non vede più in la' della mia mano e non c'e' nessuna chitarra a prolungare e a dare un senso a queste mia dita inerti; dal profondo di questa fossa canto canzoni che non hanno parole per gente che non sa ascoltare. Canto con Luigi che mi fa basso profondo, con Mimmo che urla gli acuti; Janis e Jim ai cori e alla seconda voce, Brian suona il basso, Jimi impazzisce alla solista, Doug doma la fisarmonica e al piano ci accompagna John. Fred, come sempre, e' addetto ai whisky (facili?). A bocca chiusa o fischiando ci seguono le voci di tutti gli eroi scomparsi. E i nostri personaggi sopravvivono a noi e restano li' a farsi guardare e ascoltare. A darsi la mano e fare girotondo: Lady Madonna con il Chimico (che finalmente trovi un amore!) e con il Blasfemo (estrema ironia della sorte), Miche' col vecchio Frac, sintonie tra suicidi. Teresa conoscerà Teresa. Una sparava col fucile e l'altra ha ancora gli occhi secchi. La mother di John parla con Maria dei loro figli crocefissi, diversi, eppure cosi' simili. E il bombarolo? Eh, il bombarolo… Lui continua a monologare. Personaggi. Che non hanno più bisogno di noi. Preghiera in gennaio 11/01/1999 11/01/2004 Quindicinale poco puntuale di notizie, recensioni, deliri e quant’altro passa per www.bielle.org D al buio di questa notte profonda, dove mastico terra e vermi, dove il mio sguardo Numero 30 11 gennaio 2004 Le BiELLENEWS Alta sui naufragi dai belvedere delle torri china e distante sugli elementi del disastro dalle cose che accadono al disopra delle parole celebrative del nulla lungo un facile vento di sazietà di impunità Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso a guidare la colonna di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera la maggioranza sta la maggioranza sta Recitando un rosario di ambizioni meschine di millenarie paure di inesauribili astuzie coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta come una malattia come una sfortuna come un'anestesia come un'abitudine Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango in un vasto programma di eternità Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti come una svista come un'anomalia come una distrazione come un dovere le bielle novità Sul sito sono state completamente “ristrutturate” le homepage delle diverse sezioni. I lavori sono ancora in corso, per rinnovare anche le pagine interne. Abbiamo poi aggiunto nuovi spezzoni audio. A Milano continua la rassegna Acrobatici Anfibi; giovedì 15 gennaio: Federico Sirianni D a quel 12 marzo 2000 - quando quasi tutti i principali nomi della canzone d’autore italiana si riunirono al Carlo Felice di Genova per celebrare Fabrizio De André a poco più di un anno dalla sua scomparsa - sono passati tre anni e otto mesi. Dori Ghezzi dichiarò che l’evento sarebbe stato sì registrato, ma solo per conservarne un ricordo. Grazie però agll’insistenza degli artisti che si alternarono sul palco - gli unici che avevan potuto dare una ascoltatina allla registrazione - Dori e la Fondazione DeAndrè si sono convinti che sarebbe stata cosa buona e giusta mettere a parte di quel “tesoro” anche chi, per una ragione o per l’altra, quella sera non aveva potuto esserci. Come? Trasformando l’hic et nunc genovese in qualcosa di più tangibile: un doppio Cd, per esempio. Ed ecco che esattamente milletrecentoquaranta giorni dopo – indubbiamente una delle “gravidanze” più lunghe che la storia ricordi "Faber Amico Fragile" ha visto la luce. Dori Ghezzi conferma. “Il disco non doveva esistere. La registrazione si fece per avere un ricordo. Ma dopo tre anni, a forza di sentir ripetere tutti quei ‘ma che peccato che non ci sia un