non vede più in la'
della mia mano e
non c'e' nessuna
chitarra a prolungare e a dare
un senso a queste mia dita
inerti; dal profondo di questa
fossa
canto
canzoni
che
non hanno parole per gente che non sa ascoltare. Canto con Luigi che mi fa basso profondo, con Mimmo che urla gli acuti; Janis e Jim
ai cori e alla seconda voce, Brian suona il
basso, Jimi impazzisce alla solista, Doug
doma la fisarmonica e al piano ci accompagna
John. Fred, come sempre, e' addetto ai whisky
(facili?). A bocca chiusa o fischiando ci seguono le voci di tutti gli eroi scomparsi. E i nostri
personaggi sopravvivono a noi e restano li' a
farsi guardare e ascoltare. A darsi la mano e
fare girotondo: Lady Madonna con il Chimico
(che finalmente trovi un amore!) e con il
Blasfemo (estrema ironia della sorte), Miche'
col vecchio Frac, sintonie tra suicidi. Teresa
conoscerà Teresa. Una sparava col fucile e
l'altra ha ancora gli occhi secchi. La mother di
John parla con
Maria dei loro figli
crocefissi, diversi,
eppure
cosi'
simili. E il bombarolo? Eh, il
bombarolo…
Lui continua a
monologare.
Personaggi.
Che non hanno
più bisogno di noi.
Preghiera in
gennaio
11/01/1999
11/01/2004
Quindicinale poco puntuale di notizie, recensioni, deliri e quant’altro passa per www.bielle.org
D
al buio di questa notte profonda, dove
mastico terra e vermi, dove il mio sguardo
Numero 30
11 gennaio 2004
Le BiELLENEWS
Alta sui naufragi dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta
la maggioranza sta
Recitando un rosario di ambizioni meschine
di millenarie paure di inesauribili astuzie
coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità, di verità
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici
e di figli con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
le bielle novità
Sul sito sono state
completamente
“ristrutturate” le homepage delle diverse
sezioni. I lavori sono
ancora in corso, per
rinnovare anche le
pagine interne.
Abbiamo poi aggiunto
nuovi spezzoni audio.
A Milano continua la
rassegna Acrobatici
Anfibi; giovedì 15 gennaio: Federico Sirianni
D
a quel 12 marzo 2000 - quando
quasi tutti i principali nomi della canzone d’autore italiana si riunirono al Carlo
Felice di Genova per celebrare Fabrizio
De André a poco più di un anno dalla
sua scomparsa - sono passati tre anni
e otto mesi. Dori Ghezzi dichiarò che
l’evento sarebbe stato sì registrato,
ma solo per conservarne un ricordo.
Grazie però agll’insistenza degli artisti
che si alternarono sul palco - gli unici
che avevan potuto dare una ascoltatina allla registrazione - Dori e la
Fondazione DeAndrè si sono convinti
che sarebbe stata cosa buona e giusta
mettere a parte di quel “tesoro” anche
chi, per una ragione o per l’altra, quella
sera non aveva potuto esserci. Come?
Trasformando l’hic et nunc genovese
in qualcosa di più tangibile: un doppio
Cd, per esempio. Ed ecco che esattamente milletrecentoquaranta giorni
dopo – indubbiamente una delle “gravidanze” più lunghe che la storia ricordi "Faber Amico Fragile" ha visto la luce.
Dori Ghezzi conferma. “Il disco non
doveva esistere. La registrazione si
fece per avere un ricordo. Ma dopo
tre anni, a forza di sentir ripetere
tutti quei ‘ma che peccato che non
ci sia un disco’ ho pensato che forse
avevano ragione loro. Mi ha convinto Vasco Rossi. Se questo cd straordinario esiste, è merito suo”.
Ne è uscito un disco “rotondo”, senza
un inizio preciso nè una precisa fine. E
che non rispetta - chissà per quale motivo - la scaletta originale della serata.
Nemmeno la copertina ha un verso e
un retro: le due facciate sono quasi
uguali, cambiano solo i nomi degli artisti.
