aereo è partito per l’Africa alla scoperta di questo continente. Il nostro intervento aveva l’obiettivo di mostrare come vive un bimbo in Africa, mettendo a confronto con la loro esperienza personale. Il metodo è stato quello della visione di un filmato girato in Congo. I bambini hanno sperimentato anche come le mamme africane portano sulla schiena i bambini mentre vanno a lavorare nei campi. L’attività è stata stimolante e ha permesso ai bambini di riflettere sul tema della mondialità in maniera semplice. 37 Con altri occhi occhi Inoltre i bambini sono stati invitati ad una serata dedicata alle storie dal mondo. La serata è stata animata da un gruppo di ragazzi delle superiori. Una delle animatrici, vestita da donna africana, “Mama Malaika”, ha raccontato le storie dall’Africa. Scheda di valutazione Obiettivi: mostrare, attraverso la visione di un filmato, come vive un bimbo in Africa, e fare un confronto con l’esperienza personale dei nostri bambini. Raggiungimento obiettivi: ●●●○○ ∗∗∗ Tutti (o quasi…) alla festa di Arit L’Orso Arit, che i bambini hanno già conosciuto l’anno scorso, ha fatto ritorno alle elementari di Valperga durante la Settimana Caritas: anche quest’anno aveva bisogno dell’aiuto dei bambini. Con loro si è affrontato il tema della disabilità, in quanto all’interno della Scuola Elementare sono presenti alcuni bambini portatori di handicap. Gli obiettivi sono stati quelli di far sperimentare, nel limite del possibile, le difficoltà, gli ostacoli e le necessità che queste persone possono incontrare nella loro vita di tutti i giorni, in modo da poterle 38 Con altri occhi occhi comprendere e offrire loro il nostro aiuto. L’ attività: mediante l’ ausilio di un grande libro illustrato l’Orso Arit ha raccontato ai bambini di aver organizzato una grande festa di compleanno. Tutti gli animali del bosco avrebbero dovuto recarsi alla festa ma purtroppo proprio i suoi due migliori amici: la talpa e la tartaruga non sono riusciti a raggiungere la tana. “Perché non sono venuti alla mia festa?” ha chiesto Arit ai bambini. Tutti insieme hanno cercato di rispondere a questa domanda: per far questo i bambini hanno affrontato un percorso ad ostacoli che simulava la strada che la tartaruga e la talpa avrebbero dovuto percorrere per giungere alla festa. 39 Con altri occhi occhi Una prima volta lo hanno percorso da soli bendati e subito sedie, materassi, corde… si sono mostrati insormontabili. In un secondo momento, invece, affrontandolo tutti insieme e aiutandosi l’uno con l’ altro si sono accorti che il percorso era meno difficoltoso da percorrere. I bambini hanno quindi alla fine dell’incontro consigliato all’Orso Arit di organizzare un’altra festa e di far accompagnare la talpa e la tartaruga dagli altri animali, in modo che potessero aiutarli nel superare gli ostacoli che avrebbero trovato lungo il cammino. Scheda di valutazione Obiettivo: sperimentare e comprendere le difficoltà e gli ostacoli delle persone disabili. Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: I bambini si sono mostrati molto attenti all’attività partecipando e mettendosi in gioco attivamente. ∗∗∗ Un progetto per le scuole medie: La valigia dell’uomo 40 Con altri occhi occhi La nostra valigia ha la capacità di raccontare qualcosa di noi è una valigia da aprire e da mettere in comune con chi è accanto a noi. Questo bagaglio che ciascuno di noi porta con sé rappresenta la propria memoria, le proprie origini e radici, la propria identità ricca di vicende personali, e racchiude emozioni, sentimenti e ricordi. Non si tratta della valigia della sopravvivenza, ma di un bagaglio che trasportiamo inconsapevolmente: il bagaglio della nostra storia e cultura personale. La scuola media di Valperga, che raccoglie ragazzi provenienti anche da alcuni paesi limitrofi, è costituita da 6 classi di circa 25 alunni ciascuna. La percentuale di stranieri nella scuola è dell’ 8%, quasi tutti da parecchi anni in Italia. Non ci sono particolari necessità dovute a difficoltà linguistiche, ma il problema riscontrato dagli insegnanti è di natura culturale e di convivenza in aula. Dopo aver incontrato gli insegnanti che si sono resi disponibili nel collaborare nella realizzazione del progetto, è stato programmato un intervento di