disco’ ho pensato che forse avevano ragione loro. Mi ha convinto Vasco Rossi. Se questo cd straordinario esiste, è merito suo”. Ne è uscito un disco “rotondo”, senza un inizio preciso nè una precisa fine. E che non rispetta - chissà per quale motivo - la scaletta originale della serata. Nemmeno la copertina ha un verso e un retro: le due facciate sono quasi uguali, cambiano solo i nomi degli artisti. Ed è un lungo elenco: ben ventisei partecipanti: Vasco Rossi, Adriano Celentano, Zucchero, Ligabue, Jovanotti, Franco Battiato, Ornella Vanoni, Teresa de Sio, Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni, Gino Paoli, P.F.M, Cristiano De André e molti altri. Non un cd 1 e un cd 2, ma un Cd bianco e un Cd nero. E tra i momenti più toccanti Vasco Rossi con Amico fragile: prima la legge in forma di racconto dal libro di Cesare G.Romana, poi la canta. E la fa completamente sua. Intensa, emozionante, forte, struggente. Fa tornare indietro nel tempo, fino a quella sera in cui l’emozione si sarebbe potuta tagliare a larghe fette, dall'una e dall’altra parte del palco. E sarà la suggestione di esserci stati, sarà l’impressione data dal rivivere un momento che molto probabilmente non si ripeterà, ma, anche se di per sé nessuno ha aggiunto nulla a quello che é stato Fabrizio – e dopo tutto non era questo lo scopo - é una successione di emozioni. La potenza e la drammaticità della voce di Eugenio Finardi in Verranno a chiederti del nostro amore si alterna alla lentezza e alla trepidazione della Via del Campo di Enzo Jannacci, condita dalla fisarmonica del figlio Paolo. E poi ancora la voce rotta dalle lacrime di Franco Battiato e le ondate di e-anda di Creuza de mà di Cristiano de André – che confessò di non sapere se avrebbe trovato il coraggio di salire sul palco - in duetto di buzouki con Mauro Pagani. Intrigante la trovata di “riabilitare” Celentano, che quella sera ebbe una storica defaillance. "T'avrei fischiato anch'io, sai - recita il molleggiato - Sei fortunato che non ero in teatro... quel giorno ero sul palco" - e poi si riscatta dalla figuraccia proponendo una nuova registrazione de La guerra di Piero. E poi i Mercanti di liquore che galoppano con Geordie, Jovanotti e la sua buffa La cattiva strada, trasformata per l’occasione in un qualcosa che sta tra il reggae e il rap e Roberto Vecchioni, dolce e struggente in Hotel Supramonte. Anche le signore fanno la loro parte. Da Ornella Vanoni, ironica interprete in prima persona di una ammiccante Bocca di Rosa a Fiorella Mannoia, raffinata e commossa zingara di Khorakhanè. Dalla dolcezza tenue dell’Inverno di Cecilia Chailly alla sguaiata disperazione di Loredana Bertè in una Storia sbagliata. Canzone difficile, ma in quel momento era la sua storia. E lo si sentiva. Per chi c’era giocherà l’emozione dei ricordi. Quelli che piovono dentro come rubinetti aperti. E allagano. Per chi non c’era saranno comunque brividi. Il progetto è patrocinato dalla Fondazione De André: organizzazione senza fini di lucro che ha lo scopo "nel rispetto del suo pensiero, di promuovere iniziative atte a sensibilizzare l'opinione collettiva nei confronti delle realtà umane sofferenti". Tutto il ricavato delle vendite del Cd sarà devoluto in beneficenza all'ospedale Gaslini di Genova, alla Comunità di San Benedetto al Porto di Genova e al Gruppo Abele di Torino. Insomma, cosa manca? Dai due cd mancano le parti parlate e raccontate da Fabio Fazio, David Riondino, Michele Serra e Lella Costa e manca, curiosamente, Luvi De Andrè, che interpretò una Rimini delicata e commovente. Inoltre, non sarebbe forse stato male inserire nel cofanetto anche una parte