Ed è un lungo elenco: ben ventisei partecipanti: Vasco Rossi, Adriano
Celentano,
Zucchero,
Ligabue,
Jovanotti, Franco Battiato, Ornella
Vanoni, Teresa de Sio, Edoardo
Bennato, Roberto Vecchioni, Gino Paoli,
P.F.M, Cristiano De André e molti altri.
Non un cd 1 e un cd 2, ma un Cd bianco e un Cd nero. E tra i momenti più
toccanti Vasco Rossi con Amico fragile:
prima la legge in forma di racconto dal
libro di Cesare G.Romana, poi la canta.
E la fa completamente sua. Intensa,
emozionante, forte, struggente. Fa tornare indietro nel tempo, fino a quella
sera in cui l’emozione si sarebbe potuta
tagliare a larghe fette, dall'una e dall’altra parte del palco. E sarà la suggestione di esserci stati, sarà l’impressione
data dal rivivere un momento che molto
probabilmente non si ripeterà, ma,
anche se di per sé nessuno ha aggiunto nulla a quello che é stato Fabrizio – e
dopo tutto non era questo lo scopo - é
una successione di emozioni.
La potenza e la drammaticità della
voce di Eugenio Finardi in Verranno a
chiederti del nostro amore si alterna
alla lentezza e alla trepidazione della
Via del Campo di Enzo Jannacci, condita dalla fisarmonica del figlio Paolo. E
poi ancora la voce rotta dalle lacrime di
Franco Battiato e le ondate di e-anda di
Creuza de mà di Cristiano de André –
che confessò di non sapere se avrebbe
trovato il coraggio di salire sul palco - in
duetto di buzouki con Mauro Pagani.
Intrigante la trovata di “riabilitare”
Celentano, che quella sera ebbe una
storica defaillance. "T'avrei fischiato
anch'io, sai - recita il molleggiato - Sei
fortunato che non ero in teatro... quel
giorno ero sul palco" - e poi si riscatta
dalla figuraccia proponendo una nuova
registrazione de La guerra di Piero. E
poi i Mercanti di liquore che galoppano
con Geordie, Jovanotti e la sua buffa La
cattiva strada, trasformata per l’occasione in un qualcosa che sta tra il reggae e il rap e Roberto Vecchioni, dolce
e struggente in Hotel Supramonte.
Anche le signore fanno la loro parte.
Da Ornella Vanoni, ironica interprete
in prima persona di una ammiccante
Bocca di Rosa a Fiorella Mannoia,
raffinata e commossa zingara di
Khorakhanè. Dalla dolcezza tenue
dell’Inverno di Cecilia Chailly alla
sguaiata disperazione di Loredana
Bertè in una Storia sbagliata.
Canzone difficile, ma in quel momento era la sua storia. E lo si sentiva.
Per chi c’era giocherà l’emozione
dei ricordi. Quelli che piovono dentro
come rubinetti aperti. E allagano.
Per chi non c’era saranno comunque brividi.
Il progetto è patrocinato dalla
Fondazione De André: organizzazione senza fini di lucro che ha lo scopo
"nel rispetto del suo pensiero, di promuovere iniziative atte a sensibilizzare l'opinione collettiva nei confronti
delle realtà umane sofferenti". Tutto
il ricavato delle vendite del Cd sarà
devoluto in beneficenza all'ospedale
Gaslini di Genova, alla Comunità di
San Benedetto al Porto di Genova e
al Gruppo Abele di Torino.
Insomma, cosa manca? Dai due cd
mancano le parti parlate e raccontate
da Fabio Fazio, David Riondino, Michele
Serra e Lella Costa e manca, curiosamente, Luvi De Andrè, che interpretò
una Rimini delicata e commovente.
Inoltre, non sarebbe forse stato male
inserire nel cofanetto anche una parte
video, magari proprio il collage dei pezzi
più salienti mostrato durante la presentazione del Cd.
Ma in fondo, a tutti noi, orfani deandreiani, chi manca è Fabrizio.
Faber amico fragile
Genova 12 marzo 2000
BMG 2003
recensioni
Di Lucia Carenini
le bielle
In Cd
la magia
di una sera?