due ore in ciascuna classe. Le finalità del progetto riguardavano principalmente la conoscenza di temi come identità e diversità partendo dalla conoscenza di sé e della propria identità personale e con uno sguardo di attenzione ai momenti quotidiani di incontro con l’altro. Modalità di realizzazione del progetto: L’attività iniziale consisteva 41 Con altri occhi occhi nel formare un cerchio attorno ad un mucchio formato da borse, valigie, zaini, sacche, borsoni... Ognuno dei ragazzi era chiamato a turno ad alzarsi e a prendere quello che poteva essere l’oggetto che più lo rappresentava. Obiettivo di questa prima attività: riflettere su di sé, scegliere e comunicare agli altri qualcosa di personale. La scelta della “valigia” come metafora del viaggio non è stata casuale. Dopo questo primo momento compariva un personaggio con una valigia in mano a raccontare la lunga e commovente storia del proprio viaggio. Si trattava di un bambino in viaggio alla ricerca della madre anch’essa partita per un paese straniero per trovare lavoro. Dalla valigia uscivano oggetti molto personali e per ciascuno c’erano molti ricordi. Il personaggio non rivelava sin dall’inizio la propria nazionalità, erano i ragazzi a dover cercare di capire la sua origine. Alla fine della storia il bambino scriveva il suo nome sulla valigia: Marco, un bambino italiano partito per l’America alla ricerca della propria madre immigrata in quel Paese negli anni ’60. L’obiettivo di questo momento era quello di spiegare il significato della “valigia” che ciascuno porta con sé e di creare un’atmosfera adatta per la riflessione personale sul tema dell’identità. Dopo questa prima parte i ragazzi venivano chiamati a riempire la propria valigia con i loro ricordi e con gli oggetti che li rappresentavano di più. È stata data loro una traccia di riferimento con un elenco di oggetti di cui solo cinque potevano essere scelti e 42 Con altri occhi occhi scritti sul foglio in ordine di importanza. In un secondo momento i ragazzi venivano divisi in gruppi all’interno dei quali ciascuno doveva comunicare agli altri i propri oggetti e poi tutto il gruppo avrebbe dovuto scegliere tre oggetti che più rappresentavano il gruppo. Veniva dato un tempo per il confronto e per la discussione e uno dei ragazzi assumeva il ruolo di osservatore per capire quali dinamiche avvenivano all’interno del gruppo. Infine in un momento generale di confronto e dialogo, ognuno poteva esprimere le proprie emozioni nel partecipare all’attività proposta e le difficoltà nel mettersi in gioco e nel mostrare qualcosa di personale. La discussione, guidata da un animatore preparato, seguiva dei criteri per riuscire ad indirizzare i ragazzi verso la riflessione sui temi dell’identità personale e delle differenze che ci sono nel gruppo classe e sulle modalità di dialogo e sui ruoli che ciascuno occupa nella propria classe. Come ultimo momento, riservato ai ragazzi frequentanti la classe terza, è stata proposta la visione di una scena del film “Schindler’s List” in cui i nazisti prendevano le valigie degli ebrei, con i loro nomi scritti sopra e le ammucchiavano in un luogo, svuotandole del loro prezioso e personale contenuto. Questo ultimo intervento aveva l’obiettivo di far comprendere come l’uomo nel corso della storia abbia saputo cancellare definitivamente delle identità per imporre la teoria della violenza e della morte. 43 Con altri occhi occhi Conclusioni: questa attività, nel suo complesso, ha permesso ai ragazzi di dialogare tra di loro in maniera diversa e di mettere in comune dei ricordi e delle emozioni molto personali. Non tutti i ragazzi hanno deciso di mettersi totalmente in gioco raccontandosi agli altri, ma la maggior parte di loro ha lavorato in modo positivo e ha compreso che “importante è il tema della propria identità, ma fondamentale è il confronto e il dialogo per valorizzare le differenze personali, che arricchiscono le nostre valigie personali”. Gli insegnanti presenti durante l’attività hanno fornito un parere positivo sull’intervento, dichiarando che anche gli alunni che di solito si mostrano introversi o hanno difficoltà di apprendimento, hanno partecipato attivamente. Gli studenti si sono sentiti protagonisti e anche i ragazzi stranieri hanno avuto lo spazio necessario per “raccontarsi” nel loro essere “portatori di culture differenti”. 