video, magari proprio il collage dei pezzi più salienti mostrato durante la presentazione del Cd. Ma in fondo, a tutti noi, orfani deandreiani, chi manca è Fabrizio. Faber amico fragile Genova 12 marzo 2000 BMG 2003 recensioni Di Lucia Carenini le bielle In Cd la magia di una sera? A ll'improvviso, un'estate, l'Italia riscoprì Fabrizio De André. E questa volta senza nessuna ricorrenza in ballo. La pubblicistica su Fabrizio De André, tra dischi, libri, tributi vari, manifestazione in onore, subisce poche pause. Quest'estate però, nel giro di poco più di un mese sono usciti tre lavori per ricordarlo. Primo tra tutti il Dvd+libretto "Ma la divisa di un altro colore", realizzato dalla rivista anarchica "A", che raccoglie il documentario Faber (56'), di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida e due interpretazioni originali ed efficaci di Moni Ovadia e Lella Costa, assieme a Mauro Pagani. Il secondo omaggio è "Non più i cadaveri dei soldati", Cd- tributo pubblicato da "il Mucchio", e allegato al "Mucchio Extra" dell'estate 2003, a cui hanno partecipato alcuni tra gli artisti più interessanti del panorama musicale indipendente italiano, dagli Afterhours agli Yo-Yo Mundi passando per Gang e Claudio Lolli. Terza delle iniziative, uscita quasi per caso in contemporanea alle altre due - la pubblicazione era infatti prevista per il 1° maggio, ma è stata ritardata da una serie quasi infinita di problemi - è un altro Cd-tributo dal titolo "Mille papaveri rossi", iniziativa a sostegno di A/Rivista Anarchica curata ed organizzata da Marco Pandin. Si tratta di un Cd doppio che raccoglie contributi di musicisti estranei e/o marginali rispetto al mercato discografico, dai Mercanti di Liquore a La Rosa tatuata, da Alessio Lega a Stefano Giaccone, da Andrea Parodi a Franco Fabbri. Così recita la presentazione: "Qui trovate le canzoni di Fabrizio de Andrè così come le vediamo noi, i musicisti col nome piccolo piccolo oppure senza nome. Se le nostre chitarre sono suonate male, non importa: a tanti di noi manca la scuola, ma non il cuore. Se la nostra voce è sporca, non importa: è quella che abbiamo, non l'abbiamo educata né nascosta sotto cosmetici elettronici. Queste voci sono i mille papaveri rossi che abbiamo da offrire: fiori fragili, impossibili a nascondere in mezzo al grano, i petali pronti a volare via appena s'alza il vento, visibilissimi e sempre presenti ad ogni appuntamento che danno le rondini e il maggio". Che dire? Iniziative simili non si prestano granché a un esame critico. L’importante, forse, è che ci sia chi ha ancora voglia di raccogliere materiale su De André e chi ha sempre voglia di cantarne le canzoni, in modo da non fare mai tacere una delle voci più importanti del secolo ormai morto. Ma c’è poi chi questi dischi li va a comprare per cercare qualcosa da ascoltare. Il dovere critico spinge allora a mettere in guardia da questi Cd, perché la delusione è dietro l’angolo. In alcuni casi siamo alla parodia, purtroppo involontaria, in altri a un fraintendimento totale del messaggio di Fabrizio e, nella maggioranza dei casi, siamo all’inutilità più spinta: brani che nulla aggiungono alla fama o alla possibilità interpretativa di un De André che anzi, semmai, ne esce sminuito. Ogni tanto però, in questo mare magno si affaccia qualche perla, ma non può essere un valore assoluto. Da una piccola indagine condotta sul campo non c’è un ascoltatore che la pensi come l’altro. Chi ama Lalli e chi la detesta, chi non sopporta gli Afterhours e chi trova la Canzone di Marinella svecchiata e più ascoltabile. Chi, in linea di massima, propende per la trasgressione, ossia rifare