A
ll'improvviso, un'estate, l'Italia riscoprì Fabrizio De
André. E questa volta senza nessuna ricorrenza in ballo. La
pubblicistica su Fabrizio De André, tra dischi, libri, tributi
vari, manifestazione in onore, subisce poche pause.
Quest'estate però, nel giro di poco più di un mese sono
usciti tre lavori per ricordarlo. Primo tra tutti il Dvd+libretto
"Ma la divisa di un altro colore", realizzato dalla rivista
anarchica "A", che raccoglie il documentario Faber (56'), di
Bruno Bigoni e Romano Giuffrida e due interpretazioni originali ed efficaci di Moni Ovadia e Lella Costa, assieme a
Mauro Pagani. Il secondo omaggio è "Non più i cadaveri
dei soldati", Cd- tributo pubblicato da "il Mucchio", e allegato al "Mucchio Extra" dell'estate 2003, a cui hanno partecipato alcuni tra gli artisti più interessanti del panorama
musicale indipendente italiano, dagli Afterhours agli Yo-Yo
Mundi passando per Gang e Claudio Lolli.
Terza delle iniziative, uscita quasi per caso in contemporanea alle altre due - la pubblicazione era infatti prevista per il
1° maggio, ma è stata ritardata da una serie quasi infinita
di problemi - è un altro Cd-tributo dal titolo "Mille papaveri
rossi", iniziativa a sostegno di A/Rivista Anarchica curata
ed organizzata da Marco Pandin. Si tratta di un Cd doppio
che raccoglie contributi di musicisti estranei e/o marginali rispetto al mercato discografico, dai Mercanti di Liquore
a La Rosa tatuata, da Alessio Lega a Stefano Giaccone, da
Andrea Parodi a Franco Fabbri.
Così recita la presentazione: "Qui trovate le canzoni di
Fabrizio de Andrè così come le vediamo noi, i musicisti col
nome piccolo piccolo oppure senza nome. Se le nostre chitarre sono suonate male, non importa: a tanti di noi manca
la scuola, ma non il cuore. Se la nostra voce è sporca, non
importa: è quella che abbiamo, non l'abbiamo educata né
nascosta sotto cosmetici elettronici. Queste voci sono i mille
papaveri rossi che abbiamo da offrire: fiori fragili, impossibili
a nascondere in mezzo al grano, i petali pronti a volare via
appena s'alza il vento, visibilissimi e sempre presenti ad ogni
appuntamento che danno le rondini e il maggio".
Che dire? Iniziative simili non si prestano granché a un
esame critico. L’importante, forse, è che ci sia chi ha
ancora voglia di raccogliere materiale su De André e
chi ha sempre voglia di cantarne le canzoni, in modo da
non fare mai tacere una delle voci più importanti del
secolo ormai morto. Ma c’è poi chi questi dischi li va a
comprare per cercare qualcosa da ascoltare. Il dovere
critico spinge allora a mettere in guardia da questi Cd,
perché la delusione è dietro l’angolo. In alcuni casi
siamo alla parodia, purtroppo involontaria, in altri a un
fraintendimento totale del messaggio di Fabrizio e,
nella maggioranza dei casi, siamo all’inutilità più spinta:
brani che nulla aggiungono alla fama o alla possibilità
interpretativa di un De André che anzi, semmai, ne
esce sminuito.
Ogni tanto però, in questo mare magno si affaccia
qualche perla, ma non può essere un valore assoluto.
Da una piccola indagine condotta sul campo non c’è un
ascoltatore che la pensi come l’altro. Chi ama Lalli e
chi la detesta, chi non sopporta gli Afterhours e chi
trova la Canzone di Marinella svecchiata e più ascoltabile. Chi, in linea di massima, propende per la trasgressione, ossia rifare De Andrè secondo i propri canoni di
espressione consueta e chi cerca di proporlo pari pari.
Fino ad arrivare ai Gang e ad Andrea Parodi che celebrano Fabrizio cantando separatamente due cover
che lui ha tratto da Cohen (Giovanna d’arco e
Suzanne), scelta quantomeno bizzarra.