44 Con altri occhi occhi Scheda di valutazione Obiettivi: creare uno spazio di incontro, dialogo, ascolto delle storie dell’altro e di recupero della nostra storia personale. Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: abbiamo riflettuto sulla possibilità di rendere più continuativo l’intervento nelle scuole medie perché sia più efficace nel raggiungimento degli obiettivi e perché il ragazzo si inserisca in un percorso educativo e di crescita più ampio. 45 Con altri occhi occhi “Il mondo in casa” “Sta accadendo un fatto nuovo in questo piccolo angolo di mondo che è il Canavese: molte famiglie e singole persone di nazioni lontane, dette “extracomunitarie”, sono venute ad abitare da queste parti. Come da sempre le persone si spostano, e alcune volte la novità spaventa: ma non dovrebbe essere la diversità di colore o di 46 Con altri occhi occhi cultura a creare differenze - il bene e il male non hanno appartenenza Da sempre gli uomini devono conoscersi per imparare a convivere, e per conoscersi è indispensabile che entrambi si vengano incontro”. Dal desiderio di incontrare queste persone è nata l’idea di chiedere loro ospitalità qualche ora per dialogare con loro, ascoltare le loro storie, fotografare i loro volti e alcuni semplici momenti della loro vita quotidiana. Ed ecco che dopo qualche minuto ciò che era “loro” diventa anche “nostro” e ciò che pensavamo fosse solo “nostro” in realtà può appartenere anche a “loro”. Molte cose ci accomunano, altre chi spingono a conoscere, a confrontarci, sicuramente a crescere. La raccolta fotografica “Il mondo in casa” nata dalla collaborazione con il fotografo Piero Nizzia, è stata esposta in Piazza della Chiesa durante la giornata di domenica, ed è stata poi trasferita presso l’Auditorium delle Scuole Medie, dove si sono tenuti gli incontri serali. Tale mostra è il primo frutto di un progetto più ampio realizzato fra le famiglie di immigrati che vivono nell’alto Canavese, con lo scopo di agevolare la conoscenza reciproca e di promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. 47 Con altri occhi occhi Scheda di valutazione Obiettivo: incontrare e aprire un dialogo con famiglie immigrate Raggiungimento obiettivi: ●●●●○ Osservazioni: nonostante alcune comprensibili difficoltà, siamo stati accolti con grande generosità Obiettivo: sensibilizzare la comunità Raggiungimento obiettivi: ●●●○○ Osservazioni: occorre portare a termine il progetto e trovare nuovi spazi ed occasioni rendere visibili la raccolta fotografica e la futura pubblicazione 48 Con altri occhi occhi Con altri occhi (testi e musiche di D. Montin) Intro: si- re sol la (2 volte) re sol la Cammineremo sulle strade che ci hai insegnato re sol la Portando a tutti il lieto annuncio del tuo ritorno si- sol la Col cuore che ci ardeva in petto tu ci hai parlato re sol la si- re sol la Nel pane che hai spezzato mentre già muore il giorno. Con altri occhi, un altro cuore fa’ che guardiamo Al prossimo che incontreremo sul tuo cammino Donando a tutti a piene mani l’Amore che ci hai dato Racconteremo al mondo che ti abbiamo incontrato. re sol re sol Donaci occhi nuovi per guardare re sol si- la Piedi saldi per percorrere le tue strade si- sol re sol Dacci mani forti per cambiare questi giorni mi- sol la si- re sol la (si per passaggio a mi) E un cuore nuovo per amare. (x 2) 49 Con altri occhi occhi Al cuore di chi soffre porteremo conforto Negli occhi di chi piange metteremo un sorriso All’anima di chi dispera daremo pace A chi è nella tristezza insegneremo a cantare. fa sib do Per ogni giorno che ci doni, per ogni istante fa sib do Per tutti i doni del tuo amore, e le tue parole re- sib do Per i fratelli che sul cammino ci hai messo accanto fa sib do re- fa sib do Per ogni volta che tu ci sei stato vicino. re sol la Insegnaci la Carità che cambia la vita re sol la Semina nei nostri giorni la tua Parola si- sol la Dacci sogni e speranze da realizzare re sol la Riempi delle tue promesse il nostro cuore. re sol re sol … Donaci occhi nuovi per guardare… 50 Con altri occhi occhi mi la mi la Donaci la forza di sperare mi la do#- si Donaci una fede salda nelle tue parole do#- la mi la Dacci Carità