De Andrè secondo i propri canoni di espressione consueta e chi cerca di proporlo pari pari. Fino ad arrivare ai Gang e ad Andrea Parodi che celebrano Fabrizio cantando separatamente due cover che lui ha tratto da Cohen (Giovanna d’arco e Suzanne), scelta quantomeno bizzarra. Tra i due dischi, quello di Marco Pandin e di A/rivista anarchica è il più interessante, soprattutto per il contributo di un pugno di artisti friulani che provano a dare una chiave di lettura personale: gli Flk su tutti con una straniante Kohorakanè in friulano o Lino Straulino che rifà nella sua lingua (ma modificando anche il tema musicale) Verranno a chiederti del nostro amore. C’è poi da aggiungere una convincente Un giudice del per me sconosciuto Mideando String Quartet, di grosso fascino, trasformato quasi in un brano dixieland e una vibrante Canzone del Maggio di Alberto Cesa e Cantovivo. Interessanti anche gli Arbe Garbe, gli Ensemble Laborintus e L’Estorio Drolo. In totale 37 canzoni per due ore e mezzo di musica di cui solo due ripetute (Pescatore e Canzone del maggio) per fornire un’ampia panoramica del lavoro di Faber. Completamente trascurato il De André degregoriano, poco frequentato il buboliano, saccheggiato Creuza de Ma (4 brani). recensioni di Giorgio Maimone le bielle All’improvviso un’estate De Andrè "Ma la divisa di un altro colore" è invece un’opera multimediale che ricorda le forti convinzioni antimilitariste di De André. Il dvd si apre con il documentario "Faber", realizzato dai registi Bruno Bigoni e Romano Giuffrida nel 1999. Nel mediometraggio, girato in Sardegna, a Genova e a Milano (i tre luoghi principali di De André), sono intervistati una quindicina di amici non famosi del cantautore, dal prete che fece da tramite durante il rapimento al rom che lo aiutò per realizzare la canzone "Khorakhane". Fanno da colonna sonora le sue canzoni. Accanto a Faber, i già ricordati tributi di.Moni Ovadia, accompagnandosi alla chitarra, interpreta La guerra di Piero e di Lella Costa che interpreta Girotondo, accompagnata da Mauro Pagani al flauto traverso, da due chitarristi e da un coro di voci bianche composto da 18 bambine. Più corposo il libretto che contiene, tra le altre cose, il diario della realizzazione di Faber di Bigoni, un'intervista rilasciata nel 1991 da De André a un periodico antimilitarista e un saggio comparativo dei testi antimilitaristi di Leonard Cohen e del cantautore. Metà dell'utile di "Ma la divisa di un altro colore" - che dopo il dossier "Signora libertà, signorina anarchia", e il Cd+libretto "ed avevamo gli occhi troppo belli", completa la trilogia dedicata da "A" al cantautore genovese - sarà devoluto al Centro chirurgico di Goderich, in Sierra Leone, che fa capo a Emergency. Mille Papaveri Rossi A/Rivista anarchica "Non più i cadaveri dei soldati" Supplemento al Mucchio Extra estate 2003 “Ma la divisa di un altro colore” (Dvd+libretto) A/Rivista anarchica Come procurarsi i materiali in questione? Per ottenere una copia di Mille papaveri rossi è sufficiente versare – tramite bonifico bancario o versamento su c/c postale - una sottoscrizione di almeno 15 € (spese postali incluse) a favore di A/Rivista Anarchica Per i dati : e-mail: [email protected] • sito web: www.anarca-bolo.ch/a-rivista . Gli stessi dati valgono anche per "Ma la divisa di un altro colore". Per il cd del Mucchio Extra l'unica è chiderlo a loro con l'arretrato della rivista. Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax 18/01/2004 - TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE' Associazione Diavolo Rosso - Asti - Tributo a Fabrizio De André in attesa dei festeggiamenti primaverili in occasione dell'inaugurazione della piazza a lui dedicata ad Asti. I Khorakané ripropongono il repertorio degli anni '79/'80 16/01/2004 - BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE... Teatro Sociale Astoria - Monselice - (Pd) - Iniziativa patrocinata dalla Fondazione DeAndré a cura di Miki Inverno e Francesco Vettore, con discografia, bibliografia, foto e altro. Dal 16 al 25 gennaio. Info: 335/5263550 347/3015685 13-14/01/2004 - CODA DI LUPO Teatro Saschall Firenze - In occasione del 25° anniversario della registrazione dal vivo del doppio album del concerto di Fabrizio De Andrè con arrangiamenti della PFM presso il Teatro Tenda di Firenze, una serie di eventi patrocinati dalla Fondazione DeAndré. Il 6 gennaio Mauro Pagani in concerto nell'Aula Grande del Tribunale di Firenze. Il 13 e il 14 gennaio il concerto della PFM al Saschall. Il 14 presentazione del libro "Il Vangelo secondo De André" di Paolo Ghezzi. In contemporanea si svolgono le mostre di Guido Harari, Pablo Echaurren, Vincenzo Mollica, Reinhold Kohl e Mariano Brustio. In attesa della premiazione ufficiale del concorso nazionale per video ispirati all’opera di Fabrizio De Andrè “La Pace di Piero”, che si terrà a Pontassieve, sarà possibile visionare, nel ridotto del teatro Saschall di Firenze durante le serate del 13 e 14 gennaio una selezione di alcuni video liberamente tratti dal materiale pervenuto al Comune di Pontassieve. Patrocinato dalla Fondazione DeAndré. 11/01/2004 - FAB-ENSEMBLE IN CONCERTO Vapore - Marghera (Ve) - Il Fab-Ensemble ha allestito uno spettacolo che alterna e mescola musica e parole, armonia del suono e armonia delle immagini create dalla poesia dei versi. Repliche il 17 e 18 gennaio al teatrino "Questa Nave" (consigliato prenotare). recensioni le bielle Il disco del Mucchio allinea 18 brani in un solo cd, oltre 80 minuti di musica, di cui le canzoni dei Gang e di Lalli, sono presenti anche negli altri cd. E gli intrecci tra i due lavori non si fermano qui: Gatto Ciliegia è presente in tutti e due i dischi (Ho visto Nina volare su Mille papaveri rossi e Nell’acqua della chiara fontana sul cd del Mucchio), così come i Mercanti di Liquore: Bocca di rosa di Mille papaveri e Canzone per l’estate sul Mucchio. Creuza de Ma è cantata dai Marmaja su Mille papaveri (ahi ahi, che errore cantare in genovese!) e dagli Yo Yo Mundi sul Mucchio (meglio, ma col genovese non ci siamo neanche qui). Claudio Lolli, peraltro, fa Claudio Lolli su “Via del campo” anzi su “Ah, via del campo” come canta lui sul cd del Mucchio. Accanto a Lolli, alla chitarra Paolo Capodacqua che sull’altro lavoro presenta due canzoni a nome proprio le convincenti Morire per delle idee e Un malato di cuore. le bielle notizie 08/01 - Il Premio Tenco approda a Rai 2 - Questa sera o, se vogliamo, domani mattina, alle 01.40 va in onda su Rai 2 "MUSICALE - Premio Tenco". Questa sarà la prima di una serie di puntate dedicate alla 28ma Rassegna della canzone d’autore tenutasi a Sanremo nello scorso ottobre. 11/01 - Presto noti i 16 finalisti del Premio Città di Recanati - La posta in palio è artisticamente e "finanziariamente" allettante. Essi entreranno a far parte del CD compilation della XV edizione del Premio e, nella prossima primavera, saranno protagonisti della fase polimediale del Concorso. Assieme al Comitato Artistico del Premio, un pubblico vasto e differenziato avrà modo di conoscere e votare attraverso Radio1Rai, RadiocorriereTV e Internet le canzoni finaliste, contribuendo all'elezione degli otto vincitori che si esibiranno nel corso delle serate finali del Premio. Al vincitore assoluto andrà una borsa di studio di 20.000 Euro. Nell'ambito delle serate finali, in diretta su Radio 1 Rai, saranno inoltre assegnate la targa della critica di 5.000 Euro e tre borse di studio del valore di 2.500 Euro ciascuna, rispettivamente per la miglior parte letteraria offerta dal Premio Grinzane Cavour, per la migliore interpretazione offerta dall'Imaie, e per la migliore musica. 