Tra i due dischi, quello di Marco Pandin e di A/rivista anarchica è il più interessante, soprattutto per il contributo di un
pugno di artisti friulani che provano a dare una chiave di lettura personale: gli Flk su tutti con una straniante
Kohorakanè in friulano o Lino Straulino che rifà nella sua lingua (ma modificando anche il tema musicale) Verranno a
chiederti del nostro amore. C’è poi da aggiungere una convincente Un giudice del per me sconosciuto Mideando
String Quartet, di grosso fascino, trasformato quasi in un
brano dixieland e una vibrante Canzone del Maggio di
Alberto Cesa e Cantovivo. Interessanti anche gli Arbe
Garbe, gli Ensemble Laborintus e L’Estorio Drolo. In totale
37 canzoni per due ore e mezzo di musica di cui solo due
ripetute (Pescatore e Canzone del maggio) per fornire
un’ampia panoramica del lavoro di Faber. Completamente
trascurato il De André degregoriano, poco frequentato il
buboliano, saccheggiato Creuza de Ma (4 brani).
recensioni
di Giorgio Maimone
le bielle
All’improvviso
un’estate
De Andrè
"Ma la divisa di un altro colore" è invece un’opera multimediale che ricorda le forti convinzioni antimilitariste di De
André. Il dvd si apre con il documentario "Faber", realizzato
dai registi Bruno Bigoni e Romano Giuffrida nel 1999.
Nel mediometraggio, girato in Sardegna, a Genova e a
Milano (i tre luoghi principali di De André), sono intervistati
una quindicina di amici non famosi del cantautore, dal prete
che fece da tramite durante il rapimento al rom che lo
aiutò per realizzare la canzone "Khorakhane". Fanno da
colonna sonora le sue canzoni.
Accanto a Faber, i già ricordati tributi di.Moni Ovadia,
accompagnandosi alla chitarra, interpreta La guerra di
Piero e di Lella Costa che interpreta Girotondo, accompagnata da Mauro Pagani al flauto traverso, da due chitarristi e da un coro di voci bianche composto da 18 bambine.
Più corposo il libretto che contiene, tra le altre cose, il diario della realizzazione di Faber di Bigoni, un'intervista rilasciata nel 1991 da De André a un periodico antimilitarista
e un saggio comparativo dei testi antimilitaristi di Leonard
Cohen e del cantautore.
Metà dell'utile di "Ma la divisa di un altro colore" - che
dopo il dossier "Signora libertà, signorina anarchia", e
il Cd+libretto "ed avevamo gli occhi troppo belli", completa la trilogia dedicata da "A" al cantautore genovese
- sarà devoluto al Centro chirurgico di Goderich, in
Sierra Leone, che fa capo a Emergency.
Mille Papaveri Rossi
A/Rivista anarchica
"Non più i cadaveri dei soldati"
Supplemento al Mucchio Extra estate 2003
“Ma la divisa di un altro colore”
(Dvd+libretto)
A/Rivista anarchica
Come procurarsi i materiali in questione? Per ottenere una
copia di Mille papaveri rossi è sufficiente versare – tramite
bonifico bancario o versamento su c/c postale - una sottoscrizione di almeno 15 € (spese postali incluse) a favore di
A/Rivista Anarchica Per i dati : e-mail: [email protected] • sito
web: www.anarca-bolo.ch/a-rivista . Gli stessi dati valgono
anche per "Ma la divisa di un altro colore".
Per il cd del Mucchio Extra l'unica è chiderlo a loro con l'arretrato della rivista.
Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax Fax
18/01/2004 - TRIBUTO A FABRIZIO DE ANDRE'
Associazione Diavolo Rosso - Asti - Tributo a Fabrizio De
André in attesa dei festeggiamenti primaverili in occasione
dell'inaugurazione della piazza a lui dedicata ad Asti. I
Khorakané ripropongono il repertorio degli anni '79/'80
16/01/2004 - BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE...