perfetta, dacci un cuore nuovo fa#- la do#- Con altri occhi per vedere Te la si mi Con altri occhi per vedere Te. 51 Con altri occhi occhi Preghiera comunitaria Signore Gesù, tu sei lo sguardo d’Amore del Padre, fatto uomo affinché Dio vedesse il mondo con occhi di uomo e l’uomo vedesse il prossimo con gli occhi di Dio. Tu che hai posato il tuo sguardo sul cieco e sullo storpio, sul povero e sul sofferente, sul pubblicano e sulla peccatrice, a tutti donando salvezza, conforto e perdono: donaci altri occhi per guardare alle povertà dei fratelli, donaci piedi saldi per percorrere le strade che ci additi, donaci mani forti per sostenere chi vacilla, e donaci un cuore nuovo, per amare così come Tu hai amato. Amen. 52 Con altri occhi occhi Rosario della Carità Durante il mese di maggio, che per tradizione è dedicato alla Vergine Maria, gli abitanti di ogni borgata e frazione di Valperga si riuniscono per la recita del Santo Rosario. Durante la Settimana Caritas abbiamo proposto un Rosario particolare in cui abbiamo meditato i misteri della carità, grazie alla disponibilità di molti giovani che si sono recati nei vari centri per incontrare la gente e per condividere questa preghiera. Primo Mistero: la guarigione del paralitico Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». (Mc 2, 1-12) Secondo Mistero: il discorso della montagna “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori. Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro 53 Con altri occhi occhi celeste”. (Mt 5, 43-48) Terzo Mistero: la moltiplicazione dei pani Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare. Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». (Gv 6, 1-13) Quarto Mistero: la parabola del Samaritano Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato 54 nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto Con altri occhi occhi compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fa’ lo stesso». (Lc 10, 25-37) Quinto Mistero: la lavanda dei piedi “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”. (Gv 13, 1-15) 55 Con altri occhi occhi Preghiera dei bambini Bilancio Passivo (P) Attività scolastiche Euro Materiale di cancelleria Euro Spese amministrative 81,00 Euro Rimborso spese Relatori 250,00 Euro Capannone Euro Cena, rinfresco 895,60 Euro Materiale organizzativo 375,83 Euro Serate, Incontri, Dibattiti 580,00 Euro Magliette Euro TOTALE Euro Attivo (A) Contributo Comune di Valperga 56 Euro Con altri occhi occhi Contributo Pro-loco 250,00 Euro Offerte serata K 11 211,60 Euro Offerte Cinema 74,50 Euro Offerte Magliette 751,00 Euro 2370,00 Offerte Cena Euro TOTALE ,00 Euro Contributi ai gruppi Missionari (C) Gruppo Brasile (Rivarolo Canavese) Euro Quelli del sacchetto (Pertusio) 700,00 Euro Jacques Ngakoutou (Rivarolo Canavese) 400,00 Euro Gruppo Missionario (Feletto) 300,00 Euro TOTALE 57 1000,00 2400,00 Euro Con altri occhi occhi Totale (A-P-C) Attivo Passivo Contributi TOTALE 58 6836,00 Euro 4462,64 Euro 2400,00 Euro -26,64 Euro Con altri occhi occhi La nostra riconoscenza va a… Per il sostegno e l’aiuto prezioso: 1 la Parrocchia di Valperga 2 il Comune di Valperga e l’assessore Davide Brunasso 3 la Pro loco Valperga-Belmonte e il presidente Gianni Bernardi 4 il preside Bertoldo della scuola media A. Arnulfi 5 il direttore Ardissone della scuola elementare A. Gays 6 i professori e le maestre delle scuole di Valperga 7 le suore e Nennele dell’asilo Luttati 8 la Caritas diocesana di Torino, le Caritas zonali di Rivarolo e di Ciriè 9 Pierluigi Dovis e Raffaella Capetti per il sostegno e l’accompagnamento nella progettazione 10 le Associazioni di Volontariato del territorio Per gli interventi agli incontri: 1 don Domenico Machetta 2 Domiziano Pontone Per la cena missionaria: 59 Con altri occhi occhi 1 le botteghe del commercio equo e solidale (Mappamondo di Rivarolo e L’Orukobaba di Cuorgnè) E ancora… 1 Piero Nizzia per la mostra fotografica 2 Livio Rolle per il supporto grafico 3 il cinema Ambra 4 Vallelonga per le piante 5 Marco Vallero per le riprese 6 Dario Vacca Cavalotto e la CEI per l’impianto elettrico e acustico 7 8 Fernanda per i costumi tutti quelli che in mille modi (anche nelle critiche) ci hanno dato un importante aiuto Per finire: 60 Con altri occhi occhi 61