06/01 - Yo Yo Mundi - "54", tratto e ispirato al libro dei Wu Ming, è il nuovo cd degli Yo Yo Mundi. Dopo due album stupendi come "Alla bellezza dei margini" e "Sciopero" la band piemontese ha deciso di are voce e spessore di canzoni ai personaggi e alle situazioni del libro (pubblicato da Einaudi). L'album è registrato in presa diretta con un suono, dice il comunicato "in bilico tra fugaci momenti di improvvisazione e composizioni dall'architettura più complessa". Oltre 60 minuti di musica a cui partecipano gli attori Marco Baliani, Giuseppe Cederna e Fabrizio Pagella, oltre al cantante dei 24 Grana, Francesco di Bella. L'album, dai contenuti fortemente politici, è presentato in una ricca confezione, corredato di foto d'epoca e di una scritto inedito di Wu Ming. 05/01 - Gianna Nannini - Disco in uscita per la cantautrice senese. Il singolo "Amandoti" in rotazione sulle radio dal 9 gennaio. Il cd "Perle" invece sarà pubblicato da fine gennaio. A proposito di "Amandoti" si tratta di una cover-poco-cover di un vecchio brano dei CCCP-Fedeli alla Linea di Giovanni Lindo Ferretti, riarrangiata in chiave pop-folk dalla Nannini. Come triste tradizione recente il cd contiene molti "rifacimenti" del passato: "Ragazzo dell'Europa", "Contaminata", "Amore Cannibale", "California". Il nuovo cd "non contiene basi ritmiche ma solo gli archi del Solis String Quartet e un paio di pianoforti" dice la Nannini. Dal 16 febbraio partirà il tour di "Perle" da Terni, poi Roma, Carpi, Trento, Milano, Torino, Firenze, Bologna, per finire a Verona il 1° marzo. 05/01 - Vasco Rossi - Anche il Blasco in studio di registrazione per un nuovo cd (che, "stranamente", dovrebbe contenere pezzi nuovi). Nebbia totale sui contenuti, non fosse per un provino del brano-guida "Anymore" che circola liberamente su Internet. Il disco atteso per aprile. Intanto il Vasco pensa se andare a Sanremo come ospite. Speriamo non si sputtani. 04/01 - Roberto Vecchioni - Uscirà prima del previsto il nuovo disco del "professore cantautore", sempre in coppia con Mauro Pagani. Il titolo, confermato è "Rotary Club Malindi", che sarà il nome anche del singolo. L'uscita attesa per il 7 febbraio. Tra i brani del cd anche "Il libraio di Selinunte" che sarà il titolo di un romanzo di Vecchioni che uscirà per Einaudi ad aprile. 01/01 - Ratti della Sabina - E' uscito il 14 novembre il nuovo disco dei Ratti della Sabina, un gruppo laziale che si era già messo in luce un paio di anni fa con l'ottimo "Cantiecontrocantiincantina” che col solo passaparola aveva pur venduto circa 5000 copie. Ora è uscito "Circobirò". Ci sarebbe sfuggito senza l'opportuna e puntuale segnalazione di Gabriele Ferraris su La Stampa. Contiene 13 canzoni ed è reperibile anche on line all'indirizzo http://www.rattidellasabina.it/ 01/01 - Kataweb Musica - Sul portale di Kataweb una serie di pezzi sull'andamento della musica in Italia e nel mondo nel corso del 2003. Da sposare il commento di Enrico Deregibus sulla musica italiana, dove parla di Isa, Marco Berruti, Luigi Grechi e GianMaria Testa, dimenticando però i Sulutumana (acc...). Tutti i risultati su kataweb musica. 