Teatro Sociale Astoria - Monselice - (Pd) - Iniziativa patrocinata dalla Fondazione DeAndré a cura di Miki Inverno e
Francesco Vettore, con discografia, bibliografia, foto e
altro. Dal 16 al 25 gennaio. Info: 335/5263550 347/3015685
13-14/01/2004 - CODA DI LUPO
Teatro Saschall Firenze - In occasione del 25° anniversario della registrazione dal vivo del doppio album del
concerto di Fabrizio De Andrè con arrangiamenti della
PFM presso il Teatro Tenda di Firenze, una serie di
eventi patrocinati dalla Fondazione DeAndré. Il 6 gennaio Mauro Pagani in concerto nell'Aula Grande del
Tribunale di Firenze. Il 13 e il 14 gennaio il concerto
della PFM al Saschall. Il 14 presentazione del libro "Il
Vangelo secondo De André" di Paolo Ghezzi.
In contemporanea si svolgono le mostre di Guido Harari,
Pablo Echaurren, Vincenzo Mollica, Reinhold Kohl e
Mariano Brustio.
In attesa della premiazione ufficiale del concorso nazionale
per video ispirati all’opera di Fabrizio De Andrè “La Pace di
Piero”, che si terrà a Pontassieve, sarà possibile visionare,
nel ridotto del teatro Saschall di Firenze durante le serate
del 13 e 14 gennaio una selezione di alcuni video liberamente tratti dal materiale pervenuto al Comune di
Pontassieve. Patrocinato dalla Fondazione DeAndré.
11/01/2004 - FAB-ENSEMBLE IN CONCERTO
Vapore - Marghera (Ve) - Il Fab-Ensemble ha allestito uno
spettacolo che alterna e mescola musica e parole, armonia del suono e armonia delle immagini create dalla poesia
dei versi. Repliche il 17 e 18 gennaio al teatrino "Questa
Nave" (consigliato prenotare).
recensioni
le bielle
Il disco del Mucchio allinea 18 brani in un solo cd, oltre 80
minuti di musica, di cui le canzoni dei Gang e di Lalli, sono
presenti anche negli altri cd. E gli intrecci tra i due lavori
non si fermano qui: Gatto Ciliegia è presente in tutti e due
i dischi (Ho visto Nina volare su Mille papaveri rossi e
Nell’acqua della chiara fontana sul cd del Mucchio), così
come i Mercanti di Liquore: Bocca di rosa di Mille papaveri e Canzone per l’estate sul Mucchio. Creuza de Ma è cantata dai Marmaja su Mille papaveri (ahi ahi, che errore cantare in genovese!) e dagli Yo Yo Mundi sul Mucchio (meglio,
ma col genovese non ci siamo neanche qui). Claudio Lolli,
peraltro, fa Claudio Lolli su “Via del campo” anzi su “Ah, via
del campo” come canta lui sul cd del Mucchio. Accanto a
Lolli, alla chitarra Paolo Capodacqua che sull’altro lavoro
presenta due canzoni a nome proprio le convincenti Morire
per delle idee e Un malato di cuore.
le bielle
notizie
08/01 - Il Premio Tenco approda a Rai 2 - Questa sera o, se vogliamo, domani mattina, alle 01.40 va in onda su Rai 2 "MUSICALE - Premio Tenco". Questa sarà la prima
di una serie di puntate dedicate alla 28ma Rassegna della canzone d’autore tenutasi a Sanremo nello scorso ottobre.
11/01 - Presto noti i 16 finalisti del Premio Città di Recanati - La posta in palio è artisticamente e "finanziariamente" allettante. Essi entreranno a far parte del CD compilation
della XV edizione del Premio e, nella prossima primavera, saranno protagonisti della fase
polimediale del Concorso. Assieme al Comitato Artistico del Premio, un pubblico vasto e
differenziato avrà modo di conoscere e votare attraverso Radio1Rai, RadiocorriereTV e
Internet le canzoni finaliste, contribuendo all'elezione degli otto vincitori che si esibiranno
nel corso delle serate finali del Premio. Al vincitore assoluto andrà una borsa di studio di
20.000 Euro. Nell'ambito delle serate finali, in diretta su Radio 1 Rai, saranno inoltre
assegnate la targa della critica di 5.000 Euro e tre borse di studio del valore di 2.500
Euro ciascuna, rispettivamente per la miglior parte letteraria offerta dal Premio Grinzane
Cavour, per la migliore interpretazione offerta dall'Imaie, e per la migliore musica.