01/01/2004 - Cesare Basile - E' uscito dal 10 ottobre "Gran Calavera Elettrica" nuovo album di Cesare Basile (Mescal/Sony), quarto disco del cantautore catanese, ex Quartered Shadows. Non è un album leggero, ma ne parlano bene gli "addetti ai lavori". Tra gli ospiti Nada e John Bonnair dei Dead Can Dance. SBIELLATURE E dopo l’ultimo bis "Finito l'ultimo bis non è che te ne puoi andare così come te ne sei venuto, mi pare corretto aspettare in camerino: chi viene a farti i complimenti, chi a chiederti un autografo o semplicemente a stringerti la mano; oppure chi ha sempre da dirti che si aspettava che tu facessi una canzone che neanche ti ricordavi più di averla scritta o a rimporverarti che il concerto è troppo corto (fortunatamente finora nessuno si è spinto a dirmi che è troppo lungo). Poi qualcuno vuole la foto insieme: tu in mezzo, lui da una parte, la fidanzata dall'altra; di flash se ne accendono uno su tre e tra qualche chiosa di politica spicciola, qualche bacetto sulle guance da cui non hai solitamente niente da perdere e alcuni deprimenti "certo che gli anni passano ma la voce è sempre bellissima", ti accorgi che l'ora per andare al ristorante è passata da un pezzo. E' a quel punto che ti prende il panico, perché ti sei svegliato alle due del pomeriggio, ti sei bevuto un caffelatte, hai messo il cambio in una borsa e ti sei sbattuto a fare le prove in teatro, da cui non ti sei più mosso fino all'ora del concerto. Sei praticamente digiuno, con lo sconforto di due mentine in fondo alla tasca. Ma è giusto la fame ad inventarti la soluzione in un decimo di secondo. Ti fai spiegare dall'ultimo estimatore come si raggiunge il casello dell'autostrada, ti cacci in macchina e dopo poche centinaia di metri imbocchi una A qualsiasi e, solitamente dopo una decina di chilometri, compare in tutta la sua sconfinata bontà di Cristogrill (quello che ti allevia la sofferenza della fame, della sete e di conseguenza dello spirito). Entri, ti pianti davanti alle bacheche illuminate e mentre cerchi educatamente di contenere la saliva all'interno della bocca leggi: "Tramezzino Saint Tropez" (mozzarella affumicata, speck, lattuga e pomodoro) lire 2.000; "Rustico della casa" (salame, frittata, lattuga e maionese) lire 1.800; "Torta della nonna" (crostata di mele, marmellata di albicocche e nevicata di panna) lire 2.500 ecc. ecc. Ti sposti barcollando verso il barman, gli sorridi untuosamente e con l'ultima forza che ti è rimasta gli sussurri: "La prego, due Speciali Fattoria e una birra". Diciamo che nel giro di un quarto d'ora sei completamente guarito. Quando poi ti avvii verso l'uscita e passi in mezzo a quello che ti sembra un deposito di derrate alimentari per un battaglione di fanteria di stanza per un mese sul monte Pendolone, allora ti spuntano i lucciconi, proprio quelli del caimano che mentre si satollava aveva sbirciato in tv una seduta plenaria della Fao nel palazzo dei congressi di Tortellonia. E ti cominci a fare qualche domanda del tipo: "Ma l'Italia è davvero così sfigata? Questo è davvero un paese economicamente a pezzi?" E mentre esci dal grill e affondi la dentiera nell'ultimo boccone di Speciale fattoria il pensiero si inciampa nel tuo collega di Smirne, virtuoso cantore di jazz: anche lui ha finito il suo concerto verso l'una del mattino, anche lui è correttamente rimasto per un'oretta a intrattenersi con ammiratori e curiosi, ma lui, nel caso si fosse dimenticato di portarsi da casa pane e formaggio, il prossimo concerto rischia di tenerlo nel giardino di Allah." Fabrizio De André Tratto da un Viviroma (inserto di Repubblica) del 1991 Appuntamento al prossimo numero. Per commenti, critiche e complimenti potete scrivere a [email protected] Per ricevere Biellenews via e-mail inviate una mail vuota a [email protected]