06/01 - Yo Yo Mundi - "54", tratto e ispirato al libro dei Wu Ming, è il nuovo cd degli
Yo Yo Mundi. Dopo due album stupendi come "Alla bellezza dei margini" e "Sciopero"
la band piemontese ha deciso di are voce e spessore di canzoni ai personaggi e alle
situazioni del libro (pubblicato da Einaudi). L'album è registrato in presa diretta con un
suono, dice il comunicato "in bilico tra fugaci momenti di improvvisazione e composizioni dall'architettura più complessa". Oltre 60 minuti di musica a cui partecipano gli
attori Marco Baliani, Giuseppe Cederna e Fabrizio Pagella, oltre al cantante dei 24
Grana, Francesco di Bella. L'album, dai contenuti fortemente politici, è presentato in
una ricca confezione, corredato di foto d'epoca e di una scritto inedito di Wu Ming.
05/01 - Gianna Nannini - Disco in uscita per la cantautrice senese. Il singolo "Amandoti"
in rotazione sulle radio dal 9 gennaio. Il cd "Perle" invece sarà pubblicato da fine gennaio.
A proposito di "Amandoti" si tratta di una cover-poco-cover di un vecchio brano dei
CCCP-Fedeli alla Linea di Giovanni Lindo Ferretti, riarrangiata in chiave pop-folk dalla
Nannini. Come triste tradizione recente il cd contiene molti "rifacimenti" del passato:
"Ragazzo dell'Europa", "Contaminata", "Amore Cannibale", "California". Il nuovo cd "non
contiene basi ritmiche ma solo gli archi del Solis String Quartet e un paio di pianoforti"
dice la Nannini. Dal 16 febbraio partirà il tour di "Perle" da Terni, poi Roma, Carpi,
Trento, Milano, Torino, Firenze, Bologna, per finire a Verona il 1° marzo.
05/01 - Vasco Rossi - Anche il Blasco in studio di registrazione per un nuovo cd (che,
"stranamente", dovrebbe contenere pezzi nuovi). Nebbia totale sui contenuti, non
fosse per un provino del brano-guida "Anymore" che circola liberamente su Internet.
Il disco atteso per aprile. Intanto il Vasco pensa se andare a Sanremo come ospite.
Speriamo non si sputtani.
04/01 - Roberto Vecchioni - Uscirà prima del previsto il nuovo disco del "professore
cantautore", sempre in coppia con Mauro Pagani. Il titolo, confermato è "Rotary Club
Malindi", che sarà il nome anche del singolo. L'uscita attesa per il 7 febbraio. Tra i
brani del cd anche "Il libraio di Selinunte" che sarà il titolo di un romanzo di Vecchioni
che uscirà per Einaudi ad aprile.
01/01 - Ratti della Sabina - E' uscito il 14 novembre il nuovo disco dei Ratti della
Sabina, un gruppo laziale che si era già messo in luce un paio di anni fa con l'ottimo
"Cantiecontrocantiincantina” che col solo passaparola aveva pur venduto circa 5000
copie. Ora è uscito "Circobirò". Ci sarebbe sfuggito senza l'opportuna e puntuale
segnalazione di Gabriele Ferraris su La Stampa. Contiene 13 canzoni ed è reperibile
anche on line all'indirizzo http://www.rattidellasabina.it/
01/01 - Kataweb Musica - Sul portale di Kataweb una serie di pezzi sull'andamento della
musica in Italia e nel mondo nel corso del 2003. Da sposare il commento di Enrico
Deregibus sulla musica italiana, dove parla di Isa, Marco Berruti, Luigi Grechi e GianMaria
Testa, dimenticando però i Sulutumana (acc...). Tutti i risultati su kataweb musica.
01/01/2004 - Cesare Basile - E' uscito dal 10 ottobre "Gran Calavera Elettrica"
nuovo album di Cesare Basile (Mescal/Sony), quarto disco del cantautore catanese,
ex Quartered Shadows. Non è un album leggero, ma ne parlano bene gli "addetti ai
lavori". Tra gli ospiti Nada e John Bonnair dei Dead Can Dance.
SBIELLATURE
E dopo l’ultimo bis
"Finito l'ultimo bis non è che te ne puoi andare così
come te ne sei venuto, mi pare corretto aspettare in
camerino: chi viene a farti i complimenti, chi a chiederti un autografo o semplicemente a stringerti la mano;
oppure chi ha sempre da dirti che si aspettava che tu
facessi una canzone che neanche ti ricordavi più di
averla scritta o a rimporverarti che il concerto è troppo corto (fortunatamente finora nessuno si è spinto a
dirmi che è troppo lungo). Poi qualcuno vuole la foto
insieme: tu in mezzo, lui da una parte, la fidanzata dall'altra; di flash se ne accendono uno su tre e tra qualche chiosa di politica spicciola, qualche bacetto sulle
guance da cui non hai solitamente niente da perdere e
alcuni deprimenti "certo che gli anni passano ma la
voce è sempre bellissima", ti accorgi che l'ora per
andare al ristorante è passata da un pezzo. E' a quel
punto che ti prende il panico, perché ti sei svegliato alle
due del pomeriggio, ti sei bevuto un caffelatte, hai
messo il cambio in una borsa e ti sei sbattuto a fare le
prove in teatro, da cui non ti sei più mosso fino all'ora
del concerto. Sei praticamente digiuno, con lo sconforto di due mentine in fondo alla tasca. Ma è giusto la
fame ad inventarti la soluzione in un decimo di secondo. Ti fai spiegare dall'ultimo estimatore come si raggiunge il casello dell'autostrada, ti cacci in macchina e
dopo poche centinaia di metri imbocchi una A qualsiasi e, solitamente dopo una decina di chilometri, compare in tutta la sua sconfinata bontà di Cristogrill (quello
che ti allevia la sofferenza della fame, della sete e di
conseguenza dello spirito). Entri, ti pianti davanti alle
bacheche illuminate e mentre cerchi educatamente di
contenere la saliva all'interno della bocca leggi:
"Tramezzino Saint Tropez" (mozzarella affumicata,
speck, lattuga e pomodoro) lire 2.000; "Rustico della
casa" (salame, frittata, lattuga e maionese) lire 1.800;
"Torta della nonna" (crostata di mele, marmellata di
albicocche e nevicata di panna) lire 2.500 ecc. ecc. Ti
sposti barcollando verso il barman, gli sorridi untuosamente e con l'ultima forza che ti è rimasta gli sussurri: "La prego, due Speciali Fattoria e una birra".
Diciamo che nel giro di un quarto d'ora sei completamente guarito. Quando poi ti avvii verso l'uscita e passi
in mezzo a quello che ti sembra un deposito di derrate
alimentari per un battaglione di fanteria di stanza per
un mese sul monte Pendolone, allora ti spuntano i lucciconi, proprio quelli del caimano che mentre si satollava aveva sbirciato in tv una seduta plenaria della Fao
nel palazzo dei congressi di Tortellonia. E ti cominci a
fare qualche domanda del tipo: "Ma l'Italia è davvero
così sfigata? Questo è davvero un paese economicamente a pezzi?" E mentre esci dal grill e affondi la dentiera nell'ultimo boccone di Speciale fattoria il pensiero
si inciampa nel tuo collega di Smirne, virtuoso cantore
di jazz: anche lui ha finito il suo concerto verso l'una del
mattino, anche lui è correttamente rimasto per un'oretta a intrattenersi con ammiratori e curiosi, ma lui,
nel caso si fosse dimenticato di portarsi da casa pane
e formaggio, il prossimo concerto rischia di tenerlo nel
giardino di Allah."
Fabrizio De André
Tratto da un Viviroma (inserto di Repubblica) del 1991
Appuntamento al prossimo numero. Per commenti, critiche e complimenti potete scrivere a [email protected]